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un anno speciale FINALI 2012 cultura&sport tutti insieme per ail AICS E SOLIDARIETÀ SUL PRATO DEL FERRARIS che spettacolo! DELUSIONI E TRIONFI PER UN ANNO DI CALCIO magazine di Aics Genova oltregliorizzonti DODICI MESI DI AICS: LE FINALI 2012 IN UN RACCONTO DI EMOZIONI, PASSIONE, GOL E COPPE

Annuario 2011-12

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Annuario della 32^ edizione della Coppa dei Quartieri Aics

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un annospeciale FINALI 2012

cultura&sport

tutti insiemeper ail

Aics e solidArietà

sul prAto del FerrAris

chespettacolo!

delusioni e trionFi

per un Anno di cAlcio

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dodici mesi di Aics: le FinAli 2012in un rAcconto di emozioni,pAssione, gol e coppe

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MAGAZINE DI CULTURA E SPORT DI AICS GENOVA / SPECIALE FINALI 2012 Redazione: Michele Cammarere / Federico Pastore

Progetto grafico e impaginazione: Simone Arveda Aics Genova: Via Galata 33/6, 16121 Genova

Mail: [email protected] Internet: aics.liguria.it

Chiuso in redazione il 5 set 2012

IN COPERTINAMani al cielo, coriandoli,una coppa da alzaree un’emozione da vivere:è il calcio di casa Aics

[ foto di paolo rattini ]

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La nostrautopia

contA il viAggio, non lA destinAzionee A noi piAce viAggiAre insieme A voi

testo di Michele Cammarere

Noi italiani siamo l’unico popolo ad indicare il gioco più bello del mondo con un termine autoctono: noi lo chiamiamo calcio, tutti gli altri, almeno gli europei, usano l’inglese football, magari deformato nello spagnolo fùtbol, o nel tedesco fussball... Ci siamo appropriati in qualche maniera del gioco, reinventandolo, rendendolo fruibile in ogni sua sfaccettatura, anche in quelle che con il calcio apparentemente non c’entrano proprio

nulla. Dal gossip alle telenovele di mercato, dalla moviola ai presunti favoritismi, dal nemico da battere alla tifoseria avversaria, dal tradimento alla fedeltà.

La nostra utopiaUn mondo parallelo in tutto e per tutto, che noi qui in Aics siamo riusciti a ricreare a nostra volta, provando a costruire un microcosmo sempre più complesso, articolato e divertente, dove ognuno possa trovare ciò che cerca. Ogni anno tentiamo di aggiungere dettagli al nostro mondo in miniatura, visione onirica del nostro modo di intendere il calcio come utopia del calcio vero.

Una magia che spinge sempre a migliorarsiEd eccoci qui, anche questa volta tutti insieme ci siamo riusciti. Abbiamo: giocato, vinto, perso, riso, pianto, pareggiato, cantato, litigato, segnato, letto, sbagliato, scritto migliaia di parole, ci siamo disperati, siamo stati insieme. Abbiamo sognato. Alzi la mano chi in tutta la stagione non ha sognato nemmeno una volta. La vittoria sta tutta qui. La cosa fantastica è sempre quella, che qualsiasi cosa accada tutti ci ritroviamo a sognare di raggiungere l’obiettivo, di superare i nostri limiti, di migliorarci. Succede a voi in campo, succede a noi dietro la scrivania: questa è la magia di ognuna delle stagioni che hanno fatto la storia della Coppa dei Quartieri, quella magia che ci spinge a fare sempre meglio, sempre di più, per offrirvi quell’upgrade in grado di fare la differenza tra un campionato amatoriale e un campionato Aics.

Trentadue edizioni per un unico sognoLe pagine che seguono sono l’emozionante resoconto della trentaduesima (sì, 32) edizione della Coppa dei Quartieri, la vostra storia. Una storia che ogni anno si rinnova e ci fa ritrovare sempre qui, tutti insieme a caccia del sogno o della stagione perfetta che per qualcuno arriverà, per molti altri no.

Il viaggio, quello è l’importanteMa l’importante, come ogni viaggio che si rispetti, non è la destinazione, ma il percorso che si fa per arrivarci. Ci sono percorsi che portano alle finali del Ferraris, ci sono percorsi che portano in pizzeria dopo una partita persa. La storia che raccontiamo nelle prossime pagine è la storia di tutti. Buon viaggio!

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DIVISIONE B Un anno dopo il titolo in C, la festa sul prato di Marassi

è ancora rosanero: il Mameli scala le gerarchiedel calcio Aics e strapazza il Begato Diamante: l’assaltoalla Divisione A comincia con due coppe in bacheca

DIVISIONE C Una finale tirata e decisa solamente ai calci di rigore,

con un portiere protagonista e una festa tinta di verde:il Tecnocampo supera i Reds e alza il suo primo trofeo.

E per entrambe si spalancano le porte della B

PROVINCIALE A 11 Il ritorno sul trono

dei più titolati: il Sud Ovestbatte l’Asla e conquistail suo sesto campionato

TUTTI INSIEME PER AIL Il racconto di una due giorni

di calcio, gioia, passione, tifo e solidarietà: il Ferrarissi riempie di emozioni

COPPA LIGURIA Tocca all’Alcool Team sbarrare la strada ad un Pegli

con troppe assenze e le gambe imballate dall’emozione:i gialloblu di Patané, protagonisti anche in Divisione A,tornano a festeggiare un titolo Aics

DIVISIONE A Centro al primo colpo:

il Natanstyle batte ancheil Marassi e coronala sua stagione da sogno

COPPA GENOVA Alzare un trofeo senza

aver perso una sola partita:è l’impresa dell’Asla,al secondo trionfo

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TROFEO CAMPIONI L’Aurora conquista la sua seconda Champions Aics

consecutiva: la favola della Real Bonarda,in finale contro ogni pronostico, si ferma all’ultimo atto.

E adesso è caccia alle tre coppe del Viale Gambaro

TROFEO INTERZONE Cantera Fc: primo anno in Aics e primo trionfo.

Ci sono i blaugrana, in divisa ufficiale del Barcellona,tra l’Erbavoglio e la coppa riservata

alle formazioni del campionato Zonale

ZONALE Una cavalcata inarrestabile, conclusa con il successo

sul Pegli (alla seconda finale persa in stagione):il campionato più affollato - 120 squadre - del panorama Aics

premia la costanza e la qualità del Coque Doria

PRIMAVERA La prima volta dell’Mp 67 arriva dopo cinque anni

ed è una sorpresa: un torneo da protagonistae la vittoriosa finale sul Marsiglia di Ricci, che deve rinviarel’appuntamento con l’unica coppa che manca in bacheca

OVER 35 Giù dal trono: i campioni in carica dell’Athletico Sextum

cedono lo scettro all’Olimpic Prà Palmaroin una finale combattuta e incerta: ma quandodalla tua hai un centravanti che segna cinque gol...

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tutti insieme per ail

Le finali, il torneo Pulcini, l’Under femminile, la

rappresentativa:tutti con Ail

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Duegiornatespeciali

BAmBini, rAgAzze e Aicsin cAmpo per AiutAre l’Ail

testi di Michele Cammarere foto di Paolo Rattini

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GENOVA | 23 giu 2012 I ragazzi del Baiardo esultano

dopo un gol nel torneo leva 2003organizzato per aiutare l’Ail

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nti Forse mai come in

questo caso è giusto partire dalla fine: anche quest’anno Tutti Insieme per Ail è stata una splendida festa, i sorrisi di tutti coloro che sono intervenuti anche solo per un minuto in questa due giorni di passione per il calcio e solidarietà

sono la più bella testimonianza di una manifestazione che è andata oltre nel vero senso della parola.

Un binomio consolidatoIl binomio con Ail nasce ormai 4 anni fa, e si è sviluppato negli anni fino a diventare quasi simbiotico, con l’impegno di Aics per la raccolta fondi di Ail sia in manifestazioni sportive sia con le raccolte di Natale con le stelle e di Pasqua con le uova. Un impegno che sfocia nella giornata più importante per Ail, quella in cui si chiude la stagione e si premiano i vincitori di un anno di sport, l’evento ribattezzato Tutti Insieme per Ail per sottolinearne lo spirito solidale.

Le novità dell’edizione 2012Tante le novità: due giornate invece della giornata unica della prima edizione, e poi il torneo femminile Under 14, l’allargamento del torneo dei Pulcini, il tutto con il comune denominatore della solidarietà, con la raccolta fondi per Ail che è andata avanti per tutta la durata della manifestazione. Da segnalare che l’intera manifestazione è stata seguita in diretta (novità assoluta) da tutto lo staff di Dilettantissimo nelle persone di Claudio Bianchi, Enrico Figus, Ambra Mazzone, Simone Maggi, Alessandro Spigno e Giampaolo Pastorino, che hanno trasmesso la due giorni in streaming su http://livestream.com/dilettantissimo dove ancora adesso è possibile trovare tutti i contributi video. A rappresentare Ail sono intervenuti il consigliere Antonio Cairo ed il Professor Andrea Bacigalupo, primario del reparto di Ematologia e Trapianti dell’Ospedale San Martino di Genova. E poi il graditissimo saluto di Giovanni Porcella, noto volto di Primocanale che non è voluto mancare ad un appuntamento così sentito. La speranza, la voglia di lottare contro le leucemie, la possibilità che la ricerca regala agli ammalati: queste le parole più usate dei discorsi di tutti coloro che sono intervenuti a sostegno di un organizzazione come Ail, parole che possono sicuramente regalare sorrisi a chi purtroppo a causa della malattia sorride meno.

I gol dei più piccoliSolito grande spettacolo di colori e di emozioni il Torneo Pulcini 2003 e quello Under 14 per le ragazze, che ha visto battersi per tutta la giornata di sabato 23 giugno ben 12 scuole calcio di bambini e 4 femminili. Suggestivo l’ingresso in campo delle 16 società che hanno sfilato sotto la tribuna dell’impianto più famoso della nostra città, in uno spettacolo di colori che ha raggiunto il suo culmine con il volo di centinaia di palloncini, liberati nel cielo blu di una giornata limpida e caldissima. Emozioni difficili da raccontare, ma facili da provare, soprattutto per i giovani protagonisti ed i loro parenti e genitori, emozionati come e più dei piccoli. Grande battaglia per tutta la giornata, tanti gol, tante gioie e qualche delusione. Ma alla fine tutti felici di poter salire sul palco in tribuna e sentirsi davvero protagonisti.

Tutti i torneiIl Torneo riservato ai Pulcini 2003 è stato vinto dal Baiardo, capace di battere il Molassana, ancora una volta sconfitto in finale. Molassana che si è però parzialmente rifatto con la vittoria nel torneo femminile Under 14, vinto a spese della Valpolcevera. La prima giornata si è

chiusa con il triangolare benefico simbolo nonché capostipite della collaborazione con Ail, il Trofeo Paese di Alice, che ha visto la nostra Rappresentativa Aics arrivare al secondo posto dietro lo Struppa, trionfatore del torneo, ma davanti agli amici del Botafogo Vicenza, selezione veneta.

Spazio alle finali AicsLa giornata di domenica invece è stata interamente dedicata al calcio dei grandi. Un animatissimo quadrangolare organizzato dai ragazzi del Taxi Genova Calcio, in collaborazione con i colleghi tassisti di Milano, Roma e Torino, ha aperto la giornata. Un torneo vinto da Milano, nato per raccogliere fondi per Ail e per Manuele, lo sfortunato (ma combattivo) ragazzo del Taxi Genova colpito da sclerosi multipla. Per ultime, ma soltanto per ciò che riguarda l’ordine cronologico, le finali di tutti i campionati invernali Aics che

hanno decretato tutte le vincitrici di un anno di fatiche, gol e passione per il gioco più bello del mondo.

Due giornate, un unico successoTutti gli obiettivi sono stati raggiunti: quello di regalare una grande emozione ai calciatori ed ai tifosi che hanno presenziato all’evento, unita al sostegno ed alla speranza di aiutare chi si ritrova a combattere contro malattie infami e subdole come la leucemia, i linfomi ed il mieloma. Nessun biglietto di ingresso, nessun contributo obbligatorio da parte di tutte le società che hanno aderito, solamente offerte libere affidate alle possibilità ed al cuore di tutti coloro che hanno partecipato. Il cuore è stato grande, siamo certi possa tramutarsi in altrettanto grandi sorrisi per chi non poteva essere sul prato, a correre dietro un pallone.

GENOVA | 23 giu 2012 Lo sguardo felice dei ragazzi del Molassana, protagonisti del torneo Pulcini 2003

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Arrivare al Ferraris è un sogno per molti, non per loro. Arrivare a giocare nello stadio

di Marassi è il coronamento di una stagione, non sportiva, ma in questo caso solidale e di attaccamento ad una maglia che - per una volta - non premia le qualità tecniche sul terreno di gioco, ma quelle morali nella vita. Questo è quello che simboleggia la Rappresentativa Aics, un progetto nato nel corso della stagione 1997/98, ma che ha trovato una definitiva collocazione nel panorama della molteplici attività Aics soltanto nelle ultime stagioni, con l’inizio della raccolta fondi a favore di Ail, l’Associazione Italiana per la lotta contro le Leucemie, Linfomi e Mieloma e l’impegno costante di mister Massimo Machetti e del suo staff, che hanno reso possibile un progetto così ambizioso come quello della Rappresentativa. Un progetto che diverse realtà commerciali hanno sposato in pieno, un obiettivo che con il loro contributo si è fatto via via meno impossibile da raggiungere.

Il meglio in campo...e nel cuoreLa squadra è composta dal meglio che si possa trovare in giro per i campionati ad 11 Aics per quanto riguarda le capacità tecniche ma soprattutto nella capacità di sapersi mettere a disposizione non per raggiungere obiettivi personali, bensì quelli di persone meno fortunate che possono trovare un piccolo sorriso anche grazie al loro tempo impiegato nella raccolta fondi. Stage periodici,

amichevoli e costante presenza in tutte le manifestazioni di raccolta che Ail indice durante l’anno, è questo l’impegno di chi indossa la maglia della Rappresentativa con lo stemma Ail ben visibile sulla casacca. La raccolta si sviluppa durante l’anno con la vendita delle Stelle di Natale Ail durante il periodo natalizio ed in quello delle Uova di Pasqua Ail durante il periodo pasquale fino a culminare nelle giornate più importanti, quelle di Tutti insieme per Ail, che quest’anno, come lo scorso, si sono svolte allo stadio Luigi Ferraris.

Due giorni insieme ad AilTutti insieme per Ail è la manifestazione principe indetta da Aics per la raccolta fondi a favore di Ail. Un grande contenitore di eventi calcistici che ha compreso, oltre alle finali di tutti i campionati Aics, vari tornei a scopo benefico: il Torneo Pulcini 2003, il Torneo Under 14 femminile, il torneo dei taxisti (accorsi da tutta Italia), e il Trofeo Paese di Alice, il classico triangolare che vede in campo proprio la Rappresentativa. Lo Struppa, formazione di Seconda Categoria, e il Botafogo Vicenza sono le formazioni che si sono giocate il Trofeo. Alla fine la Coppa è stata alzata al cielo nella splendida cornice del Ferraris dallo Struppa, ma in qualche modo tutti ne sono usciti vincitori. Nessun torneo, nessuna vittoria, nessun trofeo vale quanto la consapevolezza di aver aiutato chi non sta bene. Ed i ragazzi che si sono giocati la vittoria finale lo sanno bene. Per una volta, su un campo di calcio, hanno vinto tutti.

RappResentativa > il meglio dell’Aics

Calciatori, va beneMa soprattuttoragazzi di cuore

GENOVA | 23 giu 2012 Foto di gruppo per la Rappresentativa Aics, scesa in campo per sostenere l’Ail

Rappresentativain Aics

significa qualità,ma anche

disponibilitàad aiutare chine ha bisogno

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Queste righe avrebbero un senso maggiore se fossero scritte da uno dei piccoli

protagonisti del torneo dei Pulcini 2003, l’evento che ha aperto la seconda edizione di Tutti insieme per Ail 2012. Solo lui avrebbe potuto raccontare bene l’emozione che ha provato nel vedere lo stadio da fuori come tante domeniche di calcio vero, per poi entrarci dentro, ma dentro sul serio. Percorrere i tunnel che solitamente accompagnano i giocatori al loro spogliatoio, cambiarsi lì dove lo fanno i grandi protagonisti della sua squadra per poi sentire il cuore battere forte in fila con i suoi compagni, guardando quelle scale, e quella luce accecante che separa lui dal sogno. Chi meglio di lui avrebbe potuto descrivere la magia di ciascuno di quei gradini che poi sarebbero diventati erba nel giro di pochi secondi, quell’erba così verde, con tutto quell’incredibile contorno.

L’emozione del pratoEntrano uno dopo l’altro i ragazzi 2003, capeggiati dal loro portabandiera, sotto le note di Notti magiche che forse i ragazzini ascoltano per la prima volta, al contrario dei genitori, ben ferrati in materia. Quando l’ingresso in campo è concluso lo spettacolo è totale: 12 formazioni, 150 bambini (almeno) tutti in fila, una fila che copre quasi l’intera lunghezza del prato. Come negare ai ragazzi di poter ascoltare dal prato la celeberrima sigla della Champions League? Non manca neppure quella. Gli sguardi dei ragazzi cercano

quelli dei familiari in tribuna, gli sguardi dei familiari in tribuna cercano quelli dei ragazzi. La distanza è eliminata in un attimo quando questi si incrociano, finalmente. Tutto è pronto. Che il sogno abbia inizio.

Uno stadio, una festaMolassana, Amicizia Lagaccio, Castelletto Solferino, Giocanimando, Baiardo, Rivarolese, VirtusGavotti, Polis Genova, Don Bosco, Praese, Serra Riccò e CulmvPolis si contenderanno la coppa che - comunque - tutti vorrebbero alzare. Il prato del Ferraris si riempie di colore quando partono le gare. Dal perimetro originale vengono ricavati 4 campetti, tutti uguali. Uno verrà occupato dalle ragazze, gli altri 3 ospiteranno le sfide tra i minicampioni. Ben 4 partite in contemporanea, uno sciame di voci, una pioggia di gol in

pulcini 2003 > il BAiArdo trionFA in mezzo A 150 BAmBini

Gol, emozioni, sorrisi e tifoQuando il Ferrarissi riempie di un’unica gioia

Molteplici sono i modi con cui Ail cerca di sensibilizzare sull’importanza della raccolta fondi per la ricerca. Tra i più riconosciuti a livello nazionale c’è sicuramente la vendita delle Stelle di Natale e delle Uova di Pasqua. Grazie alle Stelle, infatti, l’Ail è divenuta una delle Associazioni non-profit più importanti del Paese. Dal 1989, le Stelle sono

protagoniste nelle più importanti piazze d’Italia; oltre a diventare una vera e propria icona dell’Associazione, hanno contribuito - e tanto - a finanziare la ricerca scientifica e allo stesso tempo anche l’assistenza per il malato.

Tutto cominciò grazie ad un’intuizione della dottoressa Rosalba Di Filippo Scali, presidente dell’Ail di Reggio Calabria che, cercando fondi per dei macchinari, ha cominciato a vendere le prime 500 Stelle. Era il 1985, e il primo vero passo significativo a favore della ricerca contro le leucemie, i linfomi e il mieloma. L’idea fu riconosciuta e apprezzata, dato

anche i risultati in crescita costante, e quattro anni più tardi scesero in piazza le altre sezioni dell’Ail. Anno dopo anno, l’Associazione si è impegnata ad incrementare la presenza sul territorio e con essa la vendita delle Stelle. La strada percorsa in questi anni di Stelle è stata davvero tanta, anche se quella che resta davanti, da fare, è ancora

moltissima.

Una parte enorme del merito di questo successo è frutto dall’encomiabile lavoro dei volontari che, di anno in anno, crescono e rendono possibile tutte le manifestazioni targate Ail, volontari come tutti i ragazzi e tutti quelli che fanno

parte della Rappresentativa Aics, oltre che i ragazzi dell’Asla Genova, squadra militante nel Provinciale a 11, anche loro impegnati nella raccolta fondi pro-Ail durante tutto l’anno.

camminando insieme ad ailtutte le iniziAtive dell’AssociAzione

più porte contemporaneamente. Guardando la tribuna lo spettacolo è simile. Non solo due tifoserie impegnate, come una vera partita di calcio, ma tante tifoserie diversamente organizzate: chi canta, chi batte le mani, chi urla preziosi (?) consigli. Ogni minuto c’è qualcuno che esulta, il risultato è un luogo festante in tutto il suo insieme, da mattino a pomeriggio inoltrato, quando le gare si fanno via via meno e più importanti. Quando si concludono i tre gironi passano il turno le migliori 8: Molassana, Don Bosco, Polis, Praese, Baiardo, Amicizia Lagaccio, Virtus Gavotti e Serra Riccò. Le squadre diventano 4, pronte a sfidarsi per la finalissima. Molassana-CulmvPolis è la rivincita dell’ultimo atto dello scorso anno, là dove la Culmv ebbe la meglio. Questa volta non c’è storia, e il Molassana torna in finale per il secondo anno di fila. Dall’altra parte Baiardo e Virtus Gavotti si giocano la chance sfruttando la scia di un torneo giocato davvero bene. La spunta il Baiardo, che si giocherà tutto nell’ultima gara.

E vincono tuttiPer quello che conta il trofeo va proprio al Baiardo. Diciamo così perchè è proprio il risultato finale quello meno importante in una giornata così. Il Molassana perde per ancora, ma nessuno dei ragazzi in rosso e azzurro lo ha notato. La premiazione è quella dei sogni: anche chi non ha vinto nemmeno una gara può salire sul palco e guardare tutti dall’alto in basso. Arrivano i vincitori, gradino per gradino. Sono tanti, sono più di 150.

Tutti sul podioinsieme

ai neroverdi:per vincere

basta partecipare

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Vera novità di questa seconda edizione di Tutti Insieme per Ail è stato certamente il torneo Under 14 femminile. Disputato in

concomitanza con il Torneo Pulcini 2003, ha coinvolto ragazze di 4 società: Molassana, Valpolcevera, Amicizia Lagaccio e Sestrese,

tutte rigorosamente Under 14. Di sicuro una bella sorpresa anche per le giovani

protagoniste, che si sono date battaglia per tutta la giornata calcando un’erba che non avrebbero mai pensato di poter calpestare

correndo dietro un pallone.

Movimento femminile in crescita a livello nazionale e regionale, le splendide interpreti dimostrano subito in campo il perché: anche

sotto un sole sfiancante ed un ritmo incessante di gare, le giovani calciatrici hanno messo in campo tutta la loro voglia e la loro tecnica, che nell’immaginario comune è lontana da quella dei maschietti della loro età. Nulla di

più sbagliato: grinta da vendere, ottima tenuta atletica, grande preparazione tattica e tanta, tanta passione. Con questi ingredienti è facile

immaginare quello che in realtà sul campo a loro riservato si è potuto vedere: tanti gol, splendidi gesti atletici, fair-play. Ma questo non è un paese per vecchi, e le ragazze lo dimostrano con entrate ruvide, interventi al

limite e cattiveria agonistica nel senso buono del termine. Uno splendido spot per il movi-

mento femminile tutto, una piacevole sorpresa anche per gli organizzatori, che di certo stanno

già pensando ad una seconda edizione del torneo.

Il trofeo è andato al Molassana, capace di mettere in fila nel girone di qualificazione alla finale Sestrese, Amicizia Lagaccio e Valpolce-vera. La finalissima Molassana-Valpolcevera è

stata senza storia, almeno per ciò che riguarda il punteggio di 4-0. Dietro quel punteggio però

c’è una gara giocata fino all’ultimo secondo, e tanti abbracci dopo il fischio finale. Vincenti e vinte racchiuse in un unico sorriso, quello di ragazze che sono appena riuscite a realizzare

un sogno che pareva impossibile.

il sognodelle ragazzegrAnde successo Ancheper il torneo Femminile

GENOVA | 23 giu 2012 Il prato del Luigi Ferraris,

sognato dagli spalti o dalla tvper tante domeniche, ospitaquesta volta i Pulcini(leva 2003) del torneoTutti Insieme per Ail,che possono così coronareun grande sogno:nella foto, un momentodella gara tra il Don Boscoe la Virtus Gavotti

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GENOVA | 24 giu 2012 Beppe Borrone festeggia con Marco

Nappi e i suoi ragazzi il titolo:in finale, netto 6-2 all’Asla

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Ritornoalla

tradizioneil sud ovest BAtte l’AslAe FesteggiA il sesto titolo

testi di Michele Cammarere foto di Paolo Rattini

Una stagione super non basta

per fermare i bigin maglia bianca

di Borrone

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RETI 12’ pt Minetti 24’ pt A. Ferraro 31’ pt Cocuzza 2’ st Nappi 9’ st Pastorino 13’ st Nappi (rigore) 24’ st Biancato 27’ st

Ferrando

ARBITRO Vidal ASSISTENTI Rogna/Nasone

ASLA GE 1 Gardella 26 Bevegni 17 F. Ferraro 19 Bondi

33 Di Molfetta (20 Langosco) 21 Boracchi 29 Piccardo (24

Masini/7 Mortello) 18 Garbuglia (8 Raffaele) 30 Germano (22

Nicora) 9 Ferrando 31 A. Ferraro | 10 Solis 5 Costa

ALLENATORE Scarcella

SUD OVEST 12 Canciani 19 Cavallo 18 Parodi 21 Saracco 26 Ruotolo (2 Caperchi) 25 Pastorino 3 Bortolazzi 22 Manfredi (14 Cerioli/11 De Martino) 9 Nappi 16 Cocuzza (13 Sposetti) 10 Minetti (27 Biancato) | 8 Kasa sn Scala ALLENATORE Borrone

Subito un infortunioper Piccardo dell’Asla

Lampo Sud Ovest: lancio precisoper Nappi che serve Minetti: 1-0

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Ferrando affonda in area epalla sulla testa di Ferraro: 1-1

Vertice dell’area, palla a Cocuzzache scaglia il bolide del 2-1

Contropiede micidiale: Minettiserve a Nappi Il 3-1 Sud Ovest

Ancora Sud Ovest: cross di Minetti,Pastorino dal limite scaraventa in rete

Minetti viene atterrato in area,Nappi batte il rigore e insacca: 5-1

Biancato va via in contropiede,delizioso pallonetto e 6-1 Sud Ovest

Gol dell’Asla: segna Ferrando,l’ultimo dei suoi ad arrendersi

Vidal fischia la fine, Sud Ovest campionenel Provinciale a 11 per la sesta volta

Arriva la seconda ammonizioneper Saracco, Sud Ovest in 10

Rigore per l’Asla: Ferrando sul dischettoe pallone sul montante

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La felicità dei ragazzi del Sud Ovest per l’ennesimo scudetto conquistato chiude l’intensa, appagante, due giorni del Ferraris. Tutti Insieme per Ail mette il sigillo all’edizione 2012 con la finalissima del calcio vero, quella del Provinciale a 11. Una

finale dall’esito sorprendente che lascia l’amaro in bocca ai ragazzi dell’Asla, che non portano a termine un’impresa sportiva che anche dopo questa sconfitta resterà comunque indelebile nel cuore dei ragazzi di Scarcella, sconfitti dalla superpotenza Sud Ovest questa volta come mai al completo, con tutti i suoi campioni: che festeggiano sul prato di Marassi come tante volte era già capitato nella loro carriera professionistica.

La ciliegina che mancaL’Asla arriva a Marassi dopo un percorso netto, senza incertezze, con la consapevolezza che vincere anche l’ultimo atto vorrebbe dire chiudere un’intera annata sportiva senza nessuna macchia, senza sconfitte. Una regular-season dominata, un girone chiuso con 11 punti di vantaggio sulla seconda, così come i play-off, con la vittoria del girone prima dell’affermazione sull’Amico Sciung, lasciapassare per la finale. Senza dimenticare il percorso trionfale in Coppa Genova, vinta superando quattro turni senza incassare nemmeno una rete. Basterebbe questo per rendere l’Asla la favoritissima della finale, se dall’altra parte non ci fosse un Sud Ovest sempre affamato di vittorie, che non è ancora stufo di allargare la sua bacheca. Una squadra che quando può contare su tutta la rosa è a dir poco insuperabile, tra gli amatori.

Quanti nomi in campoE sì che l’Asla si presenta al completo, in campo e fuori, con una tribuna gremita di sostenitori, appassionati, amici e familiari rumorosi più che mai, per cercare di spingere la squadra oltre l’ultimo ostacolo, un’ostacolo che fa paura soltanto scorrendo la distinta di gioco: Cavallo, Ruotolo, Pastorino, Bortolazzi, Nappi, Minetti, Cocuzza, Biancato, solo per ricordare i nomi più noti del calcio professionistico e dilettantistico oggi agli ordini di mister Borrone. La gara è carica di aspettative, la squadra più forte della stagione contro quella più vittoriosa, collettivo contro singoli. Due modi opposti di intendere questo torneo, una gara che ha innescato polemiche fin dal fischio di inizio, per via dei tanti ex professionisti in campo nel Sud Ovest nell’appuntamento più importante. Proprio il mister, in questa travagliata stagione del Sud Ovest, più di una volta ha dovuto lasciare il suo posto in panchina per andare indossare i panni del bomber, perchè questa è stata una delle annate più difficili per la sua squadra, spesso in deficit numerico.

I favori del pronosticoUn campionato anonimo, chiuso al quarto posto a -12 dalla vincitrice Gaeta, un’uscita prematura dalla Coppa Genova, con un

GENOVA | 24 giu 2012 Alessio Pastorino riceve

l’abbraccio dei compagnidopo la rete del 4-1che chiude definitivamentela finale di Marassicon l’Asla:il Sud Ovest segneràaltre due volteprima di festeggiareil sesto titolonel Provinciale a 11 Aics

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La lunghissima striscia di imbattibilità dell’Asla in campionato prima della finale di Marassi, striscia che sale a 28 gare senza sconfitte considerando anche le gare di Coppa Genova, nella quale la squadra di Scarcella aggiunge l’altro record, lo zero alla casella delle reti subite in tutta la competizione di Coppa. Nonostante tutti i record fatti registrare, però, l’Asla del presidente Gattulli è costretta ad arrendersi ad un Sud Ovest super nella seconda fase della stagione

CHE ATTACCO Il numero di reti segnate

dalla squadra più prolifica di tutto il Provinciale a 11, il Real Sestri. Una potenza di fuoco dall’incredibile media

di 2.8 reti a partita, davvero alta per il calcio a 11. Solo

due i giocatori del Real finiti in doppia cifra (Kusha Gjerji e

Mali Bujar, bomber principe del campionato), indice di un gioco

capace di coinvolgere tutti nella finalizzazione. Nonostante i numeri il Real non riesce però

a bissare la finale del 2011, uscendo prematuramente nei

quarti di finale

GENOVA | 24 giu 2012 Lo scenario è

il più prestigioso possibilein città, il Luigi Ferraris;

la coppa è quellapiù ambita

nel panorama Aics,il titolo di campione

del Provinciale a 11.Fa festa il Sud Ovest

di Borrone, al gran completosul prato di Marassi

pRovinciale a 11 > lA storiA dellA stAgione

una stagionein cifre

le ciFre che contAnodel provinciAle A 11

Asla e Gaeta, manca solo l’ultimo passo

Stagione tra le più belle che si ricordino negli ultimi anni per quanto riguarda tasso tecnico

e preparazione delle ventuno squadre inizialmente al via del Provinciale a 11.

Finaliste in caloNel girone A scappa presto l’Asla Genova, sostenuto da una continuità di rendimento che da subito la piazza nel ruolo di favorita per il successo finale. Le finaliste 2011, Real Sestri e Az Sporting, non ingranano, lasciando vita facile dunque per l’Asla, con il primato nel raggruppamento mai in pericolo. Crescono

verso i playoff, così come Olimpic e Cska Pizza, brave a staccare New Reds Ponente e Lagaccio. Grande il recupero dei Genova Red Devils, che riusciranno a chiudere a pari punti con il Gaeta in testa.

Il ritorno del Sud OvestNei playoff torna prepotentemente alla ribalta il Sud Ovest, che supera Gaeta e Genova Red Devils di misura prima di arrivare alla finale di Marassi. Quella finale dove supererà di slancio un’Asla Genova autrice di un cammino da autentica dominatrice di una stagione che alle fine non la vedrà trionfare.

durante la stagione Amico Sciung e Navajo, mentre riusciranno a qualificarsi per la seconda fase la matricola Taxi Genova, Real Superba e Marsiglia. Nulla da fare per Mignanego, Blue Devils e Grifone 2007.

Tutti dietro al GaetaNel girone B Gaeta subito lepre, con la sorpresissima Sweet Devils a contendere al Sud Ovest - i futuri campioni sembrano appannati per buona parte della regular season - il ruolo di antagonista. Parte piano il Genova Red Devils, mentre CulmvPolis e Castelletto veleggiano serene

Annatada protagonista

per l’Asladi mr. Scarcella

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4-0 senza attenuanti proprio per mano dell’Asla Genova. La ripresa arriva proprio nei play-off, quando tutti gli assi nella manica tornano al loro posto, quando certi giocatori di assoluto valore tornano a far pendere ago della bilancia e pronostici dalla parte dei titolatissimi blancos. L’Asla non è una squadra che si lascia intimorire però. Subito sul pezzo, sotto la direzione del terzetto Vidal-Rogna-Nasone, le due squadre rendono subito viva la partita.

Botta, risposta e nuovi colpiI ragazzi di Scarcella restano prudenti nei primi minuti, perchè il Sud Ovest quando parte è squadra difficile da fermare. Piccardo lascia il campo per infortunio, è la prima tegola Asla. La gara si fa ruvida e spigolosa fin da subito, e con un lampo Minetti porta in vantaggio i suoi. Lo svantaggio non intimorisce l’Asla, che nel finale di tempo raggiunge il meritato pari, grazie ad una travolgente azione di Ferrando che affonda in area servendo una palla d’oro per la testa di Ferraro che insacca. La gara scorre verso l’intervallo ma a pochi istanti dal duplice fischio il Sud Ovest passa in vantaggio, grazie ad uno strepitoso missile di Cucuzza che, scagliato dal vertice alto, si infila sotto l’incrocio. È il gol che spezza la gara. Nella ripresa Asla tramortita, e spazi aperti per il Sud Ovest, che alla prima occasione in contropiede si regalerà la terza marcatura con Nappi.

La coppa e l’orgoglioL’occasione per riaprire ci sarebbe anche, con il rigore che Ferrando si conquista, ma poi manda sul palo. L’episodio è una botta troppo forte per un’Asla in difficoltà, che comunque prova a reagire, anche se con poca convinzione. È il Sud Ovest che trova le occasioni migliori e, presto, anche altre marcature. Pastorino segna il 4-1, e nemmeno dopo aver perso Saracco per doppia ammonizione il Sud Ovest si ferma. Nappi trasforma il rigore procurato da Minetti, Biancato entra e segna il sesto sigillo, prima dell’ultimo gol di questa giornata, quello di Ferrando - davvero l’ultimo ad arrendersi - che realizza il secondo punto per l’Asla. Sei reti per il sesto scudetto del Sud Ovest, che al fischio finale festeggia l’obiettivo raggiunto. L’Asla per quello che ha fatto in questa stagione avrebbe meritato di più, la cocente delusione è forte nei ragazzi di Scarcella, che conquistano - sicuramente - il titolo morale di questa stagione, titolo che non farà palmares, ma tanto orgoglio.

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I PIÙ TITOLATI Sei, con quello conquistato a

Marassi (l’ultimo risaliva ormai alla stagione 2007/08), sono

i successi nel Provinciale a 11 del Sud Ovest di Borrone, primatista assoluto. Nell’albo

d’oro 7 squadre hanno saputo apporre il loro nome sul Trofeo:

Sud Ovest in testa con 6 successi, quindi CulmvPolis

4, poi Asla 2, New Reds, Pedemontana, Az Sporting e

Red Devils 1. Per la CulmvPolis l’onore dell’unico titolo di

Campione d’Italia vinto da una formazione ligure, nella

stagione 2002/03

NON SI PASSA 11 è il numero delle reti

subite dalla difesa più imperforabile del campionato, quella del Gaeta. Poco più di una rete ogni due gare, il dato si è immediatamente tramutato nella vittoria del girone B ed in un ottimo cammino anche nei play-off, dove la squadra di Freda si ferma soltanto nei quarti per mano del Sud Ovest, rinato dopo un cammino stentato. Ottima stagione comunque per il Gaeta, sempre più una delle squadre migliori di tutto il Provinciale a 11

GENOVA | 24 giu 2012 L’ex Genoa Gennaro Ruotolo insegue la punta dell’Asla Alessio Ferraro

PORTE APERTE Le tante, troppe reti subite

dalla difesa più battuta di tutto il campionato, quella del Grifone 2007, protagonista senza dubbio alcuno dell’annata più nera della sua storia. Il dato statistico parla di 4.3 reti a partita subite, per il Grifone, a fronte di sole 16 reti segnate - una media di 0.8 reti a partita - che fanno chiudere alla squadra il proprio girone all’ultimo posto a quota 5: unica consolazione, comunque, è l’aver fatto meglio del Lagaccio, 2 punti appena nell’altro raggruppamento

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Ma la coppaè dell’Asla

dritti Al trionFo senzA unA sconFittAe lA culmvpolis gettA lA spugnA

testi di Michele Cammarere foto di Simone Arveda

Una finale è sempre una finale, una partita nella quale le differenze tecniche, di classifica e mentali vengono eliminate, dove conta la voglia di vincere, la determinazione,

quella rabbia che ti fa arrivare primo su ogni pallone. L’Asla campione di Coppa Genova 2012 è stata una sintesi di tutto questo, dal primo all’ultimo turno, dove tutte le avversarie sono state superate di slancio, senza subire nemmeno una rete.

Una finale in discesaUna CulmvPolis determinata non è bastata per arginare i ragazzi di Scarcella, che hanno tenuto la partita in mano dall’inizio alla fine. In vantaggio dopo soli 6’ con Ferraro, sugli sviluppi di una punizione, l’Asla controlla nei minuti seguenti la decisa reazione Culmv, riuscendo a colpire nuovamente in chiusura di frazione con Piccardo, ancora su azione partita da calcio piazzato, ipotecando di fatto il successo. Partita spigolosa, il direttore di gara Segalerba è costretto a ricorrere al cartellino giallo più volte per calmare gli animi, senza tuttavia riuscirci. L’importanza della posta in palio è alta, la Culmv non si rassegna alla sconfitta, ed è costretta a chiudere il confronto in 10

uomini per l’allontanamento di Sefaj.

La forza di un gruppo compattoAl fischio finale la festa nero-oro è totale, l’Asla conquista la sua seconda Coppa Genova di prepotenza, con la forza di un gruppo che proprio in questa stagione ha raggiunto il suo apice di maturità. «Siamo felicissimi, è una squadra fatta da persone serie, gente che si impegna, che lavora. Uomini straordinari oltre che giocatori straordinari. Abbiamo alzato questa coppa rimanendo imbattuti, è un dato che fa capire molto sulla forza del gruppo di quest’anno - dice mister Scarcella, tecnico dell’Asla campione -. É la mia seconda coppa come tecnico, né io né la mia squadra vogliamo certo fermarci qui».

GENOVA | 25 apr 2012 La gioia del trionfo

per il presidente dell’AslaSergio Gattulli

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Nessuno reggeil passo dei ragazzi di

Scarcella: l’Aslaè di nuovocampione

coppa Genova > lA storiA dellA stAgione

Che emozioni nel torneo del decennale

Decennale per la Coppa Genova, classico torneo riservato alle squadre del

Provinciale a 11 che si affianca al campionato. Ben venti le squadre partecipanti a questa edizione della manifestazione - praticamente il totale delle compagini ad 11 Aics - che rendono la Coppa Genova un obiettivo imprescindibile per tutte le squadre che prendono parte a questa competizione.

Caccia al Sud OvestDa sempre terreno di conquista per il Sud Ovest, detentore in carica e primatista assoluto nell’albo d’oro con ben sei successi, la Coppa Genova è stata

campionato, mentre accedono ai quarti di finale Real Sestri, Sud Ovest, Asla Genova, New Reds Ponente ed Olimpic Prà Palmaro.

Passaggio di consegneMatch-clou dei quarti senza dubbio è Sud Ovest-Asla: ed è qui che avviene l’ideale passaggio di consegne, perchè l’Asla passa facile per 4-0 sbarazzandosi di una delle rivali più accreditate. Vincono ai rigori i ragazzi del Marsiglia contro l’Olimpic, mentre le sorprese New Reds Ponente e CulmvPolis la spuntano contro Real Sestri e Navajo. Le semifinali offrono emozioni opposte: la

vinta nella storia solo da altre tre formazioni: Olimpic Prà Palmaro, Marsiglia e Asla Genova. La formula di questa decima edizione è stata ad

eliminazione diretta fin dal primo turno, al quale sono sopravvissute Navajo, Mignanego, Taxi Genova e Marsiglia. Le sorprese cominciano però già a partire dagli ottavi di finale,

quando proprio il Marsiglia elimina dopo i calci di rigore la favorita della vigilia Az Sporting (campione nel

Provinciale un anno fa)mentre il Navajo stoppa

la corsa del Genova Red Devils. Esce

subito per mano della CulmvPolis

anche il Gaeta, grande

protagonista in

CulmvPolis ringrazia i rigori e approda in finale a spese del Marsiglia, mentre l’Asla va a valanga sui New Reds con un clamoroso 8-0.

Il secondo sigilloLa finale regala il secondo, meritatissimo, successo della storia all’Asla, ma la CulmvPolis può andare fiera del suo cammino, concluso ad un solo passo dalla gloria.

GENOVA | 25 apr 2012 Tutta la felicità

di Alessandro Ferrando,punta di diamante

dell’Asla imbattutoe campione 2012

di Coppa Genova

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La primavolta

sul trononuovA BeFFA per il mArAssi:lA FestA è del nAtAnstyle

testi di Michele Cammarere foto di Paolo Rattini

Una neopromossa sale sul gradino

più alto dei campionati a 7

di casa Aics

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GENOVA | 24 giu 2012 L’abbraccio dopo un gol

dei ragazzi del Natanstyle:primo trionfo in Divisione A

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RETI 2’ pt Frascatani 23’ pt Mariottini 5’ st e 10’ st Mantero 20’ st Denaro

ARBITRI Negro/Zucchi

NATANSTYLE FC 1 Ligalupo 17 Monaca G. 4 Ghiglione

22 N. Ghiglione 7 Mariottini 8 Frascatani 18 Mantero 5

Denaro 15 Di Martino 21 Fraccaro 32 Campioni

ALLENATORE Cosoleto

MARASSI FC 1 Raspa 4 Balla 17 Dodaj 3 Nuredinaj 20 Marriott 7 Bushkola 8 Fisniku 12 Gestro 9 Sefaj 6 Scardigno 19 Sulçe ALLENATORE Tidona

Si affaccia il Marassi con una conclusionefuori bersaglio di Marriot

Strepitosa discesa di Marriott, cross perfettoper Sefaj che mette incredibilmente a lato

Natanstyle in vantaggio: palla scodellata in area,Frascatani raccoglie e batte Raspa da due passi

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Raddoppia il Natanstyle con Mariottini che scagliauna bomba da 20 metri, nulla da fare per Raspa

Tris del Natanstyle, a segno Mantero, bravoa capitalizzare uno splendido suggerimento di Denaro

Mantero ancora in gol, sua la zampatache vale il 4-0: il Marassi non c’è più

Ultimo ad arrendersi Marriot con una bellaconclusione, Ligalupo fa buona guardia

Cinquina del Natanstyle, a segno Denaro, cheappone la sua meritatissima firma a questa finale

Arriva il triplice fischio, il Natanstyle vinceil suo primo campionato di Divisione A

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La felicità ha i volti dei ragazzi del Natanstyle, una felicità che continua ormai da tre stagioni. Triplo salto, dalla Divisione C alla A ed un incredibile scudetto conquistato da neopromossa contro una certezza della massima divisione Aics, il Marassi,

squadra dalla ventennale storia alla seconda finale-scudetto consecutiva nel palcoscenico del Luigi Ferraris.

Una finale senza storiaSi conclude così la storia di questa Divisione A, con una finale dal risultato e dallo svolgimento davvero sorprendente. Già in vantaggio dopo 2’ con Frascatani, il Natanstyle controlla chiudendo il primo tempo sul 2-0 dopo la rete di Mariottini. Nella ripresa nessuna traccia della attesa rimonta del Marassi, che con il passare dei minuti alza bandiera bianca, trafitta due volte da Mantero ed una da Denaro per un 5-0 davvero netto ed inatteso. Non esattamente quello che ci si aspetta da una finale, ma l’emozione di un Ferraris così pieno di gente, di colori, così diverso dai campi dove ogni domenica si tenta

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GENOVA | 24 giu 2012 Coppa al cielo per i ragazzi

del Natanstyle: è il primotitolo in Divisione A

di vincere la gara di campionato, magari senza spettatori, sotto l’acqua, il freddo, si sa, può fare brutti scherzi. La Divisione A è un campionato di alto livello tecnico, un torneo che raccoglie tutto il meglio del calcio a 7, composto da squadre ultra titolate ed altre con una gran voglia di crescere, proprio come ha fatto in tempi record quest’anno la vincitrice del campionato.

La favola della neopromossaLa storia del Natanstyle in questa stagione è un racconto che assomiglia molto a quello delle favole, una storia che fortunatamente in Aics ci capita ogni tanto di vedere. Concluso al quinto posto lo scorso campionato di Divisione B la squadra di Cosoleto veniva ripescata in A a poche settimane dall’inizio della stagione. L’inizio del campionato lasciava presagire ben altro che un cammino da neopromossa, viste le 10 vittorie consecutive che i biancocrociati riuscivano ad ottenere da inizio stagione. Un girone letteralmente dominato, che ha lasciato alle altre soltanto la corsa al secondo posto. La consapevolezza di poter conquistare qualcosa di veramente grande arrivava gara dopo gara: «É stato un percorso straordinario, tutti ci vedevano come la classica neopromossa,

ma siamo riusciti a dimostrare in ogni partita di essere attrezzati per competere con tutti. All’inizio probabilmente siamo stati sottovalutati, una componente che sicuramente ci ha agevolato nella nostra partenza a razzo, ma poi le cose sono cambiate, i riflettori iniziavano ad essere su di noi e, di conseguenza, la seconda parte del campionato è stata molto più faticosa», racconta un raggiante Natale Cosoleto, primo dirigente e mister del Natanstyle che poi umilmente, o scaramanticamente (dipende dai punti di vista), non rilancia. «Il prossimo anno puntiamo alla salvezza, la cosa importante è divertirsi come abbiamo fatto quest’anno. Avremo il Trofeo Campioni, il campionato, vediamo quanta strada riusciremo a fare...» conclude sornione il numero uno del Natanstyle, forse conscio che giocare e vincere a fari spenti è più facile di farlo con addosso tutti i riflettori. Questo è il primo trofeo dopo quattro anni in Aics ed una finale persa ma per il Marassi, dopo vent’anni di campionati, il primo successo deve ancora arrivare.

La seconda beffaDue finali, per di più consecutive, sono il segno tangibile che il gruppo c’è, ed è altamente competitivo. Lo scorso

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24 anno andò male contro il Marsiglia, ma il Marassi è riuscito nell’impresa di poterci riprovare, anche se tutte le energie, in questa finale persa addirittura per 5-0, parevano essersi volatilizzate: «La spiegazione è semplice: loro hanno

giocato meglio. Tutto qui - ci racconta un amareggiato ma comunque sorridente Mario Tidona, che in panchina ha assistito al ko dei suoi ragazzi -. L’annata è stata più che positiva, ci mancherebbe, siamo arrivati di nuovo fino qui, e non

è cosa da tutti. Siamo ai vertici da qualche anno, siamo una squadra che anche quest’anno è stata capace di ritrovare le forze e riprovare

la scalata al titolo, e questo non può che inorgoglirmi. La sconfitta brucia, è la seconda di fila in finale, e per arrivare qui il Natanstyle nei play-off lo

avevamo anche battuto (5-4 nel girone di Eccellenza, ndr). Peccato, ma ci riproveremo

il prossimo anno, non c’è due senza tre», conclude con una risata Tidona, nonostante il successo sia scivolato ancora via ancora una volta.

Il motore di tutto è la passioneFa sorridere vedere la differenza di propositi dei due mister in vista dell’anno

venturo, la cosa certa è che ai nastri di partenza del prossimo

campionato tutte le partecipanti, non soltanto le due che hanno avuto l’onore di calcare il prato di Marassi, proveranno ad arrivare fino a qui nel 2013. Un sogno per tutte, che d’estate è facile progettare con la classica campagna acquisti, un tecnico più in gamba, con il campo di casa migliore o addirittura con l’acquisto di una maglia più bella. Tutti ingredienti indispensabili per il successo (ma sì, anche la maglia, perché no?) ma l’ingrediente fondamentale rimane sempre la passione per questo sport, quella

passione che fa superare ostacoli apparentemente insormontabili, battere avversari sulla carta più forti oppure vincere uno scudetto in 3 anni, proprio come è riuscito a fare il Natanstyle 2011/12.

11352ATTACCO DA SOGNO

L’attacco migliore della regular season di Divisione A è quello del Deportivo Loo Sven Vath, che - con una media di 5.13 reti segnate a partita - conquista il titolo di squadra più prolifica dell’intero torneo. Staccato di appena due reti il Marassi (poi finalista, come l’anno scorso), l’unica altra squadra ad aver superato la tripla cifra. Ben 5 giocatori del Deportivo finiscono in doppia cifra, ma il cammino si esaurisce già negli ottavi di finale: lo stop arriva dal Treno per Yuma

PUNTI SU PUNTI 52 sono i (tantissimi) punti

conquistati dal Natanstyle durante la regular season,

con la splendida media di 2.3 a partita. Ben 10 le vittorie

consecutive (fatte registrare tra la prima e la decima

giornata di campionato), ed è la striscia record stagionale

per quello che riguarda la Divisione A. Nel girone le

vittorie finali, per i ragazzi di Cosoleto, saranno 17, con un

pareggio soltanto e 4 sconfitte in 22 gare di campionato: una marcia trionfale, che non si è

interrotta nemmeno all’ultimo

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le ciFre che contAnodellA divisione A

GENOVA | 24 giu 2012 Mantero, autoredi due gol, si gode

l’abbraccio di Monaca

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IL BOMBER Non basta all’Atletico Agosti

la splendida stagione del suo bomber principe, Marco

Chinigò, per centrare l’obiettivo playoff. La squadra neroverde,

dopo un’annata travagliata, raggiunge però ugualmente

una bella salvezza grazie soprattutto alle 37 prodezze

del suo uomo più avanzato. Staccati nella classifica dei

bomber restano Dodaj e Ferrari, che si fermano a 33

centri. 1.68 reti segnate a partita per Chinigò, autore del

41% di tutte le reti segnate dalla propria squadra

NON SI PASSA Il Natanstyle costruisce

il suo successo sulle solide fondamenta della difesa meno battuta di tutte le 24 partecipanti alla Divisione A. Solo 51 le reti fatte registrare al passivo, con una media - notevole, nel calcio a 7 - di 2.3 reti subìte a gara. Appena tre le reti in più subite dalla vincitrice dell’altro girone, l’Alcool Team, e questo è il segno tangibile che i successi più belli si possano costruire sì sul bel gioco, ma comunque affidandosi ad un grande pacchetto difensivo

LA RETROCESSIONE 115: sono le reti subìte

dalla peggior difesa dell’intera Divisione A, quella della Little Reggina, protagonista in negativo di una stagione culminata - a fronte dei soli 8 punti conquistati durante l’anno - in una dolorosa retrocessione nella categoria inferiore. La media fa 5.22 gol subiti a partita, decisamente troppi per una formazione che si ponga come obiettivo la salvezza e magari anche playoff, soprattutto in un campionato difficile ed equilibrato come la A

GENOVA | 24 giu 2012 Fasi di gioco durante

la finalissimatra Natanstyle e Marassi

Divisione a > lA storiA dellA stAgione

Conferma Alcool Team, Treno a sorpresa

SFiniscono in due gironi diversi le finaliste dello scorso anno Marsiglia e Marassi, favorite d’obbligo per il primo posto. Partenza lenta per i campioni

del Marsiglia, nel girone A volano Bulldog, Maracazena, Real Campetto e soprattutto Natanstyle, che nelle prime dieci giornate sa solo vincere. La lotta per il secondo posto si allarga presto anche al Deportivo Loo Sven Vath e per un periodo coinvolge anche il Resto del Mondo. La volata finale vede vincere il Maracazena, secondo con un punto di distacco su Depor ed un ritrovato Marsiglia. Little Reggina ed UrukHai non riescono ad evitare la retrocessione, salve Aurora ed Agosti mentre Amici di Berto e Sampierdarena raggiungono i play-off.

Regna l’alternanzaMolto equilibrato il girone B, che vede avvicendarsi nelle prime posizioni per tutto il girone di andata Werder Zena, Marassi, Treno per Yuma, Viale Gambaro, Real Bonarda,

La rincorsadel Marassidi Tidonasi ferma

alla finalissima

Gruppo Via Moga ed Alcool Team, che presto conquisterà la vetta conservandola fino al termine. Il girone di ritorno vede il crollo del Viale Gambaro, salvo all’ultima giornata, e il rallentamento di Via Moga e Real Bonarda. Il Marassi vince lo sprint per il secondo posto con il Treno per Yuma, benissimo il Moranego, che parte piano ma chiude quarto. Retrocedono Zena Caput Mundi e Alta Valbisagno, salvo il Werder all’ultima sfida mentre Senza Parole e Real Chupito riescono anche a qualificarsi alla seconda fase.

Gli ultimi passiNatanstyle, Marassi ed Alcool Team sono le certezze dei play-off, dove si inserisce il Treno per Yuma, semifinalista a sorpresa, e sconfitta ad un passo dal Ferraris dal Natanstyle. Nella seconda semifinale si vendica il Marassi, facendo fuori il Marsiglia detentore per 5-4. La finale è a senso unico ed il Natanstyle vince una stagione dominata.

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Dopo il successo in C, i rosanero salgono nella massima serie dominando la

finalissima

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GENOVA | 24 giu 2012 Pubblico in delirio,

i giocatori anche: la festadel Mameli continua

Sempree soloMameli

il BegAto crollA e ArrivAil secondo trionFo di FilA

testi di Michele Cammarere foto di Paolo Rattini

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RETI 9’ pt Jauch Galvez 23’ pt Banchero 12’ st Jauch Galvez 17’ st Soggiu 20’ st L. Vajani

ARBITRI Michelotti/Perricone

BEGATO DIAMANTE 46 Rossi 5 Zilli Masotti 9 Matarozzo

23 Congedo 27 Berto 10 Bernardi 8 Trocino 4 Spallarossa 20 Tulli 17

Mezzapesa 3 Sardella ALLENATORE Lutero

MAMELI 1 Grimaldi 6 S. Vajani 4 Barabino 7 Jauch Galvez 15 Banchero 10 L. Vajani 16 Mucaria 14 Degrandi 9 Soggiu 3 Rizzo ALLENATORE D. Vajani

Prima occasione per il Mameli: Mucaria impegna severamente Rossi, comunque attento

Il Begato patisce il colpo e il Mameli vain contropiede: palo di Vajani

Si scuote il Begato: occasionissima per Trocinoche colpisce il palo a Grimaldi battuto

Subito Mameli pericoloso con Soggiu,Rossi in uscita si supera

Begato: Bernardi entra in area, ma dopo aver saltato un difensore spara dritto su Grimaldi che intercetta

Mameli in vantaggio: discesa centraledi Jauch Galvez e tiro che trafigge Rossi

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Banchero raddoppia per il Mameli, capitalizzando l’occasione proprio nel finale di tempo

Il Mameli dilaga, a mettere il suo sigillo sulla finaleanche Luca Vajani, autore della quinta marcatura

La legge del calcio colpisce: il Mamelisegna ancora con Jauch Galvez, che insacca dal limite

Ancora Mameli in rete con Soggiu, che capitalizzauna splendida imbeccata di Jauch Galvez: 4-0

Il Mameli - dopo il titolo di C - è campione anchein Divisione B: scatta la festa, ancora tutta rosanero

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Gli specialisti della finale sono loro. Il Mameli raddoppia: dopo il successo dello sorso anno in Divisione C la squadra dei Vajani riesce a conquistare lo scettro di campione anche

in Divisione B. Stesso teatro, stessa autorevolezza di dodici mesi prima e stesse scene, sincere, di giubilo quando capitan Grimaldi alza la coppa, rosanero più che mai. Quello che è diverso è solo l’avversario, quest’anno il Begato Diamante, lo scorso il Montegrappa, che aveva strappato il sogno della finale proprio al Diamante ai calci di rigore in semifinale. Possiamo dire che era una finale già scritta, anzi, in qualche modo già promessa, fatto sta che entrambe sono riuscite in una grande impresa, mostrando tutta la bontà del loro modo di affrontare la stagione.

GENOVA | 24 giu 2012 Due dei protagonisti di casa

Mameli: a sinistra, l’esultanzadi Banchero dopo la rete

del 2-0; a destra, il mattatore della finale Jauch Galvez,

autore di una doppietta

Zitte zitte, dritte in finaleE dire che il campionato aveva parlato la lingua di altre temibili ed attrezzatissime formazioni, come gli Hearts 1893 ed il Boys Town, dominatrici dei rispettivi gironi, squadre che poi si sono fermate ad un solo passo dal Ferraris, estromesse proprio dalle due finaliste. Mameli e Begato Diamante hanno rincorso nella prima parte di stagione, hanno fatto esperienza, hanno fatto tesoro di qualche sconfitta e hanno saputo rigenerarsi in vista della fase più importante, quella che ha regalato alle due squadre la possibilità di affrontarsi faccia a faccia, e contendersi un titolo su cui pochi mesi prima nessuno avrebbe scommesso, soprattutto perchè - ricordiamolo - entrambe finiscono in finale da neopromosse.

Una giornata da ricordareSugli spalti grandi presenze per sostenere l’una e l’altra formazione da parte di amici, parenti, compagni. La sensazione è che il risultato finale, in un clima di festa così, passi in secondo piano. Possiamo soltanto immaginare difatti cosa vuol dire, per chi

non c’è mai stato, essere protagonisti in un palcoscenico così importante. L’emozione fa brutti scherzi, i ragazzi del Begato Diamante lo proveranno sulla propria pelle, mentre la truppa del Mameli in questo era già un po’ più preparata, avendo già provato la stessa situazione solo 12 mesi fa.La gara è bella, combattuta, tutti i protagonisti in campo danno il massimo nonostante il punteggio penda presto dalla parte dei rosanero, capaci di chiudere il primo tempo in doppio vantaggio, per poi dilagare nella seconda frazione. «É stupendo essere di nuovo qui, lo stadio, la gente che ti viene a vedere, una giornata così bella a 50 anni non me la potevo immaginare nemmeno nei sogni, figuriamoci due di fila - seconda finale per capitan Grimaldi -. Ho la fortuna di essere il capitano di un gruppo nel vero senso della parola, un gruppo di amici che lotta sempre unito sul campo con grande voglia e grande determinazione».

Il meglio al momento giustoNon si vince per caso un campionato difficile come quello di Divisione B.

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Tante squadre con la voglia di crescere, e di misurarsi con le formazioni migliori presenti nel panorama genovese, quelle che militano in Divisione A, proprio quelle che entrambe le formazioni affronteranno a partire dalla prossima stagione. Il Mameli è una squadra che ha patito sulla propria pelle il salto di categoria, chiudendo dopo un buon inizio la regular season addirittura al quinto posto, per poi fare sempre meglio nella fase di play-off. «Quest’anno è stata davvero dura. Molte squadre forti in campionato, per fortuna abbiamo saputo calarci meglio nella realtà per gli scontri ad eliminazione diretta, dove siamo riusciti a dare il meglio fino ad arrivare qui. Poi, la finale è stata davvero ben giocata, grazie ai miei compagni ed al mister che sa sempre cosa fare», conclude il portierone del Mameli, davvero emozionato. Forse ha ragione lui, provare un’emozione così a 50 anni non è da tutti, la possibilità di giocare un campionato amatoriale come questo però dà a molti la gioia di poter disputare una partita così, anche se alla fine le cose non vanno come sperato.

Un obiettivo centratoI ragazzi del Begato Diamante lo sanno bene, non ci sono grossi sorrisi quando vengono a scambiare due parole con noi, ma nei loro occhi non c’è tristezza, più che altro la consapevolezza di aver fatto qualcosa di grande riuscendo ad arrivare all’ultimo atto. «Loro sono stati più bravi, nulla da dire. Certo, il punteggio è quello che è, e forse meritavamo qualcosa di più, noi le nostre occasioni le abbiamo avute, ma oggi proprio la palla non voleva entrare - dichiarano, provati dal caldo e dalla fatica, i ragazzi nero-oro -. Ci abbiamo provato, lo scorso anno questa finale l’abbiamo soltanto sfiorata, uscendo in semifinale ai calci di rigore, quest’anno ci siamo arrivati nonostante tutte le difficoltà che abbiamo incontrato durante la stagione. Fortunatamente siamo riusciti ad ingranare. L’anno prossimo giocheremo in Divisione A, il nostro obiettivo iniziale è sempre stato quello. Faremo il massimo come al solito senza proclami, guardando gara dopo gara dove il nostro cammino ci porterà», concludono, dedicando questa promozione ad un loro ex compagno di squadra, recentemente scomparso. L’anno prossimo nuove sfide per entrambe, forse la possibilità di incontrarsi di nuovo, e allora lì ci sarà lo spazio di riconfermarsi o, magari, rifarsi.

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10860BOMBER DI CUORE

I gol che gli Hearts 1893 riescono a segnare in sole 22 gare: 4.9 gol di media a partita sono un’enormità. Gli Hearts quest’anno si trovano in casa bomber di razza che consentono alla squadra di trovare ben presto la vetta, di conservarla fino alla fine e soprattutto di ottenere l’agognata promozione in A. Tre soli giocatori in doppia cifra, la parte del leone la fa bomber Fabbri con le sue 60 reti. Zolezzi e Brunelli chiudono rispettivamente con 18 e 17 marcature

IL CAPOCANNONIERE Impossibile non citare

il superbomber di questa edizione 2011/12 della

Divisione B. Gabriele Fabbri (Hearts) supera se stesso e l’incredibile quota di 54

reti realizzate nello scorso campionato, firmando in

addirittura 60 centri. Da solo si prende il merito del 65% del

totale di reti realizzate dalla sua squadra. Quasi doppiato

il secondo nella classifica marcatori, Jacopo Pedemonte

del Carrapippi, che di reti in tutto il campionato nel segna

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una stagionein cifre

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GENOVA | 24 giu 2012 Capitano in delirio: è Grimaldi, fascia al braccio e coppa in mano con il Mameli

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LAMA NEL BURRO Le reti subite dal Real Sampie in 22 giornate di campionato,

in assoluto la difesa più perforata della Divisione B. Una media di 6 reti subite a partita è una media che

condanna alla sconfitta ancora prima di scendere in campo:

solo 7 sono i punti conquistati in tutto il campionato per il

Real, una classifica sulla quale pesano davvero enormemente

i demeriti del pacchetto arretrato della formazione

rossoverde. La retrocessione, purtroppo, è conseguenza

inevitabile

CHE DIFESA Solo 30 reti subite in 22

gare, e alla fine quella del Marintec è la difesa più forte di tutta la Divisione B - e sicuramente una delle più forti in tutto l’intero panorama Aics: 1.3 reti subite a partita sono davvero poche per il calcio a 7, e una difesa così dimostra che si può stare in alto (chiudendo il campionato al secondo posto) pur segnando poco. Il Marintec, difatti, si qualifica in Eccellenza nonostante il proprio attacco risulti alla fine il quint’ultimo di tutto il torneo: come dire, basta un gol più degli altri

LA PAREGGITE 7 sono i pareggi che la

Compagnia delle Indie rimedia in 22 partite di stagione regolare. Quasi una malattia, che costa alla squadra biancorossa il penultimo posto e la retrocessione in Divisione C, considerando anche le sole 3 vittorie conquistate nell’arco della stagione. Pareggiare una gara su tre (questa la loro media) non fa granché bene alla classifica, ed i 16 punti conquistati subendo “solamente” 12 sconfitte ne sono la dimostrazione più evidente

Divisione B > lA storiA dellA stAgione

Si vince (anche) partendo da lontano

Altissima la qualità della Divisione B 2011/12. Alle già note formazioni a caccia della sospirata promozione si aggiungono neopromosse di assoluto

valore, che rendono questa stagione emozionante e densa di avvicendamenti al comando dei rispettivi gironi.

La fuga e le risaliteNel girone A partono benissimo Molly Malone’s, le cui sette vittorie di fila spaventano tutti, Mameli ed Il Polpo. Con il passare delle giornate il Mameli perde quota e risalgono Sporting Liguria, Siusy Night e soprattutto gli Hearts, che conquistano presto la vetta. Il finale di stagione regala inattesi colpi di scena, ma non per la prima piazza che resta fino alla fine in mano agli Hearts. Il Siusy Night centra la qualificazione in Eccellenza in volata, chiudono il quartetto Molly Malone’s e Polpo, mentre il Mameli alla

Il Mamelicampione

dopo un quintoposto

fine si piazza in quinta posizione (recupererà, eccome...). Amare le retrocessioni di Xeneizes e Anni Settanta, presto fuori dai giochi.

Dominio Boys TownNel girone B il Boys Town conquista la vetta per non mollarla più. Ben presto il distacco con le inseguitrici si fa importantissimo, fino a diventare impossibile da colmare: Begato Diamante prima, Granarolo poi, Marintec, Quarto Don Bosco e Montegrappa lottano solo per la piazza d’onore. Granarolo e Quarto Don Bosco nel finale molleranno la presa, mentre il compatto Marintec riuscirà a strappare il secondo posto al Begato Diamante. Buon finale per il neopromosso Montegrappa, quarto dopo la finale persa in C lo scorso anno, mentre in coda nulla da fare per Real Sampie (solo 7 punti per loro) e Compagnia delle Indie, retrocessa dopo la lotta con l’Atletico Belvedere.

GENOVA | 24 giu 2012 Il gruppone

del Begato Diamantedopo la finale persa

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GENOVA | 24 giu 2012 Due parate ai rigori

e Firpo corre a festeggiareinseguito dai compagni

Dopo una finale bloccata, i Reds

si devono arrendere ai tiri

dal dischetto

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I rigorie poi

la gioiail tecnocAmpo si lAureA

cAmpione di FreddezzAtesti di Michele Cammarere foto di Paolo Rattini

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GENOVA | 24 giu 2012 È il momento

dei festeggiamentiper il Tecnocampo

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reds genova

tecnocampo12

DCR (0-0) RIGORI Narizzano (RGe) gol Natuzzi (TCa) gol Gemignani (RGe) parato Bacigalupo (TCa) gol Ghirardi (RGe)

parato

ARBITRI Gabriele/Sergini

REDS GENOVA 1 Arvigo 6 Auteri 8 Canessa 99 Martelli

22 Sacanna 18 Molinari 27 Gemignani 4 Massobrio

3 Ghirardi 7 Peruzzi 21 Narizzano 11 Stagnaro

ALLENATORE Valecce

TECNOCAMPO 1 Firpo 5 Esposito 6 Geirola 9 Barbieri 11 Ferretti 16 Urbanec 19 Rossi 2 Borda 7 Natuzzi 8 Bacigalupo 14 Cadei 22 Mazzarrello ALLENATORE Aveni

Prima occasione targata Reds: Sacanna in area, ben servito dalla fascia destra, ma la punta non ne approfitta

Il Begato patisce il colpo e il Mameli vain contropiede: palo di Vajani

Clamorosa occasione ancora per Sacanna: nuovo perfetto suggerimento in area, mancato l’impatto con la palla

Ancora Reds: Firpo protagonista su una conclusionedi Martelli, ben controllata

Risposta Tecno Campo: fa gridare al gol capitan Esposito, che a tu per tu con Arvigo si fa ipnotizzare

Bacigalupo prova la botta dalla distanza,il pallone esce alla destra di Arvigo

Lampo-Reds: Molinari ruba palla e si invola verso la porta, ma il triangolo con Gemignani non si concretizza

Grande conclusione dalla distanza di Gemignani cheda 20 metri impegna severamente Firpo, sempre attento

Ultimo squillo per i Reds, con Gemignani che provadalla distanza e Firpo che risponde con prontezza

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0-0, si va ai rigori: respinte di Firpo su Gemignanie Ghirardi, il Tecnocampo è campione

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12Impossibile non partire dalla fine, da quella serie di rigori che ha regalato al Tecnocampo il primo titolo Aics. L’emozione è stata tanta e palpabile per tutta la durata della gara, d’altronde è davvero strano vedere una finale a 7 concludersi senza reti. Tutti hanno sentito l’importanza del momento e del palcoscenico che l’ha

ospitato, tutti tranne uno: Firpo. Lui è rimasto calmo dall’inizio alla fine. Fino alla fine nel vero senso della parola, con quegli interventi che gli hanno consentito di neutralizzare due dei tre calci di rigore calciati verso la sua porta. La fotografia del momento è più che emblematica: uno sciame verde che corre verso di lui dopo l’ultima, decisiva, parata.

A caccia della promozioneCampionato particolare, lungo, difficile, pieno di buone formazioni tutte pronte a contendersi i fatidici 4 posti-promozione per iniziare la scalata alle Divisioni Aics.La finalissima, per un torneo così, è un premio particolare. Le squadre arrivano a Marassi con l’adesivo “obiettivo raggiunto” già idealmente appiccicato sul protocollo di inizio stagione. L’obiettivo grosso, però, è un’altra storia. Nessuno (quasi) si aspetta di poter raggiungere l’ultimo atto di un torneo formato da 48 squadre, 4 gironi pieni zeppi di formazioni che non sfigurerebbero neanche in Divisione A, nessuno a parte loro che ci sono riuscite.

Un dischetto di rimpianti«Lo scorso anno abbiamo sfiorato la promozione, quest’anno siamo riusciti a centrarla, ma una volta arrivati fino a qui è ovvio che ci avrebbe fatto piacere vincere - dichiara Luca Canessa, comunque sorridente -. Un vero peccato, siamo andati vicini al vantaggio più volte, il loro portiere è stato bravo in più di un’occasione e forse nel conto totale delle occasioni avremmo meritato qualcosa in più. Tutti quanti in campo, man mano che passavano i minuti, ci siamo accorti che era una partita che si poteva portare a casa segnando una sola rete, forse è per questo che la gara è restata un po’ inchiodata...» prosegue il dirigente-giocatore Reds indicando poi l’ingrediente mancante per il successo: «Un rigorista!» dice sorridendo prima di tornare dalla sua truppa rilanciando la sfida: «Credo potremo fare bene anche in B... E speriamo di poter tornare a Marassi».

Scenario da brividiIn Divisione B ci sarà anche il Tecnocampo di Matteo Natuzzi, campione di Divisione C al secondo anno di partecipazione. Un Tecnocampo sostenuto a gran voce dai propri tifosi, accorsi in gran numero per sostenere i biancoverdi. «Sì, tifosi fantastici, così come il contesto del Ferraris, che forse assieme alla mancanza di esperienza ci ha un po’ bloccato. Davvero strana una finale di calcio a 7 che finisce a reti bianche - dice il presidente neo-campione -, le squadre ci hanno provato, ma forse per l’importanza della posta in palio avevano più paura di prenderle».

La rincorsa è verdeStrana davvero questa Divisione C, lo è sempre stata. Ci sono squadre che provano a salire di categoria da anni, squadre che arrivano lì vicino e poi per un episodio, un colpo di sfortuna, restano lì, a sognare quella promozione che non arriva mai. L’attesa non è stata molta per le due finaliste: nello scorso anno, da matricola, i Reds sfioravano il colpaccio al primo colpo, mentre il Tecnocampo faceva esperienza. Quest’anno è cambiato tutto, invece. «Tanti momenti difficili, per questo è stato incredibile arrivare qui.

Page 36: Annuario 2011-12

Inizio anno sconvolto dalla scomparsa di un nostro compagno, poi la penalizzazione (punteggi Figc non rispettati, ndr), e le seguenti sconfitte che ci hanno quasi fatto smettere di crederci - dichiara orgoglioso il numero 7 dei verdi -. Nei playoff è cambiato l’atteggiamento piano piano, gara dopo gara, anche e soprattutto grazie all’esperienza di gente più grande, gente con esperienza in Federazione, che ci ha dato quel qualcosa in più per percorrere lo straordinario cammino che abbiamo fatto in questi play-off anche contro squadre sulla carta più forti». Ancora emozionato Natuzzi, vincere è sempre una grande botta di adrenalina, per quanto amatoriale sia il torneo. Già guarda avanti, alla prossima stagione, con spirito calcistico/imprenditoriale: «Ora c’è una Divisione B da affrontare al meglio, questo è un gruppo che ha fatto davvero grandi cose, la maggior parte dei giocatori resterà con noi. Ci faremo dare però una mano anche da qualche ragazzo di categoria superiore nel prossimo anno. Si sa, il calcio è questo, non importa che tipo di campionato sia, nel calcio ogni anno va sempre cambiato qualcosa per rinnovare spogliatoio e spirito di squadra. Poi, ovvio, ci sono annate che vanno bene ed annate che vanno meno bene. Io non sono di quelli a cui piace fare grandi proclami, per questo mi auguro un’annata tranquilla, spero di raggiungere i play-off, mi basta» conclude il condottiero del Tecnocampo. L’ultima frase è tutta da verificare, ma la diamo per buona, anche solo per un discorso di scaramanzia che per qualcuno, si sa, nel calcio è importante.

Al prossimo annoLe due formazioni avranno modo di tornare ad incrociarsi nel prossimo anno, regular season o play-off poco importa. Un nuovo campionato, una nuova avventura. E, proclami o meno, la stessa identica voglia di provare ad arrivare fino alla fine, per tornare ad assaporare quelle emozioni che calcando l’erba del Ferraris hanno fatto tremare un po’ le gambe.

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61122IL VOLO E POI IL CROLLO

Sono i punti che il Real San Biagio conquista nelle 22 giornate del suo girone: 20 vittorie, 1 pareggio ed una sconfitta (a tavolino!). Cammino senza rivali in tutta la Divisione C, impreziosito dalle 13 vittorie consecutive che la squadra dei fratelli Cambiaso ottiene in avvio di torneo. Molto meno bella la storia della seconda parte della stagione, quando chiude al terzo posto in Eccellenza per poi uscire definitivamente per mano del Tecnocampo, futura squadra campione

LA FABBRICA DEL GOL L’incredibile numero di reti

segnate in campionato dal Real San Biagio, autentica fabbrica

del gol della Divisione C. Una stratosferica media-gol: 5.54

a partita, e ben 5 giocatori che finiscono in doppia cifra

con 8 giocatori della rosa mandati in rete (e parliamo

pur sempre di calcio a 7). Non tantissimi, ma ognuno di loro

è riuscito a dare un contributo fondamentale per il cammino del Real. Spicca sui compagni

Yuri Cambiaso con 31 reti, con Carboni che segue a ruota con

27 marcature

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GENOVA | 24 giu 2012 Duello tra capitani

durante la finalissimadi Divisione C

giocata al Luigi Ferraris:Martelli dei Reds Genova

lotta per il pallonecontro Espositodel Tecnocampo

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Matricole terribiliLe matricole Piccolo Paradiso e Rivarolo Ligure hanno fatto ferro e fuoco nel gruppo C, quello proprio del Tecnocampo, che ha chiuso anche dietro alla sorpresa Tripepi. Nel girone D la squadra “intrusa” è stata la Gloriosa Mp, veterana Aics, stretta nella morsa di altre due terribili novità, Paradise e Shark. Quelli Della Piazzetta ed Atletico Lagaccio sono state in grado di confermarsi anche nella seconda fase, conquistando una promozione meritatissima. Playoff da ricordare anche per Antani Zena, stoppati agli ottavi.

Un torneo imprevedibileCuriosità: nessuna delle 4 semifinaliste, poi promosse, ha vinto il suo girone. La Divisione C è, e resta, un campionato difficilissimo, indecifrabile, dal primo all’ultimo minuto di gioco.

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IL RE DELL’ATTACCO Le reti segnate dal bomber

principe di Divisione C, Giorgio Scaramuccia. Su 118 gol

segnati dalla sua squadra, lo Shark 04, nella stagione regolare, Scaramuccia con

il suo fondamentale apporto mette a referto più del

43% delle marcature totali. Peccato che, dopo il terzo

posto nel girone, gli arancio-blu scompaiano quando il

gioco comincia veramente a farsi duro: ancora 4 gol per

il bomber nelle due gare di Promozione, ma lo Shark saluta

subito i play-off

DIFESE DI FERRO Il minor numero di reti

incassate da una formazione in campionato. A dire il vero le squadre sono due: Real San Biagio e Rivarolo Ligure: la media di 1.8 reti subite a partita è una media davvero molto bassa per il calcio a 7 giocatori. Una grande squadra si vede in primis per la sua difesa, ed il primo e secondo posto con i quali chiudono alla fine la stagione regolare le due formazioni dimostrano una diretta connessione tra una difesa imperforabile e classifica ottima

CHE PRIME VOLTE Sono ben 6 le matricole

capaci di chiudere nelle prime tre posizioni dei rispettivi gironi di Divisione C. Quelli della Piazzetta (poi promossi) chiudono al terzo posto il girone A, così come lo Shark nel girone D. Piccolo Paradiso e Paradise Fc vincono i raggruppamenti C e D, mentre Atletico Lagaccio (promosso in B) e Rivarolo Ligure riescono a conquistare la piazza d’onore, valida per l’Eccellenza. Un grande biglietto da visita che lascia prevedere un futuro luminoso

Divisione c > lA storiA dellA stAgione

Qui, dove regnal’imprevedibilità

Se il Tecnocampo è riuscito a mettere il suo nome nell’albo d’oro dei vincitori, anche

altre squadre hanno segnato l’andamento di una Divisione C mai così competitiva come in questa stagione.

Dominio senza festaSenza dubbio, anche se non è finito in gloria, questo è stato l’anno del Real San Biagio, capace di conquistare nel girone B 61 punti e ben 20 vittorie su 22 e di staccare l’altra grande sorpresa del proprio girone, l’Atletico Lagaccio, di ben 13 lunghezze, prima di arrendersi ai futuri campioni. Il girone A è stato senza dubbio quello più combattuto: Billo Team, Reds Genova, Quelli della Piazzetta, Albapria e Gymnasia si sono scambiate la vetta per tutto il campionato, chiudendo il girone tutte racchiuse in soli 3 punti.

Un grandeesordio

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Di Molfetta& Co. conquistano

la seconda Champions consecutiva

Solo le grandissime squadre riescono nell’impresa riuscita ai ragazzi dell’Aurora Real Campetto. Due titoli consecutivi di campione dei campioni, due Champions Aics in bacheca solo come le leggende della Coppa dei Quartieri hanno

saputo fare. Sfida lanciata dunque al Viale Gambaro, ancora avanti nel palmarès generale del Trofeo Campioni con 3 successi.

Esperienza e concretezzaLa finale è quella che nessuno si aspettava. Di tutte le dodici partecipanti la Real Bonarda non era di certo la favorita, ma passo dopo passo, e superando fior di avversarie, dal Pegli Team al Werder Zena, dal Resto Del Mondo al Marsiglia in semifinale, il Bonarda si regala il sogno. Un sogno che in campo però non ha avuto il giusto seguito. La gara è stata corretta anche se ruvida, e le squadre hanno mostrato al pubblico - e a loro stesse - di equivalersi. Come in ogni finale importante la differenza l’hanno fatta la concretezza in zona gol e l’esperienza. Il duello tra l’attacco del Campetto e la difesa della Bonarda ha avuto i suoi interpreti nella lotta tra Doga e Ficeli, un’autentica battaglia sportiva, accesa ma corretta.

L’errore e i golL’Aurora nel primo tempo ci prova con un paio di clamorose occasioni con Di Molfetta che esaltano l’estremo Marcaccini. Nella ripresa la gara si sblocca nell’unico modo possibile: da un calcio piazzato. È Di Molfetta ad incaricarsi della battuta: il tiro è forte, preciso e Marcaccini è battuto. Il Real non demorde e raccoglie proprio nel finale l’occasione più incredibile, la discesa di Ficeli che impegna Aversano, e l’ancora più incredibile errore di D’Alessandra, che sciupa la ribattuta in rete, a porta spalancata, da meno di due metri. Il Campetto passa ancora nel finale con Di Molfetta, che si regala la doppietta più importante, quella che conferma i suoi come campioni Provinciali. «Una doppietta pesante: sono davvero felice per la squadra, perché questo è stato un anno difficile per noi», commenta il bomber di giornata. E se tutti gli anni difficili finissero in questa maniera, sarebbe proprio da metterci la firma. Al volo. Perché i Campioni dei Campioni sono loro, i ragazzi del Campetto, che anche il prossimo anno proveranno la sfida più grande: quella dei Nazionali.

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tRofeo campioni > lA storiA dellA stAgione

Da quattordici anni il Trofeo Campioni è il trofeo più ambito di casa Aics e

probabilmente l’appuntamento più atteso di tutta la giornata delle finali. Vincere il Trofeo Campioni vuol dire laurearsi campioni Provinciali e partecipare ai campionati Nazionali, e per riuscirci bisogna superare una durissima e lunga selezione, fatta di incontri contro le migliori squadre del panorama Aics tutto.

Il meglio a confrontoDodici partecipanti al via per questa edizione numero 14 della Champions di casa nostra. Nei tre gironi tutto il meglio del calcio a 7: dal Real Campetto

Niente remakeLe semifinali sembrano così fatte apposta per concedere all’ultimo atto il remake della scorsa finale, ma invece ecco la sorpresa: la Real Bonarda supera il Marsiglia per 4-3, diventando finalista, mentre l’Aurora deve ricorrere ai calci di rigore per aver ragione di un Marassi che aveva recuperato il pari in extremis per l’1-1 con cui si erano chiusi i tempi regolamentari. La finale è dunque inedita, ma la Real Bonarda non trova la forza di strappare lo scettro al Real Campetto, che si riconferma Campione dei Campioni grazie ad una doppietta di Di Molfetta, autentico match-winner della partita più importante di tutta la stagione.

campione in carica al Marsiglia campione di Divisione A, le migliori classificate dello scorso campionato e tutti i campioni di Divisione B, C, Trofeo Interzone, Coppa Liguria, Zonale. Dai gironi di qualificazione sopravvivono Marassi, Resto Del Mondo, Real Bonarda e Gruppo Via Moga, che si affronteranno per raggiungere Marsiglia e Real Campetto, già qualificate alle semifinali dopo aver chiuso ai primi due posti il girone top-class. Il Marassi, lanciato verso la sua seconda finale di A consecutiva, la spunta contro il Gruppo Via Moga per 3-2, identico punteggio con il quale la Real Bonarda si aggiudica il confronto con il Resto Del Mondo.

GENOVA | 25 apr 2012 In due immagini, il trionfo

dell’Aurora Campetto:la festa in campo, dopo

la doppietta di Di Molfetta,e la gioia con la coppa

Tutto il meglio del calcio Aicsan

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Sborniad’Alcool

Wilhelm e sociFAnno piAngere il pegli

testi di Michele Cammarere foto di Simone Arveda

Con tutte le formazioni che hanno partecipato a questa edizione numero 20 di Coppa Liguria azzardare un pronostico sarebbe stato quasi impossibile. Non una battuta d’arresto, non un errore per arrivare

fino all’ultimo atto, quando una vittoria può dare senso ad una stagione intera.

Protagoniste assoluteNulla a che vedere però con le finaliste 2012. I rispettivi campionati le vedono ancora protagoniste: l’Alcool Team comanda il suo girone di Divisione A, il Pegli Team sospinto dal superbomber Denaro (primo cannoniere anche in coppa) nutre buone chance nello Zonale. Il Pegli Team, escluso dal Trofeo Campioni per differenza reti, approda in Coppa a partire dagli ottavi. I giallorossi sono bravi a calarsi nella nuova realtà, mentre l’Alcool

Team non sbaglia mai un colpo, finale compresa. La coppia arbitrale Monteiro-Nasone è testimone di una gara tenuta in mano fin dall’inizio per i ragazzi dell’Alcool Team che focalizzano subito l’obiettivo finale, con capitan Wilhelm ad indicare la via con la rete dell’1-0 firmata dopo 10’. Il primo tempo se ne va senza ansie per i gialloblu, che raddoppiano nel finale con Cretella. Nella ripresa il motivo non cambia: prima Luca, poi Matteo, i due Ghirlanda, chiudono la gara con una rete a testa, al 2’ ed al 18’. Il Pegli Team reagirà solo nel finale, troppo tardi per bissare il successo 2011 nel Trofeo Interzone.

Una mentalità vincenteA festeggiare solo Wilhelm e compagni, uniti fino alla vittoria: «Voglio dedicare questo successo a noi stessi, al nostro gruppo. Siamo venuti qui a vincere e ci siamo riusciti», spiega deciso il capitano. Vincere aiuta a vincere, questa coppa è un’altra tappa della splendida storia dell’Alcool Team, che di sicuro con questa mentalità si toglierà tante altre soddisfazioni.

GENOVA | 25 apr 2012 I fratelli Ghirlanda, Wilhelm

e Cretella: quattro firmeper i quattro gol dell’Alcool.A sinistra, Denaro provaa scuotere il Pegli Team

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coppa liGuRia > lA storiA dellA stAgione

Un torneo da vivere col cuore in gola

Celebra l’edizione numero 20 la Coppa Liguria, la manifestazione più longeva delle 4

coppe di casa Aics (Coppa Liguria, Coppa Genova, Trofeo Interzone e Trofeo Campioni). 48 formazioni al via, le più veloci ad iscriversi ai campionati ed altre selezionate per meriti sportivi della stagione passata. Solo turni ad eliminazione diretta per un torneo da vivere col cuore in gola, dove sbagliare vuol dire andare a casa. Il tabellone

si arricchisce dagli ottavi di finale delle quattro formazioni eliminate dal Trofeo Campioni, proprio come succede nella realtà di Champions ed Europa League.

Sorprese e confermeDopo i primi turni, che regalano sempre grandi sorprese, si arriva fino agli ottavi, con l’ingresso delle bocciate dal Trofeo Campioni, che regalano alla coppa la sua fisionomia definitiva. Pegli Team, Amico Sciung, Werder

Zena e Sampierdarena Nclm incrociano Amici di Mala, Atlètic Orba, Hearts 1893 e Quarto Don Bosco. Tre su quattro sopravvivono, solo il Werder cade, e i quarti vedono qualificarsi anche Reds Genova, Maracazena, Alcool Team e Senza Parole.

Divisione contro ZonaleIl Pegli Team si trova a suo agio nella competizione, e riuscirà ad approdare in semifinale a spese dei Reds, così come Maracazena (4-2

all’Amico Sciung), Alcool Team (di misura sugli Hearts) e Sampierdarena Nclm. Pegli Team ed Alcool Team saranno le finaliste dopo due semifinali vinte nettamente. Zonale contro Divisione A, queste le categorie rappresentate in finale. A vincere saranno i ragazzi dell’Alcool Team, con un 4-2 autoritario. Una festa davvero meritata per una competizione che, ormai da 20 anni, più che una coppa è diventata un’istituzione.

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Classe e mentalitàvincente: gli

ingredienti del successo gialloblu

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La vittoriache nont’aspetti

pegli, delusione in FinAle:il titolo vA Al coque doriA

testi di Michele Cammarere foto di Paolo Rattini

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GENOVA | 24 giu 2012 Il triplice fischio consegna

al Coque Doria il primo titolonello Zonale Aics: è festa

La cavalcata biancazzurra non conosce ostacoli e

travolge ancheDenaro & Co.

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pegli team

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RETI 14’ pt Giordano 20’ pt Andreallo (autogol) 12’ st e 24’ st Astorino

ARBITRI Speziari/Paparella

PEGLI TEAM 1 Gallina 9 Giordano 10 Denaro 22 Di

Martino 17 Campioni 15 Andreallo 5 Piccazzo 8 Grasso

4 Freschi 7 Ghiglione 6 Freschi 3 Monteggi ALLENATORE Ancona

COQUE DORIA 1 Colonnetta10 Carosio 7 Di Maria 14 Criniti 27 Bruzzone 17 Bolognese 13 Lupi 5 Ragusa 18 Merlo 3 Porcella 99 Garbarino 8 Astorino ALLENATORE Baracchi

La prima vera occasione capita sui piedidi Giordano: male il controllo, il pericolo sfuma

Bolognese ha sui piedi la palla giusta,bomba che batte Gallina ma non il palo

Campioni manda a lato con uno splendidotiro al volo dal vertice sinistro dell’area di rigore

Risposta del Pegli, ma la conclusione di Denaropareggia soltanto il conto dei pali

Il Pegli cerca il pareggio, ma colpisceancora il montante: questa volta con Freschi

Immediata reazione Coque con Criniti,che sciupa una ghiotta occasione mandando a lato

Capovolgimento di fronte e il Pegli passa: discesa di Denaro, servizio a Giordano che da due passi non sbaglia

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Cross di Bruzzone, Carosio tocca e la deviazione di Andreallo vale l’1-1

Il Mameli dilaga, a mettere il suo sigillo sulla finaleanche Luca Vajani, autore della quinta marcatura

Contropiede micidiale del Coque: Di Maria serveAstorino che è bravo a superare Gallina per il 3-1

L’ingresso di Astorino cambia la gara: saltatidue uomini e diagonale preciso per il 2-1 Coque

Arriva il fischio finale, il Coque Doriaè campione al primo tentativo

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Fa effetto, dopo due anni di dominio assoluto, raccontare di un ultimo atto del campionato Zonale senza l’Amico Sciung. I campioni delle ultime due edizioni abbandonano la corsa alla terza finale consecutiva per mano dell’Erbavoglio,

che così consuma la sua vendetta sportiva per la sconfitta del Ferraris nella scorsa finale.

Due squadre, due camminiLa storia di questa lunghissima e splendida stagione però è un’altra, e parla del percorso di due squadre completamente diverse, che arrivano all’ultimo atto del campionato dopo un cammino incredibile. Arrivare alla fine di una lotta - sportiva, s’intende - che ha coinvolto ben 120 squadre è già un traguardo. Ben 27 turni disputati per arrivare fino alla verdissima erba vera del Ferraris, solo 50 minuti per dimostrare di essere i più forti. Con questo cammino alle spalle ed un solo gradino da salire è facile che l’emozione prenda campo, soprattutto quando calcare il prato dello

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GENOVA | 24 giu 2012 Il primo titolo nello Zonale del Coque Doria,

conquistato al primo anno nei tornei Aics,vale una festa senza freni: a sinistra, il grupponebiancazzurro esulta davanti ai tifosi del Ferraris;sotto, è il momento di alzare al cielo la coppainseguita per tutta una (trionfale) stagione

stadio per eccellenza della nostra città è il sogno custodito in un cassetto fin da quando si era bambini. «Non ci credeva nessuno, la squadra è stata creata così, un po’ per gioco, figurarsi se pensavamo di poter alzare la coppa proprio qui al Ferraris - racconta Stefano Porcella, n. 3 del Coque Doria, pochi istanti dopo aver alzato il trofeo -. Questa vittoria vuol dire tantissimo, è il coronamento di un sogno. In pochi mesi abbiamo creato un gruppo compatto, non solo sul rettangolo di gioco ma anche fuori, un bel gruppo di amici, e questa è la cosa più importante, per questo la vittoria ha un sapore particolare: e ora ce la gusteremo tutta».

Colore e passioneIn fondo anche se questo, come molti altri, è un campionato amatoriale, la vittoria ha lo stesso sapore di una competizione vera, con la differenza che qui in campo c’è tanta, davvero tanta passione. Lo dimostra la torcida di chiaro stampo argentino dei tifosi del Coque, che anima tutto lo svolgimento della finale, non fermandosi nell’inneggiare alla loro squadra nemmeno dopo aver subito lo svantaggio iniziale, addirittura nemmeno durante l’intervallo. Una festa che riporta ad altre atmosfere, ad occhi chiusi sembra infatti di assistere ad un

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5167IN VETTA

Sono i punti conquistati in campionato dalla Polisportiva Cap & S, quota più alta di punti che una formazione sia riuscita a conquistare nella regular season 2011/12 del campionato Zonale (e parliamo di qualcosa come 120 squadre...). Il cammino della squadra si ferma però agli ottavi di finale dei play-off, per mano della futura finalista Pegli Team. Dèbacle totale in quella partita, un 5-0 secco che però non macchia assolutamente un grandioso cammino per quanto riguarda la Polisportiva

IL VALORE DI DENARO È l’incredibile numero delle

reti realizzate dal cannoniere principe del campionato

Zonale, Fabrizio Denaro del Pegli Team. La cifra è la più alta

realizzata in tutti i campionati Aics 2011/12, anche se

i trofei vinti in stagione avrebbero potuto essere

molti di più: perse entrambe le finali disputate con il Pegli (pur offrendo sempre grandi

prestazioni individuali), Denaro si consola con il titolo di

Divisione A con il Natanstyle, segnando - ovviamente - anche

in finale

una stagionein cifre

le ciFre che contAnodello zonAle

Zonale > lA storiA dellA stAgione

E alla fine ne resteranno soltanto due

Difficilissimo raccontare delle gesta di un esercito di formazioni al via del campionato infrasettimanale Aics. Ben 120 squadre si sono date battaglia da

ottobre a giugno, tutte con il sogno di centrare la finale del Ferraris. Solo due ci sono riuscite; 118, con diverse fortune, ci hanno comunque provato.

Un’avventura lunga e complicataLa Cantera Team, Coque Doria Avvio, Cska Trofia, Quattro Luglio, Cavalli Sciolti, Marsiglia 1997, Maracazena B, Boys Town, Amico Sciung, Hertha Genova, Polisportiva Cap & S e Cantera Fc hanno tutte un doveroso spazio nella storia di questa stagione. Tutte loro sono state in grado di portare a termine la parte più difficile della stagione, cioè conquistare la vetta in ogni rispettivo girone. I play-off sono una storia a parte, una giungla di partite dove non sempre conta la forza, dove ci vuole anche un

Il Peglidi Denarosi ferma

sul più bello

po’ di fortuna. La storia di questa stagione si ricorderà di certo del cammino del Go Go Team, conclusosi ai quarti, così come quello del Velier, altra grande protagonista. L’Erbavoglio ha tentato con tutte le forze di tornare a Marassi dopo la sconfitta dello scorso anno, ma è riuscita a fermarsi solo un passo prima, togliendosi però la soddisfazione di porre fine al regno dell’Amico Sciung bicampione. Si ferma solamente ad un passo dalla finale anche l’Hertha Genova, piegato dal Pegli Team dopo un percorso che pareva irresistibile.

Sognare si puòMille storie in mezzo, tante squadre che hanno dato tutto per arrivare più lontano possibile. La storia di chi non è qui è nella testa di ogni protagonista, che ci potrà riprovare con la stessa passione nella prossima stagione. Perché il calcio è questo, nel calcio i sogni non muoiono mai.

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superclàsico Boca-River, con le dovute proporzioni del caso.

Quelle gambe che tremanoDove c’è una festa ed un trionfo sportivo c’è inevitabilmente il lato oscuro, che poi è quello della formazione uscita sconfitta dal confronto, il Pegli Team. Stagione eccezionale dal retrogusto amaro, la sua. Finale di Coppa Liguria persa per 4-2, finale del campionato Zonale persa per 3-1. Lo sguardo di capitan Giordano è amaro, sicuramente la coppa accanto a lui non era quella sognata alla vigilia: «Speravamo di alzare quell’altra ovviamente. Dispiace moltissimo, anche se è un campionato amatoriale tutti quanti siamo venuti qui per vincere, perché tutti noi ci tenevamo tantissimo - continua l’autore del gol che ha illuso il Pegli Team -. C’è tanto orgoglio perché proprio non ci aspettavamo di poter arrivare fino a qui, ma è un peccato essere inciampati proprio ad un passo dalla coppa. Quest’anno va così, ad aprile abbiamo perso la Coppa Liguria in finale, ora lo Zonale. Non riusciamo a capire cosa non vada quando si arriva in fondo,

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PRIME ALLA PRIMA Le matricole che hanno

saputo chiudere al primo posto il rispettivo girone di qualificazione: La Cantera,

Coque Doria, Spartans United (in coabitazione con il Quattro

Luglio), Cavalli Sciolti, Boys Town e Cantera Fc. Un dato sorprendente: l’esperienza

conta, ma con un buono spirito di adattamento e tanta

voglia di far bene è possibile fare grandi cose anche in un

campionato complesso come questo. Il caso del Coque

campione alla prima iscrizione è emblematico

ULTIMI CON ONORE Il numero che accomuna

il cammino di Angels ed Inglorious Basterds, le uniche formazioni tra le 120 partecipanti allo Zonale a non essere riuscite a conquistare nemmeno un punto. Entrambe, però, nonostante la classifica, hanno concluso la stagione presentandosi sempre al campo e onorando il loro sfortunato cammino, con la voglia di cercare quel benedetto - o maledetto - primo punto in campionato che purtroppo non sono mai riuscite a conquistare

CHE BEFFA Un solo punto separa gli Zena

Boys dai play-off: un punto negato dalla correttezza di un tesserato. Nella partita con gli Angel Bike, infatti, sotto per 1-0, l’arbitro assegna un rigore agli Zena Boys: il calciatore atterrato, però, andava dall’arbitro per farlo tornare indietro sulla sua decisione. La gara è terminata 1-0, gli Zena Boys non hanno raggiunto i play-off per un punto. Già, quel punto. Lasciamo a voi le considerazioni finali ma intanto facciamo un applauso a Luca Gemignani

GENOVA | 24 giu 2012 Due immagini della finale

di Marassi tra Pegli Teame Coque Doria: a sinistra, Giordano trova il modo di battere Colonnetta, anche se non basterà; a destra, Astorino - che coi suoi due gol ha deciso la gara - si tuffatra le braccia dei compagni

probabilmente l’emozione, probabilmente ci tremano un po’ le gambe. Ma ci riproveremo, questo è sicuro». Non sono bastati al Pegli Team i 67 gol in campionato di Denaro (si, sono 67, non è un errore di stampa), in finale ha contato il collettivo e la capacità di resistere ad un caldo quasi insopportabile.

Voi stanchi, io noIl ruolo di match-winner della finale lo conquista Francesco Astorino, decisivo con il suo ingresso in campo ed i due gol che nel secondo tempo stendono il Pegli Team e indirizzano la coppa verso la bacheca biancazzurra. Decisiva la sua freschezza, che contrapposta alla fatica fatta nel primo tempo dai 14 in campo è risultata un’arma letale. Gran merito dunque a mister Baracchi, uno degli artefici del miracolo-Coque, campione in mezzo a 120 formazioni e al primo tentativo nello Zonale. Di questo avviso anche Porcella, che ai due Baracchi della dirigenza dedica il successo finale. «La vittoria è in gran parte merito dei fratelli Baracchi, sono stati loro a crederci più di tutti fin dall’inizio, da quando hanno avuto l’idea della squadra fino a questa giornata speciale. Erano in borghese, d’accordo, ma di sicuro sono persone che per la nostra squadra hanno contato molto più di tutti noi in calzoncini. Noi abbiamo iniziato a credere di poter arrivare fino a qui dopo la vittoria del nostro girone, ma loro ci credevano da molto prima» conclude Porcella, prima di buttarsi nella mischia di maglie biancoazzurre sudate, saltellanti, che si muovono all’unisono cantando e passandosi il trofeo.

Il gruppo prima di tuttoIl campionato Zonale 2012 si è concluso con una bella favola, allora, la favola di un gruppo di persone che grazie al calcio, grazie ad un torneo ed alla passione di qualcuno sono diventati prima una squadra e poi un gruppo di amici. La vittoria per loro è solo un dettaglio, l’essere diventati un gruppo con la voglia di stare insieme con o senza pallone tra i piedi è già una splendida conquista, che anche dopo lo spegnimento dei cori, gli echi, ed i riflettori, dopo che i coriandoli della festa si sono posati a terra, rimane sempre il trofeo più bello per chi si getta in un avventura così.

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GENOVA | 24 giu 2012 Claudio Ruatti, capitano

dell’Olimpic, festeggia i 5 goldi Giuseppe Alongi

C’èl’Olimpicin vettaAlongi negA il Bis

All’Athletico sextumtesti di Michele Cammarere foto di Paolo Rattini

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Lo spettacoloabita qui: la punta

rossoneroverdesi regala

un pokerissimo

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Fa effetto, dopo due anni di dominio assoluto, raccontare di un ultimo atto del campionato Zonale senza l’Amico Sciung. I campioni delle ultime due edizioni abbandonano la corsa alla terza finale consecutiva per mano dell’Erbavoglio,

che così consuma la sua vendetta sportiva per la sconfitta del Ferraris nella scorsa finale.

Due squadre, due camminiLa storia di questa lunghissima e splendida stagione però è un’altra, e parla del percorso di due squadre completamente diverse, che arrivano all’ultimo atto del campionato dopo un cammino incredibile. Arrivare alla fine di una lotta - sportiva, s’intende - che ha coinvolto ben 120 squadre è già un traguardo. Ben 27 turni disputati per arrivare fino alla verdissima erba vera del Ferraris, solo 50 minuti per dimostrare di essere i più forti. Con questo cammino alle spalle ed un solo gradino da salire è facile che l’emozione prenda campo, soprattutto quando calcare il prato dello stadio per eccellenza della nostra città è il sogno custodito in un cassetto fin da quando si era bambini. «Non ci credeva nessuno, la squadra è stata creata così, un po’ per gioco, figurarsi se pensavamo di poter alzare la coppa proprio qui al Ferraris - racconta Stefano Porcella, n. 3 del Coque Doria, pochi istanti dopo aver alzato il trofeo -. Questa vittoria vuol dire tantissimo, è il coronamento di un sogno. In pochi mesi abbiamo creato un gruppo compatto, non solo sul rettangolo di gioco ma anche fuori, un bel gruppo di amici, e questa è la cosa più importante, per questo la vittoria ha un sapore particolare: e ora ce la gusteremo tutta».

Colore e passioneIn fondo anche se questo, come molti altri, è un campionato amatoriale, la vittoria ha lo stesso sapore di una competizione vera, con la differenza che qui in campo c’è tanta, davvero tanta passione. Lo dimostra la torcida di chiaro stampo argentino dei tifosi del Coque, che anima tutto lo svolgimento della finale, non fermandosi nell’inneggiare alla loro squadra nemmeno dopo aver subito lo svantaggio iniziale, addirittura nemmeno durante l’intervallo. Una festa che riporta ad altre atmosfere, ad occhi chiusi sembra infatti di assistere ad un superclàsico Boca-River, con le dovute proporzioni del caso.

Quelle gambe che tremanoDove c’è una festa ed un trionfo sportivo c’è inevitabilmente il lato oscuro, che poi è quello della formazione uscita sconfitta dal confronto, il Pegli Team. Stagione eccezionale dal retrogusto amaro, la sua. Finale di Coppa Liguria persa per 4-2, finale del campionato Zonale persa per 3-1. Lo sguardo di capitan Giordano è amaro, sicuramente la coppa accanto a lui non era quella sognata alla vigilia: «Speravamo di alzare quell’altra ovviamente. Dispiace moltissimo, anche

GENOVA | 24 giu 2012 Fabrizio Orlando, decisivo

nella vittoria 2011del Sextum, esulta dopoil suo gol; stessa scena,

ripetuta ben cinque volte,per Giuseppe Alongi (pagina

a fianco), mattatoredella finale e trascinatoredell’Olimpic Prà Palmaro

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RETI 6’ pt e 14’ pt Alongi 20’ pt Suetta 2’ st R. Cappanera 8’ st Alongi 10’ st Orlando 12’ st e 15’ st Alongi 27’ st P. Cappanera

(rigore)

ARBITRI Sandon/Farnetani

OLIMPIC PRÀ PALMARO 3 1 Corino sn Alongi 10 Gambino

15 Mantero 5 Ruatti 9 Spagnuolo 16 Maggi 4 Netti

3 Calcagno 2 Federici 8 Salomone 7 Ciccolone

ATHLETICO SEXTUM 1 Morando 2 Amico 11 R. Cappanera 4 P. Cappanera 7 Beri 8 Cartosio 20 Santoro 3 Franzese 14 Suetta 10 Fortuna 9 Orlando 5 Moggia ALLENATORE Michelizzi

Al fischio finale dei direttori di gara l’OlimpicPrà Palmaro 3 è campione 2012 Over 3528

Svarione difensivo del Setxtum, Spagnuolo ruba pallae serve Alongi, che in spaccata batte Morando: 1-0

L’Olimpic di rimessa: traversone per Alongi tutto soloin area, semi-rovesciata da cineteca e palla nel sacco

Suetta riapre la gara, il gol dell’1-2 arrivacon una splendida girata

È un altro Sextum nella ripresa, da un’azionemanovrata nasce il 2-2: Roberto Cappanera non sbaglia

Ciccolone giù al limite, Alongi si incarica della punizionee scaglia in rete: vantaggio Olimpic, 3-2

Orlando rimedia ai precedenti errori e, dopo un batti e ribatti in area Olimpic, insacca di testa il nuovo pareggio

Ancora una punizione per l’Olimpic, ancorauna magistrale esecuzione di Alongi: sassata e 4-3

Un contropiede orchestrato da Ciccolone libera Alongial limite dell’area: pokerissimo e 5-3 Olimpic

Rigore per l’Athletico: batte e trasformaPaolo Cappanera, che porta la gara sul 4-5

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Cartosio, del Sextum, è costretto a lasciareil terreno di gioco per infortunio: entra Beri8

Olimpic in 10 per il finale di gara: seconda ammonizioneper capitan Ruatti e cartellino rosso19

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se è un campionato amatoriale tutti quanti siamo venuti qui per vincere, perché tutti noi ci tenevamo tantissimo - continua l’autore del gol che ha illuso il Pegli Team -. C’è tanto orgoglio perché proprio non ci aspettavamo di poter arrivare fino a qui, ma è un peccato essere inciampati proprio ad un passo dalla coppa. Quest’anno va così, ad aprile abbiamo perso la Coppa Liguria in finale, ora lo Zonale. Non riusciamo a capire cosa non vada quando si arriva in fondo, probabilmente patiamo l’emozione, probabilmente ci tremano un po’ troppo le gambe. Ma ci riproveremo, questo è sicuro». Non sono bastati al Pegli Team i 67 gol in campionato di Denaro (si, sono 67, non è un errore di stampa: nessuno come lui in tutta la stagione),

in finale ha contato il collettivo e la capacità di resistere ad un caldo quasi insopportabile.

Voi stanchi, io noIl ruolo di match-winner della finale lo conquista Francesco Astorino, decisivo con il suo ingresso in campo e - soprattutto - con i due gol che nel secondo tempo stendono il Pegli Team e indirizzano la coppa verso la bacheca biancazzurra. Decisiva la sua freschezza, che contrapposta alla fatica fatta nel primo tempo dai 14 in campo nel caldo pomeriggio di Marassi è risultata un’arma letale. Gran merito dunque per la mossa che decide la sfida va a mister Baracchi, uno degli artefici del miracolo-Coque, campione in mezzo a

52L’UOMO DELLA FINALE

Il numero della finale, il numero di reti con le quali l’Olimpic Prà Palmaro 3 si aggiudica la vittoria del campionato, che incredibilmente coincide con le reti segnate nella stessa gara da Giuseppe Alongi, mai come questa volta match-winner per i suoi. Punizioni-bomba, gesti acrobatici, tiri di giustezza e precisione, il bomber si presenta con una maglia senza numero: quelli li aggiunge lui nel corso di una gara che - non c’è dubbio - resterà per lui indimenticabile

UN NUMERO, UN DESTINO Per il secondo anno

consecutivo Fabrizio Orlando segna nella finalissima Over 35

del Luigi Ferraris. Nel 2011 il suo era stato l’unico gol di

una gara che ha decretato campione il suo Athletico

Sextum contro il Tecnosystem, quest’anno ha segnato il terzo

gol della gara, riportando i suoi al provvisorio pareggio,

prima della dèbacle finale. Non sempre si può vincere, ma

Orlando è sempre l’uomo delle finali: 2 quelle giocate, 2 gol,

come il suo numero di maglia, appunto, il 2

una stagionein cifre

le ciFre che contAnodell’over 35

120 formazioni e al primo tentativo nello Zonale. Di questo avviso anche Porcella, che ai due Baracchi della dirigenza dedica il successo finale. «La vittoria è in gran parte merito dei fratelli Baracchi, sono stati loro a crederci più di tutti fin dall’inizio, da quando hanno avuto l’idea della squadra fino a questa giornata speciale. Erano in borghese, d’accordo, ma di sicuro sono persone che per la nostra squadra hanno contato molto più di tutti noi in calzoncini. Noi abbiamo iniziato a credere di poter arrivare fino a qui dopo la vittoria del nostro girone, ma loro ci credevano da molto prima» conclude Porcella, prima di buttarsi nella mischia di maglie biancoazzurre sudate, saltellanti, che si muovono all’unisono cantando e passandosi di

GENOVA | 24 giu 2012 L’Olimpic Prà Palmaro

in festa durantela premiazione del Ferraris

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Sextum si staccano presto dal resto del plotone, che si giocherà solo le posizioni dalla quinta all’ottava. Buonissima stagione per quanto riguarda le sorprese Black Out e Cibona, che battagliano per le posizioni play-off, così come il Real Sestri. La lotta vera però riguarda le prime 4 della classe, che si scambiamo le prime posizioni di continuo fino all’ultima giornata, che decreta l’Olimpic 2 vincitore del girone a pari punti con l’Olimpic 3, staccando di due lunghezze Athletico Sextum e Castelletto, altra grande protagonista della stagione. Le prime 4 si ritrovano tutte nelle semifinali, mai così giuste. A passare saranno Sextum e Olimpic 3: sfuma dunque il sogno di una finale tutta targata Olimpic, torna in finale l’Athletico che però questa volta non riuscirà a centrare il trofeo: la festa è tutta dell’Olimpic 3 di Beppe Alongi.

1 6036

DOPPIO BOMBER Sono le reti segnate

rispettivamente da Matteo Gambuto del Castelletto e

Marco Martino dell’Olimpic Prà Palmaro 2, che vincono

ex-aequo la classifica dei marcatori. Una consolazione

per due formazioni che si sono fermate, nonostante le

innumerevoli prodezze dei loro bomber e una stagione di alto

profilo, ad un passo dalla finale. In ogni caso, Il mercato estivo

per Castelletto ed Olimpic 2 sarà rivolto ad altre zone del campo, perché l’attacco è a

posto così

CHE SOCIETÀ Due sono le formazioni

iscritte al campionato Over 35 dall’Olimpic Prà Palmaro: mettendo da parte l’ovvia celebrazione per i campioni dell’Olimpic 3, ci piace indicare come sorpresa il primo posto nella regular season dell’Olimpic 2, matricola - per modo di dire - che al primo colpo mette tutti in fila. Un applauso, doveroso, va anche al Black Out, che dopo il 99° posto nello Zonale si butta nell’Over 35 che chiude al 5° posto, sfiorando la semifinale, sfumata soo ai rigori

SOLIDITÀ L’incredibile differenza reti

con cui l’Athletico Sextum campione in carica chiude dopo le venti giornate della stagione regolare: 97 i gol fatti, terzo attacco del torneo, e appena 37 quelli subiti, ben 20 in meno della seconda miglior difesa, quella del Castelletto Solferino. Numeri indice di una solidità e di una compattezza che non possono che portare lontano: così è anche quest’anno, con la seconda presenza consecutiva al Ferraris, ma questa volta senza portare a casa la coppa più bella

oveR 35 > lA storiA dellA stAgione

Un torneo tecnicoed equilibratissimo

Terza edizione per un Over 35 dai sempre maggiori consensi: 11 formazioni e tante

novità. Su tutte l’addio del Tecnosystem finalista nelle due precedenti edizioni e l’arrivo delle due formazioni dell’Olimpic Prà Palmaro.

AppagamentoI campioni in carica dell’Athletico Sextum arrancano ad inizio stagione, forse appagati dalla vittoria 2011, ma il tasso tecnico di questa edizione è senza dubbio il migliore mai visto. Ci vuole un girone intero per individuare le formazioni che si disputeranno i primi posti, ma nessuno può immaginare che la lotta sarà così accesa, con le prime posizioni in bilico fino all’ultimo minuto.

Che bagarreCastelletto Solferino, Olimpic 2, Olimpic 3 e Athletico

Grande annataanche per

il CastellettoSolferino

La rimontadel Sextumsi ferma

al Ferraris

mano in mano il trofeo.

Il gruppo prima di tuttoIl campionato Zonale 2012 si è concluso con una bella favola, allora, la favola di un gruppo di persone che grazie al calcio, grazie ad un torneo ed alla passione di qualcuno, capace di coinvolgere gli altri, sono diventati prima una squadra e poi un gruppo di amici. La vittoria per loro è solo un dettaglio, l’essere diventati un gruppo con la voglia di stare insieme con o senza pallone tra i piedi è già una splendida conquista, che anche dopo lo spegnimento dei cori, gli echi, ed i riflettori, dopo che i coriandoli della festa si sono posati a terra, rimane sempre il trofeo più bello per chi si getta in un avventura così.

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Scene già viste e riviste, quelle di maglie blaugrana festanti con un trofeo in mano. La differenza sta nel fatto che a festeggiare non è il Barcellona di Pep Guardiola, ma quella squadra di ammiratori della classe di Messi, Xavi, Iniesta e compagni che

è la Cantera Fc, una della più attrezzate matricole viste sui campi in questa stagione.

L’Erbavoglio non cresceUna vittoria difficile e sudata, arrivata contro una certezza come l’Erbavoglio,

ancora fermo ad un solo passo dalla gloria dopo la finale-Zonale persa lo scorso giugno. Una maledizione per i ragazzi di Mario Palermo, ancora a secco di titoli nonostante la dimensione ormai raggiunta di grande squadra: «Sentiamo forse troppo il momento della finale, la tensione. La squadra anche quest’anno è arrivata fino a qui di slancio, con autorità, e anche questa gara, nonostante non fossimo al massimo, eravamo riusciti a rimetterla in piedi, fino allo sfortunato episodio finale», ci racconta un amaro Palermo.

Il gruppo e il bomberLa Cantera è parsa più brillante fin da subito, con l’uno-due di Carrubba ed Ariotti, che in 13’ portavano la squadra sul 2-0, ma l’Erbavoglio con Baiamonte

era riuscita a restare in corsa giocando nella ripresa il suo miglior calcio. Sempre Baiamonte riportava il punteggio in parità a soli 6’ dal termine riaprendo la gara in maniera definitiva. Ancora il bomber blaugrana però, Carrubba, approfittava di uno svarione della retroguardia biancoblu, segnando il punto decisivo ad un minuto appena dal termine, consegnando di fatto il trofeo ai suoi. Anche capitan Esposito celebra il suo compagno, decisivo come in tante altre occasioni: «Carrubba è stato il nostro uomo in più, ci ha portato fino qui con le sue reti, anche se questo è un gruppo straordinario in tutti i suoi elementi e per vincere c’è sempre bisogno di tutti. Abbiamo conquistato la prima coppa, in campionato ci facciamo valere: e per essere al primo anno è già tantissimo».

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GENOVA | 25 apr 2012 Maglie e sciarpe del Barça

per festeggiare a doverela prima coppa della Cantera

tRofeo inteRZone > lA storiA dellA stAgione

Coppa Liguria e dominatore del Trofeo Interzone dello scorso anno con uno spettacolare trionfo sull’Olimpic nella finale di San Desiderio, sono invece 32 le formazioni partecipanti in questa quarta edizione: la formula prevede che si sfidino in gare secche, ad eliminazione diretta, a partire già dal primo turno.

Solo tre edizioni formano la giovane storia del Trofeo Interzone, ultima competizione nata in

casa Aics, già diventato un obiettivo irrinunciabile per le squadre che decidono di partecipare ai campionati Zonale ed Over 35. Assente ai nastri di partenza il Pegli Team, impegnato nella finalissima di

Coppa giovane e divertenteI primi turniNei sedicesimi di finale, primo turno, spiccano sulle altre le vittorie dell’Erbavoglio (già diventata una delle protagoniste delle stagioni Aics) e del Marsiglia, forse la regina in assoluto del calcio di casa nostra. Goleade anche per Navajo, Mp 67, Dinamo Brasca, Atletico Montoggio e Cantera Fc, mentre approdano agli ottavi anche Roots, Maracazena, Savignone, Angel Bike, Real Campetto, Bavari, Hajduk 07. Uniche superstiti dell’Over 35 sono il Castelletto Solferino e l’Olimpic Prà Palmaro 2. Negli ottavi impressionano poi Maracazena, lo stesso Castelletto e naturalmente l’Erbavoglio, che approdano di slancio nei quarti. Battaglia nelle altre gare con il Navajo, Mp 67, Marsiglia, Cantera FC e Bavari tra le migliori 8.

Il salto in ChampionsDalle quattro gare conquistano il biglietto per le semifinali Erbavoglio, Mp 67, Cantera Fc e Maracazena. Le due gare sono di altissimo livello: l’Erbavoglio ribalta lo svantaggio subìto nel primo tempo contro l’Mp con una ripresa sontuosa, staccando il primo pass per la finale. Dall’altra parte non smette di stupire la matricola Cantera Fc, protagonista di una gara e soprattutto di una ripresa maiuscola, nella quale ribalta con una rimonta esaltante il 2-0 con cui il Maracazena controllava la gara. Finisce 4-2, grazie a bomber Carrubba, autore di una tripletta decisiva. La finale vede di fronte l’esperta Erbavoglio contro la sorpresa Cantera che vincerà poi inaspettatamente il trofeo, e con esso la possibilità di poter affrontare tutte le migliori del Trofeo Campioni della prossima stagione.

I blaugrana negano la gioia a Palermo e soci: decisivo uno straordinario

Carrubba

Page 56: Annuario 2011-12

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Finalmente Mpgli orAnge A sorpresA sul mArsigliA

testo di Michele Cammarere

Edizione numero 29 per il più classico dei tornei estivi genovesi. Il Torneo Primavera torna ad incendiare l’estate Aics con le sue certezze e le sue nuove scoperte. Come da tradizione, infatti, la manifestazione conta tra le partecipanti

squadre rodate dal ricchissimo palmarès e scintillanti novità. Non mancano le finaliste dello scorso anno, Pegli Team e Lokomotive Pegli, protagoniste di un derby che ha regalato alla Lokomotive il terzo successo (record) nel Primavera 2011.

La lunga marcia verso la finaleCome al solito agguerritissimo il plotone delle pretendenti al trono d’estate, soprattutto per quello che riguarda i nuovi ingressi di Imgeco United, Genova 07, Dortmund 1983, Olympique Oregina, Alta Valtrebbia, Quelli Belli Team, Quezzister City, Caste Fc e Rattenburg, debuttanti assolute. Impressionano fin dalle prime gare Sporting Liguria, Alta Valtrebbia, Navajo, Mp 67 e Marsiglia, tutte uscite vincitrici a punteggio pieno dei rispettivi gironi. Lokomotive Pegli, Imgeco United, Real Sestri, Kiosko Dream Team, Caste Fc, Piccolo Paradiso, Peones, Pegli Team e le ripescate Magica e Gloriosa Mp United vanno a completare il quadro degli ottavi. Ben tre gare del primo turno da dentro o fuori si concludono ai calci di rigore, che promuovono Sporting Liguria, Diamante e Lokomotive; pioggia di gol per i successi di Navajo, Mp 67 e Marsiglia. Nessuna matricola sopravvive al primo turno ad eliminazione diretta, e questa è una grande novità per un torneo alla portata di tutti dove le new entry hanno sempre destato ottime impressioni. Nei quarti continua la marcia dello Sporting, l’Mp prenota le semifinali grazie al 4-2 sul Real Sestri mentre il Diamante si conquista la palma di sorpresa della manifestazione con il 4-3 a spese del Navajo. Tocca al Marsiglia giustiziare la Lokomotive Pegli campione in carica. Le ultime gare prima dell’ultimo atto sono agli antipodi: battaglia pura oltre i 50’ per Sporting ed Mp, e rigori che danno ragione al team di Marco Punzo. Dall’altra parte del tabellone non c’è storia: troppo forte la voglia di conquistare l’unico trofeo che manca in bacheca per il Marsiglia, vittorioso sul Diamante per 6-0.

Una sorpresa arancioneLa finale è una sorpresa per tutti, soprattutto per quanto riguarda la presenza dell’Mp 67, che mai prima si

era giocata un trofeo. Due squadre che arrivano da lontano: il Marsiglia di Ricci, pluridecorato, certezza della Divisione A, contro l’Mp 67 di Punzo, ottima squadra Zonale con tanta voglia di diventare grande. Sulla carta non ci sarebbe storia, ma le rose rispetto al campionato sono diverse in più di un nome, e il primo squillo dell’Mp dopo soli 3’ fa capire che la storia può essere invertita. Il Marsiglia ribatte colpo su colpo, ma l’Mp chiude in vantaggio per 3-1 il primo tempo. Il Marsiglia, nonostante tante assenze, è squadra dura a morire, e tiene aperti tutti i discorsi fino al recupero del secondo tempo, non riuscendo, tuttavia, ad acciuffare il quarto gol, quello necessario per prolungare la gara.

Il primo titoloL’Mp 67 conquista il primo titolo della sua quinquennale storia, mandando al settimo cielo mister Punzo: «Una vittoria che cercavo da 5 anni, una vittoria che sembrava non poter arrivare mai - continua il patron arancionero -, ed è stata dura, dura davvero. Loro sono fortissimi, ma questo lo sapevamo. Devo dire grazie ai miei ragazzi che hanno retto, soprattutto fisicamente, che era la parte che più mi preoccupava, e non mi hanno mai fatto sentire in pericolo durante la gara. Non ho

mai creduto di poter perdere questa finale, abbiamo fatto gioco, siamo sempre stati avanti nel punteggio, anche quando siamo andati prima sul 3-2 poi sul 4-3». Tanto, tanto orgoglio per un successo inseguito, sudato, cercato fortemente «La cosa che mi fa sentire più fiero è come ci siamo arrivati. Con un gran gruppo, compatto, con gli ideali in cui credo ben fissi nella mente di ognuno. Ho sempre voluto gente corretta nella mia squadra, persone come si deve prima ancora che giocatori», conclude Punzo, prima di essere portato in trionfo da un mucchio compatto di magliette orange.

L’orgoglio di esserci sempreEsce sconfitto il Marsiglia, ma a testa altissima. La squadra ha patito molte assenze come dice Ricci, in tribuna: «Davvero un peccato non poter contare sui ragazzi che ci avevano aiutato ad arrivare fino a qui. Sono certo che con loro in campo l’ago della bilancia si sarebbe spostato dalla nostra, comunque ci siamo, come sempre. Va bene così». La delusione c’è, soprattutto perchè il trofeo appena perso era l’unico mancante nell’enorme bacheca gialloverde. Siamo certi che il Marsiglia saprà rifarsi, questa volta però è il turno di Marco Punzo ed i suoi Mp 67, che festeggiano, finalmente, un successo atteso 5 anni.

I gialloverdi di Riccirimandano

l’appuntamento con l’unica coppa che

ancora manca