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ancAperta Periodico di comunicazione della Banca del Cilento di Sassano e Vallo di Diano e della Lucania - Reg. Tribunale di Vallo della Lucania n.181/2012- Direttore: Gerardo Russo - Stampa: Arti Grafiche Lapelosa Srl - Sala Consilina Anno VI - numero 5 - Ottobre 2017 La Banca e la Fondazione vicine ai giovani del territorio Azienda del mese: Trotta Logistics 6 Socio del mese: Cono Femminella 5 Metaponto: “Sulle orme di Pitagora” 15 Una filiale al mese: Sassano 4 http://www.bcccilentoelucaniasud.it Scuola-Lavoro: un aiuto concreto per i giovani Il punto del Direttore Generale Ciro Solimeno “Il consiglio che voglio dare ai giovani è innanzitut- to quello di diventare professionalmente validi” così il presidente della Banca del Cilento, di Sassano e Vallo di Diano e della Lucania, Pasquale Lucibello, commen- ta l’avvio del corso di formazione per i giovani studenti degli istituti tecnici commerciali di Sapri. Il presidente ha un debole Il punto del Presidente Pasquale Lucibello Dobbiamo aiutare i nostri giovani a rimanere in questo territorio SEGUE A PAG. 2 Avviato a Sapri un seminario di formazione per gli alunni degli istituti tecnici Fondazione “Grande Lucania Onlus”, Banca del Cilento, di Sassno e Vallo di Diano e della Lucania, scuola, associazioni, professionisti ed enti territoriali in sinergia per aiutare gli studenti del territorio a costruire competenze che escano fuori dai banchi, questo il senso del progetto presentato nell’aula consiliare di Sapri, ai ragazzi dell’istituto tecnico commerciale della città. L’opportunità di questa sinergia è stata colta grazie ai progetti “Scuola-Lavoro” che prevedono alcune ore di tirocinio pratico per gli studenti delle scuole superiori, ma rimane viva la progettualità di formare un modello di interazione tra l’istituto di credito cooperativo, il mondo dell’associazionismo e le agenzie di formazione del territorio di competenza. Come infatti spiega il dottor Davide D’Angelo, commercialista e rappresentante dell’associazione “Forum del Lavoro a Sud”, concluso questo corso, ve ne saranno altri per gli imprenditori e per quanti vogliano fare impresa: corsi aperti a tutti per un sistema di formazione continua e aggiornata avente ad oggetto il difficile mondo della finanza e del sistema fiscale. Il corso appena aperto prevede sei incontri che si svolgono il venerdì. Si alterneranno nelle lezioni il dottore D’Angelo per quanto attiene alla parte amministrativa e fiscale e il Responsabile Crediti della Bcc, dottore An- drea Amodio, che in passato ha già svolto, con ottimi riscontri, numerosi incontri con i ragazzi delle scuole del territorio. Nella lezione di venerdì 17 novembre, oltre all’approccio al settore fiscale, hanno incontrato gli stu- denti anche due imprese di successo del territorio, questo per dimostrare che con l’impegno, la costanza e la professionalità si possono realizzare grandi cose anche in territori distanti dai grossi centri di produzione e di attività economico-finanziaria. BANCA del CILENTO di SASSANO e VALLO DI DIANO e della LUCANIA SERVIZI A PAG. 2 - 3 All’interno il supplemento: BancAperta Arte - Cultura - Scienza MATERA: Le Giornate Ovidiane PAGINA 9 CULTURA: L’autunno, la vendem- mia e il profumo del mosto: una visione antropologia dell’arte. PAGINA 8 CERASO: Dialoghi sul Male PAGINA 9 “È una iniziativa alla quale abbiamo aderito subito che è stata proposta dall’Associazione “Forum del Lavo- ro a Sud” nella persona del dottore D’Angelo. Assie- me abbiamo programmato questo primo intervento di avvicinamento all’autolavoro dei giovani e non a caso oggi vi sono nell’aula i com- ponenti delle quinte classi dell’isti- SEGUE A PAG. 3 Il bullismo nel sistema bancario Uno dei fenomeni sociali che è attualmente argomento di analisi e riflessioni è quello del bullismo. Il bullismo è quel fenomeno con cui vengono definiti quei compor- tamenti messi in atto con l’intenzione di prevaricare e vessare un soggetto che si considera incapace di difender- SEGUE A PAG. 3 di Stefano Antonello Aumenta Funzionario Banca del Cilento, di Sassano e Vallo di Diano e della Lucania

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ancApertaPeriodico di comunicazione della Banca del Cilento di Sassano e Vallo di Diano e della Lucania - Reg. Tribunale di Vallo della Lucania n.181/2012- Direttore: Gerardo Russo - Stampa: Arti Grafiche Lapelosa Srl - Sala Consilina

Anno VI - numero 5 - Ottobre 2017

La Banca e la Fondazione vicine ai giovani del territorio

Azienda del mese: Trotta Logistics 6

Socio del mese: Cono Femminella 5

Metaponto: “Sulle orme di Pitagora” 15

Una filiale al mese: Sassano 4

http://www.bcccilentoelucaniasud.it

Scuola-Lavoro: un aiuto concreto per i giovani

Il punto del Direttore Generale Ciro Solimeno

“Il consiglio che voglio dare ai giovani è innanzitut-to quello di diventare professionalmente validi” così il presidente della Banca del Cilento, di Sassano e Vallo di Diano e della Lucania, Pasquale Lucibello, commen-ta l’avvio del corso di formazione per i giovani studenti degli istituti tecnici commerciali di Sapri. Il presidente ha un debole

Il punto del Presidente Pasquale Lucibello

Dobbiamo aiutare i nostri giovani a rimanere in questo territorio

segue a pag. 2

Avviato a Sapri un seminario di formazione per gli alunni degli istituti tecnici Fondazione “Grande Lucania Onlus”, Banca del Cilento, di Sassno e Vallo di Diano e della Lucania, scuola, associazioni, professionisti ed enti territoriali in sinergia per aiutare gli studenti del territorio a costruire competenze che escano fuori dai banchi, questo il senso del progetto presentato nell’aula consiliare di Sapri, ai ragazzi dell’istituto tecnico commerciale della città. L’opportunità di questa sinergia è stata colta grazie ai progetti “Scuola-Lavoro” che prevedono alcune ore di tirocinio pratico per gli studenti delle scuole superiori, ma rimane viva la progettualità di formare un modello di interazione tra l’istituto di credito cooperativo, il mondo dell’associazionismo e le agenzie di formazione del territorio di competenza. Come infatti spiega il dottor Davide D’Angelo, commercialista e rappresentante dell’associazione “Forum del Lavoro a Sud”, concluso questo corso, ve ne saranno altri per gli imprenditori e per quanti vogliano fare impresa: corsi aperti a tutti per un sistema di formazione continua e aggiornata avente ad oggetto il difficile mondo della finanza e del sistema fiscale.

Il corso appena aperto prevede sei incontri che si svolgono il venerdì. Si alterneranno nelle lezioni il dottore D’Angelo per quanto attiene alla parte amministrativa e fiscale e il Responsabile Crediti della Bcc, dottore An-drea Amodio, che in passato ha già svolto, con ottimi riscontri, numerosi incontri con i ragazzi delle scuole del territorio. Nella lezione di venerdì 17 novembre, oltre all’approccio al settore fiscale, hanno incontrato gli stu-denti anche due imprese di successo del territorio, questo per dimostrare che con l’impegno, la costanza e la professionalità si possono realizzare grandi cose anche in territori distanti dai grossi centri di produzione e di attività economico-finanziaria.

Banca del cilento di SaSSano e Vallo di diano e della lucania

servizi a pag. 2 - 3

All’interno il supplemento: BancAperta

Arte - Cultura - Scienza

Matera: Le Giornate Ovidiane pagina 9

Cultura: L’autunno, la vendem-mia e il profumo del mosto: una visione antropologia dell’arte.

pagina 8 Ceraso: Dialoghi sul Male pagina 9

“È una iniziativa alla quale abbiamo aderito subito che è stata proposta dall’Associazione “Forum del Lavo-ro a Sud” nella persona del dottore D’Angelo. Assie-me abbiamo programmato questo primo intervento di avvicinamento all’autolavoro dei giovani e non a caso oggi vi sono nell’aula i com-ponenti delle quinte classi dell’isti- segue a pag. 3

Il bullismo nel sistema bancario

Uno dei fenomeni sociali che è attualmente argomento di analisi e riflessioni è quello del bullismo. Il bullismo è quel fenomeno con cui vengono definiti quei compor-tamenti messi in atto con l’intenzione di prevaricare e vessare un soggetto che si considera incapace di difender- segue a pag. 3

di Stefano Antonello AumentaFunzionario Banca del Cilento, di Sassano e Vallo di Diano e della Lucania

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BancAperta - Anno VI - Numero 5 - Ottobre 20172

particolare per il futuro dei giovani nel territorio perché impegnarsi su questo fronte significa far vivere il territorio: non permettere, infatti, che questo perda le sostanze vitali dà un senso concreto della presenza di una banca di credito cooperativo. E’ un obiettivo, ma è allo stesso tempo una tenace scommessa, quella di fare in modo che le forze più giovani e competenti non abbandonino i luoghi dove sono nati e si sono spe-

cializzati. “La professione, a mio avvi-so, è la cosa più importante per potersi approcciare alla società e al mondo del lavoro” continua il presidente Lucibello. Lo sforzo della Banca è quindi neces-sario per dare un valido aiuto ai giova-ni di questo territorio?Certo, è l’obiettivo prioritario. Oggi sia-mo a Sapri per mettere in cantiere, an-cora una volta, una serie di incontri con i giovani alunni delle scuole. Questo è un progetto che si inserisce nel discor-

so di alternanza scuola lavoro. Vo-gliamo cercare, nel nostro piccolo, di spiegare ai nostri giovani che cosa avviene nel modo reale, portandoli da un’attività teorica, quella dell’inse-gnamento scola-stico, valida per l’apprendimento generale, a un’at-tività di riscontro

E’ nostro dovere aiutare i giovani a rimanere in questo territorio

Il punto del Presidente Pasquale Lucibello

Vogliamo cercare, nel nostro piccolo, di spiegare ai nostri giovani che cosa avviene nel modo reale

segue dalla priMa

pratico per far capire loro cosa avviene concretamente nel mondo della banca, nel mondo delle imprese, in quello del lavoro. È chiaro che pure loro un doma-ni, divenuti classe dirigente, dovranno impegnarsi per entrare nel circuito eco-nomico. Noi siamo vicini per accompa-gnarli, per far capire loro come funziona il mondo della finanza, in che modo vi si può operare. Siamo a disposizione per

tutto quello che è necessario conoscere: sono a volte operazioni abbastanza com-plesse, ma le facciamo con molta volon-tà ed interesse per essere vicini a loro e per dargli la possibilità di poter crescere.

Sopra: l’intervento del Presidente della Bcc, Pa-squale Lucibello all’incontro con i ragazzi di Sapri A sinistra: momenti della convention

“Devo dire che ho guardato lontano per-ché io ho cominciato a parlare della ne-cessità di elevare il livello culturale dei giovani diversi anni fa e vedo con piacere che l’attuale governo ha istituito il bonus culturale per i giovani”. Così il presiden-te della Fondazione “Grande Lucania Onlus” Francesco Castiello, commenta la giornata di avvio del corso per i gio-vani studenti di Sapri. “Evidentemente

era una profezia, quella mia, azzeccata” continua Castiello “non una difficile pro-fezia, non c’è nulla di originale e di alta inventiva. È la constatazione che la cultu-ra non serve solo ad affinare l’educazione e la sensibilità di un paese e della classe

giovanile che sarà poi la classe dirigen-te, ma anche delle ricadute economiche importanti. Mi permetto di citare un solo caso, ma l’elenco sarebbe sterminato. A Bologna, alcuni anni fa, c’è stata la mo-stra di Vermeer, un grosso pittore olan-dese, secondo solo a Rembrandt; ebbene un solo quadro di Vermeer, “La ragazza con l’orecchino”, ha comportato l’arrivo a Bologna di trecentomila visitatori e vi

parlo per esperienza per-sonale, perché impegnato in attività professionali presso il locale TAR, do-vetti ricorrere al l’ospitali-tà di una famiglia amica in quanto i posti negli alber-ghi di Bologna erano to-talmente esauriti. Vedete, una mostra di pittura, con un solo quadro, ma orga-nizzata bene, ha provocato l’afflusso di trecentomila

visitatori, diluiti nell’arco di un mese, con ristoranti e alberghi che hanno lavo-rato a pieno ritmo. La cultura ha una forte ricaduta economica se le manifestazioni culturali si organizzano con saggezza”. “E’ un seminario dedicato alla forma-

zione finanziaria perché questa materia è molto spesso trascurata e neglet-ta”, così Davide D’Angelo, dottore commercialista e impegnato nel settore del-la formazione, commenta l’incontro con i giovani degli istituti commercia-li sapresi. E’ stato proprio l’impulso dell’associazione “Forum del Lavoro a Sud”,

guidata dal dot-tore D’Angelo, a creare le con-dizioni affinché scuola e banca potessero incon-trasi in una serie di lezioni prati-che nell’ambi-to del progetto “scuola-lavoro”. “Questo corso” afferma D’An-gelo “viene curato ad alto livello dai diri-genti e dai funzionari della Bcc, che ha condiviso questo progetto sino a predi-sporne tutte le fasi didattiche e formative. Il corso, in questa prima fase, è rivolto ai ragazzi degli studi superiori nell’ambito del progetto di alternanza scuola-lavoro, poi sarà allargato ai piccoli imprenditori, a chi voglia fare impresa e a tutti coloro che hanno bisogno di apprendere e capire come funzionano i meccanismi finanziari di investimento, di gestione della tesore-ria sotto il profilo dell’andamento rela-zionale con le banche ed altre importanti funzioni. Voglio esortare questi ragazzi ad essere consapevoli delle loro capacità, delle loro possibilità e puntare ad un pro-getto proprio perché, qualora ne abbiano voglia e passione, ci sono gli strumenti e le condizioni per poterlo realizzare”. Du-rante la presentazione del corso nell’aula consiliare di Sapri c’è molto entusiasmo anche tra i docenti che hanno preso pare a questo progetto. “Mi aspetto che i ragazzi possano apprende un po’ di pratica” af-ferma la professoressa Gerarda Cantelmo

“perché quello che si svolge in classe è sì legato al mondo del lavoro, ma sono lezioni di natura cattedratica con qualche ora di laboratorio. Mi aspetto che i ragaz-zi possano cogliere il risvolto di quello che già apprendono in classe, percepen-do maggiormente la realtà economica e il mondo del lavoro. E’ una buona ragione, quindi, per essere motivati a studiare con maggiore impegno perché comprendano che quello che vanno a studiare esiste realmente, nelle banche e nelle imprese. I ragazzi che sono qui oggi, appartengo al corso di Amministrazione, Finanza e Marketing, sono quindi maggiormente pronti ad apprendere di più, il senso reale della finanza nelle banche, negli investi-menti e nel risparmio. E’ questo anche il motivo per il quale vi sono qui rappresen-tanti del mondo del lavoro, imprenditori, bancari e nello stesso tempo, noi, che nel nostro piccolo rappresentiamo il mondo della scuola.”

Scuola, associazioni, Banca e Fondazione per dare un contributo culturale ai ragazzi L’importanza della sinergia territoriale finalizzata a creare reti di competenze e professionalità nei territori

Momenti dell’incontro con i ragazzi dell’istituto tecnico commerciale di Sapri

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BancAperta - Anno VI - Numero 5 - Ottobre 2017 3

Il bullismo nel sistema bancario e il ruolo del credito cooperativo I tempi sono maturi per provare ad impostare lo sviluppo nel solco dei migliori valori che ci hanno tramandato i nostri genitori

si o particolarmente debole.Negli ultimi tempi, infatti, episodi di cronaca sono diventati particolarmente eclatanti ed hanno scosso nel profondo l’opinione pubblica, tendenzialmente orientata a stigmatizzare tali atteggia-menti. Quello che accade in questi mesi nel mondo del credito cooperativo ed, anco-ra di più, quello che accadrà nel corso del prossimo anno mi spinge a fare alcune considerazioni che possono essere parti-colarmente attinenti all’argomento del ti-tolo di questo scritto. Il sistema del credi-to cooperativo si è sempre connotato per

essere stato un baluardo nel sostenere le famiglie e le piccole imprese nelle pro-prie attività. Negli ultimi decenni dello scorso secolo, infatti, il sistema delle banche nazionali ha prestato sempre poca attenzione a quello che era il mon-do dei “piccoli” clienti e delle “piccole” comunità interne.Il compito di sostenere l’economia di zone disagiate e ritenute marginali è stato assolto, per la maggio parte, dal-le piccole banche cooperative, che per vocazione avevano nei propri statuti l’impegno di stimolare il benessere eco-nomico e sociale dei comprensori di ri-ferimento, piuttosto che perseguire mere logiche di profittabilità. Ora siamo alle

porte di un cambiamento radicale del si-stema delle banche cooperative.Se da una parte è vero che qualsiasi orga-nizzazione deve, nel pieno rispetto della teoria darwiniana dell’evoluzionismo, essere resiliente, al fine di assecondare i mutamenti avvenuti nel corso del tem-po nella società e nei sistemi complessi, come quelli economici, i dubbi e le in-certezze sul futuro, sono da considerarsi pienamente legittimi. D’altronde le crisi di banche nazionali ed alcune banche popolari, non banche di credito coope-rativo giova ricordarlo, imponevano una riforma delle regole di condotta e di vi-gilanza.Le banche di credito cooperativo, in os-

sequio a tale orientamento, confluiran-no, molto probabilmente, in due gruppi economici che avranno geneticamente e strutturalmente delle caratteristiche e delle peculiarità diverse da quelle delle singole banche che li andranno a com-porre. Il futuro, pertanto, presenta de-gli scenari nuovi nei quali non solo le banche ma anche il sistema economico, soprattutto dei nostri comprensori, deve adeguarsi ai nuovi tempi. Il modo di fare impresa ed il ruolo dei consulen-ti aziendali non può essere immune da questi fenomeni di cambiamento. Non sono particolarmente preoccupato, ma, ritengo che se sapremo utilizzare gli strumenti a nostra disposizione potreb-

bero esserci anche delle opportunità e delle occasioni imperdibili.Tutto ciò sarà vero soprattutto per le no-stre zone, connaturate da un’endemica debolezza, figlia di una situazione che, pur essendo oggettivamente vera, mi sembra patetico ricordare: la questione meridionale. Ritengo che oggi la nostra classe im-prenditoriale, alcuni politici ed il mana-gement delle nostre banche sia ormai in grado di assistere con professionalità e competenza il nostro meridione. Se sapremo utilizzare tutte le leve dello sviluppo: professionalità, internaziona-lizzazione ed utilizzo consapevole delle risorse europee, potremo difenderci da-gli atti di bullismo economico che per decenni abbiamo patito. Forse, abbiamo ereditato, da parte di chi logisticamente è stato più fortunato di noi la diceria di essere incapaci nel pro-gettare e guidare il nostro futuro. Personalmente, sono convinto che i tempi siano maturi per provarci ad im-postare lo sviluppo, nel solco dei mi-gliori Valori, che ci hanno tramandato i nostri genitori. La Nostra Banca, pur tra le oggettive difficoltà di questo storico momento, è preparata al cambiamento e sarà sempre pronta ad aiutare i nostri soci e clienti nel realizzare i propri progetti.

Progetto Scuola-Lavoro: un aiuto concreto per i giovani del territorio

I giovani saranno la classe dirigente del futuro, è necessario dunque offrire loro ogni supporto di competenze

Il punto del Direttore Generale Ciro Solimeno

tuto tecnico commerciale di Sapri. È una esperienza alla quale teniamo molto e abbiamo inteso ripercorre il processo di avvio di una impresa, una impresa di qualsiasi genere partendo dalla ditta in-dividuale sino alle forme societarie più evolute come le società di capitali e le SpA.” Quando si tratta di incontrare i giovani cercando di trasferire loro quel-le competenze necessarie per entrare nel mondo del lavoro, la Banca del Cilen-to, di Sassano e Vallo di Diano e della Lucania, mostra sempre grande entusia-smo. Non è la prima volta che la Bcc si apre al mondo giovanile e soprattutto al

mondo della scuola. Basta citare come esempio, l’iniziativa promossa dall’al-lora Banca del Cilento per i giovani del Liceo Scientifico “Leonardo Da Vinci” di Vallo della Lucania, “Lupo Alberto incontra la Finanza”, un percorso a fu-metti che chiarivano alcuni termini del settore economico-finanziario, per ren-dersi conto di quanto l’istituto di credito cooperativo sia sempre pronto ad affian-care i docenti nel mostrare il lato con-creto del sistema bancario locale. I gio-vani saranno la classe sociale e la classe dirigente del futuro, è necessario quindi offrire loro ogni supporto di competen-ze affinché possano svolgere al meglio questo ruolo, è questo il principio che ha sempre animato il rapporto tra gli istituti

scolastici e la Banca. Ascoltando i ragaz-zi, si percepisce la possibilità di fare impresa nel proprio territorio.Questa è già un buon punto di par-tenza, non Le sem-bra? L’intendimento del-la nostra attività tra i giovani è proprio questo: cominciare a dare le prime basi teorico-pratiche per

far capire difficoltà e i vantaggi che si devono affrontare e conoscere e quali sono in particolare le prime difficoltà che si devono superare. Facciamo questo seminario di concerto con l’associazione del dottore D’Angelo proprio per dare ai giovani i primi rudimenti nel campo am-ministrativo, fiscale e tributario. Qualcuno ha detto che il sogno sarebbe quello di lavorare in banca. Cosa pos-siamo dire a questi ragazzi? Noi ce lo auguriamo che qualcuno ven-ga a lavorare in banca perché è il coro-namento di un sogno come lo è stato in

passato per tanti di noi. Ben venga; del resto le Bcc sono banche del territorio che impiegano in questo le proprie risor-se, non solo quelle finanziarie, ma anche quelle professionali, questo perché rite-niamo che nel Mezzogiorno vi siano tan-ti giovani molto preparati e i nostri im-piegati, i nostri dirigenti ne danno prova ogni giorno all’interno della nostra fa-miglia che è la cooperazione di credito.

A sinistra: l’intervento del direttore generale, dot-tor Ciro Solimeno, alla covention di Sapri. In alto: momenti dell’incontro con i giovani

segue dalla priMa

segue dalla priMa

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BancAperta - Anno VI - Numero 5 - Ottobre 20174

Sassano: la performance della filiale storica della Bcc

Quando una Bcc cresce, riesce a creare sviluppo sui territori nei quali opera: crea economie, determina il progresso socia-le di quei territori. “Si ha vero progresso, quando le tecnologie e le iniziative sono alla portata di tutti” diceva Henry Ford nel pieno della seconda rivoluzione industria-

le. A distanza di un secolo questa afferma-zione è ancora vera e lo sarà per sempre poiché questo concetto è un assioma dello sviluppo. Si ha vera crescita, infatti, solo quando si dà almeno una possibilità a tutti di creare qualcosa che possa essere impor-tante per se stessi e per gli altri. L’aggrega-zione tra Banca del Cilento e Lucania Sud e Bcc di Sassano, con la creazione di una nuova Bcc con maggiori possibilità di assi-stere i soci, i clienti e le famiglie sta offren-do ottimi risultati per i territori serviti. Lo si evince sempre più chiaramente nei viaggi che questo periodico compie tra le filiali e le aziende. “Ad un anno dall’aggregazio-ne, possiamo dire che i dati sono molto

soddisfacenti” così il preposto della filiale di Sassano, dottor Antonio Mauri, ci par-la dei risultati e delle performance di una agenzia storica per la ex Bcc di Sassano. E’ stato infatti proprio a Sassano che, alcuni decenni fa, la Bcc ha compiuto i suoi primi passi nel mondo produttivo ed imprendi-toriale del Vallo di Diano. L’operatività dell’aggregazione è avvenuta da poco più di un anno. Avevamo visitato questa filiale nel 2016, a poco più di un mese dall’av-venuta operatività dell’aggregazione. A distanza di un anno, le performance sono divenute entusiasmanti. “Stiamo riuscen-do ad assistere le aziende nel migliore dei modi” continua il dottor Mauri “acquisia-mo nuova clientela, sia imprese sia retail e penso che i clienti siano soddisfatti per come li stiamo

assistendo, come pure le famiglie, in termini di acquisti prima casa, mutui ipotecari, crediti al consumo. I volumi delle imprese sono aumentati. In de-finitiva penso che stiamo facendo un buon lavoro. Le imprese rap-presentano la fun-zione principale e l’acceleratore del sistema economi-

co. Una banca di credito cooperativo più grande, come quella che è nata, può aiutare in misura maggiore le aziende del territorio. Da quando l’operatività è andata a regime, è possibile a fare delle operazioni medio-grandi. Mi può confer-mare questo dato?Con la fusione la banca è diventata più grande, dunque le operazioni che si stanno facendo sono

Una filiale al mese

Antonio Mauri: “Ad un anno dall’aggregazione, possiamo dire che i dati sono molto soddisfacenti”

medio-grandi, cosa che era impensabile per le due banche che si sono aggregate. Attualmente, infatti, abbiamo alcune ope-razioni medio-grandi in corso. Sono ope-razioni per una clientela che prima di noi non aveva la possibilità di accedere a un credito maggiore perché v’erano dei limiti più bassi.Socia di questa filiale è l’azienda “Trotta Logististics Srl”, che si reputa molto sod-disfatta del rapporto e dell’assistenza da parte della nuova banca, tanto che l’ot-tanta per cento dei suoi volumi sono am-ministrati da questa filiale. E’ così?Queste è una delle operazioni che mi rende più felice. La “Trotta Logistics” rappre-

senta la storia di un ragazzo che ha acquisito l’azienda familiare, un ra-gazzo al quale abbiamo dato fiducia e che ce l’ha ben ripagata, già dal primo momento, aumentando pure le commesse. Questo nuovo cliente, poi socio, è arrivato in questa filiale insieme a me, un anno fa, ed insie-me stiamo crescendo.Lei è stato vicepreposto alla filiale di Vallo della Lucania, qual è, a suo avviso, la differenza a livello di attività imprenditoriali tra Cilento e Vallo di Diano? Io credo che il Vallo di Diano sia il cuore pulsante di tutta la banca. Qui abbiamo imprese molto grandi, aziende che distribuiscono in tutto il

Centro-Sud, che esportano all’estero. Qui “fare azienda” significa lavorare tutto l’anno, nel Cilento invece si è legati in buona parte al settore dell’edilizia e del turismo, comparti che, vuoi per la crisi, vuoi per il carattere vero e proprio della stagionalità, riescono a lavorare per una frazione più o meno lunga dell’anno.

Dalla prima colonna in alto: Antonio Mauri, pre-posto della filiale di Sassano. Sotto: il personale della filiale. Al centro: l’esterno della filiale. Sopra: il personale femminile della filiale di Sas-sano insieme con la Vicepresidente Vicaria, Rosa Lefante.

Il Collegio Sindacale in un giro di routine per le filialiA Sassano abbiamo avuto modo di incontrare il presidente del Collegio Sindacale Adolfo Bittarelli Proprio mentre stavamo entrando nella filiale di Sassano, abbiamo incontrato il presidente del Col-legio Sindacale, Adolfo Bittarelli, in compagnia di altri due colleghi in agenzia per controlli di routine. “Il collegio sindacale” afferma il dottor Bittarelli “gira per quasi tutte le filiali. Abbiamo effettuato un primo giro prima dell’aggregazione, ora siamo qui a Sassano per verificare l’andamento, sia per quanto riguarda la materia reale d’istruzione dei titoli an-cora presenti e più che altro per materie specifiche in tema di controllo del credito e di antiriciclaggio.Cosa pensa sull’andamento generale della banca?Il collegio effettua un controllo su quelle che sono le attività della banca. Naturalmente prende atto di quelli che sono gli sviluppi posti in essere e della

gestione di questa nuova entità venuta fuori dalla fusione. Indubbiamente la valutazione è positiva: si vedono numeri interessanti che danno buone prospettive di sviluppo nel futuro.Quali sono le prospettive di crescita, a suo avviso?La crescita va effettuata non solo in termini di numeri, quanto anche in termini di solidità nella stessa crescita. Non bisogna quindi soltanto aumentare, ma anche consolidare, dare sicurezza a questa crescita fondata sul credito e sull’erogazione stessa.

Il Presidente del Collegio Sindacale, Adolfo Bittarelli

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BancAperta - Anno VI - Numero 5 - Ottobre 2017 5

Da un’impresa di autotrasporti ad una azienda di logistica e spedizioni

Socio del mese: Cono Femminella

Alla fine degli anni ‘90 inizia l’attività della “Autotrasporti Femminella” che in pochi anni diventa leader nazionale del settore “Ci prendiamo cura per te di ogni aspetto legato alla logistica: dallo stoccaggio alla consegna”, così si leg-ge sul sito dell’azienda “Autotrasporti Femminella”, con sede operativa a Sassano. La storia di questa azien-da sembra rimandare al sogno americano: due giovani che partono dal nulla e nel giro di un ventennio riesco-no a creare una delle realtà imprenditoriali più impor-

tanti nel Centro-Sud sul piano della logistica e del tra-sporto nazionale ed internazionale di carichi completi e singoli pallet di merci refrigerate e

secche. “L’azienda nasce nel ‘97” ci dice l’amministra-tore Cono Femminella, “la società è composta da me e mio fratello: abbiamo comprato un camion ed abbiamo

iniziato a fare dei trasporti in tutta Italia. Ovviamente nel corso degli anni le esigenze sono cambiate, già nel 2000, infatti, abbiamo cominciato a fare distribuzione e logistica”.Quindi è proprio alla fine degli anni ‘90 che si ha questa grossa trasformazione nell’ambito del settore autotrasporti: si passa dal servizio dall’autotrasporta-tore singolo alla logistica, un settore commerciale più ampio che prevede una serie di hub per lo stoccaggio su tutto il territorio nazionale. E’ così? Sì, dopo il Duemila cambiano i tempi: finisce il com-merciante che comprava il camion intero. Inizia così l’era dello stoccaggio e delle spedizioni in bancali. I servizi di commercio che offrivano i camionisti co-minciano ad essere desueti. Nei primi anni del Duemi-

la cambia tutto il sistema del trasporto: inizia la gestione logistica e la distribuzione. Per questa ragione tutti i trasportatori si sono attrezzati in logistica, trasporti e distribuzione. E’ stata una rivoluzione più o meno radicale: prima del Due-mila, infatti, il servizio della logistica non aveva rilevanza sul piano commerciale. Com’è composta la vostra azienda, nel senso di numero di macchine e di quanti operai consta? In genere, sotto quest’ultimo aspetto, dietro agli operai ci sono le famiglie e questo è un po’ il risvolto sociale delle attività economiche…. Questo veramente lo dovrebbe capire l’operaio che di solito non tanto lo capisce bene, ma poi

piano piano glielo facciamo capire. Il nostro personale si compone di circa ottanta unità: siamo tra i settanta e gli ottanta in tutto; naturalmente il personale è diviso

nei vari rami, ci sono gli autotrasportatori, gli au-tisti, i magazzinieri, gli addetti alla logistica, alla contabilità. Qual è il raggio d’azione dell’azienda?Tutta l’Italia e tutta l’Europa. Come viene regolamentato il trasporto internazio-nale: ad esempio per trasportare un carico sino in Olanda, quanto tempo occorre? Si fanno nove ore di guida e nove ore di pausa. Dal Vallo di Diano fino all’Olanda occorrono tra le tren-tasei e le quarantadue ore, tra guida e pausa. Lei diceva che essere imprenditore significa non solo capire prima le cose, ma comprenderle nel vero senso del termine: cioè bisogna sperimentarle e studiarle per poi realizzarle. Che vuole dire con questo? Il concetto è semplice: l’imprenditore è il capo

dell’azienda, ma bisogna però iniziare dalla strada: ad esempio nel nostro lavoro spesso si inizia dall’officina e dal magazzino per poi fare l’operativo e l’ammini-strativo. Solo quando si sono sperimentati sul piano operativo tutti i settori dei quali è composta l’impresa, si può riuscire a guardare l’azienda nella sua interezza. Mi sembra che i giovani di oggi vogliano partire diret-tamente dai vertici dell’azienda: dobbiamo vedere se sanno poi gestire tutto il resto Rapporti con la Bcc, lei è socio della banca perché era già socio della ex bcc di Sassano?Si, eravamo soci della Sassano, poi è subentrata la nuo-va banca e siamo diventati soci di questa. I rapporti con la nuova banca vanno bene. C’è una ragione per la quale si è soci e si è clienti di una banca piuttosto che un’altra, non Le sembra? La Banca del Cilento, di Sassano e Vallo di Diano e della Lucania è una banca di credito cooperativo....In un’azienda grande il credito cooperativo è fonda-mentale perché hai un contatto più personale con la banca, al contrario di un grosso gruppo, nel quale sei solo un numero. Come ha vissuto l’aggregazione tra la ex Bcc di Sas-sano e la ex Banca del Cilento e Lucania Sud?Bene. È nata una banca molto professionale. Per me è stato un buon cambiamento.Quale consiglio darebbe ad un giovane che si approc-cia a fare l’imprenditore?Secondo me qualsiasi lavoro si voglia intraprendere, lo si deve comprendere e fare bene e bisogna essere pronti all’innovazione documentandosi con spirito di sacrificio

Prima colonna: (in alto): Cono Femminella, amministratore della so-cietà “Autotrasporti Femminella”. Nelle altre foto: autoarticolati sul piazzale dell’azienda. A fianco: l’ingresso dell’azienda a Sassano

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BancAperta - Anno VI - Numero 5 - Ottobre 20176

“Trotta Logistics Srl”: un’azienda entrata con successo nella seconda generazione

Azienda del mese

Domenico Trotta : “mio padre è stato autotrasportatore per circa trenta anni quando sono subentrato in azienda”

Trasporto dei prodotti legati alla catena del freddo

Precise e severe regole sono previste per la logistica del freddo: è necessario quindi avere macchine sempre pronte ed efficienti La richiesta di prodotti alimentari portati a bassa tem-peratura per la loro perfetta conservazione ha avuto, negli ultimi decenni, una notevole crescita legata an-che alle variate esigenze delle condizioni e degli stili di vita nei Paesi occidentali. Inoltre, la conservazione a bassa temperatura preserva i generi alimentari dal-la contaminazione di agenti patogeni e ne allunga si-gnificativamente la durata della loro fruibilità in piena sicurezza e con la completa salvaguardia delle carat-teristiche organolettiche. Per ottenere tale risultato, i generi alimentari che rientrano nella categoria dei “fro-zen food” percorrono la cosiddetta “catena del freddo” ossia la sequenza svolta con continuità delle attività

di lavorazione, di conservazione e di trasporto, dal-la fase di produzione iniziale fino al consumo finale, mantenendo la specifica qualità. I generi alimentari conservati a bassa temperatura vengono suddivisi in due categorie. Quella di lavorazione e conservazione dei prodotti freschi con intervallo di refrigerazione di 0-4 °C e quella dei prodotti surgelati trattati a tem-perature di lavorazione comprese tra -40 e-30 °C e mantenuti a temperature comprese tra -30 e-18 °C per la conservazione, il trasporto e la distribuzione. Per il rispetto delle disposizioni relative alla catena del freddo, la logistica assume un ruolo importante nella organizzazione efficiente dei siti di magazzinaggio, con le relative infrastrutture, e delle attività inerenti la rete di trasporto e distributiva utilizzando anche i più appropriati e avanzati sistemi di rilevazione e registrazione delle temperature dei prodotti. Dopo la fase di lavorazione, i prodotti sono trasportati, in regime di temperatura controllata, presso i poli lo-gistici dove sono situati i magazzini refrigerati do-tati delle appropriate strutture e attrezzature per le movimentazioni in ingresso e in uscita. I prodotti, usualmente su pallet, sono trasferiti dai veicoli al magazzino attraverso banchine dotate di appropriate attrezzature costituite da materiali flessibili che for-mano cuscini di chiusura tra il portone del magaz-

Sopra: (nella prima colonna) Domenico Trotta le collaboratrici Tepe-dino Carmen (sinistra) e Tepedino Maria A fianco e nella terza colonna: alcuni macchine dell’azienda “Trotta Logistics” di Sassano

“Mio padre è stato autotrasportatore da circa trent’anni quando sono subentrato in azienda”. E’ non senza orgo-glio che il giovane Domenico Trotta racconta la storia della “Trotta Logistics Srl” di Sassano, un’azienda che si occupa del trasporto di prodotti freddi. In questa at-tività, alla tradizione di un settore economico rilevante del Vallo di Diano si somma la creazione di una nuova fase imprenditoriale di seconda generazione. Il sistema

dell’autotrasporto, infatti, muta radicalmente alla fine degli anni ’90: dalla singola impresa di autotrazione si

passa ad un complesso sistema che prevede la logi-stica, la regolamentazione dello stoccaggio e della destinazione delle merci. Sembra quasi un model-lo organizzativo nuovo, quello si è definito in que-sti anni, molto diverso dall’impresa degli anni ‘70 e ‘80 che offriva il solo servizio di trasporto. “Con la mia attività” continua Domenico “sono riuscito a raddoppiare il lavoro aumentando così la clientela e

il parco macchine. Ci sono riuscito grazie agli insegnamenti di mio padre e al mio impegno; oggi abbiamo un volume di affari che sfiora i quattro milioni di fatturato e un parco macchine di cinquanta automezzi. Il personale che impie-ghiamo a tempo pieno si aggira sulle quaranta unità, tra autisti, magazzinieri e amministrativi.Quant’è difficile emergere in questo settore? E’ molto difficile per chi parte adesso, per me è stato facile perché sono partito dallo storico di mio padre. Ho soltanto incrementato. Le azien-de della logistica del freddo, come la nostra, si oc-cupano della distribuzione dei prodotti del settore caseario e dei prodotti da salumeria. Per questa attività è richiesto un impegno costante: noi infatti ci occupiamo di consegne da effettuare entro le

ventiquattro ore dalla produzione, dunque le operazio-ni di carico e scarico sono sempre da seguire.Lei ha spostato l’ottanta per cento delle sue operazioni nella Banca del Cilento di Sassano Vallo di Diano e della Lucania, perché?Quando ho iniziato ad occuparmi an-che io della azienda, per caso mi sono imbattuto nella Banca del Cilento: in questa banca sono rimasto con pia-cere perché ho trovato delle perso-ne capaci di stare accanto al cliente a trecentosessanta gradi. Ho trovato delle persone competenti, capaci di consigliarmi e di aiutarmi. Ora sono socio, uno dei primi soci di questa nuovo istituto di credito cooperativo:

sono entrato a far parte di questa nuova famiglia pro-prio nei giorni durante i quali avveniva l’aggregazione della Banca del Cilento e Lucania Sud con la Bcc di Sassano. In cosa si sente aiutato da questa banca?Mi aiuta a stare tranquillo sul piano finanziario. Noi abbiamo come clienti aziende note, sia del Sud che del Nord Italia pertanto i rapporti commerciali sono sicuri. Perché una banca di credito cooperativo riesce a for-nire servizi migliori?Io non credo nella differenza tra banche. La banca cre-sce perché la fanno sviluppare chi ne è al comando e chi si trova sui territori, nelle singole filiali. Nel mio caso mi trovo bene perché chi fa parte del CdA, della Direzione Generale e delle singole agenzie sono perso-ne che si immedesimano nei problemi. Questo indub-biamente rende più facile la gestione e la soluzione dei problemi che si vengono a creare nel lavoro ordinario di ogni azienda.

zino e la furgonatura del veicolo sigillando il contatto per assicurare la tenuta termica. I prodotti in ingresso sono depositati per alcuni minuti in una zona anti-cella per il riconoscimento, il controllo e l’inserimento nel-la cella frigorifera. In genere il trasporto dei prodotti freddi su gomma costituisce una modalità di grande importanza per diffusione e flessibilità. I veicoli, alle-stiti con furgonature oppure costituenti combinazioni di autocarro e rimorchio oppure trattore e semirimor-chio, rispondono alla normativa europea ATP (Accord Transport Perissable) che definisce le caratteristiche dei mezzi e le temperature di esercizio.

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BancAperta “Arte-Cultura-Scienze” Organo di Comunicazione della Fondazione “Grande Lucania Onlus” - All. BancAperta Anno VI - Numero 5 - Ottobre 2017 7

Le “Giornate Ovidiane” per la “Città dei Sassi”

La celebrazione del bimillenario della morte di Ovidio, que-sta la manifestazione promossa dalla Fondazione “Grande Lucania Onlus” e dalla Banca del Cilento, di Sassano e Vallo di Diano e della Lucania nella “Città dei Sassi”, una sorta di anticipo rispetto a quelle che saranno le manifestazioni per celebrare Matera Capitale della Cultura 2019. Dopo il successo delle “Giornate Oraziane” promosse tre anni fa, si ripropone una kermesse di alta cultura per un degno ri-conoscimento ai due millenni di un grande della letteratura latina, che, in particolare con le “Metamorfosi”, ha fornito grandissimi spunti alla pittura mitologica del Seicento e del Settecento. Basta infatti analizzare i capolavori di Paolo De Matteis per rendersi conto di come i temi che trattano del mito siano di matrice ovidiana. La manifestazione si svolge-

rà nei prossimi 25 e 26 novembre. Sono stati organizzati pul-lman per i soci della Bcc con partenza da Vallo della Lucania e da Sassano. La quota individuale è di 110 Euro con esonero delle spese del trasporto, offerto dalla Bcc. Nel corso della pri-ma giornata si svolgerà una visita ai Sassi e, a sera, uno spetta-colo musicale a cura del Conservatorio di Vallo della Lucania presso l’Auditorium Casa Cava. La mattina successiva si svol-gerà il convegno sulla poetica e sulla tradizione mitologica del grande poeta Publio Ovidio Nasone, morto a Tomis (l’attuale Costanza), un piccolo centro portuale sul mar Nero, nell’attuale Romania. Alla convention parteciperanno rappresentanti della cultura e dell’Università, in particolare il professor Paolo Espo-sito, ordinario di Lingua e Letteratura Latina presso la Facoltà di Lettere di Salerno.

Il profumo del mosto inonda i borghi rurali e suscita il ricordo di singolari episodi legati all’eterno prodigio della metamorfosi dell’uva in vino, che aveva indotto Dante Alighieri ad esclamare: “guarda il calor del sol che si fa vino,/ giunto a l’amor che da la vite cola.” (Purgatorio Canto XXV. 77-78).Tra questi episodi ce n’è uno che sembra tratto dalle “Novelle per un anno” di Luigi Pirandello. E’ raffigu-rato in un bellissimo Murale in Vetrale di Orria dipin-to da Mauro Trotta sulla facciata di un immobile che ospitava una beccheria, la “chianca” di proprietà di Zi Nicola, che alternava poderosi colpi di mannaia, con cui preparava i pezzi di carne richiesti dalla clientela, con abbondanti sorsi di vino, attinto dal fiasco impaglia-to, sempre a portata di mano.Accadde un giorno che, durante le

L’autunno, la vendemmia e il profumo del mosto: visione antropologica dell’arte

La parola del Presidente Francesco Castiello

I “Dialoghi sul Male” a Ceraso: l’intervento della Fondazione ad una mani-festazione di alto spessore civile e culturale pag 9

ancApertaArte - Cultura - Scienza

Fondazione Grande Lucania onLus

Organo di comunicazione della

Exegi munumentun aere perennius

Banca del cilento di SaSSano e Vallo di diano e della lucania

segue a pag. 8

all’interno:

“Il 26 febbraio dello scorso anno nasce la Fondazio-ne “Grande Lucania Onlus”, creatura del socio unico “Banca del Cilento, di Sassano e Vallo di Diano e del-la Lucania“, senza fini di lucro.” Così si legge nel sito http://www.fondazionegrandelucania.it, un portale in-ternet che vuole essere la “voce sociale” dei più di sei-mila soci della Bcc. Nel corso del primo anno di vita, la “Grande Lucania Onlus” ha promosso numerose azioni volte allo sviluppo socio-culturale dei territori di com-petenza della banca: ha sponsorizzato manifestazioni di ampio respiro culturale e di grande aggregazione sociale nella ricerca assoluta e senza fini di lucro, nello stile e nei dettami della normativa del credito coopera-tivo, di essere volano per la crescita. Il portale internet, unitamente all’inserto di questo periodico, vuole esser-ne la cassa di risonanza e, allo stesso tempo, il punto di aggregazione per altri progetti di sviluppo socio-economico. Nei

Fondazione: un sito moderno per comunicare eventi e progetti messi in cantiere

servizio a pag. 10

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BancAperta “Arte-Cultura-Scienze” Organo di Comunicazione della Fondazione “Grande Lucania Onlus” - All. BancAperta Anno VI - Numero 5 - Ottobre 20178

L’autunno, la vendemmia e il profumo del mosto: visione antropologia dell’arte

Cultura

Dalle tele di Paolo De Matteis ad un murales di Piano Vetrale che sembra ispirato ad una novella di Pirandello: l’eterno ritorno dello spirito dionisiaco

operazioni di pigiatura dell’uva, Zi Nicola aveva raccolto in una capiente bacinella il mosto torchiato, riservandosi di aggiungerlo a quello di prima spremitura, sennonché l’asino che lo coaudiuvava nel trasporto dell’uva dalla vigna alla “chianca”, nei cui retrostanti locali avveniva la vinificazione, per trovare refrigerio alla calura estiva pensò bene di dissetarsi col mosto, prosciugando il reci-piente all’insaputa di Zi Nicola che, distratto, tra un colpo di mannaia e un sorso di vino, restò gabbato dal proprio ausiliario.Quando si avvide del misfatto, fu troppo tardi, il mosto era finito e l’asino s’era ubriacato, assumendo una traballante andatura tra l’ilarità generale. Splendida la riproduzione da parte di Mauro Trotta dell’immagine di Zi Nicola con l’inseparabile fiasco, sim-paticissima l’immagine dell’asino ubriaco, che fanno di

quest’opera uno dei più riusciti, realistici e attraenti murales di Piano Vetrale.Già Paolo De Matteis aveva dipinto in modo magistrale l’Al-legoria dell’Autunno, in due splendidi dipinti: in un quadro rappresentando alcuni satiri letteralmente sommersi dall’uva e dai pampini, che costituiscono le figure centrali dell’opera, in altro quadro rappresentando la vendemmia, condotta dai puttini vendemmiatori che appaiono tutti indaffarati nella raccolta e nel trasporto dell’uva al tino, mentre un satiro cor-teggia una ninfa e l’altro satiro versa in uno scintillante calice il vino, inneggiando a Dioniso, suo dio.

Un sito per comunicare eventi e progetti messi in cantiere per le comunità locali La Fondazione “Grande Lucania Onlus” si dota di un sito efficiente e funzionale per aggiornare i soci su progetti e potenzialità di sviluppo

Continua da pag. 7

prossimi mesi, con la costruzione di un grup-po di comunicazione, saranno messi in can-tiere altri strumenti di comunicazione e di promozione della base sociale. “La Fonda-zione” continua infatti la presentazione del presidente Francesco Castiello “è volta alla promozione culturale, sociale ed economica delle comunità Cilenta-ne, Lucane e Calabresi. Essa è quindi: il braccio sociale della Banca, con finalità assistenzia-li, di ricerca e culturali nell’ampio territorio di competenza dell’ isti-tuto di credito coope-rativo. In quanto Onlus

l’attività sociale dalla Fondazione, rientra nei dettami e nei principi della Carta dei Valori del Credito Coo-perativo, in virtù dei quali la BCC, declinando i valori sinteticamente ricompresi dell’articolo 2 del loro sta-tuto sociale che così si esprimono: Essa ha lo scopo di favorire i soci e gli appartenenti alle comunità locali nelle operazioni e nei servizi di banca, perseguendo il miglioramento delle condizioni morali, culturali ed economiche degli stessi e promuovendo la crescita responsabile e sostenible del territorio in cui opera. Il nome “Grande Lucania” rispecchia l’aggregato socio-politico e culturale dell’antica Lucania, comprenden-te l’attuale Basilicata, ma anche l’area meridionale della Campania e quella settentrionale della Calabria. L’obiettivo primario che la Fondazione persegue è pertanto quello di favorire il progresso dei territo-ri e delle popolazioni che in essi vivono, nel senso più ampio del termine. La sfida competitiva che oggi investe, anche in modo concorrenziale, i territori po-trà essere combattuta e vinta solo con la consapevole partecipazione delle comunità locali opportunamente stimolate ed assistite da Enti e da iniziative che fanno proprie le istanze di crescita e le valorizzano in modo concreto ed appropriato.”

La home page del portale della Fondazione “Grande Lucania Onlus”

Sotto a destra: “L’autunno” di Paolo De Matteis (cm 244x348) - Museo Antiquario Belgio, a sinistra: “Ninfa, Satiri e Putti durante la vendem-mia (36x51,5). Ai piedi dei satiri e della ninfa appare una capra, simbolo dell’ambiente rurale cilentano. A fianco: “Lo ciuccio re Zi’ Nicola” murales di Mauro Trotta a Piano Vetrale (Sa).

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Ceraso: “Dialoghi sul Male”, la partecipazione della Fondazione “Grande Lucania”Il senso del “male” analizzato in tutti i suoi aspetti: la Burocrazia male assoluto della società L’intervento del Presidente della Fondazione “Grande Lucania Onlus”, Avv. Francesco Castiel-lo, al Convegno “Dialoghi sul Male, svoltosi a Ce-raso il 14 e 15 ottobre 2017

1. Il male è un valore negativo dal punto di vista della filosofia, della religione e dell’etica. Sotto quest’ultimo profilo le disfunzioni della burocrazia che ostacolano lo sviluppo economico e provocano disoccupazione appaiono quanto di più pregiudizievole ci possa essere. Nella malaburocrazia affonda le sue radici la corruzio-ne, che suscita, al giorno d’oggi, grave allarme sociale. I guasti della malaburocrazia sono sotto gli occhi di tutti. Non c’è giorno che i “mass media” non ne diano notizia. Mi limito a due casi recenti, entrambi molto significativi. Il quotidiano “Libero” dell’11 ottobre ha pubblicato la notizia che il gruppo cinese COSCO ha revocato il finanziamento di 180 milioni di euro desti-nati al dragaggio del porto di Napoli per raggiungere la profondità di 11 metri necessaria per l’attracco delle grandi navi di crociera e dei grossi mercantili. L’ope-ra, programmata per il 2001, dopo sedici anni non era ancora iniziata. Il gruppo cinese si è ritirato dall’ini-ziativa e i 180 milioni di euro sono stati dirottati per opere alternative. Pare che i lavori prenderanno final-

mente inizio nel 2018, ma intanto, essendo aumentata la stazza delle navi, il pescaggio è tale da richiedere 16 metri di profondità. Conclusione: per lungaggini burocratiche l’opera (se veramente sarà realizzata nel 2018) nasce obsoleta e solo parzialmente utilizzabile. Il cospicuo finanziamento di matrice cinese è andato perduto. Un’altra notizia di questi ultimi giorni, riguardante la pubblica istruzione, è quella divulgata dal quotidiano “Il Mattino” (13 ottobre), che ha dato notizia dell’inter-vento repressivo dell’Ufficio Scolastico Regionale che ha disposto la soppressione dell’Istituto Professionale

La Fondazione per la Cultura

per i servizi commerciali e turistici di Laurino (Sa) dieci giorni prima dell’inizio dei corsi, quando le iscrizioni degli allievi era stata fatta sei mesi fa e nelle famiglie degli allievi stessi era maturato il legittimo affidamen-to dell’attivazione dei corsi stessi, la cui inattivazione li avrebbe costretti a un percorso di 130 chilometri al giorno per raggiungere Eboli e ritornare al proprio do-micilio (circa tre ore di viaggio complessivamente al giorno). Fortunatamente il TAR di Salerno ha accolto il ricorso del sindaco e delle famiglie degli allievi, so-spendendo l’improvvido, tardivo provvedimento.

2. Gli esempi della malaburocrazia sono tantissimi, al-cuni persino ridicoli. Ci limitiamo a renderne uno per tutti. Negli anni ‘90 il Fisco modificò il modello della dichiarazione dei redditi che, da poche pagine, divenne di circa trenta pagine e per “aiutare” i contribuenti alla sua compilazione pubblicò una guida di oltre….500 pagine! Tanto da spingere l’allora Presidente della Re-pubblica, Oscar Luigi Scalfaro, a un’invettiva, diffusa tramite la televisione, contro i “tecnici lunari” (abitanti della luna), malefici autori di istruzioni incomprensibi-li attuate per una denuncia dei redditi incomprensibile. Chi ha buona memoria ricorderà che i giornali pubbli-carono più volte la notizia di contribuenti colti da gravi

sindromi depressive, in alcuni casi sfociate nel suicidio. Piuttosto che dilungarci nel ri-petere altri casi di malaburocrazia, ritenia-mo più utile riassumerne il disvalore com-plessivo secondo la più sintetica descrizione che della burocrazia adotta il “Grande Di-zionario Enciclopedico della Lingua Italia-na” di Salvatore Battaglia, che suona così: “ Burocrazia: l’insieme dei pubblici impie-gati, il potere (o strapotere) che essi hanno assunto allargando sempre più le proprie funzioni e imponendo l’osservanza forma-le e pedantesca dei regolamenti”. Del tutto diversa è la definizione di burocrazia conte-nuta nei dizionari dei paesi immuni dalle di-sfunzioni che affliggono l’apparato pubblico italiano nei quali essa appare contraddistinta

non da un giudizio di disvalore, ma da un giudizio di valore come insieme dei pubblici dipendenti operanti al servizio dei cittadini: in definitiva come struttura di ser-vizio, non di potere, ostacolante lo sviluppo economico, l’occupazione, il progresso della società.

3. Le riforme della Pubblica Amministrazione degli anni 90 del secolo scorso hanno avviato un difficile, complesso percorso di razionalizzazione e di semplifi-cazione amministrativa che, a distanza di cinque lustri, è tutt’altro che concluso. S’è dovuto attendere la fine degli anni ‘90 per eliminare ridicole assurdità quali il

certificato di morte aggiornato e il certificato di esisten-za in vita per imporre – con minaccia di sanzioni disci-plinari – l’accettazione, da parte degli uffici pubblici, delle autocertificazioni dei privati. Rimangono ancora vari altri appesantimenti da risolvere per assicurare alle imprese nazionali parità di condizioni di concorrenza rispetto alle imprese straniere. Occorre ridurre, per la semplificazione effettiva e non di sola facciata, il nu-mero delle autorizzazioni preventive. Un impianto in-dustriale con impatto ambientale, ad esempio, richiede in Italia dalle 22 alle 25 autorizzazioni, in Francia 4, a Malta una soltanto (quella del comune nel quale avrà luogo l’insediamento industriale). Il rimedio della con-ferenza dei servizi introdotta con la Legge n. 241/1990 ha ridotto i tempi complessivi del procedimento auto-rizzativo, ma ha lasciato sopravvivere il complessivo, trasmodante numero delle autorizzazioni. Il fatto che la conferenza di servizi non sia stato un rimedio risolutivo è dimostrato dai numerosi emendamenti che l’art. 14 della Legge 241/90, che originariamente la introdusse, ha avuto nel tempo. Un edificio che, appena costruito, ha bisogno di restuari e questi si ripetono nel tempo a ritmo incalzante è un edificio mal costruito, che sconta negli anni, i vizi di origine.

4. A conclusione di questo mio intervento rivolgo ai giovani allievi del Liceo Parmenide, presenti in massa a questo importante convegno “Dialoghi sul Male” una esortazione: quando sarete classe dirigente, quando oc-cuperete ruoli di rilievo nella società, quando ne avrete i poteri e l’opportunità, fatevi portatori di questa nuo-va cultura. Solo una pubblica amministrazione intesa come struttura di servizi e non di potere (e di prevarica-zione) può assicurare sviluppo e progresso prevenendo la corruzione, favorendo l’occupazione e contribuendo a rimuovere “gli ostacoli di ordine economico e sociale, che limitando di fatto eguaglianza dei cittadini, impe-discono il pieno sviluppo della persona umana e l’ef-fettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organiz-zazione politica, economica e sociale del paese”, come previsto dalla fondamentale direttiva posta dall’art. 3 della Costituzione.

Francesco CastielloPresidente della Fondazione “Grande Lucania Onlus”

Momenti della manifestazione “Dialoghi sul Male” a Ceraso. In alto la presenza attiva degli allievi del “Parmenide” di Vallo della Lucania. A fianco: la partecipazione di Marco Travaglio (secondo da destra). Nella stessa foto: il presidente Francesco Castiello (quarto da destra) e il sindaco di Ceraso, Gennaro Maione (primo da sinistra).

Organizzata dall’Associazione FestinaLente e dal Co-mune di Ceraso, con la partecipazione della Fondazione “Grande Lucania Onlus”, della Regione Campania, del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni e dall’Istituto Superiore Parmenide di Vallo della Lucania, la due giorni di Ceraso ha voluto focalizzare l’attenzione su uno spettro ampio del senso del “male”, dall’aspetto filosofico a quello socio-economico e politico-ammini-strativo. La Fondazione “Grande Lucania Onlus”, con-sapevole della sua missione sociale, ha colto l’occasione per sponsorizzare la manifestazione e per offrire un alto contributo intellettuale attraverso l’intervento del suo presidente Francesco Castiello, il cui intervento viene proposto integralmente in questa pagina. Da sottolinea-re il coinvolgimento dei giovani allievi del “Parmenide” di Vallo della Lucania, i quali hanno redatto un libello contenente una serie di racconti incentrati sul tema del-la manifestazione. Cos’è il male? Come si manifesta sull’uomo, inteso come singolo e come parte dell’aggre-gato sociale? Questi i temi affrontati nei dibattiti che si sono avvicendati. Partecipazione straordinaria alla ma-nifestazione il giornalista Marco Travaglio, direttore de “Il Fatto Quotidiano”.

I “Dialoghi sul Male” di Caraso

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BancAperta “Arte-Cultura-Scienze” Organo di Comunicazione della Fondazione “Grande Lucania Onlus” - All. BancAperta Anno VI - Numero 5 - Ottobre 201710

Ovidio: il grande poeta che reinterpreta il mito e ne fa poesia per l’arte

Il poeta, morto esule sulle coste del Mar Nero a seguito di una condanna di Augusto, rielabora la mitologia greca in chiave moderna

L’impegno per la Cultura

Recatosi giovanissimo a Roma, Ovidio vi studiò retorica, ma passò presto alla poesia. Fu a contatto con i maggiori letterati e poeti del suo tempo, come Messalla, Cornelio Gallo, Properzio, Orazio, e frequentò la corte di Augusto, conducendo vita brillante. Esercitò magistrature minori, dopo un viaggio d’istruzione in Grecia, Egitto e Asia, e una permanenza in Sicilia; a Roma, in pochi anni, contrasse tre matrimoni, dei quali solo il terzo fu lungo e felice. Nel frat-tempo, già dai primi anni, nel circolo di Messalla, aveva composto una tragedia, Medea, assai lodata nell’antichità, e aveva cominciato a comporre un canzoniere amoroso in distici elegiaci, che pubblicò nel 14 a. C. in cinque libri e poi, rimaneggiato in tre libri, pochi anni dopo: gli Amores. A questa raccolta di poesie leggere e galanti seguirono le

Heroides (titolo origi-nale, forse, Epistulae), fittizie lettere scritte da eroine celebri del-la mitologia ai loro amanti, probabilmente rimaneggiate ed edite più volte, e l’Ars ama-toria, pubblicata in due riprese nei primi anni dell’era volgare. Con quest’ultima Ovidio diventò il beniamino di tutta la società raffinata di Roma. Come com-pletamento dell’Ars, seguirono poi i Reme-dia amoris (poemetto in 40 distici) e il De

medicamine faciei (carme in distici sui cosmetici, di cui ci resta un centinaio di versi). Intorno al 3 d. C. Ovidio si dedicò alla composizione di opere di più vasto respiro: le Metamorfosi e i Fasti. La prima, composta in esametri, è un vasto poema in quindici libri, nel quale si narrano favole eziologiche e miti (che hanno come conclusione la meta-morfosi dei protagonisti). Nei Fasti, che si ispirano agli Ai-tia di Callimaco, il poeta voleva illustrare in distici elegiaci, in dodici libri, uno per ogni mese dell’anno, e cantare in ordine l’origine e i miti legati alle feste del calendario ro-mano, ma il poema fu interrotto al libro VI perché Ovidio, nell’8 d. C. fu colpito da un durissimo decreto di Augusto,

che gli imponeva di lasciare Roma e lo relegava a Tomi (che si è identificata con l’odierna Costan-za), nella Scizia. Le cause dell’esilio del poeta non sono chia-re; carmen et error, secondo le sue stesse parole nel II libro dei Tristia, cioè l’Ars amatoria da un lato, e, probabilmente, l’essersi trovato im-plicato (involonta-riamente, secondo varie affermazioni del poeta) in qualche scandalo di corte, dai moderni per lo più identificato con

l’adulterio di Giulia, nipote di Augusto, esiliata nello stesso anno, e Giunio Silano. A Tomi il poeta rimase fino alla morte, non avendo ottenuto neppure da Tiberio la revoca del decreto. In viaggio verso l’esilio compose il poemetto Ibis (in 322 distici), contro un detrattore, e i due primi libri dei Tristia (elegie), seguiti nel 12 d. C. da altri tre; in esilio scrisse le Epistulae ex Ponto di cui pubblicò tre libri insie-me ai Tristia, elegie in forma epistolare, dedicate ognuna a un amico a Roma (il IV libro delle Epistulae ex Ponto fu pubblicato postumo), un poemetto sulla pesca, Halieutica (di cui abbiamo 134 versi), e un carme celebrante Augusto, Livia e Tiberio in lingua getica. Di Ovidio sono andati per-duti solo carmi minori e la tragedia Medea. Verseggiatore abile di straordinaria facilità espressiva e fluidità, immagi-

nazione fervida e intelligente temperamento di narratore, di colorista e di psicologo, Ovidio è una personalità dominante nella cultura latina, e il suo influsso si perpetua potente nel Medioevo, nell’Umanesimo, nel Rinascimento sino a tutto il Settecento, soprattutto nelle arti pittoriche. Nelle elegie amorose del primo periodo vive tutta una società romana ormai profondamente diversa da quella tardo-repubblicana, spesso angosciata da quei problemi rivissuti nella poesia da Virgilio o da Orazio: è un mondo brillante, disposto ad accettare una poesia di immediata comprensione e di piacevole evasione. Nelle Metamorfosi e in qualche brano delle Heroides, il suo talento di narratore, di pittore del meraviglioso e di psico-logo attento a cogliere oscuri aspetti dell’anima femminile, si rivela più incisivo che altrove; e infatti queste due opere, e tra esse soprattutto il maggiore poema, ricco di immagini plastiche e di seducenti fantasie, hanno offerto materia in-finita di imitazione e variazione alla successiva letteratura, come alle arti figurative. L’elegia tri-ste del periodo dell’esilio, nella quale pur si co-glie una vena a volte notevole di poesia dolente, di rievocazione viva e drammatica della patria lontana, è viziata dal desiderio di compiacere all’imperatore, di muoverlo a pietà e ottenere la revoca del bando. Da Ovidio, erede della tradi-zione ellenistica, ma non come i neoteroi accura-to cesellatore del verso, dipende la forma poetica latina dei secoli successivi.Sopra: il monumento dedicato ad Ovidio nella Città di Sulmona. Prima colonna, (sopra): edizione delle “Metamorphoses” di Ovidio del 1816; (sotto): il francobollo dedicato ad Ovidio da Poste Italiane per il bimillenario della nascita.

Le “Metamorphoses” e la Storia dell’Arte Da Raffaello a Bernini i capolavori della pittura e della scultura che si ispirano alla tradizione ovidiana

Riportiamo qui un breve articolo sulle influenze delle Me-tamorfosi nella pittura e nella scultura del ‘500 e ‘600, tratto da “L’impronta di Ovidio nella Storia dell’Arte” di Michelangelo Greco (2016). Per chi volesse approfondire il tema è invitato al convegno di Matera, nel quale l’inter-vento del presidente Castiello, verterà proprio sull’influen-za dell’opera nella pittura di Paolo De Matteis.

Il mito è stato, nei secoli, un’immensa fonte di ispirazione per i pittori e per gli scultori. Già nell’antica Grecia, le statue in bronzo raffiguravano molto spesso eroi, dei e dee, incarnati e simbolo di valori civici e morali. Soltanto nel 8 d.C Ovidio, celeberrimo poeta latino, membro del Circolo di Mecenate, pubblicò un opera, intitolata “Le Metamorfosi”, una sorta di raccolta di miti greci e latini, dagli inizi dell’Universo, con la presenza del Caos, sino alla morte di Giulio Cesare nel 44 a.C. Nei secoli successivi molti artisti hanno preso spunto da quest’opera letteraria per esprimere, in scultura o in pittura, i significati più profondi dei miti. Già Raffaello dipinse, nel 1512, a Roma, nella Villa Farnesina, dopo le grandiose ope-re per le stanze Vaticane, il trionfo di Galatea, basandosi sul mito narrato da Ovidio. La ninfa, avvolta in un manto rosso, chiaro richiamo alla pittura romana antica, viene trasportata da due delfini a bordo di una capasanta adibita a cocchio. Tutt’intorno un vortice di personaggi: putti (che con i loro ar-chi formano delle diagonali che incentrano lo sguardo dello spettatore verso la ninfa), tritoni, cavalli marini e centauri. Il mare, lucente, sbalza le figure, che risultano anatomicamente perfette ed equilibrate. Tiziano invece affronta un episodio molto più cruento delle Metamorfosi: il satiro Marsia, dopo aver sfidato Apollo in una gara musicale, perde miseramen-te, e viene scuoiato vivo dal dio. Il pittore, che si autoritrae nelle vesti del Re Mida, l’uomo anziano e pensieroso sulla destra, voleva rappresentare con quest’opera la fine delle ci-

viltà primitiva legata a Dioniso e ai satiri, e l’inizio di una civiltà nuova, legata alla figura di Apollo e Zeus, simbolo di ordine e giustizia. Le pennellate fiammanti e la stesura vi-brante del colore, tipiche dell’ultimo Tiziano, aumentano il pathos e la tensione emotiva all’interno del quadro. Nel 1597 Caravaggio ritrae il bellissimo Narciso, che ha occhi solo per se stesso: il giovane infatti, secondo il mito, si sarebbe inna-morato del suo stesso riflesso nelle acque di un fiume, tanto da caderci dentro e morire tra i flutti nel tentativo di afferrare e baciare la bellissima figura. Come in tutte le opere di Ca-ravaggio, solo il fulcro della rappresentazione è illuminato, appunto il giovane e lo specchio d’acqua; tutto il resto è la-sciato tra le tenebre. Il dramma è nell’aria, lievemente percet-tibile nello sguardo del giovane. Odoardo Farnese, nel 1594, chiamò Annibale Carracci per fargli decorare il suo palazzo adiacente al fiume Tevere. Il ciclo prende ovviamente spunto dalle Metamorfosi, intrecciando motivi mitologici, araldici e decorativi, in una nuova interpretazione del linguaggio classico. La struttura della volta è suddivisa in tanti “quadri riportati“, incorniciati in finte intelaiature e sorretti da finti telamoni. L’episodio centrale è il trionfo di Bacco e Arianna, dove un corteo di dei, dee, ninfe e satiri accompagnano i lu-centi carri degli sposi, offrendo corone, coppe d’oro e fiori. L’ultima opera da noi analizzata è una delle 4 statue scolpite dal Bernini per Scipione Borghese, precisamente il Ratto di Proserpina. La figlia di Demetra, data la sua stupefacente bellezza, fu rapita da Plutone, re degli inferni e portata nel suo regno dove la giovane fu costretta a rimanere sei mesi all’anno: nei mesi più caldi sarebbe rimasta con la madre, portando abbondanza sulla terra, in quelli invernali sarebbe dovuta rimanere con il suo “sposo” negli Inferi. La fanciulla si dimena, mentre il potente dio la stringe forte, affondando le dita nella morbida carne di Proserpina.

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Convenzione tra la Bcc e l’Associazione “Io C’Entro” Iniziative a favore delle attività commerciali a Sala Consilina: proposte innovative per rivitalizzare un settore storico del Vallo di Diano

News dal Vallo di Diano

Firma per ufficializzare la convenzione tra la Banca del Ci-lento, di Sassano e del Vallo di Diano e della Lucania e l’As-sociazione “Io C’ Entro”, ed anche per confermare le tante iniziative innovative e propositive che stanno caratterizzando le attività legate al settore del commercio a Sala Consilina. A rappresentare la Banca del Cilento il direttore generale, dottor Ciro Solimeno, la vicepresidente vicaria, avv. Rosa Lefante, il direttore commerciale per il Vallo di Diano, dottor Michele Longo e il responsabile della rete commerciale ven-dite, dottor Vito Mancusi. Per gli oltre cento commercianti dell’Associazione “Io C’entro” era presente nella sede salese della bcc una delegazione guidata dal presidente Gherardo

Giordano e dalla vicepresidente Rory Cioffi. Sotto i riflettori le numerose attività previste per rendere imperdibile il Na-tale 2017 a Sala Consilina. “Siamo felici di essere coinvolti in questa bella iniziativa, nata per rilanciare il commercio a Sala Consilina” ha sottolineato il direttore della Banca del Ci-lento Ciro Solimeno “anche perché abbiamo visto che sono coinvolti molti giovani ed attività commerciali “storiche” che sono arrivate alla terza generazione. Cercheremo di sup-portare le loro esigenze, tenendo presente che la nostra espe-rienza in questo tipo di interventi è consolidata. Sappiamo benissimo che il peso degli aspetti burocratici spesso blocca le migliori intenzioni, e il nostro impegno sarà anche quello

di superare questi momenti di stallo attraverso interventi più snelli e veloci possibili”. “Ringraziamo la Banca del Cilen-to per la vicinanza e l’aiuto” ha commentato il presidente dell’Associazione “Io C’Entro”, Gherardo Giordano “a con-ferma del fatto che Sala Consilina sta tornando protagonista anche sotto l’aspetto commerciale. La convenzione stipulata oggi aiuterà tutti i nostri associati a migliorare ulteriormen-te le loro attività e ad arricchirle. Allo stesso tempo daremo nuove possibilità ai giovani di Sala che vogliono investire nel centro storico cittadino, facilitando l’apertura di nuovi punti vendita, grazie all’assistenza assicurata dall’Associazione e dalla Banca del Cilento”.

Teatro Amore Mio:gli appuntamenti Al via la kermesse presso il Centro Sociale Don Bosco di Polla

È stata presentata presso il Centro Commerciale “Cassio-pea” di Sant’Arsenio il cartellone della kermesse Teatro Amore Mio, che da domenica 22 ottobre sino all’11 mar-zo vedrà esibirsi al Centro Sociale Don Bosco di Polla numerose compagnie teatrali. Il prestigioso cartellone teatrale è organizzato dall’asso-ciazione “Tempo&Memoria” con il Patrocinio del Comu-ne di Polla, in partenariato con la Banca del Cilento, di Sassano e Vallo di Diano, Sodalis CSV Salerno, il Centro Commerciale Cassiopea e la collaborazione di numerosi imprenditori che credono nella valenza dell’iniziativa cul-turale e turistica.La Banca del Cilento, di Sassano e Vallo di Diano e del-la Lucania, sempre attenta al valore fondamentale della

Cultura nei terri-tori di competenza ha sponsorizzato dal subito il ricco cartello di appun-tamenti promosso dagli organizzatori: l’impegno è quello di promuovere le attività locali che hanno come obiet-tivo la diffusione della cultura.

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BancAperta - Anno VI - Numero 5 - Ottobre 201712

in Basilicata e uno in Calabria. Il territorio dell’istituto di credito cooperativo, con sede a Vallo della Lucania, abbraccia 107 Comuni: 54 in provincia di Salerno, 39

in provincia di Potenza, 7 in pro-vincia di Cosenza e 7 in provincia di Matera. Le rispettive aree di competenza coincidono, dunque, in larga misura particolarmente per i territori della provincia salernita-na e potentina. Un incontro quin-di scritto nel destino, che a breve comincerà a dare frutti attraverso un’apposita convenzione per in-dividuare le modalità attraverso le quali trasformare le sinergie in servizi. Tra gli obiettivi da realiz-zare insieme non mancheranno ini-ziative nel campo della formazio-ne; in cantiere c’è già il convegno del primo dicembre attraverso il quale sarà analizzata l’evoluzione

storico-economica del Vallo di Diano negli ultimi qua-rant’anni, a partire dal completamento dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria, per individuare nuove oppor-tunità di sviluppo nelle aree toccate da questa fondamen-tale arteria viaria. “L’Ordine dei Commercialisti di Sala Consilina” ha commentato il presidente Nunzio Ritorto “abbraccia circa settanta comuni in due regioni, ed è un territorio non semplice da gestire proprio per le distanze

geografiche che lo caratterizza-no. Abbiamo avviato questa sinergia con la Banca del Ci-lento nella cer-tezza di poter offrire un utile supporto ai nostri colleghi e alle imprese da loro assisti-te”. Soddisfat-

to anche il vicepresidente Gaetano Romanelli: “Già al primo incontro con i dirigenti della Banca del Cilento” afferma Roma-nelli “c’è stato un feeling immediato: abbiamo de-ciso di darci degli obietti-vi comuni e ci incontrere-mo a scadenze settimanali per realizzarli. Il primo incontro è stato molto produttivo, sono molto soddisfatto dei risultati”. “L’Ordine dei Commer-cialisti” ha sottolineato

Tavolo di lavoro tra Bcc e Ordine dei Commercialisti del Vallo di Diano L’obiettivo dell’intesa è lo sviluppo economico dell’area del Vallo di Diano e della Lucania Hanno molte cose in comune, a partire dalla vastissima area di competenza e dalla volontà di impegnarsi sempre di più per la crescita territoriale. Era quindi inevitabile

che la Banca del Cilento, di Sassano e Vallo di Diano e della Lucania e l’Ordine dei Commercialisti di Sala Consilina si incontrassero per avviare quella che si pre-annuncia come una fertile e proficua collaborazione. Il primo tavolo di lavoro si è svolto a Sala Consilina ed ha visto presenti il presidente dell’Ordine dei Commercia-listi valdianese Nunzio Ritorto e il vicepresidente Gae-tano Romanelli. A rappresentare la Banca del Cilento, di

Sassano e Vallo di Diano e della Lucania il Presidente Pasquale Lucibello, il direttore generale Ciro Solimeno, il direttore Vito Mancusi e il consigliere Francesco Vi-stocco. Parola d’ordine concretezza, per individuare le prime azioni comuni da avviare con l’obiettivo in par-ticolare di creare occasioni utili a favorire lo sviluppo dell’imprenditoria. Un progetto impegnativo, visto che l’Ordine dei Commercialisti di Sala Consilina conta più di trecento iscritti, e, per estensione geografica, è di-ventato il più grande d’Italia dopo l’aggregazione con quello di Lagonegro, comprendendo un’area territoriale che va da Buccino a Senise. Dal canto suo la Banca del Cilento, di Sassano e Vallo di Diano e della Lucania non è da meno: è presente in tre regioni e quattro province, con quasi seimila soci, più di centocinquanta dipendenti e ventitre sportelli, dei quali undici in Campania, undici

Azioni per lo sviluppo

il presidente della Banca del Cilento Pasquale Luci-bello “supporta le imprese da un punto di vista fiscale, mentre la nostra Banca le supporta da un punto di vista economico. Sotto l’aspetto sostanziale lavoreremo per cercare di rendere sempre più immediati gli interventi della Banca sulla base dei documenti forniti dagli amici commercialisti, per dare una mano sempre più forte agli imprenditori del territorio. Aiutandoli anche a essere attenti sui temi fiscali, argomento che oggi non può es-sere assolutamente sottovalutato. “Abbiamo esaminato l’andamento economico del territorio” ha affermato il direttore della Banca del Cilento Ciro Solimeno “traen-do molti spunti di analisi in comune. Non a caso operia-mo in una fascia territoriale molto ampia e sinergica, e abbiamo l’obiettivo comune di creare occasioni di cre-scita in particolare per l’imprenditoria”.“È stato un incontro entusiasmante” ha concluso il di-rettore Vito Mancusi “con persone volitive che vogliono realizzare progetti per i loro associati. Prende sostanza una sinergia che abbiamo fortemente voluto, e noi sia-mo pronti ad operare in tal senso”.

Momenti dell’incontro tra Bcc e Ordine dei Commercialisti. Sopra: (da sinistra): il direttore generale della Bcc, Ciro Solimeno, il presidente Pasquale Lucibello, il presidente dell’Ordine dei Commer-cialisti Nunzio Ritorno, il vicepresidente Gaetano Romanelli, il diret-tore dell’area del Vallo di dinao della Bcc, Vito Mancusi. Nel grafico sottostante sono riportate le competenze territoriali del-la Bcc e dell’Ordine dei Commercialisti e Revisori Contabili di Sala Consilina-Lagonaegro

Le competenze territoriaLi

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Territori

Colobraro: la piece teatrale iniziata il 17 agosto del 2017, alle ore 17,17 Scacco alla sfortuna nel paese della jella: un enorme successo per la manifestazione “Sogno di una notte a...quel Paese” “Sogno di una notte a...quel Paese”, la manifesta-zione di Colobraro ha fatto registrare un vero e proprio successo di pubblico e di visitatori proprio quest’anno, il 2017. Era stata una precisa delibe-razione del primo cittadino, Andrea Bernardo, che ha voluto riscattare le sorti del “paese della sfortu-na” tentando la sorte, è proprio il caso di dirlo. “Per noi” aveva, infatti, dichiarato il primo cittadino alla “Gazzetta del Mezzogiorno” “è un anno partico-lare. Magia e mistero sono il punto di forza e la nostra fortuna per valorizzare le tradizioni locali.” Ed è stato così che la piece teatrale “Sogno di una notte a….quel Paese”, la manifestazione più impor-tante di tutta la kermesse scaramantica dell’estate che ha ormai raggiunto grande notorietà in tutta la Penisola, ha avuto inizio proprio il giorno 17 ago-sto 2017, alle ore 17,17. Più 17 di così, si muore. Mancava solo che tornasse in vita l’avvocato, al quale risalirebbe la brutta nomea del paese, che si racconta abbia fatto cadere un lampadario al solo no-minarlo. La jella però questa volta ha fatto cilecca e la manifestazione è andata a gonfie vele per tutto il corso dell’estate. Anzi, a giudicare dai dati, si può affermare

con assoluta certezza che è stata la migliore kermesse, in termini di flussi turistici e di riscontri finanziari, che si sia mai avuta da quando è stata organizzata la manifestazione. Certo, non bisogna negare che tra la folla che attendeva l’inizio della piece teatra-le non ci sia stato qualcuno che, allo scoccare dell’ora fatidica,

non abbia avvertito un brivido lungo la schiena e non abbia osservato la solidità dei lampadari della sala poli-funzionale, ma non è accaduto nulla e la rappresentazione è stata applau-dita e replicata con successo. Del resto, lampadari come una volta non ne fanno più: ai grossi lampadari fin de siecle sono stati sostituiti leggeri neon di plastica; anche se qualcuno di questi avesse cigolato o, al limite, fosse caduto, non avrebbe fatto dan-ni. Ma vuoi vedere che, in fondo, a sfidare la sfortuna si ha più succes-so? Meglio non stimolare le corde della jella, dice qualcuno: non è det-to che quello che succede a Colobra-ro non possa accadere in altri luoghi.

Sopra. Panoramica di Colobraro Sotto: momenti della manifestazione, nella foto al cen-tro (quinto da sinistra nell’ultima fila) il sindaco Andrea Bernardo

I giovani ricordano il professore Rodolfo Truncellito, socio fondatore della BccGli alunni del liceo Isabella Morra porgono l’estremo saluto al grande maestro di studi e di vita

“A te magister studiorum, magister vitae”. Con questa breve ma significativa frase, gli alunni del liceo classi-co Isabella Morra di Senise porgono commossi l’ultimo saluto al professor Rodolfo Truncellito, scomparso lo scorso 21 agosto. In occasione del trigesimo, il giorno 21 settembre, è stata celebrata in suffragio una santa messa nella chiesa “Madonna del Carmine” in Valsin-ni. Maestro di studi e maestro di vita, il professore, con aria severa ma dal cuore tenero, ha insegnato a diverse

generazioni di studenti, facendo amare e rendendo ad-dirittura semplici materie “difficili” come il greco e il latino, insegnando contemporaneamente i valori della vita. “Nulla è semplice e niente ci viene regalato, ma lo studio ci rende liberi” queste le sue parole agli studenti. Un docente “vecchio stampo”, Truncellito, che traduce-va scritti antichi senza vocabolario, pronto a regalare un sorriso ma prodigo anche nel rimprovero. Proverbiali i suoi “scappellotti” dati sulla nuca in segno di approva-zione o per segnalare un errore grave di grammatica e traduzione e proverbiali i suoi voti bassi dati “per gra-zia ricevuta!”. Con lui se ne va il volto storico del liceo classico e un pilastro della cultura valsinnese. Rodolfo Truncellito nasce a Valsinni nel 1931. Per poter studiare si trasferisce in seminario, come molti giovani della sua generazione, qui si diploma al liceo classico. Successi-vamente si iscrive alla facoltà di giurisprudenza presso l’Università di Bari dove fu allievo di Aldo Moro e dove si laura nel 1959. Con la laurea in legge inizia la sua attività di docente nella scuola media di Valsinni e, inse-guendo l’amore per la letteratura si laurea anche in lette-re classiche nel 1970. A partire dalla seconda metà degli anni ‘70 si trasferisce al liceo-ginnasio di Senise dove rimane fino al pensionamento avvenuto nell’anno 2000. Al liceo di Senise fu dato il nome di “Isabella Morra” in segno di riconoscenza al professore. Versatile nelle arti, amante della musica, “il Maestro”, così come veni-

va chiamato dai suoi compaesani in segno di stima, ha allietato molte serate e feste locali con rappresentazioni teatrali e musicali, coinvolgendo amici, parenti e giovani del paese, che diventavano così attori per un giorno. Tra le opere più rappresentative, si ricordano: “Il Menestrel-lo e la Morte” di Angelini/Uguccioni, il “Miles Gloriosus di Plauto e “Columella” commedia tratta dall’opera di Rossini “Il Barbiere di Siviglia”. Le sue esequie, svolte il 22 agosto, hanno visto la partecipazione di tanti alunni accorsi dai paesi limitrofi, di professori, colleghi e gente del paese, tutti uniti in un unico abbraccio per rendergli l’ultimo saluto. Commovente il ricordo del figlio Rocco: “con mio padre ho avuto un rapporto intenso e, spesso in contrasto, ma su una cosa di lui non ho mai avuto incertezze: la figura paterna. Anche se mio padre aveva un’età ragguardevole, adesso che non c’è più, mi sen-to più esposto, adesso ci sono io in prima linea”. Molto sentite anche le parole della nuora Maria, della nipote Rosa, portavoce di tutti i nipoti e del prof. Nicola De Rosa, suo amico e collega di una vita. Valsinni, con la morte di Rodolfo Truncellito, perde un grande esponente della cultura, ma quella saggezza e fonte di sapere che tanto hanno caratterizzato la vita terrena del professore, oggi continuano a vivere negli insegnamenti trasmessi ai suoi alunni.

Nella foto: il compianto professore Rodolfo Truncellito

Piera Chierico

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Territori

Metaponto: una manifestazione dedicata al grande filosofo della Divina Tetractis “Sulle orme di Pitagora”, il ricco calendario di giochi e visite museali per i ragazzi degli istituti scolastici superiori

Lo scorso 23 settembre le scuole Liceo Scienze Umane Vittorino da Feltre di Taranto, Liceo Classico Aristos-seno di Taranto, l’IIS Fermi di Policoro, il Liceo Scien-tifico di Cassano allo Ionio, il Liceo Takovski Usta-nak (Serbia) e il Liceo Scientifico Parisi di Bernalda dell’IIS Bernalda e Ferrandina si sono incontrati a Me-taponto per la manifestazione “Sulle orme di Pitagora”. E’ questo il nome del progetto che vede impegnati i licei dell’arco ionico di tre regioni in una serie di mani-festazioni itineranti. Ben trecento alunni hanno invaso Metaponto sin dalle prime ore del mattino. Tutti seduti sui gradini dell’anfiteatro di piazza Alessidamo han-no atteso entusiasti l’accensione del tripode olimpico con una fiaccola originale delle Olimpiadi di Roma del 1960. Prima dell’inizio dei giochi, come si conviene, ci sono stati i saluti dei dirigenti delle scuole partecipanti, del main sponsor la Banca del Cilento,Vallo di Diano, Sassano e della Lucania, del sen. Cosimo Latronico e del Sindaco di Bernalda, dott. Domenico Tataranno. I giochi sono iniziati con la staffetta sull’arenile, con i ragazzi delle scuole assiepati sul muretto a tifare per i propri compagni, ma sin dal primo gioco si è subito ca-pito che il clima era speciale; a prevalere sull’agonismo vi era la gioia dello stare insieme, la goliardia di tanti giovani nella terra della Magna Grecia. La carovana, formata da cinque pullman e almeno dieci auto private,

si è fermata nella Riserva Statale di Metaponto, dove i ragazzi si sono cimentati nel gioco delle chiavi dicoto-miche, un gioco di abilità che consiste nell’arrivare alla individuazione dei nomi delle specie più importanti della riserva attraverso l’osservazione. Il gioco è stato condotto dai tecnici del locale Ceas, ossia Cea Bernal-da e Metaponto. Un passaggio dovuto alla tanto vilipe-sa pineta di Metaponto, percossa dai roghi dell’estate scorsa. Terminato questo gioco, i ragazzi sono andati al Museo di Metaponto, dove gli Apprendisti Ciceroni del Liceo Scientifico di Bernalda, hanno presentato le

vetrine museali a tutti i par-tecipanti; lo stupore negli occhi dei ragazzi era palese. Dal museo è partita una mi-nimaratona che ha percorso le aree esterne: dal museo al borgo, al Castello di Tor-re Mare, poi ancora al bor-go e infine sul vialone che porta al Parco Archeologico tra gli applausi scroscianti della folla multicolore dei ragazzi assiepati sulle gra-dinate nell’antifeatro greco (Ekklesiasterion). Tappa successiva il Tempio di Hera, dove gli arcieri delle scuole si sono cimentati in una gara di tiro con l’arco, e gli apprendisti Ciceroni, vestiti di chitoni, spiegavano la storia del sito e del mae-stro Pitagora. Lo scenario degli arcieri tra le colonne delle Tavole Palatine è stato da brividi. La carovana si è poi spostata nell’area archeologica di Pantanello, dove, dopo una breve pausa pranzo, il gruppo visita il Santuario Extraurbano dei Pantanello e i ragazzi si

sono sfidati in una gara di lancio del giavellotto. Infine il meritato riposo: tutti nell’aula magna ad assistere alla chicca finale, un rappresenta-zione teatrale su Pitagora, con sce-neggiatura scritta dai docenti del Liceo Scientifico di Bernalda, attori i ragazzi della stessa scuola. Le sce-ne della rappresentazione sono state tratte da contributi riguardanti sul filosofo da parte dei più importanti scrittori biografi. Un gran lavoro se-condo la buona tradizione del Liceo Parisi nel campo della recitazione. Special guest della giornata Dino Paradiso, cabarettista, attore, show-man, che ha intrattenuto gli ospiti ironizzando su Pitagora e sul mondo della scuola. Dopo le premiazioni, ovviamente con le Coppe di Pita-gora, offerte dall’ “Associazione Io

Amo Metaponto”, i saluti di tutti ed un arrivederci alla prossima tappa di Taranto. Cala il sipario ed è tempo di fare analisi sulla valenza formativa della manifestazio-ne e sul grande lavoro svolto. Manifestazioni di una tale portata non sono facili da realizzare, soprattutto da una scuola: è necessario l’impegno di tante risor-se economiche e, soprattutto umane. Corre l’obbligo ringraziare le Istituzioni, partendo dal Polo Museale e dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici di Basili-cata per l’accesso alle aree archeologiche, l’Alsia della Regione Basilicata (Dott.ssa Maria Gallitelli) per la di-

sponibilità della struttura di Pantanello, i Carabinieri per il servizio d’ordine sulle strade e nella Riserva Forestale e del Comune di Bernalda. Un ringraziamento alle as-sociazioni Cea Bernalda e Metaponto (dott.ssa Rosaria Russo e dott. Antonio Fugaroli) e all’associazione “Io Amo Metaponto” (Fabrizio Cospite e Gianfranco Sor-tiero), per il loro apporto di uomini, idee e risorse. Un ringraziamento speciale alla Banca del Cilento,Vallo di Diano, Sassano e della Lucania ed al suo consigliere Ettore Zaccone. Si ringraziano gli sponsor secondari, ma fondamentali, quali il Panificio Europane, il Market 3LT, lo Studio Dentistico Lalinga e Stigliano Automo-bili, Bieffe Palchi. Tutto questo non sarebbe stato pos-sibile senza un gruppo di lavoro, di docenti motivati nel proprio lavoro,della propria scuola ed amanti del pro-prio territorio. Quanto alla scuole corre l’obbligo di rin-graziare Giosuè Ferruzzi,Dirigente Scolastico dell’IIS Bernalda Ferrandina, che si è speso in prima persona nell’organizzazione, nella realizzazione dell’evento e nella gestione delle risorse umane. Inoltre un sentito ringraziamento a Torraco Giuseppe, referente e coordi-natore del progetto, Donata Venezia, responsabile delle gare sportive,del teatro ed altro, Gaetano Carriero, sce-nografo, attore ed altro, Piera Faliero, sceneggiatrice e regista, Filomena Musillo, Anna Maria Moretti, Dome-nica Amareno responsabili degli apprendisti ciceroni, Giuseppe Giamba, responsabile gare sportive. Inoltre un sentito rigraziamento ai docenti responsabili dei gruppi di alunni: Morizzi Angelo, Paola Distasi, Mirella Troia-no, Loredana Russo, Michele Russo, Carbone Anna, Le-one Michele, Di Benedetto Antonietta. Per ultimo, ma solo in ordine di tempo, un ringraziamento a Geremia Ninno, coordinatore del progetto, in fase di progettazio-ne, di esecuzione e speaker.

I momenti più importanti della manifestazione “Sule orme di Pitago-ra” a Metaponto. Nella foto a centro pagina il consigliere di ammini-strazione della Bcc, Ettore Zaccone (secondo da sinistra)

Piera Chierico

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