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ANNO 5 - NUMERO 3 - MARZO 2016 DIRETTORE RESPONSABILE: ANGELO FRIGERIO Editore: Edizioni Turbo Srl - Palazzo di Vetro Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) - Tel. +39 0362 600463/4/5/9 Fax. +39.0362.600616 - Periodico mensile - Registrazione al Tribunale di Milano n. 18 del 12 gennaio 2011 - Poste Italiane S.P .A. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - LO/MI - Stampa: Ingraph - Seregno (MB) - In caso di mancato recapito, inviare all’ufficio postale di Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa. GLI SPECIALI DI DOLCISALATI Da pagina 8 a pagina 11 FIERE&DINTORNI Alle pagine 12 e 13 Da pagina 17 a 19 Gennaio moderatamente positivo per il food nel largo consumo confezionato. Nelle quattro settimane terminanti il 24 gennaio, le vendite a valore del comparto hanno sfiorato una crescita del 2%. A volume il trend positivo si è fermato sotto il punto percentuale. Dopo il periodo natalizio, cala la pressione promozionale e si attesta al 26,43% (era oltre il 30% a dicembre). Andamento molto positivo per le vendite a valore della marca del distributore, che crescono del 3,89%. ALIMENTANDO A IL QUOTIDIANO DEL SETTORE ALIMENTARE CHE SCIVOLONE! PRIMO PIANO Olio di palma: l’Istituto superiore di Sanità si pronuncia sui suoi effetti per la salute. Ma la ricerca è basata su dati obsoleti. Prima colazione: eppur si muove Il comparto registra performance di sostanziale tenuta. I commenti dei buyer e l’offerta delle aziende. Prezzemolo&Vitale: quando le dimensioni non contano Patatine: un mercato in frenata A pagina 7 2° PUNTATA PRESSIONE PROMOZIONALE 26,43% TREND VENDITE IN VALORE DELLE PL +3,89% * PL = Private Label TREND VENDITE A VALORE +1,95% TREND VENDITE A VOLUME +0,90% *trend a prezzi costanti MIF MARKET INDEX FOOD Dati relativi all’intero comparto food confezionato Mese di Gennaio 2016 vs Gennaio 2015 in collaborazione con Gulfood: la porta verso il Medio Oriente Oltre 90mila visitatori e 5mila aziende alla manifestazione di Dubai (21-25 febbraio). Che si conferma strategica per un’area di mercato in forte evoluzione. I trend emergenti. E la voce delle società italiane presenti. GLI SPECIALI DI DOLCISALATI Il bio alla conquista dell’Europa L’etichetta ‘organic’ attira sempre più consumatori nel vecchio continente. Un fenomeno in crescita che, secondo i dati di Innova Market Insights, interessa anche i prodotti dolciari e gli snack. Le proposte delle aziende. L’AZIENDA Laica, un successo che viene da lontano La società novarese compie 70 anni. Andrea Saini, presidente e amministratore delegato, ha le idee chiare per il futuro. E, insieme ai fratelli, punta a far crescere l’azienda in Italia e nel mondo. La piccola catena palermitana ha saputo sviluppare grandi progetti. Un sito di e-commerce, una propria private label e nuove aperture. Tenendo fede ai valori di sempre: attenzione alla qualità e servizio al cliente. Dopo due anni con crescite a doppia cifra, rallentano le performance del comparto. Che comunque vale oltre 289 milioni di euro. FOCUS ON DATI&STATISTICHE A pagina 16 A pagina 15 A pagina 14

A MIF - Alimentando · quando le dimensioni non contano Patatine: un mercato in frenata A pagina 7 2° PUNTATA PRESSIONE PROMOZIONALE 26,43% TREND VENDITE IN VALORE DELLE PL +3,89%

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Page 1: A MIF - Alimentando · quando le dimensioni non contano Patatine: un mercato in frenata A pagina 7 2° PUNTATA PRESSIONE PROMOZIONALE 26,43% TREND VENDITE IN VALORE DELLE PL +3,89%

ANNO 5 - NUMERO 3 - MARZO 2016DIRETTORE RESPONSABILE: ANGELO FRIGERIO

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GLI SPECIALI DI DOLCISALATI

Da pagina 8 a pagina 11

FIERE&DINTORNI Alle pagine 12 e 13

Da pagina 17 a 19

Gennaio moderatamente positivo per il food nel largo consumo confezionato. Nelle quattro settimane terminanti il 24 gennaio, le vendite a valore del comparto hanno sfiorato una crescita del 2%. A volume il trend positivo si è fermato sotto il punto percentuale. Dopo il periodo natalizio, cala la pressione promozionale e si attesta al 26,43%(era oltre il 30% a dicembre). Andamento molto positivo per le vendite a valore della marca del distributore, che crescono del 3,89%.

ALIMENTANDOA

IL QUOTIDIANODEL SETTORE ALIMENTARE

CHE SCIVOLONE!PRIMO PIANO

Olio di palma: l’Istituto superiore di Sanità si pronuncia sui suoi effetti per la salute. Ma la ricerca è basata su dati obsoleti.

Prima colazione: eppur si muoveIl comparto registra performance di sostanziale tenuta. I commenti dei buyer e l’offerta delle aziende.

Prezzemolo&Vitale: quando le dimensioni

non contano

Patatine: un mercato in frenata

A pagina 7

2° PUNTATA

PRESSIONE PROMOZIONALE

26,43%

TREND VENDITE IN VALORE DELLE PL

+3,89%* PL = Private Label

TREND VENDITE A VALORE

+1,95%

TREND VENDITE A VOLUME

+0,90%*trend a prezzi costanti

MIF MARKET INDEX FOODDati relativi all’intero comparto food confezionato Mese di Gennaio 2016 vs Gennaio 2015 in collaborazione con

Gulfood: la porta verso il Medio OrienteOltre 90mila visitatori e 5mila aziende alla manifestazione di Dubai (21-25 febbraio). Che si conferma strategica per un’area di mercato in forte evoluzione. I trend emergenti. E la voce delle società italiane presenti.

GLI SPECIALI DI DOLCISALATI

Il bio alla conquista dell’EuropaL’etichetta ‘organic’ attira sempre più consumatori nel vecchio continente. Un fenomeno in crescita che, secondo i dati di Innova Market Insights, interessa anche i prodotti dolciari e gli snack. Le proposte delle aziende.

L’AZIENDA

Laica, un successo che viene da lontanoLa società novarese compie 70 anni. Andrea Saini, presidente e amministratore delegato, ha le idee chiare per il futuro. E, insieme ai fratelli, punta a far crescere l’azienda in Italia e nel mondo.

La piccola catena palermitana ha saputo sviluppare grandi progetti. Un sito di e-commerce, una propria

private label e nuove aperture. Tenendo fede ai valori di sempre: attenzione alla qualità e servizio al cliente.

Dopo due anni con crescite a doppia cifra, rallentano le performance

del comparto. Che comunque vale oltre 289 milioni di euro.

FOCUS ON DATI&STATISTICHE

A pagina 16 A pagina 15

A pagina 14

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Marzo 2016

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Direttore Responsabile ANGELO FRIGERIODirettore Editoriale RICCARDO COLLETTIEditore: Edizioni Turbo SrlPalazzo di Vetro Corso della Resistenza, 23 20821 Meda (MB) Tel. +39 0362 600463/4/5/9Fax. +39 0362 600616e-mail. [email protected] mensile - Registrazione al Tribunale di Milano n. 18 del 12 gennaio 2011.Poste Italiane SpASpedizione Abbonamento Postale D.L. 353/2003(Conv. in legge 27/02/2004 N° 46) Art. 1 Comma D.C.B. - Milano Stampa: Ingraph - Seregno (MB)Periodico mensile anno 5 - numero 3 marzo 2016Una copia 1,00 euroPoste Italiane S.P.A. Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - LO/MIL’editore garantisce la massima riservatezza dei dati personali in suo possesso. Tali dati saranno utilizzati per la gestione degli abbonamenti e per l’invio di informazioni commerciali. In base all’Art. 13 della Legge n° 196/2003, i dati potranno essere rettificati o cancellati in qualsiasi momento scrivendo a: Edizioni Turbo S.r.l.Responsabile dati: Riccardo Colletti

Questo numero è stato chiuso in redazione il 16 marzo 2016

POLE [email protected]

Storie di ordinaria follia (burocratica)

In questi ultimi mesi ho girato in lungo e in largo per l’Italia. Moltissimi gli incontri con operatori di tutti i settori. Ne emerge un quadro desolante: nel nostro Paese esistono due mondi paralleli.

Da una par te il mondo dell’industria e della distribuzione. Gente che rischia del suo (vuol dire soldi), costruisce (vuol dire capannoni e uffici), assume (vuol dire dipendenti) e che ha permesso al nostro Paese di non soccombere alla crisi. Gente che sta guardando all’estero come sbocco per i suoi prodotti. E che, per questo, rischia del suo, andando a presentare i prodotti e anche a costituire società par tecipate o meno. È il mondo reale.

Dall’altra c’è un mondo parallelo. Fatto di gente che, per giustificare il suo ruolo e quindi il suo stipendio, mette i bastoni fra le ruote ai primi. E’ la burocrazia, bellezza! Vogliamo parlare delle varie richieste di autorizzazioni? A volte rasentano il ridicolo ma, siccome occorre passare da loro, si fa di necessità vir tù. E così si producono car te a non finire che finiranno poi al macero.

Un’autentica follia allo stato puro. Ma siccome le sole parole non bastano ecco qualche esem-pio concreto.

La storia mi è stata raccontata da un imprenditore emiliano. Due suoi operai prendono la bu-sta paga mensile. Uno ha lavorato molto, collezionando numerose ore di straordinario. L’altro invece si è limitato alle sue otto ore contrattuali. Ebbene, in busta il primo si ritrova dieci euro in meno del secondo. Com’è possibile? L’operaio si reca subito in direzione. La spiegazione è sem-plice. Avendo lavorato tanto il suo reddito ha superato una determinata soglia. Di conseguenza non ha più diritto ai famosi 80 euro al mese di Renzi che gli vengono detratti dallo stipendio. Della serie: cornuto e mazziato.

Altro esempio: questa volta parliamo di assunzioni. Un’azienda intende assumere (ribadisco as-sumere) un giovane nel repar to commerciale. Prima però lo vuole valutare. Per questo propone uno stage. Alla fine del quale, se tutto va bene, è disposta ad assumere a tempo indeterminato. L’azienda non è nuova a questo tipo di esperimenti. La cosa ha funzionato per altri. Cosa ci vuo-le? Sembra facile ma non lo è. In primo luogo il ragazzo deve andare presso il suo centro per l’impiego. Qui deve comunicare che andrà a lavorare in una provincia diversa da quella di resi-denza. Poi deve recarsi al centro per l’impiego per una lezione di un’ora e mezza. Qui però gli viene detto che, essendo iscritto all’università, non può ricevere la dote lavoro. Deve cancellare la sua iscrizione. Per questo deve andare a Milano. Cancellata l’iscrizione si reca ancora una volta al centro per l’impiego. Ma c’è un problema. Il terminale centrale della regione in cui abita ha dei problemi. Deve ripassare. Si arriva così all’ultimo colloquio a cui però deve par tecipare anche l’imprenditore che lo assume. Il tutto per sentirsi fare un pippone inutile, mettere un timbro e un numero indefinito di firme. Per for tuna il funzionario è intelligente e cerca di mettere a suo agio il ragazzo. Che, però, scopre a sue spese quanto è complicata la burocrazia italiana. Anche qui: cornuto e mazziato.

Succede in Toscana. Un imprenditore intende premiare, alla fine dell’anno, alcuni fra i suoi di-pendenti. Sono quelli che hanno lavorato di più e meglio. Va dal suo fiscalista. E qui scopre che se vuole dare un premio di 1.000 euro, lui dovrà pagarne 1.300 mentre il dipendente ne prenderà 700. Quindi, fra i due s’inserisce un terzo (lo Stato) che si pappa a babbo morto 600 euro. Alluci-nante. “Non esiste”: dice l’imprenditore. “Troviamo un escamotage”. “Niente da fare”, sottolinea il suo fiscalista. Ma il nostro imprenditore è un creativo. Acquista dei buoni benzina e risolve così la vicenda. Almeno, così pensa di risolverla. Arriva la solita ispezione della Guardia di Finanza. E qui i militi gli contestano i buoni benzina. Meglio gli chiedono di comunicargli i nomi di chi ha ricevuto i buoni. Per verificare che poi li abbiamo inseriti nel reddito. Logico che l’imprenditore non li fornisca. Risultato: i buoni non vengono ascritti come costo per l’azienda e di conseguenza non vengono scaricati. Cornuto e mazziato.

Qual è la morale di tutte queste storie? Viene alla mente la canzone di Cocciante: “Cervo a primavera…”. Meglio, tutto l’anno.

Angelo Frigerio

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Marzo 2016Non se ne può più. Ogni volta che si gira canale o si sfoglia

un giornale ecco che compare uno chef stellato. Una presen-za fissa, oltre che nei programmi dedicati alla cucina (leggi Masterchef et similia), anche nei talk show. Per non parlare poi della pubblicità, laddove Mister Cracco impera. E siccome spesso questi signori si atteggiano a novelli Napoleone, ripren-diamo il Manzoniano: “Fu vera gloria?” Ovvero: veramente questi signori sono gli autentici rappresentanti della cucina italiana?

Qualche dubbio mi assale. Soprattutto dopo le esperienze che vi vado a raccontare.

Luglio 2015. Serata organizzata dall’associazione italiana videogiochi in una location bellissima: il convento dell’Annun-ciata ad Abbiategrasso, vicino a Milano. Qui Carlo Cracco ha messo in piedi la sua iniziativa denominata L’ambasciata del gusto. Una sorta di scuola che vuole formare e far crescere i nuovi talenti della cucina internazionale. Il contesto è bello se non fosse che d’estate è pieno di zanzare. La degustazione prevede quanto segue: due alici (dicasi due), una fritta e una in carpione, servite su un piatto da 40 cm. Come primo un risot-to (piatto tipicamente estivo) con limone e Champagne. Come secondo, una cernia accompagnata da una salsa molto delica-ta. Ovviamente un dolce per finire in grande stile. Comunque un menu non destinato a passare alla storia. A differenza del conto.

Ottobre 2015. Andiamo in quattro da Giancarlo Morelli, ovvero L’Osteria del Pomiroeu, in Brianza, precisamente a Seregno. E’ mezzogiorno e non intendiamo strafare. Subito il cameriere ci propone una serie di antipasti dai nomi più strani. Decliniamo l’offerta e chiediamo, molto più semplice-mente, degli affettati misti. Ci viene portato un vassoio definito “Antipasto Chef” con quattro fette di salame dozzinale, forse del culatello, pancetta, prosciutto crudo. Nulla di speciale o di particolare. Un piatto che anche la sora Lella dell’Osteria del Buzzicone potrebbe presentare. Il tutto al costo, ma lo sco-priamo dopo, di 36 euro. Come portata principale scegliamo la cotoletta alla milanese (buona) e uno stinco di agnello (suf-ficiente). Spesa totale: un antipasto, quattro secondi, acqua, 3 caffè (fatti con la moka) e un bicchiere di vino, 213 euro. E vai col liscio!

Gennaio 2016. Mio figlio per Natale ci regala un Menu de-gustazione da Berton, noto ristorante stellato di Milano. Così il 21 gennaio ci presentiamo nel locale alle 20 in punto. Siamo i primi. I camerieri - sette in sala - sono gentilissimi, come pure il direttore. L’idea era, nella mente del figlio creativo (vedi il sito blossoming.it), di farci assaggiare il menù degustazione Tutto Brodo. Dopo aver visto la carta in cui compaiono sette piatti con ingredienti quali Granciporro, crema di broccolo, rogno-ne, merluzzo arrosto, decliniamo l’invito. Chiediamo di poter andare su piatti più semplici, alla nostra portata. Il direttore acconsente. Scegliamo dunque due piatti di tortelli d’anatra, spinacini e crema allo zafferano (ottimi, 22 euro), un San Pie-tro con puntarelle, capperi e olive taggiasche (scarso, 40 euro) e un vitello alla milanese, cuore di iceberg, balsamico, erbette e Grana Padano (sufficiente). Quest’ultimo è una rielabora-zione della carne impanata che faceva mia mamma ma non vale certo 38 euro. Molto buono invece il flan di cioccolato con gelato di panna. Il tutto accompagnato da tre calici di vino di-versi. Mia moglie, bergamasca di razza, prende poi una grap-pa morbida. Il ristorante si popola: gente della moda e dello spettacolo. Tutti belli, tutti fighi. Il direttore alla fine ci fa fare un giro in cucina dove lavorano la bellezza di 14 cuochi. Tutto bene, tutto a posto. Mica tanto. Mia moglie alle due di notte sta male e tralascio i particolari. Io rimango sveglio due ore circa per digerire. Piccolo particolare: il costo della serata penso si sia aggirato intorno ai 300 euro.

Che dire di più? Sicuramente gli chef stellati hanno avuto il merito di far comprendere l’importanza del mangiar (e bere) bene. Sono un richiamo per i turisti che hanno i soldi da sbatte-re via. Però non mi convincono. Bene la sperimentazione, bene le location di classe, bene i piatti rivisitati. Ma, alla fine, mi diverto di più, molto di più, nelle trattorie alla buona.

Come a Tremezzo (lago di Como), alla trattoria Rana, un piccolo ristorante dove Fabrizio e suo fratello cucinano i piz-zoccheri e un coniglio arrosto straordinario. Pochi piatti. Tutti buoni. D’estate poi si mangia sul balcone (non terrazzo, bal-cone) da dove si vede lo spettacolo del Golfo di Lenno. A Fa-brizio, che è un semplice, una volta ho chiesto: “Ma non vai in vacanza?” E lui, di rimando: “Dove vado? Qui è il posto più bello del mondo”.

Oppure sulle colline di Rimini, da Squadrani. Primi piatti abbondantissimi di tagliatelle, strozzapreti, ravioli: tutto fatto in casa. E poi, per chi ce la fa, secondi di carne alla griglia. Il tutto annaffiato da Lambrusco. Poca spesa, tanta resa.

Gli esempi potrebbero continuare a lungo. L’elenco è infini-to. E’ la sana, classica, rinomata ristorazione italiana. Laddo-ve al cliente interessa cosa c’è nel piatto e non tutto il contorno.

Per finire un consiglio: cari chef stellati state più in cucina e meno in televisione. Soprattutto evitate la pubblicità. Cracco che fa il testimonial e ci propone ricette con le chips fa proprio ridere. Meglio Rocco Siffredi. Almeno lui di patatine se ne in-tende…

Angelo Frigerio

Chef stellati?Parliamone...

Lettere al direttore

“In cucina bisogna starci”

Al peggio non c’è mai fine! Tutta questione di business

Carissimo Frigerio, come le ho anche detto nel nostro ultimo incontro, leggo

con grande piacere i suoi editoriali poiché mi ci ritrovo spes-so al 101%.

Nello specifico l’ultimo, dedicato agli chef stellati, mi ha suscitato, oltre alla piena condivisione, un mondo di ricordi e di insegnamenti. I miei genitori hanno gestito per 48 anni, ripeto 48 anni una trattoria (da Lo Zingarelli 2016 - Trattoria: ristorante di modeste pretese, dal servizio semplice, familia-re) in provincia di Modena, più precisamente la “Trattoria da Cesare”.

Dieci tavoli, non uno di più (38 coperti), tutto fatto a mano (la sfoglia per tagliatelle, tortellini, tortelloni e tirata con il mattarello e non a macchina) tipicissima cucina mode-nese; pochi anni fa (metà anni 2000) ripulendo un vecchio mobile capitarono a mio padre ricevute fiscali del 1968: era lo stesso menù presente in quei giorni in trattoria…mai cambiato niente.

Più di una volta, in 48 anni, ai miei genitori venne offerta la possibilità di spostare la trattoria in locali più ampi, con più coperti e quindi più fatturato, ma loro hanno sempre rifiutato poiché quello che riuscivano a fare in quei 38 tavoli non era ripetibile in spazi maggiori: grande senso dei propri limiti e consapevolezza di quello che si è capaci di fare.

Concludo con un adagio, che ho sempre sentito usare dai miei genitori rispondendo a tutti i clienti che chiedevano loro come riuscissero a produrre quei piatti di qualità: in cu-cina bisogna starci! E mia madre ci stava regolarmente dalle 06.30 di mattina alle 23.00 alla sera, dal martedì alla domenica sera (lunedì chiuso per turno). E ciò è normale che se lei mi chiude l’editoriale con un: “cari chef stellati state più in cucina e meno in televisione” mi tocca nel vivo in modo straordinariamente positivo, a questo si deve la mia mail.

Complimenti e come le ho detto: continui così! Cordialmente

Marco Sola

Direttore CommercialeAssofood

Caro direttore,a proposito del suo editoriale di marzo sul tema di chef,

stellati e starlette varie della cucina, le segnalo una nuova pun-tata della tragicomica epopea dei cuochi star: il raduno dei fan. Come accadeva un tempo con attori, cantanti e calciatori, oggi gli chef possono contare perfino sui fan club, con tanto di tessera annuale e quota di iscrizione! E come se non ba-stasse questo, a febbraio per i supporter di Iginio Massari è stato persino organizzato un raduno. Il guru della pasticceria, a suon di 75 euro a cranio, ha infatti incontrato i suoi adoranti fan in un teatro di Brescia. Le ha viste le immagini dell’evento? Una sala strapiena, con pubblico di tutte le età. Non sono solo gli adolescenti ancora in cerca di un’identità ad affollarlo, ma anche distinte signore di mezza età con marito al seguito (75 eurox2). Iginio Massari, dopo essersi esibito preparando dolci sul palco, si è concesso agli emozionati fan, arrivati da tutta Italia, per firmare autografi sulle copie dei suoi libri, ovviamente in vendita nel foyer del teatro. E poi via, tutti a fare shopping nella bottega del ‘maestro’ prima di tornare a casa. E c’è già pronta la data per il 2017. Segno che la crisi economica è alle spalle? Forse, ma a qualcuno un portafogli più vuoto sarebbe d’aiuto…non crede?

Paolo Brambilla - Milano

Gent.mo direttore buongiorno, Sono un vostro affezionato lettore e ho letto con attenzione

il suo editoriale a pagina quattro “Chef stellati? Parliamone…”. Devo ammettere che sono, almeno in parte, d’accordo con lei. La sovraesposizione mediatica di questi grandi chef li fa assurgere a “divinità” a cui tutto è possibile e concesso.

Poi, ovviamente, in fondo c’è sempre il business che muove tutto e, pertanto, Cracco, senza coerenza ma ben pagato, ci propina patatine. Poi però arrivo a pagina 25 della sua rivista Salumi&Consumi e trovo la pubblicità di un’azienda che presenta una collezione esclusiva di salumi firmata dallo chef stellato Davide Oldani. Allora penso che, con la stessa non co-erenza di Cracco con le patatine, anche la Sua rivista, se ben pagata, accetta qualsiasi pubblicità. Sia ben inteso, in tutto ciò non trovo nulla di male, semplicemente fossi “quel salumificio dalle esclusive collezioni di Davide Oldani” ripenserei meglio a chi affidare la mia pubblicità. E forse, anche voi, come Crac-co, guardate anche al business al di là della sostanza.

Cordialmente

Sergio BianchiResponsabile Acquisti e Mercati Freschi

Responsabile AffiliatiIperal

Buonasera Bianchi, rispondo subito alle sue obiezioni.In primo luogo non ho detto che tutti gli chef stellati sono da

“buttare via”. Anzi, assegno loro anche dei meriti. Riprendo una frase dal mio editoriale: “Che dire di più? Sicuramente gli chef stellati hanno avuto il merito di far comprendere l’importan-za del mangiar (e bere) bene. Sono un richiamo per i turisti che hanno i soldi da sbattere via. Però non mi convincono. Bene la sperimentazione, bene le location di classe, bene i piatti rivisi-tati. Ma, alla fine, mi diverto di più, molto di più, nelle trattorie alla buona”. Quindi il mio è un giudizio personale. Soprattutto puntuale, visto che faccio nomi e cognomi. In secondo luogo, non entro mai nel merito della comunicazione pubblicitaria dei miei clienti. Sarebbe una gravissima scorrettezza. In quanto direttore devo semplicemente valutare se una comunicazione esterna lede diritti costituzionali oppure è offensiva. Non mi sembra questo il caso.

Concludendo, come lei ben sa, sono l’unico giornalista che dice e scrive certe cose. Rischiando pesantemente del suo. Continuerò a farlo. Anche grazie al sostegno di lettori e clienti.

Ultima osservazione, a proposito di business: secondo lei San Carlo, dopo quello che ho scritto, farà pubblicità sulla nostra rivista DolciSalati&Consumi?

Grazie ancora delle sue osservazioni. Spero di poterla in-contrare, magari in un prossimo tour in Valtellina.

Cordiali Saluti

Angelo Frigerio

[email protected]

Moltissimi i commenti e le mail arrivate in redazione in merito all’ditoriale sugli chef stellati. Ne riporto alcuni. A destra il testo pubblicato sullo scorso numero.

D’accordo su tutto. Tranne il lambrusco...

Gentile direttore, sono d’accordo su tutto. Tranne che sul Lambrusco in terra di Sangiovese.

Però a questo punto occorre che lei vada a pranzo da Massimiliano Alajmo a Le Calandre. Mai apparso in tv e sconosciuto ai più.

Geniale la battuta finale su Cracco!

Luciano Pizzi - Varese

Oggi sono tutti chefBuongiorno Angelo,mannaggia ai suoi editoriali (DolciSalati & Consumi)! E’ pro-

prio per colpa, o merito, loro che le scrivo. Oltretutto, per sua sfortuna, il vostro periodico arriva il venerdì per cui mi avvento sull’editoriale ed ecco che non riesco a trattenermi e le scrivo, sperando di non rovinarle il week end.

Ritorno nei ranghi e dico: come non darle ragione? Oggi sono tutti chef, al punto che anch’io lo stavo per diventare, ma era pura immaginazione, per fortuna.

Proprio per questo le scrivo. Io, grazie al suo editoriale, mi rendo conto del valore del mio lavoro, che mi ha permesso di far conoscere attraverso eventi gastronomici il paniere di pro-dotti ottenuti con impegno, proponendoli direttamente, ovvia-mente col supporto di un cuoco, senza stelle ma con un “menù stalla”. Dal momento che, davvero, si esagera con tutti questi bravissimi chef, mi sono permesso di esagerare anch’io, senza nulla togliere ai veri professionisti, che si sa, a volte è meglio la pratica che la grammatica! Mi auguro un giorno di poterla incontrare ad un nostro evento, dove per fortuna si mangia e si beve soltanto. Ahimè, non sarà in un ristorante stellato, forse un pub per un evento “buffalo beer” o forse una stalla, a cielo aperto e con tante stelle.

Gianfranco MandottiAllevamento San Pietro

Scannabue (Cr)

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Sabatini-ter: in arrivo nuove risorse per l’acquisto di beni strumentaliLe Pmi continuano ad attingere ai fondi della Sabati-ni, che ora diventa ‘Sabatini-ter’, per l’acquisto di beni strumentali. A fine febbraio erano 10.791 le richieste presentate e sono stati approvati finanziamenti per cir-ca 2,5 miliardi di euro, più 196,6 milioni di contributi Mise. La buona notizia è che sono in arrivo risorse ag-giuntive che, in base alle autorizzazioni di spesa del mi-nistero dell’Economia, andranno a integrare i 2,1 miliar-di di euro messi a disposizione dalla cassa depositi e prestiti. Le banche e le società di leasing che proporran-no questa seconda opportunità dovranno informare le aziende affinché possano scegliere il finanziamento con le condizioni migliori. Attenzione però a un cavillo buro-cratico: il contributo in conto interessi non viene erogato automaticamente. Questo l’iter corretto: presentazione domanda di finanziamento, erogazione e realizzazio-ne dell’investimento approvato, presentazione dichiara-zione di ultimazione investimento e, annualmente (per sei anni), presentazione della richiesta di contributo per l’erogazione delle quote annuali.

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NEWSTornano Thaifex (25-29 maggio) e AnuFood China (16-18 novembre)Prosegue la collaborazione fra Koelnmesse Italia, Fiere di Parma e Federalimentare. Che si preparano a una nuova stagione di eventi internazionali dedicati al food & beverage. Il primo appuntamento sarà a Bangkok, dal 25 al 29 maggio, con Thaifex-World of Food Asia, un evento strategico per chi si occupa di agroalimentare nel Sud-Est asiatico. Il secondo appuntamento sarà invece dal 16 al 18 novembre a Pechino, con AnuFood China-powered by Anuga (ex World of Food Beijing), il più importante appuntamento per la filiera nel Nord della Cina. “Una partnership per la globalizzazione che ci sta portando molto lontano”, commenta Thomas Rosolia, amministratore delegato di Koelnmesse Italia. “Insieme abbiamo saputo trasformare quella che poteva sembrare una collaborazione occasionale in un’alleanza strategi-ca, grazie alla quale proporre alle imprese del made in Italy un vero e proprio network di appuntamenti di successo”.

Marzo 2016

L’Unione italiana olio di palma sostenibile lancia la prima campagna di comunicazione istituzionale

La neo nata Unione italiana per l’olio di palma soste-nibile lancia una campagna di comunicazione isti-tuzionale per raccontare agli italiani cos’è l’olio di palma sostenibile. Costituita a fine ottobre 2015 da un gruppo di aziende e associazioni attive in vari settori nei quali viene utilizzata la materia prima, l’as-sociazione ha lo scopo di promuovere attivamente la cultura della sostenibilità e favorire la conoscenza da parte dei consumatori. Per tre settimane a partire dallo scorso 28 febbraio, lo spot tv e la pagina stampa istituzionale rimanderanno al sito ufficiale www.olio-dipalmasostenibile.it. “Questa campagna di comu-nicazione vuole presentare l’Unione al grande pub-blico - sottolinea il presidente Giuseppe Allocca - e spiegare in 30 secondi alcune semplici caratteristiche dell’olio di palma sostenibile”.

M5S: interrogazione per bloccare spot su olio di palmaDalila Nesci e Mirko Busto, del Movimento 5 Stelle, annunciano un’interrogazione parlamentare in Vigi-lanza Rai. Il motivo? Ancora una volta l’olio di pal-ma: “Il servizio pubblico intervenga per bloccare la pubblicità ingannevole dell’olio di palma. Quello in onda sui principali canali Rai è uno spot evidentemen-te ingannevole perché fornisce informazioni scorrette ai cittadini”, recita il comunicato diffuso dal partito. Tra le varie argomentazioni apportate dal deputato, ci sono sia preoccupazioni salutistiche sia ambientali. “Oltre a interrompere la pubblicazione della pubblici-tà, l’azienda di viale Mazzini dovrebbe dare spazio ad apposite rettifiche. La medesima questione è stata posta anche all’Agcom per quanto riguarda l’emitten-za privata”. L’intera questione è controversa. Per ap-profondire questi temi vi invitiamo a leggere l’inchie-sta in più puntate apparsa su DolciSalati&Consumi (a partire dal numero di settembre 2015).

Nestlé: un piano da 60 milioni di euro per rilanciare (i Baci) Perugina

Il management di Nestlé si è riunito, mercoledì 2 marzo, per illustrare alle delegazioni di Fai, Flai e Uila il piano industriale per il rilancio dello stabilimento Perugina di San Sisto (Pg). Annunciati investimenti per 60 milioni di euro, ma nessuna smentita sulla volontà di cedere i marchi Rossana e Ore Liete. Notizia che, quando ha iniziato a circolare il 1° marzo, ha indotto i dipendenti a scioperare per un’ora di fronte allo stabilimento. Il nuovo piano triennale si concentra su un obiettivo principale: i Baci. Dei 60 milioni stanziati ben 45 saranno infatti destinati ai noti cioccolatini, per potenziare il marketing e renderli un brand globale e destagionalizzato, aggre-dendo i mercati emergenti. 15 milioni serviranno inve-ce all’ammodernamento degli impianti. La decisione di intensificare anche la produzione di cialde per gelato dovrebbe evitare esuberi tra gli addetti, sebbene la fase di ristrutturazione potrebbe prevedere il ricorso alla cas-sa integrazione. L’incontro del 7 aprile servirà a trovare un accordo.

Ernest Tanner, Lindt: “Puntiamo a essere leader di mercato entro il 2020”

Nell’anno fiscale 2015 Lindt & Sprüngli ha fatto regi-strare utili netti per 381 milioni di franchi svizzeri (circa 350 milioni di euro), in crescita dell’11,2%. E conferma le stime di crescita organica per l’anno in corso tra il 6 e l’8%. A gennaio, il gigante svizzero del cioccolato ave-va annunciato vendite per oltre 3 miliardi di euro (+7%). Un successo in gran parte attribuibile alle performance degli store Lindt nel mondo, le cui vendite sono cresciute del 20% nel 2015. “Il nostro obiettivo – commenta il Ceo Ernest Tanner – è quello di diventare, con la divisio-ne retail, i leader al mondo nel segmento premium entro il 2020. E per raggiungerlo, progettiamo di inaugurare tra i 20 e i 30 negozi all’anno”. Creata nel 2009, la Lindt’s global retail division conta oggi più di 300 pun-ti vendita monomarca (50 aperti solo nel 2015) e ha un’incidenza del 10% sulle vendite totali del Gruppo.

Mediobanca: in cinque anni crolla il fatturato di Carrefour. Bene Eurospin ed EsselungaL’Ufficio studi di Mediobanca ha pubblicato l’analisi delle performance economiche in Italia di sei catene distributive - Carrefour, Auchan-Sma, Esselunga, Coop, Eurospin e Iper-Unes - nel periodo 2010-2014. Dall’indagine emer-ge la netta difficoltà delle catene francesi, con Carrefour che nel quinquennio considerato ha registrato un calo del fatturato del 19,1%, con un -3% nell’ultimo anno; e Au-chan che perde il 13,7% del proprio fatturato, con una flessione del 6,5% nel 2014. Exploit per Eurospin, che in cinque anni vede crescere il proprio giro d’affari del 48,7% (+6,3% nel 2014), mentre continua l’incremento del business di Esselunga, con un +10,7% nel periodo 2010-2014. Bene anche il gruppo Iper, che, nonostante una flessione dell’1,8% nel 2014, segna un +4,8% sul 2010. Nello stesso periodo, Coop ha registrato una cre-scita dell’1,8%, ma con un -1,5% nel 2014.

Condorelli punta sull’export e sul franchisingIndustria dolciaria Belpasso, proprietaria del marchio Con-dorelli, punta ad accrescere la propria quota export e a sviluppare in Italia un progetto di franchising. L’azienda, che ha chiuso il 2015 con un fatturato di 16 milioni di euro (+12% sul 2014), intende strutturare una catena di punti vendita monomarca per la vendita di prodotti dolcia-ri sfusi e/o confezionati a marchio Condorelli, quali caffè, cioccolato e gelati artigianali. L’affiliazione prevede un’en-try fee di 15mila euro che comprende: progettazione ar-chitettonica del negozio, affiancamento in fase di startup, training e know how. Sono previste royalty sui ricavi del punto vendita del 2-4%. La fornitura per uno store si aggira intorno a 10-12mila euro. I ricarichi vanno dal 40 al 70%.

Tuttofood: siglato un accordo tra Fiera Milano e FederBioSiglata partnership fra Tuttofood e FederBio, la Federazio-ne italiana agricoltura biologica e biodinamica. Si tratta di una collaborazione unica nell’ambito del b2b, come speci-fica una nota congiunta: “FederBio ha l’opportunità di offri-re ai propri associati un incontro diretto con il mondo degli addetti ai lavori, buyer nazionali e soprattutto internaziona-li, che rappresentano il visitatore naturale di Tuttofood”. La collaborazione tra la Federazione e Fiera Milano porterà, in particolare, alla realizzazione di progetti comunitari di promozione e sviluppo del comparto biologico in Italia e all’estero. “Il settore del bio è in continua crescita e rappre-senta una vera e propria opportunità per l’agroalimentare italiano”, sottolinea Paolo Carnemolla, presidente di Feder-Bio. “Grazie alla collaborazione tra Tuttofood e FederBio gli operatori hanno l’opportunità di trovare risposte, case history, informazioni per avvicinarsi al bio e far crescere ulteriormente il settore, rispondendo alla crescente doman-da da parte dei consumatori di prodotti di qualità e sicuri”.

Ferrero Italia: nuovo assetto societario entro l’anno

Ferrero verso una riorganizzazione societaria del ramo italiano. La multinazionale di Alba (Cn), con un fattura-to consolidato intorno ai 10 miliardi di euro, conta di creare, entro la fine dell’anno, quattro Srl partecipate al 100% da Ferrero Spa, a cui faranno capo i business de-finiti dall’azienda: produzione, marketing, management e ingegneria. La Ferrero Industriale Italia si occuperà del-le attività produttive. Le strutture della divisione commer-ciale (vendite, marketing, servizi al cliente, ecc.) saranno inglobate nella Ferrero Commerciale Italia. Infine, la Fer-rero Technical Services si occuperà delle attività tecniche e informatiche, dei servizi ingegneristici e dello sviluppo packaging; la Ferrero Management Services delle attivi-tà amministrative e gestionali. Ferrero Spa si configurerà come una holding e Alba sarà la sede di tutte le società. Il passaggio dei dipendenti (circa 5.400) alle nuove so-cietà si definirà fra maggio e settembre, senza ricadute occupazionali.

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Marzo 2016

Il pagellone

Gabriele Rubini, un passato da rugbista e oggi paladino in tv dello street food e della cucina tradizionale, in un’intervi-sta rilasciata al Gambero Rosso non ha risparmiato sonore bordate ai suoi colleghi cuochi e allo star system televisivo. In primis se l’è presa con Gualtiero Marchesi, decano de-gli chef del Bel Paese: “Ha detto tante di quelle cazzate che preferisco ignorarlo”, il pensiero di Rubini. E sul proliferare della cucina in televisione, ancor più chiaro il suo pensiero: “Di tutte le storie dei cuochi star e delle ricerche che fanno non mi frega niente. Non c’entro niente con quelle cose”. Con una nota finale all’insegna dell’assoluta schiettezza: “Di tutte le stronzate e dei lustrini non mi frega un cazzo. Si parla delle decorazioni ma qui mancano le fondamenta: le perso-ne mangiano male, non sanno riconoscere una carne buona da una piena di ormoni. Si riempiono di schifezze e ancora stanno dietro alle foto con lo chef. […] Con i programmi televisivi racconto la cucina popolare, do spazio alle persone che incontro e al territorio: non sono io il protagonista. Parlo di cucina in modo spicciolo per essere vicino a tutti”.

Gabriele Rubini, in arte Chef RubioQuattordicesimo appuntamento per la rubrica. Con “Il Pagellone” vogliamo aprire uno scorcio satirico nel paludato universo che gira intorno al food. Politici, presidenti di associazioni, volti noti al pubblico televisivo e non, rappresentanti dell’industria: chi più ne ha, più ne metta. Un angolo per sorridere e prendere in giro amabilmente registi, attori e comparse di questo meraviglioso palcoscenico. Laddove l’alimentare, in un modo o nell’altro, fa sempre bella mostra di sè.

Angelo Frigerio

voto

per i contenuti, ma 4 per la

forma

6

Dopo essersi visto rifiutare un prestito, nonostante la pre-sentazione di garanzie solidissime, il proprietario di un ri-storante di Rueil-Malmaison, cittadina nei pressi di Parigi, ha deciso di bandire dal proprio locale tutti i banchieri. Unica possibilità per i professionisti della finanza di godersi un luculliano pranzo al Les Ecuries de Richelieu: deposi-tare all’entrata 70mila euro, ovvero la somma rifiutata ad Alexandre Callet per l’apertura di un secondo ristorante, come tassa d’ingresso. Una forma di protesta singolare, non c’è che dire. E che il ristoratore francese giustifica così: “Ogni volta che un imprenditore vuole lanciare un nuovo business, deve mettersi in ginocchio e pregare che gli sia fatto credito, anche a fronte di garanzie più che solide. E questo perché oggi i banchieri non fanno più il loro me-stiere”. Chapeau, Monsieur Callet, per questa simpatica ini-ziativa.

Alexandre Callet

8voto

Sally Davies di lavoro fa il Chief Medical Officer del Regno Unito: in parole sempli-ci, è il più importante advisor in materia di salute del governo britannico. In merito alla recente pubblicazione delle nuove linee guida inglesi sul consumo di alcol, Mrs Davies ha dichiarato: “Alla fine di una lunga settimana, meglio bersi una tazza di tè e lasciare il bicchiere di vino solo alle occasioni speciali”. De gustibus non est disputan-dum, sostenevano gli antichi. Ma che almeno ci sia conservato il diritto, ma soprattut-to il piacere, di goderci nel weekend un buon bicchiere in compagnia, senza ricevere bacchettate da professoroni d’Oltremanica… Per la serie: God save “il vino”.

Sally Davies

3voto

La travolgente passione per Dudù e Dudina aveva fatto sospettare qualcosa nel rapporto tra Silvio Berlusconi e gli animali. Per alcuni, il cavaliere avrebbe fatto coming out: “Divento vegetariano. Come si possono uccidere creature così meravi-gliose?”. Affermazione poi smentita quindi, cono-scendo l’autore, assolutamente credibile. Pare che alla sorpresa di molti e al piacere di alcuni (vacche, suini e polli in testa), abbia fatto da contraltare lo sgomento delle cucine di Arcore, in imbarazzo nel redigere il menù per la prossima cena galante. Auguri ai cuochi e un 6 di incoraggiamento all’ex cavaliere. Anche se la scelta appare comunque tardiva: quanti guai si sarebbe evitato, resistendo ai piaceri della carne…

Berlusconi vegetariano (forse)

6voto

Passare da casalinga a dipendente di un noto salumificio italiano grazie a una tombola vincente. Fantascienza? Nossignore. È successo a Emanuela Cavallari, 42 anni, residente a Pon-te dell’Olio, comune piacentino che, come ogni anno, lo scorso 16 agosto ha festeggiato il suo patrono: San Roc-co. Tradizione vuole che il comune or-ganizzi una tombola cittadina, alla qua-le ha partecipato, in qualità di sponsor, anche il salumificio San Bono. “L’asso-ciazione che ha organizzato la festa mi ha chiesto una sponsorizzazione e io, invece del solito cesto di salumi, ho pensato da una parte alla crisi econo-mica che c’è e dall’altra al fatto che tra settembre e dicembre abbiamo sem-pre un aumento del lavoro e quindi c’è bisogno di personale quindi ho of-ferto un contratto”, spiega il titolare Nicolas Piazza. Detto fatto. Grazie a una fortunata cartella da due euro, la signora Cavallari ha vinto un contrat-to d’assunzione di quattro mesi con una retribuzione mensile di mille euro. Quando si dice la fortuna…

Nicolas Piazza e la signora Cavallari

8voto

di incoraggiamento

Va in onda nel programma di Repubblica Tv, Webnotte, la rubrica Deuòll (italianizzazione spinta di The Wall) che colleziona i più fantasiosi e diverten-ti cartelloni o avvisi amatoriali pescati qua e là in tutta Italia. Il pretesto per parlarne in una rivista agroalimentare ci arriva da un’enoteca che avvisa la clientela: “Questa ve la devo dire: mi hanno chiesto un brunello di Monte-citorio. Altri vini che non abbiamo: il fiato di Avellino, il vermentino di Gal-larate, la ribollita gialla. E ricordiamo che il coktail (sic!) di gamberi non è un drink”. Un altro negoziante avvisa tutti del suo imminente matrimonio: “Sto chiuso perché mi sposo”. Qualcuno aggiunge: “Era meglio se aprivi”. Ma il massimo lo raggiunge un “perfido genero” romano che, in un cartello con tanto di numero di telefono, scrive: “Vivo nel costante terrore che qualcuno possa rapire mia suocera che è ricchissima e vive sola e indifesa in via Roma 41, scala B, terzo piano!”.

Sommelier, sposini e generi premurosi

9voto

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Marzo 2016 PRIMO PIANO

“A volte è meglio tacere e sembrare stupidi che aprir bocca e togliere ogni dubbio”, diceva Oscar Wilde. Ma quando ad aprir bocca è il mi-nistero della Salute, ecco che la figuraccia assu-me proporzioni nazionali. Lo scorso 25 febbraio, l’Istituto superiore di Sanità (Iss) ha pubblicato un documento ufficiale in cui chiarisce la posizione ministeriale sugli effetti che l’assunzione di olio di palma ha sulla la salute.

La notizia è stata ripresa qua e là un po’ da tutte le principali testate nazionali. E la domanda sorge spontanea: ma qualcuno, questo documento, si è preso la briga di leggerlo?

Per formulare le sue considerazioni, l’Iss parte dal presupposto che in Italia vengano importate ogni anno 77mila tonnellate di olio di palma per uso alimentare, che “ipoteticamente distribuite sull’intera popolazione italiana, corrispondono a un consumo pro capite di 3,15 grammi al giorno”. Peccato che il dato sulle importazioni si riferisca al 2011. “L’ultimo anno per cui esistono dati attendi-bili”, secondo l’Iss. In realtà, in base ai dati Istat, le tonnellate di olio di palma importate nel 2014 a uso alimentare sarebbero oltre 355mila.

Ma tant’è, passiamo al consumo pro capite degli italiani. “Gli unici dati relativi ai consumi alimentari in Italia, pubblicati su rivista scientifica e quindi vali-dati dal processo di peer-review, sono stati raccol-ti dall’allora Inran, oggi Crea alimenti e nutrizione,

relativi agli anni 2005-2006. Questi rappresentano l’unica fonte sui consumi alimentari in Italia rappre-sentativi a livello nazionale e suddivisi per classe di età e per categoria di alimenti”. Benissimo, oltre a dati import del 2011, ora ci basiamo su dati 2005-2006 per i consumi alimentari.

Per fortuna, chi ha redatto il documento ha avu-to il buon cuore di ammettere che: “Questa ana-lisi, tuttavia, presenta alcuni limiti. Negli ultimi dieci anni, i consumi alimentari degli italiani, così come l’offerta e la composizione dei prodotti alimentari trasformati sono verosimilmente cambiati”. Eure-ka! Ecco allora che per rendere il tutto un po’ più ‘updated’ si fa riferimento ai valori medi nutrizio-nali di prodotti presenti sul mercato a dicembre 2015. Ma occhio, “anche questa impostazione presenta alcuni limiti: da un lato, ai consumi rilevati nel 2005 si attribuisce il dato compositivo raccol-to nel 2015, dall’altro, la media dei valori ricavati dalle etichette presenti attualmente sul mercato non tiene conto del fatto che non tutti i prodotti vengono consumati nella stessa quantità e dunque la media andrebbe corretta (ponderata) in base alle quantità di consumo”. Siamo punto e a capo, insomma.

Passiamo allora alle considerazioni degli effetti sulla salute. “Una vasta letteratura scientifica ha messo in evidenza l’associazione tra consumo in eccesso di questa classe di grassi (i grassi saturi,

ndr) e un aumento del rischio di malattie cardio-vascolari, di infarto e di malattia coronarica […]. Si segnala tuttavia anche la pubblicazione di alcuni studi e meta-analisi che non arrivano a evidenziare un nesso causale tra il consumo di acidi grassi satu-ri ed eventi cardiovascolari o aumento del rischio cardiovascolare […] per cui la questione è attual-mente sotto i riflettori della ricerca”. Ci risiamo! Abbiamo per lo meno capito se l’olio di palma fa ingrassare? “I risultati ottenuti non permettono di pervenire a conclusioni definitive”. Ok, passiamo oltre: “Complessivamente emerge che il consumo totale di acidi grassi saturi nella popolazione adulta italiana è di poco superiore (11,2%) all’obiettivo suggerito per la prevenzione (inferiore al l0% delle calorie totali giornaliere). Al contrario, il consumo complessivo di grassi saturi nei bambini fra i 3 e i l0 anni risulta superiore, se riferito all’obiettivo fisso del 10%”. Tuttavia… “va rilevato che lo sce-nario disegnato in questo parere è inevitabilmente sovrastimante l’assunzione di grassi saturi da olio di palma. Infatti, in assenza di informazioni desumi-bili dall’etichetta sul contenuto di olio di palma, è stato assunto che il totale degli acidi grassi saturi dichiarati di un certo prodotto derivasse unica-mente da olio di palma, anche se in quel prodotto risultavano presenti altri ingredienti apportatori di grassi saturi”. Bingo!

Federica Bartesaghi

Che scivolone!Olio di palma: l’Istituto superiore di Sanità si pronuncia sui suoi effetti per la salute. Ma la ricerca è basata su dati obsoleti.

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La questione dell’olio di pal-ma, come sanno i nostri lettori (visto che ne abbiamo sem-pre parlato diffusamente con inchieste puntuali), è materia che scotta. Rovente. Ha acceso dibattiti, polemiche, confronti, allarmismi. Quindi, la materia deve essere trattata con cura, suffragando il tutto con solide e adeguate basi: di carattere scientifico e statistico.

In questo ultimo capitolo del-la storia, il ministero della Sa-lute, invece, non ha contribuito alla chiarezza. I dati analizzati sono troppo datati nel tempo. Risalgono addirittura a un de-cennio fa. O, nella migliore delle ipotesi, a cinque anni addietro.

Il mercato ha invece bisogno di chiarezza. E di numeri certi e verificati. Altrimenti si fa la figura dei cioccolatai. Appun-to…

Riccardo Colletti

IL COMMENTO

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Marzo 2016

PRIMA COLAZIONE: EPPUR SI MUOVE

Un comparto che registra performance di sostanziale tenuta. Con numeri di poco inferiori o superiori allo zero per biscotti, merendine e fette biscottate. Nel complesso, l’anno terminante in dicembre 2015 ha fatto registrare un -0,7% a volume e un -0,5% a valore. I commenti dei buyer e l’offerta delle aziende.

LA DISTRIBUZIONE

MD - LD

“Nel 2015 si è distinta la categoria dei biscot-ti”, esordisce Mattia Rovelli, responsabile acquisti per le insegne MD e LD, “con un +13% sull’anno precedente e con un’incidenza sul comparto del 46%”. Ma grazie a una necessaria e rapida revisio-ne assortimentale, condotta dal Gruppo in linea con le esigenze del mercato e le nuove abitudini dei consumatori “anche le altre categorie relative alla prima colazione, e l’intero comparto correlato, sono in continua crescita”. Un’altra tendenza, se-

gnalata dal responsabile, è che i clienti diventano sempre più attenti all’etichetta ed esigenti in ter-mini di varietà e qualità della proposta: “Lo spazio lineare dedicato al comparto, quindi, si è evoluto proporzionalmente ai nuovi assortimenti, il cui successo dipende da nuovi packaging e da linee grafiche ben riconoscibili”. Il 100% del comparto prima colazione nel Gruppo MD è a marchio del distributore: “E all’interno dello stesso si evidenzia-no e dettagliano gamme di prodotti ben definite e rivolte a specifici target di consumatori. Come le linee Bimbo, Adulto, Benessere/Salutistico (senza latte, senza uova, senza glutine, senza zuccheri, bas-so contenuto di sale e grassi, fonte di fibre). L’ultima nata, sempre a marchio del distributore, la Linea Bio, che comprende biscotti, croissant, fette biscot-tate, gallette e molto altro”. Per seguire al meglio i trend e le esigenze dei consumatori, MD monito-ra costantemente i dati di mercato forniti da Iri e Nielsen: “Offrendo ampie selezioni di prodotti per tutte le richieste, sempre in linea con la qualità che da anni contraddistingue i nostri prodotti Pl”.

GRUPPO: MDMATTIA ROVELLI, RESPONSABILE ACQUISTI

OASI SUPERSTORE - TIGRE SUPERMERCATI

Tendenze contrastanti per i prodotti della pri-ma colazione nei supermercati Oasi e Tigre del gruppo Magazzini Gabrielli. A riferire aumenti e cali nelle vendite è Alessandro Gabrielli, buyer divisione grocery: “In termini assoluti, performa meglio la categoria biscotti, che vale circa il dop-pio del fatturato di merendine e brioches, men-tre le fette biscottate rappresentano solo un 10% del comparto”. In particolare, il buyer se-gnala un trend storico con una crescita di oltre il 6% per i biscotti, “trainata essenzialmente da prodotti cosiddetti speciali, quindi arricchiti, far-citi o ricoperti, ma soprattutto a contenuto nu-trizionale specifico, laddove si consolidano con-sumi selettivi di referenze con meno contenuto di zuccheri, grassi o prive di elementi allergenici in genere. Sostanzialmente stabile la quota dei frollini tradizionali, in lieve recessione quella dei secchi, molto ridotta quella di prodotti come wafers o pasticcerie assortite”. Le due insegne hanno rilevato andamenti contrastanti anche nell’ambito di merende e brioches, che fanno registrare un forte arretramento, compensato in parte dalla riallocazione di vendite sul seg-mento croissant. “Questo fenomeno ha indotto scelte assortimentali obbligate sia da parte dei produttori sia del trade, con la razionalizzazio-ne di prodotti oramai desueti, quali trancini o brioches, la cui proposizione si articola essen-zialmente ora sui marchi leader e private label, a tutto vantaggio invece di un ampliamento e approfondimento di gamma sui cornetti. Per dare dei numeri”, continua Alessandro Gabrielli, “solo nell’ultimo anno questi ultimi sono cre-sciuti di circa l’11% a valore, mentre il resto delle referenze ha chiuso a -8%”. Infine, in co-

erenza con lo sviluppo degli scorsi anni, anche nell’ultimo periodo le fette biscottate segnano un incremento del 6%: “A evidenziare come sia in atto un mutamento di abitudini sul mondo colazione e un utilizzo di prodotti che appaio-no maggiormente rassicuranti dal punto di vista nutrizionale”, spiega il buyer. In linea con i trend evidenziati, si è concesso maggior spazio lineare alle categorie più performanti: “Razionalizzando invece gli ambiti recessivi, segmentando a livello di layout prodotti con caratteristiche a conno-tazione salutistica e separandoli così da quelli più tradizionali, per facilitarne la reperibilità da parte del cliente”.

Infatti, le richieste di referenze salutistiche da parte del consumatore sono aumentate e il Gruppo Gabrielli si è adoperato per imple-mentarne il numero, assecondando le variazioni nei comportamenti d’acquisto: “L’attenzione dei clienti è rivolta - oltre che verso i prodotti con contenuto salutistico o nutraceutico ‘moderato’ (iposodici, meno grassi, senza zuccheri) – anche verso alimenti per intolleranze o diete specifi-che, che sempre più escono da un ambito di nicchia per acquisire caratteristiche di veri e propri micro mercati”.

Da ultimo, essendo il comparto della prima colazione molto importante nella composi-zione della spesa alimentare, viene riservata particolare attenzione allo sviluppo di prodotti a marchio del distributore ‘Consilia’. “Uno svi-luppo che segue i trend appena evidenziati”, conclude Alessandro Gabrielli, “e che cerca di garantire il miglior rapporto qualità prezzo at-traverso partnership con primarie aziende pro-duttrici del settore”.

GRUPPO: MAGAZZINI GABRIELLIALESSANDRO GABRIELLI, BUYER DIVISIONE GROCERY

SISA

Nei punti vendita Sisa lo spazio dedicato al comparto dei prodotti per la prima colazione è in linea, a volte superiore, alla quota di pon-derata dedicata da altri distributori. A spiegare il trend del segmento per l’insegna, Gloria Bal-

landi, responsabile acquisti di sede. “Il trend del comparto, in generale, è in calo per quello che riguarda i prodotti tradizionali. In continua e co-stante crescita, invece, le vendite delle referenze salutistiche, funzionali e biologiche. Un segmento verso il quale i consumatori si dimostrano sem-pre più attenti e sensibili”. Per quanto riguarda le vendite, la responsabile specifica: “La linea ‘forni’, intesa come biscotti, merendine e brioches, regi-stra generalmente buone performance nella no-stra insegna, anche se riscontriamo un calo negli ultimi temi in linea con le tendenze del mercato”. Il Gruppo ha sviluppato prodotti per la prima colazione sia con il marchio dell’insegna (Sisa), sia con quello di convenienza (Primo).

GRUPPO: SISA SUPERMERCATIGLORIA BALLANDI, RESPONSABILE ACQUISTI DI SEDE

DESPAR

Lo scorso anno, nei punti vendita Despar del Gruppo Aspiag Service le fette biscottate hanno registrato una performance superiore rispetto ai biscotti e alle merendine. E’ quanto comunica il ca-tegory manager, Francesco Salata, che ribadisce: “Le fette biscottate riportano un trend positivo dagli ultimi quattro anni. E questa categoria, sempre più articolata per rispondere alle particolari esigenze di benessere dei consumatori, ben evidenzia il crescente interesse per il tema salutistico”. A livello di spazio lineare dedicato al segmento della prima colazione, continua Salata, non ci sono stati aumenti di superficie, quanto piuttosto evoluzioni dell’offerta in base alle richieste del mercato. “Inoltre, sem-pre per andare incontro alle richieste dei consumatori, all’interno del comparto abbiamo inserito più linee a Marchio del distributore”.

GRUPPO: ASPIAG SERVICEFRANCESCO SALATA, CATEGORY MANAGER

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9segue

GUIDA BUYER - GLI SPECIALI DI DOLCISALATI

2° PARTE

LE AZIENDE

“Il comparto colazione vale almeno l’80% del nostro fatturato, realizzato per l’85% nel canale moderno e il rimanente nel nor-mal trade”, specifica Lino Corradi, direttore commerciale di Campiello. Azienda che, nel 2015, nonostante le difficoltà affrontate dal mercato dei biscotti, è cresciuta del 10%, sfiorando i 24 milioni di euro fatturati. “E ci sono tutte le premesse per ripetere lo stesso risultato anche quest’anno”, confer-ma il direttore commerciale, che prosegue: “Il primo pasto della giornata è un momen-to di consumo fondamentale per i nostri prodotti, soprattutto per il capostipite: il Novellino Campiello, sulle tavole degli ita-liani da oltre 40 anni”. Caratterizzato dalla storica ricetta e da un processo di produ-zione per estrusione (trafilatura) e non a stampo, il Novellino, con il 30% di grassi in meno rispetto alla media dei frollini più venduti, è campione delle vendite tra le re-ferenze aziendali ed è disponibile nelle ver-sioni classico (da 350 o 700 grammi), senza zuccheri, light e al cacao. L’azienda propone inoltre frollini all’uovo, con panna, con cacao e nocciole, con cioccolato, in sacchetti da 350 e 700 grammi, con un posizionamento di prezzo che, a seconda del peso, varia da 1,25 a 2,19 euro. “L’ultima novità, studiata appositamente per i più piccoli nell’aspet-to nutrizionale e nell’aspetto ‘ludico’, sono i Biscotti A-B-C e i Biscotti 1-2-3. Inoltre, abbiamo lanciato anche il nuovo Moresko, un ‘pasticcino vestito da biscotto’, goloso e originale, con una frolla consistente e un perfetto equilibrio fra cacao amaro e cioc-colato a pezzettoni”. Lino Corradi eviden-zia che le migliori performance nell’ambito della prima colazione sono ottenute dai frollini benessere (senza glutine, senza zuc-chero, integrali, con fibre e cereali) e quelli arricchiti, ad esempio, con gocce di ciocco-lato. “In linea con i trend salutistici è stato quindi realizzato anche un nuovo biscotto secco: il Petit iposodico Campiello in con-fezione da 340 grammi. Un prodotto com-pletamente nuovo, sia nella forma sia nella ricettazione, specifico per chi deve limitare l’assunzione di sale (iper tensione) e zuc-chero (glicemia), ma comunque piacevole al gusto. Realizzato senza sale e zuccheri aggiunti, utilizza il maltitolo, un dolcificante naturale che non ha alcun effetto sulla gli-cemia”. Dopo il lancio della linea premium, Campiello ha immesso sul mercato anche i Frollini con cereali integrali alla crusca: “Un prodotto che sta registrando un notevole

aumento a volume e a valore, leggero e piacevole, tutto vegetale”, puntualizza il di-rettore commerciale, “perché non contie-ne latte, uova o altri ingredienti di origine animale, ma solo cereali integrali, crusca di mais e frumento”. L’azienda realizza anche referenze per il marchio del distributore, che costituiscono il 30% dei biscotti pro-dotti.

CampielloLino Corradi, direttore commerciale

Breve descrizioneUna novità per il mercato, studiata e realizzata appositamente per i bam-bini. Questi biscotti vantano un buon profilo nutrizionale, non dietetico per-ché, soprattutto per i più piccoli, la colazione è importante; contengono ingredienti raccomandabili (latte fre-sco, cereali croccanti, olio di girasole, fibre) e golosi (cioccolato nei Biscotti 1-2-3, o gocce di cioccolato, cacao e nocciole negli A-B-C). Inoltre, sono stati curati molti aspetti: la dimen-sione a misura di bambino (forma più piccola del solito biscotto); una confezione originale e accattivante e una ‘giocabilità’ non riscontrabile in altri prodotti. I biscotti, infatti, rap-presentano tutti i numeri e le lettere dell’alfabeto, così da creare occasione per comporre parole e numeri a pia-cimento.IngredientiLatte fresco, cereali croccanti, olio di girasole, fibre.ConfezionamentoSacchetto da 300 g.Shelf life12 mesi.

L’offerta per la prima colazione a marchio Colussi, completamente rinnovata, comprende biscotti (frollini e secchi) e fette biscottate. “Pro-dotti venduti nel canale moderno e tradiziona-le”, specifica il direttore commerciale, Massimo Crippa, “con la Gdo che vale circa il 90% del business. Un comparto che sotto il marchio Co-lussi incide per il 27% sul fatturato sviluppato in Italia”. Di recente il Gruppo, dopo aver condotto un accurato studio di mercato, ha deciso di foca-lizzare ancor di più il proprio posizionamento su gusto, modernità ed esigenze del consumatore, presentando il claim “Dal 1911 Colussi, buoni in tutti i sensi”, oltre a un nuovo logo, un nuovo packaging in carta riciclabile al 100%, nuovi pro-dotti e ricettazioni. “Si è deciso di intervenire su tutte le referenze sostituendo l’olio di palma con quello di girasole, per una riduzione dei grassi saturi di almeno il 30%, senza però scegliere un posizionamento premium, visto che la fascia di prezzo è sostanzialmente allineata ai prodotti sul mercato con olio di palma”, sottolinea il diretto-re commerciale. “Inoltre, abbiamo lanciato una nuova linea di frollini senza olio di palma, con farine poco raffinate (dalla tipo 2 all’integrale) e uova fresche da galline allevate a terra”. Il pro-dotto più conosciuto e venduto è, dal 1955, il ‘GranTurchese’: “L’originale frollino dorato coi buchi, da oggi con l’80% di grassi saturi in meno rispetto alla media dei frollini più venduti, dispo-nibile nei formati da 400 e 800 grammi”. Gli altri frollini, disponibili nei formati da 300-330 e 600-660 grammi, sono: ‘Scintille’ di pastafrolla con uova e latte freschi; ‘Re di cuori’ con maxi gocce di cioccolato; ‘Foglie magi-che’ con farina integrale e zuc-chero grezzo di canna; ‘Signor-Ciok’ al cacao e cioccolato con il gessato in zucchero di canna. I biscotti secchi comprendono: Oswego, nelle ricette classica e senza zuccheri aggiunti; Bi-scolussi con burro; Zuppalatte, biscotto secco ‘nato per l’in-

zuppo’; Gran Variè e Nic Nac per i più piccoli. “Le fette biscottate”, conclude Massimo Crippa, “sono lievitate naturalmente, con il 70% di grassi saturi in meno rispetto alla media del mercato, e disponibili nelle varianti classiche o integrali, nei formati da 320 e 645 grammi (solo le classiche)”. Dallo studio di mercato condotto dal Gruppo è emerso che: “Per colazione le famiglie ricercano prodotti golosi, ma contemporaneamente sono più attente agli ingredienti, più informate sui temi nutrizionali e prediligono etichette chiare e brevi”, puntualizza il direttore commerciale. “Per rispondere in modo puntuale a queste esigen-ze, Colussi ha scelto di intervenire su ricette e ingredienti garantendo con un anno di anticipo i parametri nutrizionali stabiliti dal ministero della Salute nella pubblicazione ‘Obiettivi condivisi per il miglioramento delle caratteristiche nutrizionali dei prodotti alimentari con particolare attenzio-ne alla popolazione infantile’”.

Colussi GroupMassimo Crippa, direttore commerciale

SCINTILLE

Breve descrizioneBiscotti a base di pastafrolla, preparata come una volta, con uova e latte fre-schi, burro e in superficie uno spolvero di zucchero grezzo di canna. Gustosi, ma con il 50% di grassi saturi in meno rispetto alla media dei frollini più ven-duti.Ingredienti

Farina di grano tenero tipo “2” (68%), zucchero, olio ve-getale di girasole (16%), sci-roppo di glucosio, latte intero fresco pastorizzato (3,7%), burro, zucchero di canna (2%), uova da galline alle-vate a terra (1,4%). Agenti lievitanti: carbonato acido di ammonio, carbonato acido di sodio. Sale, latte screma-to in polvere, aromi. ConfezionamentoSacchetto da 330 o 660 g.Shelf life12 mesi.

In crescita del 16% rispetto al 2014, nel 2015 le referenze per la prima colazione del Biscottificio Grondona hanno rappresenta-to il 60% del fatturato totale, realizzato per il 20% con la Private label e per l’8% all’e-stero. L’amministratore delegato, Orlando Grondona, è soddisfatto in particolar modo per le performance realizzate dal Lagaccio antica Genova: “La referenza più venduta, in formato 250 g, realizzata con lievito madre se-condo una ricetta di circa 100 anni”. Il resto dell’offerta per la prima colazione è compo-sto da: Gallette da 240 g, La-gaccio pane e cioccolato da 250 g, Corleggeri da 250 g e, ultimo arrivato, il Pane croc-cante da 350 g. “I nostri canali di riferimento sono la Gd, la Do e il normal trade”, speci-fica l’amministratore delegato, “che rappresentano nell’ordi-ne il 41%, il 36% e il 14% delle nostre vendite”.

Biscottificio GrondonaOrlando Grondona, amministratore delegato

LAGACCIO ANTICA GENOVA

Breve descrizioneBiscotti ricchi di sostanza, leggeri e friabili grazie alla lievitazione natura-le. Nell’impasto sono banditi lievito di birra e starter, mentre vengono utiliz-zati esclusivamente lieviti vivi, generati dalla “madre bianca”: una ricetta cen-

tenaria (da qui il nome Antica Genova). La lavorazione artigia-nale, attenta e curata, dura due giorni e, al fine di rispettare i ritmi richiesti dalla lievitazione naturale, occorrono più di 50 ore per sfornare un Lagaccio Grondona. IngredientiFarina di frumento, lievito na-turale da ‘madre bianca’ Gron-dona, zucchero, burro, estratto di malto d’orzo, sale.ConfezionamentoSacchetto a fondo quadro da 250 g.Shelf life

8 mesi.

I BISCOTTI A-B-C E I BISCOTTI 1-2-3

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Marzo 2016

Paolo Gentilini, presidente e amministrato-re delegato della Biscotti Gentilini, sottolinea l’importanza del comparto prima colazione per l’azienda: “Incide circa per l’80%, sia a volume sia a valore. Nonostante quello dei biscotti sia un mercato maturo, con trend leggermente in perdita (-1,6% a valore e -2,1% a volume nel 2015 sul 2014, secondo dati Nielsen), noi siamo in controtendenza. Infatti, abbiamo registrato un incremento delle vendite dei biscotti, a volume e a va-lore, di circa il 30% e per le fette biscottate del 26%. I nostri prodotti”, prosegue il presi-dente, “sono distribuiti in Gdo (80%), normal trade (10%), ingrosso/concessionari, Horeca, nei temporary shop delle stazioni centrali di Roma e Milano e, presto, arriverà anche l’e-commerce”. La vasta offerta si compone di referenze che puntano a soddisfare i diversi gusti dei consumatori: dai classici Novellini, Osvego e Osvego 5 cereali (nei formati da 250 g, 500 g e 1 Kg), ai frollini ricchi confezio-nati in sacchetti da 330 g, come le Favole con gocce di cioccolato o di frutta e le Nuvole con panna o con panna e cacao. Completa-no la gamma le tradizionali fette biscottate nelle versioni classiche, tostate e integrali. A vincere, in tema di vendite, sono gli Osvego al malto e miele, preparati esclusivamente con ingredienti nobili e naturali, come burro,

miele e malto, lavorazione accurata e cottura lenta. “Il nostro è un posizionamento pre-mium price, in quanto realizziamo prodotti di alta qualità, con ingredienti freschi e ma-terie prime selezionate”, puntualizza Paolo Gentilini. Che individua i trend di mercato più significativi per il comparto: “Assistiamo al ritorno della prima colazione a casa, a cui la maggior parte degli italiani dedica in me-dia 15 minuti. Cresce la richiesta di prodotti semplici, contenenti pochi ingredienti, con biscotti e fette biscottate che rimangono i protagonisti della tavola. Le nuove tendenze vanno verso il consumo da un lato di pro-dotti golosi, per non rinunciare a un dolce risveglio, dall’altro di quelli biologici, arricchiti (con fibre o vitamine) e ‘free from’ (senza zuccheri, senza latte, senza uova), scelti non solo in caso di allergie o intolleranze. La forte attenzione verso benessere personale e stili di vita più sani”, prosegue il presidente, “nel 2015 ha fatto crescere del 5,6% il mercato del salutistico, che ora vale quasi 1 miliardo di euro. Per una colazione equilibrata, nel 2012 Gentilini ha introdotto una linea saluti-stica chiamata ‘Piaceri’, composta da biscotti integrali, senza zucchero, al farro, con fiocchi d’avena e cereali croccanti. Infine, è stato da poco lanciato il nuovo e goloso Osvego al cioccolato”.

Biscotti P. GentiliniPaolo Gentilini, presidente e amministratore delegato

OSVEGO AL CIOCCOLATO

Breve descrizioneIl biscotto preparato ancora oggi secondo la ricetta originale, antica di oltre un secolo, incontra il cioccolato fondente extra più pregiato.IngredientiFarina di frumento, zucchero, olio di girasole, burro, cacao in polvere (3,8%), cioccola-to in polvere (3,0%) (pasta di cacao, zucchero, cacao magro in polvere), miele. Agenti lievitanti: carbonato acido di ammonio, carbonato acido di sodio. Estratto di malto in polvere (malto di frumento, malto d’orzo, mais), latte in polvere, amido di mais, destrosio, sale, aromi.ConfezionamentoFlow pack da 250 g. Astuccio da 500 g e da 1 Kg.Shelf life 12 mesi.

In crescita di oltre il 18%, a volume e a va-lore, i prodotti per la prima colazione della Freddi Dolciaria rappresentano sul fattura-to aziendale quasi il 60% dei volumi e il 55% del valore, commenta l’export mana-ger, Massimo Valenza. Che specifica anche: “Ci rivolgiamo a tutti i canali distributivi, sia direttamente che indirettamente. Il 60% è costituito dal canale moderno, il 30% dal canale tradizionale e il restante dall’Hore-ca”. Un ruolo importante è quello svolto del mercato estero, che incide per circa il 75% sul giro d’affari, mentre la private label vale intorno al 12%. L’offer ta per la prima colazione si compone di quattro gamme di prodotti, ognuna con proprie caratteri-stiche: “Dolcetto, merendina senza lattosio e con limitato apporto calorico (93 Kcal al pezzo); Ballerina, linea gourmand per un

pubblico più adulto; Buondolce, il nostro best seller, con latte fresco e un apporto calorico inferiore a 100 Kcal al pezzo, e Moretta, merendina ricoperta di cioccolato. L’ultima referenza lanciata è Dolcetto Dark lactose free, con una copertura al cacao, che garantisce l’assenza di lattosio nel pro-dotto”. Un trend, quello salutistico, che se-condo l’export manager è decisamente im-portante: “Anche se ci sono ancora pochi prodotti ad affiancare gli assor timenti clas-sici sugli scaffali dei supermercati”, sostiene Massimo Valenza. “I trend più significativi riguardano il ridotto apporto calorico, la naturalezza e la semplicità degli ingredienti. Obiettivi che Freddi Dolciaria ha raggiunto da oltre un anno, utilizzando solo aromi na-turali per prodotti senza coloranti, conser-vanti, grassi idrogenati e Ogm”.

Freddi DolciariaMassimo Valenza, export manager

DOLCETTO DARK

Breve descrizioneMerendina in pan di spagna, ricoperta e farcita al cacao 18%.IngredientiZucchero, oli e grassi vegetali non idrogenati (palma, palmisto, cocco), farina di fru-mento, sciroppo di glucosio-fruttosio, uova fresche (11,2%), acqua, cacao magro in polvere (7,6%), albume d’uovo in polvere. Stabilizzante: sorbitolo. Aroma naturale: vaniglia. Emulsionanti: mono e digliceridi degli acidi grassi, lecitina di soia. Agenti lievitanti: difosfato disodico e carbonato acido di sodio. Gelificante: agar. Sale.ConfezionamentoConfezione da 240 g, contenenti 8 pezzi. Shelf life9 mesi dalla data di produzione (senza conservanti).

Nel 2015 i prodotti prima colazione del Gruppo Tedesco, che sul fatturato incidono circa del 60-70%, hanno mantenuto una cre-scita a due cifre in termini di volumi e di circa il 10% a valori. Con il canale Gdo e discount a prevalere nettamente sugli altri per impor-tanza (90%), seguito da normal trade (7%) e Horeca (3%), e una quota di produzione private label che - tra biscotti, brioches, lie-vitati da forno continuativi e da ricorrenza - vale circa il 55% del fatturato. Questi i dati comunicati dal responsabile sviluppo estero, Luca Alessandro Ceriani. “La gamma per la colazione è il cuore dell’offerta Tedesco, che oltre a voler ampliare l’assortimento, inten-de contemporaneamente raggiungere, con i biscotti, anche altri comparti, come quello degli snack dolci, dei prodotti tipici italiani come i cantucci e, non da ultimo, quello della pasticceria con una linea di biscotti di alta gamma”. Le referenze proposte contempla-no frollini classici, arricchiti e biscotti ai ce-reali che, disponibili in buste che vanno da 200 grammi a 1 Kg, hanno prezzi fra 1 e 2 euro. Le brioches, in formati che partono da 175 fino a 720 grammi, sono confezionate anche in vaschette da cinque o sei pezzi, o nei sacchi da 9 o 10 pezzi. “I consumatori rivolgono particolare interesse al segmento benessere, verso il quale l’azienda ha con-vogliato gli sforzi maggiori con l’eliminazione dell’olio di palma dalle linee, a marchio Piselli, I raggianti (sette referenze), Cuor di natura bio (quattro referenze), Cuor di natura (una referenza) e con l’introduzione di biscotti e croissant realizzati con farine speciali. Una strategia che, considerando che il 20% della popolazione ‘mercato domestico’ ha proble-mi di intolleranze alimentari, ha premiato il nostro impegno in termini di ricerca e svilup-po con crescite importanti”. La realizzazione di biscotti industriali per la prima colazione e di pasticceria fresca, rivolta ai bar, avviene nel-lo stabilimento di Perugia; mentre gli impianti di Madignano e Soresina si occupano della produzione di croissant industriali, anch’essi sempre più orientati al mercato salutistico. “Abbiamo infatti introdotto la linea Benesse-

re, composta da cinque referenze che spazia-no dalla brioches senza zucchero, passando da quella ai 5 cereali con miele, fino a quella senza latte né uova”. I tubi da 230-250 gram-mi della linea I Cereali, a marchio Piselli, sono la referenza più venduta: “Caratterizzata da un’alta qualità a prezzi accessibili e da un’am-pia varietà di gusti e ricette”.

Tedesco GroupLuca Alessandro Ceriani, responsabile sviluppo estero

I PACIOCCHI

Breve descrizioneI Paciocchi sono biscotti con zucchero di canna che fanno parte della linea I Rag-gianti, realizzata con olio di girasole e senza olio di palma. IngredientiFarina di frumento (contiene glutine), zucchero, olio di semi di girasole (16%), uova fresche, sciroppo di glucosio, ami-do di mais, latte scremato in polvere, zucchero di canna (2%), burro (contiene latte). Agenti lievitanti: carbonato acido d’ammonio, carbonato acido di sodio. Sale, aromi, proteine del latte. Può con-tenere tracce di frutta a guscio e soia.ConfezionamentoBiscotti sfusi in sacchetto termosaldato da 600 g, riciclabile nella carta.Shelf life 10 mesi.

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GUIDA BUYER - GLI SPECIALI DI DOLCISALATI

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“Il contesto socioeconomico di questo perio-do di crisi in Italia fa recuperare il valore di alcu-ne tradizioni alimentari, tra cui il momento della prima colazione in famiglia e a casa”, esordisce il direttore marketing del Gruppo Bauli, Paolo Iso-lati. “Una tendenza che coinvolge dai più grandi ai più piccoli e che aziende come Bauli, leader nel segmento dei croissant, cavalcano con inte-resse”. Oltre a un’offerta completa nel segmen-to della croissanteria, la proposta comprende un’innovativa gamma di merendine e una linea di biscotti.

In particolare, secondo dati Iri (anno termi-nante il 27 dicembre 2015), Bauli è leader del segmento croissant con una quota volume del 22,6% e una quota valore del 23,8%. Un succes-so ottenuto, oltre che per l’attenta cura e sele-zione delle materie prime di alta qualità, anche grazie a una continua innovazione e a impor-tanti investimenti in comunicazione televisiva: “La nostra offerta nel segmento della crois-santeria, capace di soddisfare tutti i gusti e target, è a base di pasta sfogliata ottenuta con la tecnologia a lievitazione naturale tipica di Bauli, uti-lizzando solo uova di galline allevate a terra”. Alla gamma tradizionale di croissant clas-sico e farcito con deliziose confetture e creme al cacao, si sono aggiunti prodotti in li-nea con i trends più moderni, orientati alla leggerezza: “Ma nel rispetto di un profilo gu-stativo sempre appagante”, tiene a specificare il direttore marketing. “Per raggiungere anche quella fascia di consu-matori più attenti al benesse-re, da qualche anno abbiamo lanciato con successo i Crois-sant 5 Cereali, decorati con zucchero di canna o farciti con latte fresco o confettura ai frutti di bosco. Realizzato con farro, orzo, riso e avena, l’impasto è oggi arricchito con grano saraceno, uno tra gli ingredienti più amato per le sue molteplici qualità. È, infatti, ricco in flavo-noidi e costituisce una buona fonte di magnesio e potassio, elementi importanti per il benesse-re quotidiano. Un’altra novità nel segmento è il croissant senza zuccheri aggiunti, unico e inimi-tabile nella ricetta”. L’ultimo lancio, del gennaio 2016, è il nuovo Croissant Integrale. Con farina integrale e zucchero di canna grezzo, è fonte di fibre, importanti per il benessere dell’organismo.

Per i più piccoli, esiste poi la linea dei Mor-bidi Amici, merendine di pan di spagna soffice ripiene di farcitura al cioccolato, all’albicocca o

al latte fresco. “Si tratta delle sole merendine tri-dimensionali sul mercato”, precisa Paolo Isolati, “frutto di un importante lavoro di ricerca e svi-luppo che ha valorizzato una nuova tecnologia, unica in Italia. Le quattro forme di animali dan-no vita a personaggi simpatici con cui i bambini si divertono a colazione e durante gli spuntini, anche grazie al mood fumettistico riportato su pack e vaschetta”. Ma nel portfolio del Gruppo Bauli rientra anche il noto Buondì Motta, leader, secondo i dati Iri, del segmento brioches con una quota volume del 58,1% e una quota valore del 61,4%. “Si tratta di un prodotto intramon-tabile, che vive un momento di rilancio grazie a un miglioramento qualitativo, un restyling e investimenti in comunicazione”, puntualizza il direttore marketing. Bauli non trascura il seg-mento dei biscotti e propone una nuova linea di frollini: “Che si distingue per innovazione nella ricetta, che lavora sapientemente lo zucchero a velo nell’impasto per donare una fragranza

ideale per l’inzuppo. La for-ma gioca con due metà da comporre con fantasia. Anche qui massima atten-zione alla selezione delle materie prime, con l’utiliz-zo di ingredienti caratteriz-zanti le sei referenze: latte fresco alta qualità, yogurt dell’Alto Adige, panna fre-sca e nocciole italiane”. Ma appartengono al Gruppo anche frollini storici come Atene, Nonnine e Bucane-ve Doria. Questi ultimi, nel noto tubo da 200 grammi, rappresentano la terza re-ferenza più venduta per numero di confezioni del segmento frollini classici.

GRUPPO BAULIPaolo Isolati, direttore marketing

CROISSANT INTEGRALE

Breve descrizioneIl Croissant Integrale Bauli è una fon-te di fibre ottimali per il benessere dell’organismo e ideali per iniziare la giornata. Ottenuto con ingredienti se-lezionati e materie prime di alta quali-tà, l’impasto diventa soffice e delicato dopo 20 ore di lenta lievitazione natu-rale.IngredientiFarina integrale, zucchero di canna grezzo, uova di galline allevate a terra, lievito madre. ConfezionamentoPack da 6 pezzi.

“Dopo un lungo periodo di testing, siamo in fase di lancio con una nuova linea dedi-cata proprio alla prima colazione”, esordi-sce Antonello Di Bari, key account manager del Pastificio Di Bari Tarall’oro, noto per la produzione non solo di tarallucci e prodotti da forno, ma anche di pasta ar tigianale. La novità è una gamma di biscotti, destinata prevalentemente alla Gdo, caratterizzata da ingredienti fortemente legati al trend saluti-stico: “Realizzati secondo un’antica ricetta, a base di soli ingredienti naturali e certificati Bio, questi biscotti non contengono acidi

grassi trans e sono disponibili in diverse va-rietà di gusto: ai cereali, ai semi di chia, al farro integrale con zucchero di canna, al ka-mut 100%, alla quinoa”, specifica il manager. Molto curata anche la scelta del packaging: un astuccio di car tone da 200 grammi, con tanto di finestra trasparente che permette di visionare il prodotto per com’è in realtà.

“Stiamo puntando molto su questa pro-duzione”, puntualizza Antonello di Bari, “pertanto cercheremo sicuramente di por-tarla all’estero e di proporla anche per la marca del distributore”.

PASTIFICIO DI BARI TARALL’OROAntonello Di Bari, key account manager

fine

BISCOTTI AI SEMI DI CHIA

Breve descrizioneLinea prima colazione con ingredienti salutistici, disponibile anche nelle varianti con quinoa, con kamut, con farro integrale e con cereali. Biscotti realizzati secondo ricetta della tradizione pugliese, con le stesse caratteristiche dei biscotti da latte, ma rivisita-ti in chiave più salutista. Semplici e genuini, sono ottimi da inzuppare.IngredientiFarina, semi di chia, zucchero, uova, latte, olio di semi di girasole, bicarbonato di ammonio, lieviti.ConfezionamentoAstuccio da 200 g.Shelf life 12 mesi.

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Marzo 2016

Gulfood: la porta verso il Medio OrienteOltre 90mila visitatori e 5mila aziende alla manifestazione di Dubai (21-25 febbraio). Che si conferma strategicaper un’area di mercato in forte evoluzione. I trend emergenti. E la voce delle società italiane presenti.

Il food italiano piace a mezzo mondo. E l’area del Golfo e dei Paesi arabi non fanno cer to ecce-zione. La prova è arrivata dalla 21esima edizione di Gulfood, la kermesse in scena a Dubai dal 21 al 25 febbraio.

Una manifestazione che si è confermata il cuore di un’area strategica per l’export agroalimentare, che comprende Medio Oriente, paesi del Nord Africa e del Golfo, ma anche mercati asiatici e afri-cani. È stata un’ottima edizione, che ha visto la par tecipazione di oltre 90mila visitatori professio-nali (fonte: Gulfood) provenienti da 170 paesi, e di una foltissima presenza di aziende (più di 5mila, provenienti da ben 120 nazioni diverse). Tra i paesi esteri l’Italia è stata al primo posto per numero di espositori, con oltre 190 aziende, in par te riunite nello spazio collettivo di quasi 4mila metri quadri, in par te con stand propri.

Un dato che evidenzia quanto le aziende della Penisola credano nell’espansione di questi mercati e nel ruolo di Gulfood per conoscerli e presidiarli. Una fiducia che si basa su dati più che concreti: ne-gli ultimi anni l’export di prodotti agroalimentari italiani verso i soli Emirati Arabi Uniti ha registrato tassi di crescita in doppia cifra, arrivando a 240 milioni di euro. La gamma dei prodotti più richiesti è molto ampia: dalla frutta e verdura, alle specialità casearie (formaggi in testa), legumi, alimenti essic-cati e in scatola, prodotti da forno, surgelati, con-fezionati, olio di oliva e aceto, succhi, gelato, dolci, snack e caffè. Spazio anche ai salumi, purché non siano prodotti con carne di maiale e siano cer tifi-cati Halal. Naturale, quindi, che il posto principale sia occupato dai produttori di bresaola che par te-cipano già da diversi anni a questa manifestazione.

Tema interessante quello della cultura di pro-dotto, perché su questo aspetto occorre lavorare molto. Spesso la limitata diffusione dei prodotti agroalimentari italiani è legata alla scarsa cono-scenza delle nostre specialità e delle modalità con cui devono essere consumate. Gulfood è stata, quindi, l’occasione per molte realtà di far assaggia-re e spiegare direttamente agli operatori specializ-zati le proprie produzioni.

dal nostro inviato, Alessandro Rigamonti

5le aziende presenti

90 190i visitatori le aziende italiane presenti

oltre circaoltre

I NUMERI DELLA FIERA21esima edizione mila mila

BONOMIRenato Bonomi, Ceo

“Dopo alcuni anni in lista d’attesa per poter partecipare a Gulfood, finalmente quest’anno riusciamo a essere presenti a un appuntamen-to fondamentale per consolidare i rapporti esistenti e intrecciarne di nuovi. Nonostante i nostri prodotti potrebbero essere tranquillamente venduti al mercato Halal, su richiesta di un cliente, due anni fa, abbiamo ottenuto la relativa certificazione e speriamo che possa costituire un plus. In fiera lanciamo i frollini al bur-ro ‘Fine italian short bread’ da 150 grammi, realizzati con ingredienti 100% italiani, secondo una ricetta aziendale storica”.

Da sinistra: Luca Dando, sales director, Renato Bonomi, Ceo, e Alessandro Manzardo, export manager

VERGANIEmanuele Bozzetti, export manager

“Il bacino di visitatori presenti a Gulfood è molto importante per Vergani, che è presente in fiera da sei edizioni. Incontriamo, infatti, ope-ratori dalla Cina, dall’In-dia e dall’Africa, oltre a quelli dei mercati locali. La nostra tipologia di prodotto non richie-

de certificazioni per il mercato Halal, che registra una crescita continua; proponiamo quindi le stesse referenze sia al mercato italiano che a quello estero, cambiando però i formati. Tra le no-vità, proponiamo le buste piccole di praline con crema fragola e pistacchio ricoperte di cioccolato bianco”

In foto: Remo Pedon, amministratore delegato

Manfredi Cusmano, amministratore delegatoMONVISO

“Presidiamo la fiera da due anni, poiché per noi è molto importante consolidare i rapporti in questo territorio e arrivare a coprire in modo significativo l’area del Middle East. Attualmente distribuiamo i nostri pro-dotti Halal solo all’estero e a clienti specifici. Una gamma lanciata di re-cente e composta, al momento, da alcune varietà di biscotti per gelato”.

PEDON - ACOSLuca Zocca, direttore marketing

“Gulfood è, da anni, strategico per entram-be le divisioni del Gruppo Pedon, presente sia con i prodotti confezionati destinati al retail tramite il nostro distributore locale, sia con gli sfusi, rivolti all’industria conservie-ra e di trasformazione e venduto tramite il nostro ufficio a Dubai. E’ l’appuntamento di maggiore interesse per i mercati arabi, con una presenza anche di operatori asiatici e in-diani. In fiera presentiamo l’ampia gamma di

confezionati, con particolare attenzione ai mix di cereali e legumi e ai mix a base riso sempre a rapida cottura. I nostri prodotti non presentano criticità per la certifica-zione Halal, al momento non ritenuta necessaria per la vendita da parte del nostro importatore-distributore”.

AMBROSOLILuca Torri, direttore commerciale

“Il mercato a cui Gulfood dà accesso è per noi un’area molto interessante, che intendiamo sviluppare con attenzione. Per questo è già il sesto anno che siamo presenti in fiera. No-nostante la nostra offerta non comprenda prodotti certificati Halal, possiamo proporre comunque tutte le nostre gamme”.

NOBERASCOAndrea Guiddo, export area manager

“È la prima volta che partecipiamo a Gulfood. Una fiera sulla quale pun-tiamo molto per espan-dere, nei prossimi anni, il brand Noberasco nel Middle East e per avvici-nare, soprattutto con la linea Bio, il mercato Halal e il suo bacino d’utenza. E in occasione di Gulfood presentiamo proprio l’in-

tera gamma organic, in particolare le barrette di frutta secca ‘Bio Break’ (100% naturali, 100% biologiche, 100% senza glutine) e le confezioni monodose ‘Superfrutti bio’, contenenti bacche da tutto il mondo”.Da sinistra: Andrea Guiddo, export area manager, e Fabrizio Molinari, capo della divisione internazionale

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FIERE & DINTORNI

BERTAGNI 1882Paola Mondin, commerciale

“Dubai è una location veramente strategica, in particolare per il suo posizionamento geografico, dove incontrare realtà nuove e trasformare in business il potenziale dei prodotti italiani di alta qualità. Perciò, da quest’anno, abbiamo deciso di essere presenti a Gulfood. Un’occasione anche per approcciare il mercato dell’Ha-lal, capire l’importanza della richiesta e valutare investimenti in questa direzione”.

GENERAL FRUIT

LA MOLE MOLINO GRASSI

Antonio Rialdi, manager

Massimiliano Milan, amministratore delegato

Veronica Giovacchini, export manager

“Questa fiera è una vetrina strategica non solo per i mer-cati del Middle East, ma anche per quelli asiatici, e siamo quindi presenti da due anni. Tutto il nostro assortimento non contiene derivati animali di alcun genere e per questo non li abbiamo cer-tificati Halal. All’interno della vasta gamma di snack, prodotti che vanno per la maggiore all’estero, abbiamo lanciato la nuova linea ‘CrispyClan’. Chips di pane, sottili e croccanti, realizzate con dop-pia cottura al forno. Quattro le varianti nel formato 90 grammi: naturale, rosmarino, pizza e paprika; due le buste da 40 grammi: naturale e paprika”.

RONCADINDario Roncadin, amministratore delegato

“Siamo, per la prima volta, a Gulfood, per avere un approccio più diretto con il mercato mediorientale, che dimostra crescente interesse per pizza e made in Italy. Inoltre, volevamo incontrare i player per capirne meglio esigenze e gusti. In fiera presentiamo le pizze Extrasottili dal grande formato e le forme più piccole (pizzette e calzoni ripieni), per testare anche il mercato Horeca, più attento a questa tipologia di prodotti”.

PASTIFICIO DI BARI TARALL’OROAntonello Di Bari, key account manager

“I nostri prodotti certificati Halal sono molto più richiesti all’estero, piuttosto che in Italia, e rappresentano comunque un mercato importante per la nostra azienda. Per questo parteci-piamo a Gulfood da tre anni. Una fiera strategica per consolida-re i rapporti con i clienti attivi e, naturalmente, per incontrarne di nuovi. In questa occasione lanciamo in anteprima i nuovi bi-scotti: ai cereali, ai semi di chia, al farro integrale, al kamut, alla canapa e alla quinoa”.

CONFETTI CRISPO FIORENTINI ALIMENTARIGianfranco Crispo, titolare Roberto Fiorentini, Ceo

“Per far conoscere il brand e l’azienda, anche in nuovi mercati, è necessario essere presenti ad appuntamenti come Gulfood, al quale partecipiamo da ben quattro anni. I nostri prodotti non sono certificati per il mercato Halal, che ancora non è incisivo sul nostro giro d’affari. Nostro core business, anche all’estero, sono le gallette, tra le quali presentiamo la gamma legata al trend salu-tistico: gallette alla quinoa, ai semi di chia e all’amaranto”.

“Se gli anni passati eravamo presenti a Gulfood tramite il no-stro importatore su Dubai, nel 2016 ci presentiamo con un no-stro stand. Abbiamo infatti compreso quanto il Medio Oriente sia un mercato interessante e deciso di accontentare le esigenze locali con la certificazione Halal, che rappresenta un vero plus, non tanto in Italia, dove al momento non c’è richiesta, ma nei mercati arabi e anche in Indonesia. La nostra offerta comprende un’ampia scelta di farine, semole e preparati per la realizzazione di pasta, dolci, pizze e molto altro”.

“E’ già la quarta edizione di Gulfood che presidiamo e ogni anno la fiera assume un’importanza maggiore sia dal punto di vista del numero sia della qualità dei contatti, provenienti soprat-tutto da Medio Oriente e Asia. Anche se i clienti, al momento, non richiedevano alcuna certificazione di prodotto, abbiamo avviato la procedura per ottenere il marchio Halal, in vista di uno sviluppo del mercato estero. La nostra proposta in fiera si compone di tutte le tipologie di confetti, decorazioni e ciocco-lato a catalogo”.

“Nel processo di espansione sui mercati internazionali, i no-stri piani prevedono lo sviluppo del business nei Paesi del Golfo. Stiamo lavorando per l’ottenimento della certificazione Halal e abbiamo ritenuto fondamentale essere presenti a Gulfood, dove presentiamo tutte le nostre gamme di prodotto: sciroppi per bi-bite, coffee enhancers, preparati per cocktail, topping, preparati per dessert e granite, succo di limone e lime, concentrati per breakfast, farciture e guarnizioni”.

DOLCERIA ALBASilvia Rapozzi, marketing manager

“Da tre edizioni presenti a Gulfood, ogni anno riscontriamo crescente interesse per i prodotti italiani e apprezzamento per i nostri dessert. Un appuntamento importante per incontrare clienti provenienti anche dall’Africa e dall’Asia, oltre che dal Medio Oriente. Dal novembre 2014 abbiamo certificato per il mercato Halal una selezione di referenze e, adattando le ricette, sono nate nuove idee di prodotto. All’interno della gamma dei monopor-zione, presentiamo il tiramisù all’ananas e un semifreddo al caffè. Nonostante questi prodotti siano nati per i mercati esteri, ultima-mente registriamo l’interesse di alcune catene italiane”.

In foto: Sarah Marengo, commerciale

Da sinistra: Antonio Rialdi, manager, e Cristiano Lochis, R&D e qualità

Da sinistra: Yousaf Munawer, account manager, e Dario Roncadin, amministratore delegato

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Marzo 2016

Laica, un successo che viene da lontano

“La nostra è una storia di duro lavoro. Una storia che, in 70 anni di attività, ci ha portati a essere fieri del nostro passato e a proporci, ora più che mai, come fornitori e partner solidi e seri”. A parlare è Andrea Saini, presidente e amministratore delegato dell’azienda novarese Laica, che quest’anno festeg-gia il 70esimo anniversario, forte di un importante cammino di crescita. Nel 2015, infatti, la società, specializzata nella pro-duzione di prodotti a base di cioccolato, ha fatto registrare un fatturato pari a 43 milioni di euro: “Nel 1995 il nostro business ammontava a 2 milioni di euro”, specifica Saini, “da allora ogni cinque anni abbiamo più che raddoppiato il giro d’affari”. Ma vediamo più nel dettaglio il percorso di Laica.

Le radici“La nascita dell’azienda è legata alla figura di mio padre,

Lino Saini, che si trovò, a soli 23 anni, a dover prendere de-cisioni importanti. Nel 1945, infatti, proprio verso il termine della Seconda Guerra Mondiale, mio nonno Alberto venne assassinato dai fascisti per aver rifiutato di cedere ai tede-schi i mulini di famiglia. Una volta terminato il conflitto, mio padre si trovò a scegliere se proseguire l’attività, dovendosi però confrontare con gli zii, oppure cambiare strada. Decise allora di entrare in società con un altro zio, titolare di una piccola azienda che produceva caramelle e cioccolato. Ma lo spirito libero e imprenditoriale di Lino lo spinse, già nel 1946, ad avviare un’attività propria, dedicandola al padre”. Nacque quindi ad Arona, un paese nel novarese affacciato sulle spon-de del Lago Maggiore, la fabbrica di cioccolato Sant’Alber-to. “Inizialmente, lo stabilimento era situato in Via ai fanghi, ma mio padre, spiegando all’amministrazione comunale che l’abbinamento ‘cioccolato’ e ‘fango’ non fosse proprio felice, ottenne che la via diventasse ‘2 giugno’”.

La crescitaAlla fine degli anni Quaranta l’azienda cambia nome in ‘Lai-

ca’ e, spinta da una crescita continua, si sposta prima in Via 20 settembre, poi nella storica sede di Via Vittorio Veneto, inau-gurata nel maggio del 1963 alla presenza dell’allora ministro del Commercio estero, Luigi Preti. Finiti gli anni bui del dopo guerra, infatti, con il boom economico il cioccolato diventa un bene molto richiesto e Laica accresce la sua produzione su più segmenti, offrendo non solo tavolette di cioccolato, ma anche una vasta gamma di cioccolatini, come i boeri e i gianduiotti. “Negli anni Sessanta, inoltre, mio padre, appas-sionato di numismatica, crea le monete di cioccolato per i bambini. Un prodotto che, con un’intuizione geniale anche dal punto di vista psicologico, riesce a soddisfare il desiderio dei più piccoli di ‘maneggiare’ qualcosa ad appannaggio esclu-sivo degli adulti”. Nasce in quegli anni l’idea di specializzare la produzione verso prodotti dedicati ai bambini e in particolar modo alle festività natalizie. Una decisione imprenditoriale coraggiosa, perché richiedeva l’introduzione di nuove tecno-logie, comportando ingenti investimenti non solo in nuovi macchinari, per l’automazione di lavori che prima erano ese-guiti esclusivamente a mano, ma anche nella formazione del personale, non certo abituato a lavorare a fianco di macchi-ne sempre più autonome. “Oltretutto, in un periodo in cui non era facile ottenere disponibilità di capitali”, aggiunge il presidente. “La scelta di differenziarsi e specializzarsi, in quegli anni, viene premiata da clienti e consumatori, e fino agli anni Settanta, la moneta è rimasta il simbolo per eccellenza di Lai-ca, anche se sempre più riproposta da aziende concorrenti”.

La nuova generazioneUna scossa nella visione aziendale è data proprio con l’in-

gresso, nel 1995, di Andrea Saini, terzogenito di Lino. Laure-ato in Economia e commercio, dapprima si mette alla prova con una pesante gavetta nel reparto materie prime, per co-

noscere il cuore della realtà aziendale, fino a diventare, dopo anni di affiancamento al padre, presidente e amministratore delegato. “Se fino agli anni Novanta la specializzazione e la produzione di nicchia aveva rappresentato la forza di Laica, per me costituiva un limite all’espansione aziendale: era arri-vato il momento, partendo da un’accurata analisi di merca-

to per individuare llo che chiedevano i clienti, di guardare a business nuovi e, attraverso investimenti ingenti e continui, integrare l’offerta con nuovi prodotti”. Da allora l’azienda ha subito una forte evoluzione, anche grazie all’ingresso dei fratelli di Andrea, Lucia e Fabio Saini, sesto e quinto figlio del fondatore. “Siamo un team molto unito”, puntualizza An-drea, “ricopriamo tutti il ruolo di amministratore delegato, ma ognuno ha una propria specializzazione. Lucia, laureata in psicologia, è responsabile di produzione e del personale produttivo. Fabio, ingegnere informatico, si occupa del lato tecnico della produzione, oltre che dello sviluppo di proces-so e macchinari. Io, invece, gestisco il marketing, gli acquisti e la vendita”.

La produzioneSotto la spinta propulsiva di questi tre giovani l’azienda

amplia la propria offerta e, mentre fino agli anni Novanta le monete di cioccolato rappresentavano circa l’80% della produzione, oggi non costituiscono più del 16%, anche se i volumi prodotti sono comunque più alti di allora. Alle mone-te si sono aggiunte un’ampia varietà di referenze, disponibili in diversi formati e in confezioni regalo. Dalle praline incarta-te, con o senza ripieno, ai boeri; dai cioccolatini ai gianduiotti; dalle praline Spirits con cognac, rum o limoncello, ai ciocco-latini a forma di pupazzetti, un prodotto fortemente stagio-nale, legato soprattutto al Natale; dai cremini alle tavolette fino ad arrivare all’ultima novità, introdotta di recente, ossia i Galacioc Rice, barrette snack a base di cioccolato e cereali. “La nostra produzione”, specifica il presidente, “è destinata soprattutto a canali quali Gdo, discount e, solo in parte, nor-mal trade. Ed è distribuita per il 45% in Italia e per il restante 55% all’estero, in Europa prevalentemente, ma anche in altri 40 paesi nel mondo. Infine, il nostro marchio rappresenta il 50% del business, mentre l’altra metà è costituita da col-laborazioni con altri produttori e private label. Un servizio, quest’ultimo, che Laica è in grado di seguire a 360°, offrendo al cliente proposte complete che partono dalla ricetta fino ad arrivare al confezionamento”. Per dimostrare la propria efficienza e le proprie competenze, Laica ha ottenuto nume-rose certificazioni (Iso 22000:2005, Brc, Ifs, Utz, Rspo, Kosher, Smeta) e ha avviato, negli anni, un progressivo processo di efficientamento energetico, con l’utilizzo di pannelli fotovol-taici e la sostituzione di tutte le fonti di luce con lampade Led.

Il futuro“La nostra crescita e il riscontro positivo da parte di un

numero di clienti in continuo aumento sono stati possibi-li puntando su diversi fattori chiave: continuo ampliamento del portafoglio prodotti, forte propensione all’innovazione di processo e di prodotto e attenzione alla qualità, automa-zione ai massimi livelli, miglioramento del servizio al cliente, valorizzazione del marchio ma anche della private label, in-vestimenti in nuove risorse umane e crescita professionale dei tanti talenti interni all’azienda”, puntualizza il presidente.

Il 2016 sarà poi un anno di svolta, in cui, per festeggiare i 70 anni di attività, Laica pubblicherà un nuovo libro incentrato sul futuro dell’azienda, che andrà a integrare l’edizione prece-dente, in cui si racconta, invece, il passato. “Una tiratura limi-tata, dedicata ai clienti e ai dipendenti, che andrà a integrare l’attività di comunicazione per celebrare il nostro importante anniversario, insieme ad altre iniziative ancora in fase di de-finizione”, anticipa Andrea Saini. “Dopo tanti anni di lavoro a testa bassa, in cui Laica si è concentrata con modestia sul proprio lavoro e la propria crescita, desideriamo raccontare con umiltà la nostra storia e condividere la nostra passione e l’esperienza acquisita. Presentandoci come un partner in gra-do di seguire la produzione secondo i più moderni standard qualitativi e di processo”.

L’AZIENDA

70 anni di attivitàFatturato 2015: 43 milioni di euroPaesi raggiunti nel mondo: 40Dipendenti nel 2015: 238 distribuiti su tre turniSuperficie stabilimento: 30mila mqSuperficie coperta: 18mila mq

I NUMERI

Il ministro Luigi Preti inaugura la nuova Laica nel maggio 1963. Alla sua sinistra Lino Saini

Da sinistra: Andrea, Lucia e Fabio Saini

Le tecnologie moderne nello stabilimento di Laica

La società novarese compie 70 anni. Andrea Saini, presidente e amministratore delegato, ha le idee chiare per il futuro. E, insieme ai fratelli, punta a far crescere l’azienda in Italia e nel mondo.

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Marzo 2016 DATI&STATISTICHE

Frenano, ma rimangono positi-ve, le performance delle patatine in Italia. Dopo due anni di vendite record, con crescite a doppia ci-fra, nel 2015 il comparto rallenta.

Si tratta di un calo fisiologico, a seguito di un 2014 ‘indimentica-bile’, contraddistinto non solo da un’estate ricca di iniziative dedi-cate ai mondiali di calcio in Bra-sile, ma anche dall’ingresso di un nuovo importante player intera-zionale quale Pepsi-Lay’s, che ha alterato gli equilibri del mercato interno e scatenato contro Fer-rero (firmataria dell’accordo di distribuzione) tutti i produttori italiani, tra cui San Carlo, Pata e Amica Chips.

Nel 2015, invece, secondo dati Nielsen, le vendite complessive dello scorso anno si sono attesta-te a 289 milioni di euro (+0,8% a valore su base annua), corrispon-denti a 42mila tonnellate in volu-me (+0,4% annuo). Trend netta-mente distanti dagli incrementi in doppia cifra dei due anni prece-denti, ma comunque positivi.

La categoria deve questa cre-scita anche a una costante evo-luzione dell’assortimento. Infatti, negli ultimi anni i marchi sono riusciti a conquistare una mag-giore penetrazione distributiva con le proprie referenze e hanno continuato ad ampliare la propria offerta, lanciando novità di pro-dotto. Due strategie che hanno di conseguenza portato all’amplia-mento dello spazio a scaffale de-dicato a questo genere di snack. La media del numero di referen-ze negli Iper si attesta a 48, men-tre è di quasi 24 nei Super, per una crescita complessiva dell’as-sortimento in Italia del 7,2%.

Mentre le patatine a marchio del distributore crescono soprat-tutto nel canale Discount, con il segmento delle ‘Classiche’, a con-tendersi il grosso del mercato restano soprattutto i main player, che possono permettersi posizio-namenti di prezzo superiori alla media del mercato di circa il 30%. Questi stessi big puntano princi-palmente su due aspetti strategici:

da un lato la proposta di diversi gusti e sapori, dall’altro la conno-tazione artigianale delle patatine. Scelta, quest’ultima, che ha però causato non pochi problemi ad alcune aziende, accusate dall’An-titrust di pubblicità ingannevole e multate pesantemente, nel 2015, anche per aver comunicato una lavorazione delle patatine definita appunto ‘artigianale’, nonostante la natura industriale della produ-zione.

In riferimento ai diversi canali distributivi, si registrano tenden-ze opposte. Continuano a cre-scere, ma con minore intensità rispetto al passato, Iper e Super, che segnano un +3,5% a valore e un +2,7% a volume, arrivando a coprire il 63,7% del fatturato to-tale del comparto in Italia (60,2% dei volumi). In calo, invece, gli altri canali. Ad esempio, il Discount - che rappresenta il 15,5% delle vendite totali a valore e il 24% a volume - fa registrare un -1,5% a valore e un -3% a volume.

Cifre contrastanti anche per

quanto riguarda le performance nelle diverse aree in Italia.

L’Area 1, costituita da Val d’A-osta, Piemonte, Liguria e Lom-bardia, chiude in positivo: +3,7% a valore, +2,2% a volume; così come l’Area 3 (Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Sardegna), che re-gistra un +2% a valore e un +1% a volume. Stabile, con un +0,6% a valore e un -0,2% a volume, l’Area 2, che raccoglie Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna. Mentre è negativo il bilancio dell’Area 4 (Abruzzo, Molise, Puglia, Campa-nia, Basilicata, Calabria e Sicilia), in calo del 3,2% a valore e del 2% a volume.

Una parentesi doverosa spet-ta all’andamento degli altri snack salati (estrusi, fabbricated, pel-let, pop corn, tortillas, ecc.), che nel 2015, con un venduto pari a 27mila tonnellate per 238 milio-ni di euro, chiudono a -5,3% (a valore) e -4,8% (a volume). Una flessione registrata su tutto il ter-ritorio nazionale, in tutti i canali.

Patatine: un mercato in frenataDopo due anni con crescite a doppia cifra, rallentano le performance del comparto. Che comunque vale oltre 289 milioni di euro.

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I NUMERI DEL 2015

Fatturato:289 milioni di euroIncremento a valore:+0,8% vs 2014Volumi:42mila tonnellateIncremento a volume:+0,4% vs 2014

Dati Nielsen

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Febbraio 2016

Qualche volta le dimensioni non contano. Almeno quando si parla di spirito imprenditoriale e creatività. La storia di Prezzemolo&Vitale ne è un piccolo esempio. Letteralmente piccolo: l’insegna conta sei punti vendita nel cuore di Palermo, con una superficie media che non supera i 600 metri quadri. Eppure riesce ad aprire nuovi negozi (l’ultimo lo scorso novembre), ad avviare progetti coraggiosi e innovativi, come l’e-commerce e soprattut-to mantenere un approccio che concilia l’attenzione alla qualità della piccola gastronomia all’efficienza della grande distribuzione. Una “doppia anima” che è parte integrante della storia dell’azienda, che è poi quella di due persone: “Sono stati mio padre Giuseppe Prezzemolo e mia ma-dre Giusi Vitale a dare vita a questa avventura”, racconta Salvatore Prezzemolo che, a 23 anni si candida, a prose-guire l’attività di famiglia. “Mio nonno paterno possedeva una bottega alimentare a Palermo, in via Caltanissetta, con l’insegna Prezzemolo. Un punto vendita che si era sempre contraddistinto per la ricerca di prodotti di qualità. Ad esempio è stato il primo negozio a offrire in città i for-maggi francesi. Dall’altra parte c’erano i Vitale che gestiva-no un supermercato in una zona residenziale e vantavano già un ‘nome’ nel mondo distributivo locale. Due approcci diversi alla distribuzione, ma che erano destinati a unirsi”.

Come?Oltre a legarsi nella vita, i miei genitori pensarono di

unire le esperienze delle rispettive famiglie per garantire ai clienti un’offerta di qualità e un servizio efficiente. All’ini-zio degli anni 90, cominciarono a introdurre, nell’offerta del supermercato Vitale, prodotti più ricercati, con una selezione ispirata alla qualità della bottega Prezzemolo.

L’esperimento andò bene?Direi di sì. Nel giro di pochi anni venne aperto un se-

condo punto vendita sempre con questa identità ben precisa.

Un “posizionamento” che non si è perso nel corso degli anni?

Rimaniamo assolutamente fedeli a questo approccio, a partire dalla selezione dei fornitori.

Come avviene?Abbiamo un contatto diretto con artigiani del territo-

rio e non solo. Inoltre, dedichiamo tantissimo tempo alla ricerca di nuovi prodotti, anche attraverso la partecipa-zione a fiere ed eventi. Un lavoro impegnativo, ma parti-colarmente stimolante.

Tra le ultime scoperte?Personalmente mi sono appassionato al mondo del-

la birra. Ci sono moltissimi produttori artigianali, in tutta Italia, che realizzano prodotti incredibili e che possono trovare spazio commerciale all’interno di supermercati come i nostri.

Nel complesso com’è organizzato l’assortimento?

Conta circa 13mila referenze, e comprende sia le grandi marche che si trovano in ogni supermercato, sia il prodotto di nicchia che selezioniamo e promuoviamo con particolare cura. La proposta di specialità riguarda il banco taglio, che comprende salumi e formaggi da tutta Italia e anche dall’estero, ma anche la gamma a scafale. Alla ricercatezza dell’assortimento si affiancano logiche da “grande distribuzione”, come l’utilizzo dei volantini per comunicare le offerte. Anche se la nostra politica promo-zionale è molto ridotta, intorno al 10%.

Avete anche una private label…L’etichetta GiùGiù, che sta per Giusi e Giuseppe e con-

traddistingue i prodotti più particolari e legati soprattutto alla Sicilia. Una selezione nella selezione che comprende: salse, birra, miele, preparati e condimenti per pasta, paté spalmabili, vino e molto altro.

L’ultimo punto vendita è stato inaugurato di recente.Solo lo scorso novembre. È il più grande, con una su-

perficie di circa 700 metri quadri e una struttura parti-colare.

Cioè?Ricorda una piazza. Infatti, abbiamo voluto ricreare l’idea

di un mercato di paese, come un luogo di aggregazione, che pone il cliente al centro. Il nostro business non si basa sui grandi numeri, ma sul rapporto con le persone.

Come, ad esempio?Valga su tutti il caso del nostro servizio e-commerce.

Se un cliente ordina online un prodotto al momento non disponibile, non riceve un messaggio automatico, ma una nostra telefonata, con cui proponiamo una referenza al-ternativa o diamo un suggerimento.

Un po’ come se si trovasse di fronte al banco taglio…La logica del servizio è la stessa, a prescindere dal ca-

nale.A proposito di e-commerce, come è nata questa ini-

ziativa e come sta andando?È stata un’idea di mia madre Giusi. Abbiamo iniziato

a lavorare al progetto circa due anni fa per arrivare a presentarlo ufficialmente lo scorso aprile. È un po’ presto per stilare un bilancio ma i primi mesi sono stati molto soddisfacenti, con oltre 3mila ordini complessivi.

Consegnate solo a livello locale?No, in tutta Italia. Anche se per ora il focus è sulla Sicilia.Non cannibalizza le vendite dei negozi?Effettivamente c’era questo timore, ma non si è veri-

ficata una sovrapposizione. Il cliente che è solito recarsi al punto vendita continua a farlo, perché è abituato a un rapporto diretto con il personale.

Cambia anche la tipologia di consumatore?Il servizio viene utilizzato per la normale spesa quoti-

diana, ma alcune differenze esistono. Ad esempio si nota un’alta richiesta di prodotti biologici e di freschi, che ha posto una vera sfida per la gestione del prodotto. Inol-tre, lo scontrino medio è più alto rispetto a quello del negozio. E poi c’è una scarsissima efficacia delle attività promozionali.

Oltre all’e-commerce quali servizi offrite?Abbiamo un servizio gastronomia per la preparazione

di piatti pronti, anche su ordinazione e da qualche mese offriamo anche panini gourmet. Una novità che piace molto.

Un’altra novità del 2015 è stata l’adesione a Coralis. Perché questa scelta?

Dopo l’apertura dell’ultimo punto vendita, abbiamo ca-pito che, pur restando dei “piccoli”, dovevamo cominciare a pensare un po’ più in grande e il sistema Coralis offri-va numerosi vantaggi in questo senso. C’è poi un’affinità di valori: attenzione il territorio, alla qualità dei prodot-ti selezionati, alla conoscenza e al sostegno delle realtà produttive locali, con la volontà di stabilire rapporti con le persone e non coi marchi. Insomma tutti principi che fanno parte del nostro Dna.

Paolo Frettoli

La piccola catena palermitana ha saputo sviluppare grandi progetti. Un sito di e-commerce, una propria private label e nuove aperture. Tenendo fede ai valori di sempre: attenzione alla qualità e servizio al cliente.

Prezzemolo&Vitale: quando le dimensioni non contano

Anno di nascita: anni 90Numero punti vendita: sei e tutti a PalermoAssortimento: grande attenzione alla qualità e ai prodotti ar tigianali, senza dimenticare le grandi marche.Private label: GiùGiù.

PREZZEMOLO&VITALE

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GUIDA BUYER – GLI SPECIALI DI DOLCISALATIMarzo 2016

Il bio alla conquista dell’Europa

I lanci di prodotti dolciari e snack bio-logici, in Europa, sono più che duplicati negli ultimi cinque anni. Lo dimostrano i dati presentati da Innova Market Insights in occasione di Ism, fiera di riferimento per il comparto tenutasi a febbraio a Colo-nia. In particolare, il numero di referenze certificate ‘organic’ ha fatto registrare una crescita del 264% dal 2010 al 2015, con una quota di lanci per il comparto dolci e salati del 6%.

Secondo la ricerca, il 66% degli europei intervistati dichiara di essere influenzato dall’etichetta Organic, che ha un maggio-re impatto rispetto ai claim tradizionali in quanto, secondo i consumatori, è soggetta a processi di certificazione. Inoltre, questo tipo di prodotti viene percepito come un’alternativa più salutare. L’indagine ha anche individuato, all’interno del mercato dei dolci e salati, alcuni trend. L’esigenza da parte dei consumatori di sapere quali in-gredienti trovano o non trovano in ciò che mangiano è diventata sempre più forte. Dal 2010 al 2015, infatti, le ‘etichette pulite’ hanno interessato un numero crescente di

lanci, con picchi per quanto riguarda i pro-dotti ‘senza Ogm’ (+138%) e ‘senza additivi o conservanti’ (+64%).

Tra i ‘Prodotti senza …’, si trovano quelli realizzati senza allergeni (gluten free o lac-tose free) o senza ingredienti di provenien-za animale, tutte referenze in aumento in questi anni, con un consumatore su cinque (tra europei e statunitensi) che ammette di evitare spesso il glutine. Non a caso i prodotti gluten free sono cresciuti del 73% rispetto al 2013 e, nel 2015, il 14% dei lanci nel comparto esibiva il claim ‘gluten free’. Il settore - altra tendenza importante - è tra i più propositivi in quanto a offrire novità e innovazioni di prodotto che attraggano il cliente, anche con accostamenti inediti e originali. Infine, secondo Innova Market Insights, è fondamentale, soprattutto per il dolciario, promuovere le vendite ricor-rendo a un ultimo trend: l’alibi per i con-sumatori del “concedersi uno sfizio”, che si concretizza nella proposta di prodotti ‘sen-za zucchero’ o in formati ridotti (dal 2013 al 2015 sono aumentati del 12% i lanci di referenze in monoporzione).

SARCHIOSandra Mori, responsabile marketing

“L’intera proposta di Sarchio è biolo-gica e nel 2015 tutti i prodotti han-no fatto registrare un incremento in doppia cifra. Tra i dolci proponiamo la linea di snack gluten free, con molte referenze anche vegan, presentata re-centemente. Si tratta di abbinamenti inediti, come quinoa e mirtilli rossi, mandorle e bacche di goji, oppure go-losi come Crispy Rice con cioccolato fondente e cioccolato al latte, riso e

gocce di cioccolato e Sarciok Cocco Snack. Completano la gamma le bar-rette a base di semi di sesamo, di zuc-ca e di girasole e lino. Per i salati segna-liamo invece le Sfogliette, senza glutine e vegan, disponibili nei gusti ai cereali e alle verdure, realizzate con materie prime selezionate bio, utilizzando solo olio di semi di girasole. Leggere e gu-stose, non sono fritte ma cotte al for-no a bassa temperatura”.

SNACK MANDORLE E GOJIBreve descrizioneSapori mediterranei e orientali s’incontrano nello snack bio e senza glutine Mandorle e bac-che di goji, che fornisce energia e preziosi elementi nutrizionali. La croccantezza e il sapore intenso delle mandorle si abbina perfettamente alla morbidezza e delicatezza delle bacche di goji, per un insolito e piacevole abbinamento ricco di fibre. Idoneo per celiaci, mutuabile dal Sistema sanitario nazionale, è ideale da condividere anche con chi sceglie un’alimenta-zione vegana. Canali di distribuzioneGdo, e-commerce.Ingredienti principaliSemi di zucca, mandorle (31%), semi di sesamo, sciroppo di riso, bacche di goji essicate (7%), zucchero di canna.Confezionamento, peso medio/pezzatureConfezione da 80 g con 4 pratiche barrette confeziona-te singolarmente.Shelf life16 mesi.

PROBIOSFernando Favilli, presidente

“La linea ‘Altri Cereali’ di Probios offre prodotti biologici senza glutine, a base di piante erbacee in alternativa a mais e riso: miglio, grano saraceno, quinoa, amaranto, teff e avena. In particolare, la linea a base di avena senza glutine è una novità assoluta sul mercato italiano, la prima certificata gluten free e rimbor-

sabile dal Sistema sanitario nazionale. La linea si compone di prodotti da forno per la colazione e snack: biscotti integra-li e alle nocciole; ripieni come i ‘Delizia farciti’ con pesca e albicocca e i ‘Cuori’ farciti alla ciliegia; merendine come ‘Ave-na Cake’, ‘Tortina all’Avena’ e ‘Crostatina di avena e mirtillo’”.

BISCOTTI ALL’AVENA INTEGRALIBreve descrizioneCon farina d’avena integrale, i Biscotti all’avena integrali sono garantiti senza glutine e rimborsabili dal Sistema sanitario nazionale. Prodotti senza latte e senza olio di palma, ma con olio di semi di girasole, sono a base di avena sativa, un cereale antico, proveniente dalla mezzaluna fertile (Mesopotamia ed Egitto), conosciuto dall’età del bronzo e coltivato nell’Europa centrale e orientale.Canali di distribuzioneGdo, normal trade (negozio specializzato bio e gluten free), farmacia, e-commerce.Ingredienti principaliZucchero di canna, farina integrale di avena, farina di riso, olio di semi di girasole, fiocchi di avena, uova, crusca di riso, sale. Agenti lievitanti: tartrati di potassio, carbonati di sodio, carbonati di ammonio. Aroma naturale. Antiossi-dante: estratti di rosmarino.Confezionamento, peso medio/pezzatureBusta da 250 g.Shelf life9 mesi.

segue

GRUPPO MANGIARSANOGERMINALPaolo Pisano, direttore vendite

“Da sempre il Gruppo MangiarsanoGerminal è specializzato nella produzione e commercializzazione di prodotti alimentari biologici e salutistici di alta qualità ed è alla costante ricerca di prodotti innovativi che rispondano all’esigenza di un mercato in continuo movimento. L’offerta comprende crostatine, tortini, sfogliatine, plumca-ke, biscotti, barrette, condimenti, succhi, composte, cereali, sostituti del pane, succe-danei del caffè. Nel 2015 tutte le referenze hanno beneficiato di uno straordinario trend positivo, con incrementi a due cifre che continuano anche in questi primi mesi del 2016”.

TORTINO TEFFBreve descrizioneIl teff è una pianta che originariamente cre-sceva cullata dal vento del Sahara. I suoi mi-nuscoli chicchi ne rac-chiudono la dolcezza e sprigionano un gusto finemente aromatico, che conferisce al Tortino Teff Germinal Bio senza glutine una delicata piacevolezza. L’attenta lavorazione dell’impasto ne esalta la morbidezza, rispettando l’equilibrio dei sapori. Canali di distribuzioneGdo, normal trade, e-commerce.Ingredienti principaliZucchero di canna*, uova*, olio di girasole*, farina di teff* (8%), fecola di patate*, farina di riso*, amido di riso*, crusca di riso*, farina di ceci tostata*, tuorlo d’uovo disidratato*. Addensanti: gomma arabica* e gomma di guar. Agenti lievitanti: tar trati di potassio, carbonati di sodio, carbonati di ammonio. Sale, aroma naturale. Emulsionante: lecitina di girasole. *=biologico. Può contenere tracce di soia e frutta a guscio. Confezionamento, peso medio/pezzaturePeso netto: 180 g (4 pezzi da 45 g). Imballo: film in propilene + vaschetta in carton-cino.Shelf life130 giorni.

L’etichetta ‘organic’ attira sempre più consumatori nel vecchio continente. Un fenomeno in crescita che, secondo i dati di Innova Market Insights, interessa anche i prodotti dolciari e gli snack. Le proposte delle aziende.

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Marzo 2016

ALCE NERO BENEBIOGianluca Puttini, responsabile marketing e trade marketing Virginia Maschio, responsabile marketing

“Tutte le categorie di prodotto Alce Nero sono strettamente biologiche e, in prevalenza, fanno parte del mondo dei dolci e dei salati. L’offerta, infatti, comprende dal miele alle composte di frutta, dai frollini ai sostituti del pane e al cioccolato, e molto altro. Una scelta che premia il marchio, che nel 2015 ha incrementato il fatturato del 42%”.

“BeneBio è una startup nata alla fine del 2015 per proporre solo ed esclusivamente pro-dotti certificati biologici. Una categoria che, in generale, mostra un trend positivo e in forte crescita, grazie a un consumatore sempre più consapevole. La nostra gamma è molto ampia e contempla dai prodotti da forno dolci e salati ai prodotti per specifiche esigenze (senza glutine, vegan, senza lievito, senza olio di palma), dagli snack salati alle barrette golose”.

FROLLINO DI FARROBreve descrizioneI frollini Alce Nero sono prodotti esclusivamente con farine di grani italiani e con olio extravergine d’oliva. Non contengono uova, aromi o grassi di origine animale e sono dolcificati solo con zucchero di canna. Questa speciale for-mulazione li rende naturali e ideali per la colazione o per momenti di break.Canali di distribuzioneGdo, tradizionale bio, export, farmacie, baby store, e-commerce.Ingredienti principaliFarina di farro, fiocchi di farro, zucchero di canna, olio extravergine d’oliva.Confezionamento, peso medio/pezzature300 g.Shelf life12 mesi.

BARRETTA CON GOJI, QUINOA E AMARANTO RICOPERTA DI CIOCCOLATO FONDENTE BIOBreve descrizioneQuesta barretta contiene ben il 13% di bacche di goji, è ricca di quinoa e amaranto e ricoperta di deli-zioso cioccolato fondente. Ideale come pausa in ogni momento della giornata. Canali di distribuzioneGd, do, normal trade.Ingredienti principaliGoji, quinoa, amaranto, miele e cioccolato fondente.Confezionamento, peso medio/pezzatureConfezione con 3 pezzi da 30 g cad.Shelf life12 mesi.

BONOMIFederica Bonomi, export manager

“La linea biologica firmata Bonomi, al momento, contempla il Savoiardo in tre declinazioni: le versioni con o senza zucchero in superficie e quella al farro. Referenze che fanno registrare un trend molto positivo, soprat-tutto in alcuni paesi del nord Europa, così come in Svizzera, Germania e Austria”.

BISCOTTI ALL’UOVO BIOLOGICI CON FARROBreve descrizioneLa tradizione del Savoiardo in una nuova veste bio e con l’utilizzo della farina di farro. Biscotti leggeri e friabili, che integrano le virtù nutrizionali e il gusto del farro. Ideali per preparare anche una versione nuova del famoso Tiramisù. La ricetta prevede solo ingredienti biologici certificati. Canali di distribuzioneGd, do e normal trade.Ingredienti principaliUova biologiche, farina di farro e aromi naturali.Confezionamento, peso medio/pezzatureConfezioni da 200 g.Shelf life12 mesi.

FIORENTINI ALIMENTARISimona Fiorentini, responsabile marketing

“La nostra offerta biologica è composta dalla linea di minigallette. Si tratta di snack innova-tivi, a base di cereali da agricoltura biologica, non fritti, senza glutine e certificati Vegan. Dalla forma tonda o triangolare, sono minigallette croccanti e gustose, disponibili sia di riso sia di mais e prodotte in diverse varietà di gusti: aromatizzate al rosmarino, all’olio extravergine d’oliva, al pomodoro e basilico oppure arricchite con quinoa o semi di chia. Un’offerta che fa registrare un trend di crescita del 30%”.

SI & NO DI MAIS BIOBreve descrizioneSembrano tortillas chips, ma non lo sono. I croccanti Si & No di mais bio hanno una forma triangolare e sono a base di mais. Si tratta di minigallette uniche nel loro genere: realizzate solo con cereali selezionati da agricoltura biologica, sono snack non fritti, senza glutine, senza lievito e certificati Vegan. Canali di distribuzioneGd, do, normal trade, vending.Ingredienti principaliMais* (89%), olio di mais*, sale marino (1%). Può contenere tracce di latte* e soia*. *=da agricoltura biologica.Confezionamento, peso medio/pezzatureSacchetto a quattro saldature.Formato standard: 100 g. Formato vending: 20 g.Shelf life12 mesi.

FRACCARO SPUMADOROLuca Fraccaro, presidente e amministratore delegato

“Fraccaro Spumadoro propone, nella categoria dei dolci, una li-nea di Croissant Bio e BioVegani a marchio Pasticceria Fraccaro Bio. La gamma si compone di quattro referenze: Croissant Bio, Crois-sant Bio con crema cacao, Crois-sant BioVegano al farro, Croissant BioVegano al farro con albicocca. Prodotti per chi predilige la qua-lità, ama la natura e non vuole ri-nunciare al piacere dei dolci, e che hanno fatto registrare una crescita di fatturato del 50%”.

CROISSANT AL FARRO BIOVEGANO FARCITO ALL’ALBICOCCABreve descrizioneIl Croissant al farro BioVegano è realizzato con l’utilizzo di lievito madre naturale di farro e dolcificato con sciroppo d’agave e aromi naturali, senza conservanti e coloranti aggiunti. Presenta una leggera sfogliatura e un interno morbido, farcito con albicocca. Canali di distribuzioneHoreca e retail. Ingredienti principaliIngredienti: farina di farro* (31%), margarina vegetale non idroge-nata* (olio di girasole*, olio di palma*, acqua. Emulsionante: lecitina

di girasole, aromi naturali), confettura di albicocca* (20%) (sci-roppo di glucosio-fruttosio di mais*, purea di albicocca* (35%),

zucchero di canna*. Gelificante: pectina. Correttore di acidità: acido citrico, aromi naturali), sciroppo d’agave* (16%), lievito naturale di farro* (da pasta madre) (farina di farro* (5%), acqua), farina di soia*, malto d’orzo*. Emulsionante: lecitina di girasole, sale marino, aroma naturale di vaniglia, aroma naturale di agrumi. *=da agricoltura bio-logica.Confezionamento, peso medio/pezzatureConfezione con 5 croissant da 45 g (peso totale 225 g).Shelf life4 mesi.

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ICAM CIOCCOLATOMarco Generoso, marketing manager

“Con il marchio Go*Do – Puro piacere ita-liano, Icam presenta una proposta dedicata al consumatore più attento e consapevole, che ricerca prodotti realizzati con materie prime interamente biologiche e qualitativa-mente eccellenti. Un’offerta che negli ultimi due anni registra grande interesse da parte del trade: nel mercato del cioccolato, il trend del biologico è in crescita, ma si tratta di uno sviluppo contenuto, molto più lento rispetto

a quello che si apprezza in mercati esteri, in particolare Nord Europa e Usa, dove queste caratteristiche sono quasi un pre-requisito per ottenere uno spazio a scaffa-le. Il consumatore riconosce sempre più il valore di coltivazioni improntate al rispetto dell’ecosistema e delle materie prime, ma nel cioccolato (almeno in Italia) questa con-sapevolezza viene sicuramente dopo driver più forti, quali l’esperienza gustativa”.

TAVOLETTA GO*DO CIOCCOLATO BIO FONDENTE 70% CON MANDORLEBreve descrizioneCioccolato biologico fondente 70% con mandorle. Tavolette di cioccolato incartate a portafoglio, nei formati da 35 g per favorire un consumo ‘out of home’ in modalità snacking e da 85 g per un consumo più tradizionale, ossia porzionato e a fine pasto. Il Cioccolato bio è disponibile anche nelle varianti al latte 34%, bianco, fondente 70%, latte 34% con granella di nocciole, fondente 70% con caffè.Canali di distribuzioneGd, Do, e-commerce.Ingredienti principaliCacao, pasta di cacao, zucchero, mandorle, nocciole, etc.Confezionamento, peso medio/pezzatureTavoletta con incarto a portafoglio, nei formati da 35 e 85 g.Shelf life24 mesi per ricette a base fondente (18 mesi per ricette a base latte).

PERINO & PERINO

NOBERASCO

Alessandra Perino, responsabile

Mattia Noberasco, managing director

“La nostra linea biologica è in costante crescita sia in Italia sia all’estero, dove è conosciuta e apprezzata da tempo. In particolare, la Pizza Croc-cantina è uno snack leggero, in sei differenti gusti, disponibile sfusa, nel formato originale tondo in cartoni da 2,5 Kg, o nelle comode confezioni in schegge da 150 o 500 grammi”.

“Per Noberasco la scelta di promuovere alimenti biologici, selezionando il meglio delle produzioni agricole certificate nel mondo, è da sempre un impegno concreto nei confronti dei consumatori. Oggi, la linea Pilastri del Benessere propone snack sani e gustosi in pratiche confezioni monodo-se, perfette per un consumo on the go. Un’ampia scelta di referenze a base di frutta biologica, secca e morbida: Misti Bio, le barrette BioBreak e Super Frutti. Inoltre, stimolati dai dati sullo scarso consumo di frutta da parte dei bambini, ci siamo attivati per creare prodotti vicini ai loro gusti, come Fruttime e BioCrokkamela. Il lancio di nuovi prodotti e la continua ricerca di nuovi trend di mercato ci permette di essere sempre competitivi”.

PIZZA CROCCANTINABreve descrizioneUno snack semplice e naturale, all’olio extra vergine di oliva, declinato in sei differenti gusti: naturale, rosmarino, peperoncino, pomodoro, paprika e semi di finocchio. Adatta per bambini e adulti come sostituto del pane, come aperitivo o come snack per rompere la fame.Canali di distribuzioneNormal trade, Horeca, e-commerce e Gdo.Ingredienti principaliFarina di frumento*, olio extra vergine di oliva*, farina di grano duro*, lievito, malto d’orzo*, sale marino. *=biologico.Confezionamento, peso medio/pezzatureConfezioni da 12 x 150 g o 6 x 500 g.Shelf life270 giorni.

BIO SUPER FRUTTI SUPER MIX Breve descrizioneSuper Frutti Noberasco da oggi è anche Bio. La nuova linea - innovativa e completa di frutta, bacche e semi - propone il mix di gelso nero, maqui, olivello spinoso, aronia, goji, physalis, uno snack salutare e ideale in ogni momento della giornata. Canali di distribuzione Grande distribuzione ed e-commerce.Ingredienti principaliGoji, physalis, gelso nero e aronia.ConfezionamentoBuste monodose in carta, peso medio da 20 a 30 g a seconda della referenza.Shelf life12 mesi.

FREEG Marini Enzo, amministratore delegato

“Freeg propone una piadina e una base per pizza senza glutine certificate biologiche. Due referenze che hanno fatto registrare una crescita del 30% su base annua”.

PIADENELLE BIOBreve descrizionePiadina biologica senza glutine che non contie-ne allergeni.Canali di distribuzioneFarmaceutico, private label, Gd, Do e normal trade.Ingredienti principaliFarina di riso, amidi di mais e patate, farina di grano saraceno, olio di semi di girasole e olio extra vergine di oliva.Confezionamento, peso medio/pezzatureBuste termoformate da 200 g, contenenti 2 pezzi.Shelf life120 giorni.

SOTTOLESTELLECappucci Filomena, responsabile marketing

“Sottolestelle, azienda di produzione e di-stribuzione di alimenti biologici, vanta stabili-menti di produzione Bio-dedicati, dove non si utilizzano mai latte e uova. Propone di-verse linee di biscotti biologici, senza olio di palma, dedicati alle intolleranze a frumento, uova, latte, lieviti. Prodotti di pasticceria con pasta sfoglia e pasta frolla bio, senza tracce di latte e uova. Pane bauletto bio prodotto solo con lievito di pasta madre. Sostituti del pane bio senza lieviti. Tutte referenze in cre-scita di circa il 30% su base annua”.

KRUMÌ DI FARROBreve descrizioneBiscotti senza tracce di latte e uova, prodotti con olio extra vergine di oliva e di girasole, dol-cificati solo con sciroppo d’agave. Friabili, gu-stosi e nutrienti, ideali per una sana colazione.Canali di distribuzioneNegozi specializzati, erboristerie, farmacie e parafarmacie.Ingredienti principaliFarina di farro, olio extra vergine di oliva, olio di girasole, sciroppo di agave.Confezionamento, peso medio/pezzatureConfezione da 300 g.Shelf life12 mesi.

GUIDA BUYER – GLI SPECIALI DI DOLCISALATI

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Marzo 2016

Nome prodottoSfogliatina alla liquiriziaBreve descrizione prodottoTavoletta ripiena con un impasto morbido realizzato miscelando cioccolato bianco con estratto di liquirizia. L’impasto viene estruso in modo sottile e ricoper to con due strati di cioccolato fondente extra.Ingredienti principali Cioccolato fondente extra (cacao: 58% min.) ripieno con liquirizia. Ingredienti: zucchero, pasta di cacao, burro di cacao, panna, latte intero in polvere, estratto di liquirizia (2,8%), latte scremato in polve-re, sciroppo di zucchero inver tito, burro. Emulsionante: lecitina di soia, inver tasi, va-niglia naturale in polvere.Peso medio/pezzature35 g/pezzo.CaratteristicheL’utilizzo di sole materie prime all’interno del ripieno permette l’esaltazione dei di-versi sapori durante la degustazione. De-gustando la tavoletta si percepisce l’abbi-namento della liquirizia con il cioccolato bianco all’interno e il cioccolato fondente extra all’esterno.Shelf life24 mesi.

VANNUCCIwww.vannuccichocolates.com

Nome prodottoPanpiuma al grano teneroBreve descrizione prodottoPane morbido senza crosta al grano tene-ro con olio di oliva.Ingredienti principali Farina di grano tenero tipo “0”, acqua, olio di oliva (3%), lievito naturale, farina di frumento maltato, sale marino.Peso medio/pezzature400 g.CaratteristichePane in pratica confezione richiudibile.Shelf life90 giorni.

ARTE BIANCAwww.panpiuma.it

AKELLASwww.monks.it

Nome prodottoMonk’s Defend+ frutti di bosco con cranberryBreve descrizione prodottoLa nuova variante ‘Frutti di bosco con cranberry’ completa la linea ‘De-fend+ sugarfree’.Ingredienti principaliSucco concentrato di cranberry, aro-ma frutti di bosco, mentolo.Peso medio/pezzature Busta da 46 g.CaratteristicheMonk’s, la caramella balsamica a base di miscele di erbe benefiche, è ora disponibile, nella nuova ricetta su-garfree, anche nella variante frutti di bosco con le proprietà antiossidanti del cranberry.Shelf life2 anni dalla data di produzione.

Nome prodottoIl Tar tufo limoncelloBreve descrizione prodottoGelato al limone di Sicilia e panna, con un cuore fluido di limoncello, ricoper to di granella di meringa.Ingredienti principali Latte italiano di alta qualità, panna fresca, succo di limone, meringa. Non contiene coloranti, grassi idrogenati e Ogm. Pro-dotto senza glutine.Peso medio/pezzature110 g. CaratteristicheInnovativa rivisitazione del tradizionale tar tufo di Pizzo, il prodotto è composto da gelato al limone di Sicilia e al fiordi-latte, arricchito con un cuore fluido cuo-re al limoncello, ricoper to di granella di meringa.Shelf life36 mesi.

CALLIPO GELATERIAwww.gelateriacallipo.com

MAGLIO ARTE DOLCIARIAwww.cioccolatomaglio.it

Nome prodottoAmore di nonna – crema spalmabile alle nocciole, latte e fondenteBreve descrizione prodottoLe creme spalmabili Maglio contengono un’elevata percentuale di massa di ca-cao e il 29% di pasta di nocciole Giffoni Igp. Sono contenute in vasetti della tra-dizione, che conservano i profumi e le caratteristiche del prodotto.Ingredienti principali Gusto latte: massa di cacao, burro di cacao, nocciole (29%), latte intero in polvere (10%). Gusto fondente: massa di cacao, burro di cacao, nocciole (29%).Peso medio/pezzature100 e 340 g. CaratteristicheAmore di nonna è facilmente spalmabi-le, grazie alla sua cremosità. Al palato si presenta vellutata e il sapore del cioc-colato e delle nocciole è persistente. La doppia versione è pensata per gli aman-ti del latte e per coloro che prediligono il fondente.Shelf life18 mesi.

Nome prodottoSavoiardi MariniBreve descrizione prodottoBiscotti dolci e leggeri, dalla consi-stenza friabile e spugnosa. Ideali an-che da utilizzare per la preparazione del tiramisù.Ingredienti principaliFarina di grano tenero tipo “0”, zuc-chero, uova (26%). Agenti lievitanti: carbonato acido d’ammonio, carbo-nato acido di sodio, difosfato disodi-co. Sciroppo di glucosio, aromi. Può contenere tracce di frutta secca a guscio e latte.Peso medio/pezzature Confezioni da 200 o da 400 g.CaratteristicheDisponibile anche per private label e nei formati Horeca.Shelf life12 mesi dalla data di produzione.

BISCOTTIFICIO VERONAwww.biscottificioverona.comt

D’ALESSANDRO CONFETTUREwww.dalessandroconfetture.it

Nome prodottoScrucchijate di uva neraBreve descrizione prodottoLa Scrucchijate è un prodotto tipico abruzzese, una confettura ottenuta con le uve Montepulciano d’Abruzzo. Veniva prodotta in casa, frutto di una lunga tradi-zione, con l’uva più bella e più soda, dopo aver schiacciato ogni acino tra due dita per liberarlo dai semi. Il prodotto deve il suo nome proprio a questa operazione di schiacciamento (scrocchiatura).Ingredienti principaliUva, zucchero, gelificante (pectina). Peso medio/pezzature12 confezioni da 380 g per pacco.CaratteristicheLa confettura di uva nera ha un’elevata percentuale di frutta fresca, superiore al 65% di confettura. E’ a questo che si deve il suo profumo intenso e il gusto robusto. Ideale per prima colazione, dolci e me-rende.Shelf life3 anni.

Nome prodottoFinissimo all’olio d’olivaBreve descrizione prodottoGrissini fini dorati, con estremità lie-vemente arrotondate.Ingredienti principaliFarina di grano tenero tipo 0, olio di oliva (9%), sale, lievito, farina di fru-mento maltata.Peso medio/pezzature Confezione da 250 g (5 buste da 50 g).CaratteristicheSenza strutto.Shelf life12 mesi dalla data di produzione.

GRISSINIFICIO LINEA DERBYwww.grissiniderby.it

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SCHEDE PRODOTTO

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DG3 DOLCIARIAwww.nicoladigennaro.it

Nome prodottoDragées ricoper ti al cioccolato Breve descrizione prodottoI dragées firmati Di Gennaro com-prendono le nocciole “Avellane”, i filetti di “Ribeira”, i cubetti di granella di mandorla e fior di zucchero rico-per ti al cioccolato extrafondente, fi-nissimo al latte e bianco. Ingredienti principaliCubetti d’arancia, croccante alla man-dorla, nocciole, ricoper ti con ciocco-lato extrafondente, finissimo al latte o bianco.Peso medio/pezzature Busta da 180 g.Shelf life24 mesi.

Nome prodottoI Crackers del sole senza glutineBreve descrizione prodottoCracker senza glutine. Uno snack salato, ide-ale anche come sostitutivo del pane.Ingredienti principali Amido di frumento deglutinato, fecola di patate, olio extravergine di oliva, uova, mar-garina vegetale (oli e grassi non idrogenati di palma e girasole, acqua. Emulsionante: E471. Sale. Regolatore di acidità: E330), adipato di di-amido acetilato, sale. Addensanti: gomma di Guar, fibre di semi di Psyllium. Agenti lie-vitanti: sodio bicarbonato, sodio pirofosfato, Glucone Delta Lattone. Latte scremato in polvere. Estratto naturale di rosmarino. Peso medio/pezzatureConfezione da 200 g.Shelf life12 mesi.

FARMOwww.farmo.com

FORNO MIOTTIwww.fornomiotti.com

Nome prodottoCrostataBreve descrizione prodottoCrostata ar tigianale di alta pasticce-ria. La sfoglia di pasta frolla viene cot-ta ad aria calda e spalmata di confet-tura in diversi gusti: tra cui albicocca, ciliegia, frutti di bosco e anche crema nocciola.Ingredienti principaliFarina di grano tenero tipo ‘0’, zuc-chero, olii vegetali, uova, burro, con-fettura (25% del peso del prodotto).Peso medio/pezzature Disponibile in formato da 500 o 250 g.CaratteristicheForma squadrata, non rotonda, sen-za contorni e con tanta confettura o crema.Shelf life5 mesi.

Nome prodottoDolcetto apricot creamBreve descrizione prodottoConfezione da otto merendine incar ta-te singolarmente, al gusto albicocca.Ingredienti principali Farina di frumento, zucchero, uova fresche (16%), sciroppo di glucosio-fruttosio, oli e grassi vegetali non idro-genati (palma), acqua, albicocca (3,1%). Stabilizzante: sorbitolo. Albume d’uovo in polvere, fibra di agrumi, aroma natu-rale (albicocca). Emulsionanti: mono e digliceridi degli acidi grassi. Gelificante: agar. Agenti lievitanti: difosfato disodico e carbonato acido di sodio. Correttore di acidità: acido citrico. Sale. Può conte-nere tracce di frutta a guscio e soia.Peso medio/pezzaturePacchetto con 8 merendine da 25 g confezionate singolarmente.CaratteristicheLa prima linea di merendine in pan di spagna senza latte e con ridotto appor-to calorico (sotto le 100 calorie) come raccomandato dal ministero della Salute europea in tema di alimentazione dei bambini. Disponibile anche nei gusti: ca-cao, fragola, ciliegia e ‘Dark’.Shelf life9 mesi.

FREDDI DOLCIARIAwww.freddi.it

Nome prodottoPuroBreve descrizione prodottoIl primo tar tufo di cioccolato senza zuc-cheri aggiunti. L’intenso profumo delle migliori miscele di cacao si unisce al gusto naturale delle pregiate nocciole del Piemonte. Disponibile nella versione Nero o Latte.Ingredienti principali Cacao e nocciole. Senza Glutine. Senza zuccheri aggiunti, con edulcorante mal-titolo.Peso medio/pezzatureSacchetto da 200 g. Confezione da 60 o 350 g. Tar tufo singolo: 14 g. CaratteristicheUn impasto morbido e cremoso, ricco di gusto.Shelf life10 mesi.

LA PERLA DI TORINOwww.laperladitorino.it

MONVISOwww.panmonviso.it

Nome prodottoCrustini, mini bruschette al gusto classicoBreve descrizione prodottoFette di pane italiano, tostate e insa-porite con olio extravergine di oliva crudo e sale. Ideali per un break e per aperitivi, da sole o spalmate a piacere. Disponibili anche in altre va-rianti di gusto, tra le quali Rosmarino, Olive verdi e nere, Peperoncino. Ingredienti principaliFarina di grano tenero tipo “0”, se-mola rimacinata di grano duro, olio di oliva (9%), olio extravergine di oliva (6%), sale (2,4%), lievito di bir-ra, estratto di malto d’orzo e mais, zucchero.CaratteristicheLeggeri e croccanti, sono tostati al forno, poveri di grassi (16%) e a bas-so contenuto di grassi saturi. Con olio di oliva extravergine.Peso medio/pezzature 120 g.Shelf life12 mesi.

Nome prodottoCorn FlakesBreve descrizione prodottoFiocchi di mais, ideali per la prima co-lazione.Ingredienti principaliFarina di mais (94%), zucchero, malto d’orzo, sale, sciroppo di glucosio. Antios-sidante: estratto ricco di tocoferolo.Peso medio/pezzatura375 g. CaratteristicheGustosi fiocchi di mais, senza additivi né coloranti, cer tificati No Ogm.Shelf life24 mesi.

MR KANNY - CANNILLOwww.mrkanny.it

POLAR MINTwww.polarmint.it

Nome prodottoAnicetteBreve descrizione prodottoCaramelle al gusto anice.Ingredienti principaliZucchero, gomma adragante, gela-tina alimentare, liquirizia in polvere, aromi. Colorante: E100, E120, E141, E163. Tracce di amido di mais.Peso medio/pezzature Confezioni da 500 o 200 g.CaratteristichePer la produzione delle pastiglie si adotta un processo di lavorazione a freddo. Si impastano zucchero a velo, gomma adragante e gomma arabica aggiungendo aromi e altri ingredienti caratterizzanti. Una volta reso omo-geneo l’impasto, questo viene lami-nato fino a formare una sfoglia, che viene pressata con lo stampo per la forma, quindi le pastiglie passano all’essiccazione.Shelf life36 mesi.

Nome prodottoHaribo liquirizia & caramel-loIngredienti principali Zucchero, sciroppo di glucosio, amido, gelatine, estratto di liquirizia (3%), aroma, sale. Colorante: car-bone vegetale; sciroppo di

melassa. Agenti di rivesti-mento: cera d’api bianca e gialla, cera carnauba.Peso medio/pezzature175 g.CaratteristicheCaramelle alla liquiriziaShelf life250 giorni.

HARIBO ITALIAwww.haribo.com

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Marzo 2016 TECNOLOGIE & ATTREZZATURE

Nome prodottoMitoBreve descrizione del prodottoMito è un disco di cioccolato finissimo, ottenuto con i migliori cacao del mon-do, studiato per creare con un solo gesto diverse, e ottime, cioccolate in tazza.Ingredienti principaliCacao biologico, burro di cacao, zucchero di canna.Peso medio/pezzature15 g.CaratteristicheOriginale sistema brevettato a base di cioccolato equosolidale, che rivoluziona la preparazione della cioccolata in tazza.Shelf life12 mesi.

COSWELLwww.coswell.biz

Nome prodottoVaschette alimentari in poli-propilene a iniezioneSettore di applicazioneAdatte a tutte le categorie di prodotti alimentari.Descrizione Contenitori in plastica a iniezione (polipropilene di prima scelta), con certifi-cazioni per uso alimentare: Brc/Iop, Iso 9001 e Haccp. Punti di forzaCapacità produttiva, certificazioni e referenze aziendali. Ampiezza catalogo prodotti. Qualità del servizio offerto e celerità delle tempistiche di consegna in Italia e all’estero. Personalizzazione: possibilità di scegliere tra colorazioni standard (bianco, nero, trasparente), oppure tra un’ampia gamma colori per rendere unico il prodotto. Decorazioni grafiche: etichettatura Iml, applicazio-ne sleeve e stampe offset. Temperature di esercizio (min./max.): -30° C / +120° C. Performance: tutti i prodotti Ats sono adatti al confezionamento in atmosfera modificata (Atm), alla steriliz-zazione e alla pastorizzazione.Specifiche tecnicheAmpia scelta di articoli standard e personalizzati. Gamma ½ gastro: 320 x 260 mm, altezze disponibili: 40, 50, 60, 80, 95 mm. Gamma ¼ gastro: 260 x 160 mm, altezze disponibili: 40, 50, 70, 95 mm.

ATS PACKAGINGwww.ats-pack.com

Nome prodotto FacilissimoDescrizione e punti di forzaFacilissimo di Eurovo Service, albume d’uovo liquido liottizzato, è ideale per tutte le preparazioni in cui il volume e la stabilità dell’albume montato sono importanti. Le caratteristiche del prodotto lo rendono particolarmente adatto per meringhe all’italiana e alla francese e doppie montate, ma anche per mousse, macarons e torte.Ingredienti principaliAlbume d’uovo liottizzato.Peso medio/pezzatureBottiglia da 1 Kg (che corrisponde a circa 32 albumi d’uovo). CaratteristicheSenza l’aggiunta di conservanti o additivi, si conserva a temperatura ambiente per 6 mesi dalla data di confezionamento finché rimane chiuso: caratteristica che facilita il lavoro dell’artigiano perché rende il prodotto pronto all’uso direttamente in planetaria, facile da dosare e senza sprechi, garantendo una montata veloce e un volume più stabile.Shelf life6 mesi dalla data di confezionamento a temperatura ambiente. Dopo l’apertura va conservato in frigo-rifero e consumato entro 48 ore.

EUROVOwww.eurovoservice.it

Nome prodottoSemiMou Breve descrizione del prodottoIl SemiMou è una base neutra per preparare semifreddi e mous-se in un’ampia varietà di gusti. Peso medio/pezzatureSac à poche da 0,5 o 1 Kg. Cartoni da 4 o 6 Kg.CaratteristicheSi monta facilmente, anche con una semplice frusta elettrica, e permette l’inclusione di ingredienti d’ogni tipo, dando così vita a numerose e fantasiose ricette. Nella preparazione delle mousse, il SemiMou conferisce una struttura leggera, garantisce un’ottima tenuta della montata nel tempo e un gusto delicato. Una volta preparata la montata, la mousse deve essere riposta in frigorifero e servita fredda. La struttura di SemiMou, ricca di panna e delicata, permette anche la creazione di semifreddi di alto livello. La formulazione è studiata per garantire la massima pra-ticità di gestione: i semifreddi, che si conservano nel congelatore a -20° C fino a 3 settimane, possono essere serviti appena estratti e mantengono a lungo la compattezza prima di iniziare a sciogliersi.Shelf life12 mesi a -20° C. Una volta scongelata, la confezione chiusa si conserva in frigorifero 0/6° C per 15 giorni.

GUERRAwww.guerra.it

Nome prodottoMlh Laboratory MixerSettore di applicazioneMlh è il mixer - ideale per laboratori di ricerca, sviluppo e pro-duzione su piccola scala – adatto a tutte le tipologie di prodot-to e tecnologie di miscelazione. Particolarmente indicata nel settore alimentare e delle materie prime, Mlh è una macchina estremamente facile da utilizzare e pronta all’uso. Punti di forza del prodotto Velocità e precisione di miscelazione. Facilità d’uso e manuten-zione. Economico e versatile. Rotore facilmente sostituibile. Do-tata di una vasta gamma di utensili di miscelazione (a vomere, vomeri dentati, lama liscia, lama dentata, nastro), la macchina produce miscele di alta qualità, riprodu-cibili nel tempo.Specifiche tecnicheIl mescolatore da laboratorio discontinuo Mlh è costituito da un’unità di motorizzazione autopor-tante con inverter incorporato, un rotore miscelatore supportato dalla parte della motorizzazione, da una camera di miscelazione girevole, facilmente smontabile e completa di bocca di carico/scarico e uno sportello d’ispezione che assicura un rapido accesso alle parti interne. Capacità: 1 ~ 40 litri/batch. Sistema d’iniezione liquidi. Disponibile in acciaio inox 304L / 316L. Motoriduttore regolabile con inverter. Agitatori. Aggancio rapido della camera di miscelazione. Trattamenti speciali delle super-fici (lucidatura a specchio, rivestimento interno in Teflon). Camicia di riscaldamento/raffreddamento camera di miscelazione.

MAP - WAMGROUPwww.mapsrl.it

Nome prodottoDosatori mescolatori continui per liquidi e solidiSettore di applicazioneIndustria dolciaria e alimentare.Descrizione e punti di forza del prodotto Il mescolatore dosatore continuo serie MDC-A, progettato e realizzato da Tecno 3, è utilizzato nel processo di produzione del cioccolato, delle creme e dei semilavo-rati per gelateria e pasticceria, per dosare e miscelare in modo omogeneo tra di loro in-gredienti liquidi e solidi previsti nelle ricette. L’impianto è costituito da un contenitore a culla, in cui è sistemato un agitatore orizzon-tale con la duplice funzione di mescolare e traslare il prodotto. Gli ingredienti sono dosati contempo-raneamente e in continuo con accuratezza, secondo le caratteristiche fisiche, con opportuni sistemi basati su celle di carico o su contatori volumetrici di precisione. Entrano nella zona posteriore della vasca, la percorrono in tutta la sua lunghezza miscelandosi, sino ad arrivare all’uscita posizionata nella parte alta anteriore. Il prodotto esce per tracimazione ed è inviato alla successiva fase di lavorazione. Le ricette possono essere impostate e memorizzate su pannello operatore touchscreen. La loro gestione e il corretto dosaggio degli ingredienti sono controllati da Plc, che coordina anche tutti gli altri parame-tri (temperatura vasca, velocità e senso di rotazione mescolatore, livello del prodotto, …).Specifiche tecnicheCostruito interamente in acciaio inox Aisi 304, il dosatore mescolatore continuo occupa uno spazio ridotto, è accessibile all’operatore ed effettua una mescolazione molto efficace. L’agitatore interno può essere agevolmente rimosso nel cambio di ricetta, qualora si voglia effettuare una pulizia radicale. A differenza degli impianti tradizionali a batch, con cariche talvolta di notevoli entità per ogni unità produt-tiva, questo dosatore permette di gestire quantità ridotte di miscela e un rapido cambio di ricetta. Può essere realizzato come unità autonoma, da inserire in diverse posizioni delle linee produttive, grazie al basamento dotato di ruote per un facile spostamento. Nella preparazione di semilavorati, confezionati in recipienti di differenti capacità (da 0,3 a 25 Kg), il dosatore mescolatore viene fornito completo di dispositivo elettronico di dosaggio e pesatura.

TECNO 3www.tecno-3.it

Nome prodotto Miss Baker Pro XlSettori di applicazioneLaboratori di ristoranti, pasticcerie, bar.Descrizione e punti di forzaMiss Baker, a marchio registrato, è la prima impastatrice a braccia tuffanti da banco. Le cinque velocità sono gestite da un inverter e impostate attraverso un intuitivo pannello comandi touchscreen. La vasca estraibile e rotante elettricamente e il mo-tore brushless ad alta efficienza energetica sono alcune delle caratteristiche di questa impastatrice dall’estetica raffinata. Nella nuova versione Pro Xl la capacità d’impasto raggiunge i 5 Kg di prodotto, mantenendo una perfetta ossigenazione dell’impasto, grazie all’introduzione dell’innovativo sistema di rotazione vasca con frizione a doppia ruota libera.Specifiche tecniche5 velocità gestite da inverter. Capacità di impasto da 1 a 5 Kg. Vasca estraibile e rotante elettricamente. Innovativo sistema di rotazione vasca con frizione a doppia ruota libera.

SCB BERNARDIwww.bernardi-impastatrici.it - www.missbaker.it

Page 23: A MIF - Alimentando · quando le dimensioni non contano Patatine: un mercato in frenata A pagina 7 2° PUNTATA PRESSIONE PROMOZIONALE 26,43% TREND VENDITE IN VALORE DELLE PL +3,89%
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