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SOMMARIO SACRO LOMBARDO. DAL BORROMEO AL SIMBOLISMO di Lidia Silanos pag. 1 L’ARTE BUDDHISTA DELL’ASIA ORIENTALE di Mariella Galbusera pag. 2 ITINERARI D’ARTE a cura di Lidia Silanos pag. 3 GLI AFFETTI DIPINTI di Luigi Lanaro pag. 4 AMY-d ARTE SPAZIO di Lidia Silanos pag. 4 GIORGIONE A PADOVA di Alessandra Binetti pag. 5 IL MUSEO DEL NOVECENTO di Lidia Silanos pag. 5 LA CHIESA DI SAN CRISTOFORO di Riccardo Tammaro pag. 6 MARCO FERRERI di Alessandra Binetti pag. 7 AL FANN. ARTE DELLA CIVILTÀ ISLAMICA di Mariella Galbusera pag. 8 MATISSE: I CAPOLAVORI DELLA GRAFICA di Alessandra Binetti pag. 9 MICHELE CAMPANALE di Lidia Silanos pag. 9 LE ARMI E LE MACCHINE DA GUERRA DI LEONARDO di Wanda Castelnuovo pag. 10 TRADIZIONE E INNOVAZIONE NELLA CUCINA ITALIANA di Giuseppe Lippoli pag. 10 MORANDI:L’ESSENZA DEL PAESAGGIO di Giuseppe Lippoli pag. 11 TESORI E GIOIELLI DEL PETIT PALAIS DI PARIGI di Wanda Castelnuovo pag. 11 CHI DOVE QUANDO pagg. 12-13 DONNA ALLO SPECCHIO di Alessandra Binetti pag. 14 IROS MARPICATI di Alessandra Binetti pag. 15 L’ANGOLO DELLA POESIA pag. 15 PIERO DELLA FRANCESCA di Alessandra Binetti pag. 16 Sino al 6 gennaio 2010 a Palazzo Reale di Milano Sacro lombardo. Dal Borromeo al Simbolismo Rigore e realismo caratterizzano lo stile inconfondibile delle 61 opere esposte che percorrono tre secoli di storia lombarda er celebrare il IV centenario della ca- nonizzazione di San Carlo Borromeo e ripercorrere l’arte sacra in Lombardia, sino al 6 gennaio 2011 a Milano, Palazzo Reale in rte A BIMESTRALE D’ARTE, LETTERATURA E CULTURA Anno II n. 5 Redazione, amministrazione: via Feltre, 71 - 20134 Milano - Direttore responsabile: Lidia Silanos 2010 Edito da Associazione Culturale Zaffiro - Milano, via Feltre, 71 - Telefono 02.215.50.24 Novembre / Dicembre si svolge la mostra Sacro lombardo. Dal Borromeo al Simbolismo. L’esposizione, promossa dall’Assessorato alla Cultura di Milano con 24 ORE Cultura- GRUPPO 24 ORE, si apre con il 1610 anno della cano- nizzazione di Carlo Borromeo e si con- clude con la data del 1922 quando viene eletto papa Achille Ratti di Desio. Le 61 opere esposte percorrono questi tre secoli di storia lombarda con le figure dei cardi- nali Carlo e Federico Borromeo, prose- guono attraverso il Barocco e quindi affrontano il passaggio dalla dominazione spagnola al periodo austriaco. Il percorso espositivo segue l’ordine cro- nologico e si apre nella prima sala con le opere del Seicento lombardo, dove pri- meggiano le figure di Giulio Cesare Pro- caccini e Pier Francesco Mazzucchelli detto Morazzone e il principale interprete di questo periodo Gianbattista Crespi detto il Cerano. Questi tre artisti furono appog- giati da Federico Borromeo perchè meglio esprimevano il rigore dottrinale e morale, ma anche lo spirito caritativo del cattolice- simo lombardo. La pittura sacra del tardo Seicento e inizio Settecento vede il parallelo tra alcuni im- portanti maestri lombardi, da Filippo Ab- biati ad Andrea Lanzani, dal Legnanino ai membri della famiglia valtellinese e i mae- stri provenienti da altre regioni come An- drea Pozzo e Sebastiano Ricci. Nel pieno Settecento da segnalare il mantovano Giu- seppe Bazzani e il ticinese Giuseppe Anto- nio Petrini e Gianbattista Tiepolo del quale è esposta la pala d’altare con il Battesimo dell’imperatore Costantino. Per il XIX secolo sono presenti Francesco Hayez, con la pala d’altare di san Michele P Giulio Cesare Procaccini, Madonna col bambino e i Santi Carlo, Latino e Angelo, olio su tela Arcangelo e le suggestive tele di Mosè Bianchi. “Il rapporto tra sacro e l’arte è antichissimo e radicato nelle origini, là dove la scrittura e l’immagine esprimono con forza l’insop- primibile tensione verso il trascendente con amore per l’uomo” - spiega l’assessore alla Cultura del Comune di Milano Massi- miliano Finazzer Flory. Accompagna la mostra il catalogo, con saggi tra gli altri di Stefano Zuffi e Monsi- gnor Franco Buzzi, pubblicato da 24 ORE Cultura - Gruppo 24 ORE. Orari: tutti i giorni 9.30-19.30. Giovedì e sabato sino alle 22.30. Lunedì 14.30-19.30 r Lidia Silanos

A II . 5 inA rte - Fondazione Milano Policroma · esp ri mv an o lg d t , ma anche lo spirito caritativo del cattolice-simo lombard o. La pittura sacra del tardo Seicento e inizio

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SOMMARIOSACRO LOMBARDO.DAL BORROMEO AL SIMBOLISMOdi Lidia Silanos pag. 1L’ARTE BUDDHISTA DELL’ASIA ORIENTALEdi Mariella Galbusera pag. 2ITINERARI D’ARTEa cura di Lidia Silanos pag. 3GLI AFFETTI DIPINTIdi Luigi Lanaro pag. 4AMY-d ARTE SPAZIOdi Lidia Silanos pag. 4GIORGIONE A PADOVAdi Alessandra Binetti pag. 5IL MUSEO DEL NOVECENTOdi Lidia Silanos pag. 5LA CHIESA DI SAN CRISTOFOROdi Riccardo Tammaro pag. 6MARCO FERRERIdi Alessandra Binetti pag. 7AL FANN. ARTE DELLA CIVILTÀ ISLAMICAdi Mariella Galbusera pag. 8MATISSE: I CAPOLAVORI DELLA GRAFICAdi Alessandra Binetti pag. 9MICHELE CAMPANALEdi Lidia Silanos pag. 9LE ARMI E LE MACCHINE DA GUERRA DI LEONARDOdi Wanda Castelnuovo pag. 10TRADIZIONE E INNOVAZIONE NELLA CUCINA ITALIANAdi Giuseppe Lippoli pag. 10MORANDI:L’ESSENZA DEL PAESAGGIOdi Giuseppe Lippoli pag. 11TESORI E GIOIELLI DEL PETIT PALAIS DI PARIGIdi Wanda Castelnuovo pag. 11CHI DOVE QUANDO pagg. 12-13DONNA ALLO SPECCHIOdi Alessandra Binetti pag. 14IROS MARPICATIdi Alessandra Binetti pag. 15L’ANGOLO DELLA POESIA pag. 15PIERO DELLA FRANCESCAdi Alessandra Binetti pag. 16

Sino al 6 gennaio 2010 a Palazzo Reale di Milano

Sacro lombardo. Dal Borromeo al Simbolismo

Rigore e realismo caratterizzano lo stile inconfondibile delle 61 opere esposte che percorrono tre secoli di storia lombarda

er celebrare il IV centenario della ca-nonizzazione di San Carlo Borromeo e

ripercorrere l’arte sacra in Lombardia, sinoal 6 gennaio 2011 a Milano, Palazzo Reale

in rteABIMESTRALE D’ARTE, LETTERATURA E CULTURA

Anno II n. 5

Redazione, amministrazione: via Feltre, 71 - 20134 Milano - Direttore responsabile: Lidia Silanos 2010Edito da Associazione Culturale Zaffiro - Milano, via Feltre, 71 - Telefono 02.215.50.24 Novembre / Dicembre

si svolge la mostra Sacro lombardo. DalBorromeo al Simbolismo. L’esposizione,promossa dall’Assessorato alla Cultura diMilano con 24 ORE Cultura- GRUPPO 24ORE, si apre con il 1610 anno della cano-nizzazione di Carlo Borromeo e si con-clude con la data del 1922 quando vieneeletto papa Achille Ratti di Desio. Le 61opere esposte percorrono questi tre secolidi storia lombarda con le figure dei cardi-nali Carlo e Federico Borromeo, prose-guono attraverso il Barocco e quindiaffrontano il passaggio dalla dominazionespagnola al periodo austriaco.Il percorso espositivo segue l’ordine cro-nologico e si apre nella prima sala con leopere del Seicento lombardo, dove pri-meggiano le figure di Giulio Cesare Pro-caccini e Pier Francesco Mazzucchellidetto Morazzone e il principale interpretedi questo periodo Gianbattista Crespi dettoil Cerano. Questi tre artisti furono appog-giati da Federico Borromeo perchè meglioesprimevano il rigore dottrinale e morale,ma anche lo spirito caritativo del cattolice-simo lombardo.La pittura sacra del tardo Seicento e inizioSettecento vede il parallelo tra alcuni im-portanti maestri lombardi, da Filippo Ab-biati ad Andrea Lanzani, dal Legnanino aimembri della famiglia valtellinese e i mae-stri provenienti da altre regioni come An-drea Pozzo e Sebastiano Ricci. Nel pienoSettecento da segnalare il mantovano Giu-seppe Bazzani e il ticinese Giuseppe Anto-nio Petrini e Gianbattista Tiepolo del qualeè esposta la pala d’altare con il Battesimodell’imperatore Costantino.Per il XIX secolo sono presenti FrancescoHayez, con la pala d’altare di san Michele

P

Giulio Cesare Procaccini, Madonna col bambino e i SantiCarlo, Latino e Angelo, olio su tela

Arcangelo e le suggestive tele di MosèBianchi.“Il rapporto tra sacro e l’arte è antichissimoe radicato nelle origini, là dove la scritturae l’immagine esprimono con forza l’insop-primibile tensione verso il trascendentecon amore per l’uomo” - spiega l’assessorealla Cultura del Comune di Milano Massi-miliano Finazzer Flory.Accompagna la mostra il catalogo, consaggi tra gli altri di Stefano Zuffi e Monsi-gnor Franco Buzzi, pubblicato da 24 ORECultura - Gruppo 24 ORE.Orari: tutti i giorni 9.30-19.30. Giovedì esabato sino alle 22.30. Lunedì 14.30-19.30 r

Lidia Silanos

in rteA Novembre/ Dicembre 2010

A Palazzo Bonacossa di Milano fino al 30 novembre 2010

L’arte buddhista dell’Asia orientaleIl Museo d’Arte e Scienza mette in mostra circa 100 oggetti provenienti

dall’Asia orientale di proprietà del museo, la più importante e più pregiata collezione d’arte buddhista in Italia

all’1 ottobre al 30 novembre 2010 aMilano, a Palazzo Bonacossa in Via

Quintino Sella 4, è possibile visitare gra-tuitamente la mostra “L’Arte buddhistadell’Asia orientale”, curata dal Direttoredel museo Peter Matthaes, con il patro-cinio dell’Assessorato alla Cultura delComune di Milano, della Provincia diMilano, del MiBAC (Ministero per iBeni e le Attività Culturali), de La RealeAmbasciata di Thailandia, dall’IsIAO(Istituto Italiano per l’Africa e l’Oriente,Sezione Lombarda) e dalla FondazioneLama Gangchen per una cultura di pace. Per celebrare i 20 anni di attività mila-nese l’esposizione, promossa e organiz-zata dall’Associazione Amici del Museod’Arte e Scienza, è dedicata al Fondatoredel Museo Gottfried Matthaes, recente-mente scomparso. Durante i suoi nume-rosi viaggi in Oriente negli anni 70, daattento collezionista, fu attratto dalla bel-lezza espressiva delle rappresentazionidel Buddha (spesso non come figura sta-tica e corpulenta seduto a gambe incrociatein attesa di diventare “l’Illuminato”) e dalladiversità dei materiali usati: bronzo,legno, pietra, avorio e lacca-secca, di cuivengono indicati la provenienza e la da-tazione.

Il buddhismo nasce inIndia attorno al 500a.C. soppiantando inbreve il brahamanesi-mo, base storica dellecredenze religiose in-diane della civiltà edel pensiero di quelpopolo e si diffonde ra-pidamente nel regnosiamese (Thailandia)diventandone la reli-gione ufficiale, in In-docina, Birmania, SriLanka, Tibet, Cina (at-traverso la Via dellaSeta, dove il confucia-nesimo era una dottri-na filosofica) e inGiappone, grazie a let-terati e scribi che in-troducono la scritturacinese e dove nel 580d.C. diventa religioneufficiale. Nelle saledella mostra, in unadelle quali il visitatoreè accolto da un delica-to sottofondo musica-le, c’è una breve maesaustiva storia delladiffusione del buddhi-smo nei vari Paesi. All’ingresso due Bud-dha nella posizionedel leone sdraiato sul fianco destro e conle gambe una sopra l’altra in attesa dellamorte: uno in alabastro laccato del 1749e l’altro in legno laccato e dorato coninserti vitrei del XIX secolo. La colle-zione thailandese comprende dueBuddha, il primo laccato e dorato del1660 ca. in posizione eretta con le maninel gesto di bloccare le acque e ilsecondo, del 1810, in legno laccato edorato ammantato con paramenti regali eun rubino in fronte; seguono una stu-penda testa con un inusuale volto“magro”, quasi sorridente, in arenariarossa del XV sec.; due frontoni di templibuddhisti del XVIII sec. in tek con insertifloreali, fiori di loto, elefanti, leoni, fan-ciulle-uccello; una porta di un tempio del1700 in tek dorato su lastre di piombocon gli stessi inserti dei frontoni. Tra le22 opere birmane, XVII/XIX sec., unBuddha in bronzo laccato sul monteMeru alla cui base sono raffigurati i 4

D

Editore: Associazione Culturale Zaffiro Milano

Direttore Responsabile Lidia Silanos

Vice Direttore Alessandra Binetti

Collaboratori: Francesco Aprile, AlessandraBinetti, Giovanni Bove, Irene Cacciola,Wanda Castelnuovo, Sonia Dametto,Angelora Brunella Di Risio, Marco Ferrarelli,Mariella Galbusera, Claudia Innocenzi,Luigi Lanaro, Giuseppe Lippoli, Emily Pons,Riccardo Tammaro

Progetto grafico: Francesco D’ImicoImpaginazione: Annamaria [email protected]

Informazioni e pubblicità:Sezana cell. 340.36.30.534e-mail e telefono [email protected] 02.215.50.24cell.338.56.64.119Stampa per conto di ZeL Edizioni, TrevisoRegistrazione del Tribunale di Milano n. 478 del 17/09/2010

in rteABIMESTRALE D’ARTE, LETTERATURA E CULTURA

continenti; un altro in legno laccato edorato con un rubino al mignolo; unostupa (tumulo funerario) edificato sulleceneri dell’Illuminato. Di provenienzacinese sono esposte due pagode (Dina-stia Qing 1770) in legno con placched’avorio e Putai piccolo monaco delXVII/XVIII sec. che raggiunse l’illumi-nazione dopo una vita gaudente escambiato per Buddha; un rotolo di200x82 cm - tempera su seta - raffigu-rante Buddha sul trono sostenuto daiquattro guardiani dei punti cardinali. Dallo Sri Lanka si ammira un Buddha inbronzo e argento sotto la ficus religiosadove raggiunse l’illuminazione; un altroin legno dipinto con un ciuffo di peli aspirale tra i due sopraccigli e un fiore diloto in mano. Orari: lun./ven. 10.00 -18.00; mar. 18.00-20.00 special events. Ingresso libero. r

Mariella Galbusera

La locandina della mostra

in rteANovembre / Dicembre 2010

ITINERARI D’ARTEnIPPonTra mito e realtà: arte e cultura dal Paese del Sol Levante

Lugano, sedi variedal 23 ottobre 2010 al 27 febbraio 2011

al 23 ottobre 2010, Luganoospita quattro grandi mostre e

numerose iniziative dedicate allacultura del Sol Levante, in un affa-scinante percorso che va dalleespressioni artistiche più contempo-ranee fino alle origini dell’arte edelle antiche tradizioni giapponesi.Esposizioni, eventi e spettacolicompongono un percorso che coin-volge gli spazi espositivi più presti-giosi della città per illustrare lacultura del Giappone. Si parte conla mostra Love and death del foto-grafo Nobuyoshi Araki nel Museod’arte di Villa Malpensata, con suefoto dedicate ai nudi femminili, aifiori, al cibo e, in prima mondiale,immagini di grande formato con in-terventi di pittura e collage. A VillaCiani la mostra Ineffabile perfe-zione. La fotografia del Giappone.1860-1910, propone 200 fotografie(prevalentemente stampe all’albu-mina, acquerellate a mano) dei mag-giori fotografi della seconda metàdell’800, provenienti da una colle-zione privata e considerata la piùgrande raccolta del genere esistenteal mondo. Al Museo Cantonaled’Arte e nel Parco di Villa Ciani èin programma la mostra Gutai. Di-pingere con il tempo e lo spazio,che ripercorre le vicende del movi-mento artistico giapponese Gutai,costituitosi nel 1954 a Osaka. AlMuseo delle Culture Heleneum lamostra Shunga. Arte ed eros nelGiappone del periodo edo, pro-pone una serie di shunga, (immaginidella primavera) ovvero stampe asoggetto erotico, che raggiunsero lamassima fioritura tra il 1603 e il1867.

MonDIno SCULTore

Pietrasanta (Lu)Piazza Duomo e nelComplesso di Sant’AgostinoSino al 12 dicembre 2010

ldo Mondino è personalitàeclettica, sempre aperta alle

sperimentazioni di originali formeespressive e di nuovi materiali. Sinoal 12 dicembre 2010 la Piazza delDuomo e il complesso di Sant’Ago-stino di Pietrasanta (Lu) ospitanoun’esposizione dedicata alla carrierascultorea del maestro torinese.La mostra, curata da Valerio Dehò epromossa dall’Assessorato alla Cul-tura del Comune di Pietrasanta, incollaborazione con l’Archivio Sil-vio Mondino, presenta trenta opererealizzate dall’artista a partire daglianni Sessanta. L’esposizione mettein evidenza come Mondino riesce aunire visione organica e gestuale deldipingere, a quella legata ai volumi,al rapporto costante delle opere conl’ambiente e lo spazio espositivo.Ha sempre spaziato dal collage allapittura, dall’installazione alla scul-tura e ha sempre cercato una visionetridimensionale anche quando af-fronta tematiche più strettamenteconnesse alla pittura. Mondino è ar-rivato alla pittura agli inizi deglianni Sessanta, ma ha sempre prati-cato la scultura direttamente attra-verso una visione plastica dellapittura stessa. Sono celebri le suecontaminazioni tra la scultura diGiacometti e di Degas, suoi punti diriferimento artistico. Sono inoltrefamosi i suoi calambours in cui, peresempio, una macchina per cucireSinger cavalcata da una scimmia di-venta una scultura denominataSinge, ovvero scimmia in francese.

DenTro L’ULTIMACenA:Il tredicesimo testimone

Vigevano Scuderie ducali del CastelloDal 30 ottobre 2010 al 1° maggio 2011

l capolavoro vinciano è al centrodi un’inedita rilettura attraverso

strumenti e archivi interattivi e mul-timediali che affronta, in modo ine-dito e suggestivo, la storia del suocapolavoro più conosciuto L’Ul-tima Cena. L’iniziativa è promossadalla “Leonardo 2015 srl” e dal“Consorzio A.S.T.-Agenzia per loSviluppo Territoriale di Vigevano”e realizzata da “Euphon”, “GruppoMediacontech” e da “Studio Az-zurro” e con il patrocinio del Co-mune di Vigevano, della Provinciadi Pavia, della Fondazione Bancadel Monte di Lombardia e della Re-gione Lombardia.Il tredicesimo testimone è conce-pito come uno strumento di analisidel capolavoro vinciano, conservatonel refettorio del convento di SantaMaria delle Grazie a Milano, e con-durrà i visitatori a relazionarsi inprima persona con l’opera. Momenti di approfondimento attra-verso un percorso multimediale einterattivo accompagnano il canaleemozionale mediante un itinerariopropedeutico alla visione finale delCenacolo, analizzando numerosiaspetti connessi al capolavoro diLeonardo. La visita offre la possibi-lità di scegliere tre differenti livellidi partecipazione: cinematografico,interattivo e attivo-partecipativo nelquale si avrà la possibilità di racco-gliere e condividere immagini e det-tagli del percorso attraverso undatabase, che si arricchirà grazie alcontributo delle persone.

SISMYCITY. L’Aquila 2010

Milano Triennale BovisaSino al 28 novembre 2010martedì-domenica 11.00-21.00giovedì 11.00-23.00lunedì chiuso

a Triennale Bovisa di Milanopresenta la mostra itinerante “SI-

SMYCITY. L’Aquila 2010” apertadal 5 al 28 novembre 2010. SISMY-CITY è un progetto fotografico sulleconseguenze del sisma che ha colpitoL’Aquila. Sviluppato dall’Associa-zione fuori_vista nel corso di un anno,SISMYCITY racconta ciò che il terre-moto ha aspramente messo in luce, ilnesso profondo tra il costruire e l’abi-tare, il sistema di relazioni tra identitàindividuale e collettiva.

La mostra presenta 50 fotografie, in-trodotte da una composizione di 800immagini che costituiscono la map-patura completa della “zona rossa” deL’Aquila.

Dal silenzio della città inabitata sonocosì emerse le tematiche che ciascunfotografo ha sviluppato autonoma-mente. In parallelo alla campagna fo-tografica, svolta nell’arco di un annodi lavoro a stretto contatto con gli abi-tanti e le istituzioni de L’Aquila,fuori_vista ha organizzato una cam-pagna di raccolta dati volta a quantifi-care l’entità dei danni materiali, deglisforzi attuati per fronteggiare l’emer-genza, dell’impatto sociale dell’eventoe della ricostruzione.Fuori_vista è costituita da un gruppodi fotografi che elabora progetti di co-municazione per favorire la parteci-pazione e la consapevolezza dei citta-dini alle dinamiche di trasformazionedel territorio.

L’Ultima Cena© Studio Azzurro

Yoshiko Isshiki, TokyoVilla Malpensata, Lugano

Aldo Mondino, Viola d'amore, 1985,bronzo, 160x110 cm

D A L I

Il muro

uomo che arava le acque” è il ro-manzo della scrittrice libanese

Hoda Barakat che ha ispirato il contenutostorico-sessuale della mostra.La mostra dal titolo “economia libidica…L’arte di amare”, che termina nella primaquindicina di novembre 2010, si tienepresso Amy-d Arte Spazio.I cinque artisti A. Zecchini, G. Moretti, G.Boyadjiev, A. Nassereddine, E. Pignatellie I.F.D. Borgonuovo sono i protagonistidella collettiva e si confrontano, ognunosecondo la propria personalità artistica,svolgendo il filo conduttore della mostra.Il messaggio che questa collettiva evince èla ricerca del significato in ciò che è evi-dente e riconoscibile, spesso enfatizzandoi ruoli più nascosti sul rapporto tra amore ecorporeità, tra guerra e violenza e non ul-tima la magia della sessualità e le varie sta-gioni dell’amore mediata dai vari tessuti:dal lino-cotone fino alla seta dove si decideil futuro sessuale della crisalide.È un progetto ambizioso che non sottova-luta il lato mercantile dell’Arte, una sortadi dialogo tale da costringere le persone e

tivo Amy-d tratteràeconomArt in un testodichiarativo di pros-sima pubblicazione,impiegando il linguag-gio artistico per trattareil business e la rivalu-tazione delle risorse ar-tistiche. Perché Amy-dsta a economArt comeSun Tzu sta all’Artedella Guerra. Il prossimo progettoartistico della Galleria

dal titolo “Verso un’economia / ecologicadella mente” si inaugura il 25 novembre2010: bipersonale di Duvier Del Dago eMirko Nikolic. r

Informazioni: Amy-d Arte Spazio di Anna D’Ambrosio Via Lovanio 6, Milano tel. 02654872 www.amyd.it [email protected]

arte ha sempre avuto delle fasi carat-terizzate da tendenze di un determinato

periodo. Le evoluzioni nel tempo portano leespressioni artistiche al naif, all’impres-sionismo oppure all’action painting, ma c’èun elemento che è sempre stato protagoni-sta fin dalla preistoria: il ritratto. Dalle raf-figurazioni umane disegnate con il gesso econchiglie poste per delimitare gli occhi, ainterventi sempre meno generici per ripro-durre le fattezze di determinati soggetti. Iltermine “ritratto”, in ogni caso, si riferiscea un’opera artistica di attinenza con il sog-getto reale, pur interpretato con la sensibi-lità dell’artista nello specifico contesto sto-rico in cui egli opera. Si passa così da in-genui ritratti “intenzionali” di immagini ge-neriche a ritratti “simbolici” che caratte-rizzano i valori di uno specifico soggetto, peresempio religioso, oppure ai ritratti “tipo-logici” di una categoria di individui rico-noscibili dal vestiario o dagli accessori. Lostudio e la riproduzione di tratti somatici edell’espressione psicologica dell’indivi-

in rteA Novembre / Dicembre 2010

Gli affetti dipintiLaboratori artistici realizzano ritratti dipinti da fotografie

L’

“L’

duo, sono in-vece tipicidei ritratti“fisiognomi-ci” che addi-rittura posso-no essere unprodotto di“ricostruzio-ne” quandolìartista nonha visto il soggetto ma si è solo documen-tato con fotografie. L’attenta pittura di un ar-tista “figurativo” può fissare nel tempo le ca-ratteristiche fisiche di un soggetto vivente.Di tutto ciò, c’è chi dei ritratti ne ha fatto unbusiness. Far ritrarre un proprio familiare ofarsi fare un ritratto, come solo abili pro-fessionisti del pennello sanno eseguire, persè o come idea regalo, può essere un gestodi affetto. Come usavano nobili e borghesiprima della scoperta della fotografia, è ri-tornato in auge immortalare i propri cari condei dipinti. Ne sa molto Paolo Falzetta, Pro-

duct Manager di “Le foto dipinte” un nuo-vo circuito di negozi già aperti a Londra, Du-bai, Roma, Orio al Serio e Crotone, pre-sentato nella recente 25° Fiera del Fran-chising a Milano. Laboratori artistici più chenegozi. Con modesti investimenti si possonoaprire dei nuovi punti vendita per la realiz-zazione di ritratti di persone a noi care e daricordare per sempre. Per saperne di più:www.fotodipinte.it, per trasformare le vo-stre foto in originali quadri dipinti. r

Luigi Lanaro

A Milano in via Lovanio 6

AMY-d Arte Spazio di Anna D’Ambrosio

PresentaECONOMIA LIBIDICA… L’ARTE DI AMARE

gli artisti a considerare l’idea di affrontarel’arte visiva (e in tal modo anche la società)a più livelli.Amy-d segue con attenzione i cambiamentidella contemporaneità e del mercato del-l’arte, cercando di ribaltare la triste con-suetudine secondo cui l’arte si trova a es-sere sfruttata in vari modi da logicheeconomiche e finanziarie. Per questo mo-

Svela-QuizGalleria Amy-d, Milano

Zia Lucia ritratto contemporaneo

Federico da Montefeltro

l Museo del Novecento di Milano,Piazza Duomo 12, erede dell’era

Albertini, è il maggiore investimentoculturale della giunta Moratti: un’ope-razione da circa 20 milioni di euro. Gliarchitetti Italo Rota e Fabio Fornasarihanno scavato l’Arengario, edificiodegli anni Trenta e ridisegnato unospazio moderno di 4 mila metri qua-dri, per ospitare oltre 400 opere dellecollezioni civiche. Sarà aperto al pub-blico il 5 dicembre e l’ingresso saràgratuito fino al 28 febbraio 2011. Ilmuseo presenta la storia dell’arte ita-liana da fine Ottocento agli anni Ot-tanta del ventesimo secolo. Il percorsosi apre con il “Quarto Stato” di Pel-lizza da Volpedo. Al primo piano sa-ranno esposte la collezione Jucker(con Picasso e Modigliani) e i Futuri-sti. Il secondo piano sarà dedicato alleopere dei classicisti del Novecento e aquelle astratte. L’arte concettuale el’arte informale saranno ospitate nelterzo piano (Burri e Kounellis). L’artepovera occuperà il secondo piano diPalazzo Reale, ora collegato conl’Arengario da un ponte. Si possonoammirare fra gli altri, opere di De Chi-rico, Fontana e Morandi. “Il progetto -dichiara l’assessore alla cultura delComune di Milano, Massimiliano Fi-nazzer Flory - è la prova che Milano èin controtendenza rispetto al resto delmondo nella capacità di attirare inve-stimenti privati (Gruppo Finmecca-nica) e testimonia la fiducia delmercato nei confronti di chi investe inmomenti di crisi. Il museo con PalazzoReale - prosegue l’assessore - può of-frire un’intera giornata culturale tracollezioni permanenti, mostre, caffèletterario, ristorante e bookshop”. Nel-l’edificio è stata ricavata una sala perproiezioni di film da 70 posti a sedere,sul modello dei Forum Cinema delBeaubourg di Parigi. r

Lidia Silanos

na suggestiva mo-stra curata da Ugo

Soragni, Davide Ban-zato e Franca Pelle-grini e promossa dalComune di Padova -Assessorato alla Cul-tura, dalla Direzioneper i Beni Culturali edalla FondazioneCassa di Risparmio diPadova e Rovigo neiMusei Civici di Pa-dova, dal 16 ottobre2010 al 16 gennaio2011, propone un per-corso originale di cir-ca 60 opere, tra cuiLa Tempesta e Mosèalla prova del fuocodi Giorgione, presen-tata ora attraversonuove prospettive,numerose incisionidell’amico e “ispira-tore” patavino GiulioCampagnola, stru-menti scientifici e documenti storici, in-sieme a importanti opere dei Musei Ci-vici di Padova (Giorgione, Tiziano,Boccacino, Luini, Previtali, tra gli altri).Prestiti significativi dagli Uffizi di Fi-renze, da Berlino, Francoforte, Napoli,Roma, Parma, Pavia e Brescia a sugge-rire indubitabili legami con l’operagiorgionesca e con i suoi temi tipici: pa-stori, paesaggi, astrologi, meditazioni sul-la malinconia, sulla vita e sulla morte.La mostra trova poi il suo completa-mento in un itinerario nel cuore di Pa-dova, che coinvolge monumenti pittoriciquali gli affreschi di Tiziano alla Scuo-la del Santo, quelli di Campagnola allaScoletta del Carmine e altri ancora. LaTempesta, “l’opera-icona” dell’artista dicui si celebrano proprio quest’anno i 500anni dalla morte, non finisce di dar vitaa svariate letture e interpretazioni. La do-manda che ha da sempre accompagna-to l’opera è se il paese su cui si scatenail fulmine sia Padova. La questionesembra trovare una soluzione nella nuo-va analisi tridimensionale e dai vari raf-fronti che ci mostrano alcuni particola-

in rteANovembre / Dicembre 2010

Giorgione a PadovaL’enigma del carro

Dal 16 ottobre 2010 al 16 gennaio 2011 nei Musei Civici

degli Eremitani in mostra circa 60 opere, tra gli altri,

di Giorgione, Tiziano, Boccacino, Luini e Previtali

U

I

ri che avallerebbero questa ipotesi: i fos-sati della cittadella con il Castello e gliedifici troverebbero rispondenze nelPonte di San Tommaso, nella Cupola delCarmine con la Torre di Ezzelino e nel-la Porta di Ponte Molino. L’ipotesi af-fascinante e intrigante confermerebbe lostretto rapporto professionale e personaledi Giorgione con Padova e proprio suquesto si incentra questa mostra. Inoltre,in quest’opera si celano riferimenti allosterminio degli ultimi discendenti deiCarraresi, perpetrato dai veneziani. Al-tro quesito a cui la mostra tenta di dareuna chiave di lettura è L’enigma del car-ro, ovvero, lo stemma dei Carraresi vi-sibile sulla porta dipinta dal Maestro nelcapolavoro presente in esposizione chesembrerebbe ricostruire e confermare irapporti, le affinità culturali e le influenzereciproche tra Giorgione e l’ambienteculturale, artistico e letterario della cit-tà tra il XV e il XVI secolo. rOrari: 9.00-19.00. Chiuso il lunedì.

Alessandra Binetti

Giorgione, La tempesta

Il Museo del novecentoapre le porte

il 5 dicembre 2010

400 opere esposte in tre piani presentano

la storia dell’arte italianada fine Ottocento agli anniOttanta del ventesimo secolo

Marco Ferreri: progettare pensieriAlla Triennale Design Museum di Milano fino al 9 gennaio 2011

il lungo percorso professionale dell’architetto-designer

La chiesa di San CristoforoA cura della Fondazione Milano Policroma

Testo e fotografie di Riccardo Tammaro

enza dubbio tra le più rile-vanti chiese di Milano dal

punto di vista artistico e sita inun contesto estremamente sug-gestivo, non sempre la chiesa diSan Cristoforo gode della dovutaattenzione turistica. Stiamo in-fatti parlando di una chiesa tre-centesca sorta in luogo di unachiesa romanica a sua volta sortasu un tempio pagano dedicato,pare, ad Ercole. Oltre alla sua importante e si-gnificativa storia, la chiesa hauna caratteristica artistica note-vole; si tratta infatti di unachiesa doppia, in quanto allachiesa medievale venne ag-giunta, per volere di Gian Gale-azzo Visconti, una cappelladucale, che ad oggi fa sembrarela chiesa un tutt’uno; questacappella fu eretta in base ai votipopolari seguiti alla fine di unagrave pestilenza cessata per in-tercessione di San Cristoforo. La storia della chiesa ha originiincerte, ma secondo una leg-genda nel 1099, al grido di “Ul-treia!”, da qui sarebbe partitauna folta pattuglia di lombardialla volta della prima crociata; esempre qui sarebbe poi giunta,grazie ad alcuni messaggeri ve-nuti attraverso l’Olona, la notizia della vit-toria della Lega Lombarda su FedericoBarbarossa, avvenuta a Legnano il 29 mag-gio 1176. Di certo invece c’è che nel 1192accanto alla chiesetta esisteva un ospedaledetto “di Porta Genovese”, ricovero perinabili e vagabondi. Per quanto riguarda la Cappella Ducale,essa fu sì voluta da Gian Galeazzo, ma co-struita al tempo del figlio Giovanni MariaVisconti, come confermano le iniziali“IO.M.” sopra la porta d’ingresso; la cap-pella venne consacrata il 1° settembre 1404. In seguito la chiesa doppia fu testimone diparecchi eventi, dal corteo nuziale di Lu-dovico il Moro e Beatrice d’Este, alle nu-merose inondazioni, che consigliaronol’innalzamento del pavimento dell’edificio. Passiamo ora ad analizzare l’edificio dalpunto di vista architettonico ed artistico. Lachiesa romanica è una piccola aula copertaa tetto e terminante con una piccola absidesemicircolare. La facciata è ornata da un

in rteA Novembre / Dicembre 2010

ricco portale in cotto, da un rosone goticoa raggi intrecciati ed inoltre dagli stemmidei Visconti, di Milano e del cardinale Pie-tro Filargo da Candia, arcivescovo di Mi-lano e futuro papa Alessandro V. La cappella ducale venne intitolata nonsolo a San Cristoforo, ma anche ai santiGiovanni Battista, Giacomo, alla BeataCristina, protettori dei Visconti. La sua facciata presenta un semplice por-tale ai cui lati stanno due alte monofore go-tiche oltre agli stemmi visconteo (ilbiscione) e milanese (con la croce rossa incampo bianco) ed a resti di affreschi (teo-ria di Santi, XV secolo); essa segue il mo-dello tipico delle chiese di Solari. Il campanile nella forma attuale è una so-prelevazione del XV secolo, con cuspide acono cestile e monofore. Accingendosi a visitare l’interno, esso, tra-sformato in due navate nel 1625 con l’ab-battimento della parete che separava ledue chiese, presenta nella navata di sinistra

un soffitto ligneo e sulla pa-rete frammenti di affreschidella scuola del Bergognone(Ambrogio da Fossano).L’abside conserva affreschidella scuola di BernardinoLuini, raffiguranti il PadreEterno circondato da angio-letti e ai lati i simboli degliEvangelisti, mentre la nava-ta destra ha due campatecon volte a crociera e le pa-reti sono decorate da affre-schi gotici; alla parete sitrova una pregevole statua li-gnea del XIV secolo rap-presentante San Cristoforoed il Bambino. Più ricca è senz’altro laparte della cappella Ducale,dove restano, in parte ad-dossati gli uni sugli altri,vari dipinti del XV secolo.Si inizia con la controfac-ciata interna, che ospita unaCrocifissione con sovrap-posta la Madonna in Trono,affresco unico suddiviso indue registri; si prosegue condue figure di santi vescoviinseriti in riquadro nellaprima campata e riferibilialla stessa esecuzione del-l’affresco di controfacciata,

un Cristo entro la Mandorla successivo aiprimi sempre nella prima campata, nellaparte superiore, che sostituisce l’aperturaad oculo della successiva campata sul latodel naviglio e, sempre nella prima cam-pata, altri affreschi quattrocenteschi nellevolte, di cui solo due (dei quattro delle veledella crociera) ancora leggibili; uno raffi-gura presumibilmente l’Adorazione deiMagi; si può poi vedere una ulteriore Cro-cifissione tardoquattrocentesca nella parteabsidale, presso la porta della Sacristia, conriferimento all’arte degli Zavattari aMonza, collegabile alle due figure lateralidella seconda campata di cui tiene la stessaincorniciatura di gigli bianchi. r

Riccardo Tammaro

La chiesa di San Cristoforo può essere rag-giunta con il tram 2, scendendo al pontedelle Milizie e attraversando il NaviglioGrande, o con la circolare filoviaria 90-91.

S

La chiesa di san Cristoforo

Marco Ferreri: progettare pensieriAlla Triennale Design Museum di Milano fino al 9 gennaio 2011

il lungo percorso professionale dell’architetto-designer

al 6 ottobre fino al 9 gennaio 2011, laTriennale Design Museum, dell’omo-

nimo spazio espositivo di Milano, ospitaun architetto e designer davvero singolare,Marco Ferreri, nato a Imperia, classe ‘58,naturalizzato milanese. Ferreri è un pro-gettista non comune, dotato di ironia, estroe genialità, allievo e collaboratore di BrunoMunari, con il quale nel ’93 ha creato il Li-

broletto, un letto per bambini dove a ognicuscino corrispondono scritte, stoffe e co-lori diversi da assemblare; Interflex, che haportato a entrambi la menzione d’onore alCompasso d’Oro nell’anno successivo.Altri grandi maestri del design italiano concui ha collaborato sono Angelo Mangia-rotti e Marco Zanuso. Molti dei suoi og-getti sono raccolti in importanti collezionidi design quali la “Permanent Design Col-lection” del Museo d’Arte Moderna diNew York, la collezione permanente di de-sign dell’Israel Museum di Gerusalemme,la Collezione del Fondo Nazionale d’ArteContemporanea di Parigi e presso impor-tanti collezioni private.La Mostra alla Triennale presenta il suolungo percorso professionale, accuratamenteselezionato, da quando ha iniziato a proget-tare fino a oggi. Opere d’architettura, di de-sign, di grafica, allestimenti, installazioni,insieme a una serie di idee nuove apposita-mente realizzate per la Triennale stessa.Le sezioni che rappresentano il percorso divisita flessibile della mostra, allestita dal-l’autore, con strutture in carta e teli: Pro-gettare libero: arte; Progettare spazi: archi-tettura; Progettare cose: design; Progettaresegni: grafica e Progettare vita: sul borgo diFaraneto (Piacenza), un borgo che Ferreri staricostruendo secondo principi di sostenibi-lità, sono le cinque sezioni della mostra. Adaprire questa personale c’è l’opera “Picco-

le crisi senza importanza”, costituita da 6croci del lavoro, una riflessione sulla crisiattuale, ma soprattutto, una riflessione ge-nerale su un mercato in crisi dove c’è bi-sogno di meno prodotto e di più concetto.Altro lavoro appositamente pensato perl’esposizione milanese è “Soffi”, vasi divetro blu di Murano nati dopo un’attentaosservazione mattiniera del lavoro metico-loso dei soffiatori di una fornace di Mu-rano. Ferreri ha riutilizzato degli scartiottenendo 99 pezzi tutti di forma assoluta-mente diversa pur partendo dal medesimo

in rteANovembre / Dicembre 2010

D

processo di produzione. L’elemento co-mune che pervade e ispira l’attività polie-drica di Ferreri è l’atteggiamento che hanei confronti del progetto: “un lampo, maal tempo stesso frutto di esperienze, cono-scenze, errori, curiosità, storie. Della vita

stessa”. La sua speranza è che si arrivi adazzerare l’oggetto per progettare pensieri:“un campo inesplorato per tutti”. rCatalogo Electa. Orari: 10.30 - 20.30.

Alessandra Binetti

Marco FerreriLivornoLibreria da scrivaniaDanese, Milano, 2002

riguarda la cronologia dagli inizi fino al-l’impero Moghul; la seconda si suddivide insezioni dedicate alla calligrafia, decorazionegeometrica, arabeschi, arti figurative e aigioielli, oltre alle diverse monete prezioseutilizzate nei secoli. È presente anche un La-boratorio Didattico a disposizione dei ra-gazzi delle scuole primarie con carta einchiostro per realizzare arabeschi e decoriispirati alla mostra.Fra i raffinati oggetti piccoli e grandi si am-mirano pagine del Corano e di libri superba-mente dipinte, libri e manoscritti miniati,capitelli marmorei con iscrizioni, scatole inavorio decorate con uccelli e piante, brocchein bronzo, bicchieri e vasi in vetro smaltatodai colori e disegni brillanti, meravigliositappeti decorati in lana e stupendi tessuti invelluto e seta. Inoltre si possono ammirarepreziosi piatti e coppe in ceramica decorati,collane e bracciali d’oro, diamanti e pietrepreziose e pugnali di giada con incastonatirubini e smeraldi, ante di armadio in legnodecorato, lastre tombali con iscrizioni e pe-dine degli scacchi in cristallo di rocca.Dopo Milano la mostra diventa itinerantecon le prime tappe a Vienna, Corea e Ca-nada. rOrari: tutti i giorni 9.30-19.30; lun. 14.30-19.30; giov. e sab. 9.30-22.30. La mostrapresenta un catalogo edito da Skira.

Mariella Galbusera

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A Palazzo Reale Piazza Duomo di Milano dal 21 ottobre 2010 al 30 gennaio 2011

al Fann. Arte della Civiltà Islamica Mille anni di storia dell’arte islamica:

vetri smaltati, gioielli, tappeti, tessuti, ceramiche, miniature e oggetti in avorio

Palazzo Reale di Milano dal 21 otto-bre 2010 al 30 gennaio 2011, nel-

l’anno che l’Assessorato alla Cultura delComune di Milano dedica alla Cina e aiPaesi arabi, il Comune di Milano, PalazzoReale e Skira Editore con il supporto delCorriere della Sera e la sponsorizzazionetecnica di Igp Decaux e Trimtec presentanoin prima mondiale la grande mostra “alFann. Arte della civiltà islamica”.Sotto l’Alto Patronato del Presidente dellaRepubblica Giorgio Napolitano e di SuaAltezza l’Emiro del Kuwait Sheick Sabahal Ahmad al Jaber al Sabah e con il patro-cinio del Ministero per i Beni e le AttivitàCulturali e del Ministero per gli AffariEsteri, l’evento è realizzato in collabora-zione con lo Stato del Kuwait - NationalCouncil for Culture, Arts & Letters. La col-lezione di oltre 350 oggetti, di cui un terzoinediti, scelti fra i 26.000 che la compon-gono, racconta gli oltre mille anni di storiail cui filo conduttore è l’ampio spazio tem-porale, dagli imperi Omayyadi (660), Abba-sidi (750), Selgiuchidi (1000), Ottomani-Turchia (1330), Safawidi - Persia (1550), aiMoghul India (1526/1858) e le aree geogra-fiche dalla Spagna all’Estremo Oriente. Latipologia presenta: tappeti, tessuti, metallicesellati, ceramiche, sculture, miniature,gioielli, manoscritti e oggetti in avorio.Tutto inizia nel luglio 1975 quando losceicco Nasser Sabah Ahmad al Sabah mo-stra alla moglie Hussah Sabah Salem alSabah una stupenda bottiglia in vetro smal-tato del XIV sec., acquistata durante unviaggio. Da questo “souvenir” nasce in am-bedue la passione per la ricerca di oggettidell’arte islamica nei luoghi in cui, nelcorso dei secoli, si erano insediati i musul-mani. Nel 1983 la “raccolta” raggiunge i20.000 pezzi di altissimo valore che, in oc-casione della Festa Nazionale del Kuwait,la coppia dona in prestito permanente alMuseo Nazionale. Nell’agosto 1990 gli in-vasori iracheni devastano il Kuwait e nel1991 sequestrano e trasferiscono in Iraq ipreziosi oggetti. Si salvano solo 107 opereche, pochi giorni prima della guerra, eranostate scelte per una mostra itinerante. Con tenacia lo sceicco e la moglie ricosti-tuiscono la collezione arrivando all’im-pressionante numero di 26.000 opere,provenienti naturalmente da tutto ilmondo islamico, mediterraneo e medio-rientale e che rappresentano il megliodella produzione artistica della loro cul-tura attraverso i secoli.L’esposizione si divide in due parti: la prima

A

Miniatura su seta

Piatto in ceramica

Bicchiere blu

l pittore e scultore Michele Campa-nale in arte Michell, maestro d’arte,

cavaliere dell’arte, ha organizzato unasua personale di circa una ventina diopere presso il Palazzo del Tribunale diMilano (Via Freguglia n. 1) dal titolo“Del colore e della forma”. Le opere inmostra sono il compendio del suo ope-rato artistico dalla sua prima giovinezzaa oggi.

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Matisse: i capolavori della graficaAlle Scuderie del Castello visconteo di Pavia dal 25 settembre al 19 dicembre 2010 i

capolavori della grafica, 29 incisioni e la tecnica dei “papiers découpés”

esperienza estetica e originalità espressiva nelle opere

di Michele Campanale

orna la grande arte del Novecento conla mostra “Matisse: i capolavori della

grafica” alle Scuderie del Castello di Pavia(viale XI febbraio, 35). Negli anni dellamaturità Matisse scoprì la straordinaria tec-nica dei papiers découpés, le carte colorateche ritagliava e ricomponeva creando im-magini di eccezionale sintesi formale e sidedicò anche e soprattutto ai libri illustrati.La Mostra di Pavia vede esposti i libri illu-strati più belli del grande Maestro, a par-tire dalle Poésies di Mallarmé con 29incisioni, edite da Albert Skira nel 1932,per continuare con l’Ulysses di Joyce, editonel 1935. Non avendo mai letto il romanzo,si ispirò direttamente ai poemi omerici.Altre opere illustrate sono la Pasiphaé, del1944 in cui inverte i rapporti tra bianco enero rispetto alle Poésies di Mallarmé, e leLettres portugaises del 1946, con illustra-zioni mirabili di visi femminili.

L’opera fondamentale è Jazz, pubblicata nel1947, nella quale il Maestro utilizza prepo-tentemente il colore; definito il “libro fiore”,nasce dalle carte ritagliate e viene compostocon la tecnica del pochoir o stencil. Infine, iPoèmes di Charles d’Orléans del 1950, sonouna sorta di miniatura moderna, dove l’arti-sta minuziosamente ricopia con matite co-lorate, le antiche strofe. Altre opere presen-ti in mostra sono Les Miroirs profonds, del1947, e un numero della rivista Verves, a luidedicato in edizione postuma, con le litogra-fie di Mourlot. Matisse, grazie al suo utilizzodel colore in maniera vivida e violenta, è sta-to definito fauve, definizione da cui nasce-rà a Parigi nel 1905 il movimento detto Fau-visme e, in questa mostra, dimostra il suoessere artista a tutto tondo, tanto con pen-nelli quanto con forbici, con matite e in-chiostri tipografici, spinto da una continuacuriosità e imprevedibilità creativa. r

T

I

Orari: da mercoledì a venerdì 10.00-13.00,15.00-18.00. Sabato e festivi 10.00-13.00,14.00-19.00.

Alessandra Binetti

Il suo percorso artistico è fatto diapprofondimento e ricerca arti-stico-spirituale: la tecnica incontinua evoluzione e i risvoltiintimistici danno ai suoi lavoriun grande valore aggiunto eun’adesione alla poetica delpensiero che lo porta a un atteg-giamento mentale, risultato diuna particolare intelligenza vi-siva scaturita dall’esperienzaestetica e dall’originalità espres-siva. Lo spazio e la luce sonodue elementi che l’artistaesprime con particolare sensibi-lità: il primo non necessaria-mente in rapporto con la tradi-zionale funzione prospettica,mentre la seconda risiede nelladimensione del rapporto tra lafigurazione, come elemento di-pinto, e la sua proiezione al ri-ferimento concettuale. r

Lidia SilanosSinestesie. Suoni e colori. Valzer di luci in untramonto a Domaso, olio su tela, 50x70 cm

Art for Psyco. Il gioco degli speccchi,olio su tela, 70x50 cm

in rteA Novembre / Dicembre 2010

Tradizione e innovazione nella cucina italiana

Accademia Italiana della Cucina è unaIstituzione Culturale della Repubblica Ita-

liana, fondata a Milano il 28 luglio 1953. Ha loscopo di tutelare le tradizioni della Cucina Ita-liana, di cui promuove e favorisce il migliora-mento sia in Italia che all’estero, oltre 8000 gliaccademici. Presentato al Circolo della Stam-pa di Milano, il libro “Tradizione e innovazionenella Cucina italiana”, a cura di Giovanni Bal-larini, Presidente dell’Accademia Italiana del-la Cucina, Paolo Petroni, Presidente del CentroStudi e Segretario Generale dell’Accademia Ita-liana della Cucina. In copertina l’opera intito-lata “Natura morta con mele”, elaborazione gra-fica (1895-1898) di Paul Cézanne. Il dipinto ori-ginale è conservato al Metropolitan Museum diNew York. Una ricerca condotta dall’AIC sve-la lo stato dell’arte della gastronomia italiana top.Da Massimiliano Alajmo a Massimo Bottura,da Carlo Cracco a Ciccio Sultano, da MorenoCedroni a Heinz Beck, solo per citarne alcuni.Venti grandi chef italiani raccontano il loro mododi fare ristorazione e di assorbire il rapporto conil passato. I grandi maestri di cucina oggis’identificano con i loro piatti, che sono cele-

brati con immagini, né più né meno dei miglioripittori, fotografi e scultori, tra l’altro innovato-ri nel segno della tradizione, non particolarmenteallettati dalla cucina molecolare ma l’80% uti-lizza moderni metodi di cottura. Alcune consi-derazioni: dalla ricerca emerge che i grandi chefcome Alajmo delle “Calandre” di Rubano(Padova) definisce la propria cucina “molto tra-dizionale” mentre Beck della “Pergola” diRoma, si considera assolutamente “innovativo”.Altri descrivono la propria cucina “creativa ita-liana” come Aimo Moroni de “Il luogo di Aimoe Nadia”, di Milano, oppure “solare” come Va-leria Piccini Menichetti del ristorante “Caino”di Montemerano (Grosseto). Ma chi è il più gran-de maestro della nostra cucina? Gualtiero Mar-chesi, che ha compiuto 80 anni (nato a Milanonel 1930), viene unanimamente considerato ilfondatore della “nuova cucina italiana”, citato9 volte seguito da Nadia Santini (Dal Pescato-re) con 6, Ezio Santin (Antica Osteria del Pon-te) e Fulvio Pierangelini (Gambero Rosso,oggi gestito dalla moglie) con 3. Per quanto con-cerne lo stato di salute della cucina italiana, laparola passa agli chef: Carlo Cracco, “Cracco”

dichiara: “La cucina italiana sta vivendo un mo-mento molto buono, con gran fermento a livellodi cuochi e ristoranti, non solo in Patria ma an-che all’estero”. Gualtiero Marchesi, “L’Albereta”dice: “Credo che sia a una svolta, speriamo cheimbocchi la strada giusta. Ai posteri l’ardua sen-tenza”. Annie Fèolde “Enoteca Pinchiorri”, af-ferma: “la ricerca del bello, del buono e del-l’autentico è sempre più accanita. Questo si chia-ma semplicemente evoluzione e cultura, dovenon esiste la parola fine.” Si chiude con HeinzBeck, “La Pergo-la”sostiene: “Credoche la cucina italia-na sia, in assoluto, lamigliore sia per lasalubrità degli in-gredienti che la ca-ratterizzano sia perla varietà regionaledelle sue prepara-zioni”. r

Giuseppe Lippoliwww.accademiaitalianacucina.it

L’

Le armi e le macchine da guerra di Leonardo:

il ‘De re Militari’ di LeonardoFino al 12 dicembre 2010 alla Pinacoteca Ambrosiana Sala Federiciana

e alla Sacrestia del Bramante - Chiesa di Santa Maria delle Grazie di Milano

il Codice Atlantico attraverso ventiquattro mostreAmbizioso il progetto di rendere pubblico in totoil famoso Codice Atlantico attraverso venti-quattro mostre della durata di tre mesi ciascu-na tra il 2009 e il 2015. Grazie alla sfascicola-zione dei 1119 fogli - raggruppati in 12 volu-mi durante un restauro degli anni ‘60 - è oggipossibile ammirare i disegni dedicati da Leo-nardo (Vinci 1452 - Amboise 1519) alla co-struzione di macchine belliche. Il genio del gran-de artista-architetto-scienziato si è espresso inmille sfaccettature a cominciare dalla scrittura‘speculare’ (da destra a sinistra e che quindi puòessere letta ponendo i fogli di fronte a uno spec-chio) con cui ha vergato i preziosissimi codici.Dopo la scomparsa del genio, i suoi manoscrittipassano all’allievo Francesco Melzi e poi alloscultore Pompeo Leoni che per venderli facil-mente li suddivide, sovvertendone l’ordineoriginario. Nel XVII secolo arrivano nellemani del conte Galeazzo Arconati che li donaalla Biblioteca Ambrosiana di Milano. Da quivengono trafugati e portati a Parigi sotto Na-poleone: dopo la sua caduta, viene restituito solo

il Codice Atlantico mentre gli altri rimangonoin Francia per l’errore di un funzionario. Altricodici si trovano in Inghilterra e in Spagna e fo-gli vari sono stati oggetto di transazioni priva-te. Tale storia travagliata fa argomentare che pos-sediamo una minima parte di quanto il genio hascritto e disegnato. E in questa quinta mostra sipossono ammirare nelle due sedi PinacotecaAmbrosiana (Piazza Pio XI, 2) e Sacrestia delBramante (via Caradosso, 1) i disegni realizzatida Leonardo per la costruzione di macchine bel-liche al servizio dello Sforza e in difesa del benepiù grande per l’umanità, la libertà. Giganteschebalestre, catapulte, fromboli, mangani e trabucchisono disegnati con straordinaria precisionecome l’accurata Mitragliera a canne multipleche ha fatto pensare sia stata realizzata per il trat-tato sulle arti militari. Molto interessanti anchei Mortai con bombe incendiarie e la Bombar-da a cavalletto e balestra gigante. Degno di ri-lievo il nuovo sistema adottato prima in Italiadall’Ambrosiana per evitare i rischi del proli-ferare nell’aria climatizzata di spore di muffa:

viene infatti utilizzata una speciale tecnologiaimpiegata finora in strutture ospedaliere e di ri-cerca negli USA. Semplice il sistema: specia-li ‘emettitori’ riproducono la radiazione UVC(germicida naturale prodotto dalla luce solare)che viene immessa all’interno dei sistemi di con-dizionamento e ventilazione. Orari: 9.00-19.00 da martedì a domenica. rLunedì chiuso. Informazioni 02-806921Wanda Castelnuovo

Bombarda a cavalletto e balestra gigante

Valenza - una delle capitali mondialidell’oreficeria e precisamente nella

splendida Villa Scalcabarozzi, antica dimoradella Corporazione dei gioiellieri, restauratacon lo scopo di ospitarvi il futuro ‘Museodel Gioiello’ - un’intrigante mostra non soloper addetti ai lavori, ma per tutti coloro chevogliono scoprire segreti e meraviglie di unartigianato come quello orafo da cui sononati e nascono veri e propri capolavori.L’esposizione racconta la storia dell’arte ora-fa francese, nota oggi a livello mondiale gra-zie a Maison quali Cartier, Boucheron,Chaumet, Christofle, Van Cleef, prosecutricidi altre di antica tradizione come L’Egaré,Pouget, Duflos, Nitor, Fontenay, Falize, Ve-ver, Lalique tanto per citarne alcune, dalXVII secolo fino al Novecento attraverso 50oggetti di finissima gioielleria tra anelli, col-lane, braccialetti, spille, diademi e una se-rie di splendidi disegni. La storia raccontache i re abbiano protetto l’arte orafa fran-cese fin dal VI secolo, cioè dai tempi del re

in rteANovembre / Dicembre 2010

na mostra inedita nel suo genere, per la pri-ma volta riunito un grande numero di ope-

re dedicate al tema fondamentale riguardantela poetica di Giorgio Morandi, quella del pae-saggio. Infatti, la mostra inaugurata il 16 otto-bre 2010, è intitolata “Morandi l’essenza delpaesaggio” alla Fondazione Ferrero di Alba(Cuneo), fino al 16 gennaio 2011. Curata da Ma-ria Cristina Bandera, che ha selezionato e ot-tenuto una scelta di opere di notevole qualità,individuate anche a partire dai destinatari cuilo stesso Morandi le aveva riservate, in parti-colare i suoi interpreti: Cesare Brandi, CesareGnudi, Roberto Longhi, Luigi Magnani, Car-lo Ludovico Ragghianti, Lamberto Vitali e i suoipiù importanti collezionisti. Dipinti ammiratida letterati come Giorgio Bassani, che dedicòuna poesia a un Paesaggio di Morandi, poi scel-to per la copertina delle sue Storie ferraresi. Sot-to l’Alto Patronato del Presidente della Re-pubblica Giorgio Napolitano, è promossa dal-la Fondazione Ferrero, dalla Fondazione Cas-sa di Risparmio di Cuneo e la Regione Pie-monte, in collaborazione con la Fondazione diStudi di Storia dell’Arte Roberto Longhi di Fi-renze. Morandi amava dipingere i paesaggi maha dipinto più nature morte, pittore colto, na-sce a Bologna il 20 luglio 1890, città dove tra-scorre tutta la sua vita, muore il 18 giugno 1964.In visione più di settanta opere, soprattutto di-pinti su tela e sei acquerelli su carta, da citare:Paesaggio, 1911, olio su cartone telato, Pina-

Alla Fondazione Ferrero di Alba (Cuneo) fino al 16 gennaio 2011

Morandi: l’essenza del paesaggio

Tesori e gioielli della collezione del Petit Palais di Parigi

A Villa Scalcabarozzi di Valenza in esposizione sino al 28 novembre 2010

segreti e meraviglie dell’artigianato orafo

U

A

coteca di Brera, lascito di Vitali; Paesaggio concasa rosa, 1928, Roma, Camera dei Deputati;Paesaggio (Paesaggio a Grizzana), 1932, Fi-renze, Fondazione di Studi di Storia dell’ArteRoberto Longhi; Paesaggio con casa rustica,1944 circa, Roma, Galleria Nazionale d’ArteModerna; Cortile di via Fondazza, 1958, Bo-logna, Museo Morandi; La strada bianca(Paesaggio), 1941, Rovereto Mart - Museod’Arte Moderna e Contemporanea di Trento eRovereto; Paesaggio (Levico), 1957, acquerellosu carta, Mamiano di Traversetolo (Parma),Fondazione Magnani Rocca; Paesaggio, 1959,

acquerello su carta, Bologna, MuseoMorandi. Il percorso espositivo par-te dagli anni Dieci, oli rarissimi, ri-ferimento agli impressionisti francesie in modo particolare a Cézanne, chesfociano nei successivi anni Ventidove l’esperienza cezanniana sisomma a una sintesi derivata dallaconoscenza di Piero della Francesca,meditato sulla monografia di Ro-berto Longhi (1927). Questo è il pe-riodo in cui dedica la sua pittura asolo tre temi: nature morte, paesaggie fiori. Negli anni Trenta, Morandiraggiunge una grandezza di assolu-ta indipendenza con risultati altis-simi. Una sezione nutrita è dedica-ta ai paesaggi severi e spogliati di na-turalismo degli anni della guerra

quando, isolato a Grizzana sull’Appennino bo-lognese, il pittore tornò spesso sull’argomen-to, raggiungendo uno dei più alti vertici dellasua pittura. In seguito realizza “I cortili di viaFondazza” - dove abitava nel centro di Bolo-gna, appartenenti al periodo degli anni Cin-quanta, e nuovamente i paesaggi di Grizzanadei suoi ultimi anni. rCatalogo edito da 24 Ore Cultura. Orari: mar-tedì-venerdì 15.00-19.00; sabato, domenica efestivi 10.00-19.00. Lunedì chiuso.

Giuseppe Lippoli

Childerico e del-la regina Brune-childe (nei rispet-tivi regni di Neu-stria e Austrasia,oggi Francia), an-che se è dal VIIsecolo e precisa-mente con il reDagoberto e ilsuo ministro San-t’Eligio (vescovoe orafo) che nascel’embrione dellafutura Corpora-zione degli Orafii quali scelgono il Santo come loro patro-no, festeggiandolo il 1° dicembre. Non bi-sogna dimenticare valore e significato del-l’oro simbolo di quei poteri, monarchia eChiesa, che nel Medio Evo potevano per-metterselo. È tuttavia dal XVII secolo chel’alta gioielleria francese spicca il volo per

arrivare alle vette che si rinnovano nei se-coli. Ammiriamo con religioso silenzioche ci aiuta a fare un salto mentale nel pas-sato oggetti che hanno gratificato la vanitasfemminile come il delizioso Orologio a ci-polla ovale (prima metà XVII secolo) ele-gantemente decorato e il raffinato Pettine na-sturzi in corno, argento e smalto di René La-lique (1860-1945) che avrà trattenuto capellie capricci di chissà quale affascinante si-gnora. Veramente singolari sono tra i dise-gni “La collana nuova”: Abito da sera diPaul Poiret, firmato da George Lepape nel1913 e sempre della stessa firma, ma del1920 “Il ventaglio d’oro”: Ventaglio e brac-ciali, comparsi entrambi sulla Gazette du bonton. Una mostra da delibare vedendola piùche da raccontare. rOrari: da martedì a venerdì 15.30-19.00. Sa-bato, domenica e festivi 10.00-13.00, 15.00-19.00. Lunedì chiuso. Informazioni: 0131 264306.Wanda Castelnuovo

Giorgio Morandi, Paesaggio grigio con strada, 1942, olio su tela, 38,5x48 cm

René LaliquePettine nasturzi

CHI DOVE E QUANDO CHI DOVE E QUANDO

Alla Permanente di Milano fino al 9 gennaio 2011

Una mostra tra arte e poesia e unomaggio ai disegni della resistenza

Cisa Ceramiche vince il Cersaie Award 2010 per il migliore stand

di grandi dimensioni

on la mostra “L’artista, il poeta” el’esposizione “I disegni della resi-

stenza dalla Collezione Ada e Mario DeMicheli”, la Permanente di Milano (viaTurati, 34) propone fino al 9 gennaio 2011un percorso espositivo tra sculture, dipinti,acquerelli, documenti inediti e disegni,frutto di un’originale programmazione cheannovera i maggiori artisti del ‘900 ita-liano. “L’artista, il poeta” è infatti un viag-gio tra arte e poesia, dei più importantiesponenti artistici del secolo scorso che piùo meno continuamente si sono espressianche attraverso la parola poetica: da Sof-fici a De Pisis, da Cangiullo a Fillia, daBellintani a Tadini. In mostra, oltre alle 80opere, sono visibili anche preziosi mano-scritti inediti e testi introvabili, raccolti perl’occasione in un bel catalogo/antologiaedito da Skira. Nell’esposizione “I dise-gni della Resistenza della Collezione diAda e Mario De Micheli” invece possiamoammirare 40 disegni con affascinanti operedi Cassinari, Guttuso, Sassu, Birolli, Ro-gnoni, Treccani. La maggior parte dei di-segni esposti è stata realizzata con matitagrassa o inchiostro su carta, ma troviamo

isa Ceramiche ha vinto il CersaieAward 2010 come migliore stand di

grandi dimensioni nella categoria “pia-strelle di ceramica”. Il premio attribuito da una prestigiosa giu-ria di esperti ha tenuto conto di criteri este-tici e di design e dell’impatto che l’allesti-mento presentato ha generato sui visitatoridella manifestazione. Il concept espositivoè stato curato da Studio original Desi-gners 6r5 network, www.od6r5.com chene ha ideato la vision e che attraverso lineerigorose ed essenziali ha saputo presen-tare i prodotti di Cisa, esaltandone il va-lore con una scenografia che ha posto alcentro del progetto i materiali ad alto con-tenuto di design proposti dall’azienda sas-solese. Il coordinamento advertising èstato invece curato dall’agenzia Omniad-vert, Artemide e De Padova hanno arre-dato le ambientazioni Cisa. “Questo pre-

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anche qualche acquerello e carboncino. Sitratta di una memorabile testimonianzad'arte e di impegno civile, unica nel suo ge-nere, donata in comodato d'uso per cin-quanta anni al Palazzo della Permanente diMilano dal Comune di Trezzo sull'Adda,destinata ad arricchire la già consistenteraccolta del Museo milanese. r

Sonia DamettoOrari di apertura: da martedì a domenica10.00-13.00 e 14.30-18.30, sabato e dome-nica 10.00-18.30; chiuso lunedì.Info 026551445

Gabriele Mucchi, Campo di concentramento 1945, inchiostro su carta

Emilio TadiniIl ballo dei filosofi

mio - afferma Alfonso Panzani, presidentedi Ricchetti Group di cui fa parte Cisa Ce-ramiche - è un riconoscimento che testi-monia il grande sforzo di rinnovamento erestyling che l’intero gruppo sta soste-nendo per presentarci ancora più compe-titivi sui mercati internazionali. Da questa

edizione di Cersaie abbiamo voluto pro-porre i nostri prodotti all’interno di spaziespositivi pensati per valorizzarne al me-glio le caratteristiche e per esprimere queivalori di ecosostenibilità, design e tecno-logia che sono alla base delle nostre pro-duzioni”. r

CHI DOVE E QUANDO CHI DOVE E QUANDO in rteANovembre / Dicembre 2010

RominaBerto

Emozioni che dannoun senso alla Vita

“Romina Berto, una donna, un’ artista, una persona che ha fatto un interessante

percorso. Spinta da una necessità profonda di esprimere, far emergere e mostrare

le emozioni che danno un senso alla vita. Un percorso severo con se stessa,

mai appagata e sempre incerta sui risultatiraggiunti, ma che per chi ne fruisce

dimostrano una capacità ed una sensibilitàprofonda e immediata. La DONNA

e la figura quasi eterea ed evanescente che rappresenta nei suoi quadri, in parte

umana in parte creatura della natura intera,spesso viene da lei utilizzata come simbolomigliore dell’ anima umana, ed attraverso

la sua rappresentazione parla allo spettatore e diviene “la speranza”,

“il cammino”, “estasi” e “brama d’ amore”, esempio e

mezzo in cui immedesimarci tutti. Francesca Mariotti

Brama d’amore, olio, 70x60 cm

Famiglia, polimaterico, 70x50 cm

romina Berto in arte [email protected]

Concorso internazionale

di pittura, scultura,

installazione, fotografia

IL CAFFÈ eL’ArTe

3° edizionePresentazione:

IL CAFFÈ e L’ARTEorigine, Storia, Luoghi di ritrovo(opere d’arte dedicate al mondo delcaffè) è aperto ad artisti con opere dipittura, scultura, installazioni, fotogra-fia e con tecniche varie: olio, acrilico,acquerello, disegno, inchiostro, matita,ecc. e su qualsiasi supporto.Dimensioni limite delle opere 70x90 cm.Si può partecipare anche con due opere.

Tutto si può rappresentare a propo-sito del caffè: artisti illustri dell’800 edel ’900 hanno realizzato opere deiluoghi della coltivazione e dove veniva ser-vito il caffè, luoghi, questi ultimi, anchefrequentati da intellettuali e gente dellabuona società (una abitudine arrivatasino ai giorni nostri).La proposta, quindi, è una opera-zione culturale in ogni suo aspetto.

regolamento

l Il concorso è aperto a opere di pit-tura, scultura, installazioni e fotografiadi artisti di ogni tendenza e tecnichevarie: olio, acrilico, acquerello, dise-gno, inchiostro, matita, ecc. e su qual-siasi supporto.

l Ogni artista è ammesso a parteciparecon una o due opere, dimensione mas-sima 70x90 cm decorosamente incor-niciate e con attaccaglia.

l Le opere devono riportare sul retro

un cartellino con indicati nome co-gnome dell’autore, titolo dell’opera,tecnica e anno di esecuzione.

l Le opere spedite a mezzo posta ocorriere devono pervenire entro il ter-mine indicato, con imballo adeguato.Le spese di spedizione – andata e ri-torno – sono a carico dei partecipanti.

l La giuria sarà composta da esponentidell’arte e della cultura. Il loro giudizioè inappellabile.

l La quota di partecipazione è fissatain € 160 per un’opera e di € 180 per dueopere, per spese di organizzazione e disegreteria, da versare all’atto dell’iscri-zione, o al più tardi alla consegna delleopere. La seconda opera avrà dirittosolo all’esposizione.

l Termine ultimo dell’iscrizione: 5 di-cembre 2010.

l Catalogo generale. È prevista l’edi-zione a stampa di un catalogo a colori(21x21 cm). Ciascun partecipante avràuna pagina dedicata alla propria opera,con il curriculum dell’artista.In omaggio all’artista due copie del ca-talogo generale.

l Tutte le opere partecipanti sarannoesposte presso La Galleria degli Arti-sti di Milano Via Nirone ang. CorsoMagenta dal 22 gennaio al 4 febbraio2011.

Premi:1° classificato: mostra personale di unasettimana presso la Galleria degli Arti-sti Milano dal 5 al 19 febbraio 2011. Il 2° e il 3° classificati: mostra doppiapersonale di una settimana presso la Gal-leria degli Artisti dal 5 al 19 febbraio2011.

Informazioni e iscrizioni:Lidia [email protected]. 02-215.50.24 cell.338-56.64.119

in rteA Novembre / Dicembre 2010

Donna allo specchioFemme au miroirdi Tiziano Vecellio

Dal 3 dicembre 2010 al 6 gennaio 2011

a Palazzo Marino di Milano proveniente

dal Museo del Louvre la straordinaria opera di Tiziano

sposizione straordinaria,organizzata in collabora-

zione con il Comune di Milano,grazie alla consolidata partner-ship tra enI e il Musée duLouvre, permetterà al grandepubblico milanese e non, di am-mirare gratuitamente e per unintero mese, una tra le operepiù affascinanti e mirabili delgrande Maestro veneto. Ti-ziano, pittore ufficiale della Re-pubblica di Venezia, dominòsempre la scena e si produsse inuna serie di soluzioni originalinel trattamento dei soggetti cariai veneziani della seconda metàdel XVI secolo. Il particolareregime politico della Repub-blica, la sua struttura sociale,la presenza di numerose fami-glie ricche o nobili, l’impor-tanza della Chiesa, in pienacontro - riforma e la rete di po-tenti confraternite chiamatescuole, moltiplicarono l’oppor-tunità di lavoro per gli artisti in un contestoin cui dominava una totale libertà nell’at-tribuzione delle commesse. Tutto ciò favorìenormemente la competizione, la rivalitàcostante e la diversità nella produzione ar-tistica dell’epoca. Il dipinto esposto, Donna allo specchio,datato 1514 circa, rappresenta una donnadavanti a un tavolo da toeletta nell’atto diintingere il dito in un contenitore per un-guenti e profumi, mentre con il braccio de-stro scioglie una ciocca dei suoi lunghicapelli. Particolare affascinante del quadroè la figura maschile in ombra alle suespalle, che le porge uno specchio piano.Ma la vera particolarità dell’opera, chequasi gareggia con la scultura, ponendo lebasi per il virtuosismo ottico che verrà poiripreso tra gli altri dal Parmigianino e for-nendo su un unico piano bidimensionaledue diversi punti di vista, è lo specchioconvesso che l’uomo inclina alle spalledella donna e che, con grande maestria einnovazione, raffigura il riflesso dellastanza con la fanciulla alle spalle, e persinoun’anamorfosi scorciata del ragazzo, un ef-

fetto di illusione ottica per cui una imma-gine viene proiettata sul piano in modo di-storto, rendendo il soggetto originalericonoscibile solamente guardando l'im-magine da una posizione precisa.I due personaggi sono stati variamente in-terpretati. Tra le più varie supposizioni: Al-fonso d’Este e la sua amante, oppure unritratto giovanile del maestro stesso e dellasua amata, oppure ancora una personifica-zione della Pittura.Il Comune di Milano rende nuovamenteaccessibile la prestigiosa Sala Alessi di Pa-lazzo Marino e la mostra, curata da ValeriaMerlini e Daniela Storti, ha l’intento di va-lorizzare il dipinto in senso monografico.Il catalogo è edito da Skira. r

Milano - Palazzo Marino, Piazza dellaScala, 2 Orario di apertura al pubblico: tutti i giornidalle 9.30 alle 19.30. Giovedì e sabatodalle 11.00 alle 22.30. Ingresso libero.

Alessandra Binetti

e

Tiziano Vecellio, Donna allo specchio

“La moda è indefinita, i contorni vengono per essenza. Sono vivi,

indossati da corpi, vestono anime e pensieri.”

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all’11 novembre al 12 dicembre 2010 allaFondazione Stelline Gallery 1 (corso Ma-

genta 61, Milano) si tiene la personale di IrosMarpicati, intitolata Paesaggi inospiti e al-tre presenze. La Mostra, curata da Giorgio Seveso, con ilPatrocinio della Regione Lombardia, dellaProvincia e del Comune di Milano e di Bre-scia, presenta 25 opere di grandi dimensio-ni, che ripercorrono l’iter artistico dell’arti-sta bresciano negli ultimi quindici anni.Nato a Ghedi (Brescia), ha studiato all’Ac-cademia Carrara di Bergamo con Achille Funie comincia a esporre nel 1958. La prima per-sonale è del 1959 alla Galleria Alberti di Bre-scia. Successivamente consegue il diplomaal Liceo Artistico di Brera. Intraprende gli stu-di di architettura al Politecnico di Milano, chepoi abbandona per dedicarsi alla pittura. Alsuo attivo numerosi riconoscimenti e un’ar-ticolata attività espositiva tra mostre perso-nali, collettive e partecipazioni a rassegne direspiro nazionale. L’uomo contemporaneo èal centro delle opere di Marpicati, pervaso,a volte, da una disperata cognizione del do-lore, altre volte da un’ironica consapevolezza

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Alla Fondazione Stelline di Milano dall’11 novembre al 12 dicembre 2010

Iros Marpicati:paesaggi inospiti e altre presenze

Le 25 opere di grandi dimensioni esposte

percorrono gli ultimi quindici anni di produzione

dell’artista bresciano

della propria condizione. È la luce la quali-tà poetica di Marpicati, tra inasprimentidrammatici, al limite d'un bianconero filmi-co espressionista e una lenta, snervata este-nuazione cromatica, anche con l’uso del-l'aerografo, che immerge in un’aria malata eirreale, di malinconia schiacciante. L’artistagestisce senza difficoltà le tecniche miste, sia-no esse smalti o vernici spray, rivelando unamanualità rigorosa nel disegno, limitato al-l’uso della sola grafite. Nelle sue opere si de-nota un riassunto e una somma di stili chevanno dal clima milanese del Realismo esi-stenziale degli anni Cinquanta-Sessanta, allaNuova figurazione degli anni Settanta, finoall’oggettività dei fotogrammi di cronaca,da cui emerge un lirismo amaro, da quel giu-dizio aspro e urticante sulla brutalità del rea-le, dal suo non concedere scampo all'iner-zia, alla solitudine e al dolore. La rigorosafigurazione, nelle sue opere più recenti, la-scia spazio all’astrattismo. I Paesaggi inospitiappaiono come strani e ostili ambienti, o enor-mi congegni meccanici in cui la figura uma-na si perde o ne viene inghiottita, geometrieche si allungano in lame taglienti e si com-pattano in blocchi di colore nero. Accompa-gna la mostra un catalogo con testi di MarioDe Micheli, Vittorio Sgarbi, Duccio Trom-badori e molti altri. Ingresso gratuito. rOrari: mar.-dom. 10.00-20.00. Lunedì chiuso.

Alessandra Binetti

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L’ANGOLO DELLA POESIA

Per favorire la più ampia partecipazione siconsiglia di inviare elaborati che non superinoi 25 versi. La proprietà letteraria resta a tuttigli effetti dei singoli Autori

Senza titoloQuando Tu andandoil giorno chiuderà le lucisarà sollievoper il corpo stanco.

E l’anima se cadendosarà un rantolo brevedi lungo velenoso incanto

Luca Miniero

Un po’ d’anni faScendono le brumee tremulo s’accendedella candela il lume

Stilla lungo il moccolouna lacrima di cerae abbozza un ricciolo

Si posa sulla pancala mano grinzosadella madre stanca

Tra un po’ si cenasussurra e si levaa rimestar la zuppa d’avena.

Giuliano Sacco

Mare vestrumIl pescatore che mi ha saccheggiatocon l’inganno dello strascicoora sprizza un fiotto di sangueil pescespada di fioretto lo ha ferito.

Si squama in pianto la famiglia a casacon la mia mole d’acqua vado a piccodove con l’anima bucanierasoffio sopra una rosa di correnti.

Il pesce con l’arma incriminataè un macello di carne nel secchiodove le mosche come idrozoihanno apparecchiato il loro fastidio.

Dario Pericolosi

Iros Marpocati, Trittico, tecnica mista,150x210 cm

Alla Pinacoteca di Brera di Milano, dal 27 ottobre al 30 gennaio 2011

Piero della Francesca: un pittore per due nemici

a mostra è la prima iniziativa del pro-getto “Louvre-Brera” che ha l’obiet-

tivo di realizzare sei mostre nel periodo2010-2015, alla Pinacoteca di Brera, invia Brera, 28 a Milano e in parte al Mu-sée du Louvre a Parigi. In questa prima mostra vengono messi aconfronto due opere di Piero della Fran-cesca, un artista tra i più emblematici delRinascimento italiano: il ritratto di Si-gismondo Pandolfo Malatesta, del Lou-vre, e la Madonna e santi con angeli eFederico da Montefeltro, della Pinaco-teca di Brera. La prima è un olio su ta-vola, la seconda una tempera su tavola;anche le misure sono differenti: 44x34cm il ritratto, 251x172 cm la Madonna.Sigismondo Malatesta e Federico daMontefeltro commissionarono al pittorela rappresentazione pubblica e intimadelle loro persone. Nell’esaltazione dellaloro immagine, offrirono commissioniprestigiose e generose ad artisti al-l’avanguardia come Piero della France-sca. Entrambi capitani di ventura, avver-sari ambiziosi e spregiudicati, sicombatterono senza esclusione di colpi.Molto colti, influenzarono le città che

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Dove trovare “inArte”Bar Signora, Via San Giovanni in Conca (angolo Via Fran-cesco Sforza), Milano *Biblioteca Accademia Italianadella Cucina, Via Napo Torriani 31, Milano *Bibliotecadi Palazzo Sormani, Corso di Porta Vittoria 6, Milano *Bi-blioteca di Via Senato, Via Senato 14, Milano *Circolodella Stampa, Corso Venezia 16, Milano *CaffetteriaSanto Stefano, Piazza Santo Stefano 8, Milano *Cartole-ria Quadrifoglio, Via Negroli, Milano *CopisteriaAdriano, Via Camperio 13, Milano *edicola di Via Pa-cini, Milano *edicola di Corso europa, Milano *edicoladi Piazza Cordusio, Milano *edicola di Via Pecorari,Milano *edicola Girolo, Corso Plebisciti ang. Cicognara,Milano *Galleria degli Artisti, Via Nirone,1 Milano *Gal-leria eustachi, Via Eustachi 36, Milano *Galleria SassettiCultura Via Volturno 35, Milano *Galleria Barocco, ViaCascina Barocco 15, Milano *Gruppo Artistico ForlaniniMonluè, Via Dalmazia 11, Milano *Hoepli Libreria In-ternazionale, Via Hoepli 5, Milano *I.A.T. Milano Tou-rist, Galleria Vittorio Emanuele II, Milano *LibreriaBocca, Galleria Vittorio Emanuele II, 12, Milano *Libre-ria Coop c/o Centro Commerciale Bonola, Milano *Li-breria Feltrinelli, Galleria Vittorio Emanuele II, Milano*Libreria Feltrinelli, Piazza Piemonte 2, Milano *Libre-ria Milanese, Via Meravigli 18, Milano *Libreria Mon-dadori, Galleria Vittorio Emanuele II (3° piano), Milano*Libreria Mondadori Multicenter, Via Marghera 28, Mi-lano *Libreria San Carlo, Corso Vittorio Emanuele, Mi-lano *Libreria Touring Club Italiano, Piazza De Angeli3, Milano *Municipio Assessorato Cultura, PiazzaDuomo 4, Milano *Museo d’Arte Moderna, Via Palestro16, Milano *PAC, Via Palestro 14, Milano *negozio Ci-vico Chiamamilano, Largo Corsia dei Servi, Milano * Pa-lazzo Marino, Piazza della Scala 7, Milano *Palazzoreale Comune di Milano Ufficio Cultura, Piazza Duomo12, Milano *rizzoli, Galleria Vittorio Emanuele II 16, Mi-lano * Provincia di Milano, Piazza Castello, Milano * ro-tonda di Via Besana, Via Besana 12, Milano *Spazio

oberdan, Viale Vittorio Veneto 2, Milano *T.C.I., CorsoItalia 15, Milano *Umanitaria, Via Daverio 7, Milano*Università Statale, Via Festa del Perdono 7, Milano.Biblioteche Comunali di Milano: Accursio Piazzale Ac-cursio, 5 *Affori Viale Affori, 21 (Villa Litta) *Baggio ViaPistoia, 10 *Calvairate Via Ciceri Visconti, 1 *CassinaAnna Via S. Arnaldo, 17 *Chiesa rossa Via San Dome-nico Savio, 3 *Crescenzago Via Don Orione, 19 *Der-gano Bovisa via Baldinucci, 76 *Fra Cristoforo Via FraCristoforo, 6 *Gallaratese Via Quarenghi, 21 * Harar ViaAlberga, 2 *Lorenteggio Via Odazio, 9 *niguarda ViaPasserini, 5 *oglio Via Oglio, 18 *Quarto oggiaro ViaOtranto (ang. Via Carbonia 7) *Sant’Ambrogio Via SanPaolino, 18 *Sicilia Via Sacco, 14 (ang. Via Frua) *TibaldiViale Tibaldi, 41 *Valvassori Peroni Via Valvassori Pe-roni, 56 *Venezia Via Frisi, 2/4 (ang. Via Melzo) *Vigen-tina Corso di Porta Vicentina, 15 *Villapizzone ViaFerrario Grugnola, 3 *Zara Viale Zara, 100.LoMBArDIA:*Associazione Amici dell’Arte, Cologno Monzese *Bi-blioteca Civica Piazzetta Venosto Lucati Como *Biblio-teca Civica Via Bovara 58 Lecco *Biblioteca Civica, ViaGiuliani 1, Monza *Biblioteca Civica Via Vittorio Veneto1, Oggiono (Lc)*Biblioteca Civica “nanni Valentino”Via Gorizia 20, Arcore (Mb) Biblioteca Comunale, PiazzaConfalonieri 4, Costamasnaga *Biblioteca ComunaleCasa Morando, Saronno *Biblioteca D’Arte Luigi Po-letti, P.le S.Agostino, Modena *Galleria Atena, LungoLario Trieste 42, Como *Galleria Casa Dugnani, ViaMazzini 6, Robecco sul Naviglio *Galleria Como Arte,Via Olginati 7, Como *I.A.T., Como *I.A.T., Piazza Car-ducci, Monza *Il Chiostro Art Caffé, Via Santuario, Sa-ronno *Marsiglione Arts Gallery, Via Vitani 31/33, Como*Villa reale Il Serrone, Monza.Teatro Litta Corso Magenta, Milano *Teatro StrehlerLargo Greppi, Milano*Teatro Grassi,Via Rovello, Milano.on line:. www.forlaninimonluè.org - www.zeledizioni.it

dominarono: Rimini e Urbino. Della vita del grande maestro non si co-nosce granché, di conseguenza è diffi-

cile poter capire quanto la sua sfera emo-zionale possa aver influenzato la suaespressività artistica. Visse nel quindice-simo secolo, prevalentemente ad Arezzo,e fu il primo fino ad allora a trasformarein arte la scienza prospettica. Ciò che ineffetti lo attrasse fu la rigorosità delleimpostazioni spaziali, tipiche dell’archi-tettura della sua epoca. Si pensa infattiche Piero della Francesca fosse in con-tatto con un illustre architetto dell’epoca,Alberti, il quale scriveva trattati sull’ar-chitettura e gli insegnò le leggi prospet-tiche. L’artista, mettendo a frutto lenuove conoscenze, arricchì le sue operecon qualcosa che fino ad allora non erastato preso molto in considerazione nellapittura: la prospettiva.La possibilità unica di accostare le dueopere fa emergere l’estremo rigore dellaricerca prospettica, la plastica monu-mentalità delle figure, l’uso in funzioneespressiva della luce, e permette di veri-ficare come il ritratto di profilo possa es-sere declinato in maniera differente, clas-sica o inserita in un contesto a trattisimbolico. Il catalogo è edito da Skira. rOrari: 8.30-19.15 da martedì a domenica.

Alessandra Binetti

Piero della FrancescaPala Montefeltro

Piero della FrancescaRitratto Malatesta