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LA NOSTRA SCUOLA PREMESSA A cura del Dirigente Scolastico Prof.ssa Luigia Bonelli Il Piano Triennale dell'Offerta Formativa (PTOF) è la carta d'identità di ogni scuola e lo strumento indispensabile con cui l’autonomia dell’Istituto assume la sua dimensione concreta in quanto esplicita, attraverso l’elaborazione dei curricoli, l’organizzazione e la pianificazione degli interventi e delle pratiche, la vera e propria “attività progettuale curriculare, extracurriculare, educativa ed organizzativa”. Ogni studente ha la possibilità di ricoprire un ruolo secondo le proprie capacità, potenzialità, creatività ed attitudini, e la scuola ha il compito di accompagnarlo nell’elaborare il senso della propria esperienza, promuovendo la pratica consapevole della cittadinanza attiva e l’acquisizione degli alfabeti di base della cultura. ATTO DI INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA EX ART.1, COMMA 14, LEGGE N.107/2015 - TRIENNIO 2015/16, 2016-17, 2017-18. Circolare n. 30 del 15/12/2015 Prot. N. 3930/B3 IL DIRIGENTE SCOLASTICO VISTA la Legge n. 59 DEL 1997, che ha introdotto l’autonomia delle istituzioni scolastiche e la dirigenza; VISTO il DPR 275/1999, che disciplina l’autonomia scolastica; VISTO il D. L. 165 del 2001 e ss.mm. ed integrazioni; VISTA la Legge n. 107 del 2015, che ha ricodificato l’art. 3 del DPR 275/1999; PRESO ATTO che l’art. 1 della predetta legge, ai commi 12-17, prevede che: 1. le istituzioni scolastiche predispongono, entro il mese di ottobre dell’anno scolastico precedente il triennio di riferimento, il piano triennale dell’offerta formativa; 2. il piano deve essere elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal dirigente scolastico; 3. il piano è approvato dal consiglio di istituto; 4. esso viene sottoposto alla verifica dell’USR per accertarne le compatibilità con i limiti di organico assegnato e all’esito della verifica, trasmesso dal medesimo USR al MIUR; 5. una volta espletate le procedure di cui ai precedenti punti, il Piano verrà pubblicato nel portale unico dei dati della scuola; TENUTO CONTO delle proposte e pareri formulati dagli enti locali e dalle diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti nel territorio, CONSIDERATO il documento di autovalutazione dell’Istituto (RAV), i dati emersi dalle prove INVALSI e gli esiti degli scrutini relativi all’a.s. 2014/2015; EMANA

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LA NOSTRA SCUOLA

PREMESSAA cura del Dirigente Scolastico

Prof.ssa Luigia BonelliIl Piano Triennale dell'Offerta Formativa (PTOF) è la carta d'identità di ogni scuola e lo strumento

indispensabile con cui l’autonomia dell’Istituto assume la sua dimensione concreta in quanto

esplicita, attraverso l’elaborazione dei curricoli, l’organizzazione e la pianificazione degli interventi

e delle pratiche, la vera e propria “attività progettuale curriculare, extracurriculare, educativa ed

organizzativa”.

Ogni studente ha la possibilità di ricoprire un ruolo secondo le proprie capacità, potenzialità,

creatività ed attitudini, e la scuola ha il compito di accompagnarlo nell’elaborare il senso della

propria esperienza, promuovendo la pratica consapevole della cittadinanza attiva e l’acquisizione

degli alfabeti di base della cultura.

ATTO DI INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE

DEL PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA EX ART.1, COMMA 14,

LEGGE N.107/2015 - TRIENNIO 2015/16, 2016-17, 2017-18.

Circolare n. 30 del 15/12/2015 Prot. N. 3930/B3

IL DIRIGENTE SCOLASTICO

VISTA la Legge n. 59 DEL 1997, che ha introdotto l’autonomia delle istituzioni scolastiche e la

dirigenza;

VISTO il DPR 275/1999, che disciplina l’autonomia scolastica;

VISTO il D. L. 165 del 2001 e ss.mm. ed integrazioni;

VISTA la Legge n. 107 del 2015, che ha ricodificato l’art. 3 del DPR 275/1999;

PRESO ATTO che l’art. 1 della predetta legge, ai commi 12-17, prevede che:

1. le istituzioni scolastiche predispongono, entro il mese di ottobre dell’anno scolastico

precedente il triennio di riferimento, il piano triennale dell’offerta formativa;

2. il piano deve essere elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi per le attività

della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal dirigente scolastico;

3. il piano è approvato dal consiglio di istituto;

4. esso viene sottoposto alla verifica dell’USR per accertarne le compatibilità con i limiti di

organico assegnato e all’esito della verifica, trasmesso dal medesimo USR al MIUR;

5. una volta espletate le procedure di cui ai precedenti punti, il Piano verrà pubblicato nel portale

unico dei dati della scuola;

TENUTO CONTO delle proposte e pareri formulati dagli enti locali e dalle diverse realtà

istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti nel territorio,

CONSIDERATO il documento di autovalutazione dell’Istituto (RAV), i dati emersi dalle prove

INVALSI e gli esiti degli scrutini relativi all’a.s. 2014/2015;

EMANA

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Ai sensi dell’art. 3 del DPR 275/99, così come sostituito dall’art. 1 comma 14 della legge

13.07.2015, n. 107, il seguente

Atto d’indirizzo per le attività della scuola e le scelte di gestione e di amministrazione

In considerazione delle criticità, degli obiettivi di miglioramento individuati nel RAV (rapporto

di autovalutazione) redatto dalla scuola nell’anno 2015 e il conseguente Piano di Miglioramento

di cui all’art. 6 comma 1 del DPR n. 80 del 28/03/2013, il presente documento individua le

azioni necessarie al fine del raggiungimento degli obiettivi indicati nel PTOF e ne diventa parte

integrante.

Nella definizione delle azioni si terrà conto dei monitoraggi dei risultati delle prove INVALSI,

dei risultati scolastici degli alunni, delle relazioni finali delle Figure Strumentali e di tutte le

relazioni finali dei docenti, nonché dei lavori delle commissioni che svolgono attività funzionali

alla didattica, alla valutazione ed autovalutazione della scuola.

Nella definizione del Piano saranno prese in considerazione le proposte che vengono dalle

famiglie, dalle associazioni culturali, sportive e di interesse sociale presenti sul territorio.

Il Piano dovrà realizzare interventi di carattere didattico, di formazione in servizio, di

potenziamento dell’offerta formativa, partendo dalle azioni indicate nel presente atto di

indirizzo.

Il Piano dovrà tenere in debita considerazione il contesto socio-culturale e la realtà territoriale che

potrà essere da stimolo o da vincolo nella scelta dei percorsi e degli obiettivi da raggiungere.

AZIONE 1. ESITI DEGLI STUDENTI

a) migliorare i risultati scolastici degli alunni soprattutto nelle classi conclusive (quinta primaria e

terza secondaria di primo grado);

b) utilizzare prove di verifica standardizzate ed omogenee, in continuità con i diversi ordini di

scuola, per la misurazione delle conoscenze e competenze acquisite nelle varie discipline;

c) migliorare i risultati delle prove standardizzate riducendo la variabilità tra le classi e all’interno

delle stesse;

d) migliorare le conoscenze di base della lingua italiana per gli alunni stranieri già a partire dalla

scuola dell’infanzia;

e) favorire il successo scolastico degli alunni provenienti da un contesto socio-economico

svantaggiato;

f) incrementare l’acquisizione delle competenze nelle lingue comunitarie anche attraverso un

curricolo verticale che introduca già nella scuola dell’infanzia la lingua straniera per poi

proseguire nel percorso scolastico anche con il conseguimento di certificazioni esterne;

g) sviluppare le competenze chiave di cittadinanza nel rispetto delle differenze e in un’ottica di

inclusione.

AZIONE 2. GLI AMBIENTI DI APPRENDIMENTO

a) adottare una modalità organizzativa e didattica flessibile volta a migliorare le relazioni tra

docenti e studenti e tra gli studenti stessi;

b) potenziare l’uso delle metodologie digitali anche attraverso un’adeguata formazione del

personale;

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c) promuovere una didattica laboratoriale che faciliti i processi inclusivi e l’acquisizione delle

competenze.

AZIONE 3. CONTINUITA’ E ORIENTAMENTO

a) aumentare i momenti di incontro e condivisione tra i docenti dei tre ordini di scuola e con i

docenti degli istituti secondari di II grado;

b) raccordare il curricolo dei diversi ordini di scuola ed acquisire un sistema di valutazione

comune e condiviso;

c) adottare strumenti di valutazione oggettivi e standardizzati, tali da poter permettere un

confronto e una valutazione dei punti di forza e di debolezza delle pratiche didattiche e delle

scelte dei contenuti;

d) aprirsi a proposte di attività didattiche da parte di docenti di un ordine di scuola diverso volte ad

avvicinare gli studenti ad una fase successiva del loro percorso scolastico più consapevole.

AZIONE 4. INCLUSIVITA’

a) adeguare il Piano per l’inclusività alle esigenze, sempre mutevoli, degli alunni e delle loro

famiglie;

b) tradurre il Piano per l’inclusività in attività rivolte al superamento delle difficoltà di

integrazione, al potenziamento delle abilità in alunni con BES e all’accoglienza e al sostegno

alle famiglie;

c) incrementare le attività a sostegno degli alunni con disabilità utilizzando le risorse in organico e

garantendo ai docenti la possibilità di una formazione specifica;

d) organizzare ed articolare i gruppi classe per favorire una didattica personalizzata a vantaggio

degli alunni con BES, intervenendo fin dai primi anni della scuola dell’infanzia;

e) garantire pari opportunità all’interno del percorso scolastico e contrastare ogni forma di

discriminazione, di bullismo, nel rispetto del dettato della Costituzione Italiana (art. 3, 4, 29, 37,

51).

ART. 3. Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale esono eguali davanti alla legge, senza distinzione disesso, di razza, di lingua, di religione, di opinionipolitiche, di condizioni personali e sociali. È compitodella Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordineeconomico e sociale, che, limitando di fatto la libertà el’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pienosviluppo della persona umana e l’effettivapartecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazionepolitica, economica e sociale del Paese.

ART. 4. La Repubblica riconosce a tutti i cittadini ildiritto al lavoro e promuove le condizioni che rendanoeffettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere disvolgere, secondo le proprie possibilità e la propriascelta, un’attività o una funzione che concorra alprogresso materiale o spirituale della società. A

ART. 29. La Repubblica riconosce i diritti della famigliacome società naturale fondata sul matrimonio. Ilmatrimonio è ordinato sull’eguaglianza morale egiuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge agaranzia dell’unità familiare.ART. 37. La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a

parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano allavoratore. Le condizioni di lavoro devono consentirel’adempimento della sua essenziale funzione familiare eassicurare alla madre e al bambino una speciale adeguataprotezione. La legge stabilisce il limite minimo di etàper il lavoro salariato. La Repubblica tutela il lavoro deiminori con speciali norme e garantisce ad essi, a paritàdi lavoro, il diritto alla parità di retribuzione.

ART. 51. Tutti i cittadini dell’uno o dell’altro sessopossono accedere agli uffici pubblici e alle caricheelettive in condizioni di eguaglianza, secondo i requisitistabiliti dalla legge. A tale fine la Repubblica promuovecon appositi provvedimenti le pari opportunità tra donnee uomini. 5 La legge può, per l’ammissione ai pubbliciuffici e alle cariche elettive, parificare ai cittadini gliitaliani non appartenenti alla Repubblica. Chi è chiamatoa funzioni pubbliche elettive ha diritto di disporre deltempo necessario al loro adempimento e di conservare ilsuo posto di lavoro.

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AZIONE 5. LA SCUOLA DIGITALE

a) sviluppare le competenze digitali degli allievi, garantendo la conoscenza dei linguaggi non

verbali dei media, delle diverse espressioni dell’arte, attraverso l’utilizzo di strumenti

informatici;

b) promuovere la formazione del personale docente sull’uso delle tecnologie informatiche e

sviluppare percorsi didattici coerenti con l’uso di strumenti informatici e di linguaggi digitali;

c) partecipare alle iniziative del PON 2014-2020 ed a progetti finalizzati all’incremento delle

dotazioni informatiche della scuola.

AZIONE 6. I LINGUAGGI

a) integrare il curricolo con progetti legati allo sviluppo delle diverse tecniche espressive dell’arte,

finalizzate anche ad educare al senso estetico;

b) promuovere l’educazione alla musicalità in tutti gli ordini di scuola, con particolare riferimento

alla scuola primaria, dove si confermano nelle classi terze, quarte e quinte i corsi di pratica

musicale, di cui al D.M. 8/2011;

c) aumentare la sensibilità verso la musica, intesa anche come modalità di comunicazione tra i

bambini/ragazzi e volta a far acquisire agli studenti graduali competenze musicali;

d) integrare il curricolo con progetti di teatro;

e) implementare l’attività sportiva attraverso un curricolo verticale ed utilizzare personale interno

ed esterno nell’ottica di una pluralità dell’offerta in ambito sportivo e motorio;

AZIONE 7. PROGETTAZIONE EDUCATIVA-DIDATTICA

a) programmazione flessibile dell’orario didattico;

b) predisposizione di un orario flessibile del curricolo e delle singole discipline;

c) unità di insegnamento non coincidenti con l’unità oraria di lezione;

d) apertura pomeridiana della scuola per attività di recupero e di ampliamento dell’offerta

formativa;

e) percorsi didattici personalizzati ed individualizzati (PDP-PEI);

f) adeguamenti del calendario scolastico, che non comportino riduzioni delle attività didattiche né

dell’orario di lavoro del personale;

g) organizzazione dell’intera attività didattica, progettuale e scolastica per competenze e per classi

parallele, anche al fine di uniformare al massimo l’adozione dei libri di testo.

AZIONE 8. LA FORMAZIONE IN SERVIZIO

a) fermo restando il piano ministeriale destinato alla formazione docenti, la scuola attiverà percorsi

di formazione relativamente ai temi condivisi in sede di collegio docenti e nelle assemblee del

personale;

b) costituzione di reti con altre scuole nell’intento di offrire una pluralità di proposte formative.

AZIONE 9. SICUREZZA E PREVENZIONE

a) attivazione, nel rispetto di quanto disposto dal D.L. del 9 aprile 2008, n.81, di appositi corsi di

formazione in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro;

b) attivazione di progetti in collaborazione con le associazioni del territorio per lo sviluppo di una

educazione alla sicurezza.

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AZIONE 10. GESTIONE E AMMINISTRAZIONE

a) L’attività gestionale sarà improntata ai criteri di efficienza, efficacia, economicità, trasparenza;

b) l’attività negoziale, nel rispetto delle prerogative previste dai Regolamenti Europei, dal Codice

dei contratti pubblici e dai rispettivi regolamenti, nonché dal regolamento di contabilità (D.I. n.

4/2001) in capo al Dirigente scolastico, sarà improntata al massimo della trasparenza e della

ricerca dell’interesse primario della scuola;

c) il conferimento di incarichi al personale esterno dovrà avvenire dopo aver accertato la mancanza

di personale interno con pari professionalità e sulla base di criteri che garantiscono il massimo

della professionalità;

d) i compensi per le attività aggiuntive devono corrispondere a prestazioni effettivamente rese,

risultanti da riscontri oggettivi e devono essere corrisposti nei tempi concordati, a seguito delle

reali riscossioni e nei provvedimenti di attribuzione, che devono essere emanati prima della

prestazione, sulla base della disponibilità degli interessati e dei criteri stabiliti nella

Contrattazione Integrativa di Istituto.

e) attraverso il sito web della scuola si renderanno visibili le azioni e le iniziative sviluppate

dall’Istituto; lo stesso strumento permetterà di ricevere indispensabili feedback sulla qualità del

servizio erogato alla collettività.

CONCLUSIONI

Le linee di indirizzo, desunte dal RAV, sono la guida per la stesura del Piano dell’Offerta Formativa

Triennale, che sarà predisposto a cura della Funzione Strumentale a ciò designata, eventualmente affiancata

dal gruppo di lavoro a suo tempo approvato dal collegio dei docenti.

La realizzazione delle azioni presenti nel documento sarà possibile anche attraverso la dotazione dell’

organico potenziato, che sarà definito in relazione ai progetti ed alle attività contenute nel Piano, entro un

limite massimo di n. 3 unità per la scuola primaria e di n. 6 unità per la scuola secondaria di 1° grado

( per un totale di n. 09 unità ) .

Nell’ambito dei posti di potenziamento sarà accantonato preliminarmente un posto di docente per il

semiesonero del vicario del D.S.

Secondariamente, nell’utilizzo dei docenti in organico di potenziamento verrà data priorità ai progetti legati

rispettivamente al miglioramento dei risultati delle prove INVALSI, all’insegnamento della lingua italiana

(L2) per gli studenti stranieri, all’integrazione degli alunni con disabilità e con Bisogni Educativi Speciali,

in continuità con la scuola dell’infanzia.

In particolare, i posti per il potenziamento saranno destinati al raggiungimento degli obiettivi indicati nel

Piano di Miglioramento.

Al fine di garantire il diritto allo studio ed attivare soluzioni di emergenza nella gestione delle assenze,

l’orario del personale in organico di potenziamento sarà strutturato in modo tale da poter garantire, in casi

del tutto eccezionali, la sostituzione per un breve periodo dei docenti assenti.

Il presente documento è stato trasmesso ai seguenti destinatari:

Collegio dei Docenti

e p. C. Consiglio d’istituto

D.S.G.A.

ATTI

ALBO

- Approvato in sede di Collegio Docenti in data 22 dicembre 2015

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- Approvato in sede di Consiglio d’Istituto in data 15 gennaio 2016

Scelte conseguenti alle previsioni di cui alla legge 107/15 commi Pagina

Finalità della legge e compiti della scuola 1-4

Art. 1.

1. Per affermare il ruolo centrale della scuola nella società della conoscenza e innalzare i livelli di istruzione e lecompetenze delle studentesse e degli studenti, rispettandone i tempi e gli stili di apprendimento, per contrastare lediseguaglianze socio-culturali e territoriali, per prevenire e recuperare l’abbandono e la dispersione scolastica, incoerenza con il profilo educativo, culturale e professionale dei diversi gradi di istruzione, per realizzare unascuola aperta, quale laboratorio permanente di ricerca, sperimentazione e innovazione didattica, di partecipazionee di educazione alla cittadinanza attiva, per garantire il diritto allo studio, le pari opportunità di successoformativo e di istruzione permanente dei cittadini, la presente legge dà piena attuazione all’autonomia delleistituzioni scolastiche di cui all’articolo 21 della legge 15 marzo 1997, n. 59, e successive modificazioni, anche inrelazione alla dotazione finanziaria.

2. Per i fini di cui al comma 1, le istituzioni scolastiche garantiscono la partecipazione alle decisioni degli organicollegiali e la loro organizzazione è orientata alla massima flessibilità, diversificazione, efficienza ed efficacia delservizio scolastico, nonché all’integrazione e al miglior utilizzo delle risorse e delle strutture, all’introduzione ditecnologie innovative e al coordinamento con il contesto territoriale. In tale ambito, l’istituzione scolasticaeffettua la programmazione triennale dell’offerta formativa per il potenziamento dei saperi e delle competenzedelle studentesse e degli studenti e per l’apertura della comunità scolastica al territorio con il pienocoinvolgimento delle istituzioni e delle realtà locali.

3. La piena realizzazione del curricolo della scuola e il raggiungimento degli obiettivi di cui ai commi da 5 a 26,la valorizzazione delle potenzialità e degli stili di apprendimento nonché della comunità professionale scolasticacon lo sviluppo del metodo cooperativo, nel rispetto della libertà di insegnamento, la collaborazione e laprogettazione, l’interazione con le famiglie e il territorio sono perseguiti mediante le forme di flessibilitàdell’autonomia didattica e organizzativa previste dal regolamento di cui al decreto del Presidente dellaRepubblica 8 marzo 1999, n. 275, e in particolare attraverso:

a) l’articolazione modulare del monte orario annuale di ciascuna disciplina, ivi compresi attività e insegnamentiinterdisciplinari;

b) il potenziamento del tempo scolastico anche oltre i modelli e i quadri orari, nei limiti della dotazione organicadell’autonomia di cui al comma 5, tenuto conto delle scelte degli studenti e delle famiglie;

c) la programmazione plurisettimanale e flessibile dell’orario complessivo del curricolo e di quello destinato allesingole discipline, anche mediante l’articolazione del gruppo della classe.

4. All’attuazione delle disposizioni di cui ai commi da 1 a 3 si provvede nei limiti della dotazione organicadell’autonomia di cui al comma 201, nonché della dotazione organica di personale amministrativo, tecnico eausiliario e delle risorse strumentali e finanziarie disponibili.

Fabbisogno di organico di posti comuni e di sostegno 5

Fabbisogno di organico di posti di potenziamento 5

5. Al fine di dare piena attuazione al processo di realizzazione dell’autonomia e di riorganizzazione dell’interosistema di istruzione, è istituito per l’intera istituzione scolastica, o istituto comprensivo, e per tutti gli indirizzidegli istituti secondari di secondo grado afferenti alla medesima istituzione scolastica l’organico dell’autonomia,funzionale alle esigenze didattiche, organizzative e progettuali delle istituzioni scolastiche come emergenti dalpiano triennale dell’offerta formativa predisposto ai sensi del comma 14. I docenti dell’organico dell’autonomiaconcorrono alla realizzazione del piano triennale dell’offerta formativa con attività di insegnamento, dipotenziamento, di sostegno, di organizzazione, di progettazione e di coordinamento.

Fabbisogno di organico di personale ATA 14

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14. L’articolo 3 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, èsostituito dal seguente: «Art. 3 (Piano triennale dell’offerta formativa) .

1. Ogni istituzione scolastica predispone, con la partecipazione di tutte le sue componenti, il piano triennaledell’offerta formativa, rivedibile annualmente. Il piano è il documento fondamentale costitutivo dell’identitàculturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare,educativa e organizzativa che le singole scuole adottano nell’ambito della loro autonomia.

2. Il piano è coerente con gli obiettivi generali ed educativi dei diversi tipi e indirizzi di studi, determinati alivello nazionale a norma dell’articolo 8, e riflette le esigenze del contesto culturale, sociale ed economico dellarealtà locale, tenendo conto della programmazione territoriale dell’offerta formativa. Esso comprende e riconoscele diverse opzioni metodologiche, anche di gruppi minoritari, valorizza le corrispondenti professionalità e indicagli insegnamenti e le discipline tali da coprire:a) il fabbisogno dei posti comuni e di sostegno dell’organico dell’autonomia, sulla base del monte orario degli

insegnamenti, con riferimento anche alla quota di autonomia dei curricoli e agli spazi di fl essibilità, nonchédel numero di alunni con disabilità, ferma restando la possibilità di istituire posti di sostegno in deroga neilimiti delle risorse previste a legislazione vigente;

b) il fabbisogno dei posti per il potenziamento dell’offerta formativa.

3. Il piano indica altresì il fabbisogno relativo ai posti del personale amministrativo, tecnico e ausiliario, nelrispetto dei limiti e dei parametri stabiliti dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22giugno 2009, n. 119, tenuto conto di quanto previsto dall’articolo 1, comma 334, della legge 29 dicembre 2014,n. 190, il fabbisogno di infrastrutture e di attrezzature materiali, nonché i piani di miglioramento dell’istituzionescolastica previsti dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 marzo 2013, n. 80.

4. Il piano è elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte digestione e di amministrazione definiti dal dirigente scolastico. Il piano è approvato dal consiglio d’istituto.

5. Ai fini della predisposizione del piano, il dirigente scolastico promuove i necessari rapporti con gli enti locali econ le diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti nel territorio; tiene altresì conto delleproposte e dei pareri formulati dagli organismi e dalle associazioni dei genitori e, per le scuole secondarie disecondo grado, degli studenti».

Fabbisogno di attrezzature ed infrastrutture materiali 6

6. Le istituzioni scolastiche effettuano le proprie scelte in merito agli insegnamenti e alle attività curricolari,extracurricolari, educative e organizzative e individuano il proprio fabbisogno di attrezzature e di infrastrutturemateriali, nonché di posti dell’organico dell’autonomia di cui al comma 64.

Obiettivi prioritari adottati dalla scuola fra quelli indicati dalla legge 7

7. Le istituzioni scolastiche, nei limiti delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazionevigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, individuano il fabbisogno di postidell’organico dell’autonomia, in relazione all’offerta formativa che intendono realizzare, nel rispetto del monteorario degli insegnamenti e tenuto conto della quota di autonomia dei curricoli e degli spazi di flessibilità, nonchéin riferimento a iniziative di potenziamento dell’offerta formativa e delle attività progettuali, per ilraggiungimento degli obiettivi formativi individuati come prioritari tra i seguenti:

a) valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche, con particolare riferimento all’italiano nonchéalla lingua inglese e ad altre lingue dell’Unione europea, anche mediante l’utilizzo della metodologia ContentLanguage Integrated Learning (C.L.I.L.);

b) potenziamento delle competenze matematico-logiche e scientifiche;

c) potenziamento delle competenze nella pratica e nella cultura musicale, nella danza, nell’arte e nella storiadell’arte, nel cinema, nelle tecniche e nei media di produzione e di diffusione delle immagini e dei suoni, anchemediante il coinvolgimento dei musei e degli altri istituti pubblici e privati operanti in tali settori;

d) sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica attraverso la valorizzazionedell’educazione interculturale e alla pace, il rispetto delle differenze e il dialogo tra le culture, il sostegnodell’assunzione di responsabilità nonché della solidarietà e della cura dei beni comuni e della consapevolezza deidiritti e dei doveri; potenziamento delle conoscenze in materia giuridica ed economico-finanziaria e dieducazione all’auto-imprenditorialità;

e) sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al rispetto della legalità, della sostenibilitàambientale, dei beni paesaggistici, del patrimonio e delle attività culturali;

f) alfabetizzazione all’arte, alle tecniche e ai media di produzione e diffusione delle immagini;

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g) potenziamento delle discipline motorie e sviluppo di comportamenti ispirati a uno stile di vita sano, conparticolare riferimento all’alimentazione, all’educazione fisica e allo sport, e attenzione alla tutela del diritto allostudio degli studenti praticanti attività sportiva agonistica;

h) sviluppo delle competenze digitali degli studenti, con particolare riguardo al pensiero computazionale,all’utilizzo critico e consapevole dei social network e dei media nonché alla produzione e ai legami con il mondodel lavoro; i) potenziamento delle metodologie laboratoriali e delle attività di laboratorio;

l) prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di discriminazione e del bullismo, ancheinformatico; potenziamento dell’inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con bisogni educativispeciali attraverso percorsi individualizzati e personalizzati anche con il supporto e la collaborazione dei servizisocio-sanitari ed educativi del territorio e delle associazioni di settore e l’applicazione delle linee di indirizzo perfavorire il diritto allo studio degli alunni adottati, emanate dal Ministero dell’istruzione, dell’università e dellaricerca il 18 dicembre 2014;

m) valorizzazione della scuola intesa come comunità attiva, aperta al territorio e in grado di sviluppare eaumentare l’interazione con le famiglie e con la comunità locale, comprese le organizzazioni del terzo settore e leimprese;

n) apertura pomeridiana delle scuole e riduzione del numero di alunni e di studenti per classe o per articolazionidi gruppi di classi, anche con potenziamento del tempo scolastico o rimodulazione del monte orario rispetto aquanto indicato dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 89;

o) incremento dell’alternanza scuola-lavoro nel secondo ciclo di istruzione;

p) valorizzazione di percorsi formativi individualizzati e coinvolgimento degli alunni e degli studenti;

q) individuazione di percorsi e di sistemi funzionali alla premialità e alla valorizzazione del merito degli alunni edegli studenti;

r) alfabetizzazione e perfezionamento dell’italiano come lingua seconda attraverso corsi e laboratori per studentidi cittadinanza o di lingua non italiana, da organizzare anche in collaborazione con gli enti locali e il terzosettore, con l’apporto delle comunità di origine, delle famiglie e dei mediatori culturali;

s) definizione di un sistema di orientamento.

Scelte di gestione e di organizzazione (Vedi sopra) 14

Educazione alle pari opportunità e prevenzione della violenza di genere 15-16

15. All’attuazione delle disposizioni di cui all’articolo 3, comma 2, secondo periodo, del regolamento di cui aldecreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, come sostituito dal comma 14 del presentearticolo, si provvede nel limite massimo della dotazione organica complessiva del personale docente di cui alcomma 201 del presente articolo.

16. Il piano triennale dell’offerta formativa assicura l’attuazione dei princìpi di pari opportunità promuovendonelle scuole di ogni ordine e grado l’educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e ditutte le discriminazioni, al fine di informare e di sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori sulle tematicheindicate dall’articolo 5, comma 2, del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, convertito, con modificazioni, dallalegge 15 ottobre 2013, n. 119, nel rispetto dei limiti di spesa di cui all’articolo 5 -bis , comma 1, primo periodo,del predetto decreto-legge n. 93 del 2013.

Insegnamento lingua inglese nella scuola primaria 20

20. Per l’insegnamento della lingua inglese, della musica e dell’educazione motoria nella scuola primaria sonoutilizzati, nell’ambito delle risorse di organico disponibili, docenti abilitati all’insegnamento per la scuolaprimaria in possesso di competenze certificate, nonché docenti abilitati all’insegnamento anche per altri gradi diistruzione in qualità di specialisti, ai quali è assicurata una specifica formazione nell’ambito del Piano nazionaledi cui al comma 124.

Opzioni, orientamento, valorizzazione del merito, figure di coordinamento 28-32

28. Le scuole secondarie di secondo grado introducono insegnamenti opzionali nel secondo biennio e nell’ultimoanno anche utilizzando la quota di autonomia e gli spazi di flessibilità. Tali insegnamenti, attivati nell’ambitodelle risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente e dei posti di organico dell’autonomia assegnati sullabase dei piani triennali dell’offerta formativa, sono parte del percorso dello studente e sono inseriti nelcurriculum dello studente, che ne individua il profilo associandolo a un’identità digitale e raccoglie tutti i dati

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utili anche ai fini dell’orientamento e dell’accesso al mondo del lavoro, relativi al percorso degli studi, allecompetenze acquisite, alle eventuali scelte degli insegnamenti opzionali, alle esperienze formative anche inalternanza scuola-lavoro e alle attività culturali, artistiche, di pratiche musicali, sportive e di volontariato, svoltein ambito extrascolastico. Con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, da adottare, aisensi dell’articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, entro centottanta giorni dalla data di entratain vigore della presente legge, sentito il Garante per la protezione dei dati personali, sono disciplinate le modalitàdi individuazione del profilo dello studente da associare ad un’identità digitale, le modalità di trattamento dei datipersonali contenuti nel curriculum dello studente da parte di ciascuna istituzione scolastica, le modalità ditrasmissione al Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca dei suddetti dati ai fini di renderliaccessibili nel Portale unico di cui al comma 136, nonché i criteri e le modalità per la mappatura del curriculumdello studente ai fini di una trasparente lettura della progettazione e della valutazione per competenze.

29. Il dirigente scolastico, di concerto con gli organi collegiali, può individuare percorsi formativi e iniziativediretti all’orientamento e a garantire un maggiore coinvolgimento degli studenti nonché la valorizzazione delmerito scolastico e dei talenti. A tale fine, nel rispetto dell’autonomia delle scuole e di quanto previsto dalregolamento di cui al decreto del Ministro della pubblica istruzione 1° febbraio 2001, n. 44, possono essereutilizzati anche finanziamenti esterni.

30. Nell’ambito dell’esame di Stato conclusivo dei percorsi di istruzione secondaria di secondo grado, nellosvolgimento dei colloqui la commissione d’esame tiene conto del curriculum dello studente.

31. Le istituzioni scolastiche possono individuare, nell’ambito dell’organico dell’autonomia, docenti cui affidareil coordinamento delle attività di cui al comma 28.

32. Le attività e i progetti di orientamento scolastico nonché di accesso al lavoro sono sviluppati con modalitàidonee a sostenere anche le eventuali difficoltà e problematiche proprie degli studenti di origine straniera.All’attuazione delle disposizioni del primo periodo si provvede nell’ambito delle risorse umane, finanziarie estrumentali disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.

Alternanza scuola-lavoro 33-43

33. Al fine di incrementare le opportunità di lavoro e le capacità di orientamento degli studenti, i percorsi dialternanza scuola-lavoro di cui al decreto legislativo 15 aprile 2005, n. 77, sono attuati, negli istituti tecnici eprofessionali, per una durata complessiva, nel secondo biennio e nell’ultimo anno del percorso di studi, di almeno400 ore e, nei licei, per una durata complessiva di almeno 200 ore nel triennio. Le disposizioni del primo periodosi applicano a partire dalle classi terze attivate nell’anno scolastico successivo a quello in corso alla data dientrata in vigore della presente legge. I percorsi di alternanza sono inseriti nei piani triennali dell’offertaformativa.

34. All’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 15 aprile 2005, n. 77, dopo le parole: «ivi inclusi quelli delterzo settore,» sono inserite le seguenti: «o con gli ordini professionali, ovvero con i musei e gli altri istitutipubblici e privati operanti nei settori del patrimonio e delle attività culturali, artistiche e musicali, nonché con entiche svolgono attività afferenti al patrimonio ambientale o con enti di promozione sportiva riconosciuti dalCONI,».

35. L’alternanza scuola-lavoro può essere svolta durante la sospensione delle attività didattiche secondo ilprogramma formativo e le modalità di verifica ivi stabilite nonché con la modalità dell’impresa formativasimulata. Il percorso di alternanza scuola-lavoro si può realizzare anche all’estero.

36. All’attuazione delle disposizioni di cui ai commi 34 e 35 si provvede nell’ambito delle risorse umane,finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri per lafinanza pubblica.

37. All’articolo 5, comma 4-ter, del decreto-legge 12 settembre 2013, n. 104, convertito, con modificazioni, dallalegge 8 novembre 2013, n. 128, il primo periodo è sostituito dal seguente: «Ai fini dell’attuazione del sistema dialternanza scuola-lavoro, delle attività di stage, di tirocinio e di didattica in laboratorio, con decreto del Ministrodell’istruzione, dell’università e della ricerca, di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali e conil Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione nel caso di coinvolgimento di enti pubblici,sentito il Forum nazionale delle associazioni studentesche di cui all’articolo 5-bis del regolamento di cui aldecreto del Presidente della Repubblica 10 ottobre 1996, n. 567, e successive modificazioni, è adottato unregolamento, ai sensi dell’articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, con cui è definita la Cartadei diritti e dei doveri degli studenti in alternanza scuola-lavoro, concernente i diritti e i doveri degli studentidella scuola secondaria di secondo grado impegnati nei percorsi di formazione di cui all’articolo 4 della legge 28marzo 2003, n. 53, come definiti dal decreto legislativo 15 aprile 2005, n. 77, con particolare riguardo allapossibilità per lo studente di esprimere una valutazione sull’efficacia e sulla coerenza dei percorsi stessi con il

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proprio indirizzo di studio».

38. Le scuole secondarie di secondo grado svolgono attività di formazione in materia di tutela della salute e dellasicurezza nei luoghi di lavoro, nei limiti delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili, mediantel’organizzazione di corsi rivolti agli studenti inseriti nei percorsi di alternanza scuola-lavoro ed effettuati secondoquanto disposto dal decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81.

39. Per le finalità di cui ai commi 33, 37 e 38, nonché per l’assistenza tecnica e per il monitoraggiodell’attuazione delle attività ivi previste, è autorizzata la spesa di euro 100 milioni annui a decorrere dall’anno2016. Le risorse sono ripartite tra le istituzioni scolastiche ai sensi del comma 11.

40. Il dirigente scolastico individua, all’interno del registro di cui al comma 41, le imprese e gli enti pubblici eprivati disponibili all’attivazione dei percorsi di cui ai commi da 33 a 44 e stipula apposite convenzioni anchefinalizzate a favorire l’orientamento scolastico e universitario dello studente. Analoghe convenzioni possonoessere stipulate con musei, istituti e luoghi della cultura e delle arti performative, nonché con gli uffici centrali eperiferici del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. Il dirigente scolastico, al termine di ognianno scolastico, redige una scheda di valutazione sulle strutture con le quali sono state stipulate convenzioni,evidenziando la specificità del loro potenziale formativo e le eventuali difficoltà incontrate nella collaborazione.

41. A decorrere dall’anno scolastico 2015/2016 è istituito presso le camere di commercio, industria, artigianato eagricoltura il registro nazionale per l’alternanza scuola-lavoro. Il registro è istituito d’intesa con il Ministerodell’istruzione, dell’università e della ricerca, sentiti il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e il Ministerodello sviluppo economico, e consta delle seguenti componenti: a) un’area aperta e consultabile gratuitamente incui sono visibili le imprese e gli enti pubblici e privati disponibili a svolgere i percorsi di alternanza. Per ciascunaimpresa o ente il registro riporta il numero massimo degli studenti ammissibili nonché i periodi dell’anno in cui èpossibile svolgere l’attività di alternanza; b) una sezione speciale del registro delle imprese di cui all’articolo2188 del codice civile, a cui devono essere iscritte le imprese per l’alternanza scuola-lavoro; tale sezioneconsente la condivisione, nel rispetto della normativa sulla tutela dei dati personali, delle informazioni relativeall’anagrafica, all’attività svolta, ai soci e agli altri collaboratori, al fatturato, al patrimonio netto, al sito internet eai rapporti con gli altri operatori della filiera delle imprese che attivano percorsi di alternanza.

42. Si applicano, in quanto compatibili, i commi 3, 4, 5, 6 e 7 dell’articolo 4 del decreto-legge 24 gennaio 2015,n. 3, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2015, n. 33.

43. All’attuazione delle disposizioni di cui ai commi 41 e 42 si provvede nell’ambito delle risorse umane,finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri per lafinanza pubblica.

Azioni coerenti con il piano nazionale scuola digitale 56-59

56. Al fine di sviluppare e di migliorare le competenze digitali degli studenti e di rendere la tecnologia digitaleuno strumento didattico di costruzione delle competenze in generale, il Ministero dell’istruzione, dell’università edella ricerca adotta il Piano nazionale per la scuola digitale, in sinergia con la programmazione europea eregionale e con il Progetto strategico nazionale per la banda ultralarga.

57. A decorrere dall’anno scolastico successivo a quello in corso alla data di entrata in vigore della presentelegge, le istituzioni scolastiche promuovono, all’interno dei piani triennali dell’offerta formativa e incollaborazione con il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, azioni coerenti con le finalità, iprincipi e gli strumenti previsti nel Piano nazionale per la scuola digitale di cui al comma 56.

58. Il Piano nazionale per la scuola digitale persegue i seguenti obiettivi:

a) realizzazione di attività volte allo sviluppo delle competenze digitali degli studenti, anche attraverso lacollaborazione con università, associazioni, organismi del terzo settore e imprese, nel rispetto dell’obiettivo di cuial comma 7, lettera h) ;

b) potenziamento degli strumenti didattici e laboratoriali necessari a migliorare la formazione e i processi diinnovazione delle istituzioni scolastiche;

c) adozione di strumenti organizzativi e tecnologici per favorire la governance, la trasparenza e la condivisione didati, nonché lo scambio di informazioni tra dirigenti, docenti e studenti e tra istituzioni scolastiche ed educative earticolazioni amministrative del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca;

d) formazione dei docenti per l’innovazione didattica e sviluppo della cultura digitale per l’insegnamento,l’apprendimento e la formazione delle competenze lavorative, cognitive e sociali degli studenti;

e) formazione dei direttori dei servizi generali e amministrativi, degli assistenti amministrativi e degli assistentiConferenza unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, e successivemodificazioni, con particolare riferimento alla connettività nelle scuole;

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f) potenziamento delle infrastrutture di rete, sentita la Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del decretolegislativo 28 agosto 1997, n. 281, e successive modificazioni, con particolare riferimento alla connettività nelle

scuole;

g) valorizzazione delle migliori esperienze delle istituzioni scolastiche anche attraverso la promozione di una retenazionale di centri di ricerca e di formazione;

h) definizione dei criteri e delle finalità per l’adozione di testi didattici in formato digitale e per la produzione e ladiffusione di opere e materiali per la didattica, anche prodotti autonomamente dagli istituti scolastici.

59. Le istituzioni scolastiche possono individuare, nell’ambito dell’organico dell’autonomia, docenti cui affidareil coordinamento delle attività di cui al comma

57. Ai docenti può essere affiancato un insegnante tecnico-pratico. Dall’attuazione delle disposizioni di cui alpresente comma non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.

Didattica laboratoriale 60

60. Per favorire lo sviluppo della didattica laboratoriale, le istituzioni scolastiche, anche attraverso i poli tecnico-professionali, possono dotarsi di laboratori territoriali per l’occupabilità attraverso la partecipazione, anche inqualità di soggetti cofinanziatori, di enti pubblici e locali, camere di commercio, industria, artigianato eagricoltura, università, associazioni, fondazioni, enti di formazione professionale, istituti tecnici superiori eimprese private, per il raggiungimento dei seguenti obiettivi:

a) orientamento della didattica e della formazione ai settori strategici del made in Italy, in base alla vocazioneproduttiva, culturale e sociale di ciascun territorio;

b) fruibilità di servizi propedeutici al collocamento al lavoro o alla riqualificazione di giovani non occupati; c)apertura della scuola al territorio e possibilità di utilizzo degli spazi anche al di fuori dell’orario scolastico.

Uso dei locali al di fuori dei periodi di attività didattiche 61

61. I soggetti esterni che usufruiscono dell’edificio scolastico per effettuare attività didattiche e culturali sonoresponsabili della sicurezza e del mantenimento del decoro degli spazi.

Formazione in servizio docenti 124

124. Nell’ambito degli adempimenti connessi alla funzione docente, la formazione in servizio dei docenti diruolo è obbligatoria, permanente e strutturale. Le attività di formazione sono definite dalle singole istituzioniscolastiche in coerenza con il piano triennale dell’offerta formativa e con i risultati emersi dai piani dimiglioramento delle istituzioni scolastiche previsti dal regolamento di cui al decreto del Presidente dellaRepubblica 28 marzo 2013, n. 80, sulla base delle priorità nazionali indicate nel Piano nazionale di formazione,adottato ogni tre anni con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, sentite leorganizzazioni sindacali rappresentative di categoria.

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IL CONTESTO SOCIO CULTURALE DEL NOSTRO ISTITUTO"Non c’è nulla che sia più ingiusto quanto far parti uguali fradisuguali”

“don L. Milani – Lettera ad una professoressa -”

L’Istituto Comprensivo “Milani” vuole essere un luogo in cui, nelle diversità e nelle differenze, si

condivide l'unico obiettivo che è la crescita della persona, da realizzare attraverso il superamento di

ogni genericità e standardizzazione e tramite la progettazione di una rete di azioni integrate, atte a

valorizzare lo stile cognitivo unico ed irripetibile proprio di ogni studente.

La finalità principale può essere sintetizzata in “educare/istruendo”, che vuol significare

essenzialmente:

consegnare il patrimonio culturale che ci viene dal passato perché non vada disperso e possa

essere messo a frutto;

preparare i giovani alla vita adulta, fornendo loro quelle competenze indispensabili per essere

protagonisti all'interno del contesto economico e sociale in cui vivono;

accompagnare il percorso di formazione personale che uno studente compie, sostenendo il

processo di costruzione della propria personalità.

Partendo dalla centralità della persona-studente, l’Istituto ha sempre presente il benessere degli

alunni, predisponendo un’ambiente in cui gli stessi si trovino a proprio agio, si sentano accettati da

compagni e insegnanti e valorizzati per le proprie caratteristiche, al fine di facilitare il processo di

apprendimento.

Benessere per gli alunni significa anche imparare ad accettare, senza ansie e senza angosce, i propri

limiti, che non debbono essere intesi come vincoli, ma come elementi da prendere in considerazione

per scelte future serene e consapevoli.

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Il territorio

Il Comune di Fondi conta, all’anno 2011,

36.257 residenti, gli abitanti sono distribuiti in

10.179 nuclei familiari con una media per

nucleo familiare di 3,05 componenti.

L’economia fondana, dapprima incentrata solo

su attività del settore primario, si è proiettata

poi nei settori secondario e terziario, ampliando

la scala dei valori sociali.

Nell’ultimo decennio si è assistito ad un

aumento del fenomeno dell’immigrazione, sia

da Paesi comunitari che extraeuropei; pertanto,

le offerte lavorative non bastano più ad

assorbire tutte le esigenze della popolazione attiva. Si assiste, quindi, ad un pendolarismo verso le

zone limitrofe e, soprattutto, verso Roma.

Gli istituti superiori e le scuole professionali presenti sul territorio fondano, attraverso

l'articolazione degli indirizzi, offrono agli studenti un’ampia possibilità di scelta sempre più

rispondente alle richieste del mercato.

Il quartiere “Portone della corte”

Gli alunni che frequentano l’Istituto

Comprensivo Milani di Fondi provengono, in

larga parte, dal quartiere “Portone della

Corte”, noto come “zona 167” dalla legge che

ne ha permesso la realizzazione.

Questo quartiere non può essere considerato

più un quartiere di periferia, in quanto ormai

è inglobato nel contesto e nel tessuto urbano

senza soluzione di continuità.

Esso presenta oggi, dopo gli ultimi interventi

di sistemazione ed arredo urbanistico, un aspetto gradevole ed ordinato con una grossa piazza

(Piazzale delle Regioni), ampi spazi, aree verdi e strutture sociali di recente costruzione come il

centro studi multimediale “Dan Danino Di Sarra”, una tenso-struttura (centro sportivo polivalente)

ed altri servizi.

E’ presente sul territorio la Parrocchia di San Paolo, valido centro di aggregazione non solo

religiosa, ma anche sociale, grazie alla presenza di un oratorio. Il quartiere è abitato da famiglie di

ceto sociale eterogeneo.

Attualmente il tessuto urbano del quartiere si presenta così strutturato: case popolari, “case

cooperative”, costruite in condizioni di edilizia agevolata e singole abitazioni.

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Le frazioni di Rodari, Selva Vetere e del Salto di Fondi

Dall’anno scolastico 2013/2014 il Plesso periferico di Salto Covino ha assunto unicamente

l’identità di scuola dell’infanzia, mentre il Plesso Selva Vetere accoglie gli alunni di Scuola

Primaria. Tutti gli iscritti delle due zone limitrofe provengono da una larga fascia costiera e

dall’entroterra della piana di Fondi. La scuola dell’infanzia “G. Rodari“ si trova nella zona di Fondi

Scalo.

Si tratta di frazioni con case sparse e prive di nuclei abitativi consistenti. Solo il Salto di Fondi ha

un suo piccolo centro, costituito da gruppo di case e servizi, gravitante attorno alla chiesa

parrocchiale.

La maggior parte della popolazione è occupata nel settore agricolo. L’ambiente socio-culturale di

provenienza delle famiglie è più omogeneo a Salto Covino, più eterogeneo a Selva Vetere, dove è

presente un notevole insediamento di immigrati.

La popolazione scolastica dell’ Istituto Comprensivo “ Milani”, dunque, presenta una certa

eterogeneità riguardo all’ambiente di provenienza socio-culturale e familiare degli alunni, con

caratteristiche diverse all’interno dello stesso plesso.

L’impegno dell’istituzione scolastica sarà quello di favorire opportunità di formazione e

arricchimento per tutti gli alunni, in sede centrale e in periferia.

Un risalto particolare va dato alla presenza degli alunni immigrati, che richiedono una maggiore

attenzione per l’integrazione e la necessità di attuare interventi didattici diversificati.

Ciò nonostante questa eterogeneità apporta una notevole ricchezza culturale all’interno dell’Istituto.

I PLESSI SCOLASTICIL’Istituto è costituito da un plesso di scuola secondaria di primo grado, tre plessi di scuola primaria

e tre plessi di Scuola dell’Infanzia.

Dal punto di vista strutturale i plessi sono in buone condizioni, ubicati in zone geografiche

favorevoli ed accoglienti.

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Il plesso “Milani”.L’edificio presenta strutture moderne e funzionali: 18 aule, un’ampia

palestra, un laboratorio di scienze, due laboratori di informatica,

un’aula di disegno, un'aula di musica utilizzata anche come

spazio/teatro, un’aula videoteca-biblioteca, un'aula magna

multifunzionale.

È dotato di un ampio ingresso; è circondato da uno spazio esterno, con

impianti sportivi e parcheggio per bici e motocicli degli alunni. In

esso alloggiano i locali della segreteria e della dirigenza. L’edificio è

privo di barriere architettoniche.

Il plesso “Giulia Gonzaga 1”.L’edificio, ospita 12 classi di scuola primaria, n. 6 sezioni

dell’infanzia a tempo pieno. Dispone di ampie aule con vetrate che

affacciano su cortili e giardini interni, un refettorio, un’aula magna

multifunzionale, una palestra e un laboratorio di informatica.

Il plesso “Giulia Gonzaga 2”.Edificio di nuova costruzione, è entrato in funzione nel mese di marzo

2015; ospita n. 5 classi: 3 quinte e 2 quarte di scuola primaria

Il plesso “Gianni Rodari”.L’edificio ospita tre sezioni di scuola dell’Infanzia. Gli spazi internied esterni sono ampi e funzionali allo svolgimento di tutte le attivitàpreviste.

Il plesso Salto Selva VetereLa struttura scolastica ospita n. 4 classi di scuola primaria. Dispone

di aule comode ed attrezzate, di un ampio atrio, di un cortile esterno e

di 4 aule utilizzate per attività di laboratorio

Il plesso Salto CovinoL’edificio ospita quattro sezioni di scuola dell’infanzia. Esso offre

molteplici possibilità per lo svolgimento delle attività; è dotato di

spazi interni, cortili interni, un atrio e un parco verde.