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anatomia descrizione vetrini

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Anatomia DESCRIZIONE VETRINI Antonio Nenna

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CUORE #14 – e.e. ; H9 – tricromica

sezione frontale [tricromica: collagene in blu, muscolo in rosso, fibre elastiche in rosa] muscolatura atriale, muscolatura ventricolare, lembo valvolare, auricola, scheletro fibroso ENDOCARDIO: endotelio continuo con quello dei vasi, connettivo sottoendocardico MIOCARDIO: cellule muscolari (miocardio comune di lavoro, specifico di conduzione), muscoli papillari EPICARDIO: mesotelio, foglietto viscerale del pericardio, connettivo e tessuto adiposo sottoepicardico

auricola: struttura labirintica di muscolatura atriale (muscoli pettinati)

tipologie cellulari:

miocardio comune

miocardio specifico

cellule mioendocrine (peptide natriuretico atriale, stimolato dalla distensione delle pareti atriali) il muscolo cardiaco è striato, con la presenza di dischi intercalari tra le cellule affiancate; le cellule sono mononucleate o binucleate (NO sincizi polinucleati come muscolo striato scheletrico) miocardio di conduzione: cellule più grandi, citoplasma chiaro per minor apparato contrattile

lembo della valvola atrioventricolare, tra atrio e ventricolo, si attacca sullo scheletro fibroso connettivale nella radice, si infiltrano fibre miocardiche quattro strati, dall’assiale al parietale (identificati quando la valvola è aperta): 1. endotelio atriale 2. connettivo lasso atriale 3. connettivo denso ventricolare 4. endotelio ventricolare

versante ventricolare / parietale: maggiori sollecitazioni, connettivo denso, attacco di corde tendinee versante atriale / assiale: minori sollecitazioni, connettivo lasso spongioso

MICROSCOPICA DEI VASI H11, #13, aorta

H12, a. muscolare e v. propulsiva TONACA INTIMA – endotelio e connettivo sottoendoteliale MEMBRANA ELASTICA INTERNA – fascio elastico interno TONACA MEDIA – connettivo, muscolo, fibre elastiche MEMBRANA ELASTICA ESTERNA – fascio elastico esterno TONACA AVVENTIZIA – connettivo art. elastiche / art. muscolari / vene recettive / vene propulsive differiscono per le quantità reciproche

art. elastiche = grossi vasi (aorta), trasformare flusso pulsatile in flusso continuo. + elatico (rosa)

art. muscolari = medio e piccolo calibro, condurre il sangue ai distretti capillari. + muscolo (rosso)

vene recettive = sopradiaframmatiche, ritorno venoso favorito dalla gravità. – tonaca media (blu)

vene propulsive = sottodiaframmatiche, ritorno venoso contro gravità (valvole). + tonaca media (blu)

arteriole, endotelio con sottostante singolo strato muscolare. creano resistenza al flusso (regolazione)

capillari, lume piccolo (5 μm, più piccolo del globulo rosso di 7 μm), endotelio formato da una cellula che circonda il lume con i prolungamenti citoplasmatici, presenza di cellule pericitarie per aumentare il sostegno alla parete

ARTERIA MUSCOLARE:

tonaca intima – endotelio e connettivo sottoendoteliale, tonaca sottile e ondulata

tonaca media – preponderante tessuto muscolare (rosso), minore connettivo (blu) e elastico (rosa)

tonaca avventizia – connettivo fibroso, fibre elastiche, vasa vasorum per trofismo di avventizia lume regolare, parete contistente protegge dalle elevate pressioni interne, t. intima si nutre per diffusione

VENE:

tonaca intima – endotelio e connettivo sottoendoteliale, tonaca sottile e ondulata

tonaca media – preponderante tessuto connettivo (blu), minore muscolare (rosso) e elastico (rosa)

tonaca avventizia – connettivo fibroso, fibre elastiche, vasa vasorum per trofismo di avventizia lume irregolare (tranne v. cava), strati meno demarcati. nutrizione per diffusione dal sangue endoluminale

ARTERIA ELASTICA (AORTA):

tonaca intima – endotelio e connettivo sottoendoteliale

tonaca media – preponderante tessuto elastico (rosa), minore muscolare (rosso) e connettivo (blu)

tonaca avventizia – connettivo fibroso, fibre elastiche, vasa vasorum per trofismo di avventizia

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LINFONODO

#15 giemsa (metodo per i nuclei)

capsula e seno sottocapsulare (circonda il parenchima e lo divide dalla capsula connettivale esterna) inviano dipendenze di connettivo nel parenchima (seni corticali e seni midollari). i seni connettivali raggiungono la zona midollare, dove si trova l’ilo del linfonodo. NON LOBULARE. Nell’ilo del linfonodo, - arrivano arteria e vena; - parte un vaso linfatico efferente, con i linfociti contro gli antigeni presentati. Vascolarizzazione e rete linfatica hanno decorso parallelo ma opposto. Il linfonodo si suddivide in:

CORTICALE ESTERNA, zona B-dipendente con centri germinativi. parenchima interposto è T-dipendente

CORTICALE PROFONDA, zona T-dipendente con vasi per il ricircolo e la presentazione dell’antigene

MIDOLLARE, zona B-dipendente nei seni della midollare, tra cordoni di tessuto linfoide e vasi. I vasi confluiscono tra loro e abbandonano il linfonodo tramite l’ilo.

H13 e.e.

nella corticale, centri germinativi in maturazione di linfociti B zona mantellare di linfociti T seno sottocapsulare arriva nella midollare La proporzione tra corticale e midollare cambia a seconda della risposta richiesta dall’organismo. I territori interessati si espandono e diventano più produttivi. B: immunità umorale, maturazione in plasmacellule e produzione di anticorpi. infezioni batteriche T: immunità cellulo-mediata. infezioni virali

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MILZA

H15 e.e.

parenchimatoso, organo linfoide intorno ad un albero vascolare. Architettura: vasi attorno al parenchima. capsula connettivale esterna invia setti e trabecole incompleti, che non dividono completamente il parenchima perchè si fermano prima di raggiungere i controlaterali => NO ORGANIZZAZIONE LOBULARE ilo: vaso arterioso e vaso venoso, bordi ondulati per la contrazione della muscolatura liscia le trabecole connettivali incomplete sono percorse dai rami dell’a. splenica (a. trabecolare) l’a. splenica lascia le trabecole e viene rivestita da tessuto linfoide per formare delle guaine periarteriolari o corpuscoli lienali di Malpighi (a. centrali). si trova nella polpa bianca, formata da tessuto linfoide e linfociti (colorata di viola perchè [N/C alto]). vicino al vaso, linfociti T ; lontano dal vaso, linfociti B (centri germinativi più chiari) radialmente, l’arteria trabecolare abbandona la polpa bianca (a. penicillare). Le a. penicillari si capillarizzano, formando la polpa rossa (versante arterioso dell’arborizzazione capillare). I capillari vengono circondati dai macrofagi e cellule muscolari, diventando capillari con guscio. Le cellule muscolari funzionano da sfinteri, regolando la quantità di sangue da immettere nella milza. La polpa rossa è formata da:

seni venosi, membrana basale interrotta. Versante venoso dell’arborizzazione capillare.

cordoni di Billroth, interposti ai seni venosi. Stroma reticolare con linfociti e macrofagi. Ciò permette uno scambio bidirezionale di sostanze, mantenendo una circolazione chiusa: il sangue dai capillari con guscio si riversa nei seni venosi (sacche ematiche) poichè l’endotelio è continuo. Il seno marginale è la zona di passaggio tra polpa bianca e polpa rossa.

POLPA BIANCA: colorata di viola. linfociti, no macrofagi. linfociti attorno all’a. splenica. difesa immunitaria attraverso la maturazione linfocitaria

POLPA ROSSA: colorata di rosa. eritrociti, con macrofagi. cordoni di Billroth intorno a seni

venosi. eritrocateresi, riserva di sangue addominale

#16 e.e. con china

china: macrofagi la inglobano e diventano neri. zone senza macrofagi: polpa bianca zone con macrofagi: polpa rossa spazi bianchi: trabecole o strappi nel preparato

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TIMO

H16 , #17 e.e.

parenchimatoso, setti connettivali dalla capsula lo dividono in zone piccole (ORGANIZZAZIONE LOBULARE) all’interno dei lobuli, due zone distinte con diversa maturazione di timociti (timociti = linfotici T).

CORTICALE, esterna, più scura, linfociti immaturi. cellule nutrici e epiteliali, per crescita e maturazione.

MIDOLLARE, interna, più chiara, linfociti maturi. i timociti sono distanziati dai corpuscoli di Hassall, formati da cellule epiteliali midollari che si aggregano in modo concentrico, generando zone più chiare, sottoposte alla cheratinizzazione. I corpuscoli di Hassall svolgono le seguenti funzioni: 1 – sostegno strutturale ai timociti 2 – presentazione dell’antigene ai timociti 3 – maturazione dei timociti (mediante il rilascio di citochine)

Le arterie del timo entrano attraverso la capsula (non c’è l’ilo) e, dividendosi, percorrono i setti lobulari fino alla giunzione corticomidollare, dove si capillarizzano. Svolgono funzione trofica in tutto il parenchima grazie a rami capillari penetranti, e ricevono le venule postcapillari, satelliti delle arteriole. Le venule postcapillari a endotelio alto della midollare, provenienti dalla midollare, riconoscono i linfociti maturi e li richiamano nel sangue, dove svolgeranno la propria funzione immunitaria. Il timo svolge le funzioni di:

proliferazione e differenziamento dei linfociti T

selezione positiva, educazione timica

selezione negativa, eliminazione dei cloni aberranti

DIAGNOSI DIFFERENZIALE TRA ORGANI LINFOIDI:

MILZA: no lobuli, capsula vicino al parenchima, parenchima confuso

LINFONODI: no lobuli, capsula separata dal parenchima (seno sottocapsulare), ilo nella midollare

TIMO: si lobuli, divisione netta corticale/midollare, corpuscoli di Hassall

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LINGUA

H17 e.e.

sezione longitudinale dell’apice della lingua tonaca mucosa: epitelio pavimentoso pluristratificato, con papille filiformi (epitelio cheratinizzato) tonaca sottomucosa: connettivo con plesso linguale tonaca muscolare: muscolatura scheletrica, ghiandole linguali

Ghiandole linguali:

superficiali, mucose, tubulari

profonde, sierose, acinose

#23 e.e.

sezione trasversale del solco terminale della lingua (limite tra il corpo e la base, “V linguale”) dopo, epitelio che si continua con quello dell’esofago

papille circumvallate, dall’invaginazione del rivestimento epiteliale. Alla base delle papille si trovano: calici gustativi, chiari, strutture sensoriali epiteliali. Comunicano con il lume attraverso un poro ghiandole di VonEbner, sierose tubulari semplici per rimuovere i residui di cibo dal vallo

tonsilla linguale: aggregato linfoide nelle vicinanze della papilla *cellule con N/C alto+ che infiltra l’epitelio.

#24 – tricromica - sezione longitudinale analoga ad H17

struttura posizione delle ghiandole

lingua t. muscolare

esofago t. sottomucosa

stomaco t. mucosa

GHIANDOLE SALIVARI MAGGIORI

parenchimatose. sepimenti della capsula connettivale esterna dividono il parenchima in lobi e lobuli => ORGANIZZAZIONE LOBULARE. presenza di dotti associati alle divisioni dei lobuli.

PAROTIDE, H22, ghiandola tubuloacinosa composta a secrezione sierosa

SOTTOMANDIBOLARE, H24, ghiandola tubuloacinosa composta a secrezione prev. sierosa, con semilune sierose del Giannuzzi sopra i tubuli mucosi. le cellule mioepiteliali tra le semilune e le retrostante membrana basale favoriscono la spremitura degli acini in risposta a stimoli nervosi

SOTTOLINGUALE, H23, ghiandola tubuloacinosa composta a secrezione prev. mucosa Sistema duttale:

dotti intercalari, drenano un acino.

dotti intralobulari / striati, striatura basale per l’alta presenza di mitocondri. Servono al riassorbimento di elettroliti. Intorno c’è scarso connettivo. Nuclei apicali.

dotti interlobulari, intorno c’è moderato connettivo, drenano un lobulo. Nuclei centrali.

dotti interlobali, drenano un lobo, parete ispessita.

dotti terminali, si immettono nel canale alimentare, parete pluristratificata.

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ESOFAGO

TONACA MUCOSA: epitelio di rivestimento – cilindrico pluristratificato non cheratinizzato lamina propria – connettivo con dotti (no ghiandole) muscularis mucosae TONACA SOTTOMUCOSA: ghiandole esofagee tubulari ramificate, plesso vascolare (irrora le altre tonache) TONACA MUSCOLARE: strato interno circolare, strato esterno longitudinale

passaggio tra esofago e stomaco è netto (linea Z). Da epit. pluristratificato a epit. monostratificato al contrario, passaggio tra stomaco e duodeno è graduale

STOMACO

TONACA MUCOSA: epitelio di rivestimento – cilindrico monostratificato lamina propria – ghiandole gastriche, aggregati linfoidi (MALT) muscularis mucosae TONACA SOTTOMUCOSA: plesso vascolare (irrora le altre tonache) TONACA MUSCOLARE: strato interno obliquo, strato medio circolare, strato esterno longitudinale

GHIANDOLE GASTRICHE: topografia: cardias – tubulari ramificate (simili alle ghiandole esofagee) fondo – tubulari semplici corpo – tubulari semplici piloro – tubulari ramificate (simili alle ghiandole duodenali di Brunner)

struttura: si aprono nelle fossette gastriche, introflessione dell’epitelio mucoso - c. parietali / delomorfe, secernono HCl, acidofile per l’elevato numero di mitocondri [arancioni] - c. principali / adelomorfe, secernono pepsinogeno, basofile per l’elevato sviluppo del RER *rosa] - c. neuroendocrine, secernono gastrina, scarsamente colorate [bianche] - c. staminali, rimpiazzo degli elementi invecchiati o danneggiati

vetrino diagnosi colorazione

#25 giunzione gastroesofagea tricromica

H3 giunzione gastroesofagea azan

#21 esofago, trasversale con trachea tricromica

H2 esofago, ghiandole tricromica

#26 stomaco, fondo pas + orange

H18 stomaco, corpo pas + ee

PANCREAS

H25, #31 e.e.

parzialmente lobato, con setti incompleti (simile alla milza)

90% esocrina, ghiandola acinosa composta a secrezione sierosa digestione intestinale. sistema duttale: dotti intercalari – drenano un acino, incontrando c. centroacinose (compartimento staminale) dotti intralobari – drenano un lobulo, non sono striati alla superficie basale (≠ dotti striati) dotti interlobari – drenano più lobuli, maggiore diametro e maggiore connettivo circostante dotti terminali – di Wirsung (principale) o di Santorini (accessorio)

10% endocrina, isole di Langerhans, struttura cordonale scarsa affinità per e.e., appaiono più chiare. elevata vascolarizzazione per immettere gli ormoni

parotide: organizzazione lobulare, NO isole di Langerhans

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FEGATO

H21 e.e. - fegato di maiale

ghiandola cordonale, filiera unilaminare di epatociti che convergono nella v. centrolobulare organizzazione del “lobulo classico”, per la presenza di ricchi setti connettivali tra gli spazi portali. periferia: spazi portobiliari, arriva la vena porta centro: vena centrolobulare, parte la vena epatica irrorazione è centripeta, le vie biliari sono centrifughe

ZONAZIONE DEGLI EPATOCITI: zona 1 – spazio periportale, ricco di ossigeno, cellule più piccole, metabolismo di glucidi e proteine zona 2 – intermedia zona 3 – spazio centrolobulare, povero di ossigeno, cellule più grandi (aumentano lo spazio per effettuare scambi col sangue, dato che la concentrazione di ossigeno è ridotta), metabolismo di lipidi, alcol e farmaci

SPAZIO PORTOBILIARE: triade portale (in realtà è una pentade, visto che ci sono anche lifatici e nervi) v. porta – endotelio, più grande (75% del sangue epatico) a. epatica – endotelio, più piccola (25% del sangue epatico) dotti biliari – colangiociti, cellule cubiche o cilindriche con nucleo rotondo (≠ endotelio)

CELLULE EPATICHE: c. parenchimali: epatociti – nucleo rotondo o binucleati, nucleoli evidenti, parenchima epatico colangiociti – cellule cubiche con nucleo rotondo, vie biliari intraepatiche c. non parenchimali: cellule stellate di Ito – fat storing cells, nello spazio di Disse, esterne ai sinusoidi cellule di Kupffer – macrofagi residenti, nucleo più grande, interne ai sinusoidi cellule endoteliali – costituenti i sinusoidi

#36 e.e. - fegato di ratto, fetale

non ci sono i setti perchè manca il connettivo

si tratta di un fegato fetale perchè: - file bilaminari di epatociti (“duplex”, nello sviluppo diventerà una sola filiera, “simplex”) - colorito generalmente basofilo e cellule più grandi (come quelle degli elementi linfoidi) => ematopoiesi, insieme alla milza. Questa funzione viene persa nello sviluppo, e la milza sarà la sola responsabile

COLECISTI

#33 e.e.

Rimescola la bile e la concentra, immettendola nel dotto cistico (quindi nel duodeno) contraendosi, sotto l’impulso della colecistochinina, secreta dalle cellule duodenali, attivate al passaggio del cibo.

TONACA MUCOSA: struttura labirintica (permette la distensione). Epitelio monostratificato, con cellule cilindriche con microvilli. Invaginazioni con cripte. Ghiandole mucose nella lamina propria connettivale.

TONACA MUSCOLARE: fasci disposti in maniera spiraliforme

TONACA SIEROSA: peritoneo

NO SOTTOMUCOSA NO STRATI MUSCOLARI

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TENUE MESENTERIALE: DIGIUNO #28

PLICHE CIRCOLARI: estroflessioni della sottomucosa (visibili macroscopicamente) VILLI INTESTINALI: estroflessioni della lamina propria della mucosa (visibili microscopicamente). CRIPTE / GHIANDOLE INTESTINALI: introflessioni della lamina propria della mucosa, nel tenue e nel crasso MICROVILLI: specializzazione nella superficie apicale degli enterociti Gli enterociti originano dalle cripte intestinali e migrano lungo i villi. Si cheratinizzano durante il processo vitale e terminano il loro ciclo desquamandosi all’apice dei villi. TONACA MUCOSA: epitelio – enterociti (monostrato di cellule cilindriche con nucleo basale e microvilli)

c. caliciformi mucipare interposte tra gli enterociti lamina propria – connettivo lasso, ghiandole intestinali / cripte di Lieberkuhn muscularis mucosae – strato sottile

TONACA SOTTOMUCOSA: connettivo con vasi e plesso sottomucoso di Meissner TONACA MUSCOLARE: strato interno circolare, strato esterno longitudinale. Plesso mienterico di Auerbach

STROMA VILLARE: vaso chilifero, vasi sanguigni, macrofagi, mastociti, linfociti, fibroblasti

GHIANDOLE INTESTINALI / CRIPTE DI LIEBERKUHN: introflessioni della lamina propria della mucosa - c. caliciformi mucipare: muco protettivo aspecifico - c. neuroendocrine (cellule G del duodeno): colecistochinina, secretina => motilità della cistifellea - c. staminali: rimpiazzo per tutte le cellule dell’intestino. Rigenerano l’epitelio (desquamazione fisiologica) - c. di Paneth: granuli acidofili occupano il citoplasma, quindi appaiono rosse. Sorveglianza immunitaria per gli agenti estranei => preservano la sterilità del tenue (nel crasso, è presente la flora batterica)

TENUE MESENTERIALE: ILEO Presenza di aggregati linfoidi giganti nella sottomucosa (placche di Peyer). In corrispondenza, i villi si rarefanno o si annullano, producendo un lume mammellonato. Sorveglianza contro reflussi di batteri dal colon all’ileo.

COLON #30 – sezione longitudinale H20 – sezione trasversale

la struttura è sostanzialmente simile al tenue mesenteriale, ma ci sono tre differenze:

NO VILLI

GHIANDOLE INTESTINALI SENZA CELLULE DI PANETH

MUSCOLATURA LONGITUDINALE ESTERNA è DISCONTINUA (presente solo nelle tenie intestinali)

APPENDICE VERMIFORME #29

sezione trasversale TONACA MUCOSA: aggregati linfoidi con centri germinativi, ghiandole intestinali, NO villi TONACA SOTTOMUCOSA: connettivo, senza aggregati linfoidi TONACA MUSCOLARE: strato circolare interno, strato longitudinale esterno (continuo) TONACA SIEROSA: peritoneo permette la vascolarizzazione tramite il mesenteriolo

DUODENO e GIUNZIONE GASTRODUODENALE #27

ispessimento della muscolatura circolare interna, passaggio graduale ghiandole piloriche diventano sempre più simili alle cripte intestinali NO passaggio netto come giunzione gastroesofagea (linea Z, epitelio meccanico => funzionale) TONACA MUCOSA: epitelio cilindrico monostratificato con villi, microvilli e aggregati linfoidi TONACA SOTTOMUCOSA: ghiandole duodenali di Brunner, tubulari composte a secreazione mucosa (proteggono il bulbo duodenale dall’acidità gastrica, neutralizzata dal pancreas tramite lo ione bicarbonato nel duodeno discendente, dove non ci sarà più bisogno delle ghiandole di Brunner) TONACA MUSCOLARE: strato circolare interno molto sviluppato (organizzazione sfinteriale) strato longitudinale esterno TONACA SIEROSA: peritoneo

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APPARATO RESPIRATORIO

#21, trachea trasversale con esofago, tricromica tonaca mucosa: epitelio respiratorio (cilindrico pseudostratificato ciliato con c. caliciformi mucipare) tonaca sottomucosa: connettivo con plessi vascolari e ghiandole tracheali (tubuloacinose composte) tonaca fibrosa: anelli fibrocartilaginei incompleti di cartilagine ialina, uniti tra loro da legamenti anulari di connettivo, e uniti con l’esofago dal muscolo tracheoesofageo

H4, trachea longitudinale, e.e. anelli tracheali sovrapposti e mantenuti tramite leg. anulari, dati dallo sdoppiamento del connettivo fibroso

#24, bronco segmentale, pas (polisaccaridi di c. mucipare e cartilagine ialina in fucsia) vie aeree all’interno del parenchima polmonare placche cartilaginee incomplete sostituiscono gli anelli completi dei bronchi principali poca muscolatura liscia, compare maggiormente successivamente nei bronchioli per regolare il lume

#22, bronco subsegmentale, e.e. mancano le placche cartilaginee, sostituite da fibrocellule muscolari lisce epitelio respiratorio si abbassa e perde le ciglia cellule di Clara al posto di cellule caliciformi mucipare, poichè serve un muco meno viscoso e leggermente sieroso, in grado di scogliere il muco che eventualmente si accumula e ostruisce i bronchioli terminali

H26, porzione terminale dell’albero respiratorio, e.e. epitelio respiratorio continua nei dotti alveolari, poi nei bronchioli respitarori, infine negli alveoli epitelio alveolare: pneumociti di tipo 1, evoluzione dell’epitelio respiratorio, pavimentosi, rivestimento

pneumociti di tipo 2, evoluzione delle cellule di Clara, sporgenti, surfactante macrofagi, sterilità alveolare. polmoni diventano grigi con l’invecchiamento (antracosi)

vaso lontano dalla via respiratoria => vena vaso vicino alla via respiratoria => arteria

barriera aria-sangue: epitelio alveolare lamina propria alveolo-capillare endotelio capillare trachea: anelli incompleti bronchi principali e lobari: anelli completi, pervietà assoluta bronchi segmentali: placche cartilaginee incomplete, poca muscolatura liscia bronchi subsegmentali: muscolatura liscia, no ciglia, pervietà regolata bronchi terminali: ultimo tratto delle vie aeree, si aprono nel parenchima polmonare nei dotti alveolari bronchi respiratori: scambio respiratorio, fanno parte del parenchima polmonare, non delle vie aeree

procedendo verso divisioni più piccole: l’epitelio si abbassa e perde le ciglia la sottomucosa e le ghiandole sottomucose diminuiscono la cartilagine viene rimpiazzata da cellule muscolari lisce a/v. bronchiali (circolazione trofica) arrivano ai bronchioli terminali a/v. polmonari (circolazione funzionale) sono le uniche che arrivano agli alveoli

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APPARATO URINARIO

RENE #34 – tricromica, H27 – e.e.

CORTICALE (esterna, rossa): SI corpuscoli di Malpighi NO orientamento prevalente dei tubuli (ci sono diversi piani di sezione) - parte esterna: cortex corticis (NO corpuscoli di Malpighi) - parte convoluta: corpuscoli di Malpighi, segmenti convoluti dei tubuli prossimale e distale [differenti piani di sezione, NO orientamento prevalente] - parte non convoluta: raggi midollari di Ferrein, midollare che entra nella corticale, contiene i segmenti rettilinei dei tubuli prossimale e distale disposti secondo un orientamento prevalente longitudinale (NO convoluto)

MIDOLLARE (interna, acquamarina): NO corpuscoli di Malpighi SI orientamento prevalente dei tubuli, longitudinale o trasversale (non ci sono diversi piani di sezione) ansa di Henle, endotelio piatto, lume piccolo segmenti rettilinei dei tubuli prossimale e distale, lume intermedio dotto collettore, cellule grandi, lume grande dotto papillare, dalla confluenza dei dotti collettori, si aprono nella papilla (apide della piramide, nel calice minore della pelvi renale). calici minori e papille sono rivestiti da urotelio

tubuli prossimali: c. cilindriche con microvilli, grandi, colorate. terminano nella midollare esterna tubuli distali: c. cubiche senza microvilli, piccole, chiare. terminano nella midollare interna. tornando in corrispondenza del proprio glomerulo, si accostano ad esso e alcune cellule si specializzano (macula densa)

VASCOLARIZZAZIONE ARTERIOSA a. interlobari, risalgono le colonne renali di Bertin. Alla base delle piramidi piegano verso la base a. arcuate, sulla base delle piramidi renali, nella giunzione cortico-midollare - a. rette vere, nella midollare, vascolarizzazione trofica della midollare (rete capillare midollare) - a. interlobulari, nella corticale - rr. capsulari, capsula e cortex corticis - rr. glomerulari, rete mirabile arteriosa, vascolarizzazione funzionale - rr. corticali/tubulari, vascolarizzazione trofica della corticale (rete capillare corticale) - a. rette spurie, vascolarizzazione trofica della midollare (rete capillare midollare)

CORPUSCOLO RENALE DI MALPIGHI capsula di Bowman foglietto parietale, rivestimento interno della parte esterna della capsula (esternamente, connettivo) foglietto viscerale, rivestimento della parete esterna dei capillari glomerulari (podociti) glomerulo vascolare rete mirabile arteriosa, ultrafiltro ad alta pressione (a. afferente => glomerulo capillare => a. efferente) mesangio intraglomerulare, produce membrana basale della barriera di filtrazione

APPARATO IUXTAGLOMERULARE - macula densa, osmocettorei - mesangio extraglomerulare, passaggio di informazioni dalla macula densa alle c. iuxtaglomerulari (nel polo vascolare) - cellule iuxtaglomerulari, barocettori, producono renina (per aumentare la pressione arteriosa)

BARRIERA DI FILTRAZIONE - endotelio capillare - membrana basale (prodotta dalle c. del mesangio intraglomerulare) - pedicelli dei podociti uniti dai diaframmi di filtrazione

VESCICA (#36) - URETERE (#37)

NO TONACA SOTTOMUCOSA (per la mancanza di una muscularis mucosae che la delimiti) tonaca mucosa: urotelio (c. ad ombrello), lamina propria densa e lassa (motilità) tonaca muscolare: muscoli ad andamento plessiforme tonaca avventizia / sierosa: connettivo o mesotelio