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brazioni dechirichiane del 2008-2009 (l’ar- tista è nato nel 1888 a Volos in Tessaglia e muore a Roma nel 1978) in corrispondenza del centenario della Metafisica, racconta in maniera esaustiva il percorso artistico e fi- losofico di de Chirico, anche con capola- vori poco conosciuti come la Surprise del 1914, la cui ubicazione era ignota da de- cenni. Chi è stato davvero de Chirico? Un para- dosso? Certamente è stato tra gli artisti più “architettonici” del XX secolo. Il Pictor optimus, com’era soprannomi- nato, non condivideva le aperture delle avanguardie primo novecentesche. Indiffe- rente alle oscillazioni del gusto, sottoli- neava il valore del recupero delle tecniche antiche e la sua opera non si allontanerà mai dai confini della tela. Il catalogo (ed. Federico Motta e 24 ORE Cultura, 296 pagg.) è a cura di Achille Bo- nito Oliva. Informazioni: 06-3996750 r Alessandra Binetti tura, che nella sua opera non approda mai a soluzioni na- turalistiche. “Nel- l’arte di de Chirico - dice Bonito Oliva - l’iconografia del naturale trascende se stessa”. Non sono naturalistici i suoi manichini, mezzi umani e mezzi ro- bot, né i suoi pae- saggi mitologici e neppure le sue Piazze d’Italia, che addirittura furono copiate dagli archi- tetti del regime fa- scista. Le 140 opere, distribuite nelle sette gallerie situate ai lati della Rotonda del Pa- laexpo, sono divise per temi. Nella sezione «Natura del mito» sono collocati i dipinti con le figure mitologiche immerse nei pae- saggi greci della sua infanzia, i Cavalli con dioscuri, la Lotta dei centauri, le celebri Muse inquietanti. In «Natura dell’ombra» si passa allo spazio urbano, rappresentato in innumerevoli Piazze d'Italia il cui «prelu- dio» si manifesta a Firenze nel 1910. La se- zione «Natura da camera», prende spunto dai vari dipinti dedicati ai Mobili nella valle, dove armadi e poltrone sono ritratti all’aperto, dentro scenari naturali e pri- mordiali. In «Anti-natura» compaiono i famosi manichini e automi; in «Natura delle cose» gli ibridi assemblaggi di oggetti che compongono le macchine metafisiche; in «Natura aperta», gli elementi primor- diali aria, fuoco, terra e acqua e in «Natura viva», le composizioni in cui l’artista ri- balta il concetto di natura morta, che defi- nisce “Nature silenti”. L’esposizione romana, che chiude le cele- BIMESTRALE D’ARTE, LETTERATURA E CULTURA Redazione, amministrazione: via Feltre, 71 - 20134 Milano - Direttore responsabile: Lidia Silanos 2010 Edito da Associazione Culturale Zaffiro - Milano, via Feltre, 71 - Telefono 02.215.50.24 Giugno / Luglio A Roma al Palazzo delle Esposizioni sino all’11 luglio 2010 De Chirico: la scena inquieta 140 opere in esposizione divise in 7 sezioni Roma al Palazzo delle Esposizioni, si tiene sino all’11 luglio 2010, la mostra De Chirico: la scena inquieta”. Curata da Achille Bonito Oliva l’esposizione pre- senta 140 dipinti, distribuiti per temi in sette sezioni. Il proposito è di presentare l’artista, cono- sciuto soprattutto per i suoi scenari artifi- ciali, come un esploratore dell’idea di Na- A Giorgio de Chirico, Dioscuri e cavalli in riva al mare 1968, olio su tela, 43x52 cm SOMMARIO DE CHIRICO di Alessandra Binetti pag. 1 OTTOCENTO VENEZIANO di Emily Pons pag. 2 ITINERARI D’ARTE a cura di Lidia Silanos pag. 3 ROMA E GLI ANNI SESSANTA di Giuseppe Lippoli pag. 4 OMAGGIO A MODIGLIANI di Angelora Brunella Di Risio pag. 5 L’ABBAZIA DI CHIARAVALLE di Riccardo Tammaro pag. 6 I DUE IMPERI di Mariella Galbusera pag. 7 ARTE IN VETRINA a cura di Lidia Silanos pagg. 8-11 CHI, DOVE, QUANDO pagg. 12-13 GINO SIRONI pag. 14 GUALTIERO MARCHESI pag. 14 IL CHIARISMO pag. 15 L’ANGOLO DELLA POESIA pag. 15 STANLEY KUBRICK FOTOGRAFO di Lidia Silanos pag. 16 in rte A Anno II n. 3

Anno II n. 3 inA rte - Milano Policroma · 2010. 6. 28. · e-mail e telefono [email protected] 02.215.50.24 cell.338.56.64.119 [email protected] Stampa per conto di ZeL Edizioni,

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Page 1: Anno II n. 3 inA rte - Milano Policroma · 2010. 6. 28. · e-mail e telefono lidiasilanos@libero.it 02.215.50.24 cell.338.56.64.119 alebin@tiscali.it Stampa per conto di ZeL Edizioni,

brazioni dechirichiane del 2008-2009 (l’ar-tista è nato nel 1888 a Volos in Tessaglia emuore a Roma nel 1978) in corrispondenzadel centenario della Metafisica, racconta inmaniera esaustiva il percorso artistico e fi-losofico di de Chirico, anche con capola-vori poco conosciuti come la Surprise del1914, la cui ubicazione era ignota da de-cenni.Chi è stato davvero de Chirico? Un para-dosso? Certamente è stato tra gli artisti più“architettonici” del XX secolo.Il Pictor optimus, com’era soprannomi-nato, non condivideva le aperture delleavanguardie primo novecentesche. Indiffe-rente alle oscillazioni del gusto, sottoli-neava il valore del recupero delle tecnicheantiche e la sua opera non si allontaneràmai dai confini della tela. Il catalogo (ed. Federico Motta e 24 ORECultura, 296 pagg.) è a cura di Achille Bo-nito Oliva. Informazioni: 06-3996750 r

Alessandra Binetti

tura, che nella suaopera non approdamai a soluzioni na-turalistiche. “Nel-l’arte di de Chirico -dice Bonito Oliva -l’iconografia delnaturale trascendese stessa”. Non sononaturalistici i suoimanichini, mezziumani e mezzi ro-bot, né i suoi pae-saggi mitologici eneppure le suePiazze d’Italia, cheaddirittura furonocopiate dagli archi-tetti del regime fa-scista. Le 140 opere,distribuite nelle settegallerie situate ai lati della Rotonda del Pa-laexpo, sono divise per temi. Nella sezione«Natura del mito» sono collocati i dipinticon le figure mitologiche immerse nei pae-saggi greci della sua infanzia, i Cavalli condioscuri, la Lotta dei centauri, le celebriMuse inquietanti. In «Natura dell’ombra»si passa allo spazio urbano, rappresentato ininnumerevoli Piazze d'Italia il cui «prelu-dio» si manifesta a Firenze nel 1910. La se-zione «Natura da camera», prende spuntodai vari dipinti dedicati ai Mobili nellavalle, dove armadi e poltrone sono ritrattiall’aperto, dentro scenari naturali e pri-mordiali. In «Anti-natura» compaiono ifamosi manichini e automi; in «Naturadelle cose» gli ibridi assemblaggi di oggettiche compongono le macchine metafisiche;in «Natura aperta», gli elementi primor-diali aria, fuoco, terra e acqua e in «Naturaviva», le composizioni in cui l’artista ri-balta il concetto di natura morta, che defi-nisce “Nature silenti”. L’esposizione romana, che chiude le cele-

BIMESTRALE D’ARTE, LETTERATURA E CULTURA Redazione, amministrazione: via Feltre, 71 - 20134 Milano - Direttore responsabile: Lidia Silanos 2010Edito da Associazione Culturale Zaffiro - Milano, via Feltre, 71 - Telefono 02.215.50.24 Giugno / Luglio

A Roma al Palazzo delle Esposizioni sino all’11 luglio 2010

De Chirico: la scena inquieta140 opere in esposizione divise in 7 sezioni

Roma al Palazzo delle Esposizioni, sitiene sino all’11 luglio 2010, la mostra

“De Chirico: la scena inquieta”. Curatada Achille Bonito Oliva l’esposizione pre-senta 140 dipinti, distribuiti per temi insette sezioni. Il proposito è di presentare l’artista, cono-sciuto soprattutto per i suoi scenari artifi-ciali, come un esploratore dell’idea di Na-

A

Giorgio de Chirico, Dioscuri e cavalli in riva al mare1968, olio su tela, 43x52 cm

SOMMARIODE CHIRICOdi Alessandra Binetti pag. 1

OTTOCENTO VENEZIANOdi Emily Pons pag. 2

ITINERARI D’ARTEa cura di Lidia Silanos pag. 3

ROMA E GLI ANNI SESSANTAdi Giuseppe Lippoli pag. 4

OMAGGIO A MODIGLIANIdi Angelora Brunella Di Risio pag. 5

L’ABBAZIA DI CHIARAVALLEdi Riccardo Tammaro pag. 6

I DUE IMPERIdi Mariella Galbusera pag. 7

ARTE IN VETRINAa cura di Lidia Silanos pagg. 8-11

CHI, DOVE, QUANDO pagg. 12-13

GINO SIRONI pag. 14

GUALTIERO MARCHESI pag. 14

IL CHIARISMO pag. 15

L’ANGOLO DELLA POESIA pag. 15

STANLEY KUBRICK FOTOGRAFOdi Lidia Silanos pag. 16

in rteAAnno II n. 3

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Giugno/Luglio 2010

Dal 28 marzo al 26 settembre 2010 nelle sale e nel Parco di Villa Pisani di Stra

Ottocento venezianoVeneziano contemporaneo

Nella rassegna allestita nel Museo Nazionale di Villa Pisani di Stra le opere dei pittori più celebri che si sono formati o hanno insegnato all’Accademia

di Venezia nel corso dell’Ottocentol Museo Nazionale di Villa Pisani di Stra(Venezia) ospita dal 28 marzo al 26 set-

tembre 2010 la mostra OTTOCENTO ve-neziano VENEZIANO contemporaneo,promossa dalla Soprintendenza per i BeniArchitettonici e Paesaggistici per le Pro-vince di Venezia, Belluno, Padova e Tre-viso, organizzata da Manus in collabora-zione con la Regione Veneto e curata daMyriam Zerbi per la sezione dell’Ottocentoe da Costantino D’Orazio per la sezione delContemporaneo. La rassegna, allestita nellesale e nel parco di Villa Pisani, illustra ilruolo che Venezia ha avuto nella forma-zione, nell’accoglienza e nell’ispirazionedegli artisti dal XIX secolo ai giorni nostri.Il percorso espositivo è organizzato in duedistinte sezioni: le opere dell’Ottocentosono ospitate negli ampi corridoi della villa,mentre le opere dei giovani artisti contem-poranei nel parco.La sezione ottocentesca presenta l’operadei pittori più celebri che si sono formati oche hanno insegnato nelle aule dell’Acca-demia di Venezia nell’Ottocento e neiprimi anni del Novecento. Lavori che co-prono un arco di tempo di oltre un secolo eche sono i protagonisti dell’arte veneta deltempo. Oltre l’Ottocento col passare deglianni l’ideale neoclassico si fa romantico epoi realista. Le opere, le cui dimensioni va-

riano dal miniaturistico al monumentale,conducono lo spettatore attraverso scenestoriche, ritratti, quadri di genere, paesaggie con sfumature diverse si può assaporare

Editore: Associazione Culturale Zaffiro Milano

Direttore Responsabile Lidia Silanos

Vice Direttore Alessandra Binetti

Collaboratori: Francesco Aprile, Alessandra Bi-netti, Irene Cacciola, Angelora Brunella Di Risio,Marco Ferrarelli, Claudia Innocenzi, Luigi La-naro, Giuseppe Lippoli, Emily Pons, RiccardoTammaro

Progetto grafico: Francesco D’ImicoImpaginazione: Annamaria [email protected] e pubblicità:Sezana cell. 340.36.30.534e-mail e telefono [email protected] 02.215.50.24cell.338.56.64.119 [email protected]

Stampa per conto di ZeL Edizioni, Treviso Testata “InArte” in attesa di autorizzazione del Tribunale di Milano

Francesco Hayez (Venezia 1791-Milano 1882) Autoritratto, 1862, Olio su tela, 115x92 cm Venezia, Fondo storico dell’Accademia di Belle Arti.

il rigore lucido e razionale del disegno dimatrice canoviana e il fascino di un pae-saggio ripreso dal vero e l’ironica malin-conia di un racconto popolare.Molti i pittori esposti tra cui Teodoro Mat-teini il primo a tenere la cattedra di Pittura,Giuseppe Borsato, Francesco Hayez, pu-pillo di Canova, Ludovico Lipparini, Mi-chelangelo Grigoletti, Ippolito Caffi,Pompeo Molmenti, Napoleone Nani,Guglielmo Ciardi, Giacomo Favretto,Ettore Tito, Alessandro Milesi, oltre aquelli di grande personalità artistica di no-tevole pregio ma meno noti al grande pub-blico quali Vincenzo Chilone, DomenicoBresolin, Egisto Lancerotto, Oreste DaMolin e Antonio Rotta.Nel “veneziano contemporaneo” Elisa-betta Di Maggio, Giorgio AndreottaCalò, Margherita Morgantini, Arcan-gelo Sassolino e Alberto Tadiello realiz-zano installazioni appositamente pensateper il parco. Sono i primi protagonisti diVilla Pisani aperta all’avanguardia più con-temporanea. Il catalogo della Mostra è diAllemandi. Informazioni mostra: 049-50.22.70 Prenotazioni 041-27.190.19 rr

Emily Pons

Vincenzo Chilone (Venezia 1758-1839), Bacino di San Marco, 1805 circa, Olio su tela, 60x80 cm, Collezione privata.

I

in rteA

in rteABIMESTRALE D’ARTE, LETTERATURA E CULTURA

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Giugno/Luglio 2010

ITINERARI D’ARTEOMAGGIO A GABRIELE D’ANNuNZIO

Gardone Riviera

Vittoriale degli Italiani

dall’8 maggio 2010

orari: 9.00-17.00

na nuova opera arricchisce il giàricco percorso espositivo della

mostra permanente dedicata al Vatedal titolo “Omaggio a Gabrieled’Annunzio” all’interno del Vitto-riale degli Italiani di Gardone Ri-viera (Bs). Si tratta del Cavallo diMimmo Rotella, una scultura digrandi dimensioni del maestro cam-pano, che è stato posizionato nel-l’Anfiteatro di Giancarlo Maroni,alto 4 metri di colore blu.La recente creazione della mostra -museo permanente ha stimolato al-cuni importanti artisti a dare il lorocontributo di bellezza al Vittoriale.Omaggio a Gabriele d’Annunziopropone lavori che raccontano ilpersonaggio d’Annunzio, diretta-mente attraverso suoi ritratti oppureriferendosi a persone ed eventi a luicollegati. Di Filippo Tommaso Ma-rinetti, il padre del Futurismo, si puòammirare una scultura del 1938“Doppio comando di aereo Ca-proni”; di Giorgio de Chirico boz-zetti scenici de “La figlia di Iorio” equelli di Mario Pompei per Parisina(1926). Saranno esposte una grandeceramica irriverente di Luigi On-tani, un busto del poeta eseguito daGiulio Tamburrini e il bronzo poli-cromo di Paolo Schmidlin “Corè”.Verrà inoltre esposta una riprodu-zione ingrandita di una fotografia diMan Ray alla Corè. Fra i dipinti unritratto della marchesa Luisa CasatiStampa del pittore futurista MarioNatale Piazzi e un disegno “Ritrattodi G.D. di Marco Mazzoni.

150 ANNI DI OPERE E ARTEIn mostra i tesori della Provincia

Milano Spazio Oberdan

Viale Vittorio Veneto, 2

Ingresso libero

orari: 10.00-19.30, mar.-gio.

10.00-22.00, chiuso il lunedì

l 150° anniversario della istitu-zione della Provincia di Milano

offre l’opportunità di esporre alpubblico il patrimonio artisticodell’ente che documenta la storiapassata e recente e il ruolo cultu-rale rilevante ricoperto dal 1860.Una raccolta d’arte poco nota algrande pubblico.Nella sezione dedicata al patrimo-nio artistico tra il Cinquecento e ilSettecento si trova la pala di Ber-nardino Campi, insieme a oggettidi raro valore acquistati nel secoloXX per ridare lustro agli ambientidi Palazzo Isimbardi tra cui lasfera celeste in pergamena del1676 di Giovanni Giacomo deRossi e il secrètaire di GiuseppeMaggiolini. Tra i dipinti e sculturedell’Ottocento: i quadri di Gio-vanni Battista Ferrari e GuidoRicci e le sculture di Enrico Buttie di Vincenzo Gemito.Nel patrimonio del Novecento visono opere storiche accanto a inte-ressanti inediti tra i quali uno spet-tacolare Gianfilippo Usellini e diCarlo Carrà “Capo di Atrani” del1936. Di notevole interesse le operefuturiste di Enrico Prampolini e diFillia e i dipinti dei Chiaristi Fran-cesco de Rocchi, Umberto Lilloni eAttilio Alfieri. Nelle acquisizionipiù recenti figurano fotografie di au-tori di fama internazionale.Questo evento espositivo vuole es-sere anche un invito a visitare i pre-stigiosi palazzi che la Provincia èriuscita a preservare con interventidi recupero conservativo.

DOPPIO GIOCOSilvia Levenson e Enya Daniela Idda

Milano Galleria Avanguardia AntiquariaVia Canonica, 20orari: lun.-ven. 10.00-19.30sab. 10.30-13.30 / 16-19.30

a Galleria Avanguardia Anti-quaria di Milano torna a parlare

di donne con l’esposizione “Dop-pio gioco” dedicata ai lavori di Sil-via Levenson e Enya Daniela Idda.La mostra si svolge dal 6 maggio al26 giugno 2010. È curata e accom-pagnata da un testo narrativo di An-drea Balzola, docente dell’Accade-mia di Brera e autore multimediale,vuole tracciare attraverso gli occhidelle due artiste una interpretazionedella casa come metafora e del-l’abito come casa, inestricabile e mi-sterioso intreccio che la natura fem-minile ha fondato come luogoarchetipico del dialogo e del con-flitto tra dentro e fuori, fra proie-zione e protezione, fra conserva-zione e trasgressione. Diversi ilinguaggi delle due artiste. SilviaLevenson, di origine argentina, siaffida soprattutto al vetro per rac-contare con sottile ironia la fragilitàdei rapporti umani, i più intimi e in-sospettabili che si svolgono tra lemura domestiche. Le sue opere sonospietate: abiti,scarpe,sogni, amori,borsette tutto in vetro fuso a cerapersa. Dei corpi nessuna traccia,tranne i vestiti decorati con chiodi efilo spinato.Enya Daniela Idda nata in Sardegnavive e lavora a Milano. Le sue scul-ture sono in terracotta, oppure inpergamena, materiali morbidi ecaldi ma frangibili, con i quali nonsi potrebbe mai costruire una casa oun abito da sposa. Anche lei indagala privata linea rossa che non c’è esu cui si muovono i battiti del cuore.

L

MICHAEL KENNAImmagini del settimo giorno

Reggio Emilia Palazzo Magnani Corso Garibaldi, 298 maggio-18 luglio 2010orari: 10.30-13.00 / 15.30-19.00

a grande fotografia torna prota-gonista a Palazzo Magnani di

Reggio Emilia. Dall’8 maggio al 18luglio sono le immagini di MichaelKenna, uno dei maestri internazio-nali della fotografia del paesaggio,ad arricchire le stanze dello storicoPalazzo reggiano con la mostra“Immagini del settimo giorno”.In occasione della quinta edizione diFotografia Europea, l’esposizionepromossa dalla Provincia di ReggioEmilia con il contributo della Fon-dazione Manodori, CCPL, BFMRdottori commercialisti e Assicura-zioni Generali presenta 290 foto-grafie in bianco e nero del maestroinglese, ma americano d’adozione,in grado di percorrere tutto il suoiter creativo. Tra queste 200 costi-tuiscono il vero percorso antologico,35 documentano lo sguardo sul ter-ritorio reggiano, frutto di ricogni-zioni sul campo compiute negli ul-timi tre anni, 35 si misurano con ilperenne fascino di Venezia e 20 ri-propongono uno dei cicli storici diKenna, quello sui campi di concen-tramento e di sterminio nazisti.Dal 2006 – anno in cui è nato il pro-getto di questa mostra – ad oggi,Michael Kenna è venuto a ReggioEmilia per scattare immagini delterritorio e nell’occasione di questisoggiorni si è sempre recato a Vene-zia. Accompagna la mostra un cata-logo Skira, bilingue italiano-inglese.

L

Mimmo PaladinoCavallovetroresina, h 440x70x330 cm, 2009

I love you, honey

Michael KennaCastello di Felina, Felina (Reggio Emilia), 2008

U I

in rteA

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Guidobono, in mostra i disegni rea-lizzati da Federico Fellini, le locan-dine dei suoi film, oltre agli scatti diTazio Secchiaroli, maestro principedei “paparazzi”, immagini del suofamoso film e poi gli abiti delle So-relle Fontana (provenienti dall’Ar-chivio della Fondazione MicolFontana), simbolo della moda e delgusto del momento. Si continua aValenza, Oratorio di San Bartolo-meo, dove nella sezione Pino Pa-scali e Il Carosello sono esposti 131disegni. Invece a Ovada, Loggia diSan Sebastiano si potrà ammirare lafigura mitica di Pier Paolo Pasolini.La terra vista dalla luna. In mostrainterviste inedite di Pasolini, lavoridi Fabio Mauri e Giulio Turcato, fo-tografie di Sandro Becchetti e scattistampati per la prima volta di TazioSecchiaroli realizzati sul set durantele riprese del film L’Accattone. Sichiude il percorso con la località diAcqui Terme, Villa Ottolenghi, lasezione dedicata alle opere di cin-que scultori: Nicola Carrino, MarioCeroli, Eliseo Mattiacci, Gino Ma-rotta e Giuseppe Uncini. Accompa-gna la rassegna un ampio catalogoa colori, a cura di Luca Beatrice,edito da Silvana Editoriale. Orari(validi per tutte le sedi) da martedì avenerdì ore 15.00-19.00 - sabato edomenica ore 10.00-13.00 / 15.00-19.00 - Palazzo del Monferrato -Via San Lorenzo, 21, tel. 0131250296 r

www.palazzodelmonferrato.itGiuseppe Lippoli

Giugno/Luglio 2010

a Sede storica delPalazzo del Monfer-

rato negli ultimi tre anniha organizzato una seriedi mostre di grande suc-cesso. Il primo grandeevento realizzato è statala mostra dedicata a “LeCorbusier dipinti e dise-gni”, ma questa è laprima volta in cui tutta laprovincia è coinvoltanello stesso evento cul-turale di importanza na-zionale. Aperta al pub-blico la mostra intitolata“Roma Sessanta”, finoal 4 luglio 2010, a cura diLuca Beatrice, è pro-mossa da Palazzo delMonferrato e dalla Fon-dazione Cassa di Rispar-mio di Alessandria, rea-lizzata con il contributodi Provincia di Alessan-dria, Camera di Com-mercio di Alessandria,Città di Alessandria conla collaborazione dellaCittà di Acqui Terme,Città di Casale Monfer-rato, Città di Novi Ligure, Città di Ovada,Città di Tortona, Città diValenza. Suddivisa inotto diverse sedi esposi-tive, dislocate nel territo-rio di Alessandria eprovincia. Gli anni Sessanta rappresentanoil boom economico, la vitalità, il benessere,l’ottimismo, che trasformano profonda-mente lo stile di vita degli italiani. Questoperiodo viene ricostruito mediante dipinti,musica, fotografie, video, sequenze di film,disegni. Quest’anno si celebra il cinquante-simo anniversario della Dolce Vita, uno deifilm più importanti del regista riminese Fe-derico Fellini. Infatti, a Milano presso loSpazio Scholtès all’interno di Identità Go-lose, Congresso Internazionale di alta cu-cina, Moreno Cedroni uno degli chef piùinnovativi del panorama italiano ed inter-nazionale, si è cimentato in un menù ispi-rato ai sapori e allo stile della DolceVita.Viaggio affascinante di un percorsoche attraverso i lavori, le storie degli artisti,i luoghi, i personaggi, i simboli che con-trassegnano l’epoca d’oro dal secondo do-poguerra a oggi. La mostra inizia partendoda Alessandria, Palazzo del Monferrato,nella sezione dedicata ai “Maledetti”:Franco Angeli, Tano Festa e Mario Schi-fano, si raccontano le vite, le carriere tor-mentate degli artisti della scuola di Piazzadel Popolo, artisti stravaganti, estremi, ri-

belli e per questo “Maledetti” nella vita enell’arte. Sempre ad Alessandria, PalazzoCuttica, in esposizione La persistenza delclassico. Da De Chirico a Guttuso le operedei due grandi maestri del Novecento. Siconsiglia una sosta a “la Fermata” resortStrada Bolla - Spinetta Marengo, un indi-rizzo per veri appassionati del gusto dovela cucina rispecchia la personalità di Ric-cardo Aiachini e Andrea Ribaldone. A Ca-sale Monferrato, Palazzo Sannazzaro, Lastrada. Omaggio a Mimmo Rotella, in vi-sione una selezione di lavori del maestrodel dècollage eseguiti negli anni Sessanta,rivolti al mondo del cinema. A Novi Ligure,Museo dei Campionissimi, Piper Club: lasezione dedicata al celebre locale, simbolodi una intera generazione e di una culturache trova espressione nella musica e nellesfrenate notti della capitale. In questa sedesi potranno ammirare materiali originalicome: manifesti, dischi, giornali e videoche documentano le performance di PattyPravo, Renato Zero, Loredana Bertè, Cate-rina Caselli, i Rokes, L’Equipe 84, Mal, iPrimitives e tutti i protagonisti che hannoanimato le notti romane. A Tortona, Palazzo

Roma e gli anni SessantaL

Mimmo Rotella, Oltre ogni limite, 1969

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Il Museo d’Arte di Gallarate (Maga) inaugura i suoi nuovi spazi

Il Mistico Profano: omaggio a ModiglianiUn artista a cavallo tra avanguardia e tradizione:

in esposizione 20 tele, 50 disegni e 250 disegni originali

i Modigliani Giuseppe Ungaretti ebbe ascrivere: …la sua originalità era in

questo equilibrio tra l’ossessione e lacalma, tra la forza e la debolezza, tra la de-composizione e l’entusiasmo.La rassegna di Gallarate, a novant’anni dallamorte dell’artista livornese, ci offre una se-lezione di disegni, dipinti, fotografie, epi-stolari, scritti autografi del pittore, che ditale equilibrio sono testimonianza.Un percorso esistenziale quindi oltre che ar-tistico partendo da un’opera giovanile pococonosciuta dal titolo Stradina toscana del1898, quando Modigliani aveva quattordicianni e a Livorno, sua città natale, frequen-tava lo studio del pittore Guglielmo Micheli,allievo di Fattori. È questa una delle prime opere di Modi-gliani che ci restano poiché in quell’epoca,come dice la sorella …sempre insoddisfatto,sempre superato da un nuovo ideale, di-struggeva ogni nuovo tentativo.Se in questo dipinto permane il realismomacchiaiolo, in seguito (dopo i viaggi a Fi-renze, Roma, Napoli, Capri ed i soggiorniper la frequenza delle Scuole di Belle Artidapprima a Firenze, poi a Venezia nonché iltrasferimento a Parigi nel 1906) diviene evi-dente la svolta che subisce l’espressione ar-tistica di Modigliani. L’insegnamento diCézanne, come di Picasso del periodo Blu,di Matisse, dei fauves sottende al Ritratto diJean Alexandre (1909) proveniente alla mo-stra di Gallarate dalla Fondazione PierreGianadda di Martigny.Ma già nel 1909 l’artista era stato colpito dallatubercolosi, il male che lo vedrà sofferente peril resto della vita fino alla immatura morte nel1920, all’età di trentasei anni.Una vita breve, segnata dalla dipendenzadall’alcol e dall’hashish, dagli stenti dovutia mancanza di denaro, dalla debolezza masoprattutto dalla forza della sua arte.Ed ecco in mostra alcuni importanti ritrattirealizzati al rientro a Parigi dopo un delu-dente ritorno a Livorno: il Ritratto di MoiseKisling (1915), pittore polacco che fu unodegli amici più stretti di Modigliani (fra l’al-tro ne pagò il funerale e ricavò una ma-schera funeraria dal suo viso); il Ritratto diPaul Guillaume (1916), mercante- mece-nate il quale, dopo Paul Alexandre (primomecenate ed amico di Modigliani morto nelcorso della 1° guerra mondiale) valorizzò,anche se con alterne vicende, l’opera del-l’artista; il Ritratto di Zborowski (1916),

forse il più importante mercante dell’artistache gli aveva anche organizzato la prima edultima mostra personale alla galleria BerteWeill nel 1918; Jeanne Hébuterne seduta(1918), la donna conosciuta durante i fe-steggiamenti di Capodanno del 1916 che il29 novembre del 1918 diede a Modiglianiuna bambina e di nuovo incinta, alla notiziadella morte dell’artista, si tolse la vita get-tandosi da una finestra. E i famosi nudi: Nudo disteso (1917), Nudo

D Amedeo ModiglianiJeanne Hébuternecon collana(particolare), 1917

Amedeo ModiglianiNu couché1917

sdraiato (1918-19) nonché una serie di di-segni prevalentemente sul tema delle caria-tidi.Completa la mostra una ricca collezione difotografie sia dell’artista, della sua famiglia,di ambienti d’epoca (come le foto scattateda Paul Guillaume all’atelier di Montpar-nasse nel 1918) sia di persone conosciute evicine a Modigliani nella sua breve ma in-tensa attività artistica. r

Angelora Brunella Di Risio

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Giugno/Luglio 2010

L’Abbazia di ChiaravalleA cura della Fondazione Milano Policroma

Testo e fotografie di Riccardo Tammaro

a storia di questa splen-dida testimonianza me-

dievale ci porta al XII se-colo, ed il primo docu-mento è in realtà una lapi-de, che era situata sullaporta che dal chiostro por-tava alla chiesa: su di essasi trova la data 22 gennaio1135, che pare essere ladata della posa della primapietra; il luogo della co-struzione era una localitàchiamata Bagnolo in locoRoveniano (o Rovegnano).Per certo il 22 luglio 1135venne inaugurato un primoedificio, di cui però nulla èrimasto. Verso la fine del 1134 erainfatti giunto a Milano un gruppetto di Ci-stercensi provenienti da Clairvaux (citta-dina della Borgogna in cui si trovavaun’abbazia cistercense, fondata da Ber-nardo di Fontaines) ed erano stati ospitatidai benedettini di Sant’Ambrogio. Conloro era lo stesso Bernardo, che decise difondare, in una zona paludosa a sud-estdella città, una nuova abbazia, che pren-derà il nome di Chiaravalle da quelle bor-gognona di Clairvaux.Le prime costruzioni realizzate dai religiosifurono provvisorie, e solo nel periodo trail 1150 e il 1160 venne iniziata la costru-zione della chiesa attuale, che poi si pro-trasse per circa 70 anni, fino al 1221; diquella originaria del 1135 non rimane oggialcuna traccia. Il materiale scelto per la co-struzione fu il laterizio, all'epoca abbon-dante nella zona, ed i lavori ebbero iniziodalla parte orientale della chiesa (abside ecoro), per consentire in breve tempo l'avviodelle pratiche religiose; insieme vennerocostruiti il dormitorio e gli ambienti co-muni per i monaci. Nel 1196 vennero con-sacrati i primi altari e il 2 maggio 1221l’arcivescovo Enrico Settala consacrò lachiesa ultimata. Durante il XIII secolo i lavori proseguirononella realizzazione del primo Chiostro, si-tuato a sud della chiesa, ed in seguito, nelXIV secolo, vennero realizzati il tiburio e ilrefettorio. Nel 1412 venne costruita per vo-lere dell’abate una piccola cappella, posi-zionata in corrispondenza del transetto me-ridionale, rimaneggiata nel XVII secolo eoggi utilizzata come sacristia. In seguito, nel 1490, il Bramante e GiovanniAntonio Amadeo su commissione del cardi-nale Ascanio Maria Sforza Visconti, fratello

di Ludovico il Moro, iniziarono a costruire ilChiostro Grande e il capitolo. E durante ilperiodo Rinascimentale molti pittori e arti-sti lavorarono all’Abbazia; a questo periodorisalgono ad esempio le opere di BernardinoLuini. In seguito, tra il 1614 e il 1616, iFiammenghini ebbero l’incarico di decorarele pareti interne della chiesa, che vennero let-teralmente ricoperte di affreschi visibili an-cora oggi. Dopo un periodo di espansione terriera, lastoria dell’abbazia si interuppe con la cac-ciata dei monaci da parte della RepubblicaCisalpina nell’anno 1798; in quell'anno in-fatti la chiesa diventò parrocchia del paesevicino e i beni dell’abbazia vennero ven-duti, dando così il via alla demolizione delmonastero. Rimasero intatti soltanto lachiesa, una parte del chiostro piccolo, il re-fettorio e gli edifici dell’ingresso. Nel1861, poi, per far spazio alla linea ferro-viaria Milano-Pavia-Genova, il ChiostroGrande (attribuito al Bramante) venne di-strutto. Fu solo nel 1894 che l’Ufficio perla Conservazione dei Monumenti compròl’abbazia dai privati che l’abitavano e ini-ziò il restauro del complesso, prima affi-dandolo a Luca Beltrami, poi nel 1905 aGaetano Moretti, a cui si deve il restaurodella torre nolare, nel 1926 fu ripristinata lafacciata originaria eliminando le sovra-strutture barocche, nel 1945-1954 venne ri-collocato il Coro Ligneo nella navatacentrale; nel 1952 infine tornarono i cister-censi nell'abbazia, e ripresero il possessodel monastero; seguirono poi altri restauriagli affreschi e agli edifici stessi.Dal punto di vista artistico, l’intero com-plesso e di notevole importanza e bellezza.L’accesso al complesso avviene attraverso

una torre cinquecentesca,costruita per volere diLuigi XII di Francia; a si-nistra, accanto all’an-drone, si trova la chiesettadi San Bernardo, edificatanel 1412, che ospita note-voli affreschi attribuiti allodigiano Callisto Piazza. La facciata è duecentesca(con pronao del 1625), hala tradizionale forma a ca-panna ed è percorsa dauna cornice sorretta da ar-chetti in cotto a tuttosesto; il campanile è del1568, di forma poco slan-ciata. L’elemento peròche più caratterizza ilcomplesso è senza dubbio

la torre nolare, detta dai milanesi “ciribi-ciaccola”, risalente al 1329-1340 e attri-buita a Francesco Pecorari, ricca di archettipensili, di pinnacoli conici bianchi inmarmo di Candoglia e di bifore, trifore equadrifore in cotto.La chiesa è a tre navate a croce latina, inuno stile tra il romanico e il gotico. Sul-l’interno della facciata, come pure sulle co-lonne, si notano subito numerosi affreschi.Giunti al centro della navata l’attenzioneviene attirata dal coro, uno dei migliori delmondo, opera in noce del 1645 di CarloGaravaglia. Gli stalli, 24 per parte, sono di-sposti su due file, divisi ognuno da figuredi angioletti collegati da una cimasa arric-chita di fregi e da una serie di inginocchia-toi; gli schienali, magistralmente intarsiati,raffigurano scene della vita di San Ber-nardo. Il soffitto è ricoperto di pregevoliaffreschi, e notevole è il transetto: il pre-sbiterio è infatti fiancheggiato da tre cap-pelle, una per ogni lato, che si aprono suidue bracci; lungo la parete del transetto de-stro corre poi la scalinata che porta al dor-mitorio dei monaci, e alla sua sommità,sulla parete del pianerottolo, è raffiguratala “Madonna della buona notte” di Bernar-dino Luini, del 1512.Resta infine da visitare il chiostro: dell’ori-ginale duecentesco rimangono oggi sola-mente il lato settentrionale adiacente allachiesa e due campate; vi si trovano comun-que affreschi e lapidi; notevoli sono poi gliarchi in cotto, le cordonature delle volte acrociera, le trifore ad archi acuti sorretti dacolonnine binate con gli interessanti capitelliscolpiti con foglie, aquile e volti umani; e danotare sono infine le colonnine annodateposte sull’angolo nord-ovest. r

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Abbazia di Chiaravalle

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Giugno/Luglio 2010

I capolavori delle due più importanti potenze dell’antichità

I due ImperiL’impero romano e quello cinese a confronto (II sec. a.C. - IV sec. d.C.)

A Palazzo Reale sino al 5 settembre 2010

Palazzo Reale di Milano dal 16 aprileal 5 settembre 2010 si può visitare la

mostra dedicata ai due grandi Imperi pre-diligendo Milano (fondata dai Romani colnome di Mediolanum dopo la conquistadella Valle Padana contro i Galli nel 222a.C.) come prima tappa italiana per cele-brare i 60 anni della Repubblica PopolareCinese. Dal 6 ottobre, per l’inaugurazionedell’anno cinese in Italia, si trasferirà aRoma alla Curia del Foro Romano e alColosseo.La mostra, organizzata dall’Assessoratoalla Cultura del Comune di Milano, rac-conta con 450 capolavori provenienti da50 grandi musei e siti archeologici secoli distoria e di potere di due Imperi apparente-mente sconosciuti l’uno all’altro, ma conpunti in comune. Nel 46 a.C. a Roma si trova la presenzadella seta (informazione confermata dal re-cente ritrovamento della mummia di unabambina di 8 anni dell’età romana sepoltaa 5 metri di profondità). Nel 79 d.C. Plinioil Vecchio informa che alcuni romani sisono recati in Oriente. Nel 166 d.C. fonti ci-nesi riportano di un’ambasceria romana inCina (sfruttando sicuramente la Via dellaSeta la cui percorribilità risale al I sec.d.C.). I pittogrammi e gli ideogrammi, usatidal 4.000 a.C. su piastroni e carapaci, as-sumono la forma moderna e stilizzata esono identificati come caratteri: è l’unicalingua sopravvissuta dall’antichità. La mo-stra è divisa in due sezioni comprendentisale con opere cinesi alternate a quelle ro-mane, mantenendo la contemporaneità deireperti ritrovati.Per l’Impero Cinese Qin Shi Huang Di(221-206 a.C.): il maestoso e fragilissimo“Esercito di terracotta” fedelmente ripro-dotto da artigiani, modelli i veri soldati(infatti non esiste un volto uguale a unaltro). Proclamatosi imperatore, Qin ShiHuang Di (da lui il nome Cina) fa costruirela sua tomba e l’intero esercito in terracottaper accompagnarlo dopo la morte nelmondo parallelo. Di epoca Qin la piùantica mappa in legno riportante le terreallora conosciute. Han Occidentali (206 a.C.-25 d.C. / HanOrientali 25-220 d.C.): alcuni piccoli ca-polavori permettono di rivivere l’anticaquotidianità. La terracotta, il legno, ilbronzo dorato, la giada sono i materialiusati per suppellettili, ferri chirurgici, aghiper agopuntura e cosmetici. Inchiostro so-lido per dipingere su seta. In legno lacca e2095 tessere di giada policroma per un sar-cofago, uno dei pochi pervenutici. Di par-

ticolare interesse una veste funeraria in tes-sere di giada con punti in oro, rivestimentoche copre anche l’attributo maschile, ne-cessario per la completa integrità fisica,senza la quale non era possibile passarenel modo parallelo.- Per l’Impero Romano (I secolo a.C.-I se-colo d.C.) in esposizione in marmo la Ve-nere pudica, armoniosamente modellatanella sua nudità e testa di Giove.I secolo-II secolo d.C.. In esposizione og-getti e opere d’arte in bronzo, in osso, in ve-tro trasparente e in marmo. Plinio segnalaun collegamento tra Roma e i Seres (Cinesi,uomini della seta) per acquisire profumi,spezie, pietre preziose e naturalmente seta.Gli atti pubblici erano incisi su pietra ebronzo. In marmo bianco statue di condot-tieri. In osso una splendida bambolina gio-cattolo con arti snodabili. Diversi affreschidai colori brillanti ritrovati in abbondanzanelle domus e in ville patrizie, mentre l’ar-redamento era essenziale e spartano. Unviaggio nel tempo che scopre molti paral-lelismi tra i due Imperi, che si credeva fos-sero sconosciuti l’uno all’altro.Il catalogo della mostra, Federico MottaEditore, è in vendita a € 32.00. r

Mariella Galbusera

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Affresco con Atena e Bellerofonte, Pompei

Vestito di giada con cuciture in oroProvincia dello Hebei

ESTART 2010Sono aperte le iscrizioni alla selezione di opere di artisti che vogliano partecipare con 2 loro tele

(misura max 70 x 100) alla 2° edizione della rassegna di Estart che si terrà a 1.200 mt a Pej di Zerba (PC) dal 12 al 25 agosto 2010. Tema della manifestazione, che si svolge

con il patrocinio della Comunità Montana dell’Appennino Piacentino, del Comune di Zerba e del Consorzio di Pej, è “LA MONTAGNA”. Le opere selezionate saranno esposte in località

Torre di Pej n. 14 tutti i giorni dalle 16 alle 19 e parteciperanno all’assegnazione, da parte di una giuria popolare (=tutti i visitatori), del 1° premio acquisto di 300,00 €. Gli interessati possono inviare adesione alla selezione e foto via mail al curatore, prof. Donato Carissimo(348.4972898, [email protected]). È richiesto un contributo di partecipazione (50,00 €).

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Giugno/Luglio 2010

ARTE IN VETRINATesti critici a cura di Lidia Silanos

Andrea Zaccariain arte Nemo

Laura Sisti

Anna Maria Gagliardi

Maristella Laricchia

Flavia Da Gradi

La volontà di tridimensionalità che pun-tualizza l’opera “Desert Trip” di Nemo,pone l’accento sui materiale usati e il lorovalore. Materiali e oggetti trovati e raccoltidall’artista, decontestualizzati e reimpie-gati con differente funzione, dove il rigoreastratto rivolto alla configurazione di geo-metrie intersecate l’una all’altra, si confi-gura in immagini e all’interno nasce ilrapporto spazio-forma. È un gioco tra le-vità e costrutto, tra colore e resine, mentrele luci e le ombre creano il presupposto perla comprensione dello spazio-tempo.

Desert Triptecnica mista: ferro, colore, ossa, resine73x45x8 [email protected]

Acquaolio su tela, 70x150 [email protected]

Al fiumeolio su tela, 50x60 [email protected]

Chiaroreolio su tela, 50x60 [email protected]

La realtà trasformata in pittura con unapoetica dalle marcate tensioni paesaggisti-che che nell’opera “Al fiume” affiora intutta la sua bellezza e la sua completezza.Di chiara estrazione neo-impressionista,dai cromatismi forti e dolci allo stesso

tempo, crea armonia e un richiamo alla pit-tura pura, alla dedizione totale per il colorealla volontà per la materia. L’artista si com-piace di “giocare” con la luce, con larghe esapienti spatolate, coniugando le varie cro-mie con l’ambiente e la bellezza del senti-mento che esso ispira.

Il colore è il vero protagonista dell’opera“Chiarore”. Tinte brillanti, ricche di ef-fetto spettacolare e presenti nella realtà.Questo volgersi dell’artista verso una certaastrazione, crea un fil rouge che unisceracconti e luoghi che spaziano nella mentee nei ricordi. Immagini realizzate con abilimescolanze di cromie materiche, che cat-turano e avvolgono in un abbraccio chi leosserva, trasportandolo in una dimensionequasi onirica. L’atmosfera dell’opera ri-calca la tensione dell’artista alla ricerca diun intimo equilibrio tra spirito e realtà.

È pittura dai contorni marcati, caratteriz-zata da un disegno preciso, dove emerge laricerca finalizzata al superamento di unacreatività articolata e dinamica, mossa allostesso tempo da intenti pittorici formali eda tensioni emotive e forte sensibilità in-trospettiva. Lo sguardo attento, quasi se-vero del giovane personaggio, domina lascena, in cui è possibile scrutare l’animache affiora dal luccichio degli occhi. L’ar-tista coglie, con rigorosa indagine, la fisio-nomia e il carattere del soggetto, teso aesprimere con particolare intensità la vitadel subinconscio.

L’homme tristeolio su tela, 45x34 [email protected]

Una dolce figura di donna che danza e flut-tua nell’acqua, dal fascino senza tempo e

senza luogo, sprigiona un’energia viva,mantenendo al tempo stesso un unicumcon le acque spumeggianti. L’uso del co-lore delicato e deciso al tempo stesso sicolloca in una dimensione poetica, dove illinguaggio coloristico dà all’opera un’ete-rea veridicità, testimonianza di un sentiresommesso che sfiora il silenzio sino a so-spendersi verso l’assoluto. Movimento eluce completano una narrazione che di-venta strumento emozionale.

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Giugno/Luglio 2010

ARTE IN VETRINA Opere selezionate di artisti italiani e internazionali esposte dall’8 al 20 giugno 2010presso la galleria The New Ars Italica di Milano, via E. De Amicis 28

Claudia Dell’Aera

Scegle

Angelo Pagano

Paola Beretta

Fauteuil rougeolio su tela, 60x80 [email protected]

Pascoli e covoniacquerello, 40x50 [email protected]

Soffio rosso orotecnica mista su tela, dittico, 100x100 [email protected]

Il telo verdeolio su tela, 80x80 [email protected]

il cielo si specchia nel mareacrilico su tela, 120x60 [email protected]

In un’atmosfera metafisica, una stanza conla classica disposizione dei mobili, un ca-mino scoppiettante che illumina l’ambientee un ritratto di giovane donna appeso almuro: il tutto descritto con precisa calli-grafia dai colori caldi, con grandi campi-ture di colore rosso cupo e viola perpavimento e pareti. Tutto al suo posto, tuttoin ordine quasi a dire che l’artista vogliafar proprio e imprimere un ritmo interiore,regolato su tempi non frettolosi. La visioneche ne deriva è intimistica. Ed è anche l’in-dice di una scelta poetica e di un orienta-mento rigorosamente figurativo chepresuppone, anche se momentaneamenteassente, la presenza umana.

Un’ambientazione, un angolo di casa doveun telo verde lasciato su un lavabo è la con-ferma della presenza umana. Il disegno pre-

Con veloci e agili pennellate e con la tec-nica dell’acquerello dalle trasparenze ovat-tate, in una figurazione che rasenta unacerta astrazione, l’artista nell’opera “Pa-

scoli e covoni” riesce a creare una metafi-sica ambientazione di grande impatto, dovela natura e l’ambiente affiorano in tutta laloro bellezza. È un linguaggio che richiamauna certa emozione e che lascia intuirel’opera e la presenza umana. Un gioco disupposizioni in un’atmosfera di attesa, co-struita anche attraverso i contrasti croma-tici che rimandano a una sorta di paesaggiodell’animo.

tre soli colori: il rosso – ovvero la pas-sione – il bianco quale cantore della pu-rezza e della luce e l’oro per il magico e ildivino. La realtà proposta dall’artista,quindi, si compendia nell’eleganza deitoni, nella forma e colore e nell’equilibriodelle luci e degli spazi. Linguaggio arti-stico ricco di allusioni emotive, di poesia edi suggestioni.

L’artista realizza un tipo di immagine (ladonna) che non riflette la forma di una fi-gurazione reale, ma la interpreta come me-tafora e allusione. In questo modo provocastimoli e sensazioni, idee e riflessioni. Usa

Maria Nicoletti

Pittura di limpida ispirazione figurativa.Maria Nicoletti si affida sia all’istintivitàdelle impressioni captate sia alla realtà e al-l’onirico. Esperta nel disegno e nei valoriespressivi, si inserisce nel tradizionale, ri-spetto ai valori figurativi, che le permettonodi evocare luoghi e situazioni che apparten-gono spesso alla fantasia. Un paesaggio ma-rino metafisico, che nel silenzio trova la suapiù grande espressione, arricchito da una ta-volozza che va dall’azzurro del mare e delcielo, alla coloratissima processione di abi-tazioni in riva al mare di grande contenutoestetico.

ciso, sciolto ed elegante e la sicurezza deivolumi sono il risultato di una ricerca chetrascende i valori pittorici. Nel silenzio so-speso, partendo da una rappresentazione for-temente realistica, l’artista riveste l’ambientedi colori caldi e gli arredi forniscono lospunto per un’indagine fatta di silenzi e delcalore di una famiglia. La luce, che illuminaparte dell’opera, dosata perché possa ancheilluminare il sottostante, riporta a un reali-smo fatto di particolari e di atmosfere.

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Giugno/Luglio 2010

Francesca Di Stefano

Tiziana Presti

Javier Medina Lopez

Verbena Dominici

Laura Trazzi

Tiziana Magnacavallo

Testi critici a cura di Lidia Silanos

L’opera “Il sogno” dalla tecnica ineccepibile,presenta un realismo saldo e armonioso. Pit-tura fatta essenzialmente di luce, silenzio e co-lore in una sorta di contemplazione nell’infi-nita gamma tonale dei verdi, dei rosa edell’azzurro. Esalta la “dolcezza” che emanadalla natura e la sottile tensione emotiva chetrasforma le immagini in una intensa liricità.È un paesaggio di sogno ed è l’espressione ro-

L’Alepholio su tavola, 60x70 [email protected]

Verso il domanitecnica mista, 160x60 [email protected]

Presente 1,spazio-tempo di Minkowskiolio su tela, 100x80 [email protected]

La forza della passioneolio su tela, 150x100 [email protected]

Riflessioniolio su tela, 70x70 [email protected]

La porzione di quadro qui pubblicata è laparte centrale di un’opera. Il disegno ècomplesso e vario: per poterlo gustare eanalizzare è stato necessario focalizzaresolo la parte centrale. È opera che rac-chiude in sé vari significati, dalla scansionedegli spazi alla neo-figurazione - astratteg-giante, dall’occhio che guarda quasi attra-verso le pieghe di una nuvola alle volutesinuose e coloratissime. Si percepisce ungioco ove i concetti sono aperti a una sol-lecitazione della memoria, intesa nel sensodell’interiore sensoriale, non privo di uncerto simbolismo e di proposte atte al su-peramento dell’oggettività. Un gioco disupposizioni in un’atmosfera di attesa.

Opera di grande impatto visivo dalla caldatavolozza che spazia dall’ocra dorato alrosso, dal marrone al verde della siepe.Fanno bella mostra in primo piano un vio-lino e un libro che il vento sfoglia: simboliche interpretano un’allusione e provocanostimoli e sensazioni, idee e riflessioni. Conl’eleganza delle cromie, allusive, e dischietto contenuto poetico, in obbedienzaa ritmi compositivi di alto significato, l’ar-tista sviluppa un percorso creativo che, lalimpida figurazione, non certamente soloillustrativa e la luce, ben dosata, sintetiz-zano le forme e le rendono assolute e realisimili a sogni.

Opera astratto-figurativa che non rifuggedall’includere figurazioni quali l’occhioumano perché “il presente – afferma l’ar-tista – è rappresentato dagli occhi dell’os-servatore, di chi guarda e partecipa eglistesso alla trasformazione spazio-tempo-rale”. Gli spazi, circoscritti in volute eforme geometrizzanti, danno all’opera uncerto movimento e plasticità, che sfocianoin una figurazione in chiave antropomorfa.L’artista si avvale del colore, altro mezzoespressivo, vivo e capace di determinare lavita della forma, raggiunta per la notevoleattitudine alle soluzioni grafiche di unacerta originalità e di grande sintesi.

Un ritratto di giovane donna dall’aria assortae seria. I lineamenti sono gentili e gli occhiprofondi e dolci, con una punta di malinco-nia, hanno la trasparenza cristallina delle cosevive. È una figurazione interessante per laprofonda penetrazione interiore, armonizzataa valori formali, costruiti con stesure croma-tiche intonate sia nei contrasti, sia nelle luci enelle ombre. L’artista ne definisce sottilmentel’animo e sviluppa un disegno analitico e coe-rente del particolare e del reale. La calma in-teriore e la bellezza dell’ovale e dei lineamentidanno plasticità all’opera e permettono di co-gliere della psicologia femminile gli aspettipiù morbidi e seducenti.

“La forza della passione” dalle grandi cam-piture in verticale rosse e gialle legger-mente contaminate da spruzzate di azzurro,nel pieno rispetto di un processo di libera-zione di ogni qualsivoglia figurazione, èopera di chiara estrazione informale. L’ar-tista individua nelle cadenze ritmiche delcolore la ragione stessa di un”immagina-rio” rifluito nella memoria e perciò degnodi innestare e comprendere l’assillo delquotidiano e dell’amore. È un discorso diestrazione mentale e intimistica che sottil-mente si colora di poesia nella delicata ste-sura delle cromie che parlano di passione edella vita stessa. Sono gli strati più pro-fondi e seducenti del nostro subcoscienteche affiorano in significati racchiusi nel la-birinto dei sensi.

in rteAARTE IN VETRINA

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Giugno/Luglio 2010

Gianluca Pozzi

Bruno Greco

Hayat Saidi

Ovali dagli occhi magnetici e attoniti allostesso tempo, labbra sensuali coloratissime,

Grandi campiture di colore blu, rosso, giallo nellequali la forma è suscitata dalla materia cromatica,mentre il sentimento è suggerito dalle sensazioni,che il contrasto e le sovrapposizioni dei colori ren-dono vivo. Dall’opera Lumiére n. 3 scaturisce laforza segreta del pensiero e la figurazione assumefantastiche parvenze che il movimento ascensio-nale, traducendosi in luce effimera, dà all’operagrande profondità. L’artista, nata in Marocco dovevive con la famiglia, subisce il fascino del suopaese, delle sue luci, dei suoi colori e usi. Anche inquesto contesto sa riviverne i suggerimenti alpunto di inventare un mondo colorito e fantasticonel quale la realtà dello spirito acquista nuove di-mensioni e le permette di conferire alle sue opereun’impronta stilistica personale e di esaltarne lequalità artistiche. Mentre la sua figurazione sensi-bile alle suggestioni dell’informale la porta a farrivivere una libera visione fatta di colori e luce, lacomponente magica gioca un ruolo di raffinataeleganza.

La Planet Limousine, fondata a Milanonel 2004, nasce dalla fusione di di-verse piccole società. Annovera fra isuoi clienti hotels prestigiosi, VIP dellospettacolo, importanti multinazionali eclienti privati che utilizzano i nostri ser-vizi con regolarità oppure solo comeunica esperienza in occasioni speciali.Negli anni ha consolidato una rete dicorrispondenti nelle maggiori città e lo-calità turistiche. Offriamo inoltre giri

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Lumiére n. 3tecnica mista su tela, 50x50 [email protected]

mantica di un’artista. Il segno è preciso, i co-lori ben distribuiti, mentre lo struggente si-lenzio, quasi cristallizzato nel tempo, è fo-riero di sogni e di pace.

Il cielo e l’aria sottostante si tramutano inindefiniti viluppi filamentosi a spirale, cheaccompagnano nel loro movimento ladanza dei fiori dal lungo stelo, gialli, rosae viola. L’opera è di concezione immagi-nario-naturalistico surreale. Disegnatoreraffinato e sensibile, l’artista conferisce

alle cromie una grande levità per non tur-bare l’eleganza del segno e trovare neiritmi vibratili di un fiore una realtà rivestitadi poesia. È un’ispirazione genuina, le cuisoluzioni formali, che la ricerca della lucee del movimento rendono di grande im-patto visivo, di prorompente vitalità.

in un continuo ripetersi sempre uguale, sem-pre enigmatico, presentano un espressionismocon radici neo-cubiste. Il ritmo compositivoè dinamico, la potenza decorativa è dettata daicolori che si aggiungono a una incisività nar-rativa, suggerita da questa figurazione e in-quadrata in tasselli che si ripetono e quasi siaccavallano. Simbolismo, realtà, fantasia emolto impegno disegnativo si mescolano nelracconto artistico che trova nelle cromie e neivolumi la sua forza espressiva.

in rteAARTE IN VETRINA ARTE IN VETRINA

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un artista fra le nuvole

i sono degli aspetti della vita che nonpossono essere trascurati, come l’am-

biente e l’alimentazione. Fra gli innumere-voli eventi organizzati a Milano inoccasione della fiera del Mobile, mi sonotrovato ad un pic-nic fra le nuvole del“Roof Garden di Superstudio Più”, graziea Ilaria Legato specializzata in Marketing eComunicazione per la ristorazione di qua-lità e direttrice dello IED – Istituto Euro-peo di Design/Roma – che ha estesol’invito alla redazione di “IN ARTE”. Sitrattava di un contesto, ben disegnato, dovelo chef Stefano Pisciotta si è rilevatoun’abile “food artist” con le sue attentepreparazioni gastronomiche. “Picnic 2.0”è in effetti un artistico progetto tutto dascoprire. Il moderno composit-cucina nonpoteva che essere realizzato con materialiecologici dalla ditta www.cofcucine.it incollaborazione con il progettista MauroOlivieri, ancora una volta in youtube e inquesta occasione per le attrezzature di cot-tura alimentate appunto da fonti energeti-che rinnovabili. L’insieme è stato concepitoper favorire i rapporti sociali e la comuni-cazione fra i partecipanti, “condividendol’atto di alimentarsi e generando un conte-sto di lifestyle contemporaneo”, come dicePaolo Barichella che fa parte del CdA diwww.zona7.it, società specializzata in con-cept. Nel 2050 probabilmente in Europa sipotrà soddisfare il 100% del fabbisognoenergetico con le energie rinnovabili ma daPicnic 2.0, il futuro è adesso. Un modulo aforma di gazebo può essere prenotato perfare una rilassante pausa pranzo ecologica,in modo organizzato e con buon gusto este-tico. Chiunque può creare il proprio eventosul sito www.picnic2-0.it ma solo le per-sone creative o coloro che amano antici-pare le mode e le tendenze oseranno farloora: fissando lo spazio e invitando personeche avranno la facoltà di scegliere in anti-cipo ciò che desidereranno degustare sottoil modulo picnic2. Dal ricevimento in occasione di un matri-monio o di un evento aziendale o sportivo

Giugno/Luglio 2010

Laboratorio artistico Centro NagHar

“Straniero, cosa è?”

Mostra collettiva dal 18 al 25giugno 2010

resso la Galleria Associazione SassettiCultura Via Volturno, 35 - Milano, sa-

ranno esposti i primi approcci all’espres-sione artistica degli utenti – richiedentiasilo, rifugiati politici e vittime della tor-tura – che frequentano il laboratorio delCentro, congiuntamente alle opere di al-cuni artisti italiani che, come gli utentiNaga, esprimeranno in opere il loro in-timo concetto di “straniero”. Per i ragazzidel Centro si può parlare d’arte che ha uneffetto terapeutico, in quanto stimolo auna partecipazione emotiva che mobilitinell’individuo la sua positività e la suaforza creatrice. Operazione, questa, cheaiuta sia a tentare di evacuare il traumasia a dare inizio ad una ricomposizionedella propria anima frantumata. Siamoquindi di fronte ad opere che richiedonodi essere esperite nella loro totalità: per-cezione diretta ed immediata che agiscedentro l’individuo come forza catartica,liberatrice.Fëdor Michajlovic Dostoevskij disse che“la bellezza salverà il mondo”. La bel-lezza sta nella ricchezza della diversità,legata al senso di appartenenza alla razzaumana. La mostra sarà inaugurata il 18giugno alle ore 18,30 presso la galleriaSassetti Cultura in via Volturno, 35 a Mi-lano, presieduta da Pietro Massarotto,presidente Naga; Francesco Tripodi, pre-sidente Sassetti Cultura; Attilio Zanchi,direttore artistico Sassetti Cultura; ItaloSiena, fondatore Naga; Franca Alleva, re-sponsabile laboratorio artistico con l’as-sistente Irma Broer e Lidia Silanos,critico d’arte, per una breve presenta-

zione della manifestazione.Il giorno 22 alle ore 19 Lucrezia Mani-scotti, di Sagometeatro di Milano, ac-compagnata alle danze dalle sue piccoleallieve Anamika e Anindita, offrirà unaperformance di danza: “la ricchezza delladiversità del gesto che accomuna”. Lospettacolo vuol essere un omaggio allafigura dello straniero, a questo sentimentodi nostalgia per la propria terra unito. La mostra si concluderà con una Jam Ses-sion della NagaHarkestra: “la diversitàmelodica per la ricchezza armonica”, ilgiorno 25 giugno alle ore 21, vigilia dellaGiornata Internazionale a Sostegno delleVittime della Tortura. Giornata che ilCentro Naga Har celebra annualmentecon una festa che quest’anno sarà ospi-tata dalla Coop. Sociale Olinda, in Via Ip-pocrate a Milano (ex Paolo Pini),all’interno del festival “da vicino nessunoè normale”.Si ringrazia l’Associazione Sassetti Cul-tura per la disponibilità data e Lidia Sila-nos per la partecipazione e l’ospitalità suquesta rivista. r

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oppure anche in occasione di un cocktailper l’inaugurazione di una mostra d’arte osemplicemente per una “mangiata” fraamici, in quest’ultimo caso con la facoltàdi pagare singolarmente per il proprio or-dine, ci si potrà sicuramente vantare di averorganizzato per colazione o per la sera, unparty di sicuro effetto, sotto un tetto di de-sign, ricoperto da ecologici e futuristicipannelli fotovoltaici. r

Luigi Lanaro

CHI DOVE E QUANDO

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Giugno/Luglio 2010

DOLCE & CAFFÈ: UNA SUGGESTIVA

TERRAZZA SUL LAGO

Dolce & Caffè, non è il solito bar per gliaperitivi ma una suggestiva terrazza sullago. Siamo a Cannobio, sul Lago Maggioredove si avverte un contesto internazionaledi turismo di qualità. Il viale alberato dellungolago è divenuto, dopo attenti inter-venti di manutenzione, un’ampia terrazzaadatta per le passeggiate e per le soste aitavolini dei bar che si susseguono fra i ne-gozi; come la pasticceria “Castello” e l’adia-cente bar “Dolce & Caffè”.Preparazioni speciali in occasione delle fe-stività, magnifiche torte, freschissimi pa-sticcini e preparazioni di alta pasticceria dielevata qualità anche dal punto di vistaestetico, come la riproduzione in cioccolatadi utensili. Tutte specialità che si alternanogiornalmente in vetrina a fianco ai tavolinidel bar Dolce & Caffè, per le rilassanticonversazioni fra cocktails e drinks, prepa-rati con cura e che si concedono gli affezio-nati clienti del luogo o i turisti di passaggio.L’interno del bar ospita delle esposizioni diarte contemporanea di artisti emergenti el’arredamento, studiato con cura, lascia spa-zio ad un grande locale con temperaturacontrollata, dove vengono conservati i viniin bottiglia da proporre tutto l’anno. Il vinoe l’arte contemporanea, saranno infatti pro-tagonisti di eventi che verranno organizzatidurante l’estate, in una località che distameno di due ore da Milano e che regalaemozionanti sensazioni.

Interior design di Massimiliano Minnucci

DOLCE & CAFFÈ E LA PASTICCERIA

CASTELLO SI TROVANO IN VIA MAGISTRIS 35

A CANNOBIO (VB) LAGOMAGGIORE - TEL. 0323 71689

i è svolto a Sabbioneta il 29 e il 30 mag-gio 2010 il meeting dell’arte en plein

air, che per tradizione Villa Liberty Mu-seum tiene nell’ultima domenica di mag-gio, con una connotazione del tuttoparticolare. L’evento è stato articolato indue giorni, sabato e domenica, 29 e 30maggio, per un’estemporanea specialisticariservata alla realizzazione di dipinti ad ac-querello alla maniera rinascimentale. Sonostate disposte postazioni da ottiche diffe-renti per riprendere la città di Sabbioneta,creando così un mosaico composto da tes-sere relative all’arte rinascimentale vista edelaborata con occhi e mani contemporanei,quasi attraverso un “pixilation” di imma-gini colte nella realtà del giorno d’oggi. La

A Sabbioneta Villa Liberty Museum 29-30 Maggio 2010

Symposium di pittura ad acquerelloalla maniera rinascimentale

Palazzo Forti ore 17.30 mostra delle opere realizzate nell’ex Tempore en plain air

selezione artistica è stata curata dai CriticiGiovanna Barozzi e Lidia Silanos.I 16 artisti selezionati hanno evidenziatonei loro lavori lo spirito del tema preposto.Sono intervenuti Giovanna Barozzi, cura-tore dell’evento, Alberto Sarzi Madidini,presidente Associazione Pro Loco di Sab-bioneta; Anna Poletti Zanella, presidenteAssociazione J.B. Boudard Parma; ItaloScaietta, presidente Amici del Palazzo Tee dei Musei Mantovani; Giovanni Sartori.Storico dell’arte e Assessore alla Cultura eal Turismo del Comune di Sabbioneta;Giorgio Ramella, editore web “Enciclope-dia d’Arte Italiana”; Lidia Silanos giorna-lista e critico d’arte. r

el mese di aprile Roberto Boscolo,proprietario del Boscolo Hotel Exedra

di Milano, luogo naturalmente deputato al-l’arte e al design, ha annunciato un inno-vativo progetto che ha come protagonistal’arte. Una serie di esposizioni di artisti in-ternazionali, organizzate in collaborazionecon ArtNetWorth, che avranno luogo nelprestigioso hotel con l’obiettivo di coin-volgere un pubblico traversale: gli ospitidell’hotel, gli artisti, i galleristi e gli ap-passionati.Anche Milano, come già New York, di-venta una metropoli all’avanguardia sottoogni profilo, con le strutture del centrocittà che spalancano le proprie porte eospitano al loro interno non più soltanto unpubblico di privilegiati.

A Milano l’Exedra Hotel Boscoloinaugura un nuovo progetto

dedicato all’arte

Le esposizioni, allestite nella hall e alpiano inferiore dell’albergo, si sussegui-ranno con un fitto calendario e sarannogratuite. r

Francesco Aprile

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ERRATA CORRIGEA pagina 1 di InArte n 2 - aprile-maggio 2010 - il quadro alle spalle di Gillo Dorfles è di Giuseppe Capogrossi.A pagina 15 la didascalia dell’opera in alto a sinistra è “Borea rapisce Orizia”Ci scusiamo con i lettori.

in rteACHI DOVE E QUANDO CHI DOVE E QUANDO

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Giugno/Luglio 2010

Gino Sironi: la poesia del paesaggio

L’arte culinaria di Gualtiero MarchesiAl Castello Sforzesco di Milano il ritratto dello chef-artista

fondatore della nouvelle cuisine italiana

ino Sironi (Milano 1912-1999) ancoraragazzo, a 14 anni, entra alla De Angeli

& Frua come apprendista disegnatore. Nel1928 frequenta l’Accademia di Brera. Se-gue anche corsi di arte vetraria e pitturaanatomica. Si dedica all’insegnamento, siaa livello professionale, all’Umanitaria e al-l’Ateneo 3A, sia a livello amatoriale te-nendo corsi di pittura al Dopolavoro Edi-sonvolta.Grande disegnatore e acquerellista, ha cu-rato la parte illustrativa dell’Enciclopediadell’Istituto Editoriale Italiano, ha eseguitouna serie di 99 tavole all’acquerello di fiorialpini e un certo numero di tavole di ani-mali. Nel 1982 cessa l’attività di grafico esi dedica a livello professionale alla pitturaa olio. Cambia radicalmente stile, più inci-sivo, cromaticamente molto vivace e daitagli prospettici molto particolari. Vari isoggetti in quanto spesso sono ricordi diviaggi, Spagna, Sardegna, Sud Italia: lemarine, le barche di Noli e della Liguria, igrandi paesaggi delle Dolomiti dove tra-scorreva le vacanze. Numerose le mostrepersonali e collettive in Italia e all’estero.

Le sue due figlie, Angela e Annamariahanno avuto in eredità la dote dell’arte: An-gela brava disegnatrice ed esperta in pitturasu tessuto; Annamaria, oltre che pittrice,dipinge a tempera, ha imparato la graficadal padre, lavoro che tuttora esercita. r

Cavalli bradi Valle dei Monzoni,1989olio su tela, 35x50 cm

Laghetto sopra Albonico, 1990olio su tela,35x50 cm

ualtiero Marchesi il grande mae-stro della cucina Italiana, che que-

st’anno festeggia i suoi ottant’anni, è al-l’onore con una rassegna allestita nellesale viscontee del Castello Sforzescodi Milano. Inaugurata il 17 aprile e ri-marrà aperta fino al 20 giugno 2010, lamostra dal titolo Storie d’Italia. Gual-tiero Marchesi e la Grande CucinaItaliana, promossa dal Comune di Mi-lano e prodotta da Castello Sforzesco,Palazzo Reale e Fondazione GualtieroMarchesi. L’esposizione è suddivisa in7 sezioni tematiche, corrispondenti adaspetti della storia della cucina e a ca-pitoli riguardanti principalmente la vitadi Marchesi cui si vanno ad aggiungere7 incontri e 7 dimostrazioni. Offre ai vi-sitatori un percorso espositivo che ri-flette nel suo allestimento i principi fon-damentali del fare cucina di GualtieroMarchesi: semplicità, essenzialità, ve-rità, materia, eleganza. L’arte sarà pre-sente nella mostra con opere di artistiche hanno avuto relazione diretta con

Marchesi, dove si è ispirato per la rea-lizzazione di alcuni piatti: Luciano Fon-tana, Alberto Burri, Piero Manzoni,Giancarlo Vitali, Velasco, Enrico Baj,Hsiao Chin, Salvatore Sava, Aldo Calvi,Paola Marchesi, Emilio Tadini. Il ri-tratto di uno chef-artista, in oltre 60anni di attività professionale che ha rag-giunto una notorietà mondiale ed è ri-conosciuto da tutti come il fondatoredella nouvelle cuisine italiana, quellache lui definisce cucina totale, in cui co-niuga sapienza e saggezza gastrono-mica. Curata dall’architetto GiovanniLeone, la rassegna ripercorre la storia diMarchesi, nato a Milano il 19 marzo del1930. Nell’occasione è stato realizzatoil Catalogo Casa Editrice La Marche-siana. Orari: martedì-domenica 9.00-17.30; lunedì chiuso.

Ingresso ridotto Speciale Scuole € 2,50 Info Castello: 02 88463700 www.marchesi.it.Giuseppe Lippoli r

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Giugno/Luglio 2010

L’ANGOLO DELLA POESIA

Per favorire la più ampia partecipa-zione si consiglia inviare elaborati chenon superino i 25 versi. La proprietàletteraria resta a tutti gli effetti dei sin-goli Autori

Ancora sui poeti

Siamo i questuanti delle parole,

precursori del silenzio, in fondo,

se nella semina vediamo

quant’è luminosa la notte

e nella caduta la redenzione del sangue,

al Messia vorremmo restituire i chiodi,

all’anima il cruccio di patteggiare

sulla giusta distanza tra le cose,

in riva alla nostra sete

diamo battaglia ai giorni…

Gaia Maggioni

Le Baccanti

Eccole, escono dal bosco,inquietanti figure attraversate dallo stupore,intermittenze di luce, frammenti alla deriva,vuoto ed epifaniescomparse al giorno e alla notte, tacciono.Hanno il rigore del desiderio,la ludica appartenenza alla grazia,la resa alla nostalgia.La vita per loro è un confine tracciatoappena comincia la pioggiae la scrittura, dove si è rinunciato a tutto,il loro gesto d’esistenza tra qui e l’altrove.

Gaia Maggioni

Nell’Amore

Dalla donnainesausto l’ardore

Dall’uomofugaceil vigore

E languonoe trepidanoe vogliono ancora.

Giuliano Sacco

Milano, Palazzo Reale dal 16 giugno al 5 settembre 2010

Il Chiarismo. Omaggio a De RocchiLuce e colore nella Milano degli anni Trenta

Le centodieci opere in mostra divise in due parti: la prima esamina il Chiarismo la seconda è dedicata

a Francesco De Rocchi

l termine Chiarismo, coniato daBorghese, si riferisce ad alcuni

giovani artisti: Angelo Del Bon,Francesco De Rocchi, Umberto Lil-loni, Adriano Spilimbergo, RenatoVernizzi, Oreste Marini e altri an-cora, che nei primi anni Trenta la-vorano una pittura dai toni chiari edal segno leggero e intriso di luce.La loro è un’arte neo-romantica chesubentra a quella neo-classica delprecedente decennio. La mostra che si inaugura il 15 giu-gno a Milano a Palazzo Reale dal ti-tolo “Il Chiarismo. Omaggio a DeRocchi. Luce e colore nella Milanodegli anni Trenta”, è promossa dalComune di Milano Assessorato allaCultura e prodotta e organizzata daPalazzo Reale e Skira Editore. Cu-ratore Elena Pontiggia.La mostra comprende centodieci opere e sidivide in due parti: la prima esamina ilChiarismo, la seconda è dedicata a France-sco De Rocchi (Saronno 1902 – Milano1978): è la più grande antologica dedicata

a questo maestro del Chiarismo. Nei primianni Trenta De Rocchi dipinge opere digrande lirismo, impostate su tonalità rosa,ocra dorato e avorio. Coi suoi colori del-l’aurora,come venivano chiamati, crea unmondo di figure umili e stupefatte: angeliadolescenti, castellane, bambini, ispirato aquanto egli vede nel piccolo borgo di Ci-slago dove vive. In mostra tutti i dipinti piùimportanti dell’artista: la suggestiva Donnache si pettina (1932); La fanciulla dei co-lombi (1932); L’Angelo musicante(1933); Mia figlia che partecipa alla Bien-nale di Venezia del 1934 e il gigantescoForo Romano del 1936. Nella prima parte della mostra sono pre-senti opere di Renato Birilli, Aligi Sassu,Luigi Broggini, Pio Semeghini. Seguonopoi le opere più significative del Chiarismo:dallo Schermidore di Del Bon a Lenia diSpilimbergo, di Lilloni Ruscello a Medolee la monumentale Composizione in az-zurro di De Amicis. La mostra rimarràaperta sino al 5 settembre. Un catalogoSkira con saggi di Elena Pontiggia, ac-compagna la rassegna. r

Emily Pons

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Renato Birolli, Taxi rosso

Francesco De RocchiFigura del concerto

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Giugno/Luglio 2010

Dove trovare “inArte”

Acli - Via Conterosso, 5, Milano * Auditorium San Carlo *Biblioteca Comunale di Lecco, Biblioteca di Pa-lazzo Sormani, Corso di Porta Vittoria, 6, Milano *Chie ArtGallery, Viale Premuda, 27, Milano *Copisteria Adriano,Via Campiglio, 13, Milano *Edicola di Via Pecorari, Milano*Galleria Eustachi, Via Eustachi, 36, Milano *GalleriaNew Ars Italica, Via De Amicis, 28, Milano *Galleria Sas-setti Cultura L’Isola, Via Volturno, 35, Milano *Gruppo Ar-tistico Forlanini Monlué, Via Dalmazia, 11, Milano *HoepliLibreria Internazionale, Via Hoepli, 5, Milano *I.A.T. Mi-lano Tourist, Galleria Vittorio Emanuele II, Milano *LibreriaBocca, Galleria Vittorio Emanuele II, 12, Milano *LibreriaFeltrinelli, Galleria Vittorio Emanuele II, Milano *LibreriaFeltrinelli, Piazza Piemonte, 2, Milano *Libreria Milanese,Via Meravigli, 18, Milano *Libreria Mondadori, GalleriaVittorio Emanuele II, Milano *Libreria Mondadori Multi-center, Via Marghera, 28, Milano *Municipio AssessoratoCultura *Museo d’Arte Moderna, Via Palestro, 16, Milano* PAC, Via Palestro, 14, Milano *Palazzo Reale Comune diMilano ufficio Cultura, Piazza Duomo, 12, Milano *Riz-zoli, Galleria Vittorio Emanuele II, 16, Milano *Rotonda viaBesana, Via Besana, 12, Milano *Spazio Oberdan, Viale Vit-torio Veneto, 2, Milano *T.C.I., Corso Italia, 15, Milano*umanitaria, Via Daverio,7, Milano * Zona 3 del Comunedi Milano, Via Sansovino, 9 Milano **Biblioteche comunalidi Milano: *Accursio, Piazzale Accursio, 5 *Affori, Viale Af-fori, 21 *Baggio, Via Pistoia, 10 *Calvairate, Via Ciceri Vi-sconti, 1 *Cassina Anna, Via S. Arnaldo, 17, *Chiesa Rossa,Via San Domenico Savio, 3 *Crescenzago, Via Don Orione 19*Dergano Bovisa, Via Baldinucci, 76 *Fra Cristoforo, ViaFra Cristoforo,6 *Gallaratese, Via Quarenghi, 21 *Harar, ViaAlbenga, 2*Lorenteggio, Via Odazio, 9 *Niguarda, Via Pas-serini, 5 *Oglio, Via Oglio, 18 *Quarto Oggiaro - Via Otranto(ang. Via Carbonia, 7)* Sant’Ambrogio,Via San Paolino, 18*Sicilia, Via Sacco, 14 *Tibaldi - Viale Tibaldi, 41- *Valvas-sori Peroni, Via Valvassori Peroni, 56 *Venezia,Via Frisi, 2/4*Vigentina, Corso di Porta Vigentina, 15 *Villapizzone, ViaFerrario Grugnolo, 3*Zara - Viale Zara, 100*Biblioteca Co-munale, Piazza Confalonieri 4, Costa Masnaga* BibliotecaCivica, Piazza Venosta, Como*Biblioteca Comunale, c/oCasa Morando, Saronno*Biblioteca Civica, Via Bovara 58,Lecco*Biblioteca Civica, Via Vittorio Veneto 1, Oggiono(LC)*Teatro Litta, Corso Magenta, Milano*Teatro Strehler,Largo Greppi, Milano*Teatro Grassi, Via Rovello, Mi-lano*Galleria Como Arte, Via Olginati, Como*Galleria Ba-Rocco, Via Cascina Barocco, Baggio (MI)*Edicola Via Pacini,Milano*Edicola Corso Europa, Milano* Edicola Piazza Cor-dusio, Milano* Antico Caffè, Via S. Giovanni sul Muro 18,Milano* online: www.forlaninimonlue.org*www.zeledizioni.it

A Milano al Palazzo della Ragione in esposizione 300 fotografie

Stanley Kubrick Fotografo 1945 - 1950

La mostra documenta un aspetto poco conosciuto nella carriera del grande regista statunitense che a soli 17 anni venne assunto

come fotoreporter dalla rivista americana Look

al 16 aprile al 4 luglio 2010, a Palazzodella Ragione di Milano sono esposte

trecento fotografie, molte delle quali ine-dite e stampate dai negativi originali, rea-lizzate da Stanley Kubrick dal 1945 al1950, che a soli 17 anni, venne assuntodalla rivista americana Look.L’esposizione, curata da Rainer Crone, rea-lizzata dal Comune di Milano – Cultura eda Giunti Arte Mostre Musei, in collabora-zione con la Library of Congress di Wa-shington e il Museum of the City of NewYork - che custodiscono oltre 20.000 ne-gativi di Stanley Kubrick, giovanissimoma già grande fotografo – testimonia la suacapacità di documentare la vita quotidianadell’America dell’immediato dopoguerra,attraverso le storie di celebri personaggicome Rocky Graziano o MontgomeryClift, con inquadrature fulminanti e ironi-che nella New York che si apprestava a di-ventare la nuova capitale mondiale. Unacarriera di fotografo che si distingue per laricerca dell’anima dei personaggi e conuna visione del reale di grande significato.La fotografia è una delle passioni di Ku-brick ereditata dal padre. La prima foto-grafia viene pubblicata il 26 giugno del1945 e ritrae un edicolante affranto per lamorte di Roosevelt, foto che gli diede lapossibilità di entrare nello staff della rivista

Loock come fotoreporter. Il metodo delladirezione di Look era incentrato su unanarrazione a episodi e esigeva che il sog-getto fosse seguito costantemente e che ve-nisse fotografato in tutto ciò che faceva. AKubrick questo stile piaceva e pur di nonfarsi riconoscere e passare inosservatousava vari stratagemmi tipo quello di na-scondere il cavo della macchina fotogra-fica sotto la manica della giacca e azionarel’otturatore con un interruttore nascosto nelpalmo della mano. Riesce sempre, anchecon un certo distacco, a far trapelarel’aspetto psicologico dei personaggi ritrattie ricostruire una personale interpretazionedel carattere delle persone riprese.Il percorso espositivo è organizzato in dueparti. La prima, divisa a sua volta in settesezioni, ha un’introduzione: Icone nellaquale sono presentate le immagini simbolodelle storie immortalate. In Crimini testi-monia l’arresto di due malviventi seguendoi movimenti dei due poliziotti fino all’av-venuta cattura. Betsy Funstenberg, prota-gonista della sezione a lei dedicata, che larappresenta quale simbolo della vivace vitanewyorkese di quegli anni, farà da contral-tare alle vicende dei piccoli shoe shine, ilustrascarpe che si trovavano agli angolidelle strade di New York. Chiudono questa prima parte le due sezioni

dedicate alla vita della Columbia univer-sity, luogo d’élite dove si formava la classedirigente del futuro e all’interno del Cam-pus Mooseheart, una residenza universi-taria per i figli orfani di guerra cheavrebbero ingrossato le file della middleclass americana.La seconda parte del percorso rappresentala breve carriera di Kubrick fotografo, conle immagini di Montgomery Clift o quelledel pugile Rocky Graziano, che raccon-tano i momenti pubblici o privati di questieroi moderni e anche l’epopea dei musici-sti dixieland di New York. r

Lidia Silanos

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Vuoi essere inseritogratuitamente?

Mandaci una mail allʼindirizzo:[email protected] nuova agenda ArtInAction 2011quotazioni e calendario esposizioni

degli artisti contemporanei

ArtInAction 2011 è la guida ragionatadelle esposizioni in corso nel 2011

dei più interessanti artisti del panoramaartistico italiano e delle quotazioni

dei loro lavori, in uscita a dicembre 2010.Una sorta di “assaggio preliminare”della stagione a venire, che fornisceal collezionista una guida ragionata

per artista, le quotazione più aggiornate,il calendario delle sue mostre

e degli spazi dove vedere le opere espostein permanenza.

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