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Pubblicazione n°1 Scuola Primaria Beregazzo con Figliaro ANNO SCOLASTICO 2013-2014 Settembre Ottobre SOMMARIO Pagina 1 Scampoli di storie Pagina 2 La festa dell’accoglienza C’era una volta….. Pagina 3 Avanzi di storie Gioca con noi Pagina 4 L’intervista Pagina 5 Progetto E twinning Pagina 6 Un po’ di dati Gioco d’autunno Ci sono parole che danno luce, parole che nutrono, parole che sollevano, parole che portano lontano. Parole che sono sole e terra e acqua e aria. Ci sono parole che sono come abbracci, che scaldano, che fanno sentire meno soli, che aiutano a stare insieme, a camminare insieme, a riprendere il cammino… Ci sono parole che fanno radici: ti ricordano le tue radici oppure te le tramandano nei racconti e nei ricordi dei tuoi famigliari, che ti spiegano da dove vieni, chi ti ha sognato, chi ha fatto la tua storia prima ancora che venissi al mondo; oppure sono parole i cui stessi suoni sono radici perché a volte è la lingua ad esserlo, a legarti ad un luogo, ad una cultura, a chi condivide con te un dialetto, una tradizione o dei modi di dire di lessico familiare. Le radici fanno trama, danno misura al tuo passo, ti tengono ancorato senza legarti, dandoti la possibilità di essere libero di andare. E di ritornare. V ILLAGGIOGAIA SCAMPOLI DI STORIE TI VOGLIO BENE SEI UN VERO AMICO ! GRAZIE!

ANNO SCOLASTICO ILLAGGIOGAIA - icolgiatecomasco.gov.it · suoni sono radici perché a volte è ... lamenti. Sono le voci di ... luoghi interessanti a noi vicini; Dicembre: registrare

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Pubblicazione n°1 S c u o l a P r i m a r i a B e r e g a z z o c o n F i g l i a r o

ANNO SCOLASTICO

2013-2014

Settembre

Ottobre

SOMMARIO

Pagina 1

Scampoli di storie

Pagina 2

La festa

dell’accoglienza

C’era una volta…..

Pagina 3

Avanzi di storie

Gioca con noi

Pagina 4

L’intervista

Pagina 5

Progetto

E twinning

Pagina 6

Un po’ di dati

Gioco d’autunno

Ci sono parole che danno luce,

parole che nutrono, parole che sollevano,

parole che portano lontano.

Parole che sono sole e terra e acqua e aria.

Ci sono parole che sono come abbracci,

che scaldano, che fanno sentire meno soli,

che aiutano a stare insieme, a camminare insieme,

a riprendere il cammino…

Ci sono parole che fanno radici: ti ricordano le tue radici

oppure te le tramandano nei racconti

e nei ricordi dei tuoi famigliari,

che ti spiegano da dove vieni, chi ti ha sognato,

chi ha fatto la tua storia prima ancora che venissi al mondo;

oppure sono parole i cui stessi suoni sono radici

perché a volte è la lingua ad esserlo,

a legarti ad un luogo, ad una cultura,

a chi condivide con te un dialetto, una tradizione

o dei modi di dire di lessico familiare.

Le radici fanno trama, danno misura al tuo passo,

ti tengono ancorato senza legarti,

dandoti la possibilità di essere libero di andare.

E di ritornare.

V ILLAGGIOGAIA

SCAMPOLI DI STORIE

TI VOGLIO BENE

SEI UN VERO

AMICO !

GRAZIE!

Pagina 2

VILLAGGIOGAIA

LA FESTA DELL’ACCOGLIENZA

Primo appuntamento in piazzamica

Venerdì 20 settembre, nella scuola del Villaggio Gaia, si è svolta la consueta ed irrinunciabile festa dell'accoglienza ai “primini”, alla quale hanno partecipato tutti gli alunni delle dieci classi che formano il plesso. Già durante l'intervallo, tra le aule correva un certo fer-fermento: si notavano gesti d'impazienza, si ascoltavano parole sussurrate e si udivano risatelle appena trattenute, mentre qualcuno ripassava canticchiando la canzoncina preparata per l'occasione. Finalmente alle 10,30, scolari scalpitanti, maestre ed ope-ratori scolastici hanno animato l'atrio. I “primini” all'inizio erano un po' spaesati ma poi sono diventati sempre più sicuri e radiosi. La festa ha avuto inizio con le parole della maestra Maria-rosa, che ha voluto essere presente a questo bell' appun-tamento. Da un sacco è emerso il mitico fantasmino, se-guito dai suoi amici: la volpina e il cane, la gufetta Martelli-na e il maialino. A cominciare sono stati proprio i piccoli, che hanno canta-to una canzone dell'alfabeto, giusto per mostrare che

l' avevano già imparato. Subito dopo le seconde e le terze li hanno imitati cantando una canzone sull'alfabeto. Le quarte hanno intonato la bella canzone di Sergio Endrigo “Per fare un albero” ed infine le quinte hanno “finto” di raccontare una storia, modulando la voce con diverse in-tensità e coinvolgendo anche i “primini”. La maestra Mariarosa ha poi presentato le insegnanti nuo-ve arrivate per introdurle ufficialmente nella scuola del Villaggio Gaia. Ai bambini di prima non sono mancati i regali dei loro compagni più grandi: segnalibri, foglie colorate, quadretti e persino una corona ricca di gemme. Il canto “Se sei felice”, intonato da tutti gli alunni della scuola, ha concluso in allegria la bellissima festa dell'acco-glienza. È stato molto simpatico vedere alle 12:45 i “primini” uscire reggendo in una mano la foglia colorata, nell'altra il qua-dretto con l'iniziale e sul capo la corona per dimostrare che almeno per quel giorno erano stati i re della scuola.

C’ERA UNA VOLTA UN RE

C’ERA UNA VOLTA UN ….

SEDUTO SU UN ...

DICEVA ALLA SUA ...

RACCONTAMI UNA ...

E LA ………….COMINCIO’…….

Lunedì 23 settembre, gli alunni del Villaggio Gaia, alle 14:15, hanno trovato Piazzamica magicamente tra-sformata in un mare di stoffa azzurra in mezzo al qua-le si trovava un'isola abitata da un capitano.

La storia inizia con le parole del capitano che si lamenta perchè è anno-iato e deluso del suo far niente. Ma ec-co che un gior-

no il mare lo invita ad inoltrarsi nelle sue acque per raggiungere un veliero dal quale provengono strani lamenti. Sono le voci di oggetti appartenenti a varie fiabe messe in esilio e il capitano scopre che “....nel mondo delle storie esiste una legge: se non si viene nominati entro cento giorni si è ritenuti inutili e si fini-sce sul veliero dei dimenticati dove non c'è scampo.... a nessuno potrai più interessare e sarai considerato un dimenticato...”. Il capitano decide allora di aiutare questi oggetti e ottiene dal mare il titolo di “capitano liberatore di oggetti

dimenticati per mancanza d'a-more”. La sua vita non sarà più monotona e noiosa ma ricca di avventure per-chè, spinto dalle onde provocate dalle manine svelte dei più piccoli, andrà alla ricerca di altri velieri e di altri personaggi da liberare. Questo spettacolo intitolato “Avanzi di storie” ci ha fatto cacapire che le storie sono preziose, sono pezzi del nostro cuore: enon vanno perse perchè contengo-no la saggezza dei popoli. Quindi ragazzi leggete e non permettete che le storie finiscano dimenticate in fondo al mare!

LO SPETTACOLO DI INIZIO ANNO

“Avanzi di storie”

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GIOCA CON NOI

SCRIVI QUI LE PAROLE CHE

RIESCI A COMPORRE E POI-

CONFRONTA CON UN TUO

COMPAGNO O AMICO..CHI

NE HA TROVATE DI PIU’?

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L’INTERVISTA

Incontriamo Verena, insegnante della filarmonica

I ragazzi delle classi quinte hanno intervistato una musici-sta che fa parte della filarmonica di Beregazzo con Figlia-ro. D. Ci può parlare un po' di lei? R. Mi chiamo Venera Camelia e sono una musicista. Sono nata in Sicilia, ho 26 anni ed abito a Malnate con la mia famiglia. La passione per la musica mi è venuta durante una vacan-za nel mio paese natale. Frequentavo la 3° elementare e, quando un giorno ho visto passare la banda, mi sono tal-mente emozionata che ho detto a mio papà che, una vol-ta tornata a Malnate, mi sarebbe piaciuto studiare musi-ca ed entrare a far parte di una banda e così è stato. D. Quali scuole ha frequentato? R. Dopo le scuole medie, ho frequentato un istituto tecni-co a Varese e, quando ero in quarta superiore, mi sono iscritta al Conservatorio che è l'Università della musica e ho conseguito la laurea due anni fa. Mi sono anche iscrit-ta all'Università alla facoltà di Scienze dell'educazione e mi sono laureata quest'anno. D. Da quanti anni studia musica? R. Ho iniziato a studiare musica all'età di 8 anni, quando frequentavo la 3° elementare. D. Quante ore al giorno si esercita? R. Quando frequentavo il Conservatorio suonavo il mio strumento 4 o 5 ore al giorno e dovevo anche studiare le materie complementari (solfeggio, armonia, storia della musica...). Ora mi esercito un po' meno a causa dei miei impegni di lavoro. D. Quali strumenti suona? R. Sono diplomata in clarinetto e suono anche il sassofo-no. D. Quale è stato il primo strumento che ha imparato a suonare? R. Quando ho iniziato a studiare musica, prima mi eserci-tavo nella parte teorica (solfeggio, conoscere le note,....), poi, affinchè non mi annoiassi, il mio insegnante mi face-va suonare il flauto dolce. D. Che tipo di musica suona? R. Soprattutto musica classica. D. Che emozione prova quando suona? R. Dipende da cosa, perché e come sto suonando. Quan-do frequentavo il Conservatorio a volte provavo rabbia perchè non eseguivo il pezzo come avrei voluto. Dovete sapere che quando si suona, ci si concentra talmente tan-to nell'esecuzione che ci si estranea dalla realtà, ci si im-merge completamente nella musica dimenticando tutto. In linea di massima provo una sensazione di benessere.

D. Qual è la musica o il brano musicale più emozionante che ha suonato? R. Sono tre i brani che mi emozionano profondamente, il Valzer n° 2 di Shostakovich, la Sinfonia fantastica di Ber-lioz e la Sinfonia nuovo mondo del musicista ceco Dvorak D. Ha già fatto dei concerti? R. Sì, ho già partecipato a tanti concerti insieme alla mia e ad altre bande. Quando frequentavo il Conservatorio noi studenti preparavamo dei pezzi musicali e poi ci esibiva-mo durante i saggi o durante eventi musicali. D. In una canzone si scrive prima il testo o la musica? R. Non c'è una regola fissa: a volte prima l' autore scrive il testo della canzone e in seguito il musicista scrive la musi-ca adattandola al testo; altre volte il musicista ha un'ispi-razione, scrive la musica e poi l'autore scrive il testo; in altri casi la musica e il testo nascono insieme, come fanno i cantautori. D. Da quanto tempo insegna musica? Le piace? R. Insegno musica da 5 anni e mi piace molto. D. Che cosa prova quando sente i suoi alunni suonare? R. Dipende da quanto si impegnano. Io dico sempre ai miei alunni che il lavoro più proficuo è quello che si svol-ge a casa con il continuo allenamento e studio. Di solito, durante i saggi, provo la loro stessa ansia. D. Che genere di musica ascolta? R. Un po' di tutto, mi piace la musica italiana, uno dei miei cantanti preferiti è De Andrè. Ascolto anche la musi-ca da discoteca. Per la mia formazione professionale, tuttavia, la musica che ascolto di più è quella classica, lirica, strumentale. D. Perchè ha deciso di far parte della banda di Beregaz-zo? R. Sono stata contattata perché avevano bisogno di un insegnante di musica e così è iniziato il nostro sodalizio.

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VILLAGGIOGAIA

D. Perchè consiglierebbe ad un ragazzo di studiare musi-ca e di entrare a far parte di una banda? R. Studi portati avanti da ricercatori universitari afferma-no che chi studia musica è “più intelligente” perchè la musica attiva e allena molte parti del cervello. Inoltre entrare a far parte di una banda stimola la socializ-zazione, infatti tra i musicisti si crea un clima di amicizia, di intimità, ci si capisce con uno sguardo. D. Pratica qualche sport? R. Quando frequentavo la scuola media, facevo parte di una squadra di pallavolo. Ora, durante il tempo libero, mi dedico alla corsa, vado in bicicletta o in piscina. D. Le piace viaggiare?

R. Sì, sono stata in Canada, Spagna, Germania, Inghilterra. Mi piacerebbe visitare gli Stati Uniti. D. Le piacciono gli animali? Ne ha qualcuno? R. Tantissimo, ho una gattina siamese, un cane e due coni-gliette. D. Quest'anno è il bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi. Noi andremo al teatro Sociale di Como come attori/spettatori dell'Aida. Le piace questo musicista? R. Sì, tantissimo. Grazie signorina Venera per la sua disponibilità e.... spe-riamo di rivederci durante un concerto della filarmonica di Beregazzo con Figliaro.

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IL PROGETTO E TWINNING

Conosciamo amici francesi e greci

E twinning è un progetto di gemellaggio on line con scuo-le di altre nazioni. Noi quest’anno lavoreremo con una classe francese e una greca, comunicando attraverso il computer. La nostra maestra si è messa in contatto con le altre mae-stre e insieme hanno preparato il programma dei lavori:

Ottobre: preparare una presentazione delle nostre scuole e dei bambini;

Novembre: preparare una galleria fotografica sui luoghi interessanti a noi vicini;

Dicembre: registrare un video dei bambini che can-tano una canzone natalizia nella propria lingua e in inglese;

Gennaio: trovare ricette da scambiare;

Marzo: inventare una poesia che parli delle tradi-zioni;

Aprile: scrivere degli articoli per un giornalino sulla Pasqua nei nostri Paesi.

Noi siamo molto entusiasti di questo progetto di gemel-laggio

Alexandroupolis

Saint Jory

Nella nostra scuola in tutto ci sono 209 bambini

1° A 1°B 2° A 2°B 3°A 3°B 4°A 4°B 5°A 5°B

M 12 13 10 13 7 7 14 8 11 13

F 8 13 10 13 9 9 10 12 9 8

TOT 20 26 20 26 16 16 24 20 20 21

UN PO’ DI DATI

Le femmine sono 101, i maschi 108. Ecco il grafico che rappresenta le percentuali

VILLAGGIOGAIA Pagina 6

femmine

maschi

Z I F T E L N O P D

Ò H Î O N È Î W A B

U G X U G O Ù L T V

N N Z È A L Ù Í O W

Í U U L T G I À U Z

S F C T S I U E A C

K Y C B A A À V E F

A È H L C L U T M J

N E E W O L L A H W

C Ì Y J Z O Ò T D É

GIOCO D’AUTUNNO

Cerca le parole nello schema a fianco

FOGLIE HALLOWEEN GIALLO

ZUCCHE UVA CASTAGNE

FUNGHI