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Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente del Friuli Venezia Giulia del Friuli Venezia Giulia del Friuli Venezia Giulia del Friuli Venezia Giulia pag. 1 di 10 S.O.C. “Pressioni sull’Ambiente” "Protocollo operativo per l'esecuzione di campionamenti top soil in alcune aree dell'abitato di Servola" Sintesi dei risultati (24 maggio 2016) Sommario Premessa .............................................................................................................................................. 2 Materiali e metodi ............................................................................................................................... 2 Risultati ................................................................................................................................................ 3 Considerazioni generali sulla matrice suolo ........................................................................................ 7 Riferimenti ........................................................................................................................................... 8

Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente del ... · terreni prospicenti lo stabilimento siderurgico di Servola. La finalità di tali indagini, condotte a ... nei due punti

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Agenzia Regionale per la Protezione dell’AmbienteAgenzia Regionale per la Protezione dell’AmbienteAgenzia Regionale per la Protezione dell’AmbienteAgenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente

del Friuli Venezia Giuliadel Friuli Venezia Giuliadel Friuli Venezia Giuliadel Friuli Venezia Giulia

pag. 1 di 10

S.O.C. “Pressioni sull’Ambiente”

"Protocollo operativo per l'esecuzione di campionamenti top soil in

alcune aree dell'abitato di Servola"

Sintesi dei risultati

(24 maggio 2016)

Sommario

Premessa .............................................................................................................................................. 2

Materiali e metodi ............................................................................................................................... 2

Risultati ................................................................................................................................................ 3

Considerazioni generali sulla matrice suolo ........................................................................................ 7

Riferimenti ........................................................................................................................................... 8

pag. 2 di 10

Premessa

Nel novembre 2015, su richiesta del Comune di Trieste e dell’ASS n°1 Triestina, è stato messo a

punto un protocollo operativo, al quale si rimanda, per procedere all’esecuzione di indagini sui

terreni prospicenti lo stabilimento siderurgico di Servola. La finalità di tali indagini, condotte a

titolo conoscitivo, ha riguardato la valutazione della presenza di alcuni idrocarburi policiclici

aromatici (IPA) negli stati superficiali del terreno quale eventuale contributo di polveri

aerodisperse emesse dallo stabilimento siderurgico nel corso del tempo, già peraltro oggetto di

valutazione da parte dell’Azienda e di ARPA FVG a mezzo della rete deposimetrica.

Materiali e metodi

I dati oggetto del presente documento di sintesi sono relativi ai campioni di terreno prelevati con

metodologia “top soil” ed analizzati nei primi mesi del 2016, come stabilito dal “Protocollo

operativo per l’esecuzione di campionamenti top soil in alcune aree dell’abitato di Servola” dd.

08.11.2015.

Le aree oggetto di indagine sono rappresentate in figura 1 e di seguito elencate:

- Area di verde pubblico, Via Norma Cossetto;

- Pineta Stefano Miniussi, Via di Servola

- Aiuola Spartitraffico GVT, Via di Servola

- Giardino Pubblico Frà V.M. Antollovich, Via Valmaura angolo Via Carpineto

- Aiuola Spartitraffico, Piazzale Atleti Azzurri d’Italia;

- Associazione Italiana Amici del Presepio, Sezione di Trieste – Club Triestino Fermodellisti

Mitteleuropa, Via dei Giardini 16

- Scuola dell’infanzia Don Chalvien, Via I. Svevo 21/1

- Scuola primaria statale Biagio Marin, Via M. Praga

- Chiesa Cattolica Parrocchiale S. Lorenzo, Via di Servola 40

- Piazzale Rosmini;

- Giardino Pubblico Muzio De Tommasini, Via Giulia;

- Sincrotrone, Basovizza.

I campionamenti sono stati eseguiti dalla IPAS Bonifiche dei siti contaminati della SOC Pressioni

sull’Ambiente di ARPA FVG, in conformità alle procedure PR10.03 (campionamento e trasporto

campioni nel laboratorio multisito) e IO ACC 04/LUD (campionamento e contenitori). I campioni

sono stati prelevati con “metodologia top soil” ovvero campionando i primi 10 centimetri di suolo

superficiale sulla scorta di cinque incrementi rispondenti ai vertici e al centro di un quadrato di un

metro di lato. I campioni così formati sono stati omogeneizzati in campo e setacciati in laboratorio

per ottenere la frazione inferiore a 2 mm su cui sono state condotte le determinazioni analitiche.

Le analisi sono state eseguite dalla SOC Laboratorio/SOS Laboratorio di analisi ambientali e matrici

sanitarie dell’ARPA FVG, con sede a Udine, secondo i metodi indicati in tabella 1.

pag. 3 di 10

Tipologia Descrizione Metodo P

AR

AM

ET

RI

fisici frazione granulometrica <2mm

D.M. Agricoltura e Foreste – 13/09/99 –

Met.II.1

Umidità a 105° C UNI EN 15934:2012 Met A.

chimici

Benzo(a)antracene

Benzo(a)pirene

Benzo(b)fluorantene

Benzo(k)fluorantene

Benzo(g,h,i)perilene

Crisene

Dibenzo(a,e)pirene

Indenopirene

Pirene

EPA 8270 C 1996

Tabella 1. Elenco dei parametri analizzati e dei corrispondenti metodi analitici utilizzati dal Laboratorio

Analisi Ambientali e Matrici Sanitarie per la determinazione degli IPA su 15 campioni di top soil prelevati

nelle aree urbane di Trieste.

Risultati

I risultati analitici degli IPA sono riportati in tabella 2.

ANALITA

CS

C (

Co

l. A

)

CS

C (

Co

l. B

)

27

8 V

ia N

. C

oss

ett

o

27

9 P

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28

0 P

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24

77

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79

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28

81

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27

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ola

B.

Ma

rin

61

29

V

ia

Gia

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i -

Ass

.

Am

ici P

rese

pe

% <2mm

92,2 78,3 86,6 84,3 75,7 77,7 81,1 77,9 81,3 100 94,4 62,8 83,9 88,1 90,6

% Umidità 28,0 22,6 27,9 18,7 16,3 15,5 18,6 23,5 32,3 25,3 22,1 10,2 6,6 19,3 12,0

Benzo(a)antrace

ne 0,5 10

0,02

6 0,64 0,35 0,83 0,95 1,8

0,04

2

0,07

3

0,00

51

0,03

1 2,7 1,3 0,53 1,4 0,57

Benzo(a)pirene 0,1 10 0,02

5 0,58 0,36 0,71 0,91 1,4

0,04

3

0,07

2

0,00

69

0,03

2 2,8 1,3 0,5 1,1 0,48

Benzo(b)fluoran

tene 0,5 10 0,04 0,86 0,5 1,1 1,3 2,0 0,07 0,12

0,01

7

0,06

1 4,4 2 0,84 1,8 0,79

Benzo(k)fluorant

ene 0,5 10

0,01

4 0,31 0,18 0,39 0,49 0,78

0,02

4

0,03

8

0,00

46

0,02

2 1,5 0,63 0,31 0,66 0,29

Benzo(g,h,i)peril

ene 0,1 10

0,02

2 0,41 0,25 0,56 0,7 0,94

0,03

6

0,06

4

0,00

89

0,03

5 2,4 1 0,42 0,82 0,36

Crisene 5 50 0,02

8 0,58 0,34 0,77 0,93 1,6

0,04

4 0,08

0,00

87

0,03

8 2,6 1,3 0,56 1,3 0,49

Dibenzo(a,e)pire

ne 0,1 10

0,00

228

0,07

7

0,04

5

<0,0

50

<0,0

50

<0,0

50

<0,0

010

0,01

2

<0,0

010

<0,0

010 0,56 0,24

0,05

7 0,13

0,06

2

Indenopirene 0,1 5 0,02

2 0,47 0,28 0,64 0,78 1,0

0,03

8

0,06

7

0,01

4

0,03

2 2,4 1 0,41 0,88 0,38

Pirene 5 50 0,04

8 1,1 0,82 1,5 1,9 3,1

0,07

6 0,13

0,01

1

0,06

1 5,4 2 0,84 2,8 0,96

Tabella2. Risultati analitici degli IPA presenti nei 15 campioni di top soil prelevati nelle aree urbane di

Trieste. In neretto sono riportate le concentrazioni, espresse sulla totalità dei materiali secchi, superiori

ai limiti (CSC) di Colonna A, Tab. 1 dell’All. 5 al Titolo V, Parte IV del D.Lgs. 152/2006; non sono presenti

concentrazioni superiori ai limiti (CSC) di Colonna B, Tab. 1 dell’All. 5 al Titolo V, Parte IV del D.Lgs.

152/2006 . In corsivo sono riportati i valori che non superano le CSC per effetto dell'incertezza di misura.

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Nella figura 1 sono riportati i punti di prelievo; in rosa e in blu i punti sono evidenziati i punti con

concentrazioni di IPA rispettivamente superiori e inferiori ai limiti (CSC) di Colonna A, Tab. 1

dell’All. 5 al Titolo V, Parte IV del D.Lgs. 152/2006.

In figura 2 si riporta la medesima mappa con un inquadramento più puntuale rispetto all’area del

quartiere di Servola ove sono più numerosi i punti di prelievo.

I risultati analitici evidenziano il superamento delle CSC in alcuni punti nell’area di Servola e anche

nei due punti di campionamento “Piazzale Rosmini” e “Giardino Pubblico Muzio De Tommasini,

Via Giulia” assunti nel contesto del “Protocollo operativo” come punti di fondo urbano.

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Figura 1. Mappa riportante i punti di campionamento su 15 campioni di top soil prelevati nelle aree urbane di Trieste (in rosa e in blu i punti con concentrazioni

di IPA rispettivamente superiori e inferiori ai limiti (CSC) di Colonna A, Tab. 1 dell’All. 5 al Titolo V, Parte IV del D.Lgs. 152/2006)

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Figura 2. Mappa riportante i punti di campionamento nell’area di abitato di Servola (in rosa e in blu i punti con concentrazioni di IPA rispettivamente superiori

e inferiori ai limiti (CSC) di Colonna A, Tab. 1 dell’All. 5 al Titolo V, Parte IV del D.Lgs. 152/2006)

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Considerazioni generali sulla matrice suolo

Il suolo è una matrice complessa, caratterizzata da una elevata variabilità orizzontale, tra suoli

diversi, e verticale, tra i diversi orizzonti di uno stesso suolo, a fronte invece di una variabilità

temporale nettamente meno marcata rispetto ad altre matrici, quali l’acqua e l’aria (Barberis et

al., 2006).

I suoli urbani differiscono da quelli rurali per il fatto che sono maggiormente influenzati dalle

attività antropiche; questa influenza si traduce, generalmente, in una maggiore contaminazione.

Le aree urbane, inoltre, presentano uno spettro molto ampio di utilizzo del suolo: giardini pubblici

e privati, campi da gioco, aree ex industriali, argini di fiumi e canali, orti familiari e terreni dedicati

all’agricoltura che, pur essendo spesso localizzati alle periferie, sono soggetti all’influenza dell’area

urbana (Barberis et al., 2006).

Gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA) sono inquinanti organici persistenti riconosciuti a livello

internazionale. Tali inquinanti organici sono immessi nell’ambiente da numerose sorgenti, hanno

una struttura chimica stabile ed una considerevole vita media; possono determinare un

inquinamento persistente, pressoché ubiquitario, e accumularsi in occasione di eventi particolari

(Giandon et al., 2012). Gli IPA, infatti, derivano da fonti legate alle attività umane che implicano

l’utilizzo di combustibili fossili quali le emissioni da autoveicoli e da impianti domestici e/o

produttivi e da fonti naturali, quali incendi e attività vulcaniche (Vane et al., 2014; Albanese et al.,

2015; Doherty et al., 2015).

Studi condotti a Glasgow (Scozia), Birmingham (Inghilterra), Boston (USA), Catania (Italia) hanno

definito che le fonti di IPA nei suoli sono riconducibili ad un insieme di fattori in cui predominano i

processi di combustione da motori e da impianti domestici (Bradley et al.,1994; Morillo et al.,

2007; De Guidi et al., 2012; Vane et al., 2014).

Ad ogni modo, lo sviluppo delle attività industriali ha aumentato il rischio di immissione di IPA

nell’ambiente e, in particolare, nel suolo dove si possono verificare fenomeni di accumulo dovuti

all’elevata idrofobicità, alla scarsa o nulla solubilità degli IPA in acqua e alla loro generalmente

bassa tensione di vapore (Biasioli et al., 2007; Kim et al., 2009; Giandon et al., 2012; Albanese et

al., 2015; Marquez-Bravo et al., 2015). Fra i fattori che regolano il destino degli IPA nel suolo si

annoverano il contenuto di carbonio organico, le proprietà idrofobiche della sostanza organica e la

composizione del suolo in termini di contenuto di argilla, limo e sabbia (Heywood et al., 2006;

Albanese et al., 2015).

La degradazione degli IPA presenti nei suoli è generalmente lenta e, comunque, avviene in

prevalenza a carico degli IPA costituiti da 2-3 anelli ovvero a basso peso molecolare; i processi

degradativi di tipo biotico e abiotico sono influenzati dalle temperature stagionali, dall’intensità

della radiazione solare, dalla piovosità e dalla presenza di vegetazione (Maisto et al., 2004;

Heywood et al., 2006; Marusenko et al., 2011; Arena et al., 2014; De Nicola et al., 2015).

Si rimanda alla parte bibliografica per ulteriori approfondimenti anche in riferimento ad indagini

similari condotte in contesti urbani di altre città italiane ed europee segnalando, in particolare

l'interessante contributo sulla contaminazione diffusa organica e inorganica rilevata nel suolo

urbano della città di Torino. In quest’ambito è emerso che i suoli che hanno rilevato

concentrazioni maggiori di contaminati organici sono localizzati in aree scarsamente rimaneggiate

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come quelle dei giardini storici, lontano dalle principali fonti emissive, ad indicare una deposizione

di particolato aereodisperso ricco in sostanze contaminati sul lungo termine (Biasioli et al., 2007).

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