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Pompei - Filiera Enogastronomica e Agroalimentare | 121 Mosaico con pesci - Pompei, Casa del Fauno (VI, 12, 2-5), stanza 35. 1.175 l., 1.173 h. Nel Vermiculatum, in basso al centro vediamo lo sfondo di veduta marina chiusa ai lati da scogli: è una scena di lotta tra un polpo ed un’aragosta. Tutt’intorno si distribuiscono altri pesci, crostacei e molluschi marini. Sullo scoglio a sinistra un uccello, probabilmente un martin pescatore, è in assalto. 385 385 I stile: ca 100 a.C. Soprintendenza Archeologica di Napoli e Caserta, La natura morta nelle pitture e nei mosaici delle città vesuviane, Electa Napoli, 2001, pagg. 43, 45, fig. 9. P. Meyboom, “I mosaici pompeiani con figure di pesci ” in “Mededelingen van het Nederlands Instituut te Rome, XXXIX 1977, pag.51, figg. 1 e 1a. Soprintendenza Archeologica di Pompei, Cibi e sapori da Pompei e dintorni, Edizioni Flavius, Antiquarium di Boscoreale 3 febbraio - 26 giugno 2005. F. Coarelli, A. & P. Foglia, “Pompei la vita ritrovata”, Magnus Edizioni S.p.A. Maniago (Pn), pag. 224. F. Pesando, M. P. Guidobaldi, “Gli ozi di Ercole, L’Erma di Bretschneider, Roma 2006, pag. 48, fig. 26 b/n.

9 Filiera Enogastronomica e Agroalimentare Elena Mottola

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Mosaico con pesci - Pompei, Casa del Fauno (VI, 12, 2-5), stanza 35. 1.175 l., 1.173 h.

Nel Vermiculatum, in basso al centro vediamo lo sfondo di veduta marina chiusa ai lati da scogli: è una scena di lotta

tra un polpo ed un’aragosta. Tutt’intorno si distribuiscono altri pesci, crostacei e molluschi marini. Sullo scoglio a

sinistra un uccello, probabilmente un martin pescatore, è in assalto.385

385

I stile: ca 100 a.C. Soprintendenza Archeologica di Napoli e Caserta, “La natura morta nelle pitture e nei mosaici delle città vesuviane”, Electa Napoli, 2001, pagg. 43, 45, fig. 9. P. Meyboom, “I mosaici pompeiani con figure di pesci” in “Mededelingen van het Nederlands Instituut te Rome”, XXXIX 1977, pag.51, figg. 1 e 1a. Soprintendenza Archeologica di Pompei, “Cibi e sapori da Pompei e dintorni”, Edizioni Flavius, Antiquarium di Boscoreale 3 febbraio - 26 giugno 2005. F. Coarelli, A. & P. Foglia, “Pompei la vita ritrovata”, Magnus Edizioni S.p.A. Maniago (Pn), pag. 224. F. Pesando, M. P. Guidobaldi, “Gli ozi di Ercole”, L’Erma di Bretschneider, Roma 2006, pag. 48, fig. 26 b/n.

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Mosaico con gatto, anatre, pesci e uccelli - Pompei, Casa del Fauno (VI, 12, 2-5), ala 30. 0.53 l., 0.53 h.

La composizione è costituita da tre scene sovrapposte di origine diversa. Nella prima scena, ovvero quella in alto, un

gatto prende una gallina con una zampa; la base è a fasce ocra e verde su uno sfondo nero. Nella scena centrale due

anatre sono accovacciate, quella di sinistra, anas crecca, ha nel becco un bocciolo di ninfea, e quella di destra è l’anas

clypeata. Il piano di base di questa scena è in due toni di ocra e con lo sfondo grigio. In basso vi è un gruppetto di

fringuelli, fringilla celebs, legati per le zampette, frutti di mare ammassati tra cui osserviamo una cappa chione,

cytherea chione, un pettine, pecten iacobaeus, un murice, murex brandaris, e vongole. Sulla destra vi sono sette

pesciolini tra cui uno scorfano, scorpaena, e dei serranidi, serranus.386

386

I stile: ca 100 a.C. Soprintendenza Archeologica di Napoli e Caserta, “La natura morta nelle pitture e nei mosaici delle città vesuviane”, Electa Napoli 2001, pagg. 45- 46, fig. 10. P. Meyboom, “I mosaici pompeiani con figure di pesci” in “Mededelingen van het Nederlands Instituut te Rome”, XXXIX 1977. A. Tammisto, “Birds in Mosaics”, Roma 1997, pag. 388, cat. CM 1. F. Coarelli, A. & P. Foglia, “Pompei la vita ritrovata”, Magnus Edizioni S.p.A. Maniago (Pn), pag. 232.

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Mosaico con maschere e frutta - Pompei, Casa del Fauno (VI, 12, 2-5), soglia del vestibolo. 2.80 l., 0.49 h.

Nel festone sono rappresentate due maschere tragiche e foglie e frutta: melograno, melo, pero, pino, vite, papavero,

quercia, edera, platano, alloro, olivo.387

Gallo e frutta - Pompei, Casa del Criptoportico (I, 6, 2-4), oecus 22, parete sud.0.55 l., 0.34 h.

A destra possiamo osservare un canestro pieno di frutti, coperto, a metà, da un tovagliolo ricamato e frangiato. A

sinistra vi è un bel galletto dalle piume variegate che rivolge tutto ad un tratto la testa all’indietro.388

F. Pesando, M. P. Guidobaldi, “Gli ozi di Ercole”, L’Erma di Bretschneider, Roma 2006, pag. 47, fig. 25 b/n. 387

I stile: ca 100 a.C. Soprintendenza Archeologica di Napoli e Caserta, “La natura morta nelle pitture e nei mosaici delle città vesuviane”, Electa Napoli 2001, pagg. 30, 31, 47- 48, fig. 12. PPMDisegnatori, pag. 198, n.80. F. Coarelli, A. & P. Foglia, “Pompei la vita ritrovata”, Magnus Edizioni S.p.A. Maniago (Pn), pag. 238. 388

II stile. Soprintendenza Archeologica di Napoli e Caserta, “La natura morta nelle pitture e nei mosaici delle città vesuviane”, Electa Napoli 2001, pagg. 38, 48- 49, fig. 15. Croisille 1965, pag. 67, n.150 C, tav. LXX, 136. PMM, I, pag. 267, figg. 129-130.

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Canestro con fichi - Oplontis, Villa di Poppea. Triclinio 14, parete nord.

È un largo e basso canestro di vimini con orlo a doppia treccia e fascia mediana a rete messo su una mensola rossa

davanti ad uno squarcio di finestra ad arco. Contiene fichi verdi e neri maturi, come dimostrano le rotture della buccia

e la polpa rossa dei due fichi, uno nero a sinistra e l’altro verde a destra, rappresentati rovesciati per far scorgere la

loro apertura. Lo sfondo è azzurro per mettere in rilievo la natura morta.389

389

II stile. Soprintendenza Archeologica di Napoli e Caserta, “La natura morta nelle pitture e nei mosaici delle città vesuviane”, Electa Napoli 2001, pagg. 22, 23, 52, 54, fig. 21. A. De Franciscis, “La Villa di Oplontis” in “Neue Forschungen in Pompeji”, Recklinghausen 1975, fig. 21. “La pittura di Pompei. Testimonianze dell’arte romana nella zona sepolta dal Vesuvio nel 79 d.C.”, Milano 1991, tav. 152 a colori. Soprintendenza Archeologica di Pompei, “Oplontis - La villa di Poppea”, Federico Motta Editore, Milano 2000. Soprintendenza Archeologica di Pompei, “Cibi e sapori da Pompei e dintorni”, Edizioni Flavius, Antiquarium di Boscoreale, 3 febbraio - 26 giugno 2005, pag. 72. Eugenia Salza Prina Ricotti, “L’arte del convito nella Roma antica”, L’Erma di Bretschneider, Roma, fig. 86. A. Ciarallo, “Il giardino pompeiano, le piante, l’orto, i segreti della cucina”, Electa Napoli, pag. 43. F. Coarelli, A. & P. Foglia, “Pompei la vita ritrovata”, Magnus Edizioni S.p.A. Maniago (Pn), pag. 361.

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Coppa di vetro con frutta - Oplontis, Villa di Poppea, oecus 23, parete est.

Una grande coppa di vetro azzurro trasparente con due manici orizzontali si trova su una basetta rosso vivo posti su

un architrave ornato di menischi falliformi. La coppa contiene prugne blu, mele cotogne giallo dorate e pomi

marroni.390

390

II stile. Soprintendenza Archeologica di Napoli e Caserta, “La natura morta nelle pitture e nei mosaici delle città vesuviane”, Electa Napoli 2001, pagg. 24, 25, 54-56, fig. 23. A. De Franciscis, “La Villa di Oplontis” in “Neue Forschungen in Pompeji”, Recklinghausen 1975, fig. 9, 18. Soprintendenza Archeologica di Pompei, “Oplontis - La villa di Poppea”, Federico Motta Editore, Milano 2000, pagg. 55. M. Borgongino, “Archeobotanica - Reperti vegetali da Pompei e dintorni”, L’erma di Bretschneider, Roma 2006, pag. 29, fig. 14. Soprintendenza Archeologica di Pompei, “Cibi e sapori da Pompei e dintorni”, Edizioni Flavius, Antiquarium di Boscoreale 3 febbraio - 26 giugno 2005, pag. 17, fig. 5.

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Cassata di Oplontis - Oplontis, Villa di Poppea, oecus 23, parete ovest.

Un’alzata d’argento a forma di mannello di spighe legato, a metà, con zampe di leone e prese laterali su cui è

appoggiato un dolce coperto di glassa rossa e bianca e farcito di ciliegie candite.391

391

II stile. Soprintendenza Archeologica di Napoli e Caserta, “La natura morta nelle pitture e nei mosaici delle città vesuviane”, Electa Napoli 2001, pagg. 55-56, fig. 24. A. De Franciscis, “La Villa di Oplontis” in “Neue Forschungen in Pompeji”, Recklinghausen 1975, fig. 9. Soprintendenza Archeologica di Pompei, “Cibi e sapori da Pompei e dintorni”, Edizioni Flavius, Antiquarium di Boscoreale 3 febbraio - 26 giugno 2005, pag. 154. Eugenia Salza Prina Ricotti, “L’arte del convito nella Roma antica”, L’Erma di Bretschneider, Roma, fig. 118

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Statua dell’Autunno - Pompei, Casa degli Epigrammi (V, 1, 18), esedra y.

La stagione della frutta è raffigurata da una statua di genio alato con il sinus del mantello issato e ricco di frutti e

foglie.392

392

II stile. Soprintendenza Archeologica di Napoli e Caserta, “La natura morta nelle pitture e nei mosaici delle città vesuviane”, Electa Napoli 2001, pagg. 56-57, fig. 26. PPM, III, pag. 568, n.59.

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Corona di frutta - Pompei, Casa delle Nozze d’argento (V, 2, 1), ambiente y.

Corone di tipo ellenistico cariche di frutta: spighe, mele, uva, ciuffi di pino e foglie.393

Uva - Pompei, Complesso dei Riti magici (II, 1, 12), triclinio, parete nord. 1.18 l., 0.63 h.

Sullo sfondo bianco è un basso basamento ocra sul quale sono sistemati due grappoli d’uva bianca e nera.394

393

II stile. Soprintendenza Archeologica di Napoli e Caserta, “La natura morta nelle pitture e nei mosaici delle città vesuviane”, Electa Napoli 2001, pag. 57, fig. 27. PPM, III, pag. 747-748, figg. 153-156. G. Cerulli Irelli, “La pittura di Pompei. Testimonianze dell’arte romana nella zona sepolta dal Vesuvio nel 79 d.C.”, Milano 1991, tav. 43 a colori. 394

III stile. Soprintendenza Archeologica di Napoli e Caserta, “La natura morta nelle pitture e nei mosaici delle città vesuviane”, Electa Napoli 2001, pagg. 59-60, fig. 32.

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Melograni - Pompei, Complesso dei Riti magici (II, 1, 12), triclinio, parete sud. 1.15 l., 0.63 h.

Melograni appena staccati dagli alberi con le foglie verdeggianti. I frutti sono ripartiti nello spazio, due su un blocco

centrale, uno a sinistra, l’altro a destra aperto per mostrare i chicchi rossi.395

Cinghiale morto - Pompei, Complesso dei Riti magici (II, 1, 12), triclinio, parete sud. 1.19 l., 0.63 h.

Sullo sfondo bianco notiamo un cinghiale, aper, steso a terra sulla schiena con le zampe legate. Tra le zampe vi è il

giavellotto inclinato, strumento con cui è stato colpito.396

Soprintendenza Archeologica di Pompei, “Cibi e sapori da Pompei e dintorni”, Edizioni Flavius, Antiquarium di Boscoreale 3 febbraio - 26 giugno 2005, pag. 73. A. Ciarallo, “Il giardino pompeiano, le piante, l’orto, i segreti della cucina”, Electa Napoli, pag. 41. W. Jashemski, “The Gardens of Pompeii”, New York, I, 1975, fig. 320. PMM, III, pagg. 26, n. 7a, pagg. 32-33, n. 19. 395

III stile. Soprintendenza Archeologica di Napoli e Caserta, “La natura morta nelle pitture e nei mosaici delle città vesuviane” Electa Napoli 2001, pagg. 58-60, fig. 31. PMM, III, pag. 28, n. 8. 396

III stile. Soprintendenza Archeologica di Napoli e Caserta, “La natura morta nelle pitture e nei mosaici delle città vesuviane” Electa Napoli 2001, pagg. 59,61, fig. 33. Soprintendenza Archeologica di Pompei, “Cibi e sapori da Pompei e dintorni”, Edizioni Flavius, Antiquarium di Boscoreale 3 febbraio - 26 giugno 2005, pag. 68.

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Pomi, datteri e ceci - Oplontis, Villa di Poppea. Soffitto del caldarium 8. 0.38 l., 0.15 h.

Nel dipinto sono raffigurati due mele e un cacio (massa) poggiati sul ripiano superiore, in basso tre datteri e dei

chicchi d’uva.397

Uova, pollame, frutta e vasellame - Pompei, Casa di Giulia Felice (II, 4, 3), tablino 92, parete sud. 1.19 l., 0.73 h.

Su un blocco a sinistra sono poggiati un vaso di metallo su cui è messo di traverso un cucchiaio, un piatto di uova e

una brocca. A destra vi è una bottiglia chiusa, appoggiata obliqua, caratterizzata da scritte che descrivono il

contenuto. Sul muro di fondo, in alto, sopra le uova, vi sono quattro quaglie appese ad un chiodo per il becco; a

destra, ad un altro chiodo, un tovagliolo con frange appeso.398

397

III stile. Soprintendenza Archeologica di Napoli e Caserta, “La natura morta nelle pitture e nei mosaici delle città vesuviane”, Electa Napoli 2001, pag. 61, fig. 34. A. De Franciscis, “La Villa di Oplontis” in “Neue Forschungen in Pompeji”, Recklinghausen 1975, fig. 34. M. Borgongino, “Archeobotanica - Reperti vegetali da Pompei e dintorni”, L’erma di Bretschneider, Roma 2006, pag. 45, fig. 25. 398

IV stile. Soprintendenza Archeologica di Napoli e Caserta, “La natura morta nelle pitture e nei mosaici delle città vesuviane”, Electa Napoli 2001, pagg. 62, 64, 65, fig. 37.

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Vasi con frutta - Pompei, Casa di Giulia Felice (II, 4, 3), tablino 92, parete nord. 1.14 l., 0.74 h.

In basso a sinistra, su di un blocco parallelepipedo, vi è un grande vaso di vetro da cui traspaiono mele e uva, con un

bel grappolo che deborda dal bordo. A sinistra del vaso vi è un melograno aperto, a destra una mela. In basso a

sinistra vi sono due vasi di terracotta: uno è ancora chiuso con una cordicella passante sotto ai manici; l’altro, con il

coperchio appoggiato di lato, contenente frutta secca.399

Soprintendenza Archeologica di Pompei, “Cibi e sapori da Pompei e dintorni”, Edizioni Flavius, Antiquarium di Boscoreale 3 febbraio - 26 giugno 2005, pag. 3. Croisille 1965, pagg. 28-29, n.8 C, tav. CII, 193. PMM, III, pag. 289, fig. 177. F. Coarelli, A. & P. Foglia, “Pompei la vita ritrovata”, Magnus Edizioni S.p.A. Maniago (Pn), pag. 317. 399

IV stile. Soprintendenza Archeologica di Napoli e Caserta, “La natura morta nelle pitture e nei mosaici delle città vesuviane”, Electa Napoli 2001, pagg. 64-65, fig. 39. Soprintendenza Archeologica di Pompei, “Cibi e sapori da Pompei e dintorni”, Edizioni Flavius, Antiquarium di Boscoreale 3 febbraio - 26 giugno 2005, pag. 161. A. Ciarallo, “Il giardino pompeiano, le piante, l’orto, i segreti della cucina”, Electa Napoli, pag. 25. Eugenia Salza Prina Ricotti, “L’arte del convito nella Roma antica”, L’Erma di Bretschneider, Roma, fig. 120. Soprintendenza Archeologica di Pompei, “De gustibus - Ricette dall’orto alla tavola”, Antica Erboristeria Pompeiana, pag. 11, 25. F. Coarelli, A. & P. Foglia, “Pompei la vita ritrovata”, Magnus Edizioni S.p.A. Maniago (Pn), pag. 64. Croisille 1965, pag. 30, n. 11 B, tav. XIX, 36. PMM, III, pag. 289, fig. 178.

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Disegno di ravanelli, carote ed altro - Pompei, Casa di Giulia Felice (II, 4, 3), atrio 93.

Su un piano orizzontale, a sinistra, è raffigurato un mazzetto di asparagi con i suoi legacci; a destra un mazzetto di

ravanelli e due di carote.400

Oca e frutta - Pompei, Casa di Giulia Felice (II, 4, 3). 0.71 l., 0.57 h.

In primo piano è rappresentata un’oca grandissima che, con la testa rivolta verso sinistra, cerca di acchiappare

qualcosa che ha perso. Sulla sinistra si scorge una testa di pollo. Su un blocco orizzontale dal colore grigio con ripiano

ocra sono posti tre fichi e due melograni, a destra un galletto.401

400

IV stile. Soprintendenza Archeologica di Napoli e Caserta, “La natura morta nelle pitture e nei mosaici delle città vesuviane”, Electa Napoli 2001, pagg. 65-67, fig. 40. Croisille 1965, pag. 58, n. 118, tav. XX, 37. PMM, III, pag. 296, fig. 188. 401

IV stile. Soprintendenza Archeologica di Napoli e Caserta, “La natura morta nelle pitture e nei mosaici delle città vesuviane”, Electa Napoli 2001, pagg. 66-67, fig. 41. Croisille 1965, pag. 48, n. 76, tav. LXV, 125.

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Asparagi, pedum e formaggio - Pompei, Tempio d’Iside (VIII, 7, 28), portico sud. 0.34 l., 0.15 h.

Al centro notiamo un mazzo verde di asparagi legato al centro, posto sulla mensola di legno; accanto un bastone

posizionato di traverso. Sulle due finestre vi sono fiscelle di formaggio. In basso a destra da un’altra fiscella caduta

fuoriesce il suo contenuto.402

Ciliegie - Pompei, Villa di Cicerone.

L’affresco rappresenta delle ciliegie dal colore rosso fuoco con i piccioli rivolti verso l’alto.403

402

IV stile. Soprintendenza Archeologica di Napoli e Caserta, “La natura morta nelle pitture e nei mosaici delle città vesuviane”, Electa Napoli 2001, pagg. 67-69, fig. 44. Croisille 1965, pag. 54, n. 98, tav. XC, 174. V. Sampaolo, “Alla ricerca di Iside”, catalogo della mostra, Roma 1992, pag. 49, n. 133. 403

M. Borgongino, “Archeobotanica - Reperti vegetali da Pompei e dintorni”, L’erma di Bretschneider, Roma 2006, pag. 31, fig. 16.

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Ramo con pesche e vaso di vetro - Ercolano, Casa dei Cervi (IV, 21). 0.35 l., 0.34 h.

A sinistra, sul gradino orizzontale è posto un ramo di pesco con foglie e quattro frutti: due di essi sono appoggiati sul

ripiano superiore, gli altri due scendono verso il basso. In alto, a destra, un’altra pesca è tagliata (la parte tagliata è

stata posta accanto ad essa) da cui si nota il nocciolo. Sotto di essa vi è un vaso di vetro a ventre globulare, riempito

d’acqua per metà.404

404

IV stile. Soprintendenza Archeologica di Napoli e Caserta, “La natura morta nelle pitture e nei mosaici delle città vesuviane”, Electa Napoli 2001, pagg. 68-70, fig. 45. Croisille 1965, pag. 40, n. 44, tav. XVII, 33. V. Sampaolo, “Romana Pictura”, catalogo della mostra, Milano 1998, pag. 227 e tav. a pag. 134, fig. 23 A. A. Allroggen-Bedel, “Cronache Ercolanesi”, 1975, pagg. 99-103. F. Coarelli, A. & P. Foglia, “Pompei la vita ritrovata”, Magnus Edizioni S.p.A. Maniago (Pn), pag. 129.

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Frutta, moneta e vaso - Ercolano, Casa dei Cervi (IV, 21). 0.35 l., 0.34 h.

Nella composizione vi sono due mensole di legno rosso bruno; sulla mensola in alto, a sinistra, c’è un contenitore in

cui ci sono prugne e fichi secchi e datteri. Nei datteri sono state inserite due monete: una d’argento, l’altra un aureo di

Claudio. Accanto al contenitore vi sono altri due datteri. Sulla mensola, in basso a destra, vi è un cantharus pieno, per

metà, di vino rosso. A sinistra un dattero ed un fico secco.

L’accostamento tra datteri e monete denota i doni tipici del Capodanno che i clienti regalavano ai loro patroni.405

405

IV stile. Soprintendenza Archeologica di Napoli e Caserta, “La natura morta nelle pitture e nei mosaici delle città vesuviane”, Electa Napoli 2001, pagg. 71-73, fig. 48. F. Coarelli, A. & P. Foglia, “Pompei la vita ritrovata”, Magnus Edizioni S.p.A. Maniago (Pn), pag. 128. Croisille 1965, pag. 40, n. 44, tav. XVII, 33, centro. V. Sampaolo, “Romana Pictura”, catalogo della mostra, Milano 1998, pag. 227 e tav. a pag. 134, fig. 23 B. A. Allroggen-Bedel, “Cronache Ercolanesi”, 1975, pagg. 99-103. F. Coarelli, A. & P. Foglia, “Pompei la vita ritrovata”, Magnus Edizioni S.p.A. Maniago (Pn), pag. 128.

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Frutta e vaso d’argento - Ercolano, Casa dei Cervi (IV, 21), criptoportico, braccio est. 0.38 l., 0.29 h.

Sul ripiano di una finestra scorgiamo un vassoio di vimini con il bordo a treccia, colmo di datteri, noci, mele,

melagrane e fichi. Dietro al vassoio un cantharus d’argento pieno di vino rosso. In basso a sinistra un dattero ed una

nocciola, probabilmente caduti dal vassoio.406

Lepre e capponi morti Pernice morta e mele Tordi e funghi Pelli morti e murene Ercolano, Casa dei Cervi (IV, 21)

Nella prima raffigurazione, a sinistra, notiamo un pollo legato per le zampe ad un chiodo cappone con le ali allargate

privo di piume, a destra, un altro chiodo a cui è appesa una lepre per una zampa che ha la testa rivolta all’indietro, il

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IV stile. Soprintendenza Archeologica di Napoli e Caserta, “La natura morta nelle pitture e nei mosaici delle città vesuviane”, Electa Napoli 2001, pagg. 72-73, fig. 49. Croisille 1965, pag. 112, n. 319, tav. X, n. 19. A. Allroggen-Bedel, “Cronache Ercolanesi”, 1975, pagg. 99-103. G. Cerulli Irelli, “La pittura di Pompei. Testimonianze dell’arte romana nella zona sepolta dal Vesuvio nel 79 d.C.”, Milano 1991, tav. 133 a colori. Soprintendenza Archeologica di Pompei, “Cibi e sapori da Pompei e dintorni”, Edizioni Flavius, Antiquarium di Boscoreale 3 febbraio - 26 giugno 2005, pag. 146.

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