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7/28/2019 6 - Metodologia Registro e Atlante di Mortalit
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METODOLOGIA
PER UN ATLANTE DELLA MORTALITA
Dr. Francesco Tisano
7/28/2019 6 - Metodologia Registro e Atlante di Mortalit
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LE STATISTICHE DI MORTALITA
ELA GESTIONE
DEI FLUSSI INFORMATIVI
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Cenni storici sulle statistiche di MortalitCenni storici sulle statistiche di Mortalit
Le prime raccolte sistematiche degli eventi di morte risalgono aLe prime raccolte sistematiche degli eventi di morte risalgono all
Cinquecento, quando, dopo ilCinquecento, quando, dopo il CONCILIO DI TRENTOCONCILIO DI TRENTO, le autorit, le autoritecclesiastiche cominciarono a diffondere lecclesiastiche cominciarono a diffondere luso deluso del Libra DefunctorumLibra Defunctorum
MaMa solo con lsolo con lingleseinglese JOHN GRAUNTJOHN GRAUNT (Seicento) che(Seicento) che
llEpidemiologia si serve per la prima volta di questiEpidemiologia si serve per la prima volta di questi
Registri. Graunt fu il primo a correlare la salute deiRegistri. Graunt fu il primo a correlare la salute deicittadini di Londra alle loro condizioni sociocittadini di Londra alle loro condizioni socio--
economiche attraverso leconomiche attraverso luso dei registri di morteuso dei registri di morte
Il primo utilizzoIl primo utilizzo etiologicoetiologico delle statistiche didelle statistiche di
mortalitmortalit risale, invece, adrisale, invece, ad HIRSCHHIRSCH (fine Ottocento) e(fine Ottocento) e
ai suoi studi sulle cause dei Tumori della Vescicaai suoi studi sulle cause dei Tumori della Vescica
La stesura dellaLa stesura della 11Classificazione Internazionale delle CauseClassificazione Internazionale delle Cause didi
Morte nacque nel 1893 dalla necessitMorte nacque nel 1893 dalla necessit di rendere confrontabili i datidi rendere confrontabili i dati
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1.1. Sottostima dei dati diSottostima dei dati di
incidenza per leincidenza per le
patologie ad altapatologie ad alta
sopravvivenzasopravvivenza
2.2. Livello di aderenza delLivello di aderenza del
medico codificatore aimedico codificatore ai
criteri dicriteri di
classificazioneclassificazione3.3. Livello di attendibilitLivello di attendibilit
delle dichiarazioni deldelle dichiarazioni del
medico Certificatoremedico Certificatore
1.1. Il decessoIl decesso un eventoun evento
assolutamente certoassolutamente certo
2.2. UniversalitUniversalit dei dati eddei dati ed
alto valore informativoalto valore informativo3.3. AccessibilitAccessibilit dei dati,dei dati,
disponibilitdisponibilit e costie costi
modestimodesti
4.4. Approssimazione ai datiApprossimazione ai datidi incidenza per ledi incidenza per le
patologie a bassapatologie a bassa
sopravvivenzasopravvivenza
VANTAGGIVANTAGGI LIMITILIMITI
Vantaggi e Limiti dei dati di mortalitVantaggi e Limiti dei dati di mortalit
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Utilizzo della mortalitUtilizzo della mortalit da parte dei R.T.da parte dei R.T.
Tradizionalmente lTradizionalmente lutilizzo dei dati di mortalitutilizzo dei dati di mortalit da parte deida parte dei
Registri TumoriRegistri Tumori orientato in gran parte a quattro aree diorientato in gran parte a quattro aree diintervento:intervento:
Monitorare gli Indicatori di QualitMonitorare gli Indicatori di Qualit dei D.C.O.dei D.C.O.
Monitorare lMonitorare lIndicatore del Rapporto MortalitIndicatore del Rapporto Mortalit
/ Incidenza/ Incidenza
Attivare studi di SopravvivenzaAttivare studi di SopravvivenzaUtilizzarli anche come Fonte dUtilizzarli anche come Fonte dInformazioneInformazione
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Principali utilizzi dei dati di mortalitPrincipali utilizzi dei dati di mortalit
Indagini epidemiologiche descrittive ai finiIndagini epidemiologiche descrittive ai fini
della ricerca e della sorveglianzadella ricerca e della sorveglianza. Definiscono:. Definiscono: Differenze spazialiDifferenze spaziali -- Differenze temporaliDifferenze temporali
Differenze individualiDifferenze individuali -- Studi ecologiciStudi ecologici
Programmazione Sanitaria ai fini dellaProgrammazione Sanitaria ai fini della
allocazione ottimale delle risorseallocazione ottimale delle risorse ((esempioesempioclassico del SSN Inglese che dal 1976 usa i RSM perclassico del SSN Inglese che dal 1976 usa i RSM per
ripartire le quote di finanziamento alle varie regioni)ripartire le quote di finanziamento alle varie regioni)
Valutazione di qualitValutazione di qualit ed efficacia dellaed efficacia della
assistenza sanitariaassistenza sanitaria (utilizzo prospettico: Screening)(utilizzo prospettico: Screening)
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I Flussi Informativi delle cause di morteI Flussi Informativi delle cause di morte
ASL DECESSOASL DECESSO
(Servizio Igiene ASL SR)(Servizio Igiene ASL SR)
RTPRTP
Recupero Schede DecedutiRecupero Schede Deceduti
fuori ASLfuori ASL
CODIFICACODIFICACONTROLLO QUALITACONTROLLO QUALITA
REGISTRAZIONEREGISTRAZIONE
ELABORAZIONE DATIELABORAZIONE DATI
DECESSODECESSO
Medico CertificatoreMedico Certificatore
Uff. Stato CivileUff. Stato Civile
Comune DECESSOComune DECESSO
Uff.. Stato CivileUff.. Stato Civile
ComuneComune
RESIDENZARESIDENZA
Registro degliRegistro degliAtti di MorteAtti di Morte
PREFETTURAPREFETTURA
ISTATISTAT
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Le Informazioni di una scheda di morteLe Informazioni di una scheda di morte
PARTE A:PARTE A: Informazioni di natura sanitariaInformazioni di natura sanitaria
Causa InizialeCausa Iniziale (( il primo evento del concatenamento causale che porta a morte)il primo evento del concatenamento causale che porta a morte)
Causa IntermediaCausa Intermedia (( lo stato morboso derivato dalla causa iniziale)lo stato morboso derivato dalla causa iniziale)
Causa TerminaleCausa Terminale (deriva dalle prime,(deriva dalle prime, llevento diretto che ha portato a morte)evento diretto che ha portato a morte)
Altri stati morbosi rilevantiAltri stati morbosi rilevanti (sono le condizioni morbose concomitanti che(sono le condizioni morbose concomitanti chenon rientrano direttamente nel concatenamento causale che hanon rientrano direttamente nel concatenamento causale che ha condotto al decesso)condotto al decesso)
Per le morti da causa violenta:Per le morti da causa violenta:Descrizione della lesione, Malattie o complicazioni, Stati morboDescrizione della lesione, Malattie o complicazioni, Stati morbosi preesistenti,si preesistenti,
Mezzo e modo, Data e luogo, Tempo tra atto violento e decessoMezzo e modo, Data e luogo, Tempo tra atto violento e decesso
PARTE B:PARTE B: Informazioni Anagrafiche:Informazioni Anagrafiche:EtEt, Sesso, Luogo di nascita, Residenza, Professione, Sesso, Luogo di nascita, Residenza, Professione
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Le schede, dopo la compilazione del medico certificatore (di solLe schede, dopo la compilazione del medico certificatore (di solito il medico di famigliaito il medico di famiglia
o dello dellOspedale del decesso), vanno codificate individuando la CAUSA PROspedale del decesso), vanno codificate individuando la CAUSA PRIMA,IMA,
responsabile del decesso, ed assegnando il corrispondente codiceresponsabile del decesso, ed assegnando il corrispondente codice ICDICD--99. Criticit. Criticit::
Livello di accuratezza e di attendibilitLivello di accuratezza e di attendibilit delledelledichiarazioni del medico certificatoredichiarazioni del medico certificatore
In questo caso i fattori che influenzano la qualitIn questo caso i fattori che influenzano la qualit dei dati sono:dei dati sono: Omissioni volontarie del compilatore: per motivi di ordine sociaOmissioni volontarie del compilatore: per motivi di ordine sociale o penale (suicidi)le o penale (suicidi)
Casi malconosciuti: deceduti seguiti da medico diverso dal compCasi malconosciuti: deceduti seguiti da medico diverso dal compilatoreilatore
Scarsa conoscenza delle procedure per una corretta compilazioneScarsa conoscenza delle procedure per una corretta compilazioneo superficialito superficialit
Grado di omogeneitGrado di omogeneit di metodo da parte deidi metodo da parte deicodificatoricodificatoriLa centralizzazione della codifica presso lLa centralizzazione della codifica presso lISTATISTAT garanzia di omogeneitgaranzia di omogeneit. Tuttavia,. Tuttavia,
molte informazioni reperibili in loco in caso di dubbi (consultomolte informazioni reperibili in loco in caso di dubbi (consulto col medico curante,col medico curante,
cartelle cliniche, DRGs, ecc.) sfuggono allcartelle cliniche, DRGs, ecc.) sfuggono allISTAT (che ha tempi comunque piISTAT (che ha tempi comunque pi lunghi)lunghi)
Principali criticitPrincipali criticit delle schede di mortedelle schede di morte
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Controlli di QualitControlli di Qualit e Formazione/Inform.e Formazione/Inform.
EE possibile fronteggiare le criticitpossibile fronteggiare le criticit illustrate attivando controlli di qualitillustrate attivando controlli di qualit ,,
interventi formativi sui codificatori ed informativi sui mediciinterventi formativi sui codificatori ed informativi sui medici
certificatoricertificatori
AttivitAttivit continua diretta di controllocontinua diretta di controllo (Procedura RTP)(Procedura RTP) Assicurarsi che tutti i Comuni della Provincia inviano mensilmeAssicurarsi che tutti i Comuni della Provincia inviano mensilmente le schedente le schede
Recuperare dai Comuni di residenza le liste dei cittadini decedRecuperare dai Comuni di residenza le liste dei cittadini deceduti fuori Provinciauti fuori Provincia
Acquisire dalle ASL competenti copia delle schede dei cittadiniAcquisire dalle ASL competenti copia delle schede dei cittadini deceduti fuorideceduti fuori Verificare la corrispondenza numerica e nominale tra schede e lVerificare la corrispondenza numerica e nominale tra schede e liste dei Comuniiste dei Comuni
Verifica completezza e congruenza DATI MINIMI di interesse anagVerifica completezza e congruenza DATI MINIMI di interesse anagrafico/sanitarirafico/sanitari
Verifica degli indicatori di qualitVerifica degli indicatori di qualit dei dati (percentuale didei dati (percentuale di MaldefinitiMaldefiniti, ecc.), ecc.)
In caso di criticitIn caso di criticit scatta la procedura di recupero dellscatta la procedura di recupero dellinformazione attraverso iinformazione attraverso i
Comuni, le ASL del decesso, i medici curanti, la documentazioneComuni, le ASL del decesso, i medici curanti, la documentazione sanitaria, ecc.sanitaria, ecc.
AttivitAttivit di Formazione ed Informazionedi Formazione ed InformazioneIl RTP organizza periodicamente la formazione dei codificatori eIl RTP organizza periodicamente la formazione dei codificatori e campagnecampagne
informative per i medici certificatori (informative per i medici certificatori (Decalogo per la corretta compilazioneDecalogo per la corretta compilazione))
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Settori Malattie TraumatismiSettori Malattie Traumatismi ICDICD--99 Class.AClass.A Class.BClass.B Class.PClass.P Class.DClass.D Cl.Suppl.Cl.Suppl.
I Malattie Infettive 001-139 01-07 01-11 01-03 01-04 -
II Tumori 140-239 08-17 12-27 - 05-13 Class.M
III Malattie Endocrine, ecc.. 240-279 18-19 28-31 04-06 14-16 -
IV Malattie del Sangue 280-289 20 32-33 - 17 -
V Disturbi Psichici 290-319 21 34 - 18-20 -
VI Malattie del Sist.Nervoso 320-389 22-24 35-37 07-08 21-24 -
VII Malattie del Sist.Circolatorio 390-459 25-30 38-46 - 25-34 -
VIII Malattie App. Respiratorio 460-519 31-32 47-50 09-11 35-40 -
IX Malattie App. Digerente 520-579 33-34 51-55 12-14 41-49 -
X Malattie Genito-Urinarie 580-629 35-37 56-58 - 50-57 -
XI Complicazioni Gravidanza 630-679 38-41 59-61 - 58-60 -
XII Malattie della Pelle 680-709 42 62 - 61 -
XIII Malattie Sist. Osteoarticolare 710-739 43 63 - 62-63 -
XIV Malformazioni Congenite 740-759 44 64-65 15-25 64 -
XV Malattie di origine Perinatale 760-779 45 66-69 26-53 65 -
XVI Stati Morbosi Mal Definiti 780-799 46 70 54-55* 66 -
XVII Traumatismi-Avvelenamenti 800-999 47-56 71-78 56 67-73 Class.E
- RICOVERI SPECIALI V01-V82 - - - 74 Class.V
Tavole di corrispondenzaTavole di corrispondenza
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La Classificazione Morfologica dei TumoriLa Classificazione Morfologica dei Tumori
LaLa Classificazione con Codici M (Morfologia Tumori)Classificazione con Codici M (Morfologia Tumori) un adattamento della ICDun adattamento della ICD--
99riservato all'Oncologia (ICDriservato all'Oncologia (ICD--O) e rappresenta la Classificazione Morfologica deiO) e rappresenta la Classificazione Morfologica dei
Tumori (da M8000 a M9970), molto utile soprattutto per gli studiTumori (da M8000 a M9970), molto utile soprattutto per gli studi di Incidenza,di Incidenza,piuttosto che per quelli di Mortalitpiuttosto che per quelli di Mortalit. E' una classificazione, infatti, che i Registri. E' una classificazione, infatti, che i Registri
Tumori e tutti gli addetti ai lavori possono usare in combinazioTumori e tutti gli addetti ai lavori possono usare in combinazione con quellane con quella
clinica del II Settore (che va, comeclinica del II Settore (che va, come noto, dal codice ICDnoto, dal codice ICD--99140 al 239).140 al 239).
I numeri di codice della morfologia sono composti da 5 cifre: leI numeri di codice della morfologia sono composti da 5 cifre: le prime 4prime 4
permettono di identificare il tipo istologico del tumore; la quipermettono di identificare il tipo istologico del tumore; la quinta indica il suonta indica il suo
comportamento secondo il seguente schema:comportamento secondo il seguente schema:
/ 0 = Benigno/ 0 = Benigno
/ 1 = Incerto se benigno o maligno (al limite della malignit/ 1 = Incerto se benigno o maligno (al limite della malignit))
/ 2 = Carcinoma in situ (Intraepiteliale, Non infiltrativo, Non/ 2 = Carcinoma in situ (Intraepiteliale, Non infiltrativo, Non invasivo)invasivo)
/ 3 = Maligno, sede primitiva/ 3 = Maligno, sede primitiva
/ 6 = Maligno, sede metastatica (sede secondaria)/ 6 = Maligno, sede metastatica (sede secondaria)
/ 9 = Maligno, incerto se sede primitiva o metastatica/ 9 = Maligno, incerto se sede primitiva o metastatica
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Regole e procedure standardizzate di codificaRegole e procedure standardizzate di codifica
Al fine di evitare difformitAl fine di evitare difformit procedurali e metodologiche l'ISTAT ha emanato preciseprocedurali e metodologiche l'ISTAT ha emanato precise
LINEE GUIDALINEE GUIDA per i codificatori, che possono essere sintetizzate inper i codificatori, che possono essere sintetizzate in 12 REGOLE12 REGOLE
standard ed in una rigida procedura.standard ed in una rigida procedura.
La procedura per una corretta codifica prevede primariamenteLa procedura per una corretta codifica prevede primariamente tre fasitre fasi::
Lettura completa della scheda per evidenziare eventuali mancanzeLettura completa della scheda per evidenziare eventuali mancanze e per porre ine per porre in
evidenza il nesso di causalitevidenza il nesso di causalit tra le malattie dichiarate dal compilatore dellatra le malattie dichiarate dal compilatore della
scheda;scheda;
Applicazione della regola generale e delle prime tre regole di cApplicazione della regola generale e delle prime tre regole di codifica, per laodifica, per la
determinazione della patologia da individuare, tra quelle segnaldeterminazione della patologia da individuare, tra quelle segnalate dal compilatore,ate dal compilatore,
come causa iniziale ed applicazione del codice relativo;come causa iniziale ed applicazione del codice relativo;
Applicazione eventuale delle regole che vanno dalla 4 alla 12 peApplicazione eventuale delle regole che vanno dalla 4 alla 12 per modificare lar modificare la
causa di morte iniziale, nel caso in cui non fosse possibile appcausa di morte iniziale, nel caso in cui non fosse possibile applicare la regolalicare la regola
generale e le prime tre regole.generale e le prime tre regole.
La codifica delle Schede di Morte presso il RTPLa codifica delle Schede di Morte presso il RTP stata affidata a personale dellastata affidata a personale della
Medicina dei Servizi appositamente formatosi ai Corsi per CodifiMedicina dei Servizi appositamente formatosi ai Corsi per Codificatori istituiti concatori istituiti con
Decreto Assessoriale n. 89024 del 15.12.1990Decreto Assessoriale n. 89024 del 15.12.1990
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La rilevazione sulle cause di morte, effettuata dallIstat, rileva tutti i
decessi avvenuti in Italia nel corso di un dato anno.
A partire dallanno 2011 unimportante novit stata introdotta nei
modelli di rilevazione: i tradizionali modelli Istat D.4, D.5, D.4bis e D.5bis
sono stati soppressi e sostituiti dai soli modelli Istat D4 scheda di morte
oltre il primo anno di vita e Istat D4bis scheda di morte nel primo
anno di vita.
I nuovi modelli sono tutti stampati utilizzando il colore nero per ledescrizioni delle informazioni richieste e utilizzando il colore arancione
per gli spazi per la compilazione. I modelli D4bis sono riconoscibili anche
da un triangolo arancione presente su ciascuno dei quattro angoli.
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Anche i nuovi modelli di rilevazione sono costituiti da una parte A
per le notizie relative al decesso fornite dal medico curante onecroscopo, e da una parte B, a cura dellufficiale di stato
civile, per le informazioni di carattere demografico e sociale
relative al deceduto.La novit pi evidente la soppressione dei modelli distinti per
maschi e femmine.
Non pi chiesta la distinzione tra causa naturale e causa violenta esono stati unificati i quesiti per la descrizione della sequenza
morbosa o lesioni o avvelenamenti che hanno condotto alla
morte.
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In caso di morte da traumatismo o avvelenamento vengono chiesteanche le seguenti informazioni: la circostanza che ha dato origine
alle lesioni, la modalit in cui avvenuto il trauma/avvelenamento.
Se si tratta di infortunio sul lavoro (solo nel modello D4), la data e illuogo dellaccidente.
Nel caso di incidente da trasporto, viene chiesto inoltre di indicare il
mezzo, il tipo di incidente, loggetto e/o il veicolo coinvolti e il ruolo
della vittima.
.
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GESTIONE DEI FLUSSI INFORMATIVI
PARTE A:
Informazioni di natura sanitaria
PARTE A:
Informazioni di natura sanitaria
Informazioni ricavabili da una scheda ISTAT di decesso
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Le informazioni richieste nella parte A, da riportare a cura delmedico, non si differenziano molto tra deceduti oltre il e nel primoanno di vita:
- riquadro per alcuni dati identificativi della persona deceduta
Cognome e nomeSesso
Et compiuta nei modelli D4bis necessario specificare anche lunit di
misura (ore o giorni o mesi) con la quale let viene
espressa
- riquadri per informazioni riguardanti il luogo e la localit del decesso
Quesito 1. Luogo del decesso
Comune di decesso
Provincia di decesso
Codice della A.S.L. di decesso
Quesito 2. Riscontro diagnostico (richiesto o non richiesto)
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Parte A- quesiti su aspetti specifici e diversi per tipo di modello
Quesito 3. (D4) Stato di gravidanza negli ultimi 12 mesi di vita (solo D4
e solo se femmina)
Quesito 3. (D4bis) Informazioni rilevanti (solo D4bis): peso alla nascita, et
gestazionale, parit ed et della madre in anni compiuti
- riquadri per informazioni riguardanti lo stato di salute della persona
deceduta
Quesito 4. Parte I Sequenza delle condizioni morbose, lesioni o avvelenam.
che ha condotto direttamente a morte. Descritto su quattro righe (1, 2, 3 e 4)
Quesito 4. Parte II Altri stati morbosi rilevanti. Riportare gli eventuali altri stati
morbosi rilevanti ai fini del decesso, ma non facenti parte del concatenamento
morboso principale che ha condotto a morte.
Per ciascuna causa indicata va specificato il tempo intercorso tra linsorgenza della
causa stessa e la morte.
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Parte A
- riquadri per ulteriori informazioni dovute in caso di morte da traumatismo/
avvelenamentoQuesito 5. Circostanza che ha dato origine alle lesioni indicate nel Quesito 4.
Quesito 6. Modalit del traumatismo/ avvelenamento
Quesito 6.1 Infortunio sul lavoro (presente solo nei modelli D4)
Quesito 7. Ulteriori informazioni da specificare se la circostanza unincidente da trasporto
Quesito 7.1. Descrizione del mezzo di trasporto della vittima
Quesito 7.2. Descrizione del ruolo della vittima
Quesito 7.3. Descrizione del tipo di incidenteQuesito 7.4. Descrizione delloggetto o del veicolo in caso di scontro
Quesito 8. Data dellevento traumatico/avvelenamento
Quesito 9. Luogo dove avvenuto levento traumatico/avvelenamento
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GESTIONE DEI FLUSSI INFORMATIVI
PARTE B:
Informazioni di natura anagrafica
PARTE B:
Informazioni di natura anagrafica
Informazioni ricavabili da una scheda ISTAT di decesso
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Le informazioni richieste nella parte B, da riportare a cura dellufficiale di
stato civile, si differenziano se oltre il primo anno di vita (Mod. D4) o se nelprimo anno di vita (Mod. D4bis).
Nel caso di individui deceduti oltre il primo anno di vita (Mod. D4) si hanno:
Codice fiscale
Sesso, Atto di morte (Numero, Parte e Serie), CircoscrizioneDenominazione e codici di comune e provincia ove avvenuto il decesso
Punto 1: Data di morte (ora, giorno, mese, anno)
Punto 2: Data di nascita (giorno, mese, anno)
Punto 3: Localit di nascita - comune e provincia o Stato esteroPunto 4: Et in anni compiuti
Punto 5: Stato civile
Punto 6: Localit di residenza - comune e provincia o Stato estero
Punto 7: Grado di istruzione
Punto 8: Professione
Punto 9: Condizione professionale o non professionale
Punto 10: Posizione nella professione
Punto 11: Ramo di attivit economica
Punto 12: Cittadinanza
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Nel caso di individui deceduti nel primo anno di vita (Mod. D4bis):
Codice fiscale della persona deceduta e dei genitori, Sesso della persona deceduta
Atto di morte e Circoscrizione
Denominazione e codici di comune e provincia ove avvenuto il decesso
Punto 1: Data di morte (ora, giorno, mese, anno)
Punto 2: Data di nascita (ora, giorno, mese, anno)
Punto 3: Localit di nascita - Comune e provincia o Stato estero
Punto 4: Et compiuta (espressa in ore o giorni o mesi)
Punto 5: Genere del parto (semplice o plurimo)Punto 6: Filiazione (legittima, naturale riconosciuta o non riconosciuta)
Punto 7: Data di nascita della madre (giorno, mese, anno)
Punto 8: Localit di residenza della madre - Comune e provincia o Stato estero
Punto 9: Grado di istruzione dei genitoriPunto 10: Professione dei genitori
Punto 11: Condizione professionale o non professionale dei genitori
Punto 12: Posizione nella professione dei genitori
Punto 13: Ramo di attivit economica dei genitori
Punto 14: Cittadinanza dei genitori
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- Data e firma del medico che ha certificato il decesso
- Qualifica del medico nel momento della certificazione
- Timbro e telefono del medico o della struttura
- Timbro, firma e recapiti dellufficiale dello stato civile
In entrambi i modelli D4 e D4bis si ha infine:
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Dal 1 Gennaio 2004 stato sospeso linvio cartaceo allOsservatorio
Epidemiologico della Regione delle copie delle schede di morte
ISTAT riservate alle Aziende UU.SS.LL. e relative a tutti i decessi nei
comuni di pertinenza delle stesse.
Con successivo Decreto Assessoriale n 03301 del 21 aprile 2004
dellAssessore Reg. alla Sanit stato ridefinito il flusso di mortalit
e, contemporaneamente, stato istituito presso il Dipartimento
Osservatorio Epidemiologico della Regione Siciliana il Registro
Nominativo Regionale delle Cause di Morte ReNCaM.
ReNCaM
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Descrizione del sistema
LUnit ReNCaM di Azienda responsabile della raccolta, della codifica e
della trasmissione, nel rispetto della normativa sulla privacy, delle
informazioni riportate nelle schede di morte (modelli D4 e D4bis
predisposti dallISTAT) al Dipartimento Osservatorio Epidemiologico
Regionale, nonch delleventuale elaborazione dei dati a livello
locale.
I preesistenti centri di riferimento regionali per la raccolta e la
codifica delle cause di morte sono stati quindi rinominati UnitReNCaM di Azienda e rideterminati in ragione di uno per ciascuna
provincia con sede presso i rispettivi Dipartimenti di Prevenzione delle
Aziende Sanitarie territoriali dellisola, e, per la sola provincia di
Siracusa, presso il Registro Territoriale di Patologia.
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Le schede di morte sono compilate a cura del medico che accerta il
decesso e completate per la parte anagrafica dallUfficio di Stato Civile delComune in cui questo si verificato.
Successivamente questultimo ne invia una copia allUnit ReNCaM di
Azienda competente per territorio alle quali si aggiungono anche quelle
relative ai residenti deceduti fuori dal territorio regionale.
La trasmissione avviene mediante linvio di copia fotostatica della scheda di
morte a cura delle Aziende USL entro il cui territorio di competenza ricade il
comune di decesso.Le schede vengono esaminate dal Codificatore delle cause di morte che,
utilizza per la codifica i codici della IX Classificazione Internazionale delle
Malattie, dei Traumatismi e delle Cause di Morte (ICD IX).
Descrizione del sistema
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Descrizione del sistemaIl flusso informativo cos prodotto contiene lelenco dei deceduti nellanno e la
relativa causa di morte, divisi per singolo comune.
I dati vengono archiviati nellanno successivo a quello del decesso.
Entro il primo trimestre di ciascun anno le Unit ReNCaM sono tenute allinvio
dei dati per via informatica tramite un apposito software fornito dalDipartimento Osservatorio Epidemiologico per il caricamento dei dati
previsto dal tracciato record approvato con Decreto del Dirigente Generale n
04517 del 13 dicembre 2004.
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OBIETTIVOLobiettivo principale di questo flusso costante di informazioni quello di
ricostruire in modo completo e uniforme la mortalit per causa in ogni area
geografica corrispondente al territorio di una Azienda Sanitaria, rendendo cos
disponibile un potente strumento di analisi epidemiologica della salute della
popolazione e dei rischi associati.
Questa procedura permette di produrre statistiche di mortalit regionali pi
accurate ed in tempi pi brevi rispetto alle elaborazioni centralizzate condotte
dallISTAT.
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Stato di coperturaPer la valutazione dello stato di copertura dei dati ReNCaM sono stati
esaminati i dati relativi al numero dei decessi suddivisi per le nove province
siciliane rilevati dal ReNCaM e sono stati confrontati con il numero dei decessipubblicati dallISTAT.
Numerosi fattori contribuiscono allincompleta corrispondenza osservata tra il
numero di decessi registrato dallISTAT e quello indicato invece dal ReNCaM
regionale: deceduti allestero;
deceduti fuori regione non segnalati dalle Aziende USL territoriali
di competenza;
schede di morte di deceduti in Sicilia non trasmesse dai comuni in cui avvenuto il decesso allISTAT e alle Aziende USL competenti per territorio;
errori nellattribuzione della residenza da parte degli Uffici di Stato
Civile durante la compilazione della scheda di morte o da parte del
medico che ha certificato il decesso.
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MORTALITA PER GRANDI GRUPPI DI CAUSE
Maschi - 2002 (ISS)
Malattie apparatodigerente
4,5%
Diabete
2,6%
Traumatismi eavvelenamenti
5,5%
Malattie apparato
respiratorio7,4%
Malattie
cardiovascolari
37,9%
Malattie SN e
organi di senso
2,2%
Altre5,3%
Malattie infettive
1,0% Tumori
33,6%
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MORTALITA PER GRANDI GRUPPI DI CAUSE
Femmine - 2002 (ISS)Malattie infettive
0,8% Tumori
24,8%
Malattie
cardiovascolari46,8%
Malattie apparato
respiratorio
5,5%
Malattie apparato
digerente
4,4%
Altre
7,4%
Malattie SN e
organi di senso
2,9%
Traumatismi eavvelenamenti
3,7%
Diabete
3,7%
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Indicatori statistici utilizzati: NDA e TGSIndicatori statistici utilizzati: NDA e TGS
Ultimate le precedenti fasi della raccolta e della codificaUltimate le precedenti fasi della raccolta e della codifica possibilepossibile
passare alla eleborazione statistica. Il R.T.P. utilizza i seguepassare alla eleborazione statistica. Il R.T.P. utilizza i seguenti indicatori:nti indicatori:
NDA (NUMERO DECESSI ANNUI)NDA (NUMERO DECESSI ANNUI)
Questa funzione statistica esprime il numero assoluto di decessiQuesta funzione statistica esprime il numero assoluto di decessi annuiannui
totale e per singole fasce quinquennali dtotale e per singole fasce quinquennali detet e per sesso.e per sesso.
TGS (TASSI GREZZI SPECIFICI)TGS (TASSI GREZZI SPECIFICI)
Il tasso grezzo specifico esprime i decessi annui per 100.000 abIl tasso grezzo specifico esprime i decessi annui per 100.000 abitantiitanti
suddivisi per sesso e per fasce d'etsuddivisi per sesso e per fasce d'et quinquennali. Risulta dal rapporto traquinquennali. Risulta dal rapporto tra
il numero di decessi per ogni classe quinquennale di etil numero di decessi per ogni classe quinquennale di et e la popolazionee la popolazione
residente della corrispondente classe. E' espressa dalla seguentresidente della corrispondente classe. E' espressa dalla seguente formula:e formula:TGS i = n i / P i x 100.000TGS i = n i / P i x 100.000
dove "n" e "P" rappresentano il numero di decessi annui e la popdove "n" e "P" rappresentano il numero di decessi annui e la popolazione,olazione,
mentre "i" sta per imentre "i" sta per i--esima classe d'etesima classe d'et..
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Indicatori statistici utilizzati: TSIIndicatori statistici utilizzati: TSI
TSI (TASSI STANDARDIZZATI sulla popolazione ITALIANA)TSI (TASSI STANDARDIZZATI sulla popolazione ITALIANA)
I TSI (Tassi Standardizzati) esprimono il numero di decessi annuI TSI (Tassi Standardizzati) esprimono il numero di decessi annui peri per100.000 abitanti standardizzati per fasce d'et100.000 abitanti standardizzati per fasce d'et. La standardizzazione diretta. La standardizzazione diretta
ricava i TSI totali dalla somma dei decessi attesi per fasce quiricava i TSI totali dalla somma dei decessi attesi per fasce quinquennalinquennali
d'etd'et. In altri termini si applicano i tassi specifici per et. In altri termini si applicano i tassi specifici per et della popolazionedella popolazione
in osservazione alle classi d'etin osservazione alle classi d'et della popolazione standard di riferimento e,della popolazione standard di riferimento e,
coscos, si ottiene il numero di decessi attesi nella popolazione di ri, si ottiene il numero di decessi attesi nella popolazione di riferimento seferimento sequesta morisse con la stessa probabilitquesta morisse con la stessa probabilit (o tasso) della popolazione in(o tasso) della popolazione in
studio. Sommando i totali per sesso dei decessi attesi e dividenstudio. Sommando i totali per sesso dei decessi attesi e dividendoli per ladoli per la
numerositnumerosit totale (e per sesso) della popolazione standard, si ottengono itotale (e per sesso) della popolazione standard, si ottengono i
tassi standardizzati diretti per maschi e femmine nella popolazitassi standardizzati diretti per maschi e femmine nella popolazione inone in
osservazione. I TSI, pertanto, sono espressi dalla seguente forosservazione. I TSI, pertanto, sono espressi dalla seguente formula:mula:
TSI =TSI = [ ([ ([ ([ ([ ([ ([ ([ (GSi x Pi / 100.000)] / (GSi x Pi / 100.000)] / ( Pi x 100.000)Pi x 100.000)
dove "P" rappresenta la popolazione italiana standard ed "i" ladove "P" rappresenta la popolazione italiana standard ed "i" la "i"i--esima"esima"
classe d'etclasse d'et..
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Indicatori statistici utilizzati: RSMIndicatori statistici utilizzati: RSM
RSM (RAPPORTO STANDARDIZZATO DI MORTALITA')RSM (RAPPORTO STANDARDIZZATO DI MORTALITA')
Il rapporto standardizzato di mortalitIl rapporto standardizzato di mortalit un indicatore comparativo di rischio.un indicatore comparativo di rischio.Per calcolare il RSM occorre ricavare innanzitutto i decessi attPer calcolare il RSM occorre ricavare innanzitutto i decessi attesi rispetto adesi rispetto ad
una popolazione standard, vale a dire il numero di decessi che cuna popolazione standard, vale a dire il numero di decessi che ci sii si
aspetterebbe nella popolazione in studio se quest'ultima sperimeaspetterebbe nella popolazione in studio se quest'ultima sperimentasse lantasse la
mortalitmortalit specifica della popolazione standard. Per calcolare i decessi aspecifica della popolazione standard. Per calcolare i decessi attesittesi
necessario, dunque, conoscere la distribuzione per gruppi di etnecessario, dunque, conoscere la distribuzione per gruppi di et delladellapopolazione studiata, e i tassi di mortalitpopolazione studiata, e i tassi di mortalit per i corrispondenti gruppi di etper i corrispondenti gruppi di et
di una popolazione di confronto o popolazione "Standard" (in quedi una popolazione di confronto o popolazione "Standard" (in questasta
applicazione ci siapplicazione ci si riferiti alla popolazione nazionale). Moltiplicando questiriferiti alla popolazione nazionale). Moltiplicando questi
due valori per ogni fascia d'etdue valori per ogni fascia d'et e poi sommando i risultati si ottiene il totalee poi sommando i risultati si ottiene il totale
delle morti attese, ponderate per etdelle morti attese, ponderate per et. Il rapporto tra i decessi realmente. Il rapporto tra i decessi realmenteosservati e quelli attesi, calcolati come sopra, dosservati e quelli attesi, calcolati come sopra, d il RSM, cheil RSM, che espressoespresso
dalla seguente formula:dalla seguente formula:
RSM = Morti osservate / Morti attese x 100.RSM = Morti osservate / Morti attese x 100.
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Indicatori statistici utilizzati: LF 95% dei TSIIndicatori statistici utilizzati: LF 95% dei TSI
LIMITI FIDUCIALI dei TSI al 95%LIMITI FIDUCIALI dei TSI al 95%
I Limiti fiduciali al 95% del TSI esprimono l'intervallo di valoI Limiti fiduciali al 95% del TSI esprimono l'intervallo di valori entro il qualeri entro il qualericadrricadr il valore reale del TSI con probabilitil valore reale del TSI con probabilit del 95%. Ecco la formula:del 95%. Ecco la formula:
LF95% = +/LF95% = +/-- 1,96 x1,96 x / Rad.Q. n/ Rad.Q. n
dove "dove "/ radice di n" rappresenta l'errore standard. Sigma/ radice di n" rappresenta l'errore standard. Sigma la deviazionela deviazione
standard ed n la numerositstandard ed n la numerosit del campione. Pidel campione. Pi numerosonumeroso il campione, piil campione, pipiccolopiccolo l'errore standard e pil'errore standard e pi ristretti saranno gli intervalli di confidenza eristretti saranno gli intervalli di confidenza e
pipi significativa sarsignificativa sar la stima del TSI. Ma dinanzi ad una proporzione (comela stima del TSI. Ma dinanzi ad una proporzione (come
nel caso dei TSI) la base dell'analisinel caso dei TSI) la base dell'analisi la distribuzione binomiale. Quando lala distribuzione binomiale. Quando la
numerositnumerosit sufficiente si pu usare la distribuzione normale gaussianasufficiente si pu usare la distribuzione normale gaussiana
come alternativa alla binomiale. Formula della binomiale approsscome alternativa alla binomiale. Formula della binomiale approssimata:imata:
LF95% = p +/LF95% = p +/-- 1,96 x Rad.Q. p(11,96 x Rad.Q. p(1--p)/np)/n
dove p rappresenta la proporzione a 100.000 osservata (TSI) ed ndove p rappresenta la proporzione a 100.000 osservata (TSI) ed n lala
numerositnumerosit della popolazione moltiplicata per gli anni di osservazione.della popolazione moltiplicata per gli anni di osservazione.
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Indicatori statistici utilizzati: LF 99% di RSMIndicatori statistici utilizzati: LF 99% di RSM
LIMITI FIDUCIALI dei RSM al 99%LIMITI FIDUCIALI dei RSM al 99%
I limiti fiduciali al 99% esprimono l'intervallo entro cui ricadI limiti fiduciali al 99% esprimono l'intervallo entro cui ricadrr il valore realeil valore realedel RSM e vengono calcolati secondo la seguente formula:del RSM e vengono calcolati secondo la seguente formula:
L.F.99% = RSM +/L.F.99% = RSM +/-- 2,58 x 100 / Rad.Q. A x Y2,58 x 100 / Rad.Q. A x Y
dove "A" rappresenta i decessi attesi ed "Y" gli anni di osservadove "A" rappresenta i decessi attesi ed "Y" gli anni di osservazione.zione.
Dunque, piDunque, pi numerosonumeroso il campione, o maggiori sono gli anni diil campione, o maggiori sono gli anni diosservazione, e piosservazione, e pi ristretti saranno gli intervalli di confidenza. Quando ilristretti saranno gli intervalli di confidenza. Quando il
numero di decessi attesi non supera i 9 casi i LF non vengono canumero di decessi attesi non supera i 9 casi i LF non vengono calcolati.lcolati.
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Indicatori statistici utilizzati: Test zIndicatori statistici utilizzati: Test z
TEST Z (Prova di SignificativitTEST Z (Prova di SignificativitStatistica)Statistica)
Il Test z viene calcolato dividendo la differenza tra due proporIl Test z viene calcolato dividendo la differenza tra due proporzionizioniosservate (numeratore) e dividendola per l'errore standard dellaosservate (numeratore) e dividendola per l'errore standard della differenzadifferenza
tra le due proporzioni (denominatore). Il valore ottenuto vienetra le due proporzioni (denominatore). Il valore ottenuto viene confrontatoconfrontato
con un apposito valore critico, superato il quale la differenzacon un apposito valore critico, superato il quale la differenza osservataosservata dada
intendersi statisticamente significativa. E, dunque, maggioreintendersi statisticamente significativa. E, dunque, maggiore
la differenzala differenza
osservata tra le due proporzioni (ed al contempo minoreosservata tra le due proporzioni (ed al contempo minore l'errore standardl'errore standard
della differenza tra le due proporzioni), e maggiore sardella differenza tra le due proporzioni), e maggiore sar il valore di z e lail valore di z e la
significativitsignificativit delle differenze. La formula del test z, pertantodelle differenze. La formula del test z, pertanto la seguente:la seguente:
z = (p1z = (p1 -- p2) / RadQ [p1(1p2) / RadQ [p1(1--p1)n1] + [p2(1p1)n1] + [p2(1--p2)/n2]p2)/n2]dove p1 e p2 sono le due proporzioni messe a confronto, n1 ed n2dove p1 e p2 sono le due proporzioni messe a confronto, n1 ed n2 sono lesono le
numerositnumerosit dei campioni delle due proporzioni ed infine 1dei campioni delle due proporzioni ed infine 1--p rappresenta ilp rappresenta il
complemento a uno della proporzione.complemento a uno della proporzione.
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Indicatori statistici utilizzati: Test z di RSMIndicatori statistici utilizzati: Test z di RSM
TEST Z del Rapporto Standardizzato di MortalitTEST Z del Rapporto Standardizzato di Mortalit
Applicando la formula precedente al nostro caso, il Test di signApplicando la formula precedente al nostro caso, il Test di significativitificativitattraverso il quale si valuta la soliditattraverso il quale si valuta la solidit statistica di un RSMstatistica di un RSM dato da:dato da:
Z = (RSMZ = (RSM -- 100) x Rad.Q. A x Y / 100100) x Rad.Q. A x Y / 100
Dove "A" indica i casi attesi e "Y" gli anni di osservazione. PiDove "A" indica i casi attesi e "Y" gli anni di osservazione. Pi in particolarein particolare
viene riportato il livello di significativitviene riportato il livello di significativit del Test Z attraverso il valore "p",del Test Z attraverso il valore "p",che esprime la probabilitche esprime la probabilit che le differenze osservate siano dovute al puroche le differenze osservate siano dovute al puro
caso. Quando il risultato ottenuto dal test di significativitcaso. Quando il risultato ottenuto dal test di significativit supera il valoresupera il valore
critico di 2,58 la differenza tra i decessi osservati e quelli acritico di 2,58 la differenza tra i decessi osservati e quelli attesi nel RSMttesi nel RSM
altamente significativa con un p < 0,01. Quando il risultato ottaltamente significativa con un p < 0,01. Quando il risultato ottenuto supera ilenuto supera il
valore di 1,96, ma non quello precedente la differenza tra osservalore di 1,96, ma non quello precedente la differenza tra osservati ed attesivati ed attesi
statisticamente significativa con un p
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Indicatori statistici utilizzati: P.Y.L.L.Indicatori statistici utilizzati: P.Y.L.L.
PYLL (ANNI POTENZIALI DI VITA PERSI)PYLL (ANNI POTENZIALI DI VITA PERSI)
Il PYLL ( Potential Years of Life Lost) esprime il numero di annIl PYLL ( Potential Years of Life Lost) esprime il numero di anni chei cherimarrebbero da vivere fino a 65 anni per ciascun decesso riferirimarrebbero da vivere fino a 65 anni per ciascun decesso riferito allato alla
popolazione in quella particolare classe d'etpopolazione in quella particolare classe d'et, compresa tra 0 e 65 anni:, compresa tra 0 e 65 anni:
PYLL =PYLL = d i (65d i (65 -- h i)h i)
dove "h i" rappresenta l'etdove "h i" rappresenta l'et di ogni singolo decesso, e "d i" l'insieme deidi ogni singolo decesso, e "d i" l'insieme dei
decessi relativi alla causa in studio nella idecessi relativi alla causa in studio nella i--esima classe d'etesima classe d'et..
Nella presente funzione sono riportati i seguenti valori:Nella presente funzione sono riportati i seguenti valori:
il PYLLil PYLL--t o PYLLt o PYLL--tasso per mille [PYLLtasso per mille [PYLL--t = (PYLL/anni osserv.) x 1000 /t = (PYLL/anni osserv.) x 1000 /Pop.Distr]Pop.Distr]
il PYLL percentuale sulla totalitil PYLL percentuale sulla totalit delle cause di morte (PYLL% = PYLLdelle cause di morte (PYLL% = PYLL--
singola causa di morte x 100 / PYLL TOT. causa di morte).singola causa di morte x 100 / PYLL TOT. causa di morte).
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Inserimento dei dati sul software dedicatoInserimento dei dati sul software dedicato
LLultima faseultima fase
della proceduradella procedura
rappresentatarappresentatadal caricamentodal caricamento
dei dati in undei dati in un
databasedatabase
appositamenteappositamente
realizzato, cherealizzato, checonsente ancheconsente anche
llelaborazioneelaborazione
statistica distatistica di
tutte le funzionitutte le funzioni
illustrateillustrate
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Alcuni esempi dei Reports prodottiAlcuni esempi dei Reports prodotti
Lentini
Carlentini
Francofonte
Augusta
Buccheri Ferla Sortino Melilli
Buscemi Cassaro Priolo
Solarino
Palazzolo
Floridia Siracusa
Canicatt.
Avola
Noto
Rosolini
Pachino
Portopalo
270,8
195,7
274,2
171,6
260,4
185,5
345,6
221,8
277,8
190,6
264,0
187,3
328,2
223,0
0
50
100
150
200
250
300
350
S
IRACUSA
NOTO
LENTINI
AUGUSTA
ASL8SR
SICILIA
ITALIA
Maschi
Femm.
I risultati ottenutiI risultati ottenuti
vengonovengono
periodicamenteperiodicamente
pubblicati, conpubblicati, con
mappe dei cluster,mappe dei cluster,
tabelle,tabelle,
cartogrammi, graficicartogrammi, grafici
comparativi e trend,comparativi e trend,
suglisugli Atlanti dellaAtlanti della
MortalitMortalit delladellaProvincia diProvincia di
SiracusaSiracusa, che si, che si
sono dimostrati unosono dimostrati uno
strumento preziosostrumento prezioso
di conoscenza dellodi conoscenza dello
stato di salute dellastato di salute dellapopolazione anchepopolazione anche
ai fini dellaai fini della
programmazioneprogrammazione
sanitaria dei servizisanitaria dei servizi