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a cura diSimonetta de Nisco
FILO DIRETTO
“La mente è golosa.Di sensazioni da assaporare,di momenti di trasgressione,di piaceri e di affetti”
3
Una pagina per dare spazio a piccole e
grandi realtà che meritano citazione:
novità gastronomiche, personaggi, libri,
news e curiosità. Per nuove interessanti
discussioni , suggerimenti e commenti
scrivete a: [email protected]
SOMMARIO
5
INTERVISTA7L’arte dei telai a Jacquard2 chiacchiere con Marta Cucchia
TI PORTO A MANGIAREGarbagnate Milanese - La Refezione
15
LIBRI DI GUSTOL’Arte del Menu - La Cucina milanese
17
E DA GUSTARE CON LA MENTEL’Anello di Re Salomone
19
OGGI HO COMPRATOCoccole da bere: Tè Pressati
27
GOLOSE TENTAZIONIMarmellata di arance, Marmellata dilimoni, Marmellata di cedro,Salsa di rucola, Salsa di salvia e basilico
31
Mostra: “Inca. Origine e misteridelle civiltà dell’oro”
13
7
13
15
27
NEWSModa e bellezza
35
FILO DIRETTOSpazio per piccole e grandi realtà
3
35
In questo numeroIn questo numero
UN PELOSO PER AMICOPimpa
43
QUANDO LEILina Brun: insegnante, scrittrice,editore e guida turistica
21
IL MEGLIOTopinambour
29
HO SOGNATO..e forse mi gioco i numeri al lotto
45
Il Laboratorio Giuditta Brozzetti a Perugia trasmetteattraverso disegni e antiche elaborazioni uno deicomponenti della genialità femminile, la fantasia chenasce dal sentimento e dalle tradizioni antiche.L’atelier ha ottenuto nel 2004 la dichiarazione diinteresse per la fruizione pubblica, come attopropedeutico con ingresso nel Sistema Musealedell’Umbria, a ulteriore prova di quanto alto eimpegnativo sia il compito intrapreso dalla quartagenerazione di questa realtà, situata in uno degli angolipiù suggestivi della città umbra.Incontrare Marta Cucchia e allontanarla per qualcheminuto dai suoi telai è una piccola impresa, peraltrosubito superata dalla disponibilità mentale immediataa parlare, a raccontare, a descrivere quanto succedegiornalmente nel suo laboratorio.
Le donne sono protagoniste indiscusse diquest’arte antica che ha raggiunto la suamassima espressione con Giuditta Brozzetti. Ciracconti come è nata questa attività e perché inun luogo così particolare.Giuditta Brozzetti fondò il Laboratorio nel 1921recuperando un’antica tradizione umbra. L’attività siè tramandata di madre in figlia, spostandosi in variesedi. L’attuale fortunata collocazione nella ex Chiesa diSan Francesco delle Donne (del 1212, la chiesafrancescana più antica di Perugia) risale al 1996 e nasceda un’idea di Clara Baldelli Bombelli, nipote di Giuditta,realizzata da me, figlia di Clara.
Quali sono le caratteristiche dei telai a jacquard?E quali i risultati che si ottengono utilizzandoli?Con i nostri telai manuali a jacquard del 1836 sirealizzano preziosi tessuti damascati, la cui caratteristicaè nel caso dell’ “operato pieno” il rilievo della trama ela leggerezza e la trasparenza nel “misto-lino”.
INTERVISTA
7
L’Arte deiTELAI A JACQUARDL’Arte dei
TELAI A JACQUARD
E i telai manuali a quattro licci? Li usate conmaggiore frequenza rispetto a quelli a jacquard?La cosidetta “tessitura rustica” realizzata con i telai aquattro licci tipica delle campagne umbre sin dalMedioevo, riveste purtroppo solo unapiccola parte della produzione, inquanto più costosa e menocomprensibile al pubblico. Conquesto tipo di telaio realizziamo corsid i t e s s i t u r a m a n u a l e p e rappassionati.
In che cosa consiste la tessitura“Fiamma di Perugia”?tecnica segreta per realizzare tappetie arazzi risalente al XVII secolo,esclusiva a quell’epoca della sola cittàdi Perugia. Nel laboratorio si èrestaurato un telaio originale erecuperata la tecnica persa 60 anni fa.
I vostri motivi decorativi siispirano a quelli medioevali.Quanto incide proprio questa scelta sullaproduzione e sulla vendita delle creazioni?Pochissimo, la vastità del patrimonio iconografico delLaboratorio e le infinite combinazioni possibili cipermettono di realizzare prodotti personalizzati adattiad ogni ambientazione.
Tovaglie, tende, cuscini,centrotavola... Come nasconole nuove collezioni?artigiani realizziamo le nuove“collezioni” direttamente lavorandoal telaio in una continua elaborazionee sperimentazione dell’arte tessile.
È possibile farsi realizzareb o m b o n i e r e u n i c h e eirripetibili?Certamente, la realizzazione sumisura e personalizzata è una nostra prerogativa (perme è anche la fase più divertente!).
INTERVISTA
9
Le giovani coppie hanno abbandonato ilconcetto di “corredo” oppure ha avuto lasensazione che possa esserciun ritorno a questa consue-tudine?Il “corredo” della mamma non esistepiù ma stiamo riscontrando unrinato interesse da parte delle nuovegenerazioni, che pensano loro stessealle proprie esigenze.
I vostri corsi sono accessibilia chi non abbia mai toccato untelaio? Sono molto frequentatie quale è il vostro target diriferimento?I nostri corsi sono accessibili a tutti,l’unico limite è che il telaio a pedaliviene mosso, appunto, con i piedi.I corsi sono frequentati sia dagiovanissimi che si avvicinano percuriosità, sia da tessitrici chevogliono approfondire le proprieconoscenze, sia da docentiuniversitari per aggiornamentoprofessionale.
Marta attende un piccolo selezionato gruppo di visitatori.Verranno effettuate dimostrazioni pratiche di tessitura.Ho deciso di accodarmi.Voglio saperne di più e immergermi in una dimensionemagica, lontana da un mondo che spesso non appagala mente e il cuore.
Laboratorio di Tessitura a manoGiuditta BrozzettiVia Tiberio Berardi 5/6 PerugiaTel. 039 075 40236mobile [email protected]
INTERVISTA
11
Origine e misteridelle civiltà dell’oro
Un evento straordinario celebra in Italia – con la mostra
gemella “Plus Ultra” - il Bicentenario dell’indipendenza
delle colonie americane della Spagna (1810-2010).
La Mostra, articolata in 10 sezioni, presenta 270 opere
mai esposte al di fuori del Perù e provenienti dai
maggiori Musei peruviani. Sono veri tesori, in oro,
argento, bronzo, rame: gioielli, corone e vestiti
interamente ricoperti d’oro degli antichi sovrani; inoltre
terrecotte, sculture in pietra e legno, coltelli sacrificali,
strumenti musicali, maschere e una mummia prestata
in via eccezionale.
Curatrice della mostra è Paloma Carcedo De Mufarech
e co-curatori sono Antonio Aimi e Giuseppe Orefici che
hanno saputo magistralmente scegliere documenti
inusuali ed espressioni della vita e della spiritualità di
una civiltà antica a noi lontana. Per il visitatore un
viaggio magico, emozionante.
INCA
13
INCA
Coppa sonagliod’argento; Cultura
Chimù (1200-1470 d.C.).Lima, Museo Naciònal de Arqueologia,
Antropologia e Historia del Perù.
Disco d’oro conpersonaggio centrale;
Cultura Sicàn (750-1375 d.C.),Lambayaque, Museo Arqueològico
Nacional Bruning
Bottiglia configurata conansa a staffa in terracotta;Cultura Moche(100-750 d.C.).Lima, Museo Naciònalde Arqueologia,Antropologia e Historiadel Perù.
Brescia, Museo di Santa Giuliafino al 27 giugno 2010per info: n.verde 800 77 50 [email protected]
Orecchino d’oroIntermedio Antico
(200-600 d.C.)Lima Museos “Oro
del Perù”-“Armas del Mundo”. Fundaciòn Miguel Mujica Gallo.
La classe innata di Giovanna Cantoni e Maurizio
Galligani (figlio d’arte) che conducono questo ristorante
d’atmosfera si avverte subito, entrando nella grande
sala, con soffitto altissimo e caminetto che rende,
persino da spento, ancora più caldo e piacevole il sostare
in questo luogo.
Il motto chiaro di Giovanna e Maurizio, “non seguiamo
le mode, perseguiamo un modo”, esprime al meglio
quanto ci viene proposto.
Grande equilibrio in cucina, ingredienti selezionati con
cura estrema, attenzione alla stagionalità, proposte
innovative ma non voli pindarici senza senso. Tutto è
calibrato, dalla presentazione del piatto - elegante, in
armonia di colori e accostamenti - all’impatto gustativo
e al profumo che invitano ad assaggiare, con calma, per
meglio comprendere l ’ impegno dello chef.
Ma diamo un’occhiata agli antipasti dove spiccano
“gamberi, cous cous e piccole verdure”, “tagliatelle di
seppia con cime di rapa”, “terrina di fegato grasso d’oca,
purea di patate e cannella”. E ai primi ricchi, dai sapori
inusuali: “spaghetti con gamberi, cipolla rossa e bottarga
di muggine”, “ravioli farciti con stracchino e patate,
crema di pomodori”, “tacconi al ragù d’anatra”. Senza
dimenticare “la minestra di pane”, di antica origine,
straordinaria nella sua semplicità. Occhieggiano,
superbi, i secondi: “aragosta con insalate aromatiche,
salsa speziata alle arance”, “scampi, purea di patate e
fegato”. La lista varia secondo stagione.
La RefezioneTI PORTO A MANGIARE
15
La RefezioneVia Milano 166Garbagnate MilaneseTel. 02 - 995 89 42
Questo “gustoso” testo è nato dall’idea dell’autore di
trasformare il suo carnet degli ospiti in un libro di
racconti e di ricette. Sembra, leggendolo, di conoscere,
ogni volta – oltre all’autore stesso – anche i convitati,
le loro storie, il loro modo di essere e di pensare la vita.
Come si compone un menu equilibrato per eventi
formali o informali, per pochi intimi. La successione
dei piatti affinché temperatura, sapore, colore siano
perfetti. Come si apparecchia la tavola. L’abbinamento
dei vini. E poi le ricette. Alcune semplicissime, altre
più difficoltose, tutte provate prima in famiglia e
collaudate nel tempo con successo. Questa la scaletta
di un volume inusuale che è anche narrativo.
Un esempio di menu dedicato a Letizia e Paolo: Lamponi
con gli scampi, Spaghetti al ragù di calamaro, Tonno
olive e capperi, Sorbetto al gelsomino. In abbinamento:
Franciacorta Magnificentia Uberti, Leverano rosato
Conti Zecca e Cerasuolo di Vittoria. Prosit.
L’Arte del Menu LIBRI DI GUSTO
17
L’Arte del Menudi Fabiano Guatteri
Fabiano GuatteriL’Arte del Menu
Collana “Il Lettore Goloso” Ponte alle Grazie
Fabiano GuatteriLa cucina milanese La cucina milanese
La cusina a MilanHoepli Editore
La cucina milaneseLa cucina milaneseUno dei più valenti autori italiani di testi di cultura
enogastronomica, dal tratto di rara eleganza, documenta
in questo libro ricco e articolato la storia di una cucina,
quella milanese, molto variegata, di terra, dai molti sapori,
per certi versi cosmopolita. Ne presenta la storia e propone
piatti di alto livello, elaborati e raffinati, che si affiancano
a quelli semplici della tradizione contadina, casalinga,
dove regnano bollito, arrosto nel suo grass, cotoletta,
rustin negàa, minestroni e polenta in numerose varianti.
Non mancano pesci di acqua dolce, baccalà ovvero
merluzzo filettato e conservato sotto sale, risotto con il
midollo, aspic e vitello tonnato (di stile francese).Un
viaggio curioso in una realtà che va meglio conosciuta.
Un libro che delizia l’animo. Ho scoperto quest’opera
straordinaria da giovanissima, notando con piacere come
alcuni miei comportamenti nei confronti degli animali
fossero in sintonia con i consigli che l’autore sottintende
nelle pagine di questo che può ben definirsi un manuale
pratico e un viaggio nella psicologia dei nostri compagni
di vita. Osservare un merlo che offre alla compagna un
bocconcino o la coppia di canarini che si alternano pazienti
nella cova, sentire il calore del corpo del nostro cane quando
si appoggia alla nostra gamba per avere conferma di amore;
non guardare negli occhi un gatto all’apparenza mite; molti
sono gli accorgimenti cui nel corso degli anni si arriva
istintivamente. Tante le curiosità sui comportamenti, sulle
tecniche di corteggiamento, sull’aggressività, sulla dedizione
degli animali di cui Lorenz ci rende partecipi. Le sue opere
vanno riscoperte e suggerite ai ragazzi perché comprendano
come scegliere di adottare una bestiola non possa essere
considerato un gioco ma una missione. Le moine dell’ochetta
Martina, i dispetti dello splendido cacatua, le ansie e la
giustificata gelosia di Bully, cane ipersensibile, il volo ritmato
delle ballerine nere, la fedeltà delle taccole, il temperamento
focoso degli spinarelli, la paterna sollecitudine del pesce
gioiello. Questi solo alcuni capitoli di un vero capolavoro
letterario. L’autore segue con dolcezza le proprie creature
dedicandosi a loro come un padre e dimenticando di essere
uno studioso. Konrad Lorenz, padre dell’Etologia e premio
Nobel per la Filosofia e la Medicina parlava come Re
Salomone (ma senza l’ausilio dell’anello magico) con
quadrupedi, uccelli, pesci e anche con i vermi perché le
creature viventi raccontano le storie più belle, quelle vere.
L’Anello diRe Salomone
...E DA GUSTARECON LA MENTE
19
L’Anello diRe Salomonedi Konrad Lorenz
Konrad Lorenz
L’Anello di Re Salomone Gli Adelphi
Non si può incontrare Lina Brun senza rimanere
affascinati dal suo modo semplice di concepire
l’esistenza, dal suo voler essere attiva in
ogni momento del giorno, con mille
interessi e fantasie e con la passione di
coltivare gli affetti più grandi (ha una
mamma di 103 anni alla quale dedica con
tenerezza tutto il tempo che può). Abbiamo
trascorso un pomeriggio caldo facendo due
chiacchiere e sorbendo una tazza di tè
altrettanto caldo; concedendoci un
biscottino ma soprattutto con tanta voglia
da parte sua di raccontare e mia di ascoltare.
L’insegnamento ti ha lasciato dei
ricordi positivi e su quali fronti? Te lo chiedo
perché oggi il mondo della scuola è tormentato
e lo sono i rapporti tra i docenti e gli allievi. Ho
incominciato a insegnare nella scuola elementare all’età
di 18 anni, ho proseguito poi, dopo la laurea, nella
scuola media e infine al liceo. È stata un’esperienza
assolutamente positiva, ma gli anni che mi hanno dato
di più sono stati quelli in cui ho insegnato ai bambini
delle elementari. A quei tempi, soprattutto nei piccoli
centri, l’insegnante era un punto di riferimento assoluto,
indiscutibile ed era anche molto amato. Sento che oggi
tutto è cambiato e che è diventato molto difficile. È
evidente che la situazione è diversa, ma io non credo
proprio che i bambini siano cambiati così tanto come
qualcuno vuole farci credere…
è insegnante,scrittrice, editoree guida turistica
QUANDO LEI
21
è insegnante,scrittrice, editoree guida turistica
Lina racconta una storiaai "suoi" bambini
Scrivere per i bambini è stata una scelta nata
dalla facilità di comunicazione che hai
intrinseca nel tuo essere. È stato semplice
iniziare questa professione? O hai dovuto
affrontare intoppi o delusioni? Dopo avere parlato
per anni, prima come insegnante, e poi come
accompagnatrice e guida turistica, a un certo punto
questo non mi è più bastato e ho sentito il bisogno di
scrivere. Così ho incominciato scrivendo libri per
bambini. Pubblico libri in 4 e 6 lingue e sono ancora
un po’ troppo all’avanguardia. Molti genitori, e
purtroppo anche qualche insegnante, mi dicono
perplessi: “Ma mio figlio tutte quelle lingue non le sa…”
Gli stranieri in questo sono molto più aperti.
Pur continuando a scrivere per bambini, sono passata
poi ad altri generi, che riflettono la mia attività nel
turismo. Io non riesco a fare cose ripetitive, mi devo
sempre rinnovare, pur senza rinnegare l’attività
precedente, perché penso che tutto quanto facciamo
nella vita sia importante per la formazione della nostra
persona.
Che cosa vuol dire essere editore di se stessi?
È bello e difficile nello stesso tempo. È vero che essere
piccoli oggi, nel mondo della globalizzazione è quasi
un suicidio, ma significa anche poter pubblicare che
cosa, quando e come mi piace. E per me impaginare
certi libri, oltre a scriverli, significa crearli veramente,
e non solo in parte.
Quale dei tuoi libri ti ha più emozionata?
Ogni libro è un’emozione: quando vado in stampa passo
notti insonni pensando ai possibili sbagli fatti. Forse
però l’emozione più grande me l’ha data un racconto
intitolato “Mir, il re dei gabbiani”, scritto a Mentone.
La fantasia si mescola a un’attenta osservazione sulla
vita dei gabbiani e ricerca sulle loro abitudini.
QUANDO LEI
23
In realtà i protagonisti, il re e la regina, le cui vicende
si intersecano con quelle degli uomini, sono una coppia
che abita sul tetto del Palazzo d’Oriente che sta di fronte
a casa mia. Scrivere è stato in questo caso
particolarmente bello.
È stata la padronanza con le lingue straniere
che ti ha portato poi verso una nuova
professione, quella della guida turistica? Direi
che è stato esattamente il contrario. Mi è sempre piaciuto
viaggiare, conoscere posti e gente nuova e per questo
le lingue sono indispensabili. Dopo aver fatto
l’accompagnatrice per anni, quando ho dovuto
rinunciare perché mia mamma aveva bisogno di me,
sono passata a fare la guida turistica. È vero che rimango
in loco, ma conosco continuamente gente nuova, e
lavorando in 5 lingue vedo gente di ogni parte del
mondo e di ogni tipo.
Quale è il ricordo più vivo che hai di questa
esperienza? Non ho un ricordo particolare, ma mille
bei ricordi. Al termine di una visita guidata, sia essa di
poche ore o di più giorni, la gente, che spesso era venuta
senza convinzione pensando di trovare una città
industriale che ha poco da offrire, riparte entusiasta e
salutandomi mi dice: “Ma noi ci rivedremo, perché io
a Torino voglio ritornare, è una città troppo bella…” io
sono felice. Sì, perché io amo davvero Torino e forse è
proprio per questo che sono diventata guida turistica,
per farla amare anche agli altri…
Il pomeriggio è trascorso in un battibaleno. Mi metto
la giacca, ci salutiamo abbracciandoci non senza una
piccola nota di malinconia: avevamo molte altre cose
da dirci.
Per info sui libri di Lina Brun:
www.edizionililabrun.it
QUANDO LEI
25
Un divano comodo, con tanti cuscini, un micione sulle
ginocchia e una tazza di tè.
Ne ho scelto uno tra le molte proposte della Linea
“Coccole” (Tè pressati) di Ferri.
L’Azienda, nata nel 1905 e dedita alla produzione
agricola, si è nel tempo orientata verso la selezione di
prodotti vegetali essiccati di alta qualità, provenienti
da tutto il mondo e selezionati con scrupolo e
competenza.
I Tè Pressati nascono essenzialmente per garantire una
miglior conservazione al prodotto.
La Ferri ha peraltro optato per questa scelta di
marketing anche per poter dare ai propri tè forme
particolari (cuori per esempio) e farli diventare delle
inusuali idee-regalo.
Mi è piaciuto molto lo Scacco al tè Gelsomino dal gusto
persistente e gradevolmente piccante del gelsomino e
dall’aroma inconfondibile del salutare tè verde.
Coccole da bereOGGI HO COMPRATO...
27
Coccole da bere
Ferri dal 1905C.da Romanini, 11146042 Castel Goffredo (Mantova)[email protected]
Da una pianta erbacea perenne, originaria
dell’America settentrionale, giunta e coltivata
in Europa per merito di Cristoforo Colombo,
si raccolgono tuberi radicali, nodosi, dal
colore che può tendere a un delicato
rosso-violaceo.
Il topinambur è poco noto pur essendo
le sue caratteristiche estremamente interessanti.
La polpa è color bianco-crema e si presenta compatta,
della consistenza di una patata di buona qualità. Il
gusto, particolarissimo, è estremamente delicato e
ricorda al palato quello del carciofo.
Ha proprietà salutistiche perché contiene pochissime
calorie e una bassissima quantità di grassi e carboidrati;
quasi assenti le proteine; ha inoltre vitamine del gruppo
B, sali minerali, magnesio, potassio, fosforo, ferro,
zinco, selenio.
Contiene anche inulina, una particolare fibra solubile
alleata nell’alimentazione dei diabetici.
Lo suggerisco crudo, tagliato (come una patata con un
coltellino affilato) a fettine sottili, spruzzate con
abbondante succo di limone e sale e lasciate riposare
per circa mezz’ora in un piatto. Servire come antipasto
leggero accompagnato da piccoli tocchi di formaggio
feta, condendo con un filo di olio extra vergine di oliva
ligure e spolverando se si vuole con pepe.
Si può anche lessare oppure cuocere al vapore.
E’ sicuramente compagno ideale (fatto saltare con una
noce di burro o un filo di olio dopo averlo prima cotto
a bagno-maria) di arrosti non salsati, di carni bianche
o di selvaggina cotta al forno.
TopinamburIL MEGLIO, DALLATERRA ALLA TAVOLA
29
Topinambur
La Salsa di topinambur e acciughedi Cascina San Cassiano è
condimento dal gusto intrigante.Il sapore lieve del tubero si armonizza
splendidamente con le acciugheche danno alla preparazione una nota
più decisa ma non aggressiva.Spalmiamola su crostini caldi,
decorati con fettine di uovo sodo.Condiamo una pasta corta,
aggiungendo ancora tocchetti diacciughe sott’olio ben sgocciolate.
Accompagniamo pesceo verdure grigliate o al vapore.
Inventiamoci il “vitello allasalsa di topinambur” sostituendo
la salsa tonnata con questa salsa;sarà una sorpresa per tutti!
Marmellata di aranceMarmellata di limoniMarmellata di cedro
M a t e r i e p r i m e a l t a m e n t e e
scrupolosamente selezionate.
Solo frutta e zucchero di canna. La
marmellata di cedro contiene anche
una modica quantità di mosto d’uva che
ne accentua il sapore particolare.
Non vengono utilizzati conservanti né
coloranti.
Queste le caratteristiche semplici di golosità speciali
che vanno provate in molte preparazioni.
Spalmiamole sul pane tostato, aggiungiamone qualche
cucchiaiata allo yogurt naturale o bianco, offriamo
piccoli panini dolci con poco burro e tanta marmellata.
Creiamo delle crostate, anche monoporzione.
Arricchiamo una torta margherita tagliandola in
orizzontale e farcendola con marmellata a piacere.
Riempiamo la brioche del mattino o biscottini rotondi
di pasta frolla in cui avremo prima della cottura creato
un piccolo incavo.
Abbiniamo le marmellate a formaggi stagionati,
gorgonzola naturale e ad
arrosti di maiale o di
anatra (non quella
all’arancia, già saporita
di suo).
GOLOSE TENTAZIONI
31
Marmellata di aranceMarmellata di limoniMarmellata di cedrodi Cascina San Cassiano
La ricetta di Simonetta
Piccola composta di mele
per 4 persone:- 400 g di mele
- 20 g di zucchero- scorzetta di limone
grattugiata q.b.- 1 bicchiere di acqua naturale- marmellata di limoni Cascina
San Cassiano q.b.
Lavare le mele, toglierne labuccia e il torsolo, tagliarle a piccoli
cubi e mettere il tutto in una casseruoladi coccio. Aggiungere un bicchiere
d’acqua e fare cuocere dolcementeper circa 30 minuti; aggiungere
un filo d’acqua durante la cottura senecessario. Passare il tutto al setaccio,
unire lo zucchero e mescolare bene.Servire in piccole coppe e decorare conuna cucchiaiata di marmellata di limoni
e con qualche scorzetta di limone.
Contiene, oltre alla salvia e al basilico, olio extra vergine
di oliva, olio di semi di girasole, latte in polvere e un’idea
di aglio, sale, pepe e aceto.
Spalmare su fette di pane integrale tostato.
Condire la pasta cotta al dente (mi piace con i
paccheri o con le conchiglie) e guarnire con foglioline
di basilico. Accompagnare pesci o carni cotte alla
griglia o al forno senza salse. Aggiungere a verdure
cotte al vapore per dar loro un tocco di colore e sapore
particolari.
Una volta provata, questa salsa - come quella alla rucola
- solleciterà la fantasia nella creazione di nuove proposte.
Salsa di rucola
Salsa di salviae basilico
A base di rucola di ottima qualità, olio di oliva,
anacardi, aceto di vino, zucchero, questa salsa si
accompagna delicatamente alla pasta (quella corta
come farfalle, fusilli o sedanini perché
l’accoglieranno simpaticamente). Spalmiamola
sulle bruschette calde su fettine di pomodoro
maturo oppure offriamola in accompagnamento
a verdure e carni grigliate o cotte al forno ma non
salsate. Prima di utilizzarla è meglio scaldare la crema
a bagno-maria aff inché non perda le sue
caratteristiche e i suoi aromi.
GOLOSE TENTAZIONI
33
Salsa di rucoladi Cascina San Cassiano
Salsa di salviae basilicodi Cascina San Cassiano
La ricetta di Simonetta
Pomodorini allegri
per 4 persone:8 pomodorini ciliegia di media grandezza
salsa di salvia e basilico q.b1 mozzarella di bufala sgocciolata
foglioline di basilico fresco
Lavare i pomodorini e tagliarli a metà togliendo i semi.
Lasciarli riposare capovolti su un piatto.Tagliare la mozzarella in dadini e
lasciarla sgocciolare completamente.Lavare il basilico.
Farcire ogni metà dei pomodorini con idadini di formaggio quindi guarnire con
abbondante salsa e guarnirecon il basilico. E’ un antipasto o
un secondo light.
L’abito di Playmate di un delicato azzurro polvere
ha collo a barchetta, pizzo nero sensuale al bordo
e un simpatico bunny di strass.
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charms e lettere alfabetiche sarà perfetto
con l’abito di Playmate.
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canotta con volants, di entre amis, da portare
con i jeans per occasioni informali oppure con pantaloni
neri per una cena o per una cerimonia,
accompagnandola con una giacca o con un cardigan
lungo in un colore deciso. Per tutte le età, purché le
braccia siano toniche.
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Collana a sfere argentate da indossare
come unico gioiello su un tubino di
colore azzurro, grigio argento, nero
o anche glicine; oppure con uno
spezzato di pantaloni in shantung
di seta dello stesso tono di blu e
top di seta bianco senza maniche.
Per info: Lillabluma 0734 90 31 21
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Moda e BellezzaNEWS
35
Moda e bellezza
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Moda e BellezzaNEWS
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Moda e bellezza
Moda e BellezzaNEWS
39
Moda e bellezzaAlchimia, la nuova collezione trucco primavera-estate di
Collistar, si rifà alle tendenze moda più attuali, con un ritorno
deciso ai favolosi anni ’80 che hanno incantato chi ha assistito
alle recenti sfilate. Fantasie e colori sgargianti, richiami pop,
grafismi optical. Impatto seducente, elettrizzante come un
brano di discomusic. Lei gioca a scoprire il corpo, esibendolo
con elegante disinvoltura. E vuole che il suo viso, esaltato da
un trucco sapiente possa sedurre, conquistare al primo
sguardo. Alchimia interpreta perfettamente questi nuovi
trend. La pelle risplende con la luminosissima Cipria Extra
Luce, il corpo e i capelli sono avvolti da Polvere di Alchimia
che sprigiona una nuvola d’oro impalpabile. E poi gli
Ombretti. Alchimia di Ombretti, palettes con quattro polveri
– tre diverse cromie accostate al nero e a far da cornice il
bianco per sfumare tutti gli altri; Ombretti doppio effetto
Wet & Dry, Ombretto Polvere Luminosa. Smalti Unghie
Perfette in tre nuovi colori (corallo rosa, rosa glicine e viola
lacca). Le labbra, punto di attrazione, diventano sensuali,
turgide e accolgono i Topgloss Stick,
che fondono le peculiarità di
rossetto e lucidalabbra e i nuovi
Rossetti Design dalle inusuali
tonalità orchidea e mandarino.
Una collezione dalle magiche
intuizioni, ricca di verve,
fascinosa.
www.collistar.it
Un oggetto-moda dellaCollezione: il piccolo puff-gioiello
che sprigiona Polvere d’Alchimia, rivestito di una sottile
trama dorata è unoggetto disegnato
in esclusivaper Collistar.
Tutina Pastello rosa, in felpa con pantaloncini grigi per
giocare per terra in tutta comodità con i dinosauri.
Vestitino Pastello fucsia con piccola cintura; un abito
che piacerà alla mamma e le amiche vorranno subito.
Per un lui molto raffinato ed elegante, una polo di
Armata di Mare, bianca a manica lunga, da portare con
jeans o con pantaloni blu o rossi.
Per info sulle creazioni Pastello e Armata di Mare:
Zero & Company 080 35 17 474
www.zeroecompany.it
Moda e BellezzaNEWS MODA 0-12
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Moda e bellezza
Quando i dinosauri mettono allegriapur restando giustamente orridi.In materiali riciclati, per giocarcio per farne collezione.www.rompbklyn.com
Un peloso per amico
La mamma di Pimpa era una certosina di alto lignaggio. Va
ricordato che la razza ha origini antiche, francesi. Un giorno
incontrò nel giardino dove viveva un bel tenebroso, bruno,
atletico, dai modi forse un po’ bruschi, vibrisse peraltro ben
curate, alla Gable, pelo setoso, occhi magnetici.
I “nostri” si vollero subito, in un angolo discreto, sul prato
accogliente. La passione durò il tempo di un mattino come
solo può succedere quando si vivono emozioni grandi e il
bel mascalzone lasciò l’innamorata partendo per altri giardini.
Lei non si diede a lamenti, era un tipo pratico, in fin dei conti
aveva qualcosa da raccontare alle amiche e comunque capì
che presto sarebbero nati dei cuccioli. Pimpa, l’unica femmina
tra quei piccoli vive oggi in una bella casa confortevole con
un grande terrazzo dove si raggomitola spesso per lunghi
pisolini.Vive in perfetta simbiosi con la nonna Eugenia, che
essendo un’elegante, vera signora le ha insegnato le regole
del bon ton. Non è molto
comunicativa con chi non
conosce, pur tuttavia la prima
volta che mi sono trovata a casa
sua, è saltata con un elegante
balzo su un cassettone per
potermi osservare da vicino; le
ho avvicinato al musetto con
discrezione il palmo della mano,
lei l’ha annusata con sussiego
e poi, e poi, e poi (sì, proprio
come cantava Mina). Il musetto
si è appoggiato alla mia mano, le ho dato una grattatina sul
collo e un dolce ron ron non si è fatto attendere. Il nostro
piccolo rito si ripete ogni volta che ci incontriamo e siamo
felici di essere amiche.
PICCOLI,GRANDI AFFETTI
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Un peloso per amicoPimpa
Pimpa con l’amica di famiglia Olga (vedi puntata precedente)
4 5 67 50
22 4 5 67 50 4
Ho sognatoCosì come i sogni sono inaspettati anche questa pagina lo
sarà perché segnalerò (non in ordine alfabetico ma secondo
quanto mi suggerirà la fantasia) quelli che possono essere
“visioni” abbastanza inusuali e i numeri che la Smorfia
suggerisce per poter giocare a un gioco antico, il Lotto.
Alba(Non la città sede di Cascina San Cassiano bensì l’inizio di
un nuovo giorno)
• Esser svegli in sogno e assistere a un’alba limpida è
sicuramente di buon auspicio. Anche perché può significare
la nascita di una nuova opportunità in amore, nel lavoro,
nelle amicizie.
( giocare il 4 )
Agnello• Accarezzare un agnellino: sembrava un gioco invece la
simpatia che si prova per una persona amica sta trasformandosi
in sentimento serio.
( giocare il 5 )
• Vedere un piccolo gregge di agnelli: in famiglia ci saranno
delle novità piacevolissime.
( giocare il 67 )
• Comprare in negozio carne di agnello: anche questa
situazione di per sé non bucolica come le precedenti, è
positiva; ci saranno mutamenti gratificanti nella vita intima.
( giocare il 50 )
• Vedere un piatto di carne di agnello arrosto in tavola, magari
a Pasqua, è simbolo di armonia e pace.
( giocare il 22 )
La vera Smorfia napoletana - Giunti Demetra editore.
Libri vari sull’argomento di Ary di Percsòra per Gremese editore.
..e forse mi gioco ilnumero al Lotto
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Ho sognato
4 5 67 50
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