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Nei punti vendita dal 30/12/2016 Mensile di attualità su consumi, cultura, territorio, tempo libero. Per i soci di 37 Cinque euro a spettacolo Un’occasione per under 30 per andare a teatro 14 La spesa tecnologica Una App d’avanguardia per i soci dell’Unicoop Firenze 7 Il mese della merla Inizia la collaborazione con l’Accademia dei Georgofili Gennaio 2017 1 Cinque punti premio per i soci che ritirano il giornale alla cassa RISORSE ALLE SCUOLE Tre milioni di euro in materiali, iniziative culturali per 7500 studenti. A pagina 4

7 Il mese della merla 14 La spesa 37 Cinque euro

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Page 1: 7 Il mese della merla 14 La spesa 37 Cinque euro

Nei punti vendita dal 30/12/2016

Mensile di attualità su consumi, cultura, territorio, tempo libero. Per i soci di

37 Cinque euro a spettacolo Un’occasione per under 30 per andare a teatro

14 La spesa tecnologica Una App d’avanguardia per i soci dell’Unicoop Firenze

7 Il mese della merla Inizia la collaborazione con l’Accademia dei Georgofili

Gennaio 20171

Cinque punti premio per i sociche ritiranoil giornale alla cassa

RISORSEALLE SCUOLE

Tre milioni di euroin materiali,iniziative culturali per 7500 studenti.A pagina 4

Page 2: 7 Il mese della merla 14 La spesa 37 Cinque euro

2 - - Gennaio 2017

Mensile diUNICOOP FIRENZE

Via Santa Reparata 4350129 FirenzeTel. 05547801

Fax [email protected]

Registrazione Tribunale Firenzen. 1554 del 17/07/63

DirettoreAntonio Comerci

Direttore responsabileSara Barbanera

Segreteria di redazioneMarie Casarosa

Grafica e impaginazioneWalter Sardonini

SocialDesignPrestampa

La ProgressivaStampa

Elcograf

Questo numero è stato chiusoin tipografia il 19/12/2016.

Diffonde 630.000 copie.

Trasmissione televisivadi Unicoop Firenze

Sabato ore 14.00 su RTV 38ore 17.45 su Italia 7

Domenica ore 8.10 su Italia 7ore 18.45 su Toscana TV

ore 22.45 su RTV 38Lunedì ore 13.15 su Toscana TV

INFORMATOREe INFORMACOOP

sono sempre on line suwww.coopfirenze.it

Nei punti vendita dal 30/12/2016

Mensile di attualità su consumi, cultura, territorio, tempo libero. Per i soci di

37 Cinque euroa spettacoloUn’occasione per under 30 per andare a teatro

14 La spesa tecnologicaUna App d’avanguardia per i soci dell’Unicoop Firenze

7 Il mese della merla Inizia la collaborazione con l’Accademia dei Georgofili

Gennaio 20171

Cinque punti premio per i sociche ritiranoil giornale alla cassa

RISORSEALLE SCUOLE

Tre milioni di euro in materialie iniziative culturali per 7500 studenti.A pagina 4

informa

Stili di vita MagazineRiprendono a gennaio gli appuntamenti con la trasmissione Stili di vita Magazine, in onda il mercoledì su Rtv38 alle 21.05 (canale 15 del digitale terrestre) e sempre in internet su www.rtv38.com. A gennaio l’11, il 18 e il 25, con ospiti in studio e tanti servizi per parlare di progetti di raccolta fondi on line della Fondazione Il Cuore si scioglie Onlus in collaborazione con Eppela, di ambiente e clima con Giampiero Maracchi, ma anche di cibo, salute, libri e cinema. Buona visione!

RTV 38

Mondo Coop

4 Risorse alle scuole Tre milioni di euro in strumenti didattici e iniziative culturaliSilvia Gigli

5 Prelievo con preavvisoLa Banca d’Italia detta nuove regole per il Prestito sociale

5 Altro giro, altra scuolaDopo la scuola a Cittareale, una più grande a Norcia per 225 bambiniSilvia Gigli

31 Socio avvisato, quota salvataI risultati dell’Operazione trasparenza. Sanate migliaia di situazioni: trasferimenti, carte socio smarrite, quote sociali rimborsateAntonio Comerci

Attualità

6 Fra pascoli e stalleIn Toscana aumenta il numero dei bovini. E nel Mugello le Vie del latteAndrea Schillaci

7 Il mese della merlaGennaio è uno dei mesi più freddi dell’anno Giampiero Maracchi

8 L’arte a portata di tuttiIl Museo Marino Marini, per Pistoia capitale italiana della cultura Valentina Vespi

9 Il museo dei giustiAl museo della deportazione di Prato la storia del pratese Giusto fra le NazioniValentina Vespi

10 Il mestiere dell’architettoA Firenze l’ultimo appuntamento di

“Incontri con la città”

Bruno Santini11 La fotografia

è scritturaNino Migliori, un grande fotografo si raccontaSilvia Amodio

12 Il ciclone di Pontedera Sandro Mazzinghi, campione di box negli anni ’60: inarrivo un librodi memorie AndreaMarchetti

13 Capolavoro senza firmaIl Crocifisso ligneo di San Vincenzo a Torri, in un film documentario

Guida alla spesa

14 La spesa tecnologicaUna App d’avanguardia per i soci Sara Barbanera

16 L’oro della CalabriaProfumato e aromatico, il bergamotto arriva sulle tavole degli italianiMelania Pellegrini

18 Splendidi splendentiAl posto dei prodotti industriali, ottimi i “rimedi della nonna”Monica Galli

19 Fior fior di ricetteFra le più diffuse riviste di cucina, nei punti vendita CoopCecilia Morandi

20 Menu di gennaioDalla rivista “Fior fiore in cucina” le ricette con i prodotti di stagione

21 Dolce e un po’ salatoIl cibo degli dei, da Montezuma a oggi; caratteristiche e ricetteAlessandra Pesciullesi

Varie ed eventuali

30 Suoni e parole dal passatoCanzoni, poesie e racconti, rischiavano di essere buttati con nastri e vecchie cassette

36 Il Teatro Era e saràRicerca e tradizione al teatro di Pontedera. Il cartellone di tre sale della nostra regioneEdi Ferrari

38 Racconti d’ArnoI primi dieci più votati fra i racconti di Arno 2016

39 Porta a porta col museoUna stella Michelin al ristorante con vista su FirenzeMaurizio Izzo

40 I partiti e la ricostruzioneIl consiglio d’amministrazione come riportato dai verbali dell’Archivio storicoPippo Russo

41 Lungo le spondeDa Capo a Bocca d’Arno, un libro di Simona Baldanzi lungo il fiume, con il fiumeAntonio Comerci

42 Dal bosco a casaNumerose le specie che aiutano a pulire l’aria di casa. I consigli dell’espertaCàrola Ciotti

43 La sfortuna di essere riccioAmati ma sconosciuti, e a rischio di estinzione. L’ospedale dei ricciSilvia Amodio

44 Allo specchioIl rapporto con il corpo che cambia nel tempoAlma Valente

45 Dal Male al meglioRicordi e ritratti in breve su Lido Contemori Stefano Giraldi

Rubriche

15 Promozionia cura di Melania Pellegrini

26 Socialitàa cura di Valentina Vannini

32 Lettere dei socia cura di Antonio Comerci

36 Eventi a sconto per i socia cura di Edi Ferrari

46 Segnalazionia cura di Edi Ferrari

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Gennaio 2017 - - 3

Punto e a capo

Una cooperativa solida, con più forti legami con oltre un milione di soci

Le news più lette nel Web dalla prima pagina del sito WWW.COOPFIRENZE.IT NEI PRIMI 10 GIORNI DI DICEMBRE

COOndividiamo186 tonnellate di prodotti per chi ha più bisogno

La solidarietà continuaRaccolta fondi per le popolazioni colpite dal terremoto in Centro Italia

Cooperazione modernaPresentazione del librodi Celso Banchellia Sesto Fiorentino

Mukki esclusivoUn euro per bottiglia venduta andrà alla Fondazione Meyer

C’è posto per tuttiFino al 31 dicembre 2016 per essere socio attivo della cooperativa

Tornano le cene galeotte Novità di questa edizione: in cucina anche i ragazzi dell’alberghiero

di Antonio Comerci

Il 2017 si apre con novità importanti per la cooperativa e per i soci. Da quest’anno sono soci coloro che nel 2016 hanno avuto rapporti

con la cooperativa: hanno fatto una spesa, o partecipato

alle assemblee, oppure sono soci prestatori. Il dato preciso al 31 dicembre lo sapremo fra qualche giorno, ma sappiamo già che abbiamo superato il milione di soci, tutti veri, tutti in regola, tutti che portano qualcosa

– da poco a tantissimo – alla cooperativa.Le nuove regole varate dal governo sulla trasparenza delle grandi cooperative di consumatori verso i propri soci contenevano anche questa clausola: sono soci coloro che in un anno hanno rapporti con la cooperativa. E non ci siamo limitati ad applicare la regola, ma abbiamo cercato di recuperare anche la singola situazione. Perché per noi il socio è una persona, non un numero, non un consumatore ma un cittadino.Abbiamo potuto sanare situazioni fra le più disparate: da quelli che avevano smarrito la propria tessera e non avevano richiesto il duplicato, utilizzando quella di un familiare, ai trasferimenti in altra parte d’Italia dove la cooperativa non c’è, alle quote dei soci deceduti da trasferire agli eredi, sia come nuovi soci che come aumento di quota. Insomma una bella pulizia dell’anagrafe, che ci ha permesso di sanare errori ed omissioni

dagli anni ’60 ad oggi.C’è un altro aspetto delle norme varate dal governo sulla trasparenza alle quali abbiamo dato grande rilievo a giugno sul nostro giornale, ma che non hanno avuto l’attenzione che meritavano. Sono quelle che impongono la pubblicazione e la diffusione del Bilancio d’esercizio e quello consolidato, accompagnati dalle rispettive relazioni sulla gestione. Tutta roba che finiva tra le scartoffie depositate in tribunale e che ora sono disponibili sul nostro sito e agli angoli informatici nei punti vendita della

cooperativa. Quindi un socio prestatore, ad esempio, che vuole rendersi conto direttamente della situazione patrimoniale e contabile della cooperativa e non si accontenta delle nostre rassicurazioni, sul sito trova riscontri precisi

ed ufficiali, garantiti da società di revisione autorevoli ed esterne alla cooperazione.Ma se questi sono documenti che interessano pochi esperti e addetti ai lavori, più divulgativi ed interessanti sono gli altri dati richiesti dalle norme sulla trasparenza: i vantaggi che la cooperativa ha attuato durante l’anno a favore dei soci, le attività svolte sempre a favore dei soci e della collettività.Albe Steiner nel progettare il logo e l’immagine del primo supermercato Coop, nel 1963, poneva come obiettivo delle cooperative il soddisfacimento dei bisogni, non l’incremento fine a se stesso delle vendite. Obiettivo che è nostro, dell’Unicoop Firenze, anche dopo 50 anni.

Si ricomincia da unoUNICOOP FIRENZE

FOTO M. D'AMATO

Page 4: 7 Il mese della merla 14 La spesa 37 Cinque euro

4 - - Gennaio 2017

Mondo Coop

U n successo notevole. Am-monta a circa 3 milioni di

euro il valore dei premi che saranno distribuiti alle scuole che hanno preso parte al progetto di Unicoop Firenze “Cresciamo insieme”. Dal 25 agosto fino a inizio novembre, i clienti della Coop hanno ricevuto un buono ogni 20 euro di spesa. I buoni potevano essere consegnati agli istituti scolastici o donati di-rettamente con l’applicazione Cre-sciamo insieme, disponibile per i dispositivi iOS e Android. In base ai buoni ricevuti ciascuna scuola poteva chiedere uno o più premi presenti nel catalogo.

Un modo semplice ed efficace per aiutare le scuole ad avere mate-riale didattico nuovo, da quello in-formatico alla semplice cancelleria. Ma anche, e questa è una novità in-trodotta dall’iniziativa di Unicoop Firenze, attività culturali come vi-site a musei e laboratori. In tempi di penuria e di continue richieste di contributi ai genitori, l’iniziativa ha ottenuto un’adesione entusiasta da parte di tutti.

La metà in informaticaAl progetto si sono iscritte 2003

scuole, tra quelle per l’infanzia, primarie e secondarie di primo e secondo grado, pubbliche e pari-tarie: il 91% di queste ha sede nel territorio in cui opera Unicoop Firenze, il 9% nelle province di Livorno e Perugia. Le province con maggiore presenza sono state quelle di Siena e Firenze. Le scuole che hanno già attivato le richieste con i buoni sono 1771 (l’88% del totale) e i buoni caricati sull’ap-plicazione Cresciamo insieme sono oltre 6.700.000; di questi ne sono già stati spesi quasi 3 milioni. In media ogni scuola ha caricato 3756 buoni.

I premi richiesti fino ad oggi sono 5662, più della metà dei quali (53,39%) destinati ad acquisti in informatica, il 14% in cartotecnica, il 13% in cancelleria, quasi il 6% in musica e il resto in sport, musei e laboratori (questi ultimi per un va-lore pari a 100.000 euro), editoria, digitale e supporti educativi.

Nei prossimi mesi saranno realiz-zate iniziative speciali nei punti vendita di Unicoop Firenze volte a informare e coinvolgere sempre più famiglie e ragazzi. L’obiettivo è allargare il bacino di partecipazione e potenziare l’aspetto culturale del progetto, ampliando le offerte in campo e sviluppando iniziative in-crociate fra le varie province toscane. Fare in modo, insomma, che le vi-

site al museo del Bigallo o all’Ar-cheologico di Firenze siano scelte anche dagli studenti pisani e che, ac-canto alla sele-zione di buoni per avere stam-panti in 3D o set di compassi, si sviluppino

sempre di più i percorsi attraverso musei e siti archeologici, unendo la tecnologia alle nostre più profonde radici culturali.

«È questa la cifra che distingue l’iniziativa di Unicoop Firenze da altre simili - spiega Andrea Tim-pano, responsabile marketing operativo di Unicoop -. La nostra intenzione è puntare sempre più su questo aspetto, facendo in modo che, accanto ai prodotti informatici e a quelli di normale utilizzo nella scuola, insegnanti e studenti pos-sano trovare occasioni di arricchi-mento culturale che li conducano, lungo percorsi originali e incon-sueti, a scoprire i tesori artistici e storici della Toscana».

Ad oggi, ed il dato è ovviamente ancora parziale, sono quasi 7500 i ragazzi toscani che hanno ade-rito alle iniziative legate alle visite guidate e ai laboratori culturali. I più si concentrano nella provincia di Firenze, con oltre 1500 per il museo di Palazzo Vecchio e quasi 500 per Palazzo Pitti; anche Pisa, con il Cantiere delle navi storiche e piazza dei Miracoli, e Pistoia, con la visita alla città sotterranea, hanno ottenuto buoni risultati. La tendenza sembra essere in crescita: è un ottimo segno. s

UNICOOP FIRENZE

Risorsealle scuole Tre milioni di euroin strumenti didatticie iniziative culturali

di Silvia Gigli

In cima alle richieste ci sono i notebook e le lavagne interattive, i videoproiettori, i tablet, ma anche le risme di carta e la colla stick. Ad oggi il valore dei premi ordinati è di circa 3 milioni di euro al prezzo di vendita al pubblico.

Visite guidate“Cresciamo insieme” è un pro-

getto triennale che si svilupperà anche nei prossimi anni scolastici.

Progetti e progettisti cercasiAumentare la capacità di fare rete, condividere idee e solidarietà: con questi obiettivi la Fondazione Il Cuore si scioglie lancia un’iniziativa di raccolta fondi on line sulla piattaforma eppela.com. L’attività della Fondazione si arricchisce così di un nuovo strumento di finanziamento

“dal basso”. Maggiori info su www.ilcuoresiscioglie.it. C’è ancora tempo per candidare il proprio progetto su eppela.com. Possono partecipare istituti, enti o organizzazioni che perseguono finalità di solidarietà o che svolgono un’attività nei confronti di “persone svantaggiate”. I progetti dovranno riguardare: povertà (iniziative per senzatetto, emergenze alimentari, attività con migranti), emergenza abitativa (sistemazione per persone in difficoltà), marginalità/integrazione (corsi di lingua per migranti, corsi di reinserimento lavorativo, sostegno sociale per i disabili, attività di lotta all’esclusione), violenza di genere (attivazione o ripristino di sportelli di ascolto, iniziative di sensibilizzazione al tema). I primi progetti scelti saranno pubblicati per la campagna di raccolta fondi dal 16 gennaio. i www.eppela.com/progettipensaticonilcuore

Il Cuore si scioglie

FOTO G.C. CONSUMO CONSAPEVOLELa VB dell’istituto Vasari di Figline V. nei luoghi della strage della famiglia Einstein

Page 5: 7 Il mese della merla 14 La spesa 37 Cinque euro

Gennaio 2017 - - 5

TERREMOTO

Altro giro, altra scuolaDopo la scuola a Cittareale, una più grande a Norciaper 225 bambini

R ipartire dalle scuole per cercare di sanare le ferite del terremoto.

E il prossimo impegno è realizzare una nuova scuola elementare per

225 bambini di Norcia, una fra le località più colpite dal sisma dello scorso ottobre, mentre quello di fine agosto aveva quasi risparmiato la cittadina umbra.

Coop Centro Italia, insieme a Uni-coop Firenze, ha deciso di finanziare un progetto che prevede una strut-tura portante di 700 mq, con telaio di legno. L’impegno è di oltre 500.000 euro e il progetto di costruzione è a cura della Fondazione Francesca Rava Nph Italia Onlus, che conse-gnerà la scuola al Comune di Norcia entro gennaio 2017.

«Se il 30 e 31 ottobre abbiamo donato generi alimentari alle mense per i primi soccorsi alle popolazioni - ha spiegato Giorgio Raggi, presidente di Coop Centro Italia - oggi è tempo di pensare al futuro. La costruzione della scuola sarà sostenuta dai tanti contributi che nei punti vendita del Gruppo Coop Centro Italia e di U-nicoop Firenze sono stati raccolti, e stiamo tuttora raccogliendo, grazie all’impegno dei soci e alla generosità di clienti e dipendenti. La prospettiva di tornare a una normalità avrà così una risposta in tempi brevi. Siamo un’impresa di persone e vogliamo essere al fianco dei nursini nella ri-presa delle attività: per questo ab-biamo valorizzato, e continueremo a valorizzare, l’attività degli impren-ditori locali, acquistando e promuo-vendo la vendita dei prodotti del

territorio nei nostri supermercati». Anche il punto vendita di Norcia

di Coop Centro Italia ha subito danni notevoli dal sisma: i venti dipendenti hanno ripreso il lavoro in un punto vendita provvisorio allestito nella zona industriale della cittadina.

Quella che c’è giàLanciata il 26 agosto, la raccolta

fondi alle casse di Unicoop Firenze è terminata il 4 dicembre con un ri-sultato di 220.000 euro (114 dei quali sono stati già stanziati per la scuola di Cittareale). È poi proseguita con l’impegno della Fondazione Il Cuore si scioglie Onlus che, al progetto di costruzione, ha donato ulteriori fondi raccolti anche dalle sezioni soci Coop presso i banchini organizzati lo scorso dicembre.

La raccolta, come abbiamo già visto, ha portato al primo risultato concreto lo scorso 9 novembre: a Cit-tareale, Comune a 20 chilometri ad ovest di Amatrice, è stata inaugurata una nuova scuola, grazie all’impegno congiunto di Unicoop Firenze, Fonda-zione Cassa di Risparmio di Firenze e Confederazione delle Misericordie e alla generosità di 30.000 soci e clienti della cooperativa che hanno effet-tuato una donazione alle casse dei supermercati.

Toscano anche il progetto di co-struzione della struttura, edificata da una ditta di Poggibonsi che ha regalato ai bambini sei nuovi compu-ter, mentre i kit scolastici sono stati donati insieme alla Misericordia di Empoli.

Con scheletro in acciaio, doppio isolamento termico e un costo di 264.000 euro, la nuova scuola an-tisismica è stata costruita in tempi record per offrire a 50 bambini di Cittareale e dei paesi vicini un tetto sicuro sotto il quale studiare, giocare e riprendere a sperare.

«Dalle scuole si può ricominciare a vivere. Se non c’è scuola non c’è comunità - spiega Daniela Mori, presi-dente del Consiglio di sorveglianza di Unicoop Firenze -. Un grande lavoro di cooperazione ha reso possibile realizzare in tempi così rapidi questo progetto tanto importante per i bam-bini e le loro famiglie».

«Questa inaugurazione è la dimo-strazione che quando in Italia si vo-gliono fare le cose bene ci si riesce», sintetizza Francesco Nelli, sindaco di Cittareale, paese che ha il 60% delle proprie case inagibili e dove la scuola in muratura è stata chiusa dopo la scossa del 24 agosto scorso. s

di Silvia Gigli

PRESTITO SOCIALE

Prelievo con preavvisoLa Banca d'Italiadetta nuove regoleper il prestito

D al primo gennaio 2017 entre-ranno in vigore le nuove dispo-

sizioni di Banca d’Italia sul Prestito Sociale. Tali disposizioni prevedono che il socio non possa più prelevare somme dal proprio Prestito Sociale contestualmente alla richiesta, ma deve comunicare la sua intenzione con un breve preavviso. Quindi con

il nuovo anno, cambiano abitudini e il socio che voglia effettuare un prelievo dal proprio libretto dovrà comunicarlo alla cooperativa almeno due giorni prima. Ad esempio se un socio dà il preavviso il mercoledì, il prelievo potrà essere effettuato dal venerdì sin dall’ora di apertura della sezione di prestito sociale.

La cooperativa ha l’obbligo di ri-spettare queste nuove disposizioni di Banca d’Italia, anche se ci rendiamo conto che queste comportano un po’ di disagio per i nostri soci. Per questo l’Unicoop Firenze si impegna a ren-dere semplici e pratiche le modalità di preavviso per agevolare al mas-simo l’operatività dei soci.

Per richiedere un prelievo ba-sterà recarsi alla sezione di prestito sociale nei punti di vendita oppure, per maggiore comodità, telefonare al Numero Verde gratuito 800 623 623.

Ricordiamo che l’orario di aper-tura delle sezioni di prestito sociale è dalle 9 alle 12.30 e dalle 16 alle 19 dal lunedì al sabato, escluso il mercoledì aperte solo la mattina. Il Numero Verde è attivo negli stessi orari. Il prelievo potrà essere fatto in un qualsiasi punto di prestito due giorni dopo la richiesta ed entro i sette giorni successivi. Nulla cam-bia, invece, per il versamento. Per qualsiasi informazione si può telefo-nare allo 055 47801 o rivolgersi alle sezioni di prestito. s

Unicoop pensa

a NorciaRtv 38

del 10/11/16o 1’,16’’

https://goo.gl/cx32x1

A CENAPER NORCIA

Grande successo per la cena organizzata lo scorso 6 dicembre al

Centro*Gavinana per Il Cuore si scioglie

dai dipendenti del Coop.fi e del Centro

commerciale, con la sezione soci Coop. Un servizio catering

impeccabile e speciale con i ragazzi

dell’associazione Trisomia 21.

Grazie a tutti!

FOTO A. FANTAUZZO

La nuova scuola a Cittareale

Page 6: 7 Il mese della merla 14 La spesa 37 Cinque euro

6 - - Gennaio 2017

AttualitàAGRICOLTURA

Fra pascoli e stalleIn Toscana aumenta il numero dei bovini.E nel Mugello produzione e turismovanno a braccetto con le Vie del latte

di Andrea Schillaci

Q ual è la situazione della pro-duzione di latte bovino in

Italia? E in Toscana? E quanto latte viene prodotto? Le informazioni che arrivano dall’Associazione al-levatori della Toscana forniscono un quadro abbastanza preciso, dal quale emerge chiaro un dato: negli ultimi anni in Italia il consumo di latte alimentare è diminuito e dun-que c’è una maggiore disponibilità di latte italiano.

Più nel dettaglio, andando a vedere la situazione regione per regione, nel periodo aprile 2015-gennaio 2016, si nota che in Toscana sono aumentate del 3,9% le consegne del latte bovino, in controtendenza rispetto a molte altre regioni anche con maggiore tradizione lattiera.

Un altro aspetto interessante ri-guarda gli allevamenti e il numero dei bovini: in Toscana nel 2015 sono diminuiti gli allevamenti di bovini sia da latte che da carne, ma è aumentato il numero dei capi in assoluto, con una differenza vi-stosa fra quelli da carne e quelli da latte. Infatti il totale dei capi è aumentato da 84.405 a 86.797 in un anno, e di questi i bovini da latte sono 17.010, in 234 aziende. In-fine, il latte prodotto nella nostra regione in 12 mesi è stato di 71.869 tonnellate. Una piccola cosa a con-fronto con i consumi e anche con la produzione nazionale, rispetto alla quale la Toscana produce meno dell’uno per cento.

Latte e ambienteInsomma un settore debole,

quello dell’allevamento dei bovini da latte, ma tradizionale soprat-tutto delle nostre regioni montane e che può dare grosse soddisfa-zioni se si lega al turismo, come con l’iniziativa delle “Vie del latte”. Una trentina di allevamenti di mucche da latte, frisone e brune, rientrano in questo circuito nel Mugello. Un itinerario per scoprire non solo le stalle, ma anche i luoghi di interesse paesaggistico, cultu-rale, artigianale e gastronomico del Mugello (info: www.mugello-toscana.it).

Centrale sì, ma italianaDi questo premio vanno molto

orgogliosi alla Mukki Latte che, dopo i recenti cambiamenti socie-tari, si chiama ora Centrale del latte della Toscana. Dalla fusione di Centrale del latte di Torino e Cen-trale del latte di Firenze, Pistoia e Livorno, infatti, è nato il terzo polo italiano del latte. Un gruppo che copre le regioni di Piemonte, Veneto, Liguria e Toscana con un fatturato di circa 200 milioni di euro, 5 stabilimenti e 430 dipen-denti. Sono 161 le stalle conferenti il latte al gruppo e 119 i milioni di litri di latte lavorati ogni anno, spo-stati da 320 mezzi autorefrigerati verso 2750 punti vendita e 11.600 imprese clienti.

«La fusione - spiegano negli uffici toscani - è nata proprio con l’obiettivo di valorizzare le singole realtà in un progetto più ampio che lasciasse invariate però le ca-ratteristiche di ognuno. La nuova Centrale del latte della Toscana ha quindi ereditato per intero la Cen-trale del latte di Firenze, Pistoia e Livorno Spa, inserendosi nel gruppo Centrale del latte d’Italia. Centrale del latte della Toscana è partecipata dai soci toscani (Co-mune di Firenze, Fidi Toscana etc.) per circa il 30 per cento, un 40 per cento circa fa invece riferimento alla parte torinese e ligure della so-cietà e infine un 30 per cento circa è flottante, in quanto la società è quotata in borsa».

In Maremma, invece, il latte viene prodotto, raccolto, confezio-nato e distribuito da una coopera-tiva di quarantacinque soci sparsi per il territorio di questa parte di Toscana. Dalla collina fino ad ar-rivare al mare, ogni allevamento è parte integrante dell’ambiente che lo circonda, contribuendone così alla salvaguardia e tutela. Basse produzioni e benessere animale sono i tratti caratteristici di que-sto prodotto. Tutto ciò diventa esperienza e conoscenza grazie a un programma di visite guidate che il Consorzio produttori Latte Maremma ha studiato per i propri ospiti. s

Ogni anno questa iniziativa cul-mina nella festa “Stalle aperte” che si tiene alla metà di maggio e che quest’anno si svolgerà a Borgo San Lorenzo alla villa Pecori Giraldi, probabilmente il 14. Le famiglie e i turisti vengono accompagnati con dei pulmini a visitare le stalle per conoscere tutta la filiera della produzione del latte.

Un prodotto che solo pochi mesi fa ha ricevuto un riconosci-mento importante: il premio Ira, Italian resilience award, andato al progetto “Latte sostenibile” pro-mosso dalla Centrale del latte della Toscana. «Il progetto integrato di filiera “Valorizzazione del latte mugellano” - si legge nella motiva-zione - ha avuto il merito di conse-guire una maggiore valorizzazione e caratterizzazione qualitativa del prodotto latte, una migliore so-stenibilità ambientale con obiet-tivi specifici di miglioramento e di responsabilità etica e ambientale verso i consumatori e la comunità locale».

Le viedel latte

Da Rai 1 Linea verde

del 6/11/2016o 7',45''

https://goo.gl/dvz2St

100 PER CENTO ITALIANOAnche il latte a lunga conservazione a marchio Coop è da dicembre prodotto e confezionato in Italia

Page 7: 7 Il mese della merla 14 La spesa 37 Cinque euro

Gennaio 2017 - - 7

GENNAIO

Il mesedella merlaÈ uno dei mesi più freddi dell’anno. Temperature e piovosità determinano buoni o cattivi raccolti

di Giampiero MaracchiPresidente dell’Accademiadei Georgofili

G ennaio prende il nome da Giano, il dio romano rappre-

sentato con due facce: una guarda l’anno vecchio, l’altra l’anno nuovo. È dunque un ponte fra il solstizio di inverno e l’equinozio di primavera (“Gennaio fa il ponte, febbraio lo rompe”). Insieme a febbraio è il mese più freddo dell’anno, carat-terizzato dall’influenza dell’alta pressione che, stazionando d’in-verno sulla Russia, fa affluire aria

fredda anche sull’Italia. Le tempe-rature medie variano tra 9°C per le massime e 2°C per le minime. Fino agli anni ‘90 il valore medio delle precipitazioni era intorno ai 90 mm e l’80% dei giorni di vento aveva una provenienza da Nord-Nord Est-Est. Negli ultimi dieci anni, precipitazioni e direzioni del vento sono cambiate. Gli inverni sono sempre più asciutti e si ha una maggiore alternanza di aria fredda e aria calda atlantica.

Tradizionalmente a un inverno piovoso corrisponde un’estate

“dell’abbondanza”, con buone pro-duzioni delle colture agricole per il ricaricarsi delle falde. Durante questo mese crescono rape e cavoli che, in passato, rappresentavano buona parte dell’alimentazione.

In campagna è anche il mo-mento delle potature, se il terreno non è gelato. Nel passato si prepa-ravano i sarmenti nella vigna, cioè i tralci della vite, da bruciare per difendersi dalle gelate.

Alla fine di gennaio le giornate sono allungate di un’ora (“per San Bastiano un’ora in più abbiamo”). Nella climatologia del passato la seconda metà di gennaio era de-cisiva per le settimane successive. L’alta pressione della zona artica,

Da tale situazione climatica ha origine la leggenda dei “giorni della merla”, il 29, 30 e 31 gennaio, che Dante ricorda nella Divina commedia. La merla, che aveva sof-ferto per il freddo intenso, arrivata al 28, ultimo giorno di gennaio nel calendario antico, esclamò “più non ti curo gennaio che dell’in-verno siamo fuori”. Gennaio, offesissimo, chiese in prestito a febbraio tre giorni durante i quali

scatenò una terribile tem-pesta di freddo. Se, invece, nella seconda metà di gennaio, la circolazione è dall’Atlantico, cioè si instaura un’alta pres-s i o n e at l a n -tica all’altezza

della Spagna, arriva aria tiepida e, quindi, siamo fuori dall’inverno.

Un tempo si benedivano le terre e gli animali. Il santo propizia-tore era Sant’Antonio, che ricorre il 17, accompagnato dal suo fedele porcellino. Questo era un duplice simbolo: per le genti celtiche del nord Europa una divinità positiva, per i popoli del Mediterraneo una divinità negativa, il diavolo, do-mato dal santo insieme al fuoco dell’inferno, il fuoco appunto di Sant’Antonio.

In Toscana si diceva “per San Vincenzo (che ricorre il 22 gen-naio) l’inverno mette i denti” o anche “a San Vincenzo o disgela o ghiaccia”, ma si diceva anche

“quando la rapa fiorisce di gennaio, villan serba il pagliaio” cioè le fio-riture anticipate, allora come oggi, sono presaghe di cattivi raccolti, perché se il freddo e il gelo arrivano tardi, questo può danneggiare le piante che già preparano la vege-tazione. Per difendersi dai rigori di questo mese, in alcune zone della Toscana si indossavano giacche e cappotti fatti di un tessuto dal meraviglioso colore arancio che prendeva il nome dalla zona di ori-gine, il Casentino, dove ancora si produce. s

responsabile dell’inverno per l’Eu-ropa e il Mediterraneo, si è final-mente consolidata, dando luogo a un flusso meridiano di aria molto fredda che scendendo dal nord trova ancora aria umida e tiepida, che giunge dall’Atlantico, con con-seguenti nevicate intense.

Alimentazione, stress e saluteIl 12 gennaio, alle ore 9, presso la sede dell’Accademia dei Georgofili (Logge Uffizi Corti – Firenze), incontro su

“Alimentazione, stress e salute”. L’iniziativa, realizzata in collaborazione tra Accademia dei Georgofili e Goirc (Gruppo oncologico italiano di ricerca clinica), prevede autorevoli interventi di esperti in campo medico: Lorenzo Antonuzzo, Francesco Cipriani, Nicola Comodo, Francesco Di Costanzo, Pierluigi Rossi Ferrini, Francesco Marchi e Carlo Maria Rotella. La partecipazione all’incontro è riservata a coloro che si saranno registrati entro il 9 gennaio all’indirizzo email: [email protected]. Le iscrizioni saranno accolte compatibilmente con la capienza della sala. i 055212114 - 055213360

Accademia dei Georgofili

MARACCHI RACCONTAQuando ancora non c’erano TV e cellulari, ci si riuniva nella cucina delle case coloniche e i vecchi raccontavano storie e leggende. Con questi racconti abbiamo voluto rendere omaggio a un’antica tradizione della nostra terra.

Gennaiosecondo GucciniViene gennaio silenzioso e lieve, un fiume addormentato fra le cui rive giace come neve il mio corpo malato… Sono distese lungo la pianura bianche file di campi, son come amanti dopo l’avventura neri alberi stanchi…

Giampiero Maracchi

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8 - - Gennaio 2017

Attualità

di Valentina Vespi

P er Pistoia quello che comincia sarà un anno denso di inizia-

tive: la cultura in ogni suo aspetto sarà protagonista ovunque in città, per presentare ai visitatori i suoi tesori inaspettati e le maggiori isti-tuzioni culturali. Fra i protagonisti, la Fondazione Marino Marini di Pistoia. Da questa cominciamo per scoprire gli eventi in calendario da gennaio in poi. Ne parliamo con Ambra Tuci, della Fondazione Marino Marini.

Quali benefici avrà Pistoiacome Capitale della cultura?«A giudicare da quel che

stiamo già registrando, crediamo che i vantaggi saranno consistenti. Sul piano delle presenze turisti-che, il Museo Marino Marini ha visto numeri da record. Ab-biamo cominciato a percepire sensibilmente gli effetti posi-tivi della proclamazione di Pi-stoia come Capitale italiana della cultura 2017. Un dato su tutti: nei primi dieci mesi del 2016 abbiamo superato l’affluenza turistica rilevata nell’in-tero 2015. Sono circa 8000 i visita-tori che, da gennaio 2016 a ottobre, hanno riscoperto Marino Marini a Pistoia, coinvolti in un tour gui-dato o in occasione di gite indi-viduali. Sono stati prolifici i mesi primaverili e il periodo estivo, in particolare agosto, mese d’oro per il museo, che da tempo non cono-sceva un’affluenza così massiccia nel momento più caldo dell’anno. Abbiamo puntato anche sul poten-ziamento del programma di eventi culturali che stiamo mettendo in piedi».

Quali eventi ha in preparazione la Fondazione?«Inauguriamo il nuovo anno

proseguendo gli incontri condotti da una squadra di educatori, storici dell’arte e insegnanti di lingua in-glese, nella sala polivalente situata al primo piano del Palazzo del Tau. Si tratta di laboratori, coordinati da me, del Dipartimento didattico del Museo, rivolti a bambini di età fra i 6 e gli 11 anni, suddivisi in letture e

PISTOIA

L'arte a portata di tutti

La Fondazione Marino Marini nel 2017,per la Capitale italiana della cultura

e i tesori nascosti nella chiesa e nel complesso che ospita il museo Ma-rino Marini. Per stimolare la creati-vità dei bambini, coinvolgeremo i più piccoli in un racconto animato e in un atelier artistico incentrato sulle leggende di Antonio Abate».

Quale sarà l’evento più importante della Fondazione?«Siamo protagonisti nella re-

alizzazione di “Marino Marini. Passioni visive”, in programma a Palazzo Fabroni dal 16 settembre 2017 al 7 gennaio 2018, e poi a Venezia alla Peggy Guggenheim Collection, dal 27 gennaio 2018 al 1° maggio dello stesso anno. Oltre a sostenere la mostra sul piano fi-nanziario con un investimento ri-levante, lavoriamo al reperimento

delle opere e all’allestimento che ospiterà i capolavori di Marino Marini e alcune opere di varie epoche, dall’antichità egizia, greco-arcaica ed etru-sca alla scultura medievale, al Rinascimento e all’Ottocento, con le quali

l’arte di Marino sarà messa in re-lazione. Abbiamo attivato la col-laborazione con alcuni grandi centri dell’arte moderna e con-temporanea in Francia, Germania, Svizzera e Austria. Avremo in pre-stito opere dal Centro Georges Pompidou, dal Musée Maillol e da altre istituzioni. Quanto agli eventi paralleli alla mostra, è in fase di definizione un ricco pro-gramma culturale che accoglierà un ciclo di mostre di alto profilo, iniziative didattiche, laboratori per bambini, attività musicali e culturali dedicati alla terza età e alla disabilità. Per riaffermare l’i-dentità e la missione del museo che è quella di essere aperto alla comunità e al territorio e accessi-bile a tutti».i www.fondazionemarinomarini.it

attività ispirate alla storia dell’arte e incontri per l’apprendimento della lingua inglese con animazioni e letture di libri illustrati».

Per voi il 17 gennaio è una data importante…«Infatti, abbiamo l’apertura

straordinaria della Chiesa di Sant’Antonio Abate per un giorno speciale con visite guidate gratuite condotte dal gruppo di esperti e storici del museo. La ricorrenza del protettore degli animali, il 17 gen-naio appunto, è l’occasione per co-noscere le origini, la storia, le opere

L’INTERVISTATAAmbra Tuci responsabile eventi e dipartimento educativo della Fondazione Marino MariniMarino Marini, Pomona

M.Marini, Strawinskji

FOTO G.C. FONDAZIONE M. MARINI

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Gennaio 2017 - - 9

PRATO

Il museo dei giustiLa storia dell’unico pratese Giusto fra le Nazioni.Il museo della deportazione e della Resistenza

di Valentina Vespi

«M i si raggela ancora il san-gue nel ricordare quelle

poverine, ancora bambine, ridotte in larve umane, si reggevano te-nendosi strette le une con le altre a gruppetti di cinque, stringendo nelle mani una piccozza e una paletta. Le ricordo sempre con le teste rasate a zero, vestite di ruvida tela e, a modo di scarpe, calzavano dei pezzi di legno denominati zoccoli olandesi. Mi sembravano uccellini nella bufera e mi infon-devano tanta tenerezza da parago-narle alle piccole bambole con cui giocano le fanciulle».

Scriveva cosi Gino Signori, pit-tore pratese prigioniero di guerra ad Amburgo dopo l’8 settembre 1943, che salvò dalla furia nazista una bambina polacca e la tenne nascosta nel campo dei prigionieri italiani fino alla liberazione. È una storia toccante, una delle tante pic-cole storie di umanità avvenute du-rante la seconda guerra mondiale, quella di Signori, unico pratese riconosciuto Giusto fra le Nazioni dal Museo dello Yad Vashem di Gerusalemme.

La storia di Gino Signori è rimasta nascosta perché troppo dolorosa, come lui stesso ha rico-nosciuto, fino al 1984, quando il pittore si decise a raccontarla nei suoi Ricordi di prigionia. Fino ad allora, come si evince dalle sue pa-role, aveva cercato di «mettere una pietra sopra a un passato pieno di orrori, perché volevo considerare tale periodo semplicemente come un brutto sogno».

Un incubo che ricorre ed emerge anche dalle sue opere: solo chi ha conosciuto la sua storia può capire i suoi quadri e l’uso che ha fatto dei colori impressi sulle sue tele. Strappando il fucile dalle mani di quel soldato tedesco, salvò una bambina da morte certa; nel 1984, la piccola Hana Tomesowa, così si chiamava, ormai diventata adulta, venne a Prato a cercarlo, dando così inizio alla procedura per il riconoscimento di Giusto fra le Nazioni. La medaglia confe-rita a Gino Signori è conservata al Museo della Deportazione e della

ex deportati (Aned) e il Comune di Prato. Qui il 6 settembre del 1944, il giorno stesso della libera-zione della città dal nazi-fascismo, 29 giovani partigiani della Brigata Buricchi, scesi a valle dalla monta-gna, furono catturati dai tedeschi in ritirata e impiccati. Il Museo si concentra sulla vicenda dei lavora-tori toscani arrestati dai nazifascisti in seguito allo sciopero generale del marzo 1944, deportati nel lager di Mauthausen in Austria e nei suoi sottocampi di Ebensee, Gusen e Melk. Il percorso espo-sitivo è stato concepito come un viaggio simbolico in un lager na-zista. Alcuni oggetti esposti sono originali, provenienti dai campi e dalle fabbriche scavate in gallerie nelle montagne di Ebensee dagli stessi prigionieri. Altri sono stati ricostruiti per iniziativa dei pochi superstiti, dopo il loro ritorno a Prato, per la necessità di testimo-niare le atrocità subite nel lager e le terribili condizioni del lavoro da schiavo.

Nel settembre 2010 è stato inaugurato un nuovo e moderno percorso museale audiovisivo dal titolo “Con i miei occhi - voci e volti di superstiti dei campi di con-centramento e sterminio nazisti”. Il percorso è composto da sette postazioni video, con trasmissione diretta dell’audio nelle cuffie di-stribuite ai visitatori, nelle quali appaiono testimoni, ebrei soprav-vissuti al genocidio, deportati poli-tici prevalentemente toscani, sinti e rom, omosessuali e testimoni di Geova, che raccontano le loro esperienze secondo un percorso suddiviso in tappe tematiche in cui vengono narrati vari aspetti della deportazione, come l’arrivo, la vita e la morte nel campo, le selezioni e lo sterminio.

Presso il Museo vengono orga-nizzate visite guidate, proiezioni di film/documentari, laboratori di indagine sulle fonti storiche, per-corsi didattici. Sono ospitati con-vegni, conferenze, presentazioni di libri e film, spettacoli teatrali e musicali, mostre temporanee.i www.museodelladeportazione.it

Resistenza di Prato in una teca a lui dedicata.

Le memorie raccolteIl Museo nasce nel 2002 a Prato,

nella frazione di Figline, e raccoglie la memoria di quanto accadde nei campi di concentramento e di ster-minio nazisti, grazie alla collabora-zione fra l’Associazione nazionale

Dove ti porta il treno Il “Treno della memoria”, promosso dalla Regione Toscana in collaborazione con la Fondazione Museo della deportazione di Prato, è un’iniziativa formativa rivolta alla scuola toscana: un viaggio nei luoghi dello sterminio per far conoscere ai giovani ciò che è avvenuto nel cuore dell’Europa durante la seconda guerra mondiale. Il 23 gennaio 2017 un treno speciale partirà da Firenze alla volta di Auschwitz, nell’odierna Polonia, con centinaia di studenti degli istituti secondari superiori e delle università toscane, insieme ai loro insegnanti, ai testimoni, ai rappresentanti delle comunità ebraiche e delle associazioni degli ex deportati (politici, militari, omosessuali, rom e sinti). Si tratta della decima edizione dell’iniziativa che, oltre alla visita al campo di sterminio e al Museo di Auschwitz, prevede durante i giorni del soggiorno a Cracovia attività formative e culturali. (V.V.)

Auschwitz

Museo deportazione

Pratoda YouTube

seetendel 29/12/2009

o 1’,14’’https://goo.gl/

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Esterno del Museo della deportazione

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10 - - Gennaio 2017

Cultura

di Bruno Santini

D omenica 15 gennaio, ultimo atto per “Incontri con la città”,

iniziativa realizzata dall’Univer-sità di Firenze e ospitata nell’Aula magna del Rettorato (piazza San Marco 4).

A chiudere questo ricco ciclo di appuntamenti aperti al pubblico, in cui docenti e ricercatori discu-tono su temi d’attualità legati alle loro competenze disciplinari, la lezione di Adolfo Natalini dedicata a “Il Museo dell’Opera del Duomo e altre architetture”. Il ciclo ripren-derà nella primavera 2017.

«Cercherò di parlare di ar-chitetture e città attraverso cin-quant’anni di esperienza - spiega Natalini -. Di mestiere faccio il do-cente universitario, la mia profes-sione è quella dell’architetto, ma la mia vocazione è quella dell’arti-sta. Nel 1966 a Firenze, nei giorni dell’alluvione, ho fondato un gruppo d’avanguardia, il Super-studio, che ha iniziato un movi-mento detto Architettura radicale; con questo ho portato avanti in anni duri e difficili, dal ‘66 al ‘78, un lavoro di rifondazione antro-pologica dell’architettura. Dopo il ’78 ho intrapreso un faticoso cammino di avvicinamento all’ar-chitettura e mi sono concentrato sul progetto per i centri storici in Italia e in Europa, ricercando le tracce che il tempo lascia sugli og-getti e sui luoghi e proponendo una riconciliazione fra memoria collettiva e memoria privata. Fra le opere: i progetti per il Römerberg a Francoforte e per il Muro del Pianto a Gerusalemme, e il Teatro della Compagnia a Firenze. Nel 1991 ho iniziato l’attività dei Nata-lini Architetti con Fabrizio Natalini (omonimo ma non parente), con progetti e concorsi per città stori-che in Italia, Germania e Olanda. In Olanda sono stato l’iniziatore di un movimento definito “Con-temporary Traditionalism”, indi-cando una possibile alternativa al Supermodernismo della globa-lizzazione. Tra le opere a noi più vicine: il Museo dell’Opificio delle Pietre Dure a Firenze, il Centro commerciale di Campi Bisenzio,

partecipare a un’impresa durata più di settecento anni. Vuol dire aggiungere segni su un palinsesto su cui tanti, prima di noi, ma anche insieme a noi, hanno impresso i loro segni. Il museo narra una sto-ria lunghissima, ma insieme è un’o-pera che riunisce sculture, pitture e arredi pensati per tempi e luoghi diversi. I “luoghi” per cui erano stati pensati sono vicini gli uni agli altri (il battistero, la cattedrale, il campanile), mentre i “tempi” sono lontani fra loro: il museo raduna i luoghi e i tempi attraverso la con-tinuità. Grazie ai lavori di amplia-mento, il Museo dell’Opera è stato più che raddoppiato: la superfi-cie utile netta è passata dai 2400 metri quadrati del vecchio museo ai 6000 dell’attuale».

Quanta autonomia è concessa solitamente a un architetto?«La figura dell’architetto si

situava fra quella del demiurgo e quella del servo sciocco. Oggi la sua autonomia è estremamente limitata da leggi, regolamenti, ri-chieste della committenza e fattori economici. E naturalmente do-vrebbe rispondere alle richieste dell’arte e del corretto costruire».

Quanto l’architettodeve assoggettarsi al contestoe quanto deve seguirela sua creatività?«L’architettura deve essere ap-

propriata al contesto, ricordando che quando si costruisce in una città, si costruisce per la città e non contro la città. L’architettura è fatta per gli esseri umani e non per gli angeli».

Si sente di dare un sincero suggerimento ai futuri architetti?«Malgrado i cinquant’anni

di insegnamento ad architettura, non saprei dare suggerimenti in un mondo diametralmente opposto al mio. Potrei solo ricordare che l’architettura deve essere solida e protettiva per dare ai suoi abitanti un senso di sicurezza e permettere la ricerca di una qualche felicità». s

LA CONFERENZA

Il mestiere dell'architettoSi parlerà di architettura nell’ultimo appuntamento di “Incontri con la città”

il Polo universitario a Novoli (Fi-renze), il Polo universitario a Porta Tufi a Siena, la scala di ponente dei Nuovi Uffizi a Firenze (in collabo-razione con S.in.ter. srl ) e il Museo dell’Opera del Duomo (con Guicciardini&Magni Architetti)».

Che tipo di intervento è stato fatto per il Museo dell’Operadel Duomo?«Il nostro progetto si poneva tre

compiti: rinnovare parzialmente il museo, allestire l’ex Teatro degli Intrepidi e inventare altri spazi interstiziali. Progettare il museo dell’Opera del Duomo vuol dire

L’INTERVISTATO Adolfo Natalini, architetto e docente UniFi

AL RETTORATODomenica 15 gennaio, alle 10.30, a Firenze in piazza San Marco, l’incontro con Adolfo Natalini; introduce e coordina Gianni Pietraperzia.www.unifi.it/incontri

Museo dell’Operadi Santa Maria del FioreYouTube del 21/08/1959 - o 4’,59’’https://goo.gl/lbpuFL

Museo dell’Opera del Duomo FOTO F.GIANNONI

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Gennaio 2017 - - 11

di Silvia Amodio

IL PERSONAGGIO

La fotografiaè scritturaUn grande fotografosi racconta.Il Cristo velatoe Ilaria Del Carrettofotografati a lume di candela

un modo per avvicinarmi alle per-sone e per viaggiare. Sono andato al Sud con 15.000 lire in tasca e ci sono stato un mese, dormivo per terra e mangiavo quello che c’era. Siccome le pellicole costavano e non potevo permettermi scarti, quando avvicinavo le persone facevo finta di fotografare, aspet-tando che si sentissero a proprio agio; solo allora, quando ero con-vinto che l’immagine era buona, scattavo veramente».

Con i bambiniFra i progetti realizzati che

stanno più a cuore a Nino Migliori, c’è quello voluto dal Mast (Ma-nifattura di arti, sperimentazione e tecnologia) di Bologna. Il foto-grafo ha giocato, se così si può dire, con i bambini dell’asilo, stimolan-doli a creare opere uniche sotto la sua guida.

«I bambini hanno una mente straordinaria, fino a quando non vengono indottrinati dalla scuola e dai genitori - afferma l’artista -. Hanno realizzato fotografie grandi anche due metri con tutte le tecni-che possibili e immaginabili, lavo-rando con il corpo, con le mani e con il materiale che avevamo a di-sposizione. Due troupe televisive hanno ripreso i bambini nella fase delle progettazione. Una vera rive-lazione! Io mi sentivo uno di loro».

«Un giorno - conclude sorri-dendo - un bimbetto mi ha chiesto in prestito il cappello, quando me l’ha riportato ha esclamato: “ma tu hai i capelli bianchi: allora sei vecchio!”. Prima di allora non si era posto il problema». Questo lavoro sarà esposto oltre che a Bologna anche all’estero.

Nino Migliori mi confida che vorrebbe vivere altri 90 anni, per-ché sono ancora molte le cose che deve fare. In questi quasi 70 anni di attività fotografica è passato con disinvoltura dalle lastre al di-gitale ed è convinto che in futuro non sarà più necessario avere una macchina fotografica, ma che le immagini verranno “scattate” e trasmesse semplicemente con gli occhi. s

«L e donne hanno una sensi-bilità maggiore in questo

mestiere, mentre nelle fotografie scattate dagli uomini spesso tra-spare una certa supponenza. Le donne arricchiscono il lavoro gra-zie a una mentalità più sottile e pe-netrante, sono delle scrittrici».

Queste riflessioni di Nino Migliori, uno fra i più importanti fotografi italiani, mi stanno par-ticolarmente a cuore. Ho avuto il piacere di intervistarlo durante l’ultima Triennale di Milano. Lo conoscevo personalmente perché ho avuto l’occasione di esporre insieme a lui un lavoro su un pro-getto di cooperazione della Coop realizzato in Burkina Faso.

Nino Migliori si riferisce al la-voro di due reporter, Isabella Ba-lena e Monika Bulaj, che quella sera tennero una conferenza, mo-strando alcune immagini realizzate in zone di guerra. «La fotografia è scrittura, è la rappresentazione di uno stato d’animo e secondo me le donne sono molto più avanti degli uomini per la loro capacità di raccontare. Il futuro è vostro - mi dice sorridendo -. Riuscirei a rico-noscere un progetto realizzato da una donna rispetto a quello di un uomo. Questi ultimi mirano più all’effetto speciale, mentre voi ci mettete l’anima. È da molto tempo che penso questo. Se tornassi al mondo mi piacerebbe nascere donna…».

A lume di candelaIl giovanotto ha da poco com-

piuto novanta anni ed è una delle menti più fresche, aperte e inno-vative con cui ci si possa confron-tare. Una vivacità intellettuale che è il filo conduttore di tutto il suo percorso artistico e che lo ha por-tato a fare scelte caratterizzate da una profonda libertà intellettuale. Sono famose le sue sperimenta-zioni con vari materiali, dall’in-cisione direttamente su lastra e pellicola all’uso di fiammiferi per impressionare i negativi, solo per citarne alcune.

«Ho appena finito di foto-grafare il Cristo velato a Napoli

- aggiunge Nino -, una statua scol-pita da Giuseppe Sanmartino nel 1753. Questo lavoro fa parte di una serie che si chiama Lumen, dedi-cata alle statue e ai monumenti, che ho realizzato in giro per l’Italia usando solo le candele come fonte luminosa. L’idea è stata quella di vedere con gli occhi di quel pe-riodo, quando non c’era la cor-rente elettrica. Ho lavorato anche in Toscana, a Lucca, dove ho ri-tratto Ilaria del Carretto, la scultura di Jacopo della Quercia risalente ai primi del ‘400 e conservata nella Cattedrale di San Martino».

L’attività fotografica di Nino Migliori parte da lontano. «Sono nato nel 1926 - ci racconta - e ho vissuto il periodo della guerra. È stato molto difficile, andavo a scuola e avevo paura dei bombar-damenti. Quando è finita, nel ‘45, avevo voglia di vivere, di cono-scere gente. La fotografia è stato

TrailerNino Migliorida YouTube Giart del 14/02/2013

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Nino Migliori con la celebre foto “Il tuffatore” FOTO C. MONDINO

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12 - - Gennaio 2017

ToscanaIL PERSONAGGIO

Il ciclonedi Pontedera

Sandro Mazzinghi, campione di pugilatonegli anni ’60: in arrivoun libro di memorie

E ra Il 7 settembre del 1963 e gli organizzatori convin-

sero Ralph Dupas, campione del mondo dei superwelter, a venire in Italia per affrontare un promet-tente pugile di 25 anni: Alessandro Mazzinghi, detto Sandro, ma pre-sto soprannominato il “Ciclone di Pontedera” per la sua potenza e lo stile da combattente puro.

Mazzinghi, reduce da 29 match con una sola sconfitta, attaccava senza calcoli il suo avversario, sot-toponendolo fin dall’inizio a una gragnuola di colpi di eccezionale potenza. Per farsi conoscere, aveva accettato e vinto due sfide ritenute im-possibili, battendo gli idoli dei francesi Charles Attali e Hip-polite Annex. Quella sera a Milano le aspet-tative erano molte e Sandro, aiutato all’angolo dal fra-tello Guido, ex pugile campione d’Italia, non le deluse: sconfisse alla nona ripresa Dupas, che cadde scosso dai suoi potenti colpi. Sandro Mazzinghi da Pontedera (Pisa) era il nuovo campione del mondo dei superwelter.

Titolo che mantenne fino al 1965 per poi riconquistarlo il 26 maggio 1968 (dopo un “inter-mezzo” da campione europeo) nel memorabile match contro il fortissimo coreano Ki Soo Kim. A quell’incontro epico, ancora una volta a Milano allo stadio San Siro, assistettero circa 60.000 spettatori, una folla oggi impensabile per il pugilato. Mazzinghi vinse ai punti, dopo un match estenuante, con-cluso solo alla quindicesima e ul-tima ripresa.

Oggi, Sandro Mazzinghi - “il guerriero”, come si definisce lui stesso - conduce una vita tranquilla coltivando la terra e producendo vino nella sua dimora a pochi chilometri da Pontedera, dove è nato il 3 ottobre del 1938. Proprio pochi giorni prima del suo settan-tottesimo compleanno è entrato

di Andrea Marchetti

grande campione. Lo emulavo, volevo diventare come lui. E poi c’erano le condizioni economiche della mia famiglia: eravamo molto poveri, e con il pugilato all’epoca si mangiava. Se poi riuscivi a diven-tare un campione, la vita la vedevi più rosa».

«Per me - continua Sandro - la boxe è stata tutto. Ha rappresen-tato un sogno che si è avverato e, grazie a lei, ho avuto il mio ri-scatto. Ho provato sensazioni e vissuto esperienze entusiasmanti. Sono diventato benestante e ho imparato il rispetto, il sacrificio e la forza di volontà. Il pugilato mi ha dato tutto e io gli ho dato tutto me stesso. A chi vi si avvicina, direi che è fondamentale avere cuore e coraggio. E bisogna im-parare ad avere sempre rispetto per l’avversario, anche quando ci sono situazioni difficili, perché è lì che si vede il vero uomo e il vero campione. Non mi piace quando vedo giovani che vogliono subito emergere: non si arriva ai risul-tati senza il sacrificio, è tutto lì il segreto di un campione: insistere, insistere, sempre e comunque».

Parole di un guerriero del ring ma, prima di tutto, di una persona semplice che, proprio per questo, ha molto da dire, anche attraverso la scrittura: «ho sentito l’esigenza di insegnare qualcosa ai giovani attraverso la mia carriera e la mia onestà, per me alla base di tutto. Avevo ancora tante cose da dire al mio pubblico, che non mi ha mai tradito. Anzi, sono stato amato, ho avuto milioni di fans che mi hanno incoraggiato anche nelle scelte più difficili della carriera. Purtroppo ero meno amato dalle istituzioni del tempo, proprio perché sono sempre stato un uomo puro e onesto. Per questo la mia biografia, Pugni Amari, ebbe un notevole successo».

Mazzinghi non ha ancora smesso di scrivere libri autobio-grafici, «ma - conclude - sono con-vinto che prima o poi gireranno un bel film sulla mia vita: la storia di un bambino che dal nulla è arri-vato sul tetto del mondo». s

ufficialmente fra gli immortali dello sport italiano: la mattonella con il suo nome è stata posta nella Walk of Fame di Roma, la via delle celebrità dello sport.

Mazzinghi ci racconta i suoi esordi e guarda al passato senza rimpianti: «ci crede se le dico che non ne ho nessuno? Rifarei tutto nel solito modo, anche gli errori mi hanno aiutato a crescere. Ri-cordo benissimo la prima volta che sono salito sul ring, per un piatto di pasta, una bistecca e un bicchiere di vino. Era il 1955/56 e non avevo mai fatto boxe. Misi ko il mio avversario in 4 riprese. Dopo mangiai così tanto da scoppiare. Una sensazione unica che ricordo ancora: in casa mia mancava di tutto… Agli inizi ero affascinato da mio fratello Guido, che era un

Mazzinghidai Rai 1

del 17/12/2009o 0,54’’

https://goo.gl/6yMm6I

Sandro Mazzinghi

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Gennaio 2017 - - 13

SCANDICCI

Capolavoro senza firmaIl Crocifisso ligneodi San Vincenzo a Torri,in un film documentario

“Appena si entra nella pieve di San Vincenzo a Torri l’occhio è ra-

pito dalla bellezza del Crocifisso, una scultura di grande rilievo che non ha avuto una fortuna storiografica, ma

che è un capolavoro della scultura lignea medievale”. Così comincia, con le parole dello storico dell’arte Marco Gamannossi, il film documentario che illustra e descrive il Crocifisso ligneo di San Vincenzo a Torri.

L’artista che ha realizzato questa scultura fra il 1220 e il 1230 per ora rimane anonimo. Nel documentario si propone la sua identificazione con il Maestro di San Vincenzo a Torri.

Chi vuol vedere quest’opera d’arte percorra la via Empolese, sulle colline di Scandicci, e si fermi nel piccolo borgo intorno alla chiesa. Il Crocifisso si trova qui dal 1966, dopo un accurato restauro che ha riportato alla luce i colori originali, dando ri-salto all’espressione intensa del volto dai lineamenti raffinati, i particolari del perizoma e della croce. Nella nic-chia, dov’era il Crocifisso prima del restauro, ora c’è la statua in cartape-sta colorata, del XVIII secolo, di San Vincenzo, dedicatario della chiesa.

Se si vuol saperne di più, l’ap-puntamento è per mercoledì 18 gen-naio alle 21 al Teatro Studio Mila Pieralli di Scandicci. L’iniziativa ruota intorno alla proiezione del film Il Cro-cifisso ligneo di San Vincenzo a Torri realizzato grazie alla collaborazione di due storici dell’arte del valore di monsignor Timothy Verdon, diret-tore del museo dell’Opera del Duomo

e dell’Ufficio diocesano dell’arte sa-cra e dei Beni culturali ecclesiastici, e Marco Gamannossi.

Hanno ricostruito il periodo di rea-lizzazione dell’opera, il contesto storico e religioso, l’estetica, la simbologia e i materiali usati, ed hanno esposto en-trambi una plausibile chiave di lettura dell’opera, finora poco conosciuta: il Crocifisso infatti ha una particolare iconografia, fra il Cristo Trionfante di matrice bizantina e il Cristo Morente legato allo sviluppo degli Ordini Men-dicanti. Lo scultore vi ha sommato

monumenta-lità, regalità e umanità, tra-scendenza e realismo, con particolari naturalistici e anatomici sorprendenti per l’epoca. La regia e il montaggio del film do-cumentario sono del pro-fessor Vin-cenzo Zap-

pia, che ha insegnato Educazione visiva e Discipline pittoriche all’I-stituto statale d’arte di Firenze; le riprese video e la fotografia sono di Ivan Zappia, la colonna sonora è del Maestro Carlo Chiarotti e le riprese aeree sono di Francesca e Fabrizio Pacetti. Il video è promosso dal Cen-tro dell’arte Vito Frazzi e dalla Pro loco di San Vincenzo a Torri con il contributo del Comune di Scandicci e della sezione soci Coop di Scan-dicci, con il patrocinio della Regione Toscana e della parrocchia di San Vincenzo a Torri.

L’incontro proseguirà con i saluti del consigliere regionale Paolo Bam-bagioni, del sindaco Sandro Fallani, del presidente della sezione soci Coop di Scandicci Adriano Sensi e della pre-sidente della Pro loco San Vincenzo a Torri Lorena Raspanti; moderatore de-gli interventi Fortunato Della Guerra, presidente del Vito Frazzi. Seguiranno gli interventi di Timothy Verdon e Marco Gamannossi. Maria Pia Zac-cheddu, funzionario della Soprin-tendenza del territorio di Scandicci, interverrà sulle problematiche ine-renti la tutela delle opere importanti presenti sul territorio, e Sibilla della Gherardesca, presidente in Toscana del Fai (Fondo ambiente Italia), sulla conoscenza e valorizzazione di questo patrimonio. s

A scuola da BrunellaDal 14 al 19 novembre 2016 si è svolta, nella tenuta dell’azienda Banfi di Poggio alle Mura (Montalcino), la prima edizione del “Campo scuola in scavo e restauro paleobiologico”, relativo alla balena pliocenica scoperta nel febbraio 2007 nella stessa tenuta e battezzata “Brunella”. Lo scavo riportò alla luce lo scheletro quasi completo di una

balenottera lunga fra i 7 e i 9 metri e databile, sulla base dell’esame della microfauna associata, fra i 4,5 e i 4 milioni di anni fa. Da questo ritrovamento si è sviluppato un percorso di interazione pubblico-privato per un intervento di scavo “in laboratorio” e di restauro, condotto attraverso l’organizzazione di scuole di alta formazione, coinvolgendo

numerosi studiosi. In questo modo, lo scavo sarà un luogo aperto agli studenti universitari, che potranno alternare lezioni specialistiche e pratica sui resti paleontologici. Presto sarà aperto anche agli studenti delle scuole, che potranno effettuare visite guidate del cantiere. La prossima edizione si svolgerà nella prima metà di marzo. (A.Sc.)i www.isaricerca.it/archeobioschool-campo-scuola-scavo-restauro-paleobiologico/

Montalcino

IL LIBRO

Il cardinale e il presidenteL’ultima testimonianzadi Piovanelli un meseprima della sua morte

G randi e piccole vicende di una vita, quella del cardinale Silvano

Piovanelli, che ha attraversato oltre novant’anni di storia dell’Italia e di Firenze. Il libro è la storia di un cam-mino nel quale il cardinale ha segnato tappe e incontri importanti, fra i quali anche quello con Turiddo Campaini, dirigente storico di Unicoop Firenze. Dal dialogo fra i due, nell’estate del Duemila si avviò una collaborazione inedita che a molti, soprattutto nella gerarchia ecclesiastica, apparve inop-portuna. Al di là di ogni considera-zione, dall’intesa nacque una vera e propria alleanza contro la povertà e prese forma il progetto battezzato Il Cuore si scioglie. Dal Duemila in poi il progetto ha sostenuto campagne di a-dozione a distanza verso i bambini del Sud del Mondo: Brasile, Sudafrica, Pa-lestina, India, Perù, Filippine alcuni dei paesi nei quali, negli anni, sono stati attivati progetti di solidarietà. Un esempio, Il Cuore si scioglie, di come la cultura della solidarietà possa essere terreno di incontro che ancora oggi dà i suoi frutti. s

Marcello Mancini e Giovanni PallantiIL PARROCO CARDINALESan Paolo Edizioni,144 pagine, € 14

FOTO I. ZAPPIA

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14 - - Gennaio 2017

Guida alla spesa

Senza pensieriChissà cosa penserebbero Guglielmo Marconi o Antonio Meucci, vedendo le loro invenzioni trasformate in oggetti irrinunciabili come il cellulare. E di certo non avrebbero immaginato che dal telegrafo senza fili e dal comune telefono, in 150 anni (più o meno) si sarebbe arrivati agli smartphone. E, dopo il telefono, è arrivata… anche la ricarica, che da oggi sarà più facile per i clienti di Coop Voce: l’operatore prevede la possibilità di ricaricare velocemente il proprio telefonino senza pensarci grazie ad “Autoricarica con la spesa”. Il servizio è attivabile presso i centri Coop Voce: non appena il proprio credito scende sotto i 10 euro, 250 punti vengono scalati automaticamente dalla tessera socio e trasformati in 5 euro di ricarica. Un’opportunità per raddoppiare il valore dei punti e non rimanere mai a corto di credito.

La nuova ricarica

SALVAPP

La spesa tecnologicaI toscani primi in Italia nella diffusione degli smartphone. Una App d’avanguardia per i soci

U n sistema che rende la spesa più facile e lo fa con una App

(applicazione per cellulari, tablet e computer) a marchio Unicoop Firenze, multifunzione, persona-lizzata e utilizzabile sul proprio cel-lulare iOS o Android. Alla portata di tutti, anche di chi è meno tec-nologico, la nuova App, battezzata SalvApp, risponde alle esigenze dei soci che sempre più si dimo-strano predisposti alla tecnologia e la vivono come strumento impor-tante nelle attività quotidiane.

Non a caso, dai dati della ri-cerca Toscani, italiani estratta dal Rapporto Coop 2016 dell’Asso-ciazione nazionale cooperative consumatori (Ancc), risulta che i toscani sono i primi d’Italia per la diffusione di smartphone, con una copertura del 96,7 per cento, nell’utilizzo dei social per attività professionali e personali e dei ser-vizi di archiviazione digitale. La mania digitale riguarda anche gli acquisti on line, nei quali la Toscana è la quarta d’Italia. Anche le im-prese rispondono alla vivacità tec-nologica: ben 1200 vendono beni e servizi sul web, con una media allineata al dato nazionale (2,7 per cento) e con Pistoia e Firenze come città più innovative nel com-mercio digitale.

Nella regione più social d’Italia l’arrivo di SalvApp è la risposta di Unicoop Firenze alle domande più ricorrenti: posso utilizzare la mia carta socio dal cellulare? Posso controllare on line il mio saldo punti? Come posso verificare un prezzo senza recarmi al punto ven-dita? A queste e ad altre domande ha risposto Riccardo Rapi, consi-gliere delegato organizzazione e sistemi di Unicoop Firenze, che ha anticipato anche qualche novità.

Cosa è SalvAppe quali funzioni prevede? «È innanzitutto un’applica-

zione di autolettura della spesa che consente di utilizzare il servizio Sal-vatempo sul proprio smartphone. La App offre anche altre funzioni in negozio e fuori: il servizio

“Trova negozio” permette anche

di Sara Barbanera

lista verranno smarcati man mano che vengono letti. Per registrare il prodotto basta puntare la fotoca-mera dello smartphone sul codice a barre, sia a casa per fare la lista che nel punto vendita, e per usare il Salvatempo. Infine, si può fare la spesa anche nei punti vendita dove il Salvatempo non c’è».

Come hanno rispostoi soci alla novità? «SalvApp permette ai soci di

dialogare continuamente con la cooperativa e i soci hanno colto con prontezza questa nuova op-portunità. A fine novembre, primo mese di rodaggio pieno del pro-getto, SalvApp è stata scaricata da 33.000 soci che hanno effettuato 218.000 accessi, in qualunque giorno a qualunque ora: di questi, il 15 per cento sono operazioni di spesa vera e propria, mentre le altre sessioni sono state fatte per altre funzioni come la ricerca del negozio o la lista spesa. Inoltre il giudizio lasciato dai soci su App Store e Google Play Store è piut-tosto alto, intorno al 3,5, il che ci incoraggia a proseguire su questa strada».

Altri progetti in cantiere? «Questa è la prima di una

serie di novità che introdurremo a breve proprio in un’ottica direi

“socio-centrica”: il socio sta al cen-tro e i servizi gli girano intorno. A breve, infatti, introdurremo altri cambiamenti sulla grafica delle casse fast e del Salvatempo su terminale e attiveremo nuove funzioni come lo scontrino di-gitale e il pagamento elettronico Spesa In da SalvApp. L’obiettivo del progetto è coordinare i di-versi strumenti così che al socio risulti più facile fare la spesa da noi, qualunque sia la modalità che sceglie. Quindi ci rivedremo pre-sto “su questi schermi”, tra aprile e giugno, con innovazioni che ci rendono pionieri della speri-mentazione tecnologica avanzata nell’ambito della grande distribu-zione toscana e italiana». s

ai non soci di individuare su una mappa i negozi con tutte le infor-mazioni su giorni, orari, aperture straordinarie e servizi aggiuntivi. In più i nostri soci che registrano il profilo e lo associano alla propria carta socio, possono verificare il saldo punti e usare la carta con lo smartphone. Tra le funzioni più avanzate, la possibilità di consul-tare le principali offerte del punto vendita abituale e quella di creare una o più liste spesa anche da casa, registrando un prodotto e verifi-cando in tempo reale se è in assor-timento nel negozio prescelto. Una volta in negozio i prodotti della

L’INTERVISTATORiccardo Rapiconsigliere delegato organizzazione e sistemi di Unicoop Firenze

Disponibile su

PROVACON PREMIODal 1° al 28 febbraio, utilizzando SalvApp,50 punti in piùper ogni spesa

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Gennaio 2017 - - 15

CEREALI

Buongiorno con gustoTutti a colazione,per partire con sprint

I l mattino ha l’oro in bocca, se la co-lazione è quella giusta! Equilibrata

e nutriente per riaccendere corpo e mente, senza appesantire. La cola-zione, infatti, rappresenta il primo pa-sto dopo il lungo digiuno notturno ed

è la spinta mattu-tina che riattiva il metabolismo di grandi e pic-cini, ai quali inse-gnare da subito questa buona abitudine. E se la Toscana ama la buona tavola, lo fa anche a cola-

zione, pasto irrinunciabile per l’87% della popolazione, secondo recenti dati Istat sui consumi degli italiani.

Yogurt, frutta, cereali… ma quali?Negli ultimi anni le offerte sono

andate aumentando sempre più: dai semplici corn flakes, riso soffiato, fiocchi d’avena o muesli che si tro-vavano in passato, oggi intere corsie dei supermercati sono dedicate a questo alimento. Cereali per adulti o per bambini cui viene aggiunta frutta secca, miele, cioccolato, cacao, con un risultato più gustoso e appetibile; ma attenzione a non esagerare!

Nei superstore Unicoop Firenze da qualche anno ai cereali precon-fezionati sono stati affiancati quelli sfusi prodotti da un’azienda toscana di Firenzuola: le varianti disponibili (naturali, al miele, al caffè, al cioc-colato) sono a base di farro e orzo, a basso indice glicemico, ricchi di proteine, fibre e sali minerali. La ven-dita sfusa rappresenta una valida alternativa ecologica che permette di ridurre gli imballaggi e di rispar-miare, dando al cliente la possibilità di scegliere la quantità di prodotto da portare a casa.

Chi vuole cominciare la giornata con un gusto alternativo, può fare tappa anche allo scaffale dei prodotti senza glutine, pensati per celiaci ma ottimi per tutti come alternativa a basso indice glicemico. Fra le pro-poste più particolari, mix di cereali con semi molto apprezzati come la quinoa o l’amaranto, ricchi di fibre alimentari e di proteine e ottimi per dare il giusto tono alla giornata. s

Il pane che fa crockEra il 1979 quando Carlo Zini inaugurò il suo forno all’Impruneta. Produceva pane toscano per le botteghe di alimentari della zona. Da lì, con un successo in costante crescita, aprì i propri punti vendita e, negli anni ‘90, cominciò la collaborazione con Unicoop Firenze. In questi stessi anni suo figlio Luca fece ingresso nell’azienda, dando un’impronta nuova al forno. Nella varietà di ricette, quella delle schiacciatine croccanti ha indubbiamente fatto centro. Si tratta di schiacciatine di vari gusti senza conservanti e con pochissimo lievito, disponibili da qualche anno sui banchi delle fornerie di Unicoop Firenze per uno snack sempre pronto... a fare crock.

Panificio Zini

di Melania Pellegrini

CIBI SANI

La natura nel piatto Coop lancia cinque zuppe bio Vivi Verde

U na zuppa al giorno toglie il me-dico di torno… e soprattutto sod-

disfa il palato e ricarica le energie dopo una giornata di freddo e fatica. Se poi la zuppa nasce da una ricetta originale con verdure, legumi e cere-

ali biologici e ci aspetta già pronta in frigo, il piacere raddoppia.

Per venire incontro alle richie-ste dei consumatori che cercano cibi sani ma non hanno il tempo di met-tersi ai fornelli, nei banchi frigori-feri dell’ortofrutta sono disponibili 5 nuove zuppe di verdure biologiche della linea Vivi Verde Coop.

Si può decidere di gustare la mi-nestra di verdure biologiche classica o quella contadina, dove il cavolo nero e i cereali creano un mix dal sapore rustico. Altrimenti si può op-tare per una vellutata, scegliendo fra il passato di verdure tradizionale a base di piselli e diversi ortaggi, e due novità come la vellutata di broccoli e ceci e quella di zucca e lenticchie.

La natura arriva nel piatto con una ricetta molto semplice, cui vengono aggiunti solo olio extravergine d’oliva e un pizzico di sale. Queste zuppe non contengono né conservanti né glutam-mato e sono adatte anche ai consuma-tori vegani, poiché prive di ingredienti di origine animale.

Una volta cotte, le zuppe sono con-fezionate a caldo e subiscono subito un processo di abbattimento rapido di temperatura che riduce al minimo la contaminazione biologica e garantisce la conservabilità dell’alimento entro il termine indicato sulla confezione,

senza altri particolari processi per aumentare la durata del prodotto.

Dal frigo alla tavola il passo è breve: scaldata in pentola o nel forno a microonde, secondo le istruzioni in-dicate sulla confezione, una ciotola da 620 grammi sarà un pasto ricco, salu-tare e sufficiente per due persone.

Buone per tutti, le zuppe Bio Vivi Verde soddisfano in particolare la crescente quota di consumatori che sceglie questo tipo di alimentazione: che si tratti di grande distribuzione o di negozi specializzati, il 2015 ha

registrato un deciso incremento di vendite per questo comparto dell’or-tofrutta. Nello specifico si parla del 20,1% nei supermercati e ipermercati e del 13,5% nei negozi specializzati.

E per i consumatori a caccia di curiosità, occhio alla confezione “ad apertura facile”: sul pack di cartone che avvolge la ciotola (sia all’esterno che all’interno) sono riportate infor-mazioni su ricette, modalità d’uso, tabelle nutrizionali e altro ancora. s

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Guida alle offerte a cura di Melania Pellegrini

BERGAMOTTO

L’oro della CalabriaProfumato e aromatico,il bergamotto arrivasulle tavole degli italiani

C onosciuto e amato da sempre per le qualità degli oli essenziali u-

sati nella cosmesi e nella profumeria, oggi il bergamotto si fa largo anche in cucina. Nell’aspetto pare un’arancia ma è di colore giallo brillante simile al limone. Di questo agrume non si conosce l’origine, ma si sa che ha trovato il clima e il terreno ideali dove crescere in una zona costiera

nel sud della Calabria, dove è d iventato un’eccellenza

tipica locale. A scommettere sul

bergamotto in cucina è stata l’azienda roma-

gnola Citrus che, grazie alla colla-borazione con il consorzio Unionberg Op e la cooperativa Le Foglie, lo ha inserito nella linea L’orto italiano. Una linea di prodotti a filiera controllata, nata per far conoscere al consumatore le virtù salutistiche degli ortaggi. In particolare, il bergamotto è un utile alleato per combattere il colesterolo cattivo.

Di questo frutto si può usare ogni parte, dalla buccia al succo e alla polpa; in verità come frutto ha un sa-pore piuttosto amaro e, più che man-giarlo a spicchi, è consigliabile berne il succo o usarlo per ricette sfiziose.

La spremuta è sicuramente de-purativa, ma se il sapore è troppo forte può essere allungata con acqua o unita ad altra frutta per addolcirla. Oppure si può usare al posto del li-mone per aromatizzare il tè.

MAIS

Polenta per tuttiLe mille virtùdi un alimentoche viene da lontano

Che ne sai tu di un campo… di mais? Già, il mais: un ingre-

diente che, nelle sue varie forme, non manca mai nelle dispense degli italiani, ma che, in realtà, arriva da molto lontano.

Pianta tipica della zona centrale delle Americhe, questo cereale è protagonista di miti e leggende in-diane, maya e azteche, in cui salva dalla fame popolazioni intere, insieme a divinità o animali. Secondo alcune credenze dei Maya, l’uomo stesso sarebbe stato creato da un impasto di mais, dopo i tentativi andati falliti con il fango e il legno.

Tanta adorazione è dovuta anche al fatto che il mais era uno dei principali ali-menti delle popolazioni mesoamericane, fonda-mentale per la sopravvi-venza stessa dell’umanità.

In Europa è arrivato grazie a Cristoforo Colombo; la sua colti-vazione si è diffusa rapidamente, perché è una pianta che si adatta facilmente a climi diversi, è molto ge-nerosa e ha un breve ciclo colturale.

Oltre che per il sapore dolce, il mais è apprezzato anche per le pro-prietà nutritive: è ricco di proteine, fibre, sali minerali e aminoacidi. Se dalla primavera all’estate è disponi-bile come prodotto fresco, ottimo bol-lito o grigliato, per tutto l’anno può es-sere gustato in tante forme e varianti: il pop corn, la pannocchia precotta da riscaldare, i chicchi in scatola già lessati e la farina da polenta.

«In Toscana in questi ultimi anni è ripreso il consumo del mais fresco dopo un periodo in cui non c’era ri-chiesta», spiega Daniele Cammelli, fornitore di ortaggi toscani di Uni-coop Firenze. Coltivarlo è abbastanza semplice, ci spiega: «la sua pianta non ha bisogno di particolare cura e la raccolta è tutta manuale. L’unico trattamento che facciamo è quello biologico per evitare che una farfal-lina possa rovinare le pannocchie».

Nella nostra regione il mais si

pianta ad aprile e le pannocchie si raccolgono da maggio a settembre/ottobre; se la stagione è buona, si arriva fino a dicembre.

Parlando di mais, non si può igno-rare la polenta, regina sulle tavole del Nord e Centro Italia. Fra i tanti tipi di farina presenti sugli scaffali, un posto speciale è occupato da quella dell’a-zienda La Garfagnana, della varietà Formenton Otto File, coltivata nella Garfagnana e nella Media Valle del Serchio.

Dopo la raccolta, le pannocchie vengono fatte essiccare con metodi naturali e sgranate a mano. La ma-

cinatura è lenta, per esaltare le qualità organolettiche delle farine, e avviene con macine a pietra.

Tra le farine di mais ci sono poi quelle dell’azienda toscana Borghini, aromatizzate e pronte per essere cotte in modo rapido, in meno di 5 minuti. Si può scegliere per quella al tartufo o quella ai funghi porcini: in ogni caso a tavola arriverà un piatto gustoso, saporito e naturale. s

La nostra casaLa casa riflette il nostro essere. Ha uno stile inconfondibile, quello che le abbiamo dato scegliendo come vestirla, dall’arredamento, ai tessuti, agli oggetti, ai colori che danno il tono al tutto. Chi vuole portare un pizzico di nuovo o dare vita a un angolo dimenticato, può approfittare della “Fiera del bianco” in corso fino al 23 gennaio nei superstore di Unicoop Firenze. Moltissime le proposte per rinnovare la camera da letto, il bagno, la cucina, la tavola e persino il nostro guardaroba intimo. Dove acquistare? Controlliamo prima il catalogo, perché gli articoli saranno diversificati in base ai punti vendita.

Fiera del bianco

Il bergamotto sarà presente nello speciale

agrumi a partire dal 24 gennaio nei

punti vendita di Unicoop Firenze.

FOTO F. GIANNONI

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Gennaio 2017 - - 17

Gli estrattori di succo hanno a-vuto un vero boom di vendite negli ultimi anni: grazie a questo apparec-chio si ottengono succhi di frutta o verdura ricchi di sostanze nutritive e di gusto vivace e intenso. Il modello proposto è l’estrattore Imetec Succo-vivo compact sj 700. È un prodotto caratterizzato da una coclea ultrare-sistente, con una doppia spirale stu-diata per massimizzare la quantità di succo ottenuto dagli ingredienti usati. Ha un filtro a maglia sottile

per rendere il succo vellutato. È molto facile da pulire grazie al

programma di autolavaggio di filtro e coclea. Nel pacco è incluso un ricettario che dà idee per estratti gustosi e per utilizzare anche la polpa residua. Per la cura della per-sona l’offerta di gen-naio è l’asciugacapelli Imetec p11 2100. Un phon professionale con griglia rivestita in ceramica, diffu-sore, colpo d’aria fredda per fissare la

piega e 8 combinazioni aria-temperatura.

Per la casa la promo-zione riguarda l’aspi-

rapolvere eco Extreme pro, di elevata potenza

aspirante ma con consumi mi-nimi. È dotato di un motore ad alta efficienza e di un filtro a maglia sottile. Da test effet-tuati secondo regolamento Ue 665/2013, risulta che abbia la massima efficacia pulente su pa-

vimenti duri. Imetec è una marca italiana

nata negli anni ‘70 che ha trovato il suo spazio a livello nazionale e internazionale, creando prodotti che

ridefiniscono lo standard di comfort e benessere domestico nelle persone. Oltre all’aspetto estetico e pratico dei suoi elettrodomestici, Imetec ha puntato all’ecosostenibilità, con una particolare attenzione verso il con-sumo intelligente e i criteri di salva-guardia ambientale. A febbraio, a questi tre articoli si affiancheranno in cucina un frullatore a immersione, uno sbattitore e un tritatutto, un ferro a caldaia per la cura della casa e una piastra da capelli per la cura della persona. Per l’ultimo appuntamento di marzo, c’è tempo… non abbiate fretta: le sorprese non mancheranno!

Il meccanismo della promozione è quella di più valore ai punti. s

In cucina è molto versatile e si presta a diverse preparazioni con cui stupire i commensali. Ad esempio, il risotto al bergamotto di Calabria è un piatto particolare ma semplice da pre-parare: basta far appassire un po’ di ci-polla di Tropea con olio extravergine di oliva, aggiungere il riso e mescolare. Quindi unire il sale e un cucchiaio di succo di bergamotto, che va lasciato evaporare per dare il tempo al retro-gusto amarognolo di dissolversi. Il riso va portato a fine cottura aggiungendo poco alla volta del brodo vegetale e, in-fine, va mantecato con un po’ di burro, del parmigiano e la scorza del berga-motto non trattato, grattata finemente, evitando la parte bianca. Per guarnire si può usare la buccia del bergamotto

tagliata a julienne. Per un menù com-pleto, l’abbinamento perfetto sono i filetti di alici marinate al bergamotto. In questo caso i filetti di alici vanno te-nuti in una marinatura preparata con olio evo, qualche cucchiaio di succo di bergamotto, il succo di un limone, l’aglio tagliato a rondelle sottili, il prez-zemolo e il sale. Dopo circa 12 ore le alici saranno sbiancate, perché cotte dalla marinatura, e pronte per essere scolate e servite. s

Il frutto d’oroSe la bellezza sta nelle cose semplici della natura, la pianta del limone ne è una prova. I rami flessuosi e i colori vivi di foglie, fiori e frutti ne fanno un ornamento prezioso di giardini e terrazze. A gennaio, in occasione della sagra degli agrumi, la pianta di limone con lavorazione a cerchio o a spalliera sarà

presente nei superstore e supermercati e, con assortimento più ristretto, anche nei minimercati di Unicoop Firenze. Questa pianta ama le zone luminose e teme il freddo: per questo d’inverno va protetta con un canniccio e avvolta con un telo di tessuto non tessuto. Il periodo migliore per travasarla o trapiantarla è la

primavera. In caso di rinvaso, il nuovo contenitore deve essere poco più grande del precedente per assicurare una crescita rigogliosa. Poiché non ama i ristagni di acqua, è bene depositare uno strato di materiale drenante sul fondo del terreno. In ultimo, è importante lasciare scoperto il colletto per evitare che marcisca.

Agrumi

ELETTRODOMESTICI

I piccoli Imetec In promozioneda gennaio a marzo

Chi ha tempo non aspetti tempo, anche se oggi, in realtà, il tempo

non avanza mai. L’imperativo è cor-rere: c’è da incastrare fra loro lavoro, scadenze, figli, nonni, amici e poi lo sport, gli hobby, il parrucchiere e la partita… E come se non

bastasse, la casa da siste-mare, il pranzo da preparare e, se avanza, qualche minuto da dedi-care a se stessi. Un aiuto per stare al ritmo arriva dalla nuova promozione di Unicoop Firenze che, da gennaio a marzo, propone ai soci dei piccoli e-lettrodomestici Imetec che facilitano la vita e accorciano i tempi delle in-combenze quotidiane. Si comincia a gennaio con un attrezzo per la cucina, uno per la cura della persona e uno per la casa. Nello specifico si tratta di un estrattore di succo, un asciugaca-pelli e un aspirapolvere.

Piante di limoniin vendita a gennaio

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Guida ai prodotti

L ucidi, funzionali, durevoli nel tempo, usati per tutto, i me-

talli ci accompagnano nelle attività quotidiane. Sono di metallo lavelli, pentole, infissi, mobili, oggetti pre-ziosi e ricordi di altri tempi. Per mantenerli il più a lungo possibile belli e lucenti, bisogna periodica-mente togliere lo sporco, le ruggini e gli aloni dovuti all’ossidazione.

I prodotti specifici, pur efficaci, hanno risvolti negativi, soprat-tutto un forte impatto ambientale, perché difficilmente sono biode-gradabili e spesso risultano nocivi per gli organismi viventi. Se vo-gliamo usarli, inoltre, dobbiamo leggere bene le etichette, per non correre rischi. I metodi casalinghi nella maggioranza dei casi sono altrettanto efficaci, e sicuramente meno costosi; ma chi decide di seguirli, sappia che, secondo le so-stanze usate, potrebbero risultare pericolosi.

Prodotti in venditaI pulitori, pur specifici per tipo

di metallo, contengono una lunga lista di ingredienti per poter agire ad ampio spettro, cioè su molti tipi di sporco.

Si parte con una base di sol-venti come l’alcol isopropilico, cui si uniscono emulsionanti tipici dei comuni detergenti con forte potere sgrassante; seguono mole-cole “chelanti” che si attaccano allo sporco, come l’acido etidronico, e ancora addensanti, necessari per far aderire il prodotto sul metallo, e naturalmente i conservanti. Se poi devono agire sulle ruggini e sulle superfici ossidate, conterranno lubrificanti per il distacco, come la nafta, vari tipi di acidi (acido fo-sforico e acido ammidosolforico) e abrasivi come l’allumina.

Acciaio inossidabileÈ una lega in cui il ferro è “le-

gato”, oltre che a una piccola fra-zione di carbonio, ai due metalli cromo e nichel (il migliore è l’ac-ciaio inox 18/10, per le propor-zioni dei due elementi). Di questo materiale sono lavelli, pentole e posate.

È molto resistente perché il cromo, presente nella lega, forma uno strato di spessore centomila volte più corto di un millimetro, ma estremamente protettivo.

Basta pulirlo con saponi neutri; si sgrassa anche con alcol o aceto da sciacquare bene alla fine delle

operazioni di pulizia; se serve un leggero abrasivo, si può preparare una “pappina” di bicarbonato e acqua. È bene non usare can-deggina o altri detergenti a base di cloro, perché possono lasciare macchie e zone ossidate. Asciu-ghiamo sempre l’acqua, perché i suoi sali, a lungo andare, innescano l’ossidazione.

Macchie di ruggine su coltelli o pentolame vecchi e rigati si pos-sono togliere con una sostanza acida come il succo di limone, l’a-ceto o addirittura l’acido ossalico contenuto in una patata.

AlluminioQuesto elemento, estratto dalla

bauxite (una roccia), è leggero, morbido, molto resistente e ricicla-bile. È adatto per infissi, stoviglie e radiatori. L’ossido di alluminio, che si forma naturalmente sulla sua superficie, protegge il metallo sottostante. Il processo di ano-dizzazione induce l’ispessimento dello strato di ossido, moltiplican-done la resistenza e rendendolo adatto alla realizzazione di infissi.

Facile da pulire con detergenti neutri e acqua calda, è meglio non impiegare spugnette abrasive che potrebbero scalfire il naturale stato protettivo. L’alluminio, eccellente conduttore termico, è usatissimo per le stoviglie, richieste dagli chef di tutto il mondo. Per il loro uso è bene seguire alcune regole; per questo il D.M. n.76 del 2007 ob-bliga i produttori a indicare in eti-chetta che a temperatura ambiente la conservazione di cibi nell’allu-minio è consigliata per 24 ore al massimo; se vogliamo evitare ces-sioni del metallo nell’alimento, è meglio conservare in frigorifero.

Purtroppo le stoviglie in al-luminio non si possono lavare in lavastoviglie; inoltre i cibi acidi e il sale aggrediscono lo strato protettivo.

ArgentoChi possiede oggetti in argento

o silverplated (oggetti di metallo o lega metallica non nobile rive-stiti in argento), avrà notato che

di Monica Galli

METALLI DI CASA

Splendidi splendenti

Mai da pulireUn materiale che non si pulisce mai è il corten, un tipo di acciaio. Brevettato nel 1933, oggi è diventato di moda e molto richiesto da architetti e costruttori. Ha l’aspetto di ferro arrugginito e il suo colore caldo dà un aspetto vissuto e molto rustico. Il suo nome deriva da “elevata resistenza alla corrosione” (CORrosion resistance) ed “elevata resistenza meccanica” (TENsile strength).

Corten

Al posto dei prodotti industriali, ottimii “rimedi della nonna”.Le attenzioni da porre

FOTO F. GIANNONI

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Mondo Coop

di Cecilia Morandi

Cucina virtuosaSabato 14 gennaio, alle 16.30, nella saletta soci Coop di Campi Bisenzio, appuntamento con

“Stuzzicando la curiosità per leggere”, dedicato alla cucina virtuosa e al riciclo creativo degli avanzi. Con il biologo nutrizionista Lorenzo Del Canto, lo chef Diego Spatari Tironi e Anna Marsigli Mirabile che presenta il suo libro Le mie ricette. L’antica tradizione culinaria di una famiglia toscana

accuratamente adattata ai fornelli moderni (ed. Sarnus). Conduce Bruno Santini. Ingresso gratuito.i 0558964223 da lunedì a venerdì, ore 17-19 [email protected]

Campi Bisenzio

sulla superficie si forma una patina marroncina e opaca, l’ossido di argento. Si può toglierlo ponendo gli oggetti in una bacinella rive-stita di foglio di alluminio e versan-doci sopra sale e acqua bollente (almeno un punto dell’oggetto da pulire deve essere a contatto con l’alluminio). Avviene una reazione chimica, chiamata di ossidoridu-zione, con cui si ossida l’alluminio al posto dell’argento, che brillerà in pochi minuti e senza fatica.

Per lo stesso principio funziona anche un dentifricio al fluoro che, strusciato sulle superfici e poi sciacquato, rende l’argento di nuovo splendente.

Altri metalliLe macchie scure su rame,

bronzo (lega di rame e stagno) e ottone (lega fra rame e zinco) sono di solito costituite da ossido di rame che si può trasformare in sali solubili in acqua, facili da ri-muovere, bagnandolo con aceto o acido cloridrico diluito o acido solforico diluito (questi ultimi due acidi sono molto corrosivi per la pelle e il loro uso necessita di molta accortezza). Anche in que-sto caso è d’obbligo un risciacquo con acqua calda e una perfetta asciugatura. s

LA RIVISTA

Fior fior di ricetteFra le più diffuse rivistedi cucina, nei punti vendita Coop

P er cena orecchiette con radic-chio, taleggio e aceto balsamico?

Oppure spaghetti alla carbonara di zucca? Le ricette di “Fior Fiore in cu-cina” portano il ristorante a casa con

pochi semplici passaggi e tante idee. Una rivista che rappresenta una perfetta me-scolanza fra cu-cina contempo-ranea e rispetto della tradizione, con una veste grafica accatti-vante e foto che esaltano le pie-tanze. L’avrete sicuramente no-tata: fra gli scaf-fali dei punti ven-dita Coop, ormai da quattro anni,

ogni mese propone ai suoi lettori, da Bolzano alla Sicilia, tante facili solu-zioni, per esaltare il gusto a tavola. E in questo lasso di tempo ha fatto dav-vero molte conquiste, visto che ormai tira centomila copie e appaia ai primi posti nelle vendite riviste di cucina blasonate, presenti in edicola da anni.

«I nostri soci apprezzano la faci-lità di riuscita delle ricette proposte - spiega Laura Stefanini, che si occupa del marchio Fior Fiore in Coop Ita-lia -. Quando abbiamo deciso di dar vita alla rivista, fra gli obiettivi c’era quello di esaltare le caratteristiche di eccellenza dei prodotti Fior Fiore e ci sembrava interessante farlo at-traverso proposte culinarie di alto livello».

“Fior Fiore in cucina” è realizzato dalla squadra di redattori e fotografi altamente specializzati del Gruppo Food, con sede a Parma, un’eccel-lenza nella produzione editoriale in campo enogastronomico.

«Presentiamo ricette con diffe-renti complessità, perché fra i nostri lettori ci sono persone con diverse competenze in cucina - aggiunge Pa-ola Binaghi, redattrice della rivista - e vogliamo soddisfare tutti. Con un’at-tenzione particolare al concetto di benessere, che sempre più persone

cercano in tavola. Per questo ci foca-lizziamo anche sulle caratteristiche nutrizionali dei prodotti e sugli a-spetti salutistici dell’alimentazione».

Infatti le proposte culinarie ripor-tano l’attenzione anche su ingredienti dimenticati e strizzano l’occhio ai nuovi stili alimentari, dal vegetariano al vegano. Senza trascurare, con la pro-posta di ricette alternative, ma sempre gustose, il problema delle intolleranze e delle allergie alimentari, purtroppo in aumento nella popolazione.

Scorrendo le pagine, si trovano trucchi contro lo spreco o piccoli segreti per un miglior risultato ai fornelli. Ad esempio, come e quando usare la tecnica della vasocottura, versando gli ingredienti in piccoli vasetti, che vengono poi immersi nell’acqua. O ancora come preparare una torta multistrato con dischi per-fetti, usando il filo interdentale.

Lo spazio dedicato ai più piccoli suggerisce ricette semplici e diver-tenti con una grafica colorata adatta a chef in erba, che si potranno divertire preparando e poi assaggiando pie-tanze ideate proprio per loro. Ci sono poi gli utili consigli del pediatra nu-trizionista che su ogni numero ana-lizza le caratteristiche di un diverso alimento, o dispensa suggerimenti per far crescere i bambini in salute e in forma.

Gli itinerari di impronta più gastro-nomica conducono il lettore alla sco-perta delle diverse tradizioni culinarie regionali italiane, mentre i viaggi in paesi lontani aprono lo sguardo sul mondo, da Cipro alle Hawaii, raccon-tando usi e costumi dei popoli, senza scordare di segnalare specialità ga-stronomiche particolarmente appe-titose. E poiché ormai la cucina ha invaso il web e la Tv, non mancano le interviste ai personaggi degli spet-tacoli mediatici, ai food blogger più seguiti e ai cuochi più apprezzati.

“Fior Fiore in cucina” ci fa anche conoscere meglio i prodotti Coop della omonima linea, portandoci di-rettamente nei luoghi di produzione e facendoci conoscere le facce e le idee che stanno dietro al cibo che mangiamo, esaltando i valori di tipi-cità e territorialità. Come nel caso dei salumi artigianali del Chianti, pre-parati con carne di maiali allevati all’aperto vicino a Radda.

Ogni numero della rivista si con-clude con la rubrica dedicata alle u-scite in libreria e un giocoso oroscopo in stile culinario, perché chi ama la cucina non può non apprezzare il lato divertente della vita. s

40

la spesa di novembre

ORECCHIETTEÈ un formato che utilizzo molto in questa stagione perché si abbina

perfettamente alle verdure invernali. Realizzate con

semola di grano duro 100% italiano, esaltano le

caratteristiche dei migliori prodotti artigianali: di forma concava,

hanno l’interno liscio e l’esterno ruvido e scanalato per trattenere

perfettamente il condimento.

PROFITEROLESQuesto dolce presenta un perfetto

bilanciamento di consistenza e gusto. Il rivestimento esterno, ottenuto da cacao di qualità superiore fondente dell’Ecuador, è

ideale per avvolgere il morbido cuore di panna e latte. Non contiene grassi idrogenati, olio

di palma e di cocco.

con il team di fior fiore in cucina

Tutto con la zucca

CAFFÈ ARABICA BRASILEDalle migliori miscele Arabica del Brasile, nasce questo caffè per moka dal gusto dolce e persistente. Un caffè di media intensità da gustare in ogni momento della giornata.

qualcosa di

pers

onal

e

Come riciclare le zucche di Halloween? Partiamo dai semi: fateli essiccare e poi tostateli in padella con burro e sale. Otterrete così uno snack gustoso e salutare, dalle preziose virtù antiparassitarie. E per la polpa? Se la zucca è di buona qualità e si è conservata

bene, potete utilizzarla per un delizioso pumpkin pie, una crostata di pasta frolla farcita con una crema di zucca alla cannella

e zenzero. Da provare!

Tanto arancio per riscaldare l’atmo-sfera e tanta dolcezza per coccolarci facendo il pieno di vitamine. Con zuc-ca e cachi in cucina, si fa anche senza caminetto acceso!

Novembre

Gianmaria Bondesan, assistente ufficio qualità di Coop Lombardia

Sono laureato in Scienze gastronomiche all’Università di Pollenzo (CN) e il mio lavoro mi permette di mantenere viva la mia passione per l’enogastronomia. Credo che la linea fior fiore

rappresenti un ottimo rapporto qualità/prezzo e che valorizzi alcuni dei migliori prodotti agroalimentari.

fior fiore: i miei preferiti

4342

guardo, imparo, cucino

52 53

guardo, imparo, cucino

53

SALMONE IN SFOGLIA Eliminate la pelle del salmone dopo averlo scottato: si staccherà facilmente

300 g di pasta sfoglia

2 porri

80 g di pancarré

1 rametto di prezzemolo

sale e pepe rosa

400 g di funghi champignon

30 g di olio d’oliva

extravergine

600 g di filetto

di salmone

1 spicchio d’aglio

52

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INFO: Tel. 055 8964223 da lunedì a venerdì - ore 17/19 / [email protected]

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INCONTRI

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CONDUCE

BRUNO SANTINI

LA CUCINA VIRTUOSA:

RICICLIAMO GLI AVANZI!DOPO LE TAVOLATE E GLI SPREC

HI DEI GIORNI DI FESTA

(NATALE, SAN SILVESTRO, BEFANA...) LA C

UCINA DIVENTA VIRTUOSA

E S’IMPEGNA A RICICLARE QUELLI CHE SONO GLI AVANZI

DEI NOSTRI PASTI QUOTIDIANI.

ASCOLTIAMO I CONSIGLI DEI NOSTRI OSPITI.

OSPITI

DIEGO SPATARI TIRONI chef

ANNA MARSIGLI MIRABILE scrittrice

LORENZO DEL CANTO biologo nutrizionista

Page 20: 7 Il mese della merla 14 La spesa 37 Cinque euro

20 - - Gennaio 2017

Menu di Gennaio

Vellutata di carote e aranciaIngredienti per 6 personePreparazione 20 minutiCottura 50 minutiVino Piemonte Cortese

800 g di carote1 patata1 cipolla1,5 l di brodo vegetale2 cucchiaini di zucchero2 cucchiai di olio d’oliva evo200 ml di spremuta d’arancia1/2 bicchiere di latteerba cipollinasale e pepe

L avate bene la verdura; tagliate le carote a fettine,

la patata a cubetti e tritate la cipolla. Soffriggete le verdure in casseruola a fuoco basso con l’olio d’oliva. Fatele ammorbidire per qualche minuto e poi aggiungete il brodo caldo, lo zucchero, sale e pepe.Coprite e fate cuocere per circa 45 minuti. Togliete poi dal fuoco e, quando sarà tiepido, frullate il tutto aggiungendo il succo d’arancia e il latte. Riscaldate e servite completando, a piacere, con crostini di pane leggermente tostati, scorza d’arancia tagliata a filetti e con l’erba cipollina tritata.

e L’aggiunta di un po’ di zenzero fresco aumenta le proprietà depurative della vellutata e aggiunge una delicata nota aromatica.

e per i Filetti di sogliola Leggero e fresco, questo secondo di mare è ricco di proteine e Omega3. A piacere, completate il piatto decorando con scorzette di arancia.

Filetti di sogliola all’aranciaIngredienti per 4 personePreparazione 15 minutiCottura 10 minutiVino Garda Chardonnay

600 g di filetti di sogliola2 carote1 costa di sedano80 ml di vino bianco1 cucchiaino di amido di mais2 arance non trattate1 ciuffo di prezzemolosale e pepe

M ettete i filetti in una pirofila, versatevi il vino,

2 cucchiai d’acqua, salate e pepate. Unite le carote e il sedano a rondelle e il prezzemolo tritato. Infornate a 180°C per 5 minuti. Sfornate i filetti di sogliola, toglieteli dalla teglia e ponete il fondo di cottura in una casseruola; unitevi l’amido di mais sciolto nel succo delle arance e fate addensare sul fuoco. Versate il composto ottenuto sui filetti posti di nuovo nella teglia e infornate per altri 7-8 minuti. Servite decorando con filetti di scorza d’arancia.

Finocchi gratinatiIngredienti per 4 personePreparazione 15 minutiCottura 10 minutiVino Gavi

2 finocchi con il loro verde1 manciata di briciole di pane integrale1/2 spicchio d’aglio1 manciata di semi di girasole2 cucchiai di olio d’oliva evo

T ritate l’aglio con il verde del finocchio e i semi di

girasole, mettete il tutto in una ciotola e mescolate con 1 cucchiaio d’olio e il pane.Tagliate i finocchi a fette sottili e disponeteli in unico strato in una teglia oliata. Cospargete il tutto con il trito precedentemente preparato e infornate a 180°C per 10 minuti finché sarà ben gratinato.

e Secondo la medicina cinese, il finocchio favorisce la digestione e riscalda. È quindi un ottimo alleato nella stagione fredda.

Crème brûlée alla fruttaIngredienti per 4 personePreparazione 25 minutiCottura 20 minutiNessun vino consigliato

1/4 di ananas ben maturo2 kiwi300 ml di latte di riso Bene.Sì 2 arance80 g di mandorle 5 cucchiai di zucchero di canna2 cucchiai di pinoli1 e 1/2 cucchiai di maizena 1/2 baccello di vaniglia

S caldate il latte di riso con la vaniglia incisa.

Tritate nel mixer metà delle mandorle con 1 cucchiaio di zucchero di canna; affettate le mandorle rimaste e fatele tostare leggermente. Mescolate il composto ottenuto alla maizena, incorporate il latte caldo e mettete il tutto su fuoco basso. Sempre mescolando, portate a bollore e proseguite la cottura per circa 1 minuto; lasciate raffreddare la crema a bagnomaria con acqua fredda.Tagliate in quarti le fettine delle arance pelate a vivo e dei kiwi sbucciati, tagliate a cubetti l’ananas e distribuite la frutta in 4 coppette con il resto delle mandorle e i pinoli. Coprite la frutta con la crema alle mandorle ormai fredda e privata della vaniglia. Lasciate rapprendere il dessert in frigorifero per 1 ora.Spolverizzate la crema con i restanti 4 cucchiai di zucchero di canna e fate caramellare con l’apposito cannello nello stesso modo della crème brûlée.

e Un dessert leggero, ricco di vitamina C, adatto anche per chi è celiaco e vegano

MENSILE N.50 GENNAIO 2017

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in cucinaRICETTE E CULTURA GASTRONOMICA INSIEME A

E vasocotture per un inverno leggero

Zuppe! MENSILE N.50 GENNAIO 2017

Page 21: 7 Il mese della merla 14 La spesa 37 Cinque euro

Gennaio 2017 - - 21

di Alessandra Pesciullesi

CIOCCOLATO

Dolce eun po’ salato

L’ amiamo tanto, ma lo cono-sciamo poco. Che il cibo degli

dei (traduzione del nome scienti-fico, Theobroma cacao) possa es-sere usato solo per i prodotti dolci è idea sbagliata, forse dovuta alla creazione di golosi dessert negli ul-timi duecento anni. È certo che nel 1519 lo spagnolo Cortés, ricevuto dal re Montezuma, bevve xocoatl, bevanda scura, amara e molto spe-ziata, a base di semi di cacao. Dopo che fu introdotta in Spagna, berla con spezie, peperoncino o miele per mitigarne il sapore amaro divenne una moda diffusa in tutta Europa; solo elabora-zioni successive, dovute alla fantasia di speziali e confettieri, la trasforma-rono in un dolce amato da tanti.

In Italia la cioccolata da bere come noi la cono-sciamo apparve a Torino, dove ne fu autorizzata la ven-dita in tazza nel 1678. La svolta fu nel 1820, quando l’olandese Van Houten inventò un procedi-mento per avere il cacao in polvere solubile, rendendo possibile la produzione industriale di ciocco-lato in tavolette.

Da allora il cioccolato è diven-tato il re della pasticceria, protago-nista di brevetti industriali famosi. Dall’Ottocento a oggi in Svizzera, Cailler, Suchard, Nestlè, Tobler e Lindt producono tavolette di cioccolato famose nel mondo, fa-cendo credere che sia questo Paese a vendere il cioccolato migliore. Gusti a parte, è vero che la Svizzera è il paese che ne consuma di più e che ha la maggior produzione industriale, mentre l’Italia, come altri Paesi, ne consuma poco ma ha una produzione artigianale d’eccellenza.

Provenienza e varietà: la pianta del cacao, originaria del Rio delle Amazzoni, cresce nei climi umidi tropicali dai 20 gradi a nord fino ai 20 gradi a sud dell’equatore. Le varietà principali sono tre: Criollo, Forastero e Trinidario.

Criollo è la più aromatica ma anche la più esposta alle malattie;

ha però caratteristiche gustative più forti e decise.

Trinitario nasce dall’ibrida-zione fra Criollo e Forastero e prende il nome dalle isole Trini-dad, dove fu coltivato per la prima volta a fine ‘700. È resistente alle infestazioni e dà un cacao di pregio, aromatico e delicato.

Tipi di produzione: la materia prima sono i semi, o fave, che contengono una parte lipidica (il burro di cacao, ricco di vitamine liposolubili e molto energetico), e

una farinosa e scura, la polvere di cacao, ricca di sostanze

aromatiche, sali minerali, sostanze antiossidanti, caffeina e soprattutto di teobromina, ad azione diuretica, cardiotonica e vasodilatatoria.

I semi subiscono deli-cate fasi di fermentazione,

essiccazione, tostatura e triturazione, fino a produrre

le due componenti di burro di cacao e pasta di cacao. I produt-tori del cioccolato che mangiamo

possono acquistare le due com-ponenti e miscelarle aggiun-gendo latte, zucchero o altri ingredienti oppure scegliere direttamente le migliori fave di cacao nelle terre di origine, da pulire e tostare e lavorare artigianalmente per farne spri-gionare i migliori aromi.

Cioccolato salato: non ha ispirato creazioni famose, ma è stato usato da subito come in-grediente di lusso e per il gusto amaricante. In Italia le prime ri-

cette di cibi con cacao sono già documentate verso il 1640; ancora oggi sono conosciute antiche ri-cette di pappardelle al cacao con sugo di lepre o i cjarsons, specie di ravioli della Carnia, con cacao e altri ingredienti salati, come erba cipollina.

Molti anche i piatti di carne con cacao, soprattutto cacciagione (cinghiale, lepre o pernice). I piatti di pesce sembrano essere meno rappresentati, ma non sono meno prelibati: da provare l’aragosta alla catalana e le seppie al cacao. s

Il cibo degli dei,da Montezuma a oggi; caratteristiche e ricette

Il romanzo della buona cucinaTorna una vecchia conoscenza dell’“Informatore”, Giovanni Lodovici, del quale, nel 2000, segnalammo un libro e pubblicammo un articolo sul Fernet. Il suo nuovo lavoro, Gastrea e la tavola di domani (Edizioni Polistampa, pp. 272, euro 18, alla Coop 15,30), non è solo una raffinata guida ai piaceri della tavola, ma prima di tutto un racconto vivace e ricco di humour, che la chef Annie Féolde dell’Enoteca Pinchiorri, nella presentazione, definisce “un romanzo di enogastronomia”. Secondo l’autore, la buona cucina ha una sua musa, proprio come la poesia o la danza, e si chiama Gastrea. Ispirandosi a lei, Lodovici ha scritto un testo in cui svela tanti segreti e consigli per la buona tavola e smaschera qualche cattiva abitudine, come quella del formaggio sui primi e l’uso diffuso della panna o dell’olio di semi, assieme a tante preziose raccomandazioni, a qualche ricetta e a piccoli racconti a tema.

Il libro

originaria dell’America cen-trale, è coltivata soprattutto in Venezuela.

Forastero è una sottospe-cie presente principalmente in Africa. È il cacao più coltivato (quasi l’80% del mercato mon-diale), perché più robusto; meno aromatico del Criollo,

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26 - - Gennaio 2017

a cura di Valentina Vannini

AREZZO

AREZZO Tanti passi…Solo per i soci Unicoop Firenze, passeggiate domenicali alla scoperta della città. A gennaio: l’8, “Dai giardini del Porcinai alla Chiesa della SS. Annunziata”, un percorso originale che porterà in via Garibaldi attraversando luoghi poco

conosciuti della città; il 22, in occasione della

“Giornata della memoria” 2017,“Dal Canto dei Bacci al parco Ducci”, presenze ebraiche ad Arezzo. Ritrovo alle ore 9.30, salvo diversa indicazione sul volantino dell’iniziativa, al Coop.fi di via Veneto.i iscrizione per la partecipazione valida per le passeggiate fino a giugno 2017 presso spazio soci Coop.fi via Veneto 0575908475, il martedì e giovedì ore 16.30-18.30, o Centro*Arezzo v.le Amendola 0575328226, lunedì e mercoledì ore 16.30-18.30, sabato ore 10-12. Richiesto un contributo di 10 euro a sostegno della Fondazione Il Cuore si scioglie

SocialitàProgetto A.f.a.Esercizi di attività fisica in piccoli gruppi, adattati allo stato di salute di ciascun partecipante, promossi dalla Regione Toscana e dall’azienda Usl Toscana sud est. Dal 10 gennaio, due incontri settimanali, il martedì e giovedì dalle ore 19 alle 20, con un esperto in attività motoria qualificato Uisp, nella sala soci al I piano del Centro*Arezzo viale Amendola. Costo 25 euro mensili più 10 euro di assicurazione obbligatoria, valida anche per altre attività inerenti il progetto. i iscrizioni spazio soci Coop.fi via Veneto, 0575908475, martedì e giovedì ore 16.30-18.30, e Centro*Arezzo viale Amendola, 0575328226, lunedì, mercoledì ore 16.30–18.30, sabato ore 10-12; Uisp Arezzo Silvia 3346639621

Il Cuore di Arezzo Proseguono gli appuntamenti a sostegno della Fondazione Il Cuore si scioglie: il 6, alle 15.30, con il Centro di aggregazione sociale di Fiorentina, pomeriggio danzante con sottoscrizione a premi e a Villa Severi tombola della Befana alle ore 15. Il 29 gennaio, alle 17, concerto

“Il giardino delle viole” con l’associazione Le 7 Note all’auditorium Ospedale San Donato di Arezzo. Ingresso libero.

Inglese Corsi d’inglese per i giovanissimi in collaborazione con il Live Institute nello spazio soci del Centro*Arezzo viale Amendola, dal 15 gennaio in orario 15-16.30 per ragazzi di 7/8 anni e dalle 16.30 alle 18 per ragazzi di 9/11 anni, per un totale di 10 incontri di un’ora e mezzo ciascuno. Il costo comprensivo di materiale didattico è di euro 90. Il

corso è rivolto ai figli dei soci Unicoop Firenze. A ciascuno è richiesto un contributo di euro 10 a sostegno della Fondazione Il Cuore si scioglie onlus. i iscrizioni Coop.fi via Veneto, 0575908475, martedì e giovedì ore 16.30-18.30, o al Centro*Arezzo v.le Amendola, 0575328226, lunedì e mercoledì ore 16.30-18.30, sabato 10-12

Chiacchierino A gennaio corso di chiacchierino, antica tecnica per realizzare pizzi e merletti: quattro incontri con la signora Ivana. i giorni e orari presso gli spazi soci. Ai partecipanti sarà richiesto un contributo di 10 euro a sostegno della

Fondazione Il Cuore si scioglie

VALTIBERINAMeditazioneInizia il 10 gennaio, dalle 20.30 alle 22, nella sala soci Coop di Sansepolcro, una serie d’incontri per sperimentare la Mindfulness. Il progetto

“Gaia-Kirone” si propone di promuovere una maggiore consapevolezza di sé, ridurre ansia, stress e depressione, migliorare la propria capacità di gestire le emozioni e trovare un’armonia interiore con se stessi e con il mondo che ci circonda. Sconti per i soci Unicoop Firenze.i Michela 3496695943, Fiorinda 3389464252

Lingua arabaCorso di lingua araba con docente madrelingua. Il corso si rivolge al pubblico adulto ed è gratuito. È promosso dalla Commissione pari opportunità del Comune di Sansepolcro, grazie al contributo dell’Unione dei Comuni, della sezione soci Coop che ha offerto il locale, dell’associazione Al Amal Speranza e la Caritas di Sansepolcro. Prima lezione il 14 gennaio, dalle 15 alle 17, nella sala soci Coop.i iscrizione 3332940933 [email protected]

FIRENZE

FIRENZE NORD ESTSabato musicaLa sezione soci di Firenze nord est organizza nella sala soci Coop di via

Cimabue, in collaborazione con il Centro attività musicali (Cam), “Sabato musica”, un laboratorio di propedeutica musicale rivolto ai bambini della scuola primaria del primo e secondo ciclo per avvicinarli al linguaggio della musica. Il laboratorio prevede cinque incontri, il sabato, a partire dal 28 gennaio: dalle ore 16 alle 17 per bambini dai 5 ai 7 anni; dalle ore 17.30 alle 18.30 per i bambini dagli 8 ai 10 anni. Per l’attuazione del laboratorio sono richiesti minimo 4, massimo 10 partecipanti per gruppo. Alla fine degli incontri sarà realizzata una piccola produzione musicale con l'uso di uno strumentario didattico, da esibire nel

Paroladopo parola…Laboratorio di lettura per bambini in età prescolare, un incontro ogni secondo sabato del mese, dal 14 gennaio, alle ore 17, nella sala Bibliocoop del Coop.fi di via Vittorio Veneto, con Monica Corcelli, mamma appassionata di letture. I minori dovranno partecipare con un familiare. Ingresso libero, gradita prenotazione. i spazio soci Coop.fi

via Veneto 0575908475, martedì e giovedì, ore 16.30 alle 18.30, o Centro*Arezzo v.le Amendola 0575328226 lunedì e mercoledì ore 16.30-18.30, sabato ore 10–12

Litigodunque sonoL’11 gennaio, alle 18, nella sala soci del Centro*Arezzo, “Litigo dunque sono”, incontro con la dott.ssa Lilia Mayer, realizzato in collaborazione con l’associazione onlus In Costruzione di Arezzo. Come affrontare la relazione quando la comunicazione diventa faticosa, dolorosa, aggressiva? i sezione soci Coop

Passeggiata con la sezione soci Coop FOTO G.C. SEZIONE SOCI

FOTO G.C. CAM

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Gennaio 2017 - - 27

Alimentazionee sportRimandato al 20 gennaio, sempre alle 21, nella sala Odeon di Signa, l’incontro sulla corretta alimentazione nello sport, organizzato dalla palestra Leogym con la sezione soci. Partecipano i medici Alessandro Lombardi, Giampiero Berlincioni della palestra Leogym, e l’ufficio qualità di Unicoop Firenze. i Leogym, 055876016 www.palestraleogym.it

A favore della raccolta fondi per il restauro dell’organo Stefanini del 1696.i [email protected]

CAMPI BISENZIOEcologistie solidaliIl 15 gennaio torna

“Corri per l’ambiente e la solidarietà”, la gara podistica agonistica interamente pianeggiante di km 15 e passeggiata ludico-motoria

di km 5, aperta a tutti gli enti di promozione sportiva, giunta alla sua 36ª edizione, dedicata anche alla memoria dei Martiri di Valibona, che da ben 28 anni vede la partecipazione della sezione soci Coop. Ritrovo alle ore 9 allo Stadio Zatopek, via di Gramignano 151/153, a Campi Bisenzio. Scopo dell’iniziativa è anche sostenere l’associazione di solidarietà con il popolo Saharawi Ban Slout Larbi. i iscrizioni alla gara competitiva con chip via fax allo 0558952507 o [email protected] allo stadio Zatopek dal 10 al 14 gennaio alle 14. Per la non competitiva e ludico-motoria iscrizioni dal 10 fino alle 8.45 del 15 gennaio

LE SIGNETeatro e cantoDa febbraio, al punto soci del Coop.fi di Lastra a Signa, laboratorio di teatro con canzoni (musical) e un corso di canto di gruppo, per adulti dai 25 ai 65 anni. Un incontro settimanale di un’ora e mezza alle ore 21. Costo (12 lezioni) 80 euro; 16 lezioni, 100 euro.i prenotazioni 3394329491 Deborah Castellucci

corso dell'ultimo incontro, aperto a tutti, come restituzione pubblica del lavoro svolto. i iscrizioni presso segreteria della scuola di musica Cam via Monsignor Leto Casini 11 055676064 o 3475318869 dal lunedì al venerdì ore 15 – 19. La segreteria del CAM rimarrà chiusa fino al 7 gennaio

FIRENZE NORD OVESTCantare in coro Dal 9 gennaio, riprende il corso collettivo di canto della corale Controtempo, diretta dal maestro Ippolita Nuti. Il corso si tiene il lunedì, dalle 16.30 alle 18.30, fino al 29 maggio alla sede della sezione soci Coop in via Vittorio Emanuele II 192a. Per partecipare al corso e al coro non sono richieste particolari doti vocali, né preparazione musicale. Costo euro 90, per il secondo iscritto, appartenente allo stesso nucleo familiare, il costo del corso è di euro 70.i 0554376343, lunedì e venerdì , ore 10-12; martedì e giovedì ore 17-19. In altri giorni e orari è attiva una segreteria telefonica: lasciate un messaggio, sarete ricontattati

FIRENZE SUD OVESTNuoveda viale TalentiLe prime proposte per il 2017 nella sala soci Coop.fi di viale Talenti: per adulti il percorso “Il segno, il colore, la forma”, mentre per i bambini ci sono i laboratori per sperimentare varie tecniche artistiche all’insegna del recupero (il martedì in orari da concordare, info Sara Di Mauro 3280221792). In programma anche un corso di zumba e uno di meditazione, il venerdì dalle 21 alle 22 (info Claudia 3205572053), corsi di Tai jii Quan (martedì e sabato, mentre lunedì e giovedì dalle 17, saranno nella sala soci del

Centro*Ponte a Greve). A gennaio parte anche il corso di cucito “Il mini guardaroba”, capi semplici e veloci con modelli adattati alle misure dei partecipanti (info Angela 3332118220). Per gli amanti dei fornelli c’è il corso di cucina vegetariana a cura dello chef Alessandro Broccia in collaborazione con la Casa del popolo Ponte a Greve (info Cristina 3384965436).i dettagli al punto soci o [email protected]

BORGO SAN LORENZOLa Cavalcatadei MagiIl 14 gennaio, nel pomeriggio, a Borgo San Lorenzo, VII edizione de

“La Cavalcata dei Magi”, rievocazione storica ispirata all’affresco del pittore Benozzo Gozzoli, che si trova nella Cappella di Palazzo Medici Riccardi a Firenze. Partendo da Villa Pecori Giraldi il corteo di cavalieri, figuranti, musici e bandierai si snoderà attraverso le vie del paese fino alla Chiesa, con un concerto finale. Alla manifestazione partecipano i gruppi storici dei paesi vicini oltre ai ragazzi delle classi seconde della scuola media Giovanni Della Casa.

FucecchioScrittori fra la gente

R iprende il ciclo di presentazioni di libri con gli scrittori locali in

collaborazione con la biblioteca comunale Indro Montanelli. Il 19 gennaio, alle ore 18, nello spazio soci Coop di Fucecchio, lo scrittore Massimo Meoni presenta il suo libro Rose e cornacchie.i [email protected]

ValdisieveItalia: femminile, singolare

Una rassegna per raccontare la figura di alcune donne che durante i secoli

scorsi hanno tracciato un solco profondo

nella società con strumenti lungimiranti, soluzioni altruistiche, ideali coraggiosi. Grandi donne del passato raccontate da donne del presente che, con il loro lavoro, la loro preparazione, il loro impegno, stanno lasciando un segno indelebile nella società. Gli incontri si svolgeranno nella sala del consiglio comunale di Dicomano, ad esclusione dell’incontro del 25 febbraio che sarà a Scopeti al circolo Arci, Casa del popolo. Il primo incontro, il 14 gennaio, alle 17, sarà su “Anna Maria Luisa Medici”, relatrice Cristina Acidini. A seguire a febbraio, sempre alle 17: il 18 “Eleonora de Fonseca Pimentel” con Alessandra Campagnano e il 25 “Cristina Trivulzio di Belgiojoso” con Rossella Fioretti. L’11 marzo, alle 17, “Florence Nightingale” con Donatella Lippi; l’8 aprile, ore 17, “Le crocerossine” con Maria Enrica Monaco; il 13 maggio, alle 17, “Le donne nella Resistenza” con Ilaria Conti e Carla Sodini.i [email protected]

Borgo San Lorenzo, La Cavalcata dei Magi FOTO F. PATELLANI

FOTO B. BALUGANTI

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28 - - Gennaio 2017

SESTO F.NO - CALENZANO La festa continua…Il 15 gennaio, Festa di Sant’Antonio a Cercina: anche quest’anno il Comitato del Trentesimo di Cercina, con il circolo Arci di Cercina (chiuso per ristrutturazione) organizza la consueta festa che avrà inizio alle ore 10, con la partenza del corteo dei cavalli dal ristorante I Ricchi, accompagnati dalla musica della banda musicale di Sesto Fiorentino, per raggiungere la Chiesa di Sant’Andrea a Cercina dove avverrà la tradizionale benedizione degli animali. Alle ore 11.30, Santa Messa con il coro degli Alpini. Dalle ore 14, degustazione gratuita di fettunta (anche senza glutine!), con olio e vino di Cercina. Il 13/1, alle ore 21, nella sala dei Quaranta Fiorentini, alla parrocchia di Cercina, gara di briscola, con premi in prodotti a marchio Coop offerti dalla sezione soci, mentre il 14/1, alle ore 13, al ristorante I Ricchi, pranzo aperto a tutti.

Cucire con Il CuoreTutti i martedì dal 10 gennaio corso base di cucito per imparare come fare un orlo, attaccare una cerniera, rimettere a posto la cucitura in un abito, riconoscere la qualità di un tessuto, prendere le misure, realizzare una gonna. Il corso si svolgerà in due parti, tutti i martedì dalle 14.30 alle 17, e dalle 17.30 alle 20, nella sala soci Coop del Centro*Sesto. Dieci lezioni, costo euro 130, massimo 12 partecipanti a corso.i iscrizioni Angela Corsani 3332118220

Fritto del Cuore Il 19 gennaio, alle ore 20, cena di solidarietà per la raccolta fondi a sostegno dei progetti della Fondazione Il Cuore si scioglie in collaborazione con la Casa del popolo di Querceto. Specialità fritto.i sezione soci Coop Sesto Fiorentino, [email protected]

PISA

VALDISERCHIO/VERSILIABefana 2017Il 6 gennaio, dalle 15.30, al Circolo Arci di Migliarino, spettacolo dedicato a tutti i bambini con Habanera Teatro che presenta Storie di Toscana, spettacolo di figura

per burattini e pupazzi animati. Con il Circolo Arci, società cooperativa Teatro del popolo e il Progresso Unito, e Pubblica assistenza sezione di Migliarino Pisano. Al termine, a tutti i bambini presenti verrà donata dalla Befana la tradizionale calza ripiena di dolcetti.

VALDARNO INFERIOREMaratoninadi CarnevaleSport, buon vivere e gusto. Per iniziare l’anno in bellezza, il 1° gennaio a Santa Croce sull’Arno appuntamento con la XXIII maratonina di Carnevale, marcia non competitiva di km 3-7-14 e 20. All’arrivo grande abbuffata! Ritrovo alle 8 alla mensa Oredodici in via San Tommaso 145; iscrizioni in loco. L’ingresso alla riserva naturale di Montefalcone, per i podisti che intendono effettuare il percorso di 20 km, sarà chiuso alle 11. Obbligatorio tenere i cani a guinzaglio. In caso di maltempo, alcuni percorsi potranno subire delle variazioni.i Marco Mancini, responsabile manifestazione, 3483161609

Ombre Il 28 gennaio, alle 16, nello spazio soci Bibliocoop al Coop.fi di Santa Maria a Monte, presentazione del libro Ombre dello scrittore Daniele Zolfanelli. Al termine rinfresco.i sezione soci Coop 0571470760

PISTOIA

PISTOIAMasterclassesdi musicaNell’ambito delle iniziative del progetto “Pistoia città della cultura 2017”, la sezione soci, con ass. Villa Magni e ass. Terzo tempo,

promuove un’iniziativa d’invito all’ascolto della musica rivolta agli studenti degli istituti comprensivi della città Ics Raffaello, Ics Cino da Pistoia e Ics Leonardo da Vinci, che prevede la realizzazione di masterclasses internazionali di musica con concerti a ingresso libero per gli studenti degli istituti a indirizzo musicale e un concerto finale dei partecipanti ai corsi e docenti. I docenti delle masterclasses eseguiranno una lezione pubblica, con i propri allievi. In programma: dal 3 al 6 gennaio un incontro con la docente M° Irene Veneziano, docente al Conservatorio Puccini di Gallarate, con concerto finale la sera del 6 gennaio alle 21; dal 9 al 12 marzo masterclass di violino e violoncello

con concerto finale l’11 marzo dei docenti M° Giovanna Polacco violino (Conservatorio Verdi di Milano) e M° Donato Reggi violoncello (Conservatorio Rossini di Fermo); dal 14 al 17 aprile masterclass di pianoforte con concerto finale il 16 aprile con il docente M° Manuel Pietra, pianista collaboratore al corpo di ballo del Teatro alla Scala. Dal 23 al 25 aprile, masterclass di clarinetto e flauto traverso con concerto serale il 24 aprile (lunedì alle 21) con i docenti M° Marco Giani, primo clarinetto, e M° Angela Citterio, primo flauto dei pomeriggi musicali di Milano in collaborazione

Socialità

LUCCA

LUCCAArpa celticaIn collaborazione con la Dama e l’Unicorno, associazione di promozione sociale, corso di arpa celtica di I livello (base) per tutti. Il corso è a offerta e parte del

ricavato andrà a sostegno della Fondazione il Cuore si scioglie onlus. A partire da gennaio 2017 si accettano le iscrizioni.i 3665695147 [email protected]

Corso di cucitoCorso di cucito al centro commerciale Coop.fi Sant’Anna, viale Puccini. Il primo incontro si terrà il 12 gennaio, alle ore 18, nella sala soci del Coop.fi, con l’associazione Quindi, parte del ricavato andrà alla Fondazione Il Cuore si scioglie. Costo del corso euro 130 soci Unicoop Firenze; non soci euro 160. i iscrizioni 3665695147, [email protected]

LuccaArriva la Befana!Il 5 gennaio, alle 15.30, in piazza San Francesco a Lucca scende la Befana, e donerà calze e dolci a tutti i bambini presenti. L’evento è organizzato dal Comitato San Francesco, con il contributo della sezione soci e in collaborazione con i Vigili del Fuoco. Sempre nella mattinata del 5 gennaio i Vigili del Fuoco e il Comitato San Francesco porteranno la Befana nel reparto di pediatria dell’Ospedale San Luca.i 3497907274

La Sezione Soci VALDISERCHIO-VERSILIAORGANIZZAIn collaborazione con Il Circolo Arci, Soc.Coop.Teatro del Popolo e il Progresso Unitee Pubblica Assistenza – Sez. di Migliarino Pisano

VENERDÌ6 GENNAIO 2017 DALLE ORE 15.30CIRCOLO�ARCI�DI�MIGLIARINO

CON�UNO�SPETTACOLO�DI�HABANERA�TEATRO�CHE�PRESENTA�STORIE DI TOSCANA, SPETTACOLO DI FIGURAPER BURATTINI E PUPAZZI ANIMATI

AL TERMINE A TUTTI I BAMBINI PRESENTI VERRÀ DONATA DALLA BEFANA LA TRADIZIONALE CALZA RIPIENA DI DOLCETTI

SIETE TUTTIINVITATI

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FOTO A. FANTAUZZOIl punto vendita Coop.fi di Santa Maria a Monte

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Gennaio 2017 - - 29

con l’associazione Armonie in Villa e associazione Terzo Tempo. I concerti si terranno presso la sala delle assemblee in via De Rossi a Pistoia, sede della Fondazione Cassa di risparmio di Pistoia e Pescia, il sabato mattina, alle 11.30, ad eccezione del 6 gennaio e del 24 aprile.

SIENA

SIENACucitoSei lezioni, dalle ore 17 alle 19, dal 9 gennaio, massimo 15 partecipanti. Costo del corso 60 euro a persona, una parte andrà alla Fondazione Il Cuore si scioglie.i iscrizioni punto soci 0577332020 [email protected]

Click & clickDal 10 gennaio, per chi sa già usare il computer, corso di “Grafica, internet e foto” alla Bluinfo Formazione sas, via Massetana Romana, 50/a scala A. Nove lezioni di due ore ciascuna al costo di 70 euro per i soci (80 euro per i non soci), una parte del contributo andrà alla Fondazione Il Cuore si scioglie. Massimo 16 partecipanti. i iscrizioni Unicoop Firenze, sezione soci Coop 0577332020, Bluinfo Formazione sas 0577532628, [email protected]

Scoprirela provinciaIn collaborazione con Clm Viaggi, ogni mese una gita domenicale. Il 15 gennaio, visita di Asciano e Abbazia di Monte Oliveto Maggiore, con visita al Museo Corboli, scrigno di capolavori dell’arte senese, e pranzo al ristorante dentro l’abbazia. Nel pomeriggio visita dell’abbazia e, al termine, rientro con il pullman. Partenza alle ore 9.30. Costo: adulti euro 48. Termine iscrizioni il 5 gennaio. Una parte

del contributo andrà a sostenere la Fondazione Il Cuore si scioglie.i sezione soci Coop

Corso di magliaLezioni teoriche e pratiche di tecniche di base, maglia rasata, punti passati (treccia e irlanda), punti operati e traforati, punti piatti. Sei lezioni, dal 20 gennaio, dalle ore 21 alle 23, nella sala soci del Centro*Siena. Costo euro 90 a persona. Una parte andrà alla

Fondazione Il Cuore si scioglie. i prenotazioni Gomitolandia, viale Cavour 78, Siena, 0577236460, 3711591075, [email protected] www.gomitolandia.it, [email protected], 0577332020

La Chiesadi San MartinoIl 21 gennaio, alle ore 15.30, visita alla Chiesa di San Martino con illustrazione storica e artistica a cura di Alberto Cornice. Massimo 30 partecipanti. Richiesto un contributo di 5 euro a persona che saranno devolute alla Fondazione il Cuore si scioglie.i iscrizioni, [email protected], 0577332020

Inglese e franceseCorsi d’inglese vari livelli, e corso base di francese. Dodici lezioni settimanali, da metà gennaio a fine marzo, nella sala soci del Centro*Siena (Grondaie). Costo per ciascun corso 130 euro per i soci, 140 euro per i non soci, materiale didattico incluso. i [email protected], [email protected], 0577332020-3337850987. Dettagli e orari su www.coopfirenze.it

Viaggionella MusicaIl 13 gennaio, alle ore 21, nei locali del Cral Mps, via dei Termini 31, torna

“Viaggio nella Musica”: con una serata dedicata alle danze spagnole (Sevillana, Fandango, Zapateado, Malaguena), a cura del M° Dario Vannini. Ingresso gratuito.

Lingua tedescaIn collaborazione con il Laboratorio didattico senese, a febbraio e marzo corso settimanale di lingua tedesca, I e II livello, presso il laboratorio stesso. Costo euro 75 mensili per i soci Unicoop Firenze; euro 100 non soci. i 0577601286 www.laboratoriodidattico senese.it

Dicembre con il CuoreAuguri di Cuore!Fra i sostenitori della campagna di raccolta fondi a favore dei progetti della Fondazione Il Cuore si scioglie, a

dicembre anche l’azienda Postini fiorentini. A Firenze, nei punti vendita di Ponte a Greve, Novoli e via Cimabue è stato possibile inviare gli auguri di buone feste attraverso le cartoline dei Postini fiorentini, che le hanno recapitate a destinazione durante il periodo natalizio nei Comuni di Firenze, Scandicci e Sesto Fiorentino.

Il Cuore in diretta!Un momento della diretta con Radio Toscana Network al Coop.fi di Firenze via Cimabue lo scorso 14 dicembre.

Nella foto l'intervista ad Irene Mangani, vicepresidente della Fondazione Il Cuore si scioglie.

Cene galeotteContinuano gli appuntamenti con le Cene galeotte, le serate gastronomiche alla casa di reclusione di Volterra, il cui ricavato è devoluto a sostegno della Fondazione Il Cuore si scioglie onlus. La prossima cena sarà in primavera, il 24/3, con lo chef Alessandro Liberatore di Villa Cora (Fi).Costo euro 35 a persona. Apertura alle ore 19.30.i e altre date in calendario www.cenegaleotte.it

SOLIDARIETÀSfide dispariIl 13/1 al Centro*Ponte a Greve e il 26/1 al Centro*Gavinana, alle 15.30, due eventi speciali con la presenza di alcuni volti noti della cultura e dello sport, promossi dall’Associazione italiana genetica medica Aigem e dal Gruppo Cmt con il

patrocinio del Comune di Firenze (foto Studio Gianni Ugolini, design Studio Laura Moretti), per finanziare la ricerca sulle neuropatie ereditarie tipo CMT. Per l’occasione sarà possibile acquistare il calendario 2017/2018

“Sfide Dispari” con una donazione minima di 10 euro.

Siena, Viaggio nella MusicaFOTO G.C. SEZIONE SOCI FOTO M. D’AMATO

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30 - - Gennaio 2017

Coop NotizieAREZZO

Suoni e paroledal passatoSu internet si possono ascoltare canzoni, poesie e racconti,che rischiavano di essere buttati con nastri e vecchie cassette

D ialetti ormai “annacquati” dalla lingua italiana, parlate

in via di sparizione, parole di cui si è perduto il significato, poesie e proverbi dei nonni che i nipoti non conoscono più o ricordano a fatica: cosa resta della ricchezza linguistica di un territorio? Non di rado le tracce di idiomi che nes-suno parla più rimangono conser-vate in bobine vecchie e polverose, in audiocassette il cui nastro si è distorto a causa della luce, della muffa, dell’umidità… Spesso que-sti materiali - considerata roba da buttare per far posto nelle soffitte

- sono le uniche testimonianze esi-stenti di tradizioni, parole, canzoni, proverbi e detti che nessuno ri-corda più. Questi supporti durano poco ed è necessaria una vera e propria corsa contro il tempo per salvare documenti irripetibili, pezzi unici che sono a tutti gli ef-fetti “beni culturali immateriali”.

“Voci da ascoltare” è un pro-getto del dipartimento di Scienze della formazione, Scienze umane e della comunicazione intercultu-rale dell’Università di Siena (sede di Arezzo), in collaborazione con l’Unicoop Firenze e la sezione soci di Arezzo con la quale il diparti-mento universitario ha rapporti proficui da tempo. L’obiettivo è portare avanti la catalogazione dei documenti sonori finora re-cuperati. “Grammo-foni - Le sof-fitte della voce” (in sigla Gra.fo) è frutto della collaborazione di due importanti atenei, la Scuola nor-male superiore di Pisa (professor Pier Marco Bertinetto), capofila del progetto, e l’Università di Siena (professoressa Silvia Calamai).

È stato creato un portale (http://grafo.sns.it) nel quale re-gistrandosi è possibile ascoltare il materiale sonoro, leggere le schede catalografiche e le trascrizioni di brani rappresentativi di parlato (storie di vita, racconti, etnotesti) e di cantato (ottava rima, canzoni, racconti…). Sempre sul portale, i punti di raccolta e di localizzazione dei materiali sonori sono indicati su una mappa virtuale visibile sul web, e sarà possibile cliccare su

un’area qualsiasi, vedere l’elenco dei materiali immagazzinati, cata-logati e trascritti, e ascoltare la cor-rispondente realizzazione sonora.

A oggi sono digitalizzati e catalogati archivi di estrema im-portanza storica, linguistica e cul-turale; le ore di cantato e parlato salvate dal degrado sono oltre 2800. Per quanto sappiamo, non esistono progetti simili, né in To-scana né altrove in Italia. La colla-

borazione con Unicoop Fi-renze permette di pensare al r iuso in am-bito didattico, in linea con i percorsi edu-cativi sostenuti dalla coopera-tiva. “Voci da ascoltare” non vuole essere un progetto per pochi. Nono-stante il grande sforzo, anche e c o n o m i c o , compiuto per la

digitalizzazione, la fruizione degli archivi orali appare circoscritta agli addetti ai lavori e agli appassionati.

Tesori sonori rischiano per-tanto l’oblio e segmenti anche im-portanti della storia orale toscana (storia linguistica, sociale, eco-nomica, antropologica) possono non essere abbastanza divulgati e valorizzati. Con Unicoop Firenze saranno creati dei percorsi tema-tici (selezione di materiale audio, corredato da trascrizioni, suddi-visione in moduli didattici origi-nali, modulabili ed espandibili) da usare nelle scuole primarie e secondarie su temi quali l’alimen-tazione, il canto popolare, la Resi-stenza, le migrazioni.

Oltre al contributo ai percorsi educativi della cooperativa, la col-laborazione con la sede di Arezzo dell’università di Siena prevede la messa a disposizione della Cabina silente per la registrazione degli au-dio-libri che, dal 2017, vedrà coin-volta la sezione soci di Arezzo. s

Alla nave in pullmanSei viaggi da sogno in esclusiva per i sociDa gennaio a giugno, i soci di Unicoop Firenze possono godere di una crociera realizzata in collaborazione con Costa Crociere. Destinazioni esotiche o il classico Mediterraneo con nuovi itinerari alla ricerca di relax, spiagge indimenticabili, terre ricche di storia e moderne città. Ancora più comodo: si parte in pullman dalla città di residenza. Ecco i sei viaggi da sogno. Le perle del Caribe - Antille e Repubblica DominicanaCosta Favolosa; partenza il 28 gennaio; da € 1469. Le mille e una notte - Dubai, Oman ed Emirati ArabiCosta Neoriviera; partenza il 10 febbraio; da € 1059. Meraviglioso Mediterraneo - Francia, Spagna e BaleariCosta Diadema; partenza l’11 marzo; da € 539. Isole greche - Croazia e GreciaCosta Deliziosa; partenza il 28 maggio; da € 819.Le terre dei Vichinghi - Danimarca e NorvegiaCosta Favolosa; partenza il 16 giugno; da € 1359. Gioielli del Baltico - Svezia, Finlandia, Russia ed Estonia Costa Mediterranea; partenza il 24 giugno; da € 1329. I prezzi comprendono il trasferimento in pullman GT da/per il porto o l’aeroporto con assistente, il volo se previsto, le tasse portuali e di iscrizione, l’“assicurazione annullamento” e la pensione completa a bordo. Inoltre, e solo per queste crociere, è previsto un premio speciale alle prime 40 cabine prenotate: buoni spesa fino a 75 euro da impiegare nei punti vendita Unicoop Firenze. i Toscana Turismo, Argonauta Viaggi, 0552345040, www.cooptoscanaturismo.it

Crociera

GLI INTERVISTATI

Pier Marco BertinettoScuola normale

superiore di Pisa

Silvia CalamaiUniversità di Siena

FOTO F. GIANNONI

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Gennaio 2017 - - 31

UNICOOP FIRENZE

Socio avvisato, quota salvataI risultati dell’Operazione trasparenza. Sanate migliaia di situazioni: trasferimenti, carte socio smarrite, quote sociali rimborsate

di Antonio Comerci

L e intenzioni sono serie e con-divisibili: dare trasparenza alle

società cooperative di consuma-tori, dare la possibilità ai soci di intervenire e di capire come va la propria cooperativa, avere soci at-tivi e non iscritti solo sulla carta. Questo lo spirito della legge sulla trasparenza, varata come decreto ministeriale nel 2014 e giunta all’applicazione con l’esercizio 2016.

Oltre alle luci, naturalmente ci sono anche le ombre: perché la trasparenza deve valere solo per le cooperative di consumo? E perché escludere i soci dopo solo un anno di inattività? Possono essere tante le ragioni per cui un socio non fa la spesa nella sua cooperativa per un anno: trasferimento momen-taneo per lavoro, una lunga ma-lattia, l’utilizzo in famiglia di una sola tessera trascurando quella del coniuge o del figlio.

La legge è la legge e si deve ap-plicare, ma l’Unicoop Firenze ha cercato di venire incontro ai suoi soci più distratti; vediamo come con il consigliere delegato dell’a-rea amministrativa, Giulio Bani. A suo nome sono state spedite 237.863 lettere a tutti coloro che al 30 settembre non avevano fatto la spesa in cooperativa dall’inizio dell’anno, che non erano soci pre-statori e non avevano partecipato alle assemblee della cooperativa.

Perché è stata spedita la letterae che risultato ha dato? «È il primo anno di applica-

zione della legge, quindi molti soci non conoscevano le nuove regole: dalla spedizione della lettera fino a metà dicembre abbiamo avuto 42.000 soci che resteranno associati alla coope-rativa, un buon risultato. Più di 11.000 avevano perso la carta socio e gli abbiamo mandato il duplicato, 400 hanno richiesto la quota sociale perché si sono trasferiti lontano dai nostri punti vendita, quasi 4000 hanno ini-ziato la pratica per il trasferimento della quota o il rimborso perché eredi di un socio defunto».

A proposito, molti hanno chiesto perché non aggiorniamo le nostre liste informandoci all’anagrafe dei Comuni.«Anche se veniamo a cono-

scenza che un socio è deceduto - continua Bani - non possiamo chiudere la pratica se non si fanno avanti gli eredi. C’è una quota so-ciale, proprietà del defunto, che può essere utilizzata per un nuovo socio (sono stati 1500, in poco più di un mese, i nuovi soci con una vecchia quota sociale), per

aumentare quella che già si aveva (lo hanno fatto 835 soci) o per riscuotere l’assegno con la quota (1492 assegni)».

Qual è il datoche vi ha sorpreso di più?«Le lettere che le poste ci

hanno restituito perché non hanno trovato il destinatario. Ag-giorniamo continuamente i nostri dati con l’invio dell’“Informatore” o con l’estratto conto che fino allo scorso anno veniva mandato per posta ai soci prestatori, e quindi sa-pevamo che circa 30.000 indirizzi non erano più validi. Non ci aspet-tavamo 96.000 lettere ritornate! Però è una situazione comprensi-bile, abbiamo soci che sono tali da molti decenni e la carta socio non è in cima alle preoccupazioni di chi cambia casa o subisce un lutto in famiglia».

Cosa vi hanno chiesto i cinquemila soci che hanno telefonato al numero dedicato?

«Molti ci hanno ringraziato per averli avvertiti in tempo, altri (pochi in verità) hanno equivo-cato la lettera e pensavano che fosse la cooperativa a volerli esclu-dere: ci siamo chiariti e abbiamo ringraziato per la telefonata che ci ha permesso di giustificarci. Ci ha colpito il numero di coloro che avevano smarrito la carta e non avevano fatto la richiesta di du-plicato, circa il 12 per cento delle telefonate, e i trasferiti senza richie-dere il rimborso della quota sociale, circa il 15 per cento».

E ora cosa succede? «Quello che prevede la legge -

conclude Giulio Bani -. Dal primo gennaio verrà disattivata la carta socio a chi nel corso del 2016 non ha fatto una spesa in cooperativa, non ha partecipato alle assemblee dei soci e non è socio prestatore. La delibera del Consiglio di ge-stione per l’esclusione da socio è prevista sempre nel mese di gen-naio; dopo provvederemo a resti-tuire la quota sociale a tutti coloro che ne hanno diritto». s

Il libro è servitoDa sabato 14 gennaio, alle 17, nella sala soci del Coop.fi di Certaldo, viale Matteotti 197, ciclo di conversazioni con Francesca Allegri. Tema della serata, la prosa e la poesia. A seguire: il 18 febbraio “Promessi sposi”; l’11 marzo “Il dialogo dei massimi sistemi. Galileo Galilei”, infine l’8 aprile

“Foscolo. I sonetti”. Ogni incontro sarà seguito dalla realizzazione di una ricetta abbinata eseguita da uno chef, che poi sarà degustata dai partecipanti. L’iniziativa è realizzata nell’ambito di Bibliocoop con la biblioteca Ciari, su progetto della Regione Toscana e il patrocinio del Comune. i [email protected]

Certaldo

L’INTERVISTATOGiulio BaniConsigliere delegato area amministrativa Unicoop Firenze

FOTO A. FANTAUZZOAssemblea a Empoli

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32 - - Gennaio 2017

Letterea cura di Antonio Comerci

L’oca giulivaSono una vostra socia, sono anche un’insegnante che aderisce alle vostre proposte didattiche per la scuola, contribuendo così in parte a promuovere la nostra cooperativa; in famiglia siamo sempre attenti alle vostre offerte che risultano spesso convenienti e gradite. Purtroppo quando ho visto l’offerta riguardante la

“Trapunta bicolore Firenze” sono rimasta davvero male, in quanto ho letto che l’imbottitura di questo prodotto è in piume di oca ungherese. Sono a conoscenza delle pratiche usate dagli allevatori di quel paese per ricavare le piume dalle oche, che sono spennate periodicamente e quindi sottoposte a orribili torture. Avrei piacere, come consumatrice, di sapere se la nostra cooperativa ha tenuto in considerazione tale aspetto e di conseguenza non si sia rivolta ad aziende che si avvalgono di pratiche come questa o similari.Gianna SantoniVicchio (Fi)

Il materiale (piuma e piumino) utilizzato dal nostro fornitore Cinelli Piuma proviene da allevamenti selezionati nell’est Europa. Sono aziende che allevano le oche solo a scopo alimentare e gli animali hanno luoghi aperti in modo da permettere una buona qualità di vita dell’oca e lo sviluppo di un piumaggio di alta qualità. Inoltre il fornitore usa solo piume e piumini dopo la macellazione, senza maltrattamento degli animali (processi, appunto, cruelty free, come da noi previsto). Non avremmo inserito tali prodotti senza queste garanzie.

Canna solidaleSono socia dal 1975, anno del mio matrimonio, e sono sempre stata cliente della Coop, sono sicura che sia il miglior supermercato della Toscana e ho fiducia nei prodotti che proponete. Utilizzo molto anche i prodotti a marchio Solidal per dare una mano a chi ha meno di me, acquistando caffè, cioccolato e zucchero di canna integrale del tipo Mascobado. Proprio quest’ultimo è sparito completamente dagli scaffali ormai da alcuni mesi, sostituito ultimamente da uno zucchero semi integrale, che sinceramente non ha niente a che fare con l’altro. Mi chiedo se è una scelta della Coop non aiutare più quei produttori e costringere i vostri clienti ad andare in altri supermercati a comprare solo lo zucchero. Ci sono 20 o più tipi e marche di tè negli scaffali, perché non c’è un vero zucchero di canna integrale? Spero provvederete al più presto a colmare questa carenza, rinnovando il mio completo favore verso il marchio Coop. Laura GrossiSanta Maria a Monte (Pi)

Per avere i prodotti del commercio equo e solidale, come quelli Coop Solidal… non si va al mercato! Che è regolato dal profitto e dove si trova di tutto, basta pagare. Per questi prodotti ci sono rapporti diretti con i produttori di materia prima, c’è una programmazione delle quantità e spesso un finanziamento prima del raccolto. Quindi, se la stagione di raccolta va male o più semplicemente il prodotto è piaciuto e se ne vende di più, manca sui

nostri scaffali fino al raccolto successivo. Nel caso dello zucchero di canna integrale, lo riavremo nei nostri punti vendita da aprile, speriamo.

Castagnaccio delicatoL’altro giorno ho acquistato un pezzo di castagnaccio nel reparto forno: arrivata a casa mi sono domandata perché un prodotto così poco delicato venga confezionato in una scatola di plastica trasparente e rigida (Pet). Considerando che questi imballaggi costano a voi, costano a noi al momento dell’acquisto e costano alla comunità in termini di smaltimento di rifiuti, vi chiedo come mai un prodotto come il castagnaccio non venga semplicemente imbustato come una semplice focaccia.Francesca D’Apice - Pisa

Il castagnaccio non ha la consistenza di una focaccia: messo in borsa insieme alla spesa, si romperebbe. Il gusto rimarrebbe lo stesso ma la presentazione no, creando disagio al consumatore: un dolce prima di comprarlo lo si vuole vedere, e anche l’occhio vuole la sua parte.

Dalla partedegli svantaggiatiQuasi una volta la settimana accompagno mio padre, cieco assoluto con bastone di riconoscimento, invalidità del 100% e accompagnamento, alla

Coop per fare la spesa. Cosa non semplice, vista la consueta affluenza di utenti e i carrelli parcheggiati dove capita, in mezzo ai corridoi. Ma il problema si verifica sempre alla cassa con priorità per persone portatrici di handicap e donne in gravidanza. La segnaletica è chiara ma non così evidente; perciò tutte le volte è necessario chiedere cortesemente il permesso per poter passare e tutte le volte sottostare a polemiche, chiacchiericci nella fila molto, ma molto, sgradevoli e umilianti specie per mio padre, persona di 88 anni, fragile, che deve ogni volta “dimostrare” pubblicamente la disabilità; o portarsi dietro la documentazione consegnatagli dalla commissione invalidi e Inps, come mi è stato detto in modo alquanto cattivo da una vostra cliente venerdì scorso. Due mesi fa, quando feci presente il problema a un

vostro addetto chiamato gentilmente dalla cassiera costernata, mi fu assicurato che la cartellonistica sarebbe stata modificata e resa più evidente, ma per ora siamo allo stesso punto e alle stesse risposte. Pertanto onde evitare a

mio padre inutili e ingiuste umiliazioni, mi recherò altrove a fare la spesa, sperando in una maggiore sensibilità da parte vostra (visto che è impossibile pretenderla dagli utenti clienti ) nel facilitare la vita a chi già di difficoltà ne ha da vendere.Distinti saluti.Grazia D. - Firenze

Abbiamo provveduto alla migliore segnalazione della priorità da dare ai clienti svantaggiati, come ha chiesto la signora. Purtroppo la cattiva educazione non si cambia con un cartello. Piuttosto sono testimonianze come quelle della signora Grazia, che pubblichiamo volentieri, che servono a sensibilizzare maggiormente le persone a una solidarietà attiva verso chi è più svantaggiato di noi: in pubblico si deve sentire in imbarazzo la signora che ha chiesto i documenti dell’invalidità, grazie all’atteggiamento di tutti noi.

Informatore Coopvia Santa Reparata 43 50129 Firenze [email protected] Fax 0554780766.

LA REDAZIONE si riservadi abbreviare le lettere,senza naturalmente cambiarne il senso.

LE LETTERE non pubblicatesono comunque all’attenzione delle varie strutture Coop interessate.

SU RICHIESTA dei socifirmiamo le letterecon le iniziali o il solo nome.

NON PUBBLICHIAMOle lettere e i messaggiche ci arrivano anonimi.

FOTO A. FANTAUZZO

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Gennaio 2017 - - 33

Olive acerbeNell’articolo sulla dama da 5 litri in arrivo per l’offerta soci pubblicato sull’“Informatore” di novembre, leggo una frase che ritengo sbagliata. Infatti si dice che “la tendenza di anticipare il più possibile la

partenza, per un prodotto stagionale come è l’olio, va a scapito della qualità e anche del prezzo”.L’esperienza maturata nel settore mi porta a dire l’esatto contrario. Infatti, il rischio di ottenere una peggiore qualità dell’olio si corre proprio quando le olive sono troppo mature; in tal caso la resa sarà sicuramente più alta ma non certo la qualità. Sul grado di maturazione ottimale delle olive da frangere ho sempre saputo

che è a un terzo della maturazione. La frangitura di olive mature è frutto di una vecchia mentalità contadina che badava al sodo in momenti in cui anche qualche chilo di olio in più era il benvenuto tra chi faticava a far quadrare i

bilanci.Nella stessa pagina viene riportata una frase del signor Tulio Marcelli di Coldiretti che lamenta il crescere delle importazioni di olio dalla Tunisia, giudicandolo un errore perché aumentano i casi di frodi. Dovrebbe spiegare il signor Marcelli come si potrebbe far fronte al consumo interno e all’esportazione di quello confezionato, con il solo olio italiano, visto che in Italia da sempre si produce

un terzo dell’olio che si consuma. Maurizio BertiniBarberino Val d’Elsa (Fi)

La tendenza ad anticipare si riferiva alla campagna commerciale dell’olio nuovo, non certo alla raccolta delle olive. La brevità del box ci ha costretto a semplificare troppo il discorso e quindi a creare l’equivoco. Nella campagna 2013/14, più significativa rispetto a quella del 2015 condizionata dagli eventi atmosferici e dall’imperversare della mosca olearia (come in quest’ultima raccolta), abbiamo avuto una produzione di olio di oliva di 461.000 tonnellate, ne abbiamo importate 629.000 ed esportate 376.000 (Fonte: Ismea). L’Ismea calcola che il consumo nazionale di olio di oliva sia di 662.000 tonnellate, questo significa che l’Italia non è autosufficiente, ma ha bisogno di importare olio di oliva dall’estero. Da dove prendiamo l’olio di importazione? Il mercato spagnolo è sicuramente la nostra prima fonte (558.000 tonnellate nel 2014), seguita dalla Grecia (55.000 t) e dalla Tunisia (25.000 t). Quindi è giusta l’analisi del socio Bertini, che condividiamo. E lo sanno anche gli altri soci che per avere un olio nuovo raccolto SOLO italiano hanno dovuto sborsare 4,80 euro al litro, invece che i 3,30 del 2015.

Ruspe fermeDa cittadino empolese trovo eticamente inaccettabile che Unicoop Firenze abbia anni fa acquisito l’area in prossimità dell’uscita di Empoli Est, dove inizialmente doveva sorgere un supermercato

della concorrenza, al solo scopo, abbastanza evidente a questo punto, di bloccare l’arrivo di una possibile concorrenza. L’area, dove sorge una vetreria che cade a pezzi, anche laddove Unicoop non intenda ancora costruirci nulla e neppure venderla, andrebbe quantomeno bonificata demolendo le costruzioni vetuste, in modo da migliorare l’immagine della nostra città, che certo al momento non si presenta bene a chi ci arriva dallo svincolo di Empoli Est. Alberto MaravigliEmpoli (Fi)

Rispondiamo volentieri, perché possiamo chiarire la situazione, evitando il proliferare di voci che non rispondono alla verità. Uno dei valori per il quale cerchiamo di fare del nostro meglio è la salvaguardia ambientale del territorio. Quindi anche noi vogliamo rendere gradevole il territorio e restituirlo ai nostri figli possibilmente migliorato. L’area alla quale ci si riferisce è di nostra proprietà: non l’abbiamo acquisita per impedire l’arrivo della concorrenza, tanto è vero che l’abbiamo comprata dallo stesso concorrente! Inoltre vi abbiamo già realizzato opere pubbliche, che l’hanno sicuramente migliorata. Nel breve termine, dopo l’approvazione dei progetti, partiranno le attività per restituire alla città l’edificio, contribuendo così a migliorare, per la parte nostra, la porta est di Empoli. Finché non saranno messi a punto i progetti e rilasciati i permessi, non possiamo intervenire.(Marco Pandinelli,direttore allo Sviluppo di Unicoop Firenze)

LamporecchioSi cominciadai piccoliSono state tante, fra fine novembre e inizio dicembre, le inaugurazioni di supermercati e centri commerciali ampliati, ristrutturati e abbelliti. Non riusciamo a metterle tutte, come facciamo di solito in queste pagine delle lettere, quindi cominciamo questo 2017 con un piccolo supermercato, ma molto importante per i soci che ci abitano vicino.Lamporecchio, provincia di Pistoia, comune con poco meno di ottomila abitanti e un supermercato piccolo ma profondamente rinnovato.

Gli articoli più letti nel web dall’Informatore on line di Dicembre WWW.COOPFIRENZE.IT/INFORMAZIONI/INFORMATORI

Soci esclusiRubrica Lettere dei soci

La coppia di fattoIl calendario Coop 2017 in collaborazione con l’Accademia dei Georgofili

Le promozionidi dicembreLe offerte speciali e convenienti per Natale

Famolo stranoUn menù insolitoper il pranzo di Natale. Dall’avocado alla soia…

Eventi a sconto per i sociGli spettacoli in cartellone a dicembre

Il Cuore in Italia e fuoriLa Fondazione Il Cuoresi scioglie, a dicembrenei punti vendita

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36 - - Gennaio 2017

Eventi a sconto per i soci

Gli eventipiù vistinel Web

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EVENTI

Musei Civici Fiorentini

Evita

Ai Weiwei. Libero

La finedel mondo

Dopo Salò. Secondo episodio

L’intrusa

Concertodi Natale

L a stagione della Fondazione Teatro della Toscana offre al

Teatro Era di Pontedera (Pisa) una programmazione composita che unisce al teatro di ricerca il miglior teatro di tradizione, con un’offerta che prosegue fino ad aprile. Calcano il palcoscenico i più importanti nomi del nostro teatro, maestri della ricerca e della tradizione, come Roberto Latini, Danio Manfredini, Gabriele Lavia,

Massimo Ranieri e Maurizio Sca-parro, Mariangela D’Abbraccio e Geppy Gleijeses, Laura Morante. Protagonisti sono anche giovani gruppi dal futuro promettente come Carrozzeria Orfeo, Levie-delfool, Michele Santeramo, molti artisti e compagnie prodotti dalla Fondazione Teatro della Toscana, che identificano nel Teatro Era uno spazio di residenza dinamico e aperto alla creazione.

Il nuovo anno si apre con Fi-lumena Marturano di Eduardo De Filippo. In scena, diretti da Liliana Cavani, nel dramma che ha un ruolo centrale nella pro-duzione eduardiana, Mariangela D’Abbraccio e Geppy Gleijeses (7 e 8). Mentre con I passi ultimi, di e con Savino Paparella e Elisa Cuppini, la sala del teatro si tra-sforma in una vera e propria balera (21 e 22). Il 28 e 29 si recupera il doppio appuntamento - riman-dato per un incidente occorso a uno degli interpreti - con L’uomo dal fiore in bocca: da un lato Ga-briele Lavia, che continua il suo studio pirandelliano di questi ul-timi anni, dall’altro Dario Marcon-cini con una prova d’attore per un

atto unico. Febbraio vede un focus su Roberto Latini - Premio Ubu 2014 come miglior attore e Premio della critica 2015 - in scena con Le Metamorfosi di Ovidio (3 e 4) e con il suo nuovo lavoro Amleto + Die Fortinbrasmaschine (il 5). Segue una piccola rassegna dedi-cata a Danio Manfredini, maestro della scena contemporanea, con Tre studi per una crocifissione (il 17) ispirato al pittore maledetto Fran-cis Bacon, e Cinema Cielo (il 19) li-beramente ispirato a Genet; infine il dramma familiare Sorelle Mate-rassi di Palazzeschi, con Lucia Poli,

SPETTACOLI IN TOSCANA

Il TeatroEra e sarà

di Edi FerrariRicerca e tradizioneal teatro di Pontedera.Il cartellone di tre saledella nostra regione

Milena Vukotic e Marilù Prati (25 e 26 febbraio).

In un tempo che richiede pre-senza, prestanza, efficienza, ritmo, lavoro, programmazione, Michele Santeramo - autore del testo - rac-conta uno che non fa niente. Con metodo, applicazione, pazienza, determinazione. È Il nullafacente, il nuovo lavoro con la regia di Ro-berto Bacci in prima nazionale dal 3 al 12 marzo. Mese che vede sul

palcoscenico del Teatro Era a n c h e M a s -simo Ranieri ( Te at ro d e l Porto, 4 e 5); la commedia dell’anima te-desca Prima della pensione ovvero cospi -ratori, “il più complicato, il più sinistro, il

testo migliore di Thomas Bern-hard” (dal 17 al 19); e la riscrittura contemporanea di Edoardo Erba di una celebre opera di Goldoni, con Laura Morante protagonista di Locandiera B&B (21 e 22).

Chiude la stagione Medea con la regia di Gabriele Lavia, lavoro che scava nell’animo umano e nei grandi interrogativi della vita (8 e 9 aprile). Il Teatro Era nei prossimi mesi sarà anche sede di

“Casateatro”, progetto che vede la collaborazione di Unicoop Fi-renze con diversi teatri della To-scana, e che nasce dalla volontà di ricostruire il rapporto fra comu-nità e territorio attraverso il teatro, inteso come luogo-simbolo della socialità, e per ridare alla cultura quel valore di servizio pubblico che le è proprio: sette appunta-menti, da gennaio ad aprile, in collaborazione con la sezione soci Pontedera, per formare un pub-blico consapevole.

Su tutta la stagione del Teatro Era, ingresso in convenzione per i soci. Parco Jerzy Grotowski, via Indipendenza.i 058755720-57034

www.centroperlaricercateatrale.it

Massimo Ranieri Federica Di Martino in “Medea”

Laura Morante

FOTO F. MANZINI FOTO T. LA PERA

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Gennaio 2017 - - 37

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Spettacoli nel carrello!

Spazio Alfieri FirenzeDerive esistenziali Howard Spence, attore di film

western, approfitta di una scena in cui deve lanciare il cavallo al galoppo per non fermarsi allo stop del regista e per fuggire definitivamente dal set. Mentre Alvin Straight, che cammina con due bastoni e non ha patente, per andare a trovare il fratello con cui non parla da anni, parte a bordo di un tagliaerba col rimorchio cercando di coprire la distanza che separa lo Iowa dal Wisconsin…

Sono due dei protagonisti della rassegna “On the road again 2. Road movies e derive esistenziali”, allo Spazio Alfieri di Firenze a gennaio e febbraio. A cura di Riccardo Pangallo, la rassegna indaga, attraverso sei pellicole, le ragioni di chi si affida alla strada come metafora di un viag-gio interiore: avventura o fuga dalla realtà? Ricerca di se stessi o deriva esistenziale? Inquietudine o vuoto interiore? Ad aprire la rassegna il 17 gennaio è Howard Spence, protagoni-sta, insieme al paesaggio americano, di Non bussare alla mia porta di Wim Wenders. Il 24 è la volta di Gueros, film ambientato a Città del Messico, un omaggio alla Nouvelle Vague, un film delicato e vitale al tempo stesso, e Premio per la miglior fotografia al Tribeca Film Festival. Chiude la pro-grammazione di gennaio, il 31, Locke: girato in sole 8 notti consecutive, in tempo reale, all’interno di un’automo-bile e con un solo attore, il film rompe ogni schema e vince la sfida lanciata dal regista Steven Knight.

A febbraio, appuntamento con Jim Jarmush e il suo Dead man, western anomalo con Johnny Depp, Robert Mitchum, John Hurt e persino Iggy Pop (il 7); David Lynch e il suo Una storia vera (il 14); e Mammuth, film co-raggioso che affronta temi come l’alie-nazione attraverso una vena di follia e di sano humour, con protagonista un

Depardieu inedito, tenero e goffo ma anche esilarante (il 21).

Ingresso in convenzioni per i soci. Lo Spazio Alfieri è in via dell’Ulivo 6.i 0555320840, www.spazioalfieri.it

Teatro Verdi FirenzeCasa chiusa in plateaÈ la prima “Casa chiusa dell’Arte”

nel mondo, dove gli attori - come cortigiane - sono alla mercé dello spettatore, ma protetti dalle regole della stessa Casa. Rigorosamente in vestaglia o giacca da camera, a-

descano e si lasciano adescare dai clienti/spettatori che, muniti del de-naro locale (il dollarino) acquisito con il biglietto d’ingresso, contrattano il prezzo delle singole prestazioni con una “strana famiglia” tenutaria della Casa. Conclusa la trattativa, il

“cliente” - uno, due o piccoli e grandi gruppi - si apparta, con l’attore scelto, in un luogo deputato (toilette, uffici, camerini…) dove fruirà di una o più

“pillole del piacere”, ossia monologhi o performance del teatro classico e contemporaneo, per emozionare, far riflettere e divertire lo spettatore, in uno stupore nuovamente sollecitato.

Arriva a Firenze, in esclusiva per la Toscana, Dignità autonome di pro-stituzione, spettacolo pluripremiato

di Luciano Melchionna che ha vi-sto la partecipazione - in 9 anni, 40 edizioni e quasi 400 repliche - di oltre 374.000 spettatori/clienti. Ap-puntamento all’Obihall dal 13 al 15 gennaio, domenica due spettacoli. Ingresso 30 euro, per i soci riduzione speciale tutti i giorni 25 euro. i 055212320

www.teatroverdionline.it

“Under 30”Cinque euroa spettacoloAndare a teatro non è mai

stato così semplice: basta avere 5 euro in tasca e un computer o uno smartphone a portata di mano. U-nico requisito necessario: avere fra i 18 e i 30 anni. Si chiama “Under 30” ed è il nuovo progetto di Uni-coop Firenze e Fondazione Toscana Spettacolo dedicato ai giovani (tutti: soci e non) con l’obiettivo di favorire la frequentazione delle sale teatrali da parte di una generazione che magari rinuncia a farlo per motivi economici.

Far crescere una generazione di spettatori critici e consapevoli, che possono usufruire di una offerta ricca e variegata su tutto il territorio grazie alla rete di Fts, è l’idea che è alla base del progetto. Così se da un lato si cerca di venire loro incontro dal punto di vista economico, dall’al-tro si cercherà di intercettarne l’at-tenzione attraverso strumenti per loro più consueti e di uso quotidiano, e cioè Internet e social. Dunque un sito (under30.it) che elenca tutte le offerte disponibili e dà la possibilità di prenotare il biglietto (solo preno-tazione, e non pagamento: sarà ri-lasciato un voucher da presentare al botteghino e, contestualmente, pagare il biglietto); e una pagina Fa-cebook associata con tutti gli aggior-namenti e le informazioni necessarie.

I teatri sono gli stessi previsti dalla convenzione Fts-Unicoop Fi-renze che prevede l’ingresso in con-venzione per i soci, e cioè: Petrarca di Arezzo; in provincia, Comunale a Cavriglia, Dante a Sansepolcro, Ca-podaglio a Castelfranco Piandiscò. Provincia di Firenze: Giotto a Borgo San Lorenzo, Excelsior a Empoli, del Popolo a Castelfiorentino, Niccolini a San Casciano Val di Pesa, Giotto a Vicchio, Aurora a Scandicci. A Lucca il Giglio. A Pisa il Verdi; in provincia, Verdi a Santa Croce sull’Arno e Per-sio Flacco a Volterra. In provincia di Prato, Sala Banti a Montemurlo. A Siena, Rinnovati e Rozzi. s

Non bussare alla mia porta Dignità autonome di prostituzione

FOTO L. BRUNETTI

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38 - - Gennaio 2017

Mondo CoopIl Bosco degli Svizzeridi Patrizio e Iacopo LandiIl 4 novembre del 1966, l’Arno

ruppe gli argini inondando gran parte della Toscana. Firenze, la culla dell’arte, fu invasa da acqua e fango. Ci furono morti, danni alle opere d’arte, alle abitazioni e ai ne-gozi. L’eco di quella tragedia arrivò in tutto il mondo. Tante persone in gran parte giovani si misero in viag-gio per partecipare alla rinascita della città.

Pochi mesi dopo anche trenta studenti forestali di Zurigo decisero di venire in Toscana e, in virtù delle loro competenze, pensarono di piantare un bosco. Gli alberi, grazie alle radici trattengono l’acqua, ridu-cendo l’afflusso idrico all’Arno e le probabilità di inondazioni a valle. Il loro intento era di andare alle ori-gini del disastro. Il Corpo Forestale dello Stato mise a disposizione un terreno a nord di Firenze nel co-mune di Borgo San Lorenzo, l’Uni-versità garantì l’appoggio scientifico, il paese di Grezzano offrì vitto e al-loggio agli studenti. Cinque di loro furono ospitati dal console svizzero, che aveva residenza in una villa a Grezzano e alloggiarono nella fat-toria dove abitava la famiglia di At-tilio Maiani, che del console era il cameriere.

I giovani svizzeri rimasero due settimane e piantarono 13.000 piantine. Ripartirono poi per la Svizzera. Il loro gesto rimase se-polto nella memoria per 44 anni fino al giorno in cui, uno degli ex studenti, Giampietro Wirz, profes-sore ormai in pensione e malato di Parkinson, ritrova i negativi delle foto scattate all’epoca. Le digitalizza e le invia ad amici e conoscenti.

Fra questi c’è Piero Piussi, allora assistente universitario e progettista del rimboschimento. Il professor Piussi collabora con il Museo della civiltà contadina a Grezzano, così contatta Marcello Landi, membro del gruppo che gestisce il museo.

Le 700 fotografie sono di note-vole interesse storico etnografico. Oltre ad essere una testimonianza sul lavoro dei giovani svizzeri, sono l’affresco di un territorio e di una

adolescente. Inizia così una fitta co-municazione fra italiani e svizzeri, che porta all’allestimento di una mostra fotografica.

Nell’occasione dell’inaugura-zione Giampietro e altri ex-studenti tornano in Toscana. Ad aspettarli, Attilio, Grazia e tutti i protagonisti di questa unica e bella vicenda. E il bosco? C’è ancora. Vivo e vegeto!

La mia vitain riva all’Arnodi Nella Bertini Conosco l’Arno da quando ero

bambina essendo nata vicino alle sue sponde, a San Donnino. I miei erano mezzadri e abitavamo con zii e cugini come usava a quei tempi. Quando i figli maggiori ebbero 20 anni e i minori 10 e 12 anni i fra-telli si divisero. Toccò al mio babbo cercare un altro podere e lo trovò, era vicino, ma dall’altra sponda dell’Arno. I campi tutti in fila co-steggiavano la strada che dall’Arno porta al paese di Badia a Settimo. A noi ragazzi piaceva, non era isolato, l’Arno era un punto d’incontro, chi andava a passeggiare chi a pescare e chi andava alla stazione.

Ma per una cosa eravamo tristi, nella spartizione i fratelli avevano deciso che il cane rimanesse nella casa vecchia con lo zio; dopo 20 giorni… sorpresa! Si vide arrivare bagnato fradicio il nostro Bozzolino. Aveva attraversato l’Arno a nuoto per venirci a trovare. Fece sempre così, un po’ da loro, un po’ da noi fino a che le forze glielo permisero.

Durante l’inverno per attraver-sare c’era il barcone con il navalestro, ma all’inizio dell’estate metteva la passerella e al mattino dopo aver gettato le reti e sistemato le nasse, seduto su una panca e accanto un fiasco di vino e un mazzo di carte cominciava a riscuotere il pedaggio: una lira andata e ritorno, ridotto a chi passava tutti i giorni. La sera al ritorno gli operai si fermavano a fare una partita o a bere, ma i giovanotti no, correvano a casa a farsi belli, poi andavano a prendere le fidanzatine e all’imbrunire gli argini brulica-vano di coppiette.

Non c’erano scuole sessuali,

comunità rurale che si stava tra-sformando. Marcello informa una sua amica: Grazia Maiani, figlia di Attilio, dicendole che ha visto le foto scattate da uno svizzero nel 1967 a Grezzano, e che nelle foto è presente anche lei all’epoca

Passioni Ritorna “Storie nel carrello”, il calendario di eventi promossi dal Comune di Firenze, BiblioteCaNova Isolotto e dalla sezione soci Coop all’interno del progetto Bibliocoop, con una rassegna intitolata “Passioni che uniscono”, in collaborazione con Florence Art Edizioni. Un lunedì al mese, alle ore 17, nella sala soci Coop di Firenze Ponte a Greve, incontri con scrittori locali per riflettere sulle professionalità antiche e moderne, prevalentemente a carattere artigianale, ma anche sull’importanza di alimentare una passione politica, sociale, culturale. Partecipazione gratuita e aperta a tutti, rinfresco a fine incontro. Il 23/1, L’uva in festa. I 90 anni della Festa dell’uva di Impruneta di Riccardo Lazzerini e Filippo Venturi.i 055717248, 3473204416, www.facebook.com/florenceartedizioni

Firenze sud ovest

“Tavolini sulla neve” di Giansilvio Moccia

CONCORSO

Racconti d’Arno 8

ARNO2016.IT Finiamo con questo numero la pubblicazione dei dieci racconti più cliccati sul sito.

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Gennaio 2017 - - 39

GRANDI CHEF

Porta a porta col museoUna stella Michelinal ristorantecon vista su Firenze

Immaginate di andare a cena in un bel ristorante e che alla fine della

cena lo chef vi inviti a seguirlo per una passeggiata. Che una porta si apra e che vi troviate in un museo.

Questa è la sorpresa che Filippo

Saporito ci ha riservato accoglien-doci nel suo ristorante “La leggenda dei frati” a Firenze, proprio accanto al museo di Villa Bardini, che in questi giorni ospita la mostra di Ven-turino Venturi dedicata alla Divina Commedia.

«La mattina, quando arrivo e vedo lo spettacolo di Firenze da quassù, sono già contento e questo aiuta an-che a lavorare meglio», dice Filippo mentre ci mostra la terrazza con un panorama che va da San Niccolò a Santo Spirito. Un privilegio che lo chef condivide, per quanto possibile, con i suoi ospiti che, non di rado, ven-gono accompagnati in una visita se-rale alle prestigiose stanze della villa. La passione di Filippo e Ombretta per l’arte invade anche le sale del risto-rante, che ospita opere della Galleria Continua di San Gimignano.

Con La leggenda dei frati, Sapo-rito ha appena conquistato la stella della prestigiosa guida Michelin, ma non dimentica come ha iniziato e la famosa gavetta che ogni grande cuoco dovrebbe aver fatto nella vita.

«Ho cominciato prestissimo - dice - ho frequentato l’istituto alberghiero, alternandolo, come si usava allora,

con il lavoro in cucina; poi a 15 anni la prima stagione in un albergo a Chianciano. Quaranta giorni senza un riposo, turni di dodici e anche quattordici ore al giorno. La verità? Facciamo un lavoro particolare e l’as-surdo è che ci piace».

A scuola Filippo conosce Om-bretta, che diventerà sua moglie e che oggi gestisce con lui il ristorante. Insieme anche tanta esperienza all’e-stero, Germania, Francia, Stati Uniti. In Italia torna per lavorare da quello che considera il suo maestro, Gae-tano Trovato a Colle di Val d’Elsa.

Poi giunse l’ora di spiccare il volo: prima un suo ristorante nel Chianti e quindi l’approdo sotto i bastioni del Forte Belvedere.

«Chi fa questo mestiere come lo facciamo noi, con tanta passione e impegno, spera sempre di essere pre-miato - confessa lo chef -. Ci sentiamo ripagati delle ore passate in cucina rinunciando a vedere il figlio giocare a rugby o ad assistere alla partita della Nazionale e perfino al matrimo-nio dei cugini. È come aver giocato per anni nei campini, essere passato dalla serie B e finalmente approdare alla serie A».

Ma cosa si mangia alla Leggenda dei frati? Il menù spazia fra proposte più innovative alla rivisitazione di piatti tradizionali. Si parte spesso da un ingrediente popolare, come la lingua di vitello che qui diventa il ripieno di un tortello accompagnato dal suo fondo, ma anche da un limone candito, oppure l’agnello del Casen-tino servito con carciofi, finocchi ma anche yogurt acido.

Da questo mese sarà in carta anche un menù degustazione senza ingredienti di origine animale, una tendenza che si sta sempre più diffon-dendo fra i ristoranti stellati.

A noi consiglia un piatto adatto alla stagione invernale, con ingre-dienti di stagione: la Quaglia ripiena con castagne e pioppini e cialda di po-lenta. Diverse le tecniche di cottura per questo piatto, dalla frittura alla cottura a bassa temperatura.

A proposito di questa tecnica, sem-pre più in uso nella cucina di alta qua-lità, Filippo sottolinea che è una scelta per premiare il sapore, ma è anche un utile sistema di conservazione dei cibi e in definitiva uno strumento per limitare gli sprechi. D’altronde non l’abbiamo certo inventata oggi: basta pensare al vecchio fiasco in cui per sette, otto ore si cuocevano i fagioli; non era quella già una tecnica di cot-tura a bassa temperatura? s

erano loro i maestri, se qualcuno sbagliava la lezione, non era un male… nasceva un bambino… ed erano figli nostri. Due volte l’anno si attraversava l’Arno per andare alla stazione di San Donnino/Badia a Settimo. Il treno veniva preso d’as-salto da gruppi di ragazzini sorve-gliati a distanza dalle mamme che con il pranzo a sacco andavano alla Festa del Grillo alle Cascine e il lu-nedì di Pasqua alla festa della Beata a Signa. Dopo scoppiò la guerra e tutto travolse.

Ho imparatoa nuotare all’Arnodi Antonio LazzeriIl mio rapporto con l’Arno è no-

stalgico, malinconico ma soprat-tutto meraviglioso… Ho il ricordo di quando mio padre ha insegnato a noi quattro fratelli a nuotare nello stesso luogo dove lo aveva fatto lui: passavamo le nostre lunghe va-canze estive in campagna in una casetta senza luce e senza telefono, la stessa casa dove il babbo e i suoi fratelli erano nati. Prendevamo un viottolo che scendeva giù all’Arno, un po’ fuori dal paesino San Mar-tino Sopr’Arno in provincia di Arezzo. Era la fine degli anni ’70. Il ricordo è ancora molto nitido in me, sento ancora i brividi per la paura di non restare a galla e affondare ap-pena lui avesse tolto il braccio sotto di me, e poi la grandissima gioia e l’orgoglio di riuscire a fare le prime bracciate completamente libero e incredibilmente solo.

Lui ci raccontava che da uno scoglio ormai lontano dall’acqua almeno 10 metri, si tuffava con i suoi amici alla fine degli anni ‘40. Noi fratelli eravamo increduli dei suoi racconti, ma quando in questi ultimi anni sono tornato in quello stesso specchio d’acqua, dove io bambino impiegavo per attraver-sarlo 5 o 6 bracciate ora lo posso fare con un lungo salto, mi sono accorto della veridicità dei suoi racconti…

E ora da zio, sono io che narro ai miei sette nipoti che è lì che il nonno ci ha insegnato a nuotare e loro mi guardano sorridenti e natu-ralmente increduli! s

di Maurizio Izzo

Intervistaa SaporitoDa YouTube PopEating

del 25/01/2016o 5’,55’’

https://goo.gl/o9npIr

Filippo SaporitoFOTO L. MANAGLIA

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LA COOP RACCONTA

I partiti e la ricostruzione

di Pippo RussoLa composizione del consiglio d’amministrazione come riportata dai verbali dell’archivio

A utunno 1944. La Toscana è da poco stata liberata, e la se-

conda guerra mondiale ha ormai preso una direzione decisa. La vita quotidiana riprende con fatica, ma anche con una grande voglia di far tornare la normalità. E in questo contesto anche la Cooperativa di Consumo-Casa del Popolo di Sesto Fiorentino prova a ridarsi un’esi-stenza ordinaria dopo la devastante parentesi del ventennio fascista.

Nel mese di agosto viene inse-diata una gestione provvisoria attra-verso una commissione comunale. Questa fa le veci di un Consiglio d’amministrazione ormai inattivo dal 9 gennaio 1941, ultima data di riunione registrata nei volumi dei verbali custoditi nell’Archivio sto-rico di Unicoop Firenze.

Dopo quella data si era inse-diata una gestione commissariale nominata dal Ministero delle Cor-porazioni, sotto la quale erano state compiute alcune fra le più spudo-rate azioni di spoliazione del patri-monio cooperativo, e il cui ultimo atto verbalizzato risale al 24 novem-bre 1942.

La commissione che si occupa della gestione provvisoria è for-mata da tre componenti: Alberto Biagiotti, Loris Parenti e Lorenzo Vezzosi. I tre lavorano sodo. Fra il 14 agosto e il 14 ottobre si radunano sette volte e riescono a restituire alla cooperativa delle condizioni di funzionamento.

E finalmente, il 18 ottobre 1944, torna a insediarsi un Consiglio d’amministrazione regolarmente in carica, espresso attraverso il mecca-nismo democratico. Il verbale che certifica questa seduta ha una pe-culiarità. Per la prima e unica volta vengono segnate le appartenenze partitiche dei consiglieri. Accanto a ciascun nome, fra parentesi, un segno: “(x)” sta per comunista, “(.)” sta per socialista, “(-)” sta per demo-cristiano. Dal conteggio risultano 7 comunisti, 7 socialisti, 3 democri-stiani e 1 indipendente. Ecco come il verbalizzatore trascrive la distri-buzione, registrando la lista dei pre-senti: “(x) Bruschi Giulio, (.) Conti Omero, (-) Vezzosi Lorenzo, (x)

storico, e a testimoniarlo sono anche i toni della seduta. Se ne la-scia contagiare anche l’estensore del verbale, la cui prosa viene ripor-tata integralmente e senza mettere mano alle imperfezioni del testo:

“Vezzosi Lorenzo da lettura dell’apertura della sessione del nuovo consiglio. Dopo 20 anni di mancata libertà oppressa dal re-gime fascista si ripresentano alle direttive del Consiglio di Ammi-nistrazione i dirigenti scelti dalla volontà dell’assemblea dei soci, del 14 ottobre 1944.

Questo nuovo consiglio di liberazione, voluto dai partiti an-tifascisti uniti in coalizione per il raggiungimento dei fini, allo scopo di dare con amore il benessere al nostro popolo lavoratore, troverà certamente non poche difficoltà da superare, in questo periodo, augu-riamoci breve, di urgenti necessità che la popolazione nostra chiede per il suo sostentamento alimentare. La certezza che queste difficoltà sa-ranno superate, starà nel dare tutta la nostra passione alla causa per cui siamo stati scelti, e nel sentirci uniti in fraterna comunanza di idee al rag-giungimento di un unico scopo, del bene esclusivo del nostro popolo. Agire con rettitudine, con amore, con onestà, con giustizia, dando la nostra attività - e con questi principi saremo sicuri di attuare in pieno il nostro mandato. (approvazione calorosa di tutti i componenti del consiglio)”.

La retorica è dovuta, e gli ec-cessi sono comprensibili. Vengono poi formalizzate le cariche elettive: Bruschi Giulio presidente, Conti Omero vicepresidente, Vezzosi Lo-renzo segretario, Nincheri Sirio cas-siere, Fioravanti Giordano esattore.

Bruschi accetta la presidenza ed “esorta il consiglio a mettersi im-mediatamente al lavoro per dare e ridonare vita orgogliosa alla Coo-perativa e riportarla ai gloriosi anni, in cui era prima della dominazione tirannica degli usurpatori fascisti”.

Democrazia e movimento co-operativo ripartono insieme. Un binomio che si conferma impre-scindibile. s

Archivio Storico

Nincheri Sirio, (.) Zipoli Alberto, (x) Tossani Alfiero, (x) Paoletti Ce-sare, (.) Arrighetti Alfredo, (-) Zac-chini Alceste, Quercioli Pilade, (.) Fioravanti Giordano, (x) Biagiotti Oliviero, (.) Parenti Loris, (-) Fan-techi Fosco, (x) Melani Nello, (.) Biagiotti Gino, (x) Conti Corrado, (.) Banchelli Ilo”.

Qualcuno, usando le categorie politiche odierne, etichetterebbe questo bilanciamento come “lot-tizzazione”. E compirebbe una ca-stroneria. Più corretto parlare di uno sforzo di garantire il pluralismo dell’organizzazione, dopo il venten-nio che lo aveva soffocato assieme alla democrazia.

Fuor di dubbio che per la Coop sestese si tratti d’un momento

La vecchia sede della Coop Casa del Popolo di Sesto Fiorentino

FOTO ARCHIVIO STORICO UNICOOP FIRENZE

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Toscana

P ercorrere a piedi i 241 chi-lometri dell’Arno, dalla

sorgente alla foce, non è un’avven-tura… “Non siamo mica sull’O-rinoco”, dice Sergio di Rignano, detto l’Indiano, “per non ram-mentare come tutti il Rio delle Amazzoni”. Non è un’avventura ma una scoperta continua, sì.

E ci sorprende, leggendo l’ultimo libro di Simona Bal-danzi, Maldifiume, quante sto-rie ci sono lungo le sue sponde, e quanta gente cerca di vivere lungo il fiume, con il fiume. Il “mal di fiume” non è, come il mal di mare, un disagio, un malessere, ma una vertigine, come la “sindrome di Stendhal” di fronte ai capolavori d’arte.

Cos’è per Simona Baldanzi il Maldifiume e perché è tutto attaccato?«È la parola che non esisteva

e che serve a descrivere la sensa-zione che ho provato, tutto attac-cato proprio come il fiume. Non è solo la nostalgia, la bellezza da vertigine che si prova uscendo dall’acqua, lo sbandamento che si ha camminando a fianco della corrente. È un sentimento che da una parte ti fa star ferma come a depositarti sul letto del fiume e dall’altra ti spinge ad andare avanti come l’acqua. Noi tutti siamo come i fiumi, più di quanto si possa immaginare».

Anche il precedente libro, Il Mugello è una trapunta di terra (Laterza), è il racconto di un cam-mino dalla Barbiana di Don Mi-lani a Monte Sole, luogo di uno dei tanti eccidi nazisti nell’Ap-pennino nella seconda guerra mondiale.

Che differenza c’è fra il percorso nel Mugello del libro di due anni fa e quello lungo l’Arno?«Quello lungo l’Appennino

è un percorso noto: sai cosa t’a-spetta, la natura e la storia prevale su tutto. Il fiume è un serpente naturale in movimento, non è un sentiero e non lo puoi prevedere

IL LIBRO

Lungole sponde

di Antonio Comerci

fino in fondo: ti devi adattare al suo andamento. Lungo l’Arno prevale la costruzione collettiva. È stato un viaggio lento con tante altre persone, che si è arricchito via via che raccoglievo ospitalità e storie, come affluenze di acque».

A Simona piace studiare, ri-cercare sui libri: «ho una smania di ricerca che non si placa». Ma sull’Arno, scrive, non si riesce a fare ricerca storica, bisogna co-noscere il territorio e parlare con la gente.

Si può dire che Maldifiume è il libro che mancava? «Un autore è contento se il

proprio libro avrà lunga vita. Io spero che Maldifiume inviti a muovere passi intorno ai fiumi, all’Arno, ma non solo. Se si torna

Da Capo a Bocca d’Arno,un racconto di attivitàe persone lungo il fiume, con il fiume

a voler bene all’acqua vicina, se si va alla scoperta di acque diverse e lontane, ci sarà più contagio di bellezza e difesa del bene comune. Molti che stanno leggendo mi di-cono che vanno alla ricerca dei luoghi e delle persone di cui ho scritto. Se Maldifiume mette in moto e in collegamento le colletti-vità che ha raccontato, con i lettori e le altre collettività, io e chi ha cu-rato questo libro ne saremo molto

soddisfatti». L’ u l t i m o l a -voro di Simona Baldanzi è un racco n to d i

“acqua, passi e gente d’Arno”, come recita il sottotitolo di M a l d i f i u m e . Dove i racconti delle persone che Simona in-contra s’intrec-ciano con i suoi ricordi e la sua storia.

Qual è la storia o la situazione che ti ha colpito di più in questo viaggio da Capo a Bocca d’Arno?«Voglio un gran bene a

ognuna. Ma qui mi preme ricor-dare Tito, il sarto delle barche incontrato al Museo dei Mae-stri d’ascia a Limite. Tito mi ha regalato con parole semplici e schiette la storia della sua vita passata a costruire barche di legno. Ha negli occhi ancora la luce di quando da piccolo fug-giva dal controllo della mamma per andare a vedere il varo della nave sulle rive del fiume. Tito ha l’energia di chi ha fatto il lavoro che gli piace, quel segreto della felicità di cui scriveva Levi nel ro-manzo La chiave a stella. In tempi come questi sembra di ascoltare dei pazzi pretenziosi. Tito è in pensione, ma molti giovani stanno recuperando mestieri e lavori nuovi intorno all’acqua con passione. Per fortuna se ne trovano di queste follie, lungo il fiume». s

Simona BaldanziMALDIFIUMEEdiciclo editore, pagg. 235, 15 euro, alla Coop 13,50 euro

"Maldifiume", viaggio alla scoperta dell'Arno con Simona Baldanzida Intoscana del 10/11/2016 – o 4,’48’’https://goo.gl/PeYK6d

Simona, Sergio e Samuele nell'Oasi della Bandella FOTO P. GUERRESCHI

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Mondo verdeper noi e l’ambiente; va benissimo un panno - ideali quelli in microfi-bra - ben inumidito, meglio se con acqua distillata; se poi vogliamo un effetto lucido, del cotone imbe-vuto di latte dà un ottimo effetto.

Posti strategici«Bisogna anche decidere il

posto adatto in cui collocare le piante; la luce è elemento essen-ziale - spiega Donella -: quindi sce-gliamo una stanza dove ci sia una buona illuminazione per diverse ore al giorno, evitando le camere da letto. Utile e consigliato, invece, collocarne una vicino al compu-ter, scegliendo per esempio una Tillandsia cyanea, che produce un unico fiore rosa, dalla forma bizzarra, da cui nascono piccoli boccioli lilla; o una comunissima

Pothos, piantina ricadente adatta quindi anche a essere appesa in un cesto, anch’essa spazzina dell’a-ria domestica. Una specie depu-rativa meno nota, ma originale e decorativa è l’Areca palmata, che proviene dal Madagascar. È una piccola palma molto elegante, con foglie simili alla grande e più fa-mosa Kentia, specie che necessita però di spazi piuttosto ampi».

In genere, tutte le palme si adat-tano alla vita in appartamento e assorbono bene le sostanze no-cive: ricordiamo la Dracena marginata col suo tronco fine e slanciato che presenta, secondo le varietà, diverse sfumature colo-rate sui margini delle sue lunghe, eleganti foglie. La Dracena ha bi-sogno di luce diffusa e del rinvaso a primavera. L’ideale sarebbe, per sfruttare al meglio gli spazi degli

A ccogliere in casa alcuni tipi di piante ci aiuterà a rendere più

piacevoli e belli i nostri apparta-menti, ma anche a pulirli da alcuni inquinanti domestici - spesso an-nidati e nascosti dove meno im-maginiamo -, proprio grazie alla facoltà di alcune specie di assor-birli e neutralizzarli. Per aiutarci a individuare quali sono le piante più adatte allo scopo, quali neces-sità hanno e come valorizzarle in casa nostra, abbiamo intervistato Donella Bulleri, fioraia esperta e appassionata.

Per non restare delusi«Prima di tutto - dichiara

Donella - è bene sapere che le specie che ospitiamo in casa o in ufficio provengono da foreste e bo-schi, dove vivono allo stato selvatico. Perché si adattino a un ambiente

“artificiale”, sono state modificate e trattate attraverso processi pro-duttivi tipici del vivaismo. Quindi, perché vivano bene in casa nostra, dobbiamo creare condizioni con-sone al loro sviluppo e alla loro sa-lute, garantendogli così lunga vita».

Quando scegliamo una pianta, dobbiamo valutare molti aspetti per non rimanere delusi. Inutile farsi affascinare da un grande esemplare, se non abbiamo spazio sufficiente a ospitarlo, o innamo-rarsi di un’orchidea - che richiede buone doti di giardinaggio e cure costanti - se non abbiamo un pol-lice più che verde e il tempo mi-nimo necessario per accudirla.

Felci delicate«Ci sono specie molto comuni

e belle, come le felci, che però non sono facilissime da mantenere - sottolinea la nostra fioraia -. Sono decorative, ma delicate. Hanno bisogno di un ambiente piuttosto luminoso, ma al riparo dai raggi di-retti del sole. Nel periodo invernale, per esempio, soffrono il riscalda-mento domestico e bisogna umi-dificare l’ambiente e mantenere sempre umido il terreno, stando attenti a non eccedere con le irri-gazioni, specie se fa molto freddo. Sarà utile, per aiutare la felce a

di Càrola CiottiNumerose le specie che aiutano a pulire l’aria di casa. I consigli dell’esperta

PIANTE DA APPARTAMENTO

Dal boscoa casa

superare l’inverno, vaporizzarne spesso le foglie con acqua piovana o distillata, ponendo il vaso su una terrina con ciottolini, mantenuti sempre bagnati».

Questi ultimi accorgimenti sono utili per tutte le specie da appartamento. Usare i concimi idonei e con scadenze regolari (in genere ogni dieci-quindici giorni in primavera ed estate e una volta al mese nelle stagioni buie) è un’o-perazione cui dobbiamo abituarci: nel caso delle piante da apparta-mento, non si tratta neanche di fare grandi sforzi, poiché un comune nutrimento per piante verdi è va-lido sostegno per la maggioranza delle specie in commercio.

Ci dobbiamo occupare anche di rimuovere la polvere che si accu-mula sulle foglie. Evitiamo di usare spray che possono essere dannosi

L’INTERVISTATADonella BulleriIkebana, Poggibonsi (Si)0577934793

FOTO F. MAGONIO

FOTO F. MAGONIO

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di Silvia Amodio

appartamenti moderni, riunire nello stesso punto più esemplari, anche di piccole dimensioni e preferibilmente di specie che cre-scano lentamente. Un gruppo di piantine crea un microclima nella stanza che aiuta il loro benessere e regala un effetto decorativo più spiccato, rispetto al singolo esem-plare isolato.

Anche in bagno«La stanza da bagno è un luogo

molto adatto per ospitare piante da interno - suggerisce Donella -. Qualche idea? Scegliete una men-solina o un tavolino basso e orna-teli con una Fittonia, sempreverde dalle foglie venate di bianco o rosa; un’Ederina, magari variegata, rica-dendo darà movimento alla com-posizione; una Kalanchoe porta fiorellini graziosi dai tanti colori. E, perché no, anche una piccola Be-gonia, così da ampliare la presenza di fiori nel gruppo».

Ultimo consiglio della nostra fioraia; per completare l’effetto estetico, valutare l’acquisto dei porta vaso: si trovano ovunque, di ogni foggia, materiale e colore e sono un complemento essenziale all’allestimento di una zona verde. Sceglieteli in armonia con i colori della stanza e lo stile dell’arreda-mento. L’effetto sarà grandioso. s

MONDO ANIMALE

La sfortuna di essere riccioAmati ma sconosciuti,e a rischio di estinzione. L’ospedale dei ricci

«S iamo entrati per caso nel mondo dei ricci molti anni fa

quando Giulia, che poi sarebbe di-

ventata mia moglie, ne trovò uno che vagava in un parcheggio a Milano, in una fredda mattina d’inverno. Non era una situazione normale, visto che era il periodo del letargo. Una volta portato a casa ci siamo resi conto che c’erano poche persone esperte in grado di aiutarci».

Chi ci racconta l’episodio è Ge-rard Mangiagalli, medico veterina-rio, esperto in chirurgia e ortopedia. «Abbiamo iniziato a interessarci a questi animali da un punto di vista scientifico, grazie al supporto di al-tri colleghi; in poco tempo, abbiamo raccolto molte informazioni e Giulia è diventata molto esperta nel primo soccorso e accudimento. Il primo studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale “Veterinary Patology”, è stato realizzato insieme a Marina Setti, una biologa di Reg-gio Emilia, e all’Università di Milano. Abbiamo raccolto dei campioni di sangue per capire i parametri di rife-rimento sullo stato di salute dei ricci».

Questi animaletti hanno un ruolo fondamentale nel nostro ecosistema e sono creature molto amate, eppure di loro si conosce poco. I cambiamenti climatici comportano nascite tardive che compromettono il letargo; i loro habitat vengono distrutti e per que-sta ragione si avvicinano sempre di

più alle città in cerca di cibo, anche perché l’uso indiscriminato di pe-sticidi elimina gli insetti, parte inte-grante della loro dieta. I ricci stanno passando un brutto momento, tanto che sono inseriti nella lista delle spe-cie a rischio di estinzione.

Così, riccio dopo riccio, Gerard Mangiagalli è diventato un punto di riferimento internazionale al quale si rivolgono persone da tutta Europa. Un altro incontro casuale ha contri-buito a questa crescita.

«Un giorno mi ha chiesto un con-siglio Massimo Vacchetta, un collega di Cuneo specializzato in grandi ani-mali, perché aveva trovato un riccio neonato. Da questa esperienza è nata in lui una vera e grande passione che lo ha portato a dedicare tutto il suo tempo e le sue energie a que-sti animali», prosegue il veterinario. Massimo Vacchetta ha creato per loro a Cuneo un centro di recupero, La Ninna, dal nome del suo primo riccio, che al momento ospita circa 70 individui.

Il suo impegno è stato molto ap-prezzato dai frequentatori dei social e dai media, rendendolo in poco tempo una persona molto popolare fra “gli addetti ai lavori”.

Da questa esperienza è nato anche il libro 25 grammi di felicità, scritto a quattro mani con Antonella Tomaselli (ed. Sperling & Kupfer), che in poco tempo è salito in cima alle classifiche.

I casi più disperati, alcuni raccon-tati anche nel libro, sono stati curati nella clinica di Milano, grazie alla strumentazione all’avanguardia e all’esperienza di Mangiagalli. «Quello che mi preme sottolineare - evidenzia il veterinario - è che faccio sempre il possibile: un animale che muore per me è una sconfitta. Un giorno Massimo mi ha portato un riccio inci-dentato al quale abbiamo amputato e ricostruito una zampina. Ora Piedina, così si chiama, sta benissimo. Un’al-tra volta ho ricostruito una vagina lunga 2 cm di una riccetta, e anche lei si è rimessa completamente. O-gni primavera, dopo un periodo di riabilitazione, libero insieme ai miei tre bambini e a mia moglie tantis-simi ricci che abbiamo salvato. È una magia e un’occasione per spiegare loro che siamo i custodi della natura, che abbiamo il dovere di prenderci cura degli animali, che però non ci appartengono e che devono tornare nel loro ambiente».i www.milanonatura.it

www.centrorecuperoselvatici.it

L’INTERVISTATOGerard Mangiagalli

medico veterinario, esperto in chirurgia

e ortopedia

Potatura in corsoEcco i corsi di giardinaggio della Società toscana di orticultura, con lo sconto del 10% per i soci Coop. Potatura olivi: dedicato a chi vuole apprendere o perfezionare la conoscenza sulle tecniche di potatura dell’olivo; dal 13 gennaio, per 4 giornate (venerdì e sabato) da 6 ore, divise in due di teoria a Villa Bardini (costa San Giorgio 2, Firenze) e due di pratica presso Osteria Nuova (piazza Fratelli Rosselli, Bagno a Ripoli - Firenze); quota di partecipazione 200 euro. Potatura e innesto alberi da frutto: dal 27 gennaio, per 4 giornate (venerdì e sabato) da 6 ore, divise in due di teoria a Villa Bardini (costa San Giorgio 2, Firenze) e due di pratica presso Casa Elios (viale Pieraccini, Careggi – Firenze); quota di partecipazione 200 euro. Corso base di giardinaggio: dal 4 febbraio, il sabato mattina dalle 9.30 alle 12.30; 18 lezioni per affrontare il tema del giardino con un approccio pratico in compagnia di professionisti del settore. A Villa Bardini (costa San Giorgio 2, Firenze); quota di partecipazione per modulo. i [email protected], 05520066237

Giardinaggio

FOTO E. CHIAVASSA

L’allattamento di un piccolo riccio

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Saluteepidemia sociale: due milioni di persone in Italia soffrono di que-sti problemi e decine di milioni si ammalano ogni anno nel mondo. Le donne sono maggiormente vittime di questo disturbo in un rapporto con gli uomini di 10 a 1; le più colpite sono le adolescenti.

Tutti rincorrono l'ideale del corpo perfetto; la perfezione è

la magrezza. Erroneamente si pensa che per essere accettati nelle relazioni sociali si debba essere magri. Dunque sem-brerebbe più importante l’apparire che l’essere.

E la postura come può in-fluenzare la corretta espres-sività corporea? Di questo parliamo con Dario Perrone,

fisioterapista dell’Istituto Don Gnocchi di Firenze.

«La donna affronta nell’arco della vita vari e importanti cam-biamenti nella postura. Il primo è durante la pubertà, poiché con lo sviluppo del seno si hanno riper-cussioni a livello della schiena: un seno pronunciato può causare la scoliosi. Un altro è la gravidanza, con dei mutamenti nella struttura del corpo. Aumentando il peso del feto, ad esempio la colonna vertebrale e il bacino vengono sottoposti a stress. Anche a fine gravidanza perdurano dei cambia-menti posturali, per cui è necessa-rio l’intervento del fisioterapista perché aiuti a correggerli. Infine in menopausa, quando, a causa di modificazioni ormonali, si hanno dei cambiamenti nelle strutture muscolo-scheletriche che devono essere considerati».

Qualche suggerimentoper la vita quotidiana? «Nell’arco della vita, la donna,

per mantenere una corretta po-stura, deve fare costante attività fisica. Da giovane deve dedicare parte del tempo allo sport, la mi-glior medicina per la postura. Con l’avanzare dell’età, si consigliano delle lunghe passeggiate o dei corsi specifici e idonei alla propria età, tre volte la settimana, in palestra;

«S pecchio, specchio delle mie brame, chi è la più

bella del reame?». Fino dall’infan-zia le bambine ricevono, tramite le favole, dei messaggi sull’impor-tanza della loro immagine cor-porea. Così nell’età adulta questa continua ad avere un ruolo rile-vante e, in alcuni casi, fin troppo condizionante.

L’argomento è delicato. Ne par-liamo con la dottoressa Mimma Dardano, psicologa-psicotera-peuta cognitivo-comportamentale.

Quanto è importanteper una donna la propria immagine corporea? «Per prima cosa ricordiamo i

presupposti teorici che ci hanno portato a definire ciò che guar-diamo di noi stesse ogni giorno e che, a volte, non vediamo nello specchio. Infatti, l’immagine cor-porea è costituita da due com-ponenti, quella percettiva (ad esempio come la donna, ma anche l’uomo, visualizza la taglia e la forma del proprio corpo) e quella affettiva, per la propria fisicità».

Quali disturbi psicologici possono alterarel’immagine del corpo? «Negli ultimi trenta anni le

donne, e anche gli uomini, hanno sviluppato una maggiore atten-zione per il proprio corpo che spesso ha portato a non accettarsi così come si è, ma a cercare di mi-gliorarsi con l’aiuto dell’esercizio fisico, dell’alimentazione e anche della chirurgia. Dunque una nega-tive body image, cioè una immagine corporea negativa di se stessi».

Quindi l’eccessiva importanza riservata all’immagine corporea è frutto dell’errata convinzione che, per essere socialmente accettati, è necessario apparire come i modelli proposti dai media, se non meglio.

Allora le rappresentazioniche ci vengono offerteogni giorno possono influenzare il nostro vissuto? «Indubbiamente sì: basti

DONNE

Allo specchio

pensare che in una sola giornata siamo bombardati da oltre 3000 messaggi pubblicitari. La mente umana è portata a credere di non riuscire a reggere un confronto con tali modelli, assurdi e finti; cresce così l’insoddisfazione corporea e il senso d’inadeguatezza rispetto ad essi. Una situazione emotiva che può condizionare fino a distor-cere la propria immagine corporea, una sorta di “male di vivere”. In casi estremi si arriva all’anoressia o alla bulimia».

Il corpo perfettoÈ indubbio che il conflitto fra

mente e corpo può dare seri pro-blemi anche attraverso pratiche pericolose, tanto che i disturbi del comportamento alimentare costituiscono una vera e propria

Il rapporto con il corpoche cambia nel tempodi Alma Valente

GLI INTERVISTATI

Mimma Dardanopsicologa-psicoterapeuta cognitivo-comportamentale

Dario Perronefisioterapista, Istituto Don Gnocchi di Firenze

Angela Caputi creatrice di bijoux

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il personale qualificato suggerirà degli esercizi che aiuteranno in ogni problematica».

Gioielli e bijoux Ma consideriamo l’estetica

sotto un altro aspetto: come i gio-ielli possano far sentire una donna più bella e attraente. Per questo ci siamo rivolti ad Angela Caputi, creatrice di bijoux, la cui fama ha varcato i confini italiani.

Come riesce a interpretarei desideri delle donne?«Le ascolto e mi confronto

con loro. Loro sono la mia fonte d’ispirazione, perché ogni donna, nella sua diversità e poliedricità, ha sogni e desideri che sono alla base della mia creatività. Anch’io sono una donna: so quali sono i pro-blemi che dobbiamo affrontare e cerco, con le mie creazioni, di por-tare un tocco di spensieratezza e vi-talità nella vita di ogni giorno. Chi non ha bisogno di sentirsi serena? Mi piace pensare che le donne in-dossino i miei bijoux come “armi e corazze medievali” per sentirsi forti e affrontare le battaglie della vita con energia e carica».

In che misura il suo lavorola fa sentire vicinaalle ragazze moderne? «Penso che siano loro ad avvi-

cinarsi a me, penso siano attratte dal colore e dal design dei miei bi-joux. Vivo il presente guardando al futuro, mi adeguo ai cambia-menti e cerco sempre idee nuove. Forse è questo che mi accomuna alle giovani generazioni: la voglia di andare avanti e non fermarsi mai». s

di Stefano Giraldi

DUE O TRE COSE CHE SO DI…

Dal Male al meglioRicordi e ritratti in brevedi personaggi famosi

I nizio da questo numero una ru-brica di ricordi e ritratti di persone

che ho incontrato nella mia lunga mi-litanza di fotoreporter. Non si tratta di biografie approfondite, ma di brevi ritratti delle persone che ho avuto la fortuna d’incontrare.

Lido ContemoriGioviale e ribelle, colto e disponi-

bile verso tutti: in quattro aggettivi

ecco Lido Conte-mori, uno dei più ap-

prezzati disegnatori e illustratori umoristici europei.

Contemori iniziò giovanissimo a disegnare: aveva 12 anni quando il vicino di casa, pa-rente di un famoso disegnatore di

Topolino, lo incoraggiò a proseguire nel disegno.

Laureato in Scienze politiche all’Università di Firenze e diplomato all’Accademia delle belle arti di Fi-renze, nel 1968 approda allo storico giornale satirico fiorentino “La Chiac-chiera”, disegnando la copertina del giornale.

Nel 1974, sempre a Firenze, inizia la collaborazione con la rivista sati-rica “Ca Balà” diretta dall’inizio dal critico e storico d’arte Piero Santi, ri-vista che ha anticipato “Il Male”, ispi-rata alle esperienze francesi di “Char-lie Hebdo” e “Hara Kiri”. È stata an-che la prima testata a inserire al suo interno dei gadget provocatori, come i preservativi. Non poteva durare a

lungo, dato che la sua verve satirica colpiva a tutto campo. Il pretesto fu un fotomontaggio, al quale collaborò Contemori, giudicato blasfemo. La magistratura ordinò il sequestro, che provocò la chiusura della rivista, nel 1980.

Quello degli anni ’70 era il pe-riodo della provocazione e trasgres-sione. L’umorismo e la satira erano in prima linea, come lo sono tuttora. E, come dice Lido Contemori, «la satira è sempre un’avventura irripetibile». In-numerevoli le partecipazioni di Con-temori a manifestazioni artistiche e a mostre dove il tema principale era l’umorismo, la satira, il divertimento.

Facciamo la domanda di rito a Contemori: cosa consigli ai giovani di-segnatori umoristici? «Non fermarsi alla cronaca; andare oltre. E studiare a fondo i grandi disegnatori umori-stici, come Andrea Pazienza». s

Lido Contemori in una foto

degli anni ’90

Cuore in formaIncontri informativi sul rischio cardiovascolare, le patologie a esso correlate e sull’ipertensione arteriosa, nella sala soci Coop del Centro*Arezzo, in collaborazione con la Usl sud est Toscana, con Paolo Borgheresi del dipartimento cardio-

neurologico vascolare dell’unità operativa aria vasta Toscana sud est, responsabile ambulatorio cardiologico per la diagnosi e terapia dell’ipertensione arteriosa Ospedale San Donato di Arezzo. Alle ore 18: il 16/1, “Fattori di rischio cardiovascolare,

e concetto di rischio cardiovascolare globale con particolare riguardo al quadro clinico della Sindrome metabolica”; il 30/1, “L’ipertensione arteriosa, la sua diagnosi, le possibilità terapeutiche”; il 13/2, “Il dolore toracico: come capirlo, interpretarlo e cosa fare”. Ingresso libero.

Arezzo

FOTO S. GIRALDI

Prima pagina de “La Chiacchiera” con l'illustrazione di Contemori

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Lorenzo” per poesie (massimo 30 versi) e racconti brevi (massimo 3 pagine). Scadenza il 31 gennaio (info: www.liberartesesto.net). Per il premio di poesia e narrativa

“Raffaello Cioni” - e siamo sempre in provincia di Firenze, a Barberino di Mugello - per inviare gli elaborati c’è tempo fino

al 10 febbraio. Anche in questo caso, il tema è libero. i tel. 3395422905 - 0558416550 (Antonio Bitetti), [email protected]

LARIRossoinscenaÈ stato cinema e teatro, protagonista di mille storie di paese, dove giovani di Lari e dintorni andavano negli anni ’50 a incontrarsi, il luogo dove nascevano amori. Oggi il Teatro di Lari (Pisa) è un gioiellino totalmente ristrutturato

con meticolosa attenzione e minuziosa scelta dei materiali e propone una stagione teatrale, intitolata

“Rossoinscena”, che mette

a cura di Edi Ferrari

FIRENZEBeneficenzaa teatroUno spettacolo per tutti, dai 4 ai 99 anni: Ridendo e scherzando show 2017 va in scena al Teatro Puccini il 29 gennaio con l’obiettivo, insieme, di divertire e di fare del bene. L’incasso della serata finanzia una serie di progetti di solidarietà che la compagnia teatrale amatoriale “La banda del buonumore” sostiene in Italia e all’estero. Due ore di allegria, l’intera compagnia in palcoscenico fra scenette comiche e canzoni, e anche premi per

gli spettatori: il biglietto d’ingresso è un biglietto-lotteria che consente di partecipare all’estrazione. Appuntamento alle 16.15. i Mirko, tel. 3478823558, [email protected]

A lezionedi archeologiaDopo gli Etruschi, gli Egizi, la Firenze antica, la Mesopotamia, la preistoria e l’archeologia della morte, Camnes (Center for ancient mediterranean and near eastern studies) guarda al mondo classico con “I Greci in Italia. Colonie e coloni in Magna Grecia e Sicilia”. Il calendario prevede 11 incontri, ogni mercoledì dalle 17.30 alle 19.30, dall’8 febbraio al 19 aprile nella chiesa di San Jacopo (via Faenza 43). Le lezioni ripercorrono il viaggio dei coloni greci in Italia: le aspettative, il rapporto con la madrepatria, il

confronto con le culture delle popolazioni indigene, le difficoltà e infine le grandi conquiste culturali. L’iniziativa non ha scopo di lucro e il ricavato sarà devoluto al finanziamento delle attività di ricerca sul campo, all’organizzazione di convegni e riunioni scientifiche e allo sviluppo della “Biblioteca Pecorella”. Per i soci riduzione del 10% sulla quota d’iscrizione. i tel. 0552399257 www.camnes.org

Corsiper volersi beneIscrizioni aperte dal 9 gennaio per la nuova edizione dei corsi di yoga e tai ji quan all’Istituto di Yoga. Scopo dei corsi di yoga è rendere il corpo e le articolazioni flessibili, ripristinare una corretta respirazione diaframmatica, accrescere il livello di attenzione e migliorare la propria capacità di concentrazione. Mentre i veri obiettivi del tai ji quan - che è praticato in Cina da millenni come arte marziale e disciplina di meditazione, e noto nel mondo come ginnastica dolce - sono interiori: armonizzare gli opposti, equilibrare le forze negative e positive, entrare in relazione con l’energia dell’universo. I corsi sono adatti a tutte le età. L’Istituto è in via Lanza 65. i tel. 0552479080

(dalle 17 alle 20), www.istitutoyogafirenze.com

Corsi di scacchiIl Circolo Firenze Scacchi, nelle sue due sedi presso l’Sms di Rifredi (Fi nord) e il circolo Vie Nuove (Fi sud), propone corsi per ragazzi, di età 8-16 anni, ogni venerdì dalle 18 alle 19.30, oltre a varie attività per gli adulti in orario serale.i www.firenzescacchi.it, [email protected] per Fi sud e formazione@ firenzescacchi.it per Fi nord

Lingua e arte russaL’Associazione culturale Italia-Russia di Firenze (via Santo Spirito 41) organizza un corso base intensivo di lingua russa, da gennaio a maggio 2017, e un seminario,

“Mille anni d’arte e cultura russa”, in lingua italiana. I soci possono consultare e prendere in prestito gratuitamente cd di musica russa, film russi in lingua originale, con sottotitoli o in italiano, materiale didattico cartaceo e visivo, partecipare a molti eventi culturali, frequentare la vasta biblioteca e videoteca, e prendere parte alle attività del teatro e del coro. Per i soci Coop riduzione sui contributi associativi a sostegno dell’Associazione. Iscrizioni entro il 12 gennaio.i 055294220, italiarussiafirenze @gmail.com, www.firus.it

SESTO FIORENTINO/BARBERINO DI MUGELLOPremi letterariUn racconto o una poesia nel cassetto? Un’idea in punta di penna (o di tastiera) che non aspetta altro che essere sviluppata? L’associazione culturale “LiberArte” di Sesto Fiorentino (Firenze) bandisce il 5° concorso letterario nazionale “San

Segnalazioni

ScandicciIl Libro della Vita

Terza edizione per “Il Libro della Vita”, il ciclo di incontri progettato

e promosso dal Comune di Scandicci (Firenze), a cura di Raffaele Palumbo, in cui ospiti provenienti dal mondo

della letteratura, della cultura e dello spettacolo raccontano il libro che ha cambiato la loro vita. A gennaio appuntamento con lo storico e scrittore Alessandro Barbero che parla de Il Maestro e Margherita di Bulgakov (il 15), e con Wlodek Goldkorn, giornalista e scrittore, che parla di Anna Karenina di Tolstoj. E l’8 gennaio l’evento speciale di questa edizione, che vede Sergio Staino dialogare con Francesco Guccini. Gli altri ospiti sono Domenico Quirico (5 febbraio) con l’Odissea di Omero, Giovanni Impastato (26 febbraio) con Il giorno della civetta di Sciascia, Paolo Hendel (5 marzo) con Il barone rampante di Calvino, Erika Lemay (19 marzo) con Così parlò Zarathustra di Nietzsche; chiude il ciclo Marco Vichi il 2 aprile con La confraternita dell’uva di John Fante. Al Nuovo Auditorium (piazzale della Resistenza) sempre alle 11. L’ingresso è libero. i 0557591860, www.librodellavita.net

Sergio Staino con Francesco Guccini

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in scena, fino ad aprile, spettacoli in compagnia del grande clown Jean Meningue (14 gennaio), di Andrea Kaemmerle in L’uomo Tigre (27 gennaio), del progetto musicale di Ana Figueras e João Sousa in The Drowning Bride (11 febbraio), della Compagnia Ordinesparso con Leviathan (8 aprile) per citarne alcuni.

Il Teatro è in via Dante. Spettacoli in convenzione per i soci. i tel. 0587350668 www.teatrodilari.it

TAVARNELLE/ BADIA SAN SAVINODi presepein presepeC’è tempo fino al 6 gennaio per visitare nella chiesa di Santa Lucia al Borghetto a Tavarnelle Val di Pesa (Firenze) la “Corte dei Presepi”. L’esposizione,

una rassegna di presepi provenienti da tutte le regioni d’Italia e da vari paesi del mondo - dalla Cina all’India, dalla Tunisia al Congo, dal Messico al Perù, dalla Francia alla Germania, solo per citarne alcuni -, quest’anno si è arricchita di una nuova suggestiva grotta, dove sono visibili le nuove acquisizioni.

Nell’occasione anche alcuni negozi nel centro del paese espongono interessanti presepi appartenenti alla stessa collezione. Inoltre presso il museo della Pieve di San Piero in Bossolo, sono visibili a richiesta (tel. 3393570185) alcuni presepi storici del Settecento e dell’Ottocento. Ingresso libero, tutti i giorni dalle 9.30 alle 19. Appuntamento invece il 6 gennaio con il presepe vivente di Badia San Savino (Cascina, Pisa).

che risale all'alto medioevo. Il presepe è visitabile dalle 15.30 alle 20.

PRATOLo spettatore attentoLo spettatore attento è un percorso di formazione del pubblico dedicato a tutti gli spettatori del Teatro Metastasio, un ciclo di nove incontri curati da operatori e critici teatrali e rivolti a chi abbia voglia di fare della visione dello spettacolo un’occasione di riflessione. I nove approfondimenti di quest’anno sono dedicati agli spettacoli presenti

in stagione e ad alcuni artisti in particolare. Ad aprire (il 7 gennaio, con un’introduzione alle produzioni 2016/17) e a chiudere (il 13 maggio, con una riflessione sulla stagione appena conclusa), è sempre Franco Ippolito, direttore del Metastasio. Gli incontri sono gratuiti, e per partecipare è necessaria la prenotazione(tel. 0574608550/608536, da lun a ven 9.30/13.00comunico@metastasio). i www.metastasio.it

Sono un centinaio i figuranti impegnati nella rievocazione e che, dopo aver contribuito a costruire le scenografie, indossano i panni di filatrici e nobildonne, fabbri e pastorelli. Ci sono anche gli animali da cortile, la rappresentazione della vita quotidiana e familiare, il luogo del potere civile

con il re Erode e la grotta con il bambino. Nella rievocazione c’è posto anche per i più piccoli, nelle vesti di angeli e pastorelli, mentre Gesù Bambino viene interpretato da tre pargoletti diversi chi si alternano nel ruolo. Il presepe è anche un’occasione per una visita all’Abbazia di San Savino,

FirenzeIl viaggio di Roberto

La famiglia di Roberto Bachi, nato a Torino nel 1929, abitò a Ravenna e

poi a Piacenza, dove il padre militare fu trasferito e dal primo gennaio del 1939 dispensato dal servizio e collocato

in congedo assoluto con uno stipendio più che dimezzato; Roberto non poté più frequentare la scuola, proibita ai ragazzi ebrei dalle leggi razziali. La famiglia si trasferisce a Parma, dove vivevano alcuni parenti. Il 17 ottobre 1943 padre e figlio finiscono nelle mani dei tedeschi a Torrechiara e il 6 dicembre dello stesso anno Roberto partì dal famigerato binario 21 della stazione di Milano su un treno diretto ad Auschwitz. Le ricerche condotte dalla madre Irene consentirono di venire a conoscenza del suo numero di matricola, 167973, e del fatto che Roberto morì probabilmente di tubercolosi nel campo di concentramento. Prendendo spunto dalla storia di questo viaggio e della breve vita di Roberto, l’Opera di Firenze presenta, con un allestimento del Teatro Alighieri di Ravenna, una nuova versione dell’opera Il viaggio di Roberto. Un treno verso Auschwitz, in prima assoluta al Teatro Goldoni (26-29-30-31 gennaio e 1° e 3 febbraio). Biglietto 15 euro; per i soci ingresso in convenzione. Il Goldoni è in via Santa Maria 15. (V.V.)i 0552779309, www.operadifirenze.it

FOTO S. MENNICHELLI

Uno dei presepi esposti a Tavarnelle Val di Pesa

Il presepe vivente alla Badia di San Savino

Teatro di Lari

Teatro Metastasio

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