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San Bernardo San Bernardo A cavallo tra il 1800 ed il 1900 una borghesia illuminata -(or- mai estinta)- poneva mano alla progettazione della nuova Savona. Con un mirabile patri- monio di cultura estetica ed ar- chitettonica, si costruiva Via Paleocapa che è il cuore della città ed univa il mare, cioè il porto, fino alla Ferrovia la cui Stazione è stata demolita da pochi anni. Colui che giungeva in treno, si trovava davanti agli occhi una prospettiva eccezio- nale perché dal rilevato ferro- viario, lo sguardo spaziava lun- go Via Paleocapa fino alla Torre di Leon Pancaldo e cioè fino al porto, fiancheggiando i portici uniformi e gradevoli, corredati da molte attività commerciali. Gli architetti dell’epoca, do- tati di una grande genialità, riu- scivano ad integrare armonio- samente la nuova città di Savo- na con la precedente voluta dal Prefetto Chabrol il quale poi di- ventò Prefetto di Parigi -(vi pa- re poco?)-. Se oggi allarghiamo lo sguar- do sul nostro piccolo centro e prendiamo in considerazione il periodo temporale dal primo dopoguerra ad oggi, rileviamo uno sviluppo urbanistico privo di idee e soprattutto di talento estetico mancando una seria fi- losofia “urbanistica” tale da con- cepirne la evoluzione per un lun- go futuro, pur non mancando esempi validi. MOSTRE - Sala Carletti dal 16 al 30 agosto Lelio MENOZZI dal 1° al 15 settembre Lucia BUSACCA dal 16 al 30 settembre Giorgio VIGNOLO ALASSIO È UNA CITTÀ DI MARE? ANNO L - N. 8 Sabato 14 Agosto 2010 2,00 Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB IMPERIA Mensile di attualità, vita cittadina e tradizione dell'Associazione «VECCHIA ALASSIO». Membro effettivo della Consulta Ligure. O.d.V-O.N.L.U.S. Apertura sede: Lunedì, Mercoledì, Venerdì, Sabato dalle 18 alle 19. Socio Effettivo 22,00 - Socio Aderente 19,00 - Socio Aderente estero 24,00 ABBONAMENTI - INSERZIONI: Conto Corrente Postale N. 10530186 - A.V.A. Via XX Settembre, 7 - 17021 ALASSIO - Tel. e Fax 0182 64.39.37 E-mail: [email protected] - Sito internet: www.vecchiaalassio.it I nostri primi 50 anni (continua a pagina 2) (continua a pag. 2) …Abbiamo perso noi stessi… Questa frase scritta nel feb- braio 1974 è tratta dal Saluto del Presidente dell’A.V.A, Prof. Franco Gallea-Tutto un programma da meditare pro- fondamente”. Che verità carissimi lettori.. che grande diagnosta il Profes- sore..! Amici, sono passati 36 anni da questo articolo… Che dolore guardare questo nostro paese… vederlo violen- tato nella sua generosa bellezza, soffocato dall’ignoranza gretta e arrogante che senza pudore distrugge e progetta sempre nuove distruzioni… E gli Alassini? Professore, Lei li conosce be- ne… ci conosciamo bene noi Alassini.. Ci chiamano, ci chiamiamo, tantalè’, ma siamo tutti inna- morati del nostro paese, lo amiamo visceralmente.. Tutti.. Lo amiamo. E allora? E allora perché non ci svegliamo da questo perico- loso sonno ipnotico in cui sem- briamo sprofondati? Perché non sappiamo ritrova- re la fiera dignità dei nostri ge- nitori, dei nostri nonni? Basta crogiolarci nell’ignavia, nella sfiducia e nel pessimismo. Noi Alassini possiamo trovare la forza di cercare il cambia- mento e il coraggio di AMARE davvero il nostro paradiso, la nostra Alassio. Grazie ancora Professore! FLOREAT ALAXIUM! CMR Eccovi Alassio che innamora il sole (A. Graf) Tutti i turisti che frequentano la città e, credo, gran parte dei residenti risponderebbero di sì. Risponderebbero di sì, pensan- do naturalmente a spiagge, ca- bine, sdraio, ombrelloni bagnini e, i più audaci, a qualche gita in pianto; le cose sono cambiate per tutti ed Alassio non fa ecce- zione. Però, un poco per orgoglio, un poco per mantenere viva la memoria storica, un poco per ri- cordare chi eravamo, un poco nardo Fignone che mai aveva sentito dire più lode dai suoi vecchi che degli Alassini marit- timi e naturali cosmografi...». Una testimonianza diretta ed inequivocabile del valore della marineria locale. Dal mare non Sardegna. Un capitolo a parte ri- guarda la pesca del corallo. Introdotta forse già in tempi molto antichi da esperti prove- nienti dalla Catalogna, i coralla- ri arrivarono a possedere una vera è propria flottiglia così da effettuare la pesca anche in ac- que lontane e diventare cono- sciuti e stimati in una vasta area. Accanto alla raccolta ovviamen- te nacque l’arte della lavorazio- ne del corallo che arrivò fino ai primi anni del Settecento per poi esaurirsi insieme al corallo stesso. È chiaro che non si vuole qui fare la storia della Alassio mari- nara, non c’è né il tempo né la competenza e non è lo scopo di questo articolo. Il modesto in- tento è solo quello di sollevare una questione culturale di pri- maria importanza che riguarda l’identità stessa della città, che pur ormai irrimediabilmente votata al turismo e alla “movi- da” non dovrebbe dimenticare un millennio intero di “sposali- zio con il suo mare”. Una possibile risposta a que- sta lacuna culturale, questa è la proposta, potrebbe essere l’isti- tuzione di un piccolo museo alassino del mare. Non un mu- seo navale o della pesca,come forse ne esistono altri, ma un museo legato alla civiltà ed alla cultura del mare nel senso più compiuto del termine. Quella ci- viltà che Alassio, come e più di altre cittadine rivierasche ha vissuto in tutte le sue compo- nenti, al punto da condizionar- ne la vita per secoli ed in tutti i suoi aspetti. I diversi elementi dovrebbero essere rappresentati e “narra- ti”, attraverso una sezione ico- nografica e documentaristica (sono diversi gli Alassini, anche membri dell’AVA, in grado di ri- costruire questa parte), attra- verso una moderna area multi- mediale che riesca a far rivivere alcuni momenti salienti della nostra storia e rendere visibili, ad esempio, le rotte marinare, le tipologie di navi, la cantieristi- ca, le tecniche di pesca, ecc. Infine una vasta parte potrebbe essere costituita da elementi della cultura materiale, in parti- colare strumenti di lavoro di pe- scatori e marinai. Si potrebbe così rendere facil- mente accessibile in modo per- manente la conoscenza di un lungo periodo di storia della città che, altrimenti resterebbe per sempre seppellita sotto sdraio ed ombrelloni. gommone. In realtà le cose non stanno così. Alassio è una città di mare perché ha dietro di sé mille anni di storia di una popo- lazione che con il mare e sul ma- re ha vissuto in tutte le maniere possibili, dalle grandi imprese marittime alla pesca del corallo, dal commercio marittimo alle costruzioni navali. Certo esistono pubblicazioni che parlano di questa epopea: una per tutte il bel libro ancora fresco e godibilissimo di Alber- to Beniscelli “Alassio: paese e gente di mare” (di cui non sareb- be male realizzare una ristam- pa). Tuttavia per molti cittadini e per tutti gli ospiti il passato marinaro di Alassio è, quasi cer- tamente, storia sconosciuta o vaga fino al punto di essere scomparsa dalla coscienza cul- turale della città stessa. Propor- re questo argomento non vuole produrre l’effetto di una opera- zione nostalgica o di un rim- anche per mostrare ai turisti che i carrugi e gli esci che per- corrono, non sono solo bar e ge- laterie, ma hanno anche un pas- sato da raccontare, si potrebbe creare un luogo in cui questo passato si possa “vedere” e co- noscere, almeno nelle sue linee generali. Quanto ai contenuti di questo lungo racconto, gli ele- menti non mancano. Si parte dalla leggendaria partecipazio- ne degli Alassini alla prima cro- ciata. Verità storica o leggenda che sia, testimonia comunque la spinta ad “andar per mare” di una comunità nata da poco, ma già pronta a “prendere il largo”. Poi il secolare sviluppo della marineria alassina e il suo inse- rimento nei circuiti commercia- li che portarono alla città ric- chezza e prestigio ed anche grande stima per i suoi marinai come riferisce Padre Giancardi secondo il quale Andrea Doria il vecchio «...soleva dire a Ber- vennero solo vantaggi ma anche pericoli e insidie: quelle genera- te da sempre dal mare stesso e, per un lungo periodo, quelle provenienti da pirati e dalle loro incursioni sulla terraferma ligu- re promettente bottino e schia- vi. Sappiamo che nel ’500 gli Alassini possedevano molte na- vi e che i capitani armatori era- no ricchi e numerosi. All’appun- tamento con la grande storia, nel 1571 le navi alassine sono a Lepanto e la “flotta” alassina e le sue imprese marinare rimango- no una costante nel Mediter- raneo fino a tutto l’Ottocento. Complementare allo sviluppo della navigazione è la cantieri- stica. La costruzione di naviglio, anche di notevoli dimensioni, arriva fino ai primi decenni del Novecento e implica una capa- cità tecnica e progettuale che meriterebbe di essere riscoper- ta e conosciuta di più. L’altra parte del rapporto di Alassio con il mare è la pesca: a livello locale, con varie tecniche e diversi tipi di organizzazione per il sostentamento ed il picco- lo commercio, ma anche impe- gnativa ed imprenditoriale co- me quella del tonno, in altri ma- ri come ad esempio quello di DOMENICA 22 AGOSTO 2010 Dalle ore 14 per i più giovani “Battesimo della sella” su pony Ore 18 Santa Messa con la partecipazione della Corale di San Giovanni e della Confraternita di Santa Caterina. Seguirà rinfresco ai partecipanti allietati dalla chitarra di Luciano Raita VI ASPETTIAMO NUMEROSI! Urbanistica ed edilizia privata I concetti di fondo che ci de- vono guidare sono chiari: L’A.V.A. intende proseguire il suo cammino fedele agli impe- gni statutari, in continuità con quanto compiuto sino ad oggi ed in armonia con le esigenze della vita cittadina. L’azione che il Consiglio intende portare avanti nei campi «della valoriz- zazione del patrimonio natura- le, storico, artistico e letterario, economico, urbanistico e turi- stico» resta ben precisata; cam- biano gli uomini incaricati di guidare ma il tono dei contenuti rimane lo stesso pur nell’ade- guazione ai tempi ed alle esi- genze della società. Siamo consapevoli delle dif- ficoltà del momento e dei pro- blemi annosi ed irrisolti che at- tendono di essere affrontati con coraggio e serietà. Non ne fac- ciamo qui un elenco ma via via il nostro giornale cercherà di affrontarli con concretezza. Senza peli sulla lingua faremo le nostre proposte e prendere- mo posizione. Crediamo infatti che, dopo le delusioni del pas- sato remoto e prossimo, l'opi- nione popolare voglia in mano il mazzo delle carte. Intendiamo però, prima di tutto, portare avanti un discor- so culturale di fondo, capace di incidere sulle abitudini della gente; per noi cultura è e rima- ne capacità di revisione critica dei valori vitali dell'uomo nelle sue espressioni. Noi vogliamo muoverci alla difesa, del folklo- re, della bellezza, dell’arte e delle espressioni primitive della nostra gente e della nostra città. Una delle più grandi tra- gedie che abbiamo vissuto è stato proprio l’oblio ed il di- sprezzo per quello che di ge- nuino c’è nel nostro passato: si è creduto che civiltà significas- se uniformità e si è caduti nella massificazione e nella peggior forma di qualunquismo. Per- duto il contatto con ciò che di genuino esprime il nostro am- biente, abbiamo perso noi stes- si. E ci siamo illusi pensando che potesse amare la sua città gente che non si riconosce più nel mondo in cui vive. Porte- remo avanti, perciò, un discor- so di riscoperta del nostro pas- sato che, nella valorizzazione …Abbiamo perso noi stessi…

ALASSIO È UNA CITTÀ DI MARE? · dei valori vitali dell'uomo nelle sue espressioni. Noi vogliamo muoverci alla difesa, del folklo-re, della bellezza, dell’arte e delle espressioni

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Page 1: ALASSIO È UNA CITTÀ DI MARE? · dei valori vitali dell'uomo nelle sue espressioni. Noi vogliamo muoverci alla difesa, del folklo-re, della bellezza, dell’arte e delle espressioni

San BernardoSan BernardoA cavallo tra il 1800 ed il 1900

una borghesia illuminata -(or-mai estinta)- poneva mano allaprogettazione della nuovaSavona. Con un mirabile patri-monio di cultura estetica ed ar-chitettonica, si costruiva ViaPaleocapa che è il cuore dellacittà ed univa il mare, cioè ilporto, fino alla Ferrovia la cuiStazione è stata demolita dapochi anni. Colui che giungevain treno, si trovava davanti agliocchi una prospettiva eccezio-nale perché dal rilevato ferro-viario, lo sguardo spaziava lun-go Via Paleocapa fino allaTorre di Leon Pancaldo e cioèfino al porto, fiancheggiando iportici uniformi e gradevoli,corredati da molte attivitàcommerciali.

Gli architetti dell’epoca, do-tati di una grande genialità, riu-scivano ad integrare armonio-samente la nuova città di Savo-na con la precedente voluta dalPrefetto Chabrol il quale poi di-ventò Prefetto di Parigi -(vi pa-re poco?)-.

Se oggi allarghiamo lo sguar-do sul nostro piccolo centro eprendiamo in considerazione ilperiodo temporale dal primodopoguerra ad oggi, rileviamouno sviluppo urbanistico privodi idee e soprattutto di talentoestetico mancando una seria fi-losofia “urbanistica” tale da con-cepirne la evoluzione per un lun-go futuro, pur non mancandoesempi validi.

MOSTRE - Sala Carlettidal 16 al 30 agostoLelio MENOZZI

dal 1° al 15 settembreLucia BUSACCA

dal 16 al 30 settembre Giorgio VIGNOLO

ALASSIO È UNA CITTÀ DI MARE?

ANNO L - N. 8 Sabato 14 Agosto 2010 € 2,00Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB IMPERIA

Mensile di attualità, vita cittadina e tradizione dell'Associazione «VECCHIA ALASSIO». Membro effettivo della Consulta Ligure. O.d.V-O.N.L.U.S.Apertura sede: Lunedì, Mercoledì, Venerdì, Sabato dalle 18 alle 19. Socio Effettivo € 22,00 - Socio Aderente € 19,00 - Socio Aderente estero € 24,00ABBONAMENTI - INSERZIONI: Conto Corrente Postale N. 10530186 - A.V.A. Via XX Settembre, 7 - 17021 ALASSIO - Tel. e Fax 0182 64.39.37E-mail: [email protected] - Sito internet: www.vecchiaalassio.it

I nostri primi50 anni

(continua a pagina 2)

(continua a pag. 2)

…Abbiamo perso noi stessi…Questa frase scritta nel feb-

braio 1974 è tratta dal “Salutodel Presidente dell’A.V.A,Prof. Franco Gallea-Tutto unprogramma da meditare pro-fondamente”.

Che verità carissimi lettori..che grande diagnosta il Profes-sore..!

Amici, sono passati 36 anni daquesto articolo…

Che dolore guardare questonostro paese… vederlo violen-tato nella sua generosa bellezza,soffocato dall’ignoranza grettae arrogante che senza pudoredistrugge e progetta semprenuove distruzioni…

E gli Alassini?Professore, Lei li conosce be-

ne… ci conosciamo bene noiAlassini..

Ci chiamano, ci chiamiamo,‘tantalè’, ma siamo tutti inna-morati del nostro paese, loamiamo visceralmente.. Tutti..Lo amiamo.

E allora? E allora perché nonci svegliamo da questo perico-loso sonno ipnotico in cui sem-briamo sprofondati?

Perché non sappiamo ritrova-re la fiera dignità dei nostri ge-nitori, dei nostri nonni?

Basta crogiolarci nell’ignavia,nella sfiducia e nel pessimismo.

Noi Alassini possiamo trovarela forza di cercare il cambia-mento e il coraggio di AMAREdavvero il nostro paradiso, lanostra Alassio.

Grazie ancora Professore! FLOREAT ALAXIUM!

CMR

Eccovi Alassio che innamora il sole (A. Graf)

Tutti i turisti che frequentanola città e, credo, gran parte deiresidenti risponderebbero di sì.Risponderebbero di sì, pensan-do naturalmente a spiagge, ca-bine, sdraio, ombrelloni bagninie, i più audaci, a qualche gita in

pianto; le cose sono cambiateper tutti ed Alassio non fa ecce-zione.

Però, un poco per orgoglio,un poco per mantenere viva lamemoria storica, un poco per ri-cordare chi eravamo, un poco

nardo Fignone che mai avevasentito dire più lode dai suoivecchi che degli Alassini marit-timi e naturali cosmografi...».Una testimonianza diretta edinequivocabile del valore dellamarineria locale. Dal mare non

Sardegna. Un capitolo a parte ri-guarda la pesca del corallo.

Introdotta forse già in tempimolto antichi da esperti prove-nienti dalla Catalogna, i coralla-ri arrivarono a possedere unavera è propria flottiglia così daeffettuare la pesca anche in ac-que lontane e diventare cono-sciuti e stimati in una vasta area.Accanto alla raccolta ovviamen-te nacque l’arte della lavorazio-ne del corallo che arrivò fino aiprimi anni del Settecento perpoi esaurirsi insieme al corallostesso.

È chiaro che non si vuole quifare la storia della Alassio mari-nara, non c’è né il tempo né lacompetenza e non è lo scopo diquesto articolo. Il modesto in-tento è solo quello di sollevareuna questione culturale di pri-maria importanza che riguardal’identità stessa della città, chepur ormai irrimediabilmentevotata al turismo e alla “movi-da” non dovrebbe dimenticareun millennio intero di “sposali-zio con il suo mare”.

Una possibile risposta a que-sta lacuna culturale, questa è laproposta, potrebbe essere l’isti-tuzione di un piccolo museoalassino del mare. Non un mu-seo navale o della pesca,comeforse ne esistono altri, ma unmuseo legato alla civiltà ed allacultura del mare nel senso piùcompiuto del termine. Quella ci-viltà che Alassio, come e più dialtre cittadine rivierasche havissuto in tutte le sue compo-nenti, al punto da condizionar-ne la vita per secoli ed in tutti isuoi aspetti.

I diversi elementi dovrebberoessere rappresentati e “narra-ti”, attraverso una sezione ico-nografica e documentaristica(sono diversi gli Alassini, anchemembri dell’AVA, in grado di ri-costruire questa parte), attra-verso una moderna area multi-mediale che riesca a far riviverealcuni momenti salienti dellanostra storia e rendere visibili,ad esempio, le rotte marinare, letipologie di navi, la cantieristi-ca, le tecniche di pesca, ecc.Infine una vasta parte potrebbeessere costituita da elementidella cultura materiale, in parti-colare strumenti di lavoro di pe-scatori e marinai.

Si potrebbe così rendere facil-mente accessibile in modo per-manente la conoscenza di unlungo periodo di storia dellacittà che, altrimenti resterebbeper sempre seppellita sottosdraio ed ombrelloni.

gommone. In realtà le cose nonstanno così. Alassio è una cittàdi mare perché ha dietro di sémille anni di storia di una popo-lazione che con il mare e sul ma-re ha vissuto in tutte le manierepossibili, dalle grandi impresemarittime alla pesca del corallo,dal commercio marittimo allecostruzioni navali.

Certo esistono pubblicazioniche parlano di questa epopea:una per tutte il bel libro ancorafresco e godibilissimo di Alber-to Beniscelli “Alassio: paese egente di mare” (di cui non sareb-be male realizzare una ristam-pa). Tuttavia per molti cittadinie per tutti gli ospiti il passatomarinaro di Alassio è, quasi cer-tamente, storia sconosciuta ovaga fino al punto di esserescomparsa dalla coscienza cul-turale della città stessa. Propor-re questo argomento non vuoleprodurre l’effetto di una opera-zione nostalgica o di un rim-

anche per mostrare ai turistiche i carrugi e gli esci che per-corrono, non sono solo bar e ge-laterie, ma hanno anche un pas-sato da raccontare, si potrebbecreare un luogo in cui questopassato si possa “vedere” e co-noscere, almeno nelle sue lineegenerali. Quanto ai contenuti diquesto lungo racconto, gli ele-menti non mancano. Si partedalla leggendaria partecipazio-ne degli Alassini alla prima cro-ciata. Verità storica o leggendache sia, testimonia comunque laspinta ad “andar per mare” diuna comunità nata da poco, magià pronta a “prendere il largo”.Poi il secolare sviluppo dellamarineria alassina e il suo inse-rimento nei circuiti commercia-li che portarono alla città ric-chezza e prestigio ed anchegrande stima per i suoi marinaicome riferisce Padre Giancardisecondo il quale Andrea Doria ilvecchio «...soleva dire a Ber-

vennero solo vantaggi ma anchepericoli e insidie: quelle genera-te da sempre dal mare stesso e,per un lungo periodo, quelleprovenienti da pirati e dalle loroincursioni sulla terraferma ligu-re promettente bottino e schia-vi. Sappiamo che nel ’500 gliAlassini possedevano molte na-vi e che i capitani armatori era-no ricchi e numerosi. All’appun-tamento con la grande storia,nel 1571 le navi alassine sono aLepanto e la “flotta” alassina e lesue imprese marinare rimango-no una costante nel Mediter-raneo fino a tutto l’Ottocento.

Complementare allo sviluppodella navigazione è la cantieri-stica. La costruzione di naviglio,anche di notevoli dimensioni,arriva fino ai primi decenni delNovecento e implica una capa-cità tecnica e progettuale chemeriterebbe di essere riscoper-ta e conosciuta di più.

L’altra parte del rapporto diAlassio con il mare è la pesca: alivello locale, con varie tecnichee diversi tipi di organizzazioneper il sostentamento ed il picco-lo commercio, ma anche impe-gnativa ed imprenditoriale co-me quella del tonno, in altri ma-ri come ad esempio quello di

DOMENICA 22 AGOSTO 2010Dalle ore 14 per i più giovani

“Battesimo della sella” su pony

Ore 18 Santa Messa con la partecipazione della Corale di San Giovanni

e della Confraternita di Santa Caterina.

Seguirà rinfresco ai partecipantiallietati dalla chitarra di Luciano Raita

VI ASPETTIAMO NUMEROSI!

Urbanistica ed edilizia privata

I concetti di fondo che ci de-vono guidare sono chiari:

L’A.V.A. intende proseguire ilsuo cammino fedele agli impe-gni statutari, in continuità conquanto compiuto sino ad oggied in armonia con le esigenzedella vita cittadina. L’azioneche il Consiglio intende portareavanti nei campi «della valoriz-zazione del patrimonio natura-le, storico, artistico e letterario,economico, urbanistico e turi-stico» resta ben precisata; cam-biano gli uomini incaricati diguidare ma il tono dei contenutirimane lo stesso pur nell’ade-guazione ai tempi ed alle esi-genze della società.

Siamo consapevoli delle dif-ficoltà del momento e dei pro-blemi annosi ed irrisolti che at-tendono di essere affrontati concoraggio e serietà. Non ne fac-ciamo qui un elenco ma via viail nostro giornale cercherà diaffrontarli con concretezza.Senza peli sulla lingua faremole nostre proposte e prendere-mo posizione. Crediamo infattiche, dopo le delusioni del pas-sato remoto e prossimo, l'opi-nione popolare voglia in manoil mazzo delle carte.

Intendiamo però, prima ditutto, portare avanti un discor-so culturale di fondo, capace diincidere sulle abitudini dellagente; per noi cultura è e rima-ne capacità di revisione criticadei valori vitali dell'uomo nellesue espressioni. Noi vogliamomuoverci alla difesa, del folklo-re, della bellezza, dell’arte edelle espressioni primitive dellanostra gente e della nostracittà. Una delle più grandi tra-gedie che abbiamo vissuto èstato proprio l’oblio ed il di-sprezzo per quello che di ge-nuino c’è nel nostro passato: siè creduto che civiltà significas-se uniformità e si è caduti nellamassificazione e nella peggiorforma di qualunquismo. Per-duto il contatto con ciò che digenuino esprime il nostro am-biente, abbiamo perso noi stes-si. E ci siamo illusi pensandoche potesse amare la sua cittàgente che non si riconosce piùnel mondo in cui vive. Porte-remo avanti, perciò, un discor-so di riscoperta del nostro pas-sato che, nella valorizzazione

…Abbiamo perso noi stessi…

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«L’ALASSINO»2 Sabato 14 Agosto 2010

LE TRE SCIMMIETTE

URBANISTICA ED EDILIZIA PRIVATA (segue dalla prima pagina)

VEDO SENTO PARLOPARLOLavori in corso. Mi auguro che chi ci amministra operi un’inversione di tendenza nel rispetto sia del tu-rista, tassello determinante per l’economia della nostra Alassio, che di noi cittadini, ben consci che indeterminati periodi dell’anno non esiste alcun problema per aprire cantieri ma non in piena stagioneestiva.Chissà se il nuovo Sindaco, non essendo per professione direttamente “coinvolto” nell’edilizia, possamaggiormente essere sensibile a questo problema?

f.to N.B.

VEDODa qualche anno la stagione estiva non gode più della sacrosanta “pausa lavori edili” ma, al contrario,si aprono di continuo importanti cantieri. In questo periodo abbiamo raggiunto l’apice (Hotel REX, viaDiaz, Via P. Ferreri, via Borri, via Don Minzoni, viale Gibb, ecc…)

f.to N.B.

Domenica 11/07/2010 ore 11 nei giardini di San Padre Pio.Turisti e residenti stanno tranquillamente godendosi il fresco, chi leggendo e chi conversando amabil-mente, quando improvvisamente vengono “sfrattati” da due addetti al lavaggio del viale delle palme edei giardini.Troviamo lodevole il lavoro svolto ma dissentiamo per l’inopportunità dell’orario scelto… e non è laprima volta che accade.Errare è umano, perseverare diabolico. Giovedì 29 u.sc. sempre alle ore 11,00 il lavaggio interrompe igiochi dei molti bambini presenti.I gabinetti del parcheggio di Don Bosco necessitano di una buona pulizia, dire che sono indecenti è dirpoco. –(martedì 3 agosto)

SENTOI mugugni per i lavori, sia dai residenti che dai turisti, dilagano. Perdita totale della quiete, tanto auspi-cata per chi è in vacanza e o di chi qui risiede e deve subire, in piena stagione lavorativa, questo ag-gravio di stress. Con il caldo di questo periodo dover rimanere chiusi in casa per la polvere creata daicantieri è inconcepibile.

f.to N.B.

VEDO (e leggo) sul numero di Luglio de “L’Alassino” l’inciso a firma dell’Assessore Dott. Rocco Invernizzi dal titolo “RI-FACIMENTO DI PASSEGGIATA CICCIONE” e…

SENTO (sempre leggendo) l’entusiastico plauso verso coloro che, per migliorare l’offerta turistica, hanno sostenuto i costi del ri-facimento delle cabine in muratura sottostanti la passeggiata e allora…

PARLO (o meglio, scrivo) a codesto giornale chiedendo:Ma i costi che questi signori concessionari di stabilimenti balneari hanno così provvidenzialmente so-stenuto avevano come scopo primario quello di migliorare l’offerta turistica con conseguente benefi-cio all’economia del paese o, invece, è stata solamente una normale operazione di investimento com-merciale per un loro pur lecito maggior vantaggio? Nel primo caso il fatto sarebbe oltremodo meritevole nonché lodevole ma, nel secondo e “sempre perparlare”, non sarebbe più assennato andarci cauti coi plausi ? Non sapendo discernere, non sarebbe sgradito un possibile chiarimento.

G.C.

ABBIAMO PERSO NOI STESSI (segue dalla prima pagina)

di ciò che è valido, rafforzi i se-gni di un benessere che deve di-venire e sempre più conquistastabile di tutti e non privilegio dipochi.

A questo punto entra in giocol’elemento più qualificante sulquale vogliamo impegnarci:un’azione costante, quasi assil-lante, perché la vita civile si tra-sformi in vera e propria par-tecipazione sociale. Uno deimalvezzi del nostro paese è lacritica gratuita e corrosiva. Noivogliamo che la critica rimangaviva ed anzi prenda maggiorcorpo ma divenga costruttiva epartecipata. La democrazia nonsi esaurisce in un voto-delegaogni cinque anni e nemmeno siottiene per petizione: la de-mocrazia è lotta. e conquistaquotidiana, è partecipazione incontributi (espressi nelle più va-rie sedi) alla costruzione del be-ne comune.

È quindi un’azione «politica»

quella. che desideriamo portareavanti, se per «politica» si in-tende non l'ideologia partitica,ilcorporativismo o il clientelismoma solo, nel senso classico deltermine, l’amore per la propriacittà.

L’A.V.A. con l'azione libera eindipendente nel giudizio, chela contraddistingue, chiederà lacollaborazione di tutte le forzeseriamente impegnate e contutte collaborerà nell’interessedi un sano progresso della cittàe della crescita civile e socialedei suoi cittadini. L’A.V.A. faràda stimolo al dialogo, farà pro-poste concrete perché la politi-ca vera si fa sulle cose e non sul-le parole, sui fatti e non sullepromesse da anni disilluse.

L’A.V.A. intende portare a-vanti un’opera di pacificazionee di concordia; gli interessi dichi lavora non sono mai diversi,anche se chi li esprime milita incampi opposti. Però vogliamo

precisare che la pacificazione ela concordia non nascondonol’acquiescenza e la rinuncia.L’acquiescenza ed il lassismonon sono il nostro forte; noi cre-diamo alla grande forza dellalibertà; ed è in nome di essache, noi del Consiglio, faremotutto ciò che potremo per dareun contributo di servizio, forsemodesto, ma certo disinteressa-to e costruttivo. Di sfiducia,dimalessere e di pessimismo sipuò morire.

Nel rinnovare a tutti il mio rin-graziamento per la fiducia ac-cordata esprimo la speranza diavere, coi membri del Consigliola forza. e la fantasia che ci sor-reggano in un’azione così deli-cata e difficile perché l’A.V.A.trovi sempre più un suo spaziosociale e resti una forma di de-mocrazia popolare insostituibi-le della vita della nostra città.

Franco Gallea

Venendo a noi osserviamoche la città si è allargata a mac-chia d’olio, attorno alle vecchiestrutture viarie, ormai al collas-so, priva di spazi, di verde e diparcheggi; anche gli scarichidelle acque meteoriche sono ri-masti com’erano, cioè sotto di-mensionati. Il risultato è depri-mente e l’assalto alla collina haulteriormente aggravato il de-grado ambientale. Per acconten-tare un po’ tutti, o quasi, il PianoRegolatore è stato confezionatoa “macchia di leopardo”, in mo-do da costruire su 3.000 mq. co-me minimo, con successive gra-duazioni superiori. Gli effetti so-no sotto gli occhi di tutti, a pre-scindere dai “condoni”, che, perlegge, hanno sanato molti abusi-vismi. Ma il problema non è con-centrato su tale avvenimento;ciò che impressiona sfavorevol-mente è lo squarcio delle altureche, in alcuni casi, ha interessa-to ben tre terrazzamenti -(cioètre “fasce”)- provocando la co-struzione di altissimi muri di ce-mento armato che offendonol’occhio ed il buon senso, e sonoun pericolo latente.

I Piani Regolatori, oggetto dicontinue “varianti” -(in realtà“rimaneggiamenti”)- sono fumo-si e zeppi di formule -(ANIMA,P.V.C., S.A.L. ........ )- fino a rasen-tare il ridicolo; a questo punto laCommissione Edilizia non ha piùalcuna ragione d’essere, tant’èvero che altri Comuni l’hannoabolita.

A tale proposito dobbiamo os-servare che in tema di edilizia edurbanistica vi sono ben tre sog-getti che legiferano: Parlamento,Regioni e Comuni con qualchecompetenza anche allaProvincia; cioè subiamo tre cen-tri di decisione, verticali, i cui ri-sultati sono di gran lunga infe-riori alle aspettative a causa diun impatto burocratico scon-certante, che produce ben pocoin tema di armonia e di decoro

urbano. Gli Stati a noi vicini, han-no una normativa “orizzontale”che è meno impastoiata, ma for-nisce migliori risultati sotto ognipunto di vista, soprattutto inmateria di lottizzazioni.

Le architetture sono dozzinalied esteticamente modeste, il cuiunico scopo è quello di contene-re i costi di produzione e pur-troppo manca l’imposizione diuna “tipologia”, a fronte dellaquale sorgono piccoli fabbricatiprivi di tetto a falde, con una so-letta di copertura circoscritta daringhiera, in stile mediorientale;altro che ligure-genovese. Si co-struisce nei luoghi più impensa-ti e spesso con modalità irrazio-nali e deprimenti, cioè manca ilbuon gusto.

Non esistono strade al di fuoridei collegamenti con le frazioniil cui traffico è al limite della so-stenibilità e per di più gli altripercorsi sono poco più di una pi-sta mai collaudata.

Via Dante e la Via Aurelia pre-sentano numerose buche e lestrisce bianche scompaionocon una straordinaria velocità -(sarà la pittura?)-.

Quanto esposto vuole essereuna constatazione costruttiva enon una critica, atteso che mol-to è stato realizzato in positivo -(ad esempio le pedonalizzazionie la risistemazione di Via Diaz)-;forse ciò che è negativo dipendeda mediocri ed improvvisatiesperti di Turismo i quali non so-no a contatto ogni giorno concerte realtà, né sono in grado dicomprendere la evoluzione cul-turale delle dinamiche turisti-che il cui unico scopo è il torna-conto proprio e delle categorie;in proposito devesi ben eviden-ziare che anche nei Paesi più co-stosi vi sono notevoli flussi diclientela perché la gente quandosi muove sa ciò che vuole: stra-de pulite e prive di buche, am-biente qualificato, decoro urba-no, mondanità e, soprattutto, i

servizi- (non si intenda con taledefinizione la facoltà di urlare esguaiare tutta la notte, per cuiun gruppo di imbecilli può tene-re sveglio un intero quartiere)-.

Purtroppo è accaduto che conil passare degli anni si è impostauna sub-cultura a fronte dellaquale esistono soltanto la rasse-gnazione e l’incapacità di tutela-re la cosa pubblica che subiscecontinue distorsioni.

L’unica voce timidamentereattiva è quella dell’A.V.A. che,comunque, rimane quasi sem-pre inascoltata. La società alas-sina e le categorie economichehanno rinunciato a partecipare,quanto meno, ad un rapportocritico e serio per evitare la pre-valenza di chi ha imposto la sot-to-cultura non solo urbanisticama soprattutto estetica ai finidell’ornato e del decoro urbano.

Per fortuna esistono ancorale strutture alberghiere alta-mente qualificate per soddisfa-re una clientela di prestigio edesigente, ma stiamo attenti per-ché la moneta cattiva scacciaquella buona. Abbiamo sperpe-rato l’eredità dei nostri padri esono spariti sostanzialmente laRiviera delle Palme e la Zona delSilenzio, il rispetto verso gli al-tri; i pochi giardini erano unaesplosione di fiori rari ed il mar-ciapiede presentava le tesseri-ne bicolori che appagavanol’occhio mentre oggi vi è un se-dime formato da porfido di pes-sima qualità che ha reso grigiala città.

Mancano le piste ciclabili edallora impunemente intere fami-glie vanno sui marciapiedi in pie-na velocità nel silenzio più asso-luto di chi dovrebbe intervenire,finché non ci scapperà la “di-sgrazia” ed allora chi si strap-perà i capelli?

Vi è ancora molto da dire percui ritorneremo sull’argomentoanche in dettaglio.

E.O.

A PROPOSITO DI “RUMENTA E DECORO URBANO”…RICORDI E NOSTALGIA

Ho letto con grande interessel’articolo “Rumenta e DecoroUrbano” e condivido totalmentela denuncia fatta dai commer-cianti del centro storico riguar-dante il degrado dei vicoli e diVia Colombo.

Da 50 anni risiedo in VicoSanta Caterina e ricordo con no-stalgia i decenni trascorsi. C’erail locale gestito dalla famigliaSandon, persone educate e di al-to profilo professionale, chemai hanno causato problemi alvicinato. Dall’altro lato del vico-lo, ricordo il ristorante «Il Gab-biano» frequentato da clientelaelegante.

I vicoli, allora, erano tenuticon ordine e igiene.

In questi ultimi anni purtrop-po Via Colombo è diventata la-trina per cani, i proprietari diquesti animali, non dotati di ri-spetto per la cosa pubblica, sipermettono di portarli a fare iloro bisogni quotidiani davantialle porte delle abitazioni senza

mai raccogliere gli escrementi.E poi ci sono i locali limitrofi,bar e ristoranti, che contribui-scono a lasciare i vicoli in statodi degrado con i loro rifiuti.

Abbiamo già segnalato que-sta situazione, ma visto che, fi-nora, non si è fatto alcunché,sorge il dubbio che all’ammini-strazione comunale, di questafaccenda non interessi molto.

Ma non è tutto. Sotto il porti-co di Vico Santa Caterina, datempo ormai, si è formata unacomunità di piccioni - evidente-mente curata e nutrita da qual-cuno nel vicinato. Da quando ilnumero dei piccioni è aumenta-to notevolmente le facciate deipalazzi - che erano state ristrut-turate e decorate, con notevolesforzo economico da parte degliinquilini - sono di nuovo spor-che e decadenti. Grazie ai pic-cioni, l’incrocio dei vicoli è di-ventato uno scempio ed è diffi-cile anche solo transitare o fer-marsi davanti ad un portone,

per citofonare o cercare le chia-vi, senza correre il rischio di es-sere malamente imbrattati conpossibilità di conseguenze dan-nose anche per la salute pubbli-ca.

Una bella cartolina pubblici-taria di Alassio “che innamora ilsole e disinnamora i turisti” (spe-cialmente quelli stranieri: infattise ne vedono sempre meno).

Alassio ha una sola risorsa, laspiaggia, e per questo dovrebbeaverne maggior cura e rispetto.La spiaggia dovrebbe essere te-nuta pulita anche durante la sta-gione invernale: invece vienesfruttata al massimo d’estate epoi abbandonata d’inverno.

Dopo tutte queste segnalazio-ni si spera che gli amministrato-ri intervengano - anche conmaggiori controlli e sanzioni daparte della polizia municipale -dimostrando ai cittadini un ve-ro rispetto per questo paese.

Rosy Grison Costa

Sono abbonata al mensile“L’Alassino” e leggo nella paginaLettere del Pubblico, sempre lestesse lamentele, lamentele giu-ste, ma che sono “voce nel deser-to”. Non una viene presa in consi-

derazione, l’impressione che siha è: Lasciateli mugugnare”.

Dalle piccole cose, (es: toglie-re le locandine di manifestazionivecchie) da quelle medie (met-tere più cestini per la raccolta

dei rifiuti) a quelle più importan-ti (depuratore e rumenta) nullacambia.

Beati gli abitanti di Andate chehanno chi li amministra provvi-sti di occhi, orecchie e…

LASCIATECI MUGUGNARE… MA ASCOLTATE

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«L'ALASSINO» 3Sabato 14 Agosto 2010

Cerco un paese innocente

CRONACA DI ANDATEMESE DI AGOSTO 2010

Un famoso comico diceva.“C’è chi può e chi non può lopuò!” Sante parole! Ad Andatec’è chi può fare strani incontri.Come un mio amico che volendoraggiungere la sua casetta in col-lina passando dall’antica mulat-tiera, si è trovato improvvisa-mente la strada sbarrata da uncancello di legno con soprascritto: “Cantiere. Vietato l’in-gresso”. Il mio amico ha cercatodi passare ma è stato fermato erimproverato dai muratori, iquali, tra l’altro, essendo giuntida straniere contrade ed essen-do poco eloquenti non hanno sa-puto spiegargli se: 1) La stradinasarà occupata solo per la duratadei lavori (per quanto tempo?).2) Se è destinata ad essere spo-stata, ma non si sa dove perchéda ogni parte ci sono proprietàprivate. 3) Se è previsto il suoconglobamento nella proprietàdel costruttore. Il mio consigliosincero è stato quello di com-prarsi un elicottero, ma il mioamico non lo ha preso bene.Cose che succedono ad Andateperché da voi ad Alassio c’è unrispetto integrale e profondoper il verde, la natura e la difesadelle antiche mulattiere. Mentresto scrivendo questo articolo unpiccione viaggiatore anonimomi porta la notizia che ad Andatequalcuno, in alto o basso loco,sta progettando di tagliare glistorici platani di piazza“Combattenti di Salò”, che sonosani, non hanno il punteruolorosso né verde né di alcun altrocolore dell’iride. Pensate! Glistorici platani, alberi frondosi.apportatori di ombre, di tran-

quillità, l’unico simbolo che an-cora unisce idealmente Andate,città lacustre, alle cittadine del-la Riviera Francese e della CostaAzzurra, dove ogni piazza dipaese ne è piena, e sotto i qualigli anziani giocano alle bocce.Io sono convinto che la notiziadel taglio è una maldicenzamessa in giro a danno dei nostricari amministratori che tantobene vogliono alle piante e alverde in genere. D’altra partesono già scomparsi i plataniche erano nel cortile dei Bar-nabiti e che avevano superatogloriosamente decenni di pre-senze infantili non sempre ri-spettosissime. E allora non mistupisco più di nulla.

Non approfondisco il discor-so su Piazza Rimessa perché ilrisultato del bando, pubblicatosull’ultimo numero dell’Andati-no sembra tratto da una punta-ta di Scherzi a parte. Ve lo tra-scrivo brevemente in caso ve losiate perso. Importo Comples-sivo: 9 milioni e rotti. Importolavori: 6 milioni e rotti. Impresepartecipanti: Non sono perve-nute offerte. Impresa Aggiu-dicataria Promotrice: SocietàPinco Pallino. E un cittadinonormale pensa: Ma come? Nes-suno ha partecipato e questoha vinto? Poi un competente glirivela che il segreto che spiegatutto sta nella parola “Promotri-ce”, ed allora il cittadino fa co-me il portinaio del conventoquando Fra Cristoforo gli parlain latino, e, pur non capendo, sifida. Si ma quello era PadreCristoforo, un santo. Bene, in-tanto quando mi leggerete po-

trete già fare un bilancio piùcompleto della stagione turisti-ca. A fine luglio detto bilancio èpoco soddisfacente. Da me in-tervistati alcuni operatori turi-stici hanno dato, fra le altre,queste risposte: 1) C’è la crisi ela sentono tutti; 2) Abbiamo ri-solto i problemi dei parcheggiperché c’è poca gente, 3) C’è lacrisi e lo sanno tutti meno il go-verno. 4) È rimasta chiusa laDiscoteca “Le Rande” che atti-rava i giovani da ogni dove. 5)Gli stranieri tradizionali sento-no la crisi e non sono venuti. 6)Sono venuti stranieri da nazioniemergenti, ma “non ci hanno liquattrini”. 7) Ormai la fine èquella: SI lavorerà tutti i fine set-timana di autunno, primaveraed estate, e a Natale e Pasqua.Nota bene: Ma noi dobbiamomangiare 365 giorni all’anno! Ono? 8) In alcune regioni comel’Emilia accolgono i turisti a pe-sci sul piatto e non in faccia. Manoi vogliamo essere spiritosi. 9)Altre città hanno i depuratori.Noi facciamo novene a santaZita che la corrente porti le ondeverso qualche paese viciniore.

P.S. Chi si ricorda cosa è suc-cesso a Roma il 25 luglio 1943?E chi si ricorda cosa è successoa Roma il 29 luglio 2010? Oraaspettiamo l’8 settembre. Spe-rando che ad Andate non suc-ceda che :A) i negozi chiudonoper ferie. B) I negozi chiudonoper lavori. C) I negozi chiudonoe basta.

Buone vacanze

Luca Caravella

Critica costruttiva: saledel confronto democratico

Le associazioni ambientali-ste alassine, e in particolareItalia Nostra, hanno recente-mente chiesto e ottenuto in-contri con le Istituzioni dellaLiguria: Sovrintendenza aiBeni Architettonici e Pae-saggistici e Vicepresidenzadella Regione per una relazio-ne sulla situazione alassina,dove un eccessivo aumentodella cementificazione, il calodei soggiorni e un turismo“mordi e fuggi” dovrebbero farpreoccupare.

In un paese civile e demo-cratico, quale è l’Italia, le os-servazioni critiche, in partico-lare delle Associazioni am-bientaliste, che ,come è noto,sono al di fuori di ogni partitopolitico, su base volontaria esenza fini di lucro, dovrebberoessere accolte come stimoloper un miglioramento. Non sivuole certo danneggiare il pae-se, come qualcuno crede, ma,

al contrario, indurre a cambia-re quell’atteggiamento specu-lativo che va contro gli inte-ressi comuni e tutelare il no-stro patrimonio, affinchéAlassio sia un luogo di qualitàdove vi è rispetto delle esigen-ze di tutti, dai bambini che gio-cano alle persone che voglio-no riposare, a chi vuole diver-tirsi e godere delle spiagge edel mare (possibilmente puli-to) e delle bellezze di quellacollina non ancora deturpata.È con questa finalità che ItaliaNostra, in collaborazione conle Istituzioni scolastiche, con ilComune e con lo Slow Food, hainiziato un lavoro nelle scuoleche speriamo continui e coin-volga i nostri giovani per pre-pararli ad un futuro di cittadi-ni consapevoli, preparati e ri-spettosi dell’ambiente e delProssimo.

Giovanna Fazio

GIBBA ARTISTAE POETA

È uscito recentemente allestampe un “piccolo grande li-bro” di poesie (quindici in tutto)“MEMORIAE” del nostro concit-tadino Francesco Guido (il miti-co GIBBA) che ha voluto dimo-strare che egli sa usare agevol-mente la penna come la matitaed il pennello!

Non possiamo che compli-mentarci con lui… ma non c’ènulla di strano in tutto questo:Chi lo conosce, come noi, sa…quanto sia grande e profondoanche nei suoi pensieri. BravoGibba!

Per A.V.A. t.s.

I CAMPÀII due si infilano nell’ésciu

da gexa scomparendo alla vi-sta in un amen, mentre l’omac-cione dall’alto dei suoi novan-ta chili sbraita come un matto.

Nell’ortetto di santaCaterina, quello situato pro-prio accanto all’orto del pre-vosto e servito da un solo poz-zo, un alto albero stracolmo dibelle ciliege rosse ha richia-mato l’attenzione di due fe-niài che, per nulla intimoriti,dopo una temeraria scalata,stanno facendo man bassa difrutti riempiendo tasche e ca-miciole.

il “non rubare” era ilComandamento più osserva-to, l’abbondanza di frutta, co-sì a portata di mano, faceval’uomo ladro. D’altronde allo-ra non si navigava certamentenell’oro, tanto che era in vogail detto – “U gh’è tanta gentech’a l’ha ciù famme che...pigòggi!”

Di qui la necessità per ilComune di rispondere alle la-mentele degli ortolani e di isti-tuire un Corpo di Campài, os-sia di guardie campestri con ilpreciso incarico di sorveglia-re e di proteggere i floridi orti.

“I credévi de fóla franca...scormi de galéra, feniài,brutti pelandrùi!......” conti-nua l’omone nella sua tiritera...

Nonostante l’innata onestàdegli abitanti del borgo per cui

INTERROGAZIONE SU VIA PAGANINI…Egr. sig. Sindaco del Comune di 17021 Alassio (SV)

e p.c, Spett.le Associazione Vecchia Alassio 17021 Alassio (SV)

Come cittadino ho notato conapprensione che all’imbocco di

Via Paganini il marciapiede èstato allargato fino a creare unapiattaforma nella quale urteran-no coloro che verranno dal latomare. Si tratta di un’opera irra-zionale e dannosa in contrastocon le norme e le regole della cir-colazione.

Inoltre a che serve? Forse che

ci si deve piazzare un dehor aspese del Comune? In tal caso sipossono ravvisare sfumaturegiudiziarie non solo amministra-tive; cui prodest?

Attendo una risposta e porgodistinti saluti.

(avv. Emanuele Ottonello)

…la risposta del Comune

Tanti AuguriMario!

All’inizio del Duemila (non ri-cordo bene chi…) avevano pro-mosso, attraverso i lettori delnostro Giornale, un “referen-dum” per eleggere “l’alassinodel secolo”. Il risultato aveva se-gnalato prino il prof. Schivo e se-condo Mario Berrino.

A quel punto il professorechiese al neo-Presidentedell’A.V.A. di non pubblicare ilrisultato, perché onestamentegli sembrava di usurpare un di-ritto che non gli spettava. A di-stanza di 10 anni da quella deci-sione viene la conferma da que-sti auguri che pubblichiamo.

Il nostro amato Don Enrico, vi-ce parroco di S. Ambrogio, sa-lendo qualche anno fa al“Mulino” di Mario Berrino perl’annuale benedizione delle ca-se, stupito ebbe a dire a Mario.«In tutte le case in cui sono en-trato ho visto e ammirato unsuo quadro!!»

Più bell’augurio di questo peri 90 anni (il prossimo 22Settembre) del nostro grandepittore e amico non si potreb-bero trovare! Tanti auguri,Mario!

Associazione Vecchia Alassio

e t.s.

Infatti la produzione di frutta everdura in Alassio era tanta ecosì curata che oltre a soddi-sfare le necessità locali, veni-va esportata nei mercati vicinicome Albenga, Imperia e SanRemo arrivando sino a Nizza.

Alassio doveva allora appa-rire come una sorta di Eden,profumato ed olezzante. Oltregli orti, vasti giardini di arancie di limoni e mandarini e ca-chi, persino mele e gelsi cir-condavano il ristretto agglo-merato urbano. Una pubblica-zione del 1878 stimava un rac-colto annuo di circa 5 milionidi limoni, ed una grande quan-tità e varietà di verdure.

Oggi fa piuttosto caldo.L’omone si siede all’ombradel ciliegio e si toglie il cap-pello, si terge il sudore dalcollo, dalla fronte e la smettedi mugugnare. Nello stessomomento i due pelandrùi, alriparo della casetta desertadella Capitaneria di porto insci u bastiùn, riprendono fia-to. Poi, come fossero acinid’uva, cominciano a piluccarele ciliege, una dopo l’altra,senza fretta, cullati dal frescoe profumato arzì che viene sudal mare e se la godono unmondo con la benedizione disanta Caterina.

Vincenzo Moirano

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«L’ALASSINO»4 Sabato 14 Agosto 2010

Sperando di essere ascoltata

UN AMICO CI SCRIVEAbbiamo ricevuto una lettera “interessante” che riteniamo meritevole di pubblicazione

e con un ringraziamento cordiale al Signor Barla… “Alassino” d.o.c.Spett. Redazione In occasione del 50° anniversa-

rio dell’Associazione, desideroesprimervi il mio sincero ringra-ziamento per il vostro quotidianoimpegno; prima di proseguireperò, per meglio comprendere lemotivazioni della mia gratitudine,credo sia opportuno presentarmi:

il mio nome è Massimo BARLA,ho la qualifica di Ispettore Capo esono il Comandante del Distacca-mento Nautico in sede al Com-missariato di Pubblica Sicurezzadi Alassio.

Qualcuno mi conosce, altri unpo’ meno, ma in ogni modo, termi-nata la stesura di quanto mi ap-presto a scrivere, qualcuno mi co-noscerà un po’ di più, anche sel’intrinseco messaggio delle paro-le altro non è che una finestra di vi-ta affacciata sul mare… l’esperien-za di un uomo in un contesto terri-toriale di sublime bellezza.

**** Sono nato a Sanremo l’anno

1963 e per circa trent’anni ho vis-suto nella vicina città diVentimiglia.

Ligure da generazioni e di umiliorigini, ho acquisito a livello ge-nealogico l’amore per la mia terrae da ragazzino, nel laboratorio difalegnameria paterno, iniziai a la-vorare il legno d’ulivo.

Mio nonno Angelo m’insegnòl’arte dei muretti a secco tanto cheancora oggi, se durante le fre-quenti escursioni nell’entroterrami capitano casuali incontri conpersone anziane che sistemanouna “fascia”, il sentimento del tem-po prevale e quasi senza render-mene conto mi fermo, anche solo

per scambiare due parole. Ognuno di noi porta con sé qual-

cosa, qualcosa che appartenevaad altri prima di noi e che inspie-gabilmente oggi ci appartiene.

Ho smesso di chiedermi il per-ché, ma credo che l’esistenza di le-gami invisibili e nello stesso tem-po indissolubili ci uniscano ad undeterminato territorio, ad unaspecifica situazione o meglio adun luogo che particolarmenteamiamo.

Ed ecco che ritorna preponde-rante il luogo del cuore… il mare!

Lo amo perché è un punto d’in-contro, perché non fa distinzioni elambisce indifferentemente tuttociò che su di esso si affaccia, an-che la preziosa Liguria.

Del mare posso godere la bel-lezza, ne osservo i pendii che re-pentinamente in esso si formanoe, come fosse la compagna di sem-pre, la coccolo con lo sguardo.

Dal 1994 sono in servizio adAlassio e, come ho già detto, an-che se non sono Alassino d’origi-ne, ho imparato a sentirmi Alas-sino grazie a Voi.

Alassio mi ha accolto e… fatal-mente mi ha legato a se!

Per oltre sedici anni ho ap-profondito la conoscenza delle vi-cende cittadine leggendole dal vo-stro editoriale; ho conosciuto letradizioni, gli usi ed i costumi di unpaese la cui risonanza all’estero ètanto blasonata quanto la sua bel-lezza.

I modi di dire, le parlate liguri edi proverbi spesso riportati nellevostre rubriche mi hanno permes-so di approfondire tutte quelle no-zioni professionali che non sonoannotate sulle carte nautiche; me-

morie di coloro che ci hanno pre-ceduto e delle quali noi tutti siamoeredi.

Ho conosciuto alcuni dei perso-naggi storici, i pilastri della cultu-ra e delle tradizioni popolari, i pe-scatori, la gente umile e quegli uo-mini di mare la cui ricca esperien-za, …a beneficio di chi sa ascolta-re, rappresenta l’inestimabile va-lore di quel patrimonio che diffi-cilmente si trova annotato sui testiscolastici.

Tramandare le tradizioni equanto altro possa conservare lanostra storica identità, è il doveredi ognuno di noi per il futuro deinostri figli e permettetemi, in que-sta missione Voi vi fate onore.

Com’è consuetudine caratteria-le di molti che prediligono l’essereall’apparire, ho vissuto tutto que-sto lontano dai riflettori, ma, inogni caso, al servizio delleIstituzioni e vicino alle necessitàdella gente, sempre presente e vi-gile dal mare per il benessere e lasicurezza della collettività.

Tuttavia, anche nelle circostan-ze meno propizie a causa dellecondizioni meteo marine avverse,non mi sono mai perso d’animo,portando a termine le missioni disoccorso, confidando, come sem-pre, in tutti quei punti di riferi-mento, cosiddetti “mire a terra”che, per la gente di mare del golfodi Alassio, hanno rappresentato erappresentano ancora oggi quelle“Sacre Icone” simboli di unaprofonda fede cristiana.

Alcune di esse quali il Santuariodi Nostra Signora della Guardia sulmonte Tirasso, la chiesa dellaSantissima Annunziata di Solva,San Sebastiano a Moglio, la cap-

pelletta Stella Maris all’ingressodel porto, Sant’Ambrogio, SanMartino sull’Isola Gallinara, laMadonna delle Penne su CapoMele, la chiesa di San Matteo aLaigueglia e tante altre ancora, so-no molto visibili dal mare e peresperienza personale, se si usa ilbuonsenso nel seguire le loro indi-cazioni, difficilmente potrebbeperdersi la rotta così, come nellavita, la retta via.

Nel tempo libero e compatibil-mente ai miei impegni familiari, hoofferto la disponibilità ad attivitàassistenziali e di volontariato qua-li la Società Nazionale di Salva-mento, la Protezione Civile ed inultimo il Servizio AntincendioBoschivo, spinto dal forte deside-rio di migliorare la mia integrazio-ne nel contesto sociale di Alassio.

Proprio da questo desiderio dicompartecipazione è arrivata lagratificazione più grande che, conil gruppo Alassino, mi ha permes-so di vivere l’esperienza umanatra le più significative della mia vi-ta in occasione del sisma che hadevastato l’Abruzzo.

**********Come citato in apertura, quanto

esposto è solamente la veduta diuna finestra che si apre sul golfo diAlassio, un percorso di vita vissu-to attraverso la prospettiva di unuomo semplice, capace di emozio-narsi al punto tale da aprire il pro-prio cuore a questa città: l’ospiteche Voi, custodi encomiabili dellenostre tradizioni, avete fatto senti-re …“a casa”!

Grazie.Massimo Barla

Replica alle affermazioni delSindaco durante il Consiglio

Comunale del 27.07.10Con stupore mi sono sentita ac-

cusare, come Presidente del WWFdi Savona, di fare una politica di si-nistra. Ribadisco la mia completaimparzialità verso la politica, inquanto l’Associazione di volonta-riato, di cui faccio parte, svolgeunicamente un’attività finalizzataalla conservazione degli eco siste-mi presenti sul territorio, alla pro-mozione di un uso sostenibile del-le risorse naturali, in particolarelottiamo contro l’inquinamentodel suolo, dell’aria, dell’acqua econtro l’uso irrazionale delle ri-sorse naturali, quindi, anche con-tro gli scempi urbanistici.

Come può affermare il sindacoche avrei abbattuto un pino seco-lare nel mio giardino? A che pro-posito?

Credo che il sindaco alluda alfatto che nell’ inverno 1998/99 unabufera di vento ha sradicato un pi-no di Aleppo del Beau Sejour cheè stato sostituito da una palmaCanariensis adulta comprata neivivai Porcella per tre milioni di li-re, in attesa che un piccoloAleppo, nato spontaneamente, sisviluppasse. Cosa che sta acca-dendo. Mi è sembrato anche mol-to brutto che un Amministratorepubblico dica che i panni sporchisi lavano in famiglia. Mi sembrauna considerazione decisamentemolto personale su come gestirela Pubblica Amministrazione.

Distinti saluti

Anna Fedi

Lettere del pubblico riceviamo e pubblichiamo(le lettere anonime non vengono pubblicate)

In merito alle lettere inviate alla redazione, con richiesta di pubbli-cazione, si precisa che devono essere firmate con nome e cognome(leggibile) ed il firmatario deve poter essere identificato. È facoltà del-lo stesso richiedere l’anonimato in caso di pubblicazione.

SE AMI IL TUO CANE

Perché vuoi farlo odiare dagli altri?Non lasciare sporco… usa la paletta

Guardando dal piazzaleVi fu un tempo, non così tanto

addietro, in cui mi piaceva salire fi-no al piazzale della Madonna dellaGuardia e poi, da lì guardare versoil basso: il verde rigoglioso dellacollina appariva come un batuffo-lo, spruzzato di rossi, gialli, viola ebianchi abbacinanti; qua e là, qual-che casa, mai troppo grande e sem-pre ben inserita nel paesaggio. Siscorgevano anche i sentieri, più omeno praticati, ma tutti conosciu-ti: i “Prai da Munega”, le “Due Vie”,“Costa Lupara” (il cui parco aspet-tiamo di vedere aperto al pubbli-co!)…

Al margine basso della collina,quasi senza soluzione di continuitàtra il verde e l’azzurro del mare, co-

me qualcosa nato da un desiderioinesprimibile, si offriva ALASSIO.

Oggi mi piace ancora, anche senon più così di sovente, salire finoalla “Madonna”. Peccato che i sen-tieri a volte ci tocchi inventarli.

E quando, dal piazzale, si guardaverso il basso, non è più un bel ba-tuffolo verde costellato di coloriquello che si vede, ma qualcosache per certi versi assomigliaall’esantema di una malattia grave.Forse la mia è una forma di para-noia, ma non posso evitare che miprenda un certo sgomento e misorga il dubbio di non essere piùpadrone a casa mia.

Antonio Boscione

Altro che zona del silenzio!Un tempo, doppiato il capo di

Santa Croce in direzione della no-stra città, un avviso: “Zona delSilenzio” avvertiva che la nostrabella clientela desiderava trascor-rere le vacanze in serenità e tran-quillità.

Oggi le cose sono cambiate.Alassio non è più quella dei tempipassati e i rumori la fanno da pa-droni.

A questo proposito voglio orasoffermarmi sulle moto e sui mo-torini, che percorrono, nella bellastagione in gran numero, le stradedella città.

Senz’altro molte marmitte sono

truccate, e accelerando produco-no rumori che turbano il sonnodei turisti.

Mi chiedo… Perché non dotarela polizia urbana (diranno che ilpersonale è scarso) di un misura-tore di decibel, e sequestrare lemoto non in regola? Sarebbe unprovvedimento assai gradito dainostri ospiti e contribuirebbe,seppure in piccolo modo, a far in-vertire la rotta del turismo alassi-no, in questi ultimi anni davvero incaduta libera.

Cordialmente.

Simone Audisio

Per la verità

Contrassegniper disabili

Caro “l’Alassino”,Prendo spunto da quanto scrit-

to da Nuccio Pelle sul vostro nu-mero del 17 luglio u.s. per pormianch’io qualche domanda.

Dando per scontato che io mitrovi perfettamente d’accordo sututti i principi citati, dando ancheper buone le citazioni dei vari ar-ticoli e leggi, mi chiedo (e chiedoa chi è in grado di rispondermi):esiste un modo per verificare l’au-tenticità dei contrassegni espo-sti? Perché, se devo essere since-ro, qualche dubbio mi sorge su diun loro uso fraudolento da partedei soliti “furbi” osservando le va-rie forme e colori di detti contras-segni (alcuni chiaramente fotoco-pie), o constatando quanti disabi-li sono proprietari di SUV e “fuori-strada” di varie dimensioni equanti di questi veicoli facciano laloro comparsa durante i fine setti-mana.

Grazie anticipate a voi e a chivorrà o saprà eventualmente ri-spondermi.

Antonio Boscione

Furbi eh!…Gli Italiani vogliono sempre fare

i furbetti. È cosa nota. Desidero, a tal proposito, parla-

re dei parcheggi riservati agli han-dicappati.

Ho fatto una piccola indagine eho appurato che un’automobile,con segnale di portatore di han-dicap, è spesso lasciata, con tan-to di segnalazione, in una zona ri-servata.

E, a questo punto, mi si dirà:“Che c’è di strano?” Di strano c’èche il segnale si riferisce ad unapersona ahimè deceduta lo scor-so anno.

Mi pongo una domanda. Si fan-no i controlli? Se sì, me ne com-piaccio. Ma evidentemente si fan-no male. Se no, si provveda a farli.

Cordialmente.

Simone Audisio

Una spiegazione ai miei concit-tadini la devo, mi riferisco all’arti-colo apparso su “IL SECOLO XIX”del 27 u.s. titolato “il farmaco sal-vavita non c’è ma poi per il VIP sal-ta fuori”. Mi preme per correttezzaprecisare ciò che segue:

Il farmaco in questione è gestitoe distribuito direttamente dall’ASL02 Savonese, che si incarica dellagiacenza e del trasporto fino allafarmacia, la quale ha il solo com-pito di ordinarlo e consegnarlo alpaziente.

Il farmaco in questione è statoordinato dalla Farmacia Inglese,all’atto della richiesta del pazien-te, al deposito Unifarma di Savonaper via telematica il giorno 25 lu-glio (domenica) alle ore 11,45. Ilgiorno 26 alle ore 09,46 detto de-posito ha emesso il documento ditrasporto, alle ore 17,30 è transita-to dal deposito Unifarma diBussana di Sanremo ed alle ore19,45 è stato consegnato presso lamia farmacia dove alle ore 19,55 ilpaziente lo ha ritirato, entro i ter-mini stabiliti dalla convenzione. Iltutto si può facilmente verificaredai documenti di trasporto e in-terpellando i corrieri e i responsa-bili dei suddetti depositi.

Il farmaco presenta sul fustello

un timbro indelebile con la se-guente dicitura “CONFEZIONEOSPEDALIERA”, per detti farmaciè proibita la giacenza e la venditain farmacia, vengono definiti “far-maci DPC” (Distribuzione PerConto). Non potevamo averlo enon l’avevamo in farmacia fino almomento della consegna.

Detto questo, per la precisione,vorrei ricordare, che, gestiamoquesta attività da molti decenni,prima i miei nonni, poi i miei geni-tori ed ora lo con mia figlia, moltidei miei concittadini e non, posso-no testimoniare che abbiamoaperto la porta della nostra farma-cia centinaia di volte in piena not-te per consegnare un ciuccio, unlatte per bambini o un pannolino,non eravamo e non siamo obbliga-ti a farlo, ma l’abbiamo fatto e con-tinueremo a farlo per rendere unservizio al cliente. Se il farmacofosse stato in farmacia come è sta-to detto a che scopo non conse-gnarlo al paziente?

Colgo l’occasione per ringrazia-re i dirigenti dell’ASL 02 Savonese,le Forze dell’Ordine, il presidentedi Federfarma e il Presidentedell’Ordine dei Farmacisti dellaProvincia di Savona.

Svolgo questa professione da cir-ca quarant’anni, ho sofferto perquell’articolo ma penso di essermicomportata in coscienza e nel ri-spetto della legislazione vigente,sono serena, tutto il resto è dell’in-chiostro sulla pagina di un giornale.

Cordialmente Marina Quadri

Egregio Dott.BURLANDO E Giunta Regionale LiguriaPiazza De Ferrari16121 GENOVA

E p.c. Spett. Redazione“L’ALASSINO”Via XX Settembre 717021 ALASSIO

Sono ancora io, Vanna Gan-dolfo, a lamentarmi, anche a nomedi molti miei concittadini, per il“mostro”, ALBERGO DI 13 PIANI,che intendono costruire adAlassio, nell’ultimo giardino conbellissima villa (di cui allego foto).Giardino attraversato dal RioTortore, di notevoli dimensioni.Vogliono distruggere il bello perlasciare posto al brutto. Da rioTortore a Rio Palmero (che attra-versa Piazza Stalla), c’è una di-stanza di circa 500 metri, e tutti edue sono abbastanza grandi.Quindi il Borgo Coscia, il più bellodi Alassio, il più richiesto dai turi-sti per l’ottima posizione, è ora indegrado, è esposto al pericolo, in

caso di calamità (se vengono spo-stati i rii) ad allagamenti. I dettamidella Costituzione Italiana impon-gono le distanze, per le costruzio-ni, di almeno 10 metri. I parcheggidel Grand Hotel sono a meno di 3metri. Io credo che alla Costitu-zione Italiana debbano attenersitutti i cittadini, dai più modesti atutti gli altri. Chi di dovere devecontrollare prima e durante i lavo-ri, non a lavoro ultimato, perché apagare sarà sempre “pantalone”.

Prima di fare altre costruzioni,altri garage sotterranei (i turisti ri-partono più intossicati di prima)dovrebbero assicurarsi come stia-mo con acqua potabile. I tubi chela portano in che stato sono? Lecase non si iniziano dal tetto, madalle fondamenta. Non dobbiamodimenticare che, dopo due legisla-ture Melgrati, non abbiamo anco-ra il depuratore, mille volte pro-messo, anche se noi per questopaghiamo da decenni un duro tri-buto. I tubi della fognatura sonodiventati troppo piccoli, per tuttequeste costruzioni. Quando c’èbonaccia il nostro mare da azzur-

ro diventa giallo o marrone. E gal-leggia di tutto un po’.

Vogliono costruire in RegioneRangè undici ville con piscina (esiamo vicini al mare). E noi poveri“pantalone” ci ridurremo a berel’acqua del mare, perché la pota-bile servirà per le quarte e per cer-ti anche le quinte case.

Anche Villa Brunati, di cui allegofoto, sarà stravolta. È uno degli an-goli più belli al mondo e sappiamoche dove mette mano l’uomo dioggi, rovina tutto. Siamo in unaRegione dove esiste laSovrintendenza alle belle Arti,l’Assessore al Turismo, dove la di-struzione del bello non deve suc-cedere, sono sbagli irrimediabiliper il nostro turismo già in ginoc-chio.

Alassio era la Perla della Rivierae questo dice tutto.

Quando voi ci chiedete il voto,noi accorriamo in tempi brevi; orasiamo noi a chiedere aiuto a Voi,cosa rispondete? O non è Alassiouna cittadina del Vostro compren-sorio? La Città vuole vivere, nonmorire soffocata dal cemento.

Difendere il bello è la migliorpropaganda per le prossime ele-zioni, è meno costosa di certe gi-gantografie, che a volte suscitanoilarità.

In poche parole: Alassio è costo-sa e cosa offre se le sue molte bel-lezze naturali vengono distrutte?

Ciò che necessita urgentementead Alassio è il verde, che è diven-tato quasi invisibile, posteggi a ro-tazione e non box privati. Anchese le Amministrazioni hanno unacerta libertà di amministrare nonvuol dire che possono distrugge-re, ma governare al meglio per tut-ti, e non per pochi. La spiaggia è unbene prezioso (anche per gli sti-pendi di chi amministra), ma èsempre più precaria e in pericolo.

Il bene di Alassio è sempre più inpericolo, almeno salviamo con igiardini di Piazza Stalla l’immaginedi una città che merita più rispet-to, e che i “grandi” continuano a di-struggere impunemente.

Con osservanza ringrazio e sa-luto.

(Vanna Gandolfo)

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«L'ALASSINO» 5Sabato 14 Agosto 2010

Il panino di NinoRubrichetta mensile - Un ricordo per...

Paolo Riolfo (Palollo) – Walter Fedrizzi - …?.... – Degola – Morello – Pelle – Panizzi – A. D’Andrea – L. Sala – P. Laureri – Di Marco – Fiorentino.

È certo che, salvo ultimi ri-pensamenti, un altro negozio,questa volta di alimentari e al-tro, nel prossimo mese di Set-tembre chiuderà. Un altro eser-cizio (lo classificherei da Single)che si va ad aggiungeread altri che in questi ulti-mi anni, purtroppo e pervari motivi, hanno chiu-so.

Il suo titolare Nino Moi-rano alla domanda: «Comemai?» risponde ironica-mente: «È un mondo diffici-le» ed è detto tutto.

Il negozio dell’amicoNino si trova sulla via SanGiovanni Battista di fron-te al Palalassio, una zonaal di là della linea ferro-viaria dove pochi anni fasi trovavano altri similiesercizi, oggi malinconi-camente chiusi insiemead altre attività nel no-stro territorio.

La notizia della chiusu-ra l’ho avuta direttamen-te dal titolare, sottovoce,discretamente, quasi anon voler spaventare: “Èdal 1978 che gestiscoquesto negozio, sono rat-tristato, ma non posso fare al-tro” mi confida l’amico Nino e lasua futura destinazione d’uso,ad oggi, non si conosce.

E adesso, come faranno tuttiquegli studenti e operai chegiornalmente si servivano dalui? Come faranno a stare senzadi quei suoi panini e focacce, masoprattutto panini di ogni for-

mato così abbondantemente im-bottiti e invitanti a qualunqueora del giorno?

Ma ci mancherà anche la suapersona mite di vero e onestocommerciante, del suo modo

S. Anna, la solenne festa dell’estateTra le manifestazioni religio-

se del periodo vacanziero quel-la in onore di S. Anna è indub-biamente la più sentita, la più vi-va e la più solenne. La parteci-pazione della cittadinanza e deituristi è sempre corale e inten-sissima.

che modo partecipe alla festa.La conclusione in piazzaPaccini: nello sfavillio degli ar-genti e degli ori dei crocifissidelle Confraternite, alla presen-za delle massime autorità civilie militari, mons. GiorgioBrancaleoni, vicario vescovile,

scorso, “Viaggiatrici in Liguria”,hanno creato un clima suggesti-vo nella chiesetta di S. Anna.Sabato 24 la banda Città diAlassio, ormai fortemente “gio-vane”, dopo aver attraversatotra l’entusiasmo del pubblico ilborgo Barusso, si è esibita sulpalco in legno di piazza Durantee ha presentato il suo repertoriodi marce allegre a tutti i curiosie agli appassionati. Domenica

Puerari hanno catturato l’atten-zione e suscitato l’ammirazionedel pubblico. Hanno svolto unruolo di significativa attrazioneturistica anche l’allestimentodella fiera e la suggestiva lumi-naria organizzata dall’Associa-zione Bagni Marini.

Il successo della manifesta-zione religiosa, ormai parte in-tegrante della storia presente diAlassio, ha soddisfatto in parti-

25 nella chiesa di S. Anna si è esi-bita la Cappella MusicaleS. Ambrogio in un concerto ap-plauditissimo sia per la qualitàdell’esecuzione sia per la sceltadei brani. La presenza del flauti-sta Gianni Gollo con alcuni bra-ni di dominio pubblico e l’esibi-zione del corista BrunettoRasolo con il maestro Giovanni

colar modo gli organizzatori, tracui la parrocchia S. Ambrogio,l’Assessorato al Turismo, ilComitato Amici di Sant’Anna, laConfraternita di S. Caterina e inspecial modo la sig.ra NucciaCattaneo; e si sta già pensandoal prossimo anno.

Giovanni Puerari

Lunedì 26 luglio, mentre laprocessione lentamente si av-viava lungo le vie caratteristi-che del borgo Barusso e mentrela banda cittadina con le suemarce religiose dava un tono diraccoglimento e di festa insie-me, si aveva la netta sensazionedi vivere un evento importante.Anche la gente che affollava i ri-storanti e i negozi si fermava adosservare tra la curiosità, lo stu-pore e la gioia di essere in qual-

ha celebrato la S. Messa solen-nizzata dalla Cappella MusicaleS. Ambrogio, e ha ricordato nel-la sua omelia il significato spiri-tuale della figura della umile“Madre” di Maria.

La festa di Sant’Anna è stata laconclusione di una serie dieventi di grande attrazione so-ciale e culturale. Venerdì 23 lospettacolo musicale con l’ac-compagnamento dell’arpa e iracconti di Liguria del secolo

Valorizzazione della collinaUna delle mulattiere più fami-

liari ai vecchi Alassini, percorsada generazioni di contadini, diescursionisti e di fedeli, è quellache, partendo dal Val d’Olivo econgiungendosi alle “Due Vie”con quell’altra che sale dal ten-nis e attraversa Madonna delleGrazie, raggiunge Vegliasco e,dalla Sella di Caso, la Madonnadella Guardia.

È, o era? L’ho percorsa fin da bambina,

da quando avevo tre anni, perandare a Vegliasco, ospite dellamia allora amica “grande”Orietta Beniscelli, le prime voltesul basto della “somma” Gaggia,e poi innumerevoli volte a piedi;sì, perché una mulattiera, chec-ché qualcuno ne pensi o scriva,si fa a piedi o a cavalcioni di piùo meno pazienti quadrupedi.

Questa mulattiera, poi, abba-stanza ripida, a gradoni, matto-nata come le creuze genovesiper la prima parte, e poi con unfondo di grosse pietre più o me-no squadrate, per lo meno dovel’incuria, l’acqua non più incana-

Non solo, sulla recente pub-blicazione degli itinerari escur-sionistici, a cura dell’Associa-zione Albergatori Alassio e Lai-gueglia, del Comune di Alassio edel Comune di Laigueglia, la mu-lattiera è stata declassata a “va-riante Due Vie”, sui muri, all’al-tezza di Via Rangè, è stato can-cellato il segnale del sentiero e,soprattutto, essa è in uno statomiserevole di abbandono, spor-ca, piena di erbacce e, subito amonte dell’attraversamento deimezzi del cantiere, inquinata daliquami, situazione questa giàdenunciata dallo stesso Alas-sino.

Allora io lancio un appello: sequalcuno può documentare chela mulattiera, definita dall’Am-ministrazione Comunale “stradacomunale per Vegliasco”, eranormalmente usata, nel suo per-corso dal piano a Vegliasco damezzi a ruote, e pertanto orapuò supportare camion, auto ealtro, sono pronta a fare am-menda, ma chiedo comunqueche venga ripulita, possibilmen-

lata e le moto da cross non l’han-no lasciata denudata, non può enon poteva assolutamente esse-re percorsa da carri o carrozze.

Ora c’è una legge regionale, lan. 37 dell’1/12/2006, che tutela lemulattiere di Liguria, peccatoche il 20/1/2006 la GiuntaComunale avesse autorizzatouna società, proprietaria di ter-reni a levante della nostra mu-lattiera, stranamente indicatacome “strada comunale perVegliasco” ad usufruirne peruna trentina di metri per farvitransitare i mezzi di lavoro per lavalorizzazione e il recupero edi-lizio di alcuni edifici.

te riconnessa, e restituita a chiama ancora andare a conoscerela collina con i propri occhi, re-spirando odori di mentuccia, ti-mo e origano, camminando sulleproprie gambe, e non dal vetrodell’automobile, magari chiusoper via dell’aria condizionata,anche per non ingenerare il so-spetto che l’incuria e l’abbando-no siano il primo passo per fardiventare la “strada comunaleper Vegliasco” l’apripista perl’ennesima speculazione ediliziae per una diversa “valorizzazio-ne” della collina.

Marina Balduzzi

Arrivo della statua di S. Anna in Piazza Paccini dove è stata celebrata la Santa Messa.

Celebrante: Mons. Giorgio Brancaleoni, Vicario generale diocesano.

L’artistico crocifisso tra alcuni componenti della confraternita Santa Caterina di Alassio.

La mulattiera incontra la via Rangé.

Nino Moirano in piena attività.

semplice, disponibile e garbatonel trattare la sua affezionataclientela. Speriamo ad un ripen-samento e che il nostro Ninocontinui a distribuire i suoi pani-ni da primo posto in classifica.

Alassio, 25 Luglio 2010.

Fal/.

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«L'ALASSINO»6 Sabato 14 Agosto 2010

Premio TradizioneBagni Adelasia

“LA SIRENA SERENA”

Premio SportivoBagni Minerva“TRIPLETTA”

Premio SimpatiaBagni Palace

“BUON APPETITO”

2° Premio BambiniBagni Mario

“REGINA DELLA BAIA”

Premio Fantasia AdultiBagni S. Anna

“IO NON CORRO E ARRIVO LO STESSO”

Premio CastelloBagni Serre

“ALASSIO - IL RE E LA TORRE”

Premio CulturaleBagni Don Bosco

“ALASSIO DON BOSCO140° ANNIVERSARIO”

1° Premio AdultiBagni Molo

“TARTARUGA CARETTA CARETTAE COCCODRILLO”

Premio BambiniAsilo Piccolo Principe

“FIORE”

2° Premio AdultiBagni Casa al Mare“ALASSIO 2010”

Premio GiuriaBagni Marco

“CASTELLO”

Trofeo AdultiBagni SLO 8

“NATURA MORTA IN SABBIA VIVAASPETTANDO SGARBI”

Premio OriginalitàBagni Marcella

“NON GUIDATE DA SVITATI”

Premio QualitàBagni Walter

“TELEFONO”

Premio TurismoBagni Zito

“IL POLPO PAUL HASCELTO ALASSIO”

Premio AttualitàBagni Gandolfo

“ORO NERO A CHE PREZZOBRUCIAMOLO E POI?”

Trofeo BambiniBagni Levante“CASTELLO”

3° Premio AdultiBagni Alexandra

“GRAND HOTEL ALASSIOAPRIRÀ? SI NO”

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terati e le arti meccaniche (deiplebei e dei poveri o dei “ser-vi”). Si legarono al primo grup-po, logicamente, le arti nobilicome la letteratura, la pittura, lascultura e la musica stessa…tanto da essere conclamate co-me “le belle arti”, mentre appar-tennero al secondo gruppo i me-stieri propriamente detti, comela tecnica e l’artigianato. E nelgruppo più nobile si giunse per-

sino ad una precisazione, aduna suddivisione: furono det-

te arti figurative o maggioriquelle considerate pura-

mente nobili e arti minoriquelle valutate ingiusta-mente di pregio inferio-re, come la ceramica,l’ebanisteria, l’arazzo epersino l’oreficeria e, an-cora meno, l’arte nauticao marziale o di tintoria.

Volendo andare in fon-do al problema, si parlòanche di arte rupestre (odei graffiti preistorici) efigurativa (quando “toutcourt” rappresentava larealtà) o astratta (quandoera assente ogni rapportovisivo naturale e logicocon la realtà) e persino di“arte povera” (questa intempi più recenti) ed è, percosì dire, quella che si av-vale di “roba” varia, di le-

gname, carte, cartoni e coccie stracci e cianfrusaglie d’ognigenere. Tuttavia, dovendo par-lare di arte in senso lato si po-trebbe giungere ad un “eden” in-finito e multicolore. Basti pen-sare, a mo’ di esempio, all’artedi farsi amare o di arrangiarsi,all’arte di tirare a campare o aquella di Michelaccio (cioè aldolcefarniente) o, per conclude-re tutto il discorso, persinoall’arte spesso difficile di riusci-re a farsi comprendere e, a que-sto proposito, mi sorge un dub-bio... Chissà se in quest’ultimaoggi io ci sono riuscito...

«L'ALASSINO» 7Sabato 14 Agosto 2010

CURIOSANDO FRA LE PAROLE(A cura di Tommaso Schivo)

Cap. 6° -Parliamo di arteMa prima rispondo alla gentile

e attenta lettrice che mi fa notare– a proposito di vendere all’asta(di cui ho parlato nel capitoloprecedente) si dice anche “ven-dere o mettere all’incanto” Sì, manon ha nulla a che vedere con in-cantare e con incantatore! È vocenata dal latino e per altro, sem-plicissima: Viene da “In quan-tum?” (quanto costa?) Maveniamo ad “arte”.

Arte... è un voca-bolo usato moltofrequentemente.spesso con parti-colare esattezzae, qualche volta,a vanvera, a ca-saccio, talora pre-zioso come ungioiello orientaledi ottima fattura,altre volte conside-rato poco più cheuno straccetto dabuttar via con le co-se inutili. Fermia-moci, perciò, a par-larne, a mettere unpo’ d’ordine in que-sta parola e mi av-valgo soprattuttodel prezioso ap-porto del DIR( D i z i o n a r i oItaliano Ragionato),p u b b l i c a t odall’Editrice D’Annanegli anni ’8O del secoloscorso.

Non molti altri vocaboli sonocomplessi da analizzare quantoquesto termine usato ed abusa-to in tutti i secoli della nostraparlata. È evidente e comunechiamare “arti” la grande poe-sia, la musica, la pittura e la scul-tura, persino l’architettura, laminiatura e l’arazzo, ma la paro-la si allargò ad abbracciare benpresto anche moltissime altreattività più legate all’artigianatoche all’estro inventivo ed allagenialità dell’autore. E cito, co-

MOSTRE D’ARTE(A cura di Carlo Bertolino)

Sala Carletti - Sede A.V.A.

Adriana Toscani

Milanese, ha frequentatol’Accademia di Brera. Suoi di-pinti appartengono a collezioniin Germania, Svizzera, Olanda,Belgio, Stati Uniti e Russia e na-turalmente in Italia. Fra i suoisoggetti figurano paesaggi, ma-rine, Madonne e, soprattutto,nature morte; poi è specializza-

ta in ritratti, particolar-mente espressivi quelli dibambini. Riproduce fedel-mente anche dipinti anti-chi, dei maggiori artisti.Scrive di lei il criticod’Arte Ines Pessina:«...Dotata di una prepara-zione culturale specifica...la “scuola” di questa pit-trice... le consente di arti-colare con efficace rias-suntività compendiaria glielementi costitutivi di unacomposizione – compren-dano essa alberi e case,oppure fiori, o studio dinudo – cogliendo le essen-ziali caratteristiche fisio-nomiche con delicata sen-sibilità e sicuro intuito se-lettivo. Ne nascono imma-gini emananti una sere-nità venata da una puntadi malinconia pensosa, incui la limpida trasparenzadel velo pittorico carica ildato realistico di valenzeche vanno al di là dellasemplice rappresentazio-ne documentaria».

Ettore Ghiringhelli

GHIRÈ ci presenta il paesaggio, talvol-ta legato alla tradizione pittorica, taloratrasfigurato, quasi a raggiungere l’astra-zione. Ma emerge in ogni opera unastraordinaria vibratilità della luce ed il li-rismo della materia. Una luce partico-larmente sentita che diventa materiatattile, concreta, trasposizione della vi-sione dell’artista in realtà vissuta. Vi èuna ricerca continua nelle sue opere,dove vengono esaltate le atmosfere, do-nando alle composizioni un intimismopoetico. Non a caso l’artista è anchepoeta, e questo spirito traspare nei suoicolorati ed intensi dipinti. Il critico G.P.Garoli giustamente ebbe a scrivere: «Filosottile tra cielo, mare e terra, in una chia-ve simbiotica tra l’umano e il divino ilnostro artista dimostra una indiscussaabilità tecnica ed una notevole sensibi-lità cromatica riuscendo a toccare lecorde dell’emozionale più nascosto».

Ancora un refuso “U NANIA NON CI MOLLA”.Erroneamente è stato scritto M° Carlo invece di PAOLO BERNARDO.

Marisa Borra

Di origine piemontese e an-che fiamminga, alassina damolti anni (è vedova del com-pianto rag. Gianni Riso, banca-rio assai conosciuto), autodi-datta, ha frequentato (e tutto-ra ne fa parte) la scuola dellaprof. Ferrando. “Questa mo-stra è dedicata a mio maritoGianni”, dichiara. Nella sua pit-tura risalta subito il gioco del-la luce, di velata derivazionecaravaggesca: nelle figure, neipaesaggi, nei fiori, nei cieligonfi di nubi, dai colori netti evivaci, con contrasti che dan-no il senso del rilievo; in qual-che caso si sfiora l’iperreali-smo. Talvolta però questa lucecambia in un’atmosfera piùsoffusa: alcuni paesaggi sonoimmersi in una leggera bruma.Ci sono Alassio e le Navette.Non manca il senso del movi-mento, sono deliziose le gonneal vento di avvenenti donne.Poi i nudi morbidi e sensuali; icommoventi “nonno con nipo-tino” e il ritratto di una moret-

Agustu

T’aspèntan i ciù tanti pe quetò Da nui, però, a l’è longa a bigò… Semmu in staxiùn e chi dorme ’stu meseu deve savé ch’u dorme a so spese. Doppu a calüra di giurni passai u boscu e i büschi sùn… seccai e ’na ciuvera sutta ferragustu bèn a farà a-a vigna, all’ortu, a-u custu. Méu a sareva za pe san Lurensu perché allantura a l’è propriu a so tempu ma primma o pöi, o burrasca o bauxin a stài u me sa a l’ha in tu stuppin! Tramènte in ta cantina u s’apprepora a butte, u garossu, a damixiona.

AGOSTOT’aspettano in molti per riposare / da noi però bisognerà aspettare.// Siamo in stagione e chi dorme questo mese / deve sapere che dor-me a sue spese. // Dopo la calura dei giorni passati / i cespi nei bo-schi son quasi seccati // e un acquazzone verso ferragosto / benefarà all’orto e in ogni posto. // Meglio sarebbe già per san Lorenzo(10) / perché sarebbe allor proprio a suo tempo. // Comunque sia,burrasca o pioviginio / all’estate ormai diremo quasi addio. //Intanto in cantina già si prepara, / la botte, il tino, la damigiana.

PREMI FEDELTÀ

Sigg. Angele e Fernand Plaindoux, francesi, ospiti dell’Hotel Bel Sit, premiatiin data 4 maggio 2010 perché frequentano Alassio da oltre 40 anni.

Il Sindaco del Comune di Alassio, il 24 giugno u.sc., ha premiato il signor EN-RICO BAYER (nella foto con la moglie ed il Consigliere Testa).Nell’occasione è stata ricordata anche la madre dei Signor Bayer (OLGA) checon il figlio ha rappresentato per moltissimi anni (1949-1982) L’HOTELPLANspa, Sede Centrale in Svizzera.

Spett. L’Alassino (voce dei citta-dini)Spett. Provincia di SavonaSpett. Comando Vigili Urbani di AlassioSpett. Ufficio VERDE PUBBLICOE MANUTENZIONE STRADE

Siamo un gruppo di cittadini edi Turisti e vorremo segnalarenuovamente la gravità della ma-nutenzione del sentiero oraStrada della Liggia che fin datempo immemore collega l’abi-tato di Moglio con RegioneLoreto (Via Adelasia –Liggia –Loreto alta – Loreto). Ebbene lasuddetta strada ora è in com-pleto stato di abbandono. Vienepercorsa ogni giorno da abitanti;anziani, bambini, TURISTI!

L’asfalto crolla a pezzi, bucheovunque, venendo da Moglio. Ilgruppo dei “Volontari del ver-de” era intervenuto trovando undegrado TOTALE! E PULENDOQUESTI RAGAZZI HANNO SVOL-TO UN LAVORO ENCOMIABILE –

TROVANDO DI TUTTO.Suggeriamo al Comune, e a chi

di dovere, un intervento imme-diato per il mantenimento dellapulizia (vedere lo stato di ab-bandono venendo dalla scala –mai completata – di Loreto alta)un degrado totale. Questa stradaoltre che antichissima è impor-tantissima. Che il Comune si as-suma le responsabilità o bisognasempre ricorrere a denunce pri-ma di ottenere qualcosa?

Vi sono, ripetiamo, bimbi,adulti e anziani che ogni giornopercorrono la strada. Per corte-sia venendo dalla Liggia rifatel’asfaltatura. È un’indecenza. Lastrada è Comunale!

Grazie

Il gruppo di cittadini che da mol-to tempo scrivevano al Comuneed al Nostro giornale. Unica vo-ce cittadina L’ALASSINO!

Seguono numerose firme

ta dagli stupendi occhio-ni. Infine l’“icona” dellamostra: una giovane bra-siliana con indosso ungran numero di tessutimulticolori di sorpren-dente effetto. Una pittu-ra complessa ed elabo-rata, eseguita da manoesperta, ma assai piace-vole e comprensibile.

“Arto”… che fa, che lavora (ILLUSTRAZIONE DI GIBBA)

da “minus”), onde è facile giun-gere a comprendere il significa-to di arte della tessitura o delcarpentiere, del vasaio o del fab-bro. È famosa del Medio Evo(specialmente a Firenze) la lottafra le varie Corporazioni dellearti maggiori e minori e dei me-stieri, lotta che proseguì nelRinascimento nel contrastopubblico fra le arti liberali (o no-bili) non finalizzate a lavori ma-nuali, ma ad un impegno mag-giore, come quello dei medici edegli speziali, dei notai o dei let-

stesso “arto”, braccio, che fa,che lavora). Da qui è facile giun-gere ad una definizione più ap-profondita, anche se più com-plessa, nell’analisi del vocabo-lo. L’arte è, in sostanza, un’atti-vità, una capacità umana in gra-do di trasformare vari oggettidell’ambiente in cui viviamo inoggetti o in finalità diversi.Perciò “arte” significa capacitào tecnica di lavoro specializzatain grado di trasformare la mate-ria e quindi vale, in senso lato,come mestiere... Ricordate le ar-

ti e i mestieri delle furibonde lot-te medioevali? E il termine “me-stiere” proviene dal vocabolofrancese “mestier” che significa,appunto, servizio, ma anche, sevogliamo, dal latinissimo “mini-sterium” (o impegno affidato adun “minister”, a un servitore...

me esempio, le arti grafiche ominerarie, l’arte militare o per-sino l’arte del calafato o dellostesso muratore.

A questo punto è consigliabi-le partire da capo e analizzare ilvocabolo “arte” come sinonimodi fare (donde, ad esempio, lo

STRADA DELLA LIGGIA

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«L'ALASSINO»8 Sabato 14 Agosto 2010

INCONTRI CON L’AUTORESilvana Giacobini: “Sophia Loren: una vita da romanzo. Le verità nascoste” Ed. Baldini Castoldi Dalai

Luisella Battaglia: “Bioetica senza dogmi” Ed. Rubettino

ALASSIO 100 LIBRIPremio Letterario Nazionale

“Un Autore per L’Europa” 16ª edizioneCon l’adesione del Presidente della Repubblica; il Patrocinio del-la Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero per i Benie le Attività Culturali e del Ministero degli Affari Esteri; organiz-zato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Alassio e Pro-vincia di Savona.Proponiamo un breve resoconto dei cinque libri finalisti, pre-sentati dal professor Franco Gallea, scelti dalle Giurie: Tecnicae degli Italianisti di tutta Europa che designerà il vincitore, pre-siedute dal professor Giovanni Bogliolo. La cerimonia di pre-miazione avverrà l’11 settembre in Pazza Partigiani. L’attriceMonica Guerritore leggerà alcuni brani del libro vincitore.

Valentina Fortichiari: “Le-zione di nuoto” Ed. Guanda

Saggista, nuotatrice a livelloagonistico, milanese, tracciauno scorcio di vita della cele-bre scrittrice francese Colette,anche lei appassionata di nuo-to. “Il libro affronta tre temi:amore, cultura, sensualità, ne-gli anni ‘20; libro di grande in-trospezione” (Gallea). “Coletteaveva una forte personalità,condizionava tutti i suoi amici,ma nell’intimo aveva una certafragilità. Insegnò a nuotare al fi-gliastro...” (Fortichiari).

Silvia Avallone: “Acciaio”Ed. Rizzoli

Biellese di nascita, ha risie-duto in Toscana, ora vive aBologna, dove si è laureata infilosofia. Ha scritto racconti epoesie, questo è il suo primoromanzo. Estati 2001 e 2002:due ragazzine amiche che vi-vono in un contesto operaio indue famiglie con problemi di-versi. “Un pugno nello stoma-co, la condizione periferica aPiombino, fra operai e villeg-gianti che vanno all’Isolad’Elba” (Gallea). “Amo le per-sone reali; l’acciaio è una legae il romanzo tratta di legami”(Avallone).

Rosa Matteucci: “Tutta miopadre” Ed. Bompiani

Nata a Orvieto, vive a Geno-va, questo è il suo quinto ro-manzo. È stata finalista di que-sto Premio nel 2003 col roman-zo “Libera la Karenina che è inte”. “Tutta mio padre” è la sto-ria di un padre narrata dalla fi-glia nell’Italia del secolo scor-so, con giganti, maghe, mostrimarini e allegrie di naufragi...

Un uomo che ha tentato cosìtante vite, da non viverne nep-pure una...” Il sacco con le spo-glie di mio padre lo caricheròsulle spalle e lo porterò via... Locustodirò con cura, mi acca-parrerò i sui resti e la sua me-moria...”

Gianrico Carofiglio: “Leperfezioni provvisorie” Ed.Sellerio

Magistrato, senatore, nato aBari, è autore di vari romanzi. Èstato finalista di questo Premionel 2005 con “Il passato è unaterra straniera”. Questo fa par-te della serie di gialli dell’avvo-cato Guerrieri; un’indagine ini-ziata con riluttanza (è incaricoda detective) lo porta a cono-scere tre donne: una ragazzascomparsa, la sua amica che gliracconta le vicende e non è in-sensibile al suo fascino e unasua ex cliente dal passato bur-rascoso. Emergono verità na-scoste in un mondo apparente-mente normale, in realtà inso-spettato e torbido...

Michela Murgia: “Accaba-dora” Ed. Einaudi

È nata a Cabras (Oristano),questo è il suo terzo romanzo.Una sarta dall’aria misteriosasi prende cura di una ragazzinache si sente emarginata; Mariaaccetta la situazione, l’incurio-sisce il comportamento di TziaBonaria Urrai, che oltre a cuci-re abiti, conosce sortilegi e fat-ture, non solo, quando è ne-cessario è pronta ad entrarenelle case per portare una mor-te pietosa: gesto amorevole efinale dell’accabadora, l’ultimamadre.

Carlo Bertolino

«Silvana Giacobini è stata di-rettrice di quattro riviste, dellequali due fondate da lei e ci par-lerà di Sophia Loren, intervista-ta da Bruna Magi». Così l’Asses-sore alla Cultura del Comune diAlassio dott. Monica Zioni hapresentato l’autrice e la condut-trice il 16 luglio scorso nell’Audi-torium della Biblioteca civica.Bruna Magi, savonese, pure leiprestigiosa giornalista e scrittri-ce, che collabora spesso conl’Assessorato e la Biblioteca, hapoi iniziato la conversazione.

«Silvia Giacobini è romana, holavorato con lei, non è soltantola signora del gossip, in questomondo in cui si sviluppa il pessi-mismo. Con Silvana è comincia-ta anche la mia avventura cine-matografica. Ha una grande co-noscenza delle persone, concompetenza ha scritto questabiografia-romanzo della Loren,libro giornalistico, piacevole evero».

L’autrice: «Si cerca di dare ilmeglio, se si accontentano i let-tori è un grande onore. Sophia

Loren l’ho conosciuta attraver-so il tempo, è la diva più celebreal mondo. Nel libro c’è la “voce”di Sophia, ho dovuto richiuderein poche pagine una vita inten-sissima, mi ha detto che i suoipensieri corrispondono alla de-scrizione. All’inizio le furonotrovati molti difetti, ma è unabellezza moderna. Ha avutoun’infanzia difficile, ma è statafortunata: l’incontro con CarloPonti è stata una fortuna reci-proca. È stata la prima attrice dilingua non inglese a vincere

l’Oscar. Si prospettava un ma-trimonio con Cary Grant, maSophia voleva una famiglia re-golare. Fu la prima moglie diCarlo Ponti, avvocato, a risolve-re il problema del matrimoniocon Sophia. Nello sceneggiato“La mia casa è piena di spec-chi”, la madre Romilda inter-pretata dalla stessa Loren è cre-dibile, ma non lo è l’attrice cheinterpreta Sophia. CharlieChaplin (Charlot) le disse“Anche quando i pianeti cado-no può nascere una stella”».

La professoressa LuisellaBattaglia è già stata ospite diquesti incontri. Il suo nuovo li-bro è stato presentato (il 17 lu-glio scorso nell’Auditorium del-la Biblioteca civica) da due in-tellettuali di prestigio, pure loroabituali frequentatori di questasede: il prof. Stefano Zecchi, filo-sofo, e il prof. Pier Franco Qua-glieni, storico. La dottoressaAnna Ricotti, direttrice del“Centro Pannunzio” ha iniziato

dicendo che: «...Non è un libroche porta alla verità assoluta,ma costituisce uno strumentod’indagine. La prof. Battaglia èpresidente del Comitato Na-zionale di Bioetica, docente alleUniversità di Genova e Napoli».

La parola passa al prof.Zecchi: «Sento la mancanza diRoberto Baldassarre. Il libro èun lavoro molto impegnativo, ciriguarda tutti da vicino. Lascienza oggi tocca la nostra

realtà più intima, quali sono lefrontiere e i limiti? Quelli postidalla nostra cultura e religione.Nel libro ho notato l’assenza del-la religione. L’autrice dice che la“Bioetica di genere” è prevalen-temente femminile».

Battaglia: «la mia visione dellaBioetica è critica, globale, è l’eti-ca del mondo vivente, anche de-gli animali. La nascita e la mortesono i due avvenimenti più im-portanti della nostra vita. Se noi

Il prof: Franco Gallea apre su-bito il dialogo con questo perso-naggio assai conosciuto, la seradel 19 luglio scorso nell’abitualesede dell’Auditorium dellaBiblioteca civica: «Shel Shapiro,di origine russa, è nato in un sob-borgo di Londra. Il libro si dividein due parti: dal ’63 al ’70 quan-do Shapiro fa parte della banddei Rokes, dal ’70 quando cantain proprio. Nel libro c’è la storiadella musica italiana recente,con ricco corredo di episodi edaneddoti, parallela all’analisidella storia sociale d’Italia delperiodo, vissuto intensamenteda questa generazione».

Quindi Shapiro, in buon italia-no con accento inglese spessocolorito, risponde a Gallea. «Il ti-tolo si richiama a un mondo tra-sgressivo: non si pensava a unafine, si viveva con incoscienza.Questo libro non esisterebbe se

non avessi conosciuto Edmon-do Berselli. A nove anni mi rega-larono una chitarra. Il Rock è na-to negli Stati Uniti come musicatrasgressiva, in Inghilterra e inItalia era più morbido. Il grupponacque nei primi anni ’60 aLondra, ma ben presto ci recam-mo a suonare ad Amburgo, da lìci trasferimmo a Milano e il pri-mo impatto fu sconvolgente. IlRock in Italia è nato con Adriano(Celentano). Il Festival di Sanre-mo era un evento dirompente,ora ha perso molto del suo fa-scino. Il Cantagiro ha svolto unruolo molto importante. Nellastagione d’oro del Rock intornoa noi giravano molti soldi, masiamo stati ingenui, non abbia-mo sfruttato la situazione. IlRock in modo marginale ha con-tribuito ad aprire la strada al ‘68,che cambiò i valori, anche quel-li musicali, che si ripresero più

tardi. Io cominciai a scrivere i te-sti delle mie canzoni. MiaMartini e Riccardo Cocciante so-no i due cantanti che più mihanno coinvolto. Il mondo della

musica è bellissimo, ma fre-quentato malissimo. Nel 1970cominciai a fare l’attore: ebbiuna piccola parte in “Brancaleo-ne alle Crociate”, poi continuai».

ci consideriamo creature dob-biamo confrontarci con la natu-ra. Visione religiosa e visionelaica: quest’ultima ha bisognodi una regolamentazione. Ab-biamo una tecnologia che cipermette un’ampia libertà diprocreazione e un concetto difamiglia ancora arcaico. Un fi-glio non deve essere condizio-nato dalla nascita naturale odalla maternità assistita, deveessere comunque accolto».

Quaglieni: «Il clima politico-cul-turale in Italia è spesso restritti-vo. Nel concetto “liberale” si evi-denzia il libro della Battaglia.Abbiamo avuto un certo cle-ricalismo, dall’altro lato esiste unlaicismo radicale da respingere.Il libro è il tentativo riuscito di un“manifesto” della Bioetica libera-le. C’è un abisso fra la Bioeticaanche animale e il comporta-mento di molta gente che in esta-te abbandona gli animali».

L’autrice conclude: «Ringra-zio i colleghi, sono appassiona-tamente volta alla ricerca dellaverità».

Shel Shapiro: “Io sono immortale” Ed. Mondadori

Giacomo Ferrari: “Meno Agnelli, più FIAT – Dall’Avvocato a Marchionne, cronaca di un cambiamento”Ed. Daniela Piazza Editore

Due prestigiosi giornalisti,l’uno autore del libro, l’altrocoordinatore, con ospite d’ono-re il garlendese dott. DomenicoRomano, ideatore del raduno efondatore del “Fiat 500 ClubItalia”, sono stati i protagonistidell’incontro del 23 luglio scor-so nell’Auditorium della Biblio-teca civica organizzato dal gior-nalista Romano Strizioli.

Glauco Maggi, giornalista de“La Stampa”, apre la serata pre-sentando gli oratori e passa su-bito la parola a DomenicoRomano, che ricorda RobertoBaldassarre e ringrazia per l’in-vito, poi prosegue: «Negli ultimi

anni c’è stata un’evoluzione nel-la Fiat, Marchionne recentemen-te ha toccato nervi scoperti.Questo libro ci rivela alcuni mi-steri della Casa torinese». Quin-di interviene l’autore GiacomoFerrari, giornalista del “Corrieredella Sera”.

«Con Strizioli abbiamo orga-nizzato questa presentazione. Cisiamo favorevolmente stupitiche questa Biblioteca sia dedi-cata a Renzo Deaglio, zio diMario, che è stato mio maestro eha scritto la prefazione al libro.Gianni Agnelli sapeva che la suafamiglia doveva abbandonare laFiat, ma finché lui era in vita non

doveva accadere. Marchionnenon ha aperto nuovi stabilimen-ti, anzi ne ha chiusi, i paesi nuo-vi sono disposti a finanziare im-prese che investono. La Fiat è di-ventata una multinazionale e vaa produrre dove le conviene. InBrasile una macchina su due checircola è Fiat. Ho cercato di rac-contare anche qualche episodiodivertente».

Di nuovo Maggi: «I sindacatiprivati in America rappresenta-no il 7% dei lavoratori, quellipubblici il 14%: hanno un’im-portanza grandissima sono un“impero” politico, hanno il 55%delle azioni delle case automo-

bilistiche. I sindacati italiani so-no in una situazione completa-mente diversa. Marchionne loconsidero un apolide, gliAmericani hanno visto le suecapacità quando intervenneper salvare la Fiat. La trattativacon la General Motors durò unanno, Marchionne riuscì a otte-nere una bella cifra per sgancia-re le Fiat, altri soldi arrivaronodalle banche che ne possedeva-no azioni, infine puntò sul pro-dotto, risollevando l’azienda.Tutto questo convinse Obama acedergli la Crysler».

C. B.

Cinque i CENTO al Liceo Don Bosco di Alassio

Eccellenti gli esiti della ma-turità per una scuola di eccel-lenza. Nell’ammissione, i do-centi del Don Bosco hanno se-guito criteri di rigore: quattronon ammessi (oltre a due riti-rati) indicano una linea di se-rietà che privilegia il dialogo el’attenzione alla persona maesige comportamenti conse-guenti di responsabilità. L’altolivello conseguito emerge oraai tabelloni, con 35 tutti matu-ri: GIORGIO PARODI è il 100 delliceo classico, giunge al 90 Ale-xandre Boero, all’80 RobertaZaccaro e subito dopo Ales-sandro Bergonzi, ClementinaGrossi, Eleonora Puglia, Fede-rico Bosco, Marco Accame eLuca Morabito. Al liceo Scien-tifico, consegue 90 FrancescaMadruzza, oltre gli 80 IlariaBruno, Giovanni Mana, MatteoGazzano, e quindi Paolo Usai eMarco Lenzi.

Ben quattro i 100 al linguisti-co aziendale: SOFIA MAZZO-LENI, PAOLA IPPOLITO, ALICEONISCODI e SIMONA GORZE-GNO. Giunge a 90 Giulia Iem-molo, oltre gli 80 Simone Ber-nini, Stefano Ricci e ClaudiaNattero, ed ancora GabrieleCepollina, Valeria Orsi, NicolòBraghin, Matteo Fendoni, Giu-lia Pesce, Vittoria Astengo, An-drea Signoris, Giacomo Odde-ra, Luca Genta, Luca Migliora-ti, Giulia Bergamini e CeciliaColetti.

L’Istituto dei Salesiani con-clude così con soddisfazione iprimi 140 anni dalla fondazio-ne che verrà celebrata il 20 set-tembre prossimo. L’aperturadel nuovo anno vedrà l’iniziodei licei della Riforma: scienti-fico, classico, linguistico edeconomico sociale, per i qualisono aperte ancora per pocole iscrizioni.

Da sinistra, Pier Franco Quaglieni, Luisella Battaglia, Stefano Zecchi, Anna Ricotti. (FOTO SILVIO FASANO)

Shel Shapiro col prof. Gallea. (FOTO SILVIO FASANO)

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A PROPOSITO DEL PARCHEGGIO TENNISIn risposta all’appello lanciato

da Agostino Testa e da ItaliaNostra su l’Alassino del 16 giugnoscorso circa la tutela del TennisClub di Alassio, posso solo aderi-re con entusiasmo ad ogni ini-ziativa tesa a preservar e miglio-rare quel lotto di collina e la pre-senza di un club amato da tutti.

I campi in terra battuta, laClub Haus e i due campi lateraliove il maestro Perak ha insegna-to a tante generazioni (anche lamia e dei miei fratelli), la siepe dicipressi, i fiori che l’ultima si-gnora inglese coltivava perso-nalmente, sono nel vivo ricordodi tante persone che hanno fre-quentato e ancora frequentanoAlassio.

Mi auguro che si possano co-struire garage (molto utili se fa-cessero scomparire le troppeauto) in luoghi più adatti.

Lettera firmata

N.d.R. : Il Ministero per i Beni ele attività culturali, Soprin-tendenza per i beni architettonicie paesaggistici della Liguria ha ri-lasciato il proprio parere che inparte di seguito riportiamo:

Considerato che l’Interventonon assicura uno sviluppo del-l'insediamento verso un asset-to maggiormente confacentesotto il profilo paesaggistico,poiché le nuove opere sono adiscapito del verde esistenteche verrebbe sacrificato ed in-vasive rispetto al luogo dal for-te carattere, consolidato (vediart. 46 del PTCP);

Considerato che l’interventonon si adegua alle condizioniimposte dalle relazioni esisten-ti assetto insediativo e fattoriIdrogeomorfologici, dato il con-sistente scavo per la realizza-zione. dell'opera (vedi art. 66del PTCP);

SI RILASCIA

Limitatamente agli interventidescritti nella relazione illu-strativa e negli allegati elabora-ti progettuali, Il parere di com-petenza negativo sia per man-canza di presupposti sia per-ché ìÌ progetto non è coerentecon lo strumento di pianifica-zione paesistica e con il D.M10/07/1953, ai sensi dell’art.146, comma 5, del Codice .

Resta inteso che potrà essereiniziato un nuovo iter procedu-rale provvedendo a predispor-re presentando la documenta-zione necessaria ai sensi dellalegge vigente, un progetto di ri-qualificazlone dell'area coeren-te con il vincolo e con le normedi PTCP, escludendo, per i mo-tivi espressi, l’area di scavodell’autorimessa.

«L'ALASSINO» 9Sabato 14 Agosto 2010

Trasformazione alberghieraEstratto del ConsiglioComunale di Alassio

del 16/06/2010

La Legge Ruggieri del 2008 èuna legge della Regione Liguria,noi l’abbiamo recepita com’è.

…..Cioè, non è che ci siamo di-vertiti a dire: “La Luculliana tra-sforma, questo trasforma e glialtri non trasformano”, perchéla legge prevede determinati re-quisiti per poter essere svinco-lati, noi possiamo proporre losvincolo e la Regione Liguria va-luterà.

Gli Alberghi, però, chel’Amministrazione di Alassio hapreso in considerazione per po-ter essere dismessi sono quelliche avevano i requisiti previstidalla legge.

La Luculliana che è fronte ma-re, che potrebbe essere unabomboniera se è ben gestita, hala possibilità di essere svincola-ta perché la legge lo prevede.

Vi dico però un’altra cosa, chemagari qui non si sa: da quandoè mancato il buon Giovanelli chelo ha gestito per molti anni, laproprietaria, che non è diAlassio, ha cercato in tutte lemaniere di affittarlo e a oggi nonsi è presentato nessuno.

Questa, quindi, è comunqueuna difficoltà oggettiva, però erasemplicemente un inciso.

In ogni caso “La Luculliana”ha i requisiti per essere svinco-lato, quindi noi l’abbiamo mes-so negli alberghi svincolabiliperché se non l’avessimo fattoavremmo commesso un abuso.

Ho già parlato tempo fa conl’Assessore Marco Salvo perchiarire diverse cose per quan-to riguarda “l’hotel La Lucullia-na” che ho gestito in prima per-sona per 20 anni.

Lo svincolo con la legge “Rug-geri” era dovuto perché l’hotelaveva soltanto 14 camere equindi svincolabile.

Non è vero che i 3 proprietaridi Torino abbiano tentato di af-

fittarlo (come è stato detto nelConsiglio Comunale del16/06/2010) perché altrimentil’avrei tenuto io: loro desidera-vano venderlo.

Purtroppo il mercato è in cri-si e il commercio non gode buo-na salute.

Quanto sopra perché le cosesiano chiare, dovrebbe parlarechi sa.

Milelli Carla Giovanelli

Precisazione sull’hotel “La Luculliana”

LAUREEMARZIA CARBONE si è bril-

lantemente diplomata in clari-netto presso il Conservatorio F.VITTADINI di Pavia, il 2 luglioscorso.

Nel comunicare ad amici e co-noscenti la notizia del lusinghie-ro traguardo raggiunto, l’Asso-ciazione Vecchia Alassio porgevivissime felicitazioni alla neodi-plomata ed alla famiglia.

Si è brillantemente laureata inScienze e Tecniche Psicologichecon 110/110 e lode conseguitapresso l’Università degli studi diGenova l’8 luglio u.sc. la nostraconcittadina ELISA GABARELLO.

Intererssante e apprezzata latesi svolta: «MADRI OLTRE CHEDONNE, DONNE OLTRE CHEMADRI. AL BIVIO TRA ISTITUTONATURALE DI MATERNITÀ E IL

PERSEGUIMENTO DELLE ASPI-RAZIONI PERSONALI». Relatorela Ch.ma prof. Luisa Stagi.

Alla neo dottoressa le più vi-ve felicitazioni da Claudio,Gigliola e Maria Serena Gaba-rello, dai tanti amici, conoscen-ti oltre che dall’AssociazioneVecchia Alassio.

Si è brillantemente laureata inMedicina e Chirurgia, pressol’Ateneo di Genova il 19 lugliou.sc., la nostra apprezzatissimaconcittadina CHIARA BRUNO(con centodieci e lode!) discu-tendo la tesi: “GESTIONE DELLAFASE (Acuta) DELL’ICTUS I-SCHEMICO IN RELAZIONE ALTRATTAMENTO TROMBOLITI-CO: ANALISI DI UNA CASISTICA”.

Relatore il Ch.mo prof. Mau-rizio Balestrino.

L’Associazione Vecchia Alas-sio e i numerosi amici e cono-scenti vogliono complimentarsicon la neo dottoressa e famigliae in particolare coi nonni Angelae Vincenzo Semini e augurareogni bene!

Presso la facoltà di Archi-tettura di Genova si è laureato(100/110) GABRIELE SECONDOcon una tesi di progettazione diun lotto di terreno in Alassio“ARTE FRA GLI ULIVI” in frazio-ne Solva.

Relatore il Ch.mo prof. Arch.Guido Bozzoli.

In commissione di laurea erapresente anche l’Arch. Ex Sinda-co di Alassio Marco Melgrati.

Al neo dottore le felicitazionivivissime dell’AssociazioneVecchia Alassio.

INCOMPRENSIONEL’Assessore al Demanio Ma-

rittimo di Alassio, Dr. Rocco IN-VERNIZZI, risponde alla incom-prensione nata in relazioneall’ormeggio di un pescherecciodi lusso nel porto turistico diAlassio:

ZARRILLO, a tal fine aggiunge:«Ci siamo attivati immediata-

mente per consentire al “DonCarlo” la sosta presso le nostrestrutture portuali, ovviamentenel rispetto delle condizioni disicurezza previste per legge. Al

«Leggo oggi dai quotidiani lo-cali che il nostro porto turisticoha rifiutato l’ormeggio di unoyatch per pesca e turismo. Difatto ciò non corrisponde allarealtà delle cose. È vero che labanchina portuale deputataall’accoglimento delle unità dalavoro, quale è catalogata l’im-barcazione in parola, anche selussuosa, era stata progettataper imbarcazioni di notevoli di-mensioni ma con lunghezzamassima di 14 ml., dimensioneampiamente superata da que-sta barca che pertanto, per ra-gioni di sicurezza, non può ri-manervi ormeggiata.

Comunque il natante in paro-la è regolarmente ancoratonell’approdo alassino e gli ufficicomunali stanno lavorando insinergia con quelli della Soc.Marina di Alassio, la società acapitale pubblico che gestiscela struttura portuale, per defi-nirne esattamente l’ormeggio».

Il Presidente della SocietàMarina di Alassio Rag. Vincenzo

termine di una riunione esperitain mattinata con la Capitaneriadi Porto, che ringrazio per lacollaborazione e professiona-lità, si è dunque semplicementedisposto di spostare tempora-neamente il natante dalla ban-china da lavoro ad una da di-porto atta ad accogliere imbar-cazioni di quelle dimensioni, so-lo finché non saranno garantitele dovute condizioni di sicurez-za nelle aree da lavoro».

Conclude l’Assessore al De-manio Marittimo di Alassio, Dr.Rocco INVERNIZZI:

«È ovvia intenzione di questaAmministrazione favorire ogniiniziativa economica-turistica,come questa di coniugare pescae turismo, con l’auspicio di in-staurare una proficua collabo-razione con ogni associazioneintenzionata ad incentivare l’of-ferta turistica, sempre nel ri-spetto delle norme di sicurezzavigenti».

Alassio, lì 21 luglio 2010

A centro foto l’ex Hotel “La Luculliana”.

Foto panoramica del porto di Alassio.

4° Premio AdultiBagni Adelasia

“SFINGE E PIRAMIDE”

3° Premio BambiniBagni Torrione“LA SIESTA

(SOMBRERO)”

Premio SolidarietàBagni Franca

“IL MONDO VA IN ROVINA -NON FACCIAMO COME

LE TRE SCIMMIE”

Castelli di sabbia 2010

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«L'ALASSINO»10 Sabato 14 Agosto 2010

“CANZONI E POPULAR MUSIC”Sono aperte le iscrizioni per il

Corso di formazione in “canzonee popular music: produzione, ge-stione, comunicazione” promos-so da: Ente di Formazione Circo-lo Parasio, C.P.F.P. G. Pastore,Facoltà di Lettere e Filosofiadell’Università di Genova ePerForm Servizio FormazionePermanente dell’Università diGenova.

Il corso, che si svolgerà adImperia con inizio nel mese di ot-tobre, è totalmente gratuito gra-zie al finanziamento FSE erogatodalla Provincia di Imperia.

Oltre a lezioni tenute da do-centi e professionisti competen-ti in materia, provenienti da di-versi Atenei italiani, e a labora-tori di applicazione pratica, so-no previsti seminari a cura dipersonaggi appartenenti al mon-do dello spettacolo (tra i qualiPaoli, Vecchioni, Battiato, Ghez-zi e Fossati) e di esponentidell’area mediatica, con i qualigli studenti avranno un confron-to diretto. I seminari si svolge-ranno ad Alassio, con il patroci-nio dell’Assessorato alla Culturae Turismo). Alla fase d’aula se-guirà un periodo di stage pressoenti di varia produzione musica-le, tra i quali: Eccoci-Organizza-zione Eventi, Duemilagrandi-eventi, Universal Music Publi-shing Group, Capitanicorag-giosi, Fondazione Erio Tripodi -

Museo della Canzone, Media-gold, ITHIL World Studio.

Il corso è rivolto a laureati qua-driennali del vecchio ordina-mento e quelli del nuovo ordina-mento che hanno conseguito laspecializzazione biennale.

La figura professionale che siintende formare è quella di“Produttore musicale per lo spet-tacolo e per la multimedialità”, lecui competenze comprendono: - abilità organizzativa nell’inter-

mediazione fra artista e diffu-sione musicale (organizzazio-ne di concerti dal vivo, assi-stenza e gestione di eventi mu-sicali, presso assessorati allacultura, radio e tv locali, ecc)

- competenza nelle pratiche le-gate alla produzione di musicadi accompagnamento nei varisettori della diffusione mediati-ca (spot pubblicitari, jingle etrailer musicali, ecc). Sarà possibile presentare do-

manda di ammissione entro lu-nedì 13 settembre; il bando, leinformazioni e le modalità diiscrizione sono disponibili suwww.parasioformazione.it. Entedi Formazione Circolo Parasiotel 0183 667064, e suwww.perform.unige.it. PerFormtel 010 2099466.

Romana Rutelli(Responsabile didattico

del Corso)

Festa di fine anno a MoglioIl giorno 27 maggio si è svolta,

nei giardinetti di Moglio, la festadi fine anno scolastico.

Hanno partecipato gli alunnidella scuola primaria e dellascuola dell’infanzia della frazio-ne. Il tema della festa è stato

Dopo la recita tutti gli alunnigrandi e piccoli insieme hannoeseguito una danza irlandeseche rappresenta, con i suoi mo-vimenti i quattro elementi: ac-qua, aria, terra e fuoco.

Abbiamo concluso la nostra

quello della programmazioneannuale della scuola dell’infan-zia: “il sistema solare”. Questoargomento è stato ripreso e ap-profondito al pomeriggio con gli

piccola esibizione cercando diosservare le stelle come ci ha in-segnato Galileo Galilei.

La festa si è conclusa con lapremiazione degli alunni che

alunni della scuola primaria e,visto anche il grande interesseche esso ha suscitato, si è deci-so di tradurlo in una piccola re-cita in cui i grandi hanno impa-rato le parti a memoria e i pic-coli hanno fatto da comparsa.

inizieranno la classe 1a e quelliche inizieranno la scuola media.Infine abbiamo consumato lamerenda tutti insieme offertadalla società di Moglio sempremolto partecipe e disponibile al-le esigenze della nostra scuola.

La Compagnia Dialettale a Solva un vero successo

Il 23 giugno u.sc. a Solva, con laregia di Augusto Soldi, la presen-tazione di Andre Gallea e con in-termezzi di Mario Meli, la Com-pagnia Teatrale Dialettale Alas-sina ha presentato “U TERRIBILEGUNGUU” atto unico con prolo-go, 4 scene ed un gran finale neldialetto alassino di Gianni Croce.

Ispirandosi a “Le allegre coma-ri di Windsor” di W. Shakespeare,l’autore ha felicemente traspo-sto la rappresentazione nel pe-riodo del ventennio fascista. Ne èscaturita una gioiosa ed esiliran-te commedia, colma di sagacehumor e di brillante prosa, gu-

stosamente condita dal dialettoalassino. Un ottimo cast di attoriormai consolidati ha fatto da cor-nice al celebre Falstaff (Falstaffiper l’occasione), provocando ap-plausi a scena aperta.

Un pubblico numeroso ed en-tusiasta ha salutato gli artisti.

La comunità di Solva ha rispo-sto adeguatamente al richiamoteatrale, colmando tutti i posti di-sponibili. Proprio un vero suc-cesso!

Un grazie alla Compagnia e…alla prossima.

S.O.A.M.S. SOLVA

Memorial “Claudio Tempo”Sabato 25 luglio scorso, nella

splendida Parrocchia S.MariaImmacolata, i Padri Cappuccinihanno permesso la continuità del“Memorial Claudio Tempo”, im-portante iniziativa voluta daDaniele La Corte, amico ed allie-vo di Tempo, che è stato uno tra ipiù accreditati critici musicalidella carta stampata. Il Concertolirico presentato dal M.° AndreaElena ha evidenziato la bravuradei suoi Allievi che sono stati de-gna cornice della presenzastraordinaria dell’affermato bari-tono albenganese Marco Cama-stra. Tra il numerosissimo pub-blico presenze illustri: AttilioLugli, presidente dell’Ordine deiGiornalisti Liguri, Marcello Zino-la, presidente Associazione Ligu-re dei Giornalisti, Giulio Anselmi(Secolo XIX, Corriere della sera,La Stampa, Espresso. Il Messag-gero) presidente del Consiglio di

Amministrazione dell’A.N.S.A. Ilcelebre tenore Luigi Alva, inter-prete carismatico del teatrod’Opera degli anni 60/70 al fiancodi Maria Callas, Renata Tebaldi,Giuseppe Taddei, Herbert VonKarajan, ecc.

Il baritono genovese, anch’eglidi livello internazionale, RobertoServile. Applausi e richieste di bishanno sottolineato il valore di unvero e proprio evento che ilComune di Alassio ha simpatica-mente disdegnato... Ci auguria-mo che la prossima edizione sianuovamente ospitata, come neglianni precedenti, nella preziosaatmosfera di Parco S. Rocco... co-me esplicitamente richiesto dallenumerosissime persone (tra cuimolti giovani) che non avendotrovato posto all’interno dellaChiesa hanno seguito il concerto(sino alla fine) sul sagrato. Admajora!!!

Un pigrone!

Sto proprio diventando un gran pigrone! Quando la sveglia la mattina trilla cerco di non sentirla, sì, lo ammetto mi piace rigirarmi ancor nel letto e stiracchiarmi come fossi un gatto scalciando le coperte e le lenzuola, tenendomi ai cuscini ancora stretto.

La sveglia già m’ha dato scacco matto, guardo il soffitto, sospiro e lentamente a malincuore m’alzo e guardo il letto che pare mi sorrida insoddisfatto invitandomi a sdraiarmi nuovamente e mi propone scellerato un patto: è ancora presto torna a riposare, ritorna qui, su me torna a sognare!

Silvio Viglietti

Buongiorno, sono un turista af-fezionatissimo ad Alassio, chetutti gli anni con la mia famigliasoggiorna in un Hotel sul mare.Peccato che in questo magnifi-co trovino posto ancora dei fab-bricati degni del terzo mon-do(vedi foto).Speriamo che la prossima voltache veniamo ad Alassio di tro-vare sistemato questo sconcio.

Cordiali saluti

Segue firma

AIUTATECI A RINCONTRARLO

Gentili Signore e Signori, il mio nome è Margarete He-

bestreit. Vivo in Germania aLudwigshafen am Rhein.

Mi rivolgo a Voi con una ri-chiesta particolare sperandonel Vostro aiuto.

Durante le festività di Pen-tecoste dal 27 maggio al 2 giu-gno di quest’anno sono stata invacanza ad Alassio. Passeggian-do sul lungomare ho conosciutoun signore.

Abbiamo stabilito un appun-tamento per rivederci, ma perun'inconvenienza (dovevo ri-portare dei fiori all’albergo e horitardato) non ho più rivistoquesto signore.

Lui ha 88 anni, è alto ca. 1,70m ed è stato prigioniero a Ber-lino durante la Seconda GuerraMondiale. Indossava un vesti-to di color marrone, usava unbastone per camminare, manon portava ne occhiali ne cap-pello.

Avete un’idea come si potreb-be trovare questo signore?

Chi avesse notizie in merito ègentilmente invitato a comuni-carle all’Ass. Vecchia Alassio –N. telefono 0182-643937

Siamo nel 1953. Il gozzo avan-zava lento mentre Beppe rema-va con vigore. Il molo nuovo eraormai lontano… ma da buon li-gure brontolava… “ma quantua pesa sta bestia…” Ino l’amicodi sempre lo rassicurava… «A-alasciammu doppu i custi…Però che bella bestia sta bisciascrosciura… Me che nommestronu ch’i g’han daitu…“Caretta Caretta”… Mah!!!…»

Poco dopo il sole accende ilcielo, è l’alba, la barca si ferma,INO con le forti braccia spingein acqua la tartaruga che lenta-mente si rigira e con un im-

provviso guizzo si immergescomparendo nel blu.

Si riprende il viaggio di ritor-no veloce e silenzioso…poiuna voce lontana sulla spiaggiaannuncia: “Togliatti u l’è in lut-tu… Giseppe u Baffun u l’èmortu…”

Tanti anni sono trascorsi daquel giorno.

Beppe e Ino non sono più tranoi, ma mi piace pensare che“Caretta Caretta” viva ancorada qualche parte in questo me-raviglioso Mare Nostro.

Gianni Botto

Il castello di sabbia dei Bagni al Molo èdedicato a INO GISMONDI e a BEPPE BOSI

I vicoli non dovrebbero esseredepositi privati

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Sabato 14 Agosto 2010 «L'ALASSINO» 11

LIBRI-RIVISTE-VHS-CDGettarli dispiace, però il posto che occupano serve.

Che fare?Lasciali sui tavoli posti nella “Galleria C. Chaplin”.

Chi li prenderà lascerà un’offerta a favore

dell’A.I.R.C.Recuperi spazio, procuri piacere ad altri

e aiuti la ricerca sul cancro.Associazione Volontari Baia del Sole

LUTTI CITTADINI, NECROLOGI, ANNIVERSARI

Anniversari

SPORTCICLISMOCon il mese di luglio ormai tra-

scorso, l’attività ciclistica ègiunta ad oltre metà della sta-gione e si possono trarre i primibilanci, sono terminati i cam-pionati liguri di tutte le specia-lità ed anche i campionati Ita-liani sono trascorsi. Rimangonoda chiudere i campionati pro-vinciali ed i “Giri” delle Provinceper i giovanissimi.

Come ormai da tanti anni, i ri-sultati della squadra giovanissi-mi sono a dir poco entusia-smanti. Siamo sempre la com-pagine da battere, sia indivi-dualmente che a squadre ed intutte le classifiche liguri i nostriragazzi e ragazze sono ai vertici.

Sono ormai sei anni consecu-tivi che i nostri piccoli campioniragazzi e femmine si aggiudica-no il titolo di campioni liguri asquadre, dopo le tre prove diabilità, sprint e strada disputaterispettivamente a La Spezia,Bordighera e Genova. Tuttoquesto con un vantaggio enor-

me rispetto a tutte le altre com-pagini liguri. delle quattroProvince.

Individualmente si sono vesti-ti con la maglia di campione li-gure assoluto: Gloria Scarsi (G.3); Samuele Manfredi (G. 3); Ca-milla Pesenti (G. 5) AlessandroVolpe (G. 6). Oltre ai nominati sisono laureati campioni liguri dispecialità Silvia Nicosia (abilitàe mountain Bike), Alessio Cau-teruccio (Abilità), Giulia Espo-sito (Strada), Andrea Carossino(Sprint).

Anche a livello nazionale, aicampionati italiani svoltisi que-st’anno a Roma, i nostri piccolicampioncini si sono piazzati co-me squadra al diciottesimo po-sto di fronte a centinaia di so-cietà provenienti da tutte leRegioni d’Italia e malgrado unamaledetta sfortuna sottoformadi incidenti e cadute, hanno lar-gamente distanziato tutte le al-tre società liguri partecipantitanto che la seconda ligure ap-pare nelle classifiche soltanto alquarantesimo posto.

Altrettanto lusinghieri i risul-

tati delle categorie maggiori checon i suoi migliori esponenti(Tomatis, Bertone, Alice Pesen-ti), hanno partecipato ai recenticampionati italiani di Chiavari,convocati dal Comitato Regio-nale Ligure in virtù dei risultatiottenuti nelle qualificazioni pre-cedenti. Da citare le buone pre-stazioni dei vari Aiello, Passa-rotto, Patrone, Spataro, Maine-ri, sempre validi rincalzi.

Come già lo scorso anno,Marco Tomatis risulta ancora aivertici delle classifiche liguri dicategoria con quattro vittoriesu strada anche extraregionali,vittorie su pista e nella classificafinale del “Giro della Provinciadi Savona” con la consegna del-la relativa maglia rosa, oltre aidiversi piazzamenti d’onore alsecondo ed al terzo posto.

Una sonante vittoria al classi-co circuito notturno di AcquiTerme e in pista dove ha otte-nuto il titolo di campione ligurecategoria “esordienti” alloStadio Carlini di Genova.

Ottimo anche il comporta-mento di Filippo Bertone e Alice

Pesenti con un’infinità di piaz-zamenti d’onore al secondo eterzo posto per il primo, alcunevittorie ed il titolo di campio-nessa ligure su strada per la se-conda.

Per l’Unione Ciclistica Alassio A.G.

N.d.R. Le più entusiastiche fe-licitazioni dell’A.V.A.

GOLFGARLENDA GOLF CLUB

Grande prestazione quotidia-na Martedì 6 luglio u.sc diRiccardo Cellerino, quindicen-ne di Alassio, socio del Golf clubdi Garlenda che con 68 colpi (4sotto il par del campo) si è ag-giudicato il primo posto lordodella 4a prova del BANCA D’AL-BA MIDWEEK GOLF CHALLEN-GE 2010.

Deceduta in Alassioil 28 giugno u.sc.

Teresa, alassina anche se leorigini del padre, della madree del marito sono diverse. Erafiglia du Mimin da Moia e dellaZanetta du maniscorcu.

Aveva sposato Giuseppe,Pìpin du Servu (Cervo ligure)ex partigiano. Temperamentosciolto, spontaneo, esuberan-te. Amica con tutti, nemica anessuno. Viveva tranquillanella quiete del suo alloggio atratti interrotto dal chiacchie-rio dell’uccello parlante: laGracula religiosa. Un improv-viso malore la colse, privan-dola d’ogni capacità sensoria-le e motoria. Pietosa, in questocaso, la morte stroncò la sof-ferenza.

Chi la conobbe ne serberàun simpatico ricordo.

Alla figlia Rosella in Paroliniall’unica diletta nipote Sara, algenero e parenti sentitissimecondoglianze, anche da partedell’A.V.A.

TERESA BOSI VED. ARIMONDO

La Consulta ricordaDoupanloup

Mario Doupanloup se n’è an-dato con discrezione; pochi,infatti, sapevano che fosse sta-to ricoverato qualche tempoprima. Racconta chi gli è statovicino, che in una prima fasedella degenza sembrava po-tesse farcela, invece, la batta-glia è andata perduta. Se soloper un attimo avrà potuto ri-flettere sull’imminenza dellasua fine, credo che non gli siadispiaciuto andarsene così, al-la chetichella, dignitosamentecome era vissuto. «Mi auguroche l’amico Canonico Berto-lotto scenda da lassù e venga

presto a prendermi», avrebbeconfidato a Rocco Peluffo.Doupanloup è stato tra i fon-datori della Consulta Ligure.Noi tutti gliene siamo profon-damente grati.

L’umiltà, la modestia e lasemplicità erano il suo vivere.Savona perde uno dei grandiprotagonisti della storia e del-la vita culturale.

Elmo Bazzano

Anche l’Associazione Vec-chia Alassio partecipa al luttoche ha colpito la famiglia Dou-panloup e la Consulta ligure.

Ciao Francesco Noi della famiglia ti chia-

mavamo così ma per tutti eriFranco. Sono passati sei annidalla tua scomparsa, masembra ieri; hai lasciato ungrande vuoto, sei sempre neinostri pensieri e nei nostricuori; sei stato una personaumile con un grande cuoredisponibile con tutti i paren-ti e amici, quando avevanobisogno tu eri sempre pre-sente. Anche quando eristanco tu avevi un sorrisoper tutti e tutti ti volevano unmondo di bene. Ti ricordia-mo tutti con tanto affetto, so-relle fratelli cognati e nipoti.Tu da lassù sarai il nostro an-gelo custode soprattutto perla tua famiglia, veglia sempresu di loro

Ciao, Francesco, da tua so-rella Giuseppina e da tuo co-gnato Leone.

FRANCESCO LOMANTO

17/8/2004 - 17/8/2010

Non possiamo non ricordare,nel 15° anniversario di morte,con affetto immutato Giusep-pina e Giorgio Casadei, beneme-riti e munifici versa la nostraAssociazione.

GIUSEPPINA EGIORGIO CASADEI

MESE DI LUGLIO 2010

AIME Caterina anni 86BARBAROSSA Vincenza anni 93BEROSIO Gabriella anni 89BONVICINO Concettina anni 86CHIARELOTTO Maria anni 79CIRIO Nicolino anni 84DEL VENTISETTE Pina anni 87GALVAGNO Franco anni 68NATTERO Giuseppe anni 81PAZ BENITA Delia anni 84PERLETTO Dalia anni 89TRESOLDI Ines Ida anni 86VITALI Angiolina anni 84

L’A.V.A. da queste colonneesprime ancora una volta le piùsentite condoglianze ai loro fa-migliari.

Un pensiero e una poesiaper ricordare Lella “mia”

Tu sei come la notteTaciturna e stellata

Di stella è il tuo silenzio così lontano e semplice

Giancarlo

DEDICATO A LELLAA Lella a l’è ’na zuvena

de longu invexendòse ti passi de ’n bitega

ti nu a vegghi mai assettòtra robba da pormi e caussette

nastri, miande e camixettea te vende anche ’n bindellu

ma nu a te tacca mai… u pumellu!

Se ti passi da-a mar inalei a po’ ina runduina…

A spassa, a crìa, i bagnanti a mette in rigaA mira che ’n sci a razza nisciun u se destriga.

Se ti ghe porli de Sant’Annau ghe veggne ’n muru da matettuE sa po’ a te vende in gumelettu!

Brova Lella aççidentò…Anche ai matetti ti hai musciau a pregò!

GABÙ

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«L'ALASSINO»12 Sabato 14 Agosto 2010

Le opinioni espresse negli articoli firmati impegnano uni-camente la responsabilità dei rispettivi Autori.La Redazione si riserva la facoltà di pubblicare o menogli articoli che le pervengono e di apportare correzioni etagli agli articoli stessi, firmati o non firmati; nessun ma-noscritto si restituisce.

Associato all’USPIUnione Stampa

Periodica Italiana

DIRETTORE RESPONSABILE:Emanuele Aicardi

EDITORE: A.V.A.TIPOLITOGRAFIA: F.lli StallaViale Martiri della Libertà, 30-40Tel. 0182 50.412/3 - AlbengaTelefax 0182 50.412

REGISTRAZIONE: Trib. Civ. Pen.di Savona n. 149 del 30-5-1962

ISCRIZIONE R.O.C. n. 6975(già R.N.S. n. 9806)LEGGE 5/8/1981 n. 416 art. 11

Foto della testata: A.V.A.

«Questo periodico è aperto a tut-ti quanti desiderino collaborarvi aisensi dell’art. 21 della Co-stituzione della Repubblica italia-na che così dispone: “Tutti hannodiritto di manifestare il propriopensiero con la parola, lo scritto eogni mezzo di diffusione”.La pubblicazione degli scritti èsubordinata all’insindacabile giu-dizio della Redazione; in ogni ca-so, non costituisce alcun rappor-to di collaborazione con le testa-te e, quindi, deve intendersi pre-stata a titolo gratuito.Notizie, articoli, fotografie, com-posizioni artistiche e materiali re-dazionali inviati al giornale, anchese non pubblicati, non vengonorestituiti».

Il “SOL LEONE” ha fatto bene la sua parte:temperature costantemente elevate, spe-cialmente le temperature minime; eccone la

conferma.Nella prima decade abbiamo registrato una media di 27,1 °C;

la temperatura minima della decade è in data 1° luglio ore 4 con25,6 °C.

La media nella seconda decade è di 28,8 °C; la minima è delleore 6 del giorno 18 con 28,2 °C. In questa stessa decade abbiamoil massimo assoluto delle temperature minime con 29,4 °C nellanotte dell’11 luglio; è utile ricordare che in questa decade il ter-mometro solo una volta (il giorno 17) è sceso a meno di 30 °C. Unpo’ meglio nella terza decade: media delle temperature minime:26,8 °C; il valore più basso (25,0 °C) è delle ore 22 del giorno 29 inseguito alle modeste piogge di quel giorno.

Eppure la nostra terra in luglio viaggiava alla maggior distanzadal Sole. Alle ore 5,35 del 5 luglio eravamo a 1,017 UnitàAstronomiche dal Sole (una Unità Astronomica vale circa 149,5milioni di chilometri). Come già detto in altri articoli, noi siamopiù vicini al Sole in gennaio (0,938 U.A). In luglio la luce del soleimpiega 8,46” per arrivare alla Terra; in gennaio impiega 8,18”!

Vediamo ora nei particolari altri valori che ci confermano glieffetti di una estate da “Sol Leone”.

-PRESSIONE MEDIA MENSILE: 758,6 mmHg; medie decadali:760,5 mmHg nella prima; 758,9 mmHg nella seconda; 756,6 mmHgnell’ultima decade.

-TEMPERATURA MEDIA MENSILE : 28,7 °C; medie decadali:28,4 °C nella prima; 29,8 °C nella seconda decade (in questa de-cade è stata registrata da tutti gli strumenti della Torretta la tem-peratura massima assoluta con 32,4 °C alle ore 18!). 28,1 °C è lamedia della terza decade.

-UMIDITÀ MEDIA MENSILE: 59%; valori medi nelle tre dacadi:65%; 60%; 53%.

-GIORNI SERENI: 28; nessun giorno completamente coperto.Il giorno 29, causa la pioggia, abbiamo registrato il minimo asso-luto di eliofania con solo 2,5 ore.

-ELIOFANIA TOTALE: 361,6 ore di sole! Media mensile: 11,7ore di limpido sole ogni giorno. Medie dacadali: 10,2 ore nella pri-ma decade; 12,2 ore nella seconda; 12,5 ore nella terza.

-PRECIPITAZIONI: 5,2 millimetri registrati nella tarda matti-nata e nel primo pomeriggio del giorno 29.

Mi pare che si possa dire che luglio si è fatto sentire con la sua“CANICOLA” (perché il sole sorge non lontano dalla costellazio-ne del CANE MAGGIORE), giustamente detta anche del “SolLeone “perché, tempo addietro, il sole era adagiato sulla splen-dida costellazione estiva del Leone; ma ora, a causa della pre-cessione degli equinozi, ha cambiato lo sfondo della sua volta ce-leste.

Il Direttore dell’OsservatorioDon Natale Tedoldi

MeteorologiaAlassinaa cura dell'Osservatorio Don Bosco

LUGLIO 2010

DALL’ALASSINO DEL MESE DI LUGLIO

“AVA, 50 e non sentirli!!!” continuiamola pubblicazione delle fotografie

particolarmente significative

Il Presidente A.V.A. Giovanni Giardini premia Emanuele Aicardi (socio fondatore).

Il Presidente AVA Giovanni Giardini tra le nuove giovani socie:Maria Rabolli e Valentina Iebole.

Quartetto “Supiter Consort”.

LAIGUEGLIAParrocchia San Matteo

Dopo il grande successo ri-scosso dal Requiem di Mozartcon circa mille spettatori, nuovoappuntamento a Laigueglia conla rassegna estiva “Concerti perl’organo” ideata per sensibiliz-zare il recupero dell’organoVegezzi-Bossi, già parzialmenterestaurato.Particolare ensemble musica-le: quartetto di flautiMusiche di Mozart, Telemann,Fauré…Jupiter Consort

Quartetto di flautiSilvano DEMATTEIS - StefanoDEOTTO - Valentina NEBULONE- Roberta NOBILE

Il Quartetto “Jupiter Consort”nasce all’interno dei celebri cor-si internazionali di alto perfezio-

namento promossi dalla SocietàJupiter di Genova. È compostoda quattro giovani e brillanti so-listi: Silvano DeMatteis, StefanoDeotto, Valentina Nebulone eRoberta Nobile che hanno deci-so di far confluire le loro diverseesperienze musicali in questoinsieme d’arte, per la piacevo-lezza del far musica insieme e diproporre brani originali o tra-scrizioni, anche di rara esecu-zione, indubbiamente affasci-nanti per la loro gradevolezzad’ascolto.

Il Quartetto ha già al suo atti-vo due prime esecuzioni assolu-te nel 2004 all’Auditorium diRapallo: Prima luce e Invoca-zione di Daniele Montagner e laSuite Silvana (L’Augel Frescone eArioso Boschivo) di ArduinoGottardo.

Fiori d’arancio per l’alassina Francesca Ravottie il Priore Reggente dei Sestieri di Lavagna

Il 26 giugno, nella Basi-lica Pontificia di S. Stefano,Francesca Ravotti si è spo-sata a Lavagna con UbaldoAlbino, priore reggente del“gruppo storico Sestieri diLavagna”, organizzatoredella famosa Torta dei Fie-schi, da anni nostro amico,abbonato e da ora nostroconcittadino. La cerimoniaè stata allietata da branicomposti da monsignorCelestino Eccher, zio dellamadre della sposa, arran-giati ed eseguiti per l’occa-sione dal Corpo bandisticocittà di Lavagna. Non pote-va mancare la splendidacornice di sbandieratori emusici del gruppo Lava-gnese.

Siamo lieti di aggiungeregli auguri vivissimi dell’As-sociazione Vecchia Alassioe della Comunità alassina

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27 maggio 2010 - Il Sindaco Giovanni Aicardi consegna l’ambito riconosci-mento alla signora Lidia Bruni in Milani.

Volontario d’oro 2010