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Vittorio Alberti - Erboristeria Armonia via Nazionale n. 74 b Quero (BL) tel. 0439 788443 1 ALCHIMIA L’uomo rappresenta il “suo” universo ed ogni cosa a propria immagine, dove le convinzioni, la filosofia e la religione ne sono le colonne portanti, per questo motivo leggendo le opere e costruzioni dell’umano ingegno si comprende “apparentemente” cosa pensava ed in cosa credeva ogni cultura. Diciamo apparentemente, perché ciò che sembra è essoterico (per tutti), mentre ciò che ne è cuore, anima e spirito (esoterico) è sempre celato da arcani, perché la verità deve essere nascosta, quanto la lampada della conoscenza portata dall’eremita. LA GRANDE ARTE L’alchimia, è l’arte sublime del raggiungimento della perfezione, “ella” nasce con l’uomo e con la sua capacità di manipolare la realtà che lo circonda, seguita dalla presa di coscienza, che per analogia, come la pietra può essere trasmutata in oro anche l’uomo stesso, fatto di corruttibile materia, può trasmutarsi in entità spirituale, perfetto come il suo destino era stato progettato dalla divina intelligenza. Pertanto, l’alchimia è un percorso spirituale esoterico che segue una via iniziatica la quale ha come scopo primario l’evoluzione spirituale. In ogni civiltà da quella Cinese, Egiziana, greca ecc. è sempre esistita l’Alchimia. NASCITA L’Alchimia è la grande intuizione dell’uomo, già ai suoi albori (metallurgia), che: come la materia sottoposta alla creatività e conoscenza dell’uomo (fuoco) poteva trasformarsi e trasmutarsi in qualcos’altro e quindi dalla materia grezza, informe e priva di significato poteva essere trasformata in nuove entità utili e preziose come i minerali, tanto ed in egual misura, per analogia, anche l’uomo, che è materia grezza, può e deve trasformarsi in materia pura e preziosa attraverso un percorso spirituale d’evoluzione”. L’alchimia nasce con la metallurgia che inizia già alla fine del neolitico con l’età del rame ( 5.500 - 4000 a.C – ascia in rame cultura Vinca 5.500 a.C.) seguita dall’età del bronzo (3500 a. C.) e da quella del ferro (1.200 a.C.) partendo dall’Iran, dall’India e medioevo ellenico e si espande in tutta Europa. Come si legge nella Bibbia, i filistei mantennero il monopolio sulla lavorazione del ferro, tenendo i loro vicini israeliti in inferiorità militare e dipendenza economica. Nei testi che parlano di Alchimia…la fa nascere in Egitto ed in modo particolare legata al culto dei morti, ovviamente questo è un errore perché la segretezza delle confraternite legate alla metallurgia fa parte di ogni cultura e popolo. Difatti possedere tali segreti faceva la differenza tra essere conquistati od essere conquistatori. Le conoscenze si evolvono pian piano e non vi è una scrittura per dare memoria, ma solo dei racconti postumi che diventano mitici. Il mito è una spiegazione del mondo dove un gruppo sociale ricostruisce le sue origini comuni dalle quali trarre insegnamenti (gli dei fabbri, come Efesto - ma anche gli dei vasai che creano partendo dal fango ecc.). In nome del mito si fanno ricostruzioni che servono a ricostruire cronologie ed analogie utili alla comunità ed ai suoi riti da qui la nascita dei libri sacri, delle bibbie, di ogni religione e magia. Il mito coincide con l’uomo stesso ed i suoi archetipi, intesi come le forme preesistente del pensiero, delle idee innate e predeterminate dell'inconscio umano, il quale, in questi ultimi 200 mila anni, non è mai cambiato e questo spiega perché culture distanti migliaia di chilometri ed esistine in epoche diverse, hanno sviluppato concetti ed idee uguali e perché noi l’homo sapiens… sentiamo, amiamo, preghiamo e sogniamo sempre nella stessa maniera ed usandogli stessi simboli.

Alchimia Lezione Teorico Pratica

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ALCHIMIA L’uomo rappresenta il “suo” universo ed ogni cosa a propria immagine, dove le convinzioni, la filosofia e la religione ne sono le colonne portanti, per questo motivo leggendo le opere e costruzioni dell’umano ingegno si comprende “apparentemente” cosa pensava ed in cosa credeva ogni cultura. Diciamo apparentemente, perché ciò che sembra è essoterico (per tutti), mentre ciò che ne è cuore, anima e spirito (esoterico) è sempre celato da arcani, perché la verità deve essere nascosta, quanto la lampada della conoscenza portata dall’eremita. LA GRANDE ARTE L’alchimia, è l’arte sublime del raggiungimento della perfezione, “ella” nasce con l’uomo e con la sua capacità di manipolare la realtà che lo circonda, seguita dalla presa di coscienza, che per analogia, come la pietra può essere trasmutata in oro anche l’uomo stesso, fatto di corruttibile materia, può trasmutarsi in entità spirituale, perfetto come il suo destino era stato progettato dalla divina intelligenza.

Pertanto, l’alchimia è un percorso spirituale esoterico che segue una via iniziatica la quale ha come scopo primario l’evoluzione spirituale. In ogni civiltà da quella Cinese, Egiziana, greca ecc. è sempre esistita l’Alchimia.

NASCITA

L’Alchimia è la grande intuizione dell’uomo, già ai suoi albori (metallurgia), che: come la materia sottoposta alla creatività e conoscenza dell’uomo (fuoco) poteva trasformarsi e trasmutarsi in qualcos’altro e quindi dalla materia grezza, informe e priva di significato poteva essere trasformata in nuove entità utili e preziose come i minerali, tanto ed in egual misura, per analogia, anche l’uomo, che è materia grezza, può e deve trasformarsi in materia pura e preziosa attraverso un percorso spirituale d’evoluzione”. L’alchimia nasce con la metallurgia che inizia già alla fine del neolitico con l’età del rame ( 5.500 - 4000 a.C – ascia in rame cultura Vinca 5.500 a.C.) seguita dall’età del bronzo (3500 a. C.) e da quella del ferro (1.200 a.C.) partendo dall’Iran, dall’India e medioevo ellenico e si espande in tutta Europa. Come si legge nella Bibbia, i filistei mantennero il monopolio sulla lavorazione del ferro, tenendo i loro vicini israeliti in inferiorità militare e dipendenza economica. Nei testi che parlano di Alchimia…la fa nascere in Egitto ed in modo particolare legata al culto dei morti, ovviamente questo è un errore perché la segretezza delle confraternite legate alla metallurgia fa parte di ogni cultura e popolo. Difatti possedere tali segreti faceva la differenza tra essere conquistati od essere conquistatori. Le conoscenze si evolvono pian piano e non vi è una scrittura per dare memoria, ma solo dei racconti postumi che diventano mitici. Il mito è una spiegazione del mondo dove un gruppo sociale ricostruisce le sue origini comuni dalle quali trarre insegnamenti (gli dei fabbri, come Efesto - ma anche gli dei vasai che creano partendo dal fango ecc.). In nome del mito si fanno ricostruzioni che servono a ricostruire cronologie ed analogie utili alla comunità ed ai suoi riti da qui la nascita dei libri sacri, delle bibbie, di ogni religione e magia.

Il mito coincide con l’uomo stesso ed i suoi archetipi, intesi come le forme preesistente del pensiero, delle idee innate e predeterminate dell'inconscio umano, il quale, in questi ultimi 200 mila anni, non è mai cambiato e questo spiega perché culture distanti migliaia di chilometri ed esistine in epoche diverse, hanno sviluppato concetti ed idee uguali e perché noi l’homo sapiens… sentiamo, amiamo, preghiamo e sogniamo sempre nella stessa maniera ed usandogli stessi simboli.

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Nelle società la capacità di lavorare i materiali, sviluppare tecniche è un sapere che si fonde con ogni altro sapere. Le pratiche di lavoro (caccia, pesca, agricoltura…) sono sempre associate ad alcuni riti propiziatori, di ringraziamento, rispetto che richiedono l'aiuto di divinità favorevoli. La magia, la richiesta dell'aiuto di forze ignote è parte integrante del processo di manipolazione della materia, soprattutto in quelle dove compare il fuoco. L’alchimia a volte sembra confusa, complessa e contraddittoria perché era una immenso intreccio tra pratiche di trasformazione delle sostanze legate alla visione naturale e cosmica delle comunità dove religione, mitologia, astrologia, magia, filosofia… erano un tutt’uno con la comunità stessa e quindi con “l’uomo”. Un bell’esempio dell’importanza del rito come spiegazione e come “velo” per coprire e difendere l’alchimia ci viene da una tavoletta in argilla proveniente dalla biblioteca di Assurbanipal (VII secolo a.C.). Leggiamo: "Se tu vuoi porre le fondamenta di un forno da minerale, scegli un giorno appropriato in un mese favorevole e posa le fondamenta del forno. Non appena si è orientato il forno e tu ti sei messo all'opera, metti gli embrioni divini [gli ingredienti della fusione, n.d.r.] nella camera del forno, - nessun crogiolo deve entrarvi, nessuna cosa impura deve essere posta davanti ad essi, - cospargi davanti ad essi il sacrificio consueto. Se tu vuoi mettere il minerale nel forno, offri un sacrificio davanti agli embrioni divini, metti un brucia profumi con del cipresso, cospargi la bevanda fermentata, accendi il fuoco sotto il forno, e poi introduci il minerale nel forno. Le persone che ammetterai vicino al forno devono prima purificarsi, e solo dopo potrai lasciare che si avvicinino al forno. Il legno che tu brucerai nel forno sarà un grosso gelso, un tronco scorticato, che non abbia fatto parte di una zattera, e che sia stato tagliato nel mese di ab [luglio-agosto, n.d.r.]; è questo legno che va impiegato nel tuo forno."

Disegni trovati su dei sigilli assiri e babilonesi che rappresentano delle fornaci (circa 3000 a.C.)

Anche se tutto questo potrebbe far sorridere l’uomo moderno, nella realtà lo dovrebbe far piangere perché egli ha perduto il senso della sacralità, che ogni nostro atto deve avere e che invece l’uomo antico, che viveva in simbiosi con il creato aveva. Basta ricordare che fino a pochi decenni fa ogni cristiano, prima di metter cibo nella sua bocca, ringraziava Dio del pane ricevuto o le nostre nonne che, dopo aver versato la polenta sul “tager”, la segnavano con una croce. Questa è la sommatoria della visione dell’uomo e della comunità stessa la quale senza il cielo (Divinità, astrologia, astronomia ecc.) non può esistere e dove la comprensione dei cicli del tempo, delle stagioni si rafforzeranno sempre di più con la pratica dell’agricoltura (inventata dalle donne), con la nascita delle grandi civiltà ed il culto dei morti (visione ciclica delle cose, delle stagioni…polvere sei e polvere diverrai). Dobbiamo ricordare l’importanza di alcuni eventi per una comunità: la nascita , la morte, l’agricoltura, la semina, la mietitura, gli eventi naturali (inondazione del Nilo) ed il cielo con il suo firmamento. L’Alchimia sino dalle sue origini, per analogia, ampia il suo campo d’interventi partendo dai metalli (raccolta, fusione, purificazione, duttilità, malleabilità…) e il corpo umano e le sue malattie. Dove i simboli che riguardano il macrocosmo (la volta celeste e la terra) coincidono con il microcosmo (l’uomo ed i suoi organi). DOVE NASCE L'ALCHIMIA

Vista la visione “mediterraneo-centrica” dell’interpretazione della storia, anche in questo caso fingiamo che il tutto nasca in Egitto. Fingiamo, perché ogni cultura vorrebbe riscrivere la storia e per semplificare il tutto diremo, mentendo, che l’Alchimia discende da Hermes Trismegisto che, secondo la leggenda, sarebbe il dio Toth stesso. I primi testi manoscritti di carattere alchimistico provengono da Alessandria, sono redatti in greco e si possono situare tra il 2° ed il 5° secolo d.C., agli inizi dell'era cristiana.

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Il Grande Evento Dopo le numerose migrazione delle popolazioni antiche, l’Alchimia trasportata dalle segrete congregazioni venne in contatto con la cultura classica greca e si trasformo grazie al quel tocco di luce ricevuto dalla filosofia basata sui quattro elementi (terra, acqua, aria, fuoco = Empedocle) e su quattro umori ( Ippocrate). L’alchimista grazie alle nuove conoscenze greche guarda il cielo con altri occhi dove, c’è un sotto la luna, che con il suo attrito mette in moto l'aria che a sua volta mette in moto il mescolamento tra i quattro elementi dalla cui unione ogni cosa si crea e dalla loro separazione ogni cosa decade e muore. Mentre al di sopra della luna tutto è perfetto ed immutabile (rappresentazione d’un disegno divino) fatto d’un qualcosa perfetto rispetto a ciò che era al di sotto della luna: il quinto elemento, la quintessenza che garantiva la perfezione e l’immutabilità del cielo stesso sopra la luna. L’abilità nella chimica applicata degli egizi (imbalsamazione) e la conoscenza teorica dei greci si impregnò di misticismo dove l’astrologia ed il suo simbolismo furono strumento di rappresentazione e di interpretazione di fatti i sette metalli conosciuti diventarono legati agli astri conosciuti e sette era anche il numero sacro tramandato da Pitagora: Oro sole Argento luna Rame venere Stagno giove Piombo saturno Mercurio mercurio Ferro marte

I QUATTRO ELEMENTI I quattro elementi ( Empedocle 492 a. C. ) sono ciò che ci circonda e che compone ogni cosa. Dal principio maschile: fuoco – aria. Dal principio femminile. Acqua – terra. Ogni dei quattro elementi ha dignità diverse: La terra che sta più in basso (cade al fondo nell'acqua e cade attraverso l'aria) è l'elemento più volgare. L'acqua sta sopra la terra ma cade nell'aria e quindi sta più su della terra. L’aria sta più su, e sale dall'acqua verso l'alto. Il fuoco il più degno e s'innalza addirittura nell'aria. Il mescolamento in varie proporzioni di questi quattro elementi crea il mondo volgare che si trova sotto la Luna (il cielo della Luna). Gli elementi non sono immutabili. Ciascuno di essi può essere trasformato in un qualsiasi altro attraverso il mutamento di una qualità (o ambedue) fondamentale nel suo opposto. La TERRA è freddo-secco; il FUOCO è caldo-secco; l'ARIA è umido-caldo; l'ACQUA è freddo-umido. Le trasformazioni più facili sono tra elementi che hanno una qualità in comune e, viste le qualità di ciascun elemento, la trasformazione di acqua in aria (o viceversa) è altrettanto facile che quella da aria a fuoco (eccetera). Risulta difficile la trasformazione da aria in terra (o viceversa). Oltre alle trasformazioni dette si possono avere anche unioni tra elementi che si scambiano le loro qualità in modo da produrne altri due. Ad esempio: acqua (freddo - umido) + fuoco (caldo - secco) può originare terra (freddo - secco) + aria (caldo - umido) e per capire a cosa si riferisce Aristotele, basta pensare ad un fuoco che si spegne con dell'acqua.

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Le qualità, sensazioni e colori, dei quattro elementi sono: TERRA: solido e nero; FUOCO: luce e rosso; ARIA: gas e bianco; ACQUA: liquido e blu. Ai due elementi fluidi (aria ed acqua) viene assegnata la proprietà di trasferire calore (fluido oscuro) e luce (fluido luminoso) ma anche gli influssi (Energheia) dell'intero universo che muovono l'aria (venti) ed il mare e originano i fulmini fecondatori della terra. I quattro elementi non esistono mai allo stato puro: - la terra domina negli oggetti pesanti; - l'aria domina negli oggetti leggeri; - i metalli devono essere composti anche da acqua per poter spiegare la fusione; - il fumo è costituito da fuoco e da terra; - gli oggetti che galleggiano hanno una percentuale d'aria maggiore di quella di terra. FUOCO Triangolo rivolto verso l'alto per indicare la proprietà di salire verso il cielo ACQUA Triangolo rivolto verso il basso per indicare la proprietà di discendere ARIA Triangolo rivolto verso l'alto tagliato da un segmento, per indicare la capacità di estensione TERRA Triangolo rivolto verso il basso per indicare la capacità di cadere verso il basso, tagliato da un segmento, per indicare la capacità di estensione

Il Quinto elemento Galeno (131-2101 d.C.) lo chiamava “Pneuma” o spirito vitale (atma o jiva in India).

Santa Ildegarga di Bengen ( 1098-1179 d.C.) lo chiama Viriditas od energia verdeggiante. Al di sopra del cielo della Luna, vi è un universo perfetto, eterno, immutabile che non può essere costituito degli stessi materiali che costituiscono il mondo dove le cose si generano, si corrompono e si modificano. L’etere e che propriamente sarà chiamato il quinto elemento o meglio la quinta essenza.

Quel quinto elemento poteva essere sfuggito dal cielo sopra la luna per ritrovarsi anche nel mondo sublunare? Questa è' la storia della ricerca della pietra filosofale (o elisir), quella che unita a metalli volgari li avrebbe trasformati in oro. Ma in questa metafora vi è tutta la potenza della ricerca di un ente metafisico che avrebbe permesso il raggiungimento di quel fine auspicato sia nel mondo minerale che in quello animale (l'uomo): la perfezione. La nascita della scuola Salernitana come centro di congiunzione della cultura Romana. Greca, Araba ed Ebraica sia per la medicina sia per l’erboristeria ( le erbe portano il nome arabo).

L’UNITA’ DELLE SOSTANZE

L’alchimia insegna l’unità della sostanza, sotto la molteplicità delle apparenze fenomeniche. La “sostanza unica” sarebbe l’Etere Cosmico di cui le tre polarizzazioni danno:

+ = Aod = = Agente (Forza) – Fuococeleste – = Aob = = Paziente (Resistenza) – Umido radicale ∞ = Aor = = Centro d’equilibrio, o substrato di tutta la materia (secondo alcuni, Luce astrale) Aod o Od elemento creativo del macrocosmo secondario

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Il sole (fuoco positivo) ne è padre La Luna (acqua negativo) ne è madre Il vento (aria recettore) l’ha portato nel ventre La Terra (materializzazione – madre) ne è nutrice. Nella terra i minerali nascono e crescono. I tre principi generatori: (Archè) (Azoth) (Hylé) Zolfo Mercurio Sale

danno origine alle cose sensibili mediante i quattro elementi corrispondenti ai quattro stati di aggregazione della materia: Solido Liquido Gassoso Igneo (Terra) (Acqua) (Aria) (Fuoco)

Psicologicamente i tre principi nell’uomo corrispondono: Zolfo: lo Spirito, il Nous, il Sè superiore. Mercurio: l’Anima, intermediaria tra lo spirito e la materia quindi non perfetta. E’ lei che dovrà cercare di purificarsi dalle scorie del corpo per identificarsi con lo Spirito. Sale: il corpo, anch’esso elemento da lavorare perché diventi perfetto. Mentre lo Zolfo naturale rappresenta l’anima incarnata 1 e quindi appesantita dai vizi ecc. (o dal peccato originale), l’Oro o Zolfo celeste simbolo della purezza dell’Anima, splendente di Luce divina (v. AUR da cui deriva il latino

Aurum). 1 vedi il bellissimo mito di Er.

I TRE LIVELLI OLTRE LA LUNA – Macrocosmo, Costellazioni e i sette Pianeti I luminari del macrocosmo: Il sole e la Luna SOTTO LA LUNA Macrocosmo secondario, ciò che ci circonda; Microcosmo = l’uomo. Da Uroboro (il drago che si mangia la coda = il caos creatore) Si manifestano i 2 principi, maschile e femminile, il due diviene 4 negli elementi, dai 4 elementi ogni cosa.

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L’energia di Dio si manifesta in tutta la sua potenza attraverso i 12 segni Zodiacali Organizzati in forma trinica e manifestazione dei 4 elementi, 4 x 3 = 12 = 3

Ariete = Fuoco Toro = Terra Gemelli = Aria Cancro = Acqua Leone = Fuoco Vergine = Terra Bilancia = Aria Scorpione = Acqua Sagittario = Fuoco Capricorno = Terra Acquario = Aria Pesci = Acqua

L’energia di Dio si manifesta anche in tutta la sua funzionalità attraverso per mezzo dei / pianeti e quindi dei 7 metalli.

L’alchimia riconosce nell’uomo un: Entità Terrestre Piombo, corpo, scheletro; è il fisso che conosce solo l’aspetto sensibile delle cose. E’ Saturno matrice di corpi che poi periscono (divora). Suo colore è Nero. Entità Acquea, Lunare Mercurio, forma sottile attraverso cui avvengono le sensazioni e le percezioni normali e paranormali; è l’energia alla base delle passioni e dell’immaginazione. Corrisponde al sistema nervoso ghiandolare e alla vita vegetativa. Suo colore è Bianco. Entità Aerea E’ il mercurio igneo, l’Androgine, unione acqua e fuoco, cioè l’Acqua ardente. Suo colore è Rosso. Entità Spirituale E’ il Sole, l’Oro, il Fuoco. L’Anima stante e non cadente (Agrippa). Suo colore è Oro. Nell’uomo normale queste quattro entità si trovano confuse e miste. E’ il caos, da cui l’arte ermetica deve estrarre le singole nature. “Per separare il figlio della sapienza, fa che gli elementi, distinti, siano ognuno nella propria sede” (Stolcius). E’ necessario quindi il passaggio attraverso i quattro elementi, dalla terra all’acqua e dall’aria al fuoco e cioè attraverso stati di coscienza più sottili. Si tratta di liberare le energie che sono alla base del piano fisico, emotivo e mentale. Colla separazione del “sottile” dallo “spesso”, lo Zolfo che era prigioniero sotto “dura scorza”, torna libero nelle Acque Celesti, e si riconcilia con i suoi “custodi” ed elargisce i suoi doni. La prima operazione è sciogliere il corpo che lavato e purificato, invece di ardere nel fuoco delle passioni, permette al bambino divino di manifestarsi.

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Il passaggio attraverso gli elementi può essere anche simboleggiato dal passaggio attraverso i sette pianeti, i sette metalli. I vari regimi (di Saturmo, di Giove, di Venere, ecc.) rappresentano i differenti stati che la materia sotto l’azione del fuoco assume durante le operazioni del Magistero. Tutti i metalli dunque sono formati da zolfo e mercurio le cui differenti proporzioni danno luogo alla “differenziazione minerale”. Nella concezione alchemica i metalli sono considerati come esseri viventi. Essi crescono e si maturano nel seno della miniera e si moltiplicano attraverso “il seme o zolfo di natura". Scrive F. M. Santinelli, un alchimista poeta del secolo XVII, “I metalli che crescono e hanno moto nelle loro miniere, sono vivi e hanno il seme onde possono moltiplicarsi così bene come il vegetale e l’animale”. Ed aggiunge: “Questo seme aurifero non va cercato nei metalli volgari, ma in quelli filosofici, esso nobilita i metalli imperfetti rendendoli perfetti”. Gli alchimisti riconoscono nell’uomo 7 metalli, due perfetti, l’oro e l’argento simboleggiati dal Sole e dalla Luna, e cinque imperfetti, rame, ferro, stagno, piombo e mercurio, ma fanno una netta distinzione tra oro, argento, rame ecc. dei filosofi e quelli volgari. Ogni metallo è messo in rapporto con il pianeta che li ha generati e con il mutare delle loro corrispondenza astrali, cosa che crea uno stretto legame tra Alchimia e Astrologia. Essi nascono per opera dello “spirito universale” (“ da un seme sol vengano tutti”). Basilio Valentino specifica : “L’influsso celeste discende dall’alto per volere e ordine di Dio e si mescola alle proprietà astrali. Non appena si ha questa congiunzione, i due partoriscono la sostanza terreste come un terzo, che è il principio del nostro seme e della sua prima origine”. I metalli da utilizzare sono l’oro e l’argento considerati i corpi più ricchi di zolfo e mercurio . Ogni sostanza, ogni metallo ha un aspetto filosofico e uno volgare. Quindi nella pratica alchemica c’è una parte rivolta all’esterno che comprende lo studio di metalli, pietre e medicamenti da cui è poi nata la nostra chimica, e una parte rivolta verso l’interno che mira alla purificazione e alla liberazione attraverso il fuoco della volontà, della nostra anima aurata oscurata dal piombo delle passioni, perciò l’alchimia è continuamente rivolta a una ricerca che è interiore e esteriore. “Tutto il magistero, non è altro che cuocere argento vivo e zolfo finché non diventino una cosa sola”. Per trasmutare i metalli vivi in oro la pratica era sempre la stessa: si trattava di separare, sciogliere la materia scelta nelle due qualità di umido e secco, maschile e femminile, per poi farli di nuovo unire (“separai la terra dal fuoco, il sottile dallo spesso”), realizzando le nozze alchemiche rappresentate nell’iconografia alchemica dal Re vestito di rosso e la Regina vestita di bianco. DUE EVENTI IMPORTANTI Verso il IX secolo i libri di Galeno vengono tradotti in arabo, quini inizia una fusione tra le culture che porterà, proprio dall’alchimia araba, due eventi fondamentali: 1 – viene riaffermato per la prima volta i tre principi creatori: Zolfo – Mercurio – Sale, che poi saranno usati da tutta l’alchimia europea; 2- gli arabi inventano l’alcool per distillazione che sarà in Spagirica il nostro Mercurio (Solvente).

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Nella Grande Opera Alchemica anche il nostro Mercurio lunare, che è parte d’ogni materia (che è governato dalla luna, con le punte rivolte verso l’alto) deve trasmutarsi da volgare Mercurio in Mercurio evoluto quindi filosofico o igneo.

Di lato il Mercurio lunare ed il Mercurio igneo o filosofico. Nell’immagine a sinistra lo spirito (cerchio) genera la materia (principio maschile e femminile) ed il tutto è governato dalla luna che rappresenta l’Anima. Nell’immagine a destra il nostro Mercurio è diventato il Mercurio filosofale, dove lo spirito creatore, che genera la materia, non è più governato dalla Luna, anima, ma dall’Ariete, simbolo di fuoco, che rappresenta l’evoluzione spirituale del Mercurio.

La Natura è l’unica maestra infallibile, noi dobbiamo solamente rispettarla ricordandoci le di Jean de Meung che mette in evidenza gli errori e la presunzione di alcunii alchimisti del suo tempo. Io parlo a te fanatico sciocco che ti dici e ti dichiari in pratica Alchimista e buon filosofo e non possiedi né sapere né capacità dell’arte, né conoscenza di me… Con un fuoco che arderebbe chiunque desideri fissare argento vivo quello volatile e volgare e non quello che creo io come metallo? Per questa via non combinerai nulla”. Questi versi sono raffigurati da una bella miniatura di Jean Perreal (1460-1530 – vedi di lato) in cui la natura è raffigurata alata, nuda, seduta su un albero cavo (athanor = il forno o crogiolo – vedete il fuoco acceso?) con la testa cinta da una corona con i 7 pianeti. Nel medio evo l’alchimia divenne un tutt’uno con la religione cristiana ed è per questo motivo che moltissimi scritti di iniziavano con un ringraziamento a Dio…quanto ogni cristiano durante il giorno e prima d’ogni pasto ringraziava del pane quotidiano. Preghiera: La Riflessione sulla Quinta Essenza Di tutte le cose trasmutabili, nel nome di nostro Signore Gesù Cristo, che si chiama il Libro di familiarità della Filosofia, del Vangelo di nostro Signore Gesù Cristo e dei poveri uomini che danno il buon annuncio Dal Trattato sulla Quintessenza di Rupescissa 1354

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Il passaggio attraverso gli elementi si ottiene in tre fasi: Fase al nero: è la putrefazione, il solve, la morte iniziatica - E’ lo stacco da Saturno, il passaggio dalla stato individuato ad uno non individuato. Finché gli elementi sono concatenati tra di loro, noi non possiamo percepire che il fisico attraverso il fisico. Liberando il Mercurio lunare da Saturno si liberano anche il mercurio vicino allo Zolfo, cioè il Mercurio igneo e si arriva alla propria Essenza solo dopo aver rinunciato al corpo, all’io individuato. Nel distacco da Saturno, l’io non avendo più corpo come sostegno, ha momenti di crisi e di paura: è la prova del vuoto, è l’incontro con il “guardiano della soglia”, è la “notte oscura dell’anima” di S. Giovanni della Croce. Gli alchimisti esortano ad accertarsi che il nero sia “più nero del nero” altrimenti si rischia il “sorgere degli avvoltoi” che simboleggiano i residui delle passioni non ancora domate. Portato a perfezione il nero, bisogna resistere, finché comincia a diradarsi e ad apparire un bagliore che annuncia il Bianco (vedi terza foto…i bagliori). Fase al bianco: è la luce che sorge dalle tenebre; è la realizzazione di un corpo sottile che sostituisce il corpo fisico, grossolano. E’ la vita che continua oltre la morte, è il figlio che nasce dalla Vergine. Si tratta di spostare il centro del corpo nella “forza di vita”, cioè in quelle forze che producono, formano e sostengono il corpo. La materia viene concepita come moto dello spirito. Il Saturno pur restando quello che è esiste solo in rapporto dello spirito. E’ la fase dell’argento, della colomba di Enea, della Rosa bianca. Si realizza l’aspetto psichico delle cose fisiche, si tira fuori l’anima del sottile, cioè la filosofia del sottile. Fase al rosso: è la fenice che rinasce dalle ceneri. La coscienza arrivata al bianco non deve rimanere nello stato puramente psichico, ma tornare sul piano fisico, agire sulla materia. In fondo al vaso rimangono delle ceneri che sono preziose e l’Opera non viene compiuta se non sono utilizzate. E’ la prova del Fuoco: bisogna vivere come la salamandra tra le fiamme senza bruciarsi. La coscienza deve essersi tanto sottilizzata da percepire direttamente oltre i sensi corporei. E’ in questo stato che si può raggiungere il “profondo della terra”, il VITRIOL.

SPAGIRICA Vi voglio ricordare cosa scriveva Paracelso (1451-1493) alchimista, astrologo e medico svizzero laureatosi all’Università di Ferrara (vedi prima lezione). Nel "Fondamento della Sapienza" (Il Leone Verde, pag. 24): "Noi, invero, siamo Dio, e dunque dobbiamo da soli sperimentare ciò che è in noi: Egli è di se stesso, e non nostro; ci ha formato il corpo, dato la vita e insieme la sapienza, e da lui provengono tutte le cose". E più avanti (pag. 46): "L'uomo non è un animale, ma l'immagine di Dio…Certo, è un animale, essendo mortale: in lui però non è mortale l'uomo, ma la bestia…". Infine, a pag. 61: "L'uomo ha un Padre eterno e deve vivere secondo questo e non secondo la bestia; questo Padre lo ha fatto animale non perché in tal stato abiti, ma perché ne tragga vita".

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Quindi Paracelso rivendica la natura divina dell’uomo e pertanto, come in quasi tutte le grandi religioni, l’uomo deve evolversi spiritualmente per compiere il suo destino…quanto il piombo attraverso la Grande Opera Alchemica deve trasformarsi in puro oro. All’interno dell’alchimia si sono evolute tecniche di “estrazione” nei riguardi del regno vegetale, animale e minerali. La Spagirica riguarda gli estratti del mondo vegetale. Il termine spagirica proviene da due radici greche, "spaein" che significa estrarre e "ageirein" che significa riunire.

In Alchimia Quando i principi greco-romani del caos si fusero con la religione monoteista del cristianesimo dei primi secoli si generò sia per l’Alchimia sia per la nuova religione cristiana un profondo mutamento. Dio, l’unico ed indivisibile si manifesta con un principio positivo, maschile, acido, creativo, coagulante e un principio femminile negativo, basico, formativo e coagulabile. Quindi nasce l’idea della trinità…il Dio uno ma trinico il quale attraverso il verbo crea per atto di volontà ogni cosa. Partendo da questo presupposto e considerando che ogni cosa fu opera di volontà e che la creazione e lo specchio del Creatore, l’Alchimia riafferma la trinicità d’ogni cosa ed il rapporto indissolubile tra il Cielo (Macrocosmo) e l’uomo (Microcosmo). Ogni entità è composta pertanto da spirito, anima e corpo e quindi di conseguenza anche le piante che a loro voltà derivano per la loro formazione dall’energia divina che si manifesta attraverso la potenzialità dei dodici segni zodiacali e s’appropriano d’una funzionalità terapeutica espressa dai sette pianeti.

La Spagirica o Alchimia Vegetale si basa sulla convinzione che nell'uomo sano le forze dense e sottili sono in perfetto equilibrio e che la malattia interviene quando tale equilibrio è spezzato. La Spagirica afferma che vi è una unità fondamentale, un' origine comune tra le differenti manifestazioni della natura, e considera pertanto le relazioni che intercorrono fra il microcosmo (l'uomo = 5), il macrocosmo locale (i tre regni minerale, vegetale e animale=7) ed il macrocosmo (il cosmo=7).

Ai quattro elementi primordiali, raggruppabili nella croce +

(frutto dell’unione del principio maschile, verticale e quello

femminile, orizzontale, i maestri ermetici affiancano tre

principi espressi in termini alchemici:

il Zolfo, formato dalla croce = materia = gli elemento,

sottoposta al fuoco che simboleggia lo spirito;

il Mercurio, ove i quattro elementi sono sottoposti alla natura

(il cerchio), su cui a sua volta domina la legge lunare del

divenire, è il simbolo dell'anima (Luna principio femminile);

il Sale, che esprime la fissazione, l'identificazione, è simbolo

del corpo.

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Lo Zolfo = Il triangolo con il vertice verso il cielo, rappresenta il Fuoco cosmico che governa la Croce, la quale rappresenta la materia. Lo Zolfo in Spagirica rappresenta tutti i principi attivi contenute nelle piante. Mercurio = La materia, la Croce, generata dalla natura, il Cerchio, viene governata dalla Luna. Il Mercurio rappresenta gli amidi, zuccheri, cellulosa che si possono trasformare in alcool che noi useremo nelle macerazioni delle piante per estrarre i principi attivi rappresentati dallo Zolfo.

Sale rappresenta i Sali insolubili e quindi il “corpo” delle piante e non è né liquido né volatile e non brucia perché incombustibile. Al fine dell’ Opera alchemica il sale che rimane verrà chiamato il “corpus mortis”.

La Grande Opera L'alchimia è l'arte della trasformazione (l’Ars Magna): produrre un insieme di mutamenti sul materiale oggetto di lavoro per condurlo ad uno stato nuovo, dal grezzo al sottile, dal metallo vile all'oro. La parola alchimia deriva, dall'arabo al-kimia o dall’egizio al-chem, da cui il significato etimologico di "scienza della terra nera", ovvero della materia primordiale. Gli istinti dell'uomo fanno parte di questa energia primordiale. L'alchimia non era l'arte spagirica (arte di fare composti medici e chimici), ma soprattutto, un'arte spirituale per cui il

lavoro alchemico è in via principale un lavoro interiore su queste energie primordiali e nel compiere questo lavoro l'alchimista partecipa al lavoro di perfezionamento della Natura. La Grande Opera Alchemica viene rappresentata graficamente in molte forme tra le quali il drago a tre teste. Il Drago somma due principi quello di essere un rettile legato alla terra (principi attivi delle piante ed i minerali = Zolfo) e quello di essere dotato di ali che gli permettono di volare, quindi un volatile (il nostro Mercurio). Ogni testa rappresenta una delle tappe della grande Opera in nero, in bianco ed in rosso. Il drago e le sue teste sono rivolte al sole di cui si

nutre, difatti il sole ed il fuoco sciolgono ogni cosa riportandola o alla loro origine e trasmutandola…liberandola da ogni imperfezione.. Gli elementi cosmici avevano grande importanza non solo per la loro influenza sui processi alchemici, ma anche per il parallelismo che li legava agli elementi naturali, in base alla credenza che "ciò che sta in basso è come ciò che sta in alto". In poche parole ciò che si manifesta nel 5 è come ciò che si manifesta nel 7. Quindi il microcosmo = 5 = l’uomo è governato dalle stesse leggi ed è connesso ed influenzato dalle forze ed energie che governano il macrocosmo = 7

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Nell’estrazione spagirica delle piante si percorrerà il sentiero spirituale e di estrazione secondo la Grande Opera.

Opera in Nero Corrisponde alla putrefazione della materia, nell’incontro tra lo Zolfo (principi attivi contenuti nelle piante) ed il nostro Mercurio Alchemico rappresentato dall’alcool che tutto Scioglie.

Opera in bianco Corrisponde alla calcinazione frutto dell’opera del fuoco su ciò che rimaneva della putrefazione e per analogia la depurazione da ogni imperfezione. Opera in Rosso Corrisponde alla riunione di ciò che è stato prodotto dall’opera in Nero e dall’opera in bianco nella completezza della Quintessenza Alchemica.

Nell’Alchimia e nella spagirica il percorso spirituale e fitoterapico segue la “retta via” dell’evoluzione della “Grande Opera Alchemica” impressa nei nostri cuori e rappresentata dal corvo, dal cigno e dalla fenice. Nelle rappresentazioni pittoriche la simbologia è estremamente importante pertanto quando verrà rappresentato un uccello, come l’aquila o il gallo in quanto volatili rappresentano il “volatile” per eccellenza, che Noi chiameremo il Nostro Mercurio Alchemico (alcool è volatile). Mentre quando ci sarà la rappresentazione di qualcosa che striscia, come un serpente, sarà la rappresentazione del fisso, cioè ciò che è contenuto nelle cose e nelle piante che Noi chiameremo il nostro Zolfo Alchemico. Tutta la Grande Opera Alchemica, grazie agli Alchimisti, che in molte occasioni appartenevano alla cristianità ed alla chiesa hanno impresso la rappresentazione dei principi alchemici sui “ Nostri libri di Pietra ” che i più, coloro che non conoscono la verità, chiamano: Cattedrali Gotiche” . L’ Arte gotica e la massima evoluzione simbolica e rappresentativa della Grande opera Alchemica difatti il termine Arte Gotica non deriva, come molti testi affermano, dai Goti ma dalla parola Argot, che deriva a sua volta dalla parola Argonauti, che erano quei prodi che si misero alla ricerca…e trovarono il “vello d’oro” che aveva il potere di sconfiggere ogni male. In francese Artgot…ed Artcot hanno la stessa la pronuncia ed uguaglianza in quanto, per gli alchimisti, Arcot significava esattamente quello che significa Argot ossia Arte di Luce. Non a caso durante il medioevo argot era la lingua segreta sia della malavita sia di molti studiosi…difatti, quest’abitudine permane tutt’ora nella calligrafia dei medici, la quale è una calligrafia esoterica, la quale è impossibile da decifrare per il “volgo” ma leggibile solamente da altri medici e dai farmacisti. Curare e sanare è un grande potere…da tener nascosto con una scrittura argot e con nomi “impronunciabili” perché le persone non devono comprendere e sapere ... ovviamente siamo anni luce di distanza dal diritto alla salute ed alla sanità in termini democratici. La grande Arte Alchemica e la sua Opera e ben rappresentata nelle “cattedrali gotiche” le cui facciate, ricche di statue, non rappresentano santi ma le fasi della Grande Opera come i tre Rosoni che le adornano. Il Rosone che non sarà mai illuminato dal sole: L’Opera in nero: il corvo = La putrefazione che tutto scioglie. Il Rosone che sarà illuminato dal sole di mezzogiorno: L’Opera in bianco: il cigno = La calcinazione che ogni cosa coagula e depura. Il Rosone che sarà illuminato dal sole al tramonto: L’opera in Rosso: Che sublima e riunisce ogni cosa. Non a caso in termini simbolici i sacerdoti vestono di nero (opera in nero la macerazione…il tutto informe). Il papa veste in bianco (opera in bianco la purificazione attraverso il fuoco = calcinazione).

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I cardinali vestono di rosso (la riunificazione) pertanto se il rosso è il termine massimo della grande opera alchemica, significa che i cardinali sono i veri e soli detentori del potere e della spiritualità della chiesa cattolica.

Tinture Spagiriche a macerazione a freddo La macerazione delle piante dovrà essere 1:5 tra droga e solvente alcoolico (vedi proporzioni alcol nelle Tinture Madri) Le piante messe in un contenitore ben chiuso <verranno lasciate a macerare per 9 settimane (63 giorni) agitando il contenuto tutti i giorni. Dopo le 9 settimane il composto verrà filtrato con un filtro a carta ed il contenuto rimasto (piante) verrà messo da parte mentre la “tintura” verrà rifiltrato ed il contenuto del filtro messo da parte, per poi essere per la terza ed ultima volta filtrata ed il contenuto del filtro sarà messo da parte. A questo punto la nostra “tintura” verrà ben chiusa in un barattolo.

La calcinazione I tre residui del filtraggio verranno riuniti per poi essere messi ad essiccare. Quando saranno ben secchi verranno messi, in un contenitore, sopra il fuoco (meglio fare questa operazione all’aperto) finché la “materia” verrà carbonizzata…si continuerà a riscaldare finché la “materia” carbonizzata si trasformerà in cenere bianca uniforme e dall’odore pungente. La calcinazione ancora bollente sarà aggiunta alla nostra “tintura” chiudendo bene il tutto. Dopo 9 giorni si ripeterà il triplo filtraggio e la calcinazione, la quale sarà messa a maturare nella tintura per 9 giorni per poi essere per la terza volta tre volte filtrata e calcinata. Si filtrerà il tutto per l’ultima volta ed il contenuto del filtro è un sale insolubile, il quale potrà essere “gettato via” o sciolto nella tintura.

Rotazione: La nostra tintura a questo punto dovrà essere messa in un “pellicano” od in un refrigeratore, scaldando il tutto per alcune ore (o tutto il giorno) il modo tale che la nostra tintura evapori per poi essere refrigerata e condensata ritornando ad essere riscaldata ed evaporata….il procedimento di riscaldamento verrà interrotto per lasciare il tutto a raffreddare per poi essere ripreso il procedimento per sette volte. A fianco il “Pellicano” strumento in terracotta che veniva utilizzato per la rotazione della Quintessenza.

Essenze Spagiriche prodotte da fermentazione.

Si parte da piante fresche finemente tritate e messe in un contenitore di grandi dimensioni con l’aggiunta di acqua di sorgente e lievito di birra ed il tutto lasciato a fermentare con il recipiente chiuso. Quando l’insieme non produrrà più bollicine del gas la fermentazione sarà conclusa l’alcol prodotto (alcol nascente) dalla fermentazione avrà estratto lentamente e delicatamente “il nostro zolfo alchemico” (oli essenziali e “principi attici”) a questo punto al nostro prodotto verrà aggiunto il 15% di alcool a 95° ed il tutto verrà delicatamente e lentamente distillato. Il distillato sarà momentaneamente e ben chiuso messo da parte per poi essere riunito con le piante calcinate della distillazione (la prima) e lasciato il

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tutto maturare per 9 giorni per poi essere 3 volte filtrano, arricchito con il 15% di alcool a 95 gradi per essere per la seconda volta ridi stillato e così via per tre volte. Alla fin e la nostra quintessenza sarà posta nel “pellicano” per la rotazione che può durare anche per 9 settimane.

Vi è un principio nell’Alchimia che tutto deve essere ermetico, perché solo coloro, che dopo un lungo viaggio

spirituale saranno giunti alla comprensione, della Grande Opera Alchemica, potranno comprendere e celare nel

proprio cuore, questa via di realizzazione spirituale, la quale non può né essere detta né rivelata, perché persone

indegne potrebbero farne un cattivo uso.

Ogni segreto che Vi ho rivelato

Ogni mia esperienza che Vi ho donato

Vi servirà per comprendere

Che Vi ho sempre mentito

Perché la verità deve essere

cercata e celata tra le parole

Vittorio Alberti Erborista – Fitopreparatore – guida botanica ai giardini alpini

Erboristeria Armonia Via Nazionale n. 74 b 32030 – Quero (BL) Tel. 0439 788443 cell. 366 45 95 970

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