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Anno Scolastico 2008 - 2009
Con Una rosa bianca per la 2ª D abbiamo affrontato, all’inizio dell’anno, lo studio del genere poetico, acquisendo strumenti per l’analisi e la comprensione di questo tipo di testo, soffermandoci in particolare a riconoscere le principali figure retoriche (rima, assonanza, consonanza, ripetizione (epìfora e antimetàtesi) e a spiegare l’aspetto della metafora nel suo significato e negli effetti di senso.
Le animazioni della presentazione sono state personalizzate da Claudia Maga
JOSE’ MARTÌ
José Martí nacque il 28 gennaio 1853 a L'Avana - quando Cuba era ancora una colonia spagnola.
Oltre ad essere stato un grande scrittore, poeta e giornalista, Martí fu anche un politico.Nel 1869 pubblicò il suo primo testo politico nell'edizione unica del giornale El Diablo Cojuelo.
Nello stesso anno pubblicò "Abdala", un dramma patriottico in versi, nel monovolume La Patria Libre, perché credeva molto nella libertà del suo popolo che a quei tempi, era considerato di razza inferiore dagli spagnoli.
Il suo celebre sonetto "10 de octubre" fu pure scritto nel 1869 e fu pubblicato poco più tardi nel giornale della sua scuola.
Scrisse anche molte opere importanti di letteratura poetica: il canto XXXIX è uno di questi.
ASCOLTO DEL TESTOASCOLTO DEL TESTO
Cultivo una rosa blanca,En julio como en enero,Para el amigo sinceroQue me da su mano franca.Y para el cruel que me arrancaEl corazón con que vivoCardo ni oruga cultivo:Cultivo la rosa blanca.
Cultivo una rosa blanca,En julio como en enero,Para el amigo sinceroQue me da su mano franca.Y para el cruel que me arrancaEl corazón con que vivoCardo ni oruga cultivo:Cultivo la rosa blanca.
Coltivo una rosa bianca,In luglio come in gennaio,Per l'amico sinceroChe mi porge la sua mano franca.E per il crudele che mi strappaIl cuore con cui vivoNé cardo né ortica coltivo:Coltivo la rosa bianca.
Coltivo una rosa bianca,In luglio come in gennaio,Per l'amico sinceroChe mi porge la sua mano franca.E per il crudele che mi strappaIl cuore con cui vivoNé cardo né ortica coltivo:Coltivo la rosa bianca.
TESTO TESTO ITALIANOITALIANO
TESTO TESTO SPAGNOLOSPAGNOLO
Coltivo una rosa bianca,In luglio come in gennaio,
Per l'amico sinceroChe mi dà la sua mano franca.
Per chi mi vuol male e mi stancaQuesto cuore con cui vivoCardi né ortiche coltivo:Coltivo una rosa bianca.
PER SCOPRIRE LA FIGURA RETORICA, PREMI SUL PALLINO DELLE PAROLE CON LO STESSO COLORE
RIMA: figura retorica nella quale due parole a partire dall’accento tonico, hanno le stesse vocali e consonanti.
Esempio: Am òre Dol òre
ASSONANZA: figura retorica nella quale due parole, a partire dall’accento tonico, hanno in comune le stesse vocali.
Esempio: Am ìco Dec ìso
CONSONANZA: figura retorica nella quale due parole, a partire dell’accento tonico, hanno comune solo le consonanti.
Esempio: Sed èndo Mir àndo
CORRELATIVO OGGETTIVO: parola che, all’interno della poesia, rappresenta oggetti in stretta relazione con i concetti espressi nel testo.
EPÌFORA: ripetizione di una parola o di un gruppo di parole alla fine di un verso o di una strofa.
Esempio: v. 1 Coltivo una rosa bianca v. 8 Coltivo una rosa bianca
ANTIMETÀTESI: figura retorica che si basa sulla disposizione a chiasmo di una o più parole ripetute.
Esempio: Cardi né ortiche coltivo:
coltivo una rosa bianca
Nella poesia Josè Martì parla del sentimento che dovremmo provare sia verso chi ci è amico, sia verso chi ci è nemico.
Nel primo caso, la disposizione che l’autore vuole manifestare nei confronti di chi ci è amico (“l’amico sincero / che mi dà la sua mano franca”) è quella di una serie di sentimenti tutti rappresentati da una rosa bianca: sincerità, purezza, generosità e chiarezza.
Nel secondo caso, quando l’ autore parla di chi ci è nemico (“chi mi vuol male e mi stanca”) utilizza ancora il medesimo simbolo per dirci che la sua disposizione rimane comunque quella di un rapporto positivo: infatti dice di non offrire “cardi né ortiche” che sono piante spinose e pungenti.
Certo anche la rosa è spinosa, ma è anche impreziosita da un bellissimo fiore: secondo l’autore significa che, anche nel caso di inimicizia, bisogna essere disposti a superare le ragioni del conflitto.
FINE