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Bocchi di Pontoglio è fornitore Ferrari Rivadossi di Vestone: non più solo stampaggio Dall’inviato Guido Lombardi PARMA Le due parole d’ordine per resistere alla crisi, ripetute (a ragione) fino alla noia, sono internazionalizza- zione e innovazione. Senza ricerca, in- gegno, capacità di cambiare, non c’è futuro per molte imprese. Senza colla- borazione con il mondo universita- rio, gli orizzonti restano limitati. Ecco perché Brescia non poteva mancare alla dodicesima edizione di Mecspe, la fiera internazionale delle tecnolo- gie per l’innovazione (con particolare riferimento alla meccanica e alla su- bfornitura) che si conclude oggi a Par- ma. Trentadue le imprese della nostra pro- vincia che, per tradizione o per scom- messa, hanno scelto di partecipare a una rassegna il cui filo conduttore è «la fabbrica del futuro». Un ambiente intelligente, automatizzato, informa- tizzato e funzionale che le imprese bresciane, di differenti settori, posso- no contribuire a costruire. «Garantiamo un significativo miglio- ramento della produttività in pochi mesi», spiegano i responsabili della Stain di Brescia, azienda specializzata nella realizzazio- ne di software per fonderie, offi- cine meccaniche, imprese che si dedicano allo stampaggio di plastica o gomma. La Stain (22 dipendenti, è guidata da Clau- dio Morbi) vanta clienti di peso come Feralpi, Beretta, Aso, Val- sir, Brawo; offre strumenti infor- matici per la gestione di forni, stampi, manutenzione, logisti- ca, tracciabilità. In tempi di «spending rewiew», è un settore che non conosce crisi poiché - a fronte di un investimento non impossibile - offre risparmi cer- ti. «La nostra impresa vive solo grazie a ricerca e sviluppo», spiega invece Da- miano Balzi, figlio del fondatore e pre- sidente della Ermanno Balzi di Mazza- no. L’azienda (20 addetti, un fatturato di 2 milioni) è cresciuta in questi anni di crisi perché ha saputo proporre ai clienti (i produttori di stampi per pla- stica e gomma) componenti speciali brevettati. «Ci siamo specializzati - di- ce Balzi - e così riusciamo a superare i pericoli della concorrenza». Professionalità, quindi, ma anche fles- sibilità per adattarsi alle esigenze dei clienti. Come avviene alla Tiesse Ro- bot di Visano, controllata da tre soci (Gavazzi, Ravelli e Daprà) con una quota in mano alla multinazionale giapponese Kawasaki. La Tiesse (65 di- pendenti e un fatturato di 22 milioni) distribuisce i robot Kawasaki, co- struendo tutto quello che è intorno al braccio meccanico, secondo le richie- ste dei clienti. «L’innovazione - affer- ma Andrea Gavazzi, responsabile del- la ricerca in azienda e giocatore pro- fessionista di rugby nel Calvisano campione d’Italia - è il motore trainante della nostra azienda: dobbiamo essere pronti ad offrire la soluzione tecnologica per ri- solvere i problemi del cliente». Senza dimenticare il servizio: «Il nostro servi- ce - aggiunge - è operativo 6 giorni su 7, su due turni; abbiamo tre sedi com- merciali all’estero (Brasile, Germania e Repubblica Ceca) dotate di centri as- sistenza». Ci sono anche aziende storiche, che hanno saputo cambiare per adattarsi ai tempi. E’ il caso della Bertoloni & Botturi di Gavardo, nata nel 1962 co- me produttrice di componenti desti- nati alle macchine per calze. Oggi l’im- presa (45 dipendenti, 8 milioni di rica- vi nel 2012) si occupa di stampaggio a caldo ed elettroricalcatura (una tecni- ca per deformare i metalli). «Anche se la crisi si è sentita - spiega il titolare, Vincenzo Berto- loni - la no- stra azienda ha saputo diversificare, lavorando per diversi settori: petrol- chimico, meccanotessile, eolico, mec- canico-agricolo; l’export vale il 20% del fatturato, ma intendiamo cresce- re». E’ nata invece solo da pochi mesi, pro- prio per offrire al mercato un prodot- to innovativo, la Kavital di Salò. Fon- data da Andrea Rampado, esperto di cavitazione, l’azienda presenta al Mecspe una speciale macchina per la rigenerazione delle emulsioni. Nella lavorazione dei pezzi di metallo, infat- ti, vengono normalmente utilizzate emulsioni refrigeranti, successiva- mente raccolte in vasca e quindi smal- tite; con l’impianto Kavital, possono invece essere «rigenerate» e quindi riutilizzate. Ma Brescia non è presente alla fie- ra di Parma solo con le proprie ec- cellenze industriali. Uno stand ospita infatti una rappresentanza del Csmt di via Branze e due asse- gnisti di ricerca della facoltà di Inge- gneria dell’Università. Si tratta di Da- niele Dioni e Silvia Cecchel. «Presen- tiamo due progetti su cui stiamo lavorando - spiegano - in par- te già utilizzati da alcune aziende bresciane; l’obiet- tivo delle nostre ricerche è fornire strumenti per in- crementare la qualità dei nostri prodotti». Solo così la nostra in- dustria manifat- turiera potrà sal- varsi da una con- correnza estera spesso poco lea- le e vincente sui grandi numeri. Giulipas di Lumezzane ora è anche taglio laser LA MECCANICA IN FIERA PARMA Anche la Giulipas di Lumezzane si ripresenta, dopo anni, al Mecspe di Par- ma affiancando al reparto sto- rico (lucidatura di metalli) una nuova produzione: il ta- glio laser su tubo metallico. «Abbiamo installato in azien- da - dice il tecnico Riccardo Bugatti - una nuova macchi- na che permette di tagliare anche rame, alluminio e otto- ne secondo le fantasie dei clienti; i tradizionali impianti tagliano solo acciaio e ferro». Con questa innovazione, la Giulipas può far fronte a ordi- ni molto particolari, commis- sionati soprattutto dalle aziende che producono lam- pade in metallo. «Per battere la crisi - conti- nua - abbiamo scelto due an- ni fa la strada della diversifica- zione: e le lavorazioni tramite laser ci stanno consentendo di superare un periodo com- plesso». L'impresa ha 16 di- pendenti ed è di proprietà del- la famiglia Pasotti. g. lo. PODAVINI TECNICAGASKET TECNOMOULD UNIVERSITÀ DI BRESCIA PARMA La Rivadossi San- dro & C. di Vestone è un esem- pio di impresa che ha saputo fare innovazione di prodotto per entrare in nuovi mercati. «Siamo nati come stampatori dell'impugnatura delle pen- tole - dice Antonio Rivadossi, uno dei soci dell’azienda di Vestone - ma successivamen- te, utilizzando la tecnica del- lo stampaggio a iniezione di materie plastiche, abbiamo iniziato a produrre casalinghi di vario genere e di differenti colori». Al Mecspe, peraltro, la Riva- dossi si propone semplice- mente come stampatrice, al- la ricerca di clienti anche fuo- ri dal settore dei casalinghi (puntando, in particolare, sull'automotive). La crisi si sta facendo sentire, ma l'obiettivo è crescere so- prattutto sui mercati esteri (già adesso il 50% del fattura- to viene realizzato oltre confi- ne) grazie alla flessibilità dell' offerta. PARMA Punta su qualità e precisione per resistere alla concorrenza la Bocchi di Pon- toglio, impresa con trenta di- pendenti che produce stru- menti di misura per industrie (in particolare calibri di picco- le e grandi dimensioni). «Sia- mo nati nel 1956 - dice il titola- re, Angelo Bocchi - e da anni forniamo grandi imprese co- me Ferrari e Ducati; in Italia siamo ormai gli unici costrut- tori di questi prodotti, ma ci scontriamo con la concorren- za asiatica; per batterla, ab- biamo una sola via: far com- prendere ai nostri clienti il va- lore del prodotto italiano». Anche all'estero, visto che il 50% dei ricavi dell'azienda viene realizzato oltre confi- ne, tanto che la società parte- cipa a fiere estere. La Bocchi espone per la prima volta al Mecspe. Non presenta pro- dotti innovativi, ma punta sull'altra faccia del made in Italy: la qualità che deriva dal lavoro di generazioni. «La tecnologia è fonda- mentale, ma la compo- nente manuale resta im- portante» dice Giambat- tista Podavini, titolare dell’azienda di Ponte San Marco che lavora il metallo con il tornio. «Stampiamo gomma, sili- cone liquido e plastica, realizzando diversi dise- gni per tutte le applicazio- ni e svariati settori» dice Paola Redolfi, responsa- bile marketing della Tec- nica Gasket di Paratico. La Tecnomould di Bre- scia è guidata da Cristina Franchi. «La nostra socie- tà - spiega Luigi Franchi - fa realizzare da alcune officine meccaniche dei normalizzati per stampi che poi distribuiamo». Daniele Dioni presenta «2 millimetri», processo di colata in conchiglia con getti strutturali con spes- sore di 2 mm. Silvia Cec- chel invece un processo di colata che utilizza ani- me a perdere in ceramica. PROTAGONISTI Al Mecspe Brescia disegna il futuro Tecnologia, flessibilità e servizio: sono gli asset presentati dalle 32 aziende bresciane alla fiera internazionale dedicata alle innovazioni che si chiude oggi alla fiera di Parma Traglistand Espositori bresciani al Mecspe. Da destra: Rivadossi, Bertoloni, Gavazzi, Bocchi. Qui sopra Pasotti. GIORNALEDIBRESCIA SABATO 23 MARZO 2013 43 ECONOMIA

Al Mecspe Brescia disegna il futuro - stain.it 2013/MECSPE.pdf · (Gavazzi, Ravelli e Daprà) con una quota in mano alla multinazionale giapponeseKawasaki.LaTiesse(65di-pendenti e

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Bocchi di Pontoglioè fornitore Ferrari

Rivadossi di Vestone:non più solo stampaggio

Dall’inviatoGuido Lombardi

PARMA Le due parole d’ordine perresistere alla crisi, ripetute (a ragione)fino alla noia, sono internazionalizza-zione einnovazione. Senza ricerca, in-gegno, capacità di cambiare, non c’èfuturoper molte imprese. Senza colla-borazione con il mondo universita-rio, gli orizzonti restano limitati. Eccoperché Brescia non poteva mancarealla dodicesima edizione di Mecspe,la fiera internazionale delle tecnolo-gie per l’innovazione (con particolareriferimento alla meccanica e alla su-bfornitura) che si conclude oggia Par-ma.Trentaduele impresedella nostrapro-vincia che, per tradizione o per scom-messa, hanno scelto di partecipare auna rassegna il cui filo conduttore è«la fabbrica del futuro». Un ambienteintelligente, automatizzato, informa-tizzato e funzionale che le impresebresciane, di differenti settori, posso-no contribuire a costruire.«Garantiamo un significativo miglio-ramento della produttività in pochimesi», spiegano i responsabilidella Stain di Brescia, aziendaspecializzata nella realizzazio-ne di software per fonderie, offi-cine meccaniche, imprese chesi dedicano allo stampaggio diplastica o gomma. La Stain (22dipendenti, è guidata da Clau-dio Morbi) vanta clienti di pesocome Feralpi, Beretta, Aso, Val-sir, Brawo; offre strumenti infor-matici per la gestione di forni,stampi, manutenzione, logisti-ca, tracciabilità. In tempi di«spending rewiew», è un settoreche non conosce crisi poiché - afronte di un investimento nonimpossibile - offre risparmi cer-ti.

«La nostra impresa vive solo grazie aricerca e sviluppo», spiega invece Da-miano Balzi, figliodel fondatore e pre-sidentedella Ermanno Balzi diMazza-no. L’azienda (20 addetti, un fatturatodi 2 milioni) è cresciuta in questi annidi crisi perché ha saputo proporre aiclienti (i produttori di stampi per pla-stica e gomma) componenti specialibrevettati. «Ci siamo specializzati - di-ce Balzi - e così riusciamo a superare ipericoli della concorrenza».Professionalità, quindi,ma anche fles-sibilità per adattarsi alle esigenze deiclienti. Come avviene alla Tiesse Ro-bot di Visano, controllata da tre soci(Gavazzi, Ravelli e Daprà) con unaquota in mano alla multinazionalegiapponeseKawasaki.La Tiesse (65 di-pendenti e un fatturato di 22 milioni)distribuisce i robot Kawasaki, co-struendo tutto quello che è intorno albracciomeccanico, secondole richie-ste dei clienti. «L’innovazione - affer-ma Andrea Gavazzi, responsabile del-la ricerca in azienda e giocatore pro-fessionista di rugby nel Calvisanocampione d’Italia - è il motoretrainante della nostra

azienda: dobbiamo essere pronti adoffrire la soluzione tecnologica per ri-solvere i problemi del cliente». Senzadimenticareil servizio: «Ilnostro servi-ce - aggiunge - è operativo 6 giorni su7, su due turni; abbiamo tre sedi com-merciali all’estero (Brasile, GermaniaeRepubblica Ceca) dotate di centri as-sistenza».Ci sono anche aziende storiche, chehanno saputo cambiare per adattarsiai tempi. E’ il caso della Bertoloni &Botturi di Gavardo, nata nel 1962 co-me produttrice di componenti desti-natialle macchineper calze.Oggi l’im-presa (45 dipendenti, 8 milioni di rica-vi nel 2012) si occupa di stampaggio acaldo ed elettroricalcatura (una tecni-ca per deformare i metalli). «Anche sela crisi si è sentita -spiega il titolare,Vincenzo Berto-loni - la no-

stra azienda ha saputo diversificare,lavorando per diversi settori: petrol-chimico,meccanotessile, eolico, mec-canico-agricolo; l’export vale il 20%del fatturato, ma intendiamo cresce-re».E’ nata invece solo da pochi mesi, pro-prio per offrire al mercato un prodot-to innovativo, la Kavital di Salò. Fon-data da Andrea Rampado, esperto dicavitazione, l’azienda presenta alMecspe una speciale macchina per larigenerazione delle emulsioni. Nellalavorazionedei pezzi di metallo, infat-ti, vengono normalmente utilizzateemulsioni refrigeranti, successiva-menteraccolte in vasca e quindismal-tite; con l’impianto Kavital, possonoinvece essere «rigenerate» e quindiriutilizzate.

Ma Brescia non è presente alla fie-ra di Parma solo con le proprie ec-cellenze industriali. Uno standospita infatti una rappresentanza

del Csmt di via Branze e due asse-gnistidi ricercadella facoltà diInge-

gneriadell’Università. Si trattadi Da-niele Dioni e Silvia Cecchel. «Presen-

tiamo due progetti su cuistiamo lavorando-spiegano-inpar-te già utilizzati daalcune aziendebresciane;l’obiet-tivo delle nostrericerche è fornirestrumenti per in-crementare laqualità dei nostriprodotti». Solocosì la nostra in-dustria manifat-turiera potrà sal-varsi da una con-correnza esteraspesso poco lea-le e vincente suigrandi numeri.

Giulipas di Lumezzaneora è anche taglio laser

LA MECCANICA IN FIERA

PARMA Anche la Giulipasdi Lumezzane si ripresenta,dopo anni, al Mecspe di Par-maaffiancandoal repartosto-rico (lucidatura di metalli)una nuova produzione: il ta-glio laser su tubo metallico.«Abbiamo installato in azien-da - dice il tecnico RiccardoBugatti - una nuova macchi-na che permette di tagliareanche rame, alluminio e otto-ne secondo le fantasie deiclienti; i tradizionali impiantitagliano solo acciaio e ferro».

Con questa innovazione, laGiulipas può far fronte a ordi-ni molto particolari, commis-sionati soprattutto dalleaziende che producono lam-pade in metallo.«Per battere la crisi - conti-nua - abbiamo scelto due an-nifala strada della diversifica-zione: e le lavorazioni tramitelaser ci stanno consentendodi superare un periodo com-plesso». L'impresa ha 16 di-pendentied èdiproprietàdel-la famiglia Pasotti. g. lo.

PODAVINI

TECNICA GASKET

TECNOMOULD

UNIVERSITÀ DI BRESCIA

PARMA La Rivadossi San-dro&C.di Vestoneèun esem-pio di impresa che ha saputofare innovazione di prodottoper entrare in nuovi mercati.«Siamo nati come stampatoridell'impugnatura delle pen-tole - dice Antonio Rivadossi,uno dei soci dell’azienda diVestone - ma successivamen-te, utilizzando la tecnica del-lo stampaggio a iniezione dimaterie plastiche, abbiamoiniziato a produrre casalinghidi vario genere e di differenti

colori».Al Mecspe, peraltro, la Riva-dossi si propone semplice-mente come stampatrice, al-la ricerca di clienti anche fuo-ri dal settore dei casalinghi(puntando, in particolare,sull'automotive).La crisi si sta facendo sentire,ma l'obiettivo è crescere so-prattutto sui mercati esteri(già adesso il 50% del fattura-to viene realizzato oltre confi-ne) grazie alla flessibilità dell'offerta.

PARMA Punta su qualità eprecisione per resistere allaconcorrenzalaBocchi diPon-toglio, impresa con trenta di-pendenti che produce stru-menti di misura per industrie(inparticolarecalibri dipicco-le e grandi dimensioni). «Sia-monatinel 1956- diceil titola-re, Angelo Bocchi - e da anniforniamo grandi imprese co-me Ferrari e Ducati; in Italiasiamo ormai gli unici costrut-tori di questi prodotti, ma ciscontriamoconla concorren-

za asiatica; per batterla, ab-biamo una sola via: far com-prendereai nostri clienti ilva-lore del prodotto italiano».Anche all'estero, visto che il50% dei ricavi dell'aziendaviene realizzato oltre confi-ne, tanto che la società parte-cipa a fiere estere. La Bocchiespone per la prima volta alMecspe. Non presenta pro-dotti innovativi, ma puntasull'altra faccia del made inItaly: la qualità che deriva dallavoro di generazioni.

«La tecnologia è fonda-mentale, ma la compo-nente manuale resta im-portante» dice Giambat-tista Podavini, titolaredell’azienda di PonteSan Marco che lavora ilmetallo con il tornio.

«Stampiamogomma,sili-cone liquido e plastica,realizzando diversi dise-gnipertutteleapplicazio-ni e svariati settori» dicePaola Redolfi, responsa-bile marketing della Tec-nica Gasket di Paratico.

La Tecnomould di Bre-scia è guidata da CristinaFranchi.«Lanostrasocie-tà - spiega Luigi Franchi- fa realizzare da alcuneofficine meccaniche deinormalizzati per stampiche poi distribuiamo».

DanieleDionipresenta«2millimetri», processo dicolata in conchiglia congetti strutturali con spes-sore di 2 mm. Silvia Cec-chel invece un processodi colata che utilizza ani-meaperdereinceramica.

PROTAGONISTI

Al Mecspe Brescia disegna il futuroTecnologia, flessibilità e servizio: sono gli asset presentati dalle 32 aziende brescianealla fiera internazionale dedicata alle innovazioni che si chiude oggi alla fiera di Parma

Traglistand■ Espositori bresciani alMecspe. Da destra: Rivadossi,Bertoloni, Gavazzi, Bocchi. Quisopra Pasotti.

GIORNALE DIBRESCIA SABATO 23 MARZO 2013 43ECONOMIA

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