(5) - Mitigazione Dei Disastri

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La mitigazione dei disastri ambientali

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5 - IL CONTENIMENTO DEI DISASTRI

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5 - LA MITIGAZIONE DEI DISASTRI

INDICE

La riorganizzazione dellONU e il DMTPIntroduzione3PARTE 1 Introduzione ai concetti base della mitigazione5La rivoluzione sanitaria: un paradigma per la prevenzione dei disastri5Conoscere il nemico: le catastrofi e i loro effetti9Salvare vite umane e ridurre i danni alleconomia10La realizzazione di interventi di mitigazione mirati nel territorio11La vulnerabilit12Mitigazione di catastrofi specifiche13Alluvioni e rischio idraulico14Terremoti17Eruzioni vulcaniche20Instabilit dei versanti22Forti raffiche di vento25Catastrofi tecnologiche28Siccit e desertificazione

31PARTE 2 Attivit volte a ridurre i rischi33Ridurre le catastrofi o ridurre la vulnerabilit?33Strumenti, competenze territoriali e bilanci34Mitigazione su base comunitaria36Il programma dell attivit di mitigazione

PARTE 3 Le strategie della mitigazione51Obiettivi e metodi51Economia della mitigazione52Aspetti pratici della mitigazione54Opportunit per la mitigazione: interventi successivi al disastro54Attivazione e mitigazione su base comunitaria56

PARTE 4 Organizzazioni impegnate nelle attivit di mitigazione58Creazione di abilit tecniche e istituzioni58Il contesto regionale: un problema comune60Scambi internazionali di esperienze61Il supporto al processo decisionale: gli specialisti esterni62Diffusione di conoscenze62Il decennio internazionale per la riduzione dei disastri naturali63La mitigazione dei disastri nella Programmazione UNDP63Fasi iniziali dellesercizio di UNDP66Appendice 1: Profilo delle agenzie dellONU e delle rispettive attivit di mitigazione dei disastri68Sigle69Bibliografia

INTRODUZIONE

Obiettivi e ambitoIl presente modulo didattico, dedicato alla Mitigazione dei disastri, si propone di presentare questo particolare aspetto della gestione delle emergenze a un pubblico di professionisti delle organizzazioni dellONU che facciano parte di comitati per la gestione delle emergenze, nonch alle agenzie governative controparti, alle ONG e ai donatori. Scopo delladdestramento incrementare la consapevolezza del pubblico in relazione alla natura e alla gestione dei disastri, cos da ottenere migliori risultati nella preparazione e nella risposta ai disastri.

Profilo del presente moduloMitigazione dei disastri lespressione solitamente adoperata per indicare tutte le iniziative volte a ridurre limpatto di un disastro attuabili precedentemente al suo verificarsi, comprese le attivit di pianificazione delle emergenze e di riduzione dei rischi a lungo termine.Tale espressione include tanto la progettazione quanto la realizzazione di misure capaci di ridurre i rischi collegati alle catastrofi conosciute, naturali o causate dalluomo, nonch il processo di pianificazione di efficaci rimedi a disastri che si sono effettivamente verificati.Scopo del presente modulo introdurre lallievo ai concetti basilari della mitigazione, e analizzare la gamma delle attivit di mitigazione da prendere in considerazione quali possibili rimedi ai vari tipi di catastrofi naturali e causate dalluomo che possono accadere.La prima sezione tratta del concetto di mitigazione e delinea una breve panoramica dei diversi tipi di catastrofi che opportuno considerare, descrivendone la natura, le conseguenze e indicando alcune specifiche attivit di mitigazione relative a ciascuna di esse.La seconda sezione descrive le diverse attivit di mitigazione che risultano appropriate a seconda dei casi, fra cui lingegneria edilizia, la pianificazione del territorio, e le misure economiche, istituzionali e sociali, analizzandone i rispettivi vantaggi e limiti potenziali.La terza sezione illustra come sia possibile combinare fra loro i vari tipi di misure adottabili per formare una strategia complessiva di mitigazione dei disastri, e come si debbano valutare possibili opzioni strategiche alternative. Vengono inoltre discussi ostacoli e opportunit per la realizzazione dei piani di mitigazione dei disastri.Lultima sezione dedicata al ruolo dellONU, e in particolare del OCHA e dellUNDP, nella propaganda volta a inserire la mitigazione dei disastri allinterno dei processi di pianificazione dello sviluppo e della strutturazione istituzionale, ed esamina il possibile contributo a tal fine di altre agenzie dellONU.Questo modulo dovrebbe essere letto congiuntamente a quelli, ad esso collegati, intitolati Disastri e sviluppo e Valutazione della vulnerabilit e dei rischi, dei quali condivide in parte largomento, e che trattano pi dettagliatamente certi aspetti della mitigazione dei disastri.

D. Siete daccordo con lanalogia della Rivoluzione sanitaria qui presentata quale termine di confronto per gli odierni programmi di mitigazione dei disastri? Se s, quali sono i punti in comune, e se no, quali sono le differenze?R.

PARTE 1

INTRODUZIONE AI CONCETTI BASE DELLA MITIGAZIONE

Questa parte del modulo dovrebbe favorire una pi profonda comprensione del concetto di mitigazione dei disastri in generale, e fornisce nozioni specifiche sulla mitigazione di numerosi tipi principali di catastrofi. Vengono inoltre illustrati i casi in cui le iniziative di mitigazione producono i maggiori benefici.

La rivoluzione sanitaria: un paradigma per la mitigazione dei disastri

Mitigazione significa adottare misure volte a ridurre gli effetti di una catastrofe prima che questa si verifichi. Il termine si applica a una vasta gamma di attivit e misure di protezione a cui possibile ricorrere, da quelle di tipo strutturale, come la costruzione di edifici pi resistenti, a quelle procedurali, come le tecniche standard di inserimento degli scenari di rischio nel contesto della pianificazione delluso del suolo.Gli anni 90 costituiranno un decennio in cui grande impegno verr dedicato a incoraggiare in tutto il mondo la realizzazione di tecniche di mitigazione dei disastri allinterno dei progetti di sviluppo. Le Nazioni Unite hanno dichiarato gli anni 90 Decennio Internazionale per la Riduzione dei Disastri Naturali. Lo scopo ottenere, entro la fine di questo periodo, una riduzione significativa della perdita di vite umane e di danni materiali causati dai disastri. Il OCHA e lUNDP avranno un ruolo centrale nellindurre i governi nazionali e le agenzie non governative ad affrontare questioni relative ai disastri mediante progetti incentrati specificamente sulla riduzione dellimpatto delle catastrofi e mediante linserimento della consapevolezza dei possibili rischi fra i diversi aspetti operativi dei regolari progetti di sviluppo.Un utile paragone pu essere tracciato fra la scienza, di recente evoluzione, della mitigazione dei disastri, e ladozione di misure per la salute pubblica a cominciare dalla met del XIX secolo. Prima di allora, tubercolosi, tifo, colera, dissenteria, vaiolo e numerose altre malattie rappresentavano una grave minaccia di morte per la societ e tendevano ad assumere proporzioni epidemiche in una fase in cui lo sviluppo industriale delle citt favoriva una crescente concentrazione della popolazione. Queste malattie influivano pesantemente sulle aspettative di vita del tempo, e tuttavia erano considerate semplicemente come una delle tante componenti di rischio della vita quotidiana. Lapparente casualit con cui le epidemie si diffondevano e la loro limprevedibilit fecero s che superstizioni, spiegazioni mitologiche e una buona dose di fatalismo fossero allora lunica modalit di risposta alle catastrofi: lalto rischio di contrarre infezioni letali veniva generalmente accettato perch non cerano alternative.Man mano che si compresero meglio le cause di queste malattie, soprattutto grazie agli sforzi degli scienziati e degli epidemiologi del XIX secolo, la natura delle epidemie e in genere delle malattie venne sottratta al dominio della superstizione. Divenne chiaro che era possibile prevenire le malattie e gradualmente si fece strada il concetto di protezione della salute pubblica dalle epidemie.Si appur che strutture sanitarie, impianti di depurazione idrica, smaltimento dei rifiuti e igiene pubblica erano elementi fondamentali per garantire la salute della popolazione. Le misure necessarie a ridurre i rischi di malattie erano costose occorrevano massicci investimenti infrastrutturali per costruire reti fognarie e sistemi di fornitura di acqua potabile, e comportavano un radicale mutamento delle abitudini e attitudini del pubblico. Gli studiosi di storia sociale parlano a questo proposito di una Rivoluzione sanitaria. Bisognava organizzare la raccolta e leliminazione dei rifiuti; divenne socialmente inaccettabile gettare immondizia e acque di scolo nelle strade. Ligiene individuale, la pulizia personale e altre pratiche igieniche acquisirono importanza, e grazie alliniziale incoraggiamento garantito da capillari campagne informative, poco a poco vennero a far parte delle regole sociali e i genitori presero a insegnarle ai loro figli. Da un atteggiamento fatalistico nei confronti delle malattie si pass cos alla cultura della sicurezza basata sulligiene pubblica, nel cui ambito ciascuno dava il suo contributo al fine di ridurre i rischi di diffusione di epidemie allinterno della comunit.Il progresso della salute pubblica si accompagn a uno sviluppo della medicina pubblica, delle cure mediche, della vaccinazione, delle cure preventive e di unindustria della salute che nei paesi oggi pi avanzati assorbe una parte importante della produzione economica nazionale. Ormai le epidemie pubbliche sono considerate un evento inaccettabile. Non vengono tollerati alti livelli di rischio di malattie, e gli scoppi di focolai epidemici sono regolarmente seguiti da grandi proteste del pubblico e da richieste di protezione da parte delle strutture mediche e dello stato. Oggigiorno tutti ritengono perfettamente normale contribuire alla propria protezione dalle malattie, e accettano gli alti costi che questa battaglia ingaggiata dalla societ contro il male comporta. Il livello di rischio per la salute pubblica che la moderna societ considera accettabile di gran lunga inferiore a quello di tre o quattro generazioni fa.Oggi si guarda ai disastri in maniera molto simile al modo in cui si guardava alle malattie agli inizi del XIX secolo: appaiono imprevedibili e dovuti alla sorte avversa, al pari dei tanti altri rischi del vivere quotidiano. Le concentrazioni abitative e laumento dei livelli demografici in tutto il mondo aumentano il rischio di disastro e moltiplicano per mille le conseguenze delle catastrofi naturali quando queste si verificano. In realt, la scienza che studia sistematicamente tutto ci che accade durante gli eventi catastrofici mostra che essi sono in gran parte prevedibili. Esistono molti modi per ridurre limpatto di un disastro e contenere gli effetti di una possibile catastrofe o di un incidente.

Come c stata una Rivoluzione sanitaria grazie allo sviluppo di una cultura della sicurezza per la salute pubblica, cos la mitigazione dei disastri deve diffondersi mediante unanaloga cultura della sicurezza per la sicurezza pubblica.

Similmente alla battaglia contro le malattie, la battaglia contro i disastri va combattuta tutti insieme, e richiede investimenti pubblici e privati, mutamenti delle attitudini sociali e migliorie nelle abitudini degli individui. Come c stata una Rivoluzione sanitaria grazie allo sviluppo di una cultura della sicurezza per la salute pubblica, cos la mitigazione dei disastri deve diffondersi mediante unanaloga cultura della sicurezza per la sicurezza pubblica. I governi possono utilizzare gli investimenti pubblici per rafforzare le infrastrutture e creare un ambiente fisico in cui le probabilit che si verifichi un disastro sono inferiori, ma anche gli individui devono da parte loro attivarsi per garantire protezione a se stessi. Come la salute pubblica dipende dalligiene personale, cos la protezione pubblica dipende dalla sicurezza personale. La scelta di un particolare tipo di cucina da parte di un individuo, assieme alla consapevolezza che un improvviso terremoto potrebbe farla ribaltare, sono pi importanti al fine di ridurre i rischi di esplosione che non il mantenimento di una nutrita squadra di vigili del fuoco da parte della comunit. Il tipo di casa che un individuo costruisce e i luoghi considerati adatti per labitazione sono elementi che influiscono sul potenziale di disastro a cui soggetta una comunit assai pi di grandi progetti ingegneristici volti a ridurre il rischio di alluvioni, a stabilizzare i terreni o a creare sofisticati sistemi di allarme contro i tifoni.La scienza dei disastri a uno stadio di sviluppo non dissimile da quello in cui si trovava lepidemiologia nella seconda met dellOttocento: le cause, i meccanismi e i processi propri di un disastro vengono oggi scoperti con grande rapidit. In conseguenza di questa maggiore comprensione, i paesi pi sviluppati hanno cominciato ad attuare misure individuali per ridurre i rischi di futuri disastri. Si conoscono numerose tecniche di mitigazione dei disastri, e la loro importanza per quei paesi che ne hanno soprattutto bisogno appare oggi in tutta evidenza.I disastri rappresentano in larga misura un problema di sviluppo. La maggioranza assoluta delle vittime e dei danni da essi causati riguarda i paesi in via di sviluppo. Le conquiste dello sviluppo possono venire spazzate via da una grave catastrofe, con conseguente declino della crescita economica. La promozione della mitigazione dei disastri nel quadro dei progetti e delle attivit di pianificazione dello sviluppo serve a conservare i risultati gi acquisiti e aiuta le popolazioni a proteggersi da sciagure non necessarie.

I disastri rappresentano in gran parte un problema di sviluppo.

Conoscere il nemico: le catastrofi e i loro effetti

Il punto cruciale della realizzazione della mitigazione la reale comprensione della natura della minaccia che si va ad affrontare. I diversi paesi e regioni sono soggetti a tipi differenti di catastrofe. Alcuni sono a rischio di alluvioni, altri hanno subito una serie di tempeste tropicali, altri ancora si trovano notoriamente in zone sismiche. Molti paesi sono esposti a una combinazione di varie catastrofi, e tutti possono subire disastri tecnologici con lavanzare del loro sviluppo industriale. Gli effetti che queste catastrofi possono avere e i danni che possono causare dipendono da ci che si trova in quella determinata area: popolazione, case, fonti di sussistenza e infrastrutture. Ciascun paese un caso a s. Rispetto a ogni particolare localit o stato essenziale conoscere quali tipi di catastrofe vi si possono verificare con maggiore probabilit.La conoscenza delle catastrofi naturali e dei processi che le scatenano rientra nei campi di specializzazione di sismologi, vulcanologi, climatologi, idrologi e altri scienziati. Gli effetti delle catastrofi naturali sulle infrastrutture e sugli ambienti creati dalluomo sono oggetto di studio da parte degli ingegneri e degli specialisti dei rischi. I morti e i feriti causati dai disastri e le conseguenze dei danni in termini di sconvolgimento sociale e di impatto sulleconomia rientrano nellambito delle ricerche svolte da medici, economisti e sociologi. E una scienza relativamente giovane: per esempio, la maggior parte dei dati relativi ai danni causati da terremoti raccolti da strumenti sismografici riguardano gli ultimi venti anni, mentre solo da quando si dispone della fotografia satellitare possibile seguire sistematicamente il percorso delle tempeste tropicali. La comprensione delle conseguenze di una crisi delle organizzazioni sociali e di economie regionali un fatto ancor pi recente. Ad ogni modo, oggi si dispone ormai di numerosi libri e studi dettagliati di casi particolari che documentano lincidenza dei disastri, e di un corpo di conoscenze in costante aumento in tema di catastrofi e dei loro effetti.Conoscere le catastrofi comporta la comprensione dei seguenti elementi:perch si verificano le catastrofiquale ne la probabile frequenza e intensitquali sono i meccanismi fisici della distruzionequali elementi e attivit sono pi vulnerabili ai loro effettiquali sono le conseguenze dei danni

Nelle pagine seguenti vengono brevemente descritti alcuni dei principali tipi di catastrofe e i loro effetti in riferimento a specifiche strategie di mitigazione dei disastri.Si dimostrer in tal modo che le catastrofi producono effetti diversi in relazione ai differenti settori della popolazione, ai comparti delleconomia e ai tipi di infrastrutture: le alluvioni tendono a rovinare la produzione agricola ma apportano danni minori alla struttura degli edifici; i terremoti, al contrario, possono distruggere gli edifici ma hanno un impatto limitato sulle coltivazioni nei campi. La vulnerabilit di individui, case, strade, ponti, condutture, sistemi di comunicazione e altri elementi varia per ciascun tipo di catastrofe.

Salvare vite umane e ridurre i danni alleconomia

Gli effetti pi gravi di qualunque disastro sono rappresentati da morti e feriti. Le dimensioni dei disastri e il numero di persone che vi perdono la vita sono i principali fattori che giustificano la mitigazione. Capire in che modo gli individui vengono uccisi o feriti dallo scatenarsi di una catastrofe requisito fondamentale per ridurre il numero delle vittime. Fra i disastri a impatto improvviso, le alluvioni e i terremoti provocano in tutto il mondo il maggior numero di vittime, mentre le tempeste e le forti raffiche di vento sono meno mortali ma colpiscono aree molto pi estese.Nei terremoti, oltre il 75% dei decessi causato dal crollo di edifici. Le alluvioni provocano morti da annegamento, per lo pi allaperto e in correnti rapide o in acque agitate. Salvare vite umane nel caso dei terremoti significa concentrarsi sulla prevenzione del crollo dei palazzi, mentre per quanto riguarda le alluvioni occorre limitare lesposizione della popolazione a inondazioni repentine, facendo in modo che gli insediamenti si trovino al di fuori delle aree interessate a potenziali allagamenti oppure impedendo il verificarsi di questi ultimi.Le conseguenze dei danni fisici sono spesso pi importanti dei danni stessi. Una fabbrica danneggiata non pu continuare a funzionare e produrre, e lazienda proprietaria potrebbe non sopravvivere alla sua perdita. I dipendenti che ci lavorano rischiano di perdere il posto, e una volta disoccupati non avranno introiti da spendere nei negozi locali, sicch lintera economia subisce un contraccolpo negativo. I danni alle infrastrutture e ai mezzi di produzione deprimono leconomia.La mitigazione include inoltre la protezione delleconomia dai disastri. Lattivit economica nelle societ pi industrializzate una realt complessa e interdipendente, nel senso che le industrie di servizio dipendono dalla produzione, la quale a sua volta si fonda sulla fornitura di materie prime, manodopera, energia e comunicazioni. Questa complessa interdipendenza estremamente vulnerabile agli sconvolgimenti causati da catastrofi che colpiscano uno qualsiasi degli anelli della catena. Le societ di recente industrializzazione, poi, sono quelle pi vulnerabili.I settori agricoli delleconomia sono vulnerabili soprattutto a opera della siccit, ma anche di alluvioni e forti raffiche di vento, di malattie e attacchi di parassiti, e dellinquinamento. Lindustria pi vulnerabile ai danni da terremoto e allinterruzione dei servizi di trasporto e delle forniture pubbliche. Commercio e finanza risentono soprattutto della drastica riduzione della produzione, della migrazione delle popolazioni e della crisi dei sistemi di comunicazione. Le misure di mitigazione incentrate sulla protezione degli elementi e delle attivit pi vulnerabili, ossia sugli anelli pi deboli nei diversi settori delleconomia, favoriranno la difesa dei risultati ottenuti in virt del processo di sviluppo economico.Le conseguenze dei danni fisici sono spesso pi importanti dei danni stessi.

La realizzazione di interventi di mitigazione mirati nel territorio

La comprensione del processo per cui lo scatenarsi di una catastrofe naturale o di un incidente si tramuta in disastro ci consente di prevedere possibili scenari di disastro. Se non venissero coinvolti insediamenti umani o attivit economiche, i terremoti sarebbero innocui fenomeni della natura. La combinazione di insediamenti (elementi) e terremoto (catastrofe) rende possibile il disastro. Alcuni elementi sono pi vulnerabili di altri agli effetti del terremoto. Identificare tali aree, ossia gli elementi pi a rischio, serve a indicare le priorit secondo cui attuare la mitigazione.I disastri sono spesso risultato della combinazione di diversi fattori che si verificano nello stesso tempo e luogo: per esempio, una sorgente di fiamme, unarea residenziale ad alto tasso di popolazione e case in materiale combustibile; oppure una faglia sismica che si fratturi in prossimit di una citt formata da edifici non robusti e densamente abitati. I fattori scatenanti di disastri verificatisi in passato possono venire identificati al fine di segnalare la presenza di simili condizioni in altre regioni. In questo consiste il processo dellanalisi dei rischi.Identificare le situazioni in cui le combinazioni dei fattori di rischio coincidono porta a indicare gli elementi pi a rischio. Gli elementi pi a rischio sono gli edifici, i servizi per la comunit, le infrastrutture e le attivit che subiranno i contraccolpi pi negativi degli effetti della catastrofe, o che sar pi arduo ripristinare dopo il verificarsi dellevento. A livello regionale, la concentrazione di popolazione e infrastrutture nelle grandi citt possono far s che le perdite inflitte da catastrofi relativamente contenute superino le perdite totali causate da ben pi gravi catastrofi in tutti i villaggi della regione. Le misure di mitigazione in ambito urbano possono perci risultare di massima efficacia nel limitare le future perdite. Si pu identificare la porzione del patrimonio edilizio di una citt pi esposta a eventuali danni, cos che le misure di mitigazione a essa applicate siano massimamente produttive nel ridurre i rischi. Il numero di elementi pi esposti ai danni di una catastrofe, insieme alla loro vulnerabilit alle catastrofi, costituiscono i criteri atti a identificare il settore in cui la mitigazione risulta pi efficace.

La vulnerabilit

Le case di canne e paglia, che una tempesta tropicale pu sconquassare, sono pi vulnerabili alle raffiche di vento rispetto agli edifici in mattoni. Questi ultimi, a loro volta, vanno maggiormente soggetti a disintegrarsi in virt delle violente scosse di un terremoto che non strutture rinforzate in cemento armato (oppure capanne di canne e paglia), e sono pi vulnerabili alle catastrofi sismiche. La vulnerabilit di un elemento il grado di danneggiamento che si prevede un particolare tipo di catastrofe potrebbe provocare su di esso. Lidentificazione degli obiettivi delle iniziative di mitigazione si poggia in gran parte su una corretta valutazione della vulnerabilit: la quale viene discussa pi da vicino nel modulo dedicato a Vulnerabilit e valutazione dei rischi.Il concetto di valutazione della vulnerabilit pu venire anche esteso a gruppi sociali o settori economici. Quanti abitano in un appartamento in affitto si affidano al padrone di casa per la riparazione dei danni, ed pi probabile che si ritrovino senza tetto in caso di disastro. Identificando con precisione i gruppi di inquilini e stabilendo i loro diritti discendenti dallaffitto nonch gli obblighi dei proprietari in riguardo alla riparazione si pu ridurre il numero delle persone che rimangono senza dimora in seguito a un disastro. Similmente, i coltivatori di derrate alimentari che trasportano il loro prodotto al mercato attraverso un singolo passo montano, non saranno pi in grado di vendere nulla qualora tale passo rimanga bloccato. Creare vie alternative per raggiungere il mercato ridurr la vulnerabilit del settore agricolo ai danni provocati da un disastro.

Mitigazione di catastrofi specifiche

Le pagine seguenti illustrano le caratteristiche specifiche di numerosi tipi di catastrofe, e le principali strategie di mitigazione impiegate per ridurne gli effetti.

D. Quali fattori necessario conoscere al fine di determinare le aree in cui avviare iniziative di mitigazione con il massimo del profitto?

R.

ALLUVIONI E RISCHIO IDRAULICO

Il meccanismo distruttivoInondazioni e flussi dacqua con pressione meccanica di acque in rapido scorrimento. Correnti dacqua molto mossa o agitata possono tramortire e far annegare uomini e animali a profondit relativamente ridotte. Anche i detriti trasportati dallacqua sono distruttivi e pericolosi. Le strutture vengono danneggiate tramite un indebolimento delle fondamenta e dei muri portanti. Fango, petrolio e altri inquinanti trasportati dallacqua si depositano rovinando i raccolti e tutto ci che contenuto negli edifici. Le alluvioni distruggono i sistemi fognari, inquinano le condutture dellacqua e possono diffondere malattie. La saturazione dei terreni pu causare frane o voragini.

Parametri di gravitArea alluvionata (km2), profondit o altezza dellalluvione, velocit del flusso dacqua, quantit di fango depositato o in sospensione. Durata dellinondazione. Gli tsunami o onde giganti sono misurati in altezza (metri).

CauseLe alluvioni fluviali sono effetto di quantit eccezionali di precipitazioni o di un rapido scioglimento delle nevi nei bacini di raccolta, con limmissione nel sistema idrologico di una quantit dacqua superiore a quanta possa venire adeguatamente drenata allinterno degli esistenti canali fluviali. La sedimentazione dei letti dei fiumi e la deforestazione dei bacini idrografici possono peggiorare la situazione provocando alluvioni. Lalta marea pu inondare le zone costiere, e lacqua marina pu venire sospinta verso lentroterra da tempeste di vento. Forti precipitazioni nelle aree urbane o inefficienza della rete fognaria possono causare inondazioni nelle citt dove le superfici impermeabili aumentano la quantit dellacqua di scolo. Gli tsunami sono causati da eruzioni o terremoti sottomarini. Crolli di dighe o di muri di contenimento (dighe marittime, argini, argini fluviali).

Valutazione della catastrofe e tecniche di mappaturaDati e serie storiche forniscono una prima indicazione della periodicit e della vastit delle alluvioni. Mappatura topografica e rilevazione ipsometrica intorno a sistemi fluviali, oltre alla valutazione della capacit del sistema idrologico e dei bacini di raccolta. Dati statistici relativi a precipitazioni e scioglimento delle nevi al fine di calcolare la probabilit di carichi dacqua eccessivi. Zone costiere: dati relativi alle maree, frequenza delle tempeste, topografia e caratteristiche stratigrafiche dellarenile. Geografia della baia e della costa, e caratteristiche dei frangiflutti.

Potenzialit di riduzione del disastroMantenere muri e argini lungo i fiumi, e argini marini lungo la costa pu trattenere lacqua alta e impedire che inondi le aree alluvionabili. Si pu ottenere una regolazione dellacqua (ossia rallentare lo scarico idrico dai bacini di raccolta) costruendo laghi artificiali, aumentando la vegetazione per trattenere il deflusso delle acque, e approntando sistemi di chiuse. Dragando canali fluviali pi profondi e costruendo percorsi di drenaggio alternativi (nuovi canali fluviali, tubature) si pu prevenire lo straripare dei fiumi. Nelle citt, canali di scolo per i nubifragi possono coadiuvare il deflusso. Arenili, fasce di dune e frangiflutti riducono limpatto delle alte maree.

Scatenarsi della catastrofe e preallarmeLe alluvioni possono verificarsi con gradualit, se il livello delle acque aumenta nel corso di diverse ore, oppure allimprovviso nel caso di rottura degli argini di contenimento. Precipitazioni ingenti e prolungate possono dare lallarme di un imminente alluvione fluviale o di un sovraccarico dei sistemi di drenaggio urbani. Le alte maree accompagnate da forte vento possono segnalare la possibilit di inondazioni costiere alcune ore prima del loro verificarsi. Si pu procedere allevacuazione mediante un opportuno monitoraggio e lesistenza di un sistema di allarme. Gli tsunami arrivano alcune ore o pochi minuti dopo il sisma.

Elementi pi a rischioTutto ci che si trova nelle aree alluvionabili. Costruzioni in argilla o mattoni con malta solubile in acqua. Edifici con fondamenta poco profonde o poco resistenti a carichi o impatti laterali. Cantine e costruzioni sotterranee. Servizi pubblici: fognature, linee elettriche, condutture idriche. Macchinari ed elettronica, inclusa la strumentazione industriale e di comunicazione. Riserve alimentari. Manufatti artistici. Bestiame legato o in recinti, beni agricoli. Barche da pesca e altre industrie marittime.

Principali strategie di mitigazioneControllo della destinazione duso dei terreni e pianificazione delle dislocazioni al fine di evitare che potenziali aree alluvionabili accolgano elementi vulnerabili. Realizzazione delle strutture allinterno di tali aree mediante tecniche che assicurino resistenza alla forza dellalluvione, e progettazione di piani alti. Infrastrutture resistenti ad infiltrazioni.

Partecipazione della comunitRimozione dei sedimenti, costruzione di dighe. Consapevolezza della presenza di aree alluvionabili. Costruzione di case resistenti alle inondazioni (materiali resistenti allacqua, robuste fondamenta). Tecniche di coltivazione compatibili con le inondazioni. Consapevolezza degli effetti del disboscamento. Le abitudini di vita riflettono il grado di consapevolezza: le zone dedicate alle riserve alimentari e al riposo notturno devono trovarsi molto pi in alto del livello del terreno. Preparazione allevacuazione in caso di alluvione, disponibilit di barche e di materiale di salvataggio.

TERREMOTI

Il meccanismo distruttivoEnergia vibratoria di profondit trasmessa dalla superficie terrestre. La vibrazione causa danni e crolli di strutture, che a loro volta possono uccidere e ferire gli occupanti. Pu inoltre causare smottamenti, liquefazioni, caduta di massi e altri cedimenti del terreno, danneggiando gli insediamenti della zona; e ancora, incendi multipli, incidenti industriali o nei trasporti, e alluvioni a causa del crollo di dighe e altre opere murarie di contenimento delle acque.

Parametri di gravitLe scale di magnitudo (Richter, Momento sismico) indicano la quantit di energia irradiata dallepicentro; lestensione dellarea colpita da un terremoto dipende grosso modo dalla quantit di energia irradiata. Le scale di intensit (Mercalli modificata, MSK) indicano il grado di vibrazione del terreno in una data localit; anche il grado di vibrazione collegato alla magnitudo dellenergia irradiata, alla distanza dallepicentro del terremoto e alle condizioni locali del suolo.

CauseIrradiazione di energia dovuta ad assestamenti geofisici in profondit lungo faglie formatesi sulla crosta terrestre. Processi tettonici di deriva dei continenti. Spostamenti geomorfologici locali. Attivit vulcanica.

Valutazione della catastrofe e tecniche di mappaturaSerie degli eventi sismici verificatisi in passato e accurata registrazione dellestensione e degli effetti: tendenza dei terremoti a scatenarsi nelle stesse zone nel corso dei secoli. Identificazione dei sistemi delle faglie sismiche e delle regioni di attivit sismica. In rari casi pu essere possibile identificare faglie individuali responsabili di eventi sismici. Quantificazione della probabilit di avvertire vibrazioni del terreno di varia entit in un particolare sito in termini di periodo di ritorno (il tempo che intercorre in media fra due eventi) rispetto a un dato grado di intensit.

Potenzialit di riduzione del disastroNessuna.

Scatenarsi della catastrofe e preallarmeImprovviso. Non attualmente possibile prevedere con esattezza il verificarsi a breve termine di un terremoto.

Elementi pi a rischioConcentrazioni di edifici poco robusti e fittamente abitati. Edifici a basso tasso ingegneristico costruiti dai proprietari: strutture di terra, pietrisco e mattoni non rinforzati. Edifici dotati di tetti pesanti. Vecchie strutture con scarsa forza laterale, palazzi costruiti con materiali poveri o con difetti di costruzione. Alti edifici colpiti da terremoti lontani, o costruiti su terreni instabili. Strutture situate su pendii instabili. Infrastrutture in superficie o incassate in terreni deformabili. Anche gli impianti industriali e chimici presentano rischi secondari.

Principali strategie di mitigazioneTecniche ingegneristiche volte a garantire la resistenza delle strutture alla forza della vibrazione. Criteri antisismici di costruzione. Assicurare il rispetto di tali criteri e incoraggiare ladozione di standard superiori della qualit edilizia. Costruzione di importanti edifici pubblici secondo alti standard di progettazione ingegneristica. Rafforzamento di importanti edifici gi esistenti e notoriamente vulnerabili. Pianificazione del territorio al fine di ridurre la densit urbana in aree geologiche di cui sia nota la tendenza ad amplificare le vibrazioni del terreno. Polizze assicurative. Suddivisione del territorio in zone sismiche e regolazione del suo utilizzo.

Partecipazione della comunitCostruzione di edifici resistenti ai terremoti e volont di vivere in abitazioni al sicuro dalle forze sismiche. Consapevolezza del rischio di terremoto. Attivit e sistemazione quotidiana del contenuto degli edifici realizzate tenendo presente la possibilit di vibrazioni del terreno. Stabilizzare e rendere sicuri apparecchi pericolosi, fonti di fiamme libere, ecc. Sapere cosa occorre fare in caso di terremoto; partecipazione a simulazioni di terremoti, pratiche abituali, programmi di informazione pubblica. Gruppi di azione comunitaria per la protezione civile: addestramento contro gli incendi e per il primo soccorso. Predisposizione di estintori, attrezzi per scavare e altro materiale per la protezione civile. Piani scaglionati per laddestramento delle famiglie a livello di nuclei familiari.

ERUZIONI VULCANICHE

Il meccanismo distruttivoEruzione graduale o esplosiva, emissione di ceneri infuocate, flussi piroclastici, gas e polveri. Limpatto dellesplosione pu distruggere strutture, foreste e infrastrutture nelle vicinanze del vulcano, i gas velenosi possono provocare la morte. I lapilli cadono a pioggia in un raggio di diversi chilometri intorno al vulcano, incendiando e seppellendo gli insediamenti. La polvere pu superare grandi distanze e precipitare come agente inquinante su altri insediamenti assai pi lontani. La lava fusa emessa dal cratere vulcanico pu scorrere per parecchi chilometri prima di solidificarsi; il suo calore infuocato incendia tutto ci che incontra al suo passaggio. Sui vulcani dalla sommit coperta di neve si determina lo scioglimento dei ghiacci, con conseguente rifluire di detriti e smottamenti che minacciano di seppellire interi edifici. Leruzione vulcanica in grado di alterare i modelli climatici della regione e distruggere lecologia locale. I vulcani provocano inoltre sommovimenti del terreno durante la loro formazione.

Parametri di gravitVolume del materiale emesso. Esplosivit e durata delleruzione, raggio di ricaduta, profondit del deposito di cenere.

CauseEmissione di magma dalle profondit della terra, associata a correnti di convezione del manto. Processi tettonici di deriva dei continenti e formazione di placche.

Valutazione della catastrofe e tecniche di mappaturaIdentificazione dei vulcani attivi. Vulcani facilmente identificabili in base alle caratteristiche topografiche e geologiche. Grado di attivit desunto da serie storiche e analisi geologiche. Losservazione sismica in grado di determinare se un dato vulcano attivo.

Potenzialit di riduzione del disastroE in parte possibile incanalare, arginare e deviare lontano da regioni abitate i flussi di lava e detriti, grazie a opere ingegneristiche.

Scatenarsi della catastrofe e preallarmeLeruzione pu essere graduale o esplosiva. Mediante il monitoraggio sismico e geochimico, la misurazione delle pendenze e dei flussi di fango si pu rilevare laumento della pressione nelle ore e nei giorni che precedono leruzione. La rilevazione dei flussi di fango, il monitoraggio geotecnico e la misurazione delle pendenze rappresentano alcune delle strategie di monitoraggio disponibili. Spesso possibile attuare levacuazione della popolazione dalle zone che circondano il vulcano.

Elementi pi a rischioTutto ci che si trova in prossimit del vulcano. Tetti o edifici in materiale combustibile. Forniture dacqua vulnerabili alla ricaduta delle polveri. Gli edifici poco robusti possono crollare sotto il peso della cenere. Le coltivazioni e il bestiame sono esposti al pericolo.

Principali strategie di mitigazionePianificazione del territorio mirata ad evitare che le aree adiacenti ai pendii vulcanici vengano utilizzate per attivit importanti. Evitare probabili canali di deflusso della lava. Incoraggiare limpiego di strutture resistenti al fuoco. Adozione di tecniche ingegneristiche che consentono alle strutture di sopportare il carico aggiuntivo dei depositi di cenere.

Partecipazione della comunitConsapevolezza del rischio di eruzione vulcanica. identificazione di zone pericolose. Preparazione a eventuali evacuazioni. Capacit di combattere gli incendi. Rifugiarsi in edifici robusti e resistenti al fuoco.

INSTABILIT DEI VERSANTI

Il meccanismo distruttivoLe frane distruggono strutture, strade, condutture e cavi o mediante lo smottamento del terreno a essi sottostante, o seppellendoli sotto una massa di terra. Movimenti graduali del suolo fanno inclinare gli edifici rendendoli inservibili. Fissioni del terreno spaccano le fondamenta e sradicano tubi e cavi interrati. Improvvisi crolli dei pendii possono sottrarre il terreno sottostante agli insediamenti e farli precipitare verso valle. Le cadute di massi causano distruzioni dovute alla frammentazione di superfici rocciose libere che si tramutano in grosse pietre che rotolano verso il basso e collidono con strutture e insediamenti. I flussi di detriti in terreni pi morbidi, i materiali damalgama, i cumuli di rifiuti creati dalluomo e i terreni ad alto contenuto dacqua, scorrono come fossero liquidi, riempiendo le valli, seppellendo insediamenti, arrestando il corso dei fiumi (eventualmente provocando alluvioni) e interrompendo le strade. La liquefazione dei terreni in zone pianeggianti a causa delle forti vibrazioni di un terremoto consiste nellimprovvisa perdita della capacit del suolo di sostenere le strutture costruite sopra di esso. I terreni diventano effettivamente liquidi per un certo tempo, facendo s che le strutture affondino o crollino.

Parametri di gravitVolume del materiale smosso (m3), area sepolta o colpita, velocit (cm/giorno), dimensioni dei massi.

CauseLe forze gravitazionali che incidono sui terreni inclinati superano la forza perpendicolare che trattiene il suolo. Un alto contenuto dacqua rende il terreno pi pesante e aumenta il carico, diminuendo la forza perpendicolare. In tali condizioni, ingenti precipitazioni o alluvioni alimentano la probabilit del verificarsi di frane. Langolazione del pendio per la quale il terreno stabile una propriet fisica del terreno stesso. Scavi verticali e profondi in determinati tipi di terreni li rendono instabili. La causa scatenante del crollo di terreni instabili pu essere qualsiasi evento anche secondario: tempeste, lievi tremori del terreno o effetti dellagire umano. La liquefazione causata dalle vibrazioni di un terremoto attraverso terreni poco compatti, solitamente ad alto contenuto idrico.

Valutazione della catastrofe e tecniche di mappaturaIdentificazione di precedenti smottamenti o frane del terreno mediante ricognizioni geotecniche. Indicazione della probabilit del verificarsi di cause scatenanti come i terremoti. Mappatura dei tipi di terreni (geologia di superficie) e delle inclinazioni dei pendii (contorni topografici). Mappatura dei bacini idrici, dellidrologia e del sistema di drenaggio. Identificazione di riempimenti artificiali di terra, colline costruite dalluomo, fosse per i rifiuti e cumuli di scorie. Indagini sulle probabilit del verificarsi di cause scatenanti, soprattutto i terremoti.

Potenzialit di riduzione del disastroIl rischio di smottamento di un pendio viene ridotto da una minore inclinazione (ottenuta scavando lo strato superiore per appianare il pendio), dallaumento del drenaggio (sia il drenaggio in profondit che lo scolo in superficie), e da opere di ingegneria (palizzate, ancoraggi del terreno, muri di contenimento). La minore inclinazione di dighe e scavi in profondit, il terrazzamento dei pendii e il rimboschimento possono prevenire la perdita di materiale di superficie e la penetrazione di agenti esterni fino a livelli profondi. I flussi di detriti possono venire incanalati entro percorsi appositamente costruiti, qualora se ne preveda il verificarsi. Le barriere di protezione dalla caduta dei massi (trincee, argini a fenditura, barriere arboree) sono in grado di proteggere gli insediamenti.

Scatenarsi della catastrofe e preallarmeLa maggioranza degli smottamenti si verifica gradualmente alla velocit di alcuni centimetri lora. Crolli improvvisi possono verificarsi senza preavviso. La caduta dei massi improvvisa ma rumorosa; improvvisi anche i flussi di detriti, ma il primo rotolare di materiale sparso rende possibile un preallarme di alcuni minuti se la popolazione preparata.

Elementi pi a rischioInsediamenti costruiti su ripidi pendii e terreni morbidi o lungo lorlo di una scogliera. Insediamenti costruiti alla base di ripidi pendii, su strisce di erosione alluvionale o alla foce di corsi dacqua provenienti dalle valli montane. Strade e altre linee di comunicazione che attraversano aree montane. Edifici in mattoni e con fondamenta poco robuste. Grandi strutture non dotate di fondamenta monolitiche. Condutture e cavi interrati, tubature corrose.

Principali strategie di mitigazionePianificazione del territorio atta a evitare che zone pericolose vengano utilizzate per insediamenti o per accogliere importanti strutture. In alcuni casi pu essere necessario prendere in considerazione una ricollocazione. Riduzione dei pericoli ove possibile. Progettazione delle strutture tale da garantire la resistenza o linvulnerabilit a eventuali movimenti del terreno. Fondamenta a palizzate per proteggere ledificio dalla liquefazione. Fondamenta monolitiche per evitare insediamenti differenziali. Cavi e tubature interrati flessibili. E possibile prendere in esame la possibilit di ricollocare insediamenti esistenti o infrastrutture.

Partecipazione della comunitRiconoscere il potenziale di instabilit del terreno e identificare le frane in corso. Evitare di costruire abitazioni in localit pericolose. Provvedere le strutture di robuste fondamenta. Compattare il suolo in zone particolari. Stabilizzare il pendio mediante terrazzamento e rimboschimento. Barriere contro la caduta dei massi (alberi e sponde di terreno).

FORTI RAFFICHE DI VENTO (tifoni, uragani, cicloni, tempeste tropicali e tornado)

Il meccanismo distruttivoPressione e aspirazione causate dal vento, impatto delle raffiche per ore di seguito. Le forti spinte del vento possono far crollare una struttura, specialmente dopo diversi cicli di cambi di direzione. Un danno pi comune lo sradicamento di edifici ed elementi non strutturali (tetti, rivestimenti, ciminiere). I detriti trasportati dal vento causano danni a cose e persone. I forti venti rendono il mare agitato, facendo affondare navi e inondando le spiagge. In molti casi le tempeste sono accompagnate da ingenti precipitazioni. La zona di bassissima pressione nellocchio di un ciclone altamente distruttiva e al suo contatto gli edifici possono esplodere.

Parametri di gravitVelocit del vento. Scale di vento (p.es. Beaufort) e di intensit della tempesta. Scale locali di uragani e tifoni.

CauseCorrenti causate da differenze di pressione nei sistemi atmosferici. I venti pi forti vengono generati ai tropici intorno a sistemi a bassa pressione del diametro di parecchie centinaia di chilometri (cicloni), e sono detti tifoni nel Pacifico e uragani nelle Americhe e altrove. Zone a bassissima pressione ma di diametro molto inferiore producono tornado con venti rapidi e vorticosi.

Valutazione della catastrofe e tecniche di mappaturaI dati meteorologici della velocit e della direzione dei venti, raccolti dalle stazioni meteorologiche, indicano la probabilit del verificarsi di forte vento in qualunque regione. Fattori locali relativi alla topografia, alla vegetazione e allurbanizzazione possono influire a livello di microclima. I percorsi seguiti in passato da cicloni e tornado forniscono un modello comune dellimpatto di venti potenzialmente dannosi.Potenzialit di riduzione del disastroNessuna. La frammentazione delle nuvole pu prevenire laggiunta di pioggia.

Scatenarsi della catastrofe e preallarmeI tornado possono scatenarsi allimprovviso, ma i forti venti per lo pi aumentano la loro violenza nel corso di alcune ore. I sistemi di bassa pressione e levoluzione di tempeste tropicali possono venire identificati ore o giorni prima che i pericolosi venti colpiscano le popolazioni. Il monitoraggio via satellite pu essere daiuto per seguire il movimento delle tempeste tropicali e disegnarne i possibili percorsi. I movimenti dei sistemi atmosferici sono per complessi e ancora difficili da prevedere con esattezza.

Elementi pi a rischioStrutture leggere e abitazioni in legno. Settori edilizi informali e insediamenti di capanne. Tetti e rivestimenti. Elementi degli edifici, pannelli e tavole liberi o insufficientemente fissati. Alberi, ringhiere, segnali, ecc. Pali telegrafici, piloni e cavi sospesi in aria. Barche da pesca e altre industrie marittime.

Principali strategie di mitigazioneProgettazione di strutture capaci di resistere allimpatto dei venti. Criteri per ledilizia che contemplino la pressione del vento. Resistenza al vento di elementi non strutturali. Pratiche di costruzione adeguate. Dislocazione microclimatica di servizi chiave, ad esempio in zone riparate da colline. Installazione di frangivento, pianificazione di aree boschive a protezione delle aree urbane. Presenza di edifici resistenti al vento (p.es. robusti ambienti pubblici nei villaggi) per il rifugio della comunit allinterno di insediamenti vulnerabili.

Partecipazione della comunitCostruire case resistenti al vento o facilmente ricostruibili. Assicurare il fissaggio di elementi che potrebbero venire sradicati dal vento e causare danni a cose o persone altrove, p.es. pannelli metallici, ringhiere, segnali stradali. Prepararsi ad agire in caso di tempesta. Prendere rifugio in edifici robusti e resistenti al vento. Adottare misure di protezione per le barche, il contenuto degli edifici o altre propriet a rischio.

CATASTROFI TECNOLOGICHE

Il meccanismo distruttivoLe esplosioni causano perdite di vite umane, feriti e distruzioni di edifici e infrastrutture; gli incidenti nel settore dei trasporti provocano morti e feriti fra passeggeri ed equipaggi, a volte con lemissione di sostanze pericolose e inquinanti; gli incendi industriali possono raggiungere altissime temperature e colpire vaste aree; le sostanze pericolose liberate nellaria o nellacqua possono venire trasportate per lunghe distanze e causare la contaminazione dellaria, della fornitura dacqua, della terra, dei raccolti e del bestiame, rendendo determinate regioni inabitabili per luomo; si distrugge la natura e si sconvolgono gli ecosistemi. Disastri di grandi dimensioni possono minacciare la stabilit dellecologia globale.

Parametri di gravitQuantit delle sostanze pericolose emesse; temperatura degli incendi; raggio distruttivo delle esplosioni; area contaminata relativamente ad aria, mare, falde acquifere; intensit locale della contaminazione (parti per milione, Becquerels/litro per la radioattivit).

CauseIncendi; crisi dei sistemi di sicurezza degli impianti; erronee procedure di funzionamento degli impianti; avaria di componenti dellimpianto; impatto di incidenti; incendi dolosi e atti di sabotaggio; terremoti.

Valutazione della catastrofe e tecniche di mappaturaInventari e mappe di luoghi di immagazzinamento di sostanze tossiche e pericolose con indicazione delle relative caratteristiche; usuali percorsi di trasporto di sostanze pericolose; mappe di possibili zone di contaminazione, e intensit della contaminazione nelleventualit di emissioni di varie dimensioni; corridoi di traffico e statistiche di incidenti relative al settore dei trasporti e alle aree a rischio.

Potenzialit di riduzione del disastroPi severi standard di sicurezza nella progettazione degli impianti e delle apparecchiature; previsione di possibili catastrofi in sede di progettazione degli impianti; progettazione e procedure di funzionamento che escludano errori e difetti; eliminazione di materiali pericolosi; leggi idonee; organizzazione di sistemi di evacuazione.

Scatenarsi della catastrofe e preallarmeRapido (ore o minuti) o improvviso (senza preallarme); la progettazione degli impianti industriali dovrebbe prevedere sistemi di monitoraggio e allarme relativi a incendi, avaria di componenti e verificarsi di condizioni pericolose; lemissione di agenti inquinanti pu avvenire con una lentezza sufficiente a dare lallarme e attuare levacuazione degli addetti allimpianto e del pubblico; in alcuni casi possibile prevedere le esplosioni.

Elementi pi a rischioImpianti industriali o veicoli, e relativi dipendenti o equipaggio; i passeggeri o i residenti di aree circostanti; edifici adiacenti; bestiame e coltivazioni nei dintorni dellimpianto (fino a cento chilometri nel caso di vaste emissioni di inquinanti aerei e materiali radioattivi); forniture idriche regionali e idrologia; flora e fauna.

Principali strategie di mitigazioneRidurre o eliminare il pericolo mediante le iniziative sopra elencate; migliorare la resistenza agli incendi tramite limpiego di materiali ignifughi, la costruzione di barriere antincendio, laspirazione del fumo; migliorare i sistemi di rilevamento e allarme; pianificare gli interventi di risposta alla catastrofe aumentare la capacit di contrastare gli incendi e la dispersione di sostanze inquinanti, organizzare soccorsi demergenza ed evacuazione per i dipendenti dellimpianto e gli abitanti delle zone circostanti (equipaggio e passeggeri nel caso di veicoli). Avviare piani di sicurezza allinterno e allesterno dellarea a rischio, condurre esercitazioni in collaborazione con i locali vigili del fuoco. Aumentare lefficienza delle autorit responsabili della protezione civile e delle emergenze. Limitare o ridurre la quantit immagazzinata di prodotti chimici pericolosi o infiammabili.

Partecipazione della comunitIniziative per monitorare i livelli di inquinamento, condurre ispezioni e garantire il rispetto degli esistenti standard di sicurezza, e migliorare le leggi sulla sicurezza. Preparare piani di evacuazione.

SICCIT E DESERTIFICAZIONE

Il meccanismo distruttivoLa mancanza dacqua danneggia i raccolti, gli alberi, il bestiame e gli esseri umani: la terra va soggetta a erosione e alluvioni; gli effetti sono graduali, ma qualora la situazione non sia tenuta sotto controllo le coltivazioni e il bestiame muoiono, la popolazione perde i mezzi di sussistenza ed costretta a emigrare, e rischia di morire dinedia se non arrivano aiutiesterni: edifici e infrastrutture vengono perci abbandonati e decadono, e vanno perduti beni culturali e opere darte.

Parametri di gravitLivello delle precipitazioni, scarsit di piogge (mm), periodi di siccit; estensione della perdita di rivestimento vegetale del suolo, e delle zone a clima desertico.

CauseLa siccit causata prevalentemente da fluttuazioni periodiche a breve termine del livello delle precipitazioni; a volte da mutamenti climatici a lungo termine. La desertificazione causata dalla perdita di vegetazione e dalla conseguente erosione del terreno in virt della combinazione di siccit, eccessivo sfruttamento delle aree da pascolo e inadeguata gestione del territorio.

Valutazione della catastrofe e tecniche di mappaturaMappe pluviometriche che indichino le aree dalle condizioni climatiche desertiche o semidesertiche; mappatura del grado di erosione e desertificazione.

Potenzialit di riduzione del disastroLa siccit non controllabile; la desertificazione pu venire ridotta mediante migliori pratiche di gestione dei terreni e delle foreste, canali di infiltrazione, organizzazione dellirrigazione e gestione del territorio (controllo della destinazione duso dei terreni e dei pascoli).

Scatenarsi della catastrofe e preallarmeSi verifica lentamente, nellarco di anni. Numerosi i preavvisi in base ai livelli delle precipitazioni, dei fiumi, dei pozzi e delle riserve dacqua, oltre che agli indicatori della salute della popolazione e del bestiame. Lo scatenarsi di gravi siccit causa morie di bestiame, aumento della mortalit infantile, e movimenti migratori.

Elementi pi a rischioColtivazioni e foreste; la salute umana e animale; tutte le attivit economiche dipendenti da una continua fornitura idrica; interi insediamenti umani nel caso di prolungata siccit.

Principali strategie di mitigazioneRazionamento dellacqua; misure volte a conservare o rimpiazzare lacqua mancante mediante la gestione di riserve dacqua, la costruzione di argini, canali e acquedotti; manutenzione del terreno e riduzione del grado di erosione mediante argini di controllo, livellamento, rinfoltimento della vegetazione, e gestione dellallevamento; riduzione della raccolta di legna da ardere con ladozione di fornelli a migliore combustibile, e lintroduzione di modelli flessibili di coltivazione e allevamento; controllo demografico; programmi di istruzione e addestramento tecnico.

Partecipazione della comunitCostruzione di argini di controllo, bacini artificiali, pozzi, serbatoi dacqua; rinfoltimento della vegetazione e rimboschimento; modifica dei modelli di coltivazione; introduzione di politiche di conservazione delle acque; modifica delle pratiche di gestione del bestiame; sviluppo di industrie alternative non agricole.

PARTE 2

ATTIVIT VOLTE A RIDURRE I RISCHI

Questa sezione del modulo illustra la differenza tra metodi attivi e passivi di riduzione dei rischi, e inoltre i cinque principali tipi di misure adottabili allatto di formulare programmi di mitigazione:Misure ingegneristiche e relative alla costruzioneMisure di pianificazione del territorioMisure economicheMisure di gestione e istituzionaliMisure di impatto sociale

Ridurre le catastrofi o ridurre la vulnerabilit?

La protezione contro determinati pericoli si ottiene eliminando le cause che li scatenano (riduzione della catastrofe), oppure limitando gli effetti del pericolo qualora esso si verifichi (riduzione della vulnerabilit degli elementi a rischio).Per la maggior parte dei disastri naturali impossibile impedire il verificarsi delleffettivo processo geologico o meteorologico, che si tratti di eruzioni vulcaniche, di scosse sismiche o di cicloni e forti raffiche di vento. Lobiettivo delle politiche di mitigazione relative a queste catastrofi principalmente la riduzione della vulnerabilit degli elementi soggetti a venire colpiti. In determinate circostanze, certe catastrofi naturali possono venire limitate. Per esempio, la costruzione di argini lungo le sponde di taluni fiumi riduce leventualit di alluvioni nelle aree circostanti, ed possibile prevenire laggravarsi di fenomeni noti di smottamento e caduta di massi stabilizzando le pressioni sul suolo, costruendo muri di contenimento e migliorando il drenaggio dei pendii. Gli agenti distruttivi propri di alcune catastrofi naturali possono venire contrastati mediante opere ingegneristiche, oppure deviati lontano da strutture essenziali attraverso canali e scavi. In certi casi piantare alberi pu rappresentare un metodo efficace o per ridurre il potenziale di alluvioni e colate di fango, oppure per rallentare la desertificazione. La possibilit di ridurre limpatto della catastrofe stata indicata in ciascuno dei profili delle diverse catastrofi.Ovviamente, il modo migliore di contenere futuri disastri industriali consiste anzitutto nel prevenire il loro verificarsi. Gli incendi, le perdite di liquami, gli incidenti tecnologici e di trasporto sono tutte catastrofi fondamentalmente evitabili. Nei rischi di disastro provocato dalluomo, lo scopo degli interventi di mitigazione ridurre o prevenire il verificarsi delle catastrofi. Mettere a punto sistemi di sicurezza costituisce un elemento importante per la riduzione dei rischi di catastrofi industriali. Un insieme di conoscenze sempre pi approfondite, tratte dallesperienza di industrie attive da molti anni, pu ormai venire applicato alle regioni di recente industrializzazione.

Strumenti, poteri e bilanci

Sulla base dei profili delle catastrofi e della descrizione dei possibili interventi da adottare al fine di ridurne gli effetti, risulta evidente che la protezione unimpresa complessa e va realizzata mediante una serie di attivit da avviare tutte nello stesso tempo. La protezione non pu venire assicurata soltanto da ununica autorit o agenzia. Un governo non pu fornire case resistenti al vento a tutti i cittadini che abitano in zone soggette a cicloni. I governi, per, possono influenzare gli individui, cosa che in effetti fanno, inducendoli a proteggere se stessi e il resto della comunit; possono impiegare unampia gamma di strumenti e utilizzare i propri poteri in diversi modi per favorire la sicurezza della comunit. I poteri legislativi, le funzioni amministrative, gli investimenti e lavvio di progetti rappresentano altrettanti strumenti utili a produrre il cambiamento. Il potere di persuasione viene a volte classificato in due categorie, passivo e attivo, le quali si possono cos riassumere:

Misure di mitigazione passivaLe autorit prevengono comportamenti indesiderati mediante controlli e sanzioni relativamente ai seguenti punti:Obbligo di conformarsi alle norme di progettazioneVerifica della conformit dellesito dei sopralluoghiEmanazione di procedimenti giudiziari, multe e ordini di chiusura contro i trasgressoriControllo della destinazione duso della terraRifiuto di fornire servizi e infrastrutture ad aree che non si desidera svilupparePolizze assicurative obbligatorie

Condizioni necessarie al funzionamento di sistemi di controllo passivoa. Lesistenza e funzionalit di un sistema di controllob. Laccettazione, da parte della comunit colpita, degli obiettivi e dei controlli proposti dallautoritLa capacit economica della comunit colpita di rispettare le norme.

Misure di mitigazione attivaLe autorit promuovono iniziative che si desidera vengano avviate per mezzo di incentivi quali:Offerta di controlli a livello di pianificazioneAddestramento e formazioneAssistenza economica (sovvenzioni e prestiti agevolati)Sussidi per strumentazioni di sicurezza, materiali edilizi pi sicuri, ecc.Fornitura di infrastrutture come edifici pi sicuri, punti di rifugio, magazziniDistribuzione di informazioni e campagne di consapevolezza pubblicaPromozione di polizze assicurative su base volontariaCreazione di organizzazioni comunitarie

I programmi attivia. Mirano a creare una cultura della sicurezza autosufficiente in aree di scarsa presenza istituzionale o di incapacit di adeguarsi ai controlli esistenti.b. Richiedono bilanci di ampio respiro, manodopera specializzata e unarticolata struttura amministrativa.Sono utili in regioni dal basso reddito, zone rurali o in altre localit dove manchi una giurisdizione esterna relativamente alla destinazione duso dei terreni o allattivit edilizia.

Gli standard di sicurezza, i criteri di costruzione e le norme per ledilizia fanno parte del regolare apparato utilizzato dai governi per aiutare una comunit a proteggere se stessa. Una delle misure pi semplici da adottare per le autorit statali ladozione di una legislazione relativa a criteri nazionali per ledilizia, la quale preveda che nuovi edifici e infrastrutture abbiano la capacit di resistere alle varie catastrofi naturali prevalenti in quel determinato paese. Attualmente circa 40 paesi soggetti a frequenti terremoti dispongono di norme di costruzione per ledilizia anti-sismica che interessano tutti i nuovi edifici. Daltra parte, tali norme in s non possono dare risultati apprezzabili fino a quando i progettisti non ne siano a conoscenza e le comprendano, e a meno che la comunit non le consideri necessari, e vengano fatte rispettare da amministratori competenti.Oltre alla molteplicit delle catastrofi e ai diversi metodi esistenti per ridurne i vari effetti sugli elementi a rischio, un ulteriore elemento di complicazione rappresentato dai tipi di poteri comunitari e di bilanci disponibili ai governanti. Non esiste una soluzione universale atta a contenere i rischi di disastro. La costruzione di progetti ingegneristici su larga scala in Giappone e altri paesi ad alto reddito per garantire protezione contro alluvioni e flussi di detriti vulcanici, non appropriata per contenere simili catastrofi nei paesi in via di sviluppo. Limposizione di regole per la pianificazione urbana, e di ci che viene considerato un livello accettabile di interferenza da parte delle autorit rispetto al diritto di ogni individuo a costruire, varia considerevolmente da paese a paese, tra situazioni rurali e urbane, e da una comunit e una cultura a unaltra.Il divieto di costruire case su pendii pericolosi pu sembrare generalmente appropriato, ma in concreto non possibile farlo rispettare in citt in cui le pressioni economiche che portano a costruire in tali aree travalicano la questione dellillegalit. Il diritto di un ingegnere municipale di condurre unispezione in relazione alla resistenza antisismica di un edificio in costruzione pu venire accettato nelle principali citt di un determinato paese, ma verrebbe contestato nei remoti villaggi della stessa provincia.

Mitigazione su base comunitariaE stato affermato A.Maskrey, Disaster Mitigation A Community-based Approach, Oxfam, 1989. che i governi e le grandi agenzie di sviluppo tendono ad adottare un approccio di tipo deduttivo alla programmazione della prevenzione dei disastri, in virt del quale ai beneficiari da loro identificati vengono offerte soluzioni ideate per loro dai pianificatori anzich da loro scelte autonomamente. Siffatti approcci deduttivi privilegiano in generale misure di tipo strutturale piuttosto che cambiamenti sociali finalizzati allattivazione delle risorse per le aree vulnerabili. Di rado raggiungono gli obiettivi prefissati in quanto agiscono sui sintomi e non sulle cause, e non sono in grado di rispondere ai bisogni reali e alle richieste della gente. In definitiva, essi minano la capacit della comunit stessa di badare alla propria protezione.Al momento di sviluppare una strategia complessiva di mitigazione, occorrerebbe sempre sondare le opportunit che si offrono per iniziative di mitigazione su base comunitaria.Un approccio alternativo sta nel mettere a punto politiche di mitigazione in consultazione con gruppi comunitari locali adottando tecniche e iniziative che essi possono organizzare autonomamente e gestire con una limitata assistenza tecnica esterna. Questi programmi di mitigazione su base comunitaria sono ritenuti pi in grado di produrre attivit che rispondano appieno ai reali bisogni delle persone, e di contribuire allo sviluppo della comunit, della sua consapevolezza dei rischi che incombono sul proprio territorio, e della sua capacit di difendersi in futuro, anche se tecnicamente i mezzi cos adottati possono essere meno efficaci dei piani di mitigazione su vasta scala. Tali programmi tendono inoltre a massimizzare luso di risorse locali, compresi manodopera, materiali e forme di organizzazione.Lapplicazione di queste politiche su base comunitaria dipende da numerosi fattori: per esempio, di cruciale importanza per il buon esito delliniziativa lesistenza di gruppi comunitari locali attivamente interessati e di agenzie capaci di fornire assistenza tecnica e supporto a un livello appropriato.Ci nonostante, al momento di evolvere una strategia complessiva di mitigazione, occorrerebbe sempre sondare le opportunit che si offrono per iniziative di mitigazione su base comunitaria. Queste sono senzaltro meno costose, e hanno maggiori probabilit di successo rispetto ai programmi alternativi su vasta scala.Le strategie di mitigazione su base comunitaria tendono a massimizzare luso di risorse locali: materiali, manodopera e gestione.

Il programma delle attivit di mitigazioneLe tecniche e le misure che le autorit possono prendere in considerazione nel formare un adeguato pacchetto di mitigazione dei disastri possono venire classificate in:Opere di ingegneria e costruzioniPianificazione territorialeMisure economicheMisure gestionali e istituzionaliMisure di impatto sociale

Opere di ingegneria e costruzioni

Le misure ingegneristiche sono di due tipi: quelle che producono strutture meno vulnerabili e pi resistenti alle catastrofi, e quelle che creano strutture la cui funzione principale la protezione dai disastri elementi per il controllo delle alluvioni, canali, dighe, argini di infiltrazione, ecc.Le attivit del primo tipo riguardano per lo pi interventi su singoli edifici e strutture, e vengono spesso definiti come sistemi di rafforzamento contro limpatto delle catastrofi. Il miglioramento dei progetti e delle tecniche di costruzione di edifici, strutture agricole, infrastrutture e altri elementi pu essere ottenuto in diversi modi. Standard progettuali, norme per ledilizia e specifiche delle prestazioni sono elementi importanti per gli edifici progettati dagli ingegneri. I progetti ingegneristici atti a contrastare le varie catastrofi possono riguardare vibrazioni del terreno, pressioni laterali, carichi eccessivi, spinte del vento, impatti, combustibilit, resistenza alle alluvioni e altri fattori di sicurezza. I criteri di costruzione sono la linea di difesa critica per ottenere strutture pi robuste, compresi grandi edifici privati, edifici pubblici, infrastrutture, reti di trasporto e impianti industriali.Le norme per ledilizia basate sulla resistenza ai disastri hanno qualche probabilit di produrre edifici pi robusti soltanto se gli ingegneri che devono applicarle ne condividono limportanza, ne approvano ladozione, e comprendono a fondo tali norme e i criteri di progettazione che esse richiedono, e se le autorit ne garantiscono il rispetto mediante ispezioni e multe ai progetti che le trasgrediscono. Queste norme devono essere introdotte in un ambiente preparato a riceverle. Fra le misure necessarie a ottenere misure di mitigazione ingegneristiche pu esserci un pi alto livello di addestramento per ingegneri e progettisti, manuali esplicativi che espongano il significato concreto delle norme, e la creazione di unamministrazione efficiente capace di controllare il rispetto dei criteri nella pratica: lassunzione negli uffici di dieci nuovi ingegneri per garantire ladozione di norme esistenti pu dare maggiori risultati al fine di migliorare la qualit delle costruzioni di una citt che non la semplice proposta di severi standard di costruzione edilizia.

Il rispetto delle norme assicurato mediante lispezione di strutture in costruzione un importante elemento che contribuisce alla creazione di un forte patrimonio edilizio in aree soggette a catastrofi.

Un gran numero degli edifici pi esposti a subire le conseguenze di un disastro e pi vulnerabili alle catastrofi non viene progettato da ingegneri e non trarr alcun giovamento dagli standard di sicurezza stabiliti nelle norme per ledilizia. Si tratta di case, officine, magazzini ed edifici agricoli costruiti dagli stessi proprietari o da operai e ditte di costruzione seguendo un proprio progetto. In molti paesi questi edifici non ingegneristici rappresentano unalta percentuale del patrimonio edilizio complessivo. Le misure ingegneristiche necessarie ad incrementare la resistenza ai disastri di strutture non ingegneristiche comprendono, fra laltro, la formazione di costruttori finalizzata allapprendimento di tecniche pratiche di costruzione. La resistenza delle case ai venti ciclonici dipende in ultima analisi dallefficacia con cui i pannelli dei tetti sono agganciati ai muri, alla qualit dei giunti nella struttura delledificio, e al modo in cui questo fissato al suolo. Le tecniche di addestramento per insegnare ai costruttori gli aspetti pratici delledilizia resistente ai disastri sono ora ben note e costituiscono una parte integrante del menu delle attivit di mitigazione disponibili ai responsabili della gestione dei disastri.Al fine di rendere pi efficace laddestramento dei costruttori, necessario persuadere proprietari e comunit a costruire strutture pi sicure e resistenti ai disastri e a pagare i relativi costi aggiuntivi. La ditta edile pu svolgere un ruolo importante nel convincere il cliente a costruire nel rispetto di pi severe specifiche, ma se questo non avviene nel contesto di una generale campagna di informazione pubblica riguardante i rischi e per il riconoscimento della necessit di unadeguata protezione, probabile che il costruttore non trovi molti clienti. Si anche fatto ricorso a sistemi di sovvenzione, prestiti agevolati e fornitura di materiale da costruzione quali incentivi per favorire laumento della resistenza alle catastrofi di edifici non ingegneristici. Legalizzare la propriet terriera e assicurare ai fittavoli diritti che li proteggano, inoltre, incoraggia lammodernamento del patrimonio edilizio grazie alla garanzia di stabilit e allinteresse per il proprio futuro.Laddestramento dei costruttori sulle tecniche di costruzione resistenti alle catastrofi realizzato nel modo migliore per mezzo di esercizi pratici e consigli in loco.A parte i nuovi edifici, quelli gi esistenti possono anchessi necessitare un intervento di rafforzamento contro limpatto di future catastrofi. La vulnerabilit degli edifici esistenti pu venire in buona parte ridotta grazie a una regolare manutenzione e a controlli strutturali. Il rafforzamento delle strutture attuali (protezione retrofit) si pu ottenere mediante laggiunta di rinforzi, consolidamenti e nuovi elementi strutturali.Il costo del consolidamento di un edificio esistente tende a essere maggiore (e dirompente) rispetto a un intervento a livello di progettazione edilizia, e perci rappresenta unimproponibile opzione economica per la maggior parte del patrimonio edilizio; per edifici di livello medio, che si prevede possano durare per un periodo relativamente breve (dai 10 ai 50 anni), pu essere preferibile adottare la prospettiva a lungo termine delladeguamento del patrimonio edilizio, attendere che gli edifici arrivino alla naturale conclusione della loro vita utile, demolirli e costruire al loro posto nuove strutture conformi agli standard delle norme di costruzione. Per strutture speciali, impianti di vitale importanza e palazzi storici di lunga durata, le tecniche di consolidamento retrofit sono ormai pienamente affidabili e una notevole quantit di conoscenze specialistiche sono state acquisite in questo campo, anche se in genere sono troppo costose per riuscire utili nei progetti di sviluppo. Importanti edifici esistenti possono venire rinforzati per ridurne la vulnerabilit alle catastrofi.Lideazione ingegneristica di misure su vasta scala per il controllo di alluvioni o siccit complessa e costosa in termini di tempo e capitali; le relative costruzioni spesso hanno conseguenze negative su coloro che dovrebbero invece essere protetti, ad esempio alcune comunit possono venire costrette a lasciare la loro regione, luso del suolo pu mutare e ancora altri effetti sgraditi possono verificarsi. Lesperienza dimostra che misure di controllo delle alluvioni su piccola scala, che possono venire gestite da organizzazioni di livello locale, possono risultare efficaci nella mitigazione dei rischi e contemporaneamente raggiungere altri obiettivi di sviluppo. Tali misure tendono a far uso di materiali, manodopera e risorse di gestione disponibili localmente, nel tentativo di sviluppare le tradizionali forme di mitigazione piuttosto che sostituirle del tutto, e di aumentare lautosufficienza della comunit piuttosto che indebolirla. Queste misure possono perci svolgere un ruolo importante nella mitigazione dei disastri nel quadro di progetti integrati di sviluppo agricolo o rurale.

Misure di pianificazione territoriale

Molte catastrofi sono localizzate, e i loro probabili effetti riguardano soltanto aree specifiche: le alluvioni colpiscono i piani rivieraschi, le frane si verificano su pendii ripidi e instabili, e cos via. Gli effetti possono venire notevolmente ridotti qualora sia possibile evitare che le aree a rischio siano utilizzate per insediamenti o per la dislocazione di importanti strutture. La maggioranza dei piani regolatori urbani che prevedono la zonizzazione dei terreni a seconda della destinazione duso probabilmente gi tentano di separare attivit industriali pericolose dai grandi centri residenziali. E necessario che la pianificazione urbana accolga la consapevolezza delle catastrofi naturali e della mitigazione dei rischi allinterno dei normali processi di pianificazione dello sviluppo di una citt.E pi facile controllare la dislocazione delle strutture pubbliche che non di quelle private o lutilizzo privato del territorio. Unattenta distribuzione delle strutture pubbliche pu essa stessa svolgere un ruolo importante nella riduzione della vulnerabilit di un insediamento: scuole, ospedali, strutture demergenza e importanti elementi infrastrutturali come gli impianti di rifornimento idrico, i trasformatori di corrente elettrica e le centrali telefoniche costituiscono parte significativa del funzionamento di una citt. Un principio da tenere presente il decentramento degli elementi a rischio: i servizi offerti da ununica struttura centralizzata sono sempre pi a rischio di quelli garantiti da tante strutture pi piccole. Il crollo dellimpianto centrale dei telefoni durante il terremoto di Citt del Messico nel 1985 interruppe completamente le comunicazioni nella citt. Nel corso della ricostruzione, limpianto centrale venne rimpiazzato da numerose mini-centraline situate in diverse zone della citt, al fine di rendere il sistema telefonico meno vulnerabile. Lo stesso principio vale allo stesso modo per gli ospedali e le scuole, per esempio, cos come per le centrali elettriche e gli impianti di depurazione delle acque.Il principio del decongestionamento si applica anche alle concentrazioni demografiche in aree urbane: una maggiore densit di popolazione presenter sempre un potenziale di disastro pi elevato rispetto a insediamenti pi dispersi. Laddove la frequenza degli edifici pu essere tenuta sotto controllo, il piano regolatore urbano dovrebbe riflettere la distribuzione spaziale dei livelli di gravit delle catastrofi nella suddivisione del territorio in zone nelle quali autorizzare diverse densit di sviluppo. A volte possibile operare un controllo indiretto delle densit mediante metodi pi semplici, quali limpiego di strade larghe, limiti daltezza per gli edifici e percorsi stradali che riducano le dimensioni degli appezzamenti disponibili per lo sviluppo. La creazione di zone adibite a parchi riduce la densit urbana, e inoltre procura spazi pubblici per la citt e aree di verde, favorisce il drenaggio per diminuire il rischio di alluvioni, forma aree di rifugio per la popolazione nel caso di incendi urbani e pu offrire spazi utilizzabili per strutture demergenza nelleventualit di un disastro.I servizi offerti da ununica struttura centralizzata sono sempre pi a rischio di quelli garantiti da tante strutture pi piccole.A livello regionale, la concentrazione degli aumenti di popolazione e dello sviluppo industriale in una citt centralizzata in genere meno auspicabile rispetto a un sistema decentralizzato di cittadine secondarie, di centri satellite e di uno sviluppo distribuito su unarea pi vasta. Lideazione di reti di servizio, come strade, condutture e cavi, richiede ugualmente unattenta pianificazione per ridurre il rischio di crisi. Linee di fornitura eccessivamente lunghe corrono maggiormente il pericolo di venire interrotte da un guasto in un punto qualsiasi. Reti basate sullinterconnessione e sulla coesistenza di pi di un percorso per raggiungere una determinata localit sono meno vulnerabili a crisi locali, a condizione che le singole sezioni possano venire isolate in caso di necessit. Laccesso dei veicoli a un punto specifico ha meno possibilit di venire interrotto dal blocco di una strada nel quadro di un sistema viario circolare rispetto a uno radiale. Gli urbanisti possono inoltre riuscire a ridurre i rischi modificando lutilizzo di edifici vulnerabili adibiti a importanti funzioni una scuola situata in un vecchio palazzo pu venire trasferita in un altro pi robusto, lasciando il posto a funzioni meno importanti come limmagazzinamento. Spesso sono lutilizzo del territorio da parte dei privati, i settori informali e le baraccopoli a presentare i pi elevati rischi di disastro. La dislocazione di strutture pubbliche pi facile da controllare di quelle private. In molte citt dal rapido sviluppo, il controllo dellutilizzo privato del territorio mediante piani regolatori e licenze di sviluppo quasi impossibile. Spesso sono lutilizzo del territorio da parte dei privati, i settori informali e le baraccopoli a presentare i pi elevati rischi di disastro. I campi soggetti alle alluvioni e i ripidi pendii sono spesso terreni periferici accessibili a comunit dal reddito inferiore e ai gruppi sociali pi vulnerabili. Le pressioni economiche che spingono questi gruppi dapprima a trasferirsi in citt alla ricerca di lavoro e opportunit, e quindi ad abitare in aree marginali, vanno adeguatamente valutate in quanto rappresentano il contesto entro il quale occorre ridurre i rischi a cui essi si espongono. Divieti o misure di sgombero di residenti da aree pericolose hanno poche probabilit di successo a lungo termine se le pressioni a monte del fenomeno non vengono contrastate. Alcune misure indirette possono rivelarsi efficaci, come ad esempio rendere pi sicure le aree disponibili, o pi attraenti localit alternative. Ci pu venire realizzato mediante migliori disposizioni inerenti le fonti di reddito, laccesso al trasporto pubblico e una migliore offerta di servizi. Buoni risultati sono ottenibili altres scoraggiando lulteriore sviluppo di zone disabitate dichiarandole esplicitamente zone pericolose, rifiutando la fornitura di servizi, riducendo laccessibilit e limitando la disponibilit dei materiali da costruzione. In ultima analisi, per, soltanto nel momento in cui la comunit locale si rende conto delle reali dimensioni del rischio e si convince che i rischi superano i benefici a loro derivanti dallinsediarsi in quella localit, solo allora essa decider di stabilirsi altrove o di proteggere se stessa in altro modo.

Misure economiche

Uno sviluppo economico equo il fattore chiave per la mitigazione dei disastri. Una economia forte in cui i benefci sono condivisi dalla societ nel suo insieme costituisce la migliore protezione contro una futura calamit. Uneconomia forte significa maggiori somme di denaro da spendere per edifici pi robusti, e maggiori riserve finanziarie per ovviare a eventuali perdite. Linterdipendenza fra Disastri e sviluppo oggetto di un altro modulo di questo corso di addestramento.Le misure di mitigazione che aiutano la comunit a ridurre possibili perdite economiche, favoriscono la resistenza dei singoli e migliorano la loro capacit di riprendersi, insieme alle misure che consentono alle comunit di permettersi pi alti livelli di sicurezza, sono elementi importanti di un complessivo programma di mitigazione. Uneconomia forte in cui i benefici sono condivisi dalla societ nel suo insieme costituisce la migliore protezione contro una futura calamit. Inevitabilmente, sono quelli che hanno di meno che, in proporzione, perdono di pi in caso di disastro. I membri pi deboli del sistema economico dispongono di scarse riserve economiche. Se perdono la propria casa o i propri animali, non hanno i mezzi per sostituirli. E improbabile che abbiano stipulato polizze di assicurazione o godano di un rapido accesso al credito, e perci possono in breve tempo ritrovarsi in condizioni di miseria. Una siccit su vasta scala o unalluvione disastrosa nelle aree rurali possono generare unaccelerazione nellurbanizzazione della regione, e persino aumentare i rischi per quelle famiglie che vedendo distrutti i propri mezzi di sussistenza migrano in citt alla ricerca di migliori opportunit. La distruzione delle aziende e la perdita di posti di lavoro e reddito pu in effetti far s che il recupero della regione sia un processo lungo e lento, o pu aumentarne la vulnerabilit a futuri disastri. I piani di ricostruzione spesso offrono prestiti generosi alle vittime per sostenere il loro recupero, ma una famiglia priva di reddito ha ben poche prospettive di riuscire a ripagare il debito, e non perci in grado di trarne beneficio.Lo sviluppo economico costituisce con ogni probabilit lobiettivo principale di qualunque pianificatore regionale o agenzia di governo nazionale, a prescindere dagli obiettivi della mitigazione dei disastri. I processi dello sviluppo economico sono complessi e trascendono lambito del presente corso di addestramento; in ogni caso, la mitigazione dei disastri dovrebbe essere considerato come parte integrante del processo di sviluppo economico.Alcuni aspetti della pianificazione economica sono di immediata rilevanza per la riduzione dei rischi di disastro. La diversificazione delle attivit economiche un principio economico tanto importante quanto il decongestionamento a livello di pianificazione del territorio. Uneconomia basata su una singola industria (o una singola coltivazione) sempre pi vulnerabile di uneconomia alimentata da numerose attivit diverse. I collegamenti tra i diversi settori di uneconomia il trasporto dei beni, il flusso di informazioni, il mercato del lavoro, possono risultare pi vulnerabili agli effetti dirompenti di un disastro della concreta infrastruttura che costituisce il mezzo di produzione. Il turismo, in quanto settore economico, estremamente vulnerabile ai disastri, o persino alle dicerie relative a un eventuale disastro. Il fatto che lindustria e leconomia si affidino alle infrastrutture strade, reti di trasporto, energia, servizi telefonici, ecc., significa che occorrerebbe assegnare priorit assoluta alla protezione di questi servizi: la cui perdita o interruzione estremamente costosa per lintera comunit.

Uneconomia basata su una singola industria (o una singola coltivazione) sempre pi vulnerabile di uneconomia alimentata da numerose attivit diverse.

Incentivi economici e penali rappresentano parte importante dei poteri di qualunque autorit. Sovvenzioni, prestiti, tasse, concessioni fiscali e multe possono essere utilizzati per influenzare le decisioni degli individui relative alla riduzione dei rischi di disastro. La dislocazione delle industrie viene normalmente influenzata dagli incentivi statali che sono in grado di attirare le imprese in localit pi sicure o di agire da elemento catalizzatore per il reinsediamento della popolazione. La tassazione della propriet pu venire impiegata per penalizzare maggiormente strutture vulnerabili e costruite in zone meno sicure. Si possono offrire sovvenzioni e prestiti per aiutare i proprietari a mettere a norma gli edifici di loro propriet e renderli pi resistenti ai disastri. Listituzionalizzazione della mitigazione dei disastri necessita di un consenso dellopinione pubblica sul fatto che gli sforzi volti a ridurre il rischio di disastri sono di importanza continuativa. Nei paesi industrializzati, lassicurazione uno dei principali meccanismi di protezione. Se il rischio di perdita economica largamente condiviso da un gran numero di assicurati, la perdita viene compensata in un contesto di sicurezza. Le polizze di assicurazione commerciale sono costose e la loro sostenibilit determinata da accurati calcoli del rischio. Se il numero degli assicurati rimane limitato, i premi sono alti e risultano proibitivi per molti potenziali detentori di polizze. Pi le polizze sono diffuse, meno costosi sono i premi e pi il ricorso allassicurazione pu diffondersi. Lincoraggiamento ai singoli affinch si garantiscano una protezione per mezzo di polizze assicurative fa s che venga a crearsi un certo livello di protezione. Gli schemi di assicurazione obbligatoria non hanno avuto successo e i governi nazionali raramente dispongono di risorse finanziarie da dedicare a garanzie di assicurazione contro i disastri, sebbene molti paesi abbiano formato un fondo per la ricostruzione successiva a un disastro, alimentato dalla fiscalit generale. Lassicurazione contro i disastri unimpresa finanziaria ad alto rischio e soltanto compagnie di assicurazione multinazionali sono in grado di raccogliere le risorse necessarie a compensare le perdite causate da un disastro di grandi dimensioni. E improbabile che in questo modo si possano proteggere comunit pi povere o rurali e i loro investimenti in protezione contro i disastri, a meno che non ci sia il sostegno di una grande agenzia di sviluppo.

Misure gestionali e istituzionali

La mitigazione dei disastri richiede inoltre determinate misure organizzative e procedurali. Il periodo di tempo nel quale si pu raggiungere una riduzione significativa della probabilit del verificarsi di un disastro abbastanza lungo. I mutamenti che riguardano la pianificazione del territorio, ladeguamento delle strutture e le caratteristiche del patrimonio edilizio rappresentano un processo che si svolge nellarco di decenni. Gli obiettivi e le politiche che guidano i processi di mitigazione vanno portati avanti per parecchi anni, e devono sopravvivere ai cambiamenti di amministrazione politica che possono verificarsi durante tale periodo, nonch alle modifiche delle priorit di bilancio e a politiche di altra natura. Listituzionalizzazione della mitigazione dei disastri necessita di un consenso dellopinione pubblica sul fatto che gli sforzi volti a ridurre il rischio di disastri sono di importanza continuativa.Listruzione, laddestramento e la competenza professionale, oltre che la volont politica, rappresentano aspetti necessari dellistituzionalizzazione della mitigazione dei disastri. Laddestramento professionale di ingegneri, pianificatori, economisti, sociologi e altri amministratori, realizzato allo scopo di inserire la riduzione di catastrofi e rischi allinterno delle rispettive aree di competenza, sta poco a poco diventando unattivit molto diffusa. Aumentare i contatti di questi gruppi con gli esperti internazionali e il trasferimento di tecnologia nella mitigazione dei disastri rappresenta una componente importante della creazione di nuove competenze allinterno dei paesi colpiti.Linformazione un elemento cruciale nella pianificazione della mitigazione dei disastri, ma ci sono numerosi paesi soggetti a catastrofi in cui gli osservatori meteorologici e geologici di base che dovrebbero monitorare le catastrofi non sono stati neppure istituiti o non dispongono delle risorse necessarie a svolgere il loro compito. Le organizzazioni di ricerca, di consulenza tecnica e di ideazione di politiche adeguate sono importanti risorse che possono sostenere lo sviluppo di strategie di mitigazione a livello sia nazionale che locale.I poteri amministrativi e organizzativi rilevanti ai fini della mitigazione dei disastri comprendono le procedure di controllo e le funzioni di pianificazione per la realizzazione di piani di mitigazione, nonch le procedure di consultazione e di coinvolgimento della comunit nelle decisioni riguardanti la mitigazione e la gestione dellattuazione delle attivit di mitigazione.La gestione delle informazioni e laddestramento del personale rappresentano uno degli elementi principali delle attivit di mitigazione.Risorse aggiuntive di personale e ulteriori strutture amministrative possono divenire necessarie nella realizzazione dei piani di mitigazione. Alcuni paesi hanno istituito Ministeri della Protezione Civile o sotto-dipartimenti responsabili della gestione dei disastri e dello sviluppo di misure di protezione. Pu non essere indispensabile creare una unit autonoma dedicata alla mitigazione dei disastri, e molti sostengono che la mitigazione dei disastri pi efficace se integrata con le altre iniziative esistenti anzich condotto come unattivit separata. La presenza di unamministrazione che attui le sue politiche fino alla fase di realizzazione una condizione essenziale. A livello locale, la mitigazione su base comunitaria richiede lincremento delle capacit delle istituzioni locali di attuare misure di protezione; laddestramento e il sostegno necessari a tal fine spesso possono venire offerti con grande vantaggio da ONG nazionali o internazionali.La mitigazione su base comunitaria richiede un incremento della capacit delle istituzioni locali di formulare piani, gestire le misure di protezione locale e trattare con il governo per ottenere assistenza.

Misure di impatto sociale

La mitigazione dei disastri attuabile solo in presenza di un consenso diffuso sulla sua desiderabilit e realizzabilit tecnica ed economica. In molte localit le singole catastrofi incombenti