24
1 Anno XXXV n. 2 Aprile/Giugno 2015 - Spedizione in abbonamento postale comma 20/C Art. 2 · Legge 662/96 · Aut. Dir. Poste Bari

Anno XXXV n. 2 Aprile/Giugno 2015 - Spedizione in ... · • Papa Francesco e il decalogo per la felicità: 10 segreti per vivere sereni • Oscar Romero è beato • Alla ricerca

  • Upload
    vubao

  • View
    212

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

1

Anno XXXV n. 2 Aprile/Giugno 2015 - Spedizione in abbonamento postale comma 20/C Art. 2 · Legge 662/96 · Aut. Dir. Poste Bari

Con approvazione dell’ordineRegistrato al. n. 346 Decreto del tribunale di Bariin data 28 marzo 1968

DirettoreRuggiero Doronzo

Redattore responsabileAntonio Imperato

Impaginazione e stampa:Grafica 080 Modugno (Bari)

Il bollettino si spedisce ai benefattori e simpatizzanti della Missione e a chiunque lo richiedesse.

sommarioMissionari nostrieco delle missioni deicappuccini di pugliaANNO XXXV n. 2 - Aprile/Giugno 2015

Alessandro e Francesca Lanzellotti di Giovinazzo,

dal 30 maggio 2015 sposi, hanno pensato di rendere speciale

il giorno più bello della loro vita ricordandosi dei più poveri e bisognosi.

Questa è la bomboniera che hanno realizzato insieme al

Segretariato delle Missioni dei Frati Minori Cappuccini di Puglia.

Ognuno di noi con un semplice gesto

può contribuire ad accendere sorrisi nel mondo!

Fatelo anche voi...

Editoriale

Spiritualità•Papa Francesco e il decalogo per la

felicità: 10 segreti per vivere sereni•Oscar Romero è beato•Alla ricerca di Gesù, Sulle orme di

Nicodemo•Fratello mio, VAI!!!!In ricordo di P. Edoardo Guastadisegni, cappuccino missionarioI nuovi Superiori dei Frati Minori Cappuccini di Puglia

Esperienze•A tutti i giovani delle nostre fraternità

francescane

Corrispondenza & Solidarietà Progetti

editoriale

• Per collaborare alla formazione di giovani Mozambicani aspiranti al sacerdozio;• Per sostenere le Missioni e i loro progetti sociali• Per qualsiasi altra informazione rivolgersi al:

Via Crocifisso 54 | 70054 Giovinazzo (BA) | Cell. 3423214796 | Tel. 0803945562Via Abbrescia 104 - 70121 Bari - Tel. 0805541366

Conto Corrente Postale: 001018318418 - IBAN: IT 11 D 07601 04000 001018318418E-mail: [email protected] | segretariato missioni giovinazzo | www.missionarinostri.it

SEGRETARIO MISSIONI ESTERE CAPPUCCINE

Carissimi lettori di Missionari nostri, il 19 aprile 2015, un peschereccio stracolmo di persone, si è capovolto a circa 60 miglia a nord della Libia. Un mercantile dirottato nella zona ha recuperato solo 28 persone vive, altri 900 fratelli immigrati hanno perso la vita. Carlotta Sami por-tavoce dell’Unhcr parla di “ecatombe mai vista”.Non ho voglia di aggiungere nessuna parola, lascio invece spazio ad un rifugiato somalo in Italia, Aweis Ahmed, affinché sia lui a spiegarci le motivazioni che spingono i migranti ad intraprendere il viaggio della speranza in mare.Vi auguro buona estate e grazie per tutto quello che continuate a fare per le nostre missioni.

Perché saliamo su una barcaA chi chiede: “Non era meglio rimanere a casa piuttosto che morire in mare?”, rispondo: “Non siamo stupidi, né pazzi. Siamo disperati e perseguitati”. Restare vuol dire morte certa, partire vuol dire morte probabile. Tu che sceglieresti? O meglio cosa sceglieresti per i tuoi figli?”. A chi domanda: “Cosa speravate di trovare in Europa? Non c’è lavoro per noi figurarsi per gli altri”, rispondo: “Cerchiamo salvezza, futuro, cerchiamo di sopravvivere. Non abbiamo colpe se siamo nati dalla parte sbagliata e soprattutto voi non avete alcun merito di essere nati dalla parte giusta”.Mio cognato scappava con me. Prima del mare c’è il deserto che ne ammazza tanti quanti il mare. Ma quei cadaveri non commuovono perché non si vedono in Tv. Perché non c’è un giornalista che chiede ripetutamente quante donne e bambini sono morti, quante erano incinte. Perché qui in Occi-dente a volte sembra che l’orrore non basti, c’è bisogno di pathos. Mio cognato è morto nel deserto. Per la fame. Dopo 24 giorni in cui nessuno ci ha dato da mangiare.A casa c’è una moglie che non si rassegna e aspetta una telefonata che, io so, non arriverà mai. A casa c’è quel che resta di un sogno, di un progetto, di una vita. Un biglietto per due i trafficanti se lo fanno pagare caro e, loro, i soldi non li avevano. Se fosse restato, li avrebbero ammazzati tutti e due. Il suo ultimo regalo per lei è stata la vita. Lui è scappato e lei non era più utile, l’hanno lasciata vivere.A chi chiede: “Come si possono evitare altre morti nel Mediterraneo?”, rispondo: “Venite a vedere come viviamo, dove abitiamo, guardate le nostre scuole, informatevi dai nostri giornali, camminate per le nostre strade, ascoltate i nostri politici. Prima dell’ennesima legge, dell’ennesima direttiva, dell’ennesima misura straordinaria, impegnatevi a conoscerci, a trovare le risposte nel luogo da cui si scappa e non in quello in cui si cerca di arrivare.Cambiate prospettiva, mettetevi nei nostri panni e provate a vivere una nostra gior-nata. Capirete che i criminali che ci fanno salire sul gommone, il deserto, il mare, l’odio e l’indifferenza che molti di noi incontrano qui non sono il male peggiore”.

Fonte www.thepostinternazionale.it

Papa Francesco e il decalogo per la felicità: 10 segreti

per vivere sereniL’intervista rilasciata a “Viva”

Il I dieci consigli di Papa Francesco per essere felici. Un decalogo tratto dalla pri-ma intervista rilasciata dal Pontefice a un giornale argentino, la rivista Viva.

Domenica 27 luglio 2014, per i suoi primi cinquecento giorni di pontificato, il periodico ha pubblicato l’intervista rilasciata da Papa Bergoglio al giornalista Pablo Calvo il giorno 7 luglio a Santa Marta. Un incontro durato settantasette minuti, dal quale è scaturito un lungo articolo apprezzato soprattutto per la parte in cui lo stesso Papa offre dieci consigli per vivere un’esistenza serena.Il decalogo della felicità di Jorge Mario Ber-

goglio è stato ripreso da tutti i principali siti e gioralistici stranieri, colpiti e affascinati dal-

la semplicità e al contempo dalla pro-fondità dei suggerimenti offerti dal

Pontefice.

1 - Vivi e lascia vivere Il Papa ha spiegato che ognu-no dovrebbe avere come guida questo principio, che a Roma è riassunto nell’espressione “Campa e lascia campare”. “Vai avanti e lascia che gli al-tri facciano altrettanto”.

2 - Donati agli altriLe persone, ha spiega-to il Papa, hanno bi-sogno di essere aperte

e generose verso gli al-tri perché “se si chiudono in loro

stesse corrono il rischio di diventare egoiste. E l’acqua stagnante diventa

putrida in fretta”.

3 - Procedi con calmaPer spiegare questo punto, Papa Francesco ha usato il personaggio di un romanzo di Ricardo Güiraldes, in cui il protagonista - Don Segun-do Sombra gaucho - guarda indietro e rilegge la sua vita: “Dice che in gioventù era un tor-rente pieno di pietre che si portava dietro tut-to, da adulto era un fiume impetuoso, e in età avanzata si muoveva ancora, ma lentamente”. Ha detto che gli piace quest’ultima immagi-ne, quella di una pozza d’acqua calma, perché rappresenta “la capacità di muoversi con gen-tilezza e umiltà, una calma nella vita”. Gli anziani hanno questa saggezza, “sono la

5

Spir

itual

ità

Papa Francesco: “I Potenti non vogliono la pace, vivono grazie all’industria delle armi”“Tante persone potenti non vo-gliono la pace, perché vivono delle guerre attraverso l’indu-stria delle armi”. Sonole parole di Papa Francesco, pronunciate l’11 Maggio u.s, nell’aula Pao-lo VI in Vaticano, alla presenza di 7mila bambini della Fabbrica della pace. All’incontro, tra gli altri, era presente anche Emma Bonino, invitata personalmen-te dal Pontefice. “È grave - ha spiegato Bergoglio - che alcuni potenti guadagnino la vita con la fabbrica delle armi. È l’indu-stria della morte, e si guadagna perché vendono le armi ai Pae-si che sono in guerra tra loro”. Francesco ha invitato i bambini a ripetere insieme con lui più volte che “dove non c’è la giustizia non c’è la pace”. “Tutti - ha spiegato Bergoglio - siamo uguali, ma non ci riconoscono questa uguaglian-za. Tutti abbiamo gli stessi diritti. E se in qualche parte del mondo non vediamo questa cosa vuol dire che lì c’è ingiustizia”.Il Papa ha sottolineato che “la pace non è un prodotto industria-le, ma qualcosa di artigianale che si costruisce ogni giorno facendo passi in avanti perché nel mondo ci sia la giustizia, perché non ci siano bambini affamati e amma-lati che non possono essere nutriti e curati”. Ma Bergoglio ha puntato anche il dito contro “il sistema econo-mico che gira intorno al denaro, e non mette al centro la persona umana”. Per Francesco, infatti, “la cupidigia ci fa tanto male. La voglia di avere sempre più dena-ro. Un anziano che ho conosciu-to anni fa diceva che ‘il diavolo entra per i portafogli...”.

Fonte: radiovaticana.va

memoria del popolo”.

4 - Preserva il tempo libero Il Papa ha citato l’arte, la letteratura e il fatto di tro-vare del tempo per giocare con i propri figli. “Il con-sumismo ci ha portati all’ansia di perdere una sana cultura del tempo libero”. Ha detto che bisogna spe-gnere il televisore quando ci si siede a mangiare: an-che se la televisione è utile per tenersi aggiornati, a tavola impedisce “di comunicare” con gli altri.

5 - Trascorri la domenica in famigliaLa domenica è un giorno di festa: “L’altro giorno, a Campobasso, sono stato a un incontro tra il mondo dell’università e il mondo operaio: tutti chiedevano la domenica non lavorativa. La domenica è per la fa-miglia”.

6 - Troviamo modi creativi per dare lavoro ai giovani “Dobbiamo essere creativi con i giovani. Se mancano le opportunità, è facile che cadano nella droga. E tra i giovani senza lavoro il tasso di suicidi è molto alto. (...) Non è sufficiente dar loro da mangiare: bisogna inventare corsi di un anno da idraulico, elettricista, sarto. La dignità è data dal fatto di portare il pane a casa”.

7 - Prendiamoci cura della naturaIl degrado ambientale “è una delle più grandi sfide a cui siamo chiamati”.

8 - Dimentica in fretta le cose negative “La necessità di parlar male degli altri indica una bas-sa autostima. Vale a dire: mi sento così poca cosa che invece di migliorare cerco di peggiorare il prossimo. Lasciar andare le cose negative in fretta è una cosa sana”.

9 - Rispetta il pensiero degli altri senza pro-selitismoLe credenze altrui vanno rispettate: “Possiamo ispira-re gli altri attraverso la testimonianza così che si cre-sca insieme, ma la cosa peggiore che ci possa essere è il proselitismo religioso, che paralizza: parlo con te per convincerti. No. Ogni persona dialoghi a partire dalla propria identità. La Chiesa si sviluppa per attra-zione, non per proselitismo”.

10 - Lavora per la pace“Viviamo in un tempo di molte guerre”, ha detto il Papa, e “la richiesta di pace deve essere gridata. La pace a volte dà l’impressione di essere qualche cosa di tranquillo, ma non è mai quiete: è sempre una pace attiva”.

6

Spir

itual

ità

vescovo saggio”, “amava Gesù, Maria, la Chiesa, il suo popolo”, la sua opzione per i poveri “non era ideologica, ma evangelica”. Romero - ha detto il card. Amato - resta ancora oggi conforto per i “derelitti e gli emarginati della terra”, “luce delle nazioni e sale della terra”.

Il martirio di Romeronon fu un’improvvisazioneIl porporato ha ricordato che “il martirio per Romero non fu un’improvvisazione, ma il cul-mine di un cammino spirituale”. “Tu sei tutto, io sono nulla. Con il tuo tutto e con il mio nul-la faremo molto” scriveva da giovane semina-rista in una preghiera conservata nel suo dia-rio e citata dal card. Amato che ha ricordato il cammino che da “Pastore mite e quasi timido” lo ha portato a seguito dell’uccisione di padre Rutilio, il gesuita salvadoregno, parroco dei campesinos oppressi ed emarginati, a ricevere dallo Spirito Santo il dono della fortezza che - per sua stessa ammissione - lo rese sempre più esplicito “nel difendere il popolo oppresso e i sacerdoti perseguitati”.

Romero non è simbolo di divisione,ma di pace e fratellanza“La sua carità - ha concluso il card. Amato - si estendeva ai suoi persecutori ai quali predica-va la conversione al bene: egli non è dunque simbolo di divisione, ma di pace, concordia e fratellanza”.

(Da Radio Vaticana)fonte /www.news.va/it/news/

Oscar Romero è beato. Folla immensa a San SalvadorIl 23 Maggio 2015 Oscar Arnulfo Romero y Galdàmez è beato. Oltre 200 mila persone, tra i quali numerosi capi di Stato, hanno partecipato sabato a San Salvador alla cerimonia di beatificazione dell’arcivescovo martire, assassinato in odio della fede il 24 marzo 1980 mentre celebrava l’eucaristia.

“Un uomo di fede profonda e incrolla-bile speranza”, lo ha definito il card. Angelo Amato, prefetto della congrega-zione delle Cause dei Santi, rappresen-tante del Papa. La sua festa sarà il 24 marzo, giorno della morte.

Gioia incontenibiletra gli oltre 200mila fedeliRomero è beato. È incontenibile la gioia delle centinaia di migliaia di fedeli radunati nell’as-solata piazza del Divino Salvador del Mundo a San Salvador. Il postulatore della causa di beatificazione, mons. Vincenzo Paglia, ha ri-cordato pubblicamente la testimonianza lumi-nosa dell’arcivescovo martire, ucciso durante la celebrazione eucaristica dagli “squadroni della morte” legati al governo militare perché denunciava le violenze del regime.

Sul palco la camicia celeste macchiata dal sangue“Con la messa odierna - ha detto mons. Pa-glia - si dà compimento a quella celebrazione interrotta nel sangue” e a quella dei funerali ugualmente segnati da un massacro compiuto dal fuoco aperto sui fedeli dall’esercito. Ros-so, colore del martirio, il grande palco allestito per la cerimonia sul quale è stata esposta, tra le varie reliquie, accanto alla palma del mar-tirio, la camicia celeste di Romero macchiata dal sangue; chiaro il messaggio: la morte non ha vinto.

Opzione per i poveri di Romero era evangelica, non ideologicaIl sangue dell’arcivescovo martire infatti - ha ricordato il card. Amato - quel 24 marzo 1980 si mescolò sull’altare al sangue redentore di Cristo. “Uomo virtuoso, sacerdote buono,

7

Spir

itual

ità

Alla ricerca di Gesù,sulle orme di Nicodemo

TAURISANO (LE) - La domenica detta di “Laetare” di questa Quaresima 2015 rimarrà scolpita nei cuori e nelle menti di fra Matteo Di Seclì e fra Garbiele Bitonti. La letizia fran-cescana si concretizza sull’altare della parroc-chia “Maria Santissima Ausiliatrice” , cuore pulsante al centro di un nugolo di casolari taurisanesi. La scena madre: due giovanissimi dell’Ordine dei Frati Cappuccini di Puglia di fronte alla scelta di una vita, con gli occhi pun-tati su Gesù. Il Cristo cercato e trovato nell’or-dinazione sacerdotale della quarta domenica di Quaresima, nel mezzo di un mese di marzo meteorologicamente ancora poco primaverile. A riscaldare l’ambiente ci pensano le emozioni dei due neo sacerdoti. Sguardi di trasparente e profonda linea sognatrice traditi dalle lacri-me dei genitori, dei parenti stretti e degli amici presi pure alla larga. L’ordinazione sacerdota-le di due figli nati e cresciuti su quegli stessi mattoni a pane...eucaristico (ne sa qualcosa il parroco don Leonardo) fa da richiamo a tutta una comu-nità, come segno di appartenenza territoriale ancora prima che spirituale. Nel gioco delle parti (vedi interventi dei sindaci di Taurisano ed Alessano, due borghi alla periferia sud di Lecce col navigatore satellitare puntato ver-so Leuca), la liturgia del giorno vive uno dei momenti catalizzatori nell’omelia di Lucjan Avgustini, vescovo di Sapa - Albania, terra di missione dei cappuccini di Puglia, dove fra

Pierpaolo Paterno

Matteo opera già da alcuni mesi. A “fargli posto” il vescvo di Ugento-Leuca, Monsignor Angiuli, ed il Ministro Provinciale dei cappuc-cini, padre Piergiorgio Taneburgo.

Cercare Cristo Riflettori puntati su Nicodemo, il personaggio del Vangelo giovanneo al quale Gesù spiega che la rinascita alla vita nuova è possibile per il sacrificio redentivo della croce.“Ogni cristiano - esordisce il vescovo giunto apposta dal Paese delle aquile - deve chiedersi nella vita: Chi è Dio?. Anche Nicodemo cerca Dio e camminando al buio incontra Gesù, la Luce e la Verità. La festa odierna vuol dare una risposta agli essenziali quesiti della nostra vita, dei nostri cammini. Oltre che un aiuto a tutte le persone che si avvicinano a Gesù”. Slancio e proposito missionario, nel segno dell’opera cristologica: “Non si tratta di una salvezza dovuta a magia - spiega Avgustini - . Il

Fra Matteo e F. Gabriele durante l’ordinazione sacerdotale

8

Spir

itual

ità

serpente voluto da Dio - il riferimento è anco-ra a Gv 3, 14-21 - vuole essere piuttosto un se-gno della sua presenza, e il guardarlo descrive un itinerario di conversione e di fede. Si tratta di uno sguardo che ottiene la salvezza e la vita eterna per mezzo del Figlio di Dio”.L’invio del Figlio ha come unico scopo la sal-vezza. Il Verbo si incarna per salvare. E per salvare tutti. La misura di questo amore di Dio per tutti gli uomini è altissima, molto supe-riore alla nostra capacità di comprensione. In tal senso, “la fede elimina la possibilità della condanna, perché quanti accolgono il Figlio di Dio vivono nella luce e compiono, natural-mente, opere di verità”.

Il cammino e la missione“Voi, carissimi Gabriele e Matteo, vivete oggi un momento fondamentale del cammi-no iniziato tanti anni fa. Un itinerario che vi ha portato a seguire Gesù più da vicino”, il promemoria lusingato del vescovo albane-se. Quindi il consiglio pastorale da uomo di terra di missione: “All’uomo di oggi - l’invito rivolto ai due ragazzi - dovete portare Cristo, speranza del mondo. Nello Spirito Santo, da sacerdoti, diventate alter Christus, donate la Parola di Gesù e santificate con la potenza dei sacramenti che in persona Christi amministra-te. Tramite voi, sarà Gesù stesso che battez-zerà, perdonerà i peccati, si offrirà nel pane e nel vino consacrato, santificherà l’amore degli sposi, accompagnerà e conforterà i morenti”.Lo scopo principale, portare a tutti la Parola di Gesù: “Non c’è nulla di più bello. Il centro della missione del sacerdote è annunciare e testimoniare la gioia. La consacrazione impe-gna ad accogliere, credere, obbedire, trasmet-tere la Parola. Non quale Parola di uomini, ma quale è veramente, Parola di Dio (cfr 1 Ts 2,13)”. San Francesco docet: “Nella vita del fraticello di Assisi si scorge un chiaro itinera-rio della Parola che “dall’alto” lo raggiunge, lo investe, ne determina le scelte, lo trasforma al punto da esserne copia vivente. Un percorso che comincia dalla scoperta e dall’accoglienza profonda di fede, fino alla venerazione della Parola stessa, anche nella sua materialità. San Francesco crede, adora, contempla, medita, ama e soffre, attuando così prontamente e fe-delmente la Parola da diventarne simbolo par-

lante, parola della Parola. Al termine della sua vita, duramente provato dalla malattia, un suo compagno desiderava consolarlo leggendo per lui qualche brano biblico”. Francesco rispon-de che gli basta quello che conosce e aveva già meditato: “Non ho bisogno di più: cono-sco Cristo povero e crocifisso”. L’assisiano era ormai tutto dentro la “Parola abbreviata”, nel mistero della Croce.

Il sacerdote oggi Chi è il sacerdote nel mondo di oggi? L’interro-gativo di Avgustini elude ogni retorica: “Rivol-go questa domanda soprattutto a voi giovani - dice in modo provocatorio -. È un marziano? È un alieno? Chi è?” insiste. Quindi, la citazio-ne letteraria: “ Dorothy Thompson, scrittrice americana, anni fa ha pubblicato un articolo presentando i risultati di un’accurata indagi-ne sul famigerato campo di concentramento di Dachau. Una domanda chiave rivolta ai sopravvissuti era questa: «Chi in mezzo all’in-ferno di Dachau è rimasto più a lungo in con-dizioni di equilibrio? Chi ha mantenuto più a lungo il proprio senso di identità?». La rispo-sta è stata corale e sempre la stessa: «i preti cattolici». Sì, i preti cattolici. Essi sono riusciti a mantenersi nel proprio equilibrio, in mezzo a tanta follia, perché erano consapevoli della loro vocazione. Così è successo anche in Alba-nia, durante un periodo feroce di una dittatura comunista. In mezzo all’inferno terreno, essi portavano la loro testimonianza.

Fra Matteo nel convento di Tarabosh (Scutari)

9

Spir

itual

ità

Quella di Gesù Cristo. Il sacerdote deve proclamare al mondo il messaggio eterno di Cristo. Di fronte ad un mondo anemico di preghiera e di adorazione - sottolinea - il sacer-dote è in primo luogo l’uomo della preghiera, dell’adorazione, del culto, della celebrazione dei santi Misteri”.Nel mondo, ma non del mondo: “Di fronte ad un mondo immerso nella violenza e corroso dall’egoismo, il prete deve essere l’uomo della carità. Il sacerdote risponde alle esigenze del-la società, facendosi voce di chi non ha voce: i piccoli, i poveri, gli anziani, gli oppressi, gli emarginati. Il sacerdote non appartiene a se stesso, ma agli altri. Non vive per sé e non cer-ca ciò che è suo. Cerca ciò che è di Cristo, ciò che è dei suoi fratelli”. Il vescovo, alla fine rivolge queste parole ai

neo-ordinati: “Carissimi fra Gabriele e fra Matteo, nel ministero sacerdotale vi auguro di sentire bruciare, sconvolgere, consumare dalla Parola. Vi auguro di essere segno vivente di Cristo. Di avere un cuore grande, innamorato di Dio, per essere luogo di incontro per tutti coloro che desiderano attingere alla fonte della vita. L’unica salita che a un pastore di anime è con-cessa è quella sulla croce di Cristo e con Cristo. La nostra gloria è la stessa di San Francesco, che pur non essendo prete si lasciò configurare perfettamente a Gesù, fino a ricevere il dono delle stimmate, accettando di essere crocefissi con Gesù per il bene del gregge che ci è affida-to dal Grande Pastore. È quella di non essere più noi che viviamo ma lasciare che sia Cristo a vivere in noi”.

Afferamare che sia un dono avere un fratello è scontato. Di fatto, lo è! In questo caso, una frase comune può ren-dere perfettamente l’idea di quella che è la realtà. Du-

rante la celebrazione dell’ordinazione sacerdotale di mio fratello Matteo e di fra’ Gabriele, ho percepito un’atmosfera di unione e di sentimenti sinceri, una profondità ed un coinvolgimento che si respiravano a pieni polmoni.Quando penso a Matteo ed al suo cammino, la prima parola che mi salta in mente è STUPORE. Sì, quello stupore che prova un bambino quando assiste ad una novità, una meraviglia pura e stracolma di emozione.Matteo è arrivato alla scelta del sacerdozio in punta di piedi, sen-za troppo clamore, in sordina, portando un’ondata di freschezza e di emozione alla nostra famiglia, agli amici ed a tutto il paese che si è unito attorno a questo grande momento così profondo e sentito. In chiesa, durante la messa, mi sono sentita come av-volta in un unico abbraccio. Eppure eravamo tantissimi. Non ho avvertito la minima dispersione. È stato come se fossimo tutti una sola grande mano tesa verso il cielo per Matteo e Gabriele.La presenza del Vescovo albanese Lucjan Avgustini è stata molto significativa e importante. Il vescovo ci ha trasmesso lo spirito di questo popolo per molti oscuro e nascosto, ma che in realtà porta in dote una bellezza straordinaria: tutte meraviglie che ho avuto la fortuna di sperimentare in prima persona, accanto a Matteo, durante i dieci giorni di volontariato della scorsa estate. Sono stati giorni indimenticabili, un vero regalo per me. Il segno che lascia la vita di mio fratello nel mio cuore è forte. Il suo sguardo sereno, il suo sorriso sincero, la sua semplicità e radicalità, il suo totale coinvolgimento nella sofferenza della gente, non possono che interrogare di tanto in tanto la mia vita e quella di tutta la nostra famiglia. Al-lora, che dire? Mi ritorna in mente una simpatica espressione che fra Gianpaolo ha citato nella sua omelia per la prima messa di Matteo: “Tocca ne sciamu! Andiamo!”. Ed io aggiungo: “Fratello mio, vai! Continua ad andare, come sempre, nella tua semplicità”.Grazie fratello e amico mio per il tuo esempio di vita! Giulia

Fratello mio, VAI!!!!

Fra Matteo e sua sorella Giulia di Seclì

10

Un monumento al Dio fedeleDopo alcuni mesi di sofferenza sopportata con forza e speranza cristiane, sorella Morte ha incontrato il nostro fratello Edoardo da Trapani, l’8 aprile scorso, mercoledì fra l’Ot-tava di Pasqua. Nella parrocchia di S. Ceci-lia, a Bari, egli venne ordinato sacerdote il 10 marzo 1951 da Mons. Marena. Per il 25° del suo sacerdozio Paolo VI, attraverso i canali dell’Elemosineria, gli inviava una benedizione particolare nel 1976. Per il 50°, il 10 marzo 2001, festeggiato nella fraternità di Bari Im-macolata, giungeva un’analoga pergamena da Papa Giovanni Paolo II con un biglietto au-tografo di Mons. Oscar Rizzato, arcivescovo Elemosiniere di Sua Santità, il quale augurava a P.Edoardo di potersi dedicare per altri lun-ghi anni «con gioia e fervore al servizio di Dio e alla salvezza delle anime». Nel 2011 in oc-casione dei 60 anni di sacerdozio la preghiera era di Papa Benedetto XVI.Dunque, è la grande storia della Chiesa a ca-vallo tra due secoli, le parole e il ricordo della santità di vari Pontefici, e insieme con questo principalmente altri due significati. Vediamo eretto un gran bel monumento al Dio fedele, che custodisce nei

suoi figli sacerdoti i carismi che ha loro con-cesso. Ed eleviamo una preghiera di ringrazia-mento per la risposta che i nostri fratelli hanno saputo dare, come abbiamo fatto domenica 12 aprile, in coincidenza col giubileo sacerdo-tale di altri tre frati della Provincia: P. Beni-to De Caro, P. Oronzo Topputi e P. Carmelo Lospinuso. P. Edoardo è giunto in Cielo con i suoi 64 anni compiuti di sacerdozio, un dono stupendo per tutti coloro che ha incontrato e beneficato.

Quando in Zambesia si arrivava per mareSarebbe un po’ difficile raccontare in sintesi gli anni della sua missione in Mozambico. Il 23 ottobre 1953 P. Edoardo lasciava Lisbona per l’Africa, arrivando a Quelimane esattamente un mese dopo. Dal suo arrivo in poi, sino alla fine del 1962, si trovò a vivere in un distretto di alta collina, a Morrumbala, dove ancora oggi i frati cappuccini hanno la cura pastorale di numerose comunità cristiane con il prezioso aiuto dei catechisti. Così venne organizzata la missione di S. Giovanni Battista con la co-struzione di una chiesa talmente grande che ancor oggi desta impressione nei visitatori. Vigeva un modello di evangelizzazione con l’accentramento di ogni attività intorno alla missione. E per questo, trasferito al principio del 1963 nell’isola di Inhassunge, la chiesa di Nostra Signora dell’Assunzione da lui costru-ita divenne una calamita con la residenza dei padri, la casa delle suore, l’ospedale, la scuola. Se pensassimo esattamente a quante fatiche e patemi hanno richiesto, ci sarebbe da svenire. P. Edoardo fu nominato anche membro del Consiglio presbiterale della diocesi di Queli-mane. A gennaio 1976 tornava definitivamen-

Nell’Infermeria di Bari S. Fara è spirato l’8 aprile 2015

In ricordo di P. Edoardo Guastadisegni, cappuccino missionario

fra Pier Giorgio Taneburgo

Mopeia anni ‘60

11

Indimenticabile per…Di P. Edoardo molti potrebbero rac-contare episodi e aneddoti curiosi. Siamo stati tutti spettatori della sua originale giornata terrena. Oggi non vorremmo tacere delle sue lunghe passeggiate sul lungoma-re di Bari; l’amata doccia a prima mattina, appena levato; le membra fresche e gli indumenti leggeri an-che d’inverno; la valigetta piccola, semivuota, quando si recava a S. Giovanni Rotondo per le confessio-ni nel santuario, da lui vissute quasi

come una vacanza; i legami belli e genuini con le Suore Apostole del S. Cuore di Gesù, che andava a trovare ovunque, a Casa Sollievo e in altre comunità; i libri in camera, anche fuori da interessi strettamente spirituali, letti, poi prestati o regalati. Per tutto ciò resterà sicuramente vivo in noi il ricordo di un fratello cappuccino realiz-zato. Siamo ammirati e felici di lui.Signore, tu che sei la fonte della nostra pace, salva il mondo dalla violenza e dalla discordia. Fa’ continua-mente di noi uno strumento della tua pace. Sostieni la nostra Fraternità provinciale in un’itineranza più evidente e coerente, nel desiderio vivissimo e nelle opere concrete della Missione, nel servizio ai poveri, ai deboli e ai malati. Ti ringraziamo per averci donato un fra-tello come Edoardo. E ti preghiamo affinché, come ha fatto lui, ogni frate accolga e viva tutto il bello della tua vocazione, spendendosi per la salvezza di tanti. Santa Maria, Vergine del suffragio, ripiena della gioia di Pa-squa, prega per noi. Amen, alleluia.

te in Provincia dopo circa 25 anni di vita in missione. Quando in Zambesia si arrivava via mare, lui c’era.

In ospedale, di corsaRientrato, dimorò provvisoriamente nel con-vento di Matera e si fece donatore di sangue, più tardi pure di organi, socio dell’A.I.D.O. Stava per iniziare la grande avventura di cap-pellano ospedaliero nel Policlinico di Bari. Per ventun anni, fino al 1997, ha donato coraggio a tutti, non solo agli ammalati, ma anche al personale che incontrava, medici, familiari e chiunque gli sembrava bisognoso d’aiuto. Sali-va su e giù a piedi per le scale dei vari reparti, si rendeva disponibile per le nozze di tanti spo-si, i battesimi dei loro bambini. Era amico tan-to dei docenti universitari quanto degli ausilia-ri col lavoro più umile, pur necessario in una struttura così variegata. A qualun-que ora era reperibile. Quando or-mai gli sembrava di aver dato tutto il possibile, si trasferì a Tivoli, al santuario della Madonna di Quin-tiliolo, diventando stretto collabo-ratore di P. Silvestro Monteduro. Insieme fronteggiarono le conse-guenze di un incendio, restauraro-no la chiesa, ma soprattutto nac-que e si consolidò una comunità. La parrocchia dell’Immacolata a Bari e, da marzo del 2010, l’Infer-meria sono le due ultime fraterni-tà in cui P. Edoardo si è speso con incredibile dedizione, specie nelle confessioni ad libitum. Inhassunge 1967 - P. Edoardo sul fiume Ilwane

Morrumbala, inizio anni ‘60

Il ministro provinciale e il suo consiglio dal 17 al 22 Maggio hanno trascorso in Albania alcuni giorni di ritiro e condivisione per iniziare il loro servizio di animazione della provincia di Puglia. “La missione di Albania vuole essere il punto di vista, dal quale guardare le nostre fraternità di Puglia e aprirci alle sfide del Vangelo” (F Gianpaolo Lacerenza, definitore provinciale).In questi stessi giorni é stata preoccupazione di tutti riflettere sulla presenza dei frati cappuccini di Puglia in Albania e sulla realizzazione di fraternità missionarie che vivano il Vangelo e lo annuncino.

Auguriamo ai nostri superiori e a tutti i missionari buon lavorola Redazione

I nuovi Superiori dei Frati Minori Cappuccini di Puglia eletti nel Capitolo Provinciale il 30 aprile a Santa Cesarea Terme

Da destra: fr. Flaviano Ricciardi (consigliere), fr. Giampaolo Lacerenza (consigliere), fr. Raffaele Della Torre (consigliere Generale e Presidente del Capitolo), fr. Alfredo Marchello (ministro provinciale), fr. Sergio Laforgia (vicario provinciale), fr Emanuele Fiorella (consigliere).

I nuovi Superiori dei Frati Minori Cappuccini di Puglia eletti nel Capitolo Provinciale il 30 aprile a Santa Cesarea Terme

Esp

erie

nze

14

A tutti i giovani delle nostre fraternità francescane

Anche quest’anno sento il bisogno di rivol-germi a voi giovani, perché oggi, per tante situazioni che siete costretti a subire o a vivere, pur desiderando il cambiamento, spesso siete come paralizzati nella volontà, creando in voi una specie di blocco, d’impedimento a voler agire. Io credo che abbiate bisogno di essere spinti a guardare “oltre” la quotidianità, cioè a confrontarvi di più con la realtà: “Trasumanar significar per verba non si porìa” (Dante) An-che il grande poeta riconosce che è necessario incontrare la realtà per scoprire il mistero che è nascosto nel creato e dentro di noi. In questi giorni di freddo, sono stato chiamato a benedire una casa: ho visto in essa muri pi-eni di umidità, oscuri per il fumo della stufa, divani indescrivibili, nemmeno uno stipo per conservare indumenti, erano tutti ammucchi-ati su alcuni sostegni di legno. Ho provato un

senso d’impotenza, di depressione e di rabbia. Per non far sentire a loro il mio disagio, sono stato costretto a sedermi su un divano “color pavimento”, eufemisticamente parlando, e a bere del caffè turco che mi hanno offerto. Sono scene di una realtà, che smonta tutti i sogni di

“Le erbe più sane e i fiori più belli sono quelli che crescono in mezzo agli altri”

(Proverbio svizzero)

Padre Flaviano in visita all’Arcivescovo di Scutari, Angelo Massafra

15

Esp

erie

nze

idealità che uno ha, anche se nello stesso tem-po, se ha un cuore sensibile, comprende che la vita chiede ed esige di rimboccarsi le maniche. Qualcuno può dire: cosa m’importa? Ma non è così: salvando l’altro, aumenta la quota della tua tenerezza e della tua umanità. Gesù avvici-nava tutti perché aveva “compassione”, sentiva il desiderio di liberare chiunque fosse in dif-ficoltà. Vivere con questa sensibilità è vivere nella gioia: Dio che è gioia infinita negli spazi e nei cuori dove c’è il caldo dell’amore. Una ragazza ha scritto nel suo diario: “Oggi è un giorno speciale, perché ho capito che non sono fatta solo di carne e ossa, ma di una cosa importantissima: di un’anima che riflette un Altro”. Bertold Brecht, drammaturgo di fama mon-diale, in una poesia ha rivelato di avere un animo pieno di compassione: “Trasforma il mondo: con chi non siederebbe l’uomo giusto per ai-utare la giustizia? Quale medicina sa troppo di amaro al moribondo? A quale bassezza non giungeresti per sterminare la bassezza? Potresti tu finalmente trasfor-mare il mondo! Perché con te stesso essere troppo buono, tu chi sei? Affoga nella lordura, abbraccia il boia, ma trasforma il mondo, ne ha bisogno!”. Parole molto forti di un miscredente!Fernando Pessoa, un grande scrittore por-toghese del ‘900, anche lui agnostico, diceva: “Non conto di godere la mia vita. Voglio solo renderla grande, anche se per questo il mio corpo e la mia anima devono essere legna di questo fuoco. Voglio renderla di tutta l’umanità, anche se per questo devo perderla come mia”. La tentazione del “Carpe diem” di Orazio Flac-co è sempre presente. Sul muro di un ristoran-te dell’isola di Creta c’è scritto: “Vivi il presente, perché il futuro non c’è”. Sono qui in Albania da 3 anni: amo questa terra e questo popolo, e mi riesce difficile stare inerte, non reagire, non cercare di spingere questo popolo su un tenore di vita più degno, meno sofferto. Irene Grandi, in una sua can-zone, dice: “Prima di partire per un lungo viaggio, porta con te la voglia di adattarti”. Credo che non basti: “Non negare un beneficio a chi ne ha bisogno, se in tuo potere di farlo. Non dire al tuo prossimo: “Va’, ripassa, te lo darò domani, se tu hai ciò che ti chiede”, (Proverbi 3,27). Occorre aiutare, provocare, sensibilizzare per tamponare i vuoti di umanità che sono nel mondo o come dice un proverbio ebraico:

“Dove non c’è un uomo, sii tu quell’uomo che manca”. In un modo più evangelico e più consono allo spirito delle beatitudini, qualcuno ha esortato così i suoi cristiani: “Sii un portatore della pace div-ina in mezzo a loro. Non dovrai spendere molte parole, ma semplicemente essere una persona di pace, una per-sona che rispetta, ascolta, incoraggia, consiglia, aiuta. Con la tua pace parlerai loro di Dio”. Al convegno eucaristico mondiale di Los An-geles, il Cardinale legato ordinò di spegnere tutte le luci dello stadio (si era alla conclusio-ne). Poi gridò: “Cosa vedete ora nello stadio?”. Tutti risposero: “Nulla!”. (Erano presenti 100.000 persone). Poi accese la sua torcia: “Vedete questa luce?” gridò. “Sì!!!” risposero in coro. E con-tinuò: “I cristiani sono questa piccola luce che apre alla speranza l’umanità, il mondo”. Non voglio sembrare pignolo, ma nel vostro diario e nella vostra mente, riscrivete le parole dell’intestazione di questa lettera: “Le erbe più sane e i fiori più belli sono quelli che crescono in mezzo agli altri”. Etty Hillesum: “Vorrei essere balsamo per tutte le fer-ite”. Ed era ad Auschwitz. Sapeva individuare i segni di speranza anche nel filo d’erba, anche se immersa nell’orrore del campo di sterminio. Davanti a noi avvengono cose terribili, dobbi-amo guardare il cielo. Come per Gesù, dopo il Venerdì Santo, c’è stata la vittoria sulla morte e il suo sepolcro, unico nella storia, è rimasto vuoto, lo stesso destino sarà per ogni uomo che crede di essere avvolto dal Mistero, perché è più forte di tutti. “La gloria di Dio è l’uomo vivente” S. IreneoCon i migliori auguri di rinascita!

Vi abbraccio, Padre Flaviano

NËNSHAT, SHKÖDER

Padre Flaviano con fra Dario

16

Carissimo fra Antonio, pace e bene!In primo luogo, mi scu-so per non essere stata tempestiva nel rin-graziarti dell’invio dei 10.000 euro per i nostri

bambini poveri di Quelimane (Istituto di No-stra Signora della Liberazione, Peace Village) e di Maputo (Casa Maria Clara e azione fra-terna Maria Clara).Grazie per la gentilezza e la consueta generosi-tà. Che Dio vi ricompensi. L’offerta è stata già consegnata alle suore responsabili dei centri. Alle stesse consiglierò di documentare fotogra-ficamente il lavoro svolto con i bambini bene-ficiari degli aiuti.Rinnovo le mie scuse per aver ritardato i rin-graziamenti. Ma ho attraversato un periodo di preoccupazioni unito a spostamenti di vario tipo che mi hanno impedito di comunicare con te. Dio vi benedica tutti i giorni della vo-stra vita. Prego affinché il vostro impegno pa-storale e caritatevole verso i poveri porti frutti sempre più abbondanti.

Il signor Giuseppe si è fatto ambasciatore per te, raccomandandoci un’accurata gestione degli aiuti. Ti ringrazio ancora per la visita dello scorso luglio presso le nostre strutture e per avere dato disponibilità all’accoglienza di Madre Clara, presso Maputo. Ospiteremmo volentieri i due giovani missionari pronti ad un’esperienza con noi. Per oggi è tutto. Vi auguro che la gioia della Risurrezione di Cristo inondi l’anima e il cuo-re di ciascuno di voi. Ricordateci nelle vostre preghiere. Un grande abbraccio fraterno, noi pregheremo per te e per tutti coloro che ci per-mettono di aiutare i nostri bambini!

Ir. Ana Cecilia, Superiore Provinciale

Dalle nostre MissioniQuelimane

“Una Palma per le Missioni” è un’iniziativa che la Famiglia Francescana di Montescaglioso porta avanti da diversi anni e che non ha mai conosciuto interruzioni da oltre 20 anni .Quest’anno la fase di preparazione ha visto coinvolta insieme alle sorelle Ofs anche la parte più piccola della famiglia francescana, gli Araldini, che incoraggiati e sensibilizzati dai loro animatori e dall’Assistente Spirituale Padre Andrea Viscardi hanno offerto un valido aiuto, in un clima di comunione fraterna , spinti dal grande desiderio di carità verso i fratelli meno fortunati.La distribuzione delle Palme attraverso le principali vie del paese, diventato un appuntamento

atteso con gioia da tante famiglie, sempre vicini alle varie iniziative a sostegno delle missioni promosse e organizzate dai Frati, non ha disatteso le aspettative. Il ricavato, 600 euro, consegnato al responsabile delle missioni, servirà a coprire le spese per un’a-dozione di un bambino e per un insegnante nella terra di missione di Padre Leone, scel-ta voluta e sostenuta dai nostri bambini.

La comunità francescana di Montescaglioso

Una palMa per le Missioni

Co

rris

po

nd

enza

& S

olid

arie

16

17

Pro

get

ti

adotta un progettoContribuisci anche tu alla realizzazione dei nostri progetti fiscalmente deducibili:attraverso il Conto Corrente postale allegato n. 001018318418oppure Bonifico Bancario iBan: iT 11 D 07601 04000 001018318418segreteriato Missioni estere Cappuccini puglia onlUsVia Crocifisso, 54 - Giovinazzo (Bari)

carissimi lettori e sostenitori,con gioia noi Frati Cappuccini di puglia vi annunciamoche il “segretariato Missioni estere Cappuccini puglia”

È onlUs

PROGETTO 10 - SOSTIENI LA VITA E IL LAVORO DEI NOSTRI MIS-SIONARI E I GIOVANI FRATI IN FORMAZIONEFiscalmente deducibili CCP n. 001018318418Da diversi anni i frati missionari vivono fianco a fianco con la gente del Mozambico e dell’Albania condividendo la vita difficile sotto svariati aspetti. Tanti sono i traguardi raggiunti ma tanto altro resta ancora da fare. Soste-nere l’opera dei missionari significa fornire loro gli strumenti adatti per portare avanti la loro missione e contribuire anche alla formazione dei giovani che, volendo abbracciare l’ideale francescano, si rivolgono ai frati perché li aiutino a scoprire la volontà del Signore nella loro vita.

€ 450,00 Marco M. - Taranto, € 400,00 Angela D.P. - Terlizzi, € 350,00 Akusimba - Taranto, € 300,00 Giusep-pe D. - Triggiano, € 200,00 Giuseppe C. - Barletta, Ilaria Monica C. - Barletta, € 150,00 Marcella P. - Alessano, Gruppo P. P. Pio - Brindisi, Franca A. - Triggiano, € 145,00 Parrocchia S.Francesco - Corato, € 100,00 Bernardo G. - Grumo Appula, N.N., € 70,00 Ordine F. - Brindisi, € 50,00 Emanuele S. - Terlizzi, Bibiana S. - Terlizzi, Annunziato S. - Campi Salentina, Lucia P. - Supersano, Nunzia F. - Giovinazzo,Vincenza F. - Taranto, Nicola D.C. - Brindisi, Domenico L. - Taranto, € 40,00 N.N. - Giovinazzo, € 35,00 Azione C. - Giovinazzo, Agostino F. - Giovinazzo, € 30,00 Franca L.Z. - Rutigliano, Antonio M. - Inzago, € 28,00 Maria L. - Giovinazzo, Raffaella D. - Giovinazzo, € 25,00 N.N., Maria A. - Roma, € 20,00 Vita D.L. - Bari Santo Spirito,Vito M. - Scorrano, Saverio C. - Giovinazzo, Giuseppe P. - Taranto, Isabella L. - Giovinazzo, Nicola G. - Manfredonia, Isabella F. - Giovinazzo, € 16,00 Bernardino F. - Bernalda, € 15,00 Francarlo T. - Terlizzi, Damuri R. - Civitanova Marche, Rosanna R. - Francavilla Fontana, Ippazio D.S. - Andrano, Giuseppe M. - Campi Salentina, Laura M. - Zurigo, € 10,00 Mario A. - Padova, Gargiulo V. - Giarre, Maria P. - Brindisi, Maria A. - Villa Castelli, Alba M. - Triggiano, Cesare B. - Alessano, € 5,00 Benedetto B. - Barletta

S.S. MESSE € 300,00 Rosa Z. - Andria, € 250,00 Agenzia M.L.N. - Genova, Maddalena L. - Francavilla Fontana, € 200,00 Maria Concetta A., € 50,00 Alessandro E. - Grumo Appula, Giulio C. - Maglie, € 25,00 Francesco P. - Bagnara Calabra, € 20,00 Biagio Z. - Avetrana, Luigino S. - Brindisi, € 5,00 Assunta M. - Francavilla Fontana

18

Pro

get

ti

PROGETTO 12 - MATERIALE MEDICO-SANITARIOFiscalmente deducibili CCP n. 001018318418La situazione sanitaria è il settore più fragile del Mozambico. Aids, malaria tubercolosi sono le maggiori cause di morte per mancanza di medicinali. Vogliamo sostenere l’opera di P. Aldo Marchesini, Primario dell’Ospedale di Quelimane.

€ 300,00 Clementina L.S. - Vaglio Basilicata, € 105,00 O.F.S. - Molfetta, € 100,00 M.C. - Campi Salentina, Alfredo M. - Campi Salentina, € 60,00 Giosafatte C. - Adelfia, € 30,00 Spadavecchia M. - Giovinazzo, Cele-stino A. - Taranto, € 20,00 Gianvito D.S. - Tricase, Riccardo F. - Trinitapoli, Gianvito D.S. - Corsano, € 10,00 Francesco C. - Taranto, Artemisia M. - Mesagne

PROGETTO 13 - RECUPERO BAMBINI DELLA STRADAFiscalmente deducibili CCP n. 001018318418II bambini sono la categoria più esposta alle conseguenze dellapovertà: fame, malattie, nudità, evasione scolastica, ecc. Nella città di Quelimane sono molti quelli che vivono per strada; vengono accolti i ma-schietti nella Casa Speranza gestito dalla Diocesi di Quelimane e le fem-minucce nel Villaggio della Pace e nell’Istituto Livramento retti dalle Suore Francescane. Possono essere sostenuti con adozioni a distanza con Euro 25 al mese.

€ 300,00 P. Andrea - Montescaglioso, Loredana L. - Giovinazzo, Maria D.E. - Milano, € 105,00 O.F.S. - Molfetta, € 100,00 Vittoria A. - Giovinazzo, N.N., € 75,00 Antonio B. - Molfetta, € 50,00 Vita D.M. - Triggiano, € 30,00 Vincenzo S. - Maglie, Maria I.S. - Bari, € 25,00 Bambini Catechismo - Triggiano, € 20,00 Francesca E. - Scor-rano, Salvatore M. - Scorrano, Pietro B. - Trani

ADOZIONI€ 500,00 Maria P.F.D.S. - Trinitapoli, € 360,00 Graziano P.B. - Dossobuono, € 150,00 Sergio B. - Giovinazzo, Franca A. - Triggiano, Cosimo S. - Campi Salentina, € 100,00 Brigida L. - Bari, Filomena L. - Triggiano, Raf-faele D. - Giovinazzo, Teresa L. - Triggiano, Cataldo D. - Francavilla Fontana, € 75,00 Antonia R. - Alessano, Antonio P. - Bari - Carbonara, Piccoli Amici - Scorrano, Gaetano F. - Bari, € 65,00 A.S. - Bari, € 50,00 Anna S. - Triggiano, € 30,00 Annamaria C. - Scorrano, € 25,00 Francesca B. - Fasano, Francesca B. - Bari, Ada P. - Scorrano, Maria D.B. - Lucugnano

Adozioni a distanza: ecco comeDa anni Missionari Nostri promuove adozioni a distanza in Mozambico, sostenendo tre strut-ture rette dalle Suore Francescane: Casa Madre Clara a Maputo con 96 bambine (Progetto 22), Casa Speranza con 50 maschietti ed il Villaggio della Pace con 78 bambine interne e 30 ester-ne a Quelimane (Progetto 13). Con Euro 25 al mese si può aiutare la struttura a provvedere ad un bambino in tutte le sue necessità. Il Segretariato Missioni provvede ad inoltrare le oerte direttamente alle Suore. La vita di questi bambini, strappati alla strada o a situazioni famigliari estremamente precarie e dolorose, dipende esclusivamente dalla sensibilità e dalla carità dei benefattori. Molti ci chiedono le foto ed i nomi, noi pensiamo che la serenità di questi bimbi non sarebbe avvantaggiata da un rapporto diretto con una singola famiglia adottiva, che cre-erebbe squilibri tra l’adottato e gli altri. Basterà loro la certezza che ci sono persone che, se pure distanti, sanno aiutare ed amare indistintamente tutti i bambini, ugualmente bisognosi, che vivono nella struttura.

19

Pro

get

ti

PROGETTO 22 - CASA DI ACCOGLIENZA E MENSAPER BAMBINI DELLA STRADAFiscalmente deducibili CCP n. 001018318418Le bambine orfane o abbandonate sono accolte nell’Istituto San José di In-hambane e nella “Casa Madre Chiara” a Maputo dalle Suore Francescane dell’Ospitalità, che assistono anche un centinaio di bambini della strada, anziani e ammalati del quartiere Lhanguene con un pasto giornaliero nella Mensa Madre Clara; si possono sostenere con adozione a distanza con Euro 25 al mese.

€ 600,00 Carla G.N. - Bari, € 100,00 Raffaele D.L. - Bari, N.N., € 75,00 Maria L.A. - Maglie, € 73,00 Bambini Catechismo - Triggiano, € 50,00 C.C. - Francavilla Fontana, € 30,00 Olga B. - Muro Leccese, € 20,00 Roberta C. - Molfetta, Antonia I. - Gagliano Del Capo, € 10,00 Azione Cattolica - Giovinazzo, Agostino F. - Giovinazzo.

ADOZIONI€ 150,00 Luisa B. - Barletta, € 100,00 Giuseppe M. - Campi Salentina, Maria C. - Barletta, Addolorata B. - Campi Salentina, € 75,00 Antonia R. - Alessano, Gaetano F. - Bari, € 50,00 Corsignana I. - Giovinazzo, € 25,00 Petronilla M. - Noicattaro, € 13,00 A.S. - Bari

PROGETTO 27 - SCUOLA DI ARTI E MESTIERI “MARTIRI DI INHASSUNGE” Fiscalmente deducibili CCP n. 001018318418Alla “Scuola dei Martiri” in Quelimane (3.650 alunni) si è aggiunta la Sezione Arti e Mestieri (400 alunni) che favorirà lo sbocco nel mondo del lavoro di tanti giovani. Il sostegno serve all’acquisto di materiale tecnico e di consumo per i reparti falegnameria, meccanica e ceramica.

€ 5.000,00 Alberto M. - Peri, € 300,00 Maria D.E. - Milano, € 240,00 Liliana P. - Dossobuono, € 200,00 Ago-stino C. - Dossobuono, Angelo D. - Giovinazzo, € 50,00 C.C. - Francavilla Fontana, € 28,00 Maria L. - Giovi-nazzo, Raffaella D. - Giovinazzo, € 25,00 Gruppo Famiglia - Giovinazzo, € 10,00 Azione Cattolica - Giovinazzo, Agostino F. - Giovinazzo

PROGETTO 30 - FONDO A SOSTEGNO DI LAICI VOLONTARI - sostenuto da Fiscalmente deducibili CCP n. 001018318418Prezioso in Mozambico è il contributo dei laici che offrono le proprie com-petenze ed esperienza al servizio di progetti di utilità sociale. Occorre il nostro sostegno per contribuire alle spese di viaggio, di mantenimento e di lavoro di chi offre la propria opera. Se sostieni un volontario, è come se lavorassi con lui.

€ 200,00 Angelo D.M. - Castellana Grotte, € 30,00 Ferrari C. - Brindisi, € 20,00 Cesario G. - Castellana Grotte, € 15,00 Cosimo I. - Alessano

20

Pro

get

ti

PROGETTO 44 - SCUOLE PER LE COMUNITÀ DI MORRUMBALAFiscalmente deducibili CCP n. 001018318418La zona di Morrumbala conta 60.000 bambini in età scolare, le scuole del governo sono 150 e ne accolgono solo 15.000. La Missione ha aperto 42 scuole nella foresta per 3.500 bambini. Sono necessari € 10.000 all’anno per lo stipendio dei maestri, tre ispettori e per il materiale didattico. Adot-ta una scuola con Euro 15 al mese.

PROGETTO 45 - BORSE DI STUDIO PER GIOVANI UNIVERSITARIFiscalmente deducibili CCP n. 001018318418Lo sviluppo del Mozambico dipende anche dalla preparazione dei giova-ni; molti sono nell’impossibilità di continuare gli studi per mancanza di mezzi.

€ 1.050,00 Carmela Z. - Giovinazzo, € 400,00 Cataldo R. - Triggiano, € 250,00 Giuseppe C. - Capurso, € 50,00 Rosaria C. - Barletta

€ 500,00 Tiziana M. - Brindisi - Casale, € 450,00 Amici missioni - Montescaglioso - € 400,00 Akusimba - Taranto, € 300,00 P. Andrea - Montescaglioso, € 180,00 Luisa C. - Bari, € 150,00 Marcella P. - Alessano, Pasqua P. - Palo Del Colle, € 105,00 Angela C. - Grumo Appula, € 50,00 Parrocchia Immacolata - Trinitapoli, Fabrizio F. - Giovinazzo, € 30,00 Angela C. - Grumo Appula, Alessandro E. - Grumo Appula, € 30,00 Angela B. - Grumo Appula, € 25,00 Bambini C. - Triggiano, Antonia L. - Giovinazzo

PROGETTO 49 - “MENSA SAN FRANCESCO” PER I POVERI DI QUELIMANEFiscalmente deducibili CCP n. 001018318418Ogni giorno circa 100 persone, mendicanti, ciechi, handicappati, vedove, bambini di strada ricevono un pasto caldo e assistenza alla Mensa. Altri 21 anziani, lebbrosi e vedove sono assistiti a Nicoadala, dove possono coltivare un proprio campo. Adotta un povero con euro 15 al mese.

€ 300,00 Maria L. - Milano, N.N., € 100,00 Dora S.Q. - Matera, C.C. - Francavilla Fontana, € 70,00 Cristina C. - Giovinazzo, € 50,00 Antonio L. - Francavilla Fontana, Rosa D. - Giovinazzo, Colamartino P. - Giovinazzo, Lucia R. - Barletta, € 30,00 Maria T.Z. - Sternatia, Francesco D.R. - Bari, € 28,00 Maria L. - Giovinazzo, Raf-faella D. - Giovinazzo, € 25,00 Giuseppina S. - Cisternino, Nicola D.C. - Brindisi, Elena B. - Molfetta, € 20,00 Francesca G. - Molfetta, € 15,00 Cosimo I. - Alessano

PROGETTO 52 - CASE PER ANZIANI, VEDOVE E PORTATORI DI HANDICAPFiscalmente deducibili CCP n. 001018318418Un folto gruppo di anziani, vedove, lebbrosi che vivono di elemosina per le strade della città di Quelimane si è radicato in una zona agricola da dove trae sostentamento. Occorre costruire case organizzate in un piccolo villaggio. Una casa in mattoni € 2.000, in materiale locale € 300.

€ 300,00 Maria D. - Milano, € 20,00 Carmela S. - Altamura, Anna I. - Campi Salentina

21

Pro

get

ti

PROGETTO 58 - CHINDE: CASA DI ACCOGLIENZA PER ORFANIFiscalmente deducibili CCP n. 001018318418A Chinde, sperduta isola tra lo Zambesi e l’Oceano, 51 bambini abbando-nati o orfani sono curati da un’anziana suora sola e senza mezzi. Abbiamo costruito un nuovo orfanotrofio: occorrono circa 1000 euro al mese per le loro necessità.

€ 300,00 N.N. - Brindisi, € 200,00 Ada M. - Campi Salentina, Giulio C. - Maglie, € 150,00 O.F.S. S.Fara - Bari, € 105,00 Angela C. - Grumo Appula, € 50,00 Tonino P. - Brindisi, N.N. - Bari, C.C. - Francavilla Fontana, Valentina L. - Montescaglioso, € 40,00 O.F.S. - Trinitapoli, € 35,00 Azione Cattolica - Giovinazzo, Agostino F. - Giovinazzo, € 30,00 Anna P. - Maglie, € 25,00 Giuseppina S. - Cisternino, € 20,00 Gaspare G. - Brindisi, € 5,00 Gruppo Famiglia - Giovinazzo

PROGETTO 63 - ORFANATROFIO S. ROQUE - MAPUTOFiscalmente deducibili CCP n. 001018318418Il centro ospita 35 bambini e ragazzi orfani o appartenenti a famiglie non in grado di sostenerli. Il loro sostegno dipende dall’aiuto dei benefattori.

€ 150,00 N.N. - Taranto, € 50,00 C.C. - Francavilla Fontana, € 20,00 Elio P. - Maglie

Segretariato Missioni Estere Cappuccini Puglia è una Onlus (organizzazione non lu-crativa di utilità sociale) ai sensi del d.lgs. n. 460/97.Conservi la ricevuta di versamento, purché bancaria o postale, e potrà dedurre o detrarre l’importo del versamento con la prossima dichiarazione dei redditi.Benefici fiscali per le persone fisicheRif.: art. 14, decreto legge n. 35/2005 (conv. dalla legge 80/2005). Le liberalità in denaro o in natura erogate dalle persone fisiche in favore delle Onlus sono deducibili fino al 10% del reddito complessivo dichiarato e comunque non oltre 70.000 €/anno.In alternativa(Rif.: art. 15, comma 1.1 d.P.R. 917/86). Le erogazioni liberali in denaro per un importo non superiore a 30.000 € a favore delle Onlus consentono una detrazione dell’imposta lorda pari al 26% della donazione effettuata.

PROGETTO 64 - SOSTEGNO BAMBINI “CASA FAMIGLIA”Fiscalmente deducibili CCP n. 001018318418Fra Antonio Triggiante ha accolto in una “Casa Famiglia” 75 bambini rac-colti dalla strada, orfani di AIDS, figli di genitori ciechi o invalidi. È stata costruita una nuova struttura: occorrono circa € 1.000 al mese per le loro necessità.

€ 200,00 Giulio C. - Maglie, € 50,00 Raffaele G. - Taranto, Colamartino P. - Giovinazzo, € 28,00 Maria L. - Gio-vinazzo, Raffaella D. - Giovinazzo, € 20,00 Lucia D. - Bari, € 10,00 Nicola L. - Noci

22

Pro

get

ti

PROGETTO 66 - SCUOLA “BEATO ZEFERINO” SCUTARI”Fiscalmente deducibili CCP n. 001018318418Nella Missione di Scutari 50 bambini Magjyp di etnia Rom, ai margini della società albanese, sono bisognosi di istruzione per uscire dall’emar-ginazione. Il tuo sostegno per lo stipendio alle maestre e per la mensa scolastica. Spesa mensile € 2.300

€ 350,00 Angela C. - Grumo Appula, € 300,00 O.F.S. - Giovinazzo, € 200,00 Cosimo C. - Alessano, € 60,00 Lucia M. - Bari, € 50,00 Rina L. - Trinitapoli

PROGETTO 68 - PROGETTO AGRICOLTURA A NICOADALAFiscalmente deducibili CCP n. 001018318418La Mensa S. Francesco ha avviato un gruppo di vedove, anziani, lebbrosi, che vivevono di elemosina per le strade di Quelimane, all’attività agricola nella zona di Nicoadala. Occorre acquistare attrezzi agricoli e sementi, sostenere le spese del personale addetto alla gestione: motorista, respon-sabili dell’approvvigionamento, ecc. Preventivo € 10.000 all’anno.

€ 500,00 Livianna A. - Taranto, € 300,00 O.F.S. - Giovinazzo, € 100,00 Teresa L. - Triggiano

PROGETTO 69 - STAMPA DELLA BIBBIAFiscalmente deducibili CCP n. 001018318418Stampa di 2.000 copie della Bibbia tradotta da Padre Leone Innamorato in lingua Lolo, per aiutare le comunità a conoscere, comprendere e spiegare la Parola di Dio.

€ 100,00 Miky F. - Brindisi

PROGETTO 72 - AIUTACI A COSTRUIRE IL CENTRO DI SALUTE E NUTRIZIONALE NEI PRESSI DELLA DISCARICA DI MAPUTOFiscalmente deducibili CCP n. 001018318418Nel bairro (=quartiere) di Hulene, dove opera il nostro fratello Mimmo Mi-rizzi, che è uno dei più popolosi della città di Maputo con i sui 40.000 abi-tanti assiepati in poverissime case a ridosso della discarica municipale, manca il presidio sanitario. Per questo motivo, cito del parole del missionario: “stiamo cercando di soddi-sfare questa enorme necessità con la costruzione di un poliambulatorio che serva a rispondere almeno alle patologie mediche di base della popolazione e includendo in esso anche un centro nutrizionale. La struttura di base è già stata costruita. Adesso servono fondi per completarla: pavimenti, porte, finestre, l’acquisto dell’arredamento, delle strumentazioni mediche....ecc”.

€ 300,00 Figli in Paradiso - Alessano, € 150,00 Henrie C. - Andria, € 50,00 Annarita M. - Foggia, € 40,00 N.N. - Giovinazzo, € 30,00 Giuseppe P. - Giovinazzo, Gruppo F. - Giovinazzo, Saverio C. - Giovinazzo, € 28,00 Maria L. - Giovinazzo, Raffaella D. - Giovinazzo, € 20,00 Azione C. - Giovinazzo, Agostino F. - Giovinazzo, Fran-cesco C. - Taranto, Maria S. - Triggiano

23

Pro

get

ti

PROGETTO 73 - UNA NUOVA CHIESA IN ONORE DEI MARTIRI DI INHASSUNGE - Fiscalmente deducibili CCP n. 001018318418 Noi frati minori cappuccini di Puglia, di Trento e i frati missionari del Mo-zambico, per onorare i nostri fratelli Camillo, Oreste e Francesco, insieme a di tutti gli amici e benefattori, vogliamo erigere una chiesa per ricordare il loro sacricio. La chiesa sarà un punto di riferimento per migliaia di cri-stiani che vivono sull’isola di Inhassunge. Su alcune delle tombe vengono costruite delle basiliche, come luoghi di preghiera e di memoria, che permettono alle celebrazioni anniversarie di assumere caratteri di solennità. Le tombe dei martiri di-vengono meta di pellegrinaggio (Cf Paolinus Nolanus, Carmen 26, v.387-388; Prudentius, Peristephan. Hymn.XI, v.195-210). Previsti 15,000 euro per la sua realizzazione.

€ 100,00 Miky C.C. - Francavilla Fontana

Pranzo Solidale per le nostre missioni!

Una bella giornata trascorsa in serenità e tra ami-

ci. Così definirei il giorno in cui ci siamo incontra-

ti il 12 aprile per il pranzo solidale presso il risto-

rante “Intraterre” di Bari.Cosa abbiamo trovato? Accoglienza calorosa

da parte del gestore, persona molto sensibile al

problema missionario e disponibile alla solida-

rietà; ragazzi meravigliosi che hanno rallegrato

la giornata con musica e canti; giovani che han-

no testimoniato la loro volontà di continuare ad

impegnarsi per le missioni e molto entusiasti del

cammino intrapreso; il nostro P. Provinciale, fra Piergiorgio Taneburgo, sempre disponibile,

pur con i suoi molteplici impegni, ad essere presente alle diverse manifestazioni a cui viene

invitato, dando la sua testimonianza di vicinanza e amicizia a tutti coloro che, a vario titolo,

si impegnano a sostenere e a collaborare con i frati nelle loro diverse attività; fra Antonio Im-

perato, felicissimo di stare tra tanti amici che lo aiutano e lo sostengono, sia moralmente che

economicamente, nel portare avanti il suo progetto missionario. Infine, e non per ultimi, tante

persone, più di cento, che hanno accolto l’invito di stare insieme, senza porsi tanti perchè inu-

tili, felici di trascorrere una giornata tranquilla e di dimenticare per un momento gli affanni

ed i problemi quotidiani. Si sono incontrati amici e conoscenti e si sono fatte nuove amicizie. È stato bello vedere, giran-

do tra i tavoli, che tutti sorridevano e chiacchieravano tranquillamente, pur stando anche tra

persone che si incontravano per la prima volta e con le quali si è subito stabilito un rapporto

amichevole. Cosa ci accomunava in quel momento? L’amicizia per i frati ed il desiderio di

aiutare, con un piccolo contributo, i nostri missionari in Albania e in Mozambico.

Dare testimonianza di solidarietà ai nostri missionari, prendere coscienza delle difficoltà che

essi incontrano nello svolgere la loro missione, essere solidali con i meno fortunati di noi è il

modo migliore di essere vicino a chi, in prima persona, opera per migliorare le condizioni di

vita di tanti nostri fratelli.Solo in questo modo i nostri missionari non si sentiranno soli perché consapevoli che possono

contare su tanti amici che pregano per loro e cercano di aiutarli come meglio possono e sanno

fare. E allora cosa possiamo dire ancora? Dai! forza! Continuate nel vostro impegno. Noi vi

saremo sempre vicini con la nostra preghiera, la nostra amicizia e la nostra solidarietà.

I 750 euro che sono stati ricavati serviranno a sostenere i nostri missionari

Aiutaci a diffondere il nostro calendario!Per informazioni: 342.3214796