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Cari lettori,eccoci ritrovati nell’edizione di Novembre della nostra rivista.Comunico a tutti che con il nuovo anno 2012 la rivista tornerà semestrale, le edizionisaranno quindi Maggio e Novembre. La distribuzione avverrà sempre nella provinciadi Varese, Como e Milano, tramite gli studi veterinari, inoltre verrà spedita a domicilioagli abbonati, l’abbonamento manterrà il prezzo di Euro 5,00 per le due edizioni.È con gioia che ricevo gli apprezzamenti positivi sulla rivista, ciò ci gratifica e ripagail nostro impegno e quello di tutti coloro che collaborano alla stesura dei testi, perla varietà degli argomenti proposti.Invito i nostri lettori ad inviare foto dei nostri amici animali, verranno pubblicate divolta in volta in funzione degli argomenti trattati.
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Cari lettori, eccoci ritrovati nell’edizione di Novembre della nostra rivista.Comunico a tutti che con il nuovo anno 2012 la rivista tornerà semestrale, le edizioni saranno quindi Maggio e Novembre. La distribuzione avverrà sempre nella provincia di Varese, Como e Milano, tramite gli studi veterinari, inoltre verrà spedita a domicilio agli abbonati, l’abbonamento manterrà il prezzo di Euro 5,00 per le due edizioni.
È con gioia che ricevo gli apprezzamenti positivi sulla rivista, ciò ci gratifica e ripaga il nostro impegno e quello di tutti coloro che collaborano alla stesura dei testi, per la varietà degli argomenti proposti.
Invito i nostri lettori ad inviare foto dei nostri amici animali, verranno pubblicate di volta in volta in funzione degli argomenti trattati.
Un saluto e un Augurio di un sereno Natale a tutti.
Novembre 2011
Il direttore Cinzia Crespi
EDITORIALE
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Scelgo di pagare 5 euro:
DIRETTORE RESPONSABILECrespi Cinzia
REDAZIONEPremoli Gianluigi
PROGETTO GRAFICO IMPAGINAZIONEJakeline Garrone
Francesca Cariglino
[email protected]. 0331 48 21 80 via Roma, 10
21053 Castellanza
HANNO COLLABORATO:AIDAA Associazione Italiana Difesa
dott. Mauro Vasconi dott.ssa Chiara Zoccatellidott.ssa Milvia Marazzinidott.ssa Silvia Roncon
dott.ssa Donata Bianchidott.ssa Paola Bolognadott.ssa Patrizia Arrighidott.ssa Simona Rivolta
dott. Giuseppe Dino Loreficedott.ssa Silvia Martella
Cristian SimonePaola Viero
Sara e Stefano Sant’Ambrogio
Foto di copertinaSara Baroni
STAMPAALFAPRINT SNCvia Bellini, 24
21052 Busto Arsizio (VA)
DISTRIBUZIONEgratuita presso studi veterinari
e negozi di settorein abbonamentopresso privati
ISCRIZIONE AL TRIBUNALE DIBUSTO ARSIZIO
ANIMALI INFORMA N. 07/09 DEL 03/04/2009
Vendiamo Vendite s.r.l.è titolare esclusivo di tutti i diritti di pubblicazione. L’invio di foto-grafie alla redazione ne autorizza implicita-mente la pubblica-zione gratuita su qualsiasi supporto cartaceo e digitale. Le fotografie inviate alla redazione non saranno restituite. Informativa e Consenso in materia di trat-tamento dei dati personali (Codice Privacy d.lgs.196/03). Nel vigore del d.lgs.196/03 il Titolare del trattamento dei dati personali ex art.28 d.lgs.196/03,è Vendiamo Vendite s.r.l. con sede in Castellanza (VA) via Roma,10. La stessa La informa che i Suoi dati verranno raccolti, trattati e conservati nel rispetto del decreto legislativo anche per attività con-nesse all’azienda.L’ avvisiamo che i Suoi dati potranno essere comunicati e/o trattati nel vigore della Legge, anche all’estero, da società e/o persone che prestano servizi in favore della Società. In ogni momento Lei potrà chiedere la modifica,l a correzione e/o cancellazione dei Suoi dati ovvero esercitare tutti i diritti previsti dagli artt.7 e successivi del.D.lgs.196/03 mediante comunicazione scritta alla Vendiamo Vendite srl. La lettura della presente informativa deve intendersi quale consenso espresso al trat-tamento dei dati personali.
EDITORE:21053 Castellanza
Via Roma n° 10Tel. 0331 482180Fax 0331 482626
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LA MALATTIADEI PUNTINI BIANCHI
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4AIDA:INTRODUCIAMO IL GATTO DI REPARTO
12L’ULCERA GASTRICA NEL CAVALLO
18L’ESUBERANZA DI FIDO ALLA PORTA DI CASA
22IL GOLDEN RETRIEVER
35IL RIPOPOLAMENTO ITTICO
46IL DOLORE NEGLI ANIMALI
50L’ENDOCARDITE INFETTIVA DEL CANE
53L’IGIENE DEL CAVO ORALE DEL CANE
57ELENCO VETERINARI VARESE
58-59ELENCO VETERINARI GALLARATEE BUSTO ARSIZIO
60-61-62ELENCO VETERINARI MILANO E COMO
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Roma 5 ottobre 2011 – Parte
l’operazione Gatto di reparto negli
ospedali italiani.
Questa è la proposta di AIDAA,
l’associazione italiana difesa
animali ed ambiente, che in
questi giorni sta inviando decine
di email ai direttori generali e
sanitari dei maggiori ospedali italiani
per chiedere l’introduzione nei reparti
di degenza riservati a bambini ed anziani
(esclusi ovviamente i reparti chirurgici e di emergenza e urgenza e le rianimazioni) il gatto di reparto.
Secondo l’idea proposta da AIDAA nei reparti di pediatria e nelle riabilitazioni potrebbe essere
inserito (ovviamente dopo i determinati controlli e le autorizzazioni sanitarie necessarie) uno o più
gatti che dovrebbero avere l’accesso libero sia nelle parti comuni che nelle stanze dei degenti in
modo da creare una vera e propria simbiosi tra i degenti, il personale ed i pazienti, specialmente
quelli a lungo degenza con lo scopo di attivare una forma continua di pet-terapy forma questa che
viene considerata oramai unanimemente molto utile sia in percorsi di riabilitazione sia per quanto
riguarda l’umore dei bimbi costretti a lunghe degenze ospedaliere.
“Il gatto di reparto è sicuramente una proposta innovativa che potrebbe lanciare un segnale positivo
proprio a favore di quelle categorie di pazienti che sono soggetti a lunghi e a volte delicati ricoveri
- ci dice il presidente nazionale di AIDAA Lorenzo Croce; in questa prima fase abbiamo inviato una
lettera ai direttori dei maggiori ospedali italiani e di quelli dove la pet-terapy è una pratica oramai
consolidata. Se lo vorranno siamo pronti a spiegare la proposta e a dare una mano per realizzare
questa esperienza. Crediamo nella interazione uomo-animali, e siamo certi, anche sulla scorta di
esperienze conosciute direttamente come quella dei cavalli in carcere, che la presenza di un gatto
in reparto possa giovare molto all’umore dei pazienti, specialmente se si tratta di bambini o anziani
soli, che provano piacere e si sentono appagati nel prendersi cura di un animale.”
ASSOCIAZIONE ITALIANA DIFESA ANIMALI ED AMBIENTE – AIDAA
COMUNICATO STAMPA
PROPOSTA AIDAA AGLI OSPEDALIINTRODUCIAMO
IL GATTO DI REPARTO
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I COLORI
Nel Gatto Siberiano sono ammessi tutti i colori e le rispettive diluizioni: il nero in tutte le tonalità,
sia nel caldo marrone che nel nero puro; il rosso; il blu; il crema; il tortie nelle femmine (nero e
rosso insieme) anche nella versione blu-crema; il silver su tutti i colori e il golden. Tutti i colori
sono presenti sia in solido che in tabby (tigrato). Solo le mutazioni cinnamon e chocolate e
i loro diluiti fawn e lilac non sono accettati; anche il bianco è ammesso in qualsiasi quantità.
Un discorso a parte riguarda il Neva Masquerade, che è la variante colourpoint del gatto siberiano,
ha, cioè, il colore distribuito non uniformemente sul corpo, ma concentrato sulle estremità: muso,
orecchie, zampe e coda; inoltre il colore degli occhi è di un intenso blu. Su questa variante ci
sono state diverse discussioni, qualcuno ritiene i Neva semplicemente una variante di colore,
altri li ritengono una razza sorella del Siberiano; qualunque sia la posizione che si prende in
proposito, tuttavia, quello che importa è che si tratta comunque di gatti siberiani, presenti nella
razza fin dalla fondazione, che l’incrocio con tutti gli altri colori è permesso e che, come tutti gli
altri, sono ipoallergenici.
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IL GATTO SIBERIANOIL GATTO SIBERIANOIl maestoso felino venuto dalla Russia…che non dà allergia
a cura della dott.ssa SILVIA MARTELLA - www.isiberianidellepaludi.it - Foto di Sara Baroni
Forte, potente, ma anche incredibilmente dolce e coccolone, il Siberiano può conquistare in un
attimo, con il suo sguardo maestoso e selvaggio ed un tenero trillo affettuoso.
La storia di questa razza è piuttosto recente, inizia negli anni ’80 del secolo scorso, ma ha
origini molto antiche e ha visto il Gatto Siberiano emergere dall’oscurità per incontrare il
riconoscimento di tutto il mondo.
In Russia, la terra madre di questo meraviglioso felino, ne è testimoniata la presenza fin
dall’anno 1000; le fonti antiche parlano di un gatto di grossa mole, a pelo semilungo che,
secondo le leggende, sarebbe nato dall’incrocio del gatto domestico con quello selvatico delle
foreste (felis silvestris).
Non ci è dato di sapere quanto di questo corrisponda a verità, quello che sappiamo per certo è
che, fino ad una trentina di anni fa, il Siberiano si è evoluto in autonomia ed è stato selezionato
dalla Natura per poter sopravvivere a climi molto freddi e territori difficili. Deve a questo la sua
struttura forte e massiccia, i piedi grandi, la particolare pelliccia idrorepellente e la grande
rusticità che lo rende, se ben allevato, un gatto generalmente molto sano.
Se adesso possiamo avere questa magica creatura nelle nostre case e sui nostri divani,
dobbiamo ringraziare un gruppo di esperti e appassionati di San Pietroburgo e Mosca che un
giorno, all’inizio di questa storia, sono partiti da alcuni esemplari particolarmente rappresentativi
prelevati nelle loro città e nelle loro campagne e ne hanno fissato le caratteristiche salienti e lo
standard di razza finché, seppur tra mille difficoltà, ne hanno iniziato la selezione e ottenuto il
riconoscimento ufficiale da parte delle più importanti associazioni feline internazionali.
Quelli che possiamo coccolare noi oggi sono i discendenti diretti di quei primi gatti, che
compaiono ancora nei pedigree delle linee più blasonate, spesso come bisnonni o trisavoli.
CARATTERISTICHE PRINCIPALI
Quello che si nota subito in un Siberiano è la grossa mole, il maschio può raggiungere infatti gli
8-10 kg e la femmina i 4-6 kg; questa stazza, tuttavia, viene raggiunta in un lungo periodo di
crescita, che può durare fino ai 4 anni.
La sua coda lunga e folta e il pelo spesso e lucido, poi, lo rendono inconfondibile; essendo
un gatto soggetto a muta, perde gran parte del pelo in estate, per poi rimetterlo in autunno
e inverno, quando sarà molto folto soprattutto sulla coda, sul petto e intorno al collo, dove
forma l’affascinante gorgiera, che lo fa assomigliare ad un piccolo leone. Piccoli ciuffetti di pelo,
inoltre, sono posizionati sotto i grossi piedi, con lo scopo di difenderli dal freddo e col risultato
di renderne incredibilmente silenziosi i passi.
La testa è larga e proporzionata al corpo, le orecchie sono medio grandi , il muso pieno e gli
occhi grandi ed espressivi, leggermente ovali.
UN GATTO PER GLI ALLERGICI
Una delle caratteristiche più importanti di questo
gatto è la sua ipoallergenicità.
L’allergia ai gatti, infatti, non è data dal pelo,
come comunemente si crede, ma dalla FELD1,
una proteina presente nella saliva del gatto che,
lavandosi, la sparge su tutto il corpo. Ricerche
delle università americane e test effettuati
in laboratorio hanno dimostrato che i Gatti
Siberiani producono naturalmente una quantità
significativamente inferiore di questa proteina,
intorno al 70% in meno di quella che producono
gli altri gatti, risultando così non allergenici
alla maggior parte delle persone. Una volta
sterilizzati, inoltre, pare che la produzione di
FELD1 si abbassi ulteriormente.
Bisogna comunque valutare caso per caso, con una prova di allergia in allevamento, la sensibilità
individuale; persone con un’allergia particolarmente forte, infatti, potrebbero comunque avvertire
la presenza della proteina presente, seppur in quantità esigua.
Una volta superata la prova, però, non ci sono parole per raccontare l’emozione negli occhi di
non ha mai potuto avere un gatto e, all’improvviso, tiene in braccio un grosso cucciolo peloso
senza problemi.
CARATTERE
Il fatto che il Siberiano sia un gatto di selezione recente e abbia origini “selvagge” non deve
far pensare che abbia necessariamente un carattere difficile.
Come in ogni razza, il singolo gatto ha
sicuramente il suo temperamento, la buona e
precoce socializzazione, inoltre, ha un ruolo
fondamentale nel determinare il futuro carattere
del cucciolo.
Se tuttavia vengono rispettati i tempi giusti per
il distacco dalla madre e i cuccioli vengono
abituati precocemente all’uomo, i gattini saranno
equilibrati e potranno esprimere in pieno le
potenzialità della razza. Un Siberiano così
allevato può diventare il vostro migliore amico
per sempre.
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Molto sicuro di se, teme poche cose e resta estremamente controllato di fronte alle situazioni di
stress; non è affatto raro vedere un Siberiano che, di fronte ad un altro gatto che soffia, resta
tranquillo e si accuccia in attesa che l’altro si calmi. Molto affettuoso con i compagni umani,
non fa mai mancare fusa e coccole, tuttavia senza essere insistente ed esagerare e trovando
sempre i suoi spazi personali.
Si guadagna presto il rispetto di tutti, specie quando si ha la possibilità di misurare la sua forza
e si realizza che, pur potendo, non sceglie mai di usarla per ottenere quello che vuole.
Non è un grande “chiacchierone”, miagola e trilla solo per comunicare, dorme molto, ma ha
bisogno anche di poter giocare, soprattutto per sfogare l’istinto di caccia, che può essere
mimata con dei giochini appositi e magari con un tiragraffi abbastanza resistente!
Spesso i maschi sono più coccoloni delle femmine, ma entrambi sono molto attratti dall’esterno;
se si decide di non farlo uscire sarà necessario attrezzarsi con delle reti apposite, le zanzariere
non li fermeranno!
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SALUTE
Pur essendo generalmente un gatto molto sano, all’interno della razza sono presenti alcune
malattie genetiche che vanno evitate nella ricerca del cucciolo: la PKD e l’HCM.
La PKD è una malattia a carico dei reni; esistono test che ne escludono totalmente la presenza,
è quindi sufficiente che entrambi i genitori siano negativi perché il cucciolo sia sano.
L’HCM, invece, è una malattia a carico del cuore, per la quale esistono solo test che ne
escludono la presenza al momento dell’esame, ma non danno certezza che non si svilupperà
in futuro; per questo tali test vanno effettuati periodicamente e sono indispensabili perché
gatti già malati o a diagnosi dubbia non vengano fatti riprodurre, anche allo scopo di limitarne
sempre più la comparsa all’interno della razza.. Un cucciolo con genitori, e magari anche nonni,
negativi al test ha una probabilità molto bassa di essere affetto da HCM di origine genetica.
A parte queste due malattie e le malattie infettive, a cui tutti i gatti sono potenzialmente
esposti, il Gatto Siberiano non è soggetto a particolari problemi di salute.
CURE NECESSARIE E SCELTA DEL CUCCIOLO
Il siberiano è adatto alle persone allergiche,
vive bene sia solo che con altri gatti o altri
animali in genere, va d’accordo con i bambini e
si adatta facilmente a vivere in appartamento.
Il suo particolare pelo idrorepellente non
richiede particolari cure di toelettatura, è
sufficiente pettinarlo di tanto in tanto, specie
durante la muta, per aiutarlo a liberarsi del pelo
in eccesso. Se necessario può essere lavato,
ma non troppo di frequente; è importante però,
nel caso, asciugarlo bene perché l’umidità non
resti intrappolata sotto lo strato esterno.
Pur non essendo particolarmente vivace né difficile da gestire, non è un gatto-bambola, specie
fino al primo anno di vita, bisogna essere disposti, perciò, a gestire un cucciolo giocherellone
e pieno di energie. In Italia sono presenti diversi allevamenti e non è più necessario, perciò,
far arrivare i Siberiani direttamente dalla Russia, ma è finalmente possibile trovare un cucciolo
senza allontanarsi troppo da casa.
Qualunque allevamento si scelga è importante verificare che si attenga ad alcune regole di
base perché non si debba incorrere, poi, in problemi futuri con il cucciolo.
Quando si contatta un allevamento, perciò, è buona norma controllare che i genitori vengano
testati per le malattie infettive e genetiche e che siano visibili e sani, che i cuccioli non vengano
ceduti prima delle 12 settimane di età, che nessuno dei gatti venga tenuto in gabbia e che
venga rilasciato il pedigree, unico documento in grado di certificare che il gatto sia davvero
un Siberiano e che sia stato allevato secondo le regole dell’associazione felina di riferimento.
Una volta accertate queste cose, il rapporto di fiducia che si verrà a creare con un allevatore
in particolare farà il resto.
Ultimo consiglio: se non volete un gatto evitate di entrare in contatto con un Siberiano,
difficilmente restereste della stessa idea.
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SEZIONE “CAVALLI”
L’ ULCERA GASTRICA NELCAVALLOA cura della Dott.ssa Milvia Marazzini,Dott.ssa Silvia RonconClinica Veterinaria della Brughiera
L’ulcera gastrica è una patologia
a decorso acuto o cronico che
colpisce la popolazione equina senza
predisposizione di razza, sesso ed età.
Nel corso delle nostre indagini abbiamo
però riscontrato una maggior prevalenza
in soggetti di razza Purosangue Inglese,
Trottatori e mezzosangue sottoposti
ad intensa attività agonistica.
Esiste infatti una correlazione diretta
tra intensità dell’attività fisica,
alimentazione spinta e insorgenza della
patologia.
La malattia può comunque colpire anche
puledri con una sintomatologia acuta
o iperacuta più manifesta rispetto al
cavallo adulto.
Spesso risulta difficile riconoscere
la sintomatologia nel cavallo adulto
e, molte volte, solo dopo svariati iter
terapeutici si decide di sottoporre
l’animale a indagine gastroscopia.
Le manifestazioni cliniche che
dovrebbero indurre al sospetto
sono scadenti condizioni fisiche,
dimagramento, calo delle performance,
appetito capriccioso, dolori addominali
post prandiali o vere e proprie coliche
ricorrenti.
Nei puledri, invece, abbiamo una
sintomatologia eclatante: gravi coliche,
bruxismo, dimagramento, diarrea,
scadenti condizioni fisiche e decubito
prolungato.
Le cause che possono provocare
12
SEZIONE “CAVALLI”
l’insorgenza di ulcere sono da
ricercare nell’intensa attività agonistica,
alimentazione spinta ricca di cereali
(stimolanti la secrezione acida),
poca fibra, numero di pasti ridotto,
permanenza nel box senza avere
accesso ad un paddock, lunghi viaggi e
continui trasferimenti, somministrazione
prolungata di fans.
I puledri sono invece sottoposti a
stress soprattutto nella fase dello
svezzamento e conseguente passaggio
dall’alimentazione lattea a quella solida.
I puledri presentano ulcere molto più
gravi sia per entità e localizzazione; è
possibile infatti riscontrarle anche nella
porzione ghiandolare della mucosa
gastrica.
A tal proposito è opportuno accennare
qualche nozione anatomica sullo
stomaco dei nostri pazienti.
Bisogna prima di tutto tenere in
considerazione che lo stomaco del
cavallo è molto piccolo in proporzione
alla mole e questo perché è un
animale pascolatore che necessita un
ingestione continua di piccole quantità
di fibra.
La scuderizzazione ha alterato i
suoi bioritmi naturali inducendolo a
mantenere un equilibrio precario che se
alterato scatena la patologia.
La mucosa che riveste internamente
il viscere è divisa in due parti: la
porzione ghiandolare (che include nella
sua compagine la ghiandole deputate
13
SEZIONE “CAVALLI”
alla secrezione dell’acido cloridrico)
e quella aghiandolare. Le due sono
divise da un margine chiamato margo
placatus.
Quando viene alterato l’equilibrio con
una eccessiva produzione di acido
cloridrico o una diminuzione nella
liberazione di bicarbonati e sostanze
che proteggono la mucosa gastrica
insorge l’ulcera.
A:CARDIAS
B:SACCO CECO
C:EPITELIO SQUAMOSO
D:MARGO PLICATUS
E:MUCOSA GHIANDOLARE
F:REGIONE PILORICA
G:DUODENO
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SEZIONE “CAVALLI”
A: CARDIAS;
B: PORZIONE CARDIALE DELLO STOMACO
C: SACCO CECO;
D:MUCOSA AGHIANDOLARE;
E: MARGO PLICATUS;
F: MUCOSA GHIANDOLARE
G: PICCOLA CURVATURA; H:REGIONE
PILORICA
L’unico modo per diagnosticare con
certezza la presenza, l’estensione
e la gravità delle lesioni è l’indagine
gastroscopia.
E’ un’indagine semplice che viene
effettuata in scuderia previa leggera
sedazione e digiuno di 24h per il
cavallo adulto e 12 ore per il puledro.
Lo strumento utilizzato è un
videoendoscopio della lunghezza di
3,2 metri e diametro di 13mm.
Viene introdotto nella narice e tramite il
meato ventrale viene posizionato a livello
di laringe dove tramite insufflazione di
aria e acqua, stimolando il riflesso di
deglutizione, viene introdotto in esofago
fino a raggiungere poi lo stomaco.
Lo stomaco viene insufflato di aria in
modo da essere gonfiato e permettere
allo strumento di muoversi liberamente.
Si va a valutare lo stato della piccola
e grande curvatura, del piloro, del
cardias e del margo plicatus sede più
frequente di ulcere.
15
SEZIONE “CAVALLI”
L’esame permette anche di rilevare la
presenza di parassiti i Gasterofili, larve
di mosche, che svolgono parte del
loro ciclo vitale nello stomaco, e che si
presentano raggruppati.
Le larve provocano erosioni
danneggiando la mucosa.
La terapia per l’ulcera si basa sulla
somministrazione di gastroprotettori
come sucralfato, antiacidi (sospensioni
composte da alluminio e magnesio),
anti H2(cimetidina,ranitidina) e inibitori
della pompa protonica (omeprazolo).
L’omeprazolo rimane il farmaco
di prima scelta in quanto ha una
somministrazione unica giornaliera ed
è l’unico farmaco commercializzato e
registrato per uso equino in pratiche
siringhe ad uso orale predosato.
Oltre ai farmaci è necessario
modificare il management dell’animale
aumentando il numero dei pasti
nell’arco della giornata, aumentando la
quantità di foraggio e riducendo quella
dei concentrati.
E’ inoltre auspicabile dare accesso al
paddock e ridurre l’impegno lavorativo
dell’animale.
PRESENZA DI GASTEROFILI NELLO
STOMACO
16
A cura di Paola Viero resp. di “WELCOME”
scuola educazione cuccioli e cani adulti di Varese.
18
Una situazione davvero imbarazzante è quella di andare a fare visita ad un amico ed essere travolti sulla porta di casa dall’entusiasmo irrefrenabile del suo cane! Sareste tentati di manifestargli tutto il vostro disappunto consigliandogli una buona scuola di educazione per cani ma poi vi assale quell’enorme senso di amicizia che vi unisce da anni e rassegnati decidete di subire quei 40 chili di pelo, muscoli e bava addosso al vostro abito preferito… Prendiamone atto, non tutti amano farsi assalire sulla soglia di casa dai cani eppure molti proprietari permettono loro di farlo.Sono numerosi i risvolti negativi di questo
comportamento: ospiti a volte ammaccati, abiti sporchi o rovinati, cani che fuggono dalla porta di casa o dal cancello, che spariscono per ore o giorni, cani che vengono investiti da automobili, oppure che danno origine a spiacevoli situazioni con il vicinato. Se è vero che insegniamo ai nostri bambini ad accogliere gli ospiti salutando e comportandosi in modo educato perché non dovremo riuscirci anche con i nostri cani? Insegnare agli amici a quattro zampe a comportarsi bene sulla porta di casa non è per nulla difficile, basteranno un po’ di tempo, pazienza e qualche ricompensa!
Vi consiglio questo semplice esercizio (la semplicità è sempre la carta vincente quando dobbiamo insegnare qualcosa di nuovo al nostro cane): Cominciate col decidere quale segnale intendete utilizzare per chiedere al cane di fermarsi sulla soglia, un comando come “ASPETTA” andrà benissimo.Ricordatevi di pronunciare la parola con voce bassa e pacata usando un tono che esprima SICUREZZA. Non gli state facendo una domanda o chiedendo un favore, cercate inoltre di non utilizzate toni supplichevoli (“che ne diresti di aspettare??? Potresti darmi retta?… 19
Ti prego… Per favore...) questi sistemi con lui non funzionano.Posizionatevi davanti al cane in modo tale da trovarvi tra lui e la porta, provate ad aprirla lentamente e pronunciate “ASPETTA”, se si lancia contro la porta come fa la maggior parte dei cani avanzate verso di lui o spostatevi a destra o sinistra bloccandolo con il vostro corpo.
Fate tutto questo in modo tranquillo e gentile, avanzando a piccoli passi per farlo arretrare lentamente. Una volta che il cane si sarà allontanato un po’ dalla porta e si sarà fermato potrete dirgli “bravo!” e permettetegli di uscire immediatamente, col passare del tempo egli
diventerà sempre più paziente e rispettoso.Insegnate al vostro amico con la coda ad essere più cortese quando rientrate a casa o quando avete degli ospiti.E’ tipico dei cani accogliere il padrone saltandogli addosso con le zampe anteriori, è il loro modo di salutare. All’inizio di fronte a tale comportamento siamo portati a reagire con qualche carezza e con un saluto affettuoso, il significato però di tali gesti nel suo linguaggio è “BRAVO! QUELLO CHE STAI FACENDO VA BENE! CONTINUA COSI’”.Quindi, che fare? Quando rientrate a casa evitate eccessivi slanci di affetto nei suoi confronti, salutatelo discretamente e lasciate
che si tranquillizzi per qualche minuto, se vi salta addosso date un “NO” secco voltandovi di spalle incrociando le braccia ed ignoratelo finché non si sarà calmato. Quando il cane dimostrerà un atteggiamento più rilassato lodatelo e offritegli una ricompensa.Per ottenere il massimo dei risultati è fondamentale la coerenza di tutta la famiglia, se solo uno di questi premierà il cane con lodi e carezze durante l’atteggiamento scorretto di saltare addosso gli sforzi di tutti gli altri saranno vani.20
22
IL GOLD NR TRIEVEREA cura di Sara e Stefano Santambrogio
All.to “Dreamylake” - Gavirate (VA)
l Golden Retriever è un cane creato in Inghilterra,
il suo standard e il riconoscimento della razza
da parte del Kennel Club Inglese avvenne nel
1913.
Il Golden Retriever è un cane da caccia,
specializzato nel riporto della selvaggina sia
su terra sia in acqua, e come le altre 5 razze
Retriever eccelle in questa specialità.
Riassumendo molto brevemente lo standard,
possiamo dire che è un cane proporzionato,
potente con movimento sciolto. Il colore del
mantello va dal “crema” al dorato scuro.
L’espressione deve essere amichevole. Le
caratteristiche principali del Golden Retriever
sono la sua intelligenza, affidabilità, equilibrio di
carattere, innate qualità venatorie.
Il riporto è innato nel suo comportamento, che
manifesta raccogliendo ogni genere d’oggetto
che gli possa capitare a tiro, una pallina, una
bottiglia, un gioco.
La sua introduzione in Italia è recente, circa 20
anni, ma il suo successo è stato enorme, perché?
Sono molti gli aspetti che hanno contribuito,
innanzi tutto il Golden è un cane socievole che
ama stare in famiglia e ne vive con intensità ogni
momento. Lasciarlo solo è il peggior torto che
gli potete fare, pur di stare con te è disposto
a seguirti ovunque. Intelligente come pochi altri
cani, fedele, attivo, socievole, collaborativo,
sarà sempre pronto ad assecondare ogni tuo
desiderio, mosso da un’innata generosità. “Will
to please” dicono gli inglesi, lui ti guarda dritto
negli occhi e se tu glielo saprai comunicare non
c’è nulla che non farebbe unicamente per farti
piacere.
Gentile d’animo, sia con gli uomini sia con gli
altri animali, famoso per il suo mantello dorato,
sempre pronto a giocare, anche in età avanzata,
in fondo in fondo resta sempre un cucciolo, ciò
nonostante sviluppa un rapporto molto stretto con
22
R TRIEVER
i suoi proprietari, e se per lui qualsiasi persona è
un potenziale compagno di giochi, i suoi padroni
saranno sempre il suo riferimento principale e si
guarderà bene dal perderli di vista.
Il Golden Retriever è un cane molto sensibile:
pochi, come lui, sanno intuire così bene i tuoi
stati d’animo. Questo è uno dei motivi principali
perché i Golden sono usati, più d’altre razze,
come cani guida per ciechi, come ausiliari
di persone disabili, nella pet therapy, nella
protezione civile, e in tutti quegli accostamenti
in cui si richiede al cane una forte presa di
coscienza delle condizioni psico-fisiche delle
persone a cui si trova di fronte.
Il Golden Retriever è un cane robusto, sportivo
e richiede poche cure, una spazzolata al suo
splendido mantello lungo e dorato ogni due tre
giorni è sufficiente per mantenerlo pulito e ordinato.
23
È un cane che ama l’acqua e non esiterebbe a
tuffarsi nella piscina del tuo vicino di case se ne
avesse la possibilità.
Anche se è un cane facile da gestire, sicuramente
ha bisogno di ricevere una corretta educazione,
altrimenti le sue innate capacità potrebbero
indurlo ad apprendere comportamenti indesiderati
e negativi. Poche regole saranno sufficienti a
renderlo affidabile: calma, fermezza, coerenza e
soprattutto premi e gratificazioni sono la carta
vincente per ottenere il meglio da lui. Metodi
coercitivi sono controproducenti e negativi. Vi
consigliamo di seguire un corso di educazione di
base, fatto da addestratori competenti.
Quando acquisti un Golden, non farti ingannare
dal suo aspetto da tenero orsacchiotto dagli
occhi dolci, in realtà lui può essere un vero
diavoletto ed avrà bisogno di tutta la tua
attenzione e la tua pazienza prima di diventare
completamente affidabile.
Il progressivo e gran successo di questa razza
in Italia ha attirato l’attenzione di squallidi
commercianti o pseudo allevatori che hanno
l’unico obbiettivo il profitto economico. Tutto
ciò a scapito della razza che in troppi soggetti
sta evidenziando la perdita di importanti
caratteristiche morfologiche e caratteriali,
nonché l’insorgenza di patologie ereditarie.
Se vuoi un buon cucciolo di Golden Retriever
prenditi del tempo, visita più allevamenti,
osserva e chiedi il maggior numero possibile
d’informazioni sui genitori del cucciolo, sulle
caratteristiche dell’allevamento, se il lavoro è
un aspetto considerato nella selezione, molto
importante per la tipicità del carattere.
Chiedi che ti siano esibite le certificazioni ufficiali
dei controlli della displasia dell’anca, dei gomiti
e degli occhi dei genitori del cucciolo (patologie
a cui i Golden possono essere soggetti).
Inoltre chiedi se l’allevatore possa darti una
futura assistenza sia per l’educazione sia
per la gestione del cucciolo e per eventuali
problematiche dovessero insorgere.
Per tutte le informazioni sulla razza, regolamenti,
corsi, mostre e altri eventi che riguardano i
Golden Retrievers, puoi rivolgerti al Retrievers
Club Italiano.
24
LA MALATTIA DEIPUNTINI BIANCHI
26
In questo numero della nostra rubrica tratteremo
della più famosa patologia che può colpire i
pesci dei nostri acquari d’acqua dolce.
La malattia è sostenuta da un protozoo
unicellulare, l’Ichthyophthirius multifiliis,
comunemente abbreviato a Icthyo.
Questo microorganismo può colpire tutti i pesci
d’acqua dolce, e costituisce un problema sia
per gli acquari ma anche per allevamenti ittici di
pesci destinati poi all’alimentazione umana.
Il protozoo vive e colpisce a qualsiasi
temperatura, il renge va dai 3 ai 30 gradi anche
se la sua velocità di propagazione è maggiore
con l’aumentare delle temperature ed è ottimale
tra i 20-25 gradi.
Il ciclo vitale di questo parassita è abbastanza
complesso, malgrado non coinvolga nessun altro
organismo oltre ai pesci, e la comprensione dei
meccanismi vitali dell’Icthyo è indispensabile
per poi applicare una corretta prevenzione
e terapia. Il parassita si incista nel corpo
dell’ospite, il pesce, a livello di cute, pinne e
branchie.
In questo stadio esso prende il nome di Trofonte
e si nutre del corpo del pesce, accrescendosi.
Solamente durante questa fase il parassita è
visibile ad occhio nudo in quanto le cisti contenenti
i parassiti formano i caratteristici punti bianchi
presenti sul corpo del pesce che danno il nome
alla malattia.
Una volta terminata la fase di accrescimento il
protozoo si stacca dal pesce e cade sul fondo
dell’acquario o sugli arredi e piante trasformandosi
in un Tomonte, ovvero una cisti riproduttiva.
In questa fase avviene la moltiplicazione del
parassita, da ogni tomonte si possono generare
oltre a un migliaio di Tomiti. I tomiti fuoriusciti
dalla cisti riproduttiva si trasformano nuovamente
in teronti, assumono una forma allungata e sono
provvisti di ciclia (il protozoo appartiene infatti
27
alla famiglia dei ciliati) tramite cui sono in
grado di nuotare e raggiungere il pesce e
ricominciare il ciclo.
Nel caso in cui i teronti non riescano a
raggiungere un pesce essi muoiono in
breve tempo, 24-36 ore. Solamente i
teronti durante la fase di nuoto libero
sono aggredibili con medicinale, le forme
incistate nei pesci o le cisti riproduttive
sono protette e quindi non aggredibili.
Come abbiamo detto in precedenza il ciclo
di questo parassita ha una durata diversa
in base alla temperatura. Esso dura circa
15 giorni a 15°C, 10 giorni a 20°C e 6
giorni a 27°C.
I nostri pesci si possono infestare
unicamente con l’introduzione di pesci in
vasca portatori del parassita. In rari casi
possiamo introdurre nell’acquario cisti
riproduttive di Icthyo anche con l’acquisto
o lo scambio di piante, prelevate in un
acquario con l’infestazione in atto. Nelle
fasi iniziali della malattia il pesce può non
mostrare i caratteristici puntini bianchi e
quindi apparire normale.
Appena ci accorgiamo che un pesce
mostra i segni della malattia esso deve
essere messo in isolamento in una vasca
separata. Se questo intervento è tempestivo
è possibile evitare di contagiare il resto
degli abitanti dell’acquario.
Il pesce colpito dalla malattia dei puntini
bianchi riporta dei danni alla cute, e contrae
facilmente delle infezioni cutanee. Oltre ai
caratteristici puntini bianchi potremo notare
un comportamento anomalo dei pesci, che
tenderanno a fregarsi sul fondo o sugli
arredi dell’acquario, in preda a un prurito
generalizzato.
Le cisti presenti sul corpo del pesce creano
delle piccole lesioni oltre a un consumo di
tessuti del pesce stesso.
Queste microlesioni comportano un
notevole stress per il pesce, in quanto la
cute lesionata non è in grado di difendere
l’animale dalla differenza osmotica che
esiste tra il suo corpo e l’ambiente in cui
vive. Nei pesci che vivono in acqua dolce
l’acqua tende a penetrare nel corpo del
pesce ed esso consuma energia per
eliminare l’acqua in eccesso. Ciò aumenta
notevolmente in caso di cute lesionata. I
pesci colpiti da icthyo ricevono anche un
notevole danno all’epitelio delle branchie,
visibile clinicamente con un aumento della
frequenza respiratoria (nei pesci viene
28
misurata contando il numero di movimenti
dell’opercolo branchiale fatti al minuto).
La frequenza aumenta perché la presenza
dei parassiti riduce gli scambi di ossigeno
tra il sangue del pesce e l’acqua, quindi il
pesce deve compiere più atti respiratori
per assicurarsi la medesima quantità di
ossigeno rispetto al suo stadio fisiologico di
salute. Per questo motivo nelle vasche in cui
è presente la malattia sarà utile introdurre
un aereatore che aumenti la quantità di
ossigeno in acqua a disposizione dei pesci.
Come possiamo intervenire nel malaugurato
caso di comparsa della malattia nel nostro
acquario? Come detto in precedenza la
prima cosa da fare è isolare i pesci colpiti.
Essi dovranno essere messi in una vasca
priva di qualsiasi arredamento, senza nulla
sul fondo. Ciò ci consentirà di aspirare
quotidianamente il fondo della vasca, in
modo da eliminare i tomonti che di volta in
volta si liberano dal pesce. Un pesce può
infatti reinfestarsi tramite i parassiti che lui
stesso ha generato.
Questa vasca deve contenere un aereatore
ed essere collegata a un sistema di
filtraggio indipendente dall’acquario
principale.
I pesci colpiti hanno una prognosi
generalmente infausta se non curati, ma
in verità anche con adeguate terapie la
sopravvivenza non è garantita. I pesci che
sopravvivono alla malattia sviluppano una
immunità che li protegge da infestazioni
future.
Storicamente i prodotti usati per
combattere questa malattia sono stati
il blu di metilene o il verde malachite.
Indubbiamente questi medicinali sono
molto efficaci contro questo parassita ma
hanno numerosi lati negativi, in quanto sono
sostanze tossiche, soprattutto se inalate,
con effetti cancerogeni. Il loro uso deve
quindi essere limitato ed eseguito usando
molte precauzioni. Oltre al rischio per noi
stessi dobbiamo anche pensare al danno
ambientale che causiamo liberandoci poi
delle sostanze utilizzate. Inizialmente sono
quindi da preferire sostanze più innocue.
Un esempio di queste sostanze efficaci
ma senza effetti tossici ne per noi, ne per
l’acquario (usare terapie in acquario può
danneggiare notevolmente il sistema di
biofiltrazione, causando più danni che la
malattia stessa) è il comune sale da cucina.
L’icthyo è un parassita esclusivamente
29
di acqua dolce e non è in grado di resistere
in acqua salata. Un ambiente con il 5 ‰ di
sale (ovvero 5 grammi per ogni litro d’acqua)
è in grado di eliminare il parassita. Molti pesci
d’acqua dolce non hanno problemi a vivere in
questa salinità, i comuni pesci rossi resistono
tranquillamente, come anche i poecillidi. Un altro
medicinale che non costituisce un rischio per
l’operatore, ma che influisce invece sui batteri
del filtro, è la clorammina T. il suo dosaggio
dipende dal pH e dalla durezza dell’acqua. Un
altro sistema per fermare la malattia è l’azione
sulla temperatura. Aumentare la temperatura
sopra i 30°C è in grado di interrompere il ciclo
del parassita. Tutti questi sistemi possono
essere attuati in base alle caratteristiche dei
nostri pesci, ovvero la loro resistenza ad acqua
salmastra o a alte temperature. Se proprio
non è possibile attuare queste misure si può
ricorrere ai medicinali classici. La terapia deve
essere prolungata per un periodo che dipende
dalla temperatura dell’acqua. Ai comuni 26 gradi
bisogna assicurare la presenza del medicinale
per almeno una settimana. Più la temperatura
sarà bassa più la terapia dovrà prolungarsi
per più giorni. Durante la terapia è utile tenere
acceso l’aeratore. Successivamente alla terapia
sarà necessario fare un buon ricambio d’acqua
e rimuovere i medicinali residui usando il carbone
attivo all’interno del filtro.
30
Il gioco è un comportamento durante il qua-
le il cane manifesta senza serieta’ atteg-
giamenti che, se espressi in altri contesti
potrebbero essere considerati al contrario
seri .
Ci si potrebbe chiedere come può un com-
portamento senza alcun fine serio essere
stato premiato dall’evoluzione, consideran-
do inoltre che tale comportamento neces-
sita di un notevole dispendio di energia e
rischi di sopravvivenza; la risposta è sem-
plice: il gioco è implicato nel processo di
apprendimento e oltre ad essere un’attività
piacevole e automotivante, migliora le ca-
pacità di adattamento ai nuovi ambienti e
la socializzazione.
Cuccioli e giovani cani grazie al gioco svi-
luppano la muscolatura e migliorano le ca-
pacità percettive; le abilità sociali sostenute
durante il gioco, senza inibizioni, insegnano
ai giovani animali l’autocontrollo e le regole
basilari di comportamento.
Nel cane il gioco inizia intorno alle tre setti-
mane di vita, è caratterizzato da episodi di
lotta , zuffe, morsi, inseguimenti e spinte con
gli arti. Il cucciolo impara giocando con i fra-
telli l’inibizione al morso e a gestire autocon-
trollo e calma. Man mano che le capacità
A cura delle Dott.sse Paola Bologna e Simona RivoltaStudio Veterinario Associato Dott.ssa Paola Bologna, Dott.ssa Simona Rivolta e Giulia Schneider (Laureanda in Tecniche di allevamento del cane di razza ed educazione cinofila presso la facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Pisa
32
IL GIOCO DEL CANE
di coordinazione si sviluppano cominciano a
riconoscersi i tipici comportamenti di solle-
citazione al gioco che continueranno a ma-
nifestarsi anche nel cane adulto. Il segnale
più frequentemente utilizzato per l’invito al
gioco è l’inchino, posizione comoda e poco
aggressiva nei confronti dell’altro animale .
Il gioco ricopre un ruolo fondamentale nella
formazione delle gerarchie sia fra cani sia
nel rapporto con l’uomo. Per noi ad esempio
palline, pupazzi e ossi sono soltanto gio-
cattoli ma se li consideriamo dal punto di
vista del cane questi oggetti assumono un
ben più importante significato in quanto gli
permettono di stabilire la propria posizio-
ne nel gruppo: quindi assumere il controllo
dei giocattoli è la maniera più diretta per il
proprietario di imporre la propria leadership.
33
I cani giocano all’inseguimento, al riporto,
al tiro alla fune, molti adorano i giocattoli
di gomma sonori, ma si possono dare al
cane anche oggetti interattivi, che stimolano
la sua capacità cognitiva e sono utilissimi
per prevenire la noia e la distruttività: questi
oggetti hanno in comune uno o più buchi per
introdurre dei bocconcini che il cane dovrà
cercare di catturare.
Variare spesso genere d’oggetto permette
al cane di aumentare le sue esperienze e
quindi di avere un migliore sviluppo cogni-
tivo.
Nel gioco sociale, è di fondamentale im-
portanza che sia il proprietario a decidere
quando iniziare e finire il gioco, inoltre dovrà
svolgersi in modo divertente per entrambi
senza diventare una competizione; tra le
possibili soluzioni abbiamo il gioco con la
palla, il tira e molla, i giochi di fiuto e i giochi
di attivazione mentale.
I giochi con la palla insegnano al cane sia
a riportare gli oggetti che a lasciarli, au-
mentando la sua fiducia nei confronti del
proprietario (il cane riporta la palla ed il
proprietario felice di rimando gliela rilancia:
scambio reciproco); il tira e molla insegna
al cane ad afferrare un oggetto simulando
una competizione, rigorosamente giocosa, e
a lasciarlo a comando. Questo gioco può
essere fatto solo con cani che non dimo-
strano un eccessivo istinto di attaccamento
alle cose.
Essendo l’olfatto canino molto più sviluppato
di quello umano, esercizi che prevedono l’u-
so del naso sono particolarmente graditi ai
cani, inoltre stimolano enormemente la con-
centrazione; l’energia e la determinazione
con cui svolgono i giochi di fiuto fa sì che
al termine siano molto più calmi e tranquilli.
Possono essere fatti sia a casa che fuori
iniziando per gradi con proposte semplici di
sicura risoluzione per il cane fino ad arrivare
a giochi che possono essere mirati anche
alla ricerca di oggetti e persone.
I giochi di attivazione mentale, infine, inse-
gnano al cane che può arrivare a risolvere
problemi in modo autonomo e indipendente
dal proprietario, accrescendo l’autostima.
E’ fondamentale durante lo svolgersi degli
esercizi sorvegliare, osservare, studiare e
scoprire il nostro cane;solo in questo modo
questa attività potrà essere davvero utile
sia al nostro compagno sia a noi.
34
I RIPOPOLAMENTI ITTICII RIPOPOLAMENTI ITTICI a cura del Dr. MAURO VASCONI
Come abbiamo descritto negli articoli ap-
parsi sui numeri precedenti di questa rivista,
gli ambienti acquatici delle nostre province
hanno subito negli anni delle modificazioni
che hanno portato alla riduzione delle spe-
cie ittiche storicamente presenti. Con lo sco-
po di aiutare le popolazioni di queste specie
da anni si attua la pratica dei ripopolamenti
ittici. Il ripopolamento consiste nell’immissio-
ne nelle acque di pesci di diverse taglie. Più
il pesce è adulto e più il ripopolamento sarà
efficace in quanto si riduce la naturalmente
elevata mortalità che colpisce gli stadi gio-
vanili. Economicamente non è però possibile
immettere dei pesci adulti in natura in quan-
to il loro accrescimento è una pratica che
richiede molto tempo, spazi e alimento, che
deve anche essere il più naturale possibi-
le in quanto il pesce liberato in natura non
deve essere “addomesticato” ma avere le
caratteristiche degli individui selvatici. Nor-
malmente si usano per i ripopolamenti pesci
che hanno superato lo stadio larvale, e che
quindi hanno buone possibilità di sopravvive-
re nell’ambiente naturale.
In passato sono stati fatti dei ripopolamenti
ittici concettualmente sbagliati, ovvero prele-
vando dei pesci da ambienti in cui essi sono
abbondanti e trasferendoli in ambienti con
popolazioni carenti. Siccome in molti casi i
prelievi sono stati effettuati all’estero questa
pratiche hanno introdotto in Italia pesci di-
versi da quelli caratteristici delle nostre ac-
que. Un esempio è rappresentato dal Luccio,
presente in Italia con una livrea tipica, men-
tre nell’Europa dell’est si presenta con dei
colori diversi sebbene si tratti della stessa
specie ittica. Ora in Italia si trovano numerosi
pesci dalle caratteristiche ibride tra le due
varianti, con la perdita della tipicità della
35
popolazione tipica italiana. L’introduzione di
pesci provenienti da altri ambienti ha anche
favorito l’introduzione di specie aliene per
le nostre acque in quanto è difficile evitare
che in una massa di pesce pescato siano
presenti anche pochi individui di specie non
desiderate. Oltre a pesci di specie diverse,
oppure pesci geneticamente differenti dal-
le popolazioni italiane l’introduzione di pesci
prelevati da un ambiente naturale comporta
anche il rischio dell’introduzione di patogeni
precedentemente assenti nell’ambiente che
riceve il ripopolamento.
Per evitare questi fenomeni oggi la tendenza
è di ricorrere all’uso degli incubatoi ittici.
Gli incubatoi sono delle strutture in cui si at-
tua la riproduzione di individui adulti prelevati
dall’ambiente che si desidera ripopolare. In
questo modo i pesci prodotti saranno del
tutto simili a quelli naturalmente presenti e
essi si dimostreranno anche adatti alla vita
nell’ambiente in cui verranno introdotti.
Gli incubatoi sono importanti in quanto pro-
teggono le larve dei pesci durante le pri-
me fasi del loro sviluppo, aumentandone di
gran lunga le percentuali di sopravvivenza. I
piccoli pesci reimmessi in ambiente saranno
quindi molto più numerosi rispetto al numero
che sarebbe sopravvissuto se i loro genitori
si fossero riprodotti naturalmente, in quanto
negli incubatoi essi non sono oggetto del-
la predazione che in natura elimina la gran
parte dei pesci appena nati. Ad esempio un
pesce come la carpa è in grado di deporre
milioni di uova, ma solo qualche decina delle
larve nate da questo imponente numero di
uova supera i primi mesi di vita. Mantenen-
do le larve in un incubatoio la mortalità può
essere ridotta a circa la metà delle uova
prodotte, ottenendo migliaiai di larve e gio-
vani pesci.
Gli incubatoi ittici sono quindi un bene pre-
zioso per il mantenimento delle popolazioni
ittiche nelle nostre acque e per la maggior
parte dei casi sono gestiti da volontari, che
non ricevono compensi per il loro impegno.
Il loro lavoro deve quindi essere sostenuto
e valorizzato da tutti i cittadini e dalle isti-
tuzioni.
Dopo aver visto come si deve operare per
eseguire un corretto ripopolamento bisogna
capire quali specie devono essere sostenute
o reintrodotte e quali specie non necessita-
no di nessun intervento. Proprio per stabilire
le priorità è necessario che il lavoro degli in-
cubatoi ittici sia coordinato da una controllo
centrale, che si preoccupi anche di capire la
qualità degli ambienti acquatici presenti nel
36
territorio. Ciò viene effettuato dalle province,
che, tramite le carte ittiche, classificano le
acque in base a diversi descrittori ambien-
tali. Inoltre viene eseguito un monitoraggio
delle specie presenti , analizzando anche i
dati forniti dai pescatori professionisti. Non
ha infatti senso ripopolare un ambiente con
una specie ittica che non è in grado di so-
pravvivere o di riprodursi autonomamente
nell’ambiente stesso. Il ripopolamento in
questo caso sarebbe fine a se stesso, in
quanto dopo la iniziale presenza del pesce
in seguito al ripopolamento, si tenderà al ri-
torno delle condizioni iniziali che vedevano
l’assenza di tale specie.
I ripopolamenti devono sostenere una spe-
cie naturalmente presente e che per varie
ragioni è in calo demografico. Molti ripopo-
lamenti sono anche utili per il sostentamento
della pesca professionale, in quanto provve-
dono ad immettere nei laghi i pesci che poi
sono oggetto delle attenzioni dei pescatori
di professione. Classico esempio è rappre-
sentato dalla riproduzione controllata dei la-
varelli che viene effettuata nei mesi invernali
sui laghi Maggiore e di Como.
Un particolare tipo di ripopolamento ittico è
la reintroduzione di una specie scomparsa.
Questo tipo di ripopolamento prevede l’im-
missione di pesci che un tempo erano pre-
senti in un determinato luogo ma che per
varie ragioni ora sono assenti. Se da studi
effettuati emerge che il fattore che ha por-
tato alla scomparsa di tale specie è risolto,
come ad esempio un miglioramento ambien-
tale o la rimozione di eventuali barriere su
corsi idrici. Un esempio di un progetto legato
alla reintroduzione e al ripopolamento ha ri-
guardato lo storione cobice, ed ha coinvolto
il Parco del Ticino, che in collaborazione con
l’Università degli Studi di Milano, Facoltà di
Medicina Veterinaria e la società GRAIA srl.
Questo progetto è nato grazie al ritrova-
mento nel fiume Ticino, di esemplari di storio-
ne nati nel fiume stesso, dimostrando che la
qualità delle acque è adatta alla vita di que-
sta specie, una volta abbondante in questo
ambiente. Grazie al reperimento di esemplari
adulti stabulati in vasche naturali all’interno
del parco stesso è stato possibile effettuare
la riproduzione artificiale ed ottenere circa
20 mila larve che ora stanno accrescendosi
nell’ambiente protetto dell’incubatoio “La Fa-
giana” sito a Magenta. Presto questi pesci
potranno essere liberati in Ticino e ripopo-
lare tutto il fiume, sfruttando anche i nuovi
passaggi per pesci realizzati lungo le varie
dighe presenti in vari punti.
37
Rieccoci con l’ormai conseuto appuntamento con
il mondo dei volatili.
Voglio raccontavi qualcosa su un curioso
pappagallo appartenente alla famiglia dei
parrocchetti che si chiama PARROCCHETTO
MONACO (Myopsitta Monachus).
Insieme al mio amico Gabriele, nel 2005 abbiamo
avviato questo piccolo allevamento in colonia
di Parrocchetti Monaci, rimanendo sin da subito
meravigliati per il modo in cui socializzavano
tra loro, instaurando una perfetta convivenza
nonostante il numero considerevole di coppie
introdotte nella voliera. Difatti, alla base del
nostro esperimento vi era la consapevolezza
che in natura questi animali vivono e nidificano
in grandi stormi.
I primi successi non tardarono ad arrivare,
infatti, l’amico gabry, che se ne occupa a tempo
pieno, iniziò a portare i primi novelli la primavera
successiva all’avviamento dell’allevamento e i
risultati migliorano di anno in anno.
Una curiosità sul parrocchetto monaco è che
nonostante le sue origini siano del Sud America,
esistono in europa e anche in Italia delle piccole
colonie sfuggite alla cattività che si sono
perfettamente adattate e si riproducono con
regolarità.
Un altro particolare che mi ha lasciato stupito
è stato il primo nido che ho visto costruito
interamente da tutti i membri del gruppo:
Costruiscono, intrecciando i rametti di legno, dei
nidi giganteschi col principio dei nostri condomini,
perché all’interno ci abitano più famiglie.
Qualche lettore mi ha chiesto perché negli
articoli non spiego mai le differenze tra maschio
e femmina.
Purtroppo,ho ampiamente sottolineato che per
il 90% dei pappagalli, e anche in questo caso,
non esiste dimorfismo sessuale, che significa che
maschi e femmine sono pressochè uguali.
Gli unici modi per determinarne il sesso sono due:
• Sessaggio chirurgico: un veterinario con apposito
strumento ottico, dopo aver anestetizzato
l’animale e praticato una piccolissima incisione
all’eltezza dei genitali, inserisce la sonda e
guarda l’apparato riproduttore determinandone il
sesso senza possibilità di errore. Questa pratica
a cura di Cristian Simone – Tropical World
...costruiscono, intrecciando i rametti
di legno, dei nidi giganteschi col principio
dei nostri condomini, perché all’interno ci abitano più famiglie.
39
40
è innocua e indolore. La ferita si rimargina in
autonomia senza necessità di punti di sutura.
• Sessagio DNA: Basta prelevare una penna o
qualche piuma, seguendo delle rigide istruzioni
igieniche, collocarle in un sacchettino sterile e
inviarle al laboratorio. In pochi giorni riceverete
il certificato di sessaggio dei vostri volatili
effettuato col metodo genetico, con risultati
sicuri al 99%.
Nel primo caso abbiamo una risposta immediata
nel secondo ci vuole qualche giorno.
Se decidete di acquistarne una coppia rivolgetevi
ad un commerciante o allevatore esperto che
possa consigliarvi nel modo giusto.
Oggi, in commercio, si trovano moltissimi
parrocchetti monaci allevati a mano e pochi
soggetti destinati alla riproduzione. Da molti anni
non vengono più importati dai paesi di origine,
nonostante sono perseguitati per i danni che
causano ai raccolti, quindi sono reperibli solo
soggetti nati in cattività.
.
L’alimentazione, si basa su un buon miscuglio di
semi secchi arricchito con altri alimenti, tra cui
frutta, legumi, ortaggi a cui si deve aggiungere un
pastoncino, che dovrà avere un valore proteico
intorno al 20% , e un buon integratore vitaminico
da miscelare nell’acqua o nell’alimento.
Ogni anno, nel nostro centro di allevamento
a mano, ne vengono allevati centinaia e vi
posso assicurare che sono molto buffi sin dalla
tenera età.
Nonostante si tratti di un pappagallino di medie
dimensioni che raggiunge circa 30 cm, impara
con facilità a ripetere qualche parola.
Non ama stare solo, è un grande giocherellone,
vivace , curioso, molto intelligente, unico difetto
è un po’ rumoroso.
Si adatta molto bene alla vita domestica, è
importante fornire sempre nuovi stimoli con giochi
di legno e corde. Ama moltissimo fare il bagno
o doccia e come la quasi totalità dei pappagalli
è piuttosto abitudinario nelle consuetudini
giornaliere.
Provare per credere……..
www.animalinforma.com
Per la preparazione dei rimedi si devono
raccogliere i fiori o le parti della pianta in
luoghi il più possibile selvatici e lontani da fonti
d’inquinamento.
Bach, non a caso, privilegiava l’utilizzo di fiori
non coltivati che crescevano spontaneamente
perché ,dove un fiore nasce spontaneamente,
la concentrazione di energia solare è maggiore.
Per le piante come l’ulivo la vite o la piombaggine
invece bisogna utilizzare esemplari cresciuti su
terreni coltivati con agricoltura biologica.
La preparazione prevede due metodi: il metodo
della bollitura (si bollono i fiori per circa trenta
minuti) o il metodo solare (si lasciano i fiori
immersi in acqua di fonte esposti al sole per 3/4
ore) .Dalla filtratura si ottiene la preparazione
madre che sarà riposta in contenitori di vetro
e diluita con una eguale quantità di acqua e
brandy che serve da conservante. I flaconi che
si trovano in commercio sono da 10 ml con
tappo contagocce. A questo punto si arriva
alla diluizione definitiva mettendo 2 gocce di
a cura della Dott.ssa Patrizia Arrighi
42
43
questo preparato in una boccetta di vetro da
30 ml contenente acqua minerale naturale e un
cucchiaino di brandy. La posologia è di 4 gocce
4 volte al dì direttamente in bocca o nell’acqua
da bere. Si possono prendere anche più fiori
insieme anche se non bisognerebbe eccedere
oltre i 7 fiori contemporaneamente.
Prendiamo adesso in considerazione come
questi rimedi possono aiutarci nella cura dei
nostri amici a quattro zampe.
Va detto innanzi tutto che l’interpretazione dei
vari comportamenti e l’osservazione degli stessi,
in relazione alle diverse specie e razze, è alla
base della floriterapia. Bisogna saper riconoscere
quali sono i comportamenti esagerati e alterati
da quelli che sono i normali modi di intereagire
di quel soggetto in relazione anche all’ambiente
in cui vive.
Solo osservando l’animale e le persone che
vivono con lui si potrà trovare la soluzione
migliore.
ROCK ROSE: (Elianto) è il rimedio per casi
d’emergenza, quando il paziente è molto
spaventato, atterrito. Agisce rapidamente sulla
paura che toglie il fiato. Può essere utile sui
cani o gatti che, ad esempio, hanno paura
del veterinario e reagiscono con soffi, midriasi,
perdita di urina e feci.
La cagnolina ha partorito e ha paura di lasciare
da soli i propri cuccioli, non vuole che ci si avvicini
e reagisce in maniera eccessiva?
RED CHESTNUT
(Ippocastano Rosso)
è il rimedio per le
persone che hanno
costantemente paura
che possa succedere
qualcosa a coloro
che amano, provano
in anticipo ansia per
qualche disgrazia che
possa succedere alle
persone a loro care.
CHERRY PLUM può essere utile in soggetti epilettici
con aura, che sentono che sta accadendo
qualcosa dentro di loro e si spaventano: IL
Mirabolano ha paura di perdere il controllo, di
perdere la ragione, di compiere azioni terribili e
spaventose che non si vogliono fare ma che si
ha l’impulso di fare.
44
CHESTNUTBUD (Boccioli di Ippocastano) è il
rimedio base per combattere tutte le difficoltà
di apprendimento ;per coloro che non imparano
dall’esperienza e che impiegano molto tempo
per imparare qualcosa: Utile per quei cuccioli che
non imparano a urinare o defecare fuori casa o
per i cani che fanno fatica in addestramento.
CERATO ha sfiducia in se stesso, non è in grado
di reggere da solo, ha costantemente bisogno
di approvazione. I cani che soffrono d’ansia
da separazione , che quando vengono lasciati
soli non reggono la solitudine e l’ansia li divora
trovano giovamento con questo rimedio.
IMPATIENS per animali che non stanno mai
fermi,ipercinetici,sempre in movimento, in
genere molto intelligenti ma hanno grandi
difficoltà nei rapporti con i loro simili perché
faticano ad adattarsi ai ritmi altrui.Può essere
utilizzato anche in tutte quelle patologie dove
c’è accelerazione organica: diarree, vomito,
tachicardia, ipertiroidismo ecc.
Esistono poi rimedi che contengono diversi fiori, il
più famoso e utilizzato è RESCUE REMEDY usato
per la prima volta da Bach per la rianimazione
di un paziente che aveva rischiato di annegare.
RESCUE REMEDY viene somministrato sia per
superare uno stato di shock sia per prevenirlo in
situazioni di rischio. E’ costituito da 5 fiori:
Clematis (Vitalba) contro lo svenimento
Cherry Plum (Mirabolano) per la paura di perdere
il controllo
Star of Bethlehem Per traumi sia fisici che
mentali,perdite di persone care, traumi causati
da cattive notizie o spaventi per incidenti. Questo
rimedio porta conforto a coloro che rifiutano di
essere consolati.
Rock Rose (Eliantermo) rimedio di pronto soccorso
HONEYSUCKLE (Caprifoglio) aiuta in casi di
nostalgia, aiuta ad accettare i cambiamenti che
portano con sè sempre qualcosa di nuovo.
Un trasloco,un cambio di orari, abitudini, la perdita
di un proprietario o il ricovero per una terapia
o un intervento possono essere esperienze
traumatiche che il rimedio aiuta a superare.
WILD ROSE (Rosa Canina) può essere molto
utile per superare una mancanza temporanea di
energia ,ad esempio per una malattia debilitante
che porta ad uno stato estremo di debolezza
con perdita di entusiasmo e di volontà di vivere.
45
per i casi d’emergenza quando sembra che non
ci sia speranza. In caso di incidente, malattia
o quando il paziente è molto spaventato o
atterrito.
Impatiens: contro l’agitazione.
Il dosaggio è individuale e a seconda dei
casi. In situazione d’emergenza può essere
somministrato anche ogni 15 minuti direttamente
dal flaconcino madre,cioè quello con il rimedio
non diluito: Può essere utilizzato anche per
le piante quando vengono trapiantate o per
alterazioni atmosferiche ( troppo caldo o troppo
freddo) o per innaffiature con acqua troppo
fredda.
L’unico rimedio di Bach non floreale e’ ROCK
WATER ( acqua di roccia) ,raccolta direttamente
in determinate zone e alla quale vengono
attribuite grandi proprietà terapeutiche.
Sono soggetti che vivono per se stessi, in
atteggiamento di continua autodifesa che li
abitua ad un controllo estremo di se stessi.La
rigidità psicologica si ripercuote anche sul piano
fisico infatti Rock Water agisce molto bene su
problemi di rigidità articolare e ossea.
Vorrei concludere sottolineando che la terapia
di Bach è priva di effetti collaterali e non c’è
rischio di sovradosaggio, se il fiore utilizzato
non è quello giusto non entrerà in risonanza col
paziente e con i suoi stati d’animo e non creerà
danni.
E’ sicuramente da tempo riconosciuta la
percezione del dolore nei nostri animali.
Come classificazione possiamo considerare
il dolore fisiologico (adattivo) e patologico
(maladattivo).
IL dolore fisiologico gioca un ruolo di allerta, di
segnale di allarme, servendo all’animale come
sistema protettivo, volto a minimizzare un danno
tissutale.
Esso è generalmente rapido a comparire e di
natura transitoria (scompare dopo la cessazione
dello stimolo o poco dopo) ed in genere è
associato a traumi tessutali lievi o nulli.
Il dolore fisiologico è un dolore nocicettivo, dovuto
cioè all attivazione di uno stimolo nocicettivo che
attiva una particolare classe di recettori periferici
specifici i nocicettori deputati a trasmettere le
informazioni dolorose.
Il dolore viene definito dolore infiammatorio (o
dolore acuto) quando è conseguente ad un danno
tissutale di una certa entità ed all’infiammazione
che ne deriva (configurandosi come sintomo).
Ha anch’esso un origine nocicettiva, puo essere
considerato entro certi limiti dolore fisiologico
condividendo con quest’ultimo lo scopo
protettivo che è quello di minimizzare i danni
tessutali evitando la propagazione del processo
patologico.
Il dolore fisiologico come quello infiammatorio per
la prerogativa appena descritta viene definito
adattativo. Dunque il dolora adattativi contribuisce
alla sopravvivenza, proteggendo l’organismo dai
danni o promuovendo la guarigione se il danno
si è verificato.
Quando però il dolore non è più associato
ad un danno tissutale presente od ad un
a cura della Dott.ssa Donata Bianchi
46
processo riparativo in atto, ma si presenta
come risposta ad un danno del sistema nervoso
(dolore neuropatico) o risulta da un anomalo
funzionamento di quest’ultimo (dolore funzionale)
si parla di dolore maladattivo o dolore patologico.
(dolore _malattia).
Tale dolore alla cui patoeziogenesi contribuisce
una sensibilizzazione del sistema nervoso non
ha più una correlazione spazio-temporale con
l’insulto che lo ha provocato ed esita non di
rado in dolore cronico.
Esso ha origine da tessuti fortemente danneggiati,
come conseguenza di traumi estesi, di interventi
chirurgici invasi, di processi infiammatori cronici,
di infezioni, di neoplasie e di neuropatie.
Il dolore neuropatico (maladattivo), patologia
ben conosciuta nell uomo, origina da una lesione
primaria o da una disfunzione del sistema
nervoso.
E’ ormai appurato che cani e gatti presentino
percorsi neurofisiologici analoghi e simili
meccanismi patogenetici responsabili delle
attivazioni del dolore dell uomo, per cui è
verosimile che a seguito di traumi, interventi
chirurgici, disordini metabolici, infiammatori,
neoplastici anche essi possano sviluppare dolore
neuropatico.
I danni tessutali indotti da un trauma
accidentale o da chirurgia invasiva se non
trattati tempestivamente possono determinare
la modificazione plastiche di
circuiti nervosi del
dolore cosicché la
sensazione dolorifica
permanga anche
dopo la cessazione
dello stimolo.
Le condizioni
chirurgiche che possono
determinare l’insorgenza
di dolore neuropatico
sono la riduzione dell’ernia inguinale e perineale
(con intrappolamento del nervo oppure per
formazione di tessuto cicatriziale responsabile
di sintomatologia dolorifica anche dopo un anno
dall’intervento analogamente a come capita
nell uomo), le fratture pelviche o sacrali e la
loro riduzione (danni a carico del nervo sciatico
e sempre possibili incarceramento dei nervo
pudendo che si evidenzia con dolore presente
all’esame rettale, tirando la coda o sforzando
l’animale a sedersi) l’amputazione (con formazione
di neurinomi che sono gemme rigenerative dei
trochi nervosi amputati che danno origine a
dolore “dell’arto fantasma” patologia ben nota
in umana) le lesioni lombosacrali (spt nei cani di
taglia grossa “sindrome della cauda equina”
responasibile di tante forme di zoppia, paresi
ed insensibilità del treno posteriore in tarda
età) nonché lesioni del midollo spinale (nell’uomo
lesioni a questo livello possono dare origine
a dolore percepito a livello viscerale e non è
escluso che questo possa avvenire anche nei
nostri animali).
Nell’uomo il diabete mellito è una nota causa
di dolore neuropatico e danche i gatti, meno
i cani, possono sviluppare questa
neuropatia associata al
a cura della Dott.ssa Donata Bianchi
47
diabete coinvolgendo principalmente il decorso
sensoriale dei nervi degli arti cranici e pelvici.
Come dolore neuropatico di origine viscerale va
ricordato la cistite interstiziale felina che è un
problema ben conosciuto nei gatti maschi per lo
più sterilizzati.
A seguito di questa condizione gatti presentano
una ridotta escrezione di glicosaminoglicani
(GAG) un aumentata permeabilità vescicole di un
infiammazione neurogena. La minor secrezione di
GAG determina una minor protezione dell’epitelio
della vescica che quindi permette un maggior
contatto delle urine con i terminali nervosi
primari che a loro volta così stimolati rilasciano
neurotrasmettitori che determinano infiammazione
neurogena. Anche nella patologia intestinale di
origine idiomatica (IBD) come avviene per la
vescica a seguito di un processo infiammatorio
i recettori nervosi terminali vanno incontro a
sensibilizzazione trasmettendo maggior segnali
al midollo spinale ed incrementando quindi il
dolore viscerale.
Nelle pancreatici acute o croniche e nei tumori
pancreatici dell’uomo il dolore addominale è una
caratteristica chiave verosimilmente innescato
da una neuropatia pancreatica con danno dei
nervi pancreatici e o infiltrazione degli stessi da
parte delle cellule del tumore e questi meccanismi
possono verificarsi anche nei cani e nei gatti,
spiegando l’apparente sensazione dolorifica da
severa a lancinante provata da alcuni animali a
seguito di episodi di pancreatite
Nell’uomo le manifestazioni cliniche
più rappresentative del dolore
neuropatico sono il dolore spontaneo
ed evocato, l’allodinia cioè il dolore
dovuto ad uno stimolo normalmente
non doloroso, l’iperalgesia cioè
eccessiva risposta dolorosa a
stimoli di lieve entità, la perdita
di sensibilità e le iperestesie
(variazione di sensibilità), le
disfunzioni vascolari e delle
ghiandole sudoripare.
Mentre nell’uomo sono codificate le caratteristiche
cliniche del dolore neuropatico negli animali è
certamente più difficile identificarne la presenza.
Al di là di test specifici nell’uomo trovano
sicuramente un valido aiuto pur con il problema
della soggettività, gli indicatori verbali ed i
riferimenti a scale di valutazione e riscontrare
specifici segni clinici in assenza di danno
tessutale effettivo con presenza di dolore
eccessivo o spontaneo, bruciante, pulsante...
Si capisce come la diagnosi nei nostri animali sia
ancora più complessa stante la loro impossibilità
a verbalizzare, non sempre l’intensità del dolore
e la sua precisa localizzazione sono di facile
riscontro alla visita anche se dolore acuto
ed il tutto si complica in presenza di dolore
neuropatico in cui i segni possono essere sottili
e le osservazioni dei proprietari imprecise.
48
Ciò che negli animali può far sospettare la
presenza di dolore neuropaticoè un cambiamento
della “personalità” conseguente alla percezione
emozionale ed anche sensitiva del dolore.
Cambiamento del comportamento, come
uno stato di intorpidimento o manifestazioni
occasionali di aggressività, anoressia tendenza
a nascondersi, riduzione del grooming o per
contro eccessivo lambimento, autotraumatismi,
ridotte interazioni con i cospecifici o con l’uomo
possono far sospettare la presenza di uno sto
algido cronico.
Nell’iter diagnostico risulta molto utile interagire
con l’animale: il movimento e la palpazione
dell area dolente possono infatti evocare una
dolorabilità non proporzionale a quella che ci
si aspetta, suggerendo la presenza di dolore
neuropatico.
Purtroppo nei nostri animali non possono essere
applicate le scale del dolore neuropatico
formulate per l’uomo, poiché queste prevedono
la descrizione di caratteri quali l’intorpidimento
o la distinzione in dolore bruciante, penetrante,
lancinante…. Che non possono ovviamente
trovare applicazione in medicina veterinaria.
Visto i notevoli passi avanti nella formulazione di
scale per la determinazione del dolore acuto nel
cane e nel gatto è verosimile che con il tempo
appositi studi al riguardo potranno produrre scale
utili per la valutazione del dolore neuropatico.
49
L’endocardite infettiva è una malattia che
colpisce l’endocardio (parte più interna del
cuore) della parete e più spesso delle valvole
ed è causata per la maggior parte da batteri
e qualche volta da funghi.
Le lesioni da endocardite batterica si presentano
come vegetazioni a cavolfiore, come processo
distruttivo, raramente come restringimento (
stenosi ) valvolare.
L’endocardite può presentarsi in forma acuta o
più spesso subacuta.
E’ una malattia poco frequente nel cane dove
viene diagnosticata nello 0.1% dei cani visitati
ed è ancora meno diffusa nei gatti dove questa
percentuale scende allo 0.01%. Nel cane i
soggetti più colpiti sono quelli di taglia medio-
grande, in particolare il pastore tedesco, il
labrador, il golden retriever ed il boxer.
Raramente sono interessati i soggetti di piccola
taglia. La malattia si presenta più frequente nei
maschi. Come nell’uomo, sembra colpire con più
probabilità i soggetti con cardiopatie congenite
mentre non è stata dimostrata una maggiore
frequenza nei cani con endocardiosi mitralica.
Perché possa svilupparsi, l’endocardite batterica
ha bisogno di determinate condizioni.
In primo luogo deve esserci una batteriemia
(presenza di batteri nel sangue) che può provenire
da infezioni dell’apparato gastroenterico,
dell’apparato genito-urinario (come prostatiti,
pielonefriti), della cute, dell’apparato respiratorio.
La batteriemia è anche provocata da interventi
chirurgici, profilassi dentale, cateteri
endovenosi, da impianto di pacemaker, terapie
immunosoppressive, da precedenti infezioni delle
valvole cardiache.
L’infezione può essere dovuta ad uno solo tipo
di batterio o a più tipi di batteri.
Responsabili di endocardite sono gram positivi
come streptococchi, stafilococchi, erysepelotrix
L’endocardite infettiva del canea cura del Dott. Giuseppe Dino Lorefice
50
o gram negativi come escherichia coli,
pseudomonas, pasteurella, proteus, bartonella.
Le infezioni da gram negativi o da più batteri
possono decorrere in forma iperacuta o acuta,
mentre quelle da gram positivi più spesso in forma
subacuta o cronica. Un fattore predisponente
è l’immunodeficienza cioè quando il sistema
immunitario non funziona a dovere.
Un altro fattore predisponente è la presenza di
una lesione all’endocardio che mette a nudo il
collagene sottostante favorendo l’aggregazione
delle piastrine e la formazione di un trombo sul
quale si impiantano i batteri.
Le lesioni all’endocardio possono essere
provocate dal getto di sangue ad alta velocità
come nelle malattie congenite del cuore.
Il cane può mostrare un’ampia gamma di sintomi
che però non sono specifici in quanto presenti
anche in altre malattie.
Può essere presente inappetenza, riluttanza a
muoversi, perdita di peso, vomito, diarrea, zoppia
e sintomi più specifici di malattia cardiaca come
respiro frequente e/o difficoltoso, intolleranza
all’esercizio, tosse, sincope.
Da tenere presente come la presenza di emboli
possa condizionare la comparsa di sintomi.
Per esempio la loro presenza a livello dei vasi
sanguigni degli arti può
provocare zoppia, a livello delle arterie
coronariche infarto settico, sviluppo di aritmie e
anche morte improvvisa.
Alla visita clinica è spesso presente febbre (alle
volte con storia di ricorrenti episodi febbrili),
accompagnata o meno da aumento della
frequenza cardiaca e respiratoria.
All’ascoltazione del cuore possono essere
rinvenute aritmie e/o un soffio.
Il soffio può essere sistolico, generato in genere
dall’insufficienza mitralica, o diastolico per la
presenza di insufficienza della valvola aortica.
La presenza contemporanea di febbre e di
un nuovo soffio fa emettere il sospetto di
endocardite infettiva.
Per arrivare alla diagnosi definitiva bisogna
eseguire una serie di esami.
Otre alla radiografia toracica e
all’elettrocardiogramma che possono rilevare
alterazioni a carico del cuore che però non
sono specifiche, l’esame che ci permette di
visualizzare le lesioni a carico delle valvole è
l’ecocardiografia.
Alle volte la mancanza di lesioni visibili all’eco, non
esclude la presenza di endocardite batterica.
Il rilevamento di alterazioni è molto più significativo
per la valvola aortica mentre nella valvola mitrale
sono molto simili a quelle dell’endocardiosi.
Bisogna però dire che l’endocardiosi è molto
frequente nei cani di piccola taglia dove invece
l’endocardite infettiva si manifesta raramente.
L’ecocardiografia fornisce ulteriori informazioni
51
sul funzionamento del cuore e sulla dilatazione o
meno delle camere cardiache.
L’esame del sangue può mostrare alterazioni che
non sono specifiche per endocardite infettiva.
Un esame del sangue più mirato è quello colturale
dove si vede se c’è crescita o meno di germi.
Circa il 70% dei cani con endocardite infettiva
è risulta positivo, percentuale che cresce se
vengono effettuati più esami colturali.
La terapia dell’endocardite infettiva è prima di
tutto rivolta contro i batteri.
Vengono quindi usati gli antibiotici che sono
scelti in base al risultato dell’ antibiogramma.
Alle volte o perché non si riesce ad isolare il
germe o perché il risultato della coltura non
è ancora disponibile, si esegue una terapia
empirica utilizzando penicilline o cefalosporine
per presunte infezioni da gram positivi e penicilline
o cefalosporine più aminoglicosidi o
fluorochinolonici per quelle da gram
negativi.
La terapia effettuata all’inizio per
via endovenosa per raggiungere
una maggior efficacia, deve essere
continuata in genere per 6-8 settimane.
Importante è il controllo nel tempo del paziente
per valutare la risposta alla terapia.
Per l’insufficienza cardiaca vengono utilizzati
diversi farmaci come ace inibitori, diuretici,
digossina, idralazina.
La prognosi è peggiore con infezioni da gram
negativi, con diagnosi tardiva, con terapia
inadeguata, con coinvolgimento della valvola
aortica, con emboli settici e insufficienza renale.
La prognosi è migliore nelle infezioni da gram
positivi, con coinvolgimento della sola valvola
mitrale, con terapia aggressiva, adeguata ed
iniziata con tempestività.
www.infocardiovet.com
52
Dottore il mio cane ha l’alito pesante!
Questa è una delle più frequenti dichiarazioni che
i proprietari di cani fanno al proprio veterinario.
Nascosta in questa affermazione si celano
numerosi disturbi della bocca dei nostri beniamini
siano essi cani, gatti o roditori.
La causa più frequente di alitosi è sicuramente
la GENGIVITE, come avviene nell’uomo, è
causata dalla deposizione di placca sul colletto
dentale e la successiva cristallizzazione (per
la deposizione dei sali minerali contenuti nella
saliva) con la formazione del tartaro.
Il tartaro, agendo meccanicamente sulle gengive,
ne provoca l’infiammazione e la retrazione,
portando allo scoperto una parte del dente (il
colletto) meno resistente all’azione di batteri,
virus etc.
Gli agenti patogeni danneggiano tutte le strutture
anatomiche che mantengono il dente fisso
causando la MALATTIA PERIODONTALE.
L’evoluzione della malattia è insidiosa.
Fase 1: inizialmente può presentarsi solo come
un leggero arrossamento del colletto (bordo)
gengivale a causa della placca batterica, poi
però evolve velocemente o con la formazione
del tartaro.
Fase 2: se non si interviene asportando il tartaro,si
creerà infezione in tutti i tessuti periodontali (cioè
quelli a diretto contatto con il dente) che tende
ad estendersi a tutti i denti adiacenti (quella
malattia che una volta veniva definita piorrea).
Questa condizione porta inevitabilmente alla
perdita del dente colpito e di quelli adiacenti, ma
Igiene delcavo orale
del cane bocca sana = cane sano
a cura del Dr. Paolo De Bernardi
53
può avere ripercussioni ancora più gravi sulla
salute del nostro animale d’affezione.
I batteri coinvolti nella malattia periodontale sono
purtroppo anche quelli che possono, se entrano nel
sistema circolatorio, raggiungere il fegato, i reni,
le valvole cardiache o i polmoni con conseguenze
assai gravi e talvolta fatali; la prevenzione
pertanto risulta essere l’unico intervento utile
per scongiurare tali gravi conseguenze. A tutti
i proprietari, raccomando sempre una serie di
azioni importanti che riassumo brevemente:
1) Spazzolare spesso (almeno tre volte a
settimana) i denti con spazzolino morbido (o
garza) proprio come facciamo con i nostri denti.
Possiamo anche utilizzare dentifrici appositamente
studiati ed aromatizzati.
Risulta utile portare il cane in una zona della vostra
casa dove solitamente ama rilassarsi, dopo un
pò di coccole cominciate a massaggiargli le
gengive con le dita, molto dolcemente, fate dei
movimenti circolari tra gengiva e dente.
Provate a mettervi poi un pò di dentifricio sul
dito e ripetete l’operazione. Se il cane tollera
la pratica, potete provare ad utilizzare lo
spazzolino e ripetere le stesse operazione di
prima, il tutto sempre con estrema dolcezza.
Ad alcuni cani piacciono molto i dentifrici per
bambini al gusto di frutta o di caramella, potete
provare, non fa alcuna differenza, è l’azione
meccanica dello spazzolino che rimuove la
placca ed i residui di cibo, non il dentifricio.
Non avvilitevi se le prime volte non ci riuscite,
perseverate per la salute del vostro amico
E’ importante iniziare fin dai primi mesi di
vita, per abituarlo a tale pratica.
2) Fornire un’alimentazione
adeguata, preferibilmente
cibo secco.
3) Controlli semestrali dal proprio veterinario.
Il medico veterinario di fiducia deve poter
esaminare con frequenza almeno semestrale
la bocca dei nostri pets, e consigliare gli
interventi più appropriati, caso per caso una
pulizia professionale, come quella che il nostro
dentista fa su di noi, con rimozione del tartaro
(Detartrase) e lucidatura della superficie dello
smalto per impedire che la placca possa
nuovamente depositarvisi.
Il veterinario può inoltre diagnosticare
precocemente anche altre malattie importanti
della bocca quali i tumori che, nonostante siano
meno frequenti, possono colpire i nostri amici.
Come sottotitolo abbiamo scritto: bocca sana
cane sano, ora sapete il perché.
RICORDATE:
MOTIVI PER UN INTERVENTO VETERINARIO
Alitosi
Gengive sanguinanti
Salivazione eccessiva o con sangue
Masticazione a bocca vuota (come per
masticare una cicca)
Il cane rifiuta il cibo o ha disturbi durante
la masticazione (scappa via dopo il primo
boccone, ruota la testa di lato quando
mastica etc.).
Cambiamenti dello stato di
salute generale.
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CLINICA VETERINARIA CROCE AZZURRA - DR. AMEDEO PINI 21100 Varese (VA) - Viale Belforte, 168 tel: 0332 33 02 44
CLINICA VETERINARIA DR. SCHNEIDER & C. 21100 Varese - 3, v. Corridoni tel: 0332 31 14 66
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. SALVATORE DI BENEDETTO21100 Varese - Via Colleverde,32 tel: 338 83 91 100
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. EMILIO FERRONI21100 Varese - Via Crispi, 68 tel: 0332 24 23 22
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. PAOLO CARLO MARCHIORATO21100 Varese - Via Sanvito Silvestro, 103 tel: 0332 22 28 04
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. CLAUDIO PECCATI 21100 Varese - v. Ravasi, 23 tel: 0332 28 77 24
OSPEDALE VETERINARIO DI VARESE DI VEDANI DR. M. E DR. SOMMARUGA 21100 Varese - Via Correnti Cesare, 2 tel: 0332 26 54 96
Veterinari - area Nord - Varese
57
PINO LAGO M.
TRONZANO L. M.
VEDDASCA
CURIGLIA CONMONTEVIASCO
MACCAGNO
LAGO MAGGIO
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LAGO DI VARESE
DUMENZAAGRA
LUINO
GERMIGNAGACREMENAGA
MONTEGRINOVALTRAVAGLIA
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PORTO VALTRAVAGLIA
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CLIVIOARCISATE
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COCQUIO TREVISAGO
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CAZZAGO B.
GALLIATE L.
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BREZZO DI BEDERO
Via Provinciale, 65 - 21033 CITTIGLIO (VA) - Tel. 0332 60 22 22 urgenze cell. 335 67 70 716 - e-mail: [email protected]
orario: da LUNEDÍ a VENERDÍ: ore 10-12 / 15-19 SABATO: ore 9-12
CLINICA VETERINARIA
Dir. San. Dott. GIORGIO ZAPPELLINI"SASSO DEL FERRO"
CHIRURGIA, LABORATORIO ANALISI, ECOGRAFIA, RADIOLOGIA, DAY HOSPITAL
AREA DISTRETTUALE VETERINARIA DI VARESE E LAVENO MONBELLOVia B.Luini, 19 - 21100 VareseTel. 0332 33 36 81 - Tel. 0332 17 69 809Fax 0332 333293E-mail [email protected]
UFFICIO DI ARCISATEVia Matteotti, 18Tel. 0332 47 63 41
UFFICIO DI LAVENO MONBELLOVia Ceretti, 8Tel. 0332 62 53 50-349
UFFICIO DI LUINOVia Don Folli, 4Tel. 0332 51 12 16
CLINICA VETERINARIA S. ANTONIO ABATE DI BRUNOLDI DR. PIERPAOLO 21041 Albizzate (VA) - Via Dinarda, 23 tel: 0331 99 40 24
CENTRO VET. DEL DR. M. HETTINGER E DELLA DR.SSA P. NEDALINI STUDIO ASSOCIATO 21021 Angera (VA) - Via Galileo Galilei, 44 tel: 0331 96 03 18
AMBULATORIO VETERINARIO DELLA DR.SSA ANNALISA DESTITO 21010 Arsago Seprio (VA) - Via Garibaldi, 21 tel: 0331 29 67 74
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. MASSIMO GANGI21010 Besnate (VA) - Via Vittorio Veneto, 47 tel: 0331 27 50 43
STUDIO VETERINARIO DI MORO DR. EUGENIO 21010 Besnate (VA) - Via Besnate Largo Brianzoni, 7 tel: 0331 27 55 32
STUDIO ASSOCIATO DR. POZZI - DR. MIGLIERINA 21040 Cadrezzate (VA) - Via Mazzini, 25 tel: 0331 95 38 54
AMBULATORIO VETERINARIO SAN ROCCO 21010 Cardano Al Campo (VA) - P.za Mazzini Giuseppe, 18 tel: 0331 73 11 44
CLINICA VETERINARIA DELLA BRUGHIERA DI CENTINAIO DR. ALESSANDRO21010 Cardano Al Campo (VA) - Via Monterosso, 51 tel: 0331 26 23 08
STUDIO MEDICO VETERINARIO DEI DOTTORI CUROTTI E GIUDICI21010 Carnago (VA) - Via Libertà, 6/8 tel: 0331 99 14 99
AMBULATORIO VETERINARIO DELLA DR.SSA SABRINA TERNI21020 Casale Litta - Bernate (VA) - Piazza Repubblica, 13 tel: 0332 94 78 65
AMBULATORIO VETERINARIO SEMPIONEStud. Ass. DR. Martinoli - DR. Strappo - DR. De Toni - DR. poretti21011 Casorate Sempione (VA) - Via Milano, 100 tel: 0331 29 64 22
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. MARIO RAIMONDI21012 Cassano Magnago (VA) - Via Venegoni Mario, 17 tel: 0331 28 05 44
AMBULATORIO VETERINARIO SAN GIULIO DELLA DR.SSA MICHELA ROSSI21012 Cassano Magnago (VA) - Via Marconi, 15 tel: 0331 20 92 04
STUDIO VETERINARIO COEREZZA DR. UMBERTO 21012 Cassano Magnago (VA) - Via S.Giulio, 54 tel: 0331 20 32 82
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. DARIO MOTTERLE21040 Castronno (VA) - Via Lombardia, 43 tel: 0332 89 21 68
STUDIO VETERINARIO DI RIGAMONTI DR. LIVIANA 21010 Ferno (VA) - Via Roma, 28 tel: 0331 24 19 41
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. ANTONIO BOSCARO21013 Gallarate (VA) - Via Checchi, 27 tel: 0331 78 44 33
AMBULATORIO VETERINARIO DELLA DR.SSA ROSELLA CASTIGLIONI 21013 Gallarate (VA) - Via Donatello, 4 tel: 0331 79 35 65
AMBULATORIO VETERINARIO DELLA DR.SSA FRANCA BURAGLIO21013 Gallarate (VA) - Via Milano, 3 tel: 0331 77 48 71
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. PAOLO FERRE21013 Gallarate (VA) - Via Custodi, 10 tel: 0331 78 48 76
AMBULATORIO VETERINARIO DELLA DR.SSA PAOLA PORRINI21013 Gallarate (VA) - VIA Don Minzoni, 8 tel: 0331 78 40 47
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. MAURIZIO MAZZUCCHELLI21013 Gallarate (VA) - VIA Carducci Giosuè, 1 tel: 0331 78 20 23
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. MASSIMO REVEL21013 Gallarate (VA) - Via Covetta, 8/A tel: 0331 79 30 71
CLINICA VETERINARIA I RONCHI CVR DELLA DR.SSA CHIARA LUCATINI21013 Gallarate (VA) - Via Sciesa, 40/b tel: 0331 83 02 10
AMBULATORIO VETERINARIO GAZZADA DEI DR. GOBBI A. E DR. MARTEGANI M. 21045 Gazzada Schianno (VA) - Via Italo Cremona, 14 tel: 0332 46 16 03
AMBULATORIO VETERINARIO ISPRA 21027 Ispra (VA) - Via Passo Sentinella, 13 tel: 0332 78 01 80
AMBULATORIO VETERINARIO DELLA DR.SSA S. DI TIZIO E DEL DR. C. COLOMBO 21015 Lonate Pozzolo (VA) - Via Dante Alighieri, 49 tel: 0331 66 92 74
LABORATORIO ANALISI VETERINARIO DI MOLTENI DR. ANNALINA 21020 Mornago (VA) - Via Cascina Risaia, 51 tel: 0331 95 83 18
CLINICA VETERINARIA MALPENSA SRL DI OLIVIERI DR. MASSIMO 21017 Samarate (VA) - v. Marconi, 27 - fax: 0331 22 02 55 tel: 0331 22 81 55
NORAD DIAGNOSTICA S.R.L. DI ABBIATI DR. GIANLUCA 21017 Samarate (VA) - Via Engalfredo, 9 tel: 0331 22 30 27
AMBULATORIO VETERINARIO DI ALESSANDRA DR. ARMIRAGLIO 21018 Sesto Calende (VA) - Via Vittorio Veneto, 36 tel: 0331 92 09 50
AMBULATORIO VETERINARIO MERLINI DR. ELETTRA 21018 Sesto Calende (VA) - Via Roma, 38/A tel: 0331 92 10 85
MANFREDI DR. ROBERTO MEDICO VETERINARIO 21018 Sesto Calende (VA) - Via Motte, 13 tel: 0331 92 45 38
AMBULATORIO VETERINARIO CONTI DR. IRENE 21048 Solbiate Arno (VA) - Via Montebello, 20 tel: 0331 98 50 04
AMBULATORIO VETERINARIO S.ANNA DI DR. BANFI ANGELA 21058 Solbiate Olona (VA) - Via IV Novembre, 39 tel: 0331 37 61 78
AMBULATORIO VETERINARIO DELLA DR.SSA LAURA BOTTINI21048 Solbiate Arno (VA) - Via Monforte, 22 tel: 0331 99 15 03
AMBULATORIO VETERINARIO STUDIO ASS. DEI DR. VISENTIN G. PIETRO E DR. AIMINI R. “PARCO DEL TICINO”21019 Somma Lombardo (VA) - C.so Repubblica, 43 tel: 0331 25 37 67
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. ALBERTO ROBUSTELLINI21019 Somma Lombardo (VA) - Via Milano, 55 tel: 0331 25 24 97
AMBULATORIO VETERINARIO DI VISCO GILARDI DR. ANTONIO21019 Somma Lombardo (VA) - C.so Repubblica, 42 tel: 0332 25 24 16
STUDIO VETERINARIO GALMARINI DR. PAOLO 21019 Somma Lombardo (VA) - Via Mameli Goffredo, 101 tel: 0331 25 90 47
AMBULATORIO VETERINARIO DI CAIDATE ROSTAGNO DR. MARTA 21040 Sumirago (VA) - Via Cavour, 10 tel: 0331 90 50 20
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. ALBERTO GIULIANI21028 Travedona-Monate (VA) - Via Aldo Moro, 18 tel: 0332 97 81 95
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. STEFANO POZZI21020 Varano Borghi (VA) - Via Giuseppe Garibaldi, 2 tel: 0332 96 18 61
AMBULATORIO VETERINARIO DELLA DR.SSA PAOLA BASSANI21029 Vergiate (VA) - Cascina Torretta, 18 tel: 0331 96 40 30
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. ALBERTO ROBUSTELLINI21029 Vergiate (VA) - Via Corgeno, 17 tel: 0331 94 69 28
Veterinari - area Sud - GallarateMORAZZONE
GAZZADAS.
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CARONNOVARESINO
AREA DISTRETTUALE VETERINARIA DI GALLARATECorso Leonardo Da Vinci, 1Tel. 0331 70 99 47 - Fax 0331 70 99 65E-mail [email protected]
UFFICIO DI GAZZADAVia Roma, 18Tel. 0332 87 70 35-036
UFFICIO DI ANGERAPiazza Garibaldi, 1Tel. 0331 96 01 61
58
AMBULATORIO VETERINARIO CALCATERRA DR. CLARA 21052 Busto Arsizio (VA) - Via Biancardi Generale,23 tel: 0331 67 91 75
AMBULATORIO VETERINARIO DI DE BERNARDI DR. PAOLO21052 Busto Arsizio (VA) - Via Madonna in Campagna, 2 tel: 0331 62 12 31
AMBULATORIO VETERINARIO MILANI DR. BENEDETTO 21052 Busto Arsizio (VA) - Via Venti Settembre, 32 tel: 0331 62 45 40
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. FRANCESCO BARTOCCINI21052 Busto Arsizio (VA) - Via Milazzo, 37 tel: 0331 62 60 93
CENTRO VETERINARIO DEI DOTTORI TOSI E VENTURA 21052 Busto Arsizio (VA) - Via Vespri Siciliani, 51 tel: 0331 68 55 55
CLINICA VETERINARIA S. MICHELEDEI DR. TOVAGLIERI - DR. PAIELLA - DR. SIOLI21052 Busto Arsizio (VA) - Via Lepanto, 7 tel: 0331 62 73 76
CLINICA VETERINARIABUSTESE - DR.SSA MARINA VITTORELLI 21052 Busto Arsizio (VA) - Via Maino, 13 tel: 0331 32 18 52
STUDIO VETERINARIO LUONI DR. RENATO 21052 Busto Arsizio (VA) - Vle G. Boccaccio, 48 tel: 0331 35 10 91
ALBERTI DR. DANIELE 21053 Castellanza (VA) - Vle Italia, 1 tel: 0331 50 49 21
STUDIO VETERINARIO CERVINI DR. FLAVIO 21043 Castiglione Olona (VA) - Via Antonio Gramsci, 1 tel: 0331 82 49 77
AMBULATORIO VETERINARIO DELLA DR.SSA ISABELLA ARIANNA FRANCO 21042 Caronno Pertusella (VA) - Cso Della Vittoria, 615 tel: 02 96 57 535
AMBULATORIO VETERINARIO PERTUSELLA DEL DR. MATTIA BASILICO21042 Caronno Pertusella (VA) - Via Trieste,1135 tel: 02 97388725
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. PAGANI E DEL DR. VANELLI 21040 Cislago (VA) - Via Cesare Battisti, 1089 tel: 02 96 40 83 98
CLINICA VETERINARIA OLONJA DI OASI DR.SSA OSVALDAE BALLARATI DR. MARCO21054 Fagnano Olona (VA) - Via Dante Alighieri, 21 tel: 0331 61 15 05
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. VIRGILIO ROVANI21054 Fagnano Olona (VA) - Via Martiri Della Libertà, 42 tel: 0331 61 13 05
AMBULATORIO VETERINARIO ASSOCIATO DEI DOTTORI CAPPUCCILLI E PIATTI 21040 Gerenzano (VA) - Via XX Settembre, 32 tel: 02 96 81 211
AMBULATORIO VETERINARIO DELLA DR.SSA SABRINA ROMANI 21050 Gorla Maggiore (VA) - Via Dante Alighieri, 50 tel: 0331 61 07 67
STUDIO ASSOCIATO VETERINARIO DEI DOTTORI FERE’ - TRAVAINI21055 Gorla Minore (VA) - Via giacchino Giacchetti, 16 tel: 0331 60 38 03
AMBULATORIO VETERINARIO CARTABIA DEL DR. UMBERTO CARLO21040 Origgio (VA) - Via Piantanida, 8 tel: 02 96 73 06 39
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. ROLANDO PAGANI 21040 Origgio (VA) - Via Dante, 60 tel: 02 96 73 24 04
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. SERGIO BUSNELLI21047 Saronno (VA) - Via Bergamo, 120 tel: 02 96 00 526
CLINICA VETERINARIA CITTA’ DI SARONNO PAOLO DR. VANZULLI 21047 Saronno (VA) - Via Novara, 18 tel: 02 96702062, 02 9606402
STUDIO VETERINARIO ASSOCIATO DELLA DR. SSA PAOLA PAOLA E DELLA DR.SSA SIMONA RIVOLTA21047 Saronno (VA) - Via A. Manzoni, 5 tel: 02 967 04 664
AMBULATORIO VETERINARIO S.ANNA DELLA DR.SSA ANGELA BANFI 21058 Solbiate Olona (VA) - Via IV Novembre, 39 tel: 0331 37 61 78
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. FLAVIO CERVINI 21049 Tradate (VA) - Via Albisetti, 12 tel: 0331 81 09 40
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. GIOVANNI MENGOTTO21049 Tradate (VA) - Via Vittorio veneto, 39 tel: 0331 81 13 53
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. FLAVIO CERVINO21049 Tradate (VA) - Via Monte Grappa, 22 tel: 0331 81 09 40
AMBULATORIO VETERINAIO DELLA DR.SSA SARA BELLIATO 21040 Uboldo (VA) - Via IV Novembre, 19 tel: 02 97 38 89 07
AMBULATORIO VETERINARIO DELLA DR.SSA RAFFAELLA MONTICELLI21040 Uboldo (VA) - Via Raffaello Sanzio, 38 tel: 02 96 78 83 68
AMBULATORIO VETERINARIO DELLA DR.SSA ANTONELLA PEJA 21040 Vedano Olona (VA) - Via Matteotti, 7 tel: 0332 86 62 60
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. EMILIO FERRONI 21040 Vedano Olona (VA) - Via Venegono, 24 tel: 02 40 01 84
AMBULATORIO VETERINARIO ASSOCIATO DEL DR. BARBATTI E DEL DR. LEVY21040 Venegono Superiore (VA) - Via Asiago, 2 tel: 0331 82 45 45
CENTRO MEDICO VETERINARIO ZANABONI DR. GIANLUCA 21040 Venegono Inferiore (VA) - Via Leonardo Da Vinci, 4 tel: 0331 86 49 90
AMBULATORIO VETERINARIO “DAY HOSPITAL” DEL DR. STEFANO POZZI21020 Ternate (va) - Via Milano, 3 tel: 0332 96 18 61
Veterinari - area Sud - Busto Arsizio
VEDANOOLONACASTIGLIONE
OLONA
GORNATE OLONA
CASTEL
SEPR
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NATE
CEPPI
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VENEGONOSUP.
VENEGONOINF.
TRADATE
FAGNANOOLONA
GORLAMAGG.
SOLBIATEOLONA
GORLAMIN.
CISLAGO.
GERENZANO
SARONNO
UBOLDO
ORIGGIOCARONNO
PORTUSELLA
OLGIATEOLONA
CASTELLANZA
BUSTOARSIZIO MARNATEAREA DISTRETTUALE VETERINARIA DI BUSTO ARSIZIOPiazzzale Plebiscito, 1Tel. 0331 62 12 98 - Fax 0331 62 36 58E-mail [email protected]
UFFICIO DI SARONNOVia Gorizia, 28Tel. 02 96 02 248
UFFICIO DI TRADATEVia Gradisca, 16Tel. 0331 84 07 52
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CLINICA VETERINARIA LEONARDO DA VINCI DELLA DR.SSA PAOLA BILOTTA20081 Abbiategrasso (MI) - Via Luigi Cagnola, 11 tel: 02 94 96 74 13
AMBULATORIO VETERENARIO DELLA DR.SSA LAURA CIGNA20081 Abbiategrasso (MI) - Via Galli Emilio, 2 tel: 02 94 21 610
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. MARZIO STABILE20020 Arese (MI) - Viale Platani, 6 tel: 02 93 58 13 62
AMBULATORIO VETERINARIO DELLA DR. SSA RENATA LOVAGNINI20020 Arese (MI) - Via degli Orti, 11 tel: 02 93 58 10 21
CENTRO VETERINARIO ARESINO DEL DR. CHIUCCHINI20020 Arese (MI) - Via Mattei Giannetto, 70 tel: 02 93 82 046
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. ELISEO AVIGNI20090 Assago (MI) - Via Roma, 13 tel: 02 48 82 464
AMB. VETERINARIO ASSOCIATO BAREGGIO DEL DR. MAGI E DEL DR. BONTEMPI20010 Bareggio (MI) - Via Roma, 78 tel: 02 90 36 32 00
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. PAOLO MAZZERI20021 Bollate (MI) - Via Nazario Sauro, 148 tel: 02 38 20 00 12
AMBULATORIO CLINICA DEL DR. GUIDO PLAGA20021 Bollate (MI) - Via Garibaldi, 52 tel: 02 35 03 821
STUDIO MEDICO VETERINARIO SAN FRANCESCO DELLA DR.SSA STEFANIA MELZI20021 Bollate (MI) - Via Degli Alpini, 4 tel: 02 35 01 204
AMB. VETERINARIO SILVIO PELLICO DELLA DR.SSA ENRICA CHIARA RIPANTI20021 Bollate (MI) - Via Silvio Pellico, 46 tel: 02 35 12 934
AMBULATORIO VETERINARIO ASSOCIATO DEL DR. CRUGNOLA E DEL DR. BONATI20090 Buccinasco (MI) - Piazza Vittorio Veneto, 5 tel: 02 48 84 23 09
STUDIO VETERINARIO ASSOCIATO DEL DR. PAVESI E DEL DR. LORUSSO20090 Buccinasco (MI) - Via E. Duse, 16 tel: 02 48 83 922
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. TENCONI20022 Castano Primo (MI) - Via Kennedy, 7 tel: 0331 88 00 07
CENTRO MEDICO VETERINARIO DEL DR. ANSELMI E DEL DR. MAININI20022 Castano Primo (MI) - Vicolo Tortuoso tel: 0331 88 31 10
AMB. VETERINARIO DI CASTANO PRIMO DEL DR. COCCO E DEL DR. SIRONI20022 Castano Primo (MI) - Via Magenta, 35 tel: 0331 87 79 71
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. CAPITELLI20090 Cesano Boscone (MI) - Via Roma, 100 tel: 02 45 83 930
AMBULATORIO VETERINARIO QUARTIERE OLMI DEL DR. VALENTE20090 Cesano Boscone (MI) - Via Pasubio, 51 tel: 02 45 84 939
AMBULATORIO VETERINARIO DELLA DR.SSA CRISTINA MIGLIO20020 Cesate (MI) - Via Tagliamento, 10 tel: 02 99 41 991
AMBULATORIO VETERINARI ASSOCIATI DELLA DR.SSA ELENA BERETTA E DEL DR. MARCO LOMBARDI20011 Corbetta (MI) - Via Villoresi Eugenio tel: 02 97 71 500
CLINICA VETERINARIA ASSOCIATA DEL DR. A. MUGNAI E DEL DR. A.POZZI20010 Cornaredo (MI) - Via Garibaldi, 136/138 tel: 02 93 56 67 13
AMBULATORIO VETERINARIO DELLA DR.SSA GIOVANNA RIZZI20010 Cornaredo (MI) - Via Garibaldi, 26 tel: 02 93 56 57 84
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. ALBERTO CAPRIOGLIO20094 Corsico (MI) - Piazza Carabelli, 7 tel: 02 44 05 437
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. FRANCO DRAGONI20094 Corsico (MI) - Via Turati, 15 tel: 02 44 74 570
AMBULATORIO VETERINARIO DELLA DR.SSA CAROLA VARINI20094 Corsico (MI) - Via XX Settembre, 31 tel: 02 44 02 811
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. FRANCO DRAGONI20094 Corsico (MI) - Via Turati, 15 tel: 02 44 74 570
AMBULATORIO VETERINARIO DELLA DR.SSA FRANCESCA SACCHI20094 Corsico (MI) - Via Montello, 6/c tel: 02 44 04 888
AMBULATORIO VETERINARIO CUSAGO DEL DR. CASTOLDI E DEL DR CONTARDI20090 Cusago (MI) - Via Libertà, 13 tel: 02 90 39 41 86
AMB. VETERINARIO GAGGIANO DEL DR. FERLINI, DR. MILLEFANTI E DEL DR.GRANATA20083 Gaggiano (MI) - Via Galvani, 42 tel: 02 90 81 636
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. ADELIO CHIESI20024 Garbagnate (MI) - Via Kennedy, 15 tel: 02 99 02 75 50
AMBULATORIO VETERINARIO DELLA DR.SSA MARINA LATTUADA20024 Garbagnate Milanese (MI) - Via Matteotti, 2 tel: 02 99 52 010
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. BALLARATI E DEL DR. TESTORI20010 Inveruno (MI) - Via Marconi, 17 tel: 02 97 28 91 25
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. NICO TAVIAN20020 Lainate (MI) - Via Re Umberto, 22 tel: 02 93 57 01 20
CLINICA VETERINARIA DEL DR. BARBUIO E DEL DR. BERNABEI20020 Lainate (MI) - Via Nerviano, 2 tel: 02 93 57 26 89
ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE NEUROVET DEL DR. CAUDURO E DEL DR. FAVOLE20025 Legnano (MI) - Via Maestri del Lavoro, 29 tel: 0331 57 89 51
CLINICA VETERINARIA SAN MAGNO DELLA DR.SSA DONATELLA COZZI E DEL DR. MARZIO STABILE E DELLA DR.SSA BARBARA VILLA20025 Legnano (MI) - Via XX Settembre, 18 tel: 0331 45 43 43
CLINICA VETERINARIA DELLA DR.SSA ROBERTA CRISTANI20025 Legnano (MI) - Via Dante, 12/14 tel: 0331 54 67 79
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. ROBERTO VALENTINI20051 Limbiate (MI) - Via Trieste, 90 tel: 02 99 48 13 74
AMBULATORIO VETERINARIO DELLA DR.SSA STEFANIA FRANCHETTI20051 Limbiate (MI) - Via Massimo Gorky, 37 tel: 02 43 11 21 85
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. ANDREA MARTINOLI20013 Magenta (MI) - Via Don Beretta, 26 tel: 02 97 29 11 637
AMBULATORIO VETERINARIO DELLA DR.SSA VALERIA MARIA COLOMBO20013 Magenta (MI) - Via Novara, 71 tel: 02 97 29 95 41
AMBULATORIO VETERINARIO DELLA DR.SSA DANIELA PAVONE20013 Magenta (MI) - Via Dante, 10 tel: 02 97 96 33 53
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. ANDREA GRASSI20013 Magenta (MI) - Via Tommaseo, 4 tel: 02 97 95 01 27
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR.SSA DE CARLI E DEL DR. CAPUTO20013 Magenta (MI) - Via Mazenta, 24 tel: 02 97 02 02 00
AMBULATORIO VETERINARIO DI MAGNAGO DEL DR. SIRONI E DEL DR. COCCO20013 Magnago (MI) -Piazza Italia, 26 tel: 0331 30 66 78
CENTRO VETERINARIO SEMPIONE DEL DR. FABIO BUCCHI20014 Nerviano (MI) - Via Milano, 23 tel: 0331 58 72 27
Veterinari - area MilanoDISTRETTO VETERINARIO DIABBIATEGRASSOVia San Francesco D’Assisi, 4Tel. 02 94 86 334
DISTRETTO VETERINARIO DI CASTANO PRIMOPiazza Mazzini, 43Tel. 0331 88 69 31
DISTRETTO VETERINARIO DILIMBIATEVia Monte Grappa, 40Tel. 02 99 45 67 19
DISTRETTO VETERINARIO DIMAGENTAVia Valle, 9 Loc. Ponte VecchioTel. 02 97 00 791
E-mail [email protected]
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CLINICA VETERINARIA NERVIANO DEL DR. PAOLO SOMMARRUGA20014 Nerviano (MI) - Via Lampugnani, 3 tel: 0331 41 52 63
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. CANNATA E DEL DR. SAGREDINI20014 Nerviano (MI) - Piazza Brunelleschi, 7/c tel: 0331 58 53 42
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. ALBERTO MAZZA20026 Novate Milanese (MI) - Via Cavour, 32 tel: 02 35 43 720
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR.SSA MAURA COTTI20026 Novate Milanese (MI) - Via Monte Grappa, 6 tel: 02 35 48 210
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR.SSA PATRIZIA SIMONETTA ALLOCCA20026 Novate Milanese (MI) - Via Leopardi, 7 tel: 02 39 10 03 85
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. STEFANO AIRAGHI20010 Ossona (MI) - Via Baracca, 63 tel: 02 90 26 67 74
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. VITTORIO TAGLIABUE20037 Paderno Dugnano (MI) - Via Roma, 165 tel: 02 99 04 26 61
CLINICA VETERINARIA NORD MILANO DEL DR. BIANCHINI E DEL DR. PIROLA20037 Paderno Dugnano (MI) - Via Cascina Sant’Angelo, 1 tel: 02 91 04 016
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. PLAGA E DEL DR. D’ASDIA20037 Paderno Dugnano (MI) - Via Riboldi, 88 tel: 02 91 89 026
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. ORESTE CUSINI20015 Parabiago (MI) - Via G. Bertacchi, 30 tel: 0331 55 28 65
AMBULATORIO VETERINARIO DELLA DR.SSA LAURA MUGGIANI20016 Pero (MI) - Via Sempione, 84 tel: 02 33 91 13 63
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. COMERIO E DEL DR. ANGIOLETTI20010 Pogliano Milanese (MI) - Via Pascoli, 20 tel: 02 93 54 86 65
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. LUIGI DI MASO20010 Pregnana Milanese (MI) - Via Varese, 10 tel: 02 93 29 07 12
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. ALESSANDRO BIANCHI20017 Rho (MI) - Corso Europa, 132 tel: 02 93 13 852
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. CARLO MARTIGNONI20017 Rho (MI) - Via Madonna, 45 tel: 02 93 03 017
AMBULATORIO VETERINARIO DELLA DR.SSA MARINA MARINELLI20017 Rho (MI) - Via Ghandi, 29 tel: 02 93 90 08 89
CENTRO VETERINARIO DARWIN DELLA DR.SSA LUCIANA TREVISAN20017 Rho (MI) - Via Santorre di Santarosa tel: 02 93 78 06 70
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. ROBERTO ARDAGNA20088 Rosate (MI) - Via Cavour, 60 tel: 02 94 96 37 71
AMBULATORIO VETERINARIO DELLA DR.SSA CAROLINA LATTUADA20088 Rosate (MI) - Viale Rimembranze, 28 tel: 02 90 83 44 06
AMBULATORIO VETERINARIO LE GROANE STUDIO ASSOCIATO20030 Senago (MI) - Viale Risorgimento, 13 tel: 02 99 48 14 58
AMBULATORIO VETERINARIO DELLA DR.SSA ROBERTA POZZI20030 Senago (MI) - Vicolo Nazario Sauro, 15 tel: 02 99 48 97 05
CLINICA VETERINARIA SAN VITTORE DEL DR.ALESSIO CERIANI20028 San Vittore Olona (MI) - Via Statale del Sempione, 102 tel: 0331 1770510
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. DANIELE MACCAGNI20019 Settimo Milanese (MI) - Via Panzeri, 19 tel: 02 33 50 03 92
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. ALESSANDRO PELLEGATTA20020 Soaro (MI) - Via Vespucci, 53 tel: 02 96 90 116
CLINICA VETERINARIA DEL PARCO DELLA DR.SSA LUISELLA CATTANEO20020 Solaro (MI) - Via Varese, 6 tel: 02 96 79 94 07
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. ALFREDO SACCHI20090 Trezzano sul Naviglio (MI) - Via Croce, 15 tel: 02 44 55 888
AMBULATORIO VETERINARIO DELLA DR.SSA MANUELA MORTARI20090 Trezzano sul Naviglio (MI) - Via Morona, 40 tel: 02 44 53 913
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. TERZAGHI E DEL DR. BANNÒ20010 Vanzago (MI) - Via Umberto I°, 18 tel: 02 93 54 18 49
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. MAURIZIO COCCHETTI20081 Vermezzo (MI) - Via Piave, 16 tel: 338 99 97 842
DISTRETTO VETERINARIO DIPARABIAGOVia Spagliarsi, 19Tel. 0331 49 85 29
DISTRETTO VETERINARIO DIRHOVia Beatrice d’Este, 28Tel. 02 93 92 33 35
DISTRETTO VETERINARIO DITREZZANO SUL NAVIGLIOVia Darwin, 31Tel. 02 44 59 752
E-mail [email protected]
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BIANCHI DR. PAOLA MEDICO VETERINARIO22031 Albavilla (CO) - Via Giuseppe Mazzini, 14 tel: 031 62 61 65
RECALCATI DR. MONICA AMBULATORIO VETERINARIO22040 Alzate Brianza (CO) - Viale Vidario tel: 031 61 94 45
CLINICA PINETA DEI DOTT. CATTANEO E ROSSI22070 Appiano Gentile (CO) - Via Colombo, 22 tel: 031 93 37 62 tel. 031 89 08 81
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR.FABIO TESTA22010 Argegno (CO) - Via Lungo Telo di Sinistra, 1 tel: 031 82 16 45
CLINICA DR. LONGONI22060 Arosio (CO) - Via Oberdan, 11 tel: 031 76 23 40
SORMANI DR. ROBERTO MEDICO VETERINARIO22021 Bellagio (CO) - Via Valassina, 140 tel: 031 95 03 41
AMBULATORIO VETETINARIO DELLA DR.SSA SIMONA LONGONI22063 Cantù (CO) - Via Puecher, 11 tel. 031 70 60 71
CLINICA VETERINARIA “CITTA’ DI CANTU’” DEL DR. CATTANEO E DELLA DR.SSA CAMPANELLA22063 Cantù (CO) - Via Ppa Giovanni XXIII, 4 tel. 031 68 70 183
CLINICA VETERINARIA LA TORRE22063 Cantu’ (CO) - Via Fossano, 17 tel. 031 35 10 020
AMBULATORIO VETETINARIO DELLA DR.SSA PAOLA CAMPANELLA 22063 Cantu’ (CO) - Via Genova, 2 tel. 031 73 20 03
TERRANEO DR. MAURO MEDICO VETERINARIO22063 Cantu’ (CO) - Viale Madonna, 19 tel: 031 71 46 40
CLINICA TRIANGOLO LARIANO DEL DOTT. MARIO TOMBA22035 Canzo (CO) - Via Alessandro Volta, 78 tel: 031 68 44 44
CLINICA BRIANTEA DOTT. FEDERICO APE22060 Carugo (CO) - Via Toti, 23 tel: 031 76 43 25
STUDIO ASSOCIATO VETERINARIO DR. PIZZAGALLI E DR. SALA Cassina Rizzardi - Via Risorgimento, 459 tel. 031 44 71 084
AMBULATORIO VETERINARIO DELLA DR.SSA LUCIANA BERETTA 22020 Cavallasca (CO) - Via al Roccolo, 1 tel: 031 53 97 84
AMBULATORIO DI MODONESI DEL DR. M. E VINTANI DR. M.22072 Cermenate (CO) - Via Armando Diaz, 33 tel: 031 77 35 87
AMBULATORIO ASS. DEL DR. DOMENICO SCORDO E DEL DR. GI22072 Cermenate (CO) - Via Carlo Moreschi, 38 tel: 031 72 40 092
GILARDONI DR. CORRADO STUDIO VETERINARIO22012 Cernobbio (CO) - Via Cinque Giornate, 4 tel: 031 34 03 69
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. MATTEO COLOMBO 22100 Como (CO) - Via Milano, 38/c tel: 031 24 24 93
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. MARIO ROSSI22100 Como (CO) - Via Borsieri Gerolamo, 26 tel: 031 26 99 56
ASSOCIAZIONE VETERINARI MONTE OLIMPINO AVEMO22100 Como (CO) - VIa Pio XI - - pronto soccorso 24 H tel: 031 54 32 31
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. SERGIO BOLOGNA22100 Como (CO) - Via Manzoni Alessandro, 12 tel: 031 30 09 63
CENTRO VETERINARIO SAN MARTINO 22100 Como (CO) - Via Piave, 25 tel: 031 30 57 10 - fax: 031 30 14 89
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. DOMENICO MOSCATELLI 22100 Como (CO) - Via Scalabrini, 6 tel. 031 52 13 95
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. GIOVANNI SENECA22100 Como (CO) Via Monte Grappa, 74 tel: 031 30 02 30
STUDIO VETERINARIO ASSOCIATO22100 Como (CO) - Piazzale S. Rocco, 43 tel: 031 26 14 33
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. FRANCESCO PETRUZZELLI22014 Dongo (CO) - Via Campiedi, 1 tel: 0344 82 165
DI MURO DR. LUIGI STUDIO MEDICO VETERINARIO22036 Erba (CO) - Via Volta Alessandro, 53 tel: 031 64 06 25
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. VITTORIO FALLETTI22036 Erba (CO) - Via Fatebenefratelli, 19 tel: 031 61 15 37
TAGLIABUE DR. LUCA MEDICO VETERINARIO22036 Erba (CO) - Via Sciesa, 6 tel: 031 64 08 77
AMB. ASSOCIATO DOTT. STEFANINI E DOTT. PONITI22020 Faloppio (CO) - Via Cesera Battisti, 24 tel: 031 98 70 40
DUVIA DR. DANTE MEDICO VETERINARIO22073 Fino Mornasco (CO) - Via Scalabrini, 23 tel: 031 92 04 71
AMBULATORIO DELLA DR.SSA SANCHEZ22020 Gaggino (CO) - Via Vittorio Veneto, 30 tel: 031 98 65 91
CIVITILLO FELICE RENATO AMBULATORIO VETERINARIO22030 Lipomo (CO) - Via Giacomo Matteotti, 62 tel: 031 28 36 88
AMBULATORIO VETERINARIO ASSOCIATO22066 Mariano Comense (CO) - Via Giacomo Matteotti, 39/b tel: 031 74 49 02
VETERINARIO CENTRO ALTO LAMBRO DR.22066 Mariano Comense (CO) - Via Mauri Carlo, 5/e tel: 031 74 47 82
MANZONI DIEGO AMBULATORIO VETERINARIO22026 Maslianico (CO) - Via Venti Settembre, 25 tel: 031 51 19 08
AMBULATORIO ASSOCIATO DEL DR. CERATI PISONI ROTA22017 Menaggio (CO) - Via Annetta Lusardi, 68/70 tel: 0344 32 99 0
AMBULATORIO VETERINARIO DELLA DR.SSA ANNALISA RICEPUTI 22070 Montano Lucino (CO) - Via Primo Maggio, 2 tel: 031 47 11 20
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. BARBATTI E DR. LEVY22077 Olgiate Comasco (CO) - Viale Trieste, 27 tel: 031 99 07 37
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. ELIO BIANCO22077 Olgiate Comasco (CO) - Via Roma, 139 tel: 031 94 43 77
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. LUCA MOLTENI 22020 Pellio Intelvi (CO) - Via Molino, 16 tel: 031 83 01 17
ASNAGHI PAOLO GIOVANNI MEDICO VETERINARIO22018 Porlezza (CO) - Viale delle Rimembranze, 9 tel: 0344 72 532
AMBULATORIO VETERINARIO ASSOCIATO22070 Rovello Porro (CO) - Via Madonna, 3 tel: 02 96 75 13 70
AMB. NOBILI DR RENATO, PATRIARCA DR MARCO22020 S. Fermo Della Battaglia (CO) - Via Roma, 2 tel: 031 21 06 46
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. IPPOLITA SEMEGHINI22070 Senna Comasco (CO) - Via Olmeda, 1 tel: 031 56 04 24
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. ALESSANDRO BIANCHI22038 Tavernerio (CO) - Via Provinciale, 33 tel: 031 36 05 45
CASTELLI DR. MARCELLO VETERINARIO22078 Turate (CO) - Via Vittorio Veneto, 3 tel: 02 96 88 446
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. PAOLO RASTRELLI 22029 Uggiate Trevano - Via Mons.Virginio Sosio tel. 031 98 70 40
AMBULATORIO VETERINARIO DEL DR. NICOLA GABRIELE22070 Vertemate Con Minoprio (CO) - Via Statale Dei Giovi, 29 tel: 031 90 11 64
GALLIENA DR. PAOLO STUDIO VETERINARIO22063 Vighizzolo (CO) - Via Italia, 29 tel: 031 73 14 25
AMBULATORIO MAMBRETTI DR. TONELLI22044 Villa Romano’ (CO) - Piazza Giovanni XXIII, 9 tel: 031 60 54 44
Veterinari - area Como
DISTRETTO VETERINARIO DI COMOVia P. Stazzi, 3Tel. 031 37 03 00 - [email protected]
DISTRETTO VETERINARIO BRIANZACantù - Viale Ospedale, 18Tel. 031 71 34 [email protected]
DISTRETTO VETERINARIO MEDIO ALTO LARIOPorlezza - Via Garibaldi, 64Tel. 0344 62 [email protected]
DISTRETTO VETERINARIOSUD OVEST DELLA PROVINCIA DI COMOOlgiate Comasco - Via Roma, 61Tel. 031 99 93 20 62 [email protected]
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DISTRETTO VETERINARIOSUD OVEST DELLA PROVINCIA DI COMOOlgiate Comasco - Via Roma, 61Tel. 031 99 93 20 62 [email protected]
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per la Provincia di VARESE
per la Provincia di COMO
Valori massimi: consumo di carburante ciclo comb. 8,6 l/100 km - CO2 199 g/km.
Via Raffaello, 30 - GORLA MINORE (VA) - Tel. 0331.601127
Strada per Robecco, 72 - MAGENTA (MI) - Tel. 02.97280242
SS Sempione, 68 - PARABIAGO (MI) - Tel. 0331.552157
V.le Toselli, 25 - LEGNANO (MI) - Tel. 0331.57351
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NUOVA TIGUANIl SUV compatto secondo Volkswagen.
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