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7/30/2019 Agricoltura Sinergica-concetti Base
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AGRICOLTURA SINERGICA
CONCETTI BASE e REGOLE PRATICHE
A cura di Maurizio Giambarresi
[] in quellora si destarono i Figli della Terra, i Primogeniti dellIlvatar. Presso il lago illuminato
dalle stelle di Cuivinen. LAcqua del risveglio, essi si levarono dal sonno dIlvatar; e, mentre se ne
stavano ancora silenziosi presso Cuivinen, i loro occhi videro per prima cosa le stelle del cielo
(dal Silmarillion di J.R.R. Tolkien)
*Per la stesura del testo ho utilizzato pubblicazioni provenienti da diversi siti online, il mio stato quindi un lavoro di
organizzazione e di razionalizzazione delle informazioni secondo la mia personale esperienza. Ringrazio quindi per gli
spunti, alcune preziose immagini e il materiale consultato :
- La Libera Scuola di Agricoltura Sinergica Emilia Hazelip : http://agrisinergica.altervista.org/
- La rivista AAM Terra Nuova per gli articoli a cura di Antonio De Falco e Fortunato Fabbricini
- Il Circolo di Budrio e dei Comuni di Terre di Pianura dellAssociazione E.C.O. (Ferrara) per il Manuale dellOrtoSinergico.- Tutti coloro che hanno pubblicato qualcosa, non hanno firmato e da cui ho preso spunto
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1.Osservazione della natura e nuovo approccio
Osservando la natura possiamo apprezzare lequilibrio che si instaura in ecosistemi stabili in cui sipu notare come la BIODIVERSITA (tante specie diverse che interagiscono tra di loro) vienerealizzata attraverso la SINERGIA delle diverse specie in cui il risultato superiore alla somma deglielementi che lo compongono...Capire limportanza di questo approccio il primo passo che necessario fare per avvicinarsi aquesto tipo di agricoltura .
Capire l'importanza della Biodiversit significa comprendere l'essenza dell'equilibrio che alla base degli ecosistemi stabili, le cui interazioni costituiscono l'organicit della perfezionedell'ecosfera che ci accoglie. Sentirsi parte del tutto e quindi cambiare paradigma richiedeuno sforzo in ognuno di noi per spostarci dalla visione egocentrica a quella ecocentrica. E'
fondamentale capire che questo sforzo rende stabili, equilibrati e liberi anche noi stessi. (pensiero di un contadino allegro)
Si coltiva quindi per restituire alla terra la sua naturale fertilit, perch noi essendo parte del tuttone siamo anche i custodi e abbiamo il compito di prendercene cura. Il regalo della natura lopotremo mangiare, annusare ed ammirare e potremo gioire di questo.
2. Dove nasce: esperienze di Masonobu Fukuoka e Emilia
Hazelip
Sin dagli anni 30 del secolo scorso Fukuoka ha concretamente sperimentato e dimostrato chelagricoltura pu essere praticata rispettando la dinamica degli organismi viventi che si trovanonaturalmente nel suolo in modo che le piante possano sintetizzare e convertire gli elementi ad essenecessari. Lagricoltura tradizionale crede invece che se una data quantit di elementi si trova inuna pianta coltivata e raccolta, la stessa quantit di elementi dovrebbe essere re-introdotta nelsuolo altrimenti quest ultimo si impoverisce. In sintesi , le piante sono accusate di sottrarre fertilital suolo ma ricerche compiute da vari microbiologi a partire dagli anni 70 hanno confermatoquanto intuito da Fukuoka: durante la vita di una pianta, fino al 25% dellenergia prodotta con lafotosintesi (sotto forma di composti di Carbonio fabbricati nelle foglie) viene da essa persa nelsuolo sotto forma sia di essudati sia di cellule morte; questi composti sono fonte di energia per imicrorganismi che proliferano nella rizosfera (il suolo a contatto con le radici) e che sonoresponsabili della mobilitazione di nutrienti dal suolo necessari per le piante. Mentre la terra facrescere le piante, le piante creano suolo fertile attraverso i propri essudati radicali, i residuiorganici che lasciano e la loro attivit chimica, insieme a microrganismi, batteri, funghi e lombrichi.Piante e microrganismi instaurano quindi interazioni reciprocamente vantaggiose. Purtroppo moltepratiche agricole tradizionali ostacolano queste interazioni causando dei problemi diapprovvigionamento degli elementi necessari alle piante e aumentando lincidenza di patologie. Perillustrare pi in dettaglio le interazioni tra piante e microrganismi nella rizosfera, Emilia Hazelip hautilizzato principalmente il lavoro pubblicato nel 1977 dal microbiologo australiano Alan Smith ilquale ha evidenziato la presenza di un ciclo denominato Ciclo Ossigeno Etilene.
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3. Ciclo Ossigeno Etilene (studi di Alan Smith)
Come fa la pianta a trarre vantaggio dalla perdita di composti nel terreno vicino alleradici? Per la maggior parte, questi composti sono fonti di energia per i microrganismicheproliferano nella rizosfera. Questi microrganismi si moltiplicano cos intensamente chevuotano dossigeno i moltissimi micrositi nella rizosfera. Cos si sviluppano degli organismianaerobici. Lo sviluppo di questi micrositi anaerobici ha una grande importanza per ilmantenimento del vigore e della salute delle piante. La nostra ricerca mostra che letilene,un semplice composto gassoso, viene prodotto in questi micrositi anaerobici. Inoltreletilene funge da regolatore critico dellattivit dei microrganismi del suolo: agiscesullintensit del rinnovamento della materia organica, sul riciclaggio dei nutrienti delle
piante e interviene smorzando gli effetti delle malattie provenienti dal suolo. Le
concentrazioni di etilene nell atmosfera del suolo eccedono raramente una a due parti permilione. L etilene non uccide i microrganismi del suolo, ma li rende inattivitemporaneamente. Quando le concentrazioni di etilene calano, lattivit microbica rinasce.Letilene del suolo viene prodotto in quello che si chi ama il ciclo Ossigeno Etilene:inizialmente i microrganismi proliferano sugli essudati delle piante ed eliminano l ossigenodei micrositi del suolo. L etilene viene prodotto dentro questi micrositi e diffuso intorno,rendendo inattivi i microrganismi del suolo senza ucciderli . Quando avviene ci, la richiestadi ossigeno diminuisce, e questo riempie i micrositi bloccando o riducendo fortemente laproduzione di etilene. Cos i microrganismi possono riprendere la loro attivit. Le condizionifavorevoli alla produzione di etilene sono quindi ricreate e il ciclo si ripete. Nellatmosfera
dei suoli imperturbati (non lavorati ) come quelli delle praterie e delle foreste, l etilene puessere continuamente rilevato, indicando come il ciclo Ossigeno Etilene si producaefficacemente. Al contrario, le concentrazioni di etilene nei suoli agricoli sonoestremamente deboli o addirittura nulle. Si pu quindi constatare che letilene ha un ruoloimportante sulla popolazione microbica del suolo. ben dimostrato come negli ecosisteminaturali, dove esista un rinnovamento lento ed equilibrato della materia organica ed unriciclo efficace dei nutrimenti , le malattie provenienti dal suolo siano insignificanti. (trattodagli studi di Alan Smith)
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4. Lintelligenza delle Piante Studi di Stefano Mancuso
" sta nelle radici, in particolare negli apici delle radici, il centro di comando delle piante. Il lavoro
dimostra l'esistenza diffusa all'interno dell'apice delle radici di cellule capaci di emettere e recepire
segnali elettrici, similmente ai neuroni per gli animali. Ma dei neuroni queste cellule vegetali
hanno anche un'altra propriet, la sincronizzazione, cio la capacit di emettere pi segnali
contemporaneamente. Questa caratteristica stata osservata utilizzando per la prima volta sulle
piante una tecnologia tipica della neurobiologia, i MEA (multi electrode arrays), dei micro-elettrodi
che vengono applicati sulle radici per misurare i segnali. Infine, i ricercatori hanno scoperto che
questi segnali elettrici vengono trasmessi da una cellula all'altra con un sistema, la conduzione
neuroide, tipico degli animali che non hanno nervi, come alcuni invertebrati. Questa la sintesi dellavoro di Stefano Mancuso, quarantacinque anni , ingegnere agronomo con dottorato in Biofisica,
direttore del LINV (Laboratorio Internazionale di Neurobiologia Vegetale) situato presso il Polo
Scientifico di Sesto Fiorentino. Sicuramente tra i pi importanti ricercatori italiani contemporanei
che, grazie al suo lavoro e ai suoi studi, sta dimostrando in maniera scientifica che le piante e gli
alberi sono esseri intelligenti. Questo il link dellapprofondimento sugli studi condotti da
Mancuso. http://www.ted.com/talks/stefano_mancuso_the_roots_of_plant_intelligence.html
5. I QUATTRO PRINCIPI DELLAGRICOLTURA SINERGICA
Da un punto di vista teorico possiamo quindi evidenziare 4 principi base su cui si devebasare la coltivazione con il metodo sinergico:
1.Assenza di aratura, o di qualsiasi altro tipo di disturbodel suolo; il suolo si lavora da solo.
2.Il suolo non deve essere compattato, in questo modo si area dasolo.
3.Copertura organica permanenteper garantire unafertilizzazione continua del suolo e una protezione dalle
intemperie ( troppo freddo, troppo caldo).
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4. Coltivazione di specie annuali in associazione acolture
complementari, con lintegrazione di pianteazoto-fissatrici
(almeno tre famiglie diverse con sempre una leguminosa).
1. AZIONE PRATICA
Sulla base dei principi appena evidenziati si intuisce come lazione pratica si pu ridurre alleseguenti attivit fondamentali :
- Si effettua una sola preparazione iniziale del terreno con la realizzazione di bancalilarghi circa 100-120 cm ed alti al centro 30-50 cm e lassenza d'aratura o di qualsiasi altrotipo di disturbo del suolo negli anni successivi .
-Lirrigazione viene realizzata con il sistema a goccia in quanto consente di gestire unaattenta dosatura dellacqua sia da un punto di vista della uniformit della pressione che indipendenza dal tipo di coltivazione scelta per ogni bancale. In questo modo possibile perogni bancale, grazie ad un rubinetto in testa al bancale, controllare il dosaggio dacquanecessaria per la tipologia di coltivazione scelta sullo stesso.
-Si realizza unapacciamatura conpaglia che ha molteplici funzioni:- protegge il suolo dal compattamento determinato dalla pioggia e dal vento- protegge gli apparati radicali e basali delle piante dal freddo invernale
- evita la perdita di umidit permettendo di risparmiare sullirrigazione durantelestate
- utile per controllare lo svi luppoe- utile per controllare la crescita delle erbe spontanee e permetteai lombrichi e ad altri
microrganismi di essere attivi nello strato superficiale del terreno.
- E necessario pianificare semine e trapianti per assicurare una copertura costante deibancali in ogni periodo dellanno con piante per lalimentazione, aromatiche, ornamentalie officinali e per garantire la presenza contemporanea di piante di varie famiglie nellastessa aiuola riducendo cos il pericolo di infezioni e infestazioni come avviene invece nelle
monocolture (sinergia)
5.1 Bancali (aiuole rialzate)Quando si individuato il terreno su cui si vuole realizzare la coltivazione sinergica
necessario stabilire come prima cosa dove si coltivano le piante e dove si intende passare e
quindi procedere alla progettazione e realizzazione dei bancali sinergici. I bancali sinergici
definiti come standard sono bancali di forma rettangolare e sezione trapezoidale aventi le
seguenti dimensioni :
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- Lunghezza : 4 metri (per lasciare un passaggio ogni 4m)
- Larghezza : da 100 cm a 120 cm
- Altezza : da 30 cm a 50 cm (consigliato 45 cm)
- Passaggi: minimo 50 cm (consigliato 80 cm)
Nella definizione del bancale e nella sua posizione sul terreno vanno considerati diversi
fattori costituenti le particolarit del sito in cui ci si trova.
Vanno valutate :
- Orientamento prevalente del terreno e suo irraggiamento solare durante la giornata
- Presenza di siepi frangivento naturali o altri alberi limitrofi per determinarne
lombreggiatura e la protezione dal vento
- Pendenza prevalente del terreno e conseguente valutazione del deflusso delle acque
piovane
Sulla base di queste informazioni possibile procedere al disegno su carta dellorto che si
vuole realizzare e quindi individuando numero e disposizione dei bancali. E necessario
quindi in via prioritaria aver calcolato il fabbisogno che si vorrebbe soddisfare con la
coltivazione. Se ad esempio si vogliono soddisfare le esigenze alimentare di una famiglia di
circa 4 persone possono essere sufficienti 5 bancali disposti su una superficie di circa 100
mq . Se invece si vuole realizzare un orto produttivo necessario effettuare stime
differenti. Ad esempio sulla base di studi effettuati dalla libera scuola di Agricoltura
Sinergica Emilia Hazelip si arrivati a determinare che un ettaro coltivato a sinergico pu
soddisfare il fabbisogno annuale di circa 60 famiglie.
Per quanto riguarda la forma del bancale esistono anche forme diverse e pi artistichecome le spirali, i buchi di chiave o aiuole a forma circolare che possono essere inserite nel
contesto della coltivazione li dove si ritiene opportuno farlo la decisione anche in base
allo spazio che si va ad occupare e allispirazione del momento.
Il bancale sinergico si fa con la terra del posto dove si costruisce lorto. Se la terra ha
carenza di materia organica inizialmente si pu aggiungere compost o letame molto
decomposto (c/n vicino a 10), nello stesso momento in cui si fanno i bancali, senza
interrarlo molto. In base al tipo di terreno possibile individuare diverse procedure, ne
diamo un semplice esempio :
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- Terreno da coltivazione biologica : vangatura superficiale a 20 cm e poi si procede a
creare i bancali a compostare leggermente e piantare.
- Terreno arato e trattato con composti chimici: preparare i bancali come sopra ma poicoltivare con piante pioniere capaci di metabolizzare i residui tossici che restano nella
terra (piante foraggiere, senape bianca, cicorie, coste, ) . Lasciare sempre le radici, aciclo finito togliere a 5 cm le piante e rimetterle sul bancale a deteriorarsi, no sovescio.
Possibilmente inserire lombrichi (spazzini della terra).
- Terreno ex pascolo intensivo (molto compattata) :prima deve essere fatto uno scassosotterraneo e poi laratura. Se ci sono piante mettere uno o pi maiali. E possibile anche
apportare terra e biomassa dallesterno appoggiandola direttamente sul terreno
compattato.
- Terre Erose : necessario apportare terra e biomassa dallesterno.- Terreni molto umidi :circondare il campo con ontani, che oltre a liberare molto azoto
nella terra, hanno anche una grande capacit di trattenere lacqua. I bancali devonoessere fatti alti e in modo che la forma e lorientamento favoriscano il deflusso
dellacqua.
- Terreni montani :si terrazza secondo la pendenza senza fare passaggi ma mettendosassi molto grandi allinterno del bancale ogni 60 cm come a fare dei gradoni che
consentano di andare su e gi per i bancali ma non fanno schiacciare la terra .
5.2 La SiepeLa Siepe tagliavento intorno allorto molto importante e deve essere considerata neldisegno dellorto se si dispone di spazio almeno 2 m di larghezza, affinch serva da rifugioad insetti benefici e predatori di parassiti, dimora per il letargo dei ricci, nidi per gli uccelliecc. Vanno individuate piante perenni e molto adattate alle condizioni pedologiche (delsuolo) e climatiche del posto. E sempre buona norma osservare ci che si ha gi intorno o
chiedere ai contadini del luogo per farsi dare preziose informazioni su cosa funziona e cosano.
5.3 IrrigazioneIl sistema di irrigazione a goccia (o ala gocciolante), consiste in un tubo di plasticanero/marrone forato (da 12 a 16mm di diametro, consigliato 16 mm). Il tubo riconoscibileanche da una struttura presente al suo interno (ogni x cm) a forma di alveare che consentedi tenere uniforme la pressione dellacqua su tutta la lunghezza del tubo. Il tubo a goccia siposiziona a 5-10 cm dal bordo superiore del bancale, sopra la terra al di sotto dellapacciamatura. Viene effettuata per ogni bancale una connessione ad un rubinetto
posizionato allestremo del bancale.
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Il rubinetto a sua volta collegato al tubo di portata, generalmente pi grande, ( da 25mmo pi, consigliato 25 mm), che ha la funzione di convogliare lacqua verso tutti i bancalidellorto. I tubi a goccia sul bancale devono essere fissati con delle forcine di fil di ferromesse in diagonale sul tubo e infilate nel terreno. I tubi una volta posizionati restanopermanentemente sopra la terra, ma possibile effettuarne eventuali riparazioni
tagliandone una parte e sostituendola. E fondamentale avere tutto il materiale adisposizione (fil di ferro, canapa o teflon, tenaglia trincia tubi).
5.4 PacciamaturaLa pacciamatura protegge il suolo dal compattamento determinato della pioggia e delvento. La protegge anche dal sole eccessivo evitando levaporazione dellumidit,permettendo di risparmiare acqua per lirrigazione. Facilita inoltre la presenza di lombrichie altri microrganismi che sono attivi nella parte pi superficiale della rizosfera, sia quandofa caldo che quando inizia il freddo. Si possono utilizzare molti materiali per pacciamare ma
la paglia risulta essere eccellente, in quanto durante la sua decomposizione permette losviluppo di miceli che proteggono le piante coltivate.. Sono controindicate comepacciamatura le foglie delleucalipto in quanto possono inibire lo sviluppo deimicrorganismi. Gli aghi di pin o o altre resinose si possono utilizzare solamente nellecoltivazioni di fragole, o in terra con un pH molto basico, per sempre mescolati con altrimateriali e solo occasionalmente. Le foglie di castagno, noci, querce e rovere si possonoutilizzare anche come copertura, per insieme a foglie di altri alberi. Si pu coprire anchecon sterpaglie di bosco o di siepi, con residui di potatura triturati, residui di vinificazione,piume doca, lana di pecora
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5.5 Semina e messa a dimora delle piantineIl periodo migliore per preparare un orto sinergico senzaltro la primavera, ma anchelautunno pu essere un buon momento. Una volta finito il lavoro iniziale di preparazione
iniziale dei bancali si pu procedere al trapianto o alla semina degli ortaggi, piantearomatiche e fiori utili che andremo a collocare in modo opportuno sul nostro bancale. Inquesta fase senzaltro utile ascoltare i contadini del luogo per scegliere le piante e ilperiodo adeguato in cui avviarne la crescita. In ogni modo, giacch il terreno ha bisognosoprattutto di radici per vivere, quando lorto pronto, semineremo e pianteremo anchese non ricorrono le condizioni pi opportune. Le piante, come abbiamo visto nei precedentiarticoli, partecipano al mantenimento della fertilit del terreno. Questo avviene attraversole radici vive, che cedono in forma dessudati fino al 25% dei composti carbonici che lefoglie hanno fotosintetizzati (cosa che permette la vita ed il nutrimento dei batteri e di altrimicrorganismi benefici). Inoltre, la fertilit accresciuta anche dai residui vegetali morti
delle piante, perci buona norma lasciare sulle aiuole come pacciamatura ecompostaggio di superficie le parti aeree che non usiamo. Le radici vecchie, non estirpate
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nella raccolta, rappresenteranno per ogni nuova radice un canale in cui aprirsi facilmenteuna strada e attraverso la quale essere guidata e nutrita dalle sue parenti indecomposizione. Per questa ragione, quando facciamo una successione di coltivazioni, buona norma alternare sempre piante che non lasciano radici (perch si raccolgono, peresempio le carote) con altre che lasciano, dopo la raccolta, una biomassa sotterranea. E
necessario fare attenzione, nelle successioni, a usare piante di famiglie diverse per evitaredi saturare la rizosfera con lo stesso tipo di radici e per bloccare la proliferazione dielementi patogeni (questo vale soprattutto per le crucifere come i cavoli). La presenza divarie famiglie nella stessa aiuola, in ogni caso, garantisce che non si corra il pericolo diinfezioni come in una monocoltura.Nelle aiuole cercheremo sempre di tenere almeno tre famiglie differenti,tra cui:- almeno una Leguminosa (fagioli , fave, fagiolini , piselli , ceci , lenticchie);le leguminose, grazie ad un batterio che cresce nelle loro radici , hanno la capacit difissare l' azoto atmosferico nel suolo (principale nutrimento di tutte le piante).- almeno una Liliacea (aglio, cipolla, porro, scalogno) nelle fasce
perimetrali dei bancali ; le liliacee tengono lontani i batteri e i nematodi per le lorocaratteristiche chimico-biologiche.
A tal proposito importante dare una indicazione precisa delle famiglie botaniche in cuisono stati suddivisi i principali ortaggi di nostra conoscenza.
Liliaceae:
aglio, cipolle, porri, erba
cipollina,lampagione, scalogno,asparago.
Cucurbitacee:
tutte le specie di zucche,
zucchini, cocomeri,cetrioli, meloni.
Malvaceae:
okra.
Chenopodiaceae:
barbabietole, bietole,spinaci.
Amarantaceae:
amaranto.
Ombrellifere
carote, sedano,prezzemolo, cerfoglio,coriandolo, finocchio,sedano di montagna,pastinaca, sedano
equino.
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Composite:
carciofi, cardi, cicoria,lattuga,scorzonera, topinambur,
bardana,dragoncello, girasole,crisantemo,dente di leone.
Labiate:
basilico, menta, puleggio(menta romana), origano,salvia, timo,
carciofo di Gerusalemme.
Solanaceae:
pomodori, melanzane,peperoni, patate,alchechengi giallo.
Crucifere:
tutte le specie di cavoli,senape,ramolaccio, ravanello,ravanello
bianco, daikon, rucola,crescione,colza, cavolo marino.
Leguminose:
tutte le specie di fagioli,fave, lenticchie, piselli,ceci, arachidi,lupinella, lupini, erba
medica, cicerchia.
Borraginaceae:
borragine.
Portulacaceae:portulaca,
Rosaceae: fragole,pimpinella.
Valerianaceae:valerianella da insalata,valeriana officinalis.
Graminaceae:grano, avena, segale,orzo, mais, riso, miglio.
Tropaeolaceae:nasturzio.
Nellorto sinergico vengono utilizzate anche piante aromatiche come salvia, rosmarino,santoreggia, lavanda, timo, origano, che si possono collocare alle estremit dei bancalimentre le piante ornamentali con fiori si possono mettere ovunque. In particolare alcunespecie come tagete e nasturzi o, oltre ad attrarre insetti benefici, svolgono una funzioneantibatterica e allontanano nematodi, formiche ed altri parassiti . Inoltre, la presenza difiori rende l orto pi piacevole, colorato e profumato. Anche le specie spontanee, spessochiamate erbacce, contribuiscono ad assicurare una copertura costante dei bancali in ogniperiodo dellanno e sono da rimuovere (a mano e generalmente senza sradicarlecompletamente) e sfoltire solo quando soffocano le specie da noi seminate o trapiantate.Peraltro alcune erbe spontanee non sono aggressive-infestanti , oppure sono medicinali ocommestibili (senape, portulaca, parietaria) e quindi non vanno assolutamentedanneggiate ma utilizzate ed al massimo sfoltite in modo mirato. Carote, insalate, radicchi ,cicorie, bietole vanno collocate lungo le sponde dei bancali; leguminose, pomodori,basilico, zucchine, zucche, melanzane vanno collocate preferibilmente nella parte piana deibancali . Le patate non possono essere messe invece sul bancale perch per dissotterrarlesi porterebbe a distruzione il bancale, meglio utilizzare metodi diversi che possono esserecompresi leggendo qualche testo di permacultura.
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E consigliabile e divertente progettare l orto ogni anno facendo un grande disegno che lorappresenti con le semine e i trapianti e tenendo conto delle consociazioni, delle proprie
necessit e preferenze, dellesposizione etc. E importante alternare nel tempo piante chenon lasciano radici (perch si raccolgono) con altre che lasciano dopo la raccolta unabiomassa sotterranea. Le insalate vanno tagliate sopra il colletto mentre per cicorie ebietole si possono raccogliere solo le foglie esterne in modo che la pianta possa continuarea vegetare e, se la temperatura e la variet lo permettono, tornare a crescere o,semplicemente, andare a seme. A differenza di quanto succede negli altri orti , in un ortosinergico le piante perenni convivono con le piante stagionali e lo stesso ortaggio puessere presente contemporaneamente a diversi stadi, persi no decomposto a nutrire unostesso esemplare in fiore. Individuate le piante o i semi che si vogliono piantare si puprocedere a determinare un piano di semina e di trapianto che pu essere regolato in base
al periodo (temperatura di germinazione), in base alla luna (crescente e calante) e in basealle consociazioni consigliate o gi sperimentate. E importante sapere che quando simettono a dimora le piantine nellorto, latto stesso non deve essere considerato unsemplice atto meccanico ma le radici vanno in qualche modo aiutate ad inserirsi nel nuovoambiente, quindi buona norma procedere ad un prioritario districamento eaccarezzamento delle radici prima di riempire di acqua la buchetta e metterle a dimora. Eimportante ricoprire poi la parte bassa della pianta con la paglia e strappare una piccolafogliolina per dare un incipit allaccrescimento della stessa. Nello schema seguente sonostate evidenziati i principali ortaggi e il periodo di semina in diversi ambienti al fine diottenerne piantine per il trapianto o direttamente piante stanziali. E buona norma neiprimi anni di pratica conservare un calendario preciso di quando si sono effettuate lesemine o i trapianti e considerare i risultati ottenuti al fine di individuare un calendariofenologico che sia calato il pi possibile nel terreno in cui ci troviamo.
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2.LE CONSOCIAZIONI
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Con il termine consociazione si intende la coltivazione contemporanea di diversi ortaggisullo stesso appezzamento. Tale tecnica consente di valorizzare le complesse interazioniesistenti tra le piante. Grazie alle particolari caratteristiche degli essudati radicali, delleresine e degli olii essenziali prodotti, alcune piante sono in grado di stimolare, o in qualchecaso di reprimere, lo sviluppo delle specie vegetali che crescono nelle loro immediate
vicinanze, di allontanare insetti dannosi o attrarre quelli utili. Il principio della coltivazionemista stato introdotto in agricoltura sulla base di quello che avviene in natura.Difatti non esistono esempi di ambienti in cui sia presente una sola specie vegetale. Da cisi dedotta losservazione che molte specie di piante, anche coltivate, traggono unvantaggio dal crescere in un agroecosistema pi complesso nel quale cio siano allevatecontemporaneamente due o pi specie. Non tutte le colture ortive sono tra loroconsociabili; tra molte, infatti, si instaura una competizione negativa mentre altre nontraggono alcun vantaggio dallessere consociate. Si pu parlare, pertanto, di veri e proprimodelli di consociazione, frutto di prove sperimentali e di alcune esperienze che hannoportato con la pratica a verificarne o meno la validit.
La consociazione tra piante quindi utile per diversi scopi:
- occupare meglio lo spazio sia in profondit (grazie a sistemi di radi cicomplementari ) sia in altezza o orizzontalmente. (es.: spinacio conaltre verdure); per sfruttare meglio lo spazio si possono consociare specie a ciclo breve e
specie a ciclo lungo (es.: ravanello con carota, cavolo con lattuga); i l terreno vienecos utilizzato al meglio e risulta dunque pi produttivo, meglioc operto e meno soggettoallinvasione di erbe spontanee;- utilizzare al meglio lazoto atmosferico fissato dalle leguminose che viene liberato nelterreno man mano che si decompongono le loro radici (es. mais con fagiolo);- sfruttare l effetto protettivo nei confronti delle malattie o repulsivo nei confronti degliinsetti fitofagi per certe specie. (es.: rafani con nocciolo, carota con porro o cipolla).- migliorane il sapore : prove sperimentali da me condotte hanno evidenziato una miglioria
di sapore, (ad es pomodoro e basilico e aneto e cetriolo ) . Sembra quasi che quello che si
sposa bene in tavola poi rende anche molto bene nella coltivazione (ad esempio aglio e
cicoria). Ovviamente questultima considerazione basata sulla mia breve esperienza e
intuizione e non costituisce una regola, ma credo che in nessun caso di consociazione si
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possa parlare di regola in quanto poi la sperimentazione sul campo nellecosistema in cui
calato il terreno che determina molto la riuscita delle consociazioni. E quindi
fondamentale come sempre in agricoltura, losservazione e lannotazione di cosa va e cosa
non va, in quanto possono entrare molteplici fattori in gioco dipendenti dal luogo in cui ci si
trova, che possono avere influenza sulle coltivazioni e quindi anche sulla riuscita delleconsociazioni. Detto questo pubblico una tabella che mi stata molto utile nelle prime
sperimentazioni effettuate anche per la sua estrema funzionalit.
CONSOCIAMOaglio
aneto
basilico
bietola
borragine
camomilla
carota
cavoli
cetriolo
cicoria
cipolla
fava
fagiolo
finocchio
fragola
girasole
insalata
lattuga
mais
melanzana
melone
menta
patata
pisello
pomodoro
porro
prezzemolo
rafano
rape
ravanello
santoreggia
scalogno
sedano
spinacio
zucca
zucchina
aglio
aneto
basilico
bietolaborragine
camomilla
carota
cavoli
cetriolo
cicoria
cipolla
fava
fagiolo
finocchio
fragolagirasole
insalata
lattuga
maismelanzana
melone
menta
patatapisello
pomodoro
porro
prezzemolo
rafano
rape
ravanello
santoreggia
scalogno
sedano
spinacio
zucca
zucchina
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3.TutoriNell orto sinergico previsto luso di tutori permanenti per le piante costituiti da tondini diferro ritorto (da edilizia) del diametro di 10-12 millimetri e lunghi 6 metri . Non vi sono altritipi di tutori altrettanto resistenti alla pioggia e alle tempeste di vento. I tutori permanenti
si installano quando terminata la preparazione dei bancali e dellimpianto di irrigazione,prima di iniziare la coltivazione, conficcando i tondini nel terreno ai lati dei bancali in mododa formare degli archi. Laltezza degli archi, che dipende dalla di stanza tra i punti in cuivengono conficcati i tondini, dovrebbe essere di circa 2 metri dal piano di passaggio. I puntidove i tondini si incrociano tra loro si legano con un filo di ferro per bloccarli.Sempre con un filo di ferro molto resistente si uniscono poi tutti gli archi, da cuspide acuspide, a partire dal primo incrocio, e a diverse altezze, parallelamente ai passaggi inmodo da fornire superfici di supporto per le specie rampicanti , una guida per i pomodori,un sostegno per le piante con molto fogliame, facendo cos entrare aria e luce tra le piante,e per contenere le specie ad elevato sviluppo in altezza impedendo che ingombrino i
passaggi. I pomodori e le altre piante possono essere fissati ai tutori e ai fili metallici che licollegano possibilmente con cordicelle in materiale biodegradabile (canapa, sisal). Lecordicelle possono anche essere lasciate appese in modo da servire da guida ai pomodori ealle piante rampicanti nella loro crescita.
Personalmente non sono un amante dei tutori in ferro ritorto in quanto li considero un
elemento industriale in un contesto naturale che mal si integra da un punto di vistaprettamente estetico al contesto in cui si realizza lorto sinergico. Ne comprendo lafunzionalit ma avendo particolare sensibilit riguardante lestetica dellorto preferiscoutilizzare come tutori delle canne di bamb molto fine che vengono posizionate vicino allapianta che ne necessita. A mio avviso essendo molto fini non hanno un grande impatto perquanto riguarda il compattamento del terreno ed anzi, a mio modesto parere, consentonoanche una aerazione del terreno. Lareazione del terreno ogni tanto necessarioeffettuarla per apportare ossigeno allo strato superficiale dove i microrganismiconsumatori di ossigeno svolgono la loro importante azione descritta precedentemente nelciclo ossigeno-etilene. Personalmente sono solito effettuarla con un forcone tridente prima
di impiantare lorto primaverile e quello autunnale.
7/30/2019 Agricoltura Sinergica-concetti Base
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4. LEsperienza
Lesperienza la considero la parte fondamentale del percorso che ogni agricoltore che
approccia questa pratica deve considerare come il vero punto fondamentale della sua
conoscenza. E possibile leggere molti testi, documentarsi, fare ricerca ma la cosa piimportante basarsi sulla propria esperienza personale perch i successi e gli insuccessi
danno pi informazioni di qualsiasi altra carta scritta compreso questo compendio che ho
realizzato. Questo documento nato in primis per chiarire le idee a me stesso e per fornire,
sulla base della mia breve esperienza, un riferimento su poche pagine, che possa darvi
chiaramente lidea di cosa rappresenta un orto sinergico e i principi base su cui iniziare. Se
siete consapevoli che i vostri principi di coltivazione sono in linea con quanto qui sopra
riportato, vi consiglio di iniziare subito a coltivare, anche in un piccolo spazio perch
lesperienza la vera maestra del nostro fare e non fare !
Ringrazio la Terra e tutti Voi !
Maurizio