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ANOSS Magazine 1

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News, eventi, approfondimenti, intrattenimento e interviste dal mondo sociosanitario.

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ANOSS MAGAZINE - TRIMESTRALE N°1 MARZO 2013 - POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN A.P. 70% - CN PIACENZA

BEN ESSERE ERUBRICHE DI

INTRATTENIMENTO

L’ ARTE, IL TEATRO

IL CINEMA E LA FORMAZIONE

IL METODO GENTLECARE

ATTEGGIAMENTI DI CURA

EMPOWERMENTMOTIVAZIONALE

1 MEETINGPROFESSIONI

SOCIOSANITARIE4-5 aprile 2013

MagazineANOSS

n°1 MARZO 2013

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eeeee e/o eeee eeeoeeezeoneVee ee eueeoe 5 eeeee eeeeeeee

e-meel: enoee@enoeeeetWeb: wwweenoeeeet

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MagazinePeriodico di informazione in materia sociosanitaria

ANOSS

3 Editoriale LineaeobiettividiANOSSMagazine

4 L’atteggiamento nell’atto di cura Ruolostrutturaledellarelazione

8 L’importanza della formazione Sviluppoemonitoraggiodellecompetenze

12 Il Metodo Gentlecare Spazi,persone,programmiperunamigliorqualitàdivita

16 L’empowerment motivazionale Orientarel’attenzioneagliobiettivi

18 La pratica della cura Questionedigenereoessenzadell’uomo?

21 L’opera collettiva Metaforadellavoroinèquipe

23 Il Meeting delle Professioni Sociosanitarie Sintesideiprogrammiemodalitàd’iscrizione

27 Tragedia greca: non si ascolta si vive Portareinscienzaleemozionipermigliorarsi

30 La somministrazione dei farmaci Nuovefrontiere:uncasodisuccesso

33 ANOSS intervista a Nicola Pisaroni NuovoPresidentedellasezioneEmiliaRomagna

36 Fuga per la libertà Racconto

37 Palestra del “ben essere” Comefarepervivereinarmonia

38 Redazionale Tena Lineaeobiettividibenessere

40 Formazione e arte Perchèparlarneincontestosociosanitario

42 “Quasi amici” un film d’autore Recensioneinchiavesociosanitaria 44 ANOSS e Piacenzacomics Dueassociazionidipromozionesociale

46 Oroscopo Astrologiaebenesserepsicofisicodeglioperatori

48 Rubrica di cucina Antichericetteregionali

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DALLA RICERCA FARMACEUTICA E DALLA SPERIMENTAZIONE DERMATOLOGICA

per l'Igiene, la Cura e il Benesseredi Anziani, Incontinenti, Allettati, Ospedalizzati

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LINEA BARBA LINEA DENTIERE

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LINEA IGIENE Dermodetergenti tutto-corpo anti-odoranti anallergici senza risciacquoShampoo delicati per lavaggi frequenti di capelli-cute-corpoSchiume anallergiche per lavaggi rapidi senza acqua né risciacquoCreme �uide dermodetergenti ad elevata attività pulente e reidratanteDermodetergenti speci�ci per patologie cutanee e per aromaterapia

LINEA PREVENZIONE E CURACreme �uide con marcate proprietà reidratanti, emollienti, lenitive

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LINEA BENESSERE Acque di Colonia a base di idrodistillati di erbe aromaticheAntiodoranti ecologici 24 ore neutri ed aromatizzati no-gas no-alcoolOli essenziali da piante ed erbe aromaticheLozioni ipoalcooliche per la profumazione della PersonaDistillati idroalcoolici di Rosa Canina

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Pannetti in morbida viscosa di cellulosa ad alta resistenzaManopole in morbida viscosa di cellulosa, con e senza politene

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LINEA MANI OPERATORI Detergenti speci�ci per la pulizia frequente delle maniDetergenti igienizzanti per ambienti ed operazioni a rischio battericoGel alcoolici dermoprotettivi ad elevata e rapida azione biocidaCreme dermoprotettive e dermocurative speci�che per mani Paste Barriera per la pevenzione e la protezione da agenti aggressori

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Tecnologie, Prodotti e Servizi per la TERZA ETA’3

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Oggivivoglioparlaredelcoraggio.Manon del coraggio degli eroi, di quellichesiconsacranoconun“gestodefi-nitivo”.Vivoglioparlaredelcoraggiodituttiigiorni,ilcoraggiochecivuolepervivere.Perfarequestohopensa-todidocumentarmisucosadinuovooggisidicesuquestoargomento.Hoscopertochec’èuntemadiriflessio-necheèstatoaffrontatodallafiloso-fiacontemporanea,manonsolo,nonè rimasto confinatonelleauleenel-lebiblioteche.C’èchihautilizzato lasua enorme popolarità (Vasco Rossi)perlanciarealmondodeisuoifanunmessaggio* che andrebbe raccolto.Viviamo inun’epocadi trasformazio-ne, un’epoca chehaperduto i riferi-mentiidealidellatradizioneechestafaticando a costruirne di nuovi. Neltestodellacanzonesidiceche“èsta-todifficileabituarsiadunavitasolaesenzadite”conriferimentoevidentealla divinità. In una caduta pessimi-sticaafferma, anzi conquestabattu-ta esordisce, che sarebbe stato piùsemplice “non esseremai nato”.Matutto il pessimismo adombrato dalleprimeparolesidissolveconilconcet-tosuccessivo,potenteedigrandeim-pattoemotivo: “Invece lavita,arrivaimpetuosa,edèunmiracolocheognigiornosirinnova”.Bene,èdaquichedobbiamo partire: la vita è lastrica-tadiproblemipertuttiefiguriamocipernoicheoperiamoinunambientedifficileepococonsiderato.Maforsemeglio di altri ci sentiamo perfetta-mente inseriti nelle vita, la vita chearrivaimpetuosaesisvolgetuttaconuna forza che tendeadessere auto-noma dalla nostra volontà. Proprio

perquestodobbiamoabituarelano-stramenteeilnostrospiritoaviverein sintonia con la vita e accettare lagrandesfidadel cambiamentoconti-nuo.Nondobbiamomai sentirci soliocircondatisolodaproblemi: siamoin tantie se i problemi sono labasedella nostra azione la loro soluzioneèilfinedellanostrafatica.Daquestanota introduttiva si può comprende-relalineacheidealmenteseguiremosemprenellanostrarivista.Unalineatesaasconfiggereilsensodisolitudi-neo di emarginazione che a volte eforse troppospessocolpiscegliope-ratoridelsettoresociosanitario.Questo è l’obiettivo generale che, sicapisce, richiedemolto coraggio, nelsensodettosopra.Enoiilcoraggiocel’abbiamo volutomettere anche lan-ciandocinellarealizzazionediquestonuovoperiodicocheèunasfidainedi-taperun’associazionecomelanostra.In ANOSS Magazine intendiamo uti-lizzaretuttiglistrumenticomunicativichepossanoinqualchemodoaiutareglioperatoriaritrovarsieasentirsialcentro.Perquestoalterneremosem-prearticolitecnicidivulgativiconaltridisaporediverso,menodirettamentelegatialnostrolavoroinsensotecni-coma non per questo slegati dall’e-sigenza di coinvolgimento personaleedemotivo.Useremoriferimentiallediverseformed’arteconunpesopar-ticolarealcinemaeallaletteraturaecercheremoancheunpo’disimpatiadei lettori dandounpiccolopesoadalcunerubrichediintrattenimento.

*Canzone “manifesto futurista della nuova umanità”

Linea e obiettivi di ANOSS Magazine “Cerco sempre di fare ciò che non sono capace di fare,per imparare come farlo”(Pablo Picasso)

Renato DaperoDirettore Responsabile

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La crescita vistosa dei bisogni di “cure”e di “care” connessi alle varie forme difragilità ci ha spinto a vagliare approccimetodologici che si fondano sullamultidisciplinarietà, sulla risoluzionedei problemi umani: dall’universale alparticolare, dalla teoria alla pratica,dall’astrazioneal contesto,dalla certezzaassoluta alla tolleranza dell’incertezza,dall’omologazione alla molteplicità/differenziazione, in questo quadrofatto di persone, problemi, conoscenzescientificheeprocessidicurachesiponela necessitàdella centralitàdel lavorodiequipe,maanche ledifficoltà chea varilivellisiincontranoinquestoprocesso.Il lavoro di cura diventa una sorta di

“crocicchio” epistemologico, ovverouno spazio conoscitivo da cui originanodomandedimetodoedicontenutoedincuisicollocal’incontroconl’anzianoaifinidellacurapossibile.Allargare levisionielementièunprocessobasilarenelnostrocampo,pernonridurciavedereilmondoattraverso buchi della serratura chelimitano l’osservazione e le conseguentisceltelasciandociaffezionatiaspiegazionistoricamentesemplici.La capacità di adattare i servizi aibisogni degli anziani e del personale,individualizzando gli interventi su unpianomultidisciplinareimplicaflessibilitàorganizzativa. Questo significa porreattenzione alle caratteristiche individualie alle peculiarità dei bisogni espressi.L’ascoltoel’accoglienzadeglianzianideveandare di pari passo con l’ascolto deisingolioperatoriperdiventarefunzionalealbenesseredell’interoservizio.La responsabilità del lavoro svolto el’attenzione e la cura adoperate sonomaggiori se la persona si sente parteattiva della programmazione di obiettiviedi interventi.Lamancataesplicitazionedi progettipriva la strutturadell’apportocreativoeattivodiognioperatore.L’affermazione iniziale da compiereriguardo alla relazione è il suo ruolostrutturaleall’attodicura;nonsitrattadiun aspetto facoltativo, che può essere omenomessoinatto,asecondadel“buoncuore” della persona. E’ strutturale eirrinunciabile, perché non c’e cura, perquantomoderna e raffinata, che diventiefficacealdifuoridiunintensorapportodicomunicazione.

L’atteggiamento nell’atto di curaRuolo strutturale della relazione

Dina Bonicelli - Roberta Borsari*

Dina Bonicelli eRoberta Borsari

Difficoltà del lavoroin équipe

Ascolto degli anzianie degli operatori

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Questo è il punto centrale perchéle tecniche specifiche riguardanti letematiche,gliatteggiamentidelcorpo,lemodalitàdiascoltoedirisposta,servonoa ben poco se non sono inserite in unalogica che dichiara il rapporto comeaspettoprimario,chepuòessereattuatocon le più diverse tecniche, ma che èsempreindispensabile.Nessuna motivazione autorizza ad unamancatarelazione.Ciòinduceaporsicomeobiettivoprimarioil dovere dell’ascolto, del dialogo, dellavicinanza empatica, qualunque siano lecondizioni del lavoro, i limiti oggettivi esoggettivi, personali, dell’equipe, di undeterminatoservizio.Da questo punto di vista è importanteche l’insegnamento sia parte integrantedella prestazione di cura, fatta di attitecnici ilcuiveicoloè larelazione.Senzadi questa vi è inoltre il rischio che siespanda un interventismo che soffocal’anziano che non viene ascoltato, mainvaso di interventi. La relazione portacomeconseguenzaanchel’accompagnarel’anzianoadecidereillivellodiautonomiache vuole conservare rispetto alledecisioniriguardantilecure.L’operatore educato a costruire unrapporto intenso saprà cogliere ilsignificato della scelta dell’anziano,sia quella di una autonomia assoluta,sia quella di una delega assoluta,senza sentirsi colpito e offeso. Inoltreconserverà lacapacitàdiesserevicino inognicircostanzaalsuoanziano,avendonecompreso il bisogno di non esserelasciatosoloinunmomentocosìcrucialedell’esistenza. La sceltadiaccompagnareinognicircostanza,dàall’operatoreforzae sicurezza, perché la sua risposta nonè condizionata da circostanze effimere,ma dal dovere indiscutibile di entrare inrelazionediaiutoconchihabisogno.Maggiori conoscenze sulla personainvitano a relazioni più intense, perchépiù si è vicini alla comprensione della

personaedelsuostatopsicofisico,piùsicomprendechelacurapassaattraversolemani,gliocchi,leorecchie,laparoladichiopera.E’importantissimochel’operatorenon viva come marginalità questo atto,ma che sia rinforzato in una visione cheglitrasmettel’importanzadellarelazioneperl’efficaciadelsuointerventoequindianche per la soddisfazione che ne puòtrarre.Un altro aspetto specifico riguardala tolleranza. Questa non è legataall’affettività ed all’educazione, ma allaprofessionalità. Tolleranza significasopportareildisordinecomportamentaledell’anziano e le richieste e lamentelefuori luogo dei caregiver, comporta unaccoglimento del disagio dell’altro edun suo stemperamento. Ogni operatoresopporta in maniera diversa. Quelloche dovrebbe rendere uniforme latolleranza è l’interpretazione delcomportamento dell’anziano: sopportoe contemporaneamente capisco. Lacomprensione dell’altro è la partecurativa della tolleranza, cioè il metodoper mantenere il giusto distaccodagli eventi ed allo stesso tempo ilfondamentodiognistrategiaterapeutica.La comprensione è il risultato delpercorso formativodell’operatorechegliconsente in parte di evitare gli estremidell’intolleranza: “non ti sopporto,perché non ho alcun interesse verso dite”.Vièilrischiochel’impreparazionelolasci in balia del suo sentire, condizionerischiosa rispetto all’azione di cura, maanche all’interpretazione soggettiva delsignificatodellastessa.Infattil’intolleranzaè la dichiarazione implicita di unaincapacitàanchetecnicaall’accompagnareneidifficilipercorsidellacura.Attraversola formazione almeno una parte delledifficoltàvienesuperatadainsegnamentiche inducono a comprendere le causedei comportamenti clinici e gli approccicurativipiùappropriati.Inquestoquadro particolare attenzione

Non c’è cura efficacesenza comunicazione

Accoglienza e tolleranza

Comprendere è curare

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meritano i problemi emotivi, checostituisconoilfondamentodellarelazionediaiutoedicura.Larelazionediaiutocheè cornice e al tempo stesso strumentodel progetto di cura è caratterizzata da:l’attesadi efficaciadegli interventimessiin atto, l’aspettativa di reciprocità, ladimensioneempatica.Larelazionidicuraèquindiunospaziodiincontroedialogo,luogo emotivo e cognitivo nel quale sistruttura il modo di vedere se stessi, glialtrielarealtà.La complessità di queste situazioni sievidenzia nell’illusione di poter creareuna cura senza relazione, basataesclusivamente di interventi tecnici,sottovalutando che anche le relazionipiùsquisitamentedi“care”costituisconocornice indispensabile per il senso el’efficaciadei trattamenti. La relazionediaiutoedi curaè comunque sempreunarelazione tra due persone: tuttavia puòessere difficile riconoscere “l’altro” inpersone “fragili” e costruire una storia

comune, inunasituazionedi reciprocità,rischiando così di non accedere a quellafunzione narrativa prodotta dal dialogooperatore-equipe-anziano, che è semprefattorefondamentalediogniterapia.La capacitàe la sensibilitàdell’operatoresi manifestano nell’approccio conl’anzianoesisviluppanoinognimomentodella relazione di cura. Solo con unatteggiamento adeguato l’operatore puòportarel’anzianoafidarsidiluiattraversoun atteggiamento comprensivo,empatico. L’operatore è chiamato adaccettare la persona cosi come gli sipresentadavanti: riconoscere il soggettocome portatore di diritti, di dignità,comemeritevole di amore e di rispetto,fa si che egli si senta confermato nellasua identità, individualità e stima di sè.Una volta instauratasi una relazione difiduciaconlapersona,leazionisuccessivedell’operatore saranno accolte con piùdisponibilità. Dell’anziano devono essereconsiderateprimadituttolesuecapacitàepotenzialità,selarelazionesibasasullecapacità, l’intervento verrà inteso comeprocessofinalizzatoadaiutarelapersonaa ripotenziare le proprie risorse a farpercepireunséingradodipoter influirenellesituazioni.La comunicazione è l’aspettoimprescindibile della relazione. Losforzo che viene richiesto all’operatoreper comunicare in modo efficace conl’anziano e la sua famiglia è quello dievitare il più possibile di standardizzarele modalità assistenziali a beneficio diuna personalizzazione delle risposte conl’aiuto della propria sensibilità e dellacomprensionedeibisogniedellenecessitàdeglianziani.La comunicazione implica una relazioneche presuppone sempre un certogrado di coinvolgimento emozionale.L’operatore che si rapportaall’anziano inmodo empatico è in grado di porre basidifiduciaedi rispetto,edèconsapevolediessere inrelazioneconunmondoche

Comprendere i problemi emotivi

Sensibilità e rispostepersonalizzate

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nonèpossibilegiudicareesulqualenonè possibile agire delle trasformazioni aproprio piacimento in quanto l’altro èsempreattivonellarelazione.La capacità di ascoltare nasce da unatteggiamentodiapertura,dicondivisione,dipartecipazionecheconsentedientrarein contatto con il mondo interiore diun’altrapersona.Prestareascoltosignificafareattenzionealcontenutoemotivochel’anziano vuole trasmettere. Se l’anzianopercepirà la disponibilità all’ascoltodell’operatore, avrà una conferma delvalorediséedellasuavita.Nienteavvienemaipercaso.Ilrispettodellasoggettività,dellecredenze,deivalori,deisentimentiedelleabitudinidiognunodeveessereallabasedellacuradiognipersonafragile.Traoperatore e anziano c’è inevitabilmenteuna differenza di posizione: l’unorisponde ad un bisogno dell’altro, maallostessotempoilsecondotrasmettelasua esperienza, il suo vissuto al primoeprende le decisioni in prima persona: sitrattaquindidiunarelazioneparallelachese, giustamente guidata dall’operatore,

può diventare un insostituibile rapportoditipocollaborativo.Ancheglioperatorisonoindividuidotatidi sensibilità ed emotività: è grazie aqueste doti che possono svilupparel’empatia necessaria ad avvicinarli aglianziani. L’emotività viene messa a duraprova quotidianamente, dalla gravositàdiprestareaiutoapersonechesoffrono.Nonèopportunopernessunoesorcizzarelepropriefragilitànegandole.Alcontrarioè utile imparare a riconoscerle sempremeglio, ad accettarle e cercare dicomprenderecosafarepersestessi.

*Dina Bonicelli e Roberta BorsariResponsabili di servizi formativi

Relazione empatica e fiducia

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L’importanza della formazione.Sviluppo e monitoraggio delle competenze

Dal Collego IPASVI di Piacenza.

Legge n. 795 Accordo Europeo sull’Istruzione infermieristica

Sidefinisceformazione, insensogenera-le,l’effettodelformarsielamaturazionedelle facoltàpsichichee intellettuali,do-vutaallostudioeall’esperienza.Peresten-sione,ilterminedesignaciclidistudivoltialconseguimentodeititoli,diplomioat-testati.Inambitoinfermieristico,sivuoledistinguerelaformazionedibase(laureainscienzeinfermieristicheotitoliequipol-lenti),dispecializzazione(masterdiprimoesecondolivello,laureadisecondolivelloedottorato),permanentetramiteECM.AlcunicennistoriciInItalial’esigenzadiunaformazionespe-cificadelleinfermiere,attraversoun’istru-zione formale, fu avvertita negli ultimiannidelsecoloXIX,inparteperl’influen-zadelmodelloinglese.Malaverariformadellaprofessione infermieristicaha inizionel 1925 con un provvedimento legisla-tivo (R. D. n. 1832, del 25/08/1925) chesancisce la “…facoltà dell’istituzione discuoleconvittoprofessionaliperinfermie-re e di scuole specializzate di medicina,pubblica igiene e assistenza sociale perAssistentiSanitarieVisitatrici…”.Nel1929fuapprovatoilregolamentodiesecuzionedeldecretocitatoefuronoquindidiscipli-natil’amministrazioneeilfunzionamentodellescuole.Il regolamento di esecuzione (R. D. n.2330 del 21/11/1929) è ancora oggi inpartevigente.Nel1940,poi,furonoistitu-itelescuolepervigilatricid’infanzia(Leg-ge19/07/1940),organizzateperanalogiecomequelleperl’infermiereprofessiona-le,confrequenzariservataalledonne.Inpratica con quest’ultimo provvedimentofuperfezionatalaprimariformasostanzia-leche,attraversol’istituzionidellescuole,formalizzavaletrefigureinfermieristiche

qualificate,destinate,purnellasostanzia-leomogeneitàdellamatriceformativa,aprestareassistenzaagruppidiversidiper-sone:adulti,bambini,comunità.LaformazioneinfermieristicainItalianonha subito grandi trasformazioni fino aglianni ’70, quando la legge n.124 del 24/02/1971 estese al personale maschilel’esercizio della professione infermieristi-ca,riorganizzòlescuoleedettòlenormetransitorieperlaformazionedelpersona-lediassistenzadiretta,facendoricorsoadunasanatoria.Nel1973,laLeggen.795harecepitol’Ac-cordoEuropeosull’Istruzionee laforma-zionedelleinfermiere,firmatoaStrasbur-goil25/10/1967.IlD.P.R.n.867del13/10/1975,hamodifi-catol’ordinamentodellescuoleeirelativiprogrammi di formazione: a decorreredell’anno scolastico 1975/76, il corso distudiperinfermiereprofessionalehadu-ratatriennale,ilprogrammateorico–pra-ticodi formazioneammontaa4600ore,dellequali1750dedicateallaformazioneteorica e 2850 dedicate al tirocinio. Findalla loro istituzione, le scuoleper infer-mieri professionali rilascianoundiplomadi Stato, rilasciato insieme al MinisterodellaPubblicaIstruzionecheinviaunrap-presentanteall’esamediStato.Lescuoleper infermieri professionali non sono in-seritenell’ambitodell’istruzioneseconda-ria,mavengonopostesottoilcontrolloelavigilanzadiorganismicentrali(primailMinisterodell’Interno,poi l’Altocommis-sariatoeorailMinisterodellaSanità).Negliannisuccessivileinfermiereitalianepossonoaccedereaunprogrammadifor-mazionesuperiorediduratabiennale,perl’ottenimentodelDiplomaUniversitariodi

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“Docenteedirigentedell’assistenzainfer-mieristica”,questotitoloèindispensabileperaccederealmassimolivellodicarrieranelle strutture del Servizio Sanitario Na-zionale.Nel1991ilMinisterodell’Univer-sitàedellaricercascientificaetecnologi-cahaistituito(Decretodel02/12/1991)ilcorsodiDiplomaUniversitario inScienzeInfermieristiche, il corsohadurata trien-nale e dall’anno accademico 1996/97

sarà l’unico accesso alla formazione in-fermieristica di base. Con il Decreto Le-gislativo 2 aprile 2001; Determinazionedelle classi delle lauree delle professionisanitarieilcorsoabilitaalconseguimen-todellalaureatriennaleinInfermieristica.L’infermiere svolge la sua attivitàprofes-sionale in strutture sanitarie pubblicheo private, nel territorio e nell’assisten-za domiciliare, in regime di dipendenza

Una formazione continua

o libero-professionale; contribuisce allaformazione del personale di supporto econcorredirettamenteall’aggiornamentorelativoallospecificoprofiloprofessiona-leealla ricerca.Conseguita la laurea,gliinfermieri possono proseguire la forma-zioneiscrivendosiauncorsodimasterdiprimolivello(ofrequentandoaltreinizia-tive di formazione permanente) oppurepossono iscriversi alla laurea magistrale(specialistica). In ambito internazionale,l’Organizzazione Mondiale della Sanità,asuavolta,haaffrontatolaformazionedelleinfermiereconintentidiindirizzo.Inparticolare,l’OMSfariferimentoalmuta-mentodellapraticaprofessionaledovutoalmovimento per la salute per tutti, edallanecessitàdipreparareigiovanichesiaffacciano alla professione in modo cheessisviluppinounatteggiamentomentaleaperto all’espansione continua del ruolo

infermieristico.L’ECM(Educazionecontinuainmedicina)è un sistema di aggiornamento grazie alquale ilprofessionistasanitariosiaggior-naperrispondereaibisognideipazienti,alleesigenzeorganizzativeeoperativedelServizio sanitario e del proprio sviluppoprofessionale. La formazione continuain medicina comprende l’acquisizione dinuoveconoscenze,abilitàeattitudiniuti-li a una pratica competente ed esperta.Perpoter acquisirequeste conoscenzeènecessariol’aggiornamentocontinuo.L’o-biettivoèquellodi realizzareun sistemaingradodiverificareedipromuoveresuscalanazionalelaqualitàdellaformazionecontinua, anche attraverso l’opera di os-servatoriindipendentieconcriteriemo-dalitàcondivisi.Glioperatoridellasalutehanno l’obbligo deontologico di mettereinpraticalenuoveconoscenzeecompe-

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tenzeperoffrireunaassistenzaqualitati-vamenteutile.Prendersi,quindi,curadeipropripazienticoncompetenzeaggiorna-te,senzaconflittidiinteresse,inmododapoteressereunbuonprofessionistadel-la sanità.Dall’ 1 gennaio 2008, con l’en-trata in vigore della Legge 24 dicembre

2007, n. 244, la gestione amministrativadelprogrammadiECMedilsupportoallaCommissioneNazionaleper laFormazio-neContinuafinoadoggicompetenzedelMinisterodellaSalute,sonostatitrasferitiall’Agenzianazionaleper i servizi sanitariregionali(Agenas).

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L’AccordoStatoRegionidell’1agosto2007chedefinisceilRiordinodelProgrammadiFormazioneContinuainMedicinaestabi-lisce la nuova organizzazione e le nuoveregoleperlaGovernancedelsistemaECMdel triennio 2008-2010, individua infat-tinell’Agenzia la “casa comune” a livellonazionale,incuicollocarelaCommissionenazionaleegliorganismi che la correda-no. L’avvio del Programma nazionale diECMnel2002, inbasealD.lgs502/1992integrato dal D.lgs 229/1999, che ave-vano istituito l’obbligo della formazionecontinuaper i professionistidella sanità,harappresentatounfortemessaggionelmondodellasanità.La nuova fase dell’ECM contiene moltenovitàesipresentaqualestrumentoperprogettareunmodernoapproccioallosvi-luppoealmonitoraggiodellecompeten-zeindividuali.Laprimanovitàconsistenelfattochel’accreditamentonazionaleere-gionaledeiprovider(i fornitoridi forma-zione)èstatoprodottoinsinergiacon leRegioni.Nelnuovosistema,sonoiprovi-deraessereaccreditatienonpiùglieventiformativi.Altroelementosonolegaranziediqualitàeindipendenzadellaformazio-ne.Laqualitàèassicuratadall’Osservato-rio, con un attentomonitoraggio di tuttiiprodottiinformativi.Ilcontrolloel’indi-pendenzasonogarantiti,periproviderac-creditati, dalla Commissione nazionale edaunnuovoorgano:ilComitatodigaran-ziachesiimpegnaacontrollareil25%deiproviderchegodonodisponsorizzazione.Ancheperletipologieformativesonosta-teintrodottedellenovità.Noncisaràpiùsoloilcongresso,matantealtreformediaggiornamento:laformazionesulcampo,chedeverispon-dereaicriteridiappropriatezzatral’eser-ciziodellaprofessioneel’aggiornamentolaformazioneadistanzacheriescearac-cogliereunnumeroelevatodipartecipan-tiabbattendoicostieconiugandostrate-gieformativeuniversali,chearrivanoaglioperatoriinmodoomogeneo.Nella fase di passaggio al nuovo regimeverràmantenuta laprecedentemodalità

perl’accreditamentodeglieventichepro-seguirà fino a quando l’accreditamentodi provider non consenta un’offerta for-mativaadeguataediqualità.L’importan-za strategica della formazione continuae dell’aggiornamento professionale dellerisorse umane dovrebbe apparire quindifondamentalesesipensaaciòcheessaconsentedirealizzareinterminidisvilup-poeacquisizionedinuovecompetenze,dimiglioramentodellaqualitàdellacomuni-cazioneedelclimaorganizzativo,diincre-mentodellivellodimotivazioneecoinvol-gimentodelpersonaleedi innalzamentodeilivellidiefficienzaedefficacia.Laformazionecontinuarealizzatacostitui-sceun’opportunitàfinalizzataallaprofes-sionalizzazioneealcoinvolgimentoemo-tivo di ogni “attore” del sistema, che daunlatopermetteallavoratorediutilizzareal meglio la sua creatività, le conoscen-ze, le competenze tecniche possedute,dall’altroèingradodistimolarecontem-poraneamentelosviluppodiabilitàsocialiecompetenzeemotive(softskills)chelofacciano sentire realmente protagonistanelsistemaoperativoepartecipediognipossibile cambiamento organizzativo. Inquest’ottica ilCollegio IPASVIdiPiacenzaall’internodell’eventoExpo2013,intendeoffrire agli infermieri un contributo im-portante attraverso tre eventi formativichetoccanoalcuniambitiimportantinellagestioneepresaincaricodelpazientesiaadomiciliocheinstruttura.

Bibliografia: Paola Lupano e C. “Dizionario delle professioni infermieristiche” CESPI Centro studi delle Professioni Infermieristiche UTET 1997.Sito: http://www.salute.gov.it/ecm/paginaInter-naEcm.jsp?id=4&menu=programmaSito : federazione IPASVI.

Monitoraggio dellecompetenze.Nuova fase ECM

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Occuparsidianzianinonèfacile,uncon-fronto quotidiano con la perdita, con ilcorpo che spesso non riesce a seguire ipensieri, con il tempo che scorre. Occu-parsidianzianiaffettidademenzaèanco-ramenofacile.Siperdelamemoriaesiperdeillinguag-giopontiversoilcontattoconilséeconglialtri.Perduranoleemozioni,perdurailcorpocomepontefra“interno”ed“ester-no”.L’incidenza delle sindromi demenziali èstrettamentecorrelataall’aumentodell’e-tà.Secondoalcuneindaginiepidemiologi-che i quadri demenziali conclamati, cioègiunti all’osservazione delmedico, colpi-sconoil2,3%deisoggettifrai65edi69anni,passanoal2,8%nell’intervallo70-74anni,edal5,5%nell’intervallo75-80annid’età,per raggiungere il 22%oltregli 80anni. Inpratica,quindi,un’ultraottanten-nesucinquesarebbedemente.Alla lucediquestidatirisultaevidentelanecessitàdiunaprogettazioneegestionedeiservizisupportatadaun’altaprofessio-nalitàedaunaforteinterdisciplinarità.Numerosi studi testimoniano che lapro-gettazione e la gestione adeguata degliambientiperlepersoneaffettedademen-zadivitariducedrasticamenteiproblemidel comportamento quali l’agitazione,l’aggressività,ilgirovagareerallentailde-clino delle capacità funzionali, promuo-vendo così il benessere della persona ediventandocosìelemento“terapeutico”.Obiettivo principale della cura divienealloranonpiù laguarigionebensì lapro-mozionedelbenesseredellapersonaeilcontenimentodellostressdichidelmala-to si occupa.Riferendoci adun concettodibenessereintesocomeminordistanza

possibiletraciòche lapersonavorrebbeessereeciòchelapersonadifattoè,pos-siamotentareunadefinizionedelbenes-sere comemiglior livello funzionalepos-sibile, per quella persona, in assenza disegnidistress.Unsistemadicuraprote-sico diventa elemento fondamentale nelraggiungimento di tale obiettivo di cura,poichéèpensatoefinalizzatoasupporta-repiuttostochecimentarelapersonacondemenza,acomprenderelapeculiaritàelacomplessitàdelladisabilitàdeterminatadallamalattiaealtempostessoacogliereeavalorizzarelecompetenzeresidue,cosìcomelepreferenzeeidesideridelmalato.Lacentralitàdelmalatoelaricercaesal-vaguardiadellasuacontinuitàesistenzialenecostituisconoglielementifondanti.Gentlecare,ideatoepromossodaMoyraJones,èunsistemadicuraprotesico,chemedia le conoscenze tecniche attraversolacapacitàdirapporto,checomprendeeaccompagna, senza imporre nulla e cheinsegna agli operatori che si prendonocura, a porre attenzione ai misteri del-la mente, anche quando questa sembracoperta da una coltre di silenzio perchéancora in grado di creare legami signifi-cativi,ancordipiùGentlecareinsegnaadindagareilpassatodellapersonanontan-toperunrispettoformaleversoleregoledellamedicina,quantopercogliere“ilfilorossodellavita”pursemutato,perchélasuarotturasignificamortedell’individuo.IlmetodoGentlecareèun rivoluzionarioapproccio alla cura e all’assistenza dellapersonamalatadidemenza,chesisvilup-paapartiredallacomprensioneprofondadellamalattiaedeltipodi disabilità cheprovoca,perpoicogliereevalorizzare lecapacitàresiduedelmalato, lasuastoria

Il Metodo Gentlecare nell’assistenza all’anzianoSpazio, persone, programmi per una migliore qualità di vita

Enzo Angiolini, Elena Bortolomiol, Laura Lionetti

Ambienti e problemi del comportamento

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eisuoidesiderinell’intentodiperseguireilsuobenessereconunsistemaingradodisostenerlo.GCèunprogrammacompletovoltoafor-mare i caregiver professionali e familiarieapromuovere inessiunorientamentodicurache,piuttostocheconcentrarsisulcomportamento della persona colpita,li incoraggia adunadattamentodell’am-biente fisico e sociale in cui la personadeve operare. Ciò comporta un cambia-mento significativo nelmodo in cui nor-malmente si pensa e si agisce nell’assi-stenza alla persona affetta da demenza.La quotidianità viene riempita di attivitàestremamentesignificativeperlapersonamalata, lecuiattivitàvengono impronta-tesuiruoliesulleattitudinichenehannocaratterizzato la vita, verificando che lapersona, inparte,possasvolgerleeffetti-vamentetraendonetranquillitàedutilitànella gestione del tempo quotidiano rit-matodallademenza.Spazio, persone, programmi sono i treelementi della protesi di cura che vieneprogettatadall’équipemultiprofessionalecheapplicaGentlecareperognipersonaaffettadademenze.Il metodo inoltre sottende anche agliaspettiorganizzatividelservizio.Ilperso-naleadesempio,cherappresentailprin-

cipaleagenteterapeutico,vaselezionatoconmodalitàchepermettanodivalutarela presenza di caratteristiche Gentlecarecome la flessibilità, il senso dell’umori-smo, lacapacitàdiosservare, l’usodiunlinguaggio chiaro e obiettivo, esperienzedivitapositiveconglianziani,lacapacitàdirisoluzionecreativadiproblemi.Ilpercorsodiaccoglimentodellapersonacondemenzanelserviziodeveprevederealcunielementifondamentaliperlacono-scenza:primocolloquio informativo, conun familiare o una figura di riferimento,presso la sede del servizio; la visita do-miciliare; lavisitapre-ingresso, lacompi-lazionediunaschedabiografica, l’inseri-mentograduale.Crucialeinoltreèl’alleanzaterapeuticatrafamigliaeoperatori,chesirendeconcre-tonelcoinvolgimentodeifamiliarinell’e-laborazionedelprogettoindividualizzato,inunaconstanteinformazione,nellapro-grammazionediincontriinformativi,nellapossibilitàdisollievonellacura.Infinelaprogettazioneelaconfigurazionedeglispazi,l’arredo,laluceeicolorisonoun elemento tanto importante quantosottovalutatonellacuradellapersona.Nel mondo dell’assistenza molti sono icampiancoradaapprofondire.Solamentedapochidecennicisioccupainmaniera

Il passato,la storia,il filo rosso della vita

Spazio, persone,programmi

e alleanza terapeuicacon la famiglia

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piùscientificadeglianzianiedelleloropa-tologie.Lestruttureresidenzialidedicateaglianzianisono,inmolticasi,contenito-ririutilizzatiatalescopodoveglianziani,con le più diverse patologie, convivonoconrassegnazione.Le indicazioni normative regionali e lestesse terminologie sono frammentariee diverse tra loro e le applicazioni realisonomoltodifferenziateperqualitàam-bientali,organizzazionedeinuclei,qualitàdei servizi. Siamo agli albori di un’epocanuovadovecisièfinalmenteaccortidellenecessitàreali,dellarilevanzaedellaco-stante crescita del “fenomeno anziani”.Ancoraoggi l’ambientediricoverononèriconosciuto per la sua reale e forte in-fluenza sugli ospiti e sul personale e, inmanieraarcaica,imedicinali,leattivitàedi“minutaggi”diassistenzahannol’interopalcoscenico.Ci si sbagliadi grossoenonmancano ledimostrazioni scientifiche sulla rilevanzadell’ambiente sul nostro inconscio, sullostatod’animo.Gentlecareèl’unicotraimetodidiinter-ventoper lademenza,adaverelaboratounrealeapprofondimentosull’ambienteedeibeneficichenepossonoderivare.

Haevidenziato l’importanzadei colori e,indemenza, lapericolositàinterpretativadipavimenticonmarcaticambidicolore,riflessi, tinte impastate con le pareti op-pure la specificità di scelte sui materialicome,asolotitolod’esempio,ipavimen-ti tipo granito che non sono opportuninell’Alzheimer perché i pazienti sarannostimolatiacercarediraccogliere isingolisassolinievidenziatidallagrana.Non si deve quindi confondere il bello,conl’ambienteprotesicocioèilluogochepercolori,materiali,arredi,percorsinonèsemplicementebelloe/ofunzionalemaèaiuto(protesi)all’anzianoperlariconosci-bilitàdei luoghi,delle funzioniedeiper-corsi.L’ambientechestimolaserenità,stempe-ralostresselepaure,aiutaaritrovarsiea ritrovare l’ambito che il nostro cervel-lo mantiene come “famigliare”. Il luogoadatto a consentire al personale il mas-simodell’operatività e della produttività.Quelloprotesicoèunambienteadeguatoarisponderealleesigenzenonsolodegliaffettidademenzemadi tuttiglianzianiearispondereinmanierapiùadeguataaltemadelledisabilitàingenere.L’ambienteprotesicoGentlecareapplicato

Ambiente protesico

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quindialtagliodeglispazideicentriresi-denzialiesemiresidenziali,perl’individua-zionedeicorrettirapportispazialievisivi,metrodiindividuazionedeimaterialiedeicolori, stimolo per l’individuazione dellacorrettailluminazionenaturaleeartificia-le,sproneperlacreazionedinuoveformediarredomaggiormenterispondentiaibi-sognidelsingoloanzianoequindianchedeinostribisogni.Nel corso del tempo, l’applicazione diGentlecare nei diversi contesti, quali re-sidenze per anziani e nuclei specializza-ti, centri diurni e assistenza domiciliare,hapermessodi trasformareunafilosofiainunmetododi interventooggettivabilesecondo specifici indicatori e dotato diLinee guida di applicazione, realizzabileneidiversicontestieconmodalitàdiver-sificateasecondodelle risorse,certifica-bilesecondolenormeUNIISO.Irisultatiriscontratineiserviziincuiilmodellovie-ne applicato, evidenziano nelle personecondemenzailmantenimentopiùalungodelle abilità, la gestione dei disturbi delcomportamento in una logica di preven-zioneattraversoladefinizioneecontrollodeifattoriscatenanti,ilrecuperoemante-nimentodell’abilitàsociali;per i familiarie ilpersonale, la riduzionedello stresse

l’aumentodellapercezionedipoterinflu-iresuirisultati.

Enzo [email protected] di un’équipe di tecnici spe-cializzato da oltre 20 anni nella progetta-zione e realizzazione in tutta Italia di RSA, RSSA e centri residenziali e semiresiden-ziali per anziani e Alzheimer

Elena [email protected] di struttura, consulente e referente italiana del modello gentlecare, formatore

Laura [email protected] e Formatore della Cooperativa Sociale Itaca, esperta in organizzazione dei servizi per anziani e metodologia Gen-tlecare, componente del Comitato scienti-fico del gruppo Ottima Senior .

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L’empowermentmotivazionaleneiconte-stiassistenzialiI fattori che agiscono sulla motivazionedegli operatori in contesti assistenziali,sonodiversi.Ciascunohaunsuopesoedègovernatodaelementidiversi.Entranoin gioco fattori di contesto e fattori per-sonali che interagiscono pesantementetradi loroepossonorendere leorganiz-zazioniattrattiveo“respingenti”,possonofarsìchelepersonestianobeneallavoroinvece che sentirsi stressate o soffocatedallavoro.Unfattoreimportante,spessotrascurato,siriferiscealmodelloorganizzativoadot-tato.Quandosiparladimodelloorganiz-zativo molti pensano ai “freddi” schemiorganizzativi che si trovano espostinellebacheche delle direzioni aziendali o neidocumentiformali.Nientedipiùsbaglia-to! Il modello organizzativo è uno deglistrumenti fondamentali di governo delleorganizzazioni.Nonsoloperchéchiarisceruoli e responsabilità o perché spiega ilfunzionamento di quella specifica orga-nizzazione,masoprattuttoperchédaessoderivano le armi a disposizione del ma-nagementperagire.Percontroessopuòporreseriostacoli!Pensiamoadesempioall’importanzachehal’integrazionedell’a-giredelpersonale rispettoall’utentechericeve il servizio nelle organizzazioni so-ciosanitarieesocioassistenziali.Ilmodellofunzionale, ad esempio, crea barriere aquestaintegrazione.Ilmodelloamatricecentra invece l’attenzione suchi riceve ilservizio, favorisce laresponsabilizzazionesugli obiettivi e di conseguenza stimolaalsuperamentodeimuriprofessionaliin-centivando lo scambio tra operatori. Neconsegueche lavorare incontestiopera-

tivi che adottanomodelli organizzativi amatriceèmoltopiùmotivanteefacilecheoperareincontestitradizionali.Unaltro fattore importanteè legatoallostile di direzione. Le organizzazioni so-ciosanitarie sono spesso state impronta-te alla scelta di direttori che avessero lacapacità di “applicare correttamente lenormediregolazionedelsettore”.Fermerestando le dovute eccezioni, si è datacosìun’improntamoltopiù“burocratica”allagestione.Lanormaperòèanch’essaunostrumentoenonunfine!Unbinarioentro il qualeoperare,da rispettare,manonpuòdiventarelostiledirezionaleperi servizi alla persona.Nel rispettoquindidelleregole,unapprocciosistemicoeunostilebasatosullaguidaperesempièpiùefficace per ispirare e indirizzare le per-sone al raggiungimento degli obiettivi disalute.Naturalmentequestosignificachel’oggettodacondividereèlavisioneemis-sioneaziendale.Occorrefavorirelaparte-cipazionenellacostruzionedegliobiettivie la responsabilizzazionedi tutti rispettoalleattivitàerogareeairuoli,creandoem-powermentesensodiappartenenzaedisquadra.Aquestopuntoperòsiapreiltemadeglistrumenti individuali. La squadra, infat-ti, siavvaledipersonecomponenti il cuipotenziale si esprime al meglio se sonoutilizzati adeguanti strumenti di comuni-cazioneeinterazione.L’abilitànelrelazio-narsiconglialtriecon ilpropriogruppo(ad esempio sapendo gestire i conflitti)contribuiscepesantementenelcreareunambientefavorevoleeallostarebenenelcontestodilavoro.La squadra èunorganismo concretonelqualeciascunapersonaèchiamataatra-

L’ empowerment motivazionaleOrientare l’attenzione agli obiettivi

Modello organizzativo e integrazione

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scorrerebuonapartedellavitalavorativa.È reale! È fattodelle relazioni cheognu-nointesseconglialtriedèsullaqualitàdiquesterelazionichesipuòesideveinter-venire:perilbenessereindividualeeperilraggiungimentodegliobiettividisalute.Sulfunzionamentodeigruppiincidemol-to lo stile comunicativo e lo stile di lea-dership (saper ascoltare, negoziare, for-mulare critiche in modo da stimolare ilmiglioramento)presentinell’organizzazio-neelacapacitàdiriconoscereeaffronta-readeguatamenteidiversitipidiconflittoche,inevitabilmente,sicreano.Tuttavialaconsapevolezzaindividualedell’importan-zadellerelazioniinterpersonaliinuncon-testolavorativorimaneilpuntodiparten-za fondamentale. Sottoquesto profilo, espostandosiancorpiùsuifattoripersonaliche agiscono sulla motivazione, occorreche ciascun membro dell’organizzazione“lavori”anchesudisé.Senededucecosìcheunapersonaequilibrata,chestabeneconséstessaecheècapacediviverepie-namentelapropriaesistenza,checercadiportarenelgruppocosepiuttostocheru-barle,cheèassertiva,cheèpositiva,ecc.aiutaacreareunambientedilavoromoti-vanteefavorevole.Vienealloradachiedersi: (oltreai fattorigià illustrati)cosacirendecapacidicon-centrarsi sugli obiettivi? Come possiamorapportarciconglialtriinmodoemotiva-mentepienoedarmonioso?Unapproc-ciointeressanteèilMindfullness,ovverounatteggiamentomentalenelquale sia-mopienamenteconcentratinelquiedoraosservandociòcheaccadeinmodointen-zionaleeda-valutativo.Piùditrent’annifaJon-KabatZinn,unme-dico statunitense, ha adattato i principidellameditazioneZenallaculturaedalleesigenzeoccidentaliperlariduzionedellostress evidenziando, con dati scientifici,

che quando “governiamo” i nostri pen-sierieciportiamoinunostatodi“flusso”nelpresentesiamopiùsereni,piùattentieconcentratiepiùperformanti.Si trattaallora di conoscere alcuni principi e tec-nichecheciconsentonodiorientarecon-sapevolmente la nostra attenzione nelpresente e verso i nostri obiettivi specieinun’epocacaratterizzatadanumerosisti-moliedistrazionichedistolgonolanostraconcentrazionesiaduranteleattivitàindi-vidualicheinquellesocialiedirelazioneconifruitorideiservizieconicollabora-tori.Agire nella pienezza mentale significa-ta ottimizzare le nostre energiepotendosceglierequandoecomefocalizzarelano-stramentesuciòchevogliamo.Nellavitaorganizzativa siamo spesso intrappolatitrailrivendicareel’analizzareeventipas-sati, talvolta in modo improduttivo, op-pure pre-occupati circa il futuro incerto;medianteunostilementaleorientatoallaMindfullness saremo invece concentratisull’adesso, l’unico momento nel qualepossiamofareladifferenza!

Claudia Filippi, Psicologa, Consulente e formatore, Presidente - Responsabile area ricerca e sviluppo e Responsabile area risorse umane della Cooperativa Progetto NOW di Conselve (PD)Sallemi Giovanni, Laurea magistrale in “Programma-zione e gestione delle politiche e dei servizi sociali”, direttore del Centro di Servizio per persone anziane non autosufficienti - Villa Bianca di Tarzo (TV)Vidotto Fabio, Manager, Consulente di direzione in area sociosanitaria, presidente consiglio di amministrazione Studio VEGA s.r.l.Zanutto Oscar, Psicologo del lavoro e delle organizza-zioni, Consulente e formatore, responsabile qualità e controllo di gestione presso l’ISRAA di Treviso

Orientare l’attenzioneal presente

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La pratica della cura:questione di genere o essenza dell’uomo?

Giulia Dapero*

“Noineghiamoildirittodiunapartedel-laspeciedidecidereperun’altra,odiunindividuoperunaltroindividuo,checosasiaechecosanonsialasua“propriasfe-ra”.Lasferapropriadituttigliesseriuma-nièlapiùampiaelapiùelevatacheessisonoingradodiraggiungere.Inchecosaessa consista non può essere appuratosenzaunapienalibertàdiscelta.”Queste sopra riportate sono le parolediHarriet Taylor 1 , una donna di pensierodella seconda metà dell’Ottocento, chededicòmoltidei suoi sforzi alladifesadiunatotaleparità,eguaglianzaelibertàdientrambiisessi,godendoinmeritodellacollaborazione dell’illustre filosofo, non-chésuomarito,JohnStuartMill,chepuresiimpegnòadifenderelacausa.Mièsem-bratoopportunoriportareproprioquesterighe,dalmomentochemettonoafuocoalcuni concettidecisamenteattualizzabiliedirrinunciabiliperl’ideachemiaccingoadesporre.Inprimoluogo,èbenesoffer-marsisulconcettodi“sferapropria”,conilqualeTaylor si riferiscealla sferadiat-tivitàprofessionali chepossonoessereomeno proprie di un determinato indivi-duo.Ataleproposito, l’intentodell’autri-ceèquellodimettere in lucecomenonesistaunasferadiattivitàgiàdecisainan-ticipoperunessereumano,qualechesiailsuosessod’appartenenza.Ovvero,deveesserevistocomenecessariol’abbandonodelpregiudizioradicatonellasocietà(nel-la sua così come, in parte, nella nostra)cheattribuirebbealgenerefemminileuna“naturale”predisposizionealleattivitàdo-mesticheedicura,dettataprincipalmen-tedallacondizionebiologicadelledonne(inquantomadrivincolateaibisognidel-lapropriaprole)e,secondariamente,dai

principieducativisecondoiqualivengonoallevate.Piuttosto, la libertàdisceltaga-rantitainmodoegualeatuttigliindividui–edèquestoilsecondoconcettochemipare irrinunciabile – deve essere il giu-sto fondamento per permettere ad ogniessereumano,donnaouomochesia,disviluppareappienolepropriecapacitàedinserirsicosìnell’attivitàprofessionalechemeglioloappagaeche,allostessotempo,sia ingradodi renderloveramenteutileallasocietàintera.Inquestoorizzontedipensiero,siinserisceperfettamenteanchelatesidellafilosofaamericanacontemporaneaJoanTronto2,secondolaqualedeveessereabbandona-tal’ideapercuil’eticadellacuraèespres-sione di una moralità essenzialmentefemminilee,diconseguenza,anchel’ideapercuiesisterebbeunadistinzionetra lecaratteristichemorali del genere femmi-nile e quelle del generemaschile, ovve-ro una specifica correlazione tra genereemoralità,chevedrebbe ledonnecomeprincipali portatrici di valori legati allacura, all’amore materno e alle relazioniumaneingenerale.E’ interessantecomel’autricesiimpegniancheacompiereunariflessione sui cambiamenti del pensieromorale a partire dal XVIII secolo fino adoggi.Ilsuodiscorsoprendelemossedal-lafilosofiamoraledeipensatoriilluministiscozzesi(Hutcheson,HumeeSmith),chemettevaalcentroisentimentimoraliela“simpatia” (o“empatia”, intesacomeca-pacità di partecipare alle emozioni ed aisentimentideglialtriesseriumani)echesarebbe stata rimpiazzata da una pro-spettivamorale-quellaKantiana3–piùconsonaallagrandetrasformazionecapi-talistica,perchéfondatasull’individuo, la

John Stuart MillHarriet Taylor

C’è distinzione tra le caratteristiche morali della donna e dell’uomo?

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suarazionalità,nonchésull’universalitàel’impersonalitàdellaleggemorale.Questasarebbecosìstatalacausasociale,politi-caeculturalecheavrebbeportatoisenti-mentimoraliadessererelegatinellasferaprivata e domestica e a divenire quindiappannaggio esclusivo delle donne, cheinquestasitrovavanorecluse,noncertoperliberascelta.Dunque,difronteadunsimile statodi cose, ciò cheagli occhidiTrontosiponecomeesigenzaimpellenteè un ripensamento dell’etica in genera-le,checonducatantoledonnequantoladimensione fondamentale della cura ol-tre i ristretticonfinidelmondoprivatoe

domestico.Ovvero,sipresentaoralane-cessitàurgentediripensarelacuracomeunapraticadotatadicaratterepubblicoeolistico,cioècapacediinvestirequasiogniaspettodellavitaquotidianadiqualunqueessereumano,dalpiùgiovanealpiùan-ziano, indipendentemente dal sesso maanchedallacondizionesocialeedecono-mica,siachenesiailportatoreoppureilricevente.Insomma,perdirlaconTronto,“la cura è una preoccupazione centraledellavitaumana”,è“unaspeciediattivi-tàcheincludetuttociòchefacciamopermantenere,continuareeriparareilnostro‘mondo’ in modo da poterci vivere nel

modo migliore possibile”. Infatti, la vitadiognunodinoièstataedèquotidiana-menteresapossibiledalleattivitàdicura,apartiredaquellapiùevidentedicolorochecihannoallevato,cresciutoenutritoquandoeravamo infantiperarrivareallepiù svariate occasioni di bisogno in cuiogniindividuonelcorsodellapropriavitafinisceinevitabilmentepertrovarsi,echecerto ci causerebbero non pochi dram-misenonpotessimogoderedellanostra

condizionediesseriumanicostantemente“interdipendenti”,cioèinseritiinunsiste-madi relazioni sociali di reciprocità, chemai si disattivano completamente. Pertanto,sarebbepiùproficuoabbandonarequell’immaginedinoistessicomenon-bi-sognosi,chetantobenesiadattaaivaloridicuilasocietàoccidentaleèimpregnata,quali il successo pubblico, la razionalitàe l’autonomia, ma che troppo allontanala nostra “simpatia” , cioè la nostra par-

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tecipazione emotiva ai sentimenti e allacondizionedicolorochesono“veramentebisognosi”,perchétroppodiversielontanidall’orizzonte incuivorrebberomuoversii nostri desideri e progetti quotidiani diindividuiche, illusoriamente,si reputanoindipendenti.Tirando le fila del nostro discorso, quin-

di, sembrano emergere alcuni elementiche non possono in alcun modo esseretrascurati se si vuole davvero compierequell’importantepassonelladiffusionealivellopubblicodiun’eticachevedaalsuocentro la cura, come aspetto fondamen-taledell’esistenzaumanaenoncomeat-tivitàpropriadigruppisocialmentesvan-taggiati,sianoquestiformatidadonneodaqualunquealtra categoria che risentadidiscriminazionidiqualsiasilivello.Così,perprimacosasidevericonoscerel’estre-maequitàprofusadalpensierodiHarrietTaylor,chechiedelalibertàperogniindi-viduo di accedere a quell’attività profes-sionalechemegliolosoddisfaechemag-giormente arricchisce la società (grazieallaprestazioneda luiofferta), evitandodiconfinarelafigurafemminilenell’alveodomesticoedi renderlaperciòunicade-tentrice delle occupazioni di cura. Tutta-via,nonèaquestopuntocheci sideve

fermare. Si deve invece compiere ancheil passo successivo in questo cammino,facendosi accompagnare dalla profon-daumanitàdiJoanTronto,checiricordaquantol’attivitàdicurasiaunapraticacheriguarda tuttinoiequanto l’ “eticadellacura”siacapacedimettercicostantemen-tenellacondizionediadottareilpuntodivistadichidiessahabisogno,cioèdichièinquelparticolaremomentodiversodanoi, ma nell’essenza fondamentalmenteuguale “poiché le persone sono talvoltaautonome, talvolta dipendenti”. In ulti-maanalisi,lacapacitàdinonperderemaidivistaquestoconcettodifondo,oltreaportareconséilnecessariorispettodico-lorochesioccupanodifornirecura(ten-denzialmente invece relegati ai marginidellasocietà),riesceaporreanchelepre-messeperuncorrettoeserciziodellapra-ticadicura,chedeveesseretuttaincen-tratasull’ascoltodell’esigenzarealecheilbisognoso sinceramente esprime, e nonsull’atteggiamento paternalistico talvoltapropriodi chiprestacura, chesi vorreb-bepiùcapacedeldestinatariodivalutareil suo stessobisogno,dandoorigine cosìinevitabilmenteadunacondizionedidise-guaglianza,infruttuosaperentrambi.

1 J.S MILL E HARRIET TAYLOR, Sull’eguaglianza e l’emancipazione femminile, N. Urbinati (a cura di), Einaudi, Torino 2008, p.44

2 Esperta in studi di genere e femminismo di fama internazionale, insegna Scienze politiche all’Hun-ter College della City University di New York, che le ha conferito un premio al merito per l’insegna-mento nel 1991. Espone queste idee nel suo libro intitolato “Confini morali, un argomento politico per l’etica della cura.”

3 La prospettiva morale di Kant si fonda essenzial-mente sull’idea che l’etica sia costituita da princi-pi validi universalmente per tutti gli esseri umani, la cui universalità si fonda appunto sulla comune essenza razionale che tutti noi condividiamo. Ben poco posto, all’interno del discorso morale, è dun-que lasciato ai sentimenti e alle situazioni di vita concreta e particolare, che tenderebbe invece ad inficiare la razionalità e universalità della scelta morale, cioè la sua correttezza per la realizzazione di ciò che è giusto.

*Giulia Dapero - laureanda in filosofia

L’attività di cura riguarda tutti noi

John Stuart Mill

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Unmodocooperativoperesserecreativi:l’operacollettiva“… è importante che operatori e serviziimparinoprofessionalmenteadincantareipazienticonquellaseduzioneaffettivaeprofessionalechecostruiscedentroilpa-ziente. I sentimenti infatti hanno, comeil flauto magico di Hamelin, sempre nelbeneenelmale,illorocantoseduttivoacuialungoandarenessunopuòresistere.”daG.Braidi“Affettierelazioninellavorod’assistenza”

Fareillavorodicuraècomefareunabuo-natorta:nonbastaavereunabuonaricet-ta,civoglionomaterieprimediqualità,at-trezzatureadatte,maancoranonbasta.Civuoleancheocchioelacapacitàdivaluta-

re lesituazionicontingenti:clima,tempi,energia,attenzione,destrezza,toccoper-sonale.Perquestofareunatortaèsem-preunpo’unamagia!Cosìèancheperillavorodi cura: nonbastanoprocedureeprotocolli, schemio scaledi valutazione.Ilvaloreaggiuntolofaillavorodisquadrachedàvitaasinergiepositive.In campo artistico la creatività diffusa siesprime nelle opere collettive, metaforaefficacedellavorodiéquipe.Nelleoperecollettive,infatti,ciòchecon-taèilrisultatofinaleacuituttipartecipa-no,mettendociascunoincorounapartedisé.Comeinuncorociascunavoceper-delapropriaindividualitàperfondersiinunavocediinsieme,cosìanchenelleope-red’artecollettivel’individualitàsisupera

L’opera collettivaMetafora del lavoro in èquipe

Il lavoro, la cura,

la magia

La realizzazione del feltro

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nellasuggestionedelrisultatofinale.

Sipotràapprezzareun’esperienzadique-stotipoall’HappeningcreativochesiterràalMeetingdelleprofessionisociosanitariaaPiacenzaExpoil4e5aprile.Si trattadiunaperformancecollettivafi-nalizzataallarealizzazionediunArazzoinfeltro.Ipartecipantiavrannol’opportunitàdiscoprirelepotenzialitàdellemanicomeelementocreativoeparallelamentediri-fletteresullacentralitàdellemani comestrumentidicura.Lavorareinequipemul-ti disciplinare implica sempre un grandelavorocollettivoincuituttiiprofessionisti“cimettonolemani”.LaperformanceAt-tivartesiponel’obiettivodisperimentareinconcretocosasignificalavorareinsiemeperrealizzareunprodottoartistico,comeparadigmadellavorodiassistenza.

Lalanacomelacretasonomaterialinatu-ralieantichidasempreutilizzatidall’uo-mo fin dall’epoca preistorica, che coin-volgono in modo completo la gestualitàdellamano.Lalanaèmaterialemorbidoe caldo che invoglia alla manipolazione,trasmettesensazionidipiacereedirilas-samento,rafforzal’affettivitàeilrapportointerpersonale.Farefeltroèunprocessoditrasformazio-

nechenelnostro immaginariosi collegaalmondosimbolicoemagicodovelecosecambiano forma e significato. Quandosi iniziaa feltrarenonsi sacosadavverouscirà dalla nostra creazione perché an-che gli elementi naturali devono fare laloroparte.Feltrareciaiutaariconnetter-ci con lanatura a recuperare il rapportocon lenostreradiciantiche.Fare il feltroèallaportataditutti.Èsoloquestionedi“gestualità”.Igestivengonospontaneiap-partengonoallanostramemoriaancestra-le.Farefeltropredisponeadunostatodibenessere,scaricandoleenergienegativeeletensioni.Leattriciprincipalisono“lemani”contutteleimplicazionisenso-mo-torieadessecollegate.Il lavoro di cura è in primis un lavoro dimanipolazione,dove il corpodell’altro siaffida alle mani dell’operatore. Le manisonoalcentrodelnostrolavorocomeele-mentoambivalente chepuòdare ausiliomaanche togliereautonomia. Il linguag-giodellemaniedel corpociaiutaa raf-forzare le nostre capacità comunicativeedaffettive.Unacarezza,unabbraccio,unbaciopiùdelleparoleriesconoatrasmet-tereagioeaccoglienza.Nellenostremanienelnostrocuorestalachiavediqualun-queinterventoterapeuticoeriabilitativo.

Le mani e la cura

Arazzo completato

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Il M

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nife

sta

zio

ni d

el

se

tto

reIl 1° Meeting delle professioni sociosanitarie si terrà a Piacenza

nel quartiere ieristico nei giorni 4 e 5 aprile 2013 grazie all’impegno di ANOSS e al contributo di CBA Group e TENA.

Nella progettazione dell’evento ANOSS si è posta l’obiettivo di sviluppare la cultura del servizio con la massima attenzione a due

parametri fondamentali: motivazione e integrazione professionale.

A domanda crescente corrisponde una riduzione di risorse e della A domanda crescente corrisponde una riduzione di risorse e della possibilità di spesa dei cittadini. Noi non possiamo intervenire sui

problemi macroeconomici, ci resta la sola chance di intervenire sulla cultura dell’operatore per risvegliare risorse latenti.

Obiettivo è migliorare la qualità di vita degli utenti, dei lavoratori, dei parenti e degli altri stakeholder.

ANOSS

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A– 41a TALK SHOW Formazione: una linea per motvare e promuovere integrazione professionale

eeeeeeeeeee ee eeeeeeee eeeee eeeeeee ee Renato Dapero o oeee eeeoeeeeee eoooo eeeeeeeoe oeeeeeee eeooe eeoeoee eoooo oeoeeeee

DESTINATARR eeeeeeeeeeR e eeee oe eeeReooeeee oeeeeoeeeeeeeeR eeo eeeeee eooRooo

TEMI eeeeeeeeee eeooe eeoeeoe o e eeeee eeo oeoeee o eeRoeeeeee o eeeeoeeeeeee

RELATORI ReoeeeR eoeeeR eeo eeeee eeeeeeeeee e eeeeeeoeeeeeR eeo eeeee eeeeeRoe oeeee eoeReeR eeeeeeeeoeee Ieee eeeoe eee eoeeI oeeeoe ee oeeeeeoeeeeeeeee ee oeeeeeeeee eeeeeee eeooeee eoeeeeeeee ee IoeoeIe eeeeoeeR Ieee oe Ieee eIoeIeeR eeeoe oeee eReeooReR Ieeeee ReeoeeeeeoooReee eoIeeee oe oeeRo eeoeoIeeR eoIeeee eoIeeeee e ooee

A - 41b Ieeeeee oeoeoeeeoe eeeRI Ieee eeeoe eee

Ie eeoeeeeeeeeee

WorkshopRIDURRE LE RUGHE DELL’ANIMA Attraverso la percezione delle emozioni ed il sonno. Il lavoro di gruppo. Questa SQUADRA potrebbe essere la vostra!!!!

L’EMPOWERMENT MOTIVAZIONALE NEI CONTESTI ASSISTENZIALI Come portare, nella sanità il nostro contributo per creare un ambiente di lavoro migliore e motivante.(Crediti formativi anche per assistenti sociali)

PICC-DAY: una innovazione per l’infermiere. I cateteri ad inserzione periferica costituiscono una PICC-DAY: una innovazione per l’infermiere. I cateteri ad inserzione periferica costituiscono una recente innovazione tecnologica che ha cambiato in modo sostanziale l’approccio al sistema venoso dell’assistito. (IPASVI)

ANIMAZIONE E COINVOLGIMENTO DEGLI STAKEHOLDER ATTORNO AL SOGGETTO FRAGILE. Un progetto multifunzionale, che crea nuove pro-spettive di applicazione del sapere. (Formazione a cura ANASTE)

LA MALNUTRIZIONE NEL SOGGETTO ANZIANO: Strategie multi professionali di prevenzione (A cura delle UU.OO. Geriatria di Parma e di Piacenza)(A cura delle UU.OO. Geriatria di Parma e di Piacenza)

L’EDUCATORE PROFESSIONALE NEI SERVIZI SOCIO SANITARI. I canali formativi, il riconoscimento e il coinvolgimento della figura (UNEBA)

SOMMINISTRAZIONE E INTERAZIONE DI FARMACI. La sicurezza del paziente e la riduzione degli errori in terapia farmacologica (A cura di CBA)

WorkshopINVERTIRE L’INVECCHIAMENTO DEGLI OPERATORI. Idee per creare qualità di vitain organizzazioni sempre più schizofreniche. In questo laboratorio si impareranno idee e azioni per concretizzare un miglior stile di vita quotidiano.

IL NUOVO APPROCCIO INTEGRATO ALL’INCONTINENZA. Insieme facciamo la differenza.Verranno presentate esperienze concrete e progetti innovativi

LA VENTILAZIONE MECCANICA NON INVASIVA: ruolo dell’infermiere.LA VENTILAZIONE MECCANICA NON INVASIVA: ruolo dell’infermiere.I principi e l’utilizzo appropriato dei dispositivi (IPASVI)

INFERMIERE… IL SILENZIO ALZA LA VOCE!Uno studio sul difficile tema del fabbisogno infermieristico in RSA. Illustrazione del problema, esposizione da parte di diversi operatori, ampio spazio di confronto e dibattito.

L’EQUIPE MULTIPROFESSIONALE A TRATTI.Intervento di formazione a cura della Coop AURORA DOMUS

QUESTIONE DI PELLE E NON… Le nuove frontiere di cura e arte della prevenzione delle lesioni da QUESTIONE DI PELLE E NON… Le nuove frontiere di cura e arte della prevenzione delle lesioni da decubito. Gesti quotidiani e prevenzione (A Cura di CBA)

Il Metodo Gentlecare nell’assistenza alla demenza : una migliore qualità di vita per le persone.I principi del modello e le modalità applicative

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WorkshopSINERGIE E COOPERAZIONE TRA PROFESSIONISTI SOCIOSANITARI. L’unico futuro possibile per sostenere il welfare nazionale nel contesto europeo

STORIE DI MALESSERE E INCREMENTO DELLA SPESA.Lo tsunami dell’intestino di un anziano tra perette e clisteri . Giriamo Pagina! (L. Espanoli)

LA NUTRIZIONE ENTERALE: ruolo dell’infermiere.La somministrazione di alimenti attraverso una sonda. ( IPASVI)La somministrazione di alimenti attraverso una sonda. ( IPASVI)

SUPERARE LA CONTENZIONE ATTRAVERSO L’ INTEGRAZIONE PROFESSIONALE.(Formazione a cura ANSDIPP)

ABOLIRE IL PIANO DI LAVORO... Quando la relazione, l’ascolto e lo sguardo diventano “cura”. Non si intende assenza di regole, ma un modello basato sull’osservazione attenta e puntuale dei bisogni degli anziani residenti.

LESIONI MOSCOLARI E TENDINOPATIE. I trigger points nei disturbi muscolo-scheletrici. Terapia manuale manipolativa e trattamento del dolore.Terapia manuale manipolativa e trattamento del dolore.

IL DEMENTIA CARE MAPPING. Strumento e processo di formazione operativa e continua nell’ambito dell’assistenza alle persone con demenza.

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4 aprilepomeriggio

5 aprilepomeriggio

4 aprilemattina

5 aprilemattina

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A– 41a TALK SHOW Formazione: una linea per motvare e promuovere integrazione professionale

eeeeeeeeeee ee eeeeeeee eeeee eeeeeee ee Renato Dapero o oeee eeeoeeeeee eoooo eeeeeeeoe oeeeeeee eeooe eeoeoee eoooo oeoeeeee

DESTINATARR eeeeeeeeeeR e eeee oe eeeReooeeee oeeeeoeeeeeeeeR eeo eeeeee eooRooo

TEMI eeeeeeeeee eeooe eeoeeoe o e eeeee eeo oeoeee o eeRoeeeeee o eeeeoeeeeeee

RELATORI ReoeeeR eoeeeR eeo eeeee eeeeeeeeee e eeeeeeoeeeeeR eeo eeeee eeeeeRoe oeeee eoeReeR eeeeeeeeoeee Ieee eeeoe eee eoeeI oeeeoe ee oeeeeeoeeeeeeeee ee oeeeeeeeee eeeeeee eeooeee eoeeeeeeee ee IoeoeIe eeeeoeeR Ieee oe Ieee eIoeIeeR eeeoe oeee eReeooReR Ieeeee ReeoeeeeeoooReee eoIeeee oe oeeRo eeoeoIeeR eoIeeee eoIeeeee e ooee

A - 41b Ieeeeee oeoeoeeeoe eeeRI Ieee eeeoe eee

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WorkshopRIDURRE LE RUGHE DELL’ANIMA Attraverso la percezione delle emozioni ed il sonno. Il lavoro di gruppo. Questa SQUADRA potrebbe essere la vostra!!!!

L’EMPOWERMENT MOTIVAZIONALE NEI CONTESTI ASSISTENZIALI Come portare, nella sanità il nostro contributo per creare un ambiente di lavoro migliore e motivante.(Crediti formativi anche per assistenti sociali)

PICC-DAY: una innovazione per l’infermiere. I cateteri ad inserzione periferica costituiscono una PICC-DAY: una innovazione per l’infermiere. I cateteri ad inserzione periferica costituiscono una recente innovazione tecnologica che ha cambiato in modo sostanziale l’approccio al sistema venoso dell’assistito. (IPASVI)

ANIMAZIONE E COINVOLGIMENTO DEGLI STAKEHOLDER ATTORNO AL SOGGETTO FRAGILE. Un progetto multifunzionale, che crea nuove pro-spettive di applicazione del sapere. (Formazione a cura ANASTE)

LA MALNUTRIZIONE NEL SOGGETTO ANZIANO: Strategie multi professionali di prevenzione (A cura delle UU.OO. Geriatria di Parma e di Piacenza)(A cura delle UU.OO. Geriatria di Parma e di Piacenza)

L’EDUCATORE PROFESSIONALE NEI SERVIZI SOCIO SANITARI. I canali formativi, il riconoscimento e il coinvolgimento della figura (UNEBA)

SOMMINISTRAZIONE E INTERAZIONE DI FARMACI. La sicurezza del paziente e la riduzione degli errori in terapia farmacologica (A cura di CBA)

WorkshopINVERTIRE L’INVECCHIAMENTO DEGLI OPERATORI. Idee per creare qualità di vitain organizzazioni sempre più schizofreniche. In questo laboratorio si impareranno idee e azioni per concretizzare un miglior stile di vita quotidiano.

IL NUOVO APPROCCIO INTEGRATO ALL’INCONTINENZA. Insieme facciamo la differenza.Verranno presentate esperienze concrete e progetti innovativi

LA VENTILAZIONE MECCANICA NON INVASIVA: ruolo dell’infermiere.LA VENTILAZIONE MECCANICA NON INVASIVA: ruolo dell’infermiere.I principi e l’utilizzo appropriato dei dispositivi (IPASVI)

INFERMIERE… IL SILENZIO ALZA LA VOCE!Uno studio sul difficile tema del fabbisogno infermieristico in RSA. Illustrazione del problema, esposizione da parte di diversi operatori, ampio spazio di confronto e dibattito.

L’EQUIPE MULTIPROFESSIONALE A TRATTI.Intervento di formazione a cura della Coop AURORA DOMUS

QUESTIONE DI PELLE E NON… Le nuove frontiere di cura e arte della prevenzione delle lesioni da QUESTIONE DI PELLE E NON… Le nuove frontiere di cura e arte della prevenzione delle lesioni da decubito. Gesti quotidiani e prevenzione (A Cura di CBA)

Il Metodo Gentlecare nell’assistenza alla demenza : una migliore qualità di vita per le persone.I principi del modello e le modalità applicative

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WorkshopSINERGIE E COOPERAZIONE TRA PROFESSIONISTI SOCIOSANITARI. L’unico futuro possibile per sostenere il welfare nazionale nel contesto europeo

STORIE DI MALESSERE E INCREMENTO DELLA SPESA.Lo tsunami dell’intestino di un anziano tra perette e clisteri . Giriamo Pagina! (L. Espanoli)

LA NUTRIZIONE ENTERALE: ruolo dell’infermiere.La somministrazione di alimenti attraverso una sonda. ( IPASVI)La somministrazione di alimenti attraverso una sonda. ( IPASVI)

SUPERARE LA CONTENZIONE ATTRAVERSO L’ INTEGRAZIONE PROFESSIONALE.(Formazione a cura ANSDIPP)

ABOLIRE IL PIANO DI LAVORO... Quando la relazione, l’ascolto e lo sguardo diventano “cura”. Non si intende assenza di regole, ma un modello basato sull’osservazione attenta e puntuale dei bisogni degli anziani residenti.

LESIONI MOSCOLARI E TENDINOPATIE. I trigger points nei disturbi muscolo-scheletrici. Terapia manuale manipolativa e trattamento del dolore.Terapia manuale manipolativa e trattamento del dolore.

IL DEMENTIA CARE MAPPING. Strumento e processo di formazione operativa e continua nell’ambito dell’assistenza alle persone con demenza.

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MODALITÀ DI ISCRIZIONE

EEE EEEEEEEEEEE EE EEE EEEEEEEE EEEEEEE E EEE EEE EEEEEEEE EEEEEE E EE EEEEEEEEE EE EEEEEEEEEEE E EEEEEEEE EEEEEEEE E EEEEEEEE EE EEEE EEEEE E EE EEEEEE EE EEEE EEE EEEEEEEEE EEEEE EEEE EEE E EEE E EEEEEEE E EE EEEEEEEEEEE EE EEEEEE

EE EEEEEEEEEE EE E EE E E EE EEEE EEEEEE EEEEEEEEEEE EEE EEEEEEEEE EEEEEEEEE EEEEE EEEE EEEEEE EEEEEEE

EEEEEE EEEE E EEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE EEEE E EEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE ATTENZIONE!! EEEEEEEEEEEEEE EEEEEEEE EEEEE EEEEEEE EEEE EEE EEEEEEEE EEEEEEEEEEE EE EEEEEEEEE E!EEEE !EE EEEEEEEE E! EEEEE!EEE EEEE EE EEEEEEE EEE EEEE EE EEEEE EE EE EEEEE EE EEEE EE EEEEEEEEEE EEEEEEE EEE EEEEEEEEEE EEEEE EEE EEEEEEE E!EEEE EE EE!EEEEEEEEEEE EEE EEEEEEEEEEE E EEEEEEEE EEEEEEEEEEEEE EEE EEEEEEEEEEE E EEEEEEEE EEEEEEEEEEE EEEEEE EEEEEEEEEEE EEE EEEEEEEE EE EEEEEEEEE EEE EEEEE E’EEEEEEE E EEEEE EEEE!EEEEE

ELEMENTI SPECIALI DEL PROGRAMMA

EEEEAEEEEA AEEEE EEEEEAE EEE EE EEEEAEE EEE EEEEAEEE EE EEEEE EE EEE EEEEEEEEEEE EEEEEAEE EEE EE EEEEE EEEEE EEE EEEEEEEE EEE EE EEEEEEEEEEEEE EE EE EEEEEE EE EEEEEEE E EEEEEEEEEEE EEEEEEEEEEE EE EEEEEEEEEEEE EEEEE EEEE EEEE EEE!EEEEE EEEEEEE E EEEEEEEE EEAEEEEE EEEEE EEEEEEEEEE EEEEE

EEEE EEEE EEEEEEEE EE EEEEE !EEEEE EEEEEEEEA! (Cod. 45)

EE E)AE)EE )EEEEE EEEEEE) EE E)AE)EE )EEEEE EEEEEE) AE EEEEEE EEEEEEEE AEE EEEEEEEEEEE EEE EEEEEE EEEEE EEEEEEE (Cod.452)

COME RAGGIUNGERCI?

In aereo:EEEEEEEE EE EEEEE E EE EEEEEE

In treno:EEEEEEEE EEEEEEEE EEEEEEEE EEEEEEEE EEE EEE E!9 E EE E

In auto: EE E EEEE EEEEEE EEEEEEEE EA)EEEEEEEE E EE

EEEEE E EEEEEEEEE EEEEEEE EEE EEEEEEEAEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE

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Avevo10anni, recitadifineanno scola-stico,miammaloearrivoalleprovedellospettacolopochigiorniprimadiandareinscena.“Tiaspettavamo!”AnselmuccioeRosellina,HanseleGretelnostrani,lefatedelbosco,gliabitantidelvillaggio,ibambinichegiocanonellapiaz-zadelpaese….elaStrega.“Vuoi fareunaparte importante?Quellacherichiedeunabravuraparticolare?”“Sigrazie”Quantohopianto.Studiavolaparteepiangevo.Laripetevoamiamadreepiangevo.La strega è abbruttita, cattiva, vestitamale,ilvisoanneritoallacaligine,lescar-pe sformate, tutti la odiano, è l’arteficedelledisavventuredeibellissimiebuonis-simiprotagonisti.Horecitato,nonhosentitogliapplausiemisonofattaunpiantofinaleliberatorio.

Poihodimenticatoquestaesperienza.

Tantiannipiùtardi,Renatomidice“Tiaspettavo!”Miprefigurouninvitoaintervenirecomerelatore ad un Convegno, il mio tailleurcolorpanna, tacchi,slidesbenpreparatein Powerpoint, l’allure da donna del no-strotempo.MaRenatoèunvulcanod’idee,tutteori-ginalie innovativeedovevopensarechenonsarebbestatoqualcosadiprevedibi-le,tradizionale,anchesololontanamenteimmaginabile. Luimentre cucina, pensa.Mentreguidalasuabipostosportiva,pen-sa.Mentre ti espone un’idea, ne sta giàformulandoaltretre.Elerealizzatutte.“Vuoi fareunaparte importante?Quellacherichiedeunabravuraparticolare?”“Sigrazie”Quantohomeditato.Miimma-ginavolaparteemiincantavo.Laripetevo

La tragedia greca non si ascolta: SI VIVE!Portare in scena le emozioni per migliorarsi

Irene BrunoResponsabiledi stuttura

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amestessaela“sentivo”.“Hopensatochevorreimettere inscenalaTragediaGreca:laMascheraTragicacheesprimelasofferenza,ildolore,l’ansia,lasensazionedinon farcela.E laMascheraAllegracheprendetuttequestesensazio-nielerimescola,ledestrutturaericompo-nesottonuovaveste,unavesteinedita,ecostruiscenuovevisionisurealtàchehan-nolostessoabitomaun’animadiversa”“Sigrazie”“LaMascheraTristetelainventitu”“Sigrazie”“LaMascheraAllegrasaràLetizia”LaprimavoltachehoascoltatoLetiziahocompresoche leinonparlaaglialtri,ma“parlaconglialtri,conciascunodicoloroche le sono davanti”. Chiari occhi pene-tranticheticatturanoetiportanoversolidilontaniefamigliari,parolechevolanoesidepositanoattornoanoi,sopradinoi,entranodentrodinoielìsifannoilnido.Probabilmente non sapremmo ripetereneppure una delle frasi che Letizia creacome si modella l’argilla, ma ognuna diesse è dentro lamente, il cuore, il desi-deriodichil’ascolta.El’accompagneràdaquelmomento.“Sigrazie”

LaMascheraTristesistrucca,toglieigio-iellieriponeisuoiabitichelaindentifica-nonellasocietà.Perdiventarestrumentodiunmessaggiod’impatto:possiamotra-sformareladebolezzainforza!Una lunga e ampia gonna nera, la ma-glia dello stesso colore con maniche atrequartisuipolsinudiperdaretuttolo

spazioallemanichediventanolinguaggio.Dallo scollo rotondo, il collo offre soste-gnoal capoornatoda lunghi capelli lisciparzialmenteraccoltiperliberarel’espres-sionedelvisochediventamobilissimoedesageratamente espressivo. Lo sguardocatturachiè inascoltoetrasmetteemo-zioni…..osilenzi…...olampidivitalità.Perché? Per dare voce e forma e viso emovimentiachinonriesceperculturaoper una malattia invalidante, del corpoo della mente che è volata lontano, adesprimerequellocheprorompeedirom-pequeicorpi.Abbiamol’anzianodementechevagane-glispaziinfinitidellasuavastaprateriadiunamentechehapersoconfiniepuntidiriferimento.Lapauraloassaleognivoltache un viso sconosciuto gli si avvicina –sono i voltiunavolta conosciutidei suoifamigliariedeglioperatoricheognigior-nosiprendonocuradilui.Drammatizzareconlebraccialealidiunmagnificouccellochesilibralontano,aldisopradituttinoi,simulaivolidiquestementi.Letiziaacca-rezzalealidellademenzaeciforniscelamotivazioneperavvicinarsicondolcezza,lentezza, rispettoaquesto involucro cheunavoltaerauomo,padre,marito.Etor-niamoavederlocomeuomo.Siamo almomento che tutti temiamoe,per il timore di affontrarlo, preferiamosoffrire in silenzio, lontani. I sanitari an-nuncianochele“condizionisonocritiche,l’esitosaràinfausto”.Iprofessionistihan-no appreso come affrontare questomo-mentoemicroclimaesuoniovattatielucisoffusecreanol’atmosfera.Maquelcorpoesilesottole lenzuola,quelrespiro lentoeprofondo,glistanchiocchichiusi,quellemaniabbandonatelungoilcorpo…..sonounapersona.Eneimomentiforti,quandol’emozioneolapauraciattanagliano,nondesideriamoaltrochequalcunociprendalamano.Nonsappiamosecisentirà,secipotrà fare un cenno, se una contrazioneverràdanoiinterpretatacomeunarispo-sta. La Maschera Allegra ci dice “diamoamore, stiamovicini inquestomomentochenonèlafinedellavita.Mapartedel-

Gesti di paurae paroleper avvicinarsi

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lavitaecometalevavissutoinognisuoattimo, per ognimolecola che componequellapersonaeperogniattimodellasuavita”.

E siamo alla figura del parente, al qualenoitogliamodallemaniquestofagottodiaffetto,trepidazioneeimpegnochegliri-empielavita.Loascoltiamoepoiglichie-diamo di stare ai margini di questa vitachefinoaunattimoprimaeranellesuemani.Ognifine,chesialafinediunamo-re,diun’amicizia,diunrapportostrettodiparentela, è una fine. Cerchiamo di nonesserenoigliartefici.Conquistiamolafi-ducia(chenoncièdovutaperchénonèmerce che si possa comprare), diventia-mocredibiliecoerenti(pertrasmetterelaconvinzionecheilnostrocomportamentoèlinearesiaquandosiamovisibilisulpal-cosiaquandosiamodietrounparavento)e chiediamo a questi famigliari di vivereconnoilaquotidianitàriscoprendoilpia-cerediascoltareecondividere.Lafaticacisoverchia? Immaginiamo lafigliadell’an-ziana entrata oggi in struttura - camera201, letto 2 -mentre è a casa davanti aunpezzodipanee formaggio,unamelasehacoraggio.Finoa ieripreparavaunacremosa zuppa con gli ortaggi dell’orto-lanoacquistati almercatinodel rione, ilpescefrescoappenagiuntodallaRiviera,le croccanti carotee fruttaprofumatadistagione.Eoffriretuttoquestoasuama-dre inatteggiamentodi accudimento re-sponsabileeallostessotempoincatenan-tealpuntodariempiretuttoilsuotempo.Torniamoa vederladavantia formaggio,pane e mela. I suoi pensieri si perdonosulbenesseredellamammacheèpassata

dallesuemani(attente)aquelladiperso-nechedevonobadarnetanti,epoihannolalorovitaepuòcapitarechenonrispon-dano ad un richiamo proprio subito, sehannoaltreurgenze.Ripeto,lafiduciavaconquistata,efapartedellacuradiceLe-tizia,favoriresemprelavicinanzadiaffettiche si sentono a vibrazione, con il sestosenso,quandoisensinonrispondonopiù.E’ un privilegio portare in scena quellochecondividiamoeosserviamotuttigior-nipermigliorareinostriatteggiamentialfinedicostruireunclimaaccogliente,sti-molante, rasserenante e dinamico. E glianzianicomeciseguono!Ognunoconglistrumentichepossiede,maconuna for-za chederivadaunavitadura fattadi1o2GuerreMondiali,lafame,ilfreddo,lalontananzaanchedidiversiannidiperso-necaresenzaaverelaminimaideadellalorosorte,sefosseroviviomorti,lapauraperilfuturoquandoilfuturoeradomaniedipendevadaunatempestachepotevaradereuncampodiortaggienull’altrovieranellamadiaosuonavanolesireneperannunciareunbombardamento.L’uditorioconlesuereazionifapartedel-lospettacolo,perchésipercepiscelacom-prensionedellanarrazione, la suacondi-visioneperchéfapartedellaquotidianitàditutticolorochesonpresenti,sulpalcoosedutisullepoltroncine,maprotesiconisensiall’erta.Chesianooperatoriofiglimaritiemoglichehannounafarfallachestavolandoaltroveenonsannocomere-agirenécomesopravvivereaquesto.Oc-chinegliocchi, si entra tuttinello stessomomentoemotivoesipiangeassiemeeinsiemesisorride,mapoisiritrovalaspe-ranzaconnuovemotivazionierinnovateenergie.Vogliaditornarenellapropriare-altàeprovarevienuove.Questa è recitazione e formazione: unarricchimento reciprocodove si fondonoleesperienze, i vissuti, le sensazionie leemozioni.I Convegni Anoss non si ascoltano; si vi-vono.

La fiducia fa parte della cura

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La consapevolezza che solo una leader-ship“saggia”èl’unicaviaperpermetterela realizzazionedi interventidiqualità inambitodi“costrizionedellaspesa”,unita-mentealriconosciutoimpegnochequoti-dianamentevieneinvestitonelleStruttu-re, ha spintoCBAad impegnarsi semprepiùpercreareunapproccioversolapro-priaclientelaconformealleesigenzedellerealtàattualiedallemutatecircostanze.Questa attenta valutazione ci ha spin-tia ricercare semprepiùuna scrupolosaconoscenza della quotidianità presso leStrutture, soffermandoci su tempi eme-todi di tutte le figureprofessionali, oltreall’ospite il “grande protagonista”, l’esitofinalediquestericercheèdatodasoftwa-re che sidifferenzianoper innovativitàespecificità.

Come conseguenza le applicazioni CBAnonsisoffermanoadunagestioneordina-ria,vannooltrel’”abituale”,grazieadunaprofondaevoluzionedelnostropensieroabbinata ad una pluridecennale espe-rienza. Le soluzioni CBA si ripercuotonoin ambiti apparentemente nascosti, macheconferisconounvaloresuperiore,peraspettigestionalimaanchemorali,oltreascaturiredainaspettatiapprofondimenti.Inquestaampiavisionesicollocalascru-polosa analisi effettuata nell’ambito deiprocessidisomministrazionedelFarmacoedilconseguenteutilizzodelnuovosiste-madiblisteringcollegatoalsoftwareCar-tellaSocioSanitaria.Quest’ultimaèlostrumentoraccoglieedelabora una seriedi informazionideter-minanti per predisporre un’accoglienzamirataeperseguirealmegliointuttol’ar-codidegenzailResidente.Giàall’ingres-

so in Struttura è possibile determinareabitudini, interessi, autonomie motorie,capacitàsensorialiestilidi relazioneperpermettere agli operatori di approcciarsiinmodocorrettoecostruttivoedistabili-reeprogrammareunacadenzadiattivitàgiornaliereingradodifarsentirelaperso-nacomeacasapropria;neconsegueunagestionedelleterapieeduninterpretazio-necomportamentalemirataenongene-ralizzata.LaCartella Socio SanitariaCBA si collocainoltre in svariati aspetti nella gestionedella Struttura, è lo strumento che sem-plifica la trasmissione in conformità agliadempimentiburocraticineiconfrontide-gliEntiTerritoriali,conimmediatopassag-giodireportsenzapossibilitàdierroreedintemporeale.Peravvalorarel’efficienzadelnuovosiste-madisomministrazionedelleterapiefar-macologiche,siamopartitidaunaprecisaindaginesuitempiimpiegatinelleStruttu-reneiprocessidigestionedellafilieradelfarmaco.Eccocosaneabbiamoricavato:Ogginonc’èpiùtempoperaffrontareconserenità l’approccio all’anziano, mancalapossibilitàper comprendereappieno isuoi comportamenti. Gli operatori sonoassillati dai tempi da rispettare, dal mi-nutaggio, al passaggio di consegne, masoprattuttonel rispettodell’iterburocra-tico.Questeesigenzesonoinseriteinunaduplicerealtà:dovervelocizzareleproce-dureafavorediunariduzionedeicosti,laconsapevolezzadiunacrescenteesigenzadiumanizzazione.QuellocheCBAproponealleStrutture,èstatoconsuccessoavviatodaalcunimesiconilnostropartnertecnologicoLadurner

La somministrazionedei farmaci: Nuove frontiere: un caso di successo

CBA Groupwww.cba.it

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Hospitaliaesipone,tragliobiettivi,anchequello di unmiglioramentodella profes-sionalità dell’operatore socio assistenzia-le.

In sostanza chi opera viene liberato damansioni automatizzabili a vantaggio diunamaggioreconcentrazionesugliaspet-tiumani, tuttociòèpossibile con l’aiutodellanostraCSS.Diseguitoriportiamoilcasodell’APSPCle-mentinoVannettidiRoveretoconl’analisieffettuatadalDirettoreMassimilianoCo-lombo.

L’introduzione del Software CBA nellagestionedellaFilieradelFarmacopressol’APSP Clementino Vannetti di Rovereto(TN).“Ciò che ci ha spinti ad accogliere taleinnovazione”, afferma il DirettoreMassi-milianoColombo,“èstatal’aspettativadipotermiglioraresensibilmentelasicurez-

za, laqualitàe l’efficienzaneiprocessidigestione del farmaco. Prima dell’innova-zione introdotta, tali processi non eranointegratinésulpianologistico,nésuquel-loinformativo.Leprescrizionifarmacolo-gicheeranoregistrateduevolte: in cartella sanitaria-assistenziale einunsoftwarededicatoallagestionedellefornituredifarmaciedelrelativomagaz-zino. Non è inoltre da sottovalutare cheglioperatoriprovvedevanomanualmenteasconfezionarelecompresseedinserirlein blister individualizzati, con grande as-sorbimentoditempoedelevatirischicon-nessi all’errore umano. L’assunzione delfarmacononera tracciataepergestire ifarmaciper inostri280residenti, indueRSA,avevamoattivatotredistintimagaz-zini”.1.Qualimotiviscatenantichehannospin-toadaccoglieretaleprogetto?Il tema della sicurezza ci ha spinto ver-so questa scelta: abbiamo ritenuto fon-damentale la prospettiva di aumentarele garanzie e ridurre sensibilmente il ri-schio clinico associato alla preparazioneesomministrazionedifarmaci.Nonmenoimportanteè stata lapossibilitàdi poterconvertirepartedellavoroinfermieristicodiback-office inassistenzaadirettocon-tatto con i residenti, con miglioramentodellaqualitàdelservizio.Togliere il lavo-romanualeaglioperatorisignificapoten-ziare e qualificare l’assistenza.mettendoa frutto le loro competenze pregiate ele motivazioni per le quali hanno sceltoquestaprofessione, Ladecisionedi cam-biareèmaturata,oltrechedall’incremen-to dell’efficienza, anche da uno studiosull’incremento dei livelli di economicitànella gestione: l’analisi costi-benefici trailprecedentesistemaedilnuovohaevi-denziato lasostenibilitàe laconvenienzadell’investimento. 2.LasoluzioneCBAediprincipalicambia-mentiapportati.La soluzione prospettata dal SoftwareCBAecoadiuvatadalpartnertecnologicoLadurner Hospitalia, offre un pacchetto

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completopergestiretuttigliaspettilegatialfarmaco:dallagestionedelmagazzino,alla preparazione del farmaco fino allasomministrazione con un incremento disicurezza,efficienzaedefficacia.Latotaleintegrazionecon laCartellaSocioSanita-rianellagestionedelleterapieportaaunacomprovata riduzionedei tempioltreaduna riorganizzazionedell’assettoorganiz-zativoedeipianidiattivitàassociatiaidi-versiturnidiserviziodegliinfermieriede-glioperatori.IlsistemanascedaunaforteintegrazionetrailsoftwareCBAe“l’arma-diorobotizzato”,quest’ultimo,inbasealleprescrizioni terapie inserite nel softwareCSS,producedeiblister contenenti i far-macisuiquali sonostampate inmanierapersonalizzabilileinformazioniutiliinfasedi somministrazione:nomedelpaziente,dataeorariodisomministrazione,eccoinsintesiiprincipaliPlus:•Sicurezza•Riduzionedeglierroridurante laprepa-razione•Riduzionedeglierrorinellasomministra-

zione•Tracciabilitàdell’interafilieradelfarma-co(dall’ordineallasomministrazione)•Gestioneautomatizzatadellafarmacia•Riduzionespesafarmaceutica•Chiarezza delle responsabilità attribuiteed esercitate dalle diverse figure profes-sionali(medici,infermieri,farmacisti)•Aumentosignificativodelleoredadedi-careallacuradeipazienti•Diminuzionedellostresssull’ambientedilavoroIltogliereall’operatoreaspettiroutinariemeccanicièl’incipitdiunnuovocapitoloperleStrutture,sulqualeèormaidifficilesoprassederepergiungereallaqualità inunaduplicedirezione:•Sicurezzaequalitànellasomministrazio-nedelfarmaco,senzapossibilitàdierro-re.•Miglioramentodiaspettiumaniediqua-lità,sianellaprofessionalitàdell’operato-re che, come conseguenza nel aumentodelvaloreedellanaturaumanadelservi-zioerogatoall’ospite.

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Buongiorno Presidente Pisaroni.

Lei è stato un Infermiere e ha presta-to servizio per diversi anni in Ospedale. Cosa l’ha spinta a cambiare professione e luogo di lavoro, passando, come Coor-dinatore Responsabile, ad una casa di re-sidenza per anziani non autosufficienti?

BuongiornoaLei,beh,comeprimacosavorrei precisare il fatto che non eromasonoancora, edorgogliosamente,un in-fermiere,solochecomedicevaH.Mintz-berg:“Prima ti trovavi a suonare il flauto, ora ti trovi a dirigere persone che suona-no il flauto”. Quindi semplicemente nonfacciounaltro lavoro,macontinuoaga-rantireunefficaceprocessoassistenzialeattraverso competenze e responsabilitàdiverse da prima. Dopotutto, ilmio per-corso accademico è orientato proprio aquesto:dopo la Laurea in Infermieristicascelgodi conseguireunMasterUniversi-

tario in Coordinamento delle professioniSanitarie.

Per rispondere alla seconda parte dellasuadomanda:“se Maometto non va alla montagna... la montagna va a Maomet-to”, quindi, il motivo del mio passaggioalla residenza per anziani non autosuffi-cientièavvenutosemplicementeperché,nelcorsodeglianni, inOspedalenonmièmaistatadatalapossibilitàdiricopriretale ruolo, seppur ne avessi il desiderio.Adoggi,comunque,misentopienamentegratificato;coordinoungruppodisplendi-dioperatoriinsiemeaiquali,conlavolon-tàdimigliorare il servizioeconcoraggioabbiamoaffrontato,senza“lapauradellosconosciuto”, un radicale cambiamentonelfareassistenza,allafacciadel“....sièsemprefattocosì....”.

Lei oggi è Coordinatore Responsabile ed RSPP di un Istituto Protetto e Centro Diurno con quasi cento utenti ed oltre sessanta dipendenti, è membro esperto dell’ Organismo Tecnico Provinciale pre-posto alla valutazione del possesso dei requisiti dei servizi previsti dall’Accredi-tamento Regionale, collabora in diversi progetti Regionali ed ha recentemente assunto nuove importanti responsabilità in seno ad ANOSS, come Presidente della Sezione Regionale. Come riesce a trovare tempo anche per la casa e la famiglia?

Diciamo che da una parte sono moltofortunato perché ho una rete familiaresolidachemisostieneemièvicino:geni-torigiovanichemidannounamano,unamoglieche inquestiannihasempreap-poggiato imieiprogettistimolandomiadandarvifinoinfondoedunameravigliosa

ANOSS intervista Nicola PisaroniNuovo Presidente della sezione Emilia Romagna

Valentina Ruffo

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figliachesopporta,aimè,lemiefrequen-tiassenzedacasa,senzamairisparmiaresull’affettochemidàadognirientro.D’al-tronde, se non vado errato, si dice chedietroungrandeuomocisiasempreunagrandedonna...Beh,nelmiocasocenesonodue.

Lei è stato di recente nominato presiden-te di Anoss per la Sez. Emilia Romagna: quale impronta intende dare alla sua presidenza rispetto al passato?

Beh, Dapero nel corso dell’ultima presi-denza ha fatto molto per consolidare laposizionediAnossnelsettoresociosanita-rioatuttiglieffetti.Continuareinquestaimpresaèpermeunonore,maancheungrandeonereedilmioobiettivosaràquel-lodicostruirepartendodaquestesolidefondamenta,portandoideeeprospettivepropriediuntrentasettennechehacomeragiond’essereilcoraggioelavolontàdiapportare un radicale cambiamento, at-traverso innovativemetodiche formativebasate sullamotivazionee l’integrazionetraiprofessionisti.

Quali sono i suoi programmi per il bien-nio 2013 - 2015 ?

Iprogrammisonoincorsodidefinizione,non soltanto dame,ma in condivisionecontuttiinuoviorganidelDirettivodell’E-miliaRomagnadameorapresieduto.

In generale penso sia necessario innan-zituttoampliare l’estensionediAnosssulterritorioRegionale.

Unaltroobiettivosaràpoiquellodiado-perarsiaffinchél’Associazionetroviunsuoruolosemprepiùdefinitoedaprotagoni-stanelsettoresociosanitario.

Anoss èun’associazione apartiticaenonrappresentativa di nessuna professionespecifica che vuole, però, promuoveremomentidistudioalcuicentrocisiasem-pre “La Squadra”, un gruppo di personecheoperanoattraversomulticulturalitàemultiprofessionalità, senza gerarchie masoloattraversoilrispettodellediversere-sponsabilitàecompetenzeperraggiunge-re,attraversol’individuazionedeibisogniedeidesideridituttalatriadeterapeuti-ca,(utente,operatoreefamigliare),risul-tatiefficienti,miglioriedintempiminori.Per tutto questo ritengo che Anoss nelprossimobienniodebbacontinuareapro-muoverestudioericerca,esseresemprepresente e portare le sue competenze,attraverso i propri iscritti, in tutte le più

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importantimanifestazioni convegnistichenazionali ed internazionali del settore,proporsicomeSezioneRegionaleospitan-teilprimoCongressoNazionaleAnoss,esviluppare sempre più il nostroMeetingdelleProfessioniSociosanitarie,chericor-doil4e5Aprile,daràilviaallasuaprimaedizionepressoilquartierfieristicodiPia-cenza.

Visto che ha citato il Meeting delle Pro-fessioni Sociosanitarie vuole parlarcene brevemente a conclusione di questa in-tervista ?

Piacenzaper laprimavoltadiventacapi-talenazionaledellaformazioneinambitosociosanitario.Lasceltaèricadutasuque-stacittànonsoloperchéospitalaSezioneRegionale di Anoss,ma perché oggi Pia-cenza,grazieaicollegamentistradali,fer-roviariefluvialidicuidispone,èdivenutailmaggiorpolologisticodelsudEuropa.Aragionediciòrappresentaun’efficaceop-portunitàformativadicongiunzionetrailnordeilsudItaliachedaràmodo,quindi,atuttiglioperatoridelterritorioNaziona-le di partecipare ed essere con noi, per

duegiorni,protagonistidelMeeting.

AnossEmiliaRomagna, incollaborazioneconTENAeCBA,daràquindivita,ilpros-simoAprilepressoilPiacenzaExpo,alpri-moMeetingdelleProfessioniSociosanita-rie.Costituiràunmomentocongressualenazionaleper tutticolorocheoperanoavarilivellinelsettoresociosanitario,enelcontempo un›occasione per incontrarelepiù importanti impresedel settore.Loscopoèquellodicrearelecondizioniperundibattito libero ed approfonditooltrecheun›occasioneperirappresentantidel-lecategorieprofessionalidipresentareleprincipaliesperienzenelmondosociosa-nitario attraverso innovative metodicheformative.

Vogliamofarsìchelepersonestudinodi-vertendosi, attraversomomenti in cui alprimopostovi siano i temidell’ integra-zioneedellamotivazioneprofessionale.

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Fuga per la libertàContinuano i tentativi di uscire clandestinamente dall’Istituto di un ospite che non accetta le 4 mura della sua stanza

Gianluigi Rossetti

Presentiamo fin dal primo numero una rubrica letteraria con finalità di intrattenimento. Saranno quasi sempre dei racconti brevi con temi semplici immediati che potranno spesso far sorridere pur offrendo materiale su cui riflettere anche molto seriamente.Uno dei nostri autori è Gianluigi Rossetti (nella foto) OSS di ruolo all’Isituto Biazzi di Castelvetro Piacentino. Non è nuovo ad esperienze letterarie: ha pubblicato un libro di racconti e ha intrattenuto diverse volte il pubblico con intense letture dei suoi testi.Presentiamo per primo un pezzo breve che ci sembra particolare e riuscito. Si tratta di una cor-rispondenza giornalistica che riferisce un fatto di cronaca vera.

Volevo solo prendere due noci!”. Cosi sigiustifica un ospite dell’Istituto che, permotividiprivacynonpossiamonominare.Diremosoltantocheèl’ospitedellastanzanumerootto,terzopiano.Senzaavvisarel’operatore,loscorsopomeriggio,mentrenonc’eranopossibilipalettialsuoennesi-motentativodifuga,hapresol’ascensore,trasportandosifinoalpianoR.

Dalihapresolavecchiaentrata,edèusci-topercorrendoloscivolo,presumibilmen-te con una certa fretta, per guadagnaretempo. Fatto questo si è diretto verso ilretrodell’Istituto,allaguidadelsuogirel-lo,raggiungendolapartealberata.Nelfrattempo,all’interno,scattal’allarme,datodaun’ospite.L’operatore, dopo una prima ricerca ri-sultata vana ha allertato l’IP di turno,scendendonuovamente.Unapiùattentaverifica nei possibili luoghi dove l’ospi-te si sarebbe potuto trovare, ha portatoall’attenzione dell’operatore proprio laportaaperta.Ma,nonostante fosseusci-to,dell’ospitenessunapresenza.Tornatoinreparto,seguitodall’IP,sisonoentram-bi recati sul balcone. Li la loro scoperta:l’ospite, felicemente infangato,al loro ri-chiamo,alzava inalto,comeuntrofeo, ilsacchettopienodinoci,pernullapreoc-cupato!Raggiuntodall’operatore,chelohapron-tamente,ma inutilmenteredarguito,tor-nava dentro, felicema anche sconsolatoperchéancoraunavoltaeraandatabuca.Rientrato,vienecambiatoerimproverato,maluinonsiscompone:”Sonostatofuorisolodieciminuti!Fatesempretantesto-rie!”Poihatentatodicorromperel’opera-tore,offrendoglialcunenoci,chevengono,però,prontamenterifiutate.L’ospitestan-zanumeroottoterzopianononènuovoaquestesortite,tantochenegliambientidaluifrequentatièconosciutocolsopran-nomediArsenioLupin.Ma,mentretuttisiprodiganoariprenderloogniqualvoltasipresentailcaso,luinonsiscompone,faballareilgirello,voltandosiognitantoperregalartiunsorrisobeffardo,comeadire:“Laprossimavolta,baby!”

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Sifaprestoadirebenessere.Propriooggi,inservizidoveparechelariduzionedellaspesadebbafardiminuiregliausilianchepiùessenziali,oppuredovel’arroganzadiun responsabile mina la motivazione opeggiodovelosqualloredeivalorisicon-fondeconquellodell’ambiente.Sonoannineiqualisistarebbepocoalasciarciandareallalamentelaedallacritica.Questarubri-cavuoleinvecepartiredaunaltropuntodivista:iooperatoresonoresponsabiledel-lamiamotivazione,delmioentusiasmo,deimieivalorienonli“mettoinsvendita”. Impareremo, di volta in volta, comeil mondo scientifico d’avanguardia cistimola a lavorare molto sulla nostracentratura, nutrizione, energia vitale. Per stavolta una sola idea... Uno studiodiHarvardmostrachelepersonechevi-vono in uno stato d’ansia elevata hannounaprobabilitàdi quattro volteemezzosuperiore, rispettoai soggettinonansio-si, di essere colpiti da una crisi cardiacafatale improvvisa (Kawachi et. al. 1994).Una ricerca internazionale rivela che lepersone incapaci di gestire con efficacia

lo stressmostrano un tasso dimortalitàdel40%superiorerispettoailoroomolo-ghi non stressati (Eysenck 1988). In unostudio pubblicato nell’American Journalof Cardiology i ricercatori dell’Hearth-Math Institute hanno dimostrato che ilsemplice fatto di evocare un’emozionepositiva,grazieaun ricordoounasitua-zione immaginaria, induce rapidamentela transizione della variabilità cardiacache si ripercuote sul cervello emotivo,al quale segnala che nella fisiologia vatutto bene, portandogli così stabilità. Se passiamo quindi dal considerare glialtri responsabili del nostro stress e ciassumiamo la responsabilitàdellanostraarmonia inizieremo a comprendere chesiamo stressati tutte le volte che non cisentiamoall’altezza,inadeguati...Eccoal-lorache impararecomefareperstare inarmoniaèfondamentalenonsolopervi-vereunavitaprofessionaleappagamente,masoprattuttoperesserepersonefelici...

Letizia Espanoli - [email protected]

Palestra del “ben essere”Come fare per vivere in armonia

Letizia Espanoli

Letizia Espanoli

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TENA lancia TENA U-Test, la soluzioneche permette di identificare facilmentelapresenzadiinfezionideltrattourinarioneipazientiincontinentichenemostranoisintomi.TENAU-testrisolveilproblemadella raccoltadiurinaprevenendo inutilidisagierispettandoladignitàdegliospiti,oltreadottimizzare i tempiea ridurre ilcaricodilavorodelpersonalediassistenza.

Le infezioni del tratto urinario sonomolto frequenti all’interno delle case diriposo, coinvolgendo buona parte degliospiti, soprattutto nei reparti femminili.Le donne, infatti, appaiono più soggetteal rischio di infezione del tratto urinarioa causa delle difficoltà incontrate nelvuotarecompletamentelavescica,neicasidiincontinenzaeinpresenzadicatetere.

Forte di un approccio specifico e di unacompetenzaglobalematurati sul campo,TENA ha lanciato TENAU-Test, una veranovità che rileva facilmente la presenzadi infezionidel trattourinario inpazientiincontinenti senza manovre invasive,nell’intento di continuare a migliorare ilbenesseredegliospitidellecasediriposocosìcomel’atmosferalavorativa.

Unasoluzioneefficace

TENA U-test elimina il problema dellaraccolta dell’urina, previene inutilidisagi rispettando la dignità degli ospitie ottimizza i tempi riducendo il caricodi lavoro del personale di assistenza.La raccolta di un campione di urina perun test tradizionale portando l’ospite in

bagnoomanovrandoloaletto,incasodiinsuccesso, inserendo un catetere, puòduraredaunquartod’oraaquarantaminutiecoinvolgereunoodueinfermieri,controipochiminutinecessarialposizionamentodiTENAU-testall’internodell’assorbente.Uno studio condotto su un campione diquindici case di riposo, evidenzia che il100% delpersonaleaddettoall’assistenzaha rilevato un miglioramento del climalavorativo, e l’89% evidenzia come l’usodi TENA U-Test comporti anche un miglioramentodelcomfortpergliospiti.

TENA U-TESTper una facile rilevazione delle infezioni delle vie urinarie

Alessandra Pedraglio

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Untestnoninvasivo

La procedura di test all’internodell’assorbente è pratica, veloce e noninvasiva: i risultati, disponibili quindiciminuti dopo la minzione, velocizzano itempi della cura ed evitano agli ospitiinutilidisagi.Occorronosolopochiminutiper posizionare TENA U-test all’internodell’assorbente durante il cambio: ilrisultato, disponibile dopo un quartod’oraelasuavaliditàperventiquattroore,rendono il testmoltopiùveloce rispettoai metodi tradizionali che implicanola raccolta delle urine, consentendoagli operatori delle case di riposo dirisparmiare tempo prezioso da dedicareadaltremansioniassistenziali.

Facilitàdilettura

TENA U-test permette di identificare lapresenza di infezioni del tratto urinarioattraverso l’individuazione di nitriti e/oleucociti nell’urina. Prima dell’uso di unTENAU-testnuovol’indicatoredivaliditàèverde.Dopol’uso,unavoltaraccoltaunaquantità sufficiente di urina, l’indicatorecambia da verde ad arancione. Nel casodi test positivo alle infezioni del trattourinario, l’indicatore dei nitriti cambieràda bianco a rosa e/o l’indicatore dileucociti da bianco a viola. Il nuovodispositivoè statovalutatoconsuccessoin sperimentazioni cliniche e certificatoUE in qualità di In Vitro Diagnostics.(DiagnosticiInVitro)

Utilizzosempliceeveloce

L’utilizzo di TENA U-test è facilee veloce:unavolta rimosso il testdalla confezione, la parte adesivaviene applicata all’interno dell’as-sorbente pulito, successivamenteposizionato come d’abitudine. Irisultati sono disponibili quindiciminutidopolaminzioneesonova-lidiperlesuccessive24ore.TENAU-test può quindi essere rimossodall’assorbente al momento delcambiodiroutine.Inbaseairisul-tatidel test, il personalepotràat-tivare le procedure del reparto ocontattareunospecialista.

Efficienzaedefficacia

Uno studio sul concetto qualitati-vocondottodirecenteinSveziaedOlandahadimostrato comeTENAU-testrisultipiùvelocedell’87%aconfronto con le procedure tradi-zionali che prevedono la raccoltadell’urina attraverso l’utilizzo dicontenitori, catetere, assorbenti otest tradizionali. L’impiego del di-spositivosoddisfal’esigenzadinoncreare disagio agli ospiti, oltre amigliorare il clima lavorativo deglioperatoridellecasediriposoepuòessere gestito direttamente daglioperatoriassistenzialisenzailcoin-volgimentodegliinfermieri.

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Perché parlare di arte in una rivista diargomento socio sanitario? Questa è ladomanda che il lettore potrebbe porsi. Tuttipossonoapprezzareun’operad’arteeforsenondispiacetrovarnenotaanchein spazi inaspettati come la nostra rivi-sta,ma c’è un’altra ragione. Senza averelapretesadidareunadefinizionecertaeimmodificabile, possiamo dire che un’o-perad’arteè(anche,eforsesoprattutto)unmezzopertrasmettereemozioni,risve-gliarericordi,suscitareriflessionisuargo-menticheunaspiegazioneesclusivamenteverbalenonriesceadelimitaredeltutto. Per questo è più semplice comprende-re l’empatiaattraversounfilmeapprez-zare la necessità del rinnovamento tra-mite idettaglie l’incisivitàdiundipinto.Parole come appunto empatia, o riso-nanza, cheanche le scienzeumanehan-no dovuto comprendere non senza dif-ficoltà, risultano cristalline se inseritein una storia o nella rappresentazioneparticolarmente efficace di una scena. Allo stesso modo, del saper fare di chiopera nell’ambito socio sanitario entra-noa farpartecompetenzecheriguarda-no l’interazione con gli ospiti, pazienti oclienti;edinonminoreimportanzasonolecapacitàdiorganizzazioneeinterazioneconicolleghi,ilmantenimento.All’internodiquestecategorieinformalidisapere,nonpossiamolimitarciaspiegare,per filo e per segno, ciascuna nozione,perchénonèconsemplicinozionicheab-biamoachefare:alcuneabilitàdevonoes-sereesperite,ealcuniprincipinonvannosemplicemente appresima interiorizzati,oltre le parole e attraverso le immagini,i suoni, le rappresentazioni di esperien-za che costituiscono, appunto, parte

delle possibilità comunicative dell’arte. Nonsolol’arteèilmodopiùefficaceperarrivarealla comprensionedi certe idee,ma crea anche “terreno fertile” perchétali ideenonsiperdanoquandosmettia-mo di pensarci consapevolmente: siamopredisposti a dimenticare gran parte diunutilissimoseminariopiuttostoinfretta,ma difficilmente ci lasceremo alle spalleun’immagine,undialogooleparolediuncantautorecheamiamo.L’arteèilsegno–latestimonianza–nonsolodiunartistaodellasuavita,maanchedelmondoincuihavissuto:unsegnocherimane impres-so,oltrechesuunatelaosuunapellicola,nellamentedichiconquell’operaèentra-toincontatto.Un segno che senzaarroganzapossiamosfruttarepertrasmetterevalori(lacoesio-neinungruppodicolleghi,ilrispettodelledecisionipresedaunlatoelalorodisponi-bilità all’innovazionedall’altro)o eviden-ziare la fondamentale importanza di chipotrebbe altrimenti rimanere in ombra. Per questomotivo dunque ci permettia-mo di consigliarvi e commentare alcuneopered’arte,nellasperanzachepossanocomunicare in modo semplice e direttocon voi come hanno fatto con noi, perprodurremiglioramentinel lavoro e nel-lavita,incontinuodivenire;perdirlaconJulesRenard,nonesseremaisoddisfatti:l’arteètuttaqui.

RiccardoRossi.

Formazione e arteperchè parlarne in contesto sociosanitario

Riccardo Rossilaureando in antropologia

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“Quasi amici” (Intouchables),un film del 2011 diretto daOlivier Nakache ed Éric Tole-dano,metteinscenalastoriadel servizio che Driss, un ra-gazzo delle banlieue pariginecon alle spalle una vita diffi-cile e diversi problemi legali,prestaaunriccotetraplegico,Philippe.Due storie diverse, derivan-ti da esperienze e ambien-ti circostanti quasi opposti,che hanno prodotto però lostesso risultato: entrambi iprotagonisti sono guardatidi sbieco, con pietà, disprez-zo o paura;sono intoccabili.Ed è da questa condizione e

dall’apatia che ne deriva chePhilippe cercauna viad’usci-ta,trovandolainDriss:“Quel-la gente è senza pietà.” Cosìvieneammonito il protagoni-stanella speranza chemandivia l’inquietante, intoccabileDriss.MaèproprioquestochePhilippecerca:nessunapietà. Driss a volte passa il telefo-no a Philippe, dimenticando-si che luinonpuòprenderlo;scherza sulla sua condizione(“Nientecioccolatoper l’han-dicappato”) allo stessomodoin cui scherza con alcuni deisuoi divertimentid’”alta clas-se”, come l’Opera; ma esse-re senza pietà per Driss nonsignifica non avere rispetto:non solo diventa meticolosoedespertonellemansionichedevesvolgere(anchelemenopiacevoli),ma si rifiutadi ca-ricare Philippe nell’appositospazio del veicolo predispo-sto al suo trasposto in sediaa rotelle, da solo “come uncavallo”, per metterlo inve-cealsuofiancosulsediledelpasseggerodiun’autobenpiù

“QUASI AMICI”: un film d’autorerecensione in chiave sociosanitaria

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confortevole; litigaper luicolvicino inmododa lasciare li-beroilpassaggioriservato; loincoraggiaeloaiutanelsupe-rare i suoi limiti e avvicinarsialla donna con cui intrattie-ne una relazione epistolare. Al di fuori degli stereotipi edelleprecisecaselleincuisiin-quadrailsuolavoro,anchesea qualcuno “sembra che nonsappia fare niente”, fa quelloche devemeglio di chiunquealtro:aiutaPhilippeavivere.Così, quando i duemondi diDriss e Philippe si separano,i confininonpossonopiùes-serenetticomeall’inizio:nonsitrattapiùsolodilavoro,einunmomentodicrisiDrisstor-neràadaiutarel’amico,afar-loincontrareconladonnadeisuoisognidacuierascappatoin precedenza a causa dellasua condizione di tetraplegi-co,perpoisalutarloelasciar-loallasuavita,masenzamaiandarsenedavvero.Ionon credo che i film sianofattiperinsegnare,credoche

sianofattiperraccontaresto-rie.Ma sono anche convintoche dalle storie si possa im-parare, e molto. E in questastoria, ispirata a quella veradi Philippe Pozzo di Borgo edi Yasmin Abdel Sellou, pos-siamo vedere, brillante comele luci di notte a Parigi, l’im-portanza di chi presta assi-stenzaachinehabisogno,elapossibilitàfondamentalediandareoltre leparolee i ge-sti quotidiani per svilupparequella capacità che nessunprofessoreè riuscitoa ingab-biareinunmanuale,macheèingradodimigliorareillavoro,di creare legamiedi cambia-reinmeglio,almenounpo’,lavita:lacapacitàdiridereefarridere,edisoffrireinsieme,difar risuonare insé l’esperien-zadell’altroperpoterla com-prenderedavvero,cheinunaparolachiamiamoempatia.

RiccardoRossi

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Anoss e PiacenzacomicsDue associazioni di promozione sociale

Piacenzacomics nasce nel2008,dalla volontàdi FrancoGarioni, con l’intento di pro-muovere il fumetto in tuttelesuedeclinazionieconpar-ticolareinteresseversolasuafunzionedidattica.Atalesco-poorganizzacorsiannualiperimparare a disegnare fumettianchenellescuoleelementariemedie.Piacenzacomics ha prodottoquattro volumi a fumetti supersonaggistoricipiacentinierealizzatidaautoripiacentini:“Vickynuage”,“ilBallonaio”,“ilContePierMariaScottidaVigoleno”, “Giovanni BattistaGuadagnini”; quest’ultimodisegnato dai ragazzi dellascuolaelementareemediadiBorgonovo v.t. L’associazioneèsempre“infermento”:sonoin cantiere due nuove pub-blicazioni: “caoscomics” e “leAmazzoni” che verrà presen-tatoufficialmenteil15giugnoaGrazzanoViscontidurantelamanifestazione “Eroi a Graz-zano”. L’associazione contacirca trenta soci che a variotitolocontribuisconoaforma-re nuove iniziative legate alfumettoeaspiraadiventare,nel tempo, luogo di incontrodiprofessionistieappassiona-tidelsettore.

L’incontro tra ANOSS e Pia-cenzacomics, favorito dalla condivisione della sede alla “Casa delle Associazioni” si è sviluppato rapidamente e in modo naturale. Entrambe svolgono una funzione socia-le e formativa, entrambe si impegnano a comprendere e descrivere aspetti importanti dello spirito umano e sentono una missione rispetto al mon-do in cui operano. I due mondi di riferimento sono diversi, ma si trova facilmente un punto di raccordo: il fumetto come espressione non ha confini culturali e grazie all’accordo tra le due associazioni, lo svi-lupperemo come strumento formativo. Ne apprezziamo il carattere, per l’immediatezza comunicativa e la capacità di sintesi e il valore come stru-mento nel campo sociosani-tario per la grande facilità di letture.

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OROSCOPOAstrologia e benessere psicofisico degli operatori

ArieteMarteeGiovesonodell’avvisoche tu debba praticare dellosport.Nonstrafare,utilizzalamisura.Cercadegliamiciconcuicondividere,magari,lapa-lestra,lacorsa.SaturnoinVIIIcasatisuggeriscedidedicare

tempoancheall’erosallapassione.

ToroStai abusando con il cibo, labilancia ti si rivolta contro,non è colpa sua, ma dell’ali-mentazione sregolata. Satur-no, infatti, ordina e desiderache badi maggiormente altuocorpoecolgaisegnaliche

quest’ultimotilancia.

GemelliGiovet’invitaall’azione.Nien-tepantofole,magrintae vo-glia di fare devono essere ilpanequotidiano. L’aspettofi-sicoèprotettodagliastri,Ura-nosuggeriscedicambiare

look,tagliodicapelli.Inamorehaiuntrimestre

sereno.

CancroMarte e Urano in quadratonon ti aiutano a resistere aipeccati di gola. Delle tisanepossonoagevolareladigestio-ne.Praticareun’attivita’fisicatifabene,mafaiattenzioneanonesagerareseiltuocorpo

nonèadeguatamenteallenato:parolediGiove.

LeoneSei una vera roccia ma deviporre attenzione comunqueaimalidistagionecheposso-nomettereaduraprovalatuaresistenza: sbalzi di tempe-ratura, allergie. Saturno è inaspettonegativoaltuosegnoadottaunadietapoveradi

sodio.

VergineAbbondanti energie, buonu-more, un buono stato psico-fisico ti consentono di viverequesto trimestrenelmiglioredei modi. Saturno favorisceleattivita’fisiche,losportmanon di gruppo. Approfittaneper fare del movimento, per

tonificareituoimuscoli.

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I pianeti presenti nel nostro sistema solare rappresentano simbolicamente delle qualità e caratteristiche umane. Con il loro movimento attraverso lo zodiaco si ritie-ne scandiscano i tempi e i ritmi dell’uomo. L’astrologia e l’oroscopo indagano questi moti e il loro simbolismo cercando di trovare un senso e una relazione tra ciò che è in alto e ciò che è in basso.

BilanciaHai voglia di riscoprire la tuabellezza, valorizzare i tuoipregi estetici. Datti allora dafare, cominciandodai capelli.Per rendere la pelle del visomorbida, idratata,seguiun’a-limentazione ricca di frutta everdura.Limitainveceigrassi.Uranorivoluzionalatuavita.

ScorpioneSaturnoeNettunotiregalanonuove forze, maggiori ener-gie, creatività. Approfittaneper dedicarti ad un’attivita’sportiva, ma anche a deglihobby.Inamorenongiraperilversogiusto,forseilpartnerha qualcosa da ridire. Se sei

single,nulladinuovoall’orizzonte.

SagittarioDedica un po’ di tempo allojogging a un’attivita’ di tipoaerobico. Se non te la senti,fai almeno delle lunghe pas-seggiate cura la circolazioneagliarti.Gioveostiletimetteinguardia:nonesagerareata-vola,neglispuntini“dolci”.

Labilanciasivendica.

CapricornoPlutone garantisce le energiediripresacheUranopotrebbetendere a far esaurire. Contafino a dieci prima di perderelapazienza.InamoreSaturnogarantiscestabilitàecertezze

affettive.Trimestreaduevelocità,senzaarteneparte.

AquarioGioveeUranoti stimolano acercare nuove amicizie a fre-quentare luoghi poco noti.Innovatorecomeseipuoiesa-gerare però in cucina e per-dereilcontrollo.Rimettersiinformapuòesseredura.Uomo

avvisatomezzosalvato,recitaildetto.

PesciPer dare luminosita’ al tuoviso, inizia a curare l’alimen-tazione è il suggerimento diGiove. Nettuno nel segno tichiede di essere affabile, di-sponibile con gli altri, forniresupporto,madinonfartimet-tereipiediintesta.Conl’aiutodi Saturno in Scorpione ce la

puoifare.

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Un po’ di storiaQuesto primo piatto, tipicamentepiacentino, venne cucinato nel ca-stello di Vigolzone ( PC) nel 1351inoccasionediunavisitadelpoetaFrancesco Petrarca all’amico conteBernardoneAnguissola,signoredelvillaggio. L’Anguissola e il Petrarca,sieranoincontratiaMilanoquando,entrambi,eranoospitideiVisconti.All’inizio si mangiavano appenatolti dall’acqua senza condimen-to;poi,scoprirono,cheeranomol-topiùgustosi sepassatinelburro:ogni commensale aveva accantounaciotolacontenenteburro fuso.Il tortello venivapresoper la codae immersonelburro. Lapartedel-lacodacherimanevafra ledita, lagettavanoaicanieaigattichegira-vanaosottolatavola.Dallafinedelseicento,vengonoconditiconburrocrudoesalviaoconsugodifunghi.Al posto degli spinaci,si possonousareortichetenere:sonoottimi!Latradizionevuole chevengano cuci-nati,specialmente,ilvenerdìSantoelavigiliadiNataleperchénoncon-tengonocarni.Unacuriosità:india-lettolichiamiamo“turteiculacua”,ma,alcuni,lichiamano”sgiafalabar”(schiaffeggialabbra).Vengonodetti,anche, “treccina”,a“caramella”,oa“spiga”.Tortello,dallatino“tortulus”,significa intreccia-to.

sito consultato: www.associazionepiacenzamusei.it

Ingredienti

Per la pasta: Farina, acqua, uova. 4 uova per 500 g. di farina

Per il ripieno:Ricotta, parmigiano, pane grattugiato, spinaci lessati, uova, olio, sale e speziePer 500 grammi di ricotta 200 grammi di spi-naci, due uova e una manciata di parmigiano poco pan grattato.

Procedimento:Preparate la pasta con la farina, le uova e ac-qua quanto basta con un filo d’olio e sale. La-vorare a lungo finché la pasta diventa morbida e liscia indi lasciatela riposare per 30 minuti. Intanto preparate il ripieno con la ricotta, gli spinaci ben strizzati e tagliati grossolanamen-te, le uova, il formaggio, il pane grattugiato, un pizzico di noce moscata, sale e pepe. Tirate la pasta sottile col mattarello o con la mac-china e tagliatela a piccoli rettangoli. Su cia-scuno di questi mettete un poco di ripieno. E richiuderli a caramella premendo bene perché il ripieno non esca durane la cottura. Lessate i tortelli in abbondante acqua salata per 5 mi-nuti, scolateli con la schiumarola, metteteli in una ciotola e conditeli con burro fuso e salvia.

Antiche ricette regionaliTortelli di ricotta e spinaci

a cura di Nilla Cella

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Formazione Innovativa

“Non pretendiamo che le cose cambino se continuiamo a fare

le stesse cose.”a. einstein

Associazione Nazionale Operatori Sociali e SociosanitariANOSS

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