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Corsi di formazione al Centro Studi Francescani
8 2012-2013
Centro Studi Francescani per il Dialogo interreligioso
e le Culture
In copertina: Logo della festa dei popoli e mosaico della diversit
3Centro Studi Francescani per il Dialogo interreligioso
e le Culture
Guida ai Corsi di formazione
2012-2013
4Centro Studi Francescani per il dialogo interreligioso e le cultureChiesa S. Francesco dAssisiVia San Francesco dAssisi, 11781024 Maddaloni (Ce)Telefax 0823434779; Cell 3472968637E-mail: [email protected]
5Convivere: il nostro destino?In cammino verso una fraternit universale
Mi ha molto colpito il Messaggio (1-9-2011) che BenedettoXVI invi, pi di un anno fa, al cardinale arcivescovo diMonaco e Frisinga, Reinhard Marx, in occasione dellincontrointernazionale di preghiera per la pace Bound to live together : reli-gioni e culture in dialogo, organizzato dalla Comunit di S. Egidioa Monaco di Baviera dall11 al 13 settembre 2011.
Il titolo dellincontro per la pace Bound to live together /Convivere il nostro destino ci ricorda che noi esseri umanisiamo legati gli uni agli altri. Questo vivere insieme , in fondo, unasemplice predisposizione che deriva direttamente dalla nostra con-dizione umana. , dunque, nostro compito darle un contenutopositivo.
Afferma Benedetto XVI: Il vivere insieme pu trasfor-marsi in un vivere gli uni contro gli altri, pu diventare uninferno, se non impariamo ad accoglierci gli uni gli altri, seognuno non vuole essere altro che se stesso. Ma aprirsi aglialtri, offrirsi agli altri pu essere anche un dono. Cos tuttodipende dallintendere la predisposizione a vivere insiemecome impegno e come dono, dal trovare la vera via del con-vivere. Tale vivere insieme, che un tempo poteva rimanereconfinato a una regione, oggi non pu che essere vissuto alivello universale. Il soggetto del convivere oggi lumanittutta intera []. Quando ci riuniamo tra cristiani, ricordiamoche per la fede biblica Dio il creatore di tutti gli uomini, s,Dio desidera che noi formiamo ununica famiglia, in cui tuttisiamo fratelli e sorelle. Ricordiamo che Cristo ha annunciato
6la pace ai lontani e ai vicini (cf. Ef 2,16 ss). Dobbiamoapprenderlo continuamente. Il senso fondamentale di taliincontri che noi dobbiamo rivolgerci ai vicini e ai lontaninello stesso spirito di pace che Cristo ci ha mostrato.Dobbiamo imparare a vivere non gli uni accanto agli altri, magli uni con gli altri, ovvero dobbiamo imparare ad aprire ilcuore agli altri, a permettere che i nostri simili condividano lenostre gioie, speranze e preoccupazioni. Il cuore il luogo incui il Signore ci si fa vicino. Per questo, la religione, che incentrata sullincontro delluomo con il mistero divino, legata in modo essenziale alla questione della pace. Se la reli-gione fallisce lincontro con Dio, se abbassa Dio al nostrolivello invece di elevare noi verso di lui, se lo rende, in uncerto senso, una nostra propriet, allora in tal modo pu con-tribuire alla dissoluzione della pace. Se essa, invece, conduceal divino, al creatore e redentore di tutti gli uomini, alloradiventa una forza di pace. Sappiamo che anche nel cristiane-simo ci sono state distorsioni pratiche dellimmagine di Dio,che hanno portato alla distruzione della pace. A maggiorragione siamo tutti chiamati a lasciare che il Dio divino cipurifichi, per diventare uomini di pace.
Il Messaggio di Benedetto XVI molto forte e contienedelle indicazioni pratiche: non dobbiamo mai venire meno ainostri comuni sforzi per la pace []. Il campo in cui deveprosperare il frutto della pace deve sempre essere coltivato.Spesso non possiamo fare altro che preparare incessantemen-te e con tanti piccoli passi il terreno per la pace in noi e intor-no a noi, anche pensando alle grandi sfide con cui si confron-ta non il singolo, ma lintera umanit, come le migrazioni, laglobalizzazione, le crisi economiche e la tutela del creato.Infine, sappiamo per che la pace non pu semplicementeessere fatta, ma che sempre anche donata. La pace undono di Dio e al tempo stesso un progetto da realizzare, mai
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totalmente compiuto. Proprio per questo necessaria la testi-monianza comune di tutti coloro che cercano Dio con cuorepuro, per realizzare sempre pi lidea di una convivenza paci-fica tra tutti gli uomini.
Le parole di papa Benedetto sono per noi un grande sproneche ci permette di procedere con profonde motivazioni e conunagire autenticamente evangelico nella formazione al dialo-go interreligioso presso il nostro Centro Studi Francescani.Abbiamo bisogno di impiegare tutte le nostre risorse affinch lospirito di Assisi divenga sempre di pi, e per tutti i popoli, lagrande profezia della pace e della realizzazione di una fraternituniversale che accoglie veramente tutti. Dal primo incontro diAssisi, 25 anni fa, si sono svolte e si svolgono molte iniziativeper la riconciliazione e per la pace, che riempiono di speranza.Purtroppo, per, ci sono state anche molte occasioni perdute,molti passi indietro. Terribili atti di violenza e di terrorismohanno ripetutamente soffocato la speranza della convivenzapacifica della famiglia umana agli albori del terzo millennio, vec-chi conflitti covano sotto la cenere o scoppiano nuovamente ead essi si aggiungono nuovi scontri e nuovi problemi. Tutto cici mostra chiaramente che la pace un mandato permanente anoi affidato e contemporaneamente un dono da invocare.Pensiamo, in questo momento, ai tanti cristiani perseguitati inNigeria, alle vicende politiche e sociali poco rassicurantidellEgitto e della Siria, ove la libert religiosa sempre pimessa in pericolo insieme alla vita di migliaia e migliaia di cre-denti soprattutto cristiani.
Per il prossimo anno, al Centro Studi Francescani, prove-remo a riflettere sul grande e difficile tema della libert reli-giosa e a rileggere il significato del Convivere come nostro destinoattraverso la via dellarte e della bellezza come luoghi propridellabitare della fede e dei credenti. Dal legame profondo tratutti gli esseri umani ci sentiamo di appartenere tutti quanti a
una sola famiglia di fratelli e sorelle in societ che si fannosempre pi multietniche e interculturali, dove anche le perso-ne di varie religioni sono spinte al dialogo, perch si possatrovare una serena e fruttuosa convivenza nel rispetto dellelegittime differenze. Questo dialogo con il mondo e le socie-t multietniche fu molto caro anche ai padri del Concilio ecu-menico Vaticano II di cui celebreremo i 50 anni di aperturadurante lapprofondimento dellAnno della fede.
Se vero che tutti i popoli costituiscono una sola comu-nit e che essi hanno una sola origine poich Dio ha fattoabitare lintero genere umano su tutta la faccia della terra (cf.At 17,26) e, ancora, che essi hanno anche un solo fine ulti-mo, Dio, del quale la provvidenza, la testimonianza di bonte il disegno di salvezza si estendono a tutti (Nostra aetate 1),noi non viviamo gli uni accanto agli altri per caso; stiamo tuttipercorrendo uno stesso cammino come uomini e, quindi,come fratelli e sorelle. Convivere, allora, non sar semplice-mente il nostro destino, bens il progetto di vita una vera epropria vocazione e il grande sogno di Dio che Padre ditutti, affinch si costituisca, a tutti i livelli, una fraternit uni-versale. Daltronde, questo stato il sogno di Francesco, ilPoverello dAssisi, tale la forza lutopia e il carisma del-lumanesimo francescano!
4 ottobre 2012Solennit di san Francesco dAssisi, patrono dItalia
Il DirettoreFra Edoardo Scognamiglio, Ofm Conv.Ministro Provinciale di Napoli e Basilicata
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Nota storica
Sul luogo duna antica chiesetta con monastero france-scano, la cui fondazione , dalla tradizione, attribuita alSanto dAssisi, fu eretta la chiesa attuale e ampliato lorigi-nario convento. Una disamina storica sulla fondazione delconvento ci fornita sia dagli storici De Sivo e Piscitelli chedagli storici Cirillo Caterino e Cristoforo Bove. Le variecitazioni fornite da questultimi, confrontate con le notizietramandateci dagli storici locali, unitamente ai fatti real-mente accaduti nellantico feudo maddalonese, creano nonpoche contraddizioni, come quella di Luca Wadding cheriporta al 1222 la data di fondazione del convento da partedi Matalonis nobilis Comitatus gentis Caraffae. Il tutto ci sembraimpossibile, in quanto, a quel tempo, Maddaloni era sotto ildominio Svevo e i Carafa presero possesso del feudo sol-tanto nel 1464. chiaro che si suggerisce una pi attentalettura dei testi antichi, spesso riportati scorrettamente intempi remoti per varie ragioni, sia tipografiche che di scien-tificit inesistente. Interpretando sia la tesi di Wadding chedel Piscitelli, che riportano un antico documento conserva-to dal notaio Ovidio Quintavalle, ma gi alla met del XIXsecolo disperso, possiamo dire che la presenza deiFrancescani in Maddaloni si materializz soltanto dopolavvento del dominio della famiglia Carafa e, quindi, nelXV secolo. La descrizione di un nobile della famigliadellUva, allora Sindaco di Maddaloni, che offr e dette inpossesso al Santo una chiesetta da poco edificata, pressocui fu innalzato un piccolo edificio per i frati, da intender-si possibile negli ultimi anni del 1400, in quanto la famiglia
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dellUva appare nei documenti notarili proprio in quelperiodo molto potente in Maddaloni, e per il Santo daintendersi proprio il Santo e non il frate Francesco che nel1222 non aveva ancora ricevute le stigmate (1224).
La conferma di questa tesi che le pi antiche vestigiaconservate nella chiesa e nel convento appartengonoentrambe al secolo XV. Per il convento ci riferiamo al fram-mento di affresco (in ottime condizioni) del primitivo chio-stro, rappresentante san Francesco che si spoglia dei suoibeni materiali in presenza dei suoi genitori e veste il saiofrancescano; per la chiesa, invece, allantica tela dellaMadonna delle grazie tra san Francesco e san Giovanni,restaurata da Claudia Raffaelli di Roma sotto la direzione delMinistero dei Beni Culturali. Tale tela, per il Piscitelli, ha unsignificato simbolico: vuole cio rappresentare il possessodel bene chiesa che i laici presenti conferiscono al Santocon le stigmate e la croce processionale seguito dai monaci.I signori con il cappello raffigurano gli eletti o giurati, rap-presentanti il Municipio o Universit; le dame vestite invarie fogge possono intendersi come il popolo accorso.
Resta evidente che, sia per tecnica pittorica e iconogra-fica che dallanalisi delle fogge del vestire, il tutto non puessere inteso estraneo alla collocazione storica citata.
Il rinnovamento della chiesa primitiva, con relativoconvento, non pot avvenire prima del 1548, (cio dopo ilConcilio di Trento) in quanto i Francescani di Maddaloni,divenuti da quel momento conventuali, ebbero la liberaamministrazione dei beni loro offerti e, quindi, la possibi-lit di realizzare opere a loro avviso necessarie. Tutto ilcomplesso ebbe un arricchimento, ma sub seri danni conil terremoto del 1688. Con questa nostra ipotesi, gi ripor-
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tata in altra sede, i Francescani danno inizio a una ristrut-turazione di tutto il complesso, i cui segni sono riconosci-bili malgrado il grosso degrado che sub dopo leversionefrancese del 1807, che si protrasse per oltre un secolo.
Gino Chierici, Architetto restauratore e Soprintendente aiMonumenti dellepoca, scriveva su diversi quotidiani diRoma e di Napoli per descrivere lo stato precario delle strut-ture murarie, i gravi dissesti e labbandono, evidenziando fratanta rovina il bellissimo altare marmoreo settecentesco.
Sollecitato un comitato composto di illustri nomi qualiDomenico Letizia dellUniversit di Roma, il canonicoGiuseppe Ventriglia, il canonico Michele Cerreto, il chirur-go Clemente Barletta, con altri noti industriali comeGiuseppe Cortese, Gaetano Cibelli, Nicola Cotugno, siarriv a reperire quei fondi necessari per il consolidamen-to e per la parte decorativa.
Il progetto fu dellingegnere Carlo Pane di Napoli sottola direzione della Soprintendenza ai Monumenti capeggia-to dallentusiasta Gino Chierici.
Altra triste vicenda ledificio sacro sub in tempi nonlontani, quando il sisma del novembre 1980 e di poi un ful-mine, dissestarono diverse strutture pi fragili a tali even-ti: la volta a botte lunettata che copre tutto il vano eccle-siale, gli archi di sostegno alla cupola e la stessa nel suointradosso ed estradosso.
Il progetto, realizzato dallarchitetto Arturo Pozzi diAversa, fu finanziato per la legge 219/81 dal Provveditora-to alle Opere Pubbliche per la Campania e affidato per lasua esecuzione allimpresa di costruzione GiuseppeDAlessio di San Marcellino (NA). Le opere pittoricherestaurate fino a ora sono: la Madonna delle grazie con san
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Francesco e san Giovanni Battista, tela di ignoto del secolo XV;la Madonna col Bambino, san Sebastiano, san Rocco, san Nicola esantAntonio Abate, tela di ignoto del secolo XVIII; laMadonna di Loreto con santa Rosa da Viterbo e san Sebastiano,tavola di ignoto del XV secolo; LImmacolata Concezione, teladi ignoto del secolo XVIII, tutte opere restaurate da CarlaRaffaelli di Roma sotto la direzione della Soprintendenzadei Beni Culturali di Caserta e Benevento. NellannoDuemila, in seguito ad alcuni lavori eseguiti in una dellesale-deposito del Convento, stata ritrovata, in condizioniprecarie, e per questo restaurata, una tale raffigurante ilserafico padre san Francesco che riceve le stigmate, oraesposta in una cappella laterale della chiesa.
La chiesa, nel suo impianto architettonico, si presenta anavata unica con cinque cappelle per lato, intersecata da untransetto, tanto da formare la croce latina.
Le profonde cappelle del transetto ospitano due altarimarmorei eguali tra loro, al di sopra dei quali sono due teledi identiche dimensioni, che rappresentano a destralApparizione di Ges Bambino a santAntonio di Padova, discuola giordanesca e a sinistra lAssunzione della Vergine diGiovanni Balducci.
Queste due opere sono state in parte danneggiate, nel2001, in seguito a furti mal riusciti.
Le opere pittoriche sono impreziosite da ricche cornicidi stucco bianco che si ripetono in tutte le altre dieci cap-pelle del vano ccclesiale, ognuna con un piccolo e prege-vole altare marmoreo e un dipinto.
A partire dalla destra dellentrata principale sono: nellaprima cappella, la tela del secolo XVIII (restaurata) dellaMadonna con san Sebastiano, san Rocco, san Nicola e
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santAntonio Abate; nella seconda, la tavola della fine delsecolo XVI (restaurata), raffigurante la Madonna di Loreto(alla quale, nel 1773, furono aggiunti i due pannelli lateralicon san Bonaventura e santa Rosa di Viterbo, firmati F.A.Ricco); nella terza, la tela della Deposizione che si presentain condizioni di estremo degrado; nella quarta, la tela delBattesimo di Cristo firmata Paolo de Matteis; nella quinta, latela che raffigura la Porziuncola, cio Cristo, la Vergine, sanFrancesco e santa Chiara di Antonio Sarnelli.
Di fronte a questultima, la quinta cappella di sinistraconserva le vestigia dei privilegi antichi descritti nelle duelapidi a sinistra (1607) e a destra (1753); al di sopra di que-sta, in una nicchia, si conserva una pregevola statua sette-centesca raffigurante la Madonna delle grazie con titoli pari aquello della tela antichissima descritta in precedenza.
Segue, nella cappella successiva, quarta a sinistra, la teladellImmacolata Concezione (restaurata) con al fianco una nic-chia che custodisce la statua lignea policroma (sec. XVI) disantAntonio; nella successiva cappella, terza a sinistra, unatela raffigura san Michele; ad essa segue la cappella, secondaa sinistra, del Crocifisso e poi, prima a sinistra, quella dellaNascita di Ges.
LAltare maggiore, di pregevolissima fattura, datato1761, ci riporta alla scuola dei marmorari napoletani doveil Sammartino forniva le decorazioni conclusive, quali gliangeli capo altare (vedi, per confronto, laltare maggioredella chiesa di S. Giovanni Evangelista a S. Felice aCancello e il S. Michele di Anacapri di cui abbiamo trova-to documentazioni di archivio).
Il coro, con 25 stalli superiori e 14 inferiori di tavole dinoce, ha per chiusura due bassorilievi notevolissimi che
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raffigurano santAntonio di Padova e san Francesco.Lorgano conclude la visione prospettica di chi entra
nella chiesa nella sua magnificenza coloristica per la preva-lenza di oro, che comunque disturba la visione unitaria set-tecentesca di tutto lo spazio barocco, dai cui cornicionipresbiteriali saffacciano le quattro statue (di stucco) dellaFede, della Speranza, della Carit e della Religione, custodiimperiture della presenza del Poverello a Maddaloni.
Prof. Giovanna SarnellaArchitetto
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Segreteria
Responsabili
Iezzi Vienna - Boutros Naaman - Pietro De Lucia
Collaboratori
Grazia Di Nuzzo - Tommasina Coppola
Servizio di segreteria
Ore 18 - 20 (ogni mercoled)
Iscrizione ai Corsi1
dal 20 settembre al 31 ottobre 2012
1 I corsi iniziano il 19 novembre 2012: lindicazione dellorario e dei giorni successivi dilezione da richiedere in segreteria, in base alla disponibilit dei docenti e allaccordopreso con gli studenti. Al corso si accede con un contributo simbolico (di euro 100) perle spese di cancelleria e luso dei locali. I corsi, della durata di 60 ore, sono riconosciutia discrezione delle singole Universit e degli Enti pubblici. I corsi si concludono entroil 31 maggio 2013.
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Corsi di formazione
CFL1 Lingua e Letteratura Inglese I-IIProf. Giovanna Di Lillo
Il presente corso si prefigge lobiettivo di introdurre lo stu-dente, in modo diretto, al dialogo e alla conversazione. Senzatrascurare la parte introduttiva (la conoscenza dellalfabeto,dellarticolo, della pronuncia, etc), nonch le nozioni fon-damentali della grammatica della Lingua Inglese (i verbi, gliaggettivi, etc), particolare attenzione sar riservata alla let-tura, alla traduzione di testi, di brani di poesie, alla conversa-zione, allascolto della musica, alla proiezione di films in lin-gua originale. Il corso diviso in due moduli: il primo, rela-tivo ai fondamenti della Lingua Inglese; il secondo, previotest dammissione, prevede lapprofondimento della Linguae lesercizio pratico della conversazione.R. MURPHY, English Grammar in Use. A self-study reference andpractice book for intermediate students, Cambridge UniversityPress, Cambridge 2001; D. CRYSTAL, English as a GlobalLanguage, Cambridge University Press, Cambridge 1997; K.GIBRAN, The Prophet, A.A. Knopf Publisher, New York 2002.
CFL2 Lingua Inglese per bambiniProf. Grazia Di Vico
Attraverso il canto, il disegno e la poesia, sar tracciato unpercorso di apprendimento per i bambini che, per la primavolta, si avvicinano alla Lingua inglese.La bibliografia sar fornita durante il corso.
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CFL3 Lingua e Letteratura Araba I-IIProf. Boutros NaamanLo studio della Lingua e della Letteratura Araba qui pro-posto in misura essenziale, con un semplice metodo dap-prendimento che prevede tre operazioni: gli esercizi scrittidi copia, la conversazione elementare diretta, la lettura dibrevi frasi. Laccesso al secondo livello avviene previo testdi verifica sia per la conoscenza della grammatica sia per lacapacit di sostenere un dialogo.L.V. VAGLIERI, Grammatica teorico-pratica della Lingua Araba,I-II, Istituto per lOriente, Roma 1989-1993; I. CAMERADAFFLITTO, Letteratura Araba Contemporanea. Dalla nahdaha oggi, Carocci, Roma 2004.
CFL4 Lingua e Letteratura Italiana I-IIProf. Tommasina CoppolaIl corso stato pensato soprattutto per gli stranieri che vivo-no in Italia. Il metodo dapprendimento, la verifica dello stu-dio, la conoscenza della grammatica italiana, saranno elabo-rati in rapporto alle conoscenze dei singoli partecipanti. Ilpassaggio dal primo al secondo livello richiede la capacit disaper leggere e scrivere correttamente nella lingua italiana.
La Bibliografia costituita soprattutto da appunti, dispense, mate-riale didattico del docente.
CFL5 Lingua e Letteratura Tedesca I-IIProf. Giovanna Di LilloLa prima parte del Corso ha per obiettivo la conoscenzabase della grammatica e della Lingua Tedesca. Particolare
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attenzione sar data alla fonetica, alla morfologia e alleprime traduzioni. Il Corso, per chi gi avanzato nellaconoscenza della lingua, mirer soprattutto al dialogo, allalettura, alle traduzioni, con la scelta di opere letterarie.La Bibliografia costituita da appunti, dispense, materiale didatticodel docente.
CFR1 Storia delle ReligioniProf. Boutros Naaman
La conoscenza delle principali religioni mondiali quantomai indispensabile oggi che viviamo in un contesto plurali-sta. Lapproccio sar non solo storico ma pure sociologico e,in parte, teologico. Il corso si prefigge dindagare le risposteche le grandi religioni, i nuovi movimenti religiosi e le variesette danno agli interrogativi delluomo circa la sua origine eil suo fine.
A.N. TERRIN, Introduzione allo studio comparato delle religioni,Morcelliana, Brescia 1998; M. INTROVIGNE, Il satanismo,Elle Di Ci, Torino 1997; E. SCOGNAMIGLIO, Il volto di Dionelle religioni. Una indagine storica, filosofica e teologica, PaolineEditoriale Libri, Milano 2001.
CFR2 Introduzione allIslamProf. Edoardo Scognamiglio
Il corso intende introdurre i partecipanti alla conoscenzadella storia, della cultura e delle principali dottrine corani-che e della tradizione islamica, con un interesse particola-re per il sufismo. Saranno seguiti quattro approcci: storico-
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teologico, religioso, socio-culturale e spirituale. Ci sarannoriferimenti comparati con la Bibbia.
P. BRANCA, Introduzione allislam, San Paolo, CiniselloBalsamo 1995; ID., Voci dellislam moderno, San Paolo,Cinisello Balsamo 1995; G. MANDEL, Storia del sufismo,Rusconi, Milano 1995; G.E. FUSSER - I.O. LESSER, Geopoliticadellislam. I paesi musulmani, il fondamentalismo, loccidente,Donzelli, Roma 1996; E. SCOGNAMIGLIO, Il volto di Dio nellereligioni. Una indagine storica, filosofica e teologica, PaolineEditoriale Libri, Milano 2001.
CFR3 Bibbia e CoranoProf. Edoardo ScognamiglioLo studio comparato tra il testo sacro della Bibbia e quellodel Corano avverr mediante la ricerca di eventi, fatti, paro-le e personaggi che ricorrono in entrambi i Libri. Seguiruna considerazione critica su alcune categorie teologiche: ilconcetto di Rivelazione, di Ispirazione, di Giustizia, diVerit, etc Unattenzione particolare sar riservata allostudio della visione delluomo e al tema della morte.
C.M. GUZZETTI, Bibbia e Corano. Confronto sinottico, San Paolo,Cinisello Balsamo 1995; U. BONANTE, Bibbia e Corano. I testisacri confrontati, Bollati Boringhieri, Milano 2002.
CFR4 Introduzione al CristianesimoProf. Giuseppe FalangaA partire dalla Rivelazione di Dio compiutasi in Ges Cristo,nonch dalla nascita delle prime comunit cristiane, il corso
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intende illustrare da un punto di vista storico, teologico esociale gli elementi fondamentali del cristianesimo.
K. RAHNER, Corso fondamentale sulla fede. Introduzione al con-cetto di cristianesimo, San Paolo, Cinisello Balsamo 1990; E.SCOGNAMIGLIO, La Trinit nella passione del mondo. Approcciostorico-critico, narrativo e simbolico, Paoline Editoriale Libri,Milano 2000.
CFR5 Antropologia teologicaProf. Pietro De LuciaIl corso considera i dati essenziali della rivelazione biblica edella tradizione cristiana a proposito del mistero delluomoquale volto di Dio. Sono presentati gli elementi fondamenta-li circa i valori della persona umana: libert, coscienza, volon-t, identit, etc...
E. SCOGNAMIGLIO, Il volto delluomo. Saggio di antropologia trini-taria, I-II, San Paolo, Cinisello Balsamo (Milano) 2006-2008.
CFR6 CristologiaProf. Pietro De Lucia1. Il volto di Cristo nelle Scritture. 2. Le origini della fede cri-stiana. 3. Dal kerygma al dogma. 4. Volti di Ges nella storia:tradizione e letteratura. 5. I misteri della vita di Cristo. 6.Ricerca storica su Ges. 7. Cristologia e religioni.
B. FORTE, Ges di Nazaret, storia di Dio, Dio della storia, SanPaolo, Cinisello Balsamo (Milano) 1996; M. AMALADOSS, Ilvolto asiatico di Ges, EDB, Bologna 2007.
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CFR7 Dialogo interreligiosoStaffIl corso vuole introdurre alla conoscenza dei principi basedel dialogo interreligioso. Sono seguiti gli approcci storici,socio-culturali e teologici del dialogo interreligioso. Sonopreviste delle escursioni ai luoghi santi delle diverse religioni.
E. SCOGNAMIGLIO, Dia-Logos. Verso una pedagogia del dialogo. I.Prospettive, San Paolo, Cinisello Balsamo (Milano) 2009.
CFP1 Psicologia e Teorie della PersonalitProf. Caterina CrispoCon questo corso si vuole introdurre allo studio della psico-logia in una prospettiva interdisciplinare. Si cerca di offrire glielementi di fondo di una teoria della personalit che sia com-patibile con lantropologia cristiana, senza per altro tralascia-re un dialogo critico e costruttivo con altre impostazioni.
A. CENCINI - A. MANENTI, Psicologia e formazione. Strutture edinamismi, EDB, Bologna 1985; C.S. HALL - G. LINDZEY,Teorie della personalit, Bollati Boringhieri, Torino 1986; A.M.RAVAGNOLI, Psicologia, Piemme, Casale Monferrato 1992.
CFP2 Disturbi della Personalit e ConsulenzaProf. Caterina CrispoIl corso, che alterna alle lezioni in aula tempi di consulen-za ed esercizio di formazione allascolto e al dialogo, sioccupa, specificamente, del disagio psichico ai nostri gior-ni. I temi discussi saranno i seguenti. 1. I disturbi del com-portamento alimentare: anoressia e bulimia. 2. La depres-
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sione e altri disturbi dellumore. 3. Lansia e il disturbo daattacchi di panico. 4. Lo stress lavorativo.N. ANSELMI - A. VENTO, Fenomenologia dellAnoressiaNervosa. Rivista di Psichiatria 37 (2002); H.D. BRENNER EALTRI, Terapia Psicologica Integrata, McGraw Hill, Milano1997; I. FALLOON, Intervento psicoeducativo integrato in psichia-tria, Erickson, Trento 2001.
CFP3 Pedagogia del dialogoProf. Renato PisantiIl corso ha un carattere trasversale: considera, infatti, laspet-to socio-culturale e pedagogico della formazione umana eantropologica al dialogo. Seguono le prospettive religiose,psicologiche, culturali e sociali.Il materiale bibliografico sar distribuito durante le singole lezioni.
CFM1 Canto e Musica SacraProf. Elisabetta EspositoIl corso si compone, essenzialmente, di due parti: studiodella Teoria della Musica ed esercizi di Solfeggio; educa-zione al Canto corale liturgico.Le dispense del corso saranno preparate dal docente e i rimandibibliografici avverranno durante lo svolgimento delle lezioni.
CFF1 Famiglia: istituzione e tutelaProf. Antonella Danesi
A partire da una visione cristiana della famiglia (il proget-to di Dio, la vocazione, il dono della vita, la responsabili-
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t), saranno presentati gli elementi fondamentali di taleistituto, nonch il significato teologico, giuridico e socio-culturale del matrimonio. Il corso prevede delle lezionifrontali e momenti di ascolto per ogni singola coppia.
D. TETTAMANZI, Il matrimonio cristiano. Studio storico teologico,[pro manuscripto], Venegono 1980; R. GARCIA DE HARO,Matrimonio e famiglia nei documenti del magistero, Res, Milano 1989.
CFS1 Scuola di teatroProf. Rita Pisanti
Dopo una breve introduzione alla storia del teatro nelletmoderna e contemporanea, si porr attenzione al teatrocome via pedagogica e culturale, nonch quale forma inte-rattiva di linguaggi diversi: verbale, non verbale, mimico,gestuale, musicale, etc... Lidea di teatro didattico non siriferisce solamente al momento finale della rappresenta-zione, ma anche e soprattutto alliter dei processi che con-ducono alle forme rappresentative della realt.Il metodo di insegnamento incentrato sulle tecniche diStanislavsky e la sua pedagogia teatrale: lattore non imita,ma diventa il personaggio da rappresentare, in una sorta diimmedesimazione, che lo libera dalla finzione, permetten-dogli di vivere il personaggio che gli stato affidato. Gliincontri sono incentrati sulla dinamica del rapporto umano.Saranno analizzate: le tecniche di respirazione erilassamento; lespressione corporea; limprovvisazione sce-nica; la concentrazione, losservazione, lattenzione, etc...Le dispense del corso saranno preparate dal docente e i rimandibibliografici avverranno durante lo svolgimento delle lezioni.
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CFS2 Storia dellarteProf. Filippo Suppa
Larte e la bellezza costituiscono una via privilegiata per ildialogo con il mondo e le culture. Lestetica unespressionedel Bello e del Vero. Attraverso lermeneutica del simbolo edel segno, si tenter di avviare un percorso di riflessione sullaLuce nella Bibbia, nella Letteratura, nellArte cristiana.
Il materiale didattico sar fornito durante lo svolgimento delle lezio-ni. Sono previste proiezioni di immagini e diapositive.
CFS3 Arte e fedeProf. Luigi Razzano
Le lezioni propongono un percorso formativo finalizzatoalla conoscenza ed uso del linguaggio artistico sacro. La tra-smissione della cultura religiosa alle nuove generazionirichiede lausilio di un linguaggio in grado di rispondere alleesigenze comunicative attuali. Quello artistico, adeguatamen-te presentato, si rivela tra i pi immediati nella trasmissionedellesperienza di fede alle giovani generazioni. La strutturadel corso sviluppa i seguenti argomenti: Arte e fede: il recu-pero di un rapporto. Larte come luogo dincontro tra arte efede, La bellezza e limmagine e i rispettivi fondamenti teo-logici. Come si vede unopera darte? Grammatica del lin-guaggio religioso. Il corso prevede lezioni teoriche sullartesacra e un laboratorio di disegno, pittura e scultura.
L. RAZZANO, Lestasi del bello, Citt Nuova, Roma 2006.Altro materiale sar indicato nel corso delle lezioni
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SPORTELLO DASCOLTO
Dott.ssa Maria Rosaria di Crescenzo, Psicologa del Servizio
Lidea di attivare lo Sportello dAscol-to presso il Centro Studi Francesca-ni nasce dallovvia constatazione chein questo nuovo millennio, caratterizzato dalla frenesia post-industriale, si assiste alla disgregazione dei valori tradiziona-li, alla mancanza di punti di riferimento solidi e stabili. Si trat-ta di uno scenario che rappresenta terreno fertile permomenti critici e sofferenze. I disagi esistenziali nascono dadomande sul senso della vita, dalle insicurezze, dalle delusio-ni e dalle insoddisfazioni che si generano nel confronto conuna societ come quella odierna sempre pi complessa, daiconfini labili ed incerti.
1. Che cos lo Sportello dAscolto?Lo Sportello dAscolto uno spazio di accoglienza, diascolto, a cui gli utenti possono rivolgersi per esprimere dif-ficolt e vissuti problematici esperiti sia a livello personaleche interpersonale. La definizione Sportello dAscolto rende implicita la con-notazione del tipo di servizio offerto: uno spazio volto allasintonizzazione con situazioni di disagio psico-fisico e socia-le ma non finalizzato alla relazione di cura, per cui non hauna valenza terapeutica. Qualora si presentassero problema-tiche che rimandano allesigenza di una terapia specifica,verr suggerito il percorso pi opportuno tenuto contoanche dei servizi presenti sul territorio.
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Con tale intervento si intende, dunque, creare un canale diaccesso che trasmetta fiducia, che non sia connotato in sensopatologico, che sia pi facilmente raggiungibile allinternodellambiente di vita delle persone, che abbia la possibilit difarsi conoscere e diventare una presenza stabile e costante.
2. Obiettivi intermediIl progetto intende perseguire i seguenti obiettivi intermedi: offrire uno spazio di confronto in cui condividere e conte-nere situazioni di disagio; soffermarsi su difficolt specifiche ed evidenziare eventua-li problematiche rilevanti; inviare, se necessario, verso un intervento pi specialisticoe tecnico.
3. Obiettivi finaliIl progetto si propone di conseguire gli obiettivi finali diseguito riportati: migliorare la qualit di vita; educare alla gestione della salute mentale.
4. A chi rivolto lo Sportello dAscoltoLo Sportello dAscolto rappresenta una risorsa allinternodel Centro Studi Francescani rivolta a tutta la comunit.Dunque, lo Sportello dAscolto rivolto a tutti i cittadinie a quanti vivono sul nostro territorio.
5. MetodologiaLincontro con la psicologa rappresenta unoccasione perriflettere con metodo su questioni che si vivono con diffi-colt e confusione. Lutente viene accolto, ascoltato con
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autentico interesse ed empaticamente compreso. Le con-sulenze sono erogate nellassoluto rispetto delle personeche si rivolgono al servizio. Si garantisce la massima riser-vatezza; il contenuto del colloquio tutelato dal segretoprofessionale e le informazioni possono esssere trasmessea terzi solo con il consenso dellinteressato. Si possono effettuare fino a cinque incontri individuali. Ladurata del singolo incontro di circa 50 minuti.
6. Modalit e durataIl progetto verr realizzato secondo le modalit di seguitoindicate: lo Sportello dAscolto un servizio offerto a cadenzasettimanale per due ore; le persone, in piena autonomia, possono prenotare perso-nalmente o telefonicamente il colloquio con la psicologa.Linizio dellattivit previsto a novembre. Si concluder amaggio.
7. VerificaLa verifica prevede: gestione di un diario di bordo in cui verranno annotatigli utenti che si rivolgono allo Sportello dAscolto nonchi motivi per cui stato richiesto il servizio; rilevamento a fine progetto attraverso attivazioni pratichedellefficienza e dellefficacia del servizio messo a disposizio-ne; stesura di una relazione finale sulla realizzazione e verificadel servizio offerto.
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Una porta sempre aperta: la fedeA 50 anni dal Concilio Vaticano II
Incontri in Cattedrale
1. Perch un anno della fede? Alcune chiavi dilettura per leggere Porta fidei [prof. Edoardo Scognamiglio, PFTIM]10 ottobre 2012
2. La grande profezia del Concilio ecumenicoVaticano II tra storia e teologia [prof. Pasquale Giustiniani, PFTIM]18 ottobre 2012
3. Dio parla agli uomini come ad amici.Rileggiamo assieme la Dei Verbum [prof. Gaetano Di Palma, PFTIM]8 novembre 2012
4. Cristo sempre presente nella sua Chiesa, e in modo specialenelle azioni liturgiche. La riforma della sacra liturgia [prof. Salvatore Esposito, PFTIM] 29 novembre 2012
5. Le gioie e le speranze degli uomini doggi. La Chiesa nel mondocontemporaneo secondo la Gaudium et spes [prof. Antonio Palmese, PFTIM] 17 gennaio 2013
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6. Che tutti siano una sola cosa (Gv 17,21).I frutti dellecumenismo oggi [prof. Giuseppe Falanga, PFTIM] 24 gennaio 2013
7. La Chiesa per sua natura missionaria. Ildecreto Ad gentes [prof. Antonio Ascione, PFTIM] 21 febbraio 2013
8. Per riscoprire la gioia nel credere. Le sfidedella nuova evangelizzazione [prof. Pasquale Incoronato, PFTIM] 14 marzo 2013
9. Dio ha fatto abitare lintero genere umanosulla faccia della terra. La dichiarazioneNostra aetate. [Prof. Edoardo Scognamiglio] 11 aprile 2013
10. Un vero strumento a sostegno della fede. Rileggiamo ilCatechismo della Chiesa Cattolica [don Doriano De Luca] 9 maggio 2013
NB: Gli incontri si terrano nella Cattedrale di Napoli alle ore 18 presso la Chiesa di S.Restituta in collaborazione con la Diocesi di Napoli e la Libreria Paoline di Napoli (ViaDuomo, 145). Per ulteriori informazioni cf. www.paoline.it.
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Incontri di Lectio divina
11 ottobre 2012LA SAMARITANA AL POZZOIl Volto dellAmore soprannaturale (Gv 4,1-42)
31 ottobre 2012EUCARISTIA E VITA ETERNAColui che mangia di me vivr per me (Gv 6,57)
14 novembre 2012IL PERDONO RIPARATOREChi di voi senza peccato (Gv 8,7)
28 novembre 2012ALLA PISCINA DI SLOESono la luce del mondo (Gv 9,5)
13 dicembre 2012VERSO LA LUCELazzaro, vieni fuori! (Gv 11,43)
NB: Gli incontri si terrano presso la sala S. Francesco del Centro Studi a Maddaloni(Ce) alle ore 19.30. La Lectio sar preparata da p. Edoardo Scognamiglio.
STATUTO DELLASSOCIAZIONE
CENTRO STUDI FRANCESCANI PER IL DIALOGOINTERRELIGIOSO E LE CULTURE ONLUS
I. DENOMINAZIONE SEDE
Articolo 1LAssociazione si denomina Centro Studi Francescani per ilDialogo interreligioso e le Culture Onlus.
Articolo 2LAssociazione ha sede in Maddaloni, presso il ConventoSan Francesco, via san Francesco dAssisi n. 117, 81024Maddaloni (Ce).
II. SCOPO OGGETTO DURATA
Articolo 3LAssociazione apolitica, apartitica, non confessionale enon ha assolutamente fini di lucro diretto o indiretto. Si ispi-ra al messaggio di pace tra le nazioni e i popoli di GiovanniPaolo II, nonch allo Spirito di Assisi, e ai principi ditrasparenza, solidariet e democrazia.
Articolo 4LAssociazione non ha scopo di lucro e si avvale del volon-tariato e dellopera gratuita dei suoi soci che, a diverso titoloe competenza, ne fanno parte.
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Articolo 5LAssociazione ha come scopi:a) Promuovere, a livello locale, nazionale e internazionale, laricerca, lo studio e il dialogo tra le religioni e le comunitmultietniche secondo lo Spirito di Assisi.b) Formare-educare le giovani generazioni e le comunit allapace, alla giustizia e al rispetto della diversit.c) Valorizzare operativamente il messaggio francescano dipace e di giustizia attraverso lo svolgimento di attivit di sol-idariet sociale, quali la beneficenza a favore di soggetti svan-taggiati, lassistenza sociale e sanitaria, la promozione dellacultura e la valorizzazione dei luoghi artistici e di culto legatialla tradizione francescana, lo studio e il recupero degli stes-si, in conformit alla legge del 1 giugno 1939 n. 1089 e suc-cessive modificazioni.d) Istituire un centro di documentazione storica e stori-ografica.e) Istituire una biblioteca, una banca dati e sala multimediale.f) Promuovere pubblicazioni scientifiche, convegni inter-nazionali di studio, seminari, corsi di formazione e di lingue,musica, arte e teatro, favorendo particolarmente lincontrofra le comunit multietniche e interreligiose.
Articolo 6Per il perseguimento dei propri fini, lAssociazione potrpromuovere la raccolta di fondi mediante lorganizzazione dispettacoli, convegni e seminari, anche utilizzando luoghi diculto, la stampa di periodici e la distribuzione di articoli reli-giosi e libri. LAssociazione potr, infine, in via strettamente strumentaleallattivit principale, effettuare tutte le operazioni mobiliari,
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immobiliari e finanziarie ritenute necessarie o utili per il per-seguimento dello scopo sociale. LAssociazione potr avvalersi dellausilio di volontari.
Articolo 7LAssociazione ha durata illimitata.
Articolo 8LAssociazione svolge la propria attivit sia in Italia cheallEstero.
III. ASSOCIATI O SOCI
Articolo 9Sono soci dellAssociazione le persone fisiche e/o le personegiuridiche, italiane e/o straniere, che hanno sottoscrittolAtto costitutivo. Possono, inoltre, acquisire la qualifica disocio coloro che, interessati allattivit dellAssociazione eculturalmente qualificati, accetteranno la deliberazione diammissione dellAssemblea, previa presentazione di apposi-ta domanda o su invito del Consiglio dAmministrazione. Gliassociati hanno uguali diritti e uguali obblighi nei confrontidellAssociazione.
Articolo 10I soci si distinguono in tre categorie: soci ordinari; soci onorari; soci corrispondenti.Soci ordinari sono coloro che hanno accettato tale qualificasu proposta dellAssemblea.
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I soci onorari sono nominati dallAssemblea dei soci in con-siderazione dei loro particolari meriti.I soci corrispondenti sono nominati anche dallAssembleadei soci in considerazione dellinteresse manifestato verso gliscopi del Centro.I soci onorari e i soci corrispondenti hanno diritto di parola,ma non di voto nelle assemblee.
IV. DIRITTI E OBBLIGHI DEI SOCI
Articolo 11Tutti i soci hanno diritto di partecipare alle attivit sociali.I soci sono obbligati al versamento delle quote sociali even-tualmente determinate dal Consiglio dAmministrazione esecondo le modalit dallo stesso indicate e a osservare lenorme dello statuto, delleventuale regolamento interno e ledeliberazioni legalmente adottate dagli organi sociali.
V. CESSAZIONE DEL RAPPORTO ASSOCIATIVO
Articolo 12La qualit di socio si perde per decesso, dimissioni e peresclusione; lesclusione verr deliberata dallAssemblea deisoci nei casi di legge e nei confronti di chi:a) non osserva le disposizioni dello Statuto, del regolamentointerno, nonch le deliberazioni dellAssemblea o delConsiglio dAmministrazione legalmente assunte;b) in qualunque modo danneggia moralmente o material-mente lAssociazione o fomenta dissidi e disordini tra gliassociati;c) senza giustificato motivo non adempie gli obblighi a qual-siasi titolo presi nei confronti dellAssociazione.
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Il socio che recede resta, tuttavia, responsabile per leobbligazioni da lui eventualmente assunte nei confrontidellAssociazione fino alla data del recesso.Lassociato, che per qualunque motivo cessi dappartenereallAssociazione, non pu riprendere i contributi versati, nha alcun diritto sul patrimonio dellAssociazione.
VI. ORGANI SOCIALI
Articolo 13Sono organi dellAssociazione:a) LAssemblea dei soci;b) Il Consiglio dAmministrazione;c) Il Presidente dellAssociazione;d) Il Collegio dei Revisori dei conti;e) Il Collegio dei Probiviri.
VII. LASSEMBLEA DEI SOCI
Articolo 14LAssemblea composta dalla riunione di tutti i soci ordi-nari, onorari e corrispondenti.I soci onorari e i soci corrispondenti non vengono con-teggiati per il numero legale delle assemblee.Le assemblee, ordinarie e straordinarie, sono tenute di rego-la presso la sede sociale, salvo diversa determinazione delConsiglio dAmministrazione, che pu fissare un luogodiverso purch sito nel territorio dello Stato.LAssemblea deve essere convocata almeno una volta allan-no entro il 30 aprile di ciascun anno per lapprovazione delBilancio.
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LAssemblea, sia ordinaria che straordinaria, convocataoltre che nei casi e per gli oggetti previsti dalla legge, ogni-qualvolta il Consiglio dAmministrazione lo ritenga oppor-tuno.LAssemblea deve, anche, essere convocata su domanda fir-mata da almeno un decimo dei soci a norma dellarticolo 20Codice Civile.
Articolo 15I soci possono farsi rappresentare da altri soci mediante de-lega scritta.Ogni socio non pu rappresentare pi di due soci.La rappresentanza non pu essere conferita agli amministra-tori.
Articolo 16LAssemblea convocata a cura dellorgano amministrativo,mediante avviso da spedirsi con raccomandata almeno cin-que giorni prima di quello fissato per ladunanza.Lavviso deve contenere lindicazione del giorno, dellora edel luogo della riunione, nonch lelenco degli argomenti datrattare.Nellavviso di convocazione pu essere fissato il giorno elora per la seconda convocazione.
Articolo 17LAssemblea presieduta dal Presidente del ConsigliodAmministrazione, in mancanza, dal Vice Presidente; in as-senza di entrambi, lAssemblea nomina il Presidente.LAssemblea nomina un Segretario e, se lo ritiene oppor-tuno, due scrutatori.
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Spetta al Presidente constatare la regolarit delle deleghe e, ingenere, del diritto dintervento allAssemblea.Le deliberazioni dellAssemblea devono risultare da verbalefirmato dal Presidente e dal Segretario.
Articolo 18LAssemblea ordinaria delibera:a) sul Bilancio consuntivo e preventivo;b) sugli indirizzi e sulle direttive generali dellAssociazione;c) sulla nomina del Presidente e dei membri del ConsigliodAmministrazione, nonch di uno o pi Revisori dei conti;d) su proposta del Consiglio dAmministrazione, sullammis-sione di nuovi soci;e) su ogni altro argomento di carattere ordinario, sottopostoalle sue deliberazioni, dal Consiglio dAmministrazione.LAssemblea straordinaria delibera:a) sulle proposte della modifica dello Statuto;b) sullo scioglimento dellAssociazione e la devoluzione delPatrimonio;c) su ogni altro argomento di carattere straordinario sotto-posto alla sua approvazione dal Consiglio d Amministra-zione.
Articolo 19Le assemblee sono validamente costituite e deliberano con lemaggioranze previste dallarticolo 21 del Codice Civile.Per la modifica dellAtto costitutivo e dello Statuto occorresempre la partecipazione di almeno la met dei soci.
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VIII. CONSIGLIO DAMMINISTRAZIONE
Articolo 20LAssociazione amministrata da un Consiglio dAmmini-strazione, composto dal Presidente e da sei membri che du-rano in carica tre anni e sono rieleggibili.
Articolo 21Il Consiglio elegge, tra i suoi membri, il Vice Presidente, chesostituisce il Presidente in caso di assenza o impedimento, ilTesoriere e il Segretario.Il Consiglio dAmministrazione pu nominare un comitatoscientifico che dura in carica non oltre il periodo di duratadel consiglio e che pu essere rinnovato in tutto o in parte.
Articolo 22Il Consiglio dAmministrazione si riunisce tutte le volte cheil Presidente lo ritenga necessario o che ne sia fatta richiestada tre dei suoi membri e, comunque, una volta allanno perdeliberare in ordine al Consuntivo e al Preventivo; la suaconvocazione dovr essere fatta mediante raccomandata,con ricevuta di ritorno, da trasmettersi almeno tre giorniprima della data fissata per la riunione o con telegramma.Le sue riunioni sono presiedute dal Presidente; in sua assen-za, dal Vice Presidente; in mancanza di entrambi, dalConsigliere pi anziano.Per la validit delle deliberazioni, occorre la presenza dialmeno tre membri del Consiglio e il voto favorevole dellamaggioranza dei presenti.Delle deliberazioni del Consiglio verr redatto, su appositolibro, il relativo verbale, che verr sottoscritto dal Presidentee dal Segretario.
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Articolo 23Il Consiglio investito dei necessari poteri per la gestioneordinaria e straordinaria dellAssociazione, senza limitazione,fatte salve le competenze espressamente attribuite allassem-blea.Il Consiglio dAmministrazione pu delegare le proprie attri-buzioni, ad eccezione di quelle non delegabili per legge, auno o pi membri, determinando i limiti della delega.
Articolo 24La rappresentanza legale e giudiziale dellAssociazione com-pete al Presidente dellAssociazione.
Articolo 25I Revisori dei conti durano in carica per un periodo eguale aquello del Consiglio dAmministrazione e sono rieleggibili;se unico, dovr essere iscritto nellapposito albo.
Articolo 26Lo scioglimento dellAssociazione deliberato dallAssem-blea la quale provveder alla nomina di uno o pi liquidatori,determinandone poteri e compensi, e alla devoluzione delPatrimonio a favore di Istituzioni o iniziative aventi scopiaffini.Per le deliberazioni relative necessaria una partecipazionedi almeno la met dei soci.
Articolo 27Per tutto quanto non previsto si applicano le norme del Co-dice Civile (Articolo 14 e seguenti) e delle altre leggi vigentiin materia.
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IX. IL PRESIDENTE DELLASSOCIAZIONE
Articolo 28Il Presidente dellAssociazione dirige lattivit dellAsso-ciazione e ne assicura il coordinamento e lunit dindirizzo,nei limiti delle linee generali previste dallAssemblea dei soci. conferita al Presidente dellAssociazione la firma e la rap-presentanza politica, legale e amministrativa dellAssocia-zione di fronte a terzi e a qualsiasi autorit giudiziaria e am-ministrativa.
Articolo 29Il Presidente dellAssociazione presiede lAssemblea dei socie il Consiglio. Dirige, coadiuvato dal Consiglio, tutte le attiv-it necessarie e opportune per il raggiungimento degli scopistatutari e cura lesecuzione dei deliberati dellAssemblea deisoci e del Consiglio.Il Presidente, inoltre, convoca e preside le riunioni delConsiglio determinandone, sentiti i consiglieri, lordine delgiorno.
Articolo 30Il Presidente sostituito dal Vice Presidente designato per leipotesi di suo temporaneo impedimento; in assenza dientrambi, soccorre il pi anziano di et tra i consiglieri.
Articolo 31Il Presidente, eletto dallAssemblea dei soci, dura in carica treanni e pu essere rieletto.
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X. IL COLLEGIO DEI REVISORI
Articolo 32LAssemblea ordinaria dei soci nomina uno o pi Revisoridei conti effettivi ed eventuali supplenti. I Revisori dei contipossono assistere, senza diritto di voto, alle riunioni delConsiglio.Inoltre, vigilano, con ampi poteri ispettivi esercitabili dis-giuntamente da ciascuno dei suoi componenti , sulle entratee uscite di cassa, riscontrano i documenti giustificativi, esam-inano preventivamente i progetti di conto economico pre-ventivo e i rendiconti economici e finanziari consuntivi eallegano ad essi la propria relazione.I Revisori dei conti sono nominati per un triennio e possonoessere rieletti.
XI. IL SEGRETARIO AMMINISTRATIVO
Articolo 33Il Consiglio pu nominare, tra i suoi componenti, il Segre-tario amministrativo. Questi coadiuva il Presidente nella ge-stione finanziaria, contabile e amministrativa dellAssocia-zione e pu essere delegato dal medesimo alla predispo-sizione del rendiconto economico e finanziario.
XII. IL COLLEGIO DEI PROBIVIRI
Articolo 34LAssemblea nomina ogni tre anni il Collegio dei Probiviri,formato da tre membri scelti anche tra non soci. Il Collegio nomina al suo interno il Presidente. Non possono
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essere eletti nel Collegio coloro che ricoprono altre carichesociali. Tutte le eventuali controversie che dovessero insorgere tra isoci e tra uno o pi soci e lAssociazione e/o i suoi organi e,comunque, relative al rapporto associativo, saranno devolutea detti Probiviri, i quali decideranno, dopo aver sentito gliinteressati, secondo equit e senza formalit di procedura.
XIII. IL PATRIMONIO
Articolo 35Il Patrimonio dellAssociazione costituito:a) dai beni mobili e immobili che diverranno di sua propri-et;b) da eventuali fondi di riserva costituiti con eccedenze diBilancio;c) da eventuali erogazioni, donazioni e lasciti;d) dalle quote sociali;e) da ogni altra entrata che concorra a incrementare lattivosociale.
Articolo 36Lesercizio finanziario si chiude il 31 dicembre dogni anno.Entro centoventi giorni dalla fine dogni esercizio verrannopredisposti, dal Consiglio dAmministrazione, il Bilancioconsuntivo e quello preventivo del successivo esercizio.
Articolo 37La gestione del patrimonio curata dal Presidente dellAs-sociazione assistito dal Segretario amministrativo, con firmalibera per le operazioni sui conti bancari e postali e per ognialtra operazione.
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Il Presidente, ovvero il Segretario amministrativo se delega-to dalla tesoreria, nella prima riunione del Consiglio con-vocata nel corso dellanno solare , da tenersi, comunque,entro il mese di febbraio, presenta il rendiconto economicoe finanziario consuntivo dellesercizio iniziato, entrambicorredati dalla relazione del Collegio dei Revisori dei conti.Gli utili o gli avanzi di gestione devono essere impiegati perla realizzazione delle attivit istituzionali e di quelle ad esseconnesse. E vietata la loro distribuzione in qualsiasi forma,nel rispetto dellArticolo 10 del D.lg. 460/97, a meno che ladestinazione o la distribuzione non siano imposti per leggeo siano effettuate a favore di altre Onlus che, per legge, statu-to o regolamento, facciano parte della medesima e unitariastruttura.
Articolo 38Per tutto quanto non stabilito nel presente Statuto si osser-vano le disposizioni del Codice Civile.
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Appunti
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Indice
Presentazione 5
Nota storica 9
Segreteria 15
Corsi di formazione 16
Sportello dAscolto 25
Anno della fede 28
Lectio divina 31
Statuto dellAssociazione 32
Appunti 45
Grafica e stampa a cura di Boutros Naaman.Finito di stampare nel mese di settembre 2012presso la Tipografia La Laurenziana (Napoli).
In quarta di copertina: Particolare del dipinto di Luchet Miracolo dAfrica