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Lunedì, 15 Gennaio 2018 www.corrieredelmezzogiorno.it C apitò tempo fa di sentire queste frasi dalla bocca di un oculista: «Vede questa patologia degli oc- chi nei bambini? Si cura con un buon paio di occhiali e controlli periodici. Un tempo si trascurava la ma- lattia oppure non la si diagnosticava in tempo. L’esito era infelice: quel bambino cresceva con un deficit visivo ma era pure considerato un somaro a scuola, una spe- cie di ritardato. Ma, poverino, non aveva tare mentali, semplicemente non riusciva a vedere la lavagna: per questo non capiva le spiegazioni». Le parole di quel medico mi sono torna- te in mente a leggere la bella storia di Si- mone, raccontata da Paola Cacace: dodici anni, prima media e una agitata irrequie- tezza nei banchi che mette in difficoltà i suoi compagni di classe e gli insegnanti. In passato era stato visitato e classificato come «iperattivo ma non plusdotato». Una diagnosi più accurata e successiva ha detto esattamente il contrario: Simone non è un iperattivo, ma un bambino plu- sdotato. Significa che gli capita di annoiar- si tra i banchi perché le sue dotazioni co- gnitive sono superiori alla media degli al- tri suoi compagni. Un piccolo ma decisivo rimedio, grazie ad una tenace insegnante, è stato individuato per lui: una volta a set- timana invece di stare in classe va a fre- quentare un’azienda di meccatronica di Corato per occuparsi delle cose che ama di più: la tecnologia e le macchine innovati- ve. Simone vuole costruire un drone, sia- mo certi che ci riuscirà. L’alleanza tra medicina (dottori compe- tenti) e scuola (docenti all’altezza della si- tuazione) è riuscita a restituire serenità a Simone, ai suoi genitori e ai suoi compa- gni di classe. Della sanità si parla spesso: i giornali sono pieni di episodi belli e brutti (il più delle volte). Della scuola si parla molto meno. Fateci caso: neppure in queste settimane di campagna elettorale il tema è diventato centrale nel confronto tra le forze politi- che. Si è discusso - e si sta discutendo an- cora - del livello delle tasse relative al- l’istruzione universitaria; ma finora non si è ancora sentita una voce netta sulle in- tenzioni riguardo alla nostra scuola, dalla primaria alle superiori. È una grave sotto- valutazione, soprattutto ai tempi in cui la competizione globale si gioca anche e so- prattutto sul livello delle competenze dei cittadini del futuro. Un Paese si giudica da diversi impor- tanti fattori. Tuttavia non c’è dubbio, co- me ci insegna la storia di Simone, che la qualità della sanità e della scuola siano tra gli elementi più importanti su cui fon- dare una valutazione autentica. Certo, in entrambi i comparti non siamo molto più indietro di Paesi altrettanto avanzati quanto l’Italia. Ma questo non basta e non ci tranquillizza. L’istruzione necessita di investimenti cospicui: un Paese maturo deve essere capace di individuare le risor- se e metterle a disposizione. Ed è giusto sottolineare che occorre restituire dignità al nobile lavoro dell’insegnante, un ruolo ingiustamente precipitato nella scala del- la considerazione sociale. È vero: occor- rono docenti più preparati, più compe- tenti e più generosi. Ma, allo stesso mo- do, va riconosciuto loro un livello retribu- tivo all’altezza del compito che si richiede. A dirlo, lo sappiamo, si rischia l’accusa di demagogia (a favore dei do- centi) e si rischia l’impopolarità tra colo- ro che lamentano un approccio burocra- tico e sbrigativo degli insegnati nello svolgimento della loro funzione. Occorre premiare i buoni insegnanti perché sono loro che fanno buona la scuola. Naturalmente servono anche investi- menti per edifici e laboratori: lo sappia- mo e oggi lo vediamo più chiaramente con gli occhi dei nostri figli che sempre più spesso frequentano le aule delle scuo- le estere per qualche mese o per un intero anno scolastico. L’attenzione verso i per- corsi di istruzione, insomma, non deve mai calare, anche quando si può supporre di avere raggiunto uno standard decoro- so. E non deve mai cessare la nostra do- manda a quanti si affacceranno sull’uscio di casa o sul teleschermo a proporsi per un seggio in Parlamento: per la scuola co- sa ha in mente? © RIPRODUZIONE RISERVATA di Francesco Strippoli La politica impari dalla prof e il suo allievo Scuola PROSPETTIVE, STORIE, INNOVAZIONE Sul web Questo numero di Scuola è consultabile anche online sul sito www.corrierede lmezzogiorno.it Il futuro dell’istruzione Per la scuola non si fa abbastanza. Lo dimostra la vicenda di un ragazzino «salvato» da una docente

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Lunedì, 15Gennaio2018 www.corrieredelmezzogiorno.it

Capitò tempo fa di sentire questefrasi dalla bocca di un oculista:«Vede questa patologia degli oc-chi nei bambini? Si cura con unbuon paio di occhiali e controlli

periodici. Un tempo si trascurava la ma-lattia oppure non la si diagnosticava intempo. L’esito era infelice: quel bambinocresceva con un deficit visivo ma era pureconsiderato un somaro a scuola, una spe-cie di ritardato. Ma, poverino, non avevatare mentali, semplicemente non riuscivaa vedere la lavagna: per questo non capivale spiegazioni».Le parole di quelmedicomi sono torna-

te in mente a leggere la bella storia di Si-mone, raccontata da Paola Cacace: dodicianni, prima media e una agitata irrequie-tezza nei banchi che mette in difficoltà isuoi compagni di classe e gli insegnanti.In passato era stato visitato e classificatocome «iperattivo ma non plusdotato».Una diagnosi più accurata e successiva hadetto esattamente il contrario: Simonenon è un iperattivo, ma un bambino plu-sdotato. Significa che gli capita di annoiar-si tra i banchi perché le sue dotazioni co-gnitive sono superiori alla media degli al-tri suoi compagni. Un piccolo ma decisivorimedio, grazie ad una tenace insegnante,è stato individuato per lui: una volta a set-timana invece di stare in classe va a fre-quentare un’azienda di meccatronica diCorato per occuparsi delle cose che ama dipiù: la tecnologia e le macchine innovati-ve. Simone vuole costruire un drone, sia-mo certi che ci riuscirà.L’alleanza tra medicina (dottori compe-

tenti) e scuola (docenti all’altezza della si-tuazione) è riuscita a restituire serenità aSimone, ai suoi genitori e ai suoi compa-gni di classe. Della sanità si parla spesso: igiornali sono pieni di episodi belli e brutti(il più delle volte).Della scuola si parlamoltomeno. Fateci

caso: neppure in queste settimane dicampagna elettorale il tema è diventatocentrale nel confronto tra le forze politi-che. Si è discusso - e si sta discutendo an-cora - del livello delle tasse relative al-l’istruzione universitaria; ma finora non siè ancora sentita una voce netta sulle in-

tenzioni riguardo alla nostra scuola, dallaprimaria alle superiori. È una grave sotto-valutazione, soprattutto ai tempi in cui lacompetizione globale si gioca anche e so-prattutto sul livello delle competenze deicittadini del futuro.Un Paese si giudica da diversi impor-

tanti fattori. Tuttavia non c’è dubbio, co-me ci insegna la storia di Simone, che laqualità della sanità e della scuola sianotra gli elementi più importanti su cui fon-dare una valutazione autentica. Certo, inentrambi i comparti non siamomolto piùindietro di Paesi altrettanto avanzatiquanto l’Italia.Ma questo non basta e nonci tranquillizza. L’istruzione necessita diinvestimenti cospicui: un Paese maturo

deve essere capace di individuare le risor-se e metterle a disposizione. Ed è giustosottolineare che occorre restituire dignitàal nobile lavoro dell’insegnante, un ruoloingiustamente precipitato nella scala del-la considerazione sociale. È vero: occor-rono docenti più preparati, più compe-tenti e più generosi. Ma, allo stesso mo-do, va riconosciuto loro un livello retribu-tivo all ’altezza del compito che sirichiede. A dirlo, lo sappiamo, si rischial’accusa di demagogia (a favore dei do-centi) e si rischia l’impopolarità tra colo-ro che lamentano un approccio burocra-tico e sbrigativo degli insegnati nellosvolgimento della loro funzione. Occorrepremiare i buoni insegnanti perché sono

loro che fanno buona la scuola.Naturalmente servono anche investi-

menti per edifici e laboratori: lo sappia-mo e oggi lo vediamo più chiaramentecon gli occhi dei nostri figli che semprepiù spesso frequentano le aule delle scuo-le estere per qualchemese o per un interoanno scolastico. L’attenzione verso i per-corsi di istruzione, insomma, non devemai calare, anche quando si può supporredi avere raggiunto uno standard decoro-so. E non deve mai cessare la nostra do-manda a quanti si affacceranno sull’usciodi casa o sul teleschermo a proporsi perun seggio in Parlamento: per la scuola co-sa ha in mente?

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di Francesco Strippoli

La politica imparidalla prof e il suo allievo

ScuolaPROSPETTIVE, STORIE, INNOVAZIONE

Sul webQuesto numerodi Scuola èconsultabileanche onlinesul sitowww.corrieredelmezzogiorno.it

Il futuro dell’istruzionePer la scuola non si faabbastanza. Lo dimostrala vicenda di un ragazzino«salvato» da una docente

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BA2 Lunedì 15 Gennaio 2018 Corriere del Mezzogiorno

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Corriere del Mezzogiorno Lunedì 15 Gennaio 2018BA3

La storia

Chi è O cchi che guardano alfuturo e un’abilità in-nata con computer etecnologie. La roboti-

ca nonha segreti per Simone ese ne sono accorti i genitori,Maria Divittorio e GiuseppeLamacchia, gli insegnanti e al-cuni imprenditori locali. Cosac’è di particolare? Simone hasolo 12 anni e frequenta la se-conda media della Baldacchi-ni-Manzoni di Barletta ma ungiorno a settimana invece distare in classe va all’azienda dimeccatronica Mbl Solutions aCorato. Una storia iniziata conuna domanda posta a Simoneall’inizio dell’anno scolasticoda una professoressa, DeliaStefanachi, musicista e inse-gnante: «Cosa ti piacerebbefare?» La risposta le ha fattovenire un’idea che con il tem-po si è trasformata in realtà:«Costruire un drone».«Quando era bambino era

attirato da cellulari e compu-ter ma - racconta la mammaMaria - vedevamo la tecnolo-gia avere lo stesso fascino an-che sugli altri bimbi. Poi ci sia-mo accorti che non si limitavaa giocarci ma ne capiva il fun-zionamento nel senso più tec-nico del termine. La domandapiù ricorrente dimiomarito è:ma come le sai queste cose? ESimone: Le so».Un carattere forte come può

esserlo solo quello di chi «sadi sapere» mediamente piùdegli altri. L’autorità non hal’effetto desiderato. Preferiscepensare con la propria testa,in maniera autonoma. Un’au-tonomia che ha fatto sì chemolte cose le imparasse da au-todidatta davanti al pc di casa.In effetti nonostante la sua

enorme intelligenza Simonenon ama la scuola. «La scuolanon è in grado - dice la Stefa-nachi - di rispondere alle sueesigenze. Considerate tra l’al-tro che Simone è stato diagno-sticato anni fa come iperattivoe non come plusdotato». In-fatti dopo il primo anno emezzo di scuole elementari,presso un istituto privato, Si-mone ha iniziato a distrarsidurante le lezioni e a distrarregli altri. Immediatamente so-

no iniziate a fioccare le prote-ste degli altri genitori. «In ter-za elementare - commentaMaria - era una tortura farloandare a scuola. Tante lacrimeversate. Così abbiamo decisodi iscriverlo alla scuola pub-blica. La quarta e la quinta so-

no andate meglio. Eppurecontinuavano le lamentele sulsuo comportamento». L’intel-ligenza di Simone nessunol’ha mai messa in dubbio maprobabilmente nessuno nelsistema scolastico l’ha mai ap-prezzata sul serio. Fino all’an-

che ha riscontrato che la suanon era iperattività ma plu-sdotazione. Chiara Corvasce,psicologa dell’Equipemultidi-sciplinare Asl Bat1 mi ha chie-sto di occuparmi di lui. A lu-glio scorso c’è stato il nostroprimo incontro e siamo riu-sciti a instaurare un bel rap-porto».E con la grinta che solo le

buone insegnanti possonoavere, supportata anche dallagiovane dirigente scolasticaFrancesca Maria Capuano, laStefanachi non si è fermata lì.«Ho contattato un mio paren-te, l’ingegner Lotito di Coratoper chiedergli a chi ci si potevarivolgere per aiutare Simone asfruttare queste sue capacità eraggiungere i suoi sogni. Luici ha subito messo in contattocon Luigi Maldera e la Mbl So-lutions. Dopo l’incontro traMaldera e Simone è stato bel-lo sentirsi dire che - ricorda laStefanachi - erano disposti an-che loro a impegnarsi per darea Simone un’opportunità dicrescita. Ecco che da quell’in-contro è partito un vero e pro-prio progetto di alternanzascuola-lavoro che prevede lapresenza di Simone per unamattina a settimana in azien-da».Un modo per coltivare un

dono congenito che rischiavadi essere disperso nei mean-dri del sistema scolastico.«Purtroppo il nostro sistemascolastico - dice la Stefanachi– fonda il principio di ugua-glianza sull’inserimento dibambini e ragazzi in classi ete-rogenee che, di fatto, non ga-rantiscono un apprendimentoconsono ai bisogni specificidel capitale umano. In buonaparte d’Europa, e non solo, leclassi sono strutturate per fa-sce di livello e allora sì che ilprincipio di pari opportunitàè realmente applicato».«Alcuni giorni Simone –

conclude Maria – non trattie-ne l’entusiasmo e inizia a rac-contare le sue giornate allaMbl Solutions – Mamma, l’in-gegnere mi ha detto… Papàsai che ho fatto oggi? È bellovederlo felice e speriamo cheda questa avventura impari ilpiù possibile».

Paola Cacace© RIPRODUZIONE RISERVATA

Simone, 12 anni, il piccolo «ingegnere»La scuola non gli piaceva, poi ha scoperto la fabbrica: «Voglio costruire un drone»Così la Mbl Solutions di Corato l’ha scoperto e «adottato». E ora stupisce tutti

no scorso almeno. «Quandoha iniziato la scuola media -dice la Stefanachi – Simone hamanifestato gli spessi proble-mi emersi durante la primariae ciò ha portato a un secondoesame di Simone da parte diuna specialista dell’Asl Bat1

● SimoneLamacchia, 12anni, frequentala secondamedia dellascuolaBaldacchiniManzoni diBarletta. Ungiorno asettimana,nell’ambitodell’alternanzascuola lavoro,si impegnanell’azienda dimeccatronicaMbl Solutions.

● Simone nonamava lascuola e inclasse erainsofferente,Finché non hascoperto la suapassione. E oraè diventato unostudenteprodigio

L’alunnobarlettanoSimoneLamacchia al«lavoro» conl’amministrato-re della MblSolutions, LuigiMaldera. Adestra, una fotoricordo in aziendadove Simonesvolge attività dialternanza scuolalavoro, seguitodallaprofessoressaDelia Stefanachi

Quest’anno ricorre il cinquantenario dellafondazione del Liceo artistico di Bari, fondatonell’anno scolastico 1967-68 con funzione pro-pedeutica agli studi accademici di arte e di ar-chitettura. Nel tempo sperimentazioni, rifor-me degli ordinamenti scolastici, nuovi indiriz-zi e, di recente, l’accorpamento con l’Istitutod’arte, hanno portato alla nascita dell’I.I.S.S.«De Nittis-Pascali», diviso sulle due storichesedi: il Liceo «Giuseppe De Nittis», nel quar-tiere Carrassi e il Liceo «Pino Pascali», sul lun-gomare Vittorio Veneto. Per andare incontroalle esigenze di spazi più adatti a questa scuolad’arte, le amministrazioni preposte stanno la-vorando al fine di individuare una nuova sede,ancora più comoda e funzionale, per il «DeNittis». Attualmente l’I.I.S.S. «De Nittis-Pasca-li» propone un’offerta formativa articolata in12 corsi, tra Liceo artistico, Liceo coreutico eIstituto professionale. (l. c.)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il mezzo secolo di vitadel De Nittis-Pascali

L’istitutoBaldacchiniManzoni diBarletta, dovestudia ildodicenneSimoneLamacchia,studente diseconda media

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BA4 Lunedì 15 Gennaio 2018 Corriere del Mezzogiorno

La storia

«E instein mica an-dava a scuola. Erala prima volta checi incontravamo

ed è stata questa la prima cosache mi ha detto Simone. Io gliavevo parlato dell’importanza distudiare. Devo confessare cheper un attimo sono rimasto sen-za parole. Non sapendo che ri-spondergli ho preferito concen-trarmi subito su questioni piùtecniche e ho iniziato a farglidomande su droni e software».A parlare è Luigi Maldera,

amministratore di Mbl Solu-tions, azienda di Corato specia-lizzata nel proporre soluzionimeccatroniche di innovazioneparziale o radicale di singole fa-si di processo o di intere linee diproduzione. Un’azienda com-posta da ingegneri che comefossero «sarti» creano robotcollaborativi e tanto altro. Unmondo che incanta anche Si-mone coinvolto dallo scorso au-tunno in un progetto di alter-nanza scuola lavoro che lo vedeuna volta alla settimana a «lavo-ro» alla Mbl Solutions inveceche in classe.E come ha risposto?«Spiegandomi pezzo per pez-

zo la composizione e il funzio-namento di macchinari com-plessi. Ha un’intelligenza straor-dinaria. Ma bisogna coltivarla.

Così ci siamo lanciati in questasfida. Lo scopo fargli impararetanto e insegnargli che non è so-lo. Non è il solo ad avere la pas-sione per la robotica ed è altret-tanto importante aprirsi almon-do. Anche a chi non ha le nostrestesse capacità o passioni».Tecnicamente cosa fa Simo-

ne alla Mbl Solutions?«In questo periodo affianca

un ingegnere dell’automazio-ne. È molto portato per lo svi-luppo del software. Non puòimmaginare la sorpresa quan-do il collega è venuto dame do-po poche ore di lavoro, per così

L’imprenditore stregato da Simone«Ha talento, sprona gli ingegneri»

«La prima voltami lasciò senzaparole»

si lavora in team. In gruppo».Gruppo di cui fa parte an-

che Simone.«Per 4 ore alla settimana, ore

che per lui volano. Vede? L’alter-nanza scuola-lavoro non è ge-stita in maniera coerente. Simandano i ragazzi in un’azien-da per 10 ore solo perché previ-sto. Poi magari si ritrovano a farnulla o a esser sfruttati senzaimparare nulla. È assurdo. Dicontro quando un ragazzino haparticolari capacità e interessispecifici non è previsto nessunpercorso del genere. Ecco il pro-getto che coinvolge Simone lomette in contatto con un mon-do che probabilmente rappre-senta il suo futuro. Non esistevaun percorso alternanza scuola-lavoro dedicato a ragazzini cosìgiovani. E in generale non c’è unmatching così attento tra i set-tori di appartenenza e quelloche interessa ai ragazzi. Un ma-tching che spero prenda piede eche metta al centro ovviamentei ragazzi. I loro sogni».

Tra l’altro Mbl Solutions è trai soci fondatori dell’Its per laMeccatronica Cuccovillo di Bari.«Una scuola post-diploma

che forma tecnici su misura. Gliistituti tecnici statali non hannola possibilità di investire in ap-parecchiature attuali. Così citrovavamo davanti a diplomatiche usavano attrezzature diqualche decennio fa. Situazionenon dissimile dalle universitàche lasciano un enorme gap trateoria e pratica. Ecco il mondodel lavoro ha la necessità di pla-smare i tecnici del futuro. I tec-nici 4.0».

P. C.© RIPRODUZIONE RISERVATA

dire, con Simone e ha detto cheil bambino aveva progettato dasolo una scheda software. Nonè poco per un bambino di 12anni. A volte nemmeno per uningegnere. Tra l’altro si è creatauna sorta di divertente situa-zione. Noi ingegneri adulti,formati, ci siamo ritrovati ascoprire le innate doti di Simo-ne e ci siamo sentiti quasi sfi-dati a far meglio e anche a tro-vare quesiti più difficili da por-gli. E ciò ha creato un’energiapositiva impressionante. Ener-gia fantastica visto che nellanostra azienda, in particolare,

La società

● Nata nel2005, MblSolutionsopera nelsettore dellarobotica.Progetta eproduceimpianti per lafabbricazionedi modulifotovoltaici

● Nell’assettofigura laholding ingleseVancor Ltd

L’imprenditoreLuigi Maldera,amministratoredi MblSolutions,e il suo«collaboratore»Simonein azienda

Gli impiantidella MblSolutions,azienda diCorato: è unasocietàspecializzatanel settoredellemeccatronica

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Corriere del Mezzogiorno Lunedì 15 Gennaio 2018BA5

Analisi forenseLa professoressaGentile: «Gli alunniconducono una verae propria indagine»

gnamento) il progetto è statoanche inserito, quale esempioda replicare, sulla piattaformanazionale LsOsa Lab, che èmessa a disposizione dalla Di-rezione generale per gli ordi-namenti scolastici e per la va-lutazione del sistema nazio-nale di istruzione del Miur,per promuovere la didatticalaboratoriale nelle scuole, for-nendo ai docenti delle disci-pline scientifiche il supportonecessario per allestire attivi-tà sperimentali che stimolinoi ragazzi ad appassionarsi allostudio di tali materie. Infine,ha vinto il terzo premio al fe-stival dell’Innovazione e dellaScienza di Settimo Torinese.Ecco in cosa consiste: «Glialunni conducono una vera epropria indagine, usando iclassici sistemi di analisi fo-rense – spiega la professores-sa Gentile, referente del pro-getto –, come la rilevazione diimpronte digitali, liquidi bio-logici (ad esempio la saliva),

Specializzazioni

L’ h anno ch i ama t a«Chemic@lminds»,un nome che si asso-cia facilmente ad una

popolare fiction americana disuccesso in cui un gruppo diinvestigatori sventa criminiefferati grazie a sofisticate tec-niche di analisi chimica. Edinfatti è una vera e propria in-dagine scientifica, in perfettostile Criminal minds, quellache gli studenti del trienniodel corso di Chimica e Mate-riali dell’Istituto tecnico tec-nologico «Luigi dell’Erba» diCastellana Grotte conducononei laboratori scolastici, gra-zie all’introduzione, prima informa sperimentale e da que-st’anno come unità didattica,di una metodologia didatticainnovativa. Un progetto natolo scorso anno da un’idea del-la professoressa AnnalisaGentile, coadiuvata dalle pro-fessoresse Maddea Bianco eAngela Sibilia, che è valso al-l’Itt diretto dalla professores-sa Teresa Turi il plauso dalladirezione generale dell’Uffi-cio Scolastico Regionale perla Puglia.In seguito alla partecipazio-

ne alla Fiera Didacta di Firen-ze (dove le scuole presentanole nuove didattiche di inse-

polvere da sparo, alcool, la ri-cerca del Dna, l’utilizzo delLuminol per la rilevazionedelle tracce di sangue.I risultati, rispetto al classi-

co insegnamento frontale, so-no di gran lunga migliori: sti-molando un coinvolgimentoemozionale degli alunni, atti-vando il loro pensiero criticoe creativo, migliora il loro ap-proccio alla materia e di con-seguenza l’apprendimento».L’unità didattica avrà la du-

rata di due settimane. «Du-rante la prima settimana –

continua Gentile - i ragazzidevono costruire la scena delcrimine. Su imput dei docentifanno ricerche su delitti colle-gati alla cronaca o alla storia esi ispirano ad essi. Poi inizia-no il processo investigativo,ricercano gli indizi e fannol’analisi forense in laborato-rio. Al termine presentano unvideo in cui mostrano tutti ipassaggi del processo investi-gativo».Insomma, la chimica che

piace ai giovani è quella che litrasforma in investigatori incamice bianco. Ma quanti diloro potranno davvero diven-tarlo?«È presto per dirlo, nello

specifico – dice la professo-ressa -. Ma posso dire che inostri alunni riescono a trova-re lavoro velocemente, in la-boratori di analisi e centri diricerca. Non tutti scelgono lachimica come materia di lau-rea, alcuni, ad esempio rie-scono inmedicina. E abbiamoanche due ex alunni che sonoentrati nei Ris di Roma e Par-ma che, tra l’altro, ci hannoaiutato nella realizzazionedella metodologia, durante lafase sperimentale. L’Itt è con-siderato un fiore all’occhiellodelle scuole italiane. Non acaso i nostri ragazzi parteci-pano tutti gli anni alle Olimpi-adi internazionali della chi-mica, qualificandosi ogni an-no nei primi tre posti».

Laura Cocozza© RIPRODUZIONE RISERVATA

Anche nel 2018 il Formedil-Bari - la scuolaprofessionale del settore edile del territorio partecipatada Ance Bari e dalle organizzazioni sindacali provincialidi Feneal, Filca e Fillea - avvierà percorsi di alternanzascuola-lavoro, proponendosi come interlocutore per gliistituti tecnici e professionali di Bari e Bat. Il 2017 si èchiuso con numeri in crescita: 120 azioni formative,1.600 partecipanti (lavoratori, disoccupati, studenti,ma anche professionisti e imprenditori) 1.134attestazioni rilasciate e 49.000 ore di formazione. Tra le

attività formative, che prevedono apprendistato, corsidi base, formazione continua, riqualificazione e altaformazione tecnico-manageriale, presto ci sarà il corsotriennale per la figura di «operatore edile»: interesserà16 minori che hanno abbandonato il percorsoscolastico a cui viene offerta l’opportunità di acquisiresia le competenze necessarie per lavorare, che irequisiti per un eventuale rientro nel sistema scolasticoe universitario.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Nel 2017Per Formedil49mila oredi formazione

Studenti a caccia del colpevoleInvestigazioniscientifiche, il corsodell’istitutotecnologicodell’ErbadiCastellanaImpronte,Dna, luminol, comeinCriminalminds.«Duenostri ragazzineiRis»

Le lezioni

● L’Istitutotecnicoindustrialestataledell’Erba diCastellanaGrotte ha laspecializzazio-ne chimicaindustriale dal1962 einformatica dal1988.Nell’anno2006/07 èstata introdottatecnologiealimentari

Esercitazioni in laboratorio guidate dalla professoressa Annalisa Gentile

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BA6 Lunedì 15 Gennaio 2018 Corriere del Mezzogiorno

L’intervista

«N el sistema sco-lastico serveun’azione cora-le. C’è bisogno

del contributo di tutti, perchéla scuola resti al centro del di-battito politico e sociale delPaese». È questo, per AnnaCammalleri, direttore genera-le dell’Ufficio scolastico regio-nale per la Puglia, il primopasso per contemperare nelmondo della scuola i tanti di-ritti in gioco, spesso in con-trasto tra loro, e le esigenze dibilancio, garantendo anchepiù qualità, in linea con gliobiettivi dell’Ue, «che - preci-sa - ormai ci chiede di spen-dere le risorse in modo sem-pre più efficace».La legge 107 (in vigore da

luglio 2015) quanto ha resomigliore, se non «buona», lascuola?«Alcune misure della rifor-

ma sono state applicate diret-tamente, altre hanno richie-

Dall’educazione alla lettura, al teatro. Dalla musicaall’educazione ambientale fino all’introduzione dinuove tecnologie. Sono 52 i progetti finanziati con213mila euro grazie al bando per implementarel’offerta formativa delle scuole di Bari. Il tutto graziea un bando rivolto alle scuole statali dell’infanzia,primarie e secondarie di I e II grado e agli istituticomprensivi cittadini. A comunicarlo l’assessorecomunale alle Politiche educative e giovanili PaolaRomano. «Con un lavoro certosino - commenta la

Romano - siamo riusciti a stanziare 213 mila europer sostenere le progettualità delle nostre scuole,che gestendo ciascuna piccole somme, fino a unmassimo di 5000 euro a progetto, sono in grado diideare e realizzare attività nuove e incisive per lacrescita dei nostri ragazzi. Mai come in questomomenti abbiamo il dovere di sostenere le scuoleche rispondono sempre a più bisogni e affrontanosituazioni complesse». (p. c.)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

FormazioneIl Comune di Barifinanzia52 progetti

BuonaScuola, ilbilancioinPuglia«Ognianno10milaalunniinmeno»Anna Cammalleri, dirigente dell’ufficio scolastico regionale: «I risultati ci sonoma è difficile accontentare tutti. Cattedre in calo, ora serve uno sforzo corale»

to). Sull’inclusione si sonoprevisti circa 600 progetti fi-nanziati dai Pon per il biennio2016-19, e dallo scorso announa formazione destinata aidocenti (anche sui disturbispecifici di apprendimento)di primo e secondo livello, aseconda dei bisogni formati-vi. Abbiamo ridotto al 16%, diun paio di punti, la dispersio-ne scolastica (tra i 15 e i 25 an-ni). Ora siamo primi al Sudma ancora lontani dagli obiet-tivi europei».La Buona scuola non ha ri-

solto, se non ha aggravato, letensioni nel mondo docenti,soprattutto tra chi non riescead avvicinare il posto di lavo-ro alla famiglia.«Non è facile contemperare

le istanze di tutti. Il contratto

sulla mobilità, firmato daMiur e sindacati, riserva unaquota (il 30% delle cattedre di-sponibili) per i trasferimentida altre province e un 60% allenuove immissioni in ruolo. AlSud, più interessato dal rien-tro, la quota interprovincialesi esaurisce presto e lasciamolti insoddisfatti. La Puglia,peraltro, da anni perde circa10.000 alunni l’anno per ra-gioni demografiche, il che ri-duce cattedre già esigue».I sindacati chiedono anche

l’immissione in ruolo dei do-centi di sostegno abilitati.Molti, ora, sono trasferitiogni anno – con danno ancheper gli studenti -, sostituiti daaltri magari senza titolo.«La scuola pugliese copre

tutt i i posti di sostegno(3.000) che servono per unrapporto 1:1 con gli alunni chene hanno necessità. L’organi-co autorizzato per il sostegnodal Ministero prevede unaquota di posti stabili e una diposti in deroga, che garanti-scono il diritto dell’inclusio-ne. La 107 ha introdotto la pre-valenza del diritto dell’alunnoalla continuità didattica. Maoggi, in attesa della sua rego-lamentazione, l’unico dirittoda osservare è quello dei do-centi, cui non possiamo chie-dere, se sono primi in gradua-toria, di tornare nella scuoladell’anno precedente per ga-rantire all’alunno la continui-tà».

Giuseppe Daponte© RIPRODUZIONE RISERVATA

sto decreti applicativi. Tra leprime, il piano straordinariodi reclutamento (con 6.000immissioni in ruolo in Puglia,di cui 4.000 sul potenziamen-to e 2.000 ordinarie), l’alter-nanza scuola lavoro e il siste-ma della formazione per ilpersonale. Tra le seconde,l’attivazione di processi di va-lutazione e autovalutazione eil sistema integrato di forma-zione e istruzione professio-nale».Un anno fa ha definito in-

coraggianti i dati quantitativisull’alternanza scuola-lavoroma auspicava più qualità neipercorsi.«Per accompagnare la mi-

sura si sono introdotte novità,come la carta dei diritti deglistudenti in alternanza, unapiattaforma per rilevare dati ecriticità, e la formazione deitutor scolastici, che aiutanogli alunni a segnalare le criti-cità. Regione e Stato, poi, han-

no messo a disposizione ri-sorse, Por (12 milioni di euro)e Pon, per progetti d’avan-guardia nell’alternanza. Lospettro delle aziende dell’al-ternanza si è allargato graziealle Camere di Commercio,che hanno condiviso e divul-gato anche il Registro delleaziende, a supporto dellescelte dei ragazzi».Sul fronte della tecnologia,

dell’inclusione e della disper-sione scolastica?«Nell’ambito della 107, con

finanziamenti nazionali e Ue,abbiamo avviato attività diformazione per dirigenti sco-lastici e “animatori digitali”.Alcuni si sono proposti per unprogetto Erasmus plus attiva-to a livello regionale (solo indue regioni in Italia lo si è fat-

La scuoladeve restareal centrodel dibattitopoliticoe socialedel PaeseNel sistemascolasticoserveun’azionecorale

La popolazionestudentescapugliesee in calo

La Cgil: «Pasticcio contro il Sudci ridiano gli organici tagliati»«La Buona scuola ha favorito

oltre 100 mila assunzioni di do-centi ma ha il limite di non avercancellato le riforme agli ordi-namenti scolastici e le misure(come l’aumento degli alunniper classe) adottate dai governiBerlusconi che favorirono il ta-glio di un numero rilevante dicattedre, soprattutto al Sud, ag-gravando l’esodo dei docenti daSud a Nord». A dirlo è AngelaGiannelli, della segreteria re-gionale Flc Cgil Puglia.«Al Nord - spiega Giannelli –

andarono più cattedre perché lìrisiede una popolazione scola-stica più numerosa (per l’inci-denza dell’immigrazione). Manella distribuzione dei docentisi dovrebbe tener conto anchedi altri criteri, come la disper-sione scolastica o la presenza discuole in zone a rischio, più dif-fuse nel Meridione. Per usciredal pasticcio, ora, si dovrebberestituire al Sud gran parte de-gli organici tagliati».Senza correttivi, invece, il

controesodo si profila piuttostodifficile. Nel 2016 il contrattonazionale sulla mobilità avevagià innalzato la percentuale dei

posti vacanti destinata ai trasfe-rimenti interprovinciali, dal 25al 30% (contro il 60% riservatoalle nuove immissioni in ruolo)per favorire il rientro, almenoin parte, dei docenti trasferiti.Ma la quota non è bastata a farrientrare a casa i circa 3.000«esodati» pugliesi.Nemmeno chi ne avrebbe il

diritto rientra sempre agevol-mente. «Il giudice del lavoro diRagusa – rileva Giannelli - hadichiarato illegittimo l’accanto-namento dei posti previsto dalCcn integrativo sulla mobilità2016/17, che ha riconosciuto uncanale riservato ai docenti ido-

nei delle graduatorie del con-corso 2012, reclutati dal pianostraordinario di assunzioni del-la 107 in fase C, penalizzandochi era nelle Graduatorie aesaurimento».Per Giannelli, è auspicabile

anche la stabilizzazione dei po-sti attualmente in organico «difatto» e «in deroga» sul soste-gno. E non solo per favorire ilrientro dei docenti nei luoghidi residenza: «Il Miur indicemeno corsi per docenti specia-lizzati sul sostegno rispetto alreale fabbisogno – spiega Gian-nelli – e integra gli organici coni posti di fatto e in deroga (sup-plenze annuali che inmolti casial Ministero fanno comodoperché generano, alla lunga, ri-sparmi di spesa). Ma quando(spesso) nelle graduatorie nonci sono più supplenti specializ-zati nel sostegno, le scuole de-vono ricorrere all’assunzione didocenti senza titolo, facendovenirmeno continuità didatticae diritto dell’alunno disabile adavere un docente specializzato.Il che è grave».

G. D.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Angela Giannelli, della e Flc Cgil Puglia

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Corriere del Mezzogiorno Lunedì 15 Gennaio 2018BA7

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BA8 Lunedì 15 Gennaio 2018 Corriere del Mezzogiorno

L’evento

C inquecento liceali pro-venienti da tutta Italiache invaderannoGalli-poli e Copertino dal 5

all’8 marzo 2018 per rivivereinsieme l’antico percorso del-la koinè mediterranea. In Pu-glia il protagonista sarà il pen-siero grazie al Festival della Fi-losofia inMagna Grecia, espe-rienza didattica formativa cheinvita i ragazzi partecipanti arealizzare un percorso fuori edentro sé e che quest’anno hacome tema «Eu-Daimon» perla ventottesima edizione dellakermesse itinerante nata nelCilento e caratterizzata per lametodologia della ricerca-azione che si esplicita nellepasseggiate filosofico-teatra-li, nei dialoghi filosofici, neiconcorsi e nei laboratori di fi-losofia pratica. Il Festival è ineffetti una magica agorà dovegli adolescenti si confrontanoe praticano l’ascolto. L’inizia-tiva ha stimolato, in questi an-ni, l’avvio di una importanterelazione tra docenti e allievi,che insieme creano spazi difiducia, di riflessione, per in-crementare lo sviluppo del

pensiero critico mentre i ra-gazzi sperimentano un per-corso di conoscenza espe-rienziale. Ideato, progettato eorganizzato da GiuseppinaRusso e da Iriana Marini ri-spettivamente presidente evicepresidente dell’Associa-zione Festival della Filosofiain Magna Grecia, con il comi-tato organizzativo compostodal direttore scientifico Salva-tore Ferrara, dalla responsabi-le della metodologia didatticaAnnalisa Di Nuzzo, da AlessioFerrara coordinatore dei labo-ratori di filosofia pratica, daVincenzo Maria Saggese regi-sta delle passeggiate filosofi-che teatrali e da Andrea Luci-sano responsabile dei concor-si AnimaFilosofia l’iniziativacontinuerà quest’anno nel se-gno della ricerca e del dirittodi trovare la propria «eudai-monia», la felicità, il benesse-re, mettendo in pratica comeconsigliava Epicuro «un con-creto filosofare» rinunciandoa vuoti esercizi speculativi.Il bene è il fine e anche per

questo il Salento appare comel’ideale cornice di questa ma-

nifestazione con Gallipoli,che solo a voler partire dallasupposta etimologia del no-me «Kallipolis» (città bella) simostra come terra ricca di ca-lore e armonia. Così il primogiorno. Dopo l’apertura del fe-stival ci sarà alle 18 proprio aGallipoli lo spettacolo musi-cale «The beat generation».Il giorno dopo si inizia sin

dalle 9 e 30 con la passeggiatafilosofico teatrale nel centrostorico di Lecce mentre dalle15 e 30 avranno luogo i labora-tori di filosofia pratica: quello

di radiosofia, di cinema, di in-telligenza fisica, di musica, diteatro e di fotografia e di mo-vimento espressivo. Labora-tori che si ripeteranno anchenei giorni successivi mentrela mattina del terzo giorno alCastello di Copertino si terràla mattina con i filosofi Donòe Giorello. Mentre a conclu-dere queste particolari gior-nate i ragazzi si ritroverannonella mattinata dell’ultimogiorno in un’azione «unani-me» per celebrare la potenzadel pensiero.

Paola Cacace© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il Festival della Filosofia della Magna Grecia haavuto la sua prima edizione nel 2008 proprio nellazona di Elea-Velia, ossia Ascea nel Cilento, dovenacque la scuola eleatica il cui principaleesponente fu Parmenide, nato nella città greca inprovincia di Salerno tra il 515 e il 510 avanti Cristo.La scuola presocratica vide tra i suoi membrianche Zenone di Elea meglio noto per il paradossodi Achille e della Tartaruga. Gli eleati in particolarerifiutavano la validità epistemologica

dell’esperienza dei sensi preferendo parametrirazionali e di chiarezza diventando base delpensiero filosofico occidentale. Pensiero filosoficoche doveva esser caro anche ad Adriano Olivettiche pare abbia nominato il primo super computercommerciale a transistor Elea9003, in onore dellacittà cilentana protagonista della filosofia dellaMagna Grecia. Pensiero filosofico che rivive neigiorni del Festival. (p. c.)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

La storiaLa manifestazionenella terradi Parmenide

Filosofia, in Salento c’è il festivalDal 5 all’8 marzo un meeting con 500 liceali provenienti da tutt’ItaliaVa in scena la «celebrazione del pensiero», eventi a Gallipoli e Copertino

D al Cilento a Matera,passando per Atenefino ad arrivare a Gal-lipoli e Siracusa. La

Magna Grecia rinasce e si«riunifica» sotto il segno del-la Filosofia grazie al Festivalnato ormai 10 anni fa in Cam-pania e che da allora è giuntogià alla sua ventottesima edi-zione (proprio quella Salenti-na) e ha toccato alcuni deiluoghi più suggestivi simbolodella cultura mediterranea.Cilento, Velia, Metaponto,Matera, Otranto, Lecce, Sira-cusa, Noto, Bronte e ancheAtene, Corinto, Epidauro,Delfi e Loutraki in un gemel-laggio che ha visto dal 2015l’Italia protagonista anche inGrecia, comunemente indica-ta come culla della filosofia. Ementre l’anno del decennaleparte proprio con la tappa diGallipoli non sono mancatenegli anni le onorificenze tan-to che il Festival è stato pre-miato anche con la medagliadel Presidente della Repub-blica dall’allora capo delloStato Giorgio Napolitano enegli anni ha accompagnatomigliaia di ragazzi provenien-ti da tutta Italia nella «specu-lazione e pratica filosofica» inuna sorta di magica agorà do-ve gli adolescenti si confron-tano, praticano l’ascolto e rin-novano se stessi mettendosispesso in relazione tra loro econ i docenti e sviluppando ilpensiero critico. Un eventocreato da Giuseppina Russo eda Iriana Marini, rispettiva-mente presidente e vicepresi-dente dell’Associazione Festi-

val della Filosofia in MagnaGrecia, che ha come protago-nisti gli adolescenti e checoinvolge i singoli territori.«L’iniziativa - racconta Giu-

seppina Russo, presidente delFestival - si colloca tra glieventi nazionali di approfon-dimento culturale ed è unostrumento di valorizzazionedei singoli territori che inne-sta una più ampia strategia diriqualificazione dell’offertaculturale». Offerta che ha vi-sto nei luoghi della MagnaGrecia confrontarsi con i circa20mila studenti coinvolti nei10 anni di attività ragazzi alcu-ni grandi nomi della filosofiacome Umberto Galimberti,Gianni Vattimo, Carlo Sini, Al-do Masullo, Salvatore Natoli,Lucrezia Ercoli, Giusy Norcia.Confronto che continuerà an-che quest’anno oltre che inSalento anche nel Cilento, adaprile e ottobre, a Matera,sempre a ottobre e a novem-bre in Sicilia.

P. C.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il fascino della Magna Greciacontinua a conquistare i giovaniDal Cilento a Atene, in 10 anni 20mila studenti

Negli anniscorsi il festivalè statopremiato dalcapo dello Stato

Prossime tappeAd aprile e ottobrenel Cilento,a ottobre a Matera,a novembre in Sicilia

Una festa

● Dal 5 all’8marzo prossimia Gallipoli eCopertino siterrà il Festivaldella Filosofiain MagnaGrecia.

● Il festivalrichiameràcinquecentolicealiprovenienti datutt’Italia. È laventottesimaedizione. Lamanifestazioneitinerante ènata nel Cilento

GiovaniGallipoli eCopertinodal 5 all’8marzo 2018saranno invadidi liceali, unafestadei giovaniinteressatialla riscopertadella filosofia

L’agoràUna magica agoràin cui gli adolescentisi confrontanoe praticano l’ascolto

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BA10 Lunedì 15 Gennaio 2018 Corriere del Mezzogiorno

Europa

I trent’anni del programma dell’Unione europeadimostrano nei numeri la vitalità dell’iniziativaGemellaggi elettronici, confermato il trenddi crescita pugliese a livello nazionale

Erasmus, Pugliatra le regioniin prima linea

C ome il buon vino, più invecchia più di-venta buono. A dispetto dei suoi 30 an-ni, compiuti il 17 giugno scorso, infatti,Erasmus, il programma dell’Unione

europea per istruzione, formazione, gioventùe sport, continua a crescere, confermandosiuna delle iniziative più riuscite dell’integrazio-ne europea. Anche il 2017 si è chiuso con il se-gno positivo per la partecipazione ai program-mi di Erasmus, denominato «plus» dal 2013,sia perché nell’ultimo budget gli sono state ri-servate risorse per 14,7 miliardi di euro per ilperiodo 2014-2020, ossia il 40% in più, sia per-ché ha inglobato altri programmi, come quel-lo di apprendimento permanente Llp, i cinquedi cooperazione internazionale, Gioventù inazione, le Attività JeanMonnet e quelle a soste-gno dello sport. Nell’ambito dell’Istruzionescolastica, l’Agenzia Indire (l’istituto di ricercadel Ministero dell’Istruzione che gestisce Era-smus in Italia dal 2014 al 2020) ha ricevuto 662candidature e accolto 120 progetti che consen-tiranno a 2.561 (+3% rispetto al 2016) insegnan-ti, dirigenti e personale amministrativo dellascuola di fare un’esperienza di mobilità euro-pea in corsi di formazione e attività di osserva-zione sul campo o incarichi di insegnamento,per un impegno finanziario di quasi 5,3 milio-ni di euro (+22,6% dal 2016). E ogni progetto, inmedia, consentirà la mobilità di 21 persone.In questo segmento la Puglia è tra le regioni

più attive (con Campania e Sicilia), con 13 pro-getti di Mobilità del personale approvati nel-l’anno scolastico 2017/2018. La regione si di-stingue anche nei gemellaggi elettronici

eTwinning (che consentono agli insegnanti dientrare nella grande comunità europea del-l’apprendimento on line): ha confermato, in-fatti, il trend di crescita rilevato a livello nazio-nale e ha stabilito il record italiano per nume-ro di progetti didattici (2.941), con 789 scuolecoinvolte e 5.615 insegnanti iscritti alla piatta-forma on line. Nell ’anno accademico2016/2017, l’ultimo censito inmodo completo,sono stati 1.347 (mai così tanti) gli studentiErasmus pugliesi in uscita, provenienti da 13Atenei e Istituti di alta formazione artistica emusicale pugliesi, in particolare, da Universitàdel Salento (387 studenti) e di Bari (352), daPolitecnico di Bari (275) e Università di Foggia(260).

Giuseppe Daponte© RIPRODUZIONE RISERVATA

Cos’è

Erasmus è unprogramma dimobilitàstudentescadella Ue creatonel 1987. Offreagli studentiuniversitari unperiodo distudioall’estero.Erasmus Plus èil nuovoprogrammaper l’istruzione,la formazione,la gioventù e losport per ilperiodo 2014-2020, che hasostituito,raggruppandolisotto un uniconome, tutti iprogrammi dimobilitàdell’Ue.

Il record 2016-2017Sono stati 1347 gli studentiErasmus pugliesi in uscita,provenienti da 13 atenei e istituti dialta formazione artistica e musicale

InsegnantiPuglia prima in Italia per numero diprogetti didattici (2.941), con 789scuole coinvolte e 5.615 insegnantiiscritti alla piattaforma on line

Le opportunità offerte dai progetti Erasmus dimobilità per il personale della scuola (azioni KA1) edai partenariati strategici e dalla community dellescuole eTwinning (azioni KA2). Saranno presentate aBari giovedì prossimo in un incontro formativo (dalle9 alle 16,45) nell’Auditorium delle Culture del Liceo«Salvemini» (in via Prezzolini, 9), organizzato dai Licei«Cagnazzi» di Altamura e «Salvemini» di Bari.Prevista la partecipazione del direttore dell’Usr Puglia,Anna Cammalleri, di rappresentanti dell’Agenzia

«Erasmus plus» Indire e di un ambasciatriceeTwinning in Puglia. Tra le novità del bando 2018, ilbudget più alto per la scuola e un nuovo tipo diPartenariati tra scuole incentrato sulla mobilità dialunni e docenti per scambi e formazione. Si puntacosì a migliorare qualità ed efficacia dell’istruzione,favorendo crescita delle competenze e conoscenza dipolitiche e pratiche educative di altri Paesi europei(per iscrizioni, erasmuspuglia.eventbrite.it). (g. d.)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

GiovedìAl «Salvemini»illustrate le nuoveopportunità

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Corriere del Mezzogiorno Lunedì 15 Gennaio 2018BA11

Nel 2018 budget di 2,7 miliardiuna quota mai raggiunta primaUn contributo di 700 euro mensili per chi partePer «Erasmus plus» nel 2018 l’Ue ha previsto

un budget di 2,7 miliardi di euro, una cifrasenza precedenti, 200milioni in più rispetto al2017 e 500 in più dal 2016, con l’obiettivo di of-frire maggiori opportunità di mobilità e coo-perazione dentro (e fuori) l’Ue e con un’atten-zione particolare per le competenze digitali el’integrazione di migranti e rifugiati.Dal 2018, novità anche per gli studenti pron-

ti a partire per un’esperienza di mobilità oltre iconfini europei: la Commissione europea daràun contributo più ricco, di 700 euro mensili,agli Erasmus in partenza, e 850 euro a quelli inentrata.Per l’anno accademico 2017/2018, Indire ha

già attribuito i fondi per finanziare le attività dimobilità Erasmus+ di 32.109 studenti italiani.Tuttavia, sulla base dei numeri della parteci-pazione alla mobilità negli anni precedenti, sistima una crescita del numero degli studentiin uscita di oltre il 40%, fino a 41.000. Per lostesso anno accademico, in Puglia si contanogià 432mobilità da e verso Paesi extraeuropei,tra studenti e staff.

Nello scorso anno accademico (2016/2017),il budget disponibile in Italia per finanziare at-tività di mobilità e progetti di cooperazione èstato di oltre 104 milioni di euro, di cui 72 perl’Università. Indire ha impiegato il 95,6% delbudget disponibile e ha utilizzato i fondi resi-dui per finanziare le borse Erasmus di studentie personale universitario con bisogni speciali.Dall’inizio del programma (1987) a oggi, gli

studenti universitari coinvolti in esperienze distudio all’estero sono stati oltre 4 milioni.L’Italia è ormai il quarto Paese per numero digiovani in partenza, terzo per i tirocini, e quin-to per l’accoglienza.Dal prossimo anno acca-demico, inoltre, gli studenti europei, oltre aviaggiare per attività di studio, potranno svol-gere tirocini in un Paese del resto del mondo,grazie all’International credit mobility, inseri-ta dalla Commissione europea in «Erasmus+»dal 2015. L’azione, dedicata all’istruzione supe-riore, nel 2015-2016 ha coinvolto 26.250 trastudenti e staff accademico.

G. D.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Le cifreDal 1987a oggisono staticoinvoltiquattromilionidi studenti

Dal 1987 a oggi il programma europeo Erasmus haconsentito l’esperienza all’estero a quattro milioni distudenti universitari

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BA12 Lunedì 15 Gennaio 2018 Corriere del Mezzogiorno

Lanovità L’Università del Salento ha ottenuto 19 borse distudio finanziate dal Miur nell’ambito del programmache sostiene i «dottorati innovativi concaratterizzazione industriale». L’importo complessivoottenuto è di circa un milione e mezzo di euro nell’arcodi tre anni, che va ad aggiungersi ai 3 milioni giàdestinati dall’Ateneo e da altre fonti di finanziamentoai corsi di dottorato organizzati dall’Università. Inparticolare le nuove borse finanziate sono: 4 borse inFisica e Nanoscienze, 4 borse in Ingegneria di

materiali e delle strutture e nanotecnologie; 4 borse inScienze e tecnologie biologiche ed ambientali; 3 borsein Ingegneria dei sistemi complessi; 3 borse inNanotecnologie e una borsa in Human and socialesciences. In questi percorsi, il dottorando è chiamato asvolgere un periodo di studio e ricerca di almeno seimesi presso imprese che svolgano attività industrialidirette alla produzione di beni o di servizi, e un periododi studio e ricerca di almeno sei mesi all’estero. (l. c.)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

TecnologieUniversitàdel Salento:19 borse di studio

Supplemento della testata

Distribuito con il Corriere della Sera non vendibile separatamente

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Vice caporedattore vicario:Vincenzo Esposito

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Distribuito con ilDirettore responsabile: Luciano Fontana

Cinquant’anni e un docufilmper il liceo Quinto Ennio

C inquant’anni fa, il 1° ot-tobre del 1968, venivaistituito a Taranto il Li-ceo Ginnasio Statale

Quinto Ennio. Per celebrare laricorrenza, venticinque alunnidella classe 5 Ac hanno realiz-zato un docufilm che ricostru-isce la storia del Liceo taranti-no dalla sua nascita ai nostrigiorni attraverso interviste aiprotagonisti dei primi annidella scuola, ai dirigenti scola-stici in pensione e agli ex alun-ni, molti dei quali – anni dopo– hanno varcato nuovamentela soglia della scuola tornan-dovi per insegnare. Il titoloscelto dagli studenti per il vi-deo documentario e per il lo-go, che sono stati presentati loscorso venerdì 12 gennaio nel-l’ambito delle iniziative orga-nizzate per la «Notte nazionaledel Liceo classico», è «CIN-QUANTaeNNIO» con il ditton-go latino «ae» volutamente la-sciato in carattere minuscolo asottolineare l’anima classicadel percorso di studi intrapre-so. Gli alunni hanno lavoratosotto la guida del tutor inter-no, professor Valerio Pindozzie del tutor esterno MaristellaMassari, giornalista della Gaz-zetta del Mezzogiorno, con lacollaborazione tecnica del-l’agenzia «Insert» di produzio-ne audio e video di GiovanniGuarinone. Il progetto rientranell’ambito di un percorso dialternanza Scuola-lavoro, gra-zie ad una convenzione che ilQuinto Ennio, sezione classicadel Liceo Galileo Ferraris, hafirmato con l’Ordine dei gior-nalisti della Puglia.

L. C.© RIPRODUZIONE RISERVATA

I numeri

In Italia lasperimentazio-ne interessacento istituti,di cui 44 sonoal Nord,23 al Centroe 33 al Sud,scelti tra iduecento chene hanno fattorichiesta.Tra questi, 75sono licei e 25tecnici; 73invece le scuolestatali e 27le paritarie.

S i aprono domani, in-sieme alle iscrizioni aipercors i ordinar i ,quelle alla prima clas-

se dei dieci istituti tecnici e li-cei che in Puglia offriranno lapossibilità agli studenti di di-plomarsi in quattro anni anzi-ché cinque.Il decreto delMinistero del-

la Pubblica istruzione, pub-blicato lo scorso 28 dicembre,infatti, ha previsto dall’annoscolastico 2018/19 la speri-mentazione di percorsi di stu-di quadriennali per una solasezione, a partire dalla classeprima, in quegli istituti sele-zionati da una commissionedel Miur per aver proposto«un elevato livello di innova-zione in ordine all’articolazio-ne e rimodulazione dei pianidi studio».Non si profilano sconti su-

gli obiettivi formativi. Sem-plicemente, l’intero monteore quinquennale si concen-trerà in soli quattro anni. Lescuole partecipanti, infatti,assicureranno il raggiungi-mento delle competenze e de-gli obiettivi specifici di ap-

prendimento previsti per ilquinto anno di corso, nel ri-spetto delle Indicazioni na-zionali e delle Linee guida.Tra i dieci istituti pugliesi

selezionati, ci sono il liceoclassico Orazio Flacco di Barie l’Istituto di istruzione se-condaria superiore (I.i.s.)Majorana (liceo scientifico

riforma scritta nel 2000,quando era Ministro del-l’istruzione Luigi Berlinguer,ma mai attuata. Nel 2013 unacommissione istituita dal Mi-nistro Francesco Profumo haripreso il tema. E dopo la mi-nistra Maria Chiara Carrozzaha avviato le prime sperimen-tazioni. Con il bando di otto-bre abbiamo impresso unasvolta, consentendo una spe-rimentazione su grandi nu-meri e più diffusa sul territo-rio, per dare pari opportunitàai ragazzi di tutto il Paese,coinvolgendo anche un nu-mero maggiore di indirizzi distudio». Tra i vantaggi dellamaturità «breve» c’è quello dianticipare l’ingresso nelmon-do del lavoro o all’università.Se la soluzione dovesse esten-dersi a tutte le classi, peraltro,potrà determinarsi il taglio didecine di migliaia di cattedre.Ma si nutrono perplessità an-che sui tempi ristretti conces-si agli studenti per assimilarei concetti, soprattutto quelliin situazioni di disagio.

G. D.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il debutto della maturità in quattro anniIstituti tecnici e licei, ecco i dieci «casi» pugliesi e come funzionerà la sperimentazioneIl Flacco di Bari e il Majorana di Brindisi hanno già cominciato dall’anno scolastico in corso

opzione Scienze applicate) diBrindisi, che rientrano tra le12 scuole italiane che hannoavviato la sperimentazionegià dall’anno scolastico in cor-so. Dal prossimo, invece, siaggiungeranno, a Bari, l’I.i.s.Marconi (Meccanica, macca-tronica ed energia); a Brindi-si, l’I.i.s. Marzolla Simone Du-rano (classico); a Fasano,l’I.i.s. Salvemini (Grafica e co-municazione); a Foggia il li-ceo scientifico Marconi; a Ga-latina, il liceo scientifico Val-lone; a Lecce, l’I.i.s. Galilei-Costa (sistemi informativiaziendali) e il liceo Siciliani(Scienze umane); e a Taranto,il liceo scientifico Battaglini.In Italia la sperimentazione

interessa cento istituti, di cui44 al Nord, 23 al Centro e 33 alSud, scelti tra i 200 che nehanno fatto richiesta. Traquesti, 75 sono licei e 25 tec-nici, 73 le scuole statali e 27 leparitarie.«I percorsi quadriennali

non nascono oggi – ha sottoli-neato laMinistra dell’Istruzio-ne, Valeria Fedeli - sono fruttodi un lungo dibattito e di una

Sopra, dasinistra, il liceoscientificoMarconi diFoggia e il liceoscientificoBattaglini diTaranto. Asinistra il liceoo Flacco di Bari

Il liceoginnasiostataleQuinto Enniodi Taranto,istituito ilprimoottobredel 1968(ph Ingenito)

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BA14 Lunedì 15 Gennaio 2018 Corriere del Mezzogiorno

Tra i banchi

I l benessere e una reale in-clusione scolastica perbambini con disturbi dellospettro autistico. A partire

dalla scuola, l’ambiente dovesi forma il futuro dei bambiniche, di contro, passano le lorogiornate spesso in funzione dilezioni e compiti. Anche inquest’ottica è nata a Bari 5 an-ni fa l’Associazione «Dalla Lu-na» composta da un gruppomultidisciplinare compostoda un team di circa 30 psico-logi, psicoterapeuti e pedago-gisti. Tutti concentrati a offri-re molteplici servizi in favoredi bambini e ragazzi dedican-do un ampio spazio al soste-gno psicologico per i familiarie persino alla consulenza sco-lastica. «Dalla Luna - spiegaGuido D’Angelo, analista delcomportamento e psicologo -mette a disposizione tutte leproprie conoscenze dal primoapproccio grazie a iniziativedi formazione gratuita com-presi alcuni video corsi sul-l’autismo che vogliono pro-prio sfatare i tanti falsi mitisui disturbi dello spettro auti-stico e dare anche indicazionesu quei segnali che sia gli in-segnanti che i genitori posso-no ricercare nei bambini». Di-sturbi dello spettro autisticoche sono estremamente di-

versi. «Ogni bambino, o per-sona, con un disturbo di que-sto genere è un caso diverso eha bisogno di un approcciodiverso. Dalla Luna vuole co-struire una sorta di ponte cheavvicini genitori, insegnati ebambini con disturbo dellospettro autistico».Ponte che spesso è costrui-

to in maniera non prettamen-te usuale. «La nostra offertaformativa parte ovviamentedall’approccio Aba, quello piùutilizzato anche perché èquello che secondo i dati almomento sembra il più effi-cace. Abbiamo poi in essereun interessante progetto diintegrazione tra bambini conautismo e bambini neurotipi-ci realizzato in collaborazionecon Afpa Puglia che prevedeche i bambini facciano diversitipi di attività, giochi motori enon solo, con la finalità di ab-battere le differenze e acco-gliere le reciproche diversità.Poi c’è Dance For All che conla Junior Dance Company ve-de bambini autistici espri-mersi attraverso la danza inuno spettacolo, non un merosaggio, che vuole sensibilizza-re l’opinione pubblica. Poi c’èCioccolatiamo che vede unasorta di avviamento al mondodel lavoro nella produzione dicioccolatini. E poi c’è il nostroAdcKit che fornisce tantimez-zi diversi per un approcciocompleto all’autismo».

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Dustin Hoffman e Tom Cruise in «Rain man», filmsull’autismo

Autismo, l’aiutoviene”DallaLuna”ABariun’associazioneperfavorire l’inclusionescolasticaAl lavorounaéquipedipsicologi,psicoterapeutiepedagogisti

«La detassazione non deve avvantaggiare le fascealte, ma consentire a tutti di vedere garantito ildiritto allo studio, soprattutto attraverso i servizi.Quindi è importante il sostegno pubblico alleuniversità, ma anche che venga realizzato in unaottica di equità». Lo ha detto il rettoredell'Università di Bari, Antonio Uricchio,intervenendo nel dibattito sula possibilità dieliminare le tasse universitarie, come proposto dalleader di Liberi e uguali, Pietro Grasso. «Già oggi -

dice il rettore - gran parte degli studenti meritevolie senza mezzi usufruiscono della detassazionecon la “no tax” area, e delle borse di studio». «Se lerisorse provengono da tasse o finanziamentopubblico, questo non cambia i termini dellaquestione. Il modello del Nord Europa dove non c'ètassazione ma un forte sostegno pubblico alleuniversità, potrebbe essere perseguito.L'importante è garantire i servizi e le fasce deboli».

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Università«Il sostegnopubblicogarantisca equità»

Malattia

● L’autismo èun disturbodello svilupponeurobiologico.Impedisce diinteragire inmanieraadeguata conle persone econ l’ambiente.

● Il disturbo fuidentificatodallo psichiatraLeo Kanner nel1943.

● Si stima inItalia unaincidenza dicirca un casosu 100 bambini

Dal 16 il via alle iscrizioniA disposizione solo 3 settimaneLa procedura «online» sul sito del ministero

Il sito delministerodell’istruzione:www.iscrizioni.istruzione.it

D alle 8 di domani 16gennaio e fino alle 20del 6 febbraio saràpossibile effettuare la

domanda di iscrizione alleprime classi delle scuole pri-marie e secondarie di primo edi secondo grado, sul sitowww.iscrizioni.istruzione.itmesso a disposizione dal Mi-nistero dell’Istruzione, del-l’università e della ricerca(Miur).Quest’anno, dunque, ci so-

no solo tre settimane percompletare la procedura a dif-ferenza del 2017, in cui erastato dato un mese di tempo.Le iscrizioni on line sono ob-bligatorie per le scuole statalie facoltative per le scuole pa-ritarie. Per le scuole materneoccorre invece presentare unadomanda cartacea diretta-mente all’istituto scelto. Leiscrizioni on line prevedonoalcune fasi. La prima è quelladella registrazione sul portaledel Miur (che si poteva faregià a partire dal 9 gennaio). Laseconda fase, che si apre do-mani, è quella della compila-zione della domanda vera epropria e l’invio alle scuolescelte. Segue poi una terza fa-se in cui le famiglie sono ag-giornate sullo stato di avanza-mento del la domanda el’eventuale accettazione daparte della scuola. Alcune co-se da sapere: una volta inviataalla scuola, la domanda nonpuò più essere modificata, seoccorressero modifiche biso-gna contattare la scuola desti-nataria della domanda, chepuò restituirla attraverso il

portale. È importante fornireun indirizzo di posta che siusa abitualmente perché viamail saranno inviate tutte leinformazioni sullo stato delladomanda.Per le famiglie che dovesse-

ro riscontrare problemi o chenon avessero possibilità diprovvedere in proprio, lascuola di destinazione deve

fornire assistenza in loco. Inseconda istanza intervienequella di appartenenza. Infi-ne, spesso il giorno delleiscrizioni on line diventa un«click day», ma in realtà c’ètempo. Le domande di iscri-zione compilate per primenon hanno precedenza sullealtre. Se una scuola, infatti, ri-ceve più iscrizioni rispetto aiposti disponibili, la selezioneè stabilita dall’istituto in basea diversi criteri (es. vicinanzadalla scuola, presenza di fra-telli, ecc.) a prescindere dal-l’ordine di arrivo della do-manda.

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I terminiFino alle 20 del 6febbraio è possibilel’iscrizione per scuoleprimarie e secondarie

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