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Il Novecento Il secolo più lungo Lezioni profilo 1. Quadro storico Il secolo insanguinato 2. Cultura La crisi dell’uomo novecentesco 3. Cultura La crisi della scienza e la scoperta dell’inconscio 4. Cultura I riflessi letterari della crisi 5. Cultura Il ruolo delle riviste 6. Cultura Lingua e letteratura: il trionfo dell’italiano

9788842433095A I002 I037 - it.pearson.com · oceano Atlantico oceano Indiano oceano Pacifico oceano Pacifico Guant namo (Usa) isole Falkland (G. B.) Geor ia Australe (G. B.) isole

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Il NovecentoIl secolo più lungo

Lezioni profilo

1. Quadro storico Il secolo insanguinato

2. Cultura La crisi dell’uomo novecentesco

3. Cultura La crisi della scienza e la scoperta dell’inconscio

4. Cultura I riflessi letterari della crisi

5. Cultura Il ruolo delle riviste

6. Cultura Lingua e letteratura: il trionfo dell’italiano

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Il Novecento

Il secoloinsanguinato

Lezione profilo • Quadro storico

1«Il XIX secolo è stato un nuovo Rinascimento. La mente umana vi è stata stimolata a

un grado di attività così intenso quale mai si era raggiunto prima, se non nell’epoca

di Pericle e in quella di Michelangelo. È stata un’età tempestosa e difficile. Il XX se-

colo vedrà probabilmente la fine delle guerre. Tutte le razze barbare del mondo sa-

ranno civilizzate… È certamente motivo di soddisfazione l’aver vissuto i dif-

ficili anni che stanno per terminare, ma ce ne separeremo con gioia per

accogliere l’età dell’oro che è alle porte.» Così William Hearst, proprie-

tario di un paio di dozzine di giornali negli Stati Uniti, salutava il 31 dicem-

bre 1899 il secolo che cominciava. Raramente previsione fu meno azzec-

cata: il sogno di una nuova età dell’oro sarebbe naufragato di lì a poco

nelle trincee della Prima guerra mondiale, e poi nei bombardamen-

ti della Seconda, nei lager nazisti e nei gulag staliniani, nel geno-

cidio degli armeni e nella pulizia etnica dei serbi, nelle mille tra-

gedie che hanno fatto del Novecento il secolo più insanguinato

della storia. E i pur straordinari progressi della scienza e del-

la tecnica – l’energia atomica, i missili, la televisione, la

medicina, l’informatica, la genetica – continuano a po-

ter essere utilizzati tanto per costruire quanto per di-

struggere: oggi come sempre, la scelta tocca alla co-

scienza di ciascuno.

4

oce

Cronologia1900

Vittorio Emanuele III diventare d’Italia; il fisico tedescoMax Planck formula la teoriadei quanti di energia.

1903Giolitti viene nominato primoministro del Regno d’Italia;primo volo dei fratelli Wright.

1905Albert Einstein formula la teoria della relatività. Prima

crisi marocchina. Contrastofranco-tedesco per ilprotettorato sul Marocco.

1905-1906Giolitti promulga unalegislazione sociale, che limital’orario di lavoro, introduce laprevidenza e il riposo festivo.

1911Seconda crisi marocchina.

1911-1912Guerra di Libia.

1912-1913Guerre balcaniche.

1913Giolitti si dimette per le polemichenate dal patto Gentiloni.

1914In seguito all’assassiniodell’arciduca d’AustriaFrancesco Ferdinando a Sarajevo, l’Austria dichiaraguerra alla Serbia: comincia la Prima guerra mondiale.

1915Con il patto di Londra l’Italiaentra in guerra.

1917In seguito alla rivoluzione di febbraio, lo zar Nicola II è costretto ad abdicare; con la rivoluzione d’ottobre i bolscevichi di Leninprendono il potere. Gli StatiUniti entrano nella Primaguerra mondiale.

1918Fine della Prima guerramondiale: resa di Austria,Germania e Turchia.

1919Italia: vengono fondati

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Lezione profilo Quadro storico 1

5

1989

1993

1999

1992

1949

1949

2000

1991

1999

2000

STATI UNITI

CANADA

GROENLANDIAISLANDA

BRASILE

VENEZUELA

TRINIDAD E TOBAGO

PUERTO RICO (Usa)

GUYANA

SURINAMEGUIANA (Fr.)

ALGERIA

Melilla(SP.)

Ceuta (SP.)Gibilterra (G. B.)

Province basche

Quebec

TUNISIAMAROCCO

GRANBRETAGNAIRLANDA

PORTOGALLO SPAGNA

FRANCIA

SUDAN

NIGERCIAD

NIGERIA

BURUNDIRUANDA

TANZANIA

REP. DEM.DEL CONGO

SOMALIASRI LANKA

ETIOPIA

ARABIASAUDITA

EGITTOLIBIA

MESSICO

GUATEMALAHONDURAS

NICARAGUA

HAITI

PANAMÀ

SUDAFRICA

ARGENTINA

CILE

PERÙ

BOLIVIA

COLOMBIA

BELIZE

RUSSIA

CINA

NEPAL

MYANMARLAOS

CAMBOGIA VIETNAM

isoleParacelso

(CINA)

IN ONESIAPAPUANUOAGUINEA

FIGI

Nuo aCaledonia

(FR.)

Bouainille

MONGOIA

GIAPPONE

FI IPPINE

isoleSpratly

Sabah

Molucche

Irianaya

AcehMindanao

TAI AN

isole Senkaku(GIAPPONE)

isola Takeshima (GIAPPONE)

Curili merid. (RUSSIA)

COREAE NOR

COREAE SU

MA A SIA

AUSTRA IA

TASMANIA NUO A ZE AN A

IN IA

1999TIMOR ORIENT.

AFGHANISTAN

PAKISTAN

IRANIRA

UZBEKISTAN

TAGIKISTAN

KIRGHIZISTAN

Kashmir (IN IA PAKISTAN)

Arunachal Pradesh (IN IA)

Aksai Chin (CINA)

PunjabLipu Lekh Pass

Tibet

Assam

MOZAMBICO

COMORE

ERITREA isole Tunba Abu Musa

(EMIRATIARABIUNITI)

EMEN

Isola uwaima

Corsica

Somaliland

Sind eBelucistan

Mayotte Mahor (FR.)

O aden

MA A I

ZIMBAB ENAMIBIA

ANGO A

CONGO

SAHARA OCC.(MAROCCO)

SENEGA

GUINEA BISSAU

SIERRA EONE

IBERIA

COSTA A ORIO

oceano Atlantico

oceano Indiano

oceano Pacifico

oceano Pacifico

Guant namo (Usa)

isole Falkland(G. B.) Geor ia Australe

(G. B.)

isole Sandwich Australi (G. B.)

missioni e interventi Onu (con data d’inizio)conflitti militari fra statitensioni fra stati (rivendicazioni territoriali e confini in contestazione; sconfinamenti e scontri di frontiera)

tensioni all’interno di uno stato (movimenti indipendentisti o autonomisti anche armati; conflitti interetnici o religiosi)

movimenti all’interno di uno stato miranti a modificarne radicalmente, anche con l’uso delle armi, la struttura sociopolitica

1991

di grande rilievodi medio o scarso rilievo

il Partito popolare italiano e i Fasci di combattimento.Prime elezioni politiche a suffragio universalemaschile. Fondata a Moscal’Internazionale comunista(Comintern), l’associazione dei partiti comunisti legatiall’Urss.

1919-1920Biennio rosso: anni di grandeconflittualità sociale in moltistati europei. In Italia si verificano occupazioni di latifondi, scioperi e infinel’occupazione delle fabbriche.

1921Viene fondato il Partito comunistad’Italia. In Unione sovietica, Leninintroduce la Nep.

1922Con la marcia su Roma i fascisti vanno al governo.

1924Muore Lenin e Stalinva al potere; in Italia, GiacomoMatteotti vienerapito e assassinatodai fascisti.

>

CROAZIA

SLOVACCHIA

BOSNIAERZEGOVINA

SERBIAKosovo Cecenia

Daghestan

Transilvania

Cisgiordania, Gazae Gerusalemme Orientale

Golan(SIRIA)

MACEDONIA

ALBANIA

GRECIATURCHIA

CIPRO

KUWAITEGITTO

LIBANO

SIRIA

IRAQ

IRAN

GIORDANIA

QATAR

ISRAELE

isole Hawar(BAHRAIN)

RUSSIA

MOLDAVIA

ROMANIA

BULGARIA GEORGIA

ARMENIA AZERBAIGIAN

mar Nero

marCaspio

mar Mediterraneo

mar Rosso

1995

1999

1998

1991

1991

1974

1993

1978

1964

1925Mussolini si assume la responsabilità del delitto Matteotti:inizia la dittatura.

I conflitti mondiali e gli interventi dell’Onu dal 1945 a oggi

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Il crollo delle illusioni (1900-1918)La belle époque Il nuovo secolo fu salutato

come l’inizio di un’epoca dorata, in cui scienzae tecnica avrebbero aperto all’umanità le vie diuna felicità mai conosciuta prima; e nei primi an-ni del secolo i fatti sembrarono confermare leaspettative, tanto da giustificare l’espressionebelle époque con cui sarebbero stati etichettati inseguito. La scienza offrì alcune scoperte, comei •quanti e la •relatività, destinate a rivoluzio-nare la concezione della materia; la costruzio-ne, nel 1903, del primo aeroplano, da parte deifratelli statunitensi Wilbur e Orville Wright,realizzò il millenario sogno umano di volare; ladiffusione delle invenzioni dell’ultimo scorciodell’Ottocento – l’automobile, la radio, il cine-ma – iniziò a infiammare l’immaginario popo-lare. Anche i brevi momenti di tensione inter-nazionale – le due crisi marocchine (1905 e

1911) e le due guerre balcaniche (1912-1913)– con la loro rapida soluzione sembravanodare ragione a chi pensava che anche le guerresarebbero ben presto divenute un ricordo delpassato.

La Prima guerra mondiale Così, quando il28 giugno 1914 venne assassinato a Sarajevo l’ar-ciduca d’Austria Francesco Ferdinando e l’Austria

Il Novecento

6

1925-1926Vengono emanate le “leggifascistissime”.

1928Stalin lancia il primo pianoquinquennale.

1929La Chiesa firma i Pattilateranensi con il regime. Il 24 ottobre (“giovedì nero”) crolla la borsa di New York.

1933Hitler viene nominatocancelliere della Germania.

1933-1934Grande carestia in Ucraina (Urss).

1935-1936Guerra di Etiopia.

1936Asse Roma-Berlino.Patto anti-Comintern tra Germania e Giappone, a cui aderisce nel 1937 anche l’Italia.

1936-1939Guerra civile spagnola.

1938Legislazione antisemita in Italia: in forza dell’alleanza

con la Germania nazista,anche l’Italia emana leggi che emarginano gli ebrei dalla vita pubblica. Annessionetedesca dell’Austria.Conferenza di Monaco:Inghilterra, Francia e Italia si accordano per riconoscerel’annessione alla Germaniadella regione dei Sudeti,appartenente alla Cecoslovacchia.

1939Marzo: annessione tedescadella Cecoslovacchia. Dopo il patto Ribbentrop-Molotov

tra Germania e Unionesovietica, i tedeschi invadonola Polonia, in difesa della quale intervengono la Francia e la Gran Bretagna.

1940Attacco tedesco alla Francia,attraverso Olanda e Belgio. Il 10 giugno l’Italia entra in guerra. Luglio-settembre: “battaglia d’Inghilterra” tra l’aviazione tedesca e quellabritannica. Invasione italianadella Grecia. Offensiva italianasul fronte libico e controffensiva inglese.

Un’affiche francese di primo Novecento con un’immaginepubblicitaria tipica della belle époque.

GLOSSARIO•Quanti: quantum (al plurale quanta, ma in italiano normalmen-te “quanti”) è il termine introdotto nel 1900 dal fisico tedescoMax Planck (1858-1947) per indicare la più piccola unità di ener-gia. L’aspetto più rivoluzionario della meccanica quantisticache ne derivò fu la scoperta che i quanti hanno un comporta-mento che non può essere compiutamente descritto con le for-mule della meccanica classica; in particolare, non se ne posso-no determinare contemporaneamente la quantità di moto e ladirezione (“principio di indeterminazione” formulato dal fisicotedesco Werner Heisenberg nel 1926).•Relatività: la teoria della relatività, formulata da Albert Einsteinprima in forma ristretta (1905) e poi generale (1915), afferma,in estrema sintesi, che tempo e spazio non sono due grandez-ze distinte e assolute, ma aspetti di un’unica grandezza, lo spa-zio-tempo, le cui caratteristiche sono relative (lo spazio si dila-ta o si accorcia, il tempo rallenta o accelera) alla velocità delsistema in cui vengono misurate.

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dichiarò guerra alla Serbia, tutti i maggiori pae-si d’Europa si schierarono immediatamente afianco dell’uno o dell’altro contendente – Ger-mania e Turchia con l’Austria; Russia, Francia eGran Bretagna con la Serbia –, nella diffusaconvinzione che sarebbe stata la “guerra per por-re fine a tutte le guerre”, un conflitto breve cheavrebbe risolto i contenziosi ancora aperti eavrebbe definitivamente spianato la via a una pa-ce perpetua. La realtà fu ben diversa: lo scontrosi trasformò in guerra di posizione, i soldatirintanati nelle trincee vivevano tra il fango, i ri-fiuti, i topi e i cadaveri insepolti, in attesa dell’or-dine di lanciarsi all’attacco sotto il fuoco dellemitragliatrici nemiche.

La rivoluzione d’ottobre Fattore decisivo di-venne dunque non l’abilità militare in sensostretto, ma la capacità del sistema produttivo epropagandistico di un paese di sostenere peranni uno sforzo bellico sempre più gravoso. Il pri-mo a cedere fu così il più arretrato fra gli stati inguerra, l’impero russo, dove nel febbraio 1917una sommossa popolare portò all’abdicazionedello zar, Nicola II Romanov (1894-1917), e al-la proclamazione di un governo provvisorio,che decise però di proseguire la guerra e in bre-ve tempo perse il consenso della popolazione.Così, nel mese di ottobre, le forze del Partito co-munista, guidate da Lenin (1870-1924), attacca-rono il palazzo del governo, presero il potere einiziarono la costruzione di uno stato totalmen-te nuovo, ispirato alle dottrine comuniste del fi-losofo ed economista tedesco Karl Marx (1818-1883). L’episodio, passato alla storia come la“rivoluzione d’ottobre”, ebbe conseguenze lun-go tutto il secolo.

La fine degli imperi Tuttavia, l’uscita di sce-na della Russia fu bilanciata dall’intervento inguerra degli Stati Uniti, che introdussero il lo-ro poderoso sistema produttivo; così, tra la fi-ne di ottobre e gli inizi di novembre del 1918,si verificò il crollo degli imperi centrali: letruppe ottomane si arresero il 30 ottobre, il 3novembre fu l’Austria-Ungheria a capitolare eil 6 dello stesso mese i tedeschi chiesero l’armi-stizio.

L’Italia giolittiana Anche in Italia il secoloera iniziato sotto auspici favorevoli. Dopo l’as-sassinio di Umberto I nel 1900, il nuovo re, Vit-torio Emanuele III, aveva affidato il governo auomini consapevoli che il paese aveva biso-gno di riforme: il nuovo corso della politica ita-liana fu impersonato da Giovanni Giolitti, pri-mo ministro quasi ininterrottamente dal 1903al 1913. Giolitti proclamò la neutralità del go-verno nei conflitti fra proprietari e lavoratori; ri-conobbe il diritto di scioperare e di costituiresindacati; promulgò leggi che limitavano l’ora-rio di lavoro e l’età minima per accedervi, intro-ducevano il riposo festivo e un’assicurazione ga-rantita dallo stato per infortunio, malattia eanzianità.

Per assecondare le spinte nazionalistiche cheandavano sempre più crescendo, Giolitti in-traprese la conquista della Libia (1911-1912), invista delle elezioni del 1913 introdusse una ri-forma elettorale che estendeva il voto alla mag-gior parte dei cittadini maschi e favorì un accor-do – il cosiddetto “patto Gentiloni” – tra alcunideputati liberali e l’elettorato cattolico. Le po-lemiche seguite a questa intesa indussero Gio-litti alle dimissioni.

Lezione profilo Quadro storico 1

7

1941Attacco tedesco all’Unionesovietica. 7 dicembre: attaccogiapponese alla base di PearlHarbor: gli Stati Uniti entranoin guerra.

1942Battaglie delle isole Midway(e successivo sbarcoamericano a Guadalcanal) e di El-Alamein (inizio della riconquista inglese del Nord Africa). Inizia l’assedio dell’Armata rossa a Stalingrado (fino al febbraiodel 1943).

1943Sbarco angloamericano in Sicilia. Il 25 luglio il Granconsiglio del fascismo vota la sfiducia a Mussolini, cheviene arrestato. GovernoBadoglio. L’8 settembre viene annunciato l’armistizio fra l’Italia e gli alleati.

194424 marzo: eccidio delle Fosseardeatine. 6 giugno: sbarcodegli alleati in Normandia. 29 settembre-5 ottobre:strage di Marzabotto.

194525 aprile: liberazione dell’Italia settentrionale. 28 aprile: esecuzione di Mussolini. 30 aprile: suicidio di Hitler. 7 maggio: resa della Germania. 6 agosto:bomba atomica su Hiroshima; 9 agosto: su Nagasaki. 2 settembre: resa del Giappone.

19462 giugno: referendum in Italiaper scegliere tra repubblica e monarchia. Elezionedell’assemblea costituente(entrambi a suffragiouniversale: per la prima voltavotano anche le donne).

19481° gennaio: entrata in vigoredella costituzione dellaRepubblica italiana. 18 aprile:prime elezioni politiche in Italia.Nascita dello stato di Israele.Prima guerra arabo-israeliana.

>

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L’Italia in guerra Allo scoppio della Primaguerra mondiale l’Italia, legata ad Austria e Germa-nia da un trattato di carattere difensivo, si procla-mò neutrale, ma con il passare del tempo crebbela propaganda dei nazionalisti, che reclamavanoanche per l’Italia una parte nell’evento che stavadando forma alla storia; tra costoro spiccavano levoci di Gabriele D’Annunzio e di Benito Musso-lini (1883-1945). Anche il re Vittorio Emanuele IIIera favorevole all’ingresso in guerra, e diede man-dato al governo di firmare un accordo, il cosiddet-to “patto di Londra”, che impegnava l’Italia a par-tecipare al conflitto a fianco di Gran Bretagna eFrancia. La maggioranza neutralista della Came-ra, intimidita dalle manifestazioni di piazza dei na-zionalisti, finì per cedere e ratificò il patto; così il24 maggio 1915 anche l’Italia entrava in guerra. Al-la fine l’avrebbe vinta, ma le conseguenze segna-rono in profondità la sua storia successiva.

Da una guerra all’altra (1918-1943)L’Europa del dopoguerra La guerra in Euro-

pa ebbe conseguenze catastrofiche per vinti e vin-citori: ai circa dieci milioni di morti si aggiunge-vano i molti milioni di feriti, di mutilati, di reduciche vagavano in cerca di un reinserimento nella vi-ta civile. Alcuni altri milioni di europei – il calco-lo esatto è impossibile – vennero uccisi tra l’autun-no del 1918 e la primavera del 1919 da unaterribile epidemia di influenza, detta “spagnola”.Tra il 1919 e il 1920 i trattati di pace firmati a Ver-sailles stabilirono il nuovo assetto geografico delcontinente: sui territori dei quattro imperi di-strutti dalla guerra – tedesco, russo, austriaco, tur-co – sorsero dieci nuovi stati, dalle istituzioni

precarie e minati da conflitti etnici e sociali: Iugo-slavia, Austria, Ungheria, Romania, Cecoslovacchia,Polonia, Lituania, Estonia, Lettonia e Finlandia.

L’Italia verso il fascismo In Italia, nel 1919si svolsero le prime elezioni a suffragio universa-le maschile. Su un totale di 508 deputati, le listeliberali ne elessero 207, 156 i socialisti, 100 il nuo-vo Partito popolare, il raggruppamento dei cat-tolici fondato da don Luigi Sturzo (1871-1959).La mancanza di una maggioranza stabile portòa una crescita di disordini: da un lato, i sociali-sti moltiplicarono gli scioperi e le occupazioni diterre, galvanizzati dall’idea di “fare come in Rus-sia”; dall’altro, Mussolini fondò i Fasci di com-battimento, gruppi che raccoglievano soprat-tutto reduci di guerra delusi dall’Italia che avevanoritrovato, a cui egli prospettava una rivoluzionenazionale alternativa a quella socialista. Mentrel’iniziativa socialista iniziò a declinare con il fal-limento dell’occupazione delle fabbriche nel set-tembre del 1920 – cui sarebbe seguita, nel gen-naio del 1921, l’uscita dal partito degli elementipiù rivoluzionari, che fondarono il Partito comu-nista d’Italia –, quella dei Fasci di combattimen-to, finanziati dagli agrari perché si opponesseroai socialisti, continuava a crescere. Giolitti, ri-chiamato al governo nel 1921, li lasciò fare, con-vinto che una volta sfogati sarebbero rientrati nel-l’ordine, e indisse nuove elezioni; ma la Camerache ne uscì era ancora più frammentata della pre-cedente. Così, nella situazione di crescente insta-bilità, i fascisti organizzarono un’azione di forzaverso la capitale, che passò alla storia come la mar-cia su Roma (28 ottobre 1922): il re rifiutò di farintervenire l’esercito e affidò a Mussolini l’inca-rico di formare il nuovo governo.

Il Novecento

8

1949Vittoria di Mao in Cina.Proclamazione della Repubblica popolarecinese.

1953Morte di Stalin.

1954Sconfitta di Dien Bien Phu: i francesi sono costretti a lasciare l’Indocina.

1956Ventesimo congresso del Pcus: denuncia dei crimini di Stalin. Rivolta d’Ungheria

e intervento sovietico.Crisi di Suez, seconda guerraarabo-israeliana.

1957Lancio del primo satelliteartificiale sovietico, lo Sputnik.

1958“Grande balzo in avanti” in Cina.

1961Primo volo umano nello spazio, dell’astronautasovietico Jurij Gagarin.Costruzione del muro di Berlino.

1963Primo governo di centro-sinistra in Italia.

1964Partecipazione diretta degli Stati Uniti nella guerra fra Vietnam del Nord e Vietnamdel Sud.

1966“Rivoluzione culturale” in Cina.

1967Guerra dei sei giorni fra arabi e israeliani. Israele si annette il settore arabo di Gerusalemme e la Cisgiordania.

1968Manifestazioni studentesche in tutta Europa (il “Sessantotto”).

196912 dicembre: bomba alla Bancadell’agricoltura in piazza Fontanaa Milano: inizio della “strategiadella tensione”.

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La svolta dittatoriale di Mussolini Ai pri-mi governi fascisti parteciparono anche ministriliberali e popolari, e il dibattito politico proseguìquasi regolarmente. La svolta dittatoriale vennecon le elezioni del 1924 – vinte dal “listone” com-prendente fascisti, liberali e conservatori –, all’in-domani delle quali il deputato socialista Giaco-mo Matteotti (1885-1924) denunciò alla Camera

le violenze e i brogli che le avevano accompagna-te; qualche giorno dopo Matteotti venne rapitoe ucciso da una squadra fascista. L’ondata disdegno che ne seguì non sortì alcun effetto po-litico; Mussolini capì che il suo potere era ormaisolido, e nel discorso alla Camera del 3 gennaio1925 si addossò la responsabilità del delitto e as-sunse tutti i poteri: era l’inizio della dittatura. Ne-

Lezione profilo Quadro storico 1

9

1973Guerra del Kippur tra Egitto e Israele. “Shock petrolifero”.

1974Referendum contro la legge che introduce il divorzio in Italia: vittoria del “no” all’abrogazione.

1976Dittatura di Pol Pot in Cambogia.

1978Rapimento e assassinio di AldoMoro. Elezione al sogliopontificio di Giovanni Paolo II.

1979La Cambogia viene sconfittadal Vietnam: fine delladittatura di Pol Pot. MargaretThatcher primo ministro inGran Bretagna. Rivoluzioneislamica in Iran, l’ayatollahKhomeini presidente dellaRepubblica islamica. Invasionesovietica dell’Afghanistan.

1980Ronald Reagan presidentedegli Stati Uniti. Strage diUstica e bomba alla stazionedi Bologna. Inizio della guerratra Iraq e Iran.

1983Bettino Craxi presidente del consiglio (fino al 1986).

1985Gorbacëv segretario del Pcus.

1986Accordi di Reykjavik.

1989Proteste in piazza Tien’anmen,a Pechino. Caduta del muro di Berlino.

1991Prima guerra del Golfo.Disgregazione dell’Unionesovietica.

1992Inizio di “Tangentopoli”.

1994Elezioni politiche in Italia: nascitadella “Seconda repubblica”.

200111 settembre: attacco terroristico alle Torrigemelledel WorldTrade Center di New York.

BULGARIA

NORVEGIA

FINLANDIA

ESTONIA

LITUANIA

POLONIA

PRUSSIAORIENTALE

U R S S

GRANBRETAGNA

BELGIO

FRANCIA

SPAGNA

IRLANDA(indipendente

dal 1922)

PORTOGALLO

GE R M

A N I A

LETTONIA

ITALIA

ALBANIA

IUGOSLAVIA

T U R C H I A

ROMANIA

AUSTRIA

UNGHERIASVIZZERA

CECOSLOVACCHIA

GRECIA

PAESIBASSI

GALIZIA

SLESIA

ALSAZI

A

LORENA

ISTRIA

TRACIA

TRANSILVANIA

MACEDONIAD

OBR

UG

IAALTO ADIGETRENTINO

SCHLESWIG

Stoccolma

Londra

Parigi Praga

Vienna

RomaLisbona

Budapest

Mosca

IstanbulMadrid

Bucarest

Sofia

Helsinki

Copenaghen

Oslo

BerlinoAmsterdam

Smirne

Trieste

Danzica

maredel

Nord

m a r M e d i t e r r a n e o

m a r N e r o

L’Europa dopo la Prima guerra mondiale

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gli anni successivi, con una serie di norme, le “leg-gi fascistissime”, soppresse partiti e sindacati,limitò la libertà di parola e di stampa, intro-dusse il “tribunale speciale per la difesa dello sta-to” e costituì associazioni per l’educazione fasci-sta della gioventù. Il malcontento per la svoltaautoritaria fu però mitigato dai successi che il re-gime ottenne, anche grazie alla ripresa interna-zionale, nel campo economico; e la firma nel1929 dei Patti lateranensi, che sanavano il con-flitto con la Chiesa apertosi nel 1870, segnò ilpunto di massimo successo del regime. Ma unanuova sorpresa stava per arrivare da oltreoceano.

La crisi del Ventinove Alla fine delle ostili-tà, il sistema produttivo europeo era in ginocchioe la ripresa fu possibile grazie agli investimenti,ai macchinari e ai prodotti americani; negli Sta-ti Uniti si instaurò così un ciclo economico estre-mamente positivo, che spinse milioni di cittadi-ni a investire in •azioni, che garantivano lautiguadagni. Anche quando le vendite cominciaro-no a rallentare, l’euforia della borsa non diminuì,e il valore delle azioni continuò a crescere, nono-stante non avesse più riscontro con il valore rea-le delle aziende. Alla fine, la •bolla speculativascoppiò: il 24 ottobre 1929 (il “giovedì nero”)il valore delle azioni alla borsa di New York co-minciò a scendere vertiginosamente. Il crollo diWall Street portò alla rovina centinaia di mi-gliaia di piccoli risparmiatori, al fallimento di de-cine di banche, alla chiusura di centinaia diaziende; nel giro di pochi mesi, dodici milioni diamericani erano disoccupati.

Il nazismo in Germania Dati gli stretti rappor-ti che ormai legavano tutti i sistemi economici, lacrisi americana si riversò ben presto anche in Eu-ropa, in particolare in Germania, la cui faticosa ri-costruzione dipendeva quasi del tutto dai finan-ziamenti americani. Così anche in Germania nel1932 si contavano sei milioni di disoccupati, e lasituazione disastrosa offrì un terreno favorevole al-la propaganda del Partito nazionalsocialista (co-munemente abbreviato in “nazista”): fondato daAdolf Hitler (1889-1945), addossava tutte le col-pe dei mali tedeschi agli ebrei, chiedeva il rifiutodei trattati di Versailles e annunciava di voler rifa-re della Germania una grande potenza militare. Il30 gennaio 1933 Hitler venne nominato cancel-liere. Nel giro di pochi mesi instaurò un •regimetotalitario, basato sul culto del capo (il Führer), sul-l’affermazione della superiorità della razza arianadestinata a dominare sul mondo, sull’esclusione

degli ebrei dalla vita civile e poi sulla loro sistema-tica eliminazione, sulla soppressione di tutti gli“inadatti” alla vita – omosessuali, zingari, handi-cappati –, su un deciso intervento dello stato nel-l’economia – infrastrutture, armamenti – che per-mise di riassorbire la disoccupazione e conquistòal nuovo regime ampi consensi.

Il Novecento

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R O M A N I A

Copenaghen

SVEZIA

LITUANIA

UR

SSP O L O N I A

PAESI BASSI

BELGIO

LUSS.

Saar

S V I Z Z E R AA U S T R I A

CECOSLOVACCHIA

U N G H E R I A

GERMANIA

Berlino

Francoforte

Monaco

Praga

Danzica

Cracovia

BudapestVienna

PrussiaOrientale

Trieste

Roma

Belgrado Bucarest

SofiaTirana

Salonicco

I U G O S L A V I AI T A L I A

B U L G A R I A

ALBANIA(annessa all’Italia

nel 1939)

GRECIA

Renania

Slovacchia

Boemia

Moravia

DANIMARCA

erritorio dei Sudeti,1938

rimilitarizzazione della Renania, 1934-1936

t tt t di B i

annessione dell’Austria Anschluss), 1938

t

(

protettorato di Boemiae Moravia, 1939

Slovacchia indipendente(marzo 1939)

erritori della Cecoslovacchia acquisiti dall’Ungheria (1938-1939)

t

GLOSSARIO•Azione: quota della proprietà di un’azienda che dà diritto a unaquota proporzionale del guadagno dell’azienda stessa. In un pe-riodo di crescita, la prospettiva di buoni guadagni induce a com-prare le azioni anche a un prezzo maggiore del valore nomina-le; viceversa, quando le aspettative sono negative, i possessoridelle azioni cercano di liberarsene vendendole anche a prezziinferiori: è questa la radice di tutte le oscillazioni della borsa.•Bolla speculativa: crescita anomala del valore di un’azione odi un gruppo di azioni, per effetto del gioco della domanda e del-l’offerta e non della crescita reale delle relative aziende. L’im-magine della bolla richiama le bolle di sapone, che, aumentan-do troppo le loro dimensioni, alla fine scoppiano.•Regime totalitario: con questo termine si indicano alcuni re-gimi del Novecento – in particolare, quello comunista in Urss equello nazista in Germania –, per sottolinearne il tentativo siste-matico di realizzare un controllo “totale” di tutti gli aspetti del-la vita della società e delle persone.

L’espansione della Germania allavigilia della Seconda guerra mondiale

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Verso una nuova guerra In Italia l’impattodella crisi americana fu meno violento, ma la si-tuazione economica peggiorò anche qui; per ri-sollevare il consenso verso il regime, Mussolininel 1935 attaccò l’Etiopia. L’impresa fu duramen-te avversata dagli inglesi, mentre la conquistavenne immediatamente riconosciuta dalla Ger-mania nazista; e nel 1936 tra i due paesi fu sti-pulata un’alleanza, l’Asse Roma-Berlino. Dopol’annessione dell’Austria (marzo 1938) e l’inva-sione della Cecoslovacchia (marzo 1939), laGermania nel settembre 1939, violando il pattoRibbentrop-Molotov di non aggressione, attac-cava la Polonia da ovest, mentre i sovietici entra-vano nel paese da est. A difesa della Polonia in-tervennero Francia e Gran Bretagna: era l’iniziodella Seconda guerra mondiale.

La Russia comunista Prima di parlare dellaguerra occorre, però, vedere che cos’era successonel frattempo in Unione sovietica. Dopo la rivo-luzione d’ottobre, Lenin aveva imposto il “comu-nismo di guerra”, che prevedeva l’abolizioneforzata della proprietà privata. A seguito delloscontento generale per tale provvedimento, Leninattuò, secondo le sue stesse parole, una «ritiratastrategica» e varò la “nuova politica economica”(Nep), con cui reintroduceva la piccola proprie-tà privata, contadina e artigiana. Nel 1924, alla

morte di Lenin, salì al potere Stalin (1879-1953)che nel 1928 lanciò la politica dei piani quin-quennali, che mirava all’industrializzazione delpaese e alla collettivizzazione delle terre. Il primoobiettivo fu sostanzialmente raggiunto, anche sea costo di condizioni di lavoro durissime; il secon-do invece condusse a una disastrosa carestia,che fra il 1933 e il 1934 fece diversi milioni di vit-time. Di fronte alle critiche, Stalin irrigidì il siste-ma repressivo e condannò a morte o a lunghe pe-ne detentive nei •gulagun numero difficilmentecalcolabile di veri o presunti oppositori del regi-me: oltre un milione e trecentomila nel solo pe-riodo delle “grandi purghe” (1937-1938).

La Seconda guerra mondiale Le prime fasidei combattimenti volsero decisamente a favoredei tedeschi; anche Mussolini, che all’inizio ave-va dichiarato la non belligeranza dell’Italia, si con-vinse che il conflitto stesse per concludersi con iltrionfo della Germania, e il 10 giugno 1940 di-chiarò guerra a Francia e Gran Bretagna. Quest’ul-tima però non si arrese e fra l’estate e l’autunnola sua aviazione resistette agli attacchi tedeschi; laGermania allora, nel 1941, invase i Balcani el’Unione sovietica. Nei territori conquistati, i na-zisti misero in atto quella che chiamavano la«soluzione finale del problema ebraico»: la siste-matica eliminazione di tutta la popolazioneisraelita. Al termine della guerra le vittime del •ge-nocidio furono circa sei milioni. Intanto, neldicembre del 1941 il Giappone, alleato dell’Asse,aveva attaccato la base americana di Pearl Harbor,nel Pacifico, conquistando poi rapidamente buo-na parte dell’Asia sud-orientale e determinandol’entrata in guerra degli Stati Uniti: il conflitto oraera davvero mondiale. L’avanzata dell’Asse fu fer-mata l’anno successivo in tre battaglie decisive: al-le isole Midway, nel Pacifico; a El-Alamein, nelNord Africa; e a Stalingrado, in Russia; da qui ini-ziò la controffensiva degli alleati.

La caduta del fascismo Per quanto riguardal’Italia, gli angloamericani, riconquistata l’Africasettentrionale, il 10 luglio 1943 sbarcarono in Si-

Lezione profilo Quadro storico 1

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GLOSSARIO•Gulag: acronimo di glavnoje upravlenije lagerej (“amministra-zione generale dei campi”), è la sigla con cui si indica comu-nemente il sistema dei campi di prigionia e di lavoro dell’Unio-ne sovietica.•Genocidio: lo sterminio di tutti i membri di un dato popolo, peril solo fatto di appartenere al popolo stesso (dal latino gens, “stir-pe”, e caedes, “uccisione”).

I prigionieri all’interno di una baracca del lager di Buchenwald, fotografati da Bucke-White l’11 aprile 1945, giorno della liberazione.

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cilia e iniziarono a risalire rapidamente la peni-sola. Di conseguenza, il 25 luglio il Gran consi-glio del fascismo votò la sfiducia a Mussolini; ilre lo fece arrestare e affidò il governo al capo del-l’esercito Pietro Badoglio (1871-1956). Gli italia-ni esultarono, pensando che la caduta del fasci-smo preludesse alla fine della guerra; il peggioinvece doveva ancora arrivare.

Un mondo diviso (1943-1978)La guerra partigiana in Italia L’8 settembre

1943 Badoglio annunciò l’armistizio con gli al-leati. Nel frattempo però i tedeschi avevano fattoaffluire nella penisola forze consistenti, mentrel’esercito italiano veniva lasciato senza ordini;così la maggior parte dei reparti si dissolse. Il re eil governo si rifugiarono a Brindisi, dove nacqueil Regno del Sud; nell’Italia centro-settentrionalesi formò la Repubblica sociale italiana, con a ca-po Mussolini, che i tedeschi avevano frattanto li-berato. Il paese si trovò così lacerato da due con-flitti: quello fra l’esercito alleato, che risaliva lapenisola, e i tedeschi e quello civile divampato al-l’interno della Repubblica sociale fra i tedeschi ei fascisti da una parte e i gruppi di partigiani dal-l’altra. Finalmente, nell’aprile del 1945 il fronte te-desco crollò e gli alleati dilagarono nella Pianurapadana; Mussolini tentò di fuggire ma fu cattura-to e il 28 aprile giustiziato. Nei mesi seguenti levendette contro i fascisti o presunti tali insangui-narono ancora a lungo l’Italia settentrionale.

La fine del conflitto e la guerra fredda In-tanto l’attacco alleato procedeva su tutti i fronti.Il 30 aprile Hitler si suicidò e il 7 maggio la Ger-mania si arrese; il Giappone lo fece quattro me-si più tardi, dopo il lancio americano di duebombe atomiche sulle città di Hiroshima e Na-gasaki. La fine della guerra mostrò quanto l’alle-anza tra angloamericani e sovietici fosse precaria:l’Europa rimase divisa di fatto in due blocchicontrapposti e anche la Germania fu divisa indue zone di occupazione. Mentre in Occidenteriprendeva faticosamente una vita democrati-ca, nell’Est una serie di colpi di stato portava alpotere governi comunisti, strettamente dipenden-ti dall’Urss. La contrapposizione fra il bloccosovietico e quello americano passerà alla storiacome “guerra fredda”.

La rivolta d’Ungheria, il muro di Berlino,la “primavera di Praga” Nei decenni successivi,la situazione europea fu scossa da tre vicende, che

non arrivarono però a modificarla. Nel 1953morì Stalin; nel 1956, durante il ventesimo con-gresso del Partito comunista sovietico, il nuovosegretario Nikita Chruscëv (1894-1971) lesseun documento che denunciava i crimini di Stalin.Alla notizia, in diversi paesi dell’Europa orienta-le scoppiarono sommosse contro i governi comu-nisti. In Ungheria, nel 1956, la rivolta ebbe suc-cesso e si costituì un governo provvisorio; ma benpresto i carri armati sovietici intervennero e la re-pressero sanguinosamente. Nel 1961, per mette-re fine alle continue fughe verso ovest, vennecostruito, tra i due settori della città di Berlino, unmuro sorvegliato da sentinelle armate. Nel 1968il nuovo segretario del Partito comunista cecoslo-vacco, Alexander Dubcek (1921-1992), allentò lacensura sulla stampa e permise un più ampio di-battito sui problemi della società; anche a questotentativo, che diventerà celebre come la “prima-vera di Praga”, mise fine l’esercito sovietico.

Alle periferie degli imperi Mentre in Euro-pa il confronto fra i due schieramenti rimanevadunque bloccato, assumevano sempre più impor-tanza le vicende che accadevano in aree fino adallora considerate periferiche; ci limiteremo adaccennare alle due principali, il Sud-est asiaticoe il Vicino e Medio Oriente.In Asia, nel 1949, la rivoluzione capeggiata daMao Zedong (1893-1976) aveva portato allacostituzione in Cina di uno stato comunista,che ben presto sarebbe diventato il punto di rife-rimento ideologico ed economico della regione.In particolare, nel 1954, dopo la sconfitta subi-ta a Dien Bien Phu, nel Vietnam, i francesi furo-no costretti ad abbandonare l’Indocina, dove ri-nacquero gli antichi stati; tra questi, il Vietnamrimase diviso in due zone: il Nord, sotto il con-trollo dei guerriglieri comunisti appoggiati dal-la Cina; il Sud, filoamericano. L’ostilità fra i duestati finì per divampare in guerra aperta, allaquale gli Usa cominciarono a partecipare diret-tamente a partire dal 1964. L’incremento deibombardamenti sul Vietnam del Nord e dell’in-vio di truppe suscitò però una crescente protestanell’opinione pubblica, che dagli Stati Uniti siestese a tutto il mondo occidentale. Alla fine, l’ac-canita resistenza dei •vietcong, unita all’ostilitàpressoché universale, costrinse gli americani pri-ma ad avviare trattative di pace e infine ad abban-donare precipitosamente il paese nel 1975.

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GLOSSARIO•Vietcong: i guerriglieri del Vietnam del Nord.

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Nel frattempo, anche la Cina aveva vissuto even-ti di rilievo. Nel 1958 Mao aveva proposto il“grande balzo in avanti”, un programma per l’in-dustrializzazione forzata del paese. Il piano pe-rò era fallito, danneggiando invece l’agricolturae producendo una gravissima carestia; per sba-razzarsi del crescente numero di oppositori,Mao lanciò nel 1966 la “rivoluzione culturale”,volta a liberare il paese da tutti gli “elementi con-trorivoluzionari”. Il compito fu affidato a grup-pi di giovani detti “Guardie rosse”, che elimina-rono fisicamente o fecero incarcerare migliaia difunzionari, intellettuali, dirigenti industriali. InOccidente la portata dell’operazione non vennechiaramente intesa, e nell’immaginario giovani-le le Guardie rosse si affiancarono ai guerriglie-ri vietnamiti come simboli della lotta per unmondo più libero.La vicenda vietnamita ebbe ripercussioni anchesulla confinante Cambogia, dove nel 1976 siinstaurò un regime comunista, guidato da Pol Pot(1925-1998), abbattuto nel 1978, quando laCambogia fu attaccata e sconfitta dal Vietnamportando alla scoperta che in poco più di due an-ni il regime aveva eliminato o condotto allamorte per fame circa un milione e mezzo dicambogiani.

Nel Vicino Oriente, invece, il problema principa-le erano gli insediamenti di coloni ebrei che da-gli anni fra le due guerre si erano andati moltipli-cando nella zona della Palestina, incontrandol’ostilità degli arabi circostanti. Al termine del con-flitto ciascuno dei due popoli aspirava a unostato indipendente. Nel 1947 l’•Onu stabilì chein Palestina sarebbero dovuti nascere uno statoisraeliano e uno arabo; la risoluzione Onu incon-trò tuttavia forti resistenze in entrambi i campi,e alla fine il leader •sionista Ben Gurion (1886-1973) proclamò unilateralmente, nel 1948, la na-scita dello stato di Israele, che comprendeva an-che diversi territori assegnati dall’Onu ai pale-stinesi. L’indomani gli stati arabi confinanti at-taccarono Israele, che vinse però la guerra e af-fermò così la propria esistenza; nei decenni suc-cessivi la situazione non sarebbe sostanzialmentemutata. Da ricordare in particolare la guerra del

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Charlottenburg

Spandau

Tegel

Pankow

Berlino est

Berlino ovest

Tempelhof

SVIZZERA

FRANCIA

AUSTRIA

ITALIA BULGARIA

ROMANIA

POLONIA

UNGHERIA

LETTONIA

LITUANIA

ESTONIA

URSS

IUGOSLAVIA

FINLANDIA

SVEZIA

NORVEGIA

DANIMARCA

ALBANIA

GRECIA

PAESIBASSI

BELGIO

LUSSEMBURGO

Roma

Berlino

REP. FED.TEDESCA

REP. DEM.TEDESCA

Praga

Monaco

Trieste

ViennaBudapest

Belgrado

Sofia

Atene

Istanbul

Bucarest

Riga

Varsavia

Helsinki

Stoccolma

Copenaghen

Oslo

CECOSLOVACCHIAUcraina

AltaSlesia

Bessarabia

Dodecaneso

Pr u s s i a

Car

elia

Pomerania

mare del Nord

mar Mediterraneo

mar Nero

Acquisizioni territoriali dell’Urss

Acquisizioni della Bulgaria

Territori tedeschi all’Urss

Territori tedeschi alla Polonia

Rep. Federale Tedesca

Territori italiani alla Iugoslavia

Zone di occupazione francese

Zone di occupazione sovietica

Linea Oder-Neisse

Zone di occupazione britannica

Zone di occupazione statunitense

Rep. Democratica Tedesca

GLOSSARIO•Onu: Organizzazione delle nazioni unite, organismo sovrana-zionale fondato nel 1945 per comporre pacificamente i conflit-ti fra gli stati, in sostituzione della Società delle nazioni, costi-tuita all’indomani della Prima guerra mondiale.•Sionismo: movimento sorto verso la fine dell’Ottocento con loscopo di dare vita a uno stato ebraico in Palestina.

britannica

francese

sovietica

statunitense

confine dellagrande Berlino

muro (dal 1961)

Zone:L’Europa dopo la Seconda guerra mondiale

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Kippur (1973), all’indomani della quale i pae-si arabi decisero di aumentare bruscamente ilprezzo del petrolio di cui erano – e sono – gran-di produttori: scopo della mossa era indeboliregli alleati occidentali di Israele, e in effetti lo“shock petrolifero” ebbe sul mondo occidenta-le ripercussioni considerevoli.

L’Italia tra i due blocchi In Italia, paese diconfine tra i due blocchi, la rivalità Usa-Urss si ri-fletté nella lotta fra i due maggiori partiti: la De-mocrazia cristiana (Dc), legata a Washington, eil Partito comunista italiano (Pci), fedele a Mo-sca. Il 2 giugno 1946 con un •referendum gli ita-liani avevano scelto per il nuovo stato la formarepubblicana, e al contempo si erano svolte le ele-zioni per l’assemblea costituente. La nuova costi-tuzione entrò in vigore il 1° gennaio 1948 e il 18aprile dello stesso anno si svolsero le elezioni pereleggere il primo parlamento repubblicano. Labattaglia elettorale fu durissima, perché si presen-tò come una scelta del campo a cui l’Italia sareb-be appartenuta; alla fine la Dc ebbe il 48,5% deivoti e la maggioranza assoluta dei seggi, il Fron-te popolare, nato dall’unione di comunisti e so-cialisti, il 31%. Da allora e fino alle vicende cherivoluzioneranno il sistema politico italiano frail 1992 e il 1994 la Dc sarebbe rimasta il partitodi maggioranza relativa.

Gli anni del miracolo economico Dal pun-to di vista della vita sociale, furono gli anni del

miracolo economico: nel giro di pochissimotempo, l’Italia si trasformò da paese ancora pre-valentemente agricolo in un paese di forte indu-strializzazione, con un massiccio spostamentodella popolazione dalle aree rurali alle grandi cit-tà – e soprattutto dal sud al nord – che sconvol-se profondamente la vita di milioni di persone,costrette ad abbandonare abitudini secolari ead adattarsi a un modo di vita completamentenuovo.Nel frattempo il Partito socialista aveva inco-minciato, a partire dai fatti di Ungheria del 1956,a prendere le distanze dal Pci e dal modello so-vietico, mentre nella Dc crescevano le voci favo-revoli alla partecipazione al governo di un par-tito portatore degli interessi della classe operaiain crescita. Così, per iniziativa specialmente delsocialista Pietro Nenni (1891-1980) e del demo-cristiano Aldo Moro (1916-1978), nel 1963 si ar-rivò alla formazione del primo governo di “cen-tro-sinistra”, con la partecipazione attiva deisocialisti.Intanto la crescita economica proseguiva e comin-ciò a investire i costumi: se negli anni cinquantala vita era ancora frugale e i guadagni venivano pru-dentemente accantonati, negli anni sessanta si co-minciò a spendere: la televisione, l’automobile, levacanze al mare, l’abbigliamento diventarono isimboli di un nuovo benessere che incominciavaa interessare larghe fasce della popolazione. Sem-brò a molti che l’Italia si stesse avviando a un pe-riodo di prosperità; sul finire del decennio si aprìinvece una nuova stagione drammatica.

La contestazione giovanile Per comprende-re la nuova svolta dobbiamo ancora una volta al-largare lo sguardo al resto del mondo. A partiredai primi anni sessanta, negli Stati Uniti e in In-ghilterra cominciarono a diffondersi, fra le gio-vani generazioni, stili di vita che volevano rom-pere radicalmente con la tradizione, sia dalpunto di vista dei comportamenti individuali siada quello della partecipazione alla vita pubbli-ca. Abbigliamento, musica, rapporti familiari, ap-partenenza a una comunità sociale e politica: intutti i campi della vita i modelli tradizionalivennero messi in discussione; i giovani non ac-cettavano più le consuetudini, l’autorità del pas-sato, volevano fare di testa loro, sperimentare, in-novare. Negli Stati Uniti, fin dal 1964, questetendenze assunsero una marcata connotazionepolitica con l’opposizione alla guerra in Viet-nam; nel gennaio del 1968 uno spettacolare at-tacco dei guerriglieri vietnamiti, duramente con-

Il Novecento

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GLOSSARIO•Referendum: consultazione diretta di tutti i cittadini. Secon-do la costituzione italiana può essere indetto per l’abrogazionedi una legge, nel caso in cui sia chiesto da almeno 500 000 elet-tori o da cinque consigli regionali.

Una ragazza offre fiori ai soldati durante unamanifestazione pacifista a Washington nel 1967.

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trastato dai soldati americani, suscitò una serie dimanifestazioni di protesta nelle università. Rapi-damente in tutti i paesi occidentali le manifesta-zioni studentesche si moltiplicarono, estenden-dosi dalle università alle scuole superiori, tra-sformandosi in occupazioni delle sedi e dandoorigine a scontri con le forze dell’ordine: era co-minciato quello che sarebbe passato alla storia co-me il “Sessantotto”. I “contestatori” – così furo-no definiti – lanciavano slogan contro ilcapitalismo e l’imperialismo, inneggiavano aMao e alle Guardie rosse, ai vietcong e a •CheGuevara; al tempo stesso chiedevano una radica-le trasformazione della scuola e dell’università,l’eliminazione di ogni forma di autoritarismodalla vita pubblica e privata, la ridefinizione del-la condizione femminile, la liberalizzazione deicostumi sessuali. Se dal punto di vista strettamen-te politico queste manifestazioni non ebbero ri-sultati apprezzabili, dal punto di vista dei costu-mi il Sessantotto rappresenta uno spartiacquefondamentale, perché da allora quelle rivendica-zioni e quei modelli di comportamento sono pe-netrati profondamente nella vita dell’Occidente.

Gli “anni di piombo” In Italia le manifesta-zioni studentesche durarono a lungo e dettero ilvia a una drammatica sequenza di avvenimentiche farà ricordare quel periodo come gli “anni dipiombo”. Nel 1969, alle proteste degli studenti siaggiunsero quelle degli operai, con una serie discioperi che sarebbero passati alla storia comel’“autunno caldo”; il culmine si raggiunse il 12 di-cembre 1969 quando una bomba venne fattaesplodere nella Banca dell’agricoltura in piazzaFontana a Milano, causando diciassette morti e ot-tantotto feriti. Fu l’inizio di quella che fu chiama-ta “strategia della tensione”: negli anni seguen-ti, altri ordigni vennero fatti esplodere tra la folla,con lo scopo di alimentare la tensione nel paesee di creare un clima favorevole a una svolta auto-ritaria. Parallelamente, iniziava una serie di atti ter-roristici da parte di gruppi di estrema sinistra, tracui spiccavano le Brigate rosse, che miravano a col-pire personaggi rappresentativi dello stato o suoisostenitori: politici, giudici, giornalisti.

La crisi petrolifera La situazione fu resa an-cora più drammatica dalla crisi economica che siabbatté sul nostro paese in conseguenza dello“shock petrolifero”. Mentre altri stati avevano ri-sorse per affrontare la difficoltà – in particolare gliUsa avviarono quello sviluppo dell’automazioneche avrebbe condotto al trionfo del computer –,

in Italia ci si limitò a un impossibile tentativo diridurre i consumi: l’aumento del costo del carbu-rante portò a un generale incremento dei prezzie a un’inflazione che fino ai primi anni ottanta re-stò al di sopra del 10% annuo, con punte oltre il20%, colpendo soprattutto i lavoratori dipen-denti, mentre per salvare le imprese in difficoltài governi iniziarono quella politica di aumento del•debito pubblico che sarebbe diventato nel tem-po il problema principale delle finanze italiane.La necessità di affrontare la difficile situazione delpaese spinse il segretario della Dc Aldo Moro adavviare, con il segretario del Partito comunista En-rico Berlinguer (1922-1984), trattative dirette aformare un governo di solidarietà nazionale,con il coinvolgimento del Pci.

Il sequestro Moro Il negoziato andò a buonfine, e il 16 marzo 1978 il nuovo governo si pre-sentava al parlamento; ma proprio mentre Mo-ro si recava alla Camera, la sua auto fu attacca-ta dalle Brigate rosse: gli uomini della scortavennero uccisi e lo statista venne rapito. Il 9 mag-gio Moro fu ritrovato cadavere, significativa-mente lasciato proprio a metà strada fra le sedidella Dc e del Pci. Fu il momento più duro del-la repubblica; ma di lì a poco le cose avrebberocominciato a cambiare.

Verso nuovi scenari (dal 1978 a oggi)Sul finire degli anni settanta alcuni avvenimen-ti di carattere molto diverso, la cui importanza sa-rebbe emersa solo nel corso del tempo, miseroin moto una serie di cambiamenti che avrebbe-ro modificato profondamente lo scenario poli-tico dell’ultimo scorcio del secolo:1. l’elezione al soglio pontificio, con il nome diGiovanni Paolo II, del polacco Karol Wojtyla(1978-2005) contribuì alla nascita in Polonia delsindacato indipendente Solidarnosc; primo ele-mento di cedimento del sistema sovietico.

Lezione profilo Quadro storico 1

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GLOSSARIO•Ernesto Guevara: (1928-1967) detto “Che” per l’abitudine diusare questa particella come frequente intercalare nel discor-so, fu il braccio destro di Fidel Castro (1926) nella rivoluzione chespodestò il regime dittatoriale filoamericano a Cuba.•Debito pubblico: anche uno stato, come ogni altro soggetto,può prendere in prestito del denaro; in cambio offre titoli di cre-dito – in Italia i principali sono i Bot (Buoni ordinari del tesoro)e i Cct (Certificati di credito a termine) – che danno diritto a ri-scuotere la somma prestata più un certo interesse. Gli acquiren-ti di questi titoli possono essere banche, società finanziarie, sem-plici cittadini; l’insieme delle somme prese in prestito da unostato si chiama appunto “debito pubblico”.

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2. L’elezione della conservatrice Margaret That-cher (1925) a primo ministro della Gran Breta-gna (1979) impresse all’economia inglese unadecisa svolta in senso •liberista.3. La rivoluzione islamica in Iran (1979), guida-ta dall’•ayatollah Ruhollah Khomeini (1902-1989). L’Iran divenne così una Repubblica isla-mica, interamente modellata sulle norme dellasharia, la legge tradizionale islamica, che sareb-be diventata il punto di riferimento per tutti i mo-vimenti integralisti islamici.4. L’inizio della guerra in Afghanistan (1979),dove il governo comunista venne attaccato dai mujaheddin, guerriglieri islamici appoggiati para-dossalmente sia dall’Iran sia dagli americani.Per sostenere il governo amico entrarono nelpaese reparti dell’Armata rossa, dando inizio a unconflitto che si sarebbe trascinato per dieci annie che avrebbe avuto per l’Unione sovietica pesan-ti conseguenze.5. L’elezione di Ronald Reagan (1911-2004) apresidente degli Stati Uniti (1980). Candidato-si con la promessa di risollevare il prestigio del-l’America, Reagan applicò una politica economi-ca fortemente liberista, con la diminuzione dellespese dello stato (ma non nel campo degli arma-menti), la riduzione dell’intervento statale nellavita economica (la cosiddetta deregulation) e il ta-glio delle •aliquote fiscali per i redditi più eleva-ti, che innescò una decisa ripresa economica.

«Guerre stellari» e accordi di ReykjavikForte della migliorata situazione economica,Reagan lanciò una dura sfida all’Unione sovieti-ca, da lui definita «l’impero del male»: aumentòl’arsenale missilistico e arrivò ad annunciare il pro-getto di uno scudo spaziale, un sistema che,

grazie ai satelliti artificiali e all’uso del laser, sa-rebbe stato in grado di colpire in volo tutti i mis-sili avversari. Anche se il progetto – ribattezzatodalla stampa «guerre stellari», in riferimento al-l’omonima saga cinematografica – si sarebbe ri-velato più tardi solo un’abile mossa propagan-distica, la politica reaganiana ottenne il risultatovoluto. L’Unione sovietica attraversava infattiun momento di difficoltà: la sua industria nonriusciva a reggere il passo dell’informatizzazionedi quella occidentale e i costi dell’apparato mi-litare – impegnato, tra l’altro, nella guerra in Af-ghanistan – gravavano sulla sua economia in mo-do eccessivo. Così il nuovo segretario del partito,Michail Gorbacëv (1931), eletto nel 1985, an-nunciò a sua volta un cambiamento radicale – inrusso perestrojka (“ristrutturazione”), termineche sarebbe diventato sinonimo della politica gor-baceviana – nella linea politica del paese e avviòtrattative con gli Usa che condussero, nel 1986,agli accordi di Reykjavik per la riduzione delle ar-mi atomiche, salutati, se non come la fine dellaguerra fredda, certo come una sua notevole atte-nuazione. Nello stesso anno Gorbacëv annunciòla fine della dottrina della sovranità limitata,cioè del controllo di Mosca sui paesi del Patto diVarsavia: nessuno però si aspettava una svolta re-pentina come quella del 1989.

Il crollo del muro di Berlino Le vicende cheportarono alla fine dei regimi comunisti nell’Eu-ropa centro-orientale presero le mosse da unevento di cui nessuno aveva immaginato la por-tata: l’abolizione, nel mese di settembre del 1989,del visto di frontiera tra Ungheria e Austria. Manmano che la notizia si diffondeva, al confine frai due paesi si formarono file interminabili di au-to, specialmente di tedeschi dell’Est intenziona-ti a passare all’Ovest. Le autorità, prese alla sprov-vista dal fenomeno, non seppero come inter-venire; il mancato intervento fu visto come un se-gno di debolezza, e nei diversi paesi iniziaronomanifestazioni di protesta contro i rispettivi go-verni, a cui parteciparono milioni di persone.Questa volta i sovietici non reagirono, e a uno a

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GLOSSARIO•Liberismo: politica economica che prevede il minimo di inter-vento dello stato nell’economia.•Ayatollah: termine arabo che significa “segni di Allah” o “se-gni di Dio”, è il titolo che viene attribuito ai maggiori esperti distudi islamici.•Aliquota: la percentuale del reddito che viene versata cometasse allo stato. In Italia, come in molti altri paesi, tale aliquo-ta è progressiva, cioè aumenta con il crescere del reddito.

Michail Gorbacëv e Ronald Reagan si stringono la manodurante il summit di Ginevra del 1985.

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uno i governi comunisti abbandonarono il pote-re e furono sostituiti da regimi democratici; l’aper-tura, decretata il 9 novembre, del muro che divi-deva Berlino e la sua successiva demolizionediventarono il simbolo dell’intera vicenda.

Tien’anmen Anche la Cina fu attraversata inquell’anno da un’imponente protesta: nel mesedi maggio, decine di migliaia di studenti si radu-narono in Tien’anmen, la piazza principale di Pe-chino, chiedendo una liberalizzazione del regi-me. Il 4 giugno il governo cinese fece intervenirel’esercito, che disperse i giovani con la forza,con un numero di vittime mai precisato. Da al-lora, la Cina ha intrapreso l’uscita dal sistema co-munista attraverso una strada diversa da quellache aveva portato alla fine del sistema sovietico:nessuna apertura in campo politico, totale liber-tà di iniziativa in quello economico.

Dalla guerra del Golfo alle Torri gemelleCon la fine del blocco sovietico l’intero scenariointernazionale cambiò aspetto. Ancora una vol-ta, il teatro più gravido di conseguenze fu il Me-dio Oriente, dove dal 1980 erano in guerra l’Iran,sostenuto dall’Urss, e l’Iraq, appoggiato dagli oc-cidentali. Con il venir meno del sostegno sovie-tico, nel 1989 si giunse a un accordo, all’indoma-ni del quale il dittatore iracheno Saddam Hussein(1937-2006) ritenne fosse venuto il momento diesigere il compenso per la fedeltà all’alleanzaamericana, invadendo nel 1990 l’attiguo Kuwait.Gli Stati Uniti invece reagirono duramente ecoinvolsero l’intera comunità internazionale inuna guerra contro l’Iraq sotto l’egida dell’Onu. Ilconflitto si concluse in poche settimane con lasconfitta dell’Iraq, ma portò a un ulteriore inaspri-mento dei rapporti fra il mondo musulmano el’Occidente, adesso diretto invasore del suoloarabo, e a un crescente successo dei gruppi fonda-mentalisti che predicavano il •jihad contro il“grande Satana”. Un’ostilità che avrebbe avuto ilsuo esito più clamoroso nell’attacco alle Torrigemelle di New York dell’11 settembre 2001, unevento che ha aperto il nuovo millennio sotto ilsegno della più terribile incertezza.

Gli anni ottanta in Italia Naturalmente, icambiamenti intervenuti nel resto del mondonon potevano non interessare anche l’Italia. Do-po la drammatica vicenda di Moro, due terribi-li avvenimenti segnarono il 1980: l’esplosione involo di un aereo di linea con ottantuno personea bordo, nei pressi di Ustica, e una bomba alla

stazione di Bologna che provocò la morte di ot-tantacinque persone. Negli anni successivi, però,la serie delle violenze volse al termine: la maggiorparte dei gruppi eversivi venne sgominata e nel-la vita civile tornò un clima pacifico. Sull’ondadella ripresa mondiale anche l’economia italia-na tornò a crescere e il sistema politico ritrovò unacerta stabilità nel rapporto fra Dc e Psi. Nel frat-tempo però la spesa pubblica continuava a cre-scere, e l’intreccio fra politica e imprese si facevasempre più stretto e meno trasparente.

Tangentopoli e la “Seconda repubblica”Nel 1992 un consigliere comunale socialista di Mi-lano venne sorpreso mentre incassava una •tan-gente. Le indagini ben presto si estesero all’inte-ro Psi, e di qui agli altri partiti maggiori, a eccezionedel Partito democratico della sinistra (Pds, così siera nel frattempo rinominato il vecchio Pci), met-tendo sotto accusa buona parte dei loro dirigen-ti. Sotto la spinta dell’indignazione dell’opinionepubblica – alimentata dai mass media, che conia-rono tra l’altro il neologismo “Tangentopoli” conil quale l’intera vicenda finì per essere indicata –il parlamento votò nel 1993 l’abrogazionedell’•immunità parlamentare e una nuova leggeelettorale che introduceva prevalentemente un si-stema maggioritario; quindi le Camere vennerosciolte e nel 1994 si andò a nuove elezioni, allequali i partiti travolti dalle indagini si presentaro-no in condizioni disastrose. Pochi mesi prima delvoto Silvio Berlusconi (1936) – imprenditore al-la guida di un potente gruppo industriale checomprendeva in particolare le tre maggiori televi-sioni private italiane – diede vita a una nuova for-mazione politica, Forza Italia, che si proponeva al-l’elettorato moderato come erede della vecchia Dc;alle elezioni Forza Italia ebbe la maggioranza re-

Lezione profilo Quadro storico 1

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GLOSSARIO•Jihad: termine arabo che significa, in senso ampio, “impegno”,“sforzo”, e indica quindi anche lo sforzo di perfezione del cre-dente per aderire alle norme del Corano; in senso più specifi-co indica quel particolare “impegno” che è la diffusione del-l’islam, anche con le armi.•Tangente: somma di denaro percepita illegalmente da un fun-zionario pubblico o da un politico per assegnare un lavoro pub-blico a una ditta piuttosto che a un’altra.•Immunità parlamentare: la norma per cui un parlamentareo un membro del governo non può essere messo sotto inchie-sta da un giudice durante l’esercizio del suo mandato. In vigo-re già nell’antica Roma e presente in ogni ordinamento demo-cratico, ha il fine di evitare che si utilizzi la giustizia come armadi lotta politica; naturalmente l’azione giudiziaria può essere in-trapresa alla scadenza del mandato.

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lativa dei voti, e la coalizione con la Lega Nord –una formazione nata negli anni precedenti, che ri-vendicava un’ampia autonomia, se non addirittu-ra la secessione, delle regioni settentrionali – e conAlleanza nazionale – evoluzione del vecchio Mo-vimento sociale italiano, a sua volta erede del fa-scismo – ottenne il governo del paese.Per le profonde novità rispetto al sistema dei par-titi fino ad allora dominanti, il quadro politiconato dalle vicende del 1992-1994 viene abitual-mente definito come la “Seconda repubblica” ita-liana, anche se non c’è stata alcuna modificacostituzionale; dal punto di vista istituzionale, lanovità principale del nuovo assetto sta nella leg-ge elettorale di tipo •maggioritario, che favori-sce l’alleanza dei partiti in coalizioni. Così da al-lora la vita politica italiana è stata dominata dalconfronto fra due schieramenti – genericamen-te definiti come centro-destra e centro-sinistra,pur con configurazioni mutevoli all’interno di cia-scuno – che si sono ripetutamente alternati al go-verno dello stato.

Verso un’Europa unita Nel frattempo, unaccordo stipulato nel 1992 – il trattato di Maa-stricht – stabiliva la nascita dell’Unione europea.I paesi che ne fanno parte hanno abolito ogni ti-po di frontiera per le merci come per le personee si sono dotati di una moneta comune (l’“eu-ro”, introdotto nel 1999) e di organi di governocomuni, principalmente il Parlamento euro-peo e la Commissione europea. Questi legifera-no in una serie di materie che i governi delle na-

zioni hanno delegato loro. Il problema del rap-porto fra le competenze degli organi dell’Unio-ne e quelle dei singoli paesi è tuttavia aperto ein continuo sviluppo.

Verso un mondo globalizzato Con la finedella divisione del mondo in due blocchi contrap-posti e la diffusione capillare delle tecnologieinformatiche si è aperta una nuova era nello svi-luppo mondiale, che è stata battezzata “era del-la globalizzazione”. Con questo termine si defi-nisce il fatto che, grazie all’eliminazione o alladrastica diminuzione dei dazi doganali, all’accre-sciuta capacità dei trasporti e alla facilità delle co-municazioni, si assiste a un movimento di uomi-ni, merci e idee da un capo all’altro del mondoquale mai si era visto nella storia dell’umanità. Unfenomeno che ha portato a stretto contatto don-ne e uomini provenienti da culture anche mol-to differenti, con la possibilità di un grande ar-ricchimento reciproco, ma anche con le difficoltàdella convivenza tra visioni del mondo profon-damente diverse: la capacità di vivere queste dif-ferenze in modo pacifico è certo una delle sfidefondamentali del secolo appena iniziato.

Il Novecento

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GLOSSARIO•Sistema maggioritario: per eleggere i rappresentanti delpopolo esistono fondamentalmente due sistemi, sia pure condiverse possibili varianti e combinazioni: il sistema proporzio-nale prevede che i rappresentanti siano eletti in proporzione alnumero di voti che ciascuna lista ottiene; nel sistema maggio-ritario il territorio è diviso in circoscrizioni, e in ciascuna vieneeletto il candidato che ha ottenuto il maggior numero di voti.

zone di diffusione di Internetcollegamenti numerosicollegamenti scarsi o nulli

La diffusione di Internet nel mondo all’inizio del XXI secolo

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