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Amicizia Numero 2 – Maggio 2012

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Amicizia

Foglio di comunicazione dedicato a

Pavel A. Florenskij

Numero 2 – Maggio 2012

Raggiunge gli amici di: Concorezzo, Gragnano, Malta, Monaco di Baviera, Monza, Ronco Scrivia, Roma, Siena,

Sora, Torino, Verbania, Modena.

L’amico ama in ogni evento ed è come un fratello nelle avversità (Pr. 17,17)

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Amicizia Numero 2 – Maggio 2012

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INDICE

01 Un doveroso, mancato, ringraziamento 02 Coincidenze 03 Dalla viva voce 04 Segnalazioni bibliografiche 05 Eventi

06 Risorse audiovisive

Cliccando sui singoli articoli puoi andare direttamente alla pagina desiderata. Alla fine di

ogni articolo poi troverai una scritta (Torna all’indice) che ti riporterà proprio in questo

luogo, naturalmente sempre se scegli di non stampare queste pagine.

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01 Un doveroso, mancato, ringraziamento

Leggendo il primo numero, e se sto scrivendo queste righe significa che ormai siamo al

secondo numero, mi sono da subito accorto di una grande mancanza che proprio il clima di amicizia

che si è instaurato nella nostra piccola comunità florenskijana non avrebbe dovuto farmi compiere.

Tra i tanti ringraziamenti ho dimenticato chi ha fatto vibrare le corde dei nostri cuori attualizzando,

direi quasi a rendere fisicamente presente, l’esperienza di padre Pavel: Marina Argenziano. Il suo

scritto, mirabilmente interpretato dai due attori ospiti è stato davvero il primo atto che ci ha fatto

subito entrare in sintonia con l’esperienza lontana del nostro beniamino, e con l’esperienza

quotidiana di ognuno di noi.

La lettura, appassionata e coinvolgente, ha creato quella sorta di luogo franco in cui potersi

incontrare oltre le ansie e gli affanni giornalieri, ma senza lasciarli da parte, senza snaturale la reale

provenienza, essenza di ognuno di noi. Volendo fare un ardito paragone, che naturalmente prendo

in prestito proprio dal nostro Pavel, l’interpretazione del testo di Marina è stata per noi come

un’icona. Da un lato ci rimandava all’evento tragico della morte e della sofferenza del martire

russo, ucciso proprio in un lontano 8 dicembre; dall’altro interrogava la vita di ciascuno, con

risonanze ed echi differenti ma armonici.

Spero che proprio il clima di amicizia possa farmi perdonare. Spero di non aver commesso altre

omissioni…

Buona lettura

A presto

Giuseppe da Gragnano

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02 Coincidenze

Cari amici,

vi scrivo prima che arriviamo di nuovo all’8 dicembre. Come sapete, perché l’ho anche detto,

l’incontro con Florenskij per me è stato un fatto di famiglia molto letteralmente, perché sono

arrivato all’incontro grazie a Vincenzo Rizzo, mio cognato. È solo dopo che ho imparato il senso

profondissimo della famiglia che possedeva Florenskij, e questo mi ha rimandato alla mia famiglia

e soprattutto a mio padre. Ma anche a mia moglie e alla sua grande famiglia calabrese. E però il

senso di questo incontro per me è anche la conclusione di un cammino, che posso nominare solo in

un modo: un cammino dialogico. Lo dico nel senso corrente ma anche in senso specificamente

filosofico. Qui a Roma è nata una bella rivista on line, Dialegesthai, grazie all’iniziativa di un

amico, Emilio Baccarini, e di suoi amici. È su questa rivista che ho cominciato a leggere gli articoli

di Lubomir su Florenskij. Mi avevano colpito, ma non ho approfondito. Credo che Platone avesse

ragione: non basta la scrittura per la filosofia, o almeno, per me, la sola scrittura non ha mai

funzionato, perché mi riesce molto difficile pensare da solo. Così dipendo dagli incontri e nel nostro

caso si tratta di una felice dipendenza. Il punto fondamentale per me è il sentirmi a casa, e questo in

vari sensi: i dolci di Gragnano di don Aniello e poi Schelling e il programma di Giuseppe di

ritrovarne le influenze su Florenskij. A casa perché, anche se non posso in nessun modo

considerarmi uno specialista schellinghiano, l’incontro con questo filosofo è stato per me decisivo

all’uscita dal periodo marxista-sessantottino una guida nell’attraversamento del moderno.

Soprattutto una guida nel ritrovamento non accidentale ma strutturale del pensiero vichiano. Dopo

Marx, Vico, potremmo dire riassumendo in uno slogan il pensiero di Del Noce. Come dire che la

Napoli di Vico potrebbe essere il luogo di una ripresa filosofica in senso forte – nel senso che è già

di Florenskij – e di portata planetaria. La poesia, il mito, il linguaggio e soprattutto ciò che i filosofi

hanno normalmente lasciato da parte: l’in-fanzia. Solo Freud, dopo, cerca di dare un posto al

bambino nel nostro sapere. Non possiamo che ascoltare, da bambini. Quindi il Tu è più antico

dell’io. Io, Tu, Egli. “L’autodimostrazione e autofondazione dell’Io Soggetto della Verità è una

relazione con il Lui attraverso il Tu. Attraverso il Tu, l’Io si fa Lui oggettivo e in questo trova la

propria affermazione e oggettivazione come Io.” (La colonna e il fondamento della Verità, San

Paolo, Cinisello Balsamo 2010, p.56). Con Schelling ho sempre amato poco la dialettica hegeliana,

ma se ci chiediamo veramente di cosa parla questa dialettica, credo che l’unica risposta possibile sia

questa: che Tesi, Antitesi e Sintesi non sono altro che astrazioni che deformano o trasformano la

realtà della relazione: IO, Tu, Egli. Vale a dire il pensiero dialogico: la ragione non è logica, è dia-

logica. Il logico è l’immanenza, il dia-logico è trascendenza. Il Volto di Lévinas. Quindi il punto

d’approdo di una corrente di pensiero che senza scandalo possiamo riportare a Fuerbach. E poi

Buber, Marcel, Ebner e lo stesso Lèvinas anche se si defila. Ma possiamo completare: Charles

Sander Peirce, il fondatore dell’unica filosofia originale americana (e che non si sarebbe dispiaciuto

se la sua filosofia fosse stata considerata uno schellingismo modificato alla luce della fisica

moderna), come diceva non ricordo chi, nel tentativo di elaborare una nuova lista di categorie – poi

fissata a partire da Firtsness, Secondness, Thirdness – comincia la sua riflessione

programmaticamente anticartesiana esattamente da Io, Tu, Egli. A partire da qui si tratta della

possibilità di una ripresa filosofica mondiale nel senso di un “pensiero forte”che riparte dalla

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questione – non dal problema, dalla questione – della verità. E torniamo in Italia, dove questa

questione è fortunatamente esplosa: penso all’ “Addio alla verità” di Gianni Vattimo in perfetta

antinomia con l’“Introduzione alla verità” di Franca D’Agostini e alla polemica col Ferraris del

“neorealismo” in filosofia. Scusate se ho affastellato una massa di cose in uno spazio molto breve e

senza le necessarie precauzioni, ma il fatto è che se uno non si lascia un po’ andare con gli amici,

quando lo fa?

Vorrei poi ricordare l’incontro, per me e per molti memorabile, tra Lubomir e una quindicina

di noi ciellini a casa di Maria Teresa Tosetto e del marito Alessandro Banfi. Maria organizza da

qualche anno delle cene filosofiche durante le quali un filosofo – ad esempio Massimo Borghesi –

accetta di parlare di un tema scelto, durante e dopo cena. La cena con Lubomir è stata memorabile

perché si è risolta in una lunga intervista durante la quale una quindicina di persone hanno chiesto

all’intervistato di Florenskij ma anche della sua vita. Ne è uscita così un’auto-eterobiografia

dialogica sorprendente che conserviamo solo nella memoria – non c’erano registratori.

Infine, una straordinaria – per me – coincidenza tra un giudizio di Florenskij sulla vita pre-

storica (l’idiotismo della vita di campagna), uno di Mandel’stam, (il grande poeta morto anche lui

nel gulag forse lo stesso anno), su Chlebnikov – altro grandissimo poeta russo - visto come “un

Einstein idiota”- e un’annotazione di Florenskij su Chlebnichov. Ho raccolto le citazioni, ma

Giuseppe giudicherà se è meglio non appesantire.

Grazie, un abbraccio.

Rodolfo Granafei da Roma

Giuseppe ha giudicato non pesanti ma pensate le coincidenze che Rodolfo ci suggeriva

COINCIDENZE

«Schelling nella sua Philopophie der Mytologie stabilisce la differenza tra il concetto di

Geschichte e quello di Historie. La Geschichte è semplicemente il divenire (Werden), il susseguirsi

di eventi non rivolti verso una direzione determinata e che per questo non danno la percezione del

tempo nel senso proprio del termine. La Historie , invece, si definisce come una successione

coerente di eventi che danno sviluppo a un qualche disegno immanente, a un’idea. Io vivo per

l’appunto nella Geschichte, in un tempo pre-storico, e pensare alla Storia mi dà perfino fastidio. È

una situazione simile all’“idiotismo della vita di campagna”. Idiotismo viene da idiòtes, idiota, che

nel significato originario del termine non significa affatto un debole di mente, ma una persona

privata, che non partecipa alla vita storica, che vive in sé, senza legami con la società. Direi che

essere idioti è la migliore sorte, soprattutto se si potesse essere idioti fino in fondo, cioè diventare

un totale idiota».

P. A. Florenskij, Non dimenticatemi. Le lettere dal gulag del grande matematico, filosofo e

sacerdote russo, Mondadori, Milano 20017, pp. 357-358.

«Chlebnicov è cittadino di tutta la storia, di tutto il sistema del linguaggio e della poesia. Una

specie di Einstein idiota, il quale non sappia distinguere se sia più vicino un ponte ferroviario o il

Canto della schiera di Igor. La poesia di Chlebnicov è idiota nel senso autentico, greco, non

offensivo della parola».

O. Mandel’stam

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«Qualche giorno fa, frugando tra le immondizie di “Trenta giorni” (è un periodico), ho trovato

una perla, stampata in piccolo alla fine, mi pare, del n. 2 del 1936: un poemetto ancora inedito (due

pagine) di Velemir Chlebnicov, sugli Oroči, cioè che si rifà al tema degli Oroči. Ecco uno scrittore

che già da molti anni avverto come familiare in quanto allo spirito, ma al quale non posso accedere:

infatti, nonostante tutti i miei sforzi, non sono mai riuscito a procurarmi tutte le sue opere,

pubblicate postume, e conosco solo dei frammenti sparsi, giuntimi per caso. In lui mi pare di

presentire una vicinanza a un altro vicino, Novalis. Ma non si tratta che di un presentimento e non

sono sicuro che non debba svanire quando gli scritti incantati di Chlebnicov mi saranno davanti agli

occhi».

P. A. Florenskij, Non dimenticatemi. Le lettere dal gulag del grande matematico, filosofo e

sacerdote russo, Mondadori, Milano 20017, pp. 254-255.

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03 Dalla viva voce

Con questo nuovo numero vorrei proporre una nuova pagina al nostro foglio in cui raccogliere

le segnalazioni e i testi di Florenskij che, per un motivo o un altro, hanno segnato la nostra vita o

hanno colpito la nostra immaginazione e vorremmo condividere con gli altri. Naturalmente per dare

il buon esempio inizio io.

Il testo che ho scelto è la poesia che padre Pavel scrive nel 1936, ormai già da tre anni recluso,

al figlio Mik; mi ha sempre colpito per la sua semplicità e profonda saggezza. Tra le varie cose che

vorrebbe donare al piccolo, di cui non ha goduto la vicinanza e l’amore, riconosce che nessuna è più

possibile donare se non la grazia di Dio. Nei mille affanni della vita affidarsi alla gratuità assoluta

che si svela nei meandri più nascosti è la sfida e l’augurio che faccio a me stesso e a voi tutti.

Hai visto la luce, povero Mik,

quando tuo padre si era salvato

solo con la fuga in un momento di torbidi

e viveva murato tra le tombe,

le tombe dell’anima. Potrei forse chiamare diversamente

una casa per alienati mentali? Un ladro

ha rubato loro la mente, e il loro grido

si è assiderato, vuoto. Io da loro ero entrato.

Quivi l’aria di notte si addensa

di brandelli di corpi putridi,

di passioni senza volto, ancora vive;

quivi il lamento dei sofferenti non si quieta,

anche se il destino ha cambiato per loro

il carcere medico in tenebra.

Ahimè, in questo tempo tremendo di fame,

chi potrebbe procurarsi un regalo?

Ho cercato intorno qualcosa da donare a Mik,

e ho trovato un dono: la grazia.

Vorrei che la quiete di Dio

ti avvolgesse, bimbo mio.

(P. A. FLORENSKIJ, Non dimenticatemi. Le lettere dal gulag del grande matematico, filosofo e

sacerdote russo, Mondadori, Milano 20017, p. 277)

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04 Segnalazioni bibliografiche

Al momento non sono presenti nuove segnalazioni bibliografiche!!!

Speriamo nel prossimo futuro…

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05 Eventi

PROSSIMI EVENTI

Lo spartiacque della modernità: riflessioni sulle tracce di P. A.

Florenskij e I. Illich

Modena, Istituto Filosofico di Studi Tomistici – 15 Settembre

MASSIMO ANGELINI (Università di Genova)

Sabato15 settembre, dalle 10 alle 17, presso l'Istituto Filosofico di Studi Tomistici di Modena,

lungo il percorso di ricerca e approfondimento intorno al lascito di pensiero e testimonianza di Ivàn

Illich e Pavel A. Florenskij, Massimo Angelini curerà il seminario Lo spartiacque della modernità:

riflessioni sulle tracce di P.A. Florenskij e I. Illich.

Per informazioni: [email protected]

EVENTI PASSATI

Da Platone al Surrealismo: l'idea e il mistero. Teomorfica -

Percorsi estetici dell'Occidente

San Vincenzo (LI) - 28 Aprile-1 Maggio

MASSIMO DONÀ (Università San Raffaele di Milano)

IV lezione: Da Plotino all'estetica della luce. Da Grossatesta a Florenskij. Ciclio di

lezioni residenziali presso un hotel del luogo (Le Vacances de l'Esprit di primavera)

organizzato dall'Associazione bolognese ASIA. Maggiori informazioni all'indirizzo:

http://www.asia.it/adon.pl?act=doc&doc=1728

Pavel Florenskij: un martire tra scienza e fede

Dalle scienze esatte al martirio cristiano: la parabola di un genio

incompreso

MARCO SCARPA (Studium Generale Marcianum di Venezia)

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Il simbolo e la forma: una nuova sintesi tra pensiero scientifico ed

esperienza religiosa

NATALINO VALENTINI (I.S.S.R. Marvelli di Rimini)

Venezia 11 aprile 2012

Incontro di studio sulla figura del filosofo, teologo e scienziato russo. maggiori

informazioni all'indirizzo:

http://www.radio3.rai.it/dl/radio3/programmi/puntata/ContentItem-16108348-9bb7-

4247-9b30-bfd18c28057d.html?refresh_ce

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06 Risorse audiovisive

Video della Conferenza a Cagliari dedicata a Florenskij nell’ambito del

convegno La legge, la libertà e la grazia organizzato dall’Università di

Cagliari.

Relatori: Vito Mancuso e Alessandro D’Alessandro.

Durata: 2 ore e 7 minuti.

Link all'indirizzo: http://www.youtube.com/watch?v=c6rE377M8NU

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