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6 Documento preliminare Verifica di assoggettabilità a V.A.S. Art. 12 del D. Lgs 152/2006 smi Art. 22 della LRT n. 10/2010 smi oggetto: Piano Attuativo per interventi di riqualificazione del Centro Sport srl in località "Candeli" con contestuale variante al RU ex art. 107 LR 65/14. richiedenti: Centro Sport SRL ubicazione: Comune di Bagno a Ripoli (FI), località Candeli, via della Massa n.40 Calcinaia lì, 08/05/2017 architetto Andrea Mannocci AND STUDIO – via poggio belvedere nr.1 int 39 – 56012 calcinaia (pi) italia - tel e fax 0039 0587 757068 - [email protected] - www.and-studio.it

6 Documento preliminare Verifica di assoggettabilità a V.A.S. · 6 Documento preliminare Verifica di assoggettabilità a V.A.S. ... il suolo, l’acqua, l’aria, i fattori climatici,

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6Documento preliminare

Verifica di assoggettabilità a V.A.S.Art. 12 del D. Lgs 152/2006 smiArt. 22 della LRT n. 10/2010 smi

oggetto: Piano Attuativo per interventi di riqualificazione del Centro Sport srl in località "Candeli" con

contestuale variante al RU ex art. 107 LR 65/14.

richiedenti: Centro Sport SRLubicazione: Comune di Bagno a Ripoli (FI), località Candeli, via della Massa n.40

Calcinaia lì, 08/05/2017

architetto Andrea Mannocci

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6Documento preliminare

Verifica di assoggettabilità a V.A.S.Art. 12 del D. Lgs 152/2006 smiArt. 22 della LRT n. 10/2010 smi

oggetto: Piano Attuativo per interventi di riqualificazione del Centro Sport srl in località "Candeli" con

contestuale variante al RU ex art. 107 LR 65/14.

richiedenti: Centro Sport SRLubicazione: Comune di Bagno a Ripoli (FI), località Candeli, via della Massa n.4

Indice

Introduzione

Inquadramento normativo

Descrizione del Match Ball, localizzazione e criticità

Analisi del contesto paesaggistico

Storia urbanistica del Match Ball

Contenuti del Documento Preliminare:a) “Illustrazione dei contenuti, degli obiettivi principali del Piano e del rapporto con altri pertinenti piani o programmi“

• Contenuti ed obbiettivi del Piano Attuativo per interventi di riqualificazione del

Centro Sport srl in località "Candeli" con contestuale variante al RU ex art. 107

LR 65/14.

• Verifica di coerenza degli obiettivi del Piano Attuativo con i Piani Urbanistici Sovraordinati

• Il Piano Attuativo e i Vincoli sovraordinati

b) “Aspetti pertinenti allo stato attuale dell’ambiente e sua evoluzione probabile senza l’attuazione del Piano “

c)“ Caratteristiche ambientali, culturali e paesaggistiche delle aree che potrebbero essere significatamente interessate “

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• Ambiente e paesaggio• Cultura

d) “Qualsiasi problema ambientale esistente, pertinente al piano o programma, ivi compresi in particolare quelli relativi ad aree di particolare rilevanza ambientale, culturale e paesaggistica, quali le zone designate come zone di protezione speciale perla conservazione degli uccelli selvatici e quelli classificati come siti di importanza comunitaria per la protezione degli habitat naturali e della flora e della fauna selvatica, nonché i territori con produzioni agricole di particolare qualità e tipicità, di cui all’articolo21 del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228“

• Tutela degli acquiferi• Aree permeabili• Vincolo paesaggistico• Direttissima ferrovia• Risparmio idrico e riuso delle acque meteoriche• Riduzioni emissioni in aria

e) “Obiettivi di protezione ambientale stabiliti a livello internazionale, comunitario o degliStati membri, pertinenti al piano o al programma, e il modo in cui, durante la sua preparazione, si è tenuto conto di detti obiettivi ed di ogni considerazione ambientale”

• Principi generali• Smaltimento liquami• Riduzione in atmosfera • Classificazione energetica degli edifici in progetto • Criteri di produzione di energie rinnovabili negli edifici in progetto

f) “Possibili impatti significativi sull’ambiente, compresi aspetti quali la biodiversità, la popolazione, la salute umana, la flora e la fauna, il suolo, l’acqua, l’aria, i fattori climatici, i beni materiali, il patrimonio culturale, anche architettonico e archeologico, il paesaggio e l’interrelazione tra i suddetti fattori; devono essere considerati tutti gli impatti significativi, compresi quelli secondari, cumulativi, sinergici, a breve, medio e lungo termine, permanenti e temporanei, positivi e negativi“ ;

• Biodiversità• Popolazione e salute umana• Flora e fauna• Suolo, acqua, aria, fattori climatici• Beni materiali patrimonio culturale, architettonico e archeologico, paesaggio e

interazione tra i suddetti

g) “Misure previste per impedire, ridurre e compensare nel modo più completo possibilegli eventuali impatti negativi significativi sull’ambiente dell’attuazione del piano o del programma”

h) “Sintesi delle ragioni della scelta delle alternative individuate e una descrizione di come è stata effettuata la valutazione, nonché le eventuali difficoltà incontrate (ad esempio carenze tecniche o difficoltà derivanti dalla novità dei problemi e delle tecnicheper risolverli) nella raccolta delle informazioni richieste;

i) “Descrizione delle misure previste in merito al monitoraggio e controllo degli impatti ambientali significativi derivanti dall’attuazione del piani o del programma proposto definendo, in particolare, le modalità di raccolta dei dati e di elaborazione degli indicatori necessari alla valutazione degli impatti, la periodicità della produzione di un rapporto illustrante i risultati della valutazione degli impatti e le misure correttive da

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adottare;

• Attuazione del Piano Attuativo• Verifica degli impatti ambientali

l) “Sintesi non tecnica delle informazioni di cui alle lettere precedenti”

Risultati attesi dall’attuazione del Piano Attuativo

Sintesi delle motivazioni e parere di assoggettabilità

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Introduzione

Il presente documento è stato redatto ai sensi dell’art. 12 del D. lgs 152/2006 e s.m.e.i.

e dell’art. 22 della LRT n. 10/2010 per la preventiva valutazione, da effettuarsi

dall’autorità competente secondo le disposizioni di cui all’art. 22 della citata LRT, in

riferimento alla significatività degli effetti ambientali del Piano Attuativo (art.119 L.R.

65/2014) per la riqualificazione paesaggistica e l'adeguamento delle strutture del

Centro Sport Srl denominato “Match Ball” posto in località Candeli in Via della Massa

n.40 in Comune di Bagno a Ripoli (FI).

Il presente rapporto ha l'obiettivo di fornire all’autorità che deve esprimere il

provvedimento di verifica, le informazioni necessarie alla decisione se il Piano Attuativo

necessita di valutazione ambientale.

Tali informazioni riguardano le caratteristiche del Piano, le caratteristiche degli effetti

attesi dalla sua attuazione e delle aree potenzialmente coinvolte da essa.

Per definire la portata e il livello di dettaglio delle informazioni da includere nel

Rapporto, si è in particolare tenuto conto di quanto espresso nell’art. 5 della Direttiva,

laddove si afferma che il Rapporto ambientale “comprende le informazioni che possono

essere ragionevolmente richieste, tenuto conto del livello delle conoscenze e dei

metodi di valutazione attuali, dei contenuti e del livello di dettaglio del piano o del

programma e, per evitare duplicazioni della valutazione, della fase in cui si trova

nell'iter decisionale e della misura in cui taluni aspetti sono più adeguatamente valutati

in altre fasi di detto iter”

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ALLEGATO N.1 estratto Regolamento Urbanistico

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Inquadramento normativo

Normativa Comunitaria

La Direttiva Europea 2001/42/CE rappresenta un importante passo avanti nel contesto

del diritto ambientale europeo. Ponendosi l’obiettivo di valutare gli effetti ambientali

derivanti dall’attuazione di determinati piani e programmi durante la loro elaborazione e

prima della loro adozione, la VAS si delinea come un processo sistematico inteso a

valutare le conseguenze sul piano ambientale delle azioni proposte nell’ambito di piani

e programmi nazionali, regionali e locali in modo che queste siano affrontate e prese in

esame fin dalle prime fasi (strategiche) del processo decisionale.

In altre parole, la VAS assolve al compito di verificare la coerenza con gli obiettivi di

sostenibilità delle proposte programmatiche e pianificatorie, a differenza della VIA che

si applica a singoli progetti di opere. L’elaborazione delle procedure individuate nella

Direttiva 2001/42/CE rappresenta uno strumento di supporto nelle scelte di

pianificazione, fornendo opzioni alternative rispetto al raggiungimento di un obiettivo

mediante la determinazione dei possibili impatti delle azioni prospettate.

Tra le novità introdotte dalla Direttiva si segnala: il criterio ampio di partecipazione,

tutela degli interessi legittimi e trasparenza nel processo decisionale che si attua

attraverso il coinvolgimento e la consultazione in tutte le fasi del processo di

valutazione delle Autorità che, per le loro specifiche competenze ambientali, possano

essere interessate agli effetti sull’ambiente dovuti all’applicazione dei piani e dei

programmi e del pubblico in qualunque modo

interessato dall’iter decisionale; la funzione di monitoraggio, finalizzata a controllare e

contrastare gli effetti negativi imprevisti derivanti dall’attuazione di un piano o

programma e adottare misure correttive al processo in atto.

Normativa nazionale

La normativa italiana ha recepito la Direttiva 2001/42/CE attraverso il Decreto

Legislativo n.152/2006, attuazione della Legge n. 308/1994, La seconda parte del

D.Lgs. n. 152/2006, che riguarda fra l’altro l’adozione delle procedure di VAS, è entrata

in vigore il 31 luglio 2007, a seguito della proroga data dal Governo Italiano con

Decreto Legge n. 300/2006.

Normativa regionale

La valutazione integrata di piani e programmi è stabilita dall’art. 11 della L.R.T. n. 1/2005 e

dal successivo regolamento di attuazione approvato con DPGR n.4/R del 9.02.2007. La

legge regionale 12 febbraio 2010 n. 10 ha stabilito “ Norme in materia di valutazione

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ambientale strategica ( VAS ) , di valutazione di impatto ambientale (VIA) e di valutazione e

incidenza “. La legge regionale n. 6 del 17 febbraio 2012 “ Disposizioni in materia di

valutazioni ambientali. Modifiche alla L.R. 10/2010, alla L.R. 49/1999 , alla L.R. 56/2000 ,

alla L.R. 61/2003 e alla l.r. 1/2005 e successivamente L.R. 65/2015 e L.R. N.15 del

25/2/2016 .” costituiscono il riferimento normativo per le valutazioni ambientali . Il presente

Documento preliminare è redatto in riferimento a quanto richiesto all’art. 22 della legge

regione toscana 12 febbraio 2010, n. 10 e comprende una descrizione del piano e le

informazioni e i dati necessari alla verifica degli impatti significativi sull'ambiente attesi

dall'attuazione del piano.

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Descrizione del Match Ball, localizzazione e criticità

L'impianto sportivo del Match Ball si trova nel Comune di Bagno a Ripoli in località

Candeli; ha una forma pressoché triangolare ed è circondato da tre differenti strutture

paesaggistiche: sul lato di sud-ovest dal passante ferroviario dell'alta velocità, sul lato

nord-ovest dal fiume Arno e sul lato est dal giardino di villa la Massa.

Lo stato attuale dell'area ex Centro Sport è quello di una struttura sportiva in buono

stato di manutenzione il cui inserimento nel contesto paesaggistico circostante è

buono, grazie alla vegetazione perimetrale e interna, impiantata negli anni; il centro ha

anche alcuni aspetti critici a livello paesaggistico per la presenza di strutture

edilizie superate e progettate in anni in cui si faceva meno attenzione al rapporto

tra architettura e paesaggio.

La documentazione fotografica raccolta documenta con come le essenze di: cipressi,

lecci, querce, pini e siepi di alloro, garantiscono un buon inserimento ambientale anche

da punti esterni al centro sportivo. Le foto scattate da punti circostanti esterni al Centro

Sport, documentano che il centro sportivo è ben inserito nel contesto ambientale.

Anche i materiali utilizzati a terra per i campi da gioco: in terra battuta e con materiali

sintetici di colore verde, annullano l'impatto estetico visivo; l'asfalto del parcheggio e

del viale di accesso con granulometria grossolana, più vicina ad un cemento

architettonico che ad un asfalto, il cui colore grigio è smorzato dall'usura degli anni,

non pregiudica l'aspetto estetico e visivo. In particolare preme sottolineare come

intorno al parcheggio è stato realizzato (anno 1993) un terrapieno in terra che ha un

altezza di alcuni metri e sui quali sono stati impiantati alberi di cipresso; questa

soluzione nasconde l'area del parcheggio che è la più invasiva dal punto di

vista paesaggistico.

Il resto dell'area dell'ex centro sport è un parco con grandi superfici a prato e con

percorsi pedonali in formelle di cemento e cotto. Ci sono alcune strutture come

l’attuale piscina, lo spogliatoio e la palestra realizzate a distanza inferiore di ml 10,00

dall’argine che devono essere demolite.

La demolizione di queste strutture (già sottodimensionate) pregiudicano

fortemente lo sviluppo dell’attività del centro sportivo a cui vengono a

mancare strutture essenziali per garantire i servizi. Inoltre la carenza

funzionale di alcune strutture esistenti non permette lo sviluppo di una parte

delle attività sportive del Centro.

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ALLEGATO N.2 documentazione fotografica

Foto aerea di riferimento

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Foto n.1

Foto n.2

Foto n.3

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FOTO N.4

FOTO N.5

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FOTO N.6

FOTO N.7

FOTO N.8

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Analisi del contesto paesaggistico

Il paesaggio dove è collocata la struttura sportiva del Match Ball rientra nell’ambito

del sistema territoriale della piana attraversata dall'Arno caratterizzato da

un'articolazione minuta di orti e di sistemi particellari complessi. La componente

naturalistica costituisce una parte del sistema ambientale dell’Arno estremamente

diversificata in termini numerici e qualitativi, in relazione alle differenti tipologie

ambientali che si possono ad oggi incontrare lungo il Fiume e le sue pertinenze e

sponde. Rispetto agli ambienti originari, l’uomo ha da tempi remoti apportato

modifiche assai profonde che hanno avuto la conseguenza di determinare una

perdita generale di naturalità ma anche un aumento della varietà ambientale,

attraverso la presenza di varie fasi di degradazione dei biosistemi climax. Le

situazioni che quindi, attualmente, si possono riscontrare sono assai varie e

rappresentano, anche a breve distanza tra loro, differenti stadi evolutivi (sia per la

vegetazione, sia per la fauna, sia per le caratteristiche fisiche) di una naturale

riconquista da parte delle componenti vegetale ed animale del Fiume e delle aree

circostanti. Il grado di diversificazione e di naturalità dei diversi tratti è correlato, in

linea di massima all’entità, alla tipologia, alla frequenza ed alla distanza temporale

delle modificazioni apportate dall'uomo.

La Provincia, nell'ambito della redazione di uno studio di fattibilità per il Parco

fluviale dell'Arno1, comprensivo di un "Masterplan degli interventi", ha individuato

quattro settori fortemente interconnessi su cui operare: la sicurezza idraulica,

la riqualificazione fluviale, l'assetto naturalistico, La riappropriazione

territoriale.

Le principali linee-guida di questo progetto sono il rispetto dell'ecosistema fluviale,

con l'obiettivo di coniugare le esigenze di mantenimento degli habitat e di protezione

idraulica e idrogeologica (e quindi di messa in sicurezza del territorio) con le

opportunità di riqualificazione ambientale del fiume Arno e dei principali affluenti.

Nell'ambito degli interventi di manutenzione delle sponde e di prevenzione del

rischio idraulico, l'occasione da cogliere è il recupero e la valorizzazione del

paesaggio fluviale e degli usi ad esso connessi, al fine di favorirne un rinnovato e

qualificato uso sociale. Il progetto di Parco fluviale è parte di un più generale

programma di interventi che interessano l'Arno, tra cui la realizzazione di piste

ciclabili e di infrastrutture per la viabilità.

Il contesto di questo tratto del fiume Arno nel Comune di Bagno a Ripoli è un

contesto ben preservato. La struttura del Centro sportivo come anche l’adiacente

struttura sportiva del circolo comunale e quella ricettiva di villa La Massa sono

interventi di antropizzazione del territorio che hanno messo al centro del progetto il

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rispetto e la valorizzazione del paesaggio agricolo e dell’ambiente. Entrambe le

strutture sono inserite in un contesto paesaggistico dove prevale l’elemento

naturalistico e dove il rapporto tra territorio e fiume non è ostacolato anche se ci

sono alcuni elementi di criticità da risolvere.

ALLEGATO N.3 foto aerea

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Storia urbanistica del Match Ball

La storia del Match Ball ha inizio intorno al 1974 quando il sig. Roberto Casamonti si

appassiona al gioco del tennis e con sua moglie decidono di acquistare un podere

lungo l’Arno per fare una struttura sportiva ed un Circolo per insegnare il gioco

del tennis agli amici. Un idea nata perla socializzazione e l’occupazione del tempo

libero ma che con gli anni diventa una vera e propria attività ricreativa per lo sport ed u

servizio per la collettività.

Gli atti autorizzativi che riguardano il Match Ball, ritrovati presso l’archivio del Comune

di Bagno a Ripoli, si susseguono a partire dal 1978 fino ad oggi e sono atti che

riguardano la conformità urbanistica ed edilizia delle strutture sportive e dei fabbricati

esistenti e le procedure in atto, a dimostrazione di come la storia urbanistica di questa

struttura sportiva, riconosciuta dal Regolamento Urbanistico Comunale di interesse

generale (art.42 del R.U.), sia una storia urbanistica di circa 40 anni di attività e di

sviluppo sul territorio del Comune di Bagno a Ripoli.

I primi atti sono del 1975 e del 1978:

Concessione Edilizia n. 89 del 07/06/1978, intestata al sig. Roberto Casamonti,

(Pratica edilizia n.23/1977) per modifiche al fabbricato esistente e spostamento servizi

Licenza Edilizia n. 149 del 28/06/1974, intestata a Centro Sport Spa per opere

pertinenziali.

In data 8/5/1982 viene presentato un piano d’insieme, Approvato con Delibera del

Consiglio Comunale n.337 del 13/10/1982, e con successiva approvazione e modifica

con Delibera della Giunta Comunale n. 414 del 22/12/1982, intestata a Centro Sport

Spa, per la realizzazione di impianti sportivi e accessori, con successiva sottoscrizione

di Convenzione ai rogiti del notaio Cunnella Giuseppe in data 12/01/1983, rep. 11982,

registrato a Firenze il 17/01/1983.

Successivamente:

Concessione Edilizia n.81 del 30/04/1983, intestata a Centro Sport Spa,(Pratica

edilizia n.450/1982) per la realizzazione di n.3 campi da tennis, piscina e spogliatoi.

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Concessione Edilizia n.163 del 28/09/1985, intestata a Centro Sport Spa, (Pratica

edilizia n.476/1983) per la costruzione della nuova sede sociale del “Match Ball”.

Concessione Edilizia n.164 del 28/09/1985, intestata a Centro Sport Spa, (Pratica

edilizia n.475/1983) per la costruzione di n.3 campi da tennis e spogliatoi, poi ceduti

gratuitamente al Comune di Bagno a Ripoli con atto notaio Mario Piccini il14/06/1996.

Concessione Edilizia n.134 del 31/08/1978, intestata a Centro Sport Spa, (Pratica

edilizia n.187/1987), variante in corso d’opera alla Concessione Edilizia n.163 del

28/08/1985.

Concessione Edilizia n.59 del 30/05/1992, intestata a Centro Sport Spa, (Pratica

edilizia n.31/1989), accertamento di conformità ai sensi dell’articolo 13 della Legge

28/02/1985 n.47 per locale interrato della sede sociale.

Concessione Edilizia in Sanatoria n.3286 del 05/08/1998, intestata a Centro Sport

Spa, (Istanza n.2827) per costruzione di verande e chiusura di portico lato ovest

all’edificio ex colonico e realizzazione di baracche; cambio di destinazione d’uso di

fabbricato ex colonico da destinare a direzione e servizi centro sportivo; costruzione di

n.5 campi da tennis.

Accertamento di conformità ex art.140 legge regionale 1/2005, Progetto

n.171/2013 per la sanatoria di n.6 campi da tenni parcheggio e sistemazioni ambientali.

Accertamento di conformità ex art.140 legge regionale 1/2005, Progetto 408/2014

relativo al posizionamento di n.2 campi da tennis autorizzati dalla C.E.C. in data

03/07/1975 progetto n.337/1974, n.3 box impianti tecnici, n.1 pergolato e diversa

distribuzione del percorso pedonale di accesso ai sensi dell'articolo n.140 della L.R.

n.1/2005.

Una storia urbanistica di circa mezzo secolo dove tutte la parti urbanistiche sono

conformi tranne due strutture come la palestra e gli annessi di servizio che sono

state demolite e la loro perdita lo svolgimento delle attività del circolo.

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Contenuti del Documento Preliminare

Il presente Documento Preliminare è stato redatto seguendo, nella stesura, i punti

elencati nell’allegato 2 della LRT 10/2010 smi .

In particolare :

a) “Illustrazione dei contenuti, degli obiettivi principali del Piano e del rapporto

con altri pertinenti piani o programmi“

• Contenuti ed obbiettivi del Piano Attuativo per interventi di riqualificazione del

Centro Sport srl in località "Candeli" con contestuale variante al RU ex art. 107

LR 65/14.

• Verifica di coerenze degli obiettivi del Piano Attuativo con il RU;

• Verifica di coerenza degli obiettivi della variante con i Piani Urbanistici

Sovraordinati;

• Il Piano Attuativo e i Vincoli sovraordinati.

b) “Aspetti pertinenti allo stato attuale dell’ambiente e sua evoluzione probabile

senza l’attuazione del Piano “

c) “Caratteristiche ambientali, culturali e paesaggistiche delle aree che

potrebbero essere significatamente interessate “

d) “ Qualsiasi problema ambientale esistente, pertinente al piano o programma,

ivi compresi in particolare quelli relativi ad aree di particolare rilevanza

ambientale, culturale e paesaggistica, quali le zone designate come zone di

protezione speciale per la conservazione degli uccelli selvatici e quelli

classificati come siti di importanza comunitaria per la protezione degli habitat

naturali e della flora e della fauna selvatica, nonché i territori con produzioni

agricole di particolare qualità e tipicità, di cui all’articolo 21 del decreto

legislativo 18 maggio 2001, n. 228“

e) “Obiettivi di protezione ambientale stabiliti a livello internazionale, comunitario

o degli Stati membri, pertinenti al piano o al programma, e il modo in cui, durante

la sua preparazione, si è tenuto conto di detti obiettivi ed di ogni considerazione

ambientale”

f) “Possibili impatti significativi sull’ambiente, compresi aspetti quali la

biodiversità, la popolazione, la salute umana, la flora e la fauna, il suolo, l’acqua,

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l’aria, i fattori climatici, i beni materiali, il patrimonio culturale, anche

architettonico e archeologico, il paesaggio e l’interrelazione tra i suddetti fattori;

devono essere considerati tutti gli impatti significativi, compresi quelli

secondari, cumulativi, sinergici, a breve, medio e lungo termine, permanenti e

temporanei, positivi e negativi“ ;

g) misure previste per impedire, ridurre e compensare nel modo più completo

possibile gli

eventuali impatti negativi significativi sull’ambiente dell’attuazione del piano o

del programma;

h) sintesi delle ragioni della scelta delle alternative individuate e una descrizione

di come è stata effettuata la valutazione, nonché le eventuali difficoltà incontrate

(ad esempio carenze tecniche o difficoltà derivanti dalla novità dei problemi e

delle tecniche per risolverli) nella raccolta delle informazioni richieste;

i) descrizione delle misure previste in merito al monitoraggio e controllo degli

impatti ambientali significativi derivanti dall’attuazione del piani o del programma

proposto definendo, in particolare, le modalità di raccolta dei dati e di

elaborazione degli indicatori necessari alla valutazione degli impatti, la

periodicità della produzione di un rapporto illustrante i risultati della valutazione

degli impatti e le misure correttive da adottare;

l) sintesi non tecnica delle informazioni di cui alle lettere precedenti.

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a) “Illustrazione dei contenuti, degli obiettivi principali del

Piano e del rapporto con altri pertinenti piani o programmi“

Contenuti ed obiettivi del Piano Attuativo per interventi di

riqualificazione del Centro Sport srl in località "Candeli" con

contestuale variante al RU ex art. 107 LR 65/14.

Il Match Ball ha necessità di un adeguamento infrastrutturale per riuscire a

superare quelle criticità derivanti dalla mancanza di strutture come la palestra e

per incrementare nuove funziono che possano garantire una resa economica che

permetta la sopravvivenza in termini di costi/ricavi e di servizi offerti al territorio

ed al cittadino.

Le strutture esistente che hanno circa 15 anni non sono più adeguate alle nuove

esigenze richieste dalla collettività per praticare lo sport. E’ anche modificato

l’approccio allo sport se prima esso era riservato solo ai giovani adesso lo sport

attraversa tutta la famiglia e quindi il centro ha necessità di garantire maggiori offerte

sportive per tutta la famiglia dai bambini agli anziani.

Il piano di crescita e di sviluppo del Circolo ha dato molta importanza negli ultimi

quattro anni alla famiglia e alle sue esigenze; si è per questo creata una quota

associativa ad hoc, che consente di usufruire di una struttura che diventa quasi una

seconda casa, per vivere in un ambiente dove la famiglia può trascorrere insieme il loro

tempo libero privilegiando il benessere fisico, la sicurezza dei figli, il relax nella natura.

Alcuni obiettivi sono:

• Adesione al piano di sviluppo della FIT – L’insegnamento del tennis è una della

attività principali svolte dal Circolo, la cui scuola ha ottenuto la certificazione di

qualità FIT di Standard School; la scuola propone un’offerta a tuttotondo dal

minitennis a partire dai 4 anni, all’avviamento, al settore agonistico , ai corsi per

adulti e si avvale di tutti operatori con qualifica FIT; tutti i programmi didattici

adottano le direttive federali; uno degli obiettivi è quello di crescere e fidelizzare

i piccoli allievi del vivaio per portarli ad essere degli atleti anche di punta

laddove possibile.

• Mantenimento e sviluppo delle aree verdi – Il Circolo è immerso nel verde di

prati, siepi di lauri e allori, pini, querce, pioppi, piante fiorite : molta attenzione

viene posta a questa risorsa che , con l’impiego di operatori qualificati,

necessità di continue cure.

• Attività di informazione su salute e benessere – Tutti gli Associati e gli allievi

sono costantemente sollecitati sull’importanza di fare lo sport in modo sano e

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controllato, attraverso le informative sulla salute e gli incontri con professionisti

del settore

• Piano di sviluppo sostenibile in termini ambientali ed economici.

• Attenzione alla responsabilità sociale.

• Carta dei valori.

L'intervento del Piano Attuativo si rende necessario perché né il R.U né il P.S. hanno

previsto, per questa area sportiva, un dimensionamento per permettere un

adeguamento delle attuali strutture alle nuove esigenze funzionali e di servizio. Per cui

se questa struttura ha assunto negli anni un ruolo di struttura sportiva di livello sovra

comunale, come evidenziato dal R.U., che l'ha classificata come struttura privata

d'interesse generale (art.42 del R.U.) è necessario prevedere una pianificazione

adeguata al suo incremento infrastrutturale.

Preme sottolineare che il complesso sportiva è una struttura che si integra nelle

aree verdi dell'Arno e anche il progetto di ampliamento delle strutture esistenti è

un progetto che raggiunge gli obiettivi di valorizzazione e tutela del sistema del

Parco dell'Arno.

In sintesi il progetto prevede:

PALESTRA – SPA – SPOGLIATOIO - PISCINA

La realizzazione di una nuova palestra dedicata: all'attività di preparazione atletica, al

gioco del tennis al coperto, ed a sale specializzate con i seguenti spazi: campo coperto,

spogliatoio maschile e femminile, sale per corsi di ginnastica libera e yoga, sala pesi,

sala attrezzature, deposito e magazzini, piscina coperta, Spa e ambulatori fisioterapia.

PISCINA ESTERNA

Realizzazione di una nuova piscina più consona all'attività estiva dei frequentatori del

centro sportivo, con spazi pertinenziali ed uno locale accessorio di servizio destinato a

bar, e servizi igienici.

FORESTERIA

Una foresteria per il soggiorno degli atleti che si allenano all'interno del centro sportivo

con camere maschili e femminile e spazio di soggiorno e cucina, oltre all'alloggio del

custode con i seguenti spazi: camere maschili n.9, camere femminili n.9 servizi,

ingresso, alloggio custode - guardiano, magazzini.

PIASTRA CAMPI DA TENNIS

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Nel sedime dell’attuale parcheggio per ridurre l’impatto sull’ambientale e non

alterare l’equilibrio degli acquiferi verrà realizzata una piastra che copre il

parcheggio e sulla quale verrà realizzata la foresteria, due campi da tennis e la

direzione generale.

DIREZIONE GENERALE

Ampliamento di servizi esistenti e di nuovi servizi la cui collocazione della direzione

generale del centro con annesso attività di commercializzazione di articoli sportivi.

CLUB HOUSE

Ampliamento dell'attuale Club House per una razionalizzazione delle funzioni,

determinate dall'ampliamento dei servizi della struttura sportiva che porterà ad un

aumento delle utenze e quindi ad un utilizzo più massiccio della sede sociale.

L'ampliamento della Club House prevede: nuova cucina, sala ristorante per 250 posti,

ampliamento del bar, spazio per la televisione, sala per il gioco delle carte, spazio gioco

per bambini, spazio per convegni e feste.

MAGAZZINI E DEPOSITI

Nel vicinanze del sedime della vecchia palestra verrà realizzato un magazzino deposito

attrezzi per le manutenzioni del centro sportivo.

SPOGLIATOIO DEL TENNIS AMPLIAMENTO CASA COLONICA

Per rendere ottimale la fruizione degli utenti del centro sportivo è necessario

suddividere gli spogliatoi della palestra dagli spogliati del tennis. I due spogliatoi hanno

diverse esigenze funzionali e non possono essere utilizzati gli stessi spazi. Gli

spogliatoi della palestra e della piscina sono stati ricavati nell’edificio della palestra; gli

spogliatoi del tennis verranno ricavati nella casa colonica esistente, ampliando lo

spazio al piano terra e utilizzando gli altri spazi rimanenti al piano terra della colonica

per attività di gestione e supporto alle attività sportive ed alle competizioni del tennis .

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ALLEGATO N.4 planimetria progetto

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Verifica di coerenza degli obiettivi del Piano Attuativo con il

R.U.

Il R.U. individua l'area del Centro sport nell'ambito di quelle aree destinate a servizi

pubblici e privati, di interesse generale normate all'Articolo 42: Sono aree destinate ad

attrezzature e servizi privati che, per la rilevanza territoriale delle prestazioni erogate,

rivestono un interesse generale, esteso oltre la scala locale.

In particolare il Centro sportivo è considerata un area per: “attrezzature e servizi privati

di rilievo sovra comunale” ai sensi del PTC della Provincia di Firenze: centro

formazione Enel presso Bagno a Ripoli, impianto golf Ugolino, polo sportivo fluviale di

Candeli-strutture private.

Ferme restando le disposizioni di cui alle Parti Seconda e Terza del RU, nonché il

rispetto delle condizioni indicate al successivo punto, vi sono consentiti:

a. con intervento diretto:

a.1. interventi di riorganizzazione e di adeguamento funzionale degli spazi aperti e delle

aree pertinenziali degli edifici esistenti;

a.2. interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro,

risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia RE1, RE2, RE3, sostituzione edilizia;

a.3. aree cimiteriali: interventi di completamento ai sensi del successivo punto 4.2;

b. previa approvazione di PA esteso a tutta l’area individuata dalle tavole grafiche del

RU:

b.1. interventi di ristrutturazione urbanistica.

L’edificabilità delle singole aree è regolata dalle seguenti condizioni:

a) norme regionali e statali che regolano le singole attività

b) coerenze e dei raccordi paesaggistici, ambientali e urbanistici con il contesto

c) rapporto di copertura: 50%

d) indice di permeabilità: 25%

e) densità arborea: 50 alberi/ettaro fatta salva una superficie pertinenziale di 200

mq/servizio che può essere priva di alberi. (Oss. 42/16)

f) parcheggi (in presenza di interventi di sostituzione edilizia e di ristrutturazione

urbanistica e comunque di interventi comportanti incremento di carico

urbanistico): definiti dal progetto o dal PA in relazione ai frequentatori previsti

nei momenti di picco, ferme restando le dotazioni disposte dalla normativa

nazionale e regionale.

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Come si evince dalla normativa del R.U. non è prevista nuova potenzialità

edificatoria necessaria al potenziamento delle infrastrutture sportive, salvo

interventi di ristrutturazione urbanistica che non sono idonei per le richieste del

circolo e questo è un aspetto di criticità da risolvere per lo sviluppo del centro

sportivo e per superare le carenze attuali.

La realizzazione di un Piano attuativo d'intervento deve comunque essere articolato nel

rispetto di quanto previsto all'articolo 5 del R.U. modalità di attuazione, comma n.7 ed

al successivo articolo n.7 parametri e misure di qualificazione ambientale e articolo n.8

gerarchia delle disposizioni normative.

La proposta di Piano Attuativo deve comunque essere coerente a quanto previsto nella

Parte Seconda del R.U: “Disposizioni per la tutela dell'integrità fisica del territorio”. In

particolare art. 16 Vulnerabilità degli acquiferi e della risorsa idrica l'area rientra

nell'ambito di acquiferi ad elevata pericolosità per i quali sono consentiti comunque

interventi con l'attuazione di particolari interventi di tutela.

Gli altri aspetti riguardano il rischio sismico, la pericolosità geologica e geomorfologica,

la pericolosità idraulica che dovranno determinare la classe di fattibilità idonea alla

realizzazione dell'intervento come previsto all'art.21.

Il R.U. all'allegato n.3 rimanda alla verifica di compatibilità degli interventi previsti alle

prescrizioni del PIT. Anche in questo allegato punto n.1.6 Vincolo di Candeli non ci

sono limitazioni all'intervento ma prescrizioni di carattere operativo punto 3.c.9.

In sintesi l’attuazione del Piano Attuativo non contrasta con il R.U. ma deve

tenere conto delle prescrizione sopra elencate.

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Verifica di coerenza degli obiettivi del Piano Attuativo con i

Piani Urbanistici Sovraordinati

Verifica con le previsioni del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale

(variante di adeguamento del PTCP approvata con Delib. C.P. del 10/01/2013

BURT n.11 del 13/03/2013).

L'art.24 delle Norme Tecniche di attuazione del PTC prescrive le indicazioni da

seguire per gli interventi di potenziamento di strutture sportive esistenti come previsti

dal Piano Attuativo del Centro Sport; al comma n.5 prevede: “Il potenziamento e la

nuova localizzazione di servizi ed attrezzature di rilievo sovracomunale sono

ammessi a condizione che: a) sia assicurato un elevato livello di accessibilità

mediante il trasporto pubblico locale (TPL), attraverso la verifica delle caratteristiche

delle reti infrastrutturali esistenti, programmate o eventualmente da realizzare

contestualmente all'intervento; b) siano previste misure idonee a contenere gli

impatti sugli elementi di interesse culturale e paesaggistico, ivi compresi gli impatti

percettivi, nonché sul sistema ambientale, e siano stabilite misure di compensazione

per gli impatti non mitigabili; c) sia definita adeguata dotazione di spazi verdi, di

parcheggi e di strutture di servizio in relazione al numero di utenti programmato”.

Estratto dell’Art. 24 - Servizi ed attrezzature di rilievo sovra comunale

1) Sono considerati di rilievo sovra comunale le infrastrutture, i servizi, le attrezzature e

le attività di interesse pubblico che incidono sull'assetto del territorio provinciale, e

comunque quelle che abbiano tale carattere sotto il profilo dell'ambito territoriale di

riferimento e dell'incidenza degli effetti sull'assetto fisico o relazionale. In particolare,

sono di rilievo sovra comunale: a) le scuole medie superiori e di formazione

professionale; b) le attrezzature per l'istruzione universitaria e per le specializzazioni

post-laurea; c) le attrezzature sanitarie e ospedaliere; d) i complessi sportivi e

ricreativi urbani, per manifestazioni a grande concorso di pubblico; e) le attrezzature e

gli impianti per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani e gli impianti di depurazione di cui

all'art. 24 bis; f) le carceri; g) le sedi principali di enti pubblici sovra comunali e le sedi

istituzionali; h) le attrezzature per la protezione civile e la pubblica sicurezza non di

livello comunale; i) le attrezzature culturali e i sistemi museali ed eco museali, le

attrezzature per l'associazionismo ed il tempo libero, che interessano più di un

comune; l) i parcheggi pubblici scambiatori di cui al successivo art. 32 e le altre

infrastrutture per la mobilità di interesse provinciale (nodi di scambio intermodale

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persone e merci); m) le aree attrezzate per la residenza non stanziale di cui alla LR n.

2/2000; n) i parchi territoriali.

2. Le aree destinate ai servizi ed attrezzature di rilievo sovra comunale sia esistenti che

di progetto sono individuate con apposita simbologia nella Carta dello Statuto del

territorio.

3. La Carta dello Statuto del territorio contiene l'indicazione, a scopo ricognitivo, di

ulteriori strutture e servizi che, soddisfacendo anche un interesse pubblico, hanno

titolarità o gestione privata o finalità produttive, come le strutture della formazione, di

alta specializzazione o sportive

4. La Provincia aggiorna e approfondisce il quadro conoscitivo dei servizi ed

attrezzature di livello sovra comunale. I Comuni possono precisare i perimetri sulla

base di informazioni di maggior dettaglio. La dismissione degli edifici adibiti ai servizi di

istruzione e formazione professionale di cui al comma 1 lettera a) e la cessazione di

dette destinazioni conforme a quanto previsto in sede di programmazione del servizio

scolastico non costituiscono variante al PTC.

5. Il potenziamento e la nuova localizzazione di servizi ed attrezzature di rilievo sovra

comunale sono ammessi a condizione che: a) sia assicurato un elevato livello di

accessibilità mediante il trasporto pubblico locale (TPL), attraverso la verifica delle

caratteristiche delle reti infrastrutturali esistenti, programmate o eventualmente da

realizzare contestualmente all'intervento; b) siano previste misure idonee a contenere

gli impatti sugli elementi di interesse culturale e paesaggistico, ivi compresi gli impatti

percettivi, nonché sul sistema ambientale, e siano stabilite misure di compensazione

per gli impatti non mitigabili; c) sia definita adeguata dotazione di spazi verdi, di

parcheggi e di strutture di servizio in relazione al numero di utenti programmato.

6. Il piano provinciale per lo sport è redatto in conformità al PTC ed in sinergia con gli

altri piani di settore al fine di integrare le politiche di sviluppo territoriale. Il piano per lo

sport:

a) aggiorna la ricognizione degli impianti sportivi esistenti contenuta nel PTC come

elemento del proprio quadro conoscitivo;

b) individua l'impiantistica sportiva in relazione alle esigenze delle comunità locali, a

una adeguata ripartizione territoriale per gli impianti che devono assolvere funzione

intercomunale, alla compatibilità con le risorse interessate, all'accessibilità alle

infrastrutture e alla rete del TPL;

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c) incentiva lo sviluppo della rete ciclabile ed escursionistica, coordinandosi con le

iniziative di valorizzazione turistica, culturale e ambientale.

7. La localizzazione dei servizi e delle attrezzature di interesse provinciale hanno

effetto prescrittivo ai sensi dell'articolo 51, comma 3, lettera b) della LR 1/2005.

Per i suddetti interventi si rinvia alle misure di salvaguardia di cui al comma 12

dell’art. 1 .

8.

ALLEGATO N.5 estratto PTC

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Statuto del territorio e Strategie di Politica territoriale

Nel titolo secondo il territorio aperto negli articoli di riferimento ovvero il 2.1.1.1

Le pianure, e all’art.2.2 La tutela del paesaggio e delle aree protette, non si

trovano prescrizioni che sono in contrasto con il Piano Attuativo.

Sussistono alcune prescrizioni relativamente al parco fluviale dell'Arno art. 2.1.7

che si traducono comunque in linee guida da seguire: “Le fasce fluviali per una

ampiezza di 150 metri dalle sponde e i territori contermini ai laghi, per 300 metri dalla

linea di battigia, sono aree tutelate per legge ai sensi dell'articolo 142 del codice dei

beni culturali e del paesaggio, pertanto sottoposte a vincolo paesaggistico dal PIT, con

esclusione dei soli tratti dei corsi d'acqua individuati nella deliberazione del Consiglio

regionale n. 95/86. Per limitare e controllare interventi dannosi e degradanti, occorrono

perciò precise normative da parte degli enti locali....Una organica politica del sistema

fiume (come dei laghi e delle aree umide) richiede perciò un'armonizzazione dei

rapporti tra ambiente naturale e attività umane, con la salvaguardia dei valori paesistici,

un uso pubblico libero ma limitato e controllato, oltre naturalmente alle opere di difesa,

di regimazione, di depurazione. Per questo la normativa deve estendersi alla tutela

degli aspetti di insieme, alla conservazione floro-faunistica e degli habitat fluviali, alla

protezione dei valori storico-archeologici, alla eliminazione delle presenze deturpanti.

Anche le sistemazioni idraulico-forestali devono risultare rispettose delle cenosi animali

presenti nei corpi idrici.”

Il parco fluviale dell'Arno è una delle iniziative di valorizzazione territoriale più importanti

portate avanti dalla Provincia di Firenze. L'Ente, con la collaborazione di tutti i comuni

rivieraschi e dell’Autorità di Bacino dell'Arno ha portato avanti uno studio di fattibilità

che ha definito un set di azioni prioritarie per giungere alla realizzazione del parco.

E' stata anche definita una porzione di territorio ben precisa che potrebbe

corrispondere ai confini del parco a sua volta suddivisibile in una zona immediatamente

contermine al corso d'acqua indicativamente corrispondente alla fascia ripariale, una

sorta di zona franca in cui portare avanti esclusivamente politiche di valorizzazione

fluviale, ed una zona più estesa allargata fino ai margini della attuale pianura

alluvionale in cui portare avanti iniziative che comunque privilegino la salvaguardia

ambientale.

Non ci sono per il Piano Attuativo dell'area del Centro Sport particolari limitazioni o

prescrizioni alla trasformazione.

La Provincia, in collaborazione con il DISTAF dell'Università di Firenze, ha anche edito

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con i tipi della Franco Angeli delle linee guida gestionali per gli ambienti naturali e semi-

naturali lungo il corso dell'Arno” che per ogni tratto dell'Arno individuano i criteri

gestionali più efficaci per il conseguimento degli obiettivi sopraelencati. (scritto da

Ermini).

Anche per quanto riguarda le prescrizioni relative al parco fluviale non ci sono

aspetti che contrastano con il Piano Attuativo ma valutazione che sono da

recepire nel progetto.

Verifica con le previsioni del Piano territoriale con valenza di piano

paesaggistico

Gli elaborati del Pit individuano tutti quegli aspetti legati alla tutela del paesaggio che

vengono riassunti nell'ambito di carte di analisi e di progetto di seguito riportate:

Livello Regionale

Le carte di livello regionale:

• Carta dei caratteri del paesaggio

• Carta dei sistemi morfogentici

• Carta della rete ecologica

• Carta del territorio urbanizzato

• Carta del sistema insediativo storico

• Carta dei morfotipi insediativi (Piano Firenze-Prato-Pistoia)

• Carta intervisibilità teorica assoluta (esclusa)

• Carta intervisibilità ponderata (esclusa)

Esse non limitano la possibilità d'intervento che comunque deve seguire

prescrizioni relative anche agli obiettivi generali del Pit che di seguito riportiamo:

1. Rappresentare e valorizzare la ricchezza del patrimonio paesaggistico e dei suoi

elementi strutturanti a partire da uno sguardo capace di prendere in conto la “lunga

durata” (“la Toscana è rimasta più che romana etrusca” S.Muratori, Civiltà e territorio

1967, 528-531); evitando il rischio di banalizzazione e omologazione della complessità

dei paesaggi toscani in pochi stereotipi.

2. Trattare in modo sinergico e integrato i diversi elementi strutturanti del paesaggio: le

componenti idrogeomorfologiche, ecologiche, insediative, rurali.

3. Perseguire la coerenza tra base geomorfologia e localizzazione, giacitura, forma e

dimensione degli insediamenti.

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4. Promuovere consapevolezza dell’importanza paesaggistica e ambientale delle

grandi pianure alluvionali, finora prive di attenzione da parte del PIT e luoghi di

massima concentrazione delle urbanizzazioni.

5. Diffondere il riconoscimento degli apporti dei diversi paesaggi non solo naturali ma

anche rurali alla biodiversità, e migliorare la valenza ecosistemica del territorio

regionale nel suo insieme.

6. Trattare il tema della misura e delle proporzioni degli insediamenti, valorizzando la

complessità del sistema policentrico e promuovendo azioni per la riqualificazione delle

urbanizzazioni contemporanee.

7. Assicurare co evoluzioni virtuose fra paesaggi rurali e attività agro-silvo-pastorali che

vi insistono.

8. Garantire il carattere di bene comune del paesaggio toscano, e la fruizione collettiva

dei diversi paesaggi della Toscana (accesso alla costa, ai fiumi, ai territori rurali).

9. Arricchire lo sguardo sul paesaggio: dalla conoscenza e tutela dei luoghi del Grand

Tour alla messa in valore della molteplicità dei paesaggi percepibili dai diversi luoghi di

attraversamento e permanenza.

10. Assicurare che le diverse scelte di trasformazioni del territorio e del paesaggio

abbiano come supporto conoscenze, rappresentazioni e regole adeguate.

Nello specifico ambito di riferimento ovvero il livello di Ambito Firenze Prato

Pistoia n.6 l'area di Bagno a Ripoli ha queste caratterizzazioni:

Profilo dell'Ambito (1):

Bagno a Ripoli

Descrizione interpretativa (2):

Caratteri del paesaggio, insediamenti recenti

Invarianti strutturali (3):

Pianura pensile-ricarica di acquiferi critici-Alta produzione di deflussi e instabilità dei

versanti, aggravate dagli abbandoni dei sistemi rurali-Rete ecologica: corridoio

ecologico fluviale da riqualificare-direttrice di connettività da riscostruire-20 morfotipo

del mosaico colturale complesso a maglia fitta di pianura e delle prime pendici collinari

Interpretazione di sintesi (4):

Patrimonio territoriale e paesaggistico: Corridoi fluviali

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Criticità: aree agricole-ferrovia barriera causata da infrastruttura di grande

comunicazione-Alterazione degli ecosistemi fluviali con interruzione del continum

ecologico

Indirizzi per le politiche (5):

Nelle aree appartenenti al Sistema dell’Arno

1.avviare azioni volte a salvaguardare, riqualificare e valorizzare il sistema fluviale

dell’Arno, dei suoi affluenti e le sue relazioni con il territorio circostante, evitando

ulteriori urbanizzazioni e infrastrutturazioni lungo le fasce fluviali, salvaguardando i

varchi e le visuali da e verso il fiume, riqualificando i waterfront urbani degradati, la

viabilità rivierasca, l’accessibilità al fiume e la sua riconoscibilità nel contesto urbano,

nonché riqualificando e valorizzando in chiave multifunzionale gli spazi aperti perifluviali

e assicurandone la continuità;

2.valorizzare il ruolo connettivo storico dell’Arno, anche in quanto luogo privilegiato di

percezione dei paesaggi, promuovendo forme di fruizione sostenibile della via d’acqua

e delle sue riviere incentivando progetti di recupero di manufatti di valore storico-

culturale legati alla risorsa idrica.

Disciplina d'uso (6):

Obiettivo 4

Salvaguardare e riqualificare il sistema fluviale dell’Arno e dei suoi affluenti, il reticolo

idrografico minore e i relativi paesaggi, nonché le relazioni territoriali capillari con i

tessuti urbani, le componenti naturalistiche e la piana agricola

Direttive correlate

Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della pianificazione, negli atti del

governo del territorio e nei piani di settore, ciascuno per propria competenza,

provvedono, ai sensi dell’art. 4 della Disciplina del Piano, a:

4.1 - tutelare la permanenza dei caratteri paesaggistici dei contesti fluviali, quali fasce

di territorio che costituiscono una continuità fisica, morfologica e percettiva con il corpo

idrico, anche in considerazione della presenza di elementi storicamente e

funzionalmente interrelati al bene medesimo

Orientamenti:

evitare i processi di urbanizzazione che aumentino l’impermeabilizzazione; promuovere

interventi di riqualificazione paesaggistica delle aree compromesse, anche attraverso la

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delocalizzazione dei volumi incongrui.

4.2 - salvaguardare e recuperare dal punto di vista paesistico, storico-culturale,

ecosistemico e fruitivo il corso dell’Arno e il relativo contesto fluviale, quale luogo

privilegiato di percezione dei paesaggi attraversati

Orientamenti:

ricostituire le relazioni tra il fiume e il tessuto urbano;

riqualificare gli ecosistemi fluviali e ripariali dell’Arno e dei suoi affluenti, con priorità per

le aree classificate come “corridoio ecologico fluviale da riqualificare”, così come

individuate nella carta della rete ecologica, al fine di garantire la continuità ecologica

trasversale e longitudinale anche riducendo i processi di artificializzazione degli alvei,

delle sponde e delle aree di pertinenza fluviale.

4.3 - tutelare e riqualificare il reticolo idrografico minore, le zone umide e gli ecosistemi

torrentizi e fluviali (corridoi ecologici fluviali da riqualificare individuati nella Carta della

rete ecologica).

E’ vero che le norme del PIT non prevedono nuove urbanizzazioni nell’ambito della

aree dell’Arno ma non in quelle già considerate urbanizzate per le quali limita le

urbanizzazioni alla diminuzione di permeabilità delle aree. Non ci sono quindi

contrasti ma prescrizioni da seguire per l’attuazione del Piano Attuativo ai sensi

dell’art 119 della LR 65/2014 per l’area del Centro sportivo.

ALLEGATO N.6 estratto atlante PIT

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Il Piano Attuativo e i Vincoli sovraordinati

L’area del Centro Sport rientra in un area che ha due vincoli paesaggistici

sovraordinati: il "Vincolo di Candeli" D.M. 30/10/1956 di cui si riporta l’estratto:

Decreto Ministeriale 30 ottobre 1956

Dichiarazione di notevole interesse pubblico della zona della Villa “La Massa” e

adiacenze, sita nell'ambito dei comuni di Firenze, Bagno a Ripoli e Fiesole. Il ministro

per la pubblica istruzione vista la legge 29 giugno 1939, n. 1497, sulla protezione delle

bellezze naturali; visto il regolamento approvato con regio decreto 3 giugno 1940, n.

1357, per l'applicazione della legge predetta; considerato che la commissione

provinciale di Firenze per la protezione delle bellezze naturali, nella adunanza del 22

aprile 1955 ha incluso nell'elenco delle cose da sottoporre alla tutela paesistica,

compilato ai sensi dell'art. 2 della legge sopracitata, la zona della Villa “La Massa” e

adiacenze, sita nell'ambito dei comuni di Firenze, Bagno a Ripoli e Fiesole; considerato

che il verbale della suddetta commissione è stato pubblicato nei modi prescritti dall'art.

2 della precitata legge senza che sia stata prodotta alcuna opposizione; riconosciuto

che la zona predetta oltre a costituire, con gli scorci pittoreschi delle rive

dell'Arno, con i boschi e le coltivazioni, con le ville ricche di parchi alberati e con

le colline che dalla strada nazionale salgono a Terenzano e poi a Settignano, un

quadro naturale di singolare bellezza panoramica e, nel suo insieme, un

caratteristico aspetto avente valore estetico e tradizionale, ed offre altresì

numerosi punti di vista accessibili al pubblico dai quali si può godere lo

spettacolo di quelle bellezze; decreta: la zona, sita nel territorio dei comuni di

Firenze, Bagno a Ripoli e Fiesole, così delimitata: via del Crocefisso del Lume fino a

via delle Sentinelle, poi via delle Sentinelle fino a via della Villa dei Cedri, indi questa

fino a via del Padule, poi via del Padule fino a via Rimaggio, poi questa fino a via

Villamagna, indi tutto l'abitato di Candeli e da Candeli via di Rosano fino alla località

Vallina e di qui attraverso l'Arno fino ad un antico cimitero si va alla nazionale n. 67,

fino al sottopassaggio ferroviario dell'Anchetta, poi via dei Campati, via di Terenziano e

lungo il confine di comune fino alla località Montebeni, si segue poi via de’Cioli, via del

Rossellini fino alla Villa Gamberaia, indi via del Loretino fino a via del Guarlone, poi di

qui a Sant'Andrea a Rovezzano da dove si attraversa l'Arno con una linea che va a via

Villamagna, che viene seguita fino a via Crocefisso del Lume, ha notevole interesse

pubblico ai sensi della legge 29 giugno 1939, n.1497, ed è, quindi sottoposta a tutte le

disposizioni contenute nella legge stessa.

Il presente decreto sarà pubblicato, ai sensi e per gli effetti dell'art. 12 del regolamento

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3 giugno 1940, n. 1357, nella gazzetta ufficiale insieme con il verbale della

commissione provinciale per la tutela delle bellezze naturali di Firenze.

La soprintendenza ai monumenti di Firenze curerà che i comuni di Firenze, Bagno a

Ripoli e Fiesole, provvedano all'affissione della gazzetta ufficiale contenente il presente

decreto agli albi comunali entro un mese dalla data della sua pubblicazione, e che i

comuni stessi tengano a disposizione degli interessati, altra copia della gazzetta

ufficiale con la planimetria della zona vincolata, giusta l'art. 4 della legge sopracitata.

La soprintendenza comunicherà al ministero la data della effettiva affissione della

gazzetta ufficiale stessa.

La motivazione del vincolo non contrasta con l’estetica formale architettonica e

paesaggistica del centro sportivo; nell’attuale conformazione ma anche in quella

che sarà a seguito del Piano Attuativo verranno mantenuti quegli aspetti peculiari

richiesti dal vincolo ovvero:

...mantenimento degli scorci pittoreschi delle rive dell’Arno: gli interventi non

alterano e non altereranno la percezioni di questi scorci essendo gli interventi edilizi

collocati all’interno dell’area del centro sport in ambiti di non intervisibilità. Non saranno

realizzati nelle vicinanze dell’Arno ad esclusione della palestra che verrà realizzate per

un piano seminterrato e in un punto dove si trova una vegetazione di alto fusto che ne

circonda il perimetro, non alterando la percezione visiva delle rive.

...con le ville ricche di parchi alberati: il progetto non altera il rapporto visivo e

paesaggistico con Vulla La Massa ne con le ville circostanti. Su un lato il ponte della

Ferrovia “direttissima” e la linea ferroviaria limitano la visibilità del centro verso sud-

ovest. L’elemento dissonante in quest’ambito di vincolo è la linea ferroviaria ed il ponte

in ferro. Il centro è costituito da limitati edifici ed a solo due piani ed è circondato da un

parco caratterizzato da una vegetazione di alto fusto che non altera il rapporto visivo da

e verso le colline circostanti in riva nord e sud d’Arno come si può verificare dalla

documentazione allegata.

...ed offre altresì numerosi punti di vista accessibili al pubblico dai quali si può

godere lo spettacolo di quelle bellezze: la disposizione planimetrica del centro con

l’asse che persegue via della Massa e porta fino all’Arno mantiene uno degli a petti

principali di tutela del Vincolo ovvero l’accessibilità al fiume.

Il progetto allo stato attuale e modificato non contrasta con le disposizioni del vincolo.

L’altro è il Vincolo di cui all’art.136 D. Lgs. n. 42/2004 du cui si riporta l’estratto: art.

136. Immobili ed aree di notevole interesse pubblico

1. Sono soggetti alle disposizioni di questo Titolo per il loro notevole interesse pubblico:

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(comma così modificato dall'art. 2 del d.lgs. n. 63 del 2008)

a) le cose immobili che hanno cospicui caratteri di bellezza naturale, singolarità

geologica o memoria storica, ivi compresi gli alberi monumentali;

b) le ville, i giardini e i parchi, non tutelati dalle disposizioni della Parte seconda del

presente codice, che si distinguono per la loro non comune bellezza;

c) i complessi di cose immobili che compongono un caratteristico aspetto avente valore

estetico e tradizionale, inclusi i centri ed i nuclei storici;

d) le bellezze panoramiche e così pure quei punti di vista o di belvedere, accessibili al

pubblico, dai quali si goda lo spettacolo di quelle bellezze.

Il Piano Attuativo non interviene in ambiti che modificano gli aspetti storico,

paesaggistici di cui alla lettera “a” salvo gli aspetti geologici che sono stati

ampiamente approfonditi nello studio geologico-idraulico allegato.

Il Piano non contrasta con le disposizione di cui alla lettera “b” e “c” che sono

già ricomprese nel Vincolo Candeli del 1956 per il rapporto con villa La Massa.

Il Piano Attuativo non modifica gli aspetti di tutela del paesaggio e dei punti di

vista o dell’accessibilità al pubblico per godersi lo spettacolo di queste

bellezze essendo quest’aspetto ampiamente già chiarito negli aspetti di tutela

del vincolo di Candeli essendo il progetto un intervento che non altera i punti

di vista da e verso il paesaggio e garantisce l’accessibilità al fiume .

ALLEGATO N.7 estratto carta dei vincoli del RU

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Estratto carta dei vincoli del RU

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b) “Aspetti pertinenti allo stato attuale dell’ambiente e sua

evoluzione probabile senza l’attuazione del Piano “

Lo stato attuale dell’ambiente dell’area del centro sportivo è considerata a livello

urbanistico in tutti i piani di settore ( RU-PS-PTC-PIT), un area urbanizzata. Un area

urbanizzata nella quale a differenza di altri ambiti costruiti l’aspetto paesaggistico

ambientale è prevalente su quello costruito. E’ normale considerare che l’ambito a

cui appartiene l’area è un ambito considerato fragile ovvero rientrante in quelle parti

di territorio aperto dove sono rimaste forme di antropizzazione, testimonianze di

colture agrarie, ecosistemi naturali, la cui scomparsa o depauperazione

costituirebbe la perdita di un rilevante bene della collettività. Ma proprio quest’area

come alcune altre è fatta salva dal PIT e dal PTC in quanto area di servizi e delle

attrezzature di cui all'art. 24 del PTC che e non sono considerate invarianti

strutturali.

Come già descritto il paesaggio dove è collocata la struttura sportiva del Match Ball

rientra nell’ambito del sistema territoriale della piana attraversata dall'Arno

caratterizzato da un'articolazione minuta di orti e di sistemi particellari complessi. La

componente naturalistica costituisce una parte del sistema ambientale dell’Arno

estremamente diversificata in termini numerici e qualitativi, in relazione alle differenti

tipologie ambientali che si possono ad oggi incontrare lungo il Fiume e le sue

pertinenze e sponde. Rispetto agli ambienti originari, l’uomo ha da tempi remoti

apportato modifiche assai profonde che hanno avuto la conseguenza di determinare

una perdita generale di naturalità ma anche un aumento della varietà ambientale,

attraverso la presenza di varie fasi di degradazione dei biosistemi climax. Le

situazioni che quindi, attualmente, si possono riscontrare sono assai varie e

rappresentano, anche a breve distanza tra loro, differenti stadi evolutivi (sia per la

vegetazione, sia per la fauna, sia per le caratteristiche fisiche) di una naturale

riconquista da parte delle componenti vegetale ed animale del Fiume e delle aree

circostanti. Il grado di diversificazione e di naturalità dei diversi tratti è correlato, in

linea di massima all’entità, alla tipologia, alla frequenza ed alla distanza temporale

delle modificazioni apportate dall'uomo.

La Provincia, nell'ambito della redazione di uno studio di fattibilità per il Parco

fluviale dell'Arno1, comprensivo di un "Masterplan degli interventi", ha individuato

quattro settori fortemente interconnessi su cui operare: la sicurezza idraulica, la

riqualificazione fluviale, l'assetto naturalistico, La riappropriazione territoriale.

Le principali linee-guida di questo progetto sono il rispetto dell'ecosistema fluviale,

con l'obiettivo di coniugare le esigenze di mantenimento degli habitat e di protezione

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idraulica e idrogeologica (e quindi di messa in sicurezza del territorio) con le

opportunità di riqualificazione ambientale del fiume Arno e dei principali affluenti.

Nell'ambito degli interventi di manutenzione delle sponde e di prevenzione del

rischio idraulico, l'occasione da cogliere è il recupero e la valorizzazione del

paesaggio fluviale e degli usi ad esso connessi, al fine di favorirne un rinnovato e

qualificato uso sociale. Il progetto di Parco fluviale è parte di un più generale

programma di interventi che interessano l'Arno, tra cui la realizzazione di piste

ciclabili e di infrastrutture per la viabilità.

Il contesto di questo tratto del fiume Arno nel Comune di Bagno a Ripoli è un

contesto ben preservato. La struttura del Centro sportivo come anche l’adiacente

struttura sportiva del circolo comunale e quella ricettiva di villa La Massa sono

interventi di antropizzazione del territorio che hanno messo al centro del progetto il

rispetto e la valorizzazione del paesaggio agricolo e dell’ambiente. Entrambe le

strutture sono inserite in un contesto paesaggistico dove prevale l’elemento

naturalistico e dove il rapporto tra territorio e fiume non è ostacolato.

Se non fosse attuato il Piano Attuativo l’attuale contesto del Centro sportivo

rimarrebbe invariato con un rischio fondato che la mancanza di fruizione da

parte degli utenti per le attività sportive possa portare ad una perdita

d’interesse verso questa struttura con il pericolo di un abbandono

progressivo.

L’abbandono progressivo o il sotto utilizzo di strutture esistenti può portare

nel tempo ad una perdita del livello qualitativo della gestione degli spazi aperti

con il rischio di un impoverimento paesaggistico e funzionale.

L’abbandono delle strutture può anche generare un rischio inquinamento

verso le risorse essenziali di questo ambito territoriale che sono gli acquiferi

per i quali è necessario attuare politiche di salvaguardia previste anche dal

RU.

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ALLEGATO N.8 estratto carta scheda A12 pag.2 deL PTC

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c) “ Caratteristiche ambientali, culturali e paesaggistiche

delle aree che potrebbero essere significatamente

interessate“

Ambiente e paesaggio

Il territorio di Bagno a Ripoli sorprende i suoi visitatori con un susseguirsi di colline,

valli, boschi e strade che si alternano a campi di olivi, filari ed orti, dando vita a un

paesaggio unico, frutto del sapiente rapporto tra l'uomo e la natura. Tutta la zona

che dal Poggio al Mandorlo, passa per la Costa al Sole e si estende fino al Poggio di

Firenze, è un alternarsi di montuosità, poggi, colline e pianure; l'aria che vi si respira

è salubre e balsamica ed il clima è talmente dolce e temperato da renderla attraente

in ogni epoca dell'anno. L’ambito paesaggistico dell’intorno del Centro sportivo è un

ambito di un ansa dell’Arno che potrebbe essere qualificato a livello sportivo ricettivo

per la presenza di due strutture sportive e di un albergo.

Si tratta di un ambito paesaggistico che a differenza di alcuni limitrofi ha perso

la caratteristica antropica di ambiti soggetti alla coltivazione ed agli orti.

Sul piano urbanistico è comunque molto ben preservato perché non sono state

inseriti elementi costruiti sia a livello edilizio che paesaggistico che hanno alterato

l’aspetto naturale del luogo. E’ facilmente accessibile dalla via provinciale tramite via

della Massa.

Si potrebbe immaginare una lettura urbanistica che non solo riprende le

destinazioni già assegnate Vsp (Centro Sportivo Marina di Candeli), Vspp

(Match Ball) e TAr1 (Hotel villa La Massa), ma crea un collegamento con la

Proficua di carlo Tognozzi Moreni dall’altro lato dell’Arno e ridefinisce l’intero

ambito come un ambito di Parco Fluviale per lo sport e la ricettività.

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ALLEGATO N.9 estratto della foto aerea

Da quest’intervento trarrebbero beneficio tutte le strutture collocate in questo

ambito paesaggistico con un progetto d’insieme che valorizza e tutela questa

porzione di territorio identificandolo dal resto che rimarrebbe a destinazione di

spazio aperto agricolo.

Allargano l’ambito d’interesse il potenziamento della struttura del circolo, già

considerata servizio d’interesse sovra comunale, incrementerebbe l’offerta di servizi

per tutti quei centri abitati che si trovano a distanza di 5Km in linea d’aria dal centro

sportivo come Bagno a Ripoli, Ponte a Ema, Grassina, Firenze (viale Europa-

Coverciano-Viale Giannotti), ecc.

A livello regionale e nazionale come struttura di supporto per la parte agonistica e di

scuola tennis che porterebbe soggetti e fruitori dall’Italia e dall’estero.

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ALLEGATO N.10 estratto della foto aerea con i centri limitrofi

Cultura

Il territorio del comune di bagno a Ripoli è storicamente legato all’associazionismo

ed alle attività sociali legate ai circoli che valorizzano la propria comunità. Le Società

di Mutuo Soccorso, le Case del Popolo, i Circoli ricreativi e culturali sono esperienze

fondamentali della vita politica, sociale e culturale della storia di alcune regioni

italiane, come ad esempio l'Emilia Romagna e la Toscana. Agli inizi del '800, gli

enormi cambiamenti economici e sociali scatenati dall'avvento della Rivoluzione

Industriale, generarono la necessità da parte del nuovo ceto lavoratore di far fronte

alle nuove condizioni di sfruttamento attraverso l'istituzione di associazioni volontarie

volte alla mutualità, alla solidarietà e all'aiuto reciproco. Le società di Mutuo

Soccorso che si andarono conformando un po' in tutta Italia, ispirandosi ora alla

visione assistenzialista e caritatevole del mondo cattolico, ora alle nuove idee

socialiste, si fondavano comunque sull'unione e l'aiuto reciproco tra i lavoratori,

l'autogestione dei fondi sociali, l'istruzione e la moralità, radicandosi profondamente

nel territorio in cui nascevano. Nel territorio di Bagno a Ripoli le società di Mutuo

Soccorso si formano in particolare nella seconda metà dell'800, nel momento in cui

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la grande espansione industriale di Firenze richiamerà forza lavoro dal contado,

convertendo i suoi abitanti in lavoratori industriali pendolari. Tra le prime società che

vengono fondate nel territorio si ricorda quella della Società Corale di Grassina,

fondata nel 1877, che nel 1893 avvierà la costruzione del teatro di Grassina e la

Società di Mutuo Soccorso di S. Martino a Strada, le quali daranno vita nel 1922 alla

Società di Mutuo Soccorso Filarmonica e Corale di Grassina, la Società di Mutuo

Soccorso dell'Antella, fondata nel 1892, alla quale tra l'altro si deve la costruzione

del Teatro Comunale dell'Antella, quella di Balatro nel 1894, quella di Quarate nel

1914. Con l'avvento di Mussolini al potere, le Società di Mutuo Soccorso vengono

"trasformate" con la forza in Case del Fascio. Solo dopo la conclusione del secondo

conflitto mondiale, questi luoghi della socialità torneranno in possesso dei legittimi

proprietari, assumendo nuovi nomi e sigle (ad esempio Casa del Popolo per i circoli

di orientamento socialista e comunista, A.C.L.I. e M.C.L per quelli cattolici),

mantenendo però inalterati i principi di aiuto reciproco, istruzione, organizzazione di

attività culturali e ricreative destinate agli abitanti dei paesi. Ed è proprio questo

l'elemento che sopravvive tutt'oggi: le case del popolo, i circoli, le società di mutuo

soccorso, le A.C.L.I. restano un luogo di condivisione, di ricreazione e di crescita

della popolazione, spazi aperti per l'organizzazione di eventi a carattere politico-

sociali, dove far rivivere e tramandare le tradizioni locali, poter accogliere (con

mense o ristoranti solidali) persone in difficoltà. Importanti tanto per la

conservazione della memoria storica, quanto per la cultura contemporanea.

Il centro sportivo Match Ball si colloca in questa tradizione; non è un attività di

lucro anche se è un Srl ma un attività che da lavoro a circa 25 persone e

socialità per circa 350 associati nel pieno spirito dell’associazionismo.

Il fondatore il sig. Roberto Casamonti ha recentemente donato un importante opera

di arte contemporanea al Comune di Bagno a Ripoli (suo comune di nascita e di

residenza) per l’allestimento di una rotatoria; segnale evidente dell’attaccamento che

la famiglia Casamonti ha per il territorio del Comune di Bagno a Ripoli; tenere in vita

ed in funzione una struttura sportiva di questa dimensione è un impegno economico

importante che la famiglia porta avanti da 45 anni.

Il centro sportivo si colloca quindi all’interno dell’ampia opportunità di servizi

che sono già presenti sul territorio comunale per il tennis, il traking,

l’equitazione, il golf la fisioterapia ed il recupero e ne citiamo solo alcuni:

A.S. GOLF CLUB CENTANNI

ASSOCIAZIONE SPORTIVA CIRCOLO MARINA DI CANDELI

A.S.D. CENTRO IPPICO I NOCCIOLI

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CENTRO IPPICO I LOTI

RIDING CLUB FIRENZE

FIRENZE ORIENTEERING

PODISTI GRASSINA

BLUE CLINIC

Questo dimostra come il territorio comunale sia vocato a questo tipo di attività

e servizi.

Il Match Ball è quindi una struttura che potrà dare, con un potenziamento delle

strutture, una maggiore socialità e opportunità sportiva e cultura all’intero

territorio comunale.

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d) “Qualsiasi problema ambientale esistente, pertinente al

piano o programma, ivi compresi in particolare quelli relativi

ad aree di particolare rilevanza ambientale, culturale e

paesaggistica, quali le zone designate come zone di

protezione speciale per la conservazione degli uccelli

selvatici e quelli classificati come siti di importanza

comunitaria per la protezione degli habitat naturali e della

flora e della fauna selvatica, nonché i territori con produzioni

agricole di particolare qualità e tipicità, di cui all’articolo 21

del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228“

Tutela degli acquiferi

La proposta di Piano Attuativo deve comunque essere coerente a quanto previsto nella

Parte Seconda del R.U. “Disposizioni per la tutela dell'integrità fisica del territorio”. In

particolare art. 16 Vulnerabilità degli acquiferi e della risorsa idrica; l'area rientra

nell'ambito di acquiferi ad elevata pericolosità per i quali sono consentiti comunque

interventi con l'attuazione di particolari interventi di tutela.

Il problema della tutela degli acquiferi verrà affrontato nell’ambito della gestione delle

acque reflue derivanti dagli scarichi delle utenze che sostanzialmente sono utenze di

tipo civile. Attualmente il centro sportivo è dotato di un sistema autonomo di

depurazione ad ossigenazione totale che defluisce le acque reflue in Arno. Le acque

piovane in parte confluiscono nella fognatura comunale ed in parte in in Arno.

Vincolo paesaggistico

L’area del centro sport rientra in un area che ha due vincoli paesaggistici sovraordinati:

il "Vincolo di Candeli" D.M. 30/10/1956 e il Vincolo di cui all’art.136 D. Lgs. n. 42/2004.

Il rapporto con la tutela paesaggistica del vincolo e con la Soprintendenza verrà risolto

attraverso lo studio di un progetto architettonico in grado di inserirsi in modo armonico

con il contesto paesaggistico.

Gli interventi proposti sono realizzati partendo da forme semplici.

I volumi si presentano di colore marrone alternate da parti vetrate.

Il progetto prevede tre interventi principali: la palestra vicino alla riva dell’Arno;

l’ampliamento della Casa colonica esistente e della Club House esistente e quindi non

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si tratta di una nuova costruzione; la realizzazione di un piano sopra il parcheggio

esistente con la direzione e la foresteria. Quest’ultimo intervento mira alla realizzazione

di una piastra con campi da tennis che nasconderanno ulteriormente il parcheggio.

ALLEGATO N.11 prospetti ambientali

Direttissima ferrovia

La ferrovia direttissima Firenze-Roma è una linea ferroviaria ad Alta velocità-Alta

capacità (AV-AC), elettrificata in corrente continua a 3 kV, munita di segnalamento

tradizionale con ripetizione segnali a più di 4 codici e SCMT. È la prima linea veloce

realizzata in Europa essendo stata inaugurata, per oltre metà percorso, il 24

febbraio 1977. Il tratto in questione che possa adiacente al centro sportivo è stato

completato il 26 maggio 1992, rendendo così possibile il collegamento tra le due

città con un tempo di percorrenza di 1 ora e 30 minuti. Attualmente la Ferrovia crea

un disturbo acustico nei confronti del centro sportivo per il passaggio dei treni e la

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mancanza di barriere acustiche fonoassorbenti. Il Centro Sport ha avviato una

richiesta alle Ferrovie dello stato per adeguare il tratto di ferrovia con barriere

fonoassorbenti in grado di abbattere l’impatto acustico.

ALLEGATO N.12 foto ferrovia

Risparmio idrico e riuso delle acque meteoriche

Su tutti gli interventi in progetto in particolare la palestra e gli spogliatoi saranno trattati

con sistemi che consentono un notevole risparmio idrico. Saranno applicate

apparecchiature molto semplici che consentono di risparmiare fino al 50% sul

consumo di acqua fredda e acqua calda. E’ importante evidenziare che dimezzare i

consumi idrici consente di risparmiare non solo acqua potabile, ma anche energia per

riscaldarla, con una conseguente diminuzione dell’inquinamento dell’aria e dell’effetto

serra. I dispositivi più semplici sono gli erogatori completi di diffusori e limitatori di

flusso, da installare direttamente e in maniera semplice sui rubinetti di lavandini, cucine

e docce. Questi dispositivi contengono dei limitatori di flusso e dei diffusori: i primi

permettono di regolare il flusso dell’acqua in funzione delle necessità e della pressione;

i secondi, basandosi sul principio “Venturi”, consentono di creare una miscela aria-

acqua, diminuendo così la quantità di acqua erogata senza alterare il livello di comfort.

Relativamente a rubinetti di servizi igienici o cucine sono raccomandate tipologie di

dispositivi che permettono di ridurre sensibilmente i consumi idrici: l’uso di rubinetti con

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leva monocomando (miscelatori) permette di regolare meglio e più velocemente * il

flusso dell’acqua e la sua temperatura, evitando perdite considerevoli; l’installazione di

rubinetti elettronici con apertura e chiusura automatica, particolarmente indicati nei

locali pubblici; i rubinetti termostatici, per le docce, consentono di mantenere l’acqua

alla temperatura desiderata, evitando gli sprechi. In generale, i moderni sistemi di

scarico con doppio pulsante regolano le quantità di scarico a 6 litri, con interruzione

opzionale a 3 litri, rispetto ad una cisterna convenzionale che utilizza per ogni

risciacquo 9 litri; questi dispositivi utilizzati in modo ottimale possono arrivano a

determinare un risparmio idrico del 60% per l’uso risciacquo WC. Per

l'approvvigionamento della piscina il centro ha già a disposizione un pozzo che viene

utilizzato anche per l’irrigazione; verranno anche previste cisterne di ritenzione idrica

per il trattenimento dell’acqua e di accumulo per l’irrigazione.

Da un punto di vista impiantistico un intervento di recupero di acque meteoriche è

costituito da: una rete di raccolta, adduzione e successiva distribuzione delle acque

recuperate, un sistema di trattamento adeguato delle acque raccolte, un serbatoio di

accumulo e infine un sistema di pompaggio per il riuso.

Riduzioni emissioni in aria

Non sono segnalati siti di immissione in atmosfera di elementi inquinanti: la

principale fonte di emissione è legata al gas utilizzato per il ristorante ed ai gas di

scarico delle automobili. Le nuove strutture come quelle esistente verranno

essenzialmente riscaldate o raffrescate con sistemi che utilizzeranno l’energia

elettrica attraverso l’utilizzo della rete e di fonti rinnovabili come previsto dalle

normativi vigenti.

Va considerato che gli interventi previsti nella variante saranno realizzati secondo

criteri di risparmio energetico basato sulla coibentazione dell’involucro edilizio. Tali

interventi consentiranno inoltre la riduzione di emissioni di CO2. L’adeguamento

funzionale dell’area parcheggio non comporterà incrementi di traffico con effetti

significativi sulla qualità dell’aria considerando che verranno attuate politiche

coordinate per il potenziamento della rete di trasporto pubblico tra i centri locali e il

centro di Firenze verso questa struttura sportiva.

Gestione ciclo e smaltimento dei rifiuti

I rifiuti del centro sportivo che sono assimilabili ai rifiuti domestici seguiranno i criteri

di raccolta differenziata stabiliti dal Comune di Bagno a Ripoli.

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e) “Obiettivi di protezione ambientale stabiliti a livello

internazionale, comunitario o degli Stati membri, pertinenti al

piano o al programma, e il modo in cui, durante la sua

preparazione, si è tenuto conto di detti obiettivi ed di ogni

considerazione ambientale”

Principi generali

Il Piano Attuativo si atterrà agli obiettivi di sostenibilità ambientale definiti dal Trattato di

Kioto per quanto riguarda il risparmio di risorse non rinnovabili ( acqua – energia ) la

tutela della risorsa aria con la riduzione di immissioni di CO2 in atmosfera e limitazione

effetto serra, la tutela della risorsa suolo tramite interventi di messa in sicurezza,

idrogeologica e vegetazionale.

Approvvigionamento idrico del centro sportivo attuale ed in progetto

Il calcolo degli utenti è stato determinato sulla base dei servizi offerti dalle strutture; non

abbiamo applicato il calcolo del numero degli abitanti equivalenti in base alla superficie

abitabile lorda/35 mq, perché non si tratta di civile abitazione ma di una struttura di

servizio sportiva.

Calcolo delle Superfici dei vari Fabbricati e dimensionamento degli abitanti equivalenti:

Utenti allo stato attuale 450

Addetti allo stato attuale 25

Utenti previsti allo stato finale 30/6/2021 circa 1600

Adetti previsti stato finale 30/6/2021 46

Consumo medio per utente ed adetti

Pulizia personale(lavabo)...................................................... 25 Lt/giorno

Usi igienici.........................................................……....….......30 Lt/giorno

Manutenzioni e varie........................................…………..........5 Lt/giorno

Totale a persona ………………………………………………….60 Lt/giorno

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Consumo attuale utenti 27.000 litri giorno

Consumo attuale addetti 1.500 litri giorno

Totale consumo attuale giornaliero 28.500 litri ovvero 285 mc/giorno

Consumo previsto al 30/6/2021 utenti 96.000 litri giorno

Consumo attuale addetti 2.760 litri giorno

Totale consumo al 30/6/2021 giornaliero 98,760 litri ovvero 987 mc/giorno

Circa l'approvvigionamento idrico in centro è già dotato di connessione con il civico

acquedotto; verrà richiesto apposito parere all’ente gestore Publiacqua sulla verifica di

portanza dell’attuale rete in base alle esigenze finali. Per l'approvvigionamento della

piscina e per l'irrigazione delle aree a verde verrà utilizzato il pozzo esistente con una

cisterna di accumulo.

Si prevede poi l’utilizzo delle acque meteoriche per l’alimentazione delle cassette WC

dei servizi igienici, oltre che per l’irrigazione dei giardini e per l’alimentazione dei

serbatoi antincendio.

Smaltimento liquami

Area parcheggio

Nel parcheggio per la sosta delle macchine, posto all’ingresso del centro, sono presenti

una serie di pozzetti (n. 20) di cm 40x40 per la raccolta delle acque pluviali. Sono

disposti a ridosso delle aiuole di divisione del parcheggio e convogliano l’acqua

raccolta in una tubazione portavia che defluisce verso il cancello di accesso; si

presume nella fognatura comunale.(vedi Foto n. 1) .Nel parcheggio riservato ai

motocicli si trova un pozzetto sempre di raccolta delle acque pluviali il quale ha un tubo

di fuoriuscita esterno che corre alla base del muro di contenimento in cemento. Il tubo

dopo una curva si interra e non da modo di capire dove sia convogliata l’acqua.

Area segreteria ingresso e campi n .1-2-3

Nella parte tergale della struttura della segreteria ,mediante calata in rame,defluisce

l’acqua piovana del tetto senza però essere convogliata in un apposito pozzetto e

tubazione di portavia. Nel campo in sintetico n.1 si trova un unico pozzetto di raccolta

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delle acque pluviali posto al bordo e a metà del campo lato ingresso. Anche qui come

defluisce l’acqua risulta incerto.

Nei campi in terra rossa n. 2-3 sono presenti lungo i bordi campi, lati maggiori, n.10

ciascuno (5 per lato) pozzetti di diametro di cm. 25 di raccolta acque pluviali. Gli ultimi

due pozzetti del campo n.2 lato ovest convogliano l’acqua raccolta nei pozzetti centrali

del campo n.3 lato est. Si presume che tutta l’acqua dei due campi sia convogliata

attraverso un pozzetto esterno al lato ovest del campo n.3, nella canaletta di raccolta

delle acque pluviali che corre lungo il muro della ferrovia direttissima Firenze-Roma.

All’inizio del percorso pedonale che porta agli spogliatoi e alla Club House si trova un

piccolo pozzetto di raccolta delle acque pluviali .E’ incerto il suo deflusso.

Area campi tennis in sintetico e campo centrale

Nei campi di tennis n. 15 e 16 in erba sintetica non si trovano in superficie pozzetti di

raccolta delle acque pluviali ma si presume che ci possono essere nella parte centrale

di divisione dei campi come nella descrizione seguente dei campi in sintetico n. 12 e

13; è incerto poi il deflusso delle eventuali acque raccolte. Nel campo in terra rossa n.

14 (centrale) sono presenti lungo i bordi campo, lati maggiori, n. 10 (5 per lato) pozzetti

di diametro di cm. 25 di raccolta acque pluviali che defluiscono nei terreni confinanti

lato Est del campo. Nei campi in sintetico n. 12 e13 si trovano nella parte centrale di

divisione dei campi n. 5 pozzetti di cm. 30x30 per le acque pluviali che vengono

convogliate verso il campo n. 11 in erba sintetica. Nel campo n. 11 in erba sintetica non

si trovano in superficie pozzetti ma si presume che nel lato maggiore Est del campo ci

sia il passaggio delle tubazioni con relativi pozzetti dei campi n.12 e13. E’ incerto

anche in questo caso il deflusso delle acque raccolte, forse sono convogliate nello

scarico posto alla base della scarpata dell’argine del Fiume Arno e indicato con n.4

(vedi foto n.43) nella planimetria generale in scala 1:500 allegata.

Area Club House

Al piano interrato dell’edificio della Club House presso le scale di discesa al piano si

trovano le fosse biologiche bicamerali di raccolta delle acque chiare e scure dei bagni a

servizio del pubblico e del personale posti anche essi nello stesso piano( n. 3 uomini,n.

2 donne, n.1 del personale). Si trova inoltre un pozzetto cm. 80x80 (vedi foto 20) dove

sono alloggiate delle pompe elettriche che sollevano le acque reflue delle biologiche e

le convogliano in un’altra fossa bicamerale posta nel resede esterno davanti all’uscita

della cucina. In questa fossa confluiscono anche le acque chiare della cucina stessa

(lavabo+lavastoviglie).La tubazione del portavia delle acque reflue della fossa percorre

il resede Nord della Club House e confluisce in un pozzetto di cm.40x40 posto al limite

dello stesso resede in direzione dell’entrata-uscita della Club House lato Ovest .(vedi

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foto n.18). Nel pozzetto confluiscono le acque chiare del Bar (lavabo e lavastoviglie) e

la tubazione del suo portavia attraversa l’area verde tra la Club House e gli spogliatoi

lungo circa il percorso pedonale esistente e confluisce nel primo pozzetto di raccolta

delle acque chiare della tubazione dell’area spogliatoi. A metà circa del tratto della

tubazione nell’area verde sopra descritta si trova un pozzetto di ispezione. Nel resede

circostante la Club House si trovano inoltre i pozzetti di raccolta delle acque piovane

dell’edificio comprese quelle delle terrazze lastrici solari.(vedi foto n.13-14-15-16-21-

22).Il deflusso di queste acque risulta incerto anche in seguito alle prove eseguite sul

posto. Il tutto rappresentato nella planimetria dei particolari n. 1 in scala 1:200.

Area piscina e campi tennis n.5-6-7-8-9-10

Nei campi n.5-6-7-8-9-10 sono presenti i pozzetti di diametro di cm. 25 come nei n.2-3-

14 e cioè n.10 ciascuno ,5 per ogni lato maggiore del campo che convogliano tutte le

acque pluviali raccolte in una tubazione principale la quale corre sul il lato destro del

vialetto che porta dalla piscina verso la palestra. Lungo la tubazione si trovano n. 4

pozzetti di ispezione e di raccolta acque pluviali dello stesso vialetto.(vedi foto n. 34).Si

ritiene inoltre che vi siano convogliate anche le acque piovane del tetto dell’edificio

degli spogliatoi della piscina. I pozzetti del lato est del campo n.9 e il pozzetto per la

raccolta delle acque pluviali che si trova nella rotonda del vialetto che porta alla piscina

si presume che invece convogliano l’acqua nello scarico sul Fiume Arno indicato con

n.4 nella planimetria generale .Nell’area piscina si trova altresì una fossa biologica

quadricamerale e precisamente posizionata nel percorso di accesso all’impianto

davanti agli spogliatoi donne. Essa raccoglie le acque chiare e scure delle docce e dei

bagni degli spogliatoi, le docce esterne e il lavabo del Bar di servizio alla piscina. Il tutto

rappresentato nella planimetria dei particolari n.3 in scala 1:200. In seguito alle prove

effettuate sul luogo il portavia della fossa defluisce le acque nel tubo di scarico,ritenuto

delle acque pluviali, posto alla base della scarpata dell’argine del Fiume Arno e indicato

con il n.2 nella planimetria generale. Lo smaltimento delle acque della piscina per

manutenzione e per cambio acque si presume sia convogliato nello scarico nella

scarpata dell’argine del Fiume Arno e indicato con il n.3 nella planimetria generale.

Area spogliatoi- uffici-centro benessere

Nel resede lato ovest dell’edificio che ospita gli spogliatoi uomini e donne, i vari uffici e

il centro benessere, si trovano n. 2 fosse biologiche (1 a cinque camere e 1

tricamerale) di raccolta delle acque chiare e scure delle docce uomini e bagni uomini-

donne. Nel resede lato Nord dell’edificio si trovano n. 4 pozzetti, comunicanti tra loro,

della raccolta delle acque piovane e n. 2 pozzetti,anche essi comunicanti, della

raccolta delle acque chiare di cui 1 delle docce + lavandino delle donne e 1 del lavabo

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delle docce uomini. In due dei quattro pozzetti delle acque piovane confluiscono le

acque reflue della vasca idromassaggio, del bagno turco,del lavabo e delle docce del

centro benessere.Il tutto rappresentato nella planimetria dei particolari n. 2. Tutti i

portavia dei pozzetti sopradescritti compreso quelli delle fosse biologiche confluiscono

in due pozzetti di cm.60x60 comunicanti tra loro,posti all’inizio del vialetto che porta

dagli spogliatoi alla palestra, da dove partono le due tubazioni principali che

confluiscono nello scarico posto alla base del muro scarpata del Fiume Arno e indicato

nella planimetria generale con il n.1(vedi foto n.40). Nel pozzetto dei due ritenuto delle

acque chiare confluiscono anche le acque reflue provenienti dall’area della Club

House. Nel lato est e sud del resede dell’edificio si trovano due pozzetti per la raccolta

delle acque piovane le cui tubazioni confluiscono rispettivamente nel 1 pozzetto del

resede lato nord e nella canaletta di raccolta acque pluviali di servizio della ferrovia

Direttissima Firenze-Roma.In questa canaletta si presume anche che defluiscano le

acque piovane del pozzetto

posto nel resede lato ovest dell’edificio.

Area palestra e campo n .4

Nel centro dell’ incrocio dei vialetti di collegamento alle varie zone del circolo presso la

palestra si trovano gli ultimi due pozzetti di ispezione di cm 60x60, comunicanti tra loro,

delle tubazioni principali delle acque chiare, scure e piovane che provengono dall’area

spogliatoi ect. Dal pozzetto ritenuto delle acque scure parte la tubazione portavia che

defluisce nello scarico sul Fiume Arno già descritto precedentemente e indicato con il

n.1.Nel piazzale tra la palestra e il campo multiuso in erba sintetica

(calcetto,pallavolo,pallacanestro ecc.) si trova l’ultimo pozzetto di ispezione della

tubazione principale della raccolta delle acque piovane dei campi n. 5-6-7-8-9-10

nonché di raccolta delle acque del piazzale stesso e del tetto della palestra il cui

portavia, dopo le prove eseguite sul luogo, si immette nella parte terminale della

tubazione principale degli spogliatoi sopra descritta . Nel piazzale si trova inoltre

l’impianto di depurazione a “Ossigenazione” del centro sportivo posto a ridosso della

recinzione di confine presso il cancello di servizio di uscita nell’area demaniale del

Fiume Arno composto di una vasca interrata di raccolta di acque reflue e di una pompa

alloggiata in un armadio in muratura la quale producendo e immettendo nella vasca

attraverso un tubo l’ossigeno si ottiene l’effetto depurante dell’acqua.Il portavia delle

acque della vasca,dopo le prove eseguite, defluisce nello scarico sul Fiume Arno

indicato con il n.1. Attualmente la pompa dell’impianto è fuori uso. Antistante l’ingresso

alla palestra si trova un’altro pozzetto di raccolta delle acque piovane del piazzale e del

tetto della stessa palestra dove defluiscono anche le acque piovane raccolte dai

pozzetti (N.5) posti lungo il lato maggiore Est del campo n.4. Nel resede della

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costruzione adibita a rimessaggio attrezzi posta dietro la palestra si trova il pozzetto

che raccoglie le acque reflue piovane del pozzetto antistante l’ingresso della palestra e

quelle dei pozzetti lato ovest del campo n.4. Il pozzetto poi defluisce le acque nel

Fiume Arno. Qui si trovano anche la parte finale della canaletta di raccolta acque reflue

piovane di servizio della ferrovia nella quale defluiscono anche alcuni pozzetti del

campo n.4 lato ovest (vedi foto n.36) e il pozzetto della raccolta delle acque chiare del

lavabo presente nel rimessaggio attrezzi. Tutte queste acque poi defluiscono nel

fiume Arno. Nel campino multiuso di calcetto,pallavolo ecc, infine si presume che ci sia

il passaggio di un ulteriore tubazione di smaltimento acque reflue dei campi 5-6-7-8-9-

10 che defluisce l’acqua nello scarico nel Fiume Arno indicato con il n.2 e della

tubazione di smaltimento dei pozzetti del campo n.10 lato nord che si immette in quella

principale del vialetto .

Le analisi ,le verifiche e le prove eseguite in luogo hanno evidenziato che: lo

smaltimento di tutte le acque pluviali-piovane risulta in generale sufficientemente

accettabile nonostante varie situazioni di incertezza che verranno sistemata con la

realizzazione del progetto del Piano Attuativo.

La struttura è già dotata di un impianto di depurazione ma l’intervento prevederà

l’adeguamento e la nuova realizzazione dell’impianto generale e di un impianto di

depurazione in particolare.

Riduzione in atmosfera

Per gli edifici in progetto sono previsti impianti di Riscaldamento e Condizionamento

con alimentazione a Pompa di calore ad alta efficienza, con compressore gestito da

inverter, a recupero di calore in estate, che produce l’energia per tutto il necessario. Il

recupero di calore consentirà l'ottenimento dell’acqua sanitaria quasi al 100% da fonte

rinnovabile in estate.

Per la quota residua di produzione di acqua calda sanitaria saranno installati alcuni

sistemi solari termici, atti a soddisfare pienamente la verifica normativa di produzione di

acqua calda sanitaria da fonte rinnovabile durante tutto l’anno.

Sistema di controllo generale: al fine di monitorare il funzionamento del sistema

complessivo degli impianti termici/frigoriferi ed elettrici si installerà un sistema di

Telecontrollo e Supervisione.

Impianti elettrici e di illuminazione: si propone l’uso di una illuminazione a led per

tutti gli spazi in cui questa sia compatibile con le esigenze illuminotecniche ed in

particolare per tutta la viabilità esterna utilizzando armature stradali su palo. Tale

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soluzione troverà applicazione anche su tutti i percorsi distributivi delle pensiline, nei

corridoi, nei disimpegni, nei servizi igienici, ecc.

Nei locali in cui, per ragioni di comfort visivo per la presenza di operatori con

videoterminali, i led non potessero essere impiegati, nell’ottica di ridurre i consumi di

energia, saranno comunque previsti corpi illuminanti a bassa luminanza con reattore

dimmerabile comandati da sensore fotometrico integrato in modo da adattare l’apporto

illuminante in funzione di quello fornito naturalmente dal sole attraverso le finestre

presenti in modo da raggiungere gli standard di comfort richiesti dalla normativa.

Al fine di ridurre le fonti di spreco tutti i locali di transito o dall’uso discontinuo quali

disimpegni, corridoi, servizi igienici ecc. saranno dotati di accensione comandata da

sensore con rilevatore di presenza in modo da limitarne l’illuminazione in assenza di

presenza di persone.

Relativamente ai motori elettrici, pompe, impianto di climatizzazione, ventilatori, questi

saranno corredati di sistemi ad inverter e relative logiche di controllo in modo da ridurne

l’assorbimento ai carichi parziali allo stretto necessario.

Infine si propone di installare un impianto fotovoltaico dimensionato nel rispetto della

vigente normativa di risparmio energetico.

Classificazione energetica degli edifici in progetto

Le proposte presentate permetteranno di classificare energeticamente gli edifici e le

strutture servite, al massimo del livello prestazionale previsto dalla vigente normativa,

ovvero nella corrispondente CLASSE A4, nel complesso dei servizi riscaldamento,

raffrescamento, illuminazione, e ventilazione meccanica ove prevista.

Criteri di produzione di energie rinnovabili negli edifici in progetto

Il progetto prende in considerazione le seguenti energie rinnovabili:

1. solare termico per la produzione di acqua calda sanitaria;

2. pompe di calore ad alta efficienza per il riscaldamento, il raffrescamento e la

produzione di acqua calda sanitaria;

3. fotovoltaico per la produzione di energia elettrica e quindi per l’autoconsumo della

stessa.

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f) “ possibili impatti significativi sull’ambiente, compresi

aspetti quali la biodiversità, la popolazione, la salute umana,

la flora e la fauna, il suolo, l’acqua, l’aria, i fattori climatici, i

beni materiali, il patrimonio culturale, anche architettonico e

archeologico, il paesaggio e l’interrelazione tra i suddetti

fattori; devono essere considerati tutti gli impatti significativi,

compresi quelli secondari, cumulativi, sinergici, a breve,

medio e lungo termine, permanenti e temporanei, positivi e

negativi“;

Gli impatti sull’ambiente del Piano Attuativo verranno analizzati per singoli argomenti

Biodiversità

La diversità biologica o biodiversità in ecologia è la varietà di organzismi viventi,

nelle loro diverse forme, e dei rispettivi ecosistemi. Essa comprende l'intera

variabilità biologica: di geni, specie, nicchie ecologiche ed ecosistemi. Le risorse

genetiche sono considerate la componente determinante della biodiversità all'interno

di una singola specie.

Il territorio e l’ambito del centro sportivo già allo stato attuale non interviene sulla

biodiversità legata al corso d’acqua dell’Arno ed alle sue rive. Non ci sono elementi

dell’attività in grado di interagire negativamente con la biodiversità dell’ambiente

naturale che circonda il centro sportivo. Ie attivit àche si svolgono all’interno del

centro sportivo sono attività sportive che non producono inquinamento e che si

svolgono principalmente all’aperto. Non ci sono emissioni in atmosfera ne

inquinamento acustico derivante dallo svolgimento dell’attività che possa generare

un alterazione della biodiversità legata all’ambito del fiume Arno.

Il parcheggio che è l’unica fonte di alterazione dell’ambiente per la presenza delle

auto in arrivo e in partenza è collocato nel punto più lontano dall’ambito naturale

dell’Arno nell’area “più urbanizzata” dell’ambito territoriale di Candeli. Anche

l’incremento di utenze e di mezzi verrà comunque assorbito dalla nuova struttura

che verrà realizzata sopra il parcheggio.

Popolazione e salute umana

Il centro sportivo è un attività produttiva di servizio che produce benessere fisico per

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la saluta umana. Non è un attività che produce materie derivanti da un un ciclo di

produzione con emissioni in aria e scarti di materiale. E’ un attività che produce

benessere fisico, corretta alimentazione, socializzazione. I risultati attesi sono di un

impatto positivo sulla popolazione sportiva non solo del Comune di Bagno a Ripoli

ma anche della vicina città di Firenze. Si ritiene di ottenere un impatto positivo anche

su un incremento della presenza di nuclei familiari all’interno del centro sportivo per

la possibilità di offrire servizi per tutta la famiglia alle diverse età. La scuola tennis e

il settore agonistico con i servizi della palestra, della spa e della foresteria

incrementeranno l’offerta per i giovani e di bambini con la possibilità di costituire

iniziative (già in parte già esistenti) con le scuole del Comune di bagno a Ripoli

finalizzate all’insegnamento del gioco del tennis e alle attività motorie.

La foresteria permetterà la presenza continua nel centro di atleti e giovani che

potranno allenarsi per periodi continuativi di mesi o partecipare a stage estivi di

scuole tennis.

Flora e fauna

L’area del Centro sportivo è già un area esistente da oltre 40 anni.

Il Piano Attuativo non incide sulla trasformazione di aree nuove aree agricole o

naturali, ma su interventi puntuali in un area già destinata ad area sportiva.

Non si ritiene possano esserci alterazioni o risultati che possano incidere

negativamente sulla fauna locale ne sulla flora perché l’intervento prevede di

intervenire in ambiti che non modificano il parco del Centro sportivo.

Suolo, acqua, aria, fattori climatici

Per quanto riguarda il suolo il progetto prevede il mantenimento delle aree permeabili

attuali salvo un lieve incremento che verrà compensato con un sistema di ritenzione

idrica delle acque piovane.

In sintesi lo stato attuale delle superfici impermeabili è di mq 24.090,00 quello a Piano

Attuativo attuato di mq 23.500,00 una percentuale del 2% trascurabile che non

contrasta con le previsioni del PIT e del R.U.

Per quanto riguarda l’acqua l’aspetto della tutela degli acquiferi la proposta del

Piano Attuativo sarà coerente a quanto previsto nella Parte Seconda del R:U.

“Disposizioni per la tutela dell'integrità fisica del territorio”. In particolare art. 16

Vulnerabilità degli acquiferi e della risorsa idrica; l'area rientra nell'ambito di acquiferi

ad elevata pericolosità per i quali sono consentiti comunque interventi con

l'attuazione di particolari interventi di tutela. Il problema della tutela degli acquiferi

verrà affrontato nell’ambito della gestione delle acque reflue derivanti dagli scarichi

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delle utenze che sostanzialmente sono utenze di tipo civile.

Per quanto riguarda l’aria e i fattori climatici le emissioni previsti dai nuovi impianti

non andranno ad incidere negativamente sull’aria rispettando il progetto gli obiettivi

di sostenibilità ambientale definiti dal Trattato di Kioto.

Beni materiali patrimonio culturale, architettonico e archeologico,

paesaggio e interazione tra i suddetti

Per quanto riguarda questi aspetti si rimanda a quanto già discusso in precedenza

sui rapporti del progetto con il Vincolo Candeli del 1956 e il Vincolo del D.lgs n.42

art.136 che affrontano questi argomenti. Le motivazioni sopra riportate per la

coerenza dell’intervento ai vincoli sovraordinati spiegano che il progetto non prevede

nel medio e lungo termine risultati negativi sui beni materiali architettonici e

paesaggistici che rientrano in quest’ambito territoriale. Si ritiene altresì che la

realizzazione degli interventi possa incentivare l’utilizzo sportivo di questi luoghi (non

solo il centro sportivo ma anche l’adiacente circolo di marina di Candeli)

incrementando quelle attività che mantengano inalterati i luoghi dal punto di vista

paesaggistico ambientale ma concorrono al mantenimento ed alla manutenzione di

luoghi che sono da decenni abbandonati dall’agricoltura.

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g) misure previste per impedire, ridurre e compensare nel modo

più completo possibile gli eventuali impatti negativi significativi

sull’ambiente dell’attuazione del piano o del programma;

Riassumiamo in breve le misure previste per ridurre e compensare gli impatti

negativi sull’ambiente, che sono già state affrontate in diversi argomenti nei

paragrafi precedenti:

• Tutela del paesaggio con un progetto architettonico puntuale e di lato livello

architettonico e paesaggistico.

• Rispetto delle prescrizioni dei vincoli sovraordinati.

• Tutela dell’impatto del progetto sul paesaggio mantenendo l’integrità generale

del paesaggio senza alterazione dei punti di vista e dell’armonia generale del

paesaggio stesso.

• Tutela degli acquiferi.

• Riduzione al minimo delle aree impermeabili.

• Integrazione con le preesistenze storiche architettoniche circostanti.

• Potenziamento infrastrutturale di via della Massa .

• Potenziamento della rete dei collegamenti dei trasporti pubblici per

l’accessibilità alla struttura.

• Accessibilità diretta al fiume.

• Riduzione delle emissioni in atmosfera.

• Rispetto delle direttive di Kioto.

• Edifici in classe energetica “A”.

• Riduzione del consumo idrico.

• Mantenimento delle aree verdi e del parco.

h) sintesi delle ragioni della scelta delle alternative

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individuate e una descrizione di come è stata effettuata la

valutazione, nonché le eventuali difficoltà incontrate (ad

esempio carenze tecniche o difficoltà derivanti dalla novità

dei problemi e delle tecniche per risolverli) nella raccolta

delle informazioni richieste;

Non ci sono alternative alle scelte eseguite.

i) descrizione delle misure previste in merito al monitoraggio e

controllo degli impatti ambientali significativi derivanti

dall’attuazione del piani o del programma proposto definendo,

in particolare, le modalità di raccolta dei dati e di elaborazione

degli indicatori necessari alla valutazione degli impatti, la

periodicità della produzione di un rapporto illustrante i risultati

della valutazione degli impatti e le misure correttive da

adottare;

Attuazione del Piano Attuativo

L’attuazione del Piano Attuativo avverrà attraverso la sottoscrizione di una convenzione

urbanistica che prevederà l’attuazione del progetto con permessi di costruire previsto

dalla LR 65/2014.

Verifica degli impatti ambientali

La verifica sull’impatto ambientale verrà attuata nell’arco di 4 anni con un indagine di

monitoraggio che prevederà:

• Analisi di attuazione del Piano Attuativo dal punto di vista edilizio, energetico,

ambientale, e di gestione dei reflui.

• Consumi delle risorse ambientali, acqua, energia elettrica, gas e

compensazione con le rinnovabili.

• Stato di consistenza e manutenzione della flora del parco.

• Attuazione dell’adeguamento infrastrutturale di via della Massa.

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l) sintesi non tecnica delle informazioni di cui alle lettere

precedenti.

Si rimanda alle informazioni contenute nei precedenti paragrafi che sono sia di tipo

descrittivo che tecnico.

Risultati attesi dall’attuazione del Piano Attuativo

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Le informazioni riportante nel documento preliminare sono necessarie alla

definizione dei risultati attesi dall’attuazione del Piano Attuativo sinteticamente

riportati di seguito.

• Rispetto dei piani sovraordinati.

• Rispetto degli aspetti di criticità delle risorse naturali: tutela degli acquiferi e

rispetto della permeabilità dei suoli.

• Rispetto delle prescrizioni paesaggistiche e dei vincoli ambientali.

• Valorizzazione del contesto paesaggistico ambientale del centro in rapporto alle

altre strutture ricettive e sportive circostanti.

• Implementazione dei servizi per lo sport, le scuole e la famiglia verso la

popolazione residente

• Rispetto dei criteri di crescita ambientale sostenibile nella costruzione degli

interventi

• Potenziamento infrastrutturale di via della Massa.

Sintesi delle motivazioni e parere di assoggettabilità

In sintesi, considerando che le opere previste rientrano nelle disposizioni del

R.U. in ambito individuato a disposizione VspP, si ritiene il Piano Attuativo non

assoggettabile a V.A.S.

Calcinaia lì, 08/05/2017

architetto Andrea Mannocci

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