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Domenica scorsa, 16 lu- glio, alle 18 la diocesi di Cuneo, la più giovane del- la Granda e del Piemonte, ha festeggiato nella centrale piazza Galimberti, con una Santa Messa di ringrazia- mento molto partecipata, grazie anche allo splendi- do sole, i duecento anni dal- la sua istituzione avvenuta il 17 luglio 1817. A presie- dere la celebrazione euca- ristica, in cià già dal gior- no precedente per la solen- ne processione dedicata da oltre quaro secoli alla Ma- donna del Carmine, il car- dinale Giuseppe Bertello, presidente del Governato- rato dello Stato della Cit- tà del Vaticano, streo col- laboratore di Papa France- sco e latore di un affeuoso messaggio augurale indiriz- zato dal Pontefice al vesco- vo della diocesi di Cuneo e Fossano, Piero Delbosco, e leo dal suo vicario, don Gianni Riberi. Il palco-altare, ospitante oltre ai concelebranti, Car- dinali Giuseppe Bertello e Severino Poleo e vescovo Delbosco, molti vescovi del Piemonte, fra cui il nostro Padre Francesco, il vescovo emerito Giuseppe Cavallot- to, i nunzi apostolici cunee- si che prestano il loro mini- stero nel mondo, i canonici del Capitolo della Caedra- le e un rappresentante della chiesa ortodossa, è allesti- to non a caso ai piedi della statua dello statista cuneese Giuseppe Barbaroux. Ambasciatore del regno sardo a Roma, ha il merito di aver appianato i contra- sti e ricucito i rapporti tra il pontefice Pio VII, ospita- to in Cuneo la noe fra il 12 e il 13 agosto 1809 nel Pa- lazzo dei Conti Lovera Di Maria durante il suo lun- go viaggio da prigioniero di Napoleone da Grenoble a Savona, e il sovrano sabau- do, oenendo nel contem- po che la cià di Cuneo dal 1817 divenisse sede di una diocesi indipendente. E sulla piazza presenti alla celebrazione i centotrenta- due sacerdoti della dioce- si, i rappresentanti delle ot- tantadue parrocchie, delle Confraternite, dei gruppi di volontariato, le reverende suore delle varie Congre- gazioni, i diaconi, la Cap- pella Musicale della Cae- drale direa, unitamente a rappresentanti di altre ven- ti corali diocesane, dal M° Can. Ezio Mandrile, i chie- richei, e infine i giovani contraddistinti da un cap- pello giallo. Importante an- che la presenza civile con il neo sindaco, Federico Bor- gna, membri della Giunta e del Consiglio comunale e provinciale, molti sinda- ci della Provincia e autori- tà militari. Dopo il saluto del ve- scovo Delbosco, mentre la Confraternita di San Dal- mazzo avanza verso l’alta- re con il prezioso busto reli- quiario del XVI secolo, vie- ne data leura del Decreto della Congregazione per il Culto Divino che proclama il martire San Dalmazzo, “diffusore del cristianesimo nel sud del Piemonte, antici- patore addiriura dell’ope- ra di sant’Eusebio di Vercel- li”, Patrono Secondario del- la Diocesi di Cuneo. Il Patrono titolare è da sempre San Michele Arcan- gelo la cui statua dal Duo- mo è stata portata a destra dell’altare. A sinistra è la sta- tua della Madonna del Car- mine, quella stessa che ha percorso sabato sera il tra- gio dalla chiesa di San Se- bastiano, in Contrada Mon- dovì, dove è situato anche l’interessante Museo Dio- cesano, a piazza Galimberti, in una cià davvero “vesti- ta a festa” per l’Illuminata, ovvero architeure di luce, ben due milioni di lampa- dine, su via Roma dal Duo- mo a Sant’Ambrogio, splen- dido “omaggio laico” alla Vergine, assieme alla piog- gia di petali di rose lanciati da più abitazioni al passag- gio della statua e delle nu- merose Confraternite (Ita- lia, Francia, Brasile) presen- ti con stendardi e artistici crocefissi. > Patrizia Porcellana Gazzetta d’Asti | 21 luglio 2017 ___________________ INFORMAZIONE RELIGIOSA ________________________________________ 17 LETTURE: Sap 12,13.16-19; Sal 85; Rm 8,26-27; Mt 13,24-43 Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre La liturgia di questa domenica è un in- vito alla pazienza e alla fiducia nella giu- stizia di Dio che ha i suoi tempi, che non sono i nostri, quasi una versione biblica del detto britannico citatissimo nei social net- work: keep calm and carry on, stai calmo e vai avanti. È uno dei momenti critici della parabola della zizzania: che fare di fronte al sabotag- gio che il raccolto ha subito a causa del ne- mico? Verrebbe voglia di mettere subito le cose a posto... «... Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: “Signore, non hai semi- nato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene la zizzania?”. Ed egli rispose loro: “Un nemico ha fatto questo!”. E i servi gli disse- ro: “Vuoi che andiamo a raccoglierla?”. “No, rispose, perché non succeda che, raccoglien- do la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l’una e l’altro crescano in- sieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece riponetelo nel mio granaio”» (…) La mietitura è la fine del mondo e i mie- titori sono gli angeli. Come dunque si racco- glie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell’uo- mo manderà i suoi angeli, i quali raccoglie- ranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquità e li getteran- no nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti! Il male esiste e spesso arriva come e quan- do meno te lo aspetti. Di fronte al male non bisogna essere superficiali o faciloni (che sarà mai? Che male c’è…?) ma neanche possiamo ergerci a giustizieri. Verrà il mo- mento in cui il male sarà punito e chi lo ha fatto pagherà quanto deve. Nel frattempo sta a noi fare del nostro meglio per non ce- dere a nostra volta alle lusinghe del Mali- gno e rimanere fedeli al Padre che ci ama e ci perdona quando glielo chiediamo. Anche la prima lettura ricorda la pazien- za di Dio: Non c’è Dio fuori di te, che abbia cura di tutte le cose, perché tu debba difen- derti dall’accusa di giudice ingiusto. La tua forza infatti è il principio della giustizia, e il fatto che sei padrone di tutti, ti rende indul- gente con tutti. (…). Con tale modo di agire hai insegnato al tuo popolo che il giusto deve amare gli uomini, e hai dato ai tuoi figli la buona speranza che, dopo i peccati, tu con- cedi il pentimento. Il salmo non è da meno: Tu sei buono, Signore, e perdoni, sei pieno di misericordia con chi t’invoca. Porgi l’orec- chio, Signore, alla mia preghiera e sii attento alla voce delle mie suppliche. Ma tu, Signo- re, Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di amore e di fedeltà, volgiti a me e abbi pietà. Del resto anche le altre parabole del Re- gno nel vangelo odierno sono un invito alla speranza: «Il regno dei cieli è simile a un gra- nello di senape, che un uomo prese e seminò nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande delle altre piante dell’orto e diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi rami». Disse loro un’altra pa- rabola: «Il regno dei cieli è simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata». > Don Roberto Zappino DOMENICA 23 LUGLIO - XVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO A MEDITANDO LA PAROLA La sua salma nel secolo X da Borgo arrivò a Masio e Quargnento “Una chiesa viva, che vuole portare il vangelo al suo territo- rio” è l’impressione del card. Giuseppe Bertello, diplomati- co della Santa Sede, dopo aver vissuto lo scorso fine sei- mana le celebrazioni per i 200 anni della diocesi di Cuneo. Inviato da papa Francesco a rappresentarlo per questo im- portante appuntamento di una Chiesa locale ha avuto il pri- mo impao con la comunità cuneese la sera di sabato con la processione in onore della Madonna del Carmine, che da 400 anni si sviluppa lungo le vie del centro della cià. Ma il momento più coinvolgente è stata la grande cele- brazione eucaristica del pomeriggio organizzata nel cuore di Cuneo, nella grande piazza Galimberti, dove sono con- fluite oltre diecimila persone. Alla messa erano presenti una ventina di Vescovi, tra cui mons. Ravinale, di cui molti della diocesi di Piemonte e Valle d’Aosta. Da terre lontane sono giunti i nunzi di origine piemontese, come Celestino Mi- gliore da Mosca, Aldo Giordano dal Venezuela e Giorgio Lingua da Cuba. Con loro erano presenti anche il Vescovo di Nizza, André Marceau (la cià francesce è da tempo ge- mellata con Cuneo) e del Vescovo di Oradea in Romania. Il Cardinale, all’inizio della sua omelia, salutando le au- torità civili e militare ha ricordato che “la loro presenza ci dice che questa celebrazione va al di là dei confini della co- munità cristiana e coinvolge tue le componenti della so- cietà” perché ha spiegato “la Chiesa desidera essere compa- gna nel cammino della vita di ogni uomo e collaborare, con la sua missione evangelizzatrice, all’edificazione di una so- cietà basata sui valori perenni della giustizia, della fraterni- tà e della solidarietà”. Una solidarietà che si è subito dimo- strata concreta, le offerte raccolte durante la concelebrazio- ne, dove tra l’altro sono state distribuite cinque mila parti- cole, saranno consegnate al Comune per il dormitorio riser- vato all’accoglienza dei rifugiati. La celebrazione del bicentenario è stata anche l’occasio- ne per proclamare San Dalmazzo, patrono secondario della diocesi di Cuneo, santo la cui salma nel secolo X fu traspor- tata nella diocesi di Asti da Borgo San Dalmazzo che ne fa- ceva parte, accolta a Quargnento, esso pure allora nella no- stra diocesi. > C. G. San Dalmazzo martire evangelizzatore del Piemonte Una Madonna del Rocciame- lone in bronzo è il segno che la Consulta regionale per i beni culturali ecclesiastici, coordina- ta da Gianluca Popolla, ha scel- to per dire grazie all’impegno profuso in questi anni dal pre- sidente Piergiorgio Debernar- di, per quasi vent’anni vesco- vo di Pinerolo e ora in parten- za per ritirarsi in Africa nel Bur- kina Faso. L’occasione per consegnarlo è stata lunedì maina l’incon- tro per la firma dell’accordo tra Consulta e Fondazione Ordi- ne Mauriziano. “Un accordo nel nome dell’ascolto che diventa fe- condo” come lui stesso lo ha de- finito. “Nel patrimonio della Fon- dazione - ha ricordato Debernardi - ci sono molti beni ecclesiastici sparsi in diverse diocesi, la collaborazione e il lavoro comune è quindi fondamentale per renderli sempre più uibi- li a tui”. Un patrimonio a cui appartengo- no luoghi, che come ha suggerito Giovan- ni Zanei, commissario della Fondazione e firmatario dell’accordo “quando li equenti e ti fermi ad osservarli pensi a cose grandi”. L’importanza strategica di comuni pro- gei di valorizzazione del patrimonio di arte e storia religiosa dei due enti, la rilevan- za del coordinamento delle iniziative pro- geuali già in corso e che potranno nasce- re, le opportunità di inserire i siti maurizia- ni nel piani turistico culturali già promossi dalla Consulta sono tui elementi che han- no portato Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino e presidente della Conferenza Epi- scopale piemontese e firmatario dell’ac- cordo a definirlo “un evento sociale ed eccle- siale, non solo rivolto alla conservazione, ma uno strumento che potrà offrire una risposta ai nuovi bisogni culturali delle nostre comuni- tà”, perché “è importante dare valore alle no- stre radici”. Per i beni ecclesiastici piemontesi è arri- vata un’altra opportunità. La giunta Chiam- parino ha stanziato duecentomila euro per lo sviluppo del sistema bibliotecario, archi- vistico e museale ecclesiastico. Il contributo rientra nel piano previsto da un protocollo d’Intesa sooscrio nel 2012 tra la Regio- ne e la Conferenza episcopale piemontese per la salvaguardia e la valorizzazione dei beni culturali di interesse religioso. Gli interventi, a cui la Cep contribuirà con risorse proprie per circa 100mila euro, saranno definiti a breve e di comune accor- do e come ha soolineato l’assessore regio- nale alla cultura e al turismo Antonella Pa- rigi “avranno come obieivo di migliorare la uizione di questo importante patrimonio”. > C. G. Nuovo stanziamento alla Consulta La Regione per i musei ecclesiastici Anche il nostro vescovo e mons. Cavallotto alla celebrazione Per i 200 anni della diocesi di Cuneo è festa per la Chiesa piemontese Mons. Nosiglia, mons. Debernardi e Giovanni Zanetti

Anche il nostro vescovo e mons. Cavallotto alla ... · Domenica scorsa, 16 lu-glio, alle 18 la diocesi di Cuneo, la più giovane del-la Granda e del Piemonte, ha festeggiato nella

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Page 1: Anche il nostro vescovo e mons. Cavallotto alla ... · Domenica scorsa, 16 lu-glio, alle 18 la diocesi di Cuneo, la più giovane del-la Granda e del Piemonte, ha festeggiato nella

Domenica scorsa, 16 lu-glio, alle 18 la diocesi di Cuneo, la più giovane del-la Granda e del Piemonte, ha festeggiato nella centrale piazza Galimberti, con una Santa Messa di ringrazia-mento molto partecipata, grazie anche allo splendi-do sole, i duecento anni dal-la sua istituzione avvenuta il 17 luglio 1817. A presie-dere la celebrazione euca-ristica, in citt à già dal gior-no precedente per la solen-ne processione dedicata da oltre quatt ro secoli alla Ma-donna del Carmine, il car-dinale Giuseppe Bertello, presidente del Governato-rato dello Stato della Cit-tà del Vaticano, strett o col-laboratore di Papa France-sco e latore di un aff ett uoso messaggio augurale indiriz-zato dal Pontefi ce al vesco-vo della diocesi di Cuneo e Fossano, Piero Delbosco, e lett o dal suo vicario, don Gianni Riberi.

Il palco-altare, ospitante oltre ai concelebranti, Car-dinali Giuseppe Bertello e Severino Polett o e vescovo Delbosco, molti vescovi del Piemonte, fra cui il nostro Padre Francesco, il vescovo emerito Giuseppe Cavallot-to, i nunzi apostolici cunee-si che prestano il loro mini-stero nel mondo, i canonici del Capitolo della Catt edra-le e un rappresentante della chiesa ortodossa, è allesti-to non a caso ai piedi della statua dello statista cuneese Giuseppe Barbaroux.

Ambasciatore del regno sardo a Roma, ha il merito di aver appianato i contra-sti e ricucito i rapporti tra

il pontefi ce Pio VII, ospita-to in Cuneo la nott e fra il 12 e il 13 agosto 1809 nel Pa-lazzo dei Conti Lovera Di Maria durante il suo lun-go viaggio da prigioniero di Napoleone da Grenoble a Savona, e il sovrano sabau-do, ott enendo nel contem-po che la citt à di Cuneo dal 1817 divenisse sede di una diocesi indipendente.

E sulla piazza presenti alla celebrazione i centotrenta-due sacerdoti della dioce-si, i rappresentanti delle ot-tantadue parrocchie, delle Confraternite, dei gruppi di volontariato, le reverende suore delle varie Congre-gazioni, i diaconi, la Cap-pella Musicale della Catt e-drale dirett a, unitamente a rappresentanti di altre ven-ti corali diocesane, dal M° Can. Ezio Mandrile, i chie-richett i, e infi ne i giovani

contraddistinti da un cap-pello giallo. Importante an-che la presenza civile con il neo sindaco, Federico Bor-gna, membri della Giunta e del Consiglio comunale e provinciale, molti sinda-ci della Provincia e autori-tà militari.

Dopo il saluto del ve-scovo Delbosco, mentre la Confraternita di San Dal-mazzo avanza verso l’alta-re con il prezioso busto reli-quiario del XVI secolo, vie-ne data lett ura del Decreto della Congregazione per il Culto Divino che proclama il martire San Dalmazzo, “diff usore del cristianesimo nel sud del Piemonte, antici-patore addiritt ura dell’ope-ra di sant’Eusebio di Vercel-li”, Patrono Secondario del-la Diocesi di Cuneo.

Il Patrono titolare è da sempre San Michele Arcan-

gelo la cui statua dal Duo-mo è stata portata a destra dell’altare. A sinistra è la sta-tua della Madonna del Car-mine, quella stessa che ha percorso sabato sera il tra-gitt o dalla chiesa di San Se-bastiano, in Contrada Mon-dovì, dove è situato anche l’interessante Museo Dio-cesano, a piazza Galimberti, in una citt à davvero “vesti-ta a festa” per l’Illuminata, ovvero architett ure di luce, ben due milioni di lampa-dine, su via Roma dal Duo-mo a Sant’Ambrogio, splen-dido “omaggio laico” alla Vergine, assieme alla piog-gia di petali di rose lanciati da più abitazioni al passag-gio della statua e delle nu-merose Confraternite (Ita-lia, Francia, Brasile) presen-ti con stendardi e artistici crocefi ssi.

> Patrizia Porcellana

Gazzetta d’Asti | 21 luglio 2017 ___________________ INFORMAZIONE RELIGIOSA ________________________________________ 17

LETTURE: Sap 12,13.16-19; Sal 85; Rm 8,26-27; Mt 13,24-43

Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del PadreLa liturgia di questa domenica è un in-

vito alla pazienza e alla fi ducia nella giu-stizia di Dio che ha i suoi tempi, che non sono i nostri, quasi una versione biblica del detto britannico citatissimo nei social net-work: keep calm and carry on, stai calmo e vai avanti.

È uno dei momenti critici della parabola della zizzania: che fare di fronte al sabotag-gio che il raccolto ha subito a causa del ne-mico? Verrebbe voglia di mettere subito le cose a posto...

«... Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: “Signore, non hai semi-nato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene la zizzania?”. Ed egli rispose loro: “Un nemico ha fatto questo!”. E i servi gli disse-ro: “Vuoi che andiamo a raccoglierla?”. “No, rispose, perché non succeda che, raccoglien-do la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l’una e l’altro crescano in-sieme fi no alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece riponetelo nel mio granaio”» (…) La mietitura è la fi ne del mondo e i mie-titori sono gli angeli. Come dunque si racco-glie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fi ne del mondo. Il Figlio dell’uo-mo manderà i suoi angeli, i quali raccoglie-ranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquità e li getteran-no nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti!

Il male esiste e spesso arriva come e quan-do meno te lo aspetti. Di fronte al male non bisogna essere superfi ciali o faciloni (che

sarà mai? Che male c’è…?) ma neanche possiamo ergerci a giustizieri. Verrà il mo-mento in cui il male sarà punito e chi lo ha fatto pagherà quanto deve. Nel frattempo sta a noi fare del nostro meglio per non ce-dere a nostra volta alle lusinghe del Mali-gno e rimanere fedeli al Padre che ci ama e ci perdona quando glielo chiediamo.

Anche la prima lettura ricorda la pazien-za di Dio: Non c’è Dio fuori di te, che abbia cura di tutte le cose, perché tu debba difen-derti dall’accusa di giudice ingiusto. La tua forza infatti è il principio della giustizia, e il fatto che sei padrone di tutti, ti rende indul-gente con tutti. (…). Con tale modo di agire hai insegnato al tuo popolo che il giusto deve amare gli uomini, e hai dato ai tuoi fi gli la buona speranza che, dopo i peccati, tu con-cedi il pentimento. Il salmo non è da meno: Tu sei buono, Signore, e perdoni, sei pieno di misericordia con chi t’invoca. Porgi l’orec-chio, Signore, alla mia preghiera e sii attento alla voce delle mie suppliche. Ma tu, Signo-re, Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di amore e di fedeltà, volgiti a me e abbi pietà.

Del resto anche le altre parabole del Re-gno nel vangelo odierno sono un invito alla speranza: «Il regno dei cieli è simile a un gra-nello di senape, che un uomo prese e seminò nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande delle altre piante dell’orto e diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi rami». Disse loro un’altra pa-rabola: «Il regno dei cieli è simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, fi nché non fu tutta lievitata».

> Don Roberto Zappino

DOMENICA 23 LUGLIO - XVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO A

MEDITANDO LA PAROLA

La sua salma nel secolo X da Borgo arrivò a Masio e Quargnento

“Una chiesa viva, che vuole portare il vangelo al suo territo-rio” è l’impressione del card. Giuseppe Bertello, diplomati-co della Santa Sede, dopo aver vissuto lo scorso fi ne sett i-mana le celebrazioni per i 200 anni della diocesi di Cuneo. Inviato da papa Francesco a rappresentarlo per questo im-portante appuntamento di una Chiesa locale ha avuto il pri-mo impatt o con la comunità cuneese la sera di sabato con la processione in onore della Madonna del Carmine, che da 400 anni si sviluppa lungo le vie del centro della citt à.

Ma il momento più coinvolgente è stata la grande cele-brazione eucaristica del pomeriggio organizzata nel cuore di Cuneo, nella grande piazza Galimberti, dove sono con-fl uite oltre diecimila persone. Alla messa erano presenti una ventina di Vescovi, tra cui mons. Ravinale, di cui molti della diocesi di Piemonte e Valle d’Aosta. Da terre lontane sono giunti i nunzi di origine piemontese, come Celestino Mi-gliore da Mosca, Aldo Giordano dal Venezuela e Giorgio Lingua da Cuba. Con loro erano presenti anche il Vescovo di Nizza, André Marceau (la citt à francesce è da tempo ge-mellata con Cuneo) e del Vescovo di Oradea in Romania.

Il Cardinale, all’inizio della sua omelia, salutando le au-torità civili e militare ha ricordato che “la loro presenza ci dice che questa celebrazione va al di là dei confi ni della co-munità cristiana e coinvolge tutt e le componenti della so-cietà” perché ha spiegato “la Chiesa desidera essere compa-gna nel cammino della vita di ogni uomo e collaborare, con la sua missione evangelizzatrice, all’edifi cazione di una so-cietà basata sui valori perenni della giustizia, della fraterni-tà e della solidarietà”. Una solidarietà che si è subito dimo-strata concreta, le off erte raccolte durante la concelebrazio-ne, dove tra l’altro sono state distribuite cinque mila parti-cole, saranno consegnate al Comune per il dormitorio riser-vato all’accoglienza dei rifugiati.

La celebrazione del bicentenario è stata anche l’occasio-ne per proclamare San Dalmazzo, patrono secondario della diocesi di Cuneo, santo la cui salma nel secolo X fu traspor-tata nella diocesi di Asti da Borgo San Dalmazzo che ne fa-ceva parte, accolta a Quargnento, esso pure allora nella no-stra diocesi.

> C. G.

San Dalmazzo martireevangelizzatore del Piemonte

Una Madonna del Rocciame-lone in bronzo è il segno che la Consulta regionale per i beni culturali ecclesiastici, coordina-ta da Gianluca Popolla, ha scel-to per dire grazie all’impegno profuso in questi anni dal pre-sidente Piergiorgio Debernar-di, per quasi vent’anni vesco-vo di Pinerolo e ora in parten-za per ritirarsi in Africa nel Bur-kina Faso.

L’occasione per consegnarlo è stata lunedì matt ina l’incon-tro per la fi rma dell’accordo tra Consulta e Fondazione Ordi-ne Mauriziano. “Un accordo nel nome dell’ascolto che diventa fe-condo” come lui stesso lo ha de-fi nito. “Nel patrimonio della Fon-dazione - ha ricordato Debernardi - ci sono molti beni ecclesiastici sparsi in diverse diocesi, la collaborazione e il lavoro comune è quindi fondamentale per renderli sempre più fr uibi-li a tutt i”. Un patrimonio a cui appartengo-no luoghi, che come ha suggerito Giovan-ni Zanett i, commissario della Fondazione e fi rmatario dell’accordo “quando li fr equenti e ti fermi ad osservarli pensi a cose grandi”.

L’importanza strategica di comuni pro-gett i di valorizzazione del patrimonio di arte e storia religiosa dei due enti, la rilevan-za del coordinamento delle iniziative pro-gett uali già in corso e che potranno nasce-re, le opportunità di inserire i siti maurizia-ni nel piani turistico culturali già promossi dalla Consulta sono tutt i elementi che han-no portato Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino e presidente della Conferenza Epi-scopale piemontese e fi rmatario dell’ac-cordo a defi nirlo “un evento sociale ed eccle-siale, non solo rivolto alla conservazione, ma

uno strumento che potrà off rire una risposta ai nuovi bisogni culturali delle nostre comuni-tà”, perché “è importante dare valore alle no-stre radici”.

Per i beni ecclesiastici piemontesi è arri-vata un’altra opportunità. La giunta Chiam-parino ha stanziato duecentomila euro per lo sviluppo del sistema bibliotecario, archi-vistico e museale ecclesiastico. Il contributo rientra nel piano previsto da un protocollo d’Intesa sott oscritt o nel 2012 tra la Regio-ne e la Conferenza episcopale piemontese per la salvaguardia e la valorizzazione dei beni culturali di interesse religioso.

Gli interventi, a cui la Cep contribuirà con risorse proprie per circa 100mila euro, saranno defi niti a breve e di comune accor-do e come ha sott olineato l’assessore regio-nale alla cultura e al turismo Antonella Pa-rigi “avranno come obiett ivo di migliorare la fr uizione di questo importante patrimonio”.

> C. G.

Nuovo stanziamento alla Consulta

La Regione per i musei ecclesiastici

Anche il nostro vescovo e mons. Cavallotto alla celebrazione

Per i 200 anni della diocesi di Cuneoè festa per la Chiesa piemontese

Mons. Nosiglia, mons. Debernardi e Giovanni Zanetti