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Analisi Matematica 1 Terza lezione prof. Claudio Saccon Dipartimento di Matematica Applicata, Via F. Buonarroti 1/C email: [email protected] web: http://www2.ing.unipi.it/ d6081/index.html Ricevimento: ogni luned` ı, dalle 8.30 alle 11.30 15 ottobre 2009 Claudio Saccon (D.M.A.) Analisi Matematica 1 Terza lezione 15 ottobre 2009 1 / 28

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Analisi Matematica 1Terza lezione

prof. Claudio Saccon

Dipartimento di Matematica Applicata, Via F. Buonarroti 1/Cemail: [email protected]

web: http://www2.ing.unipi.it/ d6081/index.htmlRicevimento: ogni lunedı, dalle 8.30 alle 11.30

15 ottobre 2009

Claudio Saccon (D.M.A.) Analisi Matematica 1 Terza lezione 15 ottobre 2009 1 / 28

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NUMERI REALI

Indichiamo con R l’insieme dei numeri reali. Non diremo cosa sono (o comesi potrebbero costruire a partire per esempio dai numeri interi). Faremo inveceuna presentazione assiomatica, mettendo in evidenza che proprieta hanno ecosa possiamo fare con loro.Da questo punto di vista i reali costituiscono uncorpo ordinato e completo:

corpo→ sono definite le operazioni + e ·ordinato→ e definita la relazione d’ordine ≥completo→ R “non ha buchi” (da precisare dopo)

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Struttura di corpoSono definite due operazioni s(x,y) = x+ y (la somma) e p(x,y) = x · y = xy(il prodotto) che hanno le seguenti proprieta:

c+) a+b = b+a ∀a,b ∈ R (pr.commutativa per +)

a+) (a+b)+ c = a+(b+ c) ∀a,b,c ∈ R (pr. associativa per +)

n+) ∃0 ∈ R tale che a+0 = a ∀a ∈ R (el. neutro per +)

i+) ∀a ∈ R∃(−a) ∈ R tale che a+(−a) = 0 (inverso per +)

c·) a ·b = b ·a ∀a,b ∈ R (pr.commutativa per ·)a·) (a ·b) · c = a · (b · c) ∀a,b,c ∈ R (pr. associativa per ·)n·) ∃1 ∈ R tale che 1 6= 0 e a ·1 = a ∀a ∈ R (el. neutro per ·)i·) ∀a ∈ R,a 6= 0∃a−1 ∈ R tale che a ·a−1 = 1 (inverso per ·)

d + ·) a · (b+ c) = (a ·b)+(a · c) ∀a,b,c ∈ R (pr. distributiva)

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Gli assiomi appena scritti permettono di ricavare tutte le proprieta algebrichedei reali. ALCUNI ESEMPI.

L’elemento neutro 0 e unico.

∀a ∈ R a ·0 = 0.

a ·b = 0⇔ (a = 0)∨ (b = 0) (annullamento del prodotto).

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Gli assiomi appena scritti permettono di ricavare tutte le proprieta algebrichedei reali. ALCUNI ESEMPI.

L’elemento neutro 0 e unico.

∀a ∈ R a ·0 = 0.

a ·b = 0⇔ (a = 0)∨ (b = 0) (annullamento del prodotto).

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Struttura d’ordineIn R e definita una relazione binaria, cioe un predicato a due variabili R(x,y),che su scrive di solito x≥ y (e si legge x e maggiore o eguale a y, quandoR(x,y) = (x≥ y) e vera)Tale relazione verifica:

(r ≥) a≥ a ∀a ∈ R (pr. riflessiva)(a≥) (a≥ b)∧ (b≥ a)→ (a = b) ∀a,b ∈ R (pr. antisimmetrica)(t ≥) (a≥ b)∧ (b≥ c)→ (a≥ c) ∀a,b,c ∈ R (pr. transitiva)

(+≥) (a≥ b)→ (a+ c≥ b+ c) ∀a,b,c ∈ R(· ≥) (a≥ b)∧ (c≥ 0)→ (a · c≥ b · c) ∀a,b,c ∈ RUna relazione x≥ y avente le prime tre proprieta sopra si dice relazioned’ordine (totale in quanto e definita per tutte le possibili coppie x,y in R). Lealtre due proprieta stabiliscono che la relazione d’ordine va d’accordo con lasomma e li prodotto.Si definiscono poi:

(x > y) := (x≥ y)∧ (x 6= y)

(x≤ y) := ˜(x > y) (x < y) := (x≤ y)∧ (x 6= y)Claudio Saccon (D.M.A.) Analisi Matematica 1 Terza lezione 15 ottobre 2009 7 / 28

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Dalle proprieta precedenti si ricava tutto cio che serve per trattare lediseguaglianze e le disequazioni.

(0≥ a)↔ (a≤ 0)(a≥ 0)↔ (−a≤ 0)(a≥ b)∧ (c≤ 0)→ (ac≤ bc) ∀a,b,c ∈ R.

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Dalle proprieta precedenti si ricava tutto cio che serve per trattare lediseguaglianze e le disequazioni.

(0≥ a)↔ (a≤ 0)(a≥ 0)↔ (−a≤ 0)(a≥ b)∧ (c≤ 0)→ (ac≤ bc) ∀a,b,c ∈ R.

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Sottoinsiemi di R

In R sono contenuti:

gli interi N = {0,1,1+1,1+1+1, . . .} (su questo torneremo).

gli interi relativi Z = {±n : n ∈ N}

i razionali Q ={

pq

: p,q ∈ Z,q 6= 0}

N⊂ Z⊂Q⊂ R

Finora peraltro anche Q verifica TUTTE le propieta considerate.I numeri razionali si possono mandare sulla rettama, come gia visto, non coprono tutti i punti della retta.

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IntervalliGli intervalli sono dei sottoinsiemi di R definiti come segue.Dati a e b in R con a≤ b si pone:

[a,b] := {x : a≤ x≤ b} (intervallo chiuso)

]a,b[:= {x : a < x < b} (intervallo aperto)

[a,b[:= {x : a≤ x < b} (intervallo semiaperto a destra)

]a,b] := {x : a < x≤ b} (intervallo semiaperto a sinistra)

[a,+∞[:= {x : a≤ x} (semiretta positiva chiusa)

]a,+∞[:= {x : a < x} (semiretta positiva aperta)

]−∞,b] := {x : x≤ b} (semiretta negativa chiusa)

]−∞,b[:= {x : x < b} (semiretta negativa aperta)

a e b sono detti gli estremi dell’intervallo (o semiretta) corrispondente. Lesemirette sono anch’esse degli intervalli, che sono illimitati, a differenza degliintervalli con estremi reali, che sono limitati.I simboli ±∞ (per ora) sono semplici accorgimenti grafici.

Claudio Saccon (D.M.A.) Analisi Matematica 1 Terza lezione 15 ottobre 2009 12 / 28

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Limitatezza

Sia A un sottoinsieme di R.Definizione Si dice che A e limitato superiormente se esiste un numeroreale M tale che

a≤M ∀a ∈ A

Un tale M (se esiste) si chiama maggiorante per l’insieme A. Quindi A elimitato superiormente se e solo se esiste un maggiorante per A.Definizione Si dice che A e limitato inferiormente se esiste un numeroreale m tale che

a≥ m ∀a ∈ A

Allora m si dice minorante per A e, come prima,A e limitato inferiormente⇔ A ammette un minoranteDefinizione Si dice che A e limitato se e contemporaneamente limitatosuperiormente e inferiormente.

Claudio Saccon (D.M.A.) Analisi Matematica 1 Terza lezione 15 ottobre 2009 13 / 28

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Massimi e minimiDefinizione Si dice che un numero reale a e il massimo per l’insieme A se:

a ∈ A, a≤ a ∀a ∈ A

(a e l’elemento di A piu grande di tutti). Si scrive in tal caso

a = maxA

Analogamente numero reale a e il minimo per l’insieme A se:

a ∈ A, a≥ a ∀a ∈ A

e si scrivea = minA

Chiaramente:

A ha massimo ⇒ A e limitato superiormente

A ha minimo ⇒ A e limitato inferiormente

IL VICEVERSA NON VALEClaudio Saccon (D.M.A.) Analisi Matematica 1 Terza lezione 15 ottobre 2009 14 / 28

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L’intervallo aperto ]0,1[ non ha ne massimo ne minimo.Vediamo che non ha massimo. Vediamo cioe che e falso:

∃a ∈]0,1[: (∀a ∈]0,1[ a≤ a)

vogliamo cioe che∀a ∈]0,1[ ∃a ∈]0,1[: a > a)

Per questo basta osservare che dato a con 0 < a < 1 si puo prendere

a :=a+1

2(cioe il punto medio tra a e 1) e allora si ha a < a < 1.

Claudio Saccon (D.M.A.) Analisi Matematica 1 Terza lezione 15 ottobre 2009 15 / 28

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Estremi superiore e inferiore

Sia A un insieme con A 6= /0Definizione Un numero reale a si dice l’estremo superiore di A se

a = min{M : M e maggiorante per A}

e in tal caso si scrive a = supA.Definizione Un numero reale a si dice l’estremo inferiore di A se

a = max{M : M e minorante per A}

e in tal caso si scrive a = infA. Notiamo che:

a = maxA⇔ (a = supA)∧ (a ∈ A)a = minA⇔ (a = infA)∧ (a ∈ A)

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sup]0,1[= 1 inf]0,1[= 0

Vediamo la prima affermazione. Prima di tutto verifichiamo che

B := {maggioranti di ]0,1[}= [1,+∞[

Infatti tutti i numeri in [1,+∞[, sono maggioranti per A:

M ≥ 1⇒∀a ∈]0,1[ M ≥ 1 > a⇒M ≥ 1

mentre se M < 1, allora M non e piu maggiornate per A: preso a :=M +1

2risulta

a ∈]0,1[ M < a

Dunque l’insieme dei maggioranti e [1,+∞[, che ha ovviamente minimo paria 1

Claudio Saccon (D.M.A.) Analisi Matematica 1 Terza lezione 15 ottobre 2009 17 / 28

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Fino a ora sarebbe stato lo stesso se ci fossimo messi in Q.Pero se insistessimo nel rimanere in Q troveremmo subito degli insiemilimitati che non hanno estremo superiore:

A := {q ∈Q : q2 ≤ 2}

Questo e legato al fatto che

NON ESISTE NESSUN RAZIONALE q TALE CHE q2 = 2

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ASSIOMA DI COMPLETEZZA Ogni insieme limitato superiormentee non vuoto in R ammette estremo superiore.

Ogni insieme limitato inferiormente e non vuoto in R ammette estremoinferiore.

FORMULAZIONE EQUIVALENTE Supponiamo che A e B siano unasezione di R, cioe A 6= /0, B 6= /0 e

∀a ∈ A ∀b ∈ B a≤ b

Allora esiste un elemento separatore, cioe un numero c ∈ R t.c :

∀a ∈ A ∀b ∈ b a≤ c≤ b

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Caratterizzazioni

Se A e un insieme non vuoto e superiormente limitato e a ∈ R

a = supA⇔

{a≤ a ∀a ∈ A∀a′ < a ∃a : (a ∈ A)∧ (a′ < a)

La prima riga dice che a e un maggiorante per A, la seconda che tutti numeripiu piccoli di a non sono maggioranti.Dunque a e il minimo dei maggioranti. Analogamente

a = infA⇔

{a≥ a ∀a ∈ A∀a′ > a ∃a : (a ∈ A)∧ (a′ > a)

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Casi infiniti Se A non e limitato superiormente si pone supA = +∞

Se A non e limitato inferiormente si pone infA =−∞

Inoltre si conviene che sup /0 =−∞, inf /0 = +∞

Nei casi infiniti le caratterizzazioni precedenti diventano: sia A 6= /0, allora

supA = +∞⇔∀a′ ∈ R∃a : (a ∈ A)∧ (a′ < a)

Questa e in effetti la caratterizzazione del fatto che A non e limitatosuperiormente.Analogamente

infA =−∞⇔∀a′ ∈ R∃a : (a ∈ A)∧ (a′ > a)

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Estremo superiore di una funzione a valori reali

Se a 6= /0 e f : A→ R e una funzione, definiamo l’estremo superiore di f in A:

supA

f := sup f (A) indicato anche con supx∈A

f (x).

Questa definizione si applica anche nel casi infinito. In particolare:

f si dice limitata superiormente su A se supA

f < +∞

mf (A) e limitato superiormente

m

∃M : (∀a ∈ A f (a)≤M).

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Estremo inferiore di una funzione a valori reali

Analogamente definiamo l’estremo inferiore di f in A:

infA

f := inf f (A) indicato anche con infx∈A

f (x). Allora

f si dice limitata inferiormente su A se infA

f >−∞

mf (A) e limitato inferiormente

m

∃m : (∀a ∈ A f (a)≥ m).

Infine f si dice limitata su A se e limitata sia sup. che inf. ⇔

∃m,M : (∀a ∈ A m≤ f (a)≤M).

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Caratterizzazione degli estremi di una funzione

M = supA

f ⇔

{f (a)≤M ∀a ∈ A∀M′ < M ∃a : (a ∈ A)∧ (M′ < f (a))

Analogamente

m = infA

f ⇔

{f (a)≥ m ∀a ∈ A∀m′ > m ∃a : (a ∈ A)∧ (m′ > f (a))

Nei casi infiniti

supA

f = +∞⇔∀M′ ∈ R ∃a : (a ∈ A)∧ (M′ < f (a))

einfA

f =−∞⇔∀m′ ∈ R ∃a : (a ∈ A)∧ (m′ > f (a))

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Massimi e minimi per una funzioneDEFINIZIONE Un numero reale M si dice massimo per f su A seM = max f (A), cioe se

f (a)≤M ∀a ∈ A e ∃a ∈ A : M = f (a)

in tal caso scriviamo M = maxA

f o anche M = maxa∈A

f (a) .

Un punto a in A (non per forza unico) in cui f (a) = maxA

f si chiama punto di

massimo per f su A - DA NON CONFONDERE con il massimo.Analogamente:

m = minA

f o anche m = mina∈A

f (a) ,detto il minimo di f su A,→

f (a)≥ m ∀a ∈ A e ∃a ∈ A : m = f (a)

Se a ∈ A e minA f = f (a), a si dice punto di minimo per f su A.

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