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Anno XII Numero 8 Mensile in A.P. 70% C.P.O. Vicenza Settembre 2010

Anno XII Numero 8 Settembre 2010 · 2019. 3. 22. · “Omaggio a Palladio” che si tiene annualmente, nei primi giorni di maggio, al Teatro Olimpico. ... strumento come Accardo,

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  • Anno XII - Numero 8 Settembre 2010

    coordinamento editorialeGiovanni CostantinicollaboratoriFilippo LovatoPaolo MeneghiniAndrea ScarparifotoLuca ZanonimpaginazioneGuido Zovico

    per le altre foto l’Editore è a disposizione di quanti provassero diritti di Copyright

    Periodico di cultura, musica e spettacolodella Società del Quartetto di VicenzaDirettore Resp.: Matteo SalinEditore: Società del Quartetto di VicenzaRedazione: vicolo cieco Retrone, 24 Vicenza - Tel. 0444/543729 Fax 0444/543546http//:www.quartettovicenza.orgemail:[email protected] iscritto al registro Stampa del Tribunale di Vicenza n. 977Stampa: Tipografia Pavansu carta Cyclus offset da 90 g/mqTiratura 3000 copie

    Paolo PigatopresidenteRiccardo De Fonzovice presidentePiergiorgio Meneghinidirettore artisticoAntonino Manganotesoriere

    consiglieriDonata Folco Zambelli CattaneoPaolo CaoduroFabio PupilloLuca Trivellato

    revisori dei contiAntonio Dal MasoLorenzo MarcanteDavide Pellizzaro

    organizzazioneGiovanna ReghellinamministrazioneSandro Pupilloaffari generaliGiovanni Costantiniprogetti e comunicazioneMaria Carolina di Valmaranarelazioni esterne

    ufficio stampaPaolo Meneghini Tro

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    OuvertureAbbonamento, cool and trendydi Filippo Lovato 4

    NotEventiLa carica della 101di Paolo Meneghini 6

    MusicaMeseMurray, 12 anni dopodi Andrea Scarpari 12

    EchiMusicisti da paura?...di Davide Brolati 14

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    taK athia è sicuramente una musicista “da paura”.È pianista, affermata a livello internazionale, esuona anche con Gidon Kremer, uno dei piùgrandi violinisti contemporanei.Ci sorge spontaneo contrapporre il suo volto fresco e po-sitivo a quell’immagine vecchia e ingrigita che moltihanno della musica “classica”, a partire da quella ra-gazzina che – in un questionario sulla musica – ha at-tribuito a questo genere stati d’animo di “tristezza epaura” (vedi intervento di Davide Brolati a pag. 14 diquesto numero).Così come “adoperiamo” volentieri la pulizia, l’orgoglioe la perspicacia che l’espressione di Kathia emana, perregalarci un po’ di speranza nei confronti di un genered’arte e, perché no, intrattenimento, che non abbrutti-sce e rincretinisce come molta parte degli “spettacoli”oggi in voga.E allora, sarà mai trendy aver pranzato con Kathia Bu-niatishvili anziché con la velina della rete accanto? Ver-rà il tempo in cui sarà cool avere l’abbonamento a tea-tro e disquisire di sinfonie anziché di schemi calcistici?Girare pagina e leggere l’Ouverture a questo Musicare diFilippo Lovato è forse più semplice che sperare in unmondo alla rovescia (almeno su certi aspetti). Ma pas-sare da teatro e abbonarsi alla freschezza di una seratacon Kathia e la sua musica è altrettanto facile.

    E potete portare anche i vostri amici o, addirittura, i

    vostri figli: vi assicuriamo che non “fa paura”. ●

    Giovanni Costantini

    In copertina:Kathia Buniatishvili, pianista georgiana,a Vicenza il 28 marzo 2011 in trio con Gidon Kremer e GiedreDirvanauskaite. Credit: Julia Wesely.

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    Abbonamento, cool and trendy

    I n un futuro non troppo lontano la musica classicasarà davvero cool. Sarà trendy. Insomma andare aiconcerti sarà molto fico. E il mondo cambierà.Ecco come.In coda al telegiornale invece di ammirare veline e veli-ni che sguazzano al mare e giocano a carte (occupazio-ni piuttosto banali per i nostri eroi vip, figli di una mor-tale e del tubo catodico, come ebbe a scrivere WalterSiti) li vedremo uscire dalla Fespielhaus di Salisburgoassediati dai cronisti tutti lì a interrogarli sull’ultimaElektra. George saluta col sorriso sbrigativo e prestam-pato i giornalisti all’assedio con un “I enjoyed it somuch”, e se ne va in macchina, Elisabetta intrattiene lastampa sulla presenza scenica di Waltraud Meier, sulgesto di Daniele Gatti e sull’impareggiabile suono deiWiener. “Il mio sogno: impersonare Lohengrin” po-trebbe essere il titolo di un rotocalco di gossip. E giùun’intervista a Robert, il vampiro buono, che confessadi essersi totalmente immedesimato nel cavaliere del ci-gno, mentre assisteva all’opera di Wagner a Bayreuth.Passa qualche giorno, Angie & Bradley vengono avvi-stati al Grand Théâtre de Provence al concerto diGrygory Sokolov. Racconta un ascoltatore:“Si sono se-duti buoni buoni nelle file dietro, mentre il pianista suo-nava Bach. Poi si sono goduti Brahms e Schumann, te-nendosi la mano. Sono usciti prima dei bis.” Al che ilcronista chiede allo spettatore se sia stato sorpreso divedere la coppia al festival de La Roque d’Anthéron elui risponde: “Beh, non capita tutti i giorni di avere afianco star di questo livello, ma qui in Provenza non èinfrequente. Una mia amica ha visto Leo e Bar al con-certo di Arkadj Volodos”.Sfogli due pagine e becchi Fabrizio che scende dallaBentley bianca fasciato in una maglietta bianca con lascritta “Muss es sein?” sul petto e “Es muss sein!” sullaschiena. Ma nessuno se ne stupisce: tutti sanno che Fa-brizio venera Beethoven come neanche l’Alex di Antho-ny Burgess e che sulla scapola sinistra ha tatuato il suoirsuto ritratto (quello di Joseph Stieler, per intenderci).Sapete come si chiamano, in questo brand new world, ichihuahua di Mickey? Ovviamente Quinquin e Bichet-te. Le riviste per teenager allegheranno poster di David

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  • Fray ed Erwin Schrott e i magazine da ombrelloneavranno speso palate di euro per i diritti d’immaginedel matrimonio tra il pianista francese e Chiara Muti odi quello tra il baritono uruguagio e Anna Netrebko. Leadolescenti sogneranno di fare le violoncelliste o le pia-niste. Per i ragazzi una carriera da tenore sarebbe ilmassimo. Già si vedono il pubblico in delirio e code difan ninfomani alla porta del camerino. E di Pierre Bou-lez si parlerà come di Sean, uno che guadagna fascinocon l’età.Le donne più ammirate e richieste non saranno le filifor-mi, come Victoria, Paris, Giselle o Keira, ma quellestrutturalmente più compatte in una scala che va daElina Garanca e Anita Rachvelishvili su su verso invi-diatissime e ben piantate valchirie. E i poster di GlennGould tappezzeranno molte stanze di febbrili adolescen-ti.Tra gli status symbol figureranno i Bösendorfer, unoStradivari, il fortepiano di Mozart, l’autografo del Sa-cre, molto di più dell’ultima Bugatti con rifiniture inoro, del bauletto di Vuitton, delle Manolo Blahnik con-cupite da Carrie. E nei servizi “a casa di…” vedremoMelissa con le dita distese sulle corde dell’arpa e nondavanti a fornelli spenti a preparare gli spaghetti con labottarga.Alla TV daranno in prima serata i più importanti con-certi e le principali opere prodotte in Italia e nel mondo.Nei bar poi ci si accapiglierà sul tempo scelto da Duda-mel per la Quinta, o sulle ieratiche lentezze di Celibi-dache.Sarà un mondo un po’ diverso: per quel tempo, nontroppo lontano, sarà bene essere preparati. L’addestra-mento comincia adesso. Si raccomandano l’assidua fre-quenza ai concerti (meglio un abbonamento a quelpunto), ma anche la lettura e l’ascolto casalinghi. Per-ché quando Chopin e Sostakovic saranno di moda, vuoimettere la soddisfazione di disprezzare i parvenu: noisiamo membri della prima ora.Che andrà così è quasi certo: perché l’IPad è cool, male Goldberg lo sono molto di più. ●

    Filippo Lovato 5

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    0Dall’8 ottobre al 27 aprile, quindici imperdibili serate con l’energia della musica

    La carica della 101Recitals, orchestre, solisti, cori… rock, jazz, etnica, opera, colonne sonore…

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    Quindici appuntamenti con la Grande Musica.Quindici eventi con interpreti di livello internazionale: solisti, orchestre, cori e formazioni cameristiche.Una proposta musicale che prende la rincorsa da molto lontano - Händel, Corelli, Vivaldi - per arrivare... alla sigla dei “Simpson” (si, proprio la fortunata sitcom animata).Passando attraverso serate tematiche dedicate ai capolavori di Mozart, Beethoven, Schumann, Chopin, senza tralasciare il tardo ‘800 di Dvorák e Chausson, l’impressionismo musicale di Debussy e soprattutto il ‘900 di Schönberg, Bartók, Prokofiev, Stravinskj e Janácek.Escursioni “fuori dal seminato” su rock, pop, jazz, musica etnica e colonne sonore.Un’Opera in prima nazionale.

    Questo, in sintesi, il composito cartellone disegnato dal direttore artistico Piergiorgio Meneghini per la stagione numero 101 della Società del Quartetto di Vicenza, che fa parte del più ampio programma di spettacoli 2010-2011 del Teatro Comunale Città di Vicenza.Un programma nel quale l’aggettivo “classica” viene definitivamente bandito a favore di una Musica intesa nel suo significato più ampio ed universale.

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  • Il principe degli strumentiLa stagione sarà inaugurata l’8ottobre da un recital straordi-nario fuori abbonamento diMurray PERAHIA , musici-sta newyorkese di origine ebreasefardita considerato non solouno dei più grandi pianisti inattività, ma anche un amba-sciatore del messaggio di pace,tolleranza e solidarietà che lamusica può (e deve) portare inogni angolo del mondo.Gli farà eco - sabato 13 no-vembre - András SCHIFF,la cui stretta affinità con Vi-cenza è ormai conosciuta intutta Europa per la rassegna“Omaggio a Palladio” che sitiene annualmente, nei primigiorni di maggio, al TeatroOlimpico. Per l’occasione ilmaestro ungherese arriva aVicenza in completa solitudi-ne: il suo recital al Teatro Co-munale, attesissimo, sarà inte-ramente dedicato a Mozart.

    Gli archiIl repertorio cameristico verràesplorato in cinque concertinei quali sarà il violino (e

    sommi specialisti di questostrumento come Accardo, Nor-dio, Quarta, Zehtmair e Kre-mer) a fare la parte del leone.Le due “Notti trasfigurate”con Salvatore ACCARDO& Co. (una, fuori abbonamen-to, è in programma al TeatroOlimpico il 17 ottobre), saran-no come al solito incentratesui grandi compositori del Vec-chio Continente fra Otto e No-vecento. Tutto francese (con ilQuartetto d’archi op. 10 di De-bussy ed il Concerto in remaggiore per pianoforte, violi-no e archi di Chausson) il con-certo che inaugura la stagionein abbonamento il 19 ottobre;a fianco di Accardo, i violinidi Laura Gorna e Laura Mar-zadori, la viola di FrancescoFiore, i violoncelli di CeciliaRadic e Rocco Filippini eLaura Manzini al pianoforte.Dieci giorni più tardi - il 29ottobre - il violinista venetoDomenico NORDIO, affian-cato da Semion BALSCHEM,porterà a termine l’integralebeethoveniana delle Sonateper violino e pianoforte, un

    ciclo di quattro concerti inizia-to nelle passate stagioni con-certistiche.Ancora violino (questa voltalo Stradivari “Conte De Fon-tana–ex David Oistrakh” del1702) nel concerto del 4 mar-zo 2011; ad imbracciarlo Mas-simo QUARTA, uno dei piùaffermati violinisti della suagenerazione, che insieme al pia-nista Giovanni BELLUCCIdarà vita ad una serata focaliz-zata su Beethoven, Schumanne Bartók (Prima Sonata).Il 28 marzoritorna a Vicenzala stella di Gidon KREMER ,che in questa occasione si faràaccompagnare da due giovanitalenti della rinomata scuoladell’Est europeo: la pianistageorgiana Katia BUNIATI-SHVILI e la violoncellista li-tuana Giedre DIRVANAU-SKAITE . Il programma com-prende la Sonata op. 80 di Pro-kofiev, il Trio op. 50 di Caj-kovskij ed un lavoro per violi-no e violoncello della compo-sitrice contemporanea SofiaGubaidulina.

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  • Dall’Est arriva anche il Quar-tetto BENNEWITZ , sedicigiovani corde nate nel 1998all’Academy of PerformingArts di Praga che in poco piùdi due lustri hanno conquistatoun incredibile numero di pre-mi e riconoscimenti interna-zionali, l’ultimo dei quali - il“Premio Borciani” di ReggioEmilia, nel 2008 - li ha defini-tivamente consacrati fra le piùquotate formazioni cameristi-che europee. Al Bennewitz sarà affidato ilconcerto conclusivo del 27aprile che ha in programmacomposizioni di Suk, Janáceke Dvorák.

    Orchestre, cori, musica d’in-siemeL’ensemble orchestrale “IMUSICALI AFFETTI” apri-rà una finestra sulla MusicaAntica la sera del 26 novem-bre con un concerto imper-niato sul Barocco e Tardo-Ba-rocco veneto (Galuppi, Cal-dara, Dall’Abaco, Vivaldi) ma

    comprendente anche brani diHändel e Corelli. L’orchestra, che si avvarràdella partecipazione del so-prano Monica PICCININI ,sarà guidata da Rinaldo ALES-SANDRINI .Restando in ambito orchestra-le, la 101^ stagione ospiterà al-tre due prestigiose formazioni:sabato 26 febbraio i riflettoridel Teatro Comunale si accen-deranno sull’ACCADEMIAD’ARCHI DI BOLZANOche, insieme al KAMMER-CHOR STUTTGART diret-to dal suo fondatore FriederBERNIUS, proporrà la “Mis-sa in angustiis” di Haydn (altri-menti conosciuta come “Nel-son-Messe”) e “Der Abschied”di Schönberg.Il 13 aprilesarà la volta dellaprestigiosa ORCHESTREDES CHAMPS ELYSÉESche sotto la guida di PhilippeHERREWEGHE sarà prota-gonista di una serata nel segnodi Schumann (Sinfonia n. 2 indo maggiore e Concerto in remaggiore per violino e orche-stra con Thomas ZEHT-MAIR solista).

    L’altra musicaGli appuntamenti dedicati al-la Musica “altra” sono piùd’uno. Il 16 dicembre unensemble di 40 coristi, affian-cati da un gruppo di percus-sionisti, diretti dal musicista

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    africano Arsene DUEVI , pro-porrà un viaggio “Tra cielo eterra” nelle voci dello spirito enell’essenza carnale dei ritmidella terra fra Africa e Jazz.Il 12 gennaio 2011arriva il

    GOMALAN BRASS QUIN-TET, straordinario quintetto diottoni formato da prime partidi prestigiose orchestre sinfo-niche i quali, nel “tempo libe-ro”, svestono i panni di seriosimusicisti “classici” e si diver-tono a fare musica mettendo incampo tutto il loro virtuosisticotalento. Il Gomalan proporrà aVicenza il suo spettacolo dimaggior successo, dal titolo“Classics on Brass”, con rivisi-tazioni di classici (come Stra-vinskij e Orff) e di brani trattida colonne sonore e sigle tele-visive.La terza e ultima proposta “fuo-ri le righe” è il concerto conAntonio BALLISTA , il pia-nista italiano che più di ognialtro è riuscito, nella sua lungacarriera, a spaziare nel reperto-rio musicale senza alcuna esclu-sione, dimostrando una versa-tilità fuori dal comune. La pro-verbiale insofferenza di Bal-lista all’accademismo è con-fermata dal programma cheporterà al “Comunale” il 22marzo, con la partecipazionedel soprano Laura CHERI-CI : “Rocklied” è infatti un

    viaggio alla scoperta del “clas-sico” nel pop.

    Qualcosa di specialeNon resta da dire, a conclusio-ne di questa carrellata sulla Sta-gione numero 101 del Quar-tetto, di due imperdibili appun-tamenti. Il primo è una “mara-tona pianistica” (domenica30 e lunedì 31 gennaio) inonore di Chopin e Schumann,organizzata in contemporaneacon L’Accademia Filarmonicadi Verona eche vedrà avvicen-darsi alla tastiera i sei più pro-mettenti giovani pianisti (121 èla somma dei loro anni) chel’Accademia di Imola “Incon-tri col Maestro” abbia sfornatonelle ultime edizioni.Lunedì 4 aprile, infine, il Tea-tro Comunale ospiterà la Pri-ma nazionale dell’opera “LAREGINA DELLE NEVI”(ispirata all’omonima fiaba diAndersen), ultima fatica dellacoppia Valtinoni-Madron chedebutterà il prossimo ottobrealla Komische Oper di Berli-no.●

    Paolo Meneghini

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  • I l raggiungimento di un duraturo successo incampo artistico è possibile solo ad alcunecondizioni: una innata propensione alla bel-lezza, ovvero un naturale talento per qualcheforma d’arte; un ambiente stimolante, che con-ferisca la consapevolezza e favorisca la matura-zione di tale dote; una costante applicazione,per acquisire la familiarità con gli elementi for-mali e gli strumenti attraverso i quali si espri-mono i linguaggi della pittura, dell’architettura,della musica, della poesia; ed infine la fortuna diincontrare i gusti del pubblico e di trovare icanali adatti a diffondere nel mondo la propriaopera.La biografia di Murray Perahia raccoglie tuttiquesti aspetti, anche se sotto forme talvolta inu-suali: l’appartamento di un sarto, emigrato dalla

    Grecia al Bronx, non è certo il dinamico salottodi qualche palazzo aristocratico, eppure lì èavvenuta la prima formazione musicale delgrande pianista. Il padre, appassionato di lirica,nonostante le scarse risorse ed il lavoro altale-nante, fin dalla prima infanzia porta Murray alMetropolitan: vuole che si innamori della musi-ca ed in essa trovi una fonte di emozione e diispirazione per la vita; contemporaneamente glifa impartire lezioni di pianoforte: l’obiettivonon è creare un enfant prodige, ma fornire alragazzo le basi perché possa accompagnare learie, che spesso vengono intonate in famiglia.I maestri si accorgono presto delle potenzialitàdell’allievo: seppure con poco impegno, egli ot-tiene risultati pregevoli ed inattesi; dai 15 anni,Perahia si dedica completamente allo strumento

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    L’8 ottobre Perahia inaugura la 101^ Stagione del Quartetto ed il cartellone del Comunale

    Murray, 12 anni dopoTorna a Vicenza dall’indimenticabile concerto del ‘98 uno dei più grandi pianisti al mondo

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    e, dopo un anno di serrato studio individuale,entra al prestigioso Mannes College di NewYork.Inizia così un percorso di studi e collaborazionicon le personalità più importanti del concerti-smo mondiale: oltre al Mannes, frequenta l’ac-cademia estiva di Marlboro, dove incontra Pa-blo Casals e Rudolf Serkin, del quale diventa,ancora giovanissimo, assistente.La grandezza di Murray Perahia viene ricono-sciuta definitivamente nel 1972, quando trionfaal concorso pianistico di Leeds. La sua afferma-zione, forse insperata, dal palco che solo treanni prima aveva incoronato Radu Lupu, loproietta nel circuito concertistico internazionale:Perahia è apprezzato per le sue interpretazionirigorose e severe, che si esprimono al megliocon gli autori classici della scuola di Vienna.Negli stessi anni collabora con Britten al festi-val di Aldeburgh, ma è l’amicizia con VladimirHorowitz a segnarlo in modo indelebile: la lun-ga frequentazione con l’anziano maestro pla-sma compiutamente il pianismo di Perahia, checerca di ampliare il suo repertorio includendo ilromanticismo maturo.Nel 1988 è ospite a Vicenza, dove propone, nel-la cornice di San Felice, una grandiosa seratadedicata a Mozart, Schubert e Chopin. Il suopercorso artistico sembra però troncarsi nel1992, quando deve smettere di suonare a causadi un problema alla mano destra: una interruzio-ne di due anni e dall’esito incerto.Il distacco forzato dalla tastiera non si traduce

    tuttavia in un distacco dalla musica, e diventaanzi l’occasione per affrontare sotto il profiloteorico autori fino ad allora quasi inesplorati: laripresa è decisa, nel segno di Bach. Attraverso leSuitese le Variazioni Goldberg, Perahia trova ilsuo modo di entrare nel dibattito sull’interpreta-zione pianistica di tali opere: il prolungato studioa tavolino porta ad una lettura nitida delle com-plesse architetture bachiane, che si riflette chia-ramente in uno stile autentico e mai artefatto.Oggi Perahia è un musicista completo, che aduna intensa e varia attività pianistica accompa-gna l’attività di direzione: molti lo ricorderannonel 1998 alla Sala “Palladio” della Fiera di Vi-cenza, con l’orchestra di Padova e del Veneto;attualmente è direttore ospite della Academy ofSt. Martin in the Fields.La sua non è però solo una vita dedicata allamusica, ma un percorso nel quale la musica è lachiave per l’affermazione culturale ed il riscattosociale: anche per questo è stato nominato pre-sidente del Jerusalem Music Centre, fondato daIsaac Stern.Il concerto inaugurale della 101^ Stagione Con-certistica sarà l’occasione per incontrare, oltread un eccellente pianista, una personalità artico-lata e vivace, che trasmette, nelle sue interpreta-zioni, la ricchezza degli incontri e degli avveni-menti che lo hanno segnato.Un’occasione rara, che gli appassionati, nesiamo certi, sapranno cogliere al volo. ●

    Andrea Scarpari

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    L a tavola rotonda organizzata lo scorsogiugno dalla Società del Quartetto diVicenza, presso il Teatro Comunale, sulfuturo della “musica d’arte” ha risvegliato in mepensieri e sentimenti elaborati da tempo.In questo periodo, poi, sto leggendo il testo diEnrico Strobino, “Tra il dire e il fare” (Ed. Pro-getti sonori) e, per andare proprio al cuore deltema, mi è capitato d’incontrare delle mappeconcettuali realizzate da studenti della scuolamedia, ai quali veniva chiesto cosa significasseper ognuno di loro la musica “classica”. Rias-sumendo, la maggioranza dei ragazzi interpella-ti considera la musica ‘colta’: ‘per adulti e vec-chi’, ‘del passato’, ‘da suonare nei teatri, dovesono tutti eleganti’, ‘da ascoltare attenti, seduti ein silenzio’… Un’alunna ha addirittura distintola musica classica dalle ‘altre musiche’, chesuscitano felicità e allegria, attribuendole statid’animo di ‘tristezza e paura’.Allora mi domando: è colpa della musica ‘col-ta’ o di chi ce la propone? Volete dirmi che unasinfonia di Mozart suscita tristezza e/o paura?Secondo me, manca da parte dei musicisti chesuonano questi repertori, la parte più importan-te: l’umiltà della comunicazione. Stanno a loda-re, giustamente la grandiosità delle opere cheeseguono senza trarne però l’essenzialità e l’im-portanza comunicativa mentre la suonano.Anziché proporre pesanti lezioni concerto cheannoiano gli studenti, per lo più disinteressatialle caratteristiche storiche e tecniche di unbrano, perché non coinvolgerli in maniera attivapartendo dalle loro esperienze musicali?Per quanto riguarda poi la contaminazione tra igeneri come veicolo di divulgazione, non pensosia così utile ad avvicinare i giovani: è impor-tante dal punto di vista sperimentale e innovati-

    vo, ma resta sempre un prodotto di nicchia; so-no il primo a proporla e a spingere verso la spe-rimentazione rivisitando brani del passato in al-tre chiavi più o meno moderne. Per avvicinare igiovani, proporrei concerti nei posti che fre-quentano e in maniera molo vicina al loro mododi comunicare: abbigliamento casual, contattodiretto, silenzio consapevole e non imposto.Infine, presentarsi ed essere in grado di raccon-tare perché ci trova in quel posto e cosa si andràad eseguire, sembra davvero il minimo che sipossa richiedere ad un musicista per avvicinarel’uditorio. Mi è invece capitato troppo spesso diincontrare dei musicisti schifati all’idea di doveranche “dialogare” col pubblico. Può esserciqualcuno più timido di qualcun altro e che ma-gari con le parole non se la cava bene, ma noncredo che chi arriva ad un diploma di Con-servatorio, sia incapace di salutare, dire il pro-prio nome e cognome e anche in maniera sinte-tica annunciare il brano che sta per eseguire.Seguendo quanto finora esposto, nella filosofiadelle iniziative del Centro Artistico Musicale“Apolloni” di Altavilla Vicentina, del quale sonocoordinatore didattico, si è voluto sempre predi-ligere il coinvolgimento attivo degli ascoltatori.Circa sei anni fa è partita la rassegna “Schu-bertiadi” curata dal maestro Fabio Pupillo e dalsottoscritto: ci si incontra una volta al mese perascoltare e parlare di musica con un gruppo dipersone di età compresa fra i 15 e i 60 anni, traascolti e contestualizzazioni storiche. Alcune sin-fonie di Beethoven, opere di Mozart, i linguaggidel ‘900, il confronto fra musica e poesia, le can-zoni di De Andrè, la musica Afro-Americana, iltutto anticipato da alcuni incontri propedeuticiad un ascolto consapevole di un concerto, sonostati i principali argomenti trattati.

    Il futuro della “Classica”. Riflessioni attorno alla tavola rotonda del giugno scorso a Vicenza

    Musicisti da paura?...Ospitiamo, a partire da questo numero, il pensiero di artisti, appassionati e addetti ai lavo-ri che hanno partecipato alla tavola rotonda dal titolo “La musica ‘classica’come formadi spettacolo e intrattenimento” (Vicenza, 21 giugno 2010 - foyer del Teatro Comunale).Siamo certi che i loro contributi sulle note emerse in quella sede siano linfa vitale perun’associazione come la nostra, e ci auguriamo possano dare il la a nuove variazioni suun tema tanto importante come il futuro della Musica in Italia.

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    Saverio Tasca, Roberto Gemo, Giuseppe dalBianco, Davide Basso, Miranda Cortes, Ma-rianne Wade, Marea Quartet, Elisabeth Geel,Chiara Luppi, Michele Calgaro, Silvia Carta,Nicola Munari, sono alcuni degli artisti succe-dutisi nel presentarsi, presentare musica e stru-mento, accettando domande e contributi daparte dei partecipanti. Il tutto accompagnato damostre e installazioni di giovani artisti della pro-vincia e da rinfreschi sempre diversi e inerential tipo di musica che si proponeva. Dal 2008 larassegna prende il nome di “ItinerArt” e non sisvolge più nella sala dei primi incontri, bensì,purtroppo, in un auditorium con palcoscenico eplatea. Dico purtroppo perché il palcoscenicorischia di ostacolare il contatto tra musicisti epubblico.La sfida di quest’anno è quella di portare un’or-chestra di 55 giovani dai 9 ai 25 anni: la “Co-rorchestra del Piemonte” diretta dal maestroClaudio Dina. Il 3 settembre presso la scuola

    media “A. Manzoni” di Creazzo, si è svolto unimportante seminario di aggiornamento sullamusica d’insieme rivolto ai docenti di strumen-to e di educazione musicale delle scuole secon-darie di primo e secondo grado, in collaborazio-ne con SIEM (Società Italiana di EducazioneMusicale) e SIC (Scuole in Concerto). L’ultimaparte di questo progetto è dedicata alla lezione-concerto per le scuole che, in collaborazione colProgetto Scuole della Società del Quartetto, siterrà in novembre al Teatro Comunale. Volendo concludere, ringrazio la Società delQuartetto di Vicenza per la condivisione di untema tanto importante, e la sprono a continuarenell’analisi del rapporto tra “musica d’arte” epubblico, magari chiamando non solo esperti ecritici “blasonati”, ma coinvolgendo maggior-mente le realtà musicali del territorio, stimolan-do iniziative e proposte nuove e in controten-denza. Forse qualche risultato positivo potrebbearrivare già nel giro di qualche anno!

    Davide Brolati è laureato al conservatoriodi Castelfranco in Letteratura PianisticaAfroamericana, da più di un decennio sioccupa di didattica, sia come docente dipianoforte sia per la propedeutica musica-le, nelle scuole statali e private di Vicenza eprovincia. Direttore artistico del CentroArtistico Musicale “Apolloni”, collaboracon la SIEM nell’aggiornamento dei do-centi. In ambito artistico collabora con di-versi cantanti e band del nord Italia, comepianista, tastierista e corista.

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    Libreria Galla 1880– Libreria Librarsi

    – Libreria Traverso– Liceo “Pigafetta” – Liceo “Lioy”

    – Scuola Media “M

    affei” – Scuola Media “Giuriolo”

    Istituto “Fogazzaro” – Istituto “Montagna” – Conservatorio di M

    usica “Pedrollo” –Biblioteca B

    ertoliana “Palazzo Costantini” – Teatro Olimpico

    Ufficio informazioni turistiche – H

    otel Cristina–

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    po Marzo

    – Hotel Due M

    ori - HotelPalladio…

    Biblioteche e luoghi culturali dei principali centri urbani della provincia di Vicenza…

    agli abbonati alla stagione concertisticadella Società del Quartetto di Vicenza

    ed ai principali enti musicali italiani

    arriva per spedizione in abbonamento postale…

    Musicare

    è anche su ww

    w.quartettovicenza.org

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