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7. REGOLAMENTI IC “ALFIERI – GARIBALDI” FOGGIA C.M. FGIC856004 ISTITUTO COMPRENSIVO Tel. 0881 - 721318 C.F. 94090760714 " ALFIERI - GARIBALDI " Fax 0881 - 316619 Sito: icalfierigaribaldi.gov.it via Galliani - 71121 Foggia e-mail: [email protected] Pec: [email protected] Plesso Alfieri 0881.726363

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7. REGOLAMENTIIC “ALFIERI – GARIBALDI” FOGGIA

C.M. FGIC856004 ISTITUTO COMPRENSIVO Tel. 0881 - 721318 C.F. 94090760714 " ALFIERI - GARIBALDI " Fax 0881 - 316619

Sito: icalfierigaribaldi.gov.it via Galliani - 71121 Foggia e-mail: [email protected]

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C.M. FGIC856004 ISTITUTO COMPRENSIVO Tel. 0881 - 721318

C.F. 94090760714 " ALFIERI - GARIBALDI " Fax 0881 - 316619

Sito: icalfierigaribaldi.gov.it via Galliani - 71121 Foggia e-mail: [email protected]

Pec: [email protected] Plesso Alfieri 0881.726363

Prot. n. 5264/A19 Foggia 28/10/2016

IL DIRIGENTE SCOLASTICO

VISTO l'articolo 87, quinto comma, della Costituzione;

VISTO l'articolo 328 del testo unico delle disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione,

relative alle scuole di ogni ordine e grado, di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297; VISTO l'articolo 21, commi 1, 2 e 13, della legge 15 marzo 1997, n. 59;

VISTA la legge 27 maggio 1991, n. 176, di ratifica della convenzione sui diritti del fanciullo, fatta

a New York il 20 novembre 1989; VISTI gli articoli 12, 13, 14, 15 e 16 della legge 5 febbraio 1992, n. 104;

VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249, concernente lo

statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria; VISTO il Decreto del Presidente della Repubblica 21 novembre 2007, n. 235 (in GU 18

dicembre 2007, n. 293) Regolamento recante modifiche ed integrazioni al decreto del

Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249.

VISTA la delibera n. 22 del Collegio dei docenti del 27/10/2016

VISTA la delibera n. 37 del Consiglio d’Istituto del 28/10/2016

EMANA il seguente

REGOLAMENTO

DELL’ ISTITUTO COMPRENSIVO

“ALFIERI-GARIBALDI”

IN MATERIA DISCIPLINARE DEGLI ALUNNI

PREMESSA

Il Regolamento di disciplina degli alunni (R. D. A.) è un atto unilaterale dell'Istituto che intende

fornire alle famiglie dei propri alunni indicazioni precise sui comportamenti consentiti o vietati; esso

è quindi propedeutico al lavoro che sono chiamati a svolgere i rappresentanti dei genitori, in seno

alle loro assemblee, costituisce la base per il percorso educativo del territorio ed è infine vincolante

con la sua adozione e pubblicazione all'albo.

Il regolamento di disciplina individua i comportamenti che configurano mancanze disciplinari, le

relative sanzioni e gli organi competenti ad irrogarle basandosi sul “Patto educativo di

corresponsabilità”, sottoscritto, nella scuola primaria e secondaria, da alunni, docenti e genitori

all’atto dell’iscrizione.

Nella scuola secondaria ogni alunno è soggetto inoltre a diritti e doveri come espressi nello “Statuto

delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria” (art. 2 e 3 del DPR 24 giugno 1998, n.249

modificato dal DPR 21 novembre 2007, n.235). La scuola si impegna a rendere consapevoli gli

studenti dei propri diritti e doveri secondo le modalità e/o attività riportate nel Piano dell’Offerta

Formativa (PTOF).

REGOLAMENTO DISCIPLINA ALUNNI - All. 21IC “ALFIERI – GARIBALDI” FOGGIA

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Principi generali

I provvedimenti disciplinari hanno finalità educativa e formativa, intendono rafforzare il senso di

responsabilit, ripristinando rapporti corretti all’interno della comunità scolastica. Le sanzioni quindi

non hanno carattere punitivo, ma mirano a stimolare la consapevolezza del cambiamento di

atteggiamento e sono motivo di riflessione e crescita per tutto il gruppo classe.

Ove possibile le sanzioni potranno essere convertite in attività a favore della comunità scolastica.

Nella scelta della sanzione disciplinare si tiene sempre conto dell’infrazione commessa dallo studente

, ma anche della sua personalità e della sua situazione psicologica.

La sanzione deve essere erogata in modo tempestivo, per assicurarne la comprensione e quindi

l’efficacia, tutelando comunque il diritto alla riservatezza.

Al momento di accertare la responsabilità personale occorre distinguere tra situazioni occasionali e

atteggiamento continuato lesivo di diritti altrui. La reiterazione di un comportamento che ha già dato

luogo all’applicazione di una sanzione disciplinare, comporta l’applicazione di una sanzione di grado

superiore. Inoltre, qualora uno studente commetta, con un unico atto, più mancanze disciplinari

(anche di gravità diversa), può essere inflitta la sanzione prevista per la mancanza più grave.

Nel momento in cui uno studente viene sospeso temporaneamente dalle lezioni, è cura del Consiglio

di Classe assegnare attività quotidiane di studio e di lavoro, nonché favorire una riflessione

(attraverso letture appositamente scelte e la scrittura personale) sui motivi che hanno determinato

la sanzione.

Art. 1 - Comunità scolastica

1. La scuola è luogo di formazione e di educazione mediante lo studio, l'acquisizione delle conoscenze

e lo sviluppo della coscienza critica.

2. La scuola è una comunità di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale. In essa ognuno con pari

dignità e nella diversità dei ruoli, opera per garantire la formazione alla cittadinanza, la

realizzazione del diritto allo studio, lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno e il recupero delle

situazioni di svantaggio.

3. La comunità scolastica, interagendo con la più ampia comunità civile e sociale, fonda il suo

progetto e la sua azione educativa sulla qualità delle relazioni insegnante studente, contribuisce

allo sviluppo della personalità dei giovani, anche attraverso l'educazione alla consapevolezza e

alla valorizzazione della identità e del loro senso di responsabilità e della loro autonomia

individuale.

4. La vita della comunità scolastica si basa sulla libertà di espressione, di pensiero, di coscienza e di

religione, sul rispetto reciproco di tutte le persone che la compongono, quale che sia la loro età e

condizione, nel ripudio di ogni barriera ideologica, sociale e culturale.

Art. 2 - Diritti degli studenti

1. Lo studente ha diritto ad una formazione culturale qualificata che rispetti e valorizzi l'identità di

ciascuno e sia aperta alla pluralità delle idee. La scuola valorizza le inclinazioni personali degli

studenti, anche attraverso la possibilità di formulare richieste, di sviluppare temi liberamente scelti

e di realizzare iniziative autonome.

2. La comunità scolastica promuove la solidarietà tra i suoi componenti e tutela il diritto dello

studente alla riservatezza.3. Lo studente ha diritto di essere informato sulle decisioni e sulle norme che regolano la vita della

scuola.

4. Lo studente ha diritto alla partecipazione attiva e responsabile alla vita della scuola. Lo studente

ha inoltre diritto a una valutazione trasparente e tempestiva, volta ad attivare un processo di

autovalutazione che lo conduca ad individuare i propri punti di forza e di debolezza e a migliorare il

proprio rendimento.

5. Gli studenti stranieri hanno diritto al rispetto della vita culturale e religiosa della comunità alla

quale appartengono. La scuola promuove e favorisce iniziative volte alla accoglienza e alla tutela

della loro lingua e cultura e alla realizzazione di attività interculturali.6. La scuola si impegna a porre progressivamente in essere le condizioni per assicurare:

a) ambiente favorevole alla crescita integrale della persona e un servizio educativo didattico

di qualità;

b) offerte formative aggiuntive e integrative, anche mediante il sostegno di iniziative

proposte dagli studenti;

c) iniziative concrete per il recupero di situazioni di ritardo e di svantaggio, nonché per la

prevenzione e il recupero della dispersione scolastica;

d) la salubrità e la sicurezza degli ambienti, che debbono essere adeguati a tutti gli studenti

anche con handicap;e) la disponibilità di un'adeguata strumentazione tecnologica;

f) servizi di sostegno e promozione della salute e di assistenza psicologica.

REGOLAMENTO DISCIPLINA ALUNNI - All. 21IC “ALFIERI – GARIBALDI” FOGGIA

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Art. 3 - Doveri degli studenti

1. Gli studenti sono tenuti a frequentare regolarmente i corsi e ad assolvere assiduamente agli

impegni di studio.

2. Gli studenti sono tenuti ad avere nei confronti del capo d'istituto, dei docenti, del personale tutto

della scuola e dei loro compagni lo stesso rispetto, anche formale, che chiedono per se stessi.

3. Nell'esercizio dei loro diritti e nell'adempimento dei loro doveri gli studenti sono tenuti a

mantenere un comportamento corretto e coerente con i principi di cui all'articolo 1.

4. Gli studenti sono tenuti ad osservare le disposizioni organizzative e di sicurezza dettate dai

regolamenti scolastici.

5. Gli studenti sono tenuti ad utilizzare correttamente le strutture, i macchinari e i sussidi didattici e a

comportarsi nella vita scolastica in modo da non arrecare danni al patrimonio della scuola.

5. bis. Gli studenti non sono autorizzati ad utilizzare i distributori di bevande e merende.

6. Gli studenti condividono la responsabilità di rendere accogliente l'ambiente scolastico come

importante fattore di qualità.

Art. 4 - Collaborazione scuola-famiglie

1. Le famiglie saranno regolarmente informate circa il profitto negativo, il comportamento

disdicevole, le assenze e i ritardi dei propri figli, mediante comunicazione scritta del docente che

ha rilevato la trasgressione e registrato la nota sul registro di classe; lo stesso docente è tenuto

ad informare il dirigente, con una relazione scritta circa l’avvenuta trascrizione dell’annotazione sul

registro di classe e della successiva comunicazione dell’evento alla famiglia. La famiglia sarà

successivamente messa al corrente, dal coordinatore di classe, dell’avvenuta irrogazione della

sanzione. Saranno, altresì, informate circa le attività proposte dalla scuola, per consentire una

consapevole adesione alle iniziative da parte dei ragazzi ed una adeguata organizzazione della

vita scolastica.2. bis. Ai familiari non è consentito portare agli alunni, a scuola, materiali didattici, merende o altro,

come deciso nel Collegio dei docenti del settembre 2007 (disposizione mirata a rinforzare il senso

di responsabilità e di autonomia degli studenti; Vedi art. 1c.3

3. Ai familiari non è consentito portare dolciumi e bevande per festeggiare eventi in orario scolastico,

(disposizione mirata alla sicurezza igienico-sanitaria degli studenti).

4. quater. Ai familiari non è consentito avere contatti con altri allievi che frequentano la classe dei

propri figli o altra classe.

*Per la scuola dell’Infanzia e Primaria i genitori, in casi eccezionali, possono consegnare materiali

didattici, merende o altro al personale ausiliario che provvederà a consegnarlo all’alunno in

presenza del docente della classe.

Art. 5 – Permanenza degli alunni a scuola

1. L'ingresso, la permanenza e l'uscita dalla scuola sono regolati in funzione dell'orario delle

lezioni e delle attività scolastiche in generale, ed avvengono in presenza del personale docente e non

docente.

2. L'ingresso degli studenti, al suono della campana, avviene alla presenza dei collaboratori scolastici,

negli ambienti comuni, e dei docenti presenti in aula cinque minuti prima dell'inizio delle lezioni.3. L’ingresso in ore successive alla prima, richiede la giustifica sul libretto scolastico senza

obbligo di accompagnamento da parte dei genitori.

*Per la scuola dell' Infanzia e Primaria l’ingresso in ore successive alla prima può avvenire se il

genitore ne fa esplicita richiesta motivata, solo in casi eccezionali.

4. L’allievo in ingresso in ritardo, solo o accompagnato dal genitore, fornirà il proprio nominativo al

collaboratore all’ingresso della scuola. Il collaboratore porterà l’elenco degli alunni entrati in ritardo

alla relativa F.S.; i docenti della 1° ora provvederanno, dopo il suono della 2° campana (ore 8,20),

all’annotazione dei nomi dei ragazzi in ritardo, sul registro di classe e sulla griglia predisposta

all’uopo e conservata all’interno dei registri medesimi.Alla registrazione di 5 ritardi in ingresso, il coordinatore farà corrispondere 1 nota di demerito;

Al termine di ogni mese la Funzione Strumentale di sostegno agli alunni ritira la griglia ed inserisce

la nuova griglia. Predispone, quindi una tabella Excel con la registrazione di tutti i dati.

*Per la scuola dell' Infanzia e Primaria l’ingresso in ritardo può avvenire con le stesse modalità

dell'entrata in ore successive alla prima.

5. Le “assenze” e le “giustificazioni delle assenze” degli alunni devono essere redatte sull’apposito

“libretto scolastico”, rilasciato entro i primi 15 giorni di ogni anno scolastico, e presentate

all’insegnante della prima ora di lezione che le annota sul registro di classe e sulla griglia;

Alla registrazione di 5 giorni di ritardo nella giustificazione delle assenze, il coordinatore farà

corrispondere 1 nota di demerito.

*Per la scuola dell'Infanzia e Primaria vanno giustificate assenze particolarmente prolungate.

REGOLAMETO DIDSCIPLINA ALUNNI - All. 21IC “ALFIERI – GARIBALDI” FOGGIA

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6. L’insegnante che rilevi casi di falsificazione della firma dei genitori o, comunque, alterazione del

libretto scolastico, dovrà darne immediatamente comunicazione al Dirigente. In caso di conferma

della falsificazione 1 nota di demerito. 7. Segue l’elenco delle annotazioni da sanzionare e i relativi provvedimenti:

- ad 1 nota disciplinare corrisponde 1 nota di demerito (per note disciplinari

ritenute dal C.d.C. particolarmente gravi si procederà direttamente con adeguati

provvedimenti disciplinari); - ad 1 caso di possesso di telefono cellulare acceso corrisponde 1 nota di demerito;

- ad 1 caso di falsificazione della firma dei genitori o, comunque, alterazione del libretto scolastico

corrisponde 1 nota di demerito; - a 5 giorni di ritardo nella giustificazione delle assenze corrisponde 1 nota di demerito;

- a 5 ritardi in ingresso a scuola non giustificati corrisponde 1 nota di demerito;

- a 5 note di demerito corrisponde 1 sospensione;

- a 5 sospensioni corrisponde il voto 5 in condotta e la non ammissione alla classe

successiva o agli esami di stato di licenza.

8. L'uscita degli allievi dall'istituto durante le lezioni, avviene solo alla presenza di un genitore, o

persona dagli stessi delegata all’atto dell’iscrizione, e previo controllo e registrazione delle

generalità dell’adulto che, così, sottoscrive il permesso di uscita assumendone piena

responsabilità.

9. Non è consentito abbandonare le aule prima del suono della campana. I docenti sono pertanto

tenuti a trattenere nelle aule gli alunni delle proprie classi fino al suono della rispettiva campana e

successivamente procedere all’accompagnamento degli alunni, per le scale, fino al portone,

invitandoli al rispetto dell’ordine, delle persone e dell’immobile.

10. Su richiesta dei genitori e dopo presentazione di valide motivazioni, sono consentiti ingresso

posticipato ed uscita anticipata ad allievi pendolari.

Art. 6 – Assenze (valido solo per la scuola secondaria)

1. Le “assenze” e le “giustificazioni delle assenze” degli alunni, devono essere redatte, con firma del

genitore o di chi ne fa le veci e con motivazione espressa, sull’apposito “libretto scolastico”

rilasciato entro i primi 15 giorni di ogni anno scolastico e presentate all’insegnante della prima ora

di lezione, il quale le annota sul registro di classe e sulla griglia.

2. Gli studenti sprovvisti di giustificazione possono essere ammessi con riserva dal docente della

prima ora. L'ammissione in deroga è consentita solo una volta. Successivamente si utilizza la

modalità espressa nell’art. 5 c.5.

3. La giustificazione è valida solo per le assenze costituite da uno o più giorni consecutivi. Le

eventuali assenze intervallate con giorni di frequenza dovranno avere altrettante giustificazioni

distinte.

4. Le assenze collettive non sono giustificabili e daranno luogo a provvedimenti disciplinari se non

sono dovute a motivi di salute o a gravi motivi familiari. Si considerano assenze collettive quelle

effettuate almeno da metà della classe.

6. La quinta assenza dovrà essere giustificata direttamente dal genitore alla presenza del

collaboratore scolastico.

Art. 7 - Partecipazione all'attività scolastica e parascolastica 1. La partecipazione ad attività scolastiche e a visite guidate svolte nell'ambito dell'orario di lezione,

impegna le famiglie anche quando la stessa richiede un contributo finanziario (sempre ridotto) agli

studenti, perchè trattasi di attività didattica prevista nella programmazione delle attività finalizzate

alla realizzazione degli obiettivi disciplinari e trasversali progettati dalla scuola.

2. La partecipazione ai viaggi di istruzione può essere condizionata dai comportamenti reiterati tenuti

in classi dagli allievi; si considerare la possibilità di escludere da tali viaggi l’alunno che abbia

ricevuto note disciplinari con sospensione della frequenza scolastica e per il quale, nonostante le

strategie adottate anche con la collaborazione della famiglia, non si siano constatati miglioramenti

nel comportamento tali da mettere a repentaglio la sicurezza dei partecipanti. 3. Gli studenti sono tenuti a svolgere i compiti previsti nella programmazione delle singole discipline. Eventuali

esoneri devono essere giustificati da regolare certificazione sanitaria che attesti gli impedimenti fisici e psichici.

*Per la scuola dell'infanzia e la scuola primaria la mancata partecipazione alle attività

extrascolastiche deve essere motivata dai genitori.

Art. 8 - Allontanamento temporaneo dalla classe

1. Durante l'attività didattica, non è consentito l'allontanamento dai luoghi di svolgimento delle

lezioni, se non dietro autorizzazione del docente e rimanendo al piano sul quale si trova la propria

classe.

2. Gli studenti possono recarsi in bagno uno per volta, nel rispetto della fascia oraria per classi

parallele deliberata dal Collegio dei Docenti, dietro autorizzazione del docente e in subordine alle

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esigenze didattiche.

3. Non è consentito stazionare nei corridoi ed in altri locali senza giustificati motivi. Il prelievo di

bevande dall’unico distributore presente è vietato agli alunni, i quali devono provvedere a portare

quanto occorre per la merenda da casa al mattino. 4. Non è consentito uscire dall'aula durante il cambio del docente.

5. La durata della ricreazione è di dieci minuti. Durante tale pausa gli studenti rimangono in aula,

sotto la sorveglianza e la responsabilità del docente in servizio alla 2° ora

*Per la scuola Primaria gli alunni possono fare la ricreazione anche in altri ambienti della Scuola,

sotto la sorveglianza e la responsabilità del docente in servizio alla 3° ora. Il sabato la merenda

non viene effettuata.

6. Qualora la classe debba spostarsi dall’aula per recarsi nei laboratori o in palestra, sarà opportuno

che gli alunni portino con sé denaro od oggetti di valore: la scuola declina ogni responsabilità per

lo smarrimento di oggetti personali.

Art. 9 - Comportamento

1. Non sono consentiti i comportamenti che ledono la dignità o la sensibilità dei docenti, dei non

docenti e dei compagni. E' pertanto vietato assumere pose sconvenienti e atteggiamenti

indecorosi di qualsiasi natura.

2. E' vietato fumare all'interno dei locali in base alla L. n. 584 del 11.11.1975, sentenza n. 687 del

14.05.1995 e D.P.C. del 14.12.1995 pubblicata nella G.U. n. 11 19.01.1996 serie generale.

3. Al fine di consentire condizioni di sonorità favorevoli alla concentrazione dei docenti e degli alunni,

si devono evitare tutti i rumori che contribuiscono a creare confusione all'interno dei locali (anche

corridoi), come gli schiamazzi, gli avvisi acustici di orologi e calcolatori tascabili, il brusio

persistente, il trascinare di sedie e banchi. I telefoni cellulari devono essere disattivati.

Art. 10 - Rispetto dell'ambiente

1. E’ necessario che gli alunni condividano il senso di appartenenza all’istituzione scolastica per

poterne apprezzare il piacere del rispetto.

2. I rifiuti di qualsiasi natura devono essere contenuti negli appositi raccoglitori, presenti nelle aule e

nelle aree di pertinenza esterne ed interne.

3. Le classi sono direttamente e solidalmente responsabili delle condizioni delle proprie aule in caso

di mancata individuazione dei singoli. Gli studenti sono tenuti a ripristinare condizioni accettabili di

pulizia qualora le aule si dovessero presentare in uno stato indecoroso.

4. E' vietato imbrattare muri con scritte, disegni di qualsiasi genere, pedate o altro. I danni arrecati

saranno quantificati e sarà richiesta la partecipazione economica delle famiglie per il ripristino delle

condizioni precedenti. 5. I beni materiali, di proprietà collettiva o individuale, vanno tutelati al pari delle persone. Il

personale e gli studenti sono pertanto tenuti a rispettare qualsiasi strumento o bene di consumo

di proprietà della scuola o di privati.

6. I docenti ed il personale A.T.A. devono vigilare nei luoghi di loro competenza sul rispetto di tali

disposizioni.

Art. 11 - Rapporti interpersonali

1. La scuola è un importante luogo di educazione alla convivenza civile.

2. Il personale docente, non docente e gli studenti, sono rigorosamente tenuti al rispetto

reciproco. Ogni comportamento non deve pertanto ledere la dignità o l'incolumità delle

persone. 3. Sono assolutamente vietati tutti i comportamenti che costituiscono reato verso la persona.

4. Gli studenti devono riconoscere la funzione educativa dei docenti, devono, pertanto, rispettare ed

eseguire le disposizioni impartite. 5. I docenti devono svolgere la propria funzione in piena obiettività e non possono abusare del proprio

ruolo.

6. Il confronto dialettico deve svolgersi in assoluta serenità, rispettando le diversità senza farne

oggetto di discriminazione.

Art. 12 - Telefoni cellulari.

1. E’ vietato l’utilizzo del cellulare durante lo svolgimento delle attività didattiche come da

codificazione formale dei doveri indicati nello Statuto delle studentesse e degli studenti, di cui

al D.P.R. 24 giugno 1998, n. 249.

2. Resta fermo che anche durante lo svolgimento delle attività didattiche, eventuali esigenze di

comunicazione tra gli studenti e le famiglie, saranno garantite mediante gli uffici di presidenza e

di segreteria. 3. In caso di problemi di salute, l’alunno dovrà comunicare alla famiglia, con il proprio cellulare

ed alla presenza del docente della classe, lo stato di salute e la necessità di una eventuale uscita anticipata. (valido solo per la scuola secondaria)

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4. In caso di uso del telefonino a scuola, lo stesso verrà temporaneamente ritirato dal docente,

privato della SIMCARD, e restituito, dopo tempestiva comunicazione telefonica al genitore. In caso

di reiterate infrazioni saranno adottate, opportune sanzioni disciplinari.

Art. 13 - Procedimento disciplinare

1. Richiamo orale: effettuato dal docente , di fronte a lievi mancanze ai doveri scolastici.

2. Ammonizione scritta sul diario: comminata dal docente in caso di comportamenti

inopportuni o che siano di disturbo al regolare svolgimento della lezione.

3. Annotazione sul registro di classe (ed in copia sul diario dell’alunno): comminata dal

docente in caso di comportamenti inopportuni o che siano di disturbo al regolare svolgimento

della lezione o dopo richiami non ascoltati.

4. Ammonizione scritta: comminata dal Dirigente Scolastico in caso di infrazioni particolarmente

gravi e/o reiterate.

5. Esclusione da visite, uscite giornaliere e/o viaggi d’istruzione: comminata dal Consiglio

di Classe in caso di infrazioni particolarmente gravi e/o reiterate.

6. Sospensione dalle lezioni con obbligo di frequenza (fino a un massimo di 3 giorni):

comminata dal Consiglio di Classe in forma proporzionata all’infrazione compiuta con

assegnazione di compiti da parte dei docenti e/o attività a favore della comunità scolastica o di

comunità che operino nel territorio.

7. Sospensione dalle lezioni (fino a un massimo di 15 giorni): comminata dal Consiglio di

Classe (aperto ai rappresentanti dei genitori) in forma proporzionata all’infrazione compiuta con

assegnazione di compiti da parte dei docenti e/o attività a favore della comunità scolastica o di

comunità che operino nel territorio; può essere previsto (a seconda delle circostanze) l’obbligo

di frequenza.

8. Nel caso in cui siano stati commessi reati o vi sia pericolo per l’incolumità delle

persone, il Dirigente Scolastico, o altri che abbiano responsabilità nell’Istituto,

provvederanno tempestivamente a segnalare all’autorità giudiziaria ogni

comportamento che inequivocabilmente si configuri come reato.

9. A seconda delle circostanze può essere previsto il coinvolgimento dei genitori dell’alunno in

percorsi formativi individuati dall’Istituto.

10. Lo studente può esporre le proprie ragioni verbalmente o per iscritto.

11. Per le sanzioni che prevedono l'allontanamento dalla scuola e il pagamento del danno, lo

studente può esporre le proprie ragioni in presenza dei genitori.

12. Può essere offerta allo studente la possibilità di convertire la sospensione dalle lezioni con attività in

favore della comunità scolastica.

13. In caso di sanzione con sospensione se ne dovrà dare comunicazione ai genitori, a cura del

Dirigente Scolastico o del Coordinatore di classe.

Art. 14 - Conversione delle sanzioni

1. Nel periodo di allontanamento dalla scuola è consentito ai genitori e allo studente l’accesso

all’informazione sullo sviluppo dell’attività didattica.

2. E’, altresì, consentito ai genitori ed allo studente il rapporto con la scuola per concordare interventi

adeguati ed utili al fine di favorire il rientro nella comunità scolastica.3. All’atto della comunicazione della sanzione disciplinare è offerta allo studente la possibilità di

convertirla nelle seguenti attività a favore della comunità scolastica:

- Attività in favore di compagni portatori di handicap o comunque attività da svolgersi

nell’ambito delle iniziative di solidarietà promosse dalla scuola

- collaborazione con il personale ausiliario

- attività di volontariato

- operazioni di pulizia e ripristino degli arredi dei locali scolastici

- ogni altra attività, manuale o intellettuale, vantaggiosa per la scuola, da stabilire caso

per caso, anche in relazione alla gravità del fatto, con il consenso dell’interessato, e

della famiglia dell’interessato.4. La possibilità di tali conversioni è demandata alla valutazione discrezionale del consiglio di

classe, che ne valuterà, caso per caso, l’opportunità.

5. Le sanzioni pecuniarie e i risarcimenti dei danni non sono convertibili.

Art. 15 - Impugnazioni

1. Contro le sanzioni disciplinari è ammesso ricorso da parte dei genitori, entro 15 giorni dalla

comunicazione della loro irrogazione, all’Organo di Garanzia, interno alla scuola, istituito e

disciplinato dal successivo articolo e che decide in via definitiva.2. Contro la sanzione disciplinare dell’allontanamento dello studente dalla comunità scolastica è

ammesso ricorso entro 30 giorni dal ricevimento della comunicazione all’Organo di Garanzia

regionale che opera secondo i comma 3, 4 e 5 dell’art. 2 del D.P.R. 21 novembre 2007n.235.

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* Art. 16 - Comportamenti e sanzioni nella Scuola dell’Infanzia

1. Al fine di non interferire con il buon andamento dell’organizzazione della scuola, i genitori sono

tenuti a far rispettare ai piccoli la puntualità, osservando gli orari stabiliti sia in ingresso che in

uscita, e le regole di comportamento per salvaguardare l’incolumità di ognuno

2. Oltre l’orario d’entrata è consentito l’accesso dei bambini solo se provvisti di autorizzazione

firmata dal genitore. Per prelevare i bambini prima del normale orario di uscita, occorre fare una

richiesta indirizzata al Dirigente per l’autorizzazione

3. In caso di assenza programmata, il genitore consegnerà al docente un’autocertificazione

4. I bambini con punti di sutura o ingessatura non possono essere ammessi in classe fino a

completa guarigione

5. Per la merenda gli alunni pdevono osservare il menù settimanale predisposto dal medico

scolastico

6. Per lo svolgimento delle attività gli allievi dovranno indossare indumenti comodi: tuta, pantaloni

con elastico in vita, scarpe con chiusura a strappo. Nello zainetto devono avere il materiale

occorrente per una corretta igiene personale: tovaglietta, tovagliolo, salviettine umidificate,

pacchetto di fazzolettini di carta

7. Data l’età dei piccoli frequentanti, si ritiene che i comportamenti scorretti debbano essere di

volta in volta sanzionati dai docenti, in stretta collaborazione con i genitori, per dare ai bambini un

messaggio coerente e unitario

* Art. 17 - Comportamenti e sanzioni nella Scuola Primaria**

Comportamenti Sanzioni

FREQUENZA

Ritardi ripetuti

Mancanza di puntualità nella giustificazione

delle assenze e/o dei ritardi

Assenze non giustificate dopo il quinto giorno

dal rientro

1-Annotazioni sul diario dell'alunno

2-Convocazione genitori

3- Rientro in classe con

accompagnamento dei genitori

IMPEGNO NELLO STUDIO

Mancanza del materiale necessario

verificata ripetutamente

Mancata esecuzione del lavoro assegnato

verificata ripetutamente

1-Ammonizione scritta sul diario

2-Convocazione dei genitori

RISPETTO DEGLI ADULTI OPERANTI NELLA

SCUOLA E DEI COMPAGNI

Uso di parole,comportamenti e gesti non

rispettosi delle norme comportamentali e

civili

Ricorso a parole minacciose e/o a gesti

violenti

Ricorso ripetuto a gesti violenti

1-Ammonizione scritta sul diario

2-Richiamo del Dirigente Scolastico

3-Convocazione dei genitori alla

presenza del docente e del Dirigente

Scolastico

4-Sospensione dalle lezioni

RISPETTO DELLE STRUTTURE SCOLASTICHE

Danneggiamento delle strutture tramite

scritte o scalfitture

Danneggiamento con rottura delle strutture

1-Richiamo verbale del docente

2-Richiamo del Dirigente Scolastico

3-Convocazione dei genitori

4-Sanzione pecuniaria stabilita da

competenti

RISPETTO DELLE DISPOSIZIONI ORGANIZZATIVE

E DI SICUREZZA

Uscita dalla classe senza il permesso del

docente

Allontanamento dal gruppo classe durante gli

spostamenti interni

1-Richiamo verbale del docente

2-Ammonizione scritta sul diario

UTILIZZO STRUMENTI DI LAVORO

Uso improprio del materiale didattico tale da

arrecare danno a persone o cose

Uso di materiale estraneo alla scuola e

pericoloso

1-Richiamo verbale del docente

2-Sequestro dell'oggetto

3-Ammonizione scritta sul diario

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** Le stesse regole si applicano anche in tutte le attività svolte all’esterno dell’Istituto, per visite,

viaggi, partecipazioni a manifestazioni o spettacoli, permanenza con pernottamento in Italia o

all’Estero, organizzate e deliberate dai competenti organi scolastici, sono equiparate, dal punto di

vista disciplinare, a quelle svolte all’interno dell’edificio o delle strutture scolastiche dipendenti.

Art. 18 - Organo di garanzia

1. L'Organo di Garanzia interno della scuola è composto dal Dirigente Scolastico, che ne assume la

presidenza, due docenti (vicario e collaboratore del DS), due genitori indicati dal Consiglio di

Istituto (presidente e vicepresidente), un ATA ( di ruolo).

2. L'Organo di Garanzia decide, su richiesta di chiunque vi abbia interesse, anche nei conflitti che

sorgano all'interno della scuola in merito all'applicazione del presente regolamento e dello

Statuto delle Studentesse e degli studenti.

Art. 19 - Regolamento dell'Organo di Garanzia

1. L'Organo di Garanzia interno all'Istituto, previsto dall'art. 5, commi 2 e 3 dello Statuto delle

studentesse e degli studenti, è istituito e disciplinato dal presente regolamento.

2. Contro le sanzioni disciplinari è ammesso ricorso da parte dei genitori all'Organo di Garanzia

interno che decide in via definitiva.

3. L'Organo di Garanzia decide, su richiesta di chiunque vi abbia interesse, anche nei conflitti che

sorgano all'interno della scuola in merito all'applicazione del presente regolamento e dello

Statuto delle Studentesse e degli studenti.

4. La convocazione dell'Organo di garanzia spetta al Presidente, che provvede a designare, di volta

in volta, il segretario verbalizzante. L'avviso di convocazione va fatto pervenire ai membri

dell'Organo, per iscritto, entro 4 giorni prima della seduta.

5. Per la validità della seduta è richiesta la presenza della metà più uno del componenti. Il

membro, impedito ad intervenire, deve far pervenire al Presidente dell'Organo di Garanzia,

possibilmente per iscritto, prima della seduta, la motivazione giustificativa dell'assenza.

6. Ciascun membro dell'Organo di garanzia ha diritto di parola e di voto; l'espressione del voto è

palese. Non è prevista l'astensione. In caso di parità prevale il voto del Presidente.

7. L'Organo di Garanzia, in forza del disposto di cui all'art. 5, dello Statuto delle studentesse e

degli studenti, è chiamato ad esprimersi sui ricorsi degli allievi contro le sanzioni disciplinari

diverse dal temporaneo allontanamento dalla Comunità scolastica.

8. Qualora l'avente diritto avanzi ricorso (che deve essere presentato per iscritto), Il Presidente

dell'Organo di garanzia, preso atto dell'istanza inoltrata, dovrà convocare mediante lettera i

componenti l'Organo non oltre i 5 giorni dalla presentazione del ricorso medesimo.

9. Il Presidente, in preparazione dei lavori della seduta, deve accuratamente assumere tutti gli

elementi utili allo svolgimento dell'attività dell'Organo, finalizzata alla puntuale considerazione

dell'oggetto all'ordine del giorno.

10. L'esito del ricorso va comunicato per iscritto all'interessato.

11. Il processo verbale d’ogni riunione è trascritto in un registro a pagine numerate e viene

sottoscritto dal

12. presidente e dal segretario.

13. L’organo di garanzia dura in carica tre anni.

14. Per la sostituzione dei membri venuti a cessare per qualsiasi causa o per perdita dei requisiti di

eleggibilità, si procederà alla nuova nomina.

Art. 20 - Disposizioni finali

1. I Regolamenti previsti dalle disposizioni vigenti in materia sono adottati o modificati previa

consultazione dai genitori nella scuola secondaria di primo grado.

2. Il presente regolamento e i documenti fondamentali della nostra istituzione scolastica sono

pubblicati sul sito web della scuola.

La scuola in collaborazione con le famiglie garantisce con i regolamenti l’abitudine al

rispetto delle regole, della cultura della legalità e della convivenza civile.

Foggia 28/10/2016 IL DIRIGENTE SCOLASTICO

Prof.ssa Fulvia Ruggiero

REGOLAMETO DIDSCIPLINA ALUNNI - All. 21IC “ALFIERI – GARIBALDI” FOGGIA

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ALL. 22 – REGOLAMENTO ALBO PRETORIO ON LINE IC “ALFIERI – GARIBALDI” FOGGIA

C.M. FGIC856004 ISTITUTO COMPRENSIVO Tel. 0881 - 721318 C.F. 94090760714 " ALFIERI - GARIBALDI " Fax 0881 - 316619

Sito: icalfierigaribaldi.gov.it via Galliani - 71121 Foggia e-mail: [email protected]

Pec: [email protected] Plesso Alfieri 0881.726363

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ALL. 22 – REGOLAMENTO ALBO PRETORIO ON LINEIC “ALFIERI – GARIBALDI” FOGGIA

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Prot. n. 6287 Foggia 30/10/09

REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO D’ISTITUTO TITOLO 1 – IL CONSIGLIO D’ISTITUTO Art. 1 Consiglio d’Istituto E’ costituito ai sensi del D.P.R. 31 maggio 1974 n° 416 il Consiglio d’istituto della scuola media statale “V.Alfieri” di Foggia con la composizione, le competenze e gli adempimenti così come indicati negli art. 8-10 del Testo unico 16 aprile 1994 n° 297, dagli art. 2-3-4-5 del D.P.R. 8-03-1999 n° 275 come modificato dal d.P.R. 156/99 105/01, nonché, per la parte contabile, dal D.I. 44 del 1-02-2001. Art. 2 Prima convocazione del consiglio d’Istituto La prima convocazione del consiglio d’istituto è disposta dal Dirigente scolastico entro il 20° giorno da quello della proclamazione degli eletti. Art. 3 Elezione del presidente, del vice-presidente e dei componenti

La giunta esecutiva Nella prima seduta il consiglio d’istituto è presieduto dal Dirigente scolastico ed elegge, tra i rappresentanti dei genitori membri del consiglio stesso, il proprio Presidente ed il vice-Presidente. L’elezione ha luogo a scrutinio segreto. Sono candidati tutti i genitori membri del consiglio. E’ considerato eletto il genitore che abbia ottenuto la maggioranza assoluta dei voti, rapportata al numero dei componenti, purchè sia presente almeno la metà più uno dei membri del consiglio d’istituto. Qualora non si raggiunga detta maggioranza nella prima votazione, il Presidente è eletto a maggioranza semplice. A parità di voti si procede a nuova votazione solo sui candidati che nella votazione hanno riportato il maggior numero di voti, in caso di ulteriore parità, verrà considerato eletto il candidato più anziano d’età. Il primo dei non eletti ricopre l’incarico di vice-Presidente. Il Presidente del Consiglio d’Istituto, appena eletto, designa un membro del Consiglio stesso per lo svolgimento elle funzioni di Segretario con compiti di verbalizzazione. Sempre nella prima seduta, il Consiglio d’Istituto elegge con un’unica votazione i componenti la Giunta Esecutiva a maggioranza relativa (i due candidati più votati appartenenti alla componente genitori, il candidato più votato della componente docenti, il candidato più votato della componente ATA). Art. 4 Il Presidente del Consiglio d’Istituto Il Presidente del Consiglio d’Istituto è figura interna al Consiglio stesso ed è suo precipuo compito assicurarne il regolare ed attivo funzionamento. In particolare il Presidente:

- convoca il Consiglio ogni qualvolta lo ritenga opportuno durante l’anno scolastico - affida le funzioni di Segretario ad un membro del medesimo Consiglio ed, in assenza di questi, di

volta in volta individua un supplente - autentica con la propria firma i verbali delle adunanze, redatti dal Segretario in un apposito

registro a pagine precedentemente numerate - trasmette entro otto giorni dalla seduta, copia integrale dei verbali del Consiglio d’Istituto al

Dirigente scolastico per la prescritta pubblicazione - dispone, in accordo con il D.S.G.A. i servizi di segreteria per le incombenze amministrative

connesse alle adunanze del Consiglio, per la redazione e l’invio delle lettere di convocazione dei membri del Consiglio, nonché per la corrispondenza e per tutte le altre varie ed eventuali necessità di ordine amministrativo

- rappresenta, sempre nel rispetto del successivo art. 6, 1° comma del presente regolamento, nei rapporti con la comunità scolastica e con gli altri Enti esterni, il solo Consiglio d’istituto e non già l’Istituzione scolastica stessa, la cui rappresentanza, per diritto, compete al Dirigente scolastico

- presiede le sedute di Consiglio, regolando gli interventi in ordine di richiesta. Può sospendere le sedute per un breve periodo, qualora rilevi gravi turbamenti ed irregolarità nell’ordine delle sedute stesse

- riceve dal Presidente del Consiglio uscente tutta la documentazione necessaria alla continuità della funzione

C.M. FGIC856004 ISTITUTO COMPRENSIVO Tel. 0881 - 721318 C.F. 94090760714 " ALFIERI - GARIBALDI " Fax 0881 - 316619

Sito: icalfierigaribaldi.gov.it via Galliani - 71121 Foggia e-mail: [email protected]

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- in caso di impedimento o di assenza del Presidente, esso è sostituito dal vresidente o, in sua mancanza, dal consigliere più anziano

- in qualunque momento la maggioranza assoluta dei membri del Consiglio d’istituto può revocare la carica di Presidente con apposita mozione messa all’o.d.g. . In tale occasione il Consiglio d’Istituto sarà presieduto dal Dirigente scolastico

Art. 5 Il Segretario del Consiglio d’istituto Il Segretario del Consiglio d’Istituto, nominato permanentemente dal Presidente, redige, entro otto giorni, il processo verbale delle sedute su apposito registro a pagine numerate e firma lo stesso verbale che viene autenticato dal Presidente. Il Segretario del Consiglio d’Istituto tiene ordinati tutti i documenti relativi ai lavori del Consiglio che devono restare depositati presso la Segreteria dell’istituzione scolastica. Art. 6 Diritti – Doveri dei Consiglieri del Consiglio d’Istituto E’ vietato ai Consiglieri intraprendere iniziative personali a nome del Consiglio d?istituto, comunque riguardanti la comunità scolastica, senza averne preventivamente informato sia il Presidente del Consiglio, sia il Presidente della Giunta Esecutiva. Ogni Consigliere ha diritto di ottenere notizie ed informazioni utili all’espletamento del suo mandato nonché ad ottenere dal Presidente informazioni e spiegazioni sulla esecuzione, da parte della Giunta, delle deliberazioni validamente adottate. Ogni membro del Consiglio d’Istituto può altresì, durante l’orario di servizio, accedere agli uffici di segreteria per avere tutte le informazioni e trarre eventualmente copia degli atti relativi alle materie di competenza del Consiglio d’Istituto, ivi compresi tutti i processi verbale del medesimo Consiglio d’Istituto. Ogni Consigliere ha diritto di prendere la parola durante le sedute: sono consigliati interventi brevi ed ogni intervento ha diritto alla replica. I membri che non intervengono, senza giustificati motivi, a tre sedute consecutive del Consiglio d’Istituto decadono dalla carica e vengono surrogati a norma di legge. Le assenze si ritengono giustificate: per motivi di salute, per gravi motivi di famiglia, per motivi di lavoro. Si intendono giustificati quei Consiglieri che ne abbiano data comunicazione anche ad un solo membro dell’organo di cui fanno parte, il quale dovrà notificarlo all’inizio della seduta. Art. 7 Surroga dei membri cessati Il Consigliere dichiarato decaduto o dimissionario deve essere surrogato, entro la seduta successiva del Consiglio, dal primo dei non eletti tra i candidati alla carica, rispettivamente per quella componente in cui si è verificata la vacatio. I membri subentrati cessano anch’essi dalla carica allo scadere del periodo di durata del Consiglio. Art. 8 Dimissioni I componenti eletti dell’Organo collegiale possono dimettersi in qualsiasi momento. Le dimissioni sono date per iscritto. E’ ammessa la forma orale solo quando le dimissioni vengono date dinanzi all’Organo Collegiale. L’Organo Collegiale prende atto delle dimissioni. In prima istanza, l’Organo Collegiale può invitare il dimissionario a recedere dal suo proposito. Una volta che l’Organo Collegiale abbia preso atto delle dimissioni, queste divengono definitive ed irrevocabili. Art. 9 Modalita’ di convocazione del consiglio d’istituto La convocazione del Consiglio d’Istituto avviene a cura del Presidente, di intesa con il Dirigente scolastico, o su richiesta di almeno 1/3 dei Consiglieri. La convocazione deve essere normalmente inviata con lettera almeno 5 giorni prima della data prefissata; per i membri della componente genitori essa è inviata per posta direttamente al loro domicilio o consegnata a mano, salvo diversa indicazione data dai Consiglieri. Copia della convocazione, è affissa, all’Albo della scuola. Nei casi di urgenza, la seduta può essere convocata con il preavviso di un solo giorno, anche verbalmente o a mezzo fonogramma. Art. 10 Formazione dell’ordine del giorno ed eventuale sua variazione La convocazione del Consiglio d’Istituto, oltre all’ora, data e luogo, deve contenere l’ordine del giorno da discutere, i cui argomenti, formulati in forma chiara, anche se sintetica, vincolano l’andamento della seduta. La trattazione di argomenti non iscritti all’ordine del giorno è possibile alla voce “varie ed eventuali”, ma va comunicata in apertura di seduta ed approvata a maggioranza semplice. Contemporaneamente all’invio della convocazione e cioè fin da 5 giorni prima dell’adunanza (salvo i casi di urgenza) l’organo convocante deve depositare presso la segreteria dell’istituzione scolastica la documentazione disponibile e necessaria per la valutazione degli argomenti posti all’ordine del giorno. Art. 11 Validità sedute La seduta si apre all’ora indicata nell’avviso di convocazione e diventa valida a tutti gli effetti con la presenza di almeno la metà più uno dei componenti in carica.

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Nel numero dei componenti in carica non vanno computati i membri decaduti dalla carica e non ancora sostituiti. Il numero legale deve sussistere non solo al principio della seduta, ma anche al momento della votazione. Art. 12 Discussione ordine del giorno E’ compito del Presidente porre in discussione tutti gli argomenti all’OdG nella successione in cui compaiono nell’avviso di convocazione. Gli argomenti indicati all’OdG sono tassativi. Se l’Organo Collegiale è presente in tutti i suoi componenti, si possono aggiungere altri argomenti con il voto favorevole di tutti i presenti. Costituiscono eccezione al comma precedente le deliberazioni del C.d.I. che devono essere adottate su proposta della G.E. L’Ordine di trattazione degli argomenti può essere modificato su proposta di un componente l’Organo Collegiale, previa approvazione a maggioranza. In caso di aggiornamento della seduta dovrà essere mantenuto lo stesso OdG. Art. 13 Mozione d’ordine Prima della discussione di un argomento all’OdG, ogni membro presente alla seduta può presentare una mozione d’ordine per il non svolgimento della predetta discussione “questione pregiudiziale” oppure perché la discussione dell’argomento stesso sia rinviata “questione sospensiva”. La questione sospensiva può essere posta anche durante la discussione. Sulla mozione d’ordine possono parlare un membro a favore ed uno contro. Sull’accoglimento della mozione si pronuncia l’Organo Collegiale a maggioranza con votazione palese. L’accoglimento della mozione d’ordine determina la sospensione immediata della discussione dell’argomento all’OdG al quale si riferisce. Art. 14 Diritto d’intervento Tutti i membri dell’Organo Collegiale, avuta la parola dal Presidente, hanno diritto di intervenire, secondo l’ordine di iscrizione e per il tempo strettamente necessario, sugli argomenti in discussione. Il Presidente ha la facoltà di replicare agli oratori, quando sia posto in discussione il suo operato quale Presidente e quando si contravvenga alle norme del presente regolamento. Art. 15 Dichiarazione di voto Dopo che il Presidente ha dichiarato chiusa la discussione, possono aver luogo le dichiarazioni di voto, con le quali i votanti possono, brevemente, esporre i motivi per i quali voteranno a favore o contro il deliberando o i motivi per i quali si asterranno dal voto. La dichiarazione di voto deve essere riportata nel verbale della seduta. Le votazioni sono indette dal Presidente ed al momento delle stesse nessuno può più avere la parola, neppure per proporre mozione d’ordine. Art. 16 Votazioni Le votazioni si effettuano in modo palese per alzata di mano o per appello nominale ad alta voce, quando lo richiedono il Presidente o uno dei componenti. La votazione è segreta quando riguarda determinate o determinabili persone. Le sole votazioni concernenti le persone si prendono a scrutinio segreto mediante il sistema delle schede segrete. La votazione non può validamente aver luogo, se i consiglieri non si trovano in numero legale. I consiglieri che dichiarano di astenersi dal votare si computano nel numero necessario a rendere legale l’adunanza, ma non nel numero dei votanti. Le deliberazioni sono adottate a maggioranza assoluta dei voti validamente espressi. In caso di parità, ma solo per le votazioni palesi, prevale il voto del Presidente. La votazione, una volta chiusa, non può essere riaperta per il sopraggiungere di altri membri e non può nemmeno essere ripetuta, a meno che non si riscontri che il numero dei voti espressi è diverso da quello dei votanti. Art. 17 Processo verbale Nella prima parte del verbale si dà conto della legalità dell’adunanza (data, ora e luogo della riunione, chi presiede, chi svolge la funzione di segretario, l’avvenuta verifica del numero legale dei presenti, i nomi con relativa qualifica dei presenti e degli assenti, questi ultimi se giustificati o no, l’OdG). Per ogni punto all’OdG si indicano molto sinteticamente le considerazioni emerse durante il dibattito, quindi si dà conto dell’esito delle votazioni (numero dei presenti, numero dei votanti, numero dei voti favorevoli, contrari, astenuti, nulli). Nel verbale sono annotate anche le eventuali dichiarazioni di voto e il tipo di votazione seguito. Un membro dell’organo Collegiale può chiedere che a verbale risulti la volontà espressa da ogni singolo membro sulla materia oggetto della deliberazione. I membri dell’organo collegiale hanno la facoltà di produrre il testo di una loro dichiarazione da trascrivere a cura del segretario sul verbale. I verbali della seduta dell’Organo Collegiale sono raccolti su appositi registri a pagine numerate, timbrate e firmate dal Dirigente scolastico per vidimazione. I verbali sono numerati progressivamente nell’ambito dello stesso anno scolastico. I verbali delle sedute dell’Organo Collegiale possono:

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essere redatti direttamente sul registro; se prodotti con programmi informatici, essere incollati sulle pagine del registro e quindi timbrati e vidimati da Presidente e segretario in ogni pagina; se prodotti con programmi informatici, essere rilegati per formare un registro le cui pagine dovranno essere timbrate e vidimate dal Dirigente scolastico. Il processo verbale viene letto ed approvato al termine della seduta. Ove ciò non fosse possibile per ragioni di tempo, si approverà prima dell’inizio della seduta immediatamente successiva. Art. 18 Pubblicazione degli atti e delle delibere del Consiglio

d’istituto. La pubblicità degli atti del Consiglio d’Istituto deve avvenire mediante affissione in apposito Albo, nell’edificio scolastico, firmati dal presidente e dal Segretario; nel sito web della scuola è invece pubblicata una sintesi dei verbali delle sedute. L’affissione all’albo e la pubblicazione nel sito web avviene entro il termine massimo di 10 gg. dalla relativa seduta del Consiglio d’Istituto. La copia della deliberazione deve rimanere esposta per un periodo di 30 giorni. I verbali e tutti gli atti scritti preparatori sono depositati nella sede dell’istituto e sono esibiti, come già specificato all’art. 6, ai Consiglieri che ne facciano richiesta. Non sono soggetti a pubblicazione gli atti e le deliberazioni concernenti singole persone, salvo contraria richiesta dell’interessato. Art. 19 Ammissioni alle sedute Agli incontri del Consiglio d’Istituto, in ossequio a quanto dispone l’art. 5 della Legge 11/10/1977 n° 746, possono inoltre essere chiamati a partecipare a” titolo consultivo” anche i rappresentanti del comune, dei loro organi di decentramento democratico, delle organizzazioni sindacali dei lavoratori dipendenti o autonomi operanti nel territorio, personale in servizio nell’istituzione scolastica e il direttore dei Servizi Generali ed Amministrativi, oppure tecnici ed esperti in veste di consultenti, al fine di approfondire problemi riguardanti la vita ed il funzionamento della scuola. Art. 20 Pubblicità delle sedute Ai sensi della legge 11/10/1977, n° 748 e fatto salvo quanto disposto dall’art. 19 di questo regolamento, alle sedute del consiglio d’istituto possono assistere gli elettori delle componenti rappresentate nel medesimo consiglio. Alle sedute del Consiglio d’Istituto non è invece ammesso il pubblico quando siano in discussione argomenti concernenti persone. E’ data facoltà al Presidente, in relazione alla capienza o all’idoneità dei locali disponibili, stabilire la pubblicità della seduta e allo stesso Presidente, nell’esercizio degli stessi poteri, a tal fine conferiti dalla Legge al Sindaco quando presiede le riunioni del Consiglio Comunale, è consentito, qualora il comportamento del pubblico non consenta l’ordinato svolgimento dei lavori o la libertà di discussione o di deliberazione, disporre la sospensione della seduta e la sua ulteriore prosecuzione in forma non pubblica.

TITOLO 2 – LA GIUNTA ESECUTIVA Art. 21 La Giunta esecutiva e le sue attribuzioni La Giunta esecutiva, organo distinto ed autonomo rispetto al Consiglio d’istituto, svolge attività di impulso, di proposta, di preparazione e di esecuzione nei riguardi del Consiglio d’Istituto stesso. La Giunta esecutiva si compone del Dirigente scolastico, membro di diritto, del Direttore dei servizi generali ed amministrativi, membro di diritto che esplica le funzioni si Segretario della Giunta medesima, di un docente, di un non docente e di due genitori, eletti dal Consiglio d’Istituto stesso in seno alle rispettive componenti. La Giunta esecutiva:

a) è presieduta dal Dirigente scolastico o, in sua assenza o impedimento, dal docente che ne fa le veci;

b) predispone, sulla base delle linee generali approvate dal Consiglio d’Istituto, il programma annuale e le eventuali variazioni allo stesso, nonché il Conto Consuntivo dell’esercizio precedente entro il 15 marzo di ogni anno e li presenta, corredati di una relazione illustrativa, al Consiglio d’Istituto. Allega inoltre al Programma Annuale la situazione finanziaria presente alla data del 31 dicembre;

c) prepara i lavori istruttori del Consiglio d’Istituto e cura l’esecuzione delle delibere dello stesso; d) predispone la relazione annuale nelle materie devolute alla competenza del Consiglio d’Istituto e

la sottopone all’approvazione del Consiglio d’Istituto. Art. 22 Convocazione della Giunta La Giunta esecutiva può essere convocata:

a) dal Presidente della Giunta b) su richiesta del presidente del Consiglio d’Istituto

La comunicazione della convocazione deve essere diramata ai membri della Giunta almeno 5 giorni prima della seduta. Nei casi di urgenza è sufficiente il preavviso di un solo giorno, anche a mezzo fonogramma. Art. 22 Funzionamento della Giunta Esecutiva

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Per la validità delle sedute e delle deliberazioni della Giunta esecutiva valgono le stesse modalità previste per il consiglio d’istituto e tutte le altre disposizioni applicabili con le norme in materia di legislazione scolastica Quando la Giunta lo ritenga opportuno, può richiedere la partecipazione alla seduta di esperti in particolari materie. Tali persone, in sede di Giunta allargata, hanno soltanto potere referente.

TITOLO 3 – Commissioni e Competenze Consiglio D’istituto Art. 23 Commissioni Consiliari Il Consiglio, al fine di meglio realizzare il proprio potere di iniziativa, può decidere di costituire Commissioni o gruppi di Lavoro per le materie di particolare rilievo ed importanza. Le Commissioni ed i Gruppi di lavoro non hanno potere decisionale e svolgono la propria attività di istruttoria, di proposta e di consulenza secondo le direttive, le modalità e le necessità stabilite dal Consiglio stesso. Delle Commissioni o gruppi di lavoro possono far parte esperti, genitori ed insegnanti. Ogni Consigliere può prendere parte ai lavori di tutte le Commissioni le cui risultanze dovranno essere preventivamente notificate alla Giunta Esecutiva per l’opportuna predisposizione ai lavori del Consiglio stesso. Art. 24 Competenze del Consiglio d’Istituto.

1. Elabora ed adotta gli indirizzi generali e determina le forme di autofinanziamento 2. Approva il programma Annuale e la Relazione illustrativa proposta dalla Giunta Esecutiva 3. Verifica lo Stato di Attuazione del Programma Annuale e vi apporta le modifiche necessarie 4. Approva entro il 30 Aprile il Conto Consultivo predisposto dal D.S.G.A 5. Stabilisce l’entità del fondo per le minute spese (art. 17 comma 1) * 6. Ratifica i prelievi dal Fondo di Riserva effettuati dal D.S. entro 30 giorni 7. Delibera sulle Attività negoziali di cui (art. 33 comma 1)* 8. Determina i criteri e i limiti delle attività negoziali che rientrano nei compiti del D.S. (art. 33

comma 2) 9. Fatte salve le competenze del Collegio dei docenti e dei Consigli di classe, ha potere deliberante,

su proposta della Giunta, per quanto concerne l’organizzazione e la programmazione della vita e dell’attività della scuola (POF) , nei limiti delle disponibilità di bilancio nelle seguenti materie.

a- adozione del regolamento d’Istituto b- criteri generali per la programmazione educativa c- criteri per la programmazione e l’attuazione delle attività parascolastiche, interscolastiche,

extrascolastiche, con particolare riguardo ai corsi di recupero e di sostegno, alle libere attività complementari, alle visite guidate e ai viaggi d’istruzione

d- promozione di contatti con altre scuole o istituti al fine di realizzare scambi di informazioni e di esperienze e di intraprendere eventuali iniziative di collaborazione

e- partecipazione dell’istituto ad attività culturali, sportive e ricreative di particolare interesse educativo

f- forme e modalità per lo svolgimento di iniziative assistenziali che possono essere assunte dall’istituto

g- esprime parere sull’andamento generale, didattico ed amministrativo, dell’istituto e sull’espletamento dei servizi amministrativi

h- esercita funzioni in materia di sperimentazione ed aggiornamento previste dagli art. 276 e seguenti del D.lgs 297/94

i- esercita competenze in materia d’uso delle attrezzature e dell’edifico scolastico ai sensi dell’art. 94 del D.Lgs 297/94, e degli art.2-3-4-5 del D.P.R. 275/99 come modificato dai D.P.R. 156/99 e 105/01

j- delibera, sentito per gli aspetti didattici il Collegio dei Docenti, le iniziative dirette alla educazione alla salute e alla prevenzione delle tossicodipendenze

k- delibera sulla riduzione delle ore di lezione per causa di forza maggiore estranee alla didattica (art 26 comma 8 CC.NL)

l- indica i criteri generali relativi alla formazione delle classi, all’assegnazione ad esse dei singoli docenti, all’adattamento alle condizioni ambientali dell’orario delle lezioni e di altre attività scolastiche

10. Si pronuncia su ogni altro argomento attribuito dal testo unico, dalle Leggi e dai Regolamenti, alla Sua competenza

Art. 25 Modifiche al Regolamento Il presente Regolamento può essere integrato e/o modificato in una o in tutte le sue parti, dietro proposta del Presidente o di un Consigliere qualsiasi; per la variazione è necessario il voto favorevole della maggioranza dei 2/3 dei componenti.

Foggia 30/10/09 IL DIRIGENTE SCOLASTICO

Prof.ssa Fulvia Ruggiero

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C.M. FGIC856004 ISTITUTO COMPRENSIVO Tel. 0881 - 721318

C.F. 94090760714 " ALFIERI - GARIBALDI " Fax 0881 - 316619

Sito: icalfierigaribaldi.gov.it via Galliani - 71121 Foggia e-mail: [email protected]

Pec: [email protected] Plesso Alfieri 0881.726363

Prot. 934/A3 Foggia 25.02.2016

REGOLAMENTO DI ISTITUTO PER L’ACCESSO AGLI ATTI AMMINISTRATIVI

Approvato con Delibera n. 16 del Consiglio di Istituto nella seduta del 26/01/2016. PREMESSE GENERALI

Per la redazione del presente Regolamento interno si sono richiamate le seguenti norme legislative:

Legge 241 del 7 Agosto 1990 avente per oggetto: “Nuove norme in materia di procedimentoamministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi”. (In particolare l’art. 22 comma 1,lettera e) e l’art. 23).

Legge 11 Febbraio 2005 n. 15 recante “Modificazioni ed integrazioni alla legge 7 Agosto 1990 n. 241”.

D.P.R. del 12 Aprile 2006 n. 184 avente per oggetto “Regolamento recante disciplina in materia diaccesso ai documenti amministrativi”, che costituisce parte integrante e sostanziale del presenteregolamento interno.

D.P.R. del 27 Giugno 1992 n. 352 recante “ Regolamento per la disciplina di esercizio e dei casi diesclusione del diritto di accesso ai documenti amministrativi in attuazione del’art. 24 della Legge 7Agosto 1990 n. 241”.

D. Lgs. 30 marzo 2001, n. 165 recante “Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenzedelle pubbliche amministrazioni”.

Legge 18 giugno 2009, n. 69 recante “Disposizioni per lo sviluppo economico, la semplificazione, lacompetitività nonché in materia di processo civile”.

D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445 recante le “disposizioni legislative e regolamentari in materia didocumentazione amministrativa”.

D. Lgs. 7 marzo 2005, n. 82 recante “Codice dell’Amministrazione Digitale”.

D. Lgs. 30 dicembre 2010, n. 235 recante “Modificazione ed integrazione al D. Lgs. 7 marzo 2005, n. 82recante Codice dell’Amministrazione Digitale a norma dell’art. 33 della Legge 18 giugno 2009, n. 69”.

D.P.R. 10 gennaio 1957, n. 3 recante “Statuto degli impiegati civili dello Stato”.

D. Lgs. del 12 Aprile 2006, n. 163 recante “Codice dei contratti pubblici”.Art. 1 – Oggetto del regolamento

1. Il presente Regolamento disciplina le modalità di esercizio del diritto di accesso ai documenti ed attiamministrativi in conformità a quanto stabilito nel capo V della legge 7 agosto 1990, n. 241 e successivemodificazioni ed integrazioni ed in particolare il D.P.R. 27/06/1992 n. 352, la Legge 11/02/2005 n. 15 e ilD.P.R. 12/04/2008 n. 184.

ALL. 23 – REGOLAMENTO ACCESO AD ATTI AMMINISTRATIVI IC “ALFIERI – GARIBALDI” FOGGIA

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2. L’accesso ai documenti ed atti amministrativi, considerate le sue rilevanti finalità di pubblico interesse, costituisce principio generale dell’attività amministrativa dell’ufficio scolastico allo scopo di favorire la partecipazione di cittadini, gruppi ed imprese e di assicurarne l’imparzialità e la trasparenza. Esso attiene ai livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale ai sensi dell’art. 117, secondo comma, lettera m), della Costituzione. 3. Fatto salvo il diritto di accesso, l’Istituto Comprensivo Alfieri Garibaldi di Foggia privilegia la circolazione di atti, documenti e informazioni per via telematica, utilizzando le tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni.

Art. 2 – Ambito normativo di riferimento 1. Il presente Regolamento costituisce integrazione ed esecuzione della norme sull’accesso ai documenti ed atti amministrativi contenute, oltre che nella legge, nel decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, nel decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, nel decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82 e successive modificazioni, nel decreto del Presidente della Repubblica 12 aprile 2006, n. 184.

Art. 3 - Definizioni 1.Ai fini del presente Regolamento si intende per: a) “diritto di accesso”, il diritto degli interessati di prendere visione e di estrarre copia di documenti amministrativi o con altra modalità idonea a consentire l’esame del documento od atto in qualsiasi forma ne sia rappresentato il contenuto; b) “interessati”, tutti i soggetti privati, compresi quelli portatori di interessi pubblici o diffusi, che abbiano un interesse diretto, concreto e attuale, corrispondente ad una situazione giuridicamente tutelata e collegata al documento al quale è chiesto l’accesso; c) “controinteressati”, tutti i soggetti, individuati o facilmente individuabili in base alla natura del documento richiesto, che dall’esercizio dell’accesso vedrebbero compromesso il loro diritto alla riservatezza; d) “documento amministrativo”, ogni rappresentazione grafica, fotocinematografica, elettromagnetica o di qualunque altra specie del contenuto di atti, anche interni o non relativi ad uno specifico procedimento, detenuti da una pubblica amministrazione e concernenti attività di pubblico interesse, indipendentemente dalla natura pubblicistica o privatistica della loro disciplina sostanziale (art. 22, L. 241/9, modificata dal L. 15/2005); e) “pubblica amministrazione”, tutti i soggetti di diritto pubblico e i soggetti di diritto privato limitatamente alla loro attività di pubblico interesse disciplinata dal diritto nazionale o comunitario.

Art. 4 – Oggetto del diritto di accesso 1. Il diritto di accesso ai documenti ed atti amministrativi è la facoltà esercitabile da chiunque abbia un interesse diretto, concreto e attuale, corrispondente a una situazione giuridicamente tutelata e collegata al documento al quale è richiesto l’accesso, di prendere visione e di estrarre copia di documenti amministrativi. 2. Il diritto di accesso si esercita con riferimento ai documenti amministrativi materialmente esistenti al momento della richiesta e detenuti alla stessa data dall'Istituzione scolastica (fino a quando sussiste l’obbligo di conservazione da parte della scuola). 3. L'Istituzione scolastica non è tenuta ad elaborare dati in suo possesso al fine di soddisfare le richieste di accesso. 4. In ambito scolastico i documenti di cui sopra risultano essere, tra gli altri, i seguenti (elenco non esaustivo dei possibili casi): – elaborati scritti e atti della Commissione giudicatrice degli esami di Stato; – compiti scritti, documenti relativi a scrutini intermedi, finali e relativi verbali, con esclusione delle parti riguardanti altri alunni; – registri personali dei docenti e verbali dei Consigli di classe, a favore di genitori di alunno non ammesso alla classe successiva e con esclusione delle parti che concernono altri alunni; – atti formali, anche di natura endoprocedimentale, emanati nel corso dell'istruttoria a favore del soggetto che produca istanza di trasferimento e di mobilità professionale; – atti relativi alla formulazione delle graduatorie interne e di istituto; – atti finalizzati alla stipula di contratti per l'aggiudicazione di forniture di beni e servizi.

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Art. 5 – Atti esclusi dal diritto di accesso e diritto alla privacy 1. Il diritto di accesso ad atti e documenti amministrativi deve essere esercitato nel rispetto dellaregolamentazione nazionale in materia di riservatezza nel trattamento dei dati personali.2. Sono, pertanto, esclusi dal diritto di accesso, ai sensi del D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196 (Codice in materiadi protezione dei dati personali) e del D.P.R. 12 aprile 2006, n. 184 (Regolamento recante disciplina inmateria di accesso ai documenti amministrativi):– rapporti informativi sul personale dipendente;– documenti rappresentativi di accertamenti e dichiarazioni medico-legali relativi al personale anche in

quiescenza;– documenti attinenti al trattamento economico individuale o a rapporti informativi o valutativi;– documenti rappresentativi di interventi dell'autorità giudiziaria o della Procura della Corte dei Conti,relativi a soggetti per i quali si delinea responsabilità civile, penale, amministrativa;– documenti contenenti atti sensibili o giudiziari, se l'accesso non è strettamente indispensabile per latutela dell'interessato o dei suoi diritti di pari rango (art. 60 del D.Lgs. 196/2003);– gli atti dei privati detenuti occasionalmente dall'Istituzione scolastica in quanto non scorporabili dadocumenti direttamente utilizzati e, in ogni modo, gli atti che non abbiano avuto specifico rilievo nelledeterminazioni amministrative;– documenti attinenti a procedimenti penali (per i quali è prevista una tutela più ampia in ambitogiudiziario), o utilizzabili a fini disciplinari o di dispensa dal servizio, monitori o cautelari, nonchéconcernenti procedure conciliative o arbitrali;– annotazioni, appunti e bozze preliminari;– documenti inerenti all'attività relativa all'informazione, alla consultazione e alla concertazione e allacontrattazione sindacale, fermi restando i diritti sindacali previsti anche dal protocollo sindacale.3. Non sono ammissibili istanze di accesso preordinate ad un controllo generalizzato dell'operatodell’Istituzione scolastica. L'accesso ai documenti amministrativi non può essere negato ove sia sufficientefare ricorso al potere di differimento.4. Sarà garantito ai richiedenti l'accesso ai documenti amministrativi la cui conoscenza sia necessaria percurare o per difendere i propri interessi giuridici.5. Nel caso di documenti contenenti dati sensibili e giudiziari, l'accesso è consentito nei limiti in cui siastrettamente indispensabile e nei termini previsti dall'art. 60 del D.Lgs. 196/2003, in caso di dati idonei arivelare lo stato di salute e la vita sessuale.

Art. 6 – Interessati al diritto di accesso 1. Sono interessati al diritto di accesso tutti i soggetti privati, compresi quelli portatori di interessi pubblicio diffusi, di cui all'art. 4 del presente Regolamento.2. Il diritto di accesso dei soggetti di cui al precedente comma è esercitato relativamente ai documentiamministrativi e alle informazioni dagli stessi desumibili il cui oggetto è correlato con l'interesse di cui ilrichiedente dimostri, con idonea e specifica motivazione, di essere il titolare.

Art. 7 – Controinteressati 1. Qualora l'Istituzione scolastica (il Responsabile del procedimento di accesso o il suo delegato) dovesseindividuare soggetti controinteressati, di cui all’art. 22, comma 1, lettera c), della legge, è tenuta a darnecomunicazione mediante invio di copia della richiesta agli stessi (con raccomandata con avviso diricevimento o con consegna a mano presso l’Istituzione) o mediante Posta Elettronica Certificata. Di talecomunicazione è necessario informare tempestivamente il richiedente l’accesso.2. I soggetti controinteressati sono individuati tenuto anche conto del contenuto degli atti e documenticonnessi che appartengono al medesimo procedimento amministrativo.3. I controinteressati hanno dieci (10) giorni di tempo dalla ricezione della comunicazione per presentareuna motivata opposizione, anche per via telematica, alla richiesta di accesso. Decorso tale termine,l'Istituzione scolastica, accertata la ricezione della comunicazione da parte dei contro interessati (o larestituzione della stessa per compiuta giacenza), provvede in merito alla valutazione della richiesta.

Art. 8 – Modalità di accesso informale 1. Qualora in base alla natura del documento od atto richiesto non risulti l’esistenza di controinteressati ildiritto di accesso può essere esercitato in via informale mediante richiesta, anche verbale, all’Ufficio disegreteria.

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La valutazione se ammettere o meno l’accesso in via informale spetta al Responsabile dell’ufficio. 2. Per poter ottenere l’accesso al documento, il richiedente deve: a. indicare gli estremi del documento oggetto della richiesta, ovvero gli elementi che ne consentano l’individuazione (compilando l’allegato 2, in calce al presente regolamento); b. specificare e, ove occorra, comprovare l’interesse connesso all’oggetto della richiesta; c. dimostrare la propria identità mediante l’esibizione di documento d’identità o di riconoscimento in corso di validità e, ove occorra, i propri poteri di rappresentanza del soggetto interessato. 3. La richiesta può essere presentata anche tramite persona incaricata, munita di documento d’identità, in possesso di apposita delega scritta del richiedente con firma associata a fotocopia di un valido documento d’identità o di riconoscimento del richiedente stesso, da ritirare e conservare in atti o nel caso di decesso dell’interessato, da persona munita di dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà che ne attesti la qualità di erede. I dati identificativi del delegato devono essere registrati in calce alla delega da conservare in atti. 4. I tutori e curatori legali o giudiziali di soggetti interessati all’accesso, devono documentare la loro qualità. 5. La richiesta viene esaminata immediatamente e senza formalità, nell’ambito dell’orario d’ufficio, presso la segreteria della scuola, è accolta, mediante indicazione della pubblicazione contenente le notizie, esibizione del documento, estrazione di copie, ovvero altra modalità idonea.

Art. 9 – Modalità di accesso formale 1. Qualora non sia possibile l’accoglimento immediato della richiesta in via informale, il Responsabile di procedimento, o un suo incaricato, invita l’interessato a presentare richiesta d’accesso formale (non assoggettata all’imposta di bollo, ai sensi della C.M. 16 marzo 1994, n. 94). La richiesta va presentata: a. quando, in base al contenuto del documento richiesto, si riscontri l’esistenza di controinteressati; b. quando sorgano dubbi sulla legittimazione del richiedente, sulla sua identità, sui suoi poteri rappresentativi, sulla sussistenza dell’interesse alla stregua delle informazioni e delle documentazioni fornite, sull’accessibilità del documento. Nei suddetti casi la scuola mette a disposizione dell’interessato un apposito modulo per la richiesta, allegato (n. 1) al presente regolamento. 2. L’istanza formale può essere presentata anche su iniziativa dell’interessato e può essere inviata per via telematica nel rispetto di quanto previsto dall’art. 65 del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82. 3. Il procedimento di accesso deve concludersi nel termine di trenta giorni (30), ai sensi dell’art. 25, comma 4, della legge, decorrenti dalla data di ricezione della richiesta da parte dell’ufficio competente.

Art. 10 – Responsabile del procedimento di accesso 1. “Responsabile del procedimento di accesso” è il Dirigente Scolastico o il Direttore SGA funzionario incaricato, competente a formare il documento o a detenerlo stabilmente. 2. Il Responsabile del procedimento di accesso, cura direttamente i rapporti con i soggetti che richiedono l’accesso e, valutata la richiesta, provvede a quanto necessario per l’esercizio dei loro diritti. In particolare può decidere:

l’accoglimento della richiesta, quando la domanda viene ritenuta completa, e mettere disposizione del richiedente tutta la documentazione, procedendo come sotto indicato:

a) ricevere le richieste di accesso; b) procedere alla identificazione del richiedente; c) provvedere alla verifica della sua legittimazione ad esercitare il diritto; d) valutare l’ammissibilità e la completezza delle richieste con i conseguenti adempimenti, come definiti dal presente Regolamento; e) curare direttamente l’acquisizione della parte di informazioni e di atti, di cui non fosse in possesso, presso l’Ufficio competente che è tenuto ad evadere la richiesta con la massima celerità; f) comunicare l’istanza di accesso agli eventuali controinteressati; g) comunicare agli interessati il provvedimento di accoglimento o di rigetto, l’esclusione od il differimento del diritto di accesso nei casi previsti da norme di legge e di regolamento; h) disporre l’esercizio dei diritti di accesso secondo l’ordine temporale della presentazione delle richieste, salvo motivata deroga.

la limitazione della richiesta, quando è possibile accedere solo a una parte della documentazione che viene messa a disposizione del richiedente;

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il differimento della richiesta, quando la domanda non può essere accolta immediatamente, indicando nell’atto la durata dello stesso differimento procedendo come sotto indicato:

a) il differimento dell’accesso è disposto, con motivato provvedimento del responsabile (comunicato mediante raccomandata a/r o in altra forma ritenuta idonea a garantire l’effettiva comunicazione oppure per via telematica per i soggetti obbligati e coloro che abbiano dato l’assenso a questa forma di comunicazione, ove sia necessario per assicurare una temporanea tutela agli interessi di cui all’articolo 24, comma 6, della legge o per salvaguardare specifiche esigenze dell’Istituto Scolastico) e specie nella fase preparatoria dei provvedimenti amministrativi, in relazione a documenti la cui conoscenza possa compromettere il buon andamento dell’azione amministrativa o comunque nei casi in cui la conoscenza possa arrecare pregiudizio al diritto alla riservatezza di persone, gruppi o imprese. b) il provvedimento che dispone il differimento dell’accesso ne indica la durata. Il differimento ha durata massima di sei (6) mesi, ma può essere reiterato, con successivi provvedimenti, finché permangono le esigenze di temporanea salvaguardia degli interessi di cui al presente articolo.

il rifiuto della richiesta, quando la domanda non può essere accolta. 3. Ove la richiesta sia irregolare o incompleta, il Dirigente scolastico o il Responsabile incaricato dell’Ufficio, entro dieci giorni (10), ne dà comunicazione al richiedente con raccomandata con avviso di ricevimento, mediante l’utilizzo della Posta Elettronica Certificata se l’istanza è stata trasmessa in modalità telematica o altro mezzo idoneo a comprovarne la ricezione. In tale caso, il termine del procedimento ricomincia a decorrere dalla presentazione della richiesta corretta. 4. Dell’accoglimento della richiesta formale, della limitazione, del differimento o del rifiuto (che devono essere motivati) va data comunicazione all’interessato a mezzo notifica, PEC o raccomandata A.R. o altro mezzo idoneo a comprovarne la ricezione, entro dieci giorni dall’arrivo al protocollo; qualora sia necessario il coinvolgimento di soggetti controinteressati il termine viene posticipato di ulteriori dieci giorni. La comunicazione di accoglimento indica inoltre l’ufficio, il giorno e l’ora fissati per l’accesso. In caso di impossibilità da parte del richiedente per tale giorno, possono essere concordati, con il Dirigente scolastico, un altro giorno e l’orario entro i 15 giorni successivi. 5. L’inosservanza da parte dell’Amministrazione dei termini indicati nel presente Regolamento viene considerata, a tutti gli effetti, come silenzio-rifiuto. 6. Il richiedente, in caso di diniego della domanda, può presentare ricorso nel termine di 30 giorni alla Commissione per l'accesso ai documenti amministrativi presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri o al Tribunale Amministrativo Regionale.

Art. 11 – Accoglimento della richiesta 1. Il richiedente avrà accesso per l'esame dei documenti presso l'Istituzione scolastica negli orari, nel periodo e presso l’ufficio del responsabile o del personale addetto indicati nell'atto di accoglimento della richiesta, nonché del termine, non inferiore a venti (20) giorni, di 30 giorni entro il quale è esercitabile il diritto di visione dei documenti o atti e di rilascio di copia degli stessi. Oltre tale termine l’interessato decade dal diritto. 2. L’accoglimento della richiesta di accesso a un documento od atto comporta anche la facoltà di accesso agli altri documenti o nello stesso richiamati e appartenenti al medesimo procedimento, fatte salve le eccezioni di legge o di regolamento e le limitazioni a garanzia della riservatezza personale. 3. I documenti per i quali è consentito l'accesso non possono essere asportati dal luogo presso cui sono presi in visione e non possono essere alterati in qualsiasi modo, per cui l’interessato può solo prendere appunti e trascrivere in tutto o in parte i documenti presi in visione. 4. I cittadini, a cui sia stato affidato un documento di pertinenza dell’Istituzione scolastica, rispondono ad ogni effetto di legge dei danni che eventualmente dovessero arrecare ai documenti: danneggiamento, distruzione o perdita. La sottoscrizione, la soppressione, la distruzione o il deterioramento di un documento è passibile anche di denuncia penale ai sensi dell’art. 351 del C. P. 4. Qualora un documento si riferisca contestualmente a più persone, l’accesso, mediante esame ed estrazione di copia, è consentito limitatamente alla parte del documento che si riferisce al soggetto richiedente, anche mediante copertura delle parti del documento concernenti persone diverse dal richiedente. 5. Su richiesta dell’interessato, le copie possono essere autenticate; si applicano in tal caso le disposizioni concernenti l’imposta di bollo e le relative esenzioni.

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6. Qualora vi siano richieste di “prendere visione” per un numero di documenti ritenuto eccessivamentegravoso e incompatibile con le normali operazioni amministrative, potrà essere disposto l’accesso solotramite rilascio di copie (con i necessari tempi procedurali e con gli oneri previsti dal presenteRegolamento).

Art. 12 – Decadenza dell’autorizzazione 1. Il richiedente che - entro 30 giorni - non si è avvalso del diritto di esame degli atti a seguito diaccoglimento della domanda, decade dal diritto stesso e per la durata di un anno non può presentaredomanda di accesso agli stessi documenti.2. L’inosservanza dei divieti previsti dall’art. 11, c. 4, comporta l’immediata decadenza del diritto di esame.

Art. 13 – Rilascio di copie e costi di notifica 1. In seguito all’accoglimento della domanda di accesso, l’interessato può consultare o estrarre copie daldocumento dichiarato accessibile.2. L'esame dei documenti è gratuito.

Art. 14 – Diritto di ricerca. Rimborso spese di riproduzione e dei costi di notifica. Il rilascio di copia del documento è sottoposto al pagamento dei seguenti importi: - Tariffe del Diritto di Ricerca:Documenti recenti (max 1 anno dall’emanazione) € 2,00Documenti non recenti € 5,00 Il costo del diritto di ricerca viene applicato per ogni pratica oggetto dirichiesta di accesso.3. L'esercizio di accesso agli atti mediante rilascio di copia è subordinato soltanto al rimborso del costo diriproduzione fissato come segue:– € 0,25 a facciata A4, per documenti che non necessitano copertura di dati di altri soggetti;– € 0,50 a facciata A4, per documenti che necessitano copertura di dati di altri soggetti;– € 0,50 a facciata A3, per documenti che non necessitano copertura di dati di altri soggetti;– € 1,00 a facciata A3, per documenti che necessitano copertura di dati di altri soggetti.4. Qualora la richiesta di accesso agli atti comporti la notifica a controinteressati, i costi necessari allanotifica sono quantificati in € 10,00 a controinteressato (ad esclusione delle notifiche indirizzate apersonale in effettivo servizio presso l’Istituzione scolastica); tali importi, comprensivi delle spese postali edei costi amministrativi, sono a carico del richiedente l’accesso e potranno essere richiesti in anticipo perl’avvio del procedimento.5. Il rilascio di copia conforme all’originale è soggetto all’imposta di bollo come da disposizioni vigenti inmateria (DPR 642/72 e DPR 955/82 e successive modifiche e integrazioni):-Istanza nr. 1 marca da bollo nella misura vigente al momento in cui se ne fa uso (€ 16,00 ).-Copie conformi all’originale: 1 marca da bollo per ogni foglio relativo ad un unico documento o perdocumento costituito da 4 pagine singole. All’art.5 del D.P.R. 642/72, così come sostituito dall’art. 5 delD.P.R. n 955/82, viene data definizione di “foglio”, di “pagina” e di “copia”, agli effetti dell’imposta di bollo.Il “foglio” si intende composto da quattro facciate, sempre che queste siano unite o rilegate tra di loro inmodo da costituire un atto unico recante nell’ultima facciata la dichiarazione di conformità all’originale;per “pagina” si intende una facciata;per “copia” si intende la riproduzione, parziale o totale, di atti, documenti e registri dichiarata conformeall’originale da colui che l’ha rilasciata.Nei rapporti con lo Stato l’imposta di bollo, quando è dovuta, è a carico del contribuente. (art.8 DPR642/72, così come sostituito dall’art.8 del DPR 955/82).La consegna dei documenti è subordinata alla presentazione dell’attestazione dell’avvenuto pagamento.In ogni caso il ritiro delle copie o la visione degli atti deve avvenire entro 30 giorni dalla comunicazione diaccoglimento dell’istanza di accesso. (vedere disposizioni previste all’art. 11, c.1 e art. 12 c. 1 del presenteRegolamento).6. Il pagamento verrà effettuato tramite versamento presso Bancoposta – c/c. n. 1009190719 IBAN: IT80 E07601 15700 001009190719 intestato all’Istituto Comprensivo “Alfieri Garibaldi” di Foggia con causale:“Rimborso spese di riproduzione per l’accesso agli atti” prima del ritiro delle copie.7. Qualora risulti prevedibile un importo superiore a € 20,00, potrà essere chiesto il versamento di unanticipo in base alle copie preventivabili prima di procedere alla predisposizione delle stesse.8. Restano salve le disposizioni vigenti in materia di bollo

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Art. 15 – Rinvio dinamico e variazioni del Regolamento 1. Le disposizioni del presente Regolamento si intendono modificate per effetto di sopravvenute normevincolanti statali e regionali. In tali casi, in attesa della formale modificazione del testo, si applica la nuovanormativa.2. Le modifiche saranno apportate entro sei (6) mesi dall’entrata in vigore delle norme di cui all’articoloprecedente o dalla comunicazione di circolari interpretative in materia di accesso agli atti e documentiamministrativi.

Il Presidente del Consiglio di istituto Il Dirigente Dott. Pier Paolo Orlando Prof.ssa Fulvia RUGGIERO

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REGOLAMENTO VIAGGI DI ISTRUZIONE E VISITE GUIDATE – ALL.

IC “ALFIERI – GARIBALDI “ FOGGIA

Prot. n. 5702 FOGGIA 03.10.09

Regolamento Viaggi di Istruzione e Visite Guidate

Le visite guidate e i viaggi di istruzione, ivi compresi quelli connessi ad attività sportive, presuppongono, in considerazione delle motivazioni culturali didattiche e professionali che ne costituiscono il fondamento e lo scopo preminente, una precisa, adeguata programmazione didattica e culturale predisposta nelle scuole fin dall'inizio dell'anno scolastico e si configurano come esperienze di apprendimento e di crescita della personalità, rientranti tra le attività integrative della scuola.

I viaggi devono essere funzionali agli obiettivi cognitivi, culturali e didattici peculiari a ciascun

tipo di scuola.

Le Visite Guidate e le Gite d'Istruzione sono pianificate dai docenti in coerenza con la

programmazione didattica e gli obiettivi formativi; ai fini della loro realizzazione la scuola è

tenuta , pertanto, a comunicare il giorno ed il luogo di svolgimento dell'attività e le modalità di

spostamento ed eventuale rientro a scuola. La partecipazione degli alunni alle attività deve essere subordinata al consenso scritto di chi

esercita la potestà familiare espresso su apposita dichiarazione rilasciata all'inizio dell'anno. Tale consenso impegna la famiglia a sostenere anche i costi relativi a successivo annullamento della partecipazione dell'alunno. I costi da sostenere dovranno essere compatibili con le linee guida e il tetto massimo di spesa fissati annualmente dal Consiglio d'Istituto, con l'obiettivo di raggiungere la piena partecipazione del gruppo-classe. Il Piano delle uscite didattiche e dei viaggi d'istruzione viene redatto dagli 00. CC. entro il

30 novembre di ogni anno e comunicato alle famiglie e al Consiglio d'Istituto entro il 15 dicembre. I genitori lo sottoscriveranno individualmente per adesione. Eventuali variazioni o integrazioni al regolamento devono essere concordate con i rappresentanti dei genitori negli 00. CC. competenti.- Le attività previste dal piano di cui sopra sono coperte da assicurazione per R.C. e danni dainfortunio.

Per gli alunni minorenni è tassativamente obbligatorio acquisire il consenso scritto

Ai viaggio deve essere assicurata la partecipazione di almeno due terzi degli alunni

componenti le singole classi coinvolte, anche se è auspicabile la presenza pressoché totale

degli alunni delle classi. Al divieto fanno eccezione i viaggi la cui programmazione contempli la

partecipazione di studenti, appartenenti a classi diverse, ad attività teatrali, cinematografiche,

musicali etc., nonché i viaggi connessi ad attività sportive agonistiche.

Considerata l'opportunità che per il completo svolgimento dei programmi di insegnamento

non vengano sottratti tempi eccessivi alle normali lezioni in classe, appare adeguato indicare in

quattro giorni il periodo massimo utilizzabile per i viaggi di istruzione per le sole classi terze. E' fatto divieto dì effettuare visite e viaggi nell'ultimo mese delle lezioni, durante il qualel'attività didattica è, in modo più accentuato, indirizzata al completamento dei programmi di

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REGOLAMENTO VIAGGI DI ISTRUZIONE E VISITE GUIDATE – ALL.

IC “ALFIERI – GARIBALDI “ FOGGIA

studio, in vista della conclusione delle lezioni.

- Particolare attenzione va posta, nella programmazione delle iniziative in esame, al problema

della sicurezza. Deve essere, pertanto, evitata, quanto più possibile, la programmazione dei

viaggi in periodi di alta stagione e nei giorni prefestivi, ravvisandosi l'opportunità che gli stessi

viaggi vengano distribuiti nell'intero arco dell'anno, specie con riferimento alle visite da

effettuarsi in quei luoghi che, per il loro particolare interesse storico-artistico e religioso,

richiamano una grande massa di turisti.

E' opportuno che la realizzazione dei viaggi non cada in coincidenza di altre particolari attività

istituzionali della scuola (scrutini, elezioni scolastiche, etc.). E' opportuno che i docenti

accompagnatori vengano individuati tra i docentiappartenenti alle classi frequentate degli alunni partecipanti al viaggio e sianopreferibilmente di materie attinenti alle sue finalità.

Nei viaggi finalizzati allo svolgimento di attività sportive, la scelta degli accompagnatori cadrà

sui docenti di educazione fisica, con l'eventuale integrazione di docenti di altre materie cultori

dello sport interessato o in grado per interessi e prestigio di aggiungere all'iniziativa una

connotazione socializzante e di promuovere un contatto interdisciplinare che verifichi il binomio

cultura-sport.

L'incarico di accompagnatore comporta l'obbligo di una attenta ed assidua vigilanza degli

alunni, con l'assunzione delle responsabilità di cui all'art. 2047 dei codice civile integrato dalla

norma di cui all'art. 61 della legge 11 luglio 1980, n. 312, che limita la responsabilità patrimoniale del personale della scuola ai soli casi di dolo e colpa grave.

Una vigilanza così qualificata deve essere esercitata non solo a tutela dell'incolumità degli

alunni, ma anche a tutela del patrimonio artistico nei cui confronti troppo spesso, purtroppo,

vengono da più parti lamentati danni, anche gravi, a causa dell'irrazionale e riprovevole

comportamento dei singoli alunni o di gruppi di essi.

Quanto al numero (gli accompagnatori debbono essere menzionati nella deliberazione del

consiglio di circolo o di istituto), si deve tener conto delle inderogabili esigenze di contenimento

della spesa pubblica. Pertanto deve essere prevista la presenza di almeno un accompagnatore

ogni quindici alunni, fermo restando che l'eventuale elevazione di una unità e fino ad un

massimo di tre unìtà complessivamente per classe può essere deliberata, sempre che ricorrano

effettive esigenze connesse con il numero degli studenti e il bilancio dell'istituzione scolastica lo

consenta.

Nel caso di partecipazione di uno o più alunni in situazione di handicap, si demanda alla

ponderata valutazione dei competenti organi collegiali di provvedere, in via prioritaria, alla

designazione di un qualificato accompagnatore, nonché di predisporre ogni altra misura di

sostegno commisurata alla gravità della menomazione. Ai fini del conferimento dell'incarico, il direttore didattico o il preside, nell'ambito delle

indicazioni fornite dal consiglio di circolo o di istituto e secondo le modalità e i criteri fissati al precedente capoverso, individua i docenti, tenendo conto della loro effettiva disponibilità, prima di procedere alle relative designazioni. La medesima linea procedurale sarà seguita ai fini delle eventuali integrazioni o sostituzioni, ove non sia stato raggiunto il numero degli accompagnatori richiesto. Deve essere assicurato', di norma, l'avvicendamento dei docenti accompagnatori, in modo da

escludere che lo stesso docente partecipi a più di un viaggio di istruzione nei medesimo anno

scolastico.

Tale limitazione non si applica alle visite guidate, pure essendo comunque sempre auspicabile una

rotazione dei docenti accompagnatori, al fine di evitare frequenti assenze dello stesso

insegnante.

La partecipazione dei genitori degli alunni potrà essere consentita, a condizione che non

comporti oneri a carico del bilancio dell'istituto e che gli stessi si impegnino a partecipare alle

attività programmate per gli alunni, (compresa la vigilanza notturna!).

Considerato che le iniziative in parola perseguono finalità culturali ed educative, è in facoltà

delle istituzioni scolastiche organizzarle in proprio. Tuttavia, è consigliabile, per renderne più

agevole e sicura la realizzazione, che i consigli di circolo e d'istituto deliberino di avvalersi delle

strutture di agenzie di viaggio in possesso di licenza di categoria A, A illimitata e B ed in grado,

pertanto, di fornire un servizio completo dal viaggio, comprensivo della sistemazione in albergo,

all'assistenza nella visita della località meta del viaggio (agevolazioni di orario o di ingresso nelle

visite a musei, edifici pubblici, stabilimenti industriali, etc.).

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Prot. n. 6287 Foggia 30/10/09

REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO D’ISTITUTO TITOLO 1 – IL CONSIGLIO D’ISTITUTO

Art. 1 Consiglio d’Istituto E’ costituito ai sensi del D.P.R. 31 maggio 1974 n° 416 il Consiglio d’istituto della scuola media statale “V.Alfieri” di Foggia con la composizione, le competenze e gli adempimenti così come indicati negli art. 8-10 del Testo unico 16 aprile 1994 n° 297, dagli art. 2-3-4-5 del D.P.R. 8-03-1999 n° 275 comemodificato dal d.P.R. 156/99 105/01, nonché, per la parte contabile, dal D.I. 44 del 1-02-2001.Art. 2 Prima convocazione del consiglio d’IstitutoLa prima convocazione del consiglio d’istituto è disposta dal Dirigente scolastico entro il 20° giorno daquello della proclamazione degli eletti.Art. 3 Elezione del presidente, del vice-presidente e dei componenti

La giunta esecutiva Nella prima seduta il consiglio d’istituto è presieduto dal Dirigente scolastico ed elegge, tra i rappresentanti dei genitori membri del consiglio stesso, il proprio Presidente ed il vice-Presidente. L’elezione ha luogo a scrutinio segreto. Sono candidati tutti i genitori membri del consiglio. E’ considerato eletto il genitore che abbia ottenuto la maggioranza assoluta dei voti, rapportata al numero dei componenti, purchè sia presente almeno la metà più uno dei membri del consiglio d’istituto. Qualora non si raggiunga detta maggioranza nella prima votazione, il Presidente è eletto a maggioranza semplice. A parità di voti si procede a nuova votazione solo sui candidati che nella votazione hanno riportato il maggior numero di voti, in caso di ulteriore parità, verrà considerato eletto il candidato più anziano d’età. Il primo dei non eletti ricopre l’incarico di vice-Presidente. Il Presidente del Consiglio d’Istituto, appena eletto, designa un membro del Consiglio stesso per lo svolgimento elle funzioni di Segretario con compiti di verbalizzazione. Sempre nella prima seduta, il Consiglio d’Istituto elegge con un’unica votazione i componenti la Giunta Esecutiva a maggioranza relativa (i due candidati più votati appartenenti alla componente genitori, il candidato più votato della componente docenti, il candidato più votato della componente ATA). Art. 4 Il Presidente del Consiglio d’Istituto Il Presidente del Consiglio d’Istituto è figura interna al Consiglio stesso ed è suo precipuo compito assicurarne il regolare ed attivo funzionamento. In particolare il Presidente:

- convoca il Consiglio ogni qualvolta lo ritenga opportuno durante l’anno scolastico- affida le funzioni di Segretario ad un membro del medesimo Consiglio ed, in assenza di questi, di

volta in volta individua un supplente- autentica con la propria firma i verbali delle adunanze, redatti dal Segretario in un apposito

registro a pagine precedentemente numerate- trasmette entro otto giorni dalla seduta, copia integrale dei verbali del Consiglio d’Istituto al

Dirigente scolastico per la prescritta pubblicazione- dispone, in accordo con il D.S.G.A. i servizi di segreteria per le incombenze amministrative

connesse alle adunanze del Consiglio, per la redazione e l’invio delle lettere di convocazione deimembri del Consiglio, nonché per la corrispondenza e per tutte le altre varie ed eventualinecessità di ordine amministrativo

- rappresenta, sempre nel rispetto del successivo art. 6, 1° comma del presente regolamento, neirapporti con la comunità scolastica e con gli altri Enti esterni, il solo Consiglio d’istituto e non giàl’Istituzione scolastica stessa, la cui rappresentanza, per diritto, compete al Dirigente scolastico

- presiede le sedute di Consiglio, regolando gli interventi in ordine di richiesta. Può sospendere lesedute per un breve periodo, qualora rilevi gravi turbamenti ed irregolarità nell’ordine dellesedute stesse

- riceve dal Presidente del Consiglio uscente tutta la documentazione necessaria alla continuitàdella funzione

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- in caso di impedimento o di assenza del Presidente, esso è sostituito dal vresidente o, in suamancanza, dal consigliere più anziano

- in qualunque momento la maggioranza assoluta dei membri del Consiglio d’istituto può revocarela carica di Presidente con apposita mozione messa all’o.d.g. . In tale occasione il Consigliod’Istituto sarà presieduto dal Dirigente scolastico

Art. 5 Il Segretario del Consiglio d’istituto Il Segretario del Consiglio d’Istituto, nominato permanentemente dal Presidente, redige, entro otto giorni, il processo verbale delle sedute su apposito registro a pagine numerate e firma lo stesso verbale che viene autenticato dal Presidente. Il Segretario del Consiglio d’Istituto tiene ordinati tutti i documenti relativi ai lavori del Consiglio che devono restare depositati presso la Segreteria dell’istituzione scolastica. Art. 6 Diritti – Doveri dei Consiglieri del Consiglio d’Istituto E’ vietato ai Consiglieri intraprendere iniziative personali a nome del Consiglio d?istituto, comunque riguardanti la comunità scolastica, senza averne preventivamente informato sia il Presidente del Consiglio, sia il Presidente della Giunta Esecutiva. Ogni Consigliere ha diritto di ottenere notizie ed informazioni utili all’espletamento del suo mandato nonché ad ottenere dal Presidente informazioni e spiegazioni sulla esecuzione, da parte della Giunta, delle deliberazioni validamente adottate. Ogni membro del Consiglio d’Istituto può altresì, durante l’orario di servizio, accedere agli uffici di segreteria per avere tutte le informazioni e trarre eventualmente copia degli atti relativi alle materie di competenza del Consiglio d’Istituto, ivi compresi tutti i processi verbale del medesimo Consiglio d’Istituto. Ogni Consigliere ha diritto di prendere la parola durante le sedute: sono consigliati interventi brevi ed ogni intervento ha diritto alla replica. I membri che non intervengono, senza giustificati motivi, a tre sedute consecutive del Consiglio d’Istituto decadono dalla carica e vengono surrogati a norma di legge. Le assenze si ritengono giustificate: per motivi di salute, per gravi motivi di famiglia, per motivi di lavoro. Si intendono giustificati quei Consiglieri che ne abbiano data comunicazione anche ad un solo membro dell’organo di cui fanno parte, il quale dovrà notificarlo all’inizio della seduta. Art. 7 Surroga dei membri cessati Il Consigliere dichiarato decaduto o dimissionario deve essere surrogato, entro la seduta successiva del Consiglio, dal primo dei non eletti tra i candidati alla carica, rispettivamente per quella componente in cui si è verificata la vacatio. I membri subentrati cessano anch’essi dalla carica allo scadere del periodo di durata del Consiglio. Art. 8 Dimissioni I componenti eletti dell’Organo collegiale possono dimettersi in qualsiasi momento. Le dimissioni sono date per iscritto. E’ ammessa la forma orale solo quando le dimissioni vengono date dinanzi all’Organo Collegiale. L’Organo Collegiale prende atto delle dimissioni. In prima istanza, l’Organo Collegiale può invitare il dimissionario a recedere dal suo proposito. Una volta che l’Organo Collegiale abbia preso atto delle dimissioni, queste divengono definitive ed irrevocabili. Art. 9 Modalita’ di convocazione del consiglio d’istituto La convocazione del Consiglio d’Istituto avviene a cura del Presidente, di intesa con il Dirigente scolastico, o su richiesta di almeno 1/3 dei Consiglieri. La convocazione deve essere normalmente inviata con lettera almeno 5 giorni prima della data prefissata; per i membri della componente genitori essa è inviata per posta direttamente al loro domicilio o consegnata a mano, salvo diversa indicazione data dai Consiglieri. Copia della convocazione, è affissa, all’Albo della scuola. Nei casi di urgenza, la seduta può essere convocata con il preavviso di un solo giorno, anche verbalmente o a mezzo fonogramma. Art. 10 Formazione dell’ordine del giorno ed eventuale sua variazione La convocazione del Consiglio d’Istituto, oltre all’ora, data e luogo, deve contenere l’ordine del giorno da discutere, i cui argomenti, formulati in forma chiara, anche se sintetica, vincolano l’andamento della seduta. La trattazione di argomenti non iscritti all’ordine del giorno è possibile alla voce “varie ed eventuali”, ma va comunicata in apertura di seduta ed approvata a maggioranza semplice. Contemporaneamente all’invio della convocazione e cioè fin da 5 giorni prima dell’adunanza (salvo i casi di urgenza) l’organo convocante deve depositare presso la segreteria dell’istituzione scolastica la documentazione disponibile e necessaria per la valutazione degli argomenti posti all’ordine del giorno. Art. 11 Validità sedute La seduta si apre all’ora indicata nell’avviso di convocazione e diventa valida a tutti gli effetti con la presenza di almeno la metà più uno dei componenti in carica.

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Nel numero dei componenti in carica non vanno computati i membri decaduti dalla carica e non ancora sostituiti. Il numero legale deve sussistere non solo al principio della seduta, ma anche al momento della votazione. Art. 12 Discussione ordine del giorno E’ compito del Presidente porre in discussione tutti gli argomenti all’OdG nella successione in cui compaiono nell’avviso di convocazione. Gli argomenti indicati all’OdG sono tassativi. Se l’Organo Collegiale è presente in tutti i suoi componenti, si possono aggiungere altri argomenti con il voto favorevole di tutti i presenti. Costituiscono eccezione al comma precedente le deliberazioni del C.d.I. che devono essere adottate su proposta della G.E. L’Ordine di trattazione degli argomenti può essere modificato su proposta di un componente l’Organo Collegiale, previa approvazione a maggioranza. In caso di aggiornamento della seduta dovrà essere mantenuto lo stesso OdG. Art. 13 Mozione d’ordine Prima della discussione di un argomento all’OdG, ogni membro presente alla seduta può presentare una mozione d’ordine per il non svolgimento della predetta discussione “questione pregiudiziale” oppure perché la discussione dell’argomento stesso sia rinviata “questione sospensiva”. La questione sospensiva può essere posta anche durante la discussione. Sulla mozione d’ordine possono parlare un membro a favore ed uno contro. Sull’accoglimento della mozione si pronuncia l’Organo Collegiale a maggioranza con votazione palese. L’accoglimento della mozione d’ordine determina la sospensione immediata della discussione dell’argomento all’OdG al quale si riferisce. Art. 14 Diritto d’intervento Tutti i membri dell’Organo Collegiale, avuta la parola dal Presidente, hanno diritto di intervenire, secondo l’ordine di iscrizione e per il tempo strettamente necessario, sugli argomenti in discussione. Il Presidente ha la facoltà di replicare agli oratori, quando sia posto in discussione il suo operato quale Presidente e quando si contravvenga alle norme del presente regolamento. Art. 15 Dichiarazione di voto Dopo che il Presidente ha dichiarato chiusa la discussione, possono aver luogo le dichiarazioni di voto, con le quali i votanti possono, brevemente, esporre i motivi per i quali voteranno a favore o contro il deliberando o i motivi per i quali si asterranno dal voto. La dichiarazione di voto deve essere riportata nel verbale della seduta. Le votazioni sono indette dal Presidente ed al momento delle stesse nessuno può più avere la parola, neppure per proporre mozione d’ordine. Art. 16 Votazioni Le votazioni si effettuano in modo palese per alzata di mano o per appello nominale ad alta voce, quando lo richiedono il Presidente o uno dei componenti. La votazione è segreta quando riguarda determinate o determinabili persone. Le sole votazioni concernenti le persone si prendono a scrutinio segreto mediante il sistema delle schede segrete. La votazione non può validamente aver luogo, se i consiglieri non si trovano in numero legale. I consiglieri che dichiarano di astenersi dal votare si computano nel numero necessario a rendere legale l’adunanza, ma non nel numero dei votanti. Le deliberazioni sono adottate a maggioranza assoluta dei voti validamente espressi. In caso di parità, ma solo per le votazioni palesi, prevale il voto del Presidente. La votazione, una volta chiusa, non può essere riaperta per il sopraggiungere di altri membri e non può nemmeno essere ripetuta, a meno che non si riscontri che il numero dei voti espressi è diverso da quello dei votanti. Art. 17 Processo verbale Nella prima parte del verbale si dà conto della legalità dell’adunanza (data, ora e luogo della riunione, chi presiede, chi svolge la funzione di segretario, l’avvenuta verifica del numero legale dei presenti, i nomi con relativa qualifica dei presenti e degli assenti, questi ultimi se giustificati o no, l’OdG). Per ogni punto all’OdG si indicano molto sinteticamente le considerazioni emerse durante il dibattito, quindi si dà conto dell’esito delle votazioni (numero dei presenti, numero dei votanti, numero dei voti favorevoli, contrari, astenuti, nulli). Nel verbale sono annotate anche le eventuali dichiarazioni di voto e il tipo di votazione seguito. Un membro dell’organo Collegiale può chiedere che a verbale risulti la volontà espressa da ogni singolo membro sulla materia oggetto della deliberazione. I membri dell’organo collegiale hanno la facoltà di produrre il testo di una loro dichiarazione da trascrivere a cura del segretario sul verbale. I verbali della seduta dell’Organo Collegiale sono raccolti su appositi registri a pagine numerate, timbrate e firmate dal Dirigente scolastico per vidimazione. I verbali sono numerati progressivamente nell’ambito dello stesso anno scolastico. I verbali delle sedute dell’Organo Collegiale possono:

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essere redatti direttamente sul registro; se prodotti con programmi informatici, essere incollati sulle pagine del registro e quindi timbrati e vidimati da Presidente e segretario in ogni pagina; se prodotti con programmi informatici, essere rilegati per formare un registro le cui pagine dovranno essere timbrate e vidimate dal Dirigente scolastico. Il processo verbale viene letto ed approvato al termine della seduta. Ove ciò non fosse possibile per ragioni di tempo, si approverà prima dell’inizio della seduta immediatamente successiva. Art. 18 Pubblicazione degli atti e delle delibere del Consiglio

d’istituto. La pubblicità degli atti del Consiglio d’Istituto deve avvenire mediante affissione in apposito Albo, nell’edificio scolastico, firmati dal presidente e dal Segretario; nel sito web della scuola è invece pubblicata una sintesi dei verbali delle sedute. L’affissione all’albo e la pubblicazione nel sito web avviene entro il termine massimo di 10 gg. dalla relativa seduta del Consiglio d’Istituto. La copia della deliberazione deve rimanere esposta per un periodo di 30 giorni. I verbali e tutti gli atti scritti preparatori sono depositati nella sede dell’istituto e sono esibiti, come già specificato all’art. 6, ai Consiglieri che ne facciano richiesta. Non sono soggetti a pubblicazione gli atti e le deliberazioni concernenti singole persone, salvo contraria richiesta dell’interessato. Art. 19 Ammissioni alle sedute Agli incontri del Consiglio d’Istituto, in ossequio a quanto dispone l’art. 5 della Legge 11/10/1977 n° 746, possono inoltre essere chiamati a partecipare a” titolo consultivo” anche i rappresentanti del comune, dei loro organi di decentramento democratico, delle organizzazioni sindacali dei lavoratori dipendenti o autonomi operanti nel territorio, personale in servizio nell’istituzione scolastica e il direttore dei Servizi Generali ed Amministrativi, oppure tecnici ed esperti in veste di consultenti, al fine di approfondire problemi riguardanti la vita ed il funzionamento della scuola. Art. 20 Pubblicità delle sedute Ai sensi della legge 11/10/1977, n° 748 e fatto salvo quanto disposto dall’art. 19 di questo regolamento, alle sedute del consiglio d’istituto possono assistere gli elettori delle componenti rappresentate nel medesimo consiglio. Alle sedute del Consiglio d’Istituto non è invece ammesso il pubblico quando siano in discussione argomenti concernenti persone. E’ data facoltà al Presidente, in relazione alla capienza o all’idoneità dei locali disponibili, stabilire la pubblicità della seduta e allo stesso Presidente, nell’esercizio degli stessi poteri, a tal fine conferiti dalla Legge al Sindaco quando presiede le riunioni del Consiglio Comunale, è consentito, qualora il comportamento del pubblico non consenta l’ordinato svolgimento dei lavori o la libertà di discussione o di deliberazione, disporre la sospensione della seduta e la sua ulteriore prosecuzione in forma non pubblica.

TITOLO 2 – LA GIUNTA ESECUTIVA Art. 21 La Giunta esecutiva e le sue attribuzioni La Giunta esecutiva, organo distinto ed autonomo rispetto al Consiglio d’istituto, svolge attività di impulso, di proposta, di preparazione e di esecuzione nei riguardi del Consiglio d’Istituto stesso. La Giunta esecutiva si compone del Dirigente scolastico, membro di diritto, del Direttore dei servizi generali ed amministrativi, membro di diritto che esplica le funzioni si Segretario della Giunta medesima, di un docente, di un non docente e di due genitori, eletti dal Consiglio d’Istituto stesso in seno alle rispettive componenti. La Giunta esecutiva:

a) è presieduta dal Dirigente scolastico o, in sua assenza o impedimento, dal docente che ne fa leveci;

b) predispone, sulla base delle linee generali approvate dal Consiglio d’Istituto, il programmaannuale e le eventuali variazioni allo stesso, nonché il Conto Consuntivo dell’esercizio precedenteentro il 15 marzo di ogni anno e li presenta, corredati di una relazione illustrativa, al Consigliod’Istituto. Allega inoltre al Programma Annuale la situazione finanziaria presente alla data del 31dicembre;

c) prepara i lavori istruttori del Consiglio d’Istituto e cura l’esecuzione delle delibere dello stesso;d) predispone la relazione annuale nelle materie devolute alla competenza del Consiglio d’Istituto e

la sottopone all’approvazione del Consiglio d’Istituto.Art. 22 Convocazione della Giunta La Giunta esecutiva può essere convocata:

a) dal Presidente della Giuntab) su richiesta del presidente del Consiglio d’Istituto

La comunicazione della convocazione deve essere diramata ai membri della Giunta almeno 5 giorni prima della seduta. Nei casi di urgenza è sufficiente il preavviso di un solo giorno, anche a mezzo fonogramma. Art. 22 Funzionamento della Giunta Esecutiva

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Per la validità delle sedute e delle deliberazioni della Giunta esecutiva valgono le stesse modalità previste per il consiglio d’istituto e tutte le altre disposizioni applicabili con le norme in materia di legislazione scolastica Quando la Giunta lo ritenga opportuno, può richiedere la partecipazione alla seduta di esperti in particolari materie. Tali persone, in sede di Giunta allargata, hanno soltanto potere referente.

TITOLO 3 – Commissioni e Competenze Consiglio D’istituto Art. 23 Commissioni Consiliari Il Consiglio, al fine di meglio realizzare il proprio potere di iniziativa, può decidere di costituire Commissioni o gruppi di Lavoro per le materie di particolare rilievo ed importanza. Le Commissioni ed i Gruppi di lavoro non hanno potere decisionale e svolgono la propria attività di istruttoria, di proposta e di consulenza secondo le direttive, le modalità e le necessità stabilite dal Consiglio stesso. Delle Commissioni o gruppi di lavoro possono far parte esperti, genitori ed insegnanti. Ogni Consigliere può prendere parte ai lavori di tutte le Commissioni le cui risultanze dovranno essere preventivamente notificate alla Giunta Esecutiva per l’opportuna predisposizione ai lavori del Consiglio stesso. Art. 24 Competenze del Consiglio d’Istituto.

1. Elabora ed adotta gli indirizzi generali e determina le forme di autofinanziamento2. Approva il programma Annuale e la Relazione illustrativa proposta dalla Giunta Esecutiva3. Verifica lo Stato di Attuazione del Programma Annuale e vi apporta le modifiche necessarie4. Approva entro il 30 Aprile il Conto Consultivo predisposto dal D.S.G.A5. Stabilisce l’entità del fondo per le minute spese (art. 17 comma 1) *6. Ratifica i prelievi dal Fondo di Riserva effettuati dal D.S. entro 30 giorni7. Delibera sulle Attività negoziali di cui (art. 33 comma 1)*8. Determina i criteri e i limiti delle attività negoziali che rientrano nei compiti del D.S. (art. 33

comma 2)9. Fatte salve le competenze del Collegio dei docenti e dei Consigli di classe, ha potere deliberante,

su proposta della Giunta, per quanto concerne l’organizzazione e la programmazione della vita edell’attività della scuola (POF) , nei limiti delle disponibilità di bilancio nelle seguenti materie.

a- adozione del regolamento d’Istitutob- criteri generali per la programmazione educativac- criteri per la programmazione e l’attuazione delle attività parascolastiche, interscolastiche,

extrascolastiche, con particolare riguardo ai corsi di recupero e di sostegno, alle libereattività complementari, alle visite guidate e ai viaggi d’istruzione

d- promozione di contatti con altre scuole o istituti al fine di realizzare scambi di informazionie di esperienze e di intraprendere eventuali iniziative di collaborazione

e- partecipazione dell’istituto ad attività culturali, sportive e ricreative di particolare interesseeducativo

f- forme e modalità per lo svolgimento di iniziative assistenziali che possono essere assuntedall’istituto

g- esprime parere sull’andamento generale, didattico ed amministrativo, dell’istituto esull’espletamento dei servizi amministrativi

h- esercita funzioni in materia di sperimentazione ed aggiornamento previste dagli art. 276 eseguenti del D.lgs 297/94

i- esercita competenze in materia d’uso delle attrezzature e dell’edifico scolastico ai sensidell’art. 94 del D.Lgs 297/94, e degli art.2-3-4-5 del D.P.R. 275/99 come modificato daiD.P.R. 156/99 e 105/01

j- delibera, sentito per gli aspetti didattici il Collegio dei Docenti, le iniziative dirette allaeducazione alla salute e alla prevenzione delle tossicodipendenze

k- delibera sulla riduzione delle ore di lezione per causa di forza maggiore estranee alladidattica (art 26 comma 8 CC.NL)

l- indica i criteri generali relativi alla formazione delle classi, all’assegnazione ad esse deisingoli docenti, all’adattamento alle condizioni ambientali dell’orario delle lezioni e di altreattività scolastiche

10. Si pronuncia su ogni altro argomento attribuito dal testo unico, dalle Leggi e dai Regolamenti, allaSua competenza

Art. 25 Modifiche al Regolamento Il presente Regolamento può essere integrato e/o modificato in una o in tutte le sue parti, dietro proposta del Presidente o di un Consigliere qualsiasi; per la variazione è necessario il voto favorevole della maggioranza dei 2/3 dei componenti.

Foggia 30/10/09 IL DIRIGENTE SCOLASTICO

Prof.ssa Fulvia Ruggiero

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REGOLAMENTO RECANTE

DISCIPLINA DEGLI INCARICHI

AGLI ESPERTI ESTERNI

anno scolastico 2015-2016

Approvato dal

Consiglio di Istituto

il giorno 26/01/2016

con delibera n. 15

Il presente regolamento entra in vigore il 01/02/2016 e se ne dispone la pubblicazione nel sito web della scuola

Prot. n. 932/A03 del 25/02/2016

ALL. 26 – REGOLAMENTO INCARICHI A ESPERTI ESTERNIIC “ALFIERI – GARIBALDI” FOGGIA

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INDICE

TITOLO

Art. 1 Finalità e ambito di applicazione

Art. 2 Condizioni per il conferimento di incarichi e la stipula di contratti con esperti esterni

Art. 3 Individuazione delle professionalità

Art. 4 Criteri e procedura di selezione e definizione del compenso

Art. 5 Formalizzazione dell’incarico e stipula del contratto

Art. 6 Condizioni e limiti alla stipula del contratto

Art. 7 Verifica dell'esecuzione e del buon esito dell'incarico

Art. 8 Pubblicità ed efficacia

Art. 9 Autorizzazione dipendenti pubblici e comunicazione alla funzione pubblica

Art.10 Validità del presente regolamento

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REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEGLI INCARICHI AD ESPERTI ESTERNI

IL CONSIGLIO DI ISTITUTO VISTO l’art. 46 del Decreto Legge 112/2008 convertito in Legge 133/2008 VISTO l’art. 7 comma 6-bis del D.Lgs. n. 165 del 2001 VISTO L’art. 32 comma 4, e l’art. 33, comma 2°, del Decreto Interministeriale n° 44 del 1/2/2001, con il quale viene affidata al Consiglio d’Istituto la determinazione dei criteri generali per la stipula dei contratti di prestazione d’opera per l’arricchimento dell’offerta formativa VISTA la circ. n. 2 dell’11/03/2008 del Dipartimento della Funzione Pubblica VISTI gli artt. 8 e 9 del DPR n° 275 del 8/3/99 VISTO l’art. 40 del Decreto Interministeriale n° 44 del 1 /2/2001 con il quale viene attribuita alle istituzioni scolastiche la facoltà di stipulare contratti di prestazione d’opera con esperti esterni per particolari attività ed insegnamenti, al fine di garantire l’arricchimento dell’offerta formativa

E M A N A

ai sensi del Decreto Interministeriale n. 44 del 01/02/2001 il seguente Regolamento contenente le modalità e i criteri per la stipula di contratti di prestazione d’opera con esperti.

Art.1 – Finalità e ambito di applicazione 1. Il presente regolamento disciplina, ai sensi della normativa vigente, le modalità e i criteri per ilconferimento di contratti di prestazione d’opera per attività e insegnamenti con esperti, nonchéconvenzioni con Enti di formazione professionale, che richiedano specifiche e peculiari competenzeprofessionali, verificata l’impossibilità di utilizzare al fine il personale interno ed in coerenza con ledisponibilità finanziarie, su proposta del Collegio dei docenti e nell’ambito della programmazione didatticaannuale, al fine di garantire l’arricchimento dell’offerta formativa nonché la realizzazione di specificiprogetti didattici, programmi di ricerca e sperimentazione.L’affidamento dell’incarico avverrà previa acquisizione dell’autorizzazione da parte dell’amministrazione diappartenenza dell’esperto, se dipendente pubblico, in applicazione dell’art.58 del D.L.vo 3 febbraio 1993,n. 29 e successive modificazioni ed integrazioni. Sono esclusi dall’ambito di applicazione del presenteregolamento i docenti di altre istituzioni scolastiche, ai quali si applica l’art. 32 del CCNL del personale delcomparto “Scuola” del 24 Luglio 2003.È finalizzato a garantire la qualità della prestazione, la trasparenza e l’oggettività delle procedure diindividuazione degli esperti esterni, nonché la razionalizzazione delle spese per gli stessi.2. Le disposizioni di cui al presente regolamento si applicano alle procedure di conferimento di incarichiindividuali, esercitati in forma di lavoro autonomo, sulla base di contratti di prestazione d’opera stipulati aisensi dell’Art. 2222 del Codice Civile e delle disposizioni ad esso conseguenti, aventi natura di:a) incarichi affidati ai soggetti dipendenti dalla pubblica amministrazione, in possesso di autorizzazionedell’ente di appartenenza per lo svolgimento dell’incarico ai sensi dell’ art. 53 del D. L.vo 30/03/2001 n.165b) incarichi affidati a soggetti esercenti in via abituale attività professionale, individuabili come titolari dipartita IVAc) incarichi affidati a soggetti esercenti l’attività in via occasionale.Infine, è fatto divieto all’istituzione scolastica di acquistare servizi per lo svolgimento di attivitàche rientrano nelle ordinarie funzioni o mansioni proprie del personale in servizio nella scuola.

Art.2 – Condizioni per il conferimento di incarichi e la stipula di contratti con esperti esterni I contratti con esperti esterni possono essere stipulati, ai sensi dell’art. 32, c. 4, D.I. 44/01, soltanto per le prestazioni e le attività: a) che non possono essere assegnate al personale dipendente per inesistenza di specifiche competenzeprofessionali;b) che non possono essere espletate dal personale dipendente per indisponibilità o coincidenza di altriimpegni di lavoro, ed in questo caso la rinuncia deve essere formalizzata;c) di cui sia comunque opportuno il ricorso a specifica professionalità esterna.

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Gli aspiranti in possesso dei requisiti richiesti, per l’ammissione alla selezione e per il conferimento dell’incarico, devono essere in possesso: · della cittadinanza italiana o di uno degli stati membri dell’Unione europea· godere dei diritti civili e politici· non avere riportato condanne penali e non avere carichi penali pendenti· essere in possesso del requisito della particolare e comprovata specializzazione universitaria strettamentecorrelata al contenuto della prestazione richiesta. Si prescinde da questo requisito in caso di stipulazione dicontratti d’opera per attività che devono essere svolti da professionisti iscritti in ordini o albi o con soggettiche operano nel campo dell’arte, dello spettacolo o dei mestieri artigianali, ferma restando la necessità diaccertare la maturata esperienza nel settore.

Art.3 – Individuazione delle professionalità Sulla base del Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF) e di quanto deliberato nel Programma Annuale, verificata l’impossibilità di utilizzare personale interno ed in coerenza con le disponibilità finanziarie, il Dirigente Scolastico individua le attività e gli insegnamenti da conferire ad esperti esterni con contratti aventi per oggetto docenze per l’effettuazione di attività connesse all’ampliamento dell’offerta formativa. Ne dà informazione attraverso “avvisi pubblici”, da pubblicare sul sito ufficiale dell’istituzione scolastica, o attraverso la richiesta di “candidature”. Gli avvisi indicheranno: - modalità e termini per la presentazione delle domande- i titoli che saranno valutati- la documentazione da produrre.

Art. 4 – Criteri e procedura di selezione e definizione del compenso 1. I contraenti cui conferire i contratti sono selezionati dal Dirigente Scolastico, coadiuvato dal Direttoredei Servizi ga, il quale prima della stesura dell’atto, si accerterà della posizione giuridica dell’esternoindividuato come destinatario dell’incarico, mediante valutazione comparativa. Il Dirigente Scolastico perle valutazioni di cui al presente articolo può nominare un’apposita commissione, composta da docenti, cuiaffidare compiti di analisi della documentazione presentata, nonché dei curricola, ai fini dell’attribuzionedel punteggio e della formulazione della graduatoria.2. La valutazione sarà effettuata sulla base della assegnazione dei punteggi a ciascuno dei seguenticriteri/elementi, definiti dal C.d.I., inseriti nel C.V. dell’esperto:

CRITERI PUNTEGGIO PUNTEGGIO ASSEGNATO

1. Laurea specifica inerente l’ambitorichiesto

Per laurea triennale Punti 3 + 0,5 per ogni voto maggiore di 100+ 1 punto per la lode (max 9 punti) Per laurea specialistica o vecchio ordinamento Punti 5 + 0,5 per ogni voto maggiore di 100+ 2 punti per la lode (max 12 punti)

_______

2. Altri titoli specifici, oltre alla laurearichiesta, afferenti la tipologia diintervento (Master, dottorato,ulteriore laurea)

1 punto per ogni titolo (max 3 punti)

_______

3. Docenza in corsi formazione (diminimo 20 ore ciascuno) inerentil’ambito richiesto

1 punto per ogni corso (max 5 punti)

_______

4. Pubblicazioni inerenti l’ambitorichiesto

0.5 punti per ogni pubblicazione (max 2 punti)

_______

5. Esperienze inerenti l’ambitorichiesto

1 punto per ogni esperienza (max 8 punti)

_______

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6. Precedenti esperienze in istitutovalutate positivamente

1 punto per ogni esperienza (max 8 punti)

_______

Punteggio totale ____/35 o 38

Si precisa che è data facoltà al Dirigente scolastico di: - conferire incarichi a personale esperto iscritto ad albi professionali e/o associazioni che ne garantiscanola specifica professionalità, senza ricorrere alle procedure di cui al presente regolamento- procedere all’affidamento dell’incarico all’unico aspirante che abbia risposto all’avviso, purché ritenutoidoneo- affidare, a parità di punteggio, l’incarico con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa- stabilire il compenso massimo da corrispondere al docente esperto, nell’ambito delle disponibilità dibilancio, in casi particolari di motivata necessità, in relazione al tipo di attività e all'impegno professionalerichiesto,3. Il dirigente può procedere a trattativa diretta qualora, in relazione alle specifiche competenze richieste,il professionista esterno sia l'unico in possesso delle competenze necessarie.4. Secondo quanto stabilito dalla circolare n. 2 dell’11 marzo 2008 del Dipartimento della Funzionepubblica, sono escluse dalle procedure comparative e dagli obblighi di pubblicità le collaborazionimeramente occasionali che si esauriscono in una prestazione episodica che il collaboratore svolga inmaniera saltuaria (fondate su un rapporto “intuitu personae”), che consente il raggiungimento del fine eche comportano, per loro stessa natura, una spesa equiparabile ad un rimborso spese e per le quali siaprevisto un compenso omnicomprensivo non superiore a € 500,00 (compenso netto).5. Il compenso è comprensivo di tutte le spese che il collaboratore effettua per l’espletamentodell’incarico e degli oneri a suo carico. Il compenso viene erogato dietro presentazione di apposita nota dicredito (o documentazione fiscale per i possessori di partita I.V.A.), con assolvimento dell’imposta di bolloe corredata della relazione esplicativa a firma del collaboratore della prestazione effettuata e a seguito diaccertamento, da parte del Dirigente responsabile, dell’esattezza della prestazione, secondo i terminicontrattuali.6. E’ fatto divieto di anticipazione di somme.7. Ai collaboratori non compete alcun trattamento di fine rapporto, comunque denominato.8. Il compenso orario massimo da corrispondere all’esperto è pari a € 35,00 ed è determinato, di norma,nella misura oraria fissata dal C.C.N.L. Comparto Scuola vigente per le attività aggiuntive del personaledocente e del personale ATA. In casi particolari di motivata necessità, in relazione al tipo di attività eall'impegno professionale richiesto, il Dirigente Scolastico, ha facoltà di stabilire il compenso massimo dacorrispondere all’esperto esterno, nell’ambito delle disponibilità di bilancio. Per tutti gli altri casi le cuiattività possono essere svolte da personale reperibile attraverso associazioni culturali, cooperative, albi diliberi professionisti, associazioni di categoria, il costo orario complessivo deve rientrare, comunque, nei €35,00.9. L’attribuzione di un compenso maggiore rispetto a quanto previsto va adeguatamente motivata inrelazione al fatto che le particolari caratteristiche delle attività presuppongano professionalità tali dagiustificare il superamento dei compensi suddetti.10. Su dichiarata disponibilità dell’esperto esterno , possono essere stipulati contratti che prevedono laforma gratuita della prestazione, senza alcuna corresponsione economica ed alcun onere per laScuola, previa copertura assicurativa del soggetto interessato, oppure possono essere stipulati contratti diprestazione occasionale che per la loro tipicità prevedono compensi forfetari ove più convenienteall'Amministrazione.11. Sono fatti salvi gli emolumenti previsti in specifici progetti finanziati con Fondi Comunitari e/oregolamentati dagli stessi Enti erogatori.12. Il dirigente è delegato dal Consiglio di Istituto a redigere apposite convenzioni con enti e associazioni,finalizzate alla collaborazione di loro esperti nella realizzazione di iniziative progettuali previste dal PTOF.La collaborazione di tali esperti esterni alla scuola non produce oneri per l’amministrazione scolastica.

Art. 5 – Formalizzazione dell’incarico e stipula del contratto 1. Completato il procedimento amministrativo sopra descritto, il Dirigente Scolastico provvede, condeterminazione motivata in relazione ai criteri definiti e nei limiti di spesa del progetto, alla stipula del

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contratto con l’esperto esterno o alla formalizzazione dell’incarico con personale appartenente alla pubblica amministrazione. 2. Nel contratto verranno inseriti tutti i dati e gli elementi fondamentali previsti dalle norme vigenti.3. All’esito della valutazione dei titoli di cui all’art. 4 del presente regolamento, viene pubblicata lagraduatoria provvisoria sul sito istituzionale della scuola. Entro 10 (dieci) giorni dalla pubblicazioneprovvisoria i candidati potranno far pervenire eventuali osservazioni o richieste di rettifica del punteggio.4. Trascorsi i 10 (dieci) giorni la graduatoria diventa definitiva.5. Completato il procedimento amministrativo relativo all’individuazione del contraente, il DirigenteScolastico provvede, con determinazione motivata e in relazione ai criteri definiti e nei limiti di spesa delprogetto, all’affidamento dell’incarico e alla stipula del contratto con l’esperto esterno.6. Nel contratto devono essere specificati:a) le parti contraentib) l’oggetto della prestazione/collaborazione;c) i termini di inizio e di conclusione della prestazione;d) luogo e modalità di espletamento della prestazione;e) il corrispettivo della prestazione indicato al lordo dell’I.V.A., se dovuta, e dei contributi previdenzialie fiscali a carico dell’amministrazione;f) modalità e tempi di corresponsione del compenso;g) l’eventuale compito di vigilanza sugli alunni;h) la previsione della clausola risolutiva e delle eventuali penali per il ritardo;i) la possibilità di recedere anticipatamente dal rapporto, senza preavviso, qualora il collaboratore nonpresti la propria attività conformemente agli indirizzi impartiti e/o non svolga la prestazione nellemodalità pattuite, liquidando il collaboratore stesso in relazione allo stato di avanzamento dellaprestazione;j) l’esclusione di conversione in lavoro dipendente;k)la previsione della clausola risolutiva e delle eventuali penali per il ritardo;l) la previsione che il foro competente, in caso di controversie, è quello di Foggia e che le spese diregistrazione dell’atto sono a carico del contraente;m) la previsione che le sospensioni della prestazione da parte del collaboratore comportano lasospensione del pagamento del corrispettivo contrattuale indipendentemente dalla motivazione;n) l’informativa ai sensi della Legge sulla privacy (D. Lgs 196/2003) e l’autorizzazione a pubblicare ilcontratto stipulato e il curriculum vitae dell’esperto sul sito web della scuola.7. I contratti di cui al presente regolamento non possono avere durata superiore all’anno scolastico e NONsono rinnovabili, salvo deroghe particolari, di volta in volta deliberate dal Consiglio di istituto.8. Non è ammesso il rinnovo, né tacito né espresso, del contratto di collaborazione. L’eventuale prorogadell’incarico originario è consentita, in via eccezionale, al solo fine di completare il progetto e per ritardinon imputabili al collaboratore, ferma restando la misura del compenso pattuito in sede di affidamentodell’incarico.9. Non sono rinnovabili i contratti oggetto di risoluzione o di recesso.10. La liquidazione del compenso avviene, di norma, al termine della collaborazione salvo diversaespressa pattuizione in correlazione alla conclusione di fasi dell'attività oggetto dell'incarico.11. E’ istituito presso la segreteria della scuola un registro degli incarichi esterni in cui dovranno essereindicati i nominativi dei professionisti incaricati, l’importo dei compensi corrisposti e l’oggetto dell’incarico.

Art. 6 – Condizioni e limiti alla stipula del contratto I contratti con i collaboratori esterni possono essere stipulati, ai sensi dell’art. 32, comma 4, del Decreto Interministeriale n. 44 del 1/2/2001, soltanto per le prestazioni e le attività: - che non possono essere assegnate al personale dipendente per inesistenza di specifiche competenzeprofessionali;- che non possono essere espletate dal personale dipendente per indisponibilità o coincidenza di altriimpegni di lavoro;- di cui sia comunque opportuno il ricorso a specifica professionalità esterna;- di cui comunque sia previsto, a livello ministeriale di linee guida, il ricorso a specifiche professionalitàesterna.

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Art. 7 - Verifica dell'esecuzione e del buon esito dell'incarico 1. Il dirigente scolastico verifica periodicamente il corretto svolgimento dell'incarico, anche avvalendosi delcontrollo/coordinamento assicurato dal docente responsabile/referente interno.2. Qualora i risultati delle prestazioni fornite dal collaboratore esterno risultino non conformi a quantorichiesto sulla base del disciplinare di incarico ovvero siano del tutto insoddisfacenti, il dirigente puòrichiedere al soggetto incaricato di integrare i risultati entro un termine stabilito e all’esito – ovvero, neicasi più gravi, direttamente – risolvere il contratto per inadempienza.3. Pertanto, sul sito istituzionale sono oggetto di pubblicazione e aggiornamento le seguenti informazionirelative ai titolari di collaborazione o consulenza:a) gli estremi dell'atto di conferimento dell'incarico;b) il curriculum vitae;c) i compensi, comunque denominati, relativi al rapporto di consulenza o di collaborazione.3. La pubblicazione degli estremi degli atti di conferimento di incarichi dirigenziali a soggetti estranei allapubblica amministrazione, di collaborazione o di consulenza a soggetti esterni a qualsiasi titolo per i quali èprevisto un compenso, completi di indicazione dei soggetti percettori, della ragione dell'incarico edell'ammontare erogato, nonché la comunicazione alla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimentodella funzione pubblica dei relativi dati ai sensi dell'articolo 53, comma 14, secondo periodo, del decretolegislativo 30 marzo 2001, n. 165 e successive modificazioni) sono condizioni per l'acquisizionedell'efficacia dell'atto e per la liquidazione dei relativi compensi.4. La pubblicazione dei dati di cui ai commi 1 e 2 del citato art. 15 avviene entro tre mesi dal conferimentodell'incarico e per i tre anni successivi alla cessazione dell'incarico.

Art. 8 - Pubblicità ed efficacia Dell'avviso di cui all'articolo 3 si dà adeguata pubblicità tramite il sito istituzionale dell'amministrazione. Dell'esito della procedura comparativa deve essere data la medesima pubblicità indicata al comma precedente. L'efficacia dei contratti di collaborazione è subordinata agli obblighi di cui all'articolo 15 del D.Lgs. n. 33 del 14 marzo 2013.

Art. 9 – Autorizzazione dipendenti pubblici e comunicazione alla funzione pubblica Ai fini della stipula dei contratti disciplinati dal presente regolamento con i dipendenti di altra amministrazione pubblica è richiesta obbligatoriamente la preventiva autorizzazione dell’amministrazione di appartenenza di cui all’art. 53 del D.L.vo n° 165 del 30/3/2001. L’elenco dei contratti stipulati con i soggetti di cui al comma precedente è comunicato annualmente al dipartimento della funzione pubblica entro i termini previsti dall’art. 53, commi da 12 a 16 del citato D.L.vo n° 165/2001.

Art. 10 - Validità del presente regolamento 1. Il presente regolamento costituisce parte integrante del regolamento d’Istituto e ha durata illimitata.Potrà essere modificato e/o integrato dal Consiglio di istituto con apposita delibera.2. Copia del presente regolamento è pubblicata sul sito Internet dell’Istituto al fine di consentirne la liberaconsultazione.3. Tutte le delibere precedentemente assunte dal Consiglio di Istituto in materia di regolamentodell’attività negoziale si intendono abrogate.4. Per quanto non previsto dal presente regolamento si applicheranno le norme contenute nelle vigentidisposizioni nazionali e comunitarie in materia.

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C.M. FGIC856004 ISTITUTO COMPRENSIVO Tel. 0881 - 721318

C.F. 94090760714 " ALFIERI - GARIBALDI " Fax 0881 - 316619

Sito: icalfierigaribaldi.gov.it via Galliani - 71121 Foggia e-mail: [email protected]

Pec: [email protected] Plesso Alfieri 0881.726363

Prot. n. 931/A3 Foggia 25/02/2016

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER LA CONCESSIONE IN USO TEMPORANEO E PRECARIO

DEI LOCALI SCOLASTICI

Approvato dal Consiglio di istituto con Delibera n. 10 nella seduta del 26/01/2016

IL CONSIGLIO D'ISTITUTO VISTO l'art. 50 del Decreto n. 44/01 che attribuisce all'istituzione scolastica la facoltà di concedere a terzi l'uso precario e temporaneo dei locali scolastici; VISTO l'art. 96 del T.U. 16/4/94, n. 297; VISTO l'art. 33 del Decreto n. 44/01 in base al quale il Consiglio d'Istituto è chiamato ad esprimere criteri ed i limiti entro cui il Dirigente scolastico può svolgere l'attività negoziale prevista dalla stessa disposizione; RITENUTA l'opportunità di fissare i criteri e le modalità per la concessione in uso dei locali scolastici; CON la delibera n. 10 della seduta del 16/01/2016, approva all’unanimità il seguente regolamento contenente le modalità e criteri per la concessione in uso temporaneo e precario dei locali scolastici.

ART. 1- FINALITÀ E AMBITO DI APPLICAZIONE I locali scolastici possono essere concessi in uso temporaneo e precario ad istituzioni, Associazioni Enti o Gruppi organizzati, secondo modalità, termini e condizioni di seguito stabilite, nonché nel rispetto delle norme vigenti in materia.

ART. 2 - CRITERI DI ASSEGNAZIONE I locali scolastici sono primariamente destinati ai pertinenti fini istituzionali e comunque a scopi e attività rientranti in ambiti di interesse pubblico e possono quindi essere concessi in uso a terzi esclusivamente per l'espletamento di attività aventi finalità di promozione culturale, sociale e civile dei cittadini e senza fini di lucro, valutando i contenuti dell'attività o iniziativa proposte in relazione:

ad attività di istruzione e formazione coerenti col PTOF;

ad attività rivolta al personale docente, ATA e Dirigente della scuola e/o delle scuole viciniori;

al grado in cui le attività svolte perseguono interessi di carattere generale e che contribuiscono all’arricchimento civile e

culturale della comunità scolastica;

ad attività che favoriscano i rapporti fra l’Istituzione Scolastica e il contesto culturale, sociale ed economico del territorio locale

e le interazioni con il mondo del lavoro;

alla natura del servizio prestato;

alla specificità dell'organizzazione, con priorità a quelle di volontariato e alle associazioni che operano a favore di terzi, senza fini di lucro.

Nell'uso dei locali scolastici devono essere tenute in particolare considerazione le esigenze degli enti e delle associazioni operanti nell'ambito scolastico. Per motivi di sicurezza non si concedono locali durante gli esami. Le attività didattiche proprie dell'Istituto Comprensivo hanno assoluta preminenza e priorità rispetto all'utilizzo degli enti concessionari interessati, che non dovranno offrire servizi già assicurati dalla scuola.

ART.3 - DOVERI DEL CONCESSIONARIO In relazione all'utilizzo dei locali il concessionario deve assumere nei confronti dell'istituzione scolastica i seguenti impegni:

indicare il nominativo del responsabile della gestione dell'utilizzo dei locali quale referente;

osservare incondizionatamente l'applicazione e il rispetto delle disposizioni vigenti in materia;

sospendere l'utilizzo dei locali in caso di programmazione di attività scolastiche da parte del Comune o dalla stessa istituzione

scolastica;

ALL. 27 – REGOLAMENTO CONCESSIONE LOCALI SCOLASTICIIC “ALFIERI – GARIBALDI” FOGGIA

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Sito: icalfierigaribaldi.gov.it via Galliani - 71121 Foggia e-mail: [email protected]

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lasciare i locali, dopo il loro uso, in condizioni idonee a garantire comunque il regolare svolgimento delle attività didattiche.

ART. 4 - RESPONSABILITÀ DEL CONCESSIONARIO ll concessionario è responsabile di ogni danno causato all'immobile, agli arredi, agli impianti da qualsiasi azione od omissione dolosa o colposa a lui direttamente imputabili o imputabili a terzi presenti nei locali scolastici in occasione dell'utilizzo dei locali stessi. L'istituzione scolastica ed il comune devono, in ogni caso, ritenersi sollevati da ogni responsabilità civile e penale, rispettando anche le norme vigenti di sicurezza/antincendio e primo pronto soccorso, derivante dall'uso dei locali da parte di terzi, che dovranno pertanto presentare apposita assunzione di responsabilità e sono tenuti a cautelarsi al riguardo mediante stipula di apposita polizza assicurativa o adottando altra misura cautelativa.

ART. 5 - FASCE ORARIE DI UTILIZZO L'uso dei locali può essere richiesto in tutti gli orari in cui la scuola è aperta per attività scolastiche.

ART. 6 - USI INCOMPATIBILI Sono incompatibili le concessioni in uso che comportino la necessità di spostare il mobilio e gli arredi dell'edificio scolastico. E' vietato l'uso dei locali per attività di pubblico spettacolo con pubblico a pagamento.

ART. 7- DIVIETI PARTICOLARI Si ricorda il divieto di fumare. Il personale in servizio nella scuola in funzione di vigilanza è incaricato di far rispettare il divieto. L'utilizzo dei locali da parte di terzi è subordinato all'osservanza di quanto segue:

è vietato al concessionario l'installazione di strutture fisse o di altro genere se non previa autorizzazione dell'istituzione

scolastica;

è vietato lasciare in deposito, all'interno dei locali e fuori dell'orario di concessione attrezzi e quant'altro;

è obbligatorio segnare tempestivamente all'istituzione scolastica qualsiasi danno, guasto, rottura o malfunzionamento o

anomalie all'interno dei locali. L'inosservanza di quanto innanzi stabilito comporterà per il concessionario l'assunzione a suo

carico di eventuali conseguenti responsabilità.

i locali dovranno essere usati dal terzo concessionario con diligenza e, al termine dell'uso, dovranno essere lasciati in ordine e puliti e comunque in condizioni tali da garantire il regolare svolgimento dell'attività didattica della scuola.

ART. 8- PROCEDURA PER LA CONCESSIONE Le richieste di concessione dei locali scolastici devono essere inviate per iscritto all'istituzione scolastica almeno 10 gg. prima della data di uso e dovranno contenere, oltre all'indicazione del soggetto richiedente e il preciso scopo della richiesta, anche le generalità della persona responsabile, l’edificio scolastico per il quale si richiede l’uso degli spazi e locali richiesti, l’assunzione di responsabilità ai sensi dell’art. 4 del presente regolamento. Il Dirigente scolastico, nel procedere alla concessione, verificherà se la richiesta è compatibile con le norme del presente regolamento e se i locali sono disponibili per il giorno e nella fascia oraria stabilita. Se il riscontro sarà negativo dovrà comunicare tempestivamente il diniego della concessione; se il riscontro sarà positivo dovrà comunicare al richiedente, anche per le vie brevi, l'assenso di massima ed emetterà il formale provvedimento concessorio.

ART. 9- PROVVEDIMENTO CONCESSORIO Il provvedimento concessorio è disposto dal dirigente scolastico e dovrà contenere le condizioni cui è subordinato l'uso dei locali, Il provvedimento dirigenziale dovrà far richiamo all'esonero di responsabilità dell'istituzione scolastica e dell'ente locale proprietario per l'uso dei locali e al rimborso e riparazione di eventuali danni provocati per colpa o negligenza. La concessione può essere revocata in qualsiasi momento per motivate e giustificate esigenze dell'istituzione scolastica. Richieste di particolare complessità saranno, comunque, vagliate dal Consiglio di Istituto.

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Prot. n. 933/A03 Foggia 25/02/2016

REGOLAMENTO D’ISTITUTO PER L’ACQUISIZIONE IN ECONOMIA DI LAVORI, SERVIZI E FORNITURE

Redatto ai sensi dell’art. 125, comma 10 del D.Lgs 12 aprile 2006, n. 163 “Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture” e ai sensi dell’art. 33 c. 2 e 34 del D.I. 44/2001

IL CONSIGLIO DI ISTITUTO con delibera n. 14 della seduta del 26/01/2016

CONSIDERATO che le Istituzioni Scolastiche, per l’affidamento di lavori, servizi e forniture, scelgono la

procedura da seguire per l’affidamento in relazione agli importi finanziari, ovvero per importi da

€ 2.000,00 (o limite preventivamente fissato dal Consiglio d’Istituto) a € 40.000,00 si applica la

disciplina di cui all’art. 34 del D.I. 44/2001 e per importi da € 40.000,00 a € 135.000,00 per

servizi e forniture e da € 40.000,00 a € 209.000,00 per lavori, si applica la disciplina di cui all’art.

125 del D.Lgs 163/2006 e del Regolamento 2015/2170/UE;

CONSIDERATO che, per le acquisizioni in economia di lavori, forniture e servizi, ai sensi dell’art. 125 comma

10 del D.Lgs 163/2006, deve essere adottato un Regolamento in relazione all’oggetto ed ai limiti

di importo delle singole voci di spesa, preventivamente individuate da ciascuna stazione

appaltante, con riguardo alle proprie specifiche esigenze;

CONSIDERATO, inoltre, che tale Regolamento rappresenta l’atto propedeutico alla determina di ogni

singola acquisizione in economia ;

RITENUTO, che tale atto assume la forma di regolamento interno, tramite il quale viene individuato

l’oggetto delle prestazioni acquisibili in economia, ai sensi dell’art.125 del D.Lgs 163/2006 ;

RITENUTO necessario che anche le Istituzioni Scolastiche, in quanto stazioni appaltanti, sono tenute a

redigere un proprio regolamento interno, idoneo a garantire il pieno rispetto delle norme del

codice degli appalti, per gli affidamenti in economia, ai sensi dell’art. 125 del D.Lgs 163/2006;

VISTO l’art. 1, c. 150 della Legge di Stabilità n. 228/2013 che impone alle Istituzioni Scolastiche l’obbligo di

approvvigionamento di beni e servizi tramite il sistema delle Convenzioni Consip;

TENUTO CONTO della seguente limitazione a detta norma, ovvero la non reperibilità del bene o servizio

necessitato, per insussistenza di convenzioni attive confacenti alle esigenze specifiche di

approvvigionamento con la conseguente possibilità di procedere all’acquisto sul libero mercato.

Emana ai sensi dei sopracitati decreti il presente Regolamento.

Art. 1

L’Istituzione scolastica può svolgere attività negoziale per l’acquisto di beni e/o per la fornitura di servizi, al

fine di garantire il funzionamento amministrativo e didattico nonché la realizzazione di specifici progetti. Il

Dirigente Scolastico svolge l’attività negoziale nel rispetto delle deliberazioni del Consiglio di Istituto

ALL. 27 – REGOLAMENTO ACQUISIZIONE SERVIZI, LAVORI, FORNITURE IN ECONOMIAIC “ALFIERI – GARIBALDI” FOGGIA

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assunte ai sensi dell’art. 33 del D. I. n. 44 del 2001. L’attività contrattuale si ispira ai principi fondamentali di

economicità, efficacia, efficienza, trasparenza, tempestività, correttezza, concorrenzialità e pubblicità.

Art.2

Il presente Regolamento disciplina il sistema delle procedure per l’acquisizione in economia di forniture di

beni e servizi da parte dell’istituzione scolastica nell’ambito delle disponibilità finanziarie previste dal

Programma Annuale deliberato dal Consiglio di Istituto, per importi di spesa da € 2.000,00 fino a €

40.000,00 (IVA esclusa).

Art. 3

L’attivazione di una procedura di acquisto fuori quadro Consip, deve essere subordinata alla preliminare

verifica da parte del Dirigente scolastico della presenza o meno del bene/servizio/insieme di beni e servizi

richiesti nell’ambito delle Convenzioni Consip ovvero ad una anaalisi di convenienza comparativa. Qualora

all’esito della verifica/analisi risulti la indisponibilità della Convenzione Consip ovvero emerga che il

corrispettivo dell’affidamento sia inferiore a quello messo a disposizione dalla Convenzione Consip, il

Dirigente scolastico deve attestare di aver provveduto a detta verifica/analisi, dando adeguato conto delle

risultanze della medesima.

Art. 4

Il limite di spesa di cui all’art. 34, c. 1 del D. I. 44/2001 è mantenuto pari a € 2.000,00.

Art. 5

L’Istituzione scolastica procede secondo le seguenti modalità:

a) per importi di spesa fino a € 2.000,00 (IVA esclusa), limite fissato dal Consiglio di istituto, il Dirigente

scolastico ricorrerà all’affidamento diretto a un unico fornitore, ai sensi dell’art. 34 del D. I. 44/2001

rispettando, ove possibile, criteri di rotazione;

b) per importi di spesa oltre € 2.000,00 e fino a € 40.000,00 (IVA esclusa), il Dirigente Scolastico

richiederà, con procedura comparativa, di cui all’art 34 del D.I. 44/2001, preventivi a operatori economici in

numero da tre a cinque, se sussistono in tal numero soggetti idonei, individuati in MEPA, nell’Elenco dei

fornitori o tramite indagini di mercato;

c) per beni e servizi il cui importo finanziario sia compreso tra € 40.000,00 e € 135.000,00 e per i

lavori il cui importo finanziario sia compreso tra € 40.000,00 e € 209.000,00 il Dirigente Scolastico

procederà all’affidamento mediante procedura di cottimo fiduciario, ai sensi dell’art. 125 D.Lgs 163/2006.

Tale procedura prevede la comparazione tra 5 operatori economici, se sussistono in tale numero soggetti

idonei, individuati in Mepa, sulla base di indagini di mercato, ovvero tramite elenchi di operatori economici

predisposti dalla stazione appaltante.

L’osservanza di tale ultimo obbligo è esclusa quando non sia possibile acquisire da altri operatori il medesimo bene sul mercato di riferimento. L’Istituto Scolastico procede all’affidamento, nel casi sopra indicati, previa Determina di indizione della

procedura in economia, ai sensi dell’art. 125 del D.Lgs 163/2006, (o alternativamente), ai sensi dell’art. 34

del D.I. 44/2001.

Art. 6

Possono essere eseguiti mediante procedura comparativa di 5 operatori economici (o alternativamente) di

3 operatori economici, secondo gli importi finanziari indicati all’art. 5, comma b e c, i seguenti lavori:

a) Lavori di manutenzione ordinaria degli edifici dell’Istituto Scolastico;

b) Lavori non programmabili in materia di riparazione, consolidamento, ecc….

c) Lavori per i quali siano stati esperiti infruttuosamente gare pubbliche;

d) Lavori necessari per la compilazione di progetti per l’accertamento della staticità di edifici e manufatti

e) Lavori finanziati da interventi approvati nell’ambito del PON FESR “Ambienti per l’apprendimento” per

un importo superiore a € 40.000,00 e fino a € 209.000,00;

Gli importi di cui al presente articolo devono intendersi al netto d’IVA.

Art. 7

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Possono essere acquisiti mediante procedura comparativa di 5 operatori economici, (o alternativamente) di

3 operatori economici, secondo gli importi finanziari indicati all’art. 5, comma b e c, le seguenti forniture (o

alternativamente) servizi:

a) Acquisti, restauri o manutenzione di mobili, arredi, suppellettili di ufficio;

b) Studi per indagini statistiche, consulenze per l’acquisizione di certificazioni, incarichi per il

coordinamento della sicurezza;

c) Spese per l’acquisto di combustibili per riscaldamento;

d) Spese per l’illuminazione e la climatizzazione dei locali;

e) Acquisti di generi di cancelleria;

f) Beni e servizi finanziati da interventi approvati nell’ambito del PON FSE “Competenze per lo Sviluppo”

per un importo superiore a € 40.000,00 e fino a € 135.000,00;

Gli importi di cui al presente articolo devono intendersi al netto d’IVA.

Art. 8

E’ vietato l’artificioso frazionamento degli interventi allo scopo di sottoporli alla disciplina di cui al presente

provvedimento.

Art. 9

Il Dirigente Scolastico, con riferimento al bene, servizio o lavoro acquisibile in economia mediante la procedura di cui all’art. 125 del D.Lgs 163/2006 o (alternativamente) di cui all’ art. 34 del D.I. 44/2001, emana una Determina per l’indizione della procedura con la quale individua il Responsabile Unico del Provvedimento, ai sensi della normativa vigente in materia (art. 10 D. Lgs 163/09). Inoltre si avvale dell’attività istruttoria del Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi il quale, dopo aver richiesto il CIG all'ANAC e aver individuato gli operatori economici idonei, provvederà ad inoltrare agli stessi contemporaneamente la lettera di invito o a predisporre il bando di gara, contenente i seguenti elementi:

a) l’oggetto della prestazione, le relative caratteristiche e il suo importo massimo previsto, con esclusione dell’IVA;

b) le garanzie richieste all’affidatario del contratto;

c) il termine di presentazione dell’offerta;

d) il periodo in giorni di validità delle offerte stesse;

e) il indicazione del termine per l’esecuzione della prestazione;

f) il criterio di aggiudicazione prescelto;

g) gli elementi di valutazione, nel caso si utilizzi il criterio dell’offerta economicamente più vantaggioso;

h) l’eventuale clausola che prevede di non procedere all’aggiudicazione nel caso di presentazione di un’unica offerta valida;

i) la misura delle penali, determinata in conformità delle disposizioni del Codice;

j) l’obbligo per l’offerente di dichiarare nell’offerta di assumere a proprio carico tutti gli oneri

assicurativi e previdenziali di legge, di osservare le norme vigenti in materia di sicurezza sul lavoro e di

retribuzione dei lavoratori dipendenti, nonché di accettare condizioni contrattuali e penalità;

k) l’indicazione dei termini di pagamento;

l) i requisiti soggettivi richiesti all’operatore, e la richiesta allo stesso di rendere apposita

dichiarazione in merito al possesso dei requisiti soggettivi richiesti.

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Se il criterio di aggiudicazione prescelto è quello: dell’offerta economicamente più vantaggiosa, si procede, mediante determina del DS, alla nomina

della Commissione Giudicatrice, ai sensi dell’art. 84 del D. Lgs.163/2006. La commissione, presieduta dal Dirigente Scolastico e composta da un minimo di tre a un massimo di cinque membri, procede alla valutazione delle offerte tecniche, individuando, mediante apposito verbale, il miglior offerente;

del prezzo più basso, il RUP procede alla valutazione delle offerte tecniche pervenute.Successivamente si procede alla verifica dei requisiti generali e specifici dell’operatore economico, considerato il miglior offerente e alla Determina di individuazione del contraente. L’Istituto Scolastico, decorsi 35 giorni dalla data dell’avvenuta individuazione del soggetto aggiudicatario, provvede alla stipula del contratto, salvo nei casi di urgenza, come disciplinato dal codice degli appalti e nel caso in cui pervenga una sola offerta o una sola offerta valida o nel caso si sia fatto ricorso al mercato elettronico. Il contratto deve contenete i seguenti elementi:

a) l’elenco dei lavori e delle somministrazioni,b) i prezzi unitari per i lavori e per le somministrazioni a misura e l’importo di quelle a corpo,c) le condizioni di esecuzione,d) il termine di ultimazione dei lavori,e) le modalità di pagamento,f) le penalità in caso di ritardo e il diritto della stazione appaltante di risolvere in danno il

contratto, mediante semplice denuncia, per inadempimento del cottimista, ai sensi dell’art.137 del codice,

g) le garanzie a carico dell’esecutore.I bandi e i risultati delle procedure di selezione sono resi pubblici sul sito dell'Istituzione scolastica. E’ fatto salvo l’esercizio del diritto di accesso agli atti della procedura e della graduatoria.

Art. 10 I lavori, le forniture e i servizi sono soggetti a collaudo finale secondo quanto stabilito dall'art. 36 del D.I. 44/2001.

Art. 11 Per quanto non espressamente previsto nel presente provvedimento si rinvia alle disposizioni del Decr. Legisl. 163/2006 - Codice degli appalti pubblici. Copia del presente regolamento è pubblicata sul sito internet dell’Istituto.