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Spedizione in A.P. - 45% art. 2 - comma 20/b - legge 66/92 - Filiale di Napoli Amare Napoli nonostante tutto di Alberto Canonico Aumenta il caldo e il termometro ci av- verte che è arrivata l’estate, anche se la città è avvolta in una cappa asfissiante di inquina- mento. I bagnanti affollano sempre più i lidi delle coste campane durante il fine settimana, anche se, stando ai dati dell’Arpac, il nostro è il mare “meno blu” d’Italia. Continua la ricer- ca di un lavoro estivo fra i giovani, magari per raccogliere qualche spicciolo per le vacanze, anche se si tratta di stipendi in nero. Inizia il periodo delle rassegne e dei festival in giro per la Campania, anche se le difficoltà econo- miche ne minano il contenuto e la qualità. Sono i pro e i contro della ricetta che Na- poli e la Campania propongono per l’estate 2010 a chi sceglierà di gustare la città durante il periodo estivo. Non molti, in verità, i turisti, stando ai pri- mi dati che arrivano dall’industria del settore, sia a Napoli che in Costiera, sia a Capri che a Ischia e nel Salento. Ma questo non deve far pensare a un’estate sottotono per la nostra re- gione. Abbiamo voluto dare una risposta a chi dice che Napoli è bella solo da guardare in cartolina. Bisogna fare una distinzione, que- sto è certo, tra la città reale e, come suggeri- sce il titolo del libro del giornalista e scrittore partenopeo Antonio Ghirelli, “una certa idea di Napoli”, legata al sentimento che tutti i na- poletani portano nel cuore. La metropoli ha problemi economici, politici, organizzativi. Il nostro invito è di restare vigili e ottimisti: qualcosa “pur si muove”. Ci viene spesso ripetuto, durante le riu- nioni con i direttori dei maggiori quotidia- ni, che il mondo dell’editoria è in crisi, che non è facile trovare lavoro, che partiamo in una posizione di svantaggio rispetto a chi ha maggiore esperienza, ma non ci arrendiamo. Altrimenti non si spiegherebbe perché ogni mese un numero del nostro giornale sia scrit- to e stampato. Parallelamente invitiamo chi legge a non arrendersi alle disavventure che la città vive ogni giorno: rifiuti, caos, traffico, disservizi sono parte integrante di una grande metropoli che ha problemi innegabili, ma che può anche dare piaceri. In questo numero raccontiamo le diffi- coltà e i piaceri della ricerca di un lavoro “cal- do” che tanto va di moda in questo periodo, attraverso l’esperienza diretta di giovani che in Italia e all’estero scelgono questa opportu- nità. Cerchiamo di capire perché, pur avendo in Campania cinque località elette patrimonio dell’umanità dall’Unesco, il mare “nostrum” sia tra i più inquinati d’Italia. Chiediamo alle “persone” quale sia la molla che spinge a cre- dere nei loro progetti, pur vivendo in un mo- mento di crisi, come ci viene spesso ricordato. Cerchiamo di scoprire le tendenze tutte par- tenopee che ci faranno compagnia e anime- ranno quest’estate. Dedichiamo uno sguardo attento ai festival e agli appuntamenti che Na- poli e non solo propone, tra caos, difficoltà eco- nomiche, rinvii, annullamenti e spostamenti. Dice lo scrittore partenopeo Raffaele La Capria: “Napoli è una donna bellissima, che infinite volte ci ha tradito, ma che ci è entrata nel sangue e dal cui fascino non ci si potrà mai liberare”. Chi la ama non ne rimanga vit- tima. L’inchiesta I lavori “caldi” dei giovani campani pag. 2-3 Appuntamenti Tra crisi e rimandi lo spettacolo non molla pag. 6-7 Tendenze Queer Travel & librerie per prenotare la vacanza pag. 10 I veri signori partenopei sanno vivere con dignità Una volta c’erano i grandi signori napoletani, magari discendenti di antichi hidalgo spagnoli, capaci di ridursi con le arcifamose pezze al sedere continuando a vivere con dignità e anche con qualche grandeur, senza mai chiedere soldi al di fuori della famiglia. C’è chi dice che se ne sia persa la specie. Non è così. Antonio Bassolino, forse anche lui discendente di qualche antico hidalgo spa- gnolo, ha continuato a spendere fino all’ul- timo dal tesoro della famiglia campana trattando con il dovuto sprezzo le misure burocratiche e un po’ da mezza calzetta il patto di stabilità. Contemporaneamente però ha rimandato al mittente le carità pe- lose di alcuni miliardi di euro che venivano dall’Europa. Che diavolo! I veri signori na- poletani sono abituati a vivere del proprio. Il fratello di Caino R...Estate a galla ! Schizzo d’inchiostro di A. L. Esposito luglio 2010 anno X n. 6 Periodico a cura della Scuola di giornalismo diretta da Paolo Mieli nell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli www. unisob.na.it/inchiostro chiostro

Amare Napoli REstate a gallave. Londra è una delle città prescelte da ragazzi e ragazze per trovare la propria autonomia. Francesco, 23 anni, residente nella provincia di Benevento,

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Page 1: Amare Napoli REstate a gallave. Londra è una delle città prescelte da ragazzi e ragazze per trovare la propria autonomia. Francesco, 23 anni, residente nella provincia di Benevento,

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AmareNapoli nonostantetutto di Alberto Canonico

Aumenta il caldo e il termometro ci av-verte che è arrivata l’estate, anche se la città è avvolta in una cappa asfissiante di inquina-mento. I bagnanti affollano sempre più i lidi delle coste campane durante il fine settimana, anche se, stando ai dati dell’Arpac, il nostro è il mare “meno blu” d’Italia. Continua la ricer-ca di un lavoro estivo fra i giovani, magari per raccogliere qualche spicciolo per le vacanze, anche se si tratta di stipendi in nero. Inizia il periodo delle rassegne e dei festival in giro per la Campania, anche se le difficoltà econo-miche ne minano il contenuto e la qualità. Sono i pro e i contro della ricetta che Na-poli e la Campania propongono per l’estate 2010 a chi sceglierà di gustare la città durante il periodo estivo. Non molti, in verità, i turisti, stando ai pri-mi dati che arrivano dall’industria del settore, sia a Napoli che in Costiera, sia a Capri che a Ischia e nel Salento. Ma questo non deve far pensare a un’estate sottotono per la nostra re-gione. Abbiamo voluto dare una risposta a chi dice che Napoli è bella solo da guardare in cartolina. Bisogna fare una distinzione, que-sto è certo, tra la città reale e, come suggeri-sce il titolo del libro del giornalista e scrittore partenopeo Antonio Ghirelli, “una certa idea di Napoli”, legata al sentimento che tutti i na-poletani portano nel cuore. La metropoli ha problemi economici, politici, organizzativi. Il nostro invito è di restare vigili e ottimisti: qualcosa “pur si muove”. Ci viene spesso ripetuto, durante le riu-nioni con i direttori dei maggiori quotidia-ni, che il mondo dell’editoria è in crisi, che non è facile trovare lavoro, che partiamo in una posizione di svantaggio rispetto a chi ha maggiore esperienza, ma non ci arrendiamo. Altrimenti non si spiegherebbe perché ogni mese un numero del nostro giornale sia scrit-to e stampato. Parallelamente invitiamo chi legge a non arrendersi alle disavventure che la città vive ogni giorno: rifiuti, caos, traffico, disservizi sono parte integrante di una grande metropoli che ha problemi innegabili, ma che può anche dare piaceri. In questo numero raccontiamo le diffi-coltà e i piaceri della ricerca di un lavoro “cal-do” che tanto va di moda in questo periodo, attraverso l’esperienza diretta di giovani che in Italia e all’estero scelgono questa opportu-nità. Cerchiamo di capire perché, pur avendo in Campania cinque località elette patrimonio dell’umanità dall’Unesco, il mare “nostrum” sia tra i più inquinati d’Italia. Chiediamo alle “persone” quale sia la molla che spinge a cre-dere nei loro progetti, pur vivendo in un mo-mento di crisi, come ci viene spesso ricordato. Cerchiamo di scoprire le tendenze tutte par-tenopee che ci faranno compagnia e anime-ranno quest’estate. Dedichiamo uno sguardo attento ai festival e agli appuntamenti che Na-poli e non solo propone, tra caos, difficoltà eco-nomiche, rinvii, annullamenti e spostamenti. Dice lo scrittore partenopeo Raffaele La Capria: “Napoli è una donna bellissima, che infinite volte ci ha tradito, ma che ci è entrata nel sangue e dal cui fascino non ci si potrà mai liberare”. Chi la ama non ne rimanga vit-tima.

L’inchiesta

Ilavori“caldi”deigiovanicampani

pag.2-3

Appuntamenti

Tracrisierimandilospettacolononmolla

pag.6-7

Tendenze

QueerTravel&librerieperprenotarelavacanza

pag.10

IverisignoripartenopeisannoviverecondignitàUna volta c’erano i grandi signori

napoletani, magari discendenti di antichihidalgo spagnoli, capaci di ridursi con learcifamose pezze al sedere continuandoa vivere con dignità e anche con qualchegrandeur, senza mai chiedere soldi al difuoridellafamiglia.C’èchidicechesenesiapersalaspecie.Nonècosì.

Antonio Bassolino, forse anche luidiscendentediqualcheanticohidalgospa-gnolo,hacontinuatoaspenderefinoall’ul-timo dal tesoro della famiglia campanatrattando con il dovuto sprezzo lemisureburocratiche eunpo’ damezza calzetta ilpatto di stabilità. Contemporaneamenteperòharimandatoalmittentelecaritàpe-losedialcunimiliardidieurochevenivanodall’Europa. Che diavolo! I veri signori na-poletanisonoabituatiaviveredelproprio.

IlfratellodiCaino

R...Estate agalla!

Schizzod’inchiostrodiA.L.Esposito

luglio2010

annoX

n. 6

Periodico a cura della Scuola di giornalismo diretta da Paolo Mieli nell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoliwww.unisob.na.it/inchiostro

chiostro

Page 2: Amare Napoli REstate a gallave. Londra è una delle città prescelte da ragazzi e ragazze per trovare la propria autonomia. Francesco, 23 anni, residente nella provincia di Benevento,

di Pasquale Napolitano

La Campania offre poco, ma c’è chi preferisce vivere e lavorare altro-ve. Londra è una delle città prescelte da ragazzi e ragazze per trovare la propria autonomia. Francesco, 23 anni, residente nella provincia di Benevento, è riuscito a studiare la lingua inglese e a trovare lavoro. “Partito nel novembre 2008, sono rimasto a Londra per un anno e mezzo, tornando in Italia quat-tro volte per pochi giorni. È stata un’esperienza di vita importante”. Aveva già deciso di restare per così 0tanto tempo? “No. Dovevo tornare dopo tre mesi, ma Londra mi ha catturato”. Come ha trovato lavoro? “Un amico mi ha procurato un colloquio presso una catena di cof-fee-shop, per cui aveva già lavorato. Il mio inglese è stato soddisfacente e dopo 15 giorni ho avuto il mio primo impiego”. Dove ha alloggiato? “Inizialmente sono stato ospita-to da un conoscente. In seguito ho cambiato diverse case. I costi dipen-

dono dalle zone”. Quanto ha guadagnato? “Poco meno di sei sterline a ora per 35 ore settimanali. Ho lavorato 5 giorni a settimana ma esiste la possibilità di farne di più o di meno. Le mance non sono obbligatorie, né sono ammesse dal regolamento. Di solito si lascia un piattino per picco-le somme”. Ha studiato inglese? “Si. Londra offre tanti corsi di lingua; io ne ho scelto uno sovven-zionato dal go-verno. Il corso dura tre mesi e costa 140 ster-line, rimborsa-bili al 100% in base al reddito”. Quali sono state le maggiori dif-ficoltà incontrate? “Sicuramente gli orari: non ero abituato a lavorare così duramente. A Londra dovevo alzarmi alle 4,30 per aprire il locale alle 6 e lavorare fino alle 14. È stato poi complicato curare i rapporti con il cliente, che in Inghilterra è venerato e posto al di sopra di tutto. Bisogna avere molta

pazienza e professionalità”. Avrebbe avuto le stesse oppor-tunità in Italia? “Secondo me no. Nel nostro Pa-ese non si ragiona secondo merito-crazia, è sempre tanto il lavoro nero e i giovani tendono a restare con la famiglia. A Londra lo scenario è di-verso: puoi raggiungere facilmente una buona autonomia economica e, se vali, fare carriera. A me sono stati offerti corsi per ampliare le cono-scenze personali e sfruttare nuove

o p p o r t u n i t à sia all’interno che all’esterno della società per cui ho lavo-rato”.

Potrebbe tornare a lavorare per la stessa società? “Certo. Se ritorno entro sei mesi ho addirittura un canale preferen-ziale”. Cosa le è mancato di più? “La famiglia; fortunatamente ho avuto rapporti d’amicizia davvero piacevoli. Ovviamente ho sentito la mancanza della cucina italiana”.

di Sergio Napolitano

Da che mondo è mondo studenti e giovani in genere per la stagione estiva sono alla ricerca di un lavoro a tempo deter-minato. Trovare un’attività retribuita temporanea di due o tre mesi, può essere un’occasione di guadagno e allo stesso tempo rappresenta un’esperienza da inserire nel proprio bagaglio pro-fessionale.

Molti lavori durano per il periodo estivo o invernale, ri-spettivamente da maggio a settembre e da dicembre ad aprile, sebbene alcuni siano semplicemente casuali o temporanei per qualche settimana. I lavori stagionali sono sempre disponibili, specialmente quelli dell’industria turistica.

Numerose le posizioni aperte che in questi periodi dell’anno affollano il web o le riviste specializzate: dal settore del turismo a quello del lavoro presso i seggi elettorali, dal ca-sting alle rilevazioni attraverso call center, e anche operatori e addetti scalo negli aeroporti nazionali e internazionali, anima-zione nei villaggi, servizi alberghieri, fiere e congressi, bagni-ni e istruttori sportivi e tanto altro. Molti lavori di breve durata sono ricercati in determinati periodi dell’anno, per altri invece le assunzioni restano sempre aperte. Il successo della ricerca di un lavoro estivo o comunque a tempo determinato dipende da tanti fattori come le esigenze economiche, la professionalità e la competenza posseduta ed essere disponibili a effettuare spo-stamenti anche all’estero.

Secondo Cristiano Ianna direttore generale di Metis S.p.A. “nei mesi estivi si possono trovare interessanti oppor-tunità specialmente per chi deve entrare per la prima volta, o rientrare, nel mondo del lavoro. Nei luoghi di villeggiatura si registra un boom di offerte di lavoro nel settore turistico-alber-ghiero e in tutto il comparto che ruota attorno al business delle vacanze”.

La Metis S.p.A., agenzia per il lavoro specializzato nella ricerca, selezione e gestione delle risorse umane, ha lanciato

in questi giorni una campagna per offrire circa 1500 opportu-nità di nuovi posti di lavoro in tutta Italia per i mesi di luglio e agosto. Le figure professionali più richieste sono nel settore delle telecomunicazioni, con gli operatori di customer service e promoter; nei settori della grande distribuzione, con gli addetti alle vendite, gli addetti alle casse, i capi reparto, i banconisti; ci sono poi gli arredatori, i geometri e gli architetti per i grandi magazzini dell’arredamento; gli agenti in attività finanziaria e gli addetti in back office. “Circa il 60 per cento delle offerte di lavoro sono dirette ai giovani - spiega Ianna - ossia a coloro che entrano per la prima volta nel mondo del lavoro o che hanno una breve esperienza professionale, da uno a tre anni. Oggi le agenzie per il lavoro si sono accreditate come il mezzo più velo-ce e più efficace per traghettare i giovani dal mondo della scuola o dell’università al lavoro”.

La rete di Internet, anche quest’anno, continua a rivelarsi il mez-zo più efficace per ricercare un lavoro. Nuove opportunità, infatti, giungono proprio dal web. Un esempio sono i venditori di elettronica di consumo come E-price (Gruppo Banzai), che of-fre 15 nuove risorse, tra cui 5 sviluppa-tori web per potenziare il proprio sito, 5 category manager per gestire il catalogo dal punto di vista commerciale e 5 tra responsabili del customer care, product manager, web designer e addetti alla logistica. C’è poi il settore turistico. Ex-pedia necessita di 20 persone per l’Italia: assistenti clienti, web designer, software developer, market manager, revenue specia-list, property assistance coordinator. Edreams seleziona le sue figure professionali in tutta Europa: un contabile amministrati-vo, un analista finanziario, due search engine marketing mana-ger, un key account manager, cinque addetti al servizio clienti,

due sviluppatori Java per Barcellona, un key account manager per Parigi e tre addetti al call center per Milano.

Per Monster.it, divisione di Monster Worldwide società di recruiting on line presente in 52 Paesi e leader in Italia nella ricerca del personale grazie al premio WWW, istituito dal quo-tidiano economico Il Sole 24 ore, il boom delle richieste per lavori stagionali previsti per la prossima estate è avvenuta nei mesi di aprile e maggio di quest’anno.

Circa il 10 per cento ha interessato la Campania, regi-strando una fetta importante in rapporto alla scala nazionale. Così come per le altre agenzie, anche Monster.it indirizza le proprie posizioni per i lavori stagionali in diversi settori. Quello turistico resta il privilegiato.

Per i tradizionalisti restano attivi i Centri per l’Impiego. Per loro il primo passo da fare è iscri-versi. Quest’azione autorizzerà il cen-tro a inviare i dati del candidato verso il mondo del lavoro. La seconda fase è quella di frequentare assiduamente tut-ti gli sportelli che pubblicano le offerte di lavoro evase dal Centro per l’Impie-go: job center, informagiovani, sportelli informativi dei sindacati, quotidiani, siti internet. Infine il terzo e ultimo pas-so è la realizzazione di un Curriculum Vitae, possibilmente in formato euro-peo, che illustri con chiarezza la storia formativa e professionale. Un mezzo oggi considerato dai più antico, ma che

potrebbe rivelarsi efficace, continua ad essere le Pagine Gialle. Ricercare gli indirizzi delle strutture presso le quali

voler lavorare, come alberghi, pub, bar, stabilimenti balneari, associazioni albergatori, potrebbe rivelarsi uno str umento per accelerare l’iter e raggiungere in maniera veloce l’obiettivo fi-nale: lavorare.

di Enrico Parolisi

Quando termina l’anno scolastico, i ragazzi ripongono i tomi scolastici negli armadietti, iniziando a fantasticare mare az-zurro e spiagge dorate. Ma non tutti sono così fortunati da poter contare sulle famiglie per le vacanze estive.

Mario Borgonuovo, 27 anni, lavora al Centro didattico sperimentale, istituto scola-stico del quartiere napoletano di Pianura. Gli studenti, di età compresa tra i 3 e i 16 anni, sono per lo più iscritti a semiconvitto, con spese a carico del Comune, a sottolineare le situazioni di disagio in cui gran parte delle fa-miglie del quartiere versa. Nelle famiglie dei ragazzi ci sono casi di genitori separati, orfani o familiari in carcere.

A garantire loro il mare e il sole, oltre all’istruzione nell’anno scolastico, ci pensa proprio l’istituto, che organizza una colonia estiva nel mese di luglio.

Mario, qual è il suo ruolo nello staff?

“Faccio l’educatore, e nel perio-do estivo anche l’animatore. Intrattengo i bambini con giochi e attività durante la colonia estiva”.

In cosa consiste la parola “colo-nia”?

“Tramite il Centro didattico spe-rimentale per il quale lavoro, portiamo ogni giorno i bambini, un centinaio in totale, presso uno stabilimento balneare della provincia. Il trasferimento è orga-nizzato dall’istituto con pulmini. I ragaz-zi fanno sport, bagno in piscina, giochi e attività di gruppo, pranzano insieme e rientrano a casa nel pomeriggio”.

Da chi è composto il suo pubbli-co?

“Ci sono i bambini della materna e i ragazzi delle scuole superiori, passando per elementari e medie, molti di loro con situa-zioni difficili alle spalle. Per tanti, quelle con la scuola saranno le sole vacanze estive”.

Le attività che svolge, in che modo aiu-tano i ragazzi?

“Dopo la scuola, specialmente in quar-tieri come quello in cui operiamo, i bambini sono alla mercè delle vie di Pianura, che non offrono molto. Credo che la nostra iniziativa estiva li aiuti a tenerli lontano dalla strada”.

Qual è l’impatto su di loro? “Ottimo. Serve molto. Almeno come

la scuola. Permette ai ragazzi di vivere in un ambiente di legalità, loro che abitano dove l’il-legalità è all’ordine del giorno”.

è felice di quello che fa?“Non farei altro. M’interessa quello

che faccio, mi riempie di gioia, poter aiutare i bambini. In fin dei conti, sono il futuro di Napoli”.

di Livio Pane

Chiara è una ragazza di 23 anni ori-ginaria di Napoli che vive a S. Agnello a due passi da Sorrento. Frequenta l’ultimo anno di psicologia a Napoli presso la Federico II ed è in procinto di laurearsi. Come la stragrande maggioranza dei ragazzi che studiano, non ha ancora un posto di lavoro fisso. Circa cinque anni fa quando ha terminato il liceo, grazie a un amico ha iniziato a lavorare presso al-cuni bar che facevano aperitivi di giorno. Su-bito dopo sono venute feste di compleanno e serate in discoteca. Chiara non ci ha messo molto a capire che poteva essere un’ottima occasione per divertirsi e guadagnare un bel po’ di soldi, visto l’enorme numero di locali notturni presenti in Costiera. Ha frequentato subito un corso di barman, per imparare al meglio il mestiere, e da allora appena incomincia l’estate lavora quasi tutte le sere in locali diversi. Chiara sono molte estati che fa questo mestie-re. Cosa ne pensa? “Credo che per un giovane sia un lavoro per-fetto. Permette di lavorare durante l’estate, lasciando comunque tutta la giornata libera, e se hai dei problemi puoi rifiutare. Inoltre ti per-mette di conoscere gente e di guadagnare molti soldi”. Cosa intende per molti soldi? “In genere per una serata normale vie-ni pagata dai 70 ai 90 euro. Considerando che in estate si lavora dai 3 ai 5 giorni, dipende poi

da te, puoi portare a casa anche 300 euro la settimana. Inoltre ci sono ricorrenze come il ferragosto in cui la paga è raddoppiata”. Questo genere di lavoro è possibile farlo anche in inverno? “È molto più difficile. In inverno i lo-cali aperti sono di meno. Quasi tutti hanno già uno staff fisso. Io riesco a lavorare anche in inverno, ma faccio giusto un paio di serate al mese”. Oltre ai barman lavorano altre perso-ne con lei? “Si. Oltre alle figure classiche, come dj, barman e camerieri, i locali estivi permet-tono di inserire nel loro staff anche altre per-sone che non hanno competenze specifiche, tipo accompagnatrici ai tavoli, fotografi o lava-piatti”.

Quanto sono pagati, quanto lei?“No, qualcosa in meno”. Trovare lavoro in estate è più facile quindi?“Sicuramente. Noi siamo molto fortunati, la nostra è una zona che attrae mol-tissimi turisti. Di conse-guenza in estate il giro di soldi aumenta in maniera notevole, e questo consente che nascano tante piccole opportunità lavorative”.Fino a quando pensa di fare questo mestiere?“Non lo so ancora. Cono-sco persone di 35 anni che d’estate sono dietro al ban-

cone a preparare drink, e di inverno invece fanno gli avvocati o ingegneri. Spero di trova-re un lavoro inerente ai miei studi. Speriamo bene”.

diAntonio Frascadore

I piccoli lavori stagionali hanno rappresentatola gavetta anche per alcuni personaggi famosi. TeoMammucarineèunesempio.Lasuaèlastoriadiunragazzochenonamamoltolascuola.Frequentail li-ceoartistico,unodeitantidellacapitalemasachedaibanchiedailibrinonotterràgranché.LegiornatedelTeoadolescentesisomigliano,l’unadietrol’altra:unafugaquotidianacongliamicitralestradinediRomadovepensasoloascher-zare,ridere,senzatrop-piassilli.Puntaallatele-visione,mabisognapurpartiredaqualcosa.

Appenaottenutoil diploma, si iscrive alconservatorio teatrale“laScaletta”.Ma i soldinon bastano. Non pro-viene da una famigliaricchissima. Bisognatrovareunlavoro,qual-cosa che unisca l’utileal dilettevole. L’obietti-voèdimettereintascaqualchespicciolo,senzaperdere le lezioni e so-prattutto farsi notare:Teo ha a disposizionesolo la stagione estiva.Durantel’invernoc’èdastudiare, il conservato-riononècosasemplice.

“Nonostantetuttoperòricordoqueglianniconaffettoespensieratezza”,diceoggi.èunamicodivec-chiadataa suggerirgli la stradadei villaggi turistici.

Ilprogetto?Restaretreoquattromesiafaregiochiinspiaggia,intrattenereituristieritornareaRomaconqualchesoldoinpiù,unpo’diesperienzachenongua-sta e lapossibilitàdimettersi in luce.“Sapevocheperottenerequalcosado-vevopur faredeisacrifici,manonvo-levo solo sgobbare. Credevo possibileguadagnareespassarmela”.Teononcipensatroppo.Zainoinspalla,qualcheasciugamano, parte con il primo con-

tratto verso la Puglia.Una terra di certo nonlontana, ma distantedalle abitudini giorna-liere dello svogliato ra-gazzoromano.

Gli orari sonoestenuanti: dallamatti-na alle sette fino anot-te fonda. Se va bene sidorme fuori. In realtài villaggi non sono fre-quentatisolodacoppie,c’èsemprequalchedon-nasingleeMammuccariusaancheilsuofascino.“Chihafrequentatoivil-laggilosa.Ioeilcapovil-laggio avevamo una li-stacontuttiinomidelledonne. Quando arriva-vano, sceglievamoquel-la che volevamo corteg-giare e se era fidanzata

portavamoilcompagnoaltorneoditennisoarecitareconlascusadifareunasorpresaallasuadonna,cheovviamentenelfrattemporestavasola”.

Durante ilgiornosi lavora: spettacoli, teatroecabaret. Soprattutto quest’ultimo. Il 28 quando arri-valaprimapagac’èsoddisfazione,manonèlastessa

cosadelsaliresulpalcoedesibirsi.Teohatrovatounlavoroestivo,chegli permette di guadagnare qual-cosa e fare quello che gli piace. Ilprimoannovacosìbenechevienereplicato. Il futuro conduttore ciriprova ancora, l’anno successivo

eanche l’annodopo.Ormaièunsuccesso.Nondevecercarepiùillavoro,lochiamanodappertutto.“Dove-vosoloscegliereilvillaggioturisticoeilpostodimiogradimento”. Mammuccari ha successo, grazie a uninaspettatotalentocomico.Neipiccoliteatric’èlafiladipersonepervederlo.Luiquasinoncicrede,mavivequeigiornicomeunavacanzasperandoogniannochequeigiornipossanodurareilpiùalungopossibile.Ep-pure il ritmo è pesante. Cambiano gli animatorimaTeoresta.Quellavoroglièentratonelsangue.

Propriodai lavorettiestiviparte la suaascesa.Quandoinunaafosaseradilugliountalentscoutinvacanzaconlafamiglia,lonotaesibirsisulpalco,av-vertesubitoladifferenza.IlprimocontattoportaconsélanecessitàdilasciareivillaggituristicieritornareaRomaperapprodarealtempiettodelcabaretromano,ilGildo,neglianni90.Cinqueannidopo,l’esordiotele-visivocomeattorein“ScherziaParte”ilprogrammadiCanale5,poi“LeIene”suItalia1elaconduzionedi“Li-bero”,programmadischerzitelefonici,suRai2. Ilre-stoèstoriaconl’appuntamentosettimanale,appenaandato in archivio, di “Fenomenal” sempre sulle retiMediaset.Daivillaggituristiciaimiglioripalcosceniciitaliani.LastradadiTeoMammucarièpartitapropriodailavorettiestivi.Cheaquantopare,avoltepossonoanchecambiareunavita.

PRIMO PIANO pagina 2 inchiostro n. 6 – 2010 pagina 3

MarioBorgonuovo

Teo Mammuccari

Londra

IncostieralavoroemidivertoCinquegiornidabartenderper300euro

L’estatedaeducatorediMarioIlCentrodidatticoportaibimbialmare

Mammuccari:“Ilmioprimocontrattoestivo”Loshowmanromanoraccontalasuaesperienzadaanimatoredivillaggituristici

Avevamounalistacontuttiinomidelledonne

Arrival’esercitodeilavoratoristagionaliBagnini,camerieri,banconisti,cassieriecentralinisti.Eccoimestieri“caldi”

Rusciano:“InItaliacosti altiesalaribassissimi” di Emanuele De Lucia

La manodopera a basso costo è una miniera d’oro per i datori di lavoro. Nei mesi estivi i ragazzi ne ap-profittano per guadagnare qualcosa, per aiutare la famiglia e contribuire alle spese universitarie. Il professor Mario Rusciano è ordinario di Diritto del Lavoro dal 1980, titolare della cattedra presso la Facoltà di Giurisprudenza della Federico II di Napoli e direttore del Dipartimento di Diritto dei rapporti civili ed economico-sociali. Professore, il fenomeno del lavoro stagionale è molto forte a Napoli? “Non posso dare una stima esatta del fenomeno. Sono sicuramente molti i ragazzi che durante l’estate ricorrono a qualche lavoretto per racimolare un po’ di soldi. Anche tra i miei studenti c’è chi si arrangia facendo il cameriere in qualche pizzeria o pub. Stu-diano e lavorano per aiutare la famiglia, per pagare le tasse universitarie e anche per entrare a contatto con il mondo del lavoro”. Si tratta di lavoro nero? “Si, molto spesso. È un grosso serbatoio di mano-dopera a basso prezzo e molti datori di lavoro appro-fittano di questa soluzione. Potrebbero essere portati davanti a un giudice, ma i ragazzi non vanno tanto per il sottile, in questo modo si mantengono agli stu-di e non si tratta del lavoro che faranno per tutta la vita. E poi non conviene affrontare le spese legali, an-che se ci sarebbero tutti i presupposti”. C’è un modo per regolarizzare questi lavori sta-gionali? “Certo, possono essere coperti da regolari con-tratti a tempo determinato, contratti a termine e part-time. Ci sono gli strumenti, ma il problema è il costo del lavoro. Nel nostro Paese i costi sono molti alti, mentre il salario è basso. Inoltre ci sarebbero tan-ti modi per combattere il lavoro nero. Gli strumenti di controllo vanno dall’ispettorato del lavoro all’Inps. Questa evasione contributiva potrebbe e dovrebbe essere ostacolata, ma non c’è la volontà di farlo. Le ispezioni, le vigilanze e i controlli non vengono effet-tuati in modo adeguato e molti la fanno franca”.

A Londra puoi raggiungere facilmente una buona autonomia economica

L’esterooffrepiùopportunitàIlraccontodiungiovanepercapireledifferenzeconl’Italia

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di Cristiano M. G. Faranna

L’estate si presenta ad alto rischio per la salute. Il diritto alle ferie è sancito dalla Co-stituzione, ma la categoria degli operatori sa-nitari deve tener conto della propria missione fornendo un servizio che non può in nessun modo essere posticipato a settembre. Le tem-perature alte provocano ogni anno un aumento del tasso di mortalità soprattutto fra gli anzia-ni. Il record è del 2003 quando il termometro, salito alle stelle, ha provocato la morte di ben dodicimila anziani in tutta Italia. Il ministero della Salute con la Prote-zione Civile ha attuato un piano di mo-nitoraggio in tutti i grossi centri italiani per tenere costantemente aggiornata la popolazione sui pericoli della calura. Ogni giorno saranno fornite indicazio-ni sulle precauzioni da prendere me-diante una scala di riferimento che va dal livello “zero”, indicante un’assenza di rischio, al livello “tre”, che designa un rischio elevato e persistente anche per più giorni consecutivi. Il servizio è consultabile su Internet ed è rivolto soprattutto agli anziani, ai genitori di bambini piccoli e alle persone in con-valescenza o affette da handicap. Tra le altre indicazioni sono presenti anche consigli sulla condotta alimentare e sull’abbigliamento, sconsigliati i tessuti sinte-tici ed esagerare con l’alcool e la caffeina. La Campania si presenta all’appun-

tamento con le ferie di agosto dopo un anno travagliato che ha visto sul banco degli impu-tati la gestione deficitaria della sanità pubblica dei passati governi regionali. Tra stipendi non pagati e ospedali a rischio chiusura il persona-le cercherà con tutte le forze di far fronte alle emergenze. Chiamate in causa anche le farma-cie, spesso il primo punto a cui i cittadini si rivolgono per consulti su patologie non gravi. L’Ordine dei Farmacisti della provincia di Napoli sta stilando l’elenco degli esercizi che rimarranno aperti ad agosto. A Napoli sa-ranno 308 le farmacie in servizio, equamente distribuite nell’arco del mese con turni di due

settimane ciascuna. Ogni quartiere della città potrà contare su dieci esercizi a disposizione ogni giorno.

Gli ospedali verranno incontro alle esigenze dei pazienti cercando di dividere su più mesi le ferie del personale e accorpando i reparti per rafforzare la qualità del lavoro. Il Secondo Policlinico riunirà tutte le chirurgie nel reparto di Chirurgia Generale diretto dal professore Francesco Milone. L’ospedale univer-sitario potrà diminuire leggermente il suo carico di lavoro perché basa la propria attività sulla di-dattica mentre è diverso il discorso per gli istituti

dotati di pronto soccorso. Gli ospedali di frontiera come il San Giovanni Bosco, il Lo-reto Mare, il San Giuseppe Mosca-ti di Aversa e il San Sebastiano di Caserta avranno sempre a disposi-zione la quasi totalità del personale, ancor di più il Cardarelli di Napoli che come più grande pronto soc-corso del Mezzogiorno è il punto di riferimento per la maggioranza dei cittadini della Regione. Il personale dell’ospedale collinare distribuirà le proprie ferie tra luglio e agosto con code in giugno e settembre in modo da consentire ai pazienti di poter contare sempre sui due terzi

del personale. “Nella sanità non può esistere il chiuso per ferie – dice Salvatore Parascandolo, prima-

rio del reparto di Chirurgia Maxillo-Facciale – vale in primis per il Cardarelli che resta il polo di maggiore attrazione e utilizzazione per tutte le emergenze e ancor di più in un pe-riodo come l’estate dove le urgenze non dimi-nuiscono ma forse aumentano, in vista anche della diminuzione dei servizi negli altri istituti.

Rimane più limitata l’as-sistenza per le malattie lievi, cioè quelle in cui la terapia può essere tran-quillamente posticipata a settembre”. Il Cardarelli sta vivendo nell’ultimo mese momenti di ten-

sione a causa dei tagli sui posti letto di alcuni reparti, alla precarietà di molti medici e al ritar-do sul pagamento degli stipendi da parte della Regione. “A causa della crisi dell’intero settore della sanità campana il nostro centro trascor-re un tempo di trasformazione. Un ospedale all’avanguardia soffre di più la definizione degli accorpamenti e le innovazioni. Tuttavia la pre-stazione c’è e sarà evidente nel periodo estivo”. A sostegno dei pazienti sono numerose anche le iniziative extraospedaliere. L’istituto dei tumori Pascale ha avviato un sistema di monitoraggio online per la prevenzione del cancro al melanoma. La società italiana di Colonproctologia ha messo a disposizione un numero verde per chi soffre di disturbi intestinali, un milione in Campania, patologie che aumentano nella sta-gione estiva.

di Giulia Savignano

“Chist’ è ‘o paese d’ ‘o sole, chist’ è ‘o paese d’ ‘o mare”. Libero Bovio lo sapeva bene quando ha composto il testo della celebre canzone dedicata a Napoli. Dici Napoli e pensi al mare. Pensi al suo meraviglioso golfo e alla bellezza delle insenature. Questo paradiso è sta-to contaminato nel corso dei secoli dall’azione incontrastata dell’uomo sull’ambiente. Il cemento selvaggio, gli scarichi ille-gali, la mancata depurazione e la pesca di frodo hanno messo a rischio la balneabilità delle coste campane anche quest’ anno. L’Arpac, l’agenzia regionale per la protezione ambien-tale della Campania, ha pubblicato pochi giorni fa il rappor-to sulla balneabilità delle acque. A due mesi dai primi rilievi dell’agenzia, la costa balneabile guadagnano qualche cosa in più. Solo a fine aprile i dati parlavano di 348 località pulite ri-spetto alle 367 dell’anno passato. Il primo monitoraggio effet-tuato sembrava quindi confermare la tendenza negativa degli scorsi anni, anzi la peggiorava. Ma gli ultimi prelievi portano buone notizie sul fronte del mare pulito. Lo scarto tra i primi prelievi, che avevano sospeso la balneazione, e gli ultimi, che hanno riabilitato la costa del golfo partenopeo, è dovuto agli scarichi illeciti che finiscono direttamente in mare. Se i prelievi sono effettuati in un bacino in cui sono stati sversati illegalmente dei liquami allora le strumenta-zioni dell’agenzia rilevano la contaminazione e dagli uffi-ci dell’Arpac scatta il divieto di balneazione per quel tratto d’acqua. E al di là della parziale riabilitazione di alcuni tratti di costa, la fotografia dello stato delle acque campane non è incoraggiante, almeno rispetto a un anno fa, quando erano 81 i km di costa interdetta alla balneazione, contro gli 83 di quest’anno su un totale di 469 km di costa.

Le condizioni delle acque campane variano da una località all’altra, soprattutto quelle della costa napoletana. Se il borgo di Marechiaro si conferma lo specchio d’acqua più pulito del golfo, il bollino nero va invece alle acque antistanti piazza Nazario Sauro, a quelle al largo dei bacini Sebin a San Giovanni a Teduccio e a quelle di Pietrarsa. Divieto di balnea-zione per le aree portuali e via libera ai tuffi in via Caracciolo, all’altezza del frequentatissimo tratto di spiaggia denominato “Mappatella Beach”, al largo del Tricarico a Bagnoli e a pa-lazzo Donn’Anna a Posillipo. Maglia nera al litorale flegreo; si salvano l’ex colonia Italsider, il lido Napoli, il lido Augu-sto e il lido del Pino. Varcaturo e Licola non stanno meglio, così come la costa vesuviana. Nelle acque di Portici, Ercolano, Torre del Greco, Torre Annunziata e in parte del-le spiagge di Castellamare è rigorosamente vieta-to bagnarsi. La penisola sorrentina ha ricevuto disco verde per la balneabilità del tratto marino che le compete. Il capoluogo si salva ancora per le sue isole: Capri, Ischia, Procida possono tranquilliz-zare i turisti desiderosi di bagnarsi nelle loro ac-que. Pessima la balneazione nel casertano, dove resta inibito il litorale domizio, con la sola ecce-zione di Sessa Aurunca. La Campania, con appena l’81 per cento di costa balneabile, si conferma la regione con il mare “meno blu” d’Italia. A confermare questo quadro è arrivato anche il rapporto annuale “Ac-que di balneazione 2009”, presentato a Roma dal ministro della Salute Ferruccio Fazio. È la provincia di Caserta, con 28,7 km di costa inqui-nata e solo il 34 per cento di costa balneabile, a

detenere il primato negativo per lo stato di salute delle acque. Unica perla nel disastroso quadro delle coste campa-ne resta il litorale salernitano, con la zona del Cilento e della Costiera Amalfitana. Per tante bandiere nere posizionate lungo la costa napoletana e casertana è arrivato il riconoscimento di 5 vele per il comune di Pollica, in provincia di Salerno. Nella Guida Blu realizzata da Legambiente in collaborazione con Touring Club Italiano, la località campana, con le spiagge di Pioppi e Acciaroli, si è classificata prima a livello nazionale.

di Romolo Napolitano

Calo di presenze medio dell’80% e mancati incassi stima-bili intorno ai 75 milioni di euro. È il bilancio disastroso della scor-sa stagione estiva per le 650 imprese balneari della Campania. Tutto è cominciato a metà giugno 2009 con una protesta di alcuni addetti ai lavori del depuratore di Cuma. Ne è seguito un allarme per gli sversamenti dell’impianto, il tam tam ha fatto il resto. La psicosi generale è culminata in video e testimonianze (poi rive-latisi fasulli) di vermi cresciuti sottopelle a persone che si erano bagnate nei mari campani. “Siamo ottimisti – af-ferma Assobalneari Campania –. Speriamo che vada meglio dell’anno scorso quando abbia-mo chiesto alla Regione di di-chiarare lo stato di crisi”. Ai mancati introiti delle aziende vanno aggiunti i fiumi di denaro pubblico investito per depurare le acque reflue campa-ne e che finora non hanno dato i risultati sperati. Sono 83, infatti, i chilometri di costa non balnea-bili sui 469 totali, poco meno del 20% delle acque controllate. Con il triste primato nazionale di Ca-serta che ha il 66% delle acque (circa 28 km di costa) off-limits per i bagnanti. A denunciare lo spreco di denaro pubblico un’inchiesta congiunta delle procure di Nola e Santa Maria Capua Vetere che lo scorso aprile ha portato all’interdizione dagli uffici direttivi (mi-sura parzialmente rivista al Riesame) per quattro uomini ai vertici della Hydrogest Campania e al sequestro degli impianti di depu-razione gestiti dalla società. La storia di questi impianti è lunga e tortuosa. Costruiti negli anni ’80 con i fondi della defunta Cassa del Mezzogiorno, sono stati assegnati agli stessi costruttori in atte-sa di una gara per l’assegnazione. Gara, con la formula del project financing, vinta nel 2002 dalla Hydrogest che ha preso in carico le strutture solo 4 anni dopo a causa di un ricorso al Tar. Sul tavolo l’azienda ha messo investimenti per 128 milio-ni di euro, con la prospettiva di ricavarne un miliardo nei 15 anni di gestione previsti dal contratto, attraverso le bollette dell’acqua a carico dei contribuenti. La Hydrogest ha assunto i circa 450

lavoratori già attivi negli impianti. L’accusa degli inquirenti, da dimostrare nelle opportune sedi, è che l’azienda non abbia però investito correttamente nelle strutture e che quindi le acque reflue che passavano per i depuratori non siano state pulite e in alcuni casi addirittura abbiano peggiorato il loro stato. L’azienda ha nel frattempo comunicato di vagliare l’ipotesi di rescindere il contrat-to con la Regione e che vanta da Palazzo Santa Lucia crediti per 100 milioni di euro. Accusa rigettata dall’Ente, che dichiara di aver

pagato, per l’anno 2009, 130 mi-lioni di euro su 133 vantati dalla Hydrogest. Una guerra di nume-ri e cifre, combattuta sulle spalle dei contribuenti.Altra annosa spina nel fianco delle acque marine campane è il fiume Sarno, il più inquinato d’Europa. L’impianto per il trat-tamento delle acque, con una spesa di decine di milioni di euro, è stato riammodernato con la costruzione della linea di de-purazione biologica. Il problema sono i collettori, i grossi tubi che allacciano le acque fognarie dei comuni limitrofi all’impianto di depurazione.

Mancano i fondi per com-pletare il collettore di Gragnano, mentre i lavori per quello di Torre del Greco non sono ancora iniziati. Nel primo caso, dei 20 milioni di euro previsti per l’opera, una parte è stata sottratta dal Commis-sariato per l’emergenza rifiuti, mentre per Torre del Greco manca-no totalmente i 20 milioni necessari. Il risultato è che i liquami di più di 100 mila abitanti della zona finiscono direttamente in mare, decretando la non balneabilità della acque tra Torre del Greco e Castellammare di Stabia. Una nota positiva proviene dalla Provincia di Caserta, che nelle ultime settimane ha avviato i lavori per una conduttura sotto-marina e un impianto di grigliatura alla foce dei Regi Lagni. E Michele Genovese del lido Vibes on the beach di Baco-li getta un raggio di speranza sull’estate in corso. “Sicuramente c’è ripresa rispetto al 2009 e si percepisce una generale maggiore fiducia sullo stato delle acque. Certo un controllo maggiore sui de-puratori non farebbe male e dobbiamo sperare che non scoppi di nuovo la psicosi: farebbe danni enormi e incontrollabili”.

ECONOMIA E SANITÀ pagina 4 inchiostro n. 6 – 2010 pagina 5

369chilometridicostatotaleinCampania

348localitàpulite

83chilometridicostanonbalneabili

34%costabalneabile

aCaserta

- 19localitàpuliterispettoal2009

L’ordinedeifarmacististastilandol’elencodeglieserciziapertinelperiodoestivo

GaradituffiinviaCaracciolo

LaspiaggiadeiMarontidiIschia

Segnalidiripresadall’economiacostieradopoilbilanciodisastrosodell’annoscorso

Isoldisprecatiperleacqueinquinate Losporcocaso dei“RegiLagni” diAnna Lucia Esposito

Tuttopartedai“RegiLagni”,magnificaope-ra idraulica dell’epoca borbonica, un bacinoidrografico di 1100 km² che bagna 103 comunidella provincia di Napoli, Caserta e Beneven-to. Lacostruzioneterminatanel 1616pose fineallefrequentiinondazionidelfiumeClainocheimpedivano lo sviluppo urbanistico dell’alloraCampaniaFelix.Madella regalitàdelprogettoormai restapoco.Lamancatadepurazionede-gliscarichiumanieagrozootecnici, laperversacementificazione del lettodelcanalee l’irrigi-dimentodelleacqueconarginidi calcestruzzohanno trasformato il simbolo dell’efficienzaborbonicainunodeicorsid’acquapiùinquinatid’Italia. I“RegiLagni”sisonotrasformatiinunaco-modaappendicedelsistemafognario.Unmilio-neemezzodi residenti e imprenditori zootec-nici e agricoli sversanoormai da anni liquaminon depurati nel bacino idrografico. L’agenziaregionale per la protezione dell’ambiente nonhapotutocheclassificarequelleacquesottoladicitura“pessima”.Unfiumemarroneegrigio,contenentedaimetallipesantiaicaliformifeca-li,chefiniscenelmaredellitoraledomizio,doveituffisonoormaiproibitidaanni.LaProcuradiSantaMaria Capua Vetere ha ipotizzato graviirregolaritànellaconduzionedeidepuratoridapartedellaconcessionariaHydrogestchegesti-scegli impiantiaCasertaehaun contenziosoper100milionidieuroconlaRegione.Intanto,PalazzoSantaLucia,Comuni,ArpaceConsorziodibonificadelBassoVolturnohannosiglatoloscorsoautunnoilprogetto“RegiLagni,giardinid’Europa”. Tremilionidieuropertrasformareilbacinoidrograficoinunpercorsoecocompatibile.

LacostabalneabilearretradiduechilometriLaCampaniasiconfermalaregioneconilmare“menoblu”d’Italia

NellasanitànonpuòesistereilchiusoperferieOgnigiornoindicazionisulleprecauzionidaprendereperevitareimaloriestivi

Soloduebambini sucentofrequentano unasilocomunale diEgidio Lofrano

L’offertadiasilinidocomunalirimanebassainCampania,ultimanellaclassificatraleregioniitaliane.Ibambinicampanitrazeroeventiquat-tromesi iscritti a un asilo nido comunale sonol’1,7percentodeltotaledeiresidenti,afrontediunamedianazionaledel 10,4percento,mentreil2,8percentousufruiscedeiserviziperlaprimainfanzia.Questoildatocheemergedaunostudiocondottodall’Istat in riferimentoall’annoscola-stico2008/2009. Il primatonegativo è dovu-to in parte allamancata rileva-zionediunapar-te degli iscrittiagli asili comu-nalicampani,cheaccolgono bam-binitrai12ei36mesi e non sonotenuti presentedall’indagine, eall’assenza dellestrutture priva-te,chesonointeramenteacaricodellefamiglie,mentrenegliasilipubbliciognibambinoècosta-to7.732euronel2008,dicui6.345fornitidaiCo-munie1.387dallefamiglie. A Napoli sono trentadue i nidi pubblici co-struiti nel capoluogo, con due nuove strutturediprossimaaperturasegnalatidalComune,masonodistribuitiincittàinmanieranonuniforme.Nellasestaenell’ottavaMunicipalità(Ponticelli,Barra,SanGiovanniaTeduccio,Piscinola,Maria-nella,ChiaianoeScampia)gliasilisonosei,men-trenellaCircoscrizioneVomeroeSanLorenzononsonopresentinidi.Questodatodeveessereperòconfrontatoconquellodegliasiliprivati,datoas-sentenellostudiodell’Istat,chesonopiùdiffusinellazonadelVomeroeilcuinumeroèdipocosuperioreagliistitutipubblici.

diFrancesca Romaldo

In Costiera Amalfitana quest’anno la saluteè garantita.Daunaccordo tra ilDistretto sanitarioCavade’Tirreni–CostaD’AmalfielaProvinciadiSa-lerno nasce “Garantire Salute”, un lungo elenco diiniziativeeprogettipensatiperlatuteladeiresidentiedeituristichescelgonolaCostieracomemetaperlevacanzeestive.IpresidiospedalieridiCavade’TirrenieCastiglionediRavellosarannoaffiancatidaserviziambulatoriali,consultorifamiliari,guardiemedicheturistichee sportelli al cittadinodistribuiti su tuttoilterritorio.

Un’estateall’insegnadelrispettoedellatute-ladel turistachesaràassistitononsoloperquantoriguardamalattieaforteimpattosocialeecheneces-sitanounmonitoraggiocostante,come lepatologiediabeticheecardiovascolari,matroveràunaiutoan-chenellaprevenzionedicomportamentisbagliatichepossonocomprometterelostatodisalute.

AVietrisulMare,Ravello,Positano,Minori,Fu-roreePraianosonoattiviseicentridiGuardiamedicaturistica.Leprestazionisanitariesonogratuitepericittadinicampanieperiturististranieri.Contenutiicostipergliitalianinonresidentiinregione:15eurolavisitaambulatoriae25quelladomiciliare.ARavel-lo inoltre è in funzioneun servizio di riabilitazionemotoria.Fisiatriefisioterapistiseguirannoipazientinelrecuperoenellarieducazioneincasodidisabilitànongravi.

Un’attenzioneparticolareèriservataalledon-neeagliadolescenti.IlconsultoriodiRavellofornisceassistenza specifica permadri e neonati, con visiteginecologicheepediatrichee consulenzesupartoeallattamento.

I poliambulatori di Vietri sulMare, Ravello eMaiori hanno allestito spazi di ascolto e sostegnoper ragazzida 11a 20anni. Igiovani turistipotran-nosoddisfareipropridubbisumetodicontraccettivi,malattie sessualmente trasmissibili e sostanze cheprovocanodipendenza.Possonoviaggiare tranquillianchetutticolorochehannoproblemididiabete.Lesingolestruttureterritorialihannocentridiprelievoeteamdispecialistipermonitorare lamalattia.Per

icasipiùgravisipotràfareriferimentoalrepartodiEndocrinologiadell’ospedalediCavade’Tirreni.

La distanza dei Comuni del Distretto dagliospedali,spessosuperioreai15minutidiautomobile,rendenecessarialapresenzasulterritoriodiunase-riedidispositivimobilidautilizzareincasodiattaccocardiaco. Iltempodi interventoèinfatti lavariabilepiùimportanteperlasopravvivenzadelpaziente.Perquestomotivo sono state predisposte ambulanze eidroambulanze medicalizzate che possono prestaresoccorsoimmediato.IlpassosuccessivosaràquellodicoinvolgerelaPoliziaMunicipale.IVigiliUrbanidel-laCostieraAmalfitanaprenderannoparteaspecificicorsidirianimazionecardiopolmonare.

IlDistrettoSanitariodiBase63,direttodaGra-ziaGentile,copreunterritorioampioeconcaratteri-stichemorfologicheparticolari. I comuni interessatisono14tralaValleMetellianaelaCostieraAmalfita-na.Iresidentiassistitisonocirca100miladicuisoloil 40per cento sulla costa e il restante su territoriocavese.Unnumerocheperòcresceesponenzialmen-te grazie al turismo. Alla popolazione residente siaggiungonocirca500milavisitatoriognianno,oltre150mila provenienti dall’estero, con picchi massimidurantelastagioneestiva.

Da Cava de’ Tirreni a Positano gli ospiti stra-nierieitalianipotrannousufruirequest’annodiunaseriedi servizi sanitari generici, specifici edi emer-genza.Un programma innovativo conuna vocazio-neinteristituzionalechehatrovatoilsostegnodegliassessoratiallePolitichesanitarieealTurismodellaProvinciadiSalernoehacoinvoltoisindaciegliam-ministratorilocali,laGuardiaCostiera,laPoliziaMu-nicipaleeleassociazionidiconsumatori.

InCostieranasce“GarantireSalute”Prestazionisanitariegratispercittadinicampanieturisti

Page 4: Amare Napoli REstate a gallave. Londra è una delle città prescelte da ragazzi e ragazze per trovare la propria autonomia. Francesco, 23 anni, residente nella provincia di Benevento,

Il festival verrà aperto dai giovanissimi inglesi Does It Offend You, Yeah?, a seguire Carbon/Silicon, Gang Of Four e Stereo Mc’s. La giornata del 16 vedrà esibirsi i Perturbazione e i napoletani Atari e i 24 Grana. Il compositore francese Yann Tiersen aprirà il concerto conclusivo dei Jamiroquai. Sempre il 16 il Pomigliano Jazz Fest ospiterà il pianista americano Brad Mehldau, noto anche per le sue reinterpretazioni di classici della musi-ca rock e, per la rassegna “Un’estate al Madre”, Dweezil, figlio di Frank Zappa renderà onore al padre con un concerto tributo dal ti-tolo “Zappa plays Zappa” che sta girando ininterrotta-mente da qualche stagione per il mondo. Un po’ più a nord prende vita il Leuciana Festival diretto da Nunzio Areni. All’interno del Parco del Bel-vedere di San Leucio, in provincia di Caserta, dal 9 al 28 luglio il programma della manifestazione prevede da un lato la musica classica con l’orchestra e il corpo di ballo del teatro di San Carlo e dall’altro la musica da club con l’apertura affidata al duo Kruder e Dorfmei-ster e la chiusura con il concerto della band cult del tango elettronico Gotan Project. La storia della musica soul farà tappa il 18 luglio a Summonte, in provincia di Avellino. Il festival Sentie-ri Mediterranei ospiterà Salomon Burke, considerato uno dei fondatori della “musica dell’anima.” Il Campania Teatro Festival, ideale prolungamento del Napoli Teatro festival, unisce diverse arti e luoghi differenti dal 23 giugno al 31 luglio. Nato da un accordo

fra Teatro di San Carlo, commissario delegato e Soprin-tendenza speciale di Pompei, Fondazione Campania dei Festival, Paestum Festival, Leuciana Festival, Benevento Città Spettacolo, Settembre al Borgo e Città della Scien-za, porterà musica, danza, teatro, reading da Pompei a San Leucio, da Bagnoli a Paestum, passando per Carlo

Orff, Eleonora Abbagnato, la “Tosca” e gli Inti Illimani. L’ultima settimana di luglio, Pae-stum ospiterà la dodicesima edizione del Premio Charlot. Nato come vetrina per giovani attori di cinema, teatro e televi-

sione, è pian piano cresciuto fino a diventare un evento di portata nazionale con una giuria composta, fra gli altri, dal regista Enrico Vanzina, dal critico televisivo Aldo Grasso e da giornalisti dei maggiori periodici ita-liani. Luglio chiude con un doppio appuntamento previ-sto per il 30 luglio: mentre lo stadio Arechi di Salerno verrà invaso dai fan di Ligabue per il suo tour negli stadi italiani, a Ravello Toquinho aprirà il suo tour eu-ropeo con “La voglia, la pazzia, l’incoscienza, l’allegria: ricordando Vinicius”, tributo a Vinicius De Moraes, poeta, drammaturgo e diplomatico brasiliano, morto trent’anni fa.

ESTATE DEI FESTIVAL pagina 6 inchiostro n. 6 – 2010 pagina 7

FotodiLucioCarbonelli

Ilnumeroeillivellodellerassegnerestaalto

TrudieStyler,ospitedell’evento

di Alessandro Di Liegro Dopo lo sblocco dei fondi destinati alla promozio-ne e alla diffusione dell’immagine culturale della Cam-pania, molti fra organizzatori e promoter di rassegne estive tirano un sospiro di sollievo.Settantasei le manifestazioni sovvenzionate per circa 12 milioni di euro di investimento. Di questi un milio-ne sarà speso per la festa di Piedigrotta, su cui l’Ente provinciale del Turismo da anni punta per il rilancio della città. Budget ridotto rispetto all’anno scorso, niente concerto finale, eventi ancora in stand-by in attesa dell’assegnazione dei fondi e della nomina del nuovo amministratore. L’unica cosa certa sono le date: dal 2 al 12 settembre, confermato anche lo spettacolo dei fuochi pirotecnici. Il ritardo nella delibera e i tempi della burocrazia hanno frenato gli eventi del luglio napoletano. “Estate 2010. La bella stagione a Napoli tra Castelli, parchi e Piazze storiche” slitterà. Gigi Di Luca, direttore artisti-co del festival multicuturale “Ethnos”, parla di un set-tore già in crisi che viene ulteriormente penalizzato: “In questo mese non riusciremo a organizzare nulla. Abbiamo dovuto attendere che il Comune di Napoli ci facesse sapere la disponibilità dei fondi sbloccati. Senza di quelli siamo stati costretti a spostare tutto il festival con un nuovo cartellone. In ogni caso ‘Ethnos’ si farà”. Cartellone confermato, dicevamo: danza, teatro, musica, arte. Tanti eventi per divertire chi arriva e con-solare chi resta. Partendo dal cinema, due gli appun-tamenti principali: “Giffoni Film Festival” e “Ischia

Global Film & Music Festival”. Il primo giunto a 40 anni di vita, è diventato una manifestazione di portata internazionale, dato il calibro degli ospiti, dei film in concorso e degli eventi collaterali. Dal 18 al 31 luglio la piccola cittadina di Giffoni Valle Piana diventa il centro del mondo del cinema per ragazzi. Quest’anno attesi Susan Sarandon e Elijah Wood per la maratona de “Il signore degli anelli”. “Nel 2010 il festival compie il suo quarantennale – afferma il patron Claudio Gubitosi – e sarebbe un peccato che l’improvviso taglio dei fondi destinatoci ci impedisse di continuare”. In questo caso sono in gioco oltre 20 milioni di euro. Dalle montagne al mare: l’Ischia Global Film & Music Festival, giunto al quinto anno, vive di cinema, musica e arte performativa. Presidente onorario Tony Renis, per il 2010 verrà diretto da Bobby Moresco, sceneggiatore italoamericano premio Oscar per il film “Crash”. Una girandola di ospiti daranno una platea d’eccezione agli awards che la giuria, rappresentata da Lina Wertmuller, Dante Ferretti, Franco Nero ed Enri-co Lucherini, ha deciso di assegnare. Premiati “L’uo-mo che verrà” come miglior film, l’attrice Eva Riccobo-no e Steven Zaillan. In programma anche seminari e workshop su futuro ed etica del cinema. La musica: il Neapolis Festival è l’appuntamento di riferimento per gli amanti del rock. Artisti nazionali e internazionali si alterneranno sul palco allestito alla Mostra d’Oltremare. Guest star all’insegna del groo-ve e della musica ballabile: il 15 luglio il dj e producer Norman Cook, alias Fatboy Slim e il 16 luglio i Jamiro-quai con il loro carismatico leader dai grandi cappelli.

Acacciadiappuntamentitracinema,arteemusica.NapolièprontaanchesenonmancanoproblemiArrivano i fondi per le manifestazioni. Ma qualcosa potrebbe slittare

Ischia Global Film & Music Fest•dall’11al18luglio•eventieproiezioniinvariluoghidell’isola•liberoaccessoperilpubblicoalleproiezioni;serate digalasuinvito•infowww.ischiaglobal.com

Un’estate al Madre•teatroedanzadal7luglioal2settembre;cinema tuttiisabatofinoal30agosto;concertifinoal3 settembre;teatroperipiccoli14-15e21-22luglio•pressoilmuseoMadre,viaSettembrini79,Napoli•bigliettipersingolispettacoli:concerti,teatroedanza 10euro;teatroperipiccoli5euro;cinemagratuito•infowww.museomadre.it

Neapolis Festival•15luglioconFatboySlime16luglioconJami-roquai;inizioconcertiore18•allaMostrad’oltremare,ingressopiazzaleTecchio, Napoli•bigliettosingolaserata30euro+prevendita, abbonamento2serate50euro+prev.;Vipticket 150euro+prev.,abbonamentoVip250euro+ prev.(includeparcheggioriservato,tavolo, champagneebuffet)•infowww.neapolis.it

Leuciana Festival•dal9al28luglio•pressoilComplessomonumentaledelBelvederedi SanLeucio,Caserta•bigliettipersingolispettacoliapartireda9euro+ prev.•infobigliettiwww.go2.it;infowww.comune.caserta. it/leuciana

Ravello,lafolliaèilfiloconduttore Giffoni,l’amoreregnasovrano

diRaffaele de Chiara

Il“RavelloFestival”èpartito.Tremesianzichécinque,laduratadellamanifestazionechecomedatradizionesisvolgeaRavello.Unasceltaobbligataquelladelridimensionamentosoloinapparenzadovutaallasceltadelgovernodiridurrelerisorsedestinateallacultura.

“Ciòchepreoccupadipiù–diceildirettoregeneraledelRavelloFestivalStefanoValan-zuolo–nonsonotantoitagliallaculturaannunciatidaPalazzoChiginellamanovrafinanziaria,mailcalogeneraledeiconsumi.Iministeridaunpuntodivistaeconomicononcihannomaiso-stenutopiùditanto,ilgrossodeifinanziamenticièsemprepervenutodaiprivatieinparticolarmododallebanche”.

Uncalochenonintaccheràminimamentelaqualitàdeglieventi.“Ilvenirmenodialcunerisorseeconomichenonsiripercuoteràsullaqualitàdeglispettacoli,anzi.Possoassicurarechesebbenenumericamenteinferioririspettoagliannipassatiessisonostatiattentamentecuratieselezionatiproprioinbasealleloroparticolarità”.

Traglieventipiùimportantidellarassegnachequest’annopresentacomeunicofilocon-duttoretraivarieventi“Lafollia”:l’incontrodel15luglioconifinalistidelpremioCampielloeilconcertoall’albadell’11agostodella“SavariaSymphonyOrchestra”.

Unsuccesso,quellodelFestival,costruitoinoltrecinquant’annidiattività,nelcorsodeiqualialcultodellatradizionesièsempreaggiuntaunagrandecapacitàdirinnovamentocheloharesoalpassoconitempieappetibileatuttelefascedietà.

“Dal2003sièavvertital’esigenzadirivedereinmanierasostanzialelaformuladelfesti-val,daallorainfatti–continuaValanzuolo–sièpuntatooltrechesuivariconcertidimusicaclassicadasempreilsimbolodellamanifestazione,anchesucinema,letteraturaearte”.

UnaformulaquelladelFestivalchelostessoValanzuolopiùvoltenonhaesitatoadefinirecomevincente:“IlRavellofestivalrappresentaunapuntadieccellenzanonsoloperlaCampaniamaperl’interoterritorionazionale.QuiogniannogiungonopersonedaognipartedelmondoeRavelloormaièunpuntodiriferimentoimprescindibilepertuttociòcheriguardailturismoculturale”.

diPaola Cacace

Quarant’annid’amore.Dal18al31lugliolaVallediGiffonidiVallePianasaràancoraunavoltaunacittadellacinematografica,prontaadaccogliereospitidi rilevanza internazionaleeragazziebambini con lapassionedel cinema. Il filo rossochecollegherà i filmeglieventidiquest’edizionedelGiffoniFilmFestivalsaràl’amorecheperildirettoreClaudioGubitosieilsuoteamhasegnatotutteleedizionipassate.L’amoreperilcinemahafattoguadagnarealfesti-vali20milionideifondieuropei,anticipatiloscorso19febbraio2010dallaRegioneCampania,percrearelaGiffoniMultimediaValley.200milametriquadridove,entroil2013,saràcostruitaanchelaprimaCinetecaperragazzialmondo,duesalecinematograficheperuntotaledi1000posti,un’arenaperglieventipiùimportantichepossacontenere6milapersone,uncampuscon400postilettoetantoaltropercreareuncentrodiproduzioneeformazionecinematograficadestinatoairegistididomaniperuncostototalechetoccherài31milionidieuro.

Intantoigiornidelfestivalsiavvicinanoel’interacittadinaèinfermento.Comegliabitan-tigiàprontiad“adottare”i2.800giovanigiuratiprovenientida41nazioni,elelorofamiglie,perleduesettimanedellamanifestazione.Sarannotrelesezioniincuisarannodivisii160filminconcorso:“Elements”,“Generator”e“Sguardiinquieti”indicanol’approccioallacriticacinema-tografica,ossiaungiudiziosuglielementibasilari,comein“Elements”equellipiùconsapevolidi“Sguardiinquieti”.Letresezionipoisonoalorovoltasuddiviseasecondadell’etàdeigiurati:nel-lasezione“Elements”sonodivisiintregruppi,igiuratidai3,dai6,edai10;inquella“Generator”troviamoigiuratidai13anniepoiquellidai16ai17;perlasciaregli“anziani”dellagiuriaossiaquellichehannodai18anniinsuinunasezionetuttaloro,ossiaquelladi“Sguardiinquieti”.Esequestononbastasseingiroperilpaesedi11milaabitanticisarannole“MasterClass”,ossialelezionidiregiadigrandinomicomePupiAvati,AlessandroD’AlatrieGiuseppeTornatore;gliincontricongliospititracuicisarannoancheSusanSaradoneSamuelL.JacksonedElijahWood.Perchipreferiscelamusicaalcinema,all’ArenaAlbertoSordiincontemporaneaconilfestivalsonostatiorganizzatidiversiconcertitracuiquellidiElioeLeStorieTese,Baustelle,EmmaMar-roneeCarmenConsoli,tuttialcostodisoli5euro.

Sentieri Mediterranei - Festival di musica etnica•dal16al18luglio•nelborgodiSummonte,inprovinciadiAvellino•ingressogratuito•infowww.sentierimediterranei.it

Pomigliano Jazz Festival•dal16al18luglio•pressoilparcopubblicodiPomigliano,inprovinciadi Napoli•ingressogratuito•infowww.pomiglianojazz.com

[unisob.na.it/inchiostro Sulsito: lamappadellesagrenellaregione]

Page 5: Amare Napoli REstate a gallave. Londra è una delle città prescelte da ragazzi e ragazze per trovare la propria autonomia. Francesco, 23 anni, residente nella provincia di Benevento,

di Ludovica Criscitiello

Maurizio Braucci, classe 1966, nato nel quStrada.Dasempreèlaseconda“casa”deigiornalistiall’affanno-saricercadelloscoop.ANapolicontinuaaessereilluogomiglioreperscoprirestorie.Aquestaideadifarecomuni-cazioneegiornalismosiispiralawebtv,creatadalfotore-porternapoletanoSalvatoreSparavignaebattezzataperl’appunto“Lamiastrada”.

Protagonistideiservizigiratidallawebtvsonopro-prio ideboliegliesclusi,quellepersonechenonhannouna voce perché emarginate dalla societàe dai media. Qualcuno di loro ha iniziatoanche a collaborare con la redazione e adaffiancareigiornalistieivolontarigiàpre-senti. “è unmodo per poter intraprendereun nuovo percorso lavorativo e riprendereinmanolapropriavita”,diceSparavigna.

A riempire il palinsesto sono storieche parlano di razzismo e discriminazione, flash mob,problemietragedieambientali,cheraccontanodichiviveperstrada,diprecari,dichihaproblemidialcolismo,dellevittimediviolenzasessuale,dimafiaecamorra.Maancheinterviste a personaggi sul perché hanno intrapreso unpercorsoalserviziodeglialtri,comepadreAlexZanotelli,missionariodaanni impegnatoal fiancodelle fascepiùpoveredellapopolazione.O come ilgiornalistaAlessan-droMigliacciochehasceltodirendereunservizioaicitta-diniconisuoiarticolididenuncia.OancoraCaterinaBel-landi,latassistaspecialecheconilsuotaxicoloratoporta

gratuitamenteall’ospedaleibambinimalatieilorofami-liari.Frammentidivitadiunmondo che spesso è tenutosottochiaveenontrovaspa-zionel contesto informativodi oggi. “C’è tanta voglia dismetterlaconl’informazioneglobalizzata-continua-edipuntare su quella nascostachenonfavendereigiornaliechequindinondeveessereraccontata”.

L’idea fondante della web tv è dare risalto a chiha sempresubìtoedèmeno fortunato. Inquestomodosi promuove quell’informazione “dal basso” che, secon-do il fotoreporter, tanto si reclama e che sembra essereindispensabile in tempi in cui si tenta di imbavagliarela stampa. Tutto ruota intorno alle immagini. è neces-sario saper raccontare l’informazione visiva, servendosidiqualsiasistrumento,nonsolovideocamere,maanchecellulari.“Bastanoanchesolotelecamerepiccoleperdo-cumentareunepisodio.Nellafasedimontaggiosifannomiracoli e spessounbel filmato sipuò realizzareanche

a partire da immagini girate con strumentinonall’avanguardia”.

Sono45i“tastideltelecomando”dellawebtvchecontengonoifilmati,leintervisteeiraccontiraccoltidaigiornalistiperstrada.Basta cliccare sul sito www.lamiastrada.tvdovesuunacartinadellacittàdiNapolisonomostratiipuntiincuisonogiratiivideo.L’in-

tervistaadAntonioColumbrosisvolgeinzonaSantaLu-cia,sottoglisguardideipassanti,forsesorpresinelvedereunatelecameracheriprendeunsenzatetto.

Laredazionesièinsediataufficialmenteil7maggiopressolacomunità“LaTenda”inviaSanitàgestitadadonAntonioVitiello.èlìcheungruppodidiecivideoreporter,guidatidaSparavigna,hainiziatoaposizionarescrivanie,sedieecomputerperdarvitaaunaredazione.“Connoistacollaborandoanchequalchesenzatettochestacercan-dodiintraprendereunnuovopercorsolavorativochepuòesserequellodelgiornalismo.èunmodoperaiutarechivuolecercaredirimettereinsestolapropriavita”.

Il 12giugnoconunaconferenzastampalatroupehapresentatoaNapolilanuovawebtvchemetteadispo-sizionedeigiornalistiancheuncamperconcuigirareperiquartieridel capoluogopartenopeo.Per ilmomento laredazionesiautofinanzia,anchesenonmancanopartnercomeAssostampaeilComunediTorreAnnunziata.

“Purtroppoleistituzioninonsonostatemoltopre-senti,nonostantesianostatefattepromessediaiutiefi-nanziamenti.Sperochechihaespressoammirazioneperlanostrawebtvnonsidimentichifacilmentedinoicomespessoavviene”.

di Francesca Saccenti

Apartheid sulla costa. Non è il titolo di un film appena uscito nelle sale, né un feno-meno di “razzismo da spiaggia” che dà il via alla stagione estiva, ma una critica mossa da alcuni giornali a Positano che decide di conce-dere una parte dei lidi solo ai residenti.

Un tratto di arenile sarà destinato esclu-sivamente agli abitanti della città dalle “mille scalinate”. Basterà mostrare un pass gratuito che permetterà ai positanesi doc di rilassarsi in un privé all’aria aperta. L’iniziativa nasce dall’esigenza di dare più spazio ai bisogni degli abitanti della cittadina e si concretezza con la nascita del nuovo Lido Positano, su concessio-ne acquisita dall’ente comunale e gestita dalla società l’Incanto.

Solo una tessera per trascorrere una giornata al mare con tanto di ombrellone e let-tino per i residenti che potranno godersi l’esta-te senza allontanarsi troppo di casa, nell’incan-to delle bellezze di un luogo già conosciuto e apprezzato durante l’impero romano. E il tutto

gratis. Nell’iniziati-va c’è spazio anche per i più piccoli con il miniclub, da poco aperto, che rappre-senta già un succes-so senza precedenti. Più di 100 bambini hanno partecipato infatti all’inaugura-zione dello spazio con giochi sulla spiaggia in presenza

dell’assessore Giuseppe Guida e del consiglie-re Nino Leva.

Una scelta in controtendenza rispetto ad altre località come Maiori dove il comitato spiagge libere dal 2007 si batte per il ricono-scimento di spazi gratuiti per i bagnanti senza distinzione. Così con l’arrivo del caldo la tem-peratura si alza e le polemiche non mancano per Positano. Il sindaco Michele De Lucia scen-de in campo per difendere l’iniziativa e storce il naso appena sente parlare di apartheid della co-sta: “E’ un termine che non condivido. Questa etichetta è fuori luogo, visto che Positano è da sempre una delle mete più ospitali e turistiche d’Italia. La scelta di riservare una porzione di spiaggia ai residenti non vuole discriminare i turisti, grazie ai quali si fonda la nostra econo-mia, ma nasce da una questione di vivibilità de-gli abitanti e soprattutto rappresenta un segna-le per l’ente regionale che deve monitorare il flusso dei turisti che sbarcano nella pensisola”.

Il sindaco De Lucia appoggia il diritto al bagno per i residenti di Positano, per fron-teggiare l’emergenza estate quando arrivano i turisti “senza lasciare nemmeno un centime-tro quadrato di spiaggia libero”. Il sindaco ce l’ha con i visitatori occasionali che penalizze-rebbero la cittadina, portando caos e disagi agli abitanti del luogo. Eppure nonostante le dure critiche da parte dei giornali De Lucia spiega: “Abbiamo un atteggiamento di forte apertura e rispettiamo le lamentele, per questo motivo siamo disposti a fare dei correttivi nel rispetto della legge, per garantire un servizio migliore”.

Un ritaglio di mare, incontaminato da “esterni”, o come ha definito l’assessore Guida, una zona delimitata da recinto e controllata,

che vedrà l’80% dei bagnanti di Positano, men-tre ai turisti toccherà solo il 20%. L’iniziativa fa discutere. Rosa vive da sempre a Positano, ha due figli e una passione per il mare e appoggia l’idea: “Credo che sia un grande passo in avan-ti. I giornali hanno parlato di discriminazione, io credo sia esagerato. I turisti vanno rispetta-ti, però credo che sia giusto tutelare anche gli abitanti del luogo”. Nonostante il clamore e le perplessità di fronte all’iniziativa, nata grazie

alla collaborazione con lo stabilimento l’Incan-to, numerosi comuni del Nord, ad esempio in Liguria, hanno richiesto l’intera documen-tazione per adottare anche loro la porzione di spiaggia doc.

Nulla da fare quindi per gli amanti del “low cost” e del telo sul bagnasciuga, che do-vranno rifugiarsi nei lidi a pagamento, attrez-zati ma, tranquillizza il sindaco, a prezzi non esorbitanti.

di Francesca Marra

“Mio figlio è Diego. Ama giocare a calcio e io non ho fatto altro che esaudire i suoi sogni”. È una donna determinata Cristiana Sinagra e ogni giorno combatte contro i pregiudizi di un mondo “chiuso”, a detta sua, come quello del calcio. Convive con lo spettro di un nome importante come quello di Diego Armando Maradona per realizzarer il suo progetto: è la presidente della Martos Napoli Beach Soccer, la disciplina sportiva nata nel 2004 sotto l’egida della Federcalcio e della Lega Nazionale Dilettanti, che lo scorso anno ha visto imporsi nel campionato di serie A proprio il team partenopeo trascinato dal figlio di Sinagra e di Maradona: “Da sempre sono una tifosa del Napoli e vincere con i colori della mia squadra è stata una emozione indescrivibile, ripetersi anche quest’anno sarà difficile ma la speranza è l’ultima a morire. Il campionato è appena iniziato e saremo impegnati nella Supercoppa. È anche questo un nostro obiettivo”.

Il calcio, un destino: potrebbe essere lo slogan di presentazione di una donna che è prima di tutto la madre di Diego Armando Maradona Junior e con lui ha deciso di fondare, non senza difficoltà, una squadra di beach soccer: “Mi sono innamorata da subito di questo sport. Non era possibile che Napoli, una città di mare, non avesse la sua squadra di calcio da spiaggia. Ho lavorato molto per ottenere la sponsorizzazione che ci è stata concessa dalla Martos. E solo grazie a questa società se il nostro sogno ha preso forma. Un ringraziamento doveroso va, da parte mia, all’assessore del Comune di Napoli Alfredo Ponticelli. Si è

speso tantissimo per la realizzazione del mio progetto sportivo”.

La Martos si potrebbe definire una società a “conduzione familiare”, nella squadra oltre Diego, c’è anche il nipote di Cristiana Sinagra. Lei si occupa dell’organizzazione e della gestione di ogni aspetto che riguarda il team, persino di preparare la cena per i ragazzi argentini della formazione. “La vittoria del 2009 è nata grazie al fatto che con il mister Ciro Amorosetti e mio figlio Diego siamo riusciti a mettere in moto i meccanismi giusti: ambiente tranquillo, alta professionalità di un gruppo di ragazzi affiatati e dediti al sacrificio. Si è creata la situazione ideale affinché la Martos Napoli potesse arrivare così in alto, e addirittura vincere il campionato con nostra immensa soddisfazione”. Spirito di sacrificio e costruzione di un ambiente tranquillo sono gli aspetti fondamentali che Cristiana Sinagra mette in campo nel lavoro, nello sport e soprattutto nella vita: “Con questi insegnamenti ho cresciuto da sola mio

figlio, che come si può immaginare ha avuto una vita difficile. Tutti lo giudicano per le sue scelte, ma lui non si è arreso e vuole giocare a calcio”.

Diego Armando Maradona Junior ha ereditato dal padre, oltre al nome, anche la passione per

il calcio e Cristiana Sinagra lo ha seguito e assecondato fino a creargli una squadra per giocare: “Per Diego non è stato facile scendere in campo e avere gli occhi degli

altri puntati addosso, il pregiudizio nei suoi confronti è sempre stato fortissimo, l’ignoranza nel calcio è tanta e mio figlio ne ha pagato le conseguenze. Il danno maggiore viene dall’esterno: chi lo conosce non lo giudica”.

Cristiana Sinagra non nasconde le pressioni e le delusioni ricevute dal mondo “meno visibile” dello sport più amato dagli

italiani, soprattutto quando Maradona Junior ha deciso di fare il calciatore.

“È il figlio del più grande campione di calcio di tutti i tempi, ma non per questo deve essere costretto ad abbandonare il suo sogno, la sua passione, ed io ho cercato con tutte le mie forze di esaudire il suo desiderio”.

Rivendica con forza le scelte di ragazzo”, di Diego, Sinagra, come farebbe ogni mamma con il proprio figlio, fatto sta che però lui, Maradona Junior un “figlio qualunque” proprio non è. Ha un padre troppo conosciuto dal mondo intero per non risultare, a volte, troppo ingombrante.

“Mio figlio è sereno, ed è stata sua la volontà di mettere il nome Diego sulla maglia azzurra della Martos Napoli beach soccer”.

PERSONE pagina 8 inchiostro n. 6 – 2010 pagina 9

SpiaggegratisaPositano.MadeviessereresidenteIlsindacoMicheleDeLuciaprendeprovvedimentiperfronteggiareilturismo“mordiefuggi”

LaMartosNapolibeachsoccerdalsindacoIervolino

Misonoinnamoratadiquestosport

MaurizioBraucci

UnavedutadiPositano

IlsindacoMicheleDeLucia

IlgiornalistaSalvatoreSparavigna

CristianaSinagra,undestinonelpallone“NonerapossibilecheNapolinonavesselasuasquadradicalciodaspiaggia”

Ilgenioabitaqui Giocaabeachsoccer diMarco Cavero

Quandosihaunnomecosìildestinoègiàsegnato. Diego Sinagra, o meglio Diego Ar-mandoMaradona Jr., nasce il 20 settembre1986, all’alba di una stagione calcistica cheporteràaNapoli il primo scudettodella suastoria.Aguidarelasquadraèsuopadre,Die-goArmandoMaradona,chericonosceràilpic-coloDiegosolomoltiannidopo. Ildestinodelragazzoèilpallone.Asoli11annientraafarpartedellegiovanilidelNa-poli.Lasomiglianzafisica,conquellamagliaazzurraaddosso,diventaancorapiùeviden-te. Diego Armando jr. parte dalla gavetta,giocaancheunapartitaconl’ItaliaUnder-17,un’amichevolecontroigrandidellaNaziona-lemaggioreaiqualinonpareveroditrovarsidifrontelacopiaringiovanitadelPibe.Ilfal-limentodelclubnel2004spazzaviailsognoeperDiegoiniziaunanavigazioneavistanelmaredeidilettanti:primailCerviadelreality“Campioni”,poil’Internapoli,ilQuarto,ilVe-nafro(conilqualesegnaungolda40metri,vezzodi famiglia),pochepresenzeepocafi-duciadapartedegliallenatori. Nel2008 la svolta: ilpallone resta, l’erbaesce di scena per far postoalla sabbia. La prima squa-dra è il Mare di Roma, ebastano poche partite perconvincere il ctdellaNazio-nale Giancarlo Magrini aconvocarlo per i mondialichesisvolgonoaluglio2008inFrancia.Segnaancheinfi-nalemanonbasta,lavitto-riavaalBrasilechedicalcioinspiaggianecapisceparec-chio.AfinemondialelasciaRomaesceglieilNapoliBeachSoccer,diproprietàdellamadreCristinaSinagra.

DiegoA.Maradonajr

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Il“mareguasto”diBraucciLoscrittore:“Ilpubblicocercasensazioniforti”

di Gennaro Di Biase

Maurizio Braucci, classe 1966, nato nel quartiere di Montesanto, romanziere; a sei anni dalla sua seconda fatica narrativa, “Una barca di uomini perfetti”, la ristampa del suo primo lavoro, “Mare guasto”, pro-mette di essere tra i libri preferiti dagli scaf-fali dell’estate. Voce accentata e sanguigna, politicamente rabbiosa e rossastra, ingenua-mente furba, un poco indolenzita dal sonno.

Essere napoletani significa essere de-finiti come parte di una minoranza, di una periferia o di una diversità?

“Su Napoli pende sempre lo sguardo del pregiudizio, nel favore come nella dif-fidenza. Il napoletano passa di solito come uno che conosce il male e che fa ridere. Vi-vere a Napoli, nella realtà dei fatti, significa scegliere di vivere ai margini dell’industria culturale. Bisogna viaggiare e spostarsi, ma Napoli rimane un’etichetta viva agli occhi del pubblico”.

Che vuol dire esportare Napoli in let-teratura oggi? Qual è un modo originale per farlo, senza inciampare nella verità parziale del luogo comune violenza\camorra?

“Da un lato il rischio maggiore di que-sta generazione di scrittori partenopei è la tendenza all’emulazione dei narratori ame-ricani che si siano occupati di situazioni an-tropologiche analoghe. Dall’altro lato, il peri-colo di apparire localistici è sempre vivo, ma è preferibile legarsi al territorio piuttosto che incappare nell’errore opposto dell’astrazio-ne, di una letteratura lontana dalla gente”.

Passiamo ai suoi romanzi. Le trame sono inventate o le trascrive dal vero? Quali sono i suoi modelli?

“Il personaggio nasce sempre in un mix tra quello che vedo e la tragedia che voglio denunciare. Sono un appassionato di lette-ratura russa, ma quando scrivo cerco di rac-contare una storia senza pensare a modelli specifici. Apprezzo molto il messicano Juan Rulfo, per la sua capacità di scrivere con sem-plicità cose complesse”.

In che modo lei ha modificato l’asset-to linguistico tra il primo e il secondo libro?

“Mare guasto è concepito in uno slang che mette la lingua al servizio della storia, dunque le espressioni dialettali aiu-tano l’effetto di verosimile. “Una barca di uomini perfetti” è pensato in una lingua barocca, i cui personaggi si assestano su un italiano standardizzato”.

Forse non può darsi letteratura senza violenza, ma come mai la violenza è diven-tata il cliché letterario per antonomasia?

“Il pubblico cerca sensazioni forti; l’attenzione del lettore contemporaneo è legata principalmente all’effetto. Una lette-ratura senza determinate caratteristiche di mercato (lotta, omicidio, situazione estrema da risolvere) non è destinata ad incuriosire il grande pubblico”.

Segnalareleirregolarità èunamissionepossibile diAnna Elena Caputano

Ungiornalistaalserviziodelladenun-cia.è l’identikitdiAlessandroMigliaccio,giornalista professionista napoletano de“IlNapoli”e collaboratoredal2003dellatrasmissione“LeIene”.Sonomolteleinchiestegiornalistichecheharealizzatoechelohannofattodiventa-refamoso,comequellasullosprecodide-naropubblicoosugliautomezziecologiciinutilizzati. Lasuaesperienzainquestosettore lohaportatoapubblicareunlibro,daltitolo“Paradossopoli”,incuiraccontasituazio-niallimitedellacontraddizione. “Hoiniziatoafareilgiornalistaperchéspintodallapassionedidenunciaresitua-zioni non corrette. Sono un autodidatta- dice Alessandro -. A un certo punto hoimparatoacostruirmiunatelecamerana-scostaesemicapitaqualcosaperstradacheattiralamiaattenzioneallorariescoaregistrare”. Per Alessandro il giornalismo di de-nuncia ha una sua importanza, perchévuol dire andare oltre e non fermarsi alprimoostacolo. “Ho semprevistoquestomestiere come uno strumento che midava lapossibilitàdi segnalare le irrego-larità-continua-.Lacontroinformazioneèquestaevafatta.Lavedopropriocomeunamissione”. Uncontributoperlarealizzazionedel-le inchiestederivadall’usodelle tecnolo-gie. “Non è mai facile mostrare le cose,anzi è sempre complicato - conclude -.Bisognavederesel’inquadraturaèvenu-tabene,sel’audiosisente,selecosechedicelapersonaripresasonotalidapotergiustificareun servizio.Dimostrare la si-tuazioneè tutt’un’altracosa.èquesto lospiritodelladenuncia”.

UnaWebTvraccontalastradaSparavigna:“Diamovoceachinoncel’ha”

èunmodoperaiutarechivuolerimettereinsestolapropriavita

Page 6: Amare Napoli REstate a gallave. Londra è una delle città prescelte da ragazzi e ragazze per trovare la propria autonomia. Francesco, 23 anni, residente nella provincia di Benevento,

diLorenzo Marinelli

Lgbtstaa“lesbiche,gay,bisessua-lietransgender”comeQueerTravelstaaturismo“open-minded”,ecioèdimenta-litàaperta,dilarghevedute.QueerTravelè anche la primaagenzia turistica dellaregionededicataaunaclientelaesclusi-vamenteomosessualeetransessuale.HapochimesidivitalastrutturanatainviaFracanzano,aNapoli,nelquartie-re Vomero. Eppure, la notizia della suainaugurazionehagiàfattoilgirodelPa-eseedeimaggioriblogsparsiperlarete.L’agenzia, promossa dall’associazioneI-KenOnlus,èanchesostenutadall’asses-sorato comunale alle Pari opportunità.CarloCremona,presidentediI-Kenetito-laredell’attività,hadatovitaall’ambizio-soprogettomotivatodaglioltre70milio-nidiviaggiatoriannuiappartenentiallacomunitàomosessuale.Parliamodel10%ditutteleattivitàdelsettoreturistico. “Immaginate l’imbarazzo chequalcunopuòmostrarequandoinagen-ziaarrivaunacoppiagay–hadettoCre-mona–e ildisagiodeiduenelrichiede-reuna cameramatrimoniale e nonduelettini singoli”. L’ideaallabasediQueer

Travel è dunquequella di offrireaiclientidellasuaagenziaunampiocatalogodipropo-stediviaggiacop-pie–esingoli–incerca di strutture“gay-owned” o“gayfriendly”.“Gli habitué, fino

aora, sono soprattuttouomini – spiegaGabrieleVetromile, responsabilemarke-tingdell’agenzia – conun’età compresatra18e35anni.Lemetepiùambitedallacomunitàlgbtrestano,datradizione,Mi-konos,BarcellonaeIbiza.C’ègranrichie-staancheperprenderparteaitantiPrideorganizzatiintuttaEuropa.L’EuroPride,peresempio,siterràdal16al18luglioaVarsaviaesaràuneventodigrandeim-portanza”. Trovate di questo tipo fannoancorascalporeinCampania,eppurenelrestod’Europailsettoredestinatoalturi-smoomosessualeetransessualeèmoltopopolaree remunerativo.Esistonoaddi-rittura guide e itinerari espressamenteideatiperlacomunitàlgbt.Tuttavia,nelBelpaese, l’argomentocontinuaafardi-scutere:laQueerTravelhasuscitatononpochepolemiche,soprattuttonelmondopolitico. “Gli inizi sonostatipiuttostodif-ficili–raccontaVetromile–c’èstataunaquerelle con il consigliere Pdl della VMunicipalità, Andrea Fonsmorti, che at-traversolapaginadelsuoprofilodiFace-bookhaespressoilsuodisappuntoperlanostrainiziativa”. Fonsmorti avrebbeulteriormenteargomentato il suo pensiero attraversoun comunicato, e definito l’agenzia diviaggi “unoscempioper la cittadinanzavomerese”. Successivamente, tramite ilsuo sito web, il consigliere si è scusatocon la comunità lgbt, negando di averealcunaintenzionedidiscriminareperso-necontendenze“sessuali,politiche,etni-che,religioseelinguistiche”diversedalleproprieeammettendodiesserestatovit-timadiungrossomalinteso.

di Jessica Mariana Masucci

Se è vero quel che diceva lo scrittore John Steinbeck, che sono i viaggi a fare le persone e non viceversa, i turisti ita-liani e in particolare quelli napoletani si stanno preparando a un’estate rassicurante. La loro scelta è orientata verso mete classiche. Mare italiano, con in testa Sardegna, Sicilia e Puglia; i più giovani prenotano per Formentera e su altri fronti stranie-ri non ci sono grosse novità.

Ma da Internet arrivano suggestioni alternative in ma-teria di vacanze, per adesso ignote o ignorate dal nostro merca-to. Più che suggestioni, ecoturismo e turismo sostenibile sono filosofie di viaggio. Al centro c’è il rispetto per l’ambiente e un rapporto di armonia con le popolazioni locali.

In Italia gli ecoviaggi non hanno sfondato e per lo più sono proposte di nicchia. Un tour operator italiano ha creato una linea di villaggi turistici sostenibili. Le strutture vantano un impatto zero sull’ambiente, sfruttano le energie rinnovabi-li, offrono attività sull’alimentazione sana e prima di partire il cliente riceve un cd-rom con le informazioni sul contesto am-bientale del Paese dove sta andando. Anche tre giorni a Napoli possono essere “sostenibili”. Una onlus del Nord Italia ha pre-parato un pacchetto che comprende spaghettata, visita guida-ta alla Sanità e giro in un allevamento di mitili, sulla barca di Peppe, detto ‘a treglia.

Per ritrovare il contatto con la natura, non è detto che chi è abituato debba rinunciare alle vacanze di lusso. Nato ol-treoceano, è di moda in Francia il “glamping”, il campeggio glamour. Da una parte vegetazione, silenzio e pannelli solari, dall’altra baldacchini, tappeti persiani e camerieri. In Italia il resort dalla doppia anima è arrivato solo a Mirano, vicino Vene-zia, con il suo apparato di megatende bianche, terrazzini privati e connessioni wi-fi. Nel campo delle vacanze a cinque stelle, i clienti napo-letani non smentiscono la fedeltà all’albergo tradizionale. “Un episodio da raccontare? - dice un agente di viaggio - Un signore che non sarebbe partito se il suo hotel a Vienna non avesse avuto anche la L di ‘lusso’ sull’insegna”.

L’effetto della crisi economica appare ormai consolida-

to nei comportamenti di chi prenota le vacanze. Il pensiero comune degli operatori del settore è quel-lo di puntare proprio sulla trasparenza delle tariffe, guadagnando credibilità e fidelizzando la clientela che si rivolge a loro come intermediari. Le agenzie vogliono conquistare il ruolo di porti nel mare delle vacanze fai-da-te sul web. È uno di loro a ricordare un recente episodio di cronaca. Dall’inizio di giu-gno tre delle maggiori società che si occupano di turismo online, Expedia, e-Dreams e Opodo, sono sotto osservazione dell’Autorità garante della con-correnza, a causa delle denunce dei consumatori.

Per far risparmiare gli internauti, alcuni siti propongono l’hotel “top secret”. Prenoti scegliendo solo la destinazione e la categoria della sistemazio-ne, paghi e dopo arriva l’email di conferma che sve-la il nome dell’albergo. La risposta a quest’idea è ar-rivata da una delle grandi compagnie di viaggio, la Costa Crociere. Quest’anno la Costa ha ampliato la sua “formula roulette”. Paghi circa duecento euro in meno e scegli il weekend del-la partenza, la zona e il tipo di cabina. Solo a bordo scoprirai quale dei due itinerari possibili ti è capitato.

In tutto questo c’è an-che chi quasi benedice l’avven-to del web nel settore turistico. “Internet ha un effetto positivo perché elimina la clientela dei perditempo e da noi arrivano persone più informate”, affer-ma il titolare di un’agenzia che opera a Napoli da dieci anni.

I viaggiatori sono più sensibili alle immagini trasmesse dai telegiornali. I casi più recenti sono gli scontri avvenuti ad Atene per la crisi dell’economia greca, la marea nera nel golfo del Messico e i disordini di Bangkok. Le loro reazioni rendono tabù alcune destinazioni, ma basta poco tempo per far tornare

la calma. In qualche caso c’è chi ne approfitta per partire pro-prio in quel periodo, a caccia di occasioni e prezzi scontati.

Si narra di due turisti napoletani che nel periodo dell’influenza suina hanno posticipato il ritorno dal Messico di ben due mesi. Godevano di un albergo a loro completa disposi-zione.

di Angelo De Nicola

È un’assolata mattinata estiva, sono le 10 quando prendiamo un taxi in Corso Vit-torio Emanuele. “Dove la porto?”, domanda Gennaro, il veterano conducente dell’autovet-tura, che da circa 30 anni svolge questa pro-fessione. La destinazione è il Porto, ma l’in-cognita è sull’itinerario. “Dottore possiamo scendere a destra o a sinistra , mi dica lei”, prosegue l’uomo accendendo il tassametro. Un primo gesto che fa pensare a chi non lo fa. “Non tutti mettono il tassametro. Se volete saperlo, quelli che non sanno cosa sia sono soprattutto gli abusivi che ci fanno una con-correnza spietata”. Spostarsi in taxi a Napo-li può diventare una sfida. Divisa tra regolari e abusivi, la categoria vive all’ombra di quelle leggende metropolitane nelle quali sono protagonisti tassametri spenti e piloti spericolati dal lungo e fanta-sioso itinerario. Non la più rosea delle previsioni per coloro i quali intendono ammirare le bellezze di Napoli, senza privarsi della como-dità del viaggio che rende più piacevole il giro turistico. “A Napoli sono molti i luoghi dove è possibile reperire un’autovettura del con-sorzio, ma vi sconsiglio vivamente due posti - racconta Gennaro - all’aeroporto e alla sta-zione centrale, anche se è molto difficile non trovare taxi, spesso si va incontro a file inter-minabili prima di trovare una delle limousine gialle da poter prendere in fitto”. Tra taxi vecchi e lotte per accaparrarsi i clienti stranieri, con pesanti fardelli di valigie al seguito, il viaggio regala un bel po’ di emozio-ni ai turisti. “Vi sconsiglio anche la richiesta di un percorso extraurbano, che ha tariffe molto elevate. Potreste trovare anche il collega che vi porta a Salerno in macchina e non ha poi più bisogno di lavorare per tutta la giornata”.

Arene di duello diventano i posti di raccolta più importanti, dove i tassisti si scon-trano con la concorrenza sleale degli abusivi. “So che gli irregolari, pur di trovare il cliente, accolgono i viaggiatori al loro arrivo già sui binari. È una cosa veramente scandalosa”. Il costo medio di una licenza da tassista è di 150mila euro che vengono ammortizzati in 7-10 anni di attività. Le tariffe delle corse sono elevate anche a causa dei costi di gestione che i tassisti devono sostenere. “Tra assicurazione e carburante dobbiamo pagare circa 15 mila euro l’anno. I turni di lavoro sono di 10 ore al giorno per cinque giorni alla settimana. Quan-do faccio il turno di notte mi capita di tutto.

Ogni genere di cliente, più o meno tranquillo”. Tra i dati positivi troviamo la comodi-tà del servizio radiotaxi, molto utilizzato nel-le ore notturne. “Se mi chiamate di notte il prezzo sale, ma su questo non c’è alternativa perché nelle ore notturne non ci sono bus e di conseguenza siamo un po’ avvantaggiati. L’al-tra sera ho salvato un cliente adescato da un abusivo giusto in tempo”. Una volta valutati attentamente i pro e i contro dell’avventura chiamata “viaggio in taxi”, al turista non resta che domandarsi se conviene o meno scegliere questo tipo di so-luzione. “Dipende da chi vi capita - conclude Gennaro -, siate certo che se trovate quello one-sto il viaggio risulta poi piacevole e comodo”.

NAPOLI IN VIAGGIO pagina 10 inchiostro n. 6 – 2010 pagina 11

Napoli,comemuoversitrascioperiecantieri

InchiostroAnno X numero 6 luglio 2010chiuso in redazione mercoledì 30 giugno 2010

www.unisob.na.it/inchiostro

Periodico a cura della Scuola di giornali-smo diretta da Paolo Mieli nell’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa

Direttore editorialeFrancesco M. De Sanctis

CondirettoreLucio d’Alessandro

Direttore responsabilePierluigi Camilli

Coordinamento scientifico-didatticoArturo Lando

Coordinamento redazionaleAlfredo d’Agnese, Carla Mannelli,Alessandra Origo, Guido Pocobelli Ragosta

CaporedattoreAlberto Canonico

Capi servizioAlessandro Di Liegro, Egidio Lofrano, Jessica Mariana Masucci, Livio Pane

In redazioneMarco Borrillo, Paola Cacace, Anna Elena Caputano, Marco Cavero, Ludovica Criscitiello, Raffaele de Chiara, Emanuele De Lucia, Angelo De Nicola, Gennaro

Di Biase, Anna Lucia Esposito, Cristiano Marco Giulio Faranna, Antonio Frascadore, Violetta Luongo, Lorenzo Marinelli, Francesca Marra, Ernesto Mugione, Pasquale Napolitano, Romolo Napolitano, Sergio Napolitano, Enrico Parolisi, Annalisa Perla, Francesca Romaldo, Francesca Saccenti, Giulia Savignano, Emanuela Vernetti.

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Stampa Imago sas di Elisabetta ProzzilloNapoli 80123 via del Marzano 6Partita Iva 05499970639

Progetto graficoSergio Prozzillo

Impaginazione Biagio Di Stefano

VadoinlibreriaeprenotounweekendChenonvendonopiùsoloromanzi,maanchegadgetealtro,sisapeva.Inunalibre-riadiNapolisonoarrivatii“giftbox”(nellafotoinaltoasinistra),scatoleregalochecontengonounaraccoltadifotografieeunweekendperduepersoneinunalocalitàitalianaoeuropea. La sceltaè tra sette temi,daquelloenogastronomicoaquelloall’insegnadelbenessere.Ilprezzo?Siparteda99europerarrivareaunaspesadi690euro,aereiespostamentiesclusi.

J.M.M.

ViaMarinaaNapoli

di Annalisa Perla

Ore 12.00, Piazza Trieste e Trento, fer-mata dell’autobus R1. Tempo di attesa 5 minu-ti. Ne passano 3, ma la durata stimata sale da 5 ad 11 minuti. “Sarà il traffico. Si sa, a Napoli è un problema”, commenta un signore in giacca e cravatta e valigetta ventiquattrore alla mano. La banchina è piena. La fermata, posta all’usci-ta orientale della Galleria Umberto I, è croce-via di numerose linee di trasporto pubblico. Di fronte c’è il San Carlo, lo storico teatro napo-letano, in lontananza tra le nuvole s’intrave-de il Maschio Angioino. Seduto ad aspettare l’autobus c’è anche un anziano signore, un pescatore con tanto di mercanzia: una decina di orate ancora semivive che emanano un odo-re nauseabondo. Passano macchine, motori-ni, signore con bambini in carrozzina, vetture della polizia, anziani e ragazzi universitari. Di turisti per il momento non se ne vedono e la fila dei taxi, alle spalle della fermata degli auto-bus, resta immobile. Sembra che tutti i diversi volti di Napoli passino di qui, si incontrino a due passi da Piazza del Plebiscito. Il display luminoso modifica continuamente il tempo stimato per l’arrivo dell’R1, aumentandolo o facendolo diminuire senza nessun apparente criterio. Sono trascorsi 30 minuti, si ferma il terzo autobus della linea R2, sul quale sale il pescatore con le sue orate, ma dell’R1 ancora niente. Finalmente l’arcano è svelato: i minuti di attesa continuano a oscillare a causa dello svolgimento di una manifestazione di disoc-cupati lungo il suo tragitto. L’informazione arriva da un ragazzo che giunge da via Toledo, dove ha incontrato il corteo di manifestanti. Sono le 13.00, è meglio cambiare programma. È chiaro che l’R1 non passerà. Via Santa Lucia, altra fermata, altro scenario. Nina, una donna sulla quarantina dal fisico asciutto e il look appariscente, siste-ma alcune camicie tra le corde di uno sten-dibiancheria posizionato in strada, a pochi

metri dalla banchina di attesa dell’autobus numero 140. Nina è la titolare dell’omonima lavanderia, ubicata al piano terra. Solo una piccola stanzetta a disposizione della donna e delle sue aiutanti, con dentro lavatrici, assi da stiro e appendiabiti, di spazio per stendi-biancheria non ce n’è. Perché non approfit-tare del marciapiede antistante, avrà pensato Nina. Ecco il 140, non appena a bordo si sen-te: “Sembra un miraggio, sono da un’ora e mezza in strada ad aspettare”. E’ un’elegante signora, capelli raccolti e ventaglio alla mano. “Ormai il biglietto - aggiunge - mi sarà scadu-to”. L’autobus è semivuoto, i passeggeri sono quasi tutte donne, solo un anziano signore e un ragazzotto in ultima fila, con una camicia viola e orecchini ad entrambi i lobi. A Piazza Vittoria, l’autobus si riempie e salgono alcuni signori incravattati, due don-ne munite di sacchetti della spesa e numero-se badanti di origine cingalese. La giornata è nuvolosa, dal finestrino si intravedono alcune persone fare jogging in Villa comunale e altre passeggiare con i propri cani al guinzaglio. Il traffico è inizialmente scorrevole, ma lungo la Riviera di Chiaia diventa sempre più intenso. In via Mergellina, l’autobus diventa multiet-nico. Salgono ucraini, indiani e filippini. Ecco il sole, via Posillipo assume tutto un altro aspetto. Il 140 incrocia il CitySightSe-eing, l’autobus per turisti in stile londinese, due piani con il secondo scoperto. A bordo ci sono signore, munite di occhialoni da sole, cappellini di protezione e macchinette digita-li che fotografano i palazzi del quartiere che ospitò dimore illustri, come la villa del duca di Vietri. Edifici a strapiombo sul mare, Palazzo Donn’Anna su tutti. Discesa Coroglio: capolinea. Fine del-la corsa. Due turisti francesi si avvicinano alla ringhiera, ma non scattano foto. Sotto di loro c’è Bagnoli, con i suoi cantieri inconclusi e poi erbaccia, cani randagi, sedie e altri rifiuti abbandonati.

Taxi?FileecorsesenzatassametroIncittàsuunautobusdiordinariafollia

Eco,glameasorpresa:letendenzeturistichesconosciuteIlviaggiatoreitalianopuntasulsicuro,dopoaverdatounocchioawebetv

di Emanuela Vernetti

Finalmente si parte. L’arrivo del-la bella stagione fa sognare paradisi dove potersi rilassare e godere del meritato ri-poso. Tempo di vacanza, quindi, ma non per tutti. Lo sanno bene i 6mila cani che nella scorsa estate sono stati abbandonati dai loro padroni. Un dato, fornito dall’Ai-daa (Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente), che paradossalmente risulta positivo, vista la riduzione del 50 per cento rispetto al 2008.

Per gli amici a quattro zampe più fortunati le cose non sembrano essere poi tanto migliori. Abbandonarli no, discrimi-narli sì. L’estate per loro diventa sinonimo di gabbie, museruole e stive, e queste non sono le ipotesi peggiori.

Sono ancora poche e mal attrezzate le strutture turistiche destinate ad acco-gliere animali mentre rimane insignifi-cante il numero delle spiagge e dei parchi italiani in cui non sia vietato l’accesso agli animali. Secondo uno studio dall’Aidaa nell’estate 2010 si sposteranno almeno 4 milioni di animali tra maggio e settem-bre. Il viaggio per loro diventerà un esodo. Secondo la normativa vigente nei treni a scompartimento, cani e gatti possono viag-giare in seconda classe con biglietto ridotto del 50 per cento purchè gli altri passeggeri lo consentano mentre sugli Eurostar sono ammessi solo animali di piccola taglia cu-stoditi negli appositi trasportini di misura non superiore ai 32 x 32 x 35.

Per il trasporto in nave e in aereo non esistono norme valide universalmente,

ma determinate dalle varie compagnie. In genere i cani devono essere muniti di mu-seruola e alloggiati o nei canili di bordo o nelle stive aeree. Una locazione non confor-tevole visto le numerose denuncie per de-cessi o malori subiti dagli animali causate dalle malsane condizioni dell’abitacolo di viaggio o addirittura per mancanza d’aria.

L’Italia non può essere certo defini-ta un Paese “animal friendly” e il confron-to con l’estero lo evidenzia. In Austria, per esempio, tutti gli esercizi pubblici consen-tono l’accesso ai cani, accogliendoli all’en-trata con ciotole d’acqua e crocchette. Se invece lo sguardo corre oltre l’oceano, si scoprono interessanti iniziative.

In America è nata una compagnia aerea dedicata esclusivamente agli anima-li: la Pet Airways che serve per ora solo tratte interne. La novità della Pet Airways consiste nella possibilità di permettere a cani e gat-ti di viaggiare con i loro padroni, accuditi come normali passeggeri, senza gabbiette o stive. Non solo: sono previste anche brevi soste tra un volo e l’altro, per permettere agli insoliti passeggeri di effettuare i propri bisogni e sgranchirsi le zampette.

Per ora in Italia esistono i Fido Park: 17 autogrill distribuiti su tutto il territorio nazionale in cui sono adibite aree di riposo e ristoro per i cani che affrontano viaggi più o meno lunghi in autostrada.

Quattro zampe in viaggio. Non sempre è una vacanza

diVioletta Luongo

Unacasalontanodacasa.èilBed&Breakfastchequest’annoinCampaniahacompiutonoveanni. Nell’aprile 2001 è stataapprovatala legge regionale che autorizza “l’eser-ciziodiospitalitàaturistiincasedicivileabitazione”.Unlettocomodoeunariccacolazione sono gli ingredienti base del-la struttura. Particolarmente diffuso neiPaesi di lingua inglese come Inghilterra,Irlanda,StatiUnitieAustralia,nonchéinFranciadoveprende ilnomediChambred’Hotes,camerapergliospiti,sisviluppainritardoinItalia.Secondoidatidel2008fattida Istatedall’OsservatorioTuristicoExtralberghieroItaliano,al2008sonosti-matiinItaliacirca18.000glieserciziB&B,percirca93milaposti letto.La sola Campania conta 533eserciziconcirca2600postiletto.Spessosonocaseanti-cheimmersenelcentrostoricodellacittàosempliciappartamentiprivatichesidedi-canoall’accoglienzaealristoromattutinoperturisti, lavoratori,artisti,eperchiun-quesentadivolerrespirareunpo’diariafamiliareessendolontanodacasa.Unico rischioper il turistaè il fattoche iB&Bnonsonocatalogatiincategorie,ec’èiltimorediincappareinstrutturedisagia-teenoncontrollateincuiilcostononcor-rispondeallaqualità.DiceMarcoPiscopodelegato ANBBA, Associazione NazionaleB&B Affittacamere, Regione Campania:“StiamomettendoapuntounsistemadistelleconISNART(IstitutoNazionaleRicer-che Turistiche). Le nostre strutture sonodivisepercategorie,dallaseconda,secon-

dasuperiore,primaeprimasuperiore.Inbaseadunquestionariocompilatodalge-store,lasegreteriaconferiscelacategoria,suscettibile dimodifica o ratifica all’attodellavisitadeldelegato”. Una formula turistica che per-mettedispenderepocoechepuòdiven-tare una soluzione addirittura esclusiva,laddove,adesempio, si svolga indimorestoricheodiparticolarepregio.Ilcontestofamiliare e informale dell’accoglienzanedannoladimensionedi“casa”ecalorecheneconseguono;ilturistaentraincontattoconlarealtàdelluogo,conleabitudinieicostumideipaesiincuisoggiorna. “Un’utenza giovane - continuaPiscopo-.Sonoitalianiininvernoemag-giormentestranierid’estate.Quest’annomisembradipoterdirechecisaràunadi-

minuzionerispettoalloscorsoanno, ma è presto per dirlo.Comunque notiamoun feno-menoditendenzaafavoredel

B&B,oviceversa,dell’albergodilusso.Pernoi le cause vanno ricercate nella diffe-renzatraservizioffertieprezzirichiesti,chehapenalizzatoingeneraleilsistemaalberghiero a vantaggio delle struttu-re alternative. C’è anche da considerarel’impoverimento della classe media edellacrisieconomica”.Latendenzaècon-fermata dai gestori napoletani costrettiasconti,promozionieoffertepercercaredicoprirealmeno inpartecon lepreno-tazioniimesiestivi.Situazionediversaepositiva nei mesi precedenti, la Pasquaconisuoipochigiornidifestafacilitavaibrevisoggiorniconsoniallestrutturechevivonodellavacanza“mordiefuggi”.

NoveannidiBed&BreakfastInCampaniascontieofferte perilperiodoestivo

EccolaprimaQueerTravelaNapolidedicataaclientitranseomosessuali

533esercizipercirca2.600postiletto

Page 7: Amare Napoli REstate a gallave. Londra è una delle città prescelte da ragazzi e ragazze per trovare la propria autonomia. Francesco, 23 anni, residente nella provincia di Benevento,

di Ernesto Mugione

Mancano meno di sessanta giorni all’inizio della nuova stagione e il calcio campano si prepara all’appuntamento. Dal Napoli alla Salernitana, dal Benevento alla Juve Stabia, passan-do per Paganese e Nocerina, tutti i club di casa nostra sono al lavoro per organizzare i rispettivi tornei. Tante le squadre cam-pane impegnate nei campionati professionistici 2010/2011. Su

tutte il Napoli alle prese con la sua quarta partecipazione in se-rie A dell’era De Laurentiis.

Se con la retrocessione della Salernitana la Campania non avrà squadre che la rappresentano in serie B, lo stesso non si può dire per la Lega Pro. Tra Prima e Seconda Divisione,

iscrizioni permettendo, dovrebbero essere undici le squadre campane. In quella che è l’ex serie C1, oltre ai granata, ci saran-no Benevento, Sorrento, Cavese, Real Marcianise e la neopro-mossa Juve Stabia. In Seconda Divisione si daranno battaglia Paganese, Nocerina, Aversa Normanna, Neapolis Mugnano e, si spera, la Scafatese, sull’orlo del fallimento dopo 88 anni di storia.

Le aspettative più grandi sono per il Napoli di Walter Mazzarri. L’allenatore toscano, da quando è subentrato lo scor-so anno a Roberto Donadoni, è stato protagonista di una ca-valcata sorprendente con la sua squadra, passando dalla zona retrocessione al sesto posto finale. Tradotto in parole povere: qualificazione diretta al primo turno di Europa League alle spe-se della Juventus, grazie anche alla vittoria sui bianconeri sia all’andata che al ritorno. L’ultima volta è accaduto nella stagione 1986/1987, quella che si concluse con il primo scudetto della storia partenopea. Ma se il tricolore resta ancora un sogno, i tifosi azzurri sperano quanto meno nella Champions League. Entrare nel G4 del calcio italiano è l’obiettivo dichiarato, nem-meno tanto sottovoce, dal presidente Aurelio De Laurentiis. Toccherà a Mazzarri traghettare il Napoli alla qualificazione per la coppa dalle grandi orecchie, evitando le insidie di Europa Le-ague e coppa Italia.

Bypassando la serie B si arriva in Lega Pro. Qui la pre-senza campana si fa massiccia. La Salernitana, assicuratasi l’iscrizione al prossimo campionato di Prima Divisione, è in cerca di nuovi soci. Il presidente Lombardi non lascia, raddop-pia e spera nell’aiuto di altri imprenditori per riportare subito i granata tra i cadetti. Anche il Benevento sogna un posto in Paradiso. I giallorossi, smaltita la delusione per la sconfitta in semifinale play off con il Varese, tenteranno anche quest’an-no di raggiungere per la prima volta nella loro storia la serie cadetta. La Juve Stabia, invece, torna in Prima Divisione dopo appena un anno. I gialloblu hanno vinto il girone C di Seconda Divisione al termine di un’annata da incorniciare: 73 punti to-talizzati, 22 vittorie conquistate su 34 partite e miglior attacco del torneo con 65 gol realizzati. Obiettivo della compagine del presidente Giglio sarà mantenere la posizione nella categoria e dovrà vedersela, con ogni probabilità, anche con Real Marcia-nise e Cavese. I giallorossoverdi e i biancoblu hanno chiuso il

campionato rispettivamente al decimo e all’undicesimo posto del girone B, conquistando una salvezza tranquilla senza passa-re per la lotteria dei play out. Il diktat dei numeri uno Bizzarro e Fariello per la prossima stagione è mantenere quantomeno la permanenza in Prima Divisione. Stesso discorso vale per il Sor-rento che nell’ultimo campionato si è classificato al nono posto del girone A. In Seconda Divisione la Paganese proverà subito la risalita nell’ex serie C1 dopo la sconfitta nel play out con il Viareggio. Il neopromosso Neapolis Mugnano, dopo aver vinto il girone H della serie D, tenterà di restare tra i professionisti. Intento che lo accomuna a Nocerina e Aversa Normanna. La Scafatese, invece, rischia seriamente il fallimento. Al momen-to i salernitani non si sono iscritti al campionato. Il futuro più probabile per il club è l’Eccellenza attraverso l’acquisizione del titolo dell’Ippogrifo.

Le delusioni più grandi, infine, sono per Avellino e Pia-nura. I Lupi, dopo la mancata iscrizione al campionato di Lega Pro dello scorso anno, saranno costretti a un nuovo anno in serie D in seguito all’eliminazione nei play off per mano del Lamezia. Ai partenopei, invece, non è bastata l’impresa nella semifinale degli spareggi promozione (sconfitta 5-0 all’andata con il Carpi e vittoria per 8-2 al “Simpatia”, ndr). La squadra di Gargiulo si è dovuta arrendere in finale al Matera.

SPORT pagina 12 inchiostro n. 6 – 2010

UnluglionapoletanotravelaetennisLeoccasioniperdedicarsiallosportperchirimaneincittà

diMarco Borrillo

IlmarediNapoliparlaaibambi-ni.Inquestomesesipresental’occasio-negiustapersolcareleacquedelGolfopartenopeo comemai prima d’ora. LebarcheegliistruttoridelCircoloSavoiasonoprontiamollaregliormeggieadaccogliere a bordo bambini dai 7 ai 13anni.Sitrattadiautenticicorsidivela,delladuratadiunasettimana, in cui igiovani “marinai” potranno navigareall’insegna del divertimento e dell’ag-gregazione. “Per loro è un’esperienzabellissima ed emozionante - spiegal’istruttoredelSavoiaFrancescoTorre-.Alcuniaddiritturasispaventanoperchèinbarcasonodasoli.Noiliseguiamoingommone e quando sono in difficoltàli accompagnamo per mano o inter-veniamo prontamente. Conduciamo ibambini fuoridalportoperesercitarcinelcuoredelGolfodiNapoli”.Anchelasezione partenopea della Lega navaleitaliana organizza corsi di vela per glistudenti delle scuole secondarie di se-condo grado (licei e istituti). E’ un’ini-ziativa rivoltaagliunder 16peravvici-nare le nuove generazioni allo spiritomarinaro e al rispetto per il mare. La

duratadiunsingolocorsoèdiseigior-ni,dallunedìalvenerdì,dalle9.00alle17.00. Il programma prevede esercita-zioni in mare e lezioni teoriche sottola guida di istruttori federali e allieviistruttori. Saranno impiegati tre tipidiversi di imbarcazioni: deriva di tipolaser, windsurf tipo tecnico 293 e im-barcazioniabulbotipoJ22.Afinecorso,oltrealrilasciodidiplomidipartecipa-zioneegadgetvari,gliallievichesisa-rannodimostratipiùcapacisarannoin-vitatiperunasuccessivafullimmersiongratuitadiduegiorniperspecializzarsinell’imbarcazione più congeniale. Perloro anche la possibilità di iniziare unpercorsoagonistico con la LeganavaleitalianadiNapoli.

Nonsolovela:illuglionapoletanoè anche tennis. La soluzione si chiamaTennis club Petrarca. Il 33° CircuitoNa-zionaleGrandPrixVeterani,manifesta-zioneriservataagiocatoriditutteleetàprovenientidaogniparted´Italia,passadaqui.Inprogrammatabellonidituttelecategorie:singoli maschilidagliover35agliover65;singolidonnedagliover40agliover50,nonchédoppiomaschileedoppiomisto.Asettembre,poi,laFe-derazione Italianatennis,haassegnatoalTennisClubPetrarcal´organizzazionedei Campionati Italiani Individualiun-der16.Lamanifestazionevedràincam-potuttiimigliorigiocatoriitalianidellacategoriaovverotutticolorocheavran-no ottenuto la qualificazione nel corsodell´anno. Il campionato comincerà lu-nedì 6 settembre, preceduto da un ta-bellonediqualificazionechesisvolgeràneigiorni4e5.

Guidanovità

Si potrebbe scrivere la storia degli ultimiquarant’anni leggendo, ascoltando ecommentando le canzoni di FrancescoGuccini, tanta la ricchezza di situazioni e difatti che oggi, nel duemila e rotti, sembranodavvero impossibili. Ha raccontato la“nuova età” che nasceva dalle atrocità dellaseconda guerra mondiale; ha cantato conlucidità e con lirismo la morte di Dio, quellodel consumismo ante litteram e del becerocapitalismo camuffato da liberalismo...

Il Meridione non va considerato come unpeso, ma come principale e forse unicospazio economico e sociale dove è ancorapossibile mettere le ali alla crescita delpaese.È quanto sostiene nella sua ultimapubblicazione, “Domani a Mezzogiorno”,l’eurodeputato del Pd Gianni Pittella. Altesto hanno lavorato anche AdamoBalestrieri, Marco Esposito, FrancescoRonchi, Dario Scalella e la prefazione diAdriano Giannola.

Questo volume raccoglie per la primavolta l’opera in versi di Raffaele Viviani,dalla prima edizione Tavolozza (1931)fino all’ultima Poesie (1990) e si pro-pone di far conoscere, non solo al grandepubblico, ma anche al lettore esperto, unpoeta rimasto troppo a lungo sulle“soglie” della letteratura minore.Nell’Introduzione Antonia Lezza rico-struisce – attraverso una collazione si-stematica delle varie raccolte – la que-stione delle edizioni, le impostazionimetodologiche e le scelte operate di voltain volta nella complessa elaborazioneformale dei testi, tracciando così la storiadella fortuna critica delle Poesie, la cuilettura risulta, qui, facilitata dalla pre-senza di un rilevante sistema di note-glossario. Completa il volume un densoapparato bio-bibliografico e un’Appen-dice, che testimonia l’accurato lavorofilologico posto alla base di questaedizione.

Dal viaggio di Wolfgang AmedeusMozart del 1770 alla ricerca sullatradizione orale, dalla produzione di DiGiacomo alle matrici della festa diPiedigrotta, dal teatro popolare disceneggiata alla sperimentazione diRaffaele Viviani, Pasquale Scialò ciaccompagna lungo un percorso cheattraversa la scena musicale della Napolieuropea per ricostruire l’affascinanteimmagine di una città cantante che dasempre mescola passato e presente,tipicità culturali e dialogo europeo.Un viaggio intenso e un raccontoaffascinate guidato dall’osservazionepartecipante dell’autore, etnomusicologoe compositore, che svela e delinea unterritorio che ha fatto del suono e delcanto uno strumento di adattamento e dicomunicazione emotiva dell’umanità.

Prima pagina fa subito pensare alla notizia“sbattuta” (come suol dirsi) dai giornali in primapagina, a volte con giusto criterio perché si tratta diqualcosa che è fuori dell’ordinario, a volte con cri-teri del tutto discutibili di rilevanza e di singolarità.È sempre attuale l’apologo del direttore di giornaleche ammonisce i suoi collaboratori e redattori inmateria ricordando che quella di un cane che mor-de un uomo non è una notizia, mentre lo è quella diun uomo che morde un cane.

La nostra collana – ma… molto metaforica-mente! – vorrebbe, per l’appunto, mordere un po’,e non solo nell’attualità, né soltanto per le questio-ni di più comune interesse. Non la qualificherem-mo, infatti, né come una collana di reportages o dipamphlets o di instant books o di denuncia o di pro-testa e simili altre delizie della religione delle news,anche se in essa nessuna di queste delizie è inten-zionalmente esclusa; né come una collana di “libribrevi” o di “letture veloci” o di “piccole opere” o diopuscoli, anche se neppure a questa tipologia discritti essa vuole in alcun modo negarsi. La definia-mo, piuttosto, come una collana di scritti su temi,spunti, problemi, cose, questioni, idee (o ancheideuzze: non si può ogni giorno scoprire un’Ameri-ca) che in qualsiasi settore della vita sociale e dellacultura mostrino di avere non solo e non tanto unacerta attualità quanto una certa validità, un certointeresse concettuale o sociale (anche solo in retro-spettiva o in prospettiva), una certa dimensione diricerca o di proposta, una certa forza di intervento,una certa capacità di sollecitazione intellettuale opratica che sia, in campi di immediata attualità e dicomune notizia che nei campi dell’erudizione odella filologia o delle scienze (nessuna esclusa).

Una formula che può apparire comoda ogenerica, e che invece – secondo le intenzioni del-l’editore che l’ha promossa e che poi me ne ha affi-dato la direzione – è (e, comunque, vuol essere)molto impegnativa, attenta e, soprattutto, speranzo-sa che nei titoli di “primapagina” il lettore, di qua-lunque figura intellettuale o sociale sia, si ritrovicoinvolto e partecipe e senta di aver guadagnatoqualcosa.

Giuseppe Galasso

via Port’Alba 19 80134 Napoli tel. 081 290768 fax 081299744

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Serie A 2010/2011

Club Stadio Capienza

Bari SanNicola 58.270Bologna Dall’Ara 39.444Brescia Rigamonti 16.308Cagliari Sant’Elia 23.486Catania Massimino 23.420Cesena Manuzzi 23.860Chievo Bentegodi 39.211Fiorentina Franchi 47.282Genoa Ferraris 36.685Inter Meazza 80.074Juventus Olimpico 27.994Lazio Olimpico 72.698Lecce ViadelMare 33.876Milan Meazza 80.074Napoli SanPaolo 60.240Palermo Barbera 37.242Parma Tardini 27.906Roma Olimpico 72.698Sampdoria Ferraris 36.685Udinese Friuli 41.652