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Qui Ticino... ...a voi missionari Periodico trimestrale ticinese del Gruppo Medaglia Miracolosa di Mendrisio attivo dal 1960 giugno 2013 Anno 45, numero 162 www.medaglia-mendrisio.org Buona Estate! Bimbo di tre anni sulle Ande a circa 4000 metri con la mamma. Cochabamba, Bolivia

Anno 45, numero 162

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Periodico trimestrale dell'Associazione Gruppo Medaglia Miracolosa di Mendrisio, Svizzera

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Qui Ticino......a voi missionari

Periodico trimestrale ticinese del Gruppo Medaglia Miracolosa di Mendrisio attivo dal 1960giugno 2013

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Buona Estate!

Bimbo di tre anni sulle Ande a circa 4000 metri con la mamma. Cochabamba, Bolivia

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Editore:Associazione “Gruppo Medaglia Miracolosa”, Mendrisio

Direzione, redazione e amministrazione:via Carlo Croci 6, 6850 Mendrisiotel: +41 91 646 28 20fax: +41 91 646 28 15email: [email protected]: www.medaglia-mendrisio.org

Orari apertura segretariato:Lunedì - Venerdì: 09:00-11:30 / 14:00-17:00

Direttore Responsabile:don Angelo Crivelli

Redazione:Carla Bernaschina, Stefania Bazzurri, Florindo Brazzola, don Angelo Crivelli, Michele Faul

Impaginazione e Grafica:Michele Faul

Tipografia:Fratelli Roda SA, zona Industriale 2, 6807 Taverne

Abbonamento:Di qualunque offerta, indipendentemente dal modo di versamento, fr. 4.— danno diritto all’abbonamento.

Impressum

Notizie ed avvisi

Un grazie di cuore a tutti coloro che hanno sostenuto le opere missionarie della nostra Associazione partecipando alla tombola tenutasi all’Oratorio Santa Maria di Mendrisio domenica, 14 aprile 2013. Il ricavato della tombola è stato di 2’356 franchi!

GRAZIE DI CUORE!Il “Gruppo Medaglia Miracolosa” di Mendrisio può realizzare progetti e portare aiuto ai più bisognosi solamente grazie alla costante generosità dei nostri benefattori. Grazie perciò di vero cuore a tutte le persone che sostengono le nostre opere missionarie con amore, generosità, impegno e anche con sacrificio.

CAMPO DI LAVORO

Dall’11 luglio al 27 luglio 2013, tredici giovani di alcune parrocchie del Mendrisiotto, accompagnati da don Angelo Crivelli, nostro assistente e parroco di Mendrisio, e da don Gianpietro Ministrini, parroco di Balerna, si recheranno in Madagascar per un campo di lavoro nella missione di Tolohomiady, dove operano i nostri missionari Vincenziani, padre Attilio Mombelli e padre Carlo Visca. A Tolohomiady è in corso la costruzione di un centro parrocchiale, frutto dell’azione natalizia 2012 delle Parrocchie di Balerna, Mendrisio, Salorino, Vacallo e Castel San Pietro.A tutto il gruppo, il nostro augurio per una gioiosa esperienza in terra di missione!

“Chiunque vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, vi dico in verità che non perderà la sua ricompensa”. (Marco 9, 41)

Ricordiamo ai nostri benefattori che si può contribuire alla realizzazione di pozzi nelle missioni con un’offerta che va da 1’500 a 3’000 franchi. Per donare una casetta a chi ancora vive in misere capanne occorrono dai 2’500 ai 3’500 franchi. I missionari (a causa anche dell’età avanzata) ci chiedono di poter realizzate le opere senza la targa ricordo in quanto non possono garantirne la durata a causa delle intemperie o a rinnovamenti delle costruzioni. I missionari assicurano il ricordo continuo nelle preghiere e che le offerte saranno destinate allo scopo desiderato dal benefattore.Un grazie di cuore a tutti coloro che vorranno continuare a collaborare alla realizzazione di queste importanti costruzioni.

Il Comitato

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cantieri, gli impiegati in ufficio o agli sportelli, le donne che lavorano e le casalinghe, gli infermieri e i medici, gli studenti… Anch’io, prete, ne sento il bisogno, dopo un anno di attività, di incontri, di gioie e fatiche. Anche i nostri missionari sentono il bisogno, ogni tanto, di rientrare non solo per… riparare la carrozzeria logora o il motore affaticato, ma anche per riposare, riprendere le relazioni con i famigliari e gli amici, distanziandosi un momento dalle preoccupazioni pastorali, magari per scoprire che la gente può fare anche a meno di noi per un po’ e si responsabilizza! Occorre saper prendere distanza dalle cose di tutti i giorni, mettere da parte l’orologio, l’agenda, il telefonino e la TV, per riscoprire attività più umane, non strettamente produttive che ci permettono di esprimere la nostra libertà, fantasia e creatività, e realizzare ciò che durante l’anno non ci è stato possibile o che avevamo programmato e sognato da tempo.

Un tempo in cui porre l’accento sulle relazioni umane, all’interno della famiglia, della coppia e degli amici; un tempo per stare di più con i figli, per riposarci, distenderci sotto un albero, salire in montagna, fare una passeggiata e una nuotata, invitare amici per una grigliata.

Un tempo per distanziarci dalle solite beghe paesane e pettegolezzi, uscire dagli stretti orizzonti per intraprendere un viaggio che apra a nuovi orizzonti e culture, per vivere un pellegrinaggio alle sorgenti.

Un tempo per incontrare con più calma Dio nella bellezza del creato, nel silenzio di una cappella o di una vetta, nello straniero che vive accanto a te, in un servizio di volontariato.

Venite in disparte e riposatevi un poco! Io credo che anche il nostro Papa Francesco ce lo direbbe, così come ci saluta col “Buon giorno….buona sera… buon pranzo…”. Ci direbbe con Gesù: “Venite in disparte e riposatevi un poco con me!”. In modo intelligente, in modo umano, in modo cristiano.

Buona estate a tutti!

Don Angelo Crivelli, Assistente

Cari associati e amici della Medaglia Miracolosa, potrà sembrarvi strano che il vostro assistente, mentre si sta avvicinando l’estate, vi rivolga una volta l’invito a “far vacanza”, con le stesse parole così umane di Gesù ai suoi amici: “Venite in un luogo solitario a riposarvi un poco” (Mc 6,31). Eppure la preoccupazione pastorale di Gesù, cioè l’amore concreto di Dio per l’uomo, si manifesta anche in questa attenzione per l’equilibrio, la salute fisica e spirituale della persona. La vita infatti si fa sempre più frenetica, le “cose da fare” sempre di più, le esigenze ci tiranneggiano, il lavoro ci assorbe e ci stressa. E forse per lungo tempo ci dimentichiamo di noi stessi; marito, moglie e figli corrono il rischio di avere relazioni “funzionali”, nervose e frettolose; non riusciamo a trovare il tempo per ascoltare, per visitare, per fermarci, per leggere, per sorridere. E ci dimentichiamo anche di Dio!La vacanza è un vero dovere di carità verso noi stessi e gli altri: se fossimo convinti di questo, non faticheremmo a organizzarci in modo da trovare un tempo giusto per le vacanze. Ne hanno bisogno gli operai sulle strade o sui

Venite a riposarvi un poco!

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l’obiettivo di contribuire allo sviluppo locale attraverso il lavoro offerto a un gruppo di ex allievi; dando lavoro al papà sosterremo l’intera famiglia e collaboreremo nell’educazione dei loro figli.

Il progetto ha un anche un secondo obiettivo per niente trascurabile, ed è quello di utilizzare parte degli utili della produzione a finanziare borse di studio in favore degli studenti più poveri come già sta avvenendo. Vorremmo però incentivare la produzione e la manodopera sia per aumentare i posti di

lavoro sia per aumentare il numero di beneficiari di borse di studio.

Sono fiducioso che la vostra Associazione, che si è dimostrata sensibile nella prima parte del progetto, possa ora permetterci di dare continuità all’opera.

Mentre ringrazio porgo cordiali saluti e l’augurio di ogni bene. Cordialmente.

Fratel Giovanni Grazian

Cari amici,vi ringrazio per la disponibilità a lasciarvi coinvolgere, nel limite del possibile, in una parte del progetto in Mozambico dell’Associazione COSCAM (Cooperativa associativa di ex allievi di Carapira-Mozambico), rivolto a un gruppo di persone che ho formato in tanti anni di insegnamento. Questo progetto ha l’obiettivo di creare posti di lavoro nel territorio dove sono radicati gli ex allievi.

Ringraziando il Signore l’iniziativa sta dando ottimi risultati e al momento dà lavoro a circa venticinque operai e a un paio di dirigenti dell’officina di riparazioni meccaniche.

Spero quindi che la vostra benemerita Associazione possa accogliere anche questa richiesta o meglio parte di essa.

Il progetto consiste nella costruzione di un’officina specializzata in riparazioni di autoveicoli e di integrare le attrezzature esistenti con alcuni macchinari indispensabili, mettere a disposizione le infrastrutture per corsi di informatica e iniziare un’attività per la fabbricazione di tegole in calcestruzzo e di bricchetti per la combustione. Come potete capire, questa iniziativa ha

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Diamo lavoro ai papà per far studiare i figli!Questo lo scopo del vasto progetto occupazionale a Nampula (Mozambico) presentato da Fratel Giovanni Grazian, missionario laico Comboniano. Per un trentennio ha insegnato e diretto la scuola professionale di Carapira-Nampula, che oggi conta 180 allievi. Qualche anno fa abbiamo contribuito a far costruire

un’officina meccanica. Ora c’è la necessità di rispondere a ulteriori esigenze e da qui la proposta di costruire un’officina per riparazione di autoveicoli e integrare le attrezzature con altri macchinari.

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Carissimi tutti del Gruppo,vi scrivo dallo Zambia con il cuore pieno di speranza e a nome delle Suore Missionarie Comboniane che qui vivono e operano da più di trent’anni. Abbiamo iniziato la nostra presenza tra questa gente nel 1975 con una piccola comunità di tre suore in una baraccopoli nella periferia di Lusaka, New Kanyama.

Durante questi anni passati abbiamo aperto altre comunità, dove siamo ancora presenti. Oggi siamo ventitré Suore, di nove nazionalità e lavoriamo in due diocesi, nel campo catechetico-pastorale e giovanile, promozione della donna, giustizia e pace, educazione, progetti di sviluppo, prevenzione dell’HIV e cura degli ammalati di AIDS. Sentiamo adesso la necessità di una nuova comunità per rispondere alle crescenti esigenze delle numerose baraccopoli che, in questi ultimi anni, sono nate nella periferia della città di Lusaka. Per questo, abbiamo deciso di aprire una

nuova presenza nella giovane parrocchia di Santa Monica, iniziata solo nel 2010, in un sovraffollato slum nella periferia di Lusaka, con tutte le problematiche inerenti a questa realtà. Particolari situazioni ci interpellano: la grande presenza numerica di giovani, la realtà delle donne vittime di ingiustizie sociali, la poca accessibilità all’educazione scolastica, l’alto livello di disoccupazione, l’uso e abuso di alcool e droga. La parrocchia di Santa Monica ha espressamente richiesto la nostra presenza e collaborazione.

È per questo che ci rivolgiamo a voi. Anche se per il momento non abbiamo un preventivo definitivo, stimiamo che la costruzione non sia meno di 120’000 franchi. Vogliamo una casa semplice, adatta alla realtà dello slum, con quattro stanze da letto, la cucina, il soggiorno e due bagni. La parrocchia non ha possibilità di costruire una casa per noi anche se i parrocchiani si impegnerebbero a contribuire in qualche modo, per esempio nella fabbricazione di mattoni o con lavoro manuale. Vi chiediamo un mattone, o anche di più se potete, per la costruzione di un convento che dia la possibilità di una presenza continua delle nostre suore tra questi nostri fratelli e sorelle della baraccopoli. Ve ne saremmo grate: il vostro aiuto ci permetterebbe di rispondere a questo grande bisogno della chiesa locale. Con gratitudine e speranza.

Suor Giuliana Marini

Un modesto convento nello slum di LusakaSuor Giuliana Marini, Comboniana, da diversi anni nello Zambia, lavora dove altre congregazioni non se la sentono di andare. Dal 2004 fino al 2011 ha lavorato a Kalabo per gli ammalati di AIDS e per gli orfanelli. Da poco svolge l’apostolato in uno slum di Lusaka al servizio delle donne (ragazze madri

e prostitute), dei ragazzi di strada, ecc. Per arrivarci con il bus deve perdere molto tempo ogni giorno. La soluzione migliore è la costruzione nello slum di un modesto convento per tre suore.

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Carissimi amici della Medaglia Miracolosa,l’attività in questo Centro educativo per bambini e ragazzi è iniziata il 21 settembre 1998, nonostante la grande povertà di mezzi e di spazi.

La superiora generale che ha accompagnato fin dall’inizio la missione. Visitando la comunità, un anno dopo ci ha dato questa testimonianza: “Avevo chiesto alle consorelle se il Centro Educativo era partito bene, e la risposta fu solamente: vieni e vedi. Nel pomeriggio di quel medesimo giorno mi sono incamminata. Conoscevo la strada per esserci stata in precedenza con padre Giuseppino che ci aveva invitate ad aprire la comunità dicendomi: «Qui dovrebbero esserci le suore. C’è tanto bisogno di aiutare le famiglie, c’è necessità di evangelizzazione e catechesi, i ragazzi sono abbandonati, molte famiglie sono distrutte». Arrivo proprio là dove il padre mi aveva indicato: il cortile è pieno di ragazzi che giocano e lo spazio attiguo risuona del vocìo degli esuberanti bambini. Mi commuovo perché il desiderio espresso l’anno precedente come una profezia si è avverato. «Sarebbe bello che qui ci fossero le suore!». Ed eccole! Suor Cecilia mi accompagna a conoscere i vari gruppi spiegandomi le diverse attività.”.Negli anni le attività si sono moltiplicate: le ragazze ed i ragazzi accolti sono ora 260 (dai 3 ai 16 anni) e possono usufruire della scuola materna, doposcuola, attività formative e integrative, teatro, musica, danza, partecipazione a gite con sfondo culturale, corsi di informatica, lingua inglese, artigianato, oltre a un’adeguata

alimentazione giornaliera, alla catechesi per ragazzi e adulti, pastorale giovanile, animazione liturgica… Accanto al territorio della parrocchia esiste un quartiere chiamato significativamente “Ciudad perdida” occupato da circa novanta famiglie che hanno costruito le loro abitazioni con pezzi di legno e lamiere. Qui le suore insieme agli educatori organizzano ogni anno le “vacanze infantili” adattando le attività al ritmo e allo stile

dei ragazzi abituati a vivere in strada. Partecipano ogni giorno con entusiasmo e sono sempre più numerosi all’appuntamento. Anche le mamme si avvicinano e acquistano la familiarità necessaria per poter confidare le loro sofferenze alle suore e cercare una soluzione ai molti problemi dovuti alla miseria nella quale vivono. Suor Cecilia ci ha dato questa testimonianza: “Stando a contatto con i poveri impariamo che cosa è essenziale nella vita: i rapporti si semplificano, la solidarietà si fa reale, la capacità di donare un sorriso apre a volte il dialogo che porta alla condivisione delle sofferenze più profonde. Sperimentiamo che san Leonardo Murialdo ci precede e ci accompagna e con lui possiamo testimoniare a tutti che Dio ci ama con infinita bontà e misericordia”.Grazie dunque se potete darci una mano per continuare in quest’opera a favore dei giovani messicani! Un fraterno saluto.

Suor Emma BellottoSegretaria generale della congregazione

Una missione Murialdina alla periferia di Città del Messico

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La Congregazione delle Suore Murialdine di San Giuseppe svolge il suo apostolato a favore dei giovani più poveri e delle famiglie nelle missioni in America Latina. Il 13 febbraio 1998 si è costituita la prima comunità murialdina alla periferia di Città del Messico: le suore sono state invitate dai Giuseppini del Murialdo ad

occuparsi dell’evangelizzazione del quartiere più povero. Come primo lavoro le consorelle hanno visitato circa duemila famiglie del rione cercando di instaurare rapporti di amicizia e rilevando i bisogni più urgenti: organizzare un Centro educativo per bambini e ragazzi.

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Vergine Maria, tempio dello Spirito Santo

Tu hai saputo accogliere lo Spirito Santo con animo aperto;Lo hai accolto con la fede,credendo alla sua azione meravigliosa nel tuo seno;Lo hai accolto abbandonandogli tutto il tuo essere, affidandoti alla potenza del suo amore;Lo hai accolto collaborando attivamente con lui nell’amore dell’Incarnazione redentrice;Non hai cessato mai di accoglierlo durante tutta la vita, ascoltando la sua voce misteriosa, seguendo tutti i suoi suggerimenti.Insegna anche a noi a riceverlo con la stessa disposizione di apertura.Aiutaci ad ascoltarlo nel segreto del cuore, ad accogliere le sue ispirazioni e i suoi consigli.Mostraci la via della docilità al suo insegnamento, e quella della cooperazione all’opera sua.Sul tuo esempio, vorremmo anche noi ricevere con pienezza lo Spirito Santo e non sciupare nulla della sua venuta dentro di noi.Ravviva il nostro desiderio di ricevere tutto quello che egli vuole darci, e comunicaci la gioia che provavi tu nel lasciare allo Spirito Santo la libertà di prendere tutto, di tutto invadere col suo amore.

Nostra Signora di Pentecoste In questo “Anno della Fede”, questa Vergine sorpresa con le sue grandi mani vuote, aperte e brucianti, con i suoi grandi occhi dolci, attenti e spalancati, ci mostra ciò che significa credere. Maria è un sì aperto a Dio.Maria è sorpresa, stupita e estasiata. Dall’Annunciazione all’Assunzione Maria sarà sempre così: disponibile al fuoco dello Spirito.

Padre Jean-Marie Lussi, Nostra Signora di Pentecoste, icona 2012.

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Relazione del Presidente 2012 - 2013Assemblea Ordinaria, lunedì 27 maggio 2013, Biblioteca San Damiano, MendrisioCari amici,rieccoci a passare in rassegna i momenti più importanti della nostra attività in un periodo nel quale la Chiesa cattolica nello spazio di poche settimane ci ha reso testimoni di due eventi di portata storica: le sorprendenti dimissioni di Papa Benedetto XVI e l’elezione di Papa Francesco. Il primo, pontefice – e qui lasciatemi passare il termine - d’impareggiabile capacità teologica, ha dato con questo suo inconsueto gesto al mondo intero una lezione di elevata umiltà e noi gliene siamo grati non solo come egli ha svolto il suo servizio per il bene della Santa Chiesa (anche prima e durante il pontificato di Giovanni Paolo II), ma anche come ha saputo gestire l’informazione ai suoi fedeli. Lasciato il seggio pontificio, la Chiesa non ha dovuto attendere molto per avere il successore. Il 13 marzo 2013 è stato eletto Papa Francesco. Da allora fino ad oggi i mass media non smettono di riferire sui suoi gesti e sui suoi insegnamenti improntati a un’inaudita e disarmante semplicità. In un mondo materialistico, tecnologico e super informatico gli riesce in modo sbalorditivo ad attirare l’attenzione sull’esistenza di Dio e sulla vera ragione per la quale l’uomo è chiamato a vivere. Auguriamoci che questo interesse dei mass media continui. Anche noi abbiamo sempre bisogno di chiederci se siamo in sintonia con il messaggio evangelico per una vita cristiana impegnata. Non dobbiamo dimenticare che il nostro servizio alla devozione mariana e al sostegno materiale e spirituale dei missionari, per essere autentico, deve sempre riferirsi alla fede, alla speranza e alla carità così come insegnato dalla Santa Chiesa, altrimenti, come ammonisce Papa Francesco, rischiamo di diventare una semplice organizzazione umanitaria. Come potete vedere i suoi moniti valgono anche per noi e noi dobbiamo avere l’umiltà di fare di tanto in tanto un buon esame di coscienza per verificare se il nostro agire è in linea con quei sani principi che i fondatori dell’Associazione avevano ben intuito di ancorare nello statuto.

Gli “incontri del ventisette” sono stati sette, compreso quello di oggi. In particolare vorrei ricordare l’incontro di giovedì 27 settembre 2012 presso il Santuario della Madonna del Sasso. In quell’occasione abbiamo festeggiato in seno alla famiglia Vincenziana ticinese il centenario della

fondazione del Gruppo Volontarie Vincenziane di Locarno.Ricordo inoltre la Giornata Missionaria Mondiale del 21 ottobre 2012 a Sant’Antonino, la nostra presenza al mercatino natalizio di Mendrisio il 15 dicembre 2012 e la giornata dedicata alla preghiera perenne del 22 dicembre 2012.

Domenica, 10 marzo 2013 ha avuto luogo il ritiro spirituale presso il convento delle Sorelle Clarisse a Cademario. Una quarantina di associate e di associati vi ha partecipato per riconoscere, ammesso che ne avessero avuto ancora bisogno, il significato e il valore di una simile presenza nel nostro cantone. Eravamo nella Quaresima e non era per niente scontato che potessimo usufruire di quella struttura per organizzare il nostro ritiro spirituale. Eppure le Sorelle Clarisse, consapevoli del loro impegno di accoglienza ci avevano concesso tale favore anche in una situazione particolare. Grazie di cuore.

L’incontro era iniziato con una presentazione di suor Mariarita Silini, sorella del parroco di Pregassona, sull’origine della presenza delle Clarisse a Cademario. Erano passati diversi anni da quando monsignor Vescovo Corecco aveva scritto una lettera all’Abbadessa del Monastero di Santa Maria di Monteluce in Sant’Erminio di Perugia per invitarla a riflettere sulla possibilità di fondare un Monastero delle Clarisse in Ticino. Correva l’anno 1986! Nel maggio 1992 ebbe luogo l’inaugurazione a Cademario in una casa con una vista meravigliosa sul lago e sulle montagne. Il convento contava quattro monache. Nel corso degli anni altre giovani risposero alla chiamata del Signore e ciò fu la causa della ristrutturazione del convento. La fraternità si trasferì nella nuova struttura ampliata

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nell’ottobre del 2012 e noi potemmo usufruire degli spazi riservati alla nuova cappella e ai due parlatori per il nostro ritiro. Nel suo discorrere suor Mariarita tracciò uno spaccato sul carisma delle Clarisse (preghiera, contemplazione, ascolto della Parola, e lavoro). La devozione mariana e l’aiuto ai missionari, nella forma compatibile con lo spirito della loro Congregazione, costituiscono il parallelo con il carisma della nostra Associazione. Tutto questo ci fa sentire autentici fratelli e sorelle con la fraternità conventuale delle Clarisse di Cademario. A suor Myriam e alle sue sorelle esprimiamo la nostra riconoscenza per averci dato l’opportunità di gustare un pomeriggio di spiritualità in un luogo di pace, di serenità e di accoglienza, lontano dal trambusto quotidiano.

Il comitato della nostra Associazione si è riunito quattro volte. I progetti di maggior rilievo trattati sono:• la costruzione di una cappella nella parrocchia

di Wakara nel Burkina Faso, che alla fine avremo finanziato interamente;

• il finanziamento di un reparto di maternità all’interno del carcere femminile di Kampala (Uganda) con venticinque posti letto e due sale parto. Il progetto ci è stato presentato da padre Felice Sciannameo. Il costo dell’opera si aggira sui 50’000 franchi: esso sarà coperto interamente con i fondi che siamo riusciti a raccogliere.

Il Centro Spirituale San Vincenzo de Paoli a Bangui, nella Repubblica dell’Africa centrale, non ha potuto essere inaugurato. I ribelli ostili al governo – trattasi di un’unione di forze politiche che nella lingua locale è denominata “Seleka”, da qualche tempo contestano a quest’ultimo di non aver rispettato gli accordi del 2007. Nel dicembre 2012 il Centro Spirituale, su richiesta del vescovo di Bangui e di rappresentanti dell’UNESCO, è divenuto rifugio per giovani profughi. Nel parapiglia di occupazione della capitale, padre Séraphin è stato ferito e trasferito presso l’ospedale controllato dalle forze francesi e interafricane. Tenteremo, non appena possibile, con i suoi superiori di Parigi, di ripristinare i contatti. Intanto la situazione si sta normalizzando. Domenica 14 aprile 2013, in occasione di una giornata insolitamente soleggiata abbiamo organizzato la tradizionale tombola. Un modo per passare assieme un pomeriggio di domenica

e per raccogliere fondi per i nostri missionari; altre concomitanze non hanno permesso di fare il pieno come nel 2012. Avevamo tentato di anticipare l’evento, ma il programma delle manifestazioni parrocchiali non ci ha permesso di ottimizzare gli eventi. Il ricavo della tombola comunque è stato soddisfacente (2’356 franchi). Un grazie infinito a tutti quelli che hanno contribuito alla realizzazione di questa giornata: dagli sponsor, alle persone che hanno preparato i premi e a tutti quanti hanno lavorato sabato e domenica scorsi presso l’oratorio Santa Maria.Quanto all’andamento delle finanze rinvio alla prossima trattanda; mi limito solo ad anticipare che c’è stato un aumento delle entrate rispetto all’anno precedente, malgrado il numero dei benefattori continui a diminuire.Grazie a queste entrate abbiamo potuto elargire maggiori offerte ai nostri missionari. Ora dobbiamo far fronte all’organizzazione della spedizione del nostro periodico. Per ridurre le spese siamo costretti a rivedere il quantitativo degli esemplari da far stampare. I dati contabili raccolti negli ultimi sette anni confermano che il numero degli invii non trova il risultato desiderato. Inoltre le richieste della Posta diventano sempre più farraginose e ben presto modificheremo anche il sistema di spedizione. Lo renderemo più snello.Non mi resta che terminare esprimendo a nome del comitato il ringraziamento a Don Angelo per la sua assistenza; alle segretarie Carla e Stefania per l’ottimo e assiduo lavoro svolto; a tutti i volontari (nessuno escluso; quindi anche le volontarie della Bottega del Mondo). Mi piace ricordare che siamo sempre alla ricerca di rinforzi per meglio distribuire gli impegni. Se qualcuno di voi fosse disposto a darci una mano o se potesse introdurci un suo conoscente o una sua conoscente, si annunci in segretariato. Ringrazio pure tutti gli addetti alla redazione e impaginazione, nonché alla spedizione del nostro “Qui Ticino… a voi missionari”.Un grazie di cuore ai membri del comitato, a Elisa Danielli, dimissionaria dopo tre anni di impegno in seno al comitato, e ai revisori in carica (Tamara Zonca e Egidio Croci) per l’impegno profuso. Grazie a tutti voi, cari associati e benefattori. Il vostro aiuto (materiale e spirituale) è quello dell’Associazione Medaglia Miracolosa di Mendrisio a favore dei nostri missionari!

Florindo Brazzola, presidente

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Comodoro Rivadavia (Argentina), 13 feb. 2013

Cari benefattori,ho ricevuto la vostra generosa offerta e vi ringrazio di cuore. L’anno scorso ho compiuto 87 anni, 60 anni di sacerdozio, 70 anni come Salesiano e 65 anni come missionario qui in Patagonia, a Comodoro Rivadavia.Adesso ho dei grossi problemi alla vista. Praticamente vedo poco o niente. Offro tutto questo per i miei ragazzi e la mia opera socio-educativa che risulta tanto difficile mantenere. Sono sei scuole e più di duemilatrecento ragazzi e ragazze. Ringrazio di vero cuore per la vostra collaborazione.

Pregate per me e io pregherò ogni giorno per voi. Il Signore e la Vergine Ausiliatrice vi colmino di benedizioni. Fraternamente.

Padre Giovanni Corti

Esmeraldas (Ecuador), 4 marzo 2013

Cari amici,questo periodo, che stiamo vivendo qui a Esmeraldas, è caratterizzato dal molto caldo e dalla pioggia. I fiumi, piccoli e grandi, crescono molto a causa delle piogge e minacciano inondazioni; il caldo ed il molto umido, favoriscono il moltiplicarsi di insetti e zanzare.

È periodo di vacanza tanto per l’attività scolastica, quanto per le attività catechistiche.È anche il periodo di incontri e riunioni per i missionari, i sacerdoti, le religiose e tutti gli operatori delle diverse pastorali. A motivo del tempo atmosferico non è possibile viaggiare e visitare le comunità rurali, e, per questo, approfittiamo per organizzare riunioni di verifica e di programmazione dell’attività pastorale, gli incontri di formazione permanente e corsi di esercizi spirituali. Voglio ringraziare per la vostra

generosa offerta per la mia missione e per la celebrazione di Sante Messe che abbiamo ricevuto tramite i Missionari Comboniani di Verona. Abbiate la certezza che tutto quanto donato, sarà utilizzato nei diversi progetti nell’ambito dell’educazione e della salute che abbiamo in corso. Senza il vostro aiuto, noi missionari, non potremmo sostenere le tante iniziative a favore dei poveri e dell’evangelizzazione, nelle quali siamo impegnati. Voglio ricordarvi ciò che diceva San Paolo: “Chi aiuta l’apostolo, riceverà il premio dell’apostolo…”. Che il Signore conceda a voi e alle vostre famiglie, benedizione abbondante, salute e molta pace. Fraternamente.

Monsignor Eugenio Arellano

El Obeid (Sudan), 11 marzo 2013

Carissimi amici,grazie per la vostra lettera e per l’offerta di 2’000 franchi che la procura Missioni di Verona mi ha fatto pervenire a Khartoum. Probabilmente sarò in Italia alla fine di maggio. Spero proprio di potervi incontrare e condividere con voi questa bella esperienza missionaria che sto vivendo qui a El Obeid. Tanti cristiani, dopo la separazione dei due stati del Sudan, sono ritornati nel Sud Sudan loro paese di origine. A molti di loro ho dato i vostri bei rosari e la medaglia della Madonna perché, tornando ai loro villaggi, la Madre del Cielo li aiuti a superare la fatica e la stanchezza che sicuramente avrebbero incontrato nel ricostruire i villaggi e dissodare la terra che per tanti anni è rimasta incolta. Tanti uomini e donne sono nati e cresciuti nei campi di rifugiati sorti un po’ dovunque durante la lunga guerra tra il Nord e il Sud. Sono partiti contenti con tanta speranza di iniziare una vita nuova. El Obeid è, per noi missionari Comboniani, il ricordo di tante fatiche e sacrifici che i primi missionari dovettero affrontare. Uomini e donne che con San Daniele Comboni arrivarono qui a dorso di cammello per portare il Vangelo e l’aiuto materiale nei villaggi sparsi nella regione di Kordofan e sui monti Nuba. È una storia bella di come il Vangelo arrivò in questa regione portato dalla testimonianza di questi missionari che, con tanto sacrificio e disinteresse, si sforzavano di imparare la lingua, gli usi e costumi della popolazione. Per questo ritengo che il Sudan, e specialmente questa regione, sia un po’ come una “Terra Santa”:

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nel senso che è stata santificata dai sacrifici di queste persone che, attirate dall’ideale di San Daniele Comboni, hanno lasciato tutto e lo hanno seguito fino qui a El Obeid e alcuni di loro pagando con la propria vita questa scelta missionaria. Vi saluto di cuore e vi auguro ogni bene. Ciao a tutti!

Fratel Agostino Cerri

Khartoum (Sudan), 19 marzo 2013

Cari Amici,sono passati solo tre mesi dalla mia ultima lettera ed è già Pasqua.Anche qui a Khartoum abbiamo vissuto gli ultimi avvenimenti importanti per la Chiesa Cattolica tra cui le dimissioni del Papa Benedetto che ci hanno messo in uno stato di sofferenza e poi la gioia dell’elezione di Papa Francesco. I nostri cristiani hanno seguito tutto il processo con tanto interesse e con la preghiera.Adesso loro aspettano e noi aspettiamo un buon aiuto anche per la nostra situazione qui in Sudan. Infatti, dopo le prime avvisaglie negli ultimi mesi dello scorso anno, in gennaio è cominciato un periodo molto difficile per la Chiesa sudanese. Il Governo, basandosi su dati statistici che dicono che i Cristiani sono solo l’uno per cento della popolazione (la restante è quasi totalmente musulmana), ha cominciato a ridurre il personale straniero della Chiesa, in particolari i missionari. Non hanno ancora espulso nessuno, ma hanno già dato l’uscita senza ritorno a 6-7 di noi. La Chiesa ha fatto ricorso e speriamo in una buona risposta dal Ministro incaricato. La riduzione del clero sarebbe un disastro per la Chiesa locale, perché già ora siamo in pochi. Dovremo chiudere le scuole, gli ospedali, i dispensari e... i posti di preghiera. Come sempre sarebbero i poveri a pagare le spese.

Chiedo a voi tutti una preghiera per questo

scopo molto importante. C’è un altro avvenimento molto importante per me: il prossimo 30 Marzo, è il 50mo anniversario della mia Ordinazione Sacerdotale nel Duomo di Milano, dal Cardinal Montini, che appena dopo tre mesi diventerà Papa Paolo VI. Chiedo a voi tutti di unirvi con me a ringraziare il Signore per la grande grazia che m’ha concesso: Sacerdote e Missionario per 50 anni, quasi tutti spesi in Africa. Ringraziatelo per tutto il bene che ha fatto a me e che mi ha aiutato a fare e per tutte le persone che ho incontrato in Africa. Io gli sono riconoscente perché nonostante sia passato attraverso periodi duri e difficili (guerre, situazioni pericolose, tentazioni, scoraggiamenti, ecc.) sono ancora vivo sacerdote e missionario. Perché Lui è fedele ed è stato sempre con me. Devo ringraziare anche la Madonna che mi è sempre stata a fianco. Per obbedienza e per le guerre ho dovuto cambiare tanti posti e dovunque mi sono trovato bene. In ogni missione ho amato la gente e sono stato riamato. Penso di poter dire che sono sempre stato contento e completamente soddisfatto e realizzato nella mia vita missionaria.Lo scorso dicembre ho avuto la grazia di ritornare, dopo 30 anni, per il centenario dell’arrivo dei Missionari Comboniani nel Nord Uganda, proprio dove io ho trascorso i miei primi 17 anni da prete e missionario. Non vi dico la gioia, l’emozione, la sorpresa e l’entusiasmo che mi ha preso: ho rivisto la mia gente, ho parlato con loro nella loro lingua, ricordavo i loro nomi e loro mi ricordavano con gioia. Come vedete c’è veramente da ringraziare il Signore!A Voi poi, un ringraziamento tutto speciale, per avermi accompagnato per tutti questi anni con la preghiera, l’amicizia che mi ha sostenuto nei momenti difficili, e l’aiuto che mi ha permesso di fare tanto bene a tantissime persone. Nell’augurarvi Buona Pasqua vi assicuro che siete sempre presenti nelle mie preghiere: che il Signore vi benedica e vi aiuti sempre.

Padre Eugenio Caligari

Guayaquil (Ecuador), 25 marzo 2013 Carissimi amici della Medaglia Miracolosa,un saluto fraterno e cordiale da parte mia e da tutti i missionari Comboniani della mia provincia. Ho ricevuto la vostra offerta per il progetto formativo per i catechisti della parrocchia situata vicino alla frontiera con la Colombia, “Nostra

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...Signora del Carmen” di Borbón, dove lavorano i miei confratelli Padre Aldo Pusterla di Sondrio, Padre Adam Zagaja della Polonia e Fratel José Velazques del Messico. Vi ringrazio di tutto cuore per la vostra solidarietà e fraternità.

Mi trovo, in questa Settimana Santa, a Guayaquil, la più popolosa città dell´Ecuador in una zona periferica, dove noi Comboniani abbiamo un’unità pastorale con circa 60’000 persone, molti cattolici, evangelici e moltissimi indifferenti. Cerchiamo di celebrare la Settimana Santa motivando le comunità presenti. Ieri c’è stata moltissima gente alla celebrazione della domenica delle Palme. Speriamo di riuscire a scuotere il cuore di una parte dei cristiani presenti in questi quartieri poveri e degradati. Vi auguro ogni bene nel Signore Risorto e vi ricordo profondamente nella preghiera.Il Signore e la Vergine Maria vi benedicano. Con affetto, anche a nome dei miei confratelli: Buona Pasqua.

Padre Claudio Zendrón

Borbón (Ecuador), 27 aprile 2013

Carissimi Amici della Medaglia Miracolosa,vorrei ringraziarvi a nome della comunità di Borbón, in Ecuador, per averci aiutato con la

vostra generosa offerta. Questi soldi ci aiuteranno a formare i nostri catechisti e leaders della nostra parrocchia. Nelle fotografie potete vedere i nostri formatori e i nostri catechisti all’opera.Vi ringraziamo con tutto il cuore e vi chiediamo di pregare per tutti i missionari dell’America Latina. Che Dio vi benedica. Un fraterno saluto.

Padre Adam Zagaja

Mparo-Kabale (Uganda), 15 marzo 2013

Cari amici,ancora una volta vi trasmetto sinceri saluti ed espressione di affetto e apprezzamento per tutto ciò che mi avete fatto avere per mezzo del signor Antonio Pizzi.

Egli mi ha portato rosari, medaglie e un’offerta per la celebrazione di Sante Messe: tutto questo è splendido!I rosari e le medaglie serviranno per i bambini della Prima Comunione.Vi ricordo sempre nelle mie preghiere.Che Dio vi benedica abbondantemente.

Padre Gaetano Batanyenda

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Esperienza missionaria in Uganda

Cari amici,siamo partiti in due, Rolando ed io, con due valige a testa: destinazione Uganda!Si riparte, dico a me stesso, questa volta so bene dove vado, non ho più quella curiosità della novità, della scoperta di nuovi orizzonti.È più impegnativo, ma, nello stesso tempo, più coinvolgente.Desidero così condividere con voi alcuni aspetti che mi hanno toccato e che vanno aldilà dell’aiuto concreto: lavorare nei campi, portare al pascolo capre e pecore, sistemare panche malconce, zanzariere rovinate, riassestare porte sgangherate, abbattere piante, ecc.Siamo stati accolti ed ospitati dal caro padre Michiel Demets – Abwooli – nella Parrocchia di Kinyarogonjo, come fossimo ospiti d’onore. Si è adoperato per farci sentire al meglio, anche troppo a dire il vero…Padre Michiel si è attorniato di validi collaboratori, formanti una grande famiglia, mi piace ricordarli: Taddeo, Joseph, Cavempe, Robert, Lazzaro, Mattia, Eduard, Gulliver, Fiona con Trinity, Fred, Madame Toky, Novellina, Nancy, Jessica, Emmanuel, negli ultimi giorni si è aggiunto Paul (seminarista).Con loro ho condiviso “fatiche”, fiacche, gioie, cene e preghiere. A tal proposito, è proprio attraverso il Rosario serale che mi sono sentito ancor più unito a loro.

È importante notare che Padre Michiel, da buon papà e pastore, tiene molto a far crescere le persone integralmente dando loro lavoro e educandole con l’annuncio vivo e concreto del Vangelo.Ho costatato di persona che lo sviluppo umano, con l’annuncio di Gesù, va ad armonizzare e pienamente completare l’uomo, valorizzandolo, qualsiasi cultura abbia.Nel mio breve soggiorno non posso dimenticare quale tenerezza ho provato a essere attorniato dai bambini, che, nel loro spontaneo e generoso sforzo, mi hanno aiutato a portare la legna.Non si lamentavano mica questi pargoletti!E cosa dire della compostezza e dignità delle donne, cariche di ogni ben di Dio sul capo e portando il proprio bimbo sul dorso?Nella loro povertà, non miseria, ci bagnano il naso!

Potrei aggiungere altro ancora, ma mi chiedo unicamente: tu, che leggerai di questa mia esperienza ugandese, non ti piacerebbe condividerla sul campo e vivere “un’avventura” africana?Rolando ed io siamo ritornati carichi di calore corroborante e ripieni di gioia e semplicità!Arrivederci Uganda, terra benedetta, perla dell’Africa!

Luca Sisini

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A padre Anastasio Roggero, della Congregazione dei Carmelitani Scalzi, i nostri più cari auguri per il 50° anniversario di ordinazione sacerdotale.

Il 20 aprile 2013 ad Arenzano ha festeggiato questo importante traguardo. Anche alcuni membri e benefattori della nostra Associazione hanno voluto festeggiare con lui. Ecco alcune immagini che ricordano questa splendida giornata.

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...Anniversari importanti…

Con affetto e amicizia formuliamo a padre Eugenio Caligari, missionario Comboniano, i nostri più cari auguri per i suoi 50 anni di sacerdozio. A lui assicuriamo il nostro ricordo nella preghiera, con un ringraziamento a Dio per tutti questi anni spesi per Lui e per tanti fratelli e sorelle bisognosi.(Vedi lettera di padre Eugenio a pag. 11).

A padre Giovanni Corti i nostri auguri più belli per i suoi 60 anni di sacerdozio, 70 anni come Salesiano e 65 anni come missionario in Patagonia (Argentina).Uno dei suoi motti è: “La mia chiesa è la strada, la mia predica sono le opere”.Grazie, Padre Giovanni, per tutto il bene compiuto! Rendiamo grazie a Dio per ogni bene dato e ricevuto!(Vedi lettera di padre Giovanni a pag. 10).

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È tornato alla Casa del Padre il 27 dicembre 2012, padre Vincenzo Tolu, missionario Vincenziano in Madagascar.Nei sui 55 anni di vita missionaria in Madagascar, ha lavorato intensamente soprattutto in due centri missionari: Vohipeno e Manakara. Tante sono le opere da lui realizzate: chiese, case di accoglienza, scuole, ambulatori…

La sua ultima lettera, indirizzata al nostro segretariato, è datata 11 maggio 2011 e così ci scriveva:“Carissimi, da qualche giorno sono in Italia, i miei superiori si sono accorti che ho bisogno di riprendermi in salute e mi hanno consigliato di rimanere a riposo per qualche tempo e così dovrò curarmi all’ospedale di Torino. Ciò mi dispiace assai perché prevedevo di venire a trovare il vostro gruppo missionario, non solo per ringraziarvi per quanto avete fatto per la mia missione, ma soprattutto per assicurarvi la mia preghiera quotidiana nella Santa Messa. Penso sappiate che non mi è più permesso di celebrare più di una Santa Messa al giorno, durante tutto l’anno. Ma io, dandomi al Signore nel suo sacrificio eucaristico, posso realizzare in Lui le sue grazie e pregare per voi sovente. Il Signore mi aiuta a continuare a fare quanto mi chiede nella mia attività.Con i saluti più cordiali mi congedo da voi e vi invio il mio affetto.Padre Vincenzo Tolu.”

Continua a seguire la tua e la nostra opera missionaria, caro padre Vincenzo, e che il Signore ti ricompensi per il tanto bene fatto nel tuo amato Madagascar!

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Le visite dei missionari presso il nostro segretariato ed il ricordo dei missionari defunti

17 aprile 2013

Cari benefattori, saluti da padre G. Xavier George, missionario proveniente dal Sud dell’India. L’Associazione Medaglia Miracolosa ha aiutato per molti anni i poveri cristiani e i tanti orfani della mia parrocchia. Vi siamo riconoscenti per tanto bene ricevuto e vi assicuriamo le nostre preghiere. Dio benedica tutti i membri e i benefattori della Medaglia Miracolosa. Con affetto e gratitudine.

Padre G. Xavier GeorgeMissionario in India

26 aprile 2013

Carissimi della Medaglia Miracolosa, un saluto e un grazie riconoscente per quanto fate per noi missionari e missionarie.Noi portiamo a nome vostro un messaggio di speranza ai nostri fratelli e sorelle, che ancora non hanno saputo dell’evento meraviglioso che il Figlio di Dio è divenuto uno di noi.

Io sono in Sudafrica dal 1967, allorché l’apartheid, o segregazione di razza, regnava.Con nostra gioia i bianchi hanno dialogato con la gente di colore ed ora ogni persona gode della libertà. Ricordateci con una preghiera perché possiamo dare una testimonianza di fede sia ai cristiani, che ai pagani. Nonostante i miei ottantatré anni, sono ancora entusiasta per il fatto che il Signore mi abbia mandato laggiù, in fondo all’Africa, tra gli Zulu, Sotho e Shangaan. Io prego per voi: che il buon Dio protegga le vostre famiglie, dandovi salute e tanta fede.

Padre Aldo ChistèMissionario Comboniano in Sudafrica

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Conserviamo la fede che abbiamo ricevuto, che é il nostro tesoro. Rinnoviamo la nostra fedeltà al Signore, anche in mezzo agli ostacoli ed alle incomprensioni!

papa Francesco