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Analisi Statistica dei Dati G.Marsella

Analisi Statistica dei Dati G.Marsella. Elementi di teoria della probabilità

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Analisi Statistica dei Dati

G.Marsella

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Elementi di teoria della probabilità

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Eventi aleatori

• Un evento è aleatorio (casuale) quando non si può prevedere con certezza se avverrà o meno

• I fenomeni (eventi) aleatori sono studiati attraverso la teoria della probabilità

Probabilità di un evento semplice

Un evento può risultare:

• Certo (si verifica sempre)

-estrazione di una pallina nera da un’urna contenente solo palline nere

• Impossibile(non si verifica mai)

-estrazione di una pallina bianca da un’urna contenente solo palline nere

• Probabile(può verificarsi o no)

-estrazione di una pallina bianca da un’una contenente sia palline nere che bianche

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Eventi e probabilità

impossibile

probabile

certo

P=0 0<P<1 P=1

Se E indica un evento l’evento corrispondente al non verificarsi di Erappresenta l’evento complementare E con la relazione

P(E) = 1 – P(E)

La prova genera l’evento con una certa probabilità

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Eventi aleatori

• Evento semplice = singola manifestazione di un fenomeno (misura,osservazione, risultato) che esclude altri eventi (eventi incompatibili: testa o croce nel lancio di una moneta)

• Evento composto = è costituito da una combinazione di più eventi semplici. Possono verificarsi simultaneamente ovvero sono compatibili(l’evento testa di una moneta è compatibile con l’evento croce nel lancio di due monete)

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Eventi aleatori

• L’insieme di tutti gli eventi di un fenomeno costituiscono l’universo o spazio campione (Ω) delle possibilità.

• Si usa il termine successo per segnalare che si è verificato l’evento considerato e insuccesso in caso contrario. Essi sono eventi incompatibili o mutuamente esclusivi

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Spazio campionario

• Lo spazio campionario associato al lancio di due monete comprende 4 punti che rappresentano i possibili risultati

• Si chiama evento ogni sottoinsieme dello spazio campionario

•TT•TC•CT•CC

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Teoria e calcolo della probabilità

• L’entità di successi in una serie di osservazioni (prove) può essere definita come frequenza relativa o

(percentuale) calcolata come rapporto tra il numero di eventi favorevoli rispetto al numero di

casi esaminati • Il grado di aspettativa circa il

verificarsi di un evento E, ovvero la probabilità dell’evento P(E) è possibili casi di numero

successi di numero)( EP

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Concezione classica della probabilità

La probabilità di un evento E è il rapporto tra il numero di casi favorevoli al verificarsi di E(n) e il numero di casi possibili (N), purché siano tutti equi - probabili

N

nP(E)

Es: probabilità di estrarre un asso da un mazzo di 52 carte = 4/52 = 0.08 probabilità di ottenere testa nel lancio di una moneta =1/2 = 0.5

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Applicazioni della concezione classica

• Probabilità uscita testa

• Probabilità faccia 6 dado

• Qual è la probabilità che lanciando due volte una moneta si presenti prima la faccia testa poi la faccia croce

1°- TT2°- TC

3°- CT4°- CC

p =

p=

p =

2

1

6

1

4

1

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Concezione frequentista della probabilità

• La probabilità di un evento è la frequenza relativa di successo in una serie di prove tendenti all’infinito, ripetute sotto identiche condizioni

• Nella concezione frequentista la probabilità è ricavata a posteriori dall’esame dei dati

N

nN

limP(E)

Frequenza relativa su ungran numero di prove

Es: qual è la probabilità post-operatoria dopo l’intervento xyz ?I dati su un decennio in un territorio presentano 30 morti su 933 interventiFrequenza relativa = 30/933= 3.22% = Probabilità di mortalità post-operatoria

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Legge dei grandi numeri

• P(E): ripetendo la prova un gran numero di volte si osserva che il rapporto f= m/n (frequenza relativa) dove m= numero di successi ed n= numero di prove tende ad avvicinarsi sempre più alla probabilità P(E)

La frequenza relativa f al crescere del numero delle prove, tende, pur oscillando, verso un valore

costante (stabilità della frequenza)

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Elementi di statistica

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Elementi di statistica

• La statistica è un’estensione del calcolo delle probabilità– Si parte dai concetti fondamentali– Si estende la definizione di probabilità– Si introducono delle nuove variabili

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Estensione del concetto di probabilità

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Estensione del concetto di probabilità

• La probabilità viene fatta passare – da un numero razionale ...– ... ad un numero reale

• La probabilità può essere infinitesima– Anche se poi si darà significato sempre alla

probabilità finita– Tramite integrazioni

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Estensione del concetto di probabilità

• Si suppongono valide tutte le leggi delle probabilità già stabilite

• Non si può più definire la probabilità come rapporto fra casi favorevoli e casi possibili

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Le variabili aleatorie(variate)

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Le variabili aleatorie

• Una variabile aleatoria è una variabile...– ... reale– ... discreta o continua– ... associata ad una probabilità

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Le variabili aleatorie

• Una variabile aleatoria discreta– Assume i valori ...

– ... con probabilità

1 2, , , Nx x x

1 2, , , 1N kk

p p p p

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Le variabili aleatorie

• Esempio classico: il dado– Variata: un numero da 1 a 6– Probabilità associata: 1/6

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• Si definisce – Valore atteso– Speranza matematica– Valore medio

k kk

E x x x x p

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• La variabile aleatoria discreta può essere definita da una tabella

• Esempio:– I numeri riportati sulle facce di un dado

• Attenzione: i numeri potrebbero essere diversi– Anche le probabilità se il dado fosse truccato...

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Il dado

xk Pk

1 0.167

2 0.167

3 0.167

4 0.167

5 0.167

6 0.167

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• Ed ecco una rappresentazione grafica– Distribuzione– Spettro

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2 3 4 5 6

0.05

0.1

0.15

0.2

0.25

0.3

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• Se si conoscono solo valori proporzionali alle probabilità occorrerà normalizzarli

kk

kk

Ap

A

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• Una variata continua– Assume valori reali in un dominio D con

probabilità infinitesima

– La è la funzione di distribuzione (spettro)

• Funzione densità

dp f x dx

f x

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• Il dominio D sarà per noi, praticamente sempre, uno dei seguenti insiemi– Tutto l’asse reale– Il semiasse reale positivo– Un intervallo (e di solito chiuso)

• Indicheremo in ogni caso l’estremo inferiore con low e quello superiore con high

• Ecco degli esempi

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0 0.5 1 1.5 2 2.5 3

0

0.2

0.4

0.6

0.8

Binomiale

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2 1 0 1 2

0

0.2

0.4

0.6

0.8

1

Uniforme

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2.5 0 2.5 5 7.5 10

0

0.02

0.04

0.06

0.08

0.1

0.12

0.14

Poissoniana

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• In ogni caso vale la condizione di normalizzazione

• ...ed in generale un valore atteso (“speranza matematica”) vale...

1kkD

f x dx p

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k kkD

G x f x dx G x p

E G x G x

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• Il momento di ordine 0 corrispnde alla condizione di Normalizzazione

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Funzioni di distribuzione

• In sintesi, le principali caratteristiche di una funzione di distribuzione sono:

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Le distribuzioni in generale

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Le distribuzioni in generale

• Di solito hanno quindi dei picchi– Il picco più alto si chiama moda della

distribuzione– Un picco: unimodale

• Poi bimodale, multimodale...

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Le distribuzioni in generale

• Si definisce la mediana

• È definita con un’equazione integrale• Non gode di proprietà di linearità• Molto utile e potente soprattutto nell’analisi

delle serie temporali

highM

Mlow

f x dx f x dx

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Le distribuzioni in generale

• Poi ci sono i quartili• Mediane della mediana

• Poi i percentili ...

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Le distribuzioni in generale

• Quasi sempre di una distribuzione si fornisce– La media– La standard deviation– La moda– A volte anche il momento secondo (o la sua

radice)» Valore quadratico medio

» È il caso delle velocità in un gas

x 2x

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Le distribuzioni in generale

• Attenzione a non confondere

• Facili a confondere se si usa il simbolo

2

2

2

2

D

D

x f x dx

x dx

x

x fx

x x

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Distribuzioni discrete e continue

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Le principali distribuzioni discrete

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Le principali distribuzioni discrete

• Veramente importanti solamente due– Distribuzione di Bernoulli e binomiale– Distribuzione di Poisson, o degli eventi rari

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La distribuzione di Poisson

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La distribuzione di Poisson

• È la distribuzione di eventi rari

• È ciò che diviene la binomiale quando

• Legge della distribuzione

cost0

nnp

p

!

keP k

k

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La distribuzione di Poisson

1 1, 1

!

1 11

!

1 2 1 11 1 1 1

!

n kk

k n k

n kk

n n n kf k n p p p

n

n n n k

n

n k mm

n n n

m

n

n n

m

n

n

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La distribuzione di Poisson

1 2 1 1lim 1 1 1 1

!

1li

! !1

1m

n kk

n kk

n

k m

n

k mm

n n n k n

mm m e

kk n

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La distribuzione di Poisson

• Media

• Varianza

k

2

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La distribuzione di Poisson

• Ed infine un grafico per e 2 5

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5 10 15 20

0.05

0.1

0.15

0.2

0.25

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Le principali distribuzioni continue

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Le principali distribuzioni continue

• Molte hanno interesse limitato

• Qui studiamo solo quelle di maggiore interesse per la misura

• Definite – In un intervallo (solo la uniforme)– Semiasse reale positivo– Tutto l’asse reale

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La distribuzione uniforme

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La distribuzione uniforme

• Definita fra –1/2 e 1/2

• Di solito però fra 0 e 1– Il calcolatore estrae “numeri a caso” in questo

intervallo– In realtà i numeri sono pseudocasuali

– Estratti con un formalismo causale si verifica a posteriori che rispettino la casualità

• Il caso di

– Sono la base per simulazioni statistiche

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2 1 0 1 2

0

0.2

0.4

0.6

0.8

1

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La distribuzione uniforme

• Definizione della distribuzione

• In generale

0 0

1 0 1

0 1

x x

x x

x x

0

1

0

x x m

x m x M

x x M

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2 4 6 8 10

0.2

0.4

0.6

0.8

1

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La distribuzione uniforme

• Media

• Varianza

2

m M

2

2

12

1

12

M mM m

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UN PROBLEMA INTERESSANTE

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Un problema interessante

• Visto che il calcolatore mi dà solo numeri (pseudo)casuali fra 0 ed 1, posso (e se sì come) ottenere dei numeri distribuiti fra A e B con una distribuzione f(x) ?

• La risposta è affermativa

Metodo di reiezione

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Un problema interessante

• Uno schizzo grafico...

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Un problema interessante

Ricetta1. Calcoliamo anzitutto il massimo della

funzione nel nostro intervallo

1. Poi calcoliamo 2. Estraiamo un numero fra 0 ed 13. Calcoliamo

*X

*X a b a X

1.05 maxa b

M f x

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Un problema interessante

• Ora estraiamo un secondo numero fra 0 ed 1, e moltiplichiamolo per M: – Quindi una distribuzione

uniforme fra 0 ed M

• Siamo ora in possesso di due numeri (pseudo)casuali– X fra a e b– Y fra 0 ed M

Y

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Un problema interessante

• Calcoliamo la

• Terremo per buono il valore X

se è

• Rigetteremo il valore X

se è

f X

f X Y

f X Y

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Un problema interessante

• Il metodo è usatissimo e garantito

• Funziona a spese di estrazioni a vuoto– In pratica

• Si riempie uniformemente il rettangolo verde di punti

• Si tengono per buoni solo quelli sotto la curva

– Funziona anche per più dimensioni• ...e si allungano i tempi...

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La distribuzione gaussiana

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La distribuzione gaussiana

• Noi ci limiteremo alle variate normali• Sono le più utili• Coprono l’assoluta maggioranza dei casi pratici

– Quando occorre qualcosa di più si è nei guai

• In questo caso bastano due momenti– Media e SD

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La distribuzione gaussiana

Caso importante “fuori dal coro”

i conteggiSeguono la statistica di Poisson

PeròRegola a spanne

Quando μ > 10 usate pure Gauss con

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La distribuzione gaussiana

• La funzione di distribuzione

2

2

1

2,1

2

x

G x e

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La distribuzione gaussiana

• Media

• Varianza

2

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La distribuzione gaussiana

• Definiremo a partire da una variata normale x– La variata centrata (detta anche scarto)

– La variata ridotta (detta anche scarto ridotto)

• Vediamo degli esempi grafici

cx x x

x x

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-2 2 4

0.1

0.2

0.3

0.4

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La distribuzione gaussiana

• Una proprietà importante:– Le probabilità di stare dentro un certo numero N di SD sono sempre le stesse

• Attenzione: la funzione d’errore è (storicamente) definita per una gaussiana non normalizzata...

1 erf2

NP x N

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La distribuzione gaussiana

• Definizione

2

0

2erf

xtx e dt

2

0

21te dt

222te dt

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La distribuzione gaussiana

• In realtà a noi serve 2

21

2 2erf

x t

x

ex

dt

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La distribuzione gaussiana

1

2

3

4

5

N P x N 0.317

0.045530.0027 2.7 10

56.33 107 65.73 10 0.573 10

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Curva di Gauss

Caratteristiche• E’ simmetrica rispetto alla media:la probabilità di un valore

superiore alla media di una quantità prefissata è uguale alla probabilità di un valore inferiore per la stessa quantità

• L’area compresa tra la funzione e l’area delle ascisse

( da + a - ) sia = 1 così da esaurire lo spazio campionario

• Esiste la probabilità al 100% che la misura sia inclusa nella distribuzione

• La frazione di area compresa tra due valori della variabile è assimilabile alla probabilità di riscontrare casualmente una misura entro tale intervallo

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Le aree sottese alla curva normale

• Spesso è necessario determinare la probabilità di riscontrare casualmente una misura entro tale intervallo

• Proprietà della curva normale: l’area sottesa alla porzione di curva che vi è tra le media e una ordinata posta a una distanza data, determinata in termini di una o più deviazione standard, è costante

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Applicazione curva di Gauss

• Se una popolazione di unità classificate secondo un certo carattere X si distribuisce normalmente, la conoscenza di media e varianza (o loro stime) consente di calcolare (o di stimare) la frequenza relativa delle unità che presentano un valore di X compreso in un certo intervallo

• Calcolare la probabilità che, estraendo da tale popolazione un’unità questa abbia un valore di X compreso in un certo intervallo

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Distribuzione gaussiana standardizzata

• Per agevolare il ricercatore la variabile x viene

trasformata in una nuova variabile

• La distribuzione standardizzata presenta il vantaggio di consentire la predisposizione di tabelle che permettono di calcolare porzioni di area della distribuzione e di stabilire la probabilità statistica di riscontrate valori in relazione a determinati valori z

x

z

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Valori notevoli della distribuzione z

z area compresa area esterna all’intervallo

nell’intervallo (- z + z) (code della distribuzione)

(-z + z)

1 (-1<z<+1) 0.683 (≈ 68%) 0.317 (≈ 32%)

1.96 (-1.96<z<+1.96) 0.95 (≈ 95%) 0.05 (≈ 5%)

2.58 (-2.58<z<+2.58) 0.99 (≈ 99%) 0.01 (≈ 1%)

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Esempio di utilizzazione della distribuzione z

• Qual è la probabilità che un individuo estratto a caso da una popolazione con peso medio

72 Kg e deviazione standard

25 Kg pesi tra i 60 e 80 Kg:?

• Occorre calcolare la porzione di area compresa tra 60 e 80 Kg.

ai cui valori corrispondono rispettivamente i valori

48.025

)7260(60

Kg

Kgz

32.025

)7280(80

kg

kgz

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Esempio di utilizzazione della distribuzione Z

• Facendo riferimento alla tabella z

per z=0.48 nelle due code è 0.631

• L’area di interesse tra -0.48 e 0 è 0.5 -

• Con analogo procedimento si calcola la porzione di area tra 0 e 0.32

P(60kg<peso<80kg=P(z60<z<z80) =

=P(-0.48<z<0) + (P(0<z<+0.32) =

=1-0.3155 - 0.3745=0.310 31,0%2

631.0

2

749.05.0

2

631.05.0

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0 z

0,5

2

v

25,0

v

Ripartizione delle aree di probabilità della distribuzione z

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Esempio di utilizzazione della distribuzione z

• Una popolazione di bambini presenta valori di statura distribuiti in modo gaussiano con media = 120 cm. e deviazione standard = 16 cm.

1. Quale è la probabilità che un bambino scelto a caso presenti una statura inferiore a 132 cm.?

2. Quale è la probabilità che l’altezza sia maggiore di 116 cm., ma inferiore a 132 cm.?

1R 75.016

)120132(132

cm

cmz

%4.777735.02265.01)2

453.05,0(5,0

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Esempio di utilizzazione della distribuzione z

• 2R

• P(Z116<Z<Z132)0.7735-0.4015=0.3720 37.20%

25.016

)120116(116

cm

cmz

4015.02

803.0