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LA 1 A TELEVISIONE WEB DEL PINEROLESE www.vocepinerolese.it ANNO VII - GENNAIO 2012 - N. 1 MAZZA MULTISERVIZI s.a.s. di Mazza Giuseppe & C. Via Nazionale 87 10060 PORTE (TO) Tel e fax 0121/58.019 [email protected] Orario uffici: dal lunedì al venerdi dalle ore 8,00 alle ore 14,00 Sistema di gestione qualità certificato UNI EN ISO 9001 Piazza S. Donato, 30 - 10064 Pinerolo TO - Tel. 333 3442601 www.vocepinerolese.it - [email protected] - direttore Dario Mongiello SEGUE A PAG. 18 SOMA (QUASI) DËL CUL Ëdcò ij proverbi a ven-o a taj për s-ciairì la situassion ita- lian-a: “soma dël cul”, “soma al pian dij babi”, “soma setà su na pera”, “soma a l’ablativ”, coma san bin j’ëstudent dël ginnasio ch’a sudo ‘n sle decli- nassion latin-e. L ’oma “gnanca pì ‘n sòld për fé canté ‘n bòr- gno”. Di për di, ani dòp ani soma rivà a la mira ch’a “ni manca disneuv sòld për fé la lira”. Un po’ tuti l’oma na frisa ‘d colpa, sovens l’oma cantà come le siale, l’oma mangià ‘d pitansa e adess a ni resta ‘l pan dur, sech e fin-a ‘n po’ mufì. Ij politich a l’han smangiassià, i banché e ij furb dla finansa a l’han sbalafrà a quat ganasse, tanti milionari travestì da pro- fessionisti a son dësmentiasse dle ricevute, certi ovrié e di- pendent a fasìo dontrè travaj fòra lege e fin-a ‘d pensionà as campavo a fé j’ëmbianchin o ij tolé. Tut an nèir, naturalment, con l’anima ‘n po’ maunëtta. Anans parèj, gnente ‘d pì facil che “bate ‘l cul an sla pera”. Ma, adess, a venta nen adates- se o ‘nrabiesse. Coragi e sacri- fissi, përché “dòp la pieuva a-i ven ël sol”. Con un po’ ‘d bon- a volontà e ‘d santa passiensa “ a sto mond a-i è mod e mane- ra a tut”. “Pensoma ch’a l’è rangiasse fin-a cola dël Qua- ranteut” e che “la speransa a l’é l’ultima a meuire”, coma di- sìo già nòstri vej mila e mila ani fa. Gianni Chiattone Il rogo, di fine anno, (vedi il filmato su www.vocepinerole- se.it) nel complesso dell’ex Merlettificio Türk (di proprie- tà di alcuni privati) di corso Piave a Pinerolo, ha “rimesso” in luce due problemi. Il pri- mo è legato all’incapacità poli- tica dei nostri amministratori che si sono succeduti nel go- verno della città negli ultimi decenni. Amministratori che non hanno saputo-voluto dare QUANDO I POLITICI SONNECCHIANO. 800 ALLOGGI AL TÜRK? LA CASA DI ABBADIA ALPINA COME L’EX MERLETTIFICIO TÜRK? SEGUE A PAG. 2 Segue dai numeri scorsi. TERZA e ultima parte Si deve solo al grande ed enco- miabile impegno del Generale Angelo Di Staso (già comandan- te del “Nizza Cavalleria”, consi- gliere comunale della città e pre- sidente dell’Associazione sporti- va “ Federigo Caprilli”) se Pine- LA CAVALLERIA, PINEROLO, IL RISORGIMENTO IL CAPITANO FEDERIGO CAPRILLI E LA SUA “ MISTERIOSA” MORTE rolo ha mantenuto un concreto legame con il mondo equestre continuando la lunga tradizione dei suoi prestigiosi “Concorsi Ip- pici” e se esiste ancora la possi- bilità (almeno lo speriamo) di veder finalmente realizzata la Dario Poggio SEGUE A PAG. 19 Ferri corti tra la Polizia Muni- cipale e il servizio volontario dei “nonni vigili”? Secondo i nostri testimoni parrebbe di sì, anche se i più accorti parla- PINEROLO: ASSURDA VICENDA IN VIA ROCCHIETTA AL VIGILE URBANO NON PIACE IL NONNO VIGILE VOLONTARIO Un volontario agevola l’attraversamento pedonale nell’incrocio tra via Giovanni XXIII e via Rocchietta. no di una tensione tra un Vi- gile Urbano e il suo comando. Tutto nasce da un episodio ac- caduto l’11 gennaio scorso, al mattino, nell’incrocio tra via Giovanni XXIII e via Roc- chietta nei pressi della scuola elementare “Parri” e dell’adia- cente scuola materna. Come sempre i volontari “Nonno Vi- gile” sono puntualmente pre- senti per agevolare l’attraver- samento pedonale dei bambini che si recano a scuola. Un ser- vizio lodato e apprezzato da tutti, da sempre, dall’inizio del servizio. Quella mattina, però, accade un fatto spiacevole. Ar- riva una pattuglia della Polizia Nasce voce pinerolese ANNUNCI GRATUITI Da febbraio vai sul sito www.vocepinerolese.it pubblica i tuoi annunci GRATIS Sentenza storica. Un giudice ha dichiarato nulle tutte le multe in- viate da Equitalia via raccoman- data. Risultato: tutte le notifiche sono nulle e non dovete pagare nulla!finalmente la Magistratura viene incontro ai cittadini e li di- fende dallo strozzinaggio di Sta- to! Con sentenza n° 75/26/11, depositata in data 23 febbraio 2011, la Commissione Tributaria Provinciale di Milano, dichiara nulle le cartelle esattoriali notifi- NULLE LE MULTE INVIATE DA EQUITALIA IN RACCOMANDATA cate via posta con Raccomanda- ta. Il dispositivo prevede infatti, che le eventuali notifiche debba- no essere effettuate a mano e consegnate di persona all’interes- sato. In attesa che si pronunci in merito la Corte di Cassazione, Globoconsumatori, seguirà con la massima attenzione l’evolversi della vicenda tenendoVi costan- temente informati. GLOB CONSUMATORI Associazione Nazionale Consumatori Voce novembre 2009 ReViSioni & Collaudi Via Saluzzo, 124 - Pinerolo (To) tel. 0121.378864 - www.dagatti.it Dopo anni di esperienza al servizio del cliente, Flavio Dagatti crea la Dagatti Revisioni s.a.s. nel cuore di pinerolo il nuovo centro di revisioni e collaudi per qualsiasi veicolo a 2/3/4 ruote, una struttura giovane e dinamica pronta a offrire un servizio a misura del cliente. In occasione dell’apertura utili gadgets per tutti. nuova apertura a pinerolo una soluzione definitiva al quel mostro di pietra e matto- ni presente in pieno centro città, e che sta diventando una vergogna per la stessa. Un simbolo in negativo che si fa fatica a eliminarlo come tale. L’idea di trasformare quell’em- blema dell’era post industriale di Pinerolo, in un nuovo mo- stro edilizio fatto di cemento armato, è reale e spaventoso.

AL VIGILE URBANO NON PIACE ANNUNCI IL NONNO VIGILE ...del Dap, Franco Ionta, con iter pi veloci per l©edilizia carceraria. ªIl problema del sovraffollamento non sar af-frontato come

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  • NOVEMBRE 2009 55LA 1A TELEVISIONE DEL PINEROLESE www.vocepinerolese.itnotizieD A P I N E R O L OFilmato sulla TV WEBwww.vocepinerolese.it

    AD ABBADIA ALPINA NASCE LA PROTESTAFABBRICATO FATISCENTE E PERICOLOSO

    Il fabbricato fatiscente e pericoloso sulla rotonda di A. Alpina.

    CHE FINE HA FATTO IL PROGETTO DEL NUOVO CARCERE DI PINEROLO?Mentre il Consiglio dei mini-stri ha dato il via libera alpiano carceri a Pinerolo qual-cuno si domandava che fineavesse fatto il progetto di ri-costruire il carcere a Pinerolodopo la chiusura di quello giàesistente nel cuore della città.Con il senatore Elvio FassoneSi era già stabilita la localitàin quel di Riva di Pinerolo,nell’area dell’ex “polveriera”.Ma di tante parole e promessenulla è stato fatto. Eppure, trai punti centrali del piano car-ceri varato dal CDM, ci sono ipoteri straordinari per il capodel Dap, Franco Ionta, coniter più veloci per l'ediliziacarceraria. “Il problema delsovraffollamento non sarà af-frontato come in passato, -ha

    precisato Il ministro della Giu-stizia Angelino Alfano - ricor-rendo a indulti e amnistie, macon la costruzione di nuovi isti-tuti. I tempi indicati sono ridot-ti, il piano deve essere presenta-to entro 60 giorni, gli edificidovranno essere "ecocompati-bili" e per la loro costruzione ilgoverno ha previsto anche il ri-corso ai privati. Il provvedi-

    mento sarà inserito comeemendamento nel decreto "mil-leproroghe". Però a Pinerolotutto tace. Il sindaco Covato di-ce che non ci sono novità. Incompenso l’avvocato AlfredoMerlo (Sulla Tv WEBwww.vocepinerolese.it -sezio-ne vedi tutti i filmati-l’intervista integrale dell’avvo-cato Merlo) afferma che il car-cere a Pinerolo è assolutamente

    necessario e gli organi politicilocali devono attivarsi. Traquesti, aggiungiamo noi an-che il senatore Lucio Malan el’on. Giorgio Merlo. Attendia-mo notizie…Dario [email protected]

    Il senatore Lucio Malan (PDL).l’avv. Alfredo Merlo.

    L’ex carcere di Pinerolo.

    Da troppi anni, il fabbricatopresente sulla rotonda di Ab-badia Alpina, è foriero di pole-miche. Anni fa i residenti chesi affacciano sul quel mostrodi abbandono si lamentavanoper la cospicua presenza di ro-ditori che nella fattispecie sichiamano Topi. Ma di quelfabbricato, oltre alla bruttezzadello stesso a causa dell’ab-bandono più totale, i cittadinisi lamentano anche per la pe-ricolosità dello stesso. Non bi-sogna essere dei fenomeni perverificare di persona quantosia vero questo problema. Cisono alcuni strisce “svolazzan-ti” che dovrebbero “impedireil transito” su via Nazionale esulla rotonda, dove transitanoauto, moto e ciclisti dove il ri-schio di trovarsi una tegola,pietre, vetri dalle finestre oquant’altro, è reale. Eppuretutto passa in “cavalleria”. Da-gli uffici tecnici del Comunedi Pinerolo questa situazionepare inesistente. Eppure il pe-ricolo è reale. “E’ una costru-zione fatiscente –afferma Ro-

    berta Meitre che abita ad Ab-badia Alpina- che è così damoltissimi anni. Non è possi-bile uno sconcio simile oltre-tutto anche pericoloso. E chedire della sicurezza?” Di chi laresponsabilità? Perchè dal Pa-lazzo Comunale nessuno siprende l’impegno di obbligarei proprietari a far mettere insicurezza il fabbricato, perchè,così com’è tutto si può diretranne che il pedone che tran-sita sia al sicuro ? Perchè ilfabbricato è ancora in questostato? Non è sicuramente unbell’esempio per la città.Il servizio filmato nella sezio-ne “vedi tutti i filmati” sullaTV WEBwww.vocepinerolese.it

    Filmato sulla TV WEBwww.vocepinerolese.itRoberta Meitre.

    EEDDIITTRRIICCEEEdizioni LiberePiazza S. Donato, 30 10064 - Pinerolo - TODDIIRREETTTTOORREE RREESSPPOONNSSAABBIILLEEDario Mongiello

    RREEDDAAZZIIOONNEEPiazza S. Donato, 30 10064 - Pinerolo - TO.Tel. 333/3442601WWEEBB -- MMAAIILLwww.vocepinerolese.it [email protected]@vocepinerolese.it

    [email protected] srl - 10148 - Torino, via De Gubernatis 21/a-b

    RREEGGIISSTTRRAAZZIIOONNEERegistrato presso il tribunale di Pinerolo il 31/01/2006 n°3

    per tua pubblicità tel. 333 3442601www.vocepinerolese.it

    LA 1A TELEVISIONE WEB DEL PINEROLESE www.vocepinerolese.itANNO VII - GENNAIO 2012 - N. 1

    MAZZA MULTISERVIZI s.a.s. di Mazza Giuseppe & C.

    Via Nazionale 87 10060 PORTE (TO)Tel e fax 0121/[email protected]

    Orario uffici: dal lunedì al venerdi dalle ore 8,00 alle ore 14,00Sistema di gestione qualità certificato

    UNI EN ISO 9001

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    SEGUE A PAG. 18

    SOMA(QUASI) DËL CUL

    Ëdcò ij proverbi a ven-o a tajpër s-ciairì la situassion ita-lian-a: “soma dël cul”, “somaal pian dij babi”, “soma setàsu na pera”, “soma a l’ablativ”,coma san bin j’ëstudent dëlginnasio ch’a sudo ‘n sle decli-nassion latin-e. L’oma “gnancapì ‘n sòld për fé canté ‘n bòr-gno”. Di për di, ani dòp anisoma rivà a la mira ch’a “nimanca disneuv sòld për fé lalira”. Un po’ tuti l’oma na frisa‘d colpa, sovens l’oma cantàcome le siale, l’oma mangià ‘dpitansa e adess a ni resta ‘l pandur, sech e fin-a ‘n po’ mufì. Ijpolitich a l’han smangiassià, ibanché e ij furb dla finansa al’han sbalafrà a quat ganasse,tanti milionari travestì da pro-fessionisti a son dësmentiassedle ricevute, certi ovrié e di-pendent a fasìo dontrè travajfòra lege e fin-a ‘d pensionà ascampavo a fé j’ëmbianchin o ijtolé. Tut an nèir, naturalment,con l’anima ‘n po’ maunëtta.Anans parèj, gnente ‘d pì facilche “bate ‘l cul an sla pera”.Ma, adess, a venta nen adates-se o ‘nrabiesse. Coragi e sacri-fissi, përché “dòp la pieuva a-iven ël sol”. Con un po’ ‘d bon-a volontà e ‘d santa passiensa “a sto mond a-i è mod e mane-ra a tut”. “Pensoma ch’a l’èrangiasse fin-a cola dël Qua-ranteut” e che “la speransa al’é l’ultima a meuire”, coma di-sìo già nòstri vej mila e milaani fa.

    Gianni Chiattone

    Il rogo, di fine anno, (vedi ilfilmato su www.vocepinerole-se.it) nel complesso dell’exMerlettificio Türk (di proprie-tà di alcuni privati) di corsoPiave a Pinerolo, ha “rimesso”in luce due problemi. Il pri-mo è legato all’incapacità poli-tica dei nostri amministratoriche si sono succeduti nel go-verno della città negli ultimidecenni. Amministratori chenon hanno saputo-voluto dare

    QUANDO I POLITICI SONNECCHIANO. 800 ALLOGGI AL TÜRK?

    LA CASA DI ABBADIA ALPINACOME L’EX MERLETTIFICIO TÜRK?

    SEGUE A PAG. 2

    Segue dai numeri scorsi. TERZA e ultima parteSi deve solo al grande ed enco-miabile impegno del GeneraleAngelo Di Staso (già comandan-te del “Nizza Cavalleria”, consi-gliere comunale della città e pre-sidente dell’Associazione sporti-va “ Federigo Caprilli”) se Pine-

    LA CAVALLERIA, PINEROLO, IL RISORGIMENTO

    IL CAPITANO FEDERIGO CAPRILLI E LA SUA “ MISTERIOSA” MORTE

    rolo ha mantenuto un concretolegame con il mondo equestrecontinuando la lunga tradizionedei suoi prestigiosi “Concorsi Ip-pici” e se esiste ancora la possi-bilità (almeno lo speriamo) diveder finalmente realizzata la

    Dario PoggioSEGUE A PAG. 19

    Ferri corti tra la Polizia Muni-cipale e il servizio volontariodei “nonni vigili”? Secondo inostri testimoni parrebbe disì, anche se i più accorti parla-

    PINEROLO: ASSURDA VICENDA IN VIA ROCCHIETTA

    AL VIGILE URBANO NON PIACEIL NONNO VIGILE VOLONTARIO

    Un volontario agevola l’attraversamento pedonale nell’incrociotra via Giovanni XXIII e via Rocchietta.

    no di una tensione tra un Vi-gile Urbano e il suo comando.Tutto nasce da un episodio ac-caduto l’11 gennaio scorso, almattino, nell’incrocio tra via

    Giovanni XXIII e via Roc-chietta nei pressi della scuolaelementare “Parri” e dell’adia-cente scuola materna. Comesempre i volontari “Nonno Vi-gile” sono puntualmente pre-senti per agevolare l’attraver-samento pedonale dei bambiniche si recano a scuola. Un ser-vizio lodato e apprezzato datutti, da sempre, dall’inizio delservizio. Quella mattina, però,accade un fatto spiacevole. Ar-riva una pattuglia della Polizia

    Nasce voce pinerolese

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    Sentenza storica. Un giudice hadichiarato nulle tutte le multe in-viate da Equitalia via raccoman-data. Risultato: tutte le notifichesono nulle e non dovete pagarenulla!finalmente la Magistraturaviene incontro ai cittadini e li di-fende dallo strozzinaggio di Sta-to! Con sentenza n° 75/26/11,depositata in data 23 febbraio2011, la Commissione TributariaProvinciale di Milano, dichiaranulle le cartelle esattoriali notifi-

    NULLE LE MULTE INVIATE DA EQUITALIA IN RACCOMANDATA

    cate via posta con Raccomanda-ta. Il dispositivo prevede infatti,che le eventuali notifiche debba-no essere effettuate a mano econsegnate di persona all’interes-sato. In attesa che si pronunci inmerito la Corte di Cassazione,Globoconsumatori, seguirà conla massima attenzione l’evolversidella vicenda tenendoVi costan-temente informati.

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    AD ABBADIA ALPINA NASCE LA PROTESTAFABBRICATO FATISCENTE E PERICOLOSO

    Il fabbricato fatiscente e pericoloso sulla rotonda di A. Alpina.

    CHE FINE HA FATTO IL PROGETTO DEL NUOVO CARCERE DI PINEROLO?Mentre il Consiglio dei mini-stri ha dato il via libera alpiano carceri a Pinerolo qual-cuno si domandava che fineavesse fatto il progetto di ri-costruire il carcere a Pinerolodopo la chiusura di quello giàesistente nel cuore della città.Con il senatore Elvio FassoneSi era già stabilita la localitàin quel di Riva di Pinerolo,nell’area dell’ex “polveriera”.Ma di tante parole e promessenulla è stato fatto. Eppure, trai punti centrali del piano car-ceri varato dal CDM, ci sono ipoteri straordinari per il capodel Dap, Franco Ionta, coniter più veloci per l'ediliziacarceraria. “Il problema delsovraffollamento non sarà af-frontato come in passato, -ha

    precisato Il ministro della Giu-stizia Angelino Alfano - ricor-rendo a indulti e amnistie, macon la costruzione di nuovi isti-tuti. I tempi indicati sono ridot-ti, il piano deve essere presenta-to entro 60 giorni, gli edificidovranno essere "ecocompati-bili" e per la loro costruzione ilgoverno ha previsto anche il ri-corso ai privati. Il provvedi-

    mento sarà inserito comeemendamento nel decreto "mil-leproroghe". Però a Pinerolotutto tace. Il sindaco Covato di-ce che non ci sono novità. Incompenso l’avvocato AlfredoMerlo (Sulla Tv WEBwww.vocepinerolese.it -sezio-ne vedi tutti i filmati-l’intervista integrale dell’avvo-cato Merlo) afferma che il car-cere a Pinerolo è assolutamente

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    L’ex carcere di Pinerolo.

    Da troppi anni, il fabbricatopresente sulla rotonda di Ab-badia Alpina, è foriero di pole-miche. Anni fa i residenti chesi affacciano sul quel mostrodi abbandono si lamentavanoper la cospicua presenza di ro-ditori che nella fattispecie sichiamano Topi. Ma di quelfabbricato, oltre alla bruttezzadello stesso a causa dell’ab-bandono più totale, i cittadinisi lamentano anche per la pe-ricolosità dello stesso. Non bi-sogna essere dei fenomeni perverificare di persona quantosia vero questo problema. Cisono alcuni strisce “svolazzan-ti” che dovrebbero “impedireil transito” su via Nazionale esulla rotonda, dove transitanoauto, moto e ciclisti dove il ri-schio di trovarsi una tegola,pietre, vetri dalle finestre oquant’altro, è reale. Eppuretutto passa in “cavalleria”. Da-gli uffici tecnici del Comunedi Pinerolo questa situazionepare inesistente. Eppure il pe-ricolo è reale. “E’ una costru-zione fatiscente –afferma Ro-

    berta Meitre che abita ad Ab-badia Alpina- che è così damoltissimi anni. Non è possi-bile uno sconcio simile oltre-tutto anche pericoloso. E chedire della sicurezza?” Di chi laresponsabilità? Perchè dal Pa-lazzo Comunale nessuno siprende l’impegno di obbligarei proprietari a far mettere insicurezza il fabbricato, perchè,così com’è tutto si può diretranne che il pedone che tran-sita sia al sicuro ? Perchè ilfabbricato è ancora in questostato? Non è sicuramente unbell’esempio per la città.Il servizio filmato nella sezio-ne “vedi tutti i filmati” sullaTV WEBwww.vocepinerolese.it

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    Dopo anni di esperienza al servizio del cliente,

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    nel cuore di pinerolo il nuovo centro di revisioni e collaudi per

    qualsiasi veicolo a 2/3/4 ruote, una struttura giovane e dinamica

    pronta a offrire un servizio a misura del cliente.

    In occasione dell’apertura utili gadgets per tutti.

    nuova

    apertura

    a pinerolo

    una soluzione definitiva alquel mostro di pietra e matto-ni presente in pieno centrocittà, e che sta diventando unavergogna per la stessa. Unsimbolo in negativo che si fafatica a eliminarlo come tale.L’idea di trasformare quell’em-blema dell’era post industrialedi Pinerolo, in un nuovo mo-stro edilizio fatto di cementoarmato, è reale e spaventoso.

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    VICE DIRETTORESalvatore Manfredi

    REDAZIONEPiazza S. Donato, 30

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    REGISTRAZIONERegistrato presso il tribunale di Pinerolo il 31/01/2006 n°3

    DALLA 1 PAGINA

    Il Presidente della Provincia diTorino Antonio Saitta con ilsenatore Lucio Malan, l’on.Giorgio Merlo, i Consiglieriprovinciali Claudio Bonansea,Giovanni Corda e il sindaco diCavour e Consigliere Provin-ciale Piergiorgio Bertone han-no incontrato i sindaci del pi-nerolese (una ventina presen-ti) a Cavour per un confrontoaperto sull’evoluzione e leproblematiche legate al recen-te decreto “ Salva Italia” che,come noto, ridimensiona pe-santemente ruolo e missionedelle Province e degli Enti Lo-cali limitandoli ad una ridottapresenza con semplici incari-chi di coordinamento.Un incontro “ Bipartisan” nelquale il presidente Saitta ha il-lustrato le iniziative concrete(in ottica di macro aree eco-nomiche – sociali) che inten-de portare avanti da gennaio2012 per contrastare il “ Decreto”, iniziative che pre-vedono, in sostanza, la ridu-zione e la razionalizzazionedelle province piemontesi da

    SAITTA A CAVOUR CON I SINDACI DEL PINEROLESE

    LA PROVINCIA SERVE

    Il sindaco di Cavour e Assessore Provinciale Bertone, l’on.Merlo, il presidente della Provincia Saitta, il Sen. Malan e ilconsigliere provinciale Bonansea.

    otto a quattro (Torino, Cuneo,Alessandria, Novara).Saitta, ha anche ricordato che ilrisparmio ipotizzato dalla ma-novra “ Salva Italia” con l’aboli-zione delle Province è in realtàmolto modesto (a differenza diquanto sbandierato da alcunipolitici e riportato dai media)dovendosi, di fatto, ricollocarefunzioni, mansioni (tutela am-biente, scuole, strade provin-ciali, ecc…) e risorse umane ad

    altri Enti (Regioni, Comuni).Enti che, oltretutto, per gli at-tuali vincoli di legge non pos-sono assumere personale.“Non si può disperdere, con-cludeva in estrema sintesi ilPresidente Saitta, un patrimo-nio di esperienze culturali edumane di primaria importanzafacendosi trascinare da unasconsiderata, seppur compren-sibile, ventata di antipolitica”.

    Dario Poggio

    La saggia ed incontestabile de-cisione della Consulta obbligaadesso il Parlamento a varareuna legge elettorale che mandidefinitivamente in soffitta il“porcellum”. Una legge eletto-rale che garantisca la governa-bilità del sistema politico, laformazione di alleanze credi-bili e di governo e non solocartelli elettorali, e la sceltadegli eletti da parte dei cittadi-

    LEGGE ELETTORALE. “ADESSO IL PARLAMENTO DIVENTI PROTAGONISTA”

    L’on: Giorgio Merlo.

    ni. Scelte politiche che richie-dono impegni precisi alla poli-tica senza recuperare sistemiche hanno garantito solo in-stabilità, trasformismo e nongoverno. Come, appunto, il“porcellum” e il “mattarel-lum”.

    On. Giorgio MERLO Deputato PD Piemonte

    Vice Presidente CommissioneVigilanza Rai

    “Sul tema degli ATO occorre legiferare e por-tare chiarezza dopo lunghi mesi di incertez-ze. La Regione Piemonte si appresta ad ap-provare un testo di legge ottenuto dopo 18mesi di confronto e riflessione. Le dichiarazio-ni di Foietta sono strumentali, questo provve-dimento è stato adeguatamente elaborato, èora che passi all'esame del Consiglio Regiona-le”. Così Massimiliano Motta, Consigliere re-gionale del Popolo della Libertà e Vicepresi-dente della Commissione Ambiente commen-ta le dichiarazioni del Presidente dell'ATO Ri-fiuti, Paolo Foietta. “La richiesta di prenderetempo avanzata da Foietta – attacca Motta –è fuori luogo, la Regione ha coinvolto Provin-ce e Comuni per la condivisione del testo checi apprestiamo ad approvare. Il suo ruolo èquello di tecnico, questa fase è invece propriadella politica e quindi lo invito a rientrare neiranghi impostigli dal suo ruolo, oppure a can-

    ATO e rifiuti, Motta E Comba (PDL): “approvare il testo rapidamente”

    Foietta faccia il tecnico o si candidi

    didarsi ad un ruolo che gli consenta certi in-terventi”. La posizione di Motta è condivisaanche dal Presidente della Commissione re-gionale Ambiente, Fabrizio Comba. “Gli ATO– spiega Comba – dovevano scomparire unanno fa, come previsto dall’art. 2, comma186-bis, della Legge 23 dicembre 2009 n.191 (introdotto dall’art. 1, comma 1-quin-

    quies del D.L. 25 gennaio 2010 n. 2 converti-to in Legge 26 marzo 2010 n. 42). Da quelmomento ha preso il via un lavoro serrato diconfronto tra le parti interessate alla riformadel sistema di gestione dei rifiuti: Regione,Comuni e Province. Dopo 18 mesi di lavoroabbiamo messo insieme un testo condivisoche va approvato in tempi rapidissimi”.“In questi mesi – conferma Motta – abbiamosuperato le divaricazioni sorte tra UPP ed AN-CI, ponendo le basi per la costruzione di unmodello quanto più possibile condiviso dai va-ri livelli di governo del territorio, giuridica-mente coerente con le normative di riferimen-to e che mirasse soprattutto a ridurre i costidel sistema di governo: ricordo infatti che laconferenza d’ambito che introdurremo nonandrà a rappresentare un nuovo ente, bensìun luogo di confronto politico-amministrativosenza alcun costo”.

    La penultima notte dell’annoappena trascorso è stata sicura-mente la più dura per un norda-fricano che aveva trovato rifu-gio nella struttura fatiscente chesi trova in centro città a Pinero-lo. Probabilmente il malcapita-to, come fanno da anni moltisenza tetto, aveva trovato riparotra le mura spoglie e ormai de-gradate dell’ex merlettificio e viaveva acceso un falò per riscal-darsi. Forse è stata una fataledistrazione nel governare lefiamme a mandarlo in prognosiriservata al CTO di Torino men-tre numerose squadre dei vigilidel fuoco tentavano di domarel’incendio propagatosi al restodella struttura. “E’ una situazio-ne inaccettabile che si trascinaormai da troppi anni” ha com-mentato il consigliere Massimi-liano Puca, che ha presentatoun’interrogazione in cui chiedeal sindaco cosa intenda fare del-

    MAROCCHINO USTIONATO NELL’EX MERLETTIFICIO TÜRK

    INTERROGAZIONE DEL CONSIGLIERE PUCA

    L’incendio all’ex Merlettificio Türk.

    La casa di Abbadia Alpina. Potenzialmente pericolosa.Prossimo rifugio per i disperati senza casa?

    Pensare a quale impatto urba-nistico potrebbe avere unascelta simile ci fa venire i bri-vidi. (Eppure c’è chi vede inqueste future costruzioni l’af-flusso di denaro fresco per lecasse comunali con gli oneridi urbanizzazione...). Purtrop-po basta vedere lo scempio ur-banistico che ha subito Pine-rolo nel corso degli ultimi de-cenni, (con al governo le am-ministrazioni di sinistra-cen-tro sinistra) che con il via li-bera alla cementificazione hacreato degli scempi sulla città;sia dal punto di vista panora-mico che nel mancato svilup-po armonioso della città. L’exmerlettificio Turk continua adessere un problema, così cometutta l’area che si trova allespalle della stessa e che fa golaai costruttori. Questo è unproblema che non è stato maiaffrontato con coraggio. Nellanotte del rogo, grazie a Dio,non c’è stato il morto, ma si èrischiata la tragedia. Si è corsoil rischio che quella ventina dipersone (extracomunitari irre-golari) che “alloggiavano” neilocali abbandonati potevanobruciare. Sì, perchè allo scop-pio dell’incendio c’è stata lafuga precipitosa di tutte que-ste persone. (Ho raccolto per-sonalmente, quella notte, letestimonianze). A rimaneregravemente ustionato è statoun povero extracomunitario.Ma il problema dell’occupa-zione abusiva di quel fabbrica-

    to non è, era, solo legato al-l’incendio. La realtà è che par-te di quei fabbricati rischianoil crollo con tutte le conse-guenze che potrebbero deriva-re per chi “vive”in quei luo-ghi. Passiamo al problemadue. Nella città c’è un altrofabbricato mostro, uno scem-pio a piena vista. Parliamo diquella costruzione presentesulla rotonda di Abbadia Alpi-na che già nel mese di novem-bre del 2009 avevamo denun-ciato sulle colonne di questogiornale la situazione (l’artico-lo si può leggere on line su:http://www.vocepinerolese.it/public/Edizioni/PDF/Voce%20novembre%2009%20bassa.pdfe vedere il filmato nell’archi-vio dei filmati su www.vocepi-nerolese.it.) Bene, quel fabbricato (privato)è un pericolo per i cittadiniche transitano lì vicino. Il tet-to si affaccia, in linea perpen-dicolare, verticale, con la stra-da, sulla rotonda. Sul marcia-piede adiacente il fabbricato

    su via Nazionale, c’è una “spe-cie” di delimitazione fatta conferretti piantati a terra (man-cano le coperture, i cappuccidi sicurezza) e con dei svolaz-zanti e sbiaditi nastri di plasti-ca che delimitano l’area in pe-ricolo... (se ci sono vuol direche il pericolo c’è). Ma è que-sto il modo di mettere in sicu-rezza? Il comune non vede?Oltre a ciò si sta presentandoun nuovo problema. Pare cheanche questi fabbricati sonodiventati oggetto di desideriodei senza casa, di extracomu-nitari (e non) che non hannoluoghi dove poter dormire evivere degnamente. Insommasi sta prospettando l’ipotesiche si possa trasformare in uncaso come quello dell’ex Mer-lettificio Turk. Anche quil’amministrazione comunalenon vede? Eppure il sindacoci passa tutti i giorni lì davan-ti, visto che vive e lavora adAbbadia Alpina.

    Dario [email protected]

    la struttura che rappresenta or-mai un pericolo per l’incolumi-tà delle persone e un pessimobiglietto da visita per la città.“Non è possibile continuare sem-pre a rinviare le decisioni” conti-nua Puca che ha chiesto al sin-daco di convocare la commis-sione civica per i beni culturalie storici. L’edificio, infatti, è an-noverato tra il patrimonio stori-co della città. La sua edificazio-ne risale persino al 1400. Pucaha chiesto anche di inviare laPolizia Municipale per identifi-care gli occupanti abusivi. “Pocotempo fa il sindaco aveva emessoun’ordinanza che imponeva allaproprietà la chiusura dell’area,proprio per evitare che qualcunopotesse bivaccare”. “Evidente-mente non è stata rispettata.Inoltre non possiamo accettareche ci siano persone che vivonocome topi. Devono essere iden-tificate e assistite dai servizi so-

    ciali. Non possiamo aspettare ilprossimo incidente o che ciscappi il morto”.

    La casa di Abbadia Alpina come l’ex Merlettificio Türk?

    Paolo foietta

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    notizieD A P I N E R O L O

    Quando in consiglio comu-nale si è discussa la mozionedi cui era primo firmatario,il consigliere MassimilianoPuca, qualcuno dei presenti,deve aver pensato di trovarsiin una candid camera. Avetepresente quelle situazioniparadossali che in televisio-ne s i concludono con un“sorridi, sei su scherzi a par-te”? Infatti, i consiglieri co-munali erano tutti concordinel riconoscere che il centrostorico (e lo dicevano seria-mente) ha bisogno di mag-gior i a t tenzioni e di unacomplessiva rivalutazione evalorizzazione. Il paradossonasce proprio sulle conclu-sioni. In sostanza Puca so-steneva la necessità di rive-dere le politiche sulla viabi-lità del centro. “Troppi nego-zi, anche storici, di Pinerolosono stati costretti a chiude-re” ha detto il capogruppodel PDL “e poi siamo i soliad avere il centro chiuso 24ore su 24, a Torino ad esem-pio la ZTL è dalle 7.30 alle10.30 del mattino” e suggeri-va di aprire il centro alcuneore ad esempio al mattino,per consentire una ripresadel commercio, penalizzatoanche dalla spietata concor-

    Abbiamo già scritto molti articoli sul fallimento della ZTL a Pinerolo. Abbiamocercato di spiegare che così com’è non funziona; e sono i fatti a dimostrarlo.Eppure da circa 15 anni le varie amministrazioni comunali hanno sempre fat-to spallucce. Hanno sistematicamente preso in giro i commercianti del centrostorico. Hanno ridicolizzato i cittadini quando promettevano arredo urbano, in-centivi, impegni reali per il rilancio del centro storico. In realtà, in tutti questianni, i vari sindaci che si sono succeduti al governo della città, non sono statiin grado di mantenere fede agli impegni presi. Solo bugie, prese in giro. Inol-tre, recentemente, il consigliere comunale del PD, Agnese Boni, a riguardo delcentro storico, e della ZTL, se ne uscita con questa infelice frase: “Nel centronon ci sono negozi interessanti...”. E i commercianti non hanno gradito, alcunisi sono anche offesi. “Visto che la Boni emette sentenze, venga lei ad aprireun’attività nel centro storico... in questo centro storico, morto, vuoto, buio e ab-bandonato dall’amministrazione comunale”. Il centro storico è vivo quando cisono le manifestazioni. Un giorno, pochi giorni e poi il nulla. Ma il centro sto-rico deve essere visto come una realtà, anche commerciale, di 365 giorni al-l’anno! E’ dimostrato con i fatti, ripeto, con i fatti, che la ZTL, è stata un falli-mento. Non è necessario essere dei fenomeni per capirlo. E’ così difficile, pro-vare, ripeto, provare a creare una ZTL a tempo? Provare altre strade, come,per esempio libero accesso al mattino e poi, nel tardo pomeriggio e sera tuttala zona diventa isola pedonale? Oppure altre soluzioni? I politici quando lasmetteranno di creare ulteriore danno al centro storico solo per difesa di parti-to? Purtroppo abbiamo, anche con attuale sindaco Buttiero, politici che nonriescono a capire che, a volte, fare un passo indietro non è segno di debolez-za, bensì di intelligenza. Ma, forse, questo, è un pensiero troppo “elevato”?PS. Voglio ancora ricordare come, tra i fatti sulla scarsa attenzione per il cen-tro storico, ci sia anche l’episodio del no alla pista di ghiaccio nel centro stori-co di Pinerolo durante le feste natalizie. Scelta voluta, anche dal sindaco But-tiero, per favorire il Palaghiaccio di Pinerolo. Terribile. Penso di non dover ag-giungere altro. Per il momento.

    Dario [email protected]

    Nel nulla ecco lo spazio per i bambini. Il gioco del calcio.

    NESSUNA REVISIONE DELLA ZTL: “IN CENTRO NON CI SONO NEGOZI INTERESSANTI”

    PER LA MAGGIORANZA: COMMERCIANTI POCO COLLABORATIVI

    Riproponiamo la foto delle immediate proteste dei commercianti sulla creazione della ZTL. Siamonegli anni ’90.

    Incontro con i commercianti voluto dall’ex sindaco Covato nel 2011. Tutto inutile.

    In compenso nel centro storico ci sono i topi... quelli sì nonmancano. Ecco una fase di deratizzazione.

    renza della grande distribu-zione. “In centro non ci sononegozi interessanti” ha repli-cato una consigliera del PD,prima di votare contro. “Icommercianti non sono colla-borativi, per il passaggio deltour avevamo chies to d iesporre una maglia gialla mapochi lo hanno fatto” gli hafatto eco un compagno dipartito. Il rappresentante diBeppe Grillo invece ha ri-cordato a tutti che per glispostamenti è bene utilizza-re la bicicletta e non la mac-china che inquina. La chiosaf inale è stata proprio delsindaco che ha ringraziato ilconsigliere Puca, ancora in-credulo per quanto avevaappena udito, per aver por-tato all’attenzione del consi-

    SINDACO BUTTIERO: BASTA PAROLE

    glio il centro storico con isuoi problemi e ha promessoche la questione sarà affron-tata da una commissione, dacostituire per l ’occasione.Ovvio che non appena è sta-to reso noto l’esito della vo-tazione, il malcontento deicommercianti del centro si èfatto sentire e più di qualcu-no ha telefonato in comuneper chiedere conferma dellevoci che si stavano diffon-dendo. Ora che la giunta haapprovato anche l’aumentodella tariffa per la sosta incentro poi, sono in molti aipotizzare la chiusura del-l’attività e pensare ad un tra-sferimento altrove. Una ten-denza, in atto già da diversotempo, che nessuno sembrain grado di poter invertire.

    Nel giro di breve tempo il “Chiosco Oasi” in via Giovanni XXIII aPinerolo è stato più volte oggetto di “visite” notturne. I ladri, do-po aver scassinato le porte d’ingresso, si sono introdotte all’inter-no del locale ed hanno preso di mira le slot machine. Nel prece-dente furto i ladri, oltre a scassinare le slot machine, avevano an-che rubato liquori, caffè e altri generi. Adesso, però, i ladri hannocommesso un errore. Intanto il proprietario del Chiosco ha giàprovveduto a realizzare alcuni accorgimenti tecnici.“Chi ci proverà ancora –dichiara- troverà davvero delle sorprese”.

    PRESO DI MIRA DAI LADRI. QUALCHE SOSPETTO

    ANCORA UN FURTOAL CHIOSCO “OASI”

    Il Chiosco “Oasi”. Nel riquadro i segni dello scasso nella portad’ingresso.

  • GENNAIO 20126 LA 1A TELEVISIONE DEL PINEROLESE www.vocepinerolese.it

    La Caserma dei Carabinieri,da “trasferire” nell’ex casermaBouchard, si è dimostrata unabufala. Anche il sindaco di Pi-nerolo ha dovuto, finalmente,prendere atto della realtà, an-nullando, di fatto, i sogni, lafantasia. “Ristruttureremo lacaserma di Piazza Santa Cro-ce”. Così ha dichiarato il sin-daco Buttiero nel corso dei sa-luti di fine fatti ai giornalisti.Ristrutturare l’attuale casermadei carabinieri, mettendola anorma, è un’impresa ardua mapossibile. Voglio ricordare ainostri lettori che, attualmente,la caserma dei Carabinieri, inpiazza Santa Croce, è in pessi-mo stato, con impressionantilacune relative alla legge 626(sicurezza). Per comprenderemeglio ciò che affermo vi invi-to a leggere, in questa pagina,qual è (era) la situazione diquesta caserma in base ad unaperizia riservata e da noi giàpubblicata nel 2008. Non c’èbisogno di commentare, parla-no i fatti. Ci auguriamo che laristrutturazione dell’attualecaserma dei Carabinieri nonserva per allontanare, ancorauna volta, il problema, perprendere tempo, per tranquil-lizzare gli animi e per, diciamonoi, trovare altre “soluzioni al-ternative” che possono “sod-disfare” altre realtà.... Di fatto,ad oggi, l’unico vero progettoconcreto, attuabile, reale, è

    SARÀ RISTRUTTURATA L’ATTUALE CASERMA IN PIAZZA S. CROCE. LO DICE IL SINDACO

    I CARABINIERI NON VANNO ALLA BOUCHARD

    quello di costruire la casermalà dove era stata pensata: adia-cente all’ex Cottolengo. Nonci sono i soldi per pagare lacostruzione e il canone saràtroppo basso? Da che mondoe mondo il problema dei soldinella politica è sempre legataad una scelta politica. I sodi cisono, pochi, ma ci sono. Spet-ta poi alla politica decideredove destinarli. E spetta allapolitica individuare i metodiper saper risparmiare ed evita-re gli sprechi.

    Dario [email protected]

    Uno “spumeggiante” sindacoButtiero durante il saluto con igiornalisti locali.

    La Caserma dei Carabinieri sarà ristrutturata.

    Non posso che condividere e sot-toscrivere le perplessità delle forzedell’ordine circa il decreto cosid-detto “svuota carceri”, voluto dalgoverno Monti. Il nuovo decretointroduce l’obbligo, in caso di ar-resto in flagranza, di custodire l’ar-restato nelle camere di sicurezzadell’ufficio che ha eseguito l’arre-sto (Polizia, Carabinieri, ecc…) fi-no all’udienza di convalida. Fino apochi giorni fa, in pratica, chi ave-va eseguito l’arresto doveva porta-re l’arrestato “al più presto” nelcarcere più vicino. Con il nuovodecreto, invece, l’arrestato resterànella cella di sicurezza della Que-stura (o del Commissariato o del-la Stazione Carabinieri) sino al-l’udienza di convalida (e quindi fi-no a 48 ore dopo l’arresto). Se-condo il governo con questo siste-ma si dovrebbe risolvere il “feno-meno delle porte girevoli”: vi so-no circa 21 mila detenuti che en-trano ed escono dal carcere nel gi-ro di 3 giorni. Per essere più chia-ri: quando un arrestato è portatodavanti all’udienza di convalida, ilgiudice può esercitare varie opzio-ni. Può convalidare l’arresto e ri-conoscere le esigenze cautelariche consigliano la permanenza incarcere fino al processo, oppurepuò disporne la liberazione (per-ché l’arresto non è convalidato operché non è necessario adottaremisure cautelari). C’è anche il ca-so in cui l’arrestato è sottoposto aun giudizio direttissimo al termi-

    “Lo stabile (versa in pessimo stato sia sotto l’aspetto igienico sanitario sia sotto l’aspetto strut-turale ormai vetusto), adibito a Caserma Carabinieri di Pinerolo, insiste su di una superficie diMq 540 circa e si sviluppa in A. piano interrato: adibito ad archivio, magazzini in genere, celledi sicurezza (per la custodia di persone tratte in arresto, o comunque sottoposte a fermo di in-diziato di delitto, in attesa di essere trasferite presso i competenti istituti penitenziari) e vanodestinato a servizi igienici (WC tipo turche) (sicurezza sul luogo di lavoro); B. piano rialzato (i locali risultano, tenuto conto della destinazione d’uso e del numero del personale che stazio-ne, del tutto angusti ed è pertanto inevitabile l’ingombro delle attrezzature e l’affollamentodel personale): adibito ad uffici del Comando Compagnia (compresi quelli del Nucleo Coman-do, del Nucleo Operativo e Radiomobile e della Centrale Operativa) e del Comando Stazione(sicurezza sul luogo di lavoro); C. primo piano: adibito a camerate devolute al personale celibecon vani destinati a servizi igienici (lavabi, docce e wc); sala mensa e cucina, quest’ultima nonidonea sotto il profilo igienico sanitario e strutturale e per tali motivi non adoperata (benesseredel personale); D. secondo piano: adibito a camerate devolute al personale celibe con vani de-stinati a servizi igienici (lavabi, docce e wc) (benessere del personale). 2. Ebbene i locali, in og-getto evidenziati, necessitano di urgenti riparazioni e adeguamenti in sicurezza. Infatti, da unaaccurata ricognizione effettuata, risulta che: le caratteristiche degli infissi, decisamente vecchi -risalenti con alta probabilità all’anno di costruzione dello stabile (1936?) - e senza doppi vetrie quindi privi delle necessarie proprietà isolanti (pertanto anche causa di infiltrazioni di polverisottili (indiscutibilmente insalubri) notoriamente dannosi alla salute), nonché la dispersione do-vuta ai trafilamenti d’aria, non sono decisamente in sintonia con le regolamentazioni vigenti inmateria di risparmio energetico (legge 10/1991, D.P.R. 412/1993, D.Lgs 192/2005 ecc.) epertanto la mancanza anche di tali accorgimenti comporta, per il mantenimento della tempe-ratura dell’aria negli ambienti entro i limiti necessari ad assicurare il benessere del personale,un notevole spreco di energia e quindi di risorse economiche in seno all’Amministrazione; - l’impianto di riscaldamento - pur risultando adatto alle necessità funzionante ed in normalestato di manutenzione - risulta obsoleto e quindi necessita la sostituzione tenuto conto dellapresenza di elementi irradianti vecchi che pongono problemi di resa e dunque aumento del co-sto di fornitura; i locali interrati (decisamente non in sintonia con le norme previste dagli art.8, 9 e segg. del Decreto del Presidente della Repubblica n° 303 del 19/03/1956 ) adibiti adarchivio, magazzini e celle di sicurezza, risultano privi dei requisiti minimi razionali sotto il pro-filo igienico sanitario/strutturale (non essendo i locali convenientemente prosciugati ed aeraticon ricambio di area salubre). Infatti i medesimi presentano, un po’ ovunque, presenze dimuffe, umidità, infiltrazioni d’acqua e l’intonaco - ormai ammalorato - in diversi punti risultastaccatosi dalla sua sede naturale (pareti). Occorre poi evidenziare, tra l’altro, che detti locali,interrati, non sono attrezzati con mezzi idonei alla aerazione ed alla protezione contro l’umidi-tà e dunque non dispongono di aria salubre tenuto conto che la stessa è ricavata, in manieranaturale, attraverso bocchettoni “cd: bocche di lupo” che immettono all’altezza della sede stra-dale. Pertanto gli inconvenienti riscontrati risultano, in maniera incontrovertibile, essere causadi insalubrità (art. 221 del T.U.LL.SS. approvato con R.D. 2 7.7.1934 nr 1265). le rampe dellescale fisse in muratura, delimitate da due pareti, che conducono nei locali interrati, sopra indi-cati, adibiti ad archivio, magazzini e celle di sicurezza, non sono munite di almeno un corrima-no, e pertanto, tenuto anche conto della pendenza, rendono pericoloso il transito delle perso-ne. Concludendo appare superfluo commentare oltre anche sullo stato di disagio, non sottova-

    lutando il concreto pericolo dell’eventuale perdita di equilibrio, che si viene a creare durante iltransito con persone tratte in arresto - contenute con mezzi di sicurezza - da accompagnare al-l’interno delle suddette celle (art. 16 cpv IID.P.R. 27/04/1955, N. 547). Nei medesimi localiinterrati esistono dei servizi igienici, certamente non confacenti alle norme igienico sanitarie,(art. 218 lettera a) ed e) — Capo IV dell’igiene degli abitati urbani e rurali delle abitazioni— del TULS approvato con ari. 218 lettera a) ed e) — Capo IV dell’igiene degli abitati urba-ni e rurali delle abitazioni — del TULS approvato con R.D. 27.7.1934 n. 1265) del tutto fati-scenti ed inagibili anche per infiltrazioni di acqua piovana (che si immette attraverso i bocchet-toni “cd: bocche di lupo” i quali sfociano all’altezza della sede stradale) le tegole’ del tetto del-lo stabile hanno bisogno di riordino e controllo; infatti, in diverse occasioni, sono stati rinvenutial suolo tegole e pezzi di tegole staccatisi dalla citata opera (così risulta dalle informazioni ap-prese in loco). Non è difficile immaginare cosa sarebbe potuto accadere nel caso in cui dettipezzi fossero caduti in testa a persone che transitavano nel piazzale - lato porta carraia - inter-no alla caserma; . le gronde pluviali, pur non risultando in facciata evidenti segni di perdite o perforazioni, sonomolto usurate. All’atto tuttavia non è stato possibile acquisire elementi conoscitivi circa la cor-retta evacuazione delle acque piovane e dunque di eventuali infiltrazioni; il vano dove è ubicato il generatore termico (caldaia di potenzialità superiore alle 30.000Kcal/h) pur disponendo di una parete confinante con spazi a cielo libero la relativa porta (ilcui congegno di autochiusura risulta essere inefficace) non sembra essere a tenuta di fumo (atal proposito utile parrebbe una verifica da parte dei VVFF competenti). All’esterno del medesi-mo vano, sulla parte sinistra, si osserva la presenza di lastre (materiale, in cemento-amianto,danneggiato: situazione nella quale esiste pericolo di rilascio fibre di amianto con possibileesposizione degli occupanti, trattandosi di materiale a vista e comunque non confinato “art. 2.2c) D.M. 6.9.1994 pubblicato nella G.U. 20 settembre 1994, n. 220” materiali danneggiati)ondulate di copertura (c.d. “eternit”) (provenienti dalla copertura del box dove è collocato ilgruppo elettrogeno) notoriamente contenenti fibre di amianto; > il pavimento dell’androne, che immediatamente immette alla porta d’ingresso dell’ Ufficiodestinato al Militare di servizio alla caserma, risulta in parte sconnesso e dunque non rende si-curo il transito delle persone, come pure il pavimento dell’ingresso principale. Per completezzaoccorre evidenziare che quest’ultimo ingresso non è in sintonia con le norme che regolanol’abbattimento delle barriere architettoniche per consentire l’accesso allo stabile alle persone“diversamente abili”. Tuttavia quest’ultima problematica è stata risolta, in parte, con l’adatta-mento di una struttura (rampa in metallo priva di elevatore/ascensore) collocata sopra il mar-ciapiede dell’ingresso di servizio secondario (lato porta carraia). Però occorre chiarire che talemodifica non garantisce un agevole livello di accessibilità a soggetti con ridotta o addiritturaimpedita capacità motoria, per le problematiche di seguito indicate: la rampa in metallo oltremodo ripida priva di impianto tecnico di sollevamento che possa age-volare la salita e la discesa - verso gli uffici aperti al pubblico e viceversa - alle persone “diver-samente abili” soprattutto quelle su sedia a ruota; il marciapiede (unico percorso che consentel’accesso all’edificio attraverso la rampa), prospiciente il lato destro dell’edificio, risulta esseresconnesso e dunque non rende sicuro ed agevole il transito delle persone soprattutto quelle susedie a ruota. Nelle stesse condizioni versa anche, in parte, il piazzale di accesso alla porta car-raia; il binario guida, sporgente rispetto al piano stradale, della porta carraia non consente,

    anche in questo caso, un agevole transito alle persone su sedie a ruota; al piano terra, adibito ad uffici aperti al pubblico, si rileva la completa mancanza dei serviziigienici da destinarsi al personale di servizio e alla disposizione del pubblico “anche per sog-getti diversamente abili “; i servizi igienici (la maggior parte con WC “cd. Turca” potrebberoessere causa di esalazioni) al piano primo e secondo risultano fatiscenti e carenti sotto il profiloigienico/sanitario e strutturale infatti: • le pareti, in diversi punti, presentano evidenti tracce diumidità (non essendo convenientemente prosciugati sussiste una potenziale causa di insalubri-tà (art. 221 T.U.L.S. approvato con R.D. 27.7.1934, n. 1265) che potrebbero svilupparsi inmuffe; • i pavimenti delle docce come pure quelli dei wc “c.d. turche”, in diversi punti, presen-tano una sottile patina di effiorescenze vegetale (colore verde: con alta probabilità microrgani-smi); • alla rubinetteria dei lavabi (entrambi i piani) risultano collegati, con giunti a vite, caviin rame ricoperti probabilmente riconducibili all’impianto di messa a terra; il locale destinato a“laboratorio” cucina - da tempo non adoperato allo scopo cui era stato destinato - non risultaidoneo sotto il profilo igienico sanitario e strutturale. Infatti pareti e soffitti presentano muffeed umidità. Tuttavia, tale locale, pur non essendo utilizzato, non risponde ai requisiti minimiobbligatori previsti dall’art.lo 28 del D.P.R. 26 marzo 1980, n. 327, e pertanto non occorre in-terloquire nel merito; le rampe delle scale, che conducono ai piani superiori dello stabile, risul-tano decisamente attempate e le relative battute deteriorate e piegate ad arco, non consento-no un agevole transito alle persone; > al tetto e sottotetto non è stato possibile eseguire unaispezione diretta, al fine di accertare eventuali segni di perdite, sfaldamenti, crepature o rottu-re di elementi non più idonei, ma esclusivamente un’osservazione dal basso; > le tegole(esposte ad agenti atmosferici subiscono senz’altro un progressivo degrado per azione dellepiogge acide, degli sbalzi termici, dell’erosione eolica e di microrganismi vegetali; infatti dopoanni dall’installazione si possono determinare alterazioni corrosive superficiali con affioramen-to di fibre e fenomeni di liberazione), dalle informazioni assunte in loco, risultano essere, conalta probabilità, costituite con materiale cemento-amianto che, come risaputo, può rilasciare fi-bre aerodisperse facilmente malate dagli occupanti. Nel corso della riunione purtroppo non èstato possibile acquisire elementi conoscitivi e/o documentazione utili a stabilire l’espletamen-to (da parte del proprietario dello stabile) della procedura per la valutazione del rischio, delcontrollo, della manutenzione e della bonifica di materiali contenenti amianto presente nellastruttura “cfr: art. 1), la), lb), 2), 2c), 3) e 4) del D.M. 6 settembre1994 - normative e meto-dologie tecniche di applicazione dell’art. 6, comma 3, e deIl’art. 12, comma 2, della legge 27marzo 1992, n. 257, e succ. mod., relativa alla cessazione dell’impiego dell’amianto -pubblicato nella G.U. 20 settembre 1994, n. 220”. 3. Premesso quanto sopra considerato che l’edificio inquestione è adibito sia a Caserma che a residenza con carattere continuativo da parte dei de-stinatari degli alloggi di servizio, parrebbe opportuno: a) portare a conoscenza del proprietario(ai sensi degli art.li 1576, 1577 e 1580 - Capo VI — della locazione — sezione I-Disposizio-ni Generali — del Codice Civile ) dello stabile le problematiche sopra citate, e sollevarsi daqualsivoglia responsabilità derivante da eventuali infortuni che dovessero verificarsi nell’areadell’edificio oggetto della presente; b) l’intervento del Sindaco, quale Autorità Sanitaria Locale, ai sensi dell’art.lo 38 lett. b) legge8 giugno 1990 n. 142, in materia di Sanità Pubblica, al fine di adottare i provvedimenti delcaso previsti dall’art. 222 del R.D. 27 luglio 1934, n. 1265.

    ARTICOLO PUBBLICATO GIUGNO 2008

    CASERMA PERICOLOSA ANCHE PER I CITTADINIIL DOCUMENTO: LA PERIZIA

    Caserma dei Carabinieri di Pinerolo. Camere di sicurezza in un fabbricato “out”

    PAVIMENTO RADIANTE PER LE CELLE DI SICUREZZACARABINIERI IN CAMERATE VETUSTE E FATISCENTI

    ne del quale è rimesso in libertà(perché assolto o perché la con-danna è sospesa). La liberazionedell’arrestato è effettivamente unacircostanza molto frequente per-ché anche quando l’arresto è statocorrettamente e legittimamenteeseguito, difficilmente il giudicericonosce la sussistenza di esigen-ze cautelari che giustifichino lapermanenza in carcere prima delgiudizio. Inoltre, quando la colpe-volezza dell’imputato è evidente(e nei casi di arresto in flagranzageneralmente lo è) i difensori disolito preferiscono chiudere velo-cemente la questione con un pat-teggiamento e la sospensionecondizionale della pena. Non me-raviglia, quindi, che ogni annomigliaia di detenuti entrano edescano dal carcere nel giro di po-chi giorni: una “seccatura” che daoggi non è più un problema per laPolizia Penitenziaria bensì di chiha eseguito l’arresto che, tradottonella quotidianità del pinerolesevuol dire, per i carabinieri dellaCompagnia di Pinerolo. Sì ma co-me si concilia questo indubbio ul-teriore aggravio, con le condizionidello stabile fatiscente e degrada-to? Come noto, infatti, tutte leamministrazioni che si sono suc-cedute negli ultimi vent’anni,compresa l’attuale, non hanno sa-puto trovare una soluzione al pro-blema. Anziché investire su diuna nuova sede, si è preferitospendere (ma sarebbe più oppor-

    tuno dire sprecare) ingenti som-me in modesti, quanto inutili, la-vori di manutenzione. Così comeavvenuto di recente, con il riscal-damento delle camere di sicurez-za, dove è stato sì installato un co-stoso e moderno impianto di ri-scaldamento a pavimento radian-te (mentre i Carabinieri continua-no a dormire in camerate vetustee fatiscenti) ma ciò nonostante lecelle continuano a non poter esse-re utilizzate per motivi igienico-sanitari. Un bel problema dunqueche mette il comando di piazzaSanta Croce con le spalle al muro.Una soluzione ipotizzata potrebbeessere quella di trasferire l’arresta-to o gli arrestati in una delle 3 ca-mere di sicurezza agibili presso al-trettante stazioni dipendenti. Im-maginate dunque due carabinieriche eseguono l’arresto, altrettantiche lo traducono in camera di si-curezza dove, per essere piantona-to 48 ore ne occorrono 8, quattroal giorno per due giorni, esclusicoloro che dovranno provvedereai pasti. Trascorse le 48 ore il pre-sunto balordo verrà tradotto alcospetto di un giudice che, comeda prassi descritta precedente-mente, provvede (come del restoprescrive la legge) a rimetterlo inlibertà. E’ naturale che a questopunto, più d’un lettore si stia do-mandando: al giorno d’oggi valeancora la pena di arrestare qual-che malfattore?

    Massimiliano Puca

  • 7PPiinerolesenerolese..itvocevoce LA 1A TELEVISIONE DEL PINEROLESE www.vocepinerolese.it

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  • LA 1A TELEVISIONE DEL PINEROLESE www.vocepinerolese.it8 PPiinerolesenerolese..itvocevoce

    GENNAIO 2012

    Il semaforo di corso Torino,angolo corso Bosio, continua afar parlare, male, di se stesso.Le multe che giungono ai cit-tadini sono notevoli. Ma seuna persona passa con il se-maforo rosso è giusto che pa-ghi la contravvenzione. Tuttobene tranne per un fatto checi fa un po’ dubitare e arrab-biare. Per quale ragione il gial-lo (del semaforo in questione)dura di meno rispetto a moltialtri presenti sempre su corsoTorino? Noi abbiamo provato a crono-metrare i tempi del giallo. Ilsemaforo che “fa la multa”, ilsegnale giallo dura tre secondi(centesimo in più o meno),quello di corso Torino angolovia Carmagnola dura oltre

    IL SEMAFORO CHE FA LA MULTA. E’ TUTTO CORRETTO?

    Il semaforo delle polemiche di corso Torino.

    Lo Zonta Club di Pinerolo presieduto da Luisella Roberto ha de-stinato il ricavato di una manifestazione di beneficenza tenutasiil 6 maggio scorso all’acquisto di un complesso integrato moni-tor per parametri vitali (valore 3.000,00 euro), che è stato con-segnato a dicembre alla Struttura Anestesia e Rianimazione diPinerolo; quest’ultima provvederà ad allocarlo nelle sale partodell’ostetricia al 5° piano della nuova ala chirurgica, ad imple-mentazione dei sistemi di monitoraggio già presenti. A cosa serve un monitor parametri vitali? Permette di rilevareautomaticamente e continuativamente nel tempo frequenzacardiaca, pressione arteriosa e saturazione dell’ossigeno nelsangue. “Impiegato sulle partorienti permetterà di migliorareulteriormente la qualità dell’assistenza” sottolinea il Direttoredella Anestesia-Rianimazione Dr. Mauro Pastorelli “ consen-tendo interventi ancor più tempestivi da parte degli anestesistiin caso di alterazione di detti parametri”. L’implementazione della qualità assistenziale che tale donazio-ne permette ben si sposa da un lato con i fini istituzionali del-lo Zonta, club “al femminile”, dall’altro con l’imminente tra-sferimento del reparto di Ostetricia-Ginecologia nella nuovastruttura.“In questa fase di ampliamento della struttura ospedaliera “ha dichiarato la Presidente dello Zonta Club di Pinerolo Lui-sella Roberto “la nostra Associazione ha voluto con questo Ser-vixce sostenere il reparto di Anestesia e Rianimazione, l’ASLTO3, la Città di Pinerolo ed il suo territorio di competenza”.

    Nella foto – Da sinistra il Direttore della S.C. Anestesia-Rianimazione dell’Ospedale Agnelli di Pinerolo Dr. MauroPastorelli, il Commissario ASL TO3 Ing. Giorgio Rabino, laPresidente dello Zonta Club di Pinerolo Luisella Roberto, ilDirettore Sanitario ASL TO3 Dr. Carlo Picco.

    DONATO DALLO ZONTA CLUB DI PINEROLO

    MONITOR ALLA RIANIMAZIONE DELL’OSPEDALE AGNELLI

    La presidente del Tribunale diPinerolo, Simonetta Rossotti,ha preso una decisione impor-tante: i nuovi processi civilislitteranno di un anno. Il prov-vedimento è volto a rimandarei nuovi processi civili ordinaridi 52 settimane. Continueran-no a svolgersi regolarmentequelli già istruiti e in corso.Questa decisione nasce dallaprevista assenza del magistra-to, dottoressa Musa, la qualeaveva in carico circa il 75% deiprocessi civili presso il Tribu-nale di Pinerolo. Ricordiamoche il Tribunale della cittàpuò vantare un risultato posi-

    UNA CIRCOLARE INTERNA DEL TRIBUNALE DI PINEROLO

    RINVIO DI UN ANNO PER I NUOVI PROCESSI CIVILI

    Un’aula del Tribunale di Pinerolo. Per un anno, sarà vuota per inuovi processi civili?

    tivo per quanto riguarda la ve-locità dei processi civili. Il più“vecchio” è del 2004 ed èl’unico. L’ordine degli avvocatidi Pinerolo ha già avuto un’in-

    contro con i magistrati percomprendere meglio questa di-sposizione e per trovare dellesoluzioni che siano compatibi-li con le esigenze del Tribunale

    e dei cittadini. Venerdì 20 gen-naio ci sarà un ennesimo in-contro tra gli avvocati, rappre-sentati dal presidente dell’ordi-ne avv. Alfredo Merlo, e i ma-gistrati. E’ comunque emersala volontà reciproca di supera-re al meglio lo slittamento diun anno dei nuovi processi ci-vili. Molto probabilmente cisaranno delle modifiche allacircolare. L’attività cautelare e d’urgenzaè comunque garantita.

    Dario [email protected]

    quattro secondi (centesimo inpiù o meno), idem quello dicorso Torino, angolo via SanLazzaro. Inoltre anche quellodi via Giolitti angolo piazzaRoma dura circa quattro se-condi. Abbiamo “testato e cro-nometrato” anche altri sema-

    fori di Pinerolo e i risultati so-no impressionati. Il record diminor durata del giallo spettaa quello “che fa la multa”. E’corretto tutto ciò? Perchè que-sta discriminazione? Le multepossono essere contestate? Seavete preso una multa provate

    anche voi a cronometrare e fa-teci sapere.Sulla TV web www.vocepine-rolese.it i filmati con la duratadel giallo dei vari semafori.

    Dario [email protected]

    Vedi il filmato su www.vocepinerolese.it

    TRE SECONDI PER IL GIALLO. GLI ALTRI DURANO DI PIÙ!

  • GENNAIO 2012 9LA 1A TELEVISIONE DEL PINEROLESE www.vocepinerolese.itPPiinerolesenerolese..itvocevoce

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  • GENNAIO 201210 LA 1A TELEVISIONE DEL PINEROLESE www.vocepinerolese.it PPiinerolesenerolese..itvocevoce

    Una targa campeggia nell’ampio atriodell’Iis Buniva, in via dei Rochis 25 a Pine-rolo. Riporta la data di costruzione dell’edi-ficio scolastico, il 15 novembre 1969. Neparliamo con Giovanni Trinchieri, sprintosoDirigente Scolastico, che snocciola i dati es-senziali, 1050 studenti, per un totale di 49classi, 19 di ragionieri, 16 di geometri, 14di liceo artistico. Per fare spazio a tutti que-sti allievi nonché ai vari laboratori la scuolasi espande in tre succursali, in V. dei Rochis12, 16 e in via C. Battisti 10. Ci spiega me-glio cos’è capitato dopo la riforma: «Le duegambe sulle quali il Buniva ha camminatoper decenni sono i ragionieri e i geometri.Con la riforma che ha contribuito a raziona-lizzare i percorsi formativi, i ragionieri sonodiventati AFM, “Amministrazione, Finanza,Marketing” e i geometri CAT, ”Costruzioni,Ambiente e Territorio”». Il settore commer-ciale (AFM) ha visto il riconoscimento di al-tre due articolazioni, “Relazioni Internazio-nali per il Marketing” con l’utilizzo di trelingue straniere e “Sistemi informativiaziendali”. «Si è aggiunto da sette anni illiceo artistico. A partire dalla terza si apro-no gli indirizzi di Arti figurative e Architet-tura e ambiente. La scuola è stata autoriz-zata inoltre a far partire il nuovo indirizzodi scenografia». Il Preside vorrebbe coinvol-gere il Comune di Pinerolo, per attivare ne-gli spazi del rinnovato Teatro sociale un la-boratorio didattico. Quali sono gli sbocchiprofessionali per gli allievi diplomati?

    «L’anno scorso si sono organizzati più di160 stage in una novantina di aziende, en-ti, studi professionali per gli allievi di terzae quarta». Per ogni studente c’è un proget-to di lavoro, un accordo con l’ente, un mo-nitoraggio finale. «Gli attuali istituti tecnici,se frequentati bene, consentono di raggiun-gere una buona cultura generale, di acqui-sire competenze di cittadinanza e una buo-na professionalità. Nel settore AFM impara-no economia aziendale, diritto, contabilità;nel settore CAT autocad, costruzioni, proget-tazione, estimo. C’è inoltre la possibilità diaccedere al relativo albo professionale.L’artistico è un liceo, l’utenza sa che il per-corso è decennale (comprendendo l’univer-sità). Fanno filosofia, letteratura inglese,possono frequentare tutte le facoltà come

    Architettura o l’Accademia». Se un altroaspetto positivo della riforma consiste nellariduzione dell’orario settimanale, purtrop-po si è assistito ad un «taglio tremendo dipersonale. Si sono tagliati 130 mila posti dilavoro, come recita la legge 133, e perma-ne una carenza di risorse finanziarie. Sen-za il contributo delle famiglie, una spesauna tantum poco superiore ai 100 euro, lescuole farebbero fatica a comprare la stru-mentazione. Gli enti locali, la Provincia so-no in ritardo nella manutenzione. Tuttaviagli assessori D’Ottavio e Porqueddu hanno“giurato” che riattiveranno tutte le palestredella scuola, con il coinvolgimento dei pri-vati. Inoltre, l’architetto del Comune effet-tuerà un sopralluogo per aprire quattro,cinque cantieri nella scuola in adeguamen-to alla normativa sulla sicurezza». Il Presi-de è ottimista nei confronti degli allievi, «iragazzi sono quelli di sempre, non peggio-rano, è cambiata la società. C’è una man-canza di senso della vita, di prospettive, diideali non nei ragazzi ma fra gli adulti. Iragazzi si aspettano di apprendere e di es-sere valorizzati. Nel Piano dell’Offerta For-mativa (Pof), scaricabile dal link www.buni-vaweb.it, una delle parole che mettiamo alcentro è la responsabilizzazione. Significafare fino in fondo il proprio dovere. E’ qual-cosa di più dell’accoglienza, è un cantieredi lavoro dove ogni soggetto deve fare be-

    ne la propria parte». Come recita il Pof,«spronare gli studenti ad un tempestivo im-pegno personale fin dall’inizio dell’annoscolastico. Proprio la reintroduzione degliesami di settembre deve far ritenere impro-pri eventuali aiuti extracurricolari nei primimesi dell’anno scolastico, come quando vi-geva il meccanismo dei“de biti”». L’annoscolastico è organizzato «in un trimestre,con scrutini prima delle vacanze di Natale,per fornire agli studenti e alle loro famiglieelementi ravvicinati e precisi di monitorag-gio e di valutazione, e in un successivo pen-tamestre, a metà del quale distribuire un“pagellino” contenente elementi di valuta-zione in tutte le materie di studio per tuttigli allievi»”. Quanto alle eccellenze, il Presi-de cita alcune offerte dell’Istituto. Si som-ministrano ai ragazzi di quinta interessati itest di ingresso al Politecnico. Da alcuni an-ni cinque, sei ragazzi partecipano al “Ma-ster dei talenti”, finanziato dalla CRT; van-no tre mesi in Inghilterra o Irlanda per stu-diare e lavorare, completamente spesati. Illiceo artistico partecipa a mostre importanticome “Ars captiva” alle ex carceri di Torino(aprile-maggio 2011). Si sono svolti labo-ratori teatrali su Madame Bovary e la Lo-candiera. Ottanta allievi delle classi terzevanno in soggiorno studio in Inghilterra du-rante l’anno scolastico, in tutti e tre gli indi-rizzi. L’Iis Buniva è aperto per incontrare

    A dicembre, alcuni giovani stu-denti pinerolesi sono stati pre-miati dall’ENEL per aver rice-vuto una menzione specialenell’ambito del Concorso Ple-yenergy, a cui parteciparononell’Anno scolastico 2010/2011insieme alla loro insegnanteFranca Fenoglio del II Circolodidattico di Pinerolo. La pre-miazione si è svolta al GalataMuseo del Mare di Genova edha visto coinvolti circa 360alunni appartenenti a classi diogni ordine e grado e prove-nienti da tre diverse regioni ita-

    liane: Liguria, Piemonte eLombardia. Tutte le classi pre-miate sono ora in gara per leselezioni nazionali. La classepinerolese era la 5^ B dellascuola primaria “GiovanniXXIII” di Pinerolo A.S.2010/2011. I ragazzi attual-mente frequentano il primoanno di scuola media. L’inse-gnante che ha partecipato alconcorso è stata Franca Feno-glio che a Genova è stata ac-compagnata dalla collega delloscorso anno (attualmente inpensione) Goveani Mariangela.

    Amministrazione, Finanza, Marketing. Costruzioni, Ambiente e Territorio. Arti figurative, Architettura e ambiente

    “Iis BUNIVA”. Una scuola di grande prestigio

    Concorso Pleyenergy e il II Circolo didattico

    Ragazzi pinerolesi premiati a Genova dall’ENEL

    Il Laboratorio informatica del “Buniva”

    L’istituo “Buniva” di Pinerolo, a lato,Giovanni Trinchieri, Dirigente Scolastico del “Buniva”.

    Giovedì 19 gennaio 2012 alle ore 21.00 presso il Teatro Socialedi Pinerolo (piazza Vittorio Veneto, 24) si terrà il concerto dellaStagione concertistica 2011/2012 che era in programma il 25novembre 2011. Protagonisti l’Orchestra da Camera Accademia(orchestra d’archi), Rosamaria Bene al clavicembalo e con la par-tecipazione straordinaria del celebre violinista Uto Ughi.

    AL TEATRO SOCIALE

    Il celebre violinistaUto Ughi

    E’ operativo dal 23 dicembre un sistemaautomatico di chiamata denominato“Re-Call” telefonerà a circa 5.000 citta-dini ogni giorno per verificare diretta-mente se confermano o disdicono la lo-ro prenotazione di imminente visita oprestazione specialistica. Il progetto, at-tivato dalla Direzione dell’ASL TO3 inaccordo con la Regione Piemonte ri-sponde ad un problema numericamente

    SANITÀ PINEROLESE: TI CHIAMO AL TELEFONO

    SE “SALTI” LA VISITA MEDICA LA DEVI COMUNQUE PAGARE

    Il CUP presso l’ex Ospedale Cottolengo a Pinerolo.

    molto significativo: su circa 1.000.000di prestazioni specialistiche ambulato-riali prenotate ogni anno nell’ASL TO3attraverso le impegnative del Medico diFamiglia, circa 100.000 (pari al 10%)mediamente vanno “buche” ovvero ilcittadino non si presenta nella data enell’ora in cui è atteso dallo Specialista.Ciò comporta da una parte che l’azien-da paga inutilmente ore specialistichema soprattutto il fatto che i cittadini che

    non si presentano sottraggono il postoad altre persone contribuendo a far au-mentare le liste di attesa. Finora lamancata presentazione all’esame com-porta da tempo, come da disposizionedi legge, la spedizione a casa da partedell’Azienda dell’avviso di addebito del-l’intera prestazione (e non solo del tic-ket relativo): in tal senso nel solo ulti-mo bimestre l’ASL si è trovata costrettaad inviare centinaia di lettere di addebi-to per prestazioni mancate a causadell’assenza di chi le aveva prenotatema non disdette. Il sistema prevede cheil cittadino prenotato venga chiamatosul proprio telefono fisso e/o sul cellu-lare (quando disponibile) per conferma-re o disdire; se non risponde per 3 voltesuccessive la prenotazione viene comun-que conservata. Il sistema parte da do-

    mani a regime in tutta l’ASL T03, dopouna prima sperimentazione dal 6 di-cembre ad oggi su alcuni distretti comeper es. Collegno e Rivoli, sperimentazio-ne che ha recuperato pur in soli 10 gior-ni numerose indisponibilità da parte dicittadini che si sarebbero tradotte in as-senze agli esami. In prospettiva il siste-ma riguarderà tutte le tipologie di pre-stazioni ma attualmente, nella fase diavvio i Direttori di Distretto orienteran-no le chiamate su quelle prestazionie/o specialità che hanno i tempi di atte-sa più lunghi; al momento le chiamateriguardano le prestazioni di Cardiolo-gia, Allergologia, Odontoiatria, tutti i ti-pi di Ecografie, l’Oculistica e la Gastro-enterologia. Come si è detto tali presta-zioni cambieranno in relazione all’an-damento dei tempi di attesa.

    I giovani studenti (ex 5^ elementare) premiati a Genova

    genitori ed allievi della scuola secondariadi primo grado sabato 21 gennaio dalle 15alle 17. E’ stato presente anche al Salonedell’orientamento presso l’Auditorium della

    Scuola Media “F. Brignone” in V. Einaudi38, il 14 gennaio Il responsabile per l’orien-tamento è il prof. Giuseppe Barrili.

    Piergiacomo Oderda

  • GENNAIO 2012 11LA 1A TELEVISIONE DEL PINEROLESE www.vocepinerolese.itPPiinerolesenerolese..itvocevoce

    (Riproponiamo un articolo dell’annoscorso ma, per la sua bellezza, sem-pre attuale)E’ sentita la partecipazione, un even-to lontano eppure vicino perché ri-guarda un pezzo di Italia, dilaniato,martoriato e senza più un nome, unnome italiano, lavato col sangue e lelacrime di tante vittime innocenti.Siamo a Frossasco, nel mese di feb-braio, ma la sala del museo d’emi-grazione è gremita. Non solo perso-ne adulte, anche giovani, curiosi,gente interessata a quel tema e quelnome strano, “foibe”, tornato di mo-da da qui a qualche anno. Strumen-talizzato dalla politica, tirato fuoridai cassetti della memoria, una me-moria per lungo tempo occultata.Ma il dolore e la tragedia, non hannobandiera, non hanno colore politi-co…e il loro nemico peggiore è ilbuio. Dimenticare tutto, scordare lalezione della storia. E’ un’anomaliadell’Italia, che i suoi simboli più im-portanti, i suoi personaggi più famo-si, siano nati in luoghi che ora nonsono più sul suolo nazionale. E’ suc-cesso a Garibaldi ed alla sua amataNizza, consegnata alla Francia. E’successo a Marco Polo, Uto Ughi,Alida Valli, Ottavio Missoni, PieroSoffici, Nino Benvenuti, Giorgio Ga-ber, nati o di origine istriana, dalma-ta che hanno perso la patria. Perchéla tragedia non sono solo le foibe,apice vertiginoso della follia umana,della vendetta, dell’homo homini lu-pus, la tragedia è quella di una terradi confine e dei suoi sfortunati abi-tanti. Se si cerca sul dizionario, foibeha più di un significato. Il primo,che salta all’occhio quasi in ordine diimportanza, è quella di una defini-zione morfogenetica, depressionicarsiche, delle buche insomma tipi-che delle zone del nord est italiano epiù nello specifico in Istria, (ma non

    Frossasco nel Museo d’emigrazione. Una storia dimenticata

    FOIBE: LA TRAGEDIA DI UNA TERRA PERDUTA

    La giornata in ricordo delle Foibe a Frossasco nel 2011.

    solo n.d.r). Solo dopo, quasi in pun-ta di piedi, viene fuori qualcosa dipiù e non in tutti i dizionari, solo inquelli più recenti, quasi che per uncerto periodo questa pagina di storiafosse stata nascosta. Fosse comuni,enormi e profonde cavità, dove i sol-dati di Tito gettavano gli italiani do-po averli torturati e fucilati e a volte,ancora vivi. E’ nello stesso silenziodevoto e attento, che nella sala con-ferenze le storie, gli interventi si suc-cedono. Ci sono le testimonianze,esuli bambini che ormai diventatigrandi, incanutiti e arrivati all’inver-no della vita, ricordano sotto il pesoemotivo di lacrime che si fanno fati-ca a reprimere. Mentre queste perso-ne scappavano, mentre 300000 per-sone si trasformavano in esiliati, insenza patria, costretti ad affrontare ipregiudizi, i campi profughi che lostesso governo italiano approntavaper contenerli, si consumava e si eraconsumata la strage di un numeroimprecisato di civili inermi, nostriconnazionali che avevano la solasfortuna di essere nati alla frontiera,in una terra contesa. Prima nel1943, poi nel 1945, più ondate diuna strage, un eccidio che aveva itratti di un vero e proprio disegnoomicida di Tito: eliminare le figurepiù visibili della comunità, per ren-derla senza rappresentanza e poi, ac-canirsi sui civili, uccidere, uccidere,

    per odio, per vendicarsi dei fascisti epiù semplicemente, degli italiani.Italiani gettati a volte ancora vivi, indelle fosse comuni, in un abisso, inun pozzo nero che aveva l’orrore diuna tomba a cielo aperto, nel cuoredella terra. Mentre l’Italia, ferita dalla guerra,dalla miopia, dall’ignoranza di quan-to avveniva, non faceva abbastanza,faceva poco, pochissimo. Una vicen-da con lunghi strascichi, allontanataed estorta alla sacrosanta presenzanelle nostre memorie. IntervieneEleonora Manzin, poetessa, e la toc-cante lettura di un suo componi-mento, “Esodo”, letto e riconosciutodi grandissima caratura insieme al-l’intero compendio delle sue poesieanche dal presidente della Repubbli-ca Napolitano, suscita profondacommozione. Parla Luigi Donerà,nato vicino a Valle d’Istria, maestroal conservatorio di Torino. ParlaOlinto Mileta (studioso di demogra-fia del confine orientale) e delucidaanche con un occhio clinico e pro-fessionale la situazione con un ex-cursus storico culturale e sociale. In-terviene Marina Bradini, docente discuola media, anche lei profuga co-atta. Una storia dimenticata, una sto-ria che è giusto sottolineare e portarealla sensibilità di tutte le persone, igiovani soprattutto.

    Marco Lezza

    Vedi il fotogallery suwww.vocepinerolese.itSi accalcano colleghi, ex allie-vi, amici di Marco Braico perassistere alla presentazione dellibro “La festa dei limoni. Ilprofumo della gioia di vivere”(Effatà edizioni, 2011). La lo-cation è l’aula magna del Col-legio San Giuseppe di Torino,“il liceo scientifico vicino alConservatorio”, come lo pre-senta il protagonista del ro-manzo, Gabriele Longo, alterego dell’autore, insegnante dimatematica e fisica presso ilLiceo Scientifico Curie di Pi-nerolo. Braico è stato tra i do-centi del Collegio San Giusep-pe e ricorda di non aver dor-mito una notte per risolvereun problema matematico, peril quale fratel Gabriele gli ave-va chiesto un parere. Si dà ilcaso che fratel Gabriele abbiainsegnato matematica per set-tanta anni, scrivendo alla lava-gna con grafia unica, utiliz-zando gessetti di tre colori di-versi. Alla risoluzione del pro-blema, aveva commentato “In-teressante. Non ci avevo pen-sato”. Quel giorno ha rappre-sentato per Braico un’investi-tura simbolica al ruolo di pro-fessore. E non manca di sotto-lineare come al Collegio di V.S. Francesco da Paola, abbiaimparato a fare l’insegnante eche “la didattica è di secondorilievo rispetto all’educazio-ne”. Introduce la serata il di-rettore, fratel Alfredo “Il librosi legge d’un fiato, lo stile èfluido, siamo nel campo dellaletteratura” e concluderà rin-graziando per la “testimonian-za forte”. Edoardo Girola trat-teggia i contenuti di questoromanzo autobiografico. Ga-briele Longo è colpito da unagrave forma di leucemia e lot-ta per uscirne senza esserepsicologicamente annientato.Il modo di parlare è spiccio,come usa fra i ragazzi di oggi,il libro è un grande messaggiodi speranza e di amore. Partel’intervista all’autore mentresullo sfondo scorrono slidescon alcuni versi poetici chequa e là segnano passaggi im-portanti del testo “Le parolenon hanno colore ma a voltedevastano, come il vento el’acqua./I sorrisi devastano co-me gli occhi rivolti verso ilbasso./I ricordi devastano, an-che quelli belli e romantici./Irimorsi uccidono./Avere ri-morsi è un peccato mortale”. Come ti è venuta l’idea di scri-vere della tua malattia?“Subito, nel 2003 quando tut-to è capitato. Poi mi è passatae un anno e mezzo fa è stato ilmomento di tirarla fuori”. Iltitolo richiama una festa tipicadi Mentone, quando ha avver-tito “quel fastidioso dolorinoal fianco sinistro”. Evoca an-che l’essenza del limone, sitratta di rivalutare l’essenzialee non pensare alle cose che cimancano. Il libro ha un dop-pio obiettivo. “Vederlo sui co-modini dell’ospedale è statobello”, il papà di un ragazzodi 17 anni ricoverato gli hadetto che dopo aver letto ilsuo libro avrebbe ricomincia-

    “LA FESTA DEI LIMONI IL PROFUMO DELLA GIOIA DI VIVERE”

    VIVERE CON MARCO BRAICOUN CONSENSO STRAORDINARIO

    La copertina del libro.

    to a mangiare. In secondoluogo, dopo aver comprato untelevisore per tutte le stanzedel reparto di Ematologia 2dove l’autore è stato ricovera-to, la cyclette, il tavolino perle riviste, in accordo con dot-tori e infermieri hanno decisodi acquistare un monitor mul-tiparametrico. Capita che pa-zienti lungodegenti, dopo treo quattro mesi vengano spo-stati nel reparto di rianima-zione e debbano lasciare pa-renti, medici e soprattutto gliinfermieri, grande punto di ri-ferimento come si evince daidialoghi toccanti del libro (p.es. Nunzia, “la più amabile esboccata tra le infermiere na-poletane”). Si affronta pertan-to il momento più brutto inun luogo “altro”. Con questomonitor si intende attrezzareuna stanza del reparto di ema-tologia per evitare questo pas-saggio e permettere al pazien-te di restare con i propri infer-mieri, medici e parenti. Ildott. Busca che firma la prefa-zione del libro lavora in que-sto campo da 25 anni. Spiegacome il trapianto di midolloavvenga in stanze singole conmisure di sicurezza quali lafiltrazione dell’aria per ridurreil più possibile le eventuali in-fezioni. Conferma che daqualche anno cercano di esse-re il più indipendenti possibi-le da altre strutture come larianimazione. Per questo la-voro servono studio e passio-ne, “Tuttora ogni giorno dob-biamo aggiornarci”. Braico co-munica entusiasmo sul perso-nale medico e infermieristicoincontrato: “Sono uno spetta-colo in questo tipo di reparto.Il rapporto umano va al di làdi qualsiasi immaginazione”.Con i medici c’è un rapportoche evolve col tempo, con gliinfermieri è più diretto ecoinvolgente. E’ una grandefortuna della sanità pubblicaitaliana, “coccolano migliaiadi persone ogni giorno”. Nellibro ricorrono aneddoti sullascuola e la famiglia. Entrambele componenti (più la pallavo-lo) lo hanno spinto a lottare.In fondo al letto teneva le fotodelle due figlie e le letture deisuoi allievi (alcuni presenti in

    sala) hanno rappresentato perlui un’enorme risorsa. Ne leg-ge una: “Caro professore,buongiorno, anche se non èsempre un buon giorno, an-che se la vita non va semprecome vogliamo… Le dedicoogni momento della mia gior-nata, non molli, lo faccia perme”. Girola chiede quale pesoabbia avuto la fede in questaesperienza. Braico è schietto,all’inizio dominavano la rab-bia e la delusione. E’ seguito ilbisogno di ringraziare dellecose belle sinora successe. A35 anni chiedeva di scaricaresu di sé il male per preservarele persone intorno a lui, vole-va ancora qualche tempo peressere padre delle sue figlie. Illibro è già alla quinta ristam-pa. E’ tempo degli applausi edegli autografi. Nella letturasi viene “presi per mano” co-me ha detto Girola da un pen-sare positivo che permette disuperare il calvario dei medi-cinali (“Lei deve pensare inmodo positivo, è molto im-portante, e poi deve mangiaretutto quello che le viene pro-posto. Avrà molta nausea evomiterà molto. Non ha im-portanza, qualcosa rimanesempre, si dovrà sforzare”).Emozioni più che grafici stati-stici fanno da contrappunto alrapporto di Gabriele Longocol figlio Roberto che registral’andamento della bilirubina“Non c’è Roberto perché è dainonni, ma vedo le sue cose esento la sua presenza. Spessoprima di ammalarmi tornavotardi per varie attività sportive(mi piace la pallavolo), entra-vo senza scarpe in camera suae mi sedevo per terra perascoltare il suo respiro, poi miavvicinavo quasi a volergli da-re un bacio e lo annusavo”. Lamoglie Stefania è il vero soste-gno, così come le sorelle“Piango di gioia e corro, permodo di dire, verso il cellula-re. Chiamo Stefania… lei nonparla, piange in silenzio per-ché nessuno se ne accorga eresta in linea «Bravo Gabriele,bravo…» tira su col naso e at-tacca”. Un tocco simpatico èla passione per la cucina chesvela le origini lucane dell’au-tore. La descrizione della pa-sta fatta in casa è da cinquestellette. Quanto alla scuola,l’autore descrive il rapportocon i genitori, emergono lebattute per sdrammatizzare letensioni e motivare gli stu-denti alla matematica ed allafisica che mai come in questolibro svelano un volto cosìumano.Vedi il fotogallery su www.vo-cepinerolese.it

    Piergiacomo Oderda

    A destra Braico con fratel Alfredo.

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  • 12GENNAIO 201212 LA 1A TELEVISIONE DEL PINEROLESE www.vocepinerolese.it PPiinerolesenerolese..it

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    “Se conosci te stesso e le scuolepuoi scegliere bene. Una sceltafatta bene previene la dispersio-ne”, mi spiega Santo Cistarodell’Engim di Nichelino nelvociare di allievi e genitoriche affollano il salone del-l’orientamento di Carmagno-la. “All’Engim facciamo riu-nioni frequenti sull’analisi e lavalutazione dei ragazzi e se-guiamo molto gli ex allievinell’accompagnamento al la-voro”. Incuriosito, mi reconella sede di Pinerolo di V. P.Regis n° 34 per incontrareAndrea Micca che si occupadella progettazione dei corsidi formazione professionale.«I corsi sono gratuiti, finanzia-ti per una parte dalla Provin-cia, dalla Regione, dal Ministe-ro, infine dal Fondo Sociale Eu-ropeo che impone il bando» eAndrea lavora principalmenteper predisporre la partecipa-zione dell ’Engim ai bandipubblici. In sala insegnantiferve l’attività, due insegnantial pc, un’insegnante presentaad Andrea una scheda suun’unità didattica. A Pineroloi dipendenti sono settanta piùuna trentina di consulenti perun totale di 400 allievi nelsettore dell’obbligo di istru-zione. I settori sono cinque,elettrico, elettronico, legno,vendita, meccanica. Si trattadi corsi triennali a cui si ag-giunge un corso ideato dallaProvincia con un credito iningresso per cui un anno vie-ne praticamente abbuonato aquanti escono dal percorsodell’istruzione statale; a Pine-rolo è attivo nel settore mec-canico. Il 42% dell’attivitàproduttiva del territorio sisvolge in questo settore, «leaziende cercano e fatichiamoad avere allievi». E’ un lavoroche prevede ancora una com-ponente fortemente manuale,nel primo anno si lavora sumacchine utensili tradiziona-li, in seconda e in terza si af-fronta la programmazione econduzione macchine utensilia controllo numerico. Si fan-

    no 320 ore di stage in aziendaal terzo anno e si sostienel’esame di qualifica regionale.Da quest’anno le ventun qua-lifiche professionali sono rico-nosciute a livello nazionale inquanto approvate dalla confe-renza Stato Regioni. Nel set-tore legno si opera su costru-zione mobili e serramenti. Perdare valore ai prodotti ligneisi seguono lezioni anche nellaboratorio di scultura, intar-sio, intaglio. «I cinque ragazzipiù bravi ogni anno partecipa-no al concorso di sculturanell’ambito della Fiera dell’ar-tigianato, ottenendo buoni ri-sultati». Il laboratorio è am-pio e luminoso per consentirel ’attività di montaggio esmontaggio mobili. Il settorecommerciale (operatore dellavendita) è il secondo a traina-re l’attività produttiva del ter-ritorio. E’ destinato alle ragaz-ze e si impara a gestire il pro-cesso di vendita, dall’ingressomerci, amministrazione, espo-sizione al pubblico, vendita.«Spaziare sull’intero processodi vendita è una buona pro-fessionalità; è importante l’in-terfaccia con il cliente», percui si è allestito un piccolomarket dimostrativo. Il setto-re elettrico si incentra nel pri-mo biennio sul settore civile,per poi passare al settore in-dustriale anche se i nuoviprofili prevedono di abbando-nare la parte industriale datoche le macchine utensili sonoormai controllate da pc e nonda sistemi automatici. Si ap-profondisce l’automazione an-che in ambito civile, la domo-tica, p. es. per il risparmio dienergia. Quest’anno, nel set-tore elettrico, è nata la speri-mentazione nazionale delquarto anno, il corso si svolgea Torino. Nel settore elettroni-co ci si specializza sull’officeautomation, gestire reti, tele-fonia, antifurti. Si deve esserecapaci di montare un ufficio,comprendendo anche il soft-ware, la configurazione dellemacchine, la rete. Ogni corso

    nel settore dell ’obbligo diistruzione prevede tre ragazziportatori di handicap mediolievi per arrivare ad un massi-mo di cinque con la certifica-zione DSA (Disturbi specificidi apprendimento). AndreaMicca si sofferma ancora suquattro tipologie di corso al-tamente innovative. La primaconsiste in un’annualità di ca-rattere orientativo, un’intro-duzione ai processi produttivio meglio accoglienza per ra-gazzi tra i 16 e i 18 anni. Sonocorsi di mille ore, di cui lametà in attività di stage, desti-nati a ragazzi con vari falli-menti formativi alle spalle chenon sanno cosa fare e che de-vono essenzialmente essere ri-motivati. Vengono poi dire-zionati ad un contratto di ap-prendistato oppure ad un cor-so biennale di formazione. Laseconda tipologia è la realiz-zazione in collaborazione conle venti scuole secondarie diprimo grado del territorio (daPiossasco a Fenestrelle) di unlaboratorio scuola formazioneper ragazzi pluriripetenti.Uno o due allievi per ogniscuola per due giorni alla set-timana frequentano il labora-torio all’Engim (o al Ciofs diCumiana o ai corsi di ristora-zione, sempre a Pinerolo). Le240 ore di corso rappresenta-no un credito per l’esame diterza media, l’obiettivo è an-cora la rimotivazione. Prevedeinoltre il riconoscimento diun credito per essere poi inse-rito in un corso biennale.«Nella scuola media faticanoa stare, da noi vengono un po’perché è l’ultima chance, unpo’ perché cambiano ambien-te. Non si è mai perso un ra-gazzo, sono dieci, dodici allie-vi (45 in totale sui tre CFP) ».La terza tipologia è un corso

    di 600 ore di qualifica per glistranieri nel settore del con-trollo numerico. La Provinciariconosce una borsa di studio,si tratta di 50 ore di lezione dilingua, 240 ore di stage. La fi-nalità principale consistenell’educarsi all’ambiente la-vorativo. Seguono oltre al mo-dulo linguistico le materietecniche, il disegno. Ha buonsuccesso, c’è una lista d’attesae ci sono concrete possibilitàdi sbocco lavorativo. Infine,Andrea ci presenta un’attivitàpilota dal curioso titolo “Spre-miamo la crisi”, pensata incollaborazione con la Provin-cia e con le aziende più grossedel territorio (in totale un ba-cino di tremila dipendenti). Sitratta di un corso per quaran-ta disoccupati. Le richieste so-no state ottanta e la selezioneè stata operata dai responsabi-li delle aziende. E’ un percor-so di 150 ore di attività forma-tiva, le aziende si fanno caricodello stage con l’impegno diassumere il 30% degli allievi.«Nei venti minuti di collo-quio di selezione, è emersouno screening impressionantedelle capacità del ragazzo. Se-gnalo inoltre la pubblicazionedi un testo importante per co-noscere l’attività formativadell’Engim, D. Baral, E. Mat-tio, R. Basso, M. Di Martino,“Nostrestorie. Dialogo a quat-tro voci sull’educazione” a cu-ra di C. Quaranta, NarrativeStudies, Torino, 2011. Si puòrichiedere presso la sede tori-nese di C.so Palestro 14 (tel.0112304301). Ne traggo unacitazione presa dalla carta deivalori Engim, uno strumentocondiviso che definisce lamission dell’Engim a livellonazionale: “La centralità delragazzo, sostenere il suo sanoprotagonismo nello spirito diservizio alla collettività”.

    Piergiacomo Oderda

    Alcuni laboratori

    Andrea Micca e la sede della scuola “Engim” a Pinerolo

    I SETTORI SONO CINQUE, ELETTRICO, ELETTRONICO, LEGNO, VENDITA E MECCANICA

    LA SCUOLA “ENGIM “DI PINEROLO OFFRE OPPORTUNITÀ DI LAVORO

    La Mostra, fino al 30 Settem-bre 2012 con l'alto Patrociniodella Presidenza del Consigliodei Ministri, del Ministro per iBeni e le Attività Culturali ecurata dal CeSMAP, MuseoCivico di Archeologia e An-tropologia di Pinerolo, si pro-pone di illustrare i principaliaspetti della vita degli “India-ni delle Pianure” fornendo unquadro sintetico degli usi edei costumi di queste popola-zioni stanziate nella regionenord-americana posta fra iGrandi Laghi e le MontagneRocciose. La cultura che han-no elaborato, la tenace resi-stenza opposta ai colonizzato-ri bianchi e al loro esercito nelcorso dell’Ottocento, unita-mente ai costumi riccamenteornati, hanno fatto di questipopoli un simbolo, una leg-genda che dalla sfera culturaledotta si è ampiamente allarga-ta alla cultura popolare ed èstata sfruttata da cinema, let-teratura d’evasione e fumetti.Le sedi espositive in Pinerolofino al 30 settembre:CeSMAP - Chiesa di S. Ago-stino Via Principi d’Acaja, Pi-

    nerolo. Orari: Sabato e Dome-nica: 15,30 - 18,30: il mondospirituale e materiale, la cul-tura tradizionale degli Indianidelle Grandi Pianure norda-mericane. In questa sedeespositiva è presente unesemplare naturalizzato di bi-sonte. Museo Storico naziona-le dell'Arma di Cavalleria via-le Giolitti 5, Pinerolo Martedìe Giovedì: 09,00-11,30 e14,00-16. Domenica: 10,00-12,00 e 15,00-18,00: le“Guerre Indiane”; lo scontrodella Cavalleria degli StatiUniti con i Nativi d'America;le armi tradizionali indiane el'armamentomilitare. Biblioteca Civica“Alliaudi” via Cesare Battisti11, Pinerolo dal Lunedì al Ve-nerdì: 9,00-19,00 // 2° e 4° Sa-bato del mese: 9,00-12,00: gliIndiani del Nord America vi-sti attraverso la letteratura,Emilio Salgari, Buffalo Bill inItalia, i fumetti, le figurine, isoldatini, le monete, i franco-bolli ed i film. In tutte le sedil’ingresso è gratuito. Visiteguidate per scuole e gruppi:tutti i giorni, prenotazioneobbligatoria Tel. 0121794382. Vedi il filmato suhttp://www.vocepinerolese.

    Cosmologia, vita quotidiana e sopravvivenzadei popoli delle grandi pianure

    L’universo degli Indiani d’AmericaIl Bisonte sotto il cielo indiano

    Vedi il filmato su www.vocepinerolese.it

    Martedì 24 gennaio 2012 alleore 21.00 presso la Sala Patri-zia Cerutti Bresso dell’Acca-demia di Musica di Pinerolo(viale Giolitti, 7) si terrà l’ot-tavo concerto della Stagioneconcertistica 2011/2012. Pro-tagonista Benedetto Lupo pia-noforte.

    Accademia di Musicadi Pinerolo

    Benedetto Lupo alpiano