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Aggiornamento della situazione idrologica in Italia ai fini della prevenzione delle crisi idriche (al 6 maggio 2007) Servizio Rischio idro-geologico, idraulico, idrico, marittimo e costiero Roma, 7 maggio 2007 SETTORE RISCHIO IDRICO - CENTRO FUNZIONALE CENTRALE

Aggiornamento della situazione idrologica in Italia ai ... Ministeriali/Siccita07052007.pdf · Bacino Fiume Arno ... confluenza del Ticino nel Po (foto Provincia di Pavia). Sintesi

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Aggiornamento della situazione idrologica in Italia ai fini della prevenzione delle crisi idriche (al 6 maggio 2007)

Servizio Rischio idro-geologico,

idraulico, idrico, marittimo e costiero

Roma, 7 maggio 2007

SETTO

RE R

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IO I

DRIC

O -

CEN

TRO

FU

NZIO

NALE

CEN

TRALE

2

Indice

Sintesi ..................................................................................................3

Precipitazioni .........................................................................................7

Bacino Fiume Po e bacini romagnoli.........................................................14

Bacino Fiume Adige...............................................................................22

Bacino Fiume Arno................................................................................24

Bacino Fiume Tevere.............................................................................27

Regioni meridionali ed insulari ................................................................29

In copertina: Ponte della Becca, confluenza del Ticino nel Po (foto Provincia di Pavia).

Sintesi

Il Centro Funzionale Centrale del Dipartimento della protezione

civile, in collaborazione con le Regioni e le Autorità di bacino,

effettua con cadenza almeno mensile il monitoraggio dei dati

idropluviometrici e delle disponibilità idriche al fine di evidenziare

con il maggiore anticipo possibile l’approssimarsi di criticità idriche.

A partire da gennaio 2007, allorché dal monitoraggio effettuato

sono state evidenziate significative anomalie in ordine alle

precipitazioni ed alle temperature stagionali, autunnali ed invernali,

in confronto alle medie normali del periodo, i risultati del

monitoraggio sono stati raccolti e pubblicati in alcuni rapporti. Tali

documenti hanno lo scopo di descrivere la situazione idrica a livello

nazionale, evidenziando i contesti territoriali caratterizzati dalle

criticità più rilevanti.

Contemporaneamente è stato istituito presso il Dipartimento un

Gruppo tecnico-scientifico che vede la partecipazione dei maggiori

esperti in previsioni meteorologiche stagionali e in climatologia al

fine di disegnare con cadenza mensile i possibili scenari attesi per il

trimestre successivo.

Il presente rapporto costituisce il 4° aggiornamento sull’evolversi

della situazione di disponibilità della risorsa idrica, ed è stato

redatto anche sulla base delle informazioni fornite da tutti gli Enti e

Soggetti interessati.

Anche sulla base delle suddette attività sono state emanate il 5

marzo 2007 dal Presidente del Consiglio dei Ministri le “Indicazioni

operative per fronteggiare eventuali crisi idriche”, che hanno

indotto tutte le strutture competenti nella gestione delle risorse

idriche ai diversi livelli territoriali a condurre le necessarie attività

di monitoraggio e, se del caso, opportune azioni di contrasto e

mitigazione.

Al fine di prefigurare i possibili scenari di criticità nazionale nel

corso dell’ultima riunione del Gruppo Tecnico scientifico per le

4

previsioni meteorologiche stagionali, tenutasi in data 20 aprile u.s.

sono stati rappresentati i risultati di diversi modelli che mostrano

una convergenza generale nell’indicare un segnale di debole

anomalia positiva rispetto alle medie climatiche del trimestre

maggio-luglio. Lo scenario previsionale più sfavorevole mostra

deboli anomalie positive per le temperature medie (0-2 °C) specie

al centro-sud e precipitazioni poco al di sotto dei valori medi su

tutto il territorio nazionale. Alcuni modelli a scala limitata

segnalano come alta la probabilità di ondate di calore, soprattutto

nel mese di giugno.

Alla luce dei risultati del monitoraggio effettuato e delle indicazioni

formulate dal suddetto Gruppo tecnico e tenuto conto degli esiti

della riunione tecnica di coordinamento per analizzare e

fronteggiare stati di crisi conseguenti alla situazione meteoclimatica

in atto, svoltasi il 30 aprile u.s. presso il Dipartimento della

protezione civile alla quale hanno partecipato i rappresentanti delle

Regioni, delle Autorità di bacino nazionali e dei soggetti

istituzionalmente competenti, in data 4 maggio 2007 il Consiglio

dei Ministri ha decretato lo Stato di emergenza nei territori delle

Regioni dell’Italia centro-settentrionale interessati dalla crisi idrica

che sta determinando una situazione di grave pregiudizio agli

interessi nazionali.

Dopo un marzo relativamente nella norma, il mese di aprile 2007,

per quanto concerne le precipitazioni, ha visto il riaccentuarsi delle

condizioni di deficit idrologico stagionale che a partire dal mese di

settembre 2006 ad oggi si è attestato su valori significativi nel

centro-nord Italia e pari mediamente al 20 al 40% rispetto alla

media stagionale del periodo.

A partire poi dal 2 maggio u.s. e fino al 5 maggio, due impulsi

perturbati hanno interessato gran parte delle Regioni centro-

settentrionali con particolare riguardo ai territori del nord-ovest,

favorendo diffuse manifestazioni di instabilità a prevalente

carattere temporalesco che hanno apportato precipitazioni in media

elevate con punte anche molto elevate.

5

Tali precipitazioni hanno assunto carattere nevoso mediamente

sopra i 1800- 2000 m s.l.m., in particolare il 4 maggio u.s., con

apporti comunque non superiori a circa 20 cm, che non hanno

incrementato di molto i modesti nevai dell’arco alpino creatisi

principalmente a seguito delle precipitazioni nevose del mese di

marzo e che sono ormai quasi ovunque scomparsi.

Di seguito si riportano alcuni indicatori, aggiornati al 30 aprile 2007

e ove possibile al 6 maggio u.s., significativi della situazione

idrologica e della disponibilità della risorsa idrica a livello dei

principali bacini italiani, con particolare riferimento al Fiume Po.

Per quanto riguarda quest’ultimo, le portate registrate alle cinque

stazioni idrometriche di riferimento mostrano un temporaneo

aumento causato dalle suddette precipitazioni dei primi giorni del

mese di maggio, ancora in fase di crescita sebbene le precipitazioni

si siano esaurite. Tuttavia come si evidenzia nel grafico che segue,

relativo alla stazione di Pontelagoscuro, la portata di base,

antecedente i suddetti fenomeni, era inferiore alle corrispondenti

portate del 2003 e del 2006, anni caratterizzati da notevoli criticità,

analogamente a quanto registrato anche nelle stazioni di

riferimento poste più a monte (Piacenza, Cremona, Boretto e

Borgoforte).

I livelli idrometrici dei grandi laghi prealpini regolati (laghi

Maggiore, Iseo, Como e Garda) evidenziano al momento situazioni

differenziate di criticità: ben al di sotto dei valori medi stagionali e

anche di quelli registrati nel 2003 e 2006 si presentano i livelli dei

laghi di Garda e Maggiore, mentre i laghi di Iseo e Como sono

ancora pari o superiori alla media storica.

In sede di Tavolo Tecnico presso l’Autorità di bacino del Po è stato

messo a punto un programma di utilizzo delle risorse coordinato

tra produttori idroelettrici, Consorzi gestori dei grandi laghi e

Consorzi di bonifica ed irrigazione, al fine di invasare la gran parte

delle risorse disponibili fino al 1° giugno 2007 e renderle poi

disponibili nei due mesi successivi nel pieno della stagione irrigua

caratterizzata anche dal picco della domanda di energia elettrica.

6

Nel bacino dell’Adige i volumi complessivamente invasati nei bacini

artificiali sono in linea con i valori massimi di riferimento del

periodo, mentre le portate sono inferiori alla media dell’ultimo

decennio.

La situazione del bacino dell’Arno con particolare riferimento

all’approvvigionamento idropotabile di Firenze, tenuto conto anche

dei mancati afflussi del mese di aprile, appare ancor oggi di

“ordinaria criticità” nel senso che, dato il regime torrentizio che

caratterizza il fiume, va comunque governata con attenzione

modulando i rilasci dagli invasi a monte di Firenze. Nella rimanente

parte della Toscana, la Regione ha segnalato, nel corso della

riunione del 30 aprile u.s., il generale abbassamento delle falde

sotterranee, con possibili ripercussioni sulla disponibilità idrica per i

diversi usi.

Parimenti nel bacino del Tevere, ed in particolare in Umbria, le

portate emunte dalle sorgenti continuano ad essere inferiori a

quelle registrate negli ultimi anni e vengono tenute sotto controllo

al fine di gestire l’insorgere di criticità sul sistema di

approvvigionamento idropotabile regionale.

Nel Mezzogiorno si continua a registrare un miglioramento della

situazione degli invasi, i cui volumi sono ben superiori a quelli

rilevati nell’estate del 2002, durante la quale si verificarono le

criticità maggiori.

In conclusione, sulla base dei dati raccolti e alla luce della

dichiarazione dello Stato di emergenza nei territori delle regioni

centro-settentrionale, si ritiene che la situazione di disponibilità

idrica vada monitorata in loco, attraverso metodologie omogenee,

che consentano non solo di seguire l’evoluzione del bilancio idrico ,

ma anche gli effetti su questo dei programmi di regolazione che

sono stati o saranno messi in atto ai fini del governo della risorsa.

7

Precipitazioni

Entrando nello specifico per quanto riguarda le precipitazioni, le

analisi effettuate sui dati relativi al mese di aprile ed al periodo

settembre 2006 – aprile 2007 hanno messo in luce i seguenti

aspetti:

- il mese di aprile 2007 è stato caratterizzato da precipitazioni

inferiori alle medie storiche relative allo stesso mese nell’Italia

settentrionale e centrale e precipitazioni prossime o superiori

alle medie in parte dell’Italia meridionale (Fig. 1);

- i corrispondenti scarti percentuali medi del periodo considerato

risultano positivi in Sicilia e in parte della Basilicata, Calabria e

Puglia, mentre continuano ad essere significativamente negativi

nell’Italia settentrionale e centrale (mediamente 60%), ed in

misura minore in Lazio e Abruzzo (30-40%), ed anche in alcune

aree dell’Italia meridionale quali Campania, Molise e parte della

Puglia (30-40%) (Fig. 2);

- se si esamina quindi l’evoluzione degli scarti percentuali

cumulati mensili da settembre ad oggi risulta evidente come i

deficit massimi si siano registrati nei mesi di ottobre, novembre

e gennaio, che l’evoluzione positiva del deficit nei mesi di

febbraio e marzo non ha interessato significativamente l’Italia

nord occidentale, mentre nel mese di aprile gli scarti sono stati

nuovamente negativi in maniera rilevante nell’Italia centro-

settentrionale (Fig. 3);

- complessivamente nell’intervallo temporale settembre 2006 –

aprile 2007, gli scarti percentuali cumulati registrano un deficit

complessivo variabile dal 10 al 50%, con l’esclusione della

Sicilia (Fig. 4);

- infine si segnala che nei primi cinque giorni del mese di maggio

sono state registrate precipitazioni che hanno interessato l’Italia

centro-settentrionale ed in particolare il settore Nord-

8

Occidentale con quantitativi medi dell’ordine di 70-80 mm e

valori massimi di circa 150 mm, che costituiscono una

percentuale rilevante delle precipitazioni medie storiche relative

all’intero mese di maggio (fig. 5).

9

Fig. 1

10

Fig. 2

11

Fig. 3

settembre 2006 ottobre 2006 novembre 2006 dicembre 2006

febbraio 2007 marzo 2007 gennaio 2007 aprile 2007

12

Fig. 4

13

Fig. 5 Sulla sinistra le medie storiche delle precipitazioni di maggio; nel diagramma di destra le precipitazioni dei primi 5 giorni di maggio 2007.

14

Bacino Fiume Po e bacini romagnoli

Sulla base delle informazioni trasmesse dalle Regioni e da tutti gli

altri soggetti partecipanti al Tavolo Tecnico riunitosi presso

l’Autorità di bacino del Po, la situazione di disponibilità della risorsa

è come di seguito rappresentabile.

Alla data del 6 maggio le portate fluenti nel Po alla stazione di

misura di Pontelagoscuro (FE), rappresentate nel grafico che segue

(fig. 6), ammontano a 1279 m3/s. Tale valore è al momento

superiore agli analoghi valori del 2003 e del 2006, rispettivamente

pari a 1037 m3/s e 917 m3/s a causa delle precipitazioni avvenute

nei giorni precedenti che hanno determinato un significativo

aumento di portata, destinato ad esaurirsi nei prossimi giorni in

assenza di precipitazioni significative. Il valore medio delle portate

riferito al mese di aprile 2007 è di 635 m3/s pari a meno della metà

del valore medio storico (1923-2006) di 1550 m3/s.

Po a PontelagoscuroDati Regione Emilia Romagna

0

1000

2000

3000

4000

5000

6000

1/1 15/1

29/1

12/2

26/2

12/3

26/3 9/4 23

/4 7/5 21/5 4/6 18

/6 2/7 16/7

30/7

13/8

27/8

10/9

24/9

8/10

22/10 5/1

119

/11 3/12

17/12

31/12

mc/

s

200320062007

Fig. 6

15

Tale innalzamento dei livelli idrometrici è esteso all’intera asta

principale del Po anche a monte di Pontelagoscuro e si registra

anche nelle stazioni di Piacenza, Cremona, Boretto e Borgoforte.

Anche per quanto concerne i livelli dei grandi laghi, si osserva dai

grafici seguenti che i valori ad oggi sono ben al di sotto dei valori

medi stagionali e anche di quelli registrati nel 2003 e 2006 nei

laghi di Garda e Maggiore, mentre nei laghi di Iseo e Como i livelli

sono ancora pari o superiori alla media storica (Fig. 7). Inoltre

dopo le precipitazioni registrate negli ultimi giorni i livelli di tutti i

laghi mostrano un incremento di entità differenziata.

Se si confrontano poi i valori delle altezze idrometriche e degli

afflussi ai laghi con quelli storici, la situazione al 6 maggio 2007 è

la seguente:

− Lago Maggiore: i livelli idrometrici a Sesto Calende sono di

poco superiori ai valori minimi; gli afflussi al lago sono di poco

superiori ai valori minimi (figg. 8a-b). Il livello ad oggi è pari a

6,18 cm, nel 2006 alla stessa data era pari a 77,0 cm e nel

2003 a 38 cm;

− Lago di Como: i livelli idrometrici a Malgrate sono compresi tra

valori medi e massimi; gli afflussi al lago al momento sono

compresi tra i valori medi e minimi (figg. 9a-b). Il livello ad

oggi è pari a 72,99 cm, nel 2006 alla stessa data era pari a

37,5 cm e nel 2003 a 12 cm;

− Lago d’Iseo: i livelli idrometrici a Sarnico sono pressoché

coincidenti con i valori medi, gli afflussi al lago sono di poco

superiori ai valori minimi (figg. 10a-b). Il livello ad oggi è pari a

61,16 cm, nel 2006 alla stessa data era pari a 98,0 cm e nel

2003 a 8,5 cm;

− Lago di Garda: i livelli idrometrici a Peschiera sono di poco

superiori ai valori minimi; gli afflussi al lago mostrano ampie

oscillazioni, ma al momento sono quasi coincidenti con i valori

minimi (figg. 11a-b). Il livello ad oggi è pari a 48,77 cm, nel

2006 alla stessa data era pari a 97,61 cm e nel 2003 a 101 cm.

16

Fig. 7

17

Fig. 8a – Lago Maggiore a Sesto Calende: altezze idrometriche (valori storici 1942-2006)

Minimi

Medi

Massimi

2007

Fig. 8b – Lago Maggiore a Sesto Calende: afflussi al lago (valori storici 1942-2006)

. Minimi Medi

Massimi

2007

18

Fig. 9a – Lago di Como a Malgrate: altezze idrometriche (valori storici 1946-2006)

Minimi

Medi

Massimi

2007

Fig. 9b – Lago di Como a Malgrate: afflussi al lago(valori storici 1946-2006)

Minimi

Medi

Massimi

2007

19

Fig.10a – Lago di Iseo a Sarnico: altezze idrometriche (valori storici 1933-2006)

Minimi

Medi

Massimi

2007

Fig. 10b– Lago di Iseo a Sarnico: afflussi al lago (valori storici 1933-2006)

Minimi

Medi

Massimi

2007

20

Fig. 11a – Lago di Garda a Peschiera: altezze idrometriche (valori storici 1950-2001)

Minimi

Medi

Massimi

2007

Fig. 11b – Lago di Garda a Peschiera: afflussi al lago (valori storici 1950-2001)

Minimi

Medi

Massimi

2007

21

Oltre alla situazione del bacino del Po, la Regione Emilia-Romagna

ha segnalato la condizione dell’invaso di Ridracoli, nel territorio

comunale di Santa Sofia (FO) che garantisce l’uso idropotabile di

47 comuni della pianura romagnola, oltre che della Repubblica di S.

Marino, per circa 1 milione di residenti.

Attualmente, dopo una fase di notevole diminuzione del livello,

l’invaso dispone di un volume utilizzabile di circa 26 milioni di m3,

pari al 74% circa del volume invasabile (Fig. 12).

Fig. 12

22

Bacino Fiume Adige

Per quanto riguarda il bacino dell’Adige, sulla base dei dati forniti

dalla Autorità di bacino, il volume invasato all’interno dei bacini

artificiali è in linea con i valori massimi di riferimento del periodo

(fig. 13).

Fig. 13

Le portate dell’Adige a Boara Pisani sono tuttora inferiori alla media

dell’ultimo decennio con trend in diminuzione che sembra essersi

temporaneamente arrestato (fig. 14).

In sintesi, sulla base delle elaborazioni effettuate dall’Autorità di

bacino, il deficit di precipitazione dei mesi autunnali ed invernali

non è stato colmato dalle recenti precipitazioni primaverili.

23

Fig. 14

.

24

Bacino Fiume Arno

Nel bacino dell’Arno le precipitazioni del mese di aprile hanno

registrato un deficit elevato dell’ordine del 60-70 %, tale da

riportare il deficit complessivo all’attuale 30-40% (settembre 2006

- aprile 2007) rispetto alla media storica.

Dai grafici resi disponibili dal Centro funzionale della Regione

Toscana si evidenzia che le portate ad oggi registrate alla stazione

idrometrica di Nave di Rosano a monte di Firenze, dopo l’aumento

rilevato a seguito delle precipitazioni verificatesi negli ultimi giorni,

sono nuovamente attestate su valori dell’ordine di 15 m3/s (Fig.

15). E’ comunque opportuno sottolineare, come si evidenzia anche

dal grafico seguente, che le portate fluenti in Arno sono quasi

completamente regolate dai rilasci degli invasi idroelettrici di

Levane e La Penna e del serbatoio del Bilancino.

Fig. 15

Dall’analisi delle disponibilità idriche dell’invaso del Bilancino nel

Mugello, resa possibile sulla base dei dati della rete di monitoraggio

della Regione Toscana e del gestore dell’invaso Publiacqua, risulta

25

che dopo le relativamente abbondanti precipitazioni del mese di

marzo, nel mese di aprile i volumi invasati non hanno registrato

sensibili variazioni attestandosi ai 64,4 Mm3 di oggi, quindi 4,6

Mm3 al di sotto del volume di massima regolazione (69 Mm3) (Fig.

16).

Qualora persistesse la scarsità di precipitazioni pari a quella

riscontrata nel mese di aprile, ci si troverebbe nella condizione di

adottare speciali e più impegnative strategie di gestione della

risorsa al fine di prevenire emergenze idriche, azione che dal 1998

viene attuata da una Commissione Tutela delle Acque che si

riunisce periodicamente con il coordinamento dell’Autorità di bacino

dell’Arno.

Fig. 16

Un ulteriore indicatore dello stato della risorsa nel bacino dell’Arno

può essere dato dalle portate alla stazione di Subbiano nel

Casentino, rappresentativo di un bacino quasi completamente non

antropizzato, dove nel mese di aprile scorso la portata media

registrata, pari a circa 7 m3/s, è la terza più bassa mai misurata

negli ultimi 70 anni (punto rosso nel grafico che segue, Fig. 17).

26

Distribuzione di frequenza delle portate medie dell’Arno a

Subbiano (elaborazione dell’Autorità di bacino dell’Arno)

0,000,100,200,300,400,500,600,700,800,901,00

0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0

Fig. 17

27

Bacino Fiume Tevere

La scarsità di precipitazioni che emerge dai dati sopra riportati fa

registrare portate inferiori alla media stagionale anche nel bacino

del Tevere con associata scarsa ricarica delle falde acquifere.

In Umbria le portate erogate dalle sorgenti continuano ad essere

inferiori rispetto ai valori registrati negli ultimi anni (Fig. 18).

Quale ulteriore indicatore dello stato idrologico del bacino del

Tevere si riporta nel seguito il diagramma delle portate del Tevere

alla stazione di Ripetta nel centro storico di Roma, dove ad aprile si

sono registrate portate medie di circa 114 m3/s, contro i 259,5

m3/s che costituiscono la media storica del mese (1921-1990) (Fig.

19).

Umbria: portata sorgente San Giovenale

Dati Regione Umbria

Fig. 18

28

Fig. 19

29

Regioni meridionali ed insulari

Per quanto riguarda le regioni meridionali, che nel 2002 erano

state interessate da una grave crisi idrica, sono stati considerati i

volumi di invaso di alcuni bacini artificiali presi a riferimento.

Nel Mezzogiorno sono stati rilevati volumi di invaso compresi tra

quelli rilevati nel 2003 e quelli degli anni 2004-2006 (Sicilia,

Basilicata, Sardegna), ad eccezione di quelli relativi all’invaso del

Fortore-Occhito che risultano comunque maggiori di quelli rilevati

nel 2002, con una disponibilità attuale di circa 141 Mm3, pari al

56% della capacità utilizzabile. Quindi, tenendo conto degli afflussi

meteorici registrati nel mese di aprile, si conferma come poco

probabile l’innesco di situazioni di criticità di particolare gravità ed

estensione (Figg. 20-23).

Sicilia: volumi di invaso

Confronto tra i volumi invasati negli anni 2001-2007 e la media dei volumi mensili d'invaso 1996-2000

(Regione Siciliana - Servizio Tecnico Idrografico Regionale)

0

100

200

300

400

500

600

genn

aio

febbra

iomarz

oap

rile

maggio

giugn

olug

lio

agos

to

sette

mbre

ottob

re

nove

mbre

dicem

bre

Mili

oni d

i met

ri cu

bi (M

mc)

media 1996-20002001200220032004200520062007

Fig. 20

30

Sardegna: volumi di invaso

Sardegna - volumi di invaso(Dati Regione Sardegna)

0

200

400

600

800

1000

1200

1400

1600

1800

2000

Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre

Mm

c

2001200220032004200520062007

Fig. 21

Basilicata: volumi di invaso

Confronto tra i volumi invasati negli anni 2002-2007

0

100

200

300

400

500

600

700

800

Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre

Mm

c

200220032004200520062007

(Dati Autorità di Bacino della Basilicata)

Fig. 22

31

Puglia: volumi di invaso del Fortore-Occhito

Confronto tra i volumi dell'invaso del Fortore - Occhito negli anni 2002-2007(Dati Regione Puglia)

0,00

50,00

100,00

150,00

200,00

250,00

Genna

io

Febbra

ioMarz

oApri

le

Maggio

Giugno

Lugli

o

Agosto

Settem

bre

Ottobre

Novem

bre

Dicembre

Mm

c

200220032004200520062007

Fig. 23