Upload
paola-pellizzi
View
223
Download
2
Embed Size (px)
DESCRIPTION
Professional Development Program 2013 dell'Associazione Italiana Internal Auditors
Citation preview
1
P FEBBRAIO MARZO APRILE MAGGIO GIUGNO LUGLIO SETTEMBRE OTTOBRE NOVEMBRE
14 PROGRAMMI DI ALTA QUALIFICAZIONE PROFESSIONALE (QP)15
17 GOVERNANCE, RISK MANAGEMENT E COMPLIANCE (GRC)
MI 01. 02
18 MI 04. 05. 06 RM 24. 25. 26
19 MI 10 RM 05
20 MI 11 RM 06
21 RM 10. 11. 12 MI 11. 12. 13
22 MI 18. 19 RM 07. 08
23 MI 10. 11. 12 RM 18. 19. 20
24 MI 07 RM 29
25
26
27
28
29
30
31
GESTIONE DELLA FUNZIONE INTERNAL AUDIT (IA)
MI 19. 20 RM 22. 23 RM 16. 17
RM 06. 07 MI 16. 17
MI 06. 07 RM 30 RM 01
RM 08 MI 17
MI 19. 20
MI 14. 15 MI 06
MI 22
32
33
34
35
COMUNICAZIONE E TECNICHE RELAZIONALI (TR)
MI 08. 09 RM 14. 15
RM 20. 21 MI 25. 26
RM 26. 27 MI 21. 22
MI 17
36 FORMAZIONE PROFESSIONALE PER SETTORI (FP)
MI 15. 16
37 MI 22 MI 02 MI 08 MI 20
38 MI 26. 27 RM 23. 24
39 RM 27. 28 MI 23. 24
40 MI 13. 14
41 RM 05 MI 14
42 MI 23. 24
43 MI 08. 09
44 MI 03 RM 09
45 MI 23
47 RM 09
48 RM 05. 06
49 RM 21. 22
50 RM 06 MI 07
51 RM 15. 16 MI 18. 19
52
53
54
55
56
57
58
59
60
61
62
63
FORMAZIONE SPECIALISTICA (FS)
MI 22
MI 09
MI 25. 26 RM 02. 03
MI 25
MI 24
MI 11. 12 RM 18. 19
MI 27. 28 RM 11. 12
RM 13 MI 10
RM 04 MI 23
RM 11. 12 MI 10. 11
RM 17. 18 MI 04. 05
MI 13
65 CERTIFICAZIONI INTERNAZIONALI E QAR
RM 11. 12. 13 CIA 1RM 25. 26. 27 CIA 2
RM 18. 19. 20 CIA 3RM 21 CIA 4
MI 03. 04. 05 CIA 1 MI 15. 16. 17 CIA 2 MI 25. 26. 27 CIA 3MI 28 CIA 4
66 MI 20. 21 RM 23. 24
67 MI 28. 29. 30
68
69 MI 04. 05. 06
Diploma in Controllo e Internal Auditing
PROGRAMMA COMPLETO DEI CORSI
NUOVO CORSO
Corso di specializzazione per Responsabili della Vigilanza ex D.Lgs. 231/01
Il framework di Governance, Risk & Compliance. Strategie per l’Internal Audit e nuovo assetto della Govenance in Europa
Aggiornamenti sulla normativa Focus su D.Lgs. 231/01 e L. 262/05
Definizione e monitoraggio del Modello 231 per la salute e la sicurezza sul lavoro
Il Piano di Audit risk-based
Governo e conduzione della funzione Internal Audit
Strumenti e tecniche per l’Internal Auditor - Corso base
Identificazione e valutazione dei rischi e dei controlli tramite il Control Risk Self-Assessment (CRSA)
Risk-based Auditing: accrescere il valore aggiunto dell’Internal Auditing
Metodologia di valutazione del Sistema di Controllo Interno
Reati ambientali e gestione del rischio
Rilevazione ed analisi delle variabili di rischio ai fini di Audit
Valutazione del Sistema di Controllo Interno per la governance aziendale
Quality Assurace & Improvement Program (QAIP): disegno ed implementazione
Project Management: strumenti e tecniche di supporto per l’Internal Auditor
Marketing della funzione Internal Audit
Tecniche di gestione e conduzione delle interviste nell’Internal Auditing
Audit Report Writing
Tecniche di negoziazione e gestione dei conflitti nell’Internal Auditing
Team working ed orientamento all’obiettivo
Settore Assicurativo (FPA) Disposizioni attuative in materia di Antiriciclaggio per Compagnie Assicurative
Settore Manifatturiero e Terziario (FPI) Enterprise Risk Management (ERM) per le Piccole e Medie Imprese
Settore Sanità (FPS) Il D.Lgs. 231/01 in sanità. Responsabilità, controllo ed etica
Il D.Lgs. 231/01 nel settore farmaceutico e healthcare
Il processo di Internal Audit nella Pubblica Amministrazione e negli Enti Locali
Start-up della funzione Internal Audit nelle Amministrazioni Pubbliche
Risk management: uno strumento di contenimento dei costi di gestione
Risk management nella Pubblica Amministrazione e negli Enti Locali
Social media & reputational risk
Business Process (FSBP) Audit della funzione risorse umane
Accounting, Finance e Treasury (FSA) Accounting and finance risks per Internal Auditors
Prodotti derivati: tipologie, controlli e rischi impliciti
Mergers and Acquisitions: quali rischi e quale ruolo per l’Internal Auditor
Corso specialistico sulle frodi: Case Management, interviste e indagini difensive penali
Corso specialistico sulle frodi: protezione delle informazioni, market abuse e rischi compliance
Frodi (FSF) Internal Auditing e frodi aziendali
Information Technology (FSIT) Introduzione all’IT
Audit Techniques (FST) Strumenti statistici per l’Internal Auditing - Corso base
Strumenti statistici per l’internal Auditing - Corso avanzato
Continuous Auditing e Continuous Monitoring
Certified Internal Auditor. CIA Review Course
Certification in Control Self-Assessment. Corso di addestramento alla facilitation
Certified Financial Services Auditor. CFSA Review Course
Certification in Risk Management Assurance (CRMA)
Internal Audit Quality Assessment: corso per l’accreditamento della qualifica di External Assessor/Validator (QAR)
Settore Pubblica Amministrazione (FPPA) Controllo Interno e Internal Auditing per Responsabili degli OIV
IT Audit nelle Compagnie Assicurative
Corso avanzato di Internal Auditing per il settore finanziario
Risk management nelle istituzioni finanziarie
Il ruolo della funzione Internal Audit nel sistema dei controlli interni in materia di Antiriciclaggio
L’Audit di un Sistema di Rating interno (IRB)
Settore Finanziario (FPB) L’Internal Auditing nel settore finanziario
P FEBBRAIO MARZO APRILE MAGGIO GIUGNO LUGLIO SETTEMBRE OTTOBRE NOVEMBRE
14 PROGRAMMI DI ALTA QUALIFICAZIONE PROFESSIONALE (QP)15
17 GOVERNANCE, RISK MANAGEMENT E COMPLIANCE (GRC)
MI 01. 02
18 MI 04. 05. 06 RM 24. 25. 26
19 MI 10 RM 05
20 MI 11 RM 06
21 RM 10. 11. 12 MI 11. 12. 13
22 MI 18. 19 RM 07. 08
23 MI 10. 11. 12 RM 18. 19. 20
24 MI 07 RM 29
25
26
27
28
29
30
31
GESTIONE DELLA FUNZIONE INTERNAL AUDIT (IA)
MI 19. 20 RM 22. 23 RM 16. 17
RM 06. 07 MI 16. 17
MI 06. 07 RM 30 RM 01
RM 08 MI 17
MI 19. 20
MI 14. 15 MI 06
MI 22
32
33
34
35
COMUNICAZIONE E TECNICHE RELAZIONALI (TR)
MI 08. 09 RM 14. 15
RM 20. 21 MI 25. 26
RM 26. 27 MI 21. 22
MI 17
36 FORMAZIONE PROFESSIONALE PER SETTORI (FP)
MI 15. 16
37 MI 22 MI 02 MI 08 MI 20
38 MI 26. 27 RM 23. 24
39 RM 27. 28 MI 23. 24
40 MI 13. 14
41 RM 05 MI 14
42 MI 23. 24
43 MI 08. 09
44 MI 03 RM 09
45 MI 23
47 RM 09
48 RM 05. 06
49 RM 21. 22
50 RM 06 MI 07
51 RM 15. 16 MI 18. 19
52
53
54
55
56
57
58
59
60
61
62
63
FORMAZIONE SPECIALISTICA (FS)
MI 22
MI 09
MI 25. 26 RM 02. 03
MI 25
MI 24
MI 11. 12 RM 18. 19
MI 27. 28 RM 11. 12
RM 13 MI 10
RM 04 MI 23
RM 11. 12 MI 10. 11
RM 17. 18 MI 04. 05
MI 13
65 CERTIFICAZIONI INTERNAZIONALI E QAR
RM 11. 12. 13 CIA 1RM 25. 26. 27 CIA 2
RM 18. 19. 20 CIA 3RM 21 CIA 4
MI 03. 04. 05 CIA 1 MI 15. 16. 17 CIA 2 MI 25. 26. 27 CIA 3MI 28 CIA 4
66 MI 20. 21 RM 23. 24
67 MI 28. 29. 30
68
69 MI 04. 05. 06
4
5
ANCORA DI PIÙ, ANCORA MEGLIODesideriamo aprire questa prefazione con un sentito ringraziamento a tutti coloro
che hanno contribuito all’attività formativa del 2012. Da un lato, è stato svolto un intenso
lavoro da parte del Comitato Formazione e da AIIA Formazione nella selezione
dei temi caldi del momento e nella costante tensione verso la qualità più alta; dall’altro,
si è confermata la volontà delle imprese di investire nelle loro persone in un momento
storico particolarmente sfidante.
Partendo da questi dati, ci siamo chiesti come potevamo fare ancora meglio. Il catalogo
che Vi apprestate a consultare ha l’ambizione di portare l’offerta formativa per il 2013
un passo più avanti.
Le schede dei corsi sono state riviste e rimesse in discussione; la focalizzazione sui rischi
e sulla loro gestione è aumentata con l’introduzione di nuovi corsi specifici per le Piccole
e Medie Imprese e per il Settore Finanziario, nonché con la creazione di un corso sulla
rilevazione ed analisi delle variabili di rischio ai fini dell’Audit.
La necessità manifesta di fare conoscere il valore aggiunto portato dall’Internal Audit
in azienda e l’importanza di identificare i migliori interlocutori in tal senso, ci hanno
portato a creare un corso sul marketing della funzione.
La Formazione per Settori è stata arricchita di corsi sull’antiriciclaggio, mentre l’offerta
formativa relativa al Settore Sanità ed alla Pubblica Amministrazione è stata rinnovata.
Ulteriori nuovi corsi sono poi stati introdotti su alcuni temi sensibili, quali l’Audit dei
social media, l’Audit ambientale, l’Audit delle risorse umane ed il project management.
Un cenno merita, infine, la particolare attenzione al tema delle frodi con l’introduzione
di due corsi addizionali centrati sulle indagini, sulla protezione delle informazioni e sul
market abuse.
Concludono questa panoramica generale i nuovi corsi per la preparazione agli esami
CIA e CRMA, ancora in fase di progettazione sulla base dei nuovi format.
Come di consueto, il catalogo sarà arricchito durante l’anno di nuove proposte grazie
alla costante ricerca di AIIA Formazione e ai bisogni espressi dalla professione.
Ci auguriamo di essere riusciti nell’intento di proporre a tutti Voi – Auditors, Sindaci,
Consulenti, Commercialisti e Membri di OdV 231 – un’offerta articolata, completa e
al passo con i tempi, così da permettere a ciascuno di preparare un piano di crescita
professionale su misura e in linea con le tendenze del momento. Buona formazione!
Professional Development Committee AIIA
Formazione AIIA
6
L’Associazione Italiana Internal Auditors (AIIA) nasce a Milano nel 1972 come filiazione italiana dell’Institute of Internal Auditors (IIA) da cui assume, condividendoli, i principi, le finalità, la defini-zione di Internal Auditing, gli Standard Internazionali e il Codice Etico della Professione.È il riferimento in Italia per le tematiche di Controllo Interno, Corporate Governance e Risk Mana-gement e conta oggi oltre 2.500 soci, in rappresentanza di più di 900 aziende, che abbracciano numerose categorie professionali:
INTERNAL AUDITORS
PREPOSTI AL CONTROLLO INTERNO
SINDACI
MEMBRI DI ORGANISMI DI VIGILANZA E DI COMITATI DI CONTROLLO INTERNO
SPECIALISTI DI SOCIETÀ DI REVISIONE E CONSULENZA
MEMBRI DI ENTI REGOLATORI
ESPONENTI DEL MONDO ACCADEMICO
STUDENTI CHE FREQUENTANO MASTER E CORSI DI SPECIALIZZAZIONE IN INTERNAL AUDITING
AIIA promuove, senza fini di lucro, lo sviluppo della professione di Internal Auditing e la cultura del controllo interno in Italia. La sua missione è quella di favorire il riconoscimento e la valorizzazione del ruolo dell’Internal Auditing attraverso:
› l’emanazione e la divulgazione di un Codice Etico e di efficaci Standard professionali in lingua italiana coerenti con i rispettivi documenti in lingua inglese emessi dall’I.I.A. (costituendo così un punto di riferimento valido e sicuro per la professione dell’Internal Auditor in Italia);
› lo studio della normativa italiana in tema di Internal Auditing, Controllo Interno, Corporate Go-vernance e gestione dei rischi, in collaborazione con il sistema educativo nazionale e con le altre associazioni professionali;
› il completamento della formazione professionale dell’Internal Auditor, mediante l’organizzazione di corsi di formazione di base e di seminari avanzati di approfondimento;
› la pubblicazione di una rivista, di position paper e rapporti di ricerca che esprimono il punto di vista dell’Associazione su tematiche legate alla professione;
› l’organizzazione di convegni e tavole rotonde, organizzati anche in partnership con altre associa-zioni e università;
› la preparazione agli esami per le qualifiche internazionali di CIA (Certified Internal Auditor), CCSA (Certification in Control Self-Assessment), CFSA (Certified Financial Services Auditor), CRMA (Certification in Risk Management Assurance) e per la qualifica di External Assessor/Validator;
› un network nazionale e internazionale per la diffusione e la condivisione delle best practice della professione.
Punto di riferimento per una corretta Corporate Governancein Italia
7
AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE E FORMAZIONE MIRATA
L’Associazione offre competenze, esperienza, metodologie e strumenti concreti per aiutare le aziende e i professionisti a crescere.
I NOSTRI PUNTI DI FORZA
› I Docenti, attentamente selezionati da un Comitato di esperti, sono autorevoli esponenti del mondo aziendale e accademico, consulenti di Direzione e membri di Organismi di Vigilanza, rico-nosciuti per capacità e competenze e in grado di trasferire l’esperienza professionale acquisita;
› i temi trattati sono pratici ed interpretano le attuali esigenze formative delle imprese per garan-tire sempre una formazione adeguata e innovativa nei temi e nei contenuti;
› la didattica viene progettata e realizzata per massimizzare l’utilità dei corsi ai fini pratico-profes-sionali; prevede l’utilizzo di esercitazioni, simulazioni, casi pratici e testimonianze, confronto tra docenti e partecipanti per chiarire concetti e approfondire i temi dei corsi;
› le dispense sono presentazioni in ppt, documenti bibliografici e casi aziendali;
› il numero dei partecipanti per ogni corso non supera le 15 persone per garantire l’interazione tra docente e partecipanti, in modo che l’attività formativa risulti il più proficua possibile.
I DESTINATARI DELL’OFFERTA FORMATIVA
› Chief Audit Executive (CAE) e Responsabili della Funzione Internal Audit che vogliono accrescere, potenziare e aggiornare le proprie competenze;
› Internal Auditor – Junior e Senior – che devono sviluppare la loro preparazione professionale;
› Management aziendale interessato alle tematiche di Controllo Interno, analisi e valutazione dei rischi aziendali alla luce delle novità legislative;
› Componenti del Collegio Sindacale, dei Comitati di Controllo e in generale i Professionisti che intendono approfondire le tematiche di controllo, compliance e gestione del rischio;
› Dottori Commercialisti, Avvocati e Legali d’impresa.
MODALITÀ DI SVILUPPO
La formazione AIIA si sviluppa attraverso tre modalità:
› A Catalogo › Su misura
› Audit tutoring e Coaching
FORMAZIONE A CATALOGO
Il programma formativo e di aggiornamento comprende una vasta gamma di corsi che offrono il know-how, le metodologie e gli strumenti più innovativi per le aree tematiche:
PROGRAMMI DI ALTA QUALIFICAZIONE PROFESSIONALE
GOVERNANCE, RISK MANAGEMENT E COMPLIANCE
GESTIONE DELLA FUNZIONE DI INTERNAL AUDIT
COMUNICAZIONE E TECNICHE RELAZIONALI
FORMAZIONE PROFESSIONALE PER SETTORI
FORMAZIONE SPECIALISTICA PER AREE TEMATICHE
CERTIFICAZIONI INTERNAZIONALI E QAR
L’OFFERTA FORMATIVA AIIA
8
L’OFFERTA FORMATIVA AIIA
FORMAZIONE SU MISURA
Un’esperienza di apprendimento “ad hoc”, fortemente motivante ed in linea con i reali fabbisogni dell’azienda.
I VANTAGGI
› Coinvolgere il Team di Audit in esperienze di apprendimento in linea con i reali fabbisogni della funzione e dell’azienda;
› progettare e sviluppare interventi formativi ad hoc, in considerazione delle specifiche dimensioni organizzative e strategiche dei clienti;
› valorizzare il patrimonio di esperienze e competenze dei clienti affinché l’impegno in apprendi-mento sia un volano per lo sviluppo della funzione di Internal Auditing e contribuisca al raggiungi-mento degli obiettivi di business.
LE TAPPE
Avvio del dialogo con il cliente per valutare le necessitàformative e l’opportunità della modalità “su misura”
RILEVAZIONEPRELIMINARE
Analisi del contesto aziendale del cliente, definizione degli obiettivi della formazione e dei temi da sviluppare
ANALISIDEI BISOGNI
Definizione e presentazione del progetto(obiettivi, contenuti e modalità didattiche della formazione)
STESURA DELLAPROPOSTA FORMATIVA
Convalida del progetto da parte del cliente, definizione puntuale dei contenuti e del docente
CONVALIDA DEL PROGETTO
Costruzione della struttura dell’intervento formativo(modalità didattica), sviluppo degli esercizi pratici, scelta dei supporti audio-video
PROGETTAZIONEDELLA FORMAZIONE
Attività di docenza in aula presso la struttura del clienteEROGAZIONE
Verifica dell’efficacia dell’intervento formativoe condivisione dei risultati
VALUTAZIONEDEI RISULTATI
AREE FORMATIVE
CORSI
53
9
L’OFFERTA FORMATIVA AIIA
AUDIT TUTORING E COACHING
È un programma d’azione specifico e personalizzato. Pensato per i Responsabili Internal Auditing di nuova nomina, che hanno la necessità di crescere professionalmente in breve tempo e di imparare ad interpretare il proprio ruolo con managerialità, in linea con le aspettative degli stakeholder e nel rispetto degli Standard professionali.
CLIENTIAziende che
› Pianificano lo start-up della funzione Internal Auditing
› Vogliono aumentare l’efficacia della funzione
› Vogliono promuovere il cambiamento da funzione ispettiva a business partnership
› Pianificano la successione del ruolo di RIA professionisti
Professionisti
› Di nuova nomina
› Che desiderano migliorare l’efficacia o la relazione con il capo funzionale, l’Audit Committee,la business line
Audit Committee e Comitati di Controllo› In ottica di sviluppo e potenziamento della funzione› In situazioni in cui si intravvedano red flags di efficacia del ruolo
AREE DI COMPETENZA
SEDIMilano e Roma
DOCENTI
Area di efficacia personaleContenuti
› Il rapporto con il capo funzionale/amministrativo
› La definizione degli obiettivi come RIA e di sviluppo professionale a medio termine
› L’identificazione delle 2 sfide più importanti; definizione e monitoraggio di un piano di
autosviluppo
Modalità di erogazione
› Attività di tutoring e di coaching
› Durata: a progetto, da definire con il cliente
Area tecnico-professionaleContenuti
› Il Ruolo e la responsabilitàdell’Internal Auditor
› L’analisi dei processi
› Internal Audit Risk-based:il frame degli interventi
› Metodologie operative:le fasi dell’intervento di Internal Audit
› Il lavoro sul campo
› L’approccio alla frode
Modalità di erogazione
› Training specifico e affiancamento
› Durata: 3 giornate
67
10
L’OFFERTA FORMATIVA AIIA
LA FORMAZIONE FINANZIATA
Tutte le iniziative formative AIIA (a catalogo e su misura) possono essere finanziate mediante l’utiliz-zo di Fondi Paritetici Interprofessionali.
Il ruolo dei Fondi Interprofessionali si è ampiamente consolidato nel corso degli ultimi anni, tant’è che ad oggi, nell’ambito di questo sistema, affluiscono le maggiori risorse finanziarie a sostegno della formazione dei lavoratori.
Nel solo biennio 2009-2010 i Fondi hanno provveduto a stanziare circa 670 milioni di euro di cui oltre 135 destinati a soddisfare esigenze specifiche delle imprese colpite dalla crisi economica.
CHE COSA SONO I FONDI PARITETICI INTERPROFESSIONALISono organismi di natura associativa promossi dalle organizzazioni di rappresentanza delle Parti Sociali attraverso specifici Accordi Interconfederali stipulati dalle organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori maggiormente rappresentative sul piano nazionale.I Fondi Interprofessionali finanziano piani di formazione continua, ossia iniziative formative rivolte ai dipendenti delle imprese lungo tutto l’arco della vita lavorativa con la duplice finalità di accrescerne l’occupabilità e migliorare la competitività delle imprese.Ogni impresa può scegliere qualsiasi fondo a cui aderire, indipendentemente dall’associazione dato-riale cui fa riferimento e dal contratto nazionale di lavoro applicato, anche se è evidente che il fondo di settore potrà essere più corrispondente alle esigenze aziendali.
I CRITERI ISPIRATORI DEI FONDI1. Promuovere e finanziare piani formativi aziendali, territoriali o settoriali, concordati tra le parti
sociali;2. promuovere e finanziare attività di sostegno ai piani per la formazione continua;3. promuovere e finanziare attività di qualificazione e di riqualificazione per le figure professionali
di specifico interesse del settore produttivo, nonché per lavoratori a rischio di esclusione dal mer-cato del lavoro;
4. promuovere e finanziare anche azioni individuali di formazione continua dei lavoratori dipendenti.
QUALE FONDO SCEGLIEREL’impresa decide liberamente a quale Fondo aderire.Un’impresa può aderire ad un solo Fondo per la formazione dei propri dipendenti e può aderire ad un secondo Fondo per la formazione dei propri dirigenti.
IL RUOLO DI AIIA A SUPPORTO DELLE AZIENDEAIIA ha maturato negli anni una consolidata esperienza e capacità di affiancare le imprese nella gestione di piani formativi aziendali presso molti Fondi interprofessionali oggi esistenti.Le aziende che desiderassero aderire ai Fondi per il finanziamento dei propri piani formativi e non fossero in grado di gestire le relative attività possono rivolgersi all’Associazione.Un consulente specializzato provvederà in via preliminare ad effettuare un’analisi della posizione dell’azienda (fondi di destinazione degli accantonamenti e disponibilità dei propri fondi) e sulle op-portunità formative offerte dai Fondi.In seguito alla definizione e all’approvazione del progetto formativo e dell’offerta economica, che includerà sia il programma didattico sia le attività rivolte all’ottenimento dei finanziamenti, verrà for-nita assistenza nelle fasi successive relative alla domanda di finanziamento, al monitoraggio didattico e finanziario e alla rendicontazione parziale e finale dell’intervento formativo.
www.aiiaweb.it [email protected]
ENTRANEL MONDO AIIAScopri il know-how e il valore dell’Internal Auditing
Standardprofessionali
Formazione e aggiornamento professionale
Workshop ed eventi
Certificazioni internazionali
Un network di professionisti nazionale ed internazionale
12
13
STRUTTURA E CONTENUTI DELL’OFFERTA FORMATIVAE DI AGGIORNAMENTO
PROGRAMMI DI ALTA FORMAZIONE PROFESSIONALE 10
› Diploma in Controllo e Internal Auditing 10› Corso di specializzazione per responsabili della Vigilanza ex D.Lgs. 231/01 11
ITER FORMATIVI 12
› Percorso Audit 1› Percorso Audit 2› Percorso in Risk Management & Audit
CORSI A CATALOGO 13
DOCENTI AIIA 66
INFORMAZIONI 68
14
DIPLOMA IN CONTROLLO E INTERNAL AUDITING PROGRAMMI DI ALTA FORMAZIONE PROFESSIONALE
Il Diploma in “Controllo e Internal Auditing” è un percorso formativo di qualificazione finalizzato a fornire ai partecipanti una base completa delle conoscenze e competenze richieste per sviluppare al meglio la propria carriera di Internal Auditor. Un percorso teorico/pratico che affronta tematiche di Internal Auditing, risk management, control management e corporate governance, essenziali per lo svolgimento di un’efficace attività di audit. Con l’obiettivo di presentare un’offerta formativa in linea con le più recenti istanze della professio-ne, i contenuti del Diploma integrano le attuali best practice metodologiche con il più innovativo know-how specialistico, sviluppato a livello internazionale dall’Institute of Internal Auditors e decli-nato da AIIA sulla base delle esigenze del contesto italiano (di normativa e di mercato).
Il conseguimento del Diploma rappresenta per le aziende la garanzia di competenza per i propri Internal Auditor ed è inoltre un’ottima preparazione al conseguimento della Certificazione interna-zionale CIA – Certified Internal Auditor.
A CHI SI RIVOLGE
Professionisti già operanti all’interno di funzioni di Internal Auditing o in società di revisione, interessati a: Consolidare o rinnovare in modo sistematico il proprio knowledge professionale attraverso un percorso formativo specifico e strutturato;
Qualificare formalmente le proprie competenze professionali.
Professionisti operanti all’interno di funzioni di Internal Auditing o in società di revisione che hanno già maturato una solida e documentata esperienza professionale cui è precluso l’accesso al sostenimento degli esami di Certificazioni IIA perché non in possessodei necessari requisiti di formazione accademica(laurea o diploma di laurea).
Tutti coloro che iniziano a svolgere attività di Internal Audit, Risk Management o Compliance.
STRUTTURA DEL DIPLOMA
MODULO 1 La Governance aziendale,
la gestione del rischio e il Sistema di Controllo Interno
MODULO 2 L’attività di Internal Auditing:
pianificare l’attività, gestire gli incarichi e migliorare la qualità
MODULO 3 Strumenti e tecniche di
comunicazione nell’Audit MODULO 4 La gestione dell’impresa
e l’Audit: strumenti e conoscenze specifiche
MODULO 5 Auditing dei sistemi informativi MODULO 6 Sessione di follow-up,
in preparazione all’esame
DOCENTI E TESTIMONIANZE
Docenze e testimonianze sono affidate ad Accademici,Manager e Professionisti che applicano metodologiecollaudate alla realizzazione di un programma completoe coerente, secondo un disegno didattico unitario.
METODOLOGIA DIDATTICA
La metodologia didattica applica principi quali active learning, case study, esercitazioni individuali e di gruppo.Inoltre, saranno create occasioni di approfondimento su tematiche specifiche ricorrendo a testimonianze di esperti di settore.
REQUISITI Diploma di Scuola Media Superiore
Buona conoscenza della lingua inglese
Il conseguimento del Diploma sarà garantito dal superamento con successo di un esame, in formula multiple-choice.
Informazioni dettagliate saranno fornite sul sito www.aiiaweb.ite con specifiche comunicazioni
Il percorso formativo viene erogato sia a Milano che a Roma
15
CORSO DI SPECIALIZZAZIONE PER RESPONSABILI DELLA VIGILANZA EX D.Lgs. 231/01
PROGRAMMI DI ALTA FORMAZIONE PROFESSIONALE
La “tematica 231”, già elemento cardine dell’offerta formativa dell’AIIA, rinnova la sua proposta mediante un programma – progettato insieme ad AODV231 Associazione dei Componenti degli Organismi di Vigilanza ex D.Lgs. 231/2001, articolato in specifici percorsi di approfondimento volti a soddisfare le diverse esigenze dei destinatari nonché improntato a criteri di flessibilità in modo da recepire le continue evoluzioni normative che intervengono nella materia e gli orientamenti giuri-sprudenziali che indirizzano l’operato dei professionisti del settore.A fronte di un quadro regolamentare particolarmente teso, con interventi ormai ricorrenti del Le-gislatore, a rafforzare progressivamente gli strumenti atti a fronteggiare la criminalità d’impresa, gli impatti sulle aree di potenziale esposizione delle organizzazioni e sulle conseguenti necessità di presidio dei processi divengono sempre più pervasivi, rendendo indispensabile – per chi è chiamato a rapportarsi con le ampie tematiche che assumono rilevanza ai fini del D.Lgs. 231 – l’acquisizione o il consolidamento di un bagaglio conoscitivo esteso a una pluralità di discipline, nonché il proficuo confronto con le diverse realtà e posizioni che animano lo scenario di riferimento.
L’obiettivo del percorso formativo, a struttura modulare, è di fornire strumenti di conoscenza spe-cialistica e applicazione pratica calibrati sulle necessità dei singoli interessati, nonché di alimentare nel corso degli incontri un proficuo dibattito anche con il supporto ed il coinvolgimento di testi-monianze condotte da esponenti di rilievo operanti nei vari ambiti aziendali al fine di sollecitare il confronto su tematiche particolarmente attuali spesso connotate da dubbi interpretativi.In tal senso, il programma prevede soluzioni rispondenti alle esigenze sia per profili di elevato livello sia per coloro che si affaccino alle tematiche per la prima volta.
A CHI SI RIVOLGE
Componenti degli Organismidi Vigilanza ex D.Lgs. 231/01
Collegio Sindacale Consiglio di Sorveglianza Comitato per il Controllo
della Gestione Internal Auditor che operano
a supporto dell’OdV Professionisti interessati a
vario titolo alla tematica, quali avvocati, consulenti, dottori commercialisti e giuristi d’impresa
L’offerta è modulabile sulla base del livello di esperienza professionale e di background formativo degli interessati, attraverso la costruzione di specifici percorsi profilati sulle effettive esigenze dei partecipanti; pertanto, la sottoscrizione dei moduli potrà essere preceduta da un colloquio di orientamento con lo staff AIIA, volto a supportare la scelta del percorso ritenuto più idoneo.
STRUTTURA GENERALE
La formazione proposta è composta da 2 percorsi modulari: MODULO 1 Area Governance aziendale
e aspetti giuridici MODULO 2 Area Aziendale e applicativa
Per approfondimenti sull’articolazione dei contenuti dell’iniziativa, si rinvia alla specifica brochure illustrativa
La metodologia didattica prevede la discussione di testimonianze e case history di varie realtà aziendali, oltre che ampi spazi di dibattito tra docenti e partecipanti al fine di chiarirei concetti e approfondirei temi trattati
DOCENTI E TESTIMONIANZE
Docenze e testimonianze sono affidate ad Accademici, Manager e Professionisti che applicano metodologie collaudate alla realizzazione di un programma completo e coerente, secondo un disegno didattico unitario.
La frequenza a ciascun modulo comporterà il riconoscimentoai partecipanti di “crediti formativi” da parte dell’Ordinedei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili e dell’Ordine degli Avvocati di Milano e di Roma; inoltre, a conclusione del percorso, è previsto il rilascio di un attestato di partecipazione.
In collaborazione con
Informazioni dettagliate saranno fornite sul sito www.aiiaweb.ite con specifiche comunicazioni
Il percorso formativo viene erogato sia a Milano che a Roma
16
ITER FORMATIVI
Sono percorsi consigliati, progettati per coloro che desiderano programmare un iter formativo approfondito e distribuito nel tempo, con l’obiettivo di crescere professionalmente e potenziare le proprie competenze. Ogni singolo percorso potrà essere effettuato nell’arco temporale di un anno.
I Percorsi Formativi proposti sono 3.
› AUDIT 1 Indirizzato ai giovani Internal Auditor di qualsiasi settore (consigliata una breve esperienza) che
vogliono acquisire, attraverso la formazione, strumenti pratici e conoscenza del contesto istitu-zionale per essere in grado di effettuare efficaci interventi di audit.
› AUDIT 2 Indirizzato a chi opera già con responsabilità ed ha la necessità di rinnovare la funzione Internal
Auditing secondo un approccio più moderno, in linea con le best practice nazionali ed interna-zionali e ai Responsabili di Internal Audit di nuova nomina incaricati di strutturare la funzione di Internal Auditing.
› RISK MANAGEMENT & AUDIT Indirizzato a chi desidera acquisire una visione completa delle diverse tipologie di rischio e delle
relative modalità di identificazione, misurazione, gestione e prevenzione.
AUDIT 1
Fanno parte di questo percorsoi seguenti corsi: Strumenti e tecniche per l’Internal Auditor – corso base
oppure a scelta un corso del settore di riferimento:
• L’Internal Auditing nel settore finanziario • Il processo di Internal Audit nella P.A. e negli Enti Pubblici
e Privati Tecniche di gestione e conduzione delle interviste nell’Internal Auditing
Audit report writing Strumenti statistici per l’Internal Auditing – corso base
Internal Auditing e frodi aziendali
RISK MANAGEMENT & AUDIT
Il percorso comprende una serie di corsi dedicati in vario modo ai rischi. Nel 2013 il percorso, flessibile a scelta del partecipante, è articolato in 3 macro aree che comprendono i seguenti corsi:
A.Conoscenza in materia di Internal Auditing & Risk Management Risk based auditing: accrescere il valore aggiunto dell’Internal Auditing
Inoltre, frequenza a 2 corsi a scelta tra: Identificazione e valutazione dei rischi e dei controlli interni tramite il Control Risk Self-Assessment (CRSA)
Rilevazione ed analisi delle variabili di rischio ai fini di Audit
Il Piano di Audit risk-based Accounting & Finance risksper Internal Auditors
B. Conoscenza di Risk management sul settoreUn corso a scelta dell’area A può essere sostituito da uno dei seguenti corsi settoriali: Risk management nelle istituzioni finanziarie
Enterprise Risk management per le PMI
Risk management: uno strumento di contenimento dei costi di gestione
Risk management nella P.A. e negli Enti Pubblici e Privati
C. Certificazione professionaleCome sigillo della propria specializzazione, il partecipante può decidere di acquisire una certificazione a scelta tra: CRMA – Certification in Risk Management Assurance
CCSA – Certification in Control Self-Assessment
Soci › 5.000 e sconto 20% 4.000 e
Non Soci › 7.000 e sconto 20% 5.600 e
Il percorso prevede uno sconto del 20% sulle quote di iscrizione ai corsi.
Soci › 3.800 esconto 20% 3.040 e
Non Soci › 5.800 esconto 20% 4.640 e
I percorsi sono proposti a tariffe agevolate, per consentire sia alle aziende che ai privati un investimento proattivo nell’ambito formativo.
AUDIT 2
Fanno parte di questo percorso: Il framework di Governance, Risk & Compliance.
Strategie per l’Internal Audit e nuovo assetto per la governance in Europa
Governo e conduzione di una funzione di Internal Auditing (2 giorni)
Valutazione del Sistema di Controllo Interno per la governance aziendale
Marketing della funzione Internal Auditing
Un corso avanzato sulle frodi a scelta tra:
• Protezione delle informazioni, market abuse e rischi compliance
• Case management, interviste e indagini difensive penali
Le quote sono intese Iva esclusa e la relativa quota dovrà essere saldata all’atto dell’iscrizione.
17
IL FRAMEWORK DI GOVERNANCE, RISK & COMPLIANCE. Strategie per l’Internal Audit e nuovo assetto della Governance in Europa
GOVERNANCE, RISK MANAGEMENT E COMPLIANCE (GRC)
OBIETTIVI DEL CORSO
La strategicità degli aspetti di Corporate Governance, la maggiore complessità dei rischi, il mag-giore controllo normativo e un più rigoroso ambiente di controllo interno hanno significativamente incrementato le sfide per le organizzazioni.
Obiettivo primario del corso è proporre un approccio integrato alle tematiche di Governance, Risk & Compliance (GRC). In particolare si forniranno gli elementi necessari per:
› ripensare alle strategie aziendali con l’obiettivo di tutelare e creare valore per gli stakeholder;
› dotarsi di un Modello di GRC in grado di: • coniugare le aspettative di sviluppo con quelle di una “buona” Corporate Governance; • massimizzare il valore dell’azienda in coerenza con le esigenze di gestione dei rischi e di com-
pliance;• accrescere la fiducia del mercato; • assicurare l’allineamento delle organizzazioni con i crescenti obblighi di legge e con le best
practice;• ridurre i costi attraverso l’eliminazione delle inefficienze e delle sovrapposizioni tra attività pro-
gettuali svolte per “silos” (231, 262, qualità, ecc); • ridurre il rischio di eventi dannosi non previsti, attraverso una maggiore consapevolezza e ge-
stione dei rischi secondo l’approccio di Enterprise Risk Management (ERM); • identificare il ruolo e i compiti delle diverse figure aziendali direttamente coinvolte nel GRC, os-
sia il management, il risk officer, il compliance officer e soprattutto la funzione di Internal Audit.
A CHI SI RIVOLGE
Responsabili Internal Auditinge Audit Manager
Chief Risk Officer and Manager Chief Compliance Officer and Manager
Responsabili di Pianificazionee Controllo
Responsabili Affari Legali e Societari
CONTENUTI
L’approccio al GRC – Governance, Risk and Compliance
• Definizioni • GRC Challenge • Management Issues • GRC Model • “3” Linee di Difesa
del GRC Model • Approccio pratico
per implementare il GRC • Come rendere operativo
il GRC • GRC Technology Framework a supporto del Modello • Le “5” del valore per il GRC • Key Stakeholders and Issues
Enterprise Risk Management Framework
• Il primo framework ERM (2004)
• Motivazioni sottostanti al Framework ERM
• Riferimenti normativi e para-normativi
• ERM Framework (gli obiettivi e gli “8” componenti)
• Come implementare il modello ERM all’interno della struttura aziendale
• Il ruolo dell’Internal Audit nell’ERM secondo IIA Position Paper di gennaio 2009
• Overview della recente evoluzione della normativa finanziaria
• Metodologia ERM per Risk Governance, Risk Assessment, Risk Quantification and Aggregation, Risk Monitoring and Reporting e Risk and Control Optimization
Caso pratico sull’ERM Corporate Governance integrata: definizione e importanza
L’evoluzione della Governance in Italia e nel mondo (cenni):
• Codice di Autodisciplina • D.Lgs. 231/01 • Riforma del Diritto
societario (flash sui sistemi di amministrazione e controllo e la “moda” del modello dualistico)
• La legge 262/05 • Transparency • Cadbury Report • Le previsioni per la
“SOX europea” Gli Standard Professionali relativi al ruolo dell’Internal Auditing nell’ambito della Corporate Governance e del Risk Management
Le relazioni tra Internal Audit e le altre funzioni aziendali di controllo
Position Paper AIIA – AICOM
PERCORSO AUDIT 2
MILANOcodice
› 01. 02 ottobreF-GRC-00313M
SociNon Soci
››
1.000 e1.400 e
Le quote sono intese Iva esclusa
2 giorniCPE 18 ORE
18
FOCUS SU D.Lgs. 231/01 E L. 262/05 GOVERNANCE, RISK MANAGEMENT E COMPLIANCE (GRC)
OBIETTIVI DEL CORSO
Dall’emanazione del D.Lgs. 231/01, il tema della responsabilità amministrativa degli Enti assume una posizione sempre più rilevante all’interno dei sistemi di governance e di controllo interno delle aziende, che devono muoversi su tre binari paralleli: la gestione e l’aggiornamento del Modello e delle procedure, la formazione continua dei collaboratori e l’attività dell’Organismo di Vigilanza.
Le disposizioni introdotte dalla L.262/05, conosciuta anche come “Legge sul Risparmio”, coinvol-gono tutte le aziende, italiane ed estere, quotate sul mercato italiano, ed introduce una serie di adempimenti a cui le aziende devono uniformarsi. Tali adempimenti hanno influenza su diversi aspetti, da quello societario a quello organizzativo, dalle comunicazioni sociali al controllo interno.
Il corso rappresenta un’opportunità di aggiornamento su specifici ambiti del contesto normativo di riferimento, focalizzando l’attenzione sulle progressive innovazioni introdotte nonché fornendo utili spunti per delineare le interrelazioni tra gli organi societari e le funzioni aziendali preposte al sistema dei controlli su tali tematiche.
CONTENUTI
PARTE 1: Focus sul D.Lgs. 231/01 Elementi generali sulla responsabilità amministrativa degli enti
I reati presupposto alla luce delle ultime evoluzioni normative
La mappatura delle aree sensibili, dall’adozione all’attuazione del MOGC ai fini del beneficio dell’esimente
I principi cardine del Modello e la sua coerenza con l’assetto organizzativo aziendale
Esame provvedimenti giudiziari connessi all’adozione del Modello
PARTE 2: Focus sull’Organismodi Vigilanza L’Organismo di Vigilanza: requisiti, ruolo e responsabilità
L’attività di sorveglianza: programma di vigilanza
L’Organismo di Vigilanza e gli organi di controllo (il Collegio Sindacale, l’Internal Audit, il Revisore)
La gestione dei flussi informativi e delle segnalazioni verso l’OdV
Le responsabilità dell’Organismo di Vigilanza, civile e penale
L’Organismo di Vigilanza e la normativa antiriciclaggio
Esame provvedimenti giudiziari.Esercitazione
PARTE 3: Focus sulla Legge 262/05 Crisi finanziarie e modellidi controllo
Ambito normativodi riferimento e impatti sulle imprese
Ambito normativo di riferimento e impatti sulla funzione di Internal Auditing
Obiettivi della Legge 262/05 e correlazioni con il COSO Framework
Approccio metodologico Documentazione rilevante ai fini del modello amministrativo contabile
Case Study
›AGGIORNAMENTISULLA NORMATIVA
A CHI SI RIVOLGE
Responsabili della funzione Internal Audit
Internal Audit Manager e Supervisor
Appartenenti alla struttura di Compliance
Preposti al Controllo Interno Tutti coloro che, a vario titolo, sono coinvolti nell’applicazione delle normative di riferimento, in particolare:
• D.Lgs. 231/01: componenti di Organismi di Vigilanza, membri di gruppi di lavoro 231, membri della funzione Internal Audit
• L. 262/05: dirigenti preposti e addetti alla formazione dei documenti contabili, membri della funzione Internal Audit
MILANOcodice
› 04. 05. 06 marzoF-GRC-004a13M
ROMAcodice
› 24. 25. 26 giugnoF-GRC-004a13R
SociNon Soci
››
1.400 e1.800 e
Le quote sono intese Iva esclusa
3 giorniCPE 27 ORE
19
MILANOcodice
› 10 aprileF-GRC-004c13M
ROMAcodice
› 05 novembreF-GRC-004c13R
SociNon Soci
››
600 e1.000 e
Le quote sono intese Iva esclusa
1 giornoCPE 9 ORE
DEFINIZIONE E MONITORAGGIO DEL MODELLO 231 PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO
GOVERNANCE, RISK MANAGEMENT E COMPLIANCE (GRC)
›AGGIORNAMENTISULLA NORMATIVA
OBIETTIVI DEL CORSO
Il tema della salute e sicurezza sul lavoro costituisce un ambito privilegiato di competenza istitu-zionale, e come tale rappresenta oggetto di costante impegno per una piena tutela della salute, dell’integrità e della dignità della persona in ogni ambiente di lavoro. In tal senso, e nel rispetto di quanto stabilito dagli articoli 1 e 4 della Costituzione, promuovere la salute e la sicurezza nell’am-biente di lavoro significa attivare misure adeguate ed azioni positive che assicurino al cittadino la possibilità di esercitare compiutamente il proprio diritto al lavoro.
Il corso affronta la tematica in modo pratico. In particolare intende:
› approfondire le conoscenze sui requisiti dei Modelli Organizzativi 231 in materia di prevenzione dei reati contro la salute e la sicurezza dei lavoratori;
› incrementare le competenze ai fini del monitoraggio dell’efficacia dei Modelli Organizzativi 231 in materia di prevenzione dei reati contro la salute e la sicurezza dei lavoratori;
› migliorare la comprensione dei rapporti di Audit di I, di II e di III parte sui Sistemi di Gestione per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro e valutare la necessità e l’efficacia di eventuali azioni correttive e/o preventive.
A CHI SI RIVOLGE
Responsabili della funzionedi Internal Audit
Internal Audit Manager e Supervisor
Appartenenti alla Strutturadi Compliance
Preposti al Controllo Interno A tutti coloro che a vario titolo sono coinvolti nell’applicazione delle normative di riferimento in particolare:
• Testo Unico Sicurezza (D.Lgs. 81/2008): Datori di Lavoro / Resp. SPP / Dirigenti / Preposti
• Sistemi di Gestione per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro: Alta Direzione / Resp. SG-SSL
• Sistemi di Gestione degli Audit (ISO 19011): Auditors
CONTENUTI
Il Modello Organizzativo per la Salute e la Sicurezzasul Lavoro Riferimenti normativi (D.Lgs. 81/2008 Testo Unico Sicurezza)
I reati per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro (D.Lgs. 231/2001 art. 25 septies)
Il Modello Organizzativo 231 per la Salute e la Sicurezza (D.Lgs. 81/2008 art. 30)
Il Sistema di Gestione per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro (LG UNI INAIL / norma OHSAS 18001)
• Politica per la salute e la sicurezza
• Gap analisys, identificazione dei pericoli e valutazione dei rischi
• Identificazione, accesso e valutazione di conformità alle prescrizioni
• Obiettivi e programmi di miglioramento
• Struttura, ruoli e responsabilità in materia di sicurezza
• Formazione e informazione • Comunicazione
e coinvolgimento
• Struttura documentale del sistema di gestione salute e sicurezza
• Controlli operativi e monitoraggi
• Audit interni e gestione delle non conformità
• Registrazioni • Riesame del sistema
di gestione da parte della direzione
La certificazione dei Sistemi di Gestione per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro
Tecniche di Audit sui Modelli Organizzativi 231 per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro Norma 19011 “Linee guida per Sistemi di Gestione degli Audit Qualità/Ambiente/Sicurezza”
• Audit di I, II e III parte • Terminologia ed elementi
chiave di un audit • Pianificazione e
programmazione di un audit • Modalità di conduzione
di un Audit • Formalizzazione
e comunicazione delle risultanze di audit
• Competenze e condotta degli Auditor
Casi studio ed esercitazioni: • Simulazione di un Audit
operativo • Analisi di un rapporto
di Audit e definizione di un piano di azioni correttive e preventive
20
REATI AMBIENTALI E GESTIONE DEL RISCHIO GOVERNANCE, RISK MANAGEMENT E COMPLIANCE (GRC)
OBIETTIVI DEL CORSO
I reati ambientali sono entrati a far parte del sistema della responsabilità amministrativa delle perso-ne giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica.
Il corso, di taglio pratico, intende fornire un quadro chiaro ed esaustivo di quanto previsto dal De-creto Legislativo. In particolare, sono obiettivi del corso:
› approfondire le conoscenze sui requisiti dei Modelli Organizzativi 231 in materia di prevenzione dei reati ambientali;
› incrementare le competenze ai fini del monitoraggio dell’efficacia dei Modelli Organizzativi 231 in materia di prevenzione dei reati ambientali;
› migliorare la comprensione dei rapporti di Audit di I, di II e di III parte sui Sistemi di Gestione Am-bientale e valutare la necessità e l’efficacia di eventuali azioni correttive e/o preventive.
›AGGIORNAMENTISULLA NORMATIVA
A CHI SI RIVOLGE
Responsabili della funzione di Internal Audit
Internal Audit Manager e Supervisor
Appartenenti alla Struttura di Compliance
Preposti al Controllo Interno A tutti coloro che a vario titolo sono coinvolti nell’applicazione delle normative di riferimento in particolare:
• Testo Unico Ambiente (D.Lgs. 152/2006): Procuratori / Environmental
Manager • Norme sui Sistemi
di Gestione Ambiente: Alta Direzione / Resp. SGA
• Sistemi di Gestione degli Audit (ISO 19011): Auditors
CONTENUTI
Il Modello Organizzativoper l’Ambiente Riferimenti normativi (D.Lgs. 152/2006 – Testo Unico Ambiente)
I reati ambientali (D.Lgs. 121/2011)
Standard sui Sistemi di Gestione Ambientale (norma ISO 14001 / Regolamento Europeo EMAS)
• Politica ambientale • Gap analisys, identificazione
degli aspetti e valutazione degli impatti ambientali
• Identificazione, accesso e valutazione di conformità alle prescrizioni
• Obiettivi e programmi di miglioramento
• Struttura, ruoli e responsabilità in campo ambientale
• Formazione e informazione • Comunicazione • Struttura documentale
del sistema di gestione ambientale • Controlli operativi
e monitoraggi ambientali • Audit interni e gestione delle
non conformità • Registrazioni • Riesame del sistema
di gestione da parte della direzione
La certificazione dei Sistemidi Gestione Ambientale
Tecniche di Audit sui Modelli Organizzativi 231 per l’Ambiente Norma 19011 “Linee guida per Sistemi di Gestione degli Audit Qualità/Ambiente/Sicurezza”
• Audit di I, II e III parte • Terminologia ed elementi
chiave di un audit • Pianificazione
e programmazione di un audit
• Modalità di conduzione di un Audit
• Formalizzazione e comunicazione delle risultanze di Audit
• Competenze e condotta degli auditor
Casi studio ed esercitazioni: • Simulazione di un audit
operativo • Analisi di un rapporto di audit
e definizione di un piano di azioni correttive e preventive
MILANOcodice
› 11 aprileF-GRC-004d13M
ROMAcodice
› 06 novembreF-GRC-004d13R
SociNon Soci
››
600 e1.000 e
Le quote sono intese Iva esclusa
1 giornoCPE 9 ORE
21
METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DEL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO
GOVERNANCE, RISK MANAGEMENT E COMPLIANCE (GRC)
OBIETTIVI DEL CORSO
Il corso si propone di illustrare una metodologia operativa, coerente con i principali framework di riferimento (ERM, COSO, ecc.), a supporto delle diverse attività di Audit e degli ambiti di intervento in cui è richiesta una valutazione di affidabilità del Sistema di Controllo Interno, sia sotto il profilo del disegno che del funzionamento dello stesso.
Il corso ha un taglio fortemente operativo, volto a fornire ai partecipanti strumenti di immediato utilizzo nelle attività di audit, nonché in quelle di progettazione dei presidi di processo.
MILANOcodice
› 11. 12. 13 novembreF-GRC-00913M
ROMAcodice
› 10. 11. 12 giugnoF-GRC-00913R
SociNon Soci
››
1.400 e1.800 e
Le quote sono intese Iva esclusa
3 giorniCPE 27 ORE
A CHI SI RIVOLGE
Agli Internal Auditor con almeno 2 anni di esperienza
Ai soggetti coinvolti nel processo di progettazione, definizione e valutazione del sistema di controllo interno (es. persone che operano nell’area di competenza del Dirigente Preposto, del Collegio Sindacale, dell’Organismo di Vigilanza, funzioni di Risk Management, Personale IT)
CONTENUTI
L’assurance sul disegno e sul funzionamento del sistema di controllo interno La metodologia di valutazione del sistema di controllo interno
Il modello analitico e gli elementi di valutazione
Gli strumenti di rilevazione/misurazione quantitativa degli elementi del modello
La formulazione delle valutazioni
I punti di contatto della metodologia operativa con i principali modelli internazionali (ERM, COSO, COBIT)
Esemplificazioni pratiche con l’applicazione della metodologia nell’ambito di singoli audit
Nel corso delle giornate saranno svolti due case study per l’applicazione della metodologia nell’ambito di un’attività di Audit di un processo complesso.
In particolare verranno considerati obiettivi di business, di presidio degli illeciti (es. D.Lgs. 231/01) e di affidabilità del reporting contabile (es. L. 262/05).
CASE 1: Processo di gestione incassi e crediti Individuazione degli obiettivi di controllo aziendali, dei controlli e degli attributi di valutazione
Utilizzo di strumenti di rilevazione
Valutazione del disegno dei controlli
Sviluppo di Audit Program Valutazione del funzionamento Valutazione complessiva del sistema di controllo interno
CASE 2: Processo di gestione degli acquisti Individuazione degli obiettivi di controllo aziendali, dei controlli e degli attributi di valutazione
Utilizzo di strumenti di rilevazione
Valutazione del disegnodei controlli
Le Specifiche valutazioni per gli ambiti di interesse del CdA, dell’Organismo di Vigilanza e del Dirigente Preposto
22
RISK-BASED AUDITING: ACCRESCERE IL VALORE AGGIUNTO DELL’INTERNAL AUDITING
GOVERNANCE, RISK MANAGEMENT E COMPLIANCE (GRC)
OBIETTIVI DEL CORSO
L’Internal Auditing è una professione che si evolve continuamente, soprattutto nell’area risk-based auditing. Per questo motivo è imperativo che gli Audit manager di successo continuino ad affinare le proprie competenze di risk-based auditing, oltre al miglioramento dei processi di Internal Auditing.
Questo corso intende fornire ai professionisti che operano nell’ambito dell’Internal Auditing le co-noscenze di fondo e gli strumenti che permettano di allineare le strategie e valori dell’organizzazio-ne con i processi di Internal Auditing. In particolare i partecipanti potranno comprendere:
› le relazioni tra strategia, governance aziendale, risk management e attività di controllo;
› la tipologia di processi a cui applicare l’approccio;
› come produrre un risk assessment;
› come produrre un piano di Audit risk-based;
› come sviluppare un risk-based engagement.
A CHI SI RIVOLGE
Responsabili Internal Auditing, Audit Manager, Audit team leaders
Internal Auditors, Controllers e professionisti che desiderano acquisire/migliorare le competenze in Internal Auditing & risk management
CONTENUTI
Ruolo dell’Internal Audit nell’ambito del sistema di Governance, Risk & Control
• I principi ed i componenti del sistema di Governance, Risk & Control
• Le aspettative nei confronti dell’Internal Auditing
• L’approccio di Audit risk-based
La valutazione risk-based del sistema di controllo Interno
• Ruoli e responsabilità nella gestione del sistema di controllo Interno
• Le valutazioni di sintesi e quelle analitiche
Individuazione, misurazione e gestione dei rischi
• Definizione ed impostazione della Risk Analysis
• COSO e ERM Framework • Strumenti e tecniche
operative per identificazione e valutazione dei rischi
• La mitigazione dei rischi: piani di azione e monitoraggio
Predisposizione del piano di Audit risk-based
• Dimensionamento quantitativo
• La prioritizzazione delle attività tramite risk analysis e risk scoring
• Il piano di Audit a risorse libere ed il piano a risorse disponibili
La gestione risk-based degli incarichi di audit
• Il processo di conduzione degli incarichi
• Lo sviluppo del programma di lavoro • L’attività sul campo • La comunicazione dei risultati • Il monitoraggio delle azioni
correttive • La valutazione del rischio
a valle degli incarichi
MILANOcodice
› 18. 19 marzoF-GRC-00713M
ROMAcodice
› 07. 08 ottobreF-GRC-00713R
SociNon Soci
››
1.000 e1.400 e
Le quote sono intese Iva esclusa
2 giorniCPE 18 ORE
PERCORSO RISK MANAGEMENT & AUDIT
23
GOVERNANCE, RISK MANAGEMENT E COMPLIANCE (GRC)
IDENTIFICAZIONE E VALUTAZIONE DEI RISCHI E DEI CONTROLLI TRAMITE IL CONTROL RISK SELF-ASSESSMENT (CRSA)
OBIETTIVI DEL CORSO
ll Control Risk Self-Assessment (CRSA) è uno strumento che consente di ottenere una mappa dei rischi dell’azienda utile, oltre che dal punto di vista gestionale, anche per rispondere alle vigenti disposizioni di legge ed alle indicazioni del Codice di Borsa Italiana.
Il corso è stato sviluppato per fornire il know-how per comprendere l’utilità, progettare e condurre un progetto di CRSA. Verranno illustrati i principi generali di controllo interno utilizzati (COSO, ERM), ed un’enfasi partico-lare verrà data all’evidenza degli impatti del CRSA sugli aspetti organizzativi e gestionali, al ruolo dell’Internal Auditing, e soprattutto alle modalità operative di implementazione.
Il corso contribuisce, con nozioni fondamentali, a preparare i candidati all’esame di Certificazione in Control Self-Assessment (CCSA).
A CHI SI RIVOLGE
Il corso è indirizzato a Internal Auditor esperti e a tutte le persone che nell’ambito aziendale hanno la necessità di sviluppare e implementare un efficace sistema di controllo interno.
CONTENUTI
Control Risk Self-Assessment: definizione, obiettivi e scopo dell’implementazione
Integrazione e marketing del CRSA nell’ambito dell’organizzazione
Ruolo dell’auditor quale facilitatore (ruolo e skill)
Implementazione, creazione e consolidamento dell’universo CRSA
Approccio al CRSA. Questionari, workshops: vantaggi e svantaggi del loro utilizzo in relazione alle loro peculiarità
Tipologia di workshops:Risk-based, Control-based, Process-based, Objective-based, Departmental
Workshops: pianificazione, preparazione, conduzione, rilevazione dei fatti, reporting ed attività di monitoring
Standard di valutazione da utilizzare: Enterprise Risk Management (ERM) – COSO 2
Metodologia di reporting al Top Management
Nell’ambito del corso verranno presentate esercitazioni e casi di studio pratici riferiti a società quotate. Inoltre si avrà modo di assistere ad una testimonianza aziendale
MILANOcodice
› 10. 11. 12 giugnoF-GRC-00813M
ROMAcodice
› 18. 19. 20 novembreF-GRC-00813R
SociNon Soci
››
1.400 e1.800 e
Le quote sono intese Iva esclusa
3 giorniCPE 27 ORE
PERCORSO RISK MANAGEMENT & AUDIT
24
RILEVAZIONE ED ANALISI DELLE VARIABILI DI RISCHIO AI FINI DI AUDIT
GOVERNANCE, RISK MANAGEMENT E COMPLIANCE (GRC)
OBIETTIVI DEL CORSO
Il corso ha l’obiettivo di presentare le principali problematiche relative alla concreta implementa-zione dei processi di Risk Identification e di Risk Assessment, fornendo risposte teoriche e pratiche ai più comuni problemi di quantificazione dei rischi con particolare riferimento a quelli operativi.
A CHI SI RIVOLGE
Personale di Audit o di Risk Management coinvolto in attività di identificazione e quantificazione dei rischi aziendali alla base dei processi di Risk Management e di Pianificazione di Audit
CONTENUTI
La definizione del concetto di rischio come variabile – vantaggi e svantaggi in termini di misurabilità e valutabilità
La correlazione tra variabili di rischio e l’interdipendenza sistemica
La coerenza delle definizioni con i modelli ERM e ISO
Il processo di identificazione delle variabili di rischio
La misurazione delle variabili di rischio – approcci tradizionali e sistemici
L’elaborazione degli score topografici di rischio
L’utilizzo degli score per la ponderazione delle valutazioni di adeguatezza dei controlli
La misurazione delle variabili di rischio – grado di approssimazione vs valutazione qualitativa
Dalla valutazione dei rischi alla gestione degli scenari di rischio
MILANOcodice
› 07 marzoF-GRC-01813M
ROMAcodice
› 29 maggioF-GRC-01813R
SociNon Soci
››
600 e1.000 e
Le quote sono intese Iva esclusa
1 giornoCPE 9 ORE
PERCORSO RISK MANAGEMENT & AUDIT
25
GESTIONE DELLA FUNZIONE
INTERNAL AUDIT (IA)
OBIETTIVI DEL CORSO
Il corso si propone di fornire al partecipante gli elementi essenziali e fondamentali per lo svolgimen-to, in modo professionale, dell’attività di auditing.Saranno illustrate le attività di Internal Auditing, di assurance e consulenza finalizzate al raggiungi-mento degli obiettivi dell’organizzazione e al miglioramento dei processi aziendali.In particolare il corso intende:
› discutere il ruolo e l’attività di Internal Audit nell’ambito dell’organizzazione;
› approfondire gli Standard e fornire gli elementi di background professionali necessari per lo svol-gimento dell’attività di auditing;
› esaminare il processo di Internal Auditing fornendo gli elementi e le conoscenze per determinare cosa verificare e come valutare i punti di forza e di debolezza del sistema di controllo dell’organiz-zazione;
› fornire tutti i dettagli per lo sviluppo di un programma di Audit e per la sua realizzazione;
› ripercorrere le varie fasi del processo di auditing fornendo suggerimenti per completare i vari step in modo efficace ed efficiente.
A CHI SI RIVOLGE
Internal Auditor di nuova o recente assunzione
CONTENUTI
Ruolo dell’Internal Auditor: • Funzioni e responsabilità • Assurance e consulenza • Aspettative del management • Corporate governance • Standard per la pratica
professionale Elementi di background professionale
• L’intervista: preparazione ed esecuzione
• L’auditing in ottica di ”analisi dei processi”: vantaggi, caratteristiche e tecniche di rappresentazione.
L’auditing ed il risk assessment • La gestione dei rischi • Principi basilari di controllo
interno • Analisi framework
di controllo: COSO-ERM • Risk-based audit: peculiarità
e metodologie operative
Il processo di Internal Auditing: • Pianificazione dell’incarico,
comunicazione di avvio dell’audit, indagine preliminare, meeting di apertura, programma di Audit
• Procedure analitiche da utilizzare nella disamina dei processi aziendali
• Modalità di effettuazione dei test: campionamento soggettivo e statistico, selezione e rappresentatività del campione, cenni ai supporti informatici
• Carte di lavoro: formalizzazione, contenuto, responsabilità, supervisione ed archiviazione
• Evidenze di audit: rilievi, formalizzazione dei fatti, raccomandazioni, meeting di chiusura
• Il rapporto di audit: obiettivi, contenuti, struttura, destinatari, criteri di valutazione dell’audit
• Il follow-up e sue metodologie
• Frode: genesi e tipologia di frodi, sistema delle responsabilità, ruolo dell’auditor
Saranno effettuate numerose esercitazioni ad hoc sui vari step del processo di audit
STRUMENTI E TECNICHE PER L’INTERNAL AUDIT Corso base
MILANOcodice
› 19. 20 febbraioF-IA-01913M
ROMAcodice
› 22. 23 aprileF-IA-01913R1
ROMAcodice
› 16. 17 settembreF-IA-01913R2
SociNon Soci
››
1.000 e1.400 e
Le quote sono intese Iva esclusa
2 giorniCPE 18 ORE
PERCORSO AUDIT 1
26
GOVERNO E CONDUZIONE DELLA FUNZIONE DI INTERNAL AUDITING
GESTIONE DELLA FUNZIONE
INTERNAL AUDIT (IA)
OBIETTIVI DEL CORSO
Una Funzione Internal Auditing costruita, gestita e fatta operare secondo le logiche più moderne, più efficaci ed efficienti, sempre nel rispetto degli Standard della professione, rappresenta un inso-stituibile valore aggiunto per l’impresa, per gli stakeholders e per gli Enti istituzionali di controllo.
Il corso intende fornire al partecipante gli strumenti per:
› costruire il focale ruolo dell’Audit Director/Manager: le regole auree del Codice deontologico della professione;
› costituire e/o implementare, organizzare e/o riorganizzare la Funzione IA;
› promuovere/costruire la risk analysis, sulla cui base elaborare il Piano di Audit “risk based”, orien-tato alle strategie dell’impresa;
› ottimizzare l’attività di audit, nel rispetto delle logiche degli Standard della professione e con l’approccio “risk based”;
› governare l’attività di Audit secondo parametri ed indicatori di performance;
› impostare la valutazione periodica del Sistema di Controllo Interno;
› gestire ed ottimizzare le attività a supporto degli Enti Istituzionali di Controllo (Comitato di Con-trollo Interno, OdV, Dirigente Preposto, Collegio Sindacale, Revisore contabile);
› impostare e realizzare la Quality Assurance Review della funzione;
› individuare la più idonea strumentazione da utilizzare per ottimizzare l’intero processo di audit;
› affrontare le nuove sfide per la professione.
A CHI SI RIVOLGE
Agli Internal Audit Manager Ai preposti al Controllo Interno Ai Revisori dei Conti Ai componenti il Comitato per il Controllo Interno
Ai responsabili aziendali incaricati di progettare, sviluppare e monitorare sistemi di controllo interno e di gestione dei rischi
Ai responsabili aziendali incaricati di progettare e sviluppare operativamente la Funzione di Internal Auditing in azienda
Al corso saranno ammessi solo partecipanti aventi le suddette caratteristiche
CONTENUTI
La Funzione Internal Audit e le aspettative di Corporate Governance
L’ottimizzazione della Funzione: la collocazione organizzativa, la struttura ed il dimensionamento quali/quantitativo della Funzione
Gli strumenti di “governo” della Funzione (indicatori, obiettivi specifici, sistemi di misurazione delle performances della Funzione, MBO)
Il processo di Audit integrato nel processo manageriale: definizione dei “momenti” in cui il RIA deve interagire con le scelte strategiche d’azienda, la creazione del valore con il contributo dell’Internal Audit
La valutazione del sistema di controllo interno
Esemplificazione in aula
Impostare e realizzare la risk analysis
Esemplificazione in aula I presupposti del piano di Audit e le tecniche di selezione dell’intervento: le priorità dell’attività di Audit in linea con gli obiettivi dell’organizzazione. Esemplificazione in aula
L’ottimizzazione dell’attività di Audit “risk based”, sempre nel rispetto degli Standard, in fase di impostazione del progetto, di gestione dell’attività sul campo, di definizione/condivisione del report, di definizione dei suggerimenti, della presentazione dei risultati, di monitoraggio dei provvedimenti messi in campo
Le nuove frontiere dell’auditdi compliance e di antifrode (i compiti di IA nel contesto del D.Lgs. 231/01, L. 262/05, D.Lgs. 81/08, D.Lgs. 196/03 ecc.). Esemplificazione in aula
Un approccio sperimentale per misurare gli effetti economico finanziari del “buon governo” aziendale e dell’attività di Internal Audit
Adozione di un processo periodico di monitoraggio e valutazione (interna ed esterna) dell’efficacia complessiva dell’attività di Internal Auditing (Quality Assurance)
La gestione di attività di Audit all’estero: aspetti organizzativi ed operativi (attività di Audit da svolgere presso le sedi estere, gestione degli uffici distaccati, rapporti con la funzione Audit della capogruppo estera)
PERCORSO AUDIT 2
MILANOcodice
› 16. 17 settembreF-IA-01013M
ROMAcodice
› 06. 07 maggioF-IA-01013R
SociNon Soci
››
1.000 e1.400 e
Le quote sono intese Iva esclusa
2 giorniCPE 18 ORE
27
IL PIANO DI AUDIT RISK-BASED GESTIONE DELLA FUNZIONE
INTERNAL AUDIT (IA)
OBIETTIVI DEL CORSO
L’attività di pianificazione, volta alla redazione di un piano di Audit pluriennale, si concretizza nell’applicazione di metodologie che, partendo da un’analisi delle aree di rischio aziendali e tenen-do in considerazione la disponibilità limitata di risorse, si concentrano sull’identificazione delle aree di priorità.
Il corso si pone questi obiettivi:
› identificare obiettivi e finalità del piano di Internal Auditing;
› analizzare i principali passi da compiere per la predisposizione del Piano di Audit;
› discutere ed evidenziare le interrelazioni tra Risk Assessment e Piano di Audit;
› identificare e misurare i fattori di rischio;
› identificare ed applicare le tecniche di risk scoring per la predisposizione di un Piano di Audit risk-based.
A CHI SI RIVOLGE
Ai Responsabili delle funzioni di Internal Audit
Agli Internal Auditor esperti che collaborano alla predisposizione del Piano di Audit
CONTENUTI
Elementi di Risk Assessment • Obiettivi e finalità • Principali metodologie Risk Assessment ai fini del Piano di Internal Auditing
Il Piano di Internal Auditing • Obiettivi e finalità • Principali elementi del Piano
di Internal Auditing • Individuazione dell’universo
di Audit e definizione della relativa “Audit coverage”
• Il Piano di Audit pluriennale
Risk scoring • I fattori di rischio: principali
tipologie e loro individuazione • La valutazione dei fattori
di rischio: hard e soft factors • Metodologie di Risk Scoring:
applicazioni pratiche Dal Risk Scoring al Pianodi Internal Auditing
• Priorità, copertura e allocazione delle risorse disponibili
• Finalizzazione del Piano di Internal Auditing
Benchmarking e strumenti per sviluppare il Piano di Internal Auditing
PRE-REQUISIT IPer la partecipazione al corso è preferibile avere una conoscenza delle tecniche di Risk Assessment, che saranno comunque riprese in modo sintetico.
MILANOcodice
› 06. 07 maggioF-IA-01113M
ROMAcodice
› 30 sett. 01 ottobreF-IA-01113R
SociNon Soci
››
1.000 e1.400 e
Le quote sono intese Iva esclusa
2 giorniCPE 18 ORE
PERCORSO RISK MANAGEMENT & AUDIT
28
VALUTAZIONE DEL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO PER LA GOVERNANCE AZIENDALE
GESTIONE DELLA FUNZIONE
INTERNAL AUDIT (IA)
OBIETTIVI DEL CORSO
Il sistema di controllo interno è il cardine su cui si fonda la Corporate Governance e l’elemento catalizzatore di tutti i soggetti aziendali di tutti i livelli dell’organizzazione che contribuiscono alla conduzione dell’impresa in modo sano, corretto e coerente all’obiettivo di conferire il massimo valore sostenibile ad ogni attività dell’organizzazione stessa. L’evoluzione continua in materia ha moltiplicato la generazione di modelli di analisi e valutazione spesso non integrata e che può risul-tare tra l’altro non efficiente ed economica.
Il presente corso intende illustrare un approccio all’analisi e valutazione del sistema integrato di controllo interno in grado di integrare le metodologie esistenti e soddisfare le esigenze dei soggetti dell’organizzazione coinvolti sia nel processo di progettazione/definizione, che in quello di valuta-zione del sistema di controllo interno aziendale.
A CHI SI RIVOLGE
Ai Chief Audit Executive e ai Responsabili di Internal Audit
Ai professionisti e Manager che desiderano potenziare e sviluppare meccanismi di controllo interno
CONTENUTI
L’assurance del disegno e del funzionamento dei sistemi di controllo interno
Obiettivi di efficacia ed economicità del sistema di controllo interno
Richiamo ai framework/modelli di risk/control assessment
I modelli di classificazione, i modelli di maturità, i modelli analitici
La metodologia di analisi e valutazione dei sistemi integrati di controllo interno
L’applicazione della metodologia in ottica top down
L’applicazione della metodologia in ottica bottom up
Case study per l’applicazione della metodologia nell’ambito di singoli Audit e per la formulazione di valutazioni complessive a livello aziendale
PERCORSO AUDIT 2
MILANOcodice
› 17 ottobreF-IA-01213M
ROMAcodice
› 08 aprileF-IA-01213R
SociNon Soci
››
600 e1.000 e
Le quote sono intese Iva esclusa
1 giornoCPE 9 ORE
29
QUALITY ASSURACE & IMPROVEMENT PROGRAM (QAIP): DISEGNO ED IMPLEMENTAZIONE
GESTIONE DELLA FUNZIONE
INTERNAL AUDIT (IA)
OBIETTIVI DEL CORSO
La funzione Internal Auditing deve sviluppare e mantenere un programma di assicurazione e mi-glioramento della qualità (QAIP) che copra tutti gli aspetti dell’attività e ne verifichi continuamente l’efficacia.Lo sviluppo di tale programma, coerentemente con quanto previsto dagli Standard e dalle best practice, è un elemento essenziale per il miglioramento della Funzione di Internal Audit e l’accresci-mento del valore aggiunto fornito all’organizzazione.Un efficace QAIP deve essere accuratamente disegnato, efficacemente implementato e mantenuto nel tempo.
Il corso intende fornire ai partecipanti conoscenze per:
› comprendere i principi inerenti la qualità e la loro applicazione alla funzione di Internal Auditing;
› disegnare un modello di QAIP in conformità con gli Standard dell’IIA;
› predisporre gli strumenti operativi per l’implementazione del QAIP;
› valutare il grado di maturità della funzione di Internal Auditing rispetto ai temi della qualità;
› valutare il grado di prontezza della funzione per una Quality Assessment Review (QAR) esterna;
› preparare la funzione per una QAR esterna.
A CHI SI RIVOLGE
Chief Audit Executives e Internal Audit Managers
Responsabili e/o membridi un gruppo responsabile di sviluppare e/o implementare un programma di assicurazione e miglioramento della qualità
CONTENUTI
Qualità e Internal Audit • I principi ed i concetti
fondamentali della qualità • Gli strumenti operativi per
la qualità nei prodotti e servizi
• La qualità nell’Internal Audit
Il Programma di Miglioramento e Assicurazione della Qualità (QAIP)
• Gli standard professionali di riferimento
• Gli obiettivi • Il disegno del modello • L’opportunità di creare un’unità organizzativa
dedicata al QAIP: ruolo, responsabilità e competenze professionali
• La definizione dei processi e strumenti per le valutazioni interne continue:
– strumenti operativi di pianificazione e controllo
– supervisione degli incarichi – valutazioni incrociate
delle carte di lavoro – KPI’s – Benchmarking – Surveys – interviste – autovalutazioni continue • La definizione dei processi
e strumenti per le valutazioni interne periodiche:
– autovalutazioni periodiche – QAR interne • La valutazione esterna
periodica: QAR esterna (cenni)
• La comunicazione dei risultati
Prepararsi ad una Quality Assessment Review (QAR) esterna
• Sviluppare un piano di avvicinamento alla QAR esterna
• Identificare le alternative a disposizione
PRE-REQUISIT II partecipanti devono avere una conoscenza approfondita degli Standard Internazionali dell’IIA e una significativa esperienza nell’attività di Internal Auditing.
MILANOcodice
› 19. 20 giugnoF-IA-01413M
SociNon Soci
››
1.000 e1.400 e
Le quote sono intese Iva esclusa
2 giorniCPE 18 ORE
30
MILANO codice
› 14. 15 ottobre06 novembreF-IA-01713M
SociNon Soci
››
1.400 e1.800 e
Le quote sono intese Iva esclusa
3 giorniCPE 27 ORE
PROJECT MANAGEMENT: STRUMENTI E TECNICHE DI SUPPORTO PER L’INTERNAL AUDITOR
GESTIONE DELLA FUNZIONE
INTERNAL AUDIT (IA)
OBIETTIVI DEL CORSO
Il corso si propone di illustrare, dopo una panoramica su metodologie, strumenti e tecniche di project management, un approccio operativo sulla gestione degli Audit alla stregua di progetti aziendali, nonché le linee guida per sottoporre ad Audit un progetto strutturato e/o complesso.Il corso consiste in una parte teorica, anche se con spunti esercitativi, e di un workshop in cui i partecipanti avranno modo di mettere in pratica e verificare successivamente in aula la concreta applicazione di alcune delle tecniche presentate.
A CHI SI RIVOLGE
Responsabili Internal Auditing Audit Manager Audit Team Leaders Internal Auditor che desiderano acquisire competenze di base sul project management
CONTENUTI
Struttura organizzativa e Project Management
• Progetti e Processi • Classificazione dei progetti • Relazioni con le
organizzazioni stabili: compiti e responsabilità
• Matrici di responsabilità • Elementi di comunicazione
e reporting • Ciclo di vita di un progetto:
il ruolo degli stakeholder • Matrici di responsabilità • Elementi di comunicazione
e reporting Project Management: framework di riferimento
• Il modello PMBOK • Panoramica sulle
metodologie di PM: approcci strutturati e Agili
• Processi fondamentali di PM secondo il PMBOK
Aree del Project Management • Elementi di pianificazione
e controllo • Tipologie di controlli • Il coordinamento • Il prodotto e il processo • I parametri di valutazione
Project Management • Tecniche – WBS
(Work Breakdown Structure) • OBS (Organizational
Breakdown Structure) • Matrici di responsabilità • Diagramma di Gantt • Reticolo delle attività (PERT) • Percorso critico (CPM) • Matrici RACI • Diagrammi di carico • Budget e Cash-flow
di progetto • Earned Value Management Audit come progetto • I punti di contatto
e le principali differenze tra la definizione di progetto e quella di Internal Audit
PM e pianificazione di Audit • Partendo dagli standard
di Audit verrà illustrato come le tecniche di project management possono essere utilizzate nella pianificazione e gestione degli audit
Linee guida per l’audit di un progetto – verranno illustrati gli obiettivi di controllo che l’Internal Auditor deve seguire per realizzare un’attività di analisi di un qualsivoglia progetto strutturato (es. documentazione da richiedere, referenti, controlli da testare, ecc.)
Workshop • Impostazione pratica
di un Piano di Audit • Revisione critica del piano • Checklist di controllo • Criteri di valutazione
di progetti
PRE-REQUISIT ILa conoscenza dei principi di base sul project management.
Il corso dà diritto a un numero di PDU pari alle ore erogate ai fini delle certificazioni PMI.
31
MILANOcodice
› 22 aprileF-IA-01813M
SociNon Soci
››
600 e1.000 e
Le quote sono intese Iva esclusa
1 giornoCPE 9 ORE
MARKETING DELLA FUNZIONE INTERNAL AUDIT GESTIONE DELLA FUNZIONE
INTERNAL AUDIT (IA)
OBIETTIVI DEL CORSO
Il ruolo della funzione Internal Audit è in una fase di transizione, perché si ridimensiona il controllo ex-post e cresce la consapevolezza che si tratti di una funzione strategica per l’azienda, con un ruolo significativo nella compliance. Esiste però una discrepanza nella percezione e nella considerazione del ruolo dell’Internal Auditor.Un elemento cruciale è quello delle relazioni e della comunicazione sia all’interno delle aziende, sia all’esterno. All’interno è importante far recepire il valore del ruolo, che non è semplicemente quello di controllore, e all’esterno per migliorare l’aspetto reputazionale nei confronti, ad esempio, degli stakeholder.
Il corso si propone di identificare le possibili azioni che l’Internal Audit può mettere in atto al fine di comunicare internamente in maniera efficace ed efficiente il proprio mandato, il proprio ruolo, gli ambiti di responsabilità e le modalità con cui crea valore. Attraverso l’analisi delle best practice, i partecipanti apprenderanno come sfruttare correttamente i canali di comunicazione interna (Presentazioni di Vertice, Staff Meeting, Eventi interni, Webinar, Sito intranet, Brochure, ecc.) per migliorare il proprio posizionamento e la visibilità all’interno del Gruppo e nei confronti del Top management.
A CHI SI RIVOLGE
Responsabili di Internal Auditing e Audit Manger che desiderano migliorare il proprio posizionamento e la visibilità all’interno del Gruppo e nei confronti del Top management
CONTENUTI
La Comunicazione nel Marketing
• Come comunicare efficacemente per vendere idee
• Il Neuromarketing: i quattro quadranti
• La vendita dei vantaggi • L’approccio strategico • La comunicazione sistemica
Marketing della funzione Internal Audit
• Come presentarsi e cosa presentare al top management aziendale
• Come strutturare le presentazioni in staff meeting delle direzioni
• Induction del top management (ma non solo) al mondo dell’Internal Audit
• Area dedicata nella intranet aziendale
• Creazione di una Internal Audit newsletter
• Come usare survey in generale e satisfaction survey in particolare
PERCORSO AUDIT 2
32
TECNICHE DI GESTIONE E CONDUZIONE DELLE INTERVISTE NELL’INTERNAL AUDIT
COMUNICAZIONE E TECNICHE RELAZIONALI (TR)
OBIETTIVI DEL CORSO
Il corso fornisce il know-how per:
› sviluppare tecniche e strumenti innovativi per la gestione efficace delle interviste;
› definire e monitorare il raggiungimento degli obiettivi dell’intervista;
› gestire al meglio la relazione con l’interlocutore per valorizzare il ruolo consulenziale dell’IA;
› ottenere informazioni nel modo più efficace e obiettivo;
› stimolare gli interlocutori a instaurare e mantenere rapporti professionali costruttivi;
› gestire con consapevolezza e sicurezza anche eventuali situazioni critiche nella relazione con l’auditee.
A CHI SI RIVOLGE
Agli Internal Auditor che desiderano acquisire le tecniche e gli strumenti più idonei per gestire efficacemente le interviste
CONTENUTI
Il processo di IA: le competenze e il ruolo della comunicazione
L’intervista nel processo di IA:quando e perché
Le fasi dell’intervista: • Piano pre-intervista • Approccio • Corpo • Chiusura Piano pre-intervista: gli obiettivi dell’intervista, chi incontrare, quando e dove
Approccio: i primi sette secondi (GLOP), gli Stili Sociali di Comunicazione (individuare lo stile dell’interlocutore e gestirlo al meglio)
Corpo: la tecnica delle domande, quali e quando usarle. La documentazione a supporto
Chiusura: tecniche riepilogative e di verifica del raggiungimento degli obiettivi dell’intervista.
La gestione della relazione: dall’obiezione al conflitto:
• Tecniche di assertività: I message
• Tecniche di Ascolto Attivo • Tecniche di gestione
del conflitto S.A.R.A.H. • Focus sull’intervista
di precisione: Struttura Superficiale e Struttura
Profonda Gli Universali del Modellamento Umano
• Cancellazioni • Generalizzazioni • Distorsioni • Il Metamodello e le domande
antidoto
PERCORSO AUDIT 1
Sono previste agevolazioni per chi partecipa a più corsi di questa Area.Iscrizione a 2 corsi: 10% di sconto dal 3° corso: 15% di sconto.L’iscrizione deve essere contestuale.
MILANOcodice
› 08. 09 maggioF-TR-01413M
ROMAcodice
› 14. 15 ottobreF-TR-01413R
SociNon Soci
››
1.000 e1.400 e
Le quote sono intese Iva esclusa
2 giorniCPE 18 ORE
Il corso prevede situazioni di role-play e simulazioni di intervista avvalendosi delle tecniche esposte, con un focus sulle situazioni critiche per le quali vengono fornite tecniche di immediato utilizzo, sperimentate in aula con apposite esercitazioni.
33
AUDIT REPORT WRITING COMUNICAZIONE E TECNICHE RELAZIONALI (TR)
OBIETTIVI DEL CORSO
Il corso fornisce il know-how necessario per la redazione dei report di Internal Audit, in particolare gli obiettivi per il partecipante sono di:
› imparare a scrivere report di Internal Audit che favoriscano le azioni del management e forniscano chiari messaggi al board applicando Standards professionali;
› dominare i 5 componenti dell’osservazione nell’audit: criteri, condizioni, causa, effetti, raccoman-dazioni e piani d’azione;
› imparare la tipica struttura di Audit report, inclusa la struttura di executive summary;
› esplorare diverse vie di strutturare e dare format all’audit report;
› esaminare tecniche per permettere ai lettori di “navigare” nei report per trovare quello di cui hanno bisogno;
› diventare più efficienti nell’organizzazione e scrittura dei report;
› esaminare requisiti speciali nella stesura di report per ICFR (Internal Control over Financial Repor-ting), investigazioni e attività di consulenze interne;
› sviluppare l’abilità nell’utilizzare il giusto tono nella stesura del report.
A CHI SI RIVOLGE
Agli Internal Auditor,di qualsiasi livello, interessati ad acquisire le tecniche utili alla stesura di un rapporto di Internal Audit
Agli Internal Auditor che desiderano migliorare la scrittura in modo da rendere i report di facile lettura, efficienti ed efficaci, atti a favorire le azioni del management e fornire chiari messaggi al Board
CONTENUTI
L’obiettivo del Report Writing • Valutazione degli obiettivi • Destinatario del Report.
Limitazioni dei report e dello scrittore
• Struttura in funzione del lettore/utilizzatore: normale, sintesi, separato, solo difetti, interinali
• Completezza del Report in linea con il processo di Audit
I rilievi dell’audit • Criteri, Condizioni,
Definizioni, Causa, Effetti • Raccomandazioni e/o piani
di azione Audit-Report Structure • Overview: executive
summary, osservazioni e allegati
• Executive Summary: obiettivi, ampiezza, scope, opinion,
aderenza agli Standards • Allegati: definizioni, glossari,
ratings, definizioni di acronimi, ecc.
• Intestazioni, distribuzioni, informazione Audit team
• Tips, automatizzazione del reporting, strumenti per carte di lavoro elettroniche
• Piani di azioni
Reporting Specializzato • Reporting in ICFR compliance • Reporting in investigazioni • Reporting in attività
di consulting • Piani di azione Qualità dei report • Coerenza tramite parole
e frasi transitive, terminologia e pronomi consistenti
• Utilizzo di terminologia tecnica e gergale, acronimi
• Leggibilità e concisione con focus nelle tecniche, fattori e disegno grafico
• Chiarezza della struttura, includendo clear modifiers,
pronomi, struttura parallela cosi come voce passiva ed attiva
• Piani di azione Toni • Definizione degli utilizzi
dei toni • Linguaggio obiettivo • Strategie nell’utilizzo dei toni,
utilizzo della negazione, proporzionalità della
proiezione positiva e negativa • Piani di azione
Conclusioni • Revisioni degli obiettivi dei
partecipanti e piani di azioni • Esercitazioni pratiche
su come individuare il “taglio” migliore di un report in funzione del destinatario
• I report come strumento indicatore di performance dell’I.A.
• Il consolidamento della valutazione dei rischi e del sistema di controllo (Art 123 TUF)
• La gestione della reportistica agli scope di compliance e
comunicazione al Comitato di Controllo Interno
Il corso affianca alla parte teorica una costante sperimentazione pratica delle tecniche esposte.Verranno inoltre presi in esame esempi di Audit report con l’obiettivo di fornire strumenti di immediata applicazione
Sono previste agevolazioni per chi partecipa a più corsi di questa Area.Iscrizione a 2 corsi: 10% di sconto dal 3° corso: 15% di sconto.L’iscrizione deve essere contestuale.
MILANOcodice
› 25. 26 settembreF-TR-01513M
ROMAcodice
› 20. 21 maggioF-TR-01513R
SociNon Soci
››
1.000 e1.400 e
Le quote sono intese Iva esclusa
2 giorniCPE 18 ORE
PERCORSO AUDIT 1
34
TECNICHE DI NEGOZIAZIONE E GESTIONE DEI CONFLITTI NELL’INTERNAL AUDIT
COMUNICAZIONE E TECNICHE RELAZIONALI (TR)
OBIETTIVI DEL CORSO
Il corso fornisce il konw-how per:
› acquisire i principali concetti di negoziazione connessi al processo di audit;
› arrivare preparati ad un tavolo negoziale;
› essere consapevoli dei propri strumenti e di quelli dell’interlocutore, sia in termini di contenuto che di relazione;
› non sentirsi impreparati davanti al manifestarsi di un’obiezione e/o di un conflitto;
› rendere una negoziazione un collante per la relazione con l’auditee.
A CHI SI RIVOLGE
Agli Internal Auditor che desiderano acquisire una preparazione tecnica specifica per gestire le negoziazioni e i conflitti che tipicamente caratterizzano la professione
CONTENUTI
Il processo di Audit e le situazioni in cui è richiesto saper negoziare
Focus su: • Kick off meeting • Incontri di condivisione • Exit meeting La negoziazione: definizione ed elementi principali
Due approcci: • Ripartitivo: win-lose • Generativo: win-win Le due facce del processo negoziale: contenuto e relazione
Contenuto: le leve decisionali e l’ancoraggio negoziale
Relazione: la finestra percettiva
Il conflitto come fattore integrante del processo negoziale: valori, criteri e credenze
La comunicazione per prevenire il conflitto ed individuarne le possibili cause:
• Gli Stili Sociali di Comunicazione
• Ricalco • Guida La comunicazione per gestireil conflitto:
• Ascolto attivo • I message • S.A.R.A.H.
MILANOcodice
› 21. 22 novembreF-TR-01713M
ROMAcodice
› 26. 27 marzoF-TR-01713R
SociNon Soci
››
1.000 e1.400 e
Le quote sono intese Iva esclusa
2 giorniCPE 18 ORE
Il corso affianca alla parte teorica, con approccio prevalentemente deduttivo, una costante sperimentazione pratica delle tecniche esposte, mirata a rendere facilmente acquisibili ed immediatamente spendibili gli strumenti proposti per la conduzione di una negoziazione vincente e la gestione di fisiologici conflitti connessi al processo negoziale.
Sono previste agevolazioni per chi partecipa a più corsi di questa Area.Iscrizione a 2 corsi: 10% di sconto dal 3° corso: 15% di sconto.L’iscrizione deve essere contestuale.
35
TEAM WORKING ED ORIENTAMENTO ALL’OBIETTIVO COMUNICAZIONE E TECNICHE RELAZIONALI (TR)
OBIETTIVI DEL CORSO
Operare in un’organizzazione implica il coesistere di due dimensioni strutturali del lavoro: il raggiun-gimento degli obiettivi e la collaborazione con gli altri.Il corso fornisce gli strumenti per gestire ed organizzare un team di Internal Auditor, individuando nel metodo di lavoro orientato agli obiettivi e nella ricerca costante dell’equilibrio tra i membri della squadra la base per conseguire i risultati.In particolare gli obiettivi per i partecipanti sono:
› attivare una metodologia di pianificazione volta a determinare le risorse necessarie e sufficienti per conseguire gli obiettivi dell’incarico (standard 2230);
› accrescere la sensibilità al lavoro per obiettivi, trasferendo modelli e tecniche per il raggiungimen-to (e il superamento delle apparenti contraddizioni) degli obiettivi individuali e di squadra;
› analizzare e condividere gli elementi fondamentali alla base del lavoro di squadra, accrescendo il livello di consapevolezza sulle dinamiche che permettono e regolano il team work;
› sviluppare le competenze tecniche e relazionali che facilitano e velocizzano l’operatività all’interno di un team di internal audit;
› approfondire le tematiche relative alla gestione del conflitto, identificando nell’obiettivo il driver principale per l’impostazione del lavoro di squadra sia con il committente sia con i componenti del team;
› implementare un metodo di lavoro volto a valorizzare le skill delle risorse secondo le logiche del diversity management;
› approfondire le azioni da mettere in atto per prevenire e gestire i momenti di stress nel team nelle differenti fasi dell’intervento di audit.
A CHI SI RIVOLGE
Ai team leader desiderosi di migliorare le competenze di management di una squadra mediante l’acquisizione di strumenti dedicati sia al processo di pianificazione del lavoro sia alla conduzione delle risorse
Agli Internal Auditor, di qualsiasi livello, interessati ad acquisire tecniche e strumenti utili per una gestione ottimale del lavoro in squadra
CONTENUTI
Gestione e valorizzazione delle risorse
• La gestione mirata delle persone inserite nel team
• Analisi e valorizzazione delle skill possedute
• Distribuzione di ruoli ed attività
• Assegnazione degli obiettivi • L’esercizio della delega Gestione dei momenti critici del team
• Le fasi di trasformazione di un gruppo di lavoro
• Strumenti di analisi e di gestione delle criticità
• Il conflitto in un team: diagnosi, responsabilità ed interventi
La gestione dello stress durante il processo di audit
• Strumenti per mantenere il focus sull’obiettivo durante
l’open meeting, la conduzione delle interviste e l’exit meeting
• La gestione degli imprevisti durante la verifica
• Monitoraggio audit, engagement e performance
MILANOcodice
› 17 giugnoF-TR-02513M
SociNon Soci
››
600 e1.000 e
Le quote sono intese Iva esclusa
1 giornoCPE 9 ORE
Sono previste agevolazioni per chi partecipa a più corsi di questa Area.Iscrizione a 2 corsi: 10% di sconto dal 3° corso: 15% di sconto.L’iscrizione deve essere contestuale.
36
MILANOcodice
› 15. 16 aprileF-FPA-02013M
SociNon Soci
››
1.000 e1.400 e
Le quote sono intese Iva esclusa
2 giorniCPE 18 ORE
DISPOSIZIONI ATTUATIVE IN MATERIA DI ANTIRICICLAGGIO PER COMPAGNIE ASSICURATIVE
FORMAZIONE PROFESSIONALE PER SETTORE (FP)
›SETTORE ASSICURATIVO (FPA)
OBIETTIVI DEL CORSO
Il corso, con un approccio molto pragmatico, ha lo scopo di fornire agli Auditor strumenti cono-scitivi giuridici e metodologici per la verifica dei corretti adempimenti finalizzati all’applicazione ed alla declinazione nei processi aziendali, delle norme previste dal regolamento e dal decreto 231/07, nonché i riflessi che violazioni a tali adempimenti possono comportare sull’aumento del rischio che possano essere commessi dei reati previsti dal D.Lgs. 231/01 e successive modifiche, con conse-guente responsabilità per la persona giuridica.
Il corso si articola in due sessioni: la prima parte riguarda, pur con un taglio molto pragmatico, l’ex-cursus normativo del decreto 231/07, del Regolamento ISVAP e del decreto 231/01, inquadrando le norme nello schema dei controlli generali (segregation of duties, formalizzazione, tracciamento e ruoli).La seconda parte tocca più da vicino lo schema dei controlli/adempimenti specifici.Durante l’esposizione degli argomenti i docenti avranno sempre cura di fare riferimento a case histories.
A CHI SI RIVOLGE
Il corso è rivolto a Auditor,Compliance Officer, Membri di Collegi Sindacali, Membri di OdV, ed a tutti coloro che, a vario titolo, sono coinvolti nell’applicazione della normativa di riferimento
CONTENUTI
I principi fondamentali del D.Lgs. 231/07. I concetti di antiriciclaggio ai fini penali e amministrativi. L’autoriciclaggio. La correlazione tra i due concetti.
I pilastri del sistema: segnalazione per operazione sospetta, Archivio Unico Informatico. L’adeguata verifica della clientela, la limitazione all’uso del contante.
L’organizzazione aziendale antiriciclaggio: Alta Direzione, Organi di Gestione, Organi di Controllo, la funzione antiriciclaggio, il delegato per le segnalazioni, la funzione Internal Audit.
Focus sugli adempimenti antiriciclaggio. Il rifiuto e la sospensione dell’operazione. Le SOS. Gli obblighi di registrazione.
La registrazione dei dati per l’identificazione dei soggetti operanti direttamente, oppure operanti in nome e per conto di terzi.
Le altre attività di revisione: in particolare, la verifica su agenti ed intermediari. L’attività di controllo sulla rete distributiva: i prodotti vita e cauzioni. Procedure di segnalazione di eventuali operazioni sospette pervenute dagli intermediari costituenti la “rete distributiva diretta” (agenti, banche, sim, poste e produttori diretti dell’impresa) nonché dai broker e la ripartizione delle responsabilità.
Le operazioni cross border: modalità di declinazione del principio fissato dall’articolo 21 del regolamento, le operazioni in linea e il controllo dei gruppi assicurativi. Le principali tipologie di operazioni: Litigation buyout insurance e “Warranties & Indemnity”
Relazioni tra Codice delle Assicurazioni e Regolamento ISVAP: controlli di secondo e terzo livello nei confronti degli agenti e dei brokers
La formazione obbligatoria del personale (art.18 reg. e regolamento nr.5/06, e art.58 D.Lgs. 231/07 e smi) e relative sanzioni
Sintesi dei punti chiave della normativa 231/01. Il contenuto degli artt. 25 quater e 25 octies. Il Ruolo speciale dell’ODV, obblighi e responsabilità ex art. 52 D.Lgs. 231/07. L’idoneità del modello organizzativo “231”, in relazione all’idoneità del sistema di gestione antiriciclaggio. I flussi di segnalazione all’O.d.V. in relazione all’antiriciclaggio.
Alcuni casi di giurisprudenza
Questionario finale e discussione
37
IT AUDIT NELLE COMPAGNIE ASSICURATIVE
OBIETTIVI DEL CORSO
Negli ultimi anni l’attività di IT Audit ha assunto una maggiore rilevanza nel settore assicurativo, pas-sando dall’essere principalmente un supporto informatico alle attività di revisione interna ed esterna (p.e. certificazione di bilancio) ad una struttura dotata di compiti e responsabilità ben delineati, nella quale operano addetti provvisti di professionalità e competenze specifiche.L’Associazione ha messo a punto un percorso di IT Audit assicurativo che si articola in quattro giornate di formazione focalizzate a fornire ai partecipanti gli elementi essenziali per affrontare le tematiche di IT Audit.
I partecipanti acquisiranno gli strumenti e le conoscenze necessarie per svolgere in autonomia un incarico di IT Audit, anche in coerenza con quanto previsto dagli Standard internazionali, o se ne-cessario poter coordinare con cognizione verifiche di specialisti in aree molto specifiche.In particolare il corso consentirà ai partecipanti di:
› comprendere la natura, le caratteristiche e le finalità di un IT Audit nel settore assicurativo;
› approfondire le necessità derivanti dall’art. 14 del Regolamento ISVAP n. 20;
› maturare un’analisi critica dei presupposti che connotano il Sistema di Controllo Interno dell’area IT delle assicurazioni;
› comprendere le principali interconnessioni tra i sistemi della compagnia e inquadrarli nella propria conoscenza del business assicurativo.
A CHI SI RIVOLGE
Il percorso di formazione si rivolge agli Internal Auditor di compagnie assicurative che: svolgono o intendono svolgere attività di IT Auditing
collaborano con gli IT Auditor in Audit integrati che approfondiscono sui sistemi informatici aspetti relativi ai processi di business
CONTENUTI
Il contesto applicativo nell’ambito di una compagnia di assicurazioni
Introduzione alla catena del valore nel business assicurativo e la sua declinazione nei sistemi informatici
Il ruolo dell’IT Auditor Tipologia di interventi svolti dall’IT Auditor anche in aderenza alla regolamentazione ISVAP e Sovency II:
• Analisi sulla struttura organizzativa del dipartimento informatico nelle sue varie accezioni anche con riferimento
ad utilizzo di outsourcer • Audit dei progetti IT • Audit sui processi IT • Audit sulla sicurezza IT • Data Quality • Supporto al business audit
nell’estrazione di dati, query, analisi, ecc.
Strumenti di cui si avvale l’IT Auditor:
• Principali framework e standard
• Principali strumenti informatici (CAAT)
La definizione di un Piano di IT Audit
La predisposizione della reportistica
Tutti gli argomenti verranno affrontati anche attraverso l’utilizzo di esercitazioni su casi pratici
Informazioni dettagliate saranno fornite sul sito www.aiiaweb.ite con specifiche comunicazioni
FORMAZIONE PROFESSIONALE PER SETTORE (FP)
›SETTORE ASSICURATIVO (FPA)
Presupposto per la partecipazione è una buona conoscenza delle tecniche di Audit e dei fondamenti del business assicurativo.
MILANO
codice
›
›
22 maggio2 luglio8 ottobre20 novembreF-FPA-01913M
SociNon Soci
››
1.800 e2.200 e
Le quote sono intese Iva esclusa
4 giorni non consecutiviCPE 36 ORE
38
L’INTERNAL AUDITING NEL SETTORE FINANZIARIO FORMAZIONE PROFESSIONALE PER SETTORE (FP)
›SETTORE FINANZIARIO (FPB)
OBIETTIVI DEL CORSO
Il corso affronta, con taglio pratico, le tematiche che devono costituire il bagaglio professionale di base di un addetto alla funzione di Internal Auditing nel contesto di imprese bancarie e finanziarie.Gli argomenti e le tecniche di Audit presentate verranno inserite all’interno della cornice normativa di riferimento emanata dai regulator nazionali (Banca d’Italia, Consob) e internazionali (Comitato di Basilea, CESR).I partecipanti, al termine del corso, avranno acquisito una conoscenza di base dell’analisi dei processi bancari, dei metodi di individuazione dei relativi rischi e della complessiva valutazione di un sistema di controllo interno. Avranno pertanto a disposizione gli strumenti e le conoscenze necessarie per svolgere un incarico di Audit, anche in coerenza con quanto previsto dagli Standard internazionali.In particolare il corso consentirà ai partecipanti di:
› comprendere la natura, le caratteristiche e le finalità che devono essere perseguite dalla funzione di Internal Auditing all’interno delle aziende di natura bancaria, alla luce delle più recenti istruzioni di Vigilanza prudenziale;
› acquisire una conoscenza del contesto normativo che disciplina, ma al tempo stesso qualifica, il ruolo dell’Internal Audit;
› maturare un’analisi critica dei presupposti che connotano il Sistema di Controllo Interno delle banche e le relazioni tra i vari attori del controllo;
› comprendere la metodologia di analisi dei processi del settore bancario, di individuazione dei relativi rischi e di valutazione dei presidi di controllo;
› predisporre un’azione di auditing in conformità agli Standard di riferimento e sulla base di efficaci strumenti.
A CHI SI RIVOLGE
Ad Auditor Junior e neo assunti che si affacciano per la prima volta al mondo dell’Internal Auditing
A specialisti in materia di controlli interni impegnati in realtà aziendali che stanno completando il passaggio dalla tradizionale funzione di ispettorato/revisione interna alla nuova funzione di Internal Auditing
CONTENUTI
Il nuovo ruolo dell’Internal Auditing nella Corporate Governance: i controlli di terzo livello
Il Sistema dei Controlli Interni L’attività di Internal Auditing nelle realtà bancarie e finanziarie
• Presupposti di natura normativa e gestionale L’audit dei processi bancari • Il concetto di rischio
e di controllo • La valutazione dei rischi
e dei controlli • Le analisi di processo
focalizzate sui rischi, rischi operativi,
Processo ICAAP • La Funzione
di Risk Management • Il Chief Financial Officer • La funzione di Compliance
Il presidio del rischio frodi Il processo di Internal Auditing: il ciclo integrato delle attività
Le relazioni dell’Internal Auditing con le altre unità preposte ai controlli (Compliance, Risk Management, Dirigente preposto, ecc.)
Il corso include esercitazioni pratiche che aiuteranno i partecipanti a ottenere una formazione completa sui temi trattati.
Inoltre verrà presentata una sintesi dell’attività condottadal gruppo di lavoro AIIA per la prevenzione delle frodi in ambito bancario e dei principali risultati conseguiti.
PERCORSO AUDIT 1
MILANOcodice
› 26. 27 febbraioF-FPF-01913M
ROMAcodice
› 23. 24 settembreF-FPF-01913R
SociNon Soci
››
1.000 e1.400 e
Le quote sono intese Iva esclusa
2 giorniCPE 18 ORE
39
CORSO AVANZATO DI INTERNAL AUDITING PER IL SETTORE FINANZIARIO
OBIETTIVI DEL CORSO
Efficaci assetti organizzativi e di governo societario costituiscono per tutte le imprese condizione essenziale per il perseguimento degli obiettivi aziendali.Per le banche essi assumono particolare rilievo in ragione delle caratteristiche che connotano l’attivi-tà bancaria e degli interessi pubblici oggetto di specifica considerazione da parte dell’ordinamento.Gli assetti organizzativi e di governo societario delle banche, oltre a rispondere agli interessi dell’im-presa, devono assicurare condizioni di sana e prudente gestione, obiettivo essenziale della regola-mentazione e dei controlli di vigilanza.
Il corso propone un approccio integrato alla gestione e valutazione dei rischi e meccanismi di as-surance, basato su un modello e processo di Audit che coniuga sia la macro che la microanalisi dei rischi, alla pianificazione e al governo dinamico delle attività.Frequentando questo corso i partecipanti avranno l’opportunità di:
› approfondire le finalità che devono essere perseguite dalla funzione di Internal Auditing all’inter-no delle aziende di natura bancaria;
› acquisire una conoscenza del contesto normativo e della nuova corporate governance bancaria, con specifico riguardo al nuovo ruolo dell’Audit (III° livello di controllo);
› maturare un’analisi critica dei presupposti che connotano il Sistema di Controllo Interno delle banche (disegno e funzionamento);
› sviluppare l’interpretazione dell’analisi dei processi focalizzata sui rischi, in particolare del processo ICAAP, per una migliore visione e valutazione del complessivo sistema dei controlli;
› indirizzare l’azione di auditing in conformità alla normativa di riferimento.
A CHI SI RIVOLGE
Ai responsabili della funzione di Internal Auditing e/o Auditor Senior
Al management di Banche,SIM, SGR o Società finanziarie
CONTENUTI
Evoluzione normativa e quadro di riferimento
• Basilea 3 • Il processo di revisione
interna dell’ICAAP – pianificazione strategica
in ottica ICAAP – Capital Active Managment • Governance bancaria
e gestione integrata dei rischi propri del settore bancario (Enterprise Risk Management)
Audit Plan e Audit fieldwork nelle banche
• Audit Planning – determinazione dell’audit
universe di una banca – micro risk assessment – macro risk assessment – predisposizione del piano • Audit di processo – planning della singola
attività di audit – analisi del disegno dei
processi e predisposizione dell’audit program (determinazione dei key controls e dei key risks)
– analisi dell’efficacia dei processi e attività di testing (sampling)
• Audit reporting (rating delle issues, opinion sul sistema di controllo)
Esempi di Audit su alcuni processi bancari
• Audit della seconda linea di difesa (risk management, compliance)
• Audit dei processi di antiriciclaggio (Know your Customer e transaction monitoring)
• Audit sulle politiche di remunerazione
e incentivazione • Audit sul liquidity risk
Il corso include l’esame di case studies che aiuteranno i partecipanti ad ottenere una formazione completa sui temi trattati
FORMAZIONE PROFESSIONALE PER SETTORE (FP)
›SETTORE FINANZIARIO (FPB)
MILANOcodice
› 23. 24 ottobreF-FPF-02013M
ROMAcodice
› 27. 28 maggioF-FPF-02013R
SociNon Soci
››
1.000 e1.400 e
Le quote sono intese Iva esclusa
2 giorniCPE 18 ORE
40
MILANOcodice
› 13. 14 maggioF-FPF-02313M
SociNon Soci
››
1.000 e1.400 e
Le quote sono intese Iva esclusa
2 giorniCPE 18 ORE
RISK MANAGEMENT NELLE ISTITUZIONI FINANZIARIE FORMAZIONE PROFESSIONALE PER SETTORE (FP)
›SETTORE FINANZIARIO (FPB)
OBIETTIVI DEL CORSO
Il corso si propone di descrivere i processi di misurazione e gestione dei rischi nelle istituzioni finanziarie.Dopo un breve inquadramento del contesto normativo ci si focalizzerà, principalmente, sulle metri-che di misurazione dei rischi, sia in ottica regolamentare che gestionale. In ottica regolamentare verranno illustrate le differenti metodologie previste dalla normativa per la misurazione dei requisiti patrimoniali, con una particolare attenzione ai modelli interni (IRB, IM, AMA). Si approfondirà, inoltre, il processo di validazione di tali modelli, evidenziando il ruolo spe-cifico della Funzione Audit.
In ottica gestionale si analizzeranno le diverse fasi del processo di valutazione dell’adeguatezza pa-trimoniale (Icaap) previsto esplicitamente dal Secondo Pilastro di Basilea 2. Ampio risalto verrà poi dato all’utilizzo delle metriche gestionali nei principali processi aziendali al fine di:
› definire il profilo di rischio dell’intermediario e attivare un adeguato sistema dei massimali;
› consentire un efficace controllo di tutti i rischi potenzialmente rilevanti;
› garantire un corretto pricing dei crediti e degli strumenti finanziari;
› adottare opportuni indicatori di rischio all’interno del sistema incentivante del personale;
› introdurre misure di performance risk-adjusted che ottimizzino il processo di creazione del valore. Il corso, infine, illustrerà le attività di competenza della Funzione Audit con riferimento ai processi e modelli di gestione del rischio.
A CHI SI RIVOLGE
Responsabili ed esperti della funzione di Internal Auditing
Responsabili ed esperti delle funzioni di Pianificazione / Capital Management
Responsabili ed esperti delle funzioni di Compliance
Responsabili ed esperti delle funzioni di Organizzazione
CONTENUTI
La normativa di riferimento e misurazione e gestione dei rischi nell’ambito del primo pilastro di Basilea 2 Normativa di riferimento e sua evoluzione
1. La normativa attuale: Basilea 2
• Primo Pilastro • Secondo Pilastro – Il processo
di valutazione di adeguatezza patrimoniale
• Terzo Pilastro – La disclosure di mercato
2. Evoluzione della normativa: • Basilea 2.5 • Basilea 3 • Possibili ulteriori sviluppi
La misurazione prudenziale dei rischi di Primo Pilastro
• Rischio di credito • Rischio di controparte • Rischio di mercato • Rischi operativi La validazione dei modelli interni
• Processo per l’ottenimento della validazione dei modelli interni
• Il ruolo della Convalida interna
• Il ruolo dell’Audit
La misurazione e gestione dei rischi nell’ambito del secondo pilastro di Basilea 2 e la valutazione di adeguatezza patrimoniale Il processo di valutazione dell’adeguatezza patrimoniale (Icaap)
• Il processo Icaap: elementi introduttivi
• Metodologie di misurazione dei rischi con metriche gestionali
Utilizzi gestionali delle misure di rischio
• Risk Appetite e massimali di rischio
• Governo dei rischi • Sistema incentivante
del personale • Modelli di pricing risk-based • Creazione di valore e misure
di performance risk-adjusted • Reportistica Le attività dell’Audit sui processi e modelli di gestione del rischio
PERCORSO RISK MANAGEMENT & AUDIT
41
MILANOcodice
› 14 novembreF-FPF-02113M
ROMAcodice
› 05 marzoF-FPF-02113R
SociNon Soci
››
600 e1.000 e
Le quote sono intese Iva esclusa
1 giornoCPE 9 ORE
IL RUOLO DELLA FUNZIONE DI INTERNAL AUDIT NEL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI IN MATERIA DI ANTIRICICLAGGIO
OBIETTIVI DEL CORSO
La disciplina in materia di prevenzione dell’uso del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose e di finanziamento del terrorismo, recepita con il D.Lgs. n. 231/2007 e successivi provvedimenti attuativi, assegna agli intermediari finanziari il ruolo di protagonisti nel “contrasto al riciclaggio”, determinando la necessità di dotarsi di un sistema di presidio dei rischi, organizzazione interna e vigilanza “on going”.In questo contesto la funzione di Internal Audit che, in via “istituzionale”, assicura la regolarità dell’operatività e l’andamento dei rischi, nonché la funzionalità del complessivo sistema dei con-trolli, dà l’impulso al corretto funzionamento del processo “antiriciclaggio” adottando compor-tamenti attivi e responsabili, oltre a promuovere la sensibilità e la responsabilizzazione degli altri attori coinvolti.
Questo corso intende fornire un supporto sia teorico che pratico per gli operatori del sistema ban-cario in uno scenario in continua evoluzione dove il “rischio antiriciclaggio” è più che mai da an-noverare tra i rischi “tipici” della banca, attesi i rischi legali e i relativi profili sanzionatori penali e amministrativi con particolare riferimento alla possibile imputazione ai sensi del D. Lgs. n. 231/2001, nonché il rischio reputazionale sotteso.Internal Audit esperti del settore sottoporranno all’aula casi studio tratti dall’esperienza quotidiana su cui i partecipanti effettueranno esercitazioni collegiali.
A CHI SI RIVOLGE
Il corso sarà rivolto a Auditor, Compliance Officer, Membri di Collegi Sindacali, Membri di OdV, ed a tutti coloro che, a vario titolo, sono coinvolti nell’applicazione della normativa di riferimento
CONTENUTI
Il ruolo della funzione di Internal Audit delle banche nel sistema dei controlli interni in materia di antiriciclaggio Contesto normativo di riferimento: evoluzione della disciplina in materia di “contrasto al riciclaggio”
Il sistema dei controlli interno: strutture e processi
La funzione di Internal Audit nel “Provvedimento” Banca d’Italia del 10 marzo 2011
Interrelazioni dell’Audit con la funzione Antiriciclaggio
La pianificazione delle attività: criteri generali e metodologia
Gli indicatori di rischio: obiettivi e criteri per la misurazione del rischio di riciclaggio
Le verifiche: tipologie e perimetro, ambiti di competenza
Rendicontazione, analitica e sintetica, delle attività di revisione svolte dall’Internal Audit in materia di antiriciclaggio
Case Study-esercitazioni
Focus su art. 52 ex D.Lgs. 231/07: la responsabilità di “vigilanza” sull’osservanza delle norme contenute nell’intero decreto legislativo da parte degli Organi di Controllo societari nonché di “comunicazione” per le infrazioni di cui essi hanno notizia ovvero vengono a conoscenza Ipotesi di infrazioni da comunicare all’Autorità di Vigilanza: linee generali
Individuazione delle infrazioni ai sensi dell’art.52, comma 2, D.Lgs. 231/07: linee generali
Rilevazione ipotesi di infrazioni ai sensi dell’art. 52 comma 2 lett. a); b); c) e d): criteri discriminanti
Accertamento delle ipotesi di infrazioni: best practices, obiettivi e strumenti
Le comunicazioni relative delle ipotesi di infrazioni ai sensi dell’art. 52, comma 2: best practices
Case Study-esercitazioni
Il corso include l’esame di case studies che aiuteranno i partecipanti ad ottenere una formazione completa sui temi trattati
FORMAZIONE PROFESSIONALE PER SETTORE (FP)
›SETTORE FINANZIARIO (FPB)
42
L’AUDIT DI UN SISTEMA DI RATING INTERNO (IRB) FORMAZIONE PROFESSIONALE PER SETTORE (FP)
›SETTORE FINANZIARIO (FPB)
OBIETTIVI DEL CORSO
I motivi che spingono una banca ad adottare un proprio sistema di rating interno derivano sia da-gli orientamenti della regolamentazione di vigilanza, intenzionata a consentire la determinazione del livello di dotazione patrimoniale in funzione dei sistemi interni di misurazione del rischio, sia dalle opportunità che tali metodologie offrono nella gestione dell’attività creditizia: miglioramento dell’efficienza e della qualità delle fasi di istruttoria e di monitoraggio degli affidamenti, maggiore flessibilità nel rapporto con il cliente affidato, aumento della qualità del portafoglio crediti, crescen-te strutturazione delle politiche creditizie in relazione alle più ampie strategie aziendali.La normativa di vigilanza attribuisce alle Funzioni di controllo, Convalida e Revisione Interna, un ruo-lo fondamentale nella validazione delle diverse componenti di un sistema di rating, vincolando di fatto il rilascio dell’autorizzazione all’utilizzo dei modelli interni anche all’esito positivo delle verifiche espletate da entrambe le Funzioni.
Il corso si propone innanzitutto di illustrare in maniera sintetica ma completa gli aspetti rilevanti di un sistema di rating interno, a livello generale e per ciascuna delle sue componenti, evidenziando i punti di maggiore attenzione ai fini di un percorso autorizzativo. Vengono inoltre presentati metodi e strumenti per un approccio organico al tema della Revisione del sistema di rating, con una parti-colare focalizzazione sui rapporti che devono necessariamente sussistere fra l’attività della Revisione Interna e quella della Convalida.
A CHI SI RIVOLGE
Il corso si rivolge prioritariamente a coloro che, nelle aree Audit, Convalida, Risk Management, Credito, Organizzazione, ICT, Pianificazione e Controllo di Gestione di banche sono coinvolti a vario titolo in progetti “Basilea II”, con l’obiettivo finale di avviare un percorso di validazione dei modelli di rating interno con Banca d’Italia. Il corso può avere altresì rilevanti spunti di interesse anche per i responsabili o addetti dell’area Finanza di imprese che vogliano approfondire le logiche di funzionamento dei sistemi di rating in uso presso le banche
CONTENUTI
Il contesto normativo di riferimento e le metodologie di stima dei modelli 1. Il contesto normativo di riferimento
• Circ. Bankit 263/06 – disposizioni generali e requisiti organizzativi di un sistema IRB (cenni)
• Circ. Bankit 263/06 – il ruolo della Revisione Interna nel sistema IRB
2. Le diverse componenti di un sistema IRB
• La componente Modelli – analisi dei parametri
di rischio (Pd, LGD, EAD) e delle loro caratteristiche (requisiti quantitativi)
– metodologie di stima della Pd (cenni)
– metodologie di stima della LGD (cenni)
– metodologie di stima dell’EAD (cenni)
– metodologie di analisi degli output dei modelli e di valutazione delle performance
• La componente Processi – assetti organizzativi e di
controllo di un sistema di rating – aspetti preliminari al processo di assegnazione
dei rating: la classificazione delle esposizioni creditizie ai fini gestionali e regolamentari
– il processo di attribuzione e aggiornamento del rating (connessione con i requisiti organizzativi)
– l’utilizzo del sistema di rating nei processi di concessione e monitoraggio del credito (experience requirement)
– l’utilizzo del sistema di rating in tutti gli ambiti aziendali (use test)
– il processo di rating nell’ambito dei gruppi bancari
• La componente Sistemi – aspetti generali relativi a:
definizione dell’architettura tecnica di supporto, governo dei sistemi informativi, documentazione di tutte le componenti infrastrutturali e applicative
– integrazione del sistema informativo di rating con il sistema informativo aziendale
– i motori di calcolo dei parametri di rischio
– qualità dei dati – sicurezza fisica e logica
dei sistemi
La Revisione del Sistema di Rating secondo un approccio risk-based 1. La revisione del sistema IRB secondo un approccio risk-based – aspetti generali
L’inserimento dellecomponenti del sistema IRB nella tassonomia aziendale
• Modalità di calcolo del rischio potenziale e del rischio residuo
2. L’approccio risk-based– applicazione alle diverse componenti del sistema IRB
• Modelli – check-list di verifica ed esempi di test
• Processi – check-list di verifica ed esempi di test
• Sistemi Informativi – check- list di verifica e esempi di test
3. I rapporti fra Revisione Interna e Funzione di Convalida
• Utilizzo dell’approccio risk-based per la verifica del processo di Convalida
• Attivazione di sinergie nell’azione di controllo nel rispetto dei ruoli assegnati dalla normativa
MILANOcodice
› 23. 24 settembreF-FPF-02213M
SociNon Soci
››
1.000 e1.400 e
Le quote sono intese Iva esclusa
2 giorniCPE 18 ORE
43
ENTERPRISE RISK MANAGEMENT (ERM) PER LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE
OBIETTIVI DEL CORSO
La crescente esigenza aziendale di valutare e gestire i rischi in maniera strutturata e tracciabile – an-che in considerazione della sempre più frequente manifestazione di eventi ritenuti originariamente improbabili – suggerisce di domandarsi se le imprese italiane dispongono di adeguata cultura e di idonei strumenti di Risk Management. In un contesto in cui la crisi economico-finanziaria esaspera la ricerca della performance, l’implementazione di un processo di sistematico monitoraggio dei rischi può infatti determinare il successo di medio-lungo termine di un’azienda, contribuendo alla sostenibilità degli obiettivi di business.
Il corso è stato sviluppato per fornire il know-how per comprendere l’utilità, progettare e condurre un progetto di ERM. Verranno illustrati i principi generali di analisi e gestione integrata dei rischi aziendali, ed un’enfasi particolare verrà data all’evidenza degli impatti dell’ERM sugli aspetti organizzativi e gestionali, al ruolo dell’Internal Auditing, e soprattutto alle modalità operative di implementazione.
A CHI SI RIVOLGE
Il corso è indirizzato a Responsabili di Internal Audit delle PMI, a Internal Auditor esperti e a tutte le persone che nell’ambito aziendale hanno la necessità di sviluppare e implementare un efficace sistema di analisi e gestione integrata dei rischi aziendali
CONTENUTI
Introduzione • I principali “driver”
di sviluppo dell’ERM • Codici di Corporate
Governance • Agenzie di rating • Standard internazionali • Tendenze in atto Il Modello di Enterprise Risk Management
• Definizione e obiettivi • Componenti dell’ERM
Il ruolo dell’Internal Audit • Supporto in fase di start-up • Supporto a regime Implementazione del Modello ERM
• Sponsorship e avvio del progetto di implementazione
• Risk Assessment • Risk Quantification
& Aggregation • Risk & Control Optimization • Risk Monitoring
& Reporting • Risk Governance • Change Management
Nell’ambito del corso verranno presentate esercitazioni e casi di studio pratici riferiti a società quotate alla Borsa di Milano
FORMAZIONE PROFESSIONALE PER SETTORE (FP)
›SETTORE MANIFATTURIERO E TERZIARIO (FPI)
Il corso contribuisce, con nozioni fondamentali, a preparare i candidati all’esame di Certificazione in Control Self-Assessment (CCSA)
MILANOcodice
› 08. 09 aprileF-FPI-02213M
SociNon Soci
››
1.000 e1.400 e
Le quote sono intese Iva esclusa
2 giorniCPE 18 ORE
PERCORSO RISK MANAGEMENT & AUDIT
44
MILANOcodice
› 03 luglioF-FPS-02313M
ROMAcodice
› 09 ottobreF-FPS-02313R
SociNon Soci
››
600 e1.000 e
Le quote sono intese Iva esclusa
1 giornoCPE 9 ORE
IL D.Lgs. 231 IN SANITÀ. RESPONSABILITÀ, CONTROLLO ED ETICA
FORMAZIONE PROFESSIONALE PER SETTORE (FP)
›SETTORE SANITÀ (FPS)
OBIETTIVI DEL CORSO
Negli ultimi anni anche il settore sanitario si sta orientando verso l’adozione di modelli di gestione del rischio di reato. Da una parte, dopo alcune incertezze iniziali, è ormai chiaro che il D.Lgs. 231/01 si applica a tutti gli enti economici (pubblici e privati), coinvolti nell’erogazione dei servizi del servizio sanitario nazionale. Dall’altra, anche le ASL e le AO stanno adottando volontariamente strumenti organizzativi con fina-lità penal-preventiva. Ancora, il proliferare del Modello 231 di enti operanti nel settore sanitario risponde alle prescrizioni di talune Leggi regionali che ne impongono la dotazione, nonché dalle recenti pronunce della Cas-sazione Penale che ribadisce la soggezione al Decreto delle società a partecipazione pubblica.Tuttavia, l’ipertrofica normativa sanitaria vigente e i Protocolli sanitari adottati dalle aziende ospeda-liere (e talora dalle stesse strutture accreditate) per la gestione dei propri processi di routine (molti dei quali risultano a rischio di reato) potrebbero non essere efficaci ad impedire la commissione degli illeciti di cui al catalogo dei reati-presupposto.
Questo corso, dal taglio pratico e operativo intende analizzare le problematiche interpretative, ap-plicative e giurisprudenziali relative alla conformazione al disposto del D.Lgs. 231/01 del comparto Sanitario, privato e pubblico, fornendo utili spunti per la definizione di un adeguato sistema di controllo interno.
A CHI SI RIVOLGE
Rappresentanti del Settore Sanità, interessati all’analisi delle problematiche interpretative, applicative e giurisprudenziali relative alla conformazione al disposto del D.Lgs.231/01.
In particolare: • Responsabile Internal Audit • Responsabile Compliance • Organismo di Vigilanza • Responsabile Ufficio Legale • Direttore generale, sanitario
e amministrativo dell’Azienda sanitaria
CONTENUTI
Contenuti normativi del decreto come successivamente modificato
Condizioni ed effetti dell’imputabilità della responsabilità amministrativa dell’ente per illecito e conseguente sanzionamento
Il complesso e variegato scenario normativo di settore
Strutturazione del SSN: strutture private, accreditate, ASL e AO
Metodologia e contenuti del Modello penal-preventivo “dedicato”
Mappatura dei rischi-reato: ricognizione delle tipologie di reato ad alta potenzialità commissiva
La non ricomprensione del “rischio clinico” nella “231”. Le esigenze di “Clinical Governance”
Rischi di sovrapposizione ed interferenza tra Modello “231” e Sistemi integrati di controllo dei rischi d’impresa
Le Linee guida categoriali Il fenomeno dell’”affollamento organico” e l’OdV
Cenni sulle pronunce giurisprudenziali inerenti
Esclusione delle Strutture sanitarie pubbliche dall’applicazione del D.Lgs. n. 231/2001
Dalla sperimentale adozione volontaria dalla Regione Lombardia (2004-6) di alcuni strumenti ex D.Lgs. 231/01 all’obbligatoria adozione del Modello. Le recenti esperienze di altre Regioni (es. ASL FI)
La trattazione dei suddetti temi verrà condotta sia a livello teorico, che pratico-applicativo mediante il sistematico ricorso ad esemplificazioni e alla diretta esperienza di un testimonial presente in aula
45
MILANOcodice
› 23 maggioF-FPS-02413M
SociNon Soci
››
600 e1.000 e
Le quote sono intese Iva esclusa
1 giornoCPE 9 ORE
IL D.Lgs. 231 NEL SETTORE FARMACEUTICO ED HEALTHCARE
OBIETTIVI DEL CORSO
Negli ultimi anni il settore farmaceutico ed healthcare ha suscitato l’attenzione dell’opinione pubbli-ca per alcune inchieste giudiziarie che hanno coinvolto note aziende cui è stato contestato il reato di truffa ai danni del Sistema Sanitario Nazionale. Ecco che pertanto, nonostante le numerose dispo-sizioni e la capillarità delle prescrizioni che disciplinano le singole attività delle imprese che operano nel settore, molteplici rimangono le fattispecie a rischio reato ex D.Lgs. 231/01 che un’azienda del settore può compiere. Ciò comporta l’obbligo di una costante e sempre attenta individuazione e ricerca di idonei presidi penal-preventivi.
Questo corso, dal taglio pratico e operativo, intende proporre un approfondimento della disciplina del Decreto Legislativo 231/01 in materia di responsabilità da reato tipico del settore farmaceutico ed healthcare.
A CHI SI RIVOLGE
Rappresentanti del Settore Farmaceutico ed Healthcare, interessati all’analisi delle problematiche interpretative, applicative e giurisprudenziali relative alla conformazione al disposto del D.Lgs.231/01.
In particolare: • Responsabile Internal Audit • Responsabile Compliance • Organismo di Vigilanza • Responsabile Ufficio Legale
CONTENUTI
Contenuti normativi del D.Lgs. 231/01 come successivamente modificato
L’ipertrofia delle fonti normative, regolamentari, categoriali e delle best practices disciplinanti il comparto farmaceutico
Il paradigma normativo per la configurazione della responsabilità amministrativa per illecito da reato
Le misure sanzionatorie, anche in sede cautelare
Metodologia e contenuti del Modello penal-preventivo “dedicato”
Responsabilità dell’azienda farmaceutica nelle strutturazioni di Gruppo, anche internazionali
Mappatura dei rischi-reato: le tipologie di reato ad alta potenzialità commissiva con riguardo all’intera filiera del farmaco.
In particolare: • Consulenze, donazioni,
convegnistica, omaggistica • Sostegno alla ricerca
(borse di studio, sponsorhip studi clinici osservazionali)
• Processo regolatorio (ottenimento e mantenimento AIC da autorità nazionali e internazionali)
L’informatore scientifico: disciplina e precedenti giurisprudenziali
Cenni sulle Linee Guida di Farmindustria e Assobiomedica
Rischi di sovrapposizione ed interferenza tra Modello “231” e Sistemi integrati di controllo dei rischi d’impresa
Il paradosso dell’over monitoring e dei numerosi scandali giudiziari
La trattazione dei suddetti temi verrà condotta sia a livello teorico, che pratico-applicativo mediante il sistematico ricorso ad esemplificazioni e alla diretta esperienza di un testimonial presente in aula
FORMAZIONE PROFESSIONALE PER SETTORE (FP)
›SETTORE SANITÀ (FPS)
46
OFFERTA FORMATIVA PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E GLI ENTI LOCALI
FORMAZIONE PROFESSIONALE PER SETTORE (FP)
›SETTORE PUBBLICA AMMINISTRAZIONE (FPPA)
Sono passati oltre 10 anni dalla riforma del sistema dei controlli nelle Pubbliche Amministrazioni, delineata dal D.Lgs. n. 286/99, che ha introdotto nel settore pubblico logiche e principi propri dell’auditing del settore privatistico.In questo decennio, c’è stato un progressivo cambiamento e maggiore attenzione sul tema dei controlli interni ed in generale della governance pubblica.La riforma Brunetta – ovvero il D.Lgs. 150 del 2009 – e non da ultimo la riforma del sistema dei con-trolli introdotta dal D.L. 174/12 , hanno attribuito ancora più responsabilità alle funzioni e strutture di controllo interno nelle amministrazioni pubbliche, nonché degli enti locali.In questo contesto, la gestione del rischio, l’ottimizzazione dei controlli e l’adeguatezza dei sistemi di governance risulta fondamentale. Peraltro, oggi le competenze nella PA in materia di valutazione del rischio, Internal Auditing, sistemi di controllo interno non sono pienamente diffuse nelle pubbli-che amministrazioni come è invece in altri Paesi.
L’AIIA, al fine di rafforzare la cultura della gestione del rischio e della valutazione dei processi di controllo e governance, ha avviato un percorso formativo indirizzato a Dirigenti, responsabili del Governo delle Funzioni di IA ed ai membri degli OIV, che si occupano di Governance Risk & Control, ed in particolare agli Internal Auditor delle PA, che desiderano acquisire, attraverso delle sessioni formative, strumenti pratici e conoscenza del contesto istituzionale per essere in grado di svolgere il ruolo assegnato nella propria organizzazione, in maniera professionale secondo gli standard rico-nosciuti a livello internazionale e nazionale e ai fini di una corretta governance, come funzione di management a supporto dell’intera organizzazione.
Inoltre, nella PA il grado di percezione dei rischi è ancora basso, pertanto è proprio da qui che parte la vera sfida per il management pubblico. La definizione di un processo di gestione del rischio, direttamente connesso all’obiettivo fondamentale di creare valore per l’Organizzazione pubblica, dovrebbe essere una delle fondamenta della professione, un principio basico del lavoro quotidiano. Per attivare efficacemente questo processo di cambiamento, la PA deve quindi adottare adeguate metodologie operative, condivise, secondo una logica di governo delle priorità, dei processi e delle attività di routine.L’obiettivo finale è creare valore aggiunto, valutando e supportando le P.A., nell’ottimizzazione dei propri sistemi di governance, risk e controllo interno.
STRUTTURA DEL PERCORSO FORMATIVO
› Controllo Interno e Internal Auditing per Responsabili degli OIV Il corso, di una giornata, si rivolge a Dirigenti, Responsabili del governo della funzione di Internal
Audit (membri OIV) e altri dirigenti-attori del Controllo.
› Il processo di Internal Audit nella Pubblica Amministrazione e negli Enti Locali Il corso, della durata di 2 giorni, è indirizzato alla funzione di Internal Audit (membri OIV) e altri
soggetti coinvolti ovvero a supporto nel sistema di controllo e di gestione dei rischi.
› Start-up della funzione Internal Audit nelle Amministrazioni Pubbliche Il corso, della durata di 2 giorni, si rivolge a Responsabili di Internal Audit incaricati di strutturare/
rinnovare la loro funzione con approccio moderno.
› Risk management: uno strumento di contenimento dei costi di gestione Il corso, della durata di mezza giornata, si rivolge a Direttori Generali, Dirigenti/funzionari delle
funzioni di Organizzazione, Pianificazione e Controllo di Gestione e Risk Management, Dirigenti/funzionari di Audit.
› Risk management nella Pubblica Amministrazione e negli Enti Locali e Privati Il corso, della durata di 2 giorni, è indirizzato a dirigenti/funzionari operanti nella funzione Organizzazione e/o Risk Management, funzionari di Audit.
47
ROMAcodice
› 09 maggioF-FPPA-02913R
SociNon Soci
››
500 e800 e
Le quote sono intese Iva esclusa
1 giornoCPE 9 ORE
CONTROLLO INTERNO E INTERNAL AUDITING PER RESPONSABILI DEGLI ORGANISMI INDIPENDENTI DI VALUTAZIONE
OBIETTIVI DEL CORSO
Il Controllo Interno, la Governance e la Gestione dei rischi sono processi fondamentali di qualsiasi organizzazione aziendale, pertanto anche negli Enti (Pubblici e Privati) risulta fondamentale accre-scere la consapevolezza di tali tematiche.
AIIA si propone con questo corso di fornire gli elementi fondamentali del Controllo Interno e dell’In-ternal Audit, al fine di accrescere la consapevolezza delle tematiche del Controllo Interno, della Governance e della gestione dei Rischi, nonché d’inquadrare il ruolo e potenziali attività e respon-sabilità dell’Internal Auditing nell’ambito delle organizzazioni pubbliche.In considerazione dell’evoluzione dell’internal Auditing e della crescente importanza delle temati-che trattate in ambito pubblico, risulta sempre più importante la creazione di una cultura orientata al rischio e al controllo interno.
A CHI SI RIVOLGE
Per Dirigenti, Responsabili del governo della funzione di Internal Audit (membri OIV) e altri dirigenti-attori del Controllo
CONTENUTI
La Governance • I principi della Corporate
Governance • La nuova Governance della
Pubblica Amministrazione, alla luce delle ultime disposizioni legislative
Il Controllo Interno • Il controllo interno
all’azienda: i vari livelli di controllo e le tipologie di controllo
• Gli attori del controllo e il sistema di relazioni fra gli stessi
• Il sistema di controllo interno e le sue componenti
• I controlli interni nelle PA
La gestione dei rischi • La gestione dei rischi • Le tipologie di rischio • Il modello di riferimento
per la gestione dei rischi: Enterprise Risk Management
• Le componenti dell’ERM Il Ruolo e la responsabilità dell’Internal Audit
• L’Internal Audit quale strumento di management e la sua collocazione organizzativa
• L’ambito d’azione dell’Internal Audit: la corporate governance, il controllo interno e il risk management
• Gli obiettivi e i contenuti dell’attività di Internal Audit
• Una prima valutazione del Sistema di Controllo Interno: un Pre Assessment
FORMAZIONE PROFESSIONALE PER SETTORE (FP)
›SETTORE PUBBLICA AMMINISTRAZIONE (FPPA)
48
IL PROCESSO DI INTERNAL AUDIT NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E NEGLI ENTI LOCALI
FORMAZIONE PROFESSIONALE PER SETTORE (FP)
›SETTORE PUBBLICA AMMINISTRAZIONE (FPPA)
OBIETTIVI DEL CORSO
L’Internal Auditing, nel settore della Pubblica Amministrazione, è una funzione importantissima ai fini di una corretta governance, purchè siaintesa come funzione di management e non come una delle tante Strutture di controllo che si aggiunge a quelle già esistenti.Questo corso si propone di fornire nozioni ed elementi operativi utili per esercitare l’attività di Inter-nal Auditing nelle Amministrazioni Pubbliche,in modo moderno, efficiente e qualificato.In particolare, i partecipanti avranno modo di conoscere e acquisire gli strumenti per:
› contribuire al (ri)disegno dei controlli interni all’organizzazione;
› supportare efficacemente le funzioni “aziendali” nell’identificazione e valutazione dei rischi;
› programmare e condurre interventi di Internal Audit, in linea con quanto previsto dagli Standard per la pratica professionale dell’IA.
A CHI SI RIVOLGE
Per la funzione di Internal Audit (membri OIV) e altri soggetti coinvolti ovvero a supporto nel sistema di controllo e di gestione dei rischi
CONTENUTI
L’Internal Audit e gli standard IPPF (International Professional Practices Framework)
• Internal Audit: definizione, obiettivi
• Gli Standard professionali • Funzioni e compiti dell’Internal
Auditor, sue caratteristiche personali e professionali
• Best practices di riferimento nelle realtà Pubbliche
Il Sistema di Controllo interno e il Sistema di Gestione dei rischi
• Il modello di riferimento del Sistema di Controllo Interno
• Le componenti del Sistema di Controllo Interno
• La valutazione dei rischi (strumenti, caratteristiche, fasi)
• L’autovalutazione dei rischi (control risk self-assessment)
• La gestione dei rischi: standard di riferimento
Trasparenza e Presidi Anti Frode • Il ruolo dell’Internal Audit
nella gestione del rischio di frode e nella promozione della trasparenza e integrità
• La fraud prevention: metodologie e strumenti di prevenzione delle frodi
• L’impulso normativo in ambito pubblico, sul tema anti corruzione
• Il whistleblowing La pianificazione operativa dell’Internal Audit
• Il mandato dell’Internal Audit • Il Risk Assessment:
identificazione dei rischi e definizione della mappa dei rischi
• Il Piano di Audit Risk Based • Indicatori di performance
dell’Internal Audit • Il sistema di relazione
con gli altri organi di controllo dell’Ente
Il processo di audit • La pianificazione
e l’assegnazione intervento • Kick-off meeting • Ricognizione e analisi
preliminare del contesto • Progettazione dell’intervento
di audit • Avvio dell’intervento • Realizzazione dell’audit – analisi dei rischi di processo
dell’audit – valutazione del sistema
di controllo interno e dei suoi componenti
– definizione del campione da verificare
– consolidamento delle criticità e dei punti
di attenzione • Chiusura dell’Audit – analisi degli aspetti evidenti
dell’Audit – analisi degli aspetti
di criticità
– controllo analitico della check list di verifica
• Discussione dei risultati all’interno dell’audit team
• Il processo di rapporto di audit – flusso procedurale della
produzione del report – struttura del report – condivisione e presentazione
dei risultati: l’Exit meeting – modalità di inoltro del
report: le migliori modalità comunicative tra Audit team e organizzazione
• Il follow-up di processo • Monitoraggio delle azioni
correttive Audit tecniche e strumenti • La mappatura dei processi:
caratteristiche dell’analisi dei processi e vantaggi
• L’intervista: tecniche di gestione e conduzione
• Il questionario: tipologie e modalità di realizzazione
• Il Memo di auditing • La check list • Il campionamento • Cenni agli indicatori nelle
rilevazioni di Audit I diagrammi di flusso: tecniche di rappresentazione di un processo
• Gestione delle carte di lavoro: tecniche di preparazione delle evidenze documentali
• Quality assurance dell’attività di Internal Audit
ROMAcodice
› 05. 06 giugnoF-FPPA-03013R
SociNon Soci
››
800 e1.100 e
Le quote sono intese Iva esclusa
2 giorniCPE 18 ORE
PERCORSO AUDIT 1
49
START-UP DELLA FUNZIONE INTERNAL AUDIT NELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE
OBIETTIVI DEL CORSO
Ai sensi del D.Lgs. 150 del 2009, le amministrazioni pubbliche redigono e pubblicano il Piano e la Relazione della Performance, che, rispettivamente, individuano indirizzi, obiettivi strategici e danno conto dei risultati organizzativi ed individuali. Il Piano della Performance, su base triennale, defini-sce, inoltre, gli indicatori per la misurazione e la valutazione della performance dell’amministrazio-ne, nonché gli obiettivi assegnati al personale dirigenziale ed i relativi indicatori.
L’AIIA, al fine di rafforzare la cultura del controllo e della governance presso i dirigenti delle ammi-nistrazioni pubbliche, ha messo a punto questo corso che si propone di fornire i punti più rilevanti per strutturare una funzione di Internal Audit nelle Amministrazioni Pubbliche con le seguenti ca-ratteristiche:
› aderenza agli Standard (Internazionali) della professione dell’Internal Auditor;
› coerenza con le normative che disciplinano (e i regolamenti propri del) le AmministrazioniPubbliche;
› ruolo degli Internal Auditor in linea con i requisiti più aggiornati della professione;
› metodologie all’avanguardia e alto valore aggiunto.
FORMAZIONE PROFESSIONALE PER SETTORE (FP)
›SETTORE PUBBLICA AMMINISTRAZIONE (FPPA)
A CHI SI RIVOLGE
Ai Responsabili Internal Audit di nuova nomina, incaricati di strutturare una nuova funzione
Ai Responsabili Internal Audit che desiderano o sono stati incaricati di rinnovare la loro funzione secondo l’approccio più moderno alla professione e gli Standard Internazionali
Ai responsabili aziendali incaricati di progettare, sviluppare e monitorare sistemi di controllo interno e di gestione dei rischi
Al corso saranno ammessi solo partecipanti aventi le suddette caratteristiche
CONTENUTI
Corporate Governance • La nuova Governance della
Pubblica Amministrazione • La moderna funzione
di Internal Audit: obiettivi, contenuti, rapporti con le altre funzioni aziendali e con gli altri Organismi di Controllo
• Gli Standard di Internal Auditing nel settore pubblico
Il controllo interno: ruoli e contenuti
• Il sistema di controllo interno (SCI) nella PA: disposizioni
normative, articolazione, ruoli, ambiti e contenuti
• I tre livelli di controllo • I ruoli organizzativi per
il sistema dei controlli interni • Risk management e change
management nella PA Il controllo interno: la gestione dei rischi
• La gestione dei rischi aziendali
• Il framework di riferimento: COSO ERM
• Il Risk assessment • Control Risk Self-Assessment • Controllo interno e Internal
Auditing: le tipologie di audit
Fraud Audit e Fraud Prevention • Frode e rischio: differenze
di approccio e gestione • Metodologia e strumenti
di prevenzione delle frodi: modello di governo della frode. Il data base delle frodi. L’intelligence antifrode
Comunicazione e Internal Auditing
• I momenti relazionali più significativi in un progetto di Internal Auditing
• Focus su kick-off meeting ed exit meeting
• Il dissenso come opportunità • Tecniche di negoziazione • Gestione dei conflitti La gestione dei rischi: • Importanza nell’economia
dell’organizzazione, obiettivi e contenuti
• Risk Management e Internal Audit: confini, rapporti e
sinergie; richiamo agli standard AIIA
Risk assessment: principi e contenuti di base
Individuazione dei rischi • Identificazione, classificazione
e mappatura dei rischi • Cenni all’analisi di processo
in funzione della mappatura dei rischi
Risk assessment: La valutazione dei rischi
• Cenni al CRSA • Tecniche di valutazione dei
rischi: Rating, Scoring, stima quantitativa (cenni) Risk assessment: la valutazione dello stato dei controlli
• Metodi per la prima valutazione dello stato dei controlli
• L’audit come strumento di Risk assessment per la valutazione dello stato dei controlli
ROMAcodice
› 21. 22 ottobreF-FPPA-02713R
SociNon Soci
››
800 e1.100 e
Le quote sono intese Iva esclusa
2 giorniCPE 18 ORE
50
RISK MANAGEMENT: UNO STRUMENTO DI CONTENIMENTO DEI COSTI DI GESTIONE
FORMAZIONE PROFESSIONALE PER SETTORE (FP)
›SETTORE PUBBLICA AMMINISTRAZIONE (FPPA)
OBIETTIVI DEL CORSO
La gestione dei rischi sembra essere rimasto l’unico ambito ancora poco esplorato di riduzione dei costi gestionali.
Il corso della durata di mezza giornata si propone di fare emergere le potenzialità gestionali della corretta funzione di Risk Management in tema di efficacia di riduzione dei costi, attraverso una sintetica illustrazione delle tecniche di Risk Management e delle modalità per una rapida contestua-lizzazione nella propria realtà operativa.
AIIA si propone con questo corso di fornire gli elementi necessari a valutare le modalità di gestione dei rischi in rapporto all’efficacia di contenimento dei costi.
A CHI SI RIVOLGE
Direttori Generali, Dirigenti/funzionari delle funzioni di Organizzazione, Pianificazione e Controllo di Gestione e Risk Management, Dirigenti/funzionari di Audit
CONTENUTI
Perché è importante la Gestione dei Rischi
Il Risk Management come strumento di contenimento dei costi
Chi deve occuparsi di gestione dei rischi: il Risk Management in rapporto alle altre funzioni aziendali
Come contestualizzare la gestione dei rischi alla propria realtà: fare del Risk Management uno strumento di gestione concreta e quotidiana
Gli strumenti: cenni alle tecniche di individuazione, classificazione, mappatura e valutazione di rischi e controlli
MILANOcodice
› 07 ottobreF-FPPA-03113M
ROMAcodice
› 06 marzoF-FPPA-03113R
SociNon Soci
››
250 e400 e
Le quote sono intese Iva esclusa
mezza giornataCPE 4,5 ORE
PERCORSO RISK MANAGEMENT & AUDIT
51
RISK MANAGEMENT NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E NEGLI ENTI LOCALI
OBIETTIVI DEL CORSO
La crisi economica costringe le organizzazioni a fare i conti con risorse calanti e servizi quantomeno costanti se non crescenti. Obiettivo diviene pertanto il contenimento dei costi e l’aumento dell’ef-ficienza.Nel settore della Pubblica amministrazione, in particolare, le esigenze di tagli di risorse, dettate dalla spending review, rendono improrogabile la ricerca dell’efficientamento della macchina produttiva.Si pone pertanto prioritaria l’esigenza di migliorare la gestione dei rischi attraverso l’introduzione o l’implementazione di una corretta attività di Risk Management che appare essere in grado di ridurre l’impatto economico negativo dei rischi sul business dell’organizzazione consentendo una significativa riduzione dei costi.
L’AIIA, al fine di rafforzare la cultura dei rischi nelle organizzazioni pubbliche e private operanti nel settore dei servizi, ha individuato questo corso che realizza un percorso formativo che consente di:
› individuare i processi a maggiore rischiosità;
› individuare e classificare i rischi mappandoli all’interno dei processi;
› fornire elementi per la stima della frequenza e dell’impatto dei rischi;
› valutare il sistema dei controlli.
FORMAZIONE PROFESSIONALE PER SETTORE (FP)
›SETTORE PUBBLICA AMMINISTRAZIONE (FPPA)
A CHI SI RIVOLGE
Dirigenti/funzionari operanti nella funzione Organizzazione e/o Risk Management, Dirigenti/funzionari Audit
CONTENUTI
Motivi, obiettivi, funzione e collocamento aziendale della gestione dei rischi in rapporto alle altre funzioni
Riferimenti: il framework ERM e gli standard AIIA
Il Risk Assessment • Individuazione,
classificazione e mappatura – l’individuazione della
catena del valore: come individuare i processi a maggior rischiosità
– l’analisi di processo finalizzata all’individuazione del rapporto attività-rischio- controllo
– individuazione e classificazione dei rischi
– la mappatura dei rischi e dei controlli nei processi
• La stima dei rischi e la valutazione dell’efficacia dei controlli
– rating e scoring – il CRSA – cenni alla stima
quantitativa – la valutazione dell’efficacia
dei controlli: dalla prima valutazione al cruscotto integrato Rischi-Controlli
I contenuti dei corsi sono corredati da numerose esercitazioni e casi pratici in modo da facilitare l’immediata contestualizzazione delle tecniche nella propria realtà
MILANOcodice
› 18. 19 novembreF-FPPA-02813M
ROMAcodice
› 15. 16 aprileF-FPPA-02813R
SociNon Soci
››
800 e1.100 e
Le quote sono intese Iva esclusa
2 giorniCPE 18 ORE
PERCORSO RISK MANAGEMENT & AUDIT
52
MILANOcodice
› 22 marzoF-FS-00113M
SociNon Soci
››
600 e1.000 e
Le quote sono intese Iva esclusa
1 giornoCPE 9 ORE
SOCIAL MEDIA & REPUTATIONAL RISK FORMAZIONE SPECIALISTICA (FS)
OBIETTIVI DEL CORSO
I Social Media rappresentano un’evoluzione nelle modalità di apprendimento, di diffusione e di condivisione di informazioni e contenuti, e l’accesso real-time all’user-generated content consente a lavoratori e aziende di utilizzare canali innovativi, in grado di velocizzare la comunicazione e age-volare la collaborazione.Questa innovazione dirompente abilita moderni meccanismi di comunicazione che richiedono però delle decisioni puntuali da prendere nella gestione di questi nuovi flussi.Tali strumenti, supportati da una diffusione capillare derivante dal coinvolgimento e da strumenti easy-to-use e fun-to-use, da un lato offrono alle aziende notevoli opportunità in grado di aumen-tare il valore del brand, dall’altro introducono nuovi fattori di vulnerabilità e di rischio, spesso legati alla reputazione aziendale, da presidiare al fine di minimizzare eventuali impatti di business attra-verso l’impostazione di un modello di gestione e risposta ai rischi.
A CHI SI RIVOLGE
Internal Auditor di aziende quotate o comunque con brand riconosciuto a livello internazionale che vogliono acquisire le competenze necessarie per affrontare il rischio reputazionale in grado di impattare il brand a seguito di una percezione negativa dell’immagine aziendale
CONTENUTI
Introduzione ai Social Media:il fenomeno, l’utilizzo e i rischi
Reputation Risk: caratteristiche e approccio
Web Reputation Risk: opportunità, cause e gestione
Il ruolo dell’Internal Audit:il Reputation Risk Audit come attività iniziale del processo di impostazione di un modello di Web Reputation Management
53
MILANOcodice
› 09 ottobre F-FSBP-03413M
SociNon Soci
››
600 e1.000 e
Le quote sono intese Iva esclusa
1 giornoCPE 9 ORE
AUDIT DELLA FUNZIONE RISORSE UMANE
OBIETTIVI DEL CORSO
Le Direzioni HR rivestono un ruolo fondamentale, strategico per ogni azienda, gestendo il capitale umano. L’area HR rientra tra le principali aree a rischio in grado di influenzare i risultati aziendali. Tuttavia sono ancora poche le realtà aziendali in cui sono pianificati e condotti Audit sui processi relativi all’ambito Human Resources. L’Internal Auditing di ogni azienda, in ottica consulenziale – finalizzata alla creazione di valore ag-giunto per il Board – dovrebbe proporre e prevedere operational e performance Audit alle strutture di HR per identificare i rischi e i punti di debolezza; definire il relativo piano di gestione; allineare le attività di gestione delle risorse umane con gli obiettivi strategici aziendali.Pertanto l’Internal Auditing ha l’opportunità di creare “un momento di arricchimento per l’intera organizzazione” attraverso la valutazione del contributo delle risorse umane alla generazione di valore per l’azienda, ottimizzando quindi il rapporto tra costo e performance realizzate.
Il corso si propone di offrire ai partecipanti gli elementi conoscitivi, le modalità comunicative e ope-rative, nonché le tecniche applicative su come la Funzione Internal Audit può creare valore aggiunto in azienda attraverso la valutazione sistemica dell’area HR ovvero per assistere le Direzioni HR a progettare e sviluppare un sistema di gestione dei rischi in ambito human resources.
A CHI SI RIVOLGE
Ai Responsabili della funzione di Internal Auditing che desiderano o sono stati incaricati di rinnovare la loro funzione o mission, in ottica di creazione di valore aggiunto
Agli Internal Audit Managere Supervisor
Agli Internal Auditor con almeno 3 anni di esperienza, nonché ai responsabili aziendali e professionisti coinvolti nel processo di progettazione, definizione e/o valutazione del sistema di controllo interno e/o di gestione dei rischi
CONTENUTI
Benefici di un HR Audit e tecniche di comunicazione al Board Aziendale
Le componenti dell’ERM correlate ad HR
Aree a rischio nell’ambito HRe principali rischi
Gli elementi/ fattori da valutare e controllare
Risk Assessment Matrix per le aree a rischio
Sample HR Audit Program
Case study: Analisi e valutazione del disegno di un processo HR
FORMAZIONE SPECIALISTICA (FS)
›BUSINESS PROCESS (FSBP)
54
MILANOcodice
› 25. 26 marzoF-FSA-02713M
ROMAcodice
› 02. 03 ottobre F-FSA-02713R
SociNon Soci
››
1.000 e1.400 e
Le quote sono intese Iva esclusa
2 giorniCPE 18 ORE
FORMAZIONE SPECIALISTICA (FS)
›ACCOUNTING, FINANCE E TREASURY (FSA)
ACCOUNTING AND FINANCE RISKS PER INTERNAL AUDITORS
OBIETTIVI DEL CORSO
Coprendo il flusso di informazioni dai processi aziendali alla formazione del Bilancio d’Esercizio e non solo, questo seminario intende aiutare i partecipanti a capire come i processi chiave aziendali sono correlati all’informativa economico-finanziaria.
In particolare, i partecipanti potranno:
› aggiornare la propria conoscenza della terminologia e delle metodologie di contabilizzazione;
› comprendere come i processi chiave aziendali siano correlati al Bilancio d’esercizio e più in gene-rale alla reportistica economico-finanziaria;
› comprendere l’impatto dell’Information Technology (IT) sui bilanci, con particolare attinenza alle recenti applicazioni in ambito Legge 262/2005;
› identificare le comuni procedure di contabilità creativa.
A CHI SI RIVOLGE
Internal Auditor chedesiderano capire e ampliare le competenze relative al reporting finanziario
Internal Auditor che necessitano di un aggiornamento
sui concetti di contabilità e finanza
Manager che desiderano ampliare le loro conoscenze di reporting finanziario e di controlli
CONTENUTI
Analisi della Contabilità e dell’Audit
• Definire i termini chiave della contabilità e comprenderne le regole, gli equilibri e i principi base
• Capire cosa sono le registrazioni contabili e mostrare come esse
vengano utilizzate a fini contabili
• Comprendere la gerarchia degli STANDARDS e identificarne le regole
• Capire i processi di Audit finanziario e richiamare la Guida Interpretativa IIA associata all’Audit finanziario
• Identificare i principi base del modello COSO per i controlli
interni, inclusi i controlli chiave e le loro caratteristiche
• Identificare le affermazioni del management legate agli aspetti finanziari e capire come utilizzarle per il processo di audit
Reportistica economico-finanziaria – Una sintesi
• Determinare lo scopo e l’uso dello Stato Patrimoniale, del Conto Economico e del Rendiconto Finanziario
• Determinare lo scopo e l’uso del Rendiconto Finanziario
• Capire come analizzare in maniera appropriata lo Stato
Patrimoniale, il Conto Economico, Il Rendiconto Finanziario e le Note
Integrative al Bilancio (Nota Integrativa e Relazione sulla Gestione)
Processi aziendali e contabilità • Comprendere la differenza tra Audit gestionale
e finanziario • Richiamare come l’analisi
orizzontale e verticale possa essere utilizzata nelle attività di audit
• Conoscere le attività del ciclo attivo e riepilogare le tipologie dei conti ad esso correlati e le relative regole
• Comprendere il processo di acquisizione, incluse le attività, tipologie di conto e regole di processo
• Conoscere le immobilizzazioni, le attività, tipologie di conto
e regole di processo • Conoscere gli indici relativi
alle attività e alle passività • Dove trovare utili riferimenti
in materia (IASB – International
Accounting Standards Board, OIC – Organismo Italiano di Contabilità)
Case Study sui processi di Audit e verifica del ciclo attivo e del ciclo acquisti, con discussione in aula e simulazioni di casi pratici ispirati alla realtà
Rischi di frode • Conoscere gli elementi base che caratterizzano una frode contabile (falso in bilancio) • Conoscere i cinque più
comuni “giochi” finanziari • Case Study
di Frode Contabile Tecnologia e contabilità • Capire i rischi associati
ai calcoli effettuati dall’utente finale
• Capire come i fogli di lavoro sono utilizzati all’interno della
società, quali sono le loro caratteristiche e i rischi ad essi correlati
• Capire cosa è l’ERP (Enterprise Resource Planning) e come è utilizzato all’interno della società
• Identificare i controlli delle applicazioni e come integrarne l’analisi nell’audit finanziario, con particolare attinenza al contesto di verifica dettato dalla Legge 262/2005
Si raccomanda ai partecipanti di portare una calcolatrice per effettuare semplici operazioni matematiche; si ricorda inoltre che le esercitazioni saranno prevalentemente orientate alla reportistica economico-finanziaria per aziende appartenenti al settore industriale.
PERCORSO RISK MANAGEMENT & AUDIT
55
MILANOcodice
› 25 novembreF-FSA-02913M
SociNon Soci
››
600 e1.000 e
Le quote sono intese Iva esclusa
1 giornoCPE 9 ORE
FORMAZIONE SPECIALISTICA (FS)
›ACCOUNTING, FINANCE E TREASURY (FSA)
PRODOTTI DERIVATI: TIPOLOGIE, CONTROLLI E RISCHI IMPLICITI
OBIETTIVI DEL CORSO
L’obiettivo di questo corso è quello di fornire ai partecipanti una comprensione delle caratteristiche fondamentali, delle finalità e dei rischi dei singoli prodotti derivati in modo da avere una buona conoscenza di carattere generale del tema. Verranno illustrati, utilizzando esempi pratici, il funzionamento di tutti i tipi di derivati presi in esame. Particolare attenzione verrà posta nell’evidenziare i rischi impliciti nei derivati e tramite discussione ed analisi di alcuni casi di cronaca verranno sviluppati gli aspetti chiave per la mitigazione, il con-trollo e la misurazione di questi rischi.
A CHI SI RIVOLGE
Il corso si rivolge a chiunque voglia acquisire una conoscenza generale dei prodotti derivati e dei metodi per il controllo e misurazione dei rischi relativi.
Il corso non richiede una conoscenza approfondita della finanza
CONTENUTI
Caratteristiche e finalità • Caratteristiche • Tipologie di sottostanti • Finalità • Mercati Tipologie di derivati • Futures e forwards • Options • Swaps Audit su prodotti derivati • Rischi • Key controls • Testing
Mancanza di funzionamento dei sistemi di controllo
• Caso 1: Jerome Kerviel • Caso 2: Nick Leeson • Caso 3: derivatives misselling Impatti della crisi finanziaria • Programma di riforma
dei G20 per ridurre il rischio sistematico dei mercati di derivati Over the counter (OTC)
• Requisiti di clearing per derivati OTC standardizzati
• Proposte di marginazione per derivati OTC non standardizzati
56
MILANOcodice
› 24 giugnoF-FSA-03013M
SociNon Soci
››
600 e1.000 e
Le quote sono intese Iva esclusa
1 giornoCPE 9 ORE
FORMAZIONE SPECIALISTICA (FS)
›ACCOUNTING, FINANCE E TREASURY (FSA)
MERGERS AND ACQUISITIONS: QUALI RISCHI E QUALE RUOLO PER L’INTERNAL AUDITOR
OBIETTIVI DEL CORSO
Una corretta valutazione della convenienza strategica ed economica di un’operazione di Mergers & Acqusitions (M&A) non può prescindere dall’analisi del profilo di rischio dell’azienda o degli asset oggetto di trattativa.Tra le diverse tematiche da analizzare, particolare attenzione va posta ai rischi “puri” ed “operativi”, riconducibili essenzialmente al patrimonio aziendale (tutela delle proprietà e dell’attività) ed all’am-biente, identificandone il possibile impatto operativo ed economico (es. necessità d’investimenti per l’adeguamento tecnico-impiantistico, stringenti vincoli temporali o di operatività degli impianti, ecc.).La conduzione di un’analisi dei rischi, mirata ad individuare eventuali criticità e possibili esposizioni degli asset aziendali oggetto di compravendita, garantisce agli investitori una miglior conoscenza del profilo rischio/rendimento dell’investimento. Tale attività risulta inoltre fondamentale per valu-tare e negoziare efficacemente col mercato assicurativo le possibili soluzioni di trasferimento dei rischi stessi.Nel corso di questo seminario, i partecipanti conosceranno gli aspetti ad alto rischio di fusioni e acquisizioni e raggiungeranno la capacità di svolgere un efficace e propositivo ruolo in termini di mosse strategiche. In particolare i partecipanti avranno modo di:
› capire l’importanza della valenza strategica dell’acquisizione;
› individuare gli approcci, le questioni chiave, il ruolo dell’Audit nel processo di valutazione;
› identificare le aree ad alto rischio e capire perché le incompatibilità culturali possono causare problemi di maggiori prestazioni e come limitarli;
› sapere chi dovrebbe essere il team di due diligence e le aree chiave per la revisione;
› il piano post-fusione per incorporazione e la manipolazione dei problemi post-fusione.
A CHI SI RIVOLGE
Internal Auditors, le cui aziende stanno cogliendo opportunità di crescita attraverso le fusioni e le acquisizioni
Internal Auditors, direttamente coinvolti nei processi decisionali chiave all’interno dell’azienda
Professionisti e collaboratori di studi professionali, oltre che revisori, che desiderano aggiornare e sistematizzare la propria preparazione in tema di operazioni straordinarie
Consulenti aziendali che assistono imprenditori e/o investitori finanziari per il sistematico impiego di operazioni straordinarie nell’ambito della loro operatività
Imprenditori interessati ad approfondire in modo trasversale i temi sollevati da operazioni straordinarie in tutti i loro contesti economico aziendali di utilizzo
CONTENUTI
Caratteristiche delle operazioni di M&A
• L’origination: fonti esterne o scouting diretto
• La due diligence • Metodi di valutazione
aziendale • La negoziazione
Supporto dell’Internal Auditor nella fase di preparazione di un M&A
• Raccolta informazioni ed avvio
• M&A Attive (acquisto): selezione dei professionisti esterni che svolgono le “Due Diligence”
• M&A Attive (acquisto): coordinamento tra le varie componenti della “Due Diligence” (finanziaria, commerciale, giuslavoristica, ambientale, etc.)
• M&A Passive (vendita): organizzazione delle “data room”
• M&A Passive (vendita): supervisione della documentazione delle “data room”
Nell’ambito della docenza, verranno illustrati diversi casi pratici
57
MILANOcodice
› 11. 12 marzoF-FSF-03013M
ROMAcodice
› 18. 19 settembreF-FSF-03013R
SociNon Soci
››
1.000 e1.400 e
Le quote sono intese Iva esclusa
2 giorniCPE 18 ORE
FORMAZIONE SPECIALISTICA (FS)
INTERNAL AUDITING E FRODI AZIENDALI
OBIETTIVI DEL CORSO
Il tema delle frodi nelle aziende ed ai danni delle aziende, rappresenta uno degli argomenti più in voga degli ultimi tempi, ma di fatto le idee che ruotano attorno a questo delicato tema del sistema di controllo interno, sono estremamente confuse.Il risultato di ciò è che non solo l’assenza di adeguate competenze, strumenti adeguati e metodo-logie di detection conduce irrimediabilmente ad una inaccettabile sottostima del fenomeno, ma soprattutto quando un’ipotesi di frode si palesa, emergono tutte le difficoltà derivanti dalle caren-ze di quelle competenze indispensabili a gestirne la verifica senza essere portatori di ulteriori rischi.Il corso rappresenta, dunque la risposta ad un quesito di fondo: quali competenze basiche sono richieste per prevenire e gestire efficacemente le frodi in azienda?
Il corso, articolato su 2 giornate sarà sviluppato in una prima parte dedicata alla conoscenza della tematica, con particolare riferimento alle frodi interne: caratteristiche e dimensioni del fenome-no, etica e codici etici, genesi del comportamento fraudolento, principali tipologie di frodi e loro caratteristiche. Nella seconda parte del corso saranno affrontate, attraverso dei sottomoduli/sviluppo di compe-tenze, le diverse tematiche legate all’accertamento della frode ed alle politiche di prevenzione.
A CHI SI RIVOLGE
A tutti coloro che intendano acquisire le conoscenze basiche e multidisciplinari relative a una delle problematiche più delicate del controllo interno
Agli Internal Auditor che intendano allargare il loro spettro di competenze
A manager e senior di qualunque funzione aziendale che, in virtù delle loro responsabilità di controllo e di gestione di risorse, ritengano di dover approfondire le proprie conoscenze circa metodologie di prevenzione e contrasto alle frodi
CONTENUTI
Dimensioni e caratteristiche del fenomeno
Etica, management e codici etici
La genesi del comportamento fraudolento
I fattori di rischio Tipologie di frodi (frodi amministrative, manipolazione di bilanci e di risultati gestionali, frodi negli acquisti e nel payroll, frodi informatiche, casistiche particolari)
Le responsabilità dei diversi attori verso la frode (External Audit, Internal Audit, ODV, Comitato di Controllo Interno, Collegio Sindacale, CDA)
• Supervisione, coordinamento e informativa tra le diverse
parti coinvolte e relativo impatto sull’efficacia del sistema di gestione del rischio di frode
• L’attività di controllo e vigilanza del datore di lavoro: poteri e limiti in conformità alla normativa italiana (con particolare riferimento allo Statuto dei Lavoratori)
• Procedure/Sistemi di segnalazioni di frodi e abusi previste dalle diverse normative
Cenni sul framework normativo (codice penale, procedura penale, legislazione penale speciale, privacy). Il problema dell’articolo 4 co.2 dello Statuto dei lavoratori: come elaborare e condividere una procedura di controllo indiretto sui dipendenti
L’attività di forensic accounting: come pianificare e condurre una investigazione interna
Elementi di base di case Management:
• Intervista: come e quando • Raccolta delle informazioni
in ottica di contenzioso (evidence integrity)
• Documentazione e reporting: l’importanza della comunicazione
• Stesura della relazione in vista di una testimonianza civile/penale
• Il processo valutativo delle informazioni acquisite: il rischio del pregiudizio, vizi logici.
Come integrare il sistema di controllo in chiave di prevenzione dalle frodi: le procedure di utilizzo dell’intranet aziendale Le procedure del whistleblowing e la tutela del whistleblowing: rischi ed opportunità
›FRODI (FSF)
Sconto del 10% a chi si iscrive a 2 o più corsi dell’area “Frodi”.L’iscrizione deve essere contestuale.
PERCORSO AUDIT 1
58
MILANOcodice
› 27. 28 maggioF-FSF-03413M
ROMAcodice
› 11. 12 novembreF-FSF-03413R
SociNon Soci
››
1.000 e1.400 e
Le quote sono intese Iva esclusa
2 giorniCPE 18 ORE
FORMAZIONE SPECIALISTICA (FS)
›FRODI (FSF)
CORSO SPECIALISTICO SULLE FRODI: CASE MANAGEMENT, INTERVISTE E INDAGINI DIFENSIVE PENALI
OBIETTIVI DEL CORSO
Come affrontare in concreto un caso di frode? Quali sono le norme di riferimento? Come condurre un intervista? Come trattare un problema di caso “231” in un caso di “frode”?
Il corso affronta le principali tecniche pratiche di gestione di casi di frode, soprattutto mediante ricorso alle investigazioni penali difensive, introdotte dalla legge 397/2000, suggerendo una meto-dologia utile soprattutto come contigency plan in caso di incident “231”, che consenta all’azienda di delimitare le responsabilità, comprendere le proprie vulnerabilità e cooperare con l’Autorità Giu-diziaria e gli organi accertativi, attraverso una propria autonoma capacità di ricostruzione dei fatti.
A CHI SI RIVOLGE
A tutti coloro che intendano approfondire tecniche e framework normativo di riferimento per la conduzione di investigazioni interne per frodi e che siano già in possesso di conoscenze di base
In particolare a Fraud Examiner o addetti a uffici legali e security che intendano ampliare le loro competenze e comprendere come affrontare un caso di frode ricorrendo a soluzioni anche di tipo normativo assolutamente innovative, come le norme sulle indagini difensive penali
CONTENUTI
Segnalazioni di frodi: la rilevanza giuridica degli anonimi in caso di reati
Dalle segnalazioni “231” alla frode
Flowchart della gestione del caso
La gestione della frode e gli impatti giuslavoristi (art. 4 comma 2 dello Statuto dei Lavoratori) e “Privacy” (Provv. Garante, 1 marzo 2007) e le relazioni industriali
Le indagini difensive penali: cosa sono? chi le compie? quale ruolo per il Fraud Examiner?
Gli atti delle indagini difensive e le relazioni di forensic accounting
La conduzione dell’intervista nella gestione della frode: framework normativo e documentazione
Dalla relazione alla testimonianza penale del fraud auditor
Un esempio concreto da un caso “231”: come approntare una memoria post evento per l’azienda?
Sconto del 10% a chi si iscrive a 2 o più corsi dell’area “Frodi”.L’iscrizione deve essere contestuale.
PERCORSO AUDIT 2
59
MILANOcodice
› 10 ottobreF-FSF-03313M
ROMAcodice
› 13 maggioF-FSF-03313R
SociNon Soci
››
600 e1.000 e
Le quote sono intese Iva esclusa
1 giornoCPE 9 ORE
FORMAZIONE SPECIALISTICA (FS)
›FRODI (FSF)
Sconto del 10% a chi si iscrive a 2 o più corsi dell’area “Frodi”.L’iscrizione deve essere contestuale.
CORSO SPECIALISTICO SULLE FRODI: PROTEZIONE DELLE INFORMAZIONI, MARKET ABUSE E RISCHI COMPLIANCE
OBIETTIVI DEL CORSO
La protezione delle informazioni e soprattutto di quelle price sensitive, rappresenta un tema sem-pre più critico, soprattutto dopo alcuni interventi normativi, come la disciplina sul risparmio e sul market abuse e la dilatazione delle ipotesi di estensione della responsabilità “231”.Gli attacchi possono essere esterni, derivare da complicità interne o semplicemente da comporta-menti errati o da controlli carenti.
Il corso rappresenta un’opportunità per affrontare in modo organico una serie di temi interconnes-si, cogliendo interessanti spunti e suggerimenti su come proteggersi e come proteggere la propria azienda da questa tipologia sempre più invasiva di rischi.Nel corso saranno trattati anche – ma sempre con riflessi pratici – gli aspetti legali connessi alla sicurezza delle informazioni, alla disciplina dell’insider trading, insider dealing e market abuse e le loro connessioni con il governo societario nelle quotate.
A CHI SI RIVOLGE
A tutti coloro che intendano approfondire alcune tematiche di maggior attualità, con un approccio multidisciplinare, relative alle frodi ed alla protezione delle informazioni
A responsabili di funzioni di internal auditing di società quotate che intendano allargare il loro spettro di competenze e comprendere come approcciare a questo delicato settore del sistema di controllo interno
Addetti alla funzione di investor relator di società quotate
A manager e senior di qualunque funzione aziendale che ritengano di dover approfondire il tema dei rischi di insider trading, internal dealing e abusi di mercato e la loro connessione con la protezione delle informazioni
CONTENUTI
Alcuni chiarimenti concettuali: information security, IT security e information management.
Concetto di informazione e protezione delle informazioni. Informazione come asset intangibile. Classificazione delle informazioni e ciclo di vita delle informazioni
La sicurezza delle informazioni: non soltanto un problema di tecnologie. La riduzione dei rischi attraverso il miglioramento dei comportamenti
La disciplina italiana del market abuse, dell’insider trading e dell’insider dealing
Il registro elettronico delle informazioni price sensitive: cos’è un’informazione price sensitive; problematiche aziendali ed extra aziendali connesse (a chi e come va esteso il registro elettronico). Come garantire la tracciabilità delle informazioni ai fini della responsabilità
Formazione sulla sicurezza delle informazioni e rischi “231”. Il problema del rilascio colposo di informazioni price sensitive.
Sistema organizzativo del whistleblowing
PERCORSO AUDIT 2
60
MILANOcodice
› 23 aprileF-FSIT-03713M
ROMAcodice
› 4 marzoF-FSIT-03713R
SociNon Soci
››
600 e1.000 e
Le quote sono intese Iva esclusa
1 giornoCPE 9 ORE
FORMAZIONE SPECIALISTICA (FS)
INTRODUZIONE ALL’ IT
OBIETTIVI DEL CORSO
Il corso fornisce una base organizzata ed articolata di conoscenze pratiche dell’informatica, che si configura come parte qualificante del bagaglio degli specialisti di governo, rischio e controllo delle organizzazioni.La tutela degli aspetti di sicurezza e di audit, la protezione degli asset delle organizzazioni, l’otteni-mento del giusto compromesso di efficienza ed efficacia, il governo dei rischi sono spesso condi-zionati da un crescente utilizzo di infrastrutture e funzionalità informatiche.Rimanere lontani o estranei a questi aspetti implica accettare una limitazione professionale che nel contesto corrente può ridurre il potenziale di sviluppo personale o precludere sbocchi interessanti.
A CHI SI RIVOLGE
Auditors e consulenti che desiderano familiarizzare con l’informatica dal punto di vista delle caratteristiche generali e dei rischi, anche in ottica di preparazione all’esame CIA
Auditors e consulenti di governance, controllo e sicurezza che desiderano aumentare la propria familiarità con l’IT per una migliore valutazione degli aspetti informatici nel proprio lavoro
CONTENUTI
Infrastrutture informatiche: • Mainframe, server, terminali,
periferiche • Sistemi • Applicazioni • Basi Dati Collegamenti • Reti locali e geografiche • Standard e protocolli • Internet Gestione • Ruoli di gestione e controllo • Amministrazione dei sistemi • Programmazione,
manutenzione e supporto • Backup e recovery Utilizzo • Accesso, utenze,
licenze d’uso • Applicazioni aziendali
e personali Outsourcing Sistemi virtuali
›INFORMATION TECHNOLOGY
Il corso è propedeutico per l’esame di Certificazione CIA perché prepara il corretto studio delle nozioni informatiche richieste all’esame.
61
MILANOcodice
› 10. 11 giugnoF-FST-03613M
ROMAcodice
› 11. 12 marzoF-FST-03613R
SociNon Soci
››
1.000 e1.400 e
Le quote sono intese Iva esclusa
2 giorniCPE 18 ORE
FORMAZIONE SPECIALISTICA (FS)
STRUMENTI STATISTICI PER L’INTERNAL AUDITING Corso base
OBIETTIVI DEL CORSO
Nello svolgimento dei loro incarichi, auditor e professionisti del controllo e della sicurezza si trova-no spesso di fronte all’esigenza di:
› stabilire se un numero elevato di registrazioni o di documenti rispondono a requisiti di esattezza, senza che esista la possibilità o il tempo di verificarli in modo estensivo;
› cercare evidenze di singolarità o eccezioni all’interno di un insieme molto corposo di casi, dati o documenti;
› valutare la validità dei criteri statistici suggeriti da altri.La statistica offre una serie di approcci analitici, la cui conoscenza permette di esprimere una opinione qualificata e rispondere a queste esigenze in tempi accettabili, con l’impiego del miglior compromesso tra entità del lavoro e precisione/affidabilità del risultato ottenuto.
Il corso espone i principi e gli approcci necessari a rispondere a queste esigenze evitando gli errori di valutazione che l’uso improprio della statistica comporta. Inoltre presenta esercizi e casi pratici, introduce all’impiego degli strumenti di supporto statistico comunemente a disposizione (funzioni statistiche dei fogli elettronici e dei CAAT), e fornisce una documentazione estesa utilizzabile come supporto e riferimento di applicazione e di ulteriore studio.
A CHI SI RIVOLGE
Auditor che desiderano avviare l’uso della statistica per verifiche di correttezza e conformità
Auditor che già impiegano l’approccio statistico ma hanno dubbi o difficoltà in questo utilizzo
Auditor che vogliono capire meglio potenzialità, limiti e rischi della statistica sia a scopi professionali sia per la preparazione di esami di certificazione (ad es. la certificazione CIA)
CONTENUTI
Introduzione ai fondamenti alla statistica
Affidabilità e rischi della statistica
Introduzione alle tecniche di misura: come e cosa misurare; ripetibilità delle misure
Scopi e classi di campionamento: campionamento stastistico e non statistico, campionamento per attributi e per variabili
Tipologie di campionamentoe loro applicazione pratica ai problemi di controllo, al calcolo degli errori ed alla valutazione della precisione numerica delle registrazioni
Esempi pratici con l’uso delle applicazioni informatiche specializzate: definizione del campione a partire dalla popolazione; test di conformità e test di sostanza; verifica del rispetto delle procedure ed esame di conformità/ragionevolezza del valore monetario di una classe di registrazioni
Glossario statistico Riferimenti
›AUDIT TECHNIQUES
PERCORSO AUDIT 1
Il corso è propedeutico per l’esame di Certificazione CIA perché prepara il corretto studio delle nozioni informatiche richieste all’esame.
62
MILANOcodice
› 04. 05 novembreF-FST-03913M
ROMAcodice
› 17. 18 giugnoF-FST-03913R
SociNon Soci
››
1.000 e1.400 e
Le quote sono intese Iva esclusa
2 giorniCPE 18 ORE
FORMAZIONE SPECIALISTICA (FS)
›AUDIT TECHNIQUES
STRUMENTI STATISTICI PER L’INTERNAL AUDITING Corso avanzato
OBIETTIVI DEL CORSO
Uno dei principali problemi che auditor e responsabili della sicurezza si trovano ad affrontare è costituito dalla mole di dati ed informazioni da esaminare e contemporaneamente dalla frequente assenza di indicazioni sufficientemente precise sugli elementi da cercare. Trovare efficacemente i punti d’interesse, o verificare l’esistenza di condizioni anomale in questi casi è un compito arduo, in particolare se i tempi sono ridotti.La statistica offre strumenti in grado di individuare rapidamente eccezioni, andamenti sistematici, trend e coincidenze negli elementi sotto verifica, evidenziando così assetti, condizioni, o sviluppi, – fortuiti o voluti – difficili da trovare in altro modo. In base a queste conoscenze è possibile orien-tare in modo più mirato e preciso ulteriori verifiche, saggiare l’affidabilità delle affermazioni o delle convinzioni del management, fare previsioni oppure scoprire fatti o condizioni altrimenti nascosti e potenzialmente ignoti anche ai responsabili.Per poter trarre vantaggio da queste opportunità è necessario conoscere principi, metodi, limiti delle analisi statistiche e sapere come e quando utilizzarli e quali strumenti di lavoro impiegare.
Il corso introduce questi metodi con casi pratici d’esercizio e fornisce una documentazione estesa utilizzabile come supporto e riferimento di applicazione e di ulteriore studio.
A CHI SI RIVOLGE
Auditor e security officer che conoscono le basi della statistica per auditing ma vogliono estendere queste conoscenze, in modo da poter affrontare una classe più ampia di problemi pratici (campioni ridotti, casi particolari, condizioni limitative)
Auditor e security officer che vogliono esplorare possibili utilizzi della statistica a scopo conoscitivo/predittivo o che sono interessati ai metodi statistici avanzati (Metodi MonteCarlo, Data Mining)
Auditor e security officer che desiderano approfondire gli impieghi della statistica per la verifica e la scoperta di frodi
CONTENUTI
Richiami ed estensioni della statistica di base
• Ricapitolazione metodi statistici di audit • Test delle ipotesi che
condizionano l’uso dei metodi statistici
• Test statistici con campioni di dimensioni limitate
• Uso delle distribuzioni t, F, Chi quadrato
• Verifiche di omogeneità di campioni e popolazioni
• Distribuzione di Poisson: principi ed utilizzo
Analisi conoscitive e predittive – ricerca di frodi:
• Serie temporali ed inferenza • Clustering e coincidenze
nei dati • Analisi di Benford: tipologie
di test, condizioni d’utilizzo, valutazione dei risultati, analisi comparative
• Simulazioni, principi di modellazione e clustering (MonteCarlo, equazioni di continuità, Data Mining)
Strumenti di lavoro e riferimenti
63
MILANOcodice
› 13 giugnoF-FST-03713M
SociNon Soci
››
600 e1.000 e
Le quote sono intese Iva esclusa
1 giornoCPE 9 ORE
FORMAZIONE SPECIALISTICA (FS)
›AUDIT TECHNIQUES
CONTINUOUS AUDITING E CONTINUOUS MONITORING
OBIETTIVI DEL CORSO
L’automazione nell’audit è stata avviata come premessa necessaria per realizzare l’audit continuo, ma si sta sviluppando come approccio indipendente per i vantaggi di uniformità e di efficienza che può portare. Lo sviluppo in corso fa seguito all’introduzione di ambienti, interfacce e pacchetti adatti a contenere i modelli di controllo e di verifica e a gestire nel modo corretto i warning.L’automazione è la risposta tecnica e organizzativa più desiderabile per l’auditing dei processi rapidi, critici, che mettono in gioco asset aziendali di rilievo e sono sottoposti a monitoraggio permanente. Permette di anticipare la soluzione dei problemi di controllo, riportandola a ridosso del loro verifi-carsi, ne riduce quindi il potenziale impatto in modo sostanziale.Implica però assetti organizzativi e tecnici avanzati, perché gli strumenti di rilevazione e di control-lo sono automatici e la risposta/gli interventi correttivi devono essere attivati con una prontezza commisurata alla rapidità di rilevazione. Questa esigenza e la continuità di applicazione richiedono l’impiego di adeguate risorse, una cauta pianificazione e introduzione a monte, la verifica regolare delle tipologie dei controlli eseguiti, oltre ad un collegamento stretto alle istanze e strutture corpo-rative di Risk Assessment and Evaluation.
A CHI SI RIVOLGE
Auditor che desiderano informarsi sugli sviluppi del continuous auditing e del continuous monitoring, inteso come strumento di efficienza e mezzo di attuazione di un monitoraggio continuo
Auditor che desiderano aumentare il grado di automatismo dei processi di audit, e vogliono valutare possibilità, requisiti, vantaggi e condizioni per introdurre o utilizzare il continuous auditing e il continuous monitoring nelle proprie aziende
CONTENUTI
Ruolo del continuous auditing Continuous auditing, continuous monitoring e continuous assurance
Benefici e rischi del continuous auditing
Introduzione alla pianificazione, attuazione ed esercizio del continuous auditing
Disegno dei controlli e risposta ai findings
Progetti pilota: approcci, tempi, risorse, risultati, indicazioni
Pacchetti informatici di supporto – caratteristiche e modalità d’uso
Certificazioni Internazionali: un passo in avanti…anzi, quattro.
www.aiiaweb.it [email protected]
Certificazioni Internazionali: un titolo professionale riconosciuto in Italia e nel mondo per rendere tangibili le competenze dell’Internal Auditor.
65
CERTIFICAZIONI INTERNAZIONALI E QAR
CERTIFIED INTERNAL AUDITOR. CIA REVIEW COURSE – PARTI I, II, III E IV DELL’ESAME CIA
OBIETTIVI DEL CORSO
Il titolo di Certified Internal Auditor (CIA) è la sola qualifica riconosciuta globalmente per la profes-sione di Internal Auditor e identifica in modo univoco un professionista dell’Internal Auditing.
Il conseguimento di questo attestato consente di:
› accrescere il proprio prestigio nei confronti del management;
› dimostrare la propria competenza;
› migliorare la propria immagine professionale;
› conseguire un titolo professionale di livello internazionale.
Il percorso di formazione per l’acquisizione delle competenze utili al superamento degli esami av-viene principalmente in autoformazione, quindi a totale cura del discente-candidato, mediante lo studio su testi elaborati ad hoc.
In affiancamento al percorso individuale, AIIA realizza il CIA Review Course, un intervento formati-vo con finalità “di ripasso”, rivolto a quanti desiderano confrontare e migliorare la propria prepara-zione mediante la guida di docenti specializzati.
L’obiettivo è fornire ai partecipanti un fattivo supporto conoscitivo e di verifica per le materie d’esa-me, nonché un metodo per aumentare le chance di superamento degli esami CIA.
A CHI SI RIVOLGE
Questo percorso di formazione è rivolto a quanti desiderano confrontare e migliorare la propria preparazione per l’esame, mediante la guida di un docente specializzato: l’obiettivo è fornire un supporto conoscitivo e di metodo utile al superamento dell’esame di certificazione
CONTENUTI
PARTE I: Il ruolo dell’Internal Audit in tema di governance, controllo e gestione dei rischi Conformità agli Standard di Connotazione
Sviluppo di un piano “risk-based” per definire le priorità di intervento dell’Internal Auditing
Ruolo dell’Internal Auditing nella Governance dell’organizzazione
Altri ruoli e responsabilità dell’Internal Auditing
Conoscenze in materia di Governance, Risk Management e controllo
Pianificazione degli incarichi
PARTE II: Svolgimento dell’incarico di Internal Audit Svolgimento degli incarichi Svolgimento di incarichi specifici
Monitoraggio dell’esito degli incarichi (follow-up)
Conoscenze in materia di frode Strumentazione per l’incarico
Per chi non ha una preparazione adeguata sulle tematiche IT è fortemente consigliata la partecipazione al corso “Introduzione all’IT” (scheda a pagina 56). Parimenti si consiglia la partecipazione al corso “Strumenti statisticiper l’Internal Audit – corso base” (scheda a pagina 57)
PRE-REQUISIT IRequisito indispensabile per la partecipazione al corso è una solida e approfondita conoscenza dei contenuti trattati nei testi di riferimento.
A partire dal secondo semestre 2013, a seguito dell’introduzione di significativi cambiamenti nell’esame di Certificazione CIA – che passerà da 4 a 3 parti – l’Associazione proporrà un nuovo programma formativo.
Informazioni dettagliate saranno fornite sul sito www.aiiaweb.it e con specifiche comunicazioni
PARTE III: Analisi gestionali e Information Technology Information Technology Controllo Direzionale Metodi Quantitativi Rudimenti di contabilitàe di finanza aziendale
Per rendere produttivo ed efficace questo modulo, per chi non ha una preparazione adeguata sulle tematiche IT è fortemente consigliata la partecipazione al corso “Introduzione all’IT” (scheda a pagina 56)
PARTE IV: Management e gestione delle organizzazioni Strategic Management Management e globalizzazione Sviluppo organizzativo Competenze manageriali Negoziazione
Sono previste agevolazioni per chi partecipa a più corsi di questa Area.
ISCRIZIONE ai corsi CIA 1, 2 e 3: Soci 3.100 € Non Soci 3.700 €
ISCRIZIONE ai corsi CIA 1, 2, 3 e 4:Soci 3.700 € Non Soci 4.500 €
PARTE 1
MILANOcodice
› 03. 04. 05 aprileF-CIA-04213M
ROMAcodice
› 11. 12. 13 febbraioF-CIA-04213R
SociNon Soci
››
1.400 e1.800 e
Le quote sono intese Iva esclusa
2 giorni e mezzo
PARTE 2
MILANOcodice
› 15. 16. 17 maggioF-CIA-04313M
ROMAcodice
› 25. 26. 27 febbraioF-CIA-04313R
SociNon Soci
››
1.400 e1.800 e
Le quote sono intese Iva esclusa
2 giorni e mezzo
PARTE 3
MILANOcodice
› 25. 26. 27 giugnoF-CIA-04013M
ROMAcodice
› 18. 19. 20 marzoF-CIA-04013R
SociNon Soci
››
1.600 e2.000 e
Le quote sono intese Iva esclusa
3 giorni
PARTE 4
MILANOcodice
› 28 giugnoF-CIA-04113M
ROMAcodice
› 21 marzoF-CIA-04113R
SociNon Soci
››
600 e1.000 e
Le quote sono intese Iva esclusa
1 giorno
CERTIFICAZIONI INTERNAZIONALI E QAR
66
CERTIFICATION IN CONTROL SELF-ASSESSMENT. CORSO DI ADDESTRAMENTO ALLA FACILITATION
OBIETTIVI DEL CORSO
La Certificazione in Control Self-Assessment (CCSA) è stata introdotta dall’Institute of Internal Au-ditors per fornire un autorevole avallo professionale agli Internal Auditor che intendano svolgere il ruolo di “facilitator” nell’ambito dei processi di Risk & Control Self-Assessment (CRSA).Come noto, tale metodologia, prevista anche dai nuovi Standard della professione, è intesa in-nanzitutto ad orientare manager e specialisti nel processo di individuazione dei rischi operativi e, conseguentemente, nell’identificazione dei controlli da mettere in atto per la loro gestione.
Tutte le informazioni sulla Certicazione CCSA sono disponibili sul sito www.aiiaweb.it – area Certificazioni.
Il corso intende:
› preparare alla conduzione di un workshop CSA;
› dare e ricevere feedback;
› praticare la facilitazione in un contesto non avversariale.
A CHI SI RIVOLGE
Il corso è rivolto ai candidati che desiderano iscriversi all’esame di Certificazione in Control Self-Assessment (CCSA)
CONTENUTI
L’esame CCSA: modalità e contenuti
Risk management: ripresa principi generali
Il Self-Assessment: tipologie, modalità di esecuzione
Ruolo dell’Internal Auditor L’utilizzo dei framework Mappatura dei rischi L’arte della facilitazione: ruoli, personalità, tecniche di gruppo
CERTIFICAZIONI INTERNAZIONALI E QAR
La partecipazione al corso di CCSA Facilitation, che abbia durata di almeno 14 ore e sia accreditato dall’Institute of Internal Auditors, è per il momento condizione indispensabile per ottenere la Certificazione CCSA.
L’Associazione Italiana Internal Auditors ha ottenuto tale accreditamento.
MILANOcodice
› 20. 21 marzoF-CCSA-04213M
ROMAcodice
› 23. 24 ottobreF-CCSA-04213R
SociNon Soci
››
1.300 e1.700 e
Le quote sono intese Iva esclusa
2 giorniCPE 18 ORE
67
CERTIFICAZIONI INTERNAZIONALI E QAR
MILANOcodice
› 28. 29. 30 maggioF-CFSA-04313M
SociNon Soci
››
1.600 e2.000 e
Le quote sono intese Iva esclusa
3 giorniCPE 27 ORE
CERTIFIED FINANCIAL SERVICES AUDITOR. CFSA REVIEW COURSE
OBIETTIVI DEL CORSO
La Certificazione in Financial Services Auditor costituisce il complemento di elezione per quegli Internal Auditor che – operando in seno al settore bancario, oppure in ambito assicurativo o fi-nanziario – desiderano accompagnare la propria Certificazione CIA con una specializzazione che riguardi direttamente la professione da loro svolta e quindi più idonea a venire riconosciuta nel proprio settore di attività.Essa è articolata in tre specifiche specialità alternative, a scelta del candidato:Banche – Assicurazioni – Investimenti Mobiliari.La Certificazione CFSA può venire utilizzata in sostituzione della Parte IV dell’esame CIA.
L’esame di Certificazione CFSA è strutturato in 5 gruppi di domande. In particolare:
› il primo gruppo copre tematiche generali di Auditing di chiara derivazione CIA (Standard, frodi, IT Auditing, contabilità generale, ecc.);
› i successivi tre riguardano conoscenze generali in materia di Banche, Assicurazioni e Investimenti Mobiliari, che tutti gli Auditor del settore finanziario devono possedere, a prescindere dalla spe-cializzazione scelta;
› l’ultimo gruppo approfondisce invece la conoscenza della specifica disciplina scelta dal candidato. Il livello richiesto, in questa parte, è quello di padronanza.
Il Corso CFSA Review indirizza esclusivamente gli ultimi due aspetti in quanto il primo ricade nell’am-bito del corsi di CIA Review, a cui si rimanda.
A CHI SI RIVOLGE
Il corso è rivolto ai candidati che desiderano confrontare e migliorare la propria preparazione per l’esame, mediante la guida di un docente specializzato. L’obiettivo è infatti di fornire un supporto conoscitivo e di metodo utile al superamento dell’esame di certificazione CFSA
CONTENUTI
Servizi Bancari • 1. Prodotti – prestiti e finanziamenti – tesoreria • 2. Processi – risk-Management – sottoscrizioni • 3. Contesto Normativo – ruolo della banca centrale
Servizi Assicurativi • 1. Prodotti – tipologie di offerta – piani pensione • 2. Processi – risk-Management – riassicurazioni • 3. Contesto Normativo – ruolo degli enti regolatori
Servizi Finanziari • 1. Prodotti – azioni, Obbligazioni, Fondi – derivati Finanziari – asset Management • 2. Processi – asset/Liability Management – emissioni – broker/Dealer • 3. Contesto Normativo – borse e Mercati
68
CERTIFICAZIONI INTERNAZIONALI E QAR
È allo studio il percorso formativo in preparazione all’esame, che verrà organizzato a partire dalla seconda metà dell’anno. I dettagli verranno forniti non appena disponibili
CERTIFICATION IN RISK MANAGEMENT ASSURANCE (CRMA)
OBIETTIVI DEL CORSO
Gli eventi degli ultimi 10 anni hanno provocato significativi cambiamenti nella percezione e nella pratica dell’Internal Auditing nonché del suo ruolo rispetto alle aree del risk management e della governance. Il monitoraggio e la gestione dei rischi aziendali contribuisce significativamente al raggiungimento degli obiettivi di business e l’Internal Auditor ha un ruolo determinante affinché questo processo funzioni al meglio.
Per rispondere alle attuali esigenze, il Professional Certifications Board (PCB) dell’IIA ha istituito una nuova certificazione di specialità focalizzata sulla Risk Management Assurance (CRMA). Questa certificazione permetterà ai professionisti di Internal Audit di dimostrare le loro compe-tenze nell’ambito della valutazione e della gestione dei rischi e, in particolare, nei seguenti aspetti:
› garantire lo svolgimento dei processi aziendali attraverso il monitoraggio dei rischi e nel rispetto della governance aziendale;
› sensibilizzare il management e il comitato di controllo interno sui concetti di rischio e di gestione del rischio;
› focalizzarsi sui rischi strategici dell’azienda;
› aggiungere valore alla propria azienda. Informazioni dettagliate sulla Certificazione CRMA sono disponibili sul sito www.aiiaweb.it – area Certificazioni.
69
CERTIFICAZIONI INTERNAZIONALI E QAR
INTERNAL AUDIT QUALITY ASSESSMENT: CORSO PER L’ACCREDITAMENTO DELLA QUALIFICA DI EXTERNAL ASSESSOR/VALIDATOR (QAR)OBIETTIVI DEL CORSO
l programma di assurance e miglioramento della qualità è una continua e periodica valutazione di tutte le attività di Audit e di consulenza svolte dall’Internal Auditing.Si compone sia di valutazioni interne, volte a verificare costantemente l’operato della funzione di Internal Audit, sia di valutazioni esterne.Le valutazioni esterne devono essere effettuate almeno una volta ogni 5 anni da parte di un valuta-tore, o di un team di valutatori, qualificato e indipendente, esterno alla funzione.
I responsabili dei team e i valutatori incaricati della valutazione esterna devono possedere un livello superiore di competenze ed esperienze e aver completato con esito positivo il corso di formazione sulla valutazione della qualità progettato dall’IIA e proposto dall’Associazione in lingua italiana.
Il corso consente ai partecipanti di:
› acquisire familiarità con gli importanti attributi del nuovo Professional Practices Framework;
› capire i nuovi standard sulla Quality Assurance e i requisiti obbligatori di external assessment;
› scoprire le tecniche e i processi del processo di Quality Assessment;
› capire l’incisività dei tools utilizzati per la conduzione effettiva di Quality Assessments;
› discutere i fattori chiave che regolano i continui miglioramenti delle attività di QA a livello inter-nazionale;
› sviluppare o migliorare il vostro programma di internal quality assessment e prepararvi per un futuro di QA esterno;
› discutere il ruolo del CAE nella preparazione del programma di Self-Assessment.
A CHI SI RIVOLGE
Il corso è riservato ai soci AIIA che desiderano acquisire la qualifica di External Assessor/Validator
CONTENUTI
L’evoluzione dell’Internal Auditing e l’impatto sull’attività di Quality Assessment
Obiettivi dell’attività di Quality Assessment
Il nuovo Professional Practices Framework
I nuovi standard per la Quality Assurance (Mandatory External Assessment Requirements)
Fattori d’impresa: Risk/Control (Corporate Governance, EWR, e Management Control/COSO)
Ambiente di Audit practice (Internal Auditing e Audit Committee Charters, Independence, Consultancy Services)
Processi esterni e interni di Quality Assessment (Assessment Tools, referenze e best practices)
Programma di self-assessment con processi di validazione
indipendente Applicazione pratica del programma Quality Assessment
Revisione del materiale del corso in preparazione all’esame
MILANOcodice
› 4. 5. 6 giugnoF-QAR-04413M
Soci › 1.800 eLe quote sono intese Iva esclusa
3 giorniCPE 27 ORE
ADVANCE PREPARATIONCirca dieci giorni prima dello svolgimento, i partecipantiriceveranno i seguenti documenti per la preparazione al corso: Manuale di QualityAssessment
Standards Internazionaliper la Pratica Professionale di Internal Auditing
Nel corso della terza giornata i candidati potranno sostenere il nuovo esame per conseguire la qualifica di External Assessor/Validator
70
DOCENTI AIIA
Fanno parte del Corpo Docente AIIA qualificati professionisti, manager e accademici.
I Docenti del “Diploma in Controllo e Internal Auditing” e del “Corso di Specializzazione per responsabili della Vigilanza ex D.Lgs. 231/01” verranno elencati nelle apposite brochure.
Agnello SaraCompliance Officer
e Organismo di Vigilanza ex D.Lgs.231/01
Albanesi FedericaConsulente e Formatore
Attisano Francesco CIA, CCSA, QA Professional Internal Auditor
e Fraud Risk Management Coordinator, Agenzia del Demanio
Bartolomucci Sandro Avvocato patrocinante
in Cassazione
Bianchi Enrico Maria Responsabile ufficio Audit
Modelli Gestione Rischi, Gruppo Banco Popolare
Bianco Sergio QA Consulente e Internal Assessor
Bianconi Riccardo Consulente e Formatore
Brizzi GianluigiSenior Manager Risk & Compliance Services, KPMG
Bruno FlavianoCIA,CFSA, CCSA Direttore, già componente interno dell’Organismo di Vigilanza ex D.Lgs. 231/01, Consip S.p.A.
Cammaroto GiuseppeAvvocato e Consulente
Campisi BrunoManager divisione Risk – Systems and Process Assurance, PwC
Casati PaoloCIAResponsabile per le attività di Audit di processo e di IT audit, Poste Italiane S.p.A.
Catani Daniele CIA, CCSA, QA Quality Assessor, Gruppo UniCredit S.p.A.
Cervellione Rosa Avvocato, Studio Legale Avv. Cervellione Augello
Cilli Claudio CIA, CISA, QAConsulente e Docente universitario
Clavenna TizianoMilan Principal Consultant, Financial Services Industry, Capgemini Italia S.p.A.
Comotti Stefano CIAGroup Audit Director, PPR
Cont FedericoRisk Manager & Capital Planning Specialist, Gruppo Banco Popolare
Corrado Andrea CIA, CCSA
Internal Audit & SOX Relationship Leader nell’area Global Finance Operational Risk Management, American Express Services Europe Ltd
Corsini RobertoResponsabile Settore Audit Compliance, Area Revisione Interna, Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A.
D’Alterio Diana CIA, CCSA, CFE
Head of Internal Audit, Aviva Italia Holding S.p.A.
D’Onza GiuseppeProfessore Associato di Economia Aziendale, Università di Pisa
Di Fronzo PietroCCSA, CRMADirigente responsabile dell’Area Audit Operativi sui processi direzionali e abilitanti e sulle aree professionali presso la Direzione Centrale Ispettorato Audit e sicurezza, INPS
Elefante AlfonsoFunzione Audit Processi Gestionali Finanza e IT Direzione Internal Auditing, Unipol Gruppo Finanziario S.p.A.
Fasano Gaetano CIA Audit Interno. Sistema dei
controlli e Coordinamento Organismi Indipendenti.
Segretariato Generale Regione Lombardia
Ferrara LauraCIA, CCSAResponsabile Coordinamento Audit e Presidio Pianificazione Audit e CSA, Edison S.p.A.
Galasso Raffaele Consulente e Formatore
Gargano AntonelloSenior Consultant, Protiviti
Gentile Maria LuisaConsulente e Formatore
Giacoma Gabriele Amministratore Delegato,
Resources Global Professionals. Consulente e Formatore
Giordano Andrea CIA, CCSA
Head of Internal Audit, Vodafone Italia
e Head of Internal Audit Business Operations,
Gruppo Vodafone
Grignani Stefano CIA, CCSA, CFSACountry Control and Emerging Risk Officer,
Citibank N.A. Milan Branch
Grossi Giovanni CIA, CCSA, CGAP, CFSA, CFE, CRMARevisore Contabile, Consulente e Docente universitario
GuglielmettiMaria AlejandraConsulente e Formatore
Innocenti DiegoCIA Consulente e Formatore
Jannone AngeloAmministratore Delegato, JDP Corporate Solutions Srl
La Penna Domenico IvanConsulente e Formatore, Capgemini S.p.A.
Laguardia LucaCIA, CFSA, QAAudit Director, UBS Italia S.p.A.
Longo UmbertoCFSA Direttore Generale, Credito Trevigiano
71
DOCENTI AIIA
Marchi RaffaelloConsulente
Micocci Angelo CIA, CCSAResponsabile Audit Società Italiane ed Estere, Gruppo Autostrade per l’Italia
Nardelotto GianlucaResponsabile Compliance Health, Safety & Environment, Fiat Industrial S.p.A.
Nocerino RuggeroConsulente e Formatore
Pagani DarioCIA, CCSA Audit Manager,
RCS MediaGroup
Palmieri Giuseppe CIA, CCSA, CFE, QA Consulente e Formatore
Perata FabioCIA, CFSA Direttore Internal Auditing, Gruppo Banco Carige
Piana Pierantonio CIA, CCSA, QAConsulente
Poli Giovanni Responsabile ufficio Revisione interna e EDP Auditing, Banca Popolare di Sondrio
Pontoni Andrea Responsabile funzione Group IT Audit, Gruppo Assicurazioni Generali
Porcelli MauroDirector divisione Risk – Systems and Process Assurance, PwC
Proietti MassimoCIA, CCSA Direttore Internal Audit, Istituto Poligrafico e Zecca delle Stato S.p.A.
Razzante RanieriConsulente e Formatore
Riedel Manfred Revisore Contabile, CIA, QA Consulente Rischi & Controlli
Rocco GiovanniCIA, CCSACorporate Audit Manager, Coca-Cola Hellenic
Rodaro Angelo CIA, CISA Consulente e Formatore
Rogina AlessandraCIA, CCSA, QA, CFEHead of Forensic Audit & Compliance, FIAT S.p.A.
Rossi FabrizioCIA, CCSA Group Audit Manager, Funzione Internal Audit, AgustaWestland
Rossi WalterAvvocato e Docente universitario
Savini Daniele CIA, CCSA Internal Auditor, Poste Italiane
Savini Iole AnnaAvvocato, Studio Legale Savini
Susa DavideCISAOperational Risk Professional, Iccrea Banca S.p.A.
Tagliabue Luciano Responsabile Ufficio Rete
Banche Emilia e Adriatico, Direzione Internal Auditing, Servizio Rete Banche in Service, Intesa Sanpaolo
Taranto AntonioCIA, CISA Responsabile Audit Processi Operativi, Funzione Audit, Terna S.p.A.
Toraldo FrancescoCRMA, QA Responsabile Coordinamento Auditing Territoriale, Poste italiane S.p.A.
Trovesi Gianpietro CIAConsulente e Formatore
Vidili ValerianoCIA Responsabile Internal Auditing, Fondazione Istituto Italiano di Tecnologia (IIT)
Zamboni PaoloResponsabile Ufficio Integrazione Rischi, Gruppo Banco Popolare
72
INFORMAZIONI
INFORMAZIONI GENERALI
L’iscrizione ai corsi AIIA avviene attraverso il sito www.aiiaweb.it/formazione.Per favorire l’apprendimento e l’interattività tra i partecipanti, le iscrizioni ai corsi sono a numero programmato. La priorità d’iscrizione sarà determinata sulla base della data di arrivo dell’iscrizione.Le iscrizioni devono essere formalizzate almeno dieci giorni solari prima dell’inizio del corso.Le domande pervenute successivamente saranno ammesse solo in caso di disponibilità.La conferma dell’attivazione del corso verrà inviata al raggiungimento del numero mini-mo di partecipanti.L’Associazione si riserva la facoltà di annullare un corso qualora il numero degli iscritti non sia tale da garantire l’efficacia sul piano didattico, dandone comunicazione scritta entro 3 giorni lavorativi dalla data di inizio corso. L’AIIA si riserva inoltre la facoltà di sostituire i docenti indicati con altri docenti di pari livello professionale e di modificare gli argomenti trattati e le sedi dei corsi, rispetto a quanto preannunciato nel programma generale annuale.
› Orari dei corsi Le lezioni si svolgono: dalle 9.15 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 17.30. Il primo giorno di corso le lezioni hanno inizio alle 9.30. QUOTE DI PARTECIPAZIONE
Le quote di partecipazione, indicate nelle schede di presentazione dei singoli corsi, sono da inten-dersi IVA esclusa e comprensive di tutto il materiale didattico. Per i soci AIIA è previsto uno sconto per la partecipazione ad ognuno dei corsi a catalogo.Per poter usufruire delle quote scontate, i soci devono essere in regola con il pagamento della quota associativa dell’anno in corso.
› SPECIALE STUDENTI Per tutti i corsi base, l’AIIA offre ai primi due soci studenti che ne faranno richiesta e che non
svolgono attività lavorativa, la partecipazione alla cifra simbolica di 50 € al giorno. Per usufruire della promozione, la condizione di socio studente va specificata nel modulo d’iscrizione.
› SPECIALE ISCRIZIONI MULTIPLE Per le aziende che iscrivono più di due partecipanti allo stesso corso, è previsto uno sconto del
20% a partire dal terzo partecipante (es.: 4 iscritti, due a quota piena e due -20%).
MODALITÀ DI PAGAMENTO
Il pagamento dovrà essere effettuato scegliendo fra una delle seguenti modalità:
• Carta di credito VISA o Mastercard, tramite procedura on-line sul sito AIIA;
• Bonifico bancario, a ricevimento fattura.
› ATTESTATI DI PARTECIPAZIONE AI CORSI E PROGRAMMA CPE Al termine di ciascun corso, ai partecipanti che avranno adempiuto agli obblighi di frequenza,
verrà rilasciato un Attestato di Partecipazione con l’indicazione delle ore valide per il programma CPE, ad uso di coloro che hanno conseguito una delle Certificazioni internazionali (CIA, CCSA o CFSA).
› RINUNCIA DI PARTECIPAZIONE AL CORSO La rinuncia deve essere comunicata per iscritto. In caso di disdetta al corso entro gli otto giorni
solari prima della data di inizio, l’AIIA rimborserà integralmente la quota versata o, su indicazione del cliente, la destinerà ad un altro corso da effettuare entro l’anno solare.
Se invece la rinuncia verrà comunicata negli otto giorni solari precedenti l’inizio del corso, l’AIIA si riterrà autorizzata a fatturare il 30% (+Iva) dell’intera quota di iscrizione.
In caso di mancata presentazione del partecipante all’inizio del corso o di ritiro a corso già iniziato, l’AIIA si riterrà autorizzata ad emettere fattura per l’intero importo.
In qualsiasi momento è possibile sostituire l’iscritto.
Tutti gli aggiornamenti sono disponibili sul sito www.aiiaweb.it/formazione.Per eventuali, ulteriori informazioni è possibile contattare direttamente l’ufficio formazione, scrivendo a [email protected]
73
LE SEDI AIIA
COME RAGGIUNGERCI
Dall’Aeroporto di Linate
› Autobus 73, fermata Corso EuropaDall’Aeroporto di Malpensa
› Servizio Malpensa Shuttle fino alla fermata Stazione Centrale, Metropolitana 3 (linea gialla) direzione San Donato, fermata Duomo
› Servizio Malpensa Express fino alla Stazione Cadorna, Metropolitana 1 (Linea rossa) direzione Sesto S. Giovanni, fermata DuomoDalla Stazione Centrale F.S.
› Metropolitana 3 (linea gialla) direzione S. Donato, fermata Duomo
DOVE SIAMO
Via San Clemente 1 Milano
ALBERGHI
convenzionati, situatinelle immediate vicinanzedella Sede AIIA di Milano
GRAND HOTEL PLAZA****Piazza Diaz 3 20123 MilanoT. 02 [email protected]
HOTEL CANADA***Via Santa Sofia 16 20122 MilanoT. 02 [email protected]
COME RAGGIUNGERCI
Dall’Aeroporto di Fiumicino
› Servizio Leonardo Express fino alla Stazione Roma Termini
› Dall’autostrada Roma-Fiumicino procedere in direzione Via Cristoforo Colombo, Via delle Terme di Caracalla, Via Cavour, Via Nazionale, Piazza della Repubblica, Via XX Settembre, Via Antonio Salandra.
In treno
› Dalla Stazione Termini, camminare in direzione Piazza della Repubblica, Via Parigi, Via Pastrengo, Via XX Settembre, Via Antonio Salandra (7 minuti a piedi).
In autobus
› Linee utili: 36, 60, 61, 62, 84, 175, 492, 590, 910. Scendere a Piazza della Repubblica, camminare in direzione Via Parigi, Via Pastrengo, Via XX Settembre,
Via Antonio Salandra (3 minuti a piedi).
DOVE SIAMO
Presso RegusVia Antonio Salandra 18 Roma
ALBERGHI
convenzionati, situatinelle immediate vicinanzedella Sede di Regus
MARCELLA ROYAL HOTEL****Via Flavia 106 00187 RomaT. 06 [email protected]
HOTEL FLAVIA***Via Flavia 40 00187 RomaT. 06 [email protected]
Per maggiori informazioni sulle convenzioni con gli alberghi scrivere a [email protected]
APPUNTI
APPUNTI
Progetto graficoAchilli Ghizzardi AssociatiMilano
StampaTipografia PesatoriMilano
Finito di stampare nel mese di dicembre 2012
77
Via San Clemente, 1 20122 MilanoT. 02.36581500 F. 02. [email protected] www.aiiaweb.it