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Anno XXXVII - Altroconsumo: via Valassina 22, 20159 Milano - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in a.p.- D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - MI Supplemento n. 2 - di Altroconsumo n. 246 - marzo 2011 SANITÀ ISTRUZIONI PER L’USO Visite, esami e farmaci: fai valere i tuoi diritti

Altroconsumo Guida Sanita

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Anno XXXVII - Altroconsumo: via Valassina 22, 20159 Milano - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in a.p.- D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - MI

Supplemento n. 2 - di Altroconsumo n. 246 - marzo 2011

SANITÀISTRUZIONI PER L’USO

Visite, esami e farmaci:fai valere

i tuoi diritti

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e amministrazione:

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Direttore responsabile: Rosanna Massarenti

Come contattarci: telefono 02.66.89.01

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Sommario

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Come funziona il Servizio sanitario na-

zionale? Che prestazioni offre ai cittadi-

ni e quali sono gli esami e le visite che

possiamo svolgere senza dover pagare

il ticket? È possibile risparmiare sull’ac-

quisto dei farmaci? Come posso cam-

biare il medico di base?

Quando si tratta di sanità i cittadini

hanno spesso l’impressione di avere a

che fare con una gigantesca burocrazia

di cui è diffi cile capire il funzionamento.

Questa guida ha lo scopo di aiutarvi a

trarre il meglio dal Servizio sanitario,

con informazioni e consigli basati sulla

lunga esperienza di Altroconsumo nel-

la valutazione dei servizi per la salute

dei consumatori.

Il federalismo sanitario ha reso ogni

regione autonoma nelle scelte e negli

investimenti, il che spiega le differenze,

spesso esorbitanti, nei costi delle pre-

stazioni sanitarie. Noi vi diamo il quadro

generale e le indicazioni per gli appro-

fondimenti sulle realtà locali, convinti

che conoscere i propri diritti faccia bene

anche alla salute.

Il Servizio sanitario nazionaleSsn e cittadinoIl rispetto dei diritti

Il medico di baseCome sceglierloI servizi previstiSe il medico non c’è

Esami e visitePrenota, aspetta e pagaEsenzione

Gli screeningPerché sono utili Quali limiti

FarmaciConosciamoli meglioCosti ed esenzioni

SANITÀISTRUZIONI PER L’USO

Page 3: Altroconsumo Guida Sanita

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SANITÀISTRUZIONI PER L’USO

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SANITÀISTRUZIONI PER L’USO

Il Servizio sanitario nazionale

Nato nel 1978, il Servizio si basa sul

principio dell’accessibilità universa-

le, che prevede che tutti abbiano dirit-

to alle cure, ed è finanziato con fondi

pubblici provenienti dalle tasse paga-

te dai cittadini. Pur essendo naziona-

le, il Servizio è gestito su base regiona-

le: sono le singole Regioni a stabilire le

risorse da utilizzare e le prestazioni da

fornire ai propri cittadini.

Ssn e cittadinoUna recente indagine dell’Eurispes ha

rilevato che oltre il 60% degli italiani è

molto o abbastanza insoddisfatto del

Servizio sanitario, con picchi del 70%

al Sud. Le lamentele riguardano soprat-

tutto i tempi di attesa (79%), la qualità

degli ospedali (66%), il costo del ticket

(60%). La professionalità di medici e in-

fermieri è invece valutata positivamente

da oltre il 60% degli italiani.

I livelli di assistenza

I “Livelli essenziali di assistenza” (Lea)

comprendono le prestazioni considera-

te essenziali, come il medico di base, il

pediatra, la guardia medi-

ca, le visite specialistiche

e gli esami diagnostici. Si

parla di assistenza prima-

ria per i servizi ai quali il

cittadino accede diretta-

mente (medico, pediatra,

guardia medica) e di assi-

stenza secondaria e terziaria per quel-

li cui accede tramite il medico di base,

che prepara una richiesta di esami o vi-

site specialistiche da svolgere presso

gli ospedali e le Asl del territorio.

Il Servizio sanitarioè fi nanziato con le tasse

versate dai cittadinie le prestazioni

erogate devono essere accessibili a tutti

Come iscriversi

Per poter usufruire delle prestazioni of-

ferte dal Servizio sanitario nazionale, è

necessario effettuare l’iscrizione.

Ne hanno diritto tutti i cittadini italiani

residenti in Italia (ma anche i lavorato-

ri italiani con residenza all’estero) e gli

stranieri residenti in Italia con regola-

re permesso di soggiorno. Ricordiamo

però che il cittadino straniero irregola-

re ha comunque diritto di accedere alle

cure urgenti o essenziali in caso di ma-

lattia e infortunio.

Bisogna andare

alla Asl di com-

petenza, in base

alla zona di resi-

denza, portando

con sé un certifi-

cato di residenza

e il codice fisca-

le (oltre a una co-

pia del permesso

di soggiorno per

gli stranieri).

Al momento dell’iscrizione si sceglie il

medico di base, o il pediatra se si iscri-

ve un bambino fino a 14 anni di età. Al

nuovo iscritto viene consegnata la tes-

sera sanitaria, il documento che sarà

necessario esibire ogni volta che si usu-

fruisce delle prestazioni del Servizio sa-

nitario. Va sempre portata con sé per

ritirare farmaci, accedere al Pronto soc-

corso, svolgere in ospedale o in strut-

ture convenzionate esami diagnostici o

visite specialistiche.

Pubblico, privatoe convenzionato

Esami e visite specialistiche posso-

no essere svolte nelle strutture pubbli-

che (ospedali o Asl), dopo il pagamento

di un ticket, che cambia da una regio-

ne all’altra, presentando la richiesta del

proprio medico. Siccome a volte i tempi

di attesa possono essere molto lunghi,

come anche le inchieste svolte periodi-

camente da Altroconsumo dimostrano,

esistono delle alternative. In primo luogo

le strutture sani-

tarie private con-

venzionate con il

Servizio sanitario

nazionale.

Per molte pre-

stazioni, dal le

radiografie agli

esami del san-

gue, alle visite

specialistiche, è

dunque possi-

bile presentarsi

in un centro convenzionato con la ri-

chiesta del medico di base (e la tesse-

ra sanitaria) e svolgere lì i propri esa-

mi pagando, se necessario, il ticket,

come se si trattasse di un ospedale

pubblico o di una Asl.

L’altra soluzione è quella di procede-

re del tutto privatamente, contattando

uno specialista o una clinica privata

per svolgere visite o esami sostenen-

done in toto i costi, che però in gene-

re sono piuttosto alti.

Page 4: Altroconsumo Guida Sanita

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SANITÀISTRUZIONI PER L’USO

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SANITÀISTRUZIONI PER L’USO

La tessera della LombardiaTempo fa, in concomitanza con una martellante campagna pubblicitaria tesa a convincere i cittadini lombardi a procurarsi un lettore da collegare al computer per usare la smart card fornita dalla Regione, Altroconsumo ha analizzato funzionamento e offerta della carta dei servizi lombarda. Le nostre conclusioni erano state piuttosto negative, soprattutto in con-siderazione del fatto che veniva pubblicizzata come una sorta di passe-partout digitale, mentre erano ancora assai pochi i servizi accessibili ai cittadini. Anche un’analisi più recente, nel 2010, ci ha mostrato un sito più ricco ma ancora largamente lacunoso. La prenotazione online di visite ed esami si traduce in realtà in una semplice stima dei tempi di attesa, mentre per la prenotazione vera e propria bisogna fornire un recapito telefonico al quale si verrà ricontat-tati. Sono ancora troppo poche le strutture che aderiscono al sistema e il fascicolo sanita-rio elettronico, che dovrebbe contenere i farmaci prescritti, le visite specialistiche, i ricoveri, gli accessi al Pronto soccorso, le prescrizioni, è ancora incompleto.

I consultori familiariSono strutture pubbliche, o private convenzionate, nate a metà degli anni ‘70 con lo scopo di dare informazione, cura e sostegno alle donne e alle famiglie. Ginecologi, oste-trici, assistenti sociali, infermieri e psicologi dovrebbero svolgere un lavoro di equipe per rispondere alle diverse esigenze delle persone che si rivolgono al consultorio. Fornire informazioni e consulenze per la procreazione responsabile, prescrivere contraccettivi, fare consulenza psico-sessuale, informare sulle procedure per l’interruzione volontaria di gravidanza, essere attivi nella prevenzione dei tumori della sfera genitale femminile e svolgere gli esami medici necessari, e poi fornire consulenze psicologiche per bambini e adolescenti, fare interventi sul territorio per la prevenzione del disagio giovanile, della coppia, della famiglia e molto altro ancora. Per conoscere gli indirizzi dei consultori della propria regione si può andare alla sezione “Consultori familiari” del sito del ministero della Salute alla pagina: www.salute.gov.it/saluteDonna/saluteDonna.jsp.

Il rispetto dei dirittiCome abbiamo visto, il Servizio sanitario

si basa sul principio dell’assistenza uni-

versale, quindi il primo diritto del paziente

è di essere assistito, e di avere accesso a

servizi di cura e prevenzione attraverso il

medico e il pediatra di base e in loro as-

senza attraverso la guardia medica. Non

tutti i servizi sono completamente gratui-

ti, se non per le persone con redditi parti-

colarmente bassi. Il pagamento del ticket

copre comunque solo una parte del-

le spese sostenute dal Servizio sanitario

per le prestazioni di cui usufruiamo.

Abbiamo diritto in ogni momento di cam-

biare il medico di riferimento e di chiedere

un secondo parere, cioè un’opinione sup-

plementare, a un altro medico. Il pazien-

te ha anche il diritto di scegliere in quale

struttura vuole essere ricoverato, da quali

medici preferisce essere seguito e anche

se vuole essere curato oppure no.

Informazione

Un altro diritto basilare è quello di es-

sere informati sul proprio stato di salu-

te. Dobbiamo avere accesso a tutta la

documentazione sanitaria prodotta su

di noi: leggere le cartelle cliniche che ci

riguardano, fotocopiarle, fare richiesta

per averne una copia al momento della

dimissione dall’ospedale.

La tessera sanitaria

La nuova tessera sanitaria è una carta

magnetica che riporta nome, cognome,

luogo e data di nascita, codice fiscale

dell’iscritto al Servizio sanitario. Sul retro

si trovano il codice fiscale in formato a

barre, leggibile con penna ottica, e le in-

dicazioni che la qualificano come tesse-

ra europea di assicurazione malattia che

dà accesso alle prestazioni sanitarie in

tutti i paesi Ue in modo automatico, sen-

za dover passare alla Asl per compilare il

vecchio modulo di richiesta E111.

In alcune Regioni (Lombardia, Toscana,

Friuli Venezia Giulia, Sicilia, Emilia

Romagna) i cittadini hanno un’unica

scheda che fa le funzioni di tessera sa-

nitaria, codice fiscale e Carta nazionale

dei servizi (vedi riquadro sopra), uno stru-

mento che il cittadino ha a disposizio-

ne per interagire con la Pubblica ammini-

strazione: consente di accedere ai servizi

online che richiedono l’identificazione.

Page 5: Altroconsumo Guida Sanita

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SANITÀISTRUZIONI PER L’USO

SANITÀISTRUZIONI PER L’USO

Il medico di base

È la persona che chiamiamo quando

non stiamo bene e dalla quale ci aspet-

tiamo assistenza, consigli, risposte, so-

luzioni, ma anche disponibilità e calo-

re umano, perché entriamo in contatto

con il medico di famiglia quasi sempre

in momenti di debolezza e sofferenza.

Come sceglierloVediamo che ruolo ha il medico di base

e che cosa ci possiamo aspettare da

lui. Come sceglierlo ed eventualmente

cambiarlo se non siamo soddisfatti.

Identikit

Il medico di famiglia è un medi-

co che ha un rapporto di con-

venzione con la Asl. L’Azienda

sanitaria ha il compito di indi-

cargli la zona all’interno della

quale svolgere la professione

aprendo un proprio studio.

Un contratto di lavoro con

la Asl regola gli aspetti econo-

mici, ossia il suo stipendio,

e il numero minimo delle ore

di lavoro. Lo stipendio è stabili-

to in base al numero dei suoi pazienti.

Secondo la convenzione con il Servizio

sanitario nazionale, un medico di base

può avere fino a un massimo di 1.500

assistiti ai quali deve garantire un cer-

to numero di ore di ricevimento in stu-

dio e la reperibilità per il tempo restante

in cui è in servizio. Il contratto del medi-

co di medicina generale è assimilabile a

una consulenza da libero professionista

e quindi lascia al singolo ampio margi-

ne di discrezionalità nell’organizzazio-

9

Rispetto delle differenze

Infine, ferma restando l’uguaglianza dei

diritti di tutti i cittadini, le nostre caratte-

ristiche specifiche, quali età, sesso, na-

zionalità, cultura, religione, devono es-

sere riconosciute. In particolare, nel caso

degli anziani, questo può tradursi nel di-

ritto a ricoveri senza limiti di tempo ed

eventualmente alla possibilità di alloggia-

re in strutture di cura se l’assistenza non

è praticabile a domicilio. Nel caso in cui

un ospedale volesse dimettere un parente

non autosufficiente, possiamo non firma-

re il foglio di dimissioni e chiedere l’inter-

vento del medico di base presso i dirigenti

ospedalieri, perché li inviti a una valutazio-

ne più approfondita della situazione.

La Carta dei servizi

A garanzia del rispetto dei diritti dei pa-

zienti, la Carta dei servizi sanitari costi-

tuisce una sorta di patto tra le strutture

del Servizio sanitario nazionale e i citta-

dini, in cui vengono stabiliti una serie di

principi di base:

imparzialità nell’erogazione delle pre-

stazioni;

uguaglianza del diritto di accesso ai

servizi;

piena informazione degli utenti sui

servizi offerti;

definizione di standard di qualità del

servizio;

tutela dei diritti dei cittadini;

ascolto di opinioni e giudizi espres-

si dai cittadini (anche dalle associazioni

che li rappresentano).

Sono definiti qui anche gli standard di

qualità dei servizi offerti, oltre a una se-

rie di obblighi per i gestori del servi-

zio (informazione, rispetto dei tempi, ri-

sposta ai reclami e così via). Richiedete

una copia della Carta dei servizi alla

struttura a cui vi rivolgete per ottenere

una prestazione. Averla è utile in caso

di violazione di un diritto, per presenta-

re un reclamo ed essere tutelati.

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SANITÀISTRUZIONI PER L’USO

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SANITÀISTRUZIONI PER L’USO

ne del lavoro. Sia dal punto di vista degli

orari di studio sia per quel che riguarda

la prenotazione delle visite.

Un rapporto di fiducia

Il medico di base opera in convenzio-

ne con il Servizio sanitario e fa da primo

“filtro” per quanto riguarda la nostra sa-

lute, valutando le cure necessarie e re-

golando l’accesso agli altri servizi offerti

dal Ssn. Decide insomma quali farma-

ci dobbiamo prendere e quali accerta-

menti diagnostici fare, in base ai sintomi

che presentiamo. Spesso questa figu-

ra professionale è anche quella che arri-

va a conoscere meglio il paziente e tut-

to il nucleo familiare. È molto importante

che tra medico e paziente si instauri un

rapporto di fiducia soddisfacente sotto il

profilo clinico e umano. Qualora si rom-

pa questo rapporto di fiducia, sia il me-

dico sia il paziente possono revocare la

scelta comunicandolo all’Asl.

Scegliere il pediatraL’Italia è l’unico paese europeo in cui i bambini sotto i 14 anni hanno diritto a essere seguiti da uno specialista in pediatria al posto del medico di base, cosa che garantisce già nell’infanzia cure specifi che e attenzione alla prevenzione di future malattie. Il pediatra si sceglie allo stesso uffi cio della Asl di residenza dove si sceglie il medico di base, avendo cura di portare con sé il certifi cato di nascita e il codice fi scale del bambino. In alcune città è possibile scegliere il pediatra per il fi glio neonato presso uno sportello situato all’interno dell’ospedale in cui è avvenuto il parto. Ogni pediatra convenzionato con il Servizio sani-tario nazionale può seguire al massimo 800 bambini, ma il limite può essere innalzato a 880 per ricomprendere i neonati e le scelte temporanee relative a bambini extracomu-nitari. Anche per i fratelli di bambini già iscritti presso un pediatra sono previsti dei posti aggiuntivi. In Lombardia questo limite è stato alzato di recente a 1.400, rendendo quindi più facile trovare un pediatra nella propria zona di residenza. Lo studio del pediatra deve essere aperto per 5 giorni alla settimana e il numero di ore di apertura varia col variare del numero di pazienti: 5 ore settimanali fi no a 250 assistiti, 10 ore da 251 a 500 assistiti, 15 ore settimanali da 501 a 840 assistiti.Il pediatra svolge visite periodiche di controllo (bilanci di salute), che gli servono a tenere sotto controllo la crescita del bambino e la sua storia clinica, screening, visite mediche, pre-scrizioni di terapie e, se necessario, consulti con specialisti e prescrizioni di esami.

Procedura e documenti

Presso le Asl sono in funzione gli uffici di

scelta e revoca del medico, dove il cit-

tadino può nominare il proprio medico

di base. Al fine di consentire una scel-

ta ragionata, le aziende sanitarie devo-

no informare i cit-

tadini dando loro

indicazioni circa

il curriculum di

ogni medico, gli

orari dell’ambula-

torio e le caratte-

ristiche struttura-

li e strumentali di

ogni studio medi-

co. Se si deside-

ra conoscere personalmente il medico

prima di sceglierlo, si può chiedere un

appuntamento, ma in assenza di nor-

me in materia è a discrezione del me-

dico accettare o meno l’incontro, ed

è libero anche di farselo pagare. Per

motivi di praticità è bene scegliere un

dottore che abbia lo studio non lonta-

no da dove si abita.

I servizi previstiIl medico opera sulla base di una con-

venzione con il Servizio sanitario nazio-

nale che prevede per i professionisti una

serie di obblighi che riguardano la mo-

dalità in cui forniscono le prestazioni.

Orari

Il medico è obbligato a tenere aperto lo

studio un numero minimo di ore, pro-

porzionale al numero dei suoi pazienti.

Dovrà essere in studio 5 ore alla setti-

mana fino a 500 pazienti, 10 ore da 500

a 1.000, 15 ore

da 1.000 a 1.500.

Lo studio deve

essere aperto per

5 giorni alla setti-

mana, con previ-

sione di apertura

di almeno due fa-

sce pomeridiane

o mattutine alla

settimana. Salvo

casi di urgenza, le visite nello studio

medico vanno solitamente prenotate,

bisogna perciò prendere un appunta-

mento: chiedete al vostro medico cosa

succede in caso di urgenza, se prevede

uno spazio in giornata comunque su

appuntamento o se potete presentarvi

liberamente in studio. Il medico di me-

dicina generale è operativo tutti i giorni

tranne, di solito, il sabato, la domenica e

i giorni festivi e prefestivi (quando viene

sostituito dalla guardia medica).

Per richiedere una visita domiciliare bi-

sogna contattare il medico dalle 8 alle

10 del mattino. Le richieste possono

essere lasciate anche a una segreteria

telefonica, l’importante è che il medico

provveda a richiamare i pazienti a se-

conda della necessità e dell’urgenza.

Per cambiare il medico di famiglia basta andare

alla Asl con la propria tessera sanitaria

e sceglierne un altro

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SANITÀISTRUZIONI PER L’USO

SANITÀISTRUZIONI PER L’USO

so si trascurano i sintomi finché non di-

ventano insopportabili. Ma perché tanta

riluttanza? Una parte di responsabilità

ce l’hanno i dottori stessi, a giudicare

dalle lamentele che abbiamo raccolto.

Scarso incoraggiamento a porre do-

mande, poco tempo dedicato al pa-

ziente, scarsa capacità di ascolto, uso

di un linguaggio trop-

po tecnico, sono

tra i difetti più

spesso rilevati.

Dal tono peren-

torio con cui il

medico si espri-

me, il 16% delle

persone che ab-

biamo intervista-

to dice che sem-

bra quasi che “dia

degli ordini”. Inoltre

il 15% ha notato atteg-

giamenti troppo difensivi di fronte a cri-

tiche o domande poste dal paziente.

Se il vostro medico non vi dedica l’at-

tenzione che meritate o non è in grado

di sciogliere i vostri dubbi forse è giunta

l’ora di cambiare. Per farlo basta comu-

nicarlo alla Asl di residenza.

Se il medico non c’èNormalmente ci affidiamo a lui per qual-

siasi problema riguardi la nostra salute.

In alcuni casi però dobbiamo fare affi-

damento su altri tipi di servizi.

La guardia medica

Quando il medico di medicina generale

non c’è, ovvero nelle ore notturne, nei

weekend e nei giorni festivi e prefestivi,

esiste comunque un servizio sostitutivo

composto da medici che garantiscono

la copertura sanitaria. Oltre a visitare il

paziente a casa, la guardia me-

dica prescrive farmaci,

visite, esami o rico-

veri urgenti e può

rilasciare certifica-

ti di malattia per il

periodo di guar-

dia. Si tratta di un

servizio poco co-

nosciuto e utiliz-

zato, che tuttavia

è di estrema im-

portanza, soprattutto

perché evita il ricorso ingiu-

stificato al Pronto soccorso. La distri-

buzione del servizio è molto diversifi-

cata sul territorio nazionale, sia per la

densità dei punti di guardia sia per il

numero di medici disponibili. Il recapi-

to della guardia medica di zona si tro-

va sull’elenco del telefono o si può ri-

chiedere alla Asl di residenza.

Il Pronto soccorso

Il Pronto soccorso ospedaliero è un ser-

vizio gratuito fondamentale per risolve-

re i casi di salute più urgenti, quelli cioè

che richiedono un intervento medico e

diagnostico immediato. Si può acce-

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Prestazioni gratuite e a pagamento

Il medico di base deve curare i pazienti

quando sono affetti da malattie acute e

croniche. Può visitare a domicilio quan-

do ritiene che il malato non possa recar-

si in studio di persona. Per legge deve

soddisfare le richieste di visita domicilia-

re che gli sono pervenute entro le 10 del

mattino. Visite e prescrizioni di farmaci

ed esami sono gratuiti così come alcu-

ni certificati (per esempio quello di ma-

lattia). Se avete chiamato il medico alla

mattina per richiedere una visita a domi-

cilio e il dottore è venuto in giornata a vi-

sitarvi a casa non gli dovrete perciò of-

frire alcun compenso, né lui ha il diritto

di chiederne alcuno. Un medico di base

che chieda soldi per una prestazione

prevista dal suo contratto non è un buon

medico e va denunciato al dipartimento

di cure primarie della propria Asl.

Le visite fuori orario non sono gratuite,

così come alcuni certificati, come quello

di idoneità per l’attività sportiva. Chiedete

al medico la fattura, per detrarre le spese

dalla dichiarazione dei redditi.

Punti critici

Una recente inchiesta sulla soddisfazio-

ne nel rapporto con il proprio medico

svolta tra i nostri soci e pubblicata sul-

la rivista Test Salute ha evidenziato un

quadro tutt’altro che roseo. L’80% de-

gli intervistati ha dichiarato di andare dal

medico solo quando proprio non può

farne a meno, il che implica che spes-

Assistenza domiciliareI dati Istat dicono che in Italia ci sono 144 anziani ogni 100 giovani. La vita media degli uomini è di 79 anni, quella delle donne 84. In questo contesto la necessità di cure a domicilio per le persone non più giovani e magari non più del tutto autosuffi cienti è molto sentita. Il Servizio sanitario prevede l’Assistenza domiciliare integrata (Adi), che com-prende sia interventi terapeutici, visite mediche, assistenza infermieristica sia un servizio socio-assistenziale più legato alle necessità pratiche della persona. I servizi sono gestiti dalle Asl, quindi è alla propria azienda sanitaria di competenza che bisogna rivolgersi per informazioni e per presentare una richiesta. Un comitato misto composto da medici, infer-mieri, operatori dei servizi sociali e psicologi valuta ogni caso e può accordare la fornitura del servizio il cui costo può essere in tutto o in parte rimborsato a seconda della situazione economica dell’anziano che ne usufruisce.

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pagine_salute_marzo_2011.indd 1 4/02/11 14:20

dere al Pronto soccorso direttamente

oppure attraverso il 118, il numero na-

zionale gratuito che gestisce e smista

le urgenze mediche. All’accoglienza, un

infermiere fa una prima valutazione dei

sintomi e attribuisce un codice di prio-

rità. L’accesso alle cure è basato sulla

gravità dei problemi dei pazienti. Il codi-

ce di priorità prevede quattro colori:

codice rosso: funzioni vitali compro-

messe, serio pericolo di vita. Hanno quin-

di precedenza assoluta;

codice giallo: patologia grave, ma

nessun immediato pericolo di vita. Questi

casi saranno visitati nel minor tempo

possibile;

codice verde: caso non grave. Non

ha la priorità;

codice bianco: sono situazioni non

gravi che potrebbero essere trattate dal

medico di famiglia. Se il codice viene con-

fermato dal medico durante la dimissio-

ne, il paziente è tenuto al pagamento di

un ticket. Lo scopo di questa misura è di

scoraggiare il ricorso al Pronto soccorso

per i casi non urgenti.

Salute in vacanza

Se vi capita di ammalarvi duran-

te le ferie lontano da casa, pote-

te rivolgervi alla guardia medica tu-

ristica, che però è presente solo in

alcune località di villeggiatura. In as-

senza di questo servizio bisogna rivol-

gersi a un medico di medicina genera-

le, il cui consulto è invece a pagamento.

È importante farsi rilasciare dal medico

la ricevuta di pagamento, che in alcune

regioni può essere rimborsata dalla Asl.

Altrimenti andrà a far parte delle spe-

se mediche detraibili dalla dichiarazio-

ne dei redditi.

Se la malattia vi sorprende all’estero, la

procedura dipende da dove vi trovate.

Se siete in un paese dell’Unione euro-

pea, oppure in Islanda, Liechtenstein,

Norvegia e Svizzera, in quanto cittadi-

ni dell’Unione avete diritto a cure sani-

tarie gratuite o a costi ridotti. Ogni pae-

se ha però le proprie norme in materia di

servizi sanitari pubblici: in alcuni le cure

sono gratuite, in altri parzialmente gratu-

ite, mentre in altri ancora occorre paga-

re le spese sanitarie per intero e poi chie-

derne il rimborso. Conservate le fatture,

le prescrizioni e le ricette. La nostra tes-

sera sanitaria vale anche per l’assistenza

sanitaria all’estero, al posto del modello

E111 che si usava in passato.

SANITÀISTRUZIONI PER L’USO

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SANITÀISTRUZIONI PER L’USO

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SANITÀISTRUZIONI PER L’USO

Esami e visite

Quando una visita al medico di base

evidenzia sintomi o problemi che ne-

cessitano di approfondimenti, il nostro

dottore compilerà una richiesta per esa-

mi diagnostici (per esempio tac, radio-

grafia, risonanza magnetica), esami di

laboratorio (sangue, urine…) o per una

visita specialistica (otorino, ginecologo,

reumatologo, gastroenterologo ecc.).

Prenota, aspetta e pagaCome si accede a queste prestazioni, con

quali costi e soprattutto in che tempi?

Prenotare è facile

Per prenotare un esame o una visita bi-

sogna rivolgersi, dove esiste, al Cup

(Centro Unico di prenotazione) della pro-

pria Asl. Alcune regioni, come per esem-

pio la Liguria, hanno un Cup unico re-

gionale, altre hanno Centri integrati che

mettono insieme più Asl. I punti di ac-

cesso al Cup sono uno sportello all’in-

terno delle Aziende sanitarie, una rete

di farmacie, un centralino telefonico o,

in alcuni casi, per esempio in Emilia

Romagna, un sito web.

Il personale incaricato presenta un ven-

taglio di strutture in cui è possibile svol-

gere l’esame o la visita oggetto della

vostra richiesta con i relativi tempi di at-

tesa. Starà a voi scegliere l’opzione mi-

gliore, anche in base all’urgenza.

Tempi di attesa

Tra i diritti fonda-

mentali del malato

si annovera an-

che il diritto al

tempo: ognu-

no di noi

deve poter

a c c e d e re

alle cure in

un tempo ade-

guato. Nella realtà il

più recente rapporto del

Tribunale del malato, che

risale al 2010, eviden-

zia un dato che abbiamo

sempre riscontrato anche

noi nelle nostre inchieste, e

cioè che in Italia i tempi di at-

tesa sono lunghissimi. Si ar-

riva ad aspettare fino a 340

giorni per un’ecografia all’addome e fino

a 220 per una tac. Ai primi posti per le li-

ste di attesa più lunghe nell’ambito delle

visite specialistiche ci sono Odontoiatria

e Oncologia: può passare anche più di

un anno per ottenere una visita di con-

trollo dopo un melanoma. È poi necessa-

rio attendere in media circa un anno per

potersi sottoporre a un intervento di chi-

rurgia generale, e un anno e mezzo per

un intervento di ortopedia. Quanto a co-

loro che, presi dallo sconforto, decidono

di rivolgersi al settore privato, mettendo

pesantemente mano al portafogli, vanno

incontro a qualche brutta sorpresa, per-

ché anche lì le liste di attesa si allungano,

come conseguenza della congestione del

sistema pubblico.

Pagamento

Al momento della prenotazione l’impie-

gato deve saperci dire anche a quanto

ammonta il ticket che dovremo pagare

per la prestazione. Il ticket è applicato in

tutte le regioni sugli esami diagnostici,

sulle visite specialistiche (per la prima vi-

sita e per il controllo ci sono due ticket di-

versi) e sul Pronto soccorso per il codice

bianco. In alcune regioni è applicato an-

che sui farmaci (vedi pagina 28). Per ac-

cedere alla prestazione, si dovrà presen-

tare, unitamente alla richiesta del medico

di base, anche la ricevuta che attesta il

pagamento del ticket. Se si prenota in

farmacia, in alcuni casi è possibile pagare

anche qui il ticket, così da evitare ulteriori

Se qualcosa va storto Non viviamo in un mondo ideale e può capitare che le prestazioni del Servizio sanitario non soddisfi no le nostre esigenze. In questi casi è importante far sentire la propria voce. Uno dei nostri diritti primari, infatti, è quello alla riparazione dei torti, che deve avvenire in tempi brevi e in modo adeguato. Per metterlo in atto esistono diversi strumenti. Si può avanzare un reclamo all’Urp, Uffi cio per le relazioni con il pubblico che fa da tramite tra la pubblica amministrazione, per esempio l’Asl, e il cittadino. Il reclamo può essere fatto via telefono o con un colloquio orale oppure in modo più formale tramite raccomandata a/r. Se non siamo soddisfatti della risposta, possiamo chiedere l’intervento della commissione conciliativa o del difensore civico regionale. Si tratta di una fi gura istituzionale nominata dalla Regione, alla quale i cittadini possono chiedere informazioni su procedimenti amministrativi o segnalare situazioni gravi. Il difensore deve informare chi lo interpella sulle iniziative possi-bili, esaminare i documenti in possesso dell’amministrazione ed eventualmente indirizzare il cittadino verso la struttura più adeguata per la risoluzione dei suoi problemi.

Page 10: Altroconsumo Guida Sanita

18

SANITÀISTRUZIONI PER L’USO

19

SANITÀISTRUZIONI PER L’USO

cupati e ai loro familiari con un reddito

complessivo annuo inferiore a 8.263,31

euro, che sale a 11.362,05 euro in pre-

senza del coniuge e di ulteriori 516,46

euro per ogni figlio.

Per invalidità o malattia

Sono esentati dal pagamento del ticket

per esami strumentali o di laboratorio e

per visite specialistiche gli invalidi di guer-

ra, gli invalidi civili con indennità di ac-

compagnamento, e coloro che hanno su-

bito una riduzione

della capacità la-

vorativa superio-

re ai 2/3, le vitti-

me di terrorismo e

le persone cieche

e sordomute. Per

invalidi per lavoro

con una riduzione

della capacità la-

vorativa inferiore

ai 2/3 e coloro che

hanno riportato un infortunio sul lavoro o

una malattia professionale, l’esenzione

riguarda solo esami e visite resi neces-

sari dalla patologia invalidante.

Anche chi soffre di malattie rare o croni-

che ha diritto all’esenzione dal pagamen-

to del ticket per quelle prestazioni che

sono rese necessarie dalla patologia di

cui soffrono. Ecco qualche esempio: dia-

bete mellito, glaucoma, epatite cronica,

retinite pigmentosa, celiachia, malattie

cardiache, insufficienza renale cronica.

Per diagnosi precoce o gravidanza

La gravidanza è una condizione partico-

larmente tutelata e la legge prevede che

gli accertamenti da effettuare subito pri-

ma e durante tale periodo siano esen-

ti dal ticket: alcune analisi pre-concepi-

mento che permettono di escludere la

presenza di fattori di rischio, le visite me-

diche ginecologiche periodiche, gli ac-

certamenti diagnostici (esami del sangue

e delle urine periodici, alcune ecografie

ecc.). Infine tutte le prestazioni necessa-

rie per la diagnosi

prenatale in gra-

vidanza prescrit-

te dal ginecologo

e quelle per il trat-

tamento di malat-

tie che comporti-

no un rischio per

la mamma o per il

bambino.

Sono gratuiti an-

che una serie di

esami utili alla diagnosi precoce di al-

cuni tipi di tumore. La mammografia

ogni due anni per le donne di età com-

presa tra 45 e 69 anni, il Pap test ogni

tre anni per donne tra i 25 e i 65 anni

e la colonscopia eseguita ogni cinque

anni per chi ha più di 45 anni. Se si rien-

tra in queste fasce di età, la prescrizio-

ne degli esami riporta il relativo codice

di esenzione e quando si prenota non si

deve pagare nulla. Infine è sempre gra-

tuito (e anonimo) il test dell’Hiv.

Il federalismo sanitario In seguito alla devolution iniziata negli anni ’90, molti aspetti della fornitura dei servizi per la salute dipendono dalle singole regioni. La libertà d’iniziativa lasciata dallo Stato ha una ricaduta notevole anche sulle tariffe applicate. Una recente inchiesta pubblicata sul nostro bimestrale Test Salute aveva rilevato differenze strabilianti. I principali esami di laboratorio in Puglia costano mediamente il 56% in più che in Emilia Romagna, Liguria o Sicilia, mentre in Piemonte una visita ginecologica costa quasi il doppio che in Umbria.Le Regioni hanno facoltà di stabilire le tariffe che vogliono, a volte negoziandole con le strutture private convenzionate. Se la contrattazione va a buon fi ne la Regione contiene i costi, in caso contrario si deve attingere alle tasche dei cittadini. Il Servizio sanitario nazionale per ogni pre-stazione riconosce alle Regioni non l’intero costo, ma la “tariffa massima”, stabilita per decreto. Se la somma che le Regioni pagano alle strutture private è superiore alla tariffa nazionale, la differenza resta a carico dei bilanci regionali e i cittadini pagheranno un contributo più salato.

code agli sportelli il giorno dell’esame. In

diverse regioni è attivo il pagamento onli-

ne tramite carta di credito, effettuabile su

siti appositi inserendo il numero di preno-

tazione ottenuto dal Cup. In alcune città,

come Palermo e Firenze, grazie a spe-

cifiche convenzioni siglate dalle rispetti-

ve Asl è possibile pagare il ticket per le

prestazioni sanitarie presso le ricevitorie

Lottomatica.

Esenzione

Alcune categorie di persone hanno dirit-

to all’esenzione dal pagamento del ticket

per tutte le prestazioni specialistiche o

soltanto per alcune di esse. Di seguito

elenchiamo quelle stabilite a livello na-

zionale, ma ogni regione può ampliare le

categorie di esenzione.

Per reddito

L’esenzione per reddito prevede l’esen-

zione dal pagamento per tutti gli esa-

mi diagnostici, di laboratorio e le visi-

te specialistiche per chi appartiene a un

nucleo familiare con un reddito annuo

complessivo inferiore a 36.151,98 euro

e ha meno di 6 o più di 65 anni.

L’esenzione si estende anche a coloro

che hanno superato i 60 anni e sono ti-

tolari di una pensione al minimo o so-

ciale e per i familiari a carico, e ai disoc-

L’esenzione dal ticket può spettare per reddito, per invalidità o malattie

croniche, o per la diagnosi precoce di alcuni tumori

Page 11: Altroconsumo Guida Sanita

SANITÀISTRUZIONI PER L’USO

SANITÀISTRUZIONI PER L’USO

Gli screening

La diagnosi precoce di un tumore do-

vrebbe consentire di individuare la malat-

tia prima ancora che ne compaiano i sin-

tomi. Si effettuano a questo scopo degli

esami sulla popolazione generale, sana,

per scoprire eventuali malattie quando

non sono ancora comparsi i sintomi.

Perché sono utiliAlcuni tumori che oggi sono curabili, se

presi in tempo, si prestano particolar-

mente agli screening di massa, che ne-

gli anni hanno portato a un

aumento delle diagno-

si e a una diminuzione

della mortalità.

Offerta attiva

Nel capitolo prece-

dente abbiamo visto

che determinati esami

per la diagnosi preco-

ce di alcuni tumori sono

esenti da ticket per alcu-

ne fasce di età. Questo vuol

dire che se avete 46 anni e

volete fare una mammo-

grafia, il vostro medico può farvi una

richiesta segnalando il diritto all’esen-

zione e voi potrete fare l’esame senza

pagare niente. Diverso è il caso dei pro-

grammi di screening sulla popolazione

in generale, che sono attivati dalle re-

gioni e gestiti dalle Asl. Si parla di of-

ferta attiva, perché coloro che, in base

alle raccomandazioni previste dal piano

nazionale di prevenzione, sono in una

fascia di età considerata a rischio per

alcuni tipi di tumore (mammella, collo

dell’utero e colon retto) sono contatta-

ti, per lettera o per telefono, e invitati a

sottoporsi agli esami diagnostici previ-

sti. I programmi di screening, che han-

no cominciato a diffondersi negli anni

’90, non coprono ancora tutto il territo-

rio nazionale e ogni regione può offrire

gli screening a fasce più ampie della

popolazione.

Meglio sapere

Si tratta di test consi-

gliabili, a patto che siano

proposti correttamente e

che sia fatta una giusta

informazione su quali

sono i rischi e i benefici

che comportano. La

mortalità dei tumori in Italia è diminuita,

nonostante sia aumentato il numero dei

casi di malattia. L’invecchiamento della

popolazione ha sicuramente contribuito

a questo aumento dei casi: come è noto,

i tumori colpiscono più spesso in età

avanzata. Un altro motivo è proprio lo

screening di massa, che setacciando

la popolazione priva di sintomi, ha an-

ticipato la diagnosi di tumori che forse

si sarebbero manifestati solo in futuro.

Alcune degenerazioni cellulari infatti,

hanno un decorso lungo, asintomatico e

a volte innocuo.

Mortalità in calo

Gli screening di massa effettuati per la

diagnosi di alcuni dei tumori più comu-

ni, come quello della mammella, del col-

lo dell’utero, del colon retto, sono offerti

gratuitamente alle persone nella fascia di

età considerata di maggior rischio.

La mammografia nelle donne oltre i 50

anni di età è riuscita a ridurre la morta-

lità del tumore al seno in misura suffi-

ciente a giustificare i rischi legati all’esa-

me (si tratta di una radiografia).

Grazie all’introduzione dello screening

sono diminuite l’incidenza (meno 70-

80%) e la mortalità, più che dimezza-

ta, del tumore al collo dell’utero. Oggi

è possibile individuare in fase precoce

il cancro della cervice grazie proprio al

Pap test. Ci vogliono dai 10 ai 20 anni

perché il tumore si sviluppi a partire da

lesioni del tessuto. Il Pap test permette

di identificare in tempo questi stadi in-

termedi (le lesioni precancerose, che

precedono il tumore invasivo) e, quin-

di, di intervenire chirurgicamente.

Quanto al tumore al colon retto, lo

screening permette di identificare i

precursori dei tumori (cioè i polipi, che

vanno asportati) o di diagnosticare le

forme invasive in una fase precoce. La

diagnosi in uno stadio iniziale aumenta

notevolmente le speranze di guarigio-

ne e i polipi impiegano circa una deci-

na d’anni a diventare tumore invasivo,

quindi lo screening può essere davve-

ro utile a ridurre la mortalità.

Quali limiti

Per quanto la diagnosi precoce sia uno

strumento prezioso per abbattere la

mortalità, nessuno screening è esan-

te da limiti e non per tutte le malattie si

possono fare esami a tappeto.

2120

Page 12: Altroconsumo Guida Sanita

SANITÀISTRUZIONI PER L’USO

SANITÀISTRUZIONI PER L’USO

Trovano, non prevengono

Gli screening sono applicati a larghe fa-

sce di popolazione sana, e non si può

pretendere che abbiano lo stesso valore

di una visita personalizzata. Inoltre la dia-

gnosi precoce non comporta necessaria-

mente una prognosi migliore, non è detto

cioè che abbia sempre un’influenza posi-

tiva sul decorso della malattia. Alcuni tu-

mori arrivano a guarigione anche se sono

individuati più tardi quando presenta-

no già sintomi, altri nonostante vengano

scoperti prima che il paziente abbia sin-

tomi, si trovano spesso già in uno stadio

avanzato e irreparabile, per esempio al-

cuni tumori del polmone.

Anche rischi, non solo benefici

A volte una diagnosi precoce può essere

addirittura dannosa, per esempio quan-

do individua un tumore che diventa inva-

sivo molta lentamente e che è probabi-

le non provochi la morte del paziente. In

questo caso intervenire può essere inu-

tile o perfino controproducente.

Vi sono poi rischi che i test diano risulta-

ti errati. Si potrebbe ottenere un falso po-

sitivo, cioè il paziente è sano, ma il test

indica la presenza della malattia, il che

implica un inutile peggioramento della

qualità della vita del paziente, sottoposto

a un forte stress, peggiorato dal ricorso a

ulteriori esami di accertamento. Oppure

può verificarsi un falso negativo, l’esame

non rileva la malattia che invece è in cor-

so. In questo caso l’illusoria rassicurazio-

ne porta il paziente a ignorare eventua-

li sintomi con conseguente ritardo nella

diagnosi. Ricevere un risultato favorevo-

le non deve far abbassare troppo la guar-

dia, il paziente deve continuare a vigilare

sul proprio stato di salute.

Quali sono raccomandati

Per la prevenzione del tumore della mam-

mella, la mammografia, che è una radio-

grafia, è raccomandata dal ministero del-

la Salute per le donne di età compresa tra

i 50 e i 69 anni che vengono invitate a ef-

fettuarla gratuitamente ogni due anni.

Per quanto riguarda il Pap test, un esa-

me che ricerca alterazioni cellulari nel

collo dell’utero, il ministero della Salute

prevede controlli gratuiti ogni tre anni

per tutte le donne che abbiano un’età

compresa tra 25 e 64 anni.

Per lo screening del tumore del colon

retto sono im-

piegati due tipi

di test: la ricerca

del sangue oc-

culto nelle feci

(Sof) e la retto-

sigmoidoscopia

(Rss) che, grazie

a una sonda fles-

sibile, permet-

te di esaminare

la superficie in-

terna dell’ultima porzione dell’intestino.

Entrambi gli esami si rivolgono alla popo-

lazione generale, sia uomini sia donne. Il

primo è offerto gratuitamente ogni due

anni alle persone sopra i 50 anni (l’età in

cui si presenta circa il 90% dei tumori del

colon retto). Se risulta positivo si esegue

una colonscopia. La rettosigmoidosco-

pia (Rss) è raccomandata tra i 58 e i 60

anni e va ripetuta ogni 10 anni.

Quando farli?

È consigliabile cominciare a fare rego-

larmente la mammografia solo dopo i 50

anni. Prima di questa età i rischi di falsi al-

larmi con ulteriori inutili accertamenti sono

maggiori e non sono bilanciati dall’effica-

cia del test, prima di tutto perché il rischio

di tumore alla mammella in giovane età è

più basso. Inoltre la densità del seno di

una donna giovane rende difficile ricono-

scere eventuali anomalie, quindi diventa

meno utile il ricorso allo screening.

È sensata l’offerta del Pap test dopo i

25 anni: nelle gio-

vanissime le le-

sioni del tessuto

spesso guarisco-

no da sole nel giro

di 2-3 anni; con il

test verrebbero ri-

levate inutilmente

senza ridurre il ri-

schio di mortalità,

ma con un inutile

aumento dei costi

sanitari. Per quanto riguarda le donne

che hanno superato i 64 anni, se negli ul-

timi dieci anni si sono sottoposte a con-

trolli costanti che non hanno mai rivelato

anomalie, non ci sono prove che sia utile

andare avanti con lo screening: il rischio

di sviluppare un tumore in questa fascia

d’età è molto basso.

Quanto agli esami per la diagnosi pre-

coce del tumore del colon retto, le in-

dagini endoscopiche, come la Rss,

non sono prive di rischi. Si tratta prin-

cipalmente di emorragie e perforazio-

ni dell’intestino, ma sono stati osser-

vati anche crisi respiratorie, ictus e

infarti. Secondo i dati del ministero

della Salute le complicanze gravi sono

relativamente rare nel caso della ret-

tosigmoidoscopia, circa una perfora-

zione su 10mila esami.

L’esito positivo degli screening periodici

non deve indurci a trascurare la prevenzione e in generale

il controllo sulla nostra salute

2322

Page 13: Altroconsumo Guida Sanita

SANITÀISTRUZIONI PER L’USO

SANITÀISTRUZIONI PER L’USO

Mangiar sano: dolce, salatoo equilibrato?

- Sai quanti grammi di sale ci sono nel pane, nella carne, nel pesce?

- Sai quanto zucchero contengono i biscotti, la frutta, le bibite che consumi ogni giorno?

- Sai che molti prodotti alimentari che consumi ogni giorno contengono additivi che possono causare allergie?

Vai su www.altroconsumo.it/mangiasanoCon pochi clic terrai così sotto controllo la tua dieta,

a tutto vantaggio della linea e della salute.

L’importanza della prevenzione

Il primo vero passo per la protezione del-

la salute non è costituito dalla diagno-

si precoce delle malattie ma dalla loro

prevenzione. Per diminuire il numero di

morti per tumore si deve perciò prima

di tutto intervenire sui fattori di rischio:

solo così si riduce la probabilità che in-

sorga la malattia.

Per alcuni fattori come la familiarità, ov-

vero se si hanno parenti malati o morti

per tumore, è consigliabile sottoporsi a

controlli frequenti.

Ci sono anche fattori ambientali che au-

mentano le probabilità di ammalarsi.

L’esposizione a concentrazioni elevate

e frequenti di inquinanti, come quelli che

si respirano nel centro di molte grandi

città, o la vicinanza a materiali tossici e

a radiazioni.

Ma la prevenzione parte soprattutto da

noi: un corretto stile di vita permette di

ridurre il rischio di tumori nel tempo più

di qualunque screening. Importantissimo

è per tutti ridimensionare, o se possibi-

le eliminare, i comportamenti a rischio

come fumare, mangiare in modo scorret-

to (troppa carne, grassi e cereali raffina-

ti, poca frutta, verdura e fibre) o abusare

degli alcolici: le nostre scelte quotidiane

influenzano la nostra salute.

Farmaci

Una parte importante della voce di spe-

sa per la salute di ogni famiglia è costi-

tuita dai farmaci. Vediamo insieme quel

che c’è da sapere su costi, possibilità

di risparmio, esenzioni e scelta del far-

maco meno caro.

Conosciamoli meglioAll’interno di un farmaco si trovano uno

o più principi attivi, cioè le molecole che

hanno azione farmacologica. È questo

che caratterizza il farmaco, la sua azio-

ne e anche i suoi eventuali effetti inde-

siderati. Per esempio nell’Aspirina® il

principio attivo è l’acido acetilsalicilico.

Vi sono poi anche gli eccipienti, sostan-

ze che servono a proteggere il principio

attivo e facilitarne l’assunzione e l’as-

sorbimento da parte dell’organismo e in

alcuni casi modificare colore o sapore

sgradevoli del farmaco. Lattosio, talco,

amido, conservanti e coloranti sono tutti

eccipienti che si possono trovare nei far-

maci in commercio.

Sulla confezione

Un farmaco è contraddistinto dal nome

commerciale, dato al prodotto dalla casa

farmaceutica (per esempio Aspirina® o

Moment®). Sulla confezione troviamo

però anche l’indicazione del principio at-

tivo presente, del dosaggio o della con-

centrazione, a seconda della forma far-

maceutica (per esempio 200 mg oppure

5%). Devono inoltre comparire gli ecci-

pienti, un codice a barre e il numero di

Autorizzazione all’immissione al com-

mercio (Aic). Questa autorizzazione viene

conferita solo dopo che l’azienda che pro-

duce il farmaco ha dimostrato che esso

possiede tre caratteristiche giudicate es-

senziali: qualità, efficacia e sicurezza.

Infine sulla confezione esterna compa-

re l’indicazione “Farmaco da vendersi

25

Page 14: Altroconsumo Guida Sanita

SANITÀISTRUZIONI PER L’USO

SANITÀISTRUZIONI PER L’USO

dietro presentazione di ricetta medica”,

oppure, “Medicinale da automedicazio-

ne”, a seconda della categoria a cui ap-

partiene il farmaco in questione.

Di marca e generici

Le aziende che mettono a punto nuo-

vi farmaci hanno un ritorno delle spe-

se sostenute per la ricerca e lo svilup-

po grazie al brevetto che ha la durata di

un certo numero di anni. In quel lasso di

tempo solo quella casa farmaceutica ha

il diritto di commercializzare quel princi-

pio attivo o quel mix di molecole in quel-

la forma. Scaduto il brevetto industria-

le, è possibile anche per altre aziende

produrre farmaci con lo stesso principio

attivo e lo stesso dosaggio: sono i co-

siddetti farmaci generici o equivalenti.

Costano molto meno dei corrisponden-

ti farmaci di marca e non hanno un nome

di fantasia, ma si limita-

no a riprendere quel-

lo del principio atti-

vo contenuto. Per

esempio il generico di Aulin®, farmaco a

base di nimesulide, si chiama nimesu-

lide, il generico di Voltaren®, farmaco

a base di diclofenac, si chiama diclofe-

nac. Il nome del principio attivo è seguito

dalla sigla dell’azienda produttrice (per

esempio diclofenac EG o HEXAL).

Dal punto di vista terapeutico il farma-

co di marca e il suo generico corrispon-

dente hanno lo stesso valore, cioè sono

interscambiabili. L’Agenzia italiana del

farmaco (Aifa) ne garantisce la bio-

equivalenza e stila periodicamente del-

le liste in cui vengono inseriti man mano

i farmaci che perdono il brevetto e che

si possono considerare equivalenti dal

punto di vista terapeutico a quelli già di-

sponibili in commercio.

Costi ed esenzioniAlcuni farmaci vanno pagati per intero

dal cittadino, altri sono interamente rim-

borsati dallo Stato, mentre in alcune re-

gioni viene chiesto al paziente un con-

tributo di spesa per il loro acquisto (il

ticket), ma sono previste esenzioni per

reddito o per particolari patologie.

Classe A: rimborsati

In base alla rimborsabilità i farmaci sono

divisi in due classi: la classe A e la clas-

se C. Sono inseriti in classe A i farmaci

a carico del Servizio sanitario nazionale,

che il cittadi-

no riceve gra-

tuitamente, a

parte even-

tuali ticket in-

trodotti dalla

regione di re-

sidenza. Si tratta

di farmaci conside-

rati essenziali per la salu-

te, come quelli per la cura di malattie cro-

niche (ipertensione, diabete, asma) o di

malattie che possono essere gravi (per

esempio le infezioni). Per tutti è neces-

saria la ricetta medica. Quando sono di-

sponibili i generici-equivalenti, lo Stato

rimborsa quelli: se il cittadino decide in-

vece di ritirare il farmaco di marca corri-

spondente, deve pagare la differenza tra

la quota rimborsata, pari al prezzo del ge-

nerico, e il prezzo del farmaco di marca.

Classe C: a carico del cittadino

In fascia C troviamo i farmaci a totale ca-

rico del cittadino. Si trovano in questa ca-

tegoria sia farmaci acquistabili con ricet-

ta medica, sia farmaci per i quali la ricetta

non serve. Comunque si tratta di farma-

ci che non sono considerati essenziali o

che rappresentano una seconda scelta ri-

spetto a quelli rimborsati. Alcuni farmaci

collocati in classe C possono essere rim-

borsati in casi particolari: si dice che sono

“in classe A con nota”. L’Agenzia del far-

maco stabilisce con specifiche note ag-

giornate periodicamente quali farmaci di

fascia C possono essere rimborsati per

alcune categorie di cittadini, che si tro-

vano in determinate condizioni di salu-

te. Per esempio, i farmaci per l’osteo-

porosi, quando vengono prescritti per la

prevenzione primaria delle fratture, van-

no pagati per intero; solo in caso di frat-

tura già presente, evidenziata da una ra-

diografia, sono forniti gratuitamente. Solo

il medico ha la facoltà di decidere se ap-

porre o meno la nota Aifa sulla ricetta e

quindi se rendere rimborsabile il farmaco.

Per prendere visione delle note Aifa più

aggiornate potete visitare il sito: www.

agenziafarmaco.it./it/content/note-aifa.

Con e senza ricetta

Tutti i farmaci che richiedono una dia-

gnosi medica o in cui il rapporto tra ef-

ficacia e sicurezza non è ancora chia-

ramente definito, magari perché sono

stati da poco immessi sul mercato, de-

vono essere prescritti dal medico e

quindi richiedono la ricetta.

I farmaci di libera vendita, invece, sono

quelli in commercio da molti anni. Di

questi si conoscono perciò gli effet-

ti desiderati e indesiderati, indicati per

la cura breve (non più di qualche gior-

no) di piccoli disturbi che non richie-

dono l’intervento del medico. Tra i far-

maci di libera vendita si distinguono:

i Sop, senza obbligo di prescrizione,

come per esempio la Tachipirina® e gli

Otc, over the counter, cioè farmaci da

banco, come il Moment®. Solo per gli

2726

Page 15: Altroconsumo Guida Sanita

SANITÀISTRUZIONI PER L’USO

OTC è consentita la pubblicità diretta ai

cittadini. Per i farmaci di libera vendita

esiste un bollino di riconoscimento: una

croce rossa con la faccina che sorride,

insieme alla scritta “Farmaco senza ob-

bligo di ricetta”.

Vari tipi di ricetta

La ricetta mutualistica (rossa o verde, a

seconda delle regioni) ha validità regio-

nale ai fini del rimborso, cioè il cittadi-

no può ritirare il farmaco prescritto su

questo foglio gratuitamente, o dietro il

pagamento del ticket, solo in farmacie

della regione di residenza. Se lo ritira in

una farmacia di una regione diversa do-

vrà pagarlo per intero. Questa ricetta è

valida 30 giorni escluso quello di emis-

sione e non può essere ripetuta: il far-

macista la ritira perché dovrà inviarla al

Servizio sanitario per farsi rimborsare il

farmaco fornito.

La ricetta bianca, valida in tutte le farma-

cie italiane, può essere ripetibile o non ri-

petibile. Nel primo caso può essere riuti-

lizzata fino a 10 volte nell’arco di sei mesi,

salvo diversa indicazione. Fanno ecce-

zione i farmaci contenenti benzodia-

zepine, che curano l’ansia e l’insonnia,

(come il Tavor®, il Lorans® e altri) per i

quali le ricette valgono fino a tre volte

nell’arco di 30 giorni. Il farmacista resti-

tuisce la ricetta al paziente dopo avergli

consegnato il farmaco.

La ricetta non ripetibile si può usare

una sola volta nell’arco di 30 giorni dal-

la data di emissione: il farmacista la riti-

ra quando consegna il farmaco.

Esistono poi altre due tipologie: la ricet-

ta ministeriale speciale, che serve per la

prescrizione di sostanze psicotrope e stu-

pefacenti, come la morfina e simili, che

presentano un rischio elevato di indurre

dipendenza, e quella limitativa, che può

essere compilata solo da medici speciali-

sti o che operano in centri ospedalieri.

Ticket ed esenzioni

Con l’introduzione del federalismo fi-

scale le Regioni possono decidere auto-

nomamente se introdurre o meno il ticket

sui farmaci e sono sempre le Regioni a

stabilire le categorie di persone esen-

tate dal pagamento del ticket. Al mo-

mento in cui scriviamo, Val d’Ao-

sta, Provincia Autonoma di Trento,

Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna,

Toscana, Umbria, Marche, Sardegna e

Basilicata non applicano alcun ticket sui

farmaci. In queste Regioni i farmaci di fa-

scia A sono quindi

sempre totalmente

rimborsati e ai cit-

tadini non è richie-

sto di concorrere

alle spese.

Nel resto d’Italia

l’entità del ticket

(che può essere fis-

sa a confezione o

variabile in base al prezzo del farmaco) e

le categorie esentate cambiano da una re-

gione all’altra. Per una situazione aggior-

nata si può consultare il sito di Federfarma:

www.federfarma.it/Farmacie-farmacie/

Ticket-Regionali.aspx.

Laddove esistono farmaci generici o

equivalenti, lo Stato rimborsa il farmaco

generico; se il cittadino preferisce avere

il farmaco di marca, deve pagare di tasca

propria la differenza. I medici dovrebbe-

ro prescrivere i farmaci equivalenti e i far-

macisti dovrebbero sempre informare i

cittadini dell’esistenza del farmaco equi-

valente anche qualora il medico non lo

abbia prescritto.

Prezzi finalmente liberi

I farmaci che necessitano di prescrizione

medica hanno un prezzo unico su tutto il

territorio nazionale. I farmaci da autome-

dicazione (Otc e Sop), quelli cioè di libe-

ra vendita che, in seguito alla liberalizza-

zione del 2006, si possono trovare sia in

farmacia sia nella grande distribuzione,

hanno un prezzo libero. È sempre co-

munque il farma-

cista a dispen-

sarli, sia dentro

sia fuori dalla far-

macia. La libera-

lizzazione e l’al-

largamento dei

canali di vendi-

ta hanno stimola-

to la concorrenza

tra il punto vendita tradizionale, la farma-

cia, e i nuovi arrivati, parafarmacie e iper-

mercati, ampliando la forbice di prezzo e

le possibilità di risparmiare.

Una nostra recente inchiesta in 144 punti

vendita di 10 città, pubblicata sul bime-

strale Test Salute, ha rilevato che se si

sceglie il canale più conveniente, di so-

lito gli ipermercati, il prezzo di uno stes-

so farmaco scende anche del 18%. La

liberalizzazione ha avuto anche il bene-

fico effetto di dare una generale frenata

all’aumento indiscriminato dei prezzi: tra

il 2000 e 2005 l’incremento era stato del

19%, mentre dal 2006 al 2010 l’aumento

è stato al massimo del 3,4%.

2928

La liberalizzazione della vendita dei farmaci

senza ricetta comporta una reale possibilità

di risparmio per il cittadino

SANITÀISTRUZIONI PER L’USO

Page 16: Altroconsumo Guida Sanita

30

SANITÀISTRUZIONI PER L’USO

Risparmiare è possibile

Grazie alla larga diffusione dei farmaci

generici e alla liberalizzazione dei prez-

zi dei farmaci da banco, oggi risparmia-

re sull’acquisto dei medicinali è davvero

possibile. Ecco i nostri consigli:

non è sempre necessario assu-

mere farmaci: a volte il pro-

blema si risolve da solo;

contro disturbi lievi e

transitori come un mal

di denti o una pun-

tura d’insetto, prima

di precipitarvi ad ac-

quistare un nuovo

prodotto, aprite l’ar-

madietto dei medici-

nali a casa. È possibile

che abbiate già ciò che fa

per voi: controllate le indica-

zioni sui foglietti illustrativi;

per i farmaci da banco, memorizza-

te il punto vendita dove il prezzo è più

conveniente. I risparmi che si possono

realizzare sono interessantissimi;

consultate la nostra banca dati sui far-

maci su www.altroconsumo.it/farmaci.

La nostra banca dati

La banca dati dei farmaci di Altro-

consumo, aggiornata ogni mese, contie-

ne tutti i farmaci per uso umano in com-

mercio in Italia, sia quelli rimborsati dal

Servizio sanitario nazionale, sia quelli a

pagamento. Per ogni farmaco viene spe-

cificato se esistono o meno prodotti equi-

valenti e vengono date numerose indi-

cazioni come il principio attivo, la forma

farmaceutica, il prezzo al pubblico della

confezione e il prezzo unitario (per singo-

la bustina, capsula o supposta), la quota

a carico del paziente (quando esiste il ge-

nerico), l’eventuale ticket e la classe A o

C, la presenza o l’assenza di gluti-

ne e lattosio, eccipienti che

possono creare problemi

a persone intolleranti o

allergiche.

La ricerca può esse-

re fatta digitando il

nome commercia-

le del farmaco (per

esempio Moment®)

oppure il nome del

principio attivo (per

esempio ibuprofene) e

cliccando sul pulsante “cer-

ca”. Se si digita un nome non

corretto, il programma suggerisce nomi

simili, aiutando nella selezione di quel-

lo giusto. Per i farmaci rimborsabili, un

menu a tendina consente di selezionare

la regione di residenza.

La tabella dei risultati fornisce tutte le

informazioni relative al farmaco cerca-

to, oltre all’elenco di tutti i farmaci equi-

valenti, con lo stesso principio attivo, lo

stesso dosaggio e quindi con la stes-

sa efficacia, interscambiabili tra loro.

L’ordine con cui compaiono i farmaci va

dal più conveniente al più caro, per con-

fezione o per singola unità. Provate a

consultare la nostra banca dati su: www.

altroconsumo.it/farmaci.

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Page 17: Altroconsumo Guida Sanita

o più conveniente per me? Viene riparato un prodotto in garanzia

Mi hanno sottratto soldi dal conto, cosa faccio? Qual è la tariff

ettrica più conveniente? Si attiva l’adsl senza il telefono fi sso? H

n dubbio su un prodotto dimagrante, mi aiutate? I farmaci generic

ono convenienti? Il modello di videocamera più conveniente

Qual è il conto corrente più conveniente per me? Come funzion

rendita di una polizza vita? Come contesto una multa arrivata i

tardo? Senza incidenti, perché la mia polizza Rc auto è aumentata

Qual è la tariffa telefonica più vantaggiosa per me? Come disdic

n’assicurazione infortuni vita? Qual è il prestito più conveniente pe

me? Gli integratori alimentari servono? Come contesto una bollett

bagliata? Quali agevolazioni per l’acquisto della prima casa?

Per la risposta a ogni tua domanda, vai suwww.altroconsumo.it

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