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ANNO XXVIII N° 22 - 19 Giugno 2011 1.00 Abbonamento annuo 30,00 - Abbonamento semestrale 15,00 Taxe parcue - Tassa riscossa Ufficio di AP SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - DL 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 1 commerciale business Ascoli Piceno Associato all’USPI SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO Segue a pag. 4 A chiusura del Tempo Sinodale Una speciale notte di Grazia, in una straordinaria Veglia di Pentecoste. Tutto è incomin- ciato sulla piazza an- tistante la Cattedrale dove un grande bra- ciere, carico di pezzi di legno, era in attesa del fuoco. Così era stato programmato nel ricordo della pro- messa di Gesù. “Ed Egli scese in forma di fuoco che arde e non brucia- proprio come il Ro- veto Ardente sul Monte Sinai-si posò su tutti loro, annullò la disgregazione delle lingue causata dalla costruzione della torre di Babele e nacque la Chiesa”. Il Risorto avrebbe acceso quel fuoco, la scintilla è partita dal “Cero Pasquale” portato da un Diacono in pro- cessione, preceduto dal Vescovo e dal Clero in una piazza gremita di fedeli. È il primo momento della Veglia e tutti intorno cantavano: “ Lo Spirto del Signore è su di me…”. Una folata di vento, venuta dal mare, ha fatto ondeggiare la fiamma, come la dantesca lingua di fuoco, quasi volesse dire in quei poveri il nuovo esodo dei morti affogati. Vengono aperte le grandi porte della Cattedrale, salmo- diando entriamo nel nuovo Cenacolo dove per tante serate i Sinodali si sono radunati invocando lo Spirito Santo. È il momento della “liturgia della Parola”. E si inizia dalla Genesi, e quindi dall’Esodo, ed ancora da Ezechiele ed infine da Gioele: “Ascolta. Israele”, si proclama la Torah; per i cristiani la Torah incarnata è lo stesso Verbo di Dio, Gesù Cristo, che ha promesso lo Spirito Consolatore. Nell’OMELIA, il nostro Vescovo così in sintesi si è espresso: “ Carissimi, in questa Veglia di Pentecoste vo- gliamo ringraziare il Signore per il dono del Sinodo, riconoscendo le molte grazie a noi elargite dalla sua bontà, e chiedere che il fuoco del suo amore rimanga sempre acceso dentro di noi.”. Se questo viene meno, ha continuato Mons. Ge- stori, è perché “ forse manca la ca- pacità chiara e coraggiosa di un discernimento evangelico ed il desiderio di leggere e di capire gli eventi che viviamo nella luce mai abbagliante, ma veramente illuminante dell’evento pasquale. Manca una teologia della storia. C’è un difetto di spiritualità e quindi c’è una lettura solo materiale della realtà quotidiana e viviamo una cecità evangelica, che deprime e ruba entusiasmo e speranza” Tornando al Sinodo, il Vescovo ha detto: “ Il Sinodo è stato un evento straordinario, un miracolo di Chiesa viva, una presenza del Risorto tra noi. Finestra sulla Parola Meditando la liturgia della prossima domenica, riflettevo come la Chiesa, nel disporre opportunamente le Celebrazioni nel corso del- l’anno liturgico, sembra “mantenere” la promessa che Gesù fa ai di- scepoli prima della sua Pasqua: «Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità» (Gv 16,12-13). Ecco, allora, che alla solennità di Pentecoste segue quella della SS. Trinità, nella quale siamo chiamati a inoltrarci nel mistero della vita divina. Della Trinità tanti hanno parlato, in oriente e in occidente, teo- logi e santi, tutti ispirati dallo Spirito, al fine di aumentare la com- prensione del mistero del Dio uno e trino, ma molti di più (me compresa) vi hanno creduto semplicemente, sin dal- l’infanzia, ripetendo le parole della più breve preghiera appresa (Gloria al Padre…) e, più tardi, recitando il Credo nella messa. Io penso che la possibilità di entrare in confidenza con un così grande mistero della nostra fede, ci è data dalla sua stessa essenza, così come ci è stata manifestata nelle Scritture, e come possiamo leggere nella Liturgia della Parola di questa Solennità: il no- stro Dio si rivela come “il Dio del- l’amore”. Nell’unicità di una sola natura, tre Persone che si amano, si con- segnano completamente l’una all’altra, in una relazione che non porta alla “con-fusione”, ma nella quale mantengono ciascuna il proprio ruolo e la propria identità, l’Amante l’Amato e l’Amore, l’uno in ascolto dell’altro, come i tre angeli della nota icona di A. Rublev, liberi di andare e venire all’interno della medesima fedeltà, spazio di bel- lezza e di grazia, non circolo chiuso di autocompiacimento, ma grembo fecondo che genera eternamente Amore e lo riversa su ogni uomo che crede e, come vaso, si lascia “riempire” della vita divina, fino a diventare a sua volta sorgente che zampilla e “ri-genera” quanti vi attingono. Quando noi ci amiamo l’un l’altro di questo amore, anche noi diventiamo “icone” viventi della Trinità, poiché, come dice H.U. Von Balthasar: «L’amore è il Cielo sulla terra». Le sorelle Clarisse della Santa Speranza Ma ce ne siamo ve- ramente accorti?”. Ma dopo essersi chiesto se ce ne siamo accorti ha ag- giunto: “Occorre avere di dentro una sorgente limpida, una luce guida, una forza che non venga meno, un fuoco che arde. Quando dico che c’è mancanza di spiritualità, che c’è carenza di discernimento, dico che non c’è sufficiente Spirito Santo, che c’è assenza di Pen- tecoste, c’è dimenticanza di effusione, c’è dentro di noi un vuoto, che deve essere riempito. Allora, non basta fare appello all’impegno dei laici ed al ministero pastorale dei preti, perchè non abbiamo disoccupati nella Chiesa. Faccio invece appello alla necessità di un discernimento vero, che stimoli l’impegno, lo guidi sulle giuste strade, lo illumini nei momenti di buio, doni coraggio quando si è stanchi. Non rimanga disoccupato lo Spirito! A Lui faccio appello, allo Spirito Santo presente in noi, perché riviva e trovi spazio nei cuori: Veni Sancte Spiritus!

A chiusura del Tempo Sinodale Una speciale notte di Grazia ... · Una speciale notte di Grazia, in una straordinaria Veglia di Pentecoste. Tutto è incomin-ciato sulla piazza an-tistante

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ANNO XXVIII N° 22 - 19 Giugno 2011 € 1.00

Abbonamento annuo € 30,00 - Abbonamento semestrale €15,00 Taxe parcue - Tassa riscossa Ufficio di AP SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - DL 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 1 commerciale business Ascoli Piceno Associato all’USPI

SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO

Segue a pag. 4

A chiusura del Tempo Sinodale

Una speciale notte di Grazia, in una straordinaria Veglia di Pentecoste.

Tutto è incomin-ciato sulla piazza an-tistante la Cattedraledove un grande bra-ciere, carico di pezzidi legno, era in attesadel fuoco. Così erastato programmatonel ricordo della pro-messa di Gesù.

“Ed Egli scese informa di fuoco chearde e non brucia-proprio come il Ro-veto Ardente sulMonte Sinai-si posòsu tutti loro, annullòla disgregazione dellelingue causata dallacostruzione della torredi Babele e nacque laChiesa”. Il Risortoavrebbe acceso quelfuoco, la scintilla èpartita dal “Cero Pasquale” portato da un Diacono in pro-cessione, preceduto dal Vescovo e dal Clero in una piazzagremita di fedeli. È il primo momento della Veglia e tuttiintorno cantavano: “ Lo Spirto del Signore è su di me…”.

Una folata di vento, venuta dal mare, ha fatto ondeggiarela fiamma, come la dantesca lingua di fuoco, quasi volessedire in quei poveri il nuovo esodo dei morti affogati.

Vengono aperte le grandi porte della Cattedrale, salmo-diando entriamo nel nuovo Cenacolo dove per tante seratei Sinodali si sono radunati invocando lo Spirito Santo. Èil momento della “liturgia della Parola”. E si inizia dallaGenesi, e quindi dall’Esodo, ed ancora da Ezechiele edinfine da Gioele: “Ascolta. Israele”, si proclama la Torah;per i cristiani la Torah incarnata è lo stesso Verbo di Dio,Gesù Cristo, che ha promesso lo Spirito Consolatore.

Nell’OMELIA, il nostro Vescovo così in sintesi si èespresso: “ Carissimi, in questa Veglia di Pentecoste vo-

gliamo ringraziare il Signore per ildono del Sinodo, riconoscendo lemolte grazie a noi elargite dalla suabontà, e chiedere che il fuoco delsuo amore rimanga sempre accesodentro di noi.”. Se questo vienemeno, ha continuato Mons. Ge-stori, è perché “ forse manca la ca-pacità chiara e coraggiosa di undiscernimento evangelico ed ildesiderio di leggere e di capiregli eventi che viviamo nella lucemai abbagliante, ma veramenteilluminante dell’evento pasquale.Manca una teologia della storia.

C’è un difetto di spiritualità e quindi c’è una lettura solomateriale della realtà quotidiana e viviamo una cecitàevangelica, che deprime e ruba entusiasmo e speranza”Tornando al Sinodo, il Vescovo ha detto: “ Il Sinodo èstato un evento straordinario, un miracolo di Chiesaviva, una presenza del Risorto tra noi.

Finestra sulla ParolaMeditando la liturgia della prossima domenica, riflettevo come laChiesa, nel disporre opportunamente le Celebrazioni nel corso del-l’anno liturgico, sembra “mantenere” la promessa che Gesù fa ai di-scepoli prima della sua Pasqua: «Molte cose ho ancora da dirvi, ma

per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà

lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità» (Gv 16,12-13).Ecco, allora, che alla solennità di Pentecoste segue quella della SS.Trinità, nella quale siamo chiamati a inoltrarci nel mistero della vitadivina. Della Trinità tanti hanno parlato, in oriente e in occidente, teo-logi e santi, tutti ispirati dallo Spirito, al fine di aumentare la com-prensione del mistero del Dio uno etrino, ma molti di più (me compresa) vihanno creduto semplicemente, sin dal-l’infanzia, ripetendo le parole della piùbreve preghiera appresa (Gloria alPadre…) e, più tardi, recitando il Credonella messa. Io penso che la possibilitàdi entrare in confidenza con un cosìgrande mistero della nostra fede, ci èdata dalla sua stessa essenza, così comeci è stata manifestata nelle Scritture, ecome possiamo leggere nella Liturgiadella Parola di questa Solennità: il no-stro Dio si rivela come “il Dio del-l’amore”. Nell’unicità di una solanatura, tre Persone che si amano, si con-segnano completamente l’una all’altra, in una relazione che non portaalla “con-fusione”, ma nella quale mantengono ciascuna il proprioruolo e la propria identità, l’Amante l’Amato e l’Amore, l’uno inascolto dell’altro, come i tre angeli della nota icona di A. Rublev, liberidi andare e venire all’interno della medesima fedeltà, spazio di bel-lezza e di grazia, non circolo chiuso di autocompiacimento, magrembo fecondo che genera eternamente Amore e lo riversa su ogniuomo che crede e, come vaso, si lascia “riempire” della vita divina,fino a diventare a sua volta sorgente che zampilla e “ri-genera” quantivi attingono. Quando noi ci amiamo l’un l’altro di questo amore,anche noi diventiamo “icone” viventi della Trinità, poiché, come diceH.U. Von Balthasar: «L’amore è il Cielo sulla terra».

Le sorelle Clarisse della Santa Speranza

Ma ce ne siamo ve-ramente accorti?”.Ma dopo essersichiesto se ce nesiamo accorti ha ag-giunto: “Occorreavere di dentro unasorgente limpida,una luce guida, unaforza che non venga

meno, un fuoco che arde. Quando dico che c’è mancanzadi spiritualità, che c’è carenza di discernimento, dico chenon c’è sufficiente Spirito Santo, che c’è assenza di Pen-tecoste, c’è dimenticanza di effusione, c’è dentro di noiun vuoto, che deve essere riempito. Allora, non basta fareappello all’impegno dei laici ed al ministero pastoraledei preti, perchè non abbiamo disoccupati nella Chiesa.Faccio invece appello alla necessità di un discernimentovero, che stimoli l’impegno, lo guidi sulle giuste strade,lo illumini nei momenti di buio, doni coraggio quandosi è stanchi. Non rimanga disoccupato lo Spirito! A Luifaccio appello, allo Spirito Santo presente in noi, perchériviva e trovi spazio nei cuori: Veni Sancte Spiritus!

Tuoni, cielo nero e qualche goccia di pioggiaalla partenza da Macerata: sembrava che que-st’anno la fede dei pellegrini che nella nottehanno percorso 27 chilometri a piedi fino al san-tuario di Loreto, sarebbe stata messa particolar-mente alla prova. Così non è stato: gli 80.000partecipanti, secondo il Comitato organizzatore,del 33° pellegrinaggio Macerata-Loreto, propo-sto dal movimento di Comunione e Liberazione,hanno potuto camminare tranquillamente e al-l’arrivo c’era ad aspettarli un’alba serena esenza nuvole. Ugualmente sereni erano i voltidi chi era arrivato alla “meta” dopo una notte dicanti e preghiere, come quelli di FrancescoGambaccini e Alberto Vinella, due giovaniamici di San Lorenzo in Campo, in provincia diPesaro, con un sorriso grande; solo che il primo

è disabile e ha fatto ilpercorso in carroz-zina, l’altro al suoprimo pellegrinaggio,era la persona che lospingeva per tutto il cammino. Particolarmenteemozionato, anche Fabio Salvatore, che ab-bracciava tutti: il trentaquattrenne attore, registae scrittore di Taranto, che convive da 13 annicon il cancro, è stato uno dei “testimoni” dellanotte. “Il cammino è un’esperienza soprattuttopersonale ed è una scommessa sia spirituale siafisica – ha detto – sono qui con la voglia di es-sere testimone del mio tempo e della mia verità,perché la rinascita riparte sempre da noi stessi,nel cuore vero di una grande madre, che è quelladi Loreto”. Il messaggio del papa. Questo bi-

sogno di affidarsi aMaria è stato perfet-tamente compresoda papa BenedettoXVI, che nel suomessaggio inviatoai pellegrini, lettoprima della par-tenza, “auspica cheil cammino notturno

di silenzio preghiera e riflessione susciti, sempre

più vivo, il desiderio d’incontrare amare e se-guire Cristo sperimentando la materna presenzae intercessione della Vergine Maria, madre disperanza”. Sulla stessa linea mons. Giovanni

Tonucci, arcivescovo di Loreto, che nell’acco-gliere i pellegrini ha sottolineato come il cam-mino fatto è “un atto di amore e di fede primain voi stessi e poi in Maria, che vi sorride e vioffre parole d’incoraggiamento”, perché il pel-legrinaggio “è un simbolo del cammino dellavita, che continua”. SIR

Anno XXVIII

19 Giugno 20112

PAG

Mons. Perego, Direttore Nazionale della Migrantes,

presenta il Dossier Immigrazione 2010

Sabato 28 maggiopresso il CentroPolivalente Provin-ciale per gli Immi-

grati si è svolto un incontro finalizzato alla presentazione delDossier Immigrazione 2010. L’evento organizzato dalla Provinciadi Ascoli Piceno, CVM (Comunità Volontari per il Mondo), Mi-grantes, Caritas e Coop Adriatica , ha visto la partecipazione diMonsignor Giancarlo Perego, direttore nazionale della Migrantes. I saluti di Pasqualino Piunto, vicepresidente della Provincia diAscoli Piceno, nonché assessore, tra l’altro, delle Politiche per l’Im-migrazione, di p. Luis Sandoval, Direttore Migrantes della RegioneMarche e p. Mario Moriconi, presidente di CVM non sono stati deimeri saluti di circostanza, ma hanno costituito una sorta di breveintroduzione all’argomento, nonché di definizione dei contorni delfenomeno migratorio e delle sue implicazioni nel Piceno.Monsignor Perego, direttore nazionale della Migrantes, ha innan-zitutto sottolineato che quest’anno per il 20°Dossier Immigrazione è stata riproposta la co-pertina del Dossier 1991 e che l’edizione2010, vent’ anni dopo rappresenta una ricor-renza speciale riassumibile nel motto: “Dos-sier 1991-2010” : per un a cultura dell’altro”.I 50 capitoli, articolati a diversi livelli (inter-nazionale, nazionale e regionale), con il sup-porto della più ampia documentazionestatistica e delle indagini sul campo, presen-tano le dimensioni più importanti del feno-meno migratorio, da quelli socio-economici aquelli culturali e giuridici.Entrando poi nei contenuti, Mons, Perego, pur non potendo offrireuna panoramica esaustiva del Dossier Immigrazione, ha messo inrilievo alcuni aspetti basilari, quali quelli di seguito esposti.I fenomeni migratori, che storicamente sono sempre esistiti, costi-tuiscono innanzitutto un’occasione di scambio interculturale tra ipopoli e rappresentano una fonte di arricchimento per tutti gli uo-mini.L’Immigrazione in ogni caso, contro ogni mistificazione e strumen-talizzazione propagandistica, “serve” al nostro Paese e alla sua eco-nomia. Dal punto di vista demografico, l’Italia registra tra i PaesiEuropei lo scarto più alto tra popolazione attiva e anziana. La sceltadi fare entrare gli Immigrati è fondamentale per evitare che al piùtardi nel 2050 i sistemi previdenziali e le finanze pubbliche collas-sino. Due dati per rendere la situazione: l’incidenza degli italianiultra65enni sulla popolazione residente è del 20%, sulla popola-zione straniera del 2,2%; il tasso di fecondità delle donne italianeè dell’1,33%, quello delle donne straniere del 2,05%Il Ministero del Welfare, secondo il rapporto, datato febbraio 2011,

ha quantificato in circa due milioni di lavoratoristranieri il fabbisogno per i prossimi dieci anni,per sopperire alla richiesta di manodopera. Il se-condo argomento riguarda l’occupazione.Spesso sentiamo dire che “ gli immigrati rubanoil lavoro agli italiani”. La Banca d’Italia nel suorapporto sulle economie regionali tanto per ci-tare una tra le molte fonti ufficiali, ha spiegatoche non c’è sovrapposizione tra le mansioni

degli uni e degli altri. Gli immigrati riempiono le caselle basse dellapiramide professionale e aprono maggiori opportunità per gli ita-liani di accedere a lavori gestionali e amministrativi meglio pagatoe meno faticosi (le badanti favoriscono il lavoro femminile peresempio) Sul piano fiscale si dice spesso “gli immigrati pesano suiconti pubblici”. I dati reali, emergenti dal rapporto Caritas Migran-tes dicono il contrario.GLI IMMIGRATI IN ITALIA

Quanti sono gli immigrati in Italia? Se noi chiediamo agli italiani,ci diranno che sono il 23% , tale è la percezione lontana dalla realtà,frutto della mistificazione e dell’allarmismo creato ad arte. In realtàgli immigrati regolari in Italia, i dati si riferiscono al 2009, sono4.919.00, rappresentano il 7% della popolazione e 1/6 degli immi-grati presenti in Europa (29.690.000 stranieri residenti nei 27 statiUE) Le prime cinque collettività: romeni (1 milione), albanesi emarocchini ( circa mezzo milione), cinesi e ucraini ( circa 200mila) incidono per il 50%. Le donne rappresentano il 51% del to-

tale; i minori sono 932.675; le nuovenascite 77.148 (il 13% del totale); leseconde generazioni (nati in Italia)572.720.Altro dato importante ri-guarda la scuola, dove la presenza dialunni definiti stranieri, ma in realtàprincipalmente figli di stranieri per-ché nati in Italia sono 673.592 (il 7,5% del totale). In molte realtà senza lapresenza determinante di minori“stranieri” molte scuole sarebberosoppresse. In merito agli stranieri nonregolarmente soggiornati, parliamo

di 420 mila irregolari. Alcuni iniziano il loro percorso da irregolarie poi regolarizzano la loro posizione integrandosi nella società. Tut-tavia, seppure questa sia l’immagine percepita dagli italiani, si trattadel caso meno frequente. Nella maggior parte dei casi, gli immigratiiniziano il loro percorso da regolari e finiscono nell’irregolarità acausa della normativa italiana sull’immigrazione (es. a causa dellaperdita del lavoro o nel caso del minore inabile al lavoro che com-pie 18 anni ovvero nel caso di un infortunio sul lavoro che impe-disca la prosecuzione dell’attività professionale). A proposito poi dell’equazione clandestinità – criminalità. Perchél’equazione non regge? Dal 1990 al 2003 il numero di stranieri èquintuplicato, mentre il tasso di criminalità è rimasto invariato.E’ vero tuttavia che la popolazione carceraria è composta per unagrande percentuale (intorno al 40%) da stranieri. Come si spiega?Il fenomeno si spiega in ragione di due fattori:1) gli stranieri in genere non beneficiano delle misure alternative

alla detenzione, usualmente concesse agli italiani; 2) gli stranieri incappano non in reati di criminalità comune, ma

in reati legati alla trasgressione delle leggi sull’immigrazione (al-meno fino a quando non si riesca a dimostrare che sono tali leggirepressive italiane ad essere illegittime, come ad es. ha rilevato laCorte di Giustizia della UE la settimana scorso con riferimento alreato di trasgressione all’ordine di allontanamento dal suolo ita-liano).Nelle Marche

Nelle Marche, nonostante la crisi, la crescita della componente stra-niera non si è arrestata, soprattutto come presenza di famiglie configli. Nel periodo 2002-2009 il numero dei residenti stranieri è cre-sciuto del 157% (passando da 54660 a 140.457 unità), mentre l’in-cidenza percentuale degli stranieri sulla popolazione residente èpassata dal 3,7% nel 2002 all’8,9% nel 2009. Le province diFermo-Ascoli Piceno e di Pesaro-Urbino in tale arco di tempohanno registrato l’incremento percentuale più consistente (rispet-tivamente + 169,9 e + 168,7); infatti in queste due province (Ascolie Fermo nel Dossier non risultano divise) la popolazione stranieraè passata rispettivamente da 11.099 e 13.085 nel 2002 a 29.952 e35.165 unità nel 2009. L’immigrazione nelle Marche è prevalen-temente a dimensione familiare, essa infatti incide per il 19% sultotale dei nuovi ingressi (12,1 a livello nazionale) Altro aspetto im-portante riguarda i nuovi nati, che nella nostra regione si attesta suuna percentuale dell’11,2%, contro l’8,3% a livello nazionale. Con-tinua ad essere il continente europeo a plasmare il movimento mi-gratorio nelle Marche. Secondo i dati ISTAT, alla fine del 2009 lacomunità più numerosa è l’albanese (22.246), seguita a breve di-stanza dai romeni (21.679). Gli immigrati di origine africana co-stituiscono una quota importante; all’interno di essa i marocchini, con 14642 unità (10,4%), rappresentano statisticamente una po-sizione di rilievo. I settori lavorativi in cui si distribuiscono gli stra-nieri sono i seguenti: Industria: 52,3% (in particolare manifattura);Terziario: 40%; Lavoro autonomo e imprenditoriale: nel periodo2003/2009: + 293,3% di aziende con titolare di cittadinanza stra-niera (costruzioni e commercio)Nella provincia di Ascoli, sulla base dei dati ISTAT al 31.12.2010,sono presenti 13.333 cittadini stranieri, di cui 6046 maschi e 7287femmine. Le provenienze sono così rappresentate, in termini stati-stici:Albania, Romania, Marocco Macedonia, Cina, Tunisia, Polo-niaL’incidenza degli alunni stranieri nelle scuole della provincia è ri-spettivamente, per i diversi ordini di scuola:: Infanzia: 11%; Pri-maria: 11,5%; 1° grado: 13,1%; 2° grado: 9,3%. P. Luis

Proprietà: “confraternita SS.mo Sacramento e cristo Morto”Via Forte - S. Benedetto del Tr. (AP)

REGISTRAZIONE TRIB. DI AScOLI PIcENO N. 211 del 24/5/1984

DIR. RESPONSABILE: Pietro Pompei [email protected] REDAZIONE E AMM.NE 63039 S. Benedetto Tr. (AP) Via Forte 16 Tel. 0735 579210

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Il sito della Diocesi www.diocesisbt.it

SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO

MACERATA-LORETOIn ascolto sulla stradaConcluso il 33° pellegrinaggio notturno a piedi

Il centro polivalente per gli immigrati

3Anno XXVIII

19 Giugno 2011 PAG

Gli apostoli erano lì, seduti, in attesa della ve-

nuta dello Spirito. Erano lì come fiaccole

pronte e in attesa di essere illuminate dallo Spi-

rito Santo per illuminare con il loro insegna-

mento l’intera creazione… Erano lì come

agricoltori che portano la semente nella falda

del loro mantello in attesa di ricevere l’ordine

di seminare.

Quando ho letto queste parole di S. Efrem si èilluminato ciò che ho vissuto venerdì scorso,quando il Vescovo ha incontrato gli animatoridei Gruppi del Vangelo. Prima del suo arrivo eravamo tutti lì, seduti incerchio in casa di Patrizia e Paolo Marano, adaspettare, con un po’ di timore e tanta emo-zione. Era presente anche padre Gabriele Lupi,il parroco di S. Antonio. C’erano con noi le so-relle della Tenda del Magnificat, Costanza, Raf-faella, Elisa e Francesca, nella cui vital’esperienza dei Gruppi trova l’origine e il rife-rimento. È stata proprio Costanza, nel salutareil Vescovo ed introdurre l’incontro, a ripercor-rere brevemente la storia che ha portato laTenda a vivere a S. Benedetto, circa sette annifa, in ragione della amicizia “antica” e saldacon Paolo e Patrizia.Avevamo incontrato altre volte il nostro Ve-scovo, tutti insieme, ma questo era per noi ilprimo incontro come animatori, portando dun-que con noi anche il cammino di tutte le altrepersone e la nostra responsabilità.Il luogo era lo stesso di sempre: una casa, l’am-biente intimo e familiare dove di settimana insettimana, da anni ormai, si riuniscono i parte-cipanti di ogni gruppo. Attualmente nella nostradiocesi ce ne sono otto, sei di adulti, sparsi indiverse parrocchie (tra S. Benedetto, Acquaviva

e Montelparo), e due di giovani chesi riuniscono in casa della Tenda.Eravamo quelli di sempre, alcunecoppie che negli ultimi anni, accom-pagnati con pazienza e fedeltà daPaolo e Patrizia, che quindici anni faavviarono con alcuni di noi il primogruppo del Vangelo in casa loro,hanno cominciato a loro volta adanimare dei gruppi.Eppure c’era qualcosa di diverso,che ho potuto cogliere, con una con-sapevolezza nuova, proprio graziealla visita del nostro pastore.

Abbiamo iniziato l’incontro pregando insiemee mons. Gestori ci ha portati al cuore della no-stra vita di fede e della nostra piccola espe-rienza di annuncio del vangelo a partire dalbellissimo dialogo tra Gesù e Pietro dopo la ri-surrezione: Simone di Giovanni, mi vuoi bene?

Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio

bene. Così anche noi, con la nostra debolezza ei nostri doni, sentiamo la responsabilità di darequanto abbiamo ricevuto, per aver scoperto,nell’ascolto della Parola, di essere amati e ca-paci di amore.Ci era stato chiesto di preparare una relazionedel cammino di ogni gruppo e il Vescovo, chele aveva lette, ha sottolineato in particolare dueelementi: lo stupore di fronte a ciò che la Parolaopera in ciascuno, superando ogni disomoge-neità di età, lavoro e cultura, e l’esperienza,espressa dai giovani ma vera per tutti, che lafede non si può vivere nell’isolamento, ma è“per forza” ecclesiale.Dopo aver ascoltato il Vescovo abbiamo dialo-gato con lui. La timidezza ha lasciato il postoall’apertura del cuore. Non sapevamo di averedentro di noi tanta forza e consapevolezza. Cisiamo sentiti confermati e, ancora di più, inco-raggiati a portare il Vangelo con la nostra vita,a vivere sempre, con gioia, come un piccoloseme nascosto in questa Chiesa.Ci siamo trattenuti ancora a lungo alla finedell’incontro, stupiti. Era passata la stanchezzadella giornata e della settimana di lavoro, cisentivamo rallegrati, come più vivi. Non sareiandato più via, per continuare a gustare la gioiasemplice e profonda di questa visita dellaChiesa alla mia, alla nostra vita.

Un animatore dei Gruppi del Vangelo

Il Papa questa settimana ha interrotto la Catechesi sulla preghiera Cristiana per parlarci del suo viaggio in Croazia

Tagliati ulteriormente i già esigui contributi

per le scuole d’infanzia paritarie

Le scuole paritarie marchigiane a rischio chiusuraI conti non tornano. Le scuole cattoliche non ce la fanno più e rischiano la chiusura, ancheper il dimezzamento dei già esigui contributi statali

IL DANNO In tutte le scuole sono arrivati i bilanci dell’anno 2010 molto in rosso, perchégià lo scorno anno scolastico siamo stati penalizzati. Forse non tutti sanno che lo Stato con-corre a finanziare la scuola pubblica paritaria in misura estremamente limitata rispetto a quellapubblica statale. Con soli 530 milioni di euro (nel 2011 ridotti a 277) la scuola paritaria ge-stisce un milione di studenti che altrimenti allo Stato verrebbero a costare 6 miliardi: pensatese tutte le 8000 scuole paritarie chiudessero... Una briciola dunque, i contributi alla scuolaparitaria che non toglie niente alla scuola statale che già riceve 57 miliardi e 571 milioni. LA BEFFA Nonostante questa vistosa disparità di trattamento, tanti insegnanti e politici con-tinuano a ripetere che la scuola statale soffre a causa dei finanziamenti statali alla scuola pa-ritaria. Non so se lo dicono per falsità o per ignoranza. Io continuo a sostenere e lavorare perla libertà della scuola paritaria, perché è scuola pubblica e di tutti. È ridicolo farsi la guerratra poveri, tutta la scuola ha bisogno di essere sostenuta, siamo tutti sulla stessa barca.UNA PROPOSTA Bisogna dirlo, la scuola cattolica è abbandonata dalla comunità cristiana.Insieme ai genitori che per principio fanno la scelta onerosa di portare i figli alla scuola cat-tolica, la comunità cristiana deve farsi carico di questa realtà inventando iniziative che coin-volgano tutti: una giornata diocesana di raccolta per la scuola cattolica, il cinque per mille afavore di queste istituzioni, donazioni liberali fino a duemila euro per chi ha una azienda...Purché la scuola cattolica continui a vivere.

Gesualdo Purzianipresidente regionale scuole FISM

IN ARRIVO

LE CARTOLINESono in arrivo centinaia di migliaia di cartolineal Presidente del Consiglio Berlusconi ed aiMinistri Gelmini e Tremonti. Le stanno spe-dendo i genitori dei 550 mila bambini che fre-quentano le scuole dell’infanzia paritarie dellaFism- Federazione Italiana Scuole materne.Con questo gesto simbolico, ma anche moltoconcreto, si vuole focalizzare l’attenzione del Governo sulla situazione ancora irrisolta deicontributi statali previsti dalla Finanziaria 2011 per le scuole paritarie e quindi delle diffi-coltà economiche in cui versano molte delle 8000 scuole dell’infanzia Fism sparse su tuttoil territorio nazionale, in 4800 comuni, non solo nelle grandi città, ma anche in piccolipaesi. Negli organi di informazione si leggono spesso interventi contrari all’erogazione dicontributi pubblici alle scuole paritarie. A questo proposito si ricorda, ancora una volta,che un bambino che frequenta la scuola dell’infanzia statale costa allo Stato 6.116 euro al-l’anno contro i 584 euro – contributo rimasto immutato da 10 anni - per un bambino fre-quentante una scuola dell’infanzia paritaria e che se lo Stato volesse sostituire le scuoledell’infanzia non statali, dovrebbe spendere poco meno di 4 miliardi di euro all’anno, ognianno, soltanto per la spesa corrente. Nonostante ciò in questi ultimi mesi abbiamo assistitoad una politica del “taglia e cuci” per quanto riguarda l’erogazione dei contributi statalialle scuole paritarie. La Fism è ben consapevole della crisi economica che attraversa ilpaese, ma non si può scaricare sulle famiglie, oltre alle difficoltà economiche che già de-vono affrontare, un ulteriore aggravio di spesa, inevitabile in mancanza dei contributi pro-messi. Dopo una riduzione dei contributi, rimasti immutati dal 2001, ed il successivoreintegro nella Finanziaria 2011, il Governo ha operato un taglio successivo ed infine adaprile scorso è stata comunicata la ripartizione di 167 milioni 917.727 per tutte le scuoleparitarie rispetto ai 526 milioni promessi ed inseriti nella Finanziaria 2011.

MONS. GESTORI VISITA I GRUPPI DEL VANGELO

Sabato 25 giugno, nell’ambito delle iniziative in preparazioneal XXV Congresso Eucaristico Nazionale, si svolgerà nelleprincipali Cattedrali e chiese, d’interesse storico e artistico,delle tredici Diocesi delle Marche, un concerto d’organo perannunciare l’importante evento di settembre 2011.L’iniziativa, promossa dall’Ufficio Nazionale per la Pastoraledel Turismo, Tempo libero e Sport, dalla Conferenza Episco-pale Marchigiana e dal Comitato organizzatore del CEN 2011,in collaborazione con l’associazione Marche Organi, si svol-gerà in simultanea in tutte le Diocesi a partire dalle ore 21,00.Il programma della serata prevede ad apertura l’esecuzione del-

l’Inno del XXV Congresso Eucaristico Nazionale e a seguireun repertorio organistico a carattere religioso. L’esecuzione delrepertorio è stata affidata a maestri di provata esperienza e pro-venienti, in gran parte, dal territorio nel quale il concerto saràrealizzato.La finalità è quella di annunciare l’avvenimento di settembreelevando, dalle tredici Diocesi marchigiane, un inno che ri-chiami l’attenzione di tutto il popolo di Dio su questo impor-tante momento di riflessione e grazia a cui tutta la Chiesaitaliana è chiamata a partecipare.

I luoghi dei concerti nelle 13 Diocesi e i maestri organisti:

Ancona (Cattedrale S. Ciriaco) Fabiola Frontalini; Ascoli Pi-

ceno (Cattedrale Sant’Egidio) Gianluigi Spaziani; San Seve-

rino Marche (Duomo Antico al Castello) MaurizioMaffezzoli; Fano (Cattedrale Santa Maria Assunta) StefanoBaldelli; Fabriano (Cattedrale San Venanzio) Luca Scandali;Fermo (Cattedrale Santa Maria Assunta) Alessandro Buffone;Jesi (Santuario della Madonna delle Grazie) MaddalenaLutka; Loreto (Basilica Santuario Santa Casa) Padre GiulianoViabile; Macerata (Chiesa del Monastero Domenicano “Cor-pus Domini”); Pesaro (Cattedrale Santa Maria Assunta) Pòr-cile Martino; San Benedetto del Tronto (Cattedrale SantaMaria della Marina) Filippo Sorcinelli; Senigallia (Chiesa diSanta Maria della Neve) Federica Jannella; Urbino (Catte-drale Santa Maria Assunta) Alessandro Veneri.

In preparazione al XXV Congresso Eucaristico Nazionale

SABATO 25 GIUGNO CONCERTO D’ORGANO

NELLE 13 DIOCESI DELLE MARCHE

Il trattore bluPoco tempo fa è stato regalato a mio figlio un trattorea pedali, blu. Mio figlio dice che è azzurro, ma in realtà è blu. Lui che ha due anni impaz-zisce per i camion, le auto e i trattori. Siamo in campagna, scorgiamo dietro a una rimessaun trattore blu (o azzurro, come volete voi). È identico al suo giocattolo. Mio figlio simette a correre, ma all’improvviso si ferma; si gira verso di me: ‹‹Papà vieni, papà vieni.In braccio››. ‹‹Perché?››, gli faccio io. ‹‹Paura››, mi risponde con le sue mezze frasi cheancora sono tutte da intuire ma sanno dirti della realtà più di quanto noi adulti non siamocapaci. Così lo prendo in braccio, ci avviciniamo al trattore, lo guarda stringendomi forte.Percepisco il suo desiderio di poterlo toccare e addirittura di salirci sopra. Da solo non lofarà mai, penso: ha bisogno dell’abbraccio di uno di cui si fida. Non gli bastano neanchele mie parole di incoraggiamento. Anzi, più lo sprono e più si stringe forte al mio collo.Mi guarda e poi mi fa: ‹‹tu!›› indicandomi di salire sul trattore. È un gesto facile, mi spor-cherò un po’ di terra, ma posso farlo e lo faccio. Siamo tutti e due sul trattore ora. Abbiamorealizzato il nostro desiderio: toccare con mano ciò che in questo momento ci appare bello.Ora ci sentiamo felici. Senza di me, senza il mio primo passo non avrebbe mai toccatociò che lo rendeva felice perché anche le cose belle ci fanno paura.

Dovrò ricordarmene, per il futuro, che a mio figlio nonbasterà desiderare le cose belle, ma vorrà che suo padresia lì con lui a farne esperienza. Così è anche per il gruppo di ragazzi con cui mi incontronella mia parrocchia: non basta raccontare loro la bel-lezza dell’essere cristiani, ma devo prima di tutto esserecristiano. Devo salire con loro su quel trattore blu che sichiama vita.

(Alessandro Ribeca – [email protected])

4 Anno XXVIII

19 Giugno 2011PAG

A chiusura del Tempo Sinodale

Una speciale notte di Grazia, in una straordinaria Veglia di Pentecoste.

E’ questa una chiarae forte chiamata allaspiritualità”. Dopoaver portato alcuniesempi di comeGrandi Discepoli diGesù, nella storia,siano stati capaci divivere la loro fede inun mondo irto di dif-ficoltà, ha così conti-

nuato: “Durante il Sinodoabbiamo condiviso alcuneesperienze altamente posi-tive. Saremmo insensibili, gret -ti, incapaci di vedere, estranei, poveri di discernimento, se nonriconoscessimo questo. Il Signore ci ha permesso di fare unameravigliosa esperienza di Chiesa. Non possiamo rimanere cie-chi e non vedere questo dono grande”… Il Vescovo ha così con-cluso: “Ogni giorno sia un nuovo giorno, ogni giorno sia un 50°giorno, ogni giorno sia una nuova Pentecoste! Il sacerdote sentarinascere dentro di sé per la forza dello Spirito l’entusiasmodella missione, che annuncia, celebra e guida. Il diacono viva

l’ardore della carità evangelica, che arricchisce nel donarsi. La personadi vita consacrata testimoni con semplicità la gioia grande dell’apparte-nenza totale a Cristo. Il fedele laico sia orgoglioso di essere discepolodel Signore. Ciascuno di noi sappia gustare il fuoco, che brucia e solodomanda di infiammare il nostro mondo. “Veni Sancte Spiritus!”. “Ac-

cende lumen sensibus!”. Riempi i cuori dei tuoi fedeli! Amen”.

Si prepara l’altare per l’offerta e la si accompagna danzando e gettandopetali di rosa, facendo attenzione al numero Sette che nella “Festa delleSette Settimane “ porta con sé le primizie dei sette frutti, benedizioneper Israele. E si accendono i sette lumi, si fa festa rinnovando le pro-messe nella memoria del sacramento della Confermazione e l’invoca-

zione si fa preghiera allo Spirito perchè il discernimento sia proficuo nelperiodo post-sinodale. Signore il tuo corpo è vero cibo, il tuo sangue è vera bevanda, rinvigoritinel tuo Spirito possiamo persuaderci, sempre più, di essere tutti membranecessarie del medesimo corpo che è la Chiesa. E come per i discepolidi Emmaus dobbiamo prendere coscienza di tutto ciò ogni volta che sirinnova il Santo Sacrificio su queste patene e questi calici che oggi ven-gono donate alle comunità parrocchiali.Una liturgia così densa di significati che una vera folla di fedeli ha se-guito in ogni istante con attenzione, nonostante si sia prolungata per oltredue ore e mezza. P.P.

continua dalla prima pagina

Da S. Savino

I Ragazzi e le Ragazze della “piazzetta”

Un delicato ricordo di d. Piergiorgio Vitali

Cara piazzetta...quanti anni sono passati daquando le nostre ginocchia si sbucciavano,perchè giocando a pallone con gli altri, cade-vamo su questo pavimento ruvido, scon-nesso, ma a noi tanto caro. Si proprio a noiche siamo qui oggi, a celebrarti ,a rendertiomaggio, perchè sei stata la spettatrice com-plice della nostra gioventù. Di noi ragazzidegli anni 60/70/80... dei nostri sabato pome-riggio con l’ACR, delle feste tra noi adole-scenti che ci sembravano le più belle del mondo, dei nostri pomeriggi estivi passati a giocare apallone per ore o a girare con le vespe su questo piazzale. Quanti vetri rotti con le pallonate sbi-lenche che arrivavano dritte alla finestra dell’ufficio di d. Piero, che come un fulmine si affac-ciava.... ma noi eravamo più veloci a scappare! Quanti ricordi affiorano oggi nella mia mente,mifermo a guardarti e rivedo come in un film tutti i momenti vissuti qui con gli altri... quando a noipiù piccole i grandi ci mandavano solo a riprendere il pallone nel fosso,senza farci giocare, finoa quando finalmente cresciute, potevamo mandarci qualcun’altro! Potrei raccontare mille episodi,che sono sicura ancora oggi restano indelebili nella mente di ciascuno di noi, le prime cotte natesu queste scalette,le cadute con la bici contro il muro, la gioia di salire le scale e trovare gli altriche ti aspettavano anche solo per chiacchierare ore e ore... Cara piazzetta, oggi siamo cresciuti epurtroppo non abbiamo più tempo di venire qui a giocare, anche se ci piacerebbe tanto,ma ognivolta che entriamo in Chiesa e ti attraversiamo, ritorniamo indietro con gli anni pensando davvero

che non ti cambieremo mai con nessun’altra piazza,fosse essa più famosa o più decorata... tu resterai sem-pre la mitica piazzetta. Da oggi poi ti “battezzano” conil nome di D.Piero... anche lui ha fatto parte della no-stra gioventù, lui ci ha cresciuti e ci ha fatto sentireparte di una grande famiglia, in una grandecasa....quella di Dio! Ecco allora che oggi con grandegioia, noi ragazzi della piazzetta, ci sentiamo onoratie felici di essere qui per renderti omaggio.

Siamo lieti di annoverare tra i nostri

collaboratori Alessandro Ribeca

che ci accompagnerà con le sue riflessioni da catechista.

Va ricordato che Ribeca è autore del best seller

“La luce nei tuoi occhi”

Appunti

di un catechistan. 1

Le sei antitesi28. NON COMMETTERE ADULTERIO. MA IO VI DICOLa seconda antitesi riguarda l’adulterio, chedeve essere evitato allontanando i cattividesideri verso la donna d’altri. Segue laforte esortazione a evitare lo scandalo (Mt5,27-30).

1. Non commettere adulterio.

Matteo riproduce il comandamento bennoto ai suoi lettori, quale sesto comanda-mento; “Avete inteso che fu detto: Non com-

metterai adulterio” (Mt 5,27 e Es 20,14). L’Antico Testamento aveva una conce-

zione povera dell’adulterio. Partiva dall’ideadi proprietà, per cui il prossimo ha la suacasa, la sua moglie, il suo schiavo e la suaschiava, il suo bue e ilsuo asino, e altro (cfEs 20,17). Conside-rava, di conseguenza,l’adulterio come unfurto fatto al pros-simo. Alla moglie ve-niva equiparata pure lafidanzata, anche se an-cora in casa dei geni-tori (cf Dt 22,23). Inforza di tale principio,il marito se andava dauna donna libera, nonsposata né fidanzata,non commetteva adul-terio. Perfino nel cele-bre rimprovero diNatan verso Davide,adultero con Betsabea, moglie di Uria, vienebiasimato sì il torto che Davide ha fatto aUria perché gli ha rubato l’unica pecorella(la moglie) che aveva, ma non dice una pa-rola sull’adulterio in sé stesso (2 Sam 12,1-15). Così, ancora ai tempi di Davide, ladonna – come nel vicino oriente contempo-raneo – non era una personalità morale, congli stessi diritti dell’uomo. Tuttavia l’ugualepunizione per gli adulteri incominciava giàa preparare gli sviluppi del periodo profeticoe, ancor più, del Nuovo Testamento. LaLegge infatti recitava: “Quando un uomo

verrà trovato a giacere con una donna ma-

ritata, tutti e due dovranno morire: l’uomo

che è giaciuto con la donna e la donna” (Dt22,22); si pensi al caso della donna sorpresain adulterio e che doveva essere lapidata(Gv 8,1-11).

2. Ma io vi dico. “Ma io vi dico:

chiunque guarda una donna per deside-

rarla, ha già commesso adulterio con lei

nel proprio cuore” (Mt 5,28). Qui Gesù per-feziona il comandamento parlando del-l’adulterio “nel proprio cuore” e portandosial pericolo del desiderio. Principiis obsta!Certo, già l’Antico Testamento aveva il co-mandamento: “Non desiderare la donna del

tuo prossimo” (Es 20,17); ma il contesto in

cui il Comandamento si trova – da noi ri-levato sopra – ci dice che esso non è equi-valente a quanto qui Gesù afferma. QuiGesù punta l’attenzione sullo stessosguardo illecito: chiunque guarda una

donna per desiderarla. Cioè, parte dallosguardo rivolto a una donna sposata (gyné)con l’intento poi di avvicinarla e di sedurla,e dice che ciò costituisce già un adulterio.Tale fu lo sguardo di Davide che si mette acontemplare Betsabea, che nuda e “moltobella d’aspetto”, sta facendo il bagno (cf 2Sam 11,2); o quello dei due anziani che -ancora mentre essa è al bagno – si erano na-

scosti per guardare lacasta Susanna e farleproposte di adulterio(Dn 13,18-20). Nel no-stro testo la gravità siaccresce per il fatto che“nel proprio cuore”,nell’organo che, perl’ebreo, è centro deci-sionale dell’individuo,ha programmato l’adul-terio. Gesù aveva pro-clamati beati i “puri di

cuore” (5,8) e aveva af-fermato con forza che“dal cuore provengono

propositi malvagi, omi-

cidi, adultèri, impu-

rità...” (15,19). 3. Avere pieno controllo di se stesso.

Si hanno ora i due detti sullo scandalo, “Se il

tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, ca-

valo e gettalo via da te: ti conviene infatti

perdere una delle tue membra, piuttosto che

tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna.30E se la tua mano destra ti è motivo di scan-

dalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene

infatti perdere una delle tue membra, piutto-

sto che tutto il tuo corpo vada a finire nella

Geènna” (Mt 5,29-30). Questi due detti sonostati ripresi da Mt 18,8-9 (in riferimento aipiccoli) e vengono riprodotti qui per esortarel’individuo a programmare un ferreo con-trollo di sé. Si legano al testo precedente(5,28) solo mediante l’unica parola “occhio”del primo detto. La formulazione paradossaleè in funzione dello scopo che si vuole otte-nere, quello, dicevamo, di un severo autocon-trollo.

Nella Bibbia, la sessualità umananon viene divinizzata (come nei miti del vi-cino oriente), né demonizzata; ma ricollo-cata nella volontà di Dio creatore e neigrandi temi dell’amore, della fedeltà, dellafecondità: “maschio e femmina li creò”(Gen 1,27); “siate fecondi e moltiplicatevi”(Gen 1,28); “i due saranno un’unica carne”(Gen 2,24). [email protected]

5Anno XXVIII

19 Giugno 2011 PAG

PAROLA DEL SIGNORESANTISSIMA TRINITà - ANNO A

Dal VANGELO secondo GIOVANNIIn quel tempo Gesù disse a Nicodemo: Dio

infatti ha tanto amato il mondo da dare il

suo Figlio unigenito, perché chiunque

crede in lui non muoia, ma abbia la vita

eterna. [17]Dio non ha mandato il Figlio

nel mondo per giudicare il mondo, ma per-

ché il mondo si salvi per mezzo di lui.

[18]Chi crede in lui non è condannato; ma

chi non crede è già stato condannato, per-

ché non ha creduto nel nome dell’unigenito

Figlio di Dio. (GIOVANNI CAP. 3 VERSETTI 16-18)

La solennità che oggi celebriamo è legataalla festa della Santissima Trinità, questa è lafesta del mistero di DIO uno e trino. Tre per-sone e un solo Dio, tre persone e un’unica re-altà divina. Mistero dei Misteri. Misterointeso nel senso di qual-cosa di così profondo, cosìgrande che la menteumana non può, non è ingrado di afferrare, se nonin minuscola parte.

Tutti i teologi cristiani, idottori della Chiesa, iPadri, si sono cimentati aguardare, a riflettere, a cer-care di spiegare questa re-altà, ma ovviamentenessuno di essi si è mai potuto e si potrà maiavvicinare alla vera realtà di questo mistero.

L’unica cosa di cui siamo certi è che Dio,l’Amore assoluto, realizza in questo suo es-sere “comunità ”, tutto il suo essere amante,tutta la sua capacità di amare. Nonostante rea-lizzi l’amore nella comunità divina, si po-trebbe quasi dire che non è sufficiente, habisogno che questo suo amore si espandaall’infinito. Tale espansione la realizza nellacreazione di tutte le creature, del cielo e dellaterra, e soprattutto dell’uomo. Per l’uomocrea l’universo, il mondo, la natura, gli ani-mali ce li dona e ce li affida. Egli nel corsodei secoli si manifesta, ci parla, manda i suoimessaggeri affinché noi potessimo cono-scerlo come Dio e riconoscerlo come Padre.

Non solo, per farci comprendere meglioquesto suo amore per noi, Egli viene inmezzo noi, si incarna, perché finalmente po-tessimo vederlo, toccarlo, ascoltarlo. Addirit-tura, si pone nelle nostre luride mani, si fainchiodare al legno della Croce per poterci at-tirare a Lui, per darci un segno ineffabile,inarrivabile del suo essere Amore. Dopo que-sto, Egli arriva a lasciarsi mangiare da noi,nella Eucarestia, per essere completamente

per noi, con noi, in noi, per potersi unire a noi,per fare comune unione con noi, e farci fi-nalmente gridare: ABBA, PADRE.

Egli è il Padre buono, sempre pronto a per-donarci, sempre sulla torre ad aspettare il ri-torno di noi figli ingrati e lontani, sempreinnamorato di noi che purtroppo siamo cosìpresuntuosi da pensare di poter fare a menodi Lui, noi che siamo sempre amici e colleghidi Giuda.

Quando impareremo a rispettarlo, amarlo,onorarlo?

Quando impareremo a ricambiare il suoamore infinito per noi?

In questa solennità della Santissima Trinitàriflettiamo anche su questo: cosa significa

quel gesto che tutti i no-stri genitori ci hanno in-segnato e che vienechiamato SEGNO DICRO CE e al quale spes -so ma non sempreuniamo le parole NELNOME DEL PADRE EDEL FIGLIO E DELLOSPIRITO SANTO?

Lo sappiamo? ce losiamo mai chiesto? ci

abbiamo mai riflettuto? o lo facciamo senzasapere, senza coscienza del suo significato?

Quel gesto e quelle parole hanno un signi-ficato molto profondo, che racchiude, sintesidelle sintesi, praticamente tutto il cristiane-simo; il gesto: Io credo in Gesù Cristo che èmorto sulla Croce per me, è risorto e mi haredento; le parole: Credo nella SantissimaTrinità Padre e Figlio e Spirito Santo, un Diosolo in tre Persone. Quanta teologia in quelleparole e in quel gesto, ma soprattutto quantoamore donato. Oh Signore, non stufarti diaspettarci, allarga il nostro cuore, aumenta lanostra capacità di amare affinché possiamoessere meno indegni del tuo amore e di esseretuoi figli. rICCardo

PILLOLE DI SAGGEZZA:

DIO CI HA AMATI PER PRIMO….(PRIMA LETTERA DI GIOVANNI)UNA SOLA E’ LA GIOIA DI DIO:

COMUNICARE….. UNA SOLA E’ LA SUA PASSIONE: AMARE

E VOLER ESSERE AMATO(Kierkegaard)

Domenica 19 giugno

Ore 11.00 MontaltoS. Messa, con S. Cresime. Processione di S. Vito.

Ore 18.30 S. Benedetto Tr. - S. Pio X: S. Messa, con S. Cresime

Giovedì 23 giugno

Ore 16.00 Grottammare - Oasi: Confessioni dei Cresimandi della Parrocchia Madonna della Speranza

Ore 21.00 Fosso dei GalliS. Messa e Processione

Sabato 25 giugno

Ore 16.30 GrottammareBenedizione del Centro per l’infanzia “Nennolina”

Ore 18.30 San SavinoS. Messa, con S. Cresime

Ore 21.30 S. Benedetto Tr. - S. Giuseppe: S. Messa e Adorazione Eucaristica

Domenica 26 giugno

Ore 10.30 GrottammareMadonna della Speranza: S. Messa, con S. Cresime

Ore 16.00 Ripatransone - Inaugurazione Archivio Diocesano

Ore 18.30 S. Benedetto Tr. - Cattedrale: S. Messa e Processione Eucaristica

Incontri Pastorali del VescovoduraNtE La sEttImaNa 19-26 GIuGNo 2011

COMUNICATO DELLA CURIA

Il Vescovo DiocesanoS.E. Mons. GERVASIO GESTORI

con Decreto n. 37/2011 del 31 maggio 2011,ha nominato:

Don Robert NWABUEZE TOCHUKWU ANAGBOSOVicario Parrocchiale

della Parrocchia Sacro Cuore di Gesùin Località Centobuchi,

Comune di Monteprandone

6 Anno XXVIII

19 Giugno 2011PAG

Di fronte al vecchio palazzo municipale con la splendida torretta dell’orologio progettata dalSacconi, al di sopra della scalinata, si innalza la chiesa consacrata nel 1887 e dedicata al MartireSan Basso. Per anni custode dello straordinario trittico di Vittore Crivelli e con la sua volta in-teramente dipinta da Giuseppe Pauri del 1930. Al Parroco don Luigino Scarponi chiediamo come procedono i lavori.Don Luigino, da quanto tempo è parroco di questa comunità?

“Dal 1981 all’87 sono stato vice parroco di questa comunità, ora sto vivendo il nono anno diparroco. Certo essere parroco di una comunità vasta come Cupra implica molte responsabilitàe molta dedizione”. Da quanto tempo sono iniziati i lavori di ristrutturazione della Chiesa

parrocchiale? “Da due anni e cinque mesi è iniziato il lavoro di consolidamento urgente delcampanile, a causa delle crepe rilevate. La cupoletta posta nella parte alta del campanile era fes-surata, i danneggiamenti sono dovuti al tempo, agli agenti atmosferici e alle vibrazioni del re-cente terremoto. La chiesa è chiusa da 16 mesi per lavori di ristrutturazione, consolidamento eadeguamento sismico, ne avremo ancora per 7 mesi, circa, del lavoro fatto ben poco si vedrà inquanto si è intervenuto sulle strutture”. Le campane sono state sostituite? “No, certo che no!una delle campane è del 1500 le altre due sono del periodo del dopoguerra, i motori ormai ob-soleti sono stati sostituiti, ora funzionano per induzione magnetica”.

Che interventi si sono resi necessari? “Lo “sguardo” scientifico ha evidenziato un diffuso fe-nomeno di fessurazione di origine sia antica che recente. I primi interventi hanno riportato insicurezza con un lavori di scuci e cuci, consolidamento con fibre di carbonio e posizionamentodi chiavi.” In pratica come si è agito? “I lavori del campanile sono stati lunghi, della durata disei mesi ma con esito visibilmente positivo. In seguito si è posizionato un ascensore per il col-legamento dei piani abitativi con la porta di casa e la sacrestia, eliminando le barriere architet-toniche e quindi facilitando la vita a Don Gerardo da Natale di due anni fa. Certo pensavo fossemolto più semplice lo sventramento dei tre piani per il collocamento dell’ascensore ma così nonè stato poiché abbiamo dovuto sgomberare tutto il piano della biblioteca, delle camere e dellasacrestia. Certo, ora è tutto molto più pratico e funzionale vedendo in ordine i numerosi volumi,ma certamente allora mi ero quasi pentito per i grandi disagi e la gran quantità di polvere ….Nell’autunno del 2009 si sono iniziati i lavori in chiesa. Inizialmente abbiamo convissuto tran-sennando le parti dove si svolgevano i lavori poi la cosa non era più fattibile e ci siamo trasferiti.

Visto che i lavori ormai erano avviati ab-biamo deciso di continuare con il consoli-damento e adeguamento sismico di tutta lachiesa e non riaprirla se non a lavori termi-nati”. Per una comunità che vive l’assiduitàalla Messa quotidiana, capisco i disagi chepossa comportare l’opera di ristrutturazionedella propria chiesa. Ma ormai da un annoe cinque mesi la chiesa di San Basso èchiusa e celebriamo la Santa Messa nella chiesa di Sant’Egidio mentre le prime Comunioni, laCresima e le feste di Natale e il triduo Pasquale li abbiamo vissuti presso il campo coperto delCircolo Tennis, messo a disposizione dal Comune e dal Circolo Tennis stesso, che ringrazio anome di tutta la Comunità. Che genere di lavori restano da fare? “Attualmente, raccordato iltutto con una soletta armata per tutta la chiesa, si sta ultimando l’impianto di riscaldamento apavimento e sopra il massetto radiante si posizionerà il nuovo pavimento in seminato veneziano.Inoltre è stato ricavato un comodo bagno nella sacrestia nord cercando di abbattere le barrierearchitettoniche con uno scivolo. Verrà inoltre addietrato di circa due metri il vecchio altare mag-giore, per la custodia dell’Eucaristia e del corpo di San Basso. Lo scivolo permetterà anche aduna carrozzella di arrivare nei pressi del vecchio altare. Inoltre c’è la necessità del consolida-mento della volta in camorcanna e il restauro dei dipinti del soffitto e dell’abside di GiuseppePauri. A giorni, dopo il benestare della Soprintendenza di Urbino si assegnerà l’appalto alla dittarestauratrice che richiederanno circa quattro mesi di certosino lavoro”.Perché spostare l’altare? “Per dare un ampio respiro al nuovo presbiterio dove verrà collocatoil nuovo altare in marmo, il nuovo ambone anch’esso in marmo e il seggio di presidenza e mi-nistri. Si darà così anche maggior risalto al culto dell’Eucaristia e venerazione alle reliquie diSan Basso.” I costi dell’intervento presumo siano alti? “L’intervento è stato tanto urgente quanto oneroso.Per questo motivo il Consiglio Affari Economici e al Commissione per il restauro e il consoli-damento della chiesa, appositamente costituito, mi hanno e stanno ancora sostenendo con il con-siglio e la corresponsabilità. Non è pensabile che tutto il lavoro fatto e da fare possa esseresostenuto dal solo parroco pro tempore. Il parroco passa, la Comunità resta! La Comunità è statacostantemente informata, sensibilizzata e coinvolta. Colgo l’occasione per annunciare per i primidi giugno un’assemblea informativa e”. Quindi che difficoltà ci sono? I trecentomila euro elar-giti dall’otto per mille della Chiesa Cattolica, le offerte, grandi e piccole dei fedeli e il fondo ac-cantonato nel tempo hanno permesso di pagare tutti i lavori fatti. Prima di accendere un mutuo,per portare a termine l’opera confidiamo nell’ulteriore generoso contributo dei parrocchiani.Sarà ancora più bello se il costo dei lavori sarà sostenuto dall’affetto corresponsabile di tutta lacomunità, dalla risposta unanime di tante famiglie, dall’impegno dei giovani e degli adulti. Ilpiù si è fatto, tanto resta da fare! La provvidenza non mancherà.

Ogni giorno 38 mila sacerdoti diocesani annunciano il Vangelo nelle parrocchie tra la gente, offrendo a tutti carità, conforto e speranza. Per continuare la loro

missione, hanno bisogno anche del tuo aiuto concreto: di un’offerta per il sostentamento dei sacerdoti. Queste offerte arrivano all’Istituto Centrale Sostentamento

Clero e vengono distribuite a tutti i sacerdoti, specialmente a quelli delle comunità più bisognose, che possono contare così sulla generosità di tutti.

Offerte per i nostr i sacerdot i . Un sostegno a molt i per i l bene d i tutt i .

C H I E S A C A T T O L I C A - C . E . I . C o n f e r e n z a E p i s c o p a l e I t a l i a n a

I sacerdoti aiutano tutti.Aiuta tutti i sacerdoti.

Per offrire il tuo contributo hai a disposizione 4 modalità:

CartaSi

L’offerta è deducibile:

Per maggiori informazioni consulta il sito www.offertesacerdoti.it

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Da Cupra Marittima

I lavori nella storica Chiesa di S. Basso

7Anno XXVIII

19 Giugno 2011 PAG

ASSOCIAZIONE NAZIONALE CARABINIERISezione di San Benedetto del Tronto

FESTA DELL’ARMA DEI CARABINIERI

Domenica 5 giugno l’Associazione NazionaleCarabinieri di San Benedetto del Tronto con i suoi 300iscritti ha festeggiato il 197° annuale della fondazionedell’Arma dei Carabinieri. Alle ore 11.00 nella Chiesadella Madonna della Marina il Parroco Don ArmandoMoriconi, ha celebrato la S.Messa alla presenza dei sociin uniforme sociale e bandiera, del Comandante dellaCompagnia Cap. Giancarlo VACCARINI, di una rappre-sentanza dell’Arma in servizio, della Dott.ssa Sorge inrappresentanza del Sindaco, del Gen. Div. GianfrancoMASSARO, già comandante della Regione EmiliaRomagna, dell’Ispettore Regionale Gen. Titobaldi HONORATI, dell’On. Gianluigi Scaltritti,dell’Ass.re Provinciale Bruno Gabrielli e di molti fedeli. Al termine della Messa il Presidentedella sezione Maresciallo Elbano Bovara, ha accompagnato le Autorità ed il Sindaco Gaspariin Piazza Nardone per assistere alla deposizione di un mazzo di fiori sul cippo dei due eroicicarabinieri Nardone e Ceci da parte di due Benemerite. Dopo l’onore reso ai caduti, il

Gen.Massaro, il Cap. Vaccarini, il Comandante della Stazione M.llo Cameli su segnalazio-

ne del Presidente Bovara si sono recati nell’abitazione del socio App. Balduino SPINOZ-

ZI, bloccato in casa dai suoi 94 anni e da alcuni acciacchi, per la consegna della medaglia

d’oro conferitagli dalla Presidenza Nazionale dell’Associazione per i suoi 40 anni di iscrizionealla Sezione ANC di San Benedetto del Tronto. Toccante il momento in cui il Cap. Vaccarini haspillato la medaglia sulla giacca della perfetta uniforme sociale indossata dal decano dellaSezione.La cerimonia ha avuto un seguito all’Hotel Calabresi, al termine del pranzo sociale,con la consegna degli attestati di fedeltà e delle medaglie d’oro ai seguenti soci con oltretrent’anni di iscrizione: S.Ten. Fausto Calabresi, S.Ten. Franco Civardi, M.llo VincenzoBreccia, V. Brig. Silvio Sfratato, App. Oddino Ciavattella, App. Carlo Di Bernardo, App. AldoMalizia, App. Amedeo Pierella, C.re Amedeo Alessandrini, C.re Roberto Bordoni, C.re NicolaCapriotti, C.re Parac. Nello Gaetani, C.re Acrelio Marozzi, C.re Gianfranco Pizi, C.re GiovanniDi Stefano, C.re Luigi Marconi Sciarroni, C.re Giacomo Mattioli, C.re Quintilio Viviani. C.reRoberto Savelli. Il presidente m.m.a. Giuseppe Elbano Bovara

Da Ripatransone a cura di a.G.

W VERDI: spettacolo musicale del Coro del Liceo

“Mercantini” e del Corpo Bandistico

A Ripatransone continuanocon successo le iniziativeprogrammate dall’ ammi-nistrazione comunale per i150 dell’Unità d’Italia, chesi svolgono con il coinvol-gimento delle varie istitu-zioni cittadine. Alle ore21,30 di sabato 4 Giugno2011, nell’auditorium“Sant’Agostino (annesso al Museo Vescoviledi Arte Sacra) c’è stato l’atteso spettacolomusicale presentato dal Coro del LiceoStatale “Mercantini” e dal Corpo Bandistico“Città di Ripatransone” diretto da RobertoVespasiani. Il Coro, composto prevalente-mente da studentesse del Liceo ripano, erastato preparato con competenza e passioneda due ex studentesse del “Mercantini”, lepianiste signore Bernadette Ciotti e LauraMichelangeli. Coordinatore dello spettacolo,ben presentato dagli alunni Iarosc Iaroslav eGiulia Ciotti, è stato il Prof. Marco Bagalini,che ha inserito nell’esecuzione dei brani,passi di composizioni poetiche di Luigi Mer-cantini. Ha collaborato il R.O.L.F. (Ripa-transone Opera Leonis Festival), il cuidirettore artistico è il cantante lirico EttoreNova e la segretaria il mezzosoprano AmbraVespasiani, ambedue presenti allo spettacolo.

Presenti pure, oltre aglialunni, genitori e docentidel “Mercantini”, il diri-gente scolastico dell’Isti-tuto Statale d’Istru zioneSuperiore “Faz zi ni-Mercantini” Prof.ssa Ro-sanna Moretti, e l’asses-sore comunale alla culturae pubblica istruzione Prof.

Remo Bruni. La prima ha affermato di esserefiera di tali alunni e li ha ringraziati sentita-mente per l’emozione profonda che hannofatto provare a tutto il pubblico presente; ilProf. Bruni, dopo i complimenti rivolti aglistudenti ed ai maestri di musica Vespasiani,Ciotti e Michelangeli, ha ringraziato i genitoridei ragazzi, che con il loro apporto hannoreso possibile la realizzazione dell’iniziativa;ha annunciato inoltre le prossime iniziativeper le celebrazioni cento cinquante narie, fracui, per il prossimo autunno, una visita aPalermo alla tomba monumentale dove dal1872 riposano le spoglie del poeta concittadinoLuigi Mercantini, del quale, a conclusionedel concerto, è stato eseguito l’ “Inno di Ga-ribaldi”. Gli altri brani eseguiti: l’inno na-zionale e composizioni di Gabetti, Tosi,Massa/Caire; inoltre “Oh giovani ardenti!”di autore ignoto. Da S.Benedetto

Uno sguardo sulla città. (E.tì)

I disagi delle nuove tecnologie.All’alba del settimo giorno, torna gradualmente la calma negli uffici postali, quegli stessi uffici cheavevano visto lunghe fila di una varia umanità, convenuta per pagare una bolletta o per ritirare lapensione. Cosa era successo ? Il nuovo sistema informatico è andato in tilt e tutte quelle operazionilegate al sistema, sono state improvvisamente interrotte, con grave disagio per tutti, operatori eclienti. Gli impiegati erano in imbarazzo e il caldo di questi tempi non ha aiutato a star calmi e adaspettare. Alla fine a pagarne le spese è stato come sempre la povera gente.

Premiato il poeta sambenedettese Angelo Ercole.Sabato 4 Giugno nella Sala del Consiglio di Sassoferrato sono stati premiati i vincitori del presti-gioso Premio di poesia religiosa “Carlo Bo”, dedicato alla memoria del grande letterato ligure,per 53 anni Magnifico Rettore dell’Università di Urbino, nella ricorrenza del centenario della na-scita, coincidente con il decennale della scomparsa. Tre le sezioni del Premio: in lingua italiana, indialetto marchigiano e per la silloge. Nella sezione Poesie in dialetto i vincitori sono stati: AlessandroMordini, anconetano, Piero Saldari, ascolano e Angelo Ercole, sambenedettese. Non nuovo a questiprestigiosi riconoscimenti.

Lapide in ricordo di Bisirri e Napoleoni,vittime nel rogo del “Ballarin”.“Quel giorno il fuoco ha bruciato i vostri petali,

ma voi restate sempre per noi il fiore più bello”.Questa la scritta sulla lapide affissa all’ingresso dellaTribuna centrale del Riviera delle Palme, scopertadal Sindaco Giovanni Gaspari e dal Vice presidentedella Samb, Claudio Bartolomei, dopo la Messa of-ficiata da Mons. Vincenzo Catani e da don StefanoIacono, (foto) per ricordare Carla Bisirri e Maria Te-resa Napoleoni. Tanti i tifosi rossoblu a rendereomaggio alle due vittime di trent’anni fa, insieme alla Samb di allora, con Zoboletti, Sonetti e Sen-sibile. Un fiore è stato deposto nella curva sud del vecchio “Ballarin”.

Il mal tempo fa la prima vittima sulla spiaggia.E’ un’anziana signora in vacanza presso l’Hotel Garden con un gruppo di anziani provenienti dalCantone svizzero di San Gallo. Entrambe, incuranti delle bandiere rosse di pericolo per il marepiuttosto agitato e ignorando i richiami dei due bagnini di servizio lungo la riva, si sono avventuratetra le onde nella zona dello chalet “Bacio dell’onda”. Per motivi ancora da accertare le due donnesi sono subito trovate in difficoltà. Raggiunte dai due bagnini con l’aiuto dei Vichinghi (NazzarenoMalatesta, Franco Buoni e Roberto Perugini), sono state difficoltosamente portate a riva, ma perA.G. non c’è stato nulla da fare.

Sabato il Sindaco comunica l’elenco degli assessori.Sabato prossimo, alle ore 17 in punto, il riconfermato sindaco, Giovanni Gaspari nell’emiciclo div.le De Gaspari, presenterà l’esecutivo della nuova amministrazione, quella che dovrà operare peri cinque anni previsti dalle norme vigenti. Dalle indiscrezioni trapelate, sembra essere questa lanuova Giunta. Margherita Sorge (Cultura, Turismo e Sport) Fabio Urbinati (Servizi sociali) o vi-ceversa, visto l’interesse per i servizi sociali della Sorge e per lo sport di Urbinati, Eldo Fanini (Vi-cesindaco), Leo Sestri (LL.PP.), Paolo Canducci (Ambiente e urbanistica), Luca Spadoni (dadefinire). Marco Calvaresi Presidente Consiglio.

Medjugorje: dal taccuino di un nostro giornalistadi simone Incicco

Medjugorje – Prima di raccontarvi brevemente la mia esperienza vissuta durante un pellegrinaggio dame compiuto dal 1 al 3 giugno a Medjugorje, vi darò alcune informazioni su questa realtà. Medjugorje

è una piccola località del comune di Čitluk, oggi parte del cantone dell’Erzegovina-Narenta, della Fede-razione di Bosnia-Erzegovina, in Bosnia-Erzegovina ed ha un clima tipicamente mediterraneo. Il paesinoha un totale di 4000 abitanti. La storia delle apparizioni inizia Il 24 giugno 1981 quando sei ragazzi avrebbero visto «una figura fem-minile luminosa sul sentiero che costeggia il Podbrdo», con un bambino fra le braccia. I sei veggenti del-l’apparizione del 24 giugno sono: Ivanka Ivanković, Mirjana Dragićević, Vicka Ivanković, IvanDragićević, Ivan Ivanković e Milka Pavlović.Dal 25 giugno 1981, ai primi quattro veggenti, si aggiunsero Marija Pavlović e Jakov Čolo, che forme-ranno il gruppo stabile dei veggenti di Međugorje. Il 25 giugno Ella si sarebbe presentata come la «BeataVergine Maria». Bisogna ricordare che in quegli anni il territorio era sotto il controllo di una dittatura co-munista. La polizia, non potendosi “accanire” contro i giovani a quel tempo minorenni cerco di far ter-minare la vicenda arrestando Padre Jozo, allora parroco di Međugorje, per attentato alla sicurezza eall’unità dello Stato. Ma ciò non servi a fermare le apparizioni. Secondo quanto riferito dai veggenti, laMadonna avrebbe comunicato loro dieci segreti, affidando a Mirjana Dragićević il compito di rivelarli almondo tre giorni prima del loro verificarsi, utilizzando come portavoce il padre francescano Petar Ljubicic.La Madonna durante gli anni ha indicato anche la strada da seguire per la pace che si può raggiungere at-traverso cinque strumenti:1) La preghiera umile e con il cuore2) Il digiuno nei giorni di mercoledì e di venerdì

(a pane e acqua)3) La lettura della Bibbia4) La Confessione almeno una volta al mese5) L‘Eucaristia, preferibilmente tutti i giorni.Il pensiero della Chiesa Dato che il fenomeno delle presunteapparizioni Mariane non si è ancora concluso, la Chiesa cat-tolica prudentemente non si è ancora espressa in modo defi-nitivo. Il 17 marzo 2010 la Santa Sede ha istituito, presso laCongregazione per la Dottrina della Fede, una speciale com-missione internazionale di inchiesta e di studio sulle apparizioni della Madonna di Međugorje, presiedutadal cardinale Camillo Ruini e composta da una ventina di membri tra cardinali, vescovi, periti ed esperti.Studi scientifici: Negli anni i veggenti sono stati sottoposti a studi da diverse equipe internazionali, lequali sono arrivate a ritenere che i diversi veggenti, nelle varie età e condizioni in cui sono stati studiati,sono sani ed equilibrati nella mente e nel corpo, non soggetti a forme isteriche, né ad altre forme patolo-giche, a stati di epilessia, ad allucinazioni, o a catalessia: simili ipotesi, infatti, sono state escluse scienti-ficamente. La mia testimonianza Per quanto mi riguarda, penso che per chi ha la Fede, Medjugorje siaun posto dove poter vivere intensamente dei giorni di preghiera e di riflessione. I “miracoli” che ho vistocon i miei occhi sono stati: - La prosperità di una comunità che prima di questo “evento” viveva in con-dizioni difficili in un crocevia di religioni e di culture. - Un popolo in cammino: Migliaia di pellegriniche partecipano con fede alla Messa, alle Adorazioni Eucaristiche, alla confessione, alle catechesi ognigiorno. Senza considerare le migliaia di testimonianze di persone che sono tornate cambiate da questoviaggio. Forse un domani (entro questa generazione, vista l’età dei veggenti) si scoprirà la verità su Med-jugorje. Ma fino a quel momento non dobbiamo rimanere immobili sulla nostra posizione possiamo lostesso seguire i 5 consigli che sono oggettivamente buoni e come disse Gesù: “Beati quelli che pur nonavendo visto crederanno”. Non bisogna aspettare per forza la verità su Medjugorje per avere la fede inCristo risorto.

Dalla Parrocchia Madonna di Fatima

LONTANI

PER CHILOMETRI,

MA VICINI

CON IL CUORENon dimenticheremo facilmente i tremissionari che sono stati ospiti dellanostra comunità: padre Marco, Letizia e Vito. Di loro e dei loro metodi educativi parleremo nel prossimo numerode “L’Ancora”.

Gruppo di Catechesi

“Vitamina C”

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RITORNA IL NICODEMO IN SPIAGGIA:

PREGHIERA E RIFLESSIONESOTTO L’OMBRELLONE

Si ricorda a tutti che l’Azione Catto-lica Diocesana Settore Giovani, anche nelperiodo estivo, continua ad organizzare momenti di riflessione e pre-ghiera sotto l’ombrellone, guidati da sacerdoti locali, con il Nico-demo in Spiaggia. Infatti, visto il grande successo dell’anno scorso,si è pensato di riproporlo sempre a Porto d’Ascoli (AP) nei pressidello Chalet “L’Iguana”, tra la concessione 92 e 93. Le date e gliorari previsti sono i seguenti::Mercoledì 29 Giugno ore 21:30 – 22:30Mercoledì 20 Luglio ore 21:30 – 22:30Mercoledì 10 Agosto ore 21:30 – 22:30Mercoledì 31 Agosto ore 21:30 – 22:30Mi raccomando non mancate, non perdete questi appuntamenti !!!

andrea Persiani, Consigliere diocesano di aC

AGENZIA GENERALE DI S. BENEDETTO DEL TRONTO

Agente Generale Cinzia AmabiliVia F. crispi, 107 - Tel. e Fax 0735 582101

La “piccola grande” compagnia teatrale “La caricadei… 27” ha continuato a percorrere, sulla scia deglianni precedenti, la via del successo con lo spettacolo“ Romeo e Giulietta a … Sammenedette” nel teatroSan Filippo Neri per la festa parrocchiale. Nelle duerappresentazioni del 24 e del 31 Maggio, i piccoli at-tori della 4 B della Scuola Primaria N. Miscia, hannoavuto il piacere e la soddisfazione, dopo mesi di durolavoro, di vedere il tutto esaurito tra applausi, com-menti di approvazione e manifestazioni di grande entu-siasmo degli spettatori. Hanno preso per mano tutti ipresenti accompagnandoli per le gradevoli e interessantidue ore e trenta di spettacolo, nella rivisitazione, moltopersonale e suggestiva, del capolavoro shakesperiano “Romeo e Giulietta”. I bambini amano sognare e coloraredi rosea felicità la vita. È per questo che i 27 della 4 Bnon potevano permettere che l’amore di questi due gio-vani fosse sconfitto. Perché allora non contestualizzarela storia in un futuro lontano, in una città che non è Ve-rona, in un tempo che non è morte? Così i piccoli attori,tra scenografie accattivanti, video carichi di emozioni efoto animate di San Benedetto degli anni ‘40 - ‘50, hannofatto vivere sul palco un amore a prova di odio, che“come un bocciolo, al primo respiro della primavera, di-venta un fiore pieno di vita”. Il paese alto con il torrioneche svetta austero e sornione e con il mare in lontananza,tra palme e oleandri, diventa lo scenario in cui si svolgela storia dei Capuleti e dei Montecchi, due famiglie chesi odiano per via di vecchie gelosie di paranze e lancette.Squarci di vita di una volta scorrono sul palco facendo

riassaporare alle vecchie generazione il tempo vissuto epermettendo alle nuove di conoscere il passato per megliocomprendere il presente. Versi di Shakespeare si alternanoin un duetto armonico e ben congegnato, con il vernacolosambenedettese che veicola uno spessore espressivo digrande valenza comunicativa. Le bbezzocche, lu pescia-rule, la magara, la frastire, le vernecchire, la zeje zetellee ruffiane, lu labboratorie de Sor Matalene, connotanol’anima della gente sambenedettese “ gente semblece, checiavì puche, ma llù puche, lu sapì dà…” Grazie alla au-tenticità e alla spontaneità di questo popolo, l’amore diGiulietta e Romeo riesce a vincere l’odio e le incompren-sioni dei “Capulete e dei Mendecchie” e finalmente idue giovani, davanti a “ lu curate” possono coronare illoro sogno. “ Ce velì Sammenedette pe’ fa veve felece ecuntinte Giuliette e Romeo” dirà il parroco rivolgendosialla fine a Shakespeare “L’amore ha da vence sempre…Recurdetelo la prossema vote che screve ‘nu lebbre…”Un monito che questa piccola compagnia rivolge a tutticon la grande speranza nel cuore: “OMNIA VINCITAMOR …in ogni luogo e in ogni tempo….” C.G.

Da S. Filippo Neri

“La carica dei... 27”

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Il 23 Dicembre 2010, presso l’Istituto Scolastico Com-prensivo di Ripatransone si è costituita l’AssociazioneCooperativa Scolastica (ACS) “Il fiore di Ripatran-sone’, formata dalle classi prime della “secondaria” diprimo grado, nell’ambito del progetto ministeriale “Cre-scere nella cooperazione”; all’interno di tale progettosono stati attivati i laboratori di oggettistica, terracotta,découpage, punto- croce (ricamo), operativi nella primafase; nella seconda fase (aprile-giugno) dodici alunnidelle sezioni A e B della prima classe hanno frequentatoil corso di mini-guide per il centro storico, tenuto daglioperatori culturali, Ilene Acquaroli ed Antonio Giannetti(anche coordinatore). Nell’ultimo giorno di lezione(mercoledì 8 Giugno 2011), avvicendandosi, i “dodici”hanno guidato per due ore i compagni delle secondeclassi, alcuni genitori ed insegnanti a visitare il centrostorico, con soste nel museo archeologico, nelle piazzeXX Settembre e Donna Bianca de’ Tharolis, nei vicoli,

nel Duomo-Basilica, nella pina-coteca, nella gipsoteca “UnoGera”, nel museo storico-etno-grafico. Tutti gli alunni, nelpresentare luoghi, monumentie raccolte, hanno dimostrato diaver seguito il corso con inte-resse e profitto, meritandosicalorosi applausi e complimenti, estesi anche agli ope-ratori culturali, al tutor Prof.ssa Jenny Chiappini, al di-rigente scolastico Prof.ssa Laura D’Ignazi per averfavorito l’iniziativa; alla Banca di Ripatransone di Cre-dito Cooperativo per il contributo erogato. Ecco i nomidella dodici mini-guide: Anna Basso, Giulia Capriotti,Polly Anne Crowtoer, Francesca Di Giacinti, Laura Lu-cidi, Francesco Pompei, Elisa Vespasiani, Letizia Ca-priotti, Simone De Angelis, Mattia Fares, GiorgiaGabrielli, Francesca Marchetti. A.G.

A San Benedetto del Tronto prende il via il Labo-ratorio didattico per bambini dagli 8 agli 11 annicon Disturbi Specifici dell’Apprendimento e Di-sprassia. L’iniziativa è proposta dalla Coop. Veri-tatis Splendor, nota realtà che da anni operanell’ambito educativo con il Centro per l’Infanzia“Nennolina”, per bambini da 4 a 36 mesi, e il Do-poscuola per bambini e ragazzi della scuola pri-maria e secondaria di primo e secondo grado;questa iniziativa si inserisce all’interno delle pro-poste estive della Cooperativa, quali ad esempio il Centro Estivo perbambini e ragazzi dai 3 agli 14 anni. Il Laboratorio ha lo scopo di so-stenere genitori e figli nel loro cammino educativo e scolastico a frontedella diagnosi di Disturbi Specifici dell’Apprendimento e Disprassia.Per ciascun bambino verrà proposto un percorso personalizzato che lopotrà supportare nello sviluppo delle sue abilità. Le attività intendono,infatti, stimolare l’autonomia e le potenzialità individuali nello svolgi-mento dei compiti scolastici, recuperare le carenze scolastiche miglio-rando le strategie di studio e introdurre al corretto uso degli strumentieducativi, didattici e informatici (mappe concettuali, sintesi vocale, scrit-tura su tastiera). Il Laboratorio didattico si svolgerà dal 27 giugno al 29luglio, dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 12.45, presso i locali di viaPizzi, 6. Ogni lezione avrà una durata di un’ora e un quarto. Per infor-mazioni: www.veritatisplendor.it – 0735/81439 – 3497308464.

A San Benedetto il Laboratorio didattico per bambini con Disturbi Specificidi Apprendimento e DisprassiaUn’iniziativa della Cooperativa Veritatis Splendor

Le mini-guide dell’ Istituto Scolastico Comprensivo

di Ripatransone

“I saluti ai Missionari,

misti tra gioia e tristezza

perché non lasciavamo solo

dei semplici maestri di vita

e di fede, ma lasciavamo

soprattutto degli amici!