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www.enpam.it ENPAM Fondato da Eolo Parodi Anno IX - n° 6-2007 dei Medici e degli Odontoiatri Previdenza IL GIORNALE DELLA Poste Italiane SpA - Spedizione in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/2/2004, n. 46) art. 1, comma 1 - CNS/AC-Roma L’ENPAM COMPIE 70 ANNI In occasione dei settant’anni del nostro Ente il vertice dell’Enpam è stato ricevuto al Quirinale dal Presidente Giorgio Napolitano. Al Capo dello Stato è stata donata una medaglia d’oro ricordo. Il Presidente della Repubblica si è complimentato con il prof. Eolo Parodi per l’attività e i risultati conseguiti dal nostro Ente che si colloca all’avanguardia tra le Fondazioni private

Anno IX - n° 6-2007 ILGIORNALEDELLA - Ente Nazionale di … · Dr.ssa Antonella DI MODUGNO (Presidente Supplente) ... tuito come Ente di diritto pubblico assumendo la de-nominazione

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www.enpam.it ENPAMFondato da Eolo ParodiAnno IX - n° 6-2007

dei Medici e degli OdontoiatriPrevidenza

IL GIORNALE DELLA

Poste Italiane SpA - Spedizione in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/2/2004, n. 46) art. 1, comma 1 - CNS/AC-Roma

L’ENPAM COMPIE 70 ANNI

In occasione dei settant’anni del nostro Ente il vertice dell’Enpam è stato ricevuto al Quirinale dal Presidente Giorgio Napolitano. Al Capo dello Stato è stata donata una medaglia d’oro ricordo.

Il Presidente della Repubblica si è complimentato con il prof. Eolo Parodi per l’attività e i risultati conseguiti dal nostro Ente

che si colloca all’avanguardia tra le Fondazioni private

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Numero 6/2007 SOMMARIO

Se ci vuoi leggere su Internet clicca suwww.enpam.itPer informazioni:

tel. 06 48294258/814/534/513/890dei Medici e degli OdontoiatriPrevidenza

IL GIORNALE DELLA

in questo numero

2-30 I 70 anni dell’Enpam

31 Accadde a... Luglio

32-33 Redditi professionali del 2006

34 Polizza sanitaria? Ancora tanti sì!

37 Assicurazione e servizi integrativi

38-39 Congresso della Sanità militare a Tunisi

40-41 L’incomunicabilità della comunicazione

42 Sindaco senza “portafoglio”

43 Gli Zar dell’energia

44-45 L’intervista/1: il medico delle ossa

46-47 L’intervista/2: la telemedicina

48-49 Recensioni libri

50-51 Vita degli Ordini

52 Rapporto OsMed 2006

53-57 Congressi, convegni, corsi

58 Malattia coronarica e angioplastica

59 È nata l’associazione “Metica”

60-61 Lettere al Presidente

62 Presentato il libro su Eolo Parodi

63 L’avvocato

64 Oral Cancer Day

AI NOSTRI LETTORIAbbiamo dedicato buona parte di questo numero della rivista

alla storia dell’Enpam.Per ragioni intuibili, quindi,

siamo stati costretti a sospendere la pubblicazione di alcuni articoli

e rubriche che puntualmente ospiteremonella prossima edizione de

“Il Giornale della Previdenza dei Medici e degli Odontoiatri”.

Non solo il tempo è tiranno. C’è anche lo spazio…

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Consiglio di AmministrazioneProf. Eolo PARODI (Presidente) Dr. Mario FALCONI (Vice Presidente Vicario)Dr. Giovanni Pietro MALAGNINO (Vice Presidente)CONSIGLIERI: Dr. Alberto OLIVETI · Dr. Giuseppe GRECO · Dr. Nunzio ROMEO · Dr. Arcangelo LACAGNINA ·Prof. Marco PERELLI ERCOLINI · Dr. Gerardo D’URZO · Dr. Eliano MARIOTTI · Dr. Gian Mario SANTAMARIA ·Dr. Bruno DI LASCIO · Dr. Francesco LOSURDO · Prof. Aurelio GRASSO · Dr. Giuseppe DEL BARONE · Dr. Benito MELEDANDRI · Dr. Paolo ORIANA · Dr. Antonio SILI SCAVALLI · Dr. Mario CARLETTI · Dr. Giovanni DE SIMONE · Prof. Maurizio DALLOCCHIO · Geom. Carlo SFRISI · Dr. Luigi PEPE · Dr. Alfonso CELENZA · Prof. Salvatore SCIACCHITANO · Dr. Giuseppe GUARNIERI

Comitato EsecutivoProf. Eolo PARODI (Presidente) Dr. Mario FALCONI (Vice Presidente Vicario)Dr. Giovanni Pietro MALAGNINO (Vice Presidente)CONSIGLIERI: Dr. Giuseppe DEL BARONE · Dr. Arcangelo LACAGNINA · Dr. Benito MELEDANDRI · Dr. Alberto OLIVETI · Dr. Paolo ORIANA

Collegio SindacaleDr. Ugo Venanzio GASPARI (Presidente)Dr.ssa Antonella DI MODUGNO (Presidente Supplente)SINDACI: Dr. Vittorio CERRACCHIO · Dr. Francesco VINCI · Dr. Francesco NOCE · Dr.ssa Caterina PIZZUTELLI ·Dr.ssa Anna Maria PAGLIONE · Dr. Bruno DI IORIO · Dr. Giancarlo MARINANGELI · Dr. Marco GIONCADA

ConsulteComitato consultivo del Fondodi previdenza della libera professionePresidente: Dr. Pasquale Pracella

Comitato consultivo del Fondodi previdenza dei medici di medicina generalePresidente: Dr. Francesco Carrano

Comitato consultivo del Fondo di previdenza degli specialisti ambulatorialiPresidente: Dr. Alfonso Celenza

Comitato consultivo del Fondo di previdenza degli specialisti esterniPresidente: Dr. Giorgio Spagnolo

70 ANNI ENPAM

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70 ANNI - 70 ANNI - 70 ANNI - 70 ANNI - 70 ANNI - 70 ANNI - 70 ANNI - 70 ANNI

Settant’anni e non li dimostra.Il nostro Enpam, festeggia il compleanno. Sembra, a vederla superficialmente, una data come tante da celebrare con lustrini e strette di mano. Invece è molto, molto di più: è l’Ente di previdenza e assistenza dei medici e degli odontoiatri che assicura ai camici bianchi protezione per l’avvenire pensionistico. 350mila “dottori”, 70mila pensionati: un numero enorme di iscritti; un vero e proprio esercito. Vediamolo da vicino questo Enpam,analizziamolo storicamente, senza tanti complimenti; apriamo la portaperché tutti i colleghi possano guardare dentro liberamente. Partiamo dalla nascita, ricordando quello che è stato fatto in sette decenni per arrivareai risultati odierni che sono notevoli, al punto che vengono esaminati e lodati anche dagrandi istituzioni europee. Riconoscimenti per l’attuale Consiglio di Amministrazioneemanazione di quei Direttivi che si sono succeduti dal ’94, l’anno della Rinascita.

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cumentare e diffonderel’immagine di un Ente pursempre caratterizzato, nel-la sua identità, dall’esserecostantemente al serviziodella generalità degli iscrit-ti con il compito di assicu-rare la previdenza e l’assi-stenza a favore degli iscrit-ti stessi, dei loro familiarie superstiti.L’attuale Amministrazio-ne, dopo oltre un decenniodi lavoro impiegato a tra-sformare l’Enpam - dive-nuto nel frattempo “Fon-dazione privata” - in unamoderna azienda di servizi,

deciso di consolidare i ri-sultati organizzativi con-seguiti, stabilendo di in-traprendere una serie diattività miranti a presen-tare degnamente la rinno-vata identità della Fonda-zione Enpam, a diffonder-la capillarmente fra gliiscritti, a promuovere inessi il senso di comuneappartenenza ad una Isti-tuzione che si ripromettedi diventare un centro dicoagulo di tutti gli inte-ressi previdenziali-assi-stenziali per l’intera cate-goria dei medici.

Cominciamo con l’af-fermare che la sto-ria della previden-

za medica affidata ad ununico soggetto giuridicoistituzionale coincide inte-ramente con la storia del-l’Enpam. Nello scorso nu-mero del Giornale dellaPrevidenza il presidente,prof. Eolo Parodi, ha trac-ciato questa storia incen-trandola su tre capitoli: Ie-ri, Oggi, Domani. Un ra-pido excursus per spiega-re chi eravamo, chi siamoe come saremo nell’imme-diato futuro. Si tratta di un’esperienzadi solidarietà di categoriainiziata appena nel 1950,quando l’Enpam fu costi-tuito come Ente di dirittopubblico assumendo la de-nominazione di “Ente na-zionale di previdenza edassistenza medici”, per tra-sformazione della preesi-stente “Cassa di assisten-za del sindacato naziona-le fascista medici”. Pur nella relativa brevitàdi questo suo arco tempo-rale, la storia dell’Ente mo-stra una straordinaria vi-vacità, risultando così ric-ca di iniziative nell’attua-re nuovi istituti a tuteladella generalità degli iscrit-ti e di sperimentazioni diattività strumentali svilup-pate a supporto dei com-piti istituzionali, come pu-re non priva - purtroppo -di esperienze e vicissitudi-ni a volte drammatiche.Spesso, sia il fervore crea-tivo o gestionale sia le dif-ficoltà dei momenti oscu-ri hanno variamente osta-colato il proposito di do-

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70 ANNI ENPAM

in una “casa di

vetro”, dove tutti i

colleghi possono

avere libero accesso

per controllare,

giorno dopo giorno,

l’operato degli

amministratori ha

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In questo contesto non po-teva mancare una sinteti-ca ricostruzione storicadelle vicende istituzionalidell’Ente, che riportiamoper grandi linee, ossia fo-calizzando quelle che pos-sono considerarsi autenti-che “pietre miliari” nel-l’evoluzione dell’Enpam. Per comodità di esposizio-ne classificheremo questetappe fondamentali del-l’evoluzione della storiadell’Ente distinguendole in: 1) riforme ordinamenta-li, perché hanno inciso sul-la qualificazione giuridicae/o sui compiti istituzio-nali dell’Ente;2) revisioni regolamen-tari, perché hanno modi-ficato la disciplina dei Fon-di gestiti.

QUATTRO RIFORMEFONDAMENTALI

In 70 anni l’Ente ha giàmutato per ben quattrovolte il proprio assetto or-dinamentale e, parzialmen-te, le proprie finalità isti-tuzionali nonché la confi-gurazione della platea deipropri iscritti. Come abbiamo ricordatonello scorso numero delnostro Giornale, risale al1937 la costituzione dellaCassa di Assistenza delSindacato Nazionale Fa-scista Medici, che costi-tuisce l’antecedente stori-co dell’Enpam.La Cassa era configuratadalla sua legge istitutiva co-me “corporazione”: nel con-testo dell’allora vigente si-stema corporativo dello“Stato sociale”. Potevano

Il Fondo era gestito secondo uno “schema a ripartizio-ne”, si fondava cioè sul “patto intergenerazionale” percui tutte le prestazioni dovute ai “pensionati” (“iscrit-ti inattivi”) vengono finanziate dai contributi dovuti da-gli “iscritti attivi”. Questi erano dunque tenuti al versamento di un con-tributo annuo stabilito in misura fissa, e determinatoin relazione all’entità delle prestazioni disposte in fa-vore degli iscritti. Gli eventuali saldi attivi potevano essere destinati sol-tanto a costituzione di riserve tecniche, ordinarie o stra-ordinarie (art. 15, Statuto 1937).Questa prima, ormai lontana e dimenticata, esperien-za di tutela sociale di categoria, interessa tuttavia sulpiano storico perché con essa nasce il progetto di unatutela sociale comunemente estesa a tutta la classe me-dica ed affidata ad un unico Ente istituzionale.

STATUTO DELLA CASSA DI ASSISTENZA DEL SINDACATO NAZIONALE FASCISTA

DEI MEDICI

Leggiamolo un po’ questo Statuto. È necessario risa-lire ai tempi in cui fu redatto, un tempo che con la ve-locità della vita attuale, sembra antidiluviano. Invece èun documento di ieri che ci racconta della costituzio-ne della Cassa di assistenza e… coinvolge oltre ai me-dici, i professionisti e gli artisti. Del resto non si è sem-pre sostenuto che la medicina è un’arte?

TITOLO I.Costituzione e scopi

Art. 1È costituita, ai sensi dell’art. 4, ultimo comma, dellalegge 3 aprile 1926, n. 563 la “Cassa di assistenza delSindacato nazionale fascista dei medici”.Essa ha sede in Roma, aderisce alla Confederazione fa-scista dei professionisti e degli artisti e svolge la sua at-tività in tutto il territorio del Regno.

Art. 2La Cassa ha lo scopo di attuare l’assistenza in favoredei rappresentanti dai Sindacati fascisti dei medici.In particolare la Cassa concede assegni temporanei aipropri iscritti e alle loro famiglie e si propone, in rap-porto ai mezzi in cui dispone, di:a) provvedere alla istituzione di borse di studio a favo-re dei figli dei medici;b)prestare eventualmente altre forme di assistenza chesaranno determinate nel regolamento. La Cassa si propone inoltre, dopo aver assolto i com-piti di cui al comma precedente e sempre quando ab-

iscriversi alla Cassa i medi-ci rappresentati dai Sinda-cati fascisti di categoria (art.2, co. 1, Statuto 1937). Tuttavia lo Statuto dellaCassa assegnava ad un suc-cessivo Regolamento ilcompito di precisare le mo-dalità di iscrizione per lageneralità dei medici italia-ni, a prescindere dalla con-siderazione che essi fosse-ro iscritti o meno ad Asso-ciazioni sindacali giuridica-mente riconosciute. Costi-tuiva altresì compito delRegolamento quello di sta-bilire i requisiti di iscrizio-ne dei medici che già frui-vano di forme analoghe ditutela ad opera di altri En-ti (art. 3, Statuto 1937). La Cassa concedeva asse-gni assistenziali tempora-nei ai propri iscritti e alleloro famiglie; aveva anchepotestà di istituire borse distudio a favore dei figli deimedici e di prestare even-tualmente altre forme diassistenza determinate nelRegolamento. Compatibilmente con talesua funzione istituzionale,ed avendone sufficienti di-sponibilità di mezzi, ave-va inoltre potestà di pro-muovere od istituire altreprestazioni, anche di ca-rattere previdenziale (art.2, co. 3, Statuto 1937).A quel tempo, infatti, man-cava un sistema di genera-lizzata tutela sociale dellacategoria: soltanto deter-minate classi di medicifruivano della tutela previ-denziale, e solo in quantoprestavano la loro attivitàprofessionale per organi-smi statali ed Enti locali.

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bia sufficienti disponibilità di mezzi, di promuovereod attuare nel limiti di legge e previe le necessarie au-torizzazioni, altre prestazioni anche di carattere pre-videnziale.La Cassa assolve infine a tutti gli altri compiti che lederivino dal presente Statuto o le siano attribuiti daleggi, regolamenti e disposizioni delle autorità tutorienonché da eventuali accordi, debitamente approvati,con altri Istituti che si propongono scopi analoghi.

TITOLO IIIscrizioni e contributi

Art. 3Possono essere soci della Cassa di assistenza tutti i rap-presentanti dei Sindacati fascisti dei medici.Le modalità per l’iscrizione alla Cassa, tanto per coloroche sono iscritti quanto per coloro che non sono iscrit-ti alle Associazioni sindacali giuridicamente riconosciu-te dei medici, come per coloro che fruiscono di assisten-za da altri Enti, verranno dettate dal Regolamento.

Art. 4La Cassa provvede al raggiungimento degli scopi indi-cati nell’art. 2 mediante contributi da determinare inrelazione alle prestazioni assistenziali che verrannoconcesse agli iscritti.I medici iscritti non potranno usufruire delle presta-zioni se non siano trascorsi sei mesi dalla data d’iscri-zione alla Cassa e non siano al corrente col pagamen-to dei contributi.

TITOLO IIIOrgani della Cassa

Art. 5Sono organi della Cassa:a) il Consiglio direttivo;b) il Comitato esecutivo;c) il Presidente.

Art. 6Il Consiglio direttivo è costituito, oltre che dal Presi-dente: 1) da un Vice Presidente designato dalla Confedera-

zione fascista dei professionisti e degli artisti;2) da sei rappresentanti del Sindacato nazionale fasci-

sta dei medici scelti dalla Confederazione fascistadei professionisti e degli artisti, preferibilmente trai membri del Direttorio del Sindacato medesimo,su designazione del Segretario;

3) da un rappresentante della Confederazione fascistadei professionisti e degli artisti;

4) da un rappresentante del Ministero delle Corpora-zioni;

la riunione e contenentil’indicazione del luogo,giorno, ed ora della riunio-ne stessa e degli argomen-ti da trattare.In caso di urgenza il ter-mine di preavviso potrà es-sere ridotto a tre giorni.Per la validità delle sedu-te del Consiglio è necessa-ria, in prima convocazio-ne, la presenza di almenodi due terzi dei suoi com-ponenti.In seconda convocazione,che può essere stabilita adun’ora di distanza dallaprima e nello stesso invitodi questa, la seduta è vali-da quando sia presente al-meno una metà dei com-ponenti il Consiglio.Ogni membro del Consi-glio ha diritto a un voto.Le deliberazioni sono pre-se a maggioranza di voti.In caso di parità prevale ilvoto del Presidente.Alle adunanze del Consi-glio partecipano i Sindacidella Cassa, che debbonoperciò essere invitati adogni seduta.

Art. 8Spetta al Consiglio diret-tivo:a) di deliberare le diretti-

ve d’ordine generale perl’attuazione degli scopiindicati nell’art. 2 e inparticolare di determi-nare i limiti di applica-zione dell’assistenza;

b) di nominare due mem-bri del Comitato esecu-tivo;

c) di approvare il regola-mento della Cassa chesarà sottoposto alla ra-tifica dell’autorità tu-toria;

5) da un rappresentante delMinistero dell’Interno;

6) da un rappresentantedell’Associazione na-zionale fascista delpubblico impiego (Se-zione medici condotti).

I membri del Consiglio di-rettivo durano in carica treanni e possono essere con-fermati.I membri di cui al nume-ro 2 che si astengono sen-za giustificato motivo dal-l’intervenire a tre seduteconsecutive, saranno di-chiarati decaduti dalla ca-rica.La decadenza viene pro-nunciata dal Consiglio de-corsi dieci giorni dalla no-tificazione all’interessatodella relativa proposta.Contro di essa è ammessoricorso al Ministero delleCorporazioni.Coloro che sono nomina-ti in sostituzione dei mem-bri dichiarati decaduti ocomunque venuti a man-care prima della scadenza,rimangono in carica solofino a quando vi sarebbe-ro rimasti i membri chehanno surrogati.

Art. 7Il Consiglio direttivo si riu-nisce ordinariamente ognitre mesi e straordinaria-mente tutte le volte che ilPresidente lo ritenga op-portuno o ne sia fatta ri-chiesta dal Comitato ese-cutivo o da almeno un ter-zo dei componenti il Con-siglio direttivo o dai Sin-daci.La convocazione è fattamediante avvisi scritti, di-ramati almeno otto giorniprima di quello fissato per

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d) di deliberare, entro il30 aprile di ogni anno,sui resoconti morali efinanziari del Presiden-te e del Comitato ese-cutivo e sul conto con-suntivo della Cassa;

e) di deliberare il bilanciopreventivo non oltre il30 settembre di ognianno. In tale sede ilConsiglio può delegareal Presidente i poterinecessari per introdur-re nel bilancio stesso lemodificazioni che fos-sero richieste per l’ap-provazione del bilancioin sede tutoria;

f) di deliberare sulle mo-difiche al presente Sta-tuto da sottoporre al-l’approvazione a nor-ma di legge;

g) di dare il parere su ogniquestione che sia sot-toposta al suo esamedal Presidente e dal Co-mitato esecutivo;

h) di adempiere a tutte lealtre attribuzioni chesiano ad esso demanda-te dal presente Statuto,dalle leggi e regolamen-ti dello Stato e dagli or-ganismi superiori.

Art. 9Il Comitato esecutivo ècomposto, oltre che dalPresidente e dal Vice Pre-sidente:1) da due componenti il

Consiglio direttivo scel-ti dal Consiglio stessotra i membri di cui al n.2 dell’art. 6;

2) dal rappresentante delMinistero delle Corpo-razioni;

3) dal rappresentante del-la Confederazione fa-

no ad esso demandate dal presente Statuto, dal re-golamento, o che gli siano attribuite dal Consiglio.

Art. 12Il Presidente della Cassa è il Segretario del Sindacato na-zionale fascista dei medici, oppure altra persona appar-tenente alla categoria, da lui designata d’intesa con laConfederazione fascista dei professionisti e degli artisti:Egli dirige e rappresenta legalmente la Cassa ed è re-sponsabile del suo andamento e della sua amministra-zione; è di diritto Presidente del Consiglio direttivo edel Comitato esecutivo.In caso d’urgenza il Presidente ha facoltà di esercitarei poteri del Comitato esecutivo salvo la ratifica del Co-mitato nella prima riunione.In caso di assenza o di impedimento il Presidente è so-stituito dal Vice Presidente.La nomina del Presidente e del Vice Presidente dev’es-sere approvata a norma dell’art. 7 della legge 3 aprile1926 n. 563.L’approvazione è richiesta dalla Confederazione fasci-sta dei professionisti e degli artisti.

TITOLO IVPatrimonio sociale Amministrazione Bilanci

Art. 13Il patrimonio della Cassa è costituito:a) dai beni mobili e immobili e dai valori che per ac-

quisti, lasciti, donazioni o per qualunque altro tito-lo vengano in possesso della Cassa;

b) dalle somme destinate a formare speciali riserve oaccantonamenti.

Art. 14Costituiscono entrate della Cassa:a) i contributi degli iscritti a norma dell’art.4;b) gli interessi attivi e le altre rendite patrimoniali;c) le somme incassate per lasciti, donazioni elargizio-

ni, ed in generale per atti di liberalità;d) le somme che per qualsiasi altro titolo, previe le

eventuali autorizzazioni di legge, vengano in pos-sesso della Cassa.

Art. 15Gli avanzi annuali di gestione possono essere impiegatiunicamente per costituire riserve ordinarie e straordina-rie, secondo le modalità che saranno determinate nel re-golamento e tenendo in ogni caso presenti le norme del-l’art. 27 del Regio decreto-legge 12 ottobre 1933, n. 1399.

Art. 16Il collegio sindacale è costituito da tre membri effettivi etre supplenti, dei quali uno effettivo e uno supplente no-minati rispettivamente dal Ministero delle Corporazioni,dalla confederazione fascista dei professionisti e degli ar-

scista del professionistie degli artisti.

Art. 10Il Comitato esecutivo siriunisce su convocazionedel Presidente almeno unavolta al mese.La convocazione è fattacon le stesse modalità sta-bilite per il Consiglio di-rettivo, salvo per il termi-ne di preavviso che è ridot-to a cinque giorni e, in ca-so di urgenza, a tre giorni.Le sedute del Comitatoesecutivo sono valide sesono presenti almeno duedei suoi componenti oltreil Presidente.Ciascun membro ha dirit-to a un voto.Le deliberazioni sono pre-se a maggioranza di voti.In caso di parità prevale ilvoto del Presidente.Alle riunioni del Comita-to esecutivo possono par-tecipare i Sindaci che deb-bono pertanto essere invi-tati ad ogni seduta.

Art. 11Spetta al Comitato esecu-tivo.a) di curare il consegui-

mento dei fini statuta-ri in armonia con le de-liberazione del Consi-glio direttivo;

b) di deliberare le moda-lità per l’applicazionedell’assistenza previstadall’art. 2;

c) di deliberare sui ricorsidegli iscritti o dei loroaventi causa relativa-mente alle prestazioni;

d) di esaminare le propo-ste da sottoporre alConsiglio direttivo;

e) di adempiere a tutte lealtre mansioni che sia-

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tisti e dal Sindacato nazionale fascista dei medici.I sindaci hanno il compito di verificare la contabilitàe la cassa, di esaminare e controllare il conto consun-tivo e di accompagnarlo con una loro relazione che sa-rà sottoposta al Consiglio Direttivo.I sindaci debbono intervenire alle sedute del Consigliodirettivo e possono partecipare a quelle del Comitatoesecutivo.Durano in carica un anno e possono essere confermati.

Art. 17Per l’Amministrazione del patrimonio e delle entratesociali nonché per la formazione del bilancio preven-tivo e del conto consuntivo e degli altri atti e documen-ti di cui all’art. 29 del Regio decreto legge 12 ottobre1933, n. 1399 dovranno osservarsi le norme di cui aldecreto legge medesimo.Le stesse norme valgono anche per le eventuali respon-sabilità del Presidente e delle altre persone contempla-te dagli artt. 43, 44, 45 del predetto decreto legge.

Titolo VDisposizioni generali

Art. 18Contro le deliberazioni adottate dal Comitato Esecu-tivo ai sensi della lettera c) dell’art. 11 gli interessatihanno facoltà di ricorrere alla Confederazione fascistadei professionisti e degli artisti ed in seconda ed ulti-ma istanza al Ministero delle Corporazioni.

Art. 19In caso di scioglimento o revoca del riconoscimentogiuridico della Cassa il liquidatore, nominato dalle au-torità competenti, provvederà alla liquidazione dell’at-tivo ed alla estinzione del passivo.Il patrimonio netto risultante dalla liquidazione saràdevoluto in conformità di quanto dispone l’art. 20 delR. decreto 1° luglio 1926, n. 1130.

Art. 20Per tutto quanto non è previsto nel presente statuto sifa riferimento alle norme di legge, alle direttive del mi-nistero delle Corporazioni, alle deliberazioni e istru-zioni della Confederazione fascista dei professionistie degli artisti ed ai principi del diritto vigente.

ABROGATO IL REGIMECORPORATIVO

DELLO STATUTO

In seguito alla caduta del regime fascista, fu abrogatoil regime corporativo dello Stato (1943) e delle sueemanazioni. Conseguentemente furono ricostituiti gliOrdini professionali e le loro Federazioni; in partico-

ta in E.N.P.A.M. - EnteNazionale di Previdenzaed Assistenza Medici,con il compito di provve-dere all’assistenza ed allaprevidenza dei mediciiscritti agli Albi tenuti dairelativi Ordini professio-nali.Il nuovo Governo vennealtresì delegato ad adotta-re - mediante regolamen-to esecutivo - ogni misuraoccorrente all’applicazio-ne del citato decreto 13settembre 1946 n. 233, ivicomprese norme di regimeper la riscossione dei con-tributi dovuti agli Albi, al-la Federazione, alla Cassadi previdenza (art. 28).In proposito il Regola-mento (adottato con DPR5/04/1950 n. 221) stabi-lì che per la riscossionedei contributi da corri-spondere a norma degliarticoli 4, 14, 21 del de-creto legislativo 13 set-tembre 1946, n. 233 (sitrattava - rispettivamente- dei contributi di iscrizio-ne agli Albi, dei contribu-ti dovuti dagli Ordini pro-vinciali alla loro Federa-zione nazionale, dei con-tributi previdenziali e as-sistenziali dovuti alla com-petente Cassa di previden-za), si dovevano applica-re le norme della legge sul-la riscossione delle impo-ste dirette, osservati la for-ma ed i termini in essa sta-biliti, e con l’“obbligo delnon riscosso per riscosso”a carico dell’esattore.L’esattore avrebbe versa-to direttamente agli Ordi-ni, alle Federazioni e al-l’Ente di previdenza ed as-

lare, nel 1946 furono rico-stituiti gli Ordini delle pro-fessioni sanitarie e relati-ve Federazioni. In tema di previdenza so-ciale degli esercenti le pro-fessioni sanitarie, il decre-to luogotenenziale del Ca-po provvisorio dello Stato(DLTCPS) 13 settembre1946 n. 233 stabiliva (art.21):a) l’obbligo di iscrizione

al rispettivo ente di pre-videnza per tutti gliiscritti agli Albi profes-sionali;

b) l’obbligo del pagamen-to dei contributi previ-denziali dovuti alle ri-spettive Casse;

c) il riconoscimento, incapo ai Consigli nazio-nali ed alle Federazio-ni nazionali degli Or-dini, del potere di de-terminare ed imporreil contributo di iscri-zione.

Tuttavia fra il 1943 ed il1950 - in carenza di un at-to costitutivo del nuovoEnte di previdenza deimedici - la Cassa continuòad essere gestita secondole disposizioni di cui alRegio decreto 14 luglio1937, n. 1484, avendo co-munque adottato la nuo-va denominazione di Cas-sa Nazionale di Assi-stenza dei Medici(CNAM).Nel 1950, in esecuzione diquanto disposto dall’art.21 del decreto 13 settem-bre 1946, la Cassa di As-sistenza del SindacatoNazionale Fascista Me-dici con il DPR27/10/1950 fu trasforma-

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Titolo I. Denuncie dei da-tori di lavoro dell’indu-stria, dell’agricoltura, delcommercio, dei trasportiterrestri e della navigazio-ne internaCosì comincia il primo capitolo delRegio decreto del 1 dicembre 1930n. 1644 sulla “Disciplina delle de-nunzie”. È un libretto venduto a 4,50lire, stampato dalla Casa editrice E.Pietrocola. 122 articoli, l’ultimo peraffermare che la “Disciplina” entre-

rà in vigore il gennaio 1931.

Regio decreto con decor-renza I gennaio 1937. XV-N. 484Titolo I: Contributi obbli-gatoriAll’articolo 2 si legge: Sono eso-nerati dall’obbligo della denun-cia, sempre che non abbiano di-pendenti: 1) i professionisti iscrit-ti agli albi; 2) i venditori ambu-lanti. Sono altresì esonerati i pro-prietari di fabbricati, sempre chenon abbiano i portieri. 80 artico-

li. La pubblicazione edita dall’Istituto poligrafico del-lo Stato fu stampata per la Confederazione fascista de-gli industriali.

Indennità di vacazioneSiamo nel 1965. Questo libretto è undocumento che illustra i costi in Lireper le prestazioni generiche di medi-cina e chirurgia. Ne citiamo alcuni persoddisfare la curiosità dei colleghi.Elettrocardiogamma 2000ECG con prova da sforzo 2800Ossimetria arteriosa (fotoelettrica) 2000Cateterismo in prostatico e ristretto 1600

Uretroscopia 1200Rimozione di calcolo o corpo estraneo dall’uretra 3200Anestesia loco regionale 2000Anestesia epidurale sacrale 4000

sistenza le quote dei con-tributi ad essi spettanti.Con questo primo mafondamentale nucleo dinorme, sul quale si ba-sano tuttora la capacitàimpositiva dell’Enpame le sue funzioni istitu-zionali, il legislatoreaveva dunque precosti-tuito in favore dell’Entegli strumenti giuridicinecessari e sufficientiper riconoscere ad essocompetenza e poteri oc-correnti a gestire la pre-videnza e l’assistenzadella generalità dei me-dici nonché dei loro fa-miliari e superstiti. Diconverso l’Ente - in quan-to soggetto giuridico “pre-disposto” dallo Stato adespletare compiti previ-denziali primariamente ri-servati dallo Stato a sé me-desimo (Cost., art. 38, co.4) - veniva chiamato a far-si corretto interprete deinuovi principi costituzio-nali che in era repubblica-na avrebbero ispirato lepolitiche previdenziali delPaese.

NUOVO STATUTOPER LA FONDAZIONE

PRIVATA

La quarta tappa nell’evo-luzione ordinamentale del-l’Ente è rappresentata dal-la sua trasformazione in“Fondazione privata”.Con decreto del ministerodel Lavoro e della Previ-denza sociale, assunto diconcerto con il ministerodel Tesoro, in data 24 no-vembre 1995 fu approva-to un nuovo Statuto del-

l’Ente, che ne sanciva latrasformazione in Fonda-zione Enpam, per quan-to previsto dal decreto le-gislativo 30 giugno 1994n. 509, attuativo della leg-ge di delega 24 dicembre1993 n. 537, in materia ditrasformazione in personegiuridiche private di Entigestori di forme obbliga-torie di previdenza ed as-sistenza (G.U. n. 289 del12/12/1995). La privatizzazione dell’En-pam avvenne in circostan-ze che hanno interessatonumerosi altri Enti di pre-videnza per liberi profes-sionisti, come atto parti-colare di un più ampio di-segno politico di riformadell’intero welfare stateitaliano, di cui gli Enti pre-videnziali di categoria rap-presentano sicuramenteuna componente fonda-mentale.Il decreto legislativo 30giugno 1994 n. 509 ammi-se sedici Enti (l’Enpam fraquesti) ad optare per laprivatizzazione della loroorganizzazione, mediantetrasformazione in associa-zione o fondazione di di-ritto privato:• Cassa nazionale di pre-

videnza e assistenza av-vocati;

• Cassa di previdenza tradottori commercialisti;

• Cassa nazionale di pre-videnza e assistenzageometri;

• Cassa nazionale di pre-videnza e assistenza in-gegneri e architetti li-beri professionisti;

• Cassa nazionale del no-tariato;

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• Cassa nazionale di previdenza e assistenza ragio-nieri e periti commerciali;

• Ente nazionale di assistenza per gli agenti e i rap-presentanti di commercio (Enasarco);

• Ente nazionale di previdenza e assistenza consulen-ti del lavoro (Enpacl);

• Ente nazionale di previdenza e assistenza me-dici (Enpam);

• Ente nazionale di previdenza e assistenza farmaci-sti (Enpaf);

• Ente nazionale di previdenza e assistenza veterina-ri (Enpav);

• Ente nazionale di previdenza e assistenza per gliimpiegati dell’agricoltura (Enpaia);

• Fondo di previdenza per gli impiegati delle impre-se di spedizione e agenzie marittime;

• Istituto nazionale di previdenza dirigenti aziendeindustriali (Inpdai - privatizzazione successivamen-te revocata);

• Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti ita-liani (Inpgi);

• Opera nazionale assistenza orfani sanitari italiani(Onaosi).

Tutti insieme fondarono un Comitato unitario delleprofessioni che si rivelò subito dopo una grandiosa ma-nifestazione al teatro romano “Caprinica”, una vera epropria macchina di difesa delle professioni, poi con-fluita nell’Adepp. L’approvazione del primo Statuto della FondazioneEnpam registrò peraltro un contenzioso attinente lacomposizione ed i poteri degli organi gestionali dellaFondazione stessa. Terminata la fase giudiziaria dellavicenda, il Consiglio nazionale dell’Enpam deliberò unnuovo testo dello Statuto, approvato dai ministeri vi-gilanti e definitivamente formalizzato con atto notari-le dell’aprile 2000. L’articolato procedimento di trasformazione dell’En-pam da Ente di diritto pubblico in Fondazione priva-ta si perfezionò dunque, in maggior dettaglio, attra-verso le seguenti fasi:• il 24 dicembre 1993 fu emanata la legge n. 537 di

delega al Governo per il riordino e la riorganizza-zione dell’apparato previdenziale degli enti ausilia-ri dello Stato;

• il 30 giugno 1994 fu emanato il decreto legislati-vo n. 509 di privatizzazione di sedici Enti previ-denziali individuati nella tabella allegata allo stes-so decreto;

• tra il 16 ed il 17 dicembre 1994 il Consiglio nazio-nale dell’Enpam deliberò la trasformazione dell’En-

poteri dei nuovi organigestionali individuatidall’atto impugnato.Tra le vicende proces-suali di particolare ri-lievo di quell’anno siregistrava la pronunciadella Corte Costituzio-nale circa la legittimitàdel nuovo assetto ordi-namentale dato agli En-ti previdenziali priva-tizzati dal decreto legi-slativo n. 509/94 (Cor-te Costituzionale, Sen-tenza numero 15, del15 gennaio-27 febbra-io 1999);

• il 21 febbraio 2000 ilministro del Lavoro edella Previdenza socia-le, di concerto con ilministro del Tesoro, delBilancio e della Pro-grammazione, approvòil testo Statutario vi-gente, condizionandol’efficacia del decretodi approvazione alla in-troduzione di talune li-mitate modifiche, poideliberate dal Consiglionazionale nella sedutadel 1° aprile 2000.

ENTE PRIVATIZZATOA VALENZA

PUBBLICISTICA

La privatizzazione dell’En-te ha comportato l’assun-zione di una personalitàgiuridica privata (art.1 delD. Lgs. n. 509/94), con ilconseguente riferimentoalle disposizioni di cui agliarticoli 12 e seguenti delCodice civile. Ma l’attivi-tà istituzionale della Fon-dazione Enpam è rimastasostanzialmente a valenza

te in Fondazione di di-ritto privato, e conte-stualmente decise dimantenere lo Statutoed i Regolamenti pre-videnziali all’epoca vi-genti;

• il 2 ottobre 1995 ilConsiglio nazionaleapprovò il primo nuo-vo Statuto della Fon-dazione;

• il 28 ottobre 1995 ilConsiglio nazionale ap-provò alcune modifichestatutarie richieste daiministeri vigilanti, checondizionavano l’ap-provazione definitivadel primo Statuto del-la Fondazione;

• il 24 dicembre 1995 ilministro del Lavoro edella Previdenza socia-le, di concerto col mi-nistro del Tesoro, emi-se il decreto di appro-vazione dello Statutodella Fondazione;

• il 29 luglio 1999 il Co-mitato direttivo del-l’Ente approvò signifi-cative modifiche nor-mative al testo delloStatuto della Fondazio-ne per adeguare l’ordi-namento statuario allecensure contenute nel-la sentenza assunta dalT.A.R. Lazio (Sent. n.2157 del 15-23 luglio1999), su ricorso pro-mosso dall’Ordine pro-vinciale dei medici chi-rurghi ed odontoiatri diMilano. Il processo erastato promosso percontestare la legittimi-tà dello Statuto dellaFondazione in ordinealla costituzione ed ai

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pubblicistica: come ha pre-cisato in proposito la stes-sa Corte Costituzionale“La privatizzazione de-gli enti pubblici di pre-videnza e assistenza èinserita nel contesto delcomplessivo riordina-mento o della soppres-sione di enti previden-ziali, in corrispondenzaad una direttiva più ge-nerale volta ad elimina-re duplicazioni organiz-zative e funzionali nel-l’ambito della pubblicaamministrazione. Allarazionalizzazione orga-nizzativa ed alle fusionied incorporazioni, chetale direttiva implica, sisottraggono gli enti che,non usufruendo di alcunsostegno finanziariopubblico, intendonomantenere la loro spe-cificità ed autonomia,assumendo la formadell’associazione o del-la fondazione. La priva-tizzazione, prevista dallegislatore delegante, ècaratterizzata da ele-menti sia di continuitàche di innovazione. Lagiurisprudenza costitu-zionale ha già ricono-sciuto che la trasforma-zione lascia immutato ilcarattere pubblicisticodell’attività istituzionaledi previdenza ed assi-stenza, secondo le fina-lità istitutive di ciascunente, così giustificandol’obbligatorietà dell’iscri-zione e della contribu-zione. Si modificano, in-vece, gli strumenti di ge-stione e la qualificazio-ne dell’ente, che si tra-

• né un caso di successione del nuovo ente giuridicoa quello preesistente nella titolarità del patrimonioe dei rapporti giuridici intrattenuti; “gli enti tra-sformati continuano a sussistere come enti sen-za scopo di lucro e assumono la personalità giu-ridica di diritto privato, ai sensi degli articoli 12e seguenti del codice civile e secondo le dispo-sizioni di cui al presente decreto, rimanendo ti-tolari di tutti i rapporti attivi e passivi dei corri-spondenti enti previdenziali e dei rispettivi pa-trimoni. Gli atti di trasformazione e tutte le ope-razioni connesse sono esenti da imposte e tas-se” - art. 1, co. 2, D. Lgs. n. 509/94);

• né una radicale innovazione dell’intima natura deifini istituzionali e del rapporto previdenziale con gliiscritti; “gli enti trasformati continuano a svol-gere le attività previdenziali e assistenziali in at-to riconosciute a favore delle categorie di lavo-ratori e professionisti per le quali sono stati ori-ginariamente istituiti, ferma restando la obbli-gatorietà della iscrizione e della contribuzione[…]” - art. 1, co. 3, D. Lgs. n. 509/94);

sì che in capo alla Fondazione rimangono sostanzial-mente immutati i preesistenti poteri pubblicistici stret-tamente connessi al perseguimento di quei fini ed allagestione del rapporto assicurativo, dovendosi ritenereche “gli enti privatizzati siano, con riguardo allasuddetta attività istituzionale, organi indiretti del-la Pubblica Amministrazione e, in quanto tali, diquesta continuino ad esercitare i poteri, compre-so, anzitutto, quello impositivo in materia di con-tribuzione, sicuramente conservato anche senzaun esplicito riconoscimento del legislatore, in quan-to altrimenti non avrebbe senso la previsione del-l’obbligatoria iscrizione e contribuzione” (C. Cost.,Sent. 18/07/97 n. 248).Si può quindi affermare che la privatizzazione dell’En-te, attuatasi in conformità al D. Lgs. n. 509/94, ha in-ciso esclusivamente “sul lato interno” della sua orga-nizzazione e del suo funzionamento, conseguendo indetto ambito ampia autonomia gestionale, organizza-tiva e contabile (art. 2, D. Lgs. n. 509/94), in una rin-novata prospettiva di rapporti con le Istituzioni pub-bliche di controllo, secondo la quale “lo Stato […] èinteressato alla funzione, ovvero ai compiti finalidegli enti, non agli enti stessi. Questi, come tali,devono sfuggire al potere statale, così come deveesservi sottratta tutta l’attività strumentale” (Sabi-no Cassese).

Ci sembra utile riportare la tabella della pagina seguente:

sforma ed assume lapersonalità di diritto pri-vato.” (Corte Cost., Sent.n. 15 del 5/02/99). In particolare:• rimane l’obbligatorietà

dell’iscrizione previ-denziale (art. 1, co. 3,D. Lgs. n. 509/94);

• rimane l’obbligatorietàdella contribuzioneprevidenziale (art. 1,co. 3, D. Lgs. n.509/94);

• l’Ente ha autonomiagestionale, organizzati-va e contabile, pursempre - però - nei li-miti ed “in relazionealla natura pubblicadell’attività svolta”(art.2, co. 1, D. Lgs. n.509/94);

• l’Ente è soggetto allavigilanza del ministerodel Lavoro, che in talu-ni casi si esercita diconcerto col ministerodel Tesoro;

• l’Ente è soggetto aicontrolli della Corte deiConti (art. 3, co. 5, D.Lgs. n. 509/94);

• l’Ente è obbligato a co-stituire una riserva le-gale preordinata ad as-sicurare la continuitànell’erogazione delleprestazioni (art. 1, co.4, lett. c), D. Lgs. n.509/94), ed a garanti-re l’equilibrio di bilan-cio; tale “stabilità” digestione è da assicura-re per un arco tempo-rale non inferiore a 15anni (art. 3, co. 12, L.n. 335/95).

Il processo di privatizza-zione, inoltre, non ha con-figurato:

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70 ANNI ENPAM

Cronologia fondamentale

Anni Riforme ordinamentali Atto

1937 Viene istituita la Cassa di Assistenza del Sindacato RD 11/07/1937 n. 1484

Nazionale Fascista Medici, corporazione dei medici

1943 Abrogato il regime corporativo dello Stato sociale fascista, RD 11/07/1937 n. 1484

fra il 1943 ed il 1950 la Cassa continuò ad essere gestita secondo

le disposizioni di cui al RD 14 luglio 1937, n. 1484,

ma avendo adottato la nuova denominazione di

Cassa Nazionale di Assistenza dei Medici (CNAM)

1950 Viene istituito l’E.N.P.A.M. - DPR 27/10/1950

Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza Medici,

Ente di diritto pubblico

1958 È approvato il primo Regolamento di previdenza dell’Enpam DM 7/01/1958

1959 È approvato il primo Statuto dell’Enpam DPR 2/09/1959 n. 931

1995 L’Ente diventa Fondazione Enpam DM 24 novembre 1995

2000 Il Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale - di concerto DM 21 febbraio 2000

col Ministro del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione

- approva il vigente testo statutario della Fondazione Enpam

LE TAPPE MILIARI DELLA TUTELA PREVIDENZIALE-ASSISTENZIALE

L’attuale sistema normativo che disciplina il funziona-mento dell’Ente è particolarmente articolato e com-plesso, tanto nella parte che ne disciplina le attivitàistituzionali, quanto in quella che ne regola le attivitàstrumentali (gestione delle risorse umane, investimen-ti, gestione del patrimonio, amministrazione del con-tenzioso, ecc.). Esso non è costituito soltanto da prov-vedimenti adottati dall’Enpam, ma anche da una con-gerie infinita di norme statali nonché da norme di ade-guamento ai principi costituzionali dichiarati nel ma-gistero della Corte Costituzionale.

Tracciamo ora un quadro storico delle principali tappeevolutive del sistema previdenziale-assistenziale dell’En-pam dove si possano individuare talune innovazioni re-golamentari che sono il segno di autentiche svolte poli-tiche. Esse rispondono a talune ben precise istanze del-l’Istituto, che diventano per ciò stesso altrettante “chia-

L’EVOLUZIONE DEL “SISTEMA PREVIDENZA”

Come abbiamo visto accen-nando alla Cassa di Assi-stenza del Sindacato Nazio-nale Fascista Medici, in ori-gine gli scopi istituzionalidell’Ente erano molto circo-scritti: scopo prioritario del-la Cassa era quello di ero-gare assegni assistenzialitemporanei od una tantumagli iscritti ed ai loro fami-liari che si trovassero in par-ticolari stati di bisogno. Dicontro alla limitatezza diquesto scopo fondamenta-le, la legge istitutiva dellaCassa prevedeva la possibi-

vi di lettura” nello studiodel sistema normativo cheregola le attività istituzio-nali del nostro Ente:a. adeguare il regime pre-

videnziale-assistenzia-le dei medici al nuovomodello di welfare sta-te fatto proprio dallanuova Costituzione re-pubblicana;

b. approntare un regimeprevidenziale esteso al-l’intera categoria deimedici;

c. offrire una serie di ser-vizi sussidiari agliiscritti, con lo scopo diaccentuare le connota-zioni proprie di un re-gime categoriale.

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lità che il suo regolamentodi funzionamento stabilisseanche delle prestazioni pre-videnziali. Tuttavia questapossibilità rimase inattuatasino a tutto il 1957, cioè an-cora per molti anni dopo latrasformazione della Cassain Ente di previdenza e diassistenza.Nel tempo intercorso fra lacostituzione dell’Enpam(1950) e l’approvazione delsuo primo Regolamentoprevidenziale (1958), ma-turò comunque una disci-plina che prevedeva l’ero-gazione di “prestazioni as-sistenziali continuative” di-sposte in favore dei medi-ci e dei loro familiari super-stiti, che si trovassero inparticolare stato di bisogno.All’epoca l’“attività assi-stenziale” dell’Enpam mo-vimentava capitali di tuttorispetto. Una situazionecontabile elaborata a fineesercizio 1957 così espone-va entrate ed uscite delFondo assistenza:

Nel confronto coi dati del bilancio consuntivo 2005 siosserva come si è evoluta ormai la gestione dei Fondidi Previdenza Enpam:• abolite le “marche Enpam”, le entrate contributive

sono ormai costituite esclusivamente da contributidiretti versati dagli iscritti, mentre nel 1957 i con-tributi diretti rappresentavano soltanto il 10% del-le entrate contributive dell’Ente;

• nel 1957 l’Ente erogava prestazioni per 319,8 mi-lioni di Lire, nel 2005 l’Enpam ha erogato presta-zioni per 918,1 milioni di Euro, pari a 1.777,6 mi-liardi delle vecchie Lire.

Nel 1958 si ebbe il primo “Regolamento per l’attività sta-tutaria” dell’Ente in era repubblicana: con DM 07/01/1958furono approvate le delibere assunte dal Comitato diret-tivo nelle sedute 19 maggio e 9 dicembre 1957 per disci-plinare l’attività previdenziale ed assistenziale dell’Ente.

Come si comprende age-volmente dai dati della ta-bella sotto riportata, nelperiodo considerato:• le entrate contributive

più cospicue (73%)erano rappresentatedalle “marche Enpam”,che all’epoca venivanoapposte - con poche ec-cezioni - su ogni tipo-logia di certificato me-dico. Questa forma diimposizione contribu-tiva è stata abolita dal-la legge Finanziaria peril 2001 (L. 23/12/2000n. 388);

• i contributi fissi postia carico degli iscrittirappresentavano uncespite assolutamentemodesto (9%), tant’èche gli stessi proventipatrimoniali (18%) -benché d’importo si-gnificativo solo a de-correre dal 1956 - era-no pari a due volte lamassa dei contributifissi.

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ENPAM 70 ANNI

Anni Entrate Uscite

Marche Contributi Redditi Totali Prestazioni

Enpam degli iscritti patrimoniali entrate

1950 279.104 1.808.000 919.404 3.006.508 1.923.800

1951 5.852.503 2.549.265 750.582 9.152.350 3.084.000

1952 14.574.268 2.717.885 767.167 18.059.320 12.384.000

1953 50.083.585 5.558.436 534.841 56.176.862 40.569.000

1954 52.933.900 6.279.891 830.562 60.044.353 53.610.000

1955 66.681.179 6.336.151 1.756.029 74.773.359 75.755.000

1956 62.738.715 7.022.579 21.302.133 91.063.427 254.240.000

1957 60.124.360 6.733.108 51.852.574 118.711.999 329.860.000

Totali 313.267.614 39.005.315 78.713.292 430.988.178 771.425.800

(73%) (9%) (18%) (100%)

Bilancio consuntivo 2005

(valori espressi in Euro)

Entrate Uscite

Contributi Redditi Totali Prestazioni

degli iscritti patrimoniali entrate

1.511.280.049 428.895.304 1.940.175.353 918.145.773

(78%) (22%) (100%)

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Il “Regolamento 1958” richiamava l’obbligo di contribuzione all’Enpam per tuttigli iscritti agli Albi professionali tenuti dagli Ordini dei medici chirurghi, realizzan-do così il progetto ideato in epoca fascista di una previdenza di categoria affidataad un unico Ente istituzionale. Inoltre, il Regolamento distingueva, ormai chiara-mente, fra attività di previdenza ed attività di assistenza e, invertendo le prioritàper esso individuate in epoca fascista, fondava sull’attività previdenziale in favoredegli iscritti la prima ragione fondante della funzione istituzionale dell’Enpam.I trattamenti già riconosciuti in forma di “assegni assistenziali continuativi” conti-nuarono ad essere mantenuti per molti anni ancora, sino ad esaurimento della clas-se dei loro beneficiari. Il lento declino di questa tipologia di trattamento si dimostra confrontando alcunecifre dei bilanci 1958 e 1961:

La tutela approntata dal primo Regolamento del Fondo di Previdenza generale del-l’Enpam fu accolta con entusiastico favore da tutti gli iscritti, come attestano in-dubbiamente i documenti del tempo.Il 9 dicembre 1961 i pensionati consegnarono al prof. Andrea Benagiano,primo Presidente dell’Enpam, una medaglia d’oro di benemerenza, qualericonoscimento per l’opera da lui svolta in campo previdenziale in favoredella classe medica. Di converso, per molti anni gli iscritti ammessi a bene-ficiare degli assegni assistenziali continuativi condussero una lunga batta-glia per fruire invece del trattamento pensionistico, facendone una questio-ne di dignità non già di valore economico della prestazione.Col passare del tempo quel primo regime previdenziale avrebbe denunciato sem-pre più chiaramente i limiti di una tutela solo “minimale” e quindi per sé inadegua-ta a tutelare reali esigenze previdenziali.Tuttavia in quella fase storica non v’era modo, né convenienza, né istanza di scom-binare più di tanto il meccanismo del Fondo di previdenza generale. Si pensò dun-que di risolvere l’antinomia ricorrendo ad un ampliamento della base delle attivitàprofessionali dei medici da assoggettare a tutela previdenziale presso l’Enpam.

APPROVATO NEL 1959 UN NUOVO STATUTO

Un nuovo Statuto, approvato con DPR 2 settembre 1959 n. 931, introdusse la pos-sibilità per l’Ente di gestire “fondi speciali per la previdenza e l’assistenza a fa-vore di particolari categorie di sanitari, previa autorizzazione del Ministerodel lavoro e della previdenza sociale” (art. 4, Statuto 1959). Si trattava del Fon-do costituito con i contributi versati dagli Enti mutualistici gestori dell’assicurazio-ne di malattia, sulla base di accordi e convenzioni in favore dei medici aventi conessi rapporto professionale (art. 23, Statuto 1959). Il nuovo Statuto riconfigurava così l’intera attività istituzionale dell’Ente: a decorre-re dall’entrata in vigore del nuovo ordinamento statutario, l’Enpam avrebbe provve-

duto all’espletamento deipropri compiti istituziona-li di previdenza ed assisten-za in favore degli iscritti edei propri familiari non so-lo mediante i contributi do-vuti ex art. 21 del DLCPS13 settembre 1946 n. 233(che già affluivano al Fon-do di previdenza generale),ma anche attraverso i con-tributi dovuti dagli iscrittial Fondo speciale di nuovaistituzione.Di fatto l’Ente poneva co-sì - accanto ad un genera-lizzato sistema di tutela“assistenziale” o “residua-le”, volto ad assicuraretrattamenti minimi ed uni-formi per classi omogeneedi aventi diritto (qual era- in sostanza - la tutela pre-stata dal “Fondo di previ-denza generale”) - un mo-derno sistema “previden-ziale”, per molti versi ete-rogeneo rispetto al “Fon-do generale”:• il “Fondo speciale” era

preordinato a garantire(solo per talune catego-rie professionali diiscritti, che però rappre-sentavano pur sempreun ampio subinsieme dimedici) prestazioni nonpiù uniformi, ma diffe-renziate in ragione diuna contribuzione com-misurata ai redditi pro-fessionali prodotti da-gli iscritti nell’arco tem-porale di tutta l’attivitàlavorativa da essi svol-ta in regime di conven-zione con le Casse edistituti gestori dell’assi-curazione di malattia(Inam, Enpas, Inadel,Endepdp, ecc.);

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70 ANNI ENPAM

Assistenza Pensioni Fondo Ambulatoriali

continuativa del Fpg Inam

1958 180.900.000 (88%) 8.600.500 (4%) 15.644.597 (8%)

1961 194.746.820 (9%) 1.894.326.700 (89%) 43.494.178 (2%)

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• il nuovo schema di pro-tezione previdenzialesollecitava gli iscritti aconsiderare la garanti-ta corrispondenza trastoria contributiva in-dividuale e misura deltrattamento spettanteal momento del pen-sionamento come fat-tore di “equità” delrapporto previdenzia-le, mentre la vantag-giosità del rapporto“contributi/ prestazio-ni” ed i benefici assi-curati coi trattamentidi invalidità ed in fa-vore ai superstiti ser-vivano a conferire alsistema gli irrinuncia-bili connotati dello sche-ma previdenziale gesti-to da un ente pubblico;

• l’iscrizione al “Fondospeciale” sarebbe stataanch’essa pur sempreobbligatoria e non fa-coltativa, ma le soprad-dette valutazioni di“equità” e di “soggetti-va convenienza” che ilnuovo schema di pro-tezione previdenzialesollecitava, servivano amotivare diversamentele ragioni per prestarviun’adesione convinta:esse stavano non piùsoltanto nell’obbligo diserietà che deve assiste-re l’assunzione ed il ri-spetto di un “patto in-tergenerazionale”, ma“anche” - e soggettiva-mente ragionando, “so-prattutto” - in una sor-ta di “convenienza si-nallagmatica” tra impe-gni presenti e futureprestazioni.

PRIMI ACCORDICON LE EX CASSE

MUTUE

Datano la fine degli anni’50 / gli inizi degli anni’60 i primi accordi con leex Casse mutue sanitarie(Inam, Enpas, Inadel, En-pdedp, ecc.) per il versa-mento all’Enpam dei con-tributi in favore dei medi-ci aventi rapporto profes-sionale con gli istituti al-l’epoca gestori dell’assi-curazione sociale di ma-lattia. Gli accordi trova-vano fondamento nel nuo-vo Statuto del 1959, mail regolamento che disci-plinava il rapporto previ-denziale riferito a dettacontribuzione ebbe ap-provazione solo col DM24/06/1968 (delibere delC.D. in data 27 maggio1967 e del 20 aprile1968), sia pure con de-correnza retroattiva al 1°gennaio 1961. In base al nuovo “Regola-mento del Fondo di previ-denza a favore dei mediciaventi rapporto professio-nale con gli istituti gesto-ri dell’assicurazione socia-le di malattia”: 1. l’Enpam istituiva “un

conto personale uni-co per ciascun medi-co avente rapportoprofessionale conistituti gestori del-l’assicurazione so-ciale di malattia”, sulquale venivano accre-ditati: a) tutti i contri-buti versati per il me-dico intestatario delconto medesimo dagliistituti datoriali, de-

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tratta una aliquota pari al 25% dei contributi stes-si, destinata alla costituzione del fondo di riservatecnica della gestione; b) i contributi volontarieventualmente versati dall’iscritto; c) i proventipatrimoniali conseguiti dall’Enpam con l’investi-mento dei fondi, ivi comprese le eventuali plusva-lenze contabilizzate in bilancio al netto delle spe-se di amministrazione. L’aliquota del 25% dei contributi destinata al fon-do di riserva tecnica della gestione era suscettibi-le di modifiche in base alle risultanze della gestio-ne medesima, da accertare a mezzo di appositobilancio tecnico, da compilare alla fine di ognitriennio:

2. dopo il raggiungimento del 65° anno di età, o an-che prima - in caso di cessazione del rapporto pro-fessionale con gli istituti gestori dell’assicurazio-ne sociale di malattia - il medico intestatario delconto personale poteva conseguire in qualsiasi mo-mento, su domanda, la liquidazione dell’intero im-porto del conto stesso o di parte di esso. L’inden-nità era convertibile, in tutto o in parte, in pensio-ne ordinaria reversibile ai superstiti, in base a co-efficienti di conversione riportati in apposita ta-bella allegata al regolamento;

3. al medico divenuto inabile in modo assoluto e per-manente all’esercizio dell’attività professionaleprima del compimento del 65° anno di età spet-tava, cessando dal rapporto di collaborazione contutti gli enti gestori dell’assicurazione di malat-tia, la liquidazione dell’importo del conto perso-nale, incrementato di una maggiorazione pari a 2volte l’importo stesso. In ogni caso detta maggio-razione non poteva essere inferiore a L. 200.000né superiore a L. 500.000. Ove il conto persona-le fosse d’importo almeno pari a lire un milionee risultasse acceso da almeno tre anni al momen-to della presentazione della domanda di pensio-ne per invalidità, il medico invalido poteva con-seguire, in luogo della liquidazione in capitale,una pensione annua reversibile ai superstiti, com-posta delle seguenti quote:• il 30% delle prime L. 1 milione dell’importo delconto personale; • il 20% delle successive L. 1 milione dell’impor-to del conto personale; • il 10% dell’eccedenza;

4. al nucleo familiare superstite del medico decedutoprima del compimento del 65° anno di età il Fon-do assicurava la liquidazione del “conto personale”dell’iscritto per le seguenti quote:

nerale della previdenza so-ciale, che dopo la secondaguerra mondiale aveva as-sistito ad una sorta di eso-do forzoso di tutti i regimiprevidenziali europei dalsistema “a capitalizzazio-ne” verso quello “a ripar-tizione”; un’esperienza daconsiderare ante litteram,in rapporto al tanto parla-re dei nostri giorni circa isistemi più opportuni digestione dei Fondi previ-denziali.Dal dato normativo appa-re inoltre chiaro che il cal-colo del trattamento pre-videnziale spettante agliiscritti era effettuato se-condo il “metodo contri-butivo”.L’opzione per lo schema“a capitalizzazione” in or-dine alla gestione del nuo-vo “Fondo” aveva postu-lato anche la precostituzio-ne di norme statutarie checonsentissero lo sviluppodi un ampio programma diinvestimenti, che l’Ente inseguito condusse per cir-ca un trentennio eminen-temente sul mercato im-mobiliare: scottava anco-ra nella memoria dei suoiamministratori il crollo deisistemi previdenziali “a ca-pitalizzazione” che primadella seconda guerra mon-diale avevano investito intitoli mobiliari le risorse fi-nanziarie accumulate.

Al coniuge superstite, aifigli di età inferiore ai 21anni, ed ai figli di qua-lunque età se inabili aqualsiasi lavoro proficuoal momento del decessodel medico, il regola-mento riservava, oveconsentito, la scelta deltrattamento di pensioneal posto della liquidazio-ne in capitale, pensioneche in tal caso (pensio-ne indiretta) era fattapari al trattamento chesarebbe stato ricono-sciuto al medico iscrit-to, ove fosse divenutoinvalido in modo asso-luto e permanente almomento del decesso.In mancanza delle pre-dette categorie di super-stiti, la liquidazione incapitale competeva, nel-la ridotta misura del50%, al padre del me-dico o, in caso di man-canza di quest’ultimo,alla madre del medico,in ogni caso senza op-zione per la conversio-ne in pensione;

5. le pensioni di reversi-bilità erano riconosciu-te per le quote più so-pra indicate.

Si trattava, secondo ognievidenza, di un Fondostrutturato e gestito secon-do uno schema “a capita-lizzazione”, un’autentica“rarità” nel panorama ge-

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70 ANNI ENPAM

Aliquote della pensione a superstiti

50% In caso vi fosse 1 familiare superstite

75% In caso vi fossero 2 familiari superstiti

100% In caso vi fossero 3 o più familiari superstiti

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INVESTIRE I FONDIANCHE IN IMMOBILI

Altra innovazione di par-ticolare rilevanza nelloStatuto del 1959 era con-tenuta nelle disposizioniche consentivano all’Entedi investire i fondi dispo-nibili, oltre che - beninte-so - in titoli mobiliari edin depositi fruttiferi di si-cura garanzia, anche inoperazioni immobiliari va-rie (acquisto di “immobi-li urbani e rustici, anchesotto forma di pacchettiazionari rappresentativi diessi”, concessioni di mu-tui edilizi garantiti da ipo-teche, ecc.). Di contro a tutte questeevidenze circa lo schemadi finanziamento adottatoper il Fondo speciale, sul-la stampa dell’epoca si as-siste ad una vigorosa po-lemica che contrappone ildirettore generale del tem-po, il prof. Giovanni DeLuca, ad un non meglioidentificato articolista cheevidentemente criticava lescelte fatte dall’Ente per lacostituzione di un Fondopensionistico “a capitaliz-zazione”. La tesi del diret-tore era che si trattava in-vece, pur sempre, di unFondo gestito “a ripartizio-ne”, più precisamente diun sistema “a ripartizioneattenuata”: non “è da ri-tenere, come fa l’artico-lista, che un Ente cheeroga pensioni commi-surate all’anzianità con-tributiva sia da conside-rare automaticamenteretto a regime di capita-lizzazione. Le pensioni

possono essere commi-surate alla anzianitàcontributiva anche neiregimi a ripartizione!L’adozione dei regimi aripartizione è dovutaproprio al timore di do-ver pagare i contributiin denaro buono e otte-nere pensioni in mone-ta svalutata: e di ciò san-no qualcosa i vecchipensionati dell’Inps edegli Istituti di previden-za del ministero del Te-soro le cui gestioni so-no state fino a qualchetempo fa a capitalizza-zione e le cui riserve sisono polverizzate con lasvalutazione monetariadell’ultimo dopoguerra.Ma, a chiarimento deimotivi che indussero iConsigli nazionali adadottare il vigente siste-ma per l’Enpam, ripor-tiamo un passo dellaRelazione della Com-missione per la revisio-ne del Regolamento,presieduta dal prof. Be-nagiano […]”. Senonché l’opinione che sitrattasse invece di un Fon-do finanziato “a capitaliz-zazione” è confermata va-lutando a contrariis qualefu il senso della riforma re-golamentare del Fondo at-tuata nel 1976.Il Fondo nel frattempo siera tripartito: nel 1972, macon decorrenza retroagen-te al 1° gennaio 1971, il“Fondo di previdenza a fa-vore dei medici aventi rap-porto professionale con gliistituti gestori dell’assicu-razione sociale di malattia”era stato suddiviso in tre

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rare i livelli delle presta-zioni erogate. Nel 1964 l’Inpgi, l’Istitu-to nazionale di previden-za dei giornalisti, ottennel’approvazione di una de-libera in base alla quale lapensione di vecchiaia spet-tante all’iscritto con 30 an-ni di contribuzione eracommisurata all’80% del-la retribuzione media de-gli ultimi 60 mesi di atti-vità, ovvero degli ultimi120 mesi, se questo para-metro fosse risultato a luipiù favorevole. Con legge 21 luglio 1965n. 903, il Parlamento con-ferì una delega al Governoper riformare l’assicurazio-ne per Invalidità, Vecchia-ia e Superstiti (IVS-Inps)nel senso - fra l’altro - di“migliorare gradualmen-te l’attuale rapporto trasalari, anzianità di lavo-ro e livelli di pensione eattuare il conseguenteequilibrio contributivo,in modo da assicurare,al compimento di 40 an-ni di attività lavorativa edi contribuzione unapensione collegata all’80per cento della retribu-zione media dell’ultimotriennio”. Dopo alcuniprovvedimenti attuativi, ri-sultati poi di applicazionesolo temporanea, la mate-ria fu così disciplinata de-finitivamente con la legge30 aprile 1969 n. 153:a) prestazioni commisu-

rate al 74% di una me-dia retributiva da cal-colarsi prendendo inconsiderazione i com-pensi degli ultimi 5 an-ni di attività (rectius:

distinti “Fondi speciali”:• il “Fondo di previdenza

a favore dei medici ope-ranti negli ambulatorigestiti direttamente da-gli istituti” (cd. “Fondoambulatoriali”);

• il “Fondo di previden-za a favore dei medicigenerici operanti neipropri studi professio-nali” (cd. “Fondo me-dici generici”);

• il “Fondo di previden-za a favore dei medicispecialisti operanti neipropri studi professio-nali” (cd. “Fondo spe-cialisti esterni”).

Con i regolamenti del1976 (DM 15/10/1976 diapprovazione delle delibe-re del C.D. 26/06/1976 e17/07/1976) si realizzavaun vero e proprio “cambiodi rotta” nelle opzioni fon-damentali in precedenzaadottate dall’Ente in ordi-ne ai criteri di gestione dei“Fondi speciali”.

ANNI ’60: UNA STAGIONE

DI AMPIE REVISIONI

Per descrivere convenien-temente il senso di quelleinnovazioni occorre accen-nare al clima culturale im-perante a quel tempo nel-la cerchia degli enti previ-denziali, degli ambientiche attorno ad essi gravi-tavano e fra le masse degliassistiti. Verso la metà de-gli anni ’60 cominciò acambiare il vento. Ebbe inizio una stagionedi ampie e diffuse revisio-ni dei sistemi previdenzia-li, tutte orientate a miglio-

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260 settimane), per lepensioni decorrenti dal1° gennaio 1969;

b) prestazioni commisu-rate all’80% di una me-dia retributiva da cal-colarsi prendendo inconsiderazione i com-pensi degli ultimi 10anni di attività (rectius:520 settimane), per lepensioni decorrenti dal1° gennaio 1976.

In ordine al calcolo dellaretribuzione media la leg-ge stabiliva l’obbligo di farriferimento ai 3 migliorianni di contribuzione rica-denti nei periodi da consi-derare (rispettivamente, gliultimi 5 o gli ultimi 10 an-ni di attività).

INPS E INPGI ADOTTANOIL METODO

RETRIBUTIVO

In luogo dell’abbandonato“metodo contributivo”,Inps ed Inpgi avevano dun-que adottato il “metodo re-tributivo” per il calcolo del-le pensioni, più vantaggio-so per i pensionati in quan-to funzionalmente preor-dinato ad assicurare trat-tamenti d’importo abba-stanza prossimo ai livellimedi delle retribuzioni daessi percepite nell’ultimoperiodo di attività. L’adozione del “metodo re-tributivo” riduceva signi-ficativamente il disagio av-vertito dal pensionatoquando in precedenza, nelpassaggio dallo stipendioalla pensione, assisteva alcrollo improvviso delle sueentrate mensili. Il nuovo

ti degli investimenti realizzati, che, a decorrere dal-l’entrata in vigore del regolamento 1976, sono statistornati dai “conti personali” degli iscritti alla riservatecnica generale dei singoli Fondi.Secondo alcuni validi schemi di valutazione la porta-ta di quella decisione, innovando ex abrupto e così ra-dicalmente il sistema di contabilizzazione dei flussi fi-nanziari, assume rilevanza tale da costituire, da solo,l’unico elemento veramente indispensabile a provareoggettivamente che nel 1976 intervenne una decisio-ne di transitare dal “sistema a capitalizzazione” al “si-stema a ripartizione”, come pure l’opzione per il si-stema di calcolo retributivo della pensione: “il calco-lo della pensione con metodo contributivo è so-stanzialmente identico sia in un sistema a ripar-tizione che in uno a capitalizzazione. Ma nel pri-mo il capitale è da considerarsi fittizio, è una re-altà solo contabile, mentre nel sistema a capita-lizzazione il capitale esiste veramente, perché ac-cumulato” (A. Marano).

FONDI SPECIALI: UNA VERA CONQUISTA

L’istituzione dei “Fondi speciali” di previdenza avevaconfigurato indubbiamente una conquista per l’interosistema previdenziale dell’Enpam che (almeno se con-siderato nella sua globalità) finalmente si evolveva dasistema di protezione “residuale” a sistema propriamen-te “previdenziale”, ma erano comunque gravi e nume-rose le anomalie di una situazione che - sia pur controogni proposito degli amministratori dell’Ente - ponevain posizione ancillare proprio il “Fondo di previdenzagenerale”, quello che storicamente ne aveva giustifica-to la costituzione come gestore di uno schema di pro-tezione generalizzato:• la funzione sociale assolta dai “Fondi speciali” era

effettivamente rispondente ai requisiti di un moder-no sistema di previdenza, bensì commisurato al pa-rametro costituzionale dell’art. 38 - secondo cui “ilavoratori hanno diritto a che siano prevedutied assicurati mezzi adeguati alle loro esigenzedi vita in caso di infortunio, malattia, invaliditàe vecchiaia” -, ma esso era un sistema pur semprelimitato solo ad alcune classi di iscritti, quelli a rap-porto di lavoro con le Casse mutue di malattia;

• la tutela del “Fondo di previdenza generale” era in-vece estesa a tutti i medici, ma la limitatezza dellaprotezione previdenziale-assistenziale da esso assi-curata non garantiva più la funzione sociale del Fon-do stesso; in ogni caso si trattava di uno schema col

sistema di calcolo dellepensioni era anche mag-giormente rispondente aldettato costituzionale chevuole i sistemi di tutela so-ciale preordinati a presta-re ai lavoratori mezzi ade-guati alle loro esigenze divita in caso di infortunio,malattia, invalidità, vec-chiaia ed in ogni caso suf-ficienti ad assicurare ad es-si stessi ed alle loro fami-glie un’esistenza libera edignitosa. In quel contesto maturòanche la decisione dell’En-te di abbandonare il “me-todo contributivo” nel cal-colo delle prestazioni do-vute dai Fondi speciali, cheper il futuro sarebbero sta-te calcolate - quindi - se-condo un metodo moltosimile a quello dell’Inps.La decisione di adottare ilnuovo metodo di calcolodelle prestazioni erogatedai Fondi speciali noncomportava di necessità lascelta di transitare anchead un diverso “schema difinanziamento” del Fondo. Ma in quell’occasione agliamministratori dell’Enpamapparve più opportuno an-che decidere di transitare- in combinazione - ad unsistema di finanziamento“a ripartizione”. Per provare il fatto checon i regolamenti 1976 siè transitati inequivocabil-mente da un “sistema acapitalizzazione” all’op-posto “sistema a riparti-zione”, risulta decisivoconsiderare il mutato si-stema di registrazionecontabile degli introiticontributivi e dei proven-

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tempo disallineatosi dal parametro costituzionalepiù sopra indicato;

• le movimentazioni di entrate ed uscite finanziariericonducibili alla gestione dei “Fondi speciali” era-no incomparabilmente superiori a quelle del “Fon-do generale”: di per sé un mero dato contabile, mache evidenziava chiaramente lo sbilanciamento del-le due tutele.

Questa situazione non era imputabile agli amministra-tori dell’Ente ma ad una diffidenza verso le assicura-zioni sociali all’epoca ampiamente diffusa in tutti i li-beri professionisti italiani, non solo nei medici. Solo aciò era riconducibile la mancata evoluzione del “Fon-do di previdenza generale”; e non era per casualità chei “Fondi speciali” di Previdenza Enpam fossero statiistituiti per i medici aventi rapporto professionale congli istituti gestori dell’assicurazione sociale di malat-tia: essi esercitavano la loro professione nell’ambito diun rapporto di lavoro all’epoca definito “parasubordi-nato”, risultando per ciò stesso più pronti ad accetta-re e condividere le logiche di un moderno schema diassicurazione sociale.L’evidenziata anomalia risultava aggravata dal fattoche proprio nel 1961, ossia nello stesso anno in cui siprogrammava e si avviava un piano di ampio sviluppoper i “Fondi speciali”, con un nuovo regolamento (DM24/07/1961) l’Ente, sulla base delle risultanze del trien-nale bilancio tecnico, era stato costretto a rivedere ge-neralmente in peius lo schema di protezione assicura-bile dal “Fondo di previdenza generale”.Con i successivi provvedimenti di modifica regolamen-tare si cercò a più riprese di rettificare questo tipo disituazione, ma sino al 1990 - anno in cui si pervenneinfine ad una radicale revisione dello schema previden-ziale del “Fondo di Previdenza Generale” (con DM 22giugno 1990 e DM 23 ottobre 1990) - la gestione delFondo si è sempre dovuta barcamenare, al meglio pos-sibile, fra esigenze - da un lato - di adeguatezza ed equi-tà sostanziale della tutela previdenziale e - dall’altro -di contrapposte necessità di bilancio.

rio, variabile per fasce dietà dell’iscritto.Conseguentemente cam-biava anche il regime del-le prestazioni spettanti:• in relazione ai contri-

buti minimi obbligato-ri il Fondo continuavaa riconoscere importidi pensione in misurafissa (Quota “A” dipensione);

• in relazione, invece, aicontributi proporziona-li ed ai contributi ver-sati volontariamente, ilFondo riconosceva untrattamento ordinariodi pensione (Quota“B”) pari, per ogni an-no di contribuzione ef-fettiva o volontaria,all’1,75% dei redditiprofessionali corrispon-denti ai detti contribu-ti. Nella formula di cal-colo non si teneva con-to dei redditi conven-zionalmente riferiti al-la contribuzione mini-ma obbligatoria, che,per quanto si è detto,dava luogo alla Quota“A” di pensione.

Per il resto l’algoritmo dicalcolo del trattamento perQuota “B” di pensione eramolto simile a quello deli-neato dal Regolamento1983 per i medici di me-dicina generale:

NUOVO REGOLAMENTO DELFONDO GENERALE

Per la necessità di porre fi-ne a severe critiche sulla ri-conoscibilità al Fondo diprevidenza generale di unasua reale funzione di tute-la previdenziale (il Fondosi basava ancora su contri-buti minimi d’importo fis-so, così da non poter garan-tire - corrispondentemente- prestazioni adeguate ai pa-rametri costituzionali), conDM 22/06/1990 e DM23/10/1990 fu approvatoun nuovo regolamento peril Fondo di previdenza ge-nerale, che innovava radi-calmente la fisionomia re-golamentare del Fondo. Cambiava il sistema dicontribuzione al Fondo: ilcontributo obbligatorioannuo, dovuto da ciascuniscritto, era commisuratoai redditi libero-professio-nali denunciati dall’iscrit-to ai fini fiscali in misuracorrispondente: • al 12,50% fino ad un

determinato plafondreddituale;

• all’1% sul redditoeventualmente ecce-dente detto limite.

In ogni caso gli iscritti era-no tenuti a versare un con-tributo minimo obbligato-

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70 ANNI ENPAM

Contributi x 100 Istat Anni di Retribuzione media annua

Aliquota contributiva contribuzione rivalutata dell’intero rapporto

Retribuzione media annua Anni di Aliquota Pensione annua

rivalutata dell’intero rapporto contribuzione di pensione

=

=

Retribuzione assoggettataa contribuzione eccedente il redditoriferibile alla contribuzione minima

{ x

x x

:

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Su quell’impianto regola-mentare del 1990 - mutatismutandis - poggia sostan-zialmente anche il vigenteRegolamento del “Fondo diprevidenza generale”.

FONDO DI PREVIDENZA

GENERALE:FUNZIONA E VA

AVANTI BENE

In conseguenza delle so-pravvenute modifiche re-golamentari (ma anche ditanti altri eventi che quinon si possono enumerare)il “Fondo di previdenza ge-nerale” fa ora registrare, nelconfronto con gli altri Fon-di gestiti dall’Enpam, unaperformance decisivamen-te più favorevole.Si dipanava attraverso que-ste vicende il progetto del-l’Enpam di sviluppare unsistema di solidarietà di ca-tegoria comunque neces-sariamente tenuto a con-frontarsi con i nuovi det-tami della Costituzione re-pubblicana, la cui attuazio-ne era, a sua volta, un pro-cesso in continuo divenire.Di questo processo di co-stante riallineamento delsistema previdenziale del-l’Enpam all’evoluzione deldiritto previdenziale nel-l’ordinamento generale co-stituiscono testimonianzale numerose e significati-ve novità normative chehanno segnato l’evoluzio-ne del diritto previdenzia-le particolarmente fra laseconda metà degli anni’80 e per tutto il periododegli anni ’90.Sia per l’esigenza di ottem-

basso al trattamento minimo di pensione erogato dalFondo pensioni lavoratori dipendenti gestito dall’Inps(L. 29 dicembre 1988, n. 544, di Elevazione dei livel-li dei trattamenti sociali e miglioramenti delle pensio-ni, e ss. leggi di modifica ed integrazione dell’istituto);

• l’Ente riconosce la maggiorazione di pensione do-vuta agli ex combattenti ed ai loro superstiti aventidiritto a pensione, per quanto disposto dall’art. 6della L. 15/04/1985 n. 140 e dall’art. 6 della L.29/12/1988, n. 544;

• dal 1° luglio 1989, in base alla legge 29 dicembre1988, n. 544, titolata “Elevazione dei livelli dei trat-tamenti sociali e miglioramenti delle pensioni”, l’En-pam adegua le pensioni d’importo più basso al trat-tamento minimo erogato dal Fondo pensioni lavo-ratori dipendenti gestito dall’Inps;

• l’Ente ha dato attuazione alla legge 5 marzo 1990 n.45, recante norme per la ricongiunzione dei periodiassicurativi ai fini previdenziali per i liberi professio-nisti, che consente di ricongiungere presso un’unicagestione previdenziale i periodi di contribuzione co-stituitisi, nel corso dell’intero arco di tempo lavora-tivo, in varie gestioni previdenziali, ai fini del dirittoe della misura di un’unica pensione presso l’Ente de-stinatario delle posizioni contributive ricongiunte;

• a decorrere dal 1° gennaio 1991 la Fondazione En-pam corrisponde alle proprie iscritte delle provvi-denze di natura economica in caso di maternità, ado-zione od aborto, secondo le disposizioni dettate inmateria dalla legge 11 dicembre 1990, n. 379, tito-lata Indennità di maternità per le libere professio-niste, prima, ed ora da un corpo di norme (CapoXII) del D. Lgs. 26 marzo 2001, n. 151 - Testo Uni-co delle disposizioni legislative in materia di tutelae sostegno della maternità e della paternità, a nor-ma dell’articolo 15 della legge 8 marzo 2000, n. 53;

• in una fase storica di generale contenimento delleaspettative previdenziali l’Ente ha dato applicazio-ne alla legge 8 agosto 1995, n. 335 di Riforma delsistema pensionistico obbligatorio e complementa-re, recependo nel proprio ordinamento più restrit-tivi criteri di accesso al pensionamento in conformi-tà ai criteri consentiti dalla citata legge n. 335/1995;

• con sentenza del 12 maggio 1999 n. 180 la Corte Co-stituzionale dichiarò l’illegittimità costituzionale del-la normativa che disciplina il diritto a pensione dei su-perstiti, nella parte in cui non include tra i soggettiaventi diritto alla pensione di reversibilità anche i mi-nori dei quali risulti provata la vivenza a carico deglinonni. Il principio - benché formalmente affermatosolo con riferimento ad una normativa dell’Inps - si è

perare a dettami di leggeche per analoga necessitàdi conformare la normati-va regolamentare dell’En-te a talune decisioni dellaCorte Costituzionale (laquale in quegli anni haesercitato una straordina-ria attività di ricognizionein senso espansivo dei di-ritti previdenziali), nell’or-dinamento dell’Enpam:• è stato riconosciuto il di-

ritto a pensione del co-niuge superstite del me-dico in ipotesi che il ma-trimonio fosse stato con-tratto dopo il pensiona-mento, a prescinderedalla durata del matri-monio stesso o che dalmatrimonio fosse nataprole (Corte Cost. Sent.n. 110 del 2/04/1999;n. 1 del 22/01/1992; n.399 del 31/10/1991; n.189 del 02/05/1991; n.123 del 16/03/1990; n.15 del 15/02/1980; n. 2del 23/01/1980; n. 273del 29/12/1976; n. 3 del16/01/1975);

• è stato riconosciuto, al-le condizioni di legge, ildiritto a pensione di re-versibilità dell’ex coniu-ge divorziato o separa-to, da solo o in concor-renza con il coniuge su-perstite o con altri exconiugi (L. 6 marzo1987, n. 74 - Nuovenorme sulla disciplinadei casi di scioglimentodi matrimonio);

• è stata data applicazio-ne alla legge che ha im-posto alla Casse di pre-videnza per i liberi pro-fessionisti di adeguare lepensioni d’importo più

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imposto agevolmente in tutti gli altri regimi pensio-nistici obbligatori, ivi compreso quello dell’Enpam;

• in base ad alcune disposizioni della Legge Finan-ziaria per il 2001, a decorrere dall’anno 2001, l’En-pam riconosce a favore dei pensionati che fruisco-no di un trattamento complessivamente non supe-riore al trattamento minimo annuo del FPLD-Inps,un importo aggiuntivo di pensione pari (nel massi-mo) ad euro 154,94 annuali;

• la legge 3 agosto 2004 n. 206 ha stabilito alcuneagevolazioni e benefici assistenziali, previdenzialie fiscali in favore di tutti gli italiani vittime degli at-ti terroristici e delle stragi di tale matrice, compiu-ti sul territorio nazionale o extranazionale, nonchéin favore dei loro familiari superstiti;

• l’Ente dovrà dare applicazione alla D. Lgs. 2 feb-braio 2006, n. 42, recante Disposizioni in materiadi totalizzazione dei periodi assicurativi. A diffe-renza dell’istituto della “ricongiunzione”, con il qua-le tuttavia condivide la finalità, la “totalizzazione”mira a favorire il diritto al conseguimento di un’uni-ca pensione mediante un diverso meccanismo di va-lutazione dei periodi assicurativi non coincidentivantati dal lavoratore presso diverse gestioni pre-videnziali, ossia consentendo un sistema di cumu-lo delle quote di pensione liquidate, pro-rata, dal-le singole gestioni previdenziali interessate;

• l’Ente si accinge ad istituire forme di previdenzacomplementare, in attuazione di una potestà con-ferita dal D. Lgs. 23 agosto 2004, n. 243, recanteNorme in materia pensionistica e deleghe al Go-verno nel settore della previdenza pubblica, per ilsostegno alla previdenza complementare e all’oc-cupazione stabile e per il riordino degli enti di pre-videnza ed assistenza obbligatoria.

rata come attività di previ-denza e di assistenza da unnuovo Statuto, approvatocon DPR 2 settembre 1958n. 931. Nel 1963, col pro-posito di ampliare anche iservizi “assistenziali” offer-ti alla generalità degli iscrit-ti, l’Ente provvide ad isti-tuire e regolamentare unFondo per l’“assistenza incaso di ricovero ospedalie-ro degli iscritti e dei loro fa-miliari” per parto, cure me-diche, interventi chirurgicied accertamenti diagnosti-ci che non si potessero pra-ticare al domicilio del ma-lato od in ambulatorio.L’introduzione dell’istitu-to fu preceduta da ampiodibattito. Infatti molti ri-tenevano allora che“un’assicurazione malat-tia a favore dei medici[fosse] del tutto superfluain quanto, nel fatto, essigià sono coperti controtale rischio dal vivo sen-so di collegialità che ispi-ra i medici nei rapportifra di loro, per cui il me-dico infermo può conta-re sull’assistenza gratui-ta da parte dei propri col-

LE RISERVE TECNICHEDEI FONDI ENPAM

Sarebbe utile, ora, consi-derare come si sono incre-mentate le “riserve tecni-che” dei Fondi di previ-denza gestiti dall’Enpam(figura in basso): 1. quelle costituite tra il

1950 ed il 1996 (cioèin un arco temporale di46 anni) erano pari a3,110 miliardi di euro;

2. nei 10 anni successivi,ossia al termine del2006, sono diventate di7,224 miliardi di euro,facendo registrare - giàsoltanto in quest’ulti-mo periodo gestionale- un incremento del56,94 %.

ASSISTENZA IN CASO DI RICOVERO

DEGLI ISCRITTI E DEILORO FAMILIARI

Per quanto si è già detto, adecorrere dal 1° gennaio1958 l’attività dell’Ente -originariamente concepitacome attività assistenziale- fu partitamente riconfigu-

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70 ANNI ENPAM

Incremento delle riserve tecniche del periodo 1997-2006

{{

19963,110 mld €

20067,224 mld €

= 56,94 %in 10 anni

= 43,06 %in 46 anni

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leghi: l’istituzione di unsistema assicurativo po-trebbe essere inteso co-me una constatazionedella scarsa efficienza diquesta solidarietà.Mi pare però che controtale tesi si debba osser-vare che l’infermità dàluogo a delle conse-guenze economiche siadirette (rette di degenzaospedaliera, compensiper prestazioni extraprofessionali, ecc.) cheindirette (sospensionedell’attività professiona-le e, quindi, cessazionedel reddito) contro lequali il medico non è af-fatto tutelato dall’aiutodei colleghi.”.Sono le parole pronuncia-te dall’allora presidentedell’Enpam, prof. AndreaBenagiano, nel 1961 al ter-mine di un dibattito che sisarebbe concluso solo di lìa due anni.Con delibera del C.D. del17 novembre 1962, appro-vata con DM 29/03/1963,fu dunque istituita questanuova forma di solidarie-tà fra gli iscritti.In base all’impianto nor-mativo del nuovo istituto:• erano tenuti ad iscrizio-

ne e contribuzione ob-bligatorie al “Fondo as-sicurazione malattia”tutti i medici iscritti al“Fondo di previdenzagenerale” e tutti i me-dici pensionati dall’En-te, con esclusione - masolo su domanda - de-gli iscritti e pensionatiche dimostrassero difruire di altro tratta-mento assicurativo ob-

curazione gli interventi per talune malattie, per lepatologie dolosamente procurate, per quelle causa-te da abuso di alcolici e sostanze stupefacenti, inogni caso quando l’evento fosse protetto da altra as-sicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul la-voro e le malattie professionali (delibera del C.D.del 17 novembre 1962, approvata con DM29/03/1963).

Con DM 5/02/1973, di approvazione di delibera as-sunta dal C.D. nella riunione del 13/11/1971, venne-ro meglio delimitate le condizioni che autorizzavanol’intervento assistenziale dell’Ente.L’assicurazione di malattia era organizzata come fon-do a gestione autonoma, ma questo non impediva diconsiderarla attività accedente a quella del “Fondo diprevidenza generale”, perché:• si dirigeva potenzialmente all’intera classe degli iscrit-

ti del “Fondo di previdenza generale”, contribuentie pensionati;

• l’iscrizione e la contribuzione, obbligatorie all’assi-curazione di malattia, implicavano l’esercizio deglistessi poteri impositivi che venivano in gioco perl’iscrizione al “Fondo generale”.

L’esperienza del “Fondo assicurazione di malattia” cessò- per ovvi motivi - con i provvedimenti di legge che de-terminarono l’estinzione delle casse mutue di malattia el’istituzione del Servizio sanitario nazionale, che a queltempo garantiva tutela sanitaria universale e globale.La gestione liquidatoria del Fondo, iniziata con un prov-vedimento del Capo dello Stato che lo indicava fra iservizi di assistenza sanitaria prestati da Enti di previ-denza sociale per liberi professionisti che andavano sop-pressi in concomitanza con l’avvio della riforma sani-taria (DPR 29/04/1977), si è conclusa solo nel 2001,con DM del ministero dell’Economia e delle Finanze indata 22 novembre 2001 che ha accertato un avanzo fi-nale di liquidazione di euro 30.823,60.

MUTUO INDICIZZATOPER L’ACQUISTO DELLA CASA

La stampa d’epoca attesta la presenza di un vivo sen-so della solidarietà di categoria fra i medici, ed in que-gli stessi anni i presidenti degli Ordini si fecero porta-voce dell’istanza di “studiare la possibilità della isti-tuzione di una nuova forma di provvidenza assi-stenziale mediante la concessione agli iscritti, o acooperative di iscritti, di mutui solidamente garan-titi per il soddisfacimento delle esigenze relativealla casa ed alla attrezzatura professionale, in mo-

bligatorio contro le ma-lattie; era invece facol-tativa l’iscrizione alfondo assicurazionemalattia per il coniugeed i figli a carico delmedico iscritto alla as-sicurazione medesima,per i familiari supersti-ti di medico, per i geni-tori conviventi e ad ef-fettivo carico del medi-co iscritto;

• a fronte di un contribu-to annuo di L. 4.800dovuto da ciascuniscritto, l’Ente assume-va a proprio carico lespese di degenza, percure mediche, interven-ti chirurgici ed accerta-menti diagnostici ese-guiti in regime di rico-vero presso ospedali ocase private di cura ap-positamente convenzio-nate con l’Enpam. Insostituzione l’iscrittoavrebbe potuto optareper la concessione diun assegno giornaliero.L’iscritto aveva altresìfacoltà di ricoverarsi inistituti di cura non con-venzionati; in tal caso,ferma restando l’opzio-ne fra assegno giorna-liero e rimborso spese,quest’ultimo sarebbestato riconosciuto en-tro gli stessi limiti dispettanza per il ricove-ro presso istituti con-venzionati operanti nelcircondario. L’assisten-za ospedaliera era assi-curata per un periodomassimo di 180 giorni,continuativi o comples-sivi, nell’anno solare;

• erano esclusi dall’assi-

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do da raggiungere il duplice scopo di fornire untangibile aiuto al medico nel momento più diffici-le dell’affermazione professionale […]”.Partendo dalla norma statutaria che stabiliva la possi-bilità per l’Ente di impiegare i propri accantonamentianche in mutui ipotecari (art. 24, Statuto 1959), si de-lineò un programma - poeticamente definito “una ca-sa ad ogni medico” - che guardava all’Enpam come fi-nanziatore istituzionale del progetto.Ben presto si prospettarono anche i possibili rischi con-nessi ad una tale decisione: • l’esigenza solidaristica di stabilire un basso tasso di

interesse confliggeva con l’altro obbligo statutariodi ricavare dagli investimenti la massima redditivi-tà conseguibile da un’attività che si qualificava pursempre come una “forma di investimento”;

• trattandosi di mutui a lunga scadenza, aumentava-no i rischi di morosità del debitore e pur quello disua definitiva incapacità a far fronte agli impegniassunti. Inizialmente queste problematiche furonoperò risolte positivamente per gli iscritti e l’Entediede quindi seguito al progetto.

Il 18 gennaio 1964 il Comitato Direttivo, avuto presen-te l’opportunità di venire incontro a numerose richiestedi mutuo per l’acquisto e la costruzione di case di abita-zione presentate dai medici e considerata la necessità diassicurare una congrua garanzia di redditività e di co-pertura contro i rischi monetari, deliberò l’istituzione diuna forma di mutuo cosiddetto “indicizzato”, da porrea disposizione degli iscritti. Al finanziamento dell’inizia-tiva fu assegnata per gli esercizi 1961, 1962, 1963 unamodesta quota (10-15%) dei fondi destinata a copertu-ra tecnica delle future prestazioni, e comunque si tratta-va di un importo pari ad 1,8 miliardi delle vecchie liredel 1964. Detto in breve, quei mutui venivano allora con-cessi alle seguenti condizioni:

Nel 1970, ferma restando la convenienza dei mutui En-pam per gli iscritti, si cominciarono a sollevare dei dub-bi - invece - circa la loro redditività per l’Ente stesso.Conseguentemente fu disposto il blocco delle condizio-

l’Enpam si era ridotta adattività sminuita di signi-ficato rispetto a quella piùpropriamente previden-ziale, e solo con provve-dimenti più recenti (as-sunti tra il 2001 ed il2006) è stata significati-vamente rivalutata. Il Fondo di previdenza ge-nerale eroga in favore de-gli iscritti o dei loro su-perstiti pensionati, presta-zioni assistenziali di con-tenuto economico, anchea carattere continuativo.La misura delle prestazio-ni assistenziali e le moda-lità di erogazione sono sta-bilite da apposite normedeliberate dai competentiOrgani statutari. La materia - che già nel2001 fu fatta oggetto di ri-visitazione normativa, coneffetti dal 1° febbraio2007 - è disciplinata dadue nuovi provvedimenti,entrambi approvati condelibera del CdA del 26gennaio 2007:• il Regolamento delle

prestazioni assistenzia-li del Fondo di previ-denza generale;

• il Regolamento delleprestazioni assistenzia-li aggiuntive del Fondodella libera professione“Quota B” del Fondogenerale.

LE PRESTAZIONIASSISTENZIALI

EROGATE DAL FONDOGENERALE “QUOTA A”

Il Regolamento prevede chel’Enpam possa riconoscerein favore degli iscritti e/o

ni in vigore con riferimen-to alle domande presenta-te entro il 19 luglio 1970,mentre le domande di mu-tuo presentate successiva-mente sarebbero state sod-disfatte alle condizioni de-finite da un’apposita Com-missione di studio.In seguito, però, la crisieconomica degli anni ’70e lo sfrenato ritmo di cre-scita della svalutazione re-gistrato in quegli anni ri-baltarono completamentela situazione, nel senso cheil meccanismo di indiciz-zazione dei mutui rende-va sempre più onerosol’impegno dei mutuatari.La sperimentazione diquesta forma di solidarie-tà fra gli iscritti ebbe dun-que termine con la decisio-ne dell’Ente di non conce-dere ulteriori mutui ai me-dici, a decorrere dal 31 di-cembre 1975. È sopravvissuta comunquel’originaria istanza degliiscritti, che l’Ente ha recen-temente (2004) cercato disoddisfare procurando dipromuovere delle conven-zioni per la concessioneagevolata di mutui ipote-cari con tre primari istitu-ti bancari: la Banca Nazio-nale del Lavoro, il Montedei Paschi di Siena e laBanca San Paolo-IMI.

ASSISTENZA DI CONTENUTO

ECONOMICO

Venute meno quelle dueprime sperimentazioni diforme assistenziali più si-gnificative, col tempo lafunzione assistenziale del-

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Tasso di interesse: 5% annuo

Durata massima della rateizzazione: 20 anni

Importo massimo concedibile:

75 % del valore dell’immobile

Spese di stipula, una tantum:

0,60% dell’importo mutuato +imposte, tasse e spese notarili

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dei loro familiari, le seguen-ti tipologie di sussidi: a) prestazioni assistenzia-

li straordinarie agliiscritti ed ai superstiti;

b) prestazioni assistenzia-li ad orfani;

c) prestazioni assistenzia-li per l’ospitalità in ca-se di riposo;

d) contributi per l’assi-stenza domiciliare;

e) prestazioni assistenzia-li per calamità naturali.

Inoltre il Regolamentomantiene - ma soltanto “fi-no ad esaurimento” - i sus-sidi continuativi a favoredei pensionati, delle vedo-ve e degli orfani dei medi-ci deceduti prima del 1°gennaio 1958, nonché leprestazioni assistenzialicontinuative già ricono-sciute a norma della deli-bera del CdA n. 46 del 24giugno 1994 (Art. 7, Reg.). I trattamenti assistenzialivengono riconosciuti sudomanda dell’interessatoche dovrà essere correda-ta da idonea documenta-zione e trasmessi alla Fon-dazione Enpam per il tra-mite del competente Ordi-ne dei medici chirurghi edegli odontoiatri. Possibili beneficiari delleprestazioni assistenziali so-no gli iscritti attivi ed i pen-sionati del Fondo di previ-denza generale, ovvero i lo-ro superstiti aventi diritto apensione. Costituiscono re-quisiti di riconoscimentodel diritto a trattamento lasussistenza di condizioni dibisogno ed, insieme, di di-sagio economico.Ai fini del Regolamento inesame lo stato di disagio

economico è riconosciutose il reddito complessivoimputabile dal nucleo fami-liare del richiedente non èsuperiore a 6 volte l’impor-to del trattamento minimoInps nell’anno di presenta-zione della domanda di trat-tamento (euro 11.339,76,nel 2007); tale limite red-dituale è aumentato di un1/6 (euro 1.889,96, nel2007) per ogni componen-te il nucleo familiare, esclu-so il richiedente. Ai fini del-la valutazione di detto re-quisito reddituale, si tieneconto di ogni e qualsiasi ti-pologia reddituale imputa-bile al nucleo familiare delrichiedente. Queste regole generali so-no di volta in volta inte-grate o derogate da dispo-sizioni particolari stabilitein relazione alle singole ti-pologie di sussidi richiesti;per la concessione di “Pre-stazioni assistenziali percalamità naturali” si pre-scinde assolutamente dal-la considerazione dell’en-tità dei redditi personaliposseduti dal richiedente.

PRESTAZIONI ASSISTENZIALI

STRAORDINARIE

Le prestazioni straordina-rie consistono in erogazio-ni concesse una tantum inrelazione ad uno “stato dibisogno” conseguito a: • spese per interventi chi-

rurgici, anche se effet-tuati all’estero, e speseaccessorie, purché nonsiano state rimborsatea qualsiasi altro titolo;

• oneri sostenuti per ma-

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lattie che abbiano richiesto cure sanitarie o fisiote-rapiche non a carico del Ssn;

• spese di assistenza per anziani, malati non autosuf-ficienti e portatori di handicap facenti parte del nu-cleo familiare;

• difficoltà contingenti del nucleo familiare, soprav-venute entro i dodici mesi successivi alla malattiao al decesso dell’iscritto;

• spese funerarie sostenute a seguito del decesso diun familiare convivente;

• spese straordinarie sostenute per eventi imprevisti. Al fine di stabilire la sussistenza delle condizioni di disa-gio economico richieste dal Regolamento, il reddito im-putabile al nucleo familiare superstite si calcola previa de-duzione delle spese eventualmente sostenute in rapportoagli eventi che motivano la richiesta di trattamento.Di norma, la misura della prestazione erogata non puòessere superiore ad euro 7.000,00 indicizzati (valorebase 2007).In casi eccezionali, quando il richiedente sia chiamatoa far fronte ad eventi di particolare gravità, il ComitatoEsecutivo può disporre, con provvedimento motivato,un intervento economico in deroga sia al limite reddi-tuale prefissato sia all’importo massimo erogabile.Qualora il reddito complessivo imputabile al nucleofamiliare del beneficiario della prestazione sia infe-riore ad un determinato importo annuo indicizzato(euro 12.000,00 valore base 2007), possono essereerogate prestazioni assistenziali straordinarie per unimporto annuo pari, nel massimo, ad euro 5.000,00indicizzati (valore base 2007), in relazione allo sta-to di bisogno determinato anche da eventi diversi daquelli esplicitamente indicati dalla norma regolamen-tare. Le prestazioni assistenziali straordinarie posso-no essere concesse al sanitario e/o all’intero nucleodei superstiti aventi diritto per non più di due voltein ogni anno solare.

BISOGNA AIUTARE GLI ORFANI

A favore degli orfani degli iscritti possono essere con-cessi contributi assistenziali a fini scolastici che posso-no consistere anche nel pagamento, totale o parziale,della retta di ammissione nei collegi-convitti o nei pen-sionati universitari dell’Opera nazionale per l’assisten-za agli orfani dei sanitari italiani (Onaosi). Tali presta-zioni sono erogate, tenendo conto dei limiti generali direddito che misura lo stato di disagio economico, non-ché in relazione al profitto scolastico. Sono esclusi i ri-chiedenti che beneficino di analoghi sussidi erogati daaltri Istituti.

In ogni caso il sussidio ri-conosciuto non potrà ri-sultare superiore al 75%della retta effettivamentepagata dal beneficiario diquesta prestazione.Il beneficiario della pre-sente forma di assistenzanon ha possibilità di esse-re ammesso a fruire altre-sì del sussidio per assisten-za domiciliare.

L’ASSISTENZA DOMICILIARE

Al pensionato, al coniugeconvivente ovvero ai su-perstiti dell’iscritto aventidiritto a pensione che - acausa di particolari condi-zioni fisiche e/o psichiche- permanentemente nonsiano in grado di poterprovvedere in modo auto-nomo ai propri bisogni,può essere concesso uncontributo assistenzialequale concorso nel paga-mento delle spese di assi-stenza domiciliare.La condizione di “non au-tosufficienza” deve esserecertificata dalla Commis-sione provinciale per l’in-validità assoluta e perma-nente istituita presso cia-scun Ordine provincialedei medici chirurghi e de-gli odontoiatri ai sensi del-l’articolo 21 del Regola-mento del Fondo di previ-denza generale, in vigoredal 1° gennaio 1998. I superstiti dell’iscritto,con l’unica eccezione delconiuge, sono ammessi atrattamento alle seguentiulteriori condizioni:a) che fruiscano di reddi-

ti personali annui d’im-

Il numero e l’importo deicontributi assistenziali so-no fissati annualmente dalComitato Esecutivo, in re-lazione ai diversi gradi deicorsi di studio.I contributi riconosciutiper finalità di studio sonocumulabili con tutte le al-tre prestazioni assistenzia-li erogate all’orfano o acomponenti del suo nucleofamiliare.

OSPITALITÀ NELLECASE DI RIPOSO

Al pensionato ed al coniu-ge convivente possono es-sere erogati contributi as-sistenziali per il concorsonel pagamento della rettadi soggiorno in casa di ri-poso. Analoga prestazio-ne è prevista a favore delconiuge superstite ultra-sessantacinquenne.Ai fini dell’erogazione diquesta tipologia di presta-zione assistenziale il limi-te reddituale ordinario ri-chiesto dal regolamentoperché sia riconosciuta lasussistenza dello “stato didisagio economico” è ri-dotto della metà [euro5.669,88 nel 2007; talelimite reddituale è au-mentato di un 1/6 (euro944,98 nel 2007) perogni componente il nu-cleo familiare oltre il ri-chiedente].Il trattamento consiste inun contributo individualericonosciuto per ogni gior-nata di effettiva presenzapresso la casa di riposo,fissato nella misura gior-naliera di euro 50,00 indi-cizzati (valore base 2007).

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porto non superiore altrattamento minimoInps;

b) che abbiano età anagra-fica non inferiore a 50anni.

Il trattamento riconosciu-to ai superstiti è decurta-to di un importo corri-spondente a quello da es-si percepito in ragione dialtre forme di assistenza ingodimento.Il contributo è fissato inmisura di euro 500,00mensili indicizzati (valorebase 2007). L’erogazionedecorre dal primo giornosuccessivo alla presenta-zione della domanda.La fruizione di questa for-ma di assistenza escludela possibilità di essere am-messi a fruire altresì del-le prestazioni assistenzia-li per l’ospitalità in casa diriposo.

fessionale. Il contributo di concorso a questi oneri è ri-conosciuto nella misura del 75% degli oneri sostenutidal richiedente, con un limite massimo di euro 8.000,00annui indicizzati (valore base 2007) e per un periodotemporale non superiore a 5 anni. Il riconoscimento deltrattamento è subordinato alla previa esibizione dellaricevuta di pagamento di ciascuna rata di mutuo e diuna dichiarazione sostitutiva di atto notorio dalla qua-le risulti che per esso non sia stato erogato nessun al-tro contributo.Il concorso nel pagamento degli oneri per interessi sumutui ipotecari a breve o medio termine è ognora rap-portato all’importo del danno effettivamente subito dal-l’immobile o al valore dell’immobile demolito o sgom-berato come certificato dagli organi competenti e/o daperizia giurata. Detto concorso finanziario, se conces-so per la ricostruzione dell’immobile o per l’acquistodi altro immobile sostitutivo, sarà riconosciuto soltan-to nel caso che l’intero immobile sia andato distruttoovvero sia stato dichiarato inagibile in modo totale edefinitivo dalle competenti autorità.Ciascun richiedente, ricorrendone i presupposti, puòbeneficiare di entrambi gli interventi straordinari di cuisi è detto.Ai fini dell’erogazione delle prestazioni assistenziali percalamità naturali, non si tiene conto del generale limi-te reddituale stabilito per l’erogazione di tutte le altreprestazioni assistenziali erogate in base al Regolamen-to in esame.Gli interessati dovranno presentare le domande di pre-stazione relative a questi contributi entro e non oltre unanno dalla pubblicazione del decreto con il quale vienedichiarato il locale stato di emergenza. Ci sono poi i cri-teri e limiti della rivalutazione di redditi e trattamenti.Ai fini della rivalutazione annuale dei valori monetariindicati nel Regolamento rilevano gli indici Istat dei“prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impie-gati” assunti al 100% del loro valore. La prima indi-cizzazione decorrerà dal 2008. Non sono soggetti adalcuna forma di rivalutazione monetaria i sussidi e leprestazioni assistenziali continuative riconosciute inbase a precedenti normative e temporaneamente man-tenute sino a loro naturale esaurimento.

PRESTAZIONI AGGIUNTIVE

E arriviamo alle prestazioni erogate dal Fondo della li-bera professione.Beneficiari delle prestazioni assistenziali aggiuntive dalFondo della libera professione sono esclusivamente gli“iscritti attivi” ed i pensionati del Fondo della libera

PRESTAZIONI PER CALAMITÀ

NATURALI

Il Regolamento ammettead erogare contributi assi-stenziali straordinari in fa-vore di iscritti, pensionatie loro familiari superstitiaventi diritto a pensione,che risiedano in Comuniinteressati da calamità na-turali riconosciute con de-creti del presidente delConsiglio dei Ministri,quando essi - in conse-guenza di dette calamità -abbiano riportato danni abeni mobili ed immobili.In relazione ai danni ripor-tati ad immobili rilevanosolo quelli riportati da edi-fici che costituiscono “pri-ma abitazione” ovvero sia-no stati adibiti a “studioprofessionale” del richie-dente, sempreché questisia titolare di un diritto diproprietà e di usufrutto sudi essi. In caso di beni im-mobili in comproprietà leprestazioni previste saran-no erogate in misura pro-porzionale alla quota diproprietà.Questi trattamenti assi-stenziali consistono in unaprestazione straordinariapari, nel massimo, ad eu-ro 15.000,00 annualmen-te indicizzati (valore base2007), e in un concorsonel pagamento degli one-ri per interessi su mutuiedilizi a breve e medio ter-mine contratti da iscritti osuperstiti per l’acquisto, laricostruzione o la ripara-zione della casa di abita-zione ovvero - solo perl’iscritto - dello studio pro-

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ENPAM 70 ANNI

Una tesi di laurea sull’Enpam. Autrice una nostra giovane

impiegata, Arianna Cantiani, che siè laureata in Sociologia

all’Università “La Sapienza” di Roma

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI ROMA

“LA SAPIENZA”

FACOLTÀ DI SOCIOLOGIA

CORSO DI LAUREA IN SOCIOLOGIA

IL CAMBIAMENTO ORGANIZZATIVO

NEL PROCESSO DI PRIVATIZZAZIONE

DEGLI ENTI PUBBLICI: LE RISORSE UMANE

NELLA FONDAZIONE E.N.P.A.M.

Laureanda: Arianna Cantiani

Relatore: Prof. Mario D’Ambrosio

Correlatore: Prof.ssa Lia Migale

ANNO ACCADEMICO 2005-2006

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professione - “Quota B” del Fondo generale, nonché iloro superstiti. Ai fini del diritto di accesso a dette tipologie di presta-zioni, per “iscritti attivi” si intendono i medici e gliodontoiatri che abbiano contribuito alla gestione peralmeno un anno nel triennio anteriore alla presenta-zione della domanda.Il Regolamento prevede che l’Enpam possa riconosce-re in favore degli iscritti e/o dei loro familiari, le se-guenti tipologie di sussidi: a) prestazioni assistenziali per invalidità temporanea;b) prestazioni assistenziali straordinarie per i casi di

invalidità e premorienza;c) sussidi assistenziali continuativi aggiuntivi per l’as-

sistenza domiciliare;d) interventi aggiuntivi per calamità naturali;e) prestazioni assistenziali per calamità naturali.Costituiscono requisiti di riconoscimento del diritto atrattamento la sussistenza di condizioni di bisogno ed,insieme, di disagio economico.Ai fini del Regolamento in esame lo stato di disagioeconomico è riconosciuto se il reddito complessivo im-putabile dal nucleo familiare del richiedente non è su-periore a 6 volte l’importo del trattamento minimo Inpsnell’anno di presentazione della domanda di trattamen-to (euro 11.339,76, nel 2007); tale limite reddituale èaumentato di un 1/6 (euro 1.889,96, nel 2007) perogni componente il nucleo familiare, escluso il richie-dente. Ai fini della valutazione di detto requisito red-dituale, si tiene conto di ogni e qualsiasi tipologia red-dituale imputabile al nucleo familiare del richiedente. Queste regole generali sono di volta in volta integrateo derogate da disposizioni particolari stabilite in rela-zione alle singole tipologie di sussidi richiesti; per laconcessione di “Prestazioni assistenziali per calamitànaturali” si prescinde assolutamente dalla considera-zione dell’entità dei redditi personali posseduti dal ri-chiedente.

Invalidità temporanea

A favore dell’iscritto attivo che sia colpito da infortu-nio o malattia, i quali - prima dell’età pensionabile -determinino la temporanea e totale inabilità all’eserci-zio dell’attività professionale, con conseguente sospen-sione dell’attività stessa, possono essere concesse pre-stazioni assistenziali alle condizioni e nelle misure diseguito precisate.Ai fini della concessione delle prestazioni per invalidi-tà temporanea il requisito del reddito complessivo im-putabile al nucleo familiare è calcolato anche deducen-

mesi, l’iscritto deve pre-sentare la domanda entro180 giorni dall’insorgeredella malattia o dal verifi-carsi dell’infortunio, perconsentire all’Ente di ef-fettuare i necessari accer-tamenti per il tramite delcompetente Ordine deimedici chirurghi e degliodontoiatri, a norma del-l’articolo 8 del Regolamen-to del Fondo di previden-za generale. La comunica-zione può essere effettua-ta anche oltre il predettotermine nel caso in cui, al-l’atto della segnalazionemedesima, persista lo sta-to di inabilità temporaneaassoluta all’esercizio del-l’attività professionale.L’Ente può disporre un ul-teriore controllo, a curadella Commissione medi-ca provinciale, tra il dodi-cesimo ed il quindicesimomese dall’insorgere del-l’evento per accertare lapermanenza dello stato diinvalidità. Nel caso in cuiil professionista non risul-ti più inabile in modo as-soluto all’esercizio dell’at-tività professionale o risul-ti che lo stesso abbia ripre-so tale attività, le presta-zioni vengono revocate esi adottano gli opportuniprovvedimenti per il recu-pero delle somme indebi-tamente percepite, com-prensive di interessi calco-lati al tasso legale.

Prestazioni assistenziali straordinarie

I pensionati del Fondo del-la libera professione che

do le spese documentate ri-feribili alla patologia od al-l’infortunio inabilitanti so-stenute successivamente.Le prestazioni per invalidi-tà temporanea sono rico-nosciute dopo un periododi carenza di 60 giorni enon possono essere accor-date per un periodo conti-nuativo superiore a 24 me-si, né per periodi fraziona-ti eccedenti i 24 mesi nel-l’arco degli ultimi 36 mesi. Le prestazioni di cui alpresente articolo non so-no cumulabili con il trat-tamento di invalidità asso-luta e permanente previ-sto dagli artt. 20 e seguen-ti del Regolamento delFondo di previdenza gene-rale, né con l’indennità dimaternità corrisposta aisensi degli artt. 70 e se-guenti del D. Lgs. 26 mar-zo 2001, n. 151.L’importo della prestazio-ne è stabilito in euro2.100,00 mensili indicizza-ti (valore base 2007), cor-rispondenti ad 70 giorna-lieri per le frazioni di mese.La prestazione è ricono-sciuta su domanda da in-viare, corredata da idoneadocumentazione, per il tra-mite dell’Ordine dei medi-ci chirurghi e degli odon-toiatri, di norma non pri-ma di 90 giorni dall’insor-genza dell’evento e, co-munque, non oltre 30giorni dalla cessazione del-lo stato di inabilità.In caso di infortunio o ma-lattia che comportino ina-bilità temporanea assolu-ta all’esercizio professio-nale per una durata preve-dibilmente superiore a sei

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70 ANNI ENPAM

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siano titolari del tratta-mento per invalidità asso-luta e permanente a men-te dell’art. 20 del Regola-mento del Fondo, posso-no chiedere una prestazio-ne assistenziale straordi-naria di importo annuonon superiore ad euro4.000,00 indicizzati (valo-re base anno 2007). Il trat-tamento è erogato su do-manda, da inviare all’En-pam - corredata della do-cumentazione delle spesesostenute - per il tramitedel competente Ordine deimedici.

Sussidi assistenzialicontinuativi aggiuntivi

per l’assistenza domiciliare

Ai pensionati del Fondodella libera professione, alconiuge convivente ovve-ro al coniuge superstite,che percepiscano i sussidiper l’assistenza domicilia-re, previsti dal Regolamen-to delle prestazioni assi-stenziali del Fondo di pre-videnza generale, può es-sere concessa, su doman-da motivata, una maggio-razione di detto sussidio,pari al 50% dell’importoprevisto.

Interventi aggiuntiviper calamità naturali

In favore degli iscritti, deipensionati e dei loro su-perstiti, residenti in comu-ni interessati da calamitànaturali riconosciute condecreti del presidente delConsiglio dei Ministri, iquali abbiano riportato

danni a beni mobili ed im-mobili in conseguenza del-le calamità medesime,possono essere erogaticontributi aggiuntivi aquelli disposti in via gene-rale con delibera del Con-siglio di Amministrazionedell’Ente.Alle medesime condizioniper cui l’Ente riconosce le“prestazioni assistenzialiper calamità naturali” pre-viste dal Regolamento del-le prestazioni assistenzia-li del Fondo di previdenzagenerale, agli iscritti alFondo della libera profes-sione possono essere rico-nosciuti contributi aggiun-tivi consistenti in una pre-stazione straordinaria “unatantum” per un importopari, nel massimo, al 30%del limite fissato in via ge-nerale con delibera delConsiglio di Amministra-zione.Le relative domande deb-bono essere presentate da-gli interessati entro e nonoltre un anno dal decretoche ha dichiarato lo statodi emergenza.

Criteri e limiti della rivalutazione

di redditi e trattamenti

Ai fini della rivalutazio-ne annuale dei valori mo-netari indicati nel Rego-lamento per l’assistenzarilevano gli indici Istatdei “prezzi al consumoper le famiglie di operaied impiegati”, che saran-no assunti al 100% delloro valore. La prima in-dicizzazione decorreràdal 2008.

ENPAM 70 ANNI

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70 ANNI ENPAM

Patrimonio della FondazioneÈ buona norma, oggi in piena modernità, fornire dati e non parole. I Dipartimenti dell’Enpam, con la consueta celerità e precisione, forniscono i dati che di seguito riportiamo. Valgono più di qualsiasi commento.

Nel 1997 il patrimonio da reddito dell’Enpam era composto per il 90 per cento da immobili e per il 10 per cen-to da attività mobiliari. Queste ultime erano costituite da disponibilità liquide e, in misura residuale, da mutuie titoli di Stato. Nel 1998 l’Ente inizia una vera e propria attività di investimento in titoli. Una parte del patri-monio viene affidata a quattro gestori di primaria rilevanza, i quali vengono incaricati di gestire il capitale ef-fettuando attività di compravendita di titoli per conto dell’Ente.

1998 - 2005 - Il patrimonio mobiliare si sviluppa e si diversificaAl 31 dicembre 1998 il peso delle attività mobiliari, sul patrimonio dell’Ente passa a 15,49 per cento per untotale di 549.404.915 euro. Dal 1998 in poi, le attività mobiliari continuano a crescere e ad evolversi, fornen-do un sostanziale contributo alla stabilizzazione del livello di rischio del portafoglio complessivo e con un ri-levante incremento del relativo rendimento.

Nel 2006 il patrimonio mobiliare assomma, complessivamente, a 3.437 milioni di euro

Sono cifre importanti che dimostrano la buona salute dell’Ente. Però dobbiamo stare in guardia. Come sostie-ne il presidente, prof. Eolo Parodi, ci sono troppi “rapaci” che vorrebbero allungare becco e artigli sul patri-monio degli Enti privatizzati; soprattutto su quelli che hanno bilanci in attivo.E allora vigilanza continua, ricordando a noi stessi ed ai medici iscritti che le porte dell’Enpam, grazie alla nuo-va gestione, sono state, sono e saranno sempre aperte a tutti i colleghi. Soprattutto quelle della nuova sede!

equilibrio trapatrimonio mobiliare ed

immobiliare

valore complessivo delpatrimonio immobiliare:

2.795 milioni di euro

1995

1.000.000.000

0

2.000.000.000

3.000.000.000

4.000.000.000

5.000.000.000

6.000.000.000

7.000.000.000

Progressione del Patrimonio Enpam1995/2005 (in euro)

1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 1995 2005

+153%

1.000.000.000

0

2.000.000.000

3.000.000.000

4.000.000.000

5.000.000.000

6.000.000.000

7.000.000.000

Progressione del Patrimonio Enpam1995/2005 (in euro)

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ACCADDE A...

14 LUGLIO 1937Con Regio Decreto vengo-no giuridicamente ricono-sciute le Casse nazionali diassistenza tra le quali è an-noverata quella dei medi-ci. Si tratta del primo pas-so nella cronologia dellastoria dell’Enpam che di-verrà Ente di diritto pub-blico nel 1950 e Fondazio-ne nel 1995.

10 LUGLIO 1943Divisioni delle forze arma-te britanniche, statuniten-si e canadesi sbarcano inSicilia. Le operazioni so-no dirette dal generale bri-tannico Bernard Montgo-mery. Poco più di un me-se dopo, il 3 settembre,l’Italia chiederà l’armisti-zio che viene accettato.

16 LUGLIO 1950Finale del campionato delmondo di calcio tutta su-damericana. A Rio de Ja-neiro i verde-oro giocanocontro il temuto Uruguay.Nonostante il “fattorecampo” a favore, sarà pro-prio l’Uruguay ad alzare lacoppa al cielo battendo ilBrasile per 2 a 1.

26 LUGLIO 1953La guerra di Corea ha fi-ne con la firma dell’armi-stizio. In realtà, dopotrattative protrattesi peranni, la Corea si trovò dinuovo ad essere divisa indue: linea di confine trail sud e il nord del Paeserimase il famoso 38° pa-rallelo.

13 LUGLIO 1985Record del mondo nel sal-to in alto: Sergej Bubka su-pera i sei metri nel corsodi una competizione che sisvolge a Parigi.

16 LUGLIO 1989In Austria, nei pressi di Sa-lisburgo, muore il grandedirettore d’orchestra Her-bert von Karajan.

Luglioe le sue storie

Bernard Montgomery

Francobollocommemorativodei due successimondialidell’Uruguay,emesso dalleposte dellaMongolia in occasione dei mondiali diUSA ‘94.

Nessuno ama l’uomo che porta cattive notizie.

Sofocle, Antigone

10 LUGLIO 1976Da un complesso chimico presente a Seveso, vicinoMilano, si spri-giona una nubetossica: contienediossina e provo-ca, oltre agli ef-fetti devastantisulle persone conun gran numerodi aborti sponta-nei, un vero eproprio disastroecologico.

18 LUGLIO 1955Nella storia dei summit traStati Uniti e Unione Sovie-tica, va ricordato l’incontrotra Eisenhower e Kruscevche si svolse a Ginevra.Quell’appuntamento mira-va a far si che le due super-

potenze instaurassero di nuovo adeguati rapporti di-plomatici. La nuova stagione che ne seguì aprì il mon-do alla fase del così detto “disgelo”.

Eisenhower

Sergej Bubka

Herbert vonKarajan

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PREVIDENZA

di Vittorio Pulci (*)

Iprofessionisti iscritti all’En-pam, come è noto, sonotenuti a comunicare entro

il prossimo 31 luglio il red-dito derivante dall’eserciziodella professione medica eodontoiatrica prodotto nelcorso dell’anno 2006. Taledichiarazione può essere ef-fettuata utilizzando i model-li D 2007 recapitati al domi-cilio degli iscritti nelle primesettimane del mese di giugno.Tali modelli (oltre 335mila)sono stati personalizzati inbase alla posizione contri-butiva del singolo iscrittopresso il Fondo della Libe-ra professione – Quota Bdel Fondo Generale: - iscritto attivo con contri-buzione intera (modelloD_CO);- iscritto attivo con contri-buzione ridotta (modelloD_CR);- iscritto attivo che ha opta-to irrevocabilmente per la

contribuzione intera (mo-dello D_IR);- iscritto che ha compiuto il65° anno di età nel corso del-l’anno 2006 (modello D_65);- iscritto di età superiore ai65 anni (pensionato del Fon-do generale “Quota A”) chenon ha optato per l’esonerocontributivo (modello D_P).È opportuno sottolineareche la mancata ricezione delmodello D – come recente-mente ribadito dal Consigliodi Amministrazione dell’En-pam – non esonera l’iscrittodall’obbligo di presentazio-ne della dichiarazione red-dituale entro il termine so-pra indicato. L’invio del modulo persona-lizzato, infatti, ha la sola fun-zione di agevolare i profes-sionisti nell’adempimento diun obbligo dichiarativo alquale essi possono ottempe-rare utilizzando anche stru-menti alternativi. Coloro chenon sono venuti in posses-so del proprio modello o che

lo hanno smarrito possono,difatti, reperire il modello D2007 non personalizzato sulsito Internet della Fondazio-ne, www.enpam.it, presso lasede dell’Enpam in Roma,via Torino n. 98 (II piano),o presso l’Ordine dei Medi-ci di appartenenza. La dichiarazione dei redditisoggetti a contribuzione pres-so la “Quota B”, infine, puòessere effettuata in via tele-matica, sempre entro il sud-detto termine, previa regi-strazione presso l’Area riser-vata del sito Internet dellaFondazione. L’accesso al-l’Area riservata consente,inoltre, di usufruire di ulte-riori servizi online persona-lizzati, quali, ad esempio:- la visualizzazione dei versa-menti effettuati a titolo dicontributi previdenziali ob-bligatori o di riscatto;- l’accesso ai dati relativi al-la pensione in godimento;- la stampa di certificazioniai fini fiscali (CUD);- la visualizzazione dei datirelativi alla polizza sanitariain convenzione;- la carta di credito Fonda-zione Enpam, emessa dallaBanca Popolare di Sondrio;- la stampa di duplicati dibollettini Mav smarriti o nonpervenuti.Si ricorda che il reddito as-soggettato a contribuzionepresso la “Quota B” del Fon-do Generale, da indicare nel

In partenza i modelli D 2007 disponibili anche sul sito www.enpam.it,presso la sede della Fondazione o presso l’Ordine dei medici di

appartenenza. Il termine per comunicare quanto ricavato nell’eserciziodella professione medica e odontoiatrica è il 31 luglio

Redditi professionali dell’anno 2006

PPEENNSSIIOONNAATTII DDEELL FFOONNDDOO GGEENNEERRAALLEE EENNPPAAMM

Ipensionati del Fondo Generale sono esonerati d’ufficiodal versamento dei contributi e, di conseguenza, dall’in-

vio del modello D.Essi, tuttavia, se titolari di reddito professionale, possonochiedere entro il 31 luglio 2007, nell’apposito spazio previ-sto nel modello D o con domanda in carta semplice, diessere ammessi al versamento del contributo nella misu-ra intera del 12,50% o ridotta del 2%.Le modalità di versamento del contributo e di invio delmodello D sono identiche a quelle previste per gli iscrittinon pensionati.

CCOONNTTRRIIBBUUTTOOPPRROOPPOORRZZIIOONNAALLEE

RRIIDDOOTTTTOO

La richiesta di contribuzioneridotta alla “Quota B” del

Fondo generale può esserepresentata entro il 31 luglio2007 dagli iscritti dotati di altracopertura previdenziale obbli-gatoria ovvero dai titolari di untrattamento pensionistico de-rivante da contribuzione pre-videnziale obbligatoria.Qualora l’istanza venga pre-sentata oltre tale termine, es-sa si intenderà riferita aglieventuali redditi professionaliprodotti nell’anno 2007, i cuicontributi saranno versati conl’aliquota del 2% nell’anno2008; al contrario, il contributorelativo ai redditi prodotti nel-l’anno 2006 verrà calcolato nel-l’anno in corso in misura inte-ra. Coloro che negli anni pre-cedenti hanno regolarmenteprodotto la predetta domandanon devono ripeterla.In caso di perdita del dirittoalla contribuzione ridotta, vaindicata nell’apposita dichia-razione presente nel model-lo D la data in cui sono venu-te meno le relative condizio-ni di accesso. L’iscritto deca-duto dal diritto alla contribu-zione ridotta può, comunque,presentare una nuova do-manda qualora torni in pos-sesso dei requisiti.Gli iscritti già ammessi allacontribuzione ridotta possonooptare per il versamento delcontributo nella misura interadel 12,50%. Tale opzione non èrevocabile.

modello D 2007, è quello de-rivante dall’esercizio, anchein forma associata, della pro-fessione medica e odontoia-trica, al netto delle spese so-stenute per produrlo. Con-corrono, altresì, a formare ta-le reddito i compensi, anchese equiparati ai fini fiscali ai

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redditi di lavoro dipendente,che derivano dallo svolgi-mento di attività attribuite al-l’iscritto in ragione della suaparticolare competenza pro-fessionale. A titolo esempli-ficativo, sono, pertanto,soggetti a contribuzione: - i compensi per l’attività li-bero professionale “intramoenia”;- i redditi da lavoro autono-mo prodotti nell’eserciziodella professione medica eodontoiatrica, ivi compresal’attività svolta in forma as-sociata e quella svolta in re-gime di “extra moenia”;- i redditi da collaborazionecoordinata e continuativa;- i compensi per la parteci-pazione a congressi o con-vegni e per attività di ricer-ca in campo sanitario;- i proventi derivanti da pre-stazioni occasionali richie-ste all’iscritto in virtù dellasua particolare competenzaprofessionale;- gli utili derivanti da asso-ciazioni in partecipazione,quando l’apporto è costitui-to esclusivamente dalla pre-stazione professionale.I medici e gli odontoiatriconvenzionati con il Ssn nondevono dichiarare i compen-si corrisposti dalle Aziendesanitarie locali, ma indicareesclusivamente gli eventua-li redditi da libera professio-

del sito e compilare il rela-tivo modulo di domanda.Per ulteriori informazionisulla Carta Fondazione En-pam è a disposizione il nu-mero verde 800.190.661;per ottenere chiarimentisull’accesso all’Area riser-vata è possibile contattareil n. 06.48.29.48.29 (At-tenzione: per l’abilitazio-ne all’accesso all’Area ri-servata e l’emissione dellacarta di credito è necessa-rio attendere i relativi tem-pi tecnici).Si ricorda, infine, che icontributi previdenziali –compresi quelli dovuti alFondo della libera profes-sione - Quota B del Fondogenerale – sono interamen-te deducibili dall’imponibi-le fiscale, ai sensi dell’arti-colo 10, comma 1, lett. e),del Testo Unico delle Impo-ste sui redditi (DPR 22 di-cembre 1986, n. 917).

(*) Dirigente Enpam

ne prodotti, al netto delle re-lative spese. In tali casi, qua-lora non sia possibile impu-tare le singole spese alle di-verse tipologie di reddito(compensi da convenzione,redditi da libera professio-ne) la quota di spese da por-tare in deduzione può esse-re determinata in proporzio-ne all’incidenza sul redditoprofessionale totale delle di-verse categorie di reddito.Gli uffici della Fondazioneprovvederanno a determina-re l’importo del contributodovuto detraendo dal reddi-to dichiarato nel modello Dil reddito già assoggettato acontribuzione presso la“Quota A” del Fondo di pre-videnza generale. Il relativopagamento dovrà essere ef-fettuato in un’unica soluzio-ne (non sono ammesse ra-teazioni) entro il 31 ottobredel corrente anno e comun-que non oltre il termine in-dicato sul bollettino Mavprecompilato (pagabile pres-so qualsiasi istituto di credi-to o ufficio postale) che laBanca Popolare di Sondrioinvierà in prossimità dellasuddetta scadenza a tutti gliiscritti tenuti al versamento.Unitamente al Mav sarà in-viato un prospetto esplicati-vo del calcolo effettuato perdeterminare l’importo delcontributo.

Il mancato ricevimento delbollettino non esonera dal pa-gamento del contributo. Intal caso dovrà essere contat-tata tempestivamente la Ban-ca Popolare di Sondrio al nu-mero verde: 800.24.84.64.Gli utenti registrati presso ilportale www.enpam.it pos-sono reperire un duplicatodel bollettino accedendo al-l’Area riservata di tale sito.In questo caso il pagamen-to può essere effettuatoesclusivamente presso gliistituti di credito.La Banca Popolare di Son-drio, come sopra ricorda-to, offre in esclusiva agliiscritti alla Fondazione unacarta di credito gratuitache, oltre alle ordinarie fun-zionalità di acquisto, con-sente di pagare direttamen-te online, anche con adde-bito rateale, i contributi do-vuti all’Enpam. Per richie-dere tale carta è necessarioaccedere all’Area riservata

PREVIDENZA

33

SSAANNZZIIOONNII

Il vigente regime sanzionatorio, in caso di invio del model-lo D oltre il termine del 31 luglio, prevede l’applicazione diuna sanzione in misura fissa pari a euro 120,00.

Qualora il pagamento dei relativi contributi venga effettuatoin ritardo è prevista:- una sanzione in misura fissa pari all’1% del contributo, qua-lora il versamento sia effettuato entro 90 giorni dalla sca-denza (entro il 29 gennaio 2008);- qualora il versamento sia effettuato oltre tale termine, unasanzione, in ragione d’anno, pari al Tasso Ufficiale di Riferi-mento (TUR) maggiorato di 5,5 punti, fino ad un importo mas-simo pari al 70% del contributo.

DDIICCHHIIAARRAAZZIIOONNEE PPEERR VVIIAA TTEELLEEMMAATTIICCAA

Gli iscritti già registrati presso l’Area riservata del sitowww.enpam.it saranno preventivamente informati del-

l’attivazione del servizio di dichiarazione telematicamediante una apposita e-mail trasmessa all’indirizzo diposta elettronica da loro comunicato all’Enpam all’attodella registrazione.Allo scopo di incrementare la trasmissione per via telema-tica dei redditi professionali e di accrescere il numerodegli utenti che accedono ai diversi servizi offerti dal por-tale Internet della Fondazione, nei plichi contenenti imodelli D/2007 personalizzati è stata inserita una partedella password necessaria per la registrazione agevolataall’Area riservata del sito.Per ricevere l’altra metà della password al proprio indiriz-zo di posta elettronica e completare la registrazione age-volata sarà sufficiente compilare il relativo modulo on-line,disponibile sul sito www.enpam.it.L’inserimento di tale password nei plichi contenenti imodelli D/2007, ovviamente, non ha riguardato gli utenti giàregistrati. Ad essi, comunque, sono state comunicate lemodalità di recupero dei dati necessari per l’accessoall’Area riservata, in caso di smarrimento degli stessi.Per informazioni riguardanti la registrazione al portale èpossibile contattare: tel. 06.48.29.48.29 – [email protected]

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di Aurelio Grasso (*)

L’ assicurazione sanita-ria Enpam è stata rin-novata. Questo av-

viene dopo tanti anni di co-pertura assicurativa duran-te i quali molti colleghi e iloro familiari hanno potu-to beneficiare di tanti van-taggi ed hanno espresso al-l’Enpam la loro soddisfa-zione. Proprio questa gene-rale soddisfazione, oltre alfatto che dover fare unanuova polizza significavaperdere tutti i vantaggi del-la continuità della prece-dente, è stata la spinta mo-rale che ci ha imposto ildovere di un rinnovo. Que-sto si è presentato difficileperché la Compagnia diAssicurazione Generali hapresentato un rendicontonegativo nel rapporto pre-mi/sinistri ed ha richiesto,per continuare la conven-zione, un aumento consi-derevole dei premi che, seaccettato, avrebbe sicura-mente reso molto menovantaggioso continuare lacopertura assicurativa. L'esperienza acquisita inquesti anni di attività, difatto una vera e propria co-gestione con la Compagnia,ci ha consentito di verifica-re che effettivamente l'an-damento delle liquidazioniaveva dimostrato un risul-tato negativo per la Com-

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ASSICURAZIONE

pagnia (di contro molto po-sitivo per gli assicurati pernumero e costi dei rimbor-si!) e quindi, dopo questapresa d'atto, si è procedu-to a studiare una conven-zione che, fermo restandol'impianto generale dellaprecedente che ne ha deter-minato una impareggiabi-le validità, da una parte necontenesse i costi e dall'al-tra ne migliorasse le presta-zioni. Fermo restando il cri-terio, più volte espresso,che ci si deve assicurare acosti accettabili per eventiche determinerebbero undanno economico non al-trimenti recuperabile e cheil vantaggio ideale sarebbequello di pagare un premioper non usufruire mai del-le garanzie assicurative per-ché l'evento non si verifi-ca, veniamo ad esporre ipunti salienti della nuovaconvenzione che avrà du-rata biennale. Cominciamodagli aspetti che potremmodefinire peggiorativi. I premi da pagare passanorispettivamente a euro160,00 per il singolo medi-co o superstite; a euro360,00 per il nucleo fami-liare composto da due per-sone (medico o superstite+ un familiare); a euro480,00 per un nucleo fami-liare di più di due persone(medico o superstite + dueo più familiari). La franchi-gia sulla liquidazione delle

spese presentate, fermo re-stando i limiti minimo dieuro 500,00 e massimo dieuro 5.200,00 passa dal20% al 25%. Espresse ledolenti note, passiamo aivantaggi. Si è introdotta lapossibilità dell'assistenzadiretta che significa poterricorrere a strutture con-venzionate con la Compa-gnia di assicurazione sen-za alcun esborso ne preven-tivo ne consuntivo e senzaalcuna franchigia. In so-stanza si potrà eseguire l'in-tervento chirurgico pressostrutture private di alto li-vello senza alcun costo eco-nomico da parte dell'assi-curato. Siamo convinti chela cosiddetta assistenza di-retta, garantendo comun-que le migliori prestazioni,consentirà un sicuro con-tenimento dei costi permet-tendo di riversare una par-te del risparmio nel miglio-ramento delle altre presta-zioni che andiamo ad enun-ciare. Consigliamo quindidi ricorrervi, naturalmentenei limiti del possibile, inalternativa al rimborso di-retto delle spese. Le moda-lità del servizio e l'elencodelle strutture convenzio-nate, già pubblicati nelloscorso numero della rivi-sta, saranno forniti all'Or-dine Provinciale. La diariagiornaliera sostitutiva perricoveri in struttura pubbli-ca o in assenza di richiesta

di rimborsi di spese soste-nute passa a euro 200,00e senza franchigia giorna-liera. Per i "Gravi eventimorbosi" oltre all'introdu-zione di alcune nuove vo-ci nell'allegata tabella, incaso di ricovero, e senza ri-chiesta di spese sostenute,verrà riconosciuta una dia-ria giornaliera di euro150,00 già a partire dalprimo giorno. Nelle cureoncologiche sono compre-se anche eventuali rette didegenza nel massimale pre-visto.Questa, a grandi linee, è lanuova Convenzione En-pam-Generali, fortementevoluta dal presidente Paro-di, in linea con la politicadi tutela nell'ambito del-l'assistenza, una polizzaper il rimborso delle spesederivanti da interventi chi-rurgici per costi e garanzienon ha corrispettivi nelmercato assicurativo. Rin-novi, perciò, chi era assi-curato e si assicuri subitochi non lo era! •

(*) Consigliere Enpam

Polizza Sanitaria? Ancora di più, sì!

Alla nuova convenzione si può aderire entro il 31 luglio

Possibilità di assistenzadiretta graziealle strutture

convenzionate

ERRATA CORRIGENello scorso numero, apagina 30, nell’elencodei Centri clinici conven-zionati, nella sezioneriguardante l’Abruzzo, alposto di “Pescara” è statoerroneamente riportato“Pesaro”.

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IInnffoorrmmaattiivvaa ccoonnttrraattttuuaallee ee ccoommmmeerrcciiaallee

IINNFFOORRMMAATTIIVVAA AAII SSEENNSSII DDEELLLL''AARRTTIICCOOLLOO 1133 DDEELL DD..LLGGSS.. 119966//22000033

Nel rispetto della normativa vigente in materia di protezione dei dati personali, La informiamo che Assicurazioni Generali S.p.A ,di seguito indicata come Società, intende acquisire o già detiene dati personali che La riguardano, eventualmente anche sensi-bili o giudiziari,(1) al fine di fornire i servizi( 2) da Lei richiesti o in Suo favore previsti. I dati, forniti da Lei o da altri soggetti (3), sono solo quelli strettamente necessari per fornirLe i servizi sopracitati e sono trattatisolo con le modalità e procedure – effettuate anche con l’ausilio di strumenti elettronici - necessarie a questi scopi, anche quan-do comunichiamo a tal fine alcuni di questi dati ad altri soggetti connessi al settore assicurativo e riassicurativo, in Italia oall’estero; per taluni servizi, inoltre, utilizziamo soggetti di nostra fiducia che svolgono per nostro conto, in Italia o all’estero, com-piti di natura tecnica, organizzativa e operativa (4). I Suoi dati possono inoltre essere conosciuti dai nostri collaboratori specifi-catamente autorizzati a trattare tali dati, in qualità di Responsabili o Incaricati, per il perseguimento delle finalità sopraindicate.I Suoi dati non sono soggetti a diffusione. Senza i Suoi dati – alcuni dei quali ci debbono essere forniti da Lei o da terzi per obbligo di legge (5) – non potremo fornirLe inostri servizi, in tutto o in parte. Lei ha diritto di conoscere, in ogni momento, quali sono i Suoi dati presso di noi, la loro origine, e come vengono utilizzati; ha inol-tre il diritto di farli aggiornare, rettificare, integrare o cancellare, chiederne il blocco ed opporsi al loro trattamento (6).Titolare del trattamento è la Società che si avvale di Responsabili; Responsabile designato per il riscontro all’Interessato in casodi esercizio dei diritti ex art. del D. Lgs. 196/2003 è il Servizio Privacy di Gruppo. Ogni informazione in merito ai soggetti o allecategorie di soggetti cui vengono comunicati i dati o che possono venirne a conoscenza in qualità di Responsabili o Incaricatipreposti ai trattamenti sopra indicati può essere richiesta al citato Servizio (Servizio Privacy di Gruppo – Assicurazioni GeneraliS.p.A. - Via Marocchesa 14, 31021 Mogliano Veneto – TV, tel. 041.549.2599 fax 041.549.2235). Il sito www.generali.it riporta ulte-riori notizie in merito alle politiche privacy della nostra Società, tra cui l’elenco aggiornato dei Responsabili.

A) Sulla base di quanto sopra, apponendo la Sua firma nel retro, Lei può esprimere il consenso al trattamento dei dati – even-tualmente anche sensibili - effettuato dalla Società, alla loro comunicazione ai soggetti sopraindicati e al trattamento da partedi questi ultimi.

B) Inoltre, barrando l’apposita casella nel retro, il solo assicurato che sia iscritto all’ENPAM, può decidere liberamente di auto-rizzare la Società a trattare i Suoi dati per finalità di promozione commerciale e di analisi del mercato volte a migliorare i servi-zi offerti o a far conoscere i nuovi servizi della Società e di altre Società del Gruppo.In particolare, Lei può esprimere il consenso al trattamento dei Suoi dati comuni da parte:a) della Società, anche utilizzando i soggetti sopra indicati, per rilevazioni sulla qualità dei servizi o dei bisogni della clientela eper iniziative di informazione e promozione commerciale di propri prodotti e servizi;b) di Società del Gruppo per iniziative promozionali di propri prodotti e servizi.

NOTE:(1) L’art.4, co.1, lett. d) del D.Lgs. 196/2003 definisce sensibili, ad esempio, i dati relativi allo stato di salute, alle opinioni politichee sindacali e alle convinzioni religiose; lo stesso art.4, co.1, lett. e) definisce giudiziari i dati inerenti il casellario giudiziale, l’ana-grafe delle sanzioni amministrative dipendenti da reato o dei carichi pendenti e la qualità di imputato o di indagato.(2) Conclusione, gestione ed esecuzione dei contratti e gestione e liquidazione dei sinistri attinenti all'esercizio dell'attività assi-curativa e riassicurativa, a cui la Società è autorizzata ai sensi delle vigenti disposizioni di legge.(3) Ad esempio contraenti di polizze collettive o individuali che inseriscono il Suo nome tra gli assicurati o i beneficiari, o che Laqualificano come danneggiato (v. polizze di responsabilità civile).(4) I soggetti possono svolgere la funzione di Responsabili del nostro trattamento, oppure operare in totale autonomia comedistinti Titolari di trattamenti aventi le medesime finalità sopra indicate o finalità ad esse correlate. Si tratta, in particolare, disoggetti costituenti la cosiddetta “catena assicurativa”: agenti, subagenti, produttori d’agenzia, mediatori di assicurazione, ban-che, SIM ed altri canali di acquisizione di contratti di assicurazione; assicuratori, coassicuratori e riassicuratori; legali, periti,autofficine, centri di demolizione di autoveicoli, strutture sanitarie e altri erogatori convenzionati di servizi; società del gruppo ealtre società di servizi, tra cui società che svolgono servizi di gestione e liquidazione dei sinistri, servizi informatici, telematici,finanziari, amministrativi, di archiviazione, di stampa della corrispondenza e di gestione della posta in arrivo e in partenza, di revi-sione contabile e certificazione di bilancio, e in caso di consenso commerciale di cui ai punti a) e b) di cui sopra, di società spe-cializzate in servizi di ricerche di mercato, indagini sulla qualità dei servizi e sulla soddisfazione dei clienti. Vi sono poi organismiassociativi (ANIA) e consortili propri del settore assicurativo, nonché organismi istituzionali tra cui ISVAP, Ministero delle AttivitàProduttive, CONSAP, UCI, Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ed altrebanche dati nei confronti dei quali la comunicazione dei dati è obbligatoria (ad esempio, Ufficio Italiano Cambi, CasellarioCentrale Infortuni, Motorizzazione Civile e dei Trasporti in Concessione).(5) Lo prevede ad esempio la disciplina contro il riciclaggio, o la normativa in tema di constatazione amichevole di sinistro.(6) Questi diritti sono previsti dall’art. 7 del D. Lgs. 196/2003. L’integrazione presuppone un interesse. La cancellazione ed il bloc-co riguardano i dati trattati in violazione di legge. Il diritto di opposizione può essere sempre esercitato nei riguardi del materia-le pubblicitario o di vendita diretta o per il compimento di ricerche di mercato o di comunicazione commerciale. Negli altri casi,l’opposizione presuppone un motivo legittimo. ✂

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ASSICURAZIONE

di Pietro Ayala (*)

Quest’anno il rinnovodella convenzionecon le Assicurazioni

Generali a fronte di un mo-desto incremento dei premi,utile per meglio garantire ilnecessario equilibrio nelrapporto sinistri-premi, hapermesso di migliorare no-tevolmente i contenuti del-la polizza in termini di ga-ranzie e prestazioni offerte.Si è già dato conto di talinovità nel n. 4 del nostroGiornale su cui è stato pub-blicato il testo integrale del-la nuova Polizza Sanitariae nel successivo n. 5 sulquale è stato pubblicatol’elenco completo delle ca-se di cura private conven-zionate con la “Compa-gnia” per fornire agli assi-curati un’assistenza diret-ta per ottenere la quale cisi è impegnati a fondo e chesi è riusciti a garantire.Si riassumono di seguito leprincipali novità introdot-te nella nuova Polizza Sa-nitaria che, come sempre,decorre dal 1° giugno u.s.:- convenzionamento diret-to senza applicazione di al-cuna franchigia;- in caso di ricovero instruttura pubblica, pertan-to in assenza di spese, rad-doppio della diaria giorna-

fornire tutte le informazio-ni e chiarimenti.Per quanto attiene ai Ser-vizi integrativi nel loro in-sieme, si conferma l’avviooperativo del progetto re-lativo in sede Adepp.L’Adepp, che raccoglie sot-to la propria egida le Cas-se di previdenza privatiz-zate e quindi tutti i profes-sionisti italiani, ha infatticondiviso l’importanza daattribuire ai Servizi inte-grativi il cui sviluppo con-sentirà a tutte le Casse diessere più vicine ai propriiscritti accompagnandolinel proprio percorso di vi-ta professionale e non, fi-no all’età post lavorativaoffrendo loro sostegno esupporto rispetto alle esi-genze le più varie.Si provvederà a comunica-re tempestivamente unaesauriente informativa sul-l’evoluzione del progettodettagliando via via i risul-tati ottenuti circa il miglio-ramento delle Convenzio-ni esistenti nonché l’am-pliamento ad ulteriori set-tori ed interlocutori.

(*) Vice direttoregenerale Enpam

liera dai 100 euro attuali a200 euro sin dal primogiorno di ricovero;- in caso di ricovero instruttura pubblica per “gra-ve evento morboso” corre-sponsione di una diariagiornaliera di 150 eurosempre senza franchigia (ecioè dal primo giorno di ri-covero);- estensione delle prestazio-ni in caso di cure oncologi-che (incluse le rette di de-genza);- aumento della franchigiadal 20% dello scorso anno,al 25% delle spese soste-nute in strutture privatenon convenzionate (sem-pre con un minimo di 500euro e un massimo di 5200euro).Le nuove migliori condizio-ni ottenute e fin qui illustra-te mirano ad incentivarel’utilizzo di strutture ospe-daliere pubbliche o di strut-ture convenzionate (tuttedi ottimo livello) a scapitodi strutture mediche nonconvenzionate che in pas-sato si sono rivelate moltoonerose e spesso in manie-ra immotivata e fuori daqualunque standard.Anche quest’anno si è rite-nuto di concedere una pro-roga rispetto alla scadenzadel 31 maggio per consen-tire a tutti coloro che era-

no già assicurati negli anniprecedenti ed a quelli chedecideranno di aderire perla prima volta di provvede-re con un maggior margi-ne di tempo.Tale termine ultimo, comegià comunicato, è stato fis-sato al 31 luglio prossimo.Al momento in cui scrivia-mo si sta già registrando unforte interesse per la nuo-va Polizza Sanitaria al qua-le ci auguriamo possa se-guire un significativo incre-mento delle adesioni rispet-to alle circa 80mila deglianni passati soprattutto inconsiderazione dell’eccel-lente qualità del prodottoassicurativo proposto.Si ricorda ancora il nostrosito www.enpam.it sulquale è pubblicato il testointegrale della convenzio-ne ed il modulo di adesio-ne scaricabile (solo per chiaderisce per la prima vol-ta o per chi voglia modifi-care la composizione delproprio nucleo familiare)ed il numero telefonico199 168 311[•] del callcenter dedicato che potrà

Tra le migliori condizioni ottenute il convenzionamento direttosenza applicazione di alcuna franchigia. Avviato il progetto

sui Servizi integrativi nato in sede Adepp

Le principali novitàdella polizza

Estensionedelle prestazioniin caso di cureoncologiche

[•] Il costo al minuto da telefono fisso di Telecom Italia senza scat-to alla risposta è di 14,26 centesimi di euro iva inclusa in fascia in-tera e di 5,58 centesimi di euro iva inclusa in fascia ridotta. La ta-riffa massima da telefono fisso di altro operatore è di 26,00 centesi-mi di euro e 12,00 centesimi di euro di scatto alla risposta; da tele-fono mobile è variabile a seconda dell’operatore e del piano tariffa-rio prescelto.

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MEDICI IN DIVISA

guerra tra i fattori di rischioper la salute, appunto, eogni anno pubblica le stati-stiche sul numero dei mor-ti causati dai conflitti in tut-to il mondo.Nelle cosiddette guerre mo-derne, poi, in pochi anni so-no radicalmente cambiatinon solo il tipo di arma-menti e il modo di combat-tere, ma anche e soprattut-to i modi di intervenire perassistere i feriti e le conse-guenze sulle popolazioni ci-vili. Così, è facile capire ilsenso e la portata del Con-gresso mondiale della Sani-tà militare che riunisce ognidue anni medici ed espertidi decine e decine di Paesii quali, a vario titolo, sonotutti impegnati nei conflit-

ti in corso. L’ultimo Con-gresso, che si è svolto dal20 al 25 maggio scorso aGammarth, la periferia diTunisi che confina con Car-tagine, ha visto la parteci-pazione di oltre 800 specia-listi di 76 dei 102 Paesimembri del Consiglio inter-nazionale della Medicinamilitare, che ha sede a Bru-xelles. Ed erano presenti,tra questi, le delegazioni ditutti i Paesi aderenti alla Na-to. Così, a discutere tutti in-sieme di problemi e di con-seguenze che spesso i loroPaesi contribuiscono a crea-re, si sono trovati faccia afaccia medici ed espertiamericani e iraniani, sani-tari inglesi e afgani, austra-liani e giordani… E poi an-

Si è svolto dal 20 al 25 maggio scorso a Gammarth e ha visto la partecipazione di oltre 800 specialisti di 76 dei 102 Paesimembri del Consiglio internazionale della Medicina militare.

Gli interventi nei luoghi di guerra, in caso di catastrofi naturali, ma soprattutto nelle grandi missioni umanitarie.

Il contributo della delegazione italiana

Congresso mondialedella Sanità militare

di Ezio Pasero

Chissà cosa pensava Ip-pocrate della guerra.Siamo intorno al 400

a.C. e dalle parti nostre,tanto per fare un esempio,Furio Camillo prima dà l’ul-tima spallata a Veio, che iRomani hanno tenuto sot-to assedio per dieci anni, epoi subisce una disastrosasconfitta contro i Galli diBrenno, che a loro volta as-sediano Roma. Morti e fe-riti, già in quei tempi, nonsono vittime solo delle ar-mi, ma anche delle infezio-ni, delle malattie, delle epi-demie. Sempre stato così,da allora, nei conflitti chehanno funestato l’umanità.Le malattie furono una del-le principali cause di mor-te anche durante la guerracivile americana: ben400mila soldati su 618mi-la perirono proprio a causadella malnutrizione e di va-rie infezioni, fra le quali lepiù diffuse furono il tifo, ilvaiolo e il morbillo. Insom-ma, la guerra non fa benealla salute. E non è solo unabattuta, visto che persinol’Organizzazione mondialedella sanità ha inserito la

cora medici militari venutidalla Cina, dall’India e dal-la Malaysia, dall’ArabiaSaudita e dal Brasile, dal-l’Argentina e dall’Ucraina…Della delegazione italianafacevano parte, oltre all’am-miraglio Vincenzo Marti-nes, direttore generale del-la Sanità militare, al Gene-rale Manlio Carboni, capodel Corpo sanitario aero-nautico e al Generale Otta-vio Sarlo, capo del Serviziosanitario aeronautico, an-che numerosi ufficiali me-dici che hanno maturatoimportanti esperienze al-l’estero. Fra i principali te-mi dibattuti, il “terrorismobiologico”, la “gestione del-l’afflusso massiccio di feri-ti in occasione delle cata-strofi”, il “ruolo dei servizidella Sanità militare nellarisposta a una pandemia in-fluenzale” e le “patologie el’ambiente in occasione del-le operazioni fuori area”.In particolare, per quantoriguarda il terrorismo bio-logico, sono stati presenta-ti e discussi quindici lavoriscientifici e sono state or-ganizzate due tavole roton-de, una sull’identificazionedelle vittime nelle catastro-fi e l’altra sugli ospedali dacampo. Sulla gestione del-le grandi emergenze conmolti feriti in occasione digrandi disastri, naturali enon, sono stati invece pro-dotti venti lavori scientificie le due tavole rotonde so-no state focalizzate una sul-l’approvvigionamento deiprodotti sanguigni dei con-tingenti multinazionali el’altra sul ruolo dei militarinella risposta a pandemiemondiali di influenza. Infi-

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ne, per quanto riguarda leesperienze in operazionifuori area, le relazioni pre-sentate sono state venticin-que, oltre a sessanta comu-nicazioni orali e quattrocen-to poster, ed è stata orga-nizzata una tavola rotondasul ruolo dei veterinari mi-litari nel campo della sani-tà pubblica.Sono stati insomma discus-si, come si vede, tutti temiche hanno molto a vederecon la guerra, ma che nonriguardano solo le guerre,perché le organizzazioni sa-nitarie militari stanno ormaidimostrando quanto sem-pre più importante sia il lo-ro intervento nei casi di ca-tastrofi naturali e addirittu-ra vitale il loro ruolo nellegrandi missioni umanitarie.È questo il caso soprattut-to della Sanità militare ita-liana, che ha sviluppato ne-gli anni una vocazione euna particolare capacità diintervenire nei luoghi piùdisagiati del mondo in sup-porto dei propri contingen-ti, ovviamente, ma anche a

do da Torino è stato porta-to allo Spallanzani di Romaa bordo di un C130J del-l’Aeronautica militare un ri-cercatore che in Nepal ave-va contratto una gravissimafebbre emorragica della fa-miglia dell’ebola che pur-troppo, nonostante l’inter-vento dei sanitari, gli è sta-ta fatale. Il colonnello DiStefano aveva coordinatoquattro anni fa la partecipa-zione di un team, del qualeil maggiore Lastilla avevafatto parte, presso il “miti-co” Fort Detrick in Mary-land, negli Stati Uniti, fina-lizzata appunto all’appren-dimento delle tecniche e del-le procedure per questi spe-cialissimi trasporti. Era pre-visto un secondo corso chea giudizio unanime non ser-virà più, avendo in questocaso gli allievi italiani ugua-gliato, se non superato, imaestri americani. Da unpunto di vista operativo,quello del 3 maggio scorsoè stato il primo caso al mon-do di trasporto in condizio-ni di isolamento di un pa-ziente sintomatico e incuba-to, ulteriore dimostrazionedi come uomini e mezzi del-la Sanità militare possonoessere straordinariamenteutili in situazioni di pace. •

civile. Come il poster illu-strato dal colonnello Man-fredo Di Stefano e dal mag-giore Marco Lastilla sul tra-sporto aereo in condizionidi biocontenimento di unpaziente con malattia infet-tiva altamente contagiosa.Si tratta, per dirla in paro-le semplici, dell’utilizzo diparticolarissime “barelle”(ma in questo caso il termi-ne è fortemente riduttivo)appositamente studiate peressere trasportate in aereoo su ruote, rinchiuse in in-volucri di Pvc. Questi ulti-mi hanno speciali maniche,che permettono di effettua-re varie procedure mediche,oltre a una porta per l’in-troduzione del paziente euna per l’introduzione dimateriale. In questo modoè possibile trasportare pa-zienti contagiosi senzaesporre ai rischi del conta-gio il personale sanitario el’equipaggio del velivolo.Così era avvenuto nel gen-naio dello scorso anno,quando con questo metodoera stato prelevato in Sar-degna e trasportato pressoil sanatorio di Sondalo,presso Sondrio, un cittadi-no extracomunitario affet-to da Tbc; e così è avvenu-to il 3 maggio scorso, quan-

MEDICI IN DIVISA

Il Maggiore Marco Lastillaaccanto al Poster esposto aTunisi

sostegno delle popolazionilocali vittime dei conflitti ocolpite da catastrofi natu-rali. È appena il caso di ri-cordare che il primo inter-vento della nave ospedaleSan Marco, al largo dellecoste meridionali del Liba-no, la scorsa estate, avevaconsentito di salvare duenaufraghi. O che il sistemadi Telemedicina della Dife-sa, per restare nel nostroPaese, applicato alla Prote-zione civile in occasione delterremoto del 1998 in Um-bria, quando un ospedaleda campo installato a No-cera Umbra era stato mes-so in rete utilizzando ap-punto una stazione mobiledi Telemedicina, aveva con-sentito di superare il blackout delle trasmissioni lega-to all’interruzione dei col-legamenti terrestri via ca-vo. O, ancora, si potrebbe-ro rammentare le missionidella Sanità militare aero-nautica in Africa, per ope-rare centinaia e centinaia dipazienti ciechi nel cuore delMali; e dove nel novembrescorso il colonnello France-sco Spadolini, uno deimembri della delegazioneitaliana al Congresso di Tu-nisi, straordinario espertodi emergenza sanitaria, conmezzi di fortuna ha salvatola vita di una partoriente edella sua bambina che, sen-za la sua presenza, sarebbe-ro certamente morte.Così, oltre ai lavori scienti-fici più strettamente legatialle attività militari, la de-legazione italiana ha pro-dotto a Tunisi relazioni chevanno nel senso di una sem-pre più stretta correlazionetra sanità militare e società

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SOCIETÀ

di Antonio Gulli (*)

Si dice e scrive oramaida decenni che vivia-mo in un tipo di so-

cietà che è possibile defi-nire “della comunicazio-ne”. In sostanza, viviamoall’interno di un assetto so-ciale che vede uno svilup-po esponenziale di tipomalthusiano delle formecomunicative. Paradossal-mente, però, l’impressionediffusa è che all’aumentodelle comunicazioni e deisuoi flussi non corrispon-de un aumento della com-prensione tra le persone.Si potrebbe dire che più siparla meno ci si capisce.Non si vuole in questa se-de affrontare né il graveproblema di quello chepuò essere definito “auti-smo sociale”, cioè quellaforma di chiusura versol’esterno che trova il suoterreno più fertile nell’ac-

li dovrebbe fortificare lostare insieme. Ricordiamo-ci che la società non è una“realtà naturale” – cioè da-ta una volta e per tutte –ma un insieme articolatodi costruzioni storiche chevive della costante attivitàquotidiana di “costruzio-ne” e “ricostruzione” svol-ta dagli esseri umani. Si ag-giunga anche che alla basedella società vi sono le in-terazioni che gli individuimettono in atto, e che que-ste sono sia il prodotto co-stante di uno scambio con-tinuo tra azione e struttu-ra; sia l’effetto di un mec-canismo che procede dal-l’oggettività alla soggetti-vità (interiorizzazione) edalla soggettività all’ogget-tività (esteriorizzazione).Allora l’impressione cheabbiamo indicato all’iniziodell’aumentata incompren-sione è sbagliata? Perchéallora la realtà sociale, no-nostante si parli di più – sipensi, tra l’altro, per esem-pio, ai grandi profitti del-la telefonia mobile - sem-bra più fragile? A questopunto, forse una riflessio-ne dovrebbe essere apertasull’oggetto stesso che co-stituisce la comunicazione:la parola. Questa rappre-senta quel “mattone” che,al tempo stesso, si presen-ta come fondamento edepilogo di ogni conversa-zione. Sia scritta che ora-le. A ben vedere la parolaè tiranneggiata da più par-ti: dal suo perenne doverfar sempre riferimento al-la realtà, che deve cercaredi cogliere nel suo aspettodi concretezza e apparen-za da un lato; dal doversi

centuata frammentazionedell’individuo e del siste-ma e che ha creato unaspecie di soggetto “auto-centrato”; né quel fenome-no – dovuto allo sviluppodella complessità sociale –per cui all’aumento dellaquantità di relazioni si ab-bassa la possibilità di po-terne usufruire. Scrive, in-fatti, a questo propositoLuhmann che la comples-sità è in grado di sfidarequella che viene definita la“legalità matematica”(1982). Quello che rima-ne è che tutti parlano, tut-ti vogliono comunicarequalcosa a qualcun altro.E si potrebbe aggiungereche se tutti parlano una ra-gione ci dovrà pure essere.

E questa ragione, probabil-mente, la si può ricercarenell’aumento della sogget-tività all’interno della no-stra società. Infatti, nellamisura in cui la soggettivi-tà degli esseri umani cre-sce si apre anche la possi-bilità da parte di costoro diesteriorizzare. Questo pro-iettare all’esterno della lo-ro sfera interiore la propriasoggettività, costruendomodelli di comportamen-to, valori, oggetti materia-li e immateriali, però, daun lato, dovrebbe fare sìche ogni soggetto si sentapiù artefice della realtà e,dall’altro, irrobustire la di-mensione sociale della stes-sa. In sostanza, l’esternarei propri sistemi categoria-

Immediata, integrata, di massa, personale, aziendale,pubblicitaria… ce n’è per tutti. Eppure le persone sembrano

trovare sempre maggiore difficoltà nel comprendersi. La distanza tra ciò che si esprime

e il significato che gli viene attribuito

L’incomunicabilitàdella comunicazione

Il simbolo segue l’ambiguo sentiero

della comunicazionemetaforica

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l’esteriorità relegandola apura forma. La sua poten-za gioca almeno su due pia-ni: l’essere al tempo stessoun “fossile del mondo inte-riore”, in quanto capace diessere evocato; l’essere pre-ludio di ciò che si può af-ferrare in divenire, operan-do quella “marmorizzazio-ne” del divenire in “divenu-to”. Il simbolo segue l’am-biguo sentiero della comu-nicazione metaforica. La lo-ro stessa spiegazione nonpuò che risultare sempreparziale. Il drago non èsempre e dovunque il nemi-co malvagio come il cuorenon significa sempre amo-re. Incredibilmente il pro-cesso di razionalizzazionetrova il suo punto di forzaproprio in ciò che raziona-le non è. Pensiamo alla pub-blicità e abbiamo subito laprova di quanto appenadetto. C. G. Jung ipotizza-va l’esistenza di un patri-monio comune di formeoriginarie che possono es-sere un utile strumento perla lettura del pensiero sim-bolico: gli archetipi. Proba-bilmente si può affermare,quindi, che molta parte del-l’incomprensione, nono-stante il diluvio di messag-gi, sta proprio nell’eccessodi soggettivizzazione del-l’apparato simbolico di cuiognuno di noi si avvale; ov-vero sta in quella ricercaspasmodica di con-di-visio-ne del mondo che più par-la e più differenzia e così fa-cendo ci rende sempre piùestranei. Sia rispetto agli al-tri che a se stessi. •

(*) Professore presso la Facoltà di Psicologia 2

Università “La Sapienza”

qualcosa “altro da sé” chenon è condivisa da chiascolta come può la paro-la trasmettere per interociò che vuole dire? Dalgreco symbàllo, che signi-fica “metto insieme”, il ter-mine simbolo in origine de-signa le due metà di un og-getto che, spezzato, può es-sere ricomposto avvicinan-dole. In tal modo ogni me-tà diviene un segno di ri-conoscimento. Con il tem-po, ha derivato il significa-to di “stare in luogo di”.Ecco che segno e simbolo– così come nella tradizio-ne anglosassone – vengo-no a confondersi fino afondersi. Ma Hegel ricor-da che il segno “rappresen-ta un contenuto del tuttodiverso da quello che haper sé” (Enciclopedia, par.458), cioè tra il segno e ciòche esso significa vi è unrapporto di reciproca in-differenza e convenziona-lità. Il simbolo è un ogget-to, individuo o altra cosaconcreta che può sintetiz-zare ed evocare una realtàpiù vasta e/o un’entitàastratta. Il simbolo abbatte

SOCIETÀ“

Un mondo che più parla

più differenzia

misurare sistematicamen-te con il bisogno di porsisu un piano più generale,pena lo scadere in una de-scrizione asfittica della por-zione di realtà che cerca diafferrare, dall’altro; e nelmisurarsi con la costruzio-ne continua di rimandi adimmagini (allegorie), dal-l’altro ancora. L’aspetto“ricostruttivo” che chiedela parola per essere capitasottostà a diversi aspetti: il possesso dello stesso co-dice (linguaggio); la man-canza di una qualsiasi pa-tologia che si lega alla tra-smissione o alla ricezionedel messaggio; la condivi-sione dell’apparato cultu-rale di riferimento. Per far-si capire ci si spiega. Ma lospiegare ciò che si vuole di-re, indicare e trasmettere èsufficiente? Si può dire cheprobabilmente non bastase questo nostro parlarenon evoca immagini giàpossedute dalla personacui rivolgiamo il messag-gio. A questo punto, il pro-blema non è più capire leparole che ci vengono ri-volte quanto condividerele “immagini” che il mes-saggio propone. C’è unafrase di una canzone famo-sa che afferma: “è difficilespiegare a chi non ha capi-to già”. È proprio così? Eche cos’è ciò che si dovreb-be “già possedere”? In par-te la strofa di questa can-zone afferma una verità di-cendo che nella comunica-zione bisogna fare riferi-mento a qualcosa di noto.E quel noto non si riferiscesolo allo strumento che siutilizza per comunicarequanto in, larga parte, al

contenuto, al comunicato,al “significante”. L’attribu-zione di significato si spo-sta, quindi, da ciò che èstato detto a ciò che il “det-to” rappresenta. Questoaspetto lo si può individua-re fondamentalmente nelsuo contenuto simbolico.Diciamo quindi che la pa-rola può avere una sua par-te “muta”. Di fatto, si puòaffermare che si ascoltanello stesso modo come sivede. Si sa che il nostro oc-chio ha un punto cieco eche la visione, per una par-te, non riflette ciò cheguarda. Come ciò che ve-diamo è per una parte unaricostruzione, così ciò cheascoltiamo è per una par-te ciò che capiamo e nonciò che il nostro interlocu-tore sta dicendo. Ma comecolmare quella parte “cie-ca” della comunicazione?Se quella parola rimanda a

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ENTI LOCALI

di Daniele Romano

Imedici da tempo solle-citano l'importanza del-la medicina territoriale,

ma una percezione nitidadelle istituzioni e dei ruolidi programmazione, di go-verno, regionale, azienda-le, territoriale, ancora nonesiste, anche perché è unprocesso in divenire.Alle Regioni è affidata lasanità, ai Comuni i servizisocio-assistenziali con unaprofonda contraddizioneche genera diseconomie,inefficienze e costi sociali.Con le Aziende sanitarie eospedaliere c'è un rappor-to di dipendenza che spes-so non valorizza le capaci-tà di governo clinico deimedici.“La cultura della salute at-tiene al territorio - esordi-sce Mengozzi. - Il titolaredello star bene del cittadi-no è l'Ente locale e il sin-daco che lo rappresenta.La funzione di Federsani-tà è di mettere insieme ilsistema della sanità pubbli-ca con il governo locale,nel rispetto della distinzio-ne dei ruoli: uno gestiona-le e l'altro politico. Peròcon le stesse finalità: rispo-sta integrata della salutenel territorio”.Il soggetto principe è an-cora la Regione e si fa fa-

dobbiamo affermare il prin-cipio che le risorse debbo-no passare al territorio, co-me sta iniziando a fare laFinanziaria e questa è unavera e propria rivoluzionein atto. La professionalitàdei medici del territorio, diCure primarie, si fonda suuna nuova domanda diqualità e dovrà essere ade-guata anche dal punto divista retributivo nell'appo-sita Convenzione.”E i discussi criteri di nomi-na dei direttori generali?“Deve innanzitutto - rispon-de Mengozzi - essere defi-nito rapidamente un elen-co con i requisiti di eleggi-bilità di un manager, in mo-do tale che di fronte a nuo-ve nomine l'elenco dei can-didati possa essere certifi-cato da una autorità terza”.Va fatta per Mengozzi unadistinzione di ruoli. Il cli-nico non deve diventare ilgovernatore della salute,deve invece governare par-ti dell'organizzazione sani-taria.Il nostro è un sistema sa-nitario universalistico cheha nelle istituzioni il gover-no dei processi e dei risul-tati.Se in “un piccolo Comu-ne ci sono due fabbrichee numerosi casi di neopla-sie, il Sindaco deve capi-re e agire.” •

tica a vedere il ruolo delComune, sopratutto esi-stendo la separazione deipoteri dell'area salute (Re-gione) da quella socio-as-sistenziale (Comuni)”.“E' una distinzione inam-missibile - replica Mengoz-zi. “Se la Regione pianifi-ca non possono che esserei Sindaci a governare il si-stema. Se gli Enti localinon vengono coinvolti sucome spendere i soldi, ilcosto sociale diventa inso-stenibile”.“Chi potrebbe attuare dav-vero una politica virtuosadal punto di vista del con-trollo sui processi di spe-sa sanitaria meglio dei sin-daci, che conoscono le

esigenze reali della popo-lazione?”La riforma del 1978 pre-vedeva che la sanità si rior-ganizzasse sulla base diun'analisi territoriale del-la domanda di salute. Chebilancio possiamo fare perla medicina territoriale?“Molte Regioni hanno giàfatto l'analisi della doman-da locale di salute, altre so-no in condizioni più arre-trate e la sanità corre il ri-schio di essere lacerata traRegioni forti e Regioni de-boli, con inaccettabili ca-renze di equità. Dobbiamoporre un limite a questatendenza”.“Per costruire solidamentela medicina territoriale

Il quadro che emerge del ruolo del Comune nella gestione della salute dei cittadini in unincontro con il presidente di Federsanità-Anci (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani)

Pier Natale Mengozzi, in occasione del Forum della Pubblica Amministrazione tenutosi nella Nuova Fiera di Roma dal 20 al 25 maggio

Sindaco senza “portafoglio”

Pier Natale Mengozzi, presidente di Federsanità

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ECONOMIA

di Mauro Subrizi

I rapporti russo - europeiin fatto di energia, sem-brano ridursi ad un in-

treccio quasi meccanico diinteressi convergenti: l’Eu-ropa mira ad utilizzare, concontratti più lunghi possibi-le e a prezzi concorrenziali,le maggiori riserve metani-fere mondiali; la Russia in-tende garantirsi la stabilitàdegli acquisti del maggiormercato planetario.Vari fatti, però, negli ultimianni, hanno dimostrato chetutto ciò non sia affattosemplice: il contenziosodell’inverno 2006 conl’Ucraina, ed il conseguen-te taglio delle forniture digas verso l’Europa occiden-tale, ha inferto un duro col-po alla affidabilità di Mo-sca come fornitore. Inoltre,il rifiuto da parte del Crem-lino di firmare la “Carta

to a partecipare varie com-pagnie petrolifere interna-zionali, comprende il futu-ro sfruttamento del bacinodi Shtokman, 555 km anord est di Murmansk, nel-la penisola di Kola. Un gia-cimento di 1400 km qua-drati che probabilmente di-venterà il bacino più gran-de del mondo e che do-vrebbe entrare in funzionenel 2010. Nello stesso pe-riodo dovrebbe essere ulti-mato il gasdotto dell’Euro-pa del nord, quello che pas-serà sotto il Mar Baltico eper il quale è stata creatauna joint venture con dueaziende tedesche. Già oraGazprom fornisce al vec-chio continente più dellametà del suo fabbisogno dimetano. La costruzione delgasdotto del Mar Baltico,secondo i progetti, raggiun-gerà direttamente la Ger-mania, la Francia, l’Olan-da e la Gran Bretagna.L’operazione, ovviamente,non è solo economica. Ta-gliando per il Mar Balticola Russia vuole eliminare ilpassaggio finora obbligatoattraverso le Repubblichebaltiche, la Polonia e inparticolare l’Ucraina, tuttiPaesi che per il governocomportano un rischio eco-nomico e politico che ilCremlino non è più dispo-sto a correre. Altro scenario è quello me-diorientale: è di questi gior-ni la notizia, riferita dalladirigenza della Gazprom,della costruzione e della ge-stione del gasdotto da 7 mi-liardi di dollari che colle-gherà l’Iran e l’India via Pa-kistan. •

dell’energia”, che consen-tirebbe alle imprese euro-pee di acquistare gas e pe-trolio dai pochi produttorirussi indipendenti rimasti,rafforza in Europa il timo-re che le scelte politico -economiche di Mosca nonsiano più dettate dalle logi-che di mercato e del profit-to, ma da quella duramen-te dirigista dell’interesse na-zionale.Il problema principale ègenerato dalla debolezzadell’Unione Europea e dal-le sue divisioni: l’ultimotentativo di parlare conuna sola voce è stato fattonel novembre scorso adHelsinki. Ed è stato un fal-limento; ed oggi i singoliPaesi europei - Germaniain testa seguita da Italia eFrancia - bussano alla por-

ta del Cremlino per offri-re accordi individuali.Per capire davvero la poli-tica energetica di Mosca ènecessario analizzare le mi-re espansionistiche di Gaz-prom, il gigante statale (pos-seduto, non va dimentica-to, dal governo russo al51%) che ha come obietti-vo dichiarato - dal suo vice-presidente Alexandr Med-vedev - di diventare in bre-ve tempo il numero uno almondo per fornitura dienergia.Dunque le ambizioni espan-sionistiche di Gazpromguardano in tutte le direzio-ni: sta consolidando nuovepartnership e futuri sbocchidi mercato in Cina, StatiUniti ed Europa. L’affarepiù grosso che sta per con-cludere, al quale ha invita-

I complicati rapporti economici tra la Russiae l’Europa alla luce delle incertezze dei Paesidell’Unione e delle mire espansionistiche di

Gazprom, il gigante statale che ha l’obiettivodichiarato di diventare in breve tempo il

numero uno al mondo per fornitura di gas

Gli Zar dell’energiaIl problema dell’energiaproprio in questi ultimitempi si sta rivelando divitale interesse per tantiPaesi europei. È chiaroche dall’energia, e dal-l’uso che se ne fa, puòdipendere il destino, nonsolo economico, di unaNazione. Per noi Italianiquasi totalmente dipen-denti dall'estero, il pro-blema riveste un’enormeimportanza. Tanti sonoinfatti i settori che pos-sono dipendere da unmaggiore o minore rifor-nimento energetico.A pensarci bene, è faci-le tirare fuori i dati, a co-minciare dal settore sa-nità che risulta in poleposition.

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L’INTERVISTA/1di Carlo Ciocci

L e malattie reumati-che colpiscono sologli anziani?

È un luogo comune. E’chiaro che andando avan-ti con l’età i problemi di ti-po reumatologico, vedil’artrosi, assumono unafrequenza e proporzionesempre crescente. Vi sonoperò molte malattie reu-matiche che colpisconoanche soggetti giovani egiovani adulti: si pensi alreumatismo articolare acu-to, all’artrite reumatoide,alla spondilite anchilosan-te, alle malattie del colla-gene, Les, sclerodermia,etc. L’incidenza dell’artro-si aumenta con l’aumenta-re dell’età, ma è pur veroche può colpire anche gio-vani adulti se si pensa al-le forme secondarie dovu-te a carichi eccessivi, al-l’obesità, ad un’attivitàagonistica intensa, etc.

Uomo, donna: fa differen-za per le malattie reuma-tiche?Non fa una grossa diffe-renza, più o meno si equi-valgono gli interessamen-ti a carico delle varie ar-ticolazioni. Va invece det-to che l’artrosi primariadelle mani caratterizzatada tipiche lesioni delle ar-ticolazioni interfalangee

distali (noduli di Heber-den), delle interfalangeeprossimali con i noduli diBouchard e la rizoartrosi,sono più frequenti nel ses-so femminile rispetto aquello maschile.

Le malattie reumatichepossono portare all’inva-lidità?In generale, le malattiereumatiche possono por-tare ad inabilità importan-ti, soprattutto la spondili-te anchilosante, l’artritereumatoide ed anche leforme più severe di osteo-artrosi deformante.

Veniamo alle cure: che co-sa sono esattamente i far-maci biologici?I farmaci biologici, o bio-tecnologici, sono farmacisintetizzati in laboratorioche hanno la proprietà diinibire l’azione di alcunecitochine, che sono deglielementi essenziali nel-l’iter-patogenetico soprat-tutto nell’artrite reumatoi-de. Si tratta del TNF alfa,(Tumor necrosis factor),dell’interleuchina 1, delCD20, etc.: i farmaci bio-logici bloccano specifica-tamente l’azione pro- in-fiammatoria di tali citochi-ne. Come ben si può com-prendere sono farmaci cheagiscono in maniera spe-cifica e selettiva per neu-Le malattie reumatiche colpiscono non

solo gli anziani e spesso sono invalidanti.Dall’ultima generazione di farmaci, quellibiologici, alla qualità di vita del malato.

Le università “sfornano” un buon numero di specialisti che, spesso, non trovano la giusta collocazione

professionale nel territorio

Il professor Giuseppe Perpignano èdirettore della I° Cattedra di

Reumatologia dell’Università di Cagliari.E’ stato presidente della Lega italiana

contro le malattie reumatiche e per l’aiutoal malato reumatico dal 1996 al 1999 eper tre mandati consigliere nel Consiglio

direttivo della Società italiana direumatologia. In uno di tali mandati haricoperto la carica di Vice Presidente

Il medico delle articolazioni

e delle ossacura anche i giovani

Farmaciche hannola proprietà

di inibire alcunecitochine

Formulatauna diagnosi

bisogna trattarerapidamente

il malato

Il prof. Giuseppe Perpignano

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tralizzare questi “agenti”che fanno parte fonda-mentale della catena pato-genetica dell’artrite reu-matoide e di altre reumoa-tropatie infiammatorie.

Possono essere impiegatiper specifiche malattie ose ne fa un uso generaliz-zato in reumatologia?Il loro utilizzo ha avutoinizio nella terapia dei ma-lati affetti da artrite reu-matoide e si è esteso, nelgiro di pochi anni, ancheper trattare malati affettida atrite psoriasica, spon-dilite anchilosante, artri-ti enteropatiche e altre.

In ambito reumatologicoè soddisfacente la ricerca?Attualmente si svolge unanutrita ricerca da parte divalenti studiosi. Si stan-no evidenziando semprepiù numerosi siti che fan-no parte della catena pa-togenetica delle suddettemalattie reumatiche suiquali questi farmaci agi-scono in maniera del tut-to specifica rallentando

o bloccando il decorsodella malattia.

Veniamo al malato reu-matico: com’è la qualitàdella sua vita?Preliminarmente va dettoche una delle regole prin-cipali rimane sempre laprevenzione primaria o se-condaria, vale a dire inter-venire, una volta formula-ta una precisa diagnosi, ilpiù rapidamente possibilenel trattare il malato. Pri-ma si interviene, più pro-babilità di successo si han-no. Per fare un esempiouna malattia di tipo gene-rativo è caratterizzata dauna sofferenza più o menoimportante della cartilagi-ne articolare: più precoce-mente si interviene cercan-do di supportare i costi-tuenti nobili della membra-na cartilaginea, migliori ri-sultati si ottengono. Quando invece l’interven-to è molto tardivo e la car-tilagine articolare è note-volemnte usurata, l’effica-cia terapeutica risulta mol-to meno evidente. Per ciòche concerne la qualitàdella vita del malato reu-matico essa dipende sia dalgrado e dall’entità dall’evo-lutività della malattia, sia,come già detto, dalla pre-cocità dell’intervento tera-peutico.

Purtroppo dobbiamo pren-dere atto che esiste un no-tevole numero di malaticon una qualità della vitamolto precaria, che nonsono autosufficienti e ne-cessitano di supporti e au-silii per poter adempierealle più comuni attività del-la vita quotidiana.

L’Italia è coperta in mo-do omogeneo dai centrireumatologici?Non c’è sul territorio ita-liano una uniformità distrutture per i malati reu-matici: c’è, invece, unagrossa disparità tra Norde Sud. Nell’ambito delSud, comprendendo anchele Isole, abbiamo una co-pertura estremamente pre-caria per ciò che riguardai presidi reumatologici.Faccio un esempio: in Sar-degna vi sono due unitàoperative a Cagliari, unaa Sassari che non ha peròposti letto propri. In “pe-riferia” operano pochipresidi ambulatoriali fa-centi capo alle Asl, mamanca assolutamente unacopertura razionale nel-l’ambito globale del terri-torio. Lo stesso fenomenosi riscontra in altre regio-ni d’Italia come la Cala-bria, la Sicilia, in Puglia ela Campania, etc.

In Italia sono tanti i me-dici che scelgono la reu-matologia?Sono tanti, ma la loro di-stribuzione sul territorionon avviene come dovreb-be. Ad esempio, a Caglia-ri formiamo diversi reu-matologi che spesso nontrovano la giusta colloca-

L’INTERVISTA/1

zione nelle Asl e la mag-gior parte di questi colle-ghi deve dedicarsi alla Fi-siatria o branche affini,poiché sono del tutto in-sufficienti per le necessi-tà degli utenti, come pri-ma sottolineavo, i presidiambulatoriali reumatolo-gici istituiti dall’Assesso-rato regionale alla Sanità.Credo che la problemati-ca sia dovuta essenzial-mente a una irrazionaleprogrammazione politi-co-sanitaria che spesso -direi sempre - si muovein maniera del tutto sco-ordinata e avulsa daglioperatori dei singoli set-tori specialistici e in par-ticolare dalla classe medi-ca che opera quotidiana-mente sul territorio. I ri-sultati di tale “illuminata”politica sanitaria sono sot-to gli occhi di tutti i citta-dini.

Grazie professore e buonlavoro.

In Italiala distribuzione

sul territoriodei reumatologinon è uniforme

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L’INTERVISTA/2di Andrea Sermonti

N asce Socitel, una so-cietà scientifica chesi propone come

punto d’incontro tra chiproduce tecnologie e lestrutture della sanità pub-blica e privata, offrendo al-le prime la “copertura”scientifica e alle secondela “garanzia” di modellisperimentali utili a miglio-rare la qualità della vita deipazienti.

Perché avete sentito la ne-cessità di un’altra societàscientifica?La realtà che il Serviziosanitario nazionale si tro-va a dover affrontare è ca-ratterizzata da un eviden-te fenomeno: il bisogno disalute supera le risorse di-sponibili. In uno scenariocosì complesso e con unfinanziamento puntual-mente inferiore alla spesapreventivata, le istituzio-ni devono affrontare lospinoso compito di stabi-lire le “priorità” e cioè ilmodo migliore di investi-re le risorse disponibili.Una scommessa che, pun-tualmente, si ripete annodopo anno, risolta semprecon i tristemente famosi“ripiani a piè di lista”.

Da che cosa è determina-ta questa situazione?Tale situazione è generatada una serie di fattori con-comitanti: dall’invecchia-mento della popolazionealla crescita del peso del-le patologie croniche, da-gli inadeguati investimen-ti nella prevenzione allosviluppo di terapie più

complesse, dall’aspettati-va dei pazienti di una mi-gliore qualità del servizioassistenziale alla mancan-za di strumenti di control-lo e di gestione necessariper l’analisi e la program-mazione dei servizi da ero-gare. Per non parlare, poi,dell’eccessivo bisogno diautoaffermazione deglistakeholder e della scarsi-tà di risorse finanziarie,conseguenza diretta anchedell’enorme debito pubbli-co che lo Stato ha accu-mulato.

Quali sono le finalità diSocitel?Avvalendosi della capaci-tà di esperti che operanonel settore della sanità,dell’economia sanitaria edell’Information Commu-nication Technology(ICT), la Socitel vuole fa-cilitare l’accesso alle strut-ture sanitarie specialisti-che ai pazienti distanti daospedali e case di cura ecollaborare con altre as-sociazioni scientifiche,con imprese e con strut-ture sanitarie, sia pubbli-che che private, allo sco-po di elaborare progettua-lità che implementano te-lemonitoraggio, teleassi-stenza, teleconsulto, tele-didattica e tutti i poten-ziali servizi legati alla te-lemedicina.

Un programma ambizio-soE’ per questo che diventaindispensabile collabora-re con il ministero dellaSalute, con le Regioni,con le Aziende sanitarielocali ed altri organismi e

La Società scientifica si propone comesoggetto determinato a verificare esperimentare le potenzialità offerte

dal progresso scientifico-tecnologico in campo medico-sanitario suggerendo,

attraverso dati, studi e standard operatividerivanti dalle sperimentazioni, riscontri

per la valutazione dell’investimento in telemedicina

Intervista a Gennaro Di Genova,presidente della Società italiana di

telemedicina presentata in una conferenzaorganizzata recentemente alla sala stampadella Camera dei Deputati. Il ruolo delleaziende specializzate in questo settorenella collaborazione tra privato e Ssn

Nasce Socitel,Società italiana

di telemedicina

Gennaro Di Genova, presidente di Socitel

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LO SCOMPENSO CARDIACO IN UMBRIA

Lo scompenso cardiaco pesa sulla spesa sanitariaglobale per percentuali variabili dall’1 al 2%. I prin-cipali determinanti dei costi di tale patologia sono:

le ospedalizzazioni, che rappresentano la componentemaggiore (nel 2003 sono stati dimessi da ricovero perinsufficienza cardiaca e shock 197.818 pazienti ed il trendè in netto aumento – il DRG in questione è il DRG 127 ilcui costo medio nazionale è di circa 3.000 euro), i far-maci, le visite ambulatoriali e i device.Secondo l’Istat al 1 gennaio 2005 in Umbria la popola-zione residente era di 859.938 unità. La letteratura scien-tifica dice che il 5% della popolazione – e quindi in re-gione circa 43.000 persone – è affetto, con diverso livel-lo di gravità, da scompenso cardiaco. Lo studio statisti-co sui ricoveri ospedalieri del ministero della Salute ri-porta che nel 2003 in Umbria sono stati dimessi con ladiagnosi di insufficienza cardiaca e shock 2.972 pazien-ti la cui degenza media risulta essere di 7,55 giorni.

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istituzioni sanitarie pub-bliche, per elaborare lineeguida utili alle applicazio-ni dei servizi di telemedi-cina; ma anche collabora-re con associazioni ed or-ganizzazioni impegnatenella tutela dei diritti deimalati, degli anziani e deidisabili allo scopo di ela-borare progettualità che,per mezzo della telemedi-cina e della teleassisten-za, producano un miglio-ramento della qualità divita dei pazienti. Senza di-menticare che per questo

è indispensabile promuo-vere studi clinici, ricerchescientifiche finalizzate erapporti di collaborazio-ne con altre società ed or-ganismi scientifici.

Come si realizzerà, inconcreto, il vostro pro-gramma? Quali iniziativeintendete avviare, e quan-do?In questo contesto rientrail progetto che interesserà,dopo l’estate, cinque Asldel Lazio, che attiverannoun modello di sperimenta-

zione “teleassistenziale”.Il progetto, innovativo nel-l’approccio terapeutico, di-venterà la prima grandeesperienza di “telecura” neltrattamento delle patolo-gie croniche. Saranno in-teressati 1.000 pazienticronici, 600 affetti da in-sufficienza respiratoria inBPCO e 400 da scompen-so cardiaco, che sarannomonitorati con apparec-chiature telecollegate coni medici. L’iniziativa è sta-ta presentata nel corso delconvegno “La telemedici-na nelle infrastrutture sa-nitarie” organizzato dallanostra Società scientifica,cui hanno preso parte me-dici, politici e tecnici delsettore.

L’INTERVISTA/2

Quali vantaggi, concreta-mente, possono venire dal-l’introduzione nelle strut-ture assistenziali del Ssndall’E-care?L’E-care può consentire uningente risparmio econo-mico per il Servizio sanita-rio nazionale e, allo stessotempo, migliorare la qua-lità di vita dei malati. Perevitare l’affollamento del-le strutture sanitarie occor-re introdurre nuovi model-li assistenziali, che metta-no a frutto le potenzialitàofferte dal progresso tec-nologico. La telemedicinaè il primo fra questi, e bi-sogna – proprio a causadella scarsità di risorse di-sponibili – coglierne tuttele opportunità. •

“PROGETTO ALBERTUS” E INSUFFICIENZA CARDIACA

Si tratta di un progetto per lo sviluppo di un model-lo organizzativo Asl/Azienda ospedaliera della Re-gione Umbria per lo sviluppo, il controllo e l’inte-

grazione dei servizi di cura ed assistenza a distanza del-l’insufficienza cardiaca ed il trattamento in ‘home care’,con questi, ambiziosi obiettivi:1) creare un modello di infrastruttura tecnologica/infor-

matica aperta all’implementazione delle possibili ap-plicazioni della “telemedicina” che consenta l’anali-si e l’elaborazione dei dati a livello clinico ed econo-mico-sanitario alla direzione Asl/Ao da realizzare nel-la Regione Umbria;

2) effettuare, nel contesto sopra descritto, una speri-mentazione gestionale di un servizio di teleassisten-za-telemonitoraggio-teleconsulto domiciliare su pa-zienti affetti da insufficienza cardiaca (scompensocardiaco cronico), articolata su una piattaforma discambio dati tra MMG-Paziente-Ospedale-Asl/AO alfine di ottenere: - la diminuzione del numero di ricoveri/anno;- la diminuzione della durata della degenza;- la diminuzione degli accessi in Pronto Soccorso

(non seguiti da ricovero);- la diminuzione delle riacutizzazioni;- il miglioramento della qualità della vita dei pazienti

3) il recupero funzionale, nell’ambito sperimentale, del-la tessera sanitaria per il riconoscimento digitale del-l’identità sanitaria del paziente;

4) consentire all’assessorato alla Salute e alle Asl/AOla valutazione finale, clinica ed economico-ammini-strativa dell’attività svolta.

SOCITEL - SOCIETÀ ITALIANA TELEMEDICINAVia Otranto 36 – Roma 00192

Tel 06-3721691 fax 06 37511402 e-mail [email protected]

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Perché ci piace la musicaLa musica accompagna l’umanitàfin dai suoi albori e, benché abbiaraggiunto uno sviluppo paragona-bile a quello della matematica, nel-la sua complessità di significati emo-tivi ed evolutivi resta ancora una re-altà sconosciuta.Con questo lavoro Silvia Bencivel-li si addentra nel mistero di que-st’arte per fare il punto su ciò chela scienza è riuscita a dire riguardo alle motivazioni delpiacere che ci arreca. Prendendo le mosse dalle più anti-che testimonianze, spiega l’aspetto fisico e fisiologico del-la produzione e della ricezione del suono, passa in rasse-gna gli esperimenti che sono stati fatti dagli scienziati suiprimati, i bambini e gli uomini adulti, le loro osservazio-ni sulla sensualità e sugli effetti dei diversi stili musicali,nonché le ipotesi del rapporto fra musica e linguaggio.

Silvia Bencivelli“Perché ci piace la musica”

Sironi Editore, Milano - pp. 221, € 14,90

Libere di stare benePer le donne moderne che hannosulle spalle la salute dei propri fa-miliari e che non vogliono trascu-rare il loro benessere, questo lavo-ro di Lidia La Marca offre succin-te, ma molto chiare informazioni.Interessante è la prima parte ri-guardante le regole igieniche ecomportamentali per ritrovare emantenere la salute del corpo e del-la mente, dove sono spiegate le norme da seguire rela-tivamente all’alimentazione, all’esercizio fisico, al ripo-so e alla conservazione del buonumore. Segue poi un’am-pia panoramica di argomenti riguardanti l’aspetto sani-tario della prevenzione, delle visite e dei controlli cuisottoporsi nonché delle malattie alle quali sono facil-mente soggette le donne. Particolare attenzione è rivol-ta anche alle dipendenze da farmaci, droghe e alcool.

Lidia La Marca“Libere di stare bene”

www.edizioniadv.it - pp. 158, €13,00

Breve storia degli U.S.A. e gettaCol suo noto stile dissacrante, Gior-gio Bertolizio affronta in quest’ope-ra un tema di grande respiro: la sto-ria degli Stati Uniti d’America. Lesue argomentazioni sono, come alsolito, ben documentate e la sua pen-na sempre intinta nell’ironia. Dopo una premessa sulla colonizza-zione del Nord America, egli riper-corre i due secoli di vita di questagrande nazione col gusto di andarea scoprire i motivi nascosti che neinformarono le maggiori vicende militari, politiche edeconomiche. I vari episodi sono visti da un’angolazio-ne non ufficiale che apporta nuovi contributi alla cono-scenza degli U.S.A. e nuove occasioni di meditazionesugli atteggiamenti filoamericani e antiamericani che sipossono incontrare ad ogni piè sospinto qui in Italia.

Giorgio Bertolizio “Breve storia degli U.S.A. e getta”

Edizioni Clandestine, Marina di Massa - pp. 197, € 13,00

Il dentista tra lavoro e vitaTiziano Caprara affronta i proble-mi riguardanti il lavoro di un den-tista, dalla conduzione dello studioal rapporto con il personale ausilia-rio e con i pazienti. Ogni argomen-to viene trattato anche nei partico-lari, sviluppando i vari punti in for-ma discorsiva e quasi romanzata perrendere più scorrevole e interessan-te seguire il filo del discorso. Il rispetto degli orari, l’ascolto del-le esigenze espresse e non espressedal paziente, la programmazione degli appuntamenti, lagestione delle attese, l’attenzione alla comunicazione ver-bale e non verbale, la giusta considerazione dei reclami,i modi di condurre la trattativa economica sono le coseche stanno a cuore tanto al medico quanto ai suoi assi-stiti e trovano in questo libro delle soluzioni concrete efacilmente adottabili.

Tiziano Caprara“Il dentista tra lavoro e vita”

www.promoden.it - pp.165, € 38,00

RECENSIONI

Libri ricevutidi G. F. Barbalace

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In breveUn medico dentista raccontaLe memorie di Giuseppe Costaprendono il via dalla fine dellaSeconda Guerra Mondiale, quan-do, poco più che bambino notòquante persone d’età avanzata,ma anche giovani, avessero la boc-ca con pochi denti. Questo ricor-do fece nascere in lui la volontà didedicarsi interamente all’odonto-iatria che allora veniva considera-ta una branca inferiore della me-dicina.Parte interessante di questa storia è la descrizione di co-me veniva praticata negli anni cinquanta e sessanta l’odon-toiatria, allora esercitata da molti dentisti abusivi.Il modo in cui l’autore parla della sua professione te-stimonia lo spessore umano di un medico che, miran-do in primo luogo alla salute dei propri pazienti, hasempre curato di avere con loro un rapporto amiche-vole e di rispettosa comprensione.I proventi delle vendite di questo libro saranno devo-luti in favore dell’operazione Mato Grosso.

Giuseppe Costa“Un medico dentista racconta”

Edizioni ETS, Pisa - pp. 95, € 10,00

Una bella professione soffertaVenti episodi di realtà ospeda-liera avvenuti tra il 1964 e il1981 riassumono l’esperienzaprofessionale di Ranieri Man-tovani che ha lavorato nel pron-to soccorso di diversi nosoco-mi italiani. Nel sottolineare le diversità deimezzi disponibili negli anni ses-santa e quelli che si hanno ainostri giorni, il libro pone in ri-salto quanto le possibilità disuccesso degli interventi chi-rurgici, soprattutto nei casi diurgenza, dipendano ancora da una rapida decisione delchirurgo, dall’esattezza della diagnosi e dalla periziadell’operatore. Condizioni queste che lasciano sempreil medico coscienzioso in uno stato di sofferta parteci-pazione alle condizioni del paziente, una partecipazio-ne che, di fronte agli insuccessi, può portare allo scon-forto anche il professionista più preparato.

Ranieri Mantovani“Una bella professione sofferta”

www.excogitaeditore.it - pp. 87, € 9,80

Giorgio BrugalettaDDAALLLLEE PPIIEETTRREE AANNTTIICCHHEELa bellezza della natura e il mistero dell’universo assiemealla paura e alla disperazione che attanagliano l’animoumano sono la fonte ispiratrice delle liriche raccolte in que-sta opera prima. Diventa impellente trovare un percorsoche porti alla felicità, ma, nel mondo dei sentimenti, da sem-pre immutato, il poeta non trova ancora risposte agli inter-rogativi della sua ricerca.www.ilfiloonline.itpp. 48, € 12,00

Diego Ponzin, Mauro TonioloCCOOSSEE CCHHEE NNOONN AACCCCAADDOONNOO MMAAIIPoesie e racconti scritti a quattro mani presentati dagli au-tori come un libro dedicato al desiderio di ciò che non siriesce a conquistare mai. I racconti, ben costruiti, si ap-prezzano per l’inventiva ed il contenuto didascalico. Le li-riche, or meditate, ora improvvisate, si prestano alla sog-gettività dell’interpretazione.www.cleup.itpp. 187

Luigi De SimoneOOLLTTRREE LLEE NNUUVVOOLLEEUn libro di appunti, osservazioni e meditazioni sulle espe-rienze fatte dall’autore nella vita e nella professione di neu-ropsichiatra e psicoterapeuta. Con questi scritti egli com-pie un viaggio nei meandri dell’animo umano oppresso dal-la sofferenza, soccorso dalla speranza e allietato dalla gio-ia capace di sbocciare dove meno la si aspetterebbe. I proventi del libro saranno devoluti all’Ualsi, che opera afavore dei soggetti disabili.Alfredo Guida Editore, Napolipp. 169, € 10,50

Silvia Maina, Rossella IannonePPUUBBBBLLIICCAAZZIIOONNII MMEEDDIICCHHEE -- GGUUIIDDAA AALLLLAA SSCCRRIITTTTUURRAAQuesto libro fornisce utili consigli a quegli autori che si ap-prestano a mettere per iscritto i risultati delle loro ricer-che o della loro pratica clinica e suggerisce i criteri cui de-vono attenersi per rendere il loro lavoro più adatto ad es-sere ben accolto dai lettori, ma soprattutto dagli editori.SEEd, Torinopp. 121, € 15,00

Lorenzo CalviIILL TTEEMMPPOO DDEELLLL’’AALLTTRROO SSIIGGNNIIFFIICCAATTOODescrizione delle operazioni fondamentali che vengonopraticate nell’ambito dell’orientamento antropologico-fe-nomenologico d’ispirazione filosofica, che vuole trovareun suo posto per operare nel campo della psichiatria as-sieme alle dottrine più affermate quali la biologia, la far-macologia, la psicoanalisi e la psicologia cognitiva.Mimesis, Milanopp. 151, € 14,00

RECENSIONI

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VITA DEGLI ORDINI

FerraraCassazione e prescrizione di farmaci: il dottore pagaper prescrizioni in eccessoCon la sentenza 4390, depositata il 26 febbraio 2007,la Corte di Cassazione ha sentenziato che il medico difamiglia che prescrive ad un paziente affetto da patolo-gia cronica farmaci a carico del Ssn, per un periodo su-periore a tre mesi deve risarcire l’Asl.Difatti la possibilità di prescrizione di farmaci per unperiodo di tre mesi, costituisce già un’eccezione a rego-le ben più restrittive e la prescrizione al di fuori dellecondizioni e limitazioni previste dalla legge e dai provvedi-menti della Commissione unica del farmaco, ivi compresa quel-la eccedente i tre mesi, costituisce violazione di legge.La ratio del divieto di prescrizione ultratrimestrale, va ravvisa-ta nel bilanciamento fra l’interesse pubblico (contenimento del-la spesa farmaceutica e di conseguenza del debito pubblico) el’interesse privato del paziente, affetto da patologia cronica, edei suoi famigliari di limitare il ricorso al medico di famiglia perla prescrizione dei farmaci a somministrazione continua.Inoltre, la necessità di definire un limite temporale è “variamen-te giustificato dalla possibilità di introduzione di nuove terapie,diminuzione del prezzo del medicinale, morte del paziente”.È possibile consultare integralmente la sentenza sul sito dell’Or-dine alla voce Lex: www.ordinemedicife.it/

Forlì-CesenaComunicato stampaL’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri dellaprovincia di Forlì-Cesena, venuto a conoscenza dellecondizioni di disagio in cui si trovano ad operare i me-dici ospedalieri dell’Azienda sanitaria di Forlì, legate al-la grave carenza di personale ed alla quantità eccessivadi ore lavorative straordinarie che sono chiamati a for-nire per il buon funzionamento della struttura, sente ildovere di manifestare alla cittadinanza ed alle autoritàla propria preoccupazione per le possibili conseguenzesulla qualità dell’assistenza sanitaria.Infatti il nuovo Ospedale Morgagni è diventato, se-condo il ministero della Salute ed i mass media, unmodello di riferimento nel panorama nazionale, siaper l’organizzazione che per le tecnologie adottate,richiamando un rilevante afflusso di pazienti da al-tre realtà territoriali regionali ed extraregionali. Anorma della Carta Costituzionale e del Codice di de-ontologia medica, il cittadino ha il diritto di sceglie-re liberamente il medico ed il luogo di cura. Il Codi-ce di deontologia medica afferma inoltre con chia-rezza che il medico ha il dovere di non assumere im-pegni professionali che comportino eccesso di pre-stazioni, ed è tenuto ad esigere ogni garanzia strut-

ci e deontologici. Tutto ciòrientra nei doveri del medi-co iscritto (cioè abilitato eiscritto all’ordine dei medi-ci) o deve avvenire sotto lasua diretta supervisione e/oprescrizione”.

Vicenza“Dottore, dove ho messola mia memoria?Non ricordo…”Lo svolgimento del temaNazionale “Dottore, do-ve ho messo la mia memo-ria? Non ricordo..” ha vi-sto la partecipazione di unpubblico numeroso qualenon si vedeva da moltotempo. La dott.ssa PaolaDudine, neurologa, re-sponsabile della StrokeUnit. del reparto di Neu-rologia dell’Ospedale S.Bortolo, la dott.ssa Miche-la Marcon, neurologapresso lo stesso reparto, ela dott.ssa Lucia Meligra-na, neuropsicologa, han-no trattato l’argomento,ciascuna in relazione aipropri approfondimenti distudio e alla propria espe-rienza, in maniera com-prensibile anche ai nonaddetti ai lavori.Il dott. Gianni Valerio, Di-rettore del reparto di Ge-riatria dello stesso ospe-dale, ha affrontato gliaspetti pratici del proble-ma. Ha riservato spazio al-l’analisi del ruolo del “ca-re giver”, lo stress che de-riva dall’assistenza allepersone affette da demen-za vascolare e da demen-za di Alzheimer.Questo è un tema che an-drebbe ulteriormente ana-lizzato e approfondito neisuoi aspetti sociali.

turale ed organizzativanell’ambiente di lavoro,al fine di garantire la si-curezza del malato, laqualità e l’equità delleprestazioni. L’Ordine deimedici non intende inter-venire nella specifica econtingente dialettica sin-dacale, ma come garantedelle norme deontologi-che della professione me-dica ha il dovere di schie-rarsi in difesa dei colleghiin caso di violazione del-le stesse a loro danno.L’Ordine dei medici chi-rurghi e degli odontoiatridella provincia di Forlì-Cesena si augura che l’at-tuale condizione di disa-gio lavorativo trovi al piùpresto soluzione, al finedella miglior tutela dellasalute dei cittadini nel ri-spetto della dignità e del-l’indipendenza della pro-fessione medica.

VeneziaDefinizione europea del-l’Atto medicoIl Consiglio dell’Uems(Union Europèenne desmèdicins specialist) riuni-to a Budapest il 3-4 no-vembre 2006, ha adottatola definizione europea diAtto medico.“L’Atto medico comprendetutte le azioni professionali,vale a dire le attività scienti-fiche, didattiche, formativeed educative, cliniche, medi-co tecniche compiute al finedi promuovere la salute e ilbuon funzionamento, preve-nire le malattie, fornire assi-stenza diagnostica o terapeu-tica e riabilitativa a pazienti,gruppi o comunità nel qua-dro del rispetto dei valori eti-

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stima umana che il collegasi è saputo conquistare conil proprio lavoro, che del-la polizia apprezzandonela tempestiva e risolutivaazione.

VercelliAndiCari Colleghi, il nuovo Codice deontolo-gico che avete ricevuto inquesti giorni al vostro do-micilio, oltre a contenerei tradizionali precetti de-ontologici, si occupa inmodo specifico di “Pubbli-cità dell’informazione sa-nitaria” e qui Vi invito aleggere bene il testo dovesi specifica che il soggettodella pubblicità è l’infor-mazione non la figura di-retta del medico.Anche se poi alcune inter-pretazioni vorrebbero l’Or-dine una figura secondariapriva di poteri, ritengo find’ora di anticipare che perdecoro della professione equindi dei pazienti e di noistessi vigileremo che quan-to stabilito dal Codice de-ontologico e dalla Leggevenga rispettato.Vi sarà a Roma un incontroper meglio definire alcunipassaggi delle nuove normee, quando avremo stabilitouna certa uniformità inter-pretativa, organizzeremo unevento culturale.Intanto invito i Colleghi atradurre nella quotidiani-tà quella alleanza terapeu-tica tra Medico e Pazien-te, che costituisce l’essen-za dell’esercizio professio-nale e della libera profes-sione, e di cui il nuovo Co-dice Deontologico è ispi-ratore e tutela.

Alberto Libero

FrosinoneImportante tesserino regionaleSi ricorda a tutti gli iscritti che la Legge Regionalen. 23 dell’aprile ‘93 prevede l’istituzione di un tes-serino per i medici e gli Odontoiatri. Per i Colleghiche ancora non avessero provveduto, pubblichia-mo il testo della disposizione tuttora in vigore.Legge Regionale 27/4/1993, n. 23 (BUR Lazio n.13 parte I del 10/5/93)Art.1 1. Al fine di tutelare il cittadino e di repri-mere il fenomeno dell’abusivismo è istituito il tes-serino personale di identificazione per i sanitariobbligatoriamente iscritti nei relativi albi profes-sionali.Art.2 1.Il Medico Chirurgo e l’Odontoiatra che eser-citino la propria attività professionale presso stu-di, ambulatori o strutture sanitarie organizzate, deb-bono esporre, in maniera visibile, il tesserino diidentificazione di cui all’art.1.Art.3 1. Il tesserino personale di identificazione vie-ne predisposto e rilasciato dagli Ordini provincia-li dei medici chirurghi e degli odontoiatri di appar-tenenza. Il tesserino deve essere munito di una fo-to recente del titolare e deve, inoltre, riportare lerelative generalità, nonché il numero relativo al-l’iscrizione all’albo professionale di appartenenzaed ogni altra indicazione che renda facilmente ac-certabile la legittimazione all’esercizio della profes-sione sanitaria.2. Compete all’Ordine provinciale sovrintendere alcorretto uso del predetto tesserino.

BresciaI cittadini scrivonoMontichiari, 21 febbraio 2007Gentile Presidente,mi scuso per la carta rigata, ma ci vedo poco. Laringrazio dell’interessamento.La Dott.ssa xy meriterebbe un riconoscimento daparte dell’Ordine per tutto il bene che sa trasmet-tere ai malati di tutte le età. Presenta senso di di-sponibilità, umanità, premura, scrupolosità e pro-fessionalità nell’ambito del suo non facile eserci-zio. È capace di recarsi in Ospedale alle 7 del mat-tino, per portare conforto e serenità ai suoi rico-verati. Non ha orario, in ambulatorio (da notareche non è mio medico di base).Una dottoressa veramente encomiabile.Con profonda stima La saluto

Lettera firmata

VITA DEGLI ORDINI

RiminiGraduatoria regionale de-finitiva di medicina gene-rale per il 2007E’ stata pubblicata sul Bol-lettino ufficiale della Re-gione Emilia-Romagna n.20 dell’8 febbraio, parteterza, la graduatoria regio-nale definitiva per medicidi medicina generale perl’anno 2007. È consultabile anche suwww.saluter.it. Per infor-mazioni: Assessorato poli-tiche per la salute RegioneEmilia-Romagna, tel. 051.6397294-6397293; [email protected], [email protected].

CataniaSolidarietà dell’Ordine almedico aggreditoL’Ordine dei medici chirur-ghi e odontoiatri della pro-vincia di Catania esprimela propria solidarietà al col-lega vittima lo scorso 9marzo di un’aggressionenell’ambulatorio del quar-tiere San Cristoforo doveespletava la sua professio-ne. Una solidarietà che siaccompagna al plauso peril comportamento rigoro-samente aderente alla de-ontologia della professio-ne medica che non consen-te il rilascio di ricette chenon siano corrispondentialla diagnosi accertata inpiena autonomia dal medi-co. L’Ordine, inoltre, sot-tolinea con ammirazione ilpronto intervento sia deglialtri assistiti che sono ac-corsi in difesa del medico,segno di un apprezzamen-to professionale e di una

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OsMed 2006

di Claudia Furlanetto

Parlare di farmaci in ungiornale dedicato aimedici potrebbe persi-

no sembrare ovvio. Inveceno, perché questa volta l’ar-gomento non è illustrativoma didattico. Spieghiamoci. Ricondurre in un unico con-testo il quadro complessivodel consumo dei farmaci inItalia, erogati sia attraversofarmacie pubbliche e priva-te sia attraverso strutture diricovero e cura e istituti diriabilitazione pubblici, èl’importante novità della set-tima edizione del RapportoOsMed, l’Osservatorio suifarmaci dell’Agenzia italia-na del farmaco (Aifa), pre-sentato nel mese di giugno,presso l’Istituto Superioredi Sanità a Roma. La spesa farmaceutica ter-ritoriale totale, che com-prende la prescrizione terri-toriale e quella delle strut-ture sanitarie, distribuzionediretta inclusa, ha raggiun-to lo scorso anno i 23 mi-liardi di euro con un caricoper il Servizio sanitario na-zionale pari al 75%.La quota di spesa privata èdiminuita del 3,8%, mentrela spesa pubblica per i far-maci di classe A è rimastainvariata rispetto al 2005.Le quantità di farmaci pre-scritti continuano invece adaumentare raggiungendo unincremento del 7,3 %.

I provvedimenti adottatidall’Aifa nel corso dell’an-no hanno portato ad una ri-duzione dei prezzi del 6,9%determinando l’andamentodella spesa pubblica. Come è stato sottolineatodurante la presentazione, lediverse modalità di eroga-zione in funzione di diver-se classi di rimborsabilitàhanno accentuato la com-plessità del settore. Ma nonsolo. L’adozione da partedelle Regioni di diverse stra-tegie di erogazione per glistessi farmaci ha fatto emer-gere il rischio di un tratta-mento iniquo nei confrontidei cittadini. Le scelte adottate dalle am-ministrazioni regionali per-seguono l’obiettivo del con-tenimento della spesa, cer-tamente importante in unsistema dalle risorse limita-te, ma che potrebbe mette-re in secondo piano l’aspet-to fondamentale dell’appro-priatezza d’uso – un temacentrale, di cui l’Aifa ha ri-badito l’importanza già nel-

le scorse edizioni del Rap-porto. Quest’anno, graziealla collaborazione della So-cietà italiana di medicina ge-nerale (Simg), proprio in re-lazione al problema, è statopossibile valutare le moda-lità di prescrizione dei far-maci nella medicina gene-rale in un insieme selezio-nato di patologie sulla basedi possibili indicatori di ap-propriatezza: la valutazioneha fatto emergere la possi-bilità di poter migliorare laqualità della prescrizione at-traverso campagne di infor-mazione rivolte ai medici.

I datiNel 2006 le dosi di farma-co prescritte a carico del Si-stema sanitario nazionalesono state 857 ogni milleabitanti. Nel complesso,ogni abitante ha ricevuto inmedia 29 confezioni di far-maci di cui 16 a carico del

Appropriatezza della prescrizione

e consumo dei farmaci

Il Rapporto OsMed 2006 è disponibile in formato .pdf sul sito dell’Aifa: wwwwww..aaggeennzziiaaffaarrmmaaccoo..iitt

nella sezione “Attività editoriale”

Ssn e 13 acquistate privata-mente. Per quanto riguardale prescrizioni si rileva chesette persone su dieci nehanno ricevuta almeno unanel corso dell’anno. La spe-sa ed il consumo aumenta-no con l’età: un assistibilecon oltre 75 anni ha unaspesa di 12 volte superiorea quella di una persona conetà compresa tra 25 e 34 an-ni. La popolazione con piùdi 65 anni assorbe circa il56% della spesa ed il 61%delle dosi. I farmaci del sistema cardio-vascolare, come lo scorso an-no, sono i maggiormenteprescritti con un aumentodell’8,1% rispetto al 2005 erappresentano circa un quar-to dell’intera spesa; seguonoquelli del sistema gastroin-testinale (+11,1%) e quelliematologici (+12,4%).Il sottogruppo a maggiorspesa, 1121 milioni di euro,con un aumento del 22%delle dosi, è rappresentatodagli inibitori di pompa pro-tonica. Anche gli antagoni-sti dell’angiotensina II, dasoli o in associazione con idiuretici, fanno registrareimportanti aumenti sia intermini di spesa che di do-si; una crescita rilevante siè riscontrata anche per gliantiepilettici e i bifosfonati,utilizzati per la prevenzio-ne dell’osteoporosi. Nelmercato dei farmaci a bre-vetto scaduto si riscontra unleggero aumento: oggi rap-presenta il 13,7% della spe-sa territoriale netta ed il25,3% delle quantità. •

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CONGRESSI, CONVEGNI, CORSI

AVVISO PER I MEDICI E LE SEGRETERIE ORGANIZZATIVELe notizie inerenti congressi, convegni, corsi e manifestazioni scientifiche, devono essere rese note

alla redazione del giornale dell’Enpam - oltre tre mesi prima dell’evento - tramite posta all’indirizzo Via Torino, 38 - 00184 Roma; via e-mail all’indirizzo [email protected]; via fax ai numeri 06/48294260 - 06/48294793.

Per esigenze tipografiche e di spazio si invita a trasmettere testi sintetizzati in circa dieci righe. Si ribadisce che la pubblicazione degli avvisi è gratuita.

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CONGRESSI, CONVEGNI, CORSI

NeuroinfettivologiaMontefiore dell’Aso (Ascoli Piceno), 21 settembre, Polo Culturale San Francesco Informazioni: Segreteria Scientificadott. E. Alfonsi, dott. C. Paci, dott. R. GobbatoSegreteria Organizzativa: Sig.ra Maria Rega tel. 0735 793655, e-mail: [email protected]: verrano richiesti crediti per medici

Riparazione tessutale Napoli, 27-29 settembre, Hotel delle Terme, Agnano, NapoliDirettore: Francesco Petrella Coordinatore: Giuseppe Nebbioso Informazioni: Segreteria Organizzativa - Eubea s.r.l.,Via M. Pietravalle 11, 80131 Napolitel./fax: 081 5456125, sito web: www.eubea.it, e-mail: [email protected]: è stato richiesto l’accreditamento al ministero della Salute

Self help diagnostico in pediatria ambulatorialeScario (Salerno), 20-23 settembre, Hotel Torre OlivaTematiche:oculistica: screening ambliopia, riflesso rosso, strabismoortopedia: piede piatto, scoliosi, postura, screening neonatale ipoacusieotorino: impedenzometria, otoscopia pneumaticaInformazioni: Segreteria Scientifica - dott. A. Improta, dott. B. Rea, dott. L. Articolo c/o C.I.Pe. Campania,Piazza Cavour 152, Napoli, tel. 333 4357742, e-mail: [email protected] Organizzativa:Abc Events, e-mail: [email protected], fax: 02 700431361, Sig.ra Lina cell. 3312331698

Università degli studi di Udine - ALPI Associazione Allergie e Pneumopatie Infantili

Asma difficileUdine, 20 Ottobre, sala conferenze Ospedale civile S.M. Misericordia Destinatari: allergologi e pneumologi, pediatri ospedalieri, pediatri e medici di famigliaInformazioni: Segreteria Scientifica e OrganizzativaMario Canciani, Mattia Guerra, Ingrid TollerDipartimento di Patologia e Medicina Sperimentale ClinicaClinica di Pediatria, Policlinico Universitario, P.le S.M. Misericordia, 33100 Udinetel. 0432 559244/1, fax 0432 559258, e-mail: [email protected], [email protected]: verranno concessi 9 crediti formativi

Programmazione neurolinguistica & comunicazioneRoma, Circolo Montecitorio, Via Campi Sportivi 5Obiettivi: allargare le proprie capacità percettive; diventare più consapevoli delle proprie capacità di ascolto ed’attenzione; capirsi e capire chi ci circonda; conoscere le convinzioni limitanti e come superarleI modulo: Alla scoperta di sé 29-30 settembreII modulo: Il mondo e le sue sfaccettature 20-21 ottobreIII modulo: Oltre i limiti 24-25 novembreIV modulo: Linguaggio del cambiamento 15-16 dicembreInformazioni:Earth - European Agency for Relationship and Training HolisticPiazza Mazzini 27, Romatel./fax: 06 37512389, cell. 328 6146431e-mail: [email protected], [email protected] web: www.earth-Nlp.com, e-mail: [email protected].: 50 crediti formativi accreditati

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CONGRESSI, CONVEGNI, CORSI

Seminari di medicina e chirurgia cardiovascolare della Magna GraeciaFibrillazione atrialeCampus di Germaneto, 23 luglio, aula h, livello 2, CatanzaroCoordinatore: prof. A. GnassoModeratori: dott. N. Peccerillo, dott. S. SalituriArgomenti: trattamento chirurgico della fibrillazione associata a cardiopatia- ablazione transcatetere con mappaggiointracavitario-esperienza dell’ umg- aritmie ipercinetiche atriali: riconoscimento elettrocardiografico da parte dell’ infermiereInformazioni: Segreteria Scientifica/Organizzativadott. Francesco Cirillo, e-mail: [email protected], cell. 339 4495968, tel. 0961 3647115, fax: 0961 3647142

Congresso della Società europea di psichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza

Bridging The GapsIntegrating perspectives in child and adolescent mental healthFirenze, 25-29 agosto, Palazzo dei Congressi - Palazzo degli AffariPresidente: prof. Ernesto CaffoArgomenti trattati: confronto sui principali temi di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza tra i qualipsicofarmacologia, adhd, autismo, psicoterapia, trattamento dei disturbi della depressione, suicidio, trauma,bullismoInformazioni: Segreteria ScientificaUniversità di Modena, Cattedra di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza, Via Emilia Est 421,41100 Modena, tel. 059 4223052, fax: 059 4222275Segreteria Organizzativa: A.S.P.I.A - Associazione per lo studio in psichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza.Via dei Giudei 6, 40126 Bologna, tel. 340 3631931, e-mail: [email protected] web: www.escap-net.orgEcm: è stata attivata la procedura per l’accreditamento

Università di Roma “La Sapienza”- Centro per lo studio delle dislipidemie infantiliIncontrarsi per camminare insiemeGiornate mediche di Vibo ValentiaSan Nicola da Crissa (Vibo Valentia), 1-4 agostoconvegno congiuntoPresidente: Manuel A. CastelloResponsabile Scientifico: Francesco MartinoArgomenti: dermatologia, vaccinazioni, tumoriInformazioni:Responsabile Scientifico e Segreteria Scientificaprof. Francesco Martino, Viale Regina Elena 324, 00161 Romatel./fax: 06 49979272, e-mail: [email protected] Organizzativa: md studio congressi snc, tel. 0432 227673, fax: 0432 220910, Via Roma 8, 33100 Udinee-mail: [email protected], sito web: www.mdstudiocongressi.com

BioeticaDobbiaco, 20-30 agosto Direttore: prof. Ignazio CarrascoInsegnamenti: bioetica generale, fondamenti etico-filosofici della bioetica, lineamenti di antropologia per labioetica, bioetica e sessualità umana, bioetica e procreazione umana, questioni di bioetica clinica, etica deitrattamenti, bioetica e ricerca scientificaInformazioni: Segreteria OrganizzativaAnver, Via del Forte Tiburtino 98/110, Roma, tel. 06 4070789, fax 06 4076279 e-mail: [email protected]: 50 crediti

Società italiana di psichiatriaPercorsi di cura e qualità: utenti e famigliePietra Ligure, 7 settembre, aula magna Ospedale S. Corona Corso di addestramento per medici, psicologi, infermieri delle strutture riabilitative della LiguriaInformazioni: Mamberto srl, Viale Italia 97, 19124 La Spezia, tel. 0187 778336

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CONGRESSI, CONVEGNI, CORSI

Nutrizione clinicaLevico Terme (Trento),13-14 settembre, PalalevicoAlcuni argomenti: grande obesità, ulcere da pressione, anoressia nervosa, malattie neurologiche cronichedegenerative Informazioni: Segreteria Scientifica: U.O.S. Dietetica e Nutrizione Clinica, Ospedale S. Chiara Trento, dott.Antonio Costa, dott. Carlo Pedrolli, dott. Dario Beltramolli, d.ssa Laura FalzolgherSegreteria Organizzativa: Orikata organizzazione congressi, tel. 0461 824326, fax 0461 824251 e-mail: [email protected], sito web: www.orikata.it

LeprologiaIl Corso di Leprologia organizzato congiuntamente da Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau (AIFO),Centro Interdipartimentale di ricerca sulla lebra (CIRLEP) dell’Università di Genova e Ospedale San Martinodi Genova, è giunto alla XVI edizione. Il corso coordinato dal prof Enrico Nunzi, prevede crediti formativiEcm per medici ed infermieri e si terrà a Roma presso l’Arciconfraternita di S. Omobono dal 15 al 16 settembreInformazioni: ulteriori informazioni sul corso sono disponibili sul sito www.aifo.itsig.ra Felicita Veluri, tel. 051 4393228, e-mail: [email protected]

IX Basic experimental course of microsurgeryFerrara, 30 settembre - 2 ottobreI Advanced experimental course of microsurgeryFerrara, 2-3 ottobreInformazioni: Segreteria Scientificad.ssa Chiara Bianchini, dott. Matteo Geminiani, dott. Marco CandianiClinica Otorinolaringoiatrica, Az. Ospedaliera Universitaria S.AnnaCorso Giovecca 203, 44100 Ferrara, tel. 0532 236383, fax 0532 247709, e-mail: [email protected] OrganizzativaMCR, P.zza Sacrati 39, 44100 Ferrara, tel. 0532 242418, fax 0532 213560, e-mail: [email protected]

L’ipnosi nel controllo del doloreMilano, 6-7 ottobre, 10-11 novembre, 15-16 dicembre, 12-13 gennaio 2008C.so Magenta 61, centro congressi Fondazione StellineDirettore: prof. G. De BenedittisCorso monotematico, “full-immersion”, della durata di otto giornate (50 ore), distribuite in quattro week-end,destinato a coloro che, avendo già una formazione professionale adeguata, medica o psicologica, desideranoapprofondire elettivamente l’uso dell’ipnosi nel settore specificoInformazioni: prof. G. De Benedittis, Centro per lo studio e la terapia del dolore, Università di Milano,Policlinico, Via F. Sforza 35, 20121 Milano, tel. 02 55035518 (ore 11.30-12.30), 02 55033624fax 02 55035518, e-mail: [email protected] R.M. Società di Congressi s.r.l., Via C. Menotti 11, 20129 Milano, tel. 02 70126308, fax 02 7382610, e-mail: [email protected]

Congresso Società di ortopedia e traumatologia dell’Italia centralePatologia dell’articolazione femoro rotuleafratture del femore e del ginocchioCampobasso, 13-14-15 settembrePresidenti: prof. Alfredo Schiavone Panni, dott. Pancrazio La FlorestaGli ortopedici dell’Italia centrale si confronteranno nel 67° congresso Sotic sul trattamento di alcune delle patologie dell’arto inferiore, di più frequente riscontroI diversi argomenti verranno discussi in tavole rotonde, dando ampio spazio al confronto tra le diverse esperienzeInformazioni: Segreteria Scientificae-mail: [email protected] Organizzativa: Atena s.r.l., Consulenza & ServiziContrada Colle delle Api, 86100 Campobassoe-mail: [email protected], tel. 0874 698458, fax: 0874 64607

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CONGRESSI, CONVEGNI, CORSI

Fisiopatologia cervico-vaginale colposcopia e malattie a trasmissione sessuale Ascoli Piceno, 24-27 settembre, salone dei convegni, complesso fieristico della Camera di Commercio Coordinatore: dott. Mario PeroniInformazioni: Segreteria OrganizzativaEtrusca Conventions, Perugia, tel. 075 5722232, e-mail: [email protected]

Azienda Usl di FerraraInfezioni ospedaliere e gestione del rischioComacchio (Ferrara), 28 settembre, Palazzo BelliniPresidente Segreteria Scientifica: Mauro MartiniCoordinatore Organizzativo: Antonio Di GiorgioInformazioni: Segreteria Organizzativa - Direzione sanitaria Ospedale di Comacchio (Referente: Monia Baldi)tel. 0533 310698, fax: 0533 310700, e-mail: [email protected] - Ecm: richiesto accreditamento Ecm

Istituto di formazione in osteopatia e in posturologia-Associazione ChinesisTerapia miofunzionale posturologicaRoma, 8 - 9 e 22 - 23 settembre, Villa Eur, P.le Marcellino Champagnat 2Docenti: dott. Antonio Ferrante, prof. Fabio ScoppaEcm: evento accreditato - n° crediti: medici 27 - fisioterapisti 27 - odontoiatri 25Informazioni: Segreteria didatticatel. 06 97274138, e-mail: [email protected], [email protected], sito web: www.chinesis.org

VaccinazioniFerrara, 26 settembre-30 novembreCalendario attivitàI° modulo: 26-27-28 settembre - II° modulo: 28-29 settembre - III° modulo: 24-25-26 ottobre IV° modulo: 26-27 ottobre-28-29 novembre - V° modulo: 29-30 novembreDirettore: prof. Giovanni GabuttiInformazioni:prof. Giovanni Gabutti, Dipartimento di medicina clinica e sperimentale Sezione di igiene e medicina del lavoro tel. 0532 291568, 0532 455568, fax 0532 205066, e-mail: [email protected];d.ssa Alessandra Cavallaro, Sezione di igiene e medicina del lavorotel. 0532 291374, 0532 455374, fax 0532 205066, e-mail: [email protected],Via Fossato di Mortara 64/b - 44100 Ferrara Informazioni di carattere amministrativo: ufficio post-laurea, Via Scienze 41, Ferrara([email protected])Responsabile dell’ufficio post-laurea: dott.ssa Silvia Gherardi

Azienda Ospedaliera “Ospedale San Carlo Borromeo”Ipnositerapia28-29 settembre, 26-27ottobre, 23-24 novembre, 14-15 dicembre 200711-12 gennaio, 15-16 febbraio, 7-8 marzo 2008Programma: neurofisiologia dell’ipnosi, tecniche di induzione, ipnosi classica, ipnosi ericksoniana, principi dipsicoterapia ipnotica, ipnosi e stati di coscienza, ipnosi e pnl, tecniche di rilassamento, autoipnosi. L’ipnosi inmedicina psicosomatica, in medicina interna, nella preparazione al parto, in pediatria, in sessuologia, l’ipnosiin oncologia, nelle dipendenze (tabagismo, alcolismo, binge eating), in psicoterapia, regressione d’etàInformazioni: Segreteria ScientificaL. Merati, Centro di Medicina Psicosomatica A.O. “San Carlo Borromeo”, Via Pio II° 3, 20153 Milano,tel.02 40222863, e-mail: [email protected] Organizzativa: sig.ra Roberta Iovino, tel. 02 48700436, 02 4048435, fax 02 48715301, e-mail: [email protected]: accreditamento ecm

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MEDICINA

di Giorgio Spagnolo (*)

Èuna domanda chemolti di noi si pone-vano da tempo e che

ci viene riproposta oggi,con la consueta autorevo-lezza, dal New England(N Eng J Med 356: del15.04.2007) attraverso idati di un recente studio(COURAGE: ClinicalOutcomes Utilizing Re-vascularization and Ag-gressive Drug Evalua-tion) volto a verificare sel’angioplastica unita aduna terapia medica otti-male può ridurre il ri-schio di mortalità e di in-farto miocardico non fa-tale nei pazienti con ma-lattia coronarica stabilein misura eguale o supe-riore alla sola terapia me-dica ottimale. Da notareche nel Nord America,come del resto anche danoi, negli ultimi anni il ri-corso all’angioplastica è

l’evento composito di de-cesso, infarto del miocar-dio, stroke e ospedalizza-zione per angina instabi-le con biomarkers nega-tivi. Tutti i pazienti era-no sotto terapia antiag-gregante con aspirina eclopidogrel se intolleran-ti all’aspirina. I pazientisottoposti ad angioplasti-ca hanno assunto aspiri-na e clopidogrel in accor-do con le linee guida. Laterapia antischemica in-cludeva in entrambi igruppi metoprolo longacting, amlodipina, iso-sorbide mononitrato dasoli o in associazione, li-sinopril o losartan comeprevenzione secondaria.Inoltre tutti i pazientihanno assunto una tera-pia aggressiva per abbas-sare i livelli di colestero-lo HDL (simvastatina dasola o in associazione con

divenuto comune nellagestione del paziente conmalattia coronarica sta-bile, anche se le linee gui-da invitano ad iniziarecon una terapia medica,con la riduzione dei fat-tori di rischio e con unintervento sugli stili divita.Lo studio COURAGE hacoinvolto 2287 pazienticon un’evidenza obbiet-tiva di ischemia miocar-dica ed una significativamalattia coronarica, affe-renti in 50 Centri degli

Stati Uniti e del Canadafra il giugno 1999 e ilgennaio 2004. Di questipazienti, 1149 sono sta-ti, in modo randomizza-to, sottoposti ad angio-plastica + terapia medicaottimale, e 1138 alla so-la terapia medica ottima-le. Come end point prin-cipale è stato considera-to il decesso per tutte lecause e l’infarto miocar-dico non fatale duranteun periodo medio di fol-low-up di 4,6 anni, e co-me end point secondario

Malattia coronarica:con o senza angioplastica?

Uno studio che ha coinvolto più di duemila pazienti con un’evidenza obiettiva di ischemia miocardica

e una significativa malattia coronarica

Il destino della chirurgia

coronarica dopo l’avvento

degli stentmedicati

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MEDICINA

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gli anziani soli, le perso-ne non autosufficienti, imalati di gravi patologiepsico-fisiche, gli immigra-ti, i nuovi poveri e le fa-miglie che devono convi-vere con una o più di que-ste cause di fragilità. Trai fondatori, oltre a Falco-ni, i giornalisti Mario Pi-rani e Luciano Onder, l'exRagioniere dello StatoAndrea Monorchio, il se-gretario dei medici di fa-miglia del Lazio Pier Lui-gi Bartoletti, la conduttri-ce di programmi di salu-te Daniela Rosati. •

I n Italia alcune stime so-stengono che 1.200.000nuclei familiari si trova-

no nell’area della fragilitàe non riescono ad esercita-re il proprio diritto all'as-sistenza sanitaria. Per con-tribuire alla comprensio-ne di questo fenomeno èstata costituita l'associa-zione “Metica” Onlus pre-sieduta dal presidente del-l'Ordine dei medici diRoma Mario Falconi.“L’Associazione - spiegaFalconi - intende soste-nere iniziative volontariee non profit a favore deisoggetti fragili finanzian-do appositi progetti mi-rati alla creazione ed ero-gazione di servizi socio-sanitari per le fasce piùdeboli e meno dotate dirisorse”. L’11% delle fa-miglie povere, sottolineail presidente di Metica,registra un 1,3% di ulte-riore impoverimento an-nuo per bisogni di assi-stenza sanitaria, anche acausa di spese esorbitan-ti proprio per motivi disalute. In sostanza, la gra-ve fragilità causa ogni an-no un incremento del10% di poveri effettivi. Siassiste inoltre ad un diva-rio sempre maggiore frale regioni italiane perquanto concerne la dura-ta della vita media. Secon-do l'associazione, a subi-re più discriminazioni nel-l’accesso alla sanità sono

Un’associazione che sostiene il diritto allasalute delle persone maggiormente “fragili”

È nata “Metica”

Tra coloroche subiscono

più discriminazionigli anziani

che vivono soli“

“Nella malattia

coronaricale soluzioni

devono scegliersicaso per caso

cambierà il destino dellachirurgia coronarica do-po l’avvento degli stentmedicati? Essi hanno in-dubbiamente trasforma-to in misura rilevante iltrattamento della malat-tia coronarica rendendopossibile l’angioplasticain situazioni complesse emodificando di conse-guenza il ruolo della car-diochirurgia. Se infatti fi-no a pochi anni fa moltipazienti erano indirizza-ti all’intervento di bypassperché l’angioplasticapresentava un rischiotroppo elevato di reste-nosi, oggi lo stent medi-cato riduce la restenosi alivelli minimi e rendequindi l’angioplasticauna vera alternativa allacardiochirurgia, dellaquale rappresenta addi-rittura un utile sostitutonei pazienti che, per l’etàavanzata o per patologieconcomitanti, presenta-no un rischio operatoriotroppo elevato. Ci sentia-mo quindi autorizzati aconcludere che le indi-cazioni all’angioplasticaed al bypass variano con-tinuamente e che certa-mente il futuro ci riserve-rà ulteriori sviluppi, mache tuttavia nel trattamen-to della malattia corona-rica la soluzione debbaancora oggi essere sceltacaso per caso senza la-sciarsi condizionare da fa-cili entusiasmi per i trat-tamenti meno invasivi. •

(*) Presidente della Consulta Enpam

degli specialisticonvenzionati esterni

ezetimibe). Gli eventi pri-mari registrati durante i4,6 anni sono risultati211 (pari al 19%) nelgruppo con angioplasti-ca e 202 (pari al 18,5%nel gruppo terapia medi-ca, come pure non è sta-ta registrata una differen-za significativa tra i duegruppi considerando ildecesso, l’infarto miocar-dico e lo stroke (20% vs19,5%), o il solo infartodel miocardio (13,2% vs12,3%). In conclusioneil ricorso all’angioplasti-ca + terapia medica otti-male come strategia ini-ziale nei pazienti con ma-lattia coronarica stabilenon ha ridotto il rischiodi decesso, di ischemiadel miocardio o di altrieventi cardiovascolarimaggiori. Gli AA hannoinfine evidenziato alcunelimitazioni del loro stu-dio, tra cui la preponde-ranza del sesso maschile,la mancanza di una diver-sità delle etnie e l’utiliz-zo di stent non medicati,perché l’utilizzo di que-sti ultimi nell’impiego cli-nico è stato approvatosolo negli ultimi 6 mesidello studio e questi de-vices sono stati applicatisolo ad alcuni pazienti.A questo punto sorge innoi una nuova domanda:

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QUAL È IL TERMINE PER LE DOMANDE?

Illustre Presidente,ho iniziato l’attività lavorativa nel 1973 come medicocondotto e, contestualmente, come medico convenzio-

nato per la Medicina generale e sono tuttora in servizio pur avendomaturato il diritto alla pensione come dipendente. Nel 2004 ho fini-to di pagare il riscatto degli anni di laurea come ex-condotto (comeè noto il nostro è un ruolo ad esaurimento). Gradirei sapere: l’am-montare della pensione come dipendente (dovrei rivolgermi all’In-pdap?) al compimento del 65° anno d’età; l’ammontare della pen-sione Enpam (Fondo generale) per cui, pur avendone diritto, non misono avvalso della possibilità di contribuzione ridotta; l’ammontaredella pensione Enpam (Fondo medici di Medicina generale) al com-pimento del 65° anno di età e al 70°, visto che l’attuale convenzionelo consente, valutando anche l’ipotesi della conversione in capitaledel 15% maturato. Infine, qual è il termine utile per la presentazio-ne delle rispettive domande?

Lettera firmata

Caro Collega,ti confermo, anzitutto, che ogni quesito di natura previdenzialeinerente l’attività professionale svolta in qualità di medico condot-to dovrà essere rappresentato presso la sede Inpdap di compe-tenza, dove confluiscono i contributi relativi all’esercizio di tale at-tività.Ciò premesso, ti comunico che sulla posizione in essere presso ilFondo medici di Medicina generale dell’Enpam, risultano accredi-tati a tuo nome contributi, a decorrere dal mese di maggio 1973,per un importo pari ad euro 168.477,36, sulla base dei quali sonostate determinate le richieste proiezioni pensionistiche. Ipotizzan-do la cessazione dell’attività professionale svolta in convenzionecon gli Istituti del Ssn al compimento del 65° anno di età, perce-piresti una rendita pensionistica quantificabile in circa euro 2.600,00lordi mensili. Nel caso decidessi di convertire in capitale il 15%della pensione maturata, l’indennità, al lordo delle ritenute fiscali,ammonterebbe ad euro 56.000,00 circa e il trattamento pensioni-stico, lordo mensile, sarebbe pari ad euro 2.200,00 circa.Qualora decidessi di protrarre lo svolgimento della medicina gene-rale fino al compimento del 70° anno di età, l’ammontare lordo men-sile della rendita pensionistica è quantificabile in circa euro 3.300,00.In caso di trattamento misto, l’indennità in capitale sarebbe pari acirca euro 60.000,00 lordi e la pensione mensile, al lordo delle rite-nute fiscali, ammonterebbe ad euro 2.800,00 circa.Per quanto riguarda, invece, il trattamento di quiescenza che per-cepirai a carico del Fondo di previdenza generale al compimentodel 65° anno di età, ti informo che la rendita è quantificabile in cir-ca euro 240,00 lordi mensili. Nel merito, ti preciso che previa co-municazione da far pervenire presso gli Uffici della Fondazione en-tro il 31 dicembre dell’anno precedente al compimento del 65° an-no di età, hai facoltà di proseguire la corresponsione del contribu-to minimo obbligatorio presso la “Quota A” del suddetto Fondo fi-no al compimento del 70° anno di età, incrementando, conseguen-temente, l’ammontare della pensione. Per quanto concerne il termine utile per la presentazione delle ri-spettive domande, ti comunico che le stesse, complete della do-

LETTERE AL PRESIDENTE

cumentazione necessaria, do-vranno essere inoltrate succes-sivamente al compimento del65° anno di età ovvero dopo ilraggiungimento dei requisiti pre-scritti dalla normativa vigente peril collocamento a riposo.Devo precisarti, infine, che afronte di eventuali modifiche del-la normativa previdenziale di ri-ferimento, le ipotesi sopra rap-presentate potrebbero subire va-riazioni. È pertanto opportunoche tu proceda, prima della ces-sazione del rapporto in conven-zione, ad una ulteriore verificapresso il Servizio competente al-la erogazione della pensione, alfine di accertare sia la sussisten-za del diritto che la misura dellaprestazione. Ne consegue chela presente informativa non de-ve ritenersi impegnativa per laFondazione.Colgo l’occasione per salutarticordialmente.

E P

HO SMARRITO I PROSPETTIDEI CONTRIBUTI

Egregio dottor Parodi,sono un medico di Medicina ge-nerale che svolge attività di me-dico di base. Mi sono laureato nel1973, non ho riscattato gli annidi laurea e non rintracciando piùi prospetti dei contributi da meversati nei primi anni di attivitàti chiedo: potrò andare in pensio-ne prima del compimento del 65°anno di età? In caso affermativoquando? E, approssimativamen-te, a quanto ammonterebbe lapensione, ipotizzando di mante-nere una situazione contributivacome quella attuale?Ti ringrazio e ti invio cordiali sa-luti.

Lettera firmata

Caro Collega,le norme regolamentari attual-mente in vigore, prevedono che

il trattamento pensionistico ordi-nario possa essere riconosciutoanche all’iscritto che cessi dalrapporto professionale con gliIstituti del Ssn dopo il compi-mento del 58° anno di età, pur-ché egli abbia maturato un’an-zianità contributiva effettiva, ri-scattata e/o ricongiunta, non in-feriore a 35 anni. È necessario,inoltre, aver conseguito il diplo-ma di laurea in medicina e chi-rurgia da almeno 30 anni.Per quanto riguarda la tua posi-zione previdenziale, ti informoche presso il Fondo medici diMedicina generale risultano ac-creditati contributi, a decorreredal mese di aprile 1975, per unimporto pari ad euro 121.573,23.Nel merito, ti preciso che i ver-samenti accreditati a tuo nomepresso il Fondo in parola risulta-no a carattere continuativo sol-tanto a decorrere dall’anno 1981.Raggiungerai, pertanto, i 35 an-ni di contribuzione effettiva nelmarzo 2013, successivamenteal compimento del 65° anno dietà. In assenza di eventuali ri-scatti, non ti sarà quindi possibi-le anticipare la cessazione del-l’attività professionale rispetto alraggiungimento del suddetto re-quisito anagrafico.Ipotizzando il tuo pensionamen-to al compimento del 65° annodi età, la rendita che percepire-sti a carico del Fondo medici diMedicina generale è quantifica-bile in circa euro 1.900,00 lordimensili. Nel caso decidessi diconvertire in capitale il 15% del-la pensione maturata, come con-sentito dalle vigenti norme rego-lamentari, ti verrebbe erogatauna indennità, al lordo delle rite-nute fiscali, pari a circa euro42.000,00 e un trattamento pen-sionistico, lordo mensile, di cir-ca euro 1.600,00.Devo precisarti, infine, che afronte di eventuali modifiche del-la normativa previdenziale di ri-ferimento, gli importi indicati po-trebbero subire variazioni. È per-tanto opportuno che tu proceda,

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LETTERE AL PRESIDENTE

prima della cessazione del rap-porto in convenzione, ad una ul-teriore verifica presso il Serviziocompetente all’erogazione del-la pensione, al fine di accertaresia la sussistenza del diritto chela misura della prestazione. Neconsegue che la presente infor-mativa non deve ritenersi impe-gnativa per la Fondazione.Colgo l’occasione per salutarticordialmente.

E P

VORREI PROTRARRE

L’ATTIVITÀ PROFESSIONALE

Illustre Presidente,compiendo i 65 anni tra pochimesi gradirei che mi venisse co-municato l’importo della pensio-ne a tale compimento. Sono lau-reato dal 1975. Effettuato nel1976 breve servizio ospedaliero,ho ricevuto l’incarico di medicoscolastico presso un Comune edall’ottobre dello stesso anno l’in-carico a tempo indeterminato dimedico igienista presso lo stessoComune. Sempre nel ’76 ho avu-to la convenzione Inadel, Enpas,Inam, etc. Nel 1982 ho dato le di-missioni da medico igienista op-tando per la convenzione di me-dico di Medicina generale. Deci-dendo di convertire in capitale il15% della pensione maturata, miè stato detto che devo inoltraredomanda al compimento del 64°anno di età. Rispondendo ciò averità, qual è la prassi da segui-re? Volendo protrarre lo svolgi-mento dell’attività professionaleper esempio sino al compimentodel 70° anno, come devo com-portarmi? Posso ottenere que-st’anno il 15% della pensione ma-turata e protrarre lo svolgimentodell’attività professionale oltre il65° anno?Grazie e distinti saluti.

Lettera firmata

Caro Collega,in via preliminare ti rappresentoche sulla posizione accesa a tuonome presso il Fondo medici diMedicina generale risultano ac-creditati contributi, a decorreredal mese di giugno 1976, per un

importo pari ad euro 164.056,14.Nel merito, ti preciso che la con-tribuzione relativa ai periodi di at-tività professionale svolti pressoil Comune in qualità di medicoscolastico e igienista, è presumi-bilmente in giacenza presso l’In-pdap. Ti consiglio, pertanto, di ri-chiedere al predetto Istituto unestratto conto che ti consenta diverificare l’accreditamento e divalutare l’opportunità di attivare,ai sensi della legge 45/1990, laprocedura di ricongiunzione.Riguardo alla richiesta proiezio-ne pensionistica, ti comunicoche ipotizzando la cessazionedell’attività professionale svoltain convenzione con gli Istituti delSsn al compimento del 65° an-no di età, l’ammontare lordomensile della pensione che per-cepiresti, è quantificabile in cir-ca euro 2.300,00. Se optassi perla conversione in capitale del15% della rendita maturata, tiverrebbe erogata una indennità,al lordo delle ritenute fiscali, pa-ri ad euro 51.000,00 circa; in talcaso il trattamento pensionisti-co mensile ammonterebbe a cir-ca euro 1.900,00 lordi. Ti preci-so che le vigenti norme regola-mentari riconoscono all‘iscrittola facoltà di convertire in capita-le il 15% della pensione matura-ta all’atto della cessazione del-l’attività convenzionata. Ove ri-chiesta, l’indennità in capitale vie-ne, infatti, erogata contestual-mente alla rendita pensionistica.Relativamente alle modalità dipresentazione della domanda, tiinformo che la stessa, comple-ta della documentazione neces-saria, deve essere inoltrata suc-cessivamente al raggiungimen-to dei requisiti prescritti per l’ac-cesso al trattamento di quiescen-za; nel tuo caso, quindi, dopo ilcompimento del 65° anno di età.Per quanto attiene alla eventua-le prosecuzione dello svolgimen-to dell’attività professionale finoal compimento del 70° anno dietà, ti preciso che tale scelta di-pende esclusivamente dalle tuevalutazioni e che non comportaalcun vincolo nei tuoi confronti.Per quanto concerne, invece, ilversamento del contributo mini-mo obbligatorio conseguente al-

la iscrizione all’albo professiona-le di categoria, potrai richiedere,entro il 31 dicembre 2007, di pro-seguirne la corresponsione finoal compimento del 70° anno dietà. In assenza di comunicazio-ni al riguardo, al compimento del65° anno, maturerai il diritto apercepire il trattamento pensio-nistico erogato a carico della“Quota A” del Fondo di previ-denza generale, potendo comun-que decidere di protrarre lo svol-gimento in convenzione dellamedicina generale per un ulte-riore quinquennio.Devo precisarti, infine, che afronte di eventuali modifiche del-la normativa previdenziale di ri-ferimento, gli importi indicati po-trebbero subire variazioni. È per-tanto opportuno che tu proceda,prima della cessazione del rap-porto in convenzione, ad una ul-teriore verifica presso il Serviziocompetente alla erogazione del-la pensione, al fine di accertaresia la sussistenza del diritto chela misura della prestazione. Neconsegue che la presente infor-mativa non deve ritenersi impe-gnativa per la Fondazione.Cordiali saluti

E P

DESIDERO DUE PROIEZIONIPENSIONISTICHE

Caro Presidente,prossimo all’accettazione dell’at-tività lavorativa, desidererei co-noscere due proiezioni pensioni-stiche rispettivamente al compi-mento del sessantottesimo e set-tantesimo anno di età. Sono me-dico di Medicina generale, ho ri-scattato i sei anni di laurea, svol-go attività professionale dal 1978.

Caro Collega,sulla base dei contributi accredi-tati a tuo nome presso il Fon-do medici di Medicina genera-le, pari ad euro 104.262,32, icompetenti Uffici della Fonda-zione hanno provveduto a cal-colare le richieste proiezionipensionistiche.Ipotizzando la cessazione del-l’attività professionale svolta in

convenzione con gli Istituti delSsn al compimento del 68° an-no di età, la rendita pensionisti-ca che percepiresti a carico delsuddetto Fondo è quantificabi-le in circa euro 1.800,00 lordimensili. Nel caso scegliessi diconvertire in capitale il 15% del-la pensione maturata, comeconsentito dalle vigenti normeregolamentari, ti verrebbe ero-gata una indennità, al lordo del-le ritenute fiscali, pari a circa eu-ro 36.000,00 e una pensione,lorda mensile, di circa euro1.500,00.Qualora decidessi di proseguirel’esercizio della medicina gene-rale fino al compimento del 70°anno di età, il trattamento pen-sionistico che percepiresti am-monterebbe a circa euro2.000,00 lordi mensili. Se op-tassi per un trattamento misto,l’indennità in capitale sarebbepari a circa euro 37.000,00 lor-di e la rendita pensionisticamensile, ammonterebbe a cir-ca euro 1.700,00 al lordo delleritenute fiscali. Tali importi po-tranno essere aumentati attra-verso il riscatto di allineamentocontributivo, relativamente alquale gli Uffici provvederannoad inviarti, a breve, la lettera diproposta. L’adesione parziale ticonsente infatti di indicare, sul-la base delle tue valutazioni, l’in-cremento pensionistico deside-rato. Nel merito, ti informo chequalora decidessi di aderire an-che parzialmente al riscatto inparola, il relativo onere dovrà es-sere estinto prima della decor-renza della pensione.Devo precisarti, infine, che afronte di eventuali modifiche del-la normativa previdenziale di ri-ferimento, le ipotesi sopra rap-presentate potrebbero subirevariazioni. È pertanto opportunoche tu proceda, prima della ces-sazione del rapporto in conven-zione, ad una ulteriore verificapresso il Servizio competentealla erogazione della pensione,al fine di accertare l’effettiva mi-sura della prestazione. Ne con-segue che la presente informa-tiva non deve ritenersi impegna-tiva per la Fondazione.Colgo l’occasione per salutarticordialmente. E.P.

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IN-EDITORIA

Gianni Letta, Bruno Tucci, l’Autore Giuliano Crisalli e l’editore Mario Bottaro, di fronte a una sala gremita

di personalità, hanno analizzato la lunga intervista che vuole raccontare una “vita da medico”

Presentato all’Enpamil libro su Parodi

Bruno Tucci, presiden-te dell'Ordine dei gior-nalisti del Lazio e Mo-

lise, ha preso la parola perpresentare al pubblico chegremiva il salone dei conve-gni dell'Enpam il libro-in-tervista "Eolo Parodi, vitada medico". Gli erano alfianco Gianni Letta che hascritto la prefazione, l'Au-tore, Giuliano Crisalli, l'edi-tore Mario Bottaro e, noncerto ultimo in ordine d'im-portanza, Eolo Parodi. Laplatea, attenta e partecipe,annoverava illustri perso-naggi della politica, dell’eco-nomia e della medicina. Inprima fila il Sen. Giulio An-dreotti, il segretario genera-le onorario del Quirinale,Gaetano Gifuni e, a fianco,il già Ragioniere generaledello Stato Andrea Monor-chio, il ministro degli Inter-ni del governo BerlusconiGiuseppe Pisanu, numero-si parlamentari tra i qualiAngelo Sansa, Luigi Grillo,Giuseppe Palumbo, Dome-nico Di Virgilio e il presi-

dente della Federazione na-zionale degli Ordini dei Me-dici e Odontoiatri AmedeoBianco con l'ex presidenteDanilo Poggiolini.Gianni Letta (applauditissi-mo) ha esordito ricordandoche nella nostra esistenzac'è sempre la figura di unmedico "che tutti conservia-mo gelosamente, con grati-tudine e nostalgia, insiemea quella degli affetti familia-ri più cari". Per Gianni Let-ta quella di Crisalli a Paro-di è una lunga appassionan-te intervista…"un raccontobrioso, interessante e vivocondotto sul filo della me-moria. Ricco di episodi eaneddoti anche divertenti madenso, al tempo stesso, dispunti e di indicazioni su cuiinterrogarsi e riflettere". Aruota, l'editore Mario Botta-ro: "Ho accettato questo li-bro a scatola chiusa. Per meerano sufficienti i due nomiin copertina: l'uno maestrodi giornalismo, l'altro di Sa-nità”. La parola è passata aCrisalli che ha raccontato

qualche altro aneddoto sul-la vita di Parodi, ampliandoepisodi contenuti nel libro.Una breve, stringata, spiri-tosa rivisitazione dell'amicoEolo. Infine è toccato a lui.Al professor Parodi. Mentrelampeggiavano le macchinefotografiche e la scena veni-va ulteriormente illuminatadalle lampade delle televisio-ni, il professore, come suosolito, s'è presentato con il"volto nuovo" che mostra dauna vita. Ha salutato gli ospi-ti illustri (particolare affettoper il senatore Andreotti)con parole di stima, ma so-prattutto di amicizia. Ha espresso pensieri gentiliper tutti e ringraziamenti sin-ceri per la prova d'affetto chegli stava tributando il pub-blico che mai così numero-so aveva affollato il salone ele sale limitrofe dell’Enpam.Mentre il "presidentissimo"parlava, su due grandischermi "sfilavano" le fotodella sua vita: Papi, presi-denti della Repubblica, me-dici, grandi personaggi eu-ropei. Ancora una volta Eo-lo Parodi era in buona com-pagnia giustificando il "gra-zie Eolo" di Gianni Letta.

Libro edito da "Redaziones.r.l." Via SS. Giacomo e Fi-lippo 19/6, 16122 [email protected]

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Eolo Parodi

Gianni Letta

Bruno Tucci

Mario Bottaro

Giuliano Crisalli

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L’AVVOCATO

a cura dell’avv. Pasquale Dui (*)

L a semplice comunica-zione verbale nonservirebbe ad esclu-

dere la responsabilità delmedico per eventuali in-cidenti causati “con cer-tezza” dall’effetto colla-terale del farmaco. Questo in sostanza il prin-cipio fissato dalla senten-za della Quarta Sezione Pe-nale della Corte di Cassa-zione n. 1025 del 17 gen-naio 2007, in relazione adun farmaco che, inducen-do sonnolenza, avrebbeprovocato un colpo di son-no in un paziente che do-po il trattamento si eramesso alla guida. La Suprema Corte si è pro-nunciata in merito alla con-danna, sia in primo che insecondo grado, di un me-dico del pronto soccorsodell’ospedale di Gorizia,che aveva somministratoad un paziente cardiopati-

co un tranquillante senzaavvertirlo della necessità dinon mettersi alla guida peralmeno dodici ore, consi-derato che il medicinale,come possibili effetti col-laterali, poteva causare ilcolpo di sonno. Nel caso di specie dopo lasomministrazione del tran-quillante, una fiala di ENda 5 mg, il paziente si eramesso alla guida della suaauto e, quando erano tra-scorse circa cinque ore dalmomento del trattamento,aveva invaso la corsia op-posta e nell’investire un’al-tra auto aveva riportatogravi lesioni. In entrambi i gradi di giu-dizio di merito è stato rite-nuto sussistere il nesso dicausalità tra l’assunzionedel farmaco e l’incidenteed è stata, quindi, ritenutala colpa del medico per ilmancato avvertimento cir-ca gli effetti del sedativo. La semplice comunicazio-ne verbale non è stata suf-ficiente ad escludere la re-sponsabilità del medico inquanto quel particolare ef-fetto collaterale doveva ri-sultare dal foglio di dimis-sioni.Anche la Cassazione ha ri-tenuto doveroso per il me-dico l’avvertimento circa

gli effetti del farmaco som-ministrato sulle capacità diguida e quindi l’opportu-nità di non mettersi imme-diatamente al volante. Il Collegio ha precisato che“La serietà della possibilecompromissione della ca-pacità di guida risulta in-fatti chiaramente dal foglioillustrativo del medicinale,riportato nella sentenzaimpugnata che, per il ca-so di terapia endovenosa,suggerisce che i pazientinon siano dimessi se non

Il medico è obbligato ad indicarli per iscritto sul foglio didimissioni. Lo ha stabilito la IV sezione penale

della Corte di Cassazione

Somministrazione di farmacicon effetti collaterali

accompagnati e prescriveche siano informati chenon devono mettersi allaguida per tutta la giorna-ta o almeno nelle 12 oresuccessive alla sommini-strazione”. •

(*) del Foro di Milano

La semplicecomunicazione

verbalenon ha escluso

la responsabilità

Nesso di causalitàtra assunzionedel farmacoe incidente

stradale

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Registrazione Tribunale di Roma n. 348/99 del 23 luglio1999

IL GIORNALE DELLA PREVIDENZA

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MENSILE - ANNO IX - N. 6 DEL 22/06/2007Di questo numero sono

state tirate 420mila copie

I l tumore del cavo orale (che può interessare gengive,lingua, tessuti molli della bocca) è l’ottava forma tu-morale più diffusa al mondo.

I fattori di rischio fondamentali sono il fumo e l’abusodi bevande alcoliche e superalcoliche. In particolare,l’associazione di entrambi i fattori espone a un rischiodi ammalarsi oltre 20 volte più alto rispetto a quello diun non fumatore-bevitore.In Italia colpisce ogni anno 6mila persone con un tas-so di mortalità a 5 anni di oltre il 70%. E chi riescea sopravvivere spesso deve sottoporsi a interventi estre-mamente invasivi e con scarse soluzioni protesiche di-sponibili, in particolare per la mancanza di centri spe-cializzati.La diagnosi precoce è dunque fondamentale, perché ga-rantisce uno standard di sopravvivenza dell’80%, con-sentendo interventi meno invasivi.La disinformazione, spesso, impedisce ai soggetti a ri-schio di sottoporsi a visite periodiche che potrebberoevitare l’insorgere di complicanze molto più gravi.Attraverso la campagna Oral Cancer Day l’Andi, gra-zie al contributo attivo dei 20mila dentisti iscritti, vuo-le cercare di sensibilizzare i cittadini sul problema. Manon solo attraverso l’Oral Cancer Day, i dentisti Andieffettueranno durante il mese della prevenzione den-tale ed in particolare nella giornata del prossimo 10ottobre, visite di controllo gratuite per la diagnosi diqueste neoplasie. La diagnosi precoce è eseguibile tra-mite un’ispezione di 5 minuti della mucosa orale du-rante la quale si valuta se c’è la presenza o meno di le-sioni sospette. Nel caso siano presenti, i pazienti ver-ranno indirizzati per ulteriori accertamenti a centrispecifici, che possono essere sia dipartimenti delle Aslterritoriali dedicate alla patologia orale, sia reparti dicliniche universitarie. I dati dello screening verrannopoi raccolti e pubblicati in uno studio.Prima azione dell’Oral Cancer Day è la sperimentazio-ne già in atto di un test salivare che permette di indi-viduare le tipologie di Papilloma Virus indice di unapossibile degenerazione tumorale di una lesione dellamucosa. •

Il 10 ottobre l’Oral Cancer Day I dentisti dell’Andi effettueranno

visite di controllo gratuite

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Servizio AccoglienzaTelefonicaServizio AccoglienzaTelefonica

Dal 1° febbraio è attivo un nuovo Servizio di consulenza telefonica che risponde a quesiti su Previdenza, Polizza sanitaria,Servizi integrativi, Patrimonio, ecc.

Avendo, in questa prima fase, il Servizio un carattere sperimentale, si sollecitano tutti gli iscritti a segnalare possibili disfunzioni e fornire utili suggerimenti.

06.4829.482906.4829.4444 (fax)e-mail: [email protected] E.N.P.A.M.

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Al servizio degli iscritti

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1) Il presidente Giorgio Napolitano ed il prof. Eolo Parodi ricordano i tempi in cui erano membri del Parlamento Europeo

2) Il vice presidente Giampiero Malagnino stringe la mano al presidente della Repubblica. Al centro il vice presidente vicario Mario Falconi

3) Il presidente del Collegio sindacale, Ugo Vevanzio Gaspari, porge i suoi saluti al Capo dello Stato

4) Il direttore generale dell’Enpam, Alberto Volponi, subito dopo la consegna al presidente della Repubblica della medaglia che ricorda i 70 anni dell’Ente

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