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DISSESTO IDROGEOLOGICO IN
ITALIA E MISURE DI MITIGAZI0NE
ALESSANDRO TRIGILA
ISPRA
Struttura di missione contro il dissesto Idrogeologico
e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche
Instabilità di versante nella città di Roma
Parlamentino del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, Roma 12 giugno 2015
INDICE
Frane in Italia
Cause
Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia
Alluvioni
Indicatori di Rischio
Pianificazione territoriale
Misure di mitigazione del rischio
Monitoraggio ISPRA attuazione degli interventi di Difesa del Suolo
La nuova Governance: La Struttura di Missione contro il dissesto idrogeologico
LE FRANE IN ITALIA
Le frane in Italia sono 528.903. Interessano un’area di 22.176 km2, pari al 7,3% del territorio italiano.
Sono censite nell’Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia (Progetto IFFI), realizzato dal 1999 dall’ISPRA e dalle Regioni e Province Autonome.
Indice di franosità (%) calcolato su maglia di lato 1 km
Landslide susceptibility map of Europe (Van Den Eeckhaut et al., 2011)
25 ottobre 2011: Cinque Terre (Vernazza, ~300 frane; Monterosso, ~170 frane, Borghetto di Vara (SP) e Lunigiana (MS)
Vernazza (SP)
1 ottobre 2009: oltre 1000 colate rapide a Giampilieri, Molino, Pezzolo, Altolia, Briga, Scaletta Zanclea (ME), 31 vittime e 6 dispersi
Colata rapida di fango e detrito, Giampilieri (ME)
29 agosto 2003: Val Canale - Friuli Venezia – Giulia, oltre 1000 frane
Colata detritica, Malborghetto Valbruna, Val Canale (UD)
Oltre un migliaio di frane ogni anno.
Nel 2014 gli eventi principali in Italia sono stati sono 211 ed hanno causato 14 vittime.
Sono definiti eventi franosi principali quelli che hanno causato vittime, feriti, evacuati e danni ingenti ad edifici e infrastrutture lineari di comunicazione primarie.
QUANTE FRANE OGNI ANNO?
(Annuario dei Dati Ambientali – ISPRA) 31/01/2014 Frana mura medioevali
di Volterra (PI)
Numero di eventi di frana principali nel periodo 2010-2014 su base provinciale
PERCHE´ SI VERIFICANO LE FRANE?
Spesso l’instabilità di un versante è dovuta all’interazione di più cause. I parametri che influenzano la genesi e l’evoluzione dei fenomeni franosi possono essere suddivisi in predisponenti (es. pendenza, litologia) ed innescanti (es. precipitazioni, terremoti).
FATTORI ANTROPICI
Scivolamento traslativo evolvente a colata innescatosi in corrispondenza di un tornante di una strada forestale, Cervinara (AV) 15/12/1999
Fenomeni di erosione accelerata in area percorsa da incendio, Comune di Pizzoli (AQ)
INVENTARIO DEI FENOMENI FRANOSI IN ITALIA (Progetto IFFI)
Obiettivi Progetto IFFI
- censire i fenomeni franosi sul territorio italiano secondo modalità standardizzate e condivise;
- offrire uno strumento conoscitivo di base per la valutazione della pericolosità e del rischio da frana, per la programmazione degli interventi di difesa del suolo e per la pianificazione territoriale.
Soggetti istituzionali
- ISPRA-Servizio Geologico d’Italia: indirizzo e coordinamento delle attività, conformità e collaudi dei dati, elaborazioni e statistiche nazionali, cartografia sul Web;
- Regioni e Province Autonome d’Italia: raccolta dei dati storici e d’archivio, mappatura delle frane e informatizzazione dei dati.
Finanziamento ed attuazione
1997 con 4,1 Mil. di Euro dal Comitato dei Ministri per la Difesa del Suolo ex lege 183/89; 2004 con 0,65 Mil. Euro da APAT.
Ricerca dei dati storici e
d’archivio
Aerofotointerpretazione
Rilevamento di campagna
Scheda Frane
Rappresentazione
cartografica standardizzata
METODOLOGIA E
STANDARD DI LAVORO
Archivio iconografico - Debris flow nel
bacino di Cetara (SA) Ottobre 1910
Ricerca dei dati storici e
d’archivio
Ricerca dei dati storici e
d’archivio
Aerofotointerpretazione
Rilevamento di campagna
Scheda Frane
Rappresentazione
cartografica standardizzata
METODOLOGIA E
STANDARD DI LAVORO
Aerofotointerpretazione
Aerofotointerpretazione (Volo GAI 1954) -
Bacino di Cetara (SA) - Campania
Ricerca dei dati storici e
d’archivio
Aerofotointerpretazione
Rilevamento di campagna
Scheda Frane
Rappresentazione
cartografica standardizzata
METODOLOGIA E
STANDARD DI LAVORO
Rilevamento di campagna - Trafoi (BZ)
Rilevamento di campagna
Ricerca dei dati storici e
d’archivio
Aerofotointerpretazione
Rilevamento di campagna
Scheda Frane
Rappresentazione
cartografica standardizzata
METODOLOGIA E
STANDARD DI LAVORO
Scheda Frane
Ricerca dei dati storici e
d’archivio
Aerofotointerpretazione
Rilevamento di campagna
Scheda Frane
Rappresentazione
cartografica standardizzata
METODOLOGIA E
STANDARD DI LAVORO
Rappresentazione
cartografica standardizzata
Stampa raffigurante una frana che ostruì il fiume Caridi (VV) in occasione del terremoto del 1783 (Schiantarelli e Stile, da Civica raccolta dalle stampe “A. Bertarelli”, Milano)
FONTI ICONOGRAFICHE
VALLE DEI TEMPLI - AGRIGENTO
La frana del Tempio di Giunone in una litografia inglese del 1821
Panoramica della frana del Tempio di Giunone. Litologie affioranti: bancone di calcareniti su argille siltoso-marnose
CARTOGRAFIA STORICA
Almagià R. (1907) Distribuzione delle principali aree franose nell’Appennino Settentrionale. In: Studi geografici sopra le frane in Italia. Società Geografica Italiana
L’area dell’evento era stata interessata da una colata detritica il 19 maggio 1977.
29 maggio 2008: Villar Pellice (TO) - Borgata Garin
22
IMPORTANZA DELL’INVENTARIO
Planimetria della Lama di Corniglio Fonte: Almagià (1907), Studi geografici sopra le frane in Italia
Frana di Corniglio (PR), 1612, 1740, 1902, 1994-2000
Cartografia Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia. Progetto IFFI, ISPRA
Frana di Corniglio (PR), 1612, 1740, 1902, 1994-2000
ALLUVIONI Alluvione di Firenze 4 novembre 1966 Durante l'alluvione del 1966 migliaia di volumi, tra cui preziosi manoscritti o rare opere a stampa furono coperti di fango nei magazzini della Biblioteca Nazionale Centrale, e una delle più importanti opere pittoriche di tutti i tempi, il Crocifisso di Cimabue conservato nella Basilica di Santa Croce venne gravemente danneggiato. La nafta del riscaldamento impresse le tracce del livello raggiunto dalle acque su tanti monumenti; quasi tutte le formelle del Ghiberti si staccarono dalla Porta del Paradiso del Battistero di Firenze e ingenti furono i danni ai depositi degli Uffizi.
Battente idrico nelle aree allagate dall'alluvione del 1966
MAPPE DI PERICOLOSITÀ IDRAULICA (D.LGS. 49/2010 Recepimento Direttiva Alluvioni 2007/60/CE ) Tempi di ritorno per ciascuno scenario di probabilità
Probabilità Tempo di ritorno
Alluvioni Frequenti con elevata probabilità di accadimento 20 ≤ Tr ≤ 50 anni)
Alluvioni Poco Frequenti con media probabilità di accadimento
100 ≤ Tr ≤ 200 anni
Alluvioni Rare di Estrema Intensità con bassa probabilità di accadimento
200 < Tr ≤ 500 anni
AREE A PERICOLOSITA’ IDRAULICA
Aree a pericolosità elevata P3: 12.218 km2 (4% del territorio nazionale), Aree a pericolosità P2: 24.411 km2 (8,1%), Aree a pericolosità P1: 32.150 km2 (10,6%)
Mosaicatura ISPRA 2015 delle aree a pericolosità idraulica (D. Lgs. 49/2010), redatte dalle Autorità di Bacino, Regioni e Province Autonome.
INDICATORI DI RISCHIO
Rischio = P x V x E
P= Pericolosità
V= Vulnerabilità
E= Elementi esposti
Popolazione
Beni Culturali
Infrastrutture lineari di
comunicazione
Scuole
POPOLAZIONE ESPOSTA
Cavallerizzo, Cerzeto (CS), 7 marzo 2005,
400 sfollati
Per “popolazione esposta” si intende la popolazione residente esposta al rischio di danni alla persona (morti, dispersi, feriti, evacuati).
POPOLAZIONE ESPOSTA A FRANE E ALLUVIONI
5.922.922 abitanti esposti ad alluvioni - scenario di pericolosità media P2 (9,97%) 9.039.990 ab. esposti – scenario P1 (15,21%)
1.019.939 abitanti esposti a frane (1,72% )
INTENSITA’ FRANE: VELOCITA’ & VOLUME
Classe Movimento Danni osservabili Velocità
1
Estremamente
lento
Movimento impercettibile senza strumenti di
monitoraggio. Costruzione di edifici possibile
con precauzioni. 16 mm/a
2 Molto lento Alcune strutture permanenti possono non
essere danneggiate dal movimento. 1,6 m/a
3 Lento
Possibilità di intraprendere lavori di rinforzo e
restauro durante il movimento. 13 m/mese
4 Moderato
Alcune strutture temporanee o poco
danneggiabili possono essere mantenute. 1,8 m/ora
5 Rapido
Evacuazione possibile. Distruzione di strutture,
edifici ed installazioni permanenti. 3 m/min
6 Molto rapido Perdita di alcune vite umane. Velocità troppo
elevata per permettere l’evacuazione
5 m/s
7
Estremamente
rapido
Catastrofe di eccezionale violenza. Edifici
distrutti per l’impatto del materiale spostato.
Molte vittime. Fuga impossibile.
12 aprile 2010: Laces-Castebello, Merano (BZ), 9 morti, 3 dispersi e 27 feriti
FRANE & INFRASTRUTTURE DI COMUNICAZIONE
PUNTI DI CRITICITA’ & INFRASTRUTTURE LINEARI
19 luglio 2004 S.S. 51 Cortina (BL)
13 novembre 2004 Fiumelatte, Varenna (LC)
6.180 Punti di criticità lungo la rete stradale principale, di cui 720 lungo la rete
autostradale e 1.862 lungo la rete ferroviaria che potrebbero essere interessati
dalla riattivazione di frane già censite e cartografate dal Progetto IFFI
Principali ricadute analisi:
Maggio 2010 fornitura a RFI dati frane su buffer rete ferroviaria
Piano interventi RFI gestione e mitigazione fenomeni di dissesto
2014 - 130 Mil. Euro
2015 - 120 Mil. Euro
Maggio 2015 fornitura dati frane ad ANAS su buffer 1 km per i 25.000 km della
rete stradale in gestione
BENI CULTURALI ESPOSTI AD ALLUVIONI
12.496 BBCC esposti ad alluvioni con Tr fino a 50 anni, 28.483 BBCC esposti con Tr fino a 200 anni e 39.025 esposti con Tr fino a 500 anni
Generazione di un Buffer di 30 m sul punto BB. CC. Overlay con le aree a pericolosità idraulica
Beni Culturali: 6.264 Beni Culturali a rischio con Tr fino a 50 anni: 162 Beni Culturali a rischio con Tr fino a 200 anni: 215 Beni Culturali a rischio con Tr fino a 500 anni: 2204
ROMA
Dicembre 1937
Dicembre 1870
ID edificio contenente
beni culturali Denominazione edificio
Battente idraulico con tempo di
ritorno Tr=200 anni
103 CAMERA DI COMMERCIO 4,5
8 ISTITUTO E MUSEO DI STORIA DELLA SCIENZA 4
148 MUSEO DELL’OPERA DI SANTA CROCE 3,7
150 ARCHIVIO DELL’OPERA DI SANTA CROCE 3,7
151 DEPOSITO DI SANTA CROCE 3,7
14 BASILICA DI SANTA CROCE 3,7
152 CRIPTA DELLA CHIESA DI SANTA CROCE 3,7
79 BIBLIOTECA NAZIONALE 3,7
183 CONVENTO DEI FRATI FRANCESCANI 3,7
153 SCUOLA DEL CUOIO DELL’OPERA DI SANTA CROCE 3,6
111 CHIESA DI SAN GIUSEPPE 3,5
113 CHIESA DI SANT'AMBROGIO 3,4
185 BIBLIOTECA NAZIONALE CENTRALE (Laboratorio di Restauro) 3,4
119 MERCATO DI SANT'AMBROGIO 3,4
3 MUSEO DIOCESANO DI SANTO STEFANO AL PONTE 3,1
24 CASA BUONARROTI 3
26 GALLERIA DEGLI UFFIZI 3
167 CHIESA DI SAN REMIGIO 3
174 ACCADEMIA DEI GEORGOFILI 3
45 MUSEO DELLA FONDAZIONE HERBERT PERCY HORNE 3
112 CHIESA DI SAN NICCOLO' 3
186 BIBLIOTECA NAZIONALE CENTRALE (ex Caserma curtatone e Montanara) 2,8
28 GIARDINO DI ARCHIMEDE 2,8
157 CHIESA DI SAN SIMONE E GIUDA 2,6
11 BATTISTERO DI SAN GIOVANNI A FIRENZE 2,5
12 CAMPANILE DI GIOTTO 2,5
16 MUSEO DEL BIGALLO 2,5
17 CRIPTA DI SANTA REPARATA 2,5
104 CATTEDRALE DI SANTA MARIA DEL FIORE 2,5
156 COMPAGNIA DI SAN NICCOLO’ DEL CEPPO 2,5
166 CHIESA DEI SS. APOSTOLI - S.BIAGIO 2,5
145 SOPRINTENDENZA ARCHIVISTICA PER LA TOSCANA (PALAZZO NERONI) 2,5
172 CHIESA DI SAN GIOVANNINO AGLI SCOLOPI 2,5
176 BIBLIOTECA PALAGIO DI PARTE GUELFA 2,5
131 TEATRO VERDI 2,5
143 BIBLIOTECA RICCARDIANA 2,5
68 CAPPELLE MEDICEE 2,4
Beni Culturali architettonici a rischio idraulico con Tr fino a 200 anni: 1.145 FIRENZE
176 Edifici contenitori di Beni Culturali
QUASI 14.000 BENI CULTURALI ESPOSTI AL RISCHIO DA FRANA
BENI CULTURALI ESPOSTI AL RISCHIO DA FRANA
Processamento dati in Ambiente GIS (ArcGIS 10.2)
Generazione di un Buffer di 30 m per la rappresentazione fisica del Bene Culturale + Buffer di 20 m per la possibile evoluzione del fenomeno franoso.
13.935 BBCC
SCUOLE ESPOSTE AD ALLUVIONI
Sul totale di 72.356 scuole: Le strutture scolastiche esposte a rischio idraulico sono 3.046 nello scenario a pericolosità idraulica elevata; 7.117 quelle esposte nello scenario a pericolosità media P2 ; 10.649 quelle esposte nello scenario a pericolosità bassa.
- Litologie affioranti: dolomie e calcari, detrito di versante - Colate detritiche innescate da eventi pluviometrici brevi e intensi
27 luglio 1868: evento più distruttivo in località Cancia con 12 vittime (volume 100.000 m3).
27/07/1868
09/11/1951
27/05/1957
04/11/1966
12/08/1973
30/07/1974
19/07/1987
25/08/1987
04/10/1992
20/07/1993
26/07/1993
04/10/1993
02/07/1994
14/09/1994
18/07/1995
07/08/1996
12/06/1997
13/07/1998
25/07/1998
05/09/1998
18/07/2009
PIANIFICAZIONE TERRITORIALE - BORCA DI
CADORE – FRANA DI CANCIA
Villaggio turistico ENI a Borca: Data di costruzione: 1955-1962
1954
Al progettista Arch. Gellner viene proposto di costruire sul versante nord del monte Pelmo, dove c’è un bel bosco ma un clima molto rigido a causa della scarsa insolazione. Gellner sceglie quindi il versante opposto ai piedi dell’Antelao, un’area per lo più arida e ghiaiosa caratterizzata da vegetazione arida e stentata, apparentemente inospitale; a suo favore però un magnifico panorama sulla valle.
263 chalets, 1 colonia estiva per 600 bambini, 1 wellness center, 1 hotel, 1 chiesa
1960
Il Marinelli identifica nei toponimi i seguenti termini per le frane : Lama, Lavina, Rovina, Ravina, Lavanga, Motta, Smotta, Sciolle, Diroìta, ecc.
BORCA DI CADORE
Toponimo La Rovina, Borca di Cadore (BL): frana del 21 aprile 1814, 250 vittime. Distrutti i villaggi di Marceana e Taulèn (dove è stata ricostruita Villanova di Borca),. Sbarrato il corso del T. Boite per due anni.
Cartografia: Olinto Marinelli (1922) Atlante dei tipi geografici desunti dai rilievi al 25000 e al 50000 dell'Istituto Geografico Militare, IGM.
Area: 75 km2
- più di 140 scivolamenti superficiali evoluti in circa 40 colate rapide di fango e detrito
- oltre 2 milioni di m3 di detriti mobilizzati
- distanze percorse dalle colate fino a 4 km
- 159 vittime - 178 case distrutte - 450 case danneggiate
SARNO (SA), 5-6 maggio 1998:
SARNO (SA)
Ubicazione danni eventi prima del 1998*
2
3
4
5
1 6
7
Location Date
16/10/1837
27/05/1884
26/06/1895
26/10/1822
15/05/1871
28-29/10/1882
27/05/1884
26/06/1895
3 S. Maria della Foce 18/10/1823
06/08/1825
24/09/1837
29/10/1839
03/09/1893
26/06/1895
6 V.ne Cortedonica 13/05/1874
24/11/1865
18/10/1874
03/09/1893
26/06/1895
Vescovado
(Vallone Tuoro)1
Pedagnali (Vallone
Trave)2
Petraro (Vallone S.
Lucia)7
Botteghelle/Croce4
Fiorentini (Vallone
S. Marco)5
*Elaborazioni ISPRA (Fonte dati: Mazza G. & Amendola E., 1999. Storia liquida: alluvioni e sistemazione idraulico-montana a Sarno dalla fine del '700 agli inizi del '900)
Urbanizzato 1956 (in giallo) danni eventi precedenti al 1998 (in ciano). Fonte Cartografia IGM, 1:25.000, 1956
Urbanizzato 1998 (in verde) danni eventi precedenti al 1998 (in ciano), colate di fango evento 1998 (in rosso).
Comune di Sarno:
Scenario: frane (1998), urbanizzato (1956) 1998 Evento di Sarno urbanizzato (in verde)
1956 1998 D%
Urbanizzato (Km2)
0,875 5,292 505
Urbanizzato interessato da frane -
scenario frane 1998 (Km2) 0,029 0,289 897
25
30
35
40
45
50
55
60
65
1931 1941 1951 1961 1971 1981 1991 2001 2011
Po
po
lazio
ne
(M
il)
0
5
10
15
20
25
30
35
40
Ab
ita
zio
ni
(Mil
)
Popolazione
Abitazioni totali
Prime case
47.515.537
56.996.000
11.410.685
27.291.993
21.653.288
10.756.121
Incremento 1951-2001: 20%
Incremento 1951-2001: 139%
CRESCITA DEMOGRAFICA & URBANIZZAZIONE
CRESCITA DEMOGRAFICA E SVILUPPO URBANISTICO
Tasso di abusivismo relativo al 2003: fino al 25% nord italia, fino al 60% nel sud Italia (INU, 2005)
Condoni edilizi: 1985, 1995, 2003
http://www.progettoiffi.isprambiente.it LE FRANE SUL WEB
Servizio cartografia online: Livelli frane IFFI; Livelli di base (limiti amministrativi, strade, ferrovie, fiumi); Raster di sfondo (Cartografia IGM, Immagini Landsat, Ortofoto, DEM); Funzionalità: Ricerca geografica, Identify; Foto, Video, Documenti (PDF);
Utenti: oltre 100.000 contatti l’anno Amministrazioni pubbliche centrali e locali (Ministeri, Dipartimento della Protezione Civile, Province, Comuni), Università ed Enti di ricerca, Autorità di Bacino, professionisti, cittadini.
29/08/2003
Colata detritica, abitato di Cucco
CORRETTA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE
1988 - Lottizzazione “Due Pizzi” (in rosso) Parere geologico negativo perché l’area è alla base di un cono detritico soggetto a potenziali fenomeni di esondazione e di trasporto solido
MALBORGHETTO-VALBRUNA (UD) Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Servizio Geologico Regionale
DELOCALIZZAZIONI
ReNDiS – Intervento 168/99 (MATTM) - DPCM 21/12/1999
Fabbricato di via Giotto, Comune di Genova, Torrente Chiaravagna
Demolizione marzo 2013
RETI REGIONALI MONITORAGGIO IN SITU - FRANE
Dataset name Data Provider Description URL
RERCOMF - Rete
REgionale di Controllo
dei Movimenti Franosi
ARPA Piemonte
Landslide monitoring network: about 300
landslides monitored by more than 1500
monitoring instruments (e.g.inclinometers,
piezometers, extensometers)
http://www.arpa.piemonte.it/approfondimenti/temi-
ambientali/geologia-e-
dissesto/monitoraggio/rercomf-1
Centro Monitoraggio
Geologico ARPA Lombardia
Landslide monitoring network: 20 landslides
monitored by 276 monitoring instruments
(e.g.inclinometers, piezometers,
extensometers)
http://cmg.arpalombardia.it/webcmgfrontend/defa
ult.asp
Monitoraggio Frane -
Provincia Autonoma di
Trento
Provincia
Autonoma di
Trento - Servizio
geologico
Landslide monitoring network: 11 landslides
monitored by topographic monitoring
inclinometers, piezometers, extensometers
http://www.protezionecivile.tn.it/territorio/FraneMo
nitoraggio/
REMOVER - Rete di
monitoraggio dei versanti
– Regione Liguria
Regione Liguria Landslide monitoring network: 30 monitored
landslides
http://www.ambienteinliguria.it/lirgw/eco3/ep/linkP
agina.do?canale=/Home/015Territorio/050geologi
a/080geologiaapplicata/010retemonitoraggiovers
anti
Monitoraggio frane -
Regione Autonoma Valle
d’Aosta
Regione
Autonoma Valle
d’Aosta
Landslide monitoring network
http://www.regione.vda.it/territorio/territorio/rischii
drogeologici/conoscere_territorio_e_rischi/monito
raggio_frane_i.aspx
Rete di monitoraggio in
aree in frana - Regione
Umbria
Regione Umbria Landslide monitoring network: 8 monitored
landslides
http://storicizzati.rischi.regione.umbria.it/Mediace
nter/FE/CategoriaMedia.aspx?idc=312&explicit=S
I
Monitoraggio frane -
Regione Emilia
Romagna
Regione Emilia
Romagna
Landslide monitoring network: managed by the
Provincial Services is composed of more than
300 inclinometers and 200 piezometers over
dozens of landslides
http://www.regione.emilia-
romagna.it/wcm/geologia/index.htm
Monitoraggio frane -
Regione Autonoma Friuli
Venezia Giulia
Regione
Autonoma Friuli
Venezia Giulia
Landslide monitoring network
http://www.regione.fvg.it/rafvg/cms/RAFVG/ambie
nte-territorio/tutela-ambiente-gestione-risorse-
naturali/FOGLIA206/FOGLIA4/
Monitoraggio frane -
Regione Molise Regione Molise Landslide monitoring network
http://www.geo.regione.molise.it/web/guest/dati.re
te.monitoraggio.frana
VEGETAZIONE & STABILITA’ DEL PENDIO
Greenway, 1987
Effetti Idrologici e meccanici
Rapporto lunghezza delle radici e profondità superficie di scivolamento
Regione Autonoma Valle d’Aosta, Regione Piemonte (2006) Selvicoltura nelle foreste di protezione - Esperienze e indirizzi gestionali in Piemonte e in Valle d’Aosta.
CROLLI
Giugno 2003 (dopo 3 anni)
APAT - Agenzia per la protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici
Maggio 1999 (fine lavori) Maggio 2000 (dopo 1 anno)
Interventi sulla frana di Pomezzana
INGEGNERIA NATURALISTICA
Categoria Intervento Intervento
Riprofilatura e operazioni sul versante
Taglio vegetazione instabile
Riprofilatura, scoronamento della frana, gradonatura
Disgaggio massi
Controllo erosione superficiale
Semina, idrosemina, idrosemina con paglia e bitume
Biostuoia, biorete, biofeltro (biodegradabili)
Geostuoia tridimensionale, geocomposito, geocelle, rivestimento vegetativo (sintetici)
Regimazione acque superficiali
Fosso di guardia
Canaletta rinverdita
Canaletta in legname e pietrame
Canaletta in calcestruzzo, in lamiera, cunetta, condotta di smaltimento
Drenaggio subsuperficiale Trincea drenante
Fascinata viva drenante
Dreno suborizzontale
Drenaggio profondo Galleria drenante
Pozzo drenante
Sistemazioni idraulico-forestali (reticolo
idrografico minore)
Briglie in legname e pietrame
Taglio selettivo vegetazione in alveo
Stabilizzazione superficiale
Messa a dimora di talee, specie arbustive ed arboree
Gradonata/cordonata viva, viminata/graticciata viva, palizzata viva
Grata viva
Muretto a secco
Sostegno
Palificata doppia in legname con talee
Gabbionata
Gabbionata rinverdita
Terra rinforzata
Muro a gravità (in pietrame, in cls.)
Muro cellulare
Muro in c.a., muro in c.a. fondato su micropali, muro in c.a. rivestito in pietrame
Palificata, palificata tirantata, paratia di micropali, pali, palancole, pannelli in c.a.
Difesa colate rapide (debris flow)
Vasca di accumulo / piazza di deposito
Briglia selettiva, briglia frangicolata a speroni
Rete di ritenuta per colate detritiche
Canale artificiale di diversione
Cuneo di deviazione
Protezione caduta massi
Rete metallica a doppia torsione, pannelli in fune d´acciaio, rinforzi con funi d´acciaio
Barriera paramassi
Galleria paramassi
Vallo / rilevato paramassi
Opere di rinforzo interno e miglioramento del
materiale
Chiodi, bulloni, tiranti, placcaggi, ancoraggi
Spritz-beton con rete metallica e tiranti
Iniezioni e sigillatura/sarcitura fratture
Iniezioni / jet grouting
Trattamento termico, chimico, elettrico
Micropali
Chiodatura dei terreni
In verde opere realizzabili nell’ambito delle
misure agro-forestali e di Ingegneria
Naturalistica; in rosso opere di maggiore
complessità progettuale e realizzativa
SISTEMAZIONE VERSANTI
manutenzione e sistemazione del reticolo idrografico minore: taglio selettivo vegetazione in alveo, ripristino dell'efficienza delle opere trasversali (briglie, soglie); stabilizzazione alveo con briglie in legname e pietrame, stabilizzazione sponde con interventi di ingegneria naturalistica
MANUTENZIONE RETICOLO IDROGRAFICO
TERRAZZAMENTI AGRICOLI
Fenomeni di dissesto:
crollo degli elementi sommitali
del muro a causa dell’acqua di
ruscellamento superficiale;
“spanciamento” del muro a
causa della spinta del terreno;
collasso del muro.
TERRAZZAMENTI AGRICOLI
Carta delle aree terrazzate in Italia –
superficie stimata 873 km2 (elaborazione da LPIS refresh di AGEA-
SIN)
Progetto ALPTER – Paesaggi terrazzati dell’arco alpino
Zona geografica
Superficie Totale (km2)
Superficie terrazzata
(km2)
Superficie terrazzata
(%)
Lunghezza muri a
secco (km)
Lunghezza muri a secco/superficie
terrazzata (km/km2)
Regione Liguria
5410 373 6,8% 40.000 107
Regione Liguria (SAU)
626 373 59% - -
Parco Cinque Terre (SP)
38 20 66% 6000 300
Valtellina (SO)
3212 12 0,3% 1000 83
Val Chiavenna (SO) (versante destro)
11,4 4,5 15% - -
Val Chiavenna (Chiavenna, Piuro, Villa di Chiavenna)
129,3 4,5 3,5% 550 122
Val di Cembra (TN)
450 - - 130 -
Canale di Brenta (VI)
60 3,2 5,3% 225 70
53%
Altolia (ME), 1 ottobre 2009
Crollo del muro con effetto domino sui muri sottostanti
Pezzolo (ME),
1 ottobre 2009
Obiettivi Linee guida:
definire una metodologia per individuare, su tutto il territorio nazionale, le aree prioritarie di intervento in ambito agricolo e forestale
definire le misure e gli interventi più idonei per la mitigazione del dissesto in campo agricolo e forestale
MONITORAGGIO ATTUAZIONE MISURE: REPERTORIO
NAZIONALE DEGLI INTERVENTI PER LA DIFESA DEL SUOLO
Attività ISPRA di monitoraggio dell’attuazione degli interventi finanziati dal MATTM per la riduzione del rischio idrogeologico (D.L. 180/98 e s.m.i.):
Sopralluoghi in sito
Relazioni tecniche & pareri
Elaborazioni ed analisi dati
Report al MATTM,
Analisi casistiche
Pubblicazioni scientifiche
Esame elaborati progettuali
http://www.rendis.isprambiente.it
FINANZIAMENTI INTERVENTI DIFESA DEL SUOLO
N. Progetti Valore (milioni di euro)
Altri decreti/accordi MATTM 1998-2009 3.190 2.372,5
Accordi di Programma MATTM-Regioni 2010-2012 1.618 2.119,3
Accordi di Programma quadro - strumenti regionali 2.773 2.710,4
Totale 7.581 7.202,2
LA NUOVA GOVERNANCE: STRUTTURA DI MISSIONE
ITALIA SICURA – PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI
MINISTRI
istituzione presso Palazzo Chigi della Struttura di Missione contro il dissesto idrogeologico (d.P.C.M. del 27 maggio 2014)
obiettivo: imprimere un’accelerazione all’attuazione degli interventi di messa in sicurezza strutturale del territorio
coordinamento di tutte le istituzioni nazionali, regionali e locali competenti nel settore
STRUTTURA DI MISSIONE ITALIA SICURA
individuazione dei Presidenti delle Regioni come Commissari straordinari di Governo per la materia del dissesto, con la responsabilità della realizzazione degli interventi (decreto-legge sblocca Italia D.L. 133/2014 conv. in L. 164/2014) e la titolarità delle relative contabilità speciali
previste disposizioni volte a rendere più rapide le procedure di occupazione di urgenza e di espropriazione delle aree individuate per l’esecuzione degli interventi (art. 7 comma 5)
introdotte importanti disposizioni derogatorie volte a limitare i poteri sospensivi della giustizia amministrativa rispetto all’esecuzione delle opere di messa in sicurezza del territorio quando queste abbiano come finalità la tutela dell’incolumità pubblica (art. 9)
realizzazione, in una logica open-data, di una piattaforma per la consultazione di dati ed informazioni relativi agli interventi contro il rischio idrogeologico
http://mappa.italiasicura.gov.it/#/home
PIANO NAZIONALE 2015-2020: FABBISOGNO DELLE REGIONI
N. interventi Importo richiesto Importo totale
7003 22.243.835.680 25.492.246.947
accelerazione evidente nei processi di apertura del cantieri: da maggio 2014 a marzo 2015 rispetto ai 2,3 miliardi di risorse non ancora attivate, sono stati avviati lavori per oltre 1 miliardo di euro
strutturata la nuova programmazione degli interventi:
• Piano Straordinario per le opere urgenti contro il dissesto con particolare riferimento alle aree metropolitane e le aree urbane con un alto livello di popolazione esposta al rischio
• Piano Nazionale degli interventi contro il dissesto idrogeologico
STRUTTURA DI MISSIONE ITALIA SICURA
PIANO NAZIONALE 2015-2020
Alluvione 37,5%
Frana 48,7%
Misto 4,4%
Valanga 0,4%
Erosione
costiera 2,2%
Non determinato
6,9%
Piano Nazionale 2015-2020 Tipologia del dissesto
Alluvione 2.624
Frana 3.410
Misto 305
Valanga 27
Erosione costiera 154
Non determinato 482
Aree percorse da incendi 1
7.003
PIANO NAZIONALE 2015-2020
Non
specificato 2% Fattibilità
28%
Preliminare 49%
Definitiva 12%
Esecutiva; 9%
Piano Nazionale 2015-2020 Livello di progettazione
Non specificato 114
Fattibilità 1.931
Preliminare 3.466
Definitiva 869
Esecutiva 623
7.003
Contatti:
Sito Web Italia Sicura:
http://italiasicura.governo.it/site/home.html
Sito Web Progetto IFFI:
www.progettoiffi.isprambiente.it