Annuario 2012 IpsaLegit

Embed Size (px)

DESCRIPTION

Tutti i post di IpsaLegit del 2012 raccolti in un unico documento, scaricabile gratis!

Citation preview

  • Mara Barbuni, Ipsa Legit: Annuario 2012 pag. 2

  • Mara Barbuni, Ipsa Legit: Annuario 2012 pag. 3

    4 gennaio 2012

    Il pozzo dei desideri

    Ebbene, cominciato lanno nuovo... C chi lo celebra buttando via oggetti vecchi, pensieri pesanti, ricordi spiacevoli; c chi pensa a come renderlo migliore del precedente; c chi scrive una lista di buoni propositi, che forse andranno perduti durante i dodici mesi che li separano, a loro volta, dal cestino della carta straccia. Io invece voglio crearmi un pozzo dei desideri.

    Secondo il folklore nordeuropeo il pozzo dei desideri (chiamato talvolta fontana dei desideri) pu avverare tutti i desideri di chi li esprime presso i suoi margini: questa tradizione si lega al fatto che nelle culture germaniche (e non solo) lacqua era considerata una divinit, capace di esaudire ogni preghiera. Se toccasse a me di trovarne uno, mi sporgerei ben bene oltre il ciglio, vi getterei una

    monetina e fissando il placido estendersi dei cerchi concentrici esprimerei il desiderio di poter costruire una libreria tutta mia. Sarebbe proprio il mestiere per me!

    Scegliere il sito adatto (potrebbe essere Hampstead a Londra), decidere gli arredi, il parquet per il pavimento, la tipologia di luci, la qualit delle scaffalature, le stampe da appendere alle pareti (carte geografiche antiche, ritratti dei maestri della letteratura, fotografie delle

    case editrici del passato)... e soprattutto ordinare la preziosa merce, i libri, montagne e montagne di libri che arrivassero a centinaia nel mio locale, lucidi, profumati, intensi....

    Mi sentirei come i protagonisti di La libreria del buon romanzo di Laurence Coss nella

    frenetica ed entusiastica fase di ideazione del loro paradiso letterario. Che meraviglia! Non

    credo sarei, come loro, cos rigida nelle scelte, ma di certo dovrei tentare di categorizzare, o di dare un ordine, a tutto quel tesoro. Sono quasi certa che farei unattenta cernita fra i libri di cucina che proliferano, ai libri dei comici, dei personaggi della televisione, dei giornalisti, degli sportivi. Darei invece risalto alla saggistica letteraria e storica, e suddividerei la narrativa per destinatari. Narrativa per lettori impegnati, per sognatori, per

    i detective, per gli amanti del passato, per i viaggiatori, per i pollici verdi, e cos via. Sarebbe una libreria cos bella che probabilmente non ne uscirei mai : )

    Ma poich alla fine di questi lunghi voli pindarici anche il caso di tornare alla realt, il mio pozzo dei desideri si tramuta in una wishlist dei libri che vorrei procurarmi nel corso

    di questo 2012. Lho aggiornata proprio in questi giorni: mi accorgo che vi compaiono tantissimi libri pubblicati da Neri Pozza, una vera garanzia di racconti straordinari! Con quelle rilegature e quelle copertine, poi... sono davvero desideri da esaudire!

    5 gennaio 2012

    Downton Abbey

    Questa sera ho finito di vedere la prima stagione di Downton Abbey, che ho registrato in TV

    e trasferito in quattro DVD. La serie eccellente, un ottimo connubio tra sceneggiatura intelligente (il responsabile

    Julian Fellowes, autore fra laltro di Snob, edito in Italia da Neri Pozza), personaggi completi e vitali, ciascuno dalla personalit ben riconoscibile, costumi indimenticabili e

    una scenografia in ogni senso mozzafiato. Sembra quasi che le ambientazioni siano state scelte per celebrare la bellezza dellInghilterra. Il paesaggio incanta lo sguardo, anche grazie ad un accompagnamento climatico forse poco probabile (splende sempre il sole!) e gli interni di Downton (girati ad Highclere Castle) non lasciano spazio alla delusione.

  • Mara Barbuni, Ipsa Legit: Annuario 2012 pag. 4

    Latrio abbracciato dalle colonne e dalle navate gotiche dellantica abbazia, la solenne biblioteca e gli arredamenti che brillano di eleganza ti fanno desiderare di tornate indietro

    di centanni, a quel tempo in cui il mondo sembrava ancora innocente e viaggiava lento, sospeso al filo sottile della pura bellezza. La prima serie terminata con grande nostalgia da parte mia: si chiusa alla notizia dello scoppio della guerra, culmine del progressivo

    disfacimento di unepoca come testimoniano le idee progressiste della figlia pi giovane, Sybil, e la scelta di una delle cameriere di lasciare il servizio per diventare la segretaria

    dellazienda del telefono. Lascia perci decine di fili narrativi pendenti, e si freme per la seconda stagione, che da domenica inizia sulla BBC ma che gi disponibile in cofanetto

    (che tentazione!). Quale sar il destino della primogenita, Mary? Come continuer il suo conflitto con la sorella Edith? Che ne sar di Matthew, il legittimo erede borghese di Downton? E riprender a funzionare regolarmente il preciso meccanismo dei piani bassi

    della casa, sapientemente regolato dal maggiordomo e dalla governante? S perch la maestria di questo racconto sta anche nellequilibrio che instaura tra il racconto della famiglia del conte e quello della servit, altrettanto avvincente e ricco di sentimenti. Il personaggio di Anna, in particolare, la cameriera personale delle ragazze, dolce e

    positivo, confortante e ricco di speranza. Per certi aspetti mi ha ricordato la narratrice di The House at Riverton di Kate Morton, unaltra storia edoardiana intessuta sulla trama dellopulenza, dellinizio della libert dei costumi, dei segreti di famiglia. pi facile, dopo aver visto Downton, visualizzare le scene e gli invidiabili abiti del primo Novecento che caratterizzano anche il romanzo: e il rimpianto per il fascino perduto di un secolo fa

    ancora pi forte. Il libro di Kate Morton, scritto benissimo com sua regola, il lungo flashback di una centenaria che ricorda i suoi trascorsi di cameriera personale delle sorelle Hartford. Le sue memorie rievocano il lusso della grande casa, Riverton Manor, lo splendore dei vestiti e

    dei gioielli, il carattere diverso delle due ragazze, Hannah ed Emmeline, il cui legame viene infranto da un misterioso incidente nel giardino della dimora. Un colpo di pistola, e il (presunto?) suicidio del giovane poeta Robert Hunter, del quale entrambe erano

    innamorate, ai bordi della piscina, ha spezzato unarmonia forse solo apparente, e la rievocazione del passato da parte dellanziana Grace si fa sempre pi contrastata, soffocata dallantico dovere al segreto, costretta dal dolore per la perdita dellidillio, per il senso della caduta dellinnocenza. Ritorno a Riverton Manor, pubblicato in Italia da Sonzogno, il romanzo di debutto di Kate Morton, ed ha rivelato fin da subito il suo grande talento. Dopo il recente successo europeo di The Distant Hours, siamo in attesa del suo quarto

    lavoro, ancora in fase di scrittura.

    9 gennaio 2012

    La rivoluzione segreta

    Ieri il mio primo libro, La rivoluzione segreta, stato pubblicato in ebook su Amazon!

    Cercatelo su amazon.it, leggete la sinossi, e se il plot vi sembra interessante, scaricatelo! Ho voluto raccontare la storia di una scrittrice dimenticata vissuta tra la fine del Settecento

    e linizio dellOttocento, in unepoca di forti tensioni sociali, di risveglio della coscienza femminile e di una significativa esplosione della letteratura delle donne. Il libro articolato

    su due piani temporali, quello del presente, in cui una giornalista e uno studioso di letteratura attraversano lInghilterra alla ricerca di indizi per la decifrazione di un antico manoscritto, e quello del passato, cui d voce il diario segreto di una poetessa ingiustamente scomparsa dalle cronache. Tra biblioteche opulente, archivi preziosi, pagine

  • Mara Barbuni, Ipsa Legit: Annuario 2012 pag. 5

    ingiallite, lettere nascoste e oscuri misteri, sullo sfondo della campagna britannica imbevuta dei colori dellautunno, i due protagonisti inseguono la soluzione di un enigma che restituir al mondo la storia di una rivoluzione segreta ispirata ad un intenso, insopprimibile ideale di libert.

    16 gennaio 2012

    Buon compleanno Ipsa Legit!

    Buon primo compleanno al mio blog! Sono stati dodici mesi intensi, pieni di letture e di nuove scoperte, di idee naviganti e di

    naviganti interessanti. Grazie a tutti voi che siete passati, avete letto, esplorato e lasciato commenti, e che per ricordarvi di Ipsa Legit vi siete iscritti o avete scelto di ricevere

    aggiornamenti tramite email. Ma quale modo migliore di festeggiare degnamente se non un sublime pezzetto di

    letteratura? Naturalmente un pezzetto che parli di dolci i dolci sono i principi di un compleanno!

    Vi dedico il celeberrimo passo da Proust che rievoca le sensazioni di una madeleine intinta

    nel t, e che sempre cos bello rileggere.... Ma nello stesso istante in cui il liquido al quale erano mischiate le briciole del dolce raggiunse il mio palato, io trasalii, attratto da qualcosa di straordinario che accadeva dentro di me. Una deliziosa volutt mi aveva invaso, staccata da qualsiasi nozione della

    sua causa. Di colpo aveva reso indifferenti le vicissitudini della vita, inoffensivi i suoi disastri, illusoria la sua brevit, agendo nello stesso modo dellamore, colmandomi di unessenza preziosa: o meglio, quellessenza non era dentro di me, IO ero quellessenza. Avevo smesso di sentirmi mediocre, contingente, mortale. Da dove era potuta giungermi una gioia cos potente? Sentivo che era legata al sapore del t e del dolce, ma lo superava

    infinitamente, non doveva condividerne la natura. Da dove veniva? Bevo una seconda sorsata nella quale non trovo nulla di pi che nella prima, una terza che mi d un po meno della seconda. tempo che mi fermi, la virt del filtro sembra diminuire. chiaro che la verit che cerco non l dentro, ma in me. E allora tanti auguri a Ipsa Legit e ai suoi lettori, perch qui possiate sempre trovare

    qualcosa di nuovo, di bello, di quieto o di consolante per le vostre giornate sempre

    frenetiche... E ancora grazie per il vostro affetto!

    25 gennaio 2012

    Happy birthday, Virginia

    Centotrentanni fa nasceva Virginia Woolf. stata tra i geni pi alti della letteratura novecentesca e mondiale, una donna la cui penna ha saputo scavare ed aprire orizzonti ancora sconosciuti, e che ha fatto della straordinariet

    della mente umana largomento della sua ricerca. Virginia Woolf ha messo lumanit (e la femminilit) sotto il microscopio, e con anni di durissimo lavoro riuscita a sezionarla e a

    scovarne i recessi pi intimi, fino a riuscire a ritrarla con forza e lucidit, come unardua opera di intaglio su una lastra di vetro. Non c storia, o saggio, di Virginia Woolf che non meriti di essere annoverata tra i capolavori dellespressione letteraria. In Le tre ghinee e Una stanza tutta per s Woolf analizza freddamente la condizione

    femminile, aprendo la strada ad una severa condanna del patriarcato e delle sue estreme

  • Mara Barbuni, Ipsa Legit: Annuario 2012 pag. 6

    propaggini politiche (come il fascismo, che allora imperversava in Europa). La signora

    Dalloway e Gita al faro sono due ritratti immortali dellintenso e doloroso lato pensante della femminilit; Gli anni, La crociera, e per me soprattutto Notte e giorno sono opere di una

    perfezione inarrivabile. Notte e giorno in assoluto il mio romanzo di Woolf preferito la struttura ancora classica, lontana dalle ardite ed epocali sperimentazioni dei libri successivi; ma i temi trattati, il suffragio femminile, lamore e il matrimonio, la felicit, il successo, discussi sullo sfondo di magnifiche passeggiate sotto il cielo stellato di Londra, me lo fanno amare anche pi degli altri. Leggiamo questo brevissimo passo, che solo una scintilla del trascinante splendore di questopera: At the moment [...] speech or silence seemed immaterial, and [Mary] clapped her hands together, and looked at the distant woods with the rust-like bloom on their brown, and the

    green and blue landscape through the steam of their own breath. It seemed a mere toss-up whether she said, I love you, or whether she said, I love the beech-trees, or only I love I love. Dal Diario di una scrittrice, che deve essere letto nella sua interezza ed unesperienza di lettura travolgente e indimenticabile, estraggo un pezzettino che un anno fa, alla nascita di

    questo blog, avrebbe potuto essere la citazione di apertura del primissimo post, in una sorta di dichiarazione dintenti. La inserisco qui ora, ed talmente bella che sembra un regalo per noi lettori: Che tipo di diario vorrei fosse il mio? Un tessuto a maglie lente, ma non sciatto; tanto elastico da contenere qualunque cosa mi venga in mente, solenne, lieve o bellissima. Vorrei che somigliasse ad una scrivania vecchia e profonda o a un ripostiglio spazioso, in cui si butta un cumulo di oggetti disparati senza nemmeno guardarli bene. Mi piacerebbe tornare

    indietro, dopo un anno o due, e trovare che quel guazzabuglio si selezionato e raffinato da s, coagulandosi [...] in una forma; abbastanza trasparente da riflettere la luce della

    nostra vita, eppure ferma, un tranquillo composto che abbia il distacco di unopera darte. E non c dubbio che tutto ci che scrisse fu unestrinsecazione di arte pura. Buon compleanno, Virginia.

    7 febbraio 2012

    Il bicentenario dickensiano

    arrivato il giorno tanto atteso! Il 7 febbraio del 1812 nasceva Charles Dickens, e tutti i lettori sparsi sulla terra oggi festeggiano la venuta al mondo di un autore assolutamente unico, un instancabile cantastorie la cui mente produceva personaggi al normale ritmo dei

    pensieri, e complicati intrecci al comune passo delle idee umane. Dickens stato un uomo dai miliardi di parole, dalle migliaia di pagine e dai milioni di lettori. Lasciati gli studi di

    giurisprudenza, si diede al giornalismo e invoc come una missione morale la necessit di tornare nei sobborghi dellInghilterra vittoriana (che aveva dovuto frequentare da bambino, quando il padre era in prigione per debiti) per raccontarne la sofferenza e la miseria. Scriveva le sue storie a puntate, usanza comune allora: e oberato comera dai suoi impegni si ritrovava a far cigolare la penna sulle righe dellultimo episodio previsto per la pubblicazione mentre il fattorino delleditore bussava frenetico alla porta, in attesa della consegna. Lansia della scrittura e il peso del dolore civile gli incrinarono il cuore. Visse unintera esistenza di corsa, lungo la congestionata Fleet Street (allombra della cupola della cattedrale di San Paolo), attraverso il Canale della Manica per i suoi viaggi in Francia

    e in Italia, oltre lAtlantico per le letture pubbliche negli Stati Uniti. Nella lunga sequela dei suoi tormenti non manc neppure un atroce incidente ferroviario (a Staplehurst), al

  • Mara Barbuni, Ipsa Legit: Annuario 2012 pag. 7

    quale scamp miracolosamente, e fortunosamente salvando il prezioso manoscritto di Our

    Mutual Friend.

    Proprio Il nostro comune amico la mia pi recente lettura dickensiana. stata unesperienza intensa e, per usare un termine freudiano, unheimlich (spaventoso nel senso di perturbante), perch la storia dal principio alla fine sostenuta dalla voce e dagli odori del fiume, suo vero protagonista. Il Tamigi rappresentato nella sua identit pi fosca, come una creatura mastodontica e indifferente che tutto ingoia nel suo drammatico

    incedere. La vita e la morte, linganno e la follia, lamore e lipocrisia vengono portati sulla scena sotto le maschere di inquietanti allegorie: e non si scorge bont, non si spera nella

    luce redentrice, non ci si consola. Mai. Nella mia biblioteca personale non sono pochissimi i libri di Dickens, anche se a cospetto

    della sua immensa bibliografia non si tratta che di uno scarso campionario. Ci sono Le due citt, racconto delle vicissitudini della Rivoluzione Francese, e David

    Copperfield, che ho amato tanto, ed il vero resoconto di una vita intera, un caleidoscopio

    di luoghi, un rutilante e continuo capovolgimento di sorte, una galleria di ritratti umani indimenticabili (chi altro, se non il genio di Dickens, avrebbe potuto creare un personaggio

    cos straordinario come il signor Micawber, o una figuretta tanto realistica e irritante come Uriah Heep, o un terrificante eroe oscuro come Steerforth?). E ci sono i Racconti di Natale

    (in cui limperitura fama di A Christmas Carol non eguaglia la delicatezza di The Chimes o di The Cricket in the Hearth) e le storie di fantasmi che Einaudi ha pubblicato con il titolo Da leggersi allimbrunire fra i quali bellissimo il racconto ferroviario Il segnalatore. E per voi? Quali sono le letture dickensiane che non possono mancare in un curriculum librorum

    che si rispetti? Oggi, giorno del compleanno di Charles Dickens, lInghilterra (e non solo!) approda al culmine di festeggiamenti che sono gi vivaci da giorni, e che continueranno per tutto lanno. A Westminster Abbey, alle 11 del mattino, viene deposta una corona commemorativa sulla tomba dello scrittore nel Poets Corner: assistono il principe di Galles e la duchessa di Cornovaglia, attesi anche al Charles Dickens Museum; su Twitter, via @BritishCouncil, si pu assistere ad una Dickens read-a-thon di 24 ore che coinvolger

    tutto il mondo, iniziando dalla lettura di Dombey and Son; viene pubblicato il primo numero

    di un Dickens Newspaper; si festeggia il birthday a Portsmouth, citt natale dello scrittore,

    e decine di altri eventi avranno luogo per ogni dove. Per una puntuale cronaca degli eventi, la cosa migliore visitare www.dickens2012.org. E allora... buon Charles Dickens Bicentenary a tutti!

    14 febbraio 2012

    Innamorati della lettura In un giorno come questo non pu mancare un post dedicato alle parole damore. Scorrendo con gli occhi la mia libreria mi accorgo che nella maggior parte delle storie

    laspetto della passione amorosa gioca una parte vitale ai fini dello svolgimento dellintreccio. difficile trovare, sui miei scaffali o nel mio Kindle, dei veri e propri romanzi rosa, ma la grande letteratura, cos come la narrativa storica, i mystery (che io amo cos tanto), e in generale tutti i libri che vale la pena di leggere perch ambiscono a raccontare i colori della natura umana non riescono a trascurare lintensit dellinnamoramento, e si abbandonano alla sua rappresentazione. Fra tutte le centinaia di possibili libri che potrei citare qui scelgo storie in cui lamore sia raccontato nella sua forza pi travolgente ed estrema, come un sentimento che assume la forma perturbante del

  • Mara Barbuni, Ipsa Legit: Annuario 2012 pag. 8

    ribaltamento della morale comune, della perdita della logica, dellincongruit del possesso, dellossessione, e infine della follia. Il romanzo ottocentesco ricco di questi tipi di amore tormentoso. Cime tempestose di Emily

    Bront ne senzaltro lesempio pi evidente: quando Catherine si confida con Nelly, i suoi sentimenti sono struggenti e debordanti ed ella li esprime con queste parole: Le mie grandi sofferenze in questo mondo sono state quelle di Heathcliff, e le ho viste e vissute tutte fin dal principio; il mio pensiero principale nella vita lui. Se tutto il resto

    morisse, e lui rimanesse, io continuerei ad esistere; e se tutto il resto continuasse ad esistere e lui fosse annientato, luniverso si trasformerebbe in un completo estraneo: non ne sembrerei parte. Il mio amore per Linton come il fogliame nei boschi: il tempo lo cambier, ne sono consapevole, come linverno cambia gli alberi. Il mio amore per Heathcliff somiglia alle rocce eterne che stanno sotto quegli alberi: una fonte di piacere ben poco visibile, ma necessaria. Nelly, io SONO Heathcliff! Lui sempre sempre, sempre nella mia mente: non come una gioia, non pi di quanto io lo sia per me stessa, ma come

    il mio stesso essere. Quindi non parlare pi di separazione: non possibile. Ma anche La donna del tenente francese di John Fowles, seppur pubblicato nel 1969, effonde

    una passionalit non contemporanea in quel suo sublime ritratto di amore muliebre che, cos compreso in se stesso a causa di una forzata solitudine, sfida le convenzioni e il

    pregiudizio e straripa nellalienazione. Ho gi parlato di questo libro, insieme ad altri che narrano di donne che sfogano la propria passione a cospetto del mare, nel post Il mare fra

    le pagine (Annuario 2011).

    Simile a Sarah Woodruff la protagonista del pi recente romanzo di Kate Morton, The

    Distant Hours (in italiano Una lontana follia): Juniper Blythe ha vissuto un amore impetuoso

    e quando questo si interrotto a causa della guerra, che come in Espiazione di McEwan viene narrata nella sua tragicit anche privata il suo cuore si messo in attesa. Lattesa penosa, e sempre pi disperata; quando chiaro che Thomas non arriver mai, lanima di Juniper si ferma, e mentre il tempo non si risparmia sui suoi capelli, sulla sua pelle e sul

    suo corpo, i ricordi generano dentro di lei una folle sensazione di giovent, che prolunga allinfinito la pena di quellaspettativa irrisolta. in questo stato di schizofrenia che lio narrante, Edie Burchill, incontra la vecchia amica di sua madre; e scavando fra le voci nascoste e i fantasmi di Milderhust Castle riporter alla luce la veemenza di un sentimento intimo che la storia e il destino non hanno voluto tramutare in gioia.

    19 febbraio 2012

    Gli ingredienti segreti dellamore Ancora rintanata sotto le coperte, con la sola abat-jour accesa mentre fuori la domenica si

    sveglia nella nebbia, ho appena chiuso Gli ingredienti segreti dellamore di Nicolas Barreau. Ho finito questa deliziosa storia proprio poco fa, prima di accendere il computer per

    scrivere questo post con accanto la mia tazza di latte fumante e indosso la mia calda

    vestaglia color fragola. Ci sono libri di cui meglio parlare subito, quando si ancora intrisi

    della loro delicata bellezza, prima che i pensieri quotidiani o i commenti degli altri infrangano lincantesimo e li rivelino per quello che sono: storie facili, di certo pi fortunate di molte altre. Nicolas Barreau stato fortunato: un autore franco-tedesco della mia stessa

    et, laureato in lingue e letterature romanze alla Sorbonne, che con alle spalle un passato da libraio sulla Rive Gauche ha scritto due romanzi divenuti famosi grazie al passaparola

    (pubblicati in tedesco: Die Frau meines Lebens e Du findest mich am Ende der Welt) ed poi

    approdato ad un maggiore successo con questa piccola perla, uscita in Italia per Feltrinelli

  • Mara Barbuni, Ipsa Legit: Annuario 2012 pag. 9

    (il titolo originale Das Lcheln der Frauen, Il sorriso delle donne). Praticamente Barreau

    lincarnazione del sogno della mia vita anche se io mi accontenterei anche solo di lavorare in una libreria a Parigi! In questo romanzo Parigi come lo struggente canto di un violino che accompagna lo

    svolgersi di un semplice intreccio; ne quasi la voce narrante, perch il libro non sarebbe probabilmente cos bello se non fosse ambientato l. La mesta e disperata camminata della protagonista allinizio ci d subito un assaggio di tanto fascino: Pochi minuti dopo passeggiavo nei giardini delle Tuileries, una piccola figura triste che attraversa lentamente il parco deserto sotto un ombrello a pois, prosegue verso il Louvre, al tramonto percorre la

    Rive Droite, supera lle de la Cit e Notre-Dame e si lascia alle spalle le luci della citt che cominciano ad accendersi, finch si ferma sul piccolo pont Louis-Philippe che conduce

    allle Saint-Louis. Il cielo di un blu cupo si stendeva sopra Parigi come una stola di velluto. Questa piccola opera di letteratura come una scatola cinese: racconta infatti di un libro

    che ha salvato lanima della giovane Aurlie, depressa per la fine della sua storia damore, ma esso stesso un libro che consola, perch contiene tutti quegli ingredienti che un

    romanzo dovrebbe avere per rendere una lettura tenera, dolce, bella. Alcuni lettori hanno lamentato il fatto che una casa editrice cos responsabile e sobria come Feltrinelli abbia

    scelto di pubblicare una storia tanto pacifica e non c che dire commerciale, ma la scrittura di alto livello, e pur imbastendo vicende da commedia hollywoodiana (dei tempi doro), Gli ingredienti segreti dellamore non ha niente a che fare con la narrativa rosa, e anzi, pu diventare anche un libro indimenticabile. Chi lha detto che la scrittura, per essere degna dattenzione, debba essere per forza perturbante, dolorosa, allucinante, difficile? Forse qualche critico invidioso del successo altrui, o un vecchio professore chiuso in una citt senza luce e senza paesaggio....

    Daltronde, la commistione tra libri e cucina che caratterizza questa storia una miscela irresistibile: un editor, unavvenente cuoca dagli occhi verdi e uno scrittore misterioso sullo sfondo evocano il giusto connubio di cultura e di gusto... insomma di tutto ci che di

    meglio la vita ha da offrirci.

    26 febbraio 2012

    Alla tavola di Virginia Woolf

    Questa settimana ho letto Alla tavola di Virginia Woolf, un grazioso saggio di Elisabetta

    Chicco Vitzizzai. Si tratta di una raccolta di brani tratti dai romanzi di Woolf accomunati

    da uninsolita caratteristica: quella dei riferimenti al cibo; al termine di ogni citazione compare poi la ricetta che ci aiuta a riprodurre a casa nostra le piacevolezze alimentari

    della scrittrice. Virginia amava cucinare: spesso scambiava ricette con la sorella Vanessa (come testimoniano alcune lettere), e nei suoi straordinari racconti i cammei di particolari

    alimenti o di precise pietanze paiono piccole tessere di mosaico senza le quali unimmagine non sarebbe perfetta. Virginia stessa afferma: Una gita perfettamente riuscita deve comprendere secondo me una visita alle bancherelle dei libri, dei bonbon, pranzare da

    Mutton, lorchestra sul lungomare, [...] il t da Booth, i panini del forno di Cowley. E a proposito del vino scrive: Sollevo il calice dal gambo sottile, sorseggio. [...] Nel bere non posso fare a meno di trasalire: eccoli, i profumi, la luce, il caldo, tutti distillati in questo liquido giallo, infocato. [...] lestasi, la liberazione. La cucina, esplorata soprattutto nella sua anima muliebre, intesa in questo libro come tentativo di porre ordine nel caos universale: a questo proposito viene riportato un brano

  • Mara Barbuni, Ipsa Legit: Annuario 2012 pag. 10

    dal commovente Gita al faro (To the Lighthouse) che recita: Le due donne, curvandosi e rialzandosi, sospirando o cantando, ora sprimacciavano ai piani di sopra, ora sbattevano

    gi nelle cantine, [e] sembr aver luogo un nascimento rugginoso e travaglioso, accompagnato da cigolio di cardini, da stridore di chiavistelli, da tonfi e sbattimenti

    daffissi imporriti. bellissimo come il sacro rito del mangiare si sposi con tutte le altre occupazioni della vita quotidiana, e in particolare con il lavoro del letterato; nello stesso romanzo si legge: Ed ecco il fragoroso clangore del gong annunziare solennemente, autorevolmente, che le persone disperse nelle soffitte, nelle camere, nei piccoli rifugi particolari, a leggere, a

    scrivere, a dar lultimo tocco alla pettinatura, ad agganciarsi il vestito, dovevano lasciar l, posare gli strumenti di bellezza sui lavabi e sulle pettiniere, posare i romanzi sui comodini,

    interrompere glintimi diari e radunarsi a mensa. Questo piccolo saggio si innesta bene in quellideale assai diffuso che molti rifiutano ma che io, assetata anche emotivamente di letteratura, non posso che condividere per cui la vita personale degli autori (e per quanto mi riguarda, soprattutto delle autrici) effonde un fascino irresistibile. Un breve e ben composto passo allinizio del libro esprime molto bene questa realt, e lo fa in una forma di descrizione degli oggetti che li riempie di umanit, ovvero ne indaga la potenzialit vitale e sentimentale che essi inevitabilmente assumono

    per gli esseri umani. Descrivendo la stanza tutta per s di Virginia Woolf, lautrice parla de la poltrona su cui si rannicchiava per scrivere, ormai sfondata, il tavolo pieno di cianfrusaglie, di carte, di buste strappate, di pezzi di spago, di vecchi bocchini per le

    sigarette che si faceva da s, di pennini spuntati, di fiammiferi usati e nuovi, di grosse bottiglie di inchiostro. Ed la stessa Woolf a confermare quanto i singoli oggetti, le minime cose, siano i responsabili della costruzione dellidentit di un luogo, e allo stesso tempo dei suoi abitanti: La stanza era piena di mobili. Di fronte ad esse stava una mensola sui cui ripiani erano disposte delle porcellane azzurre; il sole della sera daprile gettava chiazze luminose sui vetri del mobile (da: Gli anni, The Years). E se anche voi, come me, siete affascinati dallidea che una casa racchiuda in s i sussurri che le grandi narratrici hanno tramutato in parole immortali, non perdetevi La scrittrice

    abita qui di Sandra Petrignani, pubblicato da Neri Pozza nel 2002.

    5 marzo 2012

    Un libro, un giardino

    La lettura in corso di questi giorni, The Language of Flowers di Vanessa Diffenbaugh (lidea di partenza molto curiosa e accattivante, anche se il personaggio della protagonista non mi ha ancora convinta...), mi ha fatto ritornare con il pensiero a numerosi altri libri in cui

    i fiori, le piante, e in senso pi esteso la realt metamorfica e misteriosa dei giardini rivestono un ruolo principale nello svolgimento degli intrecci.

    Personalmente, forse anche in conseguenza di tutte le mie (tantissime!) letture britanniche, sono molto affascinata dai giardini allinglese, quei grovigli di vita dove rimangono intrappolate le scintille di tutte le anime che vi sono passate. I giardini lussureggianti, densi

    di chiaroscuro, non possono fare a meno di effondere un senso di mistero: a guardarli sembra sempre che fra le radici si possano nascondere ricchissimi scrigni, che sotto le

    panchine deserte si possano trovare lettere damore che lumidit sta cancellando giorno dopo giorno, che le cortecce intagliate possano risvegliare racconti e segreti inghiottiti dal

    tempo. Il motivo del giardino (spesso celato, o proibito) centrale in tanta letteratura vittoriana e tardo vittoriana, poich rappresenta ed simbolico di sentimenti e di sensualit

  • Mara Barbuni, Ipsa Legit: Annuario 2012 pag. 11

    doverosamente represse. Dietro i cancelli semichiusi, nellintrico dei rami, nellopulenza del fogliame e nellirrefrenabilit della procreazione naturale luomo vittoriano riflette segretamente la propria innata animalit, che impossibilitato ad esprimere socialmente. E allora dentro la cinta in mattoni o in ferro battuto, che nonostante gli sforzi non riescono a contenere la sfrenata ubertosit del giardino, si apre uninfinita variet di possibili racconti o di possibili scritture, le cui parole fioriscono nella nostra immaginazione come fioriscono le rose selvatiche, e come lerica sinerpicano nei nostri ricordi. In The Secret Garden (Il giardino segreto) di Frances Hodgson Burnett, sublime esempio di

    letteratura vittoriana per linfanzia o meglio, sullinfanzia la riapertura del giardino a lungo negato si associa allestrinsecazione del carattere caldo ed esotico della piccola Mary Lennox e al tentativo di risvegliare la fisicit di Colin Craven, il cugino malato e costretto

    a letto. E The Forgotten Garden (Il giardino dei segreti, Speling&Kupfer) di Kate Morton, pur

    essendo un romanzo dei giorni nostri, recupera lo spirito vittoriano nella storia della riscoperta di un giardino a lungo dimenticato che ha il potere di restituire a una famiglia

    la sua identit. La grande letteratura del tardo Ottocento non ha potuto esimersi dalla manifestazione

    della bellezza dei giardini inglesi nella loro intonazione con i turbamenti dellanimo umano.

    Un bellissimo saggio, pubblicato dalla professoressa Giulia Pissarello negli atti di un convegno tenutosi allUniversit di Venezia (Pictures of Modernity. The Visual and the Literary in England, 1850-1930, Venezia, Cafoscarina, 2008, pp. 171-182) esamina il ruolo delle

    piante e dei fiori nella letteratura di D.H. Lawrence e di Virginia Woolf. Il saggio criticamente ottimo, ma come si sa ci che mi preme di pi in questo mio blog sono i passi

    dai romanzi; riprendo allora da quel lavoro solo una tra le citazioni da Figli e amanti di

    Lawrence (Capitolo 1, Garzanti, 2000):

    [La signora Morel] si accorse di qualcosa che stava penetrando nella sua coscienza e con uno sforzo cerc di capire di cosa si trattasse. Gli alti gigli bianchi sinchinavano dolcemente nella luce lunare, e laria era satura del loro profumo, come di una presenza. La signora Morel ebbe paura, il respiro le si fece un po affannoso. Sfiorando i petali di quei grandi fiori pallidi, ebbe un brivido. I gigli parevano schiudersi al chiar di luna. Infil la mano in una di quelle grandi corolle bianche: in quella luce pallida, loro si distinse appena sulle sue dita. Si chin per vedere il polline giallo di cui era pieno il calice, ma

    scorse soltanto unombra. Bevve allora un lungo sorso di quel profumo, che le diede quasi le vertigini. Ci sono alcuni dipinti che mi sembrano la perfetta rappresentazione di questo sentire fin de

    sicle, ossia di quella commistione sinestetica tra visualit, olfatto e delicata carnalit che

    contraddistinse larte del periodo. Sono le opere di John William Waterhouse, che fu fra gli ultimi preraffaelliti e ne eredit i motivi ricorrenti: la figura femminile a confronto con la naturalit in una vertigine di linee languide e involute.

    Sono i giardini i protagonisti preponderanti della pittura preraffaellita: mondi enigmatici e conturbanti dove lanima e la corporeit umane sembrano lentamente perdersi e svanire nella natura, gradatamente consumati da un latente senso di tragedia.

    11 marzo 2012

    Il linguaggio dei fiori

    Il linguaggio segreto dei fiori finito, e non mi dispiace. Pur bella, una storia penosissima,

    di cui la protagonista una giovane donna del tutto incapace di rapportarsi con la

  • Mara Barbuni, Ipsa Legit: Annuario 2012 pag. 12

    normalit. Victoria ha vissuto da bambina lesperienza dellabbandono e del drammatico spostamento dalluna allaltra famiglia daffidamento. Questa infanzia dislocata lha fatta crescere infelice, arrabbiata, e inetta ad affrontare le esigenze della vita quotidiana le regole della convivenza civile e, per esempio, la necessit di cercarsi un lavoro. C solo una cosa che Victoria conosce: i fiori. E sono i fiori a dare lo spunto alla narrazione, e i

    protagonisti dei passi pi belli del libro. Quando questi passano sullo sfondo, lasciando maggior spazio alle vicende personali della giovane, il tono del racconto si fa molto pi, e

    forse troppo, greve. Con la nuova lettura voglio cambiare rubrica e distrarmi un po: ho iniziato un mystery letterario semplice ma affascinante, che ha per oggetto uno Shakespeare segreto... (Il libro

    segreto di Shakespeare di John Underwood).

    E quando sar finito, nel mio Kindle ci saranno altre intensissime storie ad attendermi!

    13 marzo 2012

    Avanti il prossimo

    Questo post sar brevissimo, non molto pi di un semplice link: The Book Seer un sito internet nel quale si inseriscono titolo e autore dellultimo libro che si letto (e amato!) per avere consigli sulla prossima lettura.... Digitando The Language of Flowers ho ottenuto, tra

    gli altri, questi due interessanti suggerimenti: Rules of Civility di Amor Towles (tradotto in

    italiano da Neri Pozza con il titolo La buona societ), gi in attesa nel mio Kindle e The Paris

    Wife di Paula McLain (anche questo portato qui da Neri Pozza, Una moglie a Parigi), che si

    trova anche nella mia wishlist. Non c dubbio quindi che le ricerche e i risultati di The Book Seer non sono affatto casuali! Non facile accontentare una lettrice come me... : )

    19 marzo 2012

    Lenigmatica identit di Shakespeare Il libro segreto di Shakespeare di John Underwood (che, come ho sospettato fin dallinizio, uno pseudonimo!) stata una lettura molto piacevole, di quelle che ti tengono incollata al

    Kindle fino a tarda ora e poi, quando spegni la luce, ti pare che il buio intorno a te nasconda chiss quali segreti... Io non ho visto Anonymous, il film che a questo libro si ispirato,

    perch da brava innamorata dei classici inglesi mi sentivo a disagio allidea di sottoporre la mia pazienza per due lunghe ore, nella sala di un cinema, alle teorie cospiratorie che

    negano a Shakespeare la paternit delle sue opere. Ma i libri hanno su di me un fascino maggiore della pellicola, e trovare questo volume durante una delle mie esplorazioni in libreria ha stuzzicato la mia curiosit.

    Il romanzo un mystery ben fatto, con un buon personaggio principale, Jake Fleming (i

    coprotagonisti, a parte il libraio di Charing Cross, mi sono piaciuti un po meno, e ho trovato un po scontata la figura del villain) e delle ambientazioni davvero bellissime. Londra si stende davanti agli occhi del lettore in tutto il suo enigmatico magnetismo,

    evocando in ogni scena, ad ogni angolo, la forza del suo passato e la potenza della sua autocelebrazione.

    Ci che pi attira noi lettori, tuttavia, il germe di questa narrazione. La storia inventata da Underwood gira intorno a una teoria piuttosto datata, di cui avevo sentito parlare solo per caso, e senza alcun approfondimento: lidea, cio, che le opere di Shakespeare non siano state scritte da Shakespeare. Nel romanzo i personaggi intraprendono una ricerca

  • Mara Barbuni, Ipsa Legit: Annuario 2012 pag. 13

    piuttosto pericolosa per sostenere questa ipotesi, costretti a scontrarsi con lopinione comune, con gli studiosi delle universit e con limmortale ideale del Bardo che da solo costituisce gran parte dellidentit britannica. Nelle loro conversazioni si citano, come in un saggio critico, numerose opere effettivamente esistenti che corroborano lattribuzione delle opere del Canone ad altri scrittori De Vere, Francis Bacon, Marlowe. Il punto di partenza di questa tesi dato dalla mancanza di sufficienti dati certi sulla biografia di Shakespeare, dalla sicura assenza di un patrimonio librario nel suo testamento,

    dalla inconfutabile verit che nella sua vita egli non frequent altro che le scuole elementari di Stratford e visse unesistenza del tutto legata agli affari e allaccumulo di ricchezze. Senza unistruzione universitaria e senza possedere libri, sostengono i detrattori del suo nome, come avrebbe potuto costui scrivere opere cos dense di sfumature politiche, filosofiche, poetiche e letterarie? E se non fu William Shakespeare di Stratford-upon-Avon

    a scriverle, chi ne fu lautore? Alcuni sostengono che si tratt di Christopher Marlowe, eccellente drammaturgo nato nei

    pressi di Canterbury nel 1564, studente a Cambridge e in seguito arruolato nei servizi segreti della Corona. La sua sorte sub diversi capovolgimenti, tanto che da genio letterario

    ammirato e rispettato fin per essere considerato un pericolo per la nazione, un libertino, un omosessuale. Mor (?, il punto interrogativo dobbligo per i supporter della teoria del complotto) nel corso di una misteriosa rissa appena fuori Londra, e tutti concordarono che se fosse sopravvissuto ai ventinove anni avrebbe potuto scrivere opere straordinarie, forse tramutandosi nel vero vate della drammaturgia britannica. Una sola citazione pu bastare

    a dare conto del suo talento poetico: Sei pi bella dellaria della sera cinta dalla bellezza di mille stelle. Se vi interessa leggere qualcosa in pi a proposito delle teorie degli anti-stratfordiani, visitate http://it.wikipedia.org/wiki/Attribuzione_delle_opere_di_Shakespeare; se invece

    la sola cosa che vi riempie il cuore la pienezza della poesia andatevi a cercare in biblioteca lindimenticabile Dottor Faustus di Marlowe (versi che suonano fra i pi alti della letteratura inglese; da esso tratta la citazione sopra) e non dimenticatevi dei Sonetti di Shakespeare

    (o di Marlowe, decidete voi..!), che ogni giorno sanno infondere nuova vita alla nostra sete di bellezza.

    Il mio preferito il Sonetto 55. E il vostro? P.S. 21 marzo. Ho appena scoperto, con una certa sorpresa e un po di turbamento, che il libro di Underwood non mai stato pubblicato nel mondo anglofono. Nessuno ha voluto stamparlo in Gran Bretagna, n negli Stati Uniti, tanto che sul sito personale dello scrittore

    compare limmagine della copertina italiana di Newton&Compton. Sembra quasi che la storia che vi raccontata abbia disegnato il suo stesso destino: forse contiene segreti che qualcuno non disposto a pubblicizzare? ; )

    21 marzo 2012

    Giornata mondiale della poesia

    Dolce e chiara la notte e senza vento (Giacomo Leopardi). Forse il verso pi bello di tutta la

    poesia italiana? Oggi la giornata mondiale della poesia decretata dallUnesco, e non c davvero niente di pi bello a cui pensare nel primo giorno di primavera. Nellultimo post ho nominato velocemente il Sonetto 55 di Shakespeare, che un po un elogio della poesia stessa, della sua forza, della non-fisicit che la rende pi longeva dei

  • Mara Barbuni, Ipsa Legit: Annuario 2012 pag. 14

    monumenti di pietra, e pi calda dellamore stesso, perch labbraccio imperituro che lo conserva nel tempo.

    Not marble, nor the gilded monuments Of princes, shall outlive this powerful rhyme; But you shall shine more bright in these contents

    Than unswept stone besmeard with sluttish time. [Non il marmo, n i monumenti doro vivranno pi della potente rima; ma tu brillerai ancor pi in questo coro che pietre private dal tempo in stima.] La celebrazione dellarte (poetica) e della sua invincibilit rispetto alleffimeratezza della nostra vita e del nostro sentire anche il tema di Ode on a Grecian Urn di John Keats:

    Bold Lover, never, never canst thou kiss, Though winning near the goal yet, do not grieve; She cannot fade, though thou hast not thy bliss, For ever wilt thou love, and she be fair! [Amante audace, non potrai mai baciare Lei che ti cos vicino; ma non lamentarti

    Se la gioia ti sfugge: lei non potr mai fuggire, E tu lamerai per sempre, per sempre cos bella.] Leopardi, Shakespeare, Keats i poeti che hanno riempito i miei anni di formazione mi tornano tutti in mente oggi, in questa giornata in cui gli alberi di pesco riempiono laria gi tiepida e i prati e le aiuole sono cosparsi di piccole viole selvatiche. Ma mi tornano in mente

    anche le solenni odi e i preziosi sonetti di Foscolo, la sublime poesia di John Donne, i luminosi versi di Anna Letitia Barbauld, lautrice sulla quale ho scritto la mia tesi di dottorato. Di quando in quando ritorno a leggere il carme Dei Sepolcri del poeta veneziano, e ci sono

    sezioni che ogni volta evocano atmosfere pi intense, come: Rapan gli amici una favilla al Sole a illuminar la sotterranea notte

    perch gli occhi delluom cercan morendo il Sole; e tutti lultimo sospiro mandano i petti alla fuggente luce o altre che in poche sillabe sanno riportare in vita tutto ci che stata la classicit:

    Il navigante che veleggi quel mar sotto lEubea, vedea per lampia oscurit scintille balenar delmi e di cozzanti brandi, fumar le pire igneo vapor, corrusche

    darmi ferree vedea larve guerriere cercar la pugna; e allorror de notturni silenzi si spandea lungo ne campi di falangi un tumulto e un suon di tube

    e un incalzar di cavalli accorrenti

    scalpitanti su gli elmi a moribondi, e pianto, ed inni, e delle Parche il canto. Amo tutta la poesia che fa riferimento alla luce, e alle forme della luce e ai suoi contrasti. Amo gli idilli lunari di Leopardi e torno spesso a rileggere quel passo dalla Ginestra che

    recita: Sovente in queste rive, che, desolate, a bruno

  • Mara Barbuni, Ipsa Legit: Annuario 2012 pag. 15

    veste il flutto indurato, e par che ondeggi, seggo la notte; e su la mesta landa

    in purissimo azzurro veggo dallalto fiammeggiar le stelle, cui di lontan fa specchio

    il mare, e tutto di scintille in giro per lo vto seren brillare il mondo.

    E poi che gli occhi a quelle luci appunto, cha lor sembrano un punto, e sono immense, in guisa che un punto a petto a lor son terra e mare veracemente; a cui

    luomo non pur, ma questo globo ove luomo nulla, sconosciuto del tutto; e quando miro quegli ancor pi senzalcun fin remoti nodi quasi di stelle, cha noi paion qual nebbia, a cui non luomo e non la terra sol, ma tutte in uno,

    del numero infinite e della mole, con laureo sole insiem, le nostre stelle o sono ignote, o cos paion come essi alla terra, un punto

    di luce nebulosa; al pensier mio che sembri allora, o prole delluomo? Quattro anni fa ho citato questi versi in un talk che ho tenuto a Bologna, per un convegno

    dedicato allidea del viaggio nel Romanticismo. Li ho citati per sottolineare una certa assonanza con un meraviglioso componimento di Anna Barbauld intitolato A Summer

    Evenings Meditation [Meditazione di una sera destate], un viaggio della mente che la poetessa intraprende per evadere da una quotidianit limitante e per tentare le potenzialit della propria poesia un processo straordinario per una donna che scriveva allinizio del diciannovesimo secolo. Eccone un estratto: How deep the silence, yet how loud the praise! But are they silent all? or is there not A tongue in every star that talks with man, And wooes him to be wise; nor wooes in vain:

    This dead of midnight is the noon of thought, And wisdom mounts her zenith with the stars.

    At this still hour the self-collected soul Turns inward, and beholds a stranger there

    Of high descent, and more than mortal rank; An embryo GOD; a spark of fire divine, [] What hand unseen Impels me onward thro the glowing orbs Of inhabitable nature; far remote, To the dread confines of eternal night,

    To solitudes of vast unpeopled space,

  • Mara Barbuni, Ipsa Legit: Annuario 2012 pag. 16

    The desarts of creation, wide and wild; Where embryo systems and unkindled suns

    Sleep in the womb of chaos; fancy droops, And thought astonishd stops her bold career. Ci sono tante cose che potrei dire su questopera in versi, e sulla sua autrice, che ha occupato tre anni della mia vita riempiendomi di interrogativi, di soddisfazioni, di innumerevoli e straordinarie scoperte! Nei prossimi giorni riprender questo brano

    fornendone una traduzione, sulla quale dovr lavorare al meglio delle mie capacit. Riprender anche il discorso su Barbauld, che pochi conoscono ma che meriterebbe tanta

    considerazione anche qui in Italia. Nel frattempo, se largomento vi incuriosisce, visitate il sito che le ho dedicato: Reading Anna Barbauld, dove ho esposto i tratti principali della mia tesi.

    Ma lasciatemi concludere questo post con il miglior augurio per una felice Giornata Mondiale della Poesia: vi baster leggere o rileggere qualche verso per festeggiarla come si

    deve!

    22 marzo 2012

    Anna Letitia Barbauld

    Ieri, in occasione della giornata mondiale della poesia, ho ripensato dopo tanti mesi ad Anna Letitia Barbauld (1743-1825), lautrice inglese che stata oggetto/soggetto della mia tesi di dottorato. Non facile parlare di lei in un post, perch sono cos numerose le suggestioni che il suo lavoro mi ha dato, e cos tanti sentimenti sono ancora legati al ricordo di quel bellissimo periodo di studi. Ma ci sono versi di Barbauld che, per quanto del tutto

    sconosciuti alla maggioranza e talvolta respinti da alcune correnti critiche, possono rivaleggiare con la migliore poesia romantica, densi come sono di lirismo ma anche di

    ironia, di considerazioni sulla letteratura ma anche sulla scienza, e del coraggio di posizioni politiche radicali. giusto allora tentare di diffondere il loro messaggio.

    Solo per un assaggio di questa grandezza traduco qui il passo da A Summer Evenings Meditation che ho citato ieri in inglese: lio poetico si sta avventurando nel cosmo, alla ricerca tanto di un contatto con la divinit, quanto della propria identit di essere umano e di poeta. Il silenzio profondo, ma alta la lode! Ma sono [le stelle] tutte silenti? O non c una lingua in ogni stella che parla alluomo e lo persuade ad essere saggio; e non lo persuade invano: questo culmine della mezzanotte il mezzogiorno del pensiero

    e la saggezza ascende al suo zenit insieme alle stelle. In questora immobile lanima, cosciente di s, si rivolge al suo intimo e l vede uno straniero

    di nobile stirpe, e di rango pi che mortale; un dio in embrione, una scintilla di fuoco divino,

    [] Quale mano invisibile

    mi spinge avanti attraverso pianeti luminosi e inabitabili; e pi lontano ancora, verso i terribili confini della notte eterna,

    verso solitudini di uno spazio vasto e spopolato,

  • Mara Barbuni, Ipsa Legit: Annuario 2012 pag. 17

    verso i deserti della creazione, sterminati e selvaggi; dove sistemi in evoluzione e soli non ancora accesi

    dormono nel grembo del caos; la mia fantasia allora si ripiega, e il pensiero, sgomento, interrompe la sua audace ascesa. Trovo sempre sbalorditivo e mi riempie dorgoglio leggere parole come queste, scritte da una donna allalba del Romanticismo (un movimento che, secondo la critica classica, sarebbe stato totalmente dominato da personalit maschili Wordsworth, Coleridge, Byron, Shelley; lopera di Keats stata a mio parere un fenomeno a parte). E nel piccolo grande mondo di Barbauld si trovano tante sorprese come questa. Specialmente nella

    poesia scritta negli anni giovanili, che fu infatti ammirata ed elogiata da un vastissimo pubblico e anche dai letterati contemporanei, Barbauld esprime un dettato elevato stilisticamente e contenuti che spaziano su vari argomenti ma tengono sempre presente un

    tema per lei imprescindibile: la libert umana. The Groans of the Tankard [I lamenti del boccale]

    passeggia delicatamente sul piano dellironia per deridere la piccola societ accademica in cui Anna viveva; e celebra la poesia stessa definendola un giovanile silver sound [suono dargento] che resiste, pur lieve, nellaria piena dei rabbuffi degli anziani. Washing Day [Il giorno di bucato] racconta della grande forza e determinazione muliebre approfittando della

    cornice del bucato per paragonare la poesia alle bolle di sapone (con tutte le discussioni

    che si potrebbero fare sullargomento: vi rimando per questo al mio sito, Reading Anna Barbauld). The Mouses Petition [La supplica del topolino] una poesia ampiamente antologizzata perch celebra lequit per tutti gli esseri viventi. E alcune poesie della maturit, come The Caterpillar [Il bruco], To Mr Coleridge e The First Fire [Il primo focolare] sondano gli abissi del

    cuore e dellintelletto, studiando le malinconie, le solitudini e il bisogno della natura umana di affermarsi nel mondo in piena libert.

    Anche la biografia di Barbauld sembra riecheggiare i principi di autodeterminazione e di moralit presenti nella sua poesia. Studiando le sue opere, ho trovato che nella sua lunga

    vita ella ebbe lopportunit di frequentare circoli di pensiero liberale e fortemente indipendente, e mi piaciuto immaginare, basandomi sui fatti reali, cosa sarebbe accaduto

    se una personalit come la sua avesse deciso di intervenire nei movimenti rivoluzionari europei del suo tempo. Ho immaginato questa storia, e lho scritta. Nel mio ebook, La rivoluzione segreta, ho creato un personaggio ispirato a Barbauld e alla

    sua poesia e le ho fatto vivere una storia allinsegna della ricerca della libert. Perch credo sia davvero il momento, dopo duecento anni dalla pubblicazione della sua ultima opera,

    di far ascoltare le sue parole.

    23 marzo 2012

    Pienezza di vita

    un pieno pomeriggio di fine giugno e la luce cos intensa da sembrare unimpalpabile nebbia di polvere doro. Le farfalle ciondolano da un fiore allaltro, appesantite dal calore, e il canto delle cicale si spande gi per le colline coperte di prati e di campi imbionditi dalle spighe. Laria immobile e ferme sono le cime dei cipressi scuri che guidano lo sguardo verso la villa sprofondata nel silenzio. Ed ecco levarsi una musica lontana, unantica canzone italiana intonata da una voce di baritono.... Questa limmagine che si levata davanti ai miei occhi leggendo Pienezza di vita. Racconti italiani di Edith Wharton, una raccolta di storie indimenticabili nelle quali la scrittrice

    americana ha riversato a piene mani tutto il proprio amore per lItalia. I temi che vi si

  • Mara Barbuni, Ipsa Legit: Annuario 2012 pag. 18

    ritrovano sono molto simili alla grande narrativa europea del narratore eccelso, Henry James: lamericano in viaggio sul continente alla ricerca di una bellezza che al suo Paese non pu appartenere, perch piena di storia; la donna tormentata da una segreta malinconia, perch nutre desideri destinati a non realizzarsi mai; la languida inermit dei turisti danarosi; antichi segreti nascosti dietro gli scuri socchiusi di inaccessibili palazzi

    rinascimentali. La raccolta si apre con la descrizione del momento appena precedente alla morte di una

    donna che ha commesso suicidio, ed evoca un paesaggio che racchiude lessenza di tutta la bellezza della vita: Da ore giaceva in una sorte di lieve torpore, non dissimile da quella dolce prostrazione che si impadronisce di noi nel silenzio di un meriggio destate, quando la calura sembra aver messo a tacere perfino gli uccelli e gli insetti, e, sepolti nellerba fiorita dei prati, attraverso unimmota copertura di foglie dacero guardiamo la vastit serena e inespressiva dellazzurro. E cos scrive un passeggero che sta visitando unantica dimora, teatro di un terribile delitto: Dalla loggia ornata di affreschi fatiscenti guardavo un viale sul quale le ombre proiettate dalla fila di cipressi creavano leffetto di una scala a pioli, fino allo stemma ducale ed ai vasi mutili che sormontavano il cancello. Sul giardino, sulle fontane, sui portici e nelle grotte incombeva il meriggio. Sotto la terrazza, dove licheni giallo cromo avevano rivestito la balaustra di fini laminae doro, i vigneti declinavano verso la ricca valle serrata tra le colline. I pendii pi bassi erano costellati di bianchi villaggi, come stelle che trapungono un crepuscolo estivo; e, pi lontano, pieghe su pieghe di montagne azzurre, trasparenti

    come un velo contro il cielo. (trad. it. di G. Prampolini, Passigli Editori). Unambientazione cos descritta non una carta da parati, e nemmeno un trompe doil dietro lo svolgimento delle storie: un mondo quadridimensionale nel quale al lettore sembra di sprofondare, di doversi schermare gli occhi con la mano, di allontanare il ronzio

    delle api, di respirare il profumo del grano e di incontrare, nel silenzio, una donna non pi ragazza fasciata in un abito edoardiano e un giovane che la segue, sfiorandole di tanto in tanto la mano, senza dire niente.

    9 aprile 2012

    La buona societ

    un po di tempo che non aggiorno il blog, perch sono reduce (sconfitta) da una lettura faticosa. Con qualche rammarico ho infatti deciso di lasciare La buona societ di Amor

    Towles, un libro che desideravo da tempo leggere ma che non sono riuscita a terminare.

    la storia di una ragazza che cerca di farsi strada nella New York post-Depressione (gli anni della costruzione dellEmpire State Building), incontrando svariati personaggi e macinando chilometri di esperienze tra locali dove si suona il jazz, la redazione di una rivista prestigiosa, ristoranti di lusso, Bentley pagate da altri, cartoline spedite da luoghi

    favolosi e da vacanze altrui. La scrittura buona, ma la narrazione molto episodica non

    mi pare fluire facilmente; sembra quasi di entrare in una galleria di fotografie e di soffermarsi pi o meno a lungo davanti a singoli ritratti, cos come accade alla protagonista

    allinizio del romanzo, prima che comincino i suoi ricordi. Il libro e ambisce ad una rappresentazione dellepoca, e ci riesce bene: prima di abbandonarlo, per, ho colto una certa stanchezza della narrazione, come se si fosse perso di vista il traguardo finale. Mi spiace non averlo concluso, perch sono affascinata dagli anni Trenta e da quel misterioso

    contrasto tra unAmerica che si stava riavendo dalla catastrofe e unEuropa che ci stava precipitando. Forse la lettura in inglese ha richiesto pi tempo del previsto e ha perso di

  • Mara Barbuni, Ipsa Legit: Annuario 2012 pag. 19

    leggerezza; riprover tra qualche tempo, magari nella versione italiana, se riuscir a procurarmela. Non ho intenzione di trascurare questopera, definita tra i migliori libri del 2011!

    21 aprile 2012

    Il giardino bianco

    Tanti giorni sono passati dallultimo aggiornamento di Ipsa Legit. Tanti giorni trascorsi (purtroppo) ad occuparmi di faccende lavorative e non di quelle pi importanti i libri e la scrittura. Ma negli ultimi due giorni mi sono impegnata a concludere la mia lettura in corso, Virginia Woolf e il giardino bianco di Stephanie Barron. Ho iniziato questo libro

    consapevole del talento dellautrice, di cui amo molto la serie dei Jane Austens Mysteries, con lo spirito adeguatamente immalinconito dalla ricorrenza del suicidio di Virginia Woolf (il 28 marzo) e con la giusta ispirazione data da alcuni post recenti, dedicati proprio ai

    giardini (Un libro, un giardino). stata quindi una bella lettura, fra le cui pagine ho

    apprezzato soprattutto la rappresentazione del giardino di Sissinghurst (ultima dimora

    dellintima amica di Woolf, Vita Sackwille-West, nel Sussex) e la cura e lintensit dei brani che il romanzo attribuisce alla stessa autrice di Mrs Dalloway. I passi del manoscritto

    perduto di Virginia inventati da Stephanie Barron si caratterizzano per un delicatissimo e tragico lirismo; e sono vive e quasi reali le immagini della scrittrice, con quel volto indurito dallanoressia e la pelliccia gettata sulle spalle ossute sotto il cielo notturno seminatore di bombe. Il plot che si svolge sulla filigrana del dramma personale di Woolf un mystery

    letterario ben scritto, con personaggi ben definiti e sprazzi di geografia britannica molto

    suggestivi. Devo dire con lieve sgomento che numerosi aspetti della trama mi hanno ricordato le

    vicende del mio La rivoluzione segreta (scaricabile in ebook su Amazon.it): una coppia di

    giovani lui inglese, lei americana attraversa lInghilterra alla ricerca di un manoscritto segreto che alla fine rivela il coinvolgimento di una grande scrittrice in vicende di estrema importanza politica. Non faccio che pensare che devo prendermi il tempo di tradurre la mia storia in inglese: chiss se il mercato anglosassone lo prenderebbe sul serio?

    Terminato Il giardino bianco ho intenzione di continuare con le opere di Barron, della quale

    sono riuscita a comprare in offerta su Amazon.it altri due ebook. Entrambi appartengono

    alla serie delle Indagini di Jane Austen in cui lautrice in persona svolge il ruolo della detective. Un buon modo di farsi trasportare nel passato nel modo pi avvincente!

    23 aprile 2012

    Giornata mondiale del libro

    Oggi, Giornata Mondiale del Libro nonch compleanno di William Shakespeare, una

    festa che tutti noi librofili (passatemi il termine, ma bibliofilo mi fa pensare a un vecchietto in panciotto con gli occhiali sul naso...) non possiamo fare a meno di celebrare. Io festegger pi adeguatamente nel weekend del Salone del Libro di Torino (10-13

    maggio), al quale per la prima volta e finalmente potr partecipare! Ma questa occasione importante per riflettere su quanto i libri siano stati e siano i pi cari compagni della mia

    vita. Ho iniziato a leggere da piccolissima: ricordo che allasilo che frequentavo cera una libreria (che mi sembrava enorme, ma chiss!) che offriva una bella scelta di libretti

    illustrati tratti dalle favole Disney. Poi divoravo gli Almanacchi di Topolino e di Paperino,

  • Mara Barbuni, Ipsa Legit: Annuario 2012 pag. 20

    e crescendo, nei primi anni delle elementari, lessi una stupenda collana illustrata disponibile nella biblioteca civica intitolata Storie del bosco (ciascun volume era dedicato a

    una diversa categoria di abitanti silvestri: Gnomi, Fate, Giganti, Folletti, Draghi). Ho amato quei libri con un trasporto che mi impossibile dimenticare.... In seguito mi

    appassionai, come naturale, dei libri per la (pre)adolescenza: tra tutti ricordo I ragazzi di via

    Pl, Pattini dArgento, Signorinette, Piccole donne (lintera serie), Anna dai capelli rossi (tutta la serie). Gli anni del liceo sono stati determinati per formare uno specifico gusto letterario

    (allora nata la passione per le detective stories, soprattutto di Agatha Christie: il primo suo romanzo stato Il mondo in pericolo) ma stata luniversit ad allargare smisuratamente i miei orizzonti e a farmi conoscere gli autori che poi hanno riempito la mia libreria primo fra tutti Henry James. Alla fine del dottorato (in letteratura inglese) ho guadagnato

    una notevole libert e mi sono lasciata andare a letture meno impegnate, ma davvero intense. Lavvento dellebook, infine (ho comprato il mio Kindle nel novembre 2010), ha sbrigliato le mie potenzialit di lettrice, aprendomi orizzonti bellissimi da esplorare e invitandomi a iniziare, grazie alla nuova, amplissima, immediata disponibilit di libri, lavventura di questo blog. E per voi, miei cari lettori, quali sono i ricordi pi vividi legati ai libri e alla lettura? Raccontate!

    4 maggio 2012

    Dalla storia alla finzione

    Sugli scaffali della mia libreria sono numerosi i libri che recuperano personaggi dalla realt

    storica e li rendono protagonisti della finzione narrativa. Tra i migliori di questi esperimenti posso citare Strane creature (Neri Pozza) di Tracy Chevalier, che racconta le

    vicende delle collezioniste di fossili Mary Anning ed Elizabeth Pilpot, con un delizioso cammeo di Jane Austen; Lo scandalo della stagione (Neri Pozza) di Sophie Gee, in cui il

    poeta Alexander Pope assiste agli eventi che lo porteranno alla composizione del suo The

    Rape of the Lock; Il circolo Dante (BUR) di Matthew Pearl, un ottimo giallo in stile Seven che racconta della ricezione della Divina Commedia fra i letterati americani della seconda

    met dellOttocento. Unespressione straordinaria di questo genere di narrativa inoltre Ogni cuore umano (Neri Pozza) di William Boyd, il diario di un uomo la cui multiforme personalit viaggia nel tempo e nello spazio nei panni di volta di in volta di scrittore, dandy, seduttore,

    imbroglione, artista e spia. Incontra il gruppo di Bloomsbury a Londra, Joyce, Picasso ed Hemingway in Francia, e combatte al fianco di Ian Fleming durante la seconda guerra

    mondiale. Ci sono poi i romanzi di Stephanie Barron. Ho commentato poco tempo fa Il giardino

    bianco, con protagonista Virginia Woolf, e ho terminato ieri lennesimo episodio delle Indagini di Jane Austen in cui la scrittrice impegnata a risolvere i misteri nei quali si trova casualmente coinvolta, come una Jessica Fletcher ante litteram. In questi libri il

    talento di Stephanie Barron, ex funzionaria dei servizi segreti americani, si esprime non solo nellarchitettura delle vicende delittuose, ma anche e soprattutto nella rievocazione dellepoca di Austen, rappresentata con eccellente cura storica ed eccezionale dovizia di dettagli. Sono undici finora i suoi romanzi pubblicati, in Italia tutti tradotti per TEA:

    Jane and the Unpleasantness at Scargrave Manor (Jane e la disgrazia di Lady Scargrave); Jane and

    the Man of the Cloth (Jane e il mistero del reverendo); Jane and the Wandering Eye (Jane e il segreto

    del medaglione); Jane and the Genius of the Place (Jane e lo spirito del male); Jane and the Stillroom

  • Mara Barbuni, Ipsa Legit: Annuario 2012 pag. 21

    Maid (Jane e larcano di Pensfold Hall); Jane and the Prisoner of Wool House (Jane e il prigioniero di Wool House); Jane and the Ghosts of Netley (Jane e i fantasmi di Netley); Jane and His Lordships Legacy; Jane and the Barque of Frailty; Jane and the Madness of Lord Byron; Jane and the

    Canterbury Tale.

    Lultimo di questi che ho letto, Il prigioniero di Wool House, una storia molto maschile, poich mancano i riferimenti ai balli ai ricevimenti, e in generale alla societ galante che

    caratterizza le prime storie, ma si concentra completamente sulle vicende belliche, sulle strategie di combattimento navale, sulle miserie della prigionia e sul dolore di chi viene lasciato a casa, ad attendere le sorti delle battaglie.

    Stephanie Barron scrive un blog molto carino, che merita di essere letto come lo sono i suoi libri, e anche se con un po di (ragionevole) ritardo, risponde a tutti i commenti dei suoi lettori e con molta cortesia! In uno dei post pi recenti ha espresso la volont di scegliere come protagonista di una prossima storia nientemeno che Edith Wharton. Non

    posso che dire che non vedo lora.

    9 maggio 2012

    Michael Ondatje, Divisadero

    Il recensore letterario del Guardian ha definito Divisadero di Michael Ondaatje

    profondamente romantico, e io sono nel mezzo di un capitolo cui nessun altro aggettivo potrebbe rendere merito. Il romanzo, pubblicato nel 2007, intimamente soffuso di romanticismo, e non gi perch parli damore, ma piuttosto perch le parole evocano immagini e suoni, in un dialogo costante tra il tempo presente e il tempo dei ricordi.

    Lautore scrive, nel momento in cui Anna incontra Rafael, [...] now it was as if everything she had heard was being replayed in her memory, recalled differently; sembra di sentire una citazione da Wordsworth (non dobbiamo dimenticare che la carriera di Ondaatje sgorg dalla poesia), nella chiusa di The Solitary Reaper (The music in my heart I bore/ Long after it was heard no more). Unaltra qualit squisitamente romantica di questo libro la sua capacit immaginifica. La propriet della creazione di immagini era il modo in cui Coleridge interpretava la

    facolt cognitiva della imagination un concetto basilare per la sua (basti pensare a Kubla Khan) e per tutta la poesia romantica. Il capitolo di Divisadero che sto leggendo oggi, denso

    di malinconia e dolore e amore e solitudine, ha saputo evocare davanti ai miei occhi immagini fortemente dettagliate. I protagonisti sono appunto Anna, una giovane

    californiana che dopo una grave vicenda familiare si ritirata da eremita in un angolo sperduto della Francia, a curare la redazione delle poesie di uno scrittore morto, e Rafael,

    una sorta di gitano che lei conosce dapprima per mezzo della sua musica, poi nellintuizione improvvisa delle sue mani (his hands had been bitten by insects, were scarred. [...] it was the hands that were too lived in, overused), e infine nella pienezza del suo passato. Rafael un uomo che vive immerso nella natura (altro tratto romantico), che

    prepara buoni pranzi con i prodotti della terra, che non teme di esporre la propria

    apparenza, n di raccontare le proprie origini. Tra tutte, la visione che le pagine che ho letto stamattina hanno suscitato quella di

    uninquadratura ampia, traboccante di una luce fredda, grigio-azzurra. limmagine di una cucina, piuttosto spoglia, ma ampia: una credenza con le ante che qualcuno ha lasciate aperte, e che rivelano la presenza di due ciotole di terracotta; un tavolo di assi di legno

    lievemente sconnesse, al quale sono accostate due sedie; una lampada ad olio poggiata su un angolo del pavimento di larghe pietre. Solo pochi oggetti spiccano nellatmosfera

  • Mara Barbuni, Ipsa Legit: Annuario 2012 pag. 22

    pervasa di inchiostro slavato, e brillano di una luce propria che li riempie del loro colore naturale. Due mele intensamente rosse sono posate sul piano della credenza, e uno straccio

    azzurro stato abbandonato con noncuranza sulla spalliera di una sedia. Nelle ombre allungate dalla luminosit nuvolosa, o forse selenica, che entra dalla finestra si distingue infine un mazzo di rose color corallo, dimenticate in un vaso vuoto. Le loro teste ormai

    chine mantengono la regalit che loro propria; ma i loro petali stanchi sono velati di polvere.

    Non ho ancora raggiunto la met del romanzo e non so come la storia si evolver: ma so che uno di quei libri la cui bellezza non sta nella narrazione in senso stretto, ma nel

    percorso emotivo e stilistico. Ogni pagina una poesia (e anche qui mi torna in mente che la poiesis sinonimo di creazione), densa di moltiplicazioni interpretative. questo che rende un buon romanzo unopera di letteratura.

    26 maggio 2012

    Marvel(lous) Jane Austen

    Incredibile ma vero. Cosa c di pi lontano di due realt artistiche come la letteratura di Jane Austen (balli, ironia sottile, squisita femminilit, scene di silenziosa campagna inglese) e i fumetti di Marvel (Wolverine, gli X-Men, lUomo Ragno)? Si potrebbe pensare che gli amanti delluna non si avvicinerebbero mai a un prodotto dellaltro... Invece a me accaduto. Non sono mai stata una lettrice di fumetti, ma questa settimana il postino ha

    recapitato nella mia cassetta un graphic novel il cui titolo ... Pride and Prejudice. Ripeto:

    incredibile ma vero.

    Ebbene, Marvel, (epico) creatore ed editore di storie a fumetti, ha iniziato nel 2009 ad occuparsi di Jane Austen, affidando alla penna di Nancy Butler e alla matita di diversi disegnatori limpresa della reinterpretazione del capolavoro austeniano Orgoglio e pregiudizio in forma di comic strips. La storia uscita in quellanno in cinque numeri ad appuntamento mensile, per poi essere raccolta in un volume unico a copertina rigida

    (quello che ora fa bella mostra di s sulla mia libreria). Per una come me, i cui interessi sono radicati nel passato ma che non disdegna

    linnovazione e il progresso, convinta che per farlo amare, quel passato, necessario rivestirlo di futuro, questo prodotto una bellissima scoperta. Sono uninsegnante di inglese alle scuole superiori, e aprendo il volume ho subito pensato che questo fumetto potrebbe essere proposto agli studenti come esercizio linguistico nonch come primo (necessario, ma non sufficiente!) assaggio dellunicit delle opere di Austen. Persino i ragazzi e le ragazze meno interessati alla letteratura lo potrebbero apprezzare! Se la scuola non fosse agli sgoccioli, potrei anche fare un esperimento...

    Ho scoperto lesistenza dellopera di Marvel, che nel 2010 ha prodotto anche Sense and Sensibility e nel 2011 Emma, grazie a uno dei blog che seguo pi di frequente, Un t con

    Jane Austen. La brava ed esperta blogger ha sottolineato diverse incongruenze stilistiche tra il fumetto e lopera di Austen incrinature che effettivamente molti/e Janeite potranno trovare poco adeguate.... Tuttavia questo esperimento di narrativa fusion mi ha entusiasmata, e non vedo lora di avere a disposizione un pomeriggio del tutto disimpegnato (non ci starebbe male un po daria fresca e una tazza di t) per potermelo leggere dalla prima allultima striscia.

  • Mara Barbuni, Ipsa Legit: Annuario 2012 pag. 23

    1 giugno 2012

    La torre dei sussurri

    Qualche giorno fa ho concluso La torre dei sussurri, romanzo storico di Olivier Bleys che

    allestisce la rappresentazione di una storia damore (tema universale) sullo sfondo particolare delle vicende delledificazione della Tour Eiffel. La Parigi che si prepara allEsposizione Universale costituisce una scena affascinante e magnetica: le pagine che si susseguono luna dopo laltra sono come gradini di una scala discendente nel tempo, che ci accompagna dentro le magiche atmosfere della citt al culmine della sua gloriosa bellezza. Sono gli anni del Moulin Rouge, della frenesia

    costruttiva, delle altissime espressioni letterarie di Dumas e Maupassant, dellintroduzione degli apparecchi telefonici e della voglia di resuscitare la grandeur francese dopo laspra sconfitta subita da parte dei prussiani. Laspetto pi conturbante della rappresentazione storica tuttavia costituito dal racconto dellaltra faccia della nascente Belle poque. Come tutte le epoche che hanno segnato i grandi trionfi della specie umana il Rinascimento, ad esempio, o let vittoriana/guglielmina anche la fin de sicle francese comprendeva in se stessa il germe della propria distruzione. Mentre gli architetti, gli

    ingegneri e gli operai del cantiere Eiffel lottavano contro le leggi naturali per proiettare nella luce un simbolo di potere dalle forme inequivocabilmente maschili, nelle ombre di Parigi strisciavano gli istinti pi bassi, le credenze pi irrazionali, larte pi impietosamente vera e insicura. Loppio, lo spiritismo e il post-impressionismo incarnavano la tensione verso la disperazione e il dubbio; in questo romanzo essi sono trattati e descritti con

    accuratezza, quali necessario contraltare alle vicende della costruzione della Torre. Laspetto pi interessante, insomma, del libro di Olivier Blyes non si rivela la storia damore del giovane ingegnere Armand con la bella Rosalinde, n il resoconto delle sedute spiritiche dirette da Apolline prima e da Salom poi; i brani migliori sono invece le descrizioni delle passeggiate di Armand in compagnia dellamico/collega Obilon da una parte allaltra della capitale, i gustosi ritratti del lavoro dufficio e sul campo dei dipendenti di Gustave Eiffel, e limpressione del conflitto tra la gloria dellEsposizione e la miseria del vizio sociale dietro le sue quinte. La Tour Eiffel il pi perfetto simbolo della societ che la gener: le sue fondamenta

    scavano nellinfimo e fangoso sottofondo della citt, ma la sua antenna si staglia verso il cielo, orgogliosa, progressista, eterea.

    12 giugno 2012

    Un incantevole aprile

    La scuola finita, e nonostante fuori stia piovendo abbondantemente come in pieno

    ottobre, si sente aria destate, e si contano i giorni per le tanto attese vacanze. Stamattina, svegliata prestissimo dal rumore del temporale, ho terminato Un incantevole aprile di

    Elizabeth von Arnim, la cui lettura stata davvero come una piccola ma deliziosa vacanza.

    La trama delicatissima, quasi impalpabile, il ritmo sonnolento, lo stile prezioso, ma di quel prezioso che sa un po dantico eppure questo libro quasi un incantesimo, un sogno ad occhi aperti che riesce ad annullare il resto del mondo magnetizzando il lettore, assorbendo i suoi pensieri, tacitando ogni irritazione, trascinandolo dolcemente dentro le

    sue pagine. Il tema che sostiene la storia estremamente facile: dal clima umido e ostile di un marzo londinese, dove la quotidianit si svolge allinsegna del senso del dovere e delle

  • Mara Barbuni, Ipsa Legit: Annuario 2012 pag. 24

    restrizioni fisiche ed emotive (siamo nel 1922), quattro donne si spostano per una vacanza imprevista in un castello ligure, sulle colline che si affacciano sul Golfo dei Poeti.

    Il sole che si rovescia sui giardini, la vista del mare scintillante e lopulenta profusione di fiori della tenuta di San Salvatore operano sulle quattro turiste una pi o meno lenta trasformazione interiore, inducendole ad accantonare i loro pregiudizi e i loro sensi di

    colpa. Uno dei pi ricorrenti motivi della letteratura inglese lItalia quale luogo di abbandono e di sensualit rifulge di bellezza in questopera; le descrizioni naturali sconvolgono per la loro abbondanza, e ci sembra quasi di essere travolti dalla luce del giorno che riscalda le ossa e il cuore delle protagoniste. Mrs Wilkins, la prima ideatrice del

    progetto della vacanza, si scioglie completamente sulle colline della Liguria tentate dagli anticipi dellestate, e arriva persino a sentire la mancanza di un marito che a casa non riusciva pi a sopportare. Mrs Fisher, lanziana rappresentante di unInghilterra vittoriana ormai gi morta, scura, fredda e polverosa, si sente germogliare dappertutto, e avverte il bisogno di sentimenti di affetto e gentilezza ben distanti dalla sua usuale gelida e artefatta

    cortesia. Lady Caroline, letteralmente scappata in Italia per allontanarsi da famiglia, amici e ammiratori troppo insistenti, riscopre il piacere della compagnia, dellamicizia ma soprattutto riscopre se stessa; e Rose Arbuthnot, che per i suoi dubbi, i suoi cambi dumore e la sua repressa irrequietezza forse il personaggio pi vivido del quartetto, ringiovanisce come una pianta in primavera, riacquistando la morbidezza, il profumo, lo splendore dei

    suoi ventanni. Anche laccostamento della figura muliebre con la vitalit vegetale tipico di tantissima letteratura (ne parlo in un altro post, Un libro, un giardino). Qui questo tema

    sviluppato in tutta la sua pienezza, alla ricerca dellespressione pi intima della femminilit: le corolle accese, gli steli languidi, le foglie fragranti sommerse dal calore del

    sole sono manifestazione delle donne che tralasciano gli usuali costumi di sobriet e costrizione per indugiare in comportamenti allegri, affettuosi, aperti e armonici. Voglio

    riportare un passo davvero significativo: Su entrambi i lati della scalinata di pietra vi erano pervinche in fiore, e adesso [Rose] riusciva a vedere quel che la notte prima le era venuto addosso, umido e profumato,

    carezzandole il viso. Era glicine. [...] Il glicine ricadeva su se stesso in un accesso di vitalit, in una prodigalit di fioritura; e dove finiva il pergolato il sole splendeva su cespugli di

    gerani scarlatti, masse di nasturzi, calendole cos accese che pareva stessero bruciando, bocche di leone rosse e rosa. [...] Oltre questo spettacolo fiammeggiante il terreno

    degradava a terrazze verso il mare, e ogni terrazza era un piccolo frutteto. [...] Pareva che avessero rovesciato ovunque del colore; di ogni genere, in ogni quantit, a fiumi. Contrariamente al solito, ho scoperto questo libro grazie al film, che allo stesso modo

    merita di essere preso in considerazione; se una forte mancanza il fatto di dover rinunciare alla scrittura di von Arnim, trasparente e fresca come un ruscello, la versione

    cinematografica regala allo spettatore le stupende immagini della Liguria di tarda primavera, aiutandoci ad entrare ancora di pi, se possibile, nel piccolo mondo delle

    quattro amiche e del loro straordinario, incantevole aprile.

    20 giugno 2012

    Romancing Miss Bront

    Fuori c un caldo insopportabile, ma nelle ore che ho trascorso leggendo Romancing Miss Bront di Juliet Gael (TEA) mi sembrato quasi di non sentirlo. Le pagine sono finestre

    sul clima tempestoso dello Yorkshire e lasciano passare il profumo dei pascoli e dei prati derica e i venti impetuosi che fanno volare i cappelli e si oppongono ai passi dei

  • Mara Barbuni, Ipsa Legit: Annuario 2012 pag. 25

    camminatori. un libro bellissimo, di grande forza emotiva, di quelli che vanno letti una seconda, una terza volta. Le sorelle Bront sono ritratte vividamente, sono personaggi che

    fuoriescono dalla carta portandosi dietro sprazzi dei paesaggi che le contraddistinguono e le diversificano luna dallaltra: Charlotte e la sua Londra degli editori, Anne e la pace della canonica, Emily e i tormenti della brughiera. E insieme allimmagine di tutte loro al lettore si presentano scatti in color seppia di fogli di carta sollevati e spostati dallaria che fa sbattere i vetri, e il tintinnare del pennino che si appoggia ritmicamente sul calamaio. Il

    racconto della fase della scrittura delle tre sorelle, e del tenue inganno dei loro pseudonimi, la parte migliore del romanzo/biografia di Gael. Qui Charlotte, Emily ed Anne sono

    ritratte in tutta la loro potenza immaginifica e nel culto del Genio, il vero tratto che le rese diverse da tante altre donne della loro epoca e forse anche della nostra. Nel suo mondo immaginario [Charlotte] poteva modificare lordine naturale delle cose [...] Credeva nella supremazia dellimmaginazione senza impedimenti. [Emily] impastava il pane con un libro di poesia tedesca aperta sul tavolo di cucina e inventava

    storie mentre spazzava i pavimenti o rifaceva i letti. Altri potevano considerare la sua vita piuttosto fredda e triste, ma Emily, che conosceva la felicit perfetta, non era affatto da

    compatire. Scrisse [Charlotte]: Le vedute distanti erano la delizia di Anne e quando mi guardo attorno, lei nelle sfumature azzurre, nelle pallide foschie, nelle onde e nelle ombre dellorizzonte. A rendere epica la storia che Gael ha deciso di scrivere c il sacro mistero di una femminilit che allo stesso tempo costretta dalla quotidianit e straripante nella poesia. Per questo le ultime pagine, dopo la morte di Emily e quella di Anne, dopo la fine

    dellesplosione della celebrit, dei viaggi nella selvaggia Scozia, delle illusioni pagine in cui Charlotte non scrive e non pubblica, ma si sposa con un curato dallintelletto medio, sembrano scomparire a paragone con le precedenti. Sono pagine intessute di regolarit coniugale e di dialoghi deboli, che di romantico (nel senso filosofico del termine) e di sublime (in senso kantiano o burkeano) purtroppo hanno perduto tutto. Ma il ricordo delle

    grandezza dei primi e dei capitoli centrali continua a perseguitarci: anche noi lettori abbiamo sentito quel vento in faccia e ascoltato la voce di Emily intonarsi con quella degli

    alberi, della neve, dei suoi fantasmi.

    1 luglio 2012

    Dai diamanti non nasce niente

    Ieri sera ho terminato il primo libro di Serena Dandini, Dai diamanti non nasce niente. Storie

    di vita e di giardini, che ero da tempo curiosa di leggere. un libro pi attento e didattico di quanto avrei immaginato, denso di racconti, di aneddoti storici, di leggende, di consigli di giardinaggio, di personalissima nostalgia per il passato e di speranze per il futuro. I testi

    e le opulente illustrazioni di corredo danno limpressione di un messaggio quasi zen, in unottica di pacifismo e di trasformazione economica volta alla solidariet, al rispetto per la natura, al godimento della bellezza.

    La bellezza proprio il principio fondamentale effuso dalle pagine di questo libro. Lautrice si avventura nellenunciazione delle diverse teorie dei colori che hanno attraversato la storia della cultura, riporta i giudizi di grandi artisti a proposito della bellezza vegetale, racconta lesplorazione di giardini dal fascino irresistibile (come Sissinghurst nel Kent, gli Heligan Gardens in Cornovaglia, il Petit Trianon a Versailles, il Muse Renoir a Cagnes-sur-Mer, il Giardino di Ninfa in provincia di Latina e tantissimi altri).

  • Mara Barbuni, Ipsa Legit: Annuario 2012 pag. 26

    Al misterioso e anche per me meraviglioso ginkgo-biloba, lincredibile fossile vivente dalle foglie a ventaglio che evoca le immagini di eleganti e silenziosi tramonti giapponesi,

    dedicato uno dei migliori passi del volume; ma lapologia pi appassionata senzaltro quella delle rose. Il capitolo intitolato a questo fiore cos intrigante e intriso di significati e simbologie una

    vera dichiarazione damore, che diventa anche interessante nella pur veloce lista degli splendidi nomi che i collezionisti hanno voluto regalare alle loro creature: Autumn Damask, Painter Renoir, Chapeau de Napoleon, Souvenir de la Malmaison, Gloire de Dijon, Mme Alfred Carriere, Antico Amore.... Una vera festa dei sensi, dei ricordi, dei sogni.

    27 luglio 2012

    The Last Letter from your Lover

    Terminato il ripasso/studio per il test dammissione al TFA mi sono concessa una vacanza in montagna che proprio ci voleva... E oggi che questo periodo di riposo volge alla conclusione (purtroppo), sono giunta anche alla fine del libro che ho portato con me per le

    gelide serate allietate dalle voci del vicino torrente e degli abeti tutto intorno. The Last Letter

    From Your Lover di Jojo Moyes, bestseller nel Regno Unito e finalista in numerosi premi

    letterari, stata una lettura sorprendentemente bella. Ne sono stata attratta, lo confesso, soprattutto in virt di una copertina che aveva tutte le qualit per magnetizzare il mio

    interesse: carta manoscritta, buste accartocciate, francobolli annullati dal timbro postale... (vedi il mio passato post It all started with a letter nellAnnuario 2011). Ma alla fine anche il racconto si rivelato di buon livello. Linglese molto intenso, i personaggi ben tracciati, la struttura controllata sapientemente, con le giuste dosi di ritratto sociale, comunicazioni private, lodevole attenzione alle scelte linguistiche e colpi di scena al punto giusto. Non

    voglio parlare della trama di questo romanzo e consiglio di non leggerla altrove, perch molta della sua bellezza sta proprio nellavvicendarsi delle emozioni e nellaccadere di eventi che non ti saresti aspettata. Si tratta di una storia damore, certo, di una passione devastante che sembra in grado di resistere anche alla vita stessa. Ma soprattutto lo

    spaccato di unepoca che non esiste pi, e la proposta di sentimenti che sembrano essersi dileguati con il passare degli anni. In Italia il titolo del libro, edito da Elliot, stato tradotto

    in Lultima lettera damore; la trasposizione non evidentemente precisa, ma valida perch d conto, credo, proprio di questa trasformazione degli usi e dei costumi comunicativi. Quella ultima lettera damore non dunque il messaggio finale tra i protagonisti, Jennifer ed Anthony, ma ha il valore dellestrema tappa di un viaggio linguistico che nato con la scrittura ed finito con lera degli sms, delle email e delle chat. Il tono della narrazione sembra proprio voler suggerire che la carta e la penna fossero/siano gli strumenti pi adeguati per lespressione di sentimenti autentici e brucianti.... O forse lentit dei sentimenti stessi ad essere cambiata con il mutare della scena umana?

    29 luglio 2012

    I love Britain

    Il grande spettacolo della cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici stata un libro da leggere, da sfogliare lentamente e da gustare dalla prima allultima pagina.

  • Mara Barbuni, Ipsa Legit: Annuario 2012 pag. 27

    Danny Boyle ha dato allevento laspetto di un album dei ricordi, di uno scrapbook che contenesse tutte le bellezze della cultura britannica: e per noi, che in certi contesti siamo

    persino chiamati anglisti, ma che insomma siamo semplicemente innamorati di quella civilt, la cerimonia stata unoccasione per ricordarci perch ci siamo tanto appassionati a quel Paese e alla sua storia da decidere di dedicare loro i nostri studi e parte della nostra

    vita. Tutti i requisiti della Britishness sono stati presentati al massimo del loro trionfo: lincanto della ruralit; la sottile ironia dellincontro tra Sua Maest e James Bond e la goffa delicatezza del fool dei nostri giorni, Mr Bean; la celebrazione della storia della musica e del musical; leccellenza della letteratura per bambini con la sua narrazione dellancestrale conflitto tra il Bene e il Male, e limportanza delle sue conseguenze sulla costituzione della societ britannica moderna (la lettura da Peter Pan e il volo delle Mary

    Poppins sono stati due momenti che hanno solleticato un qualcosa negli occhi e risvegliato qualcosa nel cuore...).

    E allora, come un vero album di fotografie o un quaderno di appunti, cominciamo a citare, anche in disordine, obbedendo solo alle immagini che fioccano nei nostri pensieri, le mille

    luci di questo Paese delle meraviglie. Se vi piace, aggiungete anche le vostre sensazioni! I cottage, le colline del Devonshire, il faro di Beachy Head, Stonehenge, i castelli scozzesi, Tintern Abbey, larchitettura georgiana, la moda del primo Novecento, il Globe, Shakespeare, il National Trust, la poesia romantica, il quartiere di Chelsea, Jane Austen, gli scones, il mare della Cornovaglia, un treno che attraversa il Sussex, il pub grub, Virginia

    Woolf, le librerie di Londra, la cerimonia del t, Bath, lo Yorkshire, re Art, la poesia di Tennyson, il piano terra di Harrods, le canzoni di Adele, il Poets Corner a Westminster Abbey, la sorpresa di un cielo azzurro, le greggi, le more lungo i sentieri, il crumble, Sting,

    le rose, le cabine telefoniche rosse, God Save the Queen dagli spalti di uno stadio di calcio,

    la gioielleria dellet vittoriana, gli sceneggiati della BBC, linventore di internet, la libreria Waterstones a Trafalgar Square, le isole Shetland e lisola di Wight, Lyme Regis, il vento a Bristol, Oxbridge, gli scoiattoli di Hyde Park, le iscrizioni sulle panchine di legno, il gelato alla vaniglia con il Flake, il cioccolato Cadburys, la voce del Big