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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 1 di 139 Piano Sociale Regionale 2011-2013 AMBITO SOCIALE TORDINO ATS N. 1 Piano di zona 2011-2013 STESURE Piano di Zona Data sottoscrizione accordo di programma 01 GIUGNO 2011 02 03

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AMBITO SOCIALE TORDINO

ATS N. 1

Piano di zona 2011-2013

STESURE Piano di Zona Data sottoscrizione

accordo di

programma

01 GIUGNO 2011

02

03

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SEZIONE I - PROFILO SOCIALE LOCALE

1.1. Gli indicatori di impatto e di strategia contesto dell’Ambito territoriale (a

cura ATS)

1.1. Gli indicatori di impatto e di strategia contesto dell’Ambito territoriale1

L’ente ambito sociale Tordino presenta un impianto di welfare territoriale tra i più articolati

della provincia di Teramo, comunque correlato alla dimensione e alla tipicità dei bisogni

sociali locali, che trovano risposta nell’implementazione di un sistema diffuso ed integrato.

La tabella seguente riporta la rappresentazione aggregata degli indicatori di impatto e di

strategia, relativi all’ATS Tordino, dalla quale emergono con evidenza i punti di forza e le

criticità del sistema locale.

Analizzando il dato generale di spesa sociale, emerge quanto la pianificazione e la

conseguente erogazione di servizi sia orientata all’area disabilità, la quale registra un

assorbimento in termini di risorse pari al 55 %, a fronte del 14 % di spesa sostenuta per

l’area Anziani e del 17,16 % per l’area Famiglia, giovani, infanzia. Per ultimo, ma non

ultimo, lo share di risorse impegnate su azioni di inclusione sociale propriamente definite,

che assumono il 9 % delle risorse disponibili.

E’ verosimile affermare che il comprensorio Tordino presenti un assetto sociale e

demografico in posizione di equilibrio rispetto ai valori medi provinciali: esso presenta

quote di crescita naturale sostanzialmente compensati, indice di vecchiaia e di carico

sociale (dipendenza) allineati a valori medi, tassi di disabilità accertata in linea con le

medie territoriali.

Il potenziamento dei servizi rivolti alla disabilità, i cui effetti in termini di interventi e di

spesa, risultano quindi evidenti, risente fortemente della cultura consolidata rispetto alla

quale la disabilità – quale condizione di disagio sociale – viene ritenuta storicamente

prioritaria rispetto ad altri fenomeni e problematiche di vita.

1 I dati sopra esposti sono stati forniti dall’Ufficio di Piano del Consorzio Ambito Sociale Tordino;

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Il solo squilibrio tra tasso di copertura domiciliare disabili (25 %) e quello relativo agli

anziani non autosufficienti (9 %) testimonia quanto sopra asserito, non tanto per effetto di

scelte preordinate, ma per logiche riconducibili alla storia dei sistemi locali, nei quali – sin

dagli albori di attuazione della Legge 328/2000 – la disabilità è stata considerata – anche

sulla base di un avanzato livello normativo – settore prioritario di bisogno sociale e

sanitario. In tal senso, la spesa sociale sostenuta per il solo servizio di assistenza

scolastica disabili assorbe quasi il 40 % della spesa di PdZ complessiva.

Il carico dei casi assunti in relazione al servizio di Pronto intervento sociale testimonia, di

contro, quanto il bisogno sociale territoriale debba essere interpretato secondo una logica

multifattoriale, integrata e multisettoriale. I 115 contatti / interventi di P.I.S. sono la riprova

dell’intensità e della profondità del disagio connesse alla condizione socio-economica,

abitativa, lavorativa, familiare.

Su questo fronte, il presente Piano di zona deve individuare le nuove strategie integrate di

inclusione sociale, i nuovi network possibilmente competitivi, considerando che le relative

quote di finanziamento tradizionalmente all’uopo destinate dalla Regione verranno meno

nel corso del triennio 2011-2013.

Infine, in relazione agli indicatori di strategia, deve segnalarsi il significativo impegno

finanziario dei comuni di ambito, che finanziano il proprio welfare con oltre il 55 % dei costi

relativi, a fronte di una compartecipazione alle prestazioni agevolate dei cittadini pari al 4,4

%, per una spesa sociale pro-capite che risulta essere, in relazione al Piano di zona, tra le

più alte del comprensorio provinciale.

INDICATORE INDICATORE AMBITO

Indicatori di impatto dei livelli essenziali

(Infanzia, giovani e famiglia)

Tasso copertura posti asili nido /servizi integrativi per

la prima infanzia per popolazione della classe di età

0-2 anni

25,0

Tasso di partecipazione giovanile 15-25 anni ai 8,8

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servizi attivati

Tasso di copertura su totale famiglie 0,1

Tasso copertura su totale famiglie

con persone diversamente abili 4,7

Numero affidi e adozioni 20

Numero bambini e famiglie seguite 12

Numero minori in comunità 6

Numero segnalazioni casi violenza ai minori 1

Indicatori di impatto dei livelli essenziali

(Inclusione sociale)

Tasso copertura servizi di inclusione per gruppo

target 11,0

Percentuale di progetti personalizzati con reddito di

inserimento su totale utenti 85,0

Tasso di accessi con ISEE su tot. Utenti 100

Percentuale progetti integrati su totale utenti 1,0

Numero contatti e interventi

Pronto Intervento Sociale

115

Indicatori di impatto dei livelli essenziali (Anziani)

Tasso di copertura domiciliarità 0,9

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Tassi copertura servizio domiciliare

h/utente/settimana 12

Numero utenti assistiti a distanza 100

Tasso copertura anziani non autosufficienti 9,0

N. attività continue di auto-mutuo-aiuto per anziani 0

Indicatori di impatto dei livelli essenziali

(Disabilità)

Tasso copertura servizio domiciliare disabili 25,0

Numero di persone diversamente abili fruitori

assistenza scolastica specialistica/media oraria di

assistenza

850

Percentuale di progetti personalizzati su tot.

popolazione disabile 100

Numero posti disponibili di comunità “dopo di noi” 0

Tasso copertura servizi diurni su tot. pop. Disabile 1,5

Numero pers. con disagio mentale in carico 10

Indicatori di strategia

Percentuali di spesa per area Infanzia, giovani e

famiglia 17,16

Percentuali di spesa per area Inclusione sociale 9,0

Percentuali di spesa per area Anziani 14,0

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Percentuali di spesa per area Disabilità 55,0

Percentuale di spesa dei livelli essenziali 77,5

Quote investite Azienda Usl e Ambito per

integrazione 1,0

Punti Unici di Accesso attivati nell'ambito 1

Percentuale di finanziamento da parte ambito 56,2

Percentuale di compartecipazione utenza 4,4

Quota pro-capite investita utente per servizio € 77,00

1.2 Elaborazione ed analisi del contesto sociale generale dell’Ambito

Territoriale (max 120 righe)

Il comprensorio coincidente con l’ambito sociale Tordino presenta numerosi

elementi di tipicità rispetto agli altri ambiti del contesto provinciale e una serie di

eterogeneità endogene allo stesso che contribuiscono a rendere il local welfare

differenziato ed articolato in differenti linee di pianificazione e di azione.

Il primo elemento è afferente alla dimensione territoriale, pari a circa 126 Kmq e alla

sua parziale eterogeneità oro-geografica, che produce un tasso di densità medio

pari a 316,46, comunque inferiore alle medie registrate negli ambiti ad elevata

aggregazione urbana, maggiore delle medie riscontrate nelle zone interne.

Dato certo è nel flusso demografico incrementale, che ha prodotto – nel periodo

2005-2009, un incremento pari a circa 2.100 unità, per un tasso di crescita totale

del 5,58 %, fenomeno tipico delle zone ad espansione e di quelle costiere.

Tale andamento ha risentito della compensazione tra saldi naturali di crescita

complessivamente negativi, a fronte di incrementi significativi dei saldi migratori. Su

tale fronte, è – quindi – opportuno rimarcare una certa stasi demografico endogena,

a fronte di una crescente penetrazione e residenzialità di cittadini stranieri, che

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costruiscono sostanzialmente al raggiungimento di equilibri di stabilizzazione

demografica, soprattutto in relazione al rapporto tra popolazione attiva e target

tipicamente dipendenti.

Nonostante, il comprensorio rilevi – come detto – dinamiche di equilibrio

demografico, l’ambito registra indici di carico sociale comunque significativi. L’indice

di vecchiaia medio, pari a 150,19 con un incremento rispetto alla precedente

rilevazione programmatica (2005) del 141,90, a testimonianza che i flussi in entrata

non pareggiano in termini di vitalità demografica il progressivo invecchiamento della

popolazione media.

Infatti, lo squilibrio tra natalità (8,97) e mortalità (10,58) non è sufficientemente

compensato dagli indicatori di fecondità medi dei cittadini e dei nuclei in ingresso.

La popolazione straniera residente in ambito si attesta sul valore di 2.264 unità2 ,

pari al 5,7 di Universo, con una variazione tra inizio e fine anno 2009 pari al 17,5 %.

Nel periodo 2005-2009, la popolazione straniera residente è aumentata del 2 % (dal

3,7 al 5,7 % di U), di cui il 3,9 % di U è popolazione straniera extracomunitaria. Uno

specifico e controtendente fenomeno ha riguardato la diminuzione della percentuale

di stranieri minorenni residenti, passati al 24,30 al 19,90, forse a testimoniare che il

comprensorio è luogo di ingresso e non sempre di stabilizzazione dei rispettivi

nuclei in ricongiungimento.

Per quanto attiene, le caratteristiche medie della struttura demografica di ambito,

riferibile alla concentrazione delle fasce anagrafiche, per effetto delle dinamiche

sopra compendiate, i target 0-14 e 15-29 anni accusano flessioni di circa 1 punto

appannaggio del target 30-59 (+ 0,33) e > 75 (+ 1,11), a riprova del progressivo

invecchiamento medio della popolazione generale. L’Universo > 65 anni passa dal

20,10 del 2005 al 20,59 del 2009.

Il rapporto derivante tra gli effetti della riduzione dei cluster giovanili e

dell’incremento delle fasce adulte e in terza età produce un incremento, seppure

lieve, dell’indice di dipendenza generale (indicatore primario di carico sociale), che

si incrementa di 0,21 nel periodo 2005-2009.

2 PSR Abruzzo 2011-2013 – Pag. 24

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L’ambito sociale – tuttavia – esprime bisogni sociali diretti ed indiretti certamente

crescenti in relazione ai target in evoluzione, ma anche carichi sociali significativi in

relazione all’universo minorile, la cui incidenza è pari al 16,79 % della popolazione

(6.680 unità, di cui 1.091 in età 0-2 anni). Basti pensare che il solo indice di

copertura imposto dalla Conferenza di Lisbona per i servizi nido renderebbe

necessario una copertura nido minima per circa n. 410 posti nido, per una spesa di

ambito prossima ai 3 milioni di euro.

Disaggregando e comparando i dati socio-demografici, emergono una serie di

elementi funzionali alla costruzione del profilo sociale locale. Essi afferiscono sia ad

aspetti tipicamente demografici (flussi), ma anche ad elementi afferenti la

condizione socio-economica territoriale. Di seguito, si espone tabella riguardante gli

indicatori di composizione demografica3:

INDICATORI GENERALI AMBITO TORDINO

INDICATORE 2005 2009 SCOSTAMENTO

Popolazione residente al 1° gennaio 37.543 39.703 2.160

Saldo naturale -18 -64 -46,00

Saldo migratorio 336 273 -63,00

Saldo migratorio interno 157 83 -74,00

Saldo migratorio estero 165 215 50,00

Saldo totale 318 209 -109,00

Popolazione residente al 31 dicembre 37.861 39.912 2.051

Popolazione residente media 37.702 39.808 2.106

3 Sezione 1.2 Profilo sociale regionale – PSR Abruzzo 2011-2013 – Pag. 24

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Tasso di crescita naturale (x 1.000) -0,48 -1,61 -1,13

Tasso di crescita totale (x 1.000) 8,43 5,25 -3,18

Numero famiglie 14.164 15.096 932

Numero medio di componenti per famiglia 2,7 2,64 -0,06

Tasso di natalità (x 1.000) 9,68 8,97 -0,71

Tasso di fecondità (x 1.000) 39,66 37,24 -2,42

Indice di vecchiaia (x 100) 141,19 150,19 9,00

INDICATORE 2005 2009 SCOSTAMENTO

Popolazione straniera residente al 1°

gennaio

1234 1.926

692

Popolazione straniera residente al 31

dicembre

1.401 2.264

863

Popolazione straniera - Var. % 13,5 17,5 4,00

Popolazione straniera - Incidenza % 3,7 5,7 2,00

Popolazione straniera - % dei minorenni 24,3 19,9 -4,40

Popolazione extracomunitaria - Incidenza %

sulla popolazione residente al 31 dicembre

3,4 3,9

0,50

Popolazione extracomunitaria - Incidenza %

sulla popolazione straniera residente

91,7 68,8

-22,90

Popolazione residente 0-14 (Bambini e 14,1 13,71 -0,39

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preadolescenti) (x 100)

Popolazione residente 15-29 (Giovani) (x

100)

18 17,42

-0,58

Popolazione residente 30-59 (Adulti) (x

100)

42,4 42,73

0,33

Popolazione residente 60-74 (Terza età) (x

100)

16,5 16,03

-0,47

Popolazione residente 75+ (Quarta Età) (x

100)

9,0 10,11

1,11

Popolazione residente 65+ (Anziani) (x 100) 20,1 20,59 0,49

Tasso di mortalità (x 1.000) 10,16 10,58 0,42

Indice di dipendenza- carico sociale (x 100) 52 52,21 0,21

Indice di dipendenza senile ridefinito

(definizione ristretta) (x 100)

21,2 23,66

2,46

Rapporto tra quarta età e terza età 54,6 63,05 8,45

Rapporto tra terza età e bambini 181,8 175,83 -5,97

Rapporto tra prima età in età lavorativa 29,6 28,4 -1,20

Indice di struttura della popolazione 94,3 103,41 9,11

Indice di mascolinità nella popolazione

anziana

76 76,99

0,99

Popolazione residente 0-2 anni (x 100) 2,8 2,74 -0,06

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Popolazione residente 0-17 (minori) (x 100) 17,2 16,79 -0,41

Indice di dipendenza giovanile (x 100) 21,5 20,87 -0,63

Indice di dipendenza globale ridefinito 54,52 55,74 1,22

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Nello specifico, si evidenziano le seguenti peculiarità:

Incremento demografico, ove i saldi income immigrati più che compensano i

saldi naturali negativi;

Prosegue il fenomeno della polverizzazione dei nuclei familiari i cui

componenti medi si attesta sul valore di 2,56 (da 2,70);

Incremento dell’indice di vecchiaia medio (da 141,90 a 150,19);

Decremento della popolazione minorile residente (-0,41);

Incremento significativo di stranieri residenti (+ 2,0 % su 2005/2009);

Incidenza degli indicatori di carico sociale complessivi.

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Disaggregando e comparando i dati su base comunale, emerge – in relazione a

ciascun distretto comunale, quanto segue:

INDICATORE

AMBITO

1

TORDINO

AMBITO

2

VIBRATA

AMBITO

5

TERAMO

AMBITO

7 COSTA

SUD

AMBITO

8 COSTA

SUD 2

Popolazione residente al 1°

gennaio

39.703 73.111 55.015 41.378 35.375

Tasso di crescita naturale (x

1.000)

-1,61 0,3 -1,45 0,55 -0,48

Tasso di crescita totale (x

1.000)

5,25 16,79 -0,2 5,90 4,06

Numero famiglie 15.096 29.820 22.802 15641 14.653

Numero medio di componenti

per famiglia

2,64 2,49 2,41 2,66 2,42

Indice di vecchiaia (x 100) 150,19 133,9 164,88 134,89 149,99

Popolazione straniera residente

al 31 dicembre

2.264 8.724 2.369 2207,00 1.866

Popolazione straniera -

Incidenza % sulla popolazione

totale a fine anno

5,7 11,9 4,3 5,30 5,3

Popolazione residente 65+

(Anziani) (x 100)

20,59 18,94 21,39 18,84 20,74

Tasso di mortalità (x 1.000) 10,58 9,59 9,69 8,58 9,45

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Indice di dipendenza (o Indice

di carico sociale) (x 100)

52,21 49,45 52,34 48,81 52,82

Indice di dipendenza giovanile

(x 100)

20,87 21,14 19,76 20,78 21,13

Indice di dipendenza globale

ridefinito

55,74 52,51 54,6 52,30 56,44

TASSI DI CRESCITA DEMOGRAFICA

Il grafico sopra esposto semplifica la rappresentazione in cui l’ambito Tordino, a fronte di

una crescita naturale negativa (-1,61), produce una crescita totale del 5,25, per effetto di

uno share migranti residenti del 5,7.

La comparazione con gli indicatori degli ATS target, evidenzia come – in relazione ad

ambiti sostanzialmente omogenei (costieri – collinari – urbanizzati), il solo ATS Vibrata

espone un tasso di migrazione maggiore, mentre il valore di flessione naturale

demografica incide per l’ATS Tordino maggiormente che in ogni altro ATS target. La

flessione demografica naturale è – di regola – correlata ad una serie di elementi, tra i quali

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le difficoltà e i costi abitativi, la modesta Domanda aggregata di lavoro, i sistemi

infrastrutturali, oltre che le dinamiche dipendenti connesse ai fenomeni testé enucleati che

producono flessione di natalità / fertilità, polverizzazione dei nuclei familiari, etc.

INDICATORI GENERALI (indice di dipendenza generale, dipendenza giovanile, Pop. Straniera)

In relazione alla comparazione degli indicatori di carico sociale, l’indicatore di dipendenza

generale rappresenta una condizione mediana, comunque > dei valori attribuiti agli ATS

Vibrata e Costa sud 2, a riprova che la dimensione del disagio è correlabile non ad una

specifica emergenza sociale, ma ad una serie di indicatori di contesto il cui incrocio

produce i risultati sopra esposti.

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ALTRI INDICATORI DI COMPOSIZIONE

L’ATS Tordino, parimenti, in quanto ambito costiero / collinare produce un indicatore di

vecchiaia significativo, notevolmente più incidente di quanto registrato in ambiti affini, oltre

che un indicatore di dipendenza globale ridefinito secondo per incidenza al solo ATS n. 8.

TASSI DI CRESCITA DEMOGRAFICA (COMUNI DI AMBITO E COMPARATIVI)

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Di particolare rilevanza, sono le risultanti degli indicatori di composizione anagrafica dei

comuni di ambito, anche in comparazione con comuni target / bersaglio. In relazione alle

dinamiche endogene all’ATS, si evidenzia la maggiore concentrazione di U > 65 in

relazione al Comune di Giulianova, con scostamenti rispettivi su Bellante e Mosciano S. A.

pari a 3,8 e 2,9 e, comunque, > di 0,6 (Teramo), 1,2 (Roseto), 0,6 (Montorio).

Su questo fronte, si evidenziano, quindi, la consistenza del target > 65 anni, in relazione al

comune costiero, che registra valori > anche di comuni interni / pedemontani. Di contro,

elemento caratterizzante la scarsa vitalità demografica, afferisce alla consistenza pro-

distretto del target 0-14 anni, rispetto al quale Giulianova registra il valore più basso (12,9),

- 1,4 rispetto a Bellante, -2 rispetto a Mosciano S.A.

COMPOSIZIONE ANAGRAFICA COMUNI DI AMBITO E COMPARATIVI

Di seguito, si espongono gli andamenti dei più significativi indicatori demografici in

relazione ai comuni di ambito.

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COMUNE DI BELLANTE

Bilancio Demografico Bellante

Tassi (calcolati su mille abitanti)

Anno

Popolazione

Media Natalità Mortalità

Crescita

Naturale

Migratorio

Totale

Crescita

Totale

2002 6.944 9,8 8,2 1,6 5,6 7,2

2003 7.043 10,2 10,4 -0,1 21 20,9

2004 7.157 10,9 8,2 2,7 8,8 11,5

2005 7.220 11,2 7,8 3,5 2,5 6

2006 7.262 8,1 7,4 0,7 5,1 5,8

2007 7.288 8,1 7,7 0,4 1 1,4

2008 7.294 8,8 9,2 -0,4 0,7 0,3

2009 7.269 9,2 11 -1,8 -5,5 -7,3

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Bellante – Tabelle andamento Residenti

Anno Residenti Stranieri

Residenti

Totale % Stranieri Minorenni

2005 424 7.241 5,90% 122

2006 481 7.283 6,60% 135

2007 525 7.293 7,20% 149

2008 574 7.295 7,90% 155

2009 596 7.242 8,20% 158

Anno Residenti Variazione Famiglie

Componenti

per Famiglia

2002 6.969 0,70%

2003 7.116 2,10% 2.328 3,06

2004 7.198 1,20% 2.371 3,04

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Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 20 di 139

2005 7.241 0,60% 2.368 3,06

2006 7.283 0,60% 2.391 3,05

2007 7.293 0,10% 2.391 3,05

2008 7.295 0,00% 2.366 3,08

2009 7.242 -0,70% 2.424 2,99

2010 7.176 -0,90% 2.435 2,95

Bellante - Popolazione per Età

Anno % 0-14 % 15-64 % 65+ Abitanti

Indice

Vecchiaia Età Media

2007 14,80% 66,40% 18,80% 7.283 126,60% 41,1

2008 15,40% 67,00% 17,60% 7.293 114,50% 40,5

2009 14,90% 67,00% 18,10% 7.295 121,70% 40,8

2010 14,30% 67,50% 18,20% 7.242 127,50% 41,4

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Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 21 di 139

Tabella comparativa

Tipo Classifica

Pos.

Nazionale

Pos.

Regionale

Pos.

Provinciale Valore

Popolazione maggiore * 1.721° 37° 15° 7.242

Percentuale Cittadini

Stranieri più alta 2.140° 51° 14° 8,20%

Tasso di Natalità più

alto (comuni>5.000) 1.431° 26° 9° 9,2

Età Media più alta 6.293° 282° 43° 41,4

Bellante - Redditi Irpef dichiarati

Anno Dichiaranti Popolazione %pop Importo Media/Dich. Media/Pop.

2006 3.402 7.283 46,70% 53.395.050 15.695 7.331

2007 3.447 7.293 47,30% 58.935.667 17.098 8.081

2008 3.513 7.295 48,20% 60.137.511 17.119 8.244

2009 3.477 7.242 48,00% 60.381.010 17.366 8.338

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Tabella comparativa

Tipo Classifica

Pos.

Nazionale

Pos.

Regionale

Pos.

Provinciale Valore

Reddito Medio per

Popolazione più alto 5.685° 129° 23° € 8.338

Percentuale Dichiaranti

IRPEF più alto 5.278° 94° 15° 48,00%

COMUNE DI MOSCIANO S. ANGELO

Bilancio Demografico Mosciano Sant'Angelo

Tassi (calcolati su mille abitanti)

Anno

Popolazione

Media Natalità Mortalità

Crescita

Naturale

Migratorio

Totale

Crescita

Totale

2002 8.332 10,6 7,9 2,6 4,3 7

2003 8.399 10 10,6 -0,6 9,5 8,9

2004 8.488 8,4 9,4 -1,1 13,2 12,1

2005 8.602 10,6 10,8 -0,2 14,9 14,6

2006 8.697 8,7 7,7 1 6,2 7,2

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2007 8.825 10,3 8 2,3 19,6 21,9

2008 8.993 10,8 9,9 0,9 15,1 16

2009 9.115 8,3 8,6 -0,2 11,2 11

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Mosciano S. Angelo – Tabelle andamento Residenti

Anno Residenti Stranieri

Residenti

Totale % Stranieri Minorenni

2005 308 8.665 3,60% 70

2006 316 8.728 3,60% 64

2007 426 8.921 4,80% 82

2008 471 9.065 5,20% 88

2009 520 9.165 5,70% 96

Anno Residenti Variazione Famiglie

Componenti

per Famiglia

2001 8.303

2002 8.361 0,70%

2003 8.436 0,90% 2.728 3,09

2004 8.539 1,20% 3.059 2,79

2005 8.665 1,50% 3.104 2,79

2006 8.728 0,70% 3.098 2,82

2007 8.921 2,20% 3.241 2,75

2008 9.065 1,60% 3.293 2,75

2009 9.165 1,10% 3.338 2,75

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Mosciano S. Angelo - Popolazione per Età

Anno % 0-14 % 15-64 % 65+ Abitanti

Indice

Vecchiaia Età Media

2007 14,90% 65,40% 19,70% 8.728 132,20% 41,4

2008 14,70% 65,80% 19,50% 8.921 132,70% 41,5

2009 14,90% 66,00% 19,10% 9.065 128,20% 41,5

2010 14,50% 66,20% 19,30% 9.165 133,00% 41,8

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Mosciano Sant'Angelo: Posizione nelle Classifiche dati demografici

Tipo Classifica

Pos.

Nazionale

Pos.

Regionale

Pos.

Provinciale Valore

Popolazione

maggiore 1.334° 30° 11° 9.165

Percentuale Cittadini

Stranieri più alta 3.636° 108° 21° 5,70%

Tasso di Natalità più

alto (comuni>5.000) 1.861° 37° 14° 8,3

Età Media più alta 5.969° 273° 39° 41,8

Mosciano S. Angelo - Redditi Irpef dichiarati

Anno Dichiaranti Popolazione %pop Importo Media/Dich. Media/Pop.

2006 4.121 8.665 47,60% 64.173.445 15.572 7.406

2007 4.297 8.728 49,20% 68.810.969 16.014 7.884

2008 4.361 8.921 48,90% 77.321.384 17.730 8.667

2009 4.441 9.065 49,00% 79.658.148 17.937 8.787

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Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 27 di 139

Tipo Classifica

Pos.

Nazionale

Pos.

Regionale

Pos.

Provinciale Valore

Reddito Medio per

Popolazione più alto 5.386° 88° 10° € 8.835

Percentuale Dichiaranti

IRPEF più alto 5.121° 55° 8° 49,10%

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COMUNE DI GIULIANOVA

Bilancio Demografico Giulianova

Tassi (calcolati su mille abitanti)

Anno

Popolazione

Media Natalità Mortalità

Crescita

Naturale

Migratorio

Totale

Crescita

Totale

2002 21.429 8 11,2 -3,3 6,1 2,8

2003 21.547 9,2 11,4 -2,2 10,3 8,1

2004 21.720 9,7 10,8 -1,2 9,1 7,9

2005 21.881 8,8 10,7 -1,9 8,7 6,8

2006 22.169 9,7 10,3 -0,6 19,9 19,3

2007 22.673 9,3 9,8 -0,5 26,1 25,6

2008 23.153 8,9 11,2 -2,3 18,7 16,4

2009 23.424 9,1 11,2 -2,1 9 6,9

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Giulianova – Tabelle andamento Residenti

Anno Residenti Stranieri

Residenti

Totale % Stranieri Minorenni

2005 669 21.955 3,00% 148

2006 784 22.383 3,50% 172

2007 975 22.963 4,20% 197

2008 1.219 23.343 5,20% 207

2009 1.328 23.505 5,60% 220

Anno Residenti Variazione Famiglie

Componenti

per Famiglia

2001 21.398

2002 21.459 0,30%

2003 21.634 0,80% 7.695 2,81

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Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 30 di 139

2004 21.806 0,80% 8.604 2,53

2005 21.955 0,70% 8.692 2,53

2006 22.383 1,90% 8.872 2,52

2007 22.963 2,60% 9.045 2,54

2008 23.343 1,70% 9.158 2,54

2009 23.505 0,70% 9.334 2,52

Giulianova - Popolazione per Età

Anno % 0-14 % 15-64 % 65+ Abitanti

Indice

Vecchiaia Età Media

2007 13,20% 64,90% 21,90% 22.383 166,70% 43,2

2008 13,10% 65,00% 21,80% 22.963 166,40% 43,3

2009 12,90% 65,20% 22,00% 23.343 170,30% 43,5

2010 12,90% 65,00% 22,10% 23.505 171,20% 43,7

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TABELLA COMPARATIVA

Giulianova: Posizione nelle Classifiche dati demografici

Tipo Classifica

Pos.

Nazionale

Pos.

Regionale

Pos.

Provinciale Valore

Popolazione maggiore 418° 13° 3° 23.505

Percentuale Cittadini

Stranieri più alta 3.652° 110° 22° 5,60%

Tasso di Natalità più

alto (comuni>5.000) 1.471° 28° 10° 9,1

Età Media più alta 4.160° 221° 24° 43,7

Giulianova - Redditi Irpef dichiarati

Anno Dichiaranti Popolazione %pop Importo Media/Dich. Media/Pop.

2006 11.203 21.955 51,00% 196.533.087 17.543 8.952

2007 11.618 22.383 51,90% 210.848.580 18.148 9.420

2008 11.749 22.963 51,20% 237.736.563 20.235 10.353

2009 11.936 23.343 51,10% 244.856.044 20.514 10.489

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DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI

Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 32 di 139

Tipo Classifica

Pos.

Nazionale

Pos.

Regionale

Pos.

Provinciale Valore

Reddito Medio per

Popolazione più alto 4.001° 16° 3° € 10.713

Percentuale Dichiaranti

IRPEF più alto 4.771° 26° 4° 51,40%

MATCHING COMPARATIVO

POSIZIONE PROVINCIALE SU INDICATORI STANDARD

INDICATORI STANDARD Bellante Giulianova Mosciano S. A.

POPOLAZIONE 15° 3° 11°

STRANIERI 14° 22° 21°

NATALITA' 9° 10° 14°

ETA' MEDIA 43° 24° 39°

REDDITO MEDIO 23° 3° 10°

VALORE DICHIARAZIONE IRPEF 15° 4° 8°

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

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Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 33 di 139

La tabella di comparazione tra i comuni di ambito, in relazione ad una serie di indicatori

standard4, rappresenta la maggiore consistenza demografica di Giulianova (3° comune più

popoloso della provincia di Teramo), una maggiore incidenza di stranieri residenti in

relazione al comune di Bellante (14° su scala provinciale), una maggiore incidenza di

natalità su Bellante (9°), una significativa, maggiore età media per Giulianova (24°), così in

relazione al reddito medio (3°) e per quanto attiene alla dichiarazione Irpef (4°). Tale

esercizio di benchmarking statistico, ci consente di evidenziare la posizione mediana del

comune di Mosciano S. A., a fronte della posizione di maggiore disagio potenziale del

comune di Bellante, ove si combinano l’elevato tasso di natalità, l’indice di stranieri

residenti, la dimensione territoriale e la condizione socio-economica generale.

4 Rielaborazioni ISTAT – Su www.comuni-italiani.it (2010)

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI

Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 34 di 139

I.3 Valutazione di impatto dei risultati della precedente programmazione (max

60 righe)

Una prima, sintetica analisi del sistema socio-assistenziale territoriale consente di delineare

un sistema contraddistinto da una molteplicità di iniziative, servizi, progettualità ed

interventi, integrati in una piattaforma di welfare organica, robusta dal punto di vista

finanziario, che accoglie e soddisfa le istanze e i bisogni di un’utenza particolarmente

consistente.

La programmazione dei servizi sociali territoriali, attraverso lo strumento del Piano di zona

di ambito, dopo una controversa e parziale applicazione nell’ambito della pianificazione

1999-2001, ha conosciuto un andamento crescente in termini di assunzione di

responsabilità da parte delle amministrazioni coinvolte, di maggiore partecipazione degli

stakeholders, di avanzamento delle politiche integrate ed intersettoriali, di consolidamento

dell’offerta aggregata di servizi in risposta degli storici fenomeni di disagio locali e dei nuovi

fenomeni sociali. Un primo elemento di valutazione è da correlarsi alla spesa sociale

complessiva sostenuta dall’ATS Tordino, valore dal quale vengono – nella presente

rappresentazione – esclusi i costi relativi all’implementazione dei servizi co-finanziati con le

quote del Fondo sociale regionale destinate ai comuni (ex attività di consolidato L.R.

135/96), nonché gli oneri relativi all’erogazione dei servizi per la prima infanzia (nido). In

relazione all’esercizio 2010, l’ATS Tordino documenta uscite per circa 3.269.000,00 euro,

per una quota spesa pro-capite pari ad euro 82,33, con un avanzamento rispetto

all’esercizio precedente di circa 5,00 euro.

Un livello di spesa pro-capite particolarmente elevato, se si considera che, in ambito

provinciale, i valori medi di spesa oscillano tra i 30,00 e i 50,00 euro.

La spesa globale aggregata è, indubbiamente, un indicatore focale del grado di sviluppo

del welfare locale, cui devono corrispondere livelli di accesso adeguati, in esecuzione di un

rapporto ideale tra livello di spesa / offerta aggregata / accesso ai servizi. Su tale fronte,

l’ATS Tordino espone – come di seguito rappresentato da specifica tabella riepilogativa –

un rapporto quasi compensatorio tra domanda aggregata di servizi e relativa offerta.

La consistenza degli accessi diretti ai servizi e agli interventi socio-assistenziali è

imponente, seppure con delle significative differenze in relazione ai diversi target. In primis,

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI

Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 35 di 139

è da sottolinearsi l’impegno delle diversi componenti l’Ufficio di Piano, che deve coordinare

da una parte l’attuazione organica e funzionale del Piano di zona e dall’altra gestire le

diverse procedure di accesso ai differenti servizi posti in essere, in un contesto

estremamente variegato in termini di profili e target di accesso.

A tal fine, è sufficiente esporre i dati di accesso ai servizi SSP e Segretariato sociale, che

assommano – rispettivamente – in relazione al 2010, 680 e 3.700 utenze / contatti circa. I

servizi di presa in carico ed informativi, in tal senso, esprimono correlazioni di efficienza, in

relazione al rapporto tra accessi / contatti / utenti presi in carico / procedimenti – risorse

umane in organico.

Di seguito, si espone tabella riportante i livelli di domanda, di accesso e di spesa

relativamente all’esercizio 2010:

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI

Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 36 di 139

Servizio Spesa Domande Beneficiari

Adozioni 5.200,12 10 10

Affido 8.500,00 10 10

Borse Lavoro 26.038,00 7 7

Centri Aggr. Minori 319.166,33 310 280

Assistenza Domiciliare Anziani € 206.250,22 70 51

Assistenza Domiciliare Disabili € 414.640,31 85 70

Gite e Soggiorni anziani € 72.755,00 130 130

Inclusione e Pronto Intervento Sociale € 268.849,00 74 74

Progetto immigrati € 5.700,00 35 35

Integrazione rette Anziani Isituto € 34.300,93 7 7

Rette Ricovero Minori in Istituti € 139.184,00 6 6

Assistenza scolastica Qualificata e Materiale € 942.029,58 82 82

Segretariato Sociale € 93.866,98 3900 3700

Servizio di Aiuto Personale € 95.000,00 21 21

Servizio Sociale Professionale € 157.965,91 680 680

Servizio socio-Psico- Educativo € 20.400,00 12 12

Sostegno alle Famiglie € 30.173,85 10 10

Telesoccorso € 23.360,81 80 80

Trasporto € 239.606,40 57 57

Ufficio di Piano € 166.362,56

Asili nido € 1.130.000,00 280 280

Centri Diurni Anziani € 60.000,00 120 120

Totale € 4.459.350,00 5.986 5702

Utenti su cui attivate prestazioni 2076 2012

% su Universo demografico 4,22 4,06

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI

Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 37 di 139

Il grafico sopra esposto evidenzia l’eterogeneità dell’Offerta aggregata di servizi su

base territoriale, così come la tabella da cui è tratto espone la condizione di clearing

house del welfare locale in considerazione della pressoché totale compensazione

tra Domanda e Offerta/Accesso, con uno scostamento negativo di sole 64 unità, pari

al 3,63 %, afferenti ai servizi SAD e ADH.

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI

Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 38 di 139

AREA INFANZIA, MINORI,

FAMIGLIE

UTENTI IN

CARICO AREA DISABILI

UTENTI IN

CARICO

Affido 10 Assistenza domiciliare 70

Adozioni 10 Assistenza scolastica 82

Centri aggregativi 280 Aiuto personale 21

Servizio socio-

psicoeducativo 12 Trasporto 57

Sostegno famiglie 10 Centro diurno 32

Nido 280

Minori in comunità

residenziali 6

TOTALE 608 TOTALE 262

% di Universo

demografico 1,27

% di Universo

demografico 0,66

Spesa % per AREA 17,12 Spesa % per AREA 55,00

Spesa per AREA € 559.652,80 Spesa per AREA 1.797.950

Spesa media pro-utente

target € 920,48

Spesa media pro-utente

target € 6.862,40

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI

Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 39 di 139

AREA ANZIANI

UTENTI IN

CARICO

AREA INCLUSIONE

SOCIALE

UTENTI IN

CARICO

Assistenza domiciliare 51 Borse lavoro 7

Telesoccorso e

teleassistenza 80 Progetti immigrati 35

Centri sociali anziani 120 Progetti inclusione / PIS 74

Gite e soggiorni termali 130

Integrazione rette anziani

in RA 7

TOTALE 388 TOTALE 116

% di Universo

demografico 0,98

% di Universo

demografico 0,29

Spesa % per AREA 14 Spesa % per AREA 9

Spesa per AREA € 457.660 Spesa per AREA € 294.210

Spesa media pro-utente

target € 1.179,54

Spesa media pro-utente

target € 2.536,29

La disaggregazione delle informazioni in possesso produce, però, elementi

paradigmatici in relazione all’incidenza di costo delle diverse utenze suddivise per aree /

target, nonché apprezzabili differenze di consistenze complessive. In relazione all’area

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI

Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 40 di 139

minori, la maggiore consistenza è prodotta per buona parte dalle utenze dei servizi di

agio / sollievo (nidi e centri aggregativi) ed afferisce al disagio soprattutto in termini di

prevenzione / contrasto. Per quanto attiene l’area disabili, la maggior parte dell’utenza è

tipica di presa in carico diretta e di tipo socio-assistenziale, con costi notevolmente

maggiori, in termini di incidenza pro-capite, rispetto a tutte le altre aree di azione. In

relazione all’area anziani, di contro, l’incidenza diretta degli interventi rivolti al disagio di

vita incidono parzialmente sulla struttura erogatoria. Per quanto afferisce, infine, l’area

inclusione sociale le azioni sono esclusivamente rivolte alla condizione di marginalità /

fragilità sociali, emergenze rispetto alle quali sarà difficile individuare – all’interno del

presente Piano di zona, venuti meno i trasferimenti regionali, le misure di sostegno

opportune e necessarie.

AREE SPESA PRO-CAPITE UTENTI

AREA INFANZIA, MINORI, FAMIGLIA € 920,48 608

AREA INCLUSIONE SOCIALE € 2.536,29 116

AREA DISABILI € 6.862,40 262

AREA ANZIANI € 1.179,54 388

TOTALI 1374

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

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Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 41 di 139

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

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Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 42 di 139

Tuttavia, la valutazione della precedente programmazione in materia di servizi socio-

assistenziali, evidenzia una serie di elementi evolutivi, che di seguito si espongono:

Incremento dei livelli di spesa storica;

Estensione del sistema di offerta di servizi socio-assistenziali;

Estensione dei modelli di sussidiarietà, in collaborazione con il network

sociale locale;

Erogazione di tutti i livelli essenziali di assistenza previsti dal PSR 2007-2009;

Rispetto degli standard minimi di cui al PSR 2007-2009;

Avanzamento dei livelli di integrazione socio-sanitaria, con specifico

riferimento all’attivazione del Punto unico di accesso, alle procedure

valutative integrate, all’integrazione operativa dei percorsi di care-giving

territoriali;

Incremento delle capacità di reperimento di risorse finanziarie derivate e

finanziate da leggi / progetti di settore;

Estensione del social network e delle reti funzionali;

Di contro, si rilevano una serie di criticità certamente afferenti agli obiettivi di salute

locale, ma anche ad elementi afferenti gli obiettivi di sistema:

Difficoltà ad incrementare la consistenza dei servizi domiciliari anche in

integrazione con i servizi sanitari distrettuali per effetto della carenza di risorse

finanziarie;

Diversa modalità di accesso, nell’ambito del servizio A.D.I., ai servizi di

assistenza domiciliare di tipo socio-assistenziale (prestazioni a domanda

individuale) e dei servizi domiciliari di tipo sanitaria (prestazioni in gratuità);

Difficoltà degli attori di ambito ad influenzare le scelte di politica socio-sanitarie e

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

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Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 43 di 139

sanitarie dell’ASL Teramo;

Nelle more di approvazione di specifica normativa regionale sulle autorizzazioni e

sugli accreditamenti dei soggetti opera tanti nell’erogazione di servizi socio-

assistenziali, difficoltà connesse alla qualità dei servizi in outsourcing;

Mancata implementazione di un sistema diffuso di monitoraggio circa la qualità

dei servizi erogati;

Elevata incidenza dei costi relativi al servizio di assistenza scolastica per disabili,

rispetto a cui i comuni di ambito, responsabilmente, finiscono per surrogare le

difficoltà finanziarie ed organizzative delle Direzioni scolastiche, sia in relazione

alla diminuzione dei docenti di sostegno, sia in relazione alla difficoltà del

personale ausiliario di garantire le funzioni di cui al Protocollo d’intesa MIUR –

MINWELFARE del 13.09.2001 e di cui alla Circolare MIUR n. 3390 del

30.11.2001 (assistenza materiale degli studenti diversamente abili);

Parziale efficacia dei percorsi di inclusione sociale che sottintendono la

predisposizione di percorsi integrati di assistenza, in collaborazione attiva e

costante con il sistema delle imprese, il settore della formazione professionale, i

social network, il terzo settore.

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

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Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 44 di 139

I.4. Analisi del sistema locale di offerta di servizi alla persona (max 60 righe)

Il sistema di offerta locale di servizi alla persona è, certamente, tra i più articolati e

dimensionati dell’intera realtà regionale, così come testimoniato dai Rapporti sociali

provinciali5. Ciò, con specifico riferimento all’Offerta aggregata quale outcome di

sistema implementato dall’ATS, ma anche quale rete sociale territoriale etero

prodotta, con specifico riferimento alle iniziative poste in essere dal terzo settore,

dalle ex IPAB, oltre che dai servizi istituzionali sanitarie e della pubblica istruzione.

Di seguito, si espongono i servizi attivati dall’ATS Tordino, mediante contracting-out

o convenzione, in esecuzione del Piano di zona di ambito e di normative / progetti di

settore:

SERVIZI GENERALI

Servizio sociale professionale

Segretariato sociale

Pronto intervento sociale

Servizio socio-psicopedagogico;

SERVIZI DOMICILIARI

Assistenza domiciliare anziani

Assistenza domiciliare minori

Assistenza domiciliare disabili

Assistenza domiciliare integrata anziani e disabili

5 Rapporto sociale della provincia di Teramo 2010; Rapporto sociale della provincia di Teramo 2009;

www.provincia.teramo.it;

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

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Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 45 di 139

SERVIZI INTERMEDI

Centro diurno disabili

Centro diurno anziani

Centri aggregativi minorili

Servizi per la prima infanzia

Pagamento rette minori in comunità residenziali

Telesoccorso e teleassistenza

SERVIZI RESIDENZIALI

Pagamento rette minori in comunità residenziali

Integrazione rette anziani in R.A.

Sostegno abitativo soggetti in condizione di esclusione sociale - SFD

ALTRI SERVIZI

Assistenza domiciliare non autosufficienti (PLNA);

Azioni di integrazione e mediazione cittadini migranti (L.R. 46/2004);

Azioni a sostegno per lo sviluppo dei servizi per la prima infanzia

Azioni a sostegno delle famiglie numerose

Azioni a sostegno delle famiglie numerose (L.R. 95/95)

Soggiorni estivi per minori

Servizio Affido familiare

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Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 46 di 139

Servizio Adozioni nazionali ed internazionali

Servizio di mediazione familiare

Servizio di Trasporto disabili

Soggiorni termali per anziani

Per quanto attiene ai servizi socio-assistenziali erogati da organismi del privato sociale

territoriale e da ex IPAB, si segnalano:

ORGANISMO SERVIZI

IPAB “Castorani” Comunità residenziale minori

IPAB “Castorani” Nido d’infanzia

IPAB “Castorani” Centro aggregativo

IPAB “Ventili” Servizi aggregativi minori

Associazione Futuro semplice Servizi aggregativi minori

Associazione “Madre Teresa” Servizi aggregativi minori

Associazione “Dono Di Maria” Servizi aggregativi minori

Cooperativa “Duchessa” Nido d’infanzia

Polisportiva “Amicacci” Integrazione disabili

Cooperativa sociale Quadrifoglio RSA – RA Cristal

Caritas Inclusione sociale

Associazione Anolf (CISL) Integrazione immigrati

Piccola Opera Caritas Mensa sociale

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

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Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 47 di 139

Piccola Opera Caritas Residenza disabili

Alla presenza di istituti scolastici di ogni ordine e grado, oltre le sedi locali dei CdL

dell’Università di Teramo, il comprensorio di ambito è caratterizzato dalla presenza del

Presidio ospedaliero di Giulianova, che garantisce – in sostanza – la quasi totalità dei

L.E.A. con le sue unità complesse e semplici, nonché attraverso l’azione sanitaria

territoriale espressa mediante il DSB di Roseto degli Abruzzi / Giulianova. Al sistema

dei servizi sanitari pubblici, si aggiungono una serie di servizi sanitari accreditati ai sensi

della L.R. 32/2007.

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

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Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 48 di 139

I.5. Domanda ed offerta di servizi socio-assistenziali in ATS (max 60 righe)

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

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Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 49 di 139

Servizio Spesa Domande Beneficiari

Adozioni 5.200,12 10 10

Affido 8.500,00 10 10

Borse Lavoro 26.038,00 7 7

Centri Aggr. Minori 319.166,33 310 280

Assistenza Domiciliare Anziani € 206.250,22 70 51

Assistenza Domiciliare Disabili € 414.640,31 85 70

Gite e Soggiorni anziani € 72.755,00 130 130

Inclusione e Pronto Intervento Sociale € 268.849,00 74 74

Progetto immigrati € 5.700,00 35 35

Integrazione rette Anziani Isituto € 34.300,93 7 7

Rette Ricovero Minori in Istituti € 139.184,00 6 6

Assistenza scolastica Qualificata e Materiale € 942.029,58 82 82

Segretariato Sociale € 93.866,98 3900 3700

Servizio di Aiuto Personale € 95.000,00 21 21

Servizio Sociale Professionale € 157.965,91 680 680

Servizio socio-Psico- Educativo € 20.400,00 12 12

Sostegno alle Famiglie € 30.173,85 10 10

Telesoccorso € 23.360,81 80 80

Trasporto € 239.606,40 57 57

Ufficio di Piano € 166.362,56

Asili nido € 1.130.000,00 280 280

Centri Diurni Anziani € 60.000,00 120 120

Totale € 4.459.350,00 5.986 5702

Utenti su cui attivate prestazioni 2076 2012

% su Universo demografico 4,22 4,06

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Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 50 di 139

SEZIONE II –OBIETTIVI DEL PIANO

Gli obiettivi del Piano di zona e gli indicatori

AREA A: MINORI-GIOVANI-FAMIGLIA

A1.E. Potenziare i servizi per la prima infanzia, proponendo modelli

flessibili ed innovativi per la cura dei bambini nelle ore diurne,

a seconda delle specificità territoriali, sia tenendo conto dei

modelli di cui alla L.R. 76/2000, sia di nuovi modelli

sperimentali, attraverso l’attivazione in ogni ambito sociale di

una rete territoriale di servizi ed interventi socio-educativi per

bambini nella fascia 0-3 anni;

A.2.E. Potenziare i servizi di prevenzione ed intervento domiciliare in

favore di nuclei familiari con minori che vivono condizioni di

disagio, marginalità, conflittualità;

A.3.E. Sviluppare i servizi di socializzazione pomeridiana, in rete con

le istituzioni scolastiche e le associazioni locali, per la

gestione educativa del tempo libero dei bambini e dei ragazzi;

A.4.E. Incrementare le politiche di contrasto al fenomeno di violenza,

violenza domestica ai danni di donne, bambini (violenza

assistita), child abuse, attraverso azioni di prevenzione nei

circuiti di aggregazione minorile, in rete con le istituzioni

deputate alla tutela minorile e alla repressione dei relativi

fenomeni devianti;

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI

Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 51 di 139

AREA B: INTERVENTI SPECIALI

B.1.E. Contrastare la condizione di esclusione sociale di soggetti

svantaggiati;

B.2.E. Costruire network sociali funzionali al contrasto delle

situazioni di disagio multifattoriali e alla sperimentazione di

metodologie attive di inclusione sociale, economica,

occupazionale, abitativa, etc.

AREA C: ANZIANI

C.1.E. Favorire, ove possibile, la de-istituzionalizzazione e la

permanenza a domicilio delle persone anziane,

incrementando i livelli di assistenza domiciliare, di assistenza

domiciliare integrata e la continuità assistenziale, intesa quale

prosecuzione metodologica di intervento;

C.2.E. Promuovere forme di tele-aiuto, tele-conforto e altre forme di

assistenza telefonica;

C.3.E. Favorire le cure domiciliari dei soggetti non autosufficienti;

C.4.E. Favorire forme di convivenza per gli anziani sociali, anche

attraverso l’incentivazione delle esperienze maturate sul

territorio;

C.5.E. Favorire azioni che promuovano la socializzazione degli

anziani in condizione di emarginazione e solitudine, anche a

causa di isolamento territoriale, attraverso la promozione e la

facilitazione di aggregazioni sociali spontanee;

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

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Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 52 di 139

AREA D: PERSONE DIVERSAMENTE ABILI

D.1.E. Favorire, ove possibile, la de-istituzionalizzazione e la

permanenza a domicilio delle persone diversamente abili,

incrementando i livelli di assistenza domiciliare integrata e la

continuità assistenziale, intesa quale prosecuzione

metodologica di intervento;

D.2.E. Favorire le cure domiciliari dei soggetti non autosufficienti;

D.3.E. Favorire la comunicazione e l’autonomia degli studenti

diversamente abili in condizione di gravità, con specifico

riferimento alla reale fruizione del diritto allo studio, mediante

servizio orientato ad azioni di assistenza qualificata e di tipo

socio-educativo;

D.4.E. Favorire azioni che promuovano la reale socializzazione ed

integrazione dei diversamente abili in condizione di

emarginazione e solitudine, anche a causa di isolamento

territoriale, attraverso la promozione e la facilitazione di

progetti sperimentali;

D.5.E. Favorire la promozione di strutture intermedie di assistenza a

ciclo semiresidenziale diurno, che supportino le persone

diversamente abili nell’acquisizione dei livelli funzionali di

autonomia e socializzazione, anche in integrazione con il

SSN, nonché che allevino le famiglie nella gestione dei

carichi assistenziali;

D.6.E. Promuovere l’attivazione di strutture residenziali per disabili

(“Dopo di noi”) riservate a soggetti disabili in condizioni di

gravità privi di reti parentali primarie;

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI

Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 53 di 139

AZIONI PROPOSTE

OBIETTIVO AZIONE Piano di Zona

A.1.E Servizio nido per la prima infanzia;

A.2.E Assistenza domiciliare minori (ADM);

A.3.E Servizi integrativi per minori

A.4.E Servizio di prevenzione e contrasto violenza in

danno di donne, bambini e del child abuse;

Servizio di affido familiare e servizio adozioni;

Pagamento rette minori in comunità residenziali;

B.1.E Promozione di azioni e percorsi integrati finalizzati

a contrastare la condizione di esclusione sociale,

anche attraverso il ricorso a metodologie attive di

inclusione;

B.2.E

C.1.E e C.3.E Assistenza domiciliare socio-assistenziale (SAD) ed

assistenza domiciliare integrata (ADI)

C.2.E Teleassistenza e altre forme di assistenza

telefonica;

C.4.E Integrazione rette anziani in strutture residenziali;

C.5.E Centro diurno sociale anziani;

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Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 54 di 139

D.1.E

D.2.E

Assistenza domiciliare disabili,

Assistenza domiciliare integrata disabili non

autosufficienti;

D.3.E Assistenza per l’autonomia e la comunicazione

degli studenti diversamente abili in condizioni di

gravità – Assistenza socio-educativa scolastica per

disabili gravi;

D.5.E Centro diurno disabili

D.4.E.

D.6.E

Integrazione rette disabili gravi in strutture del

“Dopo di noi”;

LIVELLO CONCORRENTE

D.1.C. Trasporto sociale

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Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 55 di 139

II.3. Valutazione di impatto sociale del Piano di Zona 2011-2013 (GLI STANDARD

MINIMI DI SISTEMA)

STANDARD

MINIMI

FOCUS

STANDARD

TEMPI DI

ATTUAZIONE

MODALITA’

Livello 1

A.T.S.

Istituzione organica

Ufficio di servizio

sociale

Attuato Attuato

Livello 2

A.T.S.

Misure pag. 142

PSR

Entro

31.12.2011

Esecuzione

in house ad

opera

struttura

Consortile

Livello 1-2

SSP

Dotazione assistenti

sociali in rapporto 1

ogni 12.000 abitanti

= 3,33 =

3 unità 36 h / sett.

1 unità 12 h / sett.

TOTALE 120 h sett

Entro 1°

mese di

attuazione

II semestre

2011

Dotazione

assistenti

sociali

Livello1-2

SEGRETARIATO

SOCIALE

Dotazione assistenti

sociali in rapporto 1

ogni 20.000 abitanti

= 1,99 = 2

Entro 1°

mese di

attuazione

II semestre

2011

Dotazione

assistenti

sociali

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Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 56 di 139

2 unità 36 h / sett.

TOTALE 72 h sett

Livello 1

SERVIZIO

AUTONOMIA /

COMUNICAZIONE

DEGLI STUDENTI

DISABILI

Mantenimento

monte ore per A.S.

e per singolo utente

pari al valore A.S.

2009/2010

Da A.S.

2011-2012

Esecuzione in

contracting-

out

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SEZIONE III – SISTEMA LOCALE DEI SERVIZI

III.1. I livelli essenziali di assistenza del Piano di Zona 2011-2013

TIPOLOGIA PER

AREA

SERVIZIO

SERVIZI GENERALI

Servizio sociale professionale e segretariato sociale

Pronto intervento sociale

Punto Unico di accesso (PUA)

Servizi di contrasto alla violenza sulle donne e al child abuse

AREA MNORI

GIOVANI FAMIGLIA

Servizi nido

Assistenza domiciliare minori (ADM)

Affido familiare / adozioni

Comunità di tipo residenziale per minori

Servizi integrativi minori

AREA ANZIANI

Assistenza domiciliare anziani ed assistenza domiciliare

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integrata anziani;

Centro diurno

Teleassistenza e telesoccorso

Integrazione rette anziani non autosufficienti in strutture

residenziali

AREA PERSONE

DIVERSAMENTE ABILI

Assistenza domiciliare disabili ed assistenza domiciliare

integrata disabili

Assistenza per l’autonomia e la comunicazione

degli studenti disabili

Centro diurno disabili

Integrazione rette “Dopo di noi”

LIVELLI

CONCORRENTI

AREA PERSONE

DIVERSAMENTE ABILI Trasporto sociale

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Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 59 di 139

III.2 Strategie per il welfare globale (max 60 righe)

Il PSR 2011-2013, anche per effetto diretto delle minori risorse finanziarie a

disposizione, introduce nuovi meccanismi di integrazione ed interazione tra gli attori

del social network. I principi ispiratori della regolazione sociale regionale sono

afferenti alla sostenibilità del local welfare, l’assunzione diffusa di responsabilità

sociali, che deve tradursi in vero e proprio Patto, il rapporto sinallagmatico tra

pubblico e privato.

Tale orientamento – di fatto – interrompe la tradizione del welfare di tipo

istituzionale, nel quale i comuni, direttamente o mediante gli Ambiti sociali territoriali,

rappresentavano i catalizzatori della domanda sociale aggregata e gli erogatori dei

relativi servizi, al pari delle istituzioni ad esse connesse o integrate.

La transizione dal welfare istituzionale a quello più squisitamente sussidiario

sottintende che le competenze normative pubbliche si correlino alle capacità di

offerta espressa dagli stakeholders locali, siano essi istituzioni concorrenti, siano

essi soggetti del settore no-profit.

La strategia attuativa del presente Piano di zona, quindi, deve realizzare il

superamento del welfare istituzionalmente dipendente, nel quale l’ATS assume il

ruolo di produttore e finanziatore esclusivo delle iniziative. Essa deve esprimersi

mediante la sperimentazione di uno stadio successivo ispirato al welfare di

comunità, ove le istituzioni individuano le aree di bisogno / disagio, nonché

impegnano le risorse disponibili, mentre gli altri attori del welfare territoriale

(istituzioni – privato sociale) assumono responsabilmente (anche finanziariamente,

ove possibile), il ruolo di esecutori / attuatori, in linea con i principi di sussidiarietà

orizzontale e verticale. Il netto ridimensionamento delle risorse finanziarie a

disposizione non consente di “ipotizzare un welfare capace, nei tempi e nei modi

necessari, di compensare ogni dinamica sociale emergente”6.

Ergo, il presente Piano di zona – stante la disposizione finanziaria disponibile – non

6 cfr PSR Abruzzo 2011-2013 – pag. 21

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Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 60 di 139

sarà in grado di compensare domande e bisogni erga omnes, ma si porrà quale uno

degli strumenti concorrenti alla soluzione delle problematiche sociali, al pari dei

soggetti (istituzioni e terzo settore) che vi operano stabilmente. Tale aspetto

certamente sposta l’asse del welfare dalla centralità della P.A. in direzione del terzo

settore che, inevitabilmente, dovrà adeguare la propria azione nella direzione di una

più spiccata natura competitiva, progettuale, finanziaria.

Il nuovo PSR, inoltre, in relazione ad aree di azioni specifiche (Inclusione sociale)

introduce inusuali meccanismi di project management network, che avranno il

compito di approvvigionarsi di risorse finanziarie ulteriori, anche comunitarie, per

garantire alle proprie comunità servizi ed interventi rivolti al contrasto dell’esclusione

sociale, della povertà e dei fenomeni sociali ad essi correlati.

Appare evidente, quindi, quanto i sistemi – al fine di garantirsi livelli prestazionali

adeguati alla complessità delle proprie comunità e al clima di recessione sistemico

che attanaglia la nostra realtà territoriale – dovranno essere in grado di

razionalizzare, competere, stabilire connessioni d’interambito ed interistituzionali,

oltre che partneriati funzionali finalizzati ad accrescere la propria capacità di

risposta al disagio.

Con il nuovo PdZ si va, quindi, nella direzione del mix-welfare di comunità,

sussidiario, responsabile e, soprattutto, sostenibile, che intende valorizzare le reti

territoriali attraverso il coinvolgimento attivo (finance & know-how) degli attori sociali.

Ciò si traduce nella necessità dei componenti la rete extraistituzionali di assumersi,

nei limiti delle rispettive capacità di risposta ai bisogni e di assetto finanziario, di

contribuire alla erogazione del welfare e di non rivestire, quindi, più ruoli executive e

di drenaggio delle pubbliche risorse.

Questo l’ATS ha svolto, nel corso della propria storia, il ruolo di alimentatore di

iniziative ed interventi poste in essere dal cd. privato sociale.

Tali iniziative, tutt’ora attive, sono il miglior esempio di sussidiarietà reale e

funzionale, nella reciproca consapevolezza che la strategia attuativa del futuro dovrà

sostenersi certamente sulle disponibilità finanziarie pubbliche, ma anche sulle

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Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 61 di 139

risorse umane, tecniche, progettuali e finanziarie del terzo settore.

Indicazioni a parte merita, di contro, l’integrazione tra le istituzioni normativamente

concorrenti in area welfare (Asl, Provincia, CSA/Direzioni scolastiche, etc.). Ad esse,

più che in passato, è da richiedersi uno sforzo in relazione ad un maggiore

coordinamento ed allocazione delle proprie risorse nell’ambito di un quadro

sinergicamente definito, razionale, efficace, ottimale. Proprio quelle istituzioni che

dispongono di dotazioni finanziarie focali, dovranno concorrere a sostenere la

maggiore fragilità del sistema socio-assistenziale territoriale.

Su tale fronte, questo ATS propone di attivare una specifica AGENDA WELFARE,

del quale dovranno far parte – oltre che gli attori istituzionali (comuni di ambito, ASL,

Provincia, Direzioni scolastiche, Provincia), anche gli attori locali del privato sociale.

Tale strategia non intende surrogare il parziale funzionamento degli organi di

pianificazione concertata, ma essere un percorso sperimentale di consultazione

strategica, di confronto, di verifica costante delle azioni da ciascuno poste in essere.

Inoltre, in relazione al rapporto ATS / utente, il presente Piano intende

definitivamente superare il modello assistenzialistico di tipo monetario che, nel corso

delle esperienze pregresse, si è tradotto in azioni di surroga economiche, non

correlate a programmi o a percorsi integrati di inserimento.

III.3. Il sistema locale di accesso (max 60 righe)

L’ATS Tordino, in relazione al sistema locale di accesso ai servizi e alle prestazioni

socio-assistenziali, intende procedere con il presente Piano di zona ad una

riformulazione complessiva degli impianti regolamentari, che dovranno avere le

seguenti caratteristiche generali:

Essere applicati uniformemente su base d’ambito;

Essere ispirati al principio di equità e trasparenza;

Essere sottoposti a periodiche revisioni, al fine di verificarne l’impatto;

Essere concertatati con le organizzazioni sindacali e con la cittadinanza,

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Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 62 di 139

mediante specifici focus group o incontri tematici, finalizzati ad individuare - nel

rispetto delle normative vigenti – le modalità che consentano il più ampio

accesso ai servizi.

In relazione ai soli servizi di assistenza domiciliare anziani e disabili, si prevede di

procedere ad una nuova regolamentazione di accesso che produca, annualmente,

specifiche graduatorie di accesso su base comunale, mediante la determinazione di un

set di requisiti che concorra a far emergere il livello di disagio, le priorità assistenziali, i

metodi che producono l’assegnazione dei carichi settimanali, la durata e i tempi di

verifica dei percorsi di care-giving.

Tale orientamento si rende necessario, in parte, per superare il cd. meccanismo a

sportello (cronologico), nonché per introdurre metodi e tecniche di valutazione

multifattoriali e multidimensionali che esorbitino dalla semplice classificazione giuridico-

sanitaria (invalidità, non autosufficiente, Lex 104/92).

Ciò premesso, l’ATS Tordino, in esecuzione dei disposti di cui alla sezione 3.6. del

PSR 2011-2013, entro il primo semestre di attuazione del Piano di zona revisionerà

l’intero impianto di accesso, al fine di uniformarsi alle indicazioni e prescrizioni previste

nel predetto strumento di pianificazione sociale regionale.

A tal fine, l’obbligatorietà della regolamentazione e la previsione di livelli di accesso che

prevedano forme di compartecipazione ai costi in relazione ai servizi individuati dal PSR

2011-2013, si baseranno sui principi di equità, trasparenza, sostenibilità,

partecipazione.

Parimenti, la regolamentazione di accesso, che sarà allineata ai disposti normativi

statali e regionali, introdurrà nuovi elementi disciplinanti il diritto di accesso alle

prestazioni sociali e i livelli di priorità, focalizzati su elementi quali consistenza delle reti

assistenziali familiari (inverso), presenza di elevati carichi sociali familiari (diretto),

presenza di carichi minorili (diretto), valutazione extra ISEE delle disponibilità

patrimoniali (inverso), fruizione eventuale di altri servizi (inverso), etc.

Ciò per far si che le priorità siano correlate costantemente ai bisogni sociali, intesi nella

prospettiva focale (disagio familiare, disabilità, non autosufficienza, etc.), ma anche

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Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 63 di 139

nella prospettiva più propriamente correlata al livello di opportunità accessibili al

cittadino utente (isolamento, disagio economico, assenza di reti primarie, etc.).

Di seguito, si espongo i servizi che l’ATS fornirà a titolo gratuito, secondo gli

standard definiti dal PSR, ai sensi della normativa vigente e secondo le risorse

finanziarie a disposizione:

o Servizio sociale professionale;

o Segretariato sociale;

o Pronto intervento sociale;

o Affido familiare;

o Assistenza scolastica disabili;

o Assistenza domiciliare minori;

o Comunità residenziali per minori;

o Servizi di inclusione sociale;

Di seguito, si espongono i servizi per i quali sarà richiesta agli utenti la

compartecipazione ai costi ai sensi dei regolamenti di ambito all’uopo riformulati:

o Assistenza domiciliare anziani (SAD);

o Assistenza domiciliare disabili (ADD);

o Centri diurni, sociali ed aggregativi per anziani, disabili e minori;

o Residenze anziani;

o Residenze disabili;

o Servizi per la prima infanzia;

o Servizi di trasporto

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Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 64 di 139

Come detto, l’ATS - entro il 31.12.2011 – provvederà a varare / modificare i diversi

regolamenti di accesso. Gli stessi saranno adeguati o approvati sulla base degli

elementi di cui al punto 3.6 del PSR Abruzzo 2011-2013, con specifico riferimento ai

seguenti punti:

o Il livello ISEE max per l’accesso gratuito ai servizi è determinato in euro

4.999,997;

o Per le persone disabili, ai fini ISEE, si computerà solo la condizione

economica dell’utente, con esclusione dell’ISEE familiare;

o Si valuterà il livello di numerosità familiare, da intendersi quale risorsa

sussidiaria;

7 Punto 1, pag. 139 – PSR Abruzzo 2011-2013

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SEZIONE IV – AREE PRIORITARIE DI BISOGNO E SERVIZI

IV.1 LIVELLI ESSENZIALI GENERALI

IV.1.1. Analisi dei problemi e definizione degli obiettivi (max 30 righe)

La definizione degli obiettivi da porsi in merito ai Livelli essenziali generali non può

prescindere da un’approfondita analisi del sistema Tordino Esso presenta un impianto

di servizi particolarmente articolato e complesso, a fronte di indicatori di disagio in linea

con i valori medi provinciali, considerando che né i valori di composizione, né gli

indicatori di carico, né i valori target assumono posizioni di emergenza sociale.

La consistenza dell’Offerta di servizi socio-assistenziali e socio-educativi, in ambito

Tordino, risponde ad esigenze consolidate e a scelte di pianificazione che centralizzano

la questione welfare nel comprensorio a riferimento. Sia i dati afferenti i livelli di

accesso, sia le informazioni relative ai livelli di spesa proiettano l’ATS Tordino in

posizione evolutiva rispetto ad una buona parte degli ambiti provinciali e regionali aventi

caratteristiche e peculiarità similari.

In tal senso, l’ATS Tordino dispone di un impianto erogatorio stabile, inserito all’intero

dello strumento consortile, necessario al funzionamento di una struttura che,

annualmente, gestisce circa 6.000 contatti e soddisfa – mediante servizi diretti – le

esigenze e i bisogni di oltre 2.000 cittadini8.

In tal senso, il presente piano intende proporre organici tecnico-professionali ed

amministrativi sufficienti a gestire tale mole di interventi, ognuna delle quali sottintende

l’attivazione di procedure, verifiche, valutazioni, etc.

In tal senso, il solo carico del servizio sociale professionale registrato nel 2010 (680

8 Utenti ammessi a servizi / interventi – Alla somma beneficiari esposta a pag. 41, si decurtano gli utenti del servizio di

segretariato sociale;

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Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 66 di 139

soggetti ca.) rappresenta un indicatore eloquente circa la necessità, ove possibile, di

estendere la piattaforma tecnico-gestionale dei servizi generali.

Su questo fronte, la maggiore efficacia dell’integrazione socio-sanitaria potrebbe

certamente giovare all’efficacia dei servizi, così come una più spiccata azione di filtro da

parte del servizio di segretariato sociale e del Punto unico di accesso.

Consistente anche l’incidenza dei processi di pronto intervento sociale, comunque

crescenti rispetto al consolidato, anche per effetto dei noti fenomeni socio-economici ed

occupazionali che affliggono sempre più il nostro comprensorio.

Anche per quanto esposto, gli obiettivi del Piano di zona 2011-2013 si focalizzano su:

Rafforzamento tecnico-professionale e gestionale del sistema erogatorio;

Razionalizzazione dei percorsi di accesso ai servizi e alle prestazioni socio-

assistenziali e socio-educative;

Ulteriore perfezionamento dei livelli di integrazione socio-sanitari;

Sperimentazione di politiche di contrasto alla violenza su donne;

Sperimentazione di politiche di contrasto al child abuse;

Potenziamento del servizio di pronto intervento sociale;

Potenziamento dell’efficacia del Punto unico di accesso;

Consolidamento del sistema di rete sociale;

Potenziamento dell’azione di filtro del segretariato sociale e del PUA;

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IV.1.2. Servizi ed interventi

LIVELLI ESSENZIALI GENERALI

Num. Scheda

1 SERVIZIO SOCIALE PROFESSIONALE (SSP)

Obiettivo Trasversale –

TITOLO AZIONE Servizio sociale professionale

OBIETTIVI Erogazione funzioni istituzionali ai del DPR 616/77, D. Lgs

112/98, L. 328/2000, L. 149/2001;

Attivazione équipe socio-psicopedagogica per la

valutazione della casistica;

Attivazione UVM integrata

Integrazione unità Punto unico di accesso (PUA)

Attivazione unità di contrasto al child abuse e fenomeni

di violenza in danno di donne;

Verifica e monitoraggio dei care-giving;

STRATEGIA Potenziamento Ufficio di servizio sociale professionale,

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Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 68 di 139

così come previsto dagli standard minimi del PSR;

Costituzione équipe interna di valutazione (accesso);

Regolamentazione e razionalizzazione delle metodologie di

azione;

Costituzione unità di contrasto al child abuse e fenomeni di

violenza in danno di donne;

ATTIVITA’

PREVISTE

o Gestione tecnico-amministrativa e presa in carico socio-

assistenziale dell’utenza;

o Redazione Piani assistenziali individuali in integrazione UVM

per i servizi previsti;

o Servizio di tutela minorile, gestione tribunalistica;

o Verifica dei servizi domiciliari, intermedi e residenziali

o Integrazione UVM

o Attivazione PUA e unità child abuse e contrasto violenza su

donne;

o Anamnesi sociale, valutazione psicosociale, gestione

procedimento di accesso di servizi, valutazione del bisogno,

informazione;

o L’accesso al servizio avviene in tutti i giorni lavorativi dell’anno,

dal lunedì al venerdì, e nei pomeriggi di lunedì e giovedi secondo

i flussi di apertura al pubblico già attivi;

UTENZA PREVISTA: 2.000 ca.

Il servizio è attivo presso la sede dell’ATS Tordino e presso i

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comuni di ambito;

TEMPISTICA o L’azione sarà attiva dal 01.07.2011;

STRUTTURE

ORGANIZZATIVE

ED OPERATIVE

PREVISTE

o Il Responsabile dell’azione è il Responsabile Ufficio di Piano;

o 1 Funzionario amm.vo;

o 3 assistenti sociali a tempo pieno, 1 assistente sociale a 12 h /

sett.;

o Il servizio si integra con il sistema di rete ed in particolare con il

DSB di Roseto dell’ ASL Teramo (UVM, Servizi di psicologia,

PUA), con il CSA e con le Direzioni didattiche, con la Procura

ordinaria, con la Procura e con il Tribunale per i minorenni, con

l’USM, con l’UEPE, con il terzo settore, con le RA, con le RSA,

con i servizi sanitari di presidio, con i servizi CPI e SILUS della

Provincia, con la Casa circondariale e mandamentale di Teramo,

con le organizzazioni sindacali, ecc.

o Le strutture e le attrezzature saranno fornite dall’ATS. La sede

del servizio è stabilità presso l’ATS e presso le sedi dei comuni

di ambito;

RISORSE

FINANZIARIE –

COSTO AZIONE

2011 – II SEM 2012 2013

53.500 107.000 107.000

ANALISI DEI COSTI I costi sopra espressi sono riferibili al pagamento delle

risorse umane (tecnico-professionali) da garantirsi in

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Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 70 di 139

esecuzione degli standard minimi

STRUMENTI DI

PARTECIPAZIONE

ATTIVA,

COMUNICAZIONE,

INFORMAZIONE

o Carta dei servizi – Comunicati e conferenze stampa – web site;

o Customer care, Focus group e forum tematici, Carta per la

cittadinanza sociale;

o L’accesso al servizio è gratuito. Si prevedono tempi di attesa

compresi tra gli intervalli 3-5 gg.

AZIONI

SUSSIDIARIE

o Potenziamento dei livelli di integrazione con il social network;

METODOLOGIE DI

VALUTAZIONE

o La valutazione del servizio è a cura dell’Ufficio di Piano;

o L’attività di controllo sarà orientata dai seguenti indicatori: flussi

di accesso, n. contatti, n. soggetti presi in carico dal sistema,

azioni di rete, flussi orari di accesso, n. segnalazioni, andamento

percorsi di tutela, etc.;

o Customer care;

RISCHI E

CRITICITA’

o Domanda > Offerta

o Potenziamento dotazione organica

MODALITA’ DI

GESTIONE

DELL’AZIONE

Gestione diretta

COSTO ORARIO

DEL SERVIZIO (in

Il costo medio del servizio è definito secondo i parametri

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Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 71 di 139

caso di

esternalizzazione)

normativi di cui al CCNL enti locali;

LIVELLI ESSENZIALI GENERALI

Num. Scheda

2 SERVIZIO DI SEGRETARIATO SOCIALE (SS)

Obiettivo Trasversale –

TITOLO AZIONE Servizio di segretariato sociale

OBIETTIVI o Informazione utenza, comunicazione sociale,

documentazione, analisi dei bisogni e dei fenomeni sociali,

promozione del sistema di rete, sostegno all’erogazione PUA;

o Ciclo di funzionamento continuato. Contatti > 4000;

Aggiornamento Carta per la cittadinanza sociale;

o Target utenza: Universo residenti 4000 contatti ca.;

o Domanda di informazione e documentazione da parte

dell’utenza per accedere ai servizi e agli interventi socio

assistenziali e del sistema di rete

STRATEGIA o Potenziamento dell’azione di filtro;

o Potenziamento dei livelli di monitoraggio e valutazione

dei servizi, dei bisogni e dei fenomeni sociali.

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Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 72 di 139

Razionalizzazione delle metodologie di azione;

consolidamento Sistema informativo locale;

ATTIVITA’ PREVISTE o Attività di informazione circa il sistema dei servizi;

o Customer care in riferimento ai servizi del PdZ;

o Documentazione ed analisi così come richiesta dal PSR;

o Attività del Sistema informativo locale

o Azioni di comunicazione sociale e marketing territoriale;

o Filtro Domanda di servizi;

o L’accesso al servizio avviene in tutti i giorni lavorativi

dell’anno, secondo i flussi di apertura al pubblico già attivi;

TEMPISTICA o L’azione sarà attiva dal 01.07.2011;

o Il servizio consente la diretta fruizione del pubblico per circa

30 ore settimanali.

STRUTTURE

ORGANIZZATIVE ED

OPERATIVE

PREVISTE

o Il Responsabile dell’azione è il Responsabile Ufficio di

Piano;

o 1 Funzionario amm.vo;

o 3 Istruttori amministrativi;

o 2 assistenti sociali a tempo pieno;

o 1 assistente sociale a 12 h / sett.li

o Il servizio si integra con il sistema di rete e prevede, in

particolare, il coinvolgimento di ASL (PUA), nonché dei

soggetti attivi nel sistema di welfare territoriale.

o Le strutture e le attrezzature saranno fornite dall’ATS. La

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sede del servizio è stabilità presso l’ATS e presso i comuni di

ambito;

RISORSE

FINANZIARIE – COSTO

AZIONE

2011 – II SEM 2012 2013

36.500 73.000 73.000

ANALISI DEI COSTI I costi sopra espressi sono riferibili al pagamento delle

risorse umane (tecnico-professionali) da garantirsi in

esecuzione degli standard minimi

STRUMENTI DI

PARTECIPAZIONE

ATTIVA,

COMUNICAZIONE,

INFORMAZIONE

o Carta dei servizi – Comunicati e conferenze stampa – web

site;

o Customer care, Focus group e forum tematici, Carta per la

cittadinanza sociale;

o L’accesso al servizio è gratuito. Si prevedono tempi di

attesa compresi tra gli intervalli 2-3 gg.

AZIONI SUSSIDIARIE

o Integrazione con il social network;

METODOLOGIE DI

VALUTAZIONE

o La valutazione del servizio è a cura dell’Ufficio di Piano;

o L’attività di controllo sarà orientata dai seguenti indicatori:

flussi

di accesso, n. contatti, n. soggetti presi in carico dal sistema,

azioni di rete, flussi orari di accesso;

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

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Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 74 di 139

o Customer care;

RISCHI E CRITICITA’ Efficacia nel potenziamento della funzione di filtro al fine di

contenere procedure ed attivazioni improprie;

MODALITA’ DI

GESTIONE

DELL’AZIONE

Gestione diretta

COSTO ORARIO DEL

SERVIZIO (in caso di

esternalizzazione)

l costo medio del servizio è definito secondo i parametri

normativi di cui al CCNL enti locali;

LIVELLI ESSENZIALI GENERALI

Num. Scheda

3 PRONTO INTERVENTO SOCIALE (P.I.S.)

Obiettivo Trasversale

TITOLO AZIONE Pronto intervento sociale

OBIETTIVI o Accoglienza temporanea soggetti in stato di abbandono,

senza fissa dimora;

o Residenzialità minori in stato di allontanamento, MSNA;

STRATEGIA o Attivazione eventuale convenzione con Provincia di Teramo

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

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Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 75 di 139

e/o con altri soggetti erogatori;

ATTIVITA’ PREVISTE o Gestione tecnico-amministrativa presa in carico socio

assistenziale dell’utenza;

o Convenzione Provincia e/o strutture PIS;

o Accoglienza temporanea max 8 gg;

TEMPISTICA o L’azione sarà attiva dal 01.07.2011;

STRUTTURE

ORGANIZZATIVE ED

OPERATIVE

PREVISTE

o Il Responsabile dell’azione è il Responsabile Ufficio di

Piano;

o 1 Funzionario amm.vo;

o 1 Istruttore amministrativo;

o 1 assistenti sociali;

o Il servizio si integra con il sistema di rete e prevede, in

particolare, il coinvolgimento della Provincia di Teramo, delle

associazioni di volontariato, delle strutture di accoglienza, etc.;

RISORSE

FINANZIARIE – COSTO

AZIONE

2011 – II SEM 2012 2013

1.000 2.000 2.000

ANALISI DEI COSTI I costi imputati sono relativi al pagamento delle rette di

accoglienza presso le strutture convenzionate;

STRUMENTI DI

PARTECIPAZIONE

ATTIVA,

COMUNICAZIONE,

o Carta dei servizi – Comunicati e conferenze stampa – web

site;

o Carta per la cittadinanza sociale;

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

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Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 76 di 139

INFORMAZIONE o L’accesso al servizio è gratuito.

AZIONI SUSSIDIARIE

o Integrazione con il social network e, nello specifico, con

l’associazionismo volontario (Caritas, Banco alimentare, etc.)

METODOLOGIE DI

VALUTAZIONE

o La valutazione del servizio è a cura dell’Ufficio di Piano;

o L’attività di controllo sarà orientata dai seguenti indicatori:

flussi di accesso, n. contatti, n. soggetti presi in carico dal

sistema, azioni di rete,

o Customer care;

RISCHI E CRITICITA’ o Domanda > Offerta

o Costi elevati e difficile gestione dei percorsi post-

accoglienza;

MODALITA’ DI

GESTIONE

DELL’AZIONE

Gestione mista (le procedure di presa in carico sono a

carico dell’ATS, mentre l’accoglienza avverrà presso

strutture all’uopo individuate e convenzionate);

COSTO ORARIO DEL

SERVIZIO (in caso di

esternalizzazione)

Il costo medio del servizio è definito secondo i valori

negoziali di convenzione;

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

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Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 77 di 139

LIVELLI ESSENZIALI GENERALI

Num. Scheda

4 PUNTO UNICO DI ACCESSO (P.U.A.)

Obiettivo Trasversale

TITOLO AZIONE Punto unico di accesso

OBIETTIVI o Potenziare la funzionalità e l’efficacia del PUA;

o Garantire l’accesso unitario ai servizi;

o Potenziare l’integrazione operativa tra il comparto sociale e

quello sanitario;

STRATEGIA o Attivazione Punto unico di accesso presso la sede

distrettuale;

ATTIVITA’ PREVISTE o Costituzione Staff PUA

o Creazione modulistica integrata

o Attivazione servizio

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

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Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 78 di 139

TEMPISTICA o L’azione sarà attiva dal 01.07.2011;

STRUTTURE

ORGANIZZATIVE ED

OPERATIVE

PREVISTE

o Il Responsabile dell’azione è il Direttore del Consorzio / ATS

Tordino;

o 1 assistente sociale;

o Il servizio è regolato dall’Accordo di programma sottoscritto

con l’ASL;

RISORSE

FINANZIARIE – COSTO

AZIONE

2011 – II SEM 2012 2013

13.000 26.000 26.000

ANALISI DEI COSTI I costi prodotti dall’azione attengono ad oneri relativi alla

contrattualizzazione delle risorse umane all’uopo necessarie;

STRUMENTI DI

PARTECIPAZIONE

ATTIVA,

COMUNICAZIONE,

INFORMAZIONE

o Carta dei servizi – Comunicati e conferenze stampa – web

site;

o Carta per la cittadinanza sociale;

o L’accesso al servizio è gratuito.

AZIONI SUSSIDIARIE

o Integrazione le diverse articolazioni dipartimentali ASL e

l’ATS;

METODOLOGIE DI

VALUTAZIONE

o La valutazione del servizio è appannaggio dell’Ufficio di

Piano;

o L’attività di controllo sarà orientata dai seguenti indicatori:

flussi di accesso, n. contatti, n. soggetti presi in carico dal

sistema, azioni di rete, etc.;

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

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Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 79 di 139

o Customer care;

RISCHI E CRITICITA’ o Differenti modalità di accesso ai servizi erogati da ASL e

ATS;

MODALITA’ DI

GESTIONE

DELL’AZIONE

Gestione mista ATS – ASL;

COSTO ORARIO DEL

SERVIZIO (in caso di

esternalizzazione)

Il costo medio del servizio è definito da parametri normativi

(CCNL EE.LL.);

LIVELLI ESSENZIALI GENERALI

Num. Scheda

5 SERVIZI DI CONTRASTO VIOLENZA SULLE DONNE E

CHILD ABUSE

Obiettivo Trasversale

TITOLO AZIONE SERVIZIO DI PREVENZIONE E CONTRASTO

VIOLENZA SULLE DONNE E CHILD ABUSE;

OBIETTIVI o Prevenzione e contrasto violenza in danno di donne e

minori;

o Sensibilizzazione popolazione per l’attivazione di opportune

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

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Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 80 di 139

azioni di tutela di donne e minori vittime di violenza;

STRATEGIA o Definizione protocolli di sensibilizzazione, comunicazione e

prevenzione anche in integrazione con organismi deputati alla

tutela delle donne vittime di violenza e dei minori;

ATTIVITA’ PREVISTE o Gestione tecnico-amministrativa presa in carico socio-

assistenziale dell’utenza;

o Attivazione équipe integrata child abuse;

o Organizzazione di attività di informazione e

sensibilizzazione;

TEMPISTICA o L’azione sarà attiva dal 01.07.2011;

STRUTTURE

ORGANIZZATIVE ED

OPERATIVE

PREVISTE

o Il Responsabile dell’azione è il Responsabile Ufficio di

Piano;

o 3 assistenti sociali;

o 1 psicologa / psicoterapeuta (fornita ASL);

o Il servizio si integra con il sistema di rete e prevede, in

particolare, il coinvolgimento della Provincia di Teramo,

dell’ASL Teramo, di organi giudiziari e di polizia che, a vario

titolo, esprimono competenze istituzionali in relazione ai

processi di tutela e protezione;

RISORSE

FINANZIARIE – COSTO

AZIONE

2011 – II SEM 2012 2013

0,00 0,00 0,00

ANALISI DEI COSTI I costi prodotti dall’azione sono già imputati nella sezione SSP

ed attengono ad oneri relativi alla contrattualizzazione delle

risorse umane in organico;

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

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Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 81 di 139

STRUMENTI DI

PARTECIPAZIONE

ATTIVA,

COMUNICAZIONE,

INFORMAZIONE

o Carta dei servizi – Comunicati e conferenze stampa – web

site, organizzazione seminari;

o Carta per la cittadinanza sociale;

o L’accesso al servizio è gratuito.

AZIONI SUSSIDIARIE

o Integrazione con il social network (ASL-rete consultoriale,

Provincia, FF.OO., organismi giudiziari, terzo settore, etc.)

METODOLOGIE DI

VALUTAZIONE

o La valutazione del servizio è appannaggio dell’Ufficio di

Piano;

o L’attività di controllo sarà orientata dai seguenti indicatori: n.

segnalazione A.G., flussi di accesso, n. contatti, n. soggetti

presi in carico dal sistema, azioni di rete, attività di

sensibilizzazione organizzate, etc.

RISCHI E CRITICITA’ o Coinvolgimento delle reti sociali;

o Connesse alla speri mentalità dell’azione;

MODALITA’ DI

GESTIONE

DELL’AZIONE

Gestione diretta;

COSTO ORARIO DEL

SERVIZIO (in caso di

esternalizzazione)

Il costo medio del servizio è definito da parametri normativi

(CCNL EE.LL.);

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

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Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 82 di 139

IV.2. AREA MINORI, GIOVANI, FAMIGLIA

IV.2.1 Analisi dei problemi e definizione degli obiettivi (max 30 righe)

L’ambito sociale Tordino, nel corso dell’ultimo decennio, ha subito mutamenti della sua

struttura sociale e demografica significativi, che hanno prodotto – tra l’altro – la progressiva

trasformazione delle unità familiari allargate in nucleari (2,64 componenti pro-famiglia),

incremento delle unità monoparentali e dei nuclei monogenitoriali con minori, importanti

cenni di flessione (periodo 2005-2009) degli indicatori di natalità (- 0,71) e fecondità (-

2,42).

I cambiamenti della struttura demografica, sono alla base dei valori negativi di crescita

naturale, ove il saldo 2005-2009 si assista sul – 64 unità, come detto nel Profilo sociale

locale compensate dai saldi migratori.

In relazione a quest’ultimo fenomeno, esso è certamente presupposto di accesso

potenziale ai servizi socio-assistenziali, in virtù della difficoltà dei cittadini migranti di

integrarsi in relazione ai fabbisogni abitativi, occupazionali, di studio, di accesso alle

diverse opportunità proposte dalla rete sociale.

I flussi di domanda e i servizi consolidati rispondono, seppure la popolazione generale

invecchi con una certa progressione, comunque alle esigenze ai bisogni espressi da

specifici target anagrafici, che assumono valori di consistenza notevoli: il target 0-2 anni

conta circa 1.100 unità, così come il più ampio cluster 0-17 conta oltre 6.700 unità. Nel

corso della precedente programmazione, i dati di domanda e di accesso registrati

testimoniano un’ imponente gamma di servizi per la prima infanzia e per i ragazzi (nidi

comunali, ludoteche, centri di aggregazione, etc.), che sviluppano livelli di spesa

particolarmente elevati se rapportati – ad esempio – a servizi di sollievo del disagio

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Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 83 di 139

familiare (assistenza domiciliare minori) o anche ai costi sostenuti per il pagamento delle

rette per i minori allontanati e per i minori stranieri non accompagnati, proprio in un periodo

in cui tali fenomeni hanno assunto un indubbio avanzamento quantitativo.

Tuttavia, la demografia generale dell’ambito Tordino, nel periodo 2005-2009, ha registrato

una netta progressione (+ 2051 unità), con un incremento della popolazione straniera

residente pari al 2,0 % (800 unità ca.) dell’Universo demografico, pari al 54 % del valore di

stima 2005, un andamento che, nel corso degli ultimi esercizi, ha assunto i connotati della

crescita esponenziale.

AREA INFANZIA, MINORI, FAMIGLIE UTENTI IN CARICO

Affido 10

Adozioni 10

Centri aggregativi 280

Servizio socio-psicoeducativo 12

Sostegno famiglie 10

Nido 280

Minori in comunità residenziali 6

TOTALE 608

% di Universo demografico 1,27

Spesa % per AREA 17,12

Spesa per AREA € 559.652,80

Spesa media pro-utente target € 920,48

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Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 84 di 139

Ciò premesso è verosimile affermare che, sia per il consolidamento dei servizi sociali

territoriali, sia per effetto degli avvenuti mutamenti di composizione demografica, la

domanda sociale è destinata ad incrementarsi, con specifico riferimento alla fruizione dei

servizi di sollievo familiari, di aiuto domiciliare per i nuclei conflittuali ed inadeguati, in

relazione al fenomeno dei minori stranieri non accompagnati.

Anche per contrastare l’istituzionalizzazione dei minori, con il presente Piano si intende

potenziare e perfezionare il servizio di assistenza domiciliare minori, quale strumento di

supporto delle famiglie e dei minori, quale strategia endogena per il cambiamento

funzionale delle dinamiche familiari, quale avamposto per il più efficace ed individualizzato

sostegno e tutela minorili.

IV.2.2. Servizi ed interventi

AREA MINORI, GIOVANI, FAMIGLIA

Num. Scheda

1 Servizi nido per la prima infanzia

Obiettivo A1.E.

TITOLO AZIONE Nidi comunali;

OBIETTIVI o Consolidare i servizi nido comunali (3 Giulianova, 2

Mosciano, 1 Bellante);

o Sostenere le famiglie con minori in età nido;

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

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Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 85 di 139

STRATEGIA o Mantenimento degli standard di servizio;

ATTIVITA’ PREVISTE o Erogazione servizi nido comunali;

UTENZA PREVISTA: 280-300 utenti ca.

TEMPISTICA o L’azione sarà attiva dal 01.09.2011;

STRUTTURE

ORGANIZZATIVE ED

OPERATIVE

PREVISTE

o Il Responsabile dell’azione è il Responsabile Ufficio di

Piano;

o 1 Funzionario amm.vo;

o 1 Istruttore amministrativo;

o Personale pedagogico ed ausiliario nidi comunali;

o Il servizio si integra con le reti sociali e pedagogiche

territoriali e con il terzo settore;

RISORSE

FINANZIARIE – COSTO

AZIONE

2011 – II SEM 2012 2013

565.000 1.130.000 1.130.000

ANALISI DEI COSTI I costi prodotti dall’azione sono relativi ai costi gestionali del

sistema nido comunale a carico dei rispettivi comuni di

ambito;

STRUMENTI DI

PARTECIPAZIONE

ATTIVA,

COMUNICAZIONE,

INFORMAZIONE

o Carta dei servizi – Comunicati e conferenze stampa – web

site, organizzazione seminari;

o Carta per la cittadinanza sociale;

o L’accesso al servizio è soggetto a regolamentazione e

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Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 86 di 139

compartecipazione ai costi da parte dell’utenza;

AZIONI SUSSIDIARIE

o Integrazione con il social network;

METODOLOGIE DI

VALUTAZIONE

o La valutazione del servizio è appannaggio delle

Amministrazioni comunali di ambito;

o L’attività di controllo sarà orientata dai seguenti indicatori:

flussi domanda ed accesso, n. soggetti ammessi ai servizi,

azioni di rete, attività di sensibilizzazione organizzate, rapporti

con le famiglie, standard di qualità del servizio, etc.;

RISCHI E CRITICITA’ o Manutenzione strutture;

MODALITA’ DI

GESTIONE

DELL’AZIONE

Gestione diretta (servizi nido comunali);

COSTO ORARIO DEL

SERVIZIO (in caso di

esternalizzazione)

n.d.

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI

Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 87 di 139

AREA MINORI, GIOVANI, FAMIGLIA

Num. Scheda

2 Assistenza domiciliare minori (ADM)

Obiettivo A2.E.

TITOLO AZIONE Assistenza domiciliare minori;

OBIETTIVI o Cura e tutela minori in condizioni disagio;

o Sostegno alla genitorialità in condizione di disagio

o Sostegno alla crescita armonica dei minori inseriti in famiglie

conflittuali, disagiate, inadeguate

STRATEGIA o Consolidamento operativo servizio socio-psicoeducativo e

riformulazione del servizio ADM

ATTIVITA’ PREVISTE o Gestione tecnico-amministrativa presa in carico socio-

assistenziale dell’utenza;

o Relazione di servizio sociale

o Piano assistenziale educativo individuale

o Procedimento di accesso al servizio;

o Assistenza socio-educativa domiciliare

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI

Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 88 di 139

o Attivazione servizio socio-psicoeducativo;

o Attività integrate per la cura globale dell’utenza

o Verifica andamento del servizio;

o Incontri protetti;

o Sostegno psicologico alle famiglie multiproblematiche e

conflittuali.

UTENZA PREVISTA: 10-15 utenti ca.

TEMPISTICA o L’azione sarà attiva dal 01.07.2011;

STRUTTURE

ORGANIZZATIVE ED

OPERATIVE

PREVISTE

o Il Responsabile dell’azione è il Responsabile Ufficio di

Piano;

o 2 assistenti sociali;

o coordinatore servizio (fornito dal gestore)

o psicologo;

o educatori professionali (forniti dal gestore)

o Il servizio si integra con il sistema di rete ed in particolare

con i Servizi di psicologia, neuropsichiatria infantile, psichiatria

e consultoriali ASL Teramo, con il CSA e con le Direzioni

scolastiche, con il TpM, con l’USM, con le FF.OO., con il terzo

settore, con istituti convittuali e comunitari, con le famiglie

affidatarie

o Le strutture e le attrezzature saranno fornite dall’ATS, per

quanto attiene alla fase di propria competenza.

RISORSE

FINANZIARIE – COSTO

AZIONE

2011 – II SEM 2012 2013

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI

Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 89 di 139

28.000 56.000 56.000

ANALISI DEI COSTI I costi prodotti dall’azione sono relativi agli oneri prodotti

dall’utilizzo degli assistenti domiciliari minori (educatori

professionali) all’uopo necessari. Nello specifico, a regime di

esercizio, l’importo orario di esternalizzazione è determinato

secondo i parametri di cui al CCNL coop C3 – qualifica

educatore professionale;

STRUMENTI DI

PARTECIPAZIONE

ATTIVA,

COMUNICAZIONE,

INFORMAZIONE

o Carta dei servizi – Comunicati e conferenze stampa – web

site, organizzazione seminari;

o Carta per la cittadinanza sociale;

o L’accesso al servizio è gratuito.

AZIONI SUSSIDIARIE

o Integrazione con il social network ed in particolare con i

Servizi di psicologia, neuropsichiatria infantile, psichiatria e

consultoriali ASL Teramo, con il CSA e con le Direzioni

scolastiche, con il TpM, con l’USM, con le FF.OO., con il terzo

settore, con istituti convittuali e comunitari, con le famiglie

affidatarie;

METODOLOGIE DI

VALUTAZIONE

o La valutazione del servizio è appannaggio dell’Ufficio di

Piano;

o L’attività di controllo sarà orientata dai seguenti indicatori:

flussi di accesso, supporto socio-pedagogico, attività di

integrazione e socializzazione, riduzione rischi

istituzionalizzazione, incontri protetti, etc.;

o Customer care

RISCHI E CRITICITA’ o Domanda > Offerta;

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI

Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 90 di 139

o Inefficacia dei percorsi assistenziali domiciliari e rischio

connessi alla procedura di allontanamento;

MODALITA’ DI

GESTIONE

DELL’AZIONE

Gestione mista (l’ATS provvederà alla gestione dei

processi di presa in carico, mentre la gestione operativa

dell’ADM sarà affidata a soggetto del terzo settore);

COSTO ORARIO DEL

SERVIZIO (in caso di

esternalizzazione)

Secondo i parametri di cui al CCNL coop C3 – qualifica

educatore professionale;

AREA MINORI, GIOVANI, FAMIGLIA

Num. Scheda

3 Affido familiare e servizio adozioni;

Obiettivo A2.E.

TITOLO AZIONE Affido familiare e servizio adozioni;

OBIETTIVI o Garantire l’erogazione del servizio di adozione nazionale ed

internazionale, nonché di affido familiare;

STRATEGIA o Consolidamento servizio Affido;

o Sperimentazione cd. famiglie professionali;

o Consolidamento équipe adozioni;

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI

Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 91 di 139

ATTIVITA’ PREVISTE o Gestione procedimenti di servizio;

o Valutazione psicosociale

o Relazione di servizio sociale

o Piani individuale di affido

o Perfezionamento adozioni;

o Perfezionamento ed incremento affidi

o Attività integrate per la valutazione psicologica

o Verifica andamento del servizio

UTENZA PREVISTA: 30 utenti ca.

TEMPISTICA o L’azione sarà attiva dal 01.07.2011;

STRUTTURE

ORGANIZZATIVE ED

OPERATIVE

PREVISTE

o Il Responsabile dell’azione è il Responsabile Ufficio di

Piano;

o 1 assistente sociale;

o 1 psicologa / psicoterapeuta (fornita ASL);

o Il servizio si integra con il sistema di rete ed in particolare

con i Servizi di psicologia, neuropsichiatria infantile, psichiatria

e consultoriali ASL Teramo, con le famiglie affidatarie e

candidate all’adozione;

o Le strutture e le attrezzature saranno fornite dall’ATS, per

quanto attiene alla fase di propria competenza.

RISORSE

FINANZIARIE – COSTO

AZIONE

2011 – II SEM 2012 2013

4.750 9.500 9.500

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI

Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 92 di 139

ANALISI DEI COSTI I costi prodotti dall’azione sono relativi al riconoscimento per

le famiglie affidatarie di eventuale contributo economico

specifico mensile;

STRUMENTI DI

PARTECIPAZIONE

ATTIVA,

COMUNICAZIONE,

INFORMAZIONE

o Carta dei servizi – Comunicati e conferenze stampa – web

site, organizzazione seminari;

o Carta per la cittadinanza sociale;

o L’accesso al servizio è gratuito. Si prevedono tempi di

attesa compresi negli intervalli10-20 gg.

AZIONI SUSSIDIARIE

o Il servizio si integra con il sistema di rete ed in particolare

con i Servizi di psicologia, neuropsichiatria infantile, psichiatria

e consultoriali ASL Teramo, con le famiglie affidatarie e

candidate all’adozione;

METODOLOGIE DI

VALUTAZIONE

o La valutazione del servizio è appannaggio dell’Ufficio di

Piano;

o L’attività di controllo sarà orientata dai seguenti indicatori:

flussi di accesso, supporto socio-pedagogico, attività di

integrazione e socializzazione, riduzione rischi

istituzionalizzazione, affidi perfezionati, adozioni perfezionate;

o Customer care

RISCHI E CRITICITA’ o Difficoltà a reperite famiglie disposte all’affido etero

familiare;

o Difficoltà tecnico-normative connesse ai procedimenti di

adozione;

MODALITA’ DI Gestione diretta / integrata

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI

Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 93 di 139

GESTIONE

DELL’AZIONE

COSTO ORARIO DEL

SERVIZIO (in caso di

esternalizzazione)

n.d.

AREA MINORI, GIOVANI, FAMIGLIA

Num. Scheda

4 Comunità di tipo residenziale per minori (pagamento rette);

Obiettivo A2.E. – A4.E.

TITOLO AZIONE Pagamento rette minori in strutture di tipo

residenziale;

OBIETTIVI o Accoglienza minori in stato di abbandono;

o Residenzialità minori in stato di allontanamento;

o Residenzialità minori in stato di disagio / isolamento

o Accoglienza MSNA;

STRATEGIA o Eventuale attivazione convenzione con Provincia di Teramo

per il PIS minori e/o con strutture attive;

o Protocolli e convenzioni con comunità per minori

ATTIVITA’

PREVISTE

o Gestione tecnico-amministrativa presa in carico socio-

assistenziale dell’utenza;

o Invio presso PIS e strutture comunitarie residenziali

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI

Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 94 di 139

convenzionate;

o Verifica condizione di vita presso struttura di PIS e presso

strutture residenziali

TEMPISTICA o L’azione sarà attiva dal 01.07.2011;

STRUTTURE

ORGANIZZATIVE

ED OPERATIVE

PREVISTE

o Il Responsabile dell’azione è il Responsabile Ufficio di Piano;

o 1 Funzionario amm.vo;

o 1 Istruttore amministrativo;

o 3 assistenti sociali;

o Operatori socio-educativi forniti da soggetti convenzionati;

o Il servizio si integra con il sistema di rete ed in particolare con i

Servizi di psicologia, neuropsichiatria infantile, psichiatria e

consultoriali ASL Teramo, con la Procura ordinaria, minorile e

con il TPM, con il servizio sociale minorile del Ministero di

Giustizia, etc., con le famiglie affidatarie, etc.;

RISORSE

FINANZIARIE –

COSTO AZIONE

2011 – II SEM 2012 2013

75.500 151.000 151.000

ANALISI DEI COSTI I costi prodotti dall’azione sono valori presunti per il pagamento

di rette minori in strutture residenziali;

STRUMENTI DI

PARTECIPAZIONE

ATTIVA,

COMUNICAZIONE,

o Carta dei servizi – web site, organizzazione seminari;

o Carta per la cittadinanza sociale;

o L’accesso al servizio è gratuito.

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI

Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 95 di 139

INFORMAZIONE

AZIONI

SUSSIDIARIE

o Il servizio si integra con il sistema di rete ed in particolare con i

Servizi di psicologia, neuropsichiatria infantile, psichiatria e

consultoriali ASL Teramo, con la Procura ordinaria, minorile e

con il TPM, con il servizio sociale minorile del Ministero di

Giustizia, etc., con le famiglie affidatarie, etc.;

METODOLOGIE DI

VALUTAZIONE

o La valutazione del servizio è appannaggio dell’Ufficio di Piano;

o L’attività di controllo sarà orientata dai seguenti indicatori: flussi

di accesso, qualità del vitto e del supporto

sociopsicopedagogico, attività di integrazione e socializzazione;

o Customer care

RISCHI E

CRITICITA’

o Onerosità ed imprevedibilità dei costi;

MODALITA’ DI

GESTIONE

DELL’AZIONE

Gestione mista (le procedure sono a carico ATS, la gestione

del processo di accoglienza è di competenza del soggetto

convenzionato);

COSTO ORARIO

DEL SERVIZIO (in

caso di

esternalizzazione)

Il costo medio retta giornaliera sarà definito a seguito di

specifica procedura di selezione dei contraenti potenziali;

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

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Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 96 di 139

AREA MINORI, GIOVANI, FAMIGLIA

Num. Scheda

5 Servizi integrativi minori / Centri aggregativi bambini e

ragazzi;

Obiettivo A3.E

TITOLO AZIONE Servizi integrativi minori / Centri aggregati bambini

e ragazzi;

OBIETTIVI o Attivare servizi integrativi per i minori in età scolastica per

l’ordine primario e secondario di primo grado;

o Favorire azione di prevenzione del disagio in collaborazione

con l’associazionismo volontario e le Direzioni scolastiche

territoriali;

STRATEGIA o Attivazione convenzione con le associazioni di volontariato

titolari dei diversi servizi aggregativi per minori;

ATTIVITA’ PREVISTE o Attività di aggregazione e socializzazione minorile;

o Attività di prevenzione del disagio minorile;

o Promozione di attività psico-educative;

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

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Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 97 di 139

o Sostegno alle famiglie con minori;

TEMPISTICA o L’azione sarà attiva dal 01.07.2011;

STRUTTURE

ORGANIZZATIVE ED

OPERATIVE

PREVISTE

o Il Responsabile dell’azione è il Responsabile Ufficio di

Piano;

o 1 istruttore amministrativo;

o 2 assistenti sociali;

Ciascun Centro diurno deve essere dotato dei seguenti

operatori:

- Responsabile Coordinatore del Servizio (titolo richiesto:

laurea in psicologia, scienze dell’educazione, servizio

sociale o equipollente)

- Educatori, in possesso della specifica abilitazione

(laurea in scienze dell’educazione o titolo equipollente);

- Istruttori/Formatori, in possesso di titoli di studi specifici

per l’insegnamento della disciplina;

- Operatori socio-educativi con esperienza professionale

acquisita.

o Il servizio si integra con il sistema di rete ed in particolare

con le associazioni di volontariato titolari dei diversi servizi

aggregativi, con le Direzioni scolastiche, con i servizi di tutela

minorile, con le famiglie;

RISORSE

FINANZIARIE – COSTO

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

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Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 98 di 139

AZIONE 2011 – II SEM 2012 2013

199.250 398.500 398.500

ANALISI DEI COSTI I costi prodotti dall’azione sono relativi al budget di convezione

consolidato sottoscritto con le associazioni titolari dei diversi

servizi aggregativi

Il servizio prevede la compartecipazione ai costi per i nuclei

familiari con ISEE > 4.999,99.

STRUMENTI DI

PARTECIPAZIONE

ATTIVA,

COMUNICAZIONE,

INFORMAZIONE

o Carta dei servizi – web site, organizzazione seminari;

o Carta per la cittadinanza sociale;

AZIONI SUSSIDIARIE

o Il servizio si integra con il sistema di rete ed in particolare

con le associazioni di volontariato titolari dei diversi servizi

aggregativi, con le Direzioni scolastiche, con i servizi di tutela

minorile, con le famiglie

METODOLOGIE DI

VALUTAZIONE

o La valutazione del servizio è appannaggio dell’Ufficio di

Piano;

o L’attività di controllo sarà orientata dai seguenti indicatori:

flussi di accesso, azioni di valutazione e supporto

sociopsicopedagogico, attività di integrazione e

socializzazione;

o Customer care

RISCHI E CRITICITA’ o Gestione logistica e manutenzione immobili;

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

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Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 99 di 139

MODALITA’ DI

GESTIONE

DELL’AZIONE

Gestione indiretta (l’ATS stipulerà convenzioni con

associazioni di volontariato / IPAB attivi nei comuni di

ambito e titolari di servizi aggregativi per minori,

cooperative sociali, consorzi di cooperative;

COSTO ORARIO DEL

SERVIZIO (in caso di

esternalizzazione)

N.d.

IV.3. INTERVENTI SPECIALI

IV.3.1 Analisi dei problemi e definizione degli obiettivi (max 30 righe)

Il comprensorio Tordino espone livelli di accesso ai servizi particolarmente elevati,

che si correlano – indubbiamente – a condizioni oggettive di disagio e/o alla

percezione della condizione di marginalità espressa dagli stessi cittadini – utenti.

La piattaforma che compone l’utenza potenziale rileva elevati indici di disabilità

grave, in relazione ai suoi valori assoluti, consistenza dei targer > 65 anni e > 75

anni, incidenza della popolazione straniera residente, fabbisogno ed offerta elevata

in materia di servizi rivolti alle famiglie, alla prima infanzia e ai ragazzi.

Il Piano di zona 2007-2009 e, ancor prima, il programma stralcio di inclusione

sociale, hanno consentito all’ ATS Tordino prima di analizzare il disagio e

sperimentare azioni di contrasto / sollievo / risposta e, successivamente, la

formulazione di una piattaforma di inclusione territoriale che il presente Piano non

può, nei modi e nei termini, riproporre in quanto l’area è regolata dal PSR mediante

la programmazione e le risorse del Fondo sociale europeo.

AREA INCLUSIONE SOCIALE UTENTI IN CARICO

Borse lavoro 7

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

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Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 100 di 139

Progetti immigrati 35

Progetti inclusione / PIS 74

TOTALE 116

% di Universo demografico 0,29

Spesa % per AREA 9

Spesa per AREA € 294. 10,00

Spesa media pro-utente target € 2.536,29

Tale processo, da un lato potrebbe contribuire al superamento dei contenuti

esclusivamente assistenziali dei programmi di inclusione sociale a vantaggio di

strategie integrate e multisettoriali di inclusione sociale.

Tale visione, però, necessita dell’implementazione di nuovi network funzionali e

sussidiari, in cui ATS, istituzioni territoriali, terzo settore, società di formazione e

sistema delle imprese siano in grado di formulare proposte progettuali e finanziarie

competitive.

Le risorse e le linee di intervento del FSE – Asse inclusione sociale – offrono la

possibilità di azioni sistemiche in favore di disabili, utenti psichiatrici, soggetti

economicamente svantaggiati, ex detenuti, ex tossicodipendenti, relativamente alla

proposizione di percorsi integrati (assistenza – orientamento – formazione –

occupazione – inclusione economica – inclusione sociale).

Il presente piano integra al proprio interno l’azione programma di inclusione sociale

quale livello di indirizzo affinché il sistema territoriale e l’ATS nello specifico siano in

grado di elevare i propri livelli di competitività e competenza in materia di

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Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 101 di 139

progettazione comunitaria integrata.

IV.3.2. Servizi ed interventi

AREA INTERVENTI SPECIALI

Num. Scheda

1 PROGRAMMA DI INCLUSIONE SOCIALE

Obiettivo B.1.E. - B.2.E.

TITOLO AZIONE Programma di inclusione sociale

OBIETTIVI o Sostenere nuclei familiari con minori in condizione di

povertà ed esclusione sociale;

o Sostenere cittadini in condizione di povertà ed

esclusione sociale;

o Contrastare l’isolamento sociale dovuto a precarietà

occupazionale e reddituale;

o Attivare azioni di rete finalizzate al superamento delle

condizioni di esclusione;

o Contrastare i processi di stigmatizzazione e di

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Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 102 di 139

esclusione sociale dei soggetti alcoldipendenti, degli ex

detenuti, dei soggetti con diversamente abili, delle

persone con disagio psichico, degli immigrati;

STRATEGIA o Costruzione di un sistema di rete funzionale ed

attivo rispetto alla condizione di esclusione sociale;

ATTIVITA’ PREVISTE o Monitoraggio delle opportunità derivanti dal

progetto speciale multiasse finanziato dal FSE;

o Individuazione e/o selezione dei partner di

eventuali RTI finalizzate alla presentazione di offerte

tecniche in relazione alle diverse linee di intervento

di cui al progetto multiasse;

TEMPISTICA o L’azione sarà attiva dal 01.07.2011;

STRUTTURE

ORGANIZZATIVE ED

OPERATIVE PREVISTE

o Il Responsabile dell’azione è il Responsabile Ufficio di

Piano;

o 1 Funzionario amm.vo;

o 1 Istruttore amministrativo;

o 3 Assistenti Sociali

RISORSE FINANZIARIE

– COSTO AZIONE

2011 II sem 2012 2013

0,00 0,00 0,00

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI

Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 103 di 139

ANALISI DEI COSTI Il costo dell’unità di personale all’uopo utilizzate sono

imputate ad altra voce di costo. Nel caso di eventuali

esecuzioni di programma, le risorse finanziarie

deriveranno da FSE e dalle singole linee di

intervento attivate.

STRUMENTI DI

PARTECIPAZIONE

ATTIVA,

COMUNICAZIONE,

INFORMAZIONE

o Carta dei servizi – web site, organizzazione seminari;

o Carta per la cittadinanza sociale;

o L’accesso al servizio è gratuito.

AZIONI SUSSIDIARIE

o Il servizio si integra con il sistema di rete ed in

particolare con le istituzioni territoriali, il terzo settore, le

società di formazione, il sistema delle imprese, i

CPI/Silus;

METODOLOGIE DI

VALUTAZIONE

o La valutazione del servizio è appannaggio dell’Ufficio

di Piano;

o L’attività di controllo sarà orientata dai seguenti

indicatori: flussi di domanda, livelli di accesso, azioni di

valutazione, piani individuali di inclusione attivati, etc;

o Customer care

RISCHI E CRITICITA’ o Il maggiore rischio è legato sia alla sfida della

competitività del sistema di rete, sia alla possibilità di

non avere accesso alle specifiche risorse;

MODALITA’ DI

GESTIONE

DELL’AZIONE

MISTA (Le azioni potranno essere poste in essere

solo in RTI / parteneriati per il reperimento delle

risorse specifiche finanziate da fondi comunitari.

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI

Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 104 di 139

COSTO ORARIO DEL

SERVIZIO (in caso di

esternalizzazione)

Secondo i parametri normativi definiti dal

regolamento regionale P.O.

IV.4. AREA PERSONE ANZIANE

IV.4.1. Analisi dei problemi e definizione degli obiettivi (max 30 righe)

La popolazione media dell’ambito Tordino è invecchiata nel periodo 2005-2009, nel corso

del quale l’indicatore di vecchiaia è passato dal valore di 141,90 al 150,19. Tutti gli

indicatori di composizione demografica registrano un incremento dei carichi assistenziali

potenziali. Nello specifico, la dipendenza senile si attesta sul valore del 23,66 (+ 2,46 su

2005/2009), l’Universo > 65 anni è cresciuto di mezzo punto percentuale attestandosi sul

valore di 20,59, l’Universo > 75 anni è slittato sino al 10,11 (+ 1,11 su 2005).

A fronte di tale tendenza, l’ATS spende circa il 14,0 % delle proprie risorse in servizi rivolti

agli anziani, per una copertura di servizi domiciliari pari allo 0,9 % di Universo potenziale e

del 9,0 % in relazione al target non autosufficienti, mentre modesti sono gli impianti e le

iniziative di mutuo aiuto.

AREA ANZIANI UTENTI IN CARICO

Assistenza domiciliare 51

Telesoccorso e teleassistenza 80

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

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Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 105 di 139

Centri sociali anziani 120

Gite e soggiorni termali 130

Integrazione rette anziani in RA 7

TOTALE 388

% di Universo demografico 0,98

Spesa % per AREA 14

Spesa per AREA € 457.660,00

Spesa media pro-utente target € 1.179,54

Tale struttura demografica produce, evidentemente, tassi di domanda crescenti rispetto ai

servizi rivolti agli anziani, con specifico riferimento ai soggetti non autosufficienti, rispetto ai

quali l’azione combinata del servizio domiciliare socio-assistenziale e del servizio di

territoriale sanitario concorre certamente alla maggiore efficacia del servizio ADI.

Nonostante il welfare territoriale abbia compiuto un significativo sforzo, sia attraverso il

servizio domiciliare socio-assistenziale, sia attraverso l’attivazione dei piani locali per la non

autosufficienza, i tassi di copertura rimangono comunque non sufficienti a garantire la

compensazione dei bisogni espressi o potenziali, seppure si registrino liste di attesa sul

servizio domiciliare minimi.

Il presente Piano intende potenziare e perfezionare il novero dei servizi rivolti alla terza e

alla quarta età, siano esse in condizione di non autosufficienza, siano esse in condizione di

marginalità ed isolamento, al fine di contrastare i noti e dannosi ricoveri ospedalieri impropri

e sia, ove possibile, i costi dei ricoveri in strutture di lungodegenza.

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

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Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 106 di 139

IV.4.2

AREA ANZIANI

Num. Scheda

1 ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI (SAD) E ASSISTENZA

DOMICILIARE INTEGRATA ANZIANI (ADI)

Obiettivo C.1.E e C.3.E

TITOLO AZIONE SAD-ADI

OBIETTIVI o Cura globale delle persone anziane nel loro ambiente di

vita;

o Aiuto personale alle famiglie con anziane;

o Riduzione istituzionalizzazione impropria;

o Contrasto isolamento e deterioramento fisico, psichico e

sociale;

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI

Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 107 di 139

STRATEGIA o Consolidamento operativo e professionale servizi SAD/ADI;

o Potenziamento servizi assistiti in ADI;

o Perfezionamento delle metodologie di integrazione socio-

sanitaria;

o Perfezionamento funzionamento UVM integrata;

ATTIVITA’ PREVISTE o Gestione tecnico-amministrativa presa in carico socio-

assistenziale dell’utenza;

o Relazione di servizio sociale;

o Piano assistenziale individuale integrato;

o Procedimento di accesso al servizio;

o Valutazione ISEE

o Assistenza domiciliare;

o Attività integrate per la cura globale dell’utenza

o Verifica andamento del servizio

UTENZA PREVISTA:

SAD: 40-50 utenti ca.

ADI:25-35 utenti ca.

TEMPISTICA o L’azione sarà attiva dal 01.07.2011;

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI

Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 108 di 139

STRUTTURE

ORGANIZZATIVE ED

OPERATIVE

PREVISTE

o Il Responsabile dell’azione è il Responsabile Ufficio di

Piano;

o 1 Funzionario amm.vo;

o 1 Istruttore amministrativo;

o 3 assistenti sociali

o assistenti domiciliari forniti dal soggetto gestore;

o Il servizio si integra con il sistema di rete ed in particolare

con il servizio di segretariato sociale, servizi sanitari, con i

MMG, con le R.A. / RSA, con il DSB di Roseto degli Abruzzi,

con l’UVM competente per territorio, con le associazioni di

volontariato;

RISORSE

FINANZIARIE –

COSTO AZIONE

2011 II sem 2012 2013

62.750 125.500 125.500

ANALISI DEI COSTI L’importo orario di esternalizzazione è determinato

secondo i parametri di cui al CCNL coop B1 – qualifica

assistente domiciliare

STRUMENTI DI

PARTECIPAZIONE

ATTIVA,

COMUNICAZIONE,

INFORMAZIONE

o Carta dei servizi – web site, organizzazione seminari;

o Carta per la cittadinanza sociale;

o L’accesso al servizio SAD prevede la

compartecipazione ai costi dell’utente. La soglia di

accesso per la gratuità è stabilità in euro 4.999,99 ISEE.

AZIONI SUSSIDIARIE

o Il servizio si integra con il sistema di rete ed in particolare

con i servizi sanitari, con i MMG, con le R.A. / RSA, con il

DSB di Roseto , con l’UVM competente per territorio, con le

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI

Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 109 di 139

associazioni di volontariato;

METODOLOGIE DI

VALUTAZIONE

o La valutazione del servizio è appannaggio dell’Ufficio di

Piano;

o L’attività di controllo sarà orientata dai seguenti indicatori:

flussi di domanda, livelli di accesso, azioni di valutazione,

piani individuali di assistenza attivati, liste di attesa, cadute

del servizio, etc;

o Customer care

RISCHI E CRITICITA’ o Domanda > Offerta;

o Incertezza circa l’attuazione dei Piani locali per la non

autosufficienza 2012-2013;

MODALITA’ DI

GESTIONE

DELL’AZIONE

Gestione mista (l’ATS provvederà alla gestione dei processi

di presa in carico, mentre la gestione operativa del SAD sarà

affidata a soggetto del terzo settore); Le azioni sanitarie di

tipo infermieristico e riabilitativo sono a carico ASL Teramo.

COSTO ORARIO DEL

SERVIZIO (in caso di

esternalizzazione)

Secondo i parametri di cui al CCNL coop B1 – qualifica

assistente domiciliare

AREA ANZIANI

Num. Scheda

2 TELESOCCORSO E TELEASSISTENZA

Obiettivo C.2.E

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI

Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 110 di 139

TITOLO AZIONE Telesoccorso e teleassistenza;

OBIETTIVI Gestione emergenze anziani in isolamento e stato di disagio;

o Assistenza telefonica;

o Contrasto sensazione di solitudine e situazioni di

pericolo

STRATEGIA o Consolidamento servizio;

ATTIVITA’ PREVISTE o Gestione tecnico-amministrativa accesso utenza;

o Valutazione ISEE

o Piano assistenziale individuale

o Soccorso telefonico

o Assistenza telefonica

o Verifica andamento del servizio

UTENZA PREVISTA: 60-80 utenti ca.

TEMPISTICA o L’azione sarà attiva dal 01.07.2011;

STRUTTURE

ORGANIZZATIVE ED

OPERATIVE

PREVISTE

o Il Responsabile dell’azione è il Responsabile Ufficio di

Piano;

o 1 Funzionario amm.vo;

o 1 Istruttore amministrativo;

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI

Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 111 di 139

o 1 assistenti sociale;

o Operatori di call forniti dal soggetto gestore;

o Il servizio si integra con il servizio di segretariato sociale,

con i servizi sanitari, con i MMG, con le R.A. / RSA, con il

DSB di Roseto , con l’UVM competente per territorio, con le

associazioni di volontariato;

RISORSE

FINANZIARIE –

COSTO AZIONE

2011 II sem 2012 2013

0,00 0,00 0,00

ANALISI DEI COSTI L’azione sarà finanziata con altri piani /progetti /

normative di settore;

STRUMENTI DI

PARTECIPAZIONE

ATTIVA,

COMUNICAZIONE,

INFORMAZIONE

o Carta dei servizi – web site, comunicati stampa;

o Carta per la cittadinanza sociale;

o L’accesso al servizio prevede la compartecipazione ai

costi dell’utente. La soglia di accesso per la gratuità è

stabilità in euro 4.999,99 ISEE.

AZIONI SUSSIDIARIE

o Il servizio si integra con il sistema di rete ed in particolare

con i servizi sanitari, con i MMG, con le R.A. / RSA, con il

DSB di Roseto, con l’UVM competente per territorio, con le

associazioni di volontariato;

METODOLOGIE DI

VALUTAZIONE

o La valutazione del servizio è appannaggio dell’Ufficio di

Piano;

o L’attività di controllo sarà orientata dai seguenti indicatori:

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI

Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 112 di 139

flussi di domanda, livelli di accesso, azioni di valutazione,

piani individuali di assistenza attivati, azioni di soccorso poste

in essere, durata media azioni di teleassistenza, etc;

o Customer care

RISCHI E CRITICITA’ o Approvvigionamento delle delle risorse finanziarie a

disposizione per una copertura più significativa;

MODALITA’ DI

GESTIONE

DELL’AZIONE

Gestione mista (l’ATS provvederà alla gestione dei processi

di presa in carico, mentre la gestione operativa del servizio

sarà affidata a soggetto specializzato);

COSTO ORARIO DEL

SERVIZIO (in caso di

esternalizzazione)

Non definibile;

AREA ANZIANI

Num. Scheda

3 CENTRO SOCIALE DIURNO ANZIANI

Obiettivo C.4.E

TITOLO AZIONE o Centro sociale diurno anziani;

OBIETTIVI Consentire alle persone anziane autosufficienti livelli di

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI

Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 113 di 139

aggregazione e socializzazione funzionali;

STRATEGIA o Specifico livello di sussidiarietà con associazioni di

volontariato, circoli, etc, finalizzato alla cura dell’agio e alla

gestione del tempo libero dell’anziano;

ATTIVITA’ PREVISTE o Convenzione con organismo no-profit;

o Accesso utenza e definizione modalità di

compartecipazione;

o Organizzazione attività civiche e di animazione;

o Verifica andamento del servizio

UTENZA PREVISTA: 200-300 utenti ca.

TEMPISTICA o L’azione sarà attiva dal 01.07.2011;

STRUTTURE

ORGANIZZATIVE ED

OPERATIVE

PREVISTE

o Il Responsabile dell’azione è il Responsabile Ufficio di

Piano;

o 1 Funzionario amm.vo;

o 1 Istruttore amministrativo;

o 3 assistenti sociali;

o animatori / volontari forniti dal gestore;

o Il servizio si integra con il sistema di rete ed in particolare

con i servizi sanitari, con i MMG, con le R.A. / RSA, con il

DSB di Roseto, con le associazioni di volontariato;

RISORSE

FINANZIARIE –

COSTO AZIONE

2011 II sem 2012 2013

0,00 0,00 0,00

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI

Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 114 di 139

ANALISI DEI COSTI L’azione sarà finanziata con altri piani / progetti /

normative di settore;

STRUMENTI DI

PARTECIPAZIONE

ATTIVA,

COMUNICAZIONE,

INFORMAZIONE

o Carta dei servizi – web site, comunicati stampa;

o Carta per la cittadinanza sociale;

o L’accesso al servizio prevede la compartecipazione ai

costi dell’utente. La soglia di accesso per la gratuità è

stabilità in euro 4.999,99 ISEE. Per chi supera tale livello,

sarà prevista l’erogazione di voucher agevolati annuali

sotto forma di quota di iscrizione ai centri sociali anziani;

AZIONI SUSSIDIARIE

o Il servizio si integra con il sistema di rete ed in particolare

con i servizi sanitari, con i MMG, con le R.A. / RSA, con il

DSB di Roseto, con le associazioni di volontariato;

METODOLOGIE DI

VALUTAZIONE

o La valutazione del servizio è appannaggio dell’Ufficio di

Piano;

o L’attività di controllo sarà orientata dai seguenti indicatori:

flussi di domanda, livelli di accesso, azioni di animazione

poste in essere, etc;

o Customer care

RISCHI E CRITICITA’ o Insufficienza delle risorse finanziarie a disposizione;

o Difficoltà a fornire specifico servizio in forma integrata;

MODALITA’ DI

GESTIONE

DELL’AZIONE

Gestione indiretta (la gestione del servizio sarà curata da

associazione di volontariato e/o circolo);

COSTO ORARIO DEL

SERVIZIO (in caso di

Non definibile;

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI

Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 115 di 139

esternalizzazione)

AREA ANZIANI

Num. Scheda

4 INTEGRAZIONE RETTE ANZIANI IN R.A.

Obiettivo C.4.E

TITOLO AZIONE o Integrazione rette anziani in R.A.

OBIETTIVI o Cura globale residenziale delle persone anziane e/o disabili

non autosufficienti o parzialmente n.a.;

o Contrasto al deterioramento individuale e sociale della

persona anziana non autosufficiente o parzialmente n.a.;

STRATEGIA o Convenzione R.A. autorizzate / Case di riposo;

ATTIVITA’ PREVISTE o Gestione tecnico-amministrativa organizzazione del

servizio;

o Valutazione del bisogno residenziale a cura équipe

o Valutazione ISEE

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI

Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 116 di 139

o Ammissione al servizio;

o Il servizio è attivo a ciclo continuato;

o Customer care

o Verifica andamento del servizio

UTENZA PREVISTA: 10-15 utenti ca.

TEMPISTICA o L’azione sarà attiva dal 01.07.2011;

STRUTTURE

ORGANIZZATIVE ED

OPERATIVE

PREVISTE

o Il Responsabile dell’azione è il Responsabile Ufficio di

Piano;

o 1 Funzionario amm.vo;

o 1 Istruttore amministrativo;

o 3 assistenti sociali;

o operatori R.A. / Casa di riposo

o Il servizio si integra con il sistema di rete ed in particolare

con i servizi sanitari, con i MMG, con le R.A. / RSA, con il

DSB di Roseto, con l’UVM competente per territorio, con le

associazioni di volontariato;

RISORSE

FINANZIARIE –

COSTO AZIONE

2011 II sem 2012 2013

29.000 58.000 58.000

ANALISI DEI COSTI I costi prodotti dall’azione sono relativi ai valori medi

consolidati di integrazione rette;

STRUMENTI DI

PARTECIPAZIONE

o Carta dei servizi – web site, comunicati stampa;

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI

Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 117 di 139

ATTIVA,

COMUNICAZIONE,

INFORMAZIONE

o Carta per la cittadinanza sociale;

o L’accesso al servizio prevede la compartecipazione ai

costi dell’utente. L’ATS integra solo dopo aver espletato le

procedure di cui all’art. 433 del codice civile e solo dopo

aver rilevato l’insufficienza economica dell’utente e delle

reti parentali obbligate;

AZIONI SUSSIDIARIE

o Il servizio si integra con il sistema di rete ed in particolare

con i servizi sanitari, con i MMG, con le R.A. / RSA, con il

DSB di Roseto, con l’UVM competente per territorio, con le

associazioni di volontariato;

METODOLOGIE DI

VALUTAZIONE

o La valutazione del servizio è appannaggio dell’Ufficio di

Piano;

o L’attività di controllo sarà orientata dai seguenti indicatori:

flussi di domanda, livelli di accesso, azioni di valutazione,

ricoveri impropri, ricoveri ospedalieri, acuzie, etc.;

o Customer care

RISCHI E CRITICITA’ o Insufficienza delle risorse finanziarie a disposizione;

o Domanda > Offerta;

MODALITA’ DI

GESTIONE

DELL’AZIONE

Gestione mista (l’ATS provvederà alla gestione dei processi

di accesso, mentre la gestione operativa del servizio è a cura

gestore RA / Casa di riposo);

COSTO ORARIO DEL

SERVIZIO (in caso di

esternalizzazione)

Non definibile;

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI

Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 118 di 139

IV.5. AREA PERSONE DIVERSAMENTE ABILI

IV.5.1. Analisi dei problemi e definizione degli obiettivi (max 30 righe)

Da un’attenta analisi del welfare territoriale, emerge – con chiarezza – la posizione di

priorità strategica assicurata – in relazione ai servizi socio-assistenziali attivati – all’area

disabilità. Basti pensare che la spesa destinata al target assorbe il 55 % della spesa

sociale complessiva, come esposto nella seguente tabella:

AREA DISABILI UTENTI IN CARICO

Assistenza domiciliare 70

Assistenza scolastica 82

Aiuto personale 21

Trasporto 57

Centro diurno 32

TOTALE 262

% di Universo demografico 0,66

Spesa % per AREA 55,00

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI

Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 119 di 139

Spesa per AREA 1797950

Spesa media pro-utente target € 6.862,40

Il dato evidenzia sia la natura assoluta di tale priorità di sistema, sia la natura specifica dei

servizi e degli interventi rivolti a persone diversamente abile. Nello specifico, la spesa

media pro-capite target è – in assoluto – la più alta rispetto agli indicatori di target esposti

nel profilo sociale del presente piano.

Tale orientamento si origina sia per effetto delle volontà di pianificazione sociale locale, sia

per effetto delle iniziative prodotte dal mix-welfare.

A puro titolo di esemplificazione, un’operazione di benchmarking relativo al servizio di

assistenza scolastica disabili lascia emergere una realtà, quella dell’ATS Tordino, nella

quale agli studenti disabili frequentanti la scuola dell’infanzia si erogano 24 ore settimanali,

mentre per i gradi superiori dell’obbligo scolastico l’erogazione settimanale è di 18 ore,

valori che attestano l’ambito ben al di sopra delle medie provinciali e regionali, i cui valori –

tranne qualche eccezione – oscillano tra le 8 e le 16 ore settimanali. Ancor più, l’ATS –

attraverso progetti sperimentali e in esecuzione letterale dei principi di sussidiarietà

orizzontale, ha promosso ulteriori servizi di supporto scolastico per disabili, per garantire

loro la piena fruizione del diritto allo studio, nonché per supplire le difficoltà delle Direzioni

scolastiche soprattutto in materia di assistenza materiale degli studenti disabili.

La disabilità, com’è noto, necessita certamente di interventi di assistenza diretti, che

coadiuvino i limitati livelli di autonomia, ma ha bisogno anche di servizi di socializzazione,

di inclusione attiva, di fruizione delle opportunità civiche del territorio.

Con il presente PdZ, oltre che confermare le azioni LIVEAS già proposte con la precedente

pianificazione, si intende proporre un nuovo LIVEAS, peraltro integrato dal PSR 2011-

2013, relativo alle strutture cd. “Dopo di noi”, ove accogliere soggetti disabili privi di rete

parentale o con reti inadeguate a garantirne l’assistenza e il servizio di trasporto sociale,

quale livello concorrente.

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI

Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 120 di 139

IV.5.2.

AREA PERSONE DIVERSAMENTE ABILI

Num. Scheda

1 Assistenza domiciliare disabili (ADD) – Assistenza

domiciliare integrata disabili (ADI)

Obiettivo D.1.E. – D.2.E.

TITOLO AZIONE Assistenza domiciliare disabili (ADD) e Assistenza

domiciliare integrata disabili (ADI);

OBIETTIVI o Cura globale delle persone disabili nel loro ambiente di

vita;

o Sostegno alle famiglie con disabili;

o Contrasto e riduzione istituzionalizzazione

o Contrasto isolamento e deterioramento fisico,

psichico e sociale;

STRATEGIA o Consolidamento operativo e professionale servizio

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI

Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 121 di 139

ADD/ADI;

o Perfezionamento delle metodologie di integrazione socio-

sanitaria;

o Potenziamento utenza in carico ADS (ASL Teramo);

o Perfezionamento funzionamento UVM integrata

ATTIVITA’ PREVISTE o Gestione tecnico-amministrativa presa in carico socio-

assistenziale dell’utenza;

o Relazione di servizio sociale;

o Piano assistenziale individuale integrato;

o Procedimento di accesso al servizio;

o Valutazione ISEE

o Assistenza domiciliare;

o Attività integrate per la cura globale dell’utenza

o Verifica andamento del servizio

UTENZA PREVISTA: 50-60 utenti ca.

TEMPISTICA o L’azione sarà attiva dal 01.07.2011;

STRUTTURE

ORGANIZZATIVE ED

OPERATIVE

PREVISTE

o Il Responsabile dell’azione è il Dirigente del Consorzio;

o 1 Funzionario Amm.vo;

o 1 Istruttore amministrativo;

o 3 assistenti sociali;

o assistenti domiciliari forniti dal soggetto gestore;

o Il servizio si integra con il servizio di segretariato sociale,

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI

Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 122 di 139

rete ed in particolare con i servizi sanitari, con i MMG, con

le R.A. / RSA, con il DSB di Roseto, con l’UVM

competente per territorio, con le associazioni di

volontariato, con i servizi di riabilitazione, con i “Dopo di

noi”;

RISORSE

FINANZIARIE –

COSTO AZIONE

2011 II sem 2012 2013

118.750 237.500 237.500

ANALISI DEI COSTI I costi prodotti dall’azione sono relativi agli oneri

derivanti all’utilizzo delle risorse tecnico-professionali

all’uopo previste. L’importo orario di esternalizzazione è

determinato secondo i parametri di cui al CCNL coop

B1 – qualifica assistente domiciliare

STRUMENTI DI

PARTECIPAZIONE

ATTIVA,

COMUNICAZIONE,

INFORMAZIONE

o Carta dei servizi – web site, organizzazione seminari;

o Carta per la cittadinanza sociale;

o L’accesso al servizio prevede la compartecipazione

ai costi dell’utente. La soglia di accesso per la gratuità è

stabilità in euro 4.999,99 ISEE, riferibile al solo utente

disabile;

AZIONI SUSSIDIARIE

o Il servizio si integra con il sistema di rete ed in particolare

con i servizi sanitari, con i MMG, con le R.A. / RSA, con il

DSB di Roseto, con l’UVM competente per territorio, con le

associazioni di volontariato, con le associazioni di

volontariato, con i servizi di riabilitazione, con i “Dopo di

noi”;

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI

Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 123 di 139

METODOLOGIE DI

VALUTAZIONE

o La valutazione del servizio è appannaggio dell’Ufficio di

Piano;

o L’attività di controllo sarà orientata dai seguenti indicatori:

flussi di domanda, livelli di accesso, azioni di valutazione,

piani individuali di assistenza attivati, tasso ricoveri

impropri, etc;

o Customer care

RISCHI E CRITICITA’ o Domanda > Offerta (liste di attesa);

MODALITA’ DI

GESTIONE

DELL’AZIONE

Gestione mista (l’ATS provvederà alla gestione dei

processi di presa in carico, mentre la gestione operativa

dell’ADD sarà affidata a soggetto del terzo settore); Le

azioni sanitarie di tipo infermieristico e riabilitativo sono a

carico ASL Teramo, secondo i carichi riferiti nel PAT.

COSTO ORARIO DEL

SERVIZIO (in caso di

esternalizzazione)

L’importo orario di esternalizzazione è determinato

secondo i parametri di cui al CCNL coop B1 – qualifica

assistente domiciliare

AREA PERSONE DIVERSAMENTE ABILI

Num. Scheda

2

Assistenza per l’autonomia e la comunicazione degli

studenti disabili in condizioni di gravità – Assistenza socio-

educativa scolastica per disabili gravi

Obiettivo D.3.E.

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI

Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 124 di 139

TITOLO AZIONE Assistenza socio-educativa scolastica per disabili

gravi (A.E.S.D.)

OBIETTIVI o Cura degli studenti disabili in ambito scolastico ed

extrascolastico scuole primaria di primo e secondo grado,

scuola secondaria di primo grado (materne, elementari e

medie);

o Integrazione scolastica degli studenti disabili;

o Sostegno al sistema scolastico locale;

o Maggiore focalizzazione del servizio da erogarsi agli

studenti disabili;

STRATEGIA o Consolidamento operativo e professionale servizio AESD

o Perfezionamento di metodologie di integrazione con le

Direzioni scolastiche e con le famiglie;

ATTIVITA’

PREVISTE

o Gestione tecnico-amministrativa presa in carico Socio-

assistenziale e socio-educativa utenza;

o Relazione di servizio sociale

o Valutazione bisogno e stesura Piano assistenziale

individuale.

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI

Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 125 di 139

o Procedimento di accesso al servizio;

o Assistenza educativa scolastica ed extrascolastica

o Attività integrate per la cura globale dell’utenza

o Verifica andamento del servizio

UTENZA PREVISTA:

60-70 unità ca. (materna, elementari e medie)

TEMPISTICA o L’azione sarà attiva dall’A.S. 2011-2012;

STRUTTURE

ORGANIZZATIVE

ED OPERATIVE

PREVISTE

o Il Responsabile dell’azione è il Responsabile Ufficio di

Piano;

o 1 Funzionario amm.vo;

o 1 Istruttore amministrativo;

o 3 assistenti sociali;

o assistenti educativi scolastici forniti dal soggetto gestore;

o Il servizio si integra con il sistema di rete ed in particolare

con le Direzioni scolastiche, con i servizi sanitari, con i

MMG, con le R.A. / RSA, con il DSB di Roseto, con l’UVM

competente per territorio, con l’Equipe H, con le

associazioni di volontariato, con i servizi di riabilitazione, con

i “Dopo di noi”;

RISORSE

FINANZIARIE –

COSTO AZIONE

2011 – II sem 2012 2013

205.500 411.000 411.000

ANALISI DEI COSTI I costi prodotti dall’azione sono relativi agli oneri

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI

Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 126 di 139

derivanti all’utilizzo delle risorse tecnico-professionali

all’uopo previste. Nello specifico, a regime di

esercizio, L’importo orario di esternalizzazione è

determinato secondo i parametri di cui al CCNL coop

C2 – qualifica assistente educativo disabili;

STRUMENTI DI

PARTECIPAZIONE

ATTIVA,

COMUNICAZIONE,

INFORMAZIONE

o Carta dei servizi – web site, organizzazione seminari;

o Carta per la cittadinanza sociale;

o L’accesso al servizio è gratuito;

AZIONI

SUSSIDIARIE

o Il servizio si integra con il sistema di rete ed in particolare

con le Direzioni scolastiche, con i servizi sanitari, con i

MMG, con le R.A. / RSA, con il DSB di Teramo, con l’UVM

competente per territorio, con l’Equipe H, con le

associazioni di volontariato, con i servizi di riabilitazione, con

i “Dopo di noi”;

METODOLOGIE DI

VALUTAZIONE

o La valutazione del servizio è appannaggio dell’Ufficio di

Piano;

o L’attività di controllo sarà orientata dai seguenti indicatori:

flussi di domanda, livelli di accesso, azioni di valutazione,

piani individuali di assistenza educativa attivati, azioni di

integrazione con le Direzioni scolastiche, etc;

o Customer care

RISCHI E

CRITICITA’

o Qualificazione del personale all’uopo utilizzato;

o Impossibilità normativa di rispondere al fabbisogno di

assistenza materiale scolastica;

o Formazione non sempre adeguata del personale

utilizzato, in relazione alla funzione socio-educativa da

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI

Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 127 di 139

svolgere in favore degli studenti disabili;

o Erogazione di carichi assistenziali educativi standard,

anche in presenza di condizioni del disabile eterogenee;

MODALITA’ DI

GESTIONE

DELL’AZIONE

Gestione mista (l’ATS provvederà alla gestione dei processi

di presa in carico, mentre la gestione operativa dell’AESD

sarà affidata a soggetto del terzo settore);

COSTO ORARIO

DEL SERVIZIO (in

caso di

esternalizzazione)

L’importo orario di esternalizzazione è determinato

secondo i parametri di cui al CCNL coop C2 – qualifica

assistente educativo disabili;

AREA PERSONE DIVERSAMENTE ABILI

Num. Scheda

3 Centro diurno disabili

Obiettivo D.5.E. - D.4.E.

TITOLO AZIONE Centro diurno disabili (CDD)

OBIETTIVI o Cura globale delle persone disabili gravi in ambito

intermedio;

o Integrazione e socializzazione dell’utenza

o Contrasto al deterioramento individuale e sociale della

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI

Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 128 di 139

persona disabile;

STRATEGIA o Potenziamento del sistema di rete globale;

o Maggiore integrazione delle persone disabili;

o Sperimentazione di mix-welfare gestionali;

ATTIVITA’ PREVISTE o Gestione tecnico-amministrativa organizzazione del

servizio;

o Valutazione del bisogno semiresidenziale a cura équipe

o Ammissione al servizio;

o Convenzione con soggetto gestore cui sarà erogato uno

specifico contributo;

o Customer care

o Verifica andamento del servizio

UTENZA PREVISTA:

30 unità ca.

TEMPISTICA o L’azione sarà attiva dal 01.09.2011; Il CD dovrà essere

attivo per almeno n. 10 mesi per annualità;

STRUTTURE

ORGANIZZATIVE ED

OPERATIVE

PREVISTE

o Il Responsabile dell’azione è il Responsabile Ufficio di

Piano;

o 1 Funzionario amm.vo;

o 1 Istruttore amministrativo;

o 1 assistente sociale;

o operatori e volontari forniti dal soggetto gestore;

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI

Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 129 di 139

o Il servizio si integra con il sistema di rete ed in particolare

con le Direzioni scolastiche, con i servizi sanitari, con i

MMG, con le R.A. / RSA, con il DSB di Roseto, con l’UVM

competente per territorio, con l’Equipe H, con le

associazioni di volontariato, con i servizi di riabilitazione,

con i “Dopo di noi”, con le reti familiari;

RISORSE

FINANZIARIE –

COSTO AZIONE

2011 – II

sem

2012 2013

15.000,00 30.000,00 30.000,00

ANALISI DEI COSTI I costi prodotti dall’azione sono relativi al contributo da

erogarsi al gestore quale quota di compartecipazione ai

costi di gestione del servizio;

STRUMENTI DI

PARTECIPAZIONE

ATTIVA,

COMUNICAZIONE,

INFORMAZIONE

o Carta dei servizi – web site, organizzazione seminari;

o Carta per la cittadinanza sociale;

o L’accesso al servizio è gratuito per i soggetti con

ISEE < 4.999,99, calcolato in relazione al solo utente

disabile.

AZIONI SUSSIDIARIE

o Il servizio si integra con il sistema di rete ed in particolare

con le Direzioni scolastiche, con i servizi sanitari, con i

MMG, con le R.A. / RSA, con il DSB di Roseto, con l’UVM

competente per territorio, con l’Equipe H, con le

associazioni di volontariato, con i servizi di riabilitazione,

con i “Dopo di noi”, con le reti familiari;

METODOLOGIE DI

VALUTAZIONE

o La valutazione del servizio è appannaggio dell’Ufficio di

Piano;

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI

Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 130 di 139

o L’attività di controllo sarà orientata dai seguenti indicatori:

flussi di domanda, livelli di accesso, azioni di valutazione,

piani individuali di assistenza attivati, etc;

o Customer care

RISCHI E CRITICITA’ o Insufficienza delle risorse finanziarie a disposizione;

o Difficoltà da parte del gestore privato di garantire il

servizio;

MODALITA’ DI

GESTIONE

DELL’AZIONE

Gestione indiretta (l’ATS provvederà alla gestione dei

processi di accesso, mentre la gestione del servizio sarà

affidata ad associazione / soggetto terzo settore mediante

convenzione diretta o esperimento di cottimo fiduciario

diretto;

COSTO ORARIO DEL

SERVIZIO (in caso di

esternalizzazione)

Non definibile;

AREA PERSONE DIVERSAMENTE ABILI

Num. Scheda

4 Integrazione rette disabili gravi in “Dopo di noi”

Obiettivo D.6.E.

TITOLO AZIONE Integrazione rette disabili gravi in “Dopo di

noi”

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

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Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 131 di 139

OBIETTIVI o Cura globale delle persone diversamente abili in

condizioni di gravità privi di rete parentale o con rete

parentale insufficiente a garantire il care-giving;

STRATEGIA o Selezione e convenzione strutture “Dopo di noi”;

ATTIVITA’ PREVISTE o Verifica requisiti soggetto convenzionato;

o Selezione sulla base del rapporto qualità servizio /

prezzo;

o Assunzione impegno per integrazione rette, dopo aver

proceduto alle azioni amministrative di cui all’art. 433 del

codice civile;

o Integrazione retta;

o Customer care

o Verifica andamento del servizio

UTENZA PREVISTA:

1-2 unità ca.

TEMPISTICA o L’azione sarà attiva solo quanto le strutture Dopo di

noi saranno normate ai sensi di legge, soprattutto in

materia dei dovuti processi autorizzatori. L’integrazione

retta da parte dell’ATS esclude ogni concorrenza ai costi

che dovessero derivare da prestazioni extra socio-

assistenziali, rispetto alle quali i carichi sono da

attribuire al SSN, all’utente o alla sua rete familiare. Non

vi sarà forma di contribuzione nel caso in cui l’utente

abbia diritti di proprietà su beni immobili.

STRUTTURE o Il Responsabile dell’azione è il Responsabile Ufficio di

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Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 132 di 139

ORGANIZZATIVE ED

OPERATIVE PREVISTE

Piano;

o 1 Funzionario amm.vo;

o 1 Istruttore amministrativo;

o 1 assistente sociale;

o operatori forniti dal soggetto gestore;

o Il servizio si integra con il sistema di rete ed in

particolare con le Direzioni scolastiche, con i servizi

sanitari, con i MMG, con le R.A. / RSA, con il DSB di

Roseto, con l’UVM competente per territorio, con

l’Equipe H, con le associazioni di volontariato, con i

servizi di riabilitazione, con le reti parentali, etc.;

RISORSE FINANZIARIE

– COSTO AZIONE

2011 – II sem 2012 2013

500 1.000 1.000

ANALISI DEI COSTI I costi prodotti dall’azione sono relativi ai valori medi

di integrazione rette per strutture analoghe;

STRUMENTI DI

PARTECIPAZIONE

ATTIVA,

COMUNICAZIONE,

INFORMAZIONE

o Carta dei servizi – web site, organizzazione seminari;

o Carta per la cittadinanza sociale;

o L’accesso al servizio è a compartecipazione;

AZIONI SUSSIDIARIE

o Il servizio si integra con il sistema di rete ed in

particolare con le Direzioni scolastiche, con i servizi

sanitari, con i MMG, con le R.A. / RSA, con i DSB di

Roseto, con l’UVM competente per territorio, con

l’Equipe H, con le associazioni di volontariato, con i

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Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 133 di 139

servizi di riabilitazione, con le reti parentali, etc.;

METODOLOGIE DI

VALUTAZIONE

o La valutazione del servizio è appannaggio dell’Ufficio

di Piano;

o L’attività di controllo sarà orientata dai seguenti

indicatori: flussi di domanda, livelli di accesso, azioni di

valutazione, piani individuali di assistenza residenziali

attivati, etc;

o Customer care;

RISCHI E CRITICITA’ o Livello normativo non sufficientemente definito;

o Onerosità dei costi;

o Domanda > Offerta;

o Risorse finanziarie limitate;

MODALITA’ DI

GESTIONE

DELL’AZIONE

Gestione mista (l’ATS provvederà alla gestione dei

processi di accesso, mentre la gestione operativa del

servizio sarà a cura di soggetto autorizzato, selezionato

e all’uopo convenzionato;

COSTO ORARIO DEL

SERVIZIO (in caso di

esternalizzazione)

Non definibile;

AREA PERSONE DIVERSAMENTE ABILI

Num. Scheda

5 Trasporto sociale

Obiettivo D.1.C.

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Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 134 di 139

TITOLO AZIONE Trasporto sociale

OBIETTIVI o Sostenere la mobilità delle persone disabili e l’accesso alle

opportunità del social network;

STRATEGIA o Integrare la persona diversamente abile nel contesto

comunitario e consentirgli di fruire delle opportunità sociali;

ATTIVITA’

PREVISTE

o Trasporto / trasferimento funzionale utente;

UTENZA PREVISTA:

30-40 unità ca.

TEMPISTICA o L’azione sarà attiva dal 01.07.2011;

STRUTTURE

ORGANIZZATIVE

ED OPERATIVE

PREVISTE

o Il Responsabile dell’azione è il Responsabile Ufficio di Piano;

o 1 Funzionario amm.vo;

o 1 Istruttore amministrativo;

o 2 operatori autisti;

o Il servizio si integra con la rete dei servizi alle persone

erogati da soggetti istituzionali e del terzo settore;

RISORSE

FINANZIARIE –

COSTO AZIONE

2011 – II sem 2012 2013

21.500 43.000 43.000

25.000 * 50.000* 50.000*

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Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 135 di 139

46.500 93.000 93.000

ANALISI DEI

COSTI

I costi prodotti dall’azione sono relativi al contributo da

erogarsi al gestore quale quota di compartecipazione ai

costi di gestione del servizio e i costi relativi a n. 2 autisti in

organico ATS (*);

STRUMENTI DI

PARTECIPAZION

E ATTIVA,

COMUNICAZION,

INFORMAZIONE

o Carta dei servizi – web site, organizzazione seminari;

o Carta per la cittadinanza sociale;

o L’accesso al servizio prevede la compartecipazione ai

costi da parte dell’utente. Il livello ISEE per l’accesso

gratuito è determinato in euro 4.999,99 calcolato in

relazione al solo utente disabile.

AZIONI

SUSSIDIARIE

o Il servizio si integra con la rete dei servizi alle persone

erogati da soggetti istituzionali e del terzo settore;

METODOLOGIE

DI VALUTAZIONE

o La valutazione del servizio è appannaggio del Dirigente del

Consorzio;

o L’attività di controllo sarà orientata dai seguenti indicatori:

flussi di domanda, livelli di accesso, rapporto costi / benefici

diretti ed indiretti, etc.

o Customer care

RISCHI E

CRITICITA’

o Domanda > Offerta;

o Difficile sostenibilità finanziaria del servizio;

MODALITA’ DI

GESTIONE

DELL’AZIONE

Gestione indiretta (l’ATS provvederà alla gestione dei processi

di accesso, mentre la gestione del servizio sarà affidata ad

associazione / soggetto terzo settore mediante convenzione

diretta o esperimento di cottimo fiduciario diretto;

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

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Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 136 di 139

COSTO ORARIO

DEL SERVIZIO (in

caso di

esternalizzazione)

Non definibile

SEZIONE V – GESTIONE DEL PIANO

V.1. Composizione ed organizzazione Ufficio di Piano (max 30 righe)

L’Ufficio di Piano, nell’ambito del presente PdZ, assume una funzione strategica e centrale

rispetto alla concreta attuazione dello stesso. Nello specifico, esso assumerà responsabilità

esclusiva per quanto la gestione tecnica, amministrativa, contabile e di valutazione del PdZ

2011-2013.

Competono all’Ufficio di Piano le seguenti funzioni:

o Gestione tecnico‐amministrativa per l’attuazione del Piano di zona;

o Analisi e valutazione dei servizi su base almeno annuale;

o Elaborazione e gestione della documentazione di cui al sistema informativo locale;

o Organizzazione di attività di marketing territoriale e comunicazione sociale;

o Organizzazione di forum, indagini, customer sui servizi;

o Redazione carta per la cittadinanza sociale;

o Redazione piani, programmi e progetti finanziabili con leggi di settore;

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI

Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 137 di 139

o Valutazione metodologica dei servizi del Piano di zona;

o Coordinamento e gestione delle procedure amministrative, tecniche e finanziarie;

o Elaborazione di buone prassi;

o Proposizione al Gruppo di Piano e alla Conferenza dei Sindaci di piani, progetti e

programmi, nonché di eventuali revisioni del PdZ, documenti di regolamentazione

dell’accesso ai servizi, etc.

L’Ufficio di Piano sarà operativo dal 01.07.2011. Esso sarà composto come di seguito

indicato:

o 1 Responsabile Ufficio di Piano;

o 1 Funzionario amm.vo;

o 1 Istruttore amministrativo;

o 1 Istruttore contabile.

L’Ufficio di Piano stilerà, oltre i report delle azioni sopra riferite, annualmente, entro il 31.12

di ciascun esercizio, un Rapporto circa l’andamento attuativo del PdZ di ambito

(RAPPORTO WELFARE), che può includere eventuali proposte di revisione del PdZ, dei

sistemi di accesso e della mappa dei servizi, da trasmettere alla Conferenza dei sindaci,

per il vaglio e l’eventuale accoglimento.

COSTO AZIONE:

2011 – II sem 2012 2013

58.500 117.000 117.000

V.2. Informazione, comunicazione, partecipazione della cittadinanza e degli

attori sociali sussidiari (max 30 righe)

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI

Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 138 di 139

La partecipazione del cittadino alla costruzione, gestione e valutazione del sistema dei

servizi socio-assistenziali si realizza attraverso le seguenti proposte operative:

o Funzionamento continuativo del Gruppo di Piano (convocazione con cadenza

semestrale)

o Analisi metodologica della qualità percepita (customer) che dovrà essere svolta dal

Consorzio e non delegata ai diversi soggetti gestori;

o Indagini sociali sull’emersione di fenomeni e sulla caratterizzazione dei bisogni;

o Focus group per la valutazione attiva dei servizi, mediante il diretto coinvolgimento di

utenti e/o delle reti di rappresentanza e familiari;

o Gruppo Carta, per l’aggiornamento della Carta della cittadinanza sociale su base

annuale;

o Informatizzazione del sistema welfare territoriale;

COSTO AZIONE:

2011 – II sem 2012 2013

0,00 0,00 0,00

V.3. La formazione professionale degli operatori (max 30 righe)

L’ATS, nei limiti delle risorse finanziarie disponibili e nei limiti dei carichi di lavoro,

promuoverà azioni di formazione ed aggiornamento professionale continuato in favore degli

operatori tecnico-professionali ed amministrativi organici all’EAS n. 1, in collaborazione con

pubblici atenei, società di formazione di area, anche accreditati dalla Regione Abruzzo ai

sensi della normativa vigente. Ciascuno dei componenti l’Ufficio di Piano e i servizi di

segretariato sociale e servizio sociale professionale dovranno prendere parte, su base

annuale, almeno ad un percorso formativo di settore, secondo il Piano formativo stilato, ad

inizio anno, dal Direttore del Consorzio.

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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO

DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI

Piano Sociale Regionale 2011-2013 VERSIONE DEFINITIVA Pagina 139 di 139

Parimenti, le unità operative fornire dai soggetti gestori (in convenzione o in affidamento)

dovranno promuovere la formazione e l’aggiornamento professionale del personale

all’uopo utilizzato.

COSTO AZIONE:

2011 – II sem 2012 2013

0,00 0,00 0,00