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A cura di: MISE - condominioitalia.biz · Ripartizione delle spese di riscaldamento: criteri per l’impugnazione della delibera ... lizzazione dei consumi di ciascuna unità immobiliare

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© Copyright Edicon s.r.l.s., Torino - 2017

La traduzione, l’adattamento totale o parziale, la riproduzione con qualsiasi mezzo (compresii microfilm, i film, le fotocopie), nonché la memorizzazione elettronica, sono riservati per tuttii Paesi.

Stampa: I.T.S. - Cavaglià (BI)

Editore: Edicon s.r.l.s. – Via O. Vigliani, 51 – 10135 TorinoTel. 011/6523611 – Fax 011/6523690 – E-mail: [email protected]

Direttore responsabile: Gianluca Palladino

L’elaborazione del testo, se pur effettuata con scrupolosa attenzione, non può comportarespecifiche responsabilità da parte dei curatori/redattori per eventuali errori o inesattezze.

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Termovalvole: il Mise risponde ai dubbi e chiarisce i casi esenti dall’obbligo(MISE ) ...........................................................................................................................................................

La tecnologia Danfoss entra nel mercato della contabilizzazione indiretta(Danfoss) ........................................................................................................................................................

Confappi-Fna contro Bruxelles: assurdo imporre la sostituzione dei contatori entro10 anni(Intervista a: Silvio Rezzonico) .......................................................................................................................

Per consumare meno acqua è il momento dei contatori individuali(Zenner) .........................................................................................................................................................

Il sistena OMS. Flessibile e intelligente(Consulting&Service) .....................................................................................................................................

Le pompe di calore elettriche e il contrasto all’inquinamento atmosferico(Assoclima - Intervista a: Fernando Pettorossi) ..............................................................................................

Ripartizione delle spese di riscaldamento: criteri per l’impugnazione della delibera(Corte di Cassazione) ....................................................................................................................................

Myvirtuoso Home: efficienza, comfort e risparmio grazie all’ecobonus domotica 2017(Smartdhome) ...............................................................................................................................................

Il distacco dall’impianto centralizzato e l’esonero dalle spese di gestione(Corte di Cassazione) ....................................................................................................................................

pag.

III

VI

VIII

X

XII

XIV

XVI

XVIII

XX

SOMMARIOSOMMARIO

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CCon un approfondimento predisposto con il supporto tecnico di ENEA e CTI anche a seguito delconfronto con le principali associazioni di categoria del settore, il Ministero dello Sviluppo Economico

fornisce i chiarimenti per l’applicazione delle disposizioni previste dal decreto legislativo 4 luglio 2014, n.102, e in particolare dell’articolo 9, comma 5, in materia di termoregolazione e contabilizzazione del calorenegli edifici.

Il documento riporta, per ogni disposizione oggetto di analisi, il dubbio riscontrato con maggior frequenzae il relativo chiarimento. Eccoli di seguito.

D. È vero che qualora sussistano le condizioni previste dal secondo periodo della lettera d) dell’art. 9, comma 5 delD. lgs. n. 102/2014, la quota volontaria deve essere assunta al minimo per il 70% dell’importo complessivo?R. Sì. Si precisa inoltre che in tale procedura è indicato un campo di utilizzo dal 70 al 100% dell’im-porto complessivo. L’adozione di tale procedura è comunque indicata come possibilità e non comeobbligo.

D. Esiste un quorum minimo assembleare per deliberare un criterio di riparto degli importi in presenza di termo-regolazione e contabilizzazione?R. Si. Tale criterio è sancito dall’art. 26 comma 5 della Legge n. 10/1991 che dispone di fare riferimentoal comma 2 dell’articolo 1120 del Codice Civile, ove si prevede che la decisione sia assunta con la mag-gioranza degli intervenuti in assemblea, rappresentanti di almeno la metà del valore dell’edificio.

D. È obbligatorio produrre una diagnosi energetica dell’edificio ai fini dell’attuazione delle disposizioni in materia dicontabilizzazione del calore previste dall’articolo 9 del D. lgs. n. 102/2014?R. No.

D. Un edificio con unica proprietà che, a prescindere dal fatto che la destinazione d’uso sia unica o meno, abbiala necessità di ripartire le spese energetiche con più locatari, è da considerarsi un edificio soggetto all’obbligo di ade-guarsi a quanto previsto dall’articolo 9 del D.lgs. n. 102/2014?R. Si. Il D. lgs. n. 102/2014 definisce l’edificio polifunzionale come un “edificio destinato a scopi diversi eoccupato da almeno due soggetti che devono ripartire tra loro la fattura dell’energia acquistata”, di con-seguenza vi è la necessità di ripartire la spesa per la fattura dell’energia acquistata, indipendentemente dallaproprietà del fabbricato.

D. È prevista la possibilità di esenzione dall’obbligo di installazione di sottocontatori o di sistemi di termoregolazionee contabilizzazione del calore?R. Si, qualora sussista un’impossibilità tecnica all’installazione di sottocontatori o una inefficienza in terminidi costi e una sproporzione rispetto ai risparmi energetici potenziali, di cui all’art. 9, comma 5, lettera b)del D.lgs. n.102/2014.

Tale impossibilità o inefficienza deve essere documentata tramite apposita relazione tecnica di un pro-gettista o un tecnico abilitato; la suddetta relazione può fare riferimento alla UNI EN 15459.

Qualora poi sussista un impedimento anche per l’installazione di sistemi di termoregolazione e di con-tabilizzazione del calore da installare in corrispondenza a ciascun corpo scaldante secondo quanto pre-

TERMOVALVOLE: IL MISE RISPONDE AI DUBBI E CHIARISCE I CASI ESENTI DALL’OBBLIGO

A cura di: MISEChiarimenti in materia di termoregolazione e contabilizzazione del calore

Applicazione del Decreto legislativo 4 luglio 2014, n. 102 - articolo 9, comma 5

DossIer rIsparmIo energetIcoXXII DossIer rIsparmIo energetIcoIII

vivenza della clausola affetta da nullità, impedendo il prodursi di quello che è il principale ed auspicato be-neficio che il condomino intende trarre dalla decisione di distaccarsi dall’impianto comune. Non apparequindi logicamente e giuridicamente sostenibile l’assunto secondo cui le previsioni del regolamento che,da un lato, vietano il distacco e, dall’altro, prevedono l’obbligo di contribuzione a carico del condominoche non usufruisca più dal servizio (anche per l’ipotesi di distacco) possano avere una sorte diversificatain punto di accertamento della loro validità, apparendo la seconda complementare alla prima, nel sensodi assicurare surrettiziamente la sua operatività nei fatti.

A conforto della soluzione che il Collegio ritiene di condividere, valga poi il richiamo alla novellata pre-visione di cui all’art. 1118 c.c. che. in relazione all’ipotesi, che deve reputarsi ricorra anche nel caso dispecie, di assenza di squilibrio termico in conseguenza del distacco, prevede l’obbligo di contribuzione allesole spese di manutenzione straordinaria, conservazione e messa a norma, previsione che riveste chiaraportata ricognitiva dello stato della giurisprudenza sul punto. Inoltre non trascurabile, sempre al fine disupportare la soluzione in esame, è il richiamo alle previsioni di cui all’art. 26 della legge n. 10 del 1991(che al comma 5 prevede che “Per le innovazioni relative all’adozione di sistemi di termoregolazione e dicontabilizzazione del calore e per il conseguente riparto degli oneri di riscaldamento in base al consumoeffettivamente registrato, l’assemblea di condominio delibera con le maggioranze previste dal secondocomma dell’ articolo 1120 del codice civile”) nonché della legge n. 102/2014, che impongono la contabi-lizzazione dei consumi di ciascuna unità immobiliare e la suddivisione delle spese in base ai consumi effettivi(art. 9 co. 5, ancorchè la relativa violazione preveda l’irrogazione di una sanzione amministrativa), attesoche emerge un quadro normativo che denota l’intento del legislatore di correlare il pagamento delle spesedi riscaldamento all’effettivo consumo, consumo che chiaramente non sussiste nel caso di legittimo distacco.

Il motivo deve pertanto essere accolto e la sentenza impugnata deve essere cassata con rinvio pernuovo esame ad altra sezione della Corte d’Appello di Roma.

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DossIer rIsparmIo energetIcoIV

scritto dall’art. 9 comma 5, lettera c) del D. lgs. n. 102/2014, deve essere prodotta una ulteriore relazionetecnica di un progettista o un tecnico abilitato con specifico riferimento alla UNI EN 15459.

D. Esiste un obbligo di suddivisione delle spese secondo UNI 10200 in assenza di dispositivi di contabilizzazione(sottocontatori) o di sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore? R.No.

D. Il nostro condominio ha deliberato l’installazione di un sistema di termoregolazione e contabilizzazione, ma l’in-stallatore che abbiamo scelto non riesce ad installarlo entro le scadenze previste dalla legge, per la gran mole dilavoro che deve affrontare in questo periodo. In tal caso si è passibili di sanzione o la deliberazione è sufficiente aescludere tale possibilità?R. La delibera non è sufficiente per adempiere all’obbligo. È infatti necessaria l’installazione dei sistemi ditermoregolazione e contabilizzazione entro i termini di legge.

D. L’obbligo di contabilizzazione del calore è previsto anche per gli impianti centralizzati di produzione di acquacalda sanitaria (ACS)?R. Sì. Tale obbligo è previsto dall’art. 9 comma 5, lettera b) del D. lgs. n.102/2014.

D. Ai fini della suddivisione degli importi per i consumi degli impianti centralizzati di produzione di acqua calda sa-nitaria (ACS), un contatore volumetrico può essere assimilato a sottocontatore così come definito all’art. 2 commaqq-bis) del D. lgs. n.102/2014?R. Si.

D. In relazione agli obblighi di cui all’articolo 9, comma 5, del D. lgs. n. 102/2014, il contatore è assimilabile al sot-tocontatore?R.No.

D. In un edificio, il proprietario dell’abitazione all’ultimo piano ha modificato l’impianto condominiale a colonnemontanti, trasformando da radiatori a pavimenti radianti. Tale situazione rende impossibile l’installazione deiripartitori negli altri appartamenti?R. No. Il proprietario dell’ultimo piano dovrà dotarsi di opportuni contabilizzatori diretti, come previstidal comma 5, lettera b) dell’art. 9, mentre per la restante parte del condominio è possibile installare unsistema di termoregolazione e contabilizzazione indiretto, come previsto dal comma 5, lettera c) del D.lgs. n. 102/2014.

D. L’inefficienza in termini di costi di cui all’art. 9, comma 5, lettere b) e c), e comma 7 dell’art. 16 del D. lgs. n.102/2014 deve essere provata per ciascuna unità immobiliare oppure per tutto il condominio?R. La perizia tecnica deve essere fatta con riferimento a tutto il condominio o edificio polifunzionale. Lacondizione di “inefficienza in termini di costi” indicata nella legge non può riferirsi ad una singola unità im-mobiliare e quindi esimere eventualmente tale unità dall’installazione dei dispositivi previsti e dalla conse-guente suddivisione dei costi secondo i consumi individuali.

D. Nel conteggio di fine anno dei consumi rilevati, è per legge ammesso prevedere cosiddetti “fattori di compen-sazione” per l’ubicazione sfavorevole di singole unità immobiliari?R.No. La normativa non prevede la possibilità di utilizzo di fattori di compensazione.

D. In relazione agli obblighi di cui all’articolo 9, comma 5, del D. lgs. n. 102/2014, gli incentivi devono essere con-siderati, quindi stimati, nella redazione della valutazione economica per la verifica della convenienza sotto il profilodei costi rispetto ai risparmi attesi?R. No, in quanto in fase di valutazione dell’installazione dei sistemi di termoregolazione e contabilizzazionedel calore non è noto se tutti coloro che sono tenuti all’installazione dei sistemi suddetti siano in possessodei requisiti per l’accesso agli incentivi.

D. In quali casi la UNI 10200:2015 è inapplicabile?R. Nei casi in cui, nell’edificio oggetto di analisi sia presente un servizio di climatizzazione estiva centralizzato,poiché tale servizio non è compreso nel campo di applicazione della norma.

D. L’installazione di sistemi di termoregolazione e contabilizzazione consente il funzionamento dell’impianto termicoper tutte le 24 ore?

DossIer rIsparmIo energetIcoXXI

Il Condominio … ha resistito con controricorso. 2. Con il primo motivo di ricorso si deduce la violazione degli artt. 1123, 1322, 1102, 1104 e 118 c.c. Sisostiene che la giurisprudenza di legittimità si è già espressa sulla questione oggetto di causa, affermandoche il condomino che decida di distaccarsi dall’impianto di riscaldamento centralizzato non può trovareostacoli nelle previsioni del regolamento condominiale, sebbene di natura contrattuale, il quale non puòmenomare i diritti incomprimibili del condomino, e ciò sia alla luce delle finalità di interesse generalesottese al risparmio energetico, sia in considerazione della immeritevolezza dell’interesse alla prevaricazioneegoistica della minoranza laddove questa impedisca il distacco. Ne consegue che, una volta accertatoanche a mezzo di CTU, come accaduto nel giudizio di primo grado, che il distacco dell’appartamento del-l’attore non comportava squilibrio nel funzionamento dell’impianto centralizzato, né maggiori consumi,alla legittimità del distacco doveva conseguire anche l’esonero del ricorrente dal pagamento delle speseper il consumo, dovendosi quindi ravvisare la nullità della clausola regolamentare anche in parte qua.

Preliminarmente devono essere disattese le eccezioni di inammissibilità del motivo in esame, così comeformulate da parte del condominio. Ed, invero, quanto alla pretesa novità della questione concernente lanullità della clausola regolamentare in punto di mancato esonero dal pagamento delle spese di consumoordinario, valga osservare che, come peraltro si ricava dalla stessa lettura del controricorso, nel quale èriportato il motivo di appello formulato dal D.A.G., che la questione della nullità della clausola regolamen-tare è stata oggetto di discussione e di contraddittorio tra le parti nella precedente fase di merito, sicchéappaiono realizzate le condizioni per il rilievo della nullità anche in sede di legittimità, come appuntorichiesto dalla giurisprudenza di questa Corte a seguito dell’intervento delle Sezioni Unite con le pronuncenn. 26943 e 26944 del 2014. Peraltro la stessa sentenza impugnata ha ritenuto di affrontare la questionedella illiceità della clausola regolamentare, ritenendo che dovesse prevalere la natura peculiare del rego-lamento, che consentiva anche limitazioni ai diritti fondamentali dei singoli condòmini, senza che potesseprospettarsi una illeceità della causa ovvero dell’oggetto. Del pari deve essere disattesa la deduzione se-condo cui al giudizio dovrebbero prendere parte tutti i condòmini, atteso che la domanda attorea investel’impugnativa delle delibere condominiali con le quali sono stati approvati il rendiconto ed il preventivodella gestione comune, disattendendosi la richiesta di autorizzare il distacco, sicché in relazione a tali spe-cifiche domande, il riscontro della eventuale nullità del regolamento costituisce un accertamento inciden-tale, che non impone la necessaria partecipazione di tutti i condòmini, che invece si giustifica nella diversaipotesi in cui la declaratoria di nullità rappresenta l’oggetto di una domanda autonoma.

Il motivo è fondato. In tal senso reputa il Collegio che i precedenti di segno contrario alla tesi sostenutadal ricorrente, secondo cui ben potrebbero le parti nella loro autonomia regolamentare prevedere unobbligo di contribuzione del condomino distaccatosi dall’impianto centralizzato alle spese di gestione, svin-colato dall’effettivo godimento del servizio ( così Cass. n. 1558/2004; Cass. n. 7708/2007) debbano reputarsisuperati dalla più recente giurisprudenza di questa Corte che è specificamente intervenuta sul tema dellacompatibilità delle previsioni regolamentari con il diritto di distacco del condomino dall’impianto di riscal-damento centralizzato. In tal senso, sebbene anche in relazione ad altri servizi condominiali, si è affermatoche (così Cass. n. 28679/2011) è legittima, in quanto posta in essere in esecuzione di una disposizione diregolamento condominiale, avente natura contrattuale, la delibera assembleare che disponga, in deroga alcriterio legale di ripartizione delle spese dettato dall’art.1123 cod. civ., che le spese di manutenzione or-dinaria e straordinaria dell’impianto di ascensore (come nella specie) siano a carico anche delle unità im-mobiliari che non usufruiscono del relativo servizio, tenuto conto che la predetta deroga è consentita, amezzo di espressa convenzione, dalla stessa norma codicistica, si ritiene che nella specifica materia delservizio di riscaldamento, debba darsi rilievo a quanto affermato da Cass. n. 19893/2011. Con tale pro-nuncia la Corte ha precisato che è legittima la rinuncia di un condomino all’uso dell’im-pianto centralizzato di riscaldamento - anche senza necessità di autorizzazione oapprovazione da parte degli altri condòmini - purché l’impianto non ne sia pregiudicato,con il conseguente esonero, in applicazione del principio contenuto nell’art. 1123, secondocomma, cod. civ., dall’obbligo di sostenere le spese per l’uso del servizio centralizzato; intal caso, egli è tenuto solo a pagare le spese di conservazione dell’impianto stesso. Né puòrilevare, in senso impediente, la disposizione eventualmente contraria contenuta nel regolamento di con-dominio, anche se contrattuale, essendo quest’ultimo un contratto atipico meritevole di tutela solo inpresenza di un interesse generale dell’ordinamento. Deve quindi ritenersi che la condivisibile valutazionedi nullità della clausola regolamentare impeditiva del distacco del singolo condomino, si estenda anche allacorrelata previsione che obblighi il condomino al pagamento delle spese di gestione malgrado il distacco,dovendosi ragionevolmente sostenere che la permanenza di tale obbligazione di fatto assicuri la soprav-

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DossIer rIsparmIo energetIcoXX

ÈÈlegittima la rinuncia di un condomino all’uso dell’impianto centralizzato di riscaldamento - anche senzanecessità di autorizzazione o approvazione da parte degli altri condòmini - purché l’impianto non ne

sia pregiudicato, con il conseguente esonero dall’obbligo di sostenere le spese per l’uso del servizio cen-tralizzato; in tal caso, egli è tenuto solo a pagare le spese di conservazione dell’impianto stesso. È il principiorichiamato dalla Cassazione con la sentenza 11970/2017 dello scorso 12 maggio, di cui riportiamo unestratto.

RAGIONI IN FATTO ED IN DIRITTO 1. D.A.G. impugnava dinanzi al Tribunale di Roma le delibere del condominio …, del quale era condomino,adottate in data 30/9/1999 nelle parti relative all’approvazione del preventivo e della gestione del riscalda-mento 1999-2000, approvazione del rendiconto e rigetto richiesta di distacco dall’impianto di riscaldamentocentralizzato, assumendo la loro contrarietà alla legge. Per l’effetto chiedeva accertare che non era più te-nuto a contribuire alle spese di gestione dell’impianto di riscaldamento centralizzato, con la condanna delcondominio alla restituzione ex art. 2033 c.c. delle somme pagate per le spese di riscaldamento, sommeda quantificare in corso di causa o da liquidare in separata sede.

Il condominio, oltre a sollevare eccezioni in rito circa la validità dell’atto introduttivo, invocava la previ-sione di cui all’art. 16 del regolamento condominiale, e la carenza dei requisiti che legittimavano il distaccodel D.A.G., concludendo per il rigetto della domanda.

Il Tribunale di Roma con la sentenza n. 9316/2006 ritenuto legittimo il distacco operato dal condomino,riteneva tuttavia applicabili le disposizioni del regolamento condominiale contrattuale, affermando che l’at-tore era comunque tenuto a partecipare alle spese relative alla conservazione ed uso dell’impianto cen-tralizzato.

Proposto appello dal D.A.G., ed avanzato altresì appello incidentale da parte del condominio, la Corted’Appello di Roma con la sentenza n. 4312/2014 confermava la sentenza gravata. In primo luogo ritenevache la natura contrattuale del regolamento condominiale, le cui previsioni erano state invocate da partedel condominio, era da ritenersi pacifica, sicché la produzione dell’atto di acquisto dell’appartamento del-l’attore, sebbene avvenuta oltre i termini previsti per le preclusioni istruttorie, appariva irrilevante. Inordine al contenuto del regolamento, osservava che l’art. 16 escludeva che il condomino potesse sottrarsialle spese di manutenzione, riparazione, consumo ed esercizio del riscaldamento, e mediante rinunzia alservizio, così che anche laddove il singolo condomino si fosse distaccato dall’impianto centralizzato, rima-neva comunque obbligato a contribuire alle spese di uso. In tal senso nemmeno poteva accedersi allalettura restrittiva della clausola suggerita dall’appellante principale, dovendosi quindi ritenere che l’obbligodi contribuzione non era limitato alla sola ipotesi di spegnimento dei termosifoni all’interno di un singoloappartamento, ma si estendeva anche all’ipotesi qui in esame del distacco della singola utenza. Quanto al-l’appello incidentale, concernente la compensazione delle spese di lite, riteneva corretta la valutazione delTribunale in quanto l’attore era comunque risultato vittorioso in ordine all’accertamento del diritto al di-stacco, ravvisandosi quindi una situazione di soccombenza reciproca.

Avverso tale sentenza ha proposto ricorso per cassazione D.A.G. sulla base di due motivi.

IL DISTACCO DALL’IMPIANTO CENTRALIZZATO E L’ESONERO DALLE SPESE DI GESTIONE

Fonte: Corte di Cassazione, sez. II civ, sent. 12/05/2017, n. 11970

DossIer rIsparmIo energetIcoV

R. Il funzionamento dell’impianto termico per una durata giornaliera superiore alle ore di cui all’articolo4, comma 2, DPR 74/2013, è consentita solo se si ricade in una delle condizioni di cui al comma 6 dellostesso articolo. In particolare, nel caso di installazione di sistemi di termoregolazione e contabilizzazione,è consentito il funzionamento dell’impianto termico per tutte le 24 ore soltanto se presente un program-matore che consenta la regolazione della temperatura almeno su due livelli nell’arco delle 24 ore.

D. In relazione all’articolo 9, comma 5, lettera d), del D. lgs. n. 102/2014, come è calcolata la differenza di fabbi-sogno termico per metro quadro tra le unità immobiliari costituenti il condominio al fine di verificare se questa superiil 50 per cento?R. La procedura suggerita per la verifica del calcolo delle differenze di fabbisogno delle singole unità im-mobiliari è di tipo iterativo, come di seguito indicato:❖ calcolo del fabbisogno ideale di energia termica utile di due unità immobiliari (si consiglia di iniziare il cal-colo dalle due unità che per esposizione e posizione potrebbero avere evidenti differenze di fabbisogniideali);❖ confronto dei fabbisogni per metro quadro tra le due unità immobiliari suddette e determinazione dellarelativa differenza. La formula da utilizzarsi è la seguente: (Fabbisogno termico massimo – Fabbisogno termico minimo) / Fabbisogno termico massimo.❖ Se la differenza suddetta è inferiore al 50%, allora si procederà a valutare il fabbisogno ideale di energiatermica utile di altre unità immobiliari al fine di verificare se questa superi il 50 per cento.

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IIl discusso D. Lgs 102/2014, che recepisce una delle direttive Europee più significative nell’ambito dell’efficienzaenergetica degli edifici, ha generato in questi ultimi due anni una forte polarizzazione della richiesta di prodotti

di contabilizzazione, creando altresì i primi rilevanti precedenti di installazioni mal eseguite, causa frettolositànella realizzazione che ha impianti spesso mal bilanciati. In questo scenario, Danfoss entra nel mercato della con-tabilizzazione indiretta per completare la sua proposta commerciale e rendere ancora più evidente e appetibileagli addetti ai lavori la propria proposta commerciale, forte di una qualità senza eguali, nel settore del riscaldamentoresidenziale, specie nell’arena delle valvole termostatiche. Il ripartitore wireless “HeatCal 1.0”, novità assolutaper l’azienda in Italia, rappresenta la massima innovazione tecnologica attualmente presente sul mercato.

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Sensor❖ migliore preformance del sistema termico condominiale in piena efficienza energetica.

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LA TECNOLOGIA DANFOSS ENTRA NEL MERCATODELLA CONTABILIZZAZIONE INDIRETTA

A cura di: Danfoss

DossIer rIsparmIo energetIcoVI

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CCon il sistema di domotica MyVirtuoso Home di Smartdhome, il risparmio è a portata di smartphone:MyVirtuoso Home è infatti un impianto domotico pensato non solo per poter gestire tutti gli aspetti

della vita quotidiana in completo comfort, ma anche per il risparmio energetico. Il costo dei consumi, special-mente per quanto riguarda gli impianti di riscaldamento e raffreddamento, è infatti un’importante voce di spesanel bilancio familiare: con MyVirtuoso Home potrai gestirli in modo intelligente, pianificando efficientementela temperatura della casa, riducendo gli sprechi energetici e risparmiando sui costi in bolletta, anche grazie alletestine termostatiche digitali e ai sensori di temperatura.

MyVirtuoso Home mette a disposizione anche diversi dispositivi per monitorare in tempo reale i consumielettrici totali dei singoli elettrodomestici o per verificare la resa delle fonti di produzione energetica (pannellisolari o fotovoltaici, generatori eolici o impianti geotermici). E il risparmio offerto da MyVirtuoso Home nonfinisce qui: grazie all’Ecobonus domotica 2017, infatti, chi installa un impianto domotico può godere di importantidetrazioni.

Ma come funziona l’Ecobonus domotica 2017? Il comma 88 della Legge di stabilità 2016 (L. 208/2015) estendel’applicazione delle detrazioni spettanti per le spese sostenute per interventi di efficienza energetica anche aquelle per l’acquisto, l’installazione e la messa in opera di dispositivi multimediali per il controllo da remotodegli impianti di riscaldamento e/o produzione di acqua calda e/o climatizzazione delle unità abitative, che ga-rantiscono un funzionamento efficiente degli impianti, nonché dotati di specifiche caratteristiche, quali:❖mostrare attraverso canali multimediali i consumi energetici, mediante la fornitura periodica dei dati;❖mostrare le condizioni di funzionamento correnti e la temperatura di regolazione degli impianti;❖ consentire l’accensione, lo spegnimento e la programmazione settimanale degli impianti da remoto.

Sono quindi agevolabili la fornitura e posa in opera di tutte le apparecchiature elettriche, elettroniche e mec-caniche nonché delle opere elettriche e murarie necessarie per l’installazione e la messa in funzione a regolad’arte, all’interno degli edifici, di sistemi di “building automation” degli impianti termici degli edifici.

La detrazione è stata introdotta richiamando le disposizioni relative agli interventi riqualificazione energeticasenza, tuttavia, indicare un importo massimo di detrazione spettante. Si ritiene, dunque, che la detrazionespetti nella misura del 65% dell’intero importo della spesa sostenuta. L’installazione dei dispositivi multimediali,se è effettuata in concomitanza con un altro intervento di riqualificazione energetica, è da ritenersi connessaa tale intervento.

Per fruire della detrazione in commento è necessario compilare ed inviare ad Enea:❖ l’Allegato E: sia in caso di semplice installazione, non connessa con la sostituzione del generatore di calore ocon l’installazione di pannelli solari che nel caso di installazione connessa con la sostituzione del generatore dicalore;❖ l’Allegato F: in caso di installazione connessa con l’installazione di pannelli solari per la produzione di acquacalda.

MYVIRTUOSO HOME: EFFICIENZA,COMFORT E RISPARMIO GRAZIEALL’ECOBONUS DOMOTICA 2017

A cura di: Smarthdhome

DossIer rIsparmIo energetIcoXVIII

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DossIer rIsparmIo energetIcoXVII

NNel novero di chi il 31 dicembre scorso aveva sostenuto a gran voce la necessità di prorogare l’obbligodi installazione dei sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore, c’era anche Confappi -

Fna. Ora, a pochi giorni dalla scadenza del 30 giugno, il presidente nazionale dell’associazione, Silvio Rez-zonico, è tornato a rivendicare quel risultato, puntando il dito contro l’Unione europea e, in particolare,contro il pacchetto legislativo proposto dalla Commissione dal titolo “Energia pulita per tutti gli europei”,che, se tradotto in legge, obbligherà gli Stati membri a imporre la sostituzione dei contatori attualmente in-stallati entro i prossimi 10 anni.

Qual è la posizione di Confappi - Fna rispetto alla contabilizzazione del calore, soprattutto vistal’ormai imminente entrata in vigore dell’obbligo?

La contabilizzazione del calore, ormai obbligatoria dopo il D.Lgs. 102/2014, è stata da accolta da Con-fappi-Fna con favore, sia per le dichiarate finalità di risparmio energetico, sia perché obbliga i proprietari e icondòmini, ma anche gli inquilini, a ottimizzare l’uso delle risorse naturali, da sempre scarseggianti, tenutoconto che la termoregolazione è solo un effetto indotto della contabilizzazione cui è subordinata.

In questi sei mesi di proroga quali sono state le azioni messe in campo per aiutare i vostri associati? Confappi - Fna a suo tempo aveva ripetutamente chiesto al Ministero, congiuntamente con altre associa-

zioni della proprietà e degli amministratori, di differire la data del 31/12/2016 per l’entrata in vigore delD.Lgs. 102/2014, e dunque ha accolto con soddisfazione il nuovo termine di giugno 2017, disposto dal Par-lamento con il Decreto Milleproroghe. La nostra richiesta non era estemporanea o puramente dilatoria,ma era intesa a dare maggior respiro agli interessati e, particolarmente agli amministratori di condominioe ai condòmini, per l’installazione delle termovalvole senza affanni e senza lievitazione di costi.

Parlando dell’applicazione pratica della norma, quali sono le criticità principali?La nuova normativa, come accade per tutte le novità, presenta sicuramente delle criticità, particolarmente

in materia di riparto, in condominio, tra spese volontarie e spese fisse del consumo termico, per il quale èstata richiesta la modifica - tuttora inattuata - della norma Uni 10200. Tanto più che la nuova normativa in-cide sulla suddivisione delle spese, spesso in conflitto con il regolamento di condominio e le tabelle millesimalidel riscaldamento.

Ritenete che sei mesi di proroga siano stati sufficienti per conformarsi alla legge o sarebbe meglioun’ulteriore proroga dei termini?

Non riteniamo necessaria una ulteriore proroga della termoregolazione e contabilizzazione del calore edeprechiamo come inopportuna, imprevidente e tardiva, la direttiva europea che impone, sia pure entrodieci anni, l’installazione di nuovi contatori con sostituzione di quelli oggi installati, per la lettura a distanzadei consumi termici, tenuto anche conto che il costo dell’installazione di una termovalvola è di circa 120euro a termosifone.

CONFAPPI-FNA CONTRO BRUXELLES:ASSURDO IMPORRE LA SOSTITUZIONE

DEI CONTATORI ENTRO 10 ANNIIntervista a cura di: Vincenzo Perrotta

DossIer rIsparmIo energetIcoVIII

di riscaldamento stabiliti dalla legge (o comunque dapprima approvati in via convenzionale da tutti i condòmini),sicché è da escluderne la nullità. I ricorrenti propongono a questa Corte di rivalutare le risultanze probatoriee di convenire sull’opportunità di procedere a prove esplorative, negate dal Tribunale, e che avrebbero potutodar conforto all’assunto degli stessi ricorrenti dell’erroneo rilievo dei consumi di calore posti a base del riparto,con ciò investendo il giudice di legittimità di compiti che esulano dai limiti del suo sindacato.

È infine decisivo osservare come il Tribunale evidenziasse che i consumi “presunti” contabilizzati riguardasseroaltri tre condòmini, e non le unità immobiliari di proprietà degli attori, che quindi nessun danno avevanoricevuto dal recepimento di quei dati. Va al riguardo affermato che il condomino, il quale intenda proporrel’impugnativa di una delibera dell’assemblea, per l’assunta erroneità della disposta ripartizione delle spese di ge-stione, deve allegare e dimostrare di avervi interesse; un interesse che presuppone la derivazione dalla delibe-razione assembleare di un apprezzabile suo personale pregiudizio, in termini di mutamento della rispettivaposizione patrimoniale.

Peraltro, l’interpretazione dell’esatto contenuto della delibera dell’assemblea dei condòmini, impugnata aisensi dell’art. 1137 c.c., come l’accertamento della situazione di fatto che è alla base della determinazione as-sembleare, sono rimessi all’apprezzamento del giudice di merito, non sindacabile in sede di legittimità (Cass.Sez. 2, Sentenza n. 23903 del 23/11/2016; Cass. Sez. 2, Sentenza n. 5125 del 03/05/1993).

Il ricorso va perciò rigettato e le spese del giudizio di cassazione, liquidate in dispositivo, vengono regolatesecondo soccombenza.

(omissis)

P.Q.M.La Corte rigetta il ricorso e condanna i ricorrenti in solido a rimborsare al controricorrente le spese sostenute

nel giudizio di cassazione, che liquida in complessivi euro 1.700, di cui euro 200 per esborsi, oltre a spesegenerali e ad accessori di legge.

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LLe corrette modalità per impugnare la delibera contenente il riparto delle spese di riscaldamento condo-miniale. Questo, in estrema sintesi, l’oggetto dell’ordinanza 6128/2017 della Corte di Cassazione, di cui ri-

portiamo un estratto.

FATTI DI CAUSA E RAGIONI DELLA DECISIONEI ricorrenti T. s.r.l. Unipersonale, O.R. ed A.V. impugnano, articolando due motivi di ricorso, la sentenza n.

1986/2014 del 13 giugno 2014 resa dal Tribunale di Bologna, all’esito della pronuncia di inammissibilità dell’ap-pello ex art. 348-bis c.p.c. della Corte d’Appello di Bologna con ordinanza del 23 giugno 2015.

Il Tribunale di Bologna aveva rigettato l’impugnazione della deliberazione assembleare del Condominio …del 26 giugno 2013, che aveva adottato un riparto delle spese di riscaldamento sulla base dei consumi (“soloin minima parte”) presunti. Il giudice di primo grado evidenziava che gli attori non avevano contestato il metododi ripartizione delle spese di riscaldamento utilizzato nel condominio nell’ultimo decennio (30% in base ai mil-lesimi e 70% in base ai consumi). A base dell’impugnazione T. S.r.l. Unipersonale, O.R. ed A.V. Avevano dedottol’erroneità dei dati di consumo ricavati dai “contacalorie” collocati nelle singole unità immobiliari.

Il primo motivo di ricorso deduce la violazione degli artt. 1123, 1130 e 1137 c.c., avendo la sentenza del Tri-bunale disatteso la domanda di declaratoria di invalidità di un rendiconto che ripartiva le spese di riscaldamentosulla base di consumi presunti o comunque errati, dovendo il riparto avvenire secondo il già richiamato metodoconvenzionalmente adottato nei precedenti esercizi.

Il secondo motivo di ricorso denuncia violazione degli artt. 115 c.p.c. e 2697 c.c. per l’erronea valutazionedelle prove e la mancata ammissione delle deduzioni istruttorie che avrebbero dimostrato il cattivo funziona-mento dei contabilizzatori di calore e l’inesatto rilievo dei consumi.

Si difende con controricorso il Condominio....La ricorrente ha presentato memoria ai sensi dell’art. 380-bis, comma 2, c.p.c.Ritenuto che il ricorso potesse essere rigettato per manifesta infondatezza, con la conseguente definibilità

nelle forme di cui all’art. 380 bis c.p.c., in relazione all’art. 375, comma 1, n. 5), c.p.c., su proposta del relatore,il presidente ha fissato l’adunanza della camera di consiglio.

In via di principio sono da considerare nulle per impossibilità dell’oggetto, e perciò pure impugnabili indipen-dentemente dall’osservanza del termine perentorio di trenta giorni ex art. 1137, comma 2, c.c., tutte le deli-berazioni dell’assemblea adottate in violazione dei criteri normativi o regolamentari di ripartizione delle spese,e dunque in eccesso rispetto alle attribuzioni dell’organo collegiale, seppur limitate alla suddivisione di un de-terminato affare o di una specifica gestione, non potendo la maggioranza dei partecipanti incidere sulla misuradegli obblighi dei singoli condòmini fissata per legge o per contratto, ed occorrendo, piuttosto, a tal fine, unaccordo unanime, espressione dell’autonomia negoziale.

D’altro canto, il riparto degli oneri di riscaldamento, negli edifici condominiali in cui siano stati adottati sistemidi termoregolazione e di contabilizzazione del calore per ogni singola unità immobiliare, va fatto per legge inbase al consumo effettivamente registrato (si veda l’art. 26, commi 5° e 6°, della legge 9 gennaio 1991, n. 10,come modificato dalla legge n. 220 del 2012; cfr. anche Cass. Sez. 2, Sentenza n. 22573 del 07/11/2016).

Nella specie, per quanto del contenuto della deliberazione del 26 giugno 2013 risulta specificamente riportatonel ricorso, come prescritto dall’art. 366, comma, n. 6, c.p.c., non può affatto sostenersi che l’assemblea delCondominio … avesse con essa, esulando dalle proprie attribuzioni, modificato i criteri di riparto delle spese

RIPARTIZIONE DELLE SPESE DI RISCALDAMENTO: CRITERI PER L’IMPUGNAZIONE DELLA DELIBERA

Fonte: Corte Di Cassazione - sez. VI civ., ord. 9.3.2017, n. 6128

DossIer rIsparmIo energetIcoXVI

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NNegli ultimi 15 anni il consumo d’acqua in Italia è calato sensibilmente, in parte grazie alla maggiore sensibilitàalla problematica ambientale ed in parte all’utilizzo di elettrodomestici (lavatrici, lavastoviglie) molto più

efficienti in termini di risparmio idrico.Attualmente il consumo pro capite giornaliero dell’oro bianco è pari a 213 litri così suddiviso:

❖ doccia e bagno: 73 litri❖ scarico wc: 61 litri❖ lavaggio panni: 26 litri❖ pulizie: 13 litri❖ alimentazione: 5 litri❖ cura del corpo: 12 litri❖ lavastoviglie: 12 litri❖ varie (es. giardino): 12 litri.

In bagno e in cucina, le operazioni di pulizia del corpo e lo scarico dei sanitari determinano un consumocompreso tra gli 80 ed i 100 litri. È possibile ridurre o contenere gli sprechi privilegiando la doccia al bagno, in-stallando nella doccia e negli scarichi un deflussore, utilizzando la lavatrice e la lavastoviglie solo a carico completo.Anche un controllo periodico dei contatori permette la rilevazioni di eventuali guasti ed anomalie evitandoaumenti esponenziali di consumi e conseguentemente di costi. Per l’irrigazione dei giardini/terrazzi viene spessoconsigliato l’uso di acqua piovana raccolta nella grondaia e convogliata in un’apposita cisterna.

Oltre a tutte queste misure lasciate al buonsenso ed all’accortezza degli utenti risulta sempre più necessarial’installazione di contatori d’acqua che permetterebbe non solo un sostanziale risparmio idrico ma ovvierebbeanche a continui abusi e conseguenti litigi. Sia che venga fatta in base al valore millesimale dell’appartamento oin base al numero dei residenti la ripartizione delle spese oggi risulta spesso approssimativa e genera un circolovizioso in cui nessuno si sente costretto a risparmiare acqua spinto dall’idea che tanto la spesa sarà ripartita tratutti.

Inoltre occorre sottolineare che anche il Codice Civile (art. 1123, co.1) prevede che la ripartizione in que-stione debba avvenire sull’effettivo consumo di ogni singola unità immobiliare e solo un regolamento contrat-tuale, da tutti sottoscritto al momento del rogito, può porre deroghe alla procedura appena indicata.

La gamma di contatori d’acqua modulari Zenner viene prodotta secondo i più elevati livelli di precisione eflessibilità di misurazione. Inoltre mediante il modulo PDC (Pulse Data Capture) sarà possibile integrare nel si-stema di trasmissione radio qualsiasi strumento dotato di uscita impulsiva.

Per chi volesse approfondire l’argomento legislativo si rimanda al D.P.C.M. 4 marzo 1996 - Disposizioni inmateria di risorse idriche (In GU 14 marzo 1996, n. 62, S.O.) che impone l’obbligo, ad ogni singola unitàabitativa, di installare dei contatori di ripartizione del consumo dell’acqua.

La legge n. 36 del 5 Gennaio 1994 è stata abrogata e superata con D.L. n. 152 del 3 Aprile 2006 dove sirafforza quanto detto, allargando tale obbligo anche alle attività produttive e terziarie, e sent. n. 17557 del 1agosto 2014, Cass. Civ. Sez. 2°.

PER CONSUMARE MENO ACQUAÈ IL MOMENTO DEI CONTATORI INDIVIDUALI

A cura di: Zenner

DossIer rIsparmIo energetIcoX

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In che modo le pompe di calore elettriche possono essere un valido alleato per contrastare l’inquinamentoatmosferico e i problemi di salute ad esso collegati?

In estate le pompe di calore, creando degli ambienti climatizzati e protetti, consentono uno stato di benesseremaggiore: basti pensare a cosa rappresenta un periodo di massima impollinazione per gli allergici, o di grande afa per icardiopatici. In inverno, la pompa di calore, a fronte di un’unità elettrica usata per il suo funzionamento, cattura 3 o 4unità di energia rinnovabile dall’ambiente circostante (aria, acqua, terreno), non produce emissioni di alcun tipo in sedelocale e non emette polveri sottili (PM10 e nanoparticelle). Inoltre, la stessa unità elettrica che viene usata dalla pompadi calore nel nostro paese è prodotta al 40% da energia rinnovabile elettrica. È chiaro che nei luoghi di produzione dienergia elettrica, in genere distanti dai centri abitati, si generano emissioni di CO2, ma in ogni caso limitate e debitamentecontrollate dalle autorità.

Quali sono i vantaggi della pompa di calore, anche rispetto ad altri sistemi di riscaldamento?I vantaggi della pompa di calore rispetto agli impianti a combustione sono rilevanti:

❖ consente, con un solo impianto, di effettuare la climatizzazione a ciclo annuale, sia invernale che estiva, e di produrreacqua calda sanitaria;❖ riduce i consumi di energia primaria da fonte fossile;❖ produce (cattura) il 75% dell’energia termica rinnovabile;❖ elimina ogni forma di emissione inquinante e particolati locali;❖migliora la sicurezza delle abitazioni (elimina il pericolo di esplosioni e incendi);❖ consente l’eliminazione di antiestetiche canne fumarie;❖ dà la facoltà al cliente di ricevere una sola bolletta energetica per tutti i consumi elettrici;❖ riduce i costi di manutenzione dovuti al terzo responsabile per la conduzione della caldaia.

Installare una pompa di calore è un investimento importante, anche dal punto di vista economico. Comefare per risparmiare?

Grazie alle detrazioni fiscali e a un abbattimento dei costi gestionali dell’energia elettrica, investire in un impianto apompa di calore ad alta efficienza risulta particolarmente vantaggioso. Dalle nostre analisi emerge con chiarezza che ilritorno dell’investimento, anche per impianti complessi, generalmente non supera i 5 anni. Se consideriamo che la duratamedia di un impianto a pompa di calore è di circa 15-20 anni è evidente che l’investimento risulta veramente opportunoe redditizio.

Quale potrebbe essere lo sviluppo degli impianti a pompa di calore nei prossimi anni?Dagli scenari che emergono a seguito della pubblicazione dei decreti in materia energetica o dalla SEN (strategia ener-

getica nazionale) è previsto un forte incremento dell’energia rinnovabile prodotta da fonte termica. Attualmente le prin-cipali sono le biomasse e le pompe di calore. Dati il problema ambientale e le consequenziali malattie provocate dalPM10, prevediamo che l’energia prodotta da biomassa verrà di molto limitata nei centri urbani; appare inevitabile chelo sviluppo delle pompe di calore subisca una positiva impennata favorendo così la crescita di tecnologie più avanzate el’attività professionale dell’intera filiera connessa a tale tecnologia (progettisti, installatori, produttori ecc.).

LE POMPE DI CALORE ELETTRICHE E ILCONTRASTO ALL’INQUINAMENTO ATMOSFERICO

A cura di: AssoclimaIntervista a: Fernando Pettorossi, capogruppo italiano Pompe di calore

DossIer rIsparmIo energetIcoXIV

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In che modo le pompe di calore elettriche possono essere un valido alleato per contrastare l’inquinamentoatmosferico e i problemi di salute ad esso collegati?

In estate le pompe di calore, creando degli ambienti climatizzati e protetti, consentono uno stato di benesseremaggiore: basti pensare a cosa rappresenta un periodo di massima impollinazione per gli allergici, o di grande afa per icardiopatici. In inverno, la pompa di calore, a fronte di un’unità elettrica usata per il suo funzionamento, cattura 3 o 4unità di energia rinnovabile dall’ambiente circostante (aria, acqua, terreno), non produce emissioni di alcun tipo in sedelocale e non emette polveri sottili (PM10 e nanoparticelle). Inoltre, la stessa unità elettrica che viene usata dalla pompadi calore nel nostro paese è prodotta al 40% da energia rinnovabile elettrica. È chiaro che nei luoghi di produzione dienergia elettrica, in genere distanti dai centri abitati, si generano emissioni di CO2, ma in ogni caso limitate e debitamentecontrollate dalle autorità.

Quali sono i vantaggi della pompa di calore, anche rispetto ad altri sistemi di riscaldamento?I vantaggi della pompa di calore rispetto agli impianti a combustione sono rilevanti:

❖ consente, con un solo impianto, di effettuare la climatizzazione a ciclo annuale, sia invernale che estiva, e di produrreacqua calda sanitaria;❖ riduce i consumi di energia primaria da fonte fossile;❖ produce (cattura) il 75% dell’energia termica rinnovabile;❖ elimina ogni forma di emissione inquinante e particolati locali;❖migliora la sicurezza delle abitazioni (elimina il pericolo di esplosioni e incendi);❖ consente l’eliminazione di antiestetiche canne fumarie;❖ dà la facoltà al cliente di ricevere una sola bolletta energetica per tutti i consumi elettrici;❖ riduce i costi di manutenzione dovuti al terzo responsabile per la conduzione della caldaia.

Installare una pompa di calore è un investimento importante, anche dal punto di vista economico. Comefare per risparmiare?

Grazie alle detrazioni fiscali e a un abbattimento dei costi gestionali dell’energia elettrica, investire in un impianto apompa di calore ad alta efficienza risulta particolarmente vantaggioso. Dalle nostre analisi emerge con chiarezza che ilritorno dell’investimento, anche per impianti complessi, generalmente non supera i 5 anni. Se consideriamo che la duratamedia di un impianto a pompa di calore è di circa 15-20 anni è evidente che l’investimento risulta veramente opportunoe redditizio.

Quale potrebbe essere lo sviluppo degli impianti a pompa di calore nei prossimi anni?Dagli scenari che emergono a seguito della pubblicazione dei decreti in materia energetica o dalla SEN (strategia ener-

getica nazionale) è previsto un forte incremento dell’energia rinnovabile prodotta da fonte termica. Attualmente le prin-cipali sono le biomasse e le pompe di calore. Dati il problema ambientale e le consequenziali malattie provocate dalPM10, prevediamo che l’energia prodotta da biomassa verrà di molto limitata nei centri urbani; appare inevitabile chelo sviluppo delle pompe di calore subisca una positiva impennata favorendo così la crescita di tecnologie più avanzate el’attività professionale dell’intera filiera connessa a tale tecnologia (progettisti, installatori, produttori ecc.).

LE POMPE DI CALORE ELETTRICHE E ILCONTRASTO ALL’INQUINAMENTO ATMOSFERICO

A cura di: AssoclimaIntervista a: Fernando Pettorossi, capogruppo italiano Pompe di calore

DossIer rIsparmIo energetIcoXIV

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NNegli ultimi 15 anni il consumo d’acqua in Italia è calato sensibilmente, in parte grazie alla maggiore sensibilitàalla problematica ambientale ed in parte all’utilizzo di elettrodomestici (lavatrici, lavastoviglie) molto più

efficienti in termini di risparmio idrico.Attualmente il consumo pro capite giornaliero dell’oro bianco è pari a 213 litri così suddiviso:

❖ doccia e bagno: 73 litri❖ scarico wc: 61 litri❖ lavaggio panni: 26 litri❖ pulizie: 13 litri❖ alimentazione: 5 litri❖ cura del corpo: 12 litri❖ lavastoviglie: 12 litri❖ varie (es. giardino): 12 litri.

In bagno e in cucina, le operazioni di pulizia del corpo e lo scarico dei sanitari determinano un consumocompreso tra gli 80 ed i 100 litri. È possibile ridurre o contenere gli sprechi privilegiando la doccia al bagno, in-stallando nella doccia e negli scarichi un deflussore, utilizzando la lavatrice e la lavastoviglie solo a carico completo.Anche un controllo periodico dei contatori permette la rilevazioni di eventuali guasti ed anomalie evitandoaumenti esponenziali di consumi e conseguentemente di costi. Per l’irrigazione dei giardini/terrazzi viene spessoconsigliato l’uso di acqua piovana raccolta nella grondaia e convogliata in un’apposita cisterna.

Oltre a tutte queste misure lasciate al buonsenso ed all’accortezza degli utenti risulta sempre più necessarial’installazione di contatori d’acqua che permetterebbe non solo un sostanziale risparmio idrico ma ovvierebbeanche a continui abusi e conseguenti litigi. Sia che venga fatta in base al valore millesimale dell’appartamento oin base al numero dei residenti la ripartizione delle spese oggi risulta spesso approssimativa e genera un circolovizioso in cui nessuno si sente costretto a risparmiare acqua spinto dall’idea che tanto la spesa sarà ripartita tratutti.

Inoltre occorre sottolineare che anche il Codice Civile (art. 1123, co.1) prevede che la ripartizione in que-stione debba avvenire sull’effettivo consumo di ogni singola unità immobiliare e solo un regolamento contrat-tuale, da tutti sottoscritto al momento del rogito, può porre deroghe alla procedura appena indicata.

La gamma di contatori d’acqua modulari Zenner viene prodotta secondo i più elevati livelli di precisione eflessibilità di misurazione. Inoltre mediante il modulo PDC (Pulse Data Capture) sarà possibile integrare nel si-stema di trasmissione radio qualsiasi strumento dotato di uscita impulsiva.

Per chi volesse approfondire l’argomento legislativo si rimanda al D.P.C.M. 4 marzo 1996 - Disposizioni inmateria di risorse idriche (In GU 14 marzo 1996, n. 62, S.O.) che impone l’obbligo, ad ogni singola unitàabitativa, di installare dei contatori di ripartizione del consumo dell’acqua.

La legge n. 36 del 5 Gennaio 1994 è stata abrogata e superata con D.L. n. 152 del 3 Aprile 2006 dove sirafforza quanto detto, allargando tale obbligo anche alle attività produttive e terziarie, e sent. n. 17557 del 1agosto 2014, Cass. Civ. Sez. 2°.

PER CONSUMARE MENO ACQUAÈ IL MOMENTO DEI CONTATORI INDIVIDUALI

A cura di: Zenner

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LLe corrette modalità per impugnare la delibera contenente il riparto delle spese di riscaldamento condo-miniale. Questo, in estrema sintesi, l’oggetto dell’ordinanza 6128/2017 della Corte di Cassazione, di cui ri-

portiamo un estratto.

FATTI DI CAUSA E RAGIONI DELLA DECISIONEI ricorrenti T. s.r.l. Unipersonale, O.R. ed A.V. impugnano, articolando due motivi di ricorso, la sentenza n.

1986/2014 del 13 giugno 2014 resa dal Tribunale di Bologna, all’esito della pronuncia di inammissibilità dell’ap-pello ex art. 348-bis c.p.c. della Corte d’Appello di Bologna con ordinanza del 23 giugno 2015.

Il Tribunale di Bologna aveva rigettato l’impugnazione della deliberazione assembleare del Condominio …del 26 giugno 2013, che aveva adottato un riparto delle spese di riscaldamento sulla base dei consumi (“soloin minima parte”) presunti. Il giudice di primo grado evidenziava che gli attori non avevano contestato il metododi ripartizione delle spese di riscaldamento utilizzato nel condominio nell’ultimo decennio (30% in base ai mil-lesimi e 70% in base ai consumi). A base dell’impugnazione T. S.r.l. Unipersonale, O.R. ed A.V. Avevano dedottol’erroneità dei dati di consumo ricavati dai “contacalorie” collocati nelle singole unità immobiliari.

Il primo motivo di ricorso deduce la violazione degli artt. 1123, 1130 e 1137 c.c., avendo la sentenza del Tri-bunale disatteso la domanda di declaratoria di invalidità di un rendiconto che ripartiva le spese di riscaldamentosulla base di consumi presunti o comunque errati, dovendo il riparto avvenire secondo il già richiamato metodoconvenzionalmente adottato nei precedenti esercizi.

Il secondo motivo di ricorso denuncia violazione degli artt. 115 c.p.c. e 2697 c.c. per l’erronea valutazionedelle prove e la mancata ammissione delle deduzioni istruttorie che avrebbero dimostrato il cattivo funziona-mento dei contabilizzatori di calore e l’inesatto rilievo dei consumi.

Si difende con controricorso il Condominio....La ricorrente ha presentato memoria ai sensi dell’art. 380-bis, comma 2, c.p.c.Ritenuto che il ricorso potesse essere rigettato per manifesta infondatezza, con la conseguente definibilità

nelle forme di cui all’art. 380 bis c.p.c., in relazione all’art. 375, comma 1, n. 5), c.p.c., su proposta del relatore,il presidente ha fissato l’adunanza della camera di consiglio.

In via di principio sono da considerare nulle per impossibilità dell’oggetto, e perciò pure impugnabili indipen-dentemente dall’osservanza del termine perentorio di trenta giorni ex art. 1137, comma 2, c.c., tutte le deli-berazioni dell’assemblea adottate in violazione dei criteri normativi o regolamentari di ripartizione delle spese,e dunque in eccesso rispetto alle attribuzioni dell’organo collegiale, seppur limitate alla suddivisione di un de-terminato affare o di una specifica gestione, non potendo la maggioranza dei partecipanti incidere sulla misuradegli obblighi dei singoli condòmini fissata per legge o per contratto, ed occorrendo, piuttosto, a tal fine, unaccordo unanime, espressione dell’autonomia negoziale.

D’altro canto, il riparto degli oneri di riscaldamento, negli edifici condominiali in cui siano stati adottati sistemidi termoregolazione e di contabilizzazione del calore per ogni singola unità immobiliare, va fatto per legge inbase al consumo effettivamente registrato (si veda l’art. 26, commi 5° e 6°, della legge 9 gennaio 1991, n. 10,come modificato dalla legge n. 220 del 2012; cfr. anche Cass. Sez. 2, Sentenza n. 22573 del 07/11/2016).

Nella specie, per quanto del contenuto della deliberazione del 26 giugno 2013 risulta specificamente riportatonel ricorso, come prescritto dall’art. 366, comma, n. 6, c.p.c., non può affatto sostenersi che l’assemblea delCondominio … avesse con essa, esulando dalle proprie attribuzioni, modificato i criteri di riparto delle spese

RIPARTIZIONE DELLE SPESE DI RISCALDAMENTO: CRITERI PER L’IMPUGNAZIONE DELLA DELIBERA

Fonte: Corte Di Cassazione - sez. VI civ., ord. 9.3.2017, n. 6128

DossIer rIsparmIo energetIcoXVI

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DossIer rIsparmIo energetIcoXVII

NNel novero di chi il 31 dicembre scorso aveva sostenuto a gran voce la necessità di prorogare l’obbligodi installazione dei sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore, c’era anche Confappi -

Fna. Ora, a pochi giorni dalla scadenza del 30 giugno, il presidente nazionale dell’associazione, Silvio Rez-zonico, è tornato a rivendicare quel risultato, puntando il dito contro l’Unione europea e, in particolare,contro il pacchetto legislativo proposto dalla Commissione dal titolo “Energia pulita per tutti gli europei”,che, se tradotto in legge, obbligherà gli Stati membri a imporre la sostituzione dei contatori attualmente in-stallati entro i prossimi 10 anni.

Qual è la posizione di Confappi - Fna rispetto alla contabilizzazione del calore, soprattutto vistal’ormai imminente entrata in vigore dell’obbligo?

La contabilizzazione del calore, ormai obbligatoria dopo il D.Lgs. 102/2014, è stata da accolta da Con-fappi-Fna con favore, sia per le dichiarate finalità di risparmio energetico, sia perché obbliga i proprietari e icondòmini, ma anche gli inquilini, a ottimizzare l’uso delle risorse naturali, da sempre scarseggianti, tenutoconto che la termoregolazione è solo un effetto indotto della contabilizzazione cui è subordinata.

In questi sei mesi di proroga quali sono state le azioni messe in campo per aiutare i vostri associati? Confappi - Fna a suo tempo aveva ripetutamente chiesto al Ministero, congiuntamente con altre associa-

zioni della proprietà e degli amministratori, di differire la data del 31/12/2016 per l’entrata in vigore delD.Lgs. 102/2014, e dunque ha accolto con soddisfazione il nuovo termine di giugno 2017, disposto dal Par-lamento con il Decreto Milleproroghe. La nostra richiesta non era estemporanea o puramente dilatoria,ma era intesa a dare maggior respiro agli interessati e, particolarmente agli amministratori di condominioe ai condòmini, per l’installazione delle termovalvole senza affanni e senza lievitazione di costi.

Parlando dell’applicazione pratica della norma, quali sono le criticità principali?La nuova normativa, come accade per tutte le novità, presenta sicuramente delle criticità, particolarmente

in materia di riparto, in condominio, tra spese volontarie e spese fisse del consumo termico, per il quale èstata richiesta la modifica - tuttora inattuata - della norma Uni 10200. Tanto più che la nuova normativa in-cide sulla suddivisione delle spese, spesso in conflitto con il regolamento di condominio e le tabelle millesimalidel riscaldamento.

Ritenete che sei mesi di proroga siano stati sufficienti per conformarsi alla legge o sarebbe meglioun’ulteriore proroga dei termini?

Non riteniamo necessaria una ulteriore proroga della termoregolazione e contabilizzazione del calore edeprechiamo come inopportuna, imprevidente e tardiva, la direttiva europea che impone, sia pure entrodieci anni, l’installazione di nuovi contatori con sostituzione di quelli oggi installati, per la lettura a distanzadei consumi termici, tenuto anche conto che il costo dell’installazione di una termovalvola è di circa 120euro a termosifone.

CONFAPPI-FNA CONTRO BRUXELLES:ASSURDO IMPORRE LA SOSTITUZIONE

DEI CONTATORI ENTRO 10 ANNIIntervista a cura di: Vincenzo Perrotta

DossIer rIsparmIo energetIcoVIII

di riscaldamento stabiliti dalla legge (o comunque dapprima approvati in via convenzionale da tutti i condòmini),sicché è da escluderne la nullità. I ricorrenti propongono a questa Corte di rivalutare le risultanze probatoriee di convenire sull’opportunità di procedere a prove esplorative, negate dal Tribunale, e che avrebbero potutodar conforto all’assunto degli stessi ricorrenti dell’erroneo rilievo dei consumi di calore posti a base del riparto,con ciò investendo il giudice di legittimità di compiti che esulano dai limiti del suo sindacato.

È infine decisivo osservare come il Tribunale evidenziasse che i consumi “presunti” contabilizzati riguardasseroaltri tre condòmini, e non le unità immobiliari di proprietà degli attori, che quindi nessun danno avevanoricevuto dal recepimento di quei dati. Va al riguardo affermato che il condomino, il quale intenda proporrel’impugnativa di una delibera dell’assemblea, per l’assunta erroneità della disposta ripartizione delle spese di ge-stione, deve allegare e dimostrare di avervi interesse; un interesse che presuppone la derivazione dalla delibe-razione assembleare di un apprezzabile suo personale pregiudizio, in termini di mutamento della rispettivaposizione patrimoniale.

Peraltro, l’interpretazione dell’esatto contenuto della delibera dell’assemblea dei condòmini, impugnata aisensi dell’art. 1137 c.c., come l’accertamento della situazione di fatto che è alla base della determinazione as-sembleare, sono rimessi all’apprezzamento del giudice di merito, non sindacabile in sede di legittimità (Cass.Sez. 2, Sentenza n. 23903 del 23/11/2016; Cass. Sez. 2, Sentenza n. 5125 del 03/05/1993).

Il ricorso va perciò rigettato e le spese del giudizio di cassazione, liquidate in dispositivo, vengono regolatesecondo soccombenza.

(omissis)

P.Q.M.La Corte rigetta il ricorso e condanna i ricorrenti in solido a rimborsare al controricorrente le spese sostenute

nel giudizio di cassazione, che liquida in complessivi euro 1.700, di cui euro 200 per esborsi, oltre a spesegenerali e ad accessori di legge.

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CCon il sistema di domotica MyVirtuoso Home di Smartdhome, il risparmio è a portata di smartphone:MyVirtuoso Home è infatti un impianto domotico pensato non solo per poter gestire tutti gli aspetti

della vita quotidiana in completo comfort, ma anche per il risparmio energetico. Il costo dei consumi, special-mente per quanto riguarda gli impianti di riscaldamento e raffreddamento, è infatti un’importante voce di spesanel bilancio familiare: con MyVirtuoso Home potrai gestirli in modo intelligente, pianificando efficientementela temperatura della casa, riducendo gli sprechi energetici e risparmiando sui costi in bolletta, anche grazie alletestine termostatiche digitali e ai sensori di temperatura.

MyVirtuoso Home mette a disposizione anche diversi dispositivi per monitorare in tempo reale i consumielettrici totali dei singoli elettrodomestici o per verificare la resa delle fonti di produzione energetica (pannellisolari o fotovoltaici, generatori eolici o impianti geotermici). E il risparmio offerto da MyVirtuoso Home nonfinisce qui: grazie all’Ecobonus domotica 2017, infatti, chi installa un impianto domotico può godere di importantidetrazioni.

Ma come funziona l’Ecobonus domotica 2017? Il comma 88 della Legge di stabilità 2016 (L. 208/2015) estendel’applicazione delle detrazioni spettanti per le spese sostenute per interventi di efficienza energetica anche aquelle per l’acquisto, l’installazione e la messa in opera di dispositivi multimediali per il controllo da remotodegli impianti di riscaldamento e/o produzione di acqua calda e/o climatizzazione delle unità abitative, che ga-rantiscono un funzionamento efficiente degli impianti, nonché dotati di specifiche caratteristiche, quali:❖mostrare attraverso canali multimediali i consumi energetici, mediante la fornitura periodica dei dati;❖mostrare le condizioni di funzionamento correnti e la temperatura di regolazione degli impianti;❖ consentire l’accensione, lo spegnimento e la programmazione settimanale degli impianti da remoto.

Sono quindi agevolabili la fornitura e posa in opera di tutte le apparecchiature elettriche, elettroniche e mec-caniche nonché delle opere elettriche e murarie necessarie per l’installazione e la messa in funzione a regolad’arte, all’interno degli edifici, di sistemi di “building automation” degli impianti termici degli edifici.

La detrazione è stata introdotta richiamando le disposizioni relative agli interventi riqualificazione energeticasenza, tuttavia, indicare un importo massimo di detrazione spettante. Si ritiene, dunque, che la detrazionespetti nella misura del 65% dell’intero importo della spesa sostenuta. L’installazione dei dispositivi multimediali,se è effettuata in concomitanza con un altro intervento di riqualificazione energetica, è da ritenersi connessaa tale intervento.

Per fruire della detrazione in commento è necessario compilare ed inviare ad Enea:❖ l’Allegato E: sia in caso di semplice installazione, non connessa con la sostituzione del generatore di calore ocon l’installazione di pannelli solari che nel caso di installazione connessa con la sostituzione del generatore dicalore;❖ l’Allegato F: in caso di installazione connessa con l’installazione di pannelli solari per la produzione di acquacalda.

MYVIRTUOSO HOME: EFFICIENZA,COMFORT E RISPARMIO GRAZIEALL’ECOBONUS DOMOTICA 2017

A cura di: Smarthdhome

DossIer rIsparmIo energetIcoXVIII

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IIl discusso D. Lgs 102/2014, che recepisce una delle direttive Europee più significative nell’ambito dell’efficienzaenergetica degli edifici, ha generato in questi ultimi due anni una forte polarizzazione della richiesta di prodotti

di contabilizzazione, creando altresì i primi rilevanti precedenti di installazioni mal eseguite, causa frettolositànella realizzazione che ha impianti spesso mal bilanciati. In questo scenario, Danfoss entra nel mercato della con-tabilizzazione indiretta per completare la sua proposta commerciale e rendere ancora più evidente e appetibileagli addetti ai lavori la propria proposta commerciale, forte di una qualità senza eguali, nel settore del riscaldamentoresidenziale, specie nell’arena delle valvole termostatiche. Il ripartitore wireless “HeatCal 1.0”, novità assolutaper l’azienda in Italia, rappresenta la massima innovazione tecnologica attualmente presente sul mercato.

I punti di forza sono i seguenti:Doppio sensore per la massima precisione di rilevamento. Misuriamo la temperatura del terminale e quellaambiente garantendo un dato estremamente accurato in fase di ripartizione.Monodirezionaleper la massima sicurezza dell’utente e degli addetti ai lavori. Si evitano totalmente problemidi manomissione e modifica dati di parametrazione da remoto.OMSper la massima possibilità gestionale dei dati. Open Meetering System è il nuovo standard di comunicazioneper tutti i sistemi di lettura e controllo degli impianti. La trasmissione dei dati è notevolmente più sicura tramitenuova cifratura.Sonda Remota Plug&Play per radiatori “incassati” ordinabile come accessorio.Memorizzazione interna dei valori passati (anno; mese).La trasmissione dei dati da parte del ripartitore HeaCal 1.0, settato in trasmissione avanzata, può avvenire 24ore al giorno 7 giorni su 7. Quindi massima flessibilità per tutti gli utilizzatori. La ricezione dei dati può essereeffettuata nei classici due modi:❖ Walk-By con acquisizione dei dati sul luogo dell’installazione posizionandosi per lo scarico al piano terra ofuori dalla palazzina.❖ Remotacon acquisizione dei dati direttamente sul gestionale grazie ad antenne e sistemi GPRS che possonoinviare il dato ove si ritiene più opportuno.

Danfoss con HeatCal 1.0 è in grado di facilitare l’installazione grazie ad un’ampissima scelta di accessori di staf-faggio che è in grado di coprire praticamente tutte le casistiche di terminali presenti nel nostro paese (radiatorighisa; alluminio e termoarredi delle più svariate marche produttrici).

HeatCal 1.0, installato insieme alle valvole pressure-independent RA-DV e attuatore termostatico RA 2000Gas Sensor, rappresenta la migliore soluzione impiantistica attualmente disponibile sul mercato: questa la ragioneper la quale l’azienda propone interessanti soluzioni commerciali di vendita abbinata, per un sistema di conta-bilizzazione a prova di risparmio… made in Danfoss! Il nostro focus relativo al risparmio energetico conl’utilizzo dei prodotti sopracitati diventa assoluta sicurezza:❖ migliore “sensibilita” di lettura di HeatCal 1.0 grazie al bilanciamento dell’impianto❖ migliore comfort “domestico” e ridotti consumi grazie ai brevissimi tempi di risposta dei nostri attuatori Gas

Sensor❖ migliore preformance del sistema termico condominiale in piena efficienza energetica.

Danfoss da sempre attenta a tutte le esigenze del proprio cliente professionista si è organizzata strutturandouna rete di agenti capillare che opera in tutta Italia: è in grado di erogare consulenza e supporto formativo sututta la linea prodotti. Inoltre con l’esigenza di garantire la qualità dei prodotti installati e seguire attentamente ilpost-vendita, abbiamo creato una grande rete di Service-Point in grado di supportare con servizi dedicati l’ar-tigiano in tutte le fasi di installazione in tutto il paese.

LA TECNOLOGIA DANFOSS ENTRA NEL MERCATODELLA CONTABILIZZAZIONE INDIRETTA

A cura di: Danfoss

DossIer rIsparmIo energetIcoVI

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ÈÈlegittima la rinuncia di un condomino all’uso dell’impianto centralizzato di riscaldamento - anche senzanecessità di autorizzazione o approvazione da parte degli altri condòmini - purché l’impianto non ne

sia pregiudicato, con il conseguente esonero dall’obbligo di sostenere le spese per l’uso del servizio cen-tralizzato; in tal caso, egli è tenuto solo a pagare le spese di conservazione dell’impianto stesso. È il principiorichiamato dalla Cassazione con la sentenza 11970/2017 dello scorso 12 maggio, di cui riportiamo unestratto.

RAGIONI IN FATTO ED IN DIRITTO 1. D.A.G. impugnava dinanzi al Tribunale di Roma le delibere del condominio …, del quale era condomino,adottate in data 30/9/1999 nelle parti relative all’approvazione del preventivo e della gestione del riscalda-mento 1999-2000, approvazione del rendiconto e rigetto richiesta di distacco dall’impianto di riscaldamentocentralizzato, assumendo la loro contrarietà alla legge. Per l’effetto chiedeva accertare che non era più te-nuto a contribuire alle spese di gestione dell’impianto di riscaldamento centralizzato, con la condanna delcondominio alla restituzione ex art. 2033 c.c. delle somme pagate per le spese di riscaldamento, sommeda quantificare in corso di causa o da liquidare in separata sede.

Il condominio, oltre a sollevare eccezioni in rito circa la validità dell’atto introduttivo, invocava la previ-sione di cui all’art. 16 del regolamento condominiale, e la carenza dei requisiti che legittimavano il distaccodel D.A.G., concludendo per il rigetto della domanda.

Il Tribunale di Roma con la sentenza n. 9316/2006 ritenuto legittimo il distacco operato dal condomino,riteneva tuttavia applicabili le disposizioni del regolamento condominiale contrattuale, affermando che l’at-tore era comunque tenuto a partecipare alle spese relative alla conservazione ed uso dell’impianto cen-tralizzato.

Proposto appello dal D.A.G., ed avanzato altresì appello incidentale da parte del condominio, la Corted’Appello di Roma con la sentenza n. 4312/2014 confermava la sentenza gravata. In primo luogo ritenevache la natura contrattuale del regolamento condominiale, le cui previsioni erano state invocate da partedel condominio, era da ritenersi pacifica, sicché la produzione dell’atto di acquisto dell’appartamento del-l’attore, sebbene avvenuta oltre i termini previsti per le preclusioni istruttorie, appariva irrilevante. Inordine al contenuto del regolamento, osservava che l’art. 16 escludeva che il condomino potesse sottrarsialle spese di manutenzione, riparazione, consumo ed esercizio del riscaldamento, e mediante rinunzia alservizio, così che anche laddove il singolo condomino si fosse distaccato dall’impianto centralizzato, rima-neva comunque obbligato a contribuire alle spese di uso. In tal senso nemmeno poteva accedersi allalettura restrittiva della clausola suggerita dall’appellante principale, dovendosi quindi ritenere che l’obbligodi contribuzione non era limitato alla sola ipotesi di spegnimento dei termosifoni all’interno di un singoloappartamento, ma si estendeva anche all’ipotesi qui in esame del distacco della singola utenza. Quanto al-l’appello incidentale, concernente la compensazione delle spese di lite, riteneva corretta la valutazione delTribunale in quanto l’attore era comunque risultato vittorioso in ordine all’accertamento del diritto al di-stacco, ravvisandosi quindi una situazione di soccombenza reciproca.

Avverso tale sentenza ha proposto ricorso per cassazione D.A.G. sulla base di due motivi.

IL DISTACCO DALL’IMPIANTO CENTRALIZZATO E L’ESONERO DALLE SPESE DI GESTIONE

Fonte: Corte di Cassazione, sez. II civ, sent. 12/05/2017, n. 11970

DossIer rIsparmIo energetIcoV

R. Il funzionamento dell’impianto termico per una durata giornaliera superiore alle ore di cui all’articolo4, comma 2, DPR 74/2013, è consentita solo se si ricade in una delle condizioni di cui al comma 6 dellostesso articolo. In particolare, nel caso di installazione di sistemi di termoregolazione e contabilizzazione,è consentito il funzionamento dell’impianto termico per tutte le 24 ore soltanto se presente un program-matore che consenta la regolazione della temperatura almeno su due livelli nell’arco delle 24 ore.

D. In relazione all’articolo 9, comma 5, lettera d), del D. lgs. n. 102/2014, come è calcolata la differenza di fabbi-sogno termico per metro quadro tra le unità immobiliari costituenti il condominio al fine di verificare se questa superiil 50 per cento?R. La procedura suggerita per la verifica del calcolo delle differenze di fabbisogno delle singole unità im-mobiliari è di tipo iterativo, come di seguito indicato:❖ calcolo del fabbisogno ideale di energia termica utile di due unità immobiliari (si consiglia di iniziare il cal-colo dalle due unità che per esposizione e posizione potrebbero avere evidenti differenze di fabbisogniideali);❖ confronto dei fabbisogni per metro quadro tra le due unità immobiliari suddette e determinazione dellarelativa differenza. La formula da utilizzarsi è la seguente: (Fabbisogno termico massimo – Fabbisogno termico minimo) / Fabbisogno termico massimo.❖ Se la differenza suddetta è inferiore al 50%, allora si procederà a valutare il fabbisogno ideale di energiatermica utile di altre unità immobiliari al fine di verificare se questa superi il 50 per cento.

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DossIer rIsparmIo energetIcoIV

scritto dall’art. 9 comma 5, lettera c) del D. lgs. n. 102/2014, deve essere prodotta una ulteriore relazionetecnica di un progettista o un tecnico abilitato con specifico riferimento alla UNI EN 15459.

D. Esiste un obbligo di suddivisione delle spese secondo UNI 10200 in assenza di dispositivi di contabilizzazione(sottocontatori) o di sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore? R.No.

D. Il nostro condominio ha deliberato l’installazione di un sistema di termoregolazione e contabilizzazione, ma l’in-stallatore che abbiamo scelto non riesce ad installarlo entro le scadenze previste dalla legge, per la gran mole dilavoro che deve affrontare in questo periodo. In tal caso si è passibili di sanzione o la deliberazione è sufficiente aescludere tale possibilità?R. La delibera non è sufficiente per adempiere all’obbligo. È infatti necessaria l’installazione dei sistemi ditermoregolazione e contabilizzazione entro i termini di legge.

D. L’obbligo di contabilizzazione del calore è previsto anche per gli impianti centralizzati di produzione di acquacalda sanitaria (ACS)?R. Sì. Tale obbligo è previsto dall’art. 9 comma 5, lettera b) del D. lgs. n.102/2014.

D. Ai fini della suddivisione degli importi per i consumi degli impianti centralizzati di produzione di acqua calda sa-nitaria (ACS), un contatore volumetrico può essere assimilato a sottocontatore così come definito all’art. 2 commaqq-bis) del D. lgs. n.102/2014?R. Si.

D. In relazione agli obblighi di cui all’articolo 9, comma 5, del D. lgs. n. 102/2014, il contatore è assimilabile al sot-tocontatore?R.No.

D. In un edificio, il proprietario dell’abitazione all’ultimo piano ha modificato l’impianto condominiale a colonnemontanti, trasformando da radiatori a pavimenti radianti. Tale situazione rende impossibile l’installazione deiripartitori negli altri appartamenti?R. No. Il proprietario dell’ultimo piano dovrà dotarsi di opportuni contabilizzatori diretti, come previstidal comma 5, lettera b) dell’art. 9, mentre per la restante parte del condominio è possibile installare unsistema di termoregolazione e contabilizzazione indiretto, come previsto dal comma 5, lettera c) del D.lgs. n. 102/2014.

D. L’inefficienza in termini di costi di cui all’art. 9, comma 5, lettere b) e c), e comma 7 dell’art. 16 del D. lgs. n.102/2014 deve essere provata per ciascuna unità immobiliare oppure per tutto il condominio?R. La perizia tecnica deve essere fatta con riferimento a tutto il condominio o edificio polifunzionale. Lacondizione di “inefficienza in termini di costi” indicata nella legge non può riferirsi ad una singola unità im-mobiliare e quindi esimere eventualmente tale unità dall’installazione dei dispositivi previsti e dalla conse-guente suddivisione dei costi secondo i consumi individuali.

D. Nel conteggio di fine anno dei consumi rilevati, è per legge ammesso prevedere cosiddetti “fattori di compen-sazione” per l’ubicazione sfavorevole di singole unità immobiliari?R.No. La normativa non prevede la possibilità di utilizzo di fattori di compensazione.

D. In relazione agli obblighi di cui all’articolo 9, comma 5, del D. lgs. n. 102/2014, gli incentivi devono essere con-siderati, quindi stimati, nella redazione della valutazione economica per la verifica della convenienza sotto il profilodei costi rispetto ai risparmi attesi?R. No, in quanto in fase di valutazione dell’installazione dei sistemi di termoregolazione e contabilizzazionedel calore non è noto se tutti coloro che sono tenuti all’installazione dei sistemi suddetti siano in possessodei requisiti per l’accesso agli incentivi.

D. In quali casi la UNI 10200:2015 è inapplicabile?R. Nei casi in cui, nell’edificio oggetto di analisi sia presente un servizio di climatizzazione estiva centralizzato,poiché tale servizio non è compreso nel campo di applicazione della norma.

D. L’installazione di sistemi di termoregolazione e contabilizzazione consente il funzionamento dell’impianto termicoper tutte le 24 ore?

DossIer rIsparmIo energetIcoXXI

Il Condominio … ha resistito con controricorso. 2. Con il primo motivo di ricorso si deduce la violazione degli artt. 1123, 1322, 1102, 1104 e 118 c.c. Sisostiene che la giurisprudenza di legittimità si è già espressa sulla questione oggetto di causa, affermandoche il condomino che decida di distaccarsi dall’impianto di riscaldamento centralizzato non può trovareostacoli nelle previsioni del regolamento condominiale, sebbene di natura contrattuale, il quale non puòmenomare i diritti incomprimibili del condomino, e ciò sia alla luce delle finalità di interesse generalesottese al risparmio energetico, sia in considerazione della immeritevolezza dell’interesse alla prevaricazioneegoistica della minoranza laddove questa impedisca il distacco. Ne consegue che, una volta accertatoanche a mezzo di CTU, come accaduto nel giudizio di primo grado, che il distacco dell’appartamento del-l’attore non comportava squilibrio nel funzionamento dell’impianto centralizzato, né maggiori consumi,alla legittimità del distacco doveva conseguire anche l’esonero del ricorrente dal pagamento delle speseper il consumo, dovendosi quindi ravvisare la nullità della clausola regolamentare anche in parte qua.

Preliminarmente devono essere disattese le eccezioni di inammissibilità del motivo in esame, così comeformulate da parte del condominio. Ed, invero, quanto alla pretesa novità della questione concernente lanullità della clausola regolamentare in punto di mancato esonero dal pagamento delle spese di consumoordinario, valga osservare che, come peraltro si ricava dalla stessa lettura del controricorso, nel quale èriportato il motivo di appello formulato dal D.A.G., che la questione della nullità della clausola regolamen-tare è stata oggetto di discussione e di contraddittorio tra le parti nella precedente fase di merito, sicchéappaiono realizzate le condizioni per il rilievo della nullità anche in sede di legittimità, come appuntorichiesto dalla giurisprudenza di questa Corte a seguito dell’intervento delle Sezioni Unite con le pronuncenn. 26943 e 26944 del 2014. Peraltro la stessa sentenza impugnata ha ritenuto di affrontare la questionedella illiceità della clausola regolamentare, ritenendo che dovesse prevalere la natura peculiare del rego-lamento, che consentiva anche limitazioni ai diritti fondamentali dei singoli condòmini, senza che potesseprospettarsi una illeceità della causa ovvero dell’oggetto. Del pari deve essere disattesa la deduzione se-condo cui al giudizio dovrebbero prendere parte tutti i condòmini, atteso che la domanda attorea investel’impugnativa delle delibere condominiali con le quali sono stati approvati il rendiconto ed il preventivodella gestione comune, disattendendosi la richiesta di autorizzare il distacco, sicché in relazione a tali spe-cifiche domande, il riscontro della eventuale nullità del regolamento costituisce un accertamento inciden-tale, che non impone la necessaria partecipazione di tutti i condòmini, che invece si giustifica nella diversaipotesi in cui la declaratoria di nullità rappresenta l’oggetto di una domanda autonoma.

Il motivo è fondato. In tal senso reputa il Collegio che i precedenti di segno contrario alla tesi sostenutadal ricorrente, secondo cui ben potrebbero le parti nella loro autonomia regolamentare prevedere unobbligo di contribuzione del condomino distaccatosi dall’impianto centralizzato alle spese di gestione, svin-colato dall’effettivo godimento del servizio ( così Cass. n. 1558/2004; Cass. n. 7708/2007) debbano reputarsisuperati dalla più recente giurisprudenza di questa Corte che è specificamente intervenuta sul tema dellacompatibilità delle previsioni regolamentari con il diritto di distacco del condomino dall’impianto di riscal-damento centralizzato. In tal senso, sebbene anche in relazione ad altri servizi condominiali, si è affermatoche (così Cass. n. 28679/2011) è legittima, in quanto posta in essere in esecuzione di una disposizione diregolamento condominiale, avente natura contrattuale, la delibera assembleare che disponga, in deroga alcriterio legale di ripartizione delle spese dettato dall’art.1123 cod. civ., che le spese di manutenzione or-dinaria e straordinaria dell’impianto di ascensore (come nella specie) siano a carico anche delle unità im-mobiliari che non usufruiscono del relativo servizio, tenuto conto che la predetta deroga è consentita, amezzo di espressa convenzione, dalla stessa norma codicistica, si ritiene che nella specifica materia delservizio di riscaldamento, debba darsi rilievo a quanto affermato da Cass. n. 19893/2011. Con tale pro-nuncia la Corte ha precisato che è legittima la rinuncia di un condomino all’uso dell’im-pianto centralizzato di riscaldamento - anche senza necessità di autorizzazione oapprovazione da parte degli altri condòmini - purché l’impianto non ne sia pregiudicato,con il conseguente esonero, in applicazione del principio contenuto nell’art. 1123, secondocomma, cod. civ., dall’obbligo di sostenere le spese per l’uso del servizio centralizzato; intal caso, egli è tenuto solo a pagare le spese di conservazione dell’impianto stesso. Né puòrilevare, in senso impediente, la disposizione eventualmente contraria contenuta nel regolamento di con-dominio, anche se contrattuale, essendo quest’ultimo un contratto atipico meritevole di tutela solo inpresenza di un interesse generale dell’ordinamento. Deve quindi ritenersi che la condivisibile valutazionedi nullità della clausola regolamentare impeditiva del distacco del singolo condomino, si estenda anche allacorrelata previsione che obblighi il condomino al pagamento delle spese di gestione malgrado il distacco,dovendosi ragionevolmente sostenere che la permanenza di tale obbligazione di fatto assicuri la soprav-

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CCon un approfondimento predisposto con il supporto tecnico di ENEA e CTI anche a seguito delconfronto con le principali associazioni di categoria del settore, il Ministero dello Sviluppo Economico

fornisce i chiarimenti per l’applicazione delle disposizioni previste dal decreto legislativo 4 luglio 2014, n.102, e in particolare dell’articolo 9, comma 5, in materia di termoregolazione e contabilizzazione del calorenegli edifici.

Il documento riporta, per ogni disposizione oggetto di analisi, il dubbio riscontrato con maggior frequenzae il relativo chiarimento. Eccoli di seguito.

D. È vero che qualora sussistano le condizioni previste dal secondo periodo della lettera d) dell’art. 9, comma 5 delD. lgs. n. 102/2014, la quota volontaria deve essere assunta al minimo per il 70% dell’importo complessivo?R. Sì. Si precisa inoltre che in tale procedura è indicato un campo di utilizzo dal 70 al 100% dell’im-porto complessivo. L’adozione di tale procedura è comunque indicata come possibilità e non comeobbligo.

D. Esiste un quorum minimo assembleare per deliberare un criterio di riparto degli importi in presenza di termo-regolazione e contabilizzazione?R. Si. Tale criterio è sancito dall’art. 26 comma 5 della Legge n. 10/1991 che dispone di fare riferimentoal comma 2 dell’articolo 1120 del Codice Civile, ove si prevede che la decisione sia assunta con la mag-gioranza degli intervenuti in assemblea, rappresentanti di almeno la metà del valore dell’edificio.

D. È obbligatorio produrre una diagnosi energetica dell’edificio ai fini dell’attuazione delle disposizioni in materia dicontabilizzazione del calore previste dall’articolo 9 del D. lgs. n. 102/2014?R. No.

D. Un edificio con unica proprietà che, a prescindere dal fatto che la destinazione d’uso sia unica o meno, abbiala necessità di ripartire le spese energetiche con più locatari, è da considerarsi un edificio soggetto all’obbligo di ade-guarsi a quanto previsto dall’articolo 9 del D.lgs. n. 102/2014?R. Si. Il D. lgs. n. 102/2014 definisce l’edificio polifunzionale come un “edificio destinato a scopi diversi eoccupato da almeno due soggetti che devono ripartire tra loro la fattura dell’energia acquistata”, di con-seguenza vi è la necessità di ripartire la spesa per la fattura dell’energia acquistata, indipendentemente dallaproprietà del fabbricato.

D. È prevista la possibilità di esenzione dall’obbligo di installazione di sottocontatori o di sistemi di termoregolazionee contabilizzazione del calore?R. Si, qualora sussista un’impossibilità tecnica all’installazione di sottocontatori o una inefficienza in terminidi costi e una sproporzione rispetto ai risparmi energetici potenziali, di cui all’art. 9, comma 5, lettera b)del D.lgs. n.102/2014.

Tale impossibilità o inefficienza deve essere documentata tramite apposita relazione tecnica di un pro-gettista o un tecnico abilitato; la suddetta relazione può fare riferimento alla UNI EN 15459.

Qualora poi sussista un impedimento anche per l’installazione di sistemi di termoregolazione e di con-tabilizzazione del calore da installare in corrispondenza a ciascun corpo scaldante secondo quanto pre-

TERMOVALVOLE: IL MISE RISPONDE AI DUBBI E CHIARISCE I CASI ESENTI DALL’OBBLIGO

A cura di: MISEChiarimenti in materia di termoregolazione e contabilizzazione del calore

Applicazione del Decreto legislativo 4 luglio 2014, n. 102 - articolo 9, comma 5

DossIer rIsparmIo energetIcoXXII DossIer rIsparmIo energetIcoIII

vivenza della clausola affetta da nullità, impedendo il prodursi di quello che è il principale ed auspicato be-neficio che il condomino intende trarre dalla decisione di distaccarsi dall’impianto comune. Non apparequindi logicamente e giuridicamente sostenibile l’assunto secondo cui le previsioni del regolamento che,da un lato, vietano il distacco e, dall’altro, prevedono l’obbligo di contribuzione a carico del condominoche non usufruisca più dal servizio (anche per l’ipotesi di distacco) possano avere una sorte diversificatain punto di accertamento della loro validità, apparendo la seconda complementare alla prima, nel sensodi assicurare surrettiziamente la sua operatività nei fatti.

A conforto della soluzione che il Collegio ritiene di condividere, valga poi il richiamo alla novellata pre-visione di cui all’art. 1118 c.c. che. in relazione all’ipotesi, che deve reputarsi ricorra anche nel caso dispecie, di assenza di squilibrio termico in conseguenza del distacco, prevede l’obbligo di contribuzione allesole spese di manutenzione straordinaria, conservazione e messa a norma, previsione che riveste chiaraportata ricognitiva dello stato della giurisprudenza sul punto. Inoltre non trascurabile, sempre al fine disupportare la soluzione in esame, è il richiamo alle previsioni di cui all’art. 26 della legge n. 10 del 1991(che al comma 5 prevede che “Per le innovazioni relative all’adozione di sistemi di termoregolazione e dicontabilizzazione del calore e per il conseguente riparto degli oneri di riscaldamento in base al consumoeffettivamente registrato, l’assemblea di condominio delibera con le maggioranze previste dal secondocomma dell’ articolo 1120 del codice civile”) nonché della legge n. 102/2014, che impongono la contabi-lizzazione dei consumi di ciascuna unità immobiliare e la suddivisione delle spese in base ai consumi effettivi(art. 9 co. 5, ancorchè la relativa violazione preveda l’irrogazione di una sanzione amministrativa), attesoche emerge un quadro normativo che denota l’intento del legislatore di correlare il pagamento delle spesedi riscaldamento all’effettivo consumo, consumo che chiaramente non sussiste nel caso di legittimo distacco.

Il motivo deve pertanto essere accolto e la sentenza impugnata deve essere cassata con rinvio pernuovo esame ad altra sezione della Corte d’Appello di Roma.

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