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A SPASSO CON I SANNITI

A SPASSO CON I SANNITI - convittonazionaleroma.com · Le guerre sannitiche sono una serie di tre conflitti combattuti dalla giovane Repubblica romana contro la popolazione italica

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A SPASSO

CON I SANNITI

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LA RELIGIONE

Adorare gli stessi dei fu per i Sanniti un fattore di unità tribale.

La religione era molto importante tanto da collegare ad essa vari momenti dell’attività giornaliera.

Nei riti sacri dei Sanniti ricorsero sempre Juppiter (Giove), Mamerte (Marte), Mercurio, Diana, Apollo, Atena, i Dioscuri (Castore e Polluce),Dionisio, Kerres (Cerere) ,La Mefite, « colei che sta in mezzo » ma anche «la mediatrice», fu una divinità venerata in tutto il Sannio come attestano i diversi santuari a lei dedicati

IL GOVERNO

Gli stati tribali sanniti furono l’evoluzione di città pastorizie e contadine che abitavano la penisola italica.

Il popolo del Sannio non era organizzato in governi municipali o città-stato.

Non esisteva un agglomerato urbano che fosse posto a capo della nazione come lo era Roma per i romani.

L’unità politica e amministrativa dei Sanniti era la «Touto» (termine osco per definire la comunità), un’entità che aveva carattere corporativo ed era più vasto nel concetto romano di civitas.

ORIGINI E TRADIZIONE

La primavera sacra (Ver sacrum) era una ricorrenza rituale praticata da diversi popoli dell'Italia antica (e di conseguenza anche sanniti). Il rito, anche per scongiurare pestilenze, malattie e carestia, consisteva nel sacrificare al dio Mamerte gli animali. I bambini venivano cresciuti ed educati come sacratie poi, giunti all'età adulta, fatti emigrare altrove per fondare nuove comunità. Così nasceva un nuovo popolo mentre la comunità d'origine risolveva i problemi di sovrappopolamento.

La migrazione era guidata secondo una procedura: interpretavano i movimenti ed il comportamento di un animale guida, per trarne auspici e indicazioni sulla direzione del viaggio. Per i sanniti l'animale sacro il toro (che guidò 7.000 Sacrati provenienti dal lago sacro di Cutilia vicino l'odierna Rieti).

LE CINQUE

COMUNITÀ

SANNITICHE

• FRETANI: COSTA ADRIATICA

• PENTRI: ATTUALE MOLISE

• CARRECINI:ABBRUZZO

MERIDIONALE

• CAUDINI: CAPUA, CASERTA

• IRPINI: BENEVENTO

TERRITORIO

ATTUALE

I TRATTURI: Rete stradale tracciata dal continuo spostamento degli animali, ossia la transumanza (fenomeno migratorio del bestiame dai pascoli di pianura a quelli delle regioni montuose e viceversa). Il tratturo più lungo e importante è quello che va dall’Aquila a Foggia

LE GUERRE SANNITICHE

Le guerre sannitiche sono una serie di tre conflitti combattuti dalla giovane Repubblica romana contro la popolazione italica dei Sanniti e numerosi loro alleati tra la metà del IV e l'inizio del III secolo a. C.

Le guerre, terminate tutte con la vittoria dei Romani (tranne la prima fase della seconda guerra), scaturirono dalla politica espansionistica dei due popoli che a quell'epoca si equivalevano militarmente e combattevano per conquistare l'egemonia nell'Italia centrale e meridionale oltre che per la conquista del porto magnogreco di Napoli.

I GUERRA SANNITICA (343-341 a.C.)

Causa della guerra fu l’attacco di Capua da parte Sanniti. I Romani andarono in aiuto di Capua rompendo il patto di non belligeranza instaurato con i Sanniti nel 354 a. C.

I romani vinsero due importanti battaglie: Monte Gauro (vicino Napoli) e Suessula.

I Sanniti però riuscirono in seguito a far ripiegare il nemico quasi al di fuori dei territori della Campania settentrionale. Tra i magister equitum e consoli romani che scesero in campo, si ricordano Marco Valerio Corvo, Caio Marcello Attilio ed Emilio Mamertino. Dopo due anni di sanguinosi scontri e attacchi di altre popolazioni italiche subite da entrambi le parti, si decise di ripristinare il patto del 354 a. C. con alcune modifiche.

II GUERRA SANNITICA (326-304 a.C.)

Nel 321 a.C. l’esercito romano subì un’umiliante sconfitta alle Forche Caudine: mentre l’esercito romano si stava spostando da Capua a Benevento, spie sannite travestite da pastori li indirizzarono verso una stretta gola montuosa dove furono presi facilmente in trappola dai nemici.

Alla fine i Sanniti lasciarono andare l’esercito romano ma imposero gravose condizioni di resa tra queste la subjugatio ovvero il passaggio sotto il giogo: due lance conflitte in terra, una sospesa orizzontalmente a queste ultime, lo sconfitto, nudo, doveva passarvi sotto inchinandosi in presenza dell’esercito nemico.

Ne conseguiva grande gloria a chi imponeva una tale umiliazione, ma totale ignominia a chi la subiva tanto che spesso si preferiva piuttosto affrontare la morte.

III GUERRA SANNITICA (298-290 a.C.)

La resa dei conti ci fu con la battaglia di Sentino (in latino Sentinum) nella pianura in prossimità della cittadina di Sassoferrato, oggi in provincia di Ancona, nel 295 a.C. dove Romani dovettero fronteggiare una coalizione nemica composta da quattro poli: Sanniti, Etruschi, Galli e Umbri.

I Romani vennero inizialmente sorpresi dai Galli che si gettarono nella mischia con carri colmi di frecce. Il fracasso dei carri spaventò i cavalli romani i quali batterono in ritirata. Il console plebeo Publio Decio Mure figlio di Decio Mure, che aveva combattuto nella prima guerra sannitica, compì il rito della devotio consacrandosi a Marte ed agli dei degli inferi scagliandosi contro i carri e perdendo la vita nella mischia.

Il gesto eroico e ancor più la morte del console, che indicava l’accettazione del sacrificio da parte degli dei, rianimò le schiere romane che riportarono, alla fine, una completa vittoria.

CITTÀ VISITATE AGNONE

SEPINO

ISERNIA

CAMPOBASSO

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AGNONE Città molto famosa per la sua fabbrica di campane che fornisce in tutto il mondo

SEPINO Sepino è un centro di pianura, situato ai piedi del Matese e aperto sulla valle del Tammaro.

Di particolare importanza sono le 4 porte della città:

• Boiano

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• Tammaro

La basilica, il macellum,il foro, e il teatro.

ISERNIA Seconda città in Molise per grandezza e importanza

CAMPOBASSO Attuale capoluogo della regione Molise, dove è presente un importante museo sannitico

PIETRABBONDANTE

L’area archeologica costituisce il più importante santuario e centro politico dei Sanniti

A cura di :

Francesca Menzani

Costanza Buonomo

Livia Fabiani

De Angelis Benedetta

IB CLASSICO CONVITTO

NAZIONALE ROMA