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Quando si nomina il Portogallo, si pensa immediatamente ad Algarve, Lisbona, Porto o alle onde oceaniche giganti. Tuttavia, io e la mia partner Uschi decidemmo di esplorare l’interno del Portogallo in sella alla nostra Harley-Davidson® Electra Glide® Police del 1995, scelta della quale non ci siamo mai pentiti.

Quando si è in pensione, il tempo non è un problema. Di conseguenza, organizzammo un viaggio di tre mesi fra aprile e giugno, in modo da trarre il massimo da questa esperienza. Considerato che pernottare in albergo per tutto questo tempo sarebbe stato troppo costoso, decidemmo di prendere il nostro camper (completo di rimorchio per la Harley), con l’intenzione di soggiornare in uno dei numerosi campeggi situati nelle zone interne del Paese

Dopo una lunga ricerca, la scelta ricadde su tre posti da usare come “basi” dalle quali esplorare il cuore del Portogallo sulla nostra Harley: Évoramonte nell’Alto Alentejo, Arganil e Mondim de Basto.

Dedicammo tre intere settimane a esplorare i magnifici paesaggi dell’Alto Alentejo, nel sud-ovest del Portogallo. La regione è prevalentemente pianeggiante, ma in generale le strade sono eccellenti, tranquille e rettilinee.

Mentre esploravamo la zona, visitammo parecchi castelli e fortificazioni, disseminati lungo il confine spagnolo-portoghese come le perle di una collana. Arrivammo ad esplorarne una decina, ma ci limitiamo a citarne tre: Monsaraz, Terena e Alandroal.

Ci capitò di attraversare anche diverse località incantevoli, tra cui la città di Évora. In epoca romana, la città era un importante snodo commerciale; oggi è Patrimonio dell’umanità UNESCO, con la sua cinta muraria medioevale e i tantissimi monumenti romani. Il programma prevedeva anche

Évoramonte, Alto Alentejo

una visita a Évoramonte, con relativa esplorazione del suo bellissimo castello.

Non si trovano molte Harley nelle aree rurali del Portogallo, per cui spesso ci trovavamo circondati da spettatori curiosi: un misto di giovani e vecchi, sia uomini che donne. I bambini in particolare si entusiasmavano alla vista della moto; quando li lasciavamo sedere in sella per delle foto, quasi non riuscivano a crederci. Vedere la felicità scaturita da un gesto così piccolo era molto importante per noi. Sono proprio le piccole cose come queste che rendono speciale un viaggio.

Man mano che incontravamo altra gente, notammo che molti parlavano bene l’inglese o il tedesco. Ben presto il nostro obiettivo principale diventò così parlare con gli abitanti del luogo e scoprire il più possibile sulla cultura della regione. Ricordo un’interessante conversazione avuta a Monsaraz con un poliziotto della Guarda Nacional Republicana (GNR) che ci raccontò di guadagnare solo € 1.000 al mese, € 600 dei quali destinati a pagare il mutuo. Solo grazie al fatto che anche sua moglie lavorava, la famiglia era in grado di racimolare il necessario per vivere in maniera appena decente.

Evitando le spiagge sabbiose, meta di una tipica vacanza in Portogallo, Rolf Kummer ha condotto la sua Harley® nell’interno del Paese, trascorrendo tre mesi a incontrare la popolazione locale e a scoprire le destinazioni meno conosciuteTesti e foto: Rolf Kummer, Rulaman Chapter, Germania

Portogallo

HOG® 81

1: Fantastiche vedute di Monsaraz2: “La Cappella delle ossa” di Évora3: Panorama dal Castello di Juromenha 4: Una Electra Glide® che prende il sole!5: Il grazioso paesino di Alter do Chão

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6: Il Santuário do Mont’Alto7: La valle glaciale di Vale do Zêzere8: Le rovine romane di Conímbriga9: Suggestivo mosaico a Conímbriga

Arganil

Mondim de BastoDopo altre quattro settimane o giù di lì, giunse di nuovo il momento di spostarci. Stavolta ci dirigemmo a Mondim de Basto, situato nella regione della Serra do Alvão. Da lì visitammo Rio Douro (regione famosa per la produzione di vino porto), Serra do Barroso e il Parque Natural do Alvão. Trovammo particolarmente graziose le città di Amarante, Guimarães e Lamego. In seguito facemmo una capatina a Porto per incontrare Helga, un’amica di Uschi, e visitare la concessionaria locale Harley.

Trovare la concessionaria a Porto fu una sorta di sfida, considerato che mi ostino sempre a viaggiare senza navigatore satellitare. Mentre percorrevamo la città, mi toccò cambiare spesso l’itinerario programmato nel mezzo del cammino, o perché giungevo a una strada in pessime condizioni o poiché scoprivo sulla mappa un itinerario che sembrava più interessante. Questo metodo di guida portò alla scoperta di molti “tesori nascosti” che altrimenti ci saremmo persi. Giungemmo finalmente alla concessionaria Harley locale, che si presentava come un punto vendita

Alla fine arrivò il momento di spostarci in un’altra base di appoggio, così attraversammo la regione di Sierra de Estrela fino a raggiungere Arganil. Mentre ad Alentejo la cultura era stata la nostra priorità, furono le fantastiche strade a rendere Arganil un’esperienza davvero speciale. I paesaggi rurali erano spettacolari, ricchi di montagne e di strade tortuose inesauribili: il sogno di ogni motociclista!

Ci tenemmo alla larga dai grandi centri urbani per stare immersi il più possibile nei panorami naturali ed evitare il traffico pesante. Ecco perché attraversammo tantissimi paesini, ognuno degno di essere visitato. L’amichevole popolazione locale ci accoglieva sempre affabilmente, spesso suggerendoci posti da vedere nelle vicinanze. Tuttavia, alcune delle stradine acciottolate e irregolari di

questi paesi non sono esattamente piacevoli da percorrere!

Da Arganil partimmo alla volta di numerose esplorazioni nella Serra da Estrela e nella Serra de Alvelos. Ci colpirono particolarmente la “Strada del Cielo” che collega Góis a Foz Giraldo e la visita al monte più alto del Portogallo, la Torre (1.933 m) nella Serra da Estrela.

Naturalmente, dedicammo del tempo a visitare anche le rovine romane di Conímbriga, uno dei siti archeologici romani più importanti del Portogallo. Ci ritrovammo ad ammirare con stupore i meravigliosi mosaici e le fontane che si sono conservati nei secoli. Questo posto merita veramente una visita.

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piccolo ma perfettamente organizzato. Scambiammo due chiacchiere con la Responsabile delle vendite, Alexandra Sousaand, e concludemmo la nostra visita con una foto d’obbligo.

Visto che il tempo a nostra disposizione per visitare il Portogallo stava volgendo al termine, decidemmo di concludere la nostra visita esplorando l’unico parco nazionale del Paese. Il nostro viaggio attraverso il Nacional Parque da Peneda-Gerês si rivelò mozzafiato, grazie alle curve avvincenti, ai paesaggi spettacolari e al pochissimo traffico. Visitammo il pittoresco paesino di Pitões das Júnias e la diga Barragem de Paradela prima di imboccare una lunga strada, stretta e tortuosa, diretta al

confine spagnolo. Mentre avanzavamo in sella alla nostra moto, ci capitava di incrociare qualche capra, pecora o mucca. Tuttavia, fu solo durante il nostro incontro diretto con le famose mucche Barrosã dalle lunghe corna che ci sentimmo vagamente a disagio davanti alla fauna locale. Incontrammo una mandria distesa in mezzo alla strada, che non accennava a muoversi nemmeno mentre ci avvicinavamo. Nonostante le minacciose corna giganti, i bovini erano del tutto pacifici. Solo quando eravamo così vicini che le loro code potevano quasi sfiorarci la faccia, fecero finalmente lo sforzo di alzarsi. A quanto pare, queste mucche non sono così placide quando hanno i vitellini!

Le strade in questa regione del Portogallo sono fantastiche da percorrere e il viaggio da Braga a Chaves lungo la N103 si rivelò particolarmente piacevole. Questa è un’ampia strada che si inerpica sulle montagne sopra il fiume Cávado. Da qui, si riusciva ad avere una fantastica vista sui numerosi bacini idrici azzurri, mentre le montagne della Serra do Gerês erano semplicemente di una bellezza indescrivibile. Si tratta davvero di una strada imperdibile se si visita l’area: da provare assolutamente in prima persona. Visto che quest’area confina con la Spagna, ci imbattemmo in diversi castelli da scoprire, come quelli di Lindoso, Montalegre e Chaves.

Anche l’itinerario attraverso la Serra do Marvão da Amarante a Peso da Régua si rivelò interessante, così come pure la strada che porta da Mondim de Basto

al Monte Farinha (Pass Alto de Senhora da Graça). Quando raggiungemmo la cima della montagna, la visuale che ci si stagliava davanti era spettacolare. Da nessun’altra parte è possibile vedere la campagna portoghese settentrionale come da questo punto.

Adeus, Portugal!La nostra decisione di visitare le aree meno conosciute del Portogallo si è rivelata quella giusta. Siamo rimasti incantati dalla cordialità della popolazione locale e dalla convenienza del cibo e delle bevande.

Posso dire con la mano sul cuore che le regioni da noi visitate sono degli autentici paradisi per i motociclisti; raramente nell’Europa del sud si trovano delle strade tortuose così belle e deserte. L’Harley ha dimostrato di essere davvero la moto perfetta per esplorare l’area, diventando un’ottima attrazione e consentendoci di iniziare facilmente una conversazione con la gente del posto. Inoltre, non abbiamo mai faticato a trovare un posto dove parcheggiarla!

Per continuare a seguire le avventure di Rolf e Uschi, visita harley-rolf.de o facebook.com/uschi.rolf.motorrad.reisen

Portogallo

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10: Facendo sventolare la bandiera nel Parco nazionale di Peneda-Geres

11: Una mandria di mucche Barrosã dalle lunghe corna

12: Una delle numerose chiese incontrate durante il cammino