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Quotidiano - Registrato al Tribunale di Campobasso atto in attesa di registrazioneDirettore Responsabile: giuseppe SaluppovimarFa ediZioni sede legale via Normanno, 14 86100 campobassoredazione tel: 0874.484486email: [email protected]
www.gazzettamolisana.com
E-mail: [email protected]
anno i - n° 0 giovedì 29 dicembre 2016
L’Oscar del giorno lo assegniamoa Vincenzo Iacovino. L’avvocatomolisano, dopo essere riuscito apiazzare un altro colpo a livello na-zionale, si sta imponendo proprionelle cause di lavoro di maggiorerespiro. Passaggi non secondari chene fanno un punto di riferimentonel settore giuslavoristico.
Vincenzo Iacovino
IL N
OS
TR
OTA
PIR
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Il Tapiro del giorno all'assessore Bi-biana Chierchia per lo sfogo non ri-chiesto sulle "meditate" dimissioni(mai date) sull'esiguità della indennitàche ha percepito, sull’impegno atempo pieno al comune , sull’uso cor-retto della lingua italiana e sullaprima esperienza lavorativa alla colo-nia di Pesaro. Ad quid?
Bibiana Chierchia
Fare di Campobasso,
la città della Salute
L’Ardire
di Giuseppe Saluppo
Sanità, c’è la necessità di mettere al
centro il paziente, il suo sistema af-
fettivo e relazionale e costruire un
percorso di cura perfettamente ade-
guato alle sue necessità per dare vita al pro-
getto della Città della Salute, della Ricerca e
della Didattica che potrebbe nascere a Cam-
pobasso. E' questo il solco da tracciare e nel
quale innestare una nuova linea di programma
attraverso l'ospedale Cardarelli, il centro me-
dico della Cattolica e l'università degli studi
con la facoltà di Medicina. Non fare partiti a
favore dell'una o dell'altra struttura. Sono
tante e complesse le componenti che concor-
rono a questo primo, fondamentale obiettivo
del terzo millennio capace di guardare alla sa-
lute di noi tutti: un servizio sanitario pubblico
sempre più evoluto e integrato; un incre-
mento di saperi e tecnologie che modifica
ogni giorno il ruolo del clinico, del ricerca-
tore, del tecnico, dell’infermiere; una volontà
pubblica e politica, come la Regione Molise
che può porsi all’avanguardia per qualità del
suo sistema sanitario e per quantità di inno-
vazione e di progetti di ampio respiro; la ca-
pacità di strategia e di visione per fondere
funzioni ospedaliere, sanitarie, di cura, di ac-
coglienza, di formazione e di ricerca in un
unico, grande progetto aperto alla città; la de-
terminazione a mettere in relazione tanti sa-
peri e competenze diversi in campo
scientifico, didattico, formativo, urbanistico e
territoriale. Dentro la Città della Salute, della
Ricerca e della Didattica potrebbero aversi
tante opportunità. Proprio per questo si tratta
di un progetto delicato e complesso, in cui
tutti gli elementi in campo devono trovare un
giusto equilibrio per giungere alla realizza-
zione finale. Perchè? Perché può contare su
attività e competenze di eccellenza, diventare
punto di riferimento e di avanguardia in am-
bito oncologico, neurologico, cardiologico e
quant'altro dando luogo a un nuovo com-
plesso sanitario. Naturalmente deve essere
un’iniziativa pubblica pensata per il pubblico,
ovvero per fornire una nuova piattaforma di
sviluppo per tre strutture di eccellenza nella
clinica, ricerca e didattica - Ospedale Carda-
relli, Centro medico Cattolica e Polo univer-
sitario che necessitano di nuovi spazi e
prospettive di sviluppo per crescere ed essere
ancora più competitive per assicurare quel
salto di qualità che i cittadini si attendono.
IL N
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Il Molise alle altre regioni garantisceun flusso idrico costante senza avere
la contropartita in soldiNon è il caso di svegliarsi?
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Servizio a pag.2
Screening oncologici,dal 15 gennaio c’è l’App
Dal 15 gennaio 2017, per i cittadini molisani interessati dai progetti diprevenzione, per gli screening oncologici, sarà possibile scaricarel’App gratuita che consentirà di fissare gli appuntamenti per i controllio di posticiparli nonchè di avere piena conoscenza di quanto posto inessere dall’Asrem.
pagina 2IL FATTO
www.gazzettamolisana.com
Acqua,va chiusoil rubinetto
229 dicembre 2016
TAagliolto
Un’App per facilitare la cono-
scenza, la prevenzione e gli esami
da prenotare per lo screening on-
cologico. Sarà disponibile, gra-
tuitamente, per tutti i molisani
rientranti nei progetti di preven-
zione, a partire dal prossimo 15
gennaio 2017. E’ una applica-
zione rivolta agli utenti del-
l’Asrem, sull’importanza degli
screening oncologici. Contiene
materiale informativo, link e con-
tatti, gli appuntamenti per gli
esami e la possibilità di modifi-
carli scegliendo altra data possi-
bile, nonché le varie sedi dove
effettuare le visite di controllo.“Si
tratta di avvicinare ancora di più i
cittadini molisani che rientrano
nel programma degli screening
oncologici della cervice uterina,
del colon retto e del seno - ha
detta Marinella D’Innocenzo di-
rettore generale della Salute della
Regione Molise - per garantirne
l’orientamento e la possibilità di
prenotare visite o posticiparle at-
traverso l’applicazione. La pre-
venzione, riteniamo, sia fonda-
mentale in patologie come quelle
oncologiche ed ecco perchè ab-
biamo dato via libera al nuovo
progetto che va ad integrare la co-
municazione cartacea. La cultura
della prevenzione è fondamentale
e come Regione Molise abbiamo
ritenuto rafforzare questo pro-
getto”. Solo per la citologia sono
86mila i cittadini molisani che
rientrano nelle fasce considerate
dall’Asrem. “Tre i punti essen-
ziali del progetto App per gli
screening oncologici - ha sottoli-
neato il presidente Paolo Frattura.
Il primo, della prevenzione come
crescita culturale. Certo, non tutti
utilizzano ancora gli smartphone
ma l’App andrà ad affiancare la
comunicazione cartacea. La par-
tecipazione agli screening è
l’esercizio di un diritto e richiede
piena consapevolezza: gli aspetti
comunicativi sono quindi deter-
minanti per il successo di un pro-
gramma organizzato. Secondo, la
comunicazione avrà un’atten-
zione particolare al territorio per
l’efficientamento sanitario. Terzo,
il progeatto rientra nella riorga-
nizzazione del sistema informa-
tivo sanitario regionale che dovrà
assicurare tempi certi e brevi per
qualsiasi analisi”. Ricordiamo,
che per la mammografia gli esami
vanno effettuati ogni due anni alle
donne di età compresa tra i 50 e i
69 anni. L’esame citologico cer-
vico-vaginale, o Pap test, ogni tre
anni per le donne di età compresa
tra 25 e 64 anni. La ricerca del
sangue occulto nelle feci (Sof),
per il colon retto, ogni due anni
per le donne e gli uomini tra i 50
e i 70 o 74 anni.
Novità per gli screening oncologiciBasta un App per prevenire
L’applicazione, disponbile dal 15 gennaio 2017, è stata presentata ieri
In Molise bisogna riaprire il fascicolo
delle convenzioni con la Puglia, la Cam-
pania e l’Abruzzo, per riconsiderare, in
una prospettiva diversa, quei due milioni
di metri cubi di acqua sorgiva del Molise
nelle tubature dei napoletani, dei pugliesi
e degli abruzzesi in contropartita dei quali
non c’è nulla che possa giustificare il
mantenimento di una condizione da cui il
Molise economicamente non ricava gran-
ché. Lo stato delle cose può essere consi-
derato uno sberleffo politico e
amministrativo al quale i molisani sono
costretti a sottostare a causa dell’inerzia
politica di chi li amministra oggi, al pari
di chi li ha amministrati ieri. Sulle perdite
d’acqua dalle reti di distribuzioni nei co-
muni e sulla derivazione da parte delle
regioni contermini si può scrivere un pe-
santissimo atto d’accusa contro gli am-
ministratori locali e regionali e indicarli
al pubblico ludibrio per la indifferenza
che pongono al problema. Che non è di
oggi, come abbiamo fatto cenno, ma si
trascina da decenni, perché da decenni la
stampa più accorta del Molise batte il
tasto delle perdite dalle reti di distribu-
zione e quello ancora più insopportabile
di mantenere in vita convenzioni vecchie
di decenni con l’Abruzzo, la Campania e
la Puglia in cui è trascritta a lettere cubi-
tali la dabbenaggine molisana e la furbi-
zia campana, l’alterigia abruzzese, e la
provata necessità idrica della Puglia. Il
tutto a prezzi stracciati, magari sottosco-
sto. Scartabellando nella memoria c’è tor-
nata alla mente la breve transizione poli-
tica e amministrativa di Angelo Di Ste-
fano che sul finire degli anni Novanta ha
ricoperto la carica di assessore regionale
ai lavori pubblici. Lo ricordiamo per es-
sersi reso protagonista di una iniziativa
dirompente: indurre le tre Regioni a pren-
dere atto della necessità di riaprire il di-
scorso e le carte che riguardavano la
captazione e l’utilizzo dell’acqua moli-
sana. Quella iniziativa ebbe l’effetto di
muovere finanche i pezzi grossi dei Pa-
lazzi romani che in cambio dell’acqua
alla Campania, alla Puglia e all’Abruzzo,
si dissero pronti ad assecondare le richie-
ste molisane in materia di viabilità (l’au-
tostrada del Molise) e il sistema della
mobilità in generale. Quell’iniziativa in
sostanza sanciva la cessione di milioni di
metri cubi di acqua sorgiva dal Molise e,
contestualmente, la fondata la richiesta
che il Molise ne ricavasse un vantaggio.
In effetti fu un scossa tellurica, la scoper-
chiatura di concessioni idriche notevol-
mente penalizzanti per i molisani.
Purtroppo, ancora oggi gli amministratori
di Palazzo Vitale non si rendono conto
dell’entità del danno che lasciano correre,
dell’impoverimento progressivo delle ri-
sorse idriche, della insolenza con cui la
questione viene glissata dalle parti in
causa. Un governo meno imberbe, ine-
sperto e tremebondo, andrebbe lancia in
resta a discutere una revisione delle con-
cessioni e, se necessario, a paventare, la
chiusura dei rubinetti che forniscono
acqua (gratis o semigratis) alla Campania,
alla Puglia e all’Abruzzo. L’assessore Di
Stefano è durato poco in giunta, il tempo
necessario per leggere e rileggere il con-
tratto per l’utilizzo dell’acqua dell’invaso
d’Occhito e quello della derivazione del-
l’acqua del Liscione e tanti altri punti
oscuri. Che chiunque si accorgerebbe an-
dando a leggere e rileggere quei docu-
menti. Le vicende politiche hanno fatto sì
che la rivendicazione non fosse portata a
termine e chi è venuto dopo di lui s’è
guardato bene dal riproporla.
Risorse idriche, il Molisefaccia sentire la sua voce
329 dicembre 2016
TAagliolto
Cronache dall’Alto Molise,
mercoledì 28 dicembre 2016.
Dal sito Facebook di don Fran-
cesco Martino.
“Ad Agnone 18 DIALIZZATI
di ALTO MOLISE ed ALTO
VASTESE sono stati sbattuti
ad Isernia in 3 turni di cui uno
notturno. Buongiorno qui dalla
Dialisi di Isernia: oggi la nostra
giornata è cominciata al Carac-
ciolo alle 5.45 del mattino; alle
ore 6,25 siamo partiti per San-
t’Angelo del Pesco per pren-
dere un’altra paziente, quindi
via Castel Di Sangro siamo
giunti ad Isernia alle 7.45. Un
altra infermiera delle nostre
ieri sera si è sentita male , un
nostro collega ha rifiutato di
dializzare. Il viaggio ci ha
spossato, qui c’è una certa agi-
tazione. Ci hanno attaccato gli
infermieri, la sala Dialisi è spa-
ziosa, ma hanno l’ecografo
rotto e anche qui hanno i loro
problemi non trascurabili.
Chiedono anche qui aiuto per
le loro difficoltà. Siamo anche
qui pieni e non ci sono posti
per le emergenze. Non è tempo
di piegare la testa: qui va fatta
la rivoluzione! Ieri un’altra as-
surdità: si sono dovute portare
ad Isernia lastre di ieri perché
nonostante il medico era in ser-
vizio non ha voluto refertarle
perché la richiesta era del 25
dicembre! Ora basta, per tutto!
Sto pensando che è l’ora del
bastone e della denuncia, per-
ché fare i buoni significa finire
di farsi calpestare! Non ce la
possiamo fare con questi stress
a vivere! Chi programma po-
trebbe pensarci. Con i miei
compagni di avventura oggi
chiamiamo l’ANED. E chi
deve pagare deve pagare!”
Occorrefare
la rivoluzione
l’intervento
Il direttore generale per la Sa-
lute, Marinella D’Innocenzo, è
stata autorizzata dal direttore
del Secondo Dipartimento re-
gionale, Mariarosaria Simo-
nelli, ad espletare attività
formative nell’ambito della do-
cenza in “ Organizzazione e ge-
stione delle aziende sanitarie
nell’ambito del corso di Forma-
zione manageriale in Sanità per
direttori generali e amministra-
tivi delle aziende sanitarie e
ospedaliere”, presso la Luiss
Business School di Roma. Non
è la prima volta che le viene
concesso questo vantaggio pro-
fessionale ed economico, nono-
stante le urgenze e le necessità
della Salute dei molisani e il
suo compito di sostegno al
commissario ad acta per la sa-
nità, Paolo di Laura Frattura,
vorrebbero che non perdesse un
minuto del suo tempo in altre
faccende. Ma la D’Innocenzo
conta parecchio, insomma vale,
e si fa valere, spesso assumendo
atteggiamenti e posizioni in di-
fesa del proprio e dell’operato
di Frattura, con particolare de-
terminazione e calore, fun-
gendo da parafulmine alla
critiche e alle polemiche che il
riordino della rete ospedaliera,
il taglio dei servizi e dei reparti,
per come sono stati program-
mati, e per come vengono at-
tuati, scatenano.
Plenipotenziaria dei poteri e dei
voleri ministeriali, la D’Inno-
cenzo è una interprete glaciale
della sua missione ed una ri-
vendicatrice altrettanto decisa
dei suoi “diritti”, tra cui assume
quello della docenza presso la
Luiss Business School di Roma
(quel business dice tutto). Atti-
vità, che per la Simonelli sa-
rebbe compatibile con l’articolo
53 del decreto legislativo 165
del 30 marzo 2001 (norme in
materia di incompatibilità, cu-
mulo d’impieghi e incarichi), e
non confligerebbe “con l’atti-
vità primaria della struttura di-
retta dalla dirigente”. Di più.
Secondo il parere e il punto di
vista del presidente della giunta
regionale e commissario ad
acta per la sanità, Paolo di
Laura Frattura
(“Acquaiuò, è fre-
sca l’acqua: Come
una rosa!) – quella
docenza (di cui
non viene detta la
durata né specifi-
cato il compenso)
non determine-
rebbe alcuna di-
scrasia alla
organizzazione e
alla funzionalità
della direzione ge-
nerale per la Sa-
lute e,
naturalmente, al
lavoro del diret-
tore generale Ma-
rinella D’Innocenzo. Questo, a
parere di Frattura. Se solo sa-
pesse il parere dei pazienti, pro-
babilmente sarebbe di altro
avviso.
Dardo
Interprete glaciale della sua missione e rivendicatrice altrettanto decisa dei suoi “diritti”
Marinella D’Innocenzo e il suodoppio: direttore generale per laSalute a Campobasso, docente allaLuiss Business School a RomaLe urgenze e le necessità della Salute dei molisani e il sostegno al commissarioad acta per la sanità, Paolo di Laura Frattura, vorrebbero che non perdesse unminuto del suo tempo in altre faccende
Dializzati, l’odissea del viaggio
da Agnone all’ospedale di Isernia
“Ci Risiamo! Dopo appena
due mesi dall’ultimo episo-
dio vandalico all’area fauni-
stica del cervo dell’Oasi
WWF, un nuovo grave atto
di danneggiamento della re-
cinzione di Fonte Litania di
Campochiaro, ha purtroppo
questa volta provocato la
fuoriuscita degli animali pre-
senti in loco da oltre due
anni, grazie ad una proficua
collaborazione con il Parco
Nazionale d’Abruzzo, Lazio
e Molise”. E’ questa la de-
nuncia. “Quest’ultimo epi-
sodio, rappresenta
soprattutto un grave danno
per le stesse comunità di
Campochiaro e di Guardia-
regia che da tanti anni inve-
stono risorse e passione nel
progetto Oasi WWF, rice-
vendo da quest’ultima una
nuova forma di turismo eco-
compatibile legato alla tutela
e promozione del territorio e
tutto l’indotto che le Oasi del
WWF portano in eredità.
L’area faunistica dell’Oasi
WWF, rappresenta infatti da
alcuni anni un punto fermo
nella promozione e tutela
dell’ambiente naturale e
della biodiversità della Ri-
serva naturale, venendo visi-
tata da circa 2000 persone
all’anno, tra scolaresche, fa-
miglie ed appassionati di na-
tura. Il WWF, a 20 anni
dall’inaugurazione dell’Oasi
matesina, non intende infine
recedere dal progetto e da
tutte quelle attività didattiche
e di tutela degli animali del-
l’area faunistica del cervo
che, in primavera, si riavvie-
ranno come da programma
previsto”.
Oasi Wwf,
nuovo atto
vandalico
429 dicembre 2016
TAagliolto
Il progetto su un’area di 100 mila
metri quadrati doveva servire a ri-
lanciare l’economia marittima mo-
lisana, invece a distanza di anni la
sua realizzazione ha causato stra-
volgimenti ambientali ed è finita
negli atti d’indagine di tre Procure
mentre i costi ormai esorbitanti ne
mettono in dubbio la pubblica uti-
lità. La Regione è rimasta a guar-
dare. Abbiamo presentato
un’interrogazione in Consiglio e
presto la vicenda arriverà anche
alla Camera per i sospetti legami
con Banca Etruria
La storia del porto ‘Marina Sveva’
di Montenero di Bisaccia è fatta di
ritardi e anomalie, costi lievitati e
rischi ambientali, super prestiti e
fallimenti. Una storia cominciata
nel 2003 quando la Società Marit-
tima Molisana, presto fagocitata da
una famosa coop edile romagnola,
presenta domanda di concessione
demaniale per la costruzione di un
porto turistico. La Regione rilascia
il giudizio di compatibilità am-
bientale, ma impone azioni di mo-
nitoraggio e il ripascimento del
tratto di mare a sud del porto; nel
2006 rilascia la concessione dema-
niale marittima con numerose pre-
scrizioni.
Secondo il permesso a costruire ri-
lasciato dal Comune di Montenero
i lavori devono concludersi entro 3
anni dalla data di inizio, quindi
stando alle carte entro aprile 2011,
ma con le proroghe chieste dalla
Società Marittima, divenuta intanto
una spa, si arriva fino a luglio 2013.
Cominciano le anomalie. Il costo
complessivo previsto è pari a 8 mi-
lioni 500 mila euro, ma già nel
2006 l’importo appaltato è di 13
milioni 800 mila, mentre il costo
complessivo dell’opera arriverà a
oltre 17 milioni 487 mila euro.
Stranezze su tempi e costi, ma
anche gestionali. Nel gennaio 2014
l’amministrazione regionale
esclude formalmente l’applica-
zione della disciplina di lavori pub-
blici al collaudo finale. In questo
modo la Regione permette che la
valutazione delle spese sostenute
per i lavori sia fatta sulla base della
sola autodichiarazione del conces-
sionario, quindi senza alcuna veri-
fica effettiva della Commissione
costituita ad hoc.
Con l’atto concessorio, peraltro, la
Società Marittima si impegna a
“redigere un piano di riqualifica-
zione ambientale” e opere di difesa
dalle mareggiate e dall’erosione
costiera nell’area del porto e nelle
zone adiacenti.
Questa storia ingarbugliata, però,
conta un altro capitolo: quello fi-
nanziario. E qui entra in gioco la
vecchia Banca Etruria.
Nel 2006 la CMR (Cooperativa
muratori riuniti di Filo di Argenta)
entra in Società Marittima Moli-
sana e inizia a costruire il porto tu-
ristico. In questo periodo SMM
riceve un finanziamento dalla
Banca popolare Etruria (soldi dei
risparmiatori) che tra 2012 e 2013,
dopo il fallimento della CMR, il
blocco dei lavori e l’entrata di un
nuovo socio, ne concede un altro.
Il tutto per opere il cui ammontare
complessivo è di oltre 17 milioni di
euro, nonostante la previsione ini-
ziale fosse di 8 milioni e mezzo.
Molti di questi aspetti sono al cen-
tro delle tre indagini che interes-
sano l’opera. A Larino è aperto un
fascicolo per abuso d’ufficio e reati
edilizi, mentre ad Arezzo la Pro-
cura indaga su una più ampia in-
chiesta per bancarotta fraudolenta
su alcuni finanziamenti di Banca
Etruria tra cui quello per il porto di
Montenero. La Procura di Ferrara,
infine, indaga sul fallimento della
CMR.
Tra l’altro l’aumento dei costi del-
l’opera frena il rilancio economico
che era alla base del rilascio della
concessione a costruire. Queste
considerazioni e la ricostruzione
della storia ci hanno spinto a pre-
sentare un’interrogazione in Con-
siglio regionale perché la
sensazione è che la Regione sia ri-
masta a guardare dal punto di vista
ambientale e finanziario.
Il governatore Frattura deve dirci
se ritiene ancora soddisfatto il “ri-
levante interesse pubblico” legato
allo sviluppo e alla valorizzazione
economica del territorio, alla base
della concessione demaniale che
peraltro ha trasformato in modo ir-
reversibile la costa. Inoltre: la Re-
gione ha controllato se Società
Marittima ha adempiuto alle pre-
scrizioni ambientali contenute nella
concessione? E le norme antisi-
smiche sono state seguite?
Vogliamo sapere se la Regione giu-
dica anomalo l’incremento dei
costi e come essa giustifica l’esclu-
sione del collaudo finale dalla di-
sciplina dei lavori pubblici,
determinante per quello stesso in-
cremento. Infine c’è la questione
del finanziamento concesso da
Banca Etruria che merita risposte
anche sul piano politico. A propo-
sito. Il nostro portavoce alla Ca-
mera dei deputati, Daniele Pesco,
presto presenterà un atto sul ‘pre-
stito facile’ di Banca Etruria per la
costruzione del porto molisano.
Movimento Cinque Stelle Molise
Per opportunità, oltre che per esi-
genza strettamente botanica, la
sequoia impiantata in Piazza Ce-
sare Battisti, in sostituzione di
quella andata in malora per evi-
dente carenza di cura, ridotta ad
una parodia di sequoia (pianta pe-
raltro di grande nobiltà e impo-
nenza), non poteva essere diversa
da quella che è: una giovane se-
quoia di 15 anni, meglio predi-
sposta all’attecchimento e alla
crescita prevedibile, di 60/70 cen-
timetri l’anno. Questa notazione
tecnica si rende necessaria per li-
vellare i rilievi e le critiche che
alcuni esegeti della flora cittadina
hanno sollevato nel momento in
cui alla loro vista è scomparso il
troncone inerte della vecchia se-
quoia (cui avevano fatto l’occhio
e l’abitudine), ed è apparsa la
giovane essenza che certo non
avrebbe mai potuto ricomporre il
ricordo della vecchia sequoia
prima che decadesse misera-
mente, andando ad aggiungersi
alla perdita mai giustificata dei
cedri del Libano nei giardini re-
trostanti Palazzo san Giorgio.
Perdite floristicamente gravis-
sime, trattandosi di essenze di
grande pregio che però non hanno
interessato nessuno né mosso un
dito, per capire chi quel danno
l’avesse procurato, e perché. Ben
altro soprassalto invece c’è stato,
con il corredo dei rilievi e delle
critiche appena sopra accennati,
per la sequoia divelta perché
fosse sostituita con una nuova
che, ribadiamo, non poteva che
essere ciò ch’è: una pianta relati-
vamente giovane, destinata, se at-
tecchisce, come si spera e si
augura, a restituire nel tempo la
stessa immagine che nella memo-
ria dei campobassani ancora non
è sbiadita, della sequoia quasi
centenaria in tutta la sua possente
maturità, a fare da “sentinella” al-
l’ingresso al centro murattiano da
Via Mazzini e da Via Veneto. Con
questa premessa, era lecito atten-
dersi ben altro commento alla so-
stituzione effettuata per lodevole
iniziativa di un comitato di citta-
dini coordinato dall’ingegnere
Claudio Pasquale che s’è accol-
lato l’onere e l’onore di provve-
dere là dove non provvedeva la
pubblica amministrazione. La
messa a dimora della nuova se-
quoia sarebbe dovuta essere una
giornata di festa, per confermare
che nella città, nel mettere riparo
ai danni e alle deficienze altrui, ri-
mangono in circolo sentimenti di
appartenenza e di condivisione.
Ma non è stato. Se solo però si sa-
pesse il tempo necessario per or-
ganizzare il tutto, e farlo
funzionare, siamo certi, molti cri-
tici rivedrebbero la loro posizione
e si renderebbero partecipi, fatti-
vamente, di un’azione di cultura
civile e di sensibilità estetica che
non ha precedenti in città. Per ar-
rivare ad ottenere l’autorizza-
zione a rimuovere la vecchia se-
quoia è trascorso più di un anno e
mezzo e altro tempo s’è reso ne-
cessario per analizzare il sito
dove impiantare la nuova. La ri-
mozione della sequoia deperita è
stata resa possibile dalla esperta
collaborazione dei Vigili del
Fuoco, mentre l’impianto della
nuova, s’è avvalso delle preziose
indicazioni e dei saggi suggeri-
menti del professore Giuseppe
Lima della facoltà di Agraria del-
l’università del Molise. Quando
abbiamo accennato ai sentimenti
di appartenenza e condivisione
che ancora sono in circolo in
città, ci siamo rifatti all’opera
tecnica, ancorché spontanea, del-
l’impresa Di Sisto e a quella par-
ticolarmente decisiva della ditta
Euroflora di Campobasso. Il sim-
bolismo (civico e culturale) che
connota questo episodio cittadino
non ha bisogno di parole. Si so-
stanzia nella giovane sequoia e
negli anni che saranno necessari
per rendersi imponente come, de-
magogicamente, i critici l’avreb-
bero voluta. Non conoscendo le
leggi della natura e della bota-
nica.
Dardo
Una sequoia non è per semprePiantata la nuova essenza in Piazza Cesare Battisti
La sostituzione della vecchia pianta andata in malora,s’è avuta per iniziativa di un comitatodi cittadini coordinato dall’ingegnere Claudio Pasquale che s’è accollato l’onere e l’onore diprovvedere là dove non provvedeva la pubblica amministrazione
Porto di Montenero, promessa non mantenuta
529 dicembre 2016
TAagliolto
di sergio genovese
Se avete sentito parlare in questi giorni
Presidi e Professori, dal proscenio delle
ricorrenze natalizie, hanno sempre e solo
comunicato il primato della loro bravura
e la volontà di rendere i propri studenti
sempre più avanzati tecnologicamente
parlando. Così la dipendenza da internet,
dalle reti wi fi e da tutti gli altri ammen-
nicoli , sarà sempre più avvolgente. Sulla
questione si può discutere: c’è chi so-
stiene che non si può fermare il progresso
e chi invece ( in minoranza) si batte af-
finché sia sempre l’uomo a dominare la
macchina e non il contrario. Scommetto
che difronte al dilemma tutti fingeranno
di propendere per la seconda ipotesi e si
pronunceranno proprio mentre smanet-
tano sullo smarth phone.. Il tema è invece
più profondo e coinvolge in pieno le
agenzie educative più importanti: la fa-
miglia e la Scuola. Sulla inconsistenza
delle famiglie si è detto e visto molto.
Sulla direzione verso cui stanno andando
le Scuole si è detto e si dice molto poco.
Senza farsi condizionare da chi rifiuterà (
sempre per luogo comune) di condivi-
dere il mio assunto, le istituzioni preposte
alla formazione, hanno accelerato
sul progresso tecnologico senza
contestualizzarlo, cioè hanno
puntato sulla formazione ciberne-
tica abbandonando, colpevol-
mente e miseramente, la
formazione morale e di vita. Così
abbiamo giovani che sanno di più
l’Inglese, che ciattano ad occhi
chiusi, che s’intendono di domo-
tica ma nei sabato sera da sballo
si ubriacano, si drogano e urinano
sui portoni di Via Ferrari, giusto per in-
dividuare un luogo simbolo. Che allu-
vione! Questi ragazzi sono i nostri figli e
i nostri studenti! Sono i ragazzi che in-
contriamo tutti i giorni e verso i quali ab-
biamo smesso di parlare di valori forse
perché non ne siamo capaci. Così anche
chi geneticamente era nato per fare l’edu-
catore si è arreso ed è stato travolto dal
magma degradante che vivono le nostre
comunità. Mi piacerebbe ascoltare Pre-
sidi e Professori che da domani comin-
ciassero a impegnarsi in azioni
monotematiche per ristrutturare il livello
morale e le prospettive sociali dei nostri
ragazzi. Il mio vecchio maestro, il grande
Antonio Polcini, diceva ai suoi bambini
:” Se io fossi bravo ad insegnarvi l’arit-
metica senza avervi fatto capire che ru-
bare una mela dal fruttivendolo è
un’azione del male, quella conoscenza
acquisita vi servirà a poco.!” Se ognuno
di noi, nelle prime ore del mattino, pas-
sasse su Via Ferrari o in Piazza S.Leo-
nardo, si accorgerebbe quale è livello
raggiunto e dentro quali scenari si muo-
vono i nostri figli e i nostri nipoti. I nostri,
non quelli degli altri…
Sono tecnologi ma urinano sui portoni
L’avvio sempre più prossimo e con-
creto del Programma Operativo
Regionale (Por) del Fondo europeo
per lo sviluppo e del Fondo sociale
europeo (Fesr e Fse) 2014-2020
(centinaia di milioni di euro), che la
Commissione Europea ha appro-
vato il 14 luglio 2015, ha fatto driz-
zare le orecchie al presidente della
giunta spingendolo ad avvicinare
alle sue strutture dirigenziali e orga-
nizzative il governo di quella in-
gente risorsa finanziaria e i relativi
modelli operativi, onde renderli – si
spera - funzionali allo sviluppo eco-
nomico del Molise e alla pratica
delle politiche sociali, ma, forse, e
soprattutto, funzionali alla campa-
gna elettorale del 2018. Frattura,
avendo tra l’altro due assessori su
tre suoi dipendenti, essendo stati
presi dall’esterno, quindi restituibili
in ogni momento alla società civile
da cui provengono, è il “deus ex
machina”. Egli fa ed egli disfa l’im-
pianto dell’Ente seguendo una tem-
pistica che, ribadiamo, risponde
preponderatamente alla logica del
suo personale interesse politico.
Con la legge regionale del 4 mag-
gio 2015, la numero 8, ha previsto
l’istituzione di strutture complesse
sovra ordinate ai Servizi, denomi-
nate Dipartimenti, con funzioni di
coordinamento, gestione e raccordo
delle attività dei Servizi; con la de-
liberazione di giunta 409 del 12
agosto 2016 ha disposto di dare at-
tuazione definitiva (Sic!!! – ndr) al
nuovo assetto organizzativo del-
l’apparato burocratico regionale,
mediante l’istituzione dei Diparti-
menti: della presidenza della giunta
regionale (Dipartimento I); delle
politiche di bilancio e delle risorse
umane - sistema regionale e delle
autonomie locali (Dipartimento II);
delle politiche di sviluppo (Diparti-
mento III); del governo del territo-
rio, della mobilità e delle risorse
naturali (Dipartimento IV). In or-
dine, li ha affidati ai componenti il
suo cerchio magico: Mariolga Mo-
gavero, Maria Rosaria Simonelli e
Massimo Pillarella. Manca Alberto
Manfredi Selvaggi al quale in ori-
gine era stato affidato il II Diparti-
mento peraltro tempestivamente
abbandonato per evidente inconci-
liabilità (è stato propalato) con i si-
stemi in uso nel cerchio magico. Per
cui, invece di essere riassegnato ad
altro responsabile, è stato affidato
ad interim a Maria Rosaria Simo-
nelli, facilmente acquisita e messa
in condizione di interagire brillan-
temente con il resto del cerchio ma-
gico. Prova: nell’ipotesi di assenza
temporanea e/o di impedimento dei
direttori di Dipartimento incaricati
nella forma della titolarità e/o della
reggenza, Mariarosaria Simonelli è
incaricata delle funzioni di sup-
plenza di Mariolga Mogavero; Ma-
riolga Mogavero è incaricata delle
funzioni di supplenza di Massimo
Pillarella; Massimo Pillarella è in-
caricato delle funzioni di supplenza
di Mariarosaria Simonelli: perfetta
quadratura del cerchio. All’interno
del quale, a crescere di potere è so-
prattutto il braccio destro, l’occhio
e l’orecchio del
presidente: Mariolga Mogavero.
Nel mettere mano ai Dipartimenti
in prossimità dell’avvio del Por Fesr
Fse 2014/2020, in aggiunta alle leve
organizzative ed economiche che
condizionano il Programma opera-
tivo regionale, le sono state asse-
gnate le attività per realizzare un
sistema integrato di istruzione e for-
mazione professionale. Ciò le darà
il controllo e la vigilanza dei requi-
siti degli enti di formazione profes-
sionale accreditati, e degli enti di
intermediazione dei servizi per
l’impiego, e il controllo e la vigi-
lanza delle attività libere di forma-
zione professionale e/o di ogni altra
attività svolta dagli enti accreditati.
In sostanza, la gestione di decine e
decine di milioni di euro, di decine
di enti di formazione, di decine e
decine di formatori, e di centinaia,
se non migliaia, di soggetti da for-
mare. Colpo grosso, che del diparti-
mento della presidenza della giunta
regionale ne fa il “dominus” asso-
luto sugli altri. Del cerchio magico,
segnatamente alla Simonelli, sono
andate le funzioni di avvocatura re-
gionale, e a Massimo Pillarella
(altra pupilla di Frattura) il Servizio
idrico integrato e le funzioni relative
alla regolamentazione e gestione
delle acque pubbliche, nonché le
funzioni relative alla regolamenta-
zione e gestione delle attività estrat-
tive. Anche per lui (e per Frattura)
ulteriori poteri: in materia di con-
cessioni delle acque pubbliche,
compresa la determinazione dei re-
lativi canoni, l’istruttoria ed il rila-
scio delle concessioni di
derivazione, delle autorizzazioni,
degli attingimenti annuali e delle
autorizzazioni alla ricerca di acque
sotterranee; il rilascio dei permessi
di ricerca e dei titoli minerari per le
concessioni di sfruttamento delle
acque minerali e termali e “di sor-
gente”; le autorizzazioni di imbotti-
gliamento e commercializzazione
delle acque minerali, termali e di
sorgente. La task force presiden-
ziale in prossimità dell’avvio del
Por e della campagna elettorale per
il rinnovo del consiglio regionale e
della presidenza della giunta.
Dardo
Altro potere e altre risorsefinanziarie al Dipartimentodella presidenza della giunta
In funzione della campagna elettorale del 2018 e in prossimità dell’avvio del Programma operativo regionale 2014/2020
Alla Mogavero la gestione di decine e decine di milioni di euro, di decine di enti di formazione,di decine e decine di formatori, e di centinaia, se non migliaia, di soggetti da formare