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Loredana Gandola U.O. Neurologia Ospedale Valduce 1 Alimentazione e sistema nervoso Assistenza infermieristica

Alimentazione e sistema nervoso - comobrain.it · Alimentazione e sistema nervoso Assistenza infermieristica. Loredana Gandola U.O. Neurologia Ospedale Valduce 2 Nell’ambito del

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Loredana Gandola U.O. Neurologia Ospedale Valduce 1

Alimentazione e sistema nervoso

Assistenza infermieristica

Loredana Gandola U.O. Neurologia Ospedale Valduce 2

Nell’ambito del bisogno dialimentazione l’infermiere

che lavora in area neurologica

assiste patologie

che possono alterare

la fisiologia della deglutizione

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L’insorgenza può essere acuta

Ictus

o ad andamento cronico

Malattia di Parkinson

Scerosi Multipla

SLA

Corea di Huntinton

Demenza

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La disfagia

Difficoltà a deglutire

cibi liquidi e solidi

con il rischio di aspirazione nelle vierespiratorie

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In caso di patologia acuta la disfagia

si manifesta subito e poi può regredirenell’arco di 2\4 settimane, anche permerito della riabilitazione, e a volte sipuò tornare alla normalità.

Nella malattia cronica è più frequente unpeggioramento graduale che si puòstabilizzare senza però un ritorno allarestitutio ad integrum.

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Le cause della disfagia

sono diverse

ma l’approccio

dal punto di vista assistenziale

si avvale delle stesse procedure.

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L’infermiere valuta il rischio di disfagia cioè sela persona presenta 1 o più caratteristicheche aumentano il rischio di inalazione deglialimenti :

Sopore e\o non responsività del paziente

Voce gorgogliante

Tosse

Difficoltà di contenere la saliva

Queste situazioni momentaneamente nonpermettono di procedere ad altriapprofondimenti.

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In caso contrario si procede al

test della deglutizione

per valutare

le capacità residue del paziente :

Somministrazione 3 cucchiai d’acqua inposizione di tronco 90°e testa in asseleggermente piegata in avanti

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Cosa controllare

TosseEntro 15’

Se noIdratazione per

bocca

Se sì prova con acquagelificata

Controllo se tosseristagno in bocca

eccessiva lentezza

Se no alimentazione adattataSe si introduzione di alimentazione

artificiale tramiteSNG

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Prevenire l’aspirazione

Favorire la deglutizione

Mantenere o recuperare un adeguato statonutrizionale

Determinato il grado di disfagia gliobiettivi del trattamento nutrizionalesono:

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Prevenire l’aspirazione e favorire ladeglutizione

AspirazionePuò essere

pre intra postdeglutitoria

Pre deglutitoriaPer scarsa mobilitàsensibilità lingualeAssenza riflesso

faringeo

Intra deglutitoriaPer debolezza o assenza

peristalsi esofageaScarso sollevamento

Strutture faringee

Post deglutitoriaPresenza dopo aver

deglutito di cibo in faringeche verrà aspirato ad una

nuova respirazione

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Prevenire l’aspirazione e favorire ladeglutizione

Cosa fare

Strategie di compenso con particolaritecniche di deglutizione (logopedista)

Posture facilitanti (fisioterapista)

Provvedimenti di adattamento conmodificazione della consistenza e volumeintrodotto degli alimenti.

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In caso di impossibilità di alimentazioneper bocca

Si passa ad nutrizione tramite SNG(1\2 mesi)

se non si modifica lo stato del paziente

occorre prendere in considerazione ilposizionamento PEG.

Prima di ciò,se il paziente è in grado, saràvalutato dal fisiatra con visita ed eventualeVFS

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le patologie neurologiche non hannotutte uguale

manifestazione ed evoluzione

per questo possiamo anche averepersone a cui è consentita

un’alimentazione mista

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Alimentazione mista

Per bocca cibi modificati.

Tramite PEG liquidi e\o nutrizione incaso di malessere o acuzie.

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Mantenere o recuperare un’adeguatostato nutrizionale

Questo aspetto è trasversale a tutte

le patologie prese in considerazione fino adora in quanto la disfagia e\o la difficoltà adalimentarsi può indurre uno stato dimalnutrizione calorico proteica eaumentare rischio di complicanze emorbilità

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Mantenere o recuperare un’adeguatostato nutrizionale

EsamiEmocromoTransferrina

Album.

Livello diAttivitàfisica

età

Peso eBMI

ValutazioneStato

nutrizionale

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Mantenere o recuperare un’adeguatostato nutrizionale

L’infermiere

rileva i parametri necessari e

ci si avvarrà dell’intervento delnutrizionista

per impostare una dieta adeguata.

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Patologia neurologica alimentazionecoinvolgimento del paziente

Se per lo stato clinico di una personaoccorre modificare la

Qualità

e

Modalità

di assunzione degli alimenti

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Patologia neurologica alimentazionecoinvolgimento del paziente

L’infermiere non deve dimenticare

l’aspetto della

Comunicazione

e del

Coinvolgimento

del paziente e del care giver che è più dellasemplice educazione sanitaria

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Patologia neurologica alimentazionecoinvolgimento del paziente

E’ semplicistico pensare che la personaaccetti una soluzione per noi “ovvia”

disfagia ai liquidi

sostituzione dell’acqua

con l’acqua gel

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Patologia neurologica alimentazionecoinvolgimento del paziente

E’ per questo giusto ricordare l’aspetto

sociologico

e

antropologico dell’alimentarsi

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Alimentarsi non è solo introdurre inutrienti necessari al sostentamento ma :

Costituisce una fonte di piacere.

La condivisione del cibo in famiglia ocon amici,in occasione di eventi socialio semplicemente nel quotidiano rendemembri di una stessa cultura.

(convivio = vivere insieme)

Il cibo ha un ruolo fondamentale anchein molte religioni.

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Patologia neurologica alimentazionecoinvolgimento del paziente

Codice Deontologico dell’Infermiere

La mission primariadell’infermiere èil prendersi cura della personache assiste in logica olistica,considerandole sue relazioni sociali e ilcontesto ambientale.

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Patologia neurologica alimentazionecoinvolgimento del paziente

“L’uomo è ciò che mangia,ma è anchevero

che mangia ciò che è,ossia alimentitotalmente ripieni della sua cultura”

(M.Montanari)

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Malattia di Parkinson

Pasti ricchi di proteine, e in particolar mododi amminoacidi, possono interferirenell’attività farmacologica della levodopafarmaco d’elezione in qs. Patologia.

Viene assorbita nel duodeno e questo èrallentato dall’eccesso di proteineanchesse scisse a qs. Livello

L’assorbimento intestinale e il passaggiodella berriera emato-encefalica è = a quellodi alcuni aminoacidi

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Malattia di Parkinson

La composizione ideale della dieta bilanciatadovrebbe essere la seguente: la maggiorparte dell’energia (55-58%) dovrebbeprovenire dai carboidrati (cereali e loroderivati, patate), una quota del 25-30% daigrassi e il 12-15 % dalle proteine introdotteprincipalmente al pasto serale o distribuiteben uniformemente durante tutti i pasti.

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cibi trigger spesso scatenano la crisiemicranica in individui predisposti

. Così come alcune reazioni di intolleranza al cibo si manifestano con eruzioni cutanee, i pazientiemicranici presentano una reazione a livello dei vasi sanguigni e dei nervi. Ecco i più comuni cibitrigger per l'Emicrania, noti come "la sporca dozzina", in ordine d'importanza:latticini*cioccolatouovaagrumicarne**frumento (pane, pasta, ecc.)noci e nocciolepomodoricipollemaismelebanane*Inclusi latte vaccino scremato ed intero, latte di capra, formaggio, yogurt, ecc.** Inclusi manzo, maiale, pollo, tacchino, pesce, ecc.Alcune bevande e additivi vanno pure annoverati tra i peggiori trigger, come le bevande alcoliche(soprattutto vino rosso), contenenti caffeina (caffè, tè e coca-cola), il glutammato monosodico (neldado da cucina, NdT), l'aspartame (un dolcificante, NdT) ed i nitriti.Cibi che non sono presenti nelle 2 liste precedenti dovrebbero essere considerati cibi trigger possibilima poco probabili. Quasi ogni cibo comune, non compreso nella prima lista (pain-safe), ha scatenatola comparsa di crisi emicraniche in isolati soggetti nell'ambito di Studi di Ricerca clinica, quindi questicibi non possono essere considerati completamente al di sopra di ogni sospetto, anche se non sonosicuramente i principali imputati.