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Benvenuti cari lettori, al 31° numero della rivista Ambrosia. Abbiamo già illustrato la visione naturopatica sui disturbi più comuni, le principali tematiche sono trattate nei precedenti 30 numeri, ora disponibili in tre libri (Raccolta Ambrosia vol. 1, 2 e 3). Nei prossimi 10 numeri, iniziando da questo, ci occuperemo del mondo dei piccoli, dei nostri figli; bambini sempre più indifesi dal mondo della propaganda commerciale che potranno essere protetti anche grazie all’informazione dei genitori. Cercheremo di fare luce sulla maggior parte dei temi di cui troppo spesso non ci occupiamo, lasciandoli nelle mani degli “esperti”. Ci dedicheremo ai bambini, cercheremo di conoscerli, di entrare nel loro mondo per svilupparne le potenzialità, raggiungere un livello di salute eccellente, accrescere capacità intellettive e di apprendimento, acquisire sicurezza di sé e una buona capacità di interazione con gli altri. Parleremo di salute, di educazione, di sviluppo armonico e globale. Partiamo, con questo numero, dalle vaccinazioni, un argomento di notevole spessore scientifico e di grandissima rilevanza sociale. In una sorta di vocabolario di primissima prevenzione la parola “vaccinazione” reclama la sua esistenza fin dai primi mesi di vita andandosi presto ad affiancare a mamma e papà; pochi giorni dopo l’approdo, nemmeno il tempo di ambientarsi che l’ASL ci richiama all’ordine. Perché essere titubanti all’idea di iniettare qualcosa a un bambino sano? O addirittura con problemi di salute? In fondo lo abbiamo fatto tutti, è grazie al vaccino che abbiamo scampato il vaiolo e altre malattie terribili! Ma è proprio vero? Conosciamo realmente cosa accade quando si inietta un vaccino? Abbiamo mai considerato i possibili effetti del dopo vaccino per noi e i nostri figli? Se fosse venuto qualche dubbio è il caso di leggere questo numero di Ambrosia e di attivare un sano spunto di riflessione sul mondo dei vaccini e sul mondo che i nostri bambini andranno ad affrontare. Buona lettura! Catia Trevisani [email protected] 31 numero Direttore Responsabile: Catia Trevisani. Direttore Scientifico: Catia Trevisani. Hanno collaborato a questo numero: Catia Trevisani, Eugenio Serravalle, Luca Fortuna, Alfredo Mandice. La riproduzione anche parziale di testi, fotografie e disegni è possibile previa autorizzazione. Registrazione: Tribunale di Milano n. 28 del 28-01-2003. Stampa: Linea Grafica. Città di Castello Editore: SI.RI.E. S.R.L. Viale Col di Lana 6/a 20136 Milano Progetto grafico: Magazino Poste Italiane spa spedizione in A.P. art.1, comma 1 D.L. 353/2003 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46) DCB Milano NEWSLETTER di Medicina Olistica trimestrale anno 2009 calendario di massima delle vaccinazioni 02 11 medicina tradizionale cinese e vaccinazioni bambini super-vaccinati 03 aromaterapia e vaccinazioni 08 www.scuolasimo.it omeopatia e vaccinazioni 12 15 naturopatia e vaccinazioni vaccinazioni

Ambrosia 31 - Vaccinazioni

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Ambrosia è un trimestrale di medicina olistica nato con lo scopo di trattare diversi disturbi, tra i più comuni, collegialmente e in modo interdisciplinare, così da offrire alle persone del settore e agli appassionati della Naturopatia, un panorama delle possibilità di intervento, tutte finalizzate al mantenimento e al ripristino della salute.

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Page 1: Ambrosia 31 - Vaccinazioni

Benvenuti cari lettori,

al 31° numero della rivista Ambrosia. Abbiamo già illustrato la visione naturopatica sui disturbi più comuni, le principali tematiche sono trattate nei precedenti 30 numeri, ora disponibili in tre libri (Raccolta Ambrosia vol. 1, 2 e 3).Nei prossimi 10 numeri, iniziando da questo, ci occuperemo del mondo dei piccoli, dei nostri figli; bambini sempre più indifesi dal mondo della propaganda commerciale che potranno essere protetti anche grazie all’informazione dei genitori. Cercheremo di fare luce sulla maggior parte dei temi di cui troppo spesso non ci occupiamo, lasciandoli nelle mani degli “esperti”. Ci dedicheremo ai bambini, cercheremo di conoscerli, di entrare nel loro mondo per svilupparne le potenzialità, raggiungere un livello di salute eccellente, accrescere capacità intellettive e di apprendimento, acquisire sicurezza di sé e una buona capacità di interazione con gli altri.Parleremo di salute, di educazione, di sviluppo armonico e globale.Partiamo, con questo numero, dalle vaccinazioni, un argomento di notevole spessore scientifico e di grandissima rilevanza sociale. In una sorta di vocabolario di primissima prevenzione la parola “vaccinazione” reclama la sua esistenza fin dai primi mesi di vita andandosi presto ad affiancare a mamma e papà; pochi giorni dopo l’approdo, nemmeno il tempo di ambientarsi che l’ASL ci richiama all’ordine. Perché essere titubanti all’idea di iniettare qualcosa a un bambino sano? O addirittura con problemi di salute? In fondo lo abbiamo fatto tutti, è grazie al vaccino che abbiamo scampato il vaiolo e altre malattie terribili! Ma è proprio vero? Conosciamo realmente cosa accade quando si inietta un vaccino? Abbiamo mai considerato i possibili effetti del dopo vaccino per noi e i nostri figli? Se fosse venuto qualche dubbio è il caso di leggere questo numero di Ambrosia e di attivare un sano spunto di riflessione sul mondo dei vaccini e sul mondo che i nostri bambini andranno ad affrontare.

Buona lettura!

Catia [email protected]

31numero

Direttore Responsabile:Catia Trevisani.

Direttore Scientifico:Catia Trevisani.

Hanno collaboratoa questo numero:Catia Trevisani,Eugenio Serravalle,Luca Fortuna,Alfredo Mandice.

La riproduzione anche parziale di testi,fotografie e disegni è possibileprevia autorizzazione.

Registrazione:Tribunale di Milano n. 28del 28-01-2003.

Stampa:Linea Grafica. Città di Castello

Editore:SI.RI.E. S.R.L.Viale Col di Lana 6/a 20136 Milano

Progetto grafico:Magazino

Poste Italiane spa spedizione in A.P. art.1, comma 1 D.L. 353/2003 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46) DCB Milano

NEWSLETTERdi Medicina Olistica

trimestraleanno 2009

calendario di massima delle vaccinazioni

02

11medicina tradizionale cinese e vaccinazioni

bambini super-vaccinati 03

aromaterapia e vaccinazioni 08

www.scuolasimo.it

omeopatia e vaccinazioni 12

15naturopatia e vaccinazioni

vaccinazioni

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calendario di massima delle vaccinazioni secondo la medicina convenzionale

Varietà dei vaccini Vaccino inattivato: DTaP, Epatite B, Patolo-gie da pneumococco, Meningoencefalite, Colera, Peste, Rabbia. Vaccino vivo attenuato: TBC, Poliomielite, Morbillo, Rosolia, Parotite epidemica, Feb-bre tifoide, Febbre gialla.

LegendaDTaP: vaccinazione antidifterico-tetanico-pertossicaTdap: vaccino difto-tetanico-pertossico acellulare per adulti IPV: vaccino antipoliomielitico iniettabile (inattivato)HB: vaccino antiepatite BHib: vaccino contro le infezioni invasive da Haemophilus influenzae bMPR: vaccino antimorbillo-parotite-rosoliaPCV: vaccino pneumococcico coniugato eptavalenteMen C: vaccino meningococcico C coniugato

NotePer terzo mese di vita si intende il periodo che intercorre dal compimento del 61° gior-no di vita fino al 90° giorno di vita, ovvero dal compimento della 8a settimana di vita fi-no alla 12a settimana di vita.Nei nati da madre HBsAg positiva si som-ministrano contemporaneamente, entro 12-24 ore dalla nascita ed in siti separati, la prima dose di vaccino (HB) e una dose di immunoglobuline specifiche antiepatite B (HBIG). Il ciclo va completato da una se-conda dose a 4 settimane dalla prima, da

una terza dose dopo il compimento dell’ot-tava settimana (può coincidere con la prima somministrazione del ciclo normale) e da una quarta dose all’11° mese (può coinci-dere con la 3a dose del ciclo normale).Vaccino pneumococcico coniugato eptava-lente: programmi di ricerca attiva e vaccina-zione dei soggetti a rischio elevato; per gli altri soggetti vaccinazione in base a specifi-ci programmi regionali.È possibile la co-somministrazione al 13° me-se della prima dose del vaccino MPR e del-la terza dose dei vaccini DTaP, IPV, HB e Hib.MPR2: seconda dose ovvero dose di re-cupero (Piano nazionale di eliminazione del morbillo e della rosolia congenita - G. U. s. g. n. 297 - suppl. ord. N. 195 del 23/12/03).Vaccino meningococcico C coniugato: pro-grammi di ricerca attiva e vaccinazione dei soggetti a rischio elevato; per gli altri sog-getti vaccinazione in base a specifici pro-grammi regionali.Varicella: limitatamente alle Regioni con programmi vaccinali specifici in grado di ga-rantire coperture superiori all’80%.Varicella: programmi di ricerca attiva e vac-cinazione degli adolescenti con anamnesi negativa per varicella.

Fonte: Piano nazionale vaccini 2005-2007(c.c. - Redazione Ministerosalute.it - 6 set-tembre 2006)

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VACCINOETÀ

nascita 3°mese

4°mese

5°mese

6°mese

11°mese

13°mese

15°mese

24°mese

36°mese

5-6anni

11-12anni

14-15anni

DifteriteTetanoPertosse

Poliomielite

Epatite B

HaemophilusInfluenzae b

MorbilloParotiteRosolia

Pneumococco

Meningococco C

Varicella

DTaP DTaP DTaP DTaP Tdap

IPV

HB2 HB

Hib Hib Hib

MPR14

PCV3

Men C6

Varicella 7 Varicella 8

MPR25

HB HB

IPV IPV IPV

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Presentazionedel Corso di Naturopatia

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Relatrice dott. Catia Trevisani

MILANO24 Settembre 2009ore 21,00

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ambrosia 03

di Eugenio Serravalle

bambini super-vaccinati

Qualche settimana dopo la nascita del vo-stro bambino, arriva per posta una letterina con cui vi si invita a recarvi al Distretto Sani-tario per praticare le prime vaccinazioni.Non ci avevate pensato prima. Potete sce-gliere di seguire le indicazioni della ASL, e far somministrare al bambino tutte le vac-cinazioni, o cercare di informarvi, per capi-re se davvero sia utile per la salute di vo-stro figlio fargli iniettare tutti questi vacci-ni. Se siete preoccupati per le reazioni av-verse che i vaccini possono provocare, ne-gli opuscoli “informativi” della ASL trovere-te scritto tutt’al più che “Il vaccino è in ge-nere innocuo e ben tollerato. È possibile un po’ di febbre, di mal di testa e di inappeten-za”. Riceverete meno informazioni di quelle riportate nei foglietti illustrativi dei vari farma-ci, i “bugiardini”. Se esprimete le vostre per-plessità ai medici deputati alle vaccinazioni, verrete trattati da criminali, incapaci di prov-vedere alla tutela della salute dei vostri figli. Dovrete giustificarvi davanti a loro, con gli amici che hanno già vaccinato i figli, con i nonni e i parenti che hanno ricordi di ma-lattie infettive pregresse. Verrete trattati da irresponsabili, e il senso di colpa affiorerà, ostacolando la possibilità di una riflessio-ne obiettiva. Viene sempre agitato lo spet-tro delle malattie infettive, viene istillata la paura delle epidemie, che, si dice, possono sempre ritornare. Si considera solo questo aspetto del problema, senza guardare l’altra faccia della medaglia: il rischio delle reazio-ni avverse, che sono sempre taciute o sotto-valutate. Si dà per scontato che le vaccina-zioni abbiano provocato la diminuzione del-le epidemie, senza esaminare i dati reali. Si crede che i vaccini siano stati studiati bene e a fondo, mentre non esistono sufficienti ri-cerche che dimostrano la loro efficacia sullo stato di salute complessivo di che li riceve.La riflessione che propongo parte proprio da qui: se i vaccini fossero davvero sicu-ri ed efficaci, se non provocassero reazioni avverse, se le reazioni collaterali fossero tra-scurabili, saremmo dei matti a non praticar-li tutti. Ma i vaccini, come tutti i farmaci, non sono esenti da questi rischi, e allora è giusto che i genitori, prima di far sottoporre i figli al-le vaccinazioni, ricevano tutte le informazioni disponibili, per poi decidere in piena libertà.

LA SICUREZZAIl calendario vaccinale prevede che a 3 me-si si pratichi la vaccinazione esavalente, che comprende i vaccini contro la poliomielite, la difterite, il tetano, l’epatite B (obbligatorie), insieme a quelle contro la pertosse e l’hae-mophilus influenzae di tipo B (facoltative). In molte regioni in contemporanea viene prati-cata la vaccinazione contro lo pneumococ-co (e fanno sette). I richiami vanno esegui-ti a 5 mesi e al 11 mesi (siamo a 21 vacci-nazioni, che diventano 22 se si decidesse di somministrare anche la vaccinazione an-timeningococco C). A 15 mesi viene consi-gliata l’immunizzazione contro morbillo, pa-rotite, rosolia, e anche varicella (per ora toc-chiamo quota 26, ma diventano 27 se ag-giungiamo la vaccinazione antinfluenzale). Con i richiami dei 6 anni (per poliomielite, difterite, tetano, pertosse, morbillo, paroti-te, rosolia) arriviamo a 34 vaccinazioni, che

possono diventare 36 a 12 anni (ancora dif-terite e tetano), o 38 se si accolgono i sug-gerimenti di un ulteriore richiamo per varicel-la e pertosse. La ciliegina sulla torta è il vac-cino antipapillomavirus per le ragazze di 12 anni: fanno 41 (sono 3 dosi). Diventeranno 44 con il vaccino antirotavirus, da poco pro-posto anche in Italia dai 2 mesi di età.Si è passati in pochi anni dal proporre vac-cini rivolti verso malattie (il vaiolo, la difterite, il tetano, la poliomielite) che potevano costi-tuire un episodio importante nella vita di cia-scun individuo a immunizzazioni verso ma-lattie “minori” (il morbillo, la parotite, la ro-solia), per arrivare a malattie provocate da germi che, per motivi diversi (variabilità dei sierotipi, modificazioni continue del geno-ma dei microrganismi, immunità parziale e di breve durata), rappresentano il substra-to naturale nel quale siamo immersi da sem-pre, che sono cresciuti insieme a noi, che mutano e si modificano insieme a noi, in una sorta di co-evoluzione (pneumococco, me-ningococco, virus influenzale, rotavirus, pa-pillomavirus). La diffusione di massa di tutti questi vaccini può provocare una trasforma-zione della nostra naturale capacità di rispo-sta a virus e batteri, abituare l’organismo a un’immunità artificiale diversa dall’immunità naturale, e dipendente dai farmaci. Con la concreta possibilità che altri aspetti dell’im-munità, della tolleranza immunologica, ver-ranno coinvolti in maniera permanente. Il co-sto dell’immunità artificiale può essere l’au-mento delle malattie allergiche, delle pato-logie autoimmuni, l’alterazione dei fattori di protezione dai tumori, dalle malattie dege-nerative. Una trasformazione dello stato di salute permanente, e non solo fisico: l’abu-so di farmaci e vaccini modifica la stessa percezione della malattia, ridefinendola in base agli interessi e al potere dell’industria.Nessuno studio scientifico può affermare che somministrare un numero così elevato di vaccinazioni a un bambino, iniziando a tre mesi di età, non provochi delle profonde al-terazioni dell’equilibrio immunitario, con il ri-schio di sviluppare malattie importanti e per-sistenti per tutta la vita. Perché non è sta-to mai studiato sufficientemente cosa suc-cede nell’organismo di un bambino cinque, o dieci anni dopo aver ricevuto così tante immunizzazioni, e soprattutto di più vaccini contemporaneamente, come è oggi prassi comune. Finché non verrà organizzata una vasta ricerca indipendente che prenda in esame due gruppi (numerosi) di bimbi, uno vaccinato e uno non vaccinato, e si seguirà nel tempo, con dei bilanci di salute accurati, valutando quanti, in gruppo o nell’altro, svi-luppano ad esempio allergie, o malattie au-toimmuni, e quanti si ammalano di malattie infettive e sviluppano complicanze, non sa-premo mai cosa è meglio per i nostri figli.Non sapremo se per la salute di un bambino oggi, e di un adulto domani, sia davvero me-glio non misurarsi con alcune malattie infettive.Non sapremo se i bambini, così tanto vac-cinati, avranno in futuro una salute migliore di quei bambini di trenta o quaranta anni fa che certo non hanno goduto di una così va-sta immunizzazione.Abbiamo assistito in questi ultimi anni a un aumento dell’aspettativa della durata della

vita, tanto che dei nati 60 anni fa sono an-cora in vita 90 maschi su 100, e addirittura 95 femmine su 100. Nessuno di loro è stato sottoposto a questo numero impressionan-te di vaccinazioni, anzi, si facilitava la possi-bilità di contrarre le malattie esantematiche da piccoli, col risultato che la vita media è oggi di 84-85 anni. L’invasione sempre più massiccia di vac-cini per malattie a bassa diffusione, e an-cor più bassa, o praticamente nulla letali-tà, può comportare più rischi che benefici in una valutazione complessiva sullo stato di salute delle persone.Ed è tutto da dimostrare, con seri studi di epi-demiologia, che la pratica delle vaccinazioni di massa determina oggi una riduzione del-la mortalità infantile in Paesi come il nostro.Già, gli studi clinici sulla sicurezza ed effi-cacia dei vaccini! Può sembrare un’affer-mazione paradossale, se si considera che le vaccinazioni sono praticate a bambini (e adulti), anche obbligatoriamente, almeno in

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Italia, ma le ricerche cliniche in doppio cie-co, quelle ritenute più attendibili dalla Me-dicina basata sull’evidenza, spesso non so-no esaurienti (cioè significative per nume-ro di soggetti coinvolti, con adeguata e pro-lungata osservazione nel tempo), né nume-rosi (in particolare quelli condotti da ricer-catori indipendenti, senza legami con l’in-dustria farmaceutica). Perché siano credi-bili, è indispensabile che questi studi coin-volgano un numero ampio di soggetti, da-to che gli eventi avversi gravi si possono re-gistrare solo con grandi numeri, e che l’os-servazione sia mantenuta per un lungo pe-riodo di tempo. Altrimenti un evento avver-so grave, o la morte del paziente causato da un vaccino non verranno mai registrati. Una reazione avversa con un’incidenza statisti-ca di 1 caso ogni 5000 (non certo bassa) non verrà individuata se i soggetti in esame sono poche centinaia, come avviene di so-lito, o se sono seguiti solo per pochi giorni. Il vaccino antipapillomavirus tetravalente ri-volto alle dodicenni, recentemente introdot-to in Italia, è stato sperimentato soltanto su 1445 ragazze di età tra 9 e 15 anni, nono-stante sia rivolto proprio a questa fascia di età. Per il vaccino antiepatite B al momento della commercializzazione, le ditte produttri-ci hanno presentato studi eseguiti in neonati e bambini di età inferiore ai 10 anni della du-rata di 5 giorni (la Merck, Sharp & Dohme) e di 4 giorni (la Smithkline Beecham). Lo tro-viamo scritto, nero su bianco sulla scheda tecnica del vaccino.Persino una Commissione dell’Institute of Medicine (Vaccine Safety Committee, Divi-sion of Health Promotion and Disease Pre-vention), che svolge funzioni di consulenza per il Governo Federale degli USA ha di-chiarato che per i vaccini antitetanico, an-tidifterico, antipoliomielite, antiepatite B, an-tihaemophilus influenza B, antimorbillo, an-tiparotite, antirosolia (cioè tutti i vaccini pe-diatrici in uso nel 1993, anno della relazio-

ne) non esistevano studi clinici controllati, che le informazioni sulla sicurezza delle vac-cinazioni erano molto lacunose, che gli studi epidemiologici sulla popolazione erano ina-deguati, e che i sistemi di sorveglianza dei danni da vaccini erano inappropriati.Persino alcuni rappresentanti dei Centers for Disease Prevention and Control (CDC) di At-lanta (l’istituzione ufficiale americana ritenuta la più autorevole per competenze scientifiche nell’ambito delle vaccinazioni) ammettevano nel 1998 che non esistevano studi a lungo termine in doppio cieco condotti da ricerca-tori indipendenti dalle ditte farmaceutiche che potessero affermare la sicurezza dei vaccini.I vaccini possono esporre i bambini a diversi rischi. Così come rischiose possono essere le malattie infettive. La sicurezza va sempre messa a confronto con il danno da malat-tia. È meglio vaccinare o avere la malattia? Il rischio delle complicazioni di molte malat-tie infettive è mutato in maniera significativa, con il cambiamento profondo delle condi-zioni di vita di molti Paesi occidentali.

LE REAZIONI AVVERSE E LA VACCINOVIGILANZALa scarsa conoscenza delle reazioni av-verse e degli effetti collaterali ci consiglia-no prudenza nella somministrazione delle vaccinazioni. C’è la tendenza a giustifica-re l’insorgenza delle malattie che compaio-no dopo le vaccinazioni soltanto con il cri-terio temporale, e non come conseguenza delle stesse. Dicono: “Dopo le vaccinazio-ni, ma non a causa delle vaccinazioni”, ma con quali evidenze scientifiche? Spesso, troppo spesso, non vengono segnalati gli eventi che hanno fatto seguito alla vaccina-zione per la convinzione che non esiste cor-relazione tra la reazione avversa e il vaccino. Se questi eventi non vengono notificati non si può avere un’esatta percezione dei rischi. Le segnalazioni spontanee di sospette rea-zioni avverse sono uno strumento poco uti-

lizzato e anche per questo sono sottostima-te. Il sistema di vaccino-vigilanza è ancora oggi inefficace, in Italia e anche in altri Pa-esi, compresi gli Stati Uniti d’America, do-ve, in base a dichiarazioni ufficiali, viene no-tificato solo il 10% degli eventi che si veri-ficano. Questa stima americana è, secondo la mia esperienza, ottimistica: in Italia siamo lontani anche da questo sconfortante dato.Non si conosce il perché degli eventi avver-si, il motivo per cui un vaccino somministra-to a un bambino clinicamente sano possa provocare un danno importante, a volte la morte. Sappiamo che tanti bambini non ri-portano effetti avversi alla vaccinazione, ma che in alcuni (quanti?) si determinano rea-zioni gravi, o gravissime sino alla morte. Non è possibile che valga la regola del “tut-to o niente”. Credo che ci siano tante altre situazioni che non vengono evidenziate, che poco si conoscono e ancor meno si studia-no. Un esempio: un bambino viene vacci-nato e nei 3-4 giorni successivi appaiono sintomi sfumati: irrequietezza, sonnolenza, pianto persistente, irritabilità. Poi tutto si ri-solve, il problema sembra risolto. Però quel bambino presenterà in seguito un ritardo di sviluppo posturo-motorio, parlerà più tardi, inizierà a gattonare e a camminare qualche mese dopo i suoi coetanei. E poi a scuola avrà non gravi, non evidentissime difficoltà, ma faticherà più degli altri a imparare a leg-gere, a contare, a stare seduto al banco, a relazionarsi con gli altri bambini. Dislessia. Disgrafia. Iperattività. Che ruolo ha avuto il vaccino nell’insorgenza di queste proble-matiche, prima così rare, ed oggi così dif-fuse tra i nostri bambini? Non esiste solo il bianco e il nero, ma esistono mille sfumatu-re di grigio. Di queste tonalità di colore vor-remmo conoscere l’origine, dobbiamo impa-rare a valutare i possibili effetti a lungo termi-ne delle vaccinazioni. Questa mole di infor-mazioni ci manca e ci serve per valutare con serenità il rapporto rischio/beneficio dei vac-cini, per ogni vaccino e per ogni bambino.La mancanza di studi clinici controllati, ran-domizzati, prospettici adeguati e una scar-sa conoscenza delle reazioni avverse a lun-go termine rendono difficile stabilire questo punto di equilibrio.

RAPPORTI COL SISTEMA IMMUNITARIOPrendiamo in considerazione due situazioni diverse. Immaginiamo di vivere in una con-dizione in cui, per le insufficienti condizio-ni igieniche, sociali e sanitarie la probabilità di avere dei benefici con la somministrazio-ne delle vaccinazioni sia maggiore di quel-la di avere dei danni. L’altro scenario è quel-lo di una realtà in cui, per l’elevata qualità delle condizioni di vita, per le condizioni so-cio-economiche che riducono la trasmissio-ne delle malattie infettive, il beneficio che si può ottenere dai vaccini è così scarso da rendere molto più probabile e frequente il danno da vaccino. In questo caso la solu-zione migliore sarà rifiutare la vaccinazione. Quali rischi corre un lattante italiano di tre mesi di età di contrarre la poliomielite (ulti-mo caso registrato in Italia nel 1982), la dif-terite (ultimo caso nel 1991), il tetano (non si muove dalla carrozzina, naturalmente), l’epatite B (se è sano e vive in un ambiente

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Presentazionedel Corso di Naturopatia

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FIRENZE9 Ottobre 2009ore 21,00

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privo di possibilità di contagio, dal momen-to che la malattia si trasmette esclusivamen-te col sangue o con rapporti sessuali)? For-se non sarà lo zero assoluto, ma credo che si possa anche pensare di rimandare l’im-munizzazione di qualche mese senza espor-lo a gravi pericoli. I benefici di questa scelta, invece, possono essere importanti, e dimo-strati anche da studi recenti di immunologia. Tra le tante ricerche a proposito, voglio ricor-dare un recente studio longitudinale (marzo 2008) retrospettivo pubblicato sul “Journal of Allergy & Clinical Immunology”. Gli Au-tori, ricercatori dell’Università del Manitoba a Winnipeg (Canada), affermano che “si è osservato che l’immunizzazione nella prima infanzia promuove lo sviluppo dell’asma at-traverso la stimolazione della risposta im-munitaria di tipo TH2 o la diminuzione della ‘pressione’ microbica che produce uno sbi-lanciamento tra TH1 e TH2”. Calendari vac-cinali differenti potrebbero spiegare le diffe-renze nell’associazione tra la vaccinazione e l’asma emerse da numerosi studi osserva-zionali. Analizzando dati di una coorte di ol-tre 11.000 bambini del Manitoba dalla na-scita nel 1995 fino al compimento del setti-mo anno, che avevano ricevuto fino a quat-tro dosi di DTP, i ricercatori hanno trovato che il rischio di asma era dimezzato nei pic-coli nei quali la prima dose era stata ritarda-ta di più di due mesi; per quelli con sommi-nistrazione ritardata di tutte le prime tre do-si la probabilità di asma scendeva ancora.Il sistema immunitario del lattante è ancora immaturo. Il suo sviluppo nel bambino sano si completa nei primi anni di vita, in seguito all’interazione con l’ambiente e alle stimola-zioni antigeniche cui è sottoposto. La varie-tà della stimolazione antigenica e la coope-razione tra linfociti B e T contribuiscono a una completa maturazione del sistema im-munitario e al raggiungimento di una con-dizione di equilibrio. È evidente l’importanza di un processo di maturazione spontaneo e fisiologico dell’apparato immunitario del bambino, senza interferenze esterne, come una alimentazione inadeguata per l’età, l’in-quinamento ambientale, la somministrazioni frequenti e ripetute di farmaci immunosop-pressori (antibiotici e cortisonici), le inocu-lazioni precoci e multiple di vaccinazioni (in grado di sregolare la risposta immunitaria). Sarà proprio il contatto con virus, batteri e tossine ad allenare l’organismo a produrre risposte efficaci ed equilibrate. Questo ov-viamente non vuol dire che più ci si ammala, meglio è, ma che bisogna trovare un equili-brio tra protezione ed esposizione. È dimo-strato, ad esempio, che i vaccinati contro il morbillo manifestano più patologie allergi-che di chi contrae la malattia naturale. Il si-stema immunitario ha una plasticità nei pri-mi anni di vita che definirà il suo “carattere”. La risposta immune potrà essere orientata verso una risposta TH1 o TH2, e le vaccina-zioni, insieme ad altri fattori, giocano un ruo-lo importante nel creare e mantenere una si-tuazione di squilibrio tra il sistema TH1 ed il sistema TH2.Negli ultimi trent’anni l’incidenza dell’asma è quadruplicata, così come sono in notevole aumento tutte le patologie allergiche (secon-do alcuni studi circa 1/3 dei nostri bambini e ragazzi sono diventati atopici). Certo, pos-

sono concorrervi altre cause (una sempre maggiore e precoce esposizione agli aca-ri, i gas di scarico delle automobili, l’inquina-mento ambientale), ma è ragionevole crede-re che i vaccini giochino un ruolo determi-nante e permanente. Uno studio giappone-se ha dimostrato che tra bimbi vaccinati con-tro difterite-tetano-pertosse (DTP) e bimbi non vaccinati esistono significative differen-ze di frequenza per le patologie allergiche.

Patologia Non vaccinati

Vaccinati con DTP

Asma bronchiale 2,3% 25,6%

Dermatite atopica 2,3% 18%

Asma + rinite + dermatite

9,3% 56,4%

Un altro studio condotto in Nuova Zelan-da su 1265 bambini conferma come la vac-cinazione possa costituire un fattore di ri-schio per le manifestazioni allergiche. I bam-bini che non erano stati sottoposti a vaccino DTP e antipoliomielite non avevano presen-tato manifestazioni cliniche di allergia prima dei 10 anni, mentre, tra i vaccinati, il 23,1% segnalava episodi di asma, il 22,5% era sta-to sottoposto a visite mediche per asma, il 30% per altre patologie allergiche.Esistono poi una serie di malattie, dette “au-toimmuni”, causate da un malfunzionamento del sistema immunitario, il quale attacca cel-lule sane dell’organismo portandolo a una lenta e inesorabile degenerazione. Denominatore comune delle patologie au-toimmuni è uno “stato infiammatorio cronico” del tessuto colpito, che varia a seconda del-la malattia. Possono colpire interi apparati (ma-lattie sistemiche) come il lupus eritematoso si-stemico (LES), la sclerosi multipla, l’artrite reu-matoide, la spondilite anchilosante, la porpora trombocitopenica e la sindrome di Guillin Bar-ré, oppure singoli organi (malattie organo-spe-cifiche), come avviene nel morbo di Addison, che colpisce le ghiandole surrenali; il diabete di tipo I o insulino-dipendente, che determina un’insufficiente produzione di insulina da par-te del pancreas; la tiroidite di Hashimoto, for-ma infiammatoria della tiroide; il morbo di Ba-sedow e il mixedema primitivo, che colpiscono anch’esse la tiroide; alcune forme di anemia, come l’anemia perniciosa; la miastenia grave, che colpisce i muscoli; l’alopecia aerata; la sin-drome pluriendocrina autoimmune (SPA); il morbo celiaco; il pemfigo; il morbo di Crohn.Dagli anni Novanta i sospetti delle relazioni tra molte di queste patologie e le vaccinazioni so-no stati approfonditi e confermati, ne sono sta-ti studiati i meccanismi di azione, le correlazio-ni dirette, al di là del semplice criterio tempo-rale di insorgenza. Quello che impressiona è l’aumento vertiginoso di incidenza tra i bambi-ni: vale poco, in termini statistici, dire che all’ini-zio della mia attività di pediatra, agli inizi degli anni Ottanta, le incontravo di rado, e che inve-ce oggi sono prassi frequente. Non voglio ri-proporre il modo di ragionare di molti Colleghi, che per indurre a far praticare le vaccinazioni, non esitano ad affermare: “Mi dia retta, io ho vi-sto una meningite da morbillo, e non la auguro

a nessuno!”, tralasciando di dare la giusta im-portanza alle reazioni avverse dei vaccini. Quanti casi di malattie autoimmuni, quanti casi di asma sono riferibili ai vaccini?I rischi aumentano con la somministrazione multipla di più vaccini, come l’esavalente. So-no molto diffusi per la loro semplicità di utiliz-zazione, per la migliore compliance da parte di chi li riceve e di chi li somministra, per i mino-ri costi dei programmi di vaccinazione (per un minor numero di inoculazioni). Ma ogni combi-nazione vaccinale dovrebbe essere giustificata da una documentazione che ne dimostri i van-taggi o comunque gli eventuali benefici rispet-to gli stessi vaccini usati singolarmente. E que-ste non ci sono, non conosciamo l’impatto sul-la salute della persona vaccinata a distanza di anni. Non sono rare le interazioni che posso-no indurre un aumento o una diminuzione della risposta immunitaria rispetto a quella che ci sarebbe stata con la somministrazio-ne di un singolo antigene.

VALE ANCORA L’OBBLIGO VACCINALE?La vaccinazione con l’esavalente non è ob-bligatoria, nonostante non venga quasi mai detto ai genitori. Prima di praticare l’iniezio-ne, spesso si fa firmare un modulo di “con-senso informato” senza in realtà informare di nulla, dando per scontato che l’esavalen-te sia la vaccinazione da fare. Ai genitori che chiedono di effettuare solo le quattro vacci-nazioni obbligatorie, viene risposto che non

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è possibile perché i vaccini singoli non so-no disponibili. Ma è un diritto dei genitori ri-chiedere le vaccinazioni separatamente, evi-tando così quel salto nel buio che è l’esava-lente. In commercio esistono tutte le vacci-nazioni singole. Sono tutte acquistabili nor-malmente in farmacia, tranne il vaccino an-tidifterico. Questo è prodotto da un’azienda danese (il nome commerciale è Difterivac-cine) ed è registrato in Europa. Se ne può richiedere l’importazione e, finché le vacci-nazioni saranno obbligatorie, le ASL posso-no e devono assicurarne la somministrazio-ne, su richiesta dei genitori. Per quanto ri-guarda l’antitetanica, è bene specificare che non esiste una formulazione pediatrica, ma si trova comunemente in farmacia il vac-cino, che è uguale nel dosaggio per bambi-ni e adulti: contiene 40 Unità Internazionali di anatossina, la stessa identica dose con-tenuta nell’esavalente: non c’è differenza.I vaccini antipolio di Salk e quello antiepati-te B pediatrico sono regolarmente presenti nel Prontuario Farmaceutico e, come qual-siasi farmacia, anche i Distretti Sanitari pos-sono rifornirsene senza difficoltà.Non mi sembra corretto ostacolare le scelte consapevoli dei genitori: se lo Stato italiano ha stabilito l’obbligo vaccinale, e ha deciso che sono quattro le vaccinazioni “di legge”, deve essere in grado di metterle a disposi-zioni di chi ritiene giusto adeguarsi alla leg-ge. Non è etico inseguire le scelte dell’in-dustria farmaceutica, delegando ad essa la scelta di quali vaccini somministrare. L’indu-stria segue la logica del profitto. Finché la anacronistica normativa dell’obbligatorietà rimane in vigore, che almeno si dia ai genito-ri che lo desiderano, la possibilità di rispet-tarla, rendendo disponibili senza difficoltà le vaccinazioni obbligatorie.La maggior parte delle Nazioni europee ha scelto la volontarietà della pratica vaccina-le, accompagnata da incentivazioni e propa-ganda. Oggi soltanto in pochi Paesi europei è prevista l’obbligatorietà per alcune vaccinazioni:

Nazioni Vaccinazioni obbligatorie

Italia Difterite, Tetano, Epatite B, Polio

Francia Difterite, Tetano, Polio, TBC

Grecia Difterite, Tetano, Polio

Portogallo Difterite, Tetano, Polio

Belgio Polio

Le differenti scelte in Europa in tema di vac-cini non riguardano solo questo aspetto, che è comunque molto delicato. Conside-rando i 27 Paesi dell’Unione Europea notia-mo che esistono più di 27 calendari vacci-nali, perché in ben 8 di questi Stati i pro-grammi possono cambiare a livello regiona-le, come avviene oggi anche in Italia. Que-sto non riguarda solo il numero delle vacci-nazioni raccomandate, ma anche il tipo di vaccino utilizzato, e persino, per lo stesso vaccino, il numero di dosi somministrate in un determinato periodo di tempo. Le dosi del vaccino antidifterico che un ragazzo può ricevere prima del compimento dei 18 an-

ni possono variare da 4 a 7. In molti Pae-si l’uso dei vaccini combinati (tipo l’esava-lente) è molto limitato, i vaccini antipertos-se acellulari non sono diffusi, il vaccino anti-poliomielite orale di Sabin è ancora utilizza-to. Scelte e strategie differenti non riguar-dano solo i vecchi vaccini. Secondo i dati forniti nel 2007 dal Network Europeo Veni-ce (venice.cineca.org) non c’è accordo per l’introduzione del vaccino antirotavirus. Au-stria, Slovacchia, Belgio, Lussemburgo han-no espresso parere favorevole alla introdu-zione, mentre Germania, Francia e Spagna hanno manifestato la loro contrarietà. An-che sul vaccino antipapillomavirus le deci-sioni sono state discordi: Austria, Francia, Germania, Grecia, Lussemburgo, Norvegia e Spagna, oltre l’Italia, si sono affrettate a proporne l’introduzione, seppure con mo-dalità differenti, e per diverse fasce di età, a differenza di quanto stabilito in Olanda, do-ve il Collegio dei General Pratictioners ha denunciato l’intensa campagna di promo-zione dell’industria al di fuori delle indicazio-ni ufficiali, che ha causato una abnorme ri-chiesta della vaccinazione. In Finlandia si è deciso di attuare uno studio di popolazione prima di commercializzare il vaccino. L’effi-cacia della vaccinazione sarà valutata con un follow-up a lungo termine che esamine-rà circa 22.000 adolescenti: un gruppo ri-ceverà il vaccino tetravalente, un gruppo il

vaccino antiepatite A, un gruppo di volon-tarie non vaccinate costituirà il gruppo-con-trollo. La stima dell’efficacia del vaccino, la prevalenza dell’infezione HPV, gli effetti col-laterali del farmaco saranno disponibili nel 2020. Fino ad allora, come dicono i respon-sabili della ricerca, è “meglio tacere che tira-re a indovinare”.Anche in Italia, comunque, si avvierà il supe-ramento dell’obbligo vaccinale, recependo le Direttive della Comunità Europea. Attual-mente, grazie alle autonomie che le Regio-ni si sono viste riconoscere anche in tema di organizzazione sanitaria, i calendari vaccina-li possono essere differenti in rapporto alle diverse zone del nostro Paese. Dal 1° gen-naio 2008 in Veneto è stato sospeso l’obbli-go vaccinale per i nuovi nati. Piemonte e To-scana hanno scelto la strada del “dissenso informato”: i genitori che decidono di rifiuta-re o rimandare le vaccinazioni devono firma-re una dichiarazione di assunzione della re-sponsabilità della decisione e non subiran-no sanzioni. L’ammissione dei bambini non vaccinati alla scuola dell’obbligo è un dirit-to sancito da una Legge, la 355 del 1999. Il diritto all’istruzione è prioritario rispetto all’obbligatorietà, e molte regioni, l’Emilia-Romagna per prima, hanno esteso questa disposizione per la frequenza delle scuole materne e degli asili-nido.Comunque, nessuno può imporre le vacci-

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nazioni con la forza. Non è più prevista la so-spensione della patria potestà per i genitori che rifiutano di vaccinare i propri figli. Niente carabinieri a casa, quindi, e chi opera que-sta minaccia mente sapendo di mentire. Ai genitori che decidono di non far praticare le vaccinazioni obbligatorie ai propri figli pos-sono essere applicate soltanto delle san-zioni amministrative, cioè delle multe. Con-tro questi atti si può fare ricorso al Sinda-co (tranne che nelle regioni a Statuto Spe-ciale). Il Sindaco può accogliere il ricorso o rigettarlo. Se l’iter procede si può ricorrere al Giudice di Pace competente. Se l’ASL segnala la non avvenuta vaccinazione del bambino al Tribunale dei Minori, questo può decidere di non procedere, o di procede-re con una “audizione” dei genitori, per co-noscere le ragioni della loro decisione. Ma è un iter sempre meno praticato, dopo le sentenze della Suprema Corte di Cassazio-ne, nelle quali si decreta che le vaccinazioni sono obbligatorie ma non coercitive (Sen-tenza n° 2424/196 del 12/12/1990 depo-sitata il 26/02/1991 e Sentenza 928 del 11/06/1997 depositata il 3/07/1997). An-cora nel 2000 la Prima Sezione Penale del-la Corte di Cassazione ha confermato la non coercizione delle vaccinazioni obbligatorie (depositata il 27/07/2000). Le successive pronunce, della Corte di Cassazione (sem-pre più rare perché nel frattempo in pochis-simi casi si è cercato di praticare le vaccina-zioni forzatamente) sono dello stesso tenore.Quello che succede nella pratica è differen-te non solo in base agli orientamenti dei Di-stretti Sanitari, ma varia da ASL ad ASL, an-che nella stessa Regione. In alcune realtà sono ancora praticate le multe, in altre si av-via la procedura di segnalazione al Tribunale dei Minori, ma nella maggior parte, quando viene accertato che si tratta di un “dissen-so informato”, cioè di una scelta consape-vole e documentata della famiglia, non av-viene nulla, se non la registrazione (utile a fini statistici) dell’obiezione all’obbligo vac-cinale, perché le vaccinazioni non possono essere più somministrate con atti coercitivi.

LA SCOMPARSA DELLE MALATTIE INFETTIVE IN OCCIDENTEÈ opinione comune la convinzione che i vac-cini hanno debellato il vaiolo, ridotto la difteri-te, sconfitto la poliomielite, e che i danni da vaccino non esistono, e che se mai esistes-sero, sarebbero un piccolo tributo da pagare in questa guerra vittoriosa. È scontato: le epi-demie degli anni passati non potranno torna-re fino a quando tutti i bambini continueranno ad essere vaccinati, anzi vaccinatissimi.In realtà ancora oggi non conosciamo le ve-re ragioni del comparire o del regredire del-le epidemie.È ignoto perché la lebbra abbia cominciato a regredire a partire dalla metà del XIV se-colo. Nessuno riesce a spiegare come ab-bia fatto a scomparire la più terribile delle malattie infettive, la peste. Nel 1348 in Eu-ropa si è verificata un’epidemia che in tre anni ha ucciso almeno 50 milioni di perso-ne. Ogni decennio si sono ripresentati foco-lai epidemici, sempre con milioni di vittime. D’un tratto, la peste si affievolisce, non si ve-rificano più epidemie, e oggi si segnalano sporadici episodi in limitate zone del mon-

do, senza che sia mai stata effettuata alcu-na campagna di vaccinazione di massa. Sul perché di questa scomparsa sono state fat-te molte ipotesi, nessuna, comunque, piena-mente soddisfacente. Una sola è la certez-za: i vaccini non c’entrano.Nulla permette di affermare che le vaccina-zioni abbiano fatto scomparire o regredire le epidemie: tutto porta a credere che l’evolu-zione delle une non abbia niente a che fare con l’involuzione delle altre. Grafici e stati-stiche prodotti dalla stessa Organizzazione Mondiale della Sanità indicano che:la regressione delle epidemie si è verificata con curve simili sia nei Paesi e/o nei gruppi non vaccinati che nei Paesi e/o nei gruppi vac-cinati a parità di condizioni igieniche;l’efficacia delle vaccinazioni non è stata tale da impedire il verificarsi di epidemie, nonostante l’ampia copertura vaccinale della popolazione;la riduzione dalla morbilità e mortalità per le ma-lattie per cui sono stati creati i vaccini sono ini-ziate ben prima della immunizzazione stessa.

Si attribuisce comunemente alla vaccinazione contro il vaiolo il merito della scomparsa del-la malattia. In realtà non è stata la vaccinazio-ne a debellare il vaiolo, ma furono alcuni even-ti accidentali collegati alle caratteristiche bio-logiche e cliniche dell’infezione e l’adozione di opportuni provvedimenti igienici.La vigilanza, un corretto isolamento dei ma-lati, la quarantena delle persone infette, la disinfezione degli oggetti entrati in contat-to con i malati: con tali misure di sicurezza fu possibile fare sparire il vaiolo dalla faccia della terra in poco tempo, al di là della vacci-nazione di massa. La stessa Organizzazione Mondiale della Sanità decise di riorganizza-re le misure di igiene nel trattamento dei ma-lati, seguendo le misure sopra elencate, per concludere nella relazione della Direzione Generale del Comitato Esecutivo del World Health Organization, relativa al Programma di lotta al vaiolo del 1977 che “Durante la lotta decennale per l’eliminazione del vaiolo è emerso che il vaiolo può diffondersi anche in una popolazione completamente vacci-nata. Pertanto si è adottata un’altra strate-gia: le vaccinazioni di massa sono state so-stituite da un monitoraggio e da un tratta-mento mirato della malattia. L’esperienza in-segna che una malattia infettiva grave come il vaiolo è stata fatta scomparire attraverso misure quali la quarantena e l’isolamento”.

LE CAUSE DELLE MALATTIE NEL SUD DEL MONDOLa convinzione che le malattie infettive si sconfiggono solo con i vaccini impedisce di riconoscere le vere cause delle patologie che ancora mietono tante vittime nei Paesi poveri. È questa ideologia, pericolosa, che impedisce una riflessione attenta sull’impor-tanza dei determinanti sociali di salute. Di-seguaglianze, mancanza di risorse, istruzio-ne carente, lavoro precario o poco sicuro, in una sola parola, povertà, hanno un impatto diretto ed immediato sulla salute, come af-ferma la Commissione sui determinanti so-ciali di salute dell’Organizzazione Mondiale della Sanità nella suo rapporto del 2008. Le “malattie della povertà” derivano dalla sot-toalimentazione e dalla malnutrizione, dalla mancanza di acqua potabile e servizi igie-

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nici, dal fumo dei combustibili solidi (legna, carbone, letame), usati in ambienti chiusi per cucinare e riscaldarsi. Sono queste ma-lattie a provocare il maggior numero di morti premature, in particolare tra i bambini di età inferiore ai cinque anni. In questa fascia di età, un decesso su due si verifica perché il bambino è sottoalimentato. Si stima che in tutto il mondo muoiano in media ogni giorno oltre 26.000 bambini sotto i cinque anni, la maggior parte di loro per cause prevenibili. Più di un terzo di questi bambini muore du-rante il primo mese di vita, di solito a casa, senza avere accesso a servizi sanitari di ba-se e a beni di prima necessità che potreb-bero salvare loro la vita. Il numero annuale di decessi infantili è stato di 9,7 milioni nel 2006. Oltre l’80% di tutte le morti di bambi-ni nel 2006 si sono verificate nell’Africa Sub sahariana e nell’Asia meridionale. La salute di bambini e adulti è legata all’ambiente so-ciale, non dipende solo da fattori genetici, biologici, chimici e fisici ma anche dai con-testi socio-economici. La condizione socio-culturale delle persone influenza il rischio di ammalarsi, il decorso e spesso l’esito della malattia. Un modello valido di welfare state deve integrare un servizio sanitario naziona-

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le, solidale, pubblico e universale. È inevita-bile che disuguaglianze economiche, sociali e culturali determinino iniquità nell’accesso ai servizi sanitari. La povertà, il grado di de-privazione relativa dei processi di esclusio-ne sociale in ogni Paese hanno un impatto considerevole sulla salute della sua popo-lazione. Solo gli interventi per migliorare le condizioni di vita costituiscono l’antidoto, il vaccino efficace davvero per ridurre l’insor-genza delle malattie e per contrastare la ri-duzione della speranza di vita.Occorre anzitutto eliminare la sottoalimen-tazione e malnutrizione che, indebolendo l’organismo dei bambini, lo rendono più vul-nerabile alle malattie, dotare di acqua pota-bile le popolazioni che ne sono prive; miglio-rare le loro condizioni abitative, igieniche e sanitarie. Occorre ridurre le disparità sociali, permettere l’accesso a cure a tutti, indipen-dentemente dalla loro capacità economica. Non basta vaccinare tutti i bambini del mon-do per vincere le battaglie contro i virus e i batteri. Occorre rilanciare una politica del-la salute sui determinanti sociali, il contesto ambientale e le iniquità presenti nella popo-lazione. Occorre una rilettura dei bisogni di salute percepiti dalla popolazione per poter demedicalizzare una domanda di salute che spesso è artificiosamente e irresponsabil-mente rivolta verso uno sfrenato consumi-smo farmacologico e di prestazioni sanitarie molto costose, assolutamente inappropria-te, inefficaci, spesso inutili e talvolta danno-se. Per combattere le malattie infettive dav-vero occorre ridurre ed eliminare la povertà: è questa la “malattia” che provoca più vitti-me nel mondo.

BibliografiaEugenio Serravalle è medico specialista in Pediatria Preventiva, Puericultura e Patolo-gia Neonatale. Ha già pubblicato Bambini super-vaccinati (Il Leone Verde, 2009), Tut-to quello che occorre sapere prima di vacci-nare il proprio bambino (Edizioni SI, 2009), Vaccinare contro il papillomavirus? (con Roberto Gava, Salus Infirmorum 2008).

Eugenio Serravalle è anche l’autore di que-sto articolo e l’autore di questo volume.Per chi volesse approfondire l’argomento si tratta di uno strumento utile e indispensabile.

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Il vaccino è un preparato contenente mate-riale costituito da microrganismi o parti di essi, opportunamente trattato per perdere le proprietà infettive, ma non le proprietà an-tigeniche, al fine di essere utilizzato nel con-ferimento di immunità attiva al soggetto cui viene somministrato. L’immunità deriva dal-la stimolazione della produzione di anticorpi neutralizzanti il microrganismo stesso.La distinzione tra vaccini è legata alle moda-lità di creazione:vaccini da germi vivi attenuati;vaccini da germi uccisi;anatossine;frazioni di microrganismi;vaccini da prodotti microbici.

Tra i vaccini più noti ci sono: vaccino anti-vaioloso, vaccino antirabbico, vaccino anti-tetanico, vaccino antipoliomielitico, vaccino antitubercolare, vaccino antinfluenzale.

LA PIRAMIDE DEL VALOREUn vaccino, come un qualsiasi rimedio pre-ventivo di massa, deve possedere requisi-ti essenziali:deve essere innocuo;deve essere efficace;deve essere di facile somministrazione;deve essere a basso costo di produzione.

È importante che questi requisiti siano sod-disfatti nell’ordine in cui sono scritti. I primi due sono requisiti indispensabili, i secondi due sono requisiti auspicabili.La prima e più importante caratteristica è che un vaccino sia innocuo. Questo è un da-to fondamentale e imprescindibile, ha un va-lore assoluto. L’unica eccezione ammessa è quella che ha il carattere dell’eccezionali-tà e dell’anomalia statistica, che nasce dalla complessità dell’uomo e dall’imprevedibile. Solo se soddisfa questa prescrizione si pas-sa allo stato successivo, ovvero l’efficacia.Un vaccino deve dimostrare di essere effica-ce, quindi statisticamente deve possedere la capacità di svolgere l’azione che vanta sull’in-sieme dei soggetti a cui è diretto. L’efficacia non può essere assoluta, poiché esistono sempre gruppi più o meno rilevanti che si di-mostrano refrattari a qualsiasi sostanza e trat-tamento. Queste due categorie sono quelle fondanti e necessarie, cui si sommano gli altri due requisiti di minore importanza.La facilità di somministrazione (semplice e incruenta) ha un valore sociale importante, ma non necessario. È sicuramente comodo assumere una sola compressa e archiviare il problema. Tuttavia, se si dovessero assu-mere 9 compresse a giorni alterni, non si in-ciderebbe sui requisiti fondamentali. Sareb-be indubbiamente meno comodo, ma dal punto di vista sostanziale nulla cambiereb-be. La facilità nella somministrazione aiuta la diffusione di una pratica, ma in suo nome non si possono sacrificare principi superio-ri. La salute val bene qualche sforzo in più.Infine troviamo il basso costo. Questo fatto-re è importante, ma non dovrebbe mai pre-giudicare i requisiti superiori e in particolare quelli necessari. Il basso costo di produzio-ne facilita la diffusione a gruppi molto estesi e consente di non impiegare risorse ecces-sive, che si liberano così per altri impieghi. È il fattore più trascurabile, poiché nei casi

di Luca Fortuna

aromaterapia e vaccinazioni

in cui il privato non potesse affrontarlo, do-vrebbe intervenire il pubblico per assicurare a tutti la possibilità di fruizione.Questa piramide del valore è rispettata? Se si osservano i dati si vede chiaramente che la piramide del valore è stata capovol-ta. Il requisito a cui è stata attribuita la mag-giore importanza è quello dell’economicità della produzione, unita alla massimizzazio-ne del profitto. Nel nome del denaro è stato sacrificato tutto il resto. La crescita recen-te del settore è impressionante: le vendite dei cinque produttori principali, che costitu-iscono l’85% del mercato, hanno raggiunto i 16 miliardi di dollari nel 2008, crescendo di un terzo in soli due anni. Entro il 2012, il leader del mercato dei vaccini, Sanofi, pre-vede profitti per 22 miliardi di dollari e mol-ti esperti hanno prospettive ancora migliori.La facilità nella somministrazione è stata stravolta ed è divenuta, economicità della somministrazione. L’efficacia è in costante diminuzione e la percentuale di insuccesso in crescita. Molto più preoccupante è il da-to dell’innocuità, che è stato completamen-te trascurato. Basti pensare ai vaccini con-tenenti mercurio, un metallo pesante di cui sono noti da sempre gli effetti nocivi per la salute. Gli effetti collaterali dei vaccini sono noti a tutti e i danni devastanti che hanno prodotto sono ben documentati, nonostan-te gli sforzi delle lobby dei produttori di in-sabbiare e minimizzare i fatti.

DANNI DA VACCINIGli effetti collaterali e i danni prodotti diret-tamente e indirettamente dai vaccini sono moltissimi, i più frequenti sono: leucemia, linfoma, autismo, autoimmunità, diabete, de-mielinizzazione, epilessia, danni neurologici, sordità, cecità, disfunzioni renali, danni epa-tici, danni cardiaci, danni polmonari, vasculi-te, eritemi, deficit immunitari.A questi danni vanno ad aggiungersi le re-azioni avverse non permanenti di varia en-tità, che coinvolgono un numero elevatissi-mo di soggetti.I numeri sono tali da consigliare una pro-fonda riflessione e una generale revisione dell’attuale impianto delle vaccinazioni.

L’UNICITÀ0, A, B e AB è l’ordine decrescente in termi-ni di frequenza dei gruppi sanguigni in Eu-ropa (0 > A > B > AB). Due sono i princi-pali gruppi di persone che possono essere differenziate in base al gruppo sanguigno. Il primo gruppo appartiene al gruppo sangui-gno 0; l’altro gruppo ai restanti gruppi san-guigni: A, B e AB.Tutti i soggetti vaccinati ricevono lo stes-so vaccino, eppure è noto che la reazione alla vaccinazione dipende anche dal grup-po sanguigno. Il gruppo sanguigno più fre-quente è lo zero (0), il gruppo più antico, ed è accertato che i bambini con questo grup-po sanguigno possono manifestare una for-te reazione vaccinale soprattutto in caso di vaccinazione con virus vivi attenuati, ovve-ro con vaccini antivirali. I soggetti che han-no gruppo sanguigno A e AB, possiedono una tolleranza relativamente buona, senza reazioni violente manifeste. Infine il gruppo B ha una particolare predisposizione alle re-azioni post-vaccinali di tipo neurotossiche.

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La differenziazione per gruppo sanguigno è importante, nelle persone con gruppo A l’incidenza dei tumori è maggiore rispetto a quelli del gruppo 0, benché il gruppo 0 sia molto più rappresentato numericamen-te. Da studi e ricerche a questo proposito, per le persone con gruppo 0 che hanno un tumore, per esempio al seno, la prognosi è migliore rispetto alle persone con gruppo A. Il gruppo sanguigno 0 sopporta anche meglio la chemioterapia rispetto sempre al gruppo A. Stessa cosa si può dire per l’ef-ficacia della chemioterapia: più efficace nel

gruppo 0 rispetto al gruppo A. Anche per il gruppo AB vale lo stesso discorso che per il gruppo A: maggior incidenza di tumori e mi-nor sopportazione della chemioterapia.Gli oli essenziali possiedono la caratteristi-ca di adattarsi al gruppo sanguigno espri-mendosi in un modo diverso a seconda del gruppo di appartenenza del soggetto che li assume. Possono quindi rivelarsi preziosi strumenti terapeutici. Da un punto di vista biochimico gli oli essenziali hanno la capa-cità di comunicare con i recettori cellulari e di modulare le citochine, riuscendo a trovare

una “chiave” di comunicazione con l’organi-smo in un modo assolutamente unico e per-sonalizzato. Ricerche moderne hanno dimo-strato come gli oli essenziali possano inter-facciarsi con il DNA.

L’AROMATERAPIA E LE VACCINAZIONIL’argomento vaccini è molto controverso, ogni persona giunge a una propria convinzio-ne che deve essere rispettata. I fanatismi, da una parte e dall’altra sono sempre deprecabi-li. Oggi vanno affermandosi posizioni media-ne che, grazie a un dialogo costante e ai dati forniti dalle più moderne ricerche scientifiche, stanno ridimensionando il ruolo propagan-dato dei vaccini. Iniziano anche ad affermar-si correnti favorevoli ad alcuni vaccini di base, ma contrari alle super-vaccinazioni.Tutti i vaccini possiedono delle caratteristi-che comuni:

Contengono sostanze chimiche e metalli tos-sici (come l’alluminio e il mercurio) che han-no un forte effetto di depressione immunitaria. Contengono tessuti e materiale DNA/RNA di altri animali, che hanno l’effetto di deprimere il sistema immunitario attraverso un meccani-smo di rigetto a cellule estranee. Alterano il rapporto di linfociti T helper/linfoci-ti soppressori, che è un indicatore chiave del grado di funzionalità del sistema immunitario. Alterano l’attività metabolica di neutrofili po-limorfonucleari (NPM) e riducono la loro capacità fagocitante, intaccando la difesa dell’organismo contro batteri e virus. Sopprimono l’immunità sovraccaricando l’organismo con tossine e materiale estra-neo, e contemporaneamente introducono virus attenuati e patogeni. Mentre le tossi-ne nei vaccini rallentano il sistema immuni-tario, i virus si instaurano e mutano prepa-rando l’attacco. Contaminano il sistema linfatico e i linfonodi con grandi molecole di proteine che essen-do state iniettate direttamente nel sangue, non sono state adeguatamente ridotte dai processi digestivi. Impoveriscono l’organismo di elementi es-senziali per la vitalità immunitaria, quali vita-mine e oligoelementi.Sono neurotossici, rallentano il livello di tra-smissione nervosa e di comunicazione al cervello e altri tessuti.

L’impiego degli oli essenziali può essere de-clinato in più modi: come strumento di ridu-zione dei rischi per chi decide di vaccinarsi; come strumento di rimozione delle tossine organiche e inorganiche introdotte nell’or-ganismo a seguito della vaccinazione; co-me strumento di reazione ai danni prodotti dai vaccini; come strumento alternativo alla vaccinazione per rinforzare il sistema immu-nitario; come strumento coadiuvante i vacci-ni nella difesa della salute.

Gli oli essenziali possiedono delle caratteri-stiche uniche:

Contengono unicamente sostanze natura-li e molto attive, che hanno un forte effetto di modulazione e di stimolazione delle dife-se immunitarie.

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Collana FARE NATUROPATIA

INTRODUZIONE ALLA NATUROPATIA di Anna Melai e Catia TrevisaniREFLESSOLOGIA NATUROPATICA di Catia TrevisaniAROMATERAPIA NATUROPATICA di Luca FortunaFENG SHUI NATUROPATICO di Omar DiscepoliIRIDOLOGIA NATUROPATICA di Lucio Birello e Daniele Lo RitoFONDAMENTI DI NUTRIZIONE di Catia TrevisaniCUCINARE SECONDO NATURA di Antonietta RinaldiAROMA-COLOR di Luca FortunaI COLORI DEL CUORE di Marcello SchmidRACCOLTA AMBROSIA VOL. 1 a cura di Catia TrevisaniRACCOLTA AMBROSIA VOL. 2 a cura di Catia TrevisaniRACCOLTA AMBROSIA VOL. 3 a cura di Catia Trevisani

Collana NATUROPATIA E SCIENZA

FONDAMENTI DI CHIMICA PER NATUROPATI di G. Ferrero, I. Husu, M. Picconi

Collana AUDIOCORSI DI NATUROPATIA

AUDIOCORSO DI INTRODUZIONE ALLA NATUROPATIA di Catia TrevisaniAUDIOCORSO DI AROMATERAPIA NATUROPATICA di Luca Fortuna

Collana LABORATORIO DI NATUROPATIA

LE REFLESSOTERAPIE DELL’ULTRASENSIBILE di Gianmichele FerreroIRIDOLOGIA DEL PROFONDO di Lucio Birello e Daniele Lo RitoTERAPIA DEL COLORE di Gloria GrazziniTECNICHE DI CRISTALLOTERAPIA di Angelo BalladoriL’IRIDOLOGIA PROIETTATA NELLA DIMENSIONE SPAZIO-TEMPORALE di Daniele Lo Rito

Collana STORIE DI PRIMAVERA

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FUORI COLLANA

VADEMECUM DI OMEOPATIA di Alfredo Mandice

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Hanno la capacità di interfacciarsi con DNA/RNA, non vengono identificati come soggetti estranei pericolosi.Non alterano il rapporto di linfociti T helper/linfociti soppressori, al contrario possono sostenerne e modularne l’azione, così come sostituirsi ad essi nei casi in cui il corpo non riesca a produrne in numero adeguato. Non alterano l’attività metabolica di neutro-fili polimorfonucleari (NPM) e non riducono la loro capacità fagocitante, bensì possono sostenerli e coadiuvarli. Non sopprimono l’immunità, non sovracca-ricano l’organismo con tossine e materiale estraneo, e contemporaneamente combat-tono i patogeni. Svolgono inoltre un’effica-ce azione di detox e di pulizia.Rinnovano e disintossicano il sistema linfati-co e i linfonodi, chelano i metalli tossici e ri-puliscono le cellule e gli organi.Accrescono l’organismo di elementi essen-ziali per la vitalità immunitaria.Sono neuroprotettivi, difendono il livello di trasmissione nervosa e di comunicazione al cervello ed altri tessuti e in alcuni casi pos-sono sopperire alla mancanza di alcuni fat-tori necessari.

L’olio essenziale di camomilla bluL’olio essenziale di camomilla blu (matricaria recutita) è particolarmente utile per i bam-bini che i genitori scelgono di vaccinare. La sua funzione si estende sia a livello psicolo-gico, che a livello organico. La vaccinazio-ne è sempre un trauma, che questo distilla-to prezioso può lenire in modo dolce e pro-gressivo. A livello organico la camomilla è in grado di fornire una protezione da alcune reazioni avverse e facilita lo smaltimento del-le tossine inoculate.Come usarlo: i modi più semplici sono due, attraverso bagni e massaggi.Per un bagno alla camomilla occorre 1 cuc-chiaio di olio di jojoba in cui emulsionare l’olio essenziale. Preparare la vasca, immer-gere il bambino e infine aggiungere la mi-scela aromatica. Il bagnetto deve durare cir-ca 15-20 minuti.Dosaggio: per bambini fino a un anno: 1 goccia; da uno a due anni: 2 gocce; da due anni a quattro anni: 3 gocce; da quattro a sei anni: 4 gocce; da sei a dieci anni: 6 gocce.Per un massaggio basta preparare un olio aromatico aggiungendo l’olio esenziale di camomilla all’olio vegetale di mandorle dolci spremuto a freddo. Il massaggio deve esse-re eseguito con movimenti molto dolci, sui piedini e lungo la colonna vertebrale, usan-do poco olio.Dosaggio: per bambini fino a un anno: in 100 ml di olio vegetale di mandorle 5 goc-ce di olio essenziale; dai due anni a sei anni 10 gocce in 100 ml; oltre i sei anni 15 goc-ce in 100 ml.

L’olio essenziale di levisticoL’olio essenziale distillato dal levistico (levi-sticum officinalis), raro e prezioso, è un effi-cacissimo disintossicante. La sua azione si estende a fegato, reni, pelle, sangue e me-senchima. Numerose ricerche hanno dimo-strato come riesca a rimuovere vari tipi di tossine, sia organiche che inorganiche e a

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favorirne l’eliminazione. Particolarmente uti-le nei programmi detox, viene raccomanda-to negli adulti che si sottopongono ad una qualsiasi vaccinazione.Come usarlo: i modi più semplici sono due, somministrazione e massaggio.Per la somministrazione è sufficiente assu-mere due gocce al giorno, emulsionate in miele o succo di dattero, suddivise in due applicazioni al mattino e alla sera.Per il massaggio occorre emulsionare due gocce di olio essenziale ad un cucchiaino di olio vegetale di calophylla con cui frizionare le piante dei piedi e lungo la colonna.Per una disintossicazione profonda si pos-sono sommare le due modalità, per un pe-riodo di 28 giorni.

UN’ALTERNATIVA AI VACCINI TRADIZIONALIGli oli essenziali possono essere usati per aumentare le difese immunitarie e stimola-re le capacità dell’organismo di resistere a virus e batteri. Ma non solo, l’incontro con virus e batteri fa aumentare il livello di inter-ferone endogeno di ciascun individuo e fa-vorisce l’attività di alcune cellule difensive, come quelle che contrastano i tumori, con un miglioramento delle difese dell’organi-smo. La continua proposta di vaccini, come il vaccino antinfluenzale come unica soluzio-ne praticabile desta qualche sospetto. Non solo perché la sua efficacia è nulla quando il ceppo virale responsabile dell’epidemia è diverso da quello previsto dai virologi, ma anche perché un vaccino rappresenta pur sempre un’interferenza nel delicato equili-brio dell’organismo. Inoltre non si deve scor-dare che questo tipo di vaccini ha una bas-sa riuscita, sono moltissime le persone vac-cinate che si ammalano comunque e spes-so in una forma molto più seria.È possibile preparare dei rimedi personalizza-ti, in grado di modulare e preparare il sistema immunitario, riducendo al minimo il rischio de-terminato dal contatto con i più comuni virus.

BibliografiaFortuna L., Aromaterapia Naturopatica, Edi-zioni Enea, Milano, 2009.Fortuna L., Come difendersi dai metalli pe-santi, Xenia, Milano, 2009.Fortuna L., 7 Oli veramente essenziali, Pun-to d’Incontro, Vicenza, 2008.Fortuna L., Aromaterapia per l’Anima, Xenia, Milano, 2005.

In ambito naturopatico si considera anche la visione della Medicina Tradizionale Cinese sul tema vaccinazioni. La MTC ci ricorda che con le vaccinazioni viene introdotto il fattore patogeno (virus o tossina) direttamente nel sangue, nello strato più profondo e vitale del corpo. Questo nel tempo può produrre ma-lattie croniche e degenerative in quanto il pa-togeno è collocato in un livello profondo. Fi-siologicamente, invece i patogeni che giun-gono dall’esterno incontrano barriere che tentano proprio di impedire la penetrazione a livello profondo, cosa che il corpo tende, per sua natura, ad evitare in modo assoluto.Quando non ce la fa e si sviluppa una malat-tia è perché c’è una debolezza di base ed è su quella che si deve lavorare per fare vera prevenzione, che si ottiene con un’alimenta-zione sana, esercizi fisici e di respirazione, al bisogno si possono assumere rimedi specifi-ci, si possono abbinare eventualmente mas-saggi (Tui na, Reflessologia) o trattamenti di Agopuntura o Cromopuntura (applicazione di fasci di luce colorata sugli agopunti).

di Catia Trevisani

medicina tradizionale cinese e vaccinazioni

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Conferenze

Dalla Psicologia all’Astrologia I. Gatti10 Settembre

Meditazione e Alchimia F. Patruno17 Settembre

PresentazioneScuola di Naturopatia C. Trevisani24 Settembre

Naturopatia e Procreazione Assistita C. Barzaghi, C. Polenghi15 Ottobre

Astrologia MedicaF. Patruno12 Novembre

Musica e Trasformazione G. Nigro26 Novembre

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Sono molti gli studiosi che ritengono che l’immunizzazione su larga scala abbia pro-dotto risultati nefasti nel corso dei tanti an-ni in cui è stata praticata. Ruggero Dujany sostiene che le vaccinazioni della medicina ufficiale sono troppo forti e troppo violente, per questo motivo inducono possibili effet-ti collaterali indesiderati anche gravi o com-plicanze di tipo encefalitico, meningitico, pa-ralitico ecc. Non risponde del tutto a verità l’affermazio-ne che l’Omeopatia si oppone alle vaccina-zioni. È invece vero che gli omeopati sono contrari all’uso di vaccini convenzionali pre-parati e somministrati in dosi che essi consi-derano eccessivamente forti, tali da indurre spesso una sicosi a livello del sistema reti-colo endoteliale e potenzialmente capaci di sviluppare complicanze gravi a carico del si-stema nervoso centrale. L’Omeopatia auspi-ca il ricorso, quando necessario, a sieri vac-cinici preparati secondo il metodo omeopa-tico della dose infinitesimale, della diluizione e dinamizzazione, in cui si apprezza la reale potenza profilattica cui fa riscontro la perdi-ta di tossicità della sostanza originale. I vaccini dinamizzati mantengono, quindi, lo stesso potere di prevenzione senza dare ef-fetti tossici ed è proprio ciò che, in un certo senso, ha fatto il dottor Sabin. Se entriamo un po’ più nello specifico, rac-cogliamo diverse opinioni di studiosi che in-terpretano la vaccinazione come un tipico parallelismo tra l’immunoprofilassi classica e la cosiddetta Legge omeopatica della Si-militudine in quanto i vaccini vengono pre-parati utilizzando piccole quantità di una de-terminata sostanza che di norma è in grado di provocare una patologia. Ma questa affer-mazione non considera che lo spirito ome-opatico imposta le sue ragioni sulle valuta-zioni dello stato di salute e sul grado di su-scettibilità individuale, mentre la pratica vac-cinale della medicina accademica è este-sa e somministrata in maniera standard e indiscriminata su tutta la popolazione. Vie-ne quindi meno il concetto di unicità di ogni individuo in relazione alle proprie condizio-ni di salute, alla predisposizione a contrarre malattie, alla sensibilità personale rivolta alla sostanza estranea assunta o inoculata con l’immunizzazione. Si consideri inoltre che in Omeopatia non è solo in gioco l’uso di quantità infinitesimali della sostanza, ma al-tresì il particolarissimo trattamento che por-terà alla trasformazione della sostanza stes-sa attraverso le molteplici serie di diluizioni e dinamizzazioni le quali, esaltando la sua energia ne annullano la tossicità. La malattia suscita una reazione che attiva una produzione anticorpale naturale specifi-ca. La vaccinazione (o immunizzazione) ten-de a creare una immunità artificiale. Il tenta-tivo speranzoso di salvaguardare (median-te la vaccinazione) le grandi masse dai pe-ricoli di contagio di una particolare malattia indebolisce il sistema immunitario, porta ad un aumento delle malattie autoimmuni, e in-nalza il grado di suscettibilità dell’organismo verso l’azione subdola di altre gravi malattie spesso maggiormente severe di quelle pre-sunte da cui si tentava di proteggersi. Si ve-da la vasta ricerca condotta da Leon Chai-tow sui pericoli della vaccinazione. Lo stesso ricercatore pone in evidenza che

il vaccino, così generalizzato, non tiene con-to del reale e momentaneo livello di salute del ricevente. Un vaccino destinato ai bambini in buone condizioni fisiche generali di un ambi-to socio-sanitario avanzato può non essere adatto a bambini deboli e malnutriti di un pae-se sottosviluppato che si vorrebbero aiutare. Utile anche quanto affermato da Rober-to Gava, specialista in Farmacologia clini-ca e Tossicologia medica, noto omeopata e autore di libri e pubblicazioni scientifiche di farmacologia e Omeopatia. “È vero che un vaccino offre una protezione verso una specifica patologia infettiva nel 75-95% dei vaccinati, ma tale effetto viene ottenuto es-senzialmente al prezzo di tre danni: intenso squilibrio del sistema immunitario (che è tanto maggiore quanto maggiore è il numero dei vaccini inoculati contemporanea-mente e tanto è piccolo e debole il bambino); perdita dell’effetto rinforzante sul sistema immunitario da parte della patologia infetti-va che il vaccino fa invece evitare; intossicazione a causa delle sostanze asso-ciate agli antigeni vaccinali (mercurio e altri conservanti, alluminio e altri adiuvanti, pro-teine animali, antibiotici e varie altre sostan-ze chimiche.”

Al di là di ciò, non è assolutamente certo, in-fine, che quella data malattia contro la qua-le è stata rivolta la vaccinazione preventiva non si manifesti, proprio con tutte le sue ca-ratteristiche e violenza. Ecco quindi che, pur non volendoci opporre per semplice presa di posizione alla pratica vaccinale, prendiamo atto che l’immunizza-zione può portare come conseguenza rischi nel breve e lungo termine, presentando sul versante dei vantaggi unicamente una pro-tezione assai blanda se non incerta. In Omeopatia, a fronte di un “obbligo” (pressione legale, senso morale, sollecita-zione familiare) ad effettuare la vaccinazio-ne, secondo le prassi della medicina ufficia-le (allopatica), alcuni omeopati propongono i seguenti percorsi, o altri molto simili; tut-ti certamente validi all’interno di ogni singo-lo schema, non incrociando tra loro i diversi percorsi di metodo.

NB. Le posologie, del tutto indicative sotto ri-portate (**), saranno più dettagliatamente de-finite dall’omeopata in base alle diverse valu-tazioni che egli farà sulle caratteristiche del sin-golo paziente al momento della prescrizione.

SulphurSvolge un’azione centrifuga avente lo sco-po di impedire al vaccino di impregnare il fi-sico in profondità. Sulphur è un rimedio ca-pace di agire in profondità e di smuovere le energie difensive dell’organismo. **È propo-nibile 1 dose ad alta diluizione, 30-1000 CH (M CH), il giorno prima della vaccinazione**

ThujaFavorisce una reazione dell’organismo uti-le a ripulire dagli effetti tossici del vacci-no. Concorre ad attenuare la reazione trop-po decisa del reticolo endoteliale con ma-nifestazioni febbrili, cefalea, vomito, fino alle possibili encefaliti vacciniche. **È proponibi-le 1 dose ad alta diluizione, 30-1000 CH (M CH), subito dopo la vaccinazione**

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Per prevenire o limitare possibili lesio-ni cutanee prodotte dalla vaccinazione, per alcuni giorni dopo l’inoculazioneR21 (Reckeweg). **10-15 gtt. 3 v. al dì pri-ma dei pasti, in poca acqua**

Per prevenire sequele a fronte di uno specifico vaccino (es. le adeniti post-inoculazione BCG, “becegite”)Bioterapico VAB. **7-9 CH, 1 dose, subito dopo la vaccinazione, o al risveglio del mat-tino successivo**Drosera. **7-9 CH, 1 dose, dopo 5 gg. dal-la vaccinazione**Natrum muriatic. **7-9 CH, 1 dose, dopo 10 gg. dalla vaccinazione**

Per prevenire sequele a fronte di vac-cinazione antivaiolosaVaccinotoxinum. **7-9 CH, 1 dose, subito dopo la vaccinazione, o al risveglio del mat-tino successivo**Thuja. **7-9 CH, 1 dose, dopo 8 gg. dalla vaccinazione**

Per prevenire sequele a fronte di vac-cinazione antidiftericaDiphterotoxinum. **7-9 CH, 1 dose, un pa-io di gg. dopo la vaccinazione al risveglio del mattino**Thuja. **7-9 CH, 1 dose, dopo 8 gg. dal-la vaccinazione** oppure FORMOL 7-9 CH (secondo Louis Pommier).

VACCINOSI (DISTURBI CRONICI CONSEGUENTI A VACCINAZIONE)Di seguito vengono elencati alcuni importan-ti rimedi che presentano efficaci risposte a di-sturbi da complicanze vaccinali. L’omeopata orienterà le proprie scelte del rimedio e della diluizione in base alle caratteristiche e al gra-do di similitudine tra il quadro sintomatologico delle sequele di vaccinazione e il quadro dei sintomi patogenetici propri del rimedio.

AconitumStati fobici, attacchi di panico e nevrosi d’an-sia a esordio improvviso e di grande intensi-tà; infiammazioni a rapido e violento sviluppo accompagnate da dolori di forte intensità; ne-vralgie, paralisi a frigore; aritmia; vertigini ecc.

Antimonium tartaricumAffezioni respiratorie e polmonari, bronco-polmonite; convulsioni; condizioni di severa debolezza; profonda sonnolenza; altri distur-bi conseguenti a soppressione di esantemi.

ApisReazioni accompagnate da edemi tesi del-la cute, locali in diverse sedi; edema angio-neurotico con gonfiore del viso, labbra, lin-gua, laringe, infiammazione degli occhi e gonfiore congiuntivale; cefalea severa, me-ningite; orticaria diffusa ecc.

Arsenicum albumProfondi stati fobici, ansia per la salute, stati ansiosi con paura, insonnia, forte desiderio di compagnia protettiva e di rassicurazione; irre-quietezza, atti compulsivi e comportamenti ri-tualistici; cefalea, corizza, allergie e stati asma-tici; manifestazioni cutanee eczematose ecc.

di Alfredo Mandice

omeopatiae vaccinazioni

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BelladonnaFebbre elevata spesso con allucinazio-ni molto vivide, convulsioni febbrili; cefalee severe, pulsanti, martellanti; disturbi acuti a esordio improvviso con febbre alta e sintomi fisici molto intensi; stati infiammatori con le parti affette estremamente calde, scottanti; vertigini, sindrome di Ménière ecc.

LachesisProblemi comportamentali e emozionali, stati maniacali, aggressività; ansia; insonnia; disturbi d’asma, frequenti sensi di soffoca-mento; palpitazioni specie di notte e duran-te il sonno ecc. Alcuni studiosi hanno rileva-to in particolare disturbi da reazione alla vac-cinazione antirabbica.

MezereumStati ansiosi o aggravamento delle situazio-ni di angoscia soprattutto avvertite a livello dello stomaco come un opprimente senso di vuoto; asma; eruzioni cutanee brucianti e pruriginose aggravate dal calore o talvol-ta mitigate da applicazioni fredde; eczema, psoriasi e grosse croste al capellizio ecc.

SarsaparillaManifestazioni cutanee eruttive dopo vac-cinazione; disturbi gravi alle vie urinarie, ci-stite, minzione involontaria; forte severità dei sintomi dolorosi a tutti i livelli.

SiliceaAggravamenti di sintomi locali o delle con-dizioni generali, dopo vaccinazione, in mo-do particolare dopo BCG; paura, preoccu-pazione ansiosa, insicurezza sulle decisioni e prestazioni; disturbi della crescita e dello sviluppo fisico nei bambini; debolezza del-le difese organiche, raffreddori e influenze recidivanti; freddolosità; manifestazioni cu-tanee, acne, e tumori cutanei; ascessi ecc.

SulphurSviluppo di turbe ansiose e di molte paure; in-sonnia; allergie o intolleranze con manifesta-zioni cutanee molto marcate, umide e intensa-mente pruriginose, con aggravamento dei sin-tomi di notte, al contatto dell’acqua; cefalee periodiche assai severe; infiammazioni ocula-ri; disturbi bronchiali; altri disturbi conseguenti a soppressione di eruzioni o secrezioni.

ThujaInsicurezza sulle prestazioni, stati depressivi; secrezioni persistenti, manifestazioni erpetiche, verruche, condilomi sui genitali; cefalea; bam-bini che si ammalano facilmente subito dopo ogni vaccinazione; si evidenzia un regolare mi-glioramento generale a livello dei disturbi croni-ci durante un episodio di raffreddore.

Quelli sopra riportati sono solamente alcu-ni rimedi indicati in funzione dei sintomi ci-tati. Ovviamente ce ne sono molto altri po-tenzialmente utili. Al di là di questa trattazio-ne sintetica, in sede di colloquio il medico omeopata entrerà maggiormente nel meri-to indagando sulle caratteristiche modali-tà con cui ogni singolo paziente esprimerà i propri sintomi.

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Gli utilizzatori del Repertorio Synthesis, tro-veranno al capitolo “GENERALI, Vaccina-zione, dopo”, i seguenti rimedi di “primo, Se-condo, Terzo e QUARTO grado”: Aconi-tum – Antimonium tartaricum – Apis – Ar-senicum album – Belladonna – Bufo – Crotalus horridus – Echinacea – Graphites – Hepar sulphur – Kali chloricum – Kali mu-riaticum – Lac vaccinum – Malandrinum – Mercurius solubilis – Mezereum – Pe-diculus capitis – Phosphorus – Psorinum – Rhus tox – Sabina – Sarsaparilla – Se-pia – SILICEA – Skookum – SULPHUR – THUJA – Tuberculinum – Vaccinotoxi-num/Vaccininum – Variolinum.

I NOSODIUno sguardo su alcune scuole di pensiero e applicazioni metodologiche. Una prima pro-posta è basata sulla somministrazione di un nosode specifico in dose unica a diluizione elevata assunta prima della vaccinazione. Alcuni propongono l’utilizzo di nosodi nel-la profilassi, a volte anche accompagnati da dosi di rimedi unitari. Le modalità circa le prescrizioni si basano spesso su esperienze dirette poi trasmesse su pubblicazioni o te-sti: variano da assunzioni quotidiane per al-cuni giorni, ad altre fino a periodi di alcune settimane; variano pure da diluizioni basse ad altre alte fino a 200-1000 CH e altissime 10.000 CH, sempre in relazione al grado di similitudine nell’espressione dei sintomi. Il punto di base è l’assunzione di nosodi co-me profilassi in fase pre-incubazione o ai se-gnali dei primi sintomi, al fine di mitigare la gravità della malattia e per contrastare le pos-sibili sequele scatenate dalla malattia stessa.Tra le varie tecniche, c’è quella del ricorso a nosodi omeopatici a dinamizzazioni cre-scenti ottenuti elaborando omeopaticamen-te, in laboratorio specializzato, il vaccino che è stato somministrato (o tutti i vaccini insie-me, se associati come nella vaccinazione

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tripla e nell’esavalente), qualora il medico omeopatico si renda conto che la vaccina-zione ha causato nel paziente dei danni im-munitari o neurologici seri. Infine, c’è chi considera il nosode non esat-tamente appropriato come vaccino, né co-me antidoto alla vaccinazione eseguita, ma applicabile unicamente in fase di stato del-la malattia qualora questa si manifesti come sequela vaccinale. In altri termini, è proponi-bile il nosode specifico solo in presenza di reali sintomi di malattia da complicanze vac-cinali e non in presunzione di eventuali di-sturbi (George Withoulkas). I sintomi resta-no qui l’elemento di base per la decisione sulla prescrizione del rimedio, tanto nelle fa-si di incubazione, quanto in fase di stato, e sia dopo la classica immunizzazione.

Ricordiamo i nosodi omeopatici più comu-ni: Anthracinum – Carcinosinum – Lac ca-ninum – Lac defloratum, Lyssinum (Hydro-phobinum) – Medorrhinum – Monilia albi-cans – Psorinum – Pyrogenium – Syphili-num o Luesinum – Tuberculinum.

Coloro che sono professionalmente interessa-ti troveranno dati salienti e caratteristiche dei comuni rimedi nosodi consultando una buona Materia Medica Omeopatica, o (per quelli me-no comuni) attraverso dispense informative di-sponibili presso le Case produttrici.

BibliografiaBurnett J.C., Vaccinosis. W.G. Mead, Londra, 1999.Chaitow L., I pericoli della vaccinazione e le pos-sibili alternative, Edizioni IPSA, Palermo, 1989.Dujany R., Omeopatia, Red Edizioni, Como, 1993.Dujany R., Manuale pratico di Omeopatia fami-liare e d’urgenza, Red Edizioni, Como, 1996.Gava R., Terapia omeopatica antidotante gli effetti dannosi dei vaccini, Edizioni Salus, Padova, 2009.Gava R., Dobbiamo vaccinare i nostri figli?,

Edizioni Salus, Padova, 2004.Gava R., Le vaccinazioni pediatriche, Edi-zioni Salus, Padova, 2008.Hermann G.F., Ruolo dei nosodi omotos-sicologici, XVII Congresso di Omeopatia, Omotossicologia, Milano, giugno 2002.Mandice A., Vademecum di Omeopatia, Edizioni Enea, Milano, 2009.Schroyens F., Synthesis, Homeopathic bo-ok publishers, Londra, 1998.Vithoulkas G., La scienza dell’Omeopatia, Edizioni Cortina, Verona, 1986.Vithoulkas G., Un nuovo modello di salute e malattia, Edizioni Cortina, Verona, 1990.

Alfredo Mandice è inoltre l’autore di questo manuale, uno strumento completo e indi-spensabile tanto per il professionista quan-to per chi intende avvicinarsi all’Omeopatia.

VADEMECUM DI OMEOPATIA(con CD allegato)Manuale operativo di terapia omeopaticadi Alfredo Mandice, Edizioni EneaEuro 79 – 978-88-95572-16-1

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La Naturopatia, avendo come funzioni la pre-venzione, l’educazione e la promozione del-la salute individuale, sociale e ambientale, è molto attenta al tema vaccinazioni e suggeri-sce innanzitutto di evitare ogni atteggiamen-to di superficialità e di spendere un po’ di tempo per una buona informazione in modo da operare delle scelte consapevoli.L’igiene, una sana alimentazione, un’atten-zione allo stile di vita, sono senza dubbio i sistemi più efficaci per prevenire le malattie e rinforzare il sistema immunitario. Dal punto di vista alimentare è necessa-rio innanzitutto nutrirsi con alimenti biologi-ci esenti da sostanze nocive che intossica-no e indeboliscono l’organismo, alimenti il più possibile freschi e di stagione. Verdure in abbondanza, cereali integrali, legumi, se-mi, frutta fresca, frutta oleosa, frutta secca in piccola quantità, oli spremuti a freddo e una minima dose di alghe sono ciò di cui neces-sita il nostro organismo per vivere in piena salute. Un’alimentazione vegetariana è quel-la che assicura il massimo dell’energia con il più basso livello di tossine per l’organismo, inoltre i tempi di digestione e la spesa ener-getica per la metabolizzazione degli alimenti sono i più ridotti a beneficio di una salute fi-sica e mentale più elevata.Per chi non è vegetariano si possono ag-giungere una minima quantità di pesce (at-tenzione al mercurio), di carne bianca e un uovo ogni tanto (attenzione ai tipi di alleva-mento e agli antibiotici somministrati agli animali). I latticini sono da evitare o da ridur-si il più possibile in quanto inducono frequen-temente intolleranza alimentare, apportano troppi grassi animali, producono accumuli e catarri; occorre porre sempre attenzione ai problemi di come sono allevati, nutriti e curati gli animali stessi (farmaci, vaccini e antibiotici).L’ideale sarebbe una dieta di rotazione in quan-to impedisce l’instaurarsi di intolleranze alimen-tari che indeboliscono l’organismo, si variano dunque gli alimenti almeno ogni 4 giorni.

Le verdure crude all’inizio del pasto facilitano la digestione e riducono l’insorgenza di intol-leranze alimentari, le quantità sono molto più ridotte nella stagione fredda rispetto a quel-la calda. Le verdure cotte devono essere ab-bondanti e varie, dovrebbero costituire, insie-me a quelle crude, almeno il 50% del pasto. Attenzione alla cottura in quanto le verdure bollite perdono la maggior parte dei loro nu-trienti nell’acqua di cottura, meglio tuffarle so-lo pochi minuti in acqua bollente finché il loro colore diventa brillante, o cuocerle a vapore, o saltarle in padella con un filo di sale prima e l’aggiunta di poco olio subito dopo in modo che non siano soffritte.I cereali da alternare sono riso, miglio, farro, kamut, quinoa, amaranto, orzo, avena. Da uti-lizzare in modo più ridotto grano e mais, che dovrebbero costituire circa il 30-40% del pa-sto.I legumi da alternare sono diversi tipi di fa-gioli: neri, rossi, con l’occhio, cannellini, bor-lotti, fave, piselli, ceci, lenticchie di vari tipi. In alcuni casi si consigliano fagioli azuki Hok-kaido particolarmente curativi per i reni.Tra i semi sono da utilizzare soprattutto quelli di sesamo, di girasole, di lino e di zuc-ca. Mandorle, pistacchi, nocciole, anacardi, pinoli, olive costituiscono un buon apporto di oli, proteine, minerali e fibre. Le noci van-no assunte con maggior moderazione. So-no sempre tutti da alternare.Legumi, semi e frutta oleosa dovrebbero nell’insieme costituire il 25% del pasto. La frutta fresca non necessita di essere parti-colarmente abbondante (5%).Le alghe da alternare sono le nori (le più proteiche), le kombu (molto adatte alla cot-tura dei legumi e curative per l’intestino), le wakame (molto adatte al fegato), le dulse (nutrono e fortificano il sangue), le arame e le iziki (rinforzano particolarmente i capel-li), ne basta una quantità veramente minima.Con un’alimentazione siffatta il sistema im-munitario è al massimo della reattività, in

quanto il transito intestinale si regolarizza, si evita l’insorgenza di intolleranze alimentari che indeboliscono l’organismo, sono elimi-nate il più possibile le fonti di tossine che so-no il terreno per la proliferazione di microbi e funghi, candida compresa, il livello di ener-gia fisica e mentale è il massimo ottenibile nello specifico individuo in relazione alla sua costituzione di base.L’alimentazione influisce moltissimo sull’umo-re e sul mentale, quando c’è più energia e l’organismo non è intossicato c’è una mag-gior resistenza allo stress e lo stesso even-to è vissuto con maggior forza e lucidità, per-tanto incide meno sullo stato di salute.L’igiene fisica e mentale sono altrettanto im-portanti, organizzare la giornata in modo da non ritrovarsi eccessivamente stanchi, assi-curarsi un tempo adeguato per il sonno, per coltivare qualche interesse personale che ri-crea, per dedicare tempo alle persone che amiamo, per meditare, per riflettere se siamo soddisfatti di come stiamo impostando la nostra vita e dunque operare adeguati cam-biamenti in modo da essere più soddisfatti.Il benessere e la gioia sono la vera prevenzio-ne alle malattie e non possono esserci offer-te dalle ditte farmaceutiche, ma si costruisco-no con costanza giorno per giorno in base al-le nostre innumerevoli scelte quotidiane, solo queste possono garantirci l’efficacia che cer-chiamo e l’assenza di danni collaterali.Le scelte relative alle vaccinazioni dunque hanno a che fare con una maggior consa-pevolezza globale, il primo passo è l’infor-mazione, il secondo è cominciare ad attuare qualche cambiamento, anche uno solo, pic-colo, che può portare un maggior livello di energia e di salute, per poi poter procedere con ulteriori passi e sperimentare il benes-sere di cui abbiamo bisogno.

di Catia Trevisani

naturopatiae vaccinazioni

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