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Alessandro Andreuccetti Portfolio 2010

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Watercolors, acrylics and pastels

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La Terra di Siena è il mio mondo: un universo fatto di colline che sisusseguono come isole nel mare; di cipressi che si stagliano cupi contro nubibianche di cotone; di strade bianche e polverose che si perdono nell'infinito deicampi arati; di filari di viti dai mille colori e di ulivi dai rami ritorti. In questomondo io vago perennemente alla ricerca di sensazioni, di forme, di colori, diattimi che mi svelino il segreto che questa terra millenaria racchiude. Unsegreto semplice, alla fine, fatto dei mattoni rossi con cui sono stati edificati inostri palazzi, dei coppi e tegole macchiati qua e là dal verde della borraccina,della terra fertile e rugosa da cui sorgono sinuose le colline toscane come senidella Gran Madre.Una volta svelato, questo segreto, diviene matrice di composizioni, di idee che siraggrumano in pennellate e descrivono i colori lungamente studiati, le luci e leombre di pomeriggi infuocati, la polvere rossa sollevata da cavalli possenti cheevocano gesta antiche e mai dimenticate.Alla base di questo mondo fatto di sensazioni e colpi di luce c’è un comunedenominatore, un colore. Perché la Terra di Siena è anche un colore: quandospremo il tubetto ne escono frammenti di collina, foglie e rametti di siepi,calcinacci bruciati dal sole. Ogni pennellata è un inno a questa terra e unringraziamento per i suoi frutti generosi.

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Alessandro Andreuccetti nasce a SanGimignano il 28 luglio 1955, studia arte aFirenze e consegue il diploma di maturitàartistica nel 1975 e frequenta la Facoltà diArchitettura dell’Università di Firenze. Dal1978 inizia a dipingere ed esponeperiodicamente i lavori in mostre in varie cittàtoscane e d'Italia.

Nel 1983 vince il 1° Premio al concorsonazionale del fumetto e del Fantastico di Pratoed inizia la collaborazione con Sergio Micheli econ l’editore Nerbini di Firenze per larealizzazione di tavole e racconti a fumetti.Contemporaneamente si occupa di graphicdesign e comunicazione visiva e realizzaillustrazioni di supporto a video epresentazioni multimediali. Illustra libri epubblicazioni varie e contemporaneamenterealizza e pubblica alcune storie a fumetti.

Parallelamente all’attività grafica, prosegue lasua indagine artistica ricercando nei paesaggie nelle figure presi a modello le forme ed icolori da amalgamare in nuove composizioniperfettamente autonome e originali, come haavuto modo di sottolineare la professoressaAnna Benvenuti: “…Così il suo pennello ciconduce, curioso, tra le calde vie di SanGimignano, rosse di storia o notturne di china,a ridosso di boschi a foglie di farfalla, nellebluaggini temporalesche o nell’infinito verdedei campi giovani di grano. Con i suoicromatismi egli riesce, assai meglio di quantonon sia possibile allo storico, ad evocare lospessore del tempo insito nelle cose, il loroucronico significato di compendio. Così graziealla luce, prima tra le ‘opere’ della creazione –anche di quella artistica - Andreuccetti esprimela sostanza immateriale della durata, la patinadel divenire, l’essenza delle generazioni chequel tempo hanno attraversato e vissutopercorrendo gli stessi luoghi e guardando glistessi colori.”

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Mostre e pubblicazioni

Personali2009 Personale Galleria della Banca di Cambiano,

Montelupo Fiorentino2009 Personale “Pitture d’acqua”, Galleria

Palazzo Pratellesi, San Gimignano2006 Personale Caffè Torre Guelfa, San

Gimignano piazza d. Cisterna2006 Personale Galleria d’Arte Manzi, San

Gimignano2006 Personale “Tuscany Hills” - Firenze, Palazzo

Panciatichi2003 Personale Galleria d’Arte Palazzo Pratellesi,

San Gimignano1979 Personale Galleria Ieri e Oggi, Roma1978 Personale Galleria Daniele da Volterra,

Volterra

Collettive2010 Shanghai Zhujiajiao International

Watercolour Biennial Exhibition2010 Paesaggi d’Italia – Esposizione d’arte,

pittura, scultura, fotografia, arte digitale -Taormina, Palazzo Duchi di Santo Stefano

2010 Vernice Art Fair Forlì2008 Collettiva “Dal XX al XXI secolo Artisti a San

Gimignano”, Galleria d’Arte Manzi, San Gimignano

2008 “Acquarello che passione”, Mostra a carattere nazionale dedicata alla pittura realizzata con l’antichissima tecnica dell’acquerello, Savigliano, manifestazione patrocinata dalla Regione Piemonte e dalla Provincia di Cuneo.

2008 13e Salon de l'Aquarelle en Limousin, Saint-Laurent-sur-Gorre (Haute-Vienne) auChâteau de Feuillade

2008 Collettiva Internazionale d'Arte Contemporanea del "GIALLO ROSSO BLU", Accademia Internazionale Santarita , Torino

2007 Collettiva “Arte Sacra ieri e oggi”, Villa Baruchello, Porto Sant’Elpidio, Centro d’arte e cultura “La Tavolozza”

2007 Collettiva “Paesaggi metropolitani”, Galleria La Pergola Arte, Firenze

2006 Collettiva San Gimignano-Meesburg, Meesburg, Germany

2006 Collettiva Galleria d’Arte Manzi, San Gimignano

2004 Collettiva “Certaldo in cornice” – Certaldo, Palazzo Pretorio

Varie1983 Concorso nazionale del fumetto e del

Fantastico di Prato - 1° Premio 2002 Illustrazioni per il libro “L’ombra del

Medioevo” di Iole Vichi Imberciadori, Ed. Titivillus

2005 Pubblicazione del libro a fumetti “L’Acqua di Siena” illustrato interamente da Andreuccetti ed. BANCA CRAS

2005 Illustrazioni per il libro “Porto LunaeRinasce” , Ed. Media Press

2007 Pubblicato l’acquarello “Arbusti” nel catalogo della collezione del Consiglio Regionale della Toscana

2007 Pubblicazione del libro a fumetti “Roccastrada, storia per immagini di una terra antica” con testi di V. Serino e illustrato interamente da Andreuccetti; ed. BANCA CRAS

2009

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Oniriche, come un sogno marziano, le Torri di San Gimignano si materializzano un po’ alla volta nella nebbia ‘rubesta’ che le avvolge. Chissà cosa avrebbe pensato Dante davanti a questi colori: forse alla città di Dite, coi suoi mesti riverberi di fiamma, nel rosseggiare pagano del suo Inferno. Mi chiedo sempre ‘chissà cosa avrebbe pensato’ o detto qualcuno dei personaggi storici che bazzico, guardando quello che sto guardando io: le cose che sopravvivono, che furono ‘loro’ ed ora sono nostre, consumate, rielaborate, metabolizzate, modellate dal continuo fluire di un tempo/marea che avanza e rientra, sminuzzando scogli, levigando promontori, riducendo a sabbia minuta uomini e cose…Me lo chiedo, e poi non so rispondere. Queste strade, questi scorci, queste foreste incantate di riverberi purpurei e violetti, di acide verdosità, questi campi combusti dall’incendio di infiniti tramonti, queste caligini estive in cui si perdono i contorni, tremuli nell’ondeggiare lieve dell’afa…Queste stesse sensazioni cromatiche altri prima di noi le hanno percepite, prima che Alessandro Andreuccetti le immobilizzasse in palpiti intensi e personalissimi e ce le testimoniasse su carte spesse, intrise d’acque colorate e dense di emozioni. Come le avranno viste ‘loro’, il nostro ‘prima’ - e poi come le potranno vedere altri ‘loro’, il nostro ‘dopo’- le fiabesche stradine alla fine delle quali, lontano lontano, c’è sicuramente la casa di una vecchia fata in attesa di bambini da iniziare, o le foreste dove volteggiano nel vento elfi marittimi, salmastri, silenziosi, dimenticati…Ci muoviamo su sfondi che altri hanno pensato, costruito, narrato, dipinto, scolpito, progettato, demolito, rifondato, nel mutare continuo di scena nella lanterna magica di vite vissute e dimenticate; Giotto, o Lorenzetti, o l’Angelico, hanno percorso questi stessi nostri sfondi, gli stessi colori

che Andreuccetti imprigiona nella sua rete acquosa, osservando la tormentosa sopravvivenza degli ulivi, l’inquieto aggrovigliarsi del bosco col cespuglioso profilo della macchia, il morbido, femmineo dispiegarsi collinare delle groppe d’erba e d’argilla; il mutevole divenire della luce nell’ordine del giorno, dalle inconsistenze perlacee dell’alba all’indaco screziato di lapislazzuli che precede la notte, o in quello delle stagioni, ora verdi scintillanti di primavera, ora torpide d’ori estivi già venati d’autunno, ora legnose, algide di nudità invernali.Anche Andreuccetti, come già gli innamorati del ‘paese dove fioriscono gli aranci’, gli insancabili acquerellisti del Gran Tour, o i paesaggisti inglesi persi nelle campagne romane tra pecore e rovine, ci guida in un viaggio tra i colori del tempo nella straordinaria varietà di uno spazio collinare dove il profilo giuridico dei confini si definisce con l’artificio grafico dei cipressi, dove l’avidità del possesso si stempera nell’armonia della forma, dove le ‘case da signore’ sono quasi meno belle di quelle ‘da lavoratore’. Così il suo pennello ci conduce, curioso, tra le calde vie di San Gimignano, rosse di storia o notturne di china, a ridosso di boschi a foglie di farfalla, nelle bluagginitemporalesche o nell’infinito verde dei campi giovani di grano. Con i suoi cromatismi egli riesce, assai meglio di quanto non sia possibile allo storico, ad evocare lo spessore del tempo insito nelle cose, il loro ucronico significato di compendio. Così grazie alla luce, prima tra le ‘opere’ della creazione – anche di quella artistica - egli esprime la sostanza immateriale della durata, la patina del divenire, l’essenza delle generazioni che quel tempo hanno attraversato e vissuto percorrendo gli stessi luoghi e guardando gli stessi colori.

Anna Benvenuti – Università di Firenze

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Alessandro Andreuccetti is an Italian painter and illustrator who employs acrylic paint, water-color, gouache and ink in his work, displayed on his website and blog. Some of his pieces careen towards the avant-guard, exhibiting conceptual and surreal qualities, but most of his artistic output is situated within the traditional framework of landscape, cityscape and people representation, where he strives to express himself in “new perfectly independent compositions.” In my opinion, he achieved his goal at least from one aspect: the illusion of space and volume, and in this review I would like to focus on how these features stand out in his haunting land and cityscapes.

The artist’s creative approach to the empty areas on the surface he works with paradoxically enhances the perception of volume and space in the beholder’s mind’s eye. He concocts an engaging interplay between active and passive zones — and I particularly like the idea of selective passivity, where the nearly blank, discolored parts play a crucial role in enlivening the darker and apparently more substantial regions. This combination reminds me somehow of the negatives we see in photography, and, after a more careful examination, there is indeed something of the photographic negative in these landscapes. As a result, his artwork may be viewed with a double standard — but in the best possible meaning of the phrase.

Consequently, the spring lightweight florals, the denser groves and the concrete structures, they all exhibit a reassuring sense of style and its technical opposite. Moreover, the artist even-handedly combines these themes, placing dainty buds near formidable buildings or deep inside wide landscapes. Slopes and curves, either imaginary or real, further emphasize the sense of space, particularly pastoral — even the cityscapes appear to be stifled by the approaching growth; perhaps this is why the buildings look so abandoned.On the other hand, the inhabitants might just have gone outside to enjoy the flora, and understandably so.To reiterate, the artist demonstrates adroit utilization and deep understanding of space, to the point of ability to manipulate it: to play and toy with it. He offers breathtaking vistas with an easy hand, and with an almost ironic, and somehow wise touch. He doesn’t tackle the theme, but rather approaches it carefully and assuredly, as if space itself were a frightened and alert wild antelope; he nets it with his brush and the concept behind it. The painter’s style impresses with both lightness and compositional range and solidity: he is a universal artist not only because of the multiple media he works with, but due to what he achieves with it as well.

Elijah Shifrin - http://artandcritique.com

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Alessandro Andreuccetti: Tuscany Hills

This series of landscapes commemorating the hills of Tuscany is most notable for the peculiar dynamics acted out by the trees. The artist achieves a powerful sense of movement through complex linear winding, but not only: almost every trunk, and sometimes branch, begins with one color but ends with another. The juxtaposition of hues, as well as directions of the main lines describing the trees, produces an effect of constant movement and change — and conflict. I think that the mobility of the growth is unusual and high enough as to mark it as the protagonist, an almost living character in the series. (I am not very fond of such formulaic conclusions, where the plot, or some other structural element is assigned the role of the principal actor, even though allegorically, but this time the comparison seems more than justified.)

It is evident that the artist experiments with mediums, on the conceptual level, trying to figure out which befits most each and every season of the year. Though watercolor holds the stage, gouache plays an important second part, showing — or showing off —astonishing detail and depth and an oddly opaque iridescence of coloring, sometimes transcending to volume and space “swelling,” which endows the painted surface with a phantasmagoric dimension. It seems that gouache suits winter and

autumn best (considering the artist’s style), excelling in reproducing the effects of subdued and diffused light. This is the first time I encounter professional gouache artwork, and I certainly hope not the last.The watercolors may at times seem unpredictable, and bubbly, in the most literal meaning of the word. The two purple paintings include bubbles in various forms, some reminding of defects appearing on old black and white films and daguerreotypes — here we are, back to photography again. Anyhow, either small or big, they conjure the ghosts of pointillism, but with an original twist. The final result amounts to several layers of color being superimposed, once again contributing to depth and varied rendering of space. In simple words, I think that what makes these paintings so interesting is that yes, we can look at the trees, — but we can also look between them.Though the artist’s original intention was to depict the hills in various seasons during the course of one year, he appears to have leaped back to much more distant eras. Some of the trees bear a resemblance to mesozoic tree-ferns. If it weren’t for the path dissecting the ground in one of the pieces, the illusion of ancient wilderness would have been perfect. But perhaps the artist was aware of that quality: the exotic viewing angles, and compositions involving close ups and panoramic views shake the onlooker up, in a very primitive (basic) and violent way, prompting associations with the dawn of civilization and the beginning of life on our planet. And thus, the series as a whole work as a kind of a force of nature —and, most of all, — of human nature.

Elijah Shifrin - http://artandcritique.com

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Alessandro Andreuccetti: Human Angels or Angelic Humans?

These drawings are a part of a fascinating series of nudes presented as angels. Actually, some of the depicted models do not possess wings, but the effortless synthesis of this characteristic divine feature with the human body where they do, causes the viewer to overlook this shortage when they don’t. In other words, the idea of the accretion becomes ingrained in our mind, and continues to affect our perception throughout the series. So powerful is this idea, that some notable effort is required to notice that the wings are missing; and after that, the drawing may seem deceptively incomplete. It’s as if the artist induces an unintentional optical illusion.

He is unsparing in his choice of models and representation (physical defects in the form of folds of fat), but often incorporates dancelike motifs into the poses: the first step towards grace that redeems the defects, the second being the wings.

Though at the first glance they may seem like an alien addition, even a farcical ridicule (in comparison with the traditional cherubs —gleeful, giddy children), I strongly tend towards the more compassionate and humanistic interpretation that the artist wanted to reveal the saintly side of the subjects. Perhaps they are seeking some sort of deliverance, or have already found it; either way, here the notion of sainthood and humanity becomes inseparable, and slightly awe-inspiring.But that is not to say that there is no humor, or self-referential irony in these sketches. I think that there is something very releasing in the freedom and ease with which the artist depicts physical imperfections — and that this is exactly what the models “are feeling.” They generally exhibit resignation and acceptance — suffering maybe — but not rebellion or resistance. They appear aware but irreverent of their flaws, which hence cease being flaws: probably the best known way to accumulate charisma and deliver its joyous effects to the beholder. The other funny streak is the formal technical resemblance to caricature. In some pieces, the genres intersect quite often, and eventually even the practice of discerning which is which becomes ironic.Finally, I would like to dwell on the theatrical element that transpires from the series, in various degrees. The subjects are usually positioned against an abstract background, sometimes a wall, or placed upon a pedestal. Had we combined this feature with the graceful movements, particularly of the legs, with the wings as props and with the expressive, dramatic gestures, a general suspicion would arise that we have been transported behind the scenes of a strange theater. Thus, the backstage would become the unifying concept behind the series. In turn, the sketch-book might reemerge as a monograph describing the venue and the actors — while this review could be seen as the accompanying text.

Elijah Shifrin - http://artandcritique.com

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Consiglio regionale della Toscana

Comunicato n. 107del 30/01/2006 La Toscana di Andreuccetti a Palazzo Panciatichi

Il Sindaco di San Gimignano Marco Lisi hainaugurato, a Palazzo Panciatichi, la mostradi pittura “Tuscany Hills” di AlessandroAndreuccetti

La tecnica? L’acquarello su carta lavorata amano. L’ispirazione? Dai grandi maestri delpassato, come Turner e Delacroix fino aivedutisti inglesi ed italiani dell’800.L’elaborazione? Del tutto personale allaricerca di paesaggi e figure da amalgamarein composizioni autonome. Il filtro“toscano” è, però, la caratteristica principaledelle opere di Alessandro Andreuccetti checrea tele evocanti stati d’animo esensazioni, nelle quali luci e colori giocanoun ruolo di primissimo piano prescindendodal soggetto scelto, sia esso una pinetaversiliana o una stradina di campagna. “Lecolline toscane – ha detto Andreuccetti-costituiscono il mio orizzonte e la miatavolozza , il mio territorio di “caccia” e diesplorazione, così come lo furono per tuttiquegli artisti ed intellettuali girovaghi cheall’epoca del ‘Grand Tour’ scendevano inToscana per restarne innamorati”.All’inaugurazione della mostra “TuscanyHills” sono intervenuti il presidente delConsiglio regionale Riccardo Nencini e ilsindaco del Comune di San Gimignano (Si),Marco Lisi. L’esposizione rimane aperta finoal 6 febbraio.

(bb)

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Presentazione di Sergio Micheli (Direttore del Centro Studi sul Cinema e sulle Comunicazioni di massa di Siena) per la storia “Un’avventura di Cecco Angiolieri” pubblicata a puntate su La Voce del Campo

Con questo numero la Voce del Camporiprende a pubblicare in copertina unastoria disegnata dal nostro bravo illustratoreAlessandro Andreuccetti. Inutile dire quantosiano di livello le sue qualità di artista daltratto sicuro e fluido; e quanto il valore deisuoi disegni sia stato legittimamente eunanimamente riconosciuto, a cominciaredal prestigioso Convegno Internazionale delFumetto e del Fantastico di Prato, nel 1983,dove gli fu assegnato il prio premio conl’ormai mitico “Valzer Viennese”. Era ilperiodo in cui il giovane disegnatorecollaborava a “Mass Media Comics” e a“Fang”: due fanzine edite dal Centro Studisul Cinema e sulle Comunicazioni di massa,dirette dal sottoscritto.Nonostante che il racconto su Salomè,pubblicato in copertina da La Voce delCampo, sia nato come fumetto, quindileggibile senza intervalli di tempo,quadretto dopo quadretto, tuttavia essonon ha affatto sofferto della scansione aunità settimanali.La completezza e la cura che Andreuccettiha profuso nel suo racconto hanno fatto sìche ogni “tessera” apparsa in copertina hadato l’impressione di un’esecuzionecompiuta e, in un certo senso,autoconclusiva.In effetti il suo stile si rivela piuttosto vicinoai classici del comic come Alex Raymond(Flash Gordon) o Harold Foster (PrinceValiant) i quali risentono di una culturafigurativa classica, piuttosto che neiconfronti di quegli autori i cui modulicomunicativi appaiono mutuati dall’ormaiinvadente narrativa per immagini inmovimento: il cinema e la TV.

Così la nuova storia disegnata, che ha iniziodal presente numero de lA Voce del Campo,concepita, questa volta, a tavole a sé e non aquadretti a scansione ravvicinata, si presentacon tutte le carte in regola, e meglio di prima,per essere apprezzata volta a volta nel suoassieme iconografico.In quanto al tema che essa tratta,Andreuccetti non poteva fare una sceltamigliore. Protagonista di queste tavolecopertina, certamente da collezionare, in 15puntate, è una personalità che rientra diprepotenza fra i grandi della storia e dellacultura di Siena: Cecco Angiolieri.Ebbene, l’Andreuccetti ispirandosi ad una dellepiù giocose (e amorose) rime del poeta, riescea ricreare, con l’efficacia del suo tratto e con lasua sensibilità, il mondo poetico dell’illustresenese proprio nel trasporre quel ricorrente“istrionico compiacimento della deformazioneautobiografica”.Cecco, in questo, cerca di andare a donne (ilche non è, come è noto, una novità).Ma vien percosso da un tizio e derubato (unpo’ come appare rappresentato, ad opera diMemmo di Filippuccio, nella Torre Grossa aSan Gimignano, il baldanzoso giovane unavolta soddisfatte le sue voglie amorose).Solo che Cecco qui conclude la sua avventurasenza nulla di fatto in ossequio a quellecontrarietà del vivere quotidiano di cuil’originale poeta senese “dal gusto buffonesco,teatrale, parodistico”, si sentiva testimone evittima.Anche quello di togliere a qualcuno la donnagiovane e leggiadra (e lasciare agli altri levecchie e laide), tuttavia rigorosamente alcondizionale, resta per il biografo di sé unapura, amara illusione.Quella di Andreuccetti non è che una efficace,godibile testimonianza di tutto questo. E se illettore apprezzerà e si divertirà, come èopinabile, mandi un ringraziamento aldisegnatore, sì, ma anche a Mapi che hafortissimamente coltivata e voluta l’originaleidea.

Sergio Micheli

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ArtworksOpere

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Santa Fina

Tempera su pannello e gessoCm 50x702010

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Santa Fina

Ho immaginato la Santa bambina immersa nella sua meditazione completamente compenetrata nella sua terra: i capelli si trasformano nelle colline valdelsane dalle quali nascono le torri di San Gimignano mentre i fiori gialli (le viole di Santa Fina) fanno da collante ai mondi spirituale e materiale. Per completare la simbologia legata alla Santa un topolino si appoggia sulla schiena della bambina anticipando quello che sarà parte del martirio di Fina.

Il quadro è esposto nella Casa Museo di Santa Fina a San Gimignano

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CavalliHorses

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Cavaliere e cavalli

Acrilici su tavolaCm 75 x 752010

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Cavalli in libertà

Acrilici su tavolaCm 100 x 702010

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Eco di antiche battaglie

Acrilici su tavolaCm 70x 702010

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Cavallo arabo su terra gialla

Pastelli su faesiteCm 30 x 302010

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Cavallo arabo

Carboncino e pastelli su pannello MDCm 20x17,52010

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Cavallo e cavaliere

Carboncino e pastelli su pannello MDCm 20x202010

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Cavallo in corsa

Carboncino e pastelli su pannello MDCm 20x202010

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Terra di Siena

Sensazioni, colori e impressioni dal territorio e dal paesaggio delle colline

senesi

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Cipressi come sentinelle

Acquerelli su cartaCm 76x562009

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Colori d’autunno

Acquerelli su cartaCm 76x562009

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Terre di Siena n1

Acquerello su cartaCm 76 x 562010

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Vigneti nel Chianti

Acquerelli su cartaCm 41x612010

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Colori d’autunno tra le colline

Acquerelli su cartaCm 50x352009

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Colline e ulivi

Acquerelli su cartaCm 76x562009

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Colline e cipressi

Acquerelli su cartaCm 56x762009

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Paesaggio toscano

Acrilico su telaCm 50x502010

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Strada di campagna

Acrilico su telaCm 60x602010

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Sulla spiaggia dorata

Acquerelli su cartaCm 76x562010

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La nebbia nel bosco

Acquerelli su cartaCm 76x562008

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Autumn leaves

Acquerelli su cartaCm 76x562008

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Aspettando primavera

Acquerelli su cartaCm 76x562008

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Albero

Acquerelli su cartaCm 76x562008

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Le Crete

Acquerelli su cartaCm 76x562008

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Val d’Orcia

Acquerelli su cartaCm 76x562008

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Terre di Siena n3

Acrilici su tavolaCm 60 x 802010

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Terre di Siena n2

Acrilici su garza applicata su pannelloCm 40 x 402010

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Verdi colline toscane

Acrilico su cartoneCm 30x302010

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Colline alle “Crete”

Acrilico su telaCm 40x402010

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Colline senesi

Acrilico su pannelloCm 40x402010

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Calanchi

Acrilico su pannelloCm 40x402010

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Alessandro Andreuccetti - Portfolio 2010

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Ascensione in collina

Acrilico su pannelloCm 60x802010

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Alessandro Andreuccetti - Portfolio 2010

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Paesaggio toscano con albero rosso

Acrilici su pannello telatoCm 70x502010

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Alessandro Andreuccetti - Portfolio 2010

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Colline toscane sotto il cielo azzurro

Tempera su pannello gessatoCm 70x502010

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Alessandro Andreuccetti - Portfolio 2010

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Toscana

Acrilici su pannelloCm 70x502010

Opera esposta a:

Paesaggi d’Italia – Esposizione d’arte, pittura, scultura, fotografia, arte digitale

Taormina, Palazzo Duchi di Santo Stefano

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Paesaggio toscano

Acrilici su pannelloCm 50x702010

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Toscana

Acrilici su pannelloCm 70x502010

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Terra di Siena

Acrilici su pannelloCm 70x502010

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Campagna Toscana

Acquerelli su cartaCm 31x412009

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Pale shade of winter

Acrilici su tavolaCm 75x752008

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Tuscany hills

Acrilici su tavolaCm 50x502008

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Sotto il cielo di Toscana - Radicofani

Acrilici su tavolaCm 50x502007

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Tuscany hills n.2

Acrilici su tavolaCm 50x502007

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Tuscany hills n.2

Acrilici su telaCm 40x602007

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In fondo al viale

Acrilici su telaCm 40x602007

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Torri metafisiche

Acrilici su cartaCm 76x562006

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Alessandro Andreuccetti - Portfolio 2010

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Autunno tra i castagni dell’Amiata

Acrilici su cartaCm 76x562006

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Alessandro Andreuccetti - Portfolio 2010

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Questa terra è la mia terra

Acrilici su cartaCm 76x562006

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Alessandro Andreuccetti - Portfolio 2010

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San Gimignano

Acrilici su telaCm 50x502006

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Figure

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The guitar player

Acquerelli su cartaCm 50x352009

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The flute player

Acquerelli su cartaCm 61x512009

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Street artist

Acquerelli su cartaCm 35x502009

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The harp player

Acquerelli su cartaCm 61x412009

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The sitar player

Acquerelli su cartaCm 50x352009

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Street people

Acquerelli su cartaCm 50x352009

Opera selezionata per la Biennale dell’acquarello che si terrà a Shanghai dal prossimo aprile.

Shanghai Zhujiajiao International Watercolour Biennial Exhibition

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Super vestem meam miserunt sortem

Acquerelli su cartaCm 56x762010

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Vulnerasti cor meumAcquerelli su cartaCm 56x762010

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Cuius principatus super humerum eius Acquerelli su cartaCm 56x762010

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perseo Acquerelli su cartaCm 56x762010

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Nudo

Acquerelli su cartaCm 31x412010

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Avventure in Grigio di PaynePayne’s gray adventures

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Pineta 2

Acrilici su tavolaCm 30 x 302010

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Colline

Acrilico su pannelloCm 40x402010

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Colline come isole

Acrilico su pannelloCm 30x402010

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Toscana

Acrilico su pannelloCm 30x402010

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Toscana

Acrilico su pannelloCm 30x402010

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DrawingsDisegni

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Contacts

Contatti

Alessandro AndreuccettiVia San Giovanni 58

53037 San Gimignano

Tel. +39 – 3351270902

E-mail: [email protected]

Sito web: www.alessandroandreuccetti.com